indispensabile la legge Avvenire 10/11/2012
dere alle terapie per le cure palliative
gli anziani la Giornata monterrà il 13 ottobre «Vivere fino a popolazione anziana » che causano la morte nella terenza e disfunzioni cardiovascocolpite non ci sono cure adeguae palliative chiede allora direttao il mondo le condizioni di actto per i più vulnerabili, e che i ta formazione in questo campo. programma anche in alcune omuoverle è la Fondazione AnTorino il Congresso della Soessioni anche a Novara, Casale , città legata alle vicende dell’apalliative garantiscono una buodella vita di persone colpite da gressuale, che si conclude domamunicazione (tra medico e mahe il rapporto tra i grandi mezzi fine vita. (F.Loz.)
ena libertà e consapevolezza, nonché ttoscritte con firma autografa. Eventuali chiarazioni di intenti o orientamenti espressi l soggetto al di fuori delle forme e dei modi evisti dalla presente legge non hanno valore non possono essere utilizzati ai fini della ostruzione della volontà del soggetto» rticolo 4, comma 2 del disegno di legge).
U
n altro aspetto su cui la legge vorrebbe fare chiarezza è la natura di alimentazione e idratazione assistite. Per la Cassazione on v’è dubbio che l’idratazione e limentazione artificiali con sondino sogastrico costituiscono un trattamento nitario», che nel caso concreto non è stato nfigurato dalla Corte come accanimento apeutico ma che può essere interrotto in esenza dell’irreversibilità della condizione di to vegetativo e della ricostruzione della lontà del soggetto. L’attuale proposta di gge cerca di fare chiarezza anche su questo nto, cercando di andare al di là delle finizioni e fissando un criterio unitario in ti i casi di idratazione e alimentazione: elle diverse forme in cui la scienza e la nica possono fornirle al paziente, devono sere mantenute fino al termine della vita, a cezione del caso in cui le medesime risultino n più efficaci nel fornire al paziente in fase minale i fattori nutrizionali necessari alle nzioni fisiologiche essenziali del corpo. Esse n possono formare oggetto di dichiarazione ticipata di trattamento». n altro buon motivo per approvare questa gge sul fine vita, senza indugiare oltre. Ilaria Nava
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«Pazienti vegetativi, ascoltare le famiglie»
C
ome incide la presenza di una persona in stato vegetativo nel contesto familiare? Che problematiche innesca? Quali sono i costi sociali indiretti di queste persone? Sono alcune domande alla base della ricerca «Stati vegetativi permanenti. Strategie per il sostegno psicologico delle famiglie e il contenimento dei costi sociali e sanitari indiretti» avviata nel 2009 e coordinata da Erminio Gius, ordinario di psicologia sociale all’Università di Padova con la collaborazione di ricercatori del Censis e del Centro di ricerca Varotto-Berto dell’Oic di Padova. L’indagine, finanziata da Regione Veneto-assessorato alla Sanità, Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo e Veneto Banca Holding, sarà pubblicata nel gennaio 2013 per la collana Collana «Studi e ricerche di bioetica e scienze umane» di Franco Angeli, ma una prima indicazione di obiettivi è stata data il 4 ottobre all’Oic di Padova.
«L’
indagine – precisa Gius – è stata condotta su famiglie di casi di stato vegetativo afferenti a tre Aziende Ulss, il cui territorio presenta caratteristiche e livelli di sviluppo socio-economico tra loro differenti: Ulss n. 19 (Adria), Ulss n. 8 (Asolo), Ulss n. 16 (Padova)». I risultati aiuteranno a «progettare, realizzare e valutare un programma di intervento, per il sostegno psicologico e sociale dei familiari; redigere linee guida per il sostegno psico-sociale delle famiglie e il contenimento dei costi indiretti, contribuendo alla definizione di modalità e criteri trasferibili anche ad altri contesti e applicabili in tutte le realtà del Sistema sanitario regionale». Il focus ha analizzato il «paradosso emotivo» dei familiari con un congiunto in questo stato, che si trovano a vivere in una «condizione sospesa» di durata imprevedibile, in cui convivono con la presenza/assenza del congiunto, la speranza del risveglio e l’impossibilità di una normale elaborazione del lutto. Il carico emozionale e l’impegno di assistenza spesso conduce a vari disturbi organici e psicologici. Senza contare «l’incertezza bioetica» degli interrogativi sollevati da queste situazioni. È una ricerca innovativa e originale sia per la complessità del disegno sperimentale sia per l’assenza in ambito regionale e nazionale di studi sufficientemente documentati sui familiari dei soggetti in stato vegetativo e sull’impatto economico dei costi indiretti che riguardano i familiari. E per questo traccia una strada. Sara Melchiori © RIPRODUZIONE RISERVATA
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ole il «reality della morte» Copyright © Avvenire
October 11, 2012 8:46 am / Powered by TECNAVIA / HIT-