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Il fascino della clean economy pag

IL FASCINO DELLA CLEAN ECONOMY

L’economia pulita diventerà sempre più strategica nella ricerca di soluzioni per preservare il pianeta. Amanda O’Toole, fund manager di Axa IM, punta soprattutto sulle società attive nella transizione energetica e sui player che cercano di risolvere problemi legati ai rifiuti e alla supply chain alimentare

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Gaia Giorgio Fedi

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> Amanda O’Toole

fund manager di Axa IM n un mondo sempre più consapevole della necessità di salvare il pianeta da inquinamento e cambiamento climatico, il CleanTech diventa essenziale per gli investitori che puntano su trend di crescita secolare e vogliono contribuire a un futuro sostenibile. “Il CleanTech si riferisce a tecnologie che puntano a far crescere performance, produttività ed efficienza massimizzando gli effetti positivi sull’ambiente”, commenta Amanda O’Toole, fund manager del fondo AXA World Funds Framlington Clean Economy di Axa IM, spiegando che la popolazione mondiale cresce rapidamente, e le risorse naturali rischiano di esaurirsi. Un buon motivo per avere bisogno del CleanTech: “Riteniamo che il settore sperimenterà decenni di crescita sostenibile, perché il bisogno di un cambiamento è enorme”, aggiunge, sottolineando che chi avrà le migliori tecnologie “pulite” vanterà un vantaggio competitivo in questo mercato.

Quali sono i driver più importanti del settore?

Di recente abbiamo assistito a un forte sostegno normativo per molte aree della clean economy. Man mano che gli standard ambientali diventano più severi, le aziende devono adottare tecnologie pulite per soddisfare i requisiti normativi. Allo stesso tempo, i consumatori diventano sempre più consapevoli dell’urgenza della transizione verso la sostenibilità e cercano prodotti e marchi più ecologici. Questi due fattori trainanti hanno creato una domanda resiliente di tecnologie pulite. Stiamo così vedendo emergere soluzioni nuove, migliori e meno costose, per molte delle nostre più grandi sfide ambientali. Le fonti rinnovabili hanno generato il 66% dell’elettricità dell’Unione europea nella prima metà di quest’anno. L’innovazione nei trasporti, nella chimica delle batterie e nella gestione dell’alimentazione migliora l’autonomia e riduce il costo dei veicoli elettrici. Ma c’è ancora molta strada da fare.

Dove vedete le opportunità più interessanti?

Vediamo opportunità attraenti nella transizione energetica, dove si trova una ricca e diversificata gamma di soluzioni, e il ritmo dell’innovazione continua ad accelerare, creando nuove aree di investimento per il futuro. I campi recentemente finiti sotto i riflettori includono il potenziale dell’idrogeno nel sostenere la decarbonizzazione in settori difficili come siderurgia e cemento. Anche se siamo all’inizio, siamo incoraggiati dai progressi su questi fronti. Vediamo inoltre opportunità considerevoli nella necessità di affrontare il problema dei rifiuti e altre criticità ambientali legate alla supply chain alimentare.

Qual è la strategia del fondo e il suo posizionamento attuale?

La nostra strategia su clean economy punta a investire in un insieme diversificato di aziende che supportano la transizione energetica o affrontano problemi legati alla scarsità di risorse naturali. In dettaglio, ci concentriamo su società operative in quattro aree principali: i trasporti a bassa emissione di carbonio (dalle case automobilistiche ai produttori di batterie, passando per i “facilitatori”, come i produttori di connettori e chip); smart energy (cioè aziende che promuovono la transizione energetica producendo e fornendo energie rinnovabili, digitalizzando l’elettricità e rendendo più efficiente l’utilizzo di energia in stabilimenti e città); agricoltura e industria del food (aziende che migliorano l’efficienza dei raccolti e incoraggiano i consumatori ad adottare abitudini sostenibili e ridurre gli sprechi alimentari); preservazione delle risorse (per cui investiamo in società che mitigano i danni ambientali riducendo i rifiuti, facilitando il riciclo, monitorando e riducendo l’inquinamento). All’interno di queste aree, cerchiamo società con management di qualità e vantaggi competitivi sostenibili nei rispettivi mercati, di solito sotto forma di leadership tecnologica.

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