Il Giornale di Casoria

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Anno II - Numero 6 - Domenica 19 febbraio 2012

Periodico di informazione dell’area a nord di Napoli - www.casacasoria.it - Distribuzione gratuita

Malapolitica currunt...tanto tuonò che non piovve.

Il deserto della politica

DESERTIFICA LA CITTÀ!


EDITORIALE

Il deserto della politica DESERTIFICA LA CITTÀ! Malapolitica currunt... tanto tuonò che non piovve. di Giuseppe Storti

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on pervenuta. Cari lettori, non è il bollettino meteorologico della nostra penisola. E’ semplicemente la registrazione del fallimento della politica. Ovvero della sua morte. Ne danno il triste annuncio il sindaco e gli assessori tutti. Partecipa commosso ed affranto il consiglio comunale. Assistono impotenti e quasi rassegnati i cittadini. In particolare i tanti che hanno dato fiducia: nemmeno tanto tempo fa, al Medico cardiologo Enzo Carfora. Sembra ieri. Ed oggi a distanza di otto mesi la politica non è pervenuta. Abbiamo posto nei numeri scorsi dei problemi seri. Attengono all’ambiente, alla salute dei cittadini. Abbiamo snocciolato dati provenienti da autorità sanitarie. Nulla. Interrogato il morto, non risponde. Sarebbe in verità onesto intellettualmente all’indomani della costatazione, oserei dire: “coram populo” della propria inadeguatezza a ricoprire certi incarichi, di rassegnare le dimissioni, dando la parola al popolo sovrano. Stiamo ancora qui a discettare di documenti di rilancio: ma di che? Scrutiamo le mosse del commissario Orlando che si incontra o non si incontra con il Sindaco. Le richieste del Pd sono chiare e sempre uguali. Azzerare la giunta, cacciando i propri rappresentanti: i due avvocati Tignola e Gagliardi. Ma perché non si dimettono? Se sono loro la pietra della discordia. Una volta, esisteva la disciplina di partito. Ma come è possibi-

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le che li difende il sindaco e non il partito. E questa nuova associazione politica annunciata già da tempo, con una sede già affittata, a chi e a che cosa risponde. Certo è che anche il partito democratico in quanto a chiarezza è come un libro stracciato. Che significato ha stare in giunta senza fare nulla. Far celebrare sedute di consiglio comunale che vanno deserte. Commissioni consiliari che non lavorano. La Società comunale che si occupa della raccolta rifiuti senza management. Si licenzia quello precedente che aveva ben lavorato, nominando tre pedine politiche senza esperienza

nel settore. I tre non si insediano, perché temono di essere incompatibili: Sindaco, ma chi li ha nominati? Qui siamo ai fondamentali del diritto amministrativo. Chi ha valutato comparativamente i titoli di quanti e sono tanti che avevano risposto all’avviso pubblico di nomina del cda di Casoriambiente.Domande che resteranno senza risposta. E perché non vengono costituiti gli organismi di valutazione, controllo e garanzia dell’azione amministrativa. Quelli previsti da atti dei commissari straordinari. Come verranno valutate le performance della dirigenza, con un auto valutazione referenziale? A questa domanda dovrebbe rispondere l’Avv. Tignola che si occupa di personale. Anche se ha sempre dichiarato

di non aver contribuito alla nomina del dirigente competente. E stante questa situazione di cloroformizzazione e di lobotomizzazione della vita politico- amministrativa quando si porterà finalmente in consiglio comunale il Piano urbanistico? Ormai sta diventando come un UFO: oggetto volante non identificato. O meglio oggetto misterioso ristretto in un cassetto. Senza clausole di salvaguardia, il territorio rischia di essere invaso dalla solita colata di cemento. Forse è proprio quello che si vuole? E il PIU’ EUROPA? Sarà veramente firmata la convenzione tra 15-20 giorni come afferma ottimisticamente l’ex senatore Casillo. E intanto l’Api regionale rappresentata dal consigliere regionale Pietro Maisto, apre a nuove alleanze. Vedi il caso Afragola dove si schiera apertamente con Il pdl di Nespoli, come riportato dalla stampa locale di Afragola. Insomma il deserto della politica desertifica la città. Una città che si sente ancora una volta delusa e presa in giro. Aveva ragione Antonello Venditti che in una sua celebre canzone cantava: e’ una questione politica……… una grande presa per c…………………… !!! Il rimedio? lo ha indicato il Prof. Paolo Macry illustre politologo in uno i dei suoi “azzeccati” editoriali sul Corriere del Mezzogiorno. Il XX secolo è morto e sepolto. Oggi viviamo nell’era del post politico. I partiti sono dei vecchi arnesi. Tant’è che l’Italia per salvarsi chiama un senza patria politica: il Prof. Monti al proprio capezzale, dandogli carta bianca con una maggioranza bulgara in parlamento che vota i suoi provvedimenti draconiani. Oggi la politica ha lasciato per inedia e incapacità spazi vuoti che possono e devono essere riempiti. E’ l’ora dei cittadini e dei movimenti che partano dal basso. C’è chi propone l’idea di un governo dal basso delle città, attraverso comunità di quartiere dotate di poteri deliberanti. E’ il segnale tanto atteso: i cittadini, soprattutto casoriani, scendano in campo. Basta deleghe in bianco. E’ l’ora di una cittadinanza attiva che riconquisti i palazzi della politica, facendo entrare aria fresca e pulita nelle istituzioni, facendo tornare finalmente al lavoro: quello vero, i professionisti della politica. Buona domenica!

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POLITICA

Un consiglio comunale mai cominciato Assenti sindaco e maggioranza, la seduta si trasforma in una conferenza stampa dell’opposione. di Rosa Davide

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iovedì 9 Febbraio, nella sala consiliare si sarebbe dovuto svolgere un consiglio comunale, con all’ordine del giorno una relazione del sindaco, data la situazione di crisi politica degli ultimi periodi. Con dieci presenti (quasi tutti i membri dell’opposizione) e quindici assenti la seduta è stata dichiarata non valida. E’ da sottolineare l’assenza non soltanto del sindaco e dell’intera maggioranza ma anche del presidente del consiglio comunale, Pasquale Fuccio. Data la situazione, i consiglieri comunali dell’opposizione hanno chiesto una conferenza stampa, per esprimere le loro considerazioni e soprattutto le loro perplessità. “Questo comportamento si può descrivere in una sola parola: fuga. Una vera e propria fuga dalla realtà. I membri della maggioranza continuano a farsi guerra interna per spartizione di potere. Di fronte al dibattito democratico, la maggioranza non si presenta.” Queste le dichiarazioni del consigliere Del Prete. “Totale immobilismo. Siamo veramente preoccupati difronte a questa totale mancanza di pianificazione e programmazione. Casoria merita rispetto e dignità.”

Ha affermato il consigliere Pasquale Pugliese. “Abbiamo fatto opposizione vera, sono tre volte in sei mesi che la maggioranza scappa dal confronto. Oggi non era prevista nessuna votazione. Perché scappare dal dibattito politico? Possiamo tornare alle elezioni. Noi lavoriamo nelle commissioni con cinque o sei persone della maggioranza, le altre non sono mai presenti, in particolar modo i consiglieri del PD. Casoria non può aspettare il PD. Noi vogliamo ritornare al voto, non siamo dei mercenari.” Ha dichiarato il consigliere Nello Cerbone. E’ poi intervenuto Massimo Iodice, che ha messo in evidenza la poca correttezza e soprattutto la poca responsabilità non soltanto da parte del sindaco ma anche del presidente del consiglio Pasquale Fuccio. Il consigliere ha dichiarato di non voler più far parte dell’ufficio di presidenza, data la chiara posizione del presidente, che non avrebbe mai dovuto schierarsi in questo modo. “La giunta in otto mesi non ha prodotto atti, non si progetta nulla. Questa città con questa giunta è tornata indietro di 20 anni. Non è vero che non si può tornare alle elezioni in questo momento storico, non credo che sia meglio restare in questa condizione di immobilismo. Occorre lanciare un patto per la città.” Il consigliere dell’UDC, Emilio Polizio ha poi ancora una volta ribadito che non è possibile fuggire dal dibattito politico. “Se non si producono atti, è perché la maggioranza non ha i numeri. Il sindaco è stato scelto dagli elettori per governare

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la città. Un’alternativa non c’è. Se questo non è possibile deve dimettersi. Occorre partire innanzitutto da una riorganizzazione della pianta organica. Vorrei soltanto sapere quali sono le intenzioni del sindaco. Il sindaco ha dichiarato di non voler cambiare la maggioranza e a nome dell’UDC sono d’accordo con lui. La conferenza si è poi conclusa con le parole di Andrea Capano, capogruppo dell’UDC. “Questa amministrazione è ormai al tramonto. Si è trattato di un agglomerato di numeri che sono serviti a vincere ma non a governare la città. Ero fiducioso nell’uomo Carfora, ma sta venendo meno ad ogni aspettativa. Oggi, avrebbe dovuto dimettersi.” Per sapere di più, come sempre non ci resta che aspettare. Continuate a seguire il Giornale di Casoria anche su www.casacasoria.it. Buona Domenica!

è anche online!!!

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ARPINO

Attenzione alla vostra SPAZZATURA! Abbandonare i rifiuti può costare caro. di Raffaella Battinelli

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esti quotidiani come quello di appallottolare uno scontrino o ridurre a brandelli un’ odiosa bolletta telefonica minano silenziosamente la nostra privacy. Fino a non molto tempo fa il principale dilemma è stato considerato quello di collocare i rifiuti nel sacchetto giusto e negli appositi contenitori ma è arrivato il momento di revisionare la questione. A quanto pare il problema dei rifiuti si presenta ancora ed in modo sempre più articolato. Informazioni personali ( i c.d. dati sensibili ) potrebbero, a causa di una banale disattenzione, diventare di dominio pubblico o, peggio ancora, diventare fonte di falsificazione per eventuali frodi a nostro svantaggio. Non poche sono state le denuncie a tal proposito nella zona di

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Arpino, sottoprovincia casoriana ormai sempre più abbandonata dal Comune. Occorre dunque armarsi di mezzi propri e correre ai ripari. Noi abitanti dobbiamo iniziare ad imparare ad essere più attenti ma soprattutto più prudenti. Il primo aspetto importante è dunque proseguire nella prevenzione . Naturalmente non si può generalizzare; bisogna distinguere tra coloro che rovistano tra i rifiuti poiché sono realmente malintenzionati, e che dunque rappresentano un pericolo effettivo, e coloro che invece lo fanno perché sono costretti dalla necessità di sopravvivere e che sono del tutto sprovvisti dei mezzi principali per riuscire a farlo in modo dignitoso. Ci siamo mai domandati come siamo arrivati a questo punto? Com’è possibile che nel 2012 si vede così tanta gente costretta a rovistare nell’immondizia? Sarà forse colpa dei Maya o forse del caro Monti? Tutte scuse! Il reale problema è esclusivamente quello del consumismo e la sete inestinguibile della popolazione

italiana di possedere il maggior numero di oggetti che, se ci si sofferma a riflettere bene, non sono poi tanto indispensabili per vivere. Chi ha qualcosa, non si accontenta mai e quasi insoddisfatto vuole sempre di più, e chi non ha nulla è costretto a mendicare barattando la propria dignità per qualche spicciolo. L’arte di arrangiarsi, la capacità di vivere-sopravvivere alla giornata appartiene al popolo napoletano e questo è risaputo in tutto il mondo. In molti se ne vantano credendo che questa sia una dote preziosa, un aspetto tipico ed unico del nostro paese. L’ invito che va mosso in tali circostanze è sempre lo stesso: soffermarsi a riflettere e rendersi conto che in realtà di vanto ce ne è rimasto ben poco, di vergogna invece …

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IL CASO

L’assenza di luoghi di aggregazione sul nostro territorio Le sezioni politiche appaiono solo in occasione delle elezioni; completamente assenti invece i circoli culturali. di Luca Scialò

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ra i tanti problemi della nostra cittadina - economici, ecologici, politici, legati alla sicurezza - ve n'e' anche uno afferente alla sfera sociale: l’assenza di luoghi di aggregazione; se si escludono bar, circoletti, comunità cattoliche, e i luoghi di perdizione arraffa-soldi quali sono le agenzie per le scommesse sportive. Un tempo vi erano le sezioni politiche, nelle quali si discuteva di politica e attualità, ci si confrontava e condivideva valori e ideali. Ma da diversi anni ormai, a parte un paio di rare eccezioni, esse spuntano con la stessa velocità con la quale vengo-

no chiuse. Proliferano di fatti sul territorio un mese prima delle elezioni e chiudono il giorno successivo allo spoglio; per una sorta di "grazie, alla prossima". Questo sfaldamento del tessuto sociale genera anche una dilagante solitudine, che così non è solo patita dagli anziani soli (i soggetti solitamente più colpiti dal fenomeno) bensì anche da molti adulti; giovani e meno giovani. Forse non sono tutti legati alla solitudine, magari lo è una bassa percentuale, ma Casoria è stata anche protagonista di una triste escalation di suicidi nel decennio ’90-2000, con molti casi di trentenni. Alcuni scossero l’opinione pubblica come quello di un giovane avvocato o del fratello di un medico di base la cui famiglia era nota. Negli ultimi anni vi fu anche quello di un carabiniere che si ucci-

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se in caserma. Non sono mancati comunque anche casi di persone anziane. Comunque il suicidio ha diverse cause, come ci dimostrano fior fior di volumi di psicologi e sociologi su questa condizione umana, pertanto, senza voler rincorrere forzatamente la svolta tragica – come invece fa da anni la Tv, con la sua selvaggia drammatizzazione degli eventi in nome del Dio Audience – ritorniamo alla questione che qui più ci interessa. L'ideale sarebbe la nascita di circoli culturali, dove scambiarsi libri da leggere, dibattere su quelli appena usciti, vedere film (cineforum), organizzare corsi, confrontarsi su temi legati all’attualità, ecc. In questo modo si stimola una crescita personale dei partecipanti, si sottraggono ragazzi dalla strada e dai luoghi di perdizione, si producono passatempi costruttivi e formativi, si fanno nuove amicizie, ecc. Certo, la solitudine sembra essere un male dilagante in tutte le grandi metropoli moderne, sebbene esse contino un’alta densità abitativa, che però si disperde e si dissolve nella caoticità della vita odierna. Ma proprio per questo, essendo il nostro Comune di medie-piccole dimensioni, non dovrebbe patire lo sfaldamento del proprio tessuto sociale. Anche perché basta appena “sconfinare” nei Comuni limitrofi ed è già possibile trovare belle realtà associative.

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IL CASO

Casoria: strade “gruviere” Incidente sulla sannitica,

e condizione delle strade a Casoria. I casoriani: ”Perchè non ci si è mossi prima?”. L’assessore D’Anna: presto il ripristino del manto stradale dell’intera città. di Daniela Devecchi

Rifacimento del manto stradale, lavori che cominceranno tra circa una quarantina di giorni, si partirà dalla mega frazione di Arpino, per poi arrivare in ogni angolo del casoriano” così si è espresso il vice sindaco del comune di Casoria, Sergio D' Anna, dopo gli ultimi avvenimenti, ampiamente trattati dai quotidiani, in merito a una voragine che si sarebbe aperta sulla strada Sannitica a seguito delle ultime forti piogge. Secondo le dichiarazioni del vice sindaco, i fondi ci sarebbero e ora non resta altro che adoperarli. “ Fino a oggi- ha affermato D' Anna- abbiamo assistito a un rattoppamento delle strade, ma non sarà ancora così. Le strade di Casoria, saranno

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tutte riqualificate, la cittadina diverrà un cantiere, ci sarà anche la riqualificazione del centro storico- conclude- sarà una delle poche volte in cui i cittadini respireranno aria di n novità”. Dunque, in seguito agli ultimi eventi che hanno sconvolto la periferia del napoletano, sembra che finalmente dal comune cominci a muoversi qualcosa. C'è da aggiungere che dopo il clamore p ro vo c a t o dall'ultimo incidente sulla Sannitica e altre zone di Arpino, i cittadini sono quasi entrati nel panico. Qualcuno ha temuto che il proprio stabile non fosse più al sicuro e addirittura a rischio crolla a causa dei continui acquazzoni. I più paurosi hanno quasi rinunciato a camminare a piedi anche per timore della formazione di piccole voragini. Eppure nonostante lo scalpore, forse qualcuno non si è accorto che la situazione a Casoria, è così da anni, forse anche decenni. Infatti è sempre bastata la prima pioggerella anche leggera, per provocare danni ingenti alle strade. Le arterie si sgretolano, i marciapie-

di crollano, è sempre stato così. Fino a questo momento, non si era mai provveduto a seri lavori di rifacimento del manto stradale. Sulla buca di turno sarebbe sempre stato versato dell'altra “calce” che nel corso degli anni si è nuovamente sbriciolata con la prima e futura pioggia. Forse pochi cittadini davvero attenti, almeno per quel che riguarda il centro di Casoria, si sono mai accorti che le arterie del comune, hanno quasi “diversi colori”. Per non parlare poi, della megafrazione di Arpino: le strade lì sono in condizioni pessime qualcuno ha definito le arterie più periferiche quasi come un “formaggio coi buchi”. E si potrebbe continuare ancora, perchè il manto stradale di Casoria, è ridotto davvero in pessime condizioni. L' ultima voragine provocata in mezzo a una strada trafficata e proprio in pieno giorno, ha rappresentato probabilmente il salto di qualità che ha permesso l' insperato inizio dei lavori. Ma a tutt' oggi, a settimane dalla sciagura, diverse voci circolano in città. Ancora lamentandosi del disagio, qualche residente più anziano ha affermato :”Ma bisognava davvero arrivare all'incidente? Perchè come al solito, non ci si è mossi prima?”.

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L'INTERVENTO

Riceviamo e volentieri pubblichiamo.

Modifiche al REGOLAMENTO CONSILIARE Gli sprechi delle commissioni consiliari: chi blocca il ripristino della legalita’?

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on l'attuale crisi della maggioranza si è spostata l'attenzione da un tema qualificante come le modifiche al regolamento consiliare. Nel mese di luglio 2011, quando i sinistri scricchiolii della maggioranza erano solo un avvisaglia di quello che sarebbe tristemente accaduto e che adesso è sotto gli occhi di tutti, il neoeletto Presidente del Consiglio Comunale, l'Avv. Pasquale Fuccio, iniziò a lavorare alla redazione di una bozza di modifica al regolamento; in quell'occasione invitò l'Ufficio di Presidenza composto dal Vice Presidente, Massimo Iodice e da me in qualità di Consigliere Anziano, a collaborare alla stesura di un testo condiviso. Le innovazioni più importanti presenti in quella proposta di modifica riguardano: la fissazione di un numero prestabilito di commissioni consiliari (cinque in tutto); la diminuzione dei componenti che attualmente ammontano a dodici membri per

ciascuna commissione; la predisposizione di tempi certi per l'espletamento dei lavori, tema mai regolamentato in precedenza, tant'è vero che la prassi era quella di trattenere in discussione gli argomenti per un tempo indefinito senza mai licenziarli con atti concreti. Inoltre le modifiche al regolamento prevedono anche l'introduzione della notifica a mezzo posta elettronica certificata e l'introduzione della question time, due strumenti utili per semplificare le comunicazione tra amministrazione e consiglieri. Dopo numerose riunioni della conferenza dei Capi Gruppo, in cui nessuna proposta alternativa rispetto alla bozza predisposta dall'Ufficio di Presidenza era pervenuta, finalmente nel mese di ottobre viene portato il regolamento in Consiglio Comunale per l'approvazione. Dopo la votazione di trentatré articoli, inspiegabilmente la maggioranza con alcuni membri dell'opposizione abbandona l'aula facendo mancare il numero legale, impedendo così l'entrata in vigore del nuovo regolamento. Sono passati quattro mesi ed ancora l'approvazione del regolamento non è stata messa all'ordine del giorno. Le ragioni di questo consistente ritardo sono facilmente spiegabili, quando si va a mettere mano su posizioni di rendita difficilmente si trova-

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no consensi. Le commissioni sono lo strumento per i consiglieri che prestano servizio presso un ente o un azienda privata per marinare il lavoro impunemente. Eppure una diminuzione delle commissioni e dei rispettivi membri comporterebbe anche un risparmio per il Comune. Purtroppo il malcostume di approfittare dei permessi retribuiti è molto diffuso, infatti è abitudine convocare le riunioni delle commissioni proprio negli orari lavorativi, e c'è chi abusa fissando l'orario alle 9 del mattino. Spero che a breve venga portata in Consiglio anche un'altra proposta formulata dal mio partito, cioè l'istituzione dell'anagrafe degli eletti che permetterà a tutti i cittadini di vigilare sulla situazione patrimoniale dei consiglieri eletti. Sarebbe un forte segnale di trasparenza e partecipazione che potrebbe contribuire a ridare ai cittadini fiducia nei propri rappresentanti. Avv. Emilio Polizio

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IL CASO

I semafori a Casoria, ritornano a vivere... Sarà un caso? di Daniela Devecchi

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ipristino dei semafori a Casoria. Finalmente, dopo anni di polemiche e lamentele per la nostra città tutti i semafori saranno rimessi a posto in brevissimo tempo. I lavori sono cominciati da diverse settimane e il traffico sembra

diminuito di oltre la metà. Non più episodi di sorpassi azzardati, o folli corse notturne approfittando di mancati controlli. Da adesso gli automobilisti dovranno stare molto attenti al rispetto delle leggi e delle norme stradali, pena multe molto salate. Finalmente rimessi e perfettamente funzionanti anche quelli mitici in via Pio XII Strada Sannitica, Via Circumvallazione esterna e altre strade lontane dal centro. I cittadini, soddisfat-

ti dell'evento non hanno potuto fare altro che esprimere, “una tantum” la loro gioia e orgoglio nel rivedere la vecchia cittadina, finalmente con una qualche parvenza di ordine. E gli ultimi pezzi proprio sul nostro giornale, forse hanno rappresentato quella marcia in più per il tanto atteso inizio del ripristino della semaforizzazione. “La penna è l' arma più forte della spada...” recita da sempre un antico e mitico proverbio. Parole forse che, dati i risultati, possono ritornare moderne visti gli ultimi e alquanto inattesi avvenimenti. Un’ultima nota di cronaca. Ci giungono lamentele di qualche cittadino che segnala la mancata sincronizzazione dei semafori. Forse sara’ l’iniziale messa a punto e magari gli stessi a regime funzioneranno in maniera perfetta. Verificheremo e ve lo faremo sapere. Come sempre.

L'EVENTO

Salus infirmorum Riflessioni circa le celebrazioni in onore della Beata Vergine di Lourdes. di Margherita De Rosa

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’11 febbraio ha visto protagonista della ricorrenza in cui si celebra la Beata Vergine di Lourdes il santuario di san Benedetto Abate, da decenni centro di quella cultura d’amore alla Vergine ed ai malati e per la cui diffusione, instancabilmente, si è adoperato il compianto ed indimenticato Monsignor Piscopo, la cui eredià spirituale è stata raccolta e perpetuata da don Pasquale Fioretti e da quanti si attivano per l’assistenza agli infermi sul territorio e in quello che

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è il viaggio di fede e di speranza verso la terra di Bernardette. Un’occasione di preghiera, dunque, quella dell’11 Febbraio, un momento di condivisione della sofferenza profonda, che accomuna gli infermi così come coloro che li circondano, in un tempo di grande indifferenza, di totale egoismo, di sordità spirituale, in cui la cultura della vita cede il passo ad una sempre più diffusa teorizzazione della “normalità” della morte… eppure, nessuno così come un ammalato sente in sé l’attaccamento alla vita, nessuno al suo pari, trova nella sua debolezza più estrema una forza impareggiabile per continuare a lottare contro la malattia che avanza, nessuno, alla sua stregua, si rigenera nella sofferenza e dalla sofferenza trae l’energia per credere che domani sarà un giorno nuovo,

nessuno, come chi sperimenta il doloro fisico, sa insegnare la pazienza, nessuno come chi non ha più voce, sa cantare il suo inno d’amore alla vita che tramonta, nessuno come chi muore, sa apprezzare il dono dell’esistenza, nessuno come chi è tormentato dalla malattia, sa insegnarci la serenità: il malato, dunque, è di per sé un miracolo, un infermo, credente, nella malattia conferma la sua fede e, nel nome di Maria, percorre la strada che Dio vorrà, perché la Vergine, Salute degli Infermi, è per loro la Mamma sempre presente, in cui confidano e sperano fino all’ultimo istante di questa vita terribile e straordinaria: a Maria, dunque, affidiamo i nostri malati, affinché ne sostenga lo spirito affranto e a Maria affidiamo anche i medici, perché siano coloro che diagnosticano e curano e che sanno trasformarsi in compagni di viaggio, benevoli e generosi, al fianco di chi percorre la più difficile delle Vie Crucis…

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ARPINO

La FACCIA VIOLENTA e omertosa di una frazione Una undicenne rapinata all’uscita della scuola media “Puccini”. di Angela Uliano

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ochi giorni fa una ragazzina di 11 anni è stata rapinata del proprio cellulare all'uscita della scuola media “Puccini” di Arpino. La notizia non ha fatto scalpore, non ha riempito nemmeno un rigo di un qualsiasi giornale, in fondo era solo un cellulare e lei solo una ragazzina. “Le istituzioni scolastiche hanno dei limiti territoriali che non vanno oltre il cancello della scuola. Noi ci siamo limitati a fare una segnalazione telefonica a chi di dovere”. Premesso che non ho mai ben ca-

pito chi sia “chi di dovere” in questi casi ma la cosa che mi sconvolge di più è la totale assenza fisica e morale di tutti coloro che dovrebbero prevenire un atto di violenza. Perchè, che sia ben chiaro, la ragazzina ha subito un atto di violenza. Mi chiedo dove sono finite le volanti che fine a qualche anno fa erano all'uscita delle scuole per dare un segnale di presenza sul territorio. Dove sono le politiche di prevenzione alla violenza e soprattutto mi chiedo se davvero la scuola finisce aldilà di un cancello. Anche perchè fuori da quel cancello non c'è solo il pericolo di essere

Arpino: anziana in casa derubata da falsi Carabinieri Continua l’escalation di criminalità nella nostra città. di Antonella Storti

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ra non si sta tranquilli nemmeno tra le mura domestiche. Nella propria casa, dove si pensa di

essere al sicuro dalle bande criminali che imperversano in città, creando allarme e preoccupazione tra i residenti. Una anziana donna è stata derubata in casa nei giorni scorsi. Il caso è accaduto ad Arpino: “l’altra città”, abbandonata al suo destino di degrado e criminalità. Erano da poco passate le 2 di notte, quando, secondo gli accertamenti dei carabinieri tre individui col volto coperto da un passamontagna e armi in pugno hanno bussato all'abita-

derubati ma anche di essere investiti da un Tir o cadere in una delle innumerevoli buche o se fai attività pomeridiane di uscire nel buio totale poiché l'illuminazione esterna è stata “tagliata”. Spesso, commentando il comportamento di molti ragazzi, gli adulti, anche in un modo semplicistico, affermano che i “ragazzi di oggi” non hanno più valori, non hanno nulla in cui credere. Ma per arrivare ad avere dei valori morali a cui ispirarsi devono in primo luogo averli le persone che li circondano. E' dalla famiglia che vengono le informazioni importanti questo è vero ma è dalla scuola che possono imparare a scindere ciò che è buono da ciò che è cattivo e dalla società che li circonda vengono contaminati da idee, ideologie e modelli di vita. E' evidente che ad Arpino i ragazzi non possono vivere la loro età in maniera spensierata ma soprattutto ...è meglio che non se ne parli. zione della donna, e qualificandosi come carabinieri hanno intimato di aprire la porta. Una volta fatto irruzione nella casa della sventurata anziana, l’hanno immobilizzata. La vecchietta: una 73enne, residente nella frazione arpinese,in preda ad un comprensibile spavento è stata messa in condizione di non potersi muovere. Dopo aver bloccata la donna,hanno prelevato una carta di credito, un libretto postale, un paio di orecchini d'oro e 115 euro in denaro contante. Quindi la fuga dalla casa. Grande lo spavento dell’anziana donna. Subito partite le indagine, stavolta dei veri carabinieri. La speranza è che i militari risalgano ai delinquenti che hanno violato l'abitazione dell’anziana donna, assicurandoli alla giustizia.

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S T O R I E D I PA ES E

Un’ora in farmacia Cronache di involontaria comicità tra parafarmaci, farmaci e sanitari di genere vario. di Margherita De Rosa

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chi, in questo periodo caratterizzato dai rigori invernali, non è capitato di trascorrere qualche minuto, o forse una porzione d’ora in farmacia? A pochissimi fortunati a cui non è toccato in sorte il malanno stagionale o a quanti, ancora più fortunati, “delegano” l’increscioso compito di acquistare il farmaco di rito, ma, nella stragrande maggioranza dei casi, la puntatina in farmacia è d’obbligo e, a dire il vero, in molti casi si sta davvero in ottima compagnia…eh si, perché tra anziani poco esperti in nome di farmaci, giovani ancora scarsamente acculturati circa ansiolitici ed antispastici, uomini attempati alle prese con ritrovati di nuovissima generazione e di difficilissima definizione, c’è sicuramente da divertirsi, basta essere nello spirito giusto, dimenticare i propri impegni ed assistere allo spettacolo, gratuito ed esilarante, che prende forma dinanzi ai propri occhi. Giorni fa, in una frequentatissima farmacia del centro storico di Casoria, le scene da cabaret si sono susseguite a ritmo vertiginoso: probabilmente quale conseguenza del freddo pungente, che poco favoriva la concentrazione, o per una particolare congiuntura astrale, l’equivoco sembrava essere inevitabile… Inizialmente, la questione si appuntava sull’epocale quesito abitualmente posto dal commesso: << Scontrino normale o parlante? >>; ebbene, la simpatica vecchietta, accondiscendente e solare ripeteva : << Si, si!>>, al che lo zelante impiegato, poverino, non avendo ben chiara la risposta ribadiva: << Parlante? >>, e la vecchietta: << Si, si!>>: dubbio amletico e nuova interrogazione: << Normale? >>, risposta prevedibile: << Si, si >>: la tragedia prendeva corpo vistosamente, il commesso non potendo urlare più di quanto non avesse già fatto e non avendo altro mezzo per comunicare con l’anziana signora se non il linguaggio dei gesti, cosa improponibile, o un labiale ben scandito dal sonoro, ripete: << Normale o parlante? >>: risposta nuova ed inattesa: << Eh, eh! >>, ossia l’equivalente di un sì più confidenziale…battaglia persa, dunque, è necessario issare bandiera bianca, anche perché

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gli altri clienti rumoreggiano, infastiditi dalle lungaggini procedurali ed incitano l’emissione di questo “cavolo di scontrino” comunque esso sia, tanto: << ‘ A signora è sempe cuntenta! >>. Nella discussione, già protrattasi eccessivamente, si inserisce, assai inopportunamente, un giovane, che comincia a chiedere ai presenti: << Ma io non ho mai capito che è questo scontrino parlante…>>, ed ecco che si eleva un vocio di sapienti luminari, che si accingono a fornire spiegazioni, del tipo: << Lo scontrino è parlante quando lo scaricate sul 730 >>; non soddisfatto, il ragazzuolo desideroso di apprendere, insiste: << Lo scarico, che significa? >>, e il popolo informato: << Che poi vi danno il 20% >>: spiegazione alquanto vaga e poco logica, ma il giovane appare soddisfatto ed opta per lo scontrino parlante, in corrispondenza di una spesa di tre euro ed immemore di non compilare alcuna dichiarazione dei redditi: tuttavia, la goduria di poter aspirare al 20% gli ha tolto i lumi della ragione ed ora che sa di poter recuperare ben 60 centesimi è al settimo cielo… poi è la volta dello “sponsor” della farmacia, che garantisce agli avventori serietà e disponibilità massima, illustrando ad una timida cliente, bisognosa di un colloquio più riservato con il dottore, le modalità di approccio con l’esperto: << Signora, ma non si preoccupa, lei chiama il dottore e dice: dottò, venite cchiiù accà, che v’aggia dicere na’ cosa personale! Così quello si avvicina e parla con voi nel rispetto della paisi…>>: eh già, la paisi è una cosa molto delicata e, specie in farmacia, poi, è d’obbligo! Peccato però che la signora, per ottenerla, debba comunicarlo a metà clientela: ma, niente paura, lo sponsor ha pensato anche a questo: << Se poi volete ancora più paisi, basta che fate: pssss! Dottò! Poi ‘o “zinniate”, chillo capisce e nun se n’accorge nisciuno!>>: bah, sarà, tuttavia qualche perplessità rimane e la signora rinuncia alla “paisi” ed all’imbarazzante quesito da porre all’ignaro farmacista. E’ poi la volta di un altro giovanotto, che chiede aiuto all’amico: << Senti, io non mi ricordo bene il nome della medicina, mi pare che si chiama “Milassa”: famm’o piacere, dillo tu…>>: il diniego è immediato: << No no, è troppo difficile, io o ddico dimane!>>…tra

preghiere e rifiuti arriva il turno dello sventurato giovane, che, al momento della richiesta sembra essere sul banco degli imputati: << Dottò, mi date una confezione di… Melassa ? >>; il dottore lo guarda incredulo: <<Siete sicuro che dovevate comprare qualcosa in farmacia? >>; il giovane, sconfortato e vinto nell’ultimo barlume di orgoglio, risponde: << Aggio sbagliato… o ssapevo! No, dottò, dovevo venire in farmacia, mammà mi ha detto di farmi dare la melassa, no, la melissa…nà cosa accussì, mo nun me ricordo, mannaggia! >>, al che il farmacista, senza scomporsi, gli chiede: << Ma perché sua madre prende questo farmaco? >>, sempre più agitato il ragazzo replica: << non li prende mammà queste capse, le prende la nonna quando non ‘ngarra a mettere il filo nell’ago e gli vengono i nervi…>>; << e come ha detto che si chiama il prodotto?>>; << Dottò, ma allora mi volete mortificare! >>; << no, no, forse ho capito, ditemi quello che avete detto prima, per favore…>>: la tensione aumenta, goccioline di sudore imperlano la fronte del giovane e qualcuna fa la sua apparizione anche sul cranio del farmacista… con uno sforzo sovrumano, il ragazzo ripete con una certa concitazione, frutto di una ritrovata dignità: <<Melassa o melissa: mò vedite voi, le medicine le dovete sapere i medici e i farmacisti, no noi poveri malati! >>: sull’orlo di una crisi di nervi il “paziente medico”, e si perdoni l’ossimoro, facendo leva sul collaudato self control di cui sempre si deve disporre quando si ha contatto con il pubblico, chiede: << Forse vuol dire Mirilas?>>: il ragazzo, dimentico del precedente risentimento, preso da un delirio di gratitudine, esplode letteralmente in un plateale: << Dottò, site grande! E’ proprio chisto ‘o nomme, si si, mò me ricordo: bravo, bravo dottò, grazie, grazie: da oggi in poi questa sarà la mia farmacia! >> e negli occhi del dottore si legge un lieve disappunto: se per ogni richiesta del nuovo cliente bisogna giocare alla ruota della fortuna, comprando vocali e consonanti per costruire il nome di un farmaco, ebbene, il calmante servirà più al farmacista che al cliente, ma anche questo fa parte del “pacchetto”! Infine, per chiudere in bellezza, va registrata la strana richiesta di chi, pronto ad abbracciare le nuove tecnologie, chiede << un termometro vegetale, perché quello col gallo non scende >>: quale messaggio si nasconde in siffatto codice, a metà strada tra culinaria e zootecnia? Ai lettori l’arduo compito di scoprire il mistero…

il giornale di Casoria • Domenica 19 febbraio 2012


L'EMIGRANTE

La Grecia BRUCIA

L’antica Ellade culla della civiltà occidentale sull’orlo del baratro. di Edy Vitale

L

a Grecia è in fiamme. Immagini e suggestioni che danno i brividi. Ritornano alla mente l'Ellade classica, Atene, Sparta, leggendari legislatori , guerrieri, miti ed eroi. L'Ellade culla della civiltà occidentale... A distanza di secoli, il fascino di questa terra splendida ed orgogliosamente superba resta intatto, anche se ormai mancano i Licurgo, i Solone e l' economia è sull'orlo del baratro. In effetti la Grecia è già in default, come sostiene Emilio Colombo, docente di Economia Internazionale alla Bicocca di Milano:«Che il Paese, già adesso, non sia più solvente lo dimostra l’offerta fatta agli investitori di restituire loro solamente il 50% del valore di titoli che hanno in mano». La Troika composta da Ue,Fmi e Bce concederà tempo sino al 2015 alla Grecia per generare nei suoi conti un avanzo primario da 4,5 miliardi di euro, ma in cambio di ulteriori pesantissime misure da parte del governo, con il licenziamento di

quindicimila statali, il taglio del 22% sui salari e lo stop agli aumenti di stipendio. Solo così si potrà sbloccare il piano ulteriore di aiuti da 130 miliardi di euro. E' pur vero che la Grecia si è infilata nel tunnel per propria colpa, perchè ha truccato i conti per poter entrare nell'UE, ma ora è necessario che il problema del debito in Europa sia risolto in maniera cooperativa, altrimenti tutti i Paesi membri andrebbero incontro a conseguenze irrimediabili. Lo stesso presidente Barroso dice:«Vogliamo la Grecia nell'euro. Questo è molto importante non solo per lei, ma anche per l'euro e per il progetto europeo». Infatti la credibilità dell'Unione monetaria subirebbe un duro colpo, per non aver previsto i problemi di un Paese membro in tempo utile e non avervi posto rimedio e molte nazioni, per primo il Portogallo, potrebbero uscire dall'eurozona. Intanto la popolazione greca non ce la fa più, si ribella ai gravosi provvedimenti che dovrebbero salvare il Paese dalla bancarotta: ha chiesto all'Ue aiuti e nello stesso

tempo ha sperato in una riforma radicale dell'economia e della struttura statale che il governo non è in grado di fare. Ma l'UE ha preferito incidere sulla struttura economica del settore privato con interventi che si potevano realizzare in un secondo tempo. La cosa più grave è che manca una prospettiva di sviluppo per un Paese di 11 milioni di abitanti, con 3 milioni sotto la soglia di povertà nazionale, che è molto inferiore alla soglia di povertà europea. Un milione e 300mila persone sono disoccupate, pari a un giovane su due, e chi lavora spesso guadagna 500-600 euro al mese. Ci sono famiglie intere in cui entrambi i genitori sono disoccupati, e problemi di malnutrizione dei bambini . E’ questa la Grecia di oggi. Non è possibile che l'unica soluzione sia la svalutazione interna del Paese, l'abbattimento del costo del lavoro, in modo che la Grecia diventi competitiva rispetto a Turchia, Cina e India. Comprensibile la rabbia e la disperazione della popolazione. La maggioranza parlamentare intanto ha approvato la manovra finanziaria e i tagli, ma ha anche fissato nuove elezioni ad aprile. Ora l'Ue, preoccupata, chiede che gli impegni assunti vengano rispettati anche dopo le elezioni.

L'EVENTO

Riceviamo e volentieri pubblichiamo.

Porte aperte alla PALIZZI La scuola si apre al pubblico.

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abato 4 febbraio l’Istituto Comprensivo Statale “F. Palizzi” presso la sede succursale di via duca d’Aosta, ha dedicato il pomeriggio all’iniziativa dal titolo “Open day”, svolta allo scopo di presentare ai giovanissimi studenti e alle rispettive famiglie, le prerogative e gli indirizzi che la scuola offre. L’evento si inserisce nella direttiva di creare un filo diretto con l’utenza scolastica e di orientare i genitori allo scopo di renderli consapevoli delle scelte educative e dei pro-

getti che la scuola mira ad offrire ai singoli alunni. Un pomeriggio di vera e propria apertura da parte sia del corpo docente che della dirigente Sabrina Capasso, da sempre attenta e sensibile alle istanze e alle esigenze dei piccoli utenti che si affacciano alla scuola media. La scuola va incontro alle famiglie prima ancora che esse si pongano l’interrogativo di quale scuola scegliere, un modo per semplificare e chiarire le attività didattiche e di fugare eventuali interrogativi circa le attese degli studenti. La scuola

il giornale di Casoria • Domenica 19 febbraio 2012

che assume il ruolo di un’istituzione aperta e accogliente, scuola in cui la parola scuola si riempie di contenuto perché fa conoscere i docenti, fa conoscere le idee, fa conoscere la dirigenza e si pone anche come momento di aggregazione e di socializzazione. Il pomeriggio è stato allietato da giochi ludici proposti dalle prof.sse Napolitano e Altamura ai nuovi iscritti e da un concerto degli alunni della secondaria di primo grado preparato dal prof. Carlo De Luca e dalla prof. Borriello che hanno offerto un saggio della preparazione e dell’entusiasmo con cui svolgono la loro funzione. Il risultato di pubblico e di presenze è stato soddisfacente dando ragione ai promotori dell’evento il cui slogan può riassumersi: “Benvenuti alla Palizzi”! Prof. De Petrillo Iesusa 11



L'EVENTO

Il mito dei Doors rivive a Casoria Grazie a un gruppo di ragazzi armati di talento e passione per la band californiana, oltre che per la musica in generale. di Luca Scialò

I

n una calda estate californiana del 1965, su una spiaggia di Venice Beach, Jim Morrison e Ray Manzarek - entrambi studenti della UCLA – gettavano le basi per la creazione di una leggenda del Rock: i Doors. Passeggiando lungo la spiaggia, Morrison canticchiò a Manzarek il testo di una canzone che aveva appena scritto, Moonlight Drive, dichiarandogli anche la sua totale inesperienza musicale e quindi l'impossibilità di tradurla su pentagramma. Manzarek, riconoscendo in Morrison delle potenzialità interessanti, gli propose di creare un nuovo gruppo. Così, attraverso le sue conoscenze, Ray ebbe la possibilità di ingaggiare Krieger, interessato al flamenco, e Densmore, appassionato di jazz, che già suonavano con un gruppo chiamato The Psychedelic Rangers. Fu Morrison a scegliere il nome del gruppo, ispirandosi a una frase di William Blake estratta dal libro di Aldous Huxley - Le porte della percezione (The Doors of Perception) datato 1954. La formazione definitiva fu dunque composta

fin da subito da loro quattro: Jim Morrison voce, Robby Krieger chitarra, Ray Manzarek tastiere, tastiera basso, voci e John Densmore batteria e percussioni) e dopo alcune audizioni poco esaltanti, il gruppo decise di fare definitivamente a meno di un bassista. Il primo loro album fu l’omonimo The Doors, dato alle stampe il 4 gennaio 1967. La loro musica fu una fiamma breve ma intensa, durata “appena” sei anni ma quanto bastava per offrire a una generazione una colonna sonora di quel movimento controculturale che fu il Sessantotto. Anche se il gruppo continuò fino al 1973, non fu più lo stesso dopo la dipartita del frontman Morrison, avvenuta a Parigi due anni prima (3 luglio) in circostanze mai del tutto chiarite. Inutile dire che innumerevoli sono state e sono (e saranno) le Cover band proliferate in giro per il Mondo per omaggiare una siffatta leggenda del Rock americano. Anche Casoria non è da meno, con alcuni ragazzi che hanno messo in piedi un proprio gruppo: The Doors ’67 (hanno anche un’omonima pagina su Facebook, dove è possibile anche contattarli per le serate). I componenti sono: Alfonso Auditano alla chitarra, Salvatore Coppola alle tastiere, Fabio Filippelli al basso, Stefano Positano alle percussioni e nell’ingrato ruolo che fu di Jim Morrison: Lucio Vacchiano. Il quale se la cava anche molto bene. Il loro nome,

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afferma quest’ultimo, “è stato scelto perché ‘67 è l'anno del genere musicale psichedelico, ma soprattutto, è quello del primo album della band californiana. Inoltre, a quell’anno è legato un altro evento controrivoluzionario degli anni ’60: la Summer of love”. Quest’ultima si riferisce all'estate del 1967, quando una folla senza precedenti di circa 100.000 ragazzi giunse nel distretto di Haight-Ashbury a San Francisco, creando le premesse per un fenomeno di ribellione culturale e politica senza precedenti, il sessantotto. La "Summer of Love" è ritenuta pertanto il momento in cui la controcultura hippie si è manifestata al grande pubblico e i Doors, con la gettonatissima Light my fire, ne furono senza dubbio la colonna sonora. Anche se, rispetto ad altre band o solisti del periodo, ne misero in risalto il lato cupo, struggente e sofferto. Il repertorio è molto ampio; i pezzi maggiormente provati sono comunque Love me two times, Light my fire e People are strange. In occasione del 40 anniversario vogliono proporre il nuovo inedito She smells so nice e molti brani tratti dal disco LA woman, ristampato qualche settimana fa. Casoria sforna dunque tanti talenti, molti dei quali restano purtroppo nell’anonimato. E anche per questo noi siamo sempre pronti a scriverne sulle nostre pagine.

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RUBRICA MEDICA

Farmaci in gravidanza Istruzioni per l'uso. A cura della Dott.ssa Rossella Pace

I

n gravidanza è bene utilizzare farmaci solo se strettamente necessari e di provata efficacia. La terapia va sospesa, se rischiosa per il feto, appena si accerta l'esistenza della gravidanza. Non sempre, però, è possibile sospendere la terapia – per esempio nelle donne ipertese, diabetiche, affette da malattie metaboliche o da epilessia, ma la si può sostituire con altre molecole più adatte e più sicure per la salute di mamma e bambino. Il periodo più delicato, in cui è consigliabile usare maggiore prudenza, è quello dei primi tre mesi, durante i quali si formano gli organi principali. Nel corso del primo trimestre, infatti, i farmaci possono causare malformazioni congenite (teratogenesi). L’embriogenesi è completata verso la 12ª settimana ed è quindi evidente che la somministrazione di farmaci dopo tale data non causerà malformazione fetale. Potrebbe però causare arresto della crescita, alterazioni ossee e delle performance mentali e comportamentali. Farmaci consentiti in gravidanza, per i quali non sono mai stati evidenziati effetti negativi sul feto: alcuni antibiotici (penicillina, amoxicillina, ampicillina, eritromicina), l'acido folico, le vitamine a basso dosaggio, il ferro, i farmaci per ridurre le contrazioni uterine, il paracetamolo (come antifebbrile e antidolorifico), anestetici. Si raccomanda che le donne in dolce attesa assumano regolarmente almeno 0,4 mg al giorno di acido folico. E' necessario assumerlo almeno un mese prima del concepimento e proseguire per tutto il primo trimestre di gravidanza. L'assunzione di acido folico riduce il rischio di gravi malformazioni del sistema nervoso nel nascituro, con anomalie a livello del cervello e della colonna vertebrale, che possono determinare aborto o handicap permanenti (la più comune è la spina bifida). Farmaci da evitare in quanto hanno effetti dannosi (o sospetti) sul feto, non di tipo teratogeno: i diuretici (in particolare i tiazidici), alcuni antidolorifici, ansiolitici, narcotici, alcuni antibiotici quali il cloramfenicolo e la rifampicina, gli antidiabetici 14

orali. Chi fa uso di farmaci per curare disturbi d'ansia e indurre il sonno, ossia le benzodiazepine, dovrà far ridimensionare il dosaggio visto che tali farmaci provocano nel feto una seria caduta di tono e vitalità, sonnolenza alquanto accentuata e riluttanza alla suzione. Per quel che riguarda gli analgesici sarà meglio usarli solo in casi estremi perché è stato accertato che il dolore intenso può incidere sulla stimolazione della contrattilità dell'utero. Infine, sarà utile ricordare che l'uso di narcotici, soprattutto l'eroina, può portare all'assuefazione prenatale e per questo motivo i disturbi legati all'interruzione della droga possono essere estremamente pericolosi per il neonato. Farmaci teratogeni quelli, cioè, che causano una maggiore incidenza di difetti congeniti e quindi da evitare: • alcuni antitumorali - rischio di malformazioni del sistema nervoso centrale e a carico degli arti; • alcuni antitiroidei - danni alla tiroide e il gozzo fetale; • gli ormoni sessuali - alterazioni degli organi genitali del neonato;

• retinoidi e vitamina A (spesso usati nella terapia dell'acne) - malformazioni a carico del sistema nervoso centrale, dell'orecchio e del cuore; • alcuni antibiotici - come le tetracicline malformazioni e deformazioni ossee sul feto; • antiepilettici - come l'acido valproico, che aumenta il rischio d'insorgenza di spina bifida e dimorfismi facciali; • litio carbonato - usato in caso di psicosi maniaco-depressive, può aumentare il rischio di malformazioni cardiache; • penicillamina - malformazioni scheletriche; • antiulcera a base di cimetidina - possono danneggiare il sistema nervoso centrale del nascituro; • warfarin e altri anticoagulanti orali - possono causare una sindrome caratterizzata da difetti nasali, malformazioni del sistema nervoso centrale, ritardo mentale e iposviluppo fetale. Quasi tutti i foglietti illustrativi presentano l'indicazione "controindicato in gravidanza", ma nella maggior parte dei casi si tratta solo di una forma di cautela proprio perché il farmaco non possiede un'adeguata documentazione sull'impiego durante l'attesa: è buona regola informare subito il proprio medico che valuterà attentamente il reale rapporto rischio/beneficio e deciderà cosa è meglio fare.

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U LT I M A PA G I N A

RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO

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a GORI E’ CHIAMATA A RIMBORSARE IL CANONE DI DEPURAZIONE PER GLI ULTIMI CINQUE ANNI. SUL SUO SITO E’ POSSIBILE SAPERE QUANTO SPETTA DI RIMBORSO: http://www.goriacqua.com/RimborsoDepurazione.aspx L’ASSOCIAZIONE CODACONS DI CASORIA – VIA GIACINTO GIGANTE 26 CASORIA OGNI MERCOLEDI DALLE ORE 18:00 ALLE 19:00 E’ A DISPOSIZIONE DEGLI UTENTI PER TUTTE LE INFORMAZIONI SUL CASO. Il canone di depurazione è regolato dall'art. 14 della legge 5 gennaio 1994, n. 36 (c.d. Legge Galli “disposizioni in materia di risorse idriche”) relativo alla "tariffa del servìzio di fognatura e depurazione". Il primo comma di questo articolo dispone che “la quota di tariffa riferita al servizio di pubblica fognatura e di depurazione è dovuta dagli utenti anche nel caso in cui la fognatura sia sprovvista di impianti centralizzati di depurazione”. La Cassazione aveva confermato tale disposizione nella nota sentenza 96/2005. La Corte di Cassazione civile,

nella nota sentenza n.96 del 4 gennaio 2005, stabiliva che l'obbligo di corrispondere il canone di depurazione prescinde dall'effettiva utilizzazione del servizio. Questo significava che anche gli utenti che non usufruivano del servizio di depurazione (perché assente o inattivo) erano chiamati a versare apposito canone per provvedere sia alle spese di gestione ordinaria del depuratore che a quelle di installazione e di completamento. Dunque il canone per i servizi di depurazione delle acque reflue era dovuto indipendentemente non solo dall’effettiva utilizzazione del servizio ma anche dalla istituzione di esso. Con sentenza n. 11800 del 21 maggio 2007, la Cassazione respingeva il ricorso del comune di S. Agnello, stabilendo che il canone di depurazione va pagato solo nel caso in cui il comune sia dotato di un vero e proprio impianto di depurazione. . La vera rivoluzione normativa avviene solo nel 2008 quando la Corte Costituzionale dichiara l’illegittimità costituzionale chiamata a giudicare la legittimità del pagamento della quota di depurazione nelle bollette dell’acqua, a seguito del ricorso presentato da un utente privato campano contro le somme versate alla G.O.R.I. S.p.A., azienda di erogazione della fornitura idrica nell’ATO 3 Campania, per un servizio di depurazione non reso ne ha dichiarato l’illegittimità. La sentenza n. 335 depositata il 10 Ottobre 2008 dichiara l’illegittimità costituzionale dell'art. 14, comma 1 della Legge Galli (sia nel testo originario, sia nel testo modificato dall'art. 28 della legge 179/2002) nella parte in cui prevede che la quota di tariffa riferi-

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ta al servizio di depurazione è dovuta dagli utenti anche nel caso in cui la fognatura sia sprovvista di impianti centralizzati di depurazione o questi siano temporaneamente inattivi. Nella stessa sentenza viene inoltre dichiarata anche l’illegittimità costituzionale dell'art. 155, comma 1, primo periodo, del D.Lgs. 152/06 (c.d. Testo Unico Ambientale), nella parte in cui stabilisce lo stesso principio. In pratica, con la dichiarazione di illegittimità della norma, viene determinato, per il futuro, che non è più richiedibile la tariffa relativa alla predisposizione e prestazione del servizio di depurazione se il comune non è dotato di un depuratore attivo e funzionante. TUTTI GLI UTENTI DELLA GORI E DI QUEI COMUNI DOVE SI PAGA IL CANONE DI DEPURAZIONE MA NON VI E’ UN DEPURATORE HANNO DIRITTO AL RIMBORSO PER GLI ULTIMI CINQUE ANNI. (es. Cercola, Volla, Pomigliano d’Arco e Castello di Cisterna e altri 67 comuni.) La sede Codacons di Casoria è a disposizione di tutti per i chiarimenti del caso. Codacons Casoria

Anno II - Numero 6 Domenica 19 febbraio 2012 Questo numero è stato chiuso in redazione il giorno 15 febbraio 2012. ilgiornaledicasoria@libero.it Tel. 081 7588818 - 3358270557 Inserto di Napolincasa News Aut. Tribunale di Napoli n. 0062 del 30/09/2005 Editore: Carlo De Vita Via S. Di Giacomo, 6/8 - 80026 Casoria (NA) casadevita@libero.it Direttore responsabile: Giuseppe Storti Segreteria di redazione: Imma D'Angelo - Anna Baratto casadevita@libero.it Direzione e redazione: Via S. Di Giacomo, 6/8 80026 Casoria (NA) Tel. 081 7588818 Progetto grafico, impaginazione e stampa: Grafis print s.a.s. Via A. Lauro, 1/5 - Casoria (NA) Tel. 081 7382350 - www.grafisprint.com

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