Il Giornale di Casoria

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Anno 2 - Numero 1 - Domenica 15 gennaio 2012

Periodico di informazione dell’area a nord di Napoli - www.casacasoria.it - Distribuzione gratuita

All'interno:

SPECIALE SAN MAURO foto 1

I FATTI IN UNA FOTO..

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DOPPIO SENSO della Vergogna C

ircumvallazione di Casoria, zona “Ciro Emilio”; ecco in tre clic come infrangere in maniera autorizzata (notare la striscia tratteggiata a terra) il Codice della Strada: - nel primo clic, l’auto scende dalla rampa (foto 1) e può scegliere tra tre differenti alternative (foto 2), proposte nella foto; - nel secondo (foto 3), l’auto taglia la strada alle auto provenienti da sotto in 2 occasioni su 3 percorsi a disposizione; - nel terzo (foto 4), infine, l’auto, dopo aver tagliato la strada, continua il suo cammino. È indubbia la pericolosità di tale manovra, che si potrebbe evitare se si allungasse lo spartitraffico giallo visibile nel primo clic. Ma con i “se” e con i “ma” non si va da nessuna parte… Francesco Scalamogna


EDITORIALE

2012: Odissea nella politica Casoriana L’eterno ritorno del sempre uguale. di Giuseppe Storti

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ieccoci qui a commentare i fatti della nostra città. La pausa natalizia non ci ha impedito di essere presenti in campo informativo. Sia sul profilo F.B.del Giornale che sul Portale. Le nostre vite ormai sono iperconnesse. Piccole e grandi reti, catturano le nostre esistenze. Per cui con i nostri lettori abbiamo avuto un rapporto costante anche senza l’edizione cartacea del giornale. Con questo: carissimi lettori, non vogliamo dire di non aver seguito le vicende del Territorio. Siamo perfettamente al corrente di ciò che si muove in città. Da qui il titolo. Cambia l’orchestra, ma la musica è sempre la stessa. Una volta si diceva così. Gli stessi metodi: clientelari e spartitori, si dispiegano come fine ultimo dell’azione politica. La raccolta e la gestione del consenso elettorale, usando le istituzioni per fini privati. Non certamente per finalità di interesse generale. Questo sta avvenendo: tant’è. Così va il mondo dalle nostre parti. Detto ciò passiamo ai fatti. Quelli che interessano di più la gente. Sulla crisi: presunta o vera della maggioranza c’è poco da dire. Dimissioni formali. Un nuovo capitolo del teatrino della politica. Nomine a Casoriaambiente. Una società comunale: quindi che pagano i cittadini: costa un occhio della testa. Andrebbe messa sul mercato, prevedendo per l’Ente Locale solo una “golden share”. Non certamente il 100% del capitale. Riservandosi la nomina di un solo membro nel Consiglio di Amministrazione della società. Intanto viene defenestrato, il vecchio Consiglio di amministrazione. Il criterio? Manuale Cencelli. Tranne Oscar Cocozza,

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funzionario comunale, che per il momento siede lì ma al completamento della rosa, tornerà al suo posto. Questo è quanto. Mentre accade tutto ciò, nonostante i pur godibili acuti della Ricciarelli, i problemi della città languono. Anzi si ingigantiscono. Ne citiamo solo alcuni: l’ondata di criminalità senza precedenti che investe la città, da tempo, e la devastazione ambientale che desta allarme e preoccupazione tra i cittadini. C’è un picco di crescita abnorme di casi di malattie oncologiche. In città gli incendi sospetti avvengono quasi tutti i giorni. Documentati da foto e video di cittadini che ormai sono attrezzati per immortalare lo “stupro” ambientale del territorio. Tante piccole discariche di “monnezza” circondano la città. Le rampe di accesso alla città dall’Asse mediano sono di nuovo quasi seppellite di rifiuti di ogni genere. Il campo Rom: quasi un villaggio ormai, posizionato tra Casavatore e Casoria è sempre lì. Non ci sono in città centraline di rilevazione dell’inquinamento da smog. Le micidiali Pm10, polveri sottili. Particelle fortemente nocive alla salute sviluppate dai gas di scarico. Per non parlare poi dell’inquinamento da elettrosmog. Casoria è uno dei pochi comuni d’Italia che non ha provveduto a dotarsi di un regolamento per l’installazione di antenne. Telefoniche e radiotelevisive. Per cui è facile vedere dagli stessi uffici del Comune le antenne di ricezione dei cellulari posizionate sugli stabili del centro storico. Infine sul territorio esiste sempre la discarica del Cantariello: mai bonificata. Comprensibile l’allarme della popolazione per la crescita esponenziale di casi di tumori tra i più devastanti e di un aumento delle

malattie neurologiche. Il Sindaco, massima autorità sanitaria della città, dovrebbe quanto meno provvedere a chiedere alla locale azienda sanitaria un report in materia. L’assessore all’Ambiente, invece dovrebbe concertare un piano di salvaguardia dell’Ambiente con controlli incrociati sulle fonti di inquinamento. Tra cui, segnaliamo anche quello acustico. Causato dal micidiale e paranoico traffico di Casoria che ormai è un classico. Le strade sono “ sgarrupate” Se non stai attento rischi di romperti le ossa del collo nel percorso accidentato dell’asse viario cittadino. Servizi zero. Pochi e caotici sportelli postali. L’ufficio di Equitalia che è andato via.Gli impianti semaforici ancora in disuso. A proposito di semafori: sul numero 19 del 13 novembre 2011 del nostro giornale il Comandante della Polizia Municipale Pezzullo, unitamente all’Assessore Casillo dichiaravano: “ semafori riaccesi tra 15 giorni”. Aveva ragione Sant’Agostino: “il tempo è una misura psicologica”. Manca anche un Piano urbano per il traffico, secondo le previsioni di legge. Questo è solo un piccolo elenco di questioni sul tappeto.”Rivoluzionare Casoria” Questa la solenne promessa fatta dal medico sindaco della città: Dr. Carfora sul nostro giornale del 10 giugno 2011. Il Dr. Carfora è stato eletto con un vasto suffragio elettorale che è andato ben al di là dei voti delle liste che lo hanno supportato. La volontà popolare va rispettata. Esca fuori, quindi da ogni equivoco. Assuma con forza e determinazione la guida della coalizione, attuando il programma elettorale, che ha proposto alla città. Basta con i teatrini della politica. Prima che sia troppo tardi!

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POLITICA

Nuovo anno per la POLITICA CASORIANA Il 2012 non sembra essere cominciato nel migliore dei modi… di Rosa Davide

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l nuovo anno è ormai cominciato da qualche settimana. Molte le novità per quanto riguarda la politica casoriana. Ancora una volta però nulla di chiaro, di ufficiale, di definito… Eravamo rimasti all’ultimo consiglio comunale, quello del 22 Dicembre. In quella sede, era stato approvato il riequilibrio di bilancio, nonostante i consiglieri del Partito Democratico si fossero astenuti dalla votazione e avessero in qualche modo aperto la crisi politica. Ci saremmo aspettati quindi dei nuovi consigli comunali su tematiche più importanti quali il PUC, il PIU Europa… E invece nulla. Nessun consiglio comunale è stato più convocato. La situazione sembra essersi immobilizzata del tutto. L’ultimo giorno dell’anno 2011, ha visto la nascita di un coordinamento tra IDV-FLI e Noi d’Arpino. Alla luce delle vicende, che hanno portato l’amministrazione sull’orlo della staticità, i consiglieri di queste forze politiche hanno preso questa decisione, al fine di rimettere

in moto l’attività politico-amministrativa del governo Carfora. Tale coordinamento avrebbe l’obiettivo di affrontare, in maniera unitaria, le problematiche emergenti dall’attuale situazione politica e assicurare una politica trasparente e corretta. Inoltre quest’ultimo dovrebbe anche porsi da interlocutore sia del sindaco che delle forze di maggioranza, per rimettere al centro quel programma elettorale che ha condotto l’attuale maggioranza al governo della città. Nel pomeriggio di Giovedì 5 Gennaio, un comunicato stampa ufficiale del Comune ha annunciato che tutti gli assessori avrebbero rimesso le proprie dimissioni nelle mani del sindaco Enzo Carfora. Un gesto di grande responsabilità politica che dovrebbe servire al rilancio dell’amministrazione. Il 6 Gennaio, nella basilica di San Mauro, il concerto di Katia Ricciarelli ha chiuso la lunga serie di eventi, che hanno accompagnato i cittadini casoriani durante le festività natalizie. La soave voce del soprano, insieme alla sua grande simpatia, è riuscita a rasserenare tutti gli ascoltatori, soprattutto gli esponen-

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ti dell’amministrazione locale. Presenti molti consiglieri di maggioranza, gli assessori Tommaso Casillo, Luisa Marro e ovviamente il sindaco Vincenzo Carfora. Il senatore Casillo e il primo cittadino, sono intervenuti per portare i saluti alla cittadinanza. L’assessore alla cultura, Luisa Marro, ha affermato nel suo intervento, che il vasto programma natalizio, ricco di eventi, ha proiettato la città di Casoria ben oltre quelli che sono i confini comunali. Momenti sereni, gioiosi e di festa, che purtroppo sono durati troppo poco, e che certamente sono riusciti a mettere da parte i grandi problemi che affliggono la città. L’UDC, attraverso un comunicato stampa, ha invitato maggioranza ed opposizione a confrontarsi, in consiglio comunale, su tematiche quali l’approvazione delle modifiche del regolamento consiliare, P.U.C, P.I.U EUROPA, piano S.I.A.D ed altre ancora. In un clima di grande attesa, molte sono le domande che si pongono i cittadini. “Le dimissioni degli assessori sono ufficiali? C’è stato un reale azzeramento della giunta? La maggioranza continuerà ad essere quella che democraticamente la città ha scelto oppure dobbiamo aspettarci delle new entries?” Ancora una volta non possiamo fare altro da aspettare quelle che saranno le decisioni del primo cittadino Vincenzo Carfora. Come sempre continueremo a tenervi aggiornati, non soltanto attraverso il giornale cartaceo ma anche sul sito web www.casacasoria.it. Buona Domenica!

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IL CASO

Le “STRAMBERIE” della nostra citta’... Cabina del gas al centro del marciapiedi sulla strada sannitica. I cittadini: ”si avvertono puzza e rumori strani!”. di Daniela Devecchi

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na tra le tante stranezze di Casoria. “Assai di rado infatti- come dichiarano i cittadini-si era vista una centralina del gas proprio nel bel mezzo di un marciapiedi comunale”. Eppure, la “stramberia” si trova sulla strada nazionale Sannitica, arteria densamente abitata, scarsamente illuminata e ad alta percorribilità del comune. Il disagio, prontamente avvistato dai cittadini che utilizzano il salvagente quasi come un' ancora di salvezza contro le auto che di notte pare quasi non guardino dove vanno, è stato segnalato alle autorità locali all'incirca una decina di anni fa. Si parlava, come a tutt'oggi, di pericoli per i tanti bambini e in generale pedoni che percorrono l'area quotidianamente, del rischio per le ore notturne, e per il fatto che bambini in carrozzina e disabili sono impossibilitati a transitare per l'arteria a causa dell' interruzione,motivo per il quale sono obbligati a percorrere il pic-

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colo tratto proprio nel mezzo di una strada principale. “Ne parlammo con giornali quotidiani, con settimanali locali, persino alle autorità competenti- denuncia Stefano abitante- ci dissero che avrebbero provveduto al più presto a rimuovere la centralina, a spostarla in zona sicura, a scongiurare il pericolo prima che sia troppo tardi- prosegue deluso- sono passati quasi dieci anni. La cabina è ancora qui proprio al centro del marciapiedi”. Ma c'è di più. A causa del disagio per tanti anni lasciato senza soluzione “nonostante le promesse”, alcuni casoriani, in seguito, pensarono di risolvere la faccenda a proprio modo. Rotte le porte d' alluminio, si sperava di creare maggiore clamore sulla vicenda; aumentandone la pericolosità, ci si augurava che le autorità si sarebbero mosse quanto prima per risolvere la faccenda. Le imposte così divelte , avrebbero rappresentato un grave rischio anzitutto per i più piccoli, che avrebbero potuto intrufolarsi all'interno, o peggio ancora,a causa del disagio spazzatura, per i tanti piromani che per clamore avrebbero potuto appiccare il fuoco proprio nei pressi della cabina, scatenando il putiferio. “Eppure non accadde nulla- afferma Sara altra residente- le porte vennero lasciate rotte, la cabina anche quella volta, non fu spostata. Dopo

molti mesi venne riparata con “finestre” di ferro più resistenti, per un po' lasciarono alcune inferriate per evitare che qualcun altro potesse compiere un atto vandalico. Oggi le sbarre in ferro non ci sono più, questo mostro è stato chiuso con un catenaccio. Ma resta ancora dov'è”.. A tutt'oggi con l' inizio del 2012 non si è neanche parlato di rimuovere il “mostro” in una zona sicura; anzi il nuovo anno, sembra avere aggravato ulteriormente la situazione. Dalla piccola cabina si avvertono suoni strani che smorzati dal rumore delle auto e dal traffico di giorno, si sentono soprattutto di notte col silenzio. Da qualche tempo si avverte anche una puzza di gas insopportabile quasi da costringere i passanti a non transitare se non muniti di fazzoletto. “E' davvero un grave rischio- dichiara Antonio, commerciante- ho un negozio qui vicino, si sente la puzza di gas insopportabile soprattutto durante gli orari di pranzo e cena quando ci si mette vicino ai fornelli. Proviene dalla cabina, non ci sono dubbi. E il rumore è aumentato ancora di più nel corso del tempo”. Ma dalle autorità ancora nessun segnale. Fatto grave, è che molti incidenti che si sono succeduti nel corso degli anni, avrebbero potuto essere evitati solo con un po' di accortezza in più. E se l' esperienza insegna ora col senno di poi, forse è veramente possibile fare qualcosa per evitare gravi guai. Il disagio è proprio serio. E quando si parla di gas, soprattutto di perdite evidenti, non esistono mezze misure. Davvero, senza usare metafore, basta “una piccola miccia per provocare il grave incendio”. Prima che la cosa si verifichi, fatto non remoto, perchè si aspetta ancora a intervenire?

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IL CASO

Il 2012 per Casoria inizia SENZA ALENIA Dipendenti e produzione trasferiti a Nola e Pomigliano, per effetto della cessione della società all’Aermacchi. di Luca Scialò

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nno nuovo, vita nuova. Anche per l’Alenia, che dal primo gennaio è entrata ufficialmente nella gestione dell’Aermacchi (ditta varesina nata nella seconda metà dell’800 e specializzata in velivoli militari e moto), pur vantando rispetto a quest’ultima un numero molto più alto di dipendenti, un fatturato di tutto rispetto e una storia industriale molto più gloriosa. Nasce dunque AleniaAermacchi, società Finmeccanica. Venegono Superiore (in provincia di Varese), storico quartier generale di Aermacchi, ospiterà la sede legale, che prima, essendo Alenia, si trovava a Pomigliano d’Arco. Avrà due sedi operative: Pomigliano d’Arco per il settore civile e Torino Caselle per i velivoli da Difesa e addestramento Militare.

Le sedi operative saranno supportate da sei diversi Centri Integrati di Produzione distribuiti su nove siti dislocati sull’intero territorio nazionale, per un organico complessivo di circa 12mila addetti. A livello sindacale, le preoccupazioni principali sono legate al ridimensionamento della produzione sul già provato suolo campano. Alenia possiede uno stabilimento a Pomigliano d'Arco con 2.764 unità, dove si realizza il velivolo civile Atr; uno a Nola con 662 dipendenti, dove si fabbrica componentistica per Airbus; uno a Capodichino da 297 lavoratori, dove il prodotto di riferimento è il velivolo militare C-27J. Soppresso invece proprio quello di Casoria, con i 420 addetti e il lavoro di componentistica spalmati tra Nola e Pomigliano. “A pensar male si fa peccato, ma spesso ci si indovina”, diceva Giulio Andreotti. Molti hanno parlato di un autentico regalo alla Lega, e a guardare l’organigramma dell’Aermacchi e della Finmeccanica, non sembra solamente una delle solite inverosimili teorie complottiste. Una certa signora Emilia Macchi, moglie dell’ex ministro degli interni Roberto Maroni, è dirigente del personale ed erede della famiglia fondatrice del gruppo. Come ciò non bastasse, l’amministratore delegato di Finmeccanica, da cui dipende Alenia, è un certo signor Giuseppe Orsi, che

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non ha mai fatto mistero di simpatizzare per la Lega nord di Bossi. Il timore principale dei dipendenti meridionali, specie quelli campani, è che l’accorpamento della sede di Casoria tra Nola e Pomigliano, nonché lo spostamento della sede legale da Pomigliano d’Arco a Varese (come detto, da quella dell’Alenia a quella dell’Aermacchi), sia solo un primo passo per una futura dichiarazione di esuberi e dell’inutilità di alcune sedi campane. Il tutto, appannaggio di quelle settentrionali. Eppure, il fatturato dell’Alenia in Campania sfiorava i 3 miliardi di euro, ma nonostante ciò, è stata trattata come un’azienda quasi in perdita. La vicenda AleniaAermacchi è l’esempio eloquente di come il precedente Governo Berlusconi abbia attuato una strategia politico-economica a vocazione nordista, essendo state le proprie redini decisorie nelle mani della Lega Nord. Altro caso di eguale evidenza è quello relativo al trasporto ferroviario, che penalizza di molto i meridionali. Non resta che sperare che questi ultimi che hanno votato Pdl alle elezioni politiche del 2008 si rendano conto di aver votato un partito che si è genuflesso al volere del Carroccio, e ci pensino bene nel rifarlo qualora tale alleanza si ripresentasse. Inoltre, non resta che indignarsi, se non vergognarsi, per tutti i Ministri, Sottosegretari e parlamentari (della maggioranza) meridionali che hanno accettato zelanti e silenti siffatta linea politica del precedente governo. Per loro fortuna, il popolo italiano ha scarsa memoria.

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L'INTERVENTO

Eroi di oggi giorno Vite sospese della generazione precaria. di Giuseppe Fusco icordo che ai tempi delle superiori si studiava l’Orlando Furioso e si raccontava del sacrificio di Rolando nella gola di Roncisvalle, si raccontava di Leonida che con 300 uomini bloccò l’esercito dei Persiani al passo delle Termopili permettendo ai greci di organizzarsi e poi sconfiggere il re Serse, ma questi erano eroi e sono stati indelebilmente ricordati dall’antichità ad oggi. Ma quali sono i veri eroi di oggi? Io credo che senza paura di sbagliarsi sono quelli che vivono con 1100 euro al mese con la difficoltà per un affitto che supera la metà dello stipendio

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con l’impresa di far nascere un figlio in tale situazione che per alcuni è coraggio o temerarietà e che per altri è incoscienza, chi può dirlo…. Altri eroi sono poi quelli che guadagnano la stessa cifra ma non riescono a crearsi una famiglia perché sono fuori sede. Parlavo con un amico che mi raccontava di vivere a Roma e avere una stanza in un appartamento per 350 euro al mese diviso, con altre 4 persone, e senza poi contare le spese. Tra i viaggi per ritornare il fine settimana e spese per i pasti serali faceva i salti mortali per riuscire con il proprio stipendio e senza chiedere aiuto a sopperire a tutte le incombenze. Purtroppo il numero di queste persone è in questi ultimi anni diventato insostenibile in quanto la maggior parte della popolazione oramai è in queste condizioni. Le vie d’uscita sono non chiare tuttavia se i salari resteranno

cosi bassi e le spese per vivere decentemente e, per decentemente intendo non al limite della povertà, la situazione diverrà sempre più pericolosa e la popolazione più insofferente in quanto oramai non si tratta più di fare dei sacrifici per vivere adeguatamente come è stato fatto per il passato, ma di fare immensi sacrifici per poter sopravvivere. Quando fino a qualche anno fa era possibile un mutuo per 2 persone che lavoravano, oggi tale possibilità è più difficile e molte coppie rinunciano e continuano a rimandare la data delle nozze, la situazione è palesemente sotto gli occhi di tutti eppure anche se se ne parla ogni tanto di azioni concrete per l’aumento di salari o un calmiere per gli affitti e i mutui cadono nel nulla. Intanto il problema non è più come qualche anno fa in cui il padre allacciando le scarpe al figlio gli spiegava che quelle nuove le avrebbe avute solo dopo alcuni mesi, ma che l’ipotetico padre non lo diventa più perché ha paura di non potergliele comprare le scarpe. Quindi chi riesce in questa situazione a creare una famiglia può per me essere paragonato ad un eroe epico.

ARPINO

Cedole e borse di studio negate ai giovanissimi studenti di Arpino E’ polemica: il silenzio sui fatti induce al sospetto di una privatizzazione nascosta. di Raffaella Battinelli

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edole e borse di studio negate agli studenti delle scuole secondarie dell’obbligo “Giacomo Puccini” e “Nino Cortese” ad Arpino. Le scuole sono iniziate a Settembre, siamo ormai a Gennaio e scandalosamente si avvisano i “gentili” genitori che dei libri non c’ è ancora traccia. I ragazzi sono

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dunque costretti ad arrangiarsi procurandosi fotocopie a prezzi indecorosi. Qualcuno deve aver rimosso dai propri pensieri che gli utenti delle scuole limitrofe non sono cittadini residenti in quartieri residenziali. Alle semplici fotocopie non tutti hanno accesso e nessuno ha scelto di iscrivere i propri figli ad una scuola privata … Sia ben chiaro: non si tratta di scuole private! E’ una vera vergogna che conferma quanto sia disastrosa l’organizzazione scolastica della nostra regione. Bisogna assolutamente portare alla luce quanto accade per denunciare, ancora una volta, l’assenza delle istituzioni in merito e sensibilizzare le persone muovendo l’ assonnato spirito di solidarietà. Le scuole in questione si trova-

no in periferia e dunque qualcuno pensa sia doveroso lasciar correre. NO. Adesso basta! Non è così che dovrebbero andare le cose. In Italia il diritto allo studio è garantito e tutelato dalla nostra stessa Costituzione ( articoli 3, 4 e 34 ) che afferma il diritto ad essere istruiti dei capaci e meritevoli, anche se sprovvisti di adeguati mezzi economici, di raggiungere i gradi più alti degli studi nonché il dovere della Repubblica di rendere effettivo questo diritto con l’ assegnazione di borse di studio, assegni familiari ed altro ancora. Siamo forse colpevoli di essere nati nella nazione sbagliata? Non dimentichiamo che trattasi di scuola dell’ obbligo ed in quanto tale è lo Stato che dovrebbe provvedere e invece …

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SPECIALE SAN MAURO

Il culto di San Mauro a Casoria Appunti da una ricerca inedita condivisa con il professor Claudio Ferone. di Giuseppe Pesce

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l culto di San Mauro a Casoria è così antico da confondersi con la leggenda popolare. Secondo una diffusa e radicata tradizione locale, Casoria sarebbe addirittura il “territorio gentiano” donato dal padre di Mauro a San Benedetto nel lontano anno 529. Il preposito Arcangelo Paone, che alla fine dell’Ottocento intraprese una ricerca su questo tema, si imbatté in una serie di vistosi falsi medievali, presunti atti di donazione del VI Secolo. In realtà, l’introduzione del culto a Casoria è certamente più tardo, come ha dimostrato nel 2006 un ricco e documentato saggio di Claudio Ferone. Di vecchia famiglia casoriana, preside della Facoltà di Lettere dell’università “Lumsa” di Roma, Ferone è prematuramente scomparso nel luglio del 2008: in quei due anni ho avuto la fortuna di apprezzarne le sue straordinarie doti, umane prim’ancora che accademiche, e di condividere con lui lo studio di nuovi importanti documenti sul culto di San Mauro a Casoria. Questo articolo riprende la prima parte di quella piccola ricerca, portata avanti confrontandosi col professor Ferone, ma rimasta poi purtroppo inedita. Partiamo dall’inizio: chi era San Mauro? Di lui si hanno solo poche notizie certe, riportate nei “Dialoghi” di papa Gregorio Magno: era un giovane di grande sensibilità, che fu affidato dal padre Eutichio a Benedetto perché lo educasse, e divenne in breve un valido aiuto del suo maestro; salvò il compagno Placido camminando sulle acque e fu rimproverato per aver esultato della morte di un nemico di Benedetto. Tutto questo, avveniva intorno alla metà del VI Secolo nel basso Lazio, tra Subiaco e Montecassino. Per avere nuove notizie bisogna aspettare tre secoli, e precisamente l’anno 863, quando apparve in Francia una discussa biografia. Si tratta del cosiddetto “Pseudo-Fausto”, sedicente racconto di un tale Fausto, compagno di Mauro, che era opera in realtà dell’abate Odone di Glanfeuil. Nel testo, per la prima volta, Mauro appare impegnato

in una missione di evangelizzazione della Francia, dove sarebbe giunto invitato da un vescovo del luogo per diffondere la regola di Benedetto. L’operetta di Odone ebbe una grande fortuna ed è certamente alla base della straordinaria fioritura (francese prima che italiana) del culto di San Mauro nel X secolo, che ha acceso un affascinante e problematico dibattito. Da secoli si discute infatti senza soluzione se Odone abbia confuso (per calcolo o per errore) le reliquie di un tale “monaco e levita” Mauro con quella del discepolo di San Benedetto; se si sia inventato la missione in Francia, o abbia solo sistemato per iscritto un’antica tradizione orale inevitabilmente corrotta dagli anni (a ciò si potrebbero attribuire i numerosi errori storici contenuti nell’opera). Più che storicamente accettabile, dovettero trovare

decisamente “conveniente” questa seconda ipotesi i benedettini dell’abbazia di Cluny, istituzione politico-religiosa sostenuta dal Papato, che proprio nel X Secolo consolidava il proprio straordinario potere. Ai Cluniacensi è legata l’introduzione del culto di San Mauro negli attuali territori italiani di Piemonte, Lombardia e Romagna: luoghi facili da confondere con le “tappe” del presunto viaggio compiuto dal discepolo di San Benedetto da Roma verso la Francia. Passiamo ora al culto in Campania. Alla fine X secolo, l’abate Mansone di Montecassino fece costruire una chiesa dedicata a San Mauro a «Casale in Liburia», che secondo recenti ricerche potrebbe essere l’attuale chiesa di San Maurizio in Frattaminore. Nel 1030 il vescovo di

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Amalfi Lorenzo, monaco benedettino, dedicò a Mauro un’operetta in versi ispirata alla biografia di Odone. E dalla Francia, dal famoso monastero di Cluny, intorno al 1032 giunsero a Montecassino anche le reliquie del santo: un braccio d’argento modellato a mo’ di torri. In questo contesto, va inquadrata la prima notizia sulla chiesa di Casoria, che risale al 1092. A quell’epoca, doveva trattarsi di una semplice cappella di campagna e molto probabilmente il culto fu introdotto dai monaci del monastero napoletano di San Gregorio Armeno, che possedeva numerose masserie nella zona. Sviluppandosi il casale, nel 1429 fu istituita ufficialmente la parrocchia sotto il patronato della Universitas (il Comune dell’epoca) e dei particulares, ovvero i notabili del luogo. Ai primi del Seicento fu avviata poi la fabbrica della nuova chiesa, mentre il culto di San Mauro viveva in Francia una nuova eccezionale fioritura, con la nascita nel 1618 della Congregazione benedettina dei “Maurini”. Intanto, nel nome di San Mauro, l’Universitas di Casoria avviò un’imponente riorganizzazione agraria, arrivando fino a Ponticelli e alle falde del Vesuvio. Nel 1672 l’effige del santo fu collocata sull’antica cappella di San Brancaccio (titolo corrotto nei secoli in San Pancrazio) sulla Via delle Puglie e il suo culto raggiunse persino le chiese della Annunziata di Trocchia, dove è ancora molto vivo, e di San Rocco di Ponticelli. Aumentando sempre di più il prestigio della chiesa di Casoria, nel 1700 fu istituita la Collegiata: un “capitolo” di 20 sacerdoti presieduti da un preposito che contribuì in modo decisivo a rilanciare il culto di San Mauro nel paese. Nel 1783, infatti, fu istituita una “messa propria” del santo cantata in gregoriano; e nel 1828 fu “importato” da San Mauro Castelverde vicino Palermo un “esercizio di devozione”, ovvero la tradizionale “novena” (pubblicata per la prima volta proprio in Sicilia nel 1748). Solo a Casoria, inoltre, alla tradizionale festa di San Mauro del 15 gennaio - ricorrenza della morte del santo - fu aggiunta nel 1803 con l’autorizzazione di Pio VII un’altra festività che ricorre la seconda domenica di luglio, per ricordare l’arrivo delle reliquie portate da un “capitano francese”, avvenuta presumibilmente ai primi del Cinquecento, all’epoca degli scontri tra Francia e Spagna per il controllo di Napoli. 7


SPECIALE SAN MAURO

La Chiesa di SAN MAURO, un tesoro d’arte da scoprire A cura di Fortuna De Rosa

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olto spesso le chiese sono viste solamente come edifici di culto, trascurandone il loro aspetto e la loro importanza architettonica ed artistica. In occasione dei festeggiamenti in onore di San Mauro e quindi di una serie di riflessioni sulla sua figura, sul suo operato e sull’importanza di questa ricorrenza, il mio scopo è quello di farvi vedere (anche con l’aiuto di disegni ed immagini, che nel mio mestiere sono di fondamentale importanza per comunicare le idee), la bellezza e la grandezza della sua “casa”, dove ogni domenica, e in questi giorni in particolare, si ritrovano centinaia di fedeli.I lavori per la costruzione della chiesa di San Mauro, durati circa 15 anni, cominciarono nel 1606, sul suolo di una precedente cappella, divenuta insufficiente alle necessità di culto della popolazione. La realizzazione di tale edificio comportò ingenti spese, che furono sostenute in parte dalla pubblica amministrazione (Universitas) ed in parte da un gruppo di cittadini facoltosi (particulares). Il “sacro monumentale edificio” costruito nel ‘600 differiva dalla chiesa che vediamo oggi per la sola facciata, che all’epoca si presentava, come il campanile adiacente, in pietre di tufo a faccia vista. La facciata attuale, in stile molto più sobrio rispetto alla ricchezza delle decorazioni barocche dell’interno, fu completata solo nel 1895.La chiesa di San Mauro è una tipica basilica a croce latina (formata da 2 segmenti di diversa misura, in cui il minore è circa 3/4 del maggiore) con un’unica

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navata centrale (il braccio maggiore della croce) e cappelle laterali (5 per ogni lato). All’incrocio della navata con il transetto (il braccio minore della croce), si sviluppa la maestosa cupola, al di sotto della quale è posizionato l’altare maggiore, che introduce al retrostante abside rettangolare, rialzato di 3 gradini rispetto alla navata centrale. Sul lato destro dell’abside si trova la Sacrestia, mentre da quello sinistro si accede alla Congrega di Santa Maria della Pietà. L’interno della chiesa è decorato con stucchi e lesene in stile tipico barocco, studiati per esaltare nello spazio i giochi di luci ed ombre creati dai finestroni sovrastanti. Lo scopo, riuscito, di questo tipo di scelte compositive e decorative è quello di creare un senso di maestosità e smarrimento nei fedeli, prima di essere accolti nel conforto della fede e della preghiera. La chiesa è inoltre piena di opere d’arte di grandissimo valore, dal soffitto cassettonato ligneo in oro, alle tele del Vaccaro, a tante altre per le quali occorrerebbe un approfondimento specifico a parte. Un primo, piccolo, tentativo è quello riportato nelle schede laterali; molti sono gli elementi che mancano, per i quali, magari, ci sarà una prossima occasione. Con la speranza che da oggi, conoscendo un po’ meglio la sua “casa”, vi sentiate ancor meglio “accolti” da San Mauro, concludo questo mio breve e spero non troppo noioso intervento prendendo in prestito le parole di John Ruskin: “L'architettura è l'arte di disporre e di adornare gli edifici, innalzati dall'uomo per qualsivoglia scopo, in modo che la loro semplice vista possa contribuire alla sanità, alla forza, al godimento dello spirito”.

il giornale di Casoria • Domenica 15 gennaio 2012


SPECIALE SAN MAURO

il giornale di Casoria • Domenica 15 gennaio 2012

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SPECIALE SAN MAURO

La storia di San Mauro Obbedienza, umiltà e santità di San Mauro. di Pasquale Di Petta

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orna ogni anno a Casoria, il 15 gennaio, la festa di San Mauro, protettore e patrono di questa città. Si organizzano le messe, le manifestazioni, gl'incontri, il folkrore, i fuochi pirotecnici, gli scambi di visite, i pranzi, i pellegrinaggi di persone provenienti dalle città limitrofe per onorare San Mauro nella ricorrenza del giorno della sua morte, che avvenne presso il monastero di Glanfeuil in Fancia il 15 gennaio dell'anno 583, all’età di 72 anni. Grande è la devozione che si porta a questo Santo. E la notte tra il 14 ed il 15 gennaio tanta gente nella basilica a lui dedicata, in Casoria, percorre a piedi nudi o in ginocchio la distanza che intercorre tra l'ingresso del tempio e l'altare maggiore per deporre fiori davanti alla statua di san Mauro e chiedergli aiuti e protezioni. Queste scene di devozione toccano veramente il cuore ed inducono a riflessioni profonde sulla fede. San Mauro nacque a Roma tra il 510 ed il 520 d.C. da Equizio e da Giulia Ottavia. Ricevette un’ottima educazione e fu attratto da ragazzo dalla vocazione religiosa. Allora il padre lo affidò a Benedetto da Norcia, che lo guidò con amore e saggezza nella vita religiosa. Il giovane fin dai primi giorni si mostrò umile, obbediente, buono e studioso e divenne il prediletto di san Benedetto, il quale gli affidò varie cariche, come Priore nel monastero di S. Clemente, sorvegliante ed accompagnatore dei piccoli, insegnante ai più giovani. Fu ricco di virtù. Praticò soprattutto l’amore verso Dio e verso gli uomini, l’umiltà e l’ubbidienza. Aveva poco più di venti anni quando fu nominato Priore del monastero di Montecassino. Fu un ottimo amministratore ed una guida illuminante per i monaci e molto attento ai bisogni dei poveri. Da san Benedetto fu inviato in Francia nel periodo invernale ed il viaggio fu molto duro. Tanti sono i miracoli che compì nel corso della sua vita. Per la sua intercessio10

ne presso Dio ottenne molte guarigioni. Salvò il piccolo Placido che, scivolato nel lago, stava annegando, guarì un muto ed uno storpio. In Francia dopo aver invocato il nome di Cristo restituì la vista ad un cieco, ridiede la vita ad un giovane in coma da due giorni, previde la morte di san Benedetto, guarì un paralitico, mise in fuga il diavolo che lo tentava minacciando di distruggere la congregazione dei monaci, ecc. In Francia fondò 12 monasteri ed evangelizzò le popolazioni galliche. Per tutte queste sue virtù san Mauro divenne noto e fu venerato in molte città. Il suo legame con Casoria incominciò nel secolo XI d. C., dopo che un cavaliere recante con sé le reliquie di san Mauro, passando davanti alla piccola chiesa, fu costretto a fermarsi perché il suo cavallo si bloccò e non volle più procedere. Secondo questa leggenda san Mauro mostrò la sua predilezione per il popolo di Casoria. La scena si può osservare nell’affresco che adorna l’abside dell’odierna basilica di san Mauro in cui è raffigurato un cavaliere che consegna le

reliquie del Santo al parroco attorniato da tante persone. (L’avvenimento fu interpretato dal pittore Galloppi nel 1890). Da quel momento i monaci benedettini fecero conoscere al popolo le straordinarie virtù di san Mauro. E tante furono le grazie ottenute per mezzo del Santo che gli amministratori e i cittadini lo dichiararono Protettore e Principale Patrono della città. Le sue reliquie consistono in un braccio d’argento del 1400, in una teca d’argento del 1500 ed un imbusto d’argento con teca-reliquiario pettorale del 1600. Esse nel 1982 furono trafugate nella chiesa del Sacro Cuore, oratorio dell’Istituto delle Suore Catechistiche, in Casoria, in quanto la basilica di san Mauro era chiusa al culto perché danneggiata dal terremoto del 1980. Non fu possibile ritrovarle e grazie alla par t ecip azione del preposito curato D. Francesco Galdi, dell’amministrazione comunale, del Capitolo collegiale, del preposito curato D. Vincenzo Scippa e del popolo furono rifatte. San Mauro a Casoria si festeggia due volte all’anno: il 15 gennaio, che è il dies natalis, cioè il giorno del transito di san Mauro da questo mondo alla Patria Celeste e la seconda domenica di luglio per celebrare la traslazione delle reliquie del Santo.

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SPECIALE SAN MAURO

Con l'alma e col cuore I Casoriani uniti nel nome di san Mauro. di Margherita De Rosa

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on sono molte le occasioni in cui ci si ritrova insieme, qui, a Casoria, per condividere qualcosa che accomuni vecchi e giovani, laici e religiosi, conservatori e progressisti, uomini del braccio e uomini della mente, eppure, per effetto dell’influenza esercitata, da sempre e per fortuna, dalla fede, ecco che, ancora una volta, quello che può definirsi “miracolo” si ripete, con la stessa forza, la stessa capacità di aggregazione, per il tramite dell’immutato carisma incarnato dal Patrono della città di Casoria: san Mauro Abate. Quest’anno ancora alla sua alba, inoltre, si fregia di nascere sotto la benaugurante egida della “maurinità”: il 2012, infatti è l’anno maurino, poiché si celebra il 1500° anniversario dell’ascesa al cielo del taumaturgo seguace di Benedetto da Norcia. Storia a parte, però, quel che suscita meraviglia, soprattutto in un tempo di dilagante secolarizzazione, è quanto un evento religioso possa essere sentito, partecipato e condiviso a così ampio raggio: i pochi casoriani “doc” non rinunciano a questa devozione antica, che vuole san Mauro protettore, si, ma soprattutto “salvatore” dei suoi diletti figli: durante gli eventi più drammatici dell’umana storia della nostra gente, in più occasioni è stato ravvisato il suo intervento a favore del popolo casoriano, a cui egli ha evitato sofferenze immani e dolori inconsolabili…e ciò è “memoria” dei più attempati e “conoscenza ereditata” dai giovani, ma il fenomeno degno di nota è rappresentato dal fatto che quanti sono giunti qui nel tempo e si considerano “casoriani d’adozione” hanno abbracciato in pieno tale culto e le piacevoli tradizioni ad esso affiancate. In realtà, da qualche anno a questa parte, la devozione per il Santo Patrono di Casoria si è realmente rinnovata ed incrementata, e ciò è chiara conseguenza dell’impegno a tal fine profuso

dal Preposito della pontificia basilica al Santo intitolata, vale a dire don Mauro Zurro, che ha riportato in vita antiche tradizioni come, ad esempio, la processione e la benedizione dei cavalli: corre l’obbligo, a tal punto, intraprendere proprio dal citato rito il nostro viaggio nelle tradizioni legate al culto “maurino”: dunque, perché i cavalli? Cosa c’entrano con il protettore della nostra città? Ripetiamo peri vecchi casoriani e raccontiamo ai nuovi la bella storia di seguito riportata: si narra che un cavaliere si trovasse a passare lungo la strada che oggi costeggia la basilica, che al tempo altro non era che una piccola cappella, di cui si curavano i monaci benedettini presenti sul posto. Detto cavaliere fu bloccato nel suo procedere proprio dal fido destriero, che non volle sentire ragioni e si arrestò “irreversibilmente” nella menzionata zona. Incuriositisi, i passanti cominciarono ad interrogarsi sulla stranezza del fatto e, non venendone a capo, interpellando i monaci: uno di loro chiese al cavaliere se portasse indosso una reliquia o qualche elemento appartenente ad un santo, ebbene, il cavaliere dichiarò di avere con sé un dito di San Mauro, all’epoca già noto in altre terre d’Italia e di già venerato in Francia: il monaco lo invitò a consegnargli il sacro resto e…il cavallo riprese il suo cammino: l’evento fu dunque interpretato come manifestazione della volontà del Santo di rimanere a Casoria e, da quel momento in poi, la cappella divenne luogo di culto verso colui che aveva scelto Casoria come terra da proteggere, e fu ovvia conseguenza che il cavallo diventasse l’animale legato, in modo significativo, a san Mauro. La storia poi si tinge di “folclore gastronomico”, poiché sacro e profano, inevitabilmente s’intrecciano: quindi non può esserci festa senza una degna tavolata e sulla “mensa Maurina” non possono, né devono, mancare la sempreverde lasagna le altrettanto intramon-

tabili polpette, rigorosamente “annegate” nel sugo! Tuttavia la vera suggestione della festa, che cade il 15 gennaio, si concentra e si esplicita, a 360 gradi, nella vigilia della stessa : il 14 gennaio è, infatti, il giorno della solenne preparazione, che suggella la novena, iniziata il 6 gennaio, con la breve processione della statua lignea del Santo, solennità che predispone l’animo dei fedeli a quella che più volte la scrivente ha definito “notte santa dei casoriani”: alle tre del mattino, al ritmo festoso e coinvolgente che solo le campane della basilica sanno scandire, il tempio spalanca le sue porte ad una folla oceanica di devoti casoriani e non solo, che “Sciolgono i voti” raggiungendo l’altare in ginocchio oppure offrendo altre forme “visibili” di mortificazione onde testimoniare la “grazie ricevuta” dal Santo e rendendo tangibile, soprattutto, quanto grande sia , ancora oggi, l’efficacia delle fede autentica: questo e molto altro è la festa di San Mauro, che assume per i credenti il significato della speranza divenuta certezza e per i rimanenti costituisce, di certo, un motivo di riflessione, e riflettere, si sa, fa sempre bene…dal punto di vista più strettamente personale, auspichiamo che san Mauro guardi sempre con occhio benevolo i figli che un tempo prescelse, perché, con i tempi che corrono, potrebbe avere qualche ripensamento…ma, d’altro canto, non possiamo non prendere atto che ogni casoriano, veramente convinto della sua devozione al Santo, nonostante le sue umane debolezze, nel 2012 come nel tempo che fu, grida il suo “viva San Mauro” così come recita l’antico canto, e cioè << con l’alma e col cuore >> e all’Abate, obbediente e miracoloso, ciò, sicuramente, non può sfuggire: per questo, e per mille altri motivi, che lui solo conosce, siamo sicuri che egli continuerà ad amare i figli di questa terra come un padre ama le sue creature, per imperfette che siano…

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L'EMIGRANTE

Anno nuovo: avanti tutta!

Quando c'è la salute c'è tutto! di Edy Vitale

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ari amici, ben ritrovati! Riprendiamo le nostre chiacchierate dopo la pausa natalizia ed affrontiamo insieme il nuovo anno! Ci siamo scambiati nei giorni scorsi fervidi e sinceri auguri per il 2012, forse più calorosi ed accorati degli scorsi anni...speranze per tutti noi di benessere e prosperità, anche se sappiamo che molto probabilmente le speranze resteranno chimere ed illusioni.Oltre alla nefasta profezia dei Maja, nuvole nere si addensano all'orizzonte, sempre più minacciose, nonostante i maldestri tentativi di rassicurazione dei nostri governanti tecnici e le gabelle sempre più esose in parte già entrate in vigore mentre altre ci attendono al varco. Certo è fa-

cile per chi gode di introiti mensili superiori ai diecimila e ventimila euro pontificare dall'alto sulla necessità di salvare il paese con sacrifici e maggiore parsimonia, perchè tutti devono remare per la causa comune. Fatto sta che molte famiglie italiane avranno già il problema di arrivare a fine mese senza andare in rosso, moltissimi giovani disoccupati e sempre più disperati dovranno rinunciare anche al necessario, quindi come fa a remare chi il remo neppure ce l'ha? Vorremmo comunque essere ottimisti, non pensare in maniera nevrotica alla crisi,all'incertezza del futuro dei nostri figli, alla lontananza da casa...ma bisognerà prima o poi fare i conti con la realtà e con la consape-

volezza sempre più evidente che è necessario fare qualcosa, agire,se non addirittura combattere, almeno per far valere i nostri diritti troppo spesso calpestati impunemente, perchè , se si lascia campo libero alla prepotenza, alla sopraffazione, all'illegalità in tutti i settori, allora effettivamente sarà molto difficile, se non impossibile, risalire la china. Perciò, amici miei, coraggio, avanti tutta! E per il nuovo anno,più realisticamente, vi auguro soltanto tanta salute ,in assoluto la cosa più importante. Il resto,l'equità e la giustizia di cui tanto ultimamente ci si riempie la bocca a sproposito, cercheremo di conquistarcele!

SPORT

CHRISTIAN LEAGUE: in campo anche Casoria! Il Campionato Nazionale Cristiano di calcio a 5. di Annarita Bruni

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nel suo pieno svolgimento ormai la “Christian League”, il Campionato Nazionale Cristiano di Calcio a 5, che amalgama pratica sportiva e passione per il calcio a un doveroso impegno di sensibilizzazione sociale e formazione morale. Si mostrava certo ardua l’impresa di coinvolgere l’Italia in un progetto così ampio e indubbiamente “inedito”, eppure un anno di intenso lavoro svolto dall’associazione “Insieme per Vincere”, capitanata dal giovanissimo Stefano Omerico, ha trasformato in realtà ciò che sembrava essere solo un sogno azzardato, portando in campo ben 150 squadre, da Nord a Sud e molte delle quali formatesi proprio a motivo del campionato. L’associazione “Insieme per Vincere”, a carattere sportivo, sociale e culturale, nasce a Pesaro dalla chiesa “Sorgente di Vita” ed è attiva

nel sociale attraverso varie iniziative atte a combattere le molteplici piaghe della nostra società: violenza, intolleranza, razzismo, rabbia e la crisi di valori e di ideali della nuova generazione. E in questa direzione va anche la Christian League, l’ultimo dei progetti realizzati, che sfida apertamente i suoi giocatori a trarre dallo sport i valori più nobili e applicare ad esso i principi del rispetto del prossimo, dell’accoglienza dello straniero, della condivisone, dell’amore evangelico e non ultimo, dell’autocontrollo in campo. Se dunque dal punto di vista tecnico il Campionato Nazionale Cristiano di Calcio segue la struttura della Champions League: fase provinciale, regionale e nazionale, suddivisione delle squadre in gironi e formula di gara andata e ritorno, con mister qualificati e diversi giocatori professionisti, ad essa vi aggiunge un tocco genuinamente personale per via di alcune

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iniziative. Tra le più originali certamente il “terzo tempo”, dove alla fine di ogni partita le squadre avversarie sono chiamate a conoscersi e socializzare e un criterio di premiazione finale che vedrà ritirare la Coppa, oltre che dai vincitori effettivi, anche dai giocatori che avranno esibito il comportamento migliore nei confronti dei compagni. Ma il gesto più emozionante, sembra essere il momento di raccoglimento iniziale ad ogni partita, sentito come una preghiera al Dio che unisce tutti popoli. E i ragazzi di Casoria l’hanno raccolta con successo questa sfida: a tenere alta la bandiera del nostro comune infatti, la squadra C.C.E.M. Soccer, guidata da Fausto Amato, che con maestria, talento e comportamento impeccabile, ha brillantemente superato le fasi provinciali, qualificandosi per le regionali della Campania, dove è attualmente seconda alla sola Eliosis di Caserta per il girone A. Incoraggiati dal favore riscontrato, il team di Christian League ha già aperto a tutti gli interessati (professionisti e dilettanti) le iscrizioni per il secondo campionato (www.christianleague.it) che partirà presumibilmente a febbraio e con un numero di adesioni destinato a salire. Ma in cantiere anche un’ambiziosa Christian League europea. 13


L A PA R O L A A I C I T TA D I N I

La “STRANA” crisi della giunta Carfora …tra politica e politicanti. di Silvana Recano

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e nella coscienza di molti la politica moderna si delinea come stato in costante divenire delle relazioni sociali ed economiche, a Casoria la politica si trasforma in laboratorio pratico delle speculazioni, con la complicità di una buona fetta di quella popolazione che sembra vivere sotto narcosi, assopita per indifferenza, impertinenza e noncuranza. Peraltro, sono tante le menti pensanti, coloro che si pongono domande e si arrabbiano quando le risposte arrivano confuse o ancor peggio non arrivano per niente. Di queste persone, che mi piace immaginare come tanti punti di vista , fa’ parte anche la sottoscritta, la quale fa sempre più fatica ad accettare una situazione di stallo, di inattività, che ha come unico risultato il NON GOVERNO della città. Eh si, perché quando ci si avvicina in punta di piedi a questa politica, e non per farla, ma solo per cercare di comprendere cosa accade nel posto in cui si vive, è più facile imbattersi in ciò che non c’è anziché in quello che dovrebbe esserci. Eppure, dopo la tanto ambita “vittoria”, quella che ha riportato lo scettro nelle mani di un gruppo politico che avrebbe fatto l’impossibile, fino a qual-

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che mese prima delle elezioni, pur di mettere il fondoschiena sulle poltrone di governo, ci saremmo aspettati tutti qualcosa di diverso. E invece, anziché beneficiare del regalo concesso dagli elettori affezionati (particolare che spesso l’ebrezza del potere fa dimenticare) i novelli amministratori hanno ben deciso di prendere le distanze dalle promesse fatte e attuare qualcosa che è decisamente lontano dal buon governo. E’ decisamente avvilente constatare che tutto resta immutato , continuare a vedere gli stessi problemi di ieri, il sistema clientelare di sempre, dove essere “parente di” o “amico di” è l’unico valore aggiunto, l’unico merito sul quale si possa contare , quando invece si vorrebbe il giusto, ciò che una comunità civile dovrebbe vedersi garantita per diritto. Ma lo sappiamo tutti, quando la musica non cambia ed i suonatori nemmeno ma ancor peggio, quando i nuovi suonatori imparano immediatamente senza difficoltà gli spartiti e forse decidono di essere l’elemento in più proprio per il piacere di suonarla quella musica, allora per chi ha una coscienza morale che rende indomiti e per chi crede ancora nelle cose pulite e sane, il diritto unico , quello che

si reclama con forza, è pensare, confrontarsi, farsi un’opinione di ciò che accade nella massima libertà intellettuale, stufo di attribuire la responsabilità a questo piuttosto che a quel personaggio politico storico, ma solo a chi , consapevole di ciò che “è” , non fa nulla di significativo per cambiare. Quello che accade da sei mesi a questa parte in questo paese non ha bisogno di tante analisi e spiegazioni. Queste ultime possono nascondersi dietro vari problemi, per citarne solo alcuni più rumorosi come quello dei “ dirigenti fuori legge (Brunetta)” o di una presunta crisi di uno dei partiti di maggioranza, con l’aggravante che davanti a tutte le questioni viene posta in maniera blasfema , come la croce dei crociati , la difesa della legalità. Personalmente credo che il problema sia molto più semplice , lo dimostra il fatto che se dinanzi ad una manifesta incapacità di tracciare un percorso politico importante e liberarsi dalle sabbie mobili in cui è impantanata da mesi , una qualunque amministrazione di buon senso avrebbe dichiarato la propria resa , sarebbe stato un gesto con il quale restituire al popolo il suo legittimo potere di decidere di essere almeno governato. Se ciò non avviene allora la risposta è semplice , al piatto ricco nessuno rinuncia , soprattutto quando il posto a tavola è assicurato e quando la prelibatezza del programma integrato urbano emana un profumino irresistibile. Sperando che il futuro ci riservi una rappresentazione meno infausta di un tentativo di governo , sfociato in un quadro confuso in cui la fa da padrone un’insana e distruttiva utilizzazione del potere , che annienta anche i buoni propositi di chi a questo gioco squallido non si presta.

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LETTERE AL DIRETTORE

Sindaco se ci sei batti un colpo!

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aro Sindaco, oggi abbiamo una Terra con sette miliardi di individui,dilaniati da disparità intollerabili, che con ogni loro bisogno e ogni loro scelta di consumo incidono sul clima,sull’acqua,sulla salute,sulla produzione di scorie e rifiuti di durata plurimillenaria,sulla disponibilità di cibo e materie prime,per se stessi e per le generazioni future. Abbiamo una tecnologia che non è mai stata così potente,ma è un’arma a doppio taglio. Abbiamo un mondo estremamente complesso, ma pure fragile. Abbiamo un’economia basata su un’impossibile crescita infinita,alla quale però obbediamo stoltamente come a una religione. Abbiamo religioni e ideologie antiche, totalmente inadeguate a gestire questo rapido cambiamento epocale. Caro Sindaco, amministrare oggi è una responsabilità enorme e sulle tue spalle grava non solo il giudizio dei tuoi elettori,non sempre informati,non sempre onesti,che vogliono solo risposte concrete per oggi, ma pure quello delle generazioni più giovani e di quelle ancora a venire,che ti condanneranno senza pietà o ti ringrazieranno per l’eternità,perché dalle tue scelte dipenderà il loro benessere. Come per un grave malanno c’è un tempo nel quale la prevenzione ha ancora un senso prima che i sintomi divengano incurabili. Sei proprio tu,e solo solo tu quello che può an-

cora fare qualcosa. Adesso. Dopo sarà troppo tardi. Allora prova a uscire dagli schemi, dal conformismo ideologico, dalle soluzioni semplificate, dalla comodità dal piccolo o grande interesse, dall’ignoranza, dalla supponenza. Prova a pensare a un progetto che parta dalle esigenze dei cittadini di oggi e di domani, coinvolga i centri di ricerca per trovare le soluzioni più razionali tramite la condivisione con le persone dei vari scenari possibili. Prova a immaginare città con aria più pulita, con più verde, con mezzi pubblici più efficienti, con più spazio per i piedi e le biciclette, con più risparmio energetico,con meno rifiuti,con meno automobili,con meno consumi superflui, ispirandoti a modelli virtuosi che stanno nascendo proprio nella nostra Europa. Prova a ricreare i legami fisici e sociali tra città, territorio extraurbano e piccoli centri, fermando la cementificazione, promuovendo la diffusione equilibrata delle energie rinnovabili, i circuiti di produzione di cibo locale,la salvaguardia del paesaggio,la consapevolezza dei limiti. Raccogli la sfida ecologica globale come punto di partenza per pensare il futuro con un progetto coraggioso che metta la ricchezza sociale prima della ricchezza economica,che pure potrà rigenerarsi con nuove produzioni ecocompatibili. Oggi hai internet che ti permette di informarti più velocemente e più profondamente su ciò che accade nel mondo. Fai rete,circondati di una squadra competente in tanti settori:non potrai fare tutto da solo,è impossibile. Pensa al carattere di irreversibilità delle tue azioni:ogni metro quadrato di cemento in più e di suolo in meno,ogni capriccio al posto di una reale necessità avranno conseguenze anche gravi nel tempo e nello spazio. Per favore,fai tanta manutenzione e pochi con-

vegni. Metti davanti a tutto la cura dei beni comuni, l’ambiente, la sanità, l’istruzione e la preparazione dei cittadini ad affrontare nuove scarsità:è l’unico modo per proteggere la società civile dalla trappola della barbarie, che sempre emerge quando la torta diventa più piccola. Tanti auguri,siamo tutti con te, perchè il sindaco amministra con i cittadini. CODACONS CASORIA-ARPINO

Anno 2 - Numero 1 Domenica 15 gennaio 2012 Questo numero è stato chiuso in redazione il giorno 11 gennaio 2012. ilgiornaledicasoria@libero.it Tel. 081 7588818 - 3358270557 Inserto di Napolincasa News

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