Il Giornale di Casoria

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Anno 1 - Numero 15 - Domenica 16 ottobre 2011

Periodico di informazione dell’area a nord di Napoli - ilgiornaledicasoria@libero.it - Distribuzione gratuita

Apre il Teatro "Ateneo"

L'iniziativa di un imprenditore casoriano.

Lo sversamento abusivo di rifiuti e’ un reato.

Vigili ambientali in azione:

CHI SBAGLIA

PAGA!


EDITORIALE

Cronache di Casoria Centrale a biomassa, rubato il Cuore di Gesù, vigili ambientali in azione. di Giuseppe Storti

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inalmente una buona notizia. Le diamo volentieri. Siamo giornalisti e basta. Non abbiamo pregiudizi nei riguardi di nessuno. Inseguiamo i fatti, non le polemiche, meno che mai l'astio personale e politico. Questa la differenza che ci interessa marcare sul territorio. Questo è ciò che percepiscono i lettori. Più smaliziati di quanto si possa pensare. Ed ecco la buona notizia. La centrale a biomassa non si farà più. Hotel Futura: Arpino. E’ stata la location di un conferenza stampa che poi conferenza stampa non lo è stata, in quanto come al solito non è stata concessa la parola a giornalisti e cittadini intervenuti. Ma tant’è. Presenti il Sindaco Carfora, il Senatore Casillo, l’Assessore all’Ambiente Pasquale Tignola e quello al Decentramento Mariano Marino. In sala c’erano anche gli ex sindaci Giosuè De Rosa e Stefano Ferrara. Indubbiamente è una vittoria dell’Amministrazione. Ma soprattutto del Senatore Casillo, che in virtù di un’antica amicizia con il Direttore dell’Arin Maurizio Barraco, presente all’incontro, ha convinto lo stesso a rinunciare alla famigerata centrale ad olio di palma. Un micidiale veleno che avrebbe devastato ancor di più un territorio, martoriato da uno stupro ambientale senza precedenti. Casoria, secondo recenti dati, è il secondo comune in Campania, dove ci si ammala di più di tumore. All’inizio della partita, come ha riferito Casillo, l’Arin chiedeva un risarcimento di 14 milioni di euro. Oggi chiude la centrale ad Arpino senza nulla a pretendere. Anzi, come ha dichiarato Barraco, l’impianto

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sarà convertito nella costruzione di un potabilizzatore i cui filtri puliranno l’acqua dei pozzi di Lufrano. L’acqua ripulita sarà reimmessa nelle condotte. L’impianto avrà una portata di 700 litri al secondo. Successivamente, sarà costruito un secondo potabilizzatore, che consentirà di evitare allagamenti al centro direzionale di Napoli. Ma il progetto dell’Arin è più ambizioso. Prevede una bonifica del territorio, che in futuro dovrebbe portare alla ripulitura dei canaloni dei Regi Lagni di borbonica memoria. In più, posti di lavoro per Casoria, che come ha concluso il Sindaco, saranno destinati in particolare ai disoccupati di lungo corso, presenti in sala con il loro leader, Genny Laudiero. Ma è stata soprattutto la vittoria dei cittadini di Arpino. Del Codacons e di tutti i

movimenti spontanei sorti a difesa del diritto alla salute. Degli Avvocati Luisa Santucci e Luigi Palma, che hanno prestato gratuitamente la propria opera professionale nella predisposizione dei ricorsi. Di Angela Uliano, rappresentante Codacons. Oserei dire: per un volta, che è stata anche la vittoria dei giornali, in particolare questo, che si è schierato da subito, senza se e senza ma, con i cittadini a difesa delle tematiche ambientali. Emergenza criminalità. Ha destato molto scalpore in città, il furto sacrilego del cuore d’oro di Gesù. Spiccava nel petto della statua posta nel balcone più alto dell’istituto Sacro Cuore delle suore di Piazza Pisa. Nell’istituto dedicato alla santa casoriana Giulia Salzano: la mitica

Donna Giulietta. Era lì dal 1965. Costernazione e stupore tra i fedeli che adoravano il sacro cuore. Noi qualche domenica fa avevamo lanciato l’allarme criminalità, che impazza in città. Ora si spera o in un improbabile ripensamento dei ladri, che hanno utilizzato una scala professionale, o nelle indagini degli investigatori casoriani che ci auguriamo facciano luce sull’inquietante episodio. Intanto però, sempre in tema di criminalità, registriamo la brillante operazione dei carabinieri di Casoria, che hanno assicurato alla giustizia una banda di rapinatori dediti al furto delle auto, con il sistema del “ cavallo di ritorno”. Emergenza Rifiuti. In materia di lotta all’inciviltà dei soliti noti, che violano le norme in materia ambientale, diamo notizia di una positiva operazione della Polizia Locale di Casoria, Sezione Ambiente. Nella zona di Arpino, e precisamente alla Via Benedetto Croce, sono stati rinvenuti cumuli di rifiuti industriali quali scarti di pellami, plastica, diluenti e vernici altamente tossici, abbandonati in strada. Da capillari controlli sui materiali stessi effettuati dagli agenti della sezione ambiente sono state individuate le fabbriche da cui proveniva il materiale abbandonato. Gli agenti, coordinati dal Comandante dei Vigili, Dr. Michele Pezzullo, hanno raggiunto i siti fuorilegge per le verifiche di competenza. Da approfondite ispezioni si è scoperto che in Via Benedetto Croce 50 svolgevano la loro attività due fabbriche senza che le stesse fossero in possesso di qualsiasi autorizzazione amministrativa, sanitaria ed ambientale, cioè completamente abusive, e lo dimostra il fatto che gli scarti rinvenuti sulla strada erano di provenienza certa delle due fabbriche oggetto dell’intervento di Polizia Ambientale. Per le violazioni accertate in materia ambientale si procedeva al sequestro di entrambi gli opifici denunciando i titolari delle due aziende alla competente Autorità Giudiziaria. Bisogna adottare la linea dura. “Colpirne uno per educarne cento”. In quest’ottica abbiamo fatto menzione dell’operazione compiuta dalla Polizia ambientale, auspicando di poterne documentare anche altre. Tutti si devono rendere conto che l’ambiente è un valore da salvaguardare. E che chi sbaglia paga!

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AT T U A L I TÀ

L’altro volto di Casoria: TUTTI IN RETE! Grazie ad internet aumentano sempre di più le forme di aggregazione spontanea in una città che non offre luoghi di incontro e di condivisione. di Maria Esposito

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iamo spesso impegnati a raccontare i tanti problemi che affliggono la nostra amata/odiata città, quelli che quotidianamente ci si presentano davanti e ci complicano la vita di tutti i giorni o quelli ancor più gravi che mettono a repentaglio la nostra salute e il nostro benessere (come non pensare subito all’annoso problema dei rifiuti?). Tuttavia, esiste anche un altro volto di Casoria, una grande parte di città che quotidianamente e appassionatamente si impegna affinché le cose cambino, un numero sempre più vasto di persone che provano a fare “gruppo” per aiutare la nostra città a (ri)acquistare la propria dignità. Tante sono le forme di associazionismo spontanee nate negli ultimi tempi, a dispetto di una metropoli che non propone quasi nessuna forma di aggregazione e in cui non sono mai stati realizzati luoghi di incontro, di scambio e di condivisione. Ad incentivare l’unione spontanea contribuisce sicuramente internet, uno dei più forti veicoli di informazione e condivisione mai esistiti. Blog, forum, social network, siti web e community diventano allora lo strumento attraverso cui far sentire la propria voce, dire basta, unirsi per poter fare “forza”. Basta connettersi ad uno dei più popolari social network, Facebook, per accorgersi che i casoriani sono stanchi del lassismo che da anni padroneggia nei nostri quartieri. Anche il Giornale di Casoria, nato proprio con l’intento di fare da tramite tra cittadini ed istituzioni e per essere “voce del popolo”, riceve quotidianamente, attraverso il

social network, centinaia di segnalazioni sulle questioni urgenti della nostra terra. Si pensi all’associazione culturale “Insieme per Casoria”: raccoglie quasi mille iscritti e diffonde informazioni utili alla lotta all’illegalità, alle manifestazioni e agli eventi culturali e politici della città, oltre a raccogliere le innumerevoli segnalazioni degli abitanti. Tanti sono gli esempi di gruppi e pagine nate sul web e propagatesi in vere associazioni, nate con l’obiettivo di vedere finalmente rispettatati i diritti dei cittadini. Un di questi è “Federconsumatori Casoria”,

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che invita a segnalare ogni tipo di disservizio riguardante il mondo dei consumatori. E ancora “Casoria Domani”, nutrito gruppo di persone impegnate in ambito politico e sociale. Ciò che colpisce di questi gruppi è la passione dei tanti giovani che provano a costruire con le loro mani, con le loro idee, un futuro “migliore”. Proprio come i tanti iscritti al gruppo “Fabbrica Sociale Casoria”, il cui disclaimer recita: “la fabbrica sociale nasce a Casoria con lo scopo di costruire un centro di aggregazione e di cultura, impegnata nel sociale con e che vive nella rete, per unire insieme le persone che credono che un nuovo mondo sia possibile, e che con la forza dei sogni, la speranza di una città nuova possa diventare realtà.” L’auspicio è che tali forme di associazionismo riescano ad avere un seguito sempre maggiore, visto che “ogni città riceve la sua forma dal deserto a cui si oppone” (Italo Calvino).

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POLITICA

Prima di tutto “la chiarezza”... Questa la richiesta incessante dell’opposizione all’amministrazione Carfora. di Rosa Davide

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l consiglio comunale, che era stato previsto per lo scorso giovedì 6 Ottobre, è stato rinviato a data da destinarsi a causa di impegni istituzionali concomitanti ed improcrastinabili del sindaco. Tale rinvio, non è stato certamente ben accettato da parte dei membri dell’opposizione. Secondo questi ultimi, infatti, non è assolutamente normale che il sindaco non abbia ancora espresso con chiarezza quelli che sono i suoi progetti per la città, e che non abbia ancora presentato la sua relazione programmatica, cosa che avrebbe dovuto fare in una delle prime sedute del consiglio comunale. Secondo i membri dell’UDC, che durante una conferenza stampa del partito, tenutasi la scorsa settimana presso la sede di via Carducci, hanno espresso il loro giudizio sulla situazione, il rinvio di questo consiglio comunale testimonierebbe la mancanza di una cultura di governo da parte della maggioranza. Una maggioranza che davanti a temi di importanza fondamentale scappa e che non è affatto compatta. “Non è possibile revocare un consiglio comunale a sole 24 ore prima del suo svolgimento. La relazione programma-

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tica non è mai stata presentata ai gruppi consiliari. Occorre ben comprendere che la maggioranza numerica non basta. L’UDC sarà sempre presente ai consigli comunali per fare proposte per la crescita della nostra città, una città in declino, una città con tanti problemi che la affliggono. L’UDC, sentendo forte la responsabilità come primo partito di Casoria, chiede a gran voce chiarezza sull’azione programmatica che intende perseguire l’amministrazione e spinge ad un confronto costr uttivo. Speriamo che Carfora riesca a mettere in moto questa maggioranza e che non si lasci strumentalizzare, al fine di dar vita ad un’amministrazione seria e rispettosa della legalità”. Queste le considerazioni del capogruppo consiliare del partito, Andrea Capano. Con l’intento di far luce sulla questione abbiamo anche chiesto il parere di colui che rappresenta attualmente il capo dell’opposizione, ovvero l’ex candidato sindaco Massimo Iodice. Queste le sue dichiarazioni: “In questi cento giorni di amministrazione Carfora, abbiamo assistito ad un valzer di nomine e di

poltrone. E’ stato chiesto un consiglio comunale per discutere sulla questione delle illegittime nomine dirigenziali (che portano a sperperare circa 800.000 euro all’anno) e sul destino di Casoria Ambiente. I membri della maggioranza sono letteralmente scappati dal consiglio comunale, evidentemente perché non sapevano cosa rispondere. Si è svolto un altro consiglio comunale sulle modifiche del regolamento consiliare ed anche in quell’occasione la maggioranza è scappata, facendo venir meno il numero legale. Abbiamo affrontato in consiglio comunale l’importante tematica del riequilibrio del bilancio, la proposta elaborata dalla commissione prefettizia è stata approvata senza un minimo di prospettiva per i prossimi sei mesi. Arriviamo infine all’ultimo consiglio comunale, nel quale avrebbe dovuto essere illustrata la relazione programmatica, ma la seduta è stata rinviata dallo stesso Carfora. La nostra intenzione è quella di confrontarci sui progr ammi, è giunta l’ora che il sindaco ci dica qual’ è l’idea di città che vuole portare avanti con la sua amministrazione”. Dunque, per placare la nostra sete di conoscenza, non ci resta che attendere la prossima settimana, in quanto è notizia certa che saranno convocati ben due consigli comunali. Il primo sulle tante discusse nomine dirigenziali, il secondo sulle modifiche al regolamento e la composizione delle commissioni consiliari. Come sempre, continueremo a tenervi aggiornati!

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POLITICA

RIEQUILIBRIO DEL BILANCIO: parla Giovanni Marigliano Dopo Emilio Polizio interviene il capogruppo del PD. di Emanuele Tanzilli

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l 28 Settembre scorso il riequilibrio è stato approvato col voto compatto della maggioranza. Quali prospettive di politica economica si aprono adesso per Casoria? Intanto c’è da dire che una crisi economicafinanziaria senza precedenti, unita ad una pressione fiscale mai così alta in Italia, sono la cornice nella quale siamo costretti a realizzare il nostro disegno. In una situazione in cui sempre più spesso la dignità dei lavoratori, dei pensionati e delle persone tutte è messa a dura prova la politica locale è chiamata a mettere in atto un forte piano di riduzione dei costi a ed apportare un consistente consolidamento delle casse comunali. Abbiamo l’obbligo di diffondere il messaggio che la politica si assumerà l’impegno affinché i sacrifici siano di tutti. Si parla insistentemente di vari screzi e dissapori sorti all'interno del Partito Democratico. Quanto c'è di vero e quali sono gli eventuali motivi di disaccordo? Il Partito Democratico è probabilmente l’unico grande partito italiano, ed è normale e per molti versi confortante che al suo interno ci sia una dialettica vivace ed accesa. Ciò detto, per quel che riguarda il gruppo consiliare, posso tranquillamente affermare che non è mai stato più unito e coeso di adesso. Probabilmente all’interno del partito c’è qualche franco tiratore che mira, vanamente, a destabilizzare l’ambiente. Ma la ricerca continua dell’unità portata avanti dal gruppo dirigente farà in modo di mettere fuori gioco questi tentativi maldestri. In occasione di quella seduta, è stato presentato dal PD un documento che, affrontando ad ampio spettro la questione economica, apportava un ricco contributo di proposte condivisibili e percorribili. Puoi sintetizzarne gli aspetti salienti ed i punti cruciali? Massimo rigore della spesa. Garanzia di qualità, efficacia ed efficienza dei servizi erogati. Modifica del regolamento comunale che preveda l’istituzione di quattro macroaree. Accorpamento dei settori con una riduzione dei costi ed una maggiore efficienza.

Razionalizzazione delle spese legate all’indennità di staff come da contratto degli enti locali. Determinare maggiori entrate attraverso la capacità di attrarre finanziamenti, riscuotere proventi agli oneri primari e secondari derivanti dalle pratiche di condono in essere e procedere se è il caso anche a dismissione di proprietà comunali come ad esempio i fondi Ponticelli. Proiettandoci nell'immediato futuro, quali ritieni debbano essere gli interventi più urgenti su cui l'amministrazione debba lavorare allo stato attuale delle cose? Far diventare Casoria una città normale è l’obiettivo comune del Partito Democratico e dell’amministrazione. Tra gli interventi più urgenti ai quali prestare attenzione ci sono il PUC; i finanziamenti del “PIU Europa”; il decentramento dei servizi ad Arpino che, personalmente, ho molto a cuore; la questione della centrale a biomasse, che è stata risolta in senso positivo; e portare il sistema di raccolta porta a porta ad alti standard qualitativi e quantitativi. Per finire, come giudichi l'operato svolto finora dal sindaco, dagli assessori e dai consiglieri?

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Enzo è una brava persona, deve fare maggiore sintesi all’interno della coalizione che lo sostiene, se ci riuscirà troverà nel PD un alleato serio e coerente che non si accontenterà di essere spettatore passivo della vita politica casoriana. Sugli assessori, il tempo per poter dare un giudizio articolato è poco: di certo alcuni atti deliberativi appaiono deficitari rispetto al principio generale di riduzione della spesa e alla riorganizzazione della macchina comunale, punti ritenuti fondamentali per il Partito Democratico. Per il momento registriamo una discrasia sulla quale bisogna lavorare. Va enfatizzato, in ogni caso, il lavoro del gruppo consiliare del PD in sinergia con il presidente del consiglio Pasquale Fuccio per la presentazione del regolamento che ha messo a dura prova la coerenza di molti consiglieri, i quali se da un lato professavano la volontà di contenere le spese, dall’altro facevano mancare il numero legale per l’approvazione del nuovo regolamento, che di fatto avrebbe introdotto norme di contenimento della spesa pubblica. Ringraziandoti per la cortesia e la disponibilità, ti invitiamo a seguire il Giornale di Casoria e ti auguriamo buon lavoro.

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I L FAT T O

Repubblica fondata sul lavoro precarizzato

Il caso di sessanta operatori socio sanitari della nostra città. di Daniela Devecchi

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Rispetto del contratto collettivo nazionale e soprattutto un tavolo di confronto con la ditta per illustrare per bene diritti e doveri di società e soprattutto di lavoratori». Sono state le dichiarazioni di Antonio Andreozzi, del sindacato C.G.I.L. Casoria, in merito a una questione che riguarda circa sessanta operatori OSA e OSS (operatori socio sanitari e socio assistenziali). Una disavventura per gli sventurati, iniziata molti mesi fa. I funzionari, per molto tempo, hanno lavorato per una ditta appaltatrice del comune la Gesco, la quale, a detta degli stessi, riconosceva loro ogni diritto, ferie o malattia, che loro spettasse. “Quasi un sogno, - hanno dichiarato- il nostro compito, che in genere viene considerato nullo o zero, era riconosciuto e stimato, da noi e dai nostri superiori”. Tutto sarebbe cambiato quando è subentrata la giunta Ferrara, e una nuova gara d'appalto, stavolta vinta dalla Assist. Come

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testimonia Cristina, una portavoce: “Da allora sono cominciati i nostri guai- ha asserito- la nuova ditta non ci ha riconosciuto nulla, ci ha ridotto di tantissimo le ore lavorative, ridimensionato il salario e, cosa più grave, non avrebbe voluto nemmeno riassumerci, asserendo di volere immettere in aziende persone di loro fiducia, sottopagate e con contratti capestri o a progetto. - continua- se siamo ancora qui, e continuiamo a lavorare, anche se siamo “operatori fantasma” lo dobbiamo all'aiuto offertoci dal nostro sindaco Carfora e dall'assessore alle politiche sociali Luisa Marro.- prosegue indignata- la Assist, ha arrecato gravi danni non solo a noi, ma agli stessi anziani presso cui prestiamo servizio. Noi lavoriamo da circa dieci anni, sarebbe impossibile per loro riabituarsi a persone estranee e per nulla competenti come lo siamo noi. Spesso, per aiutare i nostri utenti, svolgiamo anche lavori straordinari che, tra l' altro non ci vengono riconosciuti, né tanto meno pagati. Ma siamo stufi di essere sfruttati in questo modo senza un riconoscimento oggettivo del nostro ruolo e della nostra professione. Il nostro è un compito che vogliamo assolutamente salvaguardare. E' un lavoro a tutti gli effetti, ma “chissà perchè” vengono sempre

a mancare i nostri giusti diritti, ci negano di lavorare, ci negano le ore lavorative, e di recente persino un regolare contratto- aggiunge- ogni volta che veniamo “presi”, da una ditta appaltatrice, ci ritroviamo sempre nelle stesse condizioni, con un tempo determinato, e con la paura che da un momento all'altro ci ritroviamo “per terra” senza posto e senza tutela, per noi e per coloro presso cui lavoriamo. - Conclude- non dovrebbe essere così: siamo funzionari e esseri umani, gli anziani e disabili, che rappresentano il nostro impiego, sono anche loro persone, abbiamo bisogno loro di noi, e noi di loro. Abbiamo il diritto di un contratto fisso,

hanno il dovere di riconoscerci quali lavoratori , ferie, permessi e malattie, hanno l'onore di avere con sé operatori che amano il proprio mestiere, che di certo non piace proprio a tutti. Al momento siamo indignati per come siamo state trattati, soprattutto dalla ultima ditta che ci ha assunti. Confidiamo in un tavolo di trattative, e in un contratto che, finalmente rispetti noi operatori quanto persone, e non, come stato nella maggior parte dei casi “personaggi”.

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EVENTI

Una giornata per l’arte Gli artisti casoriani Pasquale Vitale ed Enzo Marino aprono al pubblico il loro studio. di Antonella Storti “Cos’è l’arte signore? È la natura concentrata.” (Balzac) forisma pregnante, ricco di significato, che in poche parole esprime quanto l’arte significhi per l’umanità. 08 Ottobre 2011:questa la data scelta da “AMACI”,Associazione Musei D’arte Contemporanea Italiani,per la giornata dedicata interamente all’arte contemporanea. Arte aperta al pubblico in ogni parte della nazione, per presentare artisti e nuove idee attraverso mostre, laboratori, eventi e conferenze. Questo quanto riportato dal sito ufficiale dell’Associazione. La città di Casoria,nelle persone degli artisti Pasquale Vitale ed Enzo Marino,ha preso parte all’iniziativa. I due artisti Casoriani,infatti,hanno “aperto le porte”,nel senso letterale del termine,mostrando le loro creazioni al pubblico. Il Giornale di Casoria è stato presente all’evento nelle persone del direttore responsabile,Avv.. Giuseppe Storti e dell’editore,Dott. Carlo De Vita. Pasquale Vitale è nato a Napoli nel 1969 ed è diplomato all'Accademia di Belle Arti. Insegnante,ma,soprattutto,di segnatore,pittore ed illustratore. La mostra,tenuta

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presso il suo studio,si è articolata in due sezioni. La prima,dedicata all’esposizione di quadri e grafiche. Le opere del Vitale mostrano in pochi ed essenziali schizzi la cruda drammaticità della sofferenza umana. Fondamentale il suo “Ecce Homo” che ha per oggetto la tragica realtà del dualismo umano,o anche il “Re Nudo” che pone a confronto l’arroganza dell’uomo e lo scorrere inesorabile del tempo. La seconda sezione della mostra,è stata dedicata, invece,al fumetto. Edito da Oxiana “Giordano Bruno cronista napoletano” è il fumetto creato dall’artista casoriano,insieme con il giornalista Giuseppe Pesce,che si occupa di ricerca storica e di critica letteraria. In uno sfondo tutto partenopeo si snodano le peripezie ed avventure di Giordano Bruno,cronista,con un lavoro precario ed una serie di amici che,allo stesso modo,si imbattono in lavori occasionali ed hanno difficoltà ad arrivare a fine mese. Altra tappa fondamentale della giornata dedicata interamente all’arte è stato lo studio di Enzo Marino. Artista casoriano,giovanissimo si dedica alla pittura che perfeziona in seguito alla Scuola Libera del Nudo presso l’Accademia di Belle Arti di Napoli. Tra le sue più importanti opere sono,sicuramente,da annoverare i “Graffiti sull’Eden”,sculture realizzate in tela iuta,esposte nell’orto botanico di Napoli. Le opere dell’artista Casoriano sono state esposte,lo scorso Settembre,alla mostra “I tempi mitici” presso lo Stadtmuseum di Erlangen (Germania). La giornata dedicata al contemporaneo è stata l’occasione per ricordare che anche la città di Casoria ha i suoi artisti,che non devono rimanere celati nell’ombra. Salotti artistici aperti al pubblico:non costano nulla,ma valgono oro. E’ per questo che anche i “nostri artisti”,gli artisti Casoriani,dovrebbero avere a loro disposizione strutture idonee dove poter esporre in piena libertà i loro capolavori.

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ROSA BORREALE: UN’ARTISTA CASORIANA ECLETTICA.

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ata a Casoria (NA), si è laureata in lettere moderne presso l'Istituto Universitario Orientale di Napoli. La sua passione per la pittura risale all'infanzia e da autodidatta inizia a dipingere con la tecnica ad olio finché nel 1993, per conto dell'Euromedia di Napoli, esegue copie dei grandi maestri del passato. Ha lavorato come attrice nella compagnia teatrale di Luca De Filippo, al cinema con V. Salemme eseguendo anche un dipinto per la scenografia del film "Amore a prima vista" (1999),e disegni per il film-documentario "Cerasella" (2008) di M. Andrei. Mostre 2011 Esposizione dell'opera "Interferenza" alla Saatchi Gallery di Londra, (Inghilterra); 2011 Artparis, Saatchi Gallery, Al Grand Palais, Parigi, (Francia); 2011 (Dal 16 al 27 Aprile 2011) Mostra Holos 2010 – Etichette, vino arte e poesia presso il Museo Etnografico di Buie ( Croazia); Marzo-Aprile 2011(Dal 22 Marzo. al 5 Aprile 2011) Mostra Holos 2010 – Etichette, vino arte e poesia presso il Castello di Pisino - Croazia Febbraio-Marzo 2011 (Dal 25 Febb. al 17 Marzo 2011) Mostra Holos 2010 – Etichette, vino arte e poesia presso Conestabo Artgallery - Trieste 2011 Mostra personale presso il Caffè d’Autore di Nembro (BG); 2010 9 ottobre Giornata del contemporaneo promossa da AMACI, Associazione dei musei d'arte contemporanea italiani; 2010 Mostra personale presso la biblioteca della Facoltà di architettura di Napoli; 2009 Mostra collettiva "Trentapertrenta=Novecento", a cura di Antonietta Campilongo presso la Fonderia delle Arti di Roma; 2009 Mostra collettiva ARTE CONTEMPORANEA a cura di Italian Art Promotion - Spoleto; 2004 “Linea d’arte” , Mostra collettiva presso la “Chiesa S. Severo al Pendino”- Napoli; 1998 Mostra collettiva presso lo Studio Logos - Roma; 1997 Mostra collettiva per “Maggio dei monumenti” - Napoli.

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LETTERE AL DIRETTORE

Riceviamo e volentieri pubblichiamo.

A proposito del CAM... G

entile Direttore, quale onore questa settimana su “Il giornale di Casoria”. Su 13 articoli del settimanale 5 sono dedicati al Museo CAM. Dalla pagina Editoriale a quella sulla Politica, dall’Attualità all’Opinione tutti si sono espressi in un tripudio di commenti e critiche che avranno fatto arrossire anche il più provinciale dei miei concittadini casoriani. Non voglio neppure commentare infelici battute come quella che: “…i cumuli di spazzatura che ci assediano sono diventati esempi di arte contemporanea locale, degni di essere esposti al museo CAM”, vorrei invece, visto che si è tanto parlato di Vittorio Sgarbi a Casoria, usare un’espressione a lui molto cara: “capra” a chi pensa che l’arte nel XXI secolo è “bellezza, classe, eleganza” e non invece provocazione, sfida, impegno sociale e politico; “capra” a chi confonde una modella nuda di colore con “un rapporto di dominio del maschile sul femminile” invece di coglierne lo spirito critico, provocatorio, volutamente perverso che vuole porre lo spettatore di fronte ai falsi moralismi, ai perbenismi di facciata, alle convenzioni borghesi ed ordinarie; “capra” a chi parla di maschilismo in un museo come il CAM, dove su mille opere seicento sono di artiste donne e dove su dieci collaboratori, nove sono donne; “capra” a quei pseudopolitici da luminaria che non comprendono che, organizzare la Sezione Regionale della 54° Biennale di Venezia in una città conosciuta solo per le veline, per il degrado e per i fatti di camorra, con appena ventimila euro, è virtuosismo e non spreco di denaro pubblico; “capra” a chi pensa che ci sono cose più im-

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portanti dell’arte e della cultura per risollevare i giovani dal degrado; “capra” a chi non si è accorto che l’opera capovolta con i bambini intenti a masturbarsi per strada era un atto di accusa verso una “Napoli capovolta” che è la condizione della Napoli di oggi. La visione ribaltata come unica realtà possibile; “capra” a chi non ha letto nell’opera che ricostruisce la Cripta Mussolini nel Museo, una denuncia verso una società sempre più fascista, razzista e xenofoba; “capra” a chi guardando l’opera “La seduzione dell’oca” esposta al CAM non ha inteso una metafora esplicativa dello scenario contemporaneo, permeato da un’ideologia che non ammette opposizioni, dominato da un sistema politico e di comunicazione sempre più potente, arrogante e sfrontato; “capra” a chi pensa che le fogne siano più importanti della cultura, a chi pensa che una festa di piazza sia più interessante di una poesia e a chi si è abituato alle brutture delle città, alla violenza e alla sopraffazione della camorra; ed infine “capra” a chi non ha ancora compreso che il CAM non è solo un museo, ma l’energia di una Città che vuole risorgere. Antonio Manfredi Direttore del CAM e Coordinatore della Biennale Campania Ho avuto un lungo e piacevole colloquio telefonico con Antonio Manfredi, artista che stimo da tempo. Del resto in questa iniziativa editoriale ed in altre che ci hanno visto impegnati, abbiamo sostenuto “ a spada tratta” Manfredi e la sua “invenzione” di una struttura museale quale voglia

di riscatto della nostra città contro il degrado e le gravissime problematiche che l’attanagliano. Questo è agli atti della storia del giornalismo locale della città. Detto ciò, devo dire che un’informazione corretta ed efficace, deve assolutamente- per etica e deontologia professionale- rappresentare consensi e critiche ad ogni iniziativa che si svolge sul territorio, senza pregiudizi né reticenze. E’ ciò che abbiamo cercato di fare: come sempre! Raccogliendo anche gli umori e le riflessioni di cittadini e lettori. Sarebbe stato, certo più comodo dire: va tutto bene “Madama la Marchesa”, ma non avremmo reso un buon servizio alla verità dei fatti. Non ci sentiamo affatto offesi dall’epiteto di “capra” entrato ormai nell’idioma corrente, perché riteniamo che offenda chi lo esprime, non certo chi lo riceve. Anzi è una vera e propria caduta di stile. Pur rispettando la libertà di espressione artistica degli autori delle opere esposte al Cam, ed anche questo abbiamo specificato, esigiamo altrettanto rispetto per le opinioni ed i commenti di chi ha scritto domenica sul nostro settimanale. Altrimenti: Caro Antonio- a proposito di fascismo- avremmo ancora il Minculpop(Ministero della cultura popolare) che durante il ventennio fascista, aveva l'incarico di controllare ogni pubblicazione, sequestrando tutti quei documenti ritenuti pericolosi o contrari al regime e diffondendo i cosiddetti "ordini di stampa" (o "veline") con i quali s'impartivano precise disposizioni circa il contenuto degli articoli, l'importanza dei titoli e la loro grandezza. Infine, a proposito di legalità devo dire che andrebbe privilegiata quella praticata e non quella predicata. Per cui, come tu ben sai, e su questo sei d’accordo, la struttura museale deve uscire fuori da ogni equivoco. Ci riferiamo alla regolarizzazione della convenzione con l’Ente locale, ed alle prescrizioni dei competenti organismi in materia di norme di sicurezza dei locali che ospitano il Cam. Dopodichè, siamo convinti che la mostra del Cam sia stata una opportuna vetrina della città di Casoria, di rilevanza nazionale ed internazionale. E che la città di Casoria, ti debba ringraziare per l’impegno profuso per portare avanti, spesso in solitudine, l’idea forza di un Museo cittadino di arte moderna. Infine, e questa è una mia opinione, piaccia o meno, il nostro Paese, ivi compresa la nostra città, avrebbero bisogno più che di perversione di un pizzico di sana normalità. Ma questa è un’altra storia. Cordialmente. G.S.

il giornale di Casoria • Domenica 16 ottobre 2011


CASORIA NELLA STORIA

La "Platea" di San Benedetto Dai primi del Seicento, la storia della parrocchia e non solo. di Giuseppe Pesce

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a Platea conservata presso l’archivio storico della parrocchia di San Benedetto in Casoria è un volume manoscritto di oltre 400 pagine che raccoglie le principali notizie sulla chiesa e rappresenta una fonte rilevante per la storia locale. Il volume è stato compilato da diverse mani nel corso dei secoli, a partire dai primi del Seicento. Si apre con le annotazioni del parroco Cesare Palladino, insediatosi nel 1611. Innanzitutto, si specifica che la chiesa ha titolo di rettoria e parrocchia, sottolineando che è libera, non soggetta ad alcuna altra chiesa. Per l’antichità, don Cesare si limita a dire che «questo è stato per immemorabil tempo», sostenendo di non aver trovato alcun altro «ricordo». Annota i possedimenti della parrocchia: una serie di terreni che misurano complessivamente 13 moggia, quasi tutti situati al confine con Frattamaggiore ed Afragola (nelle zone di Casamerola, S. Maria della Stella, Cantariello) e diverse case nel centro di Casoria, alcune delle quali donate dalla famiglia Torello. Non manca qualche riferimento all'amministrazione comunale dell’epoca, l’Universitas, che nel 1613 era composta da un «Collegio di tredici»; e anche ad alcuni luoghi di Casoria: la piazza del casale, nella quale sorgeva un albero di olmo,

e lo stretto della cetrangola, dove termina- Giacomo Torello. Alla fine del Seicento, tra va l’abitato in direzione di Casavatore.Nel gli amministratori della cappella dei Torello 1742, per la visita pastorale dell’arcivescovo compaiono per la prima volta alcuni espodi Napoli Giuseppe Spinelli, è stata compi- nenti della famiglia Rocco. lata una dettagliata relazione sullo stato del- Nelle ultime pagine della Platea, don Biala parrocchia. Particolarmente interessanti gio Iorio è autore di una «Utilissima raccolta sono le travagliate vicende della costruzione di documenti e notizie» del 1948. Il parroco, delle nuova e attuale chiesa, cominciata nel insediatosi nel 1919, riepiloga le principali 1694 ma portata avanti a rilento per man- note contenute nel manoscritto, aggiornancanza di denaro. Nel dicembre del 1721, la dole con avvenimenti più recenti. Ricorda fabbrica fu inoltre devastata da un incendio. il cedimento della cupola nel 1895 e i masI lavori ripresero nel giugno del 1722, affi- sicci lavori di consolidamento realizzati dal dati ad un procuratore generale, una sorta di Comune, durati fino al 1907. Poi la voragisovrintendente: don Giuseppe Comite. La ne apertasi vicino la sacrestia nel 1920. E chiesa, completata solo «in forma rustica», fu infine la costruzione del campanile, finanbenedetta la vigilia di natale del 1730. Die- ziato dai fedeli nel 1930. Sono ripercorse anche le vicende ci anni più tardi fu della Congregaziorealizzato l’altare ne del Santissimo maggiore, consaSacramento, fondata crato nel 1741. La da Cesare Palladino relazione raccoglie nel 1612, di cui era dettagliate notizie priore ai primi del anche su rendiNovecento il princite e possedimenti pe Innocenzo Rocco; della chiesa, incree della più recente mentati nel 1688 Congrega di San Ludall’eredità di Marigi Gonzaga, fondata co Antonio Torello. nel 1823, tra i cui Tra i beni c’è un iscritti figura anche il territorio di 6 mogcardinale Guglielmo gia sulla strada di Sanfelice. Infine, si Caivano, già della accenna al «dualismo curia arcivescovile per niente edificante» di Napoli: si tratta con la parrocchia di quasi certamente San Mauro, prindi un antico feudo cipale protettore di concesso forse dal Casoria. vescovo all’avo La prima pagina della Platea di San Benedetto.

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CONTEMPORARY

“Pazzi e Poeti” sulle strisce... La nuova leva della musica napoletana: “Le Strisce”. di Rosa e Concetta Alvino.

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l 20 settembre è uscito “Pazzi e Poeti”, il disco nuovo de “Le Strisce”, gruppo figlio di Napoli e dintorni. La band, composta da Davide (frontman e autore dei brani), Andrea alla chitarra, Raffaele alla batteria, Enrico alla chitarra e Francesco al basso, è un miscuglio di speranze e sperimentazioni di chi con la musica vuole comunicare lo spaesamento generazionale senza abbandonarsi alla passività della rassegnazione. In Finale al Premio Mogol, apertura del concerto dei Kooks per la loro data italiana: ottime credenziali per un così detto gruppo emergente che è promosso dalla casa discografica major Emi. I natali sono quelli di Marano, Aversa, Quarto e Capodimonte: insomma la Napoli contemporanea, fatta dei disagi di chi vive in una città vulcanica come la nostra, ma ferma, quasi impaludata da decenni di disagi e di mala gestione. Di chi potrebbe, ma non agisce né reagisce. “Le Strisce” hanno presentato in anteprima

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il giorno del Santo Patrono partenopeo, San Gennaro, alla Fnac di Via Luca Giordano la loro ultima fatica musicale, tra un pubblico partecipe, vivo e vivace. Nonostante il tempo meteorologico contrario, in numerosi hanno assistito allo showcase della band. Nell’opera, che consta di 11 brani, c’è la voglia della nuova generazione di rompere con la musica neomelodica con cui il cantautorato contemporaneo napoletano si è fatto strada nel mercato nazionale, per dirigersi in altri spazi musicali dal sapore più internazionale. Al bando il provincialismo, qui c’è la ricercatezza dei testi, la contemporaneità nelle tematiche trattate che fanno di “Pazzi e Poeti” un disco da scoprire e apprezzare senza troppe elucubrazioni mentali. Contaminazioni di sound differenti, beat e pop rendono possibile e credibile un nuovo cantautorato napoletano, scevro da ogni sceneggiata musicale. Ne è dimostrazione la canzone “Londra” Una vera dedica alla città britannica, musa ispiratrice. Con arrangiamenti pop, Londra vista come meta di fuga e di nuova città madre che accoglie, senza tradire le proprie radici. "Lasciare tutto e andare", invece, è il brano lancio, che sentiremo assiduamente nelle radio. Hit ritmata e con un ritornello, più che da tormentone, speranzoso con un sound nuovo, energico e di ampio respiro. Non dimentichiamo di segnalare “Vieni a vivere a Napoli” la canzone che proposero al Festival di San Remo per partecipare alla categoria “Nuove proposte”. Una canzone di amore e odio, contro lo stereotipo e i luoghi comuni di cui vive la città più discussa di Italia. In un momento storico particolarmente critico della storia partenopea, hanno lanciato un brano che rispecchia la voglia di combattere i pregiudizi e l’oleografica descrizione della città di Pulcinella. Seguendo “Le Strisce” anche Napoli andrà lontano, molto lontano.

Apre a Casoria il Teatro Ateneo Grazie all’imprenditore Antonio Avolio. di Sara Ramona Pellegrini

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entre nel settore pubblico, a causa delle contingenze economiche, lo spazio dato alla cultura è sempre meno e sempre più di scarsa qualità, le piccole aziende private si adoperano in senso contrario. Nonostante i fatti siano impietosi e mostrano come a Casoria manchino totalmente strutture deputate ad attività artistiche e culturali, un imprenditore casoriano Antonio Avolio, ha pensato bene di ampliare la sua già avviata scuola di danza e creare, addirittura, una sala teatro. Questa struttura è destinata ad ospitare non soltanto opere teatrali in senso stretto, ma qualsiasi forma d’arte; è un ottimo modo per consentire ai tanti casoriani che nutrono una passione per la danza, la fotografia, il canto etc.. di farla venire fuori e presentarla agli altri. Questa iniziativa ci sta particolarmente a cuore, la pubblicizzeremo e ne moniteremo l’andamento. Adesso aspettiamo con ansia di recuperare anche il discorso relativo al cinema, dato che l’unico polo di attrazione, in tal senso, è rappresentato da una struttura massificatoria e periferica, spesso teatro di scontri tra bande più che di una sala dove praticare la socializzazione tra giovani. La Sala Teatro Ateneo Danza, che abbiamo visitata, voluta dall’imprenditore Avolio, grazie a consistenti sacrifici economici, è dotata di tutti i comfort, e si ispira ad uno stile classico, può ospitare fino a 100 persone, in linea con i più moderni sistemi di sicurezza. E’ dotata di camerini per gli artisti muniti di tutto cio’ che puo’ servire agli artisti. Inoltre la struttura è dotata anche di un attrezzato bar, per le consumazioni di bevande ed altro negli intervalli degli spettacoli. E’ situata sulla Circumvallazione Esterna di Casoria, quindi in una zona facilmente raggiungibile oltreché dalla nostra città, anche da Napoli. Grandi idee e progetti sono allo studio da parte del titolare. In particolare quelli di favorire lo sviluppo della cultura teatrale ed artistica nella nostra città. Al momento è l’unica struttura teatrale presente in zona, e sicuramente costituirà un polo di attrazione culturale per ogni evento e tipo di manifestazione artistica.

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SPORT

CASAUREA, così non va!

Terza sconfitta consecutiva contro la Pall. Marigliano. di Francesco Scalamogna

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a terza giornata del girone B del campionato di C2 regionale vede la Pol.Casaurea affrontare al PalaCasoria il Marigliano. I Casoriani vengono da due sconfitte nelle prime due gare di campionato, gli ospiti sono reduci da una rocambolesca vittoria in extremis a Torre Annunziata. La compagine locale è una neopromossa nella categoria e se a questo si aggiunge che battere il Marigliano, a punteggio pieno, sarebbe un vero colpaccio e per la classifica e per il morale ecco servito un mix che aumenta le motivazioni a dismisura per la squadra di casa. Il roster della Casaurea è comunque competitivo: Zonda, Caiazzo, Ennio Moretti e F.Esposito, solo per citarne alcuni. In casa Marigliano, la dirigenza pare abbia risolto i vari problemi di tesseramento, e quindi sembra che Coach Ciaravolo potrà contare domenica sulla squadra al completo. L’INCOTRO - Sconfitta senza attenuanti per la Pol.Casaurea nella terza giornata del girone B di serie C regionale. I ragazzi di coach Lombardi sono

incappati in una giornata davvero storta. Contro Marigliano, infatti, davanti al pubblico amico, i gialloblù soccombono con il sonante punteggio di 53-88. Già nel secondo quarto gli ospiti si portano su +30, fino a vantaggio massimo +40 del terzo quarto, che di fatto si mantiene costante nei successivi due quarti. Troppo forte il livello tecnico del Marigliano, che mai appare in difficoltà. Davvero poco incisiva la reazione della Casaurea. I biancoverdi sono trascinati dal loro forte trio Forino-Izzo-DiNatale alla terza vittoria su tre incontri disputati, a punteggio pieno nel girone assieme alla Senise; per la Casaurea, invece, arriva la terza sconfitta su tre e sprofonda così in ultima posizione ancora a 0 punti. Prossimo impegno per la Casaurea domenica 16 ottobre alle ore 20 in trasferta contro il Cercola, in cerca della prima vittoria stagionale. Come per la prima giornata casalinga di campionato, si sono rivisti sugli spalti il gruppo “Boys Casoria”, che hanno sostenuto il quintetto gialloblù con un classico e rumoroso “tifo da stadio”, a dispetto dei semplici incoraggiamenti provenienti dai tifosi del Marigliano, per lo più famiglie con figli. I supporters viola ancora una volta hanno mandato un preciso segnale all’amministrazione comunale sulla ormai annosa questione Stadio San Mauro.

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Iniziativa del Gandhi Un sorriso per sperare di Margherita De Rosa

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resso il liceo polispecialistico Gandhi, da anni, all’interno della sua programmazione didattica, la professoressa Maria Saccardo, docente di religione, inserisce un’attività nobilissima e socialmente assai significativa: la clown-terapia. Gli studenti dell’istituto, su loro volontaria adesione, vengono opportunamente formati ad una concreta azione di solidarietà verso i loro amici più piccoli e più sfortunati, che trascorrono ore tristi, di attesa, spesso vana, o di sofferenza, frequentemente non suggellata dalla guarigione, negli ospedali pediatrici o nei reparti a loro destinati in strutture di degenza più complesse. I novelli clown, dunque, animati da grande entusiasmo e da un autentico spirito di altruismo, dedicano ore preziose ai bambini infermi, suscitando in loro il sorriso, un sorriso che ormai si credeva smarrito tra l’angoscia delle flebo ed il banco di prova delle tac…l’esperienza è coinvolgente e radicale: saltano i parametri di confronto e nuovi valori vanno a sostituirsi alla superficialità della morale imperante. Bambini e giovani escono rinnovati e trasformati da questo rapporto, nato sotto il segno della solidarietà e della disponibilità incondizionata, che si tramuta in desiderio di tendere una mano, di asciugare una lacrima, rendere tangibile l’idea che saranno ancora i giovani a cambiare il mondo, riconsegnandogli un volto pi umano.

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I N I Z I AT I V E

A LOURDES per riaffermare la speranza Torna protagonista “Uniti per il Sorriso” di Giuseppe Delle Cave

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asoria. Di nuovo protagonista l'associazione di volontariato “Uniti per il sorriso”, presieduta da Ferdinando Flagiello e diretta da Giuseppe Barra. E' di qualche giorno fa l'iniziativa promossa dall'organizzazione casoriana, attiva nel campo del terzo settore della provincia di Napoli, finalizzata ad un pellegrinaggio a Lourdes a sostegno degli ammalati dell'hinterland partenopeo. Il “treno bianco” si è mosso alle 02:20 di venerdì 9 settembre da Napoli, sotto la regia dell'Opera Napoletana Pellegrinaggi, per giungere nella cittadina francese sabato 10 settembre in mattinata. Presenti al pellegrinaggio: una sessantina di dame e barellieri della parrocchia di San Benedetto Abate in Casoria, sapientemente diretta da don Pasquale Fioretti, con l’aiuto del responsabile del settore monitoraggio dell’ente associativo Nicola Mangani, ed un nutrito gruppo di giovani volontari ed universitari che fa capo all'associazione di Giuseppe Barra. Quest'ultima, nata dall'esperienza dell'anno scorso a Lourdes, ha come principali attori, oltre a Barra e Flagiello, il segretario generale Vincenzo Spena ed il socio fondatore Valerio Naccarato. Furono infatti loro quattro, illumi-

nati dal cammino di fede a servizio dei fratelli ammalati, a costituire l'associazione “Uniti per il sorriso” ed ideare un progetto di collaborazione con l'Università Parthenope di Napoli, culminato in una prima tappa, “L'Università al servizio del sorriso”, che ha portato dodici mesi fa i giovani accademici e volontari a vivere momenti toccanti e coinvolgenti al fianco di chi soffre. Il viaggio, di fede e di solidarietà verso il prossimo, ha rappresentato per i giovani e giovanissimi partecipanti una vera e propria lezione di vita. Ricorrenti sono state le riflessioni sul senso di tale iniziativa e sul significato autentico del concetto di comunità. Le testimonianze di dolore e sofferenza, ma al tempo stesso di speranza, che il “treno bianco” ha racchiuso in sé, hanno suscitato nei volontari un rinnovato vigore, rafforzando il pensiero che a nulla serve vivere se non si impronta il proprio percorso a valori quali l'amicizia, la forza di volontà, la pace. Tutti ideali che insieme danno il sorriso e disegnano il sentiero per raggiungere la felicità. “Il pellegrinaggio, storicamente organizzato dalla sezione ammalati, dame e barellieri di San Benedetto Abate in Casoria, fondata da don Mauro Piscopo, e anche quest'anno brillantemente condotto da don Pasquale Fioretti, giovane ma valente parroco del santuario benedettino, rappresenta un vanto per tutta la comunità cattolica campana”, ha sottolineato di ritorno da Lourdes il direttore di

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“Uniti per il sorriso” Giuseppe Barra. “Tutta Casoria – ha aggiunto – guarda con speranza e fiducia a questo laborioso nucleo di fedeli, i quali con tenacia, abnegazione, spirito di sacrificio e tanta solidarietà si dedicano per una settimana a chi soffre e necessita di sostegno, anche morale, per affrontare la propria esistenza. E' un'occasione, un'opportunità che la chiesa di San Benedetto, e da quest'anno, anche la nostra Associazione offre ai cittadini dell'hinterland napoletano per valorizzare il cammino di fede e sentirsi utile agli altri. In questa sede, mi piace ricordare una massima di Madre Teresa di Calcutta, che spesso e vo-

lentieri prendiamo in prestito per le nostre attività, secondo la quale una volta essersi incontrati con un sorriso, amarsi l'un l'altro diverrà naturale. Non capiremo mai abbastanza – diceva la religiosa – quanto bene è capace di fare un sorriso”.

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RUBRICA LEGALE

Detenuti invisibili La norma sulla territorialità della pena. A cura dell'avv. Luisa Santucci (santucciluisa@libero.it)

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entile avvocato, sono la moglie di un detenuto campano trasferito al Carcere di Lecce, mi trovo in grave difficoltà economica, ho 3 figli minorenni e da 4 mesi non ho la possibilità di effettuare un colloquio con mio marito. Esiste una norma che prevede l'applicazione della territorialità della pena? Gentile lettrice l'art. 42 L.354/75 (Ordinamento Penitenziario) stabilisce che i detenuti devono essere trasferiti in carceri prossimi alla loro residenza (entro un raggio di 300 km). Tale norma non rappresenta un privilegio, ma un diritto soggettivo previsto dall'ordinamento penitenziario che si pone l'obiettivo di un trattamento rieducativo. La vicinanza con il contesto affettivo cui il detenuto appartiene deve costituire lo stimolo per il reinserimento sociale. Un detenuto rieducato sarà ben accolto dalla società. L'art. 35 L.354/75 offre al detenuto una tutela giurisdizionale dei suoi diritti: la possibilità di proporre un reclamo al Magistrato di Sorveglianza avverso gli atti dell' amministrazione penitenziaria che ritiene lesivi. Talvolta, la condizione di lontananza lede lo stesso diritto alla

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difesa come difficoltà oggettiva del raggiungimento di un assistito detenuto in un carcere situato in una regione diversa da quella di appartenenza. Oggi, in Italia, si contano 5 suicidi al mese e centinaia di atti di autolesionismo, causa allontanamenti dal proprio contesto sociale. Sappiamo che il carcere è popolato non solo da lucidi delinquenti, ma anche da vittime della droga. E' chiaro che il rigetto di tali istanze di trasferimento è dovuto anche al fenomeno del sovraffollamento dei carceri ed è per questo motivo che è stata ben accolta la recente sentenza della Corte Costituzionale n. 231/2011 che in tema di contestazione di un'associazione finalizzata al traffico illecito di sostanze stupefacenti o psicotrope dichiara "l'illegittimità costituzionale dell’art. 275, comma 3 del c.p.p., nella parte in cui non consente di applicare misure cautelari diverse e meno afflittive della custodia in carcere alla persona raggiunta da gravi indizi di colpevolezza in ordine al delitto di associazione finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti o psicotrope ex art. 74 D.P.R. 9 ottobre 1990, n. 309". Tale orientamento, ormai consolidato (cfr. pronunce della Corte Cost. 65/2010,164/2011) ha letteralmente “smantellato” le novità cautelari introdotte dal recente “pacchetto sicurezza” (d.l. 23 febbraio 2009 n.11, convertito

con modificazioni dalla l. 23 aprile 2009 n. 38). I principi costituzionali di riferimento implicano che la disciplina della materia debba essere ispirata al principio del «minore sacrificio necessario» (sent.n. 295 del 2005): "la compressione della libertà personale va contenuta, cioè, entro i limiti minimi indispensabili a soddisfare le esigenze cautelari del caso concreto". A seguito di tale pronunce il Magistrato di Sorveglianza ed il legislatore dovrebbero l'uno accogliere, in caso di pene esecutive, quella gamma di misure alternative (es.:

detenzione domiciliare, affidamento in prova ai servizi sociali), che favorirebbero lo "sfollamento" degli istituti penitenziari e consentirebbero un avvicinamento al contesto affettivo di appartenenza; l'altro garantire il rispetto del principio della richiesta di misura cautelare custodiale come extrema ratio.

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LETTERE AL DIRETTORE

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pettabile direttore, leggo sempre con interesse sul suo periodico gli articoli di Giuseppe Pesce riguardanti capitoli poco conosciuti della storia di Casoria. A questo proposito Le scrivo essendo venuto a conoscenza per caso di un aspetto relativo a un passato più recente della nostra città, ma credo non meno interessante. Tempo fa in una libreria mi è capitato tra le mani un saggio sulla storia e l’architettura dei principali centri storici della provincia di Napoli, curato dal professore Cesare De Seta. Nelle pagine su Casoria veniva indicata come unica presenza di architettura moderna in città le case per la Rhodiatoce di via Europa progettate dall’architetto Davide Pacanowski. Non essendo un esperto del settore ho fatto una breve ricerca su internet dove ho acquisito maggiori informazioni. Davide Pacanowski era un ingegnere e architetto nato in Polonia nel 1905 ma naturalizzato italiano nel 1944. Laureatosi a Milano, si trasferì a Londra e poi a Parigi dove divenne allievo di Le Corbusier. Si stabilì definitivamente in Italia nel 1934, dove rimarrà fino alla sua scomparsa nel 1998, e nel nostro paese progettò numerose opere in diverse città. Ma fu soprattutto a Napoli nel dopoguerra, che questo importante architetto creò i suoi lavori più belli ed apprezzati, esprimendo il suo concetto di architettura razionalista nella realizzazione di ville, palazzi per uffici ed abitazioni, e proprio in quest’ultimo ambito si collocano le 8 case a schiera costruite nel 1953 per i dipendenti della Rhodiatoce. Un’opera che ha una sua rilevanza, infatti in un libro sull’architettura italiana del secondo dopoguerra, “Continuità e Crisi” edito nel 2010, nella sezione dedicata a Pacanowski fra le sue opere più interessanti vengono citate le suddette case, delle quali si sottolinea l’originalità della loro posizione sfalsata e dove sono descritti particolari originari ormai perduti come i muri laterali dipinti di rosso e i parapetti in tubolare dal design minimalista. Un insieme di elementi che, cito testualmente, “conferivano all’edificio una misurata eleganza”. Nella mia ricerca ho trovato anche una foto dell’epoca che ho allegato. Proprio questa piccola fotografia in bianco e nero però ha avuto per me un forte potere evocativo. Guardando l’immagine di quelle case ordinate, pulite e moderne ho pensato a come sarebbe potuta essere Casoria se negli anni dello sviluppo industriale ci fossero stati altri interventi di architettura moderna, a come sarebbe potuta essere Casoria se il benessere portato dalle varie fabbriche negli anni ‘50 e ‘60 fosse stato utilizzato anche per creare una città ordinata, pulita e moderna. Invece ciò che è diventata la nostra città lo ve-

diamo purtroppo tutti i giorni sotto i nostri occhi, e una vecchia fotografia sbiadita è la sola cosa che rimane di quello che poteva essere un presente diverso. Grazie per l'attenzione Massimo Andreano Egregio Sig. Massimo, La ringrazio dir questa interessante lettera. Che dire, lo sviluppo urbanistico della città di Casoria, dovrebbe diventare un caso di scuola. Nelle facoltà di Ingegneria e di Architettura, si dovrebbe additare ai futuri tecnici della scienza delle costruzioni, il nostro comune, come esempio negativo di sacco edilizio di una città. Ovvero: distruzione e devastazione di un territorio in nome del mattone selvaggio e della speculazione edilizia. Il 93% dei 12 Km quadri di estensione di Casoria sono urbanizzati. O per meglio dire: disurbanizzati e disumanizzati. Un Paese che è un “non luogo” indistinto, dove la gente non sembra mai sola, ed invece lo e’. Vedi l’enorme numero di suicidi che ha interessato la città negli ultimi anni. E’ come se in una casa di 40 metri quadri ci metti 100 persone. All’inizio si rispettano, poi ognuno tende a marcare il proprio spazio. Ed iniziano i problemi. Metti 80mila abitanti in dodici km quadrati(Densità per Kmq: 6.613,6), ed otterrai lo stesso effetto. Una città’ ordinata, pulita e moderna? Per il momento è ancora un sogno: negato da una politica incapace di avere una visione dei problemi della città , e priva della capacità di risolverli. G.S.

pericoloso per il territorio, i cittadini soprattutto nelle calde sere estive non possono tenere i balconi e le finestre aperte, se lo si fa i risultati sono facilmente immaginabili. Questa situazione va vanti oramai da mesi, nonostante le varie telefonate ai vigili del fuoco i risultati non sono stati per niente soddisfacenti. In aggiunta nei pressi della zona Cantariello, situata a ridosso dei mega store Ikea e LLeroy Marlin sempre nella zona ai confini tra il comune di Casoria e il comune di Afragola, da una discarica creata una decina di anni fa che doveva essere uno sito di stoccaggio transitorio, si sprigionano fumi densi ed acri. Frutto probabilmente del caldo eccessivo di quest’estate che ha spaccato la crosta di terriccio che si era formata nel tempo e che ha sprigionato i fumi e vapori assopiti nel tempo. SIAMO IN PIENA EMERGENZA AMBIENTALE!!!!! Si richiede un intervento congiunto delle maestranze su indicate per porre urgente e risolutivo rimedio a queste situazioni. Certo di un sollecito interessamento ed intervento Vogliate gradire i miei più cordiali saluti. Comitato di Quartiere Castagna Il Presidente Ciro Galiero

Anno 1 - Numero 15 Domenica 16 ottobre 2011 Questo numero è stato chiuso in redazione mercoledì 12 ottobre 2011. ilgiornaledicasoria@libero.it Tel. 081 7588818 - 3358270557

Al Sindaco del Comune di Casoria Al Prefetto di Napoli Al Comandante dei Vigili Urbani del Comune di Casoria Al Comandante della stazione dei Carabinieri di Casoria Al Direttore del Giornale di Casoria Oggetto: Denuncia contro ignoti Sono Ciro Galiero presidente del Comitato Quartiere Castagna sito in Casoria, con la presente Vogliate accogliere le lamentele dell’intero quartiere Castagna in merito ai continui roghi che ad ogni ora del giorno, ma con maggiore frequenza ed insistenza durante le ore notturne, si verificano nella zona nei pressi dei mega store IKEA e Leroy Merlin siti ai confini tra il comune di Casoria e il comune di Afragola. L’acre odore che si sprigiona dai roghi appiccati da ignoti ed i fumi trasportati dal vento rappresentano un inquinamento ambientale molto

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Inserto di Napolincasa News Aut. Tribunale di Napoli n. 0062 del 30/09/2005 Editore: Carlo De Vita Via S. Di Giacomo, 6/8 - 80026 Casoria (NA) casadevita@libero.it Direttore responsabile: Giuseppe Storti Segreteria di redazione: Imma D'Angelo - Anna Baratto casadevita@libero.it Direzione e redazione: Via S. Di Giacomo, 6/8 80026 Casoria (NA) Tel. 081 7588818 Progetto grafico, impaginazione e stampa: Grafis print s.a.s. Via A. Lauro, 1/5 - Casoria (NA) Tel. 081 7382350 - www.grafisprint.com

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