Perchè il 38% degli operai ha votato M5S Un’analisi dell’intreccio fra ragioni e sentimenti che per ora hanno spinto gli operai, stretti tra salari fermi e malcontento per la classe dirigente, ad abbracciare il populismo
di Enzo Risso
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e elezioni di quest’anno, in realtà, sono il punto di decantazione di un lungo processo che si è avviato a partire dal 2008. Nelle elezioni del 2013 il voto delle tute blu ha subito un primo importante salto di steccato, abbandonando, in parte, Pd e Popolo delle libertà, per traslocare sui Cinquestelle (che hanno conquistato il 27,5% dei consensi in questo segmento professionale). Le elezioni del 2018 hanno segnato un’ulteriore tappa del percorso trasformativo che è avvenuto nella coscienza politica della classe operaia. Il movimento fondato da Beppe Grillo ha fatto il pieno dei consensi, conquistando il 38,6% dei consensi operai (con un incremento che va oltre i dieci punti percentuali) e diventando il primo partito nella classe operaia nostrana.
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l processo di trasformazione ideologica in atto in questo segmento sociale non si limita al passaggio verso la forza anticasta, ma è segnato con forza anche dalla transumanza di consensi dal Pdl alla Lega di Salvini. Cinque anni fa, una quota consistente di tute blu aveva votato
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ENZO RISSO