Il Giornale di Casoria

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Anno II - Numero 18 - Domenica 20 maggio 2012

Periodico di informazione dell’area a nord di Napoli - www.casacasoria.it - Distribuzione gratuita

DISCARICA ZONA CANTARIELLO

una vera e propria bomba ecologica


EDITORIALE

Diritto alla DIGNITÀ Crisi come la guerra mondiale. di Giuseppe Storti

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ante volte abbiamo lanciato allarmi. La questione sociale che rischiava di diventare emergenza sociale. Ora e’ accaduto. Le notizie di cronaca degli ultimi giorni ne sono una terribile conferma. Suicidi, assalti alla sede Equitalia di Corso Meridionale. Ma soprattutto la ripresa di azioni terroristiche che ci proiettano all’indietro negli anni di piombo: nella cosiddetta “ notte della Repubblica. “ crisi come la guerra mondiale” lo dice il Cardinale di Napoli Sepe. Cio’ all’indomani dell’ultimo suicidio di un imprenditore napoletano all’interno del parcheggio del santuario mariano di Pompei. “ Chiesa in trincea, non puo’ solo dare i sacramenti”. Un forte richiamo all’intera chiesa napoletana, ed anche casoriana, affinchè scenda in campo in questa vera e propria emergenza sociale ed umanitaria. Anche Casoria vive la sua emergenza sociale. Noi: l’andiamo denunciando da tempo. A questo proposito invitiamo il sindaco a destinare una parte dei proventi recuperati in bilancio dall’incasso degli oneri di urbanizzazione, le oblazioni e le sanzioni previste dai vecchi condoni edilizi, le cui pratiche erano ferme presso gli uffici da molto tempo, una cifra già incassata per oltre 2 milioni ed ancora da incassare per il restante milione di euro, ai poveri, ai meno abbienti, ai disoccupati, ai disabili, agli anziani non autosufficienti. Questa sì che sarebbe una politica giusta ed opportuna in un momento di difficile congiuntura economica con la gente che non riesce a mettere insieme il pranzo con la cena. La spending review va attuata anche in comune dove gli sprechi ci risulta-

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no ancora enormi. Li stiamo documentando settimana dopo settimana. Vogliamo parlare dei rimborsi erogati per permessi retribuiti ai consiglieri comunali? A leggere le determine di liquidazione ai rispettivi datori di lavoro si ricavano interessanti notizie. Consiglieri dipendenti di aziende che hanno rapporti di convenzione con il Comune. Tutto a posto per carità sul piano formale. Qualcosa in meno sul piano della trasparenza e dell’etica. In ogni caso i costi della politica anche a Casoria andrebbero sforbiciati per pudore e opportunità in un momento simile. Intanto diamo atto al Dirigente Napolitano dell’Urbanistica di aver rimesso a posto le cose in quel settore. Portando una ventata di efficienza e di economicità che prima non c’era. Come segnalato da questo giornale, prima del suo arrivo. Ma una politica selettiva dei tagli andrebbe finalmente fatta anche per la società Casoriambiente, che costa veramente tanto alle casse comunali e sicuramente non rende un servizio efficiente alla città. Esempio: il diserbo della vera e propria vegetazione che cresce a vista d’occhio lungo i muri e le strade cittadine, provocando l’abnorme scoppio delle fastidiose allergie di stagione. Tra l’altro il bilancio della società dovrebbe essere reso pubblico ed accessibile sul portale del Comune. Rendiamo, intanto omaggio ad un uomo illustre della città: il Prof. Claudio Ferone a cui è stata dedicata una delle aule della Biblioteca. Presto parleremo con dovizia di particolari degli uomini illustri della nostra città. Del Prof. Claudio, insigne letterato e cultore delle materie classiche , abbiamo un ricordo

della nostra giovinezza. Tutte le domeniche lo incontravamo insieme al fratello Ing. Cesare, nella chiesa dedicata alla Madonna del Carmine, poco distante dalla loro abitazione. Entrambi servivano messa in quella chiesa retta dal Canonico Giovanni Storti. Erano altri tempi. La nostra città non era ancora inquinata dai “nuovi barbari” giunti fin qui dai paesi viciniori: certamente non casoriani doc, a violentare una città agricola, operaia e cattolica. Una famiglia storica, di ferventi cattolici quella dei Ferone, che salutiamo con simpatia e stima. Un’ultima annotazione, riguarda un bene comune: il Palazzetto dello sport. Un patrimonio della collettività che si sta depauperando. Basta vedere lo stato di dissesto del manto stradale del piazzale. Sembra abbia subito un bombardamento. Inoltre come ci ricorda( ma non ce n’è bisogno Pietro Iodice ex assessore della Giunta Ferrara), le due società sportive Giotto Yolley e Casaurea Basket, stanno per essere costrette ad emigrare per le proprie gare interne in altre città. Il motivo: lo diciamo da anni. I costi altissimi che il privato gestore chiede alle due società. Pero’ dobbiamo dire che ogni amministrazione di qualsiasi colore ha sempre rinnovato la convenzione al privato, e sempre a danno dell’Ente. Una convenzione che al comune non rende quasi nulla, privando la città di un patrimonio collettivo costato all’epoca 34 miliardi del vecchio conio. Un esempio non certamente lungimirante di gestione della cosa pubblica che grida vendetta. Per il momento questo è quanto. Buona domenica!

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IL CASO

DISCARICA ZONA CANTARIELLO: una vera e propria bomba ecologica La mobilitazione parte

dai cittadini, i comitati e le istituzioni locali. di Rosa Davide

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i è tenuto venerdì 11 Maggio, alle ore 18:00, l’incontro tra le istituzioni locali e il COMITATO NO DISCARICHE, per discutere sulla questione della discarica situata sulla strada provinciale Cantariello. Erano presenti il sindaco Vincenzo Carfora, l’assessore all’ambiente Pasquale Tignola, il consigliere comunale Antonio Lanzano (presidente della commissione ambiente), oltre ai membri del comitato Castagna e del comitato NO DISCARICHE. Il dramma di Cantariello, affonda le sue radici nell’emergenza Campana. Individuato nel 2001 come sito temporaneo, per accogliere i rifiuti del Comune di Casoria, il terreno fu presto sequestrato. Nonostante le proteste e le denunce da parte di sindaco e cittadini, contro lo sversamento dei rifiuti, i camion carichi andavano e venivano da Casoria. Nel corso del tempo sono poi continuati gli scarichi abusivi da parte di ignoti. Oggi la situazione è diventata insostenibile, gli odori dei fumi provenienti da quei terreni insopportabili, i dati epidemiologici mostrano, inoltre, un incremento notevole dei tumori sul territorio casoriano. Il fatto che quei terreni contengano rifiuti tossici è ormai evidente. Il governo diede il compito

di svuotare la discarica al Consorzio Unico Bacino delle Province di Napoli e Caserta, che a suo tempo si dichiarò impossibilitato ad intervenire e che attualmente risulta essere fallito. “ Stiamo facendo il possibile per tenere pulita l’area che circonda la discarica. Abbiamo inviato lettere al Presidente della Provincia, della Regione. Questa zona rappresenta un vero problema. Le spese necessarie per la bonifica ammontano ad una somma troppo elevata, che il Comune non può ac-

collarsi. E’ necessario sollevare la questione, ne va della salute di tutti noi.” Ha affermato l’assessore all’ambiente, Pasquale Tignola. “ I comuni interessati da questa storia, tra i quali anche Afragola, devono unirsi in questa battaglia. Occorrono circa cinque milioni di euro per la bonifica del territorio, una bonifica che è diventata ormai indispensabile. Continueremo a sollecitare Provincia, Prefettura e Regione.” Queste le dichiarazioni del sindaco Vincenzo Carfora. “ Voglio rassicurare tutti i presenti. Tutte le forza politiche, di maggioranza e oppo-

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sizione, stanno lavorando per cercare di risolvere il problema. Il problema è grave, si parla di una vera e propria bomba ecologica. “ Ha ribadito il consigliere comunale Antonio Lanzano. Ha poi preso la parola il Presidente del COMITATO NO DISCARICHE, Lucio Iavarone : “ Anche l’area circostante la discarica è radioattiva. Accanto ci sono dei campi coltivati, è necessario un divieto di coltivazione. Quello che portiamo sulle nostre tavole viene da lì. A causa dei fumi, a via Castagna non è possibile tenere le finestre aperte in estate. Il Comune di Afragola non può lavarsene le mani, dato che anche i cittadini afragolesi sono colpiti da questa situazione.” “Occorre attivare la protezione civile nazionale. Di norma, non è possibile la presenza di discariche in luoghi vicino agli aeroporti, in quanto i fumi rappresentano un grave pericolo”. Ha affermato l’avvocato Iavarone, che ha anche ampiamente spiegato le motivazioni di una vicenda giudiziaria che va avanti da troppi anni ormai. La conferenza è stata solo l’inizio della mobilitazione, proseguita la scorsa domenica, quando i cittadini, i membri dei comitati e le istituzioni locali, si sono recati sul posto. E’ già in atto la raccolta firme per una petizione. Ben due, se non tre volte Striscia la Notizia ha mandato in onda dei servizi. E ben venga, affinchè l’urlo esasperato dei cittadini casoriani, giunga oltre i confini locali, regionali ed oltre ancora. Come sempre continueremo a tenervi aggiornati, anche sul portale web www.casacasoria.it . Buona Domenica!

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IL CASO

L’aria ed il cielo del nostro territorio SI TINGONO DI NERO I veleni dei roghi tossici continuano ad avvelenarci. di Raffaella Battinelli

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l Comitato No discariche Comuni a Nord di Napoli, Domenica 13 Maggio, ha organizzato una mobilitazione cittadina nella zona Cantariello, nei pressi del vecchio sito di stoccaggio di rifiuti al confine tra Casoria e Afragola, per intenderci meglio, vicino al campo Rom e ai centri commerciali di Ikea e Leroy Merlin. Con la suddetta mobilitazione si è voluto protestare contro l’assenteismo strafottente delle istituzioni nei riguardi di un problema che sta logorando l’anima del nostro territorio. E’ da molti mesi ormai che il sito di stoccaggio, posto sotto sequestro dalle autorità, fuma inquinando l’aria con pericolossisime sostanze per la salute di centinaia di residenti

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e migliaia di persone che quotidianamente si recano presso i centri commerciali della zona e non solo … Il Comitato ha inoltre presentato una petizione popolare in cui si chiede alla Regione Campania e alle Istituzioni preposte l'immediata attivazione per la bonifica del sito. E’ giunto il momento che chi di dovere si assuma le dovute responsabilità! Non si può continuare a prestare orecchie da mercante, specialmente in seguito alle numerose segnalazioni e denunce effettuate dai cittadini, sempre più esausti della situazione che li vede costretti a subire l’avvelenamento dell’aria resa irrespirabile dal

fumo che si sprigiona per la combustione di sterpaglie, molto probabilmente miste a rifiuti, che bruciano a pochi passi dalle loro abitazioni – a tal proposito si faccia riferimento alla denuncia di roghi tossici in Via Ferrarese ad Afragola – per non parlare poi, oltre che degli effettivi disagi,

anche dei gravi rischi per la salute … Per un’ulteriore speranza di sensibilizzazione, è opportuno ricordare che in base all'ultimo rapporto di Legambiente, la zona compresa tra la periferia nord di Napoli e Caserta risulta tra le più inquinate d'Italia e d'Europa. Ne consegue che il rischio di contrarre tumori o altre malattie è altissimo; ben più alto della media nazionale. Non ci vorrà certo una personalità geniale per comprendere che se non si agisce in fretta e con criterio, finiremo ben presto tutti per fare una brutta fine. La cosa ancora più vergognosa è che quanto accade non viene assolutamente preso in considerazione dai media. Chissà perché. L’unica fonte attendibile di testimonianza è data dagli Foto di Salvatore Iavarone stessi cittadini che si servono della rete per denunciare lo scempio – si faccia riferimento al gruppo Terra dei fuochi per il costante lavoro di monitoraggio-. Quando si porrà fine a questa tossica ed incandescente situazione? Si spera prima di un altro susseguirsi di dittature.

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I L FAT T O

Modificato l’itinerario degli autobus, la RABBIA DEI CITTADINI C2n, A3n e A72 non fermano piu’ a via Diaz e via Rocco, con non pochi disagi per l’utenza. di Luca Scialò

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on la benzina salita alle stelle, i mezzi pubblici potrebbero essere una panacea di non poco conto per “i pendolari del lavoro”, sebbene le tariffe dei biglietti siano aumentate sensibilmente anch’esse, con l’Unico Campania maggiorato d’un botto di 50 centesimi; per non parlare degli abbonamenti mensili e di quello annuale. Per Casoria fortunatamente circolano piu’ autobus diretti a Napoli, ai quali si sommano i treni da e per Napoli e Caserta, che sostano alla stazione delle Ferrovie dello Stato di Piazza Dante, che pure garantiscono molte corse giornaliere (alcuni anche Benevento); eccetto i festivi, essendo ridotte all’osso. Eppure i cittadini casoriani hanno subito una nuova ed ennesima beffa, che colpi-

sce, oltre a chi si sposta per lavoro, anche quanti, non casoriani, vogliono recarsi al capezzale di un proprio caro ricoverato all’Ospedale Santa Maria della Pieta’ dei Camillani di via San Rocco. Infatti l’itinerario dei bus C2N, A3N e A72 ha subito una variazione, con la soppressione delle fermate in via Diaz e appunto via Rocco (proprio di fronte all’Ospedale) e la deviazione dei mezzi verso via Mazzini, via Petrarca, via Padula e via Salierno. Qualcuno ha anche bollato come ingiusta tale

modifica, giacché tali quartieri oggi serviti dai mezzi sono comunque residenziali; insomma ivi abitano a maggioranza persone che non si servono dei bus. Qualcun’altro ha giustificato tale scelta affermando che la modifica è utile a ovviare il traffico che la percorrenza dei bus pro-

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vocava quando svoltavano da via Diaz a via Rocco (e viceversa). Se così fosse pero’, la cosa sarebbe grave, perché si antepone l’interesse collettivo (soprattutto, di persone svantaggiate che non hanno l’auto o qualcuno che li accompagni) a quello dei singoli cittadini che usano comodamente auto private. Del resto, l’Ospedale di Casoria non funge neanche da Pronto soccorso (sebbene come denunciò un anno fa il solito Striscia la notizia, la struttura è pronta da un anno); pertanto la congestione del traffico non rischia di bloccare il delicato servizio. Non conoscendo l’ISEE di chi abita in quelle zone, non possiamo permetterci di sostenere le tesi di chi parla di ingiustizia sociale. Ma non ci sentiamo neanche di escluderlo a priori. Certo è che la deviazione contemporanea di tutti e tre i mezzi sta provocando molti disagi a chi, volente o nolente, utilizza gli autobus per spostarsi. E, come detto, la fermata di via Rocco è molto utile poiché è situata proprio dinanzi all’Ospedale. Lanciamo la palla alla Giunta comunale o all’opposizione affinché solleciti un’interrogazione consiliare sul caso nella prossima seduta. Se e quando si fara’ ovviamente…

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I N F O R M A Z I O N E P U B B L I C I TA R I A

AUREA CASH in continua espansione: inaugurate tre nuove filiali a Fuorigrotta

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ontinua la crescita sul mercato del gruppo Aurea Cash. Di fatti da poco il Gruppo ha inaugurato altri tre punti vendita nella zona di Fuorigrotta: precisamente in Via dell’Epomeo 270, in Via Giulio Cesare 11/a e in Via Piedigrotta 17. Del resto, aprire un franchising con il gruppo Aurea Cash è un’opportunità d’oro. Grossi vantaggi ed opportunità sono di fatti previsti per chi si affilia al gruppo Aurea Cash. Uno tra i tanti? Non è richiesta alcuna fee di ingresso e in particolare per il primo anno non sono previste royalty per facilitare l’andamen-

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IL CASO

Canta che ti passa… i soldi il Comune Stanziati 8mila euro in favore di un Festival musicale, omettendo però le specifiche motivazioni. di Luca Scialò

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n gentile cittadino indignato ci ha segnalato l’ennesima spesa discutibile da parte della nostra Giunta comunale, la quale piange sì miseria, ma sa anche mettersi una mano sul cuore e una nel portafogli quando serve. Del resto, i soldi sono i nostri. Ecco il nuovo spreco: con delibera n. 40 del 27/03/2012 è stato concesso il patrocinio e un contributo di euro 8mila all’Associazione Culturale Musicale “Royal Music” con sede a Casoria Via F.lli Cervi n.7, per la realizzazione del progetto “Musicasoria Festival 3^ Edizione Concorso Nazionale di musica e canto”, riservato a gruppi musicali e solisti di età compresa tra i 16 e i 35 anni. Le selezioni si sono svolte lo scorso 14 aprile 2012 nella Biblioteca Comu-

nale, mentre la semifinale è prevista per il 30 maggio e la finale il 30 giugno. Una sorta di “dilettanti allo sbaraglio”, che ha pure meritato il suddetto finanziamento pari a 8mila euro, si legge “per l’erogazione del contributo di cui alla suindicata delibera di Giunta Comunale”. Delibera che pero’ non spiega nel dettaglio tali soldi a cosa serviranno. In fondo, presumiamo che l’Associazione abbia gia’ le attrezzature occorrenti (microfoni, jack, casse, strumenti, ecc.) e che il Comune piu’ di porci il proprio patrocinio, fornire un palco e posti a sedere in una location pubblica, nonché la corrente elettrica, non dovrebbe fare. Il V Settore è quello dei Servizi diretti alla persona e forse avrebbe senso se quei soldi andassero a ragazzi meno abbienti che hanno la passione per il canto o uno strumento, ma non possono permettersi corsi a pagamento per affinare il proprio talento o perseguire un semplice hobby. Ennesima occasione sprecata? Chissa’. Magari questa Giunta sara’ anche in grado di resuscitare Nila Pizzi, Gino Latilla, Domenico Modugno, Roberto Murolo, Aurelio Fierro, Sergio Bruni e Mario Merola, cosi’ da riproporre il mitico Festival di Napoli.

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L'EVENTO

Giornata Nazionale del MALATO ONCOLOGICO Per non dimenticare le esigenze ed i diritti dei malati di cancro. di Angela Uliano

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l prossimo 20 maggio verrà celebrata nel nostro Paese la Giornata Nazionale del Malato oncologico. Lungi dall’essere proposta come celebrazione puramente compassionevole delle sofferenze, delle difficoltà, delle esigenze e dei diritti dei malati di cancro, la Giornata è, invece una vera e propria celebrazione della vita da parte di chi ha imparato ad amarla e a difenderla con la forza del dolore, avendo paura di perderla. Le statistiche purtroppo parlano chiaro. Ogni anno nel nostro territorio un sempre maggior numero di persone vengono colpite da tumori di differente origine. Circa la metà riesce a guarire, se diagnosticato in tempo, trovando anche una via di cronicizzare il male, riuscendo a vivere a lungo

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nonostante la presenza della patologia cancerosa. L'Associazione “Ali d'Angelo” un anno fa insieme al “Associazione per la Lotta ai Tumori al Seno” crearono l'iniziativa Camper Donna. Un ambulatorio mobile di prevenzione, che sostando per le strade della nostra città, offrì l'opportunità di una visita senologica gratuita. In quelle tre tappe furono visitate più di cento donne e furono riscontrati alcuni casi di tumore diagnosticati in tempo. Se questi piccoli traguardi si rendono possibili è dovuto alla ricerca e alle sperimentazioni che i ricercatori portano avanti nonostante u problemi economici che spesso investono questa particolare branca della medicina. Ciò cui punta la Giornata Nazionale del malato oncologico, è l'accensione dei riflettori

sulla continua lotta per la vita intrapresa dai malati di tumore, con un particolare occhio di riguardo per chi riesce a cronicizzare la malattia: qualcuno li classifica in una “nuova disabilità di massa”, perchè effettivamente, sebbene l'aspettativa di vita sia cresciuta, non si può dire che le condizioni di salute di questi malati siano migliorate. In tutta Italia ci saranno iniziative di informazione, screening di prevenzione e tavole rotonde in merito a cure palliative e terapie del dolore così da non solo celebrare la forza dei malati ma accendere l'attenzione sulle necessità degli stessi: diritti sul lavoro, accesso alle terapie, riabilitazione e cure specifiche. E' triste notare che le Istituzioni sul nostro territorio, nonostante l'altissimo tasso di incidenza tumorale, non abbiano avuto la “sensibilità” di aderire, con iniziative ben mirate, a questa giornata. Ma ricordiamo che noi possiamo fare tanto con un semplice SMS Solidale al numero 45501 (fino al 20 Maggio), donando 2 euro sia dal cellulare che da telefono fisso. La raccolta servirà a finanziare delle borse di studio per psico-oncologi da inserire negli ospedali di tutta Italia. Aiutiamoci ad aiutare.

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I L FAT T O

Probabile riapertura degli uffici EQUITALIA: un bene o un malessere per i Casoriani? Dopo la chiusura dello sportello della società di riscossione a Via Cavour. di Daniela Devecchi

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a notizia non è ancora stata confermata. Eppure sembra che gli uffici Equitalia, chiusi a Casoria dal 2010 circa, ai tempi dello scioglimento della giunta Ferrara, dovrebbero tornare in città presso le sedi dell'agenzia delle entrate. Notizie non ancora confermate che già creano scompiglio tra i cittadini. La sede addetta alla riscossione dei tributi non pagati, come affermato, venne chiusa anni fa ufficialmente per un' ampliamento d'ufficio che nel comune non era possibile avere. Un' aggressione al personale da parte di un cittadino infuriato e il timore provocato nei dipendenti e nella popolazione fecero il resto. Ma dopo la cessazione dell'attività, i disagi sono continuati a aumentare. Faceva certamente comodo al cittadino che ancora oggi riceve avvisi dagli uffici addetti, avere una sede nella propria città per risolvere i problemi generati dall’invio delle cartelle di riscossione dei tributi o di multe inevase. Adesso, il vecchietto o il disabile devono andare al Vomero, a Casalnuovo o a Giugliano per risolvere le controversie in materia di tasse, in sedi dove tra l' altro è

anche difficile andarci a piedi. Secondo le dichiarazioni di Paolo Borzillo capo ufficio stampa del comune :”Certo la sede di Casoria era troppo piccola per ospitare tutta la mole di persone che ogni giorno ci andava- afferma - i disagi erano pesanti e all'epoca non si trovò un ufficio più grande dove ospitare l’utenza ed il personale. La chiusura dello stabile comunque ha generato disagi per tutti quegli abitanti che non hanno l' auto o non hanno l' opportunità di recarsi al centro.- prosegue - Per ora abbiamo un locale ad Arpino Casoria che potrebbe ospitare questi uffici anche dalle nostre parti, ma non dipende tutto da noi. Noi inoltriamo l' istanza, è Equitalia che deve accoglierla”. Di parere non diverso Antonio Andreozzi CGIL Casoria: ”La chiusura di questi uffici, forse a causa dell'aggressione che generò panico nella popolazione e nel personale addetto, o per lo spazio troppo piccolo, ha generato un malcontento e disagio nella popolazione. Prima era molto più facile per il vecchietto e per chi non possiede un auto recarsi alle sede locale. Adesso a volte, si rischia anche di fare un lungo viaggio. Probabilmente gli uffici ritorneranno a Caso-

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ria anche se non è stato ancora confermato. La cosa sicuramente agevolerebbe chi da sempre deve fare sacrifici per recarsi spesso a queste sedi”. Certo la riapertura dell'Equitalia nel comune aiuterebbe tanti abitanti che purtroppo ad oggi per risolvere i problemi in merito alla riscossione dei tributi devono recarsi al centro di Napoli o in uffici troppo lontani per andarci con le proprie gambe. Le sedi suddette per la riscossione “con mille interessi” dei tributi, da un pò di tempo sta procurando disagi in tutta Italia. Le cronache parlano di aggressioni, incendi persino di rivolte violente contro funzionari che altro non fanno che il proprio lavoro. Notizie di cronaca degli ultimi giorni documentano i disagi e le rivolte a causa dei troppi interessi nella riscossione dei tributi e spesso i cittadini si ribellano per “non suicidarsi”. Proprio per questo qualcuno teme che la riapertura di detti uffici Casoria possa generare nuove violenze come stanno già accadendo al centro di Napoli. Come affermato le notizia su una possibile riapertura non sono ancora confermate. Nelle prossime settimane, forse, la conferma o smentita ufficiale.

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CASORIA NELLA STORIA

GIUSEPPE MOSCATI il medico santo Compì guarigioni Miracolose anche a Casoria. di Pasquale Di Petta

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a chiesa del Gesù Nuovo di Napoli è stata sempre meta di pellegrini venuti da ogni parte del mondo. Lunga è la loro sosta in preghiera sia davanti all’urna di bronzo, realizzata dallo scultore Amedeo Garufi, che conserva i resti mortali del medico santo, sia presso la sua grande statua di bronzo, opera dello scultore Pierluigi Sopelsa, per chiedere grazie e per ringraziare dei favori ricevuti. Giuseppe Moscati, nacque a Benevento il 25 luglio 1880 da Francesco, di Santa Lucia di Serino (Avellino), presidente del Tribunale di Benevento, e da Rosa De Lucia di Cassino, appartenente ai marchesi di Roseto. Settimo tra nove figli, crebbe in una famiglia profondamente religiosa, incline al bene, all’amore verso il prossimo e, soprattutto, verso Dio. Studiò a Napoli e divenne un medico dalle capacità eccezionali come la bontà, la carità e la preparazione scientifica. Le guarigioni che operava erano miracolose. Le sue diagnosi, senza l’ausilio di strumenti medici, erano così precise che lasciavano interdetti i medici più famosi. La sua vita di primario in Chimica fisiologica e in Clinica medica generale fu costellata di diagnosi e guarigioni straordinarie. Nei processi di beatificazione e di canonizzazione suor Salzano di Casoria (visto l’anno in cui è avvenuto l’episodio potrebbe trattarsi proprio della beata madre Giulia Salzano) racconta: <<Nell’aprile del 1922, incontrai a Napoli il prof. Moscati e gli chiesi un rimedio per un mio disturbo leggero; egli si fermò

come sovrappensiero e disse: - Verrò di persona a Casoria.-Perché disturbarsi così- pensai, e cercai di ringraziarlo e dissuaderlo al tempo stesso; ma lui, come se fosse ispirato, precisò: - verrò domenica prossima. ->>. Giuseppe Moscati venne puntualmente e disse alla Salzano che era affetta da una lieve infermità, invece concentrò la sua attenzione su di una suora che stava in compagnia della Salzano alla quale due anni prima aveva preannunciato il formarsi di un tumore. Ora vedendola le diagnosticò l’esistenza di un tumore addominale e le consigliò di farsi operare. Nel giorno stabilito andò in clinica per assistere personalmente all’operazione. Il celebre chirurgo Leonardo Rizzo, vista la gravità del caso non voleva proseguire l’intervento. Moscati, animato dall’infinita fede che aveva in Dio, gli disse: In nome di Dio, proseguite, è un’anima consacrata a Lui, certamente l’assisterà! Il chirurgo scettico della riuscita, portò a termine l’intervento e la suora guarì perfettamente. Un giorno il Moscati incontrandola, le disse: - Sappiate profittarne in bene della vita che il Signore vi ha ridonato. Le sue predizioni si avveravano sempre. Celebre è rimasta quella fatta al grande tenore Enrico Caruso, che nel 1921 tornò gravemente malato dall’America. Era stato operato di pleurite purulenta, senza guarire. Si trovava in albergo a Sorrento e mandò a chiamare Moscati per farsi visitare. Il grande clinico napoletano subito accorse, smentì le diagnosi degli altri medici e disse a Caruso che era affetto da ascesso subfrenico e che versava in uno stato settico

generale preoccupante che non gli permetteva alcuna guarigione. Poco dopo Caruso morì come aveva predetto Moscati. Un altro caso memorabile è quello raccontato dal frate Celestino Testore. Egli era in fin di vita e tutti i medici al suo capezzale erano d’accordo a sottoporlo ad un intervento chirurgico. Solo Moscati era contrario e si opponeva persino ai suoi professori presenti in quel consulto. <<Non sottoponetevi ad un’operazione>> disse Moscati al paziente <<voi guarirete fra un mese>>. Tutti gli altri medici rimasero scettici. Celestino Testore dopo un mese guarì perfettamente. Tanti e tanti sono i casi di guarigione miracolosa da lui compiuti. Molte persone che hanno rilasciato testimonianze raccontano che prima di visitarle Moscati diceva loro di pregare, di comunicarsi, di stare in grazia di Dio e dopo le guariva. Visitava gratuitamente ed ai poveri nella ricetta allegava di nascosto i soldi per comprarsi le medicine. Fu talmente prodigo e caritatevole che per aiutare i malati consumò tutti i suoi averi e la sua stessa vita. Infatti, morì alla giovane età di 47 anni. Egli unì in sé perfettamente: la scienza, la fede in Dio e la carità e trattava il malato come uomo e come persona. Soleva ripetere: <<Il dolore va trattato non come un guizzo o una contrazione muscolare, ma come il grido di un’anima, a cui un altro fratello, il medico, accorre con l’ardenza dell’amore e della carità>>. Il 16 novembre 1975, nella cerimonia di beatificazione, in piazza San Pietro a Roma, il pontefice Paolo VI disse: <<Giuseppe Moscati è un medico che ha fatto della sua professione una palestra di apostolato, una missione di carità. E’ un laico che ha fatto della sua vita una missione percorsa con autenticità evangelica>>. Giovanni Paolo II, il 25 ottobre 1987, proclamandolo Santo, affermò: <<Giuseppe Moscati è un nuovo modello di santità, testimoniata in questo secolo, nella condizione laicale e nell’impegno professionale. Egli costituisce un esempio non solo da ammirare, ma da imitare, soprattutto da parte degli operatori sanitari: medici, infermieri ed infermiere, volontari e quanti sono impegnati nell’assistenza agl’infermi nel mondo della sanità e della salute. Egli si pone come un esempio anche per chi non ha fede>>.

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L'EVENTO

Padre Jonas compie 12 anni di sacerdozio Gli auguri dei suoi fedeli. di Raffaella Battinelli

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a cittadina di Arpino si riunisce tutta in un caloroso ed affettuoso abbraccio per fare tanti auguri al proprio parroco, Don Jonas Gianneo, che festeggia i suoi dodici anni di sacerdozio. Un cammino di fede iniziato quasi “per caso” tra le mura della parrocchia Santa Maria di Costantinopoli (Cappella Cangiani), fino all’arrivo della sua vocazione, che lo ha portato a camminare verso il prossimo per arrivare all’unica vera certezza: la fede in Gesù Cristo. Una volta arrivato nella chiesa di Santa Maria

Francesca delle Cinque Piaghe, in Casoria, il prete venuto da Brooklin ha davvero fatto tanto per la dimenticata Arpino, per i suoi abitanti e soprattutto per i suoi giovani. In una piccola fetta di territorio abbandonata dalle istituzioni, padre Jonas ha infatti creato dal nulla uno spirito d’aggregazione unico nel suo genere che risponde allo slogan “tutti uniti nella fede per camminare insieme verso un futuro migliore”. Le molteplici iniziative proposte e concretizzate – vedi ad esempio il gruppo di pastorale giovanile - vanno decisamente inquadrate come un modo per coinvolgere soprattutto i giovani, strappandoli così dal degrado della strada e proponendo loro migliori e possibili alternative. Sono proprio gli stessi ragazzi ad urlargli con la gioia del cuore: “Grazie padre per tutto quel-

lo che fai per noi. Ti vogliamo bene.”Non c’è che dire, noi abitanti di Arpino, seppur con tanti problemi, abbiamo la fortuna e l’onore di essere guidati ed assistiti da un uomo speciale,che mette tutte le sue forze, tutto il suo impegno e la sua passione per la gente, donando una nuova e più fiduciosa prospettiva di vita che evada dal grigiore dei troppi problemi, superandoli. Chissà quali altre iniziative ha in serbo per noi il nostro amato ed indispensabile Jonas.

L'EMIGRANTE

Le novita’ dal Salone del Libro di Torino Il libro: tra primavera digitale e nuove tendenze di scrittura. di Edy Vitale

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i è conclusa a Torino la grande kermesse del Salone Internazionale del Libro, un'occasione importante per autori, scrittori e /o giornalisti per presentare libri propri o altrui e per dialogare. Come già si prevedeva, considerati i tempi di crisi, nei primi mesi del 2012 in Italia si è avuto un tracollo delle vendite (- 11,8 %). La "colpa", secondo i critici, è da attribuirsi in parte al prezzo medio troppo alto (15 euro), in parte alla mancanza di un megaseller trainante, nonostante le presenze di Volo, Ammaniti, Saviano. Diversa la situazione dei due Paesi ospiti di quest'anno: Romania e Spagna che hanno offerto la chiara visione della loro creatività e vivacità culturale, trovando linfa vitale nella propria civiltà, dalla memoria alla cultura materiale, dalla vita quotidiana al paesaggio umano. In particolare la Spagna ha messo in eviden-

za nuove tendenze della sua narrativa, quali il romanzo storico di Falcones, Molist e Susana Fortes e il giallo di scrittori emergenti. Anche la Romania, la cui cultura è meno conosciuta in Italia di quello che merita, nonostante le grandi personalità del Novecento di Mircea Eliade, storico delle religioni, del drammaturgo Eugene Ionesco e del filosofo Emil Cioran,ha messo in evidenza Norman Manea, narratore e saggista, il poeta postmodernista Mircea Cartarescu, la romanziera Liliana Lazar che ha saputo fondere insieme mirabilmente l'atmosfera delle antiche fiabe, gli anni bui di Ceausescu e le vicende di un serial killer. Nutrita è stata anche la schiera degli ospiti internazionali: Mankell, uno dei maestri del giallo svedese, Tahar Ben Jelloun che ha trattato della Primavera Araba, il giovanissimo americano Christopher Paolini che ha entusiasmato milioni di adolescenti con le sue storie fantasy, Luis Sepulveda con un nuovo libro di racconti, lo scrittore e psichiatra inglese McGrath, con il romanzo "L'estranea", per cui l'amore è mistero e la

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donna è l'unica chiave per entrare nel mondo dell'amore. Al di là degli scrittori stranieri emergenti, il Salone del libro ha dedicato ampie discussioni e tavole rotonde alle vistose mutazioni legate al digitale. Computer di ultima generazione, tablet, smartphone, con connessione continua, stanno cambiando radicalmente il nostro modo di pensare, scrivere, comunicare e con esso la produzione e distribuzione di giornali e libri. La Primavera Digitale è un fenomeno che va oltre il futuro degli e-book o dei destini dell'editoria su carta. Tuttavia per Ezio Raimondi, l'ultimo nostro grande critico letterario, è si necessario che si esplorino nuovi linguaggi e nuovi territori mediatici, ma la parola letteraria resta l'architrave della civiltà umana, " perchè la letteratura dice cose che gli altri linguaggi non dicono: solo un romanzo può esprimere l'interiorità, può capire i meccanismi degli affetti, può restituirci il senso della memoria,o del rimpianto". Naturalmente un libro cartaceo!

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T ER Z A PAG I N A

Come cambiano i tempi! Liberiamoci dei falsi politici, quei “lestofanti” che da anni comprano da noi la corda con cui ci impiccano. di Antonio Esposito Aiardo

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uando ero uno studente liceale, interessarsi di politica era la cosa più naturale per i giovani della mia età. Ci emozionavamo per le grandi lotte rivoluzionarie e sentivamo come nostri i problemi di popoli anche molto lontani da noi. Chi può negare di essere stato coinvolto dalle azioni del Che Guevara e di essersi schierato a favore o contro le sue ideologie ispiratrici? Si arrivava all’estremo di giustificare ogni mezzo, pure se “immorale”, sempre che fosse necessario al conseguimento di un buon fine politico. Pochi erano sensibili all’avvertimento di Albert Camus, per cui “in politica, sono i mezzi che devono giustificare il fine”. Ora nelle menti dei giovani non c’è più spazio per questa “solidarietà politica”. Come possono questi poveri ragazzi pensare ai problemi degli altri, quando è in crisi il loro stesso futuro? Il guaio è che questi giovani non soltanto chiudono gli occhi nei confronti dei problemi dei popoli lontani, ma anche su quelli che li riguardano più da vicino: la gestione del bene comune del paese in cui vivono. Ai tempi di quand’ero giovane, occuparsi di politica era sentito come un dovere, oggi “impicciarsi” dei problemi pubblici è considerata

una perdita di tempo. Tra la gente sta sempre più crescendo un senso di disaffezione nei confronti della politica e dei politici. Il costo della vita è diventato insostenibile. Gli amministratori costringono i cittadini a grossi sacrifici. La disoccupazione è arrivata a livelli impensabili e i giovani non hanno certezze su cui poter pianificare il loro futuro. Sposarsi e mettere al mondo un figlio, naturale coronamento dell’amore di una coppia, è diventato un lusso che pochi possono permettersi. In questo periodo di crisi, in cui gli italiani sono chiamati a stringere la cinghia, la disaffezione fa presto a trasformarsi in un forte risentimento nei confronti dei politici: troppi privilegi, malcostume, corruzione, ma, soprattutto, inefficienza, incompetenza e arroganza. Il cittadino è convinto di non poter far niente per cambiare la situazione, “perché tanto le decisioni, alla fine, le prendono sempre quei lestofanti che stanno in alto”. Con questa convinzione la gente comune sceglie di tenersi lontano dalla politica e di dedicarsi esclusivamente a vivere il meglio possibile, cercando di risolvere i problemi personali e della propria famiglia. Questo atteggiamento è certamente allarmante e, sommessamente, oserei dire anche poco intelligente, perché è proprio da esso che traggono origine le maggiori cause della cattiva gestione del bene pubblico. Sottrarsi alla politica, anche semplicemente rinunziando ad esercitare il diritto del voto, significa lasciare campo libero agli altri. E se questi altri, nel gestire il bene pubblico, pensa-

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no esclusivamente ai propri interessi, non si ha il diritto di condannarli, perché agiscono con le stesse motivazioni di chi si è sottratto alla partecipazione politica. Peggio ancora è chiedere (o, meglio, comprare) favori o raccomandazioni, mettendosi, così, allo stesso livello dei “lestofanti”. Questo è un altro dei più grossi problemi che affliggono il paese: la nostra classe politica non premia il merito, ma l’appartenenza. Non si offrono opportunità a chi ha talento. Quanti vantaggi trarrebbe la comunità, se le selezioni e le assunzioni si basassero veramente sulle competenze e sul merito! Quando un lavoratore possiede le dovute competenze, difficilmente si sottrae al proprio dovere, anzi si sente gratificato nel dare il suo apporto. I fannulloni, spesso, sono proprio quelli che non hanno le capacità o le abilità per svolgere il proprio lavoro. Se negli uffici del Comune di Casoria, di Casoria Ambiente, dell’ASL, etc. etc., ci fossero più impiegati con competenze adeguate al ruolo, l’inefficienza non avrebbe mai raggiunto i livelli attuali, sarebbero offerti più servizi e di maggiore qualità ai cittadini, più difficilmente si farebbero illazioni sulla mala gestione degli amministratori, più difficilmente le “Iene” si presenterebbero a Casoria con le loro telecamere. Modifichiamo i nostri comportamenti, partecipiamo di più alle scelte pubbliche con un voto oculato, liberiamoci dei falsi politici, quei “lestofanti” che da anni comprano da noi la corda con cui ci impiccano!

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S T O R I E D I PA ES E

Via Duca D’Aosta come Saint Moritz Segnalazioni di dissesto del fondo stradale simili a dispositivi da slalom. di Margherita De Rosa

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he le vie della nostra povera città siano dei colabrodo è realtà nota ai più, che cedimenti, più o meno significativi, del fondo stradale siano all’ordine del giorno è fatto altrettanto palese, ma che l’ultimo ritrovato per evidenziare tali disagi sia l’utilizzo di una serie di reti color arancio, sormontate da lucine intermittenti, poste a distanza imprevedibile l’una dall’altra tale da sorprendere l’incauto automobilista, sul far della notte ancor più sprovveduto, è cosa sicuramente nuova… E’ quanto è occorso a chiunque si sia avventurato, rientrando da Afragola, nella serata di sabato u.s., lungo via Duca d’Aosta: nell’oscurità, magari un po’ sovrappensiero, ecco che, all’improvviso, si è parato innanzi allo sguardo stupefatto, e magari un po’ miope, dell’automobilista di turno, un oggetto non ben identificato, che ha destato il pronto allarme del passeggero posto al suo fianco, che ha esclamato: << Statt’accorto! Non vide annanze a te che nce sta? >>; il provetto pilota, strizzando gli occhi per rendere più acuta la vista, seriamente inficiata dai fari delle auto procedenti in senso opposto al suo, giunge alla deduzione che al suo cospetto si para “

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Una rezza rossa su due mazze” e non può fare altro che chiedersi cosa mai sarà… L’accompagnatore, esperto della viabilità casoriana, commenta: << Staranno appilando qualche buco, quella la strada è tutta pertusi ! >>; << Si, ma così ci fanno fare un incidente! Uno cammina e, bell’e buono, se trova stu coso annanze! >>…Onestamente non gli si può dare torto, la segnalazione di “lavori in corso” andava effettuata all’inizio della strada, ma, dal momento che si tratta di un fatto isolato, di un cedimento limitato a quel tratto del fondo stradale, beh, la cosa non è poi così grave…E invece no, mai essere troppo ottimisti: ecco, infatti, che, dinanzi al troppo speranzoso automobilista, si staglia un altro aggeggio simile, sortendo la reazione del passeggero, che, piuttosto irritato, afferma: << Mo’ ‘o pigliavi in pieno: te vuo’ sta’ cchiu accorto? >>; ma non fa in tempo a terminare l’intensa apostrofe che, suo malgrado, è costretto ad intimare : << Guarda annanze, nce ne sta n’ate! >>: e la sorpresa continua, poiché le strane segnalazioni si susseguono come su una pista sciistica delle più degne stazioni appenniniche, alpine e transalpine…Intanto il traffico si ingorga, si procede per file alterne, come sulla discesa di Coroglio, su cui da anni si è impossibilitati ad una viabilità normale: prima tu e poi io, con calma, tranquillamente, tanto nessuno ci mette fretta…Sarà, ma qualcuno, ad un certo punto, avrà perso la pazienza o, prendendosi gioco della situazione, si sarà divertito ad “atterrare le rezze”, così che domenica sera non v’era traccia alcu-

na della bella segnaletica precedentemente predisposta. Si spera, comunque, che, nonostante l’insuccesso del preavviso, ci sia un seguito costruttivo, nel senso che le buche vengano riempite e la strada torni nel pieno della sua percorribilità, ma se anche così non fosse, almeno per una sera, Casoria, pur se con molta fantasia, non ha avuto niente da invidiare a Saint Moritz!

Anno II - Numero 18 Domenica 20 maggio 2012 Questo numero è stato chiuso in redazione il giorno 16 maggio 2012. ilgiornaledicasoria@libero.it Tel. 081 7588818 - 3358270557 Inserto di Napolincasa News Aut. Tribunale di Napoli n. 0062 del 30/09/2005 Editore: Carlo De Vita Via S. Di Giacomo, 6/8 - 80026 Casoria (NA) casadevita@libero.it Direttore responsabile: Giuseppe Storti Segreteria di redazione: Imma D'Angelo - Anna Baratto casadevita@libero.it Direzione e redazione: Via S. Di Giacomo, 6/8 80026 Casoria (NA) Tel. 081 7588818 Progetto grafico, impaginazione e stampa: Grafis print s.a.s. Via A. Lauro, 1/5 - Casoria (NA) Tel. 081 7382350 - www.grafisprint.com

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LETTERE AL DIRETTORE

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ull’articolo dal titolo “Casoria: le testimonianze di parenti di caduti sul lavoro” apparso sul vs. periodico sul numero 17 di Domenica 13 Maggio 2012. Si evince, nel testo, una chiara allusione polemica riguardo all’assenza del sindaco di Casoria, Vincenzo Carfora, e degli altri componenti della giunta e dell’amministrazione comunale all’evento organizzato dalla nostra associazione editrice nei giorni 30 Aprile e 1 Maggio 2012, ovvero il “Giubileo per il Lavoro”. Pur ritenendo che la loro presenza sarebbe stata gradita e opportuna, si precisa che, in un breve comunicato apparso sul numero 45 del ns. periodico, in edicola anch’esso Domenica 13 Maggio, si dà opportuna spiegazione in merito alla mancata partecipazione dei rappresentanti istituzionali, che sono pertanto da ritenersi giustificati da precedenti impegni o da occorsi imprevisti. Inoltre, teniamo a sottolineare, in misura più rilevante, che qualsiasi forma di protesta o rimprovero dovrebbe essere opportunamente sollevata dai legittimi organizzatori dell’evento, ovvero il Club Socio-Sportivo-Culturale “Enrico Berlinguer” e la Parrocchia di San Mauro Abate, e non dagli altri presenti o invitati. Pertanto, seppur riconoscenti per l’interesse e lo spazio dedicati alla nostra iniziativa, preghiamo di rispettare il nostro lavoro come noi abbiamo sempre fatto nei confronti di qualsiasi altra iniziativa delle altre associazioni o testate locali. Con cortese preghiera di pubblicazione. La redazione di Libero Pensiero

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iceviamo e pubblichiamo questo comunicato veramente singolare. Innanzitutto non è firmato dal direttore responsabile. Di cui per la verità non abbiamo mai letto nemmeno un rigo. Ma poi il contenuto ci lascia veramente stupe-

fatti. Una vera e propria difesa d’ufficio dell’Amministrazione. “Excusatio non petita, accusatio manifesta” avrebbero detto i latini. Ovviamente ognuno sceglie la linea editoriale che vuole. Per carità. Quindi: “nulla questio” da parte nostra. Però voglio dire, e questa volta mi rivolgo (ed io mi firmo sempre con nome e cognome) al Sig. Gennaro Esposito editore del giornale e responsabile del Club Berlinguer: nessuno pensi e si permetta mai di dettare a noi la linea. Noi abbiamo per dovere di cronaca segnalato l’assenza del sindaco e dell’amministrazione comunale nel giorno del primo maggio. Assenza riscontrata “de visu”. Infatti eravamo presenti. Ed abbiamo raccolto gli sfoghi e l’amarezza dei parenti casoriani delle vittime sul lavoro. Non abbiamo né criticato né condannato l’assenza dei rappresentanti dell’ente comunale. Abbiamo semplicemente: come è dovere di ogni giornalista serio, evidenziato un fatto inoppugnabile. Ora se il sig. Esposito, questi fatti non li vuole evidenziare, o deve giustificarli per ”captatio benevolentiae”: è un suo problema. Ma di certo non puo’ impedirci, perché i nostri “pensieri giornalistici” sono veramente liberi, di evidenziarli. Non si tratta di rispettare o meno il lavoro altrui. Si tratta solo di rispettare il codice deontologico del giornalista e quei principi costituzionali sulla libera manifestazione del pensiero che si estrinsecano nella libertà di stampa. Cosa c’entri poi la Parrocchia di San Mauro non lo so. Tirare in ballo l’istituzione religiosa in una questione di così bassa lega ci sembra veramente il colmo. Del resto: la vera storia di quelle assenze, sono note a tutti in città. È preferibile, in merito, stendere un pietosissimo velo. Spero di chiudere qui questa mortificante (anche per me) vicenda, pubblicando qui di seguito il comunicato stampa che i sindacati tutti hanno stilato il giorno dopo la manifestazione senza commento da parte nostra. Infatti il contenuto è inequivocabile. Ora che fa sig. Esposito: pensa di bacchettare anche i sindacati? Infine, tanto per essere ancora più precisi segnalo che alla manifestazione del primo maggio, l’unico politico casoriano presente era Fortunato De Rosa del partito SEL, che ha ascoltato

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insieme a tutti i presenti gli sfoghi e le amare parole dei parenti casoriani delle vittime sul lavoro. Forse il Sig. Esposito in quel momento aveva avuto un momentaneo abbassamento dell’udito. Il Direttore responsabile Giuseppe Storti

COMUNICATO DI CGIL, CISL, UIL, UGL

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a CGIL, CISL, UIL e UGL esprimono una netta condanna nei confronti di questa amministrazione che si è dimostrata insensibile e distante verso temi quali: <famiglia, lavoro e impresa>. Il Sindaco Carfora e l' Assessore Casillo hanno probabilmente preferito sfruttare questo lungo ponte per qualche gita fuori porta trascurando i loro doveri di civici amministratori e sottraendosi, così, al confronto pubblico con le parti sociali sulla crisi occupazionale nella nostra città. E` inammissibile che il Sindaco e l'Assessore al ramo manchino a degli appuntamenti cosi importanti per l'intera comunità casoriana eppure avevano dato il patrocinio del Comune al “Giubileo del lavoro” del 1 maggio nella Basilica di San Mauro Abate. e la loro personale partecipazione al convegno (vedi manifesto) per dire quale “progetto lavoro” essi hanno per Casoria. La CGIL, CISL, UIL e UGL ribadiscono che l’atteggiamento di consenso formale e non sostanziale e ignorando i problemi della città è sintomo di scarsa credibilità e di un carattere negativo di questa amministrazione e che suscita grosse preoccupazioni per il futuro della città.

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