/ INDICE summary
09 Biagio Cisotti + Sandra Laube Carlo Vannicola 15 Ibridazioni e commutazioni Hybridizing and commutation Luisa Chimenz
25 1/ I pieni, i vuoti Masses and voids Blob Pandora 31 2/ La piega giusta The right fold Millefoglie Luna Stella 43 3/ Fluttuazioni Fluctuations Bernini Riflessi 51 4/ L’altro piccolo diavolo The other little devil Diabolix 55 5/ In cornice In frame Camino
61 6/ Materialità Material substance Sasso Serena 67 7/ Trasposizioni Transpositions Loop 71 8/ Naturalmente Naturally Cumolo Scoop 77 9/ Una particolare visione del mondo A special vision of the world Dolce vita 85 10/ Liquidità di grado superiore A higher degree of liquidity MOA My Own Ale
89 Biografia Biography 90 Regesto opere Projects list
Biagio Cisotti e Sandra Laube nello studio Biagio Cisotti and Sandra Laube in their studio
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Stereolithography, Riflessi collection: glasses, chalices and goblets
Stereolitografia, collezione Riflessi: bicchieri, calici e coppette
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10 Biagio Cisotti + Sandra Laube
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/ BIAGIO CISOTTI + SANDRA lauBE carlo vannicola
Storia, piazze e design, era la semplice descrizione che si dava di Firenze alla fine degli anni ’80, quando la città viveva, forse, uno dei suoi più fervidi momenti giovanili. Musica, arte, teatro, design, moda, erano gli argomenti più discussi e riuscivano qualche volta a distogliere dai party e dal passare lunghe notti al Plegine o al Tenax, luoghi dove queste attività entravano di prepotenza con allestimenti ed eventi al limite di una trasgressione giovanile in continua evoluzione. È la città post-radicale che incontra il postmoderno, è la città che dal gesto concettuale torna all’amore per le forme, i colori ed i sottili riferimenti simbolici delle decorazioni attive, come a Mendini piaceva definire i tentativi di tornare a valorizzare una necessaria funzione estetica della decorazione delle superfici. Biagio Cisotti e Sandra Laube, vivono e si incontrano in questa Firenze, dinamica e propositiva, che tenta di contrastare la distanza di immagine e l’azione di attrazione che Milano aveva già nei confronti dei nuovi designer fiorentini. È la città di Remo Buti e Roberto Segoni, maestri e stimolatori di gruppi di giovani studenti che credono alla forza innovativa del design, sia esso edonistico che tecnologico. È facile incontrarsi, discutere, ibridare, tracciare idee e immaginare eventi. È un insieme di individualità che cercano occasioni per aggregarsi e autopromuoversi intorno a ipotesi che non si riconosco più nelle ideologie rigide del decennio precedente. In questo ambiente, è facile immaginare legami che oltrepassando la sfera professionale entrano in quella affettiva.
History, squares and design: this is how Florence could be put in a nutshell in the late Eighties, when the city enjoyed what may have been one of its most vivacious moments of youth culture. Music, art, theatre, design and fashion were the principal subjects that sometimes even succeeded in distracting from the parties and late nights at Plegine or Tenax, places where these activities dominated the scene, with installations and events bordering on youthful transgression, in continuous evolution. It was a meeting between the post-radical city and postmodernism, a city where conceptual gestures were abandoned in favour of a love for the forms, colours and subtle symbolic references of active decorations, as Mendini used to define attempts to rediscover the indispensable aesthetic function of surface decorations. Biagio Cisotti and Sandra Laube lived and met in this dynamic and creative Florence that sought to counter the distance in terms of image and resist the allure of Milan, which already then wielded its attraction on young Florentine designers. It was the city of Remo Buti and Roberto Segoni, teachers and inspirers of groups of young students who believed in the innovative force of design, both hedonistic and technological. A place where it was easy to get together, hybridize, sketch out ideas and conceive events. An aggregation of individuals looking for opportunities to unite and to promote themselves by means of new hypotheses, who no longer recognized themselves in the rigid ideologies of the previous decade. In such a climate it is not hard to imagine that ties may go beyond the professional
Appunti cronologici di alcuni progetti realizzati Chronological notes of some designs that have been realized
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/ Ibridazioni e commutazioni Hybridizing and commutation Luisa Chimenz
Cosa accade quando l’italianissima propensione al design concettuale e di ricerca, che persegue ostinatamente la produzione di oggetti rispondenti alle volontà di innovazione trasversale e cambiamento, incontra una fremente concezione europea storicamente contemporanea, fatta di praticità, funzionalità e estetica? Il design di Sandra Laube e Biagio Cisotti è il frutto d’ibridazioni, contemporaneamente attente, ricercate e innovative, mirabilmente sposate a commutazioni, contestualmente sapienti, consapevoli e creative. Volendo dare una chiave interpretativa per il design dello studio Cisotti+Laube, per la poetica connaturata coerentemente a tutte le loro attività progettuali, siano esse esplicitate in prodotti, in eventi o in grafica, il frutto delle due azioni è ineluttabilmente coesistente, ugualmente necessario e comunicativo. Ibridazione perché il loro design mette insieme semplicemente, con movimento fluido e allo stesso tempo con accurata ricercatezza, elementi diversi e di diversa provenienza. Materiali, textures, patterns vengono esplorati senza pregiudizi; possibilità produttive e destinazioni d’uso sono equiparate e affrontate senza costrittive gerarchie, con allegra serietà e composto gesto creativo. Commutazione in quanto i progettisti, più che mai concreti e pragmatici nelle loro ricerche sulla forma, sulle geometrie ideative, sui pattern e sulle loro possibilità realizzative, aprono con disinvolta capacità, solo apparentemente priva di sforzo intrinseco, a fruttuosi scambi comunicativi
What happens when the typically Italian penchant for conceptual design and research, which obstinately strives to produce objects that satisfy a desire for transversal innovation and change, encounters a vibrant European conception that is historically contemporary and made of practicality, functionality and aesthetics? The design of Sandra Laube and Biagio Cisotti is hybridized; it is attentive to contemporariness, studied and innovative, admirably combined with commutations, and at the same time wise, conscious and creative. If we want to find a key to interpreting the design of the Cisotti+Laube and the intrinsic poetic quality that characterizes all their design activities - their products, their events and their graphic designs – it is that the two elements are ever-present and coexisting, equally necessary and communicative. Their approach is a hybrid one because their design combines, with simple means, fluid movements and yet with studied precision, different elements of different origins. Materials, textures and patterns are explored without prejudice; possible ways to produce and to use are placed on the same footing and dealt with without constraining hierarchies, with cheerful determination and restrained creative gestures. It involves commutation because the designers, more than ever concrete and pragmatic in their research on the form, on creative geometries, on patterns and their creative possibilities, leave the door open - with a nonchalant ability that is only apparently effortless - to prolific communicative exchanges and
Blob Blob articola l’utilizzo di un’ibridazione tecnica: la superficie diventa tridimensionale rimanendo piana, attraverso la mai indagata applicazione della tecnologia della termoformatura sottovuoto all’arredo. Sapiente espressione delle capacità creativamente applicative, intrinsecamente leggibili, se si è disposti a rischiare, a scommettere, Blob permette a un materiale relativamente povero, il polistirene, in una molteplicità di soluzioni variabili, di elevarsi concorde con una positiva ricaduta economica. Il costo contenuto del materiale stesso e della tecnologia applicata non impoveriscono il rapporto con gli altri, più tradizionali, materiali costituenti, nella ricerca di una lucida consonanza.
tipo di oggetto mobile contenitore anno 1995 azienda brf materiali polistirolo, legno, metallo dimensioni varie collezione permanente Design Museum, Cape Town, e Museum of Decorative Arts and Design di Gent (B)
Blob Blob is an example of technical hybridizing: its surface becomes threedimensional while at the same time remaining level, through a completely new application of vacuum thermoforming to furniture. A skilful expression of creative applicative potentials that are intrinsically legible if one is willing to take chances, Blob allows polystyrene, a relatively poor material, to reach new levels of prestige, with positive economic side effects. The low cost of the material and the technology by no means impoverish the relationship with other, more traditional constitutive materials, in a research of a lucid consonance.
OBJECT cabinet YEAR 1995 COMPANY brf MATERIAL polystyrene, wood, metal SIZE VARIOUS Design Museum permanent collection, Cape Town, and Museum of Decorative Arts and Design in Gent (B)
Studi di decori ante BLOB
Vari tipologie di contenitori BLOB. Ante con decori floreali
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Various types of BLOB cabinets. Doors with flower decorations
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Studies of decorations for the doors of BLOB
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BLOB, cabinet with 8 doors, decoration with a continuous pattern of ellipses
BLOB, mobile contenitore con 8 ante, decoro a pattern continuo ad elissi
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Il disegno della collezione RIFLESSI esalta il gioco naturale della luce nel cristallo The drawing of the RIFLESSI collection exalts the natural play of light in the crystal glass
3/ Fluttuazioni Fluctuations
Il vetro e il più pregiato cristallo, sono stati indagati nel mondo delle arti applicate prima e del design poi con risultati, frequentemente, nobilitati dal materiale stesso. Se da una parte i mezzi di produzione e le singole composizioni specifiche sono stati profondamente innovati nel tempo, dall’altra mai si è voluto tralasciare l’inestimabile bagaglio culturale che il tempo e la storia hanno assegnato a questo fragile materiale duraturo. Nella cristallizzazione trasparente del silicio, nel suo interagire con la luce, con gli altri oggetti e con i colori dell’ambiente nell’orizzonte domestico è celata un’attrazione cui i designers tutti anelano a soccombere. Il vetro e il cristallo si sono sempre prestati a decorazioni che ne evidenziassero le possibilità realizzative, ne moltiplicassero gli effetti scenici: se da un lato, la lavorabilità del materiale consente virtuosismi tecnici, dall’altro la sua connaturata purezza richiama inconfutabilmente articolazioni geometriche che rispondano con uguale carattere. Both glass and the more precious crystal have been explored, first in the world of applied arts and then in design; the results have frequently owed more to the material as such than to anything else. While, on the one hand, the production methods and the single components have been subject to profound innovation over time, on the other one has never wanted to neglect the priceless cultural baggage that time and history has given this fragile yet lasting material. The transparent crystallization of the silica, its interaction with light, with other objects and with the colours of domestic environments all possess an attraction that few designers can resist. Glass and crystal have always lent themselves to decorations that highlight their creative potential and multiply their scenic effects: if the pliancy of the material allows for technical feats of virtuosity on the one hand, its innate purity inevitably calls for equally striking geometrical articulations on the other.
P. 44 Bernini / bicchiere -glass / colle P. 46 Riflessi / bicchieri, calici, coppe - glasses, chalices, goblets / Rcr
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Riflessi Tutto in Riflessi parla della più tradizionale innovazione: formale, tecnica, materica. Solo la funzione del bicchiere di contenere i liquidi è mantenuta: già dalla loro presentazione, la sua materia costituente e gli ondivaghi movimenti esaltano la naturale luminosità, la brillante purezza, il colore più profondo. Riflessi, formato a stampo, viene realizzato in Luxion®, un vetro contemporaneo nato da attenta ricerca aziendale, frutto di materie prime di ottima qualità, luminoso, incolore, degno dei risonanti vetri sonori e del leggero cristallo. Per contrappunto, pura, essenziale, geometrica, contemporanea è la forma e le sue varianti, per un vetro bello e ricco nel tempo, tutti i giorni. Un’ode poetica, una tangibile elegia all’acqua, in tutte le sue forme.
tipo di oggetto bicchieri, calici, coppe anno 2007 azienda rcr materiali luxion® dimensioni varie Senior assistent Takeshi Izuhori Presenti al Gala Dinner della 66. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia
Riflessi OBJECT glasses, chalices, goblets YEAR 2007 COMPANY rcr MATERIAL luxion® SIZE VARIOUS Senior assistent Takeshi Izuhori participating at 66. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia gala dinner
Everything in Riflessi tells the story of innovation, in the most traditional sense of the term: formal, technical, textural. Only the function, of a glass containing liquids, remains the same: from the very first glance its constitutive material and the undulating movements exalt its natural luminosity, brilliant purity and deep colour. Riflessi, which is moulded, is made from Luxion®, a contemporary type of glass that is the result of careful in-house research and raw materials of very high quality, luminous, colourless, with the resonance of musical glasses and the clarity of light crystal. The form and its variations are, by contrast, pure, essential, geometric and contemporary. The result is a glass that is attractive and never out of date; a poetic ode, a tangible elegy to water in every form.
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The decoration of the RIFLESSI collection in its different variants: glasses, chalices and goblets
Il decoro della collezione RIFLESSI si declina in varie forme: bicchieri, calici e coppe
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Glass for liquor, wine and water together with the bottle
Bicchiere per liquore, vino e acqua insieme alla bottiglia
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Architettura surreale: disegno a matita di Biagio Cisotti con elaborazione digitale di Sandra Laube Surreal architecture: pencil drawing by Biagio Cisotti with digital elaboration by Sandra Laube
4/ L’altro piccolo diavolo The other little devil
L’oggetto ludico nasce all’inizio degli anni ’90, all’interno della ricerca sul post-pop. Alessi chiede a un gruppo di nascenti ma talentuosi designer, che frequentano a Firenze il corso del Prof. Remo Buti, di re-interpretare l’oggetto quotidiano nella collezione F.F.F. (Family Follows Fiction). In un processo che nel tempo si è ingrandito, forse ribaltato, gli oggetti giocattolo avevano lo scopo di introdurre il nuovo: un nuovo materiale, la plastica, e una nuova cifra stilistica. Avvicinare la gente comune, lontana dal pezzo d’autore, al design è il nuovo capitolo del mondo Alessi. Progettazioni giocose dimostrano la possibilità di dare risposte paradossali senza preoccupazioni di trasformare gli oggetti facendosi trasformare da essi. Legandosi alla sfera emotiva, alle sensazioni dell’infanzia, l’oggetto quotidiano si veste di nuovi significati, diventa un nuovo, piacevole archetipo. This toy saw the light of day in the early Nineties, within the context of a research project on post-pop. Alessi asked a group of young but talented designers who were attending the course of Professor Remo Buti in Florence to reinterpret an everyday object in the F.F.F. (Family Follows Fiction) collection. In a process that has grown and perhaps been overturned over time, the purpose of the toy objects were to invent something new: a new material, plastic, and a new stylistic cipher. To bring ordinary people to whom unique pieces are inaccessible closer to design: this is the new challenge taken on by Alessi. Playful designs demonstrate that it is possible to give paradoxical replies without worries, to transform objects and allow ourselves to be transformed by them. Connecting to the emotional sphere, to the sensations of childhood, everyday objects take on new meanings, becoming new, agreeable archetypes.
P. 52 DIABOLIX / apribottiglie - bottle opener / alessi
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Camino Dall’applicazione di una griglia geometrica tridimensionale, dalla sua trasformazione con le ultime tecnologie di rappresentazione vettoriale, da una casualità meccanicamente determinata: da tutto ciò nasce Camino. “La ricerca”, raccontano i designers, “pur slegata rispetto a una domanda specifica può essere condotta autonomamente e poi convertita in stimolo, in processo creativo orientato.” La fusione d’alluminio si adatta a dare corpo tridimensionale a un’ibridazione tra tecnologica regolarità, automaticamente determinata, e studio sistemico sul pattern. Camino The application of a threedimensional grid, its transformation with the latest vectorial rendering technologies, and a mechanically determined incident: these are the ingredients that have given rise to Camino. As the designers explain, “It is possible to do research for research’s sake, without trying to meet a specific requirement, and it can become a stimulus, a focused creative process.” The cast aluminium gives threedimensional substance to a hybrid between technological, automatically determined regularity, and a systemic study of patterns.
tipo di oggetto camino anno 2011 azienda dim’ora materiali alluminio dimensioni 140x70 cm assistant Tommaso Nocentini
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The decoration of the frame features a threedimensionally elaborated surface
Il decoro della cornice si presenta con una superficie elaborata su tre diemnsioni
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OBJECT fireplace YEAR 2011 COMPANY dim’ora MATERIAL alluminium SIZE 140x70 cm assistant Tommaso Nocentini
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Cumolo Parte di una serie che desidera indagare la leggera mutabilità delle nuvole e farla materia, Cumolo è anche una sperimentazione tecnica. Nella serie i progettisti, in accordo con l’azienda, introducono un nuovo modo di soffiare il vetro, mantenendo tuttavia integralmente l’artigianalità della produzione. La soffiatura avviene su una massa di vetro, appositamente posta su una canna, cui segue l’introduzione di un tondino metallico. Il risultato ottenuto, grazie alla mirata introduzione dei tondini, genera vuoti e cavità, intorno ai quali il vetro si cristallizza in luminose molteplicità formali.
tipo di oggetto vaso anno 2001 azienda vilca materiali cristallo dimensioni VArie
Cumolo OBJECT vase YEAR 2001 COMPANY vilca MATERIAL crystal SIZE VARIOUS
Part of a series which attempts to explore the light changeability of clouds, turning it into a material, Cumolo is also a technical experimentation. In this series the designers, in agreement with the company, have introduced a new way to blow glass, without interfering with the traditional manual character of the production. The glass is placed on a special pipe; before blowing, a small metal rod is introduced. Thanks to the studied introduction of the metal rods, the result is a series of voids and hollows, around which the glass crystallizes in luminous formal multiplicities.
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The CUMOLO project makes the most of the purity and beauty of crystal glass
il progetto CUMOLO cerca di valorizzare la purezza e bellezza del cristallo
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The vases in the CUMOLO range have vaporous forms and play with the air bubbles that fill them with life
I vasi della serie CUMOLO hanno forme vaporose e giocano con le bolle d’aria che danno loro vita
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Schizzi per il progetto DOLCE VITA Sketches for the DOLCE VITA design
9/ UNA PARTICOLARE VISIONE DEL MONDO A special vision of the world Risulta innegabile che il contatto tra due culture, l’italiana e la cinese, così storicamente diverse, tra due modi di abitare e due società così radicalmente strutturate debba avvenire, come sempre nei rapporti di proficuo scambio, attraverso la mutuazione di profonda curiosità e rispetto. Il desiderio di imprimere il proprio segno imperituro, la volontà di affermazione dei propri modi di interpretare il progetto e il mondo, per quanto giustificati, non possono entrare nell’attività progettuale condotta in quest’ottica. Dare, con giusto piacere e saggio senso della realtà, un contributo personale alternativo è tuttavia auspicabile. Interpretare bisogni e possibilità realizzative di aziende, non solo geograficamente lontane, facendosi positivamente stupire, e impegnarsi per risolvere necessità quotidiane attraverso la creazione di sogni tangibili: non fanno questo i designers? Undeniably, the contact between two cultures, the Italian and the Chinese one, so historically different, and between two lifestyles and societies that are so radically structured, must take place – and this is always the case in relationships of prolific exchange – through a reciprocity based on profound curiosity and respect. However justified, the desire to leave one’s own immortal mark, to assert one’s own way to interpret design and the world, cannot play a part in a design activity based on this approach. But at the same time one ought to make a personal alternative contribution, with the right gusto and a wise sense of reality. To interpret needs and constructive potentials of companies that are distant, and not only geographically, allowing oneself to be positively amazed and commit oneself to solve everyday necessities through the creation of tangible dreams: isn’t that what designers do?
P. 78 Dolce vita / collezione completa - complete collection / maxxa
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Dolce vita In un’intera collezione di fondamentali l’idea della flessibilità nella completezza, della modernità nella tradizione, attraversa come un fil rouge tutte le fasi, dalla progettazione alla realizzazione. Zona giorno e zona notte, imbottiti e sedie, contenitori e librerie, letto e tavolo parlano cinese con carattere italiano: narrano di una Cina moderna che vuole evolversi senza snaturarsi. La trasposizione dei reciproci vasti bagagli culturali apre alle molteplicità di realizzazioni che, scevrate da ipocriti fardelli, si disvelano in una elegantemente dosata contemporaneità. Dolce vita In a whole collection of basic items the idea of flexibility in completeness, of modernity in tradition, passes like a red thread through every phase, from design to production. Living room and bedroom, upholstered furniture and chairs, storage cabinets and bookcases, bed and table speak Chinese with an Italian accent: they tell the story of a modern China that wants to evolve without losing sight of its identity. The transpositions of vast reciprocal cultural heritages open the door to a great many realizations that, freed from hypocritical burdens, distinguish themselves by their elegantly dosed contemporariness.
tipo di oggetto collezione completa anno 2007 azienda maxxa materiali vari dimensioni varie
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Modular sofa with various elements and backrests of different heights
Divano componibile con vari moduli e schienale ad altezze differenti
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OBJECT complete collection YEAR 2007 COMPANY maxxa MATERIAL VARIOUS SIZE VARIOUS
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Ricerca e elaborazioni per il lettering del logo MOA Research and different versions of the lettering of the MOA logo
10/ Liquidità di grado superiore A higher degree of liquidity
La struttura sociale e commerciale del mondo contemporaneo, il peso sempre maggiore, anche grazie alla crescente interdisciplinarietà, fa sì che il design entri prepotentemente in tutti i campi della nostra vita. Attraverso il merchandising, il packaging e la grafica, il consumatore sceglie non più, o non soltanto, in base alla reale qualità e natura del prodotto, ma innegabilmente valuta e confronta come il prodotto si propone, quali valori comunica. Un consumatore parzialmente edotto si riconoscerà nei marchi e nelle aziende che sceglie; egli non desidera affatto essere apparentato ad aziende che non trova lo rappresentino. Risulta fondamentale, quindi, non soltanto valutare il prodotto che si offre sul mercato, ma anche come, in quale forma e in quali modi e tempi, se non si desidera ricadere in spiacevoli fraintendimenti commerciali. The social and commercial structure of the contemporary world makes design enter every area of our lives with a vengeance, also due to its increasingly interdisciplinary character. Faced with merchandising, packaging and graphic design, the consumer no longer, and not only, chooses according to the real quality and nature of the product, but undeniably values and compares the way the product presents itself, what values it communicates. A partially informed consumer will identify himself with the brands and the companies that he chooses; he has no desire to be associated with companies that he does not feel represent him. It is therefore essential not only to value the product that presents itself in the market, but also the ways, forms, manners and time frames in which it is offered, if one wants to avoid unpleasant commercial misunderstandings.
P. 86 MOA My Own Ale / corporate identity - corporate identity / MOA My own ale
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MOA My Own Ale
MOA My Own Ale
Questa birra, fiorentina dal nome anglofono, è il risultato di ricerche e passione di due giovani imprenditori. La veste scelta accompagna il nome, rispecchiando come queste birre artigianali siano tradizionalmente speciali: il lettering del logotipo e il carattere tipografico, semplici ma non banali, e la scelta del fondo totalmente nero esprimono lo spirito giovane e svelto, ma ricercato delle birre. I nomi giocano sull’indicazione dei gradi Plato, il grado zuccherino del mosto di birra, mutuati dall’uso creativo del grassetto, mentre una lineare sottolineatura e l’uso del colore per la capsula indicano il tipo della birra; infine, una scala di punti, pieni bianchi o cerchiati, indica l’amarometro, il grado di amaro percepito al gusto. Stile essenziale, qualità trasparente.
This beer, Florentine with an Anglophone name, is the result of the researches and zeal of two young entrepreneurs. The label they have chosen accompanies the name, reflecting the uniqueness of traditionally brewed beers: the lettering of the logotype and the typographic character, simple but not banal, and the choice of the totally black background expresses the young and fresh, yet studied, identity of these beers. The names are based on the indication of the degrees Plato, the amount of sugar in the beer must, changed by a creative use of fat characters, while the underscoring and the colour of the cap indicates the type of beer. Finally, a scale of points, all-white and circled, indicates the bitterness scale, the degree of bitterness perceived by the palate. Essential style, transparent quality.
tipo di oggetto corporate identity anno 2011 azienda MOA My own ale
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OBJECT corporate identity YEAR 2011 COMPANY MOA My own ale
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The labels of the MOA beers play on the iconic quality of the number of Plato degrees
Le etichette delle birre MOA giocano nell’iconicità del numero dei gradi Plato
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Composition with MOA 75 cl and 33 cl bottles with the characteristic champagne bottle shape
Composizione con le bottiglie MOA 75 cl a forma champagnotta e 33 cl
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Biagio Cisotti nasce a Aradeo, Lecce, vive e lavora a Firenze dove si è laureato in Architettura nel 1980. Fonda nel 1990 MADE, con altri architetti fiorentini, associazione e spazio espositivo per promuovere iniziative legate all’architettura e al design. Insegna a Firenze, dal 1989 presso l’ISIA, e nel 2003 Disegno Industriale presso la Facoltà di Architettura. Nel 2000 ha tenuto un Design Master Class a Montevideo (U). Tiene conferenze in Europa e in Sud-America, si occupa della direzione artistica di varie aziende italiane. Sandra Laube nasce a Francoforte (D), vive e lavora a Firenze. Si laurea in Industrial Design, nel 1993 presso l’ISIA. Nel 1992 trascorre un semestre al College of Art and Design di Minneapolis (USA), e svolge un’esperienza lavorativa alla 3M ivi sita, presso il settore comunicazione e immagine. Insegna a Firenze, al Polimoda e per il Fashion Institute of Technology di New York; ha tenuto corsi in collaborazione con l’Università di Firenze. La partnership tra i due designer si avvia nel 1992; i loro progetti sono stati selezionati per importanti design awards, esposti e pubblicati, a livello nazionale e internazionale. Su di loro si è tenuta una mostra personale, “Wohnperspektiven”, a Rottweil (D), nel 1996.
Biagio CIsotti e Sandra Laube con il progetto RIFLESSI Biagio CIsotti and Sandra Laube with the RIFLESSI project
Biagio Cisotti was born in Aradeo, Lecce, and lives and works in Florence where he obtained a degree in architecture in 1980. In 1990 he founded, together with other Florentine architects, MADE, an association and exhibition space for the promotion of initiatives associated with architecture and design. He teaches in Florence, at the ISIA since 1989, and industrial design at the Architecture Faculty in 2003. In 2000 he held a design master class in Montevideo (U). He lectures in Europe and in South America and acts as art director for several Italian companies. Sandra Laube was born in Frankfurt (D), and lives and works in Florence. She obtained a degree in industrial design in 1993 at the ISIA. In 1992 she spent a semester at the College of Art and Design of Minneapolis (USA) and worked for a period at the 3M headquarters in that city, in the communication and image department. She teaches in Florence, at Polimoda and at the Florentine branch of the Fashion Institute of Technology of New York; she has held courses in collaboration with the University of Florence. The partnership between the two designers commenced in 1992; their projects have been selected for important design awards, exhibited in various museums and published, on a national and international level. A solo exhibition on their work, “Wohnperspektiven”, was held in Rottweil (D) in 1996.
/ BIOGRAFIA BIOGRAphy