BIlancio sociale 2011 - Fondazione Casa della carità "Angelo Abriani"

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bilancio sociale

2011


bilancio sociale

2011


Indice

Lettera agli stakeholder 5 Parte Seconda Parte Prima Le attività Il profilo della Casa della carità

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La nostra storia

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la Presenza nel territorio Ascolto Emergenze metropolitane

stare nel mezzo PER AFFRONTARE LE EMERGENZE URBANE: MISSION E VISION della CASA DELLA CARITà 10 il Contributo all'inclusione sociale Ospitalità Servizi alla persona IL Modello operativo 11 Casa nido Tutela giuridica Inserimento scolastico le Attività e I principali risultati 12 Corso di italiano Anziani Progetti carcere L'Assetto istituzionale 15 i Percorsi verso l’autonomia Lavoro LA Struttura organizzativa 16 Autonomia abitativa LE Risorse umane e I volontari

17

LA Sintesi economica

19

Il sistema Casa della carità

21

I NOSTRI Stakeholder

22

26 28 31 34 36 39 40 43 46 50 51 53 54 56 62

l'Attività di cura Ambulatori So-stare Progetti e convenzioni salute mentale

64 66 69 71

la Dimensione culturale e formativa Accademia della carità Biblioteca del Confine Educazione alla solidarietà Mondialità Souq – Centro studi sofferenza urbana Diritti e rovesci Spiritualità

74 76 83 88 89 91 94 95

le interazioni La comunicazione I rapporti con le istituzioni

96 98 103

Parte Terza Gli approfondimenti

104

I Progetti

106

LE Convenzioni

110

LA Gestione patrimoniale

113

parte quarta Conclusioni

132

parte QUINTA GLI ALLEGATI

136

Nota metodologica LA Sintesi di stato patrimoniale e il conto economico

114

i sostenitori e la raccolta fondi

116

IL Personale retribuito

120

I Volontari

123

L'Infrastruttura e LA dimensione ambientale

124

LE Attività in outsourcing

125

Il sistema Casa della carità in dettaglio

126

138

TABELLA DI CORRISPONDENZA CON LE LINEE GUIDA DELLA AGENZIA PER le onlus 139


Lettera agli stakeholder

Dopo un intenso 2011, la Casa della carità si ferma a rileggere una nuova tappa del percorso e scopre che l'avvicendarsi delle storie di ospitalità continua a renderla viva, luogo di ricerca del benessere per chi ci abita, punto di incontro, di dialettica, di sviluppo culturale e di pensiero profondamente interrogato per tutta la città. Gli ospiti inondano la Casa con domande di realizzazione e di vita più dignitosa e ciò che i numeri non dicono immediatamente, ma lasciano intuire ai lettori più sensibili, è l'intensità dei sentimenti che accompagnano le richieste e i percorsi di costruzione delle risposte compiuti in modo partecipato dai tanti che cercano “dimora affettiva” e dai moltissimi volontari e operatori che, a loro volta, trovano e scambiano affetti e desiderio di giustizia. Negli anni stanno aumentando i legami e si fa più fitta la rete di coloro che hanno abitato la Casa e poi continuato la loro strada di vita altrove, rimanendo in contatto con noi. Ci sono percorsi di inclusione e di riscatto che restituiscono energia a tutti, confermando la bellezza e le potenzialità di una proposta che non è assistenzialismo ma incontro, riconoscimento, partecipazione sociale, scambio di talenti e crescita di diritti e cittadinanza. È il processo virtuoso che auspichiamo continuamente, in linea con quel progetto di “carità eccedente” che il cardinale Carlo Maria Martini quasi dieci anni fa, consegnava alla diocesi e alla città di Milano con l'avvio della Casa della carità. Se coloro che l'hanno abitata o hanno visto il riconoscimento dei loro diritti per un percorso compiuto insieme sono il segno di una comunità solidale che restituisce speranza, continua a interrogare e inquietare l'ondata di richieste di ospitalità che attraversa la metropoli e che anche la Casa della carità ascolta ogni giorno. Incrociare lo sguardo di chi chiede, più spesso in modo dignitoso che urlato, mette in moto indignazione e impotenza, ma attiva anche la grinta di continuare a generare idee nuove, risposte segnate da un pensiero, pretese di contaminare positivamente le politiche, l'organizzazione sociale, la vita del quartiere e della città. Scorro le pagine di questo bilancio sociale e mi accorgo che è un racconto, fatto di azioni e numeri ma soprattutto di mille storie che confluiscono nell'unica bella storia di questa Casa. La Casa della carità non continuerebbe a essere così vitale se i molti che la conoscono e la attraversano non continuassero a produrre passione, a generare fiducia, a diffondere entusiasmo. Desidero che questi sentimenti positivi tocchino chi viene in visita e si intrattiene con gli abitanti della Casa, chi la segue con simpatia attraverso il sito, i mezzi di comunicazione, gli incontri e l'amicizia con i suoi ospiti, volontari e operatori. Sogno ogni giorno, e non di rado vedo il sogno che si avvera, un'esperienza di coesione sociale dove la conflittualità è affrontata come occasione per crescere, dove si generano per tutti spinte di responsabilizzazione sociale e buone domande per costruire più saldamente una società dei diritti e della convivenza pacifica. Ringrazio chi condivide con me la responsabilità di questa Casa, ringrazio gli amici che a vario titolo se ne fanno carico, a cominciare dai suoi garanti, il Sindaco e l'Arcivescovo, dai membri del Consiglio di amministrazione e del Collegio dei revisori. Non dimentico che anche il pensiero di chi porta le perplessità e le critiche più forti è il benvenuto, perché ci aiuta a definire i confini di un intervento sociale, a volare alto sulle questioni che contano, a mantenerci nel dialogo costruttivo, ad avvertire continuamente il bisogno di rinnovarci, di trasformare, di ascoltare con freschezza le nuove domande che arrivano da questo tempo storico, da questo paese, dalla città che abitiamo. don Virginio Colmegna


PARTE prima Il profilo dellA Casa della carità La nostra storia Stare nel mezzo per affrontare le emergenze urbane: mission e vision della Casa della carità Il modello operativo Le attività e i principali risultati L'assetto istituzionale La struttura organizzativa Le risorse umane e i volontari La sintesi economica Il sistema Casa della carità I nostri stakeholder

Nel giardino della Casa luglio 2011


PARTE PRIMA Il profilo dELLA Casa della carità

PARTE PRIMA Il profilo dELLA Casa della carità

La nostra storia

2002

L’arcivescovo di Milano Carlo Maria Martini costituisce la fondazione Casa della carità “Angelo Abriani”.

2010

2003

Al Planetario di Milano cerimonia della posa simbolica della prima pietra della Casa della carità.

2004

Inaugurazione della sede della Casa della carità nella struttura di via Francesco Brambilla 10, a Milano.

Avvio del progetto per la chiusura del campo comunale per famiglie rom di via Triboniano.

2005

Progetto Instradiamoci (intervento a sostegno dei rom dopo l’incendio nel campo di via San Dionigi).

Avvio del corso di formazione “Leader della coesione sociale”.

Costituzione della cooperativa Lavoriamo.

Firma con il Conservatorio di Milano del “Protocollo per la realizzazione di azioni in collaborazione”, che prevede l'organizzazione di corsi di violino e fisarmonica per bambini e adolescenti rom.

Costituzione dell’associazione Volontari della Casa della carità.

Premio FERPI – Oscar di Bilancio 2010.

Inaugurazione della comunità So-stare. 2006

Conferimento dell’Ambrogino d’oro alla Casa della carità da parte del Comune di Milano.

Costituzione della società Mr. Katering.

Visita del cardinale Dionigi Tettamanzi al campo rom di via Triboniano.

Costituzione dell'associazione Identità plurali. Costituzione dell’associazione Amici della Casa della carità. Viaggio in Senegal per l'avvio di progetti umanitari. 2007

Inaugurazione, in collaborazione con il Settore cultura della provincia di Milano, della nuova sede della Biblioteca del Confine. Nascita del Souq - Centro studi sofferenza urbana. Costruzione del Villaggio solidale al parco Lambro di Milano, presso il Centro ambrosiano di solidarietà (Ce.A.S.).

2008

Costituzione della cooperativa Impresa etica sociale (IES). Convenzioni per la gestione sociale dei campi comunali per famiglie rom di via Idro e via Triboniano. Viaggio in Romania per avviare il progetto Ponti di solidarietà e lavoro. Partecipazione alla mostra “La vita nuda” alla Triennale di Milano. Intitolazione dell’auditorium a Teresa Pomodoro.

2009

Lectio magistralis del fondatore dell’Odin Teatret Eugenio Barba, seguita da un laboratorio di cinque giorni con ospiti e operatori della Casa e da uno spettacolo al Piccolo Teatro di Milano.

2011

Visita dell'inventore della clownterapia Patch Adams alla Casa della carità per l'inaugurazione del Milano clown festival insieme ai nostri ospiti. Organizzazione dell'iniziativa “Le Cinque giornate del sociale”, una serie di appuntamenti per raccontare le trasformazioni sociali della metropoli, a cominciare da un incontro con Miguel Benasayag. Accordo tra la Casa della carità e la Conferenza permanente per la salute mentale nel mondo "Franco Basaglia" (CoPerSaMM). Presentazione dell'Indagine sulla condizione di rom, sinti e camminanti in Italia da parte della Commissione straordinaria per la tutela e la promozione dei diritti umani del Senato. “Poesia è rifare il mondo”: rassegna di quattro incontri su Padre Turoldo e sui suoi scritti. Accoglienza in emergenza di un gruppo di 40 profughi provenienti dalla Libia. Firma di un protocollo d'intesa con la società F.C. Internazionale. “Forum scientifico internazionale sulla sofferenza urbana” organizzato dal Souq.

Viaggi in Senegal e in Romania per monitorare i progetti avviati.

Conferimento della Laurea honoris causa in Scienze Pedagogiche a don Virginio Colmegna da parte dell'Università degli Studi di Milano Bicocca.

Convenzioni per la gestione sociale del campo per famiglie rom di Pioltello.

"Primo festival del Teatro degli incontri": quattro giorni di spettacoli, laboratori e incontri.

Realizzazione dell’evento Milano si-cura, una serie di incontri nei luoghi simbolo della città per discutere dei temi che la Casa della carità ha affrontato quotidianamente nei suoi cinque anni vita.

“Il Souq delle immagini”, una rassegna di video e film internazionali che raccontano storie di inclusione ed esclusione sociale. Concerto “Sulla strada della musica”: esibizione dei minori coinvolti nel progetto musicale realizzato in collaborazione con il Conservatorio G. Verdi di Milano. Inaugurazione della scuola elementare realizzata nell'ambito del progetto “Una scuola per Tintareni”, in Romania. Lectio magistralis dell'antropologo Arthur Kleinman organizzata dal Souq in collaborazione con l'Univesità degli Studi di Milano e l'Università degli Studi di Milano - Bicocca. Proiezione in diretta della Prima della Scala nel nostro auditorium per ospiti, volontari e anziani del quartiere. Firma della convenzione “Dai casi ai diritti” con l'Università degli Studi di Milano - Bicocca.

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Casa della carità

Bilancio sociale 2011

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PARTE PRIMA Il profilo dELLA Casa della carità

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PARTE PRIMA Il profilo dELLA Casa della carità

Stare nel mezzo per affrontare le emergenze urbane: mission e vision dELLA Casa della carità

Il modello operativo

La vision della Casa della carità risiede nell'idea di una città che sia abitabile da tutti, anche dai cittadini più fragili, anche da coloro che si sentono così marginali da non definirsi nemmeno cittadini. Nel gruppo dirigente è radicata l'idea che proprio dall'ascolto delle istanze di chi appare emarginato e vive l'esclusione vengano intuizioni e riflessioni irrinunciabili per sviluppare un processo di trasformazione che sia a beneficio della città intera. Perché ci siano benessere, alta qualità della vita, convivenza pacifica e pieno riconoscimento di diritti per tutti, occorre che la città si ripensi a partire dall'ascolto della voce dei più deboli. è per questo che la Casa della carità si costituisce anche come un laboratorio di idee, di incontro tra persone che hanno responsabilità a vari livelli e che vogliono riflettere insieme a partire dalla marginalità. La mission della Casa della carità è fortemente connotata da una scelta di fondo: stare nel mezzo. Questo la porta a essere presente dove si determina l'emergenza per superarla gradualmente, impegnandosi in interventi efficaci e condivisi. Significa stare fisicamente accanto a chi sta vivendo una situazione drammatica, fin da subito, anche quando non si sa ancora quale sarà la strategia più valida per superarla, nella convinzione profonda che molte risposte - attente, risolutive, non ideologiche - vengono proprio a partire dalla rispettosa condivisione con chi si trova in situazioni di disagio. Stare nel mezzo per la Casa della carità significa puntare alle risposte e non semplicemente lamentare i problemi ingigantendoli. Ne derivano una capacità imprenditoriale e una proposta culturale profondamente sfidate da questa scelta di fondo. Ci si impegna dunque a superare l'assistenzialismo per entrare nella realtà del vivere o sopravvivere (fatta di lavoro, casa, relazioni affettive, educazione e formazione, ideali) progettando e promuovendo sviluppo e convivenza pacifica. Nella mission della Casa è rilevante la dinamica culturale, ovvero l’Accademia della carità che il cardinale Carlo Maria Martini ha voluto come elemento inseparabile dall'operatività ospitale: dalla paura sociale, dallo stare dove si ascoltano esclusione e fragilità, essa rilancia una cultura e un'esigenza di cittadinanza diffusa, un sentimento di coesione sociale che si fa forte domanda politica. Partendo dallo stare nel mezzo e dall'incontro con la storia di vita portata da ogni persona accolta, si costruiscono ricerca, pensiero, formazione e sensibilizzazione lungo le direttrici di legalità, giustizia, pace e diritti. Su queste stesse linee di pensiero si cerca continuamente il dialogo con le istituzioni e con molte realtà profit e non profit. Un altro aspetto importante della mission della Casa della carità è la centralità data alla persona nella sua interezza e nella sua complessità. Frequentemente, infatti, la frammentazione segna i percorsi di vita di chi è in difficoltà. I servizi della città tendono a rispondere a un solo problema per volta e quasi a forzare l'identificazione del soggetto con una delle sue questioni di fondo (la dipendenza da sostanze, l'indigenza, la malattia mentale, l'alcolismo, la sieropositività, la provenienza, la condizione giuridica). Nella Casa della carità si parte dalla complessità di chi è accolto per modellare in modo flessibile le risposte disponibili. In questo approccio la relazione insita nella residenzialità e nella quotidianità quasi familiare tra operatori, volontari e ospiti, assume un ruolo fondamentale, terapeutico. Si preferisce parlare di “sofferenza urbana” più che di categorie di persone problematiche, alludendo a un'esperienza profonda, personale e indecifrabile come la sofferenza individuale che è frutto di una molteplicità di cause e che non può essere etichettata. Riferendosi anche all'importanza di un contesto, quello urbano, nel quale la sofferenza di molti singoli si esprime con connotazioni particolari, amplificate dalla solitudine, dal degrado, dalle dinamiche sociali dell'esclusione. La Casa della carità prova a cercare opportunità di progettualità concreta da condividere e far crescere, producendo innovazione, sperimentazione e coesione sociale.

Gli ambiti di intervento e le attività specifiche della Casa della carità si organizzano con flessibilità attorno agli ospiti, alle loro fragilità e bisogni. La successiva tabella riporta in sintesi la descrizione delle attività relative al 2011. Le informazioni e i dati di dettaglio per ogni attività sono descritti nel capitolo successivo.

Casa della carità

Bilancio sociale 2011

Presenza nel territorio Emergenze metropolitane

Ascolto

Inclusione sociale

Attività di cura

Ospitalità

Casa nido

Servizi alla persona

Inserimento scolastico

Tutela giuridica

Corso di italiano

Attività anziani

Progetti carcere

Ambulatori

L'ospite e i suoi bisogni

Comunità So-stare

Progetti di area Salute

Percorsi verso l’autonomia Autonomia abitativa

Lavoro

Dimensione culturale e formativa Accademia della carità

Biblioteca del Confine

Souq Centro studi sofferenza urbana

Educazione alla solidarietà

Mondialità

Spiritualità

Identità plurali

Le interazioni Presenza istituzionale

Comunicazione

Casa della carità

Gestione degli stakeholder

Bilancio sociale 2011

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PARTE PRIMA Il profilo dELLA Casa della carità

PARTE PRIMA Il profilo dELLA Casa della carità

Le attività e i principali risultati

Presenza nel territorio La Casa della carità vuole essere presente sul territorio, lavorando in rete con le istituzioni e i servizi, per intercettare le richieste delle persone fragili, comprenderne i bisogni, avviare possibili soluzioni. Le modalità sono: nella Casa, lo Spazio di ascolto e, nella città, la presenza attiva nei luoghi delle emergenze. Attività

Risultati

ASCOLTO Spazio di ascolto per intercettare tutte le richieste che pervengono alla Casa della carità al fine di: >> comprendere i bisogni, valutare le possibili risposte e l’eventualità di un’accoglienza; >> orientare la domanda verso altri servizi. EMERGENZE METROPOLITANE Presenza attiva nei luoghi delle emergenze: >> Milano: campi comunali di via Idro e di via Triboniano/Barzaghi; >> accoglienza nella Casa della carità di nuclei familiari provenienti da alcuni sgomberi.

>> ➢Colloqui totali effettuati: 1.576.

>> ➢ 642 persone assistite nei campi; >> ➢ 15 persone, di cui 4 minori, accolte alla Casa della carità; >> ➢ nel 2011 è stato portato a compimento il complesso processo di chiusura del campo di via Triboniano.

Contributo all’inclusione sociale La Casa della carità svolge la propria attività di incontro, ascolto, ospitalità e accompagnamento, con l’obiettivo di favorire l’inclusione sociale. Attorno all’ospitalità, vengono organizzati una serie di altri servizi: tutela giuridica, corsi di italiano, inserimenti scolastici, sostegno agli anziani, docce e guardaroba, progetti con il carcere. Attività

Attività

Risultati

CASA NIDO Accoglienza in appartamenti rivolta a famiglie con bambini in situazione di disagio sociale, al fine di promuoverne l’autonomia, anche tramite un affiancamento educativo finalizzato al reinserimento sociale.

>> ➢ Persone accolte: 33; >> ➢ giornate di ospitalità: 3.085; >> ➢ accoglienze concluse: 7.

TUTELA GIURIDICA Servizio di consulenza legale per gli ospiti della Casa della carità, per le persone segnalate dallo Spazio di ascolto e per quelle seguite nei luoghi delle emergenze. INSERIMENTO SCOLASTICO Supporto per l’iscrizione scolastica, la mediazione e il doposcuola, in stretta collaborazione con le scuole e gli enti territoriali coinvolti. CORSO DI ITALIANO Servizio finalizzato a fornire una conoscenza di base della lingua italiana agli ospiti stranieri della Casa della carità.

ANZIANI Interventi di accoglienza e di supporto alla domiciliarità per anziani soli, attraverso il lavoro di rete con i servizi e le strutture del territorio. PROGETTI CARCERE Progetti attivati nel 2005 con la II Casa di reclusione di Bollate e con altre carceri per l’accoglienza e la costruzione di percorsi di reinserimento.

Risultati

OSPITALITÀ Ospitalità di persone in difficoltà tramite l’offerta di un luo- >> Persone ospitate: 135 persone, 39 donne e 96 uomini, in prevalenza sotto i 30 anni 1 su 5 italiano; go di relazione e progetti personalizzati di accompagna>> giorni totali di accoglienza: 48.582; mento al recupero dell’autonomia. >> permanenza media: 12,6 mesi per gli uomini e 6,2 mesi per le donne; >> colloqui personali effettuati: 4.950; >> accompagnamenti ai servizi: 183; >> persone dimesse: 77.

>> ➢ Persone seguite: 528, di cui 11% comunitarie e 89% extra-comunitari; >> ➢ tempi di attesa: una settimana dalla presentazione della richiesta di colloquio. >> ➢ Minori coinvolti: 300; >> ➢ La maggior parte dei ragazzi seguiti ha raggiunto gli obiettivi previsti. >> >> >> >> >>

➢ Allievi: 29; ➢ lezioni: 35; ➢ presenze: 315; ➢ frequenza media: 9 allievi per lezione; ➢ tutor coinvolti: 21 volontari.

>> ➢ Presenze: tra 65 e 70 settimanali; >> ➢ età: sopra 65 anni; >> ➢ provenienza: 98% italiana. >> ➢ Progetti di reinserimento socio-lavorativo gestiti dall'area Lavoro; >> ➢ Interventi di accoglienza nella Casa della carità di ex detenuti e/o in misura alternativa alla pena; >> ➢ Progetto di risarcimento della pena in strutture di utilità sociale, in alternativa alla pena.

SERVIZI ALLA PERSONA Forma di accoglienza minima per le persone non ospitate >> ➢ Prestazioni servizio docce e guardaroba: 3.903; alla Casa della carità: >> ➢ servizio docce; >> ➢ servizio guardaroba.

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Casa della carità

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Casa della carità

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PARTE PRIMA Il profilo dELLA Casa della carità

PARTE PRIMA Il profilo dELLA Casa della carità

L'assetto istituzionale

Percorsi verso l’autonomia La Casa della carità sviluppa specifiche attività che supportano le persone in difficoltà nel raggiungimento dell’autonomia, attraverso l’ottenimento di una occupazione e di una sistemazione abitativa adeguata. Attività

Risultati

LAVORO L’area Lavoro della Casa della carità, in rete con aziende >> ➢ Richieste pervenute: 176; ed enti formativi, sviluppa progetti personalizzati di inseri- >> ➢ progetti personalizzati avviati: 176; >> ➢ inserimenti/tirocini attuati: 110. mento lavorativo. AUTONOMIA ABITATIVA Attività gestita in collaborazione con l’associazione Una >> ➢ Persone affidatarie di un alloggio: 154; casa anche per te, rivolta all’inserimento abitativo degli >> ➢ numero alloggi: 34; >> ➢ percorsi di uscita: 8 nuclei familiari. ospiti della Casa della carità.

Attività di cura La Casa della carità sperimenta forme di cura, di residenzialità terapeutica, di attenzione alla salute fisica e psichica delle persone fragili ed emarginate, mediante una serie di attività interrelate che permettono di personalizzare la presa in carico e di accompagnare all’autonomia. Attività

Risultati

AMBULATORI Servizio di assistenza medica, psichiatrica e di consulenze specialistiche agli ospiti della Casa della carità, agli utenti del Servizio docce e alle persone seguite nei luoghi delle emergenze.

>> >> >> >>

➢ Visite mediche: 1.030; ➢ visite psichiatriche: 160; ➢ sedute di psicoterapia: 500; ➢ consulenze allo Spazio di ascolto: 50.

SO-STARE Progetto sperimentale di residenzialità leggera e di accompagnamento alla risocializzazione sul territorio per persone che necessitano di migliorare la salute fisica, la salute mentale e l’integrazione sociale.

>> >> >> >>

➢ Ospiti: 13, di cui 10 residenziali; ➢ età media: 49 anni; ➢ giornate di ospitalità: 2.720; ➢ domande di accoglienza: 5 ricevute, 2 accolte.

PROGETTI SALUTE Interventi rivolti ad adulti in difficoltà, quali senza dimora >> ➢ Progetto Diogene: presa in cura di 44 senza dimora; e persone affette da disagio psicosociale, per supportarle >> ➢ progetto Proviamoci assieme: 80 persone prese in carico. nell’uscita dall’esclusione sociale.

La fondazione Casa della carità: • ha sede legale e operativa in via Francesco Brambilla 10 a Milano; • è un ente religioso, di culto e caritativo, non a scopo di lucro. Nell’ambito della Fondazione è stato attivato il ramo ONLUS, per le attività strettamente legate all’accoglienza e ai progetti; • è posta sotto l’alto patronato dell’Arcivescovo di Milano e del Sindaco di Milano, che sono i supremi garanti delle attività e delle iniziative; • opera principalmente in Italia.

Il Consiglio di amministrazione: • È il primario organo di governo, ha durata quinquiennale e viene nominato dai Garanti. Nel 2011 è così composto: -- don Virginio Colmegna, con la carica di Presidente; -- Vittorio Beretta, designato dal Vicario episcopale della città di Milano; -- Giuseppe Maria Paolo Garofano, designato da Caritas ambrosiana; -- Paolo Maria Morerio, designato dal Sindaco di Milano; -- Edoardo Ongaro, designato da Caritas ambrosiana. • gli incontri tenuti nell’arco dell’esercizio sono stati tre; • don Virginio Colmegna ha la rappresentanza legale della Fondazione; • le deleghe conferite per poteri di ordinaria amministrazione sono state rilasciate a don Virginio Colmegna e a Paolo Maria Morerio; • non vengono erogati compensi; • a fine 2012, il Consiglio di Amministrazione verrà rinnovato.

Il Collegio dei revisori: • ha durata quinquennale e viene nominato dai Garanti. Attualmente è così composto: -- Cesare Giorgio Orsenigo, designato dal presidente del Consiglio di amministrazione; -- Maria Luisa Mosconi, designata dal Sindaco di Milano; -- Nicola Palmieri, designato dal Sindaco di Milano. • gli incontri tenuti nel corso del 2011 sono stati tre; • oggetto degli incontri è stata la verifica della regolarità e del rispetto delle norme civilistico/fiscali nella tenuta delle registrazioni contabili e negli adempimenti erariali/ tributari; • non viene erogato alcun compenso; • a fine 2012, il Collegio dei revisori verrà rinnovato.

Il • • •

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Casa della carità

Bilancio sociale 2011

Bilancio: gli elementi essenziali del Bilancio sono riportati nel seguito di questo documento; per la prima volta è stato inserito un confronto dei dati sui tre anni (2009, 2010, 2011); il bilancio viene inviato ai Garanti (Diocesi di Milano e Comune di Milano).

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PARTE PRIMA Il profilo dELLA Casa della carità

PARTE PRIMA Il profilo dELLA Casa della carità

La struttura organizzativa

Le risorse umane e i volontari Nella Casa della carità operano in forma integrata dipendenti, collaboratori a contratto e volontari. Il livello di qualificazione e di motivazione delle risorse umane costituisce per la Casa della carità un patrimonio prezioso, oltre che una garanzia di credibilità e professionalità e pertanto viene curato e gestito con particolare impegno e attenzione.

Viene di seguito riportato l’organigramma funzionale della Casa della carità nel 2011. • Funzioni di vertice, che costituiscono l’équipe di direzione, responsabile della conduzione complessiva delle attività: -- presidenza: don Virginio Colmegna; -- coadiutore di presidenza: don Massimo Mapelli; -- direzione generale: Maria Grazia Guida (gennaio - agosto 2011) e Silvia Landra (da settembre 2011). • Aree organizzative: -- Ospitalità: Fiorenzo De Molli; -- Lavoro e autonomia: Demo Collu; -- Salute: Laura Arduini e Silvia Landra (fino ad agosto 2011); -- Cultura e Progetti: Alessandra De Bernardis (gennaio-luglio 2011) Silvia Landra (per cultura da settembre 2011) Tea Geromini (per progetti da settembre 2011); -- Comunicazione e fund raising: Umberta Lerner; -- Economia sociale: Lorenzo Pugliese; -- Giovani e volontariato: Iole Romano.

Composizione e prestazioni Totale

Donne

Uomini

< 40 anni

> 40 anni

Ruolo operativo

Ruolo culturale formativo

Ruolo di staff

Personale retribuito

67

36

31

51

16

55

5

7

Volontari

71

45

26

12

59

56

11

4

138

81

57

63

75

111

16

11

Totale

• ore/anno lavorate dal personale retribuito: 73.000; • ore/anno di volontariato offerte all’organizzazione: 23.400.

Retribuzioni

Ai responsabili fanno capo le attività e le funzioni indicate nei riquadri sottostanti.

A inizio 2010 la fondazione Casa della carità ha conseguito la certificazione UNI EN ISO 9001:2008.

Descrizione

Valore (€)

Retribuzioni e oneri dipendenti

1.147.328

Retribuzioni e oneri collaboratori

Collegio dei revisori

Consiglio di amministrazione

355.748

Borse Lavoro

4.250

Ticket mensa

5.887

Totale

1.513.213

Presidenza Coadiutore di presidenza

Salute e sicurezza

Direzione generale

• nessun infortunio sul lavoro; n. 1 nel raggiungere il posto di lavoro; • tasso di assenteismo dello 1,05%.

Segreteria di presidenza

Accoglienza  Ospitalità uomo  Ospitalità donna  Anziani  Appartamenti  Ascolto  Servizi diurni alla persona  Casa nido  Emergenze metropolitane  Progetti rom  Convenzione minori

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Lavoro e autonomia  Sportello lavoro  Progetti di inserimento  Rapporti con imprese e cooperative  Progetti di inclusione sociale

Salute  Ambulatorio medico  Ambulatorio psichiatrico  Comunità So-stare  Attività diurne  Progetti salute mentale

Cultura  Accademia  Coordinamento e sviluppo progetti  Progetti europei  Biblioteca del Confine  Tutela diritti e cittadinanza  Università e tirocini  Mondialità  Attività Casa della carità artistico-culturali  Souq

Progetti

Comunicazione  Ufficio stampa  Gestione sito  Immagine coordinata  Relazioni esterne  Fund raising

Bilancio sociale 2011

Formazione e motivazione del personale Economia sociale  Budget e controllo gestione  Amministrazione e bilancio  Risorse umane  Logistica  Manutenzione  Contrattualistica  Sistema gestione qualità  Informatica/ Privacy

Giovani e volontariato  Ospitalità gruppi  Incontri con giovani  Coordinamento volontariato

Formazione interna: • Nel 2011 il personale (retribuito e volontario) di tutte le diverse aree della Casa della carità ha partecipato al programma formativo che riguarda gli indicatori di qualità di una struttura di accoglienza, a partire da uno sguardo ampio sui parametri qualitativi delle realtà di assistenza e cura a livello mondiale, per una durata di circa 30 ore. La formazione, offerta in collaborazione con il dottore Benedetto Saraceno, si è svolta con una modalità interattiva, coinvolgendo i partecipanti nella riflessione a partire dalle procedure della Casa e da alcuni dati quantitativi emersi dalla ricerca interna effettuata in collaborazione con l'Istituto Mario Negri. • Le proposte culturali dell’Accademia della carità e del Centro Studi Souq sono sempre rivolte anche al personale della Casa, previo accordo con i responsabili di area e la direzione. Nel 2011 un numero con-

Casa della carità

Bilancio sociale 2011

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PARTE PRIMA IL PROFILO DELLA CASA DELLA CARITÀ

PARTE PRIMA IL PROFILO DELLA CASA DELLA CARITÀ

LA SINTESI ECONOMICA

sistente di operatori e volontari ha partecipato al corso “Leader della coesione sociale”. La medesima adesione si è verificata per il seminario promosso dal Centro Studi Souq in novembre con il professore Arthur Kleinman, antropologo medico. In linea con le modalità di conduzione delle attività, orientate alla formazione permanente e alla motivazione delle persone, rientra il programma sistematico di supervisione per gli educatori e i meeting periodici delle diverse équipe di educatori. Ogni équipe ha un incontro mensile con un supervisore esterno esperto e dal curriculum qualificato: équipe Ospitalità: dottore Giorgio Legnani; équipe So-Stare: dottoressa Giovanna Cantarella; équipe Diogene: dottore Marco Sarno. -- L'équipe Ospitalità, in collaborazione con gli esperti dell'area Attività di cura, inserisce un'ora al mese di formazione nell'ambito dell'incontro settimanale con lo scopo di approfondire alcuni temi che riguardano la gestione dei disagi fisici e psichici degli ospiti. -- L'équipe So-Stare nel 2011 ha iniziato lo studio collegiale del testo di Ugo Corino e Marcel Sassolas, Cura psichica e comunità terapeutica. Esperienze di supervisione, uno studio che riguarda la psicodinamica nel contesto di una comunità terapeutica. -- L’équipe Diogene è composta da 6 educatori, di cui 3 dislocati presso il servizio pubblico territoriale di Niguarda, da 1 psichiatra e da 1 coordinatore. Gli incontri avvengono settimanalmente allo scopo di redigere le cartelle cliniche delle persone prese in cura e definire le procedure e gli strumenti di intervento e collaborazione con l’azienda ospedaliera. -- Con cadenza mensile si riunisce anche équipe fund raising. Con la consulenza del professor Valerio Melandri si sono messe a punto le strategie di raccolta fondi e la strutturazione dell’ufficio fund raising. -- Sempre nell’ultimo anno si è strutturata l'équipe dello Spazio di Ascolto, composta per lo più dai volontari professionalizzati che ogni giorno effettuano i colloqui di primo contatto. Ogni settimana l’équipe dedica un'ora allo studio di una tematica di taglio giuridico, clinico, psicologico o sociale avvalendosi delle competenze dei consulenti interni allo staff della Casa della carità. Viene inoltre favorita la partecipazione dei singoli a convegni esterni che risultino di particolare interesse per l'acquisizione di nuove competenze nell'ambito del lavoro svolto. Spesso lo staff direttivo e i responsabili di area sono stati coinvolti come docenti in giornate di formazione presso università, istituzioni civili, istituti religiosi e gruppi locali anche fuori dalla Lombardia. Per quanto riguarda i volontari è prevista una costante attività di organizzazione, motivazione e formazione curata direttamente dall’associazione Volontari della Casa della carità (descritta nel paragrafo relativo al sistema), nata appositamente per queste attività; È stata infine attribuita all’area Educazione alla solidarietà la responsabilità di coordinare l’inserimento dei volontari nelle diverse attività e di monitorarne l’andamento operativo e la motivazione.

Formazione esterna: • Hanno valenza formativa anche le preparazioni di brevi interventi o vere e proprie relazioni, che spesso si richiedono di svolgere al personale, a favore di gruppi di giovani e adulti che vengono dall'esterno per visitare la Casa e approfondire alcune tematiche che riguardano la grave emarginazione e l'intervento sulla strada.

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CASA DELLA CARITÀ

BILANCIO SOCIALE 2011

Oneri delle attività Descrizione

Valore (€)

Spese attività

1.303.342

Spese funzionamento

989.019

Spese per il personale e assimilati

1.513.213

Ammortamenti

195.985

Oneri diversi di gestione

13.474

Oneri finanziari

57.170

Oneri straordinari

-

Imposte esercizio

13.976

Totale

4.086.179

Oneri per area organizzativa Area

Valore (€)

Accoglienza

2.317.881

Lavoro

152.925

Salute

555.545

Cultura e progetti

423.108

Comunicazione

165.303

Economia Sociale

408.564

Giovani e volontariato

62.853

Totale

4.086.179

Servizi erogati: quantità e costi Servizio

Quantità

Costo totale (€)

Costo unitario (€)

Ascolto

1.576 colloqui strutturati

28.290

17.95

Emergenze metropolitane

111.340 giorni-persona di assistenza nei campi

528.865

4.75

Ospitalità

48.582 giorni-persona di ospitalità

Docce e guardaroba

3.903 presenze

1.540.631

31.71

35.866

9.18

Tutela giuridica

528 persone seguite

59.745

113,15

Corso di italiano

315 presenze alle lezioni

1.300

4,12

Anziani

3.380 giorni-persona di presenza

134.967

39,93

Ambulatori e salute mentale

1.690 visite e sedute di terapia

Comunità So-stare

2.720 giorni-persona di ospitalità e terapia

81.479

48,21

177.346

65,20

Lavoro

176 percorsi di accompagnamento e inserimento

148.674

844,73

La tabella riporta gli indicatori più rilevanti inerenti ai servizi erogati. Essi sono rappresentativi di valori medi, rispetto alla complessità delle prestazioni erogate, a volte significativamente diverse per contesto e azioni richieste.

CASA DELLA CARITÀ

BILANCIO SOCIALE 2011

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PARTE PRIMA Il profilo dELLA Casa della carità

PARTE PRIMA Il profilo dELLA Casa della carità

Il sistema Casa della carità Provenienza e valore dei proventi

L'associazione Amici della Casa della carità organizza eventi e iniziative a favore della fondazione Casa della carità.

Descrizione

Valore (€)

CONVENZIONI Comune di Milano Prefettura di Milano Azienda ospedaliera Fatebenefratelli e Oftalmico

908.900 708.900 120.000 80.000

PROGETTI Comune di Milano UniCredit Foundation Altri

842.800 91.100 246.000 505.700

1.016.474 500.000 160.000 156.474 100.000 100.000

CONTRIBUTI Fondazione Cariplo Piano Maroni Soros Fondazione Vismara Fondazione Lambriana

Il Centro ambrosiano di solidarietà si occupa di prevenzione, cura e riabilitazione di persone affette da dipendenze e disagio psichico, oltre che di donne e di minori, italiani e stranieri, a rischio emarginazione.

L'associazione Identità plurali stimola e sostiene l'espressione artistica delle culture immigrate ed elabora progetti teatrali e musicali.

Impresa etica sociale è una cooperativa sociale di tipo B, che si occupa della realizzazione e manutenzione di bancali, piccola sartoria e stireria, avviando all'occupazione persone in condizione di disagio.

Lavoriamo è una cooperativa sociale di tipo B, attiva nei settori delle pulizie, tinteggiature di interni, piccole manutenzioni edili, consegne, traslochi e sgomberi.

DONAZIONI Aziende 5 per mille (stima 2011) 8 per mille Privati

639.334 100.000 90.000 50.000 399.334

Mr. Katering è una società di ristorazione a capitale privato, che gestisce il servizio mensa della Casa della carità ed è presente sul mercato offrendo servizi di catering.

ALTRI RICAVI Ricavi diversi

139.715 139.715

La fondazione Sasso di Maremma ha sede a Poggi del Sasso (Grosseto), promuove progetti di ospitalità sociale, iniziative di formazione, opportunità di crescita personale e spirituale, attività imprenditoriali agricole e di carattere ambientale.

Totale

3.547.223 L’associazione Una casa anche per te collabora strettamente con Casa della carità nella gestione della rete di appartamenti per la seconda accoglienza degli ospiti.

L’associazione Volontari della Casa della carità ha come obiettivi la gestione dell’inserimento dei volontari, di cui coordina la formazione e l’impegno nelle varie attività della Casa.

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Casa della carità

Bilancio sociale 2011

Casa della carità

Bilancio sociale 2011

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PARTE PRIMA Il profilo dELLA Casa della carità

PARTE PRIMA Il profilo dELLA Casa della carità

I nostri stakeholder

Diversi stakeholder contribuiscono a vario titolo a definire l’operato della Casa della carità e a collaborare per la realizzazione e il sostegno degli interventi. Il grafico di seguito riporta la loro suddivisione in 17 ambiti. Questa varietà si riflette, come ovvio, anche sulla diversificazione delle tipologie dei contatti, con una gamma che va dalla presenza quotidiana nella Casa della carità di alcuni volontari, alla relazione strutturata con i sostenitori dei progetti, ai rapporti via mail per informare sulle iniziative proposte durante l’anno. Un ulteriore spazio di confronto con parte degli stakeholder è costituito da alcuni incontri organizzati durante l’anno, la domenica pomeriggio, con lo scopo di affrontare i temi che vedono maggiormente coinvolta la Casa della carità. Infine le assemblee dei volontari, che si tengono tre volte l’anno, costituiscono un momento significativo di conoscenza e consultazione. Università Università Cattolica del Sacro cuore Università degli Studi di Milano Università degli Studi di Milano – Bicocca Politecnico di Milano Istituzioni Unione europea II Casa di Reclusione di Milano – Carcere di Bollate Prefettura di Milano Tribunale di Milano Questura di Milano Fondazioni Fondazione Cariplo Fondazione Caritas Ambrosiana Fundación Secretariado Gitano Open Society Institute Sofia Soros Foundation Romania Fondazione ISMU UniCredit Foundation Fondazione IEO (Istituto Europeo di Oncologia) Realtà profit Daikin Piazza del Lavoro RCS MediaGroup Toro Assicurazioni Sindacati Associazione BiblioLavoro onlus (Cisl) CGIL – Camera del lavoro metropolitano di Milano

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Casa della carità

Cittadinanza attiva 11 gruppi scout 7 gruppi scolastici 2 gruppi parrocchiali 10 oratori 4 associazioni Partecipanti gruppi di riflessione Mass media Corriere della sera – Milano La Repubblica – Milano Avvenire Tv 2000 Radio Popolare Telenova Telelombardia Redattore sociale Vita Associazioni di promozione sociale Associazione culturale Villa Pallavicini Fondazione ACLI Milanesi Fondazione Franco Verga Realtà del sistema CASA DELLA CARITà Associazione Amici della Casa della carità Associazione Identità plurali Associazione Una casa anche per te (U.Ca.P.Te) Associazione Volontari della Casa della carità Ce.A.S. – Centro ambrosiano di solidarietà Cooperativa Sociale Lavoriamo Fondazione Sasso di Maremma Mr. Katering S.a.s. Società Cooperativa Sociale I.E.S. S.p.A. – Impresa Etica Sociale Bilancio sociale 2011

Realtà del Terzo settore Archè Onlus Associazione Agenzia di solidarietà Agesol Onlus Associazione Avvocati per niente Associazione Bambini senza sbarre Associazione Centesimus Annus Associazione Città del Sole – Amici del Parco Trotter Onlus Associazione culturale La luna Nuova Associazione Il Girasole onlus Associazione Incontro e Presenza Associazione La Grangia di Monluè Associazione La Misericordia Associazione Sesta Opera San Fedele C.I.A.O. onlus Centro di solidarietà San Martino CESPI Consorzio Farsi Prossimo Consorzio Mestieri – agenzia di Milano Cooperativa COMIN Cooperativa Detto Fatto Cooperativa Il Bivacco Servizi Cooperativa La Cordata Cooperativa Novo Millennio Cooperativa sociale A&I Cooperativa Sociale Comunità del Giambellino Cooperativa sociale Comunità progetto Cooperativa Sociale Comunità progetto A.R.L. Cooperativa sociale Dike Cooperativa sociale Saman Lavoro Cooperativa sociale Tempo per l’infanzia CS&L Consorzio Sociale Fondazione Gaetano Bertini Malgarini Onlus Fondazione Oltre Fondazione San Carlo Onlus Fondazione Zancan Onlus Insieme nelle Terre di Mezzo Onlus Istituto Mario Negri La Strada società cooperativa sociale Rete “Un tetto per tutti” Realtà ecclesiali Diocesi di Milano Diocesi di Milano – Centro Documentazione Mondialità Provincia lombarda dell’Ordine dei Chierici regolari somaschi Parrocchia San Basilio Fondazione Culturale San Fedele

Casa della carità

Enti locali Comune di Milano Comune di Pioltello Provincia di Milano Regione Lombardia ASL Milano CPS (Centro psico sociale) SERT (Servizio per le tossicodipendenze) UEPE (Ufficio per l’esecuzione penale esterna) SPDC (Servizio psichiatrico diagnosi e cura) ALER (Azienda lombarda Edilizia Residenziale) UONPIA (Unità operative di neuropsichiatria dell’infanzia e dell’adolescenza) CELAV (Centro di Mediazione al Lavoro) INPS Ospedali Azienda Ospedaliera Fatebenefratelli e Oftalmico Azienda Ospedaliera Niguarda – Ca’ Granda Azienda Ospedaliera San Gerardo di Monza Donatori 516 donatori Risorse umane e volontari 67 dipendenti 71 volontari Agenzie di formazione LAMA Development & Cooperation Agency ESEM (Ente Scuola Edile Milanese) Istituti scolastici Centro di formazione professionale Galdus Conservatorio di Milano Direzione didattica statale G.B. Perasso Fondazione Luigi Clerici Istituto comprensivo di via Russo Istituto comprensivo di via Cesalpino Scuola elementare di via San Mamete Scuola elementare di via Feltre Scuola elementare di via Tommaso Pini Liceo Scientifico Statale Alessandro Volta

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PARTE PRIMA Il profilo dELLA Casa della carità

PARTE PRIMA Il profilo dELLA Casa della carità

PARTE SECONda Le attività La presenza nel territorio Il contributo all'inclusione sociale I percorsi verso l’autonomia L'attività di cura La dimensione culturale e formativa Le interazioni

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Casa della carità

Bilancio sociale 2011

Casa della carità

Bilancio sociale 2011

Sulla strada della musica, concerto al Conservatorio di Milano novembre 2011

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PARTE PARTESECONDA SECONDA le leattività attività

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PARTE PARTESECONDA SECONDA le leattività attività

LA Presenza nel territorio

Il padre di Lara La storia di una donna che alla Casa della carità ha trovato ascolto e consigli preziosi

Lo Spazio di ascolto, attivo tutti i giorni, così come la presenza nei campi rom, permettono alla Casa della carità di intercettare i fenomeni di emergenza e la fragilità metropolitana. Lo Spazio di ascolto è il luogo dove avviene l’incontro effettivo tra gli operatori della Casa e la persona che a loro si rivolge; cosicché, partendo dalla domanda espressa, è possibile individuare le necessità superando gli ostacoli spesso legati allo stato di emarginazione legale o sociale. Ascolto anche come strumento di lavoro: utilizzando la tecnica di counseling per ricondurre a un luogo unitario le storie di vita delle persone incontrate e poterle indirizzare ai diversi servizi che la Casa offre loro. Ogni anno vengono ascoltate più di mille persone. Questo consente di avere un ampio sguardo sulla realtà del disagio metropolitano e sulle diverse forme in cui esso si articola. Nei tre anni di seguito analizzati, la Casa della carità ha scelto di stare anche nei campi rom comunali di via Idro e di via Triboniano, ottenuti in gestione tramite gara d’appalto con il Comune di Milano e in un’area nata dalla collaborazione con il Comune di Pioltello e la Prefettura di Milano, mediante una convenzione per attuare il progetto Scuola e integrazione, approvato dal Ministero dell’Interno. Nel corso del 2011, la Casa della carità ha accompagnato la chiusura del campo di via Triboniano e i percorsi di fuoriuscita delle famiglie verso soluzioni abitative alternative o verso il rimpatrio assistito. La Casa della carità si trova spesso ad affrontare l’emergenza determinata dagli sgomberi degli insediamenti abusivi. A queste persone, che frequentemente hanno perso tutto, vengono offerti ospitalità e un percorso articolato verso un miglioramento delle loro condizioni di vita: dalle baracche, alla Casa della carità, al Villaggio solidale, all’appartamento.

Quando i servizi sociali di un paese dell'hinterland milanese l'hanno contattata perché l'anziano padre rischiava di essere sfrattato, Lara è rimasta scossa. I rapporti con il genitore erano cessati da tempo e ora si ritrovava in una situazione difficile, bisognosa di aiuto.

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Pur abitando a Milano, in una traversa di via Padova non molto distante dalla Casa della carità, Lara non era mai stata nella struttura di via Brambilla. Ne aveva solo sentito parlare, ma non sapendo che fare, è passata una mattina allo Spazio di ascolto. «Sono venuta semplicemente a chiedere consigli» ha spiegato alle volontarie che, dopo il primo colloquio conoscitivo, l'hanno messa in contatto con la responsabile del servizio. La signora Lara ha cominciato un paziente lavoro di collaborazione con i servizi sociali che stavano seguendo il padre. Così sono arrivate la richiesta d'invalidità, quella per un alloggio popolare e alcune proposte per delle soluzioni abitative alternative. «Sia con la signora sia con i colleghi assistenti sociali – ricorda la nostra operatrice – c'è stato un proficuo scambio di pareri, esperienze e conoscenze, con esiti positivi». A pochi giorni dalla data in cui avrebbe dovuto essere sfrattato, infatti, il padre ha ricevuto dal Comune una sistemazione in una casa popolare, non ha dovuto lasciare il suo paese e la figlia ha iniziato a sostenerlo pagandogli alcune piccole spese, come il conto della trattoria dove da anni ormai andava a pranzo.

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PARTE SECONDA le attività

PARTE SECONDA le attività

LA Presenza nel territorio Ascolto Bisogno e servizi prestati

Persone utenti

L’obiettivo del servizio è offrire uno spazio di ascolto per chiunque si rivolga alla Casa della carità, nonché di acquisire gli elementi utili a comprendere i suoi bisogni e a valutare le possibili risposte e l’eventuale ingresso nella Casa. Lo Spazio di ascolto, aperto cinque giorni alla settimana, al mattino, è curato da 10 volontari in compresenza che raccolgono i bisogni e le richieste delle persone. Due assistenti sociali supervisionano il loro lavoro e intervengono nelle situazioni più complesse. La rilevazione del bisogno manifestato e l’eventuale orientamento richiesto si articolano in diversi tipi di intervento: • accoglienza; • orientamento lavorativo; • assistenza legale; • servizi informativi sull’immigrazione e di orientamento ai servizi del territorio.

Le persone che si rivolgono allo Spazio di ascolto vi accedono in modo autonomo o su segnalazione di servizi. In questo caso dopo il colloquio vengono ripresi i contatti con il servizio segnalante per individuare un progetto il più possibile coordinato e condiviso. Per le persone segnalate da centri psicosociali o reparti di psichiatria viene inoltre fissato un appuntamento con le assistenti sociali e la psichiatra. Le persone che si rivolgono allo Spazio di ascolto sono per l’89% straniere. Nel 2011, tra le persone che si sono presentate, sono state registrate anche 27 coppie di adulti e 31 famiglie con minori. Rispetto agli anni precedenti nel corso del 2011 le richieste presentate allo Spazio di ascolto sono aumentate. In particolare, le voci che evidenziano un cambiamento marcato tra l’ultimo anno e i due precedenti sono le richieste anche di dichiarazioni di ospitalità e quelle di solo lavoro. Una situazione, quella descritta, in linea con gli effetti prodotti dalla crisi economica in atto e dalle migrazioni provenienti dai paesi arabi, in generale, e in particolare, dal Nord Africa, riconducibili al clima politico, economico e sociale derivante dalla cosiddetta “primavera araba”.

Attività

2011

2010

2009

Primi colloqui presso lo Spazio di ascolto

1.081

908

825

Colloqui di conoscenza per il Servizio docce

240

419

302

Colloqui di orientamento (con assistente sociale, psichiatra o medico)

157

196

167

Attività di orientamento a servizi della Casa

Segnalazioni Segnalate da

2011

2010

2009

180

107

59

Servizi del privato sociale

66

17

26

Servizi Caritas Ambrosiana/parrocchie

85

42

30

Forze dell’ordine/Questura/Prefettura

7

13

8

Centri di accoglienza

23

20

19

CPS/Ospedali

10

8

26

Altri servizi/Progetti Casa della carità

44

47

14 7

Servizi sociali Comune di Milano e altri servizi pubblici 98

122

238

Complessivamente nel 2011 il servizio di ascolto ha richiesto 4.000 ore.

Richieste presentate nei primi colloqui Richieste

2011

2010

2009

Richiesta di accoglienza

585

585

611

Richiesta di lavoro

390

95

58

Richiesta di accoglienza e lavoro

975

602

669

Richiesta anche di dichiarazione di ospitalità

519

244

94

75

93

62

2.544

1.619

1.494

Richiesta anche di consulenza (sociale, psicologica, medica, legale) Totale

Conoscenti

126

43

Autonomamente

215

182

Totale

756

479

Area geografica

2011

2010

2009

Italia

121

156

156

Paesi europei neocomunitari

110

174

Altri paesi dell’Est Europa

79

65

105

Balcani

17

19

20

Altri paesi europei

14

4

3

Nord Africa

282

336

99

Centro e sud Africa

329

386

294

Medio Oriente

52

38

36

Asia

37

101

55

Centro e Sudamerica

40

48

57

1.081

1.327

825

Totale

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Casa della carità

Bilancio sociale 2011

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Bilancio sociale 2011

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PARTE SECONDA le attività

PARTE SECONDA le attività

la Presenza nel territorio Emergenze metropolitane Attrattività, risultati e indicatori

Bisogno e servizi prestati

Lo Spazio di ascolto è in grado di accogliere tutte le richieste delle persone che vi si rivolgono nell’arco della medesima mattinata. I colloqui di orientamento (con le assistenti sociali, il medico o la psichiatra) e il rilascio delle dichiarazioni di ospitalità sono garantiti per tutti coloro che ne fanno richiesta con un’attesa di circa una settimana. Per quanto riguarda la capacità della Casa di rispondere alla richiesta di ospitalità, questa dipende dalle disponibilità dell’area Ospitalità. Nel 2011, 50 tra le persone accolte provengono da una valutazione dello Spazio di ascolto. L’orientamento lavorativo e legale viene garantito a tutti coloro che ne fanno richiesta e il servizio viene erogato con un’attesa massima di una settimana.

Casa della carità ha scelto fin dall’inizio, per mandato del cardinale Carlo Maria Martini, di abitare le periferie ed è quindi presente in diverse baraccopoli e campi di Milano.

Attività

Tempi di attesa / durata della prestazione

Colloqui presso lo Spazio di ascolto

3 ore max/1 ora

Colloqui di conoscenza per Servizio docce

1 ora max/1 ora

Colloqui di orientamento (con assistente sociale, psichiatra o medico)

una settimana/1 ora

Attività di orientamento a servizi della Casa

una settimana/1 ora

In particolare nel 2011 gli operatori della Casa della carità hanno lavorato: • nel campo comunale per famiglie rom di via Idro 62 (aggiudica con determina dirigenziale n° 36 del 30 gennaio 2008 – Settore acquisti). L’appalto per la gestione sociale ha la durata di tre anni, da febbraio 2008 a gennaio 2011, successivamente prorogato per tre volte bimestralmente e una per la durata di cinque mesi. • nel campo comunale di via Triboniano/Barzaghi (aggiudica con determina dirigenziale n° 555b del 17 dicembre 2008 – Settore acquisti). L’anno 2011 è stato caratterizzato dalla definitiva chiusura del campo avvenuta il 29 aprile. Il lavoro degli operatori si è quindi diversificato in due periodi ben precisi: da gennaio ad aprile si è lavorato per il reperimento di soluzioni abitative alternative, da aprile si è lavorato a domicilio con i nuclei familiari provenienti dal campo di via Triboniano, accompagnando le famiglie nell’inserimento sul territorio della nuova abitazione. • alla Casa della carità, dove sono stati accolti 4 nuclei familiari provenienti dagli sgomberi. Nei due campi vi è la presenza quotidiana di operatori sociali che lavorano su diversi livelli: • la vita dei campi con i diversi problemi che giornalmente possono sorgere e l’ascolto di quanto le persone in quel momento si sentono di confidare; • l’approccio a ogni nucleo familiare con particolare attenzione all’inserimento scolastico dei minori (dalla scuola materna fino all’adempimento della scuola dell’obbligo e per qualcuno anche la qualifica professionale in previsione di inserimenti lavorativi); • la cura del benessere delle persone (vaccinazioni, prevenzione e cura della salute), accompagnando le persone soprattutto nei primi contatti con le strutture sanitarie (ospedali e consultori); • la ricerca di occupazioni e, per chi desidera, la ricerca di soluzioni abitative che permettano di uscire dal campo; • l’accompagnamento all’ottenimento dei documenti (residenza, codice fiscale, tessera sanitaria, permesso di soggiorno) e l’accompagnamento delle persone che si rivolgono ai vari sportelli della pubblica amministrazione; • la rendicontazione delle diverse attività da inviare agli uffici competenti.

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Casa della carità

Bilancio sociale 2011

Casa della carità

Bilancio sociale 2011

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PARTE SECONDA le attività

Persone presenti • • •

PARTE SECONDA le attività

I principali risultati

via Idro: 25 famiglie per 140 persone, di cui 48 minori; via Triboniano: 105 famiglie per 502 persone, di cui 194 minori sono le persone che hanno abitato e lasciato il campo; Casa della carità: sono stati accolti da sgomberi o da campi abusivi, 4 famiglie e 3 donne adulte sole per un totale di 15 persone di cui 4 minori (uno dei quali invalido). 2 nuclei accolti negli anni precedenti si sono trasferiti negli appartamenti in autonomia e così anche le 3 donne sole hanno trovato una soluzione abitativa alternativa.

La chiusura del campo di via Triboniano Il 1 gennaio 2011 l’appalto per la gestione sociale del campo di via Triboniano è stato prorogato fino al 30 aprile 2011, giorno della definitiva chiusura del campo. Il percorso di accompagnamento di ogni nucleo familiare è stato caratterizzato da una serie di colloqui per tentare di evidenziare quale potesse essere il progetto di uscita dal campo. Contemporaneamente si sono verificate con Comune e Prefettura quali potessero essere le reali opportunità abitative e, con le famiglie, si sono percorsi tutti i canali possibili: dalla richiesta della casa popolare (tutte le famiglie avevano dal 2008 fatto regolare domanda di casa popolare ed erano in graduatoria), alla ricerca di case private sul libero mercato, alla valutazione della possibilità di acquisto con

Campo di via Idro I bambini, soprattutto della scuola primaria, frequentano con una certa regolarità la scuola, anche grazie al supporto delle attività di doposcuola nel pomeriggio. Per quanto riguarda le condizioni abitative, anche il 2011 ha segnato per il campo un periodo di grande incertezza dovuta, da un lato, a quanto previsto nel Piano Maroni, ovvero la decisione di trasformare l’area in un campo di sosta a rotazione, dall’altro, alla forte opposizione del quartiere alla realizzazione del medesimo. Nella realtà dei fatti il progetto è al momento inattuato e non si conosce quindi quale possa essere il futuro del campo di via Idro. Questa incertezza, unita a promesse di finanziamenti dal Comune per chi intendeva lasciare il campo, ha portato qualcuno ad aprire un mutuo per l'acquisto di un rustico da ristrutturare, altri a fare domanda per le case popolari. Una famiglia, infatti, ha ottenuto la casa popolare e un altro nucleo è stato inserito in un progetto di autonomia abitativa dell’associazione Una casa anche per te. Coloro che hanno ottenuto il mutuo, grazie al finanziamento del Piano Maroni, stanno ristrutturando lo stabile acquistato e sono sostenuti nella ricerca di un lavoro in loco così da rendere possibile il trasferimento. Va inoltre rilevato, che anche per quanto riguarda le possibilità occupazionali, la situazione è sempre più critica. La cooperativa Laci Buti, che promuove occasioni di inserimento lavorativo per chi vive nel campo, non dispone di offerte di lavoro. La raccolta del ferro, una delle attività più diffuse, è sempre più difficile. Gli operatori, in collaborazione con gli educatori del Celav, hanno effettuato diversi colloqui per i percorsi di borsa lavoro, ma non tutti hanno accettato le attività proposte.

mutuo trentennale, alla possibilità offerta dal Piano Maroni di scegliere il rientro assistito al Paese di origine. Sulla base del Piano Maroni, anche coloro che hanno scelto di rimanere in Italia hanno potuto usufruire di un sostegno economico all’affitto o al pagamento della rata del mutuo.

Campo di via Triboniano Il campo è stato chiuso. Un nutrito gruppo di famiglie ha scelto di rimanere a vivere in Italia e ha trovato soluzioni abitative diversificate così come descritto sopra.

Il lavoro di accompagnamento ha portato al seguente esito: • 1 famiglia ha acquistato casa; • 20 famiglie in casa ad affitto calmierato; • 18 famiglie in casa ad affitto privato; • 8 famiglie in casa popolare; • 49 famiglie rientrate in Romania; • 5 famiglie presso abitazioni di associazioni; • 4 famiglie non hanno usufruito del Piano Maroni. Successivamente al trasferimento negli appartamenti, gli operatori hanno seguito le famiglie che hanno scelto di rima-

In vacanza con i bambini Ogni estate la fondazione Casa della carità porta in vacanza al mare i bambini e ragazzi dei campi rom, grazie alla disponibilità di alcuni volontari ed educatori. Il soggiorno ha una durata di dieci giorni ed è organizzato in una casa messa a disposizione dall’oratorio don Bosco di Paderno Dugnano a Pomaia, in Toscana. Nel 2011 i ragazzi coinvolti sono stati 50.

nere in Italia e l’azione si è sviluppata nell’accompagnamento all’inserimento del nucleo sul territorio: conoscenza dei servizi, inserimento di tutti i bambini nelle scuole del quartiere (dalla scuola per l’infanzia alla scuola secondaria), buone relazioni con il vicinato, cambio di residenza e aggiornamento dei documenti.

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Casa della carità

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PARTE PARTESECONDA SECONDA le leattività attività

IL Contributo all'inclusione sociale Due équipe operano in sinergia nella struttura per rispondere in modo adeguato alla complessità delle situazioni che ci si trova ad affrontare. Una prima équipe è costituita dagli operatori che lavorano a stretto contatto con gli ospiti della Casa, mentre la seconda raggruppa coloro che sono coinvolti in interventi, che potremmo definire maggiormente specialistici (per esempio, i medici, gli psichiatri, chi effettua orientamento al lavoro). L’approccio adottato si basa su alcuni punti fondamentali: • multidisciplinarietà, garantita dalla presenza di più professionisti che operano nella stessa struttura e lavorano insieme; • metodologie flessibili, grazie a una strutturazione leggera che crea un ponte tra le esigenze dell’utente, la realtà che muta sempre più velocemente e il sistema organizzativo esterno, che fatica a riadattarsi al cambiamento; • ricomposizione dei servizi, con l’intento di uscire dalla strutturazione convenzionale dei servizi sul territorio basata sulle suddivisioni; • lavoro di rete con altre realtà territoriali con le quali vi è un’attiva collaborazione, soprattutto per quanto riguarda gli invii da e verso altri servizi; • residenza affettiva, cercando di costruire una dimensione accogliente, quasi familiare, nella quale le dinamiche affettive e di socializzazione spesso dimenticate vengono ricomposte al fine di restituire uno spazio, un ruolo, del tempo per la cura di sé.

34

Casa della carità

Bilancio sociale 2011

PARTE PARTESECONDA SECONDA le leattività attività

I cento anni di Pierina e la nuova casa di Giada In via Brambilla l'incontro tra due persone con età, storie ed esperienze diverse Nonna Pierina, 100 anni compiuti l’11 ottobre del 2011 con una gran festa alla Casa della carità nella quale ha ricevuto anche l’Ambrogino, emigrata a Milano dalla Puglia nel lontano 1939, non ci ha pensato più di tanto. La famiglia di Giada cerca una casa? «Gliela vendo io», ha subito accettato Pierina, incurante del fatto che Giada e la sua famiglia – mamma, papà, due figli – fossero dei rom che dopo un lungo percorso di uscita dai campi, bambini a scuola, lavoro fisso, in una parola integrazione riuscita, cercavano da anni di comprare una casa scontrandosi ogni volta col solito «Siamo spiacenti». Nonna Pierina, ex sarta, ex cuoca, non ha avuto esitazioni: «Mi ricordo bene – ha spiegato - cosa ha significato per me essere una emigrante e quando don Massimo Mapelli della Casa della carità mi ha detto che quella famiglia cercava una casa non ho avuto dubbi e ho deciso di venderla a loro». E così, finalmente, mamma Giada, suo marito e i due figli che frequentano le elementari e studiano violino al Conservatorio, hanno potuto realizzare il sogno di una casa tutta per loro. «La miglior dimostrazione – dice don Massimo - del loro desiderio di stabilità e di un futuro a Milano anche per i loro figli».

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Bilancio sociale 2011

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PARTE SECONDA le attività

PARTE SECONDA le attività

IL Contributo all'inclusione sociale Ospitalità Bisogno e servizi prestati

Nel 2011 sono state dimesse 77 persone, delle quali il 65% uomini; l’ospitalità è durata in media 9,5 mesi 12,6 mesi: per gli uomini e 6,2 per le donne. Va rilevato che alcune situazioni si risolvono con una permanenza molto breve, come nel caso delle assistenti familiari che perdono il lavoro. Gli uomini molto giovani così come gli anziani richiedono percorsi di avvio all’autonomia decisamente più lunghi e complessi.

Questo servizio ha come obiettivo ospitare le persone in difficoltà, offrendo loro un luogo di vita, di relazioni positive, accompagnandole in un progetto personalizzato di recupero e di autonomia. Un piano è dedicato all’ospitalità degli uomini, con stanze da sei posti letto e un bagno ogni due stanze, un piano è per le donne con stanze da tre posti letto e un bagno ogni due stanze.

Dimessi Attività

n. prestazioni 2011

n. prestazioni 2010

n. prestazioni 2009

135

151

142

48.582

47.692

43.200

4.950

5.370

6.500

Accompagnamenti servizi

183

193

235

Orientamento lavoro e ricerca

273

227

300

Relazioni scritte

60

65

73

Riunioni di équipe

52

52

52

Persone accolte Giornate ospitalità erogate Colloqui personali

Numero dimessi Giorni di ospitalità dei dimessi Presenza media

Servizio

Persone utenti La Casa della carità accoglie le persone senza richiedere alcun requisito particolare: essa offre la possibilità a ogni persona di entrare e trovare qualcuno a cui porre le proprie domande e capire come orientarsi per individuare le risposte possibili. Inoltre, le varie attività sul territorio (pensiamo al progetto Diogene o al lavoro nei campi rom) consentono di avvicinare anche le realtà che difficilmente entrerebbero autonomamente in contatto con l’organizzazione. È quindi difficile identificare un unico profilo di ospite, possiamo però dire che nel 2011 si tratta prevalentemente di uomini, stranieri e giovani, con meno di 30 anni.

Età

36

50

27

77

8.409

2.362

10.771

162

95

257

Numero contatti

Centro psicosociale

106

Centro di consultazione etnopsichiatrica

525

Pronto intervento

205

Ufficio asilo

130

Ufficio adulti in difficoltà

175

Infine, sono stati individuati alcuni indicatori di qualità rispetto al lavoro svolto nell’ambito dell’ospitalità. Indicatori di qualità

Provenienza

Totale

Nel corso del 2011 i nuovi ingressi in accoglienza sono stati complessivamente 79, tra queste 50 accolti per valutazione dello Spazio di ascolto, 7 in situazioni di emergenza, 3 perché inseriti in progetti o convenzioni che prevedevano un periodo di accoglienza (Diogene, Hope, Unità multidisciplinare, carcere). 14 sono stati gli ex ospiti riaccolti. La rete con i servizi del territorio ha una valenza fondamentale nel lavoro educativo. A volte gli ospiti sono segnalati o inviati direttamente dai servizi del territorio, altre volte il periodo di accoglienza si prefigge di facilitare il contatto tra la persona e i servizi affinché tale rapporto possa proseguire anche una volta ultimata l’accoglienza.

Questa diminuzione, rispetto alle 25.532 ore del 2010, è dovuta alla mancanza di un operatore per gli ultimi due mesi dell’anno. Oltre all’ospitalità, alle persone accolte vengono offerte diverse attività ricreative. Tra queste, nel 2011 sono state previste 6 ore di allenamento alla settimana della squadra di calcio, sono stati organizzati vari tornei, cineforum e alcuni laboratori ludico-ricreativi con le ospiti donne.

Uomini

Donne

Totale

96

39

135

Sesso

Donne

Attrattività, risultati e indicatori

Complessivamente nel 2011 il servizio ha richiesto 25.202 ore.

Descrizione tipologia

Uomini

Valore assoluto

Attivazione servizi

115

Obiettivi raggiunti dai progetti educativi individuali

290

Italiani

Stranieri

Italiane

Straniere

Italiani

Stranieri

Progetti educativi individuali attivati

125

18

78

9

30

27

108

Inserimenti lavorativi o borse lavoro

32

Uomini

Donne

<30 anni

41

<30 anni

8

Da 30 a 39

24

Da 30 a 39

18

Da 40 a 49

20

Da 40 a 49

9

> 50 anni

11

> 50 anni

4

Casa della carità

Bilancio sociale 2011

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PARTE SECONDA le attività

PARTE SECONDA le attività

IL Contributo all'inclusione sociale Servizi alla persona Bisogno e servizi prestati

Un ultimo indicatore riguarda le destinazioni all’uscita. Modalità di uscita

Uomini

Donne

Soluzione abitativa

17

7

Soluzione autonoma sconosciuta

7

2

Comunità per richiedenti asilo

5

2

Rimpatrio

3

4

Carcere

1

0

Emigrato verso altro paese

1

0

Allontanamento

1

0

Altre strutture di accoglienza

13

5

Impiego nel lavoro di cura

0

5

Ricovero in ospedale

2

0

Ritorno in strada

0

1

Rientro in famiglia

0

1

Campioni in sette mosse Il mister ripercorre la vittoriosa cavalcata della squadra di calcio della Casa della carità nella XIV edizione del Torneo delle associazioni, dei centri sociali e delle comunità straniere organizzato da Olinda. L’allenatore della squadra, un operatore dell’Ospitalità della Casa della carità, racconta: «La strada per alzare la coppa è stata

La Casa della carità offre alcuni servizi che costituiscono una forma di accoglienza minima, ma che dona dignità anche a quanti non possono o non chiedono di essere ospitati: il Servizio docce e il Servizio guardaroba. Tali prestazioni vengono garantite a chiunque ne faccia richiesta e, per quanto riguarda il Servizio docce, l’apertura è prevista 2 giorni a settimana per 11 mesi all’anno.

Persone utenti Le persone che usufruiscono del Servizio docce e del Servizio guardaroba sono senza dimora e prive dei requisiti per accedere ai servizi del Comune. Per quanto riguarda l’attività del guardaroba, il servizio è aperto due giorni a settimana, il martedì e il giovedì, durante il Servizio docce, per gli utenti esterni che hanno fatto richiesta durante i colloqui presso lo Spazio di ascolto e, ovviamente, per gli ospiti della Casa. Attività

Numero prestazioni /anno

Docce

2.863

Guardaroba durante il Servizio docce

600

Guardaroba al di fuori servizio docce

440

Totale

3.903

lunga sette partite. Un percorso condiviso anche con gli altri educatori oltre che con i giovani ospiti, africani, maghrebini, sudamericani, italiani, rumeni, asiatici, che hanno giocato e vinto il torneo. Una bella esperienza per tutti.

Complessivamente nel 2011 le attività dei servizi alla persona hanno richiesto 1.100 ore.

Alla prima partita ci presentammo con 35 giocatori, tutti volevano scendere in campo, anche quelli che non sanno cosa sia il calcio. Cercai di accontentarli e arrivai a schierarne 34, ma solo perché il trentacinquesimo non volle più entrare. Mi disse che si era reso conto che stavo impazzendo nel gestire tutti quei cambi ed ebbe pietà di me. Proprio a causa di quella girandola di sostituzioni, la prima partita si chiuse con quella che è rimasta l'unica sconfitta del torneo, 4-3 il risultato finale per gli avversari dell'Aksu Spor.

Attrattività, risultati e indicatori Nel 2011 il Servizio docce e guardaroba ha offerto un totale di 3.903 prestazioni rispetto alle 3.460 del 2010 e alle 3.629 del 2009.

In settimana i ragazzi capirono da soli che così non si poteva continuare tanto che alcuni fecero spontaneamente un passo indietro. Arrivammo al secondo match contro il Comitato inquilini Molise-Calvairate in 25 e lo vincemmo 4-0. La terza partita del girone la giocammo sotto una pioggia battente e ciò contribuì a ridurre ancora il numero dei nostri. Si presentarono in 15, vincemmo 1-0 contro Boccaccio. Lì si formò il gruppo e la squadra sbocciò. Gli ottavi di finale, contro Baraonda, li superammo solo ai calci di rigore dopo l'1-1 dei tempi regolamentari. Una gara ostica, scorbutica, difficile. Loro si portarono dietro tanti sostenitori, noi soffrimmo un po' questa cosa. I quarti di finale vinti 3-2 furono la partita più bella e sofferta, quella della svolta, quando capimmo di essere forti perché l'avversario, Brigata Dax, era veramente tosto, forse troppo. Infatti fu una gara molto nervosa con interventi durissimi e qualche rissa, ma i ragazzi sentivano di essere migliori e capirono che bastava giocare a pallone senza rispondere alle provocazioni. In semifinale ritrovammo Boccaccio, già incontrato nel girone. Partita affrontata con maturità e determinazione. Avanti 1-0, fummo raggiunti un po' casualmente, poi nel finale riuscimmo a segnare il 2-1 che ci proiettò in finale. Il pomeriggio di domenica 2 luglio un pezzo della Casa della carità si trasferì al campo dell'ex Paolo Pini per la finalissima contro Sboccorosso. Bello, tutto molto bello. Oltre agli educatori e ai vari dipendenti della Casa della carità c'erano anche molti altri ospiti della nostra struttura. Eravamo forse un centinaio. C'era tensione, ma non nervosismo. Eravamo coscienti dei nostri mezzi e nutrivamo molto rispetto per i nostri avversari. Ho ancora impressa nella mente l'esultanza per il 2-1 finale con tutti quanti noi che corriamo in fondo al campo per raggiungere l'autore del gol vittoria. Poi solo festa, tutti a ballare sulle note del Waka Waka al momento della premiazione, con la coppa al cielo».

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Casa della carità

Bilancio sociale 2011

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PARTE SECONDA le attività

PARTE SECONDA le attività

IL Contributo all'inclusione sociale Casa nido Bisogno e servizi prestati

Persone utenti

Nella Casa della carità alcuni piccoli appartamenti sono messi a disposizione di mamme con bambini, in situazione di precarietà socio-economica o in fase di dimissione da ambiti comunitari o da centri di accoglienza per stranieri. Si tratta di alloggi per l’autonomia atti a offrire un contesto abitativo, a dimensione familiare, dove la madre abbia la possibilità di sperimentare le proprie risorse personali e capacità professionali usufruendo di un affiancamento educativo al reinserimento sociale e all’acquisizione di una migliore autonomia. Al momento della segnalazione viene richiesta una relazione scritta del servizio inviante, con cenni di elementi conoscitivi della famiglia, del percorso pregresso e delle motivazioni dell’accoglienza. Nel 2011 le segnalazioni sono state 10.

Gli ospiti di Casa nido nel 2011 sono stati complessivamente 33, provenienti da 8 paesi diversi.

Segnalato da

2011

2010

2009

Cpa Sammartini

-

1

3

Associazioni

1

4

1

Servizio sociale di zona

5

2

1

Servizio sociale di altri comuni

-

2

1

Prefettura

4

1

-

Altro

-

1

-

Paese di provenienza Afghanistan

2011

2010

2009

33

30

18

3.085

3.373

3.457

Colloqui personali

224

280

168

Accompagnamenti servizi

160

140

84

30

70

42

390

560

336

Colloqui psicologici

7

6

8

Follow up e consulenza alle famiglie uscite da Casa nido

4

5

2

26

26

26

8

10

10

Persone accolte Giornate ospitalità prestate

Orientamento lavoro e ricerca Sostegno genitorialità

Riunioni di équipe Relazioni scritte

10

Composizione

Numero

Bambini

19

Bosnia

6

Donne

10

Congo

2

Uomini

4 di cui 1 adulto

Italia

2

Totale complessivo

Mauritius

5

Perù

2

Tunisia

2

Ucraina

4

33

Attrattività, risultati e indicatori

I criteri di accesso al servizio prevedono che la mamma abbia una minima autosufficienza economica e un’autonomia di base relativa all’area della gestione della vita quotidiana e dei figli, non devono essere presenti problematiche di dipendenza da sostanze e preferibilmente alcuna diagnosi di patologia psichiatrica. Rispetto agli anni precedenti, nel 2011 Casa nido ha sviluppato un servizio di accoglienza, per 3 nuclei familiari, in convenzione con il Comune di Milano. è garantita la presenza educativa quotidiana per tutti i giorni della settimana, durante il giorno. Alle madri ospitate viene inoltre offerto il supporto di alcuni professionisti già presenti nella Casa della carità: assistente sociale, esperto di tutela legale, psichiatra, medico, pediatra e infermiera dell’ambulatorio medico. Attività

Numero

Anche per gli ospiti di Casa nido il riferimento alla rete dei servizi sul territorio riveste particolare importanza, soprattutto in vista di un’autonomia futura. Nel corso del 2011 sono stati intrattenuti rapporti con 69 servizi. In particolare si è lavorato con i servizi sociali, alcune associazioni del territorio, la cooperativa A&I per gli inserimenti lavorativi, le scuole e gli asili nido della zona. La novità del 2011 è stata quella di aver instaurato nel medesimo servizio una convenzione con alcune istituzioni quali il Comune e la Prefettura di Milano. Nel 2011 si sono concluse 7 accoglienze e le uscite hanno previsto: 3 accoglienze in appartamento gestite nell’ambito del progetto Sprar, 1 rimpatrio, 1 inserimento in un appartamento Aler, 1 inserimento in appartamento privato e 1 trasferimento presso un’associazione del territorio. In media la permanenza in Casa nido è di 12 mesi. La permanenza è molto variabile e spazia da un minino di 4 giorni a un massimo di 297. Questo dato dipende in buona parte dagli accordi previsti con l’ente inviante, che variano notevolmente a seconda che si tratti di istituzioni comunali, di servizi sociali o di associazioni del privato sociale. Nonostante il numero di giornate di ospitalità e delle altre attività fornite sia diminuito rispetto agli anni precedenti, la Casa della carità ha accolto più persone ma con tempi di permanenza molto differenti. Anche per Casa nido, sono stati identificati degli indicatori di qualità del lavoro svolto con le persone.

Indicatori di qualità

Numero

Progetti educativi attivati

6

Borse lavoro attivate o contratti di lavoro trovati

2

Inserimenti scolastici

9

Soluzioni abitative trovate

3

Complessivamente, nel 2011 il servizio di Casa nido ha richiesto 1.672 ore.

40

Casa della carità

Bilancio sociale 2011

Casa della carità

Bilancio sociale 2011

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PARTE SECONDA le attività

PARTE SECONDA le attività

IL Contributo all'inclusione sociale Tutela giuridica Nel 2011 su 70 richieste di accoglienza (di cui molte in concomitanza con sfratti esecutivi) Casa nido è stata in grado di soddisfarne 8. Nel 2009, anno in cui il servizio è stato convenzionato con il Comune di Milano, su 10 richieste di accoglienza ne erano state soddisfatte 5. Durante l’ultimo anno, come testimoniato dalla tabella relativa alla composizione dei nuclei familiari, Casa nido ha accolto un intero nucleo familiare (entrambi i genitori con figli) a testimonianza di un lavoro volto a favorire l’unione e la stabilità dei nuclei familiari. Si può inoltre rilevare un buon radicamento sul territorio e un rilevante incremento sia delle richieste di accoglienza sia degli inserimenti, nonostante il servizio Casa nido non sia in grado di venire incontro alle richieste di accoglienza in costante aumento. Il lavoro di rete e le relazioni con gli altri servizi del territorio sono di anno in anno più strutturati, come testimoniato dall’incremento del numero dei rapporti intrattenuti. Il cambiamento nella relazione con le istituzioni, che ha portato a sviluppare una convenzione con il Comune di Milano, ha rappresentato senza dubbio un cambiamento sia in termini di attività fornite alle persone, sia per quanto riguarda i tempi di permanenza.

Bisogno e servizi prestati Nel corso dell’anno 2011 si è consolidata l’opera svolta direttamente nei confronti degli utenti. I casi trattati si sono contraddistinti per la complessità delle problematiche giuridiche affrontate, che hanno richiesto numerose e approfondite ricerche dottrinali e giurisprudenziali al fine di fornire un’adeguata risoluzione ai quesiti sottoposti. L’attività di consulenza/formazione/trasferimento del know-how agli operatori impegnati in altre aree di attività sono in costante aumento. Emblematica in questo senso la collaborazione con il servizio sperimentale Diritti e Rovesci (vedi paragrafo dedicato) che da un lato ha visto l’istruttoria di numerosi casi e dall’altro l’approfondimento di temi di grande rilievo quali il diritto alla casa, alla salute e al lavoro. Inoltre, l’attività di back office è stata implementata al fine di mantenere memoria dei casi affrontati e rendere tali informazioni patrimonio fruibile da parte del servizio tutela giuridica. Nel dettaglio le attività svolte sono riportate nella tavola seguente. 2011 Richiesta/orientamento

Colloqui

Contatti esterni

Colloqui

Contatti esterni

Istanze ex Art. 31, comma 3

12

4

14

4

Coesione familiare

30

15

39

11

8

2

4

-

Ricongiungimento familiare tra extracomunitari

33

16

29

13

Comunitari

70

30

61

23

6

4

9

4

Ricongiungimento familiare con italiani

Separazione personale/affidamento figli Violenza domestica

4

2

3

2

140

92

124

89

1

1

9

3

Richiesta cittadinanza italiana

16

2

19

5

Minori

30

15

10

2

Ricorsi per rigetto permessi di soggiorno/espulsioni

10

8

12

9

Procedimenti penali

21

15

19

12

Sanatoria

40

25

67

45

Decreto flussi

10

6

16

8

9

9

4

4

Rinnovo/rilascio permessi/carte di soggiorno Rateizzazione multe

Richiesta permesso motivi umanitari Richiesta di asilo

42

Casa della carità

Bilancio sociale 2011

2010

170

80

-

-

Sfratti

10

5

-

-

Totale

620

331

439

234

Casa della carità

Bilancio sociale 2011

43


PARTE SECONDA le attività

PARTE SECONDA le attività

Attrattività, risultati e indicatori

Rispetto all’anno precedente, nel corso del 2011 il servizio di tutela giuridica ha seguito due nuovi tipi richieste. Si tratta, infatti, delle 170 domande pervenute da parte dei richiedenti asilo e dei 10 casi di sfratto indicati nella tabella di riferimento. Per quanto concerne la prima delle due voci in analisi, il dato è legato alle ondate migratorie seguite alla cosiddetta “primavera araba” e, in particolare, alle sommosse che hanno coinvolto il Nord Africa a partire dall’inizio dell’anno. Per quanto riguarda invece gli sfratti, la situazione descritta rientra nella complessità economica e sociale, determinata dalla crisi in atto. In linea con gli altri servizi della Fondazione, anche questa attività rappresenta un osservatorio, dal quale è possibile intercettare, leggere e restituire un’analisi degli effetti messi in atto dai processi economici globali e dai cambiamenti geopolitici che ne conseguono.

Il primo appuntamento per coloro che ne fanno richiesta è fissato entro una settimana dal ricevimento della richiesta. Gli utenti accedono al servizio di orientamento legale previo vaglio effettuato dagli operatori dello Spazio di ascolto e delle aree di intervento della Fondazione in accordo con i consulenti legali. La definizione delle questioni legali presentate all’ufficio può essere raggiunta: • in un unico risolutivo colloquio di orientamento legale; • in più incontri con l’utente, previo contatto con enti esterni – Prefettura, Questura, Amministrazione Comunale, ASL – al fine di delineare le controversie insorte e indicare l’iter da seguire e la documentazione necessaria per concludere i procedimenti in essere; • attraverso l’accompagnamento degli utenti presso gli uffici della Questura, della Prefettura o del Comune dopo uno o più incontri con gli stessi allo scopo di delineare la situazione giuridico-legale nell’ambito della quale si opera e l’iter procedimentale che occorrerà seguire per giungere a una risoluzione condivisa con la Pubblica Amministrazione coinvolta.

Persone utenti Le persone seguite nel 2011 sono state 528, di cui il 13,5% comunitari e l’86,5% extracomunitari; circa un settimo sono stati nuclei familiari pari al 13% del totale. Nel triennio in esame il numero delle persone seguite è in costante aumento. Le persone seguite nel 2010 sono state 361, di cui il 17% comunitari e l’83% extra-comunitari; circa un quarto sono stati nuclei familiari con una percentuale del 21% sul totale. Le persone seguite nel 2009 sono state 386, di cui metà comunitarie e metà extra-comunitarie; un quarto sono stati i nuclei familiari. 2011 Tipologia Nucleo familiare Adulto Minore

Totale 82 498 30

Donne 165 2

Uomini

Totale

Donne

Uomini

333 28

78 357 4

138 1

219 3

Donne

Uomini

Totale

Donne

2010

Orientamento legale presso l’ufficio

790

605

Accompagnamenti (rinnovi/motivi umanitari/richiedenti asilo/sanatoria/decreto flussi)

520

240

L’attività viene svolta in collaborazione con l’Ufficio anagrafe e la ASL del territorio, la Questura, la Prefettura e l’associazione Avvocati per niente.

Uomini

70

33

37

61

28

33

Est Europa (extra UE)

55

50

5

64

41

23

Nord Africa

215

51

164

107

29

78

Altri paesi africani

185

57

128

59

21

38

56

30

26

93

42

51

Cina

2

-

2

5

2

3

Filippine

5

4

1

22

10

12

Sri Lanka

10

5

5

24

6

18

Pakistan

7

-

7

2

1

1

Iran

5

-

5

2

1

1

Siria

10

3

7

-

-

-

Casa della carità

2011

2010

Comunitari

Sudamerica

44

Totale

Servizio erogato

2010

2011 Provenienza

Bilancio sociale 2011

Casa della carità

Bilancio sociale 2011

45


PARTE SECONDA le attività

PARTE SECONDA le attività

Il Contributo all'inclusione sociale Inserimento scolastico Bisogno e servizi prestati I progetti relativi ai minori accolti alla Casa della carità e ai ragazzi stranieri della zona (es. progetto IntegrAzioni), hanno come obiettivo quello di favorire l’inclusione sociale a partire dal loro inserimento scolastico, sostenendo il successo formativo attraverso interventi specifici come il sostegno didattico, laboratori di L2 (insegnamento della lingua italiana a stranieri), doposcuola. Gli interventi a favore dei ragazzi non possono prescindere dalla collaborazione (laddove è possibile) con la famiglia e/o con i servizi che li hanno in carico. Per questo motivo, sono attivi interventi volti a sostenere i genitori sia nel loro ruolo educativo, sia nelle difficoltà di integrazione che possono incontrare. Ragazzi coinvolti

2011

2010

2009 70

Ragazzi rom

70

50

Ragazzi stranieri della zona

230

126

Nell’ultimo triennio, la Casa della carità ha rivolto i propri progetti a un numero sempre maggiore di minori, adeguandosi alle crescenti esigenze delle molteplici nazionalità presenti sul territorio; si è passati infatti da 126 persone nel 2010 a un numero quasi doppio nel 2011.

Attività svolte

46

Ragazzi coinvolti

Attività svolte

Scuole interessate

Ragazzi rom

• • • • • • •

Inserimento scolastico; doposcuola; sostegno didattico; laboratori L2; psicomotricità; aspetti sanitari; servizio di counseling psicologico e orientamento (per i minori e giovani inseriti al CTP); • accompagnamento e mediazione socio-culturale; • assistenza legale e/o sociale.

• CTP di via Russo; • scuola media “Trevisani- Scaetta” di via Cesalpino; • scuola elementare “Martiri di Gorla” via Cesalpino; • scuola elementare di via San Mamete; • scuola elementare di via Feltre; • scuola elementare di via Pini.

Minori stranieri della zona

• • • • • •

• CTP di via Russo; • scuola media “Trevisani- Scaetta” di via Cesalpino; • scuola elementare “Martiri di Gorla” via Cesalpino; • scuola elementare di via San Mamete.

Doposcuola; sostegno didattico; laboratori L2; laboratori interculturali; psicomotricità; servizio di counseling psicologico e orientamento (per i minori e giovani inseriti al CTP); • accompagnamento e mediazione socio-culturale; • assistenza legale e/o sociale.

Casa della carità

Bilancio sociale 2011

I minori seguiti dal progetto provengono da tutto il mondo. Nel dettaglio, vi sono alcuni paesi che ricorrono più frequentemente fra i beneficiari degli interventi della Casa della carità: • fra i paesi dell’Est Europa: Romania, Ucraina, Moldavia, Albania, Croazia; • fra i paesi sudamericani: Perù, Ecuador, Argentina, Salvador; • fra i paesi asiatici: Cina, Filippine, Bangladesh, Afghanistan; • fra i paesi africani: Egitto, Marocco, Ghana, Camerun, Mali.

Attrattività e risultati Per ottenere un riscontro qualitativo sul livello di gradimento/soddisfazione delle attività proposte, è stato elaborato un questionario da proporre ai docenti coinvolti e successivamente ne sono stati analizzati i contenuti. Dai risultati, si è riscontrato che i diversi interventi educativi hanno ottenuto giudizi positivi e apprezzamento da tutto il personale didattico. Oltre ai questionari, come ogni anno, per valutare i risultati ci si basa soprattutto su: • pagelle e frequenza scolastica. La maggior parte dei minori e dei ragazzi seguiti ha raggiunto gli obiettivi previsti; • rapporti di collaborazione con le scuole e altri enti territoriali. Gli operatori hanno collaborato in maniera proficua sia con gli istituti scolastici (scuole, asili, Centri territoriali permanenti), sia con i consultori pediatrici, ASL e le UONPIA (unità operative di neuropsichiatria dell’infanzia e dell’adolescenza).

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PARTE SECONDA le attività

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PARTE SECONDA le attività

A lezione di italiano in Biblioteca del Confine dicembre 2011 Casa della carità

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PARTE SECONDA le attività

il Contributo all'inclusione sociale

il Contributo all'inclusione sociale

Corso di italiano

Anziani

Bisogno e servizi prestati

Bisogno e servizi prestati

Tramite il corso di italiano, gli stranieri ospiti della Casa della carità hanno la possibilità di conseguire una conoscenza di base della lingua italiana. Quest’ultima è una precondizione fondamentale nel reinserimento lavorativo e sociale delle persone. Le modalità didattiche si articolano attraverso esercizi di dialogo e di arricchimento del vocabolario di base. L’insegnamento avviene in maniera personalizzata, con un tutor ogni 1-2 allievi.

L’intervento che la Casa della carità ha promosso nei confronti delle persone anziane a partire dall’ottobre 2005 si pone questi obiettivi: • supportare l’autonomia delle persone anziane, con reti familiari deboli o assenti, e offrire ambiti di incontro e relazionalità per contrastare situazioni di isolamento, chiusura e vissuti di inutilità; • prolungare la domiciliarità di persone anziane e fragili attraverso la promozione di progetti di supporto pratico e relazionale individualizzati, coordinati e condivisi con la rete dei servizi comunali e del privato sociale; • offrire ai familiari di anziani con ampie aree di fragilità un luogo protetto dove trascorrere la giornata, realizzando un intervento di solidarietà sociale nei confronti dei familiari che devono farsi carico dell’assistenza di anziani con problematiche mentali.

Nel 2011 sono stati effettuati dai volontari 2 tipi di corsi di Italiano rivolti a diverse utenze legate alla Casa della carità: • ospiti interni; • allievi del corso di assistenza familiare per malati terminali (programma di collaborazione tra Istituto Europeo Oncologico e Casa della carità); Le lezioni sono state a cadenza settimanale e della durata di due ore per gli ospiti interni e gli allievi del corso di assistenza familiare, tutti i giorni dal lunedì al venerdì. I corsi di italiano sono gestiti da volontari, in particolare, il corso di Italiano serale per gli ospiti occupa 16 volontari in tutto, mentre 5 conducono il corso di italiano per gli allievi IEO.

Persone utenti Nel corso del 2011 hanno partecipato ai corsi 29 persone, delle quali 20 erano ospiti della Casa, 9 allievi del corso di assistente. Per quanto riguarda le nazionalità dei partecipanti, la maggior parte (22 ospiti) erano africani provenienti da Costa D’Avorio, Egitto, Eritrea, Gambia, Kenya, Marocco, Mauritania, Nigeria, Somalia, Sudan, 9 corsisti erano sudamericani del Perù e dell’Ecuador e 4 ospiti asiatici, in particolare, provenienti da Giordania, Iraq, Afghanistan e Sri Lanka.

Attrattività e risultati • Frequenza media di: -- 10 allievi a lezione, nel corso per gli ospiti; -- 9 allievi a lezione, nel caso dei corsisti dello IEO; • per gli ospiti, netto miglioramento nell’apprendimento delle nozioni di base e delle diverse forme comunicative sia nelle situazioni di vita quotidiana sia nelle situazioni lavorative; • per gli studenti IEO, perfezionamento della lingua italiana appresa “a orecchio” vivendo in Italia per lavoro (per lo più come assistenti familiari) e correzione dei prestiti dallo spagnolo; • innalzamento del livello di attivazione, nei confronti di una maggiore partecipazione a programmi formativi e a corsi di specializzazione, comprovato da un aumento delle iscrizioni ad altri corsi (soprattutto per gli ospiti).

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La Casa della carità offre uno spazio di ospitalità e socializzazione presso la sua struttura per due giorni alla settimana (mercoledì e venerdì) dalle 10.30 alle 16.30, per tutto l’anno solare, compreso il periodo estivo. L’iniziativa prevede per le persone con ridotta mobilità l’accompagnamento a domicilio e offre attività d’intrattenimento, pasti, laboratori di musicoterapia, iniziative culturali, gite, attività di mediazione con le istituzioni (ASL, strutture ospedaliere). Sono inoltre previsti un supporto psicologico a richiesta, individuale e ai familiari e interventi di consulenza sanitaria e di tutela della salute. Oltre alle attività in sede, sono previsti anche interventi a sostegno della domiciliarità: accompagnamenti di anziani in orari tardo-pomeridiani; accompagnamenti a visite mediche, a esami specialistici, a sedute cicliche di terapie riabilitative; aiuto per commissioni e acquisto di medicinali e infine, su richiesta dell’anziano, accompagnamento dal medico di base o presso le strutture sanitarie. Inoltre, vengono garantiti interventi di emergenza a domicilio e piccoli lavori di manutenzione domestica (installazione o controllo degli elettrodomestici, aiuti per traslochi o sgomberi, interventi idraulici, riparazioni varie); un servizio di consulenza per pratiche amministrative, pensionistiche e di invalidità, agevolando l’accesso agli uffici competenti. Il 21 dicembre di quest’anno, grazie al contributo dell’associazione Identità Plurali (vedi paragrafo dedicato), è stato messo in scena lo spettacolo "La quarta età... fieri di esserlo" nato a partire dalla rievocazione di antiche memorie ed esperienze degli anziani seguiti dalla Casa della carità. Infine, gli anziani in condizioni di particolare disagio possono utilizzare il servizio docce e guardaroba della Casa della carità.

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il Contributo all'inclusione sociale Progetti carcere Persone utenti • Frequenza settimanale: tra 65 e 70 presenze; • età e genere dei partecipanti: gli anziani che frequentano il gruppo si collocano in una fascia di età compresa tra 65 e 100 anni con una prevalenza nella fascia sopra gli 85 anni e sono donne per l'80%; • presenze annuali: 3.380; • provenienza: 98% cittadini italiani e residenti a Milano e 2% stranieri.

Attrattività e risultati Tutte le richieste provenienti dai servizi sociali o direttamente dai familiari, trovano una risposta positiva. Il lavoro di rete con i servizi e le altre strutture territoriali si fa carico di monitorare costantemente gli anziani accolti, per la cogestione di interventi di supporto. Particolare attenzione viene dedicata al confronto e allo scambio di comunicazioni con i familiari degli anziani seguiti dalla Casa della carità.

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Gli interventi più significativi condotti da Casa della carità sono riconducibili a: • progetti di reinserimento socio lavorativo di detenuti ed ex detenuti gestiti dall'area Lavoro; • interventi di accoglienza in Casa di ex detenuti e/o in misura alternativa alla pena; • progetto di risarcimento della pena in strutture di utilità sociale, in alternativa alla pena; • altri interventi emergenziali che di volta in volta vengono sollecitati dal territorio. In particolare, attraverso il progetto Reset e successivamente attraverso il progetto A.R.I.A, si intende costruire una risposta unitaria al problema dell’integrazione sociale di chi è stato in carcere, rafforzando il sistema dei servizi e degli interventi. Nell’ambito di tale intervento è stato attivato uno Sportello informazione (SPIN) per i detenuti e i loro familiari sulle opportunità e sui servizi dedicati ai percorsi di autonomia post detenzione.

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PARTE PARTESECONDA SECONDA le leattività attività

i Percorsi verso l'autonomia L’inserimento lavorativo e l’ottenimento di una soluzione abitativa autonoma, attuati in accordo con ciascun ospite della Casa, assumono una posizione fondamentale nel determinare la buona riuscita dei progetti personalizzati rivolti all’attivazione e al recupero del senso di responsabilità. Attorno a questi due assi ruotano diversi servizi e progetti: • l’attività rivolta all’ottenimento di un’autonomia abitativa è svolta in collaborazione con un’associazione che si occupa della gestione di 14 alloggi; • per quanto riguarda gli inserimenti lavorativi, l’area Lavoro supporta coloro che vi si rivolgono grazie a un’ampia rete di soggetti, suddivisi tra pubblico e privato, tra aziende e strutture accreditate alla formazione, nonché attraverso un costante lavoro di équipe tra gli operatori della Casa della carità e i diversi referenti dei progetti personalizzati. I percorsi di vita delle persone che chiedono un aiuto per la ricerca di un lavoro, sono in molti casi multiproblematici, segnati quindi anche da altri disagi. Per trovare un lavoro a una persona è necessario attuare diversi percorsi: orientamento, realizzazione di tirocini, inclusione lavorativa, accompagnamenti al mantenimento della posizione occupazionale e sostegno alla famiglia.

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PARTE PARTESECONDA SECONDA le leattività attività

La strada di Mohamed Il viaggio in mare, l'arrivo alla Casa della carità, l'accoglienza in famiglia e ora un lavoro e una casa tutta sua Mohamed oggi ha 21 anni. È egiziano. Di giorno lavora alla reception di un albergo milanese, di sera studia per avere il diploma. Sta per trasferirsi in un bilocale arredato, nuovo di zecca: una casa sua che, dice, «aspettava da tempo», anche se un pochino gli dispiace - confessa - di lasciare la famiglia che l’ha ospitato per quasi due anni a Sesto San Giovanni dov’era in affido dopo i primi due anni trascorsi presso la Casa della carità. Oggi Mohamed è un ragazzone alto, dall’aria seria, gli occhialini che lo fanno sembrare più grande, elegante nella sua divisa da receptionist del Best Western, un ragazzo deciso a impegnarsi al massimo per il proprio futuro («Voglio imparare, voglio lavorare», ripete) e per essere il più autonomo possibile. Ma dietro quei suoi occhialini e la giacca blu nessuno immaginerebbe un passato duro e drammatico, nessuno immaginerebbe il Mohamed diciassettenne in fuga dall’Egitto, via Libia, su un barcone clandestino, sopravvissuto alle mille insidie del mare e costretto in terra alla trafila disumana della vita dell’immigrato clandestino. «Ho avuto fortuna», dice con un pizzico di umiltà, ma l’impegno nello studio, nei tanti lavori intrapresi (muratore, imbianchino, giardiniere, operaio) la dice lunga sul desiderio di trovare una strada tutta sua che, confessa, «è sicuro di aver trovato».

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PARTE SECONDA le attività

I Percorsi verso l'autonomia Lavoro Bisogno e servizi prestati

Persone utenti

Classi di prestazioni Orientamento scolastico e professionale Formazione e laboratori professionali Scouting aziendale per tirocini formativi e inserimenti lavorativi Realizzazione di tirocini formativi in azienda Inclusione lavorativa delle fasce deboli e svantaggiate Percorsi di tutoraggio e accompagnamento al mantenimento della posizione occupazionale realizzata Sostegno alla famiglia della persona integrata Accoglienza e inserimento delle persone che devono svolgere i lavori di pubblica utilità

Per quanto riguarda la formazione, lo sportello dell’area Lavoro della Casa della carità ha mantenuto l’ampia rete di partner per la gestione dell’offerta formativa attraverso le doti lavoro. Di seguito i principali enti e aziende:

Nel 2011 hanno usufruito del servizio di accompagnamento e inserimento al lavoro 176 persone, suddivise tra i seguenti servizi:

Ente

Target e settore di riferimento

Servizio

2011

2010

2009

Cooperativa Galdus

Persone invalide, fisiche e psichiche.

Bilancio competenze

176

229

277

Consorzio Mestieri

Settore delle pulizie, assistenza sanitaria, informatica e apprendimento lingua italiana per stranieri.

Accompagnamento

176

229

210

Orientamento alla formazione

81

98

243

Inserimenti/tirocini

110

130, di cui 35 attraverso le doti lavoro della Regione Lombardia

164, di cui 70 attraverso le doti lavoro della Regione Lombardia

Sportello Informativo SPIN (c/o UEPE)

144

110

-

Lavori Pubblica Utilità

6

-

-

Corso di installatori e manutentori Formazione informatica. caldaie idro-termo-regolatori. Fondazione Clerici

Formazione informatica.

Comune di Milano (CFP Fleming, Corsi di formazione finalizzati all’inserimento al lavoro: mulettisti, magazzinieri, addetti Belloni, G. Pepe) alla vendita per la GDO. Corsi di specializzazione in informatica e come assistente familiare per pazienti affetti da malattie degenerative e incurabili. Toro Assicurazioni

Corso di addetti alla ristorazione finalizzato al conseguimento del certificato HACCP.

ESEM

Corso di edilizia.

Il percorso di inserimento al lavoro ha comportato diverse attività: concordare le modalità di collaborazione con gli enti di formazione accreditati, selezionare le persone da inserire nei progetti, redigere il curriculum vitae e il bilancio delle competenze, accompagnare nella ricerca attiva del lavoro e monitorare le esperienze lavorative. Nel 2011, l’area Lavoro ha anche seguito 5 importanti progetti finalizzati all’inclusione sociale: percorsi di inserimento socio-lavorativo per persone di etnia rom (chiusura dei campi rom di via Triboniano, Milano e Pioltello e Sistema Milano), per detenuti intra ed extra-murari (Progetto Reset e Progetto A.R.I.A.) e per l’inclusione dei disabili (Progetto inclusione disabili). Oltre ai progetti di inserimento lavorativo di persone in condizioni di disagio, l’area Lavoro ha partecipato al progetto di ricerca europeo “EU Inclusive” finalizzato all’analisi della condizione di rom, sinti e caminanti e delle buone pratiche messe in atto in Italia e ha attivato una convenzione con il Tribunale di Milano per la gestione dei Lavori di Pubblica Utilità.

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Lo sportello dell’area Lavoro della Casa della carità è aperto a tutte le persone che non riescono a inserirsi autonomamente nel mercato del lavoro, la cui situazione appare in molti casi deteriorata anche sotto altri aspetti della vita. Principalmente si tratta di: • disoccupati over 50 con segnali di depressione dovuti a esperienze famigliari particolarmente traumatiche; • detenuti con misure alternative alla pena; • ex detenuti e loro familiari; • badanti e colf; • persone di etnia rom; • individui multiproblematici e con fragilità psichica; • giovani adulti stranieri con permesso di soggiorno.

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Complessivamente, nel 2011 il servizio ha richiesto 6.342 ore.

All’interno del Progetto A.R.I.A di inserimento socio-lavorativo di detenuti, 1 operatore della Fondazione ha lavorato presso lo Sportello Informativo dislocato nelle sedi di UEPE di Milano. Gli operatori impiegati nello sportello dell’area Lavoro sono 5 (4 fra collaboratori e dipendenti e 1 volontario a tempo pieno) e svolgono la loro attività all’interno della programmazione partecipata con gli altri servizi e referenti dei progetti.

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PARTE SECONDA le attività

PARTE SECONDA le attività

Attrattività e risultati Le persone sono state inserite tramite diverse tipologie di contratto, con la distribuzione riportata sotto:

I lavori di pubblica utilità in convenzione con il Tribunale di Milano Ad aprile 2011, è stata avviata la convenzione con il Tribunale di Milano per la gestione delle persone condannate

2010

2009

secondo l’art. 186 e 187 del Codice della Strada. Grazie alla Convenzione, le persone condannate per il reato di guida

Assunzioni a tempo indeterminato 20

25

34

in stato di ebbrezza hanno la possibilità di eseguire lavori di pubblica utilità (pena sostitutiva per la guida in stato di

Collaborazioni a progetto/tempo 32 determinato

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20

ebbrezza) presso la fondazione Casa della carità.

Tirocini formativi/borse lavoro

53

56

92

presso la Casa della carità e ha accolto 6 persone, che hanno frequentato regolarmente la Casa lavorando con gli

Collaborazioni occasionali

5

2

18

Totale:

110, di cui 28 persone svantaggiate (l. 381/91)

130, di cui 38 persone svantaggiate (l. 381/91)

164, di cui 56 persone svantaggiate (l. 381/91)

Tipologia di contratto/Intervento

2011

Da maggio 2011 a dicembre dello stesso anno, l’area Lavoro ha ricevuto 380 richieste per lo svolgimento dei lavori operatori di varie aree. Le persone accolte hanno svolto mansioni diverse a seconda dei loro talenti e della loro professionalità; da lavori di segreteria, alla collaborazione alla logistica, all’assistenza agli anziani del quartiere Crescenzago.

Il totale degli inserimenti rappresenta un dato significativo, al cui raggiungimento ha contribuito la dimensione della rete impiegata a fornire una risposta al bisogno delle persone. I dati del triennio sono inoltre un segno evidente delle conseguenze della crisi economica, che ha sensibilmente contratto l’offerta di lavoro da parte del mercato; gli inserimenti a tempo indeterminato, così come gli altri contratti, sono in evidente contrazione. In quest’ambito, il calo delle borse lavoro e delle doti della Regione è forse il dato più eclatante: a causa della sensibile riduzione dei contributi pubblici, specie locali (Comune e Regione), risultano infatti quasi dimezzate dal 2009 agli anni successivi. Ciò nonostante, in termini percentuali l’attività di inserimento lavorativo sembra essere stata più efficace: nel 2011, delle 176 persone per le quali è stato effettuato il bilancio di competenze, il 62,5% ha beneficiato di un’azione di inserimento lavorativo; nel 2009, lo stesso dato si fermava al 59,2%. Questo incremento percentuale di successi deriva dalla graduale e costante attività di strutturazione dell’area Lavoro, che in questi anni ha consolidato la propria rete e intrapreso azioni mirate al reale inserimento lavorativo, prendendo quindi in carico un numero minore di persone, ma risultando più incisiva. Molti enti pubblici e privati, tra i quali diversi centri d’ascolto parrocchiali, hanno preso parte alla cogestione di questo servizio: Tipo di servizi

Numero servizi

Centri di formazione

6

Enti pubblici

58

10

Consorzi di cooperative sociali

3

Carceri

3

Centri per l’impiego/agenzie per il lavoro

7

Organismi pastorali

5

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Patch Adams alla Casa della caritĂ per il Milano Clown Festival marzo 2011

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PARTE SECONDA le attività

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I Percorsi verso l'autonomia Autonomia abitativa Bisogno e servizi prestati Nel 2011 è stata molto ampliata l’azione della Casa della carità nell’accompagnamento delle famiglie che hanno trovato e/o ottenuto una abitazione. Oltre agli appartamenti già gestiti nel 2010 in collaborazione con l’associazione di solidarietà familiare Una casa anche per te, si è accompagnato il trasferimento delle famiglie sia dal campo comunale di via Triboniano a Milano sia dal campo temporaneo di Cascina Vallotta a Pioltello, creato in seguito allo sgombero della vicina Cascina Bareggiate. Nel dettaglio: • in collaborazione con l’associazione di solidarietà familiare Una casa anche per te, la Casa della carità gestisce 14 appartamenti a disposizione degli ospiti che hanno avviato un percorso di autonomia anche abitativa. Gli appartamenti provengono, in alcuni casi, dalle parrocchie, mentre i rimanenti sono immobili confiscati alla mafia o offerti da privati. La suddivisione del lavoro prevede l’affidamento della gestione degli immobili all’associazione Una casa anche per te, mentre agli operatori della Casa della carità competono la selezione, il monitoraggio e il supporto degli inquilini. •

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Nell’azione legata alla chiusura del campo di via Triboniano, la Casa della carità ha ottenuto dall’Aler l’affitto di 15 appartamenti fuori graduatoria (fuori ERP), che assieme ai 5 affittati dal Ce.A.S., sono stati destinati alle famiglie che abitavano nel campo al momento della sua chiusura. Le famiglie sono state sostenute grazie al finanziamento del Piano Maroni, che ha permesso di affrontare le spese di trasloco e di primo inserimento negli appartamenti, nonché i primi 12 mesi di affitto grazie a un contributo economico. Anche nel caso di questi 20 appartamenti, gli operatori della Casa della carità hanno lavorato con particolare attenzione al monitoraggio e al supporto degli inquilini. Durante la chiusura del campo di via Triboniano, sono state inoltre accompagnate tutte le famiglie che hanno trovato soluzioni abitative autonome sul territorio. Gli operatori hanno anche seguito nel loro trasferimento 18 famiglie, che hanno trovato casa sul mercato privato; 8 famiglie che sono state inserite tramite graduatoria nelle case popolari; 4 famiglie che hanno trovato accoglienza temporanea in appartamenti di alcuni enti e infine, 1 famiglia che ha acquistato casa tramite mutuo.

Gli operatori hanno lavorato con tutte le famiglie per favorire la conoscenza del nuovo quartiere di residenza e dei relativi servizi. Particolare attenzione è stata posta ai minori che sono stati iscritti e inseriti nelle scuole (dalla scuola per l’infanzia alla scuola secondaria). Le persone sono state anche supportate nell’aggiornamento dei documenti: cambio di residenza, trasferimento alla Asl di competenza e scelta del medico di base e del pediatra per i figli. Si è cercato anche di favorire la nascita di buone relazioni con il vicinato e ci si è resi disponibili alla mediazione nei casi in cui l’inserimento è stato difficoltoso a causa di pregiudizi.

Persone utenti, attrattività e risultati •

• •

• •

Nel corso del 2011, nella collaborazione con l’Associazione Una casa anche per te, 56 persone hanno usufruito dei 14 appartamenti messi a disposizione, di cui 8 affidati a famiglie e 6 a soli uomini. 16 persone hanno trovato una soluzione abitativa autonoma: 3 famiglie un appartamento in affitto, 1 famiglia ha acquistato casa tramite mutuo e 4 altre soluzioni. Delle persone del campo di via Triboniano, 98 persone hanno usufruito dei 15 appartamenti gestiti dalla Casa della carità e dei 5 gestiti dal Ce.A.S.. Le persone sono state seguite dagli operatori della Casa della carità. Delle famiglie che erano a Pioltello, 1 con un figlio invalido ha usufruito di un appartamento dato in comodato d’uso alla Casa della carità. Durante l’anno sono state seguite anche altre 30 famiglie provenienti dal campo di via Triboniano e 4 famiglie provenienti da Cascina Vallotta a Pioltello con soluzioni abitative stabili (affitti privati, acquisto).

Il rilevante numero dei nuclei familiari inseriti in appartamento è emblematico dell’importanza attribuita al percorso di avviamento all’autonomia. La notevole domanda di sistemazioni abitative chiede che vengano ideate e sperimentate soluzioni sempre nuove tese a favorire l’accesso delle persone svantaggiate a contesti abitativi e sociali dignitosi, attraverso una serie di azioni e strumenti specifici.

Nell’azione legata alla chiusura di Cascina Vallotta a Pioltello, la Casa della carità ha accompagnato in particolare 8 famiglie nel percorso di scelta della soluzione abitativa, nel trasferimento e nel graduale inserimento nel quartiere. 2 famiglie hanno acquistato casa tramite mutuo, 2 hanno trovato un appartamento in affitto sul libero mercato; 1 famiglia è stata inserita in un appartamento concesso in comodato d’uso alla Casa della carità; 3 famiglie, per continuare e rafforzare il loro percorso, sono state accolte inizialmente presso la Casa della carità e successivamente dal Ce.A.S..

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PARTE PARTESECONDA SECONDA le leattività attività

PARTE PARTESECONDA SECONDA le leattività attività

L'Attività di cura

La bicicletta di Michele Come un ospite della comunità So-stare è riuscito, dopo anni di vita sulla strada, a ritornare nella sua Cremona

La sofferenza e le problematiche ad essa connesse all’interno di un grande contesto urbano diventano sempre più complesse e multi-identitarie. La Casa della carità si impegna quindi sul fronte della salute mentale e più in generale della salute ricercando e sperimentando nuove tipologie di interventi con particolare attenzione ad operare in rete, evitando risposte unilaterali e frammentate. Il sistema di cura adottato nella Casa della carità è quindi definito come una serie di attività comunicanti che possano permettere il passaggio da una gradazione all’altra della presa in carico, mirando ad un continuum che porti alla maggiore autonomia di ogni ospite. L'approccio che caratterizza gli interventi è di tipo sperimentale, innovativo e incentrato sulla relazione. è basato sull'idea che il disagio psichico sia una questione di salute mentale che riguarda tutti e non una malattia da stigmatizzare. Quello che lo rende unico è la possibilità di fornire agli ospiti risposte di cura a diversi gradi di intensità terapeutico-riabilitativa: dal colloquio in strada alle visite presso la propria abitazione in un quartiere periferico di Milano, dai laboratori artistici alla psicoterapia, dalla presa in carico della salute di ognuno fino alle differenti soluzioni abitative che vanno dall’abitare autonomo o dall’ospitalità semplice fino alla comunità protetta con presenza di personale specializzato.

«Prima di arrivare qui abitavo all'hotel della Luna che di stelle ne ha tantissime». Michele racconta con il sorriso il periodo durante il quale ha vissuto, dormito e mangiato nel parco pubblico poco distante dalla Casa della carità. Allora era un homeless che, in sella alla sua bici, aveva girovagato per gran parte del centro nord Italia. Oggi, invece, abita in una casa popolare a Cremona, la città nella quale è nato e cresciuto. «Mi trovo bene: ho recuperato una tv, ho una bicicletta nuova e leggo tanto. D'altra parte, bisogna trovare dei modi per passare il tempo quando si vive da soli. Non è sempre facile, ma non si può mica parlare con i muri». Per entrare nel suo appartamento, è stato seguito dagli operatori della comunità So-stare. É qui che Michele, dopo un primo periodo un po' travagliato in accoglienza, ha trovato quel calore e quella familiarità necessarie a compiere un percorso personale lungo, ma molto positivo. «In questa cucina – ricorda, seduto al tavolo della comunità alloggio al secondo piano – abbiamo fatto delle ottime cene. Le lasagne che ci cucinava una delle volontarie erano davvero fantastiche. Una delle cose più importanti del periodo trascorso qui è stato capire i miei limiti, anche quelli legati all'invalidità che ho ottenuto e della quale non avevo nessuna consapevolezza». Adesso, invece, ne parla tranquillamente e a Cremona è seguito dai servizi sociali del Comune e da un'educatrice. «Questo posto mi ha aiutato a trovare la tranquillità e le forze che mi servivano per ricominciare. Certo, non si è trattato di una ripartenza a sei ruote e nemmeno a quattro, ma l'importante è che ci sia stata. Diciamo che è stata una ripartenza a due ruote». Proprio come quelle della sua amata bicicletta.

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L'Attività di cura Ambulatori Bisogno e servizi prestati

Persone utenti

Attività

2011

2010

2009

Visite ambulatoriali mediche

1020

960

750

Visite ambulatoriali psichiatriche

160

200

200

Sedute di psicoterapia

500

460

320

Visite ginecologiche (a partire da novembre 2009)

10

20

30

Consulenza medica o psichiatrica allo Spazio di ascolto

50

55

40

Presa in carico di ospiti della Casa della carità o del Ce.A.S. (ospiti rom) privi di assistenza sanitaria di base

60

60

60

Discussione casi clinici nell'équipe medica (ore)

50

45

40

Contatti con ospedali, servizi territoriali (ore)

50

45

40

Complessivamente, nel 2011 il servizio ha richiesto 1.575 ore.

Il servizio di assistenza medica e psichiatrica è garantito dalla presenza di 3 medici e dalla turnazione di 2 medici e 1 infermiera come volontari. Alcuni medici specialisti (infettivologo, ginecologo, pediatra) intervengono per consulenze al bisogno. Nelle ore notturne e nei fine settimana è sempre attiva la reperibilità dei medici, per le emergenze o come consulenza agli educatori. Partecipiamo mensilmente al coordinamento del Gris (Gruppo regionale Medicina delle Migrazioni), gruppo a cui partecipano gli ambulatori che si occupano di stranieri o di persone in gravi difficoltà, diventato un'importante forma di confronto sulle buone pratiche verso la salute dei migranti e forza attiva di dialogo con le istituzioni. L’ambulatorio psichiatrico è nato, invece, contestualmente all’ospitalità della casa, per poter prendere in cura le persone che hanno una problematica psichica, ma non hanno soluzioni alternative, a causa di un difficile accesso ai servizi, per via della mancanza del permesso di soggiorno o di alcune peculiarità della propria patologia (per esempio, sintomi paranoidei, lungo vagabondaggio con perdita di ogni riferimento, estrema diffidenza). Negli ultimi anni è in aumento la domanda di una cura integrata, competente, non settorializzata espressa dai nostri ospiti e contemporaneamente sono molto aumentate le domande di ospitalità per persone con patologie, mediche o psichiatriche, al termine delle dimissioni dai reparti ospedalieri. Il servizio sanitario pubblico riconosce, per gli stranieri privi di permesso di soggiorno, le cure essenziali e i ricoveri in acuzie, ma non il percorso riabilitativo e continuativo, assolutamente necessario per evitare il continuo “revolving door” ai pronto soccorso ospedalieri. L’aumento delle visite e del numero delle ore dedicate alla cura della salute nella Casa della carità ha così favorito la cura, il benessere all’interno della Casa ma ha anche evitato una serie di ricoveri, diminuendo i costi a carico del servizio pubblico.

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Agli ambulatori medici possono rivolgersi tutti gli ospiti della Casa della carità, secondo il bisogno da loro percepito o con la mediazione degli educatori. Il personale sanitario fornisce poi un ritorno dell’intervento medico all’équipe nell’ottica della presa in carico complessiva di ogni ospite. L’ambulatorio medico offre una possibilità di accesso anche per gli utenti che usufruiscono del Servizio docce e per gli ospiti dei campi rom. I motivi dell’accesso all’ambulatorio medico sono di seguito schematizzati: Sindrome influenzale

40%

Patologie delle vie aeree superiori

30%

Patologie gastroenteriche

15%

Patologie dermatologiche

4%

Patologie osteoarticolari

6%

Altro

5%

Nell’anno 2011 l’ambulatorio medico della Casa della carità ha preso in cura 38 ospiti e 10 persone che non alloggiano alla Casa della carità. In parte si tratta di persone accolte in precedenza, che pur avendo trovato una soluzione abitativa alternativa, continuano a mantenere una frequenza ai colloqui di psicoterapia. Le patologie possono essere così distinte: Patologie

2011

2010

2009

Disturbi d’ansia e di umore

11

10

11

Disturbi di personalità

15

18

17

Psicosi

20

15

15

2

3

-

Dipendenze

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PARTE SECONDA le attività

PARTE SECONDA le attività

L'Attività di cura So-stare Attrattività e risultati

Bisogno e servizi prestati

• Le collaborazioni principali dell’ambulatorio medico riguardano il contributo del Banco farmaceutico per quanto riguarda la raccolta e la donazione annuale di farmaci da banco, oltre ad alcune sporadiche donazioni private di farmaci; • l’ambulatorio psichiatrico, sin dalla sua nascita, ha invece sviluppato una collaborazione con il servizio di etnopsichiatria: presso il CPS di corso Plebisciti, servizio territoriale dell’ospedale Niguarda (e dal 2009 anche presso il servizio di via Litta Modignani), esiste un servizio pubblico ambulatoriale per persone straniere, con o senza permesso di soggiorno; alcuni dei nostri ospiti sono seguiti da questi operatori, con i quali è forte e fattiva la collaborazione. • Il lavoro di collaborazione consolidato negli anni tra il progetto Diogene, il Centro di consultazione etnopsichiatrica e i servizi del territorio permette non solo di ottimizzare e non disperdere le energie e le risorse disponibili, ma anche di creare delle sinergie e una rete di operatori che possano rispondere al meglio alle richieste poste da questa complessa utenza. Inoltre, la disponibilità di accoglienza presso la Casa della carità permette l’accompagnamento di stranieri che altrimenti non potrebbero trovare alcuna continuità terapeutica/riabilitativa e collocazione abitativa. La presa in carico dei senza dimora stranieri afferenti al progetto Diogene si avvale della collaborazione dell'intera équipe del Centro di consultazione etnopsichiatrica formata da diverse figure professionali complementari, secondo un modello biopsicosociale e della consulenza dei mediatori culturali della cooperativa Kantara.

So-stare è una residenza con 10 posti letto nata con l’intenzione di offrire un’ospitalità di tipo familiare a persone che non hanno casa e che richiedono un accompagnamento competente per migliorare la salute fisica e mentale e l’integrazione sociale. Il progetto sperimentale prevede sia una residenzialità leggera sia un’attività di accompagnamento a una risocializzazione sul territorio. Si intende così offrire un percorso di promozione della responsabilità e dell’autonomia individuali, attraverso la cura di sé, l’attivazione delle risorse personali disponibili e la ricostruzione della rete sociale. A tal fine ci si avvale di alcuni momenti di condivisione come le riunioni programmatiche tra la direzione e tutta l’équipe educativa, mentre settimanalmente è previsto un incontro di verifica con l’équipe dell’accoglienza. Le attività che caratterizzano l’ospitalità presso la comunità So-stare, così come l’accompagnamento sul territorio, spaziano dai colloqui individuali alla psicoterapia. La tabella sotto riporta i dati relativi al 2011, in un confronto con il biennio precedente. Attività

2011

2010

2009

Colloqui individuali

9

10

19

Assemblea/riunioni di gruppo

8

8

10

Gruppo terapeutico

8

8

11

Accompagnamento ai servizi

6

8

13

Terapia artistica

2

5

8

Orientamento lavoro e ricerca

5

5

4

Psicoterapie

9

7

10

Complessivamente nel 2011, il servizio ha richiesto 1.616 ore.

Osservando i dati relativi al triennio 2009/2011 si rilevano alcune variazioni rispetto alla partecipazione degli ospiti ad alcuni tipi di attività terapeutiche. Ciò è spiegabile a partire dalla flessibilità delle risposte terapeutiche di So-stare, che disegna percorsi di cura personalizzati per ciascun ospite, prendendo accuratamente in esame le patologie di ciascuno e le risposte ai diversi tipi di terapia.

Persone utenti Le persone ospiti di So-stare presentano problematiche complesse che non permettono ai servizi di identificarli in un’unica categoria e quindi difficilmente vengono prese in carico da un servizio specifico o, in alcuni casi, il rapporto con i servizi è discontinuo e frammentario.

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PARTE SECONDA le attività

PARTE SECONDA le attività

L'Attività di cura Progetti e convenzioni salute mentale La tavola riporta alcune caratteristiche degli ospiti di So-Stare: Descrizione tipologia Sesso Età media Provenienza Provenienza Dimissioni

Uomini

Donne

Totale

7

2

9

51,7

39,5

49,1

Servizi

Altro

Servizi

Altro

Servizi

Altro

1

6

-

2

1

8

Italiani

Stranieri

Italiani

Stranieri

Italiani

Stranieri

6

1

1

1

7

2

2

-

PROGETTO

Diogene

Obiettivi

Il progetto Diogene ha ripreso la propria attività nel luglio 2009, dopo la sospensione di un anno dovuta alla conclusione dei progetti innovativi della ASL di Milano che avevano sostenuto il progetto dal 2005 al 2008. Gli obiettivi del progetto sono i seguenti: • ridurre il numero dei soggetti senza dimora (italiani e stranieri) o a rischio di vagabondaggio non ancora in carico ai servizi; • ridurre la sofferenza psichica dei soggetti homeless presi in cura; • ampliare concretamente la rete di risorse sanitarie, sociali e informali delle quali normalmente si avvale il CPS, arrivando a snellire le normali procedure di accesso ai servizi e sgravando Pronto Soccorso e SPDC; • offrire formazione sul campo a operatori pubblici e privati che intercettano questo target di utenza; • contribuire alla riflessione sul ruolo strategico della collaborazione tra CPS e soggetti del privato sociale per la salute mentale di persone multiproblematiche.

2

In particolare So-stare ha dato ospitalità residenziale nel 2011 a 10 persone per un totale di 2.720 giornate di ospitalità. A partire dal mese di settembre 3 persone sono state accompagnate da So-Stare diffuso. Attività

Numero persone

Ore dedicate

Domiciliarità

3

50

Rapporto con i servizi

3

20

Attrattività, risultati e indicatori Nel 2011 sono stati accolti 2 nuovi ospiti su un totale di 5 richieste pervenute. 2 persone sono in attesa di essere accolte. Tenendo in considerazione la centralità della persona nel metodo di cura e cercando di ovviare alle risposte frammentarie dei servizi, So-stare lavora in rete e in sinergia con il servizio pubblico e il privato sociale. La tabella sotto riporta gli enti che costituiscono la rete di So-stare.

70

Enti e servizi

Tipologia contatto

N° utenti

Ufficio adulti in difficoltà

Incontri di verifica

1

Comunità o progetti residenziali

Invio

2

CPS

Incontri di verifica

3

Comunità ebraica

Incontri di verifica

1

Celav

Incontri di verifica

1

POIS Cremona

Incontri di verifica

1

INPS

Avvio e verifiche pratiche invalidità

3

Consolato greco

Avvio e verifica di procedure relative ai documenti di identità

1

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Ente finanziatore

La Regione Lombardia ha approvato nel 2009 la copertura finanziaria per le attività per il triennio 2009-2011, riconoscendo la validità del progetto, unico sul territorio milanese per quanto riguarda la presa in cura degli homeless con patologia psichiatrica. Il progetto prevede la collaborazione con la cooperativa Novo Millennio, titolare del progetto e le aziende ospedaliere di Niguarda Ca’ Granda e San Gerardo di Monza. Ulteriori collaborazioni sono attive con la Caritas ambrosiana e con il Ce.A.S..

Date

Inizio: luglio 2009. Termine: luglio 2012.

Attività

• Costituzione dell’équipe di lavoro (1 coordinatrice, 6 educatori di cui 3 dislocati presso il servizio pubblico territoriale di Niguarda e 1 psichiatra); • formazione interna al gruppo di lavoro; • definizione delle procedure e degli strumenti di intervento e collaborazione con l’azienda ospedaliera; • redazione delle cartelle cliniche ad hoc e valutazione con la scala HoNOS; • mappatura e ripresa di contatto con la rete formale e informale che opera sulla strada; • uscite in strada con cadenza settimanale effettuate dalle Unità mobili (ognuna composta da una coppia di operatori) in giorni diversi della settimana; • presa in cura di 44 senza dimora con disagio psichico, di cui 35 uomini e 9 donne; 26 italiani e 18 stranieri.

Indicatori di monitoraggio e risultati

1) Riduzione del numero di senza dimora con disagio psichico (minor segnalazione da parte delle altre agenzie che operano sulla strada di persone con patologia psichica non seguite dal progetto). 2) Diminuzione degli accessi ripetuti al pronto soccorso per le persone seguite dal progetto. 3) Riduzione della sofferenza psichica per i soggetti presi in cura, misurata attraverso una batteria di test. 4) Costruzione di percorsi di autonomia e di inclusione sociale.

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PARTE SECONDA le attività

CONVENZIONE

Proviamoci ancora: sostegno all’abitare per utenti affetti da patologie mentali gravi nella zona Molise Calvairate.

Obiettivi

Il progetto ha come obiettivo la presa in carico e l’attenuazione di soggetti con disagio psico-sociale, nonché un sostegno all’abitare autonomo di utenti psichiatrici che vivono all’interno del quartiere Molise Calvairate a Milano. Tale scopo si concretizza in una molteplicità di obiettivi operativi: • costituzione dell’équipe di lavoro (1 responsabile, 1 coordinatore psicologo, 3 operatori professionali, 1 operatore del CPS); • sostegno alla quotidianità; • miglioramento dello spazio abitativo attraverso piccole manutenzioni dell’alloggio; • opportunità di risocializzazione, attraverso il sostegno di progetti individuali e l’offerta di spazi di condivisione; • motivazione alla cura di sé e alla presa in carico psichiatrica.

Ente finanziatore

Il progetto è promosso dal Comune di Milano, in convenzione con il Dipartimento di Salute mentale dell’azienda ospedaliera Fatebenefratelli, attraverso le azioni sperimentali degli operatori della Casa della carità e della cooperativa Detto Fatto.

Date

Il progetto è attivo dal 2003 con un finanziamento annuale.

Attività e risultati

Le attività sono svolte all’interno del Centro di viale Molise 5, conformemente alla volontà di un radicamento sul territorio e presso il domicilio delle persone. Dal 2011 il progetto prevede un corso indirizzato a 14 utenti per permettere loro di diventare “facilitatori sociali” ed essere così un ponte relazionale nei confronti di nuovi utenti. I partecipanti al corso, che ha durata biennale, effettuano lezioni settimanali su tutti i principali temi della psichiatria, sia clinica sia sociale. Al termine delle lezioni sono previsti un tirocinio e la consegna di un attestato. Nell’ottobre 2011, alcuni degli utenti che hanno partecipato al corso sono stati relatori e hanno raccontato la propria esperienza a un congresso a Pontedera sulle buone pratiche di auto aiuto in psichiatria.

PARTE SECONDA le attività

Sono state prese in carico 80 persone nel 2010, con le seguenti attività: • colloqui individuali; • due gruppi di auto-aiuto; • laboratori di informatica, di piccola falegnameria, formazione universitaria in teleconferenza; • attività aggregative in spazi comuni; • interventi di ristrutturazione degli alloggi (18 appartamenti ristrutturati); • visite domiciliari e sostegno alla quotidianità; • sinergie con la rete territoriale.

Nell'ufficio degli educatori aprile 2011

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PARTE PARTESECONDA SECONDA le leattività attività

la Dimensione culturale e formativa A partire dai margini, dalle periferie, l’Accademia della carità elabora e propone una prospettiva di welfare possibile per tutta la città. Essa si pone come luogo d’incontro di saperi e linguaggi diversi che, a partire dal confronto, da un lato esplorano il senso profondo dell’operare della Casa della carità, dall’altro propongono a chi è chiamato al governo della città una visione aperta al benessere di tutti e alla coesione sociale. Nel dialogo con la città e nello sviluppo di un pensiero sulla coesione sociale, l’Accademia si configura come un laboratorio di cittadinanza. L’idea di un’Accademia della carità nasce dall’intento, fortemente sostenuto dal cardinale Carlo Maria Martini alla nascita della Casa della carità, di mantenere strettamente integrate azione sociale e ricerca culturale. L’Accademia elabora percorsi formativi, seminari, convegni e attività scientifiche avvalendosi della collaborazione di docenti universitari, ricercatori e operatori del sociale. Nel corso del 2011, la proposta formativa è stata ideata e organizzata in collaborazione con LAMA Development & Cooperation Agency. Anche quest’anno l’Accademia ha realizzato le proprie attività, fino a giugno 2011, grazie al contributo di UniCredit Foundation. Nell’ambito dell’Accademia opera la Biblioteca del Confine, istituita con il contributo dell’assessorato alla Cultura e Integrazione della Provincia di Milano, che comprende sia un centro di documentazione e raccolta di testi e materiali scientifici sia una raccolta di volumi di pubblica lettura. L’attività dell’Accademia si svolge sia sul fronte dello studio e dell’approfondimento sia su quello della divulgazione. Le proposte a carattere divulgativo fanno riferimento anzitutto alla formazione, rivolta sia agli operatori e ai volontari impegnati nella Casa della carità sia a coloro che lavorano in altre realtà non profit italiane. L’Accademia propone inoltre iniziative volte alla sensibilizzazione dei cittadini: spettacoli teatrali, cineforum, incontri con testimoni significativi. L’impegno culturale della Casa della carità è arricchito, a partire dal 2007, dal contributo fornito dal Souq – Centro studi sofferenza urbana. Va inoltre sottolineata l’importanza per l’Accademia della carità dei significativi rapporti con le diverse università cittadine, grazie ai numerosi tirocini nonché alle varie forme di partecipazione a convegni e momenti formativi. Infine, la Casa della carità offre durante l’anno anche un percorso di spiritualità strettamente correlato all’ospitalità e agli incontri quotidiani con le persone più fragili.

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PARTE PARTESECONDA SECONDA le leattività attività

I violini di Ioan e Marco Il percorso che ha portato due giovani musicistidalle baracche di un campo rom irregolare alle aule del Conservatorio Ioan e Marco sono due fratelli di 7 e 9 anni. Oltre a un taglio di capelli a spazzola con una buona dose di gel, hanno in comune la passione per la musica. Il violino in particolare. Nella comunità nella quale sono cresciuti, non è certo una stranezza. «Anche nostro nonno suonava» racconta il più grande dei due con uno spiccato accento milanese. La fortuna che molti loro coetanei rom non hanno avuto e che, invece, Ioan e Marco hanno ormai da un anno, è quella di poter coltivare il loro talento al Conservatorio G. Verdi di Milano. Grazie al progetto che l'istituzione milanese ha promosso insieme alla Casa della carità, infatti, i due fratelli frequentano un vero e proprio corso di violino ogni sabato seguiti da alcuni maestri del Conservatorio e dagli operatori sociali della Casa. Poi, durante la settimana, dopo la scuola, si esercitano insieme nel loro appartamento in via Padova. La famiglia di Ioan e Marco, dopo lo sgombero alcuni anni fa del campo irregolare nel quale viveva alla periferia di Milano, è stata accolta dalla Casa della carità e ora è autonoma e indipendente. Papà e mamma lavorano entrambi e, racconta quest'ultima, sono molto orgogliosi del percorso musicale intrapreso dai figli. «Durante il concerto – racconta la madre, ricordando l'evento del 27 novembre 2011 nella sala Verdi del Conservatorio – mi sono emozionata moltissimo. Da grandi faranno i musicisti? É ancora presto per dirlo, ora devono pensare alla scuola, ma se decidessero, io sarei contenta». L'obiettivo del progetto è, infatti, inserire i ragazzi rom all'interno dei corsi del Conservatorio. Proprio come tutti gli altri giovani musicisti.

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PARTE SECONDA le attività

PARTE SECONDA le attività

LA Dimensione culturale e formativa Accademia della carità Negli ultimi tre anni la proposta formativa dell’Accademia è stata elaborata attorno a un tema specifico, attorno al quale è stata successivamente sviluppata l’offerta culturale e formativa. Di seguito presentiamo un prospetto dei principali nuclei di pensiero che, a partire dal 2009, hanno dato vita all’offerta culturale dell’Accademia: Confronto triennio

2011

2010

2009

Tema centrale attività formativa

Nuovi linguaggi della politica

Coesione sociale e partecipazione

Processi di inclusione e rischi di chiusura

Nel dettaglio le iniziative realizzate.

Incontri di formazione:

Data

Luogo

Corso di formazione “Leader della coesione sociale”

novembre 2010 –maggio 2011

Biblioteca del Confine

35

novembre 2010 – maggio Corso di perfezionamento "Una nuova medicina sociale 2011 per le fasce deboli della popolazione".

auditorium “Teresa Pomodoro”

20

Seminari “Comunità sociale e cittadinanza”

auditorium “Teresa Pomodoro”

60

gennaio – novembre 2011

Numero medio partecipanti per incontro

Eventi artistici e culturali:

• il corso “Leader della coesione sociale”, rivolto a quanti, su tutto il territorio nazionale, ricoprono ruoli di manager o quadro di enti del privato sociale, lavorano in aziende profit impegnate nel ramo della responsabilità sociale di impresa. Il percorso formativo è stato articolato in quattro moduli e si è concluso nel corso del 2011. Ogni modulo ha previsto una lectio di apertura al venerdì pomeriggio mentre la giornata di sabato è stata dedicata a workshop di approfondimento, confronto di case history e lavori di gruppo per la produzione di un elaborato finale. Hanno partecipato in veste di relatori: Giuseppe Ambrosio, Maurizio Ambrosini, Gian Paolo Barbetta, Aldo Bonomi, Adolfo Ceretti, Nerina Dirindin, Giuseppe Guerini, Claudia Mazzucato, Paola Menetti, Salvatore Natoli, Marco Trabucchi, Federica Viganò, Flaviano Zandonai, Luca Zarri; • il corso “Nuovi linguaggi della politica” in collaborazione con LAMA Development and cooperation agency: preparazione di un corso di formazione, che si svolgerà nel 2012, a partire da gennaio, che avrà come obiettivo sviluppare nuovi modelli di pensiero e dialogo della politica per leggere la complessità e governare il cambiamento; • il corso di perfezionamento "Una nuova medicina sociale per le fasce deboli della popolazione", in collaborazione con la facoltà di Medicina dell’Università degli Studi di Milano, coordinato dal professore Bruno Andreoni; • Incontri a carattere seminariale su “Comunità sociale e cittadinanza”. 8 incontri sui temi del welfare e della Casa a cui hanno partecipato: Maurizio Ambrosini, Bianca Beccalli, Stefano Boeri, Aldo Bonomi, Susanna Camusso, Lucia Castellano, Giorgio Ferraresi, Marco Granelli, Maria Grazia Guida, Romano Madera, Pierfrancesco Majorino, Alberto Meomartini, Valerio Onida, Michele Salvati, Benedetto Saraceno, Emanuele Ranci Ortigosa, Francesco Longo, Giorgio Ferraresi, Giuliano Pisapia, Bruno Tabacci.

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Iniziativa

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• Presentazione del volume di don Virginio Colmegna Non per me solo. Vita di un uomo al servizio degli altri presso: -- Casa della carità, con la partecipazione dell’autore e di Livia Pomodoro, Duccio Demetrio, Monsignor Giovanni Giudici e Silvia Landra. -- Teatro Franco Parenti di Milano. La serata è stata organizzata con un reading iniziale a cura di Giuseppina Carutti, con Ivana Monti, Mario Sala Gallini, Anna De Bortoli e intermezzi musicali di Persic Iancu Sever. In un secondo momento è stato presentato il volume sotto forma di dialogo tra l’autore e Gad Lerner. La serata è stata organizzata in collaborazione con il Teatro Franco Parenti e Il Saggiatore. • Presentazione e proiezione del documentario “La Curt de l’America”, prodotto dall’associazione Villa Pallavicini, in collaborazione con Diwan Film, nell’ambito del progetto Rane Volanti, finanziato da Fondazione Cariplo. • Presentazione del volume Il folle reato. Il rapporto tra la responsabilità dello psichiatra e la imputabilità del paziente di Ernesto Venturini, Domenico Casagrande e Lorenzo Toresini, edito da FrancoAngeli. Al dibattito sono intervenuti: Ernesto Venturini (psichiatra), Francesco Maisto (magistrato) e don Virginio Colmegna. L’evento è stato curato in collaborazione con il Souq - Centro Studi Sofferenza Urbana e la Biblioteca del Confine. • Collaborazione, insieme all’associazione Identità Plurali, alla cooperativa Tempo per l'infanzia e all’associazione Villa Pallavicini e grazie al sostegno di Coop Lombardia, al I Festival Teatro degli incontri diretto da Gigi Gherzi. Quattro giorni di ricerca artistica e, allo stesso tempo, intervento sociale con la messa in scena di quattro spettacoli "Qualche parola la so", "Forse noi siamo qui", "Negato lo spazio", "Non ti amo più peluche" (vedi paragrafo dedicato). • Creazione e organizzazione della rassegna "Poesia è rifare il mondo" attorno alla figura di padre David Maria Turoldo e al suo rapporto con Milano attraverso reading, contributi audiovisivi, intermezzi musicali e teatrali. Nel mese di maggio si sono svolte quattro serate in quattro luoghi significativi della città (associazione Corsia dei Servi, Conservatorio Giuseppe Verdi, Chiesa Santo Stefano, Casa della carità) e della vita di Turoldo, grazie anche alla partecipazione e collaborazione di: Renzo Salvi, associazione Identità Plurali, Giovanni Bianchi, Roberto Carusi, Sandro Antoniazzi, Carlo Luigi Sala, Rosalba Genovese, Bianca Pitzorno, Fiorenzo De Molli, padre Ermes Ronchi e il Priorato di Sant'Egidio - Fontanella di Sotto il Monte.

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PARTE SECONDA le attività

PARTE SECONDA le attività

• L'incontro con la poesia di Turoldo è stata l'occasione per la nascita del gruppo “Nuovi Trovadori” (vedi paragrafo dedicato).

“Sulla strada della musica” Dalla strada, all'aula, alla città: un percorso di apprendimento e crescita individuale e sociale promosso dal Con-

Iniziativa Presentazione libro Il folle reato. Il rapporto tra la responsabilità dello psichiatra e la imputabilità del paziente

Data

Partecipanti

23 febbraio

100

servatorio Giuseppe Verdi di Milano e dalla Casa della carità. Grazie alla collaborazione e alla convenzione instaurata nel 2010 con il Conservatorio di Milano, nel 2011 si sviluppa

Proiezione del documentario “Curt de l’America”

19 aprile

120

il progetto musicale e socio-culturale “Sulla strada della musica”. Dedicato a bambini e giovani rom in possesso di

Presentazione libro Non per me solo

5 maggio

120

particolari doti e capacità musicali, il progetto mira a promuovere possibilità di formazione musicale di alto livello per

4, 10, 17, 31 maggio

240

11 dicembre

50

Rassegna "Poesia è rifare il mondo" Presentazione libro Non per me solo

bambini e giovani che, per condizione sociale ed economica, sono generalmente esclusi dai canali di inserimento scolastico ed extrascolastico formale. L'obiettivo è quello di accompagnare i minori e le loro famiglie nei loro percorsi di formazione ed inserimento sociale, in modo da garantire pari opportunità sia dal punto di vista dell'apprendimento sia da quello dell'integrazione sociale.

Nel corso del 2011, l’Inter club “Non violenti per passione” ha proposto diverse iniziative, tra le quali: la possibilità di assistere gratuitamente per i ragazzi delle scuole e dei centri sportivi della zona ad alcune partite di calcio allo stadio San Siro; la presenza agli Open Day di primavera e d'autunno presso il vicino oratorio Gesù a Nazareth; l’opportunità per la squadra di calcio della Casa della carità di usufruire dei campi di calcio di due società sportive del quartiere.

Nel 2011, il progetto ha promosso corsi gratuiti di violino, fisarmonica, solfeggio e musica d'insieme per 24 bambini, adolescenti e rom. Il corso ha avuto come primo obiettivo l’alfabetizzazione musicale dei ragazzi, che pur essendo capaci di suonare, non erano in grado di leggere la musica. Le difficoltà emerse durante le prime fasi di progetto hanno messo in evidenza l'importanza di porre attenzione al processo d'inserimento dei minori e di prevedere una certa flessibilità nella struttura dei loro percorsi formativi. Sono stati quindi alternati momenti dedicati al gioco e a libere attività espressive, a momenti didattici veri e propri, finalizzati all'apprendimento della teoria e della pratica musicale. Durante tutto il 2011 gli allievi più talentuosi sono stati accompagnati all'inserimento nei corsi ordinari del Conservatorio del 2012 e hanno lavorato alla preparazione di un concerto, tenutosi a novembre 2011 nella sala Verdi del Conservatorio di Milano. Il concerto, realizzato sotto la direzione di Alessandro Cerino, ha registrato un notevole successo di pubblico e ha dato vita a un CD musicale. Alla luce dei risultati raggiunti, il gruppo di giovani musicisti è stato invitato a partecipare a diversi eventi pubblici a Milano e in altre città italiane. Gli obiettivi futuri Promuovere la partecipazione e le pari opportunità di tutti i bambini in condizioni di vulnerabilità sociale. Coinvolgere, sin dalla scuola primaria, un numero sempre maggiore di bambini, italiani e stranieri, altrimenti a rischio di dispersione scolastica e esclusione sociale. Ampliare la gamma di strumenti musicali al pianoforte e ad alcune percussioni e strumenti a fiato, oltre alla fisarmonica e al violino. Poter disporre di maggiori risorse economiche consentirebbe non solo di ampliare le possibilità di accesso ai percorsi di formazione, ma anche di potenziare il corpo docente e l'offerta formativa.

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PARTE SECONDA le attività

I rapporti con le università

Facoltà

Fin dal suo avvio, l’Accademia della carità ha intrattenuto rapporti a diverso titolo con le università milanesi e, in particolare, con le Facoltà di Scienze dell’Educazione, Scienze Politiche e Servizio Sociale. Le forme di collaborazione sono molteplici: dalla partecipazione di numerosi docenti universitari alle iniziative dell’Accademia, alla presenza in particolare di don Virginio Colmegna a dibattiti e convegni, alle collaborazioni nelle ricerche e, infine, all’attivazione dei tirocini. In genere, l’attività di tirocinio viene proposta durante il 2° e il 3° anno di corso per una durata annua di 200 - 300 ore annue. Per i tirocinanti è richiesto l’affiancamento di una figura professionale inerente alla Facoltà di provenienza dello studente. A chi fa richiesta di tirocinio viene proposto un colloquio conoscitivo prima dell’inizio e incontri periodici con l’operatore di riferimento. Viene inoltre chiesta una relazione finale. Entro settembre di ciascun anno vengono valutate le richieste presentate dalle diverse università e si decide quali studenti inserire in tirocinio, tenendo presente che è possibile inserire solo un numero limitato di tirocinanti, poichè dipende dal numero di dipendenti assunti a tempo indeterminato dalla Casa della carità.

Anno accademico 2009/2010

Facoltà

Numero tirocinanti

Ore di tirocinio

Provenienza

Anno accademico 2011/2012 Scienze dell’Educazione Università Milano Bicocca

2

400

Milano e provincia

Servizio Sociale Università Cattolica

1

300

Milano e provincia

Corso per mediatori culturali Istituto Cortivo

1

300

Milano e provincia

Master in fundraising dell’Università di Bologna

1

400

Milano e provincia

Scienze dell’Educazione Università Milano Bicocca

3

600

Milano e provincia

Servizio Sociale Università Milano Bicocca

1

300

Milano e provincia

Corso per mediatori culturali Istituto Cortivo

1

300

Milano e provincia

Institut des Sciences de l’Information et de la Communication Université de Bordeaux

1

150

Bordeaux (Francia)

Anno accademico 2010/2011

80

PARTE SECONDA le attività

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Bilancio sociale 2011

Numero tirocinanti

Ore di tirocinio

Provenienza

Servizio sociale Università di Parma

1

150

Camerun

Scienze dell’educazione Università Milano Bicocca

2

400

Milano e provincia

Scienze dell’educazione Università dell’Insubria

1

200

Como

Servizio sociale Università Milano Bicocca

1

300

Milano e provincia

Servizio sociale Università Cattolica

1

300

Milano e provincia

Scienze dell’educazione Università Milano Bicocca

3

600

Milano e provincia

Servizio Sociale Università Cattolica

1

300

Milano e provincia

Corso per mediatori culturali Istituto Cortivo

1

300

Milano e provincia

Anno accademico 2008/2009

Nel corso dell’ultimo anno accademico si sono verificati alcuni cambiamenti nella collaborazione con alcune università. Sono, infatti, state concluse due significative esperienze con le università di Bologna e di Bordeaux. Rispetto invece al quadro descritto nell’anno accademico 2009/2010, la situazione dei tirocini appare invariata sia da un punto di vista numerico sia per quanto riguarda il mantenimento della collaborazione con le facoltà di Scienze dell’educazione e di Servizio sociale. Questo dato è significativo di come l’area accoglienza, il cuore delle attività della struttura della Casa, sia diventata – in soli 7 anni di attività – un punto di riferimento per la formazione sul campo di alcune delle principali figure professionali che operano in ambito sociale.

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PARTE SECONDA le attività

PARTE SECONDA le attività

la Dimensione culturale e formativa Biblioteca del Confine Ricerca sociale Tra le sue attività, l’Accademia della carità promuove ricerche sui temi del disagio sociale, dell’emarginazione e della povertà in area metropolitana. Nel 2009 ha realizzato e pubblicato l’indagine “Mediazione, attivazione, animazione: nuovi approcci delle politiche sociali nei contesti difficili”. Nel 2010 lo studio di nuove vie per la reintegrazione sociale delle persone fragili ed emarginate ha considerato le politiche di cittadinanza a livello europeo. È stata quindi avviata la ricerca “Cittadinanza e integrazione degli immigrati”, terminata nel mese di luglio 2011. Quest’ultima si articola su due livelli: un’analisi desk delle legislazioni e delle politiche degli Stati europei sulle questioni della cittadinanza, con la ricerca di documentazione e la consultazione di esperti; l’approfondimento della dimensione locale della cittadinanza e dell’integrazione degli immigrati attraverso l’analisi di cinque realtà urbane emblematiche a livello europeo (Francoforte, Madrid, Manchester, Marsiglia e Bruxelles) e tre a livello italiano (Firenze, Genova, Verona).

Per rispondere all’intento del cardinale Carlo Maria Martini di dare vita a un luogo di ospitalità e, al contempo, di riflessione e elaborazione culturale sui temi della marginalità sociale è stata realizzata la Biblioteca del Confine. Un luogo di ricerca e documentazione sulle culture e sui mondi ospitati dalla Casa della carità, non solo per gli operatori della Casa, ma anche per volontari, studenti, operatori sociali e ricercatori che nell’area metropolitana di Milano si occupano a diversi livelli disciplinari e professionali di chi sta sui confini. Il patrimonio della Biblioteca del Confine è articolato in tre macro-aree, ciascuna caratterizzata da una propria utenza e da uno specifico posseduto. Due settori sono destinati a un pubblico non specialistico sia interno sia esterno alla Fondazione. Il primo, attivo fin dalla nascita della Biblioteca, è rivolto a un’utenza adulta ed è caratterizzato da materiali miscellanei di letteratura mondiale, prevalentemente in lingua italiana, costituiti da 4.500 unità (romanzi, poesie, saggi, manualistica, enciclopedie) e da circa 300 elementi tra videocassette e dvd. La seconda area, destinata alla prima infanzia e a bambini e ragazzi in età scolare è nata a inizio 2010 ed è costituita da 2.000 volumi, di cui circa 200 in lingua, (romanzi, saggi, didattica, manualistica) e da circa 100 unità multimediali. La Biblioteca del Confine ospita infine un centro di documentazione contenente 3.500 elementi, in prevalenza, volumi, atti di convegni e materiale grigio.

Centro di documentazione Nel corso del 2011 gli ambiti di competenza di questo settore sono stati ampliati e sviluppati attorno alle seguenti aree tematiche: • DIRITTO, VITA CARCERARIA, DETENZIONE (testi di riferimento; esperienze; criminalità e mafia). • CULTURA E CULTURE (culture del mondo; cultura rom e sinti; arte; letteratura). • DIRITTI DI CITTADINANZA E RICONOSCIMENTO SOCIALE (diritti di cittadinanza e cittadinanza attiva; stranieri e rom; disabili; anziani; adolescenti e bambini; donne; lavoro; giustizia e diritto; Costituzione). • GLOBALIZZAZIONE (economia; società; città di Milano e i suoi quartieri; metropoli e città; solidarietà internazionale). • MONDIALITà E INTERCULTURA (scuola, educazione e insegnamento; convivenza e integrazione; migrazioni). • RELIGIONE E SPIRITUALITà (religione cristiana; religioni e dialogo interreligioso; scritti di don Virginio Colmegna; educazione, formazione e religione; economia, politica e religione; impegno civile, sociale e religione; spiritualità e religione; scritti del cardinale Carlo Maria Martini; encicliche). • SALUTE (psicologia e salute mentale; diritto alla salute; sofferenza urbana; esperienze; dipendenze; testi di riferimento e riflessione etica; assistenza sanitaria). • SOCIETà (povertà ed emarginazione; società contemporanea, economia e finanza; servizi ai cittadini; scuola e formazione; comunicazione e filosofia; conflitti, persecuzioni, guerre; urbanistica, architettura e pianificazione urbana; famiglia; politica; ambiente e società; generi; abitare). • TERZO SETTORE E VOLONTARIATO (Casa della carità; altre iniziative; bilanci sociali

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e report di sostenibilità; testi di riferimento; tesi di laurea; volontariato e servizio civile). Un patrimonio specialistico costantemente aggiornato grazie al contributo di circa 25 abbonamenti correnti a riviste scientifiche afferenti il terzo settore, le politiche di cittadinanza, l’immigrazione, la coesione sociale e la sofferenza urbana, ovvero i temi specifici attorno ai quali si snoda l’intero operare della fondazione Casa della carità. Sempre all’interno di questa macroarea è presente un fondo del Centro Orientamento Studi Africani, a sé stante, in comodato d’uso, concernente studi antropologici e linguistici sul continente africano, di circa 700 volumi e 100 unità multimediali, prevalentemente in lingua francese.

Attrattività e risultati La tabella di seguito riporta un confronto del posseduto nell’ultimo triennio: Confronto triennio

2011

2010

2009

Centro documentazione volumi

3.500

3.000

2.500

25

25

20

4.500

2.500

1.500

300

300

300

2.000

1.500

900

Centro documentazione altri materiali Pubblica lettura adulti volumi Pubblica lettura adulti altri materiali Pubblica lettura infanzia volumi Pubblica lettura infanzia altri materiali Totale volumi

100

100

90

10.000

7.000

4.900

425

425

410

Totale altri materiali

La sala lettura è aperta dal lunedì al venerdì, dalle 9.30 alle 18.00. La tabella di seguito espone un confronto relativo agli ultimi tre anni: Confronto triennio

2011

2010

2009

Prestiti annuali

500

442

691

Utenti attivi al prestito

200

160

126

20

15

10

Utenti giornalieri internet

Durante l’anno i prestiti annuali sono diminuiti, se confrontati con il 2009 e, viceversa, aumentati se paragonati al 2010. Questo dato è spiegabile con un cambiamento generale dei servizi richiesti. Rispetto, infatti, al prestito tout court, gli utenti hanno manifestato una tendenza a prediligere il servizio internet, la consulenza bibliografica e il servizio di rassegna. Questi ultimi non vengono, infatti, considerati nel novero dei prestiti annuali. Infine, l’andamento positivo testimoniato dall’aumento costante del numero di persone attive al prestito è in buona parte determinato dalle attività culturali offerte dall’Accademia della carità e dalla Biblioteca del Confine. La prospettiva per il prossimo anno è di una maggiore integrazione con il sistema bibliotecario urbano, in linea con una naturale evoluzione delle relazioni già esistenti da parte della Fondazione nel suo complesso. Un andare quindi verso un dialogo sempre più concreto e continuativo con l’insieme di biblioteche rionali e di altri enti presenti sul territorio milanese, inserendo le proprie peculiarità nell’offerta culturale aperta alla città.

La tabella mostra un trend positivo, nel quale è descritto un aumento considerevole del patrimonio, prettamente librario, nel corso degli ultimi tre anni. Dal 2009 al 2011 il posseduto dei volumi è più che raddoppiato. Per quanto concerne invece il materiale multimediale non si registrano evidenti cambiamenti ed è opportuno sottolineare la scarsità di filmati in dvd e di altri supporti, quali gli audiolibri. In particolare, uno dei settori che nel corso del triennio ha visto incrementare considerevolmente il proprio patrimonio, è rappresentato dalla pubblica lettura per la prima infanzia e per bambini e ragazzi in età scolare. Questo dato trova una spiegazione nel fatto che quest’ultima zona della biblioteca si rivolge a un’utenza verso la quale si stanno anche concentrando le attività culturali rivolte sia ai bambini ospiti della Casa sia a quelli che vivono nel quartiere. Per quanto riguarda le donazioni che rappresentano più del 90% delle nuove entrate, nel corso del 2011 sono stati ricevuti circa 3.000 volumi, rispetto ai 5.000 dell’anno precedente e ai circa 1.500 del 2009. Certamente si tratta di un dato che testimonia un interesse e un’attenzione verso la biblioteca da parte delle persone, che a vario titolo, intrattengono relazioni con l’intera struttura. Tuttavia, l’andamento registrato non è in linea con quello dello scorso anno e soprattutto non riguarda i materiali in supporto audio/video, di cui la biblioteca necessita per venire incontro alle numerose richieste da parte della sua utenza.

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Bibliorete

Attività culturali

Lo scorso anno, la Biblioteca del Confine e gli altri enti coinvolti nel catalogo condiviso di Bibliorete (www.bibliorete.org) hanno sviluppato e implementato la propria collaborazione, mettendo a punto un sito nuovo, costantemente aggiornato sui patrimoni delle biblioteche aderenti e grazie anche a un lavoro di spoglio e di rassegna degli articoli più rilevanti per attualità e tematiche. Attraverso una selezione delle proprie riviste, nel 2011 la biblioteca ha avviato questa attività (spoglio e rassegna riviste), a cadenza mensile, su una decina di periodici correnti. Durante il corso dell’anno, grazie anche all’attività di promozione (vedi paragrafo dedicato), Bibliorete ha acquisito due nuovi enti: CeSPI - Centro Studi Problemi Internazionali e l’Associazione Bibliolavoro della Cisl Lombardia. Attualmente Bibliorete è costituita da 8 enti, circa 190.000 titoli e 1.000 periodici, di cui circa la metà in lingua straniera.

La Biblioteca del Confine organizza e promuove anche una serie di attività culturali: • nel corso del 2011, in collaborazione con Bibliorete, la biblioteca ha ideato e organizzato un seminario sul sistema, di cui fa parte, in occasione della Fiera Bibliostar 2011 al palazzo della Stelline di Milano. Hanno partecipato alla formazione una trentina di persone, appartenenti ad altri enti bibliotecari. Grazie a tale attività sono successivamente entrati a far parte di Bibliorete, anche il CeSPI e Bibliolavoro. • Società di Lettura: una rassegna editoriale, che nasce da una proposta di lettura, personale e di gruppo, di studenti del Liceo Scientifico Statale “Alessandro Volta” di Milano e ragazzi della fondazione Casa della carità. La lettura dei brani scelti precede il dialogo con l’autore sulle origini e le ragioni dell’opera caratterizzando gli incontri per il protagonismo dei ragazzi. Nel 2011 sono stati presentati i seguenti volumi: Alberto Alesina e Andrea Ichino, L’Italia fatta in casa. Indagine sulla vera ricchezza degli italiani, Mondadori, Milano 2009 (16 marzo 2011); Fabio Geda, Nel mare ci sono i coccodrilli. Storia vera di Enaiatollah Akbari, B.C. Dalai Editore, Milano 2010 (15 aprile 2011); Nando Dalla Chiesa, Le ribelli. Storie di donne che hanno sfidato la mafia per amore, Editore Melampo, Milano 2006 (10 maggio 2011); Amnesty International (a cura di), IO MANIFESTO PER LA LIBERTA’. 25 poster e 25 storie raccontano 50 anni di Amnesty International, Fandango Libri, Roma 2011 (12 dicembre 2011). In media il pubblico era costituito da un centinaio di persone. • Progetto di teatro e avvicinamento alla lettura: seconda edizione del progetto di auto racconto ideato dalla Biblioteca del Confine in collaborazione con Bianca Pitzorno. Il primo nucleo di attività è stato dedicato alla selezione del copione e a strutturare gli incontri. Successivamente, il progetto si è sviluppato attorno al testo, alla lettura e alla assegnazione delle parti, mediante un’intensa attività di semplificazione linguistica e personalizzazione della storia. Da inizio marzo fino a fine maggio il progetto ha dedicato sempre più spazio alla comprensione e preparazione delle parti e all’ideazione e creazione dei costumi e della scenografia. Lo spettacolo è stato tramutato in una proiezione dell’intera opera, realizzata attraverso il montaggio delle migliori prove registrate in costume, rivolta ai bambini protagonisti, ai genitori e agli amici più cari, durante la quale erano presenti circa 70 persone. • Corso di fotografia “Catturare il mondo con sensibilità e rispetto”: nato e gestito in collaborazione con il fotografo Enrico Mascheroni, fotoreporter di Reporters san frontières. Un corso teorico-pratico per apprendere le principali tecniche fotografiche e per imparare a scattare immagini in contesti sociali difficili nel rispetto della dignità delle persone. Nozioni tecniche e teoriche sono state alternate all’analisi dei lavori dei partecipanti, mediante quattro incontri da novembre a dicembre, suddivisi in due sessioni (pomeridiana e serale). Il prossimo anno il corso si concluderà con due uscite tecnico - pratiche attorno a temi a finalità sociale. Al corso hanno partecipato una trentina di persone, compresi 4 ospiti della Casa della carità e 1 del Ce.A.S..

I servizi offerti dalla Biblioteca del Confine •

Consulenza bibliografica: può essere richiesta attraverso il sito di Bibliorete o contattando direttamente la Biblioteca del Confine, tramite mail e telefono. Gli utenti possono richiedere sia la reperibilità di specifici materiali e il relativo servizio di prestito sia un vero e proprio supporto bibliografico personalizzato, a partire da esigenze mirate. Le ricerche vengono svolte all’interno dell’intero catalogo consultabile sul sito www.bibliorete.org, grazie all’avallo di un’attività di prestito interbibliotecario. Qualora le domande di documentazione non venissero saturate mediante il catalogo di Bibliorete, il servizio prevede anche l’orientamento dell’utenza verso altri enti in possesso dei volumi sollecitati.

Attività di spoglio periodici e rassegna mensile: sulla base della rilevanza per attualità e tematiche questo servizio viene effettuato su una decina di periodici correnti. Il materiale viene poi inviato via mail al personale della Casa della carità e agli utenti della biblioteca.

Consigli di lettura: ogni mese il personale della biblioteca seleziona una decina di materiali, sulla base di commemorazioni, eventi, temi inerenti alle attività della Fondazione e novità, che commenta e descrive in apposite schede. Quest’ultime vengono successivamente inviate via mail agli utenti ed esposte nella bacheca della biblioteca. Inoltre, questa attività viene sviluppata anche per l'house organ della Fondazione: il quadrimestrale gratuito “ViaVai”.

Consultazione in sede: all’interno della sala lettura ciascun utente, sia interno a Casa della carità, sia esterno, in possesso della tessera di iscrizione, può consultare in loco il materiale della Biblioteca. L’accesso ai documenti è libero e il bibliotecario interviene unicamente qualora vi sia il desiderio di usufruire anche del servizio di prestito.

Servizio di prestito: l’utente può effettuare la richiesta di prestito, sia tramite internet, attraverso il sito di Bibliorete, sia direttamente al bibliotecario. Questo servizio è supportato da un regolamento cartaceo che viene fornito a seguito di ogni iscrizione e può essere effettuato online, attraverso il catalogo di Bibliorete o tramite registrazione da parte del bibliotecario.

Internet: gli utenti iscritti alla Biblioteca del Confine, possono accedere alla consultazione di internet attraverso due postazioni fisse. L’intera sala è provvista di una connessione wifi. Il servizio è supportato da un regolamento interno, esposto all’interno della sala lettura, che prevede una rotazione ogni 30 minuti, tra un utente e l’altro. Grazie ad un registro elettronico, il bibliotecario annota giornalmente i nominativi e gli orari degli utenti che usufruiscono di tale servizio.

Iscrizioni e tesseramento: l’accesso ai servizi precedentemente descritti è gratuito e avviene a seguito della compilazione di una scheda anagrafica, con i principali dati inerenti agli utenti e ai genitori di quest’ultimi, nel caso di minori. Il trattamento dei dati contenuti in tale documentazione è autorizzato dalla persona stessa ai sensi del d.Lgs 196/2003. Coloro che si iscrivono tramite internet, vengono automaticamente registrati tra gli utenti della Biblioteca del Confine e ricevono la medesima comunicazione al trattamento dei dati, via email. A seguito dell’iscrizione gli utenti vengono forniti di una tessera.

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la Dimensione culturale e formativa

la Dimensione culturale e formativa

Educazione alla solidarietà

Mondialità

La Casa della carità si pone anche come luogo in cui i giovani possono avvicinarsi al mondo delle persone in condizioni di disagio, nella certezza che l’incontro con esse sia un’opportunità importante di riflessione e arricchimento personale. Ai ragazzi vengono proposti brevi periodi residenziali nei quali si alternano l’impegno di servizio con gli ospiti e momenti di riflessione e approfondimento guidati da un educatore, in un contesto di condivisione degli spazi e della mensa. Vengono inoltre offerte anche possibilità di incontri in giornata, durante i quali è possibile conoscere la Casa della carità, guidati da un operatore, spesso con la presenza di un ospite che porta la propria esperienza. Nel 2011, la formazione ha coinvolto gruppi fuori dal territorio di Milano (hanno visitato la Casa gruppi provenienti da Varese, Bergamo, Reggio Emilia e dalla Romania) ed è stata anche avviata la formazione presso le scuole, attivando l’interesse nei confronti dell’azione sociale della Casa della carità anche dall’esterno. La presenza dei gruppi si concentra nel periodo che va da novembre a metà maggio, con una richiesta rilevante da parte dei gruppi scout, coinvolgendo la Casa principalmente nel fine settimana. Alcuni gruppi si sono in un certo senso fidelizzati, come per esempio il gruppo scout MI X, che durante il 2011 ha proposto all’interno dell’esperienza un percorso finalizzato alla raccolta di beni necessari agli ospiti (indumenti, materiale scolastico). Diverse scuole e oratori ripropongono ogni anno percorsi formativi e di servizio. Va segnalata l’iniziativa di un gruppo di adolescenti di una parrocchia, coinvolta una volta al mese in un’esperienza di servizio presso la struttura per un periodo di cinque mesi. L’età dipende molto dal tipo di gruppo: tra i 16 e i 25 anni per i gruppi scout, tra i 16 e i 18 anni per gli studenti, tra i 12 e i 18 anni per i ragazzi degli oratori, mentre i partecipanti ad associazioni hanno un’età più adulta, tra i 20 e i 30 anni. Alla formazione hanno partecipato complessivamente 838 ragazzi, di cui 758 hanno seguito la formazione residenziale e 80 sono stati incontrati presso le scuole.

La fondazione Casa della carità realizza, tra le sue attività, anche progetti all’estero, con particolare attenzione ai paesi di provenienza dei propri ospiti. In particolare, gli interventi vengono realizzati in Romania con le persone rom e in Senegal con i minori e le donne, ma sono destinati alle intere comunità locali.

Tipo di gruppo

Numero di gruppi

Presenze

Giorni di permanenza

Oratori

10

131

9

Scout

11

257

30

Scuole

7

207

9

Associazioni

4

68

4

Parrocchie

2

95

2

In Romania Casa della carità collabora con l’associazione Aproapele, che ha sede a Bucarest e gestisce progetti sociali di sviluppo locale. In particolare, sono state analizzate le condizioni e le soluzioni tecniche per favorire lo sviluppo locale nel comune di Tintareni, dal quale provengono molte delle persone rom rumene che dal 2005 sono state accolte e seguite in progetti sociali a Milano. Tale scelta si concretizza in particolare con il sostegno a un’azienda locale specializzata nella lavorazione dei profilati in lega per la produzione di infissi. Quest’attività coinvolge diversi adulti, provenienti da famiglie di etnia rom. Un altro importante progetto portato avanti a Chiciora, un villaggio rurale nel comune di Tintareni, nella regione dell'Oltenia, la parte sud occidentale della Romania a 300 chilometri da Bucarest, è culminato il 24 novembre del 2011 nell’inaugurazione, alla presenza del sindaco locale, di una nuova scuola intitolata a don Lorenzo Milani. La costruzione è stata resa possibile grazie a un progetto, nato nel febbraio del 2010 a seguito di un concorso bandito dalla fondazione Casa della carità e dal Politecnico di Milano, volto all’ampliamento della scuola di Chiciora. I termini concorsuali prevedevano la realizzazione di un'aula in grado di accogliere 25 alunni e di uno spazio-laboratorio civico destinato all'intera comunità locale. Al bando hanno risposto una ventina di gruppi di progetto e, nell'aprile 2010, è stata selezionata una proposta vincitrice e altre quattro ritenute meritevoli. Tra tutti i partecipanti, otto studenti del Politecnico di Milano hanno deciso di proseguire nell'iniziativa mirando al perfezionamento e alla successiva raccolta fondi per la realizzazione della costruzione. Dopo un anno, sono stati ultimati i lavori di progettazione e nell'estate 2011 si è passati alla fase operativa. Il 4 agosto 2011 è stato aperto il cantiere in Romania, durato quattro mesi, e gestito dagli studenti provenienti da Milano, coordinati da un referente della Casa della carità. La realizzazione dell’obiettivo del concorso è stata conseguita grazie anche alla collaborazione con le autorità locali e, in particolare, nella persona del sindaco Maria Vasilescu, con la quale da diversi anni la Casa della carità gestisce iniziative di rimpatrio assistito, inserimenti lavorativi e attività di sostegno all’imprenditoria locale, come quelle descritte.

In Senegal In continuità con l’esperienza del viaggio Milano-Dakar del 2006, in collaborazione con l’associazione Casa Magica di Milano e a seguito di altre iniziative (viaggio organizzato nel giugno 2007, torneo di calcio a St.Louis per 400 bambini e ragazzi senegalesi) nel 2009 è stato approvato dal fondo del gabinetto del Sindaco di Milano un progetto di sviluppo dedicato agli interventi a Dakar, Kaolack e St. Louis. Il progetto “Yakar - speranza” ha come beneficiari diretti le donne e i minori del Senegal. In particolare, esso prevede l’avvio di interventi di microcredito a Kaolack, il sostegno economico all’attività formativa rivolta alle donne di Guinaw Rails, la costruzione di una struttura sportiva e lo sviluppo delle attività connesse a essa rivolte ai ragazzi a St. Louis. Nel 2010, dopo aver trovato l’area sulla quale costruire gli impianti sportivi, l’intervento si

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la Dimensione culturale e formativa Souq - Centro studi sofferenza urbana è concentrato sulla promozione di un centro sportivo polifunzionale. Si è deciso, infatti, di abbandonare l'intervento di microcredito previsto inizialmente a Kaolack, viste le numerose difficoltà incontrate, ma di mantenere vivo il rapporto con la “Rete delle associazioni femminili di Guinaw Rails”, attraverso visite annuali e un costante lavoro di monitoraggio dei bisogni. La scelta di indirizzare la maggior parte degli sforzi nell'intervento di Saint Louis è stata dettata da una serie di fattori. In primo luogo, lo sport costituisce uno strumento eccezionale per portare avanti un lavoro sociale efficace, in particolar modo quando si rivolge a delle fasce di popolazione particolarmente fragili, come quella dei bambini talibès, che studiano e vivono nelle scuole coraniche. In secondo luogo, la scelta della città di Saint Louis ha un alto valore simbolico e concreto al tempo stesso: l'intervento mira a migliorare le condizioni di vita della cittadinanza in uno dei centri, dove sono concentrate le partenze migratorie verso l'Europa e i conseguenti lutti causati dalle terribili condizioni di viaggio. Infine, portare avanti degli interventi dedicati all'empowerment di una categoria fragile e socialmente stigmatizzata come quella dei minori talibès è una scelta volta al futuro, pensata per sostenere i percorsi di chi, nei prossimi anni, potrà contribuire a costruire un Senegal migliore. Per la realizzazione del centro sportivo, anche nel corso del 2011, sono state organizzate due missioni, ad aprile e a giugno, durante le quali sono stati intrattenuti scambi con le associazioni locali partner del progetto e sbrigate le pratiche burocratiche legate all'acquisizione del terreno, alla sua delimitazione e alla sua pulizia. è opportuno menzionare che, in questa fase, sono state incontrate alcune difficoltà nella gestione dei rapporti con le autorità senegalesi della comunità rurale di Gandon, il villaggio alle porte di Saint Louis dove sorgerà il centro sportivo. Di pari passo con le visite e le attività mirate al raggiungimento dell'obiettivo della costruzione del centro sportivo, il progetto ha consolidato e reso più continua anche un'ampia ed eterogenea attività in Italia: sensibilizzazione, raccolta fondi e raccolta materiale. Per quanto riguarda i primi due aspetti, sono stati organizzati a Milano diversi eventi, con cadenza quindicinale o mensile: aperitivi, cene, mercatini, feste, tornei sportivi, mostre e incontri allo scopo di presentare le principali linee di intervento del progetto e richiedere, al tempo stesso, i contributi per portarle concretamente avanti. Lo storico delle iniziative descritte è consultabile sul sito dedicato all’iniziativa: www.progettosenegol.org. Per quanto riguarda, invece, la raccolta del materiale sportivo, scolastico e sanitario, il progetto ha strutturato una rete di collaborazioni con diverse società sportive. Grazie, infatti, al contributo di squadre di alto livello come Cesena e Novara e di squadre di quartiere, con le quali il rapporto si è rafforzato notevolmente nel corso degli anni, è stato possibile raccogliere il necessario per poter avviare il progetto. Alla luce degli sviluppi conseguiti dal progetto “Yakar – speranza” a partire dal 2008, la fondazione Casa della carità, di comune accordo con la Onlus partner Casa Magica, ha costituito a fine 2011 un'associazione di volontariato per promuovere il diritto al gioco dei minori senegalesi, attraverso la realizzazione del centro sportivo di Gandon e di altre attività collaterali. L’associazione, denominata “Senegol” è composta da operatori della Casa della carità, volontari della Casa Magica e da altre persone coinvolte nel corso degli anni. “Senegol” è nata ufficialmente l'8 novembre 2011 e il suo presidente è Doudou Khouma, operatore sociale della Casa della carità, senegalese, da oltre vent'anni in Italia e già ideatore del viaggio Milano-Dakar nel 2006. Il nome scelto sottolinea la centralità dell'intervento di Saint Louis, ma al tempo stesso consente di nominare anche altri progetti futuri.

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Il Centro Studi si propone di studiare il fenomeno della sofferenza urbana, ossia la sofferenza che si genera nelle grandi metropoli. La sofferenza urbana è una categoria interpretativa dell’incontro fra la sofferenza dei soggetti e la fabbrica sociale che essi abitano. La descrizione, la comprensione e la trasformazione delle dinamiche psicologiche e sociali che si instaurano a partire dall’incontro fra le storie dei singoli e le istituzioni, ossia fra soggetti e contesti, troppo spesso occulta uno dei due elementi del binomio sofferenza/città. La categoria della sofferenza urbana ci consente di ricercare, di conoscere e di trasformare l’intersezione fra soggetti e contesti con l’ambizione morale e politica di costruire cittadinanza ossia comunità di cittadini. Dopo due anni di lavoro, di incontri, scambi e iniziative nazionali e internazionali, restiamo convinti della validità di questa categoria: la nozione di “sofferenza” va oltre a quella di malattia, poiché molti sono gli individui e i gruppi che nella città sono sofferenti, senza tuttavia essere malati. Si tratta di sofferenza come termine antitetico al linguaggio del “well-being”, dello star bene e delle felicità possibili e impossibili, mercificate o non.

Campi di ricerca Per approfondire questa traccia di pensiero, il Souq ha arricchito il proprio campo di ricerca grazie al contributo di varie discipline e ha visto la costituzione, nell’ottobre del 2011, di un comitato scientifico ad ampio raggio culturale con buone connessioni e sinergie di contenuto, che si occupa dei seguenti ambiti di studio: • salute/salute mentale • deistituzionalizzazione/lotta alla esclusione • povertà • lavoro/impresa sociale • giustizia/diritti/carcere • immigrazione/razzismo • welfare • economia • habitat/urbanistica • amministrazione pubblica/servizi Il Souq lavora per: • ricercare e generare modelli innovativi di comprensione del fenomeno della sofferenza urbana; • documentare esperienze e buone pratiche di promozione della piena cittadinanza e della salute urbana a livello nazionale e internazionale; • favorire la messa in rete di conoscenze ed esperienze di promozione della piena cittadinanza, dei diritti e della salute urbana; • contribuire alla formazione di imprenditori della trasformazione e della governance urbana; • influire sui processi culturali e politici della governance urbana; • costituire un laboratorio di riflessione disponibile per governi e istituzioni locali sulle tematiche di cittadinanza, salute e sofferenza urbana.

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Il Souq - Centro studi sofferenza urbana ha proposto per il 2011: • SouQuaderni Si tratta di un semestrale online bilingue (italiano/inglese), consultabile sul sito www. souqonline.it, che in ogni numero ospita alcuni articoli monografici interdisciplinari sui temi della sofferenza urbana, due rubriche fisse (Pratiche in attesa di Teoria e Teoria in attesa di Pratiche) e una bibliografia internazionale annotata. La rivista promuove e presenta reti e connessioni con le grandi città del mondo che vivono situazioni simili, contesti analoghi di urbanizzazione e quindi di marginalizzazione e di nuove povertà. La rivista nasce e si prefigge di documentare esperienze e buone pratiche di promozione della piena cittadinanza e della salute urbana a livello nazionale ed internazionale. Nel 2011 sono usciti Souquaderni n. 3 e n. 4, rispettivamente usciti il 1 aprile e il 1 novembre. • SouQAnnuario Una pubblicazione annuale edita dalla casa editrice Il Saggiatore, che raccoglie una selezione degli articoli pubblicati online e ulteriori contributi originali sui principali temi di ricerca del Centro studi. Nel 2011 è stato pubblicato Resistenze urbane, della casa editrice Il Saggiatore. • SouQConferenze/Seminari 13 dicembre 2011 “Social Suffering in Urban Spaces”. Conferenza magistrale di Arthur Kleinman (antropologo medico - Harvard University) e dibattito con Francesco Remotti e Ivo Quaranta, moderato da Benedetto Saraceno, in collaborazione con l'Università degli Studi di Milano. 14 dicembre 2011 “Medical Anthropology and Mental Health: Five Questions for the Next Fifty Years”. Seminario di Arthur Kleinman, in collaborazione con Università degli Studi Milano Bicocca, con Roberto Malighetti. • SouQinternational 23 – 25 maggio 2011 “Sofferenza urbana, Diritti e Buongoverno”. Forum internazionale presso il Conservatorio “G. Verdi” di Milano. Tre giorni di discussione sui temi della sofferenza urbana e delle esperienze innovative nelle grandi metropoli del Nord e del Sud del mondo attraverso il contributo di oltre 25 esperti della rete internazionale e nazionale del Souq. Il forum è stato ideato per favorire la messa in rete di conoscenze ed esperienze di promozione della piena cittadinanza, dei diritti e della salute urbana e per influire sui processi culturali e politici della governance urbana. Al termine del forum, è stato presentato pubblicamente il Manifesto per il Buongoverno.

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PARTE SECONDA le attività

• Il Souq delle immagini 18 e 19 novembre 2011, col patrocinio del Comune di Milano presso l'auditorium Teresa Pomodoro, fondazione Casa della carità. Prima rassegna annuale di video e film su inclusione e esclusione sociale, salute mentale, diritti e imprenditorialità urbana. Scopo dell’evento: ricercare un altro modo, artistico e di contenuto forte, per approfondire il tema della sofferenza urbana, utilizzando un linguaggio più immediato, meno didattico e più vicino ai giovani. • Lavoro di ricerca epidemiologica In collaborazione con l’Istituto Mario Negri di Milano e la dottoressa Barbara D’Avanzo. Oltre alla fase descrittiva, continua il lavoro per la ricerca di esito, che interessa i nuovi entrati fino al dicembre 2011. La sezione metodologica è stata ridotta al minimo. Precisando che il database dello Studio di esito è il frutto della consapevolezza che le persone andassero descritte con gli stessi strumenti all’entrata e all’uscita dalla Casa, si è specificata una scheda standard con alcune variabili da esaminare in modo coerente e introducendo due strumenti di valutazione: il General Health Questionnaire a 12 item, autocompilato, e la Scala di Funzionamento Personale e Sociale della Casa della carità (in cui viene adottato l’impianto di fondo della Scala di Funzionamento Personale e Sociale di P. Morosini e collaboratori, usata per le popolazioni con disturbi psichiatrici), di cui è stata fatta una stima della riproducibilità. • Formazione interna Percorso di formazione condotto e curato dal dottor Benedetto Saraceno, rivolto mensilmente agli operatori, consulenti e volontari della Casa della carità. Una parte della docenza si è svolta con una modalità interattiva, coinvolgendo i partecipanti nella riflessione a partire dalle procedure della Casa della carità e da alcuni dati quantitativi emersi dalla ricerca interna effettuata in collaborazione con l'Istituto Mario Negri. Il programma formativo ha riguardato anche l’analisi degli indicatori di qualità di una struttura di accoglienza a partire da uno sguardo ampio sui parametri qualitativi delle realtà di assistenza e cura a livello mondiale. Temi affrontati: • esempi di riforme psichiatriche: Giordania, Cile, Messico, Sri Lanka, Sudafrica, Isole del Pacifico; • impresa sociale, lavoro e salute mentale (con Ota De Leonardis); • salute mentale, pericolosità, diritto (con Francesco Maisto); • psichiatria essenziale; • valutazione; • indicatori di qualità e qualità degli indicatori.

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PARTE SECONDA le attività

PARTE SECONDA le attività

LA Dimensione culturale e formativa

LA Dimensione culturale e formativa

diritti e rovesci

Spiritualità

Diritti e rovesci prende in carico le situazioni provenienti dalle aree dell’ascolto, dell’ospitalità, dell’attività di cura e dell’ufficio legale della fondazione Casa della carità, con l'obiettivo di portare alla luce le problematiche individuali e trasformarle in questioni di ordine sociale e politico. Le carenze legislative e i disservizi vengono valutati in una chiave culturale più ampia al fine di elaborare proposte da sottoporre alle istituzioni e di rilanciare i casi all'attenzione dell'opinione pubblica. Con questo servizio si vuole affrontare la problematica non solo dal punto di vista della tutela del diritto del singolo, bensì come affermazione dell’accesso al diritto erga omnes, in modo che il principio affermato sia di beneficio non solo per il nostro utente, ma anche per tutte le persone che si trovino nelle medesime condizioni. La società sempre più complessa, l'emergere e l'imporsi di nuovi fenomeni sociali, la difficoltà di accesso ai diritti di cittadinanza evidenziano veri e propri vuoti giuridici, oppure, in alcuni casi, dimostrano l'inadeguatezza del sistema normativo. Non basta più e, talvolta, è addirittura impossibile, con il solo approccio tecnico-legale, difendere i diritti soggettivi e tutelare gli interessi legittimi delle fasce più deboli della popolazione. Per fare in modo che i problemi concreti delle persone vengano affrontati con un approccio scientifico e riconsegnati alle istituzioni sotto forma di proposte innovative è stata stretta una collaborazione tra la fondazione Casa della carità e le seguenti istituzioni:

La Casa della carità è aperta a tutti, credenti e non credenti, persone di diverse confessioni religiose, uomini e donne che con stili diversi vivono la propria appartenenza a una fede e a una cultura religiosa. Uno dei tratti distintivi della spiritualità della Casa è il profondo senso di fraternità e convivialità, per cui al centro si pone la relazione con l'altro, con il suo volto e la sua storia, valorizzandolo per la sua unicità. Anche nel 2011 sono state significative le attenzioni per far vivere il digiuno del Ramadam e festeggiare il Giorno dell'Agnello, vista la forte presenza di ospiti musulmani. Proprio dall'esperienza quotidiana di ospitalità dei singoli e di ogni differenza scaturisce l'esigenza di momenti di ascolto, di silenzio e di preghiera, in sintonia con la matrice religiosa ed ecclesiale che ispira la nascita della Casa della carità, offerti a tutti coloro che si sentono interrogati in un cammino di ricerca, che non si accontentano di risposte descrittive e tecniche di fronte a certi drammi della vita umana che toccano nel profondo. Oltre alla Messa cattolica celebrata ogni domenica nella cappella dedicata alla beata Eugenia Picco, è proposto un cammino di riflessione biblica a cadenza mensile. Nel 2011, don Virginio Colmegna ha proposto ogni mese una meditazione sulla preghiera del Padre Nostro, la risposta ai discepoli che chiedono “Signore, insegnaci a pregare” e un simbolo impareggiabile di universalità della preghiera, conosciuto e proclamato in tutte le lingue del mondo. Il percorso si è concluso in aprile con una proposta residenziale di esercizi spirituali a Sasso di Maremma, vicino a Grosseto, presso la sede dell'omonima Fondazione. In occasione dell'anniversario di novembre, si è proposta la conferenza della dottoressa Giuliana Martirana incentrata sul valore spirituale dell'accoglienza dello straniero. Si curano in modo particolare le celebrazioni dei momenti liturgici più intensi: l'Avvento, il Natale, la Quaresima e la Pasqua. Le riflessioni e le omelie di don Virginio sono state pubblicate sul sito della Casa della carità.

• • • •

Associazione Avvocati per niente, che contribuisce alla disamina degli aspetti tecnico-legali e si occupa di seguire le situazioni giudiziarie; Università degli Studi di Milano - Bicocca, attraverso i dipartimenti di Sociologia, Giurisprudenza e Scienze della formazione; Politecnico di Milano, con il dipartimento di Urbanistica e Pianificazione; Comune di Milano, in particolare, con gli Assessorati alle Politiche sociali e Cultura della salute, alla Casa, Demanio e Lavori pubblici, alle Politiche per il lavoro, Sviluppo economico, Università e ricerca.

Nel corso del 2011, Diritti e rovesci ha seguito circa 30 situazioni ed elaborato un Seminario di due giornate, 13 e 14 maggio, dal titolo “I costi della paura, i costi della sicurezza”. Si è trattato di workshop pomeridiani, volti a offrire a operatori del terzo settore l’occasione per confrontarsi, su diversi ambiti, con accademici, avvocati ed esperti di tematiche sociali. Da questa esperienza è nata il 12 dicembre 2011 una Convenzione con l’Università degli Studi di Milano Bicocca per proseguire il lavoro dei workshop attraverso dei laboratori “Dai casi ai diritti”. Le tematiche ruotano attorno all’immigrazione, all’abitare, al lavoro, alle fasce più deboli, alla tutela dei minori, alla condizioni di vita nelle carceri e nei Cie, alla salute e ai servizi. Tali laboratori hanno lo scopo di approfondire le cause delle situazioni di difficoltà di accesso ai diritti di cittadinanza e, attraverso il metodo della ricerca azione, giungere a proposte innovative da presentare alle istituzioni. I laboratori vedono la partecipazione di operatori del terzo settore, accademici dell’Università degli Studi di Milano - Bicocca e del Politecnico e funzionari del Comune di Milano.

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PARTE PARTESECONDA SECONDA le leattività attività

PARTE PARTESECONDA SECONDA le leattività attività

Le interazioni

Quattro mesi per ripartire Dalla teoria di una convenzione con il Comune di Milano all'accoglienza pratica di una famiglia rimasta senza un tetto

Casa della carità è una voce nella città di Milano. Si confonde volentieri con le voci dei più poveri e dei più semplici, nel vociare allegro della vita quotidiana, ma anche nell’urlare il dramma delle paure e della solitudine. Ci sono poi le occasioni in cui questa voce si fa controcanto, si distingue dal coro per dire con parole chiare che ci sono bisogni nascosti e diritti negati, oppure beni e valori che ci si dimentica di vedere. E allora Casa della carità è anche un luogo di dibattito e di dialogo con i contesti religiosi, i mondi istituzionali, le aree del territorio. Cerca quindi i linguaggi per comunicare nel rispetto dell’interlocutore, con una immediatezza carica di emozione, con parole accademiche, con uno scrivere accattivante, con un’espressività veloce e meditata. Allora Casa della carità diventa laboratorio e luogo dell’ascolto, della parola, della comunicazione, del dialogo, del confronto, della denuncia e dello scambio produttivo di informazioni, di idee e di saperi.

La famiglia era arrivata al Pronto Intervento del Comune di Milano accompagnata dai funzionari dell'Aler. Padre, madre e quattro figli, provenienti dalle isole Mauritius, erano appena strati sfrattati dalla casa occupata in cui vivevano pagando l'affitto a un connazionale che si era spacciato per il legittimo proprietario. Non era così e, di colpo, a poco più di un anno dal loro arrivo in Italia, tutti e sei si erano ritrovati per strada. E per di più senza documenti. L'assistente sociale di turno pensò che per un'emergenza come quella potesse essere una buona soluzione Casa nido, il progetto della Casa della carità per mamme con bambini, convenzionato proprio con il Comune. E così, dopo aver trovato ospitalità per il marito da alcuni amici della coppia, la moglie con i bambini arrivò in via Brambilla. “Fin da subito – ricorda l'educatrice della Casa della carità – mostrarono una gran voglia di fare: di trovare di nuovo lavoro e di ritornare autonomi. A entrambi i genitori il distacco pesava, soprattutto al padre che diceva di non poter educare bene i suoi figli in quella situazione”. Seguita dagli operatori della Casa, la coppia ha subito trovato diversi lavoretti, ma saltuari e in nero. I bambini, dai sette ai tre anni, sono stati inseriti a scuola e anche la questione relativa ai documenti è stata risolta. La famiglia, infatti, aveva deciso di venire in Italia per poter curare al meglio la più piccola delle figlie e, quando si è scoperto che la bambina era affetta da una forma curabile di epilessia, ha ottenuto un permesso di soggiorno per motivi di salute. “Una volta in regola con i documenti – spiega ancora l’operatrice della Casa– il tutto si è velocizzato. Noi li abbiamo accompagnati in tutti i passaggi, ma loro sono stati molto caparbi”. Il padre ha trovato un'occupazione finalmente regolare e, grazie al sostegno della sua comunità religiosa, la famiglia ha trovato in poco tempo una casa in affitto nella quale riunirsi. Da quando é arrivata all'ufficio Pronto intervento del Comune di Milano sono passati poco più di quattro mesi.

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PARTE SECONDA le attività

PARTE SECONDA le attività

le interazioni La comunicazione L’area comunicazione ha supportato l'organizzazione e curato la comunicazione di tutti gli eventi pubblici e gli incontri privati organizzati dalla Casa della carità. Compito dell'area comunicazione è anche l'ideazione e la realizzazione di tutto il materiale, sia cartaceo sia digitale, prodotto dalla Casa della carità. L'obiettivo è fornire alla Fondazione, grazie alla collaborazione di un grafico, un'immagine coordinata in linea con i principi che ne ispirano l'azione. Per rispondere con sempre maggiore professionalità alle richieste della Fondazione, le attività dell'intera area si sono ampliate e intensificate. L'area comunicazione è suddivisa al suo interno in ufficio stampa e ufficio fund raising e relazioni esterne (vedi paragrafo dedicato) che, da un lato, portano avanti le rispettive attività autonomamente e, dall'altro, collaborano in maniera stretta per gestire tutti gli eventi organizzati dalla Fondazione.

Attività principali • ideazione materiale e comunicazione del corso di formazione dell’Accademia della carità "Leader della coesione sociale" (gennaio-maggio); • supporto presentazione libro di don Virginio Colmegna e Maria Grazia Guida Parole nuove per la politica (14 febbraio); • supporto per l’organizzazione dell’evento Patch Adams alla Casa della carità per l’inaugurazione del Milano clown festival (9 marzo); • organizzazione della presentazione del rapporto del Senato sulla condizione del popolo rom (15 aprile); • promozione stampa dell'accordo di collaborazione tra il Souq della fondazione Casa della carità e la Conferenza permanente per la salute mentale nel mondo “Franco Basaglia” (20 aprile); • ideazione materiale e supporto nella comunicazione della rassegna "Poesia è rifare il mondo. Padre Turoldo e la città di Milano" (4-10-17-31 maggio); • organizzazione della prima presentazione del libro di don Virginio Colmegna Non per me solo (5 maggio). Coordinamento con la segreteria di presidenza e la casa editrice Il Saggiatore per le successive presentazioni; • ideazione materiale e supporto nella comunicazione del convegno promosso dallo sportello Diritti e rovesci "I costi della paura, i costi della sicurezza" (Bicocca, 13-14 maggio); • attività di supporto per la comunicazione e l’organizzazione del "Forum scientifico internazionale Sofferenza urbana, diritti e buon governo" promosso dal Souq (23-24-25 maggio); • organizzazione della conferenza stampa per promuovere la convenzione di cooperazione sociale tra la Camera del lavoro di Milano e la Casa della carità (27 maggio); • supporto alla segreteria di presidenza nella gestione del conferimento della Laurea honoris causa in Scienze pedagogiche a don Virginio Colmegna (9 giugno); • promozione del convegno organizzato dal Ce.A.S. “Innovare in tempo di crisi: proposte per una città solidale” (20 ottobre); • revisione del Bilancio sociale 2010 e organizzazione, in collaborazione con le aree fund raising e lavoro, della presentazione alle imprese (26 ottobre);

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• organizzazione della conferenza stampa “Per un nuovo piano dell'abitare, oltre le emergenze” con l'assessore del Comune di Milano Lucia Castellano (15 novembre); • ideazione materiale supporto nella comunicazione dell’iniziativa Il Souq delle immagini (1819 novembre); • organizzazione e gestione della giornata del VII anniversario (22 novembre); • supporto nell’organizzazione del concerto dei ragazzi rom con il Conservatorio Giuseppe Verdi di Milano (27 novembre); • segreteria organizzativa per gestione biglietti Prove aperte della Scala di Milano (6 febbraio, 27 febbraio, 12 marzo, 3 aprile, 8 maggio, 5 giugno); gestione della proiezione della prima della scala “Don Giovanni” nell’auditorium della Fondazione (7 dicembre); • promozione stampa della convenzione “Dai casi ai diritti” firmata da fondazione Casa della carità e Università degli studi Milano - Bicocca (12 dicembre); • supporto nella comunicazione della lectio magistralis di Arthur Kleinman organizzata del Souq - Centro studi sofferenza urbana (13 dicembre); • organizzazione della conferenza stampa per la promozione del VII Incontro mondiale delle famiglie Milano 2012 (20 dicembre); • supporto all'ideazione dei contenuti e alla realizzazione del materiale del corso di formazione dell’Accademia della carità "Nuovi Linguaggi della Politica" (gennaio-marzo 2012), in collaborazione con LAMA Development and Cooperation Agency. • ideazione e realizzazione del materiale della Biblioteca del confine: rassegna Società di lettura, Bibliorete, Corso di fotografia; • segreteria organizzativa e di amministrazione per l’associazione “Identità plurali”. Supporto per la comunicazione di "Le cinque giornate del sociale" in Triennale (5 aprile), dell’iniziativa Il Teatro degli incontri (dall’8 all’11 giugno) e delle iniziative di SpaZzi Aperti a Pioltello;

Ufficio stampa L'ufficio stampa ha gestito i rapporti con i media, sia per quanto riguarda la Casa della carità, sia per il suo presidente don Virginio Colmegna. Sono stati scritti interventi per giornali cartacei e online, organizzate interviste e gestite partecipazioni a trasmissione televisive e radiofoniche. Infine è stato svolto un lavoro costante di rassegna stampa per il personale della Casa, sui temi di cui si occupa la Fondazione. Nel corso del 2011, l'ufficio stampa ha ideato, realizzato e distribuito l'house organ della Fondazione: il quadrimestrale gratuito ViaVai. Durante l’anno sono stati pubblicati i primi tre numeri del periodico che viene consegnato in 80 luoghi di cultura e incontro della città di Milano e viene spedito alle persone che ne fanno richiesta. Da giugno 2011, inoltre, l'ufficio stampa è stato impegnato nella ristrutturazione del sito web della Fondazione www.casadellacarita.org (vedi box seguente). Il vecchio sito è stato completamente rifatto introducendo un nuovo stile di comunicazione e una nuova forma grafica e linguistica. L'intero progetto è stato realizzato con la collaborazione di un azienda specializzata in siti web per enti pubblici e non profit ed è stato ultimato, con la definitiva messa online, nel febbraio 2012.

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PARTE SECONDA le attività

PARTE SECONDA le attività

Attrattività, risultati e indicatori Contestualmente, l'ufficio stampa ha continuato ad aggiornare la versione precedente del sito. 50 nuove notizie di primo piano sono state inserite nel corso dell'anno. Sono state gestite anche le pagine Facebook della Casa della carità e di don Virginio Colmegna che, a fine anno, contavano rispettivamente 272 e 414 fan. Di seguito i dati relativi al sito www.casadellacarita.org: www.casadellacarita.org

2011

2010

Visite totali

34.479

27.585

Visitatori unici

23.737

17.414

138.073

109.715

2'33''

2'45''

66%

63%

Visualizzazioni di pagina Tempo medio di ciascuna visita Numero di nuove visite sul totale visite

Confrontando i dati degli accessi al sito della Casa della carità relativi agli anni 2010 e 2011, si nota una decisa crescita di quasi tutti i valori. Il numero delle visite totali è aumentato del 25,3%, mentre di pari passo sono cresciuti anche il numero delle persone che hanno visitato il sito (+ 36% di visitatori unici) e il numero delle pagine visualizzate, passate da 109.715 a 138.703. Il tempo medio che ciascun utente ha trascorso sul sito della Casa della carità è invece rimasto sostanzialmente stabile, con una leggera flessione. Lo stesso si può dire per la percentuale di nuovi utenti che continuano a rappresentare una quota del totale superiore al 60%. Il numero massimo di visite si è avuto venerdì 10 giugno con 1.061, all'indomani della consegna della laurea honoris causa a don Virginio Colmegna. In questi due anni, quindi, il sito della Casa della carità ha confermato di svolgere soprattutto una funzione di “biglietto da visita”, di fonte di informazioni per far conoscere meglio la Fondazione a chi ne aveva in precedenza solo sentito parlare.

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Casa della carità

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L'home page del sito della Casa della carità, realizzato nel corso del 2011 e on line dal febbraio 2012

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PARTE SECONDA le attività

PARTE SECONDA le attività

le interazioni i rapporti con le istituzioni Il nuovo sito della Casa della carità: www.casadellacarita.org Dalla primavera del 2011, l'ufficio stampa si è impegnato nella ristrutturazione del nuovo sito che è andato online a metà febbraio 2012. Nella homepage sono presenti tutti gli elementi attorno ai quali è costruito l'intero sito. Innanzitutto la parte istituzionale. Più defilata, ma ben visibile, contiene tutte le informazioni imprescindibili, dalla storia all'organigramma, dalla cartina di Milano ai numeri telefonici. Al suo interno, particolarmente importante la sezione “Cosa facciamo” basata su “gratuità, trasparenza e sostegno”. Illustra i risultati ottenuti e il metodo attraverso il quale sono stati raggiunti. Contiene anche un archivio dei progetti conclusi e in corso, aggiornato costantemente grazie alla fattiva collaborazione degli operatori. C'è poi una sezione molto ampia che racconta le variegate attività della Casa: tutti gli interventi della Casa sono stati suddivisi in sei macro aree: “Persone”, “Diritti”, “Salute”, “Lavoro”, “Cultura” e “Milano”. Non sempre rispecchiano l'organizzazione del lavoro interno, ma cercano di renderlo il più fruibile possibile dall'esterno. Ciascuna delle sei aree ha, poi, delle sezioni dedicate agli interventi più nello specifico, organizzati in forma multimediale: dai testi, semplici e immediati, ai video di presentazione, ai documenti di approfondimento. Inoltre, in tutte le pagine sono visibili le notizie più recenti riguardanti l'area in questione e un archivio di tutte quelle passate. Le notizie più recenti e importanti, ovviamente, sono di volta in volta messe in evidenza nella sezione di sinistra della homepage chiamata “Primo piano”. Una delle quattro notizie della homepage, inoltre, viene ulteriormente evidenziata. Di ciascuna notizia viene messa in evidenza anche l'area di appartenenza con lo scopo di portare il visitatore a scoprire l'intero settore. La struttura delle notizie è la stessa delle aree, con vari livelli di fruizione composti da testi, foto, video e documenti.

Mai la Casa della carità si è mossa parallelamente alle istituzioni della società civile, creando altri binari che conducono verso la strada della cittadinanza e dei diritti che sono di tutti. La compresenza, tra i fondatori statutari, della Diocesi di Milano, nella figura dell'Arcivescovo protempore, e del Sindaco di Milano è stata voluta dal cardinale Carlo Maria Martini, per ricordare alla città e alle istituzioni quanto sia importante che gli interventi caritativi siano accompagnati dalla ricerca di una piena giustizia sociale. Difatti, in un sistema equo ed efficiente di welfare, il sostegno alle fragilità è compito dell'intera comunità locale, nelle sue diverse valenze. La Casa della carità, dunque, sente di occuparsi di una missione pubblica, pur essendo una realtà di privato-sociale. Lo fa perché opera in stretta relazione con le istituzioni del governo locale per contribuire a disegnare la città accogliente che è di tutti, la risposta ai bisogni che interessa a tutti i cittadini e perché contribuisce a un benessere collettivo. Anche nel 2011, anno nel quale Milano ha visto il rinnovo del suo vertice, la Fondazione ha partecipato a momenti di confronto e a tavoli istituzionali sui temi della grave emarginazione, dell'immigrazione e della salute mentale. Ha altresì promosso incontri e riflessioni sugli stessi temi, coinvolgendo spesso gli interlocutori istituzionali. Alcune azioni hanno richiesto confronti continuativi e dialettici con i referenti istituzionali, come la Prefettura e, in particolare il Commissariato delle emergenze urbane, sui temi relativi ai rom – il 2011 è l'anno in cui vede l'epilogo la vicenda complessa della chiusura del campo di via Triboniano – per superare momenti di crisi o per attuare un'accoglienza in “pronto intervento” per donne, bambini e famiglie in difficoltà. In particolare, i minori stranieri non accompagnati e la questione dell'abitare e della gestione sociale di singoli e famiglie dopo uno sfratto sono stati ulteriori temi che hanno coinvolto la Casa della carità nel confronto con il Comune, soprattutto nella seconda metà del 2011. Non sono mancati i contatti con l'amministrazione provinciale, con la Regione Lombardia e con le amministrazioni centrali della giustizia: Tribunale, Prefettura e Questura.

L'ultimo pilastro sul quale si basa la costruzione del sito è lo spazio dedicato al fund raising. É composto da una pagina “di servizio” con tutte le informazioni necessarie per sostenerci il cui banner “Dona ora” compare sempre in tutte le pagine del sito e rimanda, in un solo altro click, alla possibilità di donare online. Inoltre, alcune campagne (che cambieranno nel corso del tempo) vengono messe di volta in volta in evidenza in homepage con dei banner che rimandano alle loro pagine specifiche. Infine, i social network sono in evidenza nella homepage del nuovo sito e hanno un ruolo importante anche in tutte le altre pagine. Esiste la possibilità di condividere ogni pagina con diversi social media (Facebook e Twitter, innanzitutto) e molti contenuti foto e video saranno disponibili direttamente su piattaforme come Flickr e Youtube. Inoltre, Twitter ha uno spazio particolarmente significativo nella homepage, per raccontare la vita della Casa in maniera flessibile e veloce.

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Casa della carità

Bilancio sociale 2011

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PARTE Terza Gli approfondimenti I progetti Le convenzioni La gestione patrimoniale La sintesi di stato patrimoniale e il conto economico I sostenitori e la raccolta fondi Il personale retribuito I volontari L'infrastruttura e la dimensione ambientale Le attivitĂ in outsourcing Il sistema Casa della caritĂ in dettaglio

Nel cortile della Casa settembre 2011


PARTE terza gli approfondimenti

PARTE terza gli approfondimenti

I progetti

L’attività della Casa della carità comprende diversi progetti che permettono sia di integrare l’operatività strutturale sia di sperimentare nuove iniziative. Di seguito elenchiamo i progetti attivi e/o approvati nel 2011:

Crescere insieme: mamma, bambino, città Obiettivi

Riattivare le risorse personali e genitoriali delle mamme, nonché costruire una rete di solidarietà tra le famiglie del territorio.

Ente finanziatore

Contributo della Regione Lombardia a seguito del bando “Fare rete e dare sostegno alla maternità” ex L.R. 23/99.

Date

21 settembre 2009: inizio; 20 settembre 2011: conclusione.

Rane Volanti. Tra strade, vie d’acqua e d’aria per incontrarsi nel territorio Obiettivi

Il primo obiettivo del progetto è il conseguimento di una migliore coesione sociale in zona 2.

Ente finanziatore

Fondazione Cariplo.

Date

Gennaio – settembre 2009: studio di fattibilità; 15 marzo 2010: inizio attività; 28 febbraio 2013: conclusione.

Attività

Corsi rivolti alle madri, prima e dopo il parto, spazio mamma e bambino, consulenze pediatriche e counseling, formazione per coloro che operano nell’ambito della maternità.

Enti partner

Associazione culturale Villa Pallavicini a.p.s.; associazione culturale La Luna Nuova.

Studio di fattibilità per un ampio progetto di coesione sociale; le azioni in capo a Casa della carità attengono, in primo luogo, a una implementazione delle attività di accompagnamento delle persone anziane nel quartiere e, in secondo luogo, al potenziamento dei luoghi di aggregazione della zona, nello specifico dell’auditorium “Teresa Pomodoro”.

Area

Accoglienza.

Attività

Enti partner

Area

Obiettivi

Cooperativa Comin (capofila); dipartimento di Studi Sociali e Politici dell’Università degli Studi di Milano; associazione culturale Villa Pallavicini a.p.s.; Fondazione Gaetano Bertini Malgarini ONLUS; Fondazione Oltre; Insieme nelle Terre di Mezzo ONLUS; associazione Città del Sole - Amici del Parco Trotter ONLUS; parrocchia San Basilio; cooperativa sociale Saman Lavoro; associazione di volontariato Archè ONLUS; associazione La Misericordia; cooperativa sociale Tempo per l’infanzia.

Attraverso una sinergia delle azioni di accompagnamento socio-educativo, abitativo e lavorativo, favorire l’inclusione di 20 uomini e donne senza dimora e in condizione di estrema povertà, tra i 18 e i 50 anni, sia italiani sia stranieri presenti sul territorio.

Ente finanziatore

Fondazione Cariplo.

Date

Marzo 2009: inizio; febbraio 2011: conclusione.

Anziani; cultura e progetti.

Attività

Nell’ambito del progetto, Casa della carità si fa carico dell’ospitalità in prima accoglienza.

Enti partner

Fondazione San Carlo (capofila); fondazione Caritas Ambrosiana; consorzio Farsi Prossimo; cooperativa sociale Comunità Progetto.

Area

Accoglienza.

IntegrAzioni Obiettivi

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Ho.P.E. Homeless: partenariato per l’Empowerment

Favorire l’inclusione sociale dei ragazzi stranieri a partire dal loro inserimento scolastico, anche sostenendone il successo formativo con interventi che li coinvolgano negli ultimi due anni della scuola primaria, nella scuola secondaria di primo livello e in percorsi di formazione professionale. Sostenere i genitori sia nel loro ruolo educativo sia nelle difficoltà di integrazione che possono incontrare e che impatterebbero negativamente sul processo di inclusione sociale del minore stesso.

Sistema Milano Obiettivi

Attraverso una sinergia delle azioni di accompagnamento socio-educativo, abitativo e lavorativo, favorire l’inclusione di rifugiati, senza dimora e rom.

Ente finanziatore

Contributo del Comune di Milano ex L. 285/97.

Ente finanziatore

Fondazione Cariplo.

Date

13 gennaio 2010: inizio attività; 31 dicembre 2011: conclusione.

Date

Gennaio 2010: inizio; dicembre 2012: conclusione.

Attività

Scuola: sostegno ai ragazzi stranieri della zona di Crescenzago/quartiere Adriano. Preadolescenti e adolescenti che frequentano gli ultimi due anni delle scuole primarie, o le scuole secondarie di primo grado. E, ancora, supporto a coloro che hanno abbandonato gli studi e necessitano di conseguire la licenza media o di frequentare percorsi di formazione professionale. Supporto ai docenti delle scuole coinvolte. Extra scuola: accompagnamento più intenso e personalizzato ai ragazzi con maggiori difficoltà; sostegno delle figure genitoriali e presa in carico della famiglia là dove vengano rilevate condizioni socio-economiche svantaggiate. Messa in rete, promozione sul territorio e su internet dei risultati del progetto e delle buone prassi acquisite.

Attività

Progettare e formalizzare la messa a sistema dei servizi erogati dal Comune di Milano e dagli enti del terzo settore tramite: tavoli tematici, percorsi formativi, una ricerca in materia di processi partecipativi e politiche di inclusione, la progettazione di tre azioni sperimentali; costituzione di un sito web apposito.

Enti partner

Assessorato alla Famiglia, Scuola e Politiche Sociali del Comune di Milano (capofila); ACLI - sede provinciale di Milano; associazione Centro di Solidarietà San Martino; associazione Fondazione Franco Verga – C.o.i.; associazione La Grangia di Monluè; fondazione Caritas Ambrosiana; associazione Ce.A.S.; associazione Centesimus Annus; consorzio Farsi Prossimo; cooperativa La Cordata; fondazione Casa della carità; fondazione San Carlo Onlus; La Strada società cooperativa sociale; Provincia lombarda dell’Ordine dei Chierici regolari somaschi.

Area

Ospitalità.

Enti partner

Istituto Comprensivo di via Russo; Direzione didattica Statale G.B. Perasso; S.M.S. Trevisani, via Cesalpino; fondazione Luigi Clerici.

Area

Accoglienza.

Casa della carità

Bilancio sociale 2011

Casa della carità

Bilancio sociale 2011

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PARTE terza gli approfondimenti

PARTE terza gli approfondimenti

RESET Rete esterna e territorio

A.R.I.A. (Accoglienza, Relazioni, Inserimento lavorativo e Abitazione)

Obiettivi

Garantire una risposta unitaria al problema dell’integrazione sociale delle persone con problematiche penali, rafforzando il sistema dei servizi e degli interventi avviati nel corso delle precedenti annualità.

Obiettivi

Ente finanziatore

Regione Lombardia.

Date

Gennaio 2010: inizio; luglio 2011: conclusione.

Promuovere opportunità di reinserimento socio-lavorativo e abitativo, creando percorsi virtuosi per detenuti dalla libertà alla misura alternativa. Sviluppare un modello sostenibile localmente, integrato con le politiche attive del lavoro e sociali degli enti locali e con i partner del terzo settore.

Ente finanziatore

Attività

L’azione progettuale La rete delle reti, cui partecipa Casa della carità comprende diversi interventi: • accoglienza sociale e orientamento alle risorse del territorio; • reinserimento abitativo, gestito in rete con le organizzazioni territoriali che fanno capo a Caritas Ambrosiana; • reinserimento lavorativo, realizzato dal Comune in partnership con A&I, Galdus, CDO Piazza del Lavoro e fondazione Casa della carità; • sostegno alle relazioni sociali e familiari, a cura delle organizzazioni Dike e Bambini senza sbarre.

Fondazione Cariplo, Comune di Milano, Università degli Studi di Milano - Bicocca, Università degli Studi di Milano.

Date

Settembre 2011: inizio; settembre 2012: conclusione.

Attività

L’azione progettuale si articola in quattro aree di azione: • Servizi alla persona (inserimento socio-lavorativo e abitativo); • sensibilizzazione e comunicazione sul territorio; • promozione delle capacità: valutazione, monitoraggio e modellizzazione (integrazione con le politiche territoriali); • amministrazione e governo di progetto (coordinamento di sistema).

Enti partner

A&I Società Cooperativa Sociale ONLUS (capofila); Associazione Agenzia di Solidarietà AGESOL ONLUS; Consorzio Mestieri Agenzia Milano; DIKE Cooperativa per la mediazione dei conflitti Cooperativa Sociale ONLUS; CS&L Consorzio Sociale; Fondazione Caritas Ambrosiana; fondazione Casa della carità ONLUS; rete “Tetto per Tutti”; Associazione Incontro e Presenza; Associazione Il Girasole ONLUS; Associazione Sesta Opera San Fedele; C.I.A.O. ONLUS; Cooperativa Il Bivacco Servizi; Cooperativa Sociale Comunità del Giambellino; Fondazione San Carlo ONLUS; La strada Società Cooperativa Sociale; Società Cooperativa Sociale Comunità Progetto A.R.L.

Area

Lavoro.

Enti partner Area

Comune di Milano (capofila). Partner nell’azione progettuale La rete delle reti: fondazione Caritas Ambrosiana; A&I; fondazione Casa della carità; Galdus; Piazza del Lavoro; Dike; Bambini senza sbarre. Lavoro.

EU inclusive - Inclusione sociale e lavorativa delle persone rom

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Obiettivi

Condividere esperienze locali (Romania, Bulgaria, Spagna, Italia) di inclusione delle persone rom.

Ente finanziatore

Unione Europea.

Date

7 luglio 2010: inizio; 6 luglio 2012: conclusione.

Attività

Studio comparativo sull’inclusione sociale e lavorativa delle persone rom in ciascun paese partner. Raccolta di buone prassi a livello nazionale e comparazione con gli altri paesi. Per presentare i risultati e sensibilizzare verranno organizzati seminari, convegni e avviato un sito internet. Visite delle diverse équipe di lavoro in ciascuno dei paesi partner. è prevista la valutazione in itinere ed ex post delle diverse attività.

Enti partner

Soros Foundation Romania, Romania (capofila); Open Society Institute Sofia, Bulgaria; Fundación Secretariado Gitano, Spagna; fondazione Casa della carità, Italia.

Area

Progetti europei.

Casa della carità

Bilancio sociale 2011

INCLUSIONE SOCIALE E ACCOMPAGNAMENTO ALL’OCCUPAZIONE DI CITTADINI DISABILI Obiettivi

Promuovere opportunità individualizzate di inserimento socio-lavorativo per cittadini disabili del Comune di Milano.

Ente finanziatore

Comune di Milano.

Date

Settembre 2011: inizio; dicembre 2012: conclusione.

Attività

L’azione progettuale si concentra sull’orientamento, l’accompagnamento, la formazione e l’inserimento al lavoro di cittadini disabili del Comune di Milano.

Area

Lavoro.

Casa della carità

Bilancio sociale 2011

109


PARTE terza gli approfondimenti

PARTE terza gli approfondimenti

Le convenzioni L’attività della Casa della carità comprende diverse convenzioni. Di seguito elenchiamo le convenzioni attive nel 2011: CASANZIANI

ASSISTENZA ROM E SINTI VIA IDRO E VIA BONFADINI Committente

Comune di Milano.

Date

febbraio 2008 – luglio 2011.

Attività

Gestione sociale delle aree abitative comunali per cittadini di origine rom e sinti. Accoglienza.

Committente

Comune di Milano.

Area

Date

novembre 2009 – dicembre 2013.

ASSISTENZA ROM E SINTI VIA TRIBONIANO

Attività

Interventi di accoglienza e di supporto alla domiciliarità, attraverso il lavoro di rete con i servizi e le strutture del territorio.

Committente

Comune di Milano.

Area

Anziani.

Date

gennaio 2009 – aprile 2011.

Attività

Gestione sociale delle aree abitative comunali per cittadini di origine rom e sinti.

Enti partner

Provincia lombarda dell'Ordine dei Chierici regolari Somaschi.

Area

Accoglienza.

CONTRASTO ALL’USO E ALL’ABUSO DI ALCOLICI Committente

Comune di Milano.

Date

maggio 2009 – giugno 2011.

Attività

Interventi per prevenire e contrastare l’uso e l’abuso di alcolici, favorendo il recupero integrale della persona.

Area

Accoglienza.

PREVENZIONE E CONTRASTO DELLA PROSTITUZIONE SU STRADA E DELLA PROSTITUZIONE SCHIAVIZZANTE Committente

Comune di Milano.

Date

maggio 2009 – giugno 2011.

Attività

Interventi per prevenire e contrastare la prostituzione su strada e la prostituzione schiavizzante, favorendo il recupero integrale della persona.

Area

Accoglienza.

PROVIAMOCI ASSIEME Committente

Azienda Ospedaliera Fatebenefratelli e Oftalmico.

Date

gennaio 2010 – dicembre 2011.

Attività

Attuazione del servizio socio educativo territoriale nel quartiere Molise Calvairate, finalizzato al sostegno all’abitare e al miglioramento della qualità della vita di persone con disturbi psichici.

Enti partner

Cooperativa sociale Detto Fatto.

Area

Salute.

CASA NIDO Committente

Comune di Milano.

MEDIATRICI CULTURALI

Date

maggio 2010 – aprile 2011.

Committente

Comune di Milano.

Attività

Date

febbraio 2009 – giugno 2011.

Accoglienza e avvio all’autonomia di mamme con bambini in situazione di precarietà socio-economica o in fase di dimissione da ambiti comunitari o centri di accoglienza per stranieri.

Attività

Interventi di facilitazione culturale e scolastica presso le aree abitative comunali per rom di via Idro e via Bonfadini e le scuole frequentate dai minori. In particolare, l’intervento della Casa della carità si è concentrato sul campo di via Idro mentre quello dei padri Somaschi su quello di via Bonfadini.

Area

Accoglienza.

INTERVENTO SOCIALE A FAVORE DELLE FAMIGLIE ROM PROVENIENTI DA VIA TRIBONIANO Committente

Comune di Milano.

Enti partner

Provincia lombarda dell'Ordine dei Chierici regolari Somaschi.

Date

maggio 2010 – dicembre 2011.

Area

Accoglienza.

Attività

Accompagnamento sociale all’inserimento abitativo e lavorativo delle famiglie rom provenienti dal campo di via Triboniano. Accoglienza.

ASSISTENZA ROM – CASCINA BAREGGIATE A PIOLTELLO Committente

Prefettura di Milano; Comune di Pioltello.

Area

Date

agosto 2009 – settembre 2011.

DIRITTI E ROVESCI

Attività

Gestione dell’area di sosta temporanea.

Committente

Università degli Studi di Milano - Bicocca.

Area

Accoglienza.

Date

Da dicembre 2011.

Attività

Strutturare la collaborazione tra Diritti e rovesci e l’Università degli Studi di Milano Bicocca allo scopo di approfondire le cause delle situazioni di difficoltà di accesso ai diritti di cittadinanza e, attraverso il metodo della ricercazione, giungere a proposte innovative da presentare alle Istituzioni.

Area

Cultura e formazione.

BORSE LAVORO E AUTONOMIA ABITATIVA PER PERSONE ROM – CASCINA BAREGGIATE A PIOLTELLO

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Committente

Prefettura di Milano; Comune di Pioltello.

Date

dicembre 2009 – dicembre 2011.

Attività

Realizzazione di progetti individualizzati finalizzati alla formazione in azienda, utilizzando lo strumento delle borse lavoro, per persone di etnia rom ospitate presso l’area di sosta temporanea.

Area

Lavoro.

Casa della carità

Bilancio sociale 2011

Casa della carità

Bilancio sociale 2011

111


PARTE terza gli approfondimenti

PARTE terza gli approfondimenti

La gestione patrimoniale LA LOCANDA

Patrimonio immobiliare

Obiettivi

Favorire l'inclusione sociale delle persone in situazione di fregilità e marginalità

Ente finanziatore

UniCredit foundation.

Date

gennaio - dicembre 2011.

Attività

Le azioni progettuali si sviluppano attorno al modello operativo della Casa della carità, che pone al centro l'ospite con le sue fragilità e bisogni. A partire dall’ospitalità, vengono organizzati una serie di altri servizi: tutela giuridica, screening sanitario, corsi di italiano, inserimenti scolastici, orientamento lavorativo.

Area

Ospitalità.

LAVORI PUBBLICA UTILITà

112

Obiettivi

Consentire alle persone condannate per il reato di guida in stato di ebbrezza di effettuare lavori di pubblica utilità come pena sostitutiva.

Ente finanziatore

Tribunale di Milano.

Date

da aprile 2011.

Attività

Le persone accolte svolgono mansioni diverse a seconda dei loro talenti e della loro professionalità in ragione della disponibilità delle diverse aree della Casa della carità.

Area

Lavoro.

Casa della carità

Bilancio sociale 2011

• l’assetto immobiliare ammonta a € 6.567.987, che al netto degli ammortamenti di € 1.309.727 diventa € 5.258.261. Esso è interamente costituito dall’infrastruttura di via Francesco Brambilla 10 funzionale all’operatività. • composizione dell’assetto immobiliare: -- ristrutturazione fabbricato 5.335.037 -- impianti e macchinari 421.371 -- attrezzature 3.684 -- arredi 603.236 -- macchine elettrocontabili 149.799 -- furgoni e automezzi 54.860

Patrimonio mobiliare • l’assetto mobiliare al 31 dicembre 2011 ammonta a € 4.428.096; • il valore mobiliare è stato creato all’inizio dell’attività della struttura. L’obiettivo di lungo periodo degli investimenti è solo ed esclusivamente garantire gli eventuali disavanzi che si formano nelle gestioni annuali; • il patrimonio mobiliare è costituito da un pacchetto bilanciato che prevede titoli di Stato, obbligazioni e una piccola parte di azioni, gestita da fondi etici; • nel 2011 non c’è stato alcun rendimento, anzi una leggera flessione, di € 20.447.

Casa della carità

Bilancio sociale 2011

113


PARTE terza gli approfondimenti

PARTE terza gli approfondimenti

la Sintesi di stato patrimoniale e il conto economico BILANCIO CONSOLIDATO AL 31 dicembre 2011

BILANCIO CONSOLIDATO AL 31 dicembre 2011

STATO PATRIMONIALE

CONTO ECONOMICO

Attività

Istituzionale

Onlus

Consolidato

1.041.324,95

2.505.897,91

3.547.222,86

1.184,94

5.000,00

6.184,94

21.518,50

905,09

22.423,59

-

4.330,00

4.330,00

1.064.028,39

2.516.133,00

3.580.161,39

Oneri

Istituzionale

Onlus

Consolidato

Spese attività istituzionale

493.094,10

810.246,59

1.303.340,69

Spese funzionamento generale

293.045,09

695.974,41

989.019,50

ONLUS

Consolidato

22.356,15

5.307,96

27.664,11

5.120.906,01

137.355,03

5.258.261,04

1.892,29

4.894,85

6.787,14

447.937,59

1.172.593,88

1.620.531,47

Proventi Straordinari

4.428.096,50

-

4.428.096,50

TOTALE PROVENTI

Disponibilità Liquide

194.650,55

64.796,95

259.447,50

Ratei e risconti attivi

760,32

11.880,71

12.641,03

TOTALE ATTIVITA'

10.216.599,41

1.396.829,38

11.613.428,79

Immobilizzazioni immateriali Immobilizzazioni materiali Immobilizzazioni Finanziarie Crediti Diversi Attività finanziarie

Proventi Attività Istituzionale Altri proventi Proventi Finanziari

Istituzionale

ONLUS

Consolidato

Retribuzioni personale

265.229,02

1.247.983,90

1.513.212,92

Debiti v/Banche

-

800.224,97

800.224,97

Ammortamenti

160.841,02

35.144,21

195.985,23

Debiti v/fornitori

96.086,98

396.126,67

492.213,65

Accantonamenti

-

-

-

Debiti v/Istituti Previdenziali

13.284,43

70.190,98

83.475,41

Oneri diversi di gestione

147,37

13.327,11

13.474,48

Debiti Tributari

12.127,97

30.890,93

43.018,90

Oneri Finanziari

8.194,32

48.975,86

57.170,18

Altri Debiti

19.314,59

213.979,67

233.294,26

Oneri straordinari

-

-

-

Fondo trattamento fine rapporto

33.193,28

202.750,69

235.943,97

Imposte sul reddito

13.288,00

688

13.976,00

Altri fondi

87.848,51

18.872,55

106.721,06

TOTALE COSTI

1.233.838,92

2.852.340,08

4.086.179,00

-

-

-

-169.810,53

-336.207,08

-506.017,61

261.855,76

1.733.036,46

1.994.892,22

1.064.028,39

2.516.133,00

3.580.161,39

PATRIMONIO NETTO

10.124.554,18

-

10.124.554,18

TOTALE PASSIVITA’

10.386.409,94

1.733.036,46

12.119.446,40

-169.810,53

-336.207,08

-506.017,61

10.216.599,41

1.396.829,38

11.613.428,79

Passività

Ratei e Risconti Passivi TOTALE

DISAVANZO (AVANZO) DI GESTIONE TOTALE A PAREGGIO

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Proventi

Istituzionale

Casa della carità

Bilancio sociale 2011

Disavanzo (Avanzo) di gestione TOTALE A PAREGGIO

Casa della carità

Bilancio sociale 2011

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PARTE terza gli approfondimenti

PARTE terza gli approfondimenti

I Sostenitori e LA raccolta fondi

La Casa della carità accoglie gratuitamente i propri ospiti. La sostenibilità della Casa della carità si basa su una relazione di scambio e fiducia con istituzioni, enti e aziende, con le quali condivide i propri valori. Per portare avanti attività e progetti è infatti imprescindibile il sostegno di tutte le realtà private e pubbliche che operano nella città di Milano, ma anche di singoli donatori che condividono la mission della Casa della carità. Fin dall’inizio della propria attività Casa della carità ha inteso costituirsi come un rilevante attore dell’inclusione sociale nella città. Per questo ha sviluppato importanti connessioni con gli enti che hanno una forte impronta di responsabilità verso il territorio in cui operano. Insieme si interviene su un terreno comune al fine di produrre anche riflessioni ad alto contenuto di senso, per interrogare la società sui temi del disagio e della marginalità. Per la Casa della carità è importante tenere aggiornati in merito alle proprie attività tutti coloro che la sostengono e comunicare con trasparenza la destinazione delle donazioni ricevute. A partire dalla fine del 2010, la Fondazione ha ritenuto fondamentale strutturare l’attività di raccolta fondi. La consulenza con il professor Valerio Melandri è proseguita per tutto il 2011. Oltre a fornire un contributo importante dal punto di vista formativo, è servita a diffondere all’interno della Fondazione una cultura della raccolta fondi. Gli obiettivi principali per 2011 sono stati avviare le attività dell’ufficio fund raising e creare una base solida di piccoli donatori, con i quali iniziare a instaurare una relazione di scambio e attenzione continua, basata su fiducia e trasparenza sulla destinazione delle donazioni ricevute. Le campagne ideate e realizzate dall’ufficio fund raising sono state quindi orientate ad acquisire e fidelizzare i nuovi piccoli donatori. L’ufficio si è dotato di TheRaiser®, un database specifico per la gestione dei donatori. L’adozione di questo strumento informatico ha reso necessario un ciclo di incontri formativi per apprendere una corretta gestione del software. La messa a punto del database gestionale ha permesso di archiviare nel corso dell’anno circa 2.000 contatti, che a oggi rappresentano il bacino dei donatori, effettivi e potenziali, della Casa della carità.

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Casa della carità

Bilancio sociale 2011

campagne di raccolta fondi PER CARITà Periodo

aprile – dicembre 2011.

Obiettivi

Creare una campagna di primo prezzo finalizzata alla creazione di una community di donatori attraverso il riconoscimento di uno status di benefattore (25 euro), sostenitore (40 euro), amico (100 euro). A tutti questi donatori viene inviata ogni 3 mesi la newsletter della Casa della carità "Parole di carità".

Cercanomi Periodo

gennaio – dicembre 2011.

Obiettivi

Ampliamento del database dei potenziali donatori mediante la diffusione di una cartolina, distribuita in occasione di tutti gli eventi della Casa della carità, su cui le persone lasciano, in cambio di un piccolo regalo, i loro dati personali. Con l’invio del dono inviamo anche la richiesta di donazione Per carità.

Laurea HONORIS causa Don Virginio colmegna Periodo

giugno – dicembre 2011.

Obiettivi

Stimolare l’arrivo di nuove donazioni mediante la diffusione di una piccola pubblicazione legata al conferimento della Laurea honoris causa in Scienze pedagogiche a don Virginio Colmegna. La campagna si è realizzata in due fasi: la prima strettamente collegata alla cerimonia della consegna, con una distribuzione di una lettera di richiesta di donazione, la seconda mediante spedizione postale della pubblicazione a un target definito di donatori e prospect.

Conservatorio Periodo

novembre - dicembre 2011.

Obiettivi

stimolare l’arrivo di nuove donazioni supportando la realizzazione dell’evento “Sulle strade della musica” in collaborazione con il Conservatorio Giuseppe Verdi di Milano. La campagna si è svolta in occasione del concerto tenutosi al Conservatorio di Milano il 27 novembre 2011, con la distribuzione di una lettera di richiesta di donazione a tutti i partecipanti. La Fondazione ha beneficiato di parte delle donazioni raccolte al Conservatorio durante la serata.

Parole di carità Periodo

novembre - dicembre 2011.

Obiettivi

Raccolta di fondi straordinaria legata a un appello personalizzato ai donatori attivi che hanno precedentemente aderito alla campagna “Per carità”. La campagna è stata realizzata in occasione delle festività natalizie facendo leva sull’appello personale ai donatori attivi che hanno aderito alla campagna “Per carità”. La richiesta di donazione era contestuale all’invio del nostro periodico “Parole di carità”, con un numero speciale natalizio.

Casa della carità

Bilancio sociale 2011

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PARTE terza gli approfondimenti

PARTE terza gli approfondimenti

Le donazioni

Natale 2011 Periodo

novembre - dicembre 2011.

Obiettivi

Raccolta di fondi straordinaria legata a un appello personalizzato nei confronti di tre tipologie di donatori. La campagna è stata realizzata in occasione delle festività natalizie, facendo leva innanzitutto sui donatori attivi (e che non avevano aderito alla campagna “Per Carità”) e ritenuti più vicini, affinché sostenessero la Casa della carità anche per l’anno successivo. La campagna ha poi previsto l’invio di richieste di donazione a coloro che non hanno ancora sostenuto la Casa della carità e a coloro che hanno smesso di farlo da più di due anni.

Spedizione dei mille Periodo

novembre - dicembre 2011.

Obiettivi

Ampliare il database dei potenziali donatori, mediante un’azione di sensibilizzazione e coinvolgimento delle figure che a vario titolo collaborano con la Casa della carità. Obiettivo dichiarato dalla campagna era quello di raccogliere 1.000 nomi nuovi da inserire nel database per poter essere utilizzati per una campagna mirata e personalizzata di raccolta fondi, da realizzare a inizio 2012.

5 per mille Periodo

febbraio - aprile 2011.

Obiettivi

Incremento delle donazioni del 5 per mille, mediante la stampa di talloncini con il nostro codice fiscale da distribuire nelle occasioni di contatto. Realizzazione di una versione digitale del talloncino che è stata diffusa a tutti i nostri contatti mail. Il 2011 è stato il primo anno in cui l’ufficio ha iniziato a strutturare una piccola campagna per la diffusione del proprio codice fiscale.

Complessivamente il totale delle donazioni da privati pervenute nel corso dell’esercizio 2011 ammonta a € 399.334. Rispetto al totale € 286.334 provengono da donazioni spontanee di privati mentre € 73.000 sono stati raccolti attraverso specifiche campagne. Nel 2011 la Casa della carità ha promosso un progetto dedicato alla costruzione di una scuola in un piccolo villaggio della Romania: per Una scuola per Tintareni sono stati raccolti da privati complessivamente € 40.000. Il numero di donatori è più che raddoppiato rispetto al 2010 (da 233 donatori privati a 516). Parallelamente alle campagne ideate e realizzate dallo staff dell’ufficio fund raising, per tutto l’anno 2011 sono continuate ad affluire donazioni spontanee non direttamente stimolate da campagne ad hoc. Tali donazioni possono essere collegate alle seguenti motivazioni: • visibilità dell’ente; • contatti con il sito istituzionale; • contatti con i social network su cui è presente Casa della carità; • rapporti personali di presidenza e direzione; • distribuzione dell’house organ ViaVai; • partecipazioni a eventi culturali e formativi organizzati dalla Casa della carità.

5 per mille 2010 440

2009

451

2008

Scelte

Scelte espresse

€ 78.725,76

€ 88.458,65

€ 95.808,26

Proporzionale per le scelte generiche

900,95

€ 1.329,14

€ 1.266,53

Totale

€ 79.626,71

€ 89.787,79

€ 97.034,79

438

La riduzione dell’importo del 5 per mille rispecchia la diminuzione dell’importo del totale delle donazioni destinate alla Casa della carità, che più in generale ha visto una flessione del sostegno da parte dei grandi donatori a fronte dell’aumento del numero dei piccoli. Per il 2011 la stima della quota del 5 per mille è di € 90.000. Con la presentazione del Bilancio sociale della Fondazione (26 ottobre 2011) l’ufficio ha iniziato a strutturare il corporate fund raising. Sono state invitate a partecipare all’evento alcune aziende che già conoscevano la Casa della carità, mentre per altre è stato il primo contatto. La gestione dei rapporti con le aziende rientra nelle funzioni dell’area Lavoro. La gran parte dei rapporti è finalizzata all’inserimento lavorativo dei nostri ospiti. A partire dalla seconda metà del 2011, questi rapporti sono stati implementati in chiave di raccolta fondi, in modo particolare si segnalano azioni significative con RCS MediaGroup, Sky, Assolombarda, Daikin, Toro Assicurazioni.

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Casa della carità

Bilancio sociale 2011

Casa della carità

Bilancio sociale 2011

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PARTE terza gli approfondimenti

PARTE terza gli approfondimenti

Il personale retribuito Composizione • numero lavoratori ed evoluzione negli ultimi 5 anni -- 2011 n. 67 -- 2010 n. 71 -- 2009 n. 57 -- 2008 n. 56 -- 2007 n. 56 • suddivisione lavoratori per sesso e fasce d’età nel 2011 < 40 anni

> 40 anni

36

24

12

Uomini

31

27

4

Totale

67

51

16

7

2011

120

26 21

Tempo indeterminato Tempo determinato

18

A progetto

11

10

9

7

2010

2009

2008

2007

il presidente e il coadiutore di presidenza non ricevono alcun rimborso economico dalla Fondazione;

vengono applicate due tipologie di contratti collettivi -- commercio, per 5 dipendenti della Fondazione -- Uneba, per i restanti 62 lavoratori dipendenti della ONLUS

vengono corrisposti compensi per prestazioni di lavoro non regolate da contratto di lavoro dipendente -- € 88.500, per assistenza sanitaria -- € 28.800, per assistenza legale

Casa della carità

Attività consolidata

Retribuzioni e oneri dipendenti

172.252

975.077

1.147.328

Retribuzioni e oneri collaboratori

91.398

264.349

355.748

Ticket mensa

1.579

4.308

5.887

4.250

4.250

265.229

1.247.984

1.513.213

Formazione e motivazione del personale

31

Retribuzione •

Attività ONLUS

• infortuni sul lavoro inesistenti; • il totale annuale delle ore lavorative relative ai contratti di lavoro determinato/indeterminato ammonta a € 73.000 circa, nel periodo si sono verificate 770 ore di malattia, per un tasso di assenteismo dello 1,05%.

36 25

Attività istituzionale

Salute e sicurezza

32 22

costi aziendali complessivi per il personale

Totale

• il turnover è di fatto inesistente, si riscontrano solo modifiche di tipologie di contratto. Il raffronto tra gli ultimi esercizi mostra l’incremento di 14 unità.

24

Compenso per borse lavoro

• suddivisione lavoratori per funzione nell’organizzazione -- funzione operativa 55 -- funzione culturale formativa 5 -- funzione di staff 7

28

vengono sostenuti i seguenti costi orari aziendali per le diverse tipologie di contratto -- contratti a tempo determinato/indeterminato costo orario aziendale (€) minimo 13,33 massimo 37,56 -- contratti a progetto costo orario aziendale (€) minimo 10,50 massimo 32,59

Descrizione

Totale Donne

Bilancio sociale 2011

• il personale (retribuito e volontari) di tutte le diverse aree della Casa della carità ha partecipato al programma formativo loro dedicato per una durata di circa 30 ore ciascuno (vedi paragrafo dedicato); • nel 2011 alcuni operatori e volontari hanno partecipato al corso “Leader della coesione sociale”. La medesima adesione si è verificata per il seminario promosso dal Centro Studi Souq in novembre con il professore Arthur Kleinman, antropologo medico (vedi paragrafo dedicato); • Il programma sistematico di supervisione per gli educatori e i meeting periodici delle diverse équipe di educatori si inseriscono in una più ampia logica di formazione permanente e motivazione costante delle persone. Ogni équipe ha un incontro mensile con un supervisore esterno qualificato (vedi paragrafo dedicato); • l'équipe Accoglienza, in collaborazione con gli esperti dell'Area Salute, inserisce un'ora al mese di formazione nell'ambito dell'incontro settimanale con lo scopo di approfondire alcuni temi che riguardano la gestione dei disagi fisici e psichici degli ospiti; • l'équipe So-Stare nel 2011 ha iniziato lo studio di un testo che riguarda la psicodinamica nel contesto di una comunità terapeutica;

Casa della carità

Bilancio sociale 2011

121


PARTE terza gli approfondimenti

PARTE terza gli approfondimenti

I volontari

• nell’ultimo anno si è strutturata l'équipe dello Spazio di Ascolto che ogni settimana dedica un'ora allo studio di una tematica di taglio giuridico, clinico, psicologico o sociale avvalendosi delle competenze dei consulenti interni allo staff della Casa della carità (vedi paragrafo dedicato); • viene inoltre favorita la partecipazione dei singoli a convegni esterni che risultino di particolare interesse per l'acquisizione di nuove competenze nell'ambito del lavoro svolto (vedi paragrafo dedicato); • per quanto riguarda i volontari è prevista una costante attività di organizzazione, motivazione e formazione (vedi paragrafo dedicato); • si è tenuta una giornata di formazione per gli addetti alla portineria.

Diversità e pari opportunità

Composizione, attività svolte, turnover, rimborsi • numero volontari attivi in modo continuativo: 71; • suddivisione dei volontari continuativi per età e genere: < 40 anni

> 40 anni

donne

uomini

12

59

45

26

• suddivisione volontari continuativi in base al tipo di impiego presso l’organizzazione: -- funzione operativa 56 -- funzione culturale formativa 11 -- funzione di staff 4 • numero totale di ore di volontariato offerte all’organizzazione: 450 ore settimanali medie;

• rilevazione genere di appartenenza -- donne (57,74%); -- uomini (42,26%).

• non sono previsti rimborsi spese.

Formazione, motivazione, valorizzazione

Contenziosi in materia di lavoro

• per organizzare, motivare, informare i volontari è stata creata l’associazione Volontari della Casa della carità (descritta nel paragrafo relativo al Sistema); • è stata inoltre attribuita all’area Giovani e volontariato la responsabilità di coordinare l’inserimento dei volontari nelle diverse attività e di monitorarne l’andamento operativo e la motivazione; • durante l’anno si sono tenute l’assemblea plenaria, riunioni di area, colloqui personali di follow-up; • i volontari partecipano in maniera significativa alle attività culturali e formative della Casa della carità e a corsi di formazione del CIESSEVI; • i gruppi più numerosi di volontari operano con un alto grado di professionalizzazione nei seguenti ambiti: -- ascolto; -- docce e guardaroba; -- ➢insegnamento della lingua italiana.

• nessun contenzioso nel periodo.

Salute e sicurezza • nessun infortunio sul lavoro nel periodo; • tutti i volontari sono iscritti all’associazione Volontari della Casa della carità e sono coperti da una forma assicurativa; • nessuna sanzione e contenzioso, in materia di salute e sicurezza dei volontari.

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Casa della carità

Bilancio sociale 2011

Casa della carità

Bilancio sociale 2011

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PARTE terza gli approfondimenti

PARTE terza gli approfondimenti

L’infrastruttura e la dimensione ambientale

Le attività in outsourcing

La Casa della carità è collocata all’interno di uno stabile precedentemente adibito a complesso scolastico del quartiere Adriano, in via Francesco Brambilla 10. La sottoarea Logistica, che risponde all'area Economia sociale, si occupa quotidianamente della manutenzione e della cura sistematica della struttura, grazie all’impegno di 2 collaboratori e di 4 volontari. L’immobile si sviluppa su quattro livelli e occupa una superficie totale di 3.820 m2, di cui 2.500 m2 destinati a servizi e uffici e 1.320 m2 destinati a spazi comuni, giardini e cortili. Tra questi ultimi, si segnalano:

• La Casa della carità si avvale dei seguenti servizi in outsourcing: -- servizio di mensa (società Mr. Katering); -- servizio di pulizie (cooperativa Lavoriamo); -- conduzione e manutenzione impianti; -- impianto di rilevazione incendio; -- manutenzione delle porte REI; -- manutenzione montacarichi e ascensore (società Kone); -- manutenzione centralino telefonico; -- servizio informatico (Datamain srl); -- incarichi esterni per la sicurezza; -- servizio paghe e contributi (Centro Studi Aziendali).

• l’ auditorium di 250 m2; • i locali per il guardaroba e le docce di 120 m2 complessivi; • la mensa di 390 m2.

• tutti i servizi esternalizzati sono regolati da contratti. Il responsabile dell’area Economia sociale presidia i contratti stipulati, con la collaborazione del responsabile amministrativo, che li conserva e ne cura gli aspetti economici e amministrativi;

Spazi occupati per area di attività

Lavoro e autonomia Comunicazione

3%

3,5%

Economia sociale

5,5%

Giovani e volontariato

2,5%

• le modalità di gestione e di controllo dei servizi sono definite nella procedura interna PES04, che è parte integrante del sistema di Gestione della qualità (certificato UNI EN ISO 9001); • il totale dei costi in outsourcing per l’esercizio 2011 è di € 674.318. L’incidenza sul totale dei costi corrisponde al 16,5%;

Accoglienza

Cultura e progetti

64%

7%

• il turnover per l’esercizio 2011 non segnala modifiche; • non esistono contenziosi con soggetti che gestiscono servizi di outsourcing.

Salute

14% Per quanto riguarda la tutela dell’ambiente, non essendo una realtà produttiva, la Casa della carità non genera rifiuti o scarti di produzione se non i normali rifiuti di tipo domestico, ma mette in atto politiche di controllo sui consumi atte a evitare sprechi. è stato installato un timer per il risparmio energetico e le luci degli spazi comuni vengono gestite centralmente a orari prestabiliti. Periodicamente vengono effettuati incontri formativi con gli ospiti della Casa rivolti a un uso corretto degli impianti. Indichiamo qui di seguito i consumi energetici del 2011, tenendo in considerazione che nella struttura ogni giorno, per tutto l'anno, sono presenti all'incirca 200 persone. • consumi energia elettrica: 294.000 kWh; • consumi acqua: 28.100 m³; • consumi gas: 101.215 m³.

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Bilancio sociale 2011

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PARTE terza gli approfondimenti

PARTE terza gli approfondimenti

Il sistema Casa della carità in dettaglio

Associazione Amici della Casa della carità Natura giuridica associazione ONLUS. Numero soci, dipendenti, collaboratori e volontari 8 soci volontari. Descrizione delle attività Organizzazione di eventi e iniziative (concerti, mostre, ecc.) a favore della fondazione Casa della carità. Fino a ottobre 2011 ha gestito, in collaborazione con il Ce.A.S. lo spazio Terre Ospitali in via Padova 276, in cui erano esposti i prodotti dei laboratori della Casa della carità e del Ce.A.S. e dove sono stati organizzati mercatini di beneficenza. Nel corso 2011 la struttura di via Padova è stata anche la sede del centro informativo Amici degli anziani, pensato per il sostegno agli anziani del quartiere.

Progetto Sulla strada della musica. Un ulteriore impegno ha riguardato il progetto che la Casa della carità sta portando avanti con il Conservatorio Giuseppe Verdi di Milano. Le lezioni di violino e fisarmonica, cominciate a febbraio e tenutesi ogni sabato, sono culminante in un concerto-evento al Conservatorio la sera di domenica 27 novembre. Gli insegnanti dei ragazzi rom si sono lasciati coinvolgere nel "Progetto Turoldo Nuovi Trovadori".

Modalità di relazione con la Casa della carità L'associazione tiene costantemente informata la direzione delle proprie attività (un componente della direzione fa parte del consiglio direttivo dell'associazione stessa).

Progetto Ritmi dal Mondo: la pluralità della memoria. Nell'autunno l’associazione Identità plurali ha portato avanti un progetto nella scuola secondaria di primo grado Trevisani-Scaetta, di via Cesalpino. Si è trattato di un laboratorio di cinque incontri di due ore ciascuno tra studenti e artisti sul tema dell'intercultura. Il risultato dei laboratori è stato uno spettacolo in scena nella scuola di via Cesalpino il 17 dicembre, in occasione dell’open day.

Associazione Identità plurali

Festival Teatro degli incontri. La prima edizione del festival dall’8 all’11 giugno è stata realizzata da l'associazione Identità plurali in collaborazione con la Casa della carità, dalla cooperativa Tempo per l'infanzia e dall’associazione Villa Pallavicini, grazie al sostegno di Coop Lombardia. Sono stati quattro giorni di ricerca artistica e, allo stesso tempo, intervento sociale. La rassegna, guidata da Gigi Gherzi, si è articolata in quattro spettacoli: "Qualche parola la so", "Forse noi siamo qui", "Negato lo spazio", "Non ti amo più peluche", rappresentazioni realizzate dagli attori del gruppo artistico del progetto attraverso l'incontro con gli ospiti della Casa della carità. Il festival ha accolto anche un ospite d'eccezione, Miguel Benasayag, che venerdì 10 ha tenuto un laboratorio sociale dal titolo: "Resistere è creare: il teatro e le arti come strumenti per la crescita personale e per favorire l'inclusione sociale".

Natura giuridica associazione culturale. Numero soci, dipendenti, collaboratori e volontari 6 soci; nessun dipendente; 21 collaboratori e 6 volontari. Descrizione delle attività Le iniziative dell’associazione sono organizzate in una soluzione di piena continuità rispetto al percorso intrapreso negli anni passati, in una prospettiva di crescita ed evoluzione costanti. Milano Clown Festival - Patch Adams. Il 22 febbraio dalla Casa della carità è partita l'edizione 2011 del Milano Clown Festival, con la presenza di Patch Adams. Il noto medico-clown statunitense ha incontrato, oltre ai giornalisti, i ragazzi delle scuole elementari del quartiere e il gruppo anziani, raccontando la sua esperienza e il suo modo di operare. SpaZzi aperti. Da aprile a ottobre 2011 Identità plurali, il collaborazione con Mr Katering, ha gestito il locale "SpaZzi aperti" a Limito di Pioltello, nel suggestivo scenario del parco della Besozza, in località Malaspina. Lo spazio ha ospitato eventi, spettacoli, rassegne e proposte culturali, feste, grigliate, brunch, laboratori ricreativi, passeggiate a cavallo, serate a tema. Progetto Anziani. Sulla scia dell'esperienza con l'Odin Teatret del 2010 è stato organizzato un laboratorio teatrale con il gruppo anziani che due volte alla settimana frequentano la Casa. L'attrice Rosalba Genovese lo ha condotto da marzo a novembre con la collaborazione degli operatori della Casa, coinvolgendo gli anziani nella rievocazione di antiche memorie ed esperienze, che sono state poi messe in scena in uno spettacolo "La quarta età... fieri di esserlo" rappresentato il 21 dicembre 2011. L’esperienza si è svolta in un'atmosfera conviviale che ha visto la partecipazione attiva anche di alcuni ospiti.

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Progetto Turoldo – Nuovi Trovadori. Il progetto Turoldo ha avuto inizio a maggio 2011, quando l'Accademia della carità ha promosso quattro incontri (4, 10, 17 e 31 maggio), in diversi punti della città con la rassegna "Poesia è rifare il mondo". Da qui è nata l'idea di musicare alcune sue poesie che ha avuto una prima realizzazione il 22 novembre in occasione del settimo anniversario. L'incontro con la poesia di Turoldo è stato l'occasione per la nascita del gruppo “Nuovi Trovadori”. La stessa formazione musicale aveva intanto iniziato a sperimentare la sua formula di contaminazione in alcuni concerti (28 maggio 2011, al quartiere Barona di Milano, nell'ambito della rassegna "Scrivere sui margini", 10 settembre 2011, ad Arese, nel corso della manifestazione "Festa delle genti").

Modalità di relazione con la Casa della carità L’associazione Identità plurali ha sede nello stesso stabile della fondazione Casa della carità. Per quanto riguarda le modalità di relazione con quest’ultima, l’associazione è sia al servizio delle attività culturali della Fondazione, sia libera di partecipare e ideare progetti in totale autonomia o per conto di altri enti. Nelle sue attività coinvolge operatori e ospiti e le sue iniziative si concretizzano in un'incisiva comunicazione sul territorio e con le istituzioni dell'attività culturale della Casa della carità.

Associazione Una casa anche per te Natura giuridica associazione di solidarietà familiare. Numero soci, dipendenti, collaboratori e volontari 15 soci; 2 dipendenti; 8 collaboratori (a progetto); 30 volontari, di cui 5 strutturali.

Le Cinque giornate del sociale. Organizzate in collaborazione con l'associazione Ucapte e la Triennale di Milano, curate da Aldo Bonomi e Francesco Casetti per raccontare le trasformazioni sociali della metropoli. In particolare l'associazione Identità plurali si è occupata del primo incontro (5 aprile) dedicato all'universo giovanile e al disagio minorile delle periferie, con una riflessione del filosofo e psicanalista di fama internazionale Miguel Benasayag.

Descrizione delle attività L'operato dell'associazione si articola in tre diversi ambiti. Innanzitutto si occupa di minori in condizione di disagio e in particolare della gestione di un centro per l’accoglienza sia diurna sia residenziale dei ragazzi in difficoltà. Gestisce 20 appartamenti e 2 magazzini, messi a disposizione della fondazione Casa della carità in vista dell’autonomia abitativa delle persone seguite e ospita per alcune settimane durante l’anno un gruppo di bambini bielorussi.

Progetto Anziani. Sulla scia dell'esperienza con l'Odin Teatret del 2010 è stato organizzato un laboratorio teatrale con il gruppo anziani che frequentano la Casa. L'attrice Rosalba Genovese lo ha condotto da marzo a novembre con la collaborazione degli operatori, coinvolgendo gli anziani nella rievocazione di antiche memorie ed esperienze, messe poi in scena nello spettacolo "La quarta età...fieri di esserlo" rappresentato il 21 dicembre 2011.

Modalità di relazione con la Casa della carità La relazione con Casa della carità riguarda, in particolare, gli inserimenti degli ospiti di quest’ultima negli appartamenti gestiti dall’associazione. Tali inserimenti vengono decisi e monitorati insieme dalle due realtà.

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PARTE terza gli approfondimenti

PARTE terza gli approfondimenti

Associazione Volontari della Casa della carità Natura giuridica associazione ONLUS. Numero soci, dipendenti, collaboratori e volontari 55 soci volontari. Descrizione delle attività L’associazione volontari Casa della carità è nata nel 2006 senza fini di lucro e con l’azione diretta, personale e gratuita dei propri aderenti. L’associazione coordina e gestisce i volontari distribuiti nelle varie aree operative della Casa della carità e promuove la loro formazione. I volontari sono inseriti nelle seguenti aree: Centro d’ascolto; Servizio docce e guardaroba; Centro diurno per anziani; Biblioteca del Confine; So-stare; Accoglienza nei servizi di cambio lenzuola, lavatrici, accompagnamento e supporto alle attività degli educatori; Logistica per interventi di manutenzione; gestione del punto ristoro; corso di Italiano. Modalità di relazione con la Casa della carità I volontari rispondono ai vari operatori della Casa, responsabili delle singole attività. L’associazione persegue i propri obiettivi in diretta collaborazione con gli organi istituzionali della fondazione Casa della carità, contribuendo a diffondere la sua mission sul territorio.

Ce.A.S. – Centro Ambrosiano di Solidarietà Natura giuridica organizzazione non lucrativa del privato sociale con lo scopo di promuovere la solidarietà, la prevenzione, la cura e la riabilitazione di persone dipendenti, affette da disagio psichico e/o psicosociale, nonché adolescenti e giovani italiani o stranieri a rischio di emarginazione. Numero soci, dipendenti, collaboratori e volontari 43 dipendenti (35 con contratto a tempo indeterminato, 8 con contratto a tempo determinato); 20 collaboratori (8 con contratto a progetto e 12 con contratto di collaborazione); 46 volontari. Descrizione delle attività Il Ce.A.S. realizza il proprio intervento, in rete con gli enti locali, i servizi territoriali e le associazioni del privato sociale, attraverso: • contesti comunitari residenziali con progetti di orientamento e avviamento al reinserimento sociale (presso • la sede milanese di Zona 3 e presso la sede di Cabiate - Como); • progetti di accoglienza di nuclei familiari in condizioni di emergenza abitativa o grave marginalità sociale (Zona 3); • alloggi protetti per l’autonomia rivolti a donne sole e/o con figli (Zona 3); • alloggi protetti per giovani minori o neo maggiorenni (Zone 4 e 5 di Milano); • servizi di ascolto telefonico (Linea Verde Droga); • servizi di counseling; • servizi territoriali. Tutti i servizi di Ce.A.S. sono certificati ISO 9001 dal novembre 2007. Modalità di relazione con la Casa della carità L’associazione Ce.A.S. ha avviato, da oltre 6 anni, un forte rapporto di collaborazione con la fondazione Casa della carità, sia per il rapporto stretto nella gestione e nella riflessione culturale e formativa dell’esperienza del Villaggio solidale, sia per l’avvio di collaborazioni e interventi specifici nell’ambito della salute mentale e a favore delle donne.

A lezione di violino nelle aule del Conservatorio di Milano febbraio 2011

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PARTE terza gli approfondimenti

Cooperativa sociale I.E.S. – Impresa etica sociale

Fondazione Sasso di Maremma

Natura giuridica cooperativa sociale di tipo B. Iscrizione ad Albi/Adesioni a Centrali Nazionali Cooperative: Albo Nazionale Società Cooperative n° A166983; Albo Regionale delle Cooperative Sociali n° 789 sezione B; Adesione a Lega Nazionale delle Cooperative e Mutue (LEGACOOP) n° 26377. Numero soci, dipendenti, collaboratori e volontari 9 soci, dei quali 3 membri del Consiglio di Amministrazione; 4 soci operano in cooperativa a titolo di volontariato; 16 dipendenti (8 uomini e 8 donne).

Natura giuridica fondazione. Numero soci, dipendenti, collaboratori e volontari 3 dipendenti.

Descrizione delle attività La cooperativa si occupa della realizzazione e manutenzione di bancali, nonché di lavori di piccola sartoria e stireria, avviando all'occupazione persone che provengono da situazioni di disagio. L’obiettivo è promuovere la cultura del lavoro contrattuale e legale e accompagnare i propri collaboratori al raggiungimento dell'integrazione nel contesto sociale. Modalità di relazione con la Casa della carità La cooperativa si occupa dell’inserimento lavorativo degli ospiti della Casa della carità. Quasi tutti i dipendenti sono anche ospiti o ex ospiti della Casa. Dati economici 2011 Ricavi dalle vendite € 270.036; Costi del personale dipendente € 206.661.

Cooperativa sociale Lavoriamo Natura giuridica cooperativa sociale di tipo B. Numero soci, dipendenti, collaboratori e volontari 43 soci di cui 13 lavoratori e 1 volontario; 27 dipendenti.

Casa della carità

Descrizione delle attività • Accoglienza residenziale per il recupero dell'autonomia di donne sole o con bambini, in difficoltà a causa di disagio sociale, maltrattamento, abbandono, migrazione. Il progetto è condotto in stretta collaborazione con le istituzioni del territorio locale e nazionale; • laboratori di studio e seminari in collegamento con Altra Città, Ce.A.S., Casa della carità; la Fondazione si è fatta promotrice di un coordinamento di realtà che collaborano alla programmazione di laboratori e seminari di studio; • proposte di laboratori rivolti ai giovani strutturati non secondo i modelli della classica conferenza ma, piuttosto, secondo il più dinamico e coinvolgente modello della lezione partecipata; • momenti di riflessione caratterizzati da raccoglimento e silenzio rivolti a singoli o a gruppi; • ospitalità di sostegno ai gruppi comunitari tra la Casa della carità, il Ce.A.S. e Altra Città; • produzioni agricole: coltivazione della vigna vecchia che ha prodotto 18.000 bottiglie; il vino vinificato dalla cantina Salustri che è un Montecucco doc, cui è stato dato il nome di Rugginoso. Inoltre, la raccolta delle olive da cui sono stati prodotti circa 250 litri di olio. Modalità di relazione con la Casa della carità La Fondazione è nata dalla sinergia tra la fondazione Casa della carità, Ce.A.S. e la fondazione Altra Città di Grosseto. La fondazione Sasso di Maremma mette a disposizione degli ospiti della Casa della carità le proprie strutture per periodi di vacanza e riabilitazione. Inoltre, la Fondazione collabora alla realizzazione di alcune delle attività culturali promosse dalla Casa della carità.

Mr. Katering s.a.s.

Descrizione delle attività La cooperativa ha scelto di diversificare la propria offerta di servizi in numerosi settori di attività, tutti a bassa specializzazione, in modo da essere più facilmente accessibile ai soggetti inseriti e poter valorizzare le competenze e le attitudini di ciascuno. In particolare, la cooperativa è attiva nei settori della pulizia, della tinteggiatura d’interni, della manutenzione edile, degli sgomberi e della gestione di laboratori artigianali con attività di produzione di manufatti artistici (ceramica, candele, pittura). Modalità di relazione con la Casa della carità La cooperativa è nata nel maggio 2005 su iniziativa della Casa della carità e ha la propria sede vicino a essa (in via Trasimeno). Fin dall’inizio ha attivo un contratto per le pulizie della struttura. La collaborazione ha permesso alla cooperativa di inserire al proprio interno persone per lo più svantaggiate o problematiche con percorsi di potenziamento delle capacità pregresse, attuati dagli operatori della Casa della carità. Quest’ultima, ha inoltre garantito accoglienza e sostegno per tutte quelle persone che hanno avuto difficoltà nell'inserimento lavorativo.

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PARTE terza gli approfondimenti

Bilancio sociale 2011

Natura giuridica società a responsabilità limitata. Numero soci, dipendenti, collaboratori e volontari 9 dipendenti. Descrizione delle attività Ristorazione collettiva quale gestione mense; fornitura pasti precotti; consulenza nella gestione delle mense; creazione e preparazione di menù; catering & banqueting, sia a buffet, sia serviti al tavolo; cene di gala; gestione di bar, tavole fredde e calde. Modalità di relazione con la Casa della carità Mr. Katering gestisce la mensa interna alla Casa della carità e i buffet in occasione di eventi o convegni organizzati da quest’ultima. Dal 2011 si occupa inoltre, insieme all’associazione Identità plurali, del bar SpaZzi aperti, a Pioltello, nel parco della Besozza.

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PARTE quarta Conclusioni

La tombolata settimanale del gruppo Anziani della Casa agosto 2011


PARTE quarta conclusioni

LE Conclusioni Ripercorrere un anno di lavoro significa tornare con forza alle domande iniziali che lo hanno ispirato: quale volto di città abbiamo in mente? Quali strade innovative e coraggiose intendiamo percorrere perché i diritti non siano mai calpestati? Quale visione di uomo che vive il suo tempo ci anima e ci permette di dare spazio alla sorprendente singolarità di ognuno, prima che alle categorie collettive e ai problemi sociali? Non di rado ci siamo mossi “per tentativi ed errori”, nello sforzo di leggere una situazione mentre decidevamo di viverla fino in fondo e non solo di osservarla dall'esterno. Qualche volta gli errori sono stati battute di arresto o momenti di sconforto, che hanno inciso sul morale degli operatori e sul mordente dell'organizzazione. Più spesso sono arrivate le sorprese del cambiamento, le trasformazioni insperate, colte nella quotidianità, che hanno restituito lo slancio. La fatica nel reperire risorse ha segnato un cammino che per scelta è fatto di essenzialità, si rivolge a chi parte e riparte da zero nella città, svincolato da opportunità e servizi, da contatti e percorsi. Anche nel 2011, la caparbia gratuità ci ha fatto spesso navigare in mare aperto, a vista, senza vedere alcun orizzonte di sicurezza. La crisi economica che lentamente e pervasivamente ha inondato i più poveri si è fatta sentire e ha inciso anche per la nostra Casa con un aumento di richieste e una riduzione di finanziamenti. Mai però il dato economico ha preso il sopravvento generando approcci minimalisti, calcolatori e rassegnati ai problemi della società urbana, che abbiamo deciso di affrontare. Di questo tratto propositivo andiamo orgogliosi, pur avendo affrontato un anno nel quale non sono mancate rinunce e politiche di risparmio. Gli stessi operatori si sono più volte responsabilizzati per il contenimento dei costi e la valorizzazione delle risorse. Si butta lo sguardo al futuro, di nuovo, senza perdere l'entusiasmo che affonda le radici nel cuore pulsante di idee e progetti che hanno dato forza alla Casa della carità della prima ora.

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PARTE quarta conclusioni

Essere sul confine, capaci di ospitare senza condizioni troppo vincolanti Pur facendo i conti con l'aumento delle richieste e l'affacciarsi sulla scena sociale di nuove povertà urbane, che costringono a pronunciare tanti no a chi chiede nell'immediato un tetto sotto il quale dormire, si sceglie di coltivare quanto più è possibile lo stile dell'accoglienza, della risposta pronta che non propone innanzitutto test di idoneità. È lo sforzo di accompagnare tutti nella ricerca di una soluzione, anche quando la Casa della carità non ha un posto, ma può offrire un servizio, un punto di riferimento, l'ottenimento di un diritto, una protezione, un interlocutore al quale rivolgersi. È poi lo sforzo di sollecitare le istituzioni a esserci, a trovare il linguaggio giusto, a non sottovalutare, a non dimenticare.

Promuovere continuamente un laboratorio di idee nuove e comunicarle Siamo desiderosi di riflessione, sempre e ancora più tenacemente convinti che proprio dallo stare con i poveri vengano idee innovative a beneficio di tutta la comunità civile, anche di quella parte sociale che ritiene di non avere bisogno di loro. Noi avvertiamo la forza trasformatrice della cultura che nasce sul confine e che trova strade di comunicazione efficaci perché sceglie la profondità, la costanza, la dialettica, che scavano nel profondo e ricercano le buone ragioni di ogni azione.

Scoprire i linguaggi più attuali della politica e della convivenza pacifica La città inclusiva si costruisce ogni giorno con scelte e stile, coraggio di verificarsi e capacità di non farsi catturare da slogan, dal già detto, da ciò che pensiamo la massa voglia sentirsi dire. Per scoprire che non è vero che l'uomo di oggi preferisce i linguaggi impressionistici, gli stili gridati del confronto, la cattiva notizia. Siamo invece tutti alla ricerca di parole scaturite dall'esperienza che siano in grado di fondare una speranza, una promessa di futuro, una possibilità di vedere continuamente il senso più profondo delle azioni quotidiane. La pace e la convivenza sono tasselli irrinunciabili della città che pensiamo per noi e per tutti. La politica va riscoperta come servizio, come compito solidale di cittadini sensibili e capaci di sognare in grande.

Credere in una seria e competente impresa sociale Se ospitalità gratuita è un’affermazione difficile da pronunciare in questo tempo storico, se il fare accademia è compito che non vogliamo però relegare agli ambienti dell'élite, ma restituire alla gente che abita sul confine, se vogliamo investire nelle responsabilità sociali e politiche per non rassegnarci a ciò che non va, diventa cruciale credere in un modello organizzativo di qualità, in un'impresa che non abbia nulla da invidiare alle altre, pur occupandosi di sociale, di vite spezzate, di condizioni “al limite”. Rigore metodologico, competenze continuamente verificate, serietà professionale, flessibilità e precisione nei compiti di lavoro sono ingredienti irrinunciabili di un'impresa sociale che vuole stare nel dialogo con le istituzioni, nel presente, capace di creatività e di sostenibilità.

Casa della carità

Bilancio sociale 2011

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PARTE quarta LE conclusioni

PARTE quinta Gli allegati Nota metodologica Tabella di corrispondenza con le Linee Guida della Agenzia per le Onlus

In ufficio maggio 2011

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Casa della caritĂ

Bilancio sociale 2011

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PARTE quinta GLI allegati

Nota metodologica

PARTE quinta GLI allegati

tabella di corrispondenza con le linee guida della agenzia per le onlus

Questo Bilancio sociale della fondazione Casa della carità è stato redatto prendendo come riferimento le Linee Guida per la Redazione del Bilancio Sociale delle Organizzazioni Non Profit, emesse dall’Agenzia per le ONLUS1 e compiendo un importante passo di avvicinamento verso i relativi requisiti. La rendicontazione fa riferimento al 2011 ed è stata effettuata coinvolgendo tutti i responsabili sia delle aree interne alla Casa della carità sia delle realtà che fanno parte del sistema composto dagli enti direttamente costituiti dalla Casa della carità e da quelli che hanno rapporti di collaborazione molto stretti e continuativi con essa. Questa modalità di lavoro ha comportato una stesura mediante diverse fasi di elaborazione. Innanzitutto, il materiale è stato raccolto grazie ad apposite schede dai responsabili. Successivamente è stata stilata una prima stesura, a cui è seguita la revisione e l’approvazione da parte dell’équipe di direzione. L’analisi del triennio 2009-2011 presente nell’attuale bilancio sociale è stata possibile anche grazie al ruolo attribuito agli stakeholder, che sin dalla prima annualità sono stati coinvolti.

Questa tabella raccorda i requisiti del modello di Bilancio sociale emesso dall’Agenzia per le ONLUS con i contenuti di questo Bilancio sociale, per facilitarne l’analisi. Scheda/paragrafo del modello

Capitolo/paragrafo di questo Bilancio sociale

scheda n. 1 “introduzione e nota metodologica” lettera agli stakeholder nota metodologica

introduzione - lettera agli stakeholder allegati – nota metodologica

scheda n. 2 “identità dell’organizzazione ” generalità missione, valori e strategie

profilo - assetto istituzionale profilo - stare nel mezzo per affrontare le emergenze urbane: mission e vision della Casa della carità

scheda n. 3 “mappa e coinvolgimento degli stakeholder nella gestione”

profilo - i nostri stakeholder

scheda n. 4 “assetto istituzionale”

profilo - assetto istituzionale

scheda n. 8 “struttura organizzativa”

profilo - la struttura organizzativa

scheda n. 10 “personale retribuito”

profilo - le risorse umane e i volontari approfondimenti - il personale retribuito

scheda n. 12 “volontari”

profilo - le risorse umane e i volontari approfondimenti - i volontari

scheda n. 13 “ricorso a contratti di outsourcing”

approfondimenti - le attività in outsourcing

scheda n. 15 “gestione patrimoniale”

approfondimenti - lo stato patrimoniale

scheda n. 18 “attività ospedaliera, sanitaria e socio-sanitaria”

adattamento in: attività di Cura - ambulatori, So-stare, progetti salute

scheda n. 20 “attività di assistenza agli anziani”

attività - contributo all’inclusione sociale - anziani

scheda n. 23 “progetti con il carcere”

attività - contributo all’inclusione sociale - progetti con il carcere

scheda n. 25 “attività scolastica”

adattamento in: attività - contributo all’inclusione sociale - corsi di italiano attività - dimensione culturale e formativa

scheda n. 26 “attività a sostegno del progetto famiglia”

adattamento in : attività - presenza nel territorio attività - contributo all’inclusione sociale attività - percorsi verso l’autonomia - autonomia abitativa

scheda n. 27 “attività di integrazione lavorativa”

attività - percorsi verso l’autonomia - lavoro

scheda n. 32 “biblioteche”

attività - dimensione culturale e formativa - Biblioteca del Confine

scheda n. 38 “dimensione economica”

profilo - sintesi economica approfondimenti - sintesi del bilancio

scheda n. 39 “dimensione ambientale”

approfondimenti - la dimensione ambientale

scheda n. 40 “obiettivi di miglioramento e questionario di valutazione” obiettivi di miglioramento questionario di valutazione

conclusioni allegati - questionario di valutazione

Per richiedere ulteriori informazioni è possibile rivolgersi a: Bianca Maria Rizzo bianca.rizzo@casadellacarita.org Cecilia Trotto cecilia.trotto@casadellacarita.org

A seguito dell'entrata in vigore del decreto legge n.16 del 2 marzo 2012 (art.8 comma 23), convertito

1

con modificazioni dalla legge n.44 del 26 aprile 2012, l'Agenzia per il terzo settore (ex Agenzia per le onlus) è stata soppressa e le sue funzioni trasferite al Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali.

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Casa della carità

Bilancio sociale 2011

Casa della carità

Bilancio sociale 2011

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Per sostenere Casa della carità puoi versare il tuo contributo a: Fondazione Casa della carità “A. Abriani” ONLUS conto corrente bancario IBAN IT 08 O 03359 01600 100000067281 conto corrente postale 36704385

www.casadellacarita.org

La finale del Torneo delle associazioni, dei centri sociali e delle comunità straniere vinto dalla squadra della Casa luglio 2011

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Progetto grafico: Alessandro Ascrizzi Fotografie: Fabiola D'Alessandro, Niccolò Sartori, Simona Boccedi e Gabriele Zucca, Archivio Conservatorio Giuseppe Verdi, Archivio fondazione Casa della carità.


Casa della carità “Angelo Abriani”

bilancio sociale

2011


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