bilancio sociale
2011
bilancio sociale
2011
Indice
Lettera agli stakeholder 5 Parte Seconda Parte Prima Le attività Il profilo della Casa della carità
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La nostra storia
8
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la Presenza nel territorio Ascolto Emergenze metropolitane
stare nel mezzo PER AFFRONTARE LE EMERGENZE URBANE: MISSION E VISION della CASA DELLA CARITà 10 il Contributo all'inclusione sociale Ospitalità Servizi alla persona IL Modello operativo 11 Casa nido Tutela giuridica Inserimento scolastico le Attività e I principali risultati 12 Corso di italiano Anziani Progetti carcere L'Assetto istituzionale 15 i Percorsi verso l’autonomia Lavoro LA Struttura organizzativa 16 Autonomia abitativa LE Risorse umane e I volontari
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LA Sintesi economica
19
Il sistema Casa della carità
21
I NOSTRI Stakeholder
22
26 28 31 34 36 39 40 43 46 50 51 53 54 56 62
l'Attività di cura Ambulatori So-stare Progetti e convenzioni salute mentale
64 66 69 71
la Dimensione culturale e formativa Accademia della carità Biblioteca del Confine Educazione alla solidarietà Mondialità Souq – Centro studi sofferenza urbana Diritti e rovesci Spiritualità
74 76 83 88 89 91 94 95
le interazioni La comunicazione I rapporti con le istituzioni
96 98 103
Parte Terza Gli approfondimenti
104
I Progetti
106
LE Convenzioni
110
LA Gestione patrimoniale
113
parte quarta Conclusioni
132
parte QUINTA GLI ALLEGATI
136
Nota metodologica LA Sintesi di stato patrimoniale e il conto economico
114
i sostenitori e la raccolta fondi
116
IL Personale retribuito
120
I Volontari
123
L'Infrastruttura e LA dimensione ambientale
124
LE Attività in outsourcing
125
Il sistema Casa della carità in dettaglio
126
138
TABELLA DI CORRISPONDENZA CON LE LINEE GUIDA DELLA AGENZIA PER le onlus 139
Lettera agli stakeholder
Dopo un intenso 2011, la Casa della carità si ferma a rileggere una nuova tappa del percorso e scopre che l'avvicendarsi delle storie di ospitalità continua a renderla viva, luogo di ricerca del benessere per chi ci abita, punto di incontro, di dialettica, di sviluppo culturale e di pensiero profondamente interrogato per tutta la città. Gli ospiti inondano la Casa con domande di realizzazione e di vita più dignitosa e ciò che i numeri non dicono immediatamente, ma lasciano intuire ai lettori più sensibili, è l'intensità dei sentimenti che accompagnano le richieste e i percorsi di costruzione delle risposte compiuti in modo partecipato dai tanti che cercano “dimora affettiva” e dai moltissimi volontari e operatori che, a loro volta, trovano e scambiano affetti e desiderio di giustizia. Negli anni stanno aumentando i legami e si fa più fitta la rete di coloro che hanno abitato la Casa e poi continuato la loro strada di vita altrove, rimanendo in contatto con noi. Ci sono percorsi di inclusione e di riscatto che restituiscono energia a tutti, confermando la bellezza e le potenzialità di una proposta che non è assistenzialismo ma incontro, riconoscimento, partecipazione sociale, scambio di talenti e crescita di diritti e cittadinanza. È il processo virtuoso che auspichiamo continuamente, in linea con quel progetto di “carità eccedente” che il cardinale Carlo Maria Martini quasi dieci anni fa, consegnava alla diocesi e alla città di Milano con l'avvio della Casa della carità. Se coloro che l'hanno abitata o hanno visto il riconoscimento dei loro diritti per un percorso compiuto insieme sono il segno di una comunità solidale che restituisce speranza, continua a interrogare e inquietare l'ondata di richieste di ospitalità che attraversa la metropoli e che anche la Casa della carità ascolta ogni giorno. Incrociare lo sguardo di chi chiede, più spesso in modo dignitoso che urlato, mette in moto indignazione e impotenza, ma attiva anche la grinta di continuare a generare idee nuove, risposte segnate da un pensiero, pretese di contaminare positivamente le politiche, l'organizzazione sociale, la vita del quartiere e della città. Scorro le pagine di questo bilancio sociale e mi accorgo che è un racconto, fatto di azioni e numeri ma soprattutto di mille storie che confluiscono nell'unica bella storia di questa Casa. La Casa della carità non continuerebbe a essere così vitale se i molti che la conoscono e la attraversano non continuassero a produrre passione, a generare fiducia, a diffondere entusiasmo. Desidero che questi sentimenti positivi tocchino chi viene in visita e si intrattiene con gli abitanti della Casa, chi la segue con simpatia attraverso il sito, i mezzi di comunicazione, gli incontri e l'amicizia con i suoi ospiti, volontari e operatori. Sogno ogni giorno, e non di rado vedo il sogno che si avvera, un'esperienza di coesione sociale dove la conflittualità è affrontata come occasione per crescere, dove si generano per tutti spinte di responsabilizzazione sociale e buone domande per costruire più saldamente una società dei diritti e della convivenza pacifica. Ringrazio chi condivide con me la responsabilità di questa Casa, ringrazio gli amici che a vario titolo se ne fanno carico, a cominciare dai suoi garanti, il Sindaco e l'Arcivescovo, dai membri del Consiglio di amministrazione e del Collegio dei revisori. Non dimentico che anche il pensiero di chi porta le perplessità e le critiche più forti è il benvenuto, perché ci aiuta a definire i confini di un intervento sociale, a volare alto sulle questioni che contano, a mantenerci nel dialogo costruttivo, ad avvertire continuamente il bisogno di rinnovarci, di trasformare, di ascoltare con freschezza le nuove domande che arrivano da questo tempo storico, da questo paese, dalla città che abitiamo. don Virginio Colmegna
PARTE prima Il profilo dellA Casa della carità La nostra storia Stare nel mezzo per affrontare le emergenze urbane: mission e vision della Casa della carità Il modello operativo Le attività e i principali risultati L'assetto istituzionale La struttura organizzativa Le risorse umane e i volontari La sintesi economica Il sistema Casa della carità I nostri stakeholder
Nel giardino della Casa luglio 2011
PARTE PRIMA Il profilo dELLA Casa della carità
PARTE PRIMA Il profilo dELLA Casa della carità
La nostra storia
2002
L’arcivescovo di Milano Carlo Maria Martini costituisce la fondazione Casa della carità “Angelo Abriani”.
2010
2003
Al Planetario di Milano cerimonia della posa simbolica della prima pietra della Casa della carità.
2004
Inaugurazione della sede della Casa della carità nella struttura di via Francesco Brambilla 10, a Milano.
Avvio del progetto per la chiusura del campo comunale per famiglie rom di via Triboniano.
2005
Progetto Instradiamoci (intervento a sostegno dei rom dopo l’incendio nel campo di via San Dionigi).
Avvio del corso di formazione “Leader della coesione sociale”.
Costituzione della cooperativa Lavoriamo.
Firma con il Conservatorio di Milano del “Protocollo per la realizzazione di azioni in collaborazione”, che prevede l'organizzazione di corsi di violino e fisarmonica per bambini e adolescenti rom.
Costituzione dell’associazione Volontari della Casa della carità.
Premio FERPI – Oscar di Bilancio 2010.
Inaugurazione della comunità So-stare. 2006
Conferimento dell’Ambrogino d’oro alla Casa della carità da parte del Comune di Milano.
Costituzione della società Mr. Katering.
Visita del cardinale Dionigi Tettamanzi al campo rom di via Triboniano.
Costituzione dell'associazione Identità plurali. Costituzione dell’associazione Amici della Casa della carità. Viaggio in Senegal per l'avvio di progetti umanitari. 2007
Inaugurazione, in collaborazione con il Settore cultura della provincia di Milano, della nuova sede della Biblioteca del Confine. Nascita del Souq - Centro studi sofferenza urbana. Costruzione del Villaggio solidale al parco Lambro di Milano, presso il Centro ambrosiano di solidarietà (Ce.A.S.).
2008
Costituzione della cooperativa Impresa etica sociale (IES). Convenzioni per la gestione sociale dei campi comunali per famiglie rom di via Idro e via Triboniano. Viaggio in Romania per avviare il progetto Ponti di solidarietà e lavoro. Partecipazione alla mostra “La vita nuda” alla Triennale di Milano. Intitolazione dell’auditorium a Teresa Pomodoro.
2009
Lectio magistralis del fondatore dell’Odin Teatret Eugenio Barba, seguita da un laboratorio di cinque giorni con ospiti e operatori della Casa e da uno spettacolo al Piccolo Teatro di Milano.
2011
Visita dell'inventore della clownterapia Patch Adams alla Casa della carità per l'inaugurazione del Milano clown festival insieme ai nostri ospiti. Organizzazione dell'iniziativa “Le Cinque giornate del sociale”, una serie di appuntamenti per raccontare le trasformazioni sociali della metropoli, a cominciare da un incontro con Miguel Benasayag. Accordo tra la Casa della carità e la Conferenza permanente per la salute mentale nel mondo "Franco Basaglia" (CoPerSaMM). Presentazione dell'Indagine sulla condizione di rom, sinti e camminanti in Italia da parte della Commissione straordinaria per la tutela e la promozione dei diritti umani del Senato. “Poesia è rifare il mondo”: rassegna di quattro incontri su Padre Turoldo e sui suoi scritti. Accoglienza in emergenza di un gruppo di 40 profughi provenienti dalla Libia. Firma di un protocollo d'intesa con la società F.C. Internazionale. “Forum scientifico internazionale sulla sofferenza urbana” organizzato dal Souq.
Viaggi in Senegal e in Romania per monitorare i progetti avviati.
Conferimento della Laurea honoris causa in Scienze Pedagogiche a don Virginio Colmegna da parte dell'Università degli Studi di Milano Bicocca.
Convenzioni per la gestione sociale del campo per famiglie rom di Pioltello.
"Primo festival del Teatro degli incontri": quattro giorni di spettacoli, laboratori e incontri.
Realizzazione dell’evento Milano si-cura, una serie di incontri nei luoghi simbolo della città per discutere dei temi che la Casa della carità ha affrontato quotidianamente nei suoi cinque anni vita.
“Il Souq delle immagini”, una rassegna di video e film internazionali che raccontano storie di inclusione ed esclusione sociale. Concerto “Sulla strada della musica”: esibizione dei minori coinvolti nel progetto musicale realizzato in collaborazione con il Conservatorio G. Verdi di Milano. Inaugurazione della scuola elementare realizzata nell'ambito del progetto “Una scuola per Tintareni”, in Romania. Lectio magistralis dell'antropologo Arthur Kleinman organizzata dal Souq in collaborazione con l'Univesità degli Studi di Milano e l'Università degli Studi di Milano - Bicocca. Proiezione in diretta della Prima della Scala nel nostro auditorium per ospiti, volontari e anziani del quartiere. Firma della convenzione “Dai casi ai diritti” con l'Università degli Studi di Milano - Bicocca.
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Casa della carità
Bilancio sociale 2011
Casa della carità
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PARTE PRIMA Il profilo dELLA Casa della carità
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PARTE PRIMA Il profilo dELLA Casa della carità
Stare nel mezzo per affrontare le emergenze urbane: mission e vision dELLA Casa della carità
Il modello operativo
La vision della Casa della carità risiede nell'idea di una città che sia abitabile da tutti, anche dai cittadini più fragili, anche da coloro che si sentono così marginali da non definirsi nemmeno cittadini. Nel gruppo dirigente è radicata l'idea che proprio dall'ascolto delle istanze di chi appare emarginato e vive l'esclusione vengano intuizioni e riflessioni irrinunciabili per sviluppare un processo di trasformazione che sia a beneficio della città intera. Perché ci siano benessere, alta qualità della vita, convivenza pacifica e pieno riconoscimento di diritti per tutti, occorre che la città si ripensi a partire dall'ascolto della voce dei più deboli. è per questo che la Casa della carità si costituisce anche come un laboratorio di idee, di incontro tra persone che hanno responsabilità a vari livelli e che vogliono riflettere insieme a partire dalla marginalità. La mission della Casa della carità è fortemente connotata da una scelta di fondo: stare nel mezzo. Questo la porta a essere presente dove si determina l'emergenza per superarla gradualmente, impegnandosi in interventi efficaci e condivisi. Significa stare fisicamente accanto a chi sta vivendo una situazione drammatica, fin da subito, anche quando non si sa ancora quale sarà la strategia più valida per superarla, nella convinzione profonda che molte risposte - attente, risolutive, non ideologiche - vengono proprio a partire dalla rispettosa condivisione con chi si trova in situazioni di disagio. Stare nel mezzo per la Casa della carità significa puntare alle risposte e non semplicemente lamentare i problemi ingigantendoli. Ne derivano una capacità imprenditoriale e una proposta culturale profondamente sfidate da questa scelta di fondo. Ci si impegna dunque a superare l'assistenzialismo per entrare nella realtà del vivere o sopravvivere (fatta di lavoro, casa, relazioni affettive, educazione e formazione, ideali) progettando e promuovendo sviluppo e convivenza pacifica. Nella mission della Casa è rilevante la dinamica culturale, ovvero l’Accademia della carità che il cardinale Carlo Maria Martini ha voluto come elemento inseparabile dall'operatività ospitale: dalla paura sociale, dallo stare dove si ascoltano esclusione e fragilità, essa rilancia una cultura e un'esigenza di cittadinanza diffusa, un sentimento di coesione sociale che si fa forte domanda politica. Partendo dallo stare nel mezzo e dall'incontro con la storia di vita portata da ogni persona accolta, si costruiscono ricerca, pensiero, formazione e sensibilizzazione lungo le direttrici di legalità, giustizia, pace e diritti. Su queste stesse linee di pensiero si cerca continuamente il dialogo con le istituzioni e con molte realtà profit e non profit. Un altro aspetto importante della mission della Casa della carità è la centralità data alla persona nella sua interezza e nella sua complessità. Frequentemente, infatti, la frammentazione segna i percorsi di vita di chi è in difficoltà. I servizi della città tendono a rispondere a un solo problema per volta e quasi a forzare l'identificazione del soggetto con una delle sue questioni di fondo (la dipendenza da sostanze, l'indigenza, la malattia mentale, l'alcolismo, la sieropositività, la provenienza, la condizione giuridica). Nella Casa della carità si parte dalla complessità di chi è accolto per modellare in modo flessibile le risposte disponibili. In questo approccio la relazione insita nella residenzialità e nella quotidianità quasi familiare tra operatori, volontari e ospiti, assume un ruolo fondamentale, terapeutico. Si preferisce parlare di “sofferenza urbana” più che di categorie di persone problematiche, alludendo a un'esperienza profonda, personale e indecifrabile come la sofferenza individuale che è frutto di una molteplicità di cause e che non può essere etichettata. Riferendosi anche all'importanza di un contesto, quello urbano, nel quale la sofferenza di molti singoli si esprime con connotazioni particolari, amplificate dalla solitudine, dal degrado, dalle dinamiche sociali dell'esclusione. La Casa della carità prova a cercare opportunità di progettualità concreta da condividere e far crescere, producendo innovazione, sperimentazione e coesione sociale.
Gli ambiti di intervento e le attività specifiche della Casa della carità si organizzano con flessibilità attorno agli ospiti, alle loro fragilità e bisogni. La successiva tabella riporta in sintesi la descrizione delle attività relative al 2011. Le informazioni e i dati di dettaglio per ogni attività sono descritti nel capitolo successivo.
Casa della carità
Bilancio sociale 2011
Presenza nel territorio Emergenze metropolitane
Ascolto
Inclusione sociale
Attività di cura
Ospitalità
Casa nido
Servizi alla persona
Inserimento scolastico
Tutela giuridica
Corso di italiano
Attività anziani
Progetti carcere
Ambulatori
L'ospite e i suoi bisogni
Comunità So-stare
Progetti di area Salute
Percorsi verso l’autonomia Autonomia abitativa
Lavoro
Dimensione culturale e formativa Accademia della carità
Biblioteca del Confine
Souq Centro studi sofferenza urbana
Educazione alla solidarietà
Mondialità
Spiritualità
Identità plurali
Le interazioni Presenza istituzionale
Comunicazione
Casa della carità
Gestione degli stakeholder
Bilancio sociale 2011
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PARTE PRIMA Il profilo dELLA Casa della carità
PARTE PRIMA Il profilo dELLA Casa della carità
Le attività e i principali risultati
Presenza nel territorio La Casa della carità vuole essere presente sul territorio, lavorando in rete con le istituzioni e i servizi, per intercettare le richieste delle persone fragili, comprenderne i bisogni, avviare possibili soluzioni. Le modalità sono: nella Casa, lo Spazio di ascolto e, nella città, la presenza attiva nei luoghi delle emergenze. Attività
Risultati
ASCOLTO Spazio di ascolto per intercettare tutte le richieste che pervengono alla Casa della carità al fine di: >> comprendere i bisogni, valutare le possibili risposte e l’eventualità di un’accoglienza; >> orientare la domanda verso altri servizi. EMERGENZE METROPOLITANE Presenza attiva nei luoghi delle emergenze: >> Milano: campi comunali di via Idro e di via Triboniano/Barzaghi; >> accoglienza nella Casa della carità di nuclei familiari provenienti da alcuni sgomberi.
>> ➢Colloqui totali effettuati: 1.576.
>> ➢ 642 persone assistite nei campi; >> ➢ 15 persone, di cui 4 minori, accolte alla Casa della carità; >> ➢ nel 2011 è stato portato a compimento il complesso processo di chiusura del campo di via Triboniano.
Contributo all’inclusione sociale La Casa della carità svolge la propria attività di incontro, ascolto, ospitalità e accompagnamento, con l’obiettivo di favorire l’inclusione sociale. Attorno all’ospitalità, vengono organizzati una serie di altri servizi: tutela giuridica, corsi di italiano, inserimenti scolastici, sostegno agli anziani, docce e guardaroba, progetti con il carcere. Attività
Attività
Risultati
CASA NIDO Accoglienza in appartamenti rivolta a famiglie con bambini in situazione di disagio sociale, al fine di promuoverne l’autonomia, anche tramite un affiancamento educativo finalizzato al reinserimento sociale.
>> ➢ Persone accolte: 33; >> ➢ giornate di ospitalità: 3.085; >> ➢ accoglienze concluse: 7.
TUTELA GIURIDICA Servizio di consulenza legale per gli ospiti della Casa della carità, per le persone segnalate dallo Spazio di ascolto e per quelle seguite nei luoghi delle emergenze. INSERIMENTO SCOLASTICO Supporto per l’iscrizione scolastica, la mediazione e il doposcuola, in stretta collaborazione con le scuole e gli enti territoriali coinvolti. CORSO DI ITALIANO Servizio finalizzato a fornire una conoscenza di base della lingua italiana agli ospiti stranieri della Casa della carità.
ANZIANI Interventi di accoglienza e di supporto alla domiciliarità per anziani soli, attraverso il lavoro di rete con i servizi e le strutture del territorio. PROGETTI CARCERE Progetti attivati nel 2005 con la II Casa di reclusione di Bollate e con altre carceri per l’accoglienza e la costruzione di percorsi di reinserimento.
Risultati
OSPITALITÀ Ospitalità di persone in difficoltà tramite l’offerta di un luo- >> Persone ospitate: 135 persone, 39 donne e 96 uomini, in prevalenza sotto i 30 anni 1 su 5 italiano; go di relazione e progetti personalizzati di accompagna>> giorni totali di accoglienza: 48.582; mento al recupero dell’autonomia. >> permanenza media: 12,6 mesi per gli uomini e 6,2 mesi per le donne; >> colloqui personali effettuati: 4.950; >> accompagnamenti ai servizi: 183; >> persone dimesse: 77.
>> ➢ Persone seguite: 528, di cui 11% comunitarie e 89% extra-comunitari; >> ➢ tempi di attesa: una settimana dalla presentazione della richiesta di colloquio. >> ➢ Minori coinvolti: 300; >> ➢ La maggior parte dei ragazzi seguiti ha raggiunto gli obiettivi previsti. >> >> >> >> >>
➢ Allievi: 29; ➢ lezioni: 35; ➢ presenze: 315; ➢ frequenza media: 9 allievi per lezione; ➢ tutor coinvolti: 21 volontari.
>> ➢ Presenze: tra 65 e 70 settimanali; >> ➢ età: sopra 65 anni; >> ➢ provenienza: 98% italiana. >> ➢ Progetti di reinserimento socio-lavorativo gestiti dall'area Lavoro; >> ➢ Interventi di accoglienza nella Casa della carità di ex detenuti e/o in misura alternativa alla pena; >> ➢ Progetto di risarcimento della pena in strutture di utilità sociale, in alternativa alla pena.
SERVIZI ALLA PERSONA Forma di accoglienza minima per le persone non ospitate >> ➢ Prestazioni servizio docce e guardaroba: 3.903; alla Casa della carità: >> ➢ servizio docce; >> ➢ servizio guardaroba.
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Casa della carità
Bilancio sociale 2011
Casa della carità
Bilancio sociale 2011
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PARTE PRIMA Il profilo dELLA Casa della carità
PARTE PRIMA Il profilo dELLA Casa della carità
L'assetto istituzionale
Percorsi verso l’autonomia La Casa della carità sviluppa specifiche attività che supportano le persone in difficoltà nel raggiungimento dell’autonomia, attraverso l’ottenimento di una occupazione e di una sistemazione abitativa adeguata. Attività
Risultati
LAVORO L’area Lavoro della Casa della carità, in rete con aziende >> ➢ Richieste pervenute: 176; ed enti formativi, sviluppa progetti personalizzati di inseri- >> ➢ progetti personalizzati avviati: 176; >> ➢ inserimenti/tirocini attuati: 110. mento lavorativo. AUTONOMIA ABITATIVA Attività gestita in collaborazione con l’associazione Una >> ➢ Persone affidatarie di un alloggio: 154; casa anche per te, rivolta all’inserimento abitativo degli >> ➢ numero alloggi: 34; >> ➢ percorsi di uscita: 8 nuclei familiari. ospiti della Casa della carità.
Attività di cura La Casa della carità sperimenta forme di cura, di residenzialità terapeutica, di attenzione alla salute fisica e psichica delle persone fragili ed emarginate, mediante una serie di attività interrelate che permettono di personalizzare la presa in carico e di accompagnare all’autonomia. Attività
Risultati
AMBULATORI Servizio di assistenza medica, psichiatrica e di consulenze specialistiche agli ospiti della Casa della carità, agli utenti del Servizio docce e alle persone seguite nei luoghi delle emergenze.
>> >> >> >>
➢ Visite mediche: 1.030; ➢ visite psichiatriche: 160; ➢ sedute di psicoterapia: 500; ➢ consulenze allo Spazio di ascolto: 50.
SO-STARE Progetto sperimentale di residenzialità leggera e di accompagnamento alla risocializzazione sul territorio per persone che necessitano di migliorare la salute fisica, la salute mentale e l’integrazione sociale.
>> >> >> >>
➢ Ospiti: 13, di cui 10 residenziali; ➢ età media: 49 anni; ➢ giornate di ospitalità: 2.720; ➢ domande di accoglienza: 5 ricevute, 2 accolte.
PROGETTI SALUTE Interventi rivolti ad adulti in difficoltà, quali senza dimora >> ➢ Progetto Diogene: presa in cura di 44 senza dimora; e persone affette da disagio psicosociale, per supportarle >> ➢ progetto Proviamoci assieme: 80 persone prese in carico. nell’uscita dall’esclusione sociale.
La fondazione Casa della carità: • ha sede legale e operativa in via Francesco Brambilla 10 a Milano; • è un ente religioso, di culto e caritativo, non a scopo di lucro. Nell’ambito della Fondazione è stato attivato il ramo ONLUS, per le attività strettamente legate all’accoglienza e ai progetti; • è posta sotto l’alto patronato dell’Arcivescovo di Milano e del Sindaco di Milano, che sono i supremi garanti delle attività e delle iniziative; • opera principalmente in Italia.
Il Consiglio di amministrazione: • È il primario organo di governo, ha durata quinquiennale e viene nominato dai Garanti. Nel 2011 è così composto: -- don Virginio Colmegna, con la carica di Presidente; -- Vittorio Beretta, designato dal Vicario episcopale della città di Milano; -- Giuseppe Maria Paolo Garofano, designato da Caritas ambrosiana; -- Paolo Maria Morerio, designato dal Sindaco di Milano; -- Edoardo Ongaro, designato da Caritas ambrosiana. • gli incontri tenuti nell’arco dell’esercizio sono stati tre; • don Virginio Colmegna ha la rappresentanza legale della Fondazione; • le deleghe conferite per poteri di ordinaria amministrazione sono state rilasciate a don Virginio Colmegna e a Paolo Maria Morerio; • non vengono erogati compensi; • a fine 2012, il Consiglio di Amministrazione verrà rinnovato.
Il Collegio dei revisori: • ha durata quinquennale e viene nominato dai Garanti. Attualmente è così composto: -- Cesare Giorgio Orsenigo, designato dal presidente del Consiglio di amministrazione; -- Maria Luisa Mosconi, designata dal Sindaco di Milano; -- Nicola Palmieri, designato dal Sindaco di Milano. • gli incontri tenuti nel corso del 2011 sono stati tre; • oggetto degli incontri è stata la verifica della regolarità e del rispetto delle norme civilistico/fiscali nella tenuta delle registrazioni contabili e negli adempimenti erariali/ tributari; • non viene erogato alcun compenso; • a fine 2012, il Collegio dei revisori verrà rinnovato.
Il • • •
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Casa della carità
Bilancio sociale 2011
Bilancio: gli elementi essenziali del Bilancio sono riportati nel seguito di questo documento; per la prima volta è stato inserito un confronto dei dati sui tre anni (2009, 2010, 2011); il bilancio viene inviato ai Garanti (Diocesi di Milano e Comune di Milano).
Casa della carità
Bilancio sociale 2011
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PARTE PRIMA Il profilo dELLA Casa della carità
PARTE PRIMA Il profilo dELLA Casa della carità
La struttura organizzativa
Le risorse umane e i volontari Nella Casa della carità operano in forma integrata dipendenti, collaboratori a contratto e volontari. Il livello di qualificazione e di motivazione delle risorse umane costituisce per la Casa della carità un patrimonio prezioso, oltre che una garanzia di credibilità e professionalità e pertanto viene curato e gestito con particolare impegno e attenzione.
Viene di seguito riportato l’organigramma funzionale della Casa della carità nel 2011. • Funzioni di vertice, che costituiscono l’équipe di direzione, responsabile della conduzione complessiva delle attività: -- presidenza: don Virginio Colmegna; -- coadiutore di presidenza: don Massimo Mapelli; -- direzione generale: Maria Grazia Guida (gennaio - agosto 2011) e Silvia Landra (da settembre 2011). • Aree organizzative: -- Ospitalità: Fiorenzo De Molli; -- Lavoro e autonomia: Demo Collu; -- Salute: Laura Arduini e Silvia Landra (fino ad agosto 2011); -- Cultura e Progetti: Alessandra De Bernardis (gennaio-luglio 2011) Silvia Landra (per cultura da settembre 2011) Tea Geromini (per progetti da settembre 2011); -- Comunicazione e fund raising: Umberta Lerner; -- Economia sociale: Lorenzo Pugliese; -- Giovani e volontariato: Iole Romano.
Composizione e prestazioni Totale
Donne
Uomini
< 40 anni
> 40 anni
Ruolo operativo
Ruolo culturale formativo
Ruolo di staff
Personale retribuito
67
36
31
51
16
55
5
7
Volontari
71
45
26
12
59
56
11
4
138
81
57
63
75
111
16
11
Totale
• ore/anno lavorate dal personale retribuito: 73.000; • ore/anno di volontariato offerte all’organizzazione: 23.400.
Retribuzioni
Ai responsabili fanno capo le attività e le funzioni indicate nei riquadri sottostanti.
A inizio 2010 la fondazione Casa della carità ha conseguito la certificazione UNI EN ISO 9001:2008.
Descrizione
Valore (€)
Retribuzioni e oneri dipendenti
1.147.328
Retribuzioni e oneri collaboratori
Collegio dei revisori
Consiglio di amministrazione
355.748
Borse Lavoro
4.250
Ticket mensa
5.887
Totale
1.513.213
Presidenza Coadiutore di presidenza
Salute e sicurezza
Direzione generale
• nessun infortunio sul lavoro; n. 1 nel raggiungere il posto di lavoro; • tasso di assenteismo dello 1,05%.
Segreteria di presidenza
Accoglienza Ospitalità uomo Ospitalità donna Anziani Appartamenti Ascolto Servizi diurni alla persona Casa nido Emergenze metropolitane Progetti rom Convenzione minori
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Lavoro e autonomia Sportello lavoro Progetti di inserimento Rapporti con imprese e cooperative Progetti di inclusione sociale
Salute Ambulatorio medico Ambulatorio psichiatrico Comunità So-stare Attività diurne Progetti salute mentale
Cultura Accademia Coordinamento e sviluppo progetti Progetti europei Biblioteca del Confine Tutela diritti e cittadinanza Università e tirocini Mondialità Attività Casa della carità artistico-culturali Souq
Progetti
Comunicazione Ufficio stampa Gestione sito Immagine coordinata Relazioni esterne Fund raising
Bilancio sociale 2011
Formazione e motivazione del personale Economia sociale Budget e controllo gestione Amministrazione e bilancio Risorse umane Logistica Manutenzione Contrattualistica Sistema gestione qualità Informatica/ Privacy
Giovani e volontariato Ospitalità gruppi Incontri con giovani Coordinamento volontariato
Formazione interna: • Nel 2011 il personale (retribuito e volontario) di tutte le diverse aree della Casa della carità ha partecipato al programma formativo che riguarda gli indicatori di qualità di una struttura di accoglienza, a partire da uno sguardo ampio sui parametri qualitativi delle realtà di assistenza e cura a livello mondiale, per una durata di circa 30 ore. La formazione, offerta in collaborazione con il dottore Benedetto Saraceno, si è svolta con una modalità interattiva, coinvolgendo i partecipanti nella riflessione a partire dalle procedure della Casa e da alcuni dati quantitativi emersi dalla ricerca interna effettuata in collaborazione con l'Istituto Mario Negri. • Le proposte culturali dell’Accademia della carità e del Centro Studi Souq sono sempre rivolte anche al personale della Casa, previo accordo con i responsabili di area e la direzione. Nel 2011 un numero con-
Casa della carità
Bilancio sociale 2011
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PARTE PRIMA IL PROFILO DELLA CASA DELLA CARITÀ
PARTE PRIMA IL PROFILO DELLA CASA DELLA CARITÀ
LA SINTESI ECONOMICA
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sistente di operatori e volontari ha partecipato al corso “Leader della coesione sociale”. La medesima adesione si è verificata per il seminario promosso dal Centro Studi Souq in novembre con il professore Arthur Kleinman, antropologo medico. In linea con le modalità di conduzione delle attività, orientate alla formazione permanente e alla motivazione delle persone, rientra il programma sistematico di supervisione per gli educatori e i meeting periodici delle diverse équipe di educatori. Ogni équipe ha un incontro mensile con un supervisore esterno esperto e dal curriculum qualificato: équipe Ospitalità: dottore Giorgio Legnani; équipe So-Stare: dottoressa Giovanna Cantarella; équipe Diogene: dottore Marco Sarno. -- L'équipe Ospitalità, in collaborazione con gli esperti dell'area Attività di cura, inserisce un'ora al mese di formazione nell'ambito dell'incontro settimanale con lo scopo di approfondire alcuni temi che riguardano la gestione dei disagi fisici e psichici degli ospiti. -- L'équipe So-Stare nel 2011 ha iniziato lo studio collegiale del testo di Ugo Corino e Marcel Sassolas, Cura psichica e comunità terapeutica. Esperienze di supervisione, uno studio che riguarda la psicodinamica nel contesto di una comunità terapeutica. -- L’équipe Diogene è composta da 6 educatori, di cui 3 dislocati presso il servizio pubblico territoriale di Niguarda, da 1 psichiatra e da 1 coordinatore. Gli incontri avvengono settimanalmente allo scopo di redigere le cartelle cliniche delle persone prese in cura e definire le procedure e gli strumenti di intervento e collaborazione con l’azienda ospedaliera. -- Con cadenza mensile si riunisce anche équipe fund raising. Con la consulenza del professor Valerio Melandri si sono messe a punto le strategie di raccolta fondi e la strutturazione dell’ufficio fund raising. -- Sempre nell’ultimo anno si è strutturata l'équipe dello Spazio di Ascolto, composta per lo più dai volontari professionalizzati che ogni giorno effettuano i colloqui di primo contatto. Ogni settimana l’équipe dedica un'ora allo studio di una tematica di taglio giuridico, clinico, psicologico o sociale avvalendosi delle competenze dei consulenti interni allo staff della Casa della carità. Viene inoltre favorita la partecipazione dei singoli a convegni esterni che risultino di particolare interesse per l'acquisizione di nuove competenze nell'ambito del lavoro svolto. Spesso lo staff direttivo e i responsabili di area sono stati coinvolti come docenti in giornate di formazione presso università, istituzioni civili, istituti religiosi e gruppi locali anche fuori dalla Lombardia. Per quanto riguarda i volontari è prevista una costante attività di organizzazione, motivazione e formazione curata direttamente dall’associazione Volontari della Casa della carità (descritta nel paragrafo relativo al sistema), nata appositamente per queste attività; È stata infine attribuita all’area Educazione alla solidarietà la responsabilità di coordinare l’inserimento dei volontari nelle diverse attività e di monitorarne l’andamento operativo e la motivazione.
Formazione esterna: • Hanno valenza formativa anche le preparazioni di brevi interventi o vere e proprie relazioni, che spesso si richiedono di svolgere al personale, a favore di gruppi di giovani e adulti che vengono dall'esterno per visitare la Casa e approfondire alcune tematiche che riguardano la grave emarginazione e l'intervento sulla strada.
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CASA DELLA CARITÀ
BILANCIO SOCIALE 2011
Oneri delle attività Descrizione
Valore (€)
Spese attività
1.303.342
Spese funzionamento
989.019
Spese per il personale e assimilati
1.513.213
Ammortamenti
195.985
Oneri diversi di gestione
13.474
Oneri finanziari
57.170
Oneri straordinari
-
Imposte esercizio
13.976
Totale
4.086.179
Oneri per area organizzativa Area
Valore (€)
Accoglienza
2.317.881
Lavoro
152.925
Salute
555.545
Cultura e progetti
423.108
Comunicazione
165.303
Economia Sociale
408.564
Giovani e volontariato
62.853
Totale
4.086.179
Servizi erogati: quantità e costi Servizio
Quantità
Costo totale (€)
Costo unitario (€)
Ascolto
1.576 colloqui strutturati
28.290
17.95
Emergenze metropolitane
111.340 giorni-persona di assistenza nei campi
528.865
4.75
Ospitalità
48.582 giorni-persona di ospitalità
Docce e guardaroba
3.903 presenze
1.540.631
31.71
35.866
9.18
Tutela giuridica
528 persone seguite
59.745
113,15
Corso di italiano
315 presenze alle lezioni
1.300
4,12
Anziani
3.380 giorni-persona di presenza
134.967
39,93
Ambulatori e salute mentale
1.690 visite e sedute di terapia
Comunità So-stare
2.720 giorni-persona di ospitalità e terapia
81.479
48,21
177.346
65,20
Lavoro
176 percorsi di accompagnamento e inserimento
148.674
844,73
La tabella riporta gli indicatori più rilevanti inerenti ai servizi erogati. Essi sono rappresentativi di valori medi, rispetto alla complessità delle prestazioni erogate, a volte significativamente diverse per contesto e azioni richieste.
CASA DELLA CARITÀ
BILANCIO SOCIALE 2011
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PARTE PRIMA Il profilo dELLA Casa della carità
PARTE PRIMA Il profilo dELLA Casa della carità
Il sistema Casa della carità Provenienza e valore dei proventi
L'associazione Amici della Casa della carità organizza eventi e iniziative a favore della fondazione Casa della carità.
Descrizione
Valore (€)
CONVENZIONI Comune di Milano Prefettura di Milano Azienda ospedaliera Fatebenefratelli e Oftalmico
908.900 708.900 120.000 80.000
PROGETTI Comune di Milano UniCredit Foundation Altri
842.800 91.100 246.000 505.700
1.016.474 500.000 160.000 156.474 100.000 100.000
CONTRIBUTI Fondazione Cariplo Piano Maroni Soros Fondazione Vismara Fondazione Lambriana
Il Centro ambrosiano di solidarietà si occupa di prevenzione, cura e riabilitazione di persone affette da dipendenze e disagio psichico, oltre che di donne e di minori, italiani e stranieri, a rischio emarginazione.
L'associazione Identità plurali stimola e sostiene l'espressione artistica delle culture immigrate ed elabora progetti teatrali e musicali.
Impresa etica sociale è una cooperativa sociale di tipo B, che si occupa della realizzazione e manutenzione di bancali, piccola sartoria e stireria, avviando all'occupazione persone in condizione di disagio.
Lavoriamo è una cooperativa sociale di tipo B, attiva nei settori delle pulizie, tinteggiature di interni, piccole manutenzioni edili, consegne, traslochi e sgomberi.
DONAZIONI Aziende 5 per mille (stima 2011) 8 per mille Privati
639.334 100.000 90.000 50.000 399.334
Mr. Katering è una società di ristorazione a capitale privato, che gestisce il servizio mensa della Casa della carità ed è presente sul mercato offrendo servizi di catering.
ALTRI RICAVI Ricavi diversi
139.715 139.715
La fondazione Sasso di Maremma ha sede a Poggi del Sasso (Grosseto), promuove progetti di ospitalità sociale, iniziative di formazione, opportunità di crescita personale e spirituale, attività imprenditoriali agricole e di carattere ambientale.
Totale
3.547.223 L’associazione Una casa anche per te collabora strettamente con Casa della carità nella gestione della rete di appartamenti per la seconda accoglienza degli ospiti.
L’associazione Volontari della Casa della carità ha come obiettivi la gestione dell’inserimento dei volontari, di cui coordina la formazione e l’impegno nelle varie attività della Casa.
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Casa della carità
Bilancio sociale 2011
Casa della carità
Bilancio sociale 2011
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PARTE PRIMA Il profilo dELLA Casa della carità
PARTE PRIMA Il profilo dELLA Casa della carità
I nostri stakeholder
Diversi stakeholder contribuiscono a vario titolo a definire l’operato della Casa della carità e a collaborare per la realizzazione e il sostegno degli interventi. Il grafico di seguito riporta la loro suddivisione in 17 ambiti. Questa varietà si riflette, come ovvio, anche sulla diversificazione delle tipologie dei contatti, con una gamma che va dalla presenza quotidiana nella Casa della carità di alcuni volontari, alla relazione strutturata con i sostenitori dei progetti, ai rapporti via mail per informare sulle iniziative proposte durante l’anno. Un ulteriore spazio di confronto con parte degli stakeholder è costituito da alcuni incontri organizzati durante l’anno, la domenica pomeriggio, con lo scopo di affrontare i temi che vedono maggiormente coinvolta la Casa della carità. Infine le assemblee dei volontari, che si tengono tre volte l’anno, costituiscono un momento significativo di conoscenza e consultazione. Università Università Cattolica del Sacro cuore Università degli Studi di Milano Università degli Studi di Milano – Bicocca Politecnico di Milano Istituzioni Unione europea II Casa di Reclusione di Milano – Carcere di Bollate Prefettura di Milano Tribunale di Milano Questura di Milano Fondazioni Fondazione Cariplo Fondazione Caritas Ambrosiana Fundación Secretariado Gitano Open Society Institute Sofia Soros Foundation Romania Fondazione ISMU UniCredit Foundation Fondazione IEO (Istituto Europeo di Oncologia) Realtà profit Daikin Piazza del Lavoro RCS MediaGroup Toro Assicurazioni Sindacati Associazione BiblioLavoro onlus (Cisl) CGIL – Camera del lavoro metropolitano di Milano
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Casa della carità
Cittadinanza attiva 11 gruppi scout 7 gruppi scolastici 2 gruppi parrocchiali 10 oratori 4 associazioni Partecipanti gruppi di riflessione Mass media Corriere della sera – Milano La Repubblica – Milano Avvenire Tv 2000 Radio Popolare Telenova Telelombardia Redattore sociale Vita Associazioni di promozione sociale Associazione culturale Villa Pallavicini Fondazione ACLI Milanesi Fondazione Franco Verga Realtà del sistema CASA DELLA CARITà Associazione Amici della Casa della carità Associazione Identità plurali Associazione Una casa anche per te (U.Ca.P.Te) Associazione Volontari della Casa della carità Ce.A.S. – Centro ambrosiano di solidarietà Cooperativa Sociale Lavoriamo Fondazione Sasso di Maremma Mr. Katering S.a.s. Società Cooperativa Sociale I.E.S. S.p.A. – Impresa Etica Sociale Bilancio sociale 2011
Realtà del Terzo settore Archè Onlus Associazione Agenzia di solidarietà Agesol Onlus Associazione Avvocati per niente Associazione Bambini senza sbarre Associazione Centesimus Annus Associazione Città del Sole – Amici del Parco Trotter Onlus Associazione culturale La luna Nuova Associazione Il Girasole onlus Associazione Incontro e Presenza Associazione La Grangia di Monluè Associazione La Misericordia Associazione Sesta Opera San Fedele C.I.A.O. onlus Centro di solidarietà San Martino CESPI Consorzio Farsi Prossimo Consorzio Mestieri – agenzia di Milano Cooperativa COMIN Cooperativa Detto Fatto Cooperativa Il Bivacco Servizi Cooperativa La Cordata Cooperativa Novo Millennio Cooperativa sociale A&I Cooperativa Sociale Comunità del Giambellino Cooperativa sociale Comunità progetto Cooperativa Sociale Comunità progetto A.R.L. Cooperativa sociale Dike Cooperativa sociale Saman Lavoro Cooperativa sociale Tempo per l’infanzia CS&L Consorzio Sociale Fondazione Gaetano Bertini Malgarini Onlus Fondazione Oltre Fondazione San Carlo Onlus Fondazione Zancan Onlus Insieme nelle Terre di Mezzo Onlus Istituto Mario Negri La Strada società cooperativa sociale Rete “Un tetto per tutti” Realtà ecclesiali Diocesi di Milano Diocesi di Milano – Centro Documentazione Mondialità Provincia lombarda dell’Ordine dei Chierici regolari somaschi Parrocchia San Basilio Fondazione Culturale San Fedele
Casa della carità
Enti locali Comune di Milano Comune di Pioltello Provincia di Milano Regione Lombardia ASL Milano CPS (Centro psico sociale) SERT (Servizio per le tossicodipendenze) UEPE (Ufficio per l’esecuzione penale esterna) SPDC (Servizio psichiatrico diagnosi e cura) ALER (Azienda lombarda Edilizia Residenziale) UONPIA (Unità operative di neuropsichiatria dell’infanzia e dell’adolescenza) CELAV (Centro di Mediazione al Lavoro) INPS Ospedali Azienda Ospedaliera Fatebenefratelli e Oftalmico Azienda Ospedaliera Niguarda – Ca’ Granda Azienda Ospedaliera San Gerardo di Monza Donatori 516 donatori Risorse umane e volontari 67 dipendenti 71 volontari Agenzie di formazione LAMA Development & Cooperation Agency ESEM (Ente Scuola Edile Milanese) Istituti scolastici Centro di formazione professionale Galdus Conservatorio di Milano Direzione didattica statale G.B. Perasso Fondazione Luigi Clerici Istituto comprensivo di via Russo Istituto comprensivo di via Cesalpino Scuola elementare di via San Mamete Scuola elementare di via Feltre Scuola elementare di via Tommaso Pini Liceo Scientifico Statale Alessandro Volta
Bilancio sociale 2011
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PARTE PRIMA Il profilo dELLA Casa della carità
PARTE PRIMA Il profilo dELLA Casa della carità
PARTE SECONda Le attività La presenza nel territorio Il contributo all'inclusione sociale I percorsi verso l’autonomia L'attività di cura La dimensione culturale e formativa Le interazioni
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Casa della carità
Bilancio sociale 2011
Casa della carità
Bilancio sociale 2011
Sulla strada della musica, concerto al Conservatorio di Milano novembre 2011
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PARTE PARTESECONDA SECONDA le leattività attività
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PARTE PARTESECONDA SECONDA le leattività attività
LA Presenza nel territorio
Il padre di Lara La storia di una donna che alla Casa della carità ha trovato ascolto e consigli preziosi
Lo Spazio di ascolto, attivo tutti i giorni, così come la presenza nei campi rom, permettono alla Casa della carità di intercettare i fenomeni di emergenza e la fragilità metropolitana. Lo Spazio di ascolto è il luogo dove avviene l’incontro effettivo tra gli operatori della Casa e la persona che a loro si rivolge; cosicché, partendo dalla domanda espressa, è possibile individuare le necessità superando gli ostacoli spesso legati allo stato di emarginazione legale o sociale. Ascolto anche come strumento di lavoro: utilizzando la tecnica di counseling per ricondurre a un luogo unitario le storie di vita delle persone incontrate e poterle indirizzare ai diversi servizi che la Casa offre loro. Ogni anno vengono ascoltate più di mille persone. Questo consente di avere un ampio sguardo sulla realtà del disagio metropolitano e sulle diverse forme in cui esso si articola. Nei tre anni di seguito analizzati, la Casa della carità ha scelto di stare anche nei campi rom comunali di via Idro e di via Triboniano, ottenuti in gestione tramite gara d’appalto con il Comune di Milano e in un’area nata dalla collaborazione con il Comune di Pioltello e la Prefettura di Milano, mediante una convenzione per attuare il progetto Scuola e integrazione, approvato dal Ministero dell’Interno. Nel corso del 2011, la Casa della carità ha accompagnato la chiusura del campo di via Triboniano e i percorsi di fuoriuscita delle famiglie verso soluzioni abitative alternative o verso il rimpatrio assistito. La Casa della carità si trova spesso ad affrontare l’emergenza determinata dagli sgomberi degli insediamenti abusivi. A queste persone, che frequentemente hanno perso tutto, vengono offerti ospitalità e un percorso articolato verso un miglioramento delle loro condizioni di vita: dalle baracche, alla Casa della carità, al Villaggio solidale, all’appartamento.
Quando i servizi sociali di un paese dell'hinterland milanese l'hanno contattata perché l'anziano padre rischiava di essere sfrattato, Lara è rimasta scossa. I rapporti con il genitore erano cessati da tempo e ora si ritrovava in una situazione difficile, bisognosa di aiuto.
Casa della carità
Bilancio sociale 2011
Pur abitando a Milano, in una traversa di via Padova non molto distante dalla Casa della carità, Lara non era mai stata nella struttura di via Brambilla. Ne aveva solo sentito parlare, ma non sapendo che fare, è passata una mattina allo Spazio di ascolto. «Sono venuta semplicemente a chiedere consigli» ha spiegato alle volontarie che, dopo il primo colloquio conoscitivo, l'hanno messa in contatto con la responsabile del servizio. La signora Lara ha cominciato un paziente lavoro di collaborazione con i servizi sociali che stavano seguendo il padre. Così sono arrivate la richiesta d'invalidità, quella per un alloggio popolare e alcune proposte per delle soluzioni abitative alternative. «Sia con la signora sia con i colleghi assistenti sociali – ricorda la nostra operatrice – c'è stato un proficuo scambio di pareri, esperienze e conoscenze, con esiti positivi». A pochi giorni dalla data in cui avrebbe dovuto essere sfrattato, infatti, il padre ha ricevuto dal Comune una sistemazione in una casa popolare, non ha dovuto lasciare il suo paese e la figlia ha iniziato a sostenerlo pagandogli alcune piccole spese, come il conto della trattoria dove da anni ormai andava a pranzo.
Casa della carità
Bilancio sociale 2011
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PARTE SECONDA le attività
PARTE SECONDA le attività
LA Presenza nel territorio Ascolto Bisogno e servizi prestati
Persone utenti
L’obiettivo del servizio è offrire uno spazio di ascolto per chiunque si rivolga alla Casa della carità, nonché di acquisire gli elementi utili a comprendere i suoi bisogni e a valutare le possibili risposte e l’eventuale ingresso nella Casa. Lo Spazio di ascolto, aperto cinque giorni alla settimana, al mattino, è curato da 10 volontari in compresenza che raccolgono i bisogni e le richieste delle persone. Due assistenti sociali supervisionano il loro lavoro e intervengono nelle situazioni più complesse. La rilevazione del bisogno manifestato e l’eventuale orientamento richiesto si articolano in diversi tipi di intervento: • accoglienza; • orientamento lavorativo; • assistenza legale; • servizi informativi sull’immigrazione e di orientamento ai servizi del territorio.
Le persone che si rivolgono allo Spazio di ascolto vi accedono in modo autonomo o su segnalazione di servizi. In questo caso dopo il colloquio vengono ripresi i contatti con il servizio segnalante per individuare un progetto il più possibile coordinato e condiviso. Per le persone segnalate da centri psicosociali o reparti di psichiatria viene inoltre fissato un appuntamento con le assistenti sociali e la psichiatra. Le persone che si rivolgono allo Spazio di ascolto sono per l’89% straniere. Nel 2011, tra le persone che si sono presentate, sono state registrate anche 27 coppie di adulti e 31 famiglie con minori. Rispetto agli anni precedenti nel corso del 2011 le richieste presentate allo Spazio di ascolto sono aumentate. In particolare, le voci che evidenziano un cambiamento marcato tra l’ultimo anno e i due precedenti sono le richieste anche di dichiarazioni di ospitalità e quelle di solo lavoro. Una situazione, quella descritta, in linea con gli effetti prodotti dalla crisi economica in atto e dalle migrazioni provenienti dai paesi arabi, in generale, e in particolare, dal Nord Africa, riconducibili al clima politico, economico e sociale derivante dalla cosiddetta “primavera araba”.
Attività
2011
2010
2009
Primi colloqui presso lo Spazio di ascolto
1.081
908
825
Colloqui di conoscenza per il Servizio docce
240
419
302
Colloqui di orientamento (con assistente sociale, psichiatra o medico)
157
196
167
Attività di orientamento a servizi della Casa
Segnalazioni Segnalate da
2011
2010
2009
180
107
59
Servizi del privato sociale
66
17
26
Servizi Caritas Ambrosiana/parrocchie
85
42
30
Forze dell’ordine/Questura/Prefettura
7
13
8
Centri di accoglienza
23
20
19
CPS/Ospedali
10
8
26
Altri servizi/Progetti Casa della carità
44
47
14 7
Servizi sociali Comune di Milano e altri servizi pubblici 98
122
238
Complessivamente nel 2011 il servizio di ascolto ha richiesto 4.000 ore.
Richieste presentate nei primi colloqui Richieste
2011
2010
2009
Richiesta di accoglienza
585
585
611
Richiesta di lavoro
390
95
58
Richiesta di accoglienza e lavoro
975
602
669
Richiesta anche di dichiarazione di ospitalità
519
244
94
75
93
62
2.544
1.619
1.494
Richiesta anche di consulenza (sociale, psicologica, medica, legale) Totale
Conoscenti
126
43
Autonomamente
215
182
Totale
756
479
Area geografica
2011
2010
2009
Italia
121
156
156
Paesi europei neocomunitari
110
174
Altri paesi dell’Est Europa
79
65
105
Balcani
17
19
20
Altri paesi europei
14
4
3
Nord Africa
282
336
99
Centro e sud Africa
329
386
294
Medio Oriente
52
38
36
Asia
37
101
55
Centro e Sudamerica
40
48
57
1.081
1.327
825
Totale
28
Casa della carità
Bilancio sociale 2011
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Casa della carità
Bilancio sociale 2011
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PARTE SECONDA le attività
PARTE SECONDA le attività
la Presenza nel territorio Emergenze metropolitane Attrattività, risultati e indicatori
Bisogno e servizi prestati
Lo Spazio di ascolto è in grado di accogliere tutte le richieste delle persone che vi si rivolgono nell’arco della medesima mattinata. I colloqui di orientamento (con le assistenti sociali, il medico o la psichiatra) e il rilascio delle dichiarazioni di ospitalità sono garantiti per tutti coloro che ne fanno richiesta con un’attesa di circa una settimana. Per quanto riguarda la capacità della Casa di rispondere alla richiesta di ospitalità, questa dipende dalle disponibilità dell’area Ospitalità. Nel 2011, 50 tra le persone accolte provengono da una valutazione dello Spazio di ascolto. L’orientamento lavorativo e legale viene garantito a tutti coloro che ne fanno richiesta e il servizio viene erogato con un’attesa massima di una settimana.
Casa della carità ha scelto fin dall’inizio, per mandato del cardinale Carlo Maria Martini, di abitare le periferie ed è quindi presente in diverse baraccopoli e campi di Milano.
Attività
Tempi di attesa / durata della prestazione
Colloqui presso lo Spazio di ascolto
3 ore max/1 ora
Colloqui di conoscenza per Servizio docce
1 ora max/1 ora
Colloqui di orientamento (con assistente sociale, psichiatra o medico)
una settimana/1 ora
Attività di orientamento a servizi della Casa
una settimana/1 ora
In particolare nel 2011 gli operatori della Casa della carità hanno lavorato: • nel campo comunale per famiglie rom di via Idro 62 (aggiudica con determina dirigenziale n° 36 del 30 gennaio 2008 – Settore acquisti). L’appalto per la gestione sociale ha la durata di tre anni, da febbraio 2008 a gennaio 2011, successivamente prorogato per tre volte bimestralmente e una per la durata di cinque mesi. • nel campo comunale di via Triboniano/Barzaghi (aggiudica con determina dirigenziale n° 555b del 17 dicembre 2008 – Settore acquisti). L’anno 2011 è stato caratterizzato dalla definitiva chiusura del campo avvenuta il 29 aprile. Il lavoro degli operatori si è quindi diversificato in due periodi ben precisi: da gennaio ad aprile si è lavorato per il reperimento di soluzioni abitative alternative, da aprile si è lavorato a domicilio con i nuclei familiari provenienti dal campo di via Triboniano, accompagnando le famiglie nell’inserimento sul territorio della nuova abitazione. • alla Casa della carità, dove sono stati accolti 4 nuclei familiari provenienti dagli sgomberi. Nei due campi vi è la presenza quotidiana di operatori sociali che lavorano su diversi livelli: • la vita dei campi con i diversi problemi che giornalmente possono sorgere e l’ascolto di quanto le persone in quel momento si sentono di confidare; • l’approccio a ogni nucleo familiare con particolare attenzione all’inserimento scolastico dei minori (dalla scuola materna fino all’adempimento della scuola dell’obbligo e per qualcuno anche la qualifica professionale in previsione di inserimenti lavorativi); • la cura del benessere delle persone (vaccinazioni, prevenzione e cura della salute), accompagnando le persone soprattutto nei primi contatti con le strutture sanitarie (ospedali e consultori); • la ricerca di occupazioni e, per chi desidera, la ricerca di soluzioni abitative che permettano di uscire dal campo; • l’accompagnamento all’ottenimento dei documenti (residenza, codice fiscale, tessera sanitaria, permesso di soggiorno) e l’accompagnamento delle persone che si rivolgono ai vari sportelli della pubblica amministrazione; • la rendicontazione delle diverse attività da inviare agli uffici competenti.
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Casa della carità
Bilancio sociale 2011
Casa della carità
Bilancio sociale 2011
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PARTE SECONDA le attività
Persone presenti • • •
PARTE SECONDA le attività
I principali risultati
via Idro: 25 famiglie per 140 persone, di cui 48 minori; via Triboniano: 105 famiglie per 502 persone, di cui 194 minori sono le persone che hanno abitato e lasciato il campo; Casa della carità: sono stati accolti da sgomberi o da campi abusivi, 4 famiglie e 3 donne adulte sole per un totale di 15 persone di cui 4 minori (uno dei quali invalido). 2 nuclei accolti negli anni precedenti si sono trasferiti negli appartamenti in autonomia e così anche le 3 donne sole hanno trovato una soluzione abitativa alternativa.
La chiusura del campo di via Triboniano Il 1 gennaio 2011 l’appalto per la gestione sociale del campo di via Triboniano è stato prorogato fino al 30 aprile 2011, giorno della definitiva chiusura del campo. Il percorso di accompagnamento di ogni nucleo familiare è stato caratterizzato da una serie di colloqui per tentare di evidenziare quale potesse essere il progetto di uscita dal campo. Contemporaneamente si sono verificate con Comune e Prefettura quali potessero essere le reali opportunità abitative e, con le famiglie, si sono percorsi tutti i canali possibili: dalla richiesta della casa popolare (tutte le famiglie avevano dal 2008 fatto regolare domanda di casa popolare ed erano in graduatoria), alla ricerca di case private sul libero mercato, alla valutazione della possibilità di acquisto con
Campo di via Idro I bambini, soprattutto della scuola primaria, frequentano con una certa regolarità la scuola, anche grazie al supporto delle attività di doposcuola nel pomeriggio. Per quanto riguarda le condizioni abitative, anche il 2011 ha segnato per il campo un periodo di grande incertezza dovuta, da un lato, a quanto previsto nel Piano Maroni, ovvero la decisione di trasformare l’area in un campo di sosta a rotazione, dall’altro, alla forte opposizione del quartiere alla realizzazione del medesimo. Nella realtà dei fatti il progetto è al momento inattuato e non si conosce quindi quale possa essere il futuro del campo di via Idro. Questa incertezza, unita a promesse di finanziamenti dal Comune per chi intendeva lasciare il campo, ha portato qualcuno ad aprire un mutuo per l'acquisto di un rustico da ristrutturare, altri a fare domanda per le case popolari. Una famiglia, infatti, ha ottenuto la casa popolare e un altro nucleo è stato inserito in un progetto di autonomia abitativa dell’associazione Una casa anche per te. Coloro che hanno ottenuto il mutuo, grazie al finanziamento del Piano Maroni, stanno ristrutturando lo stabile acquistato e sono sostenuti nella ricerca di un lavoro in loco così da rendere possibile il trasferimento. Va inoltre rilevato, che anche per quanto riguarda le possibilità occupazionali, la situazione è sempre più critica. La cooperativa Laci Buti, che promuove occasioni di inserimento lavorativo per chi vive nel campo, non dispone di offerte di lavoro. La raccolta del ferro, una delle attività più diffuse, è sempre più difficile. Gli operatori, in collaborazione con gli educatori del Celav, hanno effettuato diversi colloqui per i percorsi di borsa lavoro, ma non tutti hanno accettato le attività proposte.
mutuo trentennale, alla possibilità offerta dal Piano Maroni di scegliere il rientro assistito al Paese di origine. Sulla base del Piano Maroni, anche coloro che hanno scelto di rimanere in Italia hanno potuto usufruire di un sostegno economico all’affitto o al pagamento della rata del mutuo.
Campo di via Triboniano Il campo è stato chiuso. Un nutrito gruppo di famiglie ha scelto di rimanere a vivere in Italia e ha trovato soluzioni abitative diversificate così come descritto sopra.
Il lavoro di accompagnamento ha portato al seguente esito: • 1 famiglia ha acquistato casa; • 20 famiglie in casa ad affitto calmierato; • 18 famiglie in casa ad affitto privato; • 8 famiglie in casa popolare; • 49 famiglie rientrate in Romania; • 5 famiglie presso abitazioni di associazioni; • 4 famiglie non hanno usufruito del Piano Maroni. Successivamente al trasferimento negli appartamenti, gli operatori hanno seguito le famiglie che hanno scelto di rima-
In vacanza con i bambini Ogni estate la fondazione Casa della carità porta in vacanza al mare i bambini e ragazzi dei campi rom, grazie alla disponibilità di alcuni volontari ed educatori. Il soggiorno ha una durata di dieci giorni ed è organizzato in una casa messa a disposizione dall’oratorio don Bosco di Paderno Dugnano a Pomaia, in Toscana. Nel 2011 i ragazzi coinvolti sono stati 50.
nere in Italia e l’azione si è sviluppata nell’accompagnamento all’inserimento del nucleo sul territorio: conoscenza dei servizi, inserimento di tutti i bambini nelle scuole del quartiere (dalla scuola per l’infanzia alla scuola secondaria), buone relazioni con il vicinato, cambio di residenza e aggiornamento dei documenti.
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Casa della carità
Bilancio sociale 2011
Casa della carità
Bilancio sociale 2011
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PARTE PARTESECONDA SECONDA le leattività attività
IL Contributo all'inclusione sociale Due équipe operano in sinergia nella struttura per rispondere in modo adeguato alla complessità delle situazioni che ci si trova ad affrontare. Una prima équipe è costituita dagli operatori che lavorano a stretto contatto con gli ospiti della Casa, mentre la seconda raggruppa coloro che sono coinvolti in interventi, che potremmo definire maggiormente specialistici (per esempio, i medici, gli psichiatri, chi effettua orientamento al lavoro). L’approccio adottato si basa su alcuni punti fondamentali: • multidisciplinarietà, garantita dalla presenza di più professionisti che operano nella stessa struttura e lavorano insieme; • metodologie flessibili, grazie a una strutturazione leggera che crea un ponte tra le esigenze dell’utente, la realtà che muta sempre più velocemente e il sistema organizzativo esterno, che fatica a riadattarsi al cambiamento; • ricomposizione dei servizi, con l’intento di uscire dalla strutturazione convenzionale dei servizi sul territorio basata sulle suddivisioni; • lavoro di rete con altre realtà territoriali con le quali vi è un’attiva collaborazione, soprattutto per quanto riguarda gli invii da e verso altri servizi; • residenza affettiva, cercando di costruire una dimensione accogliente, quasi familiare, nella quale le dinamiche affettive e di socializzazione spesso dimenticate vengono ricomposte al fine di restituire uno spazio, un ruolo, del tempo per la cura di sé.
34
Casa della carità
Bilancio sociale 2011
PARTE PARTESECONDA SECONDA le leattività attività
I cento anni di Pierina e la nuova casa di Giada In via Brambilla l'incontro tra due persone con età, storie ed esperienze diverse Nonna Pierina, 100 anni compiuti l’11 ottobre del 2011 con una gran festa alla Casa della carità nella quale ha ricevuto anche l’Ambrogino, emigrata a Milano dalla Puglia nel lontano 1939, non ci ha pensato più di tanto. La famiglia di Giada cerca una casa? «Gliela vendo io», ha subito accettato Pierina, incurante del fatto che Giada e la sua famiglia – mamma, papà, due figli – fossero dei rom che dopo un lungo percorso di uscita dai campi, bambini a scuola, lavoro fisso, in una parola integrazione riuscita, cercavano da anni di comprare una casa scontrandosi ogni volta col solito «Siamo spiacenti». Nonna Pierina, ex sarta, ex cuoca, non ha avuto esitazioni: «Mi ricordo bene – ha spiegato - cosa ha significato per me essere una emigrante e quando don Massimo Mapelli della Casa della carità mi ha detto che quella famiglia cercava una casa non ho avuto dubbi e ho deciso di venderla a loro». E così, finalmente, mamma Giada, suo marito e i due figli che frequentano le elementari e studiano violino al Conservatorio, hanno potuto realizzare il sogno di una casa tutta per loro. «La miglior dimostrazione – dice don Massimo - del loro desiderio di stabilità e di un futuro a Milano anche per i loro figli».
Casa della carità
Bilancio sociale 2011
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PARTE SECONDA le attività
PARTE SECONDA le attività
IL Contributo all'inclusione sociale Ospitalità Bisogno e servizi prestati
Nel 2011 sono state dimesse 77 persone, delle quali il 65% uomini; l’ospitalità è durata in media 9,5 mesi 12,6 mesi: per gli uomini e 6,2 per le donne. Va rilevato che alcune situazioni si risolvono con una permanenza molto breve, come nel caso delle assistenti familiari che perdono il lavoro. Gli uomini molto giovani così come gli anziani richiedono percorsi di avvio all’autonomia decisamente più lunghi e complessi.
Questo servizio ha come obiettivo ospitare le persone in difficoltà, offrendo loro un luogo di vita, di relazioni positive, accompagnandole in un progetto personalizzato di recupero e di autonomia. Un piano è dedicato all’ospitalità degli uomini, con stanze da sei posti letto e un bagno ogni due stanze, un piano è per le donne con stanze da tre posti letto e un bagno ogni due stanze.
Dimessi Attività
n. prestazioni 2011
n. prestazioni 2010
n. prestazioni 2009
135
151
142
48.582
47.692
43.200
4.950
5.370
6.500
Accompagnamenti servizi
183
193
235
Orientamento lavoro e ricerca
273
227
300
Relazioni scritte
60
65
73
Riunioni di équipe
52
52
52
Persone accolte Giornate ospitalità erogate Colloqui personali
Numero dimessi Giorni di ospitalità dei dimessi Presenza media
Servizio
Persone utenti La Casa della carità accoglie le persone senza richiedere alcun requisito particolare: essa offre la possibilità a ogni persona di entrare e trovare qualcuno a cui porre le proprie domande e capire come orientarsi per individuare le risposte possibili. Inoltre, le varie attività sul territorio (pensiamo al progetto Diogene o al lavoro nei campi rom) consentono di avvicinare anche le realtà che difficilmente entrerebbero autonomamente in contatto con l’organizzazione. È quindi difficile identificare un unico profilo di ospite, possiamo però dire che nel 2011 si tratta prevalentemente di uomini, stranieri e giovani, con meno di 30 anni.
Età
36
50
27
77
8.409
2.362
10.771
162
95
257
Numero contatti
Centro psicosociale
106
Centro di consultazione etnopsichiatrica
525
Pronto intervento
205
Ufficio asilo
130
Ufficio adulti in difficoltà
175
Infine, sono stati individuati alcuni indicatori di qualità rispetto al lavoro svolto nell’ambito dell’ospitalità. Indicatori di qualità
Provenienza
Totale
Nel corso del 2011 i nuovi ingressi in accoglienza sono stati complessivamente 79, tra queste 50 accolti per valutazione dello Spazio di ascolto, 7 in situazioni di emergenza, 3 perché inseriti in progetti o convenzioni che prevedevano un periodo di accoglienza (Diogene, Hope, Unità multidisciplinare, carcere). 14 sono stati gli ex ospiti riaccolti. La rete con i servizi del territorio ha una valenza fondamentale nel lavoro educativo. A volte gli ospiti sono segnalati o inviati direttamente dai servizi del territorio, altre volte il periodo di accoglienza si prefigge di facilitare il contatto tra la persona e i servizi affinché tale rapporto possa proseguire anche una volta ultimata l’accoglienza.
Questa diminuzione, rispetto alle 25.532 ore del 2010, è dovuta alla mancanza di un operatore per gli ultimi due mesi dell’anno. Oltre all’ospitalità, alle persone accolte vengono offerte diverse attività ricreative. Tra queste, nel 2011 sono state previste 6 ore di allenamento alla settimana della squadra di calcio, sono stati organizzati vari tornei, cineforum e alcuni laboratori ludico-ricreativi con le ospiti donne.
Uomini
Donne
Totale
96
39
135
Sesso
Donne
Attrattività, risultati e indicatori
Complessivamente nel 2011 il servizio ha richiesto 25.202 ore.
Descrizione tipologia
Uomini
Valore assoluto
Attivazione servizi
115
Obiettivi raggiunti dai progetti educativi individuali
290
Italiani
Stranieri
Italiane
Straniere
Italiani
Stranieri
Progetti educativi individuali attivati
125
18
78
9
30
27
108
Inserimenti lavorativi o borse lavoro
32
Uomini
Donne
<30 anni
41
<30 anni
8
Da 30 a 39
24
Da 30 a 39
18
Da 40 a 49
20
Da 40 a 49
9
> 50 anni
11
> 50 anni
4
Casa della carità
Bilancio sociale 2011
Casa della carità
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PARTE SECONDA le attività
PARTE SECONDA le attività
IL Contributo all'inclusione sociale Servizi alla persona Bisogno e servizi prestati
Un ultimo indicatore riguarda le destinazioni all’uscita. Modalità di uscita
Uomini
Donne
Soluzione abitativa
17
7
Soluzione autonoma sconosciuta
7
2
Comunità per richiedenti asilo
5
2
Rimpatrio
3
4
Carcere
1
0
Emigrato verso altro paese
1
0
Allontanamento
1
0
Altre strutture di accoglienza
13
5
Impiego nel lavoro di cura
0
5
Ricovero in ospedale
2
0
Ritorno in strada
0
1
Rientro in famiglia
0
1
Campioni in sette mosse Il mister ripercorre la vittoriosa cavalcata della squadra di calcio della Casa della carità nella XIV edizione del Torneo delle associazioni, dei centri sociali e delle comunità straniere organizzato da Olinda. L’allenatore della squadra, un operatore dell’Ospitalità della Casa della carità, racconta: «La strada per alzare la coppa è stata
La Casa della carità offre alcuni servizi che costituiscono una forma di accoglienza minima, ma che dona dignità anche a quanti non possono o non chiedono di essere ospitati: il Servizio docce e il Servizio guardaroba. Tali prestazioni vengono garantite a chiunque ne faccia richiesta e, per quanto riguarda il Servizio docce, l’apertura è prevista 2 giorni a settimana per 11 mesi all’anno.
Persone utenti Le persone che usufruiscono del Servizio docce e del Servizio guardaroba sono senza dimora e prive dei requisiti per accedere ai servizi del Comune. Per quanto riguarda l’attività del guardaroba, il servizio è aperto due giorni a settimana, il martedì e il giovedì, durante il Servizio docce, per gli utenti esterni che hanno fatto richiesta durante i colloqui presso lo Spazio di ascolto e, ovviamente, per gli ospiti della Casa. Attività
Numero prestazioni /anno
Docce
2.863
Guardaroba durante il Servizio docce
600
Guardaroba al di fuori servizio docce
440
Totale
3.903
lunga sette partite. Un percorso condiviso anche con gli altri educatori oltre che con i giovani ospiti, africani, maghrebini, sudamericani, italiani, rumeni, asiatici, che hanno giocato e vinto il torneo. Una bella esperienza per tutti.
Complessivamente nel 2011 le attività dei servizi alla persona hanno richiesto 1.100 ore.
Alla prima partita ci presentammo con 35 giocatori, tutti volevano scendere in campo, anche quelli che non sanno cosa sia il calcio. Cercai di accontentarli e arrivai a schierarne 34, ma solo perché il trentacinquesimo non volle più entrare. Mi disse che si era reso conto che stavo impazzendo nel gestire tutti quei cambi ed ebbe pietà di me. Proprio a causa di quella girandola di sostituzioni, la prima partita si chiuse con quella che è rimasta l'unica sconfitta del torneo, 4-3 il risultato finale per gli avversari dell'Aksu Spor.
Attrattività, risultati e indicatori Nel 2011 il Servizio docce e guardaroba ha offerto un totale di 3.903 prestazioni rispetto alle 3.460 del 2010 e alle 3.629 del 2009.
In settimana i ragazzi capirono da soli che così non si poteva continuare tanto che alcuni fecero spontaneamente un passo indietro. Arrivammo al secondo match contro il Comitato inquilini Molise-Calvairate in 25 e lo vincemmo 4-0. La terza partita del girone la giocammo sotto una pioggia battente e ciò contribuì a ridurre ancora il numero dei nostri. Si presentarono in 15, vincemmo 1-0 contro Boccaccio. Lì si formò il gruppo e la squadra sbocciò. Gli ottavi di finale, contro Baraonda, li superammo solo ai calci di rigore dopo l'1-1 dei tempi regolamentari. Una gara ostica, scorbutica, difficile. Loro si portarono dietro tanti sostenitori, noi soffrimmo un po' questa cosa. I quarti di finale vinti 3-2 furono la partita più bella e sofferta, quella della svolta, quando capimmo di essere forti perché l'avversario, Brigata Dax, era veramente tosto, forse troppo. Infatti fu una gara molto nervosa con interventi durissimi e qualche rissa, ma i ragazzi sentivano di essere migliori e capirono che bastava giocare a pallone senza rispondere alle provocazioni. In semifinale ritrovammo Boccaccio, già incontrato nel girone. Partita affrontata con maturità e determinazione. Avanti 1-0, fummo raggiunti un po' casualmente, poi nel finale riuscimmo a segnare il 2-1 che ci proiettò in finale. Il pomeriggio di domenica 2 luglio un pezzo della Casa della carità si trasferì al campo dell'ex Paolo Pini per la finalissima contro Sboccorosso. Bello, tutto molto bello. Oltre agli educatori e ai vari dipendenti della Casa della carità c'erano anche molti altri ospiti della nostra struttura. Eravamo forse un centinaio. C'era tensione, ma non nervosismo. Eravamo coscienti dei nostri mezzi e nutrivamo molto rispetto per i nostri avversari. Ho ancora impressa nella mente l'esultanza per il 2-1 finale con tutti quanti noi che corriamo in fondo al campo per raggiungere l'autore del gol vittoria. Poi solo festa, tutti a ballare sulle note del Waka Waka al momento della premiazione, con la coppa al cielo».
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Casa della carità
Bilancio sociale 2011
Casa della carità
Bilancio sociale 2011
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PARTE SECONDA le attività
PARTE SECONDA le attività
IL Contributo all'inclusione sociale Casa nido Bisogno e servizi prestati
Persone utenti
Nella Casa della carità alcuni piccoli appartamenti sono messi a disposizione di mamme con bambini, in situazione di precarietà socio-economica o in fase di dimissione da ambiti comunitari o da centri di accoglienza per stranieri. Si tratta di alloggi per l’autonomia atti a offrire un contesto abitativo, a dimensione familiare, dove la madre abbia la possibilità di sperimentare le proprie risorse personali e capacità professionali usufruendo di un affiancamento educativo al reinserimento sociale e all’acquisizione di una migliore autonomia. Al momento della segnalazione viene richiesta una relazione scritta del servizio inviante, con cenni di elementi conoscitivi della famiglia, del percorso pregresso e delle motivazioni dell’accoglienza. Nel 2011 le segnalazioni sono state 10.
Gli ospiti di Casa nido nel 2011 sono stati complessivamente 33, provenienti da 8 paesi diversi.
Segnalato da
2011
2010
2009
Cpa Sammartini
-
1
3
Associazioni
1
4
1
Servizio sociale di zona
5
2
1
Servizio sociale di altri comuni
-
2
1
Prefettura
4
1
-
Altro
-
1
-
Paese di provenienza Afghanistan
2011
2010
2009
33
30
18
3.085
3.373
3.457
Colloqui personali
224
280
168
Accompagnamenti servizi
160
140
84
30
70
42
390
560
336
Colloqui psicologici
7
6
8
Follow up e consulenza alle famiglie uscite da Casa nido
4
5
2
26
26
26
8
10
10
Persone accolte Giornate ospitalità prestate
Orientamento lavoro e ricerca Sostegno genitorialità
Riunioni di équipe Relazioni scritte
10
Composizione
Numero
Bambini
19
Bosnia
6
Donne
10
Congo
2
Uomini
4 di cui 1 adulto
Italia
2
Totale complessivo
Mauritius
5
Perù
2
Tunisia
2
Ucraina
4
33
Attrattività, risultati e indicatori
I criteri di accesso al servizio prevedono che la mamma abbia una minima autosufficienza economica e un’autonomia di base relativa all’area della gestione della vita quotidiana e dei figli, non devono essere presenti problematiche di dipendenza da sostanze e preferibilmente alcuna diagnosi di patologia psichiatrica. Rispetto agli anni precedenti, nel 2011 Casa nido ha sviluppato un servizio di accoglienza, per 3 nuclei familiari, in convenzione con il Comune di Milano. è garantita la presenza educativa quotidiana per tutti i giorni della settimana, durante il giorno. Alle madri ospitate viene inoltre offerto il supporto di alcuni professionisti già presenti nella Casa della carità: assistente sociale, esperto di tutela legale, psichiatra, medico, pediatra e infermiera dell’ambulatorio medico. Attività
Numero
Anche per gli ospiti di Casa nido il riferimento alla rete dei servizi sul territorio riveste particolare importanza, soprattutto in vista di un’autonomia futura. Nel corso del 2011 sono stati intrattenuti rapporti con 69 servizi. In particolare si è lavorato con i servizi sociali, alcune associazioni del territorio, la cooperativa A&I per gli inserimenti lavorativi, le scuole e gli asili nido della zona. La novità del 2011 è stata quella di aver instaurato nel medesimo servizio una convenzione con alcune istituzioni quali il Comune e la Prefettura di Milano. Nel 2011 si sono concluse 7 accoglienze e le uscite hanno previsto: 3 accoglienze in appartamento gestite nell’ambito del progetto Sprar, 1 rimpatrio, 1 inserimento in un appartamento Aler, 1 inserimento in appartamento privato e 1 trasferimento presso un’associazione del territorio. In media la permanenza in Casa nido è di 12 mesi. La permanenza è molto variabile e spazia da un minino di 4 giorni a un massimo di 297. Questo dato dipende in buona parte dagli accordi previsti con l’ente inviante, che variano notevolmente a seconda che si tratti di istituzioni comunali, di servizi sociali o di associazioni del privato sociale. Nonostante il numero di giornate di ospitalità e delle altre attività fornite sia diminuito rispetto agli anni precedenti, la Casa della carità ha accolto più persone ma con tempi di permanenza molto differenti. Anche per Casa nido, sono stati identificati degli indicatori di qualità del lavoro svolto con le persone.
Indicatori di qualità
Numero
Progetti educativi attivati
6
Borse lavoro attivate o contratti di lavoro trovati
2
Inserimenti scolastici
9
Soluzioni abitative trovate
3
Complessivamente, nel 2011 il servizio di Casa nido ha richiesto 1.672 ore.
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Casa della carità
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Casa della carità
Bilancio sociale 2011
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PARTE SECONDA le attività
PARTE SECONDA le attività
IL Contributo all'inclusione sociale Tutela giuridica Nel 2011 su 70 richieste di accoglienza (di cui molte in concomitanza con sfratti esecutivi) Casa nido è stata in grado di soddisfarne 8. Nel 2009, anno in cui il servizio è stato convenzionato con il Comune di Milano, su 10 richieste di accoglienza ne erano state soddisfatte 5. Durante l’ultimo anno, come testimoniato dalla tabella relativa alla composizione dei nuclei familiari, Casa nido ha accolto un intero nucleo familiare (entrambi i genitori con figli) a testimonianza di un lavoro volto a favorire l’unione e la stabilità dei nuclei familiari. Si può inoltre rilevare un buon radicamento sul territorio e un rilevante incremento sia delle richieste di accoglienza sia degli inserimenti, nonostante il servizio Casa nido non sia in grado di venire incontro alle richieste di accoglienza in costante aumento. Il lavoro di rete e le relazioni con gli altri servizi del territorio sono di anno in anno più strutturati, come testimoniato dall’incremento del numero dei rapporti intrattenuti. Il cambiamento nella relazione con le istituzioni, che ha portato a sviluppare una convenzione con il Comune di Milano, ha rappresentato senza dubbio un cambiamento sia in termini di attività fornite alle persone, sia per quanto riguarda i tempi di permanenza.
Bisogno e servizi prestati Nel corso dell’anno 2011 si è consolidata l’opera svolta direttamente nei confronti degli utenti. I casi trattati si sono contraddistinti per la complessità delle problematiche giuridiche affrontate, che hanno richiesto numerose e approfondite ricerche dottrinali e giurisprudenziali al fine di fornire un’adeguata risoluzione ai quesiti sottoposti. L’attività di consulenza/formazione/trasferimento del know-how agli operatori impegnati in altre aree di attività sono in costante aumento. Emblematica in questo senso la collaborazione con il servizio sperimentale Diritti e Rovesci (vedi paragrafo dedicato) che da un lato ha visto l’istruttoria di numerosi casi e dall’altro l’approfondimento di temi di grande rilievo quali il diritto alla casa, alla salute e al lavoro. Inoltre, l’attività di back office è stata implementata al fine di mantenere memoria dei casi affrontati e rendere tali informazioni patrimonio fruibile da parte del servizio tutela giuridica. Nel dettaglio le attività svolte sono riportate nella tavola seguente. 2011 Richiesta/orientamento
Colloqui
Contatti esterni
Colloqui
Contatti esterni
Istanze ex Art. 31, comma 3
12
4
14
4
Coesione familiare
30
15
39
11
8
2
4
-
Ricongiungimento familiare tra extracomunitari
33
16
29
13
Comunitari
70
30
61
23
6
4
9
4
Ricongiungimento familiare con italiani
Separazione personale/affidamento figli Violenza domestica
4
2
3
2
140
92
124
89
1
1
9
3
Richiesta cittadinanza italiana
16
2
19
5
Minori
30
15
10
2
Ricorsi per rigetto permessi di soggiorno/espulsioni
10
8
12
9
Procedimenti penali
21
15
19
12
Sanatoria
40
25
67
45
Decreto flussi
10
6
16
8
9
9
4
4
Rinnovo/rilascio permessi/carte di soggiorno Rateizzazione multe
Richiesta permesso motivi umanitari Richiesta di asilo
42
Casa della carità
Bilancio sociale 2011
2010
170
80
-
-
Sfratti
10
5
-
-
Totale
620
331
439
234
Casa della carità
Bilancio sociale 2011
43
PARTE SECONDA le attività
PARTE SECONDA le attività
Attrattività, risultati e indicatori
Rispetto all’anno precedente, nel corso del 2011 il servizio di tutela giuridica ha seguito due nuovi tipi richieste. Si tratta, infatti, delle 170 domande pervenute da parte dei richiedenti asilo e dei 10 casi di sfratto indicati nella tabella di riferimento. Per quanto concerne la prima delle due voci in analisi, il dato è legato alle ondate migratorie seguite alla cosiddetta “primavera araba” e, in particolare, alle sommosse che hanno coinvolto il Nord Africa a partire dall’inizio dell’anno. Per quanto riguarda invece gli sfratti, la situazione descritta rientra nella complessità economica e sociale, determinata dalla crisi in atto. In linea con gli altri servizi della Fondazione, anche questa attività rappresenta un osservatorio, dal quale è possibile intercettare, leggere e restituire un’analisi degli effetti messi in atto dai processi economici globali e dai cambiamenti geopolitici che ne conseguono.
Il primo appuntamento per coloro che ne fanno richiesta è fissato entro una settimana dal ricevimento della richiesta. Gli utenti accedono al servizio di orientamento legale previo vaglio effettuato dagli operatori dello Spazio di ascolto e delle aree di intervento della Fondazione in accordo con i consulenti legali. La definizione delle questioni legali presentate all’ufficio può essere raggiunta: • in un unico risolutivo colloquio di orientamento legale; • in più incontri con l’utente, previo contatto con enti esterni – Prefettura, Questura, Amministrazione Comunale, ASL – al fine di delineare le controversie insorte e indicare l’iter da seguire e la documentazione necessaria per concludere i procedimenti in essere; • attraverso l’accompagnamento degli utenti presso gli uffici della Questura, della Prefettura o del Comune dopo uno o più incontri con gli stessi allo scopo di delineare la situazione giuridico-legale nell’ambito della quale si opera e l’iter procedimentale che occorrerà seguire per giungere a una risoluzione condivisa con la Pubblica Amministrazione coinvolta.
Persone utenti Le persone seguite nel 2011 sono state 528, di cui il 13,5% comunitari e l’86,5% extracomunitari; circa un settimo sono stati nuclei familiari pari al 13% del totale. Nel triennio in esame il numero delle persone seguite è in costante aumento. Le persone seguite nel 2010 sono state 361, di cui il 17% comunitari e l’83% extra-comunitari; circa un quarto sono stati nuclei familiari con una percentuale del 21% sul totale. Le persone seguite nel 2009 sono state 386, di cui metà comunitarie e metà extra-comunitarie; un quarto sono stati i nuclei familiari. 2011 Tipologia Nucleo familiare Adulto Minore
Totale 82 498 30
Donne 165 2
Uomini
Totale
Donne
Uomini
333 28
78 357 4
138 1
219 3
Donne
Uomini
Totale
Donne
2010
Orientamento legale presso l’ufficio
790
605
Accompagnamenti (rinnovi/motivi umanitari/richiedenti asilo/sanatoria/decreto flussi)
520
240
L’attività viene svolta in collaborazione con l’Ufficio anagrafe e la ASL del territorio, la Questura, la Prefettura e l’associazione Avvocati per niente.
Uomini
70
33
37
61
28
33
Est Europa (extra UE)
55
50
5
64
41
23
Nord Africa
215
51
164
107
29
78
Altri paesi africani
185
57
128
59
21
38
56
30
26
93
42
51
Cina
2
-
2
5
2
3
Filippine
5
4
1
22
10
12
Sri Lanka
10
5
5
24
6
18
Pakistan
7
-
7
2
1
1
Iran
5
-
5
2
1
1
Siria
10
3
7
-
-
-
Casa della carità
2011
2010
Comunitari
Sudamerica
44
Totale
Servizio erogato
2010
2011 Provenienza
Bilancio sociale 2011
Casa della carità
Bilancio sociale 2011
45
PARTE SECONDA le attività
PARTE SECONDA le attività
Il Contributo all'inclusione sociale Inserimento scolastico Bisogno e servizi prestati I progetti relativi ai minori accolti alla Casa della carità e ai ragazzi stranieri della zona (es. progetto IntegrAzioni), hanno come obiettivo quello di favorire l’inclusione sociale a partire dal loro inserimento scolastico, sostenendo il successo formativo attraverso interventi specifici come il sostegno didattico, laboratori di L2 (insegnamento della lingua italiana a stranieri), doposcuola. Gli interventi a favore dei ragazzi non possono prescindere dalla collaborazione (laddove è possibile) con la famiglia e/o con i servizi che li hanno in carico. Per questo motivo, sono attivi interventi volti a sostenere i genitori sia nel loro ruolo educativo, sia nelle difficoltà di integrazione che possono incontrare. Ragazzi coinvolti
2011
2010
2009 70
Ragazzi rom
70
50
Ragazzi stranieri della zona
230
126
Nell’ultimo triennio, la Casa della carità ha rivolto i propri progetti a un numero sempre maggiore di minori, adeguandosi alle crescenti esigenze delle molteplici nazionalità presenti sul territorio; si è passati infatti da 126 persone nel 2010 a un numero quasi doppio nel 2011.
Attività svolte
46
Ragazzi coinvolti
Attività svolte
Scuole interessate
Ragazzi rom
• • • • • • •
Inserimento scolastico; doposcuola; sostegno didattico; laboratori L2; psicomotricità; aspetti sanitari; servizio di counseling psicologico e orientamento (per i minori e giovani inseriti al CTP); • accompagnamento e mediazione socio-culturale; • assistenza legale e/o sociale.
• CTP di via Russo; • scuola media “Trevisani- Scaetta” di via Cesalpino; • scuola elementare “Martiri di Gorla” via Cesalpino; • scuola elementare di via San Mamete; • scuola elementare di via Feltre; • scuola elementare di via Pini.
Minori stranieri della zona
• • • • • •
• CTP di via Russo; • scuola media “Trevisani- Scaetta” di via Cesalpino; • scuola elementare “Martiri di Gorla” via Cesalpino; • scuola elementare di via San Mamete.
Doposcuola; sostegno didattico; laboratori L2; laboratori interculturali; psicomotricità; servizio di counseling psicologico e orientamento (per i minori e giovani inseriti al CTP); • accompagnamento e mediazione socio-culturale; • assistenza legale e/o sociale.
Casa della carità
Bilancio sociale 2011
I minori seguiti dal progetto provengono da tutto il mondo. Nel dettaglio, vi sono alcuni paesi che ricorrono più frequentemente fra i beneficiari degli interventi della Casa della carità: • fra i paesi dell’Est Europa: Romania, Ucraina, Moldavia, Albania, Croazia; • fra i paesi sudamericani: Perù, Ecuador, Argentina, Salvador; • fra i paesi asiatici: Cina, Filippine, Bangladesh, Afghanistan; • fra i paesi africani: Egitto, Marocco, Ghana, Camerun, Mali.
Attrattività e risultati Per ottenere un riscontro qualitativo sul livello di gradimento/soddisfazione delle attività proposte, è stato elaborato un questionario da proporre ai docenti coinvolti e successivamente ne sono stati analizzati i contenuti. Dai risultati, si è riscontrato che i diversi interventi educativi hanno ottenuto giudizi positivi e apprezzamento da tutto il personale didattico. Oltre ai questionari, come ogni anno, per valutare i risultati ci si basa soprattutto su: • pagelle e frequenza scolastica. La maggior parte dei minori e dei ragazzi seguiti ha raggiunto gli obiettivi previsti; • rapporti di collaborazione con le scuole e altri enti territoriali. Gli operatori hanno collaborato in maniera proficua sia con gli istituti scolastici (scuole, asili, Centri territoriali permanenti), sia con i consultori pediatrici, ASL e le UONPIA (unità operative di neuropsichiatria dell’infanzia e dell’adolescenza).
Casa della carità
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PARTE SECONDA le attività
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PARTE SECONDA le attività
A lezione di italiano in Biblioteca del Confine dicembre 2011 Casa della carità
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PARTE SECONDA le attività
il Contributo all'inclusione sociale
il Contributo all'inclusione sociale
Corso di italiano
Anziani
Bisogno e servizi prestati
Bisogno e servizi prestati
Tramite il corso di italiano, gli stranieri ospiti della Casa della carità hanno la possibilità di conseguire una conoscenza di base della lingua italiana. Quest’ultima è una precondizione fondamentale nel reinserimento lavorativo e sociale delle persone. Le modalità didattiche si articolano attraverso esercizi di dialogo e di arricchimento del vocabolario di base. L’insegnamento avviene in maniera personalizzata, con un tutor ogni 1-2 allievi.
L’intervento che la Casa della carità ha promosso nei confronti delle persone anziane a partire dall’ottobre 2005 si pone questi obiettivi: • supportare l’autonomia delle persone anziane, con reti familiari deboli o assenti, e offrire ambiti di incontro e relazionalità per contrastare situazioni di isolamento, chiusura e vissuti di inutilità; • prolungare la domiciliarità di persone anziane e fragili attraverso la promozione di progetti di supporto pratico e relazionale individualizzati, coordinati e condivisi con la rete dei servizi comunali e del privato sociale; • offrire ai familiari di anziani con ampie aree di fragilità un luogo protetto dove trascorrere la giornata, realizzando un intervento di solidarietà sociale nei confronti dei familiari che devono farsi carico dell’assistenza di anziani con problematiche mentali.
Nel 2011 sono stati effettuati dai volontari 2 tipi di corsi di Italiano rivolti a diverse utenze legate alla Casa della carità: • ospiti interni; • allievi del corso di assistenza familiare per malati terminali (programma di collaborazione tra Istituto Europeo Oncologico e Casa della carità); Le lezioni sono state a cadenza settimanale e della durata di due ore per gli ospiti interni e gli allievi del corso di assistenza familiare, tutti i giorni dal lunedì al venerdì. I corsi di italiano sono gestiti da volontari, in particolare, il corso di Italiano serale per gli ospiti occupa 16 volontari in tutto, mentre 5 conducono il corso di italiano per gli allievi IEO.
Persone utenti Nel corso del 2011 hanno partecipato ai corsi 29 persone, delle quali 20 erano ospiti della Casa, 9 allievi del corso di assistente. Per quanto riguarda le nazionalità dei partecipanti, la maggior parte (22 ospiti) erano africani provenienti da Costa D’Avorio, Egitto, Eritrea, Gambia, Kenya, Marocco, Mauritania, Nigeria, Somalia, Sudan, 9 corsisti erano sudamericani del Perù e dell’Ecuador e 4 ospiti asiatici, in particolare, provenienti da Giordania, Iraq, Afghanistan e Sri Lanka.
Attrattività e risultati • Frequenza media di: -- 10 allievi a lezione, nel corso per gli ospiti; -- 9 allievi a lezione, nel caso dei corsisti dello IEO; • per gli ospiti, netto miglioramento nell’apprendimento delle nozioni di base e delle diverse forme comunicative sia nelle situazioni di vita quotidiana sia nelle situazioni lavorative; • per gli studenti IEO, perfezionamento della lingua italiana appresa “a orecchio” vivendo in Italia per lavoro (per lo più come assistenti familiari) e correzione dei prestiti dallo spagnolo; • innalzamento del livello di attivazione, nei confronti di una maggiore partecipazione a programmi formativi e a corsi di specializzazione, comprovato da un aumento delle iscrizioni ad altri corsi (soprattutto per gli ospiti).
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PARTE SECONDA le attività
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La Casa della carità offre uno spazio di ospitalità e socializzazione presso la sua struttura per due giorni alla settimana (mercoledì e venerdì) dalle 10.30 alle 16.30, per tutto l’anno solare, compreso il periodo estivo. L’iniziativa prevede per le persone con ridotta mobilità l’accompagnamento a domicilio e offre attività d’intrattenimento, pasti, laboratori di musicoterapia, iniziative culturali, gite, attività di mediazione con le istituzioni (ASL, strutture ospedaliere). Sono inoltre previsti un supporto psicologico a richiesta, individuale e ai familiari e interventi di consulenza sanitaria e di tutela della salute. Oltre alle attività in sede, sono previsti anche interventi a sostegno della domiciliarità: accompagnamenti di anziani in orari tardo-pomeridiani; accompagnamenti a visite mediche, a esami specialistici, a sedute cicliche di terapie riabilitative; aiuto per commissioni e acquisto di medicinali e infine, su richiesta dell’anziano, accompagnamento dal medico di base o presso le strutture sanitarie. Inoltre, vengono garantiti interventi di emergenza a domicilio e piccoli lavori di manutenzione domestica (installazione o controllo degli elettrodomestici, aiuti per traslochi o sgomberi, interventi idraulici, riparazioni varie); un servizio di consulenza per pratiche amministrative, pensionistiche e di invalidità, agevolando l’accesso agli uffici competenti. Il 21 dicembre di quest’anno, grazie al contributo dell’associazione Identità Plurali (vedi paragrafo dedicato), è stato messo in scena lo spettacolo "La quarta età... fieri di esserlo" nato a partire dalla rievocazione di antiche memorie ed esperienze degli anziani seguiti dalla Casa della carità. Infine, gli anziani in condizioni di particolare disagio possono utilizzare il servizio docce e guardaroba della Casa della carità.
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PARTE SECONDA le attività
PARTE SECONDA le attività
il Contributo all'inclusione sociale Progetti carcere Persone utenti • Frequenza settimanale: tra 65 e 70 presenze; • età e genere dei partecipanti: gli anziani che frequentano il gruppo si collocano in una fascia di età compresa tra 65 e 100 anni con una prevalenza nella fascia sopra gli 85 anni e sono donne per l'80%; • presenze annuali: 3.380; • provenienza: 98% cittadini italiani e residenti a Milano e 2% stranieri.
Attrattività e risultati Tutte le richieste provenienti dai servizi sociali o direttamente dai familiari, trovano una risposta positiva. Il lavoro di rete con i servizi e le altre strutture territoriali si fa carico di monitorare costantemente gli anziani accolti, per la cogestione di interventi di supporto. Particolare attenzione viene dedicata al confronto e allo scambio di comunicazioni con i familiari degli anziani seguiti dalla Casa della carità.
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Gli interventi più significativi condotti da Casa della carità sono riconducibili a: • progetti di reinserimento socio lavorativo di detenuti ed ex detenuti gestiti dall'area Lavoro; • interventi di accoglienza in Casa di ex detenuti e/o in misura alternativa alla pena; • progetto di risarcimento della pena in strutture di utilità sociale, in alternativa alla pena; • altri interventi emergenziali che di volta in volta vengono sollecitati dal territorio. In particolare, attraverso il progetto Reset e successivamente attraverso il progetto A.R.I.A, si intende costruire una risposta unitaria al problema dell’integrazione sociale di chi è stato in carcere, rafforzando il sistema dei servizi e degli interventi. Nell’ambito di tale intervento è stato attivato uno Sportello informazione (SPIN) per i detenuti e i loro familiari sulle opportunità e sui servizi dedicati ai percorsi di autonomia post detenzione.
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PARTE PARTESECONDA SECONDA le leattività attività
i Percorsi verso l'autonomia L’inserimento lavorativo e l’ottenimento di una soluzione abitativa autonoma, attuati in accordo con ciascun ospite della Casa, assumono una posizione fondamentale nel determinare la buona riuscita dei progetti personalizzati rivolti all’attivazione e al recupero del senso di responsabilità. Attorno a questi due assi ruotano diversi servizi e progetti: • l’attività rivolta all’ottenimento di un’autonomia abitativa è svolta in collaborazione con un’associazione che si occupa della gestione di 14 alloggi; • per quanto riguarda gli inserimenti lavorativi, l’area Lavoro supporta coloro che vi si rivolgono grazie a un’ampia rete di soggetti, suddivisi tra pubblico e privato, tra aziende e strutture accreditate alla formazione, nonché attraverso un costante lavoro di équipe tra gli operatori della Casa della carità e i diversi referenti dei progetti personalizzati. I percorsi di vita delle persone che chiedono un aiuto per la ricerca di un lavoro, sono in molti casi multiproblematici, segnati quindi anche da altri disagi. Per trovare un lavoro a una persona è necessario attuare diversi percorsi: orientamento, realizzazione di tirocini, inclusione lavorativa, accompagnamenti al mantenimento della posizione occupazionale e sostegno alla famiglia.
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PARTE PARTESECONDA SECONDA le leattività attività
La strada di Mohamed Il viaggio in mare, l'arrivo alla Casa della carità, l'accoglienza in famiglia e ora un lavoro e una casa tutta sua Mohamed oggi ha 21 anni. È egiziano. Di giorno lavora alla reception di un albergo milanese, di sera studia per avere il diploma. Sta per trasferirsi in un bilocale arredato, nuovo di zecca: una casa sua che, dice, «aspettava da tempo», anche se un pochino gli dispiace - confessa - di lasciare la famiglia che l’ha ospitato per quasi due anni a Sesto San Giovanni dov’era in affido dopo i primi due anni trascorsi presso la Casa della carità. Oggi Mohamed è un ragazzone alto, dall’aria seria, gli occhialini che lo fanno sembrare più grande, elegante nella sua divisa da receptionist del Best Western, un ragazzo deciso a impegnarsi al massimo per il proprio futuro («Voglio imparare, voglio lavorare», ripete) e per essere il più autonomo possibile. Ma dietro quei suoi occhialini e la giacca blu nessuno immaginerebbe un passato duro e drammatico, nessuno immaginerebbe il Mohamed diciassettenne in fuga dall’Egitto, via Libia, su un barcone clandestino, sopravvissuto alle mille insidie del mare e costretto in terra alla trafila disumana della vita dell’immigrato clandestino. «Ho avuto fortuna», dice con un pizzico di umiltà, ma l’impegno nello studio, nei tanti lavori intrapresi (muratore, imbianchino, giardiniere, operaio) la dice lunga sul desiderio di trovare una strada tutta sua che, confessa, «è sicuro di aver trovato».
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PARTE SECONDA le attività
PARTE SECONDA le attività
I Percorsi verso l'autonomia Lavoro Bisogno e servizi prestati
Persone utenti
Classi di prestazioni Orientamento scolastico e professionale Formazione e laboratori professionali Scouting aziendale per tirocini formativi e inserimenti lavorativi Realizzazione di tirocini formativi in azienda Inclusione lavorativa delle fasce deboli e svantaggiate Percorsi di tutoraggio e accompagnamento al mantenimento della posizione occupazionale realizzata Sostegno alla famiglia della persona integrata Accoglienza e inserimento delle persone che devono svolgere i lavori di pubblica utilità
Per quanto riguarda la formazione, lo sportello dell’area Lavoro della Casa della carità ha mantenuto l’ampia rete di partner per la gestione dell’offerta formativa attraverso le doti lavoro. Di seguito i principali enti e aziende:
Nel 2011 hanno usufruito del servizio di accompagnamento e inserimento al lavoro 176 persone, suddivise tra i seguenti servizi:
Ente
Target e settore di riferimento
Servizio
2011
2010
2009
Cooperativa Galdus
Persone invalide, fisiche e psichiche.
Bilancio competenze
176
229
277
Consorzio Mestieri
Settore delle pulizie, assistenza sanitaria, informatica e apprendimento lingua italiana per stranieri.
Accompagnamento
176
229
210
Orientamento alla formazione
81
98
243
Inserimenti/tirocini
110
130, di cui 35 attraverso le doti lavoro della Regione Lombardia
164, di cui 70 attraverso le doti lavoro della Regione Lombardia
Sportello Informativo SPIN (c/o UEPE)
144
110
-
Lavori Pubblica Utilità
6
-
-
Corso di installatori e manutentori Formazione informatica. caldaie idro-termo-regolatori. Fondazione Clerici
Formazione informatica.
Comune di Milano (CFP Fleming, Corsi di formazione finalizzati all’inserimento al lavoro: mulettisti, magazzinieri, addetti Belloni, G. Pepe) alla vendita per la GDO. Corsi di specializzazione in informatica e come assistente familiare per pazienti affetti da malattie degenerative e incurabili. Toro Assicurazioni
Corso di addetti alla ristorazione finalizzato al conseguimento del certificato HACCP.
ESEM
Corso di edilizia.
Il percorso di inserimento al lavoro ha comportato diverse attività: concordare le modalità di collaborazione con gli enti di formazione accreditati, selezionare le persone da inserire nei progetti, redigere il curriculum vitae e il bilancio delle competenze, accompagnare nella ricerca attiva del lavoro e monitorare le esperienze lavorative. Nel 2011, l’area Lavoro ha anche seguito 5 importanti progetti finalizzati all’inclusione sociale: percorsi di inserimento socio-lavorativo per persone di etnia rom (chiusura dei campi rom di via Triboniano, Milano e Pioltello e Sistema Milano), per detenuti intra ed extra-murari (Progetto Reset e Progetto A.R.I.A.) e per l’inclusione dei disabili (Progetto inclusione disabili). Oltre ai progetti di inserimento lavorativo di persone in condizioni di disagio, l’area Lavoro ha partecipato al progetto di ricerca europeo “EU Inclusive” finalizzato all’analisi della condizione di rom, sinti e caminanti e delle buone pratiche messe in atto in Italia e ha attivato una convenzione con il Tribunale di Milano per la gestione dei Lavori di Pubblica Utilità.
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Lo sportello dell’area Lavoro della Casa della carità è aperto a tutte le persone che non riescono a inserirsi autonomamente nel mercato del lavoro, la cui situazione appare in molti casi deteriorata anche sotto altri aspetti della vita. Principalmente si tratta di: • disoccupati over 50 con segnali di depressione dovuti a esperienze famigliari particolarmente traumatiche; • detenuti con misure alternative alla pena; • ex detenuti e loro familiari; • badanti e colf; • persone di etnia rom; • individui multiproblematici e con fragilità psichica; • giovani adulti stranieri con permesso di soggiorno.
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Complessivamente, nel 2011 il servizio ha richiesto 6.342 ore.
All’interno del Progetto A.R.I.A di inserimento socio-lavorativo di detenuti, 1 operatore della Fondazione ha lavorato presso lo Sportello Informativo dislocato nelle sedi di UEPE di Milano. Gli operatori impiegati nello sportello dell’area Lavoro sono 5 (4 fra collaboratori e dipendenti e 1 volontario a tempo pieno) e svolgono la loro attività all’interno della programmazione partecipata con gli altri servizi e referenti dei progetti.
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PARTE SECONDA le attività
PARTE SECONDA le attività
Attrattività e risultati Le persone sono state inserite tramite diverse tipologie di contratto, con la distribuzione riportata sotto:
I lavori di pubblica utilità in convenzione con il Tribunale di Milano Ad aprile 2011, è stata avviata la convenzione con il Tribunale di Milano per la gestione delle persone condannate
2010
2009
secondo l’art. 186 e 187 del Codice della Strada. Grazie alla Convenzione, le persone condannate per il reato di guida
Assunzioni a tempo indeterminato 20
25
34
in stato di ebbrezza hanno la possibilità di eseguire lavori di pubblica utilità (pena sostitutiva per la guida in stato di
Collaborazioni a progetto/tempo 32 determinato
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20
ebbrezza) presso la fondazione Casa della carità.
Tirocini formativi/borse lavoro
53
56
92
presso la Casa della carità e ha accolto 6 persone, che hanno frequentato regolarmente la Casa lavorando con gli
Collaborazioni occasionali
5
2
18
Totale:
110, di cui 28 persone svantaggiate (l. 381/91)
130, di cui 38 persone svantaggiate (l. 381/91)
164, di cui 56 persone svantaggiate (l. 381/91)
Tipologia di contratto/Intervento
2011
Da maggio 2011 a dicembre dello stesso anno, l’area Lavoro ha ricevuto 380 richieste per lo svolgimento dei lavori operatori di varie aree. Le persone accolte hanno svolto mansioni diverse a seconda dei loro talenti e della loro professionalità; da lavori di segreteria, alla collaborazione alla logistica, all’assistenza agli anziani del quartiere Crescenzago.
Il totale degli inserimenti rappresenta un dato significativo, al cui raggiungimento ha contribuito la dimensione della rete impiegata a fornire una risposta al bisogno delle persone. I dati del triennio sono inoltre un segno evidente delle conseguenze della crisi economica, che ha sensibilmente contratto l’offerta di lavoro da parte del mercato; gli inserimenti a tempo indeterminato, così come gli altri contratti, sono in evidente contrazione. In quest’ambito, il calo delle borse lavoro e delle doti della Regione è forse il dato più eclatante: a causa della sensibile riduzione dei contributi pubblici, specie locali (Comune e Regione), risultano infatti quasi dimezzate dal 2009 agli anni successivi. Ciò nonostante, in termini percentuali l’attività di inserimento lavorativo sembra essere stata più efficace: nel 2011, delle 176 persone per le quali è stato effettuato il bilancio di competenze, il 62,5% ha beneficiato di un’azione di inserimento lavorativo; nel 2009, lo stesso dato si fermava al 59,2%. Questo incremento percentuale di successi deriva dalla graduale e costante attività di strutturazione dell’area Lavoro, che in questi anni ha consolidato la propria rete e intrapreso azioni mirate al reale inserimento lavorativo, prendendo quindi in carico un numero minore di persone, ma risultando più incisiva. Molti enti pubblici e privati, tra i quali diversi centri d’ascolto parrocchiali, hanno preso parte alla cogestione di questo servizio: Tipo di servizi
Numero servizi
Centri di formazione
6
Enti pubblici
58
10
Consorzi di cooperative sociali
3
Carceri
3
Centri per l’impiego/agenzie per il lavoro
7
Organismi pastorali
5
Casa della carità
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Casa della carità
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Patch Adams alla Casa della caritĂ per il Milano Clown Festival marzo 2011
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PARTE SECONDA le attività
PARTE SECONDA le attività
I Percorsi verso l'autonomia Autonomia abitativa Bisogno e servizi prestati Nel 2011 è stata molto ampliata l’azione della Casa della carità nell’accompagnamento delle famiglie che hanno trovato e/o ottenuto una abitazione. Oltre agli appartamenti già gestiti nel 2010 in collaborazione con l’associazione di solidarietà familiare Una casa anche per te, si è accompagnato il trasferimento delle famiglie sia dal campo comunale di via Triboniano a Milano sia dal campo temporaneo di Cascina Vallotta a Pioltello, creato in seguito allo sgombero della vicina Cascina Bareggiate. Nel dettaglio: • in collaborazione con l’associazione di solidarietà familiare Una casa anche per te, la Casa della carità gestisce 14 appartamenti a disposizione degli ospiti che hanno avviato un percorso di autonomia anche abitativa. Gli appartamenti provengono, in alcuni casi, dalle parrocchie, mentre i rimanenti sono immobili confiscati alla mafia o offerti da privati. La suddivisione del lavoro prevede l’affidamento della gestione degli immobili all’associazione Una casa anche per te, mentre agli operatori della Casa della carità competono la selezione, il monitoraggio e il supporto degli inquilini. •
•
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Nell’azione legata alla chiusura del campo di via Triboniano, la Casa della carità ha ottenuto dall’Aler l’affitto di 15 appartamenti fuori graduatoria (fuori ERP), che assieme ai 5 affittati dal Ce.A.S., sono stati destinati alle famiglie che abitavano nel campo al momento della sua chiusura. Le famiglie sono state sostenute grazie al finanziamento del Piano Maroni, che ha permesso di affrontare le spese di trasloco e di primo inserimento negli appartamenti, nonché i primi 12 mesi di affitto grazie a un contributo economico. Anche nel caso di questi 20 appartamenti, gli operatori della Casa della carità hanno lavorato con particolare attenzione al monitoraggio e al supporto degli inquilini. Durante la chiusura del campo di via Triboniano, sono state inoltre accompagnate tutte le famiglie che hanno trovato soluzioni abitative autonome sul territorio. Gli operatori hanno anche seguito nel loro trasferimento 18 famiglie, che hanno trovato casa sul mercato privato; 8 famiglie che sono state inserite tramite graduatoria nelle case popolari; 4 famiglie che hanno trovato accoglienza temporanea in appartamenti di alcuni enti e infine, 1 famiglia che ha acquistato casa tramite mutuo.
Gli operatori hanno lavorato con tutte le famiglie per favorire la conoscenza del nuovo quartiere di residenza e dei relativi servizi. Particolare attenzione è stata posta ai minori che sono stati iscritti e inseriti nelle scuole (dalla scuola per l’infanzia alla scuola secondaria). Le persone sono state anche supportate nell’aggiornamento dei documenti: cambio di residenza, trasferimento alla Asl di competenza e scelta del medico di base e del pediatra per i figli. Si è cercato anche di favorire la nascita di buone relazioni con il vicinato e ci si è resi disponibili alla mediazione nei casi in cui l’inserimento è stato difficoltoso a causa di pregiudizi.
Persone utenti, attrattività e risultati •
• •
• •
Nel corso del 2011, nella collaborazione con l’Associazione Una casa anche per te, 56 persone hanno usufruito dei 14 appartamenti messi a disposizione, di cui 8 affidati a famiglie e 6 a soli uomini. 16 persone hanno trovato una soluzione abitativa autonoma: 3 famiglie un appartamento in affitto, 1 famiglia ha acquistato casa tramite mutuo e 4 altre soluzioni. Delle persone del campo di via Triboniano, 98 persone hanno usufruito dei 15 appartamenti gestiti dalla Casa della carità e dei 5 gestiti dal Ce.A.S.. Le persone sono state seguite dagli operatori della Casa della carità. Delle famiglie che erano a Pioltello, 1 con un figlio invalido ha usufruito di un appartamento dato in comodato d’uso alla Casa della carità. Durante l’anno sono state seguite anche altre 30 famiglie provenienti dal campo di via Triboniano e 4 famiglie provenienti da Cascina Vallotta a Pioltello con soluzioni abitative stabili (affitti privati, acquisto).
Il rilevante numero dei nuclei familiari inseriti in appartamento è emblematico dell’importanza attribuita al percorso di avviamento all’autonomia. La notevole domanda di sistemazioni abitative chiede che vengano ideate e sperimentate soluzioni sempre nuove tese a favorire l’accesso delle persone svantaggiate a contesti abitativi e sociali dignitosi, attraverso una serie di azioni e strumenti specifici.
Nell’azione legata alla chiusura di Cascina Vallotta a Pioltello, la Casa della carità ha accompagnato in particolare 8 famiglie nel percorso di scelta della soluzione abitativa, nel trasferimento e nel graduale inserimento nel quartiere. 2 famiglie hanno acquistato casa tramite mutuo, 2 hanno trovato un appartamento in affitto sul libero mercato; 1 famiglia è stata inserita in un appartamento concesso in comodato d’uso alla Casa della carità; 3 famiglie, per continuare e rafforzare il loro percorso, sono state accolte inizialmente presso la Casa della carità e successivamente dal Ce.A.S..
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PARTE PARTESECONDA SECONDA le leattività attività
PARTE PARTESECONDA SECONDA le leattività attività
L'Attività di cura
La bicicletta di Michele Come un ospite della comunità So-stare è riuscito, dopo anni di vita sulla strada, a ritornare nella sua Cremona
La sofferenza e le problematiche ad essa connesse all’interno di un grande contesto urbano diventano sempre più complesse e multi-identitarie. La Casa della carità si impegna quindi sul fronte della salute mentale e più in generale della salute ricercando e sperimentando nuove tipologie di interventi con particolare attenzione ad operare in rete, evitando risposte unilaterali e frammentate. Il sistema di cura adottato nella Casa della carità è quindi definito come una serie di attività comunicanti che possano permettere il passaggio da una gradazione all’altra della presa in carico, mirando ad un continuum che porti alla maggiore autonomia di ogni ospite. L'approccio che caratterizza gli interventi è di tipo sperimentale, innovativo e incentrato sulla relazione. è basato sull'idea che il disagio psichico sia una questione di salute mentale che riguarda tutti e non una malattia da stigmatizzare. Quello che lo rende unico è la possibilità di fornire agli ospiti risposte di cura a diversi gradi di intensità terapeutico-riabilitativa: dal colloquio in strada alle visite presso la propria abitazione in un quartiere periferico di Milano, dai laboratori artistici alla psicoterapia, dalla presa in carico della salute di ognuno fino alle differenti soluzioni abitative che vanno dall’abitare autonomo o dall’ospitalità semplice fino alla comunità protetta con presenza di personale specializzato.
«Prima di arrivare qui abitavo all'hotel della Luna che di stelle ne ha tantissime». Michele racconta con il sorriso il periodo durante il quale ha vissuto, dormito e mangiato nel parco pubblico poco distante dalla Casa della carità. Allora era un homeless che, in sella alla sua bici, aveva girovagato per gran parte del centro nord Italia. Oggi, invece, abita in una casa popolare a Cremona, la città nella quale è nato e cresciuto. «Mi trovo bene: ho recuperato una tv, ho una bicicletta nuova e leggo tanto. D'altra parte, bisogna trovare dei modi per passare il tempo quando si vive da soli. Non è sempre facile, ma non si può mica parlare con i muri». Per entrare nel suo appartamento, è stato seguito dagli operatori della comunità So-stare. É qui che Michele, dopo un primo periodo un po' travagliato in accoglienza, ha trovato quel calore e quella familiarità necessarie a compiere un percorso personale lungo, ma molto positivo. «In questa cucina – ricorda, seduto al tavolo della comunità alloggio al secondo piano – abbiamo fatto delle ottime cene. Le lasagne che ci cucinava una delle volontarie erano davvero fantastiche. Una delle cose più importanti del periodo trascorso qui è stato capire i miei limiti, anche quelli legati all'invalidità che ho ottenuto e della quale non avevo nessuna consapevolezza». Adesso, invece, ne parla tranquillamente e a Cremona è seguito dai servizi sociali del Comune e da un'educatrice. «Questo posto mi ha aiutato a trovare la tranquillità e le forze che mi servivano per ricominciare. Certo, non si è trattato di una ripartenza a sei ruote e nemmeno a quattro, ma l'importante è che ci sia stata. Diciamo che è stata una ripartenza a due ruote». Proprio come quelle della sua amata bicicletta.
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L'Attività di cura Ambulatori Bisogno e servizi prestati
Persone utenti
Attività
2011
2010
2009
Visite ambulatoriali mediche
1020
960
750
Visite ambulatoriali psichiatriche
160
200
200
Sedute di psicoterapia
500
460
320
Visite ginecologiche (a partire da novembre 2009)
10
20
30
Consulenza medica o psichiatrica allo Spazio di ascolto
50
55
40
Presa in carico di ospiti della Casa della carità o del Ce.A.S. (ospiti rom) privi di assistenza sanitaria di base
60
60
60
Discussione casi clinici nell'équipe medica (ore)
50
45
40
Contatti con ospedali, servizi territoriali (ore)
50
45
40
Complessivamente, nel 2011 il servizio ha richiesto 1.575 ore.
Il servizio di assistenza medica e psichiatrica è garantito dalla presenza di 3 medici e dalla turnazione di 2 medici e 1 infermiera come volontari. Alcuni medici specialisti (infettivologo, ginecologo, pediatra) intervengono per consulenze al bisogno. Nelle ore notturne e nei fine settimana è sempre attiva la reperibilità dei medici, per le emergenze o come consulenza agli educatori. Partecipiamo mensilmente al coordinamento del Gris (Gruppo regionale Medicina delle Migrazioni), gruppo a cui partecipano gli ambulatori che si occupano di stranieri o di persone in gravi difficoltà, diventato un'importante forma di confronto sulle buone pratiche verso la salute dei migranti e forza attiva di dialogo con le istituzioni. L’ambulatorio psichiatrico è nato, invece, contestualmente all’ospitalità della casa, per poter prendere in cura le persone che hanno una problematica psichica, ma non hanno soluzioni alternative, a causa di un difficile accesso ai servizi, per via della mancanza del permesso di soggiorno o di alcune peculiarità della propria patologia (per esempio, sintomi paranoidei, lungo vagabondaggio con perdita di ogni riferimento, estrema diffidenza). Negli ultimi anni è in aumento la domanda di una cura integrata, competente, non settorializzata espressa dai nostri ospiti e contemporaneamente sono molto aumentate le domande di ospitalità per persone con patologie, mediche o psichiatriche, al termine delle dimissioni dai reparti ospedalieri. Il servizio sanitario pubblico riconosce, per gli stranieri privi di permesso di soggiorno, le cure essenziali e i ricoveri in acuzie, ma non il percorso riabilitativo e continuativo, assolutamente necessario per evitare il continuo “revolving door” ai pronto soccorso ospedalieri. L’aumento delle visite e del numero delle ore dedicate alla cura della salute nella Casa della carità ha così favorito la cura, il benessere all’interno della Casa ma ha anche evitato una serie di ricoveri, diminuendo i costi a carico del servizio pubblico.
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Agli ambulatori medici possono rivolgersi tutti gli ospiti della Casa della carità, secondo il bisogno da loro percepito o con la mediazione degli educatori. Il personale sanitario fornisce poi un ritorno dell’intervento medico all’équipe nell’ottica della presa in carico complessiva di ogni ospite. L’ambulatorio medico offre una possibilità di accesso anche per gli utenti che usufruiscono del Servizio docce e per gli ospiti dei campi rom. I motivi dell’accesso all’ambulatorio medico sono di seguito schematizzati: Sindrome influenzale
40%
Patologie delle vie aeree superiori
30%
Patologie gastroenteriche
15%
Patologie dermatologiche
4%
Patologie osteoarticolari
6%
Altro
5%
Nell’anno 2011 l’ambulatorio medico della Casa della carità ha preso in cura 38 ospiti e 10 persone che non alloggiano alla Casa della carità. In parte si tratta di persone accolte in precedenza, che pur avendo trovato una soluzione abitativa alternativa, continuano a mantenere una frequenza ai colloqui di psicoterapia. Le patologie possono essere così distinte: Patologie
2011
2010
2009
Disturbi d’ansia e di umore
11
10
11
Disturbi di personalità
15
18
17
Psicosi
20
15
15
2
3
-
Dipendenze
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PARTE SECONDA le attività
PARTE SECONDA le attività
L'Attività di cura So-stare Attrattività e risultati
Bisogno e servizi prestati
• Le collaborazioni principali dell’ambulatorio medico riguardano il contributo del Banco farmaceutico per quanto riguarda la raccolta e la donazione annuale di farmaci da banco, oltre ad alcune sporadiche donazioni private di farmaci; • l’ambulatorio psichiatrico, sin dalla sua nascita, ha invece sviluppato una collaborazione con il servizio di etnopsichiatria: presso il CPS di corso Plebisciti, servizio territoriale dell’ospedale Niguarda (e dal 2009 anche presso il servizio di via Litta Modignani), esiste un servizio pubblico ambulatoriale per persone straniere, con o senza permesso di soggiorno; alcuni dei nostri ospiti sono seguiti da questi operatori, con i quali è forte e fattiva la collaborazione. • Il lavoro di collaborazione consolidato negli anni tra il progetto Diogene, il Centro di consultazione etnopsichiatrica e i servizi del territorio permette non solo di ottimizzare e non disperdere le energie e le risorse disponibili, ma anche di creare delle sinergie e una rete di operatori che possano rispondere al meglio alle richieste poste da questa complessa utenza. Inoltre, la disponibilità di accoglienza presso la Casa della carità permette l’accompagnamento di stranieri che altrimenti non potrebbero trovare alcuna continuità terapeutica/riabilitativa e collocazione abitativa. La presa in carico dei senza dimora stranieri afferenti al progetto Diogene si avvale della collaborazione dell'intera équipe del Centro di consultazione etnopsichiatrica formata da diverse figure professionali complementari, secondo un modello biopsicosociale e della consulenza dei mediatori culturali della cooperativa Kantara.
So-stare è una residenza con 10 posti letto nata con l’intenzione di offrire un’ospitalità di tipo familiare a persone che non hanno casa e che richiedono un accompagnamento competente per migliorare la salute fisica e mentale e l’integrazione sociale. Il progetto sperimentale prevede sia una residenzialità leggera sia un’attività di accompagnamento a una risocializzazione sul territorio. Si intende così offrire un percorso di promozione della responsabilità e dell’autonomia individuali, attraverso la cura di sé, l’attivazione delle risorse personali disponibili e la ricostruzione della rete sociale. A tal fine ci si avvale di alcuni momenti di condivisione come le riunioni programmatiche tra la direzione e tutta l’équipe educativa, mentre settimanalmente è previsto un incontro di verifica con l’équipe dell’accoglienza. Le attività che caratterizzano l’ospitalità presso la comunità So-stare, così come l’accompagnamento sul territorio, spaziano dai colloqui individuali alla psicoterapia. La tabella sotto riporta i dati relativi al 2011, in un confronto con il biennio precedente. Attività
2011
2010
2009
Colloqui individuali
9
10
19
Assemblea/riunioni di gruppo
8
8
10
Gruppo terapeutico
8
8
11
Accompagnamento ai servizi
6
8
13
Terapia artistica
2
5
8
Orientamento lavoro e ricerca
5
5
4
Psicoterapie
9
7
10
Complessivamente nel 2011, il servizio ha richiesto 1.616 ore.
Osservando i dati relativi al triennio 2009/2011 si rilevano alcune variazioni rispetto alla partecipazione degli ospiti ad alcuni tipi di attività terapeutiche. Ciò è spiegabile a partire dalla flessibilità delle risposte terapeutiche di So-stare, che disegna percorsi di cura personalizzati per ciascun ospite, prendendo accuratamente in esame le patologie di ciascuno e le risposte ai diversi tipi di terapia.
Persone utenti Le persone ospiti di So-stare presentano problematiche complesse che non permettono ai servizi di identificarli in un’unica categoria e quindi difficilmente vengono prese in carico da un servizio specifico o, in alcuni casi, il rapporto con i servizi è discontinuo e frammentario.
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PARTE SECONDA le attività
PARTE SECONDA le attività
L'Attività di cura Progetti e convenzioni salute mentale La tavola riporta alcune caratteristiche degli ospiti di So-Stare: Descrizione tipologia Sesso Età media Provenienza Provenienza Dimissioni
Uomini
Donne
Totale
7
2
9
51,7
39,5
49,1
Servizi
Altro
Servizi
Altro
Servizi
Altro
1
6
-
2
1
8
Italiani
Stranieri
Italiani
Stranieri
Italiani
Stranieri
6
1
1
1
7
2
2
-
PROGETTO
Diogene
Obiettivi
Il progetto Diogene ha ripreso la propria attività nel luglio 2009, dopo la sospensione di un anno dovuta alla conclusione dei progetti innovativi della ASL di Milano che avevano sostenuto il progetto dal 2005 al 2008. Gli obiettivi del progetto sono i seguenti: • ridurre il numero dei soggetti senza dimora (italiani e stranieri) o a rischio di vagabondaggio non ancora in carico ai servizi; • ridurre la sofferenza psichica dei soggetti homeless presi in cura; • ampliare concretamente la rete di risorse sanitarie, sociali e informali delle quali normalmente si avvale il CPS, arrivando a snellire le normali procedure di accesso ai servizi e sgravando Pronto Soccorso e SPDC; • offrire formazione sul campo a operatori pubblici e privati che intercettano questo target di utenza; • contribuire alla riflessione sul ruolo strategico della collaborazione tra CPS e soggetti del privato sociale per la salute mentale di persone multiproblematiche.
2
In particolare So-stare ha dato ospitalità residenziale nel 2011 a 10 persone per un totale di 2.720 giornate di ospitalità. A partire dal mese di settembre 3 persone sono state accompagnate da So-Stare diffuso. Attività
Numero persone
Ore dedicate
Domiciliarità
3
50
Rapporto con i servizi
3
20
Attrattività, risultati e indicatori Nel 2011 sono stati accolti 2 nuovi ospiti su un totale di 5 richieste pervenute. 2 persone sono in attesa di essere accolte. Tenendo in considerazione la centralità della persona nel metodo di cura e cercando di ovviare alle risposte frammentarie dei servizi, So-stare lavora in rete e in sinergia con il servizio pubblico e il privato sociale. La tabella sotto riporta gli enti che costituiscono la rete di So-stare.
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Enti e servizi
Tipologia contatto
N° utenti
Ufficio adulti in difficoltà
Incontri di verifica
1
Comunità o progetti residenziali
Invio
2
CPS
Incontri di verifica
3
Comunità ebraica
Incontri di verifica
1
Celav
Incontri di verifica
1
POIS Cremona
Incontri di verifica
1
INPS
Avvio e verifiche pratiche invalidità
3
Consolato greco
Avvio e verifica di procedure relative ai documenti di identità
1
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Ente finanziatore
La Regione Lombardia ha approvato nel 2009 la copertura finanziaria per le attività per il triennio 2009-2011, riconoscendo la validità del progetto, unico sul territorio milanese per quanto riguarda la presa in cura degli homeless con patologia psichiatrica. Il progetto prevede la collaborazione con la cooperativa Novo Millennio, titolare del progetto e le aziende ospedaliere di Niguarda Ca’ Granda e San Gerardo di Monza. Ulteriori collaborazioni sono attive con la Caritas ambrosiana e con il Ce.A.S..
Date
Inizio: luglio 2009. Termine: luglio 2012.
Attività
• Costituzione dell’équipe di lavoro (1 coordinatrice, 6 educatori di cui 3 dislocati presso il servizio pubblico territoriale di Niguarda e 1 psichiatra); • formazione interna al gruppo di lavoro; • definizione delle procedure e degli strumenti di intervento e collaborazione con l’azienda ospedaliera; • redazione delle cartelle cliniche ad hoc e valutazione con la scala HoNOS; • mappatura e ripresa di contatto con la rete formale e informale che opera sulla strada; • uscite in strada con cadenza settimanale effettuate dalle Unità mobili (ognuna composta da una coppia di operatori) in giorni diversi della settimana; • presa in cura di 44 senza dimora con disagio psichico, di cui 35 uomini e 9 donne; 26 italiani e 18 stranieri.
Indicatori di monitoraggio e risultati
1) Riduzione del numero di senza dimora con disagio psichico (minor segnalazione da parte delle altre agenzie che operano sulla strada di persone con patologia psichica non seguite dal progetto). 2) Diminuzione degli accessi ripetuti al pronto soccorso per le persone seguite dal progetto. 3) Riduzione della sofferenza psichica per i soggetti presi in cura, misurata attraverso una batteria di test. 4) Costruzione di percorsi di autonomia e di inclusione sociale.
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PARTE SECONDA le attività
CONVENZIONE
Proviamoci ancora: sostegno all’abitare per utenti affetti da patologie mentali gravi nella zona Molise Calvairate.
Obiettivi
Il progetto ha come obiettivo la presa in carico e l’attenuazione di soggetti con disagio psico-sociale, nonché un sostegno all’abitare autonomo di utenti psichiatrici che vivono all’interno del quartiere Molise Calvairate a Milano. Tale scopo si concretizza in una molteplicità di obiettivi operativi: • costituzione dell’équipe di lavoro (1 responsabile, 1 coordinatore psicologo, 3 operatori professionali, 1 operatore del CPS); • sostegno alla quotidianità; • miglioramento dello spazio abitativo attraverso piccole manutenzioni dell’alloggio; • opportunità di risocializzazione, attraverso il sostegno di progetti individuali e l’offerta di spazi di condivisione; • motivazione alla cura di sé e alla presa in carico psichiatrica.
Ente finanziatore
Il progetto è promosso dal Comune di Milano, in convenzione con il Dipartimento di Salute mentale dell’azienda ospedaliera Fatebenefratelli, attraverso le azioni sperimentali degli operatori della Casa della carità e della cooperativa Detto Fatto.
Date
Il progetto è attivo dal 2003 con un finanziamento annuale.
Attività e risultati
Le attività sono svolte all’interno del Centro di viale Molise 5, conformemente alla volontà di un radicamento sul territorio e presso il domicilio delle persone. Dal 2011 il progetto prevede un corso indirizzato a 14 utenti per permettere loro di diventare “facilitatori sociali” ed essere così un ponte relazionale nei confronti di nuovi utenti. I partecipanti al corso, che ha durata biennale, effettuano lezioni settimanali su tutti i principali temi della psichiatria, sia clinica sia sociale. Al termine delle lezioni sono previsti un tirocinio e la consegna di un attestato. Nell’ottobre 2011, alcuni degli utenti che hanno partecipato al corso sono stati relatori e hanno raccontato la propria esperienza a un congresso a Pontedera sulle buone pratiche di auto aiuto in psichiatria.
PARTE SECONDA le attività
Sono state prese in carico 80 persone nel 2010, con le seguenti attività: • colloqui individuali; • due gruppi di auto-aiuto; • laboratori di informatica, di piccola falegnameria, formazione universitaria in teleconferenza; • attività aggregative in spazi comuni; • interventi di ristrutturazione degli alloggi (18 appartamenti ristrutturati); • visite domiciliari e sostegno alla quotidianità; • sinergie con la rete territoriale.
Nell'ufficio degli educatori aprile 2011
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PARTE PARTESECONDA SECONDA le leattività attività
la Dimensione culturale e formativa A partire dai margini, dalle periferie, l’Accademia della carità elabora e propone una prospettiva di welfare possibile per tutta la città. Essa si pone come luogo d’incontro di saperi e linguaggi diversi che, a partire dal confronto, da un lato esplorano il senso profondo dell’operare della Casa della carità, dall’altro propongono a chi è chiamato al governo della città una visione aperta al benessere di tutti e alla coesione sociale. Nel dialogo con la città e nello sviluppo di un pensiero sulla coesione sociale, l’Accademia si configura come un laboratorio di cittadinanza. L’idea di un’Accademia della carità nasce dall’intento, fortemente sostenuto dal cardinale Carlo Maria Martini alla nascita della Casa della carità, di mantenere strettamente integrate azione sociale e ricerca culturale. L’Accademia elabora percorsi formativi, seminari, convegni e attività scientifiche avvalendosi della collaborazione di docenti universitari, ricercatori e operatori del sociale. Nel corso del 2011, la proposta formativa è stata ideata e organizzata in collaborazione con LAMA Development & Cooperation Agency. Anche quest’anno l’Accademia ha realizzato le proprie attività, fino a giugno 2011, grazie al contributo di UniCredit Foundation. Nell’ambito dell’Accademia opera la Biblioteca del Confine, istituita con il contributo dell’assessorato alla Cultura e Integrazione della Provincia di Milano, che comprende sia un centro di documentazione e raccolta di testi e materiali scientifici sia una raccolta di volumi di pubblica lettura. L’attività dell’Accademia si svolge sia sul fronte dello studio e dell’approfondimento sia su quello della divulgazione. Le proposte a carattere divulgativo fanno riferimento anzitutto alla formazione, rivolta sia agli operatori e ai volontari impegnati nella Casa della carità sia a coloro che lavorano in altre realtà non profit italiane. L’Accademia propone inoltre iniziative volte alla sensibilizzazione dei cittadini: spettacoli teatrali, cineforum, incontri con testimoni significativi. L’impegno culturale della Casa della carità è arricchito, a partire dal 2007, dal contributo fornito dal Souq – Centro studi sofferenza urbana. Va inoltre sottolineata l’importanza per l’Accademia della carità dei significativi rapporti con le diverse università cittadine, grazie ai numerosi tirocini nonché alle varie forme di partecipazione a convegni e momenti formativi. Infine, la Casa della carità offre durante l’anno anche un percorso di spiritualità strettamente correlato all’ospitalità e agli incontri quotidiani con le persone più fragili.
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PARTE PARTESECONDA SECONDA le leattività attività
I violini di Ioan e Marco Il percorso che ha portato due giovani musicistidalle baracche di un campo rom irregolare alle aule del Conservatorio Ioan e Marco sono due fratelli di 7 e 9 anni. Oltre a un taglio di capelli a spazzola con una buona dose di gel, hanno in comune la passione per la musica. Il violino in particolare. Nella comunità nella quale sono cresciuti, non è certo una stranezza. «Anche nostro nonno suonava» racconta il più grande dei due con uno spiccato accento milanese. La fortuna che molti loro coetanei rom non hanno avuto e che, invece, Ioan e Marco hanno ormai da un anno, è quella di poter coltivare il loro talento al Conservatorio G. Verdi di Milano. Grazie al progetto che l'istituzione milanese ha promosso insieme alla Casa della carità, infatti, i due fratelli frequentano un vero e proprio corso di violino ogni sabato seguiti da alcuni maestri del Conservatorio e dagli operatori sociali della Casa. Poi, durante la settimana, dopo la scuola, si esercitano insieme nel loro appartamento in via Padova. La famiglia di Ioan e Marco, dopo lo sgombero alcuni anni fa del campo irregolare nel quale viveva alla periferia di Milano, è stata accolta dalla Casa della carità e ora è autonoma e indipendente. Papà e mamma lavorano entrambi e, racconta quest'ultima, sono molto orgogliosi del percorso musicale intrapreso dai figli. «Durante il concerto – racconta la madre, ricordando l'evento del 27 novembre 2011 nella sala Verdi del Conservatorio – mi sono emozionata moltissimo. Da grandi faranno i musicisti? É ancora presto per dirlo, ora devono pensare alla scuola, ma se decidessero, io sarei contenta». L'obiettivo del progetto è, infatti, inserire i ragazzi rom all'interno dei corsi del Conservatorio. Proprio come tutti gli altri giovani musicisti.
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PARTE SECONDA le attività
PARTE SECONDA le attività
LA Dimensione culturale e formativa Accademia della carità Negli ultimi tre anni la proposta formativa dell’Accademia è stata elaborata attorno a un tema specifico, attorno al quale è stata successivamente sviluppata l’offerta culturale e formativa. Di seguito presentiamo un prospetto dei principali nuclei di pensiero che, a partire dal 2009, hanno dato vita all’offerta culturale dell’Accademia: Confronto triennio
2011
2010
2009
Tema centrale attività formativa
Nuovi linguaggi della politica
Coesione sociale e partecipazione
Processi di inclusione e rischi di chiusura
Nel dettaglio le iniziative realizzate.
Incontri di formazione:
Data
Luogo
Corso di formazione “Leader della coesione sociale”
novembre 2010 –maggio 2011
Biblioteca del Confine
35
novembre 2010 – maggio Corso di perfezionamento "Una nuova medicina sociale 2011 per le fasce deboli della popolazione".
auditorium “Teresa Pomodoro”
20
Seminari “Comunità sociale e cittadinanza”
auditorium “Teresa Pomodoro”
60
gennaio – novembre 2011
Numero medio partecipanti per incontro
Eventi artistici e culturali:
• il corso “Leader della coesione sociale”, rivolto a quanti, su tutto il territorio nazionale, ricoprono ruoli di manager o quadro di enti del privato sociale, lavorano in aziende profit impegnate nel ramo della responsabilità sociale di impresa. Il percorso formativo è stato articolato in quattro moduli e si è concluso nel corso del 2011. Ogni modulo ha previsto una lectio di apertura al venerdì pomeriggio mentre la giornata di sabato è stata dedicata a workshop di approfondimento, confronto di case history e lavori di gruppo per la produzione di un elaborato finale. Hanno partecipato in veste di relatori: Giuseppe Ambrosio, Maurizio Ambrosini, Gian Paolo Barbetta, Aldo Bonomi, Adolfo Ceretti, Nerina Dirindin, Giuseppe Guerini, Claudia Mazzucato, Paola Menetti, Salvatore Natoli, Marco Trabucchi, Federica Viganò, Flaviano Zandonai, Luca Zarri; • il corso “Nuovi linguaggi della politica” in collaborazione con LAMA Development and cooperation agency: preparazione di un corso di formazione, che si svolgerà nel 2012, a partire da gennaio, che avrà come obiettivo sviluppare nuovi modelli di pensiero e dialogo della politica per leggere la complessità e governare il cambiamento; • il corso di perfezionamento "Una nuova medicina sociale per le fasce deboli della popolazione", in collaborazione con la facoltà di Medicina dell’Università degli Studi di Milano, coordinato dal professore Bruno Andreoni; • Incontri a carattere seminariale su “Comunità sociale e cittadinanza”. 8 incontri sui temi del welfare e della Casa a cui hanno partecipato: Maurizio Ambrosini, Bianca Beccalli, Stefano Boeri, Aldo Bonomi, Susanna Camusso, Lucia Castellano, Giorgio Ferraresi, Marco Granelli, Maria Grazia Guida, Romano Madera, Pierfrancesco Majorino, Alberto Meomartini, Valerio Onida, Michele Salvati, Benedetto Saraceno, Emanuele Ranci Ortigosa, Francesco Longo, Giorgio Ferraresi, Giuliano Pisapia, Bruno Tabacci.
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Iniziativa
Casa della carità
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• Presentazione del volume di don Virginio Colmegna Non per me solo. Vita di un uomo al servizio degli altri presso: -- Casa della carità, con la partecipazione dell’autore e di Livia Pomodoro, Duccio Demetrio, Monsignor Giovanni Giudici e Silvia Landra. -- Teatro Franco Parenti di Milano. La serata è stata organizzata con un reading iniziale a cura di Giuseppina Carutti, con Ivana Monti, Mario Sala Gallini, Anna De Bortoli e intermezzi musicali di Persic Iancu Sever. In un secondo momento è stato presentato il volume sotto forma di dialogo tra l’autore e Gad Lerner. La serata è stata organizzata in collaborazione con il Teatro Franco Parenti e Il Saggiatore. • Presentazione e proiezione del documentario “La Curt de l’America”, prodotto dall’associazione Villa Pallavicini, in collaborazione con Diwan Film, nell’ambito del progetto Rane Volanti, finanziato da Fondazione Cariplo. • Presentazione del volume Il folle reato. Il rapporto tra la responsabilità dello psichiatra e la imputabilità del paziente di Ernesto Venturini, Domenico Casagrande e Lorenzo Toresini, edito da FrancoAngeli. Al dibattito sono intervenuti: Ernesto Venturini (psichiatra), Francesco Maisto (magistrato) e don Virginio Colmegna. L’evento è stato curato in collaborazione con il Souq - Centro Studi Sofferenza Urbana e la Biblioteca del Confine. • Collaborazione, insieme all’associazione Identità Plurali, alla cooperativa Tempo per l'infanzia e all’associazione Villa Pallavicini e grazie al sostegno di Coop Lombardia, al I Festival Teatro degli incontri diretto da Gigi Gherzi. Quattro giorni di ricerca artistica e, allo stesso tempo, intervento sociale con la messa in scena di quattro spettacoli "Qualche parola la so", "Forse noi siamo qui", "Negato lo spazio", "Non ti amo più peluche" (vedi paragrafo dedicato). • Creazione e organizzazione della rassegna "Poesia è rifare il mondo" attorno alla figura di padre David Maria Turoldo e al suo rapporto con Milano attraverso reading, contributi audiovisivi, intermezzi musicali e teatrali. Nel mese di maggio si sono svolte quattro serate in quattro luoghi significativi della città (associazione Corsia dei Servi, Conservatorio Giuseppe Verdi, Chiesa Santo Stefano, Casa della carità) e della vita di Turoldo, grazie anche alla partecipazione e collaborazione di: Renzo Salvi, associazione Identità Plurali, Giovanni Bianchi, Roberto Carusi, Sandro Antoniazzi, Carlo Luigi Sala, Rosalba Genovese, Bianca Pitzorno, Fiorenzo De Molli, padre Ermes Ronchi e il Priorato di Sant'Egidio - Fontanella di Sotto il Monte.
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PARTE SECONDA le attività
PARTE SECONDA le attività
• L'incontro con la poesia di Turoldo è stata l'occasione per la nascita del gruppo “Nuovi Trovadori” (vedi paragrafo dedicato).
“Sulla strada della musica” Dalla strada, all'aula, alla città: un percorso di apprendimento e crescita individuale e sociale promosso dal Con-
Iniziativa Presentazione libro Il folle reato. Il rapporto tra la responsabilità dello psichiatra e la imputabilità del paziente
Data
Partecipanti
23 febbraio
100
servatorio Giuseppe Verdi di Milano e dalla Casa della carità. Grazie alla collaborazione e alla convenzione instaurata nel 2010 con il Conservatorio di Milano, nel 2011 si sviluppa
Proiezione del documentario “Curt de l’America”
19 aprile
120
il progetto musicale e socio-culturale “Sulla strada della musica”. Dedicato a bambini e giovani rom in possesso di
Presentazione libro Non per me solo
5 maggio
120
particolari doti e capacità musicali, il progetto mira a promuovere possibilità di formazione musicale di alto livello per
4, 10, 17, 31 maggio
240
11 dicembre
50
Rassegna "Poesia è rifare il mondo" Presentazione libro Non per me solo
bambini e giovani che, per condizione sociale ed economica, sono generalmente esclusi dai canali di inserimento scolastico ed extrascolastico formale. L'obiettivo è quello di accompagnare i minori e le loro famiglie nei loro percorsi di formazione ed inserimento sociale, in modo da garantire pari opportunità sia dal punto di vista dell'apprendimento sia da quello dell'integrazione sociale.
Nel corso del 2011, l’Inter club “Non violenti per passione” ha proposto diverse iniziative, tra le quali: la possibilità di assistere gratuitamente per i ragazzi delle scuole e dei centri sportivi della zona ad alcune partite di calcio allo stadio San Siro; la presenza agli Open Day di primavera e d'autunno presso il vicino oratorio Gesù a Nazareth; l’opportunità per la squadra di calcio della Casa della carità di usufruire dei campi di calcio di due società sportive del quartiere.
Nel 2011, il progetto ha promosso corsi gratuiti di violino, fisarmonica, solfeggio e musica d'insieme per 24 bambini, adolescenti e rom. Il corso ha avuto come primo obiettivo l’alfabetizzazione musicale dei ragazzi, che pur essendo capaci di suonare, non erano in grado di leggere la musica. Le difficoltà emerse durante le prime fasi di progetto hanno messo in evidenza l'importanza di porre attenzione al processo d'inserimento dei minori e di prevedere una certa flessibilità nella struttura dei loro percorsi formativi. Sono stati quindi alternati momenti dedicati al gioco e a libere attività espressive, a momenti didattici veri e propri, finalizzati all'apprendimento della teoria e della pratica musicale. Durante tutto il 2011 gli allievi più talentuosi sono stati accompagnati all'inserimento nei corsi ordinari del Conservatorio del 2012 e hanno lavorato alla preparazione di un concerto, tenutosi a novembre 2011 nella sala Verdi del Conservatorio di Milano. Il concerto, realizzato sotto la direzione di Alessandro Cerino, ha registrato un notevole successo di pubblico e ha dato vita a un CD musicale. Alla luce dei risultati raggiunti, il gruppo di giovani musicisti è stato invitato a partecipare a diversi eventi pubblici a Milano e in altre città italiane. Gli obiettivi futuri Promuovere la partecipazione e le pari opportunità di tutti i bambini in condizioni di vulnerabilità sociale. Coinvolgere, sin dalla scuola primaria, un numero sempre maggiore di bambini, italiani e stranieri, altrimenti a rischio di dispersione scolastica e esclusione sociale. Ampliare la gamma di strumenti musicali al pianoforte e ad alcune percussioni e strumenti a fiato, oltre alla fisarmonica e al violino. Poter disporre di maggiori risorse economiche consentirebbe non solo di ampliare le possibilità di accesso ai percorsi di formazione, ma anche di potenziare il corpo docente e l'offerta formativa.
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PARTE SECONDA le attività
I rapporti con le università
Facoltà
Fin dal suo avvio, l’Accademia della carità ha intrattenuto rapporti a diverso titolo con le università milanesi e, in particolare, con le Facoltà di Scienze dell’Educazione, Scienze Politiche e Servizio Sociale. Le forme di collaborazione sono molteplici: dalla partecipazione di numerosi docenti universitari alle iniziative dell’Accademia, alla presenza in particolare di don Virginio Colmegna a dibattiti e convegni, alle collaborazioni nelle ricerche e, infine, all’attivazione dei tirocini. In genere, l’attività di tirocinio viene proposta durante il 2° e il 3° anno di corso per una durata annua di 200 - 300 ore annue. Per i tirocinanti è richiesto l’affiancamento di una figura professionale inerente alla Facoltà di provenienza dello studente. A chi fa richiesta di tirocinio viene proposto un colloquio conoscitivo prima dell’inizio e incontri periodici con l’operatore di riferimento. Viene inoltre chiesta una relazione finale. Entro settembre di ciascun anno vengono valutate le richieste presentate dalle diverse università e si decide quali studenti inserire in tirocinio, tenendo presente che è possibile inserire solo un numero limitato di tirocinanti, poichè dipende dal numero di dipendenti assunti a tempo indeterminato dalla Casa della carità.
Anno accademico 2009/2010
Facoltà
Numero tirocinanti
Ore di tirocinio
Provenienza
Anno accademico 2011/2012 Scienze dell’Educazione Università Milano Bicocca
2
400
Milano e provincia
Servizio Sociale Università Cattolica
1
300
Milano e provincia
Corso per mediatori culturali Istituto Cortivo
1
300
Milano e provincia
Master in fundraising dell’Università di Bologna
1
400
Milano e provincia
Scienze dell’Educazione Università Milano Bicocca
3
600
Milano e provincia
Servizio Sociale Università Milano Bicocca
1
300
Milano e provincia
Corso per mediatori culturali Istituto Cortivo
1
300
Milano e provincia
Institut des Sciences de l’Information et de la Communication Université de Bordeaux
1
150
Bordeaux (Francia)
Anno accademico 2010/2011
80
PARTE SECONDA le attività
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Numero tirocinanti
Ore di tirocinio
Provenienza
Servizio sociale Università di Parma
1
150
Camerun
Scienze dell’educazione Università Milano Bicocca
2
400
Milano e provincia
Scienze dell’educazione Università dell’Insubria
1
200
Como
Servizio sociale Università Milano Bicocca
1
300
Milano e provincia
Servizio sociale Università Cattolica
1
300
Milano e provincia
Scienze dell’educazione Università Milano Bicocca
3
600
Milano e provincia
Servizio Sociale Università Cattolica
1
300
Milano e provincia
Corso per mediatori culturali Istituto Cortivo
1
300
Milano e provincia
Anno accademico 2008/2009
Nel corso dell’ultimo anno accademico si sono verificati alcuni cambiamenti nella collaborazione con alcune università. Sono, infatti, state concluse due significative esperienze con le università di Bologna e di Bordeaux. Rispetto invece al quadro descritto nell’anno accademico 2009/2010, la situazione dei tirocini appare invariata sia da un punto di vista numerico sia per quanto riguarda il mantenimento della collaborazione con le facoltà di Scienze dell’educazione e di Servizio sociale. Questo dato è significativo di come l’area accoglienza, il cuore delle attività della struttura della Casa, sia diventata – in soli 7 anni di attività – un punto di riferimento per la formazione sul campo di alcune delle principali figure professionali che operano in ambito sociale.
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PARTE SECONDA le attività
PARTE SECONDA le attività
la Dimensione culturale e formativa Biblioteca del Confine Ricerca sociale Tra le sue attività, l’Accademia della carità promuove ricerche sui temi del disagio sociale, dell’emarginazione e della povertà in area metropolitana. Nel 2009 ha realizzato e pubblicato l’indagine “Mediazione, attivazione, animazione: nuovi approcci delle politiche sociali nei contesti difficili”. Nel 2010 lo studio di nuove vie per la reintegrazione sociale delle persone fragili ed emarginate ha considerato le politiche di cittadinanza a livello europeo. È stata quindi avviata la ricerca “Cittadinanza e integrazione degli immigrati”, terminata nel mese di luglio 2011. Quest’ultima si articola su due livelli: un’analisi desk delle legislazioni e delle politiche degli Stati europei sulle questioni della cittadinanza, con la ricerca di documentazione e la consultazione di esperti; l’approfondimento della dimensione locale della cittadinanza e dell’integrazione degli immigrati attraverso l’analisi di cinque realtà urbane emblematiche a livello europeo (Francoforte, Madrid, Manchester, Marsiglia e Bruxelles) e tre a livello italiano (Firenze, Genova, Verona).
Per rispondere all’intento del cardinale Carlo Maria Martini di dare vita a un luogo di ospitalità e, al contempo, di riflessione e elaborazione culturale sui temi della marginalità sociale è stata realizzata la Biblioteca del Confine. Un luogo di ricerca e documentazione sulle culture e sui mondi ospitati dalla Casa della carità, non solo per gli operatori della Casa, ma anche per volontari, studenti, operatori sociali e ricercatori che nell’area metropolitana di Milano si occupano a diversi livelli disciplinari e professionali di chi sta sui confini. Il patrimonio della Biblioteca del Confine è articolato in tre macro-aree, ciascuna caratterizzata da una propria utenza e da uno specifico posseduto. Due settori sono destinati a un pubblico non specialistico sia interno sia esterno alla Fondazione. Il primo, attivo fin dalla nascita della Biblioteca, è rivolto a un’utenza adulta ed è caratterizzato da materiali miscellanei di letteratura mondiale, prevalentemente in lingua italiana, costituiti da 4.500 unità (romanzi, poesie, saggi, manualistica, enciclopedie) e da circa 300 elementi tra videocassette e dvd. La seconda area, destinata alla prima infanzia e a bambini e ragazzi in età scolare è nata a inizio 2010 ed è costituita da 2.000 volumi, di cui circa 200 in lingua, (romanzi, saggi, didattica, manualistica) e da circa 100 unità multimediali. La Biblioteca del Confine ospita infine un centro di documentazione contenente 3.500 elementi, in prevalenza, volumi, atti di convegni e materiale grigio.
Centro di documentazione Nel corso del 2011 gli ambiti di competenza di questo settore sono stati ampliati e sviluppati attorno alle seguenti aree tematiche: • DIRITTO, VITA CARCERARIA, DETENZIONE (testi di riferimento; esperienze; criminalità e mafia). • CULTURA E CULTURE (culture del mondo; cultura rom e sinti; arte; letteratura). • DIRITTI DI CITTADINANZA E RICONOSCIMENTO SOCIALE (diritti di cittadinanza e cittadinanza attiva; stranieri e rom; disabili; anziani; adolescenti e bambini; donne; lavoro; giustizia e diritto; Costituzione). • GLOBALIZZAZIONE (economia; società; città di Milano e i suoi quartieri; metropoli e città; solidarietà internazionale). • MONDIALITà E INTERCULTURA (scuola, educazione e insegnamento; convivenza e integrazione; migrazioni). • RELIGIONE E SPIRITUALITà (religione cristiana; religioni e dialogo interreligioso; scritti di don Virginio Colmegna; educazione, formazione e religione; economia, politica e religione; impegno civile, sociale e religione; spiritualità e religione; scritti del cardinale Carlo Maria Martini; encicliche). • SALUTE (psicologia e salute mentale; diritto alla salute; sofferenza urbana; esperienze; dipendenze; testi di riferimento e riflessione etica; assistenza sanitaria). • SOCIETà (povertà ed emarginazione; società contemporanea, economia e finanza; servizi ai cittadini; scuola e formazione; comunicazione e filosofia; conflitti, persecuzioni, guerre; urbanistica, architettura e pianificazione urbana; famiglia; politica; ambiente e società; generi; abitare). • TERZO SETTORE E VOLONTARIATO (Casa della carità; altre iniziative; bilanci sociali
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e report di sostenibilità; testi di riferimento; tesi di laurea; volontariato e servizio civile). Un patrimonio specialistico costantemente aggiornato grazie al contributo di circa 25 abbonamenti correnti a riviste scientifiche afferenti il terzo settore, le politiche di cittadinanza, l’immigrazione, la coesione sociale e la sofferenza urbana, ovvero i temi specifici attorno ai quali si snoda l’intero operare della fondazione Casa della carità. Sempre all’interno di questa macroarea è presente un fondo del Centro Orientamento Studi Africani, a sé stante, in comodato d’uso, concernente studi antropologici e linguistici sul continente africano, di circa 700 volumi e 100 unità multimediali, prevalentemente in lingua francese.
Attrattività e risultati La tabella di seguito riporta un confronto del posseduto nell’ultimo triennio: Confronto triennio
2011
2010
2009
Centro documentazione volumi
3.500
3.000
2.500
25
25
20
4.500
2.500
1.500
300
300
300
2.000
1.500
900
Centro documentazione altri materiali Pubblica lettura adulti volumi Pubblica lettura adulti altri materiali Pubblica lettura infanzia volumi Pubblica lettura infanzia altri materiali Totale volumi
100
100
90
10.000
7.000
4.900
425
425
410
Totale altri materiali
La sala lettura è aperta dal lunedì al venerdì, dalle 9.30 alle 18.00. La tabella di seguito espone un confronto relativo agli ultimi tre anni: Confronto triennio
2011
2010
2009
Prestiti annuali
500
442
691
Utenti attivi al prestito
200
160
126
20
15
10
Utenti giornalieri internet
Durante l’anno i prestiti annuali sono diminuiti, se confrontati con il 2009 e, viceversa, aumentati se paragonati al 2010. Questo dato è spiegabile con un cambiamento generale dei servizi richiesti. Rispetto, infatti, al prestito tout court, gli utenti hanno manifestato una tendenza a prediligere il servizio internet, la consulenza bibliografica e il servizio di rassegna. Questi ultimi non vengono, infatti, considerati nel novero dei prestiti annuali. Infine, l’andamento positivo testimoniato dall’aumento costante del numero di persone attive al prestito è in buona parte determinato dalle attività culturali offerte dall’Accademia della carità e dalla Biblioteca del Confine. La prospettiva per il prossimo anno è di una maggiore integrazione con il sistema bibliotecario urbano, in linea con una naturale evoluzione delle relazioni già esistenti da parte della Fondazione nel suo complesso. Un andare quindi verso un dialogo sempre più concreto e continuativo con l’insieme di biblioteche rionali e di altri enti presenti sul territorio milanese, inserendo le proprie peculiarità nell’offerta culturale aperta alla città.
La tabella mostra un trend positivo, nel quale è descritto un aumento considerevole del patrimonio, prettamente librario, nel corso degli ultimi tre anni. Dal 2009 al 2011 il posseduto dei volumi è più che raddoppiato. Per quanto concerne invece il materiale multimediale non si registrano evidenti cambiamenti ed è opportuno sottolineare la scarsità di filmati in dvd e di altri supporti, quali gli audiolibri. In particolare, uno dei settori che nel corso del triennio ha visto incrementare considerevolmente il proprio patrimonio, è rappresentato dalla pubblica lettura per la prima infanzia e per bambini e ragazzi in età scolare. Questo dato trova una spiegazione nel fatto che quest’ultima zona della biblioteca si rivolge a un’utenza verso la quale si stanno anche concentrando le attività culturali rivolte sia ai bambini ospiti della Casa sia a quelli che vivono nel quartiere. Per quanto riguarda le donazioni che rappresentano più del 90% delle nuove entrate, nel corso del 2011 sono stati ricevuti circa 3.000 volumi, rispetto ai 5.000 dell’anno precedente e ai circa 1.500 del 2009. Certamente si tratta di un dato che testimonia un interesse e un’attenzione verso la biblioteca da parte delle persone, che a vario titolo, intrattengono relazioni con l’intera struttura. Tuttavia, l’andamento registrato non è in linea con quello dello scorso anno e soprattutto non riguarda i materiali in supporto audio/video, di cui la biblioteca necessita per venire incontro alle numerose richieste da parte della sua utenza.
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Bibliorete
Attività culturali
Lo scorso anno, la Biblioteca del Confine e gli altri enti coinvolti nel catalogo condiviso di Bibliorete (www.bibliorete.org) hanno sviluppato e implementato la propria collaborazione, mettendo a punto un sito nuovo, costantemente aggiornato sui patrimoni delle biblioteche aderenti e grazie anche a un lavoro di spoglio e di rassegna degli articoli più rilevanti per attualità e tematiche. Attraverso una selezione delle proprie riviste, nel 2011 la biblioteca ha avviato questa attività (spoglio e rassegna riviste), a cadenza mensile, su una decina di periodici correnti. Durante il corso dell’anno, grazie anche all’attività di promozione (vedi paragrafo dedicato), Bibliorete ha acquisito due nuovi enti: CeSPI - Centro Studi Problemi Internazionali e l’Associazione Bibliolavoro della Cisl Lombardia. Attualmente Bibliorete è costituita da 8 enti, circa 190.000 titoli e 1.000 periodici, di cui circa la metà in lingua straniera.
La Biblioteca del Confine organizza e promuove anche una serie di attività culturali: • nel corso del 2011, in collaborazione con Bibliorete, la biblioteca ha ideato e organizzato un seminario sul sistema, di cui fa parte, in occasione della Fiera Bibliostar 2011 al palazzo della Stelline di Milano. Hanno partecipato alla formazione una trentina di persone, appartenenti ad altri enti bibliotecari. Grazie a tale attività sono successivamente entrati a far parte di Bibliorete, anche il CeSPI e Bibliolavoro. • Società di Lettura: una rassegna editoriale, che nasce da una proposta di lettura, personale e di gruppo, di studenti del Liceo Scientifico Statale “Alessandro Volta” di Milano e ragazzi della fondazione Casa della carità. La lettura dei brani scelti precede il dialogo con l’autore sulle origini e le ragioni dell’opera caratterizzando gli incontri per il protagonismo dei ragazzi. Nel 2011 sono stati presentati i seguenti volumi: Alberto Alesina e Andrea Ichino, L’Italia fatta in casa. Indagine sulla vera ricchezza degli italiani, Mondadori, Milano 2009 (16 marzo 2011); Fabio Geda, Nel mare ci sono i coccodrilli. Storia vera di Enaiatollah Akbari, B.C. Dalai Editore, Milano 2010 (15 aprile 2011); Nando Dalla Chiesa, Le ribelli. Storie di donne che hanno sfidato la mafia per amore, Editore Melampo, Milano 2006 (10 maggio 2011); Amnesty International (a cura di), IO MANIFESTO PER LA LIBERTA’. 25 poster e 25 storie raccontano 50 anni di Amnesty International, Fandango Libri, Roma 2011 (12 dicembre 2011). In media il pubblico era costituito da un centinaio di persone. • Progetto di teatro e avvicinamento alla lettura: seconda edizione del progetto di auto racconto ideato dalla Biblioteca del Confine in collaborazione con Bianca Pitzorno. Il primo nucleo di attività è stato dedicato alla selezione del copione e a strutturare gli incontri. Successivamente, il progetto si è sviluppato attorno al testo, alla lettura e alla assegnazione delle parti, mediante un’intensa attività di semplificazione linguistica e personalizzazione della storia. Da inizio marzo fino a fine maggio il progetto ha dedicato sempre più spazio alla comprensione e preparazione delle parti e all’ideazione e creazione dei costumi e della scenografia. Lo spettacolo è stato tramutato in una proiezione dell’intera opera, realizzata attraverso il montaggio delle migliori prove registrate in costume, rivolta ai bambini protagonisti, ai genitori e agli amici più cari, durante la quale erano presenti circa 70 persone. • Corso di fotografia “Catturare il mondo con sensibilità e rispetto”: nato e gestito in collaborazione con il fotografo Enrico Mascheroni, fotoreporter di Reporters san frontières. Un corso teorico-pratico per apprendere le principali tecniche fotografiche e per imparare a scattare immagini in contesti sociali difficili nel rispetto della dignità delle persone. Nozioni tecniche e teoriche sono state alternate all’analisi dei lavori dei partecipanti, mediante quattro incontri da novembre a dicembre, suddivisi in due sessioni (pomeridiana e serale). Il prossimo anno il corso si concluderà con due uscite tecnico - pratiche attorno a temi a finalità sociale. Al corso hanno partecipato una trentina di persone, compresi 4 ospiti della Casa della carità e 1 del Ce.A.S..
I servizi offerti dalla Biblioteca del Confine •
Consulenza bibliografica: può essere richiesta attraverso il sito di Bibliorete o contattando direttamente la Biblioteca del Confine, tramite mail e telefono. Gli utenti possono richiedere sia la reperibilità di specifici materiali e il relativo servizio di prestito sia un vero e proprio supporto bibliografico personalizzato, a partire da esigenze mirate. Le ricerche vengono svolte all’interno dell’intero catalogo consultabile sul sito www.bibliorete.org, grazie all’avallo di un’attività di prestito interbibliotecario. Qualora le domande di documentazione non venissero saturate mediante il catalogo di Bibliorete, il servizio prevede anche l’orientamento dell’utenza verso altri enti in possesso dei volumi sollecitati.
•
Attività di spoglio periodici e rassegna mensile: sulla base della rilevanza per attualità e tematiche questo servizio viene effettuato su una decina di periodici correnti. Il materiale viene poi inviato via mail al personale della Casa della carità e agli utenti della biblioteca.
•
Consigli di lettura: ogni mese il personale della biblioteca seleziona una decina di materiali, sulla base di commemorazioni, eventi, temi inerenti alle attività della Fondazione e novità, che commenta e descrive in apposite schede. Quest’ultime vengono successivamente inviate via mail agli utenti ed esposte nella bacheca della biblioteca. Inoltre, questa attività viene sviluppata anche per l'house organ della Fondazione: il quadrimestrale gratuito “ViaVai”.
•
Consultazione in sede: all’interno della sala lettura ciascun utente, sia interno a Casa della carità, sia esterno, in possesso della tessera di iscrizione, può consultare in loco il materiale della Biblioteca. L’accesso ai documenti è libero e il bibliotecario interviene unicamente qualora vi sia il desiderio di usufruire anche del servizio di prestito.
•
Servizio di prestito: l’utente può effettuare la richiesta di prestito, sia tramite internet, attraverso il sito di Bibliorete, sia direttamente al bibliotecario. Questo servizio è supportato da un regolamento cartaceo che viene fornito a seguito di ogni iscrizione e può essere effettuato online, attraverso il catalogo di Bibliorete o tramite registrazione da parte del bibliotecario.
•
Internet: gli utenti iscritti alla Biblioteca del Confine, possono accedere alla consultazione di internet attraverso due postazioni fisse. L’intera sala è provvista di una connessione wifi. Il servizio è supportato da un regolamento interno, esposto all’interno della sala lettura, che prevede una rotazione ogni 30 minuti, tra un utente e l’altro. Grazie ad un registro elettronico, il bibliotecario annota giornalmente i nominativi e gli orari degli utenti che usufruiscono di tale servizio.
•
Iscrizioni e tesseramento: l’accesso ai servizi precedentemente descritti è gratuito e avviene a seguito della compilazione di una scheda anagrafica, con i principali dati inerenti agli utenti e ai genitori di quest’ultimi, nel caso di minori. Il trattamento dei dati contenuti in tale documentazione è autorizzato dalla persona stessa ai sensi del d.Lgs 196/2003. Coloro che si iscrivono tramite internet, vengono automaticamente registrati tra gli utenti della Biblioteca del Confine e ricevono la medesima comunicazione al trattamento dei dati, via email. A seguito dell’iscrizione gli utenti vengono forniti di una tessera.
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PARTE SECONDA le attività
PARTE SECONDA le attività
la Dimensione culturale e formativa
la Dimensione culturale e formativa
Educazione alla solidarietà
Mondialità
La Casa della carità si pone anche come luogo in cui i giovani possono avvicinarsi al mondo delle persone in condizioni di disagio, nella certezza che l’incontro con esse sia un’opportunità importante di riflessione e arricchimento personale. Ai ragazzi vengono proposti brevi periodi residenziali nei quali si alternano l’impegno di servizio con gli ospiti e momenti di riflessione e approfondimento guidati da un educatore, in un contesto di condivisione degli spazi e della mensa. Vengono inoltre offerte anche possibilità di incontri in giornata, durante i quali è possibile conoscere la Casa della carità, guidati da un operatore, spesso con la presenza di un ospite che porta la propria esperienza. Nel 2011, la formazione ha coinvolto gruppi fuori dal territorio di Milano (hanno visitato la Casa gruppi provenienti da Varese, Bergamo, Reggio Emilia e dalla Romania) ed è stata anche avviata la formazione presso le scuole, attivando l’interesse nei confronti dell’azione sociale della Casa della carità anche dall’esterno. La presenza dei gruppi si concentra nel periodo che va da novembre a metà maggio, con una richiesta rilevante da parte dei gruppi scout, coinvolgendo la Casa principalmente nel fine settimana. Alcuni gruppi si sono in un certo senso fidelizzati, come per esempio il gruppo scout MI X, che durante il 2011 ha proposto all’interno dell’esperienza un percorso finalizzato alla raccolta di beni necessari agli ospiti (indumenti, materiale scolastico). Diverse scuole e oratori ripropongono ogni anno percorsi formativi e di servizio. Va segnalata l’iniziativa di un gruppo di adolescenti di una parrocchia, coinvolta una volta al mese in un’esperienza di servizio presso la struttura per un periodo di cinque mesi. L’età dipende molto dal tipo di gruppo: tra i 16 e i 25 anni per i gruppi scout, tra i 16 e i 18 anni per gli studenti, tra i 12 e i 18 anni per i ragazzi degli oratori, mentre i partecipanti ad associazioni hanno un’età più adulta, tra i 20 e i 30 anni. Alla formazione hanno partecipato complessivamente 838 ragazzi, di cui 758 hanno seguito la formazione residenziale e 80 sono stati incontrati presso le scuole.
La fondazione Casa della carità realizza, tra le sue attività, anche progetti all’estero, con particolare attenzione ai paesi di provenienza dei propri ospiti. In particolare, gli interventi vengono realizzati in Romania con le persone rom e in Senegal con i minori e le donne, ma sono destinati alle intere comunità locali.
Tipo di gruppo
Numero di gruppi
Presenze
Giorni di permanenza
Oratori
10
131
9
Scout
11
257
30
Scuole
7
207
9
Associazioni
4
68
4
Parrocchie
2
95
2
In Romania Casa della carità collabora con l’associazione Aproapele, che ha sede a Bucarest e gestisce progetti sociali di sviluppo locale. In particolare, sono state analizzate le condizioni e le soluzioni tecniche per favorire lo sviluppo locale nel comune di Tintareni, dal quale provengono molte delle persone rom rumene che dal 2005 sono state accolte e seguite in progetti sociali a Milano. Tale scelta si concretizza in particolare con il sostegno a un’azienda locale specializzata nella lavorazione dei profilati in lega per la produzione di infissi. Quest’attività coinvolge diversi adulti, provenienti da famiglie di etnia rom. Un altro importante progetto portato avanti a Chiciora, un villaggio rurale nel comune di Tintareni, nella regione dell'Oltenia, la parte sud occidentale della Romania a 300 chilometri da Bucarest, è culminato il 24 novembre del 2011 nell’inaugurazione, alla presenza del sindaco locale, di una nuova scuola intitolata a don Lorenzo Milani. La costruzione è stata resa possibile grazie a un progetto, nato nel febbraio del 2010 a seguito di un concorso bandito dalla fondazione Casa della carità e dal Politecnico di Milano, volto all’ampliamento della scuola di Chiciora. I termini concorsuali prevedevano la realizzazione di un'aula in grado di accogliere 25 alunni e di uno spazio-laboratorio civico destinato all'intera comunità locale. Al bando hanno risposto una ventina di gruppi di progetto e, nell'aprile 2010, è stata selezionata una proposta vincitrice e altre quattro ritenute meritevoli. Tra tutti i partecipanti, otto studenti del Politecnico di Milano hanno deciso di proseguire nell'iniziativa mirando al perfezionamento e alla successiva raccolta fondi per la realizzazione della costruzione. Dopo un anno, sono stati ultimati i lavori di progettazione e nell'estate 2011 si è passati alla fase operativa. Il 4 agosto 2011 è stato aperto il cantiere in Romania, durato quattro mesi, e gestito dagli studenti provenienti da Milano, coordinati da un referente della Casa della carità. La realizzazione dell’obiettivo del concorso è stata conseguita grazie anche alla collaborazione con le autorità locali e, in particolare, nella persona del sindaco Maria Vasilescu, con la quale da diversi anni la Casa della carità gestisce iniziative di rimpatrio assistito, inserimenti lavorativi e attività di sostegno all’imprenditoria locale, come quelle descritte.
In Senegal In continuità con l’esperienza del viaggio Milano-Dakar del 2006, in collaborazione con l’associazione Casa Magica di Milano e a seguito di altre iniziative (viaggio organizzato nel giugno 2007, torneo di calcio a St.Louis per 400 bambini e ragazzi senegalesi) nel 2009 è stato approvato dal fondo del gabinetto del Sindaco di Milano un progetto di sviluppo dedicato agli interventi a Dakar, Kaolack e St. Louis. Il progetto “Yakar - speranza” ha come beneficiari diretti le donne e i minori del Senegal. In particolare, esso prevede l’avvio di interventi di microcredito a Kaolack, il sostegno economico all’attività formativa rivolta alle donne di Guinaw Rails, la costruzione di una struttura sportiva e lo sviluppo delle attività connesse a essa rivolte ai ragazzi a St. Louis. Nel 2010, dopo aver trovato l’area sulla quale costruire gli impianti sportivi, l’intervento si
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la Dimensione culturale e formativa Souq - Centro studi sofferenza urbana è concentrato sulla promozione di un centro sportivo polifunzionale. Si è deciso, infatti, di abbandonare l'intervento di microcredito previsto inizialmente a Kaolack, viste le numerose difficoltà incontrate, ma di mantenere vivo il rapporto con la “Rete delle associazioni femminili di Guinaw Rails”, attraverso visite annuali e un costante lavoro di monitoraggio dei bisogni. La scelta di indirizzare la maggior parte degli sforzi nell'intervento di Saint Louis è stata dettata da una serie di fattori. In primo luogo, lo sport costituisce uno strumento eccezionale per portare avanti un lavoro sociale efficace, in particolar modo quando si rivolge a delle fasce di popolazione particolarmente fragili, come quella dei bambini talibès, che studiano e vivono nelle scuole coraniche. In secondo luogo, la scelta della città di Saint Louis ha un alto valore simbolico e concreto al tempo stesso: l'intervento mira a migliorare le condizioni di vita della cittadinanza in uno dei centri, dove sono concentrate le partenze migratorie verso l'Europa e i conseguenti lutti causati dalle terribili condizioni di viaggio. Infine, portare avanti degli interventi dedicati all'empowerment di una categoria fragile e socialmente stigmatizzata come quella dei minori talibès è una scelta volta al futuro, pensata per sostenere i percorsi di chi, nei prossimi anni, potrà contribuire a costruire un Senegal migliore. Per la realizzazione del centro sportivo, anche nel corso del 2011, sono state organizzate due missioni, ad aprile e a giugno, durante le quali sono stati intrattenuti scambi con le associazioni locali partner del progetto e sbrigate le pratiche burocratiche legate all'acquisizione del terreno, alla sua delimitazione e alla sua pulizia. è opportuno menzionare che, in questa fase, sono state incontrate alcune difficoltà nella gestione dei rapporti con le autorità senegalesi della comunità rurale di Gandon, il villaggio alle porte di Saint Louis dove sorgerà il centro sportivo. Di pari passo con le visite e le attività mirate al raggiungimento dell'obiettivo della costruzione del centro sportivo, il progetto ha consolidato e reso più continua anche un'ampia ed eterogenea attività in Italia: sensibilizzazione, raccolta fondi e raccolta materiale. Per quanto riguarda i primi due aspetti, sono stati organizzati a Milano diversi eventi, con cadenza quindicinale o mensile: aperitivi, cene, mercatini, feste, tornei sportivi, mostre e incontri allo scopo di presentare le principali linee di intervento del progetto e richiedere, al tempo stesso, i contributi per portarle concretamente avanti. Lo storico delle iniziative descritte è consultabile sul sito dedicato all’iniziativa: www.progettosenegol.org. Per quanto riguarda, invece, la raccolta del materiale sportivo, scolastico e sanitario, il progetto ha strutturato una rete di collaborazioni con diverse società sportive. Grazie, infatti, al contributo di squadre di alto livello come Cesena e Novara e di squadre di quartiere, con le quali il rapporto si è rafforzato notevolmente nel corso degli anni, è stato possibile raccogliere il necessario per poter avviare il progetto. Alla luce degli sviluppi conseguiti dal progetto “Yakar – speranza” a partire dal 2008, la fondazione Casa della carità, di comune accordo con la Onlus partner Casa Magica, ha costituito a fine 2011 un'associazione di volontariato per promuovere il diritto al gioco dei minori senegalesi, attraverso la realizzazione del centro sportivo di Gandon e di altre attività collaterali. L’associazione, denominata “Senegol” è composta da operatori della Casa della carità, volontari della Casa Magica e da altre persone coinvolte nel corso degli anni. “Senegol” è nata ufficialmente l'8 novembre 2011 e il suo presidente è Doudou Khouma, operatore sociale della Casa della carità, senegalese, da oltre vent'anni in Italia e già ideatore del viaggio Milano-Dakar nel 2006. Il nome scelto sottolinea la centralità dell'intervento di Saint Louis, ma al tempo stesso consente di nominare anche altri progetti futuri.
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Il Centro Studi si propone di studiare il fenomeno della sofferenza urbana, ossia la sofferenza che si genera nelle grandi metropoli. La sofferenza urbana è una categoria interpretativa dell’incontro fra la sofferenza dei soggetti e la fabbrica sociale che essi abitano. La descrizione, la comprensione e la trasformazione delle dinamiche psicologiche e sociali che si instaurano a partire dall’incontro fra le storie dei singoli e le istituzioni, ossia fra soggetti e contesti, troppo spesso occulta uno dei due elementi del binomio sofferenza/città. La categoria della sofferenza urbana ci consente di ricercare, di conoscere e di trasformare l’intersezione fra soggetti e contesti con l’ambizione morale e politica di costruire cittadinanza ossia comunità di cittadini. Dopo due anni di lavoro, di incontri, scambi e iniziative nazionali e internazionali, restiamo convinti della validità di questa categoria: la nozione di “sofferenza” va oltre a quella di malattia, poiché molti sono gli individui e i gruppi che nella città sono sofferenti, senza tuttavia essere malati. Si tratta di sofferenza come termine antitetico al linguaggio del “well-being”, dello star bene e delle felicità possibili e impossibili, mercificate o non.
Campi di ricerca Per approfondire questa traccia di pensiero, il Souq ha arricchito il proprio campo di ricerca grazie al contributo di varie discipline e ha visto la costituzione, nell’ottobre del 2011, di un comitato scientifico ad ampio raggio culturale con buone connessioni e sinergie di contenuto, che si occupa dei seguenti ambiti di studio: • salute/salute mentale • deistituzionalizzazione/lotta alla esclusione • povertà • lavoro/impresa sociale • giustizia/diritti/carcere • immigrazione/razzismo • welfare • economia • habitat/urbanistica • amministrazione pubblica/servizi Il Souq lavora per: • ricercare e generare modelli innovativi di comprensione del fenomeno della sofferenza urbana; • documentare esperienze e buone pratiche di promozione della piena cittadinanza e della salute urbana a livello nazionale e internazionale; • favorire la messa in rete di conoscenze ed esperienze di promozione della piena cittadinanza, dei diritti e della salute urbana; • contribuire alla formazione di imprenditori della trasformazione e della governance urbana; • influire sui processi culturali e politici della governance urbana; • costituire un laboratorio di riflessione disponibile per governi e istituzioni locali sulle tematiche di cittadinanza, salute e sofferenza urbana.
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Il Souq - Centro studi sofferenza urbana ha proposto per il 2011: • SouQuaderni Si tratta di un semestrale online bilingue (italiano/inglese), consultabile sul sito www. souqonline.it, che in ogni numero ospita alcuni articoli monografici interdisciplinari sui temi della sofferenza urbana, due rubriche fisse (Pratiche in attesa di Teoria e Teoria in attesa di Pratiche) e una bibliografia internazionale annotata. La rivista promuove e presenta reti e connessioni con le grandi città del mondo che vivono situazioni simili, contesti analoghi di urbanizzazione e quindi di marginalizzazione e di nuove povertà. La rivista nasce e si prefigge di documentare esperienze e buone pratiche di promozione della piena cittadinanza e della salute urbana a livello nazionale ed internazionale. Nel 2011 sono usciti Souquaderni n. 3 e n. 4, rispettivamente usciti il 1 aprile e il 1 novembre. • SouQAnnuario Una pubblicazione annuale edita dalla casa editrice Il Saggiatore, che raccoglie una selezione degli articoli pubblicati online e ulteriori contributi originali sui principali temi di ricerca del Centro studi. Nel 2011 è stato pubblicato Resistenze urbane, della casa editrice Il Saggiatore. • SouQConferenze/Seminari 13 dicembre 2011 “Social Suffering in Urban Spaces”. Conferenza magistrale di Arthur Kleinman (antropologo medico - Harvard University) e dibattito con Francesco Remotti e Ivo Quaranta, moderato da Benedetto Saraceno, in collaborazione con l'Università degli Studi di Milano. 14 dicembre 2011 “Medical Anthropology and Mental Health: Five Questions for the Next Fifty Years”. Seminario di Arthur Kleinman, in collaborazione con Università degli Studi Milano Bicocca, con Roberto Malighetti. • SouQinternational 23 – 25 maggio 2011 “Sofferenza urbana, Diritti e Buongoverno”. Forum internazionale presso il Conservatorio “G. Verdi” di Milano. Tre giorni di discussione sui temi della sofferenza urbana e delle esperienze innovative nelle grandi metropoli del Nord e del Sud del mondo attraverso il contributo di oltre 25 esperti della rete internazionale e nazionale del Souq. Il forum è stato ideato per favorire la messa in rete di conoscenze ed esperienze di promozione della piena cittadinanza, dei diritti e della salute urbana e per influire sui processi culturali e politici della governance urbana. Al termine del forum, è stato presentato pubblicamente il Manifesto per il Buongoverno.
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PARTE SECONDA le attività
• Il Souq delle immagini 18 e 19 novembre 2011, col patrocinio del Comune di Milano presso l'auditorium Teresa Pomodoro, fondazione Casa della carità. Prima rassegna annuale di video e film su inclusione e esclusione sociale, salute mentale, diritti e imprenditorialità urbana. Scopo dell’evento: ricercare un altro modo, artistico e di contenuto forte, per approfondire il tema della sofferenza urbana, utilizzando un linguaggio più immediato, meno didattico e più vicino ai giovani. • Lavoro di ricerca epidemiologica In collaborazione con l’Istituto Mario Negri di Milano e la dottoressa Barbara D’Avanzo. Oltre alla fase descrittiva, continua il lavoro per la ricerca di esito, che interessa i nuovi entrati fino al dicembre 2011. La sezione metodologica è stata ridotta al minimo. Precisando che il database dello Studio di esito è il frutto della consapevolezza che le persone andassero descritte con gli stessi strumenti all’entrata e all’uscita dalla Casa, si è specificata una scheda standard con alcune variabili da esaminare in modo coerente e introducendo due strumenti di valutazione: il General Health Questionnaire a 12 item, autocompilato, e la Scala di Funzionamento Personale e Sociale della Casa della carità (in cui viene adottato l’impianto di fondo della Scala di Funzionamento Personale e Sociale di P. Morosini e collaboratori, usata per le popolazioni con disturbi psichiatrici), di cui è stata fatta una stima della riproducibilità. • Formazione interna Percorso di formazione condotto e curato dal dottor Benedetto Saraceno, rivolto mensilmente agli operatori, consulenti e volontari della Casa della carità. Una parte della docenza si è svolta con una modalità interattiva, coinvolgendo i partecipanti nella riflessione a partire dalle procedure della Casa della carità e da alcuni dati quantitativi emersi dalla ricerca interna effettuata in collaborazione con l'Istituto Mario Negri. Il programma formativo ha riguardato anche l’analisi degli indicatori di qualità di una struttura di accoglienza a partire da uno sguardo ampio sui parametri qualitativi delle realtà di assistenza e cura a livello mondiale. Temi affrontati: • esempi di riforme psichiatriche: Giordania, Cile, Messico, Sri Lanka, Sudafrica, Isole del Pacifico; • impresa sociale, lavoro e salute mentale (con Ota De Leonardis); • salute mentale, pericolosità, diritto (con Francesco Maisto); • psichiatria essenziale; • valutazione; • indicatori di qualità e qualità degli indicatori.
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PARTE SECONDA le attività
PARTE SECONDA le attività
LA Dimensione culturale e formativa
LA Dimensione culturale e formativa
diritti e rovesci
Spiritualità
Diritti e rovesci prende in carico le situazioni provenienti dalle aree dell’ascolto, dell’ospitalità, dell’attività di cura e dell’ufficio legale della fondazione Casa della carità, con l'obiettivo di portare alla luce le problematiche individuali e trasformarle in questioni di ordine sociale e politico. Le carenze legislative e i disservizi vengono valutati in una chiave culturale più ampia al fine di elaborare proposte da sottoporre alle istituzioni e di rilanciare i casi all'attenzione dell'opinione pubblica. Con questo servizio si vuole affrontare la problematica non solo dal punto di vista della tutela del diritto del singolo, bensì come affermazione dell’accesso al diritto erga omnes, in modo che il principio affermato sia di beneficio non solo per il nostro utente, ma anche per tutte le persone che si trovino nelle medesime condizioni. La società sempre più complessa, l'emergere e l'imporsi di nuovi fenomeni sociali, la difficoltà di accesso ai diritti di cittadinanza evidenziano veri e propri vuoti giuridici, oppure, in alcuni casi, dimostrano l'inadeguatezza del sistema normativo. Non basta più e, talvolta, è addirittura impossibile, con il solo approccio tecnico-legale, difendere i diritti soggettivi e tutelare gli interessi legittimi delle fasce più deboli della popolazione. Per fare in modo che i problemi concreti delle persone vengano affrontati con un approccio scientifico e riconsegnati alle istituzioni sotto forma di proposte innovative è stata stretta una collaborazione tra la fondazione Casa della carità e le seguenti istituzioni:
La Casa della carità è aperta a tutti, credenti e non credenti, persone di diverse confessioni religiose, uomini e donne che con stili diversi vivono la propria appartenenza a una fede e a una cultura religiosa. Uno dei tratti distintivi della spiritualità della Casa è il profondo senso di fraternità e convivialità, per cui al centro si pone la relazione con l'altro, con il suo volto e la sua storia, valorizzandolo per la sua unicità. Anche nel 2011 sono state significative le attenzioni per far vivere il digiuno del Ramadam e festeggiare il Giorno dell'Agnello, vista la forte presenza di ospiti musulmani. Proprio dall'esperienza quotidiana di ospitalità dei singoli e di ogni differenza scaturisce l'esigenza di momenti di ascolto, di silenzio e di preghiera, in sintonia con la matrice religiosa ed ecclesiale che ispira la nascita della Casa della carità, offerti a tutti coloro che si sentono interrogati in un cammino di ricerca, che non si accontentano di risposte descrittive e tecniche di fronte a certi drammi della vita umana che toccano nel profondo. Oltre alla Messa cattolica celebrata ogni domenica nella cappella dedicata alla beata Eugenia Picco, è proposto un cammino di riflessione biblica a cadenza mensile. Nel 2011, don Virginio Colmegna ha proposto ogni mese una meditazione sulla preghiera del Padre Nostro, la risposta ai discepoli che chiedono “Signore, insegnaci a pregare” e un simbolo impareggiabile di universalità della preghiera, conosciuto e proclamato in tutte le lingue del mondo. Il percorso si è concluso in aprile con una proposta residenziale di esercizi spirituali a Sasso di Maremma, vicino a Grosseto, presso la sede dell'omonima Fondazione. In occasione dell'anniversario di novembre, si è proposta la conferenza della dottoressa Giuliana Martirana incentrata sul valore spirituale dell'accoglienza dello straniero. Si curano in modo particolare le celebrazioni dei momenti liturgici più intensi: l'Avvento, il Natale, la Quaresima e la Pasqua. Le riflessioni e le omelie di don Virginio sono state pubblicate sul sito della Casa della carità.
• • • •
Associazione Avvocati per niente, che contribuisce alla disamina degli aspetti tecnico-legali e si occupa di seguire le situazioni giudiziarie; Università degli Studi di Milano - Bicocca, attraverso i dipartimenti di Sociologia, Giurisprudenza e Scienze della formazione; Politecnico di Milano, con il dipartimento di Urbanistica e Pianificazione; Comune di Milano, in particolare, con gli Assessorati alle Politiche sociali e Cultura della salute, alla Casa, Demanio e Lavori pubblici, alle Politiche per il lavoro, Sviluppo economico, Università e ricerca.
Nel corso del 2011, Diritti e rovesci ha seguito circa 30 situazioni ed elaborato un Seminario di due giornate, 13 e 14 maggio, dal titolo “I costi della paura, i costi della sicurezza”. Si è trattato di workshop pomeridiani, volti a offrire a operatori del terzo settore l’occasione per confrontarsi, su diversi ambiti, con accademici, avvocati ed esperti di tematiche sociali. Da questa esperienza è nata il 12 dicembre 2011 una Convenzione con l’Università degli Studi di Milano Bicocca per proseguire il lavoro dei workshop attraverso dei laboratori “Dai casi ai diritti”. Le tematiche ruotano attorno all’immigrazione, all’abitare, al lavoro, alle fasce più deboli, alla tutela dei minori, alla condizioni di vita nelle carceri e nei Cie, alla salute e ai servizi. Tali laboratori hanno lo scopo di approfondire le cause delle situazioni di difficoltà di accesso ai diritti di cittadinanza e, attraverso il metodo della ricerca azione, giungere a proposte innovative da presentare alle istituzioni. I laboratori vedono la partecipazione di operatori del terzo settore, accademici dell’Università degli Studi di Milano - Bicocca e del Politecnico e funzionari del Comune di Milano.
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PARTE PARTESECONDA SECONDA le leattività attività
PARTE PARTESECONDA SECONDA le leattività attività
Le interazioni
Quattro mesi per ripartire Dalla teoria di una convenzione con il Comune di Milano all'accoglienza pratica di una famiglia rimasta senza un tetto
Casa della carità è una voce nella città di Milano. Si confonde volentieri con le voci dei più poveri e dei più semplici, nel vociare allegro della vita quotidiana, ma anche nell’urlare il dramma delle paure e della solitudine. Ci sono poi le occasioni in cui questa voce si fa controcanto, si distingue dal coro per dire con parole chiare che ci sono bisogni nascosti e diritti negati, oppure beni e valori che ci si dimentica di vedere. E allora Casa della carità è anche un luogo di dibattito e di dialogo con i contesti religiosi, i mondi istituzionali, le aree del territorio. Cerca quindi i linguaggi per comunicare nel rispetto dell’interlocutore, con una immediatezza carica di emozione, con parole accademiche, con uno scrivere accattivante, con un’espressività veloce e meditata. Allora Casa della carità diventa laboratorio e luogo dell’ascolto, della parola, della comunicazione, del dialogo, del confronto, della denuncia e dello scambio produttivo di informazioni, di idee e di saperi.
La famiglia era arrivata al Pronto Intervento del Comune di Milano accompagnata dai funzionari dell'Aler. Padre, madre e quattro figli, provenienti dalle isole Mauritius, erano appena strati sfrattati dalla casa occupata in cui vivevano pagando l'affitto a un connazionale che si era spacciato per il legittimo proprietario. Non era così e, di colpo, a poco più di un anno dal loro arrivo in Italia, tutti e sei si erano ritrovati per strada. E per di più senza documenti. L'assistente sociale di turno pensò che per un'emergenza come quella potesse essere una buona soluzione Casa nido, il progetto della Casa della carità per mamme con bambini, convenzionato proprio con il Comune. E così, dopo aver trovato ospitalità per il marito da alcuni amici della coppia, la moglie con i bambini arrivò in via Brambilla. “Fin da subito – ricorda l'educatrice della Casa della carità – mostrarono una gran voglia di fare: di trovare di nuovo lavoro e di ritornare autonomi. A entrambi i genitori il distacco pesava, soprattutto al padre che diceva di non poter educare bene i suoi figli in quella situazione”. Seguita dagli operatori della Casa, la coppia ha subito trovato diversi lavoretti, ma saltuari e in nero. I bambini, dai sette ai tre anni, sono stati inseriti a scuola e anche la questione relativa ai documenti è stata risolta. La famiglia, infatti, aveva deciso di venire in Italia per poter curare al meglio la più piccola delle figlie e, quando si è scoperto che la bambina era affetta da una forma curabile di epilessia, ha ottenuto un permesso di soggiorno per motivi di salute. “Una volta in regola con i documenti – spiega ancora l’operatrice della Casa– il tutto si è velocizzato. Noi li abbiamo accompagnati in tutti i passaggi, ma loro sono stati molto caparbi”. Il padre ha trovato un'occupazione finalmente regolare e, grazie al sostegno della sua comunità religiosa, la famiglia ha trovato in poco tempo una casa in affitto nella quale riunirsi. Da quando é arrivata all'ufficio Pronto intervento del Comune di Milano sono passati poco più di quattro mesi.
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PARTE SECONDA le attività
le interazioni La comunicazione L’area comunicazione ha supportato l'organizzazione e curato la comunicazione di tutti gli eventi pubblici e gli incontri privati organizzati dalla Casa della carità. Compito dell'area comunicazione è anche l'ideazione e la realizzazione di tutto il materiale, sia cartaceo sia digitale, prodotto dalla Casa della carità. L'obiettivo è fornire alla Fondazione, grazie alla collaborazione di un grafico, un'immagine coordinata in linea con i principi che ne ispirano l'azione. Per rispondere con sempre maggiore professionalità alle richieste della Fondazione, le attività dell'intera area si sono ampliate e intensificate. L'area comunicazione è suddivisa al suo interno in ufficio stampa e ufficio fund raising e relazioni esterne (vedi paragrafo dedicato) che, da un lato, portano avanti le rispettive attività autonomamente e, dall'altro, collaborano in maniera stretta per gestire tutti gli eventi organizzati dalla Fondazione.
Attività principali • ideazione materiale e comunicazione del corso di formazione dell’Accademia della carità "Leader della coesione sociale" (gennaio-maggio); • supporto presentazione libro di don Virginio Colmegna e Maria Grazia Guida Parole nuove per la politica (14 febbraio); • supporto per l’organizzazione dell’evento Patch Adams alla Casa della carità per l’inaugurazione del Milano clown festival (9 marzo); • organizzazione della presentazione del rapporto del Senato sulla condizione del popolo rom (15 aprile); • promozione stampa dell'accordo di collaborazione tra il Souq della fondazione Casa della carità e la Conferenza permanente per la salute mentale nel mondo “Franco Basaglia” (20 aprile); • ideazione materiale e supporto nella comunicazione della rassegna "Poesia è rifare il mondo. Padre Turoldo e la città di Milano" (4-10-17-31 maggio); • organizzazione della prima presentazione del libro di don Virginio Colmegna Non per me solo (5 maggio). Coordinamento con la segreteria di presidenza e la casa editrice Il Saggiatore per le successive presentazioni; • ideazione materiale e supporto nella comunicazione del convegno promosso dallo sportello Diritti e rovesci "I costi della paura, i costi della sicurezza" (Bicocca, 13-14 maggio); • attività di supporto per la comunicazione e l’organizzazione del "Forum scientifico internazionale Sofferenza urbana, diritti e buon governo" promosso dal Souq (23-24-25 maggio); • organizzazione della conferenza stampa per promuovere la convenzione di cooperazione sociale tra la Camera del lavoro di Milano e la Casa della carità (27 maggio); • supporto alla segreteria di presidenza nella gestione del conferimento della Laurea honoris causa in Scienze pedagogiche a don Virginio Colmegna (9 giugno); • promozione del convegno organizzato dal Ce.A.S. “Innovare in tempo di crisi: proposte per una città solidale” (20 ottobre); • revisione del Bilancio sociale 2010 e organizzazione, in collaborazione con le aree fund raising e lavoro, della presentazione alle imprese (26 ottobre);
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• organizzazione della conferenza stampa “Per un nuovo piano dell'abitare, oltre le emergenze” con l'assessore del Comune di Milano Lucia Castellano (15 novembre); • ideazione materiale supporto nella comunicazione dell’iniziativa Il Souq delle immagini (1819 novembre); • organizzazione e gestione della giornata del VII anniversario (22 novembre); • supporto nell’organizzazione del concerto dei ragazzi rom con il Conservatorio Giuseppe Verdi di Milano (27 novembre); • segreteria organizzativa per gestione biglietti Prove aperte della Scala di Milano (6 febbraio, 27 febbraio, 12 marzo, 3 aprile, 8 maggio, 5 giugno); gestione della proiezione della prima della scala “Don Giovanni” nell’auditorium della Fondazione (7 dicembre); • promozione stampa della convenzione “Dai casi ai diritti” firmata da fondazione Casa della carità e Università degli studi Milano - Bicocca (12 dicembre); • supporto nella comunicazione della lectio magistralis di Arthur Kleinman organizzata del Souq - Centro studi sofferenza urbana (13 dicembre); • organizzazione della conferenza stampa per la promozione del VII Incontro mondiale delle famiglie Milano 2012 (20 dicembre); • supporto all'ideazione dei contenuti e alla realizzazione del materiale del corso di formazione dell’Accademia della carità "Nuovi Linguaggi della Politica" (gennaio-marzo 2012), in collaborazione con LAMA Development and Cooperation Agency. • ideazione e realizzazione del materiale della Biblioteca del confine: rassegna Società di lettura, Bibliorete, Corso di fotografia; • segreteria organizzativa e di amministrazione per l’associazione “Identità plurali”. Supporto per la comunicazione di "Le cinque giornate del sociale" in Triennale (5 aprile), dell’iniziativa Il Teatro degli incontri (dall’8 all’11 giugno) e delle iniziative di SpaZzi Aperti a Pioltello;
Ufficio stampa L'ufficio stampa ha gestito i rapporti con i media, sia per quanto riguarda la Casa della carità, sia per il suo presidente don Virginio Colmegna. Sono stati scritti interventi per giornali cartacei e online, organizzate interviste e gestite partecipazioni a trasmissione televisive e radiofoniche. Infine è stato svolto un lavoro costante di rassegna stampa per il personale della Casa, sui temi di cui si occupa la Fondazione. Nel corso del 2011, l'ufficio stampa ha ideato, realizzato e distribuito l'house organ della Fondazione: il quadrimestrale gratuito ViaVai. Durante l’anno sono stati pubblicati i primi tre numeri del periodico che viene consegnato in 80 luoghi di cultura e incontro della città di Milano e viene spedito alle persone che ne fanno richiesta. Da giugno 2011, inoltre, l'ufficio stampa è stato impegnato nella ristrutturazione del sito web della Fondazione www.casadellacarita.org (vedi box seguente). Il vecchio sito è stato completamente rifatto introducendo un nuovo stile di comunicazione e una nuova forma grafica e linguistica. L'intero progetto è stato realizzato con la collaborazione di un azienda specializzata in siti web per enti pubblici e non profit ed è stato ultimato, con la definitiva messa online, nel febbraio 2012.
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PARTE SECONDA le attività
PARTE SECONDA le attività
Attrattività, risultati e indicatori Contestualmente, l'ufficio stampa ha continuato ad aggiornare la versione precedente del sito. 50 nuove notizie di primo piano sono state inserite nel corso dell'anno. Sono state gestite anche le pagine Facebook della Casa della carità e di don Virginio Colmegna che, a fine anno, contavano rispettivamente 272 e 414 fan. Di seguito i dati relativi al sito www.casadellacarita.org: www.casadellacarita.org
2011
2010
Visite totali
34.479
27.585
Visitatori unici
23.737
17.414
138.073
109.715
2'33''
2'45''
66%
63%
Visualizzazioni di pagina Tempo medio di ciascuna visita Numero di nuove visite sul totale visite
Confrontando i dati degli accessi al sito della Casa della carità relativi agli anni 2010 e 2011, si nota una decisa crescita di quasi tutti i valori. Il numero delle visite totali è aumentato del 25,3%, mentre di pari passo sono cresciuti anche il numero delle persone che hanno visitato il sito (+ 36% di visitatori unici) e il numero delle pagine visualizzate, passate da 109.715 a 138.703. Il tempo medio che ciascun utente ha trascorso sul sito della Casa della carità è invece rimasto sostanzialmente stabile, con una leggera flessione. Lo stesso si può dire per la percentuale di nuovi utenti che continuano a rappresentare una quota del totale superiore al 60%. Il numero massimo di visite si è avuto venerdì 10 giugno con 1.061, all'indomani della consegna della laurea honoris causa a don Virginio Colmegna. In questi due anni, quindi, il sito della Casa della carità ha confermato di svolgere soprattutto una funzione di “biglietto da visita”, di fonte di informazioni per far conoscere meglio la Fondazione a chi ne aveva in precedenza solo sentito parlare.
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Casa della carità
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L'home page del sito della Casa della carità, realizzato nel corso del 2011 e on line dal febbraio 2012
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PARTE SECONDA le attività
PARTE SECONDA le attività
le interazioni i rapporti con le istituzioni Il nuovo sito della Casa della carità: www.casadellacarita.org Dalla primavera del 2011, l'ufficio stampa si è impegnato nella ristrutturazione del nuovo sito che è andato online a metà febbraio 2012. Nella homepage sono presenti tutti gli elementi attorno ai quali è costruito l'intero sito. Innanzitutto la parte istituzionale. Più defilata, ma ben visibile, contiene tutte le informazioni imprescindibili, dalla storia all'organigramma, dalla cartina di Milano ai numeri telefonici. Al suo interno, particolarmente importante la sezione “Cosa facciamo” basata su “gratuità, trasparenza e sostegno”. Illustra i risultati ottenuti e il metodo attraverso il quale sono stati raggiunti. Contiene anche un archivio dei progetti conclusi e in corso, aggiornato costantemente grazie alla fattiva collaborazione degli operatori. C'è poi una sezione molto ampia che racconta le variegate attività della Casa: tutti gli interventi della Casa sono stati suddivisi in sei macro aree: “Persone”, “Diritti”, “Salute”, “Lavoro”, “Cultura” e “Milano”. Non sempre rispecchiano l'organizzazione del lavoro interno, ma cercano di renderlo il più fruibile possibile dall'esterno. Ciascuna delle sei aree ha, poi, delle sezioni dedicate agli interventi più nello specifico, organizzati in forma multimediale: dai testi, semplici e immediati, ai video di presentazione, ai documenti di approfondimento. Inoltre, in tutte le pagine sono visibili le notizie più recenti riguardanti l'area in questione e un archivio di tutte quelle passate. Le notizie più recenti e importanti, ovviamente, sono di volta in volta messe in evidenza nella sezione di sinistra della homepage chiamata “Primo piano”. Una delle quattro notizie della homepage, inoltre, viene ulteriormente evidenziata. Di ciascuna notizia viene messa in evidenza anche l'area di appartenenza con lo scopo di portare il visitatore a scoprire l'intero settore. La struttura delle notizie è la stessa delle aree, con vari livelli di fruizione composti da testi, foto, video e documenti.
Mai la Casa della carità si è mossa parallelamente alle istituzioni della società civile, creando altri binari che conducono verso la strada della cittadinanza e dei diritti che sono di tutti. La compresenza, tra i fondatori statutari, della Diocesi di Milano, nella figura dell'Arcivescovo protempore, e del Sindaco di Milano è stata voluta dal cardinale Carlo Maria Martini, per ricordare alla città e alle istituzioni quanto sia importante che gli interventi caritativi siano accompagnati dalla ricerca di una piena giustizia sociale. Difatti, in un sistema equo ed efficiente di welfare, il sostegno alle fragilità è compito dell'intera comunità locale, nelle sue diverse valenze. La Casa della carità, dunque, sente di occuparsi di una missione pubblica, pur essendo una realtà di privato-sociale. Lo fa perché opera in stretta relazione con le istituzioni del governo locale per contribuire a disegnare la città accogliente che è di tutti, la risposta ai bisogni che interessa a tutti i cittadini e perché contribuisce a un benessere collettivo. Anche nel 2011, anno nel quale Milano ha visto il rinnovo del suo vertice, la Fondazione ha partecipato a momenti di confronto e a tavoli istituzionali sui temi della grave emarginazione, dell'immigrazione e della salute mentale. Ha altresì promosso incontri e riflessioni sugli stessi temi, coinvolgendo spesso gli interlocutori istituzionali. Alcune azioni hanno richiesto confronti continuativi e dialettici con i referenti istituzionali, come la Prefettura e, in particolare il Commissariato delle emergenze urbane, sui temi relativi ai rom – il 2011 è l'anno in cui vede l'epilogo la vicenda complessa della chiusura del campo di via Triboniano – per superare momenti di crisi o per attuare un'accoglienza in “pronto intervento” per donne, bambini e famiglie in difficoltà. In particolare, i minori stranieri non accompagnati e la questione dell'abitare e della gestione sociale di singoli e famiglie dopo uno sfratto sono stati ulteriori temi che hanno coinvolto la Casa della carità nel confronto con il Comune, soprattutto nella seconda metà del 2011. Non sono mancati i contatti con l'amministrazione provinciale, con la Regione Lombardia e con le amministrazioni centrali della giustizia: Tribunale, Prefettura e Questura.
L'ultimo pilastro sul quale si basa la costruzione del sito è lo spazio dedicato al fund raising. É composto da una pagina “di servizio” con tutte le informazioni necessarie per sostenerci il cui banner “Dona ora” compare sempre in tutte le pagine del sito e rimanda, in un solo altro click, alla possibilità di donare online. Inoltre, alcune campagne (che cambieranno nel corso del tempo) vengono messe di volta in volta in evidenza in homepage con dei banner che rimandano alle loro pagine specifiche. Infine, i social network sono in evidenza nella homepage del nuovo sito e hanno un ruolo importante anche in tutte le altre pagine. Esiste la possibilità di condividere ogni pagina con diversi social media (Facebook e Twitter, innanzitutto) e molti contenuti foto e video saranno disponibili direttamente su piattaforme come Flickr e Youtube. Inoltre, Twitter ha uno spazio particolarmente significativo nella homepage, per raccontare la vita della Casa in maniera flessibile e veloce.
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Casa della carità
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Casa della carità
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PARTE Terza Gli approfondimenti I progetti Le convenzioni La gestione patrimoniale La sintesi di stato patrimoniale e il conto economico I sostenitori e la raccolta fondi Il personale retribuito I volontari L'infrastruttura e la dimensione ambientale Le attivitĂ in outsourcing Il sistema Casa della caritĂ in dettaglio
Nel cortile della Casa settembre 2011
PARTE terza gli approfondimenti
PARTE terza gli approfondimenti
I progetti
L’attività della Casa della carità comprende diversi progetti che permettono sia di integrare l’operatività strutturale sia di sperimentare nuove iniziative. Di seguito elenchiamo i progetti attivi e/o approvati nel 2011:
Crescere insieme: mamma, bambino, città Obiettivi
Riattivare le risorse personali e genitoriali delle mamme, nonché costruire una rete di solidarietà tra le famiglie del territorio.
Ente finanziatore
Contributo della Regione Lombardia a seguito del bando “Fare rete e dare sostegno alla maternità” ex L.R. 23/99.
Date
21 settembre 2009: inizio; 20 settembre 2011: conclusione.
Rane Volanti. Tra strade, vie d’acqua e d’aria per incontrarsi nel territorio Obiettivi
Il primo obiettivo del progetto è il conseguimento di una migliore coesione sociale in zona 2.
Ente finanziatore
Fondazione Cariplo.
Date
Gennaio – settembre 2009: studio di fattibilità; 15 marzo 2010: inizio attività; 28 febbraio 2013: conclusione.
Attività
Corsi rivolti alle madri, prima e dopo il parto, spazio mamma e bambino, consulenze pediatriche e counseling, formazione per coloro che operano nell’ambito della maternità.
Enti partner
Associazione culturale Villa Pallavicini a.p.s.; associazione culturale La Luna Nuova.
Studio di fattibilità per un ampio progetto di coesione sociale; le azioni in capo a Casa della carità attengono, in primo luogo, a una implementazione delle attività di accompagnamento delle persone anziane nel quartiere e, in secondo luogo, al potenziamento dei luoghi di aggregazione della zona, nello specifico dell’auditorium “Teresa Pomodoro”.
Area
Accoglienza.
Attività
Enti partner
Area
Obiettivi
Cooperativa Comin (capofila); dipartimento di Studi Sociali e Politici dell’Università degli Studi di Milano; associazione culturale Villa Pallavicini a.p.s.; Fondazione Gaetano Bertini Malgarini ONLUS; Fondazione Oltre; Insieme nelle Terre di Mezzo ONLUS; associazione Città del Sole - Amici del Parco Trotter ONLUS; parrocchia San Basilio; cooperativa sociale Saman Lavoro; associazione di volontariato Archè ONLUS; associazione La Misericordia; cooperativa sociale Tempo per l’infanzia.
Attraverso una sinergia delle azioni di accompagnamento socio-educativo, abitativo e lavorativo, favorire l’inclusione di 20 uomini e donne senza dimora e in condizione di estrema povertà, tra i 18 e i 50 anni, sia italiani sia stranieri presenti sul territorio.
Ente finanziatore
Fondazione Cariplo.
Date
Marzo 2009: inizio; febbraio 2011: conclusione.
Anziani; cultura e progetti.
Attività
Nell’ambito del progetto, Casa della carità si fa carico dell’ospitalità in prima accoglienza.
Enti partner
Fondazione San Carlo (capofila); fondazione Caritas Ambrosiana; consorzio Farsi Prossimo; cooperativa sociale Comunità Progetto.
Area
Accoglienza.
IntegrAzioni Obiettivi
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Ho.P.E. Homeless: partenariato per l’Empowerment
Favorire l’inclusione sociale dei ragazzi stranieri a partire dal loro inserimento scolastico, anche sostenendone il successo formativo con interventi che li coinvolgano negli ultimi due anni della scuola primaria, nella scuola secondaria di primo livello e in percorsi di formazione professionale. Sostenere i genitori sia nel loro ruolo educativo sia nelle difficoltà di integrazione che possono incontrare e che impatterebbero negativamente sul processo di inclusione sociale del minore stesso.
Sistema Milano Obiettivi
Attraverso una sinergia delle azioni di accompagnamento socio-educativo, abitativo e lavorativo, favorire l’inclusione di rifugiati, senza dimora e rom.
Ente finanziatore
Contributo del Comune di Milano ex L. 285/97.
Ente finanziatore
Fondazione Cariplo.
Date
13 gennaio 2010: inizio attività; 31 dicembre 2011: conclusione.
Date
Gennaio 2010: inizio; dicembre 2012: conclusione.
Attività
Scuola: sostegno ai ragazzi stranieri della zona di Crescenzago/quartiere Adriano. Preadolescenti e adolescenti che frequentano gli ultimi due anni delle scuole primarie, o le scuole secondarie di primo grado. E, ancora, supporto a coloro che hanno abbandonato gli studi e necessitano di conseguire la licenza media o di frequentare percorsi di formazione professionale. Supporto ai docenti delle scuole coinvolte. Extra scuola: accompagnamento più intenso e personalizzato ai ragazzi con maggiori difficoltà; sostegno delle figure genitoriali e presa in carico della famiglia là dove vengano rilevate condizioni socio-economiche svantaggiate. Messa in rete, promozione sul territorio e su internet dei risultati del progetto e delle buone prassi acquisite.
Attività
Progettare e formalizzare la messa a sistema dei servizi erogati dal Comune di Milano e dagli enti del terzo settore tramite: tavoli tematici, percorsi formativi, una ricerca in materia di processi partecipativi e politiche di inclusione, la progettazione di tre azioni sperimentali; costituzione di un sito web apposito.
Enti partner
Assessorato alla Famiglia, Scuola e Politiche Sociali del Comune di Milano (capofila); ACLI - sede provinciale di Milano; associazione Centro di Solidarietà San Martino; associazione Fondazione Franco Verga – C.o.i.; associazione La Grangia di Monluè; fondazione Caritas Ambrosiana; associazione Ce.A.S.; associazione Centesimus Annus; consorzio Farsi Prossimo; cooperativa La Cordata; fondazione Casa della carità; fondazione San Carlo Onlus; La Strada società cooperativa sociale; Provincia lombarda dell’Ordine dei Chierici regolari somaschi.
Area
Ospitalità.
Enti partner
Istituto Comprensivo di via Russo; Direzione didattica Statale G.B. Perasso; S.M.S. Trevisani, via Cesalpino; fondazione Luigi Clerici.
Area
Accoglienza.
Casa della carità
Bilancio sociale 2011
Casa della carità
Bilancio sociale 2011
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PARTE terza gli approfondimenti
PARTE terza gli approfondimenti
RESET Rete esterna e territorio
A.R.I.A. (Accoglienza, Relazioni, Inserimento lavorativo e Abitazione)
Obiettivi
Garantire una risposta unitaria al problema dell’integrazione sociale delle persone con problematiche penali, rafforzando il sistema dei servizi e degli interventi avviati nel corso delle precedenti annualità.
Obiettivi
Ente finanziatore
Regione Lombardia.
Date
Gennaio 2010: inizio; luglio 2011: conclusione.
Promuovere opportunità di reinserimento socio-lavorativo e abitativo, creando percorsi virtuosi per detenuti dalla libertà alla misura alternativa. Sviluppare un modello sostenibile localmente, integrato con le politiche attive del lavoro e sociali degli enti locali e con i partner del terzo settore.
Ente finanziatore
Attività
L’azione progettuale La rete delle reti, cui partecipa Casa della carità comprende diversi interventi: • accoglienza sociale e orientamento alle risorse del territorio; • reinserimento abitativo, gestito in rete con le organizzazioni territoriali che fanno capo a Caritas Ambrosiana; • reinserimento lavorativo, realizzato dal Comune in partnership con A&I, Galdus, CDO Piazza del Lavoro e fondazione Casa della carità; • sostegno alle relazioni sociali e familiari, a cura delle organizzazioni Dike e Bambini senza sbarre.
Fondazione Cariplo, Comune di Milano, Università degli Studi di Milano - Bicocca, Università degli Studi di Milano.
Date
Settembre 2011: inizio; settembre 2012: conclusione.
Attività
L’azione progettuale si articola in quattro aree di azione: • Servizi alla persona (inserimento socio-lavorativo e abitativo); • sensibilizzazione e comunicazione sul territorio; • promozione delle capacità: valutazione, monitoraggio e modellizzazione (integrazione con le politiche territoriali); • amministrazione e governo di progetto (coordinamento di sistema).
Enti partner
A&I Società Cooperativa Sociale ONLUS (capofila); Associazione Agenzia di Solidarietà AGESOL ONLUS; Consorzio Mestieri Agenzia Milano; DIKE Cooperativa per la mediazione dei conflitti Cooperativa Sociale ONLUS; CS&L Consorzio Sociale; Fondazione Caritas Ambrosiana; fondazione Casa della carità ONLUS; rete “Tetto per Tutti”; Associazione Incontro e Presenza; Associazione Il Girasole ONLUS; Associazione Sesta Opera San Fedele; C.I.A.O. ONLUS; Cooperativa Il Bivacco Servizi; Cooperativa Sociale Comunità del Giambellino; Fondazione San Carlo ONLUS; La strada Società Cooperativa Sociale; Società Cooperativa Sociale Comunità Progetto A.R.L.
Area
Lavoro.
Enti partner Area
Comune di Milano (capofila). Partner nell’azione progettuale La rete delle reti: fondazione Caritas Ambrosiana; A&I; fondazione Casa della carità; Galdus; Piazza del Lavoro; Dike; Bambini senza sbarre. Lavoro.
EU inclusive - Inclusione sociale e lavorativa delle persone rom
108
Obiettivi
Condividere esperienze locali (Romania, Bulgaria, Spagna, Italia) di inclusione delle persone rom.
Ente finanziatore
Unione Europea.
Date
7 luglio 2010: inizio; 6 luglio 2012: conclusione.
Attività
Studio comparativo sull’inclusione sociale e lavorativa delle persone rom in ciascun paese partner. Raccolta di buone prassi a livello nazionale e comparazione con gli altri paesi. Per presentare i risultati e sensibilizzare verranno organizzati seminari, convegni e avviato un sito internet. Visite delle diverse équipe di lavoro in ciascuno dei paesi partner. è prevista la valutazione in itinere ed ex post delle diverse attività.
Enti partner
Soros Foundation Romania, Romania (capofila); Open Society Institute Sofia, Bulgaria; Fundación Secretariado Gitano, Spagna; fondazione Casa della carità, Italia.
Area
Progetti europei.
Casa della carità
Bilancio sociale 2011
INCLUSIONE SOCIALE E ACCOMPAGNAMENTO ALL’OCCUPAZIONE DI CITTADINI DISABILI Obiettivi
Promuovere opportunità individualizzate di inserimento socio-lavorativo per cittadini disabili del Comune di Milano.
Ente finanziatore
Comune di Milano.
Date
Settembre 2011: inizio; dicembre 2012: conclusione.
Attività
L’azione progettuale si concentra sull’orientamento, l’accompagnamento, la formazione e l’inserimento al lavoro di cittadini disabili del Comune di Milano.
Area
Lavoro.
Casa della carità
Bilancio sociale 2011
109
PARTE terza gli approfondimenti
PARTE terza gli approfondimenti
Le convenzioni L’attività della Casa della carità comprende diverse convenzioni. Di seguito elenchiamo le convenzioni attive nel 2011: CASANZIANI
ASSISTENZA ROM E SINTI VIA IDRO E VIA BONFADINI Committente
Comune di Milano.
Date
febbraio 2008 – luglio 2011.
Attività
Gestione sociale delle aree abitative comunali per cittadini di origine rom e sinti. Accoglienza.
Committente
Comune di Milano.
Area
Date
novembre 2009 – dicembre 2013.
ASSISTENZA ROM E SINTI VIA TRIBONIANO
Attività
Interventi di accoglienza e di supporto alla domiciliarità, attraverso il lavoro di rete con i servizi e le strutture del territorio.
Committente
Comune di Milano.
Area
Anziani.
Date
gennaio 2009 – aprile 2011.
Attività
Gestione sociale delle aree abitative comunali per cittadini di origine rom e sinti.
Enti partner
Provincia lombarda dell'Ordine dei Chierici regolari Somaschi.
Area
Accoglienza.
CONTRASTO ALL’USO E ALL’ABUSO DI ALCOLICI Committente
Comune di Milano.
Date
maggio 2009 – giugno 2011.
Attività
Interventi per prevenire e contrastare l’uso e l’abuso di alcolici, favorendo il recupero integrale della persona.
Area
Accoglienza.
PREVENZIONE E CONTRASTO DELLA PROSTITUZIONE SU STRADA E DELLA PROSTITUZIONE SCHIAVIZZANTE Committente
Comune di Milano.
Date
maggio 2009 – giugno 2011.
Attività
Interventi per prevenire e contrastare la prostituzione su strada e la prostituzione schiavizzante, favorendo il recupero integrale della persona.
Area
Accoglienza.
PROVIAMOCI ASSIEME Committente
Azienda Ospedaliera Fatebenefratelli e Oftalmico.
Date
gennaio 2010 – dicembre 2011.
Attività
Attuazione del servizio socio educativo territoriale nel quartiere Molise Calvairate, finalizzato al sostegno all’abitare e al miglioramento della qualità della vita di persone con disturbi psichici.
Enti partner
Cooperativa sociale Detto Fatto.
Area
Salute.
CASA NIDO Committente
Comune di Milano.
MEDIATRICI CULTURALI
Date
maggio 2010 – aprile 2011.
Committente
Comune di Milano.
Attività
Date
febbraio 2009 – giugno 2011.
Accoglienza e avvio all’autonomia di mamme con bambini in situazione di precarietà socio-economica o in fase di dimissione da ambiti comunitari o centri di accoglienza per stranieri.
Attività
Interventi di facilitazione culturale e scolastica presso le aree abitative comunali per rom di via Idro e via Bonfadini e le scuole frequentate dai minori. In particolare, l’intervento della Casa della carità si è concentrato sul campo di via Idro mentre quello dei padri Somaschi su quello di via Bonfadini.
Area
Accoglienza.
INTERVENTO SOCIALE A FAVORE DELLE FAMIGLIE ROM PROVENIENTI DA VIA TRIBONIANO Committente
Comune di Milano.
Enti partner
Provincia lombarda dell'Ordine dei Chierici regolari Somaschi.
Date
maggio 2010 – dicembre 2011.
Area
Accoglienza.
Attività
Accompagnamento sociale all’inserimento abitativo e lavorativo delle famiglie rom provenienti dal campo di via Triboniano. Accoglienza.
ASSISTENZA ROM – CASCINA BAREGGIATE A PIOLTELLO Committente
Prefettura di Milano; Comune di Pioltello.
Area
Date
agosto 2009 – settembre 2011.
DIRITTI E ROVESCI
Attività
Gestione dell’area di sosta temporanea.
Committente
Università degli Studi di Milano - Bicocca.
Area
Accoglienza.
Date
Da dicembre 2011.
Attività
Strutturare la collaborazione tra Diritti e rovesci e l’Università degli Studi di Milano Bicocca allo scopo di approfondire le cause delle situazioni di difficoltà di accesso ai diritti di cittadinanza e, attraverso il metodo della ricercazione, giungere a proposte innovative da presentare alle Istituzioni.
Area
Cultura e formazione.
BORSE LAVORO E AUTONOMIA ABITATIVA PER PERSONE ROM – CASCINA BAREGGIATE A PIOLTELLO
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Committente
Prefettura di Milano; Comune di Pioltello.
Date
dicembre 2009 – dicembre 2011.
Attività
Realizzazione di progetti individualizzati finalizzati alla formazione in azienda, utilizzando lo strumento delle borse lavoro, per persone di etnia rom ospitate presso l’area di sosta temporanea.
Area
Lavoro.
Casa della carità
Bilancio sociale 2011
Casa della carità
Bilancio sociale 2011
111
PARTE terza gli approfondimenti
PARTE terza gli approfondimenti
La gestione patrimoniale LA LOCANDA
Patrimonio immobiliare
Obiettivi
Favorire l'inclusione sociale delle persone in situazione di fregilità e marginalità
Ente finanziatore
UniCredit foundation.
Date
gennaio - dicembre 2011.
Attività
Le azioni progettuali si sviluppano attorno al modello operativo della Casa della carità, che pone al centro l'ospite con le sue fragilità e bisogni. A partire dall’ospitalità, vengono organizzati una serie di altri servizi: tutela giuridica, screening sanitario, corsi di italiano, inserimenti scolastici, orientamento lavorativo.
Area
Ospitalità.
LAVORI PUBBLICA UTILITà
112
Obiettivi
Consentire alle persone condannate per il reato di guida in stato di ebbrezza di effettuare lavori di pubblica utilità come pena sostitutiva.
Ente finanziatore
Tribunale di Milano.
Date
da aprile 2011.
Attività
Le persone accolte svolgono mansioni diverse a seconda dei loro talenti e della loro professionalità in ragione della disponibilità delle diverse aree della Casa della carità.
Area
Lavoro.
Casa della carità
Bilancio sociale 2011
• l’assetto immobiliare ammonta a € 6.567.987, che al netto degli ammortamenti di € 1.309.727 diventa € 5.258.261. Esso è interamente costituito dall’infrastruttura di via Francesco Brambilla 10 funzionale all’operatività. • composizione dell’assetto immobiliare: -- ristrutturazione fabbricato 5.335.037 -- impianti e macchinari 421.371 -- attrezzature 3.684 -- arredi 603.236 -- macchine elettrocontabili 149.799 -- furgoni e automezzi 54.860
Patrimonio mobiliare • l’assetto mobiliare al 31 dicembre 2011 ammonta a € 4.428.096; • il valore mobiliare è stato creato all’inizio dell’attività della struttura. L’obiettivo di lungo periodo degli investimenti è solo ed esclusivamente garantire gli eventuali disavanzi che si formano nelle gestioni annuali; • il patrimonio mobiliare è costituito da un pacchetto bilanciato che prevede titoli di Stato, obbligazioni e una piccola parte di azioni, gestita da fondi etici; • nel 2011 non c’è stato alcun rendimento, anzi una leggera flessione, di € 20.447.
Casa della carità
Bilancio sociale 2011
113
PARTE terza gli approfondimenti
PARTE terza gli approfondimenti
la Sintesi di stato patrimoniale e il conto economico BILANCIO CONSOLIDATO AL 31 dicembre 2011
BILANCIO CONSOLIDATO AL 31 dicembre 2011
STATO PATRIMONIALE
CONTO ECONOMICO
Attività
Istituzionale
Onlus
Consolidato
1.041.324,95
2.505.897,91
3.547.222,86
1.184,94
5.000,00
6.184,94
21.518,50
905,09
22.423,59
-
4.330,00
4.330,00
1.064.028,39
2.516.133,00
3.580.161,39
Oneri
Istituzionale
Onlus
Consolidato
Spese attività istituzionale
493.094,10
810.246,59
1.303.340,69
Spese funzionamento generale
293.045,09
695.974,41
989.019,50
ONLUS
Consolidato
22.356,15
5.307,96
27.664,11
5.120.906,01
137.355,03
5.258.261,04
1.892,29
4.894,85
6.787,14
447.937,59
1.172.593,88
1.620.531,47
Proventi Straordinari
4.428.096,50
-
4.428.096,50
TOTALE PROVENTI
Disponibilità Liquide
194.650,55
64.796,95
259.447,50
Ratei e risconti attivi
760,32
11.880,71
12.641,03
TOTALE ATTIVITA'
10.216.599,41
1.396.829,38
11.613.428,79
Immobilizzazioni immateriali Immobilizzazioni materiali Immobilizzazioni Finanziarie Crediti Diversi Attività finanziarie
Proventi Attività Istituzionale Altri proventi Proventi Finanziari
Istituzionale
ONLUS
Consolidato
Retribuzioni personale
265.229,02
1.247.983,90
1.513.212,92
Debiti v/Banche
-
800.224,97
800.224,97
Ammortamenti
160.841,02
35.144,21
195.985,23
Debiti v/fornitori
96.086,98
396.126,67
492.213,65
Accantonamenti
-
-
-
Debiti v/Istituti Previdenziali
13.284,43
70.190,98
83.475,41
Oneri diversi di gestione
147,37
13.327,11
13.474,48
Debiti Tributari
12.127,97
30.890,93
43.018,90
Oneri Finanziari
8.194,32
48.975,86
57.170,18
Altri Debiti
19.314,59
213.979,67
233.294,26
Oneri straordinari
-
-
-
Fondo trattamento fine rapporto
33.193,28
202.750,69
235.943,97
Imposte sul reddito
13.288,00
688
13.976,00
Altri fondi
87.848,51
18.872,55
106.721,06
TOTALE COSTI
1.233.838,92
2.852.340,08
4.086.179,00
-
-
-
-169.810,53
-336.207,08
-506.017,61
261.855,76
1.733.036,46
1.994.892,22
1.064.028,39
2.516.133,00
3.580.161,39
PATRIMONIO NETTO
10.124.554,18
-
10.124.554,18
TOTALE PASSIVITA’
10.386.409,94
1.733.036,46
12.119.446,40
-169.810,53
-336.207,08
-506.017,61
10.216.599,41
1.396.829,38
11.613.428,79
Passività
Ratei e Risconti Passivi TOTALE
DISAVANZO (AVANZO) DI GESTIONE TOTALE A PAREGGIO
114
Proventi
Istituzionale
Casa della carità
Bilancio sociale 2011
Disavanzo (Avanzo) di gestione TOTALE A PAREGGIO
Casa della carità
Bilancio sociale 2011
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PARTE terza gli approfondimenti
PARTE terza gli approfondimenti
I Sostenitori e LA raccolta fondi
La Casa della carità accoglie gratuitamente i propri ospiti. La sostenibilità della Casa della carità si basa su una relazione di scambio e fiducia con istituzioni, enti e aziende, con le quali condivide i propri valori. Per portare avanti attività e progetti è infatti imprescindibile il sostegno di tutte le realtà private e pubbliche che operano nella città di Milano, ma anche di singoli donatori che condividono la mission della Casa della carità. Fin dall’inizio della propria attività Casa della carità ha inteso costituirsi come un rilevante attore dell’inclusione sociale nella città. Per questo ha sviluppato importanti connessioni con gli enti che hanno una forte impronta di responsabilità verso il territorio in cui operano. Insieme si interviene su un terreno comune al fine di produrre anche riflessioni ad alto contenuto di senso, per interrogare la società sui temi del disagio e della marginalità. Per la Casa della carità è importante tenere aggiornati in merito alle proprie attività tutti coloro che la sostengono e comunicare con trasparenza la destinazione delle donazioni ricevute. A partire dalla fine del 2010, la Fondazione ha ritenuto fondamentale strutturare l’attività di raccolta fondi. La consulenza con il professor Valerio Melandri è proseguita per tutto il 2011. Oltre a fornire un contributo importante dal punto di vista formativo, è servita a diffondere all’interno della Fondazione una cultura della raccolta fondi. Gli obiettivi principali per 2011 sono stati avviare le attività dell’ufficio fund raising e creare una base solida di piccoli donatori, con i quali iniziare a instaurare una relazione di scambio e attenzione continua, basata su fiducia e trasparenza sulla destinazione delle donazioni ricevute. Le campagne ideate e realizzate dall’ufficio fund raising sono state quindi orientate ad acquisire e fidelizzare i nuovi piccoli donatori. L’ufficio si è dotato di TheRaiser®, un database specifico per la gestione dei donatori. L’adozione di questo strumento informatico ha reso necessario un ciclo di incontri formativi per apprendere una corretta gestione del software. La messa a punto del database gestionale ha permesso di archiviare nel corso dell’anno circa 2.000 contatti, che a oggi rappresentano il bacino dei donatori, effettivi e potenziali, della Casa della carità.
116
Casa della carità
Bilancio sociale 2011
campagne di raccolta fondi PER CARITà Periodo
aprile – dicembre 2011.
Obiettivi
Creare una campagna di primo prezzo finalizzata alla creazione di una community di donatori attraverso il riconoscimento di uno status di benefattore (25 euro), sostenitore (40 euro), amico (100 euro). A tutti questi donatori viene inviata ogni 3 mesi la newsletter della Casa della carità "Parole di carità".
Cercanomi Periodo
gennaio – dicembre 2011.
Obiettivi
Ampliamento del database dei potenziali donatori mediante la diffusione di una cartolina, distribuita in occasione di tutti gli eventi della Casa della carità, su cui le persone lasciano, in cambio di un piccolo regalo, i loro dati personali. Con l’invio del dono inviamo anche la richiesta di donazione Per carità.
Laurea HONORIS causa Don Virginio colmegna Periodo
giugno – dicembre 2011.
Obiettivi
Stimolare l’arrivo di nuove donazioni mediante la diffusione di una piccola pubblicazione legata al conferimento della Laurea honoris causa in Scienze pedagogiche a don Virginio Colmegna. La campagna si è realizzata in due fasi: la prima strettamente collegata alla cerimonia della consegna, con una distribuzione di una lettera di richiesta di donazione, la seconda mediante spedizione postale della pubblicazione a un target definito di donatori e prospect.
Conservatorio Periodo
novembre - dicembre 2011.
Obiettivi
stimolare l’arrivo di nuove donazioni supportando la realizzazione dell’evento “Sulle strade della musica” in collaborazione con il Conservatorio Giuseppe Verdi di Milano. La campagna si è svolta in occasione del concerto tenutosi al Conservatorio di Milano il 27 novembre 2011, con la distribuzione di una lettera di richiesta di donazione a tutti i partecipanti. La Fondazione ha beneficiato di parte delle donazioni raccolte al Conservatorio durante la serata.
Parole di carità Periodo
novembre - dicembre 2011.
Obiettivi
Raccolta di fondi straordinaria legata a un appello personalizzato ai donatori attivi che hanno precedentemente aderito alla campagna “Per carità”. La campagna è stata realizzata in occasione delle festività natalizie facendo leva sull’appello personale ai donatori attivi che hanno aderito alla campagna “Per carità”. La richiesta di donazione era contestuale all’invio del nostro periodico “Parole di carità”, con un numero speciale natalizio.
Casa della carità
Bilancio sociale 2011
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PARTE terza gli approfondimenti
PARTE terza gli approfondimenti
Le donazioni
Natale 2011 Periodo
novembre - dicembre 2011.
Obiettivi
Raccolta di fondi straordinaria legata a un appello personalizzato nei confronti di tre tipologie di donatori. La campagna è stata realizzata in occasione delle festività natalizie, facendo leva innanzitutto sui donatori attivi (e che non avevano aderito alla campagna “Per Carità”) e ritenuti più vicini, affinché sostenessero la Casa della carità anche per l’anno successivo. La campagna ha poi previsto l’invio di richieste di donazione a coloro che non hanno ancora sostenuto la Casa della carità e a coloro che hanno smesso di farlo da più di due anni.
Spedizione dei mille Periodo
novembre - dicembre 2011.
Obiettivi
Ampliare il database dei potenziali donatori, mediante un’azione di sensibilizzazione e coinvolgimento delle figure che a vario titolo collaborano con la Casa della carità. Obiettivo dichiarato dalla campagna era quello di raccogliere 1.000 nomi nuovi da inserire nel database per poter essere utilizzati per una campagna mirata e personalizzata di raccolta fondi, da realizzare a inizio 2012.
5 per mille Periodo
febbraio - aprile 2011.
Obiettivi
Incremento delle donazioni del 5 per mille, mediante la stampa di talloncini con il nostro codice fiscale da distribuire nelle occasioni di contatto. Realizzazione di una versione digitale del talloncino che è stata diffusa a tutti i nostri contatti mail. Il 2011 è stato il primo anno in cui l’ufficio ha iniziato a strutturare una piccola campagna per la diffusione del proprio codice fiscale.
Complessivamente il totale delle donazioni da privati pervenute nel corso dell’esercizio 2011 ammonta a € 399.334. Rispetto al totale € 286.334 provengono da donazioni spontanee di privati mentre € 73.000 sono stati raccolti attraverso specifiche campagne. Nel 2011 la Casa della carità ha promosso un progetto dedicato alla costruzione di una scuola in un piccolo villaggio della Romania: per Una scuola per Tintareni sono stati raccolti da privati complessivamente € 40.000. Il numero di donatori è più che raddoppiato rispetto al 2010 (da 233 donatori privati a 516). Parallelamente alle campagne ideate e realizzate dallo staff dell’ufficio fund raising, per tutto l’anno 2011 sono continuate ad affluire donazioni spontanee non direttamente stimolate da campagne ad hoc. Tali donazioni possono essere collegate alle seguenti motivazioni: • visibilità dell’ente; • contatti con il sito istituzionale; • contatti con i social network su cui è presente Casa della carità; • rapporti personali di presidenza e direzione; • distribuzione dell’house organ ViaVai; • partecipazioni a eventi culturali e formativi organizzati dalla Casa della carità.
5 per mille 2010 440
2009
451
2008
Scelte
Scelte espresse
€ 78.725,76
€ 88.458,65
€ 95.808,26
Proporzionale per le scelte generiche
€
900,95
€ 1.329,14
€ 1.266,53
Totale
€ 79.626,71
€ 89.787,79
€ 97.034,79
438
La riduzione dell’importo del 5 per mille rispecchia la diminuzione dell’importo del totale delle donazioni destinate alla Casa della carità, che più in generale ha visto una flessione del sostegno da parte dei grandi donatori a fronte dell’aumento del numero dei piccoli. Per il 2011 la stima della quota del 5 per mille è di € 90.000. Con la presentazione del Bilancio sociale della Fondazione (26 ottobre 2011) l’ufficio ha iniziato a strutturare il corporate fund raising. Sono state invitate a partecipare all’evento alcune aziende che già conoscevano la Casa della carità, mentre per altre è stato il primo contatto. La gestione dei rapporti con le aziende rientra nelle funzioni dell’area Lavoro. La gran parte dei rapporti è finalizzata all’inserimento lavorativo dei nostri ospiti. A partire dalla seconda metà del 2011, questi rapporti sono stati implementati in chiave di raccolta fondi, in modo particolare si segnalano azioni significative con RCS MediaGroup, Sky, Assolombarda, Daikin, Toro Assicurazioni.
118
Casa della carità
Bilancio sociale 2011
Casa della carità
Bilancio sociale 2011
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PARTE terza gli approfondimenti
PARTE terza gli approfondimenti
Il personale retribuito Composizione • numero lavoratori ed evoluzione negli ultimi 5 anni -- 2011 n. 67 -- 2010 n. 71 -- 2009 n. 57 -- 2008 n. 56 -- 2007 n. 56 • suddivisione lavoratori per sesso e fasce d’età nel 2011 < 40 anni
> 40 anni
36
24
12
Uomini
31
27
4
Totale
67
51
16
7
2011
120
26 21
Tempo indeterminato Tempo determinato
18
A progetto
11
10
9
7
2010
2009
2008
2007
il presidente e il coadiutore di presidenza non ricevono alcun rimborso economico dalla Fondazione;
•
vengono applicate due tipologie di contratti collettivi -- commercio, per 5 dipendenti della Fondazione -- Uneba, per i restanti 62 lavoratori dipendenti della ONLUS
•
vengono corrisposti compensi per prestazioni di lavoro non regolate da contratto di lavoro dipendente -- € 88.500, per assistenza sanitaria -- € 28.800, per assistenza legale
Casa della carità
Attività consolidata
Retribuzioni e oneri dipendenti
€
172.252
€
975.077
€
1.147.328
Retribuzioni e oneri collaboratori
€
91.398
€
264.349
€
355.748
Ticket mensa
€
1.579
€
4.308
€
5.887
€
4.250
€
4.250
265.229
€
1.247.984
€
1.513.213
€
Formazione e motivazione del personale
31
Retribuzione •
Attività ONLUS
• infortuni sul lavoro inesistenti; • il totale annuale delle ore lavorative relative ai contratti di lavoro determinato/indeterminato ammonta a € 73.000 circa, nel periodo si sono verificate 770 ore di malattia, per un tasso di assenteismo dello 1,05%.
36 25
Attività istituzionale
Salute e sicurezza
32 22
costi aziendali complessivi per il personale
Totale
• il turnover è di fatto inesistente, si riscontrano solo modifiche di tipologie di contratto. Il raffronto tra gli ultimi esercizi mostra l’incremento di 14 unità.
24
•
Compenso per borse lavoro
• suddivisione lavoratori per funzione nell’organizzazione -- funzione operativa 55 -- funzione culturale formativa 5 -- funzione di staff 7
28
vengono sostenuti i seguenti costi orari aziendali per le diverse tipologie di contratto -- contratti a tempo determinato/indeterminato costo orario aziendale (€) minimo 13,33 massimo 37,56 -- contratti a progetto costo orario aziendale (€) minimo 10,50 massimo 32,59
Descrizione
Totale Donne
•
Bilancio sociale 2011
• il personale (retribuito e volontari) di tutte le diverse aree della Casa della carità ha partecipato al programma formativo loro dedicato per una durata di circa 30 ore ciascuno (vedi paragrafo dedicato); • nel 2011 alcuni operatori e volontari hanno partecipato al corso “Leader della coesione sociale”. La medesima adesione si è verificata per il seminario promosso dal Centro Studi Souq in novembre con il professore Arthur Kleinman, antropologo medico (vedi paragrafo dedicato); • Il programma sistematico di supervisione per gli educatori e i meeting periodici delle diverse équipe di educatori si inseriscono in una più ampia logica di formazione permanente e motivazione costante delle persone. Ogni équipe ha un incontro mensile con un supervisore esterno qualificato (vedi paragrafo dedicato); • l'équipe Accoglienza, in collaborazione con gli esperti dell'Area Salute, inserisce un'ora al mese di formazione nell'ambito dell'incontro settimanale con lo scopo di approfondire alcuni temi che riguardano la gestione dei disagi fisici e psichici degli ospiti; • l'équipe So-Stare nel 2011 ha iniziato lo studio di un testo che riguarda la psicodinamica nel contesto di una comunità terapeutica;
Casa della carità
Bilancio sociale 2011
121
PARTE terza gli approfondimenti
PARTE terza gli approfondimenti
I volontari
• nell’ultimo anno si è strutturata l'équipe dello Spazio di Ascolto che ogni settimana dedica un'ora allo studio di una tematica di taglio giuridico, clinico, psicologico o sociale avvalendosi delle competenze dei consulenti interni allo staff della Casa della carità (vedi paragrafo dedicato); • viene inoltre favorita la partecipazione dei singoli a convegni esterni che risultino di particolare interesse per l'acquisizione di nuove competenze nell'ambito del lavoro svolto (vedi paragrafo dedicato); • per quanto riguarda i volontari è prevista una costante attività di organizzazione, motivazione e formazione (vedi paragrafo dedicato); • si è tenuta una giornata di formazione per gli addetti alla portineria.
Diversità e pari opportunità
Composizione, attività svolte, turnover, rimborsi • numero volontari attivi in modo continuativo: 71; • suddivisione dei volontari continuativi per età e genere: < 40 anni
> 40 anni
donne
uomini
12
59
45
26
• suddivisione volontari continuativi in base al tipo di impiego presso l’organizzazione: -- funzione operativa 56 -- funzione culturale formativa 11 -- funzione di staff 4 • numero totale di ore di volontariato offerte all’organizzazione: 450 ore settimanali medie;
• rilevazione genere di appartenenza -- donne (57,74%); -- uomini (42,26%).
• non sono previsti rimborsi spese.
Formazione, motivazione, valorizzazione
Contenziosi in materia di lavoro
• per organizzare, motivare, informare i volontari è stata creata l’associazione Volontari della Casa della carità (descritta nel paragrafo relativo al Sistema); • è stata inoltre attribuita all’area Giovani e volontariato la responsabilità di coordinare l’inserimento dei volontari nelle diverse attività e di monitorarne l’andamento operativo e la motivazione; • durante l’anno si sono tenute l’assemblea plenaria, riunioni di area, colloqui personali di follow-up; • i volontari partecipano in maniera significativa alle attività culturali e formative della Casa della carità e a corsi di formazione del CIESSEVI; • i gruppi più numerosi di volontari operano con un alto grado di professionalizzazione nei seguenti ambiti: -- ascolto; -- docce e guardaroba; -- ➢insegnamento della lingua italiana.
• nessun contenzioso nel periodo.
Salute e sicurezza • nessun infortunio sul lavoro nel periodo; • tutti i volontari sono iscritti all’associazione Volontari della Casa della carità e sono coperti da una forma assicurativa; • nessuna sanzione e contenzioso, in materia di salute e sicurezza dei volontari.
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Casa della carità
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PARTE terza gli approfondimenti
PARTE terza gli approfondimenti
L’infrastruttura e la dimensione ambientale
Le attività in outsourcing
La Casa della carità è collocata all’interno di uno stabile precedentemente adibito a complesso scolastico del quartiere Adriano, in via Francesco Brambilla 10. La sottoarea Logistica, che risponde all'area Economia sociale, si occupa quotidianamente della manutenzione e della cura sistematica della struttura, grazie all’impegno di 2 collaboratori e di 4 volontari. L’immobile si sviluppa su quattro livelli e occupa una superficie totale di 3.820 m2, di cui 2.500 m2 destinati a servizi e uffici e 1.320 m2 destinati a spazi comuni, giardini e cortili. Tra questi ultimi, si segnalano:
• La Casa della carità si avvale dei seguenti servizi in outsourcing: -- servizio di mensa (società Mr. Katering); -- servizio di pulizie (cooperativa Lavoriamo); -- conduzione e manutenzione impianti; -- impianto di rilevazione incendio; -- manutenzione delle porte REI; -- manutenzione montacarichi e ascensore (società Kone); -- manutenzione centralino telefonico; -- servizio informatico (Datamain srl); -- incarichi esterni per la sicurezza; -- servizio paghe e contributi (Centro Studi Aziendali).
• l’ auditorium di 250 m2; • i locali per il guardaroba e le docce di 120 m2 complessivi; • la mensa di 390 m2.
• tutti i servizi esternalizzati sono regolati da contratti. Il responsabile dell’area Economia sociale presidia i contratti stipulati, con la collaborazione del responsabile amministrativo, che li conserva e ne cura gli aspetti economici e amministrativi;
Spazi occupati per area di attività
Lavoro e autonomia Comunicazione
3%
3,5%
Economia sociale
5,5%
Giovani e volontariato
2,5%
• le modalità di gestione e di controllo dei servizi sono definite nella procedura interna PES04, che è parte integrante del sistema di Gestione della qualità (certificato UNI EN ISO 9001); • il totale dei costi in outsourcing per l’esercizio 2011 è di € 674.318. L’incidenza sul totale dei costi corrisponde al 16,5%;
Accoglienza
Cultura e progetti
64%
7%
• il turnover per l’esercizio 2011 non segnala modifiche; • non esistono contenziosi con soggetti che gestiscono servizi di outsourcing.
Salute
14% Per quanto riguarda la tutela dell’ambiente, non essendo una realtà produttiva, la Casa della carità non genera rifiuti o scarti di produzione se non i normali rifiuti di tipo domestico, ma mette in atto politiche di controllo sui consumi atte a evitare sprechi. è stato installato un timer per il risparmio energetico e le luci degli spazi comuni vengono gestite centralmente a orari prestabiliti. Periodicamente vengono effettuati incontri formativi con gli ospiti della Casa rivolti a un uso corretto degli impianti. Indichiamo qui di seguito i consumi energetici del 2011, tenendo in considerazione che nella struttura ogni giorno, per tutto l'anno, sono presenti all'incirca 200 persone. • consumi energia elettrica: 294.000 kWh; • consumi acqua: 28.100 m³; • consumi gas: 101.215 m³.
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PARTE terza gli approfondimenti
PARTE terza gli approfondimenti
Il sistema Casa della carità in dettaglio
Associazione Amici della Casa della carità Natura giuridica associazione ONLUS. Numero soci, dipendenti, collaboratori e volontari 8 soci volontari. Descrizione delle attività Organizzazione di eventi e iniziative (concerti, mostre, ecc.) a favore della fondazione Casa della carità. Fino a ottobre 2011 ha gestito, in collaborazione con il Ce.A.S. lo spazio Terre Ospitali in via Padova 276, in cui erano esposti i prodotti dei laboratori della Casa della carità e del Ce.A.S. e dove sono stati organizzati mercatini di beneficenza. Nel corso 2011 la struttura di via Padova è stata anche la sede del centro informativo Amici degli anziani, pensato per il sostegno agli anziani del quartiere.
Progetto Sulla strada della musica. Un ulteriore impegno ha riguardato il progetto che la Casa della carità sta portando avanti con il Conservatorio Giuseppe Verdi di Milano. Le lezioni di violino e fisarmonica, cominciate a febbraio e tenutesi ogni sabato, sono culminante in un concerto-evento al Conservatorio la sera di domenica 27 novembre. Gli insegnanti dei ragazzi rom si sono lasciati coinvolgere nel "Progetto Turoldo Nuovi Trovadori".
Modalità di relazione con la Casa della carità L'associazione tiene costantemente informata la direzione delle proprie attività (un componente della direzione fa parte del consiglio direttivo dell'associazione stessa).
Progetto Ritmi dal Mondo: la pluralità della memoria. Nell'autunno l’associazione Identità plurali ha portato avanti un progetto nella scuola secondaria di primo grado Trevisani-Scaetta, di via Cesalpino. Si è trattato di un laboratorio di cinque incontri di due ore ciascuno tra studenti e artisti sul tema dell'intercultura. Il risultato dei laboratori è stato uno spettacolo in scena nella scuola di via Cesalpino il 17 dicembre, in occasione dell’open day.
Associazione Identità plurali
Festival Teatro degli incontri. La prima edizione del festival dall’8 all’11 giugno è stata realizzata da l'associazione Identità plurali in collaborazione con la Casa della carità, dalla cooperativa Tempo per l'infanzia e dall’associazione Villa Pallavicini, grazie al sostegno di Coop Lombardia. Sono stati quattro giorni di ricerca artistica e, allo stesso tempo, intervento sociale. La rassegna, guidata da Gigi Gherzi, si è articolata in quattro spettacoli: "Qualche parola la so", "Forse noi siamo qui", "Negato lo spazio", "Non ti amo più peluche", rappresentazioni realizzate dagli attori del gruppo artistico del progetto attraverso l'incontro con gli ospiti della Casa della carità. Il festival ha accolto anche un ospite d'eccezione, Miguel Benasayag, che venerdì 10 ha tenuto un laboratorio sociale dal titolo: "Resistere è creare: il teatro e le arti come strumenti per la crescita personale e per favorire l'inclusione sociale".
Natura giuridica associazione culturale. Numero soci, dipendenti, collaboratori e volontari 6 soci; nessun dipendente; 21 collaboratori e 6 volontari. Descrizione delle attività Le iniziative dell’associazione sono organizzate in una soluzione di piena continuità rispetto al percorso intrapreso negli anni passati, in una prospettiva di crescita ed evoluzione costanti. Milano Clown Festival - Patch Adams. Il 22 febbraio dalla Casa della carità è partita l'edizione 2011 del Milano Clown Festival, con la presenza di Patch Adams. Il noto medico-clown statunitense ha incontrato, oltre ai giornalisti, i ragazzi delle scuole elementari del quartiere e il gruppo anziani, raccontando la sua esperienza e il suo modo di operare. SpaZzi aperti. Da aprile a ottobre 2011 Identità plurali, il collaborazione con Mr Katering, ha gestito il locale "SpaZzi aperti" a Limito di Pioltello, nel suggestivo scenario del parco della Besozza, in località Malaspina. Lo spazio ha ospitato eventi, spettacoli, rassegne e proposte culturali, feste, grigliate, brunch, laboratori ricreativi, passeggiate a cavallo, serate a tema. Progetto Anziani. Sulla scia dell'esperienza con l'Odin Teatret del 2010 è stato organizzato un laboratorio teatrale con il gruppo anziani che due volte alla settimana frequentano la Casa. L'attrice Rosalba Genovese lo ha condotto da marzo a novembre con la collaborazione degli operatori della Casa, coinvolgendo gli anziani nella rievocazione di antiche memorie ed esperienze, che sono state poi messe in scena in uno spettacolo "La quarta età... fieri di esserlo" rappresentato il 21 dicembre 2011. L’esperienza si è svolta in un'atmosfera conviviale che ha visto la partecipazione attiva anche di alcuni ospiti.
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Progetto Turoldo – Nuovi Trovadori. Il progetto Turoldo ha avuto inizio a maggio 2011, quando l'Accademia della carità ha promosso quattro incontri (4, 10, 17 e 31 maggio), in diversi punti della città con la rassegna "Poesia è rifare il mondo". Da qui è nata l'idea di musicare alcune sue poesie che ha avuto una prima realizzazione il 22 novembre in occasione del settimo anniversario. L'incontro con la poesia di Turoldo è stato l'occasione per la nascita del gruppo “Nuovi Trovadori”. La stessa formazione musicale aveva intanto iniziato a sperimentare la sua formula di contaminazione in alcuni concerti (28 maggio 2011, al quartiere Barona di Milano, nell'ambito della rassegna "Scrivere sui margini", 10 settembre 2011, ad Arese, nel corso della manifestazione "Festa delle genti").
Modalità di relazione con la Casa della carità L’associazione Identità plurali ha sede nello stesso stabile della fondazione Casa della carità. Per quanto riguarda le modalità di relazione con quest’ultima, l’associazione è sia al servizio delle attività culturali della Fondazione, sia libera di partecipare e ideare progetti in totale autonomia o per conto di altri enti. Nelle sue attività coinvolge operatori e ospiti e le sue iniziative si concretizzano in un'incisiva comunicazione sul territorio e con le istituzioni dell'attività culturale della Casa della carità.
Associazione Una casa anche per te Natura giuridica associazione di solidarietà familiare. Numero soci, dipendenti, collaboratori e volontari 15 soci; 2 dipendenti; 8 collaboratori (a progetto); 30 volontari, di cui 5 strutturali.
Le Cinque giornate del sociale. Organizzate in collaborazione con l'associazione Ucapte e la Triennale di Milano, curate da Aldo Bonomi e Francesco Casetti per raccontare le trasformazioni sociali della metropoli. In particolare l'associazione Identità plurali si è occupata del primo incontro (5 aprile) dedicato all'universo giovanile e al disagio minorile delle periferie, con una riflessione del filosofo e psicanalista di fama internazionale Miguel Benasayag.
Descrizione delle attività L'operato dell'associazione si articola in tre diversi ambiti. Innanzitutto si occupa di minori in condizione di disagio e in particolare della gestione di un centro per l’accoglienza sia diurna sia residenziale dei ragazzi in difficoltà. Gestisce 20 appartamenti e 2 magazzini, messi a disposizione della fondazione Casa della carità in vista dell’autonomia abitativa delle persone seguite e ospita per alcune settimane durante l’anno un gruppo di bambini bielorussi.
Progetto Anziani. Sulla scia dell'esperienza con l'Odin Teatret del 2010 è stato organizzato un laboratorio teatrale con il gruppo anziani che frequentano la Casa. L'attrice Rosalba Genovese lo ha condotto da marzo a novembre con la collaborazione degli operatori, coinvolgendo gli anziani nella rievocazione di antiche memorie ed esperienze, messe poi in scena nello spettacolo "La quarta età...fieri di esserlo" rappresentato il 21 dicembre 2011.
Modalità di relazione con la Casa della carità La relazione con Casa della carità riguarda, in particolare, gli inserimenti degli ospiti di quest’ultima negli appartamenti gestiti dall’associazione. Tali inserimenti vengono decisi e monitorati insieme dalle due realtà.
Casa della carità
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PARTE terza gli approfondimenti
PARTE terza gli approfondimenti
Associazione Volontari della Casa della carità Natura giuridica associazione ONLUS. Numero soci, dipendenti, collaboratori e volontari 55 soci volontari. Descrizione delle attività L’associazione volontari Casa della carità è nata nel 2006 senza fini di lucro e con l’azione diretta, personale e gratuita dei propri aderenti. L’associazione coordina e gestisce i volontari distribuiti nelle varie aree operative della Casa della carità e promuove la loro formazione. I volontari sono inseriti nelle seguenti aree: Centro d’ascolto; Servizio docce e guardaroba; Centro diurno per anziani; Biblioteca del Confine; So-stare; Accoglienza nei servizi di cambio lenzuola, lavatrici, accompagnamento e supporto alle attività degli educatori; Logistica per interventi di manutenzione; gestione del punto ristoro; corso di Italiano. Modalità di relazione con la Casa della carità I volontari rispondono ai vari operatori della Casa, responsabili delle singole attività. L’associazione persegue i propri obiettivi in diretta collaborazione con gli organi istituzionali della fondazione Casa della carità, contribuendo a diffondere la sua mission sul territorio.
Ce.A.S. – Centro Ambrosiano di Solidarietà Natura giuridica organizzazione non lucrativa del privato sociale con lo scopo di promuovere la solidarietà, la prevenzione, la cura e la riabilitazione di persone dipendenti, affette da disagio psichico e/o psicosociale, nonché adolescenti e giovani italiani o stranieri a rischio di emarginazione. Numero soci, dipendenti, collaboratori e volontari 43 dipendenti (35 con contratto a tempo indeterminato, 8 con contratto a tempo determinato); 20 collaboratori (8 con contratto a progetto e 12 con contratto di collaborazione); 46 volontari. Descrizione delle attività Il Ce.A.S. realizza il proprio intervento, in rete con gli enti locali, i servizi territoriali e le associazioni del privato sociale, attraverso: • contesti comunitari residenziali con progetti di orientamento e avviamento al reinserimento sociale (presso • la sede milanese di Zona 3 e presso la sede di Cabiate - Como); • progetti di accoglienza di nuclei familiari in condizioni di emergenza abitativa o grave marginalità sociale (Zona 3); • alloggi protetti per l’autonomia rivolti a donne sole e/o con figli (Zona 3); • alloggi protetti per giovani minori o neo maggiorenni (Zone 4 e 5 di Milano); • servizi di ascolto telefonico (Linea Verde Droga); • servizi di counseling; • servizi territoriali. Tutti i servizi di Ce.A.S. sono certificati ISO 9001 dal novembre 2007. Modalità di relazione con la Casa della carità L’associazione Ce.A.S. ha avviato, da oltre 6 anni, un forte rapporto di collaborazione con la fondazione Casa della carità, sia per il rapporto stretto nella gestione e nella riflessione culturale e formativa dell’esperienza del Villaggio solidale, sia per l’avvio di collaborazioni e interventi specifici nell’ambito della salute mentale e a favore delle donne.
A lezione di violino nelle aule del Conservatorio di Milano febbraio 2011
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Cooperativa sociale I.E.S. – Impresa etica sociale
Fondazione Sasso di Maremma
Natura giuridica cooperativa sociale di tipo B. Iscrizione ad Albi/Adesioni a Centrali Nazionali Cooperative: Albo Nazionale Società Cooperative n° A166983; Albo Regionale delle Cooperative Sociali n° 789 sezione B; Adesione a Lega Nazionale delle Cooperative e Mutue (LEGACOOP) n° 26377. Numero soci, dipendenti, collaboratori e volontari 9 soci, dei quali 3 membri del Consiglio di Amministrazione; 4 soci operano in cooperativa a titolo di volontariato; 16 dipendenti (8 uomini e 8 donne).
Natura giuridica fondazione. Numero soci, dipendenti, collaboratori e volontari 3 dipendenti.
Descrizione delle attività La cooperativa si occupa della realizzazione e manutenzione di bancali, nonché di lavori di piccola sartoria e stireria, avviando all'occupazione persone che provengono da situazioni di disagio. L’obiettivo è promuovere la cultura del lavoro contrattuale e legale e accompagnare i propri collaboratori al raggiungimento dell'integrazione nel contesto sociale. Modalità di relazione con la Casa della carità La cooperativa si occupa dell’inserimento lavorativo degli ospiti della Casa della carità. Quasi tutti i dipendenti sono anche ospiti o ex ospiti della Casa. Dati economici 2011 Ricavi dalle vendite € 270.036; Costi del personale dipendente € 206.661.
Cooperativa sociale Lavoriamo Natura giuridica cooperativa sociale di tipo B. Numero soci, dipendenti, collaboratori e volontari 43 soci di cui 13 lavoratori e 1 volontario; 27 dipendenti.
Casa della carità
Descrizione delle attività • Accoglienza residenziale per il recupero dell'autonomia di donne sole o con bambini, in difficoltà a causa di disagio sociale, maltrattamento, abbandono, migrazione. Il progetto è condotto in stretta collaborazione con le istituzioni del territorio locale e nazionale; • laboratori di studio e seminari in collegamento con Altra Città, Ce.A.S., Casa della carità; la Fondazione si è fatta promotrice di un coordinamento di realtà che collaborano alla programmazione di laboratori e seminari di studio; • proposte di laboratori rivolti ai giovani strutturati non secondo i modelli della classica conferenza ma, piuttosto, secondo il più dinamico e coinvolgente modello della lezione partecipata; • momenti di riflessione caratterizzati da raccoglimento e silenzio rivolti a singoli o a gruppi; • ospitalità di sostegno ai gruppi comunitari tra la Casa della carità, il Ce.A.S. e Altra Città; • produzioni agricole: coltivazione della vigna vecchia che ha prodotto 18.000 bottiglie; il vino vinificato dalla cantina Salustri che è un Montecucco doc, cui è stato dato il nome di Rugginoso. Inoltre, la raccolta delle olive da cui sono stati prodotti circa 250 litri di olio. Modalità di relazione con la Casa della carità La Fondazione è nata dalla sinergia tra la fondazione Casa della carità, Ce.A.S. e la fondazione Altra Città di Grosseto. La fondazione Sasso di Maremma mette a disposizione degli ospiti della Casa della carità le proprie strutture per periodi di vacanza e riabilitazione. Inoltre, la Fondazione collabora alla realizzazione di alcune delle attività culturali promosse dalla Casa della carità.
Mr. Katering s.a.s.
Descrizione delle attività La cooperativa ha scelto di diversificare la propria offerta di servizi in numerosi settori di attività, tutti a bassa specializzazione, in modo da essere più facilmente accessibile ai soggetti inseriti e poter valorizzare le competenze e le attitudini di ciascuno. In particolare, la cooperativa è attiva nei settori della pulizia, della tinteggiatura d’interni, della manutenzione edile, degli sgomberi e della gestione di laboratori artigianali con attività di produzione di manufatti artistici (ceramica, candele, pittura). Modalità di relazione con la Casa della carità La cooperativa è nata nel maggio 2005 su iniziativa della Casa della carità e ha la propria sede vicino a essa (in via Trasimeno). Fin dall’inizio ha attivo un contratto per le pulizie della struttura. La collaborazione ha permesso alla cooperativa di inserire al proprio interno persone per lo più svantaggiate o problematiche con percorsi di potenziamento delle capacità pregresse, attuati dagli operatori della Casa della carità. Quest’ultima, ha inoltre garantito accoglienza e sostegno per tutte quelle persone che hanno avuto difficoltà nell'inserimento lavorativo.
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PARTE terza gli approfondimenti
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Natura giuridica società a responsabilità limitata. Numero soci, dipendenti, collaboratori e volontari 9 dipendenti. Descrizione delle attività Ristorazione collettiva quale gestione mense; fornitura pasti precotti; consulenza nella gestione delle mense; creazione e preparazione di menù; catering & banqueting, sia a buffet, sia serviti al tavolo; cene di gala; gestione di bar, tavole fredde e calde. Modalità di relazione con la Casa della carità Mr. Katering gestisce la mensa interna alla Casa della carità e i buffet in occasione di eventi o convegni organizzati da quest’ultima. Dal 2011 si occupa inoltre, insieme all’associazione Identità plurali, del bar SpaZzi aperti, a Pioltello, nel parco della Besozza.
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PARTE quarta Conclusioni
La tombolata settimanale del gruppo Anziani della Casa agosto 2011
PARTE quarta conclusioni
LE Conclusioni Ripercorrere un anno di lavoro significa tornare con forza alle domande iniziali che lo hanno ispirato: quale volto di città abbiamo in mente? Quali strade innovative e coraggiose intendiamo percorrere perché i diritti non siano mai calpestati? Quale visione di uomo che vive il suo tempo ci anima e ci permette di dare spazio alla sorprendente singolarità di ognuno, prima che alle categorie collettive e ai problemi sociali? Non di rado ci siamo mossi “per tentativi ed errori”, nello sforzo di leggere una situazione mentre decidevamo di viverla fino in fondo e non solo di osservarla dall'esterno. Qualche volta gli errori sono stati battute di arresto o momenti di sconforto, che hanno inciso sul morale degli operatori e sul mordente dell'organizzazione. Più spesso sono arrivate le sorprese del cambiamento, le trasformazioni insperate, colte nella quotidianità, che hanno restituito lo slancio. La fatica nel reperire risorse ha segnato un cammino che per scelta è fatto di essenzialità, si rivolge a chi parte e riparte da zero nella città, svincolato da opportunità e servizi, da contatti e percorsi. Anche nel 2011, la caparbia gratuità ci ha fatto spesso navigare in mare aperto, a vista, senza vedere alcun orizzonte di sicurezza. La crisi economica che lentamente e pervasivamente ha inondato i più poveri si è fatta sentire e ha inciso anche per la nostra Casa con un aumento di richieste e una riduzione di finanziamenti. Mai però il dato economico ha preso il sopravvento generando approcci minimalisti, calcolatori e rassegnati ai problemi della società urbana, che abbiamo deciso di affrontare. Di questo tratto propositivo andiamo orgogliosi, pur avendo affrontato un anno nel quale non sono mancate rinunce e politiche di risparmio. Gli stessi operatori si sono più volte responsabilizzati per il contenimento dei costi e la valorizzazione delle risorse. Si butta lo sguardo al futuro, di nuovo, senza perdere l'entusiasmo che affonda le radici nel cuore pulsante di idee e progetti che hanno dato forza alla Casa della carità della prima ora.
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PARTE quarta conclusioni
Essere sul confine, capaci di ospitare senza condizioni troppo vincolanti Pur facendo i conti con l'aumento delle richieste e l'affacciarsi sulla scena sociale di nuove povertà urbane, che costringono a pronunciare tanti no a chi chiede nell'immediato un tetto sotto il quale dormire, si sceglie di coltivare quanto più è possibile lo stile dell'accoglienza, della risposta pronta che non propone innanzitutto test di idoneità. È lo sforzo di accompagnare tutti nella ricerca di una soluzione, anche quando la Casa della carità non ha un posto, ma può offrire un servizio, un punto di riferimento, l'ottenimento di un diritto, una protezione, un interlocutore al quale rivolgersi. È poi lo sforzo di sollecitare le istituzioni a esserci, a trovare il linguaggio giusto, a non sottovalutare, a non dimenticare.
Promuovere continuamente un laboratorio di idee nuove e comunicarle Siamo desiderosi di riflessione, sempre e ancora più tenacemente convinti che proprio dallo stare con i poveri vengano idee innovative a beneficio di tutta la comunità civile, anche di quella parte sociale che ritiene di non avere bisogno di loro. Noi avvertiamo la forza trasformatrice della cultura che nasce sul confine e che trova strade di comunicazione efficaci perché sceglie la profondità, la costanza, la dialettica, che scavano nel profondo e ricercano le buone ragioni di ogni azione.
Scoprire i linguaggi più attuali della politica e della convivenza pacifica La città inclusiva si costruisce ogni giorno con scelte e stile, coraggio di verificarsi e capacità di non farsi catturare da slogan, dal già detto, da ciò che pensiamo la massa voglia sentirsi dire. Per scoprire che non è vero che l'uomo di oggi preferisce i linguaggi impressionistici, gli stili gridati del confronto, la cattiva notizia. Siamo invece tutti alla ricerca di parole scaturite dall'esperienza che siano in grado di fondare una speranza, una promessa di futuro, una possibilità di vedere continuamente il senso più profondo delle azioni quotidiane. La pace e la convivenza sono tasselli irrinunciabili della città che pensiamo per noi e per tutti. La politica va riscoperta come servizio, come compito solidale di cittadini sensibili e capaci di sognare in grande.
Credere in una seria e competente impresa sociale Se ospitalità gratuita è un’affermazione difficile da pronunciare in questo tempo storico, se il fare accademia è compito che non vogliamo però relegare agli ambienti dell'élite, ma restituire alla gente che abita sul confine, se vogliamo investire nelle responsabilità sociali e politiche per non rassegnarci a ciò che non va, diventa cruciale credere in un modello organizzativo di qualità, in un'impresa che non abbia nulla da invidiare alle altre, pur occupandosi di sociale, di vite spezzate, di condizioni “al limite”. Rigore metodologico, competenze continuamente verificate, serietà professionale, flessibilità e precisione nei compiti di lavoro sono ingredienti irrinunciabili di un'impresa sociale che vuole stare nel dialogo con le istituzioni, nel presente, capace di creatività e di sostenibilità.
Casa della carità
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PARTE quarta LE conclusioni
PARTE quinta Gli allegati Nota metodologica Tabella di corrispondenza con le Linee Guida della Agenzia per le Onlus
In ufficio maggio 2011
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Casa della caritĂ
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PARTE quinta GLI allegati
Nota metodologica
PARTE quinta GLI allegati
tabella di corrispondenza con le linee guida della agenzia per le onlus
Questo Bilancio sociale della fondazione Casa della carità è stato redatto prendendo come riferimento le Linee Guida per la Redazione del Bilancio Sociale delle Organizzazioni Non Profit, emesse dall’Agenzia per le ONLUS1 e compiendo un importante passo di avvicinamento verso i relativi requisiti. La rendicontazione fa riferimento al 2011 ed è stata effettuata coinvolgendo tutti i responsabili sia delle aree interne alla Casa della carità sia delle realtà che fanno parte del sistema composto dagli enti direttamente costituiti dalla Casa della carità e da quelli che hanno rapporti di collaborazione molto stretti e continuativi con essa. Questa modalità di lavoro ha comportato una stesura mediante diverse fasi di elaborazione. Innanzitutto, il materiale è stato raccolto grazie ad apposite schede dai responsabili. Successivamente è stata stilata una prima stesura, a cui è seguita la revisione e l’approvazione da parte dell’équipe di direzione. L’analisi del triennio 2009-2011 presente nell’attuale bilancio sociale è stata possibile anche grazie al ruolo attribuito agli stakeholder, che sin dalla prima annualità sono stati coinvolti.
Questa tabella raccorda i requisiti del modello di Bilancio sociale emesso dall’Agenzia per le ONLUS con i contenuti di questo Bilancio sociale, per facilitarne l’analisi. Scheda/paragrafo del modello
Capitolo/paragrafo di questo Bilancio sociale
scheda n. 1 “introduzione e nota metodologica” lettera agli stakeholder nota metodologica
introduzione - lettera agli stakeholder allegati – nota metodologica
scheda n. 2 “identità dell’organizzazione ” generalità missione, valori e strategie
profilo - assetto istituzionale profilo - stare nel mezzo per affrontare le emergenze urbane: mission e vision della Casa della carità
scheda n. 3 “mappa e coinvolgimento degli stakeholder nella gestione”
profilo - i nostri stakeholder
scheda n. 4 “assetto istituzionale”
profilo - assetto istituzionale
scheda n. 8 “struttura organizzativa”
profilo - la struttura organizzativa
scheda n. 10 “personale retribuito”
profilo - le risorse umane e i volontari approfondimenti - il personale retribuito
scheda n. 12 “volontari”
profilo - le risorse umane e i volontari approfondimenti - i volontari
scheda n. 13 “ricorso a contratti di outsourcing”
approfondimenti - le attività in outsourcing
scheda n. 15 “gestione patrimoniale”
approfondimenti - lo stato patrimoniale
scheda n. 18 “attività ospedaliera, sanitaria e socio-sanitaria”
adattamento in: attività di Cura - ambulatori, So-stare, progetti salute
scheda n. 20 “attività di assistenza agli anziani”
attività - contributo all’inclusione sociale - anziani
scheda n. 23 “progetti con il carcere”
attività - contributo all’inclusione sociale - progetti con il carcere
scheda n. 25 “attività scolastica”
adattamento in: attività - contributo all’inclusione sociale - corsi di italiano attività - dimensione culturale e formativa
scheda n. 26 “attività a sostegno del progetto famiglia”
adattamento in : attività - presenza nel territorio attività - contributo all’inclusione sociale attività - percorsi verso l’autonomia - autonomia abitativa
scheda n. 27 “attività di integrazione lavorativa”
attività - percorsi verso l’autonomia - lavoro
scheda n. 32 “biblioteche”
attività - dimensione culturale e formativa - Biblioteca del Confine
scheda n. 38 “dimensione economica”
profilo - sintesi economica approfondimenti - sintesi del bilancio
scheda n. 39 “dimensione ambientale”
approfondimenti - la dimensione ambientale
scheda n. 40 “obiettivi di miglioramento e questionario di valutazione” obiettivi di miglioramento questionario di valutazione
conclusioni allegati - questionario di valutazione
Per richiedere ulteriori informazioni è possibile rivolgersi a: Bianca Maria Rizzo bianca.rizzo@casadellacarita.org Cecilia Trotto cecilia.trotto@casadellacarita.org
A seguito dell'entrata in vigore del decreto legge n.16 del 2 marzo 2012 (art.8 comma 23), convertito
1
con modificazioni dalla legge n.44 del 26 aprile 2012, l'Agenzia per il terzo settore (ex Agenzia per le onlus) è stata soppressa e le sue funzioni trasferite al Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali.
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Per sostenere Casa della carità puoi versare il tuo contributo a: Fondazione Casa della carità “A. Abriani” ONLUS conto corrente bancario IBAN IT 08 O 03359 01600 100000067281 conto corrente postale 36704385
www.casadellacarita.org
La finale del Torneo delle associazioni, dei centri sociali e delle comunità straniere vinto dalla squadra della Casa luglio 2011
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Progetto grafico: Alessandro Ascrizzi Fotografie: Fabiola D'Alessandro, Niccolò Sartori, Simona Boccedi e Gabriele Zucca, Archivio Conservatorio Giuseppe Verdi, Archivio fondazione Casa della carità.
Casa della carità “Angelo Abriani”
bilancio sociale
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