Il Giornale di Casoria

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Anno 1 - Numero 20 - Domenica 20 novembre 2011

Periodico di informazione dell’area a nord di Napoli - ilgiornaledicasoria@libero.it - Distribuzione gratuita

Rubati gli ex-voto dalla Cappella di Padre Ludovico

L'ENNESIMA

OFFESA alle tradizioni e agli affetti dei casoriani


EDITORIALE

L’Italia dei TRA-MONTI

Ed a Casoria la politica e’ in crisi. di Giuseppe Storti

Il futuro entra in noi, per trasformarsi in noi, molto prima che accada”. Ci piace molto questa citazione dello scrittore Boemo Rainer Maria Rilke: la usiamo spesso. La colleghiamo agli eventi che stanno caratterizzando la storia del nostro Paese. Già: perché i fatti che stiamo vivendo e che spesso distrattamente guardiamo, sono entrati prepotentemente nella storia. Decolla il Governo Monti. Ma la borsa va male lo stesso. “Mister spread”, così è stato definito il Prof. Bocconiano, chiamato in fretta e furia dal Presidente della Repubblica al capezzale dell’Italia che rischia di fare la fine della Grecia. Ma non fa il miracolo. Almeno all’inizio del suo percorso politico che si presenta accidentato e irto di ostacoli. Il suo governo comunque lo si possa definire, certifica la morte della politica. Quella almeno rappresentata da questo parlamento delegittimato dai fatti. Staremo a vedere ciò che succede. Augurandoci che a pagare i sacrifici che la situazione economica, e i pesi imposti dall’Europa e dal Fondo monetario internazionale, impongono non siano sempre gli stessi ceti sociali. Ma anche a Casoria, a distanza di appena cinque mesi dalla formazione della Giunta Carfora, spirano venti di crisi. Il Pd chiede l’azzeramento dei dirigenti, ma anche degli assessori che fanno parte del proprio partito e che in fin dei conti sono stati indicati al Sindaco dai vertici del partito di Bersani. Le voci di dentro del Palazzo di governo della città, riferiscono di assenze alle riunioni di giunta della stessa delegazione dell’Api. Non ci interessa affatto entrare nelle dinamiche interne dei partiti. Ma occorre chiarezza nei confronti della città e dei cittadini. La chiarezza la deve fare il primo cittadino, che è stato eletto direttamente dai cittadini, e con i cittadini deve avere un dialogo costante e trasparente. Il re-

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sto lo si stabilisca all’interno della maggioranza. Ma il rapporto diretto con i cittadini non deve mancare. Il Dr. Carfora è stato eletto per le sue doti di onestà e trasparenza. Queste le caratteristiche che hanno pesato sul piatto della bilancia. Senza per questo voler togliere meriti e sostanza agli altri candidati. Per cui: costi quel costi, Carfora deve essere chiaro fino in fondo. La città non può aspettare i tempi della politica. Ci sono emergenze e problemi sul tappeto che abbisognano di essere affrontati con rapidità e impegno costante. Di più non ci sembra il caso di stare a discettare sul perché e per come si sia arrivati a questo punto. Ma c’è un’altra questione che ci interessa sottolineare. Non è una novità. Ne parliamo da tempo. Riguarda la sicurezza. Ne trattiamo, con dovizia di particolari in altra parte del giornale. Ci riferiamo al furto sacrilego di oggetti d’argento e stoffe preziose donate dai fedeli che hanno nel tempo ricevuto grazie dal Beato Padre Ludovico.Uno schiaffo alla città, che ha il culto del Beato Padre Ludovico: il San Francesco casoriano. Condividiamo l’interrogazione urgente proposta dai consiglieri Massimo Iodice, Giovanni Del Prete (Casoria in Positivo), Nando Mosca (Casoria in Positivo) Orlando Esposito(pdl). L’episodio: gravissimo, è il secondo che offende la fede popolare dei cittadini casoriani. Il primo è stato il furto del cuore d’oro incastonato nella statua di Gesù nell’Istituto religioso delle suore del Sacro Cuore di Casoria. Nell’interrogazione i consiglieri d’opposizione, ripropongono la questione, anche da noi sottolineata. Ovvero che: l’area antistante il complesso ecclesiastico “Casa natale di Padre Ludovico” risulta, nelle ore serali, completa-

mente abbandonata e priva di qualsiasi controllo e di vigilanza. Le stoiche suore che curano il culto di Padre Ludovico sono abbandonate a se stesse. E devono subire gli oltraggi continui di delinquenti e incivili che credono di poter fare ciò che vogliono. I Consiglieri d’opposizione chiedono: “un maggiore controllo delle aree urbane di interesse culturale- religioso; con la chiusura dell’area prospiciente l’Istituto di Padre Ludovico, al passaggio veicolare, allo scopo di salvaguardare maggiormente l’incolumità delle suore e dei residenti.” Si parla di turismo religioso, quale volano per ridare smalto e slancio all’asfittica economia della città, e poi non si riesce a salvaguardare il patrimonio storico religioso della nostra città. Ci auguriamo che ci siano risposte concrete ed efficaci in merito, ma che soprattutto siano rapide e risolutive. Il Sindaco, ha un’occasione a portata di mano prossimamente. Martedì si discute in consiglio comunale della sua relazione programmatica. Ne approfitti, non per parlare solo all’aula consiliare, si rivolga alla città, che lo ha eletto, spiegando in maniera chiara e inequivocabile se ci sono le condizioni oggettive per governare la città, attuando il programma amministrativo sulla scorta del quale è stato eletto, e che si è impegnato ad attuare. Lui è un medico. Affondi il bisturi, invece di mettere cerotti: se necessario. Gli interessi, le aspettative e le speranze dei cittadini non possono più aspettare. Chiudiamo, come abbiamo iniziato, con una citazione. Stavolta di Seneca, che ci sembra calzante per il momento che sta vivendo la città ed il suo primo cittadino: Dipenderai meno dal futuro se avrai in pugno il presente. Buona domenica!

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POLITICA

Situazione ambientale e crisi annunciata dal PD Chiedere trasparenza è forse chiedere troppo? di Rosa Davide

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n’altra settimana è passata, una settimana in cui ancora una volta la situazione politica casoriana risulta essere caratterizzata da critiche, polemiche e molto poca chiarezza. Tante le voci discordanti riguardo la situazione ambientale. Ad accendere le polemiche, un articolo pubblicato sul sito web di un settimanale locale, nel quale viene affermato che il sindaco avrebbe siglato un accordo con la Provincia. Tale accordo, dovrebbe prevedere l’utilizzo di due cave, presenti sul nostro territorio, come discariche. Il consigliere dell’opposizione, Massimo Iodice, ha dunque chiesto chiarezza sulla questione al sindaco Enzo Carfora, per accertarsi della validità della notizia e conoscere il contenuto dell’Accordo. Il sindaco, attraverso un comunicato stampa, ha però smentito queste notizie, affermando che a Casoria non ci sarà alcuna discarica. “L’allarmismo che si sta diffondendo è assolutamente ingiustificato, perché le due cave, di cui si parla nell’Accordo, non sono presenti sul nostro territorio. Il tutto è stato accertato anche da tecnici molto validi, che hanno effettuato dei sopralluoghi”. Ma le precisazioni del Sindaco, non hanno soddisfatto l’opposizione. Tant’è che in un comunicato stampa i consiglieri: Stefano Ferrara, Mauro Ferrara, Pasquale Pugliese e Nello Cerbone, incalzano Carfora sull’argomento. “I sottoscritti Consiglieri Comunali, in merito all’accordo di programma tra l’Amministrazione Provinciale di Napoli e nove comuni della provincia, Casoria inclusa, per l’apertura di discariche territoriali pongono seri interrogativi rispetto alla reale capacità del Sindaco Carfora in tema ambien-

tale. Viene spontaneo chiedersi: “Durante i lavori del consiglio provinciale per decidere l’individuazione delle cave da riempire di rifiuti trattati provenienti dagli stabilimenti di Tritovagliatura, dove era e cosa ha votato il consigliere provinciale eletto nella Città di Casoria, l’attuale Sindaco Enzo Carfora? Se ha espresso voto contrario, perché poi rimangiarsi tutto firmando l’accordo di programma che prevede le due discariche sul territorio di Casoria? E se addirittura oggi, dichiara alla stampa di essere contrario e che la questione è materia del Consiglio Comunale di Casoria, non sembra palese la volontà di investire l’assise civica di un problema che alla fonte andava bloccato in Provincia? Le ultime dichiarazioni del Sindaco sembrano andare in direzione totalmente opposta alle possibilità proposte a mezzo stampa, dell’assessore Pasquale Tignola, che addirittura prospetta “il modello Velenago”, aprendo all’orizzonte eventuali prospettive occupazionali legate alla “realizzazione” degli impianti . A questo punto il Sindaco deve essere chiaro circa la sua posizione, favorevole o contraria alla realizzazione delle due discariche. Nel caso di un suo eventuale ripensamento, su chi ricadrà la responsabilità di questa scelta? A questo punto, i sottoscritti consiglieri di minoranza, chiedono celermente e con impellenza, che venga convocato un Consiglio Comunale monotematico, per presentare, a tutta la popolazione, l’effettivo stato delle cose, sulla questione discariche”. Ma tra i “dolori” del Sindaco Carfora non c’è solo la questione ambientale. Infatti questa settimana, come riportato dal quotidiano “il Mattino”, il segretario del Partito Demo-

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cratico, Pasquale Amoroso, ha annunciato l’inizio della crisi, affermando che presto tutto il partito, in maniera univoca e compatta, chiederà un confronto con il sindaco, al fine di elaborare un piano di rilancio amministrativo, per il bene della città e dei sui cittadini. I membri del PD, punterebbero inoltre all’azzeramento della giunta e alla revoca dei dirigenti comunali. Su questi ultimi la posizione dei democratici non è mai stata così chiara: non ci sono le condizioni normative e legislative, per assumere del personale esterno. La voce che il PD vorrebbe anche la sostituzione di due assessori, Giovanni Gagliardi e Pasquale Tignola, è ormai giunta alle orecchie di molti. Al momento non ci è dato sapere né se queste informazioni siano da prendere realmente in considerazione, né quali sarebbero le motivazioni di tutto ciò. L’assessore all’ambiente, Pasquale Tignola, ha affermato di non voler rilasciare alcuna dichiarazione, per evitare di alimentare sterili e inutili polemiche. Ha inoltre aggiunto che continuerà a lavorare per la città e che preferirebbe ricevere delle critiche sul suo operato e non per altro. Insomma, molti continuano a smentire l’esistenza di una frattura nella maggioranza, eppure dopo così pochi mesi è già stata richiesta una verifica politica. Altri pochi giorni di attesa per il consiglio comunale, di cui è stata resa nota la convocazione. La seduta è stata fissata per Martedì 22 Ottobre, alle ore 9. Il sindaco Carfora esporrà, dopo più di tre mesi di amministrazione, la sua relazione programmatica. Alcuni punti, di quest’ultima, sono già stati resi noti: trasparenza e legalità prima di tutto. Territorio, ambiente, produzione, sicurezza e macchina comunale. Sono questi gli ambiti nei quali l’amministrazione ha intenzione di lavorare. L’unica cosa certa, che purtroppo non risulta essere tra gli obiettivi primari di tutti, è che i cittadini hanno diritto di essere informati. Invitandovi a continuare a seguire il giornale di Casoria, vi auguriamo una Buona Domenica!

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IL CASO

Rubati gli ex-voto di Padre Ludovico L'ennesima offesa alle tradizioni e agli affetti casoriani. di Giuseppe Pesce

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o scorso fine settimana si è consumato nell'indifferenza l'ennesimo sfregio alle tradizioni e agli affetti casoriani. Nottetempo, qualche miserabile si è introdotto nella cappella di Padre Ludovico (nella via omonima, a due passi da piazza Cirillo) per fare man bassa degli ex-voto in argento custoditi in una piccola teca. I ladri hanno anche danneggiato la statua del beato, usata come appoggio per raggiungere una finestrella sovrastante, dalla quale sono poi scappati. Un atto miserabile. Perché gli oggetti votivi custodiscono storie: di dolore, di guarigione, di ringraziamento; e sono insomma un simbolo, il cui valore affettivo supera di gran lunga quello economico. Inutile, ovviamente, ogni appello per recupe-

rarli. La superiora del piccolo convento, intervistata dalla cronista di "Cronache di Napoli", ha raccontato i disagi che sono costrette a subire: i capannelli dei drogati, le pallonate dei ragazzini, i vetri fracassati, i vandali che qualche settimana fa hanno dato fuoco a una panchina. E tutto questo, a due passi dalla piazza e dal Comune. Viene da ridere, allora, ma di rabbia, a sentir parlare ogni tanto di turismo religioso, quando non si riescono a difendere e a preservare nemmeno i luoghi-simbolo del più importante figlio di questa città: perché Ludovico è stato davvero una figura eccezionale, che attende ancora di essere adeguatamente riscoperta come grande protagonista dell'Ottocento napoletano e italiano. La colpa? come sempre di tutti e di nessuno, nel clima stanco di indifferenza e di abbandono, di squallore, che assale passeggiando per le strade di Casoria. Una

città condannata a divenire nient'altro che un brutto quartiere della periferia metropolitana di Napoli, se non riuscirà a riscoprire le proprie tradizioni, e a ricostruire una propria identità. Sentimenti sbiaditi da almeno trent'anni e più, dalla "grande crisi" degli Anni Settanta, e da quel gennaio del 1982, quando col furto della statua d'argento di San Mauro e degli antichi reliquari dei Seicento, mai più ritrovati, si è consumata una delle pagine più tristi della storia locale. A rinvigorire l'orgoglio cittadino è stata per qualche anno la beatificazione di Padre Ludovico, nel 1993, seguita da una energica azione della stampa locale (con gli approfondimenti storici di "Casoria Oggi") e dalla riapertura delle chiese di S. Mauro e di S. Benedetto. Ma è stata una stagione passeggera: di speranze, di stimoli, a cui non sono seguite proposte programmatiche e reali progetti di rilancio. Le colpe? a livello locale, di una classe politica e dirigente incapace di amministrare il territorio (per tanti motivi, per tante fatue ambizioni, per tante miserie); più in generale, di una spaventosa crisi sociale ed economica che non interessa solo Casoria, e che, sotto la pressione di continue emergenze, ha tolto la serenità a tutti: ai cittadini di vivere, agli amministratori di amministrare.

Furto nella cappella di Padre Ludovico! Trafugate stoffe preziose ed ex-voto in argento donati dai fedeli. di Francesco Scalamogna

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ncora un furto ai danni di una comunità religiosa a Casoria. Dopo Santa Giulia Salzano, stavolta sono i fedeli del Beato Padre Ludovico a non credere ai propri occhi. La notte dello scorso 11 Novembre dei ladri hanno portato via dalla cappella di Padre Ludovico stoffe preziose e ex-voto in argento. In base alla ricostruzione, i malviventi si sarebbero arrampicati sul tetto della cappella e, rotto dei vetri, sarebbero penetrati all’interno. Deturpata anche la statua di Padre Ludovico, usata data la mole come scala. La scoperta il giorno dopo da parte del custode e della ma4

hanno lasciato nel viale ludoviciano sacchetti di immondizia, automobili abbandonate, una tra l’altro data poi alle fiamme proprio davanti alla chiesa, ed ogni genere di materiale. Come se fosse una discarica a cielo aperto. Grande spavento poi ha destato nelle suore domenica 6 Novembre, l’irruzione di un uomo, nella struttura. Il malintenzionato è penetrato all’interno del dre superiora, Suor Elsy, che ogni mattina convento giustificando la sua presenza con proprio lì si reca per verificare che sia tutto la ricerca di cibo. In realtà erano state aperin ordine, oltre che per rendere omaggio al ti cassetti e valigie, per fortuna senza consefondatore del loro ordine. Perché non è tran- guenze. E questa è solo la storia recente. Gli quilla la vita delle suore elisabettiane bigie. oggetti trafugati hanno un valore nominaDa tempo ormai la zona ove sorge il conven- le non molto elevato ma enorme dal punto to è preda di ogni tipo di atto vandalico. Di di vista simbolico. Suor Elsy e le altre bigie giorno, durante i momenti della Messa e di sperano in un pentimento da parte dei ladri preghiera, adolescenti intrattengono accese e e nella restituzione della refurtiva. Da anni a violente partite di calcio; di notte, la zona è gran voce le suore chiedono interventi mirati mal frequentata da ragazzi e drogati che coi a garantire loro maggiore sicurezza. Un priloro schiamazzi disturbano il sonno delle mo passo è l’installazione di due cancelli per nostre suore. A nulla sono serviti i richiami impedire il libero passaggio dei pedoni: uno delle bigie, che in più di un’occasione sono nel vicolo che da accesso alla zona di Santa state apostrofate con epiteti ingiuriosi. È il Maria, l’altro dove tutt’ora sono stati disposti rispetto che manca e quindi la civiltà. Ma non grossi vasi. In questa settimana, la comunità finisce qui. Le panchine sono state bruciate. religiosa ha reso omaggio a Santa Elisabetta Le pareti della casa natale di Padre Ludovico per la sua ricorrenza, con solenni momenti di necessitano di urgenti interventi di riqualifi- preghiera e festeggiamenti. La “Una settimacazione, in particolare dovrebbero essere can- na con Sant’Elisabetta” si concluderà stasera cellate le scritte offensive che deturpano il Domenica 20 Novembre con la festa finale e sacro luogo. Più di una volta, poi, sconosciuti l’estrazione della lotteria. il giornale di Casoria • Domenica 20 novembre 2011


L ' I N T E R V I S TA

Giovani e politica: quali prospettive? Questa settimana siamo stati a colloquio, col più giovane dei consiglieri comunali: Gianluca Cortese. di Rosa Davide

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25 anni già consigliere comunale. Come ci si sente, data la giovane età, a ricoprire un incarico di così grande responsabilità? Essere consigliere comunale in una grande città come questa, con tutte le sue problematiche, certamente non è semplice. Ero consapevole che si trattasse di un ruolo difficile già dal momento in cui decisi di candidarmi, ma la voglia di fare qualcosa di concreto e reale per la mia città era ed è ancora così tanta, che sono riuscito a farmi scivolare di dosso ogni tipo di preoccupazione. Ho sempre creduto che soltanto l’inserimento di volti nuovi, come è in parte avvenuto con questa amministrazione, possa portare ad un vero e proprio rinnovamento della politica. Da un po’ di tempo a questa parte, è stato istituito il forum della gioventù. Quest’ultimo risulta essere ancora sconosciuto alla maggior parte dei giovani casoriani. Puoi spiegare ai nostri lettori concretamente di cosa si tratta? Il forum giovanile è un organo consultivo, provvisto di uno statuto, che ha la possibilità di accedere a delle risorse fi-

nanziarie attraverso l’elaborazione di progetti, presentati dai suoi membri. Questo ha una serie di finalità, tra cui quella di fornire ai giovani una sede in cui possano riunirsi ed esprimersi liberamente su argomenti che li preoccupano, promuovere iniziative pubbliche, dibattiti, convegni in materia di politiche giovanili. Una parte dei membri, viene eletta attraverso un’elezione, per questo definirei il forum come un consiglio comunale minore, per come è composto e per alcune delle sue funzioni.

L’invio dei dati, necessari allo svolgimento dell’elezione dei membri online, ha portato ad una spesa di circa 9300 euro. Eppure la maggior parte dei giovani casoriani, non ha mai ricevuto la “famosa lettera”. Molte le polemiche scoppiate. Cosa pensi a tale riguardo? Conosco queste polemiche, provenienti da tanti giovani che avrebbero voluto avere la possibilità di accedere alle elezio-

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ni che si sono svolte on-line. Penso che senza dubbio ci siano stati degli errori da parte di chi era addetto alla distribuzione, e mi chiedo come sia stato possibile non tutelare tutti coloro che sono stati danneggiati e privati del diritto di voto. Per quanto riguarda la spesa, mi astengo dal dare un giudizio, dato che non conosco i costi del servizio. Il forum dovrebbe essere, per i giovani partecipanti, un luogo di incontro, di discussione e di elaborazione di idee. Credi che realmente possa essere così o che si corra il rischio che questo finisca per essere utilizzato da qualche partito politico? Spesso, mi è capitato di apprendere dai giornali locali, che dietro a molti giovani membri del Forum ci possano essere speculazioni di determinati partiti presenti e attivi sul territorio. Mi auguro che non sia così, e che le proposte siano frutto di un reale dibattito tra i giovani, senza condizionamenti. Giovani e politica: due mondi ancora troppo lontani. Come pensi che il problema possa essere risolto? L’unica cosa da fare è continuare a non arrendersi. Soltanto credendoci realmente, si può agire per ridare alla nostra città la dignità che merita. Il rinnovamento è possibile ma richiede un impegno costante. C’è bisogno che siano i giovani a ricominciare a far politica, quella vera, quella con la P maiuscola. I giovani, rappresentano certamente la categoria a te più vicina. Che messaggio vorresti arrivasse loro? Il messaggio che vorrei arrivasse a tutti i giovani, è che non sono soli. In ogni occasione, per quanto mi sia possibile, mi farò portavoce delle loro istanze, delle loro problematiche. Il compito di un buon politico è infatti quello di battersi per gli interessi di tutti, e non quelli di natura personale.

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I L FAT T O

VIGILI AMBIENTALI a difesa del territorio Controlli serrati contro gli incivili che danneggiano l’ambiente. di Daniele De Vecchi

Controllo serrato per la città di Casoria, maggiore lavoro e incremento della squadra dei vigili ambientali”, così ha esordito in una recente dichiarazione, l' assessore al comune di Casoria, Tommaso Casillo, in merito all'incessante problema ambiente e igiene nel comune. “La moda della differenziata” di recente, come risulta dagli ultimi dati e dalla pulizia delle strade, sembra avere riscosso un discreto successo. Ma se da una parte sembra riuscita l'opera della rieducazione della città, ancora più difficile sembra essere quella per la rieducazione del cittadino. Alcune arterie periferiche sono tutt'oggi piene e costantemente “riempite” di rifiuti di ogni genere. I malfattori agiscono di notte, senza occhi indiscreti. E lì, lontani da gente e da

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illuminazione, si arriva a scaricare davvero di tutto. Recentemente, qualcuno ha anche affermato che si è arrivati a depositare in strada, persino rottami di auto bruciate. “E' una situazione cui dobbiamo assolutamente porre rimedio- ha asserito Casillo sulla vicenda- incrementando la squadra dei vigili ambientali, e riuscire a prolungarne l' orario di lavoro è già un buon risultato. Al momento ne sono solo sei, e non possiamo chiedere loro di lavorare a oltranza,

ma stiamo allestendo un progetto per arrivare alla conclusione del nostro proposito - prosegue l' assessore- intanto la vigilanza all'interno della città non si arresta. Di recente, abbiamo sanzionato un ragazzo

colto in flagranza di reato. Stava portando dei sacchetti da via Manzoni alla chiesa di San Benedetto. Questa è una delle prove che lascia trasparire l' efficienza del nostro servizio. Per la buona educazione, l' opera spetta al cittadino”. In alcune aree marginali del comune la situazione sembra effettivamente essere tornata sotto controllo. La raccolta dei sacchetti colorati, sembra funzionare correttamente, gli abitanti sono felici di trovare un quartiere pulito, e di non assistere giorno dopo giorno, all'orrendo spettacolo di puzza, ratti e sacchetti. Non accade ancora in ogni quartiere, ma cominciare da alcune zone ai margini del centro, come Via Circumvallazione esterna, o via Pio XII rappresenta già un buon inizio per il comune alle porte di Napoli. E, aneddoto curioso, stando a certe “leggende casoriane” in alcuni parchi della città, gli stessi condomini al problema spazzatura e ratti, avevano utilizzato soluzioni alternative. Così nel parco Secra sulla Circumvallazione esterna, gli abitanti avrebbero per anni adottato famigliole di piccoli felini. Tenuti al caldo e coccolati dai passanti, gli animali avrebbero restituito il “favore del libero affitto” acchiappando quanti più ospiti indesiderati potessero trovare. “La soluzione continua tutt'oggi- spiega un residente- nel condominio Secra, ancora adesso, intere famigliole di gatti, dieci o quindici, s' aggirano indisturbati per il parco. Sono grassi e ben nutriti, ma quasi nessuno dà mai loro da mangiare!”.

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IL CASO

Stadio San Mauro di Casoria, il TEMPIO DELLA VERGOGNA! Chiuso da dodici anni, forse rivedrà l’alba tra un anno. di Luca Scialò

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sistono Stadi fregiati del titolo di “Templi del calcio” perché il loro prato è stato calpestato da grandi campioni e perché la squadra di cui ospitano le gesta ha vinto molteplici trofei internazionali. E poi ci sono stadi che, per la prolungata chiusura al pubblico e per il loro stato d’imbarazzante fatiscenza, possono essere fregiati del molto meno lusinghiero titolo di “Tempio della vergogna”. E’ il caso dello Stadio comunale della nostra città. Il complesso, con spalti che possono ospitare fino a 3mila spettatori e che porta il nome del Santo patrono, è stato chiuso nel 1999 per inagibilità. E pensare che il Casoria ha militato ad inizio anni ’80 pure in Serie C2, venendo inserito perfino nella schedina del Totocalcio, in occasione del big match Lucchese-Casoria (finito 2 a 0). Molti casoriani conservano ancora gelosamente quella schedina. A parte una breve parentesi speranzosa legata al fatto che nel 2002 le giovanili del Napoli si sono ivi allenate, la storia degli

ultimi 12 anni dello Stadio San Mauro è solo da cancellare. Lo Stadio negli anni ’90 veniva ancora utilizzato per la scuola calcio locale “Luigi Vitale”. Nel 1999 arrivò la decisione di chiuderlo perché ritenuto inagibile. In effetti già una curva era stata chiusa da tempo e il prato versava in condizioni pietose. Nove anni dopo, nel 2008 - a seguito del contributo da parte del Ministero dell’Interno di 1.367mila euro per la realizzazione di opere relative a sfere di investimento - venne stabilito con delibera del consiglio comunale di destinare 900mila euro per l’esecuzione dei lavori di manutenzione dello stesso. Fu approvato così il progetto esecutivo e la gara d’appalto poteva essere immediatamente indetta, invece lo fu solo un anno dopo, nel dicembre del 2009. Siamo oggi alla fine del 2011 e i lavori non sono ancora partiti. Alcune squadre della C2, come Il Neapolis e l’Internapoli, avevano pensato di rivolgersi a Casoria per allenarsi. Preferendo poi lo stadio del limitrofo Comune di Frattamaggiore. Il quale, proprio di recente, ha inaugurato un complesso moderno e invidiabile. La nuova giunta Carfora sembra intenzionata a valorizzare di nuovo lo Stadio San Mauro. Un paio di settimane fa vi è stata la consegna delle chiavi dell'impianto sportivo all'impresa che si occuperà della ristrutturazione dello stesso. Il tempo pre-

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visto per i lavori è stimato in 12 mesi. In fondo, la risurrezione del San Mauro può concretizzarsi in più modi e avere un impatto sociale ed economico positivo per la comunità casoriana. Non è detto che il futuro dello Stadio debba per forza essere

legato a quello della squadra di calcio. Si può utilizzare la struttura anche per soli scopi sociali. Ad esempio per far praticare sport a bambini e adolescenti che provengono da famiglie disagiate, sottraendoli nel pomeriggio alle grinfie pericolose della strada. Lavori di manutenzione dello stadio porterebbero altresì anche lavoro in un Comune che, come tutti quelli del Mezzogiorno, soffre drammaticamente la piaga della disoccupazione giovanile.

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AT T U A L I TÀ

Morire di moto: la storia di Luca Le ragioni di una scelta.

di Margherita De Rosa

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trascorso poco più di un mese da quando un nostro concittadino, meno che ventenne, ha incontrato la morte correndo sulla sua moto: ha lasciato, inutile dirlo, un vuoto incolmabile in chiunque l’abbia conosciuto, infatti, Luca (lo chiameremo con questo nome in rispetto della privacy) era per tutti un ragazzo speciale, maturo, ponderato, tenace, sensibile, insomma, quel che si dice una persona straordinaria, eppure, nel momento in cui cavalcava la sua moto, avveniva in lui una metamorfosi, una trasformazione che lo rendeva audace e spericolato, capace di giocare, senza alcuna remora, con l’invisibile nemico della morte, morte con cui si è trovato faccia a faccia per un’imprudenza, un errore di valutazione, una tragica fatalità, un ineluttabile destino…ebbene, questo destino è comune a molti di quanti provano l’ebbrezza della velocità, e che, più o meno consapevolmente, scelgono di fare della propria esistenza una sfida continua con la morte ed è proprio in questa dimensione che ritrovano il gusto dell’esistenza, in questo continuo mette-

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re in gioco il proprio essere, le personali abilità, l’individuale equilibrio. Di moto si muore ma questa certezza non scoraggia bensì alimenta una sete inestinguibile di emozioni, di esaltazione, di onnipotenza…queste, con molta probabilità, le ragioni di una scelta che risulta incomprensibile a molti, ma che è più che condivisibile per tanti. Le svariate relazioni, i corsi inerenti alla sicurezza stradale non demotivano minimamente coloro che sono centauri nell’anima, non riescono a scalfire quella considerazione, così particolare, che essi hanno della

vita e della morte, dunque, bisognerebbe intervenire in maniera diversa, facendo leva sulle motivazioni latenti, sui meccanismi di compensazione che determinati comportamenti possono assumere, sulle motivazioni recondite ed inconsce che pure si celano dietro quella che, troppo

banalmente, definiamo “ ricerca di emozioni “. Dovremmo chiederci, indipendentemente ed in correlazione al nostro ruolo, in qualità di uomini della strada, di formatori, di genitori, cosa induce i giovani alla “tossicodipendenza” dalla velocità, ma dovremmo, altresì, interrogarci sul perché tale, troppo spesso insana, passione è comune anche a chi giovane non è più, né sarebbe, infine, fuori luogo interrogarsi sul ruolo delle emozioni nella vita di ognuno. Ora che Luca non c’è più tanti sono i perché senza risposta, altrettanti i tentativi di sedare i tormenti della ragione con le attenuanti del cuore, che vuole felice chi si spento facendo quel che più amava, chi è “morto vivendo”: ma ciò non consola, non giustifica, non consente di comprendere quel che rimane inconcepibile per il buon senso, dunque, non lasciamo che la cosa scivoli nell’oblio, partiamo da questo evento così drammatico per prevenire un male curabile, dal momento che l’unica vera emozione sta nel vivere, intensamente, ogni momento, assaporando il gusto dell’esistenza negli affetti, nei sentimenti, nel superare gli ostacoli della quotidianità e godere del successo di essere se stessi, “drogandosi” del senso profondo della vita, senza passare attraverso l’estrema, ed inutile, emozione della morte!

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L A S T O C C ATA

Underground casoriano Cirillo square... di D'Artagnan

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antami o diva l’ira funesta del Pelide Tommaso, che infiniti addusse lutti ai pidellini. Il senatore di Via San Benedetto specializzato nei blitz all’interno dei partiti altrui, continua la sua opera. Novello Conte Ugolino che mangia i suoi figli. Dopo De Rosa(sindaco). Ora tocca a Carfora? Chiede tempo il medico casoriano. Si toglie le frecce giornaliere dal petto, sognando la pace del suo studio. Lo studio da sindaco: nemmeno ovale, del primo piano della casa comunale, è sempre affollato. Sì: quando lui e’ assente. Deve leggere molto il “PIUS ENZO” specie quando gli portano gli atti da firmare. Un pletorico staff lo circonda: ivi compreso il capo staff. Ne avesse scelto uno...tutti gli uomini del Presidente. Anzi del senatore e del consigliere di Nocera superiore. Ma i dolori del sindaco vengono anche dalle donne. Una bruna e una bionda. Chi saranno? Tiene a bada la “Zarina” e gli scappa

la “ Pasionaria” della Cittadella. Nell’agenda rosa dell’Assessora che disciplina il traffico della biblioteca “zarinale” non c’era segnata la data. Ma la “Pasionaria” è andata in gol con l’autorizzazione. Questo convegno non s'ada fare. E giu’: “sciamarrate” a mitraglia Ahilui. Come farà. Riuscirà il nostro eroe a mangiare il capitone natalizio? Ma il “PIUS ENZO” deve guardarsi dai presunti amici. “Dagli amici mi guardi Iddio che dai nemici mi guardo io”. Il Duce non si sbagliava. Al primo piano tra pirati, iguana, squali e coccodrilli, ci voleva un veterinario piu’ che un cardiologo. La domanda sorge spontanea: ma la Giunta e’ giunta? O si è fermata? Un incubo coglie il Palazzo: sta arrivando! Le vedette piazzate alla finestra. Quella con le bandiere. E lui! No...Ma chi è? L’assessore “SCHIATTAMUORT” inconfondibile con gli occhialoni neri. E giu’ le mani sotto il tavolone circolare. Stringete forte i marroni: “chist secc” Dio: c’ha pure o PUC MAN. Lo accompagna il fido “villico” C’è consiglio: tutti in aula. Arriva o non arriva. Certo che arriva. Mister President: il Matteo Renzi “de

noiartri”. Compagno di lotta e di governo. “ compagni il gioco si fa teso e tetro, comprate il mio didietro: lo vendo per poco” cantava Guccini nell’avvelenata. Dove sono quei bei compagni di una volta con l’Eskimo e lo spinello. Consiglieri? Puo’ iniziare. E non dimenticate il motto della Marina Borbonica: “facimm ammuina” Add’ passà a iurnata che tanto la diaria è assicurata. Che squallore! Ma è popol che o’ vo’...Eccolo: S.O.S. ARRIVA L’ASSESSORE D’ANNA-TO. AZZ! MA CHE è STA GIUNTA. O skiattamuort, o D’Anna-to. O “Bene mio”! La Zarina, il "Marinato" d'Arpino. Il Pius Enzino. Manca uno. Chi sara’ E lui o non è lui. Certo che è lui: o “pezzutiell”... Leguleio di belle speranze caduto nella rete dei R.S.U: AL SECOLO: RIFIUTI SOLIDI URBANI. Differenziati o no. ”Semp munnezz’ è” Compà : ma chi a cumann. Ma sono domande da fare? Il “mullah Omar”. Ma chi è? l’imprendibile, l’ineffabile, l’invisibile, l’immarcescibile... Ed al popolo casoriano cosa daremo? Una beata minghia! Addà pass a nuttat! No! Dovrebbero passare quattro anni: AZZ!!!

AT T U A L I TÀ

Piccolo commercio: lentamente muore... La statistica dimostra il coma profondo del commercio locale. di Antonella Storti

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entamente muore. No! Non è l’inizio del celebre sonetto di una delle piu’ belle poesie di Pablo Neruda. E’ la certificazione dello stato di crisi del piccolo commercio locale. Una volta rappresentava l’ossatura dell’economia casoriana. Oggi invece le botteghe si aprono e si chiudono in un lasso di tempo veramente breve. Un po’ di statistiche reali, cioè fatte sulla scorta delle domande di apertura e chiusura dei locali certificano il disastro. Nel 2011 sono state proposte 124 istanze per apertura di nuovi negozi. Ben 45 non sono state accolte per mancanza di agibilità. Dato sconcertante. Infatti non immaginiamo che una persona

sana di mente , tenti di aprire un rudere. Il resto: ovvero 79 istanze sono state accolte. Ma ecco il dato sconcertante. Sempre nel 2011 ben 70 negozi hanno cessato l’attività. Ovviamente il dato è parziale, perché non relativo all’intero anno solare. Nel 2010 sono stati 134 le cessate attività di piccoli commercianti. Altro dato da cui si evince lo stato comatoso del commercio locale è quello relativo alle richieste di nuova apertura del 2010. Ben 240. Di molto inferiori al numero di istanze dell’anno in corso. Qualche altro dato sul commercio locale. I negozi di generi alimentari detti esercizi di vicinato sono 507, non alimentari 1300: per un totale di 1854 negozi. Le medie strutture di vendita superiori a 250 mq sono 36. Gli ambulanti

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sono 242. Mentre i concessionari di posteggio al Mercato di Casoria sono 132. Ovviamente questi dati, espongono in tutta la loro drammaticità la crisi del piccolo commercio, acuita oltre che dalla situazione economica generale, soprattutto da scelte sbagliate operate in un recente passato. Ovvero l’apertura di grandi ipermercati concentrati in un fazzoletto di terra, che non hanno portato occupazione, se non precaria. Oltre ad inquinamento , smog e traffico impazzito. Ora si attendono interventi mirati da parte dell’assessorato al Commercio, idonei cioè a dare una boccata d’ossigeno al commercio locale, che puo’ essere il volano della rinascita della città, tenuto conto della crisi dei grandi ipermercati.

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CASORIA NELLA STORIA

1656: Casoria sconvolta dalla PESTE L'epidemia e la costruzione della cappella di S. Rocco. di Giuseppe Pesce

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«avendo amministrato li Santi Sacramenti alli Appestati per un mese con molto zelo e carità, e divozione, consumato dalle fatiche e dalla peste». Stessa sorte toccò ad altri cinque sacerdoti, tra cui il coadiutore che era succeduto al parroco, don Attanasio Pisa. Non trovando altro rimedio contro la “morte nera”, i Casoriani decisero di affidarsi al cielo, ed eressero una cappella dedicata ai Santi Rocco e Sebastiano nella piazza del casale (certamente fu anche un modo per riunirsi in un luogo incontaminato, che non fosse la chiesa di S. Mauro o di S. Benedetto, nelle cui catacombe venivano sepolti gli appestati). La cappella fu costruita a spese

ella primavera del 1656 Napoli fu sconvolta dalla più terribile epidemia di peste della sua storia. La malattia imperversò per sei mesi, dimezzando la popolazione della città; e con l’avvento della stagione calda colpì anche Casoria. Ne abbiamo notizia dai Libri dei defunti (vol. II, foglio 83) della chiesa di San Mauro. Ecco la notizia: «A dì 4 di Giugno 1656 cominciò nello Casale di Casoria il male (come dicono) contagioso di Peste, che cominciò prima dentro la Città di Napoli circa il principio del mese di Aprile, ma spero fermamente nella Misericordia de Dio, mediante l’intercessione della Sua Madre, ac di S. Mauro ac del l’altri Santi, habbia a finir ben presto, ac no passar più avante Pentecoste». Ma servì a poco servì invocare benedizioni. Le condizioni La peste del 1656 a Napoli in un quadro di Micco Spadaro igieniche a quell’epoca erano quelle che erano, e il «male contagioso di dell’Universitas (il Comune) e dei cittadini, peste» in pochi mesi fece centinaia di vittime, come si legge nella Santa Visita del cardinale dimezzando letteralmente la popolazione Giuseppe Spinelli (vol. XV, foglio 281): del paese. Ai primi di luglio morì anche «Universitates et homines casalis Casoriae, il parroco di San Mauro, Angelo Vergara, iusto timore percussi ne praesens lues eos afficeret

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ad SS. Rochi confessoris et Sebastiani martyri opum confugientes humillimis praecibus, una simul cum lacrimi et suspiriis petierunt ut ab illo discrimine servarentur incolumes». Scampato il pericolo, i casoriani fecero anche numerose e consistenti offerte alla cappella in segno di ringraziamento: «Tandem communium votorum compotes affecti ad grati animo monumentum quamplurimas res ex aureo, argento, cupro, re lintearia praedicta cappellae obtulerint». La chiesetta era giuspatronato della Universitas, che nominava i governatori e provvedeva a celebrare la ricorrenza di San Rocco, il 16 agosto; la studiosa Carla Russo nel suo saggio “Chiesa e comunità nella diocesi di Napoli tra Cinque e Settecento” la cita come «l’unico caso in cui il santo per eccellenza della peste risulta titolare di un luogo di culto con specifica relazione alle sue doti taumaturgiche». L’antica cappella del Seicento, abbattuta nel secondo dopoguerra per ampliare la piazza, fu ricostruita nel 1949 nello spazio antistante l’attuale Sala Consiliare del Comune di Casoria. Ma rispetto all’antica, la nuova chiesetta durò solo pochi decenni. Già pericolante, fu costretta alla chiusura col sisma del 1980, e gli ultimi resti furono abbattuti qualche anno più tardi per far posto al nuovo palazzo comunale. L’unica testimonianza superstite, l’antico altare secentesco di San Rocco, nel 1996 fu sistemato in una cappellina ricavata al piano ammezzato del vecchio municipio.

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AT T U A L I TÀ

Mutilazione femminile: dov’è la democrazia? Una violenza orribile contro le donne praticata anche in Italia. di Valentina Nizzardo

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econdo dati recentissimi questo tipo di violenza è ancora molto praticato anche in Italia dalle comunità religiose di immigrati tra l’altro senza alcun controllo medico. Parliamo di dati del 2011 e a quanto pare le tecniche stesse con cui viene somministrata questa tortura sono peggiorate. Infibulazione. Termine tecnico derivante dall’atto latino di “infilare un oggetto affilato”, che ci descrive la mutilazione genitale femminile che consiste nell’ asportare il clitoride insieme alle labbra e alla maggior

parte delle grandi labbra con successiva cauterizzazione e cucitura della vulva lasciando aperto solo un piccolo foro per permettere alla donna di urinare e per la fuoriuscita del sangue mestruale. Gli strumenti utilizzati variano dalle classiche lame e rasoi alle schegge di vetro fino ai coperchi delle lattine di alluminio. “Sembra quasi la storia di un film” una frase adottata molto spesso quando ciò che vediamo o viviamo sembra tanto surreale e strano da non appartenere alla nostra realtà eppure questa pratica, che fa gelare il sangue, è un usanza molto diffusa tra gli adepti di religioni primitive e

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soprattutto fra alcune confessioni di origine musulmana. Sono ben 28 gli stati, principalmente africani, a praticare questa brutale azione che si permette l’appellativo di tradizione, con la scusante di essere una pratica esistente ormai da migliaia di anni. Migliaia i casi di cui sentiamo parlare ogni anno e altrettanti, quelli che rimangono chiusi nei confini delle nazioni in cui avvengono. Spesso le popolazioni che praticano la mutilazione, sono per lo più popolazioni che ignorano l’emancipazione e la democrazia occidentali. Ed è l’assenza di democrazia di emancipazione e di cultura che trasformano la violenza in tradizione. Non solo le bambine, sono vittime della tradizione ma anche i bambini ai quali sarà insegnato che la mutilazione è giusta e che la praticheranno sulle loro mogli e le loro figlie. Ecco che si entra nel circolo vizioso dal quale non si esce e che rende difficile la tutela delle donne.

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L'EMIGRANTE

Monti e Tremonti: il declino dell’Italia Inizia il "Corso di recupero!". di Edy Vitale

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rancamente a me non va giù: essere trattati come studentelli impreparati e svogliati, che hanno bisogno di essere bacchettati da maestri peraltro niente affatto autorevoli che, pieni di boria, vorrebbero impartire insegnamenti e ramanzine. Ci hanno assegnato il "compito di recupero", in 39 domandine spocchiose e supponenti, a risposta obbligata! Con sorrisetti ironici e pieni di sopportazione minacciano (già da tempo) di spingerci nel "porcile", tra i famigerati PIGS, se non accetteremo le loro c on d i z i on i , in primis un nuovo governo commissariato dall'economia: i poteri economici e capitalistici dettano legge, alla faccia della democrazia! Il presidente del Consiglio dell’Unione europea Herman Van Rompuy ha peraltro assicurato che il monitoraggio dell’Italia da parte della Commissione Ue, della Banca centrale europea e del Fondo monetario internazionale continuerà “molto da vicino”! E' pur vero che Mario Monti, il neopremier, è una persona seria e competente, ma non è stato eletto dai cittadini e del suo governo dovranno far parte, giocoforza , anche politici. In un

momento così delicato era proprio il caso di creare questo sconvolgimento? E si metteranno poi d'accordo tutti i politici al momento in cui si tratterà di votare le riforme proposte dai tecnici? Certo si continua a far appello al senso di responsabilità di tutti, ma le borse intanto continuano ad andar giù... Noi cittadini siamo sempre più confusi e disorientati,già da tempo disposti ai sacrifici che però finora non sono stati sufficienti...continuiamo a chiedere che si cominci almeno la prossima manche con l'abbattimento dei privilegi della

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"casta", la riduzione degli stipendi e dei vitalizi d'oro, delle province e degli enti inutili, una risoluta lotta all'evasione fiscale, sperando che finalmente almeno i tecnici da quest'orecchio sentano! Intanto Monti è stato nominato senatore a vita ed automaticamente è entrato a far parte della casta, ancor prima di iniziare la sua "missione"di premier. Ci chiediamo se, prima di reintrodurre l'ICI sulla prima casa, penserà che forse i 25000 euro mensili del suo appannaggio sono un po' troppi...

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RUBRICA LEGALE

La violenza contro la madre è reato anche verso i figli a cura dell'avv. Luisa Santucci (mail santucciluisa@libero.it)

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gr. avvocato, sono la moglie di un disoccupato che da anni non fa altro che imputarmi di essere la causa del suo fallimento lavorativo. Le continue vessazioni che vivo mettono in uno stato d'ansia anche i miei figli, vorrei agire legalmente per tutelarli, ma non so se le condotte poste in essere da mio marito rappresentino per la magistratura ipotesi di maltrattamenti per i miei figli. Egregia Sig.ra, la Corte di Cassazione, con sent. n.41142/2010, ha confermato la condanna per maltrattamenti impartita dai giudici di merito a carico di un uomo che aveva commesso atti di violenza nei confronti della coniuge alla presenza dei figli. L'uomo aveva impugnato la sentenza nel punto in cui era stato condannato anche per maltrattamenti nei confronti dei minori sostenendo che questi ultimi non erano stati direttamente vittime dei suoi comportamenti. Di diverso avviso i giudici della V Sez.Pen. di legittimità, secondo cui, ai fini della configurabilità del delitto di specie, "lo stato di sofferenza e di umiliazione delle

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vittime non deve necessariamente collegarsi a specifici comportamenti vessatori posti in essere nei confronti di un determinato soggetto passivo, ma può derivare anche da un clima generalmente instaurato all'interno di una comunità in conseguenza di atti di sopraffazione indistintamente e variamente commessi a carico delle persone sottoposte al potere dei soggetti attivi". Tale orientamento rappresenta una costante della Suprema Corte, tant'è che con sentenza n. 45547/10 è stato evidenziato come i comportamenti abituali, caratterizzati da una serie indeterminata di aggressioni verbali, ingiuriose e offensive, ben possono configurare il reato previsto dall’art. 572 c.p. (maltrattamenti in famiglia). Come confermato dall’orientamento dominante in giurisprudenza, il reato di cui all'art. 572 c.p. consiste nella sottoposizione dei familiari ad una serie di atti di vessazione continui e

tali da cagionare sofferenze. I singoli episodi che costituiscono un comportamento abituale, rendono manifesta l'esistenza di un programma criminoso relativo al complesso dei fatti, animato da una volontà unitaria di vessare il soggetto passivo attraverso una condotta di sopraffazione sistematica e programmata tale da rendere la stessa convivenza particolarmente dolorosa. Vero è che spesse volte le difese degli imputati giustificano la condotta del reo sostenendo che le condizioni psicologiche dell’uomo sono legate all’ambiente di subcultura nel quale vive, quasi, come se la condizione di "ignoranza" del reo potesse giustificare un'idea di donna e/o figli quali oggetti di esclusiva proprietà del c.d. pater familias ossia padre/marito padrone. Certo è, che se oggi il concetto teorico di pater familias appare anacronistico, così non è nella realtà fattuale, in quanto sono in costante aumento le querele sporte dalle vittime di tali reati che, per la precisione, attestano la diffusione di una concezione maschilisticointollerante. Su tali premesse la Cassazione penale (sez. VI, sent. 05.07.2011 n° 26153) ritiene che un basso livello culturale e/o un disagiato contesto sociale, non possono rappresentare una scriminante o una circostanza attenuante, bensì sono elementi valutabili solo ai fini dell’intensità del dolo e dell’entità del danno sofferto dalla famiglia. La famiglia è stata sempre considerata come la prima e fondamentale espressione della natura sociale dell'uomo, una comunità di persone, per le quali il modo proprio di esistere e di vivere insieme è la comunione: communio personarum. In conclusione, negli ultimi anni la Corte ha confermato la maggior parte delle condanne relative ai reati di maltrattamento in famiglia enunciando bei principi di diritto caldeggianti per il principio costituzionale di uguaglianza tra i coniugi.

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U LT I M A PA G I N A

†I

L PREPOSITO CURATO, I CANONICI DELLA INSIGNE COLLEGIATA E LA COMUNITÀ PARROCCHIALE DI SAN MAURO ABATE, IL PARROCO E LA COMUNITÀ PARROCCHIALE DI SAN BENEDETTO ABATE, I FAMILIARI E IL POPOLO SANTO DI DIO, SI RIUNISCONO IN PREGHIERA CON IL VESCOVO AUSILIARE DELL’ARCHIDIOCESI DI NAPOLI, S. E. REV.MA MONS. LUCIO LEMMO, PER FARE MEMORIA DELL’AMATO

Mons. Mauro Piscopo Parroco del Santuario di San Benedetto Abate Canonico della Collegiata di San Mauro

NEL TRIGESIMO DEL SUO RITORNO ALLA CASA DEL PADRE CELESTE. LA SOLENNE CONCELEBRAZIONE EUCARISTICA SI TERRÀ LUNEDÌ 21 NOVEMBRE 2011 ALLE ORE 19:00 NELLA BASILICA PONTIFICIA DI SAN MAURO ABATE, CHIESA NELLA QUALE PADRE PISCOPO RICEVETTE IL BATTESIMO, PROVÒ LA GIOIA DI CELEBRARE LA SUA PRIMA MESSA, ESERCITÒ PER LUNGHI ANNI IL SUO MINISTERO SACERDOTALE E PASTORALE E NEL CUI TERRITORIO HA TRASCORSO TUTTA LA SUA VITA TERRENA. GRATI A COLORO CHE VORRANNO UNIRSI NELLA PREGHIERA.

Anno 1 - Numero 20 Domenica 20 novembre 2011 Questo numero è stato chiuso in redazione il giorno 16 novembre 2011. ilgiornaledicasoria@libero.it Tel. 081 7588818 - 3358270557

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