LAPIS - gennaio 2011

Page 1

8

Gennaio 2011

Periodico di informazione dell’Associazione Italiana Posatori di Pavimenti di Legno

Pag. 4

EDITORIALE

Nuove sinergie nelle prospettive di crescita di AIPPL Pag. 5

INTERVISTA Giuseppe Anzaldi Pag. 9

FOCUS

Le pavimentazioni di legno per esterni e i massetti, nuova frontiera della posa Pag. 27

REGISTRO CONSULENTI In sei giornate di formazione tutto ciò che occorre sapere sulla materia prima ‘legno’

Newsletter a cura di

Associazione Italiana Posatori Pavimenti di Legno aderente a EdilegnoArredo

Foro Buonaparte, 65 - 20121 Milano tel. 02 80604370 - fax 02 80604397 www.aippl.it aippl@federlegno.it

All’interno

Inserto Belle Pose Speciale Restauro


n. 8 - 2011

Milano Architettura Design Edilizia Fiera Milano, Rho 05_08 Ottobre 2011

Segnali di futuro Prodotti, soluzioni e tecnologie per progettare e costruire i nuovi capolavori dell'edilizia. Incontri ed eventi per un'architettura sostenibile e sicura. Un solo grande appuntamento, MADE expo la più importante fiera internazionale dell'edilizia. www.madeexpo.it MADE expo è un’iniziativa di: MADE eventi srl Federlegno Arredo srl

Organizzata da: MADE eventi srl tel. +39 051 6646624 • +39 02 80604440 info@madeexpo.it • made@madeexpo.it

Promossa da:


8

Gennaio 2011

4

5 Editoriale di Alfiero Bulgarelli L’intervista a Giuseppe Anzaldi INSERTO DA STACCARE

SOMMARIO 4 EDITORIALE Prospettive di crescita per l’Associazione per il 2011. Parola chiave: sinergia. Con la categoria, ma anche con produttori, architetti, progettisti e tutti i professionisti del comparto. 5 L’INTERVISTA di Donata Marazzini Con Giuseppe Anzaldi, moderatore del Forum, individuiamo le domande più ricorrenti da parte di chi ci contatta. Una variegata carrellata di idee da condividere per uno sviluppo omogeneo di tutta la filiera. 9 FOCUS Le pavimentazioni di legno per esterni. Per affrontare in modo professionale questa nuova frontiera della posa sono tre i pilastri di riferimento della normativa: la UNI 11265, la UNI 11368-1 e la recentissima UNI 11371 sui massetti per pavimentazioni di legno. Con una finestra sul comparto alla quale guardiamo con il Presidente di AIPPL. 13 NORMATIVA La scheda prodotto: qualche riflessione sulla sua importanza e utilità nel settore del legno. 15 INCONTRI RAVVICINATI La formazione a tutto tondo fulcro di questo ‘incontro’. Solo coinvolgendo più attori si cresce. Ad ogni livello. L’impegno è a farlo con sempre maggior capillarità e una serietà immutata nel tempo.

BELLE POSE - SPECIALE RESTAURO DIMORA OTTOCENTESCA, OGGI MUSEO REVOLTELLA GALLERIA D’ARTE MODERNA, TRIESTE INSERTO DA STACCARE

NORMA UNI 11371 E CARATTERISTICHE PRESTAZIONALI DEI MASSETTI PER PARQUET E PAVIMENTAZIONI DI LEGNO

21 IN FORMAZIONE E SERVIZI Reportage di due giornate formative d’eccezione: al CNR/IVALSA per riqualificazione e restauro e presso il CATAS per un confronto su caratteristiche e prestazioni di adesivi e finiture. Il mondo AIPPL: un invito a fare squadra. 27 REGISTRO CONSULENTI TECNICI DEL LEGNO In calendario un corso di formazione di sei giornate sul legno. Un’opportunità di approfondimento indirizzata a tecnici, professionisti e operatori del settore. Stato dell’arte del Registro con breve resoconto del corso di aggiornamento e sessioni di esami.

In Copertina: Trieste, Museo Revoltella Galleria d’Arte Moderna.

3


EDITORIALE

n. 8 - 2011

Le prospettive per il nuovo anno associativo C

rescere. Sotto tutti i punti di vista. E’ questo il principale traguardo che AIPPL si prefigge per l’anno che si è appena aperto e, in prospettiva, per quelli che verranno. Con l’obiettivo di acquisire gradualmente una sempre maggiore capacità rappresentativa, sia nel nostro comparto che in relazione agli interlocutori che ci interessa avvicinare. Non ci nascondiamo che sono i ‘numeri’ a fare la differenza, ma sappiamo anche che impegnarsi a fare cultura, valorizzare, cercare sempre e comunque l’eccellenza impone una sorta di... selezione naturale. E’ questa la nostra sfida per il 2011: crescere come forza numerica e, parallelamente, non perdere di vista quelli che sono i principi cardine della nostra attività, del nostro modo di operare. Che, lo diciamo con orgoglio, è diventato negli anni un modo di pensare alla nostra professione. L’unico che, oggi, possiamo e vogliamo accettare: sia in ambito associativo, per i ruoli che rivestiamo, che come imprenditori. La determinazione è la molla che ci ha spinto in questi anni e che abbiamo coniugato con l’impegno a non abbassare mai ‘la guardia’ rispetto ad un’eccellenza nella professione che vogliamo vedere - non è un sogno, né un’utopia! - trasversalmente accettata e condivisa da molti professionisti. Negli anni abbiamo costantemente rinnovato l’impegno, che rimane centrale nella nostra attività, a incentivare la formazione e la qualificazione dei posatori. A loro, in particolare a chi non ci conosce e non ha ancora intuito l’importanza e il significato dello spirito associativo, vorremmo ‘parlare’ con modalità ancora più snelle, informali e se possibile anche capillari sul territorio. Con un obiettivo, da sempre lo stesso: attraverso il confronto proporre e divulgare la ‘cultura della posa’ di cui siamo promotori.

4

U

n’altra strada che vogliamo percorrere è l’intensificazione dei rapporti di collaborazione con i produttori, che in altri Paesi europei rappresentano una delle principali risorse delle Associazioni di posatori. Penso alla Germania, dove il loro contributo alla formazione e alla professionalità dei giovani è assolutamente rilevante. Sinergia è la parola chiave che vorremmo ci aprisse nuove porte, nuovi contatti già a partire dai prossimi mesi: in questa direzione ci stiamo muovendo investendo risorse ed energie. Abbiamo attivato canali interessanti con ordini professionali che devono diventare nostri interlocutori privilegiati per avviare progetti comuni, fare massa critica e diventare più rappresentativi nel settore. E, comunque, stabilire un modo di operare che veda interazione, supporto, dialogo tra le diverse figure con cui quotidianamente ci rapportiamo. Dunque architetti, ingegneri, progettisti, responsabili di cantiere la cui conoscenza e preparazione deve necessariamente integrarsi con la nostra. Davvero sarebbe bello pensare di coinvolgerli anche per far capir loro che il posatore è ‘maturato’, cambiato: si aspetta e pretende, prima di tutto da se stesso, qualificazione, qualità del lavoro, professionalità. A maggior ragione oggi che il mercato è addirittura difficile da ‘definire’, circoscrivere e tutti pretendono o mostrano di fare tutto.

U

n canale privilegiato su questo fronte si sta rivelando il nostro Forum, che vede crescere gli interventi di interlocutori esterni all’Associazione e il rapporto fiduciario con gli utilizzatori finali. In alcuni casi - mi piace sottolinearlo - con richieste che chiedono un supporto già in fase preventiva alla posa. In questo numero di Lapis - molto ricco - vorrei attirare l’attenzione sugli inserti, che sono eccezionalmente due. La rubrica ‘Belle Pose’ è infatti diventata uno ‘Speciale’ di otto pagine dedicato interamente al restauro, argomento di grande importanza e ancora troppo poco conosciuto. I tradizionali ‘Quaderni’ riguardano la recente normativa UNI sui massetti, che finalmente testimonia un altro importante traguardo ottenuto in direzione della qualità della posa. Per il resto... l’invito è a leggerci e, soprattutto, ad ENTRARE attraverso le pagine di Lapis in tutto ciò che il nostro mondo associativo propone, testimonia... vive.

C

hiudo con l’auspicio che tutti possano realmente riuscire a percepire da queste pagine, dai nostri incontri, anche contattandoci direttamente... l’importanza di fare squadra, di appartenere ad un’Associazione. E a capire che restarci, farne parte non è certo una ‘banale’ questione di quota, ma una reale, concreta possibilità di scambio, confronto, incontro con chi condivide i nostri stessi problemi nel quotidiano. E, mi sia permesso dirlo, con un approccio sempre positivo e teso a creare opportunità, seminare e raccogliere, con la massima umiltà e disponibilità. Tutto questo soprattutto a un livello istituzionale, cioè su un piano ben più ampio rispetto a quello che ciascuno di noi potrebbe fare nel proprio piccolo. Un piano dove si vuole e si tenta di INDIVIDUARE RISPOSTE CONCRETE E SOLUZIONI per valorizzare sempre più il nostro lavoro, la professione che siamo orgogliosi di esercitare. Alfiero Bulgarelli


L’INTERVISTA

a… Giuseppe Anzaldi moderatore del Forum AIPPL Monitorando l’attività del nostro Forum ci siamo resi conto che nel corso di questi mesi sono emersi suggerimenti, contatti e richieste che non possiamo ignorare. In altre parole... ci siamo accorti che questo ‘ritrovarsi’ può trasformarsi in qualcosa di più rispetto ad un pur apprezzabile ‘a-domanda-rispondo’: un’opportunità concreta e potenzialmente molto efficace per tutti. Due le riflessioni più immediate al riguardo: innanzitutto la conferma che AIPPL si sta muovendo nel solco di un’idea di associazione che effettivamente e concretamente ha saputo cogliere le reali aspettative dei propri associati, sforzandosi di dare risposte utili. L’altra considerazione è che al Forum si affacciano interlocutori decisamente interessanti - i professionisti della progettazione - con i quali già ci sforziamo di relazionarci per dare vita a collaborazioni e sinergie. Il nostro desiderio è da tempo quello di poter condividere con queste figure un approccio alla posa prima ancora di coinvolgere direttamente il committente, avendo ben chiare e mettendo in comune come coattori le modalità ed i criteri di eccellenza cui aspiriamo. Si apre a questo punto una prospettiva, che a nostro avviso non può che andare in direzione di un rapporto dialettico sempre più diretto, continuativo e condiviso con alcune figure-chiave cui chiediamo - e alle quali ovviamente intendiamo garantire! - serietà, professionalità e competenza.

Ci piace pensare che questa intervista sia un modo per far incontrare l’Associazione con gli utenti del proprio Forum avendo come tramite uno dei suoi moderatori: Giuseppe Anzaldi. Insieme ad Alfiero Bulgarelli e Michele Giorgio gestisce le tre sezioni - Associati, Forum libero e l’Esperto risponde - in cui è articolato questo spazio virtuale di incontro. Di fatto queste tre figure, anche per il ruolo che rappresentano sono l’espressione più completa di ciò che AIPPL ha maturato in tanti anni di confronto aperto e trasversale sulla tematiche della pavimentazione in legno. In questa chiacchierata Anzaldi ci ha fatto ‘incontrare’ e concentrare sulle FAQ (Frequently Asked Questions), cioè le domande più ricorrenti che un interlocutore, nel nostro caso tutt’altro che immaginario, pone nel contesto del Forum. E’ stata una bella carrellata di riflessioni, proposte, desiderata che ha avuto come filo conduttore l’entusiasmo e la passione con cui Anzaldi ci ha parlato di un progetto che AIPPL ha a lungo accarezzato e che, indubbiamente, ha ancora molto da esprimere in termini di potenzialità e opportunità per i soci, l’Associazione, ma anche tutti coloro che gravitano attorno al mondo del parquet e del legno. Contenuti da condividere, dunque, che riproponiamo ad associati e lettori con l’obiettivo forse ambizioso, ma irrinunciabile, di mettere a fuoco insieme eventuali percorsi di incontro concreti che possano aiutarci a contribuire, in sinergia, ad una crescita e ad uno sviluppo omogeneo e coerente dell’intero comparto e di tutta la filiera del legno.

Uno degli obiettivi di questa chiaccherata è favorire l’incontro e il confronto... a partire dal Forum. La prima cosa che mi fa piacere chiarire è che la creazione di questo Forum nasceva, a nostro avviso, da una vera e propria necessità. Esistevano già spazi simili su alcuni siti privati e portali con figure di esperti disponibili a rispondere. Ma raramente, a mio parere, si poteva riscontrare da parte dei moderatori la completezza, la trasparenza e l’imparzialità che come Associazione avremmo voluto garantire ai nostri interlocutori. Mancava, in sostanza, un ‘luogo di confronto istituzionale’ con consigli giusti, appropriati e davvero mirati alla persona che fa la domanda. In genere un professionista in cerca di risposte chiare e semplici, immediate. Il Forum, dunque, è nato con l’intenzione di fornire un orientamento serio in materia di posa e parquet e colmare quella che sembrava una lacuna. Per realizzarlo, quando ancora ero Presidente di AIPPL ho svolto una lunga ricerca ed analisi fra i vari forum di

settore, osservandone il taglio (commerciale, promozionale, informativo o altro). Mi sono impegnato affinché il nostro Forum venisse realizzato secondo rigorosi criteri di credibilità, competenza e serietà, nell’ottica di mettersi dalla parte di chi scrive senza secondi fini, puntando solo ad offrire una funzione di servizio in ambito associativo.

Con Giuseppe Anzaldi individuiamo le domande più ricorrenti da parte di chi ci contatta. Una variegata carrellata di idee da condividere per uno sviluppo omogeneo di tutta la filiera. Dall’inizio della presidenza di Alfiero Bulgarelli e della vicepresidenza di Michele Giorgio tutti e tre siamo stati incaricati di curarne le domande. Probabilmente sarebbe bastato un solo referente, ma lo facciamo con un tale entusiasmo che la maggior parte delle volte siamo in tre a rispondere, con sfumature differenti: così l’intervento si arricchisce e si completa. Di una cosa importante ci siamo però accorti: la pensiamo quasi sempre allo stesso modo. E questo è un segnale, un riscontro assolutamente positivo, perché significa che all’interno dell’associazione, in questo contesto, c’è una cultura, un modus operandi che si è via via radicato nella testa di chi posa al punto che non si riesce a vederne uno alternativo. Nella gestione del Forum si è pensato di suddividerlo in più sezioni. Quali considerazioni avete fatto alla base di questa scelta?

Giuseppe Anzaldi

La suddivisione è stata pensata per consentirci di risultare il più possibile precisi nelle risposte formulate da interlocutori

5


n. 8 - 2011 6

diversi. Attualmente esistono due sezioni dedicate ad argomenti e domande tra privati e professionisti ed una terza, protetta da password, ad uso esclusivo degli associati. L’intenzione è quella di consentire un confronto interno su tematiche anche delicate che il cliente non è tenuto necessariamente a conoscere. Penso ad aspetti legati al confronto tra professionisti, ad esempio sull’uso di prodotti chimici particolari o di pavimenti con problemi di diversa natura che vanno chiaramente discussi all’interno dell’associazione, fra addetti ai lavori. L’idea per questa specifica sezione era creare un filo diretto per discutere i problemi reali del cantiere, quelli che non emergono direttamente, ma che vanno comunque affrontati. Perché sarebbe poco serio ignorarli e solo così si può puntare all’eccellenza. Ben venga dunque un ulteriore canale per discutere, per aprire un confronto aperto e concreto su qualsiasi argomento, anche accettando il fatto che ci sono temi su cui la dialettica è più energica... diciamo vivace! Di fatto le domande dei posatori sono le più interessanti dal punto di vista tecnico e, di conseguenza, le più difficili cui rispondere per iscritto. Ma è fondamentale farlo e dare un minimo di orientamento per l’approfondimento: mettere nero su bianco queste riflessioni ci consente di avere il tempo di pensarle con criterio. Il passo successivo, come è accaduto in alcuni casi, è il contatto con il diretto interessato, che ci permette un’occasione ulteriore per sviscerare meglio il problema... a beneficio di tutti. Il Forum diventa così il tramite per discutere insieme di una tematica comune ricorrente o magari poco conosciuta. Cosa si ricava dall’esperienza del Forum, soprattutto voi moderatori? C’è sempre qualcosa da imparare, anche a fronte di una grande professionalità e inserendosi in AIPPL si possono acquisire competenze e conoscenze nuove, magari scoprendo di commettere errori addirittura ‘storici’. Questo atto di umiltà che tutti noi facciamo è innanzitutto una bella sfida: ci arrivano sollecitazioni da persone di tutte le età. A me questo è servito, soprattutto durante il periodo della mia presidenza, per guardare al nostro lavoro con un approccio ben diverso e più ampio. Questa espe-

rienza ha accresciuto in modo incredibile le mie conoscenze rispetto alle tecniche di posa e permesso di acquisire competenze che mai avrei potuto raggiungere stando nel mio laboratorio. La stessa esperienza di Alfiero, Michele e mia nasce dal confronto costante e continuo, dentro e fuori l’associazione: un know-how che cerchiamo di trasferire anche nel Forum. Muovendosi sempre in questa direzione AIPPL vorrebbe provare a promuovere incontri orientati alla conoscenza tra posatori a livello locale in piccoli gruppi così da agevolare una relazione diretta. Pensiamo ad iniziative molto mirate, tecniche, finalizzate alla conoscenza di tutti gli aspetti della posa.

che sono gli ‘influenzatori’ del committente/cliente finale, più essi stessi comprenderanno il valore aggiunto che può derivare da imprese competenti, consapevoli di tutte le implicazioni legate alla realizzazione di una pavimentazione di legno in termini di garanzie di sicurezza, prestazioni, durata, ecc. L’auspicio è che, muovendosi in collaborazione, diminuiranno le problematiche legate al ‘dopo’, cioè quelle che insorgono a lavoro concluso, quasi sempre dovute ad un’approssimazione nell’informazione, dunque a scarsa professionalità dei vari attori che lavorano ad un progetto. Il posatore preparato può rivelarsi una risorsa preziosa soprattutto se ben introdotto in un contesto associativo attivo e impegnato per la valorizzazione dell’intera categoria. Da sempre AIPPL insiste nell’indicare come elemento irrinunciabile dell’opera edile la sinergia tra posatore supportato dall’associazione e responsabile di progetto/ architetto. Che non può conoscere tutto lo scibile a fronte di tante norme (anche di recentissima pubblicazione): sotto questo profilo, incluso l’ambito UNI, la garanzia viene da un monitoraggio costante come quello condotto dall’Associazione. Questa prospettiva impone che la figura del posatore/ impresa di posa sia, chiaramente, un referente di eccellenza...

Nel Forum scrivono anche diverse figure di professionisti, ad esempio architetti, ponendo tipologie di domande che li riguardano più direttamente. E’ significativo: indica che l’Associazione sta acquisendo sempre più credibilità nel settore. Soprattutto siamo soddisfatti di constatare che alcuni professionisti si rivolgono a noi per ricevere suggerimenti prima dell’esecuzione dei lavori, cioè già in fase di progettazione: UN VERO TRAGUARDO! Non si tratta di una sfumatura: è il coronamento di anni di lavoro associativo e ci auguriamo che, nel tempo, diventi una consuetudine. E’ fondamentale che professionisti come architetti, ingegneri e geometri siano consapevoli della necessità di confrontarsi con i posatori sull’esecuzione di un lavoro. E siamo convinti che più il Forum verrà conosciuto da coloro

Ovviamente! E a questo impegno non vogliamo certo sottrarci e... dobbiamo essere pronti. E’ naturale che se AIPPL aspira ad avere come interlocutori dei professionisti competenti e comunque aperti al dialogo deve pretendere che tutti i posatori - il maggior numero possibile! - siano in grado di supportarli adeguatamente. Ciò avviene, a nostro avviso, prevalentemente nel caso di professionisti collegati all’Associazione, perché da qui passano messaggi trasversali ma univoci: massima attenzione a tutte le fasi della filiera e ricerca dell’eccellenza sotto ogni profilo. E si gioca qui il nostro grande impegno in campo formativo, di aggiornamento, di collaborazione con gli altri attori del comparto e con gli Enti di armonizzazione. Il fatto stesso che in tanti ci contattino attraverso il Forum è la riprova che c’è disinformazione e che, purtroppo, proliferano anche i posatori improvvisati. Tocca all’Associazione, dunque, cercare di argi-


nare questo danno di immagine contrapponendo figure di elevata professionalità e valori concreti. Spesso da questo Forum rimandiamo molte risposte invitando alla lettura del nuovo manuale “Il parquet: dal progetto alla posa in opera”. E’ uno dei nostri strumenti di informazione e formazione più riusciti: un lavoro eccellente dove gli argomenti vengono trattati e affrontati sotto ogni aspetto (tecnico, normativo, di sicurezza, contrattualistico, ecc.). In questo modo il Forum diventa anche uno strumento prezioso per la qualificazione del settore attraverso la diffusione di una vera e propria cultura della posa. Tra le domande del Forum c’è qualche tema che vi ha sorpreso?

DIAMETRO (PU)

A dire il vero non ci sono state grosse sorprese: le questioni poste sono quelle all’ordine del giorno nelle nostre aziende, le stesse che mi rivolge chi mi considera un interlocutore valido. Il Forum dunque non ha fatto che... riproporre per iscritto domande che eravamo abituati a ricevere al telefono. Anche questo però è un dato positivo, perché indica chiaramente come, pur essendo molte e varie le problematiche, all’interno dell’Associazione le abbiamo nel tempo toccate tutte. E da questo confronto abbiamo un ulteriore riscontro della validità delle linee strategiche e dei temi concreti sui quali AIPPL deve concentrare l’attenzione: argomenti ben definiti trasversali a tutti i professionisti: posatori,

architetti, geometri, progettisti, designer, influenzatori d’acquisto, ma anche rivenditori, imprese produttrici fino al consumatore finale. Parlando di privati, che ruolo svolgono rispetto al Forum? Purtroppo si rivolgono a noi per lo più alla ricerca di un orientamento sulle azioni da intraprendere per contestare i lavori eseguiti in caso di posa non corretta. Ma noi preferiamo dare i ‘giusti’ consigli per un confronto con chi ha posato il pavimento. In molti casi abbiamo scelto di ricordare l’esistenza di un Registro dei Consulenti Tecnici del Legno, al quale far riferimento per conoscere i professionisti accreditati dall’Associazione. Mi piace sottolineare che non abbiamo alcuna finalità ‘commerciale’: vogliamo e crediamo davvero di essere ‘sopra le parti’. Il nostro obiettivo è far passare un messaggio positivo, trasversale in cui non cerchiamo di scagionare alcuni o di accusare altri. Semmai affermiamo chiaramente che ciascuno ha le proprie responsabilità: massettista, azienda, rivenditore, posatore, architetto. Ogni attore della filiera deve assumersi un ruolo e responsabilità propri; per ciascuno esistono diritti e doveri. Non a caso come Associazione abbiamo elaborato un contratto tipo che tutela posatore e cliente. E, come atteggiamento di base, ci sembra importante confidare nell’intelligenza del committente.

Anche in qualità di privati esistono delle precauzioni che si possono prendere prima di commissionare un lavoro per avere la garanzia che il rivenditore o l’mpresa di posa individuati siano quelli ‘giusti’. Su questo argomento come indirizzare il consumatore nel riconoscere un professionista affidabile? Spesso mi è capitato di dire che un professionista serio si riconosce rispetto ad un altro più... approssimativo da alcuni segnali semplici ma inequivocabili. Basta un po’ di attenzione. E’ indubbiamente professionale chi illustra al potenziale cliente le diverse tipologie di pavimenti e di posa, cercando di mediare tra i suoi desideri e le caratteristiche, ad esempio, delle singole specie legnose più o meno adatte per una specifica destinazione. Se poi il committente ha già il materiale e occorre solo provvedere alla posa in opera diffidiamo di chi non si domanda dove sia stato acquistato o, ancora, non richiede la ‘scheda prodotto’ che sempre lo deve connotare. Anche il preventivo è un elemento da non sottovalutare: formulato dettagliatamente in ogni singola parte della lavorazione è sinonimo di chiarezza e garanzia di serietà. In fase di lavorazione, poi, il posatore deve muoversi avendo a disposizione attrezzature pulite, ordinate, senza lasciare materiali in giro e, comunque, la casa relativamente in ordine.

7

PreMass Glamour Sempre attenta a creare ed inventare prodotti nuovi e raffinati, ALI Parquets, nota azienda sammarinese produttrice di parquets tradizionali e prefiniti in legno massello, ha da poco presentato “PreMass Glamour”. Il prodotto, da tempo disponibile in grande formato nella versione “SuperPreMass Glamour”, è realizzato nella specie legnosa Rovere ed ha uno spessore nobile di 10 mm, larghezza 70 mm e lunghezza 450 mm. Particolarità del “Glamour” è la coloritura artificiale, per ora disponibile in otto varianti nel “SuperPreMass Glamour” e quattro nel “PreMass Glamour”, che viene applicata alla venatura profonda della doga con una tecnologia assolutamente d’avanguardia. Il risultato finale è un prodotto che valorizza al meglio scelte progettuali particolarmente ricercate.

info@aliparquets.com www.aliparquets.com


n. 8 - 2011

A lavoro concluso è infine fondamentale che dia istruzioni al cliente per la manutenzione e la pulizia del parquet, in modo che si conservi bello nel tempo. Il Forum AIPPL potrebbe diventare, in prospettiva, un tavolo di confronto per coinvolgere persino i produttori, magari su tematiche delicate come l’innovazione. I produttori ci rimproverano spesso di essere poco propensi ad usare prodotti nuovi sui quali hanno magari investito per anni in ricerca ed innovazione per realizzare soluzioni affidabili sotto il profilo della sicurezza, efficacia, affidabilità. La realtà è che a volte, sia da parte dei posatori che degli architetti, c’è un certo timore ad innovare. Si preferisce, banalmente, ‘andare sul sicuro’ e utilizzare un prodotto che si conosce bene e offre tranquillità, sia in relazione alle specie legnose che ai materiali adottati per la posa, ma anche alle tecniche e alle destinazioni d’uso del legno. La domanda di fondo allora è: “come sperimentare con serietà e in sicurezza”, anche perché non è sempre facile ottenere dai rappresentanti delle case produttrici informazioni sulla gestione dei nuovi materiali, soprattutto quando sei già fidelizzato ad un prodotto specifico. Ci piacerebbe comunque colmare, almeno parzialmente, questo scambio di informazioni attraverso il Forum, che potrebbe diventare un proficuo tavolo di confronto. Chiunque può porre domande sulle esperienze di altri sull’utilizzo di certi prodotti come ad esempio le colle silaniche, il cui uso per qualcuno è ormai consolidato e per altri ancora sconosciuto. Lo sviluppo di nuovi prodotti in questo settore avviene sempre molto lentamente e i primi a crederci sono i più preparati, coloro che utilizzano le nuove soluzioni nell’intento di migliorare il proprio lavoro e, via via, riescono ad imporle ad altri, portando avanti il... resto del mercato. E’ già avvenuto in passato per le colle poliuretaniche monocomponenti, che all’inzio non si accettavano facilmente e poi sono state recepite dal mercato, operatori della posa in primis. E hanno costituito la prima vera innovazione dell’ultimo decennio, dopo l’uso di colle solo bicomponenti e, prima ancora, di quelle viniliche. Sarebbe auspicabile, dunque, che gli stessi produttori intervengano sul Forum in un dialogo costruttivo, perché le Aziende che innovano devono anche saper infondere il ‘coraggio’ di provare, senza mettere a rischio professionalità e credibilità conquistate negli anni da noi professionisti. Per concludere... non solo Forum, ma un ‘trampolino di lancio’ per spingere nuove sinergie con i produttori, offrire garanzie e stimoli giusti ai posatori, interloquire con i progettisti, i decisori d’acquisto e i committenti. Che altro? Beh... mi pare che qua ci sia già ‘di tutto e di più’. Oserei dire al di là delle nostre aspettative iniziali. Di fatto esistono già incontri organizzati dalle aziende per offrire una conoscenza più approfondita dei loro prodotti e molti posatori, io compreso, vi partecipano. L’ideale sarebbe realizzarli con un taglio istituzionale, davvero formativo, sotto l’egida di AIPPL. Questo sistema non intaccherebbe la possibilità per le aziende di aprirsi a nuove opportunità di mercato attraverso l’incontro con altre persone né la legittima concorrenza tra produttori e tantomeno la loro autonomia commerciale. Il coinvolgimento di AIPPL nella trasmissione delle informazioni darebbe però maggior credibilità ad eventuali proposte innovative, anche grazie alla garanzia dei nostri referenti esperti che è un innegabile valore aggiunto. Sono convinto quindi che far convergere almeno una parte delle energie dei produttori sull’Associazione sarebbe proficuo per l’intero comparto. Concludo con un pensiero. Non dimentichiamoci che il Forum era nato originariamente per fornire risposte e... ne ha fatta di strada. Sarebbe bello se venisse inteso dai posatori come spazio in cui esprimere riflessioni, semplici pareri, magari anche messaggi di complimenti come è avvenuto nel caso del convegno di Genova o, ancora, segnalazioni di opportunità da condividere in ambito associativo. Ci fa piacere che stia diventando uno strumento per rapportarsi sempre meglio tra professionisti e privati, perché così si va addirittura oltre la nostra idea iniziale di costruire un luogo dove i posatori potessero incontrarsi. Un bel traguardo sarebbe poterlo rendere gradualmente il luogo in cui far convergere richieste e aspettative grazie all’attività di osservazione e monitoraggio di AIPPL anche in altre sedi, istituzionali e non. E’ chiaro che le possibilità di sviluppo sono illimitate: più domande e contatti avremo e più ci sarà facile capire come muoverci e che tipo di scelte fare in futuro sui programmi che l’Associazione dovrà sviluppare in termini di strategie. E visto che il lavoro da fare è davvero tanto non mi resta che richiamare tutti, ancora una volta, a fare squadra... Donata Marazzini


FOCUS

Prospettive e opportunità per il futuro del comparto Dedichiamo questa rubrica all’incontro formativo di Genova del 29 ottobre scorso in cui si è parlato di ‘Sottofondi a secco e pavimentazioni da esterno’. Una scelta motivata dall’assoluta novità del tema, trattato per la prima volta da AIPPL e di grande interesse in virtù della diffusione in esterno della posa di pavimentazioni di legno. Attraverso questa sottolineatura - e in questo contesto specifico legato a focalizzare ciò che ‘si muove’ nel settore - ci preme rimarcare che il mercato sta recependo con maggior convinzione anche questo tipo di applicazione. Relegato sino ad oggi in interni, il ‘materiale legno’ viene infatti ri-scoperto come soluzione perfettamente in grado di soddisfare le esigenze di committenti e progettisti che operano in un settore di nicchia o, comunque, amano sperimentare ed innovare. Spazio dunque a realizzazioni di appeal, nuove ed originali. Ma ad un patto. Del legno occorre conoscere le caratteristiche intrinseche, le peculiarità di ogni specie e, ancora, tutto ciò che lo riguarda in fatto di metodologie di posa e aspetti tecnici e normativi connessi. Perché ‘fuori’ alcune regole cambiano. E AIPPL si impegna a fare informazione affinché in ogni ambiente la posa sia A REGOLA D’ARTE e il legno sempre più valorizzato nelle sue molteplici, versatili potenzialità. L’incontro di Genova si è rivelato anche un momento di scambio di idee sull’attuale situazione del mercato e sulle sfide che ci attendono per il futuro, in particolare grazie all’intervento del Presidente di AIPPL, che ha sottoposto ai convegnisti interessanti spunti di riflessione.

Che il tema delle pavimentazioni da esterno fosse particolarmente ‘sentito’ lo si è capito dal numero dei partecipanti: sessanta, interessati ad una tipologia di posa sempre più cruciale anche come opportunità di business. Il Presidente di AIPPL ha ricordato come la principale finalità dell’Associazione sia la qualificazione dei posatori. In quest’ottica si pone l’attenzione, ormai imprescindibile, ai vari aspetti del mercato e ai suoi mutamenti, con specifico riferimento al cambiamennella26-10-2010 produzione10:34 che, inPagina percentuale eleLapisto2011 1 vata, è passata dal tradizionale al prefinito.

Le pavimentazioni di legno per esterni. Per questa nuova frontiera della posa sono tre i pilastri di riferimento della normativa italiana: la UNI 11265, la UNI 11368-1 e la recentissima UNI 11371 sui massetti per pavimentazioni di legno. Bulgarelli ha illustrato iniziative specifiche finalizzate alla qualificazione/crescita del mercato, a partire dal ‘Codice Trasparenza Parquet’ che garantisce un prodotto certiC M Y

ficato e tracciabile nella produzione. Da un punto di vista istituzionale AIPPL sta cercando di valorizzare la figura del posatore attraverso sinergie con enti che le sono affini per acquisire maggior credibilità e rappresentatività, anche attingendo al patrimonio di esperienze di FederlegnoArredo. E’ fondamentale alzare il livello culturale e professionale degli associati, supportandoli con corsi specifici sulle tematiche più attuali: dalla marcatura CE alla posa su pavimenti riscaldanti, raffrescanti e a secco fino al restauro di pavimentazioni storiche con CM MY CY CMY K

9


n. 8 - 2011 10

un’importante impronta artistica o, ancora, alle pavimentazioni da esterno. Chiaro l’obiettivo per il futuro: ottenere un riconoscimento legale per la partecipazione ai corsi. Altro aspetto da non sottovalutare è la promozione di una mentalità imprenditoriale sempre più spiccata da parte dei posatori con dovuta attenzione alle esigenze di formazione tecnica, commerciale e di marketing. Attualmente i posatori possono contare su una maggior tutela normativa rispetto al passato: ne è un esempio il recente recepimento di alcuni difetti della pavimentazione come “vizi ammissibili perché inerenti al tipo di posa effettuata”. Questa aumentata tutela della categoria può rivelarsi un fattore utile a valorizzarne l’impegno professionale e il peso politico che auspichiamo possa presto venire riconosciuto, come accade altrove. Bulgarelli ha invitato le aziende italiane ad attribuire maggior importanza al ruolo dei posatori, sottolineando come tra gli sponsor dell’Associazione siano ancora poche le aziende produttrici di parquet rispetto a quelle di prodotti complementari al legno quali collanti o composti chimici. Il Presidente ha concluso ricordando lo sforzo compiuto da AIPPL in tema di comunicazione attraverso sito, Forum e newsletter. Dalvano Salvador si è concentrato su tipologie e caratteristiche di piani di posa e sottofondi a secco, con le normative di riferimento per il settore:

confine di responsabilità fra l’installatore e tutte le altre figure professionali che intervengono nel processo di posa. Definisce il posatore come “azienda specializzata che assume il compimento del servizio di posa in opera della pavimentazione di legno. Il posatore ha responsabilità inerenti alle fasi della posa in opera della pavimentazione, che deve soddisfare i requisiti stabiliti in sede di progetto”. Prima di procedere alla posa deve perciò eseguire controlli in merito a: idoneità del supporto (umidità, quota, planarità, orizzontalità, durezza superficiale, assenza di crepe e fessurazioni non ferme, grado di rugosità superficiale, pulizia) esame (col direttore lavori/costruttore edile) della possibilità di accedere ai vari piani e di utilizzare dispositivi ed attrezzature di sollevamento già disponibili verifica della presenza dei serramenti esterni completi di vetri e dei livelli di altre tipologie di pavimentazione eventualmente esistenti valutazione e conferma da parte del committente e/o progettista della geometria di posa.

zionali. Prevede, nello specifico, le tipologie dei piani di posa: cementizi tradizionali o a base di leganti speciali, e di anidrite, e le relative caratteristiche prestazionali: stagionatura, assenza di fessurazioni, umidità residua, spessore, planarità, compattezza in tutto lo spessore, durezza superficiale, resistenze meccaniche, pulizia. Con riferimento alle caratteristiche di resistenza meccanica che rendono il massetto idoneo alla posa mediante incollaggio di parquet e di pavimentazioni di legno viene indicato come requisito essenziale un valore medio di resistenza alle sollecitazioni parallele al piano di posa, conforme a quanto indicato dalla norma UNI 10827, che non deve essere (minore di 1,6 N/mm² e un valore minimo di resistenza della singola misura utile non minore di 1,2 N/mm²). Tutti i massetti, per garantire le prestazioni previste, devono essere realizzati rispettando alcuni accorgimenti: primo fra tutti la barriera al vapore (o strato impermeabilizzante), obbligatorio in ogni caso e tipologia di massetto/sottofondo. Il massetto deve essere adeguatamente protetto da eventuali apporti di umidità provenienti da ambiente, strati sottostanti, contatto accidentale con acqua, formazione di acqua di condensa.

UNI 11371 - Massetti per parquet e pavimentazioni di legno - Proprietà e caratteristiche prestazionali UNI 11265 - Pavimentazioni di legno Posa in opera - Competenze, responsabilità e condizioni contrattuali UNI 11368-1 - Pavimentazioni di legno Posa in opera - Criteri e metodi di valutazione - Parte 1: posa mediante incollaggio Un cenno è stato fatto alla norma UNI 10329 relativa alla posa dei rivestimenti di pavimentazione e alla misurazione del contenuto di umidità negli strati di supporto cementizi o simili. Tutte le norme, acquistabili presso l’UNI tramite FederlegnoArredo, risultano utili per evitare eventuali contestazioni col committente. Anzi: si suggerisce l’inserimento in fattura di alcuni riferimenti normativi come forma di tutela. Ha infine menzionato il manuale AIPPL “Il parquet dal progetto alla posa in opera” che, in una recente sentenza del Tribunale di Reggio Emilia è stato addirittura riconosciuto strumento legale e di difesa, poiché, in assenza di norme specifiche sulla posa in opera, rappresenta lo stato attuale dell’arte. La norma UNI 11265, relativa alle competenze e alle responsabilità, definisce il

PRIMA DI INIZIARE LA POSA il posatore deve infine segnalare al costruttore o al direttore lavori o al committente eventuali difformità riscontrate. In tema di massetti, la norma principale è la UNI 11371 - Massetti per parquet e pavimentazioni di legno, pubblicata a settembre 2010, che ne riporta dettagliatamente proprietà e caratteristiche presta-

L’umidità residua del massetto va misurata con igrometro a carburo (secondo UNI 10329) e deve rispettare i limiti imposti dalla norma UNI 11371, in relazione alla tipologia. Ad oggi tali valori di soglia non erano ancora stati riportati in alcun documento ufficiale: solo la recente norma UNI 11371 ha chiaramente indicato le percentuali idonee per i massetti a base cementizia e


di anidrite. La stessa contiene per la prima volta - tema delicatissimo! - specifiche tecniche relative alla ‘barriera al vapore’, la cui funzione è di garantire l’impermeabilità del sottofondo. Una barriera al vapore idonea è costituita per esempio da un doppio strato di fogli di polietilene da 150 µm ciascuno, con fattore di resistenza al passaggio del vapore µ = 100.000 e con un valore relativo allo spessore d’aria equivalente Sd pari ad almeno 30 m, sormontati per almeno 100 mm - 150 mm e opportunamente nastrati sulle congiunzioni. Maggiore è il “fattore di resistenza alla diffusione del vapore acqueo” µ maggiore sarà l’impermeabilità al vapore del materiale. Poiché i limiti stabiliti dalla norma derivano da prove di cantiere, rimane ancora aperto il tema della correlazione fra le prove di laboratorio e quelle di cantiere. Dalvano Salvador ha quindi sottolineato che per ottenere massetti idonei è importante attenersi alle indicazioni riportate nelle relative schede tecniche (utilizzo di attrezzature pulite, rispetto del corretto dosaggio dell’acqua nella preparazione dell’impasto, ecc.). Alcune avvertenze sono oggettivamente difficili da rispettare, ad esempio nel caso della temperatura consigliata per l’ambiente dove usare determinati prodotti o al livello di umidità relativa, mai ugualmente riproducibili sia in inverno che d’estate. E qui fanno davvero la differenza le indicazioni riportate nelle schede tecniche, al fine di evitare errori nella posa. Particolare attenzione va posta nei confronti dei massetti in anidrite, all’umidità ambientale durante la loro realizzazione e all’incompatibilità con eventuali massetti cementizi. I massetti in anidrite necessitano di un certo tempo (circa 7 giorni) per raggiungere la totale essiccazione, trascorso il quale occorre carteggiarli e primerizzarli per proteggerli da eventuali interferenze con l’esterno. Queste operazioni comportano costi ulteriori, da segnalare al cliente. Nei massetti autolivellanti a base cementizia, la carteggiatura e la primerizzazione non sono obbligatorie: si effettuano solo se in superficie vi sono sostanze inconsistenti da eliminare. Da tutto questo una REGOLA SI EVINCE: ogni massetto deve essere SEMPRE idoneo. Tornando alla resistenza meccanica di un massetto, la verifica viene effettuata mediante dinamometro conforme alle specifiche della norma UNI 10827. Il dinamometro imprime una forza di taglio parallela al piano di posa (strappo parallelo) e non verticale, riproducendo le sollecitazioni di una pavimentazione in tensione. La prova

viene eseguita con un adesivo rigido o con quello usato per la posa del pavimento, poiché ci si deve assicurare la rottura del piano di posa. Per la misura dell’umidità del massetto, occorre tenere in considerazione quanto riportato nella UNI 10329. E’ un’operazione da eseguire dopo il montaggio dei serramenti esterni e la realizzazione degli intonaci interni e deve essere effettuata mediante impiego di igrometro a carburo. Il controllo va ripetuto se intervengono importanti variazioni delle condizioni ambientali durante la posa e la misurazione va effettuata fino alla barriera a vapore, perché quella in superficie non è attendibile. Il campionamento si esegue in corrispondenza delle zone soggette a maggiore contenuto di umidità (scarsamente ventilate e/o non soleggiate, punti di maggiore spessore degli strati, ecc.), rispettando il numero ‘minimo’ di campioni da prelevare, in relazione alla superficie del supporto, indicato sempre nella norma UNI 10329. Il metodo con igrometro al carburo è idoneo per qualsiasi tipologia di massetto e il contenuto massimo di umidità previsto per la posa delle pavimentazioni di legno è così definito: cementizio <2%; anidrite <0,5%; autolivellante a base cementizia <2%. Al termine della relazione è stato proiettato un filmato sulla realizzazione dei massetti a secco, commentato da Bulgarelli, di cui riportiamo i contenuti principali. I massetti a secco vengono realizzati senza impiego di acqua. Se fatti a regola d’arte non presentano le problematiche tipiche

dei piani di posa tradizionali, sebbene il procedimento risulti un po’ costoso. Dove necessario si provvede a fissare alcuni elementi di legno come riferimento, sui quali proiettare il laser per prendere la quota e individuare il punto zero. Lo spessore al di sotto del laser (definito dalla somma degli spessori di pannello, insonorizzante e pavimento) viene riempito con materiale alleggerito, facile da trasportare, oppure con pietrisco. Il lavoro deve essere di assoluta precisione, senza lasciare spazi vuoti, perciò i materiali di riempimento più idonei sono quelli con granulometria non uniforme. Riversato il materiale nello spessore si fa scorrere una staggia di tiro su due binari posti alle estremità della staggia stessa e all’altezza del punto zero, trascinandola in orizzontale. Quando lo spessore da riempire è inferiore a 2 cm l’operazione di staggiatura può diventare difficile ed è consigliabile utilizzare sabbia fine. L’uso di bolle garantisce una precisione del lavoro intorno al millimetro. Grazie a questa tecnica è anche possibile ottenere una pendenza, ove richiesta, lungo l’intero piano di posa. Volendo inserire materassini insonorizzanti (pannelli), utilizzabili come barriere al vapore, bisogna avere l’accortezza di posizionarli sotto lo strato di materiale alleggerito al fine di evitare che la barriera al vapore possa bucarsi. Con materiali alleggeriti si consiglia di aggiungere 1 mm di carico alla posa per garantire la resistenza a compressione. Conclusa la proiezione la parola è passata a Michele Giorgio, che ha richiamato una simpatica diapositiva di Stefano Berti sul significato dell’acronimo della parola LEGNO.

QUAL E’ IL MATERIALE DA COSTRUZIONE PIU’ … • • • • •

Leggero Economico Garantito Naturale Ornamentale

11


www.prn-agenzia.it

n. 8 - 2011

Vernice poliuretanica bicomponente all’acqua per parquet di IIIa generazione

Il Vice Presidente ha elencato i motivi per i quali è consigliabile utilizzare il legno all’esterno, partendo dalla considerazione che è il materiale su cui l’uomo ha un’esperienza plurimillenaria nonché la materia prima più scambiata al mondo. Con apprezzabili caratteristiche di leggerezza, isolamento, economicità, resistenza, naturalezza, forte impatto estetico, oggi ancor più valorizzate dalle soluzioni individuate dalle aziende in termini di conoscenze tecniche ed innovazione. Ciò nonostante - ha commentato - non esistono attualmente norme italiane o internazionali alle quali fare riferimento per il suo utilizzo in esterno: in questa materia SOLO le esperienze dei posatori costituiscono l’attuale ‘stato dell’arte’. Cosa, dunque è indispensabile sapere in termini di conoscenze basilari? Innanzitutto il concetto che, in generale, il legno massiccio può essere utilizzato per esterni. Dove, non dimentichiamolo, è sottoposto a shock termici ed igrometrici molto sensibili che ne possono alterare fortemente colore e dimensioni a seconda della stagione e della specie legnosa. Ma la ‘bella notizia’ è che con un’opportuna, approfondita conoscenza, può essere posato ovunque e secondo svariate modalità. Sotto il profilo squisitamente tecnico Michele Giorgio ha aggiunto che attualmente si stima che il legno per impieghi esterni debba avere un’umidità compresa tra il 15 e il 20%, ben distinta da quella del 7-11% indicate per il parquet da interni. Prima di procedere con la posa, in ogni caso, è bene fare attente valutazioni tenendo conto di alcuni fattori legati soprattutto alle diverse specie legnose. Da preferire sono quelle con durabilità naturale (cioè la naturale resistenza agli attacchi del degrado biologico come funghi e insetti) medio/elevata, caratteristica generalmente presentata da legnami pesanti o semipesanti. Possono però essere utilizzate anche specie legnose con legno più leggero e tenero ma, in questo caso, è necessario aumentare la loro durabilità naturale mediante trattamenti specifici (trattamento di impregnazione in autoclave e/o trattamento termico - thermowood). L’impregnazione in autoclave prevede l’iniezione ad alta pressione di ‘sali minerali preservanti’ e garantisce una maggiore resistenza contro attacchi di muffe, funghi, insetti e agenti atmosferici. L’eventuale colore verdognolo è da attribuire alla presenza del rame nei sali utilizzati. Il trattamento termico (thermowood) consiste in una particolare ‘cottura’ del legno (a temperatura variabile da 180°C a 250°C) che ne modifica la fibra rendendolo più durevole e idrorepellente e conferendogli una colorazione più scura, non sempre omogenea. Proponendo una carrellata di realizzazioni in esterni ha illustrato le possibili reazioni dei diversi tipi di legno, che, trattati o naturali, reagiscono tutti allo stesso modo: ingrigiscono in mancanza di manutenzione costante e, col tempo, possono mostrare falcature, svergolamenti, sfibrature e imbarcamenti, soprattutto se di grandi dimensioni e posati con sistemi a scomparsa con clips. Passando a descrivere i principali formati disponibili sul mercato - listoni, quadrotte/piastrelle, pannelli, cubotti di testa - ha accennato alle modalità di stoccaggio. E’ bene tenere i bancali di legno per esterno al coperto per evitare l’esposizione diretta al sole e sigillarli con pellicola in polietilene, indispensabile per evitare deformazioni. Ma la posa in esterno è dunque una sorta di... ’avventura?! Certo che no, a patto che prima di... cimentarsi in questa attività si approfondiscano alcuni aspetti fondamentali: destinazione d’uso, specie legnosa da utilizzare, dimensioni delle doghe, tipologia di di sottofondo e di posa e, soprattutto, le aspettative di architetto, impresa, cliente, ecc. E comunque - Giorgio lo ha ricordato a caratteri cubitali! - è indispensabile che prima di essere posato il legno sia trattato con oli specifici per esterno comprese teste ed eventuali fresature. In tema di principali sistemi di fissaggio e posa la relazione si è snodata accennando a due tipologie: mediante viti a vista, di facile rimozione e/o ispezione. L’intero pacchetto risulta più rigido e meno rumoroso anche nel periodo secco e le fughe longitudinali restano più regolari mediante sistemi a scomparsa (ad esempio, clips), dall’estetica più pulita, posa più rapida e, nei periodi più secchi, più rumorosi al calpestio ma anche più fragili nel mostrare irregolarità della fuga. Il Vice Presidente AIPPL ha messo in guardia rispetto ad alcune soluzioni alternative al legno e ribadito i principali sistemi di posa per parquet per esterni. Appoggiato su sottofondo esistente (sabbia, terreno, massetto, struttura metallica ecc.); appoggiato su sistema a funghetti regolabili in altezza e livellanti; incollato al supporto e sigillato con resina per imbarcazioni (posa incollata). Concludendo ha raccomandato:“Scegliere il legno per realizzazioni in esterno significa conoscere e accettare i limiti che la natura stessa di questa materia impone. E’ isolante, gradevole, caldo e pregevole ma non può essere valutato con gli stessi criteri dei pavimenti di legno per interno!”

CHIMIVER PANSERI S.p.A. Via Bergamo, 1401 - 24030 PONTIDA (BG) - ITALY Tel. +39 035 795031 - Fax +39 035 795556 www.chimiver.com - info@chimiver.com

Il Convegno si è chiuso con ampio spazio alle domande del pubblico.


NORMATIVA

La scheda prodotto: una conosciuta sconosciuta Sulla funzione, sul contenuto e sulla forma della scheda prodotto si è già detto e scritto in più occasioni, anche su queste pagine. Nonostante ciò, bisogna riconoscere che, forse, ancora non basta: da un lato, segnalazioni e richieste di chiarimenti e di ulteriori informazioni non sembrano finite, dall’altro, nel settore legno persiste tuttora una diffusa inosservanza verso quello che è un preciso obbligo di legge.

dere che l’attuale modesta attenzione verso la scheda prodotto sia dovuta anche alla mancanza (almeno per il momento) di una qualsivoglia concreta iniziativa degli acquirenti del settore per una vera e propria azione di contestazione verso i

produttori ed i rivenditori incorsi in tale violazione. Ciò però non esclude e non giustifica che, almeno oggi che se ne parla più di prima, costoro non ritengano ancora di mettere un punto fermo nella loro organizzazio-

Ancora una riflessione su importanza e utilità della scheda prodotto nel settore del legno Anche se non sempre è una inosservanza totale, ma parziale, ovvero limitata ad alcuni aspetti di contenuto o di forma o alle sue modalità di presentazione e consegna al cliente, la ‘stranezza’ del fenomeno sta nel fatto che le disposizioni che ne hanno previsto l’obbligo risalgono ormai ad oltre un decennio fa, ovvero al D.M. 101/97 attuativo della legge 126/91, intitolata “norme per l’informazione al consumatore”. Woodled-up_orizz.qxp:Layout 1 7-04-2010 Probabilmente non è neppure da esclu-

13 10:48

Pagina 1

Filippo Cafiero

. . . light your emotions

by De Checchi Luciano Tel. 049 64.47.09 www.woodled.com


n. 8 - 2011

ne e programmazione d’impresa perché venga riposta e data definitivamente la giusta attenzione alla correttezza del loro comportamento aziendale verso il mercato. Soprattutto laddove la violazione dell’obbligo trovi origine non proprio in una situazione di ‘ignoranza’ verso la norma, quanto in un atteggiamento di ostilità per ciò che essa comporta, quale complicazione organizzativa e burocratica in più. Ma se ciò poteva valere per il passato, oggi non più. L’informatizzazione di quasi tutte le operazioni dei processi di vendita e della stessa catalogazione dei prodotti, cui produttori, distributori e rivenditori sono ormai soliti, fa venir meno ogni difficoltà pratica. Come già segnalato in altre occasioni la scheda prodotto non vuol essere nulla di più di un documento con il quale vengono indicate alcune particolarità di quel prodotto destinate all’attenzione del consumatore o comunque dell’utente finale, per cui molto sta nel mettere già a catalogo tali prodotti, con la dovuta rappresentazione delle caratteristiche volute dalla legge per poterne, poi, rendere esplicito il contenuto al momento della loro vendita. In quanto informazioni relative alla deno14 minazione del prodotto, all’identificazione del produttore, all’eventuale presenza di materiali o sostanze che possono arrecare DISMAC 195x130.pdf 1 26/04/10 17:15

danno all’uomo, alle cose o all’ambiente, ai materiali impiegati ed ai metodi di lavorazione, ove determinanti per la qualità e le caratteristiche del prodotto, devono ritenersi informazioni di non particolare difficoltà da rendere, non potendo non conoscerle il produttore in quanto ‘creatore’ di quel prodotto. Cosicché, anche per tal verso il problema non è esternarle o rappresentarle al mercato, quanto la volontà di esternarle o rappresentarle. Ovvero la capacità di compiere quel salto di qualità, sia nella propria organizzazione produttiva, sia nella propria idea di impostazione dell’avvicinamento della propria impresa al mercato. L’informazione voluta dalla legge è infatti obbligo e (dunque) adempimento che mira al raggiungimento di una corretta informazione al consumatore, non finalizzata al puro e semplice dichiarare qualcosa sul proprio prodotto, ma finalizzata a mettere in condizioni il compratore di fare una scelta giusta e mirata, in funzione delle proprie esigenze e delle proprie aspettative. In due parole: una scelta consapevole. In tale ottica si pongono, poi, anche le ulteriori indicazioni in termini di istruzioni e precauzioni d’uso che il produttore, sempre in ossequio ai medesimi principi di informazione, deve rendere al mercato. In particolar modo, ove utili ai fini di utilizzazione e sicurezza del prodotto. Indicazioni anche queste immotivatamen-

te disattese, perché, come dirette proprio a far conseguire la corretta utilizzazione del prodotto, finiscono per farne valere e mantenere la sua durata nel tempo. Dunque, ancora una volta a tutto vantaggio dello stesso produttore che per tal modo presenta concretamente tutta la qualità del suo prodotto e del suo produrre. Le istruzioni e le precauzioni d’uso, infatti, proprio se viste in concreto paiono costituire, quasi più delle altre informazioni, la rappresentazione di quella particolare soglia di attenzione del produttore verso il mercato, come messa in atto dalla produzione alla commercializzazione e tale che il potenziale cliente possa più facilmente legare quel prodotto a quel produttore e quindi il corretto uso e la durata nel tempo del primo alla serietà imprenditoriale del secondo. In conclusione dunque, più si ragiona e si riflette sulla scheda prodotto e più si finisce per vederla e coglierla nella sua propria stretta relazione con la stessa imprenditorialità di ciascun produttore. Più la si allontana da sé come peso o difficoltà e più la si perde come opportunità o vantaggio.

Avv. Filippo Cafiero


INCONTRI RAVVICINATI CON...

... gli attori del comparto Nell’ambito di questa rubrica ci siamo riproposti di proporre vari tipi di ‘incontri’. Lo abbiamo fatto ponendo al centro i posatori e individuando alcuni interlocutori privilegiati ai quali avrebbero voluto rivolgersi. Architetti e progettisti in primis, che si sono confrontati con i testimoni della nostra cultura associativa con un approccio dialettico davvero costruttivo. Un esempio su tutti l’incontro fra Stefano Berti, Dirigente di Ricerca del CNR/IVALSA e l’architetto Massimo Roj, Amministratore Delegato e fondatore di Progetto CMR. Via via ci siamo accorti che gli interlocutori che vorremmo incontrare si identificano con una La formazione a tutto tondo realtà ben più ampia del singolo individuo; si è il fulcro di questo ‘incontro’. tratta spesso di associazioni decisamente interessanti per un arricchimento reciproco delle Solo coinvolgendo più attori si cresce. professionalità che rappresentiamo. Ad ogni livello. L’impegno è a farlo Da qui l’idea di un ‘incontro’ forse un po’... azzarcon sempre maggior capillarità e una dato?! Con il nostro ‘Mercato’. O, meglio, con coloro che lo fanno, lo vivono e quotidianamente serietà immutata nel tempo. lo respirano contribuendo più o meno direttamente ad orientarne gli indirizzi, la domanda e l’offerta per farlo crescere. Lo abbiamo fatto trasversalmente, a livello europeo e locale. Perché nel grande come nel piccolo ambito siamo certi che siano i dettagli a fare la differenza. L’incontro che proponiamo è in realtà tutt’altro che virtuale, visto che riportiamo le iniziative svolte presso due Aziende collegate ad AIPPL aprendo idealmente un filo diretto più immediato con tutti gli associati nella speranza che questi esempi possano essere seguiti da altre, sempre più partecipate iniziative. Nello specifico parliamo di un’azienda sponsor e di un associato/rivenditore che si caratterizzano sul mercato per credibilità e professionalità, accomunate dall’idea di ‘far parlare ed incontrare’ l’eccellenza in tema di posa dei pavimenti di legno, sotto l’egida e nel contesto associativo. AIPPL ha condiviso l’obiettivo della diffusione della ‘cultura della posa’ attraverso la formazione a metodologie e tecniche di intervento Impertek 195x130.pdf 1 03/05/10 16:01corrette. Su queste iniziative si innesta

La collaborazione dell’Associazione con le Aziende produttrici di materiali per la posa si colloca all’interno della scelta di mettere in atto sinergie con tutti gli operatori del nostro comparto spaziando dalle iniziative di carattere istituzionale agli incontri più immediati, tecnici rivolti principalmente a posatori e rivenditori. Con il duplice obiettivo di coinvolgere il maggior numero possibile di addetti ai lavori e, parallelamente, contribuire a qualificare maggiormente il mercato. Questi incontri costituiscono di fatto un ‘assaggio’ sul piano locale del livello di formazione professionale più estesa e puntuale trasmessa in occasione dei corsi che AIPPL propone in più giornate di approfondimento. Il nostro augurio è che iniziative come queste costituiscano preziose occasioni di incontro tra l’Associazione e le altre figure del mercato e possano allargare gli orizzonti di chi li vive come opportunità per conoscersi, conoscere e diffondere una vera e propria cultura della posa.

15

C

M

Y

CM

MY

CY

CMY

K

IMPERTEK s.r.l. Via Po, 27 30022 CEGGIA (VE) - ITALY tel +39.0421.322.525 r.a.fax +39.0421.322.756 -

www.impertek.com - e mail: info@impertek.com


Speciale Restauro

Belle Pose - Speciale Restauro

n. 8

Dimora ottocentesca, oggi Museo Revoltella Galleria d’Arte Moderna , Trieste La realizzazione che proponiamo affronta un tema nuovo ed estremamente interessante: il restauro di una pavimentazione di legno storica. Considerata la sua originalità dedicheremo a questo intervento una descrizione dettagliata delle singole fasi di posa, corredandole con una ricca documentazione fotografica. In questo caso specifico l’approccio si è ispirato alla procedura stabilita dalla norma UNI 11161 “Beni culturali - Manufatti lignei - Linee guida per la conservazione, il restauro e la manutenzione”.

LUOGO DI INTERVENTO Gli interventi di restauro sono stati effettuati all’interno di un museo, nella splendida cornice della città di Trieste, che attualmente ospita una galleria d’arte moderna. Gli ambienti nei quali si trovano i parquet oggetto di restauro sono inseriti in una dimora ottocentesca annessa al museo, all’epoca dimora di un facoltoso imprenditore locale che commissionò ad un architetto berlinese la progettazione. La raffinatezza, l’eleganza e i preziosismi nelle decorazioni e nei parquet ben evidenziano il gusto e... la disponibilità economica del proprietario.

SUPERFICIE DI INTERVENTO Interessa due saloni situati al secondo piano dell’edificio denominati ‘salone da ballo’ e ‘sala gialla’, estesi su una superficie rispettivamente di 86 e 44 metri quadrati.

DESCRIZIONE DELLA PAVIMENTAZIONE La documentazione storica presente nel museo permette di collocare le pavimentazioni lignee negli anni tra il 1853 e il 1859, quando venne realizzata la dimora. La tipologia costruttiva delle pavimentazioni, del resto, rispecchia lo stile eclettico affermatosi a Trieste verso la metà del XIX secolo, subentrato al neoclassicismo di inizio secolo. Il restauro effettuato riguarda moduli precomposti con uno spessore totale di mm 25 circa realizzati nella faccia a vista con intarsi geometrici e floreali dallo spessore variabile di mm 4/6. Per la controfaccia (o supporto) si è invece utilizzato un modulo/ telaio ad incastro in elementi di larice. Gli strati risultano incollati tra di loro. La particolare geometria costruttiva e il sapiente utilizzo di diverse specie legnose hanno prodotto raffinate decorazioni con effetti cromatici tridimensionali di straordinario valore artistico. Una curiosità: queste pavimentazioni lignee sono presenti in altri edifici storici di diverse zone d’Italia, ad esempio a Venezia, che nelle Procuratie Vecchie in piazza San Marco presenta pavimenti di legno simili a quelli del museo triestino.

I


Belle Pose “Speciale Restauro” n. 8 / 11

SPECIE LEGNOSE UTILIZZATE Sono ben 10, individuate mediante chiavi di riconoscimento e identificazione macroscopica dei legni tropicali appartenenti alle specie legnose provenienti dall’Africa, dall’America Latina e dall’Europa. Nel nostro caso sono state suddivise in due gruppi riferibili agli ambienti da restaurare: Sala da ballo: • Acero Europeo • Mogano Sapeli • Ebano Africano • Palissandro • Noce Europeo • Ciliegio Europeo

• Acer pseudoplatanus L. • Entandrophragma cilindricum Spr. • Dalbergia melanoxylon • Dalbergia nigra Fr. • Junglans regia L. • Prunus avium L.

Sala gialla: • Mogano sapeli • Acero Europeo • Ebano • Mecrusse

• Entandrophragma cylindricum Spr. • Acer Pseudoplatanus L. • Dalbergia Melanoxylon • Androstachysjonsonii Prain

La specie legnosa Mecrusse è stata utilizzata per analogia, in quanto non è stato possibile pervenire ad una identificazione certa della specie legnosa esistente.

STRATIGRAFIA DELLA PAVIMENTAZIONE Le pavimentazioni in oggetto sono state realizzate originariamente su di un solaio di legno rivestito da un tavolato di abete sul quale sono stati inchiodati i moduli precedentemente illustrati.

DESCRIZIONE E MODALITA’ DI POSA DEI MATERIALI Nel caso in esame possiamo solo ricostruire le modalità di posa della pavimentazione. Come accennato è inchiodata direttamente sul tavolato di copertura del solaio per garantire la giusta dilatazione e flessibilità dei moduli, oltre ad un intervento di riparazione non distruttivo. Per assemblare i moduli e fissaggio al tavolato sottostante si sono utilizzati chiodi, viti e adesivi di derivazione animale, molto diffusi all’epoca.

II


DESCRIZIONE DELL’INTERVENTO Come previsto dalla norma di riferimento, dopo attento sopralluogo si è provveduto inizialmente ad individuare le zone di intervento predisponendo un’accurata mappatura delle superfici, integrata con un dettagliato rapporto fotografico. L’operazione successiva ha riguardato la verifica dell’equilibrio legno/ambiente, perché i danni subiti al tetto dell’immobile hanno provocato l’allagamento di alcune zone interne alla dimora. Una volta raggiunto l’equilibrio legno/ambiente in tutti gli strati della pavimentazione, compreso il tavolato sottostante, impiegando apposite strumentazioni si è eseguito il ‘calco’ dei disegni dei singoli moduli. Questa operazione va eseguita manualmente, sul posto, copiando il disegno del modulo mediante sovrapposizione allo stesso di un foglio di ‘carta’ trasparente. E, ovviamente, effettuata su tutti i moduli e/o zone da riprodurre.

La procedura ricopia parzialmente la tecnica usata nel restauro delle tarsie nei mobili d’epoca con alcune varianti specifiche del settore, come nel caso dello spessore, che deve essere almeno di 5 mm, perché lavorazione e taglio non possono essere eseguiti con i tradizionali metodi che impiegano spessori di alcuni decimi di millimetro. Il primo passaggio consiste nel ricopiare fedelmente su apposita carta trasparente i disegni delle tarsie da riprodurre. I disegni così ricopiati vanno trasferiti sulle tarsie, nelle varie specie legnose costituenti la pavimentazione originale. Eseguite queste operazioni il passaggio più delicato e difficoltoso consiste nel tagliare le tarsie secondo il disegno ricopiato: solitamente vengono sovrapposte e per dare la massima precisione di assemblaggio dei disegni lo spessore delle tarsie da tagliare può anche essere superiore ai 10 mm.

III


Belle Pose “Speciale Restauro� n. 8 / 11

Nelle immagini sopra riportate la fase di realizzazione e posa di alcune tarsie con parte delle attrezzature utilizzate.

IV


Quaderni

n. 8

NORMA UNI 11371 E CARATTERISTICHE PRESTAZIONALI DEI MASSETTI PER PARQUET E PAVIMENTAZIONI DI LEGNO

A cura di Rita D’Alessandro – Ufficio Normative AIPPL/EdilegnoArredo

La norma UNI 11371 “Massetti per parquet e pavimentazioni di legno – Proprietà e caratteristiche prestazionali”, pubblicata a settembre 2010, definisce le proprietà e le caratteristiche prestazionali dei massetti cementizi o a base di leganti speciali e a base di solfato di calcio (anidrite), destinati alla posa mediante incollaggio di parquet e di pavimentazioni di legno. Il documento si applica ai massetti di nuova costruzione e ai ripristini di massetti esistenti. I livelli prestazionali delle varie caratteristiche riportati nella norma derivano dalle esperienze svolte direttamente in cantiere e rappresentano quanto riscontrabile generalmente nella realtà costruttiva. In funzione delle modalità di realizzazione, i massetti cementizi o a base di leganti speciali vengono suddivisi in: massetti non aderenti (desolidarizzati) massetti galleggianti massetti con riscaldamento/raffrescamento massetti aderenti, mentre i massetti a base di solfato di calcio (anidrite) comprendono: massetti non aderenti (desolidarizzati) massetti galleggianti massetti con riscaldamento/raffrescamento.

I massetti desolidarizzati presentano uno strato separatore posto fra il supporto e il massetto stesso. Lungo il perimetro e ai lati delle strutture in elevazione viene collocato uno strato di materiale comprimibile che consente alla pavimentazione di svincolarsi dalle strutture e di essere quindi indipendente dalle eventuali deformazioni di queste ultime. Lo strato di separazione può essere costituito da una barriera al vapore, caratterizzata da un valore relativo allo spessore d’aria equivalente (Sd) pari ad almeno 30 m, composta da due strati di fogli di polietilene da 150 μm ciascuno, con fattore di resistenza alla diffusione del vapore acqueo (μ) pari a 100.000. Al fine di garantire la continuità della barriera al vapore, i fogli vanno sormontati per almeno 100-150 mm e opportunamente nastrati sui giunti. Lo spessore minimo medio nominale è funzione della destinazione d’uso del massetto e delle sollecitazioni meccaniche cui il massetto stesso è soggetto: gli spessori consigliati sono 4 cm per uso civile e 6 cm per uso commerciale. Nel caso di impiego di prodotti premiscelati, lo spessore minimo deve essere realizzato seguendo accuratamente le istruzioni del produttore. I massetti desolidarizzati a base cementizia o a base di leganti speciali necessitano di giunti di contrazione finalizzati a limitare la formazione di fessurazioni dovute al ritiro igrometrico durante la fase di stagionatura; tali giunti devono essere realizzati ogni 20 – 25 m² di superficie, incidendo il massetto per una profondità pari a 1/3 dello spessore e prestando attenzione a non danneggiare la rete elettrosaldata, qualora presente. Per la realizzazione invece dei giunti in caso di massetti a base di solfato di calcio (anidrite) occorre attenersi a quanto indicato dal fabbricante. I massetti galleggianti sono massetti desolidarizzati posti su uno strato di isolamento termico e/o acustico, eventualmente posto a sua volta su uno strato di compensazione e/o di alleggerimento, e vengono svincolati dalle strutture perimetrali quali pareti, pilastri, ecc. Poiché i massetti galleggianti sono assimilabili ai massetti desolidarizzati, anch’essi presentano uno strato di separazione che può essere costituito da una barriera al vapore, caratterizzata da un valore relativo allo spessore d’aria equivalente (Sd) pari ad almeno 30 m. Anche in questo caso la barriera al vapore può essere composta da due strati di fogli di polietilene da 150 μm ciascuno, con fattore di resistenza alla diffusione del vapore acqueo (μ) pari a 100.000. Nel caso di massetti cementizi o a base di leganti speciali, lo spessore deve essere dimensionato in funzione della destinazione d’uso del massetto, delle sollecitazioni meccaniche cui il massetto stesso è soggetto, delle caratteristiche di comprimibilità e di spessore degli strati sottostanti; talvolta può risultare necessaria la predisposizione di una rete elettrosaldata a metà dello

I


Quaderni n. 8 / 11

spessore per meglio distribuire i carichi ed evitare il punzonamento. Gli spessori consigliati sono 4 cm per uso civile e 6 cm per uso commerciale, in presenza di uno strato sottostante di basso spessore e bassa comprimibilità. Nel caso di massetto a base di solfato di calcio (anidrite), a meno della rete elettrosaldata che non è richiesta, valgono le medesime prescrizioni sullo spessore indicate per i massetti cementizi. Anche i massetti galleggianti a base cementizia o a base di leganti speciali necessitano di giunti di contrazione, per la cui realizzazione è possibile seguire le medesime indicazioni previste per i massetti desolidarizzati. Per la realizzazione invece dei giunti in caso di massetti a base di solfato di calcio (anidrite) occorre attenersi a quanto indicato dal fabbricante.

I massetti dotati di impianto di riscaldamento/raffrescamento sono riconducibili a massetti galleggianti che presentano all’interno dello spessore gli elementi riscaldanti/raffrescanti inseriti di norma nello strato di isolamento termico. Lo strato avente funzione di barriera al vapore deve essere collocato al di sotto dello strato di isolamento termico. Anche i massetti con riscaldamento/raffrescamento devono presentare uno strato di separazione, posizionato al di sotto dello strato di isolamento termico, rappresentato da un’idonea barriera al vapore, le cui caratteristiche e modalità applicative sono analoghe a quanto già riportato per le altre tipologie di massetto. Lo spessore minimo del massetto al di sopra delle serpentine che costituiscono l’impianto di riscaldamento/ raffrescamento deve essere di 3 cm; qualora siano preMisurazione delle resistenze meccaniche viste sollecitazioni ai carichi pesanti tale spessore deve essere opportunamente incrementato in funzione dei carichi previsti. Anche i massetti cementizi o a base di leganti speciali con riscaldamento/raffrescamento necessitano di giunti di contrazione, la cui realizzazione deve essere effettuata in conformità a quanto indicato per le tipologie di massetti sopra menzionate. Per la realizzazione invece dei giunti in caso di massetti a base di solfato di calcio (anidrite) occorre attenersi a quanto indicato dal fabbricante; in ogni caso il massetto deve essere interrotto in corrispondenza dei giunti di impianto. Una volta avvenuta la stagionatura del massetto, per rendere possibile la posa della pavimentazione di legno è necessario eseguire un ciclo di accensione graduale dell’impianto in modalità riscaldamento rispettando le seguenti fasi: accensione dell’impianto al minimo incremento della temperatura di 5°C al giorno fino al raggiungimento del regime massimo di esercizio mantenimento della temperatura massima per almeno 5 giorni nel caso di massetti cementizi o a base di leganti speciali e di 3 giorni per i massetti a base di solfato di calcio (anidrite) diminuzione della temperatura di 5°C al giorno fino al raggiungimento della temperatura ambiente spegnimento dell’impianto per circa 3 giorni posa della pavimentazione di legno. La posa della pavimentazione deve essere eseguita considerando che la temperatura superficiale del massetto non deve essere minore di 15°C e l’umidità relativa ambientale deve essere compresa fra 45% e 60%. In relazione ai massetti cementizi o a base di leganti speciali, è infine opportuno considerare anche i massetti aderenti. Questi vengono realizzati in aderenza al sottofondo mediante l’impiego di promotori di adesione, quali ad esempio, boiacca a base di acqua, legante e lattice di gomma o resina epossidica. Questa tipologia di massetti può essere impiegata per la posa di parquet o pavimentazioni di legno purché il sottofondo sia asciutto e stagionato, non vi sia presenza di umidità di risalita proveniente dagli strati sottostanti e in assenza di materiali igroscopici nel sottofondo.

Valutazione della durezza superficiale mediante durometro

II

Oltre alle tipologie di massetti e alle relative descrizioni, ai fini della posa mediante incollaggio della pavimentazione di legno, la norma indica anche le caratteristiche prestazionali che il massetto deve possedere e i relativi limiti di accettazione. Le Tabelle 1 e 2 riportano una sintesi di tali caratteristiche e dei limiti previsti per quanto concerne le due categorie principali di massetti.


Tab. 1 – Massetti cementizi o a base di leganti speciali: caratteristiche prestazionali e limiti di accettazione secondo UNI 11371

Massetti cementizi o a base di leganti speciali CARATTERISTICHE

LIVELLI PRESTAZIONALI

Stagionatura

Massetti a base cementizia: pari a circa 7-10 giorni per ogni centimetro di spessore, e non minore di 28 giorni Massetti a base di leganti speciali: attenersi alle istruzioni fornite dal fabbricante

Assenza di fessurazioni

Consentita una limitata presenza di cavillature superficiali, a differenza delle fessurazioni da ritiro igrometrico, di norma passanti, che devono essere sigillate monoliticamente mediante impiego di idonee resine

Umidità residua

Spessore

Quota

Planarità

Compattezza in tutto lo spessore

Durezza superficiale

Resistenze meccaniche

Pulizia

Determinazione mediante misurazione con igrometro a carburo secondo la norma UNI 10329 ≤ 2% in tutto lo spessore Massetti dotati di impianto di riscaldamento/raffrescamento: ≤ 1,7% in tutto lo spessore, terminato il ciclo di accensione in modalità riscaldamento In relazione ai carichi previsti, alla destinazione d’uso e alla modalità di realizzazione del massetto Almeno 3 cm al di sopra di tubazioni passanti e rinforzato con rete metallica di diametro minimo dell’armatura pari a 2 mm e maglia quadrata da 5 cm x 5 cm In relazione allo spessore della pavimentazione di legno, il massetto deve essere in quota con riferimento alle altre pavimentazioni adiacenti Verifica mediante impiego di regolo rigido di profilato metallico di lunghezza pari a 2 m, posizionato sul massetto in direzione qualunque La misurazione deve essere ripetuta in almeno 5 posizioni ogni 36 m² di superficie Elementi massicci da finire in opera: freccia consentita pari a 3 mm Elementi prefiniti, multistrato o massicci: freccia consentita pari a 2 mm Il massetto deve risultare omogeneo e compatto in superficie e in tutto lo spessore Verifica mediante mazzuolo da 750 g battuto con forza sul massetto Non devono risultare impronte evidenti, sgretolamenti superficiali o sviluppo di polvere La resistenza del primissimo strato superiore del massetto non deve essere diversa da quella media dell’intero spessore Graffiando energicamente la superficie del massetto con un grosso chiodo d’acciaio, formando quadretti di dimensioni di circa 2 cm x 2 cm, non si devono produrre incisioni profonde, sgretolamenti e sviluppo di polvere Valutazione della resistenza alle sollecitazioni parallele al piano di posa, misurata secondo norma UNI 10827 Per superfici ≤ 20 m²: quattro misure in punti diversi (il valore medio è dato dalle due misure che rimangono eliminando il valore massimo e quello minimo) Per superfici > 20 m²: dieci misure in punti diversi (il valore medio è dato dalle otto misure che rimangono eliminando il valore massimo e quello minimo) Valore medio ammesso di resistenza: ≥ di 1,6 N/mm² Valore minimo ammesso di resistenza della singola misura utile: ≥ di 1,2 N/mm² La superficie del massetto deve essere pulita e priva di tracce di oli, cere, grassi, sostanze distaccanti, polvere, macchie e ogni altra sostanza che possa pregiudicare le capacità adesive dei collanti

Tab. 2 – Massetti premiscelati a base di solfato di calcio (anidrite): caratteristiche prestazionali e limiti di accettazione secondo UNI 11371

Massetti premiscelati a base di solfato di calcio (anidrite) CARATTERISTICHE

LIVELLI PRESTAZIONALI

Assenza di fessurazioni

Consentita una limitata presenza di cavillature superficiali Fessurazioni o crepe più profonde devono essere sigillate monoliticamente mediante impiego di idonee resine

Umidità residua

Determinazione mediante misurazione con igrometro a carburo secondo la norma UNI 10329 ≤ 0,5% in tutto lo spessore Massetti dotati di impianto di riscaldamento/raffrescamento: ≤ 0,2% in tutto lo spessore, terminato il ciclo di accensione in modalità riscaldamento

Spessore Quota

In relazione ai carichi previsti, alla destinazione d’uso e alla modalità di realizzazione del massetto In relazione allo spessore della pavimentazione di legno, il massetto deve essere in quota con riferimento alle altre pavimentazioni adiacenti Segue a pag. IV

III


Segue Tab. 2

Quaderni n. 8 / 11

Massetti premiscelati a base di solfato di calcio (anidrite) CARATTERISTICHE

Planarità

Compattezza in tutto lo spessore

LIVELLI PRESTAZIONALI Verifica mediante impiego di regolo rigido di profilato metallico di lunghezza pari a 2 m, posizionato sul massetto in direzione qualunque La misurazione deve essere ripetuta in almeno 5 posizioni ogni 36 m² di superficie Elementi massicci da finire in opera: freccia consentita pari a 3 mm Elementi prefiniti, multistrato o massicci: freccia consentita pari a 2 mm Il massetto deve essere omogeneo e compatto in superficie e in tutto lo spessore Verifica mediante mazzuolo da 750 g battuto con forza sul massetto Non devono risultare impronte evidenti, sgretolamenti superficiali o sviluppo di polvere

Durezza superficiale

La resistenza del primissimo strato superiore del massetto non deve essere diversa da quella media dell’intero spessore Graffiando energicamente la superficie del massetto con un grosso chiodo d’acciaio, formando quadretti di dimensioni di circa 2 cm x 2 cm, non si devono produrre incisioni profonde, sgretolamenti e sviluppo di polvere

Resistenze meccaniche

Valutazione della resistenza alle sollecitazioni parallele al piano di posa, misurata secondo norma UNI 10827 Per superfici ≤ 20 m²: quattro misure in punti diversi (il valore medio è dato dalle due misure che rimangono eliminando il valore massimo e quello minimo) Per superfici > 20 m²: dieci misure in punti diversi (il valore medio è dato dalle otto misure che rimangono eliminando il valore massimo e quello minimo) Valore medio ammesso di resistenza: ≥ di 1,6 N/mm² Valore minimo ammesso di resistenza della singola misura utile: ≥ di 1,2 N/mm²

Pulizia

La superficie del massetto deve essere pulita e priva di tracce di oli, cere, grassi, sostanze distaccanti, polvere, macchie e ogni altra sostanza che possa pregiudicare le capacità adesive dei primer e dei collanti

La norma UNI 11371 fornisce inoltre indicazioni sugli eventuali interventi di ripristino da mettere in atto sulle due tipologie di massetti (cementizi e di anidrite); la Tabella 3 riporta una sintesi di tali interventi. Tab. 3 – Principali interventi di ripristino indicati nella norma UNI 11371

Interventi di ripristino

Massetti premiscelati a base di solfato di calcio (anidrite)

Necessario nel caso in cui il massetto non presenti caratteristiche di durezza superficiale, di compattezza in tutto lo spessore e di resistenza meccanica Necessario in presenza di “bleeding” nel caso di massetti autolivellanti Da effettuarsi mediante impiego di idoneo impregnante (primer consolidante), in relazione alla sua natura, alla viscosità, all’assorbimento del massetto e allo spessore interessato dall’intervento Per l’utilizzo del primer attenersi alle prescrizioni del fabbricante riportate nelle schede tecniche di prodotto

Se il massetto presenta consistenza fluida, occorre levigare entro una settimana dalla realizzazione con disco abrasivo di grana 16-24 per togliere il primo strato superficiale e accelerare il processo di essiccazione Il consolidamento con idoneo primer reattivo deve essere sempre effettuato dopo la carteggiatura, ad asciugamento avvenuto

Impermeabilizzazione

Da effettuarsi nel caso in cui il massetto, una volta stagionato, presenti un valore di umidità residua maggiore di quelli indicati in Tab. 1, ma non maggiore del 5% Da effettuarsi mediante impiego di idoneo impregnante (primer consolidante), in relazione alla sua natura, alla viscosità, all’assorbimento del massetto e allo spessore interessato dall’intervento Per l’utilizzo del primer attenersi alle prescrizioni del fabbricante riportate nelle schede tecniche di prodotto

Verificare che il massetto presenti valori di umidità residua conformi a quanto indicato in Tab.2 Diversamente non è consentito effettuare l’impermeabilizzazione e occorre attendere la completa asciugatura del massetto prima dell’applicazione del primer

Ripristino della quota e della planarità

Mediante riporti a spessore eseguiti con prodotti idonei per le pavimentazioni di legno In presenza di rettifiche effettuate con livellanti e autolivellanti a base cementizia, lo spessore del riporto deve essere di almeno 3 mm e la resistenza minima alle sollecitazioni parallele al piano di posa deve essere conforme a quanto indicato in Tab. 1

Mediante riporti a spessore eseguiti con prodotti idonei per le pavimentazioni di legno Sul massetto di anidrite non è possibile eseguire direttamente rasature o livellature con prodotti a base cementizia

Consolidamento

IV

Massetti cementizi o a base di leganti speciali


Prima di intervenire con l’applicazione del ciclo di finitura si è proceduto all’asportazione della verniciatura esistente mediante la totale sverniciatura dell’intera superficie.

Conclusa questa operazione, necessaria per asportare il minor quantitativo possibile di materiale nobile, si è passati alle fasi di tonalizzazione delle tarsie nuove, impiegando terre e oli specifici per rendere omogenee le diverse tonalità tra le zone nuove e quelle preesistenti. Il nuovo ciclo di finitura si è quindi realizzato attraverso una impregnazione con particolari oli e cere applicati a caldo. Questo trattamento di finitura, oltre a donare alla pavimentazione una luminosità e un contrasto non raggiungibili con tradizionali prodotti vernicianti, rispetta in pieno le caratteristiche originali della pavimentazione permettendo un rapido ripristino nel tempo senza necessità di nuovi interventi di levigatura.

V


VI

Belle Pose “Speciale Restauro” n. 8 / 11


La tipologia di intervento risponde, nell’approccio, alla normativa esistente UNI 11161 “Beni culturaliManufatti lignei-Linee guida per la conservazione, il restauro e la manutenzione”, che contiene però solo riferimenti generici ai manufatti lignei. E’ bene ricordare che nel settore del restauro conservativo dei supporti lignei non viene preso in considerazione il pavimento di legno, ovviamente storico. Gli unici manufatti individuati sono i dipinti su tavola, le sculture lignee, le opere architettoniche in legno, l’arredamento, ma in nessun caso compare il pavimento di legno. Bisogna anche considerare che nei vari corsi di restauro, organizzati presso vari enti ed istituti, non compare nessuna categoria di restauro conservativo riferito al pavimento di legno storico. Questo settore proprio per la sua specificità è del tutto sconosciuto in tale ambito!

Di fatto alcuni rari restauri su pavimentazioni storiche vengono affidati a mobilieri e/o ebanisti, con conseguente applicazione delle tecniche specifiche di questi campi, ovviamente ‘adattate’ alla pavimentazione. Il risultato non può che essere un ‘ibrido’, non riferibile ad un settore specifico e sicuramente non soddisfacente per il campo delle pavimentazioni storiche. Un ambito che dovrebbe essere considerato come un ‘settore specifico di intervento’ e, come tale, affidato a professionisti impegnati nel campo delle pavimentazioni lignee ed adeguatamente preparati ad operare con tecniche e materiali specifici per i pavimenti di legno, totalmente diversi e non paragonabili a quelli di altri settori. Con l’intervento descritto, unico e pionieristico nel suo genere, auspichiamo che si possa richiamare l’attenzione da parte degli organi preposti affinché il nostro specifico ambito trovi un proprio riconoscimento ufficiale a tutela di tutte le pavimentazioni storiche (vere e proprie opere d’arte!) presenti sul territorio nazionale. Concludendo sembra bello riportare la citazione presente nel Museo oggetto dell’intervento di restauro. “FEDRO: FUI AMICO DEL COSTRUTTORE DEL TEMPIO, CH’ERA DI MEGARA E SI CHIAMAVA EUPALINO. VOLENTIERI EGLI MI PARLAVA DELLA SUA ARTE, D’OGNI CURA E D’OGNI NECESSARIA ESPERIENZA FACENDOMI COMPRENDERE LE COSE CHE VEDEVAMO INSIEME NEL CANTIERE. IO VEDEVO SOPRATTUTTO IL SUO SPIRITO MIRABILE E GLI RICONOSCEVO LA POTENZA D’ORFEO, CHE AGLI AMMASSI INFORMI DI PIETRE E DI TRAVI GIACENTI INTORNO A NOI PREDICEVA UN AVVENIRE MONUMENTALE. LA SUA VOCE SEMBRAVA OFFRIRE I MATERIALI AL LUOGO CHE I DESTINI PROPIZI ALLA DEA AVREBBERO ASSEGNATO, E NEI MERAVIGLIOSI DISCORSI AGLI OPERAI NON RIMANEVA TRACCIA DELLE ARDUE MEDITAZIONI NOTTURNE: PARLAVA PER ORDINI E NUMERI. SOCRATE: E’ IL MODO STESSO DI DIO.”

Si ringraziano la dottoressa Maria Masau Dan e la dottoressa Susanna Gregorat, rispettivamente direttore e conservatore del Museo.

www.aippl.it VII


VIII

Belle Pose “Speciale Restauro” n. 8 / 11


n. 8 - 2011

la riflessione del Presidente Bulgarelli che auspica il coinvolgimento di tutti gli attori della filiera per qualificare ulteriormente e più diffusamente la professione del posatore e l’intero comparto. INCONTRO CON...

i protagonisti della realtà europea “Valorizzazione del pavimento di legno attraverso la professionalità del parchettista” Convegno, Milano 21-22 ottobre 2010

16

Organizzato da un’Azienda storicamente vicina ad AIPPL, questo evento di respiro internazionale ha fatto incontrare a Milano ospiti provenienti da Inghilterra, Spagna, Germania, Francia e Italia, in rappresentanza delle principali associazioni di posatori europee. E’ emersa la necessità di rafforzare il dialogo e dare vita a linee guida strategiche comuni per raggiungere l’obiettivo di qualificazione della professione. Altrettanto vitale è parso l’impegno alla formazione dei giovani posatori per educarli, da subito, ad un’operatività improntata all’eccellenza. E, non ultima, l’idea di stabilire rapporti sempre più stretti fra tutti gli attori del comparto ai fini di una reciproca crescita nelle competenze legate alle possibili applicazioni del parquet e alle sue caratteristiche. Perché, come ha osservato Stefano Berti, se lo si conosce profondamente con il legno si può fare davvero TUTTO”.

Il Convegno si è aperto il 21 ottobre con AIPPL a suggellarne la veste ‘istituzionale’, di fondamentale supporto per accreditare il contesto del confronto tra i protagonisti europei del settore. Il programma è stato approntato facendo convergere le diverse esperienze di Associazioni che operano nel campo della pavimentazione di legno in tutta Europa assimilabili, per ruolo istituzionale, ad AIPPL. Obiettivo dichiarato “la valorizzazione del pavimento in legno in tutte le fasi della filiera”: dal produttore al rivenditore; dall’azienda produttrice a quella di posa al cliente finale. Ognuno di questi soggetti ha un compito preciso: il produttore propone soluzioni e spesso innova; il rivenditore si aggiorna e si impegna a fare formazione e a selezionare i posatori. Ciò che conta è capire che esistono regole per ogni figura professionale. E che occorre informarsi, perché spesso il posatore non propone prodotti nuovi per paura di sbagliare e il consumatore stesso viene scoraggiato dall’adottare soluzioni innovative. Ma il traguardo cui guardare creando le basi per un confronto è ritrovarsi fra professionisti che mirano all’eccellenza inseguendo un sogno ambizioso: una Scuola europea per la posa del pavimento di legno. Heinz Brehm, Presidente della EUFA P+F, l’Associazione europea di Formazione Professionale per la posa del parquet e al-

tre tecniche di pavimentazione, ha affrontato il tema ‘Professionalità e formazione del posatore di parquet’. Brehm ha spiegato come in Germania esista un sistema duale di formazione che vede impegnati sia l’Ente pubblico (i Laender, gli stati della Repubblica Federale) che il settore privato. La parte tecnica vera e propria è finanziata dall’Ente pubblico e il livello di formazione è tale che molto rapidamente, nell’arco di tre anni, lo studente impara a gestire un’impresa rapportandosi già con il cliente finale, avendo subito la percezione di ciò che chiede il mercato. Tra i vantaggi del sistema duale c’è ovviamente il contenimento del tasso di disoccupazione. Rispetto alla metodologia di posa, Brehm ha insistito sull’importanza fondamentale delle ‘3 W’ (Wie, Was, Warum: come, cosa e perché) e della pratica nel percorso di apprendimento all’interno dei programmi degli istituti professionali. In Germania chi entra nell’apprendistato proviene in parte dalle scuole medie, ma non è da sottovalutare il dato - circa 17% - di persone in età matura che potrebbero rivestire ruoli di management se opportunamente preparati. Agli studenti le scuole professionali rilasciano un certificato di specializzazione che non è obbligatorio per l’esercizio della professione, ma di fatto è un requisito fondamentale nel mondo del lavoro. “L’obiettivo irrinunciabile - ha


concluso - è diffondere tra gli operatori un know-how sempre più ampio a tutela della loro professionalità e del mercato investendo sui giovani e motivandoli adeguatamente”. Alfiero Bulgarelli, Presidente AIPPL, ha ricordato come nel corso degli anni, anche a causa della crisi, si sia sedimentato il numero delle imprese associate attualmente circa 250, per un numero complessivo di 1000 posatori, pari al 20-25% dell’intero comparto. Illustrando l’attività e i programmi futuri dell’Associazione si è soffermato sulla necessità di valorizzare la figura professionale del posatore di parquet. “Il nostro impegno sarà indirizzato, come sempre, alla diffusione delle tecniche più corrette di posa e trattamento, alla formazione e all’aggiornamento costante con incontri e corsi sull’intero territorio nazionale e all’approfondimento delle problematiche tecniche, normative e legali legate alla categoria”. Bulgarelli ha menzionato le strategiche collaborazioni messe in atto da AIPPL con Formedil (Ente per la Formazione e l’Addestramento professionale nell’edilizia) e le scuole edili collegate ed i massimi esperti del settore Legno, che hanno prodotto come apprezzabile risultato l’assegnazione, previo superamento di un esame specifico, di un ‘libretto personale di formazione professionale’, attualmente ottenuto da 95 posatori associati. Gli attuali (e futuri) progetti associativi sono tutti orientati alla formazione in merito a temi che spaziano dalla tecnologia del legno alla riqualificazione e restauro di pavimentazioni di legno; dalla corretta informazione sui sistemi riscaldanti alle normative più attuali. Dalvano Salvador ha parlato delle “Norme per la posa del parquet in Italia” focalizzando l’attenzione su tre fondamentali obiettivi raggiunti. Il primo si è concretizzato nella recente entrata in vigore della norma UNI 11371:2010 - Massetti per parquet e pavimentazioni di legno - Proprietà e caratteristiche, il cui scopo è definire chiaramente e con tolleranze certe le caratteristiche prestazionali dei massetti. “Si tratta di una svolta epocale per il settore - ha commentato - e soprattutto va ad integrare la normativa precedente che definiva i metodi di lavorazione, ma era priva di parametri numerici che dessero un riferimento qualificativo. Il traguardo raggiunto è il risultato di lunghi anni di lavoro nei quali si sono via via affrontate difficoltà, condotti svariati test in laboratorio e in cantiere, giungendo infine ad identificare valori netti relativi al cantiere di posa. La norma, pur rappresentando il frutto di una mediazione, tiene dunque in giusto conto le esigenze di cantiere. E’ fondamentale che tra le caratteristiche affrontate ci siano la buona garanzia di risultato e la tenuta nel tempo, anche in ambienti sottoposti a stress. E ancora: il contenuto di umidità del massetto fissato nel limite massimo del 2% e la definizione di dati e requisiti precisi per la barriera a vapore.” Salvador ha concluso con un invito a risultare sempre più preparati come imprese e posatori per poter offrire a progettisti ed architetti un supporto concreto ai fini di una posa che tenga in considerazione le esigenze vitali del materiale impiegato. Il secondo obiettivo ricordato riguarda la norma UNI 11265:2007 Pavimentazioni di legno - Posa in opera - Competenze, responsabilità e condizioni contrattuali, frutto di un lungo dibattito finalizzato a definire chiaramente gli obblighi degli operatori per ridurre al minimo i contenziosi. Codificando competenze, responsabilità e condizioni contrattuali si è puntato a definire linee guida certe sugli ambiti operativi di ciascun professionista, consentendo a tutti di conoscere e rispettare i propri limiti di intervento. Il terzo traguardo che il Vice Presidente di AIPPL ha menzionato è legato alla recente approvazione della norma UNI 11368-1:2010 Pavimentazioni di legno - Posa in opera - Criteri e metodi di valutazione - Parte 1. Posa mediante incollaggio. Si è soffermato sulla finalità della qualificazione dell’azienda posatrice, che deve poter essere definita impresa ‘specializzata’ e, come tale, assumere il compimento del servizio di posa in opera della pavimentazione di legno. Inevitabile, nel corso della relazione, il richiamo ai contenuti del nuovo manuale edito da AIPPL “Il parquet. Dal progetto alla posa in opera”, ormai lo strumento di riferimento principe per gli addetti ai lavori. Stefano Berti, Dirigente Ricerca del CNR/IVALSA ha incentrato l’attenzione su ‘Posa in opera - Criteri e metodi di valutazione; preparazione professionale dei Periti in Italia”. Ha rimarcato come poche persone conoscano a fondo il materiale legno e citato le principali norme UNI di riferimento per il settore attualmente esistenti, soffermandosi nel dettaglio sui contenuti della norma UNI 11368-1:2010 Pavimentazioni di legno - Posa in opera - Criteri e metodi di valutazione - Parte 1. Posa mediante incollaggio. Dopo averne chiariti scopi e campo di applicazione, Berti ha definito i requisiti del posatore (dall’organizzazione aziendale alla dotazione strumentale e


n. 8 - 2011 18

di conoscenze tecniche), elencato le fasi di esame della pavimentazione e le varie verifiche necessarie in caso di incollaggio di elementi massicci finiti in opera o di elementi prefiniti. Ha quindi anticipato i contenuti di una nuova norma, in fase di elaborazione, su Pavimentazioni di legno - Posa in opera - Criteri e metodi di valutazione - Parte 2 - Posa flottante, ideale proseguimento della norma UNI 11368:2010. Ha infine illustrato il significato dell’istituzione del ‘Registro Consulenti Tecnici del Legno’, strumento di consultazione nato come supporto alle aziende aderenti a FederlegnoArredo, ma non solo. E’ destinato infatti a imprese edili e del settore legno, Camere di commercio, tribunali, ordini professionali, uffici tecnici di Enti pubblici e privati, operatori commerciali e consumatori. Gli iscritti al Registro sono professionisti del settore legno-arredamento con competenze giuridiche in ambiti specifici di intervento. La ‘differenza’ rispetto ad altri sta nel fatto che le loro competenze sono state riconosciute da una commissione super partes che ne ha valutato capacità e professionalità. All’intervento di Berti è seguito quello congiunto di Gabriele Marrazzini, Direttore della rivista Professional Parquet e di Domenico Adelizzi, storico collaboratore della testata che, insieme, hanno disquisito sui possibili percorsi di informazione/ comunicazione. “La strategia di comunicazione del settore nel mercato Europeo” - con un’attenzione particolare alle esigenze del consumatore e al delicato aspetto delle contestazioni. Di taglio storico-economico l’intervento di Lorenzo Onofri, Consigliere Incaricato del Gruppo Pavimenti di EdilegnoArredo, che ha presentato un excursus sul passa-

to, presente e futuro della produzione del parquet in Europa. La giornata si è conclusa con un saluto dell’Amministratore Delegato dell’Azienda sponsor che ha ospitato l’evento. Nel complesso per AIPPL la piacevole conferma che obiettivi ambiziosi, compreso quello di una Scuola europea di posa, sono trasversali e condivisi dalle altre associazioni di categoria. Significativa è stata la convergenza rispetto all’esigenza di qualificare la professione con verifiche puntuali e accreditate svolte da Enti super partes; di organizzare incontri informativi sul legno e sulle sue applicazioni e di aprire un dialogo con architetti, progettisti, designer, influenzatori. A livello europeo, una preziosa occasione di incontro, confronto, scambio tra operatori del settore di diversa estrazione che ha arricchito tutti. INCONTRO CON...

i protagonisti della realtà locale ESPERIENZE A CONFRONTO: Incontro formativo Cremona, 5 novembre 2010 L’incontro ravvicinato che riportiamo si caratterizza per singolarità e soprattutto per la natura di ‘progetto pilota’ che AIPPL ha inteso attribuirgli. Un’iniziativa a respiro locale ma di taglio innovativo: un momento formativo di aggiornamento tecniconormativo organizzato in collaborazione con AIPPL da un’azienda associata che si occupa anche della vendita. La sua finalità era fornire a posatori e addetti ai lavori importanti nozioni su alcuni temi di attualità come la marcatura CE dei pavimenti di legno, competenze, responsabilità e quali-

fica del posatore e normativa sui massetti, affidandosi a figure qualificate afferenti alla nostra Associazione. Un punto che per la prima volta costituiva parte integrante del programma dell’incontro e che è stato trattato direttamente dal nostro Presidente Alfiero Bulgarelli prima di dare spazio alle domande. Sempre Bulgarelli insieme al Vice Salvador si è incaricato di illustrare le tematiche in programma, ribadendo la necessità di stabilire connessioni tra il mercato e chi vende i materiali/soluzioni, tenuto a conoscerli sempre più a fondo. Dalvano Salvador ha evidenziato l’importanza di consentire al rivenditore di parquet e ai posatori di specializzarsi per offrire un servizio migliore al cliente. Ha quindi sottolineato l’esistenza di tre norme che attualmente regolano il settore. La UNI 11371, Massetti per parquet e pavimentazioni di legno - Proprietà e caratteristiche prestazionali approvata nel settembre di quest’anno ha rappresentato il frutto di ben vent’anni di studio e trattative ed ha costituito un’ulteriore riprova di come sia possibile portare le conoscenze dei posatori all’interno dell’Ente normatore. Mettendo in luce l’altro traguardo ottenuto con il decreto legislativo che regola la qualificazione di ogni professionista, infine ha elencato le tipologie dei piani di posa e le caratteristiche prestazionali dei massetti. Anche questa è stata una preziosa occasione per approcciare in modo diretto ed informale nuovi interlocutori. E soprattutto contribuire a diffondere informazioni corrette sulle pavimentazioni di legno e sul loro appropriato utilizzo. Torna il tema dell’incontro, dunque... che per AIPPL è soprattutto confronto.


INCONTRI RAVVICINATI CON...

AIPPL: apriamo una finestra sul comparto con Alfiero Bulgarelli Inizio anno: è tempo di bilanci per tutti, anche per l’Associazione che si ferma a fare il punto sugli obiettivi prefissati e i traguardi raggiunti. E’ passato un anno da quando AIPPL ha affidato ad Alfiero Bulgarelli il delicato incarico di guidare l’Associazione in uno dei periodi ‘storici’ più critici per l’economia mondiale e il mercato. Tra gli obiettivi del Presidente c’era l’impegno a maggior rigore e serietà, sia in ambito fiscale che in quello della sicurezza. Non solo: ricordiamo la sua volontà di coinvolgere un numero sempre più ampio di posatori nella vita associativa e, soprattutto, un grande auspicio: crescere ancora. Insieme. Presidente, forse dovremmo ripartire da dove abbiamo lasciato, cioè i desiderata della tua prima intervista a Lapis. In questa fase del tuo mandato, ripensando a quelle dichiarazioni di intenti (e non solo!) qual è la tua prima riflessione? E’ stato un anno di lavoro intenso per tutto il Consiglio Direttivo: grazie alla partecipazione ai vari appuntamenti fissati in questi mesi i suoi membri hanno accresciuto anche la loro conoscenza reciproca che, supportata da una divisione equilibrata dei compiti, ci ha permesso di mantenere gli impegni assunti nel programma di incontri di formazione sul territorio. Questi appuntamenti si sono svolti con una larga partecipazione di posatori, che hanno manifestato soddisfazione ed apprezzamento per gli argomenti trattati e la professionalità dei relatori. Sono convinto che la partecipazione attiva e il coinvolgimento dimostrati in ogni singola occasione rappresentino un buon auspicio per la crescita anche numerica delle aziende associate. Che, comunque, per

numero di addetti e incidenza in termini di fatturato formano già ora un nucleo importante, ancor più in considerazione del momento di grave crisi in cui versa il settore. Purtroppo - mi viene da commentare amaramente - la mentalità associativa non appartiene ancora a moltissimi professionisti e nel nostro Paese si preferisce spesso adottare strategie più sbrigative ed individualistiche. In sostanza: abbiamo ancora molto da fare, ma la volontà non ci manca. ‘Qualificare il mestiere’, definire con chiarezza diritti e doveri delle imprese di posa e di tutti gli operatori della filiera era un’altra tua intenzione molto forte. Ritieni che siate riusciti a raggiungere qualche risultato su questo fronte? La recente emanazione della norma UNI 11368-1 - relativa ai criteri e ai metodi di verifica della pavimentazione incollata e alla professionalità del posatore - contenente i requisiti minimi di appartenenza alla professione, rappresenta di per sé

un passo molto importante di chiarezza rispetto alla confusione imperante nel nostro settore. Questa norma, tra l’altro, si aggiunge alla UNI 11371 sulle caratteristiche prestazionali dei massetti, di recentissima pubblicazione, ed alla UNI 11265 su responsabilità e competenze delle figure che intervengono sui cantieri per la posa in opera del parquet. Un grande ringraziamento va quindi allo staff di EdilegnoArredo che ha dato un contributo assolutamente costruttivo alla loro stesura ed approvazione. Mi piace sottolineare con particolare orgoglio l’impegno continuo ed infaticabile di Dalvano Salvador, nostro Vice Presidente, che da anni si adopera con passione e competenza in questo ambito specifico, a nome di AIPPL. Quali sono a tuo avviso gli elementi di continuità con il passato che hanno contribuito a caratterizzare l’attività associativa e quali le eventuali innovazioni introdotte?

19

Ho già ricordato il programma di incontri

Soluzioni e sistemi per l’isolamento termico Laterlite ti offre prodotti per applicazioni tecniche a norma di D.Lgs. 311/06, sostenibili e certificate ANAB- ICEA per la bioedilizia.

Sottofondi di pavimenti a secco PaviLeca è una miscela di argilla espansa Leca speciale, tonda e frantumata, confezionata e trattata per applicazioni di sottofondi a secco. La bassa conducibilità (l=0,09 W/mK) garantisce un ottimo isolamento termico al sottofondo e la particolare granulometria ne ottimizza la compattezza. Il risultato è un supporto stabile, veloce da realizzare, leggero (g=400 Kg/m3) e ideale in tutti gli interventi di ristrutturazione e nelle nuove costruzioni.

Via Correggio 3, 20149 Milano - Tel. 02. 48. 01.19.62 Fax 02.48.01.22.42 - infoleca@leca.it - www.leca.it


n. 8 - 2011

che sono stati organizzati sul territorio nazionale, che continua tuttora e che, risorse economiche permettendo, verrà perfezionato nel corso dei prossimi mesi con l’introduzione di corsi di management aziendale con taglio finanziario, commerciale e anche giuridico. Ci sono idee o iniziative che intendi promuovere nei prossimi mesi con una precisa priorità?

20

Mi piacerebbe molto poter organizzare incontri a carattere più informale e numericamente ristretti con aziende associate e professionisti da coinvolgere in ambiti territoriali circoscritti, allo scopo di scambiare informazioni e conoscenze personali più dirette ed efficaci. Da questi incontri potrebbero emergere suggerimenti per nuove iniziative e - perché no? - figure adatte a collaborare con il Direttivo per la gestione dell’Associazione. Dal punto di vista più istituzionale, invece, mi auguro di concretizzare ulteriormente il rapporto dialettico iniziato col Gruppo Pavimenti di EdilegnoArredo col quale già collaboriamo in tema di ‘Codice Trasparenza Parquet’ a beneficio dell’intera categoria professionale. Auspico anche un miglioramento nel rapporto con la stampa di settore con un conseguente ampliamento degli spazi editoriali dedicati alle nostre iniziative. Un’altra idea da sviluppare, in futuro, potrebbe essere la realizzazione di monografie tematiche nate dalla raccolta degli inserti /Quaderni di Lapis. Uno strumento da aggiornare in funzione delle sempre più delicate novità normative, ma certamente utilissimo per tutti noi posatori e non solo. Quali Associazioni, Enti e figure professionali ritieni che sarebbe utile avvicinare ad AIPPL, moltiplicando gli sforzi già in atto? Quest’anno abbiamo sottoscritto un patto di reciprocità associativa con Conpaviper, l’Associazione Nazionale Pavimentazioni Continue nata dall’unione di due Associazioni del settore delle pavimentazioni: CON.PAV.I., per le pavimentazioni industriali, e A.I.P.E.R., per i pavimenti e i rivestimenti. La decisione è stata dettata dall’opportunità di collaborare attivamente con chi prepara i sottofondi cementizi su cui noi andiamo a posare il parquet. Crediamo da sempre che al dialogo sulle nostre problematiche debbano partecipare tutti coloro che intervengono, nelle varie forme, nella proposta commerciale per la scelta del pavimento di legno. La speranza è che, promuovendo tutti insieme la posa a regola d’arte, si possano limitare al minimo dolorose situazioni di contenzioso con i privati che portano soltanto

Alfiero Bulgarelli danno di immagine al nostro settore. Mi piace ricordare - ed è giusto che sia così! - ciò che di utile e di ‘buono’ AIPPL e le proprie aziende si sforzano quotidianamente di fare. Un esempio? L’ottobre scorso, grazie ad un’iniziativa promossa da un nostro sponsor abbiamo partecipato e supportato una tavola rotonda internazionale con le principali Associazioni europee di posa di pavimenti di legno per confrontarci sullo stato dell’arte del comparto e sulle normative comunitarie esistenti. In quel frangente, anche sotto l’egida di AIPPL, è iniziato un percorso importante che intendiamo assolutamente continuare in stretta sinergia. In termini di servizi ritieni che ci sia da lavorare per offrire ancora qualcosa di differente e/o aggiuntivo all’Associato? Credo che in questo momento storico così difficile sia giunta per tutti l’ora di rimboccarsi le maniche in modo concreto. Penso cioè che i colleghi posatori debbano chiedersi cosa ciascuno possa fare concretamente per consolidare l’Associazione, prima di sollecitare AIPPL ad essere diversa da ciò che è ora. Mi spiego meglio: ritengo che giuste rivendicazioni possano emergere solo attraverso una partecipazione costruttiva alle attività dell’Associazione che si concretizzi in proposte operative. L’Associazione, dal canto suo, credo abbia già messo in campo risorse, energie e un grande entusiasmo ed impegno che non è mai venuto meno. Occorre, insomma,

riuscire a vederci davvero, tutti, come una realtà che può crescere solo come ‘squadra’. Presidente... forse vuoi concludere spendendo qualche parola sul tuo staff: un Direttivo (ma anche una Segreteria operativa) che ha mostrato grande serietà e affidabilità supportandoti nei diversi impegni associativi... Posso e devo portare i miei ringraziamenti a tutti i consiglieri che hanno partecipato in modo assolutamente esemplare a tutti gli impegni fissati. Siamo riusciti in poco tempo a creare veramente quello spirito di squadra importante (e non è retorica) che è premessa indispensabile per affrontare con successo le sfide che ci presenta il futuro. All’interno del nostro gruppo ci sarà spazio per una divisione di compiti ancora più efficiente, anche grazie al coordinamento della Segreteria organizzativa, che ha certamente ben chiaro il nostro ‘progetto di Associazione’ e come portarlo avanti. Contando sulla collaborazione dei miei consiglieri, di tutti i soci che ci vorranno affiancare e di una solida base operativa mi auguro e sono sicuro che potremo raggiungere risultati importanti. Certo, nel nostro piccolo, ma abbiamo imparato che un passo dopo l’altro si possono percorrere strade altrimenti irraggiungibili. intervista di Donata Marazzini


IN FORMAZIONE

DETTAGLI DI FORMAZIONE “Tecnologia del legno riqualificazione e restauro” 24 settembre 2010, Sesto Fiorentino (FI) Si è rinnovato presso l’ormai ‘storica’ sede del CNR/IVALSA l’appuntamento dedicato all’approfondimento sul legno che AIPPL ripropone con successo da alcuni anni raccogliendo le sollecitazioni di associati e addetti ai lavori. Una iniziativa alla quale molti chiedono di partecipare anche più di una volta, considerato il livello dei contenuti proposti, il contesto altamente professionale e formativo e il ‘clima’ decisamente... familiare. E’ stato ancora una volta, dunque, un ritrovarsi per ascoltare con immutato entusiasmo gli interventi in calendario per l’intera giornata. Salutando i partecipanti il Presidente di AIPPL Alfiero Bulgarelli ha presentato la prima relazione sul tema del ‘corretto approccio per interventi di restauro sui beni culturali ai sensi della norma UNI 11161 - Beni culturali - Manufatti lignei - Linee guida per la conservazione, la manutenzione e il restauro’. Stefano Berti ha subito precisato lo scopo della norma: stabilire i requisiti da considerare per ogni attività di conservazione, manutenzione e restauro e il suo campo di applicazione (manufatti 1.1_pagina lapis_16#16F44F9.pdf lignei appartenenti al patrimonio dei Beni

C

M

Y

CM

MY

CY

CMY

K

Reportage di due giornate formative d’eccezione: al CNR/IVALSA per riqualificazione e restauro e presso il CATAS per un confronto su caratteristiche e prestazioni di adesivi e finiture. Il mondo AIPPL: un invito a fare squadra. Culturali). Definendo i criteri essenziali per ogni progetto di intervento, ha sottolineato l’importanza di una corretta identificazione della/e specie legnosa/e di cui è costituito il manufatto. A questo proposito ha illustrato i principali legnami di origine tropicale destinati ai rivestimenti per pavimentazioni: afrormosia, cabreuva o balsamo, doussié, iroko, ipé, jatoba o courbaril, merbau, mutenye, padouk africano, sucupira, tek e wengé. Di particolare interesse è risultata la sua analisi sulle cause della deforestazione in Amazzonia nel quinquennio 2000-2005. Tra i fattori di incidenza il taglio degli alberi, legale e illegale, concorrerebbe per il solo 3% (pari a quanto causato unitamente da incendi, miniere, strade, dighe e urbanizzazione) contro il 60% dovuto all’allevamento di bovini e 26-04-2010 20:03:26 il 33% conseguente all’implementazione

dell’agricoltura. Una precisazione doverosa per introdurre la Convenzione di Washington del 1973, denominata C.I.T.E.S. (Convention on International Trade in Endangered Species of Wild Fauna and Flora) sul commercio internazionale delle specie di fauna e flora minacciate di estinzione. Questo trattato sarebbe nato dall’esigenza di controllare il commercio di animali e piante per impedire lo sfruttamento commerciale che, insieme alla distruzione degli ambienti naturali in cui vivono, è una delle principali cause dell’estinzione in natura di numerose specie. Dal 1° gennaio 1984 la Comunità Europea ha recepito la normativa CITES con una serie di Regolamenti a partire dal Reg. (CE) 338/1997: l’allegato A stabilisce le specie minacciate di estinzione il cui commercio è vietato a livello internazionale, l’allegato B le specie il cui commercio è severamente disciplinato per evitarne l’estinzione e l’allegato C le specie, regolamentate a livello di singolo Stato, per le quali è necessaria la collaborazione di altri Stati. Per completezza Berti ha quindi fornito le tabelle dettagliate relative ad ogni allegato con l’indicazione delle specie legnose inserite con i relativi nomi comuni, generi e famiglie e le date di inserimento in tabella: uno strumento prezioso per orientarsi rispetto ad una delicata nicchia di mercato.

21


n. 8 - 2011 22

Alla relazione di Berti è seguita quella di un altro ricercatore del CNR, Nicola Macchioni, che si è soffermato dettagliatamente sull’identificazione delle specie legnose a livello macroscopico, corredando l’intervento con disegni e foto esplicative. Partendo dal concetto che identificare una specie legnosa significa darle un nome, ha distinto tra tre tipologie di nomenclatura: scientifica (completa di genere e specie secondo il binomio linneano, es. larice = larix decidua); nomi comuni o volgari (legati ad un uso locale, larice =

brenva, malesu) e nomi commerciali (codificati da accordi commerciali, consuetudini, norme nazionali e internazionali quali ATIBT, EN e UNI). Ha opportunatamente messo in guardia rispetto ad ulteriori possibili denominazioni truffaldine presenti sul mercato. Procedendo con la relazione Macchioni ha mostrato la composizione biologica delle cellule legnose (parete cellulare, fibrille, emicellulosa, lignina e catena di cellulosa) definendo il materiale legno sia da un punto di vista topografico (materia

fornita da quella parte del tronco e dei rami che si trova sotto lo strato corticale) che istochimico (insieme degli elementi cellulari lignificati). Col supporto delle immagini ha mostrato la struttura del fusto definendo le quattro peculiarità del legno: variabilità, igroscopicità, anisotropia e biodegradabilità. Successivamente ha presentato le sezioni trasversali di una gimnosperma (conifera), di una angiosperma monocotiledone (palma) e di una angiosperma dicotiledone (latifoglia) per poi illustrare l’anisotropia di un fusto con il supporto di uno schema che ne mostrava la sezione trasversale e tangenziale, nelle loro singole parti: corteccia, alburno, durame, midollo nonché il cambio, il raggio e gli anelli annuali. Affrontando il tema del procedimento di identificazione del legno ne ha ripercorso le fasi operative in successione: esame macroscopico; nel caso in cui si riscontri una mancanza di caratteri anatomici sufficienti a garantire l’identificazione macroscopica del taxon o, ancora, se il taxon determinato non risultasse soddisfacente per esigenze specifiche, si può procedere all’identificazione microscopica, da effettuare direttamente sul manufatto. Qualora ciò non sia possibile, la sua esecuzione va subordinata all’ammissibilità del prelievo di un campione. Macchioni ha proseguito spiegando come l’identificazione macroscopica avvenga

Techno, il pavimento in legno ad alte prestazioni. www.menottispecchia.it


attraverso l’osservazione di alcune caratteristiche del legno (es. colore, rapporto tra alburno e durame, venatura, disegno, tessitura, raggi parenchimatici) condotta sulle tre sezioni del legno. Ed ha comunque ricordato che le differenze estetiche tra una specie e l’altra sono spesso sufficienti per fornire un’identificazione riguardo alla specie in oggetto avendo ben chiari i concetti di venatura e tessitura. Per venatura si intende, in un fusto sezionato, il disegno formato dalle tracce che gli strati di accrescimento lasciano sulla superficie dei pezzi, più o meno visibile a seconda delle differenze di aspetto tra legno primaticcio e tardivo. La tessitura è invece un indice del grado di uniformità dell’apparenza delle superfici legnose. Partendo dall’annotazione che spesso le superfici da osservare sono sporche e ossidate e riportano tracce di lavorazione che rendono difficile il compito, il relatore ha indicato con precisione la strumentazione necessaria all’identificazione: attrezzi da taglio, lame ben affilate e lenti a piccoli ingrandimenti. Molto interessanti sono stati i tre esempi di prelievo di campioni per il restauro condotto su mobili d’epoca (una scrivania, un tavolino e un’antella), illustrati con dovizia di particolari e di materiale iconografico, fornendo la precisa identificazione delle specie legnose coinvolte. In conclusione sono state fornite le strutture schematizzate di un legno di conifera

e di uno di latifoglia e i corretti parametri di interpretazione delle stesse, oltre alle schede per l’identificazione di quattro specie (abete bianco, larice, betulla e farnia/rovere) complete di nomenclatura, caratteristiche macro e microscopiche, caratteristiche fisiche e meccaniche, durabilità e impiego del materiale. Per far ‘toccare con mano’ le possibilità di applicazione dei contenuti del suo intervento è stata proposta, dopo il pranzo, una sessione di esercitazioni pratiche di identificazione, curata da entrambi i ricercatori. E’ quindi stata la volta del Vice-Presidente AIPPL Dalvano Salvador, che ha illustrato in dettaglio e con ricchezza di immagini alcune casistiche di interventi di restauro. In considerazione della sua originalità anche sotto il profilo tecnico, l’intervento è stato ripreso nella rubrica ‘Belle Pose’ di questo numero. Alla chiusura dei lavori è stata grande la soddisfazione dei partecipanti, che hanno apprezzato la cura con cui è stato approntato il materiale offerto e la notevole disponibilità e preparazione dei relatori.

“Sottofondi a secco e pavimentazioni da esterno” 29 ottobre 2010, Genova Per questo incontro tecnico-formativo rimandiamo alla relazione estesa pubblicata nella Rubrica ‘Focus’.

“Pavimentazioni di legno Caratteristiche e prestazioni degli adesivi e delle finiture” 19 novembre 2010 San Giovanni al Natisone (UD) Era gremita l’aula magna del CATAS in occasione della giornata di formazione sulle pavimentazioni di legno ed i materiali per la loro posa e finitura. La schiera dei relatori che hanno portato i loro contributi era particolarmente nutrita e ricca di competenze tecniche. Dopo il benvenuto del Direttore dell’Istituto, Andrea Giavon, e del Presidente di AIPPL, Alfiero Bulgarelli, i lavori sono iniziati seguendo una sorta di percorso basato sull’analisi delle caratteristiche di tutti i materiali che vengono impiegati per la posa dei pavimenti iniziando dalle pavimentazioni stesse. Si è quindi partiti dal legno esaminando quelle che sono le sue proprietà tecniche ed estetiche. Il responsabile della sezione legno e pannelli del CATAS, Ezio Facchini, ha illustrato le diverse caratteristiche del legno per pavimentazioni, soffermandosi in particolare sulla durezza e sul significato dei valori che vengono solitamente espressi a questo riguardo. L’analisi critica dei dati tecnici, fornita dal relatore, ha consentito alla platea di comprendere come utilizzarli in modo consapevole ed utile nella pratica quotidiana.

23

Fase applicat applicativa

SA

RA

!

TTA FE

URA PER AT

PO

L’adesivo monocomponente ora poliuretanico che migliora la qualità del lavoro, tutela la salute, la sicurezza rezza e la salvaguardia dell’ambiente

BAGN

Ultrabond Eco P992 1K

D U R AT U

• Idoneo per tutti i tipi di parquet uet • Eccellente adesione su tutti i tipi di supporto • Completamente esente da solventi enti • A basso impatto ambientale: certificato come EC1 dal GEV Institut* • Senza alcuna etichettatura di rischio Certificato da GEV Institut come EC1, a bassissima emissione di sostanze organiche volatili.

(*)


n. 8 - 2011

L’ingegner Tirelli, responsabile del reparto meccanico del CATAS, ha invece sottolineato l’importanza della marcatura CE ponendo in evidenza quali sono le caratteristiche che un posatore deve conoscere e saper interpretare. Anche Tirelli ha messo in evidenza come i dati tecnici non debbano essere considerati delle mere imposizioni burocratiche da rispettare, ma piuttosto un’utile fonte di informazioni preziose per gli addetti del settore. A tal proposito il relatore ha fornito un esempio relativo alla conducibilità termica dei pavimenti che deve essere valutata in funzione della necessità di un buon isolamento o, viceversa, di un’adeguata trasmissione del calore nel caso dei sistemi di riscaldamento a pavimento. Sempre nell’ambito della marcatura CE, Elena Conti, responsabile della sezione biologica del CATAS, ha illustrato il significato del requisito di durabilità biologica, spiegando che questo viene soddisfatto quando la durabilità naturale della specie legnosa impiegata, o la durabilità conferita da un trattamento protettivo verso funghi e insetti, sono adeguate all’impiego nella classe d’uso dichiarata nella marcatura.

24

La ‘Caratterizzazione degli adesivi per pavimenti’ è il tema della relazione curata da Franco Bulian, responsabile del reparto chimico del CATAS nonché docente presso l’Università degli Studi di Trieste. Nella scelta degli adesivi liquidi vi sono

fattori-chiave che riguardano innanzitutto la sicurezza dei prodotti sia per i posatori sia in relazione all’utente finale. La presentazione ha poi considerato criticamente le caratteristiche che un posatore può facilmente trovare nelle schede tecniche che accompagnano il prodotto come la densità, la viscosità, il tempo aperto, ecc. Il relatore ha quindi preso in esame sia il processo di indurimento di un adesivo non reattivo monocomponente (es. vinilici) che quello degli adesivi reattivi bicomponenti (es. poliuretanici bicomponenti o epossidici bicomponenti). Ha infine descritto i meccanismi che portano all’indurimento degli adesivi monocomponenti reattivi (es. poliuretanici o silanici) per i quali ha sottolineato come la reazione con l’umidità determini la formazione di anidride carbonica per i primi e di un alcool per i secondi. La conoscenza delle ripercussioni che hanno tali informazioni sulle prestazioni, sugli eventuali difetti e sulla sicurezza dei prodotti, rappresenta un punto fondamentale per gli addetti ai lavori. La presentazione di Bulian ha sollevato un particolare interesse soprattutto sui temi che riguardano la sicurezza degli operatori. Il dibattito, molto acceso, ha consentito al relatore di concludere sottolineando come questo sia un segnale importante per tutti i partecipanti all’incontro che merita dei doverosi approfondimenti.

Sempre in tema di adesivi, è stato sottolineato che in ambito normativo esiste un importante documento, ovvero la norma UNI EN 14293:2006 che riguarda proprio gli adesivi per incollare il parquet al pavimento. Questa norma descrive vari metodi di prova per verificare non solo la tenuta dell’adesivo ma anche l’altezza della cresta che produce, il tempo aperto, nonché la sua flessibilità. Otre ai metodi di prova, è importante sottolineare come questa norma fornisca anche dei requisiti minimi che gli adesivi per pavimenti dovrebbero necessariamente raggiungere. I posatori dispongono quindi, già da oggi, di adesivi “conformi” alla norma europea citata. Claudio Caon, responsabile della sezione superfici del CATAS, ha sviluppato l’argomento ‘Le prove sulle superfici dei pavimenti di legno’ illustrando i metodi di prova e le relative norme di riferimento. In sintesi, la caratterizzazione di un pavimento verniciato è effettuata mediante prove di adesione, di resistenza alla graffiatura, di durezza, di resistenza all’abrasione, di elasticità, di resistenza alle macchie, alla luce e agli sbalzi termici. Il relatore si è ampiamente soffermato sul significato delle prove e dei risultati ad esse afferenti e ha inoltre rimarcato il fatto che, in ambito normativo, sono in fase di definizione degli importanti documenti riportanti le classificazioni ed i requisiti minimi delle superfici verniciate di pavi-


www.la matitaonline.it

menti di legno. Ha perciò invitato i produttori e le associazioni ad interessarsi fattivamente a queste attività di normazione, stanti i benefici e comunque le conseguenze che da esse possono derivare. Analizzando gli aspetti legati alla prevenzione incendi, Franco Prete, responsabile del reparto Fuoco del CATAS, ha parlato della normativa e della legislazione vigente in materia, limitatamente alla reazione al fuoco. Questa, secondo la norma UNI CEI EN ISO 13943, viene definita come il “comportamento di un materiale che contribuisce con la propria decomposizione al fuoco a cui è sottoposto in condizioni determinate”. Per le pavimentazioni di legno, anche in Italia dal 1° marzo 2010 vige il sistema di classificazione europeo con i relativi metodi di prova che sono riferiti alle norme EN. Resta tuttavia in vigore, per le vernici ignifughe applicate su materiali legnosi, la classificazione ai sensi della norma UNI 9796:1990 (richiamata dal D.M. 06-03-1992), con obbligo di omologazione ministeriale del prodotto. In dettaglio la norma EN 13501-1 definisce le classi europee di reazione al fuoco distinte a seconda che i prodotti da costruzione siano messi in opera come pavimenti o come pareti e soffitti. La Direttiva europea 89/106/CEE ‘Prodotti da costruzione’ è lo strumento sovranazionale che fissa i requisiti essenziali di sicurezza demandando all’organo tecnico, il CEN (Comitato Europeo di Normazione) il compito di mettere a punto i metodi di prova ed i sistemi di classificazione per verificare le prestazioni offerte dai prodotti. Il relatore ha analizzato in particolare le caratteristiche e la valutazione della conformità delle pavimentazioni di legno ai fini della marcatura CE, in riferimento alla norma EN 14342. Ha quindi elencato le attività soggette al controllo dei Vigili del Fuoco, regolamentate con specifici decreti, quelle soggette ma non regolamentate ad hoc e, infine, quelle non soggette al loro controllo. In materia di legislazione nazionale, il D.M. 16-02-2009 ridefinisce i requisiti di reazione al fuoco richiesti nelle attività di prevenzione incendi modificando il precedente decreto del 15-03-2005. La relazione si è conclusa con alcune indicazioni mirate su come comportarsi per la classificazione di pavimenti grezzi verniciati sul posto. In questi casi, infatti, è possibile classificare un pavimento in legno applicando un prodotto verniciante ignifugo omologato (classe 1) dal Ministero dell’Interno, senza sottoporre a prova il pavimento finito. La sessione pomeridiana si è aperta con la relazione del Vice Presidente di AIPPL, Dalvano Salvador, che ha parlato delle problematiche connesse al pavimento di legno e alle sue finiture avvalendosi di una ricca serie di immagini tratte dal suo bagaglio di esperienze sui difetti dei pavimenti in uso. Ha innanzitutto fatto chiarezza sul concetto di regola dell’arte, definito dalla norma UNI 11368-1 “Pavimentazioni di legno - Posa in opera: criteri e metodi di valutazione” del luglio 2010, costituita per ora solo della parte 1 relativa alla posa in opera mediante incollaggio. Rispetto alle aspettative del committente, allo stato attuale i documenti di riferimento sono invece il cosiddetto Codice del Consumo (D.Lgs. n. 206/2005) e l’art. 7 della L. 229/2003. Del primo va menzionato l’art. 6, che definisce il contenuto minimo delle informazioni da fornire al consumatore: denominazione legale o merceologica del prodotto; nome o ragione sociale o marchio e sede legale del produttore o importatore all’interno dell’Unione Europea; Paese di origine se fuori dell’UE; eventuale presenza di materiali o sostanze che possono arrecare danno all’uomo, alle cose o all’ambiente; materiali impiegati ed i metodi di lavorazione se determinanti per le qualità/caratteristiche merceologiche del prodotto; istruzioni, eventuali precauzioni e destinazione d’uso per un corretto utilizzo e per la sicurezza del prodotto. Il relatore ha poi illustrato alcuni difetti ed anomalie che possono insorgere in rela-

Pavimenti prefiniti Pavimenti tradizionali Pavimenti per esterno Rivestimenti scale Collezioni speciali MP spa I - 86020 S.Polo Matese (CB) - Zona Industriale, bretella 5 Tel: +39 0874 775050 - Fax: +39 0874 775102 www.misterparquet.com - commerciale@mpspa.eu www.ilcircolodellanticoparquet.it


SIA: una qualità certificata

26

Roberto Battaglia e Daniele Bergamasco, entrambi del reparto chimico del CATAS, hanno parlato, insieme a Franco Bulian, di come si possono affrontare e risolvere in laboratorio i difetti legati alla posa in opera dei pavimenti. Il reparto chimico propone un approccio razionale e metodologico che ha il fine di individuare la causa ‘oggettiva’ dei problemi rilevati nella pratica quotidiana. Per arrivare a definire i contorni di un problema, occorre innanzitutto discuterne con il cliente, eseguire un’analisi macro-visiva (come si presenta ‘ad occhio’) ed una più attenta al microscopio ottico. Eseguite queste fasi, il difetto viene discusso tra più tecnici, anche appartenenti a diversi reparti del CATAS, per formulare delle ipotesi e individuare quindi le strategie di

indagine e le tecniche da utilizzare. Il CATAS dispone, infatti, di svariate tecniche analitiche, anche molto sofisticate, tra le quali la microscopia ottica, la spettroscopia infrarossa, l’analisi termica; ed ancora, la gascromatografia-massa (GC-MS), la spettrofotometria UV-Vis fino all’analisi elementare mediante plasma (ICP). Il team del reparto chimico ha poi illustrato una serie di ‘casi risolti’ quali esempi delle potenzialità e dell’esperienza del laboratorio. Difetti relativi alla presenza di macchie scure su pavimenti sono stati di volta in volta risolti identificando la presenza di muffe in un caso, di particelle ferrose in un altro e rilevando un’interazione chimica tra la specie legnosa e le sostanze liberate dall’adesivo nel corso dell’indurimento in un terzo caso. Il mancato indurimento dell’adesivo rappresenta una situazione assai spiacevole che purtroppo si verifica in alcune circostanze. Le strumentazioni in dotazione al reparto chimico possono consentire di rilevare eventuali errori nei rapporti di miscelazione dei componenti o ancora, come evidenziato da esperienze reali, dalla formulazione degli adesivi non correttamente bilanciata. Tra le situazioni portate all’attenzione del reparto chimico vi sono alcune lamentele da parte degli utenti finali in relazione ad odori sgradevoli degli ambienti ove sono

stati posati i pavimenti. Questi casi vengono indagati effettuando delle analisi chimiche sulle sostanze emesse dagli adesivi, dalle vernici, dai materiali per la preparazione dei sottofondi e dal legno stesso. Gli esperti del CATAS hanno sottolineato come le tecniche analitiche a disposizione siano in grado di mettere effettivamente in evidenza anche quantitativi bassissimi di sostanze odorose emesse dai materiali suddetti. Questo tema è tuttavia molto complesso in quanto la percezione di “fastidio” è molto soggettiva potendo anche essere legata a fattori psicologici delle persone coinvolte. Le analisi del CATAS consentono comunque di oggettivare la situazione disponendo quindi di dati misurati su cui basare le valutazioni e gli eventuali provvedimenti. La giornata, che ha consentito ai presenti di effettuare una visita ai laboratori del CATAS, si è chiusa con la soddisfazione espressa dal Presidente di AIPPL che ha sottolineato come l’importanza dell’evento sia stata rimarcata dai numerosi interventi dei presenti nelle fasi dedicate al dibattito al termine di ogni presentazione. Il legame e l’amicizia tra le due realtà che hanno organizzato l’iniziativa, AIPPL e CATAS, si è quindi dimostrata ancora una volta vincente esprimendo la vivacità e la voglia di crescere di questo settore.

www.masterstudio.com

n. 8 - 2011

zione alla posa e alla finitura del parquet: dall’opacità non omogenea alle influenze ambientali cercando di individuare anche delle soluzioni, quando praticabili. Anche i pavimenti prefiniti possono evidenziare anomalie e necessitano comunque di una pulizia e di manutenzione idonea. Proponendo alcuni esempi di corretta destinazione d’uso, il relatore ha indicato alcuni fattori importanti per una buona riuscita della posa: scelta della specie legnosa, levigatura, tipologia e caratteristiche dei prodotti vernicianti, e la delicata questione delle lavorazioni e delle finiture complementari.

Isolamento Termico Isolamento Acustico Ecologia Una rivisitazione tecnologica dello storico sistema legno su legno che negli ultimi 20 anni ha reso possibile tornare ad una sana alternativa alla posa su cemento.

The Eco-Ethical Company

Sia S.r.l.

- Viale Lombardia 29 - 46019 Viadana (MN) - Tel. 03757871 Fax 0375787300 - www.sialite.it - info@sialite.it


REGISTRO CONSULENTI

IL LEGNO: DALLA MATERIA PRIMA AI PRODOTTI FINITI Corso formativo di sei giornate L’impiego sempre più frequente del legno come materiale da costruzione anche nell’edilizia è senza dubbio una scelta opportuna per la sua valenza ambientale legata all’utilizzo di legnami provenienti da foreste gestite in modo sostenibile o coltivazioni specializzate nella produzione di materiale di pregio. Senza dimenticare l’indubbio vantaggio di assorbire anidride carbonica in atmosfera liberando ossigeno e immagazzinare il carbonio. Da un punto di vista prestazionale la scelta del legno è vincente per le sue caratteristiche di leggerezza, resistenza, valenza estetica e, fattore sempre più vincolante, limitata richiesta energetica nella trasformazione e realizzazione di manufatti. Ma quanti ne conoscono natura, proprietà, comportamenti... ovvero saprebbero utilizzarlo correttamente? Contribuire alla richiesta diffusa di formazione e approfondimento avanzata dal settore è quanto si propone FederlegnoArredo, avvalendosi del contributo di importanti istituzioni scientifiche quali CNR IVALSA, Università di Torino, CRA UPF, CATAS. Organizzato tramite il Registro dei Consulenti Tecnici per il Legno, si terrà nel prossimo mese di marzo un corso formativo di sei giornate indirizzato a tecnici e professionisti che intendono cimentarsi per la prima volta con il legno, ma in grado di soddisfare anche le aspettative di approfondimento e sviluppo di quanti già operano nel settore. I temi affrontati - materia prima, modalità di trasformazione, prodotti ottenibili, materiali e prodotti accessori utilizzabili - verranno sviluppati complessivamente nell’arco di sei giornate di formazione.

IL PROGRAMMA: IL LEGNO: DALLA MATERIA PRIMA AI PRODOTTI FINITI Modulo 1: La materia prima Sede: CNR, via Madonna del Piano, 10 Sesto Fiorentino (FI)

Prima giornata: 10 marzo 2011 Introduzione al corso - Stefano Berti Anatomia del legno - Nicola Macchioni Le anomalie del legno - Stefano Berti Chimica del legno - Benedetto Pizzo Esercitazioni laboratori Anatomia e Chimica del legno

Seconda giornata: 11 marzo 2011 Caratteristiche fisico-meccaniche del legno - Michele Brunetti Classificazione del legno - Michele Brunetti Biodegradamento e preservazione del legno - Sabrina Palanti Esercitazioni laboratori Caratteristiche fisico-meccaniche e Biodegradamento del legno

Modulo 2: Prime lavorazioni, semilavorati, prodotti, normativa e legislazione Sede: FederlegnoArredo, Sala Armellini, Foro Bonaparte 65 Milano

Prima giornata: 15 marzo 2011 Prime lavorazioni e semilavorati Segagione e assortimenti di legno massiccio - Corrado Cremonini Prime lavorazioni per la produzione di piallacci e pannelli - Gaetano Castro / Roberto Zanuttini Pannelli a base di legno I principali tipi di pannelli Vantaggi e svantaggi dei vari tipi di pannelli Principali difetti dei pannelli - Gaetano Castro / Roberto Zanuttini Essiccazione - Livio Travan Prodotti e trattamenti innovativi - Corrado Cremonini

Seconda giornata: 16 marzo 2011 Normative, prodotti e legislazione La normativa tecnica Le norme UNI, CEN, ISO Gli schemi di certificazione del settore (ISO 9001, ISO 14001, FSC, PEFC) Cenni a rischi specifici/sicurezza (formaldeide, polveri di legno ecc.) - Gaetano Castro / Corrado Cremonini La certificazione fitosanitaria ISPM15 - FAO - Corrado Cremonini Esempi di prodotti - Gaetano Castro / Rita D’Alessandro Marcatura CE ed esempi applicativi - Rita D’Alessandro Aspetti legislativi - Filippo Cafiero

27


n. 8 - 2011

Modulo 3: Materiali di rivestimento - Adesivi - Vernici Sede: CATAS - San Giovanni al Natisone (UD)

Prima giornata: 24 marzo 2011 Materiali di rivestimento Composizione, proprietà, applicazioni e difetti - piallacci - carte impregnate - laminati - foglie polimeriche - Franco Bulian Materiali di rivestimento Caratterizzazione. Teoria e Pratica - Claudio Caon Adesivi Principi dell’adesione, composizione - classificazione Tipologie di adesivi per l’industria del legno Adesivi al solvente, adesivi in dispersione, adesivi termofusibili, adesivi termoindurenti - Franco Bulian Adesivi Caratterizzazione degli adesivi. Teoria e Pratica - Ezio Facchini / Paolo Tirelli / Claudio Caon

Seconda giornata: 25 marzo 2011

28

Prodotti vernicianti Prodotti vernicianti al solvente, fotoreticolabili e all’acqua Composizione e proprietà - Franco Bulian Prodotti vernicianti Aspetti operativi: applicazione ed essiccazione - Franco Bulian Prodotti vernicianti I difetti - Roberto Battaglia / Daniele Bergamasco / Franco Bulian Prodotti vernicianti Caratterizzazione delle vernici. Teoria e pratica - Alessia Mattellon / Debora Tiberio / Claudio Caon

COSTI DI PARTECIPAZIONE Euro 700 + IVA Euro 600 + IVA per Aziende Associate FederlegnoArredo Euro 350 + IVA per professionisti iscritti al Registro Consulenti E’ previsto un numero massimo di 50 iscritti. Per ulteriori informazioni e iscrizioni, Segreteria Registro Consulenti Tecnici del Legno: tel. 02.80604364 - fax 02.80604397 - e-mail registroconsulenti@federlegnoarredo.it

Le perizie richiedono... metodo Continuano gli incontri formativi tagliati su misura per gli iscritti al Registro Consulenti Tecnici del Legno: dopo quello tenutosi il 14 aprile 2010 al CNR/IVALSA, lo scorso 17 dicembre è stato organizzato un corso di aggiornamento a Milano presso la sala Armellini della sede di FederlegnoArredo dedicato a “Metodologia peritale: dall’incarico alla consegna della relazione”. La sessione della mattinata è stata affidata all’avvocato Filippo Cafiero, membro del Comitato Operativo del Registro, che ha diffusamente illustrato le fasi operative di impostazione della perizia, concludendo con le avvertenze per il verbale del sopralluogo. Nel pomeriggio sempre Cafiero ha approfondito modalità e contenuti della

Tempo di... esami Le due sessioni di esame per l’iscrizione al Registro Consulenti in calendario nel 2011 si terranno mercoledì 18 maggio e mercoledì 23 novembre. INFO: tel. 02.80604364 relazione peritale, lasciando poi all’ingegnere Rita D’Alessandro il compito di fornire i necessari aggiornamenti sulla normativa e sulla marcatura CE.

Lo stato dell’arte del Registro Consulenti Il 16 novembre 2010 si è tenuta a Milano presso la sede di FederlegnoArredo la seconda sessione annuale di esami per l’iscrizione al Registro Consulenti Tecnici del Legno: i quattro candidati hanno superato la prova. A ormai quattro anni dalla sua costituzione, il Registro conta ad oggi 20 iscritti, suddivisi in 11 settori: Adesivi, trattamenti e finiture; Arredamento/mobili; Essiccazione e stagionatura; Funghi e insetti del legno; Legno tondo, prime lavorazioni e semilavorati; Pannelli; Pavimenti di legno; Porte e serramenti; Rivestimenti; Scale prefabbricate di legno; Strutture e costruzioni. Il Settore ‘Pavimenti di legno’ è il più numeroso con 14 iscritti; alcuni consulenti hanno superato gli esami per più settori.


SERVIZI

COLLABORA ANCHE TU CON AIPPL: DIVENTA NOSTRO SOSTENITORE Esistono varie modalità per prendere parte all’attività associativa di AIPPL, e non solo per i posatori! Se sei un’Azienda di prodotti e servizi collegati alla posa è possibile anche per te inserirti direttamente nel mondo AIPPL, semplicemente diventando nostro sponsor. La porta è aperta a tutti, ciascuno secondo le proprie disponibilità. Vuoi sostenerci come sponsor? Abbiamo predisposto due pacchetti differenziati:

Soluzione A - Sponsor incontri formativi e comunicazione associativa presenza dello sponsor agli incontri formativi organizzati dall’Associazione con il proprio logo sia nei pannelli di sala che nella cartella documenti dell’incontro e in tutto il materiale che verrà predisposto; inoltre un desk informativo/promozionale per fornire informazioni e distribuire brochure ecc. presenza dello sponsor agli incontri con gli ordini professionali (o similari) con il proprio logo sia nei pannelli di sala che nella cartella documenti dell’incontro; inoltre la distribuzione di materiale informativo specifico del produttore a cura della Segreteria AIPPL; mezza pagina pubblicitaria su ogni numero di Lapis (due uscite annuali)

Costo soluzione A: Euro 6.000 + IVA 20%

Soluzione B - Sponsor Lapis

29

presenza pubblicitaria sulla newsletter Lapis con mezza pagina a numero (due uscite annuali)

Costo soluzione B: Euro 2.000 + IVA 20%

Il Direttivo AIPPL


n. 8 - 2011

I vantaggi dello sponsor Innanzitutto la possibilità di intrattenere un dialogo serrato con l’Associazione e il mondo dei posatori, sia attraverso la presenza ai corsi di formazione che partecipando agli incontri per le aziende sostenitrici dove vengono concordate linee operative, obiettivi, discusse nuove idee, valutate proposte. Da quest’anno sul nostro sito www.aippl.it verrà dedicata una pagina ad hoc per gli sponsor, che verranno ospitati con il proprio logo e la possibilità di attivare un link di reciprocità tra il proprio sito e quello associativo. Verrà inoltre offerta la possibilità di formulare convenzioni riservate agli aderenti ad AIPPL, ad esempio sconti su acquisti o servizi particolari. Vuoi anche associarti? Lo Statuto AIPPL, recentemente aggiornato, prevede la possibilità per produttori e fornitori di materiali per la posa di entrare a far parte della nostra Associazione. Se sei interessato a queste proposte puoi trovare ulteriori informazioni collegandoti al sito www.aippl.it o contattando direttamente la nostra Segreteria (tel.02.80604370, aippl@federlegnoarredo.it).

E’ TEMPO DI.... ASSOCIARSI

30

Sei un posatore, una piccola impresa, una grande Azienda che opera nel campo della pavimentazione di legno e della posa? Vuoi essere dei nostri? AIPPL da anni aggrega, rappresenta e si attiva per la valorizzazione del ruolo del posatore. Per ora ci siamo concentrati sulla formazione, sul concetto di ‘eccellenza’ senza puntare a grandi numeri, ma vorremmo - anzi, dobbiamo! - riuscire a conquistare una forza rappresentativa maggiore. E, soprattutto, far comprendere ai posatori l’importanza di associarsi. I vantaggi? Dalla formazione gratuita con corsi mirati alla possibilità di partecipare agli eventi organizzati in ambito associativo; dall’informazione puntuale e mirata sulle ultime novità del settore alla possibilità di contare su referenti tecnico-scientifici d’eccezione nel panorama italiano. Due le possibilità per associarsi, con quote associative differenti: socio effettivo: 400 euro; socio aggregato: 250 euro. Puoi scaricare lo Statuto e la scheda di adesione dal sito www.aippl.it

Per informazioni chiama la Segreteria AIPPL: tel. 02 80604370, aippl@federlegnoarredo.it

Lapis n. 8 - Gennaio 2011 Newsletter di Direttore: Alfiero Bulgarelli Direttore responsabile: Donata Marazzini Redazione: Giuseppe Anzaldi, Michele Giorgio, Dalvano Salvador, Rita D’Alessandro, Dorella Maiocchi Stampa: TICOM srl, Via Ansaldi, 25 - 29100 Piacenza Registrazione presso il Tribunale di Milano n. 309 del 14.5.2007 Lapis è realizzato grazie alla collaborazione di: Ali Parquets, Caldic Italia, Chimiver Panseri, CP Parquet, De Checchi Luciano & C., Dismac, Impertek, Italcementi,Kerakoll, Laterlite, Lechner, Mapei, Menotti Specchia, MP, NTP, SIA. Osservatorio tecnico-scientifico Lapis: Stefano Berti, CNR/IVALSA Consiglio Nazionale delle Ricerche/Istituto per la Valorizzazione del Legno e delle Specie Arboree Franco Bulian, CATAS Centro Ricerche-Sviluppo Laboratorio prove settore legno-arredo Filippo Cafiero, Avvocato Gaetano Castro, C.R.A./PLF Consiglio per la Ricerca e la Sperimentazione in Agricoltura/Unità di Ricerca per le Produzioni Legnose Fuori Foresta Andrea Negri, Delegato FederlegnoArredo Laura Papanti Pelletier, ANCE Associazione Nazionale Costruttori Edili

Consiglio Direttivo AIPPL Presidente: Alfiero Bulgarelli Vice Presidenti: Michele Giorgio, Dalvano Salvador Consiglieri: Stefano Abramo, Giacomo Braido, Carmine Oliva, Raffaele Prisco

Idee a confronto in ambito associativo Il 30 novembre scorso si è svolto l’annuale incontro organizzato da AIPPL con le aziende di produzione operanti nel settore delle pavimentazioni di legno per la presentazione del programma di attività 2011. Dal confronto sono emersi suggerimenti utili ed una sostanziale condivisione di obiettivi. Le proposte per il nuovo anno si svilupperanno dunque secondo un calendario ‘in progress’, che vedrà ancora prioritari i temi della formazione e dell’aggiornamento professionale dei posatori con incontri tematici di una giornata. Una nuova esigenza emersa - peraltro già colta dall’Associazione a conferma che i tempi sono ‘maturi’ - è significativamente legata al coinvolgimento più diretto del mondo della progettazione e all’av-

vio di contatti con gli ordini professionali. Il traguardo cui mirare è favorire e generare la diffusione di un’informazione tecnica specifica che possa consentire di far conoscere ulteriormente il pavimento di legno ed i suoi utilizzi a coloro che spesso ne inducono l’acquisto e/o l’impiego. Proseguiranno dunque le giornate formative sul territorio dedicate ai posatori, ma sono in programma incontri con gli ordini professionali il cui contenuto verrà attentamente vagliato in relazione alle tematiche più largamente condivise fra i vari attori del comparto. Di ogni appuntamento verrà data notizia sul nostro sito www.aippl.it


design_gruppobento.com

non tutti i parquet sono trasparenti. Ali Bolzan Bruno Cosmo Parquet Dimensione Parquet Gazzotti Itlas Master Floor Menotti Specchia MP Parchettificio Garbelotto Pavidea Piemonte Parquets Stile Pavimenti Legno Tavar Triveneta Parchetti

CODICE TRASPARENZA PARQUET Foro Bonaparte 65 / 20121 Milano Tel. 02 80604364 Fax. 02 80604397 info@codicetrasparenzaparquet.org

www.codicetrasparenzaparquet.org

noi abbiamo scelto di esserlo. Come potete scegliere se non conoscete le differenze? Sedici aziende italiane hanno scelto di aderire al progetto promosso da EdilegnoArredo per farvi capire chi sono, come lavorano e cosa producono. Per aiutarvi a scegliere. In trasparenza.


AIPPL Associazione Italiana Posatori di Pavimenti di Legno Foro Buonaparte, 65 - 20121 Milano tel. 02 80604370 - fax 02 80604397 www.aippl.it

aippl@federlegno.it


Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.