Il Giornale di Casoria

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Anno II - Numero 16 - Domenica 6 maggio 2012

Periodico di informazione dell’area a nord di Napoli - www.casacasoria.it - Distribuzione gratuita

10 maggio 2012

AD UN PASSO DALLA SANTITÀ!


EDITORIALE

Presto SANTO!

Padre Ludovico gloria di Casoria e della chiesa. di Giuseppe Storti

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adre Ludovico da Casoria: l’umile ma grande fraticello della nostra città è ad un passo dalla canonizzazione. Un evento atteso da decenni dalla città di Casoria e da tutto il mondo. Un uomo, prima che un santo che ha fatto parlare di sè per le mirabili opere realizzate nel corso della sua parabola terrena. L’annuncio nel corso di un incontro che si è tenuto nei giorni scorsi nella Chiesa a lui dedicata che si trova nella sua casa natale. Per questo abbiamo deciso di proporre uno speciale di tre pagine dedicate alle notizie di un evento che segnerà la storia della nostra città. Padre Ludovico è amato e conosciuto nella nostra città. Le sue gesta si tramandano per tradizioni orali che si passano di padre in figlio. In ogni casa c’era e c’è un ritratto, un busto un’immagine del “santo dei casi disperati”. Questa la fama che ha accompagnato la vita di quest’uomo che ha fatto breccia nei cuori di uomini illustri, monarchi governanti, ma soprattutto di quelli che beneficiarono delle oltre 200 opere realizzate nel corso della sua vita, tutte indirizzate all’accoglienza, alla cura ed alla solidarietà verso gli ultimi: quell’umanità dolente e senz’alternativa a cui lui: il San Francesco casoriano, diceva di dover offrire prima un letto ed un pasto e poi l’invito alla conversione al credo cristiano. Certo Padre Ludovico come è stato ribadito nel corso della manifestazione da noi documentata è stato accompagnato dalla fama di santità in vita, ed ora, si spera al piu’ presto verrà ufficialmente canonizzato dopo un percorso non facile. Infatti

il primo miracolo venne accertato appena tre giorni dopo la sua morte avvenuta nel 1885. Mentre il riconoscimento delle virtu’ eroiche è avvenuto nel 1964 e la beatificazione nel 1993 ad opera di un altro santo della Chiesa cattolica: Papa Giovanni Paolo II. Noi riteniamo che cio’ sia un segno della unicità del disegno divino, nel cui ambito nulla avviene a caso. Padre Ludovico che era anche un profeta come tutti i santi indirizzò altri santi e beati della Chiesa verso la missione a cui erano stati destinati. Santa Giulia Salzano, Santa Caterina Volpicelli, il Beato Bartolo Longo, la Beata Maria Cristina Brando. Con la sua definitiva canonizzazione di cui attendiamo speranzosi gli esiti a breve, si chiude il cerchio del disegno dello Spirito santo. Non importa il tempo occorso né l’ordine di precedenza. Lui: santo in vita, umile ma gigantesco architetto del progetto divino di carità sfrenata che solleva con opere concrete la sofferenza umana riserverà alla città di Casoria: la sua città natale un segnale importante che ci auguriamo possa riscattare anche civilmente la nostra città, baciata dalla grazia divina ma non da quella umana. Noi del Giornale di Casoria, vogliamo offrire un ulteriore testimonianza dell’affetto e della gratitudine del suo popolo. Una storia scovata da una nostra lettrice: una dottoressa in lettere che non vuole nemmeno essere citata ma che ha trovato alla biblioteca nazionale in un libro che parla di lui questo caso che qui di seguito documentiamo. Il Testo è di Anselmo Paribello "Padre Ludovico da Ca-

soria" casa editrice Oasi di San FrancescoQuisisana, 1982. Leggendo il libro dice la nostra lettrice, nella parte dedicata a Bartolo Longo, si parla di "predizioni" fatte da Padre Ludovico al Longo il quale lo considerava già "santo", si puo’ leggere un bigliettino scritto da Pasquale Riccio, fedele casoriano in cui chiede la beatificazione di Padre Ludovico per le grazie da lui ricevute. Ecco cio’ che si legge: "Per grazie ricevute più volte dal gran Santo Poverello Padre Ludovico di Casoria, Padrone dei casi disperati Servo di Dio e della Sua SS.VV. Maria Immacolata. Io sottoscritto quando dichiara con tanta tanta fede e fortezza e carità figlio del popolo e figlio prediletto del S.Padre Ludovico!!! La mano mi trema. Il cuore con blocco e broncoettazione sanguinante è tante disgrazie e forte paure. In fede alla Madonna e Buon Dio Pasquale Riccio Casoria. Ricevuta allego assieme al mio bigliettino di grazia un miserabile e mischino dono quoricino e polmone argento. Spero che questa grazia venga pubblicata al più presto. Prima Domenica Ottobre 1972 giorni prima che scendesse la UU.15. della Valle di Pompei dal Trono". Nel libro c’è anche la foto di Pasquale Riccio che consegna il biglietto ed i voti a Papa Giovanni Paolo II. Quest'uomo dunque avrà avuto problemi al cuore e qualche perforazione sanguinante ai bronchi o polmoni.....chissà! Abbiamo riportato il testo così come è scritto anche con qualche imperfezione linguistica. Questo è quanto. Ora aspettiamo fiduciosi l’annuncio definitivo. Padre Ludovico si è caratterizzato per essere stato il simbolo vivente del riscatto dei moretti e degli schiavi, noi: vogliamo ritenere e sperare che diventi per gli attualissimi valori di cui è permeato il suo pensiero e le sue opere, il simbolo del riscatto civile di Casoria e dei casoriani!

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S P E C I A LE PA D R E LU D OV I CO

Ad un passo dalla SANTIFICAZIONE 10 maggio 2012: una data fondamentale nella causa di canonizzazione del Beato Ludovico da Casoria. di Margherita De Rosa

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abato 28 u.s., presso la Chiesa dell’Immacolata, che sorge nel luogo in cui un tempo vi era la casa natale del Beato Ludovico da Casoria, si è tenuto un convegno di approfondimento e promozione della figura e dell’opera di padre Ludovico, ormai e finalmente, prossimo alla canonizzazione. Il dottor Giuseppe Storti ha introdotto i lavori e, in qualità di moderatore, ha predisposto ed efficacemente delineato gli interventi dei relatori, che si sono susseguiti posteriormente al saluto del presidente e del vicepresidente del Comitato per il Beato Ludovico, Pina Mugione e Massimo Iodice; entrambi hanno illustrato la finalità dell’ente, che si propone di porre in essere una serie di iniziative volte a divulgare la conoscenza del Beato attivando, nel contempo, un centro studi, che possa fungere anche da polo di attrazione per i più giovani, e avviando sul territorio un discorso di rivalutazione del patrimonio culturale e spirituale ivi presente, così da gettare le basi di quel turismo religioso da tempo auspicato e finora ancora relegato nei limiti dei progetti e delle speranze. Ha fatto seguito il sentito intervento del preside dell’ISIS Andrea Torrente, prof. Giovanni De Rosa, che, riprendendo le fila del discorso precedente, ha sottolineato l’importanza del progetto in sé e, in special modo, ha evidenziato la necessità di investire sui giovami del territorio, ai quali va garantita la certezza di un futuro, che possa esplicarsi

nella terra del Beato Ludovico e non lontano da essa, così come, purtroppo, per convinzione o per stanchezza gli adulti fanno oggi credere ai loro ragazzi: il turismo religioso, pertanto, rientrerebbe a pieno titolo in quella progettualità che farebbe di Casoria una terra feconda spiritualmente e, cosa non di trascurabile importanza, appetibile sotto il profilo occupazionale. Di taglio spiccatamente religioso il bell’intervento di padre Salvatore Vilardi, che ha sostituito fra’ Agostino Esposito dell’Ofm, ministro provinciale, impegnato in qualità di medico al Fatebenefratelli; il “confratello” di padre Ludovico ha delineato il percorso umano e spirituale del Beato, erede di Francesco d’Assisi ed incarnazione di quella “carità sfrenata” che lo portò ad accogliere gli ultimi del suo tempo, a partire dai sacerdoti poveri, per procedere ai vecchi marinai per cui tanto si prodigò, affinché chiudessero la loro parentesi terrena al cospetto di quel mare che era stato per loro compagno di viaggio, giungendo fino ai piccoli africani, da lui chiamati affettuosamente moretti; padre Salvatore ha anche sottolineato l’evoluzione del “francescanesimo” del Beato, inizialmente imperfetto, dal momento che quanto egli operava in bene era finalizzato alla propria esaltazione, ma che divenne manifestazione di autentica santità all’indomani di quell’esperienza mistica di cui Ludovico fu protagonista al cospetto del Santissimo Sacramento. Il grande carisma che il Beato incarnò è da correlarsi anche alla sua cultura, al suo sapere, che lo resero degno di stima e di rispetto da parte degli uomini più grandi ed illustri suoi contemporanei, fossero anche atei

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e miscredenti ma che non poterono rimanere indifferenti al fascino intellettuale e spirituale di padre Ludovico da Casoria. A conclusione del convegno, don Nunzio D’Elia, in qualità di membro del Tribunale per le cause di canonizzazione, si è fatto portavoce di una notizia attesissima dai casoriani, sulla cui scorta è stato reso noto che il 10 maggio p.v. a Roma, nelle sedi competenti, sarà vagliata quella che è stata considerata una guarigione miracolosa, attribuibile all’intercessione del Beato, grazie al cui intervento una bambina, affetta da una gravissima deformazione ossea, per cui il piede finiva per toccarle il viso, scongiurando le paventate operazioni chirurgiche dal decorso e dall’esito incerto, si è ritrovata nella “normalità” più totale e nel pieno possesso delle sue funzioni motorie: alla figura del Beato i congiunti della piccola sono pervenuti mediante una parente, consacrata nell’ordine delle Suore Elisabettine Bigie, figlie spirituali di padre Ludovico. Nel momento in cui sarà pronunciato in merito parere favorevole, la causa di canonizzazione procederà celermente e padre Ludovico sarà proclamato santo: in questo epilogo sperano i casoriani tutti, quanti si adoperano al fine di perpetuarne l’azione ed in particolare quegli anziani che, come ha sottolineato la dottoressa Marino nel suo saluto finale, conservano più viva la memoria della grandezza del Beato, già santo, e da subito, presso Dio, e che, finalmente, nei nostri limiti umani, annovereremo, di qui a poco, tra coloro alla cui intercessione votarci nelle nostre miserie, ancora più certi della sua vicinanza a quel Dio che lo volle quale suo splendido testimone nella terra di Casoria.

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S P E C I A LE PA D R E LU D OV I CO

Il secondo MIRACOLO di Padre Ludovico 10 maggio: una data da ricordare. di Don Nunzio D’Elia

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on filiale piacere mi è gradito offrire una notizia importante che rompe ogni ostacolo che ci ha tenuti sospesi per diverso tempo. Giovedì 10 maggio si riunirà la Consulta Medica per valutare la guarigione di Ida Iadevaia attribuita all’intercessione del Beato Ludovico da Casoria. Mi è stata data la gioia e l’onore di avere tra le mani l’informazione completa della guarigione dal Sottosegretario, P. Turek, il 2 aprile scorso, comunicandomi allo stesso tempo la data della discussione. Si tratta di Ida Iadevaia, nata il 1 giugno 1994 all’Ospedale Civile di Maddaloni, figlia di Mario e di Margherita Iadevaia abitanti a Durazzano (BN), nipote di sr Innocenza Diglio, religiosa elisabettiana

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bigia, domiciliata a Napoli. Al momento della nascita fu riscontrata una malformazione consistente in un atteggiamento dell’arto inferiore destro, con ginocchio ricurvato e precisamente: il piede arrivava a livello del viso. Questa fu l’anamnesi patologica, diagnosi confermata dai medici curanti. Il Prof. Cigola, ordinario di Ortopedia e Traumatologia della Facoltà di Medicina dell’Università Federico II di Napoli, consigliò inizialmente una terapia correttiva con apparecchi gessati, ipotizzando anche la necessità di un intervento chirurgico. L’Inchiesta diocesana fu celebrata nella Diocesi di Cerreto Sannita - Telese - Sant’Agata dei Goti dal 18 settembre 2004 al 12 marzo 2007, interrogando 9 testi; sono stati presentati, inoltre, la relazione dei Periti medici ab inspectione ed altri documenti extraprocessuali. Tale documentazione è stata consegnata dal Postulatore, P. Giovangiuseppe Cali-

fano, alla Congregazione delle Cause dei Santi per seguire l’iter di riconoscimento del miracolo attribuito al Beato Ludovico da Casoria. Il giorno 10 maggio preghiamo per avere la notizia bella della guarigione di Ida Iadevaia attribuita al Beato Ludovico da Casoria per la quale il Congresso dei Teologi affermerà che il miracolo è avvenuto per sua intercessione. Poi l’Ordinaria dei Cardinali e dei Vescovi confermerà tutta la documentazione. Il Prefetto della Congregazione relazionerà al Papa che chiederà anche il parere dei Vescovi e nel Concistoro proporrà la data dell’eventuale canonizzazione. Lo speriamo con tutto il cuore e ritrovarci tutti a Roma per onorare il nostro concittadino gloria di Casoria e di tutta la Chiesa.

è anche online!!!

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I L FAT T O

Da Noemi all’Alenia passando per l’Asl, Casoria habitué delle TV NAZIONALI Le telecamere di Rai, Mediaset e La7 sono spesso sul nostro territorio. di Luca Scialò

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i avreste mai creduto? Casoria regina delle tv nazionali. Ormai da tre anni a questa parte finiamo continuamente sulle reti Rai, Mediaset o sulla nuova La7, per qualche notizia che ci contraddistingue dal resto d’Italia. In negativo ovviamente. Il calcio d’inizio lo diede il nostro ex Premier, il quale partecipò dalle nostre parti a una festa di compleanno di una ragazza di Portici: Noemi Letizia. La notizia diede anche il La a una lunga serie di scandali a sfondo sessuale riguardanti il Cavaliere. Visto? Abbiamo avuto anche l’onore di aver ospitato il primo sexgate riguardante Berlusconi. Dopo un anno e mezzo circa torniamo sulle reti nazionali, ma per un fatto di cronaca

nera: l’uccisione dell’edicolante di 40 anni Antonio Coppola, padre di 3 gemelli adolescenti. L’agguato, rimasto impunito tutt’ora e liquidato come semplice regolamento di conti dovuto a un banale diverbio, è avvenuto proprio all’esterno della sua edicola alle 7 di mattina. Poi una serie di servizi d’inchiesta: le Iene che misero becco sulla speculazione vergognosa per opera di una nota impresa locale di Pompe funebri, costringendola adesso a folli sconti per salvare la faccia (il servizio costò anche una telecamera all’inviato). Poi Striscia la notizia, con Luca Abete che svelò una bella discarica a cielo aperto. Ancora, la follia incendiaria del direttore del CAM Antonio Manfredi, finita sui rotocalchi e le tv nazionali ed estere, la quale sta facendo scuola anche all’estero e nel Nord Italia. Di recente, il ritorno di Striscia la notizia per sgamare i nullafacenti della tristemente rinomata ASL. Nonché il ser-

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vizio di Piazza pulita, trasmissione di Corrado Formigli (scuola Santoro) in onda su La7, che ha ripreso la protesta degli esodati dell’Alenia. La Rai, di nuovo qualche giorno fa, con le telecamere de La vita in diretta che hanno raccontato la triste storia di un pensionato, il quale come tanti, con la sua magra pensione, non solo deve provvedere alla propria sopravvivenza, ma anche a quella dei suoi figli sposati in difficoltà economica. Ma ci sono anche dolci note, oltre che dolenti, come la trasmissione in diretta su Raiuno della Santa messa domenicale in onore di San Mauro, per i 1500 anni dalla nascita del Santo Patrono della nostra città. A quando la prossima apparizione su un canale nazionale? Siamo sicuri che non passerà molto tempo, ormai ci hanno preso gusto. Sperando però al contempo che questi servizi facciano pure aprire gli occhi ai cittadini, oltre che screditarci a livello nazionale ed estero.

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I N F O R M A Z I O N E P U B B L I C I TA R I A

AUREACASH, un Franchising sempre in crescita

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urea Cash è un’azienda di Casoria che nasce nel 2007,da imprenditori esperti nel settore che, grazie al supporto di uno staff altamente qualificato, hanno dato via ad una strategia aziendale tale da fargli mantenere la posizione acquisita tutt'ora sul territorio campano e in continua espansione su quello nazionale. Aurea Cash è stata la prima azienda sul territorio campano a puntare su una comunicazione visibile, chiara e di impatto verso il cliente, la cui soddisfazione viene continuamente posta al centro del nostro interesse. L’ obiettivo di Aurea Cash è quello di diventare leader nel mercato dell'oreficeria usata, sull'intero territorio nazionale e di essere considerati un punto di riferimen-

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to per coloro che intendono espandersi in un orizzonte temporale in cui sono previsti ampi margini di guadagno. Aurea Cash offre una valutazione gratuita e senza impegno dei vostri oggetti di valore e qualora abbiate problemi a raggiungere un loro punto vendita, uno specialista in valutazioni effettuerà una visita a domicilio nel più breve tempo possibile. Dal giugno 2011 Aurea Cash ha deciso di partire con il progetto “sviluppo franchising”, il quale in poco tempo si e’ rivelato una scelta efficacissima, soprattutto per le numerose richieste ricevute da potenziali affiliati. Per avviare un negozio con il marchio Aurea cash non sono richieste competenze in merito, giacché l’affiliato

seguirà insieme ai responsabili un corso di formazione che lo rendera’ autonomo nella gestione dell’attivita’. Naturalmente all’affiliato non saranno solo trasmesse competenze prettamente “tecniche”, bensì anche i valori e il know how aziendale, tutti gli elementi del successo dell’azienda. Altro vantaggio, non di secondo conto, di avviare una filiale Aurea cash è quello relativo ai costi: per l’avviamento di quest’attività, il gruppo ha previsto infatti offerte altamente vantaggiose; non è prevista alcuna fee di ingresso e per il primo anno non si pagano royalty. A più di un anno dalla nascita del progetto franchising sono stati aperti già 8 punti vendita e altri sono in via di apertura. Il successo è dovuto proprio alla convenienza di avviare un franchising Aurea cash. Lo slogan, non a caso, è: LA NOSTRA IDEA ...IL TUO SUCCESSO! Per qualsiasi chiarimento si può consultare il sito aureacash.com, telefonare al numero 800148765, oppure inviare una mail a franchising@aureacash.com

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POLITICA

Il ciclone BEPPE GRILLO Nasce anche a Casoria il Movimento Cinque Stelle. di Rosa Davide

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ondato il 4 Ottobre 2009, il Movimento Cinque Stelle è l’unica rappresentanza politica ufficialmente legittimata dalle idee e dalle riflessioni del comico e attivista politico Beppe Grillo, di cui sostiene le battaglie tematiche culturali, politiche e sociali lanciate negli spettacoli teatrali e tramite il blog ufficiale. I militanti, che sono chiamati giornalisticamente anche grillini, preferiscono che il movimento non sia definito come un partito politico ma piuttosto come una “libera associazione di cittadini”. Le cinque stelle del nome rappresentano i cinque temi al centro dell’ideologia del movimento: acqua pubblica, trasporti, sviluppo, connettività, e ambiente. Nel 2009, Grillo espresse la sua volontà di candidarsi alle elezioni primarie per la carica di segretario nazionale del Partito Democratico. Tale candidatura fu però bocciata dal PD, in quanto egli aveva precedentemente promosso in numerosi comuni del territorio nazionale, la costituzione di numerose liste presentate con il suo nome, in posizione contrapposta

a quella dei candidati e delle liste riconducibili al Partito Democratico. Inoltre, più volte egli aveva anche palesato la sua contrapposizione alle idee e ai valori del PD. Dopo qualche mese, le esperienze del movimento grillino vennero ritenute sufficienti per dargli una cornice politica nazionale. L’ascesa di Grillo è avvenuta prepotentemente e ha provocato le reazioni di tutto il mondo politico. Nonostante le numerose critiche, provenienti dagli esponenti nazionali di quasi tutti i partiti e non solo, gli attuali sondaggi preelettorali danno in forte crescita il Movimento Cinque Stelle. Beppe Grillo è diventato, in un arco di tempo relativamente breve, il leader della cosiddetta “antipolitica”, che raccoglie gli umori dell’opinione pubblica più radicalmente critica nei confronti della “classe politica” considerata nel suo insieme. Nell’attuale fase di collasso della politica e di discredito dei partiti tradizionali, compresi quelli più anti-sistema, come per prima la Lega e per ultima l’Italia dei Valori, Grillo si offre come punto di riferimento per coloro che, non fidandosi più di nessuno, lanciano idee e proposte su una serie di

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specifiche questioni, in un’ottica quasi referendaria, alimentata dal largo ricorso a internet. Sono proprio queste le motivazioni che hanno portato alla nascita del Movimento Cinque Stelle anche sul territorio casoriano. “Il movimento nasce in rete, dove un gruppo di cittadini volenterosi ha sentito la necessità di aggregarsi, prima in maniera virtuale e poi passando all’azione.” Queste le dichiarazioni dei membri del movimento. Alla domanda su chi siano i componenti del gruppo e chi sia il segretario del partito, questi ultimi rispondono che non esiste nessun responsabile, nessun segretario, ma che il movimento va inteso come un laboratorio di idee, formato da un gruppo eterogeneo di persone, provenienti da tutte le estrazioni sociali e di tutte le età. Persone a cui interessa una democrazia partecipata, persone che attualmente non si sentono rappresentate e che non intendono giudicare l’operato dell’attuale amministrazione Carfora, perché a parlare sono i fatti. “Che le cose non stiano andando per il meglio è infatti palese.” “ A breve saremo in città con dei gazebo informativi, con l’obiettivo di presentarci, farci conoscere, far ben comprendere cosa vogliamo ed aggregare sempre più persone. C’è bisogno di aria fresca e non quella di marciume partitico che sta asfissiando l’intero paese”.

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I L FAT T O

Cittadini: differenziamoci! Incivili del quartiere San Mauro. di Francesco Gemito

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ia san Sebastiano è diventata la strada dove gli incivili, maleducati, diciamo anche, zozzoni, ci vanno a buttare la loro spazzatura, dimenticando che da diversi mesi a Casoria è partita la raccolta differenziata. Poi diamo la colpa ai politici. Vicino casa nostra non vogliamo discariche, però nei vicoli dove nessuno vede, permettiamo che ognuno ci butta quello che vuole, come se quel vicolo fosse abitato da gente abituata alla puzza e alle mosche, per non parlare di animali strani. Questi incivili, zozzoni non li multerei ma li arresterei e in carcere li farei frequentare un corso

di civiltà. Via san Sebastiano è una strada stretta e piana di buche, ci abita tanta gente per bene, ma anche qualche incivili. Molti vengono da fuori, sapendo che li ci possono buttare di tutto. Faccio appello al sindaco dott. Carfora di prendere provvedimenti contro questi incivili, un po’ di controllo della pulizia municipale potrebbe servire a rendere questa strada un po’ più civile. Via san Sebastiano è una strada che conduce a via San Mauro. Un quartiere chiamato centro storico. Si parcheggia a destra e a sinistra, senza aver rispetto per i pedoni e per i tanti bambini

che ogni giorno entrano ed escono dalla scuola. Non si ha rispetto per la basilica di san Mauro, in quel piccolo largo ci giocano a pallone e si parcheggia anche davanti alla stessa chiesa. Perché la basilica san Mauro non viene onorata come il duomo di Milano? Esistono santi di serie A e santi di serie B? mi rivolgo ancora al sindaco Carfora, per cambiare una città bisogna partire dai vicoli, insegnare a chi ci abita che esiste il codice della civiltà, per chi non lo rispetta va punito senza guardare in faccia a nessuno. Via san Mauro è anche una strada a senso unico, tante volte incontro auto scendere contro mano. Concludo ricordando che il quartiere san Mauro è chiamato centro storico, in realtà è un quartiere degradato e abbandonato al proprio destino.

CRONACA

Casoria in...cronaca nera Si moltiplicanon in città gli episodi di criminalià. di Antonella Storti

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ocietà fittizie create per evadere l'Iva. Nell'ambito di un'indagine per fatti di questo tipo la Guardia di Finanza ha individuato 20 società ed ha denunciato 26 persone. Il tutto sarebbe stato ideato da un settantunenne di Casoria e due imprenditori napoletani di 45 e 40 anni. Le

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Fiamme Gialle hanno scoperto un commercio di prodotti informatici acquistati da una società con sede a San Nicola La Strada, in particolare nella Repubblica di San Marino e in Germania, poi senza pagare l'iva il tutto veniva rivenduto a ditte in Campania, Puglia ed Emilia Romagna. I soldi venivano movimentati presso la filiale Unicredit di Capodrise, che rischia una sanzione di 2 milioni di euro per "omessa segnalazione di operazioni sospette ai sensi della normativa antiriciclaggio". Intanto continuano in città gli

scippi e le rapine in particolare ai danni di anziani seguiti fin sotto casa per sottrarre loro la pensione. E’ capitato ad un anziano pensionato che sabato scorso è stato derubato della pensione di mattina nei pressi della sua abitazione vicino alla sede del distretto sanitario. Intanto i carabinieri della stazione di Casoria hanno sottoposto a fermo per tentato omicidio un 21enne casoriano incensurato. Lo scorso 22 aprile, al culmine di una lite scoppiata per futili motivi, il giovane aveva ferito con un coltello un 50enne per poi fuggire. Il giovane è stato rinchiuso nel carcere di Poggioreale. La gente intanto ha paura anche a seguito di numerosi furti che stanno avvenendo negli appartamenti della zona come abbiamo già più volte segnalato.

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I L FAT T O

Un gesto di solidarietà: DONARE IL SANGUE Il Comitato Locale NapoliNord- CRI. di Vittoria Caso

Dai una goccia del tuo sangue a chi ne ha bisogno e darai una speranza di vita a chi lo riceve!": è il motto del gruppo-Donatori del Sangue, elemento essenziale del Comitato Locale Napoli Nord – CRI, che, affiancando i Volontari del Soccorso, ha determinato nel 2003 l’autonomia del Comitato. Responsabile è il Commissario Paola Cappella, sostenitrice della cultura del donare e instancabile organizzatrice di migliaia d’incontri tesi al reclutamento di donatori. Paola ci spiega che, in virtù di una convenzione con il Centro Trasfusionale del P.O. S. Giovanni Bosco, le persone disponibili a donare il sangue, vengono prelevate e accompagnate con mezzi della C.R.I. presso il reparto di Immunoematologia e Medicina Trasfusionale del Dottor Cosimo Nocera, dove avviene il prelievo, dopo una serie di analisi tese ad avere la certezza che il sangue non sia infetto.

“Donare il sangue -afferma Paola- può salvare una o più vite. Se nessuno lo facesse, molti bambini leucemici non potrebbero sopravvivere, così come i politraumatizzati dopo un incidente. Inoltre, il sangue offerto può servire ai pazienti che subiscono un intervento chirurgico; trasfondere al paziente globuli rossi concentrati o plasma o piastrine può essere necessario, a giudizio dell’anestesi-

sta e dei chirurghi”. Paola precisa: “Molti, in verità, sono sul nostro territorio i donatori abituali; in verità, molti anche sono i pregiudizi che ancora oggi accompagnano la donazione. Donare sangue periodicamente consente ai donatori un controllo costante del pro-

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prio stato di salute, attraverso un’accurata anamnesi, esami di laboratorio e visite sanitarie specialistiche. Non dimentichiamo che una diagnosi precoce aiuta a evitare l'aggravarsi di disturbi latenti. Da questo gesto di civiltà, pertanto, anche il donatore trae vantaggio”. Secondo l'Istituto Superiore di Sanità, il fabbisogno nazionale di sangue intero, è calcolato in 2.300.000 unità, mentre quello del plasma è di 850.000 litri. Siamo ancora lontani da queste cifre, specie per i plasma derivati. Per coprire il fabbisogno è necessario ricorrere all'importazione di plasma e di emoderivati, non sempre ottenuti da donatori volontari periodici. “I ritmi frenetici che caratterizzano la nostra quotidianità, purtroppo, non ci consentono di soffermarci a riflettere sul valore della solidarietà. Quale occasione può essere più propizia per redimerci dall’egoismo, se non donare un po’ del nostro sangue? Donare il sangue è un gesto di solidarietà –aggiunge Paola– E’ dire con i fatti che non si è egoisti e che la vita degli altri ci sta a cuore. Tra i diciotto e i sessantacinque anni tutti possono donare. ” “La disponibilità di sangue è un patrimonio collettivo -conclude Paola- cui ognuno può attingere nei momenti di necessità. Poiché il sangue non è riproducibile in laboratorio, ma è indispensabile alla vita, i donatori volontari, anonimi, non retribuiti...rappresentano una garanzia per la salute di chi riceve e di chi dona”.

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T ER Z A PAG I N A

Combattere l’analfabetismo La Campania oltre il limite di allarme. di Pasquale Di Petta

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ell’era della televisione, delle conquiste spaziali, dei computer, dei telefonini, del potere della carta stampata, dei grandi complessi industriali, delle conquiste della classe operaia, del benessere economico generalizzato, della globalizzazione, l’Italia è ancora afflitta dalla piaga dell’analfabetismo. Tullio De Mauro, docente di linguistica, già Ministro della Pubblica Istruzione, afferma che il 25% degli studenti in possesso della licenza media non sa né leggere né scrivere. Una scuola media che dà tali risultati ci fa pensare che è inefficiente, che è gravemente malata e che va radicalmente curata. Una scuola che produce analfabetismo non è scuola. Oggi 12 italiani su 100 non sanno leggere e scrivere. Sei milioni di Italiani sono analfabeti. Secondo i dati dell’OCSE del 2004, siamo al terz’ultimo posto rispetto ai paesi più istruiti. Vengono dopo di noi soltanto il Portogallo ed il Messico. Questi dati sono stati presentati giorni fa dall’Unione Nazionale Lotta all’Analfabetismo dell’Università di Castel Sant’Angelo. Secondo gli studiosi del fenomeno, il limite di allarme per la popolazione senza titolo di studio si raggiunge toccando la soglia dell’8% di analfabetismo. La Campania con il 9,3% va oltre il limite ritenuto pericoloso. C’è anche da dire che l’analfabetismo di

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ritorno, pure per coloro che hanno un titolo di studio, è assai frequente. Cioè, quelle poche nozioni apprese a scuola, se non rafforzate adeguatamente, si dimenticano. Perciò, i Centri Territoriali Permanenti di Educazione per gli Adulti dovrebbero essere moltissimi. L’investimento nella scuola di Stato dovrebbe stare al centro dei pensieri dei governatori. La TV, anziché propinare programmi effimeri e violenti, potrebbe diventare uno strumento di alfabetizzazione, come avvenne negli anni del suo avvento con il programma “Non è mai troppo tardi”. La scuola, oltre a trasmettere gli elementi strumentali del sapere, deve insegnare ad imparare. Il giovane deve sapere come continuare la sua educazione permanente soprattutto attraverso la lettura costante. L’amore per il libro, per il giornale, per la rivista deve nascere nella scuola. Il professore che suscita questa passione nell’animo dei suoi allievi prepara un terreno fertile per la cultura e merita gratitudine da parte di tutti. Infatti, è stato rilevato che nei paesi in cui si legge di più ci sono meno corruzione, maggiore parità tra uomo e donna, più competitività, più creatività. La lettura deve procedere simultaneamente con lo sviluppo socioeconomico. L’Italia è agli ultimi posti della classifica degli indici di lettura. Il 60% della popolazione non legge neanche un libro all’anno. C’è un aumento di lettori solamente tra i colti. Le fasce medie ed emarginate arretrano. E’

proprio nelle zone a rischio che servono più libri. Lì lo Stato deve moltiplicare gl’investimenti in centri di lettura, biblioteche, diffusione della stampa nazionale e locale. A Napoli, città di artisti, scienziati, giuristi, filosofi, ecc. si registra oltre il 6% di analfabeti. A Casoria la soglia è ancora più alta. Ho avuto modo di conoscere profondamente il grado di alfabetizzazione di tutti gli strati sociali avendovi operato per 42 anni, prima come professore e poi come dirigente scolastico. E fu proprio il mio desiderio di appassionare ragazzi e genitori alla lettura che mi portò a fondare la rivista “LEGGERE” su cui scrivevano gli alunni. E i genitori, anche per la curiosità di vedere cosa scrivevano i loro figli, la leggevano con interesse. Fu anche un modo per far entrare un giornale in quelle case nelle quali non c’era neanche un libro. Grande merito è da attribuire alla stampa locale ed in modo particolare a “Il giornale di Casoria”, al suo ottimo direttore, dott. Giuseppe Storti, al suo editore Carlo De Vita ed a tutti coloro che contribuiscono con i loro scritti a dare al popolo la possibilità di leggere gratuitamente le notizie sulla città e su altre problematiche di rilievo. Per i cittadini adesso c’è anche la biblioteca comunale, dove possono incontrarsi, confrontarsi, leggere, consultare riviste, prendere libri in prestito per leggerli, salvarsi dall’analfabetismo di ritorno ed arricchire il loro mondo culturale e spirituale.

il giornale di Casoria • Domenica 6 maggio 2012


ARPINO

Tragedia ad Arpino Scontro d’auto, buche stradali e mancato attraversamento pedonale. Una donna estranea ai fatti ci rimette la vita. di Raffaella Battinelli

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ella giornata di Venerdì 27 Aprile, si è consumata una tragedia nella frazione casoriana di Arpino. A Via Lepori, nei pressi del più conosciuto Parco Fontana, c’è stato uno scontro frontale tra due automobili, la cui dinamica è ancora da accertare, che ha causato la morte di una donna che in quel momento pare stesse attraversando la strada. Si suppone che il tutto sia avvenuto, oltre che per

Meglio tardi che mai Un sospirato traguardo è stato raggiunto dai cittadini di Arpino: Via Giotto è stata finalmente asfaltata. di Raffaella Battinelli

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isognerebbe proprio festeggiare un piccolo traguardo locale: dopo numerose proteste e lamentele da parte dei cittadini, e copiosi articoli di giornale a riguardo, è stata finalmente asfaltata Via Giotto ad Arpino. Seppur in presenza di un Sindaco indeciso sulla sua posizione, sembra si stia muovendo qualcosa lassù ai vertici. Ci stanno gettando

solamente del fumo negli occhi, oppure qualcosa sta davvero cambiando? In attesa di scoprirlo, resta comunque la soddisfazione, seppur parziale, di aver ottenuto un qualcosa che si richiedeva già da moltissimo tempo. Non per presunzione, ma i complimenti vanno sicuramente anche e soprattutto all’opera del giornale che ha dato il tormento su questa faccenda e, senza sosta, ha pubblicato molteplici articoli che denunciavano la situazione a dir poco disastrosa. A dirla tutta, non è che sia stata eseguita questa magnifica opera di “restauro stradale”. L’asfalto nuovo, infatti, si estende solo per la parte centrale della

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l’elevata velocità dei veicoli, per scansare un fosso. Un giro di perlustrazione sul posto fa balzare agli occhi le condizioni in cui verte la stessa strada: totale assenza di attraversamento pedonale, numerose buche sul manto stradale… La rabbia è tanta, l’indignazione pure. E’ assurdo pensare di perdere la vita per motivi simili. La cosa orribile ed inquietante è che non è il primo episodio in zona: diversi anni fa accadde lo stesso in Via Giacinto Gigante. Cosa aspettano dunque le istituzioni a prendere provvedimenti? I cittadini di Arpino hanno diritto ad ottenere maggiore protezione e sicurezza, almeno quando attraversano la strada.

strada, lasciando come prima i margini, occupati dalle automobili parcheggiate, probabilmente i lavori sono stati eseguiti senza avvisare gli incauti guidatori - ma soprattutto le stradine adiacenti come quella di Via Aniello Falcone che è rimasta uguale a prima, se non peggio. Si teme che quanto sia avvenuto si trasformi in un pretesto che favorisca l’aumento della velocità. Speriamo di no. Chissà, magari avanza un po’ d’asfalto per rattoppare anche altre strade come quelle di Via Ventotene con i congiunti vialetti abbandonati. Forse è meglio non pretendere troppo. Per il momento ci accontentiamo di quanto è avvenuto. Per i prossimi lavori stradali… i lettori saranno certamente aggiornati nei prossimi articoli - speriamo ciò avvenga quanto prima possibile-.

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IL CASO

La PAROLA AGLI OPERAI della fabbrica casoriana Proteste per la chiusura dell'Alenia di Casoria. Gli operai: ”vogliamo risposte che abbiano un senso compiuto”. di Daniela Devecchi

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rmai siamo quasi agli sgoccioli. A pochi giorni dalla chiusura dell' Alenia di Casoria continuano a fioccare le polemiche. Nonostante la scelta della direzione aziendale dell’Alenia che non è mai stata chiara, sono in tanti che a tutt'oggi si pongono mille interrogativi. Le sigle sindacali non sono d' accordo, la decisione lascerebbe “a piedi” centinaia di lavoratori, e l'area diverrebbe parte delle zone dismesse, già presenti in gran numero nell'hinterland napoletano. Resta poi ancora da risolvere il nodo della questione esodati, che lasciato il posto di lavoro saranno senza occupazione e non avranno ancora raggiunto i requisiti per una vecchiaia di pensione. Le proteste al momento sono servite a poco, molte e non solo queste domande, sono ancora rimaste avvolte

nel mistero. Questa volta cediamo proprio la parola agli operai e a una rappresentanza degli stessi che ha deciso una volta e per sempre, di fare sentire la propria voce sulla vicenda. Parla Vincenzo A.,uno degli ex dipendenti Alenia attualmente in cassa integrazione che presto, viste le prospettive, si ritroverà senza occupazione. Secondo le dichiarazioni dell'uomo: ”La decisione dall'amministratore delegato Alenia, è stata subita dal sindaco Carfora, e dall'assessore alle attività produttive Casillo. Come hanno fatto a convincere sindaco e giunta sulla giusta chiusura dell'Alenia? La fabbrica ha da sempre rappresentato il fiore all'occhiello per la produzione del sud, adesso che sarà chiusa parte del lavoro, dovrebbe essere affidato a fabbrichette minori dato che lo stabilimento di Nola, che dovrebbe ospitare parte di quello di Casoria non ha le strutture adeguate. Per non parlare poi della sezione di Pomigliano che dovrebbe essere trasferita in una piccola industria nel Varese. - prosegue inorridito - Non oso neanche pensare gli effetti che questa decisione comporterà sulla produzione globale, abbiamo timore che tutto possa finire in mano a piccole aziende che non hanno organizzazione per la gestione dello stabilimento. E poi, se la produzione, come temiamo, sarà frammentata tra

varie piccole industrie ci sarà un rallentamento globale del lavoro, con eventuali enormi costi sulla produzione globale- prosegue- ma si può sapere su quali criteri è stata presa questa scelta? Questo comporterà prima di tutto un rallentamento nella produzione, la frammentazione del lavoro, il malcontento degli operai e lo spostamento della sede in fabbriche che non sono in grado di reggere la mole di lavoro che c' era tra Casoria e Pomigliano. Chiediamo allo scopo spiegazioni a Carfora e Casillo, vogliamo sapere i motivi di questa scelta che a molti di noi resta tutt'oggi non chiara- concludechiediamo inoltre, come abbiamo fatto e continueremo a fare con le nostre proteste pacifiche, che la fabbrica di Casoria non venga chiusa che la produzione resti e che continuano la nostra attività nel migliore dei modi come del resto abbiamo sempre fatto”. Una proposta che fa eco nelle numerose manifestazioni che si susseguono con cadenza quasi settimanale. La spinosa questione ha fatto il giro d' Italia, eppure al momento tutto è rimasto uguale. La parola, così come richiesto dall'ex lavoratore, ora passa all'assessore Casillo e alla giunta che dovranno spiegare ai lavoratori le reali motivazioni della scelta della direzione aziendale dell’Alenia. Con la speranza che, almeno questa volta, si ricavino le risposte cercate. Come ha aggiunto un altro ex lavoratore :”che quanto meno abbiano un senso compiuto!”

L'EMIGRANTE

Casoria nel CUORE Le radici profonde non gelano mai. di Edy Vitale

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essuna citazione potrebbe essere più appropriata al mio stato di "emigrante" che, ligia al dovere, ma con forte rammarico, non è potuta essere presente al convegno e ai festeggiamenti del primo compleanno del "Giornale di Casoria". Il fatto è che, riflettendo sul mio status ormai triennale di emigrante, oltre alla rabbia per le gravi illegittimità di fondo,mi sono resa conto di provare una profonda nostalgia per il mio paese. Non l'avrei mai detto, in tempi non so-

spetti, che sarebbe potuto accadere! Razionalmente infatti che cosa si potrebbe rimpiangere di Casoria, una volta messa da parte la lontananza dalla famiglia? Oggi vivo e lavoro in una cittadina ordinata, tranquilla, accogliente; le strade non sono "sgarrupate", nè i palazzi fatiscenti o opprimenti; le scuole sono curate come bomboniere; l'aria è pulita, c'è tanto verde, giardini profumati, fiori ai balconi...allora che mi manca, vi chiederete...è qualcosa di indefinito che a tratti mi toglie il respiro, un pensiero insolente che corre sempre là, alla casa dove ho trascorso tutta la mia vita, al viale Europa dai marciapiedi sconnessi, alla Rhodiatoce, gigante oggi abbandonato ai rovi, al ricordo del suono delle sue sirene, alle 7,55 e alle 8,00, l'ora di scendere da casa e correre a scuola, la Palizzi,

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sempre più trascurata e cadente; e mi sembra di risentire anche il profumo dei gelsomini lungo il viale, di rivedere i volti delle persone care che non ci sono più: i miei genitori, Angela, la figlia del capostazione, con cui trascorrevo interi pomeriggi a parlare , a passeggiare, a ridere, a piangere...Angela, amica dolcissima e sfortunata. E ancora risento i profumi di cera e d'incenso della chiesa delle Sacramentine, dove riposa Madre Cristina Brando, alla quale tante volte mi sono affidata. Poi ripenso ai luoghi dove si riuniva l'allegra brigata degli amici, alle feste organizzate in casa , dove nascevano amori fugaci o destinati a durare per la vita, alle passeggiate e alle risate con Clara a Via Principe di Piemonte...Troppi sono i ricordi che mi legano a Casoria; le mie radici restano ostinatamente abbarbicate nel profondo del cuore e tutta le neve e il gelo così copiosi quest'inverno neppure le hanno sfiorate; nè tantomeno potrà intaccarle il gelo più insidioso della meschinità e della cattiveria degli uomini.

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RUBRICA LEGALE

PANE, NUTELLA e... pratiche commerciali scorrette "Class action" di una mamma californiana contro la Ferrero USA. A cura dell’Avv. Giuseppe Billi

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uesta volta la Nutella ha dovuto fare i conti con l'ira di una mamma californiana che è arrivata fino ai tribunali per contestare gli slogan pubblicitari sull'alimentazione "sana e nutriente", innescando una “class action” molto pericolosa per la Ferrero Usa. Secondo Athena Hohenberg, madre di un bambino di San Diego, la Nutella non è né sana, né nutriente, ma è simile a tanti altri dolci e contiene livelli pericolosi di grassi saturi, quindi gli spot pubblicitari della Nutella diffusi negli Usa non mettevano in rilievo tutti gli elementi nutrizionali della famosa crema spalmabile. La Ferrero Usa ha raggiunto un accordo con i consumatori, impegnandosi a modificare alcuni spot pubblicitari, a rendere più esplicita la tabella nutrizionale sulla confezione e a pagare un esoso risarcimento ai singoli consumatori che hanno promosso la class action. In Italia, tuttavia, la Ferrero ha precisato che: "L'accordo transattivo raggiunto negli Stati Uniti è relativo al solo contenzioso nato dalla pubblicità trasmessa negli Stati Uniti e alla conformità di quest'ultima alle esigenze della legislazione americana". Il gruppo di Alba (Cuneo) sottolinea che "non vi è nessun tipo di necessità di correggere da parte dell'azienda i suoi comportamenti commerciali e pubblicitari negli altri paesi, né intervenendo sulla confezione del prodotto, né sul posizionamento di marketing". "L'utilizzo di Nutella a prima colazione con pane, latte e frutta nelle quantità suggerite - conclude la Ferrero - rimane un utilizzo raccomandato da numerosi studi scientifici di alta rilevanza internazionale nel quadro di una dieta equilibrata e gustosa, che come dice la pubblicità, fa più buona la vita". Orbene, a prescindere dal caso Nutella, può ben accadere che il professionista (azienda, 14

commerciante, ecc..) ponga in essere un comportamento che altera la libertà di scelta del consumatore fornendo false o parziali informazioni, così facendogli compiere un atto d'acquisto affrettato, insicuro o ancora sbagliato perché indotto da promesse mendaci. Per porre fine a questi e a tanti altri metodi disonesti di rapporto professionista-consumatore, che tecnicamente si definiscono “PRATICHE COMMERCIALI SCORRETTE”, è stata inserita nel Codice del Consumo una apposita disciplina, che disciplina l'intera fase dell'atto di consumo. Per “pratica commerciale” si intende ogni relazione fra professionisti e consumatori che si sostanza in “qualsiasi azione, omissione, condotta o dichiarazione, comunicazione commerciale, compresa la pubblicità […], posta in essere da un professionista in relazione alla promozione, vendita o fornitura di un prodotto (bene o servizio o diritto di godimento) ai consumatori”. Una pratica commerciale è scorretta “se è contraria alla diligenza professionale[3] ed è falsa od idonea a falsare in misura apprezzabile il comportamento economico, in relazione al prodotto, del consumatore medio che essa raggiunge od al quale è diretta” Appartengono a questa categoria due sottospecie di comportamenti scorretti e dunque illeciti: le “AZIONI INGANNEVOLI” e le “OMISSIONI INGANNEVOLI”. Entrambe riguardano le informazioni e comunicazioni pubblicitarie o di marketing legate alla promozione, vendita o fornitura di beni o servizi ai consumatori, ivi compresa la cd. “PUBBLICITÀ COMPARATIVA” illecita in danno dei concorrenti. Vi sono poi le "PRATICHE AGGRESSIVE" ossia quelle che, nella fattispecie concreta e tenuto conto di tutte le caratteristiche e le circostanze del caso, “mediante

molestie, coercizione, compreso il ricorso alla forza fisica o ad un indebito condizionamento, limitano o sono idonee a limitare considerevolmente la libertà di scelta o di comportamento del consumatore medio in relazione al prodotto (o servizio, o diritto) e, pertanto, lo inducono o sono idonee ad indurlo ad assumere una decisione commerciale che non avrebbe altrimenti preso”. Per contribuire a debellare la cattiva prassi commerciale dal nostro mercato ed affermare i diritti dei consumatori, si consiglia di denunciare sempre all'ANTITRUST una pratica ingannevole o aggressiva. Ricevuta una segnalazione, l'Antitrust avvia un procedimento d'ufficio teso a verificare se vi sia stata o meno l'attuazione di una pratica commerciale scorretta e da quel momento in poi agisce in piena autonomia e sotto la propria responsabilità. Se l’Autorità accerta la scorrettezza della pratica commerciale, può imporre con decisione motivata al professionista il divieto di diffondere o di continuare la diffusione di essa e, per eliminare gli effetti prodotti dalla stessa pratica, l’obbligo di rendere pubblica la decisione dell’Autorità a sue spese a mezzo stampa, radio o televisione. A questi provvedimenti si aggiunge una sanzione amministrativa pecuniaria, spesso molto salata. Ai fini di un'azione di tutela in sede civile, il pronunciamento dell'Antitrust che riconosce e sanziona come scorretta la pratica commerciale messa in atto dal venditore è un prezioso elemento. Per questo, secondo l'art. 19 del Codice del Consumo, il SINGOLO CONSUMATORE (non class-action!), in caso di pratica commerciale scorretta, può agire contro il professionista dinanzi al Giudice Ordinario per chiedere l'annullamento del contratto per vizio di volontà (violenza, dolo o errore), così procedendo a sciogliere il vincolo contrattuale. Una tale azione giudiziaria ha effetti anche su eventuali contratti di finanziamento collegati al contratto di vendita, rendendo possibile la richiesta della cosiddetta "nullità collegata", in modo da evitare al consumatore l'effetto perverso di dover pagare le rate per un bene il cui acquisto sia stato annullato. E' di competenza del Giudice Ordinario anche il risarcimento di eventuali danni causati dalla pratica commerciale scorretta.

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IL CASO

AL MERITO” DEL Lasciate ogni speranza “STELLA LAVORO AD UN CASORIANO o voi ch'entrate I

Mancavo da Casoria da qualche mese... Di Rosa e Concetta Alvino

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er dirigermi verso la città da Napoli seguivo le indicazioni stradali… Attraversando il cavalcavia tra Via Lufrano e Via Capri lo sguardo, solitamente distratto e diretto alla strada, nell’avvertire un odore più che sgradevole, si è indirizzato verso uno scempio indecente e inimmaginabile. Cumuli ammassati di immondizia creavano una vera e propria altura. Sporcizia e sudiciume davano il benvenuto ad una “baraccopoli” di gruppi nomadi insediati in quelle dimore fatiscenti e adattate alla buona. Camere, ambienti minuscoli ed elettricità (chissà in che maniera ricavata) costituivano un quartiere malsano, che non avevo mai visto. E che faticavo a pensare “vero”, talmente inquietante risultava tale visuale ai miei occhi. Il ricordo andava a qualche baracca localizzata senza ordine e senza controllo, di qualche mese fa. Ma lo scempio, ora, al di là delle mie più negative previsioni, si era aggravato nelle dimensioni e nella popolazione che si era stanziata. Un cattivo odore di escrementi aleggiava su tutto il territorio, fino ad arrivare al centro commerciale “Al Centro”…. Un biglietto da visita per chi entra a Casoria a dir poco incivile e disdicevole. Dare questi giudizi risulta sempre difficile. Si

ha sempre timore di essere interpretati come non si dovrebbe. Il gioco della misura e della diplomazia fanno, però, a cazzotti con una realtà che ti grida in faccia e senza pietà il degrado ed il disagio sociale al limite della sopravvivenza. Vedere la città che fatica ad andare avanti, una città che alza con forza la testa ma che viene pian piano (in maniera persistente e lentamente costante) indirizzata verso il baratro dello sconforto, ti porta a scrivere parole dure e senza ripensamenti. Spesso ascoltiamo i soliti slogan dove “il riscatto delle città al limite della periferia, deve partire dal territorio”, ma quando il territorio risulta essere danneggiato, espropriato, violato della propria identità e dignità, da dove si deve incominciare? Cosa è necessario fare per richiamare l’attenzione all’ordine e alle regole? Bisognerebbe prima risanare una realtà già di per sé problematica e difficile, piuttosto che gettarla nell’indifferenza. Casoria subisce non solo problemi antichi non risolti, ma nuove difficoltà che sacrificano ancor di più la città che rimane irretita tra politica e burocrazia. Ben tre campi rom sono insediati a Casoria, altro peso da dover sostenere per una comunità alla quale dovrebbero essere riconosciuti dei diritti e non solo dei doveri. Dare un freno a questo degrado è urgente e necessario per non perdere di vista la salvaguardia della salute, della legalità e della civiltà. Per difendere i diritti dei cittadini casoriani. Per non abbandonarli ad un destino che molti vorrebbero già segnato.

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l primo maggio festa del lavoro e dei lavoratori è tempo di consegna di onorificenze per cittadini e lavoratori anziani benemeriti. Anche quest’anno: Casoria c’è! Infatti un nostro concittadino Antonio Silvestro, impiegato della Selex, è stato insignito di detta onorificenza conferite dal Presidente della Repubblica. Al nostro concittadino gli auguri e le congratulazioni del Giornale di Casoria.

Anno II - Numero 16 Domenica 6 maggio 2012 Questo numero è stato chiuso in redazione il giorno 2 maggio 2012. ilgiornaledicasoria@libero.it Tel. 081 7588818 - 3358270557 Inserto di Napolincasa News Aut. Tribunale di Napoli n. 0062 del 30/09/2005 Editore: Carlo De Vita Via S. Di Giacomo, 6/8 - 80026 Casoria (NA) casadevita@libero.it Direttore responsabile: Giuseppe Storti Segreteria di redazione: Imma D'Angelo - Anna Baratto casadevita@libero.it Direzione e redazione: Via S. Di Giacomo, 6/8 80026 Casoria (NA) Tel. 081 7588818 Progetto grafico, impaginazione e stampa: Grafis print s.a.s. Via A. Lauro, 1/5 - Casoria (NA) Tel. 081 7382350 - www.grafisprint.com

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