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«Donate i miei organi. Salverò delle vite»
Semplicissimo esprimere il proprio consenso a lasciare parti di sé ad altri quando moriremo. L’Italia è uno dei paesi in cui si fanno più trapianti. Eppure le liste d’attesa si allungano. Non ci costa nulla lasciare scritto: sì
Pochi sanno che l’Italia è tra i paesi al mondo dove si effettuano più trapianti di organi e tessuti. Purtroppo, nonostante i dati incoraggianti, siamo però ancora molto lontani dal poter esaurire le lunghe liste d’attesa. Nel 2021, secondo i dati del Centro nazionale trapianti, in Italia ci sono stati poco più di 1.700 donatori e donatrici di organi. Nello stesso anno le persone che sono entrate in lista d’attesa sono state però quasi 4000.
Tra tutti i tipi di donazione, la donazione di organi e tessuti post mortem è probabilmente quella con il rapporto costi-benefici migliore. Il rischio che una persona sia dichiarata deceduta erroneamente o che non sia curata al meglio è di fatto inesistente visti i controlli e i diversi livelli di garanzia. Di contro, il bene che si può fare agli altri è immenso. Ogni donazione può salvare o migliorare la vita a molte altre persone.
Grazie alla ricerca scientifica e alle eccellenze del nostro Sistema sanitario nazionale, oggi in Italia è possibile trapiantare reni, fegato, cuore, polmoni, intestino e pancreas.
Oltre agli organi è possibile donare anche i tessuti: pelle, ossa, tendini, cartilagine, cornee, valvole cardiache e vasi sanguigni. I trapianti di pelle (o innesti di cute), per esempio, sono
Marco Annoni Coordinatore del Comitato Etico di Fondazione Umberto Veronesi
trattamenti estremamente efficaci per la terapia chirurgica ricostruttiva dei tumori cutanei (come i melanomi e i carcinomi spinocellulari) e per chi ha subito ustioni gravi. Solo nel 2021 sono stati effettuati oltre 1850 trapianti di tessuti, la maggioranza dei quali ha riguardato le cornee, il che ha consentito a migliaia di persone di tornare a vedere.
A livello pratico, esistono diversi metodi semplicissimi per diventare donatori e donatrici di organi e tessuti.
Si può, ad esempio, registrarsi online, oppure dichiararsi favorevoli quando si rinnova la carta d’identità semplicemente barrando una casella. È possibile revocare la propria decisione in ogni momento.
Spesso la contrarietà o l’opposizione alla donazione è dovuta a idee sbagliate e pregiudizi, a paure senza fondamento, o al rispetto di una presunta norma sociale.
Esistono però alcuni esempi che mostrano come si possa cambiare rapidamente.
Lo dimostra il caso di Geraci Siculo, un piccolo comune siciliano. Nel 2020 il tasso di contrari alla donazione era del 58 per cento. Poi, nel 2021, Marta Minutella, dodici anni, morì a causa di una leucemia fulminante. Nonostante l’impossibilità materiale di donare i suoi organi a causa della malattia che l’aveva colpita, i genitori decisero comunque di firmare simbolicamente il modulo di consenso. L’anno successivo, tra i deceduti è risultato che il tasso di donazioni in paese era salito fin quasi al 92%. Secondo il rapporto realizzato dal Centro nazionale trapianti nel 2022, Geraci Siculo risulta oggi il paese più generoso d’Italia per la donazione di organi e tessuti.
L’altruismo intelligente premia chi dona
In un mondo dilaniato da diseguaglianze feroci, fare del bene somiglia a «un sasso nello stagno dell’indifferenza», come si legge nella prefazione di Telmo Pievani al volume. La felicità è un dono, ed è davvero così, perché fare del bene fa bene innanzitutto a se stessi. Chi dona il proprio tempo, il proprio denaro oppure una parte di sé come gli organi o il sangue pone le basi per condurre un’esistenza più ricca di significato e anche, a sorpresa, più sana e più longeva.
A suggerirlo sono le neuroscienze cognitive e la biologia evoluzionistica: gli studi recenti mostrano come le azioni generose e solidali abbiano effetti concreti per la persona che le compie a livello fisico e psicologico. Il volume racconta con un linguaggio chiaro e affascinante quanto l’altruismo rappresenti una chiave fondamentale per costruire una vita densa di umanità. Ma anche la donazione richiede consapevolezza. Scrive sempre Pievani: «Troviamo in questo libro la migliore difesa dell’altruismo intelligente, cioè non meramente emotivo e istintuale, non autolesionista, non sprecone». Attraverso dati e aneddoti, il libro ci guida tra le immense possibilità del dono, pensando alle persone meno fortunate oppure al benessere del pianeta e degli animali o, ancora, al progresso della ricerca scientifica. Basta un gesto anche piccolo per diventare persone migliori e più felici.
Il libro è già disponibile nelle librerie e in tutti i principali portali online e con il suo acquisto sarà possibile sostenere le attività di Fondazione Umberto Veronesi, cui saranno devoluti parte dei proventi.
La felicità è un dono. Perché l’altruismo intelligente è la scelta migliore che puoi fare di Marco Annoni, editore Sonzogno, pagine 144, € 16