Il Giornale di Casoria

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Anno II - Numero 7 - Domenica 26 febbraio 2012

Periodico di informazione dell’area a nord di Napoli - www.casacasoria.it - Distribuzione gratuita

Cosi è... (se vi pare)


EDITORIALE

Cosi’ è (se vi pare) I fatti della settimana. di Giuseppe Storti

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osì è (se vi pare) è un'opera teatrale di Luigi Pirandello. L'opera è imperniata su di una tematica spesso affrontata dal grande autore siciliano: l'inconoscibilità del reale, di cui ognuno può dare una propria interpretazione che non coincide necessariamente con quella degli altri. Si genera così un relativismo delle forme, delle convenzioni e dell'esteriorità, un'impossibilità a conoscere la verità assoluta. I classici ci riportano alla nostra realtà: Casoria. Spesso si ha la sensazione: in verità è qualcosa in più di una sensazione che il “Palazzo” della politica, alle prese con il giornaliero “gioco delle parti”, incorra nell’inconoscibilità del reale. Ovvero delle problematiche: talune endemiche, che affliggono la cittadinanza. Questo giornale, intanto, è aperto ai contributi di tutti. Per evitare interpretazioni che non possano coincidere con quelle degli altri, Pirandello docet, stiamo anche evitando interviste. Chiediamo interventi diretti. Ha iniziato Emilio Polizio, la settimana scorsa. In questo numero, invece, ospitiamo il contributo del segretario cittadino dei Democratici, Pasquale Amoroso. Ben vengano anche altri interventi. La gente vuole capire cosa sta succedendo. Come mai una maggioranza, in verità spuria ed eterogenea, uscita vittoriosa dalle urne, con un sensibile vantaggio al ballottaggio, in primis raccolto sulla persona del Dr. Carfora, non riesca dopo poco meno di 9

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mesi a governare la città, espletando il programma elettorale prospettato ai cittadini. Solo questo null’altro si chiede alla politica. Chiarire. E poi essere consequenziali. Fare politica non è un obbligo di legge. Né lo prescrive il medico. Ma se si sta sul ponte di comando al timone di una città di quasi centomila abitanti, non si può come novelli “ Schettino” dire “vabbuò” mentre le tante falle fanno inabissare e sprofondare sempre di più Casoria. Le cifre del censimento, ancora ufficiose, dimostreranno che Casoria è ancora fortemente e densamente abitata, anche in piccola parte

per l’effetto dello stanziamento ormai fisso di tre campi Rom sul territorio. A questo proposito va detto che avere sul proprio territorio persone che vivono in quelle condizioni disumane è indegno di una città d’arte come la nostra. A meno che il titolo conquistato dai Commissari straordinari all’epoca, non sia inteso, oggi, come: “ città dell’arte di arrangiarsi”. Quindi attendiamo altri interventi sulla situazione politica attualmente in essere, per consentire un dibattito franco, serio e non sterile, con la convinzione che Casoria merita almeno di essere governata senza più passi falsi e fughe dalle responsabilità. In caso contrario, il gioco della democrazia prevede la via delle urne. Intanto registriamo che sulle tematiche da noi sollevate, altri comuni vanno avanti. Ci riferiamo al Comune di Villaricca, che non è certo Abbiategrasso o Todi, Ebbene in quel Comune, apprendiamo che apre uno sportello antiraket. Che avrà sede nella casa comunale. Noi ne abbiamo parlato nel numero 22 del 4 dicembre 2011. Chiedendo lumi sull’iniziativa intrapresa dai Commissari straordinari nel 2006, allorquando uno sportel-

lo similare fu inaugurato alla presenza di alte autorità istituzionali. Si prevedeva un ruolo, per la nostra città di capofila di altri 9 comuni. Poi più nulla. Questo dopo la cessazione della Commissione straordinaria. Inoltre, sempre a Villaricca, il sindaco spiega che è già operativo un sistema di videosorveglianza cittadina quale deterrente e rete di protezione contro la criminalità. Questi sono fatti. Un’altra politica è possibile? Riteniamo di sì. Ma ci preme di sottolineare anche un’altra cosa. Riguarda la società in house Casoria Ambiente, di cui attualmente il Comune, detiene il 100% del capitale. Nel Decreto “ Cresci Italia” adottato dal Governo Monti, innanzitutto si prevede l’impossibilità di affidamento diretto oltre certe soglie. Quindi gara ad evidenza pubblica. Poi ancora che esse siano assoggettate al patto di stabilità interna. Sono tenute all’acquisto di beni e servizi secondo le disposizioni del codice dei contratti. Al personale poi si applicano i principi relativi alle procedure di reclutamento della Pubblica Amministrazione, nonché delle disposizioni che stabiliscono a carico degli Enti Locali divieti o limitazioni alle assunzioni di personale , contenimento degli oneri contrattuali e per consulenze. Attualmente la società con il caos determinato dal mancato insediamento dei componenti il cda è senza vertici. Il presidente nominato, Dr. Aiello, senza nemmeno insediarsi, si è dimesso. Allora è lecito chiedere quale sia il futuro della società? Considerato che i soldi li mettono i cittadini pagando un’onerosa tassa sulla spazzatura. Ecco queste sono le domande a cui deve rispondere la politica. Non altro. Infine la gravissima situazione ambientale sul nostro territorio. Non solo roghi e immondizia, i fattori di rischio per la salute dei cittadini sono molteplici. Li abbiamo indicati più volte. Ora c’è un’inchiesta della magistratura. Quando arriva la magistratura e le forze dell’ordine, significa che l’amministrazione e il governo del territorio non hanno funzionato bene. A parte le ipotesi di reato, che non ci competono. Anche su queste tematiche aspettiamo interventi dell’assessore al ramo, che abbiamo chiesto, giusto per spiegare ai cittadini ciò che si sta facendo. Un modo anche per tranquillizzare l’opinione pubblica. Buona domenica!

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POLITICA

Una crisi politica estenuante La pazienza dei cittadini è ormai finita. di Rosa Davide

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ravamo rimasti allo scorso consiglio comunale, caratterizzato dalla completa assenza dell’attuale maggioranza al governo della città. La situazione di stallo, che continua ad immobilizzare la politica casoriana ormai da qualche mese, è diventata insostenibile e non sembra avere fine. L’incontro dei consiglieri, degli assessori e del segretario cittadino con Andrea Orlando sembrava essersi concluso aprendo uno spiraglio di luce: si sarebbe dovuto stilare un documento programmatico da presentare al primo cittadino, Enzo Carfora, al fine di rilanciare l’amministrazione. Questo documento, di cuoi tutti conoscono il contenuto in maniera ufficiosa, non è mai diventato ufficiale. Evidentemente le fratture, che dividono da tempo il Partito Democratico non sono ancora state sanate e chissà se mai potranno esserlo. Il dato di fatto certo e che ancora in troppi continuano ad ignorare è che i numerosi problemi che affliggono la città non possono più aspettare, i cittadini non possono più aspettare…la pazienza è finita. Nei giorni scorsi, attraverso un comu-

nicato stampa, la dottoressa Rosa Sosio, ha ufficializzato la sua posizione di vicinanza al sindaco Vincenzo Carfora e allo stesso tempo anche al Partito Democratico. Il consigliere comunale Sosio ha dichiarato di aver visto l’incontro tra il sindaco di Casoria e Andrea Orlando come un passo positivo per la risoluzione dell’attuale questione politica. La strada sembrerebbe essere chiara: “portare avanti alcuni punti programmatici concordati per il rilancio della città e poi una verifica politica per sgomberare il campo da dubbi e difficoltà, il tutto in tempi brevissimi.” D’altra parte, hanno voluto chiarire le loro posizioni anche i due assessori del PD, Gagliardi e Tignola, attraverso una nota congiunta. Il contenuto di quest’ultima si avvicina molto a quanto già detto dal consigliere Sosio. Una posizione dunque di vicinanza e solidarietà al sindaco Carfora, il quale sta cercando di uscire in ogni modo e con ogni mediazione possibile da questa crisi ormai divenuta estenuante. I due assessori sperano dunque che in pochi giorni, o addirittura nelle prossime ore, di poter mettere fine a questo stato di cose, veramente imbarazzante agli occhi della città. Si parlava di ore, ma sono già passati in realtà giorni, settimane. La concezione del tempo per la politica sembra davvero essere troppo distante dalla realtà. Di fronte a questa situazione di immobili-

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smo alcuni membri dell’opposizione ritengono che sarebbe meglio tornare alle elezioni, nonostante sia passato così poco tempo dalle ultime. Mentre le voci continuano a girare, le strumentalizzazioni e i fraintendimenti continuano ad essere all’ordine del giorno. Ancora si parla di un possibile fenomeno di trasformismo, per il quale alcuni membri dell’opposizione sarebbero disposti a passare tra le file della maggioranza, nonostante il sindaco Carfora abbia più volte affermato che piuttosto preferirebbe le dimissioni. In una situazione delicata come questa limitiamoci a riportare i fatti, i documenti ufficiali e non quelli ufficiosi, evitando di alimentari sterili quanto inutili polemiche. Non ci si può permettere di fare scommesse, la posta in gioco è veramente troppo alta, si parla del futuro di questa città e del benessere dei suoi cittadini. Come sempre, continueremo a tenervi aggiornati, anche sul portale web www.casacasoria.it Buona Domenica!

è anche online!!!

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ARPINO

Cronache dall’altra città Arpino “sgarrupata” i cittadini segnalano... di Giuseppe Storti

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i scrivono i nostri lettori di Arpino. Il Giornale di Casoria e’ anche il il giornale di Arpino. Se Atene(Casoria), piange Sparta(Arpino), non ride. Una volta si diceva così. Ma se possibile ad Arpino la situazione di degrado e di mala amministrazione è ancora più marcata ed evidente. Esempio: documentato da foto, inviateci dai nostri lettori. Via Arpino, i marciapiedi sono tutti rotti con delle buche pericolose per la pubblica incolumità. “Purtroppo-dicono- i residenti nella frazione arpinese, il comune di Casoria ha sempre concentrato tutte le risorse economiche per Casoria centro e nemmeno un euro per Arpino”. Altra situazione di estremo pericolo per l’incolumità degli sfortunati abitanti di Via Arpino, riguarda i pali dell'illuminazione stradale. Infatti come si vede dalle foto, uno ha perso completamente il cemento di mantenimento della base e l'altro

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ha il basamento disconnesso. Tutto ciò è causato dal continuo calpestio delle auto, di giorno questo marciapiede diventa un parcheggio sia per le auto che per i vari camion, camioncini e furgoncini che scaricano le merci ai negozi, una volta questo marciapiede era recintato da paletti,come ci dicono e scrivono i residenti, ma nel periodo della giunta De Rosa furono eseguiti i lavori fognari su Via Arpino e questi paletti furono tolti.

Ora la situazione si fa davvero pericolosa. Ancora, sempre su Via Arpino ci giunge la segnalazione di questo palazzo, puntellato e recintato con muretto di cemento da circa 7 anni fa,come si evidenzia

dalla foto. Cio’ crea moltissimi problemi alla viabilità, la linea ANM C90 molto spesso non ce la fa a passare causa i soliti incivili che parcheggiano in maniera selvaggia bloccando tutta la circolazione stradale fino a via Stadera , come si vede in foto non si può nemmeno attraversare e camminare a piedi, si rischia di finire sotto un auto. La situazione di pericolo è ancora maggiore per i bambini che vanno a scuola (la strada è vicino una scuola elementare). Come segnalato dai nostri lettori sono ben 7 anni che nessuno riesce a risolvere in maniera definitiva la situazione di questo stabile traballante. Questo è quanto. L’ennesima puntata dei disagi che i cittadini di Arpino subiscono per l’incuria e la negligenza di chi dovrebbe provvedere. Intanto ringraziamo i residenti per le segnalazioni. In particolare la nostra lettrice Maria Cristina Landri. Continuate a mandarci le vostre segnalazioni corredate anche da foto. E noi le giriamo sul nostro giornale e sul nostro portale, sperando che a Casoria si ricordino che Arpino fa parte della nostra città.

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IL CASO

La Marina militare americana teme l’acqua casoriana La US Navy ha consigliato ai connazionali residenti in alcuni Comuni tra Napoli e Caserta, tra cui il nostro, di lasciare le proprie abitazioni. di Luca Scialò

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hi l’avrebbe mai detto. La Marina militare americana teme Casoria; ovviamente non per il suo potenziale bellico, che chiaramente non ha, bensì per l’acqua che sgorga dai suoi rubinetti. La notizia risale ad alcuni mesi fa (luglio 2011), ma essendo passata quasi inosservata a livello locale, riteniamo giusto riproporvela. La US Navy, seguendo le indicazione dei

tecnici e degli standard di qualità dell’EPA – Agenzia ambientale degli Stati Uniti – ha monitorato per quattro anni le case abitate dagli americani (alcune centinaia) e l’ambiente (acqua, suolo, aria) a cavallo tra la provincia di Napoli e di Caserta, dove i suoi uomini fittano normalmente casa. Controllando almeno 400 tipi diversi di sostanze tossiche, ha verificato che in almeno tre fasce territoriali l’inquinamento, in particolare dell’acqua, supera gli standard di sicurezza stabiliti dalla legge americana. E, dunque, non sono abitabili. I Comuni in questione sono quattro: Marcianise, Casal di Principe, Villa Literno e…la nostra Casoria! Gli inquinanti dell’acqua sono sia biologici (presenza di coliformi fecali, incluso E. coli), sia organici (in particolare tetracloroetilene), finanche inorganici (nitrati; metalli pesanti, come arsenico e piombo). In realtà, precisano, a essere inquinata non è l’acqua erogata dagli acquedotti pubblici, bensì quella estratta da pozzi privati, autorizzati o illegali.

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Dunque, a essere contaminata è l’acqua di falda in quelle zone precise; talvolta però gli inquinanti escono anche dai rubinetti a causa di allacciamenti illegali alla rete pubblica. Pertanto gli americani hanno ritenuto urgente andar via da alcune zone e a partire dal 2008 è cominciato un vero e proprio esodo, specie a Casal di Principe, Comune dove ne risiedevano di più. Le ultime 21 famiglie sono andate via a luglio dello scorso anno, con ben 60 nuclei familiari americani che da fine 2010 hanno lasciato le loro case nel Comune casertano che ha dato i natali al clan dei Casalesi. Addirittura, la Marina avrebbe consigliato ai suoi connazionali di farsi la doccia e lavarsi la faccia con gli occhi chiusi. Ora, come bisogna leggere tutto ciò? Gli americani scappano e noi continuiamo ad abitare queste zone, comprando l’acqua in bottiglia ma utilizzando comunque quella del rubinetto per l’igiene intima. Delle due, l’una. O gli standard Usa di accettabilità del rischio associato all’uso di acqua potabile sono troppi rigidi, o, di contro, quelli italiani sono troppo tollerabili. Probabilmente, più la seconda. Sebbene i valori espressi nella bolletta che ci arriva a casa siano rassicuranti, il sapore dell’oro blu che sgorga nelle nostre case ha un sapore pesante e sgradevole; palesando un’eccessiva presenza di cloro. Quindi un suo ingerimento protratto nel tempo non può che regalarci, nella migliore delle ipotesi, dei bei calcoli renali. Vabé, meglio berci su. Non dal rubinetto però.

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IL CASO

Ridateci la "San Mauro" La scuola è chiusa da tre anni, prossima riapertura aprile 2013(?) di Daniela Devecchi

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hiusa da tre anni la scuola San Mauro a Casoria. Sigillata per ordine del sindaco Ferrara nel lontano 2008 perchè “statisticamente e sismicamente in cattive condizioni con necessità di consolidamento della struttura”,da anni la vicenda sembra rimasta sospesa nel vuoto. I bambini furono costretti di punto in bianco ad abbandonare l' edificio e “dalla sera alla mattina” la dirigente e tutto il personale dovettero sistemare i ragazzi in strutture di fortuna sperando che la vicenda si concludesse, come supposto, in pochi mesi. E' passato tanto tempo. I minori, nuovi e vecchi frequentatori dell'edificio si ritrovano ancora “accampati” e ospiti in altre strutture. I progetti furono subito approvati, i lavori sarebbero anche partiti. Eppure, a tutt'oggi, nel 2012, ancora non si sa con certezza “se e quando” questo edificio ritornerà a normale fruizione di personale e scolari. “Improvvisamente chiudemmo- testimonia la dirigente scolastica Gerarda Durante- avvertimmo frettolosamente con apposite circolari tutti i genitori del trasferimento e del motivo per

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il quale avveniva il tutto. Da allora, dopo avere beneficiato di diverse sedi di fortuna, siamo ospiti all'interno del madrinato San Placido- I vecchi iscritti non ricordano più la scuola, i bambini che si sono iscritti dopo, nemmeno la conoscono! Per tutti è rimasto un ricordo sfocato, quasi un miraggio. Per la fine dei lavori di ristrutturazione- prosegue rassegnata-dapprincipio approvato il progetto e finanziato, ci dissero che il ritorno tanto atteso alla San Mauro, sarebbe avvenuto entro Febbraio del 2010- proseguema poi ritrattarono la data e la posticiparono, poiché sotto la San Muro hanno rinvenuto caverne molto profonde e anche delle armi, si suppone risalenti alla guerra mondiale. Comunque- conclude dispiaciuta- adesso sono stati rifatti e approvati i progetti, i fondi ci sono. Come nuova data di consegna dell'edificio ci hanno dato aprile 2013. E speriamo che stavolta, tutto vada per il meglio”. Nel frattempo, sono tre anni che i minori della San Mauro sono obbligati ad accamparsi nel Madrinato per mancata consegna della loro scuola. Le mamme

sono spazientite, tanti bambini che quasi hanno dimenticato la “scuola miraggio” sono tutt'oggi “smaniosi” di ritornare nella loro vecchia classe. E dopo troppo tempo e tante attese, addirittura per il recupero dell'edificio scolastico è stato istituito un apposito comitato dal nome “salviamo la San Mauro”. La stessa presidente Angeloni Assunta ha dichiarato di volere incontrare almeno per la prossima settimana l' assessore e il sindaco per cercare di vederci chiaro sulla vicenda che ancora adesso resta ferma e, come da lei stessa dichiarato “dormiente senza che nulla si smuova”. La scuola San Mauro, per ora, resta soltanto un edificio antico dalle porte chiuse. Coperto fino alla sommità, non si riesce nemmeno a intravedere a che punto siano i lavori e se davvero i piccoli scolari presto, potranno tornare a occupare i loro spazi e il grande giardino che circonda la struttura interna. Eppure, nonostante il silenzio quasi “tombale” che avvolge quel cancello, le voci della strada si fanno sentire anche al di fuori delle mura scolastiche. E la forte volontà di riappropriarsi della scuola, si può intravedere dalle tante scritte in tono solenne proprio sulle mura esterne dell'edificio. “Rivogliamo la San Muro” resta ad oggi il grido silenzioso di chi ancora aspetta.

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L'INTERVENTO

Riceviamo e volentieri pubblichiamo.

Il PD chiede DIGNITÀ e CENTRALITÀ del ruolo dei partiti e del consiglio comunale L'intervento del Segretario cittadino del Partito Democratico.

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simio direttore ho letto con soddisfazione il suo editoriale della scorsa settimana; esso rappresenta il giusto riconoscimento del valore delle proposte messe in campo dal Partito Democratico in questi mesi e un incoraggiamento a continuare nella direzione finora tracciata. Ad un osservatore attento ed esperto come lei non sfugge, infatti, che la nostra proposta non si esaurisce nella richiesta legittima di esprimere autonomamente i nostri rappresentanti nell’esecutivo cittadino, mira invece a restituire dignità e centralità al consiglio comunale e ai partiti, riportando nelle sedi legittime decisioni che condizioneranno la vita dei nostri cittadini. In tal senso va letta la proposta del Partito Democratico di dotare in tempi brevi la città di un nuovo piano urbanistico, che deve essere sottoposto di nuovo all’attenzione dei consulenti che lo stilarono in passato, al fine di adeguarlo ai permessi rilasciati negli scorsi anni, per poi approvarlo in consiglio comunale. Diversamente, la costituzione di un ufficio di piano determinerebbe un aggravio di spese non compatibile con il contrarsi

progressivo delle disponibilità del nostro comune. Sono inoltre ispirate a criteri di risparmio delle risorse e di razionalizzazione del servizio la proposta di un nuovo regolamento del consiglio comunale, che introduce la riduzione del numero delle commissioni consiliari e dei consiglieri partecipanti alle stesse, la proposta di ridurre lo staff del sindaco, la proposta di ridurre il numero dei dirigenti e di organizzare una task force finalizzata ad una migliore utilizzazione delle risorse interne del comune. Il Partito Democratico inoltre ritiene erronea la gestione finora tenuta del progetto PIU EUROPA, che non può procedere per accorpamenti di progetti e non può non camminare insieme ad un piano per le periferie, da finanziare attraverso la riscossione di oneri primari e secondari derivanti dalle pratiche di condono non ancora evase e dalla rinegoziazione dei mutui accesi dal comune e attraverso la costituzione di un registro unico progetti, che renda il comune capace d’intercettare finanziamenti sovracomunali. Infine, il Partito Democratico ha avanzato proposte tese a tutelare le classi sociali più deboli attraverso l’avvio di progetti per l’utilizzo di fondi regionali ed europei, certo che lo stato di avanzamento di una società si misuri pro-

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prio nella capacità di saper essere al fianco delle categorie sociali in difficoltà e che su tale terreno si misuri la ventilata rivoluzione del sindaco Carfora. La ringrazio del prezioso spazio che lei mi ha cortesemente concesso che ho ritenuto doveroso non sprecare avviluppandomi in sterili polemiche; ho preferito, invece, entrare nel merito delle proposte avanzate dal Partito democratico in questi mesi, al fine di sfatare la narrazione imperante in città di un Partito Democratico responsabile della paralisi amministrativa e intento unicamente a rivendicare poltrone. Ritengo che tale chiarimento rappresenti un atto dovuto da parte di un segretario che in questi mesi ha mirato unicamente a tenere alta la bandiera e ad affermare in tutte le sedi la dignità e la responsabilità del primo partito d’Italia, un dovere che avverto nei confronti dei consiglieri comunali, dei dirigenti e degl’iscritti del Partito Democratico che devono andar fieri di un partito che in questi mesi ha saputo tener dritta la schiena , mirando unicamente a salvaguardare l’interesse dei cittadini che numerosi lo hanno delegato a rappresentare i loro interessi. Dr. Pasquale Amoroso Segretario Cittadino del PD

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L ' I N T E R V I S TA

La parrocchia di San Mauro: una “cattedrale nel deserto…” Intervista a Don Mauro Zurro. di Antonella Storti

Una cattedrale nel deserto.” Così, Don Mauro Zurro ha definito la parrocchia di San Mauro, parIando con rammarico dei numerosi problemi che affliggono la comunità. Innumerevoli attività si svolgono ogni giorno presso la parrocchia di San Mauro Abate. Attività sociali ed educative, ma anche attività volte a valorizzare la figura del Santo Patrono. Nel parlarcene, il parroco, ha sottolineato come, troppo spesso, la festività di San Mauro sia soltanto un momento folkloristico, anziché un modo per ravvivare la propria fede nel Santo. Quali sono le principali attività che si svolgono presso la parrocchia di San Mauro? Abbiamo insediato nella nostra parrocchia varie attività,quali il gruppo giovani, il gruppo giovanissimi, il gruppo dell’A.C.R. e l’oratorio parrocchiale, sia in Via Armando Diaz. Abbiamo, inoltre, il gruppo catechistico, il gruppo dei ministri straordinari dell’eucarestia, il gruppo Caritas, il centro di ascolto ed il gruppo famiglia. Parallelamente ad essi, ci sono anche realtà associative. Per esempio, associazioni quali quella del rinnovamento dello spirito, l’associazione “Maria Madre della consolazione” e l’associazione della U.C.O. , –unione cattolica operai- che ho invitato a far parte della nostra parrocchia. Cerchiamo di rispettare le linee fondamentali della pastorale della chiesa cattolica di Roma e della diocesi di Napoli. Siamo in comunione, tra l’altro, anche con le realtà parrocchiali di Casoria, attraverso l’organo del presbiterio. Cerchiamo di soddisfare le esigenze che consentano ad una parrocchia di definirsi tale. La parrocchia non è una realtà chiusa tra le pareti della chiesa, bensì una realtà che esce fuori ed è missionaria. Una parrocchia che si adopera per portare il vangelo tra la gente. A tal proposito, abbiamo il gruppo “Operai del Vangelo”, che si occupa di andare di casa in casa a proporre la lettura del vangelo.

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Ci dica qualcosa, sul “gemellaggio spirituale” in atto con la parrocchia di S. Maria dell’Idria di Viagrande . Quest’anno ricorre il “Giubileo Maurino”, ossia i millecinquecento anni dalla nascita del Santo Patrono. A tal proposito, ci siamo mossi per contattare altre realtà ecclesiali che venerano lo stesso Santo. Abbiamo contattato, in particolare, il paese di Viagrande, in provincia di Catania, gettando le basi per un gemellaggio con la parrocchia di S. Maria dell’Idria. In questo gemellaggio è coinvolta anche la parte istituzionale del Paese. Non solo noi come parrocchia,bensì anche l’amministrazione comunale di Casoria. Andremo a Viagrande l’11, 12 e 13 Marzo. Per gli abitanti di Viagrande, la nascita di San Mauro ricorre, presumibilmente, il 12 Marzo. Le fonti storiche su San Mauro sono, però, molto limitate al riguardo. Quali sono i principali problemi della comunità di San Mauro e del territorio parrocchiale? Dal punto di vista sociale, il problema primario è, di sicuro, la povertà. Attorno alla chiesa, che sembra quasi una “cattedrale nel deserto”, c’è uno stato di povertà incommensurabile. Il centro storico della città di Casoria è diventato un luogo di povertà. Quotidianamente, nella nostra parrocchia, si presentano uomini e donne che chiedono viveri e denaro per poter pagare le bollette. Dal punto di vista spirituale, invece, la popolazione non è legata alla sostanza della fede, bensì alla sua apparenza. Il nostro impegno è volto a valorizzare la sostanza della fede. Lo stesso culto di San Mauro, si fonda essenzialmente su avvenimenti folkloristici e non sulla fede nel Santo. Quali sono i mezzi adottati per tentare di far fronte a tali problemi? Abbiamo un fondo di solidarietà, cui attingiamo, per aiutare le famiglie a pagare le bol-

lette ed il pigione. Fortunatamente,abbiamo anche la Caritas che raccoglie viveri procuratici dai fedeli. La comunità, infatti, deve essere consapevole dei problemi che affliggono il territorio parrocchiale e contribuire a migliorare tale situazione. Fondamentale è il centro di ascolto. Molte persone, infatti, vengono al centro di ascolto per parlare dei propri bisogni e delle proprie necessità. Molte altre, invece ,vengono da noi soltanto per chiedere un posto di lavoro. Purtroppo, in molti casi, questo problema non trova soluzione. A volte, riusciamo a soddisfare richieste di lavoro casalingo. Non di più. Il disagio principali per i giovani del nostro territorio è, invece, la mancanza di un luogo in cui ritrovarsi. Grazie alla presenza del gruppo giovani, l’affluenza di ragazzi nella nostra parrocchia è aumentata parecchio. Noto con piacere che i giovani rispondono bene ad attività di volontariato volte ad aiutare i più deboli ed a rendersi utili per la società. Come si rapportano alla figura di San Mauro gli abitanti di Casoria ed,in particolare,del territorio parrocchiale? Come ho già detto, la devozione a San Mauro è, purtroppo,più folkloristica che spirituale. Addirittura, ci sono persone che non conoscono affatto la storia del nostro Patrono. Sono più preoccupati dalle luminarie ed i fuochi d’artificio che dalla fede nel Santo. Perciò, un aspetto così importante della vita Casoriana si riduce a pura formalità. La devozione a San Mauro, invece, dev’essere un fondamentale momento spirituale per la città di Casoria. Non a caso, il 15 Gennaio, la nostra parrocchia è aperta sin dalle due del mattino. Dalle tre fino alle tredici c’è un susseguirsi di celebrazioni, sempre affollatissime. Per questo stiamo cercando di coinvolgere soprattutto l’ambito scolastico, i giovani ed i ragazzi, aiutandoli a capire cosa sia in realtà il culto di San Mauro.

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IL CASO

Il caso dello stabile in via Marco Rocco Fitti passivi, quella cambiale in bianco che grava sui cittadini a loro insaputa. di Luca Scialò

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olto probabilmente non lo sapete, ma da quasi trent’anni pagate inconsapevolmente il fitto e la corrente elettrica a nove famiglie. Trentanove mila euro all’anno per la precisione, già confermati fino al 2015 per effetto dell’ultimo rinnovo approvato nel 2009 (art. 27 comma 7° L. 392/78, numero riferimento contratto: 1050/2009). Lo stabile in questione è ubicato nel V° Vico Marco Rocco n. 43, dove sono alloggiate dal 1984 nove famiglie rimaste “senza tetto” in seguito al terribile terremoto del 1980, in altrettanti appartamenti, beneficiarie altresì di corrente elettrica, sempre erogata dalle casse del Comune. Come già fece notare - con tanto di atto protocollato in data 03/07/08, N. 162/U/81 - l’ex dirigente del V settore Vincenzo Albano, l’articolo 3 del contratto stipulato nell’84 specifica che esso ha durata di 6 anni, escludendo la tacita riconduzione; pertanto ha perso la propria efficacia già in data 1/12/95. Ed invece il rinnovo si è protratto per altre due decadi. Inoltre, il suddetto contratto non prevede che alle famiglia sia erogata anche la corrente elettrica, che invece viene da noi pagata inconsapevolmente da 28 anni e chissà per quanti altri anni ancora. Lo stesso Albano, sempre nel medesimo

atto, denuncia il fatto che, avendo richiesto informazioni e delucidazioni sullo stabile, gli atti prodotti non sono sufficientemente chiari ed esplicativi, ma soprattutto, non è stato possibile venire in possesso della documentazione probatoria e pertanto neppure chiarire quali furono i criteri per l’assegnazione delle abitazioni ai “senza tetto”. A distanza di un lasso di tempo così lungo, probabilmente tali presupposti sono anche decaduti da un bel po’. Per quanto riguarda la vicenda immobili inoltre, c’è anche un’altra questione, messa in evidenza dall’attuale Assessore al Patrimonio dottor Mariano Marino durante la conferenza dei dirigenti tenutasi in data 14 settembre dell’anno scorso e da lui appositamente richiesta per discutere, tra gli altri argomenti, proprio di fitti passivi e gestione del patrimonio immobiliare del Comune di Casoria. L’Assessore Marino ha sottolineato come l’assessorato da lui rappresentato sia stato sobbarcato di compiti pur non avendone le adeguate risorse e non ricevendone le dovute documentazioni atte a giustificarle, e che pertanto alcune incombenze, tra le quali proprio quella relativa ai fitti attivi e passivi, andrebbero assegnati ad altri uffici competenti. Le sue istanze sono state comunque accolte; infatti con la prima delibera le voci relative ai fitti passivi è tornata all’assessorato a cui più competono: quello delle politiche sociali.

Sempre in quell’occasione e sempre in merito al bilancio, il Dott. Alfonso Setaro dirigente del Settore Bilancio, ha posto all’attenzione dei presenti un autentico sbilanciamento tra entrate ed uscite nel bilancio, per cui gli incassi ottenuti finiscono con il non coprire le spese di gestione del contratto di affidamento per la gestione del patrimonio immobiliare e che, allo stato attuale, alcune attività non risultano essere state effettuate da parte della società affidataria. Analoga situazione di incertezza giuridica si rileva per l’immobile che ci interessa in questa sede, quello di vico 5° M. Rocco, dove come detto vi sono alloggiati nove nuclei familiari che occupano altrettante unità abitative. In conclusione, la nostra non è una battaglia contro le famiglie beneficiarie di un alloggio popolare da quasi un trentennio, magari avendone avuto originariamente il diritto. Ma quanto meno vorremmo maggiore chiarezza sulla situazione attuale di tali famiglie, che a nostra insaputa stanno godendo di tale diritto senza alcun controllo di sorta e documentazione dovuta. Stesso dicasi per la famiglia proprietaria dello stabile, la quale da decenni sta beneficiando di decine di milioni di vecchie lire. Noi casoriani stiamo firmando da anni una cambiale in bianco, oggi pari a più di 3mila euro al mese che gravano sul già dissestato bilancio del nostro Comune. Un debito che in un’epoca di continui tagli agli enti locali non possiamo più permetterci; o quanto meno pretendiamo che sia fatta chiarezza e ci venga fornita l’opportuna documentazione probatoria. Un rinnovo automatico dei fitti è alquanto intollerabile. Possibile che gli atti originari non si trovino e che siano negati perfino ad Assessori e dirigenti?!

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L A PA R O L A A I C I T TA D I N I

Politica come servizio, per chi ancora ci crede... La politica resta un concetto vago. di Silvana Recano

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ltimamente ho capito che la politica in sé resta un concetto vago, non esiste o meglio che la gente percepisce o la buona politica o quella cattiva. Scontato dire che quello a cui stiamo assistendo a Casoria è politica di pessima fattura ed i fatti quotidiani, senza entrare nel merito, non fanno altro che darne conferma. E’ sconfortante assistere ad un caos (a mio avviso perfettamente organizzato) in cui a pagarne le conseguenze è sempre e solo la popolazione. Ho la sensazione di esser di fronte all’improvvisazione pura. Quello che mi balena in questi giorni nella mente, guardandomi un pò intorno, leggendo un pò di cose tra carta stampata e web, ascoltando discorsi “politici” è quanto segue: “ma questi signori a cui è stato dato un mandato di governo per una città di quasi 100.000 abitanti chi sono? Quali sono le loro qualità politiche? che contributo utile possono dare a questa città stracolma di problemi da risolvere? Nessuno nega quanto siano complesse le macchine comunali e le difficoltà che si possono incontrare nel farle funzionare. Ma qui i problemi non solo non trovano risolutori ma si ha la sensazione che davvero ci si muova alla cieca. Dopo sette mesi non ci sono segnali che facciamo ben sperare, anzi, oserei dire che l’immobilità quasi assoluta dei nostri amministratori nasconda una difficoltà a svolgere un compito e da qui nascono delle riflessioni: “vi fareste curare un problema di salute da un soggetto che non è almeno un medico se non uno specialista? rappresentare legalmente da una persona che la legge non la conosce? o mandereste mai i vostri figli in una scuola in cui non ci sono insegnanti qualificati? Sì, perché se non partiamo da questo non capiremo mai cosa sta succedendo, visto che tutto ciò che abbiamo visto finora non è altro che un disperato tentativo di amministrare, con risultati che parlano da soli. Sarà che ci troviamo dinanzi ad una semplice incapacità? Sarà che pur essendo menti

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eccelse in altri campi non riescono davvero, con tutta buona volontà che ci possono mettere a fare politica? Allora è normale che la domanda la si pone e diventa un sillogismo semplicissimo: i buoni politici fanno una politica buona; la politica che ci propinano a Casoria è pessima ergo... In questi giorni mi ritorna in mente spesso un concetto che ho ascoltato in uno dei discorsi mandati in onda per la scomparsa del presidente Scalfaro: la politica intesa come SERVIZIO. Beh , da quando ho sentito questa parola mi sono chiesta: “tutti i signori che in questo momento stanno ad inciampare nella casa comunale, su tentativi miseri di dare all’esterno una ridicola parvenza di governo, aggrappandosi all’unica cosa che hanno e cioè la poltrona, ignorando che fuori c’è una città che ha la necessità di essere governata, avranno mai pensato per un solo attimo della loro “carriera” politica che la politica è servizio? che tradotto in pratica vorrebbe dire mettere determinate competenze, il proprio tempo ed energie positive al servizio della comunità che rappresentano? So che per molti il mio è un pensiero utopistico, da idealista, che il mondo fuori è altro. Che la politica è risaputo porta benefici soprattutto a chi la fa. Che le pubbliche amministrazioni concedono molte opportunità e chi arriva a “conoscerle” dopo difficilmente è disposto a rinunciarvi. Che i furbi restano in piedi solo se il contesto in cui si sguazza è tenuto a livelli bassi. Così va il mondo! Infatti il mondo fuori è altro, e si vede! Lo vediamo tutti, e se la distanza tra la realtà e l’utopia di cui parlo genera cose di cui ci vergogniamo, ci lamentiamo tutti e contestiamo, sarebbe il caso riflettere sul fatto che questa distanza la si può ridurre una volta per tutte, pretendendo di essere governati da persone che se hanno la presunzione di assumersi la responsabilità di mettersi alla guida di una città, devono anche dimostrare di saperlo fare. Se il loro operato però risulta fallimentare allora è giusto che cedano il posto a chi magari è più in grado di fare ciò che un’amministrazione “DEVE” alla comu-

nità che rappresenta. Esigere che chi ci va a governare possa davvero farlo con serietà e responsabilità e aspettarsi dei risultati che siano vicini al concetto di servizio , credo sia un diritto sacrosanto e che il contrario a cui siamo abituati deve essere combattuto con energia. Nessuno vuol condannare nessuno, solo che davanti a risultati pessimi non si può più ignorare che ci sono difetti di fondo che vanno sanati. I tempi cambiamo e se i sistemi crollano significa solo che sono desueti e vanno smantellati. Chi pensa di poter fare ancora politica con le logiche vecchie e stantie di qualche anno fa commette gli errori che oggi hanno come unica traduzione ciò che sta accadendo. Oggi più che mai la politica che sanno fare i nostri politici non serve e non si adatta più alle necessità e alle esigenze di un tessuto sociale che cambia, soprattutto per i devastanti effetti di questa crisi epocale. Ora più che mai, per arginare e combattere questo momento difficile sono richieste altre competenze , diverse qualità e grandi professionalità che possono essere garantite solo da una politica seria, non dalla solita squallida politica fatta in casa tra amici, parenti ed affini. Questo lo si potrà fare solo quando la volontà a cambiare in meglio prenderà forza e forma. Se ciò non accade la colpa è solo nostra e qui allora dobbiamo arrenderci alla diabolicità della perseveranza.

il giornale di Casoria • Domenica 26 febbraio 2012


S T O R I E D I PA ES E

La POLITICA secondo i casoriani Riflessioni, considerazioni, “non sense” della gente comune su temi altrettanto comuni. di Margherita De Rosa

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a strada è maestra di vita, questo è risaputo, ma non è errato considerarla anche maestra di politica, e di una politica di alto spessore, degna dei più grandi esponenti del pensiero socio-economico di ogni tempo: basta aggirarsi lungo le vie di qualsiasi luogo del mondo, nel nostro specifico caso tra piazza Cirillo ed adiacenze, per sentire chiaramente espressa l’ideologia nostrana. In verità, anche in mancanza di frequentazioni di tal genere, ci si potrebbe accontentare delle elucubrazioni di tutto rispetto che simpatici vecchietti e preparatissimi giovani espongono nei nuovi templi della discussione, vale a dire “le file”: eh si, oramai è d’uopo prendere atto che mai scuola peripatetica di aristotelica memoria fu più attiva e produttiva, in termini di insegnamentoapprendimento, di quanto lo siano le file dei nostri giorni: tantissimo, infatti, si trasmette ed altrettanto si impara nelle code, che si snodano presso gli uffici postali, le Asl, le banche o in quelli che possiamo definire “salotti”, dal momento che si sta, in detti luoghi, più o meno comodamente, seduti, e facciamo qui riferimento agli studi medici. Dunque, in uno di questi siti è prevedibile assistere a discussioni relative alla “moralità” del governo Monti o a tematiche affini, che suonano come segue: << Gira gira, tra manovre e manovrine, chi ci rimette è sempre l’ortolano! >>: all’affermazione poco chiara fa eco la replica del sempliciotto, che ribatte: <<Ma che c’entrano i fruttivendoli, quello Monti se l’è pigliata con tutti, mica con i verdummari e basta >>; << Forse voi non conoscete il detto del cetriolo, e quindi non potete capire l’intento del mio paragone: insomma, io volevo far capire a voi ed agli altri presenti che il peggio è sempre nostro, cioè dei più deboli, perché noi: io, voi, i dipendenti insomma, siamo l’anello più debole della catena e la peggio è sempre la nostra…>>; interviene quindi il rivoluzionario di turno, antiberlusconiano convinto, esagitato ed esasperato, che esplode in una collaudatissima frase ad effetto: << Quello che

dite è tutta conseguenze degli errori di uno solo: Berlusconi! E’ lui che ha inguaiato l’Italia e poi, che ha fatto? ha lasciato la nave che affondava!>>; << Ma quello è Schettino!>>, esordisce l’utente disattento, colpito dall’associazione ma non addentrato nel vivo della discussione; tuttavia, il suo commento sortisce l’effetto di sollevare un’altra, violenta, reazione: << Eh, Berlusconi e Schettino: e che bella coppia! >>: ma c’è sempre il berlusconiano devoto, clone dell’Emilio nazionale, che, pronto alla replica e senza farsi prendere da estremismi di sorta, fa presente quanto segue: << Sentite, Berlusconi, nella sua nobiltà d’animo, perché il cavaliere è un uomo eccezionale, che ama il suo popolo, e non lo dimentichiamo! Berlusconi, dunque, per non ferire gli Italiani, ha preferito farsi da parte, lasciando a Monti il compito di prendere dei provvedimenti che lui non aveva cuore di prendere…>>. Alla patetica riflessione fa da contrappunto la risentita affermazione di una donna: << Ma quale cuore, ma che dite?! Quello di Berlusconi è stato l’ultimo atto della sua furbizia: eh già, perché così pensa di potersi ripresentare all’elezioni ed essere ancora votato >>, poi, la vivace signora, presa da uno sdegno incontenibile, con voce stridula aggiunge: << Ma chi lo vota, chi lo vota? Ah, se qualcuno mi dice che lo vota ancora gli scippo tutta la faccia!>>; << Signora, ma non è il caso che lei si alteri tanto, siamo ancora in democrazia e se qualcuno vorrà votare Berlusconi ha tutto il diritto di farlo>>: al cospetto della voce dell’”intellighenzia” la donna sembra essere colta da un sincope… guarda stupefatta l’interlocutore, ammutolisce, sembra ricredersi ma, nell’arco di due o tre secondi, come una furia, riprende: << Ma quale democrazia, quale democrazia? Ditemelo a me, ditemelo per piacere! Io sono ignorante, è vero, ma capisco che la democrazia non c’è più: l’ha detto pure Celentano! >>…Apriti cielo! Il solo nome del “Molleggiato” determina una reazione a catena in cui si innescano meccanismi opposti di dissensi, che diventano consensi e viceversa: << Ma quello chi è, per dire quello che ha detto? Come si è permesso di parlare contro la Chiesa?>>; <<voi non avete capito niente! Celentano, proprio perché è un cattolico vero, ha detto che i preti devono fare i preti, devono parlare di Dio e non di politica >>; << no, voi non avete ca-

il giornale di Casoria • Domenica 26 febbraio 2012

pito niente, quello è un fascista, vuole chiudere i giornali: dovrebbero arrestarlo! >>; << ma perché? Ha espresso una sua idea: anche per Celentano vale la democrazia, o no?>>; << 750.000 euro per dire quattro cavolate: è una vergogna! Monti a Celentano non ci pensa, pensa solo a noi? >>: << ma i soldi li ha dati in beneficenza, che volete? Non si è tenuto proprio niente…>>; << eh, dobbiamo vedere: voi ci credete alla beneficenza? Io no…>>; << la prima che dovrebbe avere qualcosa è Emma, quella che c’ha il figlio disoccupato…>>; << e chi è Emma? >>; << quella che ha cantato a Sanremo, ha pure vinto, perché con la canzone che ha cantato, tutti hanno avuto pietà! >>:<< Signò, ma che dicite? Emma è una grande artista! Ha cantato una canzone sociale, un pezzo veramente importante! >>: << e va bene, che vi arrabbiate a fare: io non l’avevo capito, pensavo che, siccome ci sta la crisi, avevano fatto un’opera di bene: quella cantava così disperata, a guagliona! Po’ sapite che è: a me me piaciono ‘e canzone antiche, cheste e mo’ nun ‘e capisco>>: anche nella discussione scaduta ormai nel nazional popolare, s’inserisce l’elemento erudito: << Sanremo resta una grande vetrina per gli artisti italiani, e gli artisti veri si fanno interpreti del loro tempo e producono canzoni che sono speculari della propria epoca>>…tutti tacciono, un silenzio imbarazzante sovrasta il gruppo, mentre chi si è prodotto in tale riflessione si compiace di aver determinato tale effetto, ma, qualcuno, memore del discorso iniziale, riprende: << Insomma, Sanremo ha fatto schifo come fa schifo la politica italiana >>: all’istante la deduzione potrebbe sembrare affrettata e superficiale, ma, in realtà, un fondo di verità sussiste: se è vero che la musica è figlia di un periodo ben delineato, il nostro tempo non può che partorire tristezza, e neppure è azzardato il parallelo con la politica, che ha effettivamente toccato il fondo, non nello specifico per il governo Monti e le sue manovre, ma per la pochezza in cui essa si identifica, contravvenendo l’essenza della sua sostanza, che consisterebbe nell’essere “ministri” del popolo, nel nobile senso di “servi” : ma, come ha aggiunto il nonno nostalgico dei tempi che furono: << Per essere buoni politici ‘nce vo’ ‘a cuscienza, ma, comme se dice: a cuscienza se semmenai e nun nascette>>, e, chissà perché, torna, ahimè, più che mai efficace il paragone “ortofrutticolo”… 11



RUBRICA FISCALE

Torna l’imposta sulla casa IMU: il nuovo tributo. A cura di Mariano Colella, Commercialista, Revisore Contabile, Mediatore Professionista

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entili lettori, ci siamo è ora dell’ IMU, e con ben due anni di anticipo, in quanto la sua attuazione sarebbe decorsa solo dal 2014, ma con la sua anticipazione si è anche stravolto l’ambito di applicazione della stessa. Lo spirito previsto dalla norma introduttiva del federalismo comunale (Legge 5 maggio 2009 n.42) escludeva dalla sua applicazione l’abitazione principale e le sue pertinenze ma con la fine dell’anno 2011, il nostro governo, in preda alla ricerca spasmodica, di risollevare le sorti economiche del nostro paese, con il D.L. n.201/211 convertito con modificazioni dalla legge 22 dicembre 2011, n.214, l’entrata in vigore dell’imposta è stata anticipata al 1° gennaio 2012. Il nuovo tributo, diverso in parte dalla vecchia ICI, accorpa anche l’Irpef sui redditi di natura fondiaria degli immobili non locati e ha suscitato alcune perplessità. Le caratteristiche comuni all’ICI sono numerose ma vi sono anche indicative differenze. L’oggetto dell’imposta ossia il bene oggetto della tassazione è il medesimo del “vecchio” tributo ossia: Fabbricati, Aree Fabbricabili e Terreni agricoli. Essenzialmente la “novità” se così si può definire per un’imposta che colpisce un bene cui tutti siamo più legati “ il mattone” è determinato dal ritorno alla tassazione dell’abitazione principale, che dal 2008 era stata esonera-

ta dalla base imponibile ai fini ICI. Anche la base imponibile, resta la stessa come per l’ICI, la rendita catastale, tranne che per i moltiplicatori da applicare alle stesse rendite delle abitazioni che passano da 100 a 160. Le date di pagamento restano invariate, pertanto la prima rata dovrà essere versata entro il 18 giugno 2012 (il 16 ma è di sabato e posticipata al lunedì 18), mentre il saldo dovrà essere pagato entro il 17 dicembre 2012 (il 16 è domenica posticipata al lunedì 17), il versamento dell’imposta dovrà avvenire unicamente attraverso il mod. F/24, la regolarità e accertamento del versamento è affidata integralmente ai Comuni. In merito alle aliquote di base da applicare per l’IMU è sensibilmente più elevata rispetto a quelle dell’ICI si passa dallo 0,4% allo 0,76%. L’aliquota base può essere variata a discrezione dai Comuni sino allo 0,3%: quindi il margine di variazione è dallo 0,46% (0,760,3=0,46) all’1,06% (0,76+0,3=1,06). Le scelte degli Enti Locali per le aliquote e agevolazioni sono rimandate alla scadenza dei bilanci di previsione 2012 fissata per ora al 31 marzo. Le decisioni delle amministrazioni finanziarie saranno non poco influenzate dal fatto che parte dell’imposta dovrà essere versata allo Stato, tanto che un’altra novità dell’Imu è determinata dal fatto che spetta allo Stato la metà dell’imposta liquidata sui beni diversi dall’abitazione principale e

il giornale di Casoria • Domenica 26 febbraio 2012

dai fabbricati rurali strumentali ed è calcolata sempre con l’aliquota base dello 0,76% non tenendo conto delle agevolazioni locali previste. Inevitabile la considerazione che: se i Comuni dovessero ipotizzare di ridurre tali aliquote dovranno considerare anche il fatto che la metà del gettito andrà all’Erario, mentre quasi un contentino per i Comuni resteranno tutte le somme introitate a seguito di accertamenti. Imu, non più quindi una imposta di natura solo “Comunale” ma anche “Erariale” per lo Stato, destinando a quest’ultimo la quota di imposta pari alla metà dell’importo calcolato applicato alla base imponibile di tutti gli immobili diversi dall’abitazione principale e dai fabbricati rurali strumentali. Modo diverso di applicazione delle aliquote per diverse tipologie di immobili, questo significa che all’atto del pagamento bisognerà distinguere le due quote da versare ipotizzando diversi codici tributi di versamento da utilizzare in un’unica o più deleghe F/24. E’ chiaro che non è, e non sarà possibile certamente esaurire in un solo articolo, un argomento così caro alle famiglie italiane quanto ai ns. economisti, pertanto sarà cura della redazione rispondere o dare chiarezza ai dubbi alle domande che tutti i lettori vorranno e potranno porre inviandole al ns. indirizzo di posta elettronica “ilgiornaledicasoria@libero.it”.

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RUBRICA MEDICA

Mal di gola

Bruciore, irritazione fastidio. Guida al mal di gola. A cura della Dott.ssa Rossella Pace

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ruciore, irritazione e una insopportabile sensazione di fastidio ogniqualvolta si deglutisce: si presenta così il mal di gola, una condizione che, secondo le statistiche, ognuno di noi sperimenta, a vario grado, almeno una volta all'anno. Sono sopratutto i bambini a soffrine di più, visto che in autunno le richieste di aiuto ai pediatri per questo genere di problemi schizzano alle stelle. Per quanto fastidioso, di solito se ne va dopo qualche giorno. E' però importante sapere quando si deve soltanto aspettare che passi e quando è invece opportuno rivolgersi al medico. La sua stagione preferita è l'autunno perché le temperature si abbassano e i virus stagionali e i batteri rimbalzano da ogni parte. CAUSE virus e batteri sono le cause ma ci sono anche fattori ambientali che lo favoriscono: gli ambienti secchi e polverosi, soprattutto se si passa parecchio tempo chiusi tra quattro mura; il fumo di sigaretta diretto o indiretto; l'abitudine ad un uso eccessivo di alcolici; gli sforzi vocali eccessivi, come coloro che per lavoro devono sottoporre la gola a un continuo stress (es. cantanti, attori); il riscaldamento elevato della casa o del luogo di lavoro toglie l'umidità all'aria e, quando si esce all'aperto, espone l'organismo a uno sbalzo di temperatura non salutare; l'inquinamento atmosferico. Febbre, ghiandole, tonsille e colore del catarro sono le cose che bisogna tenere d'occhio per non farsi sfuggire la situazione di mano: se la temperatura corporea supera i 39 °C oppure se la febbre è più bassa, ma dura da più di due giorni, è bene rivolgersi al proprio medico; allo stesso modo è opportuno contattarlo se le ghiandole del collo si ingrossano e diventano tese e sulle tonsille, anch'esse ingrossate e arrossate, fanno capolino macchie biancastre o gialle, le cosiddette placche; anche la presenza 14

di tosse con produzione di catarro giallo bruno, oppure con presenza di sangue, deve destare qualche preoccupazione. Infine, anche se si tratta di un semplice mal di gola che però non vuole andare via e ci sta tormentando da tre o quattro giorni, è sempre opportuno quantomeno sottoporre la situazione al proprio farmacista di fiducia il quale potrà proporvi un rimedio di automedicazione oppure consigliarvi, a seconda dei casi, di rivolgervi al proprio medico, il quale, dopo avervi

visitato, potrebbe prescrivervi un tampone faringeo per verificare la presenza di batteri: in pratica è una specie di stick con la punta di cotone, che fatto strisciare sulla mucosa della gola e delle tonsille, raccoglie i germi presenti per analizzarli, successivamente, in un laboratorio di microbiologia. In questo modo si saprà se ci sono batteri e a quale tipo appartengono, così da adottare tutte le misure necessarie per debellarli. Prevenire è meglio che curare: umidificare gli ambienti; evitare ambienti fumosi e polverosi; aumentare assunzione di liquidi; areare spesso gli ambienti. RIMEDI i trattamenti classici contro il mal di gola sono i seguenti: • farmaci a base di un anestetico locale associato a un antisettico, che calmano il dolore e disinfettano le mucose della gola. Questi farmaci vengono spesso assunti sotto forma di compresse da succhiare o gargarismi; • Antidolorifici, per esempio a base di paracetamolo, ibuprofene o acido ace-

tilsalicilico associato o meno a vitamina C, che permettono soprattutto di completare la terapia in particolare in caso di forti dolori e febbre legata al mal di gola. RIMEDI NATURALI esistono rimedi naturali per contrastare il mal di gola. Diversi studi hanno dimostrato che la propoli svolge una triplice azione: è un antibiotico naturale a tutti gli effetti, nel senso che distrugge e blocca la crescita dei batteri con cui entra in contatto; possiede un'attività antivirale, soprattutto sui virus dell'influenza, del raffreddore e dell'herpes; infine esercita un'azione immunostimolante, aumentando le difese naturali dell'organismo nei confronti dei germi. In farmacia si trovano diversi prodotti a base di propoli: i più usati sono gli spray, le soluzioni senza alcol per i bambini ma è disponibili anche in compresse orosolubili, masticabili e balsamiche, comode per un rapido sollievo durante l'arco della giornata. La propoli è generalmente ben tollerata da adulti e bambini. Gli unici effetti collaterali registrati finora sono la comparsa, peraltro in rari casi, di reazioni cutanee, disturbi del cavo orale e problemi gastrointestinali legati con molta probabilità a una forma di ipersensibilità individuale. In ogni caso si tratta di eventi che scompaiono con la sospensione del trattamento. Tuttavia è controindicato il suo utilizzo in gravidanza.

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U LT I M A PA G I N A

RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO

Ricordando Nello Il compianto Dr. Nello Tuccillo

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uello che mi accingo a scrivere non è certamente il solito necrologio in memoria, non è quello che Nello vorrebbe, ciò che desidero è dare una testimonianza di cui sono stata in qualche modo protagonista. Ho conosciuto ,circa un anno fa, la mamma di un alunno diversamente abile. Questa mamma disperata, non per la grave disabilità del proprio figlio, anzi per lei questo figlio tanto amato è un valore perché le fa vivere e scoprir emozioni che non avrebbe mai creduto di poter provare. La sua disperazione, piuttosto, ha origine nella insensibilità di chi, per un motivo o per altro dovrebbe, non si prende carico di queste problematiche .Negli occhi di questa donna non ho mai carpito il benché minimo segno di stanchezza, dolore per questo figlio meno fortunato di altri, solo tanta rabbia per chi non riesce a capire che il suo grido di aiuto è per quest’angelo che potrebbe avere una vita

“normale” se intorno a lui ci fosse quella sensibilità che è dovuta al suo problema, per alleviare il suo disagio e le sue sofferenze, per quanto possibile. Questo dovevo, per spiegare il motivo di questo elogio a Nello. Parlando con la mamma di questo angelo capii che il figlio aveva bisogno di alcuni sussidi indispensabili al suo caso. Mi rivolsi al Dott. Tuccillo, mettendolo al corrente della situazione, mi rispose di voler conoscere la signora e che non era il caso che io lo chiedessi come un favore perché un diritto dovuto al piccolo. Da quel giorno il bimbo ha ricevuto ciò che fu richiesto al Dottore e un sorriso comparve sul viso di quella piccola, grande donna con un cuore pieno di amore. Nello mi ha insegnato che chi fa del bene lo fa nella solitudine dell’apparire e, che mai avrebbe reso pubblico il suo intervento. L’ho fatto io e, non per contraddire la volontà di Nello ma, se mai ci fosse bisogno, per informare la sua famiglia, straziata dalla sua perdita, che Nello è stato un uomo buono tanto buono da non ritenere necessario informare neppure i suoi familiari del bene fatto. Sono grata al Signore di averlo incontrato e dell’insegnamento che mi ha dato. Non posso fare altro di comunicare alla sua famiglia, a Teresa che tanto ha amato, a Salvatore e Raffaella che sono stati la sua ragione di vita, alla madre che teneramente accudiva, tutto l’affetto e la stima che nutrivo e nutro per lui. Ciao Nello, grazie di cuore per l’esempio di vita che mi hai dato. A.F. un'amica

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Anno II - Numero 7 Domenica 26 febbraio 2012 Questo numero è stato chiuso in redazione il giorno 22 febbraio 2012. ilgiornaledicasoria@libero.it Tel. 081 7588818 - 3358270557 Inserto di Napolincasa News Aut. Tribunale di Napoli n. 0062 del 30/09/2005 Editore: Carlo De Vita Via S. Di Giacomo, 6/8 - 80026 Casoria (NA) casadevita@libero.it Direttore responsabile: Giuseppe Storti Segreteria di redazione: Imma D'Angelo - Anna Baratto casadevita@libero.it Direzione e redazione: Via S. Di Giacomo, 6/8 80026 Casoria (NA) Tel. 081 7588818 Progetto grafico, impaginazione e stampa: Grafis print s.a.s. Via A. Lauro, 1/5 - Casoria (NA) Tel. 081 7382350 - www.grafisprint.com

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