Il Giornale di Casoria

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Anno II - Numero 12 - Domenica 1 aprile 2012

Periodico di informazione dell’area a nord di Napoli - www.casacasoria.it - Distribuzione gratuita

Dimissioni del Sindaco Carfora: tutto in 20 giorni!

VERDETTO

FINALE


EDITORIALE

VERDETTO finale Dimissioni del Sindaco Carfora: tutto in 20 giorni. di Giuseppe Storti

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arà una Pasqua di passione per il Sindaco Enzo Carfora, e non solo in senso religioso. Le dimissioni, protocollate il giorno 26 marzo scorso, stanno a significare che i venti giorni previsti dalla legge per confermarle o recedere scadono il 15 aprile. Tutto in 20 giorni. Questo è il lasso di tempo, per ricomporre il puzzle della maggioranza “informe” uscita dalle ultime elezioni amministrative. Qualcuno continua a parlare di un laboratorio, termine in verità assai trito e ritrito per indicare un esperimento politico nuovo che mette insieme forze politiche eterogenee. Se questo è un laboratorio, ci consentano, è un laboratorio degli orrori e degli errori. Dopo nove mesi di gestazione accade, l’evento in assoluto più bello del nostro Universo: la nascita di una nuova vita. Per l’esecutivo del Dr. Carfora, dopo nove mesi di gestazione con molti mal pancia e crisi di rigetto, il lieto evento. rischia di trasformarsi in un aborto. Detto ciò, pero’ non va sottaciuto il gesto di grande responsabilità del Sindaco, che correttamente si è dimesso per rasserenare il clima infuocato da quanto accaduto nella centralissima Via di Piemonte nei pressi dello studio, crediamo di un attonito notaio, teatro di scene

è anche online!!! 2

di guerriglia urbana. Sui fatti, ormai di pubblico dominio, è consigliabile stendere un pietosissimo velo. Sarà la magistratura a dover dire parole e dare conseguenze definitive sulla vicenda. Onestamente su chi c’era e lo smentisce, su chi ha alzato le mani oltreché la voce, su chi si è sentito impedito nelle sue prerogative istituzionali e politiche, quando poi le forze dell’ordine, e questo ne siamo certi non hanno suggerito o impedito(per motivi di ordine di pubblico) di firmare le dimissioni a chicchessia, riteniamo che per decenza e pubblica evidenza bisognerebbe tacere. Il Sindaco Carfora, e questo glielo abbiamo detto nella conferenza stampa convocata sabato sera, ha fatto bene a prendere questa decisione. L’abbiamo già scritto sul profilo fb del Giornale che abbiamo aggiornato venerdì fino a notte inoltrata con notizie, dichiarazioni e video, quando si passa dai “consiglieri ai carabinieri”, la politica cede il passo all’ordine pubblico ed alla magistratura che devono per competenza e funzione ripristinare la legalità e lo stato di diritto. Cosa succederà in questi giorni? Si procederà all’azzeramento di giunta e dirigenza comunale. Il sindaco è ben determinato su questo punto. Glielo abbiamo chiesto a margine della conferenza stampa. Se non vede chiaro sul percorso politico della maggioranza che lo sostiene le sue dimissioni diventeranno irrevocabili. Intanto e questo lo diciamo noi, grazie alla collaborazione istituzionale, non politica, dei consiglieri regionali del Territorio ci sono più che concrete possibilità di firmare la convenzione regionale per il “PIU’ EUROPA”. Il tutto nel giro di 10 giorni. Un atto, lo ripetiamo di sinergia tra livelli istituzionali diversi che è un atto di responsabilità verso la città di Casoria. Questo è quanto e noi lo riferiamo per

dovere di cronaca. Le dietrologie non ci interessano. Si può e si deve intessere un livello di leale collaborazione tra istituzioni territoriali aldilà ed al di sopra della politica. E questo è sicuramente un fatto positivo che va rimarcato. Troppo importante è il PIU’ EUROPA per la nostra città. Tante le attese e le aspettative, in primis dei disoccupati casoriani, che giustamente e legittimamente aspettano che si rispetti il protocollo d’intesa votato all’unanimità dal consiglio comunale sul lavoro. Ciò al di là degli incidenti, che come detto, sono al vaglio della magistratura. Insomma, quando il gioco si fa duro, entrano in campo gli uomini duri. Ci sembra a questo proposito di aver notato una diversa determinazione nell’azione politica del sindaco. Lo ha ricordato, il collega Nando Troise, alla conferenza stampa, noi l’abbiamo scritto tante volte. Carfora, ha conseguito al ballottaggio un plebiscito di voti. Voti dati a lui non ad altri. E l’elezione diretta del sindaco ha attribuito al primo cittadino un ruolo fondamentale e strategico addirittura decisivo . Tant’è che se cade il sindaco cade la maggioranza e si scioglie il consiglio. “Simul stabul simul cadent” recita la giurisprudenza al riguardo. Come insieme staranno, così insieme cadranno. Ed allora, tentando una similitudine con la tragedia greca diciamo: riuscirà il ribelle Prometeo, a liberarsi dalle catene finalmente stufo di accettare gli ordini di Zeus? In fin dei conti la politica è come una tragedia greca. I pianti, sono quelli degli incauti cittadini che hanno sperato nella volontà di cambiamento e di progresso della città, propagandata a piene mani in campagna elettorale. Ma, restando sempre in tema di tragedie greche, nel finale, all’apoteosi della tragedia, interviene il Deus ex machina, l’elemento che risolve come d’incanto tutto. Sarà il Dr. Enzo Carfora il Deus ex machina di questa nostrana tragedia “greco-casoriana” che è divenuta la politica? Non lo sappiamo, anche se ce lo auguriamo nell’interesse di Casoria. Buona domenica!

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POLITICA

Casoria tra smentite e conferme Ufficializzate le dimissioni del Sindaco Carfora. di Rosa Davide

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na settimana che si può definire movimentata e ricca di colpi di scena, per la politica casoriana. La situazione di crisi, che da mesi immobilizza l’azione amministrativa, sembra volgere al termine, ma nonostante tutto non ci sono dei risvolti positivi. Il tutto è iniziato nel pomeriggio di Venerdì 23 Febbraio, quando il piano dei consiglieri di minoranza e dei quattro dissidenti del Partito Democratico, è stato sventato dai membri del Movimento di Lotta per il lavoro. La notizia dell’intenzione dei consiglieri, di dimettersi e sfiduciare il sindaco, si è diffusa precocemente ed è giunta alle orecchie dei disoccupati casoriani, che si sono recati allo studio del notaio Colella , in via Principe di Piemonte, dove hanno scatenato una vera e propria rissa e hanno bloccato con la forza l’azione dei consiglieri comunali. La protesta è terminata con l’arrivo della polizia e dei carabinieri. I consiglieri comunali sono poi stati scortati dalle forze dell’ordine. Il giorno dopo, il leader dell’USB, Gennaro Laudiero ha smentito ogni forma di violenza, affermando di essersi sentito male a causa della situazione di grande tensione e di aver chiamato l’ambulanza.

Eppure, il PDL ha denunciato, attraverso un comunicato, l’aggressione fisica subita dal capogruppo Orlando Esposito, mentre cercava di salire dal notaio. Sarebbero stati aggrediti anche i consiglieri Emilio Polizio, Pasquale Pugliese e Massimo Iodice. Sul web si può leggere quanto dichiarato da Emilio Polizio. Secondo la versione del consigliere dell’UDC, i nove consiglieri dell’opposizione, tranne Stefano Ferrara, avevano appuntamento dal notaio con i quattro consiglieri del PD, per votare la sfiducia al sindaco. Lo stesso Polizio sarebbe stato bloccato e aggredito fisicamente e verbalmente dai disoccupati dell’USB. Troppe sono le versioni discordanti, non è possibile ricostruire con chiarezza l’accaduto. Sulla vicenda sono sorte numerose leggende metropolitane. Molti affermano con convinzione della presenza dal notaio, di alcuni consiglieri del Partito Democratico. Eppure, attraverso un comunicato il PD ha smentito la notizia, definendola priva di ogni fondamento. Le vicende di guerriglia urbana, hanno spinto il sindaco Vincenzo Carfora, ad annunciare durante una conferenza stampa, tenutasi Sabato 24 Marzo, le sue

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dimissioni. “Rispondo alla violenza con la democrazia. Quello che è accaduto rappresenta la pagina più brutta della storia cittadina. Condanno ogni azione di violenza ed esprimo solidarietà ai consiglieri che sono stati aggrediti. Io per correttezza ed onestà rassegno le mie dimissioni. Purtroppo quando ci sono delusione e rabbia, spesso il passo alla violenza è breve, ma non è giustificabile in alcun modo”. Lunedì 26, le dimissioni del sindaco sono state protocollate e ufficializzate. Potranno essere ritirate entro venti giorni. A chi chiede se un ripensamento è possibile, il sindaco risponde che dipende da cosa accadrà nei prossimi giorni, in quanto la sua decisione è frutto di quanto accaduto e non di un problema politico. Qualora la decisione di Vincenzo Carfora dovesse essere definitiva, dopo questa breve esperienza amministrativa, durata poco più di nove mesi, il governo di Casoria sarà affidato ad un commissario prefettizio fino alle nuove elezioni, nel 2013. Qualche giorno probabilmente servirà a calmare le acque e fare chiarezza. Come sempre non ci resta che aspettare. Continueremo a tenervi aggiornati anche sul sito web www.casacasoria.it. Buona Domenica!

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I L FAT T O

Ridare DIGNITÀ alla nostra città flettori’ (anche se per poco) in maniera distinta, e non per la solita barbarie di turno, come il tragico ‘far west’ avvenuto presso via Principe di Piemonte l’ottobre scorso, o il ripetuto furto del Cuore di Gesù dell’Istituto Sacro di Domenico Ruggiero Cuore. opo aver recentemente fatto Tuttavia, inutile cullarsi parlare di sé oltre i suoi confini per meno di un’ora di riterritoriali per essersi candidata balta grazie alla Funzione ad ospitare il nuovo stadio del Napoli, Religiosa: gli innumerevoli Casoria torna in auge, e stavolta lo fa problemi che assillano noi in mondovisione. Domenica 25 marzo cittadini sono sempre sotto 2012, infatti, è andata in onda su Raiu- gli occhi di tutti, tutt’altro no la Santa Messa dalla Basilica di San che assopiti. Dopo i riproMauro Abate, celebrata dal parroco Don vevoli episodi di guerriglia Mauro Zurro. Questo avvenimento coin- urbana avvenuti venerdì cide anche con il “Giubileo Maurino”, pomeriggio in Via Principe di Piemonte, dato che nel 2012 si festeggiano i 1500 infatti, lunedì mattina sono state ufficiaanni dalla nascita del nostro Patrono. lizzate le dimissioni di Vincenzo Carfora Senza dubbio, per una città che ha di- dalla carica di Sindaco. La sempre precamenticato le sue origini e i suoi fasti, è ria situazione politico-amministrativa di stata un’occasione per essere ‘sotto i ri- Casoria, da cui deriva ogni tipo di mal

Casoria tra Messe e dimissioni: Casa d’oro o Non-luogo?

gestione della stessa, non è altro che il sale con cui si cospargono continuamente le profonde ferite della nostra città, impedendo a quest’ultime di causticarsi una volta per tutte. A noi non resta che chiederci attoniti cos’altro ci attende dietro l’angolo, dato che stiamo assistendo al sempre più irreversibile passaggio da ‘Casa d’oro’ a ‘Non-luogo’. Una via d’uscita sembra una vera e propria utopia. Possiamo solo sperare nel “chicco di grano che, anziché non morire e rimanere solo e infecondo, decide di morire e, di conseguenza, produrre molto frutto”,

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come recitava la parabola della Celebrazione trasmessa in tv. Peccato che, ormai, di campi coltivabili in cui provare a far crescere il chicco che possa ridare dignità a Casoria non ve ne sia più nemmeno l’ombra.

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IL CASO

Casoria, da Sesto San Giovanni a SAN GIOVANNI DECOLLATO Un tempo la nostra cittadina pullulava di impianti industriali. Oggi ogni iniziativa viene “decapitata”. di Luca Scialò

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abato 17 marzo a Pomigliano d’Arco è stato inaugurato uno splendido polo culturale, avente come fulcro la casa editrice Feltrinelli, divenuta un franchising in espansione e sempre sulla cresta dell’onda a quasi sessant’anni dalla sua fondazione per opera del lungimirante borghese-rivoluzionario Giangiacomo Feltrinelli. Il polo culturale è stato chiamato La Distilleria, giacché sorge come progetto di rivalutazione dell’edificio dove un tempo sorgeva appunto un’antica distilleria; progetto realizzato mediante i fondi europei. Tra gli ideatori Giuseppe Pesce, casoriano che sul nostro territorio ha ricevuto solo “porte in faccia”, mentre in una delle due ex Stalingrado d’Italia (l’altra è Castellammare di Stabia, anch’essa ex perché svoltata “politicamente” a destra dopo decenni di amministrazione di sinistra) sta ottenendo attestati di stima e riconoscimenti. Del re-

sto stiamo parlando di un giovane che ha un curriculum di tutto rispetto, avendo già collaborato con l’Università Suor Orsola Benincasa, ma soprattutto, per Rai Storia. Il caso di Giuseppe è solo uno dei tanti della nostra Casoria, madre ingrata che valorizza e premia i suoi figli incompetenti e abbandona invece quelli che meriterebbero. E pensare che la nostra cittadina veniva chiamata, tra gli anni `70 e gli anni `80, la “Sesto San Giovanni del sud” per la presenza di molte industrie di rilievo nazionale, tra cui la Rhodiatoce, le Acciaierie del sud, la Calcobit, la Tubibonna, la Dyrup, la C.G.S. Vi erano perfino famiglie milanesi trasferitesi qui per lavorarci. Un qualcosa oggi impensabile. A partire dagli anni ’80 hanno via via chiuso tutte e ad inizio anni ’90 a Casoria restò la denominazione di “Varese del sud “per la presenza dell’Alenia, poi dismessa a Casoria a fine 2011. Una disarmante crisi industriale dovuta un po’ alla recessione che ha colpito gradualmente tutto l’Occidente a seguito della crisi petrolifera del ’74, un po’ (io direi soprattutto) all’incapacità degli imprenditori e un po’ al disinteressamento delle amministrazioni

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locali. A venir meno è stato anche lo Stato, che con la chiusura dell’IRI ha smesso di regalare fondi a pioggia alle imprese, e il capitalismo italiano, senza aiuti della mano pubblica, si è mostrato per ciò che valeva davvero: zero. Ora, non inseguiamo certo sogni utopici auspicando un rilancio industriale del nostro territorio, perché ci prenderemmo solo inutilmente in giro. Ma, quanto meno, vorremmo che a Casoria vi fossero almeno iniziative imprenditoriali su piccola scala; realtà culturali capaci di creare posti di lavoro e luoghi d’incontro che non siano i soliti bar o i centri scommesse. Insomma, vorremmo che i Pesce casoriani e non, con idee valide e soprattutto privi di padrini politici, trovassero qui terra fertile per coltivare le proprie idee. Come avvenuto a Pomigliano nel caso de La Distilleria. Perché, alla luce di come ogni iniziativa viene sistematicamente disincentivata e “decapitata” sul nostro territorio, siamo passati dall’essere una Sesto San Giovanni del sud a una San Giovanni decollato; come veniva definito San Giovanni Battista perché ucciso mediante decapitazione.

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ARPINO

Nulla muta quaggiù Gli anni passano ma ad Arpino nulla sembra cambiare. di Angela Uliano

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el ripulire il mio obsoleto pc e cestinando file ormai giacenti da anni ho ritrovato uno dei miei primi articoli. Sì lo confesso, scrivevo sotto pseudonimo e descrivevo la difficoltà di vivere in una frazione come Arpino. Ahimè gli anni passano e le cose non cambiano. Ad Arpino persino i nuovi alberi piantati al posto dei pini non hanno germogliato. Cattivo presagio o anche il “nuovo” verde non riesce a rifiorire? Mah... Sta di fatto che sono ancora qui a lamentare le solite mancanze. La mancanza di servizi, la sporcizia, l'isolamento, l'emarginazione sono soltanto alcuni aspetti del degrado che opprimono la nostra frazione. Di fronte ai bambini che non hanno luoghi dove studiare e giocare in tranquillità e sicurezza, ai cittadini che vivono la solitudine e l'assenza di socializzazione, alle carenze di spazi verdi, alle erbe infestanti, all'emarginazione giovanile, ai continui roghi tossici nei nostri territori, alle strade disastrate, occorrerebbe che questa Amministrazione intervenga con più decisione utilizzando più personale e più

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risorse finanziarie per eliminare il degrado e l'abbandono dei quartieri di Arpino. Ai cittadini di Lufrano, zona Arpino, Cittadella, Via Capri, Via Garibaldi, bisogna dare una risposta di attenzione “culturale”, bisogna far percepire che gli interventi e le iniziative del Comune non conoscono “figli di un Dio minore”, non distinguono tra i quartieri strettamente “casoriani” e le periferie marginali, non selezionano in base agli interessi particolari e alle spinte clientelari. Essere sordi alle richieste che vengono dai quartieri, dalle Associazioni del territorio, dai comitati significa mettere la testa sotto la sabbia come gli struzzi e pensare che i cittadini non comprendano i tentativi di eludere i problemi perchè si è su altre faccende affaccendati. Basta con la politica degli annunci e con le promesse a

lungo termine poi non mantenute, come è avvenuto nel passato con le precedenti amministrazioni comunali. Occorre recuperare la concretezza dell'attività amministrativa, una concretezza che le precedenti amministrazioni non hanno mai avuto ed il fallimento del programma di recupero e di riqualificazione edilizia, urbanistica, ambientale e sociale dei quartieri di periferia. Anche perchè del famoso PIU Europa nemmeno un centesimo è destinato alla nostra Arpino. Per queste ragioni facciamo appello a tutti gli Amministratori e ai Consiglieri comunali di battersi, con spirito di servizio, assieme ai cittadini dei quartieri periferici della città per riaffermare il diritto di cittadinanza dei diritti nei luoghi dove sembrano dimenticati perchè abitati da “figli di un Dio minore”.

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IL CASO

La marcia dei 4 mila…euro Stanziati in favore dell’Associazione CaritasineConditio del B.P. Ludovico da Casoria, per la 16a edizione della marcia in onore del Beato. di Luca Scialò

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iceviamo e pubblichiamo la segnalazione indignata di una cittadina riguardante una curiosa delibera votata all’unanimità ad inizio marzo dal consiglio comunale. In data 06/02/2012, con prot. gen. n° 4054, è pervenuta all’assise consiliare la richiesta dell’Associazione CaritasineConditio del B.P. Ludovico da Casoria con sede in Via NUOVA Padre Ludovico 15, di patrocinio e contributo per la realizzazione della 16’ Marcia Ludoviciana Francescana a piedi da Casoria (dalla Casa natale del Beato) a Posillipo (ove giace la salma del Beato Ludovico da Casoria, all’interno della Chiesa dell’Ospizio) tenutasi domenica 24 marzo. Per un totale di 16 chilometri. Il contributo è stato richiesto per coprire, oltre “i costi della marcia, anche manifesti, inviti per pubblicizzare l’evento, pullman per

il ritorno dei fedeli a Casoria, bibite, ristoro, fiori”. La richiesta è stata accolta con una delibera in data 6 marzo 2012 ed è visibile online nell’apposito albo pretorio. I soldi stanziati in favore dell’Associazione CaritasineConditio del B.P. Ludovico da Casoria sono pari a 4 mila euro. Ora, le domande da porsi sono tante. Perché una marcia di devoti deve essere finanziata con denaro pubblico? Non siamo in un Paese laico? Gli Istituti religiosi non beneficiano già di finanziamenti pubblici per le proprie attività, oltre che di esenzioni fiscali? Le voci dei costi sopra elencati arrivano davvero a quattro mila euro? Peraltro c’è una voce curiosa e generica alquanto singolare: “costi della marcia”. Cosa vuol dire? Che si rimborsano le suole delle scarpe consumatesi? Il rammarico è che quei soldi sono stati sottratti al V settore, quello delle Politiche sociali; che per capirci, si occupa delle questioni sociali delicate. Ma davanti alla religione si alzano sempre le mani…e le si posano nelle tasche. Le nostre ovviamente. Un’ultima beffa deriva dal fatto che la salma di Padre Ludovico non riposa nella no-

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stra cittadina che gli ha dato i natali. Ma in fondo la locazione è più che giusta. Volete mettere la splendida Posillipo con la nostra degradata Casoria? Ovviamente non abbiamo nulla contro il culto del nostro San Francesco Casoriano: Padre Ludovico, l’umile fraticello, diventato un gigante della Chiesa napoletana e mondiale. Una figura ancora non approfondita a livello di studi da storici e cultori della materia religiosa. Anzi ci auguriamo che finalmente Padre Ludovico diventi santo. Però, forse in un periodo di ristrettezze economiche di tante famiglie casoriane, la marcia ludoviciana, che è una costante che si ripete ogni anno nella nostra città, poteva e doveva trovare altre forme di finanziamento, anche con l’interevento fattivo e propositivo dell’Ente Comune. Ad esempio con l’ausilio degli scuolabus comunali si potevano risparmiare i costi di trasporto. Con l’intervento di sponsor privati si poteva finanziare l’intero costo della manifestazione. Insomma ben vengano il culto e le manifestazioni in onore del nostro Beato, ma con un uso più accorto ed oculato delle finanze pubbliche e delle asfittiche casse comunali.

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L'EVENTO

Padre NUNZIO D’ELIA 40 Anni di sacerdozio... ma non li dimostra! Biografia del Parroco della nostra città. di Antonella Storti

- D’Elia Nunzio, nato a Napoli nel 1945, residente in Casoria, è stato alunno del seminario - Maggiore di Napoli e ordinato sacerdote il 29 marzo 1972, ove rimase come vice rettore fino al 1978; - Cappellano Ospedale Psichiatrico L. Bianchi di Napoli. - Laureato in teologia presso la Pontificia Facoltà Teologica dell’Italia Meridionale con una tesi sulla musica sacra; - Docente ordinario di Teologia liturgica presso l’Istituto di Scienze Religiose “Donnaregina”; - Direttore dell’Istituto di Scienze Religiose dal 1987 al 1999; - Diplomato presso lo “Studium”della Congregazione dei Santi presso il Vaticano nel 1987; - Presidente delegato del Tribunale Ecclesiastico Regionale Campano delle cause dei Santi dal 1989; - Postulatore della Causa di canonizzazione di Giulia Salzano, Maria Pia Notari, Maria della Passione, Donato Giannotti, Madre Colomba di Gesù Ostia; Poatulatore della causa di canonizzazione del card. Sisto Riario Sforza; - Delegato Episcopale per la Canonizzaione della Beata Suor M. Cristina Brando;

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- Delegato per la causa di Canonizzazione del Servo di Dio Padre Arturo D'Onofrio, Servo di Dio Sossio Del Prete, Serva di Dio Antonietta Giugliano. - Parroco della Parrocchia di S.Paolo dal 1995. - Novembre 95 il Card. Michele Giordano, Arcivescovo Metropolita, conferisce, a Don Nunzio D’Elia la nomina di direttore dell’Istituto di Scienze Religiose “Donnaregina”; - della Facoltà di Teologia dell’Italia Meridionale. Primo incarico presso l’ISSR: a.a. 1980/81; - Successivi incarichi: dall’a.a 1981/82 all’a.a. 2011/12; - Nomina Direttore dell’ISSR dall’a.a 1987/88 all’a.a. 1998/99; - Nomina a Docente “Straordinario”: 18 aprile 1994; - Nomina a Docente “Ordinario” in Teologia Liturgica: 29 aprile 2005; - Nomina a Direttore dell’ISSR dall’a.a. 2005/06 al 2008/09; - Nomina a Direttore dell’ISSR secondo la Nuova Normativa dall’a.a. 2009/10; - Nomina a Docente “Ordinario” in Teologia Spirituale: 12 settembre 2009;

Pubblicazioni: − Celebrare è cantare. Il canto liturgico da Pio XII al Vaticano II, Napoli LER 1981; − Da una vita che diventa Eucarestia ad una Comunità che celebra e vive l’Eucaristia, Casoria 1983. − La liturgia nella storia, Napoli 1983; (seconda edizione 1988). − Quaderni di Liturgia: L’iniziazione cristiana degli adulti e Battesimo dei bambini; Il rito del sacramento della Cresima; Il rito della celebrazione dell’Eucaristia; La celebrazione della Penitenza cristiana, Napoli 1983. (ad uso degli studenti). − Teologia e storia della celebrazione eucaristica, Capua 1984. − Madre Giulia Salzano catechista della nuova evangelizzazione. Una proposta di riflessione, Napoli, Laurenziana 1995. − Beata Giulia Salzano, La gioia della santità. Pensieri e massime, a cura di Nunzio D’Elia, Cinisello Balsamo, San Paolo 2003. − Beata Giulia Salzano. Maestra di catechesi, Cinisello Balsamo, San Paolo 2003. − Giulia Salzano (1846-1929) donna profeta della nuova evangelizzazione. Dalla catechesi alla santità, Cinisello Balsamo, San Paolo 2003. − Dire e vivere la vita consacrata oggi. Alla ricerca di un nuovo volto e di una nuova identità della vita Consacrata in Atti Capitolari delle Suore Crocifisse Adoratrici dell’Eucaristia San Gregorio Armeno 27 agosto-6 settembre 2003, Napoli, Tip. D’Alessandro 1 settembre 2003, pp. 7-30. − Beata Maria Della Passione, Il sentiero di santità, a cura di Nunzio D’Elia, Cinisello Balsamo (MI), San Paolo 2005.

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IL CASO − Maria Pia Notari, “Mi farò monaca”. Maria della Passione, (a cura e introduzione di Nunzio D’Elia), Cinisello Balsamo (MI), San Paolo 2005.

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uesto è in parte il nutrito e chilometrico curriculum di Don Nunzio D’Elia, figura emerita della Chiesa casoriana e diocesana. Un uomo certamente non aduso all’apparire ma pronto a tendere la mano a chiunque. Sempre disponibile e cordiale con tutti. In particolare con i giovani della sua Parrocchia, situata nel popoloso e caotico quartiere San Paolo, da cui prende il nome. Grazie alla sua instancabile opera dal 1995 la parrocchia è diventato un punto di riferimento per tantissimi giovani che animano le varie attività dell’oratorio, seguiti e spronati dal suo instancabile attivismo. Padre Nunzio D’Elia è anche postulatore delle cause dei santi della Chiesa napoletana che è come, ha ricordato spesso il nostro Cardinale Sepe, è a livello italiano quella piu’ ricca di figure di Beati e Santi, a testimonianza della fede religiosa del popolo napoletano, e delle virtù eroiche di tanti uomini e donne divenuti figure centrali della diocesi napoletana.L’intera comunità si è stretta intorno al suo parroco, giovedi’ scorso data del festeggiamento del suo quarantesimo anno di sacerdozio. Ma anche l’intera città, ha tributato a Don Nunzio D’Elia un plauso per il suo impegno e la sua dedizione alla comunità cristiana. Anche noi del Giornale di Casoria auguriamo a Don Nunzio di continuare ancora per moltissimo tempo il suo ministero che tanto bene fa ad un quartiere ed a una città che ha bisogno di figure che fungano da modello positivo da seguire. Augurissimi Don Nunzio!

Riscoprire il piacere di camminare a piedi Provincia di Napoli: nuove tasse sulle assicurazioni. di Mina Puca

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na nota di Palazzo Matteotti fa sapere che la Giunta Provinciale ha deciso di incrementare dal prossimo giugno l'aliquota dell'imposta sulle assicurazioni con la responsabilità civile di 3,5 punti, portandola dal 12,5% al 16%, nonchè di stabilire per l'anno 2012 la maggiorazione del 30% la tariffa di iscrizione al pubblico registro automobilistico (I.P.T.). Gli introiti stimati comporterebbero un'entrata maggiore per 22 milioni e 400mila euro per quanto riguarda l'RC Auto e di 5 milioni per quanto riguarda l'I.P.T. «Queste misure - ha commentato il presidente della Provincia di Napoli, Luigi Cesaro - sono dolorose ma inevitabili. Lo diciamo ormai da tempo … Il momento è difficile e complesso, specie per gli enti locali che si vedono purtroppo costretti - ha concluso - a fare la parte

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dei cattivi per far fronte alle esigenze nazionali di rigore finanziario». Ecco per noi insomma un’altra bella “sfogliatelle” … ma stiamo tranquilli perché solo una decina di giorni fa l’Assessore Marco Esposito aveva sottolineato che «Ridurre le tariffe per i cittadini napoletani corretti aiuterà a spezzare il meccanismo diseducativo che vede adesso penalizzati con aumenti e disdette soprattutto i comportamenti regolari e spingerà l'insieme della comunità locale verso un atteggiamento responsabile. Si dimostrerà, insomma, che la correttezza paga». L’incoerenza insomma regna sovrana! Dopo il caro benzina, l’aumento del bollo, mi sa che mancava l’ulteriore impennata del prezzo delle assicurazioni per farci riscoprire il piacere di camminare a piedi. L’automobile, qualunque essa sia (anche una vecchia cinquecento), è diventata un lusso … i mezzi pubblici restano inaffidabili … a questo punto ridateci almeno un po’ di verde, qualche albero fiorito in questa appena giunta primavera, di modo che abbandonare la macchina in garage diventerà un piacere per la tasca e per la salute.

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S T O R I E D I PA ES E

SANTI IN PARADISO, ingiustizie sulla terra Riflessioni, piuttosto amare, circa episodi di favoritismo o negligenza di cui si è spesso impotenti spettatori. di Margherita De Rosa

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’essere giusti, l’esercitare l’equità sono doti assai rare e la difficoltà connessa alla pratica di tali virtù risulta invariata nei tempi, tuttavia, ciascuno, nella sua ingenuità, è portato a credere che l’applicazione delle più banali regole della civile convivenza sia qualcosa di scontato ed irrinunciabile, eppure così non è: basta guardarsi intorno, giorno dopo giorno, per rendersi conto che la legge non è uguale per tutti e che “ per chi ha più santi in Paradiso” la vita è molto più semplice di quanto lo sia per chi si ritrova tra le anime purganti, ossia per la maggioranza del consorzio cittadino ed umano…or dunque, senza voler polemizzare, chiedo a lor signori: un’auto in divieto di sosta è pur sempre un’auto in divieto di sosta, indipendentemente dal proprietario? La risposta è ovvia ma non scontata, poiché, nel nostro bel paese, funziona esattamente all’oppo-

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sto: dimmi di chi è l’auto ed essa potrà essere o meno considerata in difetto…che tristezza, ma tant’è! Stesso discorso per i rivenditori di generi alimentari: pare che da qualche anno sia in vigore la norma sulla cui scorta si fa divieto di esporre merci all’esterno degli esercizi, sia per motivi igienici, sia per non intralciare la viabilità di per sé già compromessa dall’angustia di alcune strade, che poco hanno a che fare con quelle, più ampi e famose, della California; ebbene, nonostante una legge così saggia e previdente, non ci si spiega come e perché alcuni commercianti dispongano, indisturbati, di più di un terzo del suolo pubblico, mentre qualcun altro sia soggetto a continui sequestri e sospensioni dell’esercizio: sempre la solita questione dei santi in Paradiso? E’ molto probabile, ma, al di là del calcolo delle possibilità, simili episodi sono la drammatica dimostrazione che la legge sarà pure uguale per tutti ma che, nel contempo, alcuni sono speciali al suo cospetto, e questo, sinceramente, non va giù a nessuno, in particolare a coloro che sono costretti a pericolosissimi slalom tra macchine in divieto di sosta “autorizzato o trattabile”, mercanzie in bella mostra per un’estensione che supera il mezzo metro

e che, evitando un rovinoso capitombolo, esclamano: << Mamma d’ò Carmene, aggio scansato primma ‘e cavulesciure, po’ ‘e cannulicchie e, in conclusione, o sub: tutte ‘e juorne è chesto! Meno male ca’ Santu Mauro nun se’ scorda ‘e me! >>: e lo sfogo di un anziano signore sembra dare accreditabile testimonianza al fatto che nella lotta per la sopravvivenza urbana , quest’ultima dipenda non più dagli addetti alla viabilità o alla sicurezza stradale, bensì, ed esclusivamente, oramai, dalla Divina Provvidenza: in quanto casoriani ci si affida a san Mauro e, ancora una volta, si conferma la questione dei santi in Paradiso…che dire poi dei simpatici capannelli dei nostri ragazzi, a cui nessuno intima di “farsi più in là” per la comune salute e l’individuale incolumità? Forti della baldanza correlata all’età, complice affidabilissima dell’incoscienza, i giovincelli o scorrazzano su moto impazzite e moto truccate o, alternativa assai più intelligente, restano impalati, in guisa di cariatidi o simulacri ornamentali affini, in prossimità di bar ed altri punti di incontro, che si trasformano in insormontabili “posti di blocco” per auto condannate ad estenuanti code del sabato sera o, comunque, dei prefestivi: e per tutto questo non c’è legge o regolamento che tenga: si tentarono isole pedonali serotine, ma ebbero vita breve; Casoria continua ad essere, per questo e per tanti altri aspetti, terra di nessuno, o meglio, di pochi, di quelli che, come abbiamo più volte ribadito, hanno più santi in Paradiso ed un ritorno ad un così alto senso della religiosità non può che farci piacere: o forse no? Ai lettori il compito di trarre le dovute e, purtroppo, per niente ironiche, conclusioni!

il giornale di Casoria • Domenica 1 aprile 2012


L'EMIGRANTE

Facciamoci coraggio: la SCUOLA siamo noi! La scuola pubblica tra gioie e dolori... di Edy Vitale

È

vero. La nostra scuola pubblica ha oggi tanti problemi, tante disfunzioni, tante cose che non vanno, per carenza di fondi, di strutture, mancanza di competività, di autorevolezza, di adeguati parametri di scientificità, razionalità, oggettività... E' vero. Si continua a dibattere stremata tra continue, contrastanti, peregrine riforme e controriforme che hanno assottigliato fino allo stremo risorse già esigue, accorpato e dimensionato scuole di diverso ordine e grado, smorzato entusiasmi, progettualità ambiziose destinate a rimanere sulla carta. Intanto è aumentata la schiera dei docenti precari ultraquarantenni sempre più stressati (giustamente!), demotivati, sconcertati, disperati, mentre sono costrette a rimanere in servizio nella scuola dell'infanzia maestre ultrasessantenni sempre più stressate (giustamente!), demotivate, sconcertate, stanche... Eppure la scuola non si arrende, quando pare giunta sull'orlo dell'abisso, prodigiosamente ha un sussulto, riesce a scuotersi, a ritrovare forza ed energie vitali insperate. E' per la passione ostinata

della maggior parte degli insegnanti per il proprio lavoro (che non vogliono assolutamente sia chiamato missione, al massimo mission...), per gli alunni piccoli , via via più grandi che vedono sbocciare e diventare giovani uomini sotto i loro occhi, rivelando capacità, intuizioni e predisposizioni inimmaginabili per i più, per quella comunione di anime, di sguardi e di linguaggi diversi che nella classe diventa soffio vivificante, che la scuola resta istituzione basilare ed insopprimibile. E' vero. Oggi non si può più parlare di scuola come famiglia di supporto, nè di dirigente come pater familias, ma bisogna assuefarsi alle logiche di impresa e di profitto; eppure la formazione dell'uomo, della sua humanitas,della sua capacità di comprendere, oltre la razionalità, il cuore degli altri uomini, per non cadere nella barbarie e nella solitudine, resta una capacità quasi divina, che certamente non tutti possiedono, ma che vediamo spesso emergere anche a distanza di molti anni in tanti che hanno incontrato nel loro percorso scolastico un maestro, un professore, un preside che ha lasciato un'impronta, apparentemente lieve, ma profondissima nella loro anima. Perciò facciamoci coraggio: al di là delle leggi mutevoli e contraddittorie, delle riforme talvolta insensate, degli atteggiamenti sbagliati di alcuni, la scuola siamo noi!

il giornale di Casoria • Domenica 1 aprile 2012

Riceviamo e volentieri pubblichiamo

Il Sindaco Enzo Carfora risponde alla lettera del piccolo Andrea Russo pubblicata domenica scorsa

C

arissimo Andrea, mio piccolo cittadino, uscire dall’emergenza rifiuti è stata la prima importante sfida che mi sono posto fin da quando sono diventato sindaco. Abbiamo affrontato energicamente il problema nel corso di tutta l’ultima estate, concentrandoci molto sulla raccolta differenziata. Abbiamo messo a regime un sistema di raccolta efficace ed intelligente che fortunatamente funziona, grazie alla quotidiana attività degli operatori di Casoria Ambiente, e ci consente di avere una percentuale di tutto rispetto di raccolta differenziata. Tuttavia, c’è ancora tanto menefreghismo da parte di alcuni cittadini che proprio non vogliono capire che il rispetto dell’ambiente è pari a quello della salute e che così come prendono le medicine per curarsi un male dovrebbero tenere la città pulita. Molti li abbiamo denunciati, qualcuno a costo di multe salate ha perso questa pessima abitudine ma molto ancora c’è da fare. Sai, quello delle cacche dei cani sui marciapiedi è un problema che anche io condivido. Mi capita spesso di recarmi a piedi dal Comune, dove come sai faccio il sindaco, al mio studio, dove faccio il medico, e spesso sono costretto a scendere dal marciapiede di via Nuova Padre Ludovico perché proprio non ci si può camminare. Già diversi mesi fa abbiamo disposto una gara per la fornitura di cestini dove gettare le deiezioni canine; il procedimento amministrativo (obbligatorio per legge) si è concluso, abbiamo assegnato la gara e nel giro di qualche settimana ho chiesto agli uffici preposti di istallare questi cestini; la pari dei cestini gettacarte. Una volta che avremo dato ai cittadini la possibilità di gettare in appositi contenitori le cacche dei loro animali emetterò l’Ordinanza stanne certo. Nei prossimi giorni verrò di persona a salutarti a scuola, magari proveremo insieme a spiegare a quelli che fanno le pulizie a scuola come si fa a separare i rifiuti. Ti saluto con tanto affetto. Enzo Carfora

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ARPINO

Arpino intrappolata nella giungla delle PROMOZIONI TELEFONICHE Ogni mattina si assiste al “grande esodo”. di Raffaella Battinelli

N

ella società odierna il mezzo di comunicazione più efficiente e senza dubbio il più utilizzato è il computer. Essere costretti a farne a meno per colpa dei sempre maggiori disservizi legati indissolubilmente al nostro territorio è un vero danno. A pagarne le spese, come al solito siamo noi utenti. Siamo stati silenziosamente tagliati fuori dal mondo. “ADSL per tutti” così recita lo slogan di un noto gestore telefonico. Una proposta molto allettante ma purtroppo non proprio effettiva. Miracolosamente in questo problematico contesto, si presentano come efficaci risolutori del problema i vari rappresentanti dei molteplici gestori telefonici, sempre più ghiotti di nuova e abbondante clientela. Chi non si è mai trovato a dover affrontare quelle fastidiose telefonate che propongono “offerte telefoniche vantaggiose”. Vantaggiose per chi? Purtroppo siamo tutti schedati; apparteniamo pur non avendone fatta richiesta, a una griglia in cui sono

inseriti tutti i dati di coloro che, in quanto appartenenti a una certa zona, in presenza di alcuni disservizi, potrebbero essere interessati. Sfortunatamente per noi però, non tutte le proposte che ci sono fatte sono oneste. La truffa è come al solito dietro l’angolo, occorre dunque fare molta attenzione. In questa piccola fetta di territorio, in molti si adattano come possono sfruttando la linea dei cellulari e delle numerose chiavette sponsorizzate dagli stessi gestori telefonici che dovrebbero però provvedere innanzitutto ad adeguare gli strumenti disponibili alle esigenze degli utenti, potenziandoli tecnicamente com’è stato fatto in tutte le altre zone della città, ma noi abitanti della zona di Arpino siamo in ritardo anche su questo detenendo un record negativo di circa dieci anni. Tempo fa, fu inviata la richiesta per ottenere l’adeguata predisposizione del servizio in questione ma, essendo stata completamente ignorata, è stato inevitabile iniziare a informarsi au-

il giornale di Casoria • Domenica 1 aprile 2012

tonomamente. Ecco che sempre più facilmente, chi non è ben informato, tende a rimanere vittima delle sibilline proposte telefoniche, sempre pronte a invadere le nostre case, a tutte le ore. Un tecnico dell’assistenza ha spiegato che i lavori di aggiornamento degli impianti sono molto costosi e che probabilmente per la compagnia telefonica non sarebbe un buon inve s t i m e n t o, dato che si tratta di una zona dimenticata dal mondo. Sarebbe stata tutta un’altra cosa se si fosse trattato di una zona commerciale con una più alta densità abitativa … più soldi da spendere. Con i tempi che corrono, siamo sempre più schiavi di queste macchine infernali e chi può ne, approfitta avidamente e senza pietà. Il tutto va a discapito della semplicità del buon vivere e delle nostre perdute individualità… Tutti figli del social network!

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RUBRICA LEGALE

Multiproprietà e sequestro giudiziale Nuova, ma non troppo, modalità di andare in vacanza. A cura dell'Avv. Gennaro Calvanese

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gregio Avvocato, nel 2003 ho sottoscritto un contratto preliminare per l’acquisto di due settimane in multiproprietà in un appartamento quasi ultimato. Ho trascritto l’atto alla Conservatoria di Palermo il 26 settembre del 2003. A seguito di indagini giudiziarie il Tribunale di Palermo, con decreti del 7 e del 21 ottobre 2005, ha disposto il sequestro del capitale sociale e del complesso turistico, avendo accertato la provenienza illecita dell’immobile. Contestualmente è stata disposta l’amministrazione giudiziaria dei beni sequestrati, poi la confisca, con conferma dei provvedimenti da parte della Cassazione. Si noti inoltre che sull’immobile vi è una garanzia ipotecaria a favore dell’istituto di credito che aveva concesso, prima della stipula dei preliminari, un mutuo alberghiero. Ho più volte scritto all’amministratore giudiziario chiedendo di poter stipulare il rogito, facendo presente la mia posizione (unica nella circostanza) di compromissario con atto trascritto. Che cosa devo o meglio posso fare per difendermi? Gentile Lettore, prima di affrontare nel merito il quesito proposto, sembra anzitutto opportuno inquadrare l’istituto giuridico di riferimento. Nella pratica il settore della multiproprietà ha visto per lungo tempo operare personaggi che, con un eufemismo, potremmo definire di pochi scrupoli e che certo non hanno giovato all’immagine di questa formula. Oggi il settore appare più moralizzato, anche grazie alla legge 427/1998, che prevede una serie di garanzie per gli

acquirenti, che vanno dalla trasparenza nei prospetti informativi al diritto di recesso che deve essere ben specificato nel contratto. In effetti nella prassi contrattuale la multiproprietà si articola in tre diverse tipologie. La prima è la multiproprietà immobiliare classica, che consiste nell’acquisto, perfezionato da un rogito notarile, di una porzione di immobile, con il diritto al godimento per un determinato periodo dell’anno. Il rogito garantisce anche la multiproprietà alberghiera, con la quale il cliente acquisisce il diritto ad avere un determinato trattamento alberghiero per un periodo predeterminato dell’anno. Infine, c’è la possibilità di comprare una multiproprietà in trust: in pratica si paga per l’iscrizione a un club che dà diritto, per un certo numero di anni, di usufruire di un periodo di godimento di un immobile. In questo caso non c’è rogito. Si tratta di una formula usata nei Paesi di diritto anglosassone e anche in Spagna e la definizione di solito usata è quella di timeshare. Indipendentemente dalla formula prescelta, il consumatore è sempre tutelato dalla legge, purché l’acquisto avvenga in un paese Ue e purché sia un privato e non un professionista o un’altra società. Il venditore ha l’obbligo di consegnare un prospetto contenente le notizie necessarie a identificare la proprietà, il diritto cui l’immobile, se si trova all’estero, è sottoposto, e a certificarne la regolarità urbanistica. I contratti redatti sulla base di questo prospetto devono sempre essere scritti e vanno tradotti nella lingua del Paese dove risiede l’acquirente o, a scelta di quest’ultimo, in un’altra delle lingue ufficiali della Comunità Europea. La legge prevede anche il diritto di

recesso, esercitabile entro i dieci giorni successivi alla stipula del contratto, senza che il venditore abbia il diritto di richiedere alcuna penale. Venendo quindi al quesito proposto i casi sono due. Se davvero il compromesso è stato trascritto, dal punto di vista strettamente legale il lettore è in una botte di ferro: il privilegio speciale che ha maturato come promissario acquirente è destinato a prevalere persino sulle ipoteche precedentemente iscritte (Cass. del 14/11/2003 n.17197) e il proprio credito è opponibile anche al sequestro e alla confisca penale. Dal punto di vista pratico resterebbe però il fatto che l’uso della quota in multiproprietà e il suo valore sono legati al fatto che il complesso continui a funzionare regolarmente, il che presuppone due condizioni: che siano pagati i debiti e che la sua gestione sia affidata a una società in grado di esercitarla. Tuttavia dagli allegati trasmessi risulta che ha solo registrato, ma non anche trascritto, il proprio preliminare. Oltretutto il lettore, che pur menziona gli artt. 2643, 2644 e 2645 c.c., non cita né l’art. 2645 bis c.c., né l’art. 2775 bis (D.l. 31/12/1996, n.669, convertito con Legge 28/02/1997, n.30) che tratta della trascrizione del compromesso. Se è così, si trova esattamente nella stessa barca degli altri promissari acquirenti. A rigor di completezza si significa con la presente, a tutti coloro che si ritrovano in una delle situazioni come sopra emarginate, la possibilità ex Decreto interministeriale del 02 Febbraio 2006, di poter accedere alle prestazioni del Fondo di Solidarietà acquirenti beni immobili da costruire istituito presso la CONSAP.

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il giornale di Casoria • Domenica 1 aprile 2012


ART CULINAIRE

Il pane del casale Da questo numero parte la nuova rubrica gastronomica di cibi dolci e salati. A cura di Monica Acri

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l pane del casale una pietanza piuttosto sostanziosa,ma nel periodo pasquale tutto è concesso,una variante del solito casatiello,ideale anche come merenda il giorno di Pasquetta. Pane del casale Ingredienti per la pasta: 1 kg di farina 25 gr. di lievito di birra 125 gr. di strutto 125 ml di olio di oliva 100 gr. di pecorino grattugiato 100 gr. di parmigiano grattugiato 1 cucchiaio di sale 1 cucchiaino di pepe acqua q.b. Ingredienti per il ripieno: 100 gr. di salame 100 gr. di pancetta 150 gr. di ciccioli 150 gr. di provolone piccante 100 gr. di emmenthal 100 gr. di galbanone

versate l’acqua, mescolate fino a fare sciogliere bene il tutto. Raggiunta la consistenza desiderata,cioè un impasto morbido ed elastico,formate una palla e coprite con un canovaccio tenete in un ambiente caldo e attendete che l’impasto sia raddoppiato. Trascorso il tempo di lievitazione stendete l’ impasto in una sfoglia e cospargete la superficie con i dadini dei salumi e dei formaggi, quindi rimpastate il tutto con le mani facendo incorporare bene gli ingredienti, formate il pane e lasciatelo lievitare per altre 2 ore circa,in una teglia da forno ben oleata, cuocete poi in forno preriscaldato a 180° per circa un’ora e mezza. Consigli: Volendo potete sostituire lo strutto con il burro e inoltre i formaggi e i salumi con quelli tipici della vostra regione. Curiosità: I ciccioli sono diffusi in tutta Italia ma con diversi nomi,ecco alcuni esempi: ciccioli nel Modenese, sfrizzoli nel centro Italia, frittula in Sicilia, sprinzuli in Calabria, siccioli, cicoli, sprittoli in Campani.

Procedimento: Preparazione: disponete la farina a fontana su di una spianatoia o in una ciotola,aggiungete il sale e sbriciolatevi il cubetto di lievito di birra,aggiungete l’olio,lo strutto,il pecorino,il parmigiano e il pepe e amalgamate man mano che

il giornale di Casoria • Domenica 1 aprile 2012

è anche online!!! Anno II - Numero 12 Domenica 1 aprile 2012 Questo numero è stato chiuso in redazione il giorno 28 marzo 2012. ilgiornaledicasoria@libero.it Tel. 081 7588818 - 3358270557 Inserto di Napolincasa News Aut. Tribunale di Napoli n. 0062 del 30/09/2005 Editore: Carlo De Vita Via S. Di Giacomo, 6/8 - 80026 Casoria (NA) casadevita@libero.it Direttore responsabile: Giuseppe Storti Segreteria di redazione: Imma D'Angelo - Anna Baratto casadevita@libero.it Direzione e redazione: Via S. Di Giacomo, 6/8 80026 Casoria (NA) Tel. 081 7588818 Progetto grafico, impaginazione e stampa: Grafis print s.a.s. Via A. Lauro, 1/5 - Casoria (NA) Tel. 081 7382350 - www.grafisprint.com

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