MINO DI VITA
Dalla mia finestra guardo e vedo a cura di ROBERTO MUTTI
MINO DI VITA
Dalla mia finestra guardo e vedo a cura di ROBERTO MUTTI
Dalla mia finestra guardo e vedo è stato con grande piacere che abbiamo deciso di contribuire alla realizzazione di questa straordinaria mostra. In linea con lo statuto del nostro Fondo abbiamo voluto dare al pubblico la possibilità di fruire di un’esperienza unica nel suo genere, quella di contribuire al processo artistico di un progetto che trasforma l’idea in un risultato concretamente tangibile. Al di là del risultato estetico, se pur apprezzabile, la forza della performance
sta nell’essere riusciti a fermare per qualche istante l’attenzione del partecipante e forzarlo a pensare. In un epoca caratterizzata dalla frenesia, dalla velocità e dalla disattenzione verso la quotidianità, a nostro avviso questo è un risultato straordinario. Lo spettatore prende coscienza di quello che lo attende all’esterno e lo fa mediante occhi che non sono i suoi, ma appartengono all’edificio che lo ospita: le finestre. Una visuale bidimensionale bloccata
all’interno della quale si può concentrare l’attenzione per non limitarsi a guardare, ma affrontare l’esperienza del vedere. Non ci resta che sperare affinché questo processo possa essere ripetuto più volte e in maniera individuale, ma soprattutto possa essere praticato da sempre più persone. Alessandro Malerba presidente del Fondo Malerba per la Fotografia
Prima di andare a letto Prima di andare a letto – io ci vado tardi – spalanco la finestra che dà su una serie di cortili interni e mi fermo un po’ a guardare la mia città che finalmente si è calmata, ha smesso di urlare, di correre, di agitarsi e ora si gode una insolita quiete perché, si sa, Milano di notte acquista un suo fascino tranquillo e misterioso. Tento di penetra-
re nell’ombra da cui emergono le sagome delle fronde di un albero, poi mi soffermo a immaginare chi ha ancora accesa quella lampadina che brilla gialla oltre i vetri: sta lavorando al computer che getta sul muro le sue luminescenze azzurre, ha finalmente trovato un bel film in televisione, sorveglia il suo bambino che si è appena riad-
dormentato? Prima di chiudere le imposte penso a André Kertész, Josef Sudek, Eugene Smith che hanno scattato fotografie bellissime dalle finestre delle loro case: avevano scoperto un bellissimo punto di vista per catturare la realtà. Con acume e leggerezza. Roberto Mutti
Guardare, vedere Milano, nell’immaginario collettivo, è rappresentata da numerosi simboli che ormai la identificano universalmente: il Duomo, la Scala, il Castello Sforzesco sono solo alcune delle mete che ogni giorno migliaia di turisti visitano. Esiste, però, una Milano molto particolare, anzi unica: quella che ogni Milanese può vedere dalla finestra della propria abitazione. Paesaggi che condizionano gli umori, sprigionano fantasie, ricordano eventi o semplicemente catturano l’attenzione per un
qualcosa che si sta svolgendo, ma soprattutto rappresentano la Milano che si dovrebbe conoscere nei minimi dettagli, perché ogni giorno inconsciamente viene monitorata. Non a caso nel titolo del progetto sono state usate le parole, in apparenza simili, guardo e vedo. Guardare, infatti, non presuppone che si riesca anche a vedere e con ogni probabilità è esattamente quello che ogni giorno accade ad ognuno di noi quando indirizza lo sguardo oltre la finestra: semplicemente guarda.
Scopo di questo progetto è quello di indicare allo spettatore un percorso ideale che, dal guardare iniziale, lo porti fino al traguardo del vedere tutto quello che è visibile dalla propria finestra, attraverso l’invito a soffermare lo sguardo e trascrivere le proprie sensazioni. Un work in progress ambizioso volto a conoscere ciò che gli abitanti percepiscono della propria città, condiviso con quanti hanno aderito e quanti vorranno aderire. Mino Di Vita
Davanti a me uno spiazzo informe, esito nel tempo di alterni oltraggi. Luogo dove si passa, ma non si sosta, conserva in sĂŠ le tracce delle offese patite, tramutandole in segni di un fascino metafisico. Franco Micolitti
Finestre illuminate spezzano il buio della notte, il silenzio della strada; oltre: altre vite che traspaiono. Bianca Capozzi
Luce sono i punti cittadini di aggregazione, la sera li avvolge come velluto, in attesa del risveglio al rassicurante chiacchiericcio mattutino. Serenella Altamura
... la luce e il rumore della strada. Lamberto IngrĂ
... la pace del cortile. Elisabetta Aresti
Guardare fuori, vedere dentro. cucini, ridi, telefoni. mi guardi. chi sei? Roberta Della Porta
Questa finestra mi garantisce i rapporti aeroilluminanti. Paolo Gennari
Ogni sera per un momento quell’immagine si ripropone mentre guardo fuori: ricordo un’estate, una terra, un profumo, sorrido e dico... buonanotte! Leo Caliandro
Lontano dalla città... Non so se è un bene, ma l’aria decadente mi piace. Paolo Palmisano
Un’architettura nuova, in un cortile quasi nudo... Le luci della notte rendono tutto piÚ magico. Piera Bello
Il riverbero dei lampioni sulla piazza crea un’atmosfera romantica. Elisabetta Edwards
Mi piacerebbe lavorarci nel cantiere, ma potevano farlo meglio. Gianandrea Ghizzoni
ÂŤPrima che finisca questa sigaretta tu mi dirai di sĂŹ, oppure forse no, Puoi pensarci bene, non avere fretta hai tanto tempo ancor, il tempo di una sigarettaÂť. (omaggio a Fred Buscaglione) Simone Pietroforte
Dalla mia finestra vedo un bivio. Una direzione indicata: quella della perdizione, delle prostitute o quella della giustizia, dell’antimafia? Non è mai come sembra. Valentina Liggi
Il cielo incorniciato nella finestra è un quadro donato dal cielo, un quadro che fa parte della casa. L’impermanenza del tempo e lo scorrere delle stagioni gli dà quel qualcosa in più. Vittorio Pascale
«L’Infinito davanti a me». (omaggio a Giacomo Leopardi) Vanessa Mantuano
Guardo e vedo le luci di una cittĂ che vuole essere nuova. Sento e ascolto il rumore di una cittĂ che rimane vecchia. Rosa Balducci
Il mio piccolo angolo verde. Tiziana Prisciandaro
Vicinanze notturne. Agostino De Silvestri
Ho spostato il mio letto per poter vedere gli alberi. Miriam Scipione
E comunque, alla fine, «gli altri siamo noi» (omaggio a Umberto Tozzi) Matteo Dall’Amico
In lontananza, Quarto by night: una finestra ÂŤnoirÂť sui romanzi di Gianni Biondillo. Stefania Micotti
Fotografie: © Mino Di Vita www.minodivita.com A cura di: ROBERTO MUTTI Progetto grafico: Matteo Tamburrino Hanno collaborato: LICIA MICOLITTI, GIANLUCA PEDRAZZI Edizione: FONDO MALERBA PER LA FOTOGRAFIA Milano info@fondomalerba.org - www.fondomalerba.org Prima edizione: NOVEMBRE 2014 Si ringrazia: ECHO COMMUNICATION, GRAFIX, URBAN CENTER five sixty corporate & tax, five sixty legal five sixty service, consorzio ACTIVA
Foto in copertina: Milano vista da via Caldera 129
Tutti i diritti sono riservati. è vietata la riproduzione anche parziale dell’opera, in ogni forma e con ogni mezzo, inclusi la fotocopia, la registrazione e il trattamento informatico, senza l’autorizzazione del possessore dei diritti.
Un progetto fotografico volto a conoscere ciò che gli abitanti percepiscono della loro città , condiviso con quanti hanno aderito e quanti vorranno aderire.
ISBN 978-88-99170-00-4
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