2 minute read
Gli alternativi diventano grandi pag
GLI ALTERNATIVI DIVENTANO GRANDI
“Dall’adolescenza alla cittadinanza responsabile”. Così Caia ha voluto intitolare il report dedicato al futuro degli investimenti alternativi. Ne parliamo con Laura Merlini, managing director Emea dell’Associazione
Advertisement
Davide Mosca
I
> Laura Merlini
managing director Emea di Caia dati mostrano come gli investimenti alternativi siano raddoppiati in termini di quota di mercato dal 2003 al 2018. Una traiettoria in ulteriore accelerazione negli ultimi anni.
Quali sono le vostre aspettative sul futuro?
Nel 2004 gli alternativi ammontavano a circa 4.800 miliardi di dollari, pressapoco il 6% del valore globale dei fondi d’investimento. Nel 2018 raggiungevano i 13.400 miliardi di dollari per un 12% degli investimenti globali. La crescita da qui in avanti sarà inarrestabile. Dal 18% al 24% degli investimenti globali solo nei prossimi cinque anni, stando alle previsioni dei nostri associati Caia. Non male. I “teenagers” stanno diventando “adulti responsabili” e ci spingono a guardare oltre le consuete logiche di portfolio allocation per abbracciare una visione più ampia e dinamica. Le ragioni di questa crescita sono dovute ai bassi tassi d’interesse e all’espansione dei mercati azionari. Se i fondi pensione e altri investitori istituzionali puntano al tanto ambito 8% di rendimento, l’allocazione “tradizionale” viene messa in discussione quando i titoli di Stato hanno performance ben lontane dall’essere definite soddisfacenti. Per questa ragione, risulta marcata e definita la tendenza ad investire in asset alternativi per proteggersi dall’inflazione come conseguenza degli stimoli della politica monetaria e fiscale globale.
Si parla molto di democratizzazione degli alternativi. Che cosa significa?
Il mercato degli investimenti alternativi ha conquistato anche il segmento retail. E qui entra in gioco la responsabilità collettiva in quanto le strutture e le soluzioni disponibili devono categoricamente abbracciare logiche di protezione e trasparenza. Ma non solo. Per gli investitori sarà sempre più importante capire in cosa stanno investendo e i rischi associati. Concetti come formazione finanziaria, diversificazione del portafoglio, tolleranza e propensione al rischio non sono mai banali. Tutt’altro. Per questo, iniziative come il Salone del Risparmio, giocano un ruolo chiave nel processo di formazione degli operatori finanziari.
Da un punto di vista di asset alternativi, quali saranno i maggiori trend del futuro?
Molto dipenderà da come si svilupperanno i mercati. Immaginiamo uno scenario di espansione dei multipli di mercato con tassi di interesse bassi. In tal caso, si accentuerà la spinta verso il private equity e il private debt. Immaginiamo, invece, un’inversione di tendenza del mercato azionario: assisteremmo a una crescita dell’allocazione negli hedge funds. Con l’aumento dei tassi di interesse e dell’inflazione sarà logico aspettarsi una spinta verso i real assets.
Che cosa può farà la differenza per il futuro degli alternativi in termini di diffusione e possibilità di utilizzo? Regolamentazione, tecnologia ed educazione finanziaria saranno i veri game changer per i singoli investitori che avranno voce attiva negli alternativi. Ricordiamo che gli investitori istituzionali rappresentano attualmente la stragrande maggioranza del capitale investito nei mercati degli investimenti alternativi. Ai loro occhi sono un’opportunità di investimento di lungo termine e permettono, inoltre, di adempiere ad importanti doveri fiduciari.
E l’investitore retail?
Come ogni vera rivoluzione che si rispetti, anche quella degli alternativi verrà guidata dal basso e vedrà come protagonisti investitori con un bagaglio di conoscenze più approfondite sugli investimenti alternativi, reclamando strutture trasparenti ed adeguate: come ci ricorda la mission di Caia, bisogna sempre migliorare l’impatto che gli investimenti hanno sulla collettività attraverso l’educazione professionale, la trasparenza e la leadership di pensiero non solo negli investimenti alternativi, ma in tutte le “alternative di investimento” disponibili.