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Il Centro Ricerca e Innovazione
La Fondazione Edmund Mach, quale ente di ricerca regionale, realizza e promuove la propria attività di ricerca principalmente attraverso il Centro Ricerca e Innovazione (CRI) che attualmente vanta una chiara fama scientifica a livello nazionale e internazionale nei settori agro-alimentare e ambientale come peraltro confermato dai recenti risultati ottenuti dalla valutazione della produttività scientifica ad opera dell’Agenzia Nazionale di Valutazione della Ricerca (VQR).
I tre macro-settori tematici su cui si polarizza l’attività del CRI – agricoltura, alimentazione e ambiente- risultano particolarmente strategici in un momento in cui i grandi cambiamenti socio-economici e ambientali in atto pongono delle sfide crescenti a territori di piccole dimensioni, come quello del Trentino, che necessitano di caratterizzare in maniera unica e promuovere nuove identità indispensabili per sostenere, in maniera durevole, la propria bioeconomia. Risulta pertanto essenziale identificare e promuovere modelli di sviluppo socio-economici anticipatori e resilienti che valorizzino maggiormente le produzioni locali, la qualità della vita e del territorio alpino nel suo complesso. Una interazione virtuosa tra continua generazione di nuova conoscenza, ottenibile solo attraverso la ricerca scientifica, innovazione e trasferimento della conoscenza sul territorio nonché gestione delle risorse che possa rappresentarsi in una forma di “circolarità”, contemperando la sostenibilità dei sistemi produttivi e soprattutto la tutela della salute e del benessere umano e animale sino alla conservazione dei paesaggi tradizionali. Il CRI viene considerato in questa prospettiva il primo “OneHealth Centre” italiano, promuovendo attività di ricerca a carattere interdisciplinare, accomunate dal motto “#trentinoterradellasalute “.
Una sfida con grandi prospettive che deve però confrontarsi con l’attuale situazione economica, che ha visto una riduzione delle risorse dedicate alla ricerca. Una maggiore competizione nell’ottenimento dei fondi richiede allora una aumentata attenzione non solo alle tematiche di ricerca di frontiera ma anche alle esigenze che emergono dalla cittadinanza e dai settori produttivi ed un parziale cambio di paradigma anche nell’approccio adottato dal personale di ricerca del CRI. Richiede inoltre la capacità di fare sistema con gli altri attori del territorio da cui l’attivazione di numerosi progetti che vanno dalla costituzione di nuove sinergie nel settore dell’alta formazione e ricerca con gli attori dello STAR (Sistema Trentino dell’Alta formazione e Ricerca), come nel caso del Centro Agricoltura, Alimenti ed Ambiente con l’Università di Trento (C3A), o di EPILAB con la Fondazione Bruno Kessler a quella internazionale, con la costituzione di nuovi network di eccellenza sul territorio della Euroregione Alpina (Euregio ed Eusalp) sino alle partenrship in progetti a carattere globale.
Il Report mette in evidenza i risultati più importanti ottenuti nel biennio 20172018 concentrandosi su un numero limitato di articoli di approfondimento su tematiche di interesse generale ed alcune interessanti novità (le sezioni “In evidenza”), lasciando poi al lettore più interessato la possibilità di poter approfondire attraverso il nostro sito web maggiori contenuti e dettagli. Il mio auspicio è che oltre ai risultati scientifici raggiunti, questo rapporto riesca nella sfida di comunicare al lettore anche la passione e l’entusiasmo che la comunità del CRI esprime quotidianamente nei propri laboratori e campi sperimentali e che rappresenta la vera ricchezza di questa struttura, unica a livello nazionale.