Piacenza Jazz Fest 2017

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Con il patrocinio di:


Direttore artistico: Gianni Azzali Commissione artistica: Monica Agosti, Angelo Bardini, Jody Borea, Giampietro Sargiani Addetta Stampa: Angelica Dadomo Segreteria e biglietteria: Elena Savi Progetto grafico: faustomazza/Studio Piacenza Testi curati da Angelica Dadomo e Gianni Azzali Le foto di repertorio sono di Angelo Bardini, Patrizia Cussigh, Fausto Mazza, Pino Ninfa, Maurizio Perazzoli, Marco Rigamonti e Anna Tombolato. Prefazione di Angelo Bardini Note e discografia consigliata a cura di Jody Borea


QUATTORDICI

(Piacenza e il Jazz Fest in un quasi racconto free) di Angelo Bardini

Q

ruattordici. E' l'anno 2004. E' l'anno di Zuckerberg che si inventa Facebook, (Twitter nascerà 2 anni dopo e WhatsApp solo 4 anni dopo). La piazza è ancora la piazza e luogo di incontro. È un campanile e un amico che ti chiede come stai e ascolta (ancora) la risposta. Tempo passato molto remoto. Un gruppo di matti in quel marzo 2004 decide di non accontentarsi di un concerto a Umbria Jazz o di un disco da 140 grammi ascoltato di notte sul divano e si inventa l'edizione numero 1 del Piacenza Jazz Fest. Voglia di stare insieme. Voglia di trasformare il musicista di una copertina di un disco Blue Note o di un autografo in un musicista sul palco. Jazz sul serio... quello dal vivo! Amicizia. È la parola che ricordo bene e la parola che ricordo meglio. La partenza del tutto. C'era una fede (nella musica afroamericana) che si incastrava con l'amicizia, un credere comune, una tessera che diventerà tante tessere, che sono diventate (per ora) quindici tessere e la musica che ascoltavi da solo che vuole diventare di tutti. Che diventerà musica ascoltata insieme. Il primo programma è già bellissimo, ma gli manca ancora sullo sfondo la skyline della città... arriverà presto. I musicisti che ascoltavamo in disco sono sul palco, i nostri palchi. Enrico Pieranunzi, Roberto Gatto, Franco d'Andrea, Giovanni Tommaso. Con Steve Turre e Michele Hendricks arrivano gli americani. E questa è la musica dell'America. Un po’ come ascoltare Pavarotti cantare alla Scala o Messi giocare al Camp Neu. I teatri sono il Conservatorio Nicolini e il cinema President. E' solo l'inizio. Nel

novembre dello stesso anno inventiamo il prefestival del festival numero 2 che verrà. Aggiungiamo ai teatri "il teatro". Al Teatro Municipale Wayne Shorter e il suo quartetto da favola. Libidine allo stato puro. Shorter è nel 2004 (insieme a Sonny Rollins) il jazzista più grande del pianeta. La storia, Miles Davis, Weather report, il passato e il futuro. Il jazz che ascolteremo tra vent'anni passa da quel saxofono. Wayne esce in proscenio, stringe gli occhi, guarda il teatro, lo assorbe e restituisce ai mille una serata memorabile. Malpensa, la suite al Grande Albergo Roma, la custodia del sax, molti sorrisi e nemmeno una parola, perché il nostro inglese è scarso e Shorter ha una forte propensione “zen”. Viviamo quattro giorni da ubriachi. Come avere Maradona che gioca a calcio in piazza Cavalli. Stress e adrenalina. La svolta. Ai teatri dell'anno prima si aggiungeranno lo spazio Rotative, al Teatro Verdi di Fiorenzuola il Teatro Verdi di Castel San Giovanni e l'Auditorium della Fondazione di Piacenza e Vigevano. I Funk Off invaderanno con il loro "Funky marciante" le vie del centro e la piazza. La musica è dal vivo e dà vita alla città. Anno 2017, oggi. Dal palco di questo nuovo festival. Davanti al palco un mare di teste. Musicisti e pubblico, nei luoghi dei concerti e degli incontri: tutti mescolati in un lungo serpente che attraversa la città. Risalgo la fila al contrario dalla fine verso l'inizio. Dal 2017 al 2004. Quattordici festival rivisti in una ventina di scatti. Un viaggio in contromano. Una carrellata con macchina fotografica, uno scatto ogni tanto. Impossibile fotografare tutti. Impensabile rivedere tutte le foto.


Primo scatto.

Un bar, quattro anziani che giocano a carte, un sax, una tromba e un banjo, la barista che riprende con lo smartphone, un post per Facebook. Incursioni. Improvvisi senza preavviso/Venti bimbi in via Panini accompagnati a scuola da una marching band fino in aula. Mamme e maestre che fotografano per un whatsapp alla nonna o alla collega di due scuole più in là. Pedibus suonante/ Regina Carter, treccine rasta, violino, trio, musica senza confini nello scrigno della Sala degli Arazzi del collegio Alberoni. Orecchie e occhi moltiplicano il suono e le emozioni/Danilo Rea, la pediatria dell'ospedale, bimbi che ascoltano e giocano e ascoltano, mamme che filmano, un pianoforte portato fin lassù (in grande: ricordate Fitzcarraldo e l'opera lirica sulle Ande? Anno '82. Werner Herzog). Donatori di Musica/Lars Danielsson dal nord più nord che c'è, Grégory Privat, un contrabbasso e un pianoforte, in Duomo, sotto la cupola illuminata del Guercino. L'incanto. La piazza, ancora, il campanile, la città/Ramin Bahrami presenta il libro “Nonno Bach”, ridotto del teatro, adulti e bambini incantati dalla dolcezza di un pianista che viene dalla Persia. Feeling. Tra poco sarà duo di pianoforti e sarà Bach/Gianluigi Trovesi, un clarone e la magia del suono delle bande. Cortile di Palazzo Farnese. Verdi suonato in jazz. Smartphone che brillano per le foto su Instagram. Notti d'estate/Teatro Municipale, Stefano Bollani il funambolo e il Danish Trio, la bellezza del sold out e i più di mille incantati da quelle mani sugli 88 tasti, il desiderio che quel concerto non finisca più e la richiesta di bis e ancora bis come da queste parti non usa/Sei sere dopo, stesso palco, il sax sognante di Jan Garbarek incontra le percussioni di Trilok Gurtu, le note sinuose del nord e il suono caldo dei tamburi indiani. Una foto che finirà dritta nell'album di famiglia/ Joe Zawinul. Basterebbe

il nome, Joe. E invece. Una leggenda che cena a "pisarei e fasò" alla trattoria Gasperini. Poi è jazz e tastiere e l'aria di divertirsi “daddio”. Ancora/Brad Mehldau. Note sospese per aria, geometrie e architetture perfette. Un sorriso triste e pensieri, lo capisci, che stanno da un'altra parte e un piano solo e una versione di Bittersweet Symphony che non dimenticherai più. Sublime/Teatro President, tre amici, venuti dalla Svizzera per gli Oregon. Tortelli e Gutturnio han fatto quel che dovevano/La coda sembra non finire mai. Una coda infinita, che in piazza Cavalli si fa serpente, entra nelle vie, passa per i Teatini, entra a La Muntà di ratt, sale a palazzo Ex Enel, poi alla Galleria d'arte moderna Ricci Oddi, monta sulla cupola del Duomo, passa sotto a palazzo Gotico, solleva gli occhi alle arcate di San Savino, entra al liceo classico Gioia, allo scientifico Respighi e alla scuola media Dante Alighieri. Infinita/Ancora qualche scatto. Michel Portal e Louis Sclavis sotto gli archi romanici di San Savino. Due clarinetti bassi. Solo due francesi possono pensare a una cosa così. A occhio, un'impresa impossibile. Si guardano, sono nervosi, si spostano. Pochi centimetri. Trovano il giusto punto, gli echi restituiti da pareti millenarie diventano esatti. Un sorriso che passa dagli occhi, è un attimo e da lì non si muoveranno più. Regaleranno l'estasi a chi è riuscito ad entrare/Fiorenzuola. Dopo concerto sotto al palco. Lei minigonna, tigrato aggressivo e tacco alto, ma dove credeva di andare? Chiede una foto con Dave Weckl. La signora Weckl non sembra apprezzare/ Roscoe Mitchell e gli Art Ensemble of Chicago. La leggenda del Free. Ti devi lasciare andare, se stai rigido è musica che non entra/Mario Brunello/ Ancora. Ottocento bambini al teatro President che ascoltano Roberto Piumini che racconta Miles Davis. Una coltivazione di crestine e rasature


laterali, di codini e di giacche a vento rosa e cellulari in anticipo. Tempo futuro non pervenuto. Ottocento e un silenzio assoluto. La voce di Roberto è una nenia che avvolge. Ammalia. Ancora. La coda è finita. Penultima foto. Presidente, stai fermo che vieni mosso. Non amiamo (entrambi) le frasi lunghe. Semplicemente, l'anima e "senza di lui tutto questo non ci sarebbe stato". Non ci sarebbe proprio la storia. Punto. Ultimo scatto. Lo staff è in posa. Tutti sorridono mentre guardano in macchina. Fotocamera sul treppiede. Autoscatto. Prez, muoviti, che rimaniamo fuori. Rimango (ancora dopo tanti anni) sempre stupito. Quattro ore prima del concerto non c'è nulla. Teatro deserto. Un'ora dopo la fine, uguale. Quell'intervallo è mille cose. (luci, microfoni, cavi, posti riservati, strumenti, sound check, fotografie, cena, pubblico, biglietteria, presentazione, concerto, autografi, smontaggio, birra, hotel). Quell'intervallo è Jazz. Finale ultimo. Parafrasando (molto) Flaubert. Non ascoltate la musica come fanno i bambini, per divertirvi o come gli ambiziosi, per tirarvela. No. Ascoltate la musica per vivere. Buon ascolto e buon Festival a tutti! Angelo Bardini (vice Presidente) Istruzioni per l'uso: nella lettura è inutile pensare alla sintassi e alla punteggiatura. Google (per i luoghi) e Youtube (per i musicisti) possono migliorare sensibilmente la fruizione della storia. L'idea delle "/" (slash) tra una fotografia e l'altra viene dai ricordi di uno scritto di Alessandro Baricco. Non saprei dire quale. Mi è sembrato il modo più efficace per separare foto raccontate.


UN SINCERO GRAZIE A... a tutti coloro che ci frequentano, ci incoraggiano e non ci fanno mai mancare il loro sostegno. Grazie al preziosissimo Staff del festival e grazie a tutti i Soci del Piacenza Jazz Club.

Un grazie sincero al Presidente Massimo Toscani e a tutto il Consiglio d’Amministrazione della Fondazione di Piacenza e Vigevano, organismo assolutamente vitale per questo festival; grazie per il sostegno economico che, fin dalla prima edizione, ha assicurato alla nostra iniziativa, permettendole di crescere e di arrivare fin qui, anche in momenti così delicati per la Cultura in Italia ed economicamente tanto difficili. Un Presidente che ascolta con mente aperta e coglie le peculiarità dei progetti che gli vengono presentati, impegnandosi per valorizzarli come non mai. Grazie in modo particolare al M° Giorgio Milani, consigliere di amministrazione e referente della commissione cultura della Fondazione, per la progettualità culturale che contraddistingue il suo operato in seno alla Fondazione stessa, per l’amicizia e la stima che da anni riserva alle nostre iniziative. Un sentito ringraziamento alla dott.ssa Tiziana Libè, vice direttore generale della Fondazione di Piacenza e Vigevano, per la sapiente guida, per la simpatia e per l’apprezzamento da sempre dimostrati verso i nostri progetti. Grazie al Sindaco di Piacenza Paolo Dosi; a Tiziana Albasi e a Stefano Perrucci, rispettivamente Assessori alla Cultura del Comune e della Provincia di Piacenza; un grazie anche all’Assessore alla Cultura della Regione Emilia-Romagna Massimo Mezzetti e al Ministero per i Beni e le Attività Culturali, che anche quest’anno ci ha concesso il prestigioso patrocinio. Grazie ad Antonella Gigli, dirigente del servizio cultura del Comune, a Graziano Villaggi, responsabile del servizio biblioteche comunali e a tutto l’Ufficio Cultura del Comune di Piacenza. Grazie al direttore della Fondazione Teatri Angela Longieri, al direttore artistico Cristina Ferrari e a tutto l’efficiente staff operativo della Fondazione Teatri. Grazie al Sindaco di Fiorenzuola Romeo Gandolfi, a Massimiliano Morganti, Assessore alla cultura e a Donatella Bracchi, dirigente settore Cultura. Grazie al direttore del Conservatorio “Nicolini”, il M° Lorenzo Missaglia e al Presidente del Consiglio Accademico Daniele Cassamagnaghi. Un grazie di cuore a Donatella Ronconi dell’Editoriale Libertà per il suo sostegno, per esserci sempre vicino col suo entusiasmo e con i suoi preziosi consigli e per la fiducia che da sempre accorda alle nostre iniziative. Grazie alla dott.ssa Monica Pollini, direttrice del Centro Gotico per la preziosa collaborazione nella rassegna “Il Jazz al Centro”. Grazie al dott. Giorgio Braghieri, presidente dell’Opera Pia Alberoni, per l’illuminata collaborazione con il festival. Grazie al presidente della Galleria Ricci Oddi Massimo Ferrari e alla direttrice Maria Grazia Cacopardi per l’interessante collaborazione messa in atto dallo scorso

anno. Un ringraziamento all’AUSL di Piacenza, al Pellicano Onlus e all’ASP Piacenza casa residenza anziani Vittorio Emanuele per la collaborazione al progetto “Donatori di Musica”. Un grazie a tutte le redazioni che supportano la comunicazione degli eventi. Grazie a Nicoletta Bracchi e a Telelibertà per la puntuale informazione sul territorio e per la diffusione dell’iniziativa grazie alle riprese videotelevisive. Grazie ad Angelica Dadomo che si occupa con professionalità dell’ufficio stampa del festival; grazie a Fausto Mazza e al suo studio di comunicazione per la creativa e attenta cura dell’immagine del festival. Grazie ai dirigenti scolastici dei licei “Gioia” e “Respighi”, per la collaborazione all’iniziativa “Il Jazz va a scuola”. Un grazie alla classe 5ª scenografia del Liceo Artistico "B. Cassinari". Grazie ad Alessandra Bonomini di Infoambiente per l’organizzazione dei Pedibus musicali. Un sentito grazie a Valeria Viganò Parietti dell’associazione “Oltre il muro” e alla direttrice della casa circondariale di Piacenza, dott.ssa Caterina Zurlo per il fondamentale supporto legato al concerto in carcere. Grazie alla scuola di danza “Chorós” e a Marcella Azzali per la preziosa collaborazione a “Suoni e Gesti d’Arte. Grazie per “Piacenza Suona Jazz” ai gestori degli Amici del Po, Baciccia, Dubliner’s Irish Pub, Melville, La Muntà, Simone Weill e Tuxedo. Grazie ai giurati del “Concorso Bettinardi”, Giuseppe Parmigiani, Fabio Bianchi, Jody Borea, Lorenza Cattadori, Roberto Cipelli, Pietro Corvi, Aldo Gianolio, Debora Lombardo, Massimo Manzi, Oliviero Marchesi, Paolo Menzani, Giancarlo Spezia, Diana Torto, Tino Tracanna, Attilio Zanchi e Andrea Zermani. Grazie a Sandra Costantini di Jazz Network; a Carla Coppelli e Roberto Rubinetti di Elitrans; a Claudio Dodici di “TRS Ecologia”; al Centro Gotico; a Iren; a Roberto Botteri di Steeltrade; a Metronotte Piacenza; a Yamaha Music Europe; a Gabriele Zazzi; a Claudia Ferrero e Carlo Alberto Fiorani dell’Hotel Ovest; a Jazzitalia.net. Un grazie a Massimo e a Marco di Tamagni Pianoforti per la loro professionalità che da quattordici anni è al fianco del festival. Grazie a Ettore Quaglia per la documentazione video e a Giancarlo Carraro per le multivisioni. Grazie ai nostri fotografi ufficiali e a tutto lo staff tecnico di Sartori Service e di CSS. Grazie a Mauro del Papa per il professionale supporto fotografico. Grazie a tutti i donatori di musica per il grande regalo che fanno a tanti piacentini. Grazie a tutti!


GR AZ IE!


TREDICI ANNI DI GRANDI MUSICISTI E DI... BELLE PERSONE!


Marc Abrams, Philippe Aerts, Luca Alemanno, Ralph Alessi, Enzo

Joe Kabongo, Eyvind Kang, Tom Kennedy, Sunny Kim, Scott Kinsey,

Amazio, Franco Ambrosetti, Ray Anderson, Paolo Angeli, Nicoloa

Dan Kinzelman, Alfred Kramer, Viktor Krauss, Steve Kuhn, Alessandro

Angelucci, Andrea Anzalone, Ralphe Armstrong, François Arnaud,

La Corte, Julian Lage, Bireli Lagrène, Alfredo Laviano, Eric Legnini,

Andrea “Ayace” Ayassot, Daniel Bacalov, Luis Bacalov, Stefano

Greg Leisz, Davide Liberti, Dave Liebman, Didier Lockwood, Ilaria

Bagnoli, Ramin Bahrami, Jeff Ballard, Gabrio Baldacci, Ellade Bandini,

Lorefice, Russ Lossing, Paul Lowens, Morten Lund, Pietro Lussu, Rudi

Vito Barbato, Mattia Barbieri, Daniele Barcaroli, Julio Barreto, Kenni

Mahall, Alessandro Maiorino, Tony Malaby, Daniele Malvisi, Natalio

Barron, Piero Bassini, Stefano Battaglia, Franz Bazzani, Mauro Beggio,

Mangalavite, Emanuele Maniscalco, Ray Mantilla, Luca Mannutza,

Luca Begonia, Paolo Benedettini, Stefano Benni, Jerry Bergonzi, Tim

Massimo Manzi, Mauro Manzoni, Fulvio Maras, Carla Marciano,

Berne, Anton Berovski, Jorge Bezerra, Francesco Bigoni, Luciano

Rita Marcotulli, Bruno Marcozzi, Rick Margitza, Vittorio Marinoni,

Biondini, Adam Birnbaum, Paolo Birro, Brian Blade, Johnathan Blake,

Linley Marthe, Cucho Martinez, Edy Martinez, Giulio Martino, Valerio

Michelle Bobko, Jesper Bodilsen, Stefano Bollani, Flavio Boltro, Guido

Mastandrea, Roberto Mattei, Paul Mc Candless, Tom Mc Clung, Steve

Bombardieri, Rosario Bonaccorso, Roberto Bonati, Luis Bonilla, Robert

Mc Craven, Chuck Mc Pherson, Brad Mehldau, Gary Meek, Andrea

Bonisolo, Fabrizio Bosso, Paolo Botti, Marco Bovi, Anthony Braxton,

Melani, Aldo Mella, Stefano Menato, Nico Menci, Luca Mezzadri, Marco

Mario Brunello, Mauro Brunini, Rainer Brüninghaus, Fernando Brusco,

Micheli, Andrea Michelutti, Luciano Milanese, Chris Minh Doky, Roscoe

Brussels Jazz Orchestra, Luca Bulgarelli, Gary Burton, Don Byron,

Mitchell, Glen Moore, Jason Moran, Dado Moroni, Juanjo Mosalini,

Francesco Cafiso, Uri Caine, Obed Calvaire, Mauro Campobasso,

Alphonse Mouzon, Gavino Murgia, Claudia Natili, Mauro Negri, Gary

Stefano Cantarano, Stefano “Cocco” Cantini, Jean Luc Capozzo, Dario

Novak, Adam Nussbaum, Piero Odorici, Gianni Oddi, Ugonna Okegwo,

Carnovale, Beppe Caruso, Marco Castiglioni, Gianni Cazzola, Dede

Magnus Öström, Mauro Ottolini, Makoto Ozone, Marco Pacassoni,

Ceccarelli, Erminio Cella, Eugene Chadbourne, Vincent Chancey,

Simone Padovani, Walter Paoli, Raffaello Pareti, Giuseppe Parmigiani,

Renato Chicco, Pietro Ciancaglini, Gigi Cifarelli, Mattia Cigalini, Roberto

John Parricelli, Emanuele Parrini, Gaspare Pasini, John Patitucci,

Cipelli, Nico Ciricugno, Scott Colley, Ravi Coltrane, Luca Colussi, Pietro

Jessica Pavone, Sonia Peana, Filippo Pedol, Luis Perdomo, Danilo

Condorelli, Giulio Corini, Alegre Correa, Paolo Corsi, Claudio Corvini,

Perez, Ben Perowsky, Matt Perrine, Gianluca Petrella, Umberto Petrin,

Mario Corvini, Larry Coryell, Gianni Coscia, Silvia Cucchi, Daniele

Anthony Pinciotti, Enrico Pieranunzi, Leonardo Pieri, Enzo Pietropaoli,

D’Agaro, Chris Dahlgren, Paolino Dalla Porta, Franco D’Andrea, Yuri

Michele Polga, Francesco Ponticelli, Michel Portal, Chris Potter, Andrea

Daniel, Lars Danielsson, Joey De Francesco, Eli Degibri, Paolo Degiuli,

Pozza, Grégory Privat, Alvin Queen, Michele Rabbia, Tom Rainey,

Hamilton De Holanda, Tullio De Piscopo, Zeno De Rossi, Maria Pia De

Enrico Rava, Danilo Rea, Joshua Redman, Mirko Roccato, Manhu

Vito, Stefano Di Battista, Gianni Di Benedetto, Giuseppe Di Benedetto,

Roche, Carrie Rodriguez, Adam Rogers, Reuben Rogers, Marcus

Daniele Di Bonaventura, Furio Di Castri, Enrico Di Crosta, Marcello Di

Rojas, Aldo Romano, Wallace Roney, Dario Rosciglione, Roberto Rossi,

Leonardo, Vito Di Modugno, Wayne Dockery, Famoudou Don Moye,

Rudy Royston, Jay Rozen, Gonzalo Rubalcaba, Mirko Rubegni, Dino

Solomon Dorsey, Dave Douglas, Hamid Drake, Billy Drummond,

Rubino, Roswell Rudd, Cristina Rulfi, Leandro Saint Hill, Antonello Salis,

Sherrita Duran, Pee Wee Durante, Dario Duso, Jean Marie Ecay, Bill

Piero Salvatori, Antonio Sanchez, Daniel Santiago, Alfonso Santimone,

Elder, Rossano Emili, Wayne Escoffery, Dimitri Grechi Espinoza, Jean

Dave Santoro, Daniele Scannapieco, Beppe Scardino, Federico

Paul Estiévenart, Kevin Eubanks, Gabriele Evangelista, Antonio Faraò,

Scettri, Giancarlo Schiaffini, Silvia Schiavone, Louis Sclavis, Valerio

Joe Farnsworth, Laura Fedele, Bebo Ferra, Garrison Fewell, Ken Filiano,

Scrignoli, Stefano Senni, Simone Serafini, Peppe Servillo, Jaribu Shahid,

Claudio Filippini, Ettore Fioravanti, Riccardo Fioravanti, Marco Forgione,

Wayne Shorter, Aaron Siegel, Paolo Sivestri, Gwilym Simcock, Marco

Paolo Forlini, Al Foster, Bob Franceschini, Michele Franzini, Francesco

Siniscalco, Nate Smith, Roberto Soggetti, Lew Soloff, Omar Sosa, Dario

Fratini, Paolo Fresu, Bill Frisell, Jean Christophe Galliano, Richard

Spinelli, Mike Stern, Nicola Stranieri, Ej Strickland, Sugar Kitty Big Band,

Galliano, Danilo Gallo, Roberta Gambarini, Jan Garbarek, Matthew

Neil Swainson, Steve Swallow, Gianluca Tagliazucchi, Aki Takase, Ares

Garrison, Susanna Gartmayer Roberto Gatto, Marcello Giannini, Tiziana

Tavolazzi, John Tchicai, Enrico Terragnoli, Luigi Tessarollo, Henri Texier,

Ghiglioni, Stephanie Ocean Ghizzoni, Sandro Gibellini, Guido Giordana,

Kim Thompson, Daniele Tittarelli, Childo Tomas, Giovanni Tommaso,

Giovanni Giorgi, Javier Girotto, Rosario Giuliani, Eddie Gomez, Aaron

Pietro Tonolo, Lorenzo Tucci, Ralph Towner, Nathaniel Townsley,

Goldberg, Yuri Goloubev, Massimo Greco, Kyle Gregory, Drew Gress,

Gianluigi Trovesi, Steve Turre, Andrè Vasconcellos, Vincenzo Vasi,

Danny Grissett, Gabriel Grossi, Mauro Grossi, Stefano Guazzo, Giovanni

Michele Vignali, Aldo Vigorito, Marcio Villa Bahia, Jimmy Villotti, Gianni

Guidi, Marco Guidolotti, Trilok Gurtu, Alessandro Gwis, Omar Hakim,

Virone, Nasheet Waits, Mark Walker, Cedar Walton, Dave Weckl, Doug

Darryl Hall, Jake Hanna, Tom Harrell, Lafayette Harris, Billy Hart, Tamir

Weiss, Corey Wilkes, Willie William, David Williams, Gay Willis, Nils

Hendelman, Scott Henderson, Michele Hendricks, Albert Hera, Taylor

Wogram, Vanessa Tagliabue Yorke, Rachel Z, Federico Zaltron,

Ho Bynum, Dave Holland, Greg Hutchinson, Gerardo Iacoucci, Jean

Attilio Zanchi, Enrico Zanisi, Mario Zara, Joe Zawinul, Riccardo

Marc Jafet, Joseph Jarman, Marc Johnson, Sheila Jordan, Bert Joris,

Zegna, Enzo Zirilli.


KONITZ: NOVANT'ANNI SUONATI! di Jody Borea

"Sei l'unico che non mi copia". Cosi, più o meno, disse Charlie Parker, rivolgendosi a Lee Konitz. A quei tempi, siamo sul finire degli anni ‘40 del secolo scorso, Konitz, poco più che ventenne, aveva già incontrato Lennie Tristano, da cui prese lezioni illuminanti, suonando altresì con Claude Thornhill, la cui orchestra passava con disinvoltura dalla musica da ballo al jazz moderno più avanzato. Con Thornhill incise il suo primo assolo, una versione di “Yarbird Suite” di Charlie Parker, arrangiata da Gil Evans: le sue frasi serpentine, ricche di sovracuti e soluzioni melodicoarmoniche imprevedibili, attirarono l'attenzione della critica, che ne riscontrò l'originalità e la

netta differenza con lo stile di Parker, allora imperante. In seguito Konitz partecipò ad uno dei capolavori di Miles Davis, conosciuto come "Birth of the Cool". In realtà questo titolo fu dato successivamente per raccogliere una serie di brani già pubblicati tra il 1949 e il 1950; la musica proposta in quei dischi storici era una novità assoluta, un versante inedito del Bebop, una musica più rilassata, raffinata armonicamente e timbricamente. Un "versante bianco", si sarebbe detto, anche se nel gruppo c'erano i neri Miles Davis e John Lewis. Konitz si inseriva nelle elaborate partiture arrangiate da Gil Evans, Gerry Mulligan e John Lewis con autorevolezza e originalità e fu subito chiaro che si trattava di un improvvisatore puro. Nel 1974 emersero registrazioni dal vivo e altre versioni di brani già noti: raffrontando, per esempio, le tre versioni di “Hallucinations” (chiamato anche “Budu”), si rimane ancora oggi sbalorditi nel constatare come i tre assolo siano completamenti differenti per fraseggio e carattere espressivo. Il termine “Cool Jazz”, in Italia tradotto malamente come "jazz freddo", diede inizio ad una serie di malintesi tra pubblico e critica ancora oggi non completamente chiariti; ad un certo punto si definiva “Cool” il jazz che non coinvolgeva l’ascoltatore "come faceva invece quello dei neri", oppure, la musica troppo sofisticata armonicamente o, ancora, era “Cool” tutto il jazz “difficile”, tipo la musica di Lennie Tristano, giudicata spesso troppo cerebrale, come il trio del 1946-1947 o i capolavori del 1949 registrati insieme a Konitz e Warne Marsh, che comprendevano anche i primi esempi storici di free-jazz come “Intuition” e “Disgression”. A complicare ulteriormente le cose, c'era poi la sonorità del sax alto di Konitz che, pur bellissima, a molti appariva fuori dalla tradizione jazz: una sonorità leggera, diafana, priva di vibrato. In realtà, questo ideale di purezza sonora "classica" (ricordiamo che Konitz aveva studiato clarinetto con uno strumentista della Chicago Symphony Orchestra) affonda le sue radici in musicisti di precedenti generazioni, come Jimmy Dorsey, Frankie Trumbaur e


Bix Beiderbecke. E’ un suono quindi, come sottolineato da Marcello Piras, interno alla storia del Jazz che nessun strumentista accademico è mai riuscito a ottenere. Un suono comunque "bianco", si sarebbe detto, se non fosse che la maggiore influenza la si riscontra nel sax tenore di Lester Young, adorato da Lee Konitz; un "nero" che influenzò tutta una serie di sax "bianchi" (Sims, Desmond, Getz, Konitz), ma anche Charlie Parker e (udite udite) un musicista d'avanguardia come Roscoe Mitchell: insomma la dicotomia bianco-nero, allora come oggi, croce e delizia della storia del Jazz, divide e affascina. Non ci meraviglia quindi, guardando il bellissimo documentario "All The Things You Are - Lee Konitz Portrait", vedere Konitz, seduto in automobile, cantare a memoria gli assolo di Lester Young e lasciarsi andare in espressioni del tipo "non posso immaginare un assolo più perfetto di questo" o ancora: "questo è Hot Cool!". Caldo e freddo al tempo stesso? Parrebbe una contraddizione. In realtà, “Cool” è più spesso sinonimo di "fresco", "nuovo", "fico", "calmo" (un celebre disco di Konitz si intitola "Tranquility"), usato anche per descrivere una persona che resta impassibile di fronte alle maggiori difficoltà. In quest'ultima definizione pare proprio di vedere Konitz quando, nel 1954, improvvisa nel brano “In Lighter Vein”, composto da Bill Holman per l'orchestra di Stan Kenton: concerto per sax alto e orchestra, partitura intricatissima e velocissima (284 di metronomo), tema e improvvisazione tutte a carico di Konitz, che si “beve” letteralmente il brano come bere un bicchier d'acqua. Un capolavoro del Jazz, "perfetto esempio di collaborazione tra solista e orchestra" secondo Lennie Tristano. Lo stesso Tristano ha più volte ammonito: "..il jazz che suonavamo non era affatto freddo, era serio ed impegnato, ma non freddo". La maturazione di Konitz avvenne frequentando due case, quella di Gil Evans e quella di Lennie Tristano: due "templi" dove si parlava solo di musica. In seguito, staccatosi dal guru Tristano, la sua curiosità intellettuale lo ha portato

I consigli di Jody DA ASCOLTARE: Subconscious-Lee The Real Lee Konitz Lee Konitz with Warne Marsh Konitz meets Mulligan (con Gerry Mulligan) Lee Konitz meets Jimmy Giuffre Live at the Half Note (con Warne March, Bill Evans) Motion (con Elvin Jones) The Lee Konitz duets Duplicity (con Martial Solal) Round & round 12 Gershwin in 12 keys (con Franco D'Andrea) Angel song (con Kenny Wheeler, Bill Frisell, Dave Holland) Lennie Tristano, Intuition (riedizione CD di "Crosscurrent") Miles Davis, The complete birth of the cool Stan Kenton, Kenton Showcase DA VEDERE: All The Things You Are. Lee Konitz Portrait (film documentario, disponibile su youtube) DA LEGGERE: Lee Konitz, Conversazioni sull'arte dell'improvvisatore (Edt)


in giro per il mondo suonando con un impressionante numero di grandi musicisti di tutte le generazioni: Bill Evans, Charles Mingus, Martial Solal, Albert Mangelsdorff, Art Pepper, Ornette Coleman, Paul Bley, Enrico Pieranunzi, Franco D'Andrea, Dave Holland, Bill Frisell, Brad Mehldau e si potrebbe continuare per pagine intere. Ora irrobustendo la sua sonorità, ora affrontando situazioni vicine al free-jazz (Konitz, oltre a Ornette Coleman, ha suonato anche con "l'informale" Derek Bailey), ora esplorando i metri dispari e loro varianti (Round & round), a volte recuperando il contrappunto improvvisato con l'amico "fratello" Warne Marsh, più spesso improvvisando sugli standard prediletti (che di frequente mascherava componendo temi originalissimi e di difficile esecuzione come "Subconscious-Lee", basato sul celeberrimo "What Is This Thing Called Love"? di Cole Porter), prediligendo formazioni ridotte, in specie il duo, fino ad incidere un disco di sax solo (Lone-Lee), il viaggio musicale di Lee Konitz è tutt'ora in corso: un miracolo di longevità e creatività. Mi piace concludere con un aneddoto che

ricorda Riccardo Brazzale nelle note di un famoso CD della Philology: Vicenza, 12 dicembre 1988, durante la cena, a meno di un'ora dall'inizio del concerto (Konitz in duo con Franco D'Andrea), Brazzale chiese a D'Andrea cosa avrebbero suonato. Konitz si girò e con assoluta calma (in perfetto stile “Cool”, mi verrebbe da dire) dichiarò: "Suoneremo dodici songs di Gershwin in dodici tonalità differenti". Konitz era (ed è ancora) cosi: improvvisa non solo "sui brani", improvvisa "i brani", improvvisa, insomma, l'intero concerto. Quel mitico concerto di Vicenza è stato registrato ed è disponibile in CD: chi lo acquisterà avrà in mano una sorta di clavicembalo ben temperato dell'improvvisazione jazz. Quest'anno Konitz spegne le novanta candeline: festeggerà improvvisando, come sempre. Jody Borea


Capillare, strategico e trasversale

questi sono gli aggettivi che meglio descrivono il Piacenza Jazz Fest, arrivato in ottima salute alla sua quattordicesima edizione. Capillare perché tra main concerts, aperitivi e brunch live, eventi collaterali, appuntamenti formativi e divulgativi (anche nelle scuole), occasioni di solidarietà che si vanno a sommare alle rassegne nella rassegna “Piacenza Suona Jazz”, “Jazz al Centro” e, da quest’anno, “NuJazz” si contano più di una quarantina di eventi in poco più di 40 giorni di festival. In media fanno un appuntamento al giorno. Inoltre i suoi concerti sono disseminati in tutti i luoghi più incantevoli della città, un paio in luoghi davvero sorprendenti, con alcune chicche anche in provincia. Strategico perché grazie al perfetto funzionamento della sua sapiente macchina organizzativa riesce a portare a Piacenza i grandi, anzi grandissimi, nomi della musica a livello nazionale e internazionale. Da questo flusso traggono grande ritorno e giovamento la città e i suoi abitanti per primi. Infine trasversale, dato che propone numerosissime iniziative diffuse a coinvolgere quante più persone possibili, pur nella diversità di età, sensibilità e storie. Trasversale anche per il continuo lavoro di ricerca e commistione tra i linguaggi e i generi, grazie agli innesti con altre arti oltre alla musica quali la fotografia, la danza, il teatro, la poesia e la pittura. Piacenza Jazz Fest offre un programma concentrato di altissima qualità, ogni anno sempre più ricco e variegato, che riesce a non perdere mai di vista il contesto sociale e il territorio con speciali appuntamenti dedicati alla solidarietà. La manifestazione, ideata e organizzata dall’Associazione culturale Piacenza Jazz Club che si fregia del patrocinio del Ministero per i Beni e le Attività Culturali per il sesto anno consecutivo, è diretta artisticamente da Gianni Azzali, presidente del Piacenza Jazz Club e si avvale del determinante sostegno della

Fondazione di Piacenza e Vigevano, con il supporto della Regione Emilia-Romagna, del Comune e della Provincia di Piacenza, del Comuni di Fiorenzuola e del supporto di alcune realtà istituzionali e imprenditoriali del territorio. Oltre a confermare tutte le preziose collaborazioni che si sono avviate nel corso degli anni e che hanno contribuito a garantire un’offerta qualitativa sempre più alta e sempre più indirizzata a raccogliere e rappresentare molte delle istanze di cultura del territorio, tra le novità si segnalano le nuove chicche “Incursioni Jazz” e “NuJazz”, nate con l’intento di promuovere in maniera sempre più capillare la musica afroamericana e metterla alla portata di tutti. Ci sarà anche una liason con la grande mostra evento sul pittore seicentesco Guercino, che partirà a inizio marzo: si potrà ascoltare un suggestivo concerto in duo nella Cattedrale di Piacenza, mentre con lo sguardo si potrà ammirare la cupola splendidamente affrescata cui è stata data nuova vita grazie alla sapiente illuminazione. Confermate dunque la coproduzione dello spettacolo di punta di questa edizione insieme alla Fondazione Teatri di Piacenza, altri due concerti notevoli grazie alla collaborazione con l’associazione Jazz Network – Crossroads e poi il consolidamento del rapporto con le più importanti realtà locali: la Galleria Ricci Oddi, la Biblioteca Passerini Landi, il Conservatorio “Nicolini”, la Galleria Alberoni, il centro commerciale “Gotico”, l’associazione “Il Pellicano Onlus” e l’AUSL locale, la casa residenza anziani “Vittorio Emanuele”, i Licei “Gioia”, “Respighi” e “Colombini” e la Casa Circondariale delle Novate. Angelica Dadomo (addetta stampa del Piacenza Jazz Fest)


IL CARTELLONE PRINCIPALE L’anteprima, che si terrà con il concerto offerto alla cittadinanza dalla Fondazione di Piacenza e Vigevano, che sostiene e promuove il festival fin dal suo esordio nel 2004, è affidata alla cantante Cinzia Tedesco che proporrà un progetto raffinato quale “Verdi’s Mood” mercoledì 1° febbraio alle ore 21.15 presso l’Auditorium della Fondazione di Piacenza e Vigevano, in via S. Eufemia n. 12 a Piacenza, con ingresso libero. Il concerto inaugurale dell’edizione 2017 del Piacenza Jazz Fest si terrà domenica 26 febbraio come da tradizione allo Spazio Rotative e vedrà protagonista al pianoforte affiancata da tre fidati musicisti l’americana Sarah McKenzie, studi al Berklee college grazie a una fortunata esperienza all’Umbria Jazz, giovane astro nascente di grande carattere, con stile da vendere e piglio da leader, che presenterà il suo ultimo disco freschissimo di stampa (è uscito a metà gennaio) dal titolo “Paris in the rain”. Tra le interazioni tra le arti quella tra fotografia e musica, rigorosamente dal vivo, rimane tra le più suggestive e riesce a dare vita a delle performance di grande intensità, quale si prospetta anche questa novità “Il tempo in posa – Storie mediterranee” che andrà in scena giovedì 2 marzo con ingresso libero nella cornice già di per sé molto suggestiva della Sala dei Teatini di Piacenza. Sulle note di Danilo Rea, pianista di grande sensibilità e portato per le sperimentazioni, scorreranno le immagini del fotografo Pino Ninfa selezionate per raccontare delle storie che hanno al centro un luogo che appartiene a tutti noi e a molti altri popoli: il Mediterraneo. Il primo grande appuntamento in collaborazione con Jazz Network – Crossroads si terrà domenica 5 marzo, quando il saxofonista Kenny Garrett in formazione quintetto dal palcoscenico del Teatro President cercherà di trasformare la sala, coinvolgendola direttamente, chiedendo agli spettatori di abbandonare le loro poltrone e, in accordo con quello che trasmetterà loro la musica del suo quintetto, lasciarsi trasportare e muoversi liberamente, proprio come recita il titolo del suo ultimo album “Do Your Dance!”. Un concerto quello al President che promette di infondere una grande energia e una buona dose di ottimismo, proprio come l’album che prende il titolo dal progetto. Ai vincitori delle diverse sezioni del Concorso Nazionale “Chicco Bettinardi”, oltre a una somma in denaro, viene offerto un ingaggio per il Piacenza Jazz Fest dell’anno successivo, accanto ai più rinomati artisti che fanno grande la musica Jazz. Presente e futuro si incontrano così idealmente nell’intenzione degli organizzatori, il Piacenza Jazz Club. Giovedì 9 marzo con ingresso libero nella stupenda cornice della Sala dei Teatini sarà il momento dei giovani e più meritevoli talenti che si sono distinti lo scorso anno.


Si esibiranno i vincitori delle tre categorie dell’edizione 2016: il saxofonista Claudio Jr. De Rosa, trionfatore tra i solisti, con il suo quartetto; Playground Jazz Project, distintosi tra i gruppi; e la fiorentina Sara Battaglini, vincitrice della sezione cantanti, in duo.

A seguire ci sarà poi un secondo set con un trio capeggiato da una musicista decisamente promettente quale è la saxtenorista americana Melissa Aldana. Già al suo secondo album come leader nonostante la giovanissima età, dal titolo “Back Home”.

L’unica trasferta avverrà in un teatro che ospita il festival fin dai suoi albori: il suggestivo Teatro “Verdi” di Fiorenzuola d’Arda dove sabato 11 marzo si esibiranno i Quintorigo che per questo progetto hanno accolto nel loro ensemble anche il batterista Roberto Gatto. Li unisce l’amore per l’improvvisazione, la contaminazione nei suoni e la voglia di accettare le sfide. Quale sfida più ardua che reinterpretare tre mostri sacri come Monk, Hendrix e Zappa alla loro maniera? E infatti vi riescono benissimo, il risultato è lo spettacolo “Trilogy”, provare per credere.

In cartellone al Teatro President di Piacenza, venerdì 31 marzo un’altra stella di primissima grandezza del firmamento jazz. Sul palco nientemeno che un grande protagonista della musica afroamericana, un vero mito vivente qual è Benny Golson che suonerà accompagnato da un pianista di prima classe, tra i più apprezzati anche fuori dal nostro Paese, Antonio Faraò, da Gilles Naturel al contrabbasso e Doug Sides alla batteria. Saxofonista dallo straordinario talento compositivo, Golson ha contribuito, con le sue composizioni, la sua musica e le sue collaborazioni ai più alti livelli, a fare del Jazz ciò per cui lo conosciamo noi oggi. Classe 1929, Golson è ancora attivissimo, continua a entusiasmare il pubblico e i critici con instancabili tournée in tutto il mondo.

Una stella del pianismo internazionale quale Gonzalo Rubalcaba ha ideato un concerto che ha l’intento di rendere omaggio al suo maestro di vita e di musica, il compianto Charlie Haden. Nasce da questo sentimento di riconoscenza il tributo che il pianista terrà presso il Conservatorio “G. Nicolini” di Piacenza mercoledì 15 marzo. L'influenza del bassista è stata un filo comune in tutta la carriera del pianista cubano. Dopo tutti i loro anni di collaborazione, lo studente di una volta ora rende tributo al suo grande maestro con un inno a lui interamente dedicato. Anche questo appuntamento nasce dalla collaborazione tra Piacenza Jazz Club e Jazz Network-Crossroads. La data in coproduzione con la Fondazione Teatri vede in programma una band storica e senza tempo: loro sono gli Incognito, hanno quasi quarant’anni di carriera alle spalle e non li dimostrano affatto. Il gruppo nato nella Londra di fine anni Settanta capitanato da Mr. Bluey ha saputo andare oltre le mode, i costumi, i suoni in voga, rimanendo sempre fedele al suo suono, che ha fatto storia. Il consiglio è quello di affrettarsi ad assicurarsi i biglietti per questo evento che avrà luogo al Teatro Municipale domenica 19 marzo. A sfatare il luogo comune che vuole la musica afro-americana come un genere di esclusivo appannaggio maschile, il Piacenza Jazz Club ha chiamato una fulgida stella da oltreoceano capace di sorprendere per le sue doti interpretative e la sua brillantezza. Lei è Regina Carter, la violinista jazz più importante a livello mondiale, e suonerà al Salone degli Arazzi della Galleria Alberoni giovedì 23 marzo. Per l’occasione presenterà il suo progetto legato all’incomparabile Ella Fitzgerald, di cui ricorrono i cento anni dalla sua nascita, che è stata una fonte di ispirazione musicale continua per la violinista. Il programma della serata di sabato 25 marzo con ingresso libero al Conservatorio “G. Nicolini” di Piacenza si comporrà di due momenti: i primi a esibirsi saranno gli Oir Quartett, gruppo veneto vincitore lo scorso anno della sezione D del concorso nazionale “Chicco Bettinardi” che va alla miglior opera prima. Gli Oir Quartett sono una formazione consolidata di quattro talentuosi musicisti: Giulio Scaramella al pianoforte, Giovanni Perin al vibrafono, Marco Trabucco al basso acustico e Max Trabucco alla batteria.

In concomitanza con la mostra-evento dedicata al Guercino, che celebra la figura del pittore seicentesco emiliano, in programma sempre a Piacenza tra il 4 marzo e il 4 giugno, il Jazz Fest entra per la prima nella Cattedrale cittadina, la cui cupola è splendidamente affrescata dal pittore, che ospiterà lì uno dei concerti più suggestivi di tutto il cartellone: il duo del contrabbassista svedese Lars Danielsson e il pianista francese Grégory Privat suonerà “Liberetto” giovedì 6 aprile con il duo. Di formazione classica, Danielsson ha scoperto molto presto il suo interesse per il Jazz ed è diventato esploratore del suono, molto attento ai dettagli, con un orecchio particolare per le melodie accattivanti e aperto ai diversi generi. Allo Spazio Rotative poi si chiuderà il programma sabato 8 aprile con ingresso libero con il classico Galà di premiazione dei vincitori dell’edizione 2017 del concorso “Bettinardi”. Prima della proclamazione delle classifiche saliranno sul palco ad esibirsi i primi due classificati di ogni sezione in cui si divide il concorso: solisti, gruppi e cantanti. Al termine della serata, non potrà mancare il tradizionale brindisi con vini e salumi piacentini per salutare il festival e dare appuntamento all’estate con Summertime in Jazz, la rassegna itinerante che si snoda lungo le più belle e suggestive vallate della nostra provincia


L’ALTRO FESTIVAL Sono sempre talmente tanti, corposi e interessanti gli eventi collaterali del Jazz Fest, che dall’anno scorso si è scelto di chiamarli “L’altro Festival”, per rendere giustizia alla loro varietà e qualità in accordo con l’intento degli organizzatori della manifestazione di non limitarsi a costruire un cartellone fatto di grandi nomi, ma di creare occasioni diffuse di arricchimento e divertimento alla portata di tutti. Si è fatta uscire la musica dai soli teatri per farla vivere e respirare alla città che la ospita. Strade, scuole, ospedali, chiese, case protette, biblioteche, gallerie d’arte, centri commerciali, pub e carceri.

INCONTRI CONFERENZE LEZIONI-CONCERTO PRESENTAZIONE DI LIBRI WORKSHOP E ALTRO

SUONI E GESTI D’ARTE

Un modo nuovo di vivere le stupende opere racchiuse nella Galleria Ricci Oddi di Piacenza sono gli appuntamenti chiamati “Suoni e Gesti d’Arte”. Un’immersione nella bellezza figurativa, musicale e danzante che vedrà coinvolti personaggi come Simone Zanchini, Eloisa Manera, le ragazze della scuola di danza Choròs di Marcella Azzali, Gianni Azzali, Aberto Venturini e Gianni Satta. Piacenza Jazz Fest e Galleria Ricci Oddi propongono un percorso a 360 gradi tra le opere delle sue sale, accompagnati dalle performance musicali e danzanti di artisti che, ispirati dalle opere esposte e dai visitatori presenti (opere tra le opere), improvviseranno performance musicali e danzanti. Vivrete un’esperienza unica e intensa, letteralmente immersi nell’arte e nella creazione artistica contemporanea

RITRATTI SONORI

Dopo il successo dello scorso anno, a grande richiesta tornano i “Ritratti sonori” nel suggestivo spazio della Galleria Ricci Oddi di Piacenza (sabato 4 marzo ore 21:15), ma i “pittori musicali” quest’anno saranno i fiati e l’elettronica di Gianni Azzali e le percussioni e l’elettronica di Alberto Venturini. Se non siamo solo il nostro corpo, se non siamo solo la nostra mente, allora cosa siamo anche? Musica, melodia, vibrazione, un ritratto sonoro potrebbe essere più fedele di una fotografia. Chiunque lo vorrà potrà farsi ritrarre dalla sensibilità dei due musicisti, ascoltandosi dentro le note che sgorgheranno spontanee e uniche. Note uniche, melodie uniche al mondo, ispirate e dedicate solo e solamente al voi; il vostro ritratto sonoro.


LIBRI DI JAZZ

Nell’altro festival non possono mancare le presentazioni di libri. Tre sono i luoghi prescelti per dare spazio ad autori che presentano le loro opere; tre dimensioni completamente diverse, tre mondi e tre facce della stessa medaglia: l’uomo che si esprime in forme (fortunatamente) varie, variando il modo di scrivere e di raccontare e raccontarsi. l circolo di pescatori del Po Gli amici del Po, oggi circolo culturale che offre settimanalmente incontri musicali e culturali, ospiterà sabato 4 marzo alle ore 21:30 la presentazione di “Ottavio il timido” di Aldo Gianolio, accompagnato per l’occasione dal suo trio e da una voce narrante. La Biblioteca Passerini Landi, nel suo splendido salone monumentale alle 17:30 di venerdì 10 marzo ospiterà il romanzo “Sassofoni e Pistole” di Franco Bergoglio, mentre la Galleria Ricci Oddi, venerdì 24 alle 17:30 presenterà “Le avventure di un jazzista filosofo” del pianista Arrigo Cappelletti, coadiuvato dal musicologo Claudio Sessa, eseguendo poi un breve concerto in piano solo tra le opere della Galleria.

APPROFONDIMENTI E GIORNATA DI STUDI

IL JAZZ AL CENTRO Aperitivo Swing

Corposa quest’anno la rassegna “Il Jazz al Centro – Aperitivo Swing” che si terrà nelle quattro domeniche di marzo alle 17:30 al Centro Gotico, con ben due band numerose (una marching band trascinante e una che presenta un divertente programma sui film di Disney) e due formazioni ridotte con cantanti come leader: l’australiana Hetty Kate e Ambra Lo Faro (anche pianista e violinista).

PIACENZA SUONA JAZZ!

Dopo il successo degli scorsi anni è d’obbligo proseguire sulla strada della diffusione del jazz nei pub e circoli della città e provincia che si distinguono durante l’anno per avere una programmazione live di qualità. Ed ecco che il programma di “Piacenza suona Jazz!” si snoderà dal 28 febbraio al 29 marzo con ben sette eventi, coinvolgendo il circolo di Monticelli D’Ongina Amici del Po, il caffè letterario Baciccia, il Dubliner’s Irish Pub, la Muntà, il Tuxedo, il circolo Simone Weill, il caffè letterario Melville di S. Nicolò.

In collaborazione con il dipartimento Jazz del Conservatorio “Nicolini” anche quest’anno avranno luogo due conferenze adatte sia agli studenti sia a un pubblico tecnicamente meno preparato, visto il loro carattere divulgativo. Michele Corcella parlerà della musica del compositore Biliy Strayhorn e del suo contributo al successo dell’orchestra di Ellington, mentre Riccardo Brazzale approfondirà le bellezze e peculiarità dello storico disco di Max Roach “We Insist: Freedom Now Suite". Come sempre la formazione per le nostre iniziative è fondamentale e così ecco che domenica 19 marzo avrà luogo nella sede del Piacenza Jazz Club una giornata di studi intitolata “Comporre in jazz, da Scott Joplin a John Coltrane”, che prevede quattro illustri relatori come Marcello Piras, Luca Bragalini, Veniero Rizzardi e IL JAZZ VA A SCUOLA Stefano Zenni. Quanto sia importante per il Piacenza Jazz Fest essere presente nel tessuto scolastico del territorio è

evidente da ormai quattordici anni. Coinvolgere le nuove generazioni e avvicinarle al "sentire" il linguaggio afroamericano, con tutto ciò che comporta, sia dal punto di vista dell'arricchimento culturale, sia da quello dei valori di integrazione e rispetto del "diverso" che il Jazz porta con sé. Il Jazz va a scuola è un titolo che ci è sempre piaciuto, anche se quest’anno, almeno per un evento, saranno le prime classi delle scuole primarie piacentine a recarsi il 31 marzo al doppio spettacolo gratuito del President per assistere a due favole in Jazz scritte da Roberto Piumini e Claudio Comini, che prevedono musicisti, attori, video e interattività sulla storia di Duke Ellington e di Miles Davis. In altri casi (Licei Gioia e Respighi) sull’onda dei passati successi, saranno i musicisti che andranno a scuola ad effettuare delle vere e proprie lezioni-concerto o concerto-lezioni, solitamente molto divertenti e gradite agli studenti. Altre volte ancora il jazz porta letteralmente a scuola i bimbi delle primarie, decisamente contenti (!) attraverso i pedibus musicali, previsti anche quest’anno per le scuole Giordani, Pezzani e De Gasperi.


NU-JAZZ UNDER 30

Tra le due novità dell’Altro Festival di questa edizione spicca la mini rassegna “Nu-Jazz Under 30” che avrà luogo presso lo spazio Ex Enel di via S. Franca il 24 marzo e il 1° aprile, con concerti effettuati da giovani per i giovani, dj set e allestimento a cura di Giancarlo Carraro e della classe 5ª scenografia del Liceo Artistico “B. Cassinari”.

JAZZ BRUNCH

Sempre molto apprezzati sono anche i due Jazz Brunch; dei momenti ludici, d’incontro in posti belli e con persone che condividono questo modo di divertirsi e di trascorrere qualche ora diversamente dalle solite domeniche. Due Brunch molto diversi, per utenza e locazione: uno all’Irish Pub di via S. Siro domenica 5 marzo ore 12:30 con il gruppo “The Voicing” e l’altro al settimo piano dell’Albergo Roma il 2 aprile alla stessa ora, con il trio gipsy “Accordi e disaccordi”.

INCURSIONI JAZZ

La seconda novità riguarda invece quelle che abbiamo chiamato “Incursioni Jazz”. Delle vere e proprie improvvise incursioni di una small band di jazz tradizionale a sorpresa nei negozi e bar del centro storico, della periferia e, perché no, di alcune scuole o università consenzienti. Una fresca parentesi di musica allegra per sollevare gli animi e per contribuire a rendere ancor più vivibile la nostra città.

WORKSHOP

Il workshop di quest'anno verterà sull'approfondimento del tema del trio moderno e sarà gestito e guidato dal chitarrista Ivano Icardi alla Milestone School of Music domenica 26 marzo alle ore 15:00 dal titolo “Interplay, timing & groove" con Dado Neri al basso e Lele Melotti alla batteria.

DONATORI DI MUSICA

Attivo anche sul fronte della vivibilità e aumento della qualità della vita, il Piacenza Jazz Fest non dimentica le persone in difficoltà e, nel suo piccolo, vuole contribuire a regalare qualche attimo di spensieratezza e di riflessione positiva, rilanciando, in collaborazione con l’Ausl di Piacenza e il “Pellicano onlus”, i “Donatori di musica”, che percorreranno i corridoi della casa protetta dell’ASP di Piacenza, le corsie degli ospedali di Piacenza, Castelsangiovanni e Villanova d’Arda, regalando una vera “chicca” al reparto di Pediatria, che giovedì 2 marzo avrà il pianista Danilo Rea a disposizione per le richieste delle canzoni preferite dei suoi piccoli degenti. Dopo tanti anni, come dimenticarsi di chi la musica dal vivo non la può ascoltare? Ed ecco che, in collaborazione con l’Associazione “Oltre il muro” il Jazz Fest cittadino entrerà tra le mura della casa circondariale delle Novate per portare un evento del suo cartellone.


Il concorso a premi “Chicco Bettinardi”, patrocinato dal Ministero per i Beni e le Attività LE SEZIONI Culturali, è organizzato La Sezione “A" (solisti) è rivolta a giovani talenti del Jazz italiano che ancora non abbiano compiuto il 30° anno di età (non è previsto un limite minimo di età). dall’Associazione culturale La Sezione “B" (gruppi) è rivolta a nuovi gruppi del Jazz italiano che abbiano Piacenza Jazz Club, con il tutti i componenti che ancora non abbiano compiuto il 35° anno di età (non sostegno determinante diella è previsto un limite minimo di età). Le formazioni accettate vanno dal trio al Fondazione di Piacenza e Vigevano quintetto. ed Elitrans (ultimo datore di lavoro del La Sezione “C” - Cantanti del “Bettinardi” è riservata ai cantanti jazz che compianto Chicco Bettinardi, il socio al momento dell’iscrizione non abbiano ancora compiuto il 30° anno di età (anche in questo caso non è previsto un limite minimo di età). del Jazz Club cui il concorso è dedicato), Dallo scorso anno ne è stata aggiunta una quarta, la Sezione “D” con il supporto di Yamaha Music Europe riservata alla miglior “opera prima” pubblicata da un artista o gruppo GmbH - Branch Italy e si prefigge di scoprire jazz italiano nel corso dell’anno precedente la competizione. e valorizzare i nuovi talenti del Jazz italiano e di promuoverne le attività.

LE PREMIAZIONI Al termine delle finali di ciascuna sezione saranno annunciati i due gruppi, i due solisti e i due cantanti primi classificati. Ma la graduatoria dei vincitori sarà resa nota solo in occasione del Galà di chiusura del “Piacenza Jazz Fest 2017”, in programma sabato 8 aprile, alle ore 21.15, presso lo spazio Rotative di Piacenza (Via Benedettine 66). Anche la miglior “opera prima” verrà annunciata nella medesima occasione. Premi Sezione A 1° classificato: 1.200 euro, un ingaggio al “Piacenza Jazz Fest 2018” e il “Premio Libertà” 2° classificato: 700 euro Sezione B 1° classificato: 1.500 euro, un ingaggio al “Piacenza Jazz Fest 2018” e il “Premio Libertà” 2° classificato: 800 euro Sezione C 1° classificato 600 euro, un ingaggio al “Piacenza Jazz Fest 2018” e il “Premio Libertà” 2° classificato 350 euro



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CONCERTO DI PRESENTAZIONE ALLA CITTÀ | ANTEPRIMA

FEBBRAIO

MERCOLEDÌ

CINZIA TEDESCO QUINTET

Piacenza Auditorium della Fondazione di Piacenza e Vigevano ore 21:15

"Verdi’s Mood" Cinzia Tedesco voce Stefano Sabatini pianoforte Giovanna Famulari violoncello Luca Pirozzi contrabbasso Pietro Iodice batteria

Com’è consuetudine, un bel concerto di anteprima sarà l’occasione per presentare l’intera iniziativa alla città di Piacenza. Il luogo prescelto è l’auditorium della Fondazione di Piacenza e Vigevano, nel cuore del centro storico e nel cuore dell’Ente che maggiormente sostiene fin dal suo esordio il Piacenza Jazz Fest. A esibirsi sul palco un quintetto capitanato da Cinzia Tedesco che presenterà “Verdi’s mood”, il suo nuovo lavoro su alcune delle più celebri arie verdiane che ha suscitato grande interesse e altrettanti consensi. Solo da qualche mese è uscito un disco per l’etichetta Sony Classical dal titolo “Verdi’s Mood” in cui la cantante Cinzia Tedesco, che ha curato anche la direzione musicale del progetto, realizza un ideale punto di unione tra le arie classiche di Giuseppe Verdi e le tipiche sonorità jazzistiche, grazie agli arrangiamenti di Stefano Sabatini, anche al pianoforte, e alla duttilità del restante gruppo di musicisti. “Verdi’s mood” è un progetto ideato dalla vocalist considerata un vero

talento del jazz italiano. Dedicato a Giuseppe Verdi, è un progetto “pure jazz”, ma al contempo è un omaggio reale, profondamente popolare, al Verdi più autentico e mai realizzato sino a oggi in questa chiave da una cantante. E la voce come parte dell’arrangiamento risulta la chiave di volta di tutto il lavoro, la caratteristica principale della sua originalità. Tra i brani in scaletta, arie verdiane note in tutto il mondo tra cui “La donna è mobile” (dal Rigoletto), “Mercé dilette amiche” (dai Vespri Siciliani), “Addio del passato” (da La Traviata), “Celeste Aida” (da Aida), “Tacea la notte” (da Il Trovatore), sino al “Va, Pensiero” (dal Nabucco). Un progetto musicale, quello della Tedesco, originale e unico nel suo genere in Europa, di grande valenza artistica e culturale, tanto da meritare il Patrocinio del MiBACT. I consigli di Jody Da ascoltare: “Like a Bob Dylan” "Verdi's mood"


11 e18 FEBBRAIO Sabato

GAZEBO SUONANTE con la MAGICABOOLA

Piacenza - Piazza Cavalli dalle ore 15.30 alle 19.00

Alessandro Ricucci e Renzo Cristiano Telloli sax alto Francesco Felici sax tenore Michele Santinelli e Pietro Petri sax baritono Andrea Lagi, Fabrizio Dell’Omodarme, Tommaso Iacoviello, Luca Lencioni e Luca Carducci trombe Riccardo Tonello trombone Leonardo Ricci sousaphone Riccardo Focacci, Francesco Dell'Omo, Giuseppe Sardina, Francesco Giomi, GianMarco Carlini percussioni Quello del “gazebo suonante” è uno dei più simpatici momenti pubblici di promozione dell’iniziativa che tende ad andare verso la gente, nelle strade del centro storico cittadino. Al gazebo si possono avere info e acquistare i biglietti e gli abbonamenti del festival. Per l’occasione, e com’è ormai consuetudine, il centro storico sarà animato da una marchin’ band funky di rara bravura: la Magicaboola! MagicaBoola Brass Band è un gruppo versatile grazie ad uno spettacolo ben adatto a situazioni sia itineranti che da palco. Proseguendo la lunga tradizione delle Marchin’ Band di inizio Novecento, la MagicaBoola Brass Band assume tutte le caratteristiche di una moderna Street Band grazie ad una formazione composta da fiati e ritmica: trombe, trombone, saxofoni, sousafono, cassa, rullante, percussioni. Il background dei musicisti è tra i più vari: vi sono esperienze in formazioni jazzistiche, blues, rock ma anche classiche. Ciò che però accomuna tutti è la lunga esperienza, frutto di anni di esibizioni in strada. La parte musicale, quindi, non può costituire l’unica peculiarità degli spettacoli della MagicaBoola Brass Band. Grazie al motto de: “La musica, il ballo, l’improvvisazione non sono fondamentali, ma il coinvolgimento del pubblico è l’unico elemento indispensabile”, all’esecuzione musicale si accompagnano coreografie e sketch, dando vita ad un mix unico e travolgente.

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FEBBRAIO Venerdì

JAM SESSION

D’INIZIO FESTIVAL Piacenza Milestone Club ore 21:15

Ingresso libero con tessera Piacenza Jazz Club o Anspi

Una Jam in piena regola, com’è “sana” usanza di qualsiasi jazz club, ma che in più vuole festeggiare l’inizio della quattordicesima edizione di un grande festival. Tanti sono gli amici musicisti che hanno già dato la loro adesione, studenti, professionisti, gruppi precostituiti e cantanti che saliranno sul palco del Milestone per fare in modo che, come in tutto il mondo, anche a Piacenza si perpetui il rito della Jam, vero momento ludico-creativo dove i musicisti si conoscono, si ritrovano, si confrontano e si scambiano musica. Aimè, in Italia le jam-session sono sempre meno e di conseguenza anche le occasioni per crescere divertendosi o divertirsi crescendo, come dir si voglia, ma la cosa davvero simpatica è che a divertirsi c’è anche... il pubblico!



SARAH McKENZIE QUARTET Sarah McKenzie pianoforte e voce Hugo Lippi chitarra Pierre Boussaguet contrabbasso Marco Valeri batteria

Piacenza Spazio “Le Rotative” ore 21:15


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FEBBRAIO

“Paris in the Rain”

Domenica

Interi € 20 - Ridotti € 16

(Prevendita meno 1 euro) Prevendita online www.liveticket.it IN ABBONAMENTO

Astro nascente del Jazz, conosciuto a livello mondiale. E tanti sono i luoghi del mondo racchiusi nella sua ancora giovane biografia (la ragazza non ha ancora trent’anni). Lei sia chiama Sarah McKenzie, australiana di nascita, studi di pregio e gavetta nei jazz club degli Stati Uniti, da tempo trasferitasi a Parigi, città che torna anche nel titolo del suo ultimo album uscito solo il mese scorso: “Paris in the rain”. Il mondo lo ha girato tutto con la sua musica e il suo quartetto in moltissimi concerti nei luoghi di culto. Assolutamente imperdibile, dunque, questa prima piacentina resa possibile grazie al Jazz Fest. Dopo aver incantato i fan del jazz con il suo album di debutto del 2015 per la Impulse! Records, “We Could Be Lovers”, Sarah McKenzie torna con il sensazionale seguito, “Paris in the Rain”. Come per il precedente album, la cantante, pianista e compositrice di 28 anni, nata a Melbourne, Australia, fa squadra con il grande Brian Bacchus, che ha prodotto i classici di star del calibro di Norah Jones, Lizz Wright e Gregory Porter, per consegnarci

un programma avvincente di classici jazz e brani inediti, tutti dall’incredibile musicalità e dallo splendore glamour tipici di Sarah McKenzie. La cantante e autrice si è trasferita a Parigi dopo la laurea al Berklee College of Music di Boston e questo ultimo album fresco di stampa si può considerare la sua lettera d'amore per la “Città della Luce”. I consigli di Jody Da ascoltare: "We could be lovers" “Paris in the Rain”


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HERBIE'S SPIRITS

FEBBRAIO Martedì

Dubliner’s Irish pub ore 21:30 Via S. Siro 24 Piacenza Tel. 0523.336791 Michele Vignali sax Luca Savazzi pianoforte Stefano Carrara contrabbasso Paolo Mozzoni batteria

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MARZO Giovedì

Il progetto Herbie’s Spirit nasce nel 2013 da un’idea di Paolo Mozzoni: è un omaggio al grande pianista afroamericano Herbie Hancock che ha attraversato tutti gli stili del Jazz dagli anni Cinquanta ai tempi nostri. L’idea è quella di presentare le sue composizioni più celebri come “Cantalupe Island”, “Watermelon man” con arrangiamenti personalizzati del gruppo e proporre composizioni meno conosciute come “First Trio”, “Oliloqui Valley” o “Chan’s Song”, lasciando libera creatività ai membri del gruppo, pur restando nelle tipiche sonorità degli anni Settanta.

IL TEMPO IN POSA Storie mediterranee Pino Ninfa fotografie Danilo Rea pianoforte

Piacenza - Sala dei Teatini ore 21:15


Già in passato il Piacenza Jazz Fest ci ha abituato a delle riuscite commistioni tra le arti che si sono unite per creare nuovi linguaggi ed esperienze di alto livello artistico. Tra le più suggestive, l’interazione tra fotografia e musica rigorosamente dal vivo, ha dato vita a delle performance di grande intensità, quale si prospetta anche questa, dall’intrigante titolo “Il tempo in posa – Storie mediterranee”. Sulle note di Danilo Rea, pianista di grande sensibilità e portato per le sperimentazioni, scorreranno le immagini del fotografo Pino Ninfa selezionate per raccontare delle storie che hanno al centro un luogo che appartiene a tutti noi e a molti altri popoli: il Mediterraneo. Un viaggio fatto di episodi, in una memoria malinconica e pungente, nell’insensatezza di un tempo come il nostro che consuma e distrugge ricordi e territori, storie e identità. I siti archeologici in Libia e Sicilia, le testimonianze dei recenti drammi di Lampedusa (ultimo suo reportage), le feste religiose, le città Patrimonio dell’Unesco (una su tutte, Matera capitale della Cultura Europea 2019), paesi disabitati da decenni, installazioni industriali dismesse, il mare col suo orizzonte infinito e poi una ricerca storica con immagini di dagherrotipi di fine ‘800 provenienti dalla Sicilia. Una sorta di itinerario circolare diviso in capitoli fornito dalle foto di Pino Ninfa, che la musica di Danilo Rea commenterà, dando vita a uno scambio all’insegna di un connubio fra le varie arti per ricordarci, nell’era di internet, che la memoria va mantenuta, oltre che nei computer, soprattutto dentro di noi. Fotografia e musica dal vivo si fonderanno in un’esibizione

che farà dell’improvvisazione la sua cifra distintiva. L’unica scaletta organizzata sarà quella delle foto di Pino Ninfa, un mago dell’obiettivo che crede nell’arte al servizio dell’impegno sociale. Le fotografie infatti saranno proiettate su un grande schermo una alla volta e suddivise a cicli tematici. Il pianoforte di Danilo Rea in un vero processo di improvvisazione, suonerà commentando ogni foto sulla base dell’ispirazione del momento, con alcuni brani che faranno da stella polare. I consigli di Jody da vedere: Pino Ninfa, "Jazz Giggs" (Casa dei libri). da ascoltare: Danilo Rea e Flavio Boltro, "Opera"


3

MARZO Venerdì

IL JAZZ VA A SCUOLA

Gianni Azzali sax e flauto Mario Zara pianoforte Mauro Sereno contrabbasso Luca Mezzadri batteria

Milestone Club Piacenza ore 10:00

Il quartetto del saxofonista Gianni Azzali discute con gli studenti dei presupposti storici, artistici e tecnici del Jazz, ma sarà un incontro di facile fruizione, fatto di suoni, parole ed esempi musicali. Non certo una lezione, forse un po’ di storia del Jazz attraverso i brani degli autori e interpreti più conosciuti del jazz classico (Armstrong, Goodman, Holiday, Ellington, Parker, Coltrane, Davis) fino all’inizio della contaminazione con altri generi come il Rock e il Pop. Con leggerezza e un po' d'ironia, si svelano i trucchi, i segreti, le consuetudini del Jazz, a volte un po’ stereotipato, ma sempre vivo e attuale. Un momento per cogliere, in un genere musicale che spesso non è affine agli studenti, quelle sfumature che potrebbero passare inosservate, ma che aiutano ad avvicinarsi a questa splendida musica.

LIBRI DI JAZZ

Presentazione del libro di racconti OTTAVIO IL TIMIDO di Aldo Gianolio

CIRCOLO ARCI “AMICI DEL PO” ore 21:30

Marco Raffaini voce recitante

ViCiGI Trio

Simone Valla sax tenore, alto e clarinetto Antonio Cerullo basso e contrabbasso Aldo Gianolio batteria

4

MARZO Sabato

CON FER ENZ A

Aldo Gianolio, scrittore, critico musicale della rivista “Musica Jazz”, batterista, fantasista e...un sacco di altre cose! Ha scritto questo bel libro di racconti, alcuni dei quali sono avvolti dalla sua sensibilità e dal suo grande amore per il Jazz, un amore che li rende piacevoli da leggere e da “suonare”.

Blues in Orbit

La musica di Billy Strayhorn di Michele Corcella

CONSERVATORIO “G. NICOLINI” – Aula 14 ore 15:00

Primo dei due incontri nell’Aula 14 del Conservatorio cittadino, rivolti agli studenti interni ed esterni, ma anche a tutti coloro che vogliono approfondire la loro conoscenza del Jazz. A lungo rimasto nell’ombra come il braccio destro di Duke Ellington, oggi Billy Strayhorn ha finalmente guadagnato il riconoscimento di compositore di immensa statura e autonoma concezione stilistica. La raffinatezza delle composizioni, molte delle quali ormai dei classici, la strumentazione per big band sottilmente antiaccademica, il dinamismo pulsante e l’avvolgente lirismo della sua musica, ne fanno una delle voci più intense della storia musicale americana.


SUONI E GESTI D’ARTE Performance estemporanea

con Gianni Azzali, Alberto Venturini, Gianni Satta e le danzatrici di Chorós Alice Cavanna, Stefania Daveri, Bianca Nicollini, Sara Scotti, Sabrina Zerre

GALLERIA D’ARTE MODERNA “RICCI ODDI” ore 17:00 via San Siro, 13 – Piacenza U n modo nuovo d i vivere le stupende o p e r e racchiuse nella Galleria Ricci Oddi di Piacenza. Un’immersione nella bellezza figurativa, musicale e danzante. A partire dalle ore 17:00, Gianni Azzali con i suoi sax e flauti, Alberto Venturini con le sue percussioni e Gianni Satta con la tromba e flicorno dialogheranno tra loro, con il pubblico, con le cinque danzatrici della scuola Choròs di Marcella Azzali e con le opere della Galleria in una performance senza precedenti a Piacenza. Vivrete un’esperienza unica e intensa, letteralmente immersi nell’arte e nella creazione artistica contemporanea.

RITRATTI SONORI

Con Gianni Azzali e Alberto Venturini

Foto Croce

GALLERIA D’ARTE MODERNA “RICCI ODDI” ore 21:15

Nel suggestivo spazio della Galleria Ricci Oddi di Piacenza si rinnova l’appuntamento che lo scorso anno ebbe tanto successo. Si creeranno nuove melodie estemporanee, suoni e percussioni che sorgeranno dall'incontro tra l'arte di Gianni Azzali e Alberto Venturini e le “anime” che vorranno farsi ritrarre dai loro molteplici strumenti. Musica, melodia, vibrazione, un ritratto sonoro potrebbe essere più fedele di una fotografia. Chiunque lo vorrà potra farsi ritrarre dalla sensibilità dei due musicisti, ascoltandosi dentro le note che sgorgheranno spontanee. Note uniche, melodie uniche al mondo, ispirate e dedicate solo e solamente a voi; il vostro ritratto sonoro. Venite ad ascoltarvi nel "ritratto musicale" dedicato a voi che nascerà nell'interazione tra voi e la sensibilità dei due musicisti.


5

MARZO

JAZZ BRUNCH con The Voicing

Dubliner’s Irish Pub ore 12:30 via San Siro, 24 – Piacenza

Domenica Francesca Bianco voce Franco Mainardi tromba e flicorno Roberto Baggi chitarra Paolo Zucconi contrabbasso Luigi Cornelli batteria

Brunch e concerto € 20 Solo su prenotazione: tel. 320.2827656 dublinerspiacenza@ gmail.com

MENU’

Un piatto a scelta + Buffet dolce/salato + Dolce + Caffè Americano a volontà € 20 (bevande escluse) Bacon and Eggs Immancabili uova, all’occhio di bue o strapazzate, bacon, boston baked beans, pane tostato, luganega e beurre d’Isigny salato. Crostone del Prof. versione seconda Pane di Altamura, filetti di sarde a umicate, uova di quaglia, peperoni piacentini caramellati, robiola di capra e perlage di alga wakame. Zuppa dal doom Vellutata di zucca piacentina, ricotta di pecora di Seirass al forno, semi di zucca, cocco e crescione. Bavarian Burger Pane alla zucca, polpetta di scotonna bavarese, Blu del Moncenisio, cavolo nero ripassato e maionese al cacao. Sampei Burger Pane agli spinaci, medaglione di salmone, asparagi, salsa olandese agli agrumi. Natalino Pentolino Pentolino con uova di quaglia accompagnate da agretti. Roast Beef Grilled Cheese Panino grigliato con roastbeef, caciotta di Bosco Gerolo, cipolla caramellate e radicchio pan di zucchero. Domenica a Messa Merluzzo glassato con beurre blanc di bufala e pompelmo e aria di aglio orsino.

A grande richiesta anche in questa edizione si sono organizzati due jazz brunch. Il “Brunch” (letteralmente la fusione del Breakfast e del Lunch) è un’originale e appetitosa unione tra prima colazione e pranzo domenicale. Solitamente è abbinata alla musica e spesso questa è musica jazz; da qui il termine appunto di “Jazz Brunch”. Il primo dei due previsti è organizzato presso il Dubliner’s Irish Pub di Piacenza, con il quintetto tutto piacentino The Voicing.

Ragazzo di Campagna Pure di patate alla paprika affumicata con tuorlo d’uovo e verdure arrostite all’aglio nero. Insalata Scarolina Scarola, mandorle salate, acciughe dell’Adriatico, uova marinate al the nero e salsa di soia e olio alla zucca. ----------------------Cheesecake con frutta di stagione Mela nostrana soffiata all’olio evo con gelato e cannella Pancakes di grano saraceno crema al polline e gemme di pino ----------------------Caffè americano libero e senza limiti


IL JAZZ AL CENTRO Aperitivo Swing

Concerti liberi e gratuiti con aperitivo

Centro Commerciale Gotico ore 17:30 via Emilia Parmense, 151 - Piacenza

Giacomo Anderle attore Paolo Trettel tromba Stefano Menato clarinetto e sax soprano Fiorenzo Zeni sax tenore Luigi Grata trombone Renzo De Rossi pianoforte Andrea Boschetti banjo/ukulele Giorgio Beberi sax basso Claudio Ischia batteria

Il Jazz al Centro è una rassegna composta da quattro concerti domenicali in orario da happy hour presso il Centro Commerciale “Gotico”, sulla via Emilia Parmense e si tratta anche in questo caso di una felice conferma che viene rinnovata con piacere. Come sempre organizzata in stretta collaborazione e grazie alla direzione del Centro Commerciale che la ospita. In occasione di questi appuntamenti, la direzione del Centro offrirà l’aperitivo a tutti gli intervenuti.

A WALK TO DIXNEYLAND

con Tiger Dixie Band e la regia di Giacomo Anderle

A Walk to Dixneyland è un viaggio nella musica jazz attraverso le suggestioni delle più celebri melodie disneyane, da “Basta un poco di zucchero” a “Lo stretto indispensabile”, da ”Gli Aristogatti” a “Il principe Alì”. Un viaggio allegro e scanzonato in compagnia della Tiger Dixie Band e di uno scalcinato direttore che, più che guidare la sua orchestra, sarà condotto per mano dai musicisti alla scoperta dei vari strumenti, della loro personalità, del ritmo, in un dialogo sempre più fitto e sfrenato, per concludere in un momento di improvvisazione che coinvolgerà anche il pubblico



KENNY GARRETT QUARTET

5

MARZO

Domenica

“Do Your Dance!” Kenny Garrett sax alto Vernell Brown pianoforte Corcoran Holt contrabbasso Marcus Baylor batteria Rudy Bird percussioni

Si conferma all’interno del Piacenza Jazz Fest la collaborazione con Jazz Network, altra associazione che come il jazz club piacentino da anni porta avanti l’idea di offrire musica di grande qualità dal vivo e lo fa in particolare con il suo “Crossroads”. Il celebre polistrumentista Kenny Garrett presenterà il suo ultimo album uscito l’estate scorsa dal titolo programmatico “Do Your Dance!”. Si esibirà soprattutto al sax alto (lo strumento che lo ha reso famoso al fianco di un attempato Miles Davis) insieme a un quintetto composto da Vernell Brown al pianoforte, Corcorano Holt al contrabbasso, Marcus Baylor alla batteria e Rudy Bird alle percussioni e si ripropone di non lasciare nessuno in sala seduto comodamente nella propria poltrona, ma di strappare tutti gli spettatori dal torpore coinvolgendoli con la sua musica, come fu per gli albori del Jazz. Nel corso dei suoi concerti succede spesso e volentieri che le persone si alzino per ballare, stimolati dalla musica che chiede loro di muoversi: quando lo spirito prende il sopravvento e i movimenti vengono

Piacenza Teatro President ore 21:15

spontanei. Ed è proprio questo spirito, che Garrett ha stimolato e ricercato in tutto il mondo, con l’obiettivo di consentire alle persone di esprimere se stessi. Lasciarsi tutto alle spalle ed esprimersi liberamente in rapporto alla musica suonata in quel momento. I consigli di Jody Da ascoltare: "Pursuance: The Music of John Coltrane" - "Do Your Dance!" Miles Davis, "Amandla" In coproduzione con Jazz Network (Crossroads).

Interi € 20 - Ridotti € 16 Solo prevendita locale e prenotazioni telefoniche Fuori Abbonamento


7

Alessandro Bertozzi Quintet

MARZO Martedì

BACICCIA CAFFE’ LETTERARIO ore 21:30 via Dionigi Carli, 7 – Piacenza Tel. 0523.606684 Alessandro Bertozzi sax alto Andrea Carpena chitarra Luca Savazzi tastiere Luca Scansani basso elettrico Enrico Santangelo batteria Alessandro Bertozzi è un artista completo e poliedrico che può vantare collaborazioni prestigiose con artisti internazionali. Con il suo sax contralto (ma anche il tenore e il soprano) ha collaborato e duettato nel corso della sua carriera con grandissimi nomi, da John Patitucci a Randy Brecker, da Andrea Braido a Hiram Bullock. Proprio insieme a quest’ultimo, prematuramente scomparso nel 2008, ha suonato in molte occasioni live dal 2004 al 2007, calcando i palchi del Blue Note di Milano e di New York.

9

MARZO Giovedì

VINCITORI DEL “BETTINARDI 2016”

Sezioni A, B e C Piacenza - Sala dei Teatini ore 21:15

VINCITORE SEZIONE “B” 2016 (GRUPPI)

PLAYGROUND PROJECT

VINCITORE SEZIONE “C” 2016 (CANTANTI)

SARA BATTAGLINI “Iòco” Sara Battaglini voce Enrico Ronzani pianoforte

Iòco nasce nel 2016. Formato dal pianista Enrico Ronzani e dalla cantante Sara Battaglini, il progetto si basa su una ricerca spensierata e leggera di suoni e idee diverse. Sia la scelta di brani sia la scrittura di composizioni originali parte dal presupposto di voler giocare con i timbri e le personalità individuali dei due musicisti, fino a trovare insieme un linguaggio e una sonorità comune.

Marco Fiorenzano pianoforte Marco Galiero basso Emiliano Barrella batteria

Tutta un'altra musica con i Playground Project, che arrivano dal sud (Aversa): Marco Fiorenzano al pianoforte, Marco Galiero al basso ed Emiliano Barella alla batteria si lanciano sempre in brani diversi, con brio e gioia di suonare, passando da brani originali come il bellissimo “Dawi” al mitico “Looking up” di Michel Petrucciani. Età leggermente più avanzata, orecchino e basso elettrico, i campani risultano efficaci e avvincenti, con una solida ritmica e sonorità un po’ latine.

VINCITORE SEZIONE “A” 2016 (SOLISTI)

CLAUDIO JR. DE ROSA ITALIAN QUARTET

Claudio Jr De Rosa sax tenore Alessio Busanca pianoforte Francesco Galatro contrabbasso Luca Mignano batteria Nato nel 2016, il CJDR Italian 4et è un ambizioso progetto del saxofonista, compositore ed arrangiatore di origine napoletana Claudio Jr De Rosa. De Rosa, che vive in Olanda da diversi anni, è vincitore di numerosi altri premi nazionali ed internazionali (“1th Asian Saxophone Congress Jazz Competition”, “Leiden Jazz Award" e altri); si è esibito in Italia, Francia, Belgio, Inghilterra, Olanda, Romania e Taiwan e sta costruendo un ponte musicale tra Italia e Olanda. Il progetto è specchio del quartetto olandese di De Rosa, ensemble con il quale ha recentemente registrato il disco d'esordio. Il sound hard/ postbop del quartetto mira ad esplorare, tramite un acceso interplay, soluzioni armoniche e ritmiche innovative, trascinando l'ascoltatore in un viaggio intenso a cavallo tra tradizione e modernità.


10

LIBRI DI JAZZ

MARZO

Venerdì

BIBLIOTECA COMUNALE PASSERINI LANDI ore 17:30 via Carducci, 14 - Piacenza

Presentazione del romanzo SASSOFONI E PISTOLE

Cosa unisce Andrea Camilleri, Raymond Chandler, Michael Connelly, James Ellroy, Giorgio Faletti, Stephen King, James Patterson, Georges Simenon, Carlo Lucarelli, Cornell Woolrich, e molti, molti altri? Elementare, Watson: di Franco Bergoglio gli oltre trecento scrittori approfonditi in questo volume hanno introdotto del jazz nei loro romanzi noir. A volte con grazia, a volte a sproposito; con una frase buttata al vento, o per pagine intere. “Sassofoni e pistole” racconta, dunque, la storia della musica preferita dagli autori di thriller di ieri e di oggi; di sparatorie a ritmo swing, detective che si esercitano al sassofono invece che con la pistola, cantanti platinate e ispettori fanatici di Miles Davis. Una raccolta di memorabilia un po’ folle, comprendente scrittori, artisti, libri e canzoni.

Gianni Azzali Quartet feat. Sara Marenghi e Cristina Spelta

Melville Caffe’ Letterario ore 21:30 Via Dante Alighieri - San Nicolò (Pc) Tel. 0523.043159

Il quartetto di Gianni Azzali già da qualche anno sta lavorando su brani inusitati per la musica jazz, anche grazie alla fantasia e alla padronanza armonica del pianista Mario Zara, il quale ha rivisitato per il quartetto celebri canzoni cantautorali come “La storia di Marinella”, “Vincenzina e la fabbrica”, “Ogni volta”, “Una lunga storia d’amore”, accanto a classicissimi come l’Inno di Mameli e “Oh, bella ciao!” e molti altri. Al Melville verranno presentati in maniera speciale, con l’ausilio dei testi, recitati da Sara Marenghi e Cristina Spelta.

Gianni Azzali sax e flauto Mario Zara pianoforte Alex Carreri contrabbasso Luca Mezzadri batteria Sara Marenghi voce recitante Cristina Spelta voce recitante


11 MARZO

CON FER ENZ A

Sabato

WE INSIST! Max Roach’s Freedom Now Suite di Riccardo Brazzale

Conservatorio “G. Nicolini” – Aula 14 Sabato 11 Marzo ore 15:00

Secondo dei due incontri nell’Aula 14 del Conservatorio cittadino, rivolti agli studenti interni ed esterni, ma anche a tutti coloro che vogliono approfondire la loro conoscenza del Jazz. Max Roach (di cui ricorre nel 2017 il decennale della scomparsa), oltre che un grande artista tout-court, è stato, in generale, uno dei musicisti più attivi nel campo della lotta per i diritti civili degli afroamericani; in particolare, è stato il primo a usare un disco come chiaro strumento per un fine extramusicale. Nell’incontro al Conservatorio dell’11 marzo, Riccardo Brazzale racconta la genesi, l’accoglienza (non semplice) e la storia di un long playing divenuto ben presto storico per motivi sia musicali che non, grazie anche all'apporto di Abbey Lincoln e pure - anche se per il solo brano d’apertura - di Coleman Hawkins.


QUINTORIGO con ROBERTO GATTO “Trilogy”

Valentino Bianchi sax Gionata Costa violoncello Stefano Ricci contrabbasso Andrea Costa violino Roberto Gatto batteria Moris Pradella voce Per l’appuntamento tradizionale del Piacenza Jazz Fest in collaborazione col Comune di Fiorenzuola si è scelto il gruppo Quintorigo, attivo da molti anni e originario della Romagna, che propone uno spettacolo dal titolo “Trilogy” dai lineamenti teatrali, coinvolgente e di grande impatto. Insieme a loro per questo spettacolo si unisce Roberto Gatto alla batteria. Sul palco anche il cantante Moris Pradella. Parole chiave della serata: contaminazione e sperimentazione. Il jazz, il blues, il rock. Charles Mingus, Jimi Hendrix, Frank Zappa: tre giganti della musica statunitense, letti, riletti, stravolti, scomposti e ricomposti, dall’inconfondibile stile dei Quintorigo. Questi tre mostri sacri della musica del Novecento hanno già costituito tre loro lavori discografici e il fulcro di spettacoli singoli negli anni passati. Ora vengono riproposti insieme perché simile era la motivazione che li muoveva a comporre musica e a dialogare con il loro pubblico; simile inoltre era lo spirito dissacrante che si cerca di ricreare. Gli elementi comuni messi così in risalto da “Trilogy”, attraverso lo stile creativo e divertito di questo gruppo che non si tira mai indietro

Fiorenzuola D’Arda (PC) Teatro Comunale Verdi ore 21:15

IN ABBONAMENTO di fronte alle sfide, sono l’ibridazione di generi e di stili e la voglia di sperimentare nuovi linguaggi e nuove frontiere. Attraverso l’omaggio a tre simboli indiscussi della musica, l’intento del gruppo è quello di riportare all’attenzione i messaggi che venivano veicolati con la loro musica, quanto mai attuali, nonostante il passare degli anni, come il rifiuto delle discriminazioni razziali e il pacifismo, minimo comune denominatore dei tre, inteso come contestazione della politica aggressiva e di guerra, un messaggio che ancora oggi non è stato recepito. I consigli di Jody Da ascoltare: "Quintorigo play Mingus" "Around Zappa" (Cd+Dvd live al Blue Note con Roberto Gatto) In collaborazione con il Comune di Fiorenzuola

Interi € 20 - Ridotti € 16 Loggioni e palco non di parapetto € 18 - € 14

(Prevendita meno 1 euro) Prevendita online www.liveticket.it (solo per la platea)


12 MARZO

Domenica

IL JAZZ AL CENTRO

Hetty Kate, di origini inglesi, si è trasferita a Melbourne in Australia da adolescente e ora ama dividere il suo tempo cantando con musicisti australiani ed europei. Per l’Italia ha scelto i Candyman di Piacenza e ne siamo orgogliosi. Hetty sta lavorando a due nuovi album, dopo i sei che ha già inciso riscuotendo successo di critica e soprattutto pubblico. James Morrison, polistrumentista, compositore, arrangiatore e didatta australiano ha detto di lei: "Una presenza scenica pari solo alla chiarezza della sua voce."

Aperitivo Swing

Concerti liberi e gratuiti con aperitivo

Centro Commerciale Gotico ore 17:30 via Emilia Parmense, 151 - Piacenza

Hetty Kate voce Jacopo Delfini chitarra e voce Renato Podestà chitarra e voce Alex Carreri contrabbasso Roberto Lupo batteria

CANDYMAN QUARTET & HETTY KATE Il noto quartetto di “modern swing” che accompagnerà il tour della Kate è reduce da importanti riconoscimenti e tour. L’ensemble offrirà uno spettacolo frizzante e raffinato, proponendo le canzoni del momento e gli evergreen della musica pop e della discomusic arrangiati nello stile delle orchestre da ballo degli anni ’30 e ’40, con sofisticate armonie vocali, accompagnate dai ritmi tipici e danzerecci del jive, del mambo, del samba e del boogie-woogie.


Latin Jazz Ensemble

14

MARZO

Martedì

LA MUNTA’ ore 21:30 via Giuseppe Mazzini, 72 – Piacenza Tel. 0523.498929 Germano Zenga voce Rosario Di Rosa pianoforte Enzo Frassi contrabbasso Alberto Venturini batteria

Il Latin Jazz è sempre stato un genere che ha affascinato tutti i musicisti “latini” (compresi noi italiani) e questo quartetto lo ha fatto suo in modo particolare, facendo gustare quegli accenti spostati tipici dei Caraibi e quella suadente Saudades delle spiagge di Copacabana, senza farsi mancare l’energia del Montuno o l’influenza del Mambo. Insomma un quartetto nuovo, che farà parlare di sé, che si esibirà alla Muntà, il primo locale di musica live d’ascolto nato a Piacenza sul finire degli anni Settanta.

scarica la nuova app del festival



GONZALO RUBALCABA QUARTET

15

MARZO

Mercoledì

"Tribute to Charlie Haden"

Gonzalo Rubalcaba pianoforte Will Vinson sax Matt Brewer contrabbasso Jeff Ballard batteria

Piacenza Conservatorio “G. Nicolini” ore 21:15

Interi € 20 - Ridotti € 16 Solo prevendita locale e prenotazioni telefoniche Fuori Abbonamento

Quattro Grammy Awards e quindici celebri di Charlie Haden riarrangiati e nomination all’attivo, Gonzalo rielaborati secondo la sensibilità del Rubalcaba è oggi un assoluto quartetto, dove più che il calore dei riferimento del pianismo jazz Caraibi, emergerà l’emozione e il buon planetario. La prima persona che gusto; le composizioni si reggono ha varcato il confine invisibile tra la su virtuosismi di grande eleganza. musica tradizionale cubana e il Jazz In scaletta presenti brani come internazionale. Da giovanissimo ha “First Song”, “Bay City”, “Silence”, avuto la fortuna e l’onore di muovere “Sandino”, “Passionaria” e altri non i primi passi con una grande scritti da Haden, ma che rientravano leggenda come il compianto Charlie tra i suoi preferiti, quelli che amava di Haden, suo mentore e amico che più suonare, come “Blue in Green” gli ha aperto le porte delle grandi di Bill Evans, “Hermitage” di Pat platee internazionali. L'influenza del Metheny e “Transparence” dello bassista è stata un filo comune in stesso Rubalcaba. tutta la sua carriera. Dopo tutti i loro anni di collaborazione, lo studente di una volta ora rende tributo al suo grande maestro con un inno a lui I consigli di Jody interamente dedicato. Un omaggio Da ascoltare: toccante al suo mentore, che gli "The Blessing" ha aperto la strada e ha fatto la "Avatar" differenza nella sua storia, sia come "Suite Caminos" musicista sia come persona. Con affetto, affiancato da alcuni tra In coproduzione con Jazz Network i migliori talenti del Jazz odierno, un (Crossroads). gruppo di musicisti rappresentativo di quelli che sono i nuovi trend del linguaggio jazz contemporaneo, Gonzalo eseguirà alcuni pezzi


17

Tell No Lies

MARZO Venerdì

Nicola Guazzaloca pianoforte Edoardo Marraffa sax sopranino Gabriele Di Giulio sax tenore Luca Bernard contrabbasso Andrea Grillini batteria

CANTIERE SIMONE WEILL ore 21:30 c/o serra Palazzo Ghizzoni Nasalli via Gregorio X, 9 – Piacenza

Il quintetto, riunito dal pianista Nicola Guazzaloca intorno a una precisa idea di insieme, riunisce cinque musicisti di diverse generazioni ed esperienze che, attraverso la propria attività in gruppi, collettivi e associazioni, contribuiscono ad alimentare la scena jazzistica e sperimentale dagli anni '90. Giunti a riconoscimenti significativi con concerti in Europa, Russia e Stati Uniti, i lavori che li vedono coinvolti sono correntemente pubblicati dalle principali edizioni di settore (RaiRadio3, Leo Records, Amirani Records, Auand, Setola di Maiale, Stella Nera, Aut Records, Rudi Records e altre). In questo nuovo progetto i cinque si muovono tra incendiari frangenti improvvisativi e suggestivi incastri melodicoritmici, proponendosi di fare musica in modo coraggioso e autentico.

18 MARZO Sabato

SUONI E GESTI D’ARTE Performance estemporanea

con Simone Zanchini ed Eloisa Manera.

GALLERIA D’ARTE MODERNA “RICCI ODDI” ore 17:00

Due musicisti molto creativi che si incontrano e dialogano fra loro nell'intento di interpretare le immagini di alcuni dei più bei quadri della Galleria d’arte moderna Ricci Oddi di Piacenza. Un percorso itinerante dove le opere impresse nelle tele stimoleranno brani d’improvvisazione estemporanea più o meno libera. Il passato verrà interpretato attraverso un linguaggio contemporaneo che cercherà di mettere in contatto arte visiva e musicale per trasportare il pubblico in un viaggio inaspettato. L'incontro del suono dei due nudi strumenti, il calore del legno della fisarmonica e del violino, daranno vita ad un'esperienza artistica decisamente creativa.

Eloisa Manera violino Simone Zanchini fisarmonica


19

IL JAZZ AL CENTRO Aperitivo Swing

MARZO

Concerti liberi e gratuiti con aperitivo

Domenica

Centro Commerciale Gotico ore 17:30 via Emilia Parmense, 151 - Piacenza

AMBRA LO FARO & LATE NIGHT QUARTET Ambra Lo Faro pianoforte, voce e violino Mattia Chiappin tromba Marco Cofferati chitarra Marcello Ferrari basso elettrico Andrea Farinelli batteria

Cantante, pianista e violinista dalla forte e decisa personalità, Ambra si è fatta subito notare, sia musicalmente che per le sue spiccate doti d’intrattenitrice, che le hanno permesso di avere diverse esperienze televisive sia in Italia che all’estero. Ambra è nata a Piacenza nel 1991 e, dopo la laurea in ingegneria meccanica, ha deciso di dedicarsi completamente al suo grande amore per la musica. Ambra suona e canta Jazz, Blues e Pop in maniera impeccabile. Attualmente è concentrata sulla sua vera passione, la cantante di musica jazz, con il gruppo da lei capitanato “Late Night Quartet”

GIORNATA DI STUDI

Comporre in jazz, da Scott Joplin a John Coltrane

Il convegno 2017 del Piacenza Jazz Club prende spunto dal centenario della morte di Scott Joplin e dal cinquantenario della morte di John Coltrane. In questa cornice, si offre l’occasione di ripensare la tradizionale opposizione tra composizione e improvvisazione, per aprire nuove prospettive all’esame di due mondi che, nella cultura afroamericana, sono profondamente intrecciati.

Relatori:

Milestone School of Music ore 10:00/13:00 e 15:00/18:00

MARCELLO PIRAS Il jazz: musica descrittiva nella stratosfera dell’arte LUCA BRAGALINI Mos Maiorum Blues. Duke Ellington sinfonico tra il Rinascimento e la Milano del boom economico VENIERO RIZZARDI It's just one stream. Convergenze contatti intese e malintesi tra jazz e altri linguaggi della composizione contemporanea attorno alla metà del secolo (scorso) STEFANO ZENNI Moment’s Notice: John Coltrane compositore



INCOGNITO

19

MARZO

Domenica

Piacenza Teatro Municipale ore 21:15 Jean-Paul Maunick chitarra e voce Imaani voce Katie Leone voce Joy Rose voce Gary voce Matt Cooper tastiere Francis Hylton basso Francesco Mendolia batteria Joao Caetano percussioni Francisco Sales chitarra Sid Gauld tromba Alistair White trombone Andy Ross saxofono Prosegue la coproduzione di grandi eventi tra il Piacenza Jazz Fest e la Fondazione Teatri di Piacenza con una vera “chicca” che farà sobbalzare (nel vero senso della parola) gli amanti di questa bella branca di black music: gli Incognito! La storica band inglese terrà il suo show in cui suonerà tra gli altri anche i brani dell’ultimo album registrato in studio “In search of better days”, in puro “stile Incognito”, uscito solo l’estate scorsa. Il gruppo formatosi nel 1979 è capitanato dal carismatico Jean-Paul Maunick, meglio noto come “Bluey”, depositario unico del glorioso marchio dell’Acid-Jazz inglese, chitarrista, anima e mente del gruppo, sempre rimasto saldamente alla plancia di comando. In ormai quarant’anni di carriera, una ventina di album in studio, la band ha visto alternarsi negli anni più di cento tra musicisti e cantanti, sempre di altissimo valore. I cambiamenti, inevitabili nel corso di una così lunga e luminosa carriera, non hanno scalfito lo spirito originario, al contrario, il gruppo è forse stato anche l’unico a dimostrare di avere un’identità musicale che oltrepassava i limiti di un solo genere musicale come l’Acid-Jazz. Uno dei loro punti forti è, infatti, proprio la versatilità che negli anni gli ha consentito di parlare un

Biglietti

(vedi a pagina “Biglietti e abbonamenti”) Prevendita online www.teatripiacenza.it Fuori Abbonamento

linguaggio black a trecentosessanta gradi, dal Soul al Funk, dal R&B all’Acid-Jazz. Se nel corso del tempo, a un primo ascolto, il sound originale del collettivo londinese appare quantomeno aggiornato (drum machine e synth all'avanguardia, fiati remixati, produzione eccellente), quasi a voler sottolineare l'attenzione di Mr. Bluey verso il recente panorama Pop, tuttavia occorre veramente poco per accorgersi che gli Incognito non hanno affatto smarrito lo spirito genuino degli esordi e soprattutto la voglia di seguire il difficile sentiero dell'Acid-Jazz d'autore. Così negli anni il nutrito ensemble (13 elementi!) ha sempre mantenuto fede all’idea musicale: creare un sound non solo da ballare, ma anche da ascoltare, che possa conciliare la raffinatezza del Jazz con il calore e la sensualità sonora del Soul-Funk. La loro musica è un gioiello assolutamente fuori dal tempo. I consigli di Jody Da ascoltare (e da ballare): "In Search of Better Days"


22

Ivano Icardi Trio

MARZO

Mercoledì Ivano Icardi chitarre Dado Neri basso Lele Melotti batteria

Piacenza Tuxedo Beer House Via C. Colombo, 101 ore 22:00

Ivano possiede una comunicatività musicale eccezionale. Sarà per gli anni di studio, per la padronanza dello strumento, per la sua fantasia nel processo compositivo o per tutto il tempo che ha dedicato a inventarsi musiche per la pubblicità, musiche per storie che si raccontano in una manciata di secondi. Incentrato sui brani del nuovo ed acclamato album “So Far Away” e sul precedente “Walking With The Giants", il concerto di Ivano Icardi è un momento coinvolgente ed energetico, un evento al quale bisogna assistere per capirne l’intensità e la dinamicità: si passa dal puro divertimento funk all’emozione e al coinvolgimento suscitati da musica tratta da colonne sonore. Molti i momenti di pura improvvisazione che si succedono ad incalzanti sezioni ricche di pathos, il tutto valorizzato da alcune rivisitazioni di brani celebri di grande impatto.


23

MARZO

REGINA CARTER 4ET “Simply Ella”

Giovedì

Piacenza Sala degli Arazzi della Galleria Alberoni ore 21:15

Interi € 20 - Ridotti € 16

(Prevendita meno 1 euro) Prevendita online www.liveticket.it Regina Carter violino Marvin Sewell chitarra Jesse Murphy contrabbasso Alvester Garnett batteria

Continua la fortunata e proficua collaborazione con la Galleria Alberoni, che anche quest’anno ospiterà nella splendida Sala degli Arazzi uno dei concerti di punta del cartellone. In occasione del 100° compleanno di una leggenda musicale, l’album e il tour di Regina Carter celebrano l'incomparabile Ella Fitzgerald, fonte di ispirazione musicale della violinista. Un'influenza che l’accompagna da una vita, un legame viscerale quello per la musica di Ella. L’affermata violinista Regina Carter, originaria di Detroit, oggi è considerata il violino jazz più importante e significativo al mondo, dopo quello leggendario di Stephane Grappelli. Combina una tecnica mozzafiato e qualità profonde di composizione e di improvvisazione con un nuovo, irruente approccio allo strumento. Con la sua tecnica e le sue capacità è riuscita ad ampliare l’immagine comune del violino che si è andata stratificando nel tempo. La musicista è andata al di là dell’immaginario medio che associa il violino alla musica classica e a quella country, fino a far coincidere questi generi con l’unico impiego possibile dello strumento,

IN ABBONAMENTO

perseguendo con determinazione e risultati stupefacenti anche un nuovo approccio, tramite l’esplorazione di nuove possibilità sonore attraverso i suoni percussivi, che si ottengono utilizzando la parte anteriore dello strumento, ossia la parte in legno. Nelle mani della Carter il violino mostra così non soltanto il suo lato melodico, bensì anche le sue possibilità percussionistiche. Regina Carter dimostra la sua maturità e la sua voglia di esplorare nuove vie e combinazioni musicali. La leggerezza con cui riesce a cambiare genere musicale, proviene probabilmente dai molteplici influssi musicali nella sua vita, a partire dalla musica classica.

I consigli di Jody Da ascoltare: "Motor city moments" "Southern comfort”


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LIBRI DI JAZZ

MARZO Venerdì

GALLERIA D’ARTE MODERNA RICCI ODDI ore 17:30

Il jazz ha sempre diffidato della parola. Il vecchio Benny Carter dichiarava brutalmente: "Io non scrivo e non Presentazione del libro leggo nulla sulla musica. Il mio compito è crearla, se ci riesco". Oggi le cose sono un po' cambiate. Oggi i musicisti jazz devono sapersi interrogare e mettersi in discussione continuamente e un pianista come Brad Mehldau tiene lezioni di fronte a filosofi e scrittori in cui mostra i fondamenti filosofici della sua poetica. La sfida, il paradosso dell'improvvisazione jazzistica sta qui: nell'insegnare a essere liberi in modo ordinato e rigoroso. Esattamente questo fa Arrigo Cappelletti, jazzista e con l’ausilio del critico filosofo, in un libro di riflessioni, scritti d'occasione, approfondimenti Claudio Sessa teorici, pensieri e brevi saggi attraverso i quali restituisce una visione vivace, intelligente, dotta e divertita del Jazz.

LE AVVENTURE DI UN JAZZISTA FILOSOFO di Arrigo Cappelletti

A seguire un concerto in piano solo di Arrigo Cappelletti

visita il nostro nuovo sito www.piacenzajazzclub.it


NU-JAZZ UNDER 30 sEt-Up

“R.E.B.U.S.” Roberto De Nittis piano e tastiere Francesco Minutello tromba e flicorno Zoe Pia sax alto Glauco Benedetti basso tuba Diego Pozzan batteria

SPAZIO EX ENEL (doppio set)

ore 22:00

Il gruppo riprende la più classica delle combo jazz con tromba e sax alto protagonisti, sostenuti dal piano trio, quest’ultimo impreziosito dall’innesto della tuba in sostituzione del contrabbasso. R.E.B.U.S. è il nuovo progetto che gioca nel flusso delle composizioni originali, guardando al passato con gli occhi di chi si proietta verso il futuro. I cinque musicisti provenienti da cinque regioni diverse (Puglia, Sardegna, Marche, Veneto e Friuli Venezia Giulia) si uniscono in un rebus concettuale legato alla valorizzazione della propria espressività nei confronti di un dialogo univoco permesso dal genere musicale che più di tutti sottolinea il valore della libertà: il jazz.

MattiaCigalini&Techfood

Ma tt Leo ia Cig al n Ma ardo T ini sax ttia e alto Ber desc hi d e sop san ran j i dj o

Un progetto che sembra impossibile, ma fra grandi artisti tutto è lecito e, soprattutto l'impossibile diventa una nuova via da esplorare. Mattia Cigalini, l'astro nascente del jazz italiano, si affianca agli uomini di “Audiozone”, quelli della musica elettronica, Leonardo Tedeschi e Mattia Bersani. Mattia è reduce da importanti progetti in Italia e varie parti d’Europa. Mattia Bersani è coprotagonista insieme a Leonardo Tedeschi, di “Audiozone” uno dei più innovativi studi di produzione elettronica d'Italia, creato dopo una gratificante carriera in giro per i club di tutta Italia, ma con tappe anche in Germania, Spagna e Lettonia.


25 MARZO Sabato

OIR QUARTETT Piacenza Auditorium Conservatorio “G. Nicolini” ore 21:15 (doppio set) Primi ad aggiudicarsi la Sezione D inaugurata proprio per la prima volta lo scorso anno, assegnata alla miglior opera prima, gli Oir Quartett sono una formazione dalla line up peculiare (vibrafono, pianoforte, basso e batteria sono gli strumenti coinvolti), costituita da musicisti tutti giovani ma musicalmente già molto maturi. Il lavoro per cui sono stati premiati dalla giuria del concorso e che gli ha consentito di comparire in cartellone del Jazz Fest, porta il loro nome ed è fatto interamente di composizioni originali, ad eccezione di una rilettura molto profonda di “I fall in love too easily”. I consigli di Jody Da ascoltare: "Making friends" "Oir Quartett"

Giovanni Perin vibrafono Giulio Scaramella pianoforte Marco Trabucco basso acustico Max Trabucco batteria


MELISSA ALDANA TRIO “Back Home” Melissa Aldana sax tenore Pablo Menares contrabbasso Jochen Rueckert batteria

Giovanissima e stupefacente è la Interi € 20 - Ridotti € 16 saxofonista Melissa Aldana, cilena (Prevendita meno 1 euro) di nascita e un lungo periodo di Prevendita online www. studi ai massimi livelli negli Stati liveticket.it Uniti (Berklee College of Music di Boston); già al suo secondo album IN come leader dal titolo “Back Home”, ABBONAMENTO che presenterà nel secondo set della serata al Conservatorio. Il titolo dell’album evoca certamente anche il richiamo della sua terra natia, ma per Aldana il significato di “tornare a casa” è esemplificato soprattutto nel momento in cui ha preso in mano il suo sax tenore e ha suonato uno dei brani di Sonny Rollins a cui è più legata. Rollins, a cui è dedicato l’album, è stato per la giovane musicista una grande fonte di ispirazione: uno dei primi motivi per cui ha iniziato a suonare in trio senza strumento armonico, perché nel trio “pianoless” si può sperimentare una libertà di interazione e una gamma di possibilità di esprimere se stessi e comunicare con gli altri musicisti senza pari. Con lei sul palco ci saranno i fidati Pablo Menares al contrabbasso, anche lui cileno, e Jochen Rueckert alla batteria. I consigli di Jody Da ascoltare: "Free fall" "Second cycle"


26 MARZO

Domenica

IL JAZZ AL CENTRO Aperitivo Swing

Concerti liberi e gratuiti con aperitivo

Si chiude con una coinvolgente band marciante anche la rassegna del Centro Commerciale Gotico, che alla sua quarta domenica consecutiva, offre ai piacentini un aperitivo e un divertente momento di svago. La “BiFunk Brass Band” di Trento è un esplosivo ensemble di fiati e percussioni, nato con l’idea di riproporre le sonorità funk-metropolitane mescolate con le atmosfere jazz delle Centro Commerciale Gotico street band; è una band itinerante che si presta, grazie ore 17:30 via Emilia Parmense, 151 - Piacenza alle sue caratteristiche, a suonare nelle situazioni più disparate dove la musica rimbalza senza soluzione di continuità dal Funky al Jazz, dal Blues ai ritmi latini fino al Soul. Il gruppo è nato nel 2008 in occasione del Niccolò Zanella sax alto Suedtirol Jazz Festival e da allora numerosissime Matteo Cuzzolin e Fiorenzo Zeni sax tenore sono state le partecipazioni in festival jazz, Giorgio Beberi sax baritono rassegne e convention in tutta Italia. Gianni Mascotti e Roberto Zantedeschi trombe Fabrizio Carlin trombone Hannes Petermair sousaphone Claudio Ischia, Mauro Cont e Nicola Tonini percussioni

BIFUNK BRASS BAND

WORKSHOP

a cura di Ivano Icardi Trio

“Interplay, timing & groove” Milestone School of Music ore 15:00 via Musso, 5 – Piacenza

Un trio affiatato e musicalmente molto motivato quello di Icardi, vera icona della chitarra moderna. La clinic in questione è indicata per tutte le tipologie di studenti di musica e per tutti gli strumenti. I temi principali che si affronteranno sono le difficoltà dell’Interplay, la capacità di creare musica partendo dalla spontaneità del musicista e gli elementi base per raggiungere con la band un groove davvero efficace. Si creeranno momenti d’intensa improvvisazione che daranno vita a veri e propri brani come esempi per molte situazioni particolarmente ardue da affrontare musicalmente. Insieme a Icardi anche il bassista Dado Neri e il batterista Lele Melotti.

Quota d’iscrizione: € 25 (€ 15 per gli allievi MSOM e “Nicolini”) Scarica il modulo d’iscrizione su www.piacenzajazzclub.it


Strings & Mallets

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MARZO

Mercoledì CIRCOLO ARCI “AMICI DEL PO” ore 21:30 Via Tinazzo, 30 - Monticelli d'Ongina (PC) Tel. 0523.827781 Riccardo Fioravanti contrabbasso Andrea Dulbecco vibrafono

Ultimo dei sette appuntamenti in programma quest’anno nella rassegna collaterale “Piacenza Suona Jazz!” Un luogo, quello degli “Amici del Po” che sta dando il tutto per tutto per continuare a fare Cultura e quindi anche a far suonare buona musica. E di buonissima musica si parla quando si parla di professionisti come il contrabbassista Riccardo Fioravanti e colui che è senza fronzoli uno dei migliori vibrafonisti d’Europa: Andrea Dulbecco. Persone semplici, che sanno vivere, che ancora si sanno stupire; persone che godono della buona musica (la loro!) e della bellezza dell’amicizia. E’ bello ascoltare la musica che sanno creare in un tutt’uno di semplicità e bellezza: corde e mazze, i loro strumenti musicali, quello che ci regaleranno quella sera.

DA DIECI ANNI UN IMPORTANTE ATTIVTÁ DIDATTICA MUSICALE


31 MARZO Venerdì

Piacenza Teatro President (doppio spettacolo)

per “Il Jazz va a scuola...”

LE FIABE DEL JAZZ - DUKE ELLINGTON e MILES DAVIS Spettacolo di narrazione e musica tratto dalla serie di albi illustrati “Le fiabe del Jazz” a cura di Roberto Piumini per le scuole primarie della città. Roberto Piumini e Claudio Comini voci narranti Corrado Guarino pianoforte Alberto Mandarini tromba Guido Bombardieri sax alto e soprano Tito Mangialajo Rantzer contrabbasso Stefano Bertoli batteria

Ingresso gratuito, ma riservato alle scuole primarie cittadine

Lettura di Roberto Piumini e Claudio Comini di due storie, una ispirata a Duke Ellington e l’altra a Miles Davis, icone della musica jazz, accompagnate da musiche eseguite dal quintetto di Corrado Guarino così come nel disco originale allegato alle fiabe edite da “Curci Editore”. La lettura sarà accompagnata dal commento iconografico delle tavole di Fabio Magnasciutti; al termine di ciascun racconto Claudio Comini intratterrà i bambini con una lezione giocosa sulle caratteristiche della musica jazz, accompagnato da esempi pratici ad opera del quartetto. La personalità e lo stile di Ellington e Davis non emergono attraverso un racconto didascalico, ma da una narrazione ricca di metafore, di riferimenti d’ambiente e di stile.

Benny Golson


31

BENNY GOLSON QUARTET feat. Antonio Faraò

MARZO

Venerdì

Interi € 20 - Ridotti € 16

(Prevendita meno 1 euro) Prevendita online www.liveticket.it IN ABBONAMENTO

Benny Golson sax tenore Antonio Faraò pianoforte Gilles Naturel contrabbasso Doug Sides batteria

Piacenza - Teatro President ore 21:15

Sul palco nientemeno che un grande protagonista della musica afroamericana, un vero mito vivente qual è Benny Golson che suonerà accompagnato da un pianista di prima classe come Antonio Faraò. Classe 1929, Benny Golson è una vera e propria leggenda del jazz. Pochi musicisti jazz possono, come lui, essere menzionati in quanto veri innovatori e ancora meno possono vantare una carriera che letteralmente ridefinisce il termine “Jazz”. Saxofonista dal suono caldo e avvolgente, ancora attivissimo, Benny Golson continua oggi a entusiasmare il pubblico e i critici con instancabili tournée in tutto il mondo; noto al grande pubblico per il suo prezioso “cameo” nel film “The Terminal” del 2004 con Tom Hanks, per la regia di Spielberg. Fin dai suoi esordi Golson si è distinto non solo per le sue doti di musicista, ma anche per il suo straordinario talento compositivo. La sua carriera è iniziata nelle band di artisti quali Benny Goodman, Dizzy Gillespie, Lionel Hampton e soprattutto Art Blakey. Per anni, infatti, è stato saxofonista dei Jazz Messengers, per cui ha scritto alcune

delle composizioni più celebrate del gruppo come “Moanin”, “Blues March” e “Whisper Not”. Insieme al trombettista Art Farmer ha formato il Jazztet, uno dei combo più eleganti e sofisticati del periodo “hard bop”. In oltre 60 anni ha suonato, composto e arrangiato per grandi star della musica come Count Basie, John Coltrane, Miles Davis, Sammy Davis Jr, Ella Fitzgerald, Quincy Jones, solo per citarne alcune. Standard immortali come "I Remember Clifford" (in memoria dell’amico trombettista Clifford Brown), la mitica “Killer Joe” (interpretata anche dai Manhattan Transfer) "Along Came Betty" e "Stablemates" sono dovuti alla sua prodigiosa vena compositiva e le sue partiture hanno guidato molti dei più importanti jazzisti, incluso il grande Miles. I consigli di Jody Da ascoltare: "The modern touch" "Blues in down" (con Art Farmer) "Meet the jazztet" (con Art Farmer) "Horizon ahead"


1

APRILE

NU-JAZZ UNDER 30

SPAZIO EX ENEL (doppio set)

ore 22:00

Sabato

Dugong Michele Caiati chitarra Nicolò Ricci sax tenore Andrea Di Biase contrabbasso Riccardo Chiaberta batteria

Dugong è un progetto nato nel 2010 da un'idea di Michele Caiati e Nicolò Ricci, ai quali si aggiungono Andrea Di Biase al contrabbasso e Riccardo Chiaberta alla batteria, tutti giovani musicisti con una notevole esperienza maturata nell'ambito della scena jazzistica italiana e internazionale. Il quartetto propone un repertorio di brani originali caratterizzati da diverse influenze; in particolare prende ispirazione dai musicisti della scena newyorchese attuale e presenta caratteristiche proprie di mondi musicali molto lontani tra loro, dall'Alternative Rock inglese alla musica classica di fine '800.

OoopopoioooO

Vin cen z Val eria o Vas ic Stu rba hitarra , viol ino, elettro ni voc e, e ca, gio lett ron cattoli ica, , the voce, rem the rem in in

Dopo due anni di intensa attività e più di settanta date in Italia, Europa e Americhe, ecco finalmente a Piacenza il duo OoopopoiooO, progetto di Vincenzo Vasi e Valeria Sturba, musicisti tra i più interessanti nel panorama italiano odierno. Il loro lavoro vede come protagonista il theremin (strumento del quale sono entrambi virtuosi e massimi esponenti) e si pone a cavallo tra Pop e sperimentazione sonora, incrociando spesso universi artistici "lontani". Si intreccia, ad esempio, con quello di scrittori come Ermanno Cavazzoni e Stefano Benni, ma anche con quello di artisti visivi come Luigi Minguzzi, Cosimo Miorelli, Alberto Stevanato e Solenn Le Marchand; con il mondo dei film muti (vincono il festival Rimusicazioni) e con quello di giovani autori di talento (le filastrocche "Animali da concerto").


2

Piacenza – Ristorante “La terrazza del Roma ore 12:30 via Cittadella, 14

APRILE

Domenica

JAZZ BRUNCH con Accordi Disaccordi Alessandro Di Virgilio chitarra solista Dario Berlucchi chitarra ritmica Elia Lasorsa contrabbasso

Brunch e concerto € 35 (Solo prevendita locale)

Il panorama (e il cibo) che si può gustare dal settimo piano del nostro Grande Albergo Roma sono inimitabili. Il consueto Jazz Brunch domenicale, occasione rilassata e rilassante per passare alcune ore in un bel luogo, con ottima musica e cibo di alta qualità, quest’anno avrà luogo domenica 2 aprile. Il gruppo scelto per l’occasione è perfetto: musica gipsy di altissimo livello, con una strumentazione acustica (due chitarre acustiche e un contrabbasso) certamente adatta alla situazione. Parliamo di un trio torinese, “Accordi Disaccordi” che da alcuni anni si sta distinguendo nel nutrito panorama del Gipsy-Jazz. In soli quattro anni ha suonato in più di 400 concerti, compresa la partecipazione alle edizioni 2015 e 2016 di Umbria Jazz, a quattro diverse edizioni del Torino Jazz Festival, a due edizioni del Festival Django Reinhardt di Samois-sur-Seine, al Pennabilli

MENU’

Salumi del territorio con gnocco fritto Tartine con salmone affumicato Tranci di torte salate e trancetti di pizza Angolo dei formaggi con mostarde Lasagne alla bolognese Melanzane alla parmigiana Risotto ai profumi di primavera

Django Festival 2015, a UmbriaJazz Winter a Orvieto e al

Roast beef dello chef

Festival Jazz di Mosca nel 2014 e 2015.

Boule di macedonia, tranci di torte a cura dello chef, sbrisolona Vino dei colli piacentini cantine “Perini”


Lars Danielsson contrabbasso e live electronics GrĂŠgory Privat pianoforte


LARS DANIELSSON plays “Liberetto” feat. Grégory Privat

Piacenza Cattedrale ore 21:15

Per la prima volta il Piacenza registrato numerosi album con il Jazz Fest porta un suo concerto polacco Leszek Mozdzer e ha creato in Duomo. E lo fa, grazie alla un duo incredibilmente perfetto Fondazione di Piacenza e Vigevano, con l’armeno Tigran Hamasyan. Il in un’occasione di altissimo livello, martinicano Grégory Privat, che ha cioè durante la mostra nazionale del recentemente pubblicato il suo primo Guercino. Sarà musica da ascoltare album con ACT dal titolo “Family Tree” ad occhi aperti, puntati là, dove le e che gli esperti di jazz concordano note del contrabbasso o il violoncello nel considerare una “stella nascente”, di Danielsson e del pianoforte di ha già dato un contributo enorme al Privat si uniranno ai dipinti di una lavoro di Danielsson come membro cupola mai vista così! Mondi lontani, stabile del quartetto di “Liberetto” a culture lontane, anni diversi, pensieri partire dal 2015. e luoghi diversi, ma un unico comune “Liberetto” e “Liberetto II” sono due denominatore: la bellezza. Ed è a album con l’obiettivo dichiarato di vivere questo momento di bellezza scoprire nuovi spazi musicali e di che vi invitiamo, a guardare con le esplorare la libertà della musica in orecchie e a sentire con il cuore! una commistione felice di Jazz da camera, suggestioni classiche e Il contrabbassista svedese Lars musica popolare europea. Intenti insiti Danielsson è considerato una delle nel neologismo che dà il titolo a questi voci più importanti del jazz europeo album, creato dallo stesso Danielsson degli ultimi anni. La sua musica, per descrivere lo stato d’animo con la combinazione con le sonorità cui compone, la libertà che ricerca “nordiche” e le sue straordinarie costantemente di esprimere e che doti di compositore, rendono il suo rende la sua musica un libro aperto. approccio al jazz estremamente ampio, con inclusioni di musica classica ed elementi pop. Si esibì I consigli di Jody in quartetto in uno storico concerto Da ascoltare: a Rotative qualche anno fa. Negli Lars Danielsson, "Sun blowing" ultimi anni, oltre al recente progetto Grégory Privat, "Family tree" con sua moglie, la cantante Cæcilie Norby, Danielsson ha collaborato principalmente con dei pianisti: ha

6

APRILE

Giovedì


8

APRILE Sabato

GALÀ DI FINE FESTIVAL E DI PREMIAZIONE DEL CONCORSO “BETTINARDI 2017” Piacenza - Spazio “Le Rotative” ore 21:15

Sezione A (solisti) in ordine alfabetico: Emanuele Filippi pianista di Udine Niccolò Zanella tenorista di Trento

Esibizione dei vincitori delle sezioni Solisti, Gruppi e Cantanti del Concorso Nazionale “Chicco Bettinardi” per Nuovi Talenti del Jazz Italiano.

Sezione B (gruppi) in ordine alfabetico: BLACKISH di Chieti Miriana Faieta voce Christian Mascetta chitarra Pietro Pancella basso elettrico Michele Santoleri batteria JIMBO TRIBE di Roma Saccocci Lewis pianoforte Dario Piccioni contrabbasso) Nicolò Di Caro batteria Sezione C (cantanti): Arturo Caccavale di Nola (NA) Giulia Di Cagno di Felino (PR)

La chiusura del Jazz Fest è dedicata ai giovani talenti del Jazz italiano. Sono infatti i finalisti del concorso nazionale “Chicco Bettinardi” i protagonisti del tradizionale Galà di premiazione. La serata vedrà alternarsi sul palco le esibizioni dei finalisti dell’edizione 2017 del concorso giunto, come il festival, alla sua quattordicesima edizione. L’iniziativa si pone lo scopo di scoprire e valorizzare i nuovi talenti del Jazz provenienti da tutta Italia per promuoverne le attività. Organizzato dall’associazione culturale Piacenza Jazz Club, gode del sostegno decisivo della Fondazione di Piacenza e Vigevano, oltre che di Elitrans e Yamaha Music Europe GmbH - Branch Italy. Durante la serata sarà finalmente svelata la graduatoria dei vincitori del concorso per le varie sezioni in cui è suddiviso, con l’indicazione tra primo e secondo, e saranno consegnati i relativi premi. Nel corso delle tre finali – dedicate a Solisti, Gruppi e Cantanti – tenutesi nel mese di gennaio al Milestone, infatti, erano stati indicati i nomi dei primi due classificati sempre in rigoroso ordine alfabetico, ma non la classifica finale. Al termine della serata, non potrà mancare il tradizionale brindisi con vini e salumi piacentini per salutare il festival e dare appuntamento all’estate con Summertime in Jazz, la rassegna che si snoda lungo le più belle e suggestive vallate della nostra provincia.

I solisti vincitori della sezione A e C saranno accompagnati da: Gino Marcelli pianoforte Alex Carreri contrabbasso Luca Mezzadri batteria



I LUOGHI DEL

FESTIVAL

Auditorium della Fondazione di Piacenza e Vigevano via S. Eufemia, 12 - Piacenza

Spazio “Le Rotative” via Benedettine, 66 - Piacenza

Teatro Municipale via Verdi, 41 - Piacenza

Galleria Alberoni

via Emilia Parmense, 67 – Piacenza

Sala dei Teatini

via Scalabrini, 9 - Piacenza

Galleria Ricci Oddi via S. Siro, 13 – Piacenza

Cattedrale di Piacenza piazza Duomo - Piacenza

Spazio Ex Enel

via S. Franca,10 - Piacenza

Teatro “Verdi” di Fiorenzuola via Liberazione - Fiorenzuola d’Arda (PC)

Conservatorio “G. Nicolini” via S. Franca, 35 - Piacenza

Teatro President

via Manfredi, 30 - Piacenza

Centro Commerciale “Gotico” via Emilia Parmense, 151 - Piacenza

Dubliner’s Irish Pub via San Siro, 24 – Piacenza

Ristorante “La Terrazza del Roma” via Cittadella, 14 - Piacenza

Milestone School of Music via Musso, 5 – Piacenza

Milestone Club

via Emilia Parmense, 27 – Piacenza

Biblioteca Passerini Landi via Carducci, 14 - Piacenza

Circolo Arci “Amici del Po” via Tinazzo, 30 – Monticelli d’Ongina (PC)

Baciccia Caffè Letterario via Dionigi Carli, 7 – Piacenza

Melville Caffè Letterario via D. Alighieri – S. Nicolò (PC)

La Muntà

via Mazzini, 72 – Piacenza

Tuxedo

via C. Colombo, 101 – Piacenza

Palazzo Ghizzoni Nasalli via Gregorio X, 9 – Piacenza


BIGLIETTI E ABBONAMENTI Costo dei biglietti per il concerto di “Incognito” al Municipale Platea: Interi € 30 – Ridotti € 25* Posto palco: Interi € 26 – Ridotti € 22* Ingresso palco e galleria numerata: Interi € 22 – Ridotti € 18* Galleria non numerata: Interi € 18 – Ridotti € 14* Loggione numerato: Interi € 14 – Ridotti € 10* Loggione non numerato: Interi € 10 – Ridotti € 6* * Riduzione applicata agli over 65, under 20 e Soci PcJC Prevendita senza diritti aggiuntivi presso la biglietteria del Teatro Municipale (via Verdi, 41 - martedì, giovedì e sabato dalle ore 10.30 alle ore 13:00; mercoledì e venerdì dalle ore 10.30 alle ore 15:00) o su www.teatripiacenza.it Costo dei biglietti degli altri concerti Interi € 20 – Ridotti € 16* (I posti palco non di parapetto per il concerto a Fiorenzuola del 11/3 saranno ulteriormente ridotti a € 18 e € 14*) * Riduzione applicata agli over 65, under 20, Soci PcJC, allievi del Nicolini e soci Diociottotrenta Ulteriore riduzione per tutti gli studenti di Piacenza e provincia € 5** **fino alla secondaria superiore e con elenco inviato dalla segreteria della scuola ad ogni evento in abbonamento, quindi esclusi il 5, 15 e 19 marzo. Prevendita locale meno 1 euro (solo per i 5 concerti in abbonamento) Prevendita “Liveticket” più € 1,50 Costo abbonamenti a 5 concerti Intero € 65 – Ridotto € 50* 2, 9 marzo e 6, 8 aprile ingresso gratuito Tutti gli eventi de “L’altro festival” (esclusi i Brunch e il Workshop di Ivano Ivardi Trio) sono ad ingresso libero e gratuito

PREVENDITE PREVENDITE LOCALI Piacenza Jazz Club via Musso 5 Piacenza (dal lunedì al venerdì ore 15:30/19:30) Alphaville via Tempio, 50 Piacenza (sabato mattina dall’11 febbraio al 25 marzo ore 10:30/12:30) Gazebo suonante di Piazza Cavalli Piacenza (sabato 11 e sabato 18 febbraio dalle 15:30 alle 19:00) PREVENDITE ONLINE: www.teatripiacenza.it (solo concerto “Incognito” - nessun diritto di prevendita) www.liveticket.it (tutti gli altri ad esclusione di quelli fuori abbonamento) diritto di prevendita € 1,50/biglietto

INFO www.piacenzajazzfest.it info@piacenzajazzclub.it biglietti@piacenzajazzclub.it 0523.579034 – 366.5373201


www.piacenzajazzfest.it

faustomazza/Studio

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Con il supporto promozionale di:

In collaborazione con:

Conservatorio G. Nicolini


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