cancellare, ‘Viva Tito – Viva Stalin’”. “Questa storia è profondamente impressa in tutti noi. Posso solamente dire che queste tristi vicende rappresentano il nostro comune destino, la nostra comune tragedia. Non dobbiamo scordare i crimini di nessun regime, qualsiasi esso sia. Dobbiamo affrontarli per permettere a tutti una convivenza serena e pacifica. Dobbiamo lavorare per conoscerci a vicenda. Lo dobbiamo fare perché condividiamo storia e destini comuni”, ha concluso Goran Moravček.
Predstava »Magazzino 18« Simonea Cristicchija u Rijeci 17. ožujka 2014. La voce del popolo, 18. marzo 2014
| Petar Strčić e Goran Moravček davanti al TNC “Ivan de Zajc”
È stata un’emozione per l’artista romano Simone Cristicchi, il protagonista indiscusso dell’allestimento al Teatro fiumano
Insieme, per convivere in pace e con rispetto Ai margini dello spettacolo «Magazzino 18», abbiamo raggiunto
Goran Moravček, Theodor de Canziani Jakšić e Petar Strčić, tre illustri “Ho vissuto lo spettacolo a Fiume studiosi, per raccogliere le loro dichiarazioni e impressioni a caldo con una grandissima emozione.
storici a confronto Quasi unica - si esprime così Simone Cristicchi, interpellato dopo lo spettacolo -. Quale romano, trovarmi in questo luogo storico, in un teatro davvero magico, è stato veramente incredibile. Quale artista, invece, nell’osservare tutti gli spettatori del teatro in piedi, ad applaudire una storia le cui vicende appartengono allo stesso pubblico, è stata un’emozione intensa. Mi auguro che questa rappresentazione possa essere di conforto a tanti italiani. Spero che tutti abbiano capito il vero spirito di ‘Magazzino 18’, che è quello di procedere insieme, di condividere una convivenza pacifica e rispettosa di tutti. Rendersi conto che questo spettacolo stia avendo grande successo in Italia, significa che la storia, quella degli esuli e dei rimasti, viene esportata nella Madrepatria. Purtroppo l’Italia è un Paese di grande ignoranza storica, di grandi vuoti e di conseguenza di grandi silenzi. ‘Magazzino 18’ sta in qualche modo riempiendo con parole e racconti di vita, l’oblio e le enormi lacune nel pubblico italiano” spiega Simone Cristicchi, che nella tappa fiumana ha voluto citare uno degli eventi più sanguinosi che hanno colpito il popolo croato della regione con il tragico eccidio di Podhum: “Avendo studiato pure questa parte della storia, ho preferito nominare le vittime croate e non quelle slovene che di solito caratterizzano lo spettacolo nella sua abituale trasferta. Spero che questo cambiamento sia stato apprezzato dal pubblico della maggioranza”.
Cultura
martedì 18 marzo 2014
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| Lo storico e accademico Petar Strčić assieme al collega Goran Moravček
I crimini sono crimini e non possono essere giustificati dall’ideologia
una parte e croati e sloveni dall’altra. Bensì è stato uno Lo storico e accademico Petar scontro a livello ideologico. Strčić, primo responsabile Sono poi rimasto colpito dalla dell’Istituto fiumano per le storia di Norma Cossetto, le Scienze storiche e sociali cui tristi vicende le conoscevo dell’Accademia croata delle già da prima. Poco tempo fa ho Scienze e delle Arti (HAZU), visitato il suo luogo natio, Santa sostiene di aver apprezzato lo Domenica, presso Visinada. E lì, spettacolo, nonostante ci siano sul muro di un vecchio casolare, state delle omissioni storiche. è ancora sempre presente la Da rilevare che secondo il scritta, che nessuno ha osato noto accademico, il cognome cancellare, ‘Viva Tito – Viva di Cristicchi possiede in sé la Stalin’”. desinenza “ch”, cosa che rilega “Questa storia è profondamente automaticamente il cantautore impressa in tutti noi. Posso romano al mondo slavo/croato solamente dire che queste (e al cognome Cristich). tristi vicende rappresentano “’Magazzino 18’ è uno il nostro comune destino, spettacolo potente e bello sia la nostra comune tragedia. dal lato artistico sia anche Non dobbiamo scordare i da quello storico scientifico – crimini di nessun regime, esordisce Petar Strčić –. L’attore qualsiasi esso sia. Dobbiamo e autore Simone Cristicchi è affrontarli per permettere a un artista favoloso, capace di tutti una convivenza serena e trasformare un tema difficile pacifica. Dobbiamo lavorare e spiacevole, quale l’esodo per conoscerci a vicenda. con tutte le sue conseguenze, Lo dobbiamo fare perché in qualche cosa di molto condividiamo storia e destini accettabile. Tanto che si può comuni”, ha concluso Goran dire che il pubblico sia stato Moravček. molto appagato dall’intera rappresentazione. Cristicchi ha, indubbiamente, il merito di aver presentato agli spettatori, soprattutto a quelli più giovani, Simone Cristicchi una parte delle tragedie che si
sono consumate lungo le terre dell’Alto Adriatico orientale”. “Tuttavia - ci tiene a sottolineare l’accademico - non posso non rilevare che vi sono presenti diverse grandi omissioni storiche che interessano sia la parte italiana sia quella croata. A partire, innanzitutto, dalla componente numerica, ossia dalla quantità dell’esodo, come anche dalla sua composizione che consisteva di italiani che erano stati insediati durante il ventennio fascista. Imputare l’esodo come un crimine del maresciallo Tito lo considero sbagliato, perché egli stesso era contrario alla migrazione degli italiani, in quanto li considerava come un segmento istruito della popolazione, necessario quindi a risollevare le sorti delle località distrutte dalla guerra. Avrei poi voluto vedere nello spettacolo una maggiore accusa verso gli orripilanti crimini fascisti operati nelle terre dell’Alto Adriatico orientale. I crimini sono crimini e non possono essere giustificati da qualsiasi ideologia o nazionalità”, ha evidenziato Strčić.
È stata| un’emozione per l’artista romano Simone Cristicchi, il protagonista indiscusso dell’allestimento al Teatro fiumano
| Petar Strčić e Goran Moravček davanti al TNC “Ivan de Zajc”
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CRS: Giovanni Radossi riconfermato direttore
Ieri seduta costitutiva del Consiglio d’Amministrazione per il mandato 2014/2018
| Giovanni Radossi
IGNO | Il professor Giovanni ossi continuerà a guidare ntro di Ricerche Storiche he per i prossimi quattro . Direttore del Centro al suo primo giorno, ha enuto la fiducia del Consiglio mministrazione, che ieri si è ito per la seduta costitutiva nuovo mandato, 2014/2018. anismo, ricordiamo, risulta posto da Kristjan Knez e Ilaria chi in rappresentanza del atore, l’Unione Italiana, e da
Cultura
Cultura
martedì 18 marzo 2014
Marino Budicin, in rappresentanza dei dipendenti dell’istituto. Ilaria Rocchi ne è stata riconfermata presidente. E tra i primi argomenti all’ordine del giorno da affrontare ieri, appunto l’esito del concorso per direttore del CRS. L’unica domanda pervenuta era quella di Radossi, che è stata accolta con voto unanime, considerato non solo il curriculum del professore, ma in primis il suo pluridecennale operato e l’impegno a favore del CRS in qualità di direttore e ricercatore. Nell’occasione è stato fatto il punto della situazione in seno al CRS. Radossi ha informato il C.d.A. sull’andamento dei lavori di manutenzione ordinaria, attualmente in corso nella sede, e su altre questioni correnti. Inoltre, ha annunciato la prossima uscita dalle stampe di alcune pubblicazioni, rispettivamente la preparazione per la stampa di altre. Ad esempio, il 15 aprile a Lubiana verrà presentato il volume di Peter Štih sui conti di Gorizia e l’Istria nel Medioevo, a maggio sarà la volta della ricerca di Claudio Pericin sui lachi dell’Albonese, quindi vedranno la luce i nuovi numeri delle collane “Atti”, “Ricerche sociali” e “Quaderni” e altre opere che verranno realizzate entro la fine dell’anno. (ir)
Una storia scritta sull’acqua
TRIESTE | Nuovo appuntamento, questa sera alla Sala degli incontri del Vis A Vis/Duchi D’ Aosta (ore 18) con “Adriatico, una storia scritta sull’acqua”, con in programma l’incontro su “L’Adriatico di Enzo Bettiza e Fulvio Tomizza”. Ospiti dell’appuntamento condotto da Marino Vocci, Patrizia Vascotto e Martina Vocci saranno Elis Deghenghi Olujić, Dario Saftich, Elisa Gandolfo con tre contributi, di natura letteraria e artistica, che arricchiscono l’ultima pubblicazione del Gruppo 85 Skupina 85. Per una riflessione dal punto di vista letterario, filosofico e culturale sul significato del mare, nella narrativa della grande anima striana Fulvio Tomizza e nella Dalmazia di Enzo Bettiza.
FIUME
Ai margini dello spettacolo «Magazzino 18», abbiamo raggiunto Goran Moravček, Theodor de Canziani Jakšić e Petar Strčić, tre illustri studiosi, per raccogliere le loro dichiarazioni e impressioni a caldo
Tre storici a confronto Servizio di Gianfranco Miksa Foto di Željko Jerneić e Paolo Valenti
N
on si sono ancora placate del tutto le impressioni e le emozioni scaturite domenica sera dall’appuntamento teatrale “Magazzino 18”, portato sulla scena del TNC “Ivan de Zajc” di Fiume da Simone Cristicchi, che il pubblico ha premiato con un applauso prolungato. Tra i tanti invitati all’evento erano presenti anche alcuni storici e intellettuali fiumani di diverso pensiero e stampo, a cui abbiamo chiesto di avanzare un quadro su come l’élite intellettuale della maggioranza ha vissuto l’allestimento e la storia portata in scena. Ecco quali sono state le le impressioni “a caldo”.
Goran Moravček: Una sorte condivisa Lo storico e giornalista Goran Moravček, noto per essersi occupato del dopoguerra a Fiume e della sorte degli italiani, narrando meticolosamente le tristi vicende, ci ha esposto la sua
interpretazione dello spettacolo, evidenziando come i tre popoli, quello italiano, croato e sloveno, condividessero la stessa sorte. “Pur avendo già visto lo spettacolo di Simone Cristicchi in televisione, ho seguito l’appuntamento fiumano di ‘Magazzino 18’ con grande interesse e particolare emozione – esordisce Moravček –. Sicuramente perché assistere allo spettacolo dal vivo ha un significato molto più profondo, soprattutto se si è a pochi metri di distanza dall’attore, come pure per l’atmosfera trasmessa dal pubblico e dal Teatro ‘Zajc’. Le impressioni che ho provato provengono anche dalla consapevolezza che il fenomeno dell’esodo non è stato solamente un drammatico evento della storia italiana, ma è anche una vicenda di queste terre, che appartiene alla storia croata e al suo popolo. È anche un episodio che mi
appartiene da vicino, perché quando queste terre sono state interessate dall’esodo – in cui non c’erano solamente italiani, ma anche croati e sloveni che hanno dovuto lasciare le proprie case, famiglie e terre –, i miei genitori sono arrivati a Fiume. Come tantissimi altri sono andati a vivere in un appartamento vuoto, ma che fino a poco tempo addietro apparteneva a una famiglia che aveva imboccato la via dell’esodo. Vivere in una casa di esuli, è stata una cognizione che mi ha caratterialmente formato fin dall’infanzia. Tante persone se ne sono andate via e nuova gente è arrivata, tentando di costruirsi una nuova identità, culturale e sociale. Tutto ciò indica che la storia dell’esodo non ha avuto tragiche conseguenze solamente per il popolo italiano, ma anche per quello croato e sloveno. Ecco perché Cristicchi ha la mia più completa ammirazione per aver dimostrato che non era un conflitto tra gli italiani da
Il noto conoscitore della storia e del patrimonio culturale fiumano, Theodor de Canziani Jakšić, ha commentato con parole di lode e ammirazione
Una minuziosa e attenta lezione accademica Il noto conoscitore della storia
una parte e croati e sloveni dall’altra. Bensì è stato uno scontro a livello ideologico. Sono poi rimasto colpito dalla storia di Norma Cossetto, le cui tristi vicende le conoscevo già da prima. Poco tempo fa ho visitato il suo luogo natio, Santa Domenica, presso Visinada. E lì, sul muro di un vecchio casolare, è ancora sempre presente la scritta, che nessuno ha osato cancellare, ‘Viva Tito – Viva Stalin’”. “Questa storia è profondamente impressa in tutti noi. Posso solamente dire che queste tristi vicende rappresentano il nostro comune destino, la nostra comune tragedia. Non dobbiamo scordare i crimini di nessun regime, qualsiasi esso sia. Dobbiamo affrontarli per permettere a tutti una convivenza serena e pacifica. Dobbiamo lavorare per conoscerci a vicenda. Lo dobbiamo fare perché condividiamo storia e destini comuni”, ha concluso Goran Moravček.
È stata un’emozione per l’artista romano Simone Cristicchi, il protagonista indiscusso dell’allestimento al Teatro fiumano
Insieme, per convivere in pace e con rispetto
“Ho vissuto lo spettacolo a Fiume
fin dal suo primo giorno, ha riottenuto la fiducia del Consiglio d’Amministrazione, che ieri si è riunito per la seduta costitutiva nel nuovo mandato, 2014/2018. L’organismo, ricordiamo, risulta composto da Kristjan Knez e Ilaria Rocchi in rappresentanza del fondatore, l’Unione Italiana, e da
di Peter Štih sui conti di Gorizia e l’Istria nel Medioevo, a maggio sarà la volta della ricerca di Claudio Pericin sui lachi dell’Albonese, quindi vedranno la luce i nuovi numeri delle collane “Atti”, “Ricerche sociali” e “Quaderni” e altre opere che verranno realizzate entro la fine dell’anno. (ir)
| Petar Strčić e Goran Moravček davanti al TNC “Ivan de Zajc” Una storia scritta sull’acqua
no Simone Cristicchi, ento al Teatro fiumano
convivere rispetto
TRIESTE | Nuovo appuntamento, questa sera alla Sala degli incontri del Vis A Vis/Duchi D’ Aosta (ore 18) con “Adriatico, una storia scritta sull’acqua”, con in programma l’incontro su “L’Adriatico di Enzo Bettiza e Fulvio Tomizza”. Ospiti dell’appuntamento condotto da Marino Vocci, Patrizia Vascotto e Martina Vocci saranno Elis Deghenghi Olujić, Dario Saftich, Elisa Gandolfo con tre contributi, di natura letteraria e artistica, che arricchiscono l’ultima pubblicazione del Gruppo 85 Skupina 85. Per una riflessione dal punto di vista letterario, filosofico e culturale sul significato del mare, nella narrativa della grande anima istriana Fulvio Tomizza e nella Dalmazia di Enzo Bettiza.
| Lo storico e accademico Petar Strčić assieme al collega Goran Moravček
Giornata internazionale I crimini sono crimini dei teatri di animazione e non possono essere L’autrice del messaggio tematicodall’ideologia giustificati per la Croazia è
svolgeranno all’insegna del motto “Accompagnate oggi il vostro bambino a teatro”. La Giornata mondiale del teatro è Zrinka Kolak Fabijan sono stata lanciata alungo Vienna 1961. Lo storico e accademico Petar consumate le nel terre Dal 27 marzo 1962 viene celebrata Strčić, primo responsabile dell’Alto Adriatico orientale”. dai Centri dell’Istituto fiumano per le “Tuttavia - ci Nazionali tiene a dell’Istituto Internazionale del Teatro, attivi in Scienze storiche e sociali sottolineare l’accademico un posso centinaio Paesi. Ogni anno dell’Accademia croata delle - non nondirilevare personalità deldiverse mondo del Scienze e delle Arti (HAZU), cheuna vi sono presenti teatro è invitata a dividere le sue sostiene di aver apprezzato lo grandi omissioni storiche sul sia tema teatro e spettacolo, nonostante ci siano cheriflessioni interessano la del parte della sia pace tra i popoli, vita state delle omissioni storiche. italiana quella croata.dando A ad uninnanzitutto, messaggio internazionale Da rilevare che secondo il partire, dalla che viene tradotto in una noto accademico, il cognome componente numerica, ossiaventina di lingue e letto davanti a decine di di Cristicchi possiede in sé la dalla quantità dell’esodo, come migliaia spettatori. Quest’anno, desinenza “ch”, cosa che rilega anche dalladisua composizione la Croazia, il messaggio automaticamente il cantautore cheper consisteva di italiani che internazionale - con tema l’infanzia romano al mondo slavo/croato erano stati insediati durante il e il teatro è stato stilato (e al cognome Cristich). ventennio fascista. Imputareda Zrinka Kolakcome Fabijan, direttricedel del Teatro “’Magazzino 18’ è uno l’esodo un crimine Zrinka Kolak dei burattini La Kolak spettacolo potente e bello sia Fabijan maresciallo TitodiloFiume. considero Fabijan perché sottolinea dal lato artistico sia anche sbagliato, eglil’importanza stesso Inquello occasione della Giornata– presenza bambini, da storico scientifico eradella contrario alla dei migrazione internazionale del teatro per che sono i veri protagonisti esordisce Petar Strčić –. L’attore degli italiani, in quanto li e per la gioventùè e dei teatri di animazione. Per el’infanzia autore Simone Cristicchi considerava come un segmento della Giornata internazionale quanto riguardano le storie e un artista favoloso, capace di istruito della popolazione, dei teatri diun animazione, dal la drammaturgia, i burattini si trasformare tema difficile necessario quindi a risollevare al 21 marzo si terrà a Zara ispirano leggende popolari, e19 spiacevole, quale l’esodo le sorti dellealle località distrutte l’incontro croati allaguerra. letteratura all’opera con tutte ledei sueCentri conseguenze, dalla Avreie poi volutolirica. UNIMA. Il 20 marzo, vedere Si tratta rappresentazioni inASSITEJ qualcheecosa di molto nellodispettacolo una dunque - Giornata mondiale divertenti e appassionanti, accettabile. Tanto che si può maggiore accusa verso gli rivolte dei che teatri di animazione - tutti ad un pubblico tutte le età, con dire il pubblico sia stato orripilanti crimini di fascisti i bambini, i lorodall’intera genitori e i particolare attenzione alla famiglia molto appagato operati nelle terre dell’Alto nonni sono invitati a visitare e all’infanzia. È nostro dovere rappresentazione. Cristicchi Adriatico orientale. I crimini il rispettivo Teatro nella offrire ai più piccoli la possibilità di ha, indubbiamente, il merito di sono crimini e non possono propria città. Leagli celebrazioni conoscere un mondo diverso. (kbl) aver presentato spettatori,si essere giustificati da qualsiasi
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| Simone Cristicchi
soprattutto a quelli più giovani, una parte delle tragedie che si
ideologia o nazionalità”, ha evidenziato Strčić.
Goran Moravček: Una sorte condivisa Lo storico e giornalista Goran Moravček, noto per essersi occupato del dopoguerra a Fiume e della sorte degli italiani, narrando meticolosamente le tristi vicende, ci ha esposto la sua
che ho provato provengono anche dalla consapevolezza che il fenomeno dell’esodo non è stato solamente un drammatico evento della storia italiana, ma è anche una vicenda di queste terre, che appartiene alla storia croata e al suo popolo. È anche un episodio che mi
Tutto ciò indica che la storia dell’esodo non ha avuto tragiche conseguenze solamente per il popolo italiano, ma anche per quello croato e sloveno. Ecco perché Cristicchi ha la mia più completa ammirazione per aver dimostrato che non era un conflitto tra gli italiani da
Il noto conoscitore della storia e del patrimonio culturale fiumano, Theodor de Canziani Jakšić, ha commentato con parole di lode e ammirazione
Una minuziosa e attenta lezione accademica Il noto conoscitore della storia fiumana e del suo patrimonio culturale, Theodor de Canziani Jakšić, che cura e custodisce la Biblioteca-raccolta memoriale Mažuranić-Brlić-Ružić, presso la Villa Ružić, nel rione di Pećine, ha commentato lo spettacolo con parole di lode e ammirazione, rilevando l’oggettività dell’artista nel raccontare i fatti storici. “Premettendo che qualsiasi esodo forzato di una popolazione è sempre un avvenimento triste e tragico, e lo è anche per quelli che arrivano a colmare il vuoto lasciato - spiega Theodor de Canziani Jakšić -, il lavoro di Simone Cristicchi mi ha sorpreso sotto ogni aspetto. In tutta sincerità, non mi aspettavo un approccio artistico così ‘leggero’ per un tema che si presenta oltremodo complesso e drammatico come quello dell’esodo. Devo dire che personalmente ho vissuto lo spettacolo come un’attenta e minuziosa lezione accademica, che si prestava anche per un pubblico completamente all’oscuro dei tragici avvenimenti. Cristicchi è riuscito ad adempiere completamente nel suo proposito di raccontarlo. L’ha fatto con estrema e singolare obiettività, senza cadere nella malinconia e senza entrare nell’eccessivo”. “Nel suo ‘Magazzino 18’ l’autore è riuscito a condensare in maniera originale i numerosi volumi storici e i libri che
| Theodor de Canziani Jakšić analizzano il tormentoso passato di queste terre ha sottolineato Theodor de Canziani Jakšić -. Ecco perché sono dell’avviso che lo spettacolo dovrebbe essere visto dagli studenti delle scuole italiane, croate e slovene. Può essere uno stimolo per ulteriori studi e analisi sull’argomento. Ho trovato, poi, molto potente la considerazione di Cristicchi che l’esodo non sia il capitolo finale di una storia. Infatti, non è finita per la gente che se n’è dovuta andare, non è finita per quelli che sono rimasti, non è finita neanche per quelli nuovi che sono arrivati. E non è finita nemmeno per le città che sono diventate qualcosa di completamente diverso
da quello che erano prima. Rimane un vuoto costante. Una penuria di qualcosa che a prima vista per le persone che non conoscono la storia della città e della terra, è indefinibile. Ma quelli che sono a conoscenza di ciò che è accaduto sanno bene cos’è quello che manca. Ogni famiglia di queste terre ha sicuramente i propri ‘scheletri nell’armadio’, le proprie croci”. “Mi ricordo ancora sempre le parole del compianto stilista Ottavio Missoni, nato a Ragusa ma esule zaratino, che affermava ‘se tu non possiedi più la propria terra, la propria città, sei niente’. Sembrano parole dure, ma sono profonde e veritiere”, ha concluso Theodor de Canziani Jakšić.
Viviana Bašković Perić prevela je na Facebooku moje mišljenje o predstavi “Magazzio 18” objavljeno u dnevniku La voce del popolo
Goran Moravcek
March 19 · Edited ·
Izvrsna predstava "Magazzino 18" i moj komentar
Tre storici a confronto
La voce del popolo online. Edizione internet del giornale quotidiano italiano dell'Istria e di Fiume e del Quarnero La voce del popolo edito dalla casa editrice dagli italiani di Croazia e Slovenia EDIT EDITFIUME.COM|BY GIANFRANCO MIKSA
Jasmina Gagrcic, Jelka Ban, Laura Marchig and 8 others like this. Remove Zvonimir Kamenar Volio bih prijevod tvog kritičkog očitovanja predstave iako nisam gledao predstavu March 19 at 9:35am · Like · 1 Remove Viviana Bašković Perić Zvonimir Kamenar , samo za Vas : Interview Goran Moravcek, prijevod Viviana Bašković Perić...P.S. Dragi Gorane, oprosti ako sam štogod pogriješila, izvinjavam se , nije bilo u lošoj namjeri, nego samo da pomognem Zvonimiru. Pozz Goran Moravček :zajednička sudbina Povjesničar i novinar Goran Moravček, poznat po tome što se bavio poslijeratnom sudbinom Rijeke i talijanskog stanovništva, studiozno prepričavajući tužne događaje, objasnio je svoju interpretaciju
predstave , označavajući kako su tri naroda , talijanski, hrvatski i slovenski , dijelili istu sudbinu . " Unatoč tome što je već vidio predstavu Simona Cristicchija na TV-u , pratio sam riječku predstavu' Skladišta 18 ' s velikim zanimanjem i posebnim emocijama - kaže Moravček - . Definitivno, jer pratiti predstavu uživo ima mnogo dublje značenje , pogotovo ako se nalazite na nekoliko metara udaljenosti od glumca , kao i za atmosferu koja se prenosi kroz publiku i sugestivnost samog kazališta Zajc ' . Dojmovi koje sam proživio dolaze od spoznaje da fenomen egzodusa nije bio samo dramatični događaj u talijanskoj povijesti , već i da je to i priča o ovoj zemlji , koja spada u povijest Hrvatske i hrvatskog naroda . To je također priča koja pripada i meni blisko , jer kad su ovi teritoriji i njihovi stanovnici pogođeni egzodusom - a to nisu bili samo samo Talijani ,već i Hrvati i Slovenci , koji su morali napustiti svoje domove, obitelji i zemlje - i moji roditelji su stigli u Rijeku . Kao i mnogi drugi otišli su živjeti u napušten stan , ali koji je do prije kratkog vremena bio stan nečije obitelji koja je našla put egzodusa . Živjeti u kući prognanika , to je bila jedna spoznaja koja me je karakterno formirala od samog djetinjstva . Dakle, mnogi ljudi je otišlo i došli su novi ljudi , pokušavajući izgraditi jedan novi identitet, kulturu i društvo . Sve to upućuje da je priča o egzodusu imala ne samo tragične posljedice za talijanski narod , već i za hrvatski i slovenski narod . Zato Christicchi zaslužuje moje puno divljenje, jer pokazuje da to nije sukob između Talijana s jedne strane i Hrvata i Slovenaca s druge . Ne , to je bio sukob na ideološkoj razini . Također sam pogođen pričom Norme Cossetto , čiju sam tužnu priču poznavao već od prije . Ne tako davno sam posjetio njen rodni grad, Santa Domenica, kod Vižinade . A tamo , na zidu jedne stare kolibe , još uvijek stoji natpis , kojeg se nitko nije usudio obrisati , ' Viva Tito – Viva Stalin ' . " " Ova je priča je duboko utisnuta u svima nama . Ja mogu samo reći da su ti tužni događaji naša zajednička sudbina , naša zajednička tragedija . Ne smijemo zaboraviti zločine bilo kojeg sustava , bilo koji da je . Moramo se suočiti i nositi s njima kako bi se omogućilo svima miran suživot . Moramo raditi na upoznavanju jednih i drugih . Moramo to učiniti, jer dijelimo povijest i zajedničku sudbinu ", rekao je Goran Moravček . March 19 at 7:56pm Zvonimir Kamenar Vrlo sam Vam zahvalan Gđa Viviana na pojašnjenju ovog dramskog djela kojeg je kritički gospodin Goran objavio u listu La voce del popolo dajući emotivni sažetak prikazanog djela a koji je konccipiiran na faktima redatelja. Hvala Vam na prijevodu a nadam se da ću i sam pogledati prvom prigodom taj kazališni uradak .Naravno kao zaključak svega je da su to bili nasilni potezi nesretne politike i da su u tome stradavali samo ljudi bez obzira iz kojeg naroda potiču.Nastavak s Moravčekom slijedi nakon našeg susreta kojeg prijateljski dogovaramo .Srdačan pozdrav Kamenar