Augmented City: innovazione per le cittĂ del futuro
Prof. Filippo Gagliano
la cittĂ intelligente richiede cittadini intelligenti
Quando la scienza diventa un paradosso: uno scimpanzĂŠ vale quanto Shakespeare
non basta aggiungere tecnologia ma dobbiamo ripensare la cittĂ
a tavola (206x20 Hans Holbein ne, databile e conservato ational Gallery a. Fra le opere bri della si tratta di un itratto a figura mbientato uno scaffale ripiani colmi ti simbolici ed vi, fra cui tinguibile scia
nto: guardando o in scorcio di a diventa un
memento
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rendendo il soggetto originale riconoscibile solamente guardand l'immagine da una posizione prec
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pianeta è composto da città
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e persone vivono in città
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02 è prodotto dalle città
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PIL mondiale è generato nelle cittĂ
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planning in the anthropocene
mq/sec
pocene è un termine coniato negli anni ottanta dal biologo Eugen mer che nel 2000 fu adottato dal Premio Nobel per la chimica Pau en nel libro Benvenuti nell'Antropocene Antropocene.
Neoantropocene:: fatto di 4 Rivoluzioni
conoscenza per essere risorsa
tasso creativitĂ tasso biodiversitĂ
esiste rifiuto
metabolism approach
Quella che stiamo vivendo non è solo una rivoluzione tecnologica fatta di nuovi oggetti, ma il risultato di un'insurrezione mentale. Chi l'ha innescata - dai pionieri di Internet all'inventore dell'iPhone dell' - no aveva in mente un progetto preciso s non questo, affascinante e selvaggio rendere impossibile la ripetizione di u tragedia come quella del Novecento. Niente piú confini, niente piú élite, niente piú caste sacerdotali, politich intellettuali. Uno dei concetti piú car all'uomo analogico, la verità, diventa improvvisamente sfocato, mobile, instabile. I problemi sono tradotti in partite da vincere in un gioco per adu bambini. Perché questo è The Game.
vi hanno visto la presenza di Dio,, il suo “primo mattone” dell’universo oppure la “porta una sorta di Stargate)) attraverso cui viaggiare nel tempo e raggiungere l’ “altro mondo
ale risposta dell’urbanistica tradizional
l’attuale modello di sviluppo
l’attuale paradigma urbanistico
urbanistica deve recuperare una visione basata s + qualitĂ + condivisione + riciclo
abbiamo bisogno di una nuova educazione dello sguardo per una nuova ecologia della mente
dobbiamo re-immaginare immaginare l’urbanistica
perchÊ viviamo nell’era della metamorfosi
Salto di paradigma
La cittĂ del diverso presente.
RE-TICULAR. Il ciclo del policentrismo e della multi-city protesa verso l’impegno di inserire nell'armatura urbana, man mano che essa diventa più complessa e proteiforme, nuovi elementi di aggregazione sociale, nuovo luoghi dell’architettura intercettati nel loro mutamento e riutilizzati per nuove occasioni di socialità e quindi nuovi "attivatori urbani". L'arcipelago urbano accelera l'affermazione di nuovi valori condivisi che permettano di conferire alla città nuovi valori semantici capaci di indirizzarne il mutamento.
RE-THINK. Il ciclo della conoscenza e dell’innovazione in grado di agire sulla democratizzazione della comunicazione urbana, pianificando occasioni e progettando luoghi in cui la conoscenza del sistema urbano esca dalle torri degli specialisti e diventi conoscenza diffusa, competenza intersoggettiva, diventando materiale concreto per il patto di convivenza delle popolazioni urbane, realizzazione dell’utopia geddesiana di una città di tutti, compresa da tutti.
RE-SILIENCE. Il ciclo della resilienza e del metabolismo nella quale la flessibilità delle funzioni, la permeabilità degli spazi e l’adattabilità degli insediamenti non si pongono più come problemi da porre in termini puramente concettuali e spaziali, ma devono essere messe in relazione a tutto il portato sociale, economico e tecnologico che oggi entra a far parte della costruzione della città, diventando temi/strumenti/norme del progetto della città del futuro.
RE-SPONSIBLE. Il ciclo della democrazia attiva e dell’azione collettiva in cui la rigenerazione alimenti il miglioramento dei caratteri di sostenibilità ecologica ed efficienza energetica dei piani e dei progetti urbani, promuovendo ambienti diffusi di cognizione/ azione più adeguati ai bisogni sociali e ambientali contemporanei. La nuova “etica ecologica” della pianificazione diventa veicolo di relazioni tra le parti della città, attivatrice di mobilitazione delle intelligenze collettive attorno al progetto urbano sostenibile.
RE-MOTE. Il ciclo digitale e della condivisione sempre più cloud based, chiede un'elevata sinergia tra centralità di servizi, struttura edilizia ed innovazione tecnologica. I nuovi tessuti urbani derivanti dal riuso dovranno essere sempre più permeati da componenti digitali che si compongono e ricompongono tra producer e consumer intercettando le domande dei cittadini, le loro percezioni e le loro esigenze di funzionalità e di comfort, ed arricchendole con le loro richieste di conoscenza ed esperienza, con la domanda di democrazia e responsabilità.
Riduzione del 80% CO2 entro il 2050
nuovi paradigmi per l’agenda urbana europea
urban metabolism
ban farm patrimonio pubblico
identitĂ
green economy
coesione sociale rottamazione sostenibilitĂ economica smartness azio pubblico
riciclo consumo zero fiscalitĂ
urban retrofitting governance multilivello living lab co-housing
partenariato
a città aumentata amplifica l’intelligenz umana e potenzia sensi e talenti degli abitanti
Siate divergenti, coltivate convergenze!!
"Le cittĂ sono organismi viventi: viventi se non vengono coltivate nel modo giusto, appassiscono e muoiono. L'architettura ha il potere di inserire gli individui in una collettivitĂ e di ravvivare gli angoli dimenticati del nostro tessuto urbano; le comunitĂ la usano per piantare una bandiera e riunirsi. I catalizzatori sociali possono essere centri di aggregazione giovanile, edifici religiosi, biblioteche o anche palazzi alveare; ma a prescindere dal suo uso, l'architettura resta uno strumento potente per incoraggiare l'azione del corpo sociale" (Marc Kushner, La forma del futuro)
ripartire dalle cittĂ
è nell’arena delle città che va svolta la battaglia: ripensando la loro funzione di motrici della coesione territoriale, aggregatrici di intelligenze, catalizzatrici di risorse e innovatrici dello sviluppo. occorre riattivare il metabolismo urbano.
planning in the zero budget age
come governare le cittĂ ?
attuali risorse pubbliche strutturali disponibili per investimenti in rigenerazione urbana
â‚Ź
attuale moltiplicatore degli investimenti per gli interventi pubblici in qualitĂ urbana
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Attuali incentivi pubblici, fiscali o amministrativi, previsti per l’intervento dei privati
attuale "rendimento sociale" della valorizzazione delle risorse ecologiche e culturali
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+
+
+
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"follia è fare sempre la stessa cosa e aspettare risultati diversi" Albert Einstein
=
0+ 0=
RE-IMAGINE IMAGINE
RE-THINK THINK
collaborative spaces,, openenvironments, shared platforms increase creativity, intelligence and profitability of the people involved
“Creative habitats are platforms to open doors to the adjacent possible. Each new innovation opening up new ideas to explore.� Steven Johnson
BIO-DIVERSITY DIVERSITY
TECH-DIVERSITY DIVERSITY
PEOPLE-DIVERSITY DIVERSITY
"Gli ambienti innovativi aiutano di più chi li abita ad esplorare l'adiacente possibile perché mostrano un campionario ampio e diversificato di parti di ricambio – meccaniche o concettuali – e suggeriscono nuovi modi di ricombinarle" [Steven Johnson] Johnson
RE-LOAD LOAD
planning in the global change age
planning in the urban age
reload the city
dobbiamo ricaricare il sistema operativo delle cittĂ , riattivando l'intelligenza urbana
tra le 600 città che più contribuiscono alla crescita del Pil globale le 23 megalopoli produrranno solo il 10% della crescita globale, mentre il 50% della propulsione sarà prodotto dalle 577 città medie che si alimentano della loro creatività ed innovazione e non della pura crescita spaziale o demografica. [McKinsey Global Institute, “Rapporto City 600”, 2011]
planning in the re-cycle age
le cittĂ del futuro dovranno agire entro un “Capitalismo 3.0â€?, un nuovo capitalismo responsabile ed ecosofico, ecosofico capace di rimodellare gli obiettivi della produzione dei beni materiali e immateriali, ma soprattutto capace di ripensare il modello insediativo: un modello/progetto che produca continui riusi, ricicli e re-cicli, sovrapposizioni, perturbazioni ed evoluzioni creative.
nell'era della crisi ecologica ed economica le cittĂ decrescono, si contraggono producendo lacerti urbani, trucioli funzionali e rottami di sviluppo che solo attraverso un processo di riciclo possono tornare ad essere le componenti di nuovi cicli di vita capaci di generare rinnovati paesaggi urbani.