Corriere del Secolo 2013

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IL CORRIERE DEL SECOLOF ONDAZI ONE OPE RA I MMACOLATA CONCEZ IONE - ONLU S

Club over 100 “Ricomincio da zero”

Il taglio del “dolce dei centenari” nell’edizione 2012


“PERCHE’” il CERCHIO della VITA dal film “IL RE LEONE” “IL RE LEONE” Film di animazione di Roger Allers e Rob Minkoff, USA 1994, prod.Walt Disney. Il famoso e fortunato 32^ lungometraggio della Walt Disney è un film che si presta in modo efficace per il confronto e la riflessione su alcuni argomenti e valori all’interno della comunità. Il segreto del fascino de “Il Re Leone” è che il film non rimane solo una storia di successione tra generazioni di leoni, ma parla del mondo di cui facciamo parte, della vita di ciascuno di noi, del nostro ruolo e delle responsabilità che dovremmo assumerci da protagonisti all’interno del Cerchio della Vita. Una prima riflessione: la crisi d’identità del protagonista, è un tema che riguarda da vicino gli adolescenti, i ragazzi, i giovani, ma non solo: oggi anche la persona anziana può entrare in crisi per la perdita del ruolo “attivo” nella società. Dalla nascita del nuovo cucciolo, al suo apprendistato, veniamo a scoprire che il piccolo Simba è chiamato a grandi cose, destinato ad ereditare il regno del padre e a governarlo con saggezza e magnanimità lungo la linea tracciata dai suoi antenati. Questo progetto si avvererà attraverso una strada lunga, dura, imprevedibile e faticosa. Il padre muore improvvisamente, Simba vive una profonda crisi di identità: l’angoscia per la morte del padre lo ha prostrato al punto che egli decide di “uccidere” il leone che è in lui. Decide di rimuovere il passato, con conseguente eliminazione di ogni traccia della sua “felinità”. Simba cambia, cresce nel fisico e diventa un leone adulto, ma solo fisicamente perché “dentro” il leone è morto, ha perso la sua storia e le sue origini. Simba verrà risvegliato dall’arrivo di Nala, bella leonessa da lui amata e destinatagli come moglie. Quando i due si incontrano Nala non lo riconosce: “non sei il Simba che conoscevo” gli dice. Invece Nala è rimasta quello che era, una leonessa forte e fiera e basta un rapidissimo sguardo dei suoi bellissimi occhi che Simba la riconosca e che riceva un colpo, uno schiaffo duro e bruciante: il passato ritorna ad essere presente con tutto il suo peso. L’incontro con l’altro, quando è autentico, permette di riconquistare la propria identità, mette in moto un meccanismo di conoscenza del sé più profondo. Allora Nala lo riconosce ed esclama: “Sei vivo, sei Re!” e questo nuovo “battesimo” è di fatto un richiamo, un appello a tornare nella sua terra per aiutare gli altri suoi simili. C’è allora bisogno di un altro incontro, decisivo, con l’anziano Rafiki, il mandrillo sacerdote del regno della savana. E’ denso di significato il dialogo che si svolge tra i due che, appena si incontrano, si interrogano: chi sei? Chi sei tu? Simba non sa più chi è, ma per sua fortuna Rafiki, che lo ha visto nascere, lo sa bene: “Tu sei il figlio di Mufasa”. La nostra verità risiede nelle nostre radici, nella nostra storia. Con questi occhi nuovi Simba riesce a vedere il padre: Mufasa gli appare nello specchio d’acqua in cui si riflette la sua immagine e poi nelle stelle del cielo. E’ il momento più intenso ed emozionante del film. Simba capisce che nessuno muore mai, finché c’è qualcuno che lo ama. “Sei molto di più di quello che sei diventato…devi prendere il tuo posto nel cerchio della vita...ricorda chi sei!”. Il finale del film è scontato: Simba ritorna nella sua terra e farà giustizia ridiventando quello che era sempre stato, il Re Leone. Quale è il nostro ruolo nel cerchio della vita? Alla luce del film, la risposta sembra risiedere nella capacità di fedeltà a se stessi, il che vuol dire anche capacità di fedeltà alle relazioni, quelle “verticali”, cioè relative alle generazioni passate e future (Mufasa-Simba), e quelle “orizzontali”, le relazioni con i propri contemporanei (Simba-Nala, Simba e il resto della tribù dei leoni). Questa fedeltà alla propria identità sfocia quindi nella responsabilità: siamo tutti responsabili, cioè “abili a rispondere”. La dignità umana si afferma nella nostra capacità di farci carico degli altri, di rispondere. Ecco il cerchio della vita, il continuum di storia tra anziani e giovani, nonni e nipoti, adulti e adolescenti, centenari e bambini.


Il “CLUB OVER 100 – Ricomincio da zero” è riservato agli ospiti che vivono nelle residenze dell’Opera Immacolata Concezione e che hanno 100 o più anni. E’ un club unico, nel quale i soci godono di privilegi assicurati da altre persone, che operano unite in un’ottica di relazionalità, rendendo reale, concreto il concetto di solidarietà tra le generazioni (il cerchio!) Come ogni buon club che si rispetti ha un logo e una casella di posta elettronica (ricominciodazero@oiconlus.it), agli iscritti vengono assicurate una tessera gratuita valida 10 anni, una “divisa” ufficiale e una spilla d’argento, per sottolineare il valore del traguardo raggiunto. Valorizzare i centenari non è un problema, ma una risorsa: l’età non è un ostacolo ma un punto di forza, soprattutto se associata ad un buono stato di salute. I soci partecipano regolarmente alle attività svolte nelle residenze (feste, laboratori) e ad altri eventi promossi dalla Fondazione. Dalla prima festa ufficiale del Club, svoltasi il 15 maggio 2008 presso la residenza PIO XII al Civitas Vitae di Padova con la partecipazione di 16 centenari provenienti dalle residenze, siamo arrivati alla sesta edizione, attesa da tutti. Ad oggi il Club conta 52 soci attivi, con una età media di 101,40 anni e un computo totale di 5273 anni di storia: la vita di ognuno, così importante, così unica, così preziosa. Quest’anno la festa ha per tema “Il Cerchio della Vita”: vogliamo valorizzazione la longevità dei nostri centenari e degli Ospiti delle Residenze, coinvolgendo tutte le persone, dai bambini, al Personale, ai volontari ed amici, ai famigliari, riscoprendoci all’interno di un percorso (il cerchio appunto) che è un continuum nell’esperienza che si tramanda e si arricchisce, patrimonio comune che ci aiuta a proiettarci verso il domani con rinnovato impegno. Le biografie dei nuovi centenari, impresse nelle prossime pagine, ci aiutano a comprendere la ricchezza di esperienza e di vita dei singoli, con la certezza che sono valori e storie significative per tutta la comunità.

Per maggiori informazioni www.oiconlus.it .


CLUB OVER 100 - RICOMINCIO DA ZERO - tesserati attivi 2013 In azzurro i “nuovi tesserati” 2013 sede

Mossano Asiago Nazareth Thiene PioXII Thiene S.Chiara S.Chiara Nazareth Nazareth Mossano Asiago PioXII Mossano S.Chiara Thiene Nazareth Thiene Thiene Nazareth Nazareth S.Chiara S.Chiara S.Chiara Thiene Asiago Thiene Mossano Mossano Mossano S.Chiara Oderzo S.Chiara Thiene S.Chiara Mossano S.Chiara Nazareth Carmignano S.Chiara

cognome

VENZO GIOS GALIOTTO DAL SANTO CORAZZA DALLA RIVA CASSANDRO PACCHIEGA NOLDIN BORDIN RADIN ZANETTI MICHELUZZI BARISON SACCARDI SORGATO MICHELON GALVAN BALLARDIN MINARDI LASTRUCCI ISAIA TASCA FARINA NOVELLO GENOVESE CASA GEMO BIGLIERI PONTE RESCHIGGIAN MONTANARI LUGHI RISATO DUSO CIATO ZONTA MASIERO CALCINAI VETTORE PASTI

nome

MARGHERITA GIOVANNA EMMA ELISABETTA ELEONORA CECILIA ISABELLA MARIA ANNA SERINA ELEONORA REGINA LUCILLA AIDA CAROLINA INES RITA PALMIRA GIUSEPPINA MARCELLA MARIA GIUSEPPE FERNANDA OLGA ELISA ANGELICA ERMINIA VIRGINIA MARIA ESTER COSTANTINO MARIA GIUSEPPINA GISELDA MARIA BRUNO MARIA GIUSEPPA ROMANA FLORA

nascita

21/02/1903 17/10/1907 04/05/1908 28/04/1910 28/05/1910 27/06/1910 28/08/1910 02/09/1910 20/11/1910 13/02/1911 25/04/1911 04/05/1911 03/07/1911 16/07/1911 27/08/1911 01/10/1911 13/10/1911 06/11/1911 06/12/1911 05/01/1912 21/02/1912 08/03/1912 16/03/1912 26/05/1912 27/05/1912 26/06/1912 28/06/1912 13/08/1912 02/09/1912 30/09/1912 13/12/1912 15/12/1912 21/12/1912 01/01/1913 03/01/1913 17/01/1913 17/02/1913 12/04/1913 16/04/1913 11/05/1913


sede

Vedelago Pio XII S.Chiara Thiene S.Chiara Vedelago Thiene S.Chiara S.Chiara Mossano PioXII Nazareth

cognome

CESCUTTI GARBIN BERTOLINI DE PERON SCALCHI RIZZARDI FRANZONI SAVIOLO LIPPOLIS DAL TOSO MICHELOTTO BERTIN

nome

IRENE ADALGISA TERESA MARIA ARMANDA ERMENEGILDA LUCIA LINDA MARIA LUCIA RINO MARIA GIUSEPPINA

nascita

10/06/1913 25/06/1913 02/07/1913 25/07/1913 12/08/1913 20/09/1913 07/10/1913 22/10/1913 29/10/1913 13/11/1913 14/11/1913 11/12/1913

Rita Levi-Montalcini scienziata, neurologa, senatrice a vita, Premio Nobel per la medicina nel 1986, è morta lo scorso 30 dicembre all’età di 103 anni. Alla nipote dott.ssa Piera Levi Montalcini, il Club ha indirizzato una mail di cordoglio e di vicinanza, ricordando con affetto la figura della senatrice, fulgido esempio di longeva attiva. Alleghiamo il messaggio di risposta della nipote.


CLUB OVER 100 - RICOMINCIO DA ZERO

Margherita Venzo, decana del Club, la più anziana del Veneto Margherita Venzo ha compiuto 110 anni lo scorso 21 febbraio. E’ oggi la donna più anziana del Veneto – posizione che condivide, unico caso in Italia, con la coetanea Augusta De Bin, ospite a Villa Bianca di Tarzo (TV) e la nona cittadina d’Italia per anzianità. Nata a Rossano Veneto nel 1903, la signora Margherita è ospite della Fondazione Opera Immacolata Concezione (OIC) nella residenza di San Giovanni in Monte dal 1992. Alla sua festa di compleanno, che ha decretato l’ingresso nelle liste ufficiali dei supercentenari mondiali, con tanta emozione ma con tanta gioia è stata festeggiata dai famigliari, dagli ospiti, dagli amici, dai volontari e dai ragazzi della scuola secondaria di primo grado Fabiani di Barbarano Vicentino, che le avevano promesso un pomeriggio di festa ancora a Natale 2012! Margherita vive le sue giornate, attorniata dall’affetto e dall’amicizia degli altri ospiti e del personale, che hanno imparato a conoscerla, scoprendo il suo carattere indipendente e sincero, forte e determinato. Certo, gli anni incidono sulla sua lucidità e presenza, ma sentirla ancora oggi cantare, recitare le preghiere, chiedere di mangiare (non c’è che dire, una buona forchetta), dare una carezza, chiedere un bacio… non ha davvero prezzo!

Brevi cenni biografici - nuovi tesserati 2013 OLGA FARINA Nata il 26 maggio del 2012 è entrata nella residenza S.Chiara a Padova il 16 aprile 2013. Si è sposata a 25 anni. Ha avuto 3 figli: 1 femmina e due maschi. Ha 7 nipoti di cui due maschi e cinque femmine. Ha sei pronipoti, di cui solo un maschio. Molto dedita alla famiglia. Ha svolto una vita molto serena e con un amore grande per il marito e i propri figli. Era casalinga. Come carattere è sempre stata molto equilibrata , molto buona e generosa e molto dolce. Era un punto di riferimento per tutta la famiglia. Ottima la sua salute: fino ai 99 anni è sempre stata molto bene, senza nemmeno un raffreddore!

GISELDA DUSO Nasce l’ 1 gennaio del 1913 a Lugo di Vicenza. Da giovane amava portare al pascolo la sua adorata capretta. La mamma, purtroppo, è mancata quando Giselda era ancora piccola, la famiglia era numerosa e non sono certo mancati tanti sacrifici per tirare avanti. Il papà, in seguito, si è risposato ed ha avuto altri tre figli. Per Giselda, poi, è arrivato il matrimonio e tre figli, una femmina e due maschi. Suo marito, a causa della guerra, è stato prigioniero in Germania; durante tale assenza Giselda è stata costretta a carità per dar da mangiare ai figli. Per un periodo ha anche lavorato presso la cartiera Burgo di Lugo Vicentino. Giselda è sempre stata una signora molto dedita alla famiglia, alla cura dei figli e della casa. E’ entrata in struttura il 17.06.2011.


MARIA CIATO Nata il 3 gennaio 1913 a Casalserugo (Pd), vive nella residenza S.Chiara dall’8 novembre 2011 Ultima di tre figli è rimasta senza la mamma all’età di 4 anni. Zia Matilde e la nonna si presero cura di lei e dei suoi fratelli. Il papà gestiva una piccola impresa di falegnameria in paese. Maria ha frequentato le scuole elementari e successivamente, con l’aiuto di una cugina maestra, ha continuato gli studi e conseguito il diploma di maestra d’asilo. Non si è sposata e ha svolto più lavori: maestra d’asilo, “educatrice” nelle colonie estive e con un ragazzo diversamente abile presso una famiglia. Dopo la seconda guerra mondiale, a 34 anni, con la sorella si è trasferita in Svizzera a Berna dove ha lavorato, per circa 30 anni, come aiuto infermiera presso l’ospedale psichiatrico. All’età di 65 anni è ritornata a Padova dove, per alcuni anni, ha vissuto con la sorella nell’appartamento accanto a quello del nipote.Dal temperamento determinato, deciso e riservato, Maria ha cercato di vivere la vita con onestà, dignità e “sano” orgoglio. Mantiene alta la longevità familiare di cui è molto orgogliosa. BRUNO ZONTA Nasce a Vicenza il 17/01/1913 da Giuseppe e Caterina; vive in una famiglia numerosa tra fratelli e sorelle (il padre era in seconde nozze). Inizia presto a lavorare come muratore. Un giorno, in un cantiere in zona Monte Berico conosce l’amata Vittoria, che sposa il 21 aprile del 1940. Con lei è arrivato a festeggiare 72 anni di matrimonio! Dopo le nozze cambia lavoro ed entra come magazziniere nella Ditta Farmaceutica Zambon, dove si fermerà per i successivi 40 anni. Arruolato nell’esercito come fante nella caserma S.Bortolo, riesce ad evitare la partenza per il fronte. Ha due figli, Giuseppe e Virginio, 3 nipoti, 4 pronipoti ( e di tutti una sola femmina, l’ultima arrivata!). Il sigBruno non ha mai conseguito la patente di guida e calcola di aver corso nella sua vita oltre 500.000 km. in bici: solo 10.00 all’anno per andare e tornare dal lavoro! Sarebbe pronto per il Giro d’Italia! Le sue passioni: il gioco delle “Bocce alla Veneta o alla Bassanese” per cui ha disputato parecchie gare anche a livello provinciale (ancora oggi custodisce gelosamente le sue due bocce marroni!); il ballo liscio, rigorosamente con la moglie, la pesca con gli amici, il gioco delle carte “foraccio”, le partite a calcio aziendali scapoli-ammogliati. Dopo un piccolo infarto nel 2007, decide con la moglie di entrare nella residenza di Mossano (VI), in cui tutt’ora vive nella villa per autosufficienti! MARIA MASIERO Nata il 17 febbraio 1913 a Padova in zona Voltabrusegana, vive nella Residenza S.Chiara dal 6 febbraio 2012. Prima di dodici fratelli, ha frequentato la scuola fino alla quinta elementare e poi ha iniziato subito il lavoro in campagna perché c’era bisogno di grande aiuto in famiglia. Ha dedicato tutta la sua vita al lavoro nei campi, conducendo una vita semplice dedita alla famiglia. Si è sposata a ventitre anni e ha avuto tre figli. Nonna di sei nipoti e bisnonna di dieci pronipoti. E’ una signora dal carattere forte e stimata per la sua generosità, donna di grande fede e brava a far di tutto: dalla buona cucina, al cucito, all’impagliare le sedie. Una instancabile lavoratrice. Maria ci regala questo valido suggerimento: “nella vita servono: l’educazione, le regole, lo spirito di sacrificio e stare in buona compagnia perché con l’allegria si campa di più”.

GIUSEPPA CALCINAI Nata il 12 aprile 1913 a valle Ombrosa in provincia di Firenze, la signora Giuseppa ama lavorare a maglia e a uncinetto: unici ed originali i suoi lavori, fatti con passione ed amore. Grande cuoca, ama cucinare piatti deliziosi e il suo piatto preferito sono le classiche lasagne al forno. Giuseppina è una signora molto dolce, estremamente sensibile; ama la musica, i film romantici e strappalacrime. Ancora oggi tutti i giorni è assidua frequentatrice della S.Messa. ROMANA VETTORE Nata il 16 Aprile del 1913 a Battaglia Terme, ha vissuto per molti anni a Fontaniva. Proveniente da una grande famiglia di origini contadine, ha sempre aiutato la mamma e le cognate nei lavori di casa e nei campi.


Nel 1937 si è sposata con Romeo con cui ha creato una bella famiglia composta da 3 figli, 8 nipoti e anche un pronipote. Con i nipoti ha sempre fatto delle belle gite e lunghe passeggiate nei campi per raccogliere i “pisacani”. A merenda preparava sempre un sano uovo sbattuto e per cena deliziava tutti con un po’ di riso all’olio, bistecca impanata e patatine fritte… una vera leccornia. Nel 1994 entra presso il Centro Residenziale “G.Botton” di Carmignano di Brenta, dove con il tempo si è ben ambientata partecipando ogni sera alla Santa Messa e alla ginnastica, con qualche bella passeggiata in giardino.

FLORA PASTI Nata l’11 maggio 1913 è entrata nella Residenza S.Chiara il 12 aprile 2012. La signora Flora era casalinga e si è occupata sempre molto della propria casa ma soprattutto della propria famiglia e dei propri figli: un maschio ed una femmina. E’ sempre stata una donna sana e soprattutto una donna sempre molto attiva, come le mamme di un tempo (ma anche tante di oggi) spesso ci testimoniano con la loro vita quotidiana.

IRENE CESCUTTI Nata il 10 giugno 1913 in un paese dell’Istria vicino a Rovigno, Irene è la maggiore di tre sorelle. Va a scuola fino alla quarta elementare e poi lavora nella sartoria di famiglia gestita dal padre. Negli anni della Seconda Guerra Mondiale perde i genitori e una sorella nei massacri delle Foibe. Nel 1947, sposata per procura, raggiunge il marito in Argentina a Buenos Aires. Anche il marito è proprietario di una rinomata sartoria che veste l’alta società della capitale Argentina. Di carattere forte e determinato, Irene gestisce le finanze dell’azienda familiare. Rimasta vedova nel 1985 vende le proprietà per raggiungere la sorella Amalia in Italia, rimasta anche lei vedova. Vivono nella casa di Amalia e nel 2006, a distanza di breve tempo l’una dall’altra, entrano nella Residenza “Mons.L.Crico” di Vedelago dove sono per tutti un esempio di amore e legame fraterno. Irene, segnata profondamente dalle vicende storiche che l’hanno accompagnata per tutta la sua vita dall’Istria, all’Italia fino all’Argentina (Guerra delle Falkland, 1982) e che le hanno portato via gran parte della sua famiglia, non accetterà mai le atrocità subite tanto da non tornare mai più a visitare i luoghi natali. All’età di 80 anni decide di affrontare un lungo viaggio: torna un mese in Argentina per rivedere vecchi amici e salutare il Paese che l’ha accolta tanti anni.

ADALGISA GARBIN Nata a Padova il 25 giugno 1913, da piccola ha vissuto con i genitori in Libia; ritornata in Italia ha lavorato nel primo maglificio del Veneto. Si è sposata ed ha avuto tre figli: Osvalda, Nerina e Ivano. Durante la guerra, ha lavorato sempre con dedizione ed impegno per la sua famiglia: legatissima ai suoi figli ai quali ha cercato di non far mancare mai nulla a costo di grandi sacrifici. Nella residenza Pio XII presso il Civitas Vitae a Padova, in cui è entrata nel 2005, ha incontrato una collega di lavoro che, quando ci dice “il destino”, ha anche lei 100 anni: la sig.ra Maria Michelotto.

TERESA BERTOLINI Nata a Padova il 2 luglio del 1913, entra nella Residenza S.Chiara a Padova il 4 aprile del 2008. Ricorda che in famiglia erano tre sorelle femmine, tutte arrivate alla soglia dei cento anni. Si è sposata con Bruno ed hanno avuto un figlio di nome Roberto. La sua professione è stata quella di parrucchiera in centro a Padova fino al matrimonio. Poi è diventata una casalinga ed ha accudito i nipoti avendo vissuto con il figlio e la nuora. Era molto gioiosa ed era molto curata ed elegante. I nipoti la ricordano come una nonna affettuosa,allegra e disponibile. La mia prima nipote Tiziana si ricorda che nonna Teresa gli diceva: “sarai il bastone della mia vecchiaia”. E’ anche bisnonna di 3 bis-nipoti. Ha sempre detto ”diventerò trisavola” e sta aspettando che Alessandro o Rossella la accontentino!


MARIANGELA DE PERON Nasce il 25 luglio 1913 a Villaverla (VI) in una famiglia di 7 fratelli. All’età di 17 anni si trasferisce per lavoro a Somma Lombardo; ritornerà, poi, a Villaverla in seguito alla malattia della mamma. Trova lavoro presso una fornace dove resterà fino alla pensione. Ha sempre avuto grande passione per il lavoro a maglia. Mariangela non si è sposata e non ha avuto figli. E’ l’unica rimasta della famiglia, ma grazie ai buoni rapporti instaurati negli anni con i vicini di casa, può contare sul loro sostegno e la loro presenza costante.Entra all’OIC di Thiene il 16 giugno 2004. ARMANDA SCALCHI Nata il 12 agosto 1913 a Trieste. Ha incominciato a lavorare molto presto per aiutare la famiglia; ha infatti frequentato solo fino al termine delle scuole elementari, anche se, in realtà, avrebbe voluto continuare di più gli studi. Si è molto dedicata agli altri, fra i quali i propri familiari: innanzitutto il proprio fratello e successivamente il padre che era in sedia rotelle, cieco a causa di una malattia. Armanda ha due figli: un maschio ed una femmina. Appassionata di nuoto. Era addetta allo stiro e lavori domestici. Sapeva fare a maglia e uncinetto. Oggi è una Ospite che preferisce stare tranquilla anche se, talvolta, non rifiuta la possibilità di stare anche in compagnia. Importante evidenziare che, fino a 97 anni era autonoma e addirittura fino a 94 anni camminava, si gestiva in buona parte delle proprie azioni di vita quotidiana. Viveva da sola in appartamento al 1° piano, senza ascensore. Ha sempre goduto di buona salute avendo un fisico molto forte. Si è sposata nel 1951. Il suo gioco preferito: da bambina giocava soprattutto a “scalone”. ERMENEGILDA RIZZARDI (Tratto da uno scritto della figlia) Nata il 20 novembre 1913, a sette anni lasciò Tombolo, suo paese natale e raggiunse Pistoia dove venne allevata dagli zii. Studiò dalle Suore Mantellate conseguendo il diploma magistrale e quello di pianoforte. A 23 anni si sposò e poco dopo il marito venne fatto prigioniero di guerra in Francia. Di lui non si sono avute notizie per sette anni. All’apparenza una fragile e delicata creatura, in sostanza Ermenegilda ha dimostrato di essere una donna di grande forza morale sostenuta da una fede incrollabile, praticata con la partecipazione giornaliera alla Santa Messa. Per anni fu maestra elementare a Cavasagra di Vedelago insieme al marito. Erano anni in cui il dottore, il prete, il maestro rappresentavano un solido punto di riferimento in un piccolo e povero paese di campagna. Nella casa di Ermenegilda confluivano vari tipi di persone a seconda delle necessità: bambini, compagni di scuola del figlio, tutti coi geloni sulle mani e sulle gambe, perché allora si portavano i pantaloni corti anche d’inverno, e lei li disinfettava e li medicava. Quante volte povere donne analfabete con i figli in America o in Australia portavano le lettere ricevute dai loro cari per farsele leggere ed Ermenegilda riferiva loro che tutto andava bene anche se le notizie non erano sempre confortanti. “Pietose bugie!” per persone già tanto provate! Mentre a casa Ermenegilda si incontrava con le donne dell’Azione Cattolica, i ragazzi preparavano con il traforo le casette per il presepe e nelle sere più fredde d’inverno qui potevano contare in una stanza riscaldata. Erano anni difficili e ai bambini spesso era negato il gioco perché dovevano aiutare i grandi nei lavori di casa e anche la scuola era vissuta con molta austerità e sobrietà. Molti sono stati i suoi scolari, lei li ricordava tutti anche quelli più grandi che, durante la guerra, a Casacorba, sentendo i bombardamenti scappavano dalle finestre della scuola. A lei toccava il compito di riunirli e rassicurarli. Dunque una vita lunga e difficile, vissuta sempre con fede anche quando non si trova risposta al dolore. Perché in genere chi vive a lungo lascia per strada molti dei suoi cari e il dolore si fa più lancinante se tra questi c’è la perdita di un figlio. Questo è successo anche alla mia mamma. E così, forse per renderle la vecchiaia meno difficile, un angelo le ha portato via la memoria lasciando a me una fragile, dolce, assente vecchietta da amare con tutte le mie forze LUCIA FRANZONI Nata a Villata di Gazzo (VI) il 7 ottobre 1913. Si sposa a 25 anni nel 1938 e si trasferisce a Villaverla (VI), dove gestisce una trattoria/osteria per moltissimi anni. Diventa mamma di 6 figli, di cui una solo bambina. Nel 2002 si trasferisce presso la residenza OIC di Thiene, dove risiede tuttora.


LINDA SAVIOLO Nata il 22 ottobre 1913 nel comune di Albignasego (PD). Nella sua vita ha svolto la mansione di casalinga per la sua famiglia, specialmente per i suoi due figli. Entra nella Residenza S.Chiara a Padova il 20 aprile 2009. MARIA LUCIA LIPPOLIS E’ nata il 29 ottobre 1913 e vive da 25 anni all’OIC (di cui 4 anni al S.Chiara a Padova). 100 anni non sono uno scherzo e nonna Lucia lo sa! Passata indenne attraverso due guerre, prima di 13 figli, con un papà-padrone come erano quelli di una volta, si trova a gestire da sola una grande famiglia e soprattutto dei fratelli più piccoli a cui fa inevitabilmente da mamma! Nel ’38 sposa Mario, primo e unico amore della sua vita e lo segue a Ponza e Ventotene dove egli svolge mansioni di guardia di Polizia al Confino Politico. Poi arriva la figlia tanto attesa, unica ed adorata. Sarà una mamma perfetta, una donna timorata e generosa, una mamma affettuosissima e alla soglia dei 100 anni una bisnonna meravigliosa e felice di poter stringere un frugoletto rosa tra le braccia! I suoi 25 anni all’OIC sono stati sereni! Oggi non riesce più a rendersi conto di quello che la vita le riserva giorno dopo giorno, ma può dirsi orgogliosa di essere stata una roccia ed un solido punto di riferimento per tutta la sua grande famiglia! RINO DAL TOSO Nasce il 13/11/1913 a Villaga (VI) da papà Sante e mamma Rosina e condivide la famiglia con altri 8 tra fratelli e sorelle. Frequenta la scuola fino alla quarta elementare ed inizia a lavorare subito dopo. Cavaliere per meriti di guerra e medaglia d’onore come ex-internato, la seconda guerra mondiale lo segna profondamente: alpino nella Brigata Julia, è impegnato nel conflitto nei Balcani; fatto prigioniero nel Montenegro, viene deportato in Germania dove rimane in campo di concentramento per due anni. La guerra gli ruba cinque anni di vita: nel 1939 è a casa per la nascita del figlio Sergio, che rivedrà solo 6 anni dopo nel 1945, al termine del conflitto e dopo la sua liberazione. Riprende ad aiutare il padre nella distilleria di casa; nel 1963, con il figlio Sergio apre il nuovo stabilimento a Ponte di Barbarano. Grande lavoratore, instancabile nelle relazioni con le persone e la clientela, associa la passione nel produrre grappa alla vendita e al commercio di barbatelle per il Vivaio di Rauscedo. Guida l’auto fino a 85 anni. Sposato con Costa Vittoria, ha due figli, Nadia e Sergio. E’ stato presidente della sezione Alpini e Reduci e Combattenti di Ponte di Barbarano. Molteplici le sue partecipazioni alle Adunate degli Alpini, le prime vacanze di 15 gg. al mare verso gli 80 anni. Non ha mai amato giocare a carte, a tombola, a bocce, preferendo la quotidiana lettura del Giornale di Vicenza, di cui è fedele abbonato. In gioventù ha suonato il trombone nella banda di Villaga. MARIA MICHELOTTO Nata a Padova il 14 novembre 1913 da Giacinto e Stella, seconda di quattro fratelli Cesira, Romeo e Ottorina, ha iniziato giovanissima a lavorare in un maglificio, attività che ha svolto con sacrificio per gran parte della sua vita. Si sposa dopo la fine della seconda Guerra Mondiale con Ferruccio con il quale ha una figlia, Sandra, che cresce con grande amore. Immancabili erano i pranzi domenicali con la sorella Ottorina, alla quale era legatissima...guai privarla di questo incontro! All'età di 60 anni, purtroppo, viene a mancare l'amato compagno, ma tutto il suo amore non si affievolisce, anzi, viene mantenuto e aumentato dai nipoti che ricambiano quotidianamente questo sentimento. Non è mai stata una grande viaggiatrice e dalla famiglia si allontanava raramente; l'unico viaggio fuori dall'Italia l'ha portata a Lourdes: famiglia e Chiesa erano rifugi preziosi. Da ricordare il forte legame con il giorno di Natale, fino all'età di 92 anni amava riunire tutta la famiglia e cucinare lei stessa tutto il pranzo per più di 20 persone! Non si può terminare senza citare una sua frase celebre: “Tutto passa, l'importante xe che ve voì ben!” GIUSEPPINA BERTIN Nata a Venezia l’11 dicembre 1913, ancora oggi manifesta il suo grande amore per la stupenda città d’acqua e soprattutto per il celebre Lido. La signora Giuseppina ama vestire “bene” in modo curato; altra grande passione i dolci e la musica. E’ ospite del Centro Nazareth a Padova dal 23 novembre 1991: all’epoca era autosufficiente e per lei la scelta del la residenza in struttura era la naturale continuazione della sua vita nel quartiere Forcellini di Padova.


Grazie a Villa Rosa Band “Villa Rosa Band”, gruppo musicale nato da circa sei anni, aggrega persone che, a vario titolo, frequentano l’O.I.C di Asiago (struttura conosciuta con il nome di “Villa Rosa”) e che sono accomunate dall’amore e dalla passione per la musica. Il gruppo è composto dal Direttore delle residenze di Asiago e Thiene Paolo Mantese, voce della band insieme alle signore Ines Grigolo e Luisa Frigo, dal cuoco Mauro Vellar alla chitarra, da Andreja Ravnic, maestra del coro degli ospiti di Asiago e Thiene e dal batterista Francesco Bonomo, figlio di una nostra ex ospite. Da parecchio tempo questo vivace gruppo viene apprezzato e richiesto dagli ospiti della residenza come “animatore” delle feste di compleanno, della “Festa della Longevità” o di altre occasioni di svago anche nella residenza “Guido Negri” di Thiene.

Durante la festa del 2012, il Sindaco di Padova, dott.Flavio Zanonato, ora ministro, ha letto ai centenari la lettera di saluto del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. Riconfermato nella carica istituzionale, il Presidente Napolitano si conferma esempio di LONGEVO ATTIVO


I VIAGGI DEI NOSTRI PALLONCINI

Lanciati durante la festa, per la gioia di tutti bambini (e non solo) con messaggi di saluto e la richiesta, in caso di ritrovo, di contattare al Club, ecco il resoconto dei primi 5 anni!

Anno - distanza percorsa - luogo del ritrovamento 2008 - 35 km. Preganziol (Treviso) 2009 - Nessun riscontro 2010 - 61 km. Jesolo (Venezia) 2011 - 30 km. Area Colli Berici San Vito di Brendola, Spiazzo di Grancona, Sossano, Brendola, Albettone (Vicenza) 2012 - 263 km. San Severino Marche (Macerata) --Messaggio originale-Da: balloriani amelio [mailto:a_ball@teletu.it] Inviato: ven 18/05/2012 14.26 A: ricominciodazero@oiconlus.it Oggetto: destinazione palloncino Salve, mi chiamo Sonia ieri pomeriggio ho trovato nel prato del mio giardino il vostro palloncino abito a San Severino Marche, provincia di Macerata Un abbraccio e un caloroso saluto a tutti gli anziani Sonia


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