Fiorenzo Valbonesi. Tre Cantine

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OPERE CONTEMPORANEE




PROGETTO EDITORIALE EDITORIAL PROJECT Forma Edizioni Srl, Poggibonsi (SI) redazione@formaedizioni.it www.formaedizioni.it A CURA DI EDITED BY Laura Andreini PROGETTO GRAFICO GRAPHIC DESIGN Tommaso Bovo REDAZIONE EDITING Valentina Muscedra TRADUZIONI TRANSLATION Jorunn Monrad Mike Wiesmeier STAMPA PRINTER Forma Edizioni Srl, Poggibonsi (SI)

©2010 FORMA EDIZIONI SRL, POGGIBONSI (SI) NESSUNA PARTE DI QUESTO LIBRO PUÒ ESSERE RIPRODOTTA O TRASMESSA IN QUALSIASI FORMA O CON QUALSIASI MEZZO ELETTRONICO, MECCANICO O ALTRO SENZA L’AUTORIZZAZIONE SCRITTA DEI PROPRIETARI DEI DIRITTI E DELL’EDITORE. ALL RIGHTS RESERVED. NO PART OF THIS PUBLICATION MAY BE REPRODUCED IN ANY FORM OR BY ANY MEANS WITHOUT THE PRIOR PERMISSION IN WRITING OF THE PUBLISHER. PRIMA EDIZIONE: DICEMBRE 2010 FIRST EDITION: DECEMBER 2010


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PRESENTAZIONE / PRESENTATION MARCO CASAMONTI

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CONVERSAZIONE / CONVERSATION FIORENZO VALBONESI / NICCOLÒ DE ROBERTIS

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CANTINA CAMPODELSOLE, BERTINORO (FC) CAMPODELSOLE WINERY, BERTINORO (FC)

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LETTURA CRITICA / CRITICAL READING CARLO TERPOLILLI

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DIARIO DI CANTIERE / SITE DIARY

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CANTINA CASTELLO DELLA SALA, FICULLE (TR) CASTELLO DELLA SALA WINERY, FICULLE (TR)

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DIARIO DI CANTIERE / SITE DIARY

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CANTINA TORMARESCA, SAN PIETRO VERNOTICO (BR) TORMARESCA WINERY, SAN PIETRO VERNOTICO (BR)

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DIARIO DI CANTIERE / SITE DIARY

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APPARATI DATI DIMENSIONALI / CREDITI / PRINCIPALI AZIENDE FORNITRICI APPENDICES DIMENSIONAL DATA / CREDITS / MAIN SUPPLIERS

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BIOGRAFIA / BIOGRAPHY

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BIBLIOGRAFIA / BIBLIOGRAPHY


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PRESENTAZIONE PRESENTATION MARCO CASAMONTI

Dal 2001 ho iniziato ad interessarmi al tema delle cantine, tipologia edilizia affatto nuova anche se attraversata da un’evidente trasformazione qualitativa e quantitativa connessa con il mutamento della lavorazione del vino da attività prettamente agricola a produzione industriale. L’aspetto straordinario di questa metamorfosi, diventata rapidissima negli ultimi anni, è conseguenza, in particolar modo per l’Italia, di una sorta di mutazione genetica che paradossalmente è legata ad una contrazione dei consumi e delle abitudini alimentari. Storicamente il vino era utilizzato come parte fondamentale della dieta quotidiana anche dei ceti sociali più poveri e la sua produzione era diffusa e parte integrante delle attività agricole che costituivano, almeno fino alla metà del secolo scorso, la principale struttura economica del paese. Con l’industrializzazione, ed il tristemente noto abbandono delle campagne, il vino si è progressivamente trasformato da alimento - associato al pane costituiva uno dei principali ingredienti di un pranzo - in bevanda utilizzata per il piacere ed il gusto con cui si accompagnano i cibi. Conseguentemente la produzione si è ridotta in termini assoluti qualificandosi tuttavia sia per quanto riguarda le caratteristiche intrinseche del vino, sia per la concentrazione dei luoghi di produzione e la loro trasformazione in attività industriali vere e proprie. Scomparse le micro-cantine, solitamente ubicate nelle fondamenta dei cascinali o delle ville padronali, la cantina, in Italia, ha dapprima interpretato l’essenza di questa trasformazione con la nascita di aziende vinicole sociali, vere e proprie fabbriche del vino di nessun valore architettonico, per poi recuperare, sulla spinta degli esempi internazionali - meno ricchi di storia e di tradizione - il valore dei luoghi di produzione, la loro armonia con la campagna e il territorio, il senso di elementi qualificanti del paesaggio come storicamente si era abituati a conoscere. La mancanza in taluni paesi, in particolare gli Stati Uniti, di un passato di valore - basti pensare ai castelli francesi o alle meravigliose ville italiane - ha spinto i nuovi produttori verso la costruzione di paesaggi e architetture di pregio in modo da competere in termini di suggestione con le antiche strutture produttive, con la speranza, tutt’altro che vana, di recuperare parte di quel fascino che avvolge i luoghi di vinificazione fin dall’antichità. La testimonianza di quanto asserito è il frutto di una ricerca condotta assieme a Vincenzo Pavan e raccolta nel volume “Cantine, 2005- 2010” edito da Federico Motta, andato esaurito in ogni edizione a causa dello straordinario interesse che l’architettura del vino, in particolare per gli esempi contemporanei, suscita nel pubblico travalicando lo specifico interesse degli addetti ai lavori. Pertanto l’attenzione in Europa, ed in particolar modo in Italia, verso la costruzione di nuove cantine contemporanee è stato sollecitato dalla competizione internazionale, imponendo anche nel nostro paese una attenta riflessione tipologica che si è tradotta in esempi importanti e di riconosciuta ricerca progettuale. Fiorenzo Valbonesi è uno dei pochi architetti italiani ad aver avuto il privilegio, la costanza, oltre al conseguente riconoscimento, di aver progettato e costruito tre cantine nel volgere di pochi anni maturando un’esperienza e una conoscenza profonda del tema frutto anche della collaborazione con due diversi produttori. Nel suo lavoro paesaggio agreste e realtà industriale si fondono con il prevalere, a seconda dei casi, dell’uno o dell’altro aspetto, senza cadere tuttavia nell’eccesso di semplificazione funzionale o indulgere verso la monumentalizzazione di taluni esempi contemporanei. Si tratta in effetti di un operare misurato e consapevole, colto, raffinato, affatto consueto, tecnologicamente avanzato senza sconfinare nel compiacimento tecnico, compositivamente intelligente perché interprete tanto delle esigenze della committenza quanto della meraviglia dei luoghi. Architetture necessarie, scelte sobrie ed eleganti, di questi tempi una vera rarità.


INTRODUZIONE INTRODUCTION

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Since 2001, I started becoming interested in the theme of the winery, not at all a new type of construction, even though it has undergone a clear quantitative and qualitative transformation associated with the change in wine processing from a purely agricultural to an industrial production. The impressive part of this metamorphosis, becoming very rapid in recent years, is the consequence, especially for Italy, of a sort of genetic mutation that is paradoxically linked to a contraction of consumption and of dietary habits. Historically, wine was used as a key part of the daily diet of the poorest social classes and its production was widespread and an integral part of agricultural activities that were, at least until the middle of the last century, the principal economic structure of the country. With industrialization, and the infamous abandonment of the countryside, wine has gradually transformed from nourishment - associated with bread which was one of the main ingredients of a lunch - in a beverage used for its pleasure and taste with which it accompanies food. Consequently, production has declined in absolute terms, excepting for, in terms of both the inherent characteristics of wine, as well as for the concentration of production sites and their transformation into real industrial activities. In the absence of micro-wineries, usually located in the foundation of farmhouses or manor houses, the winery, in Italy, has initially interpreted the essence of this transformation with the emergence of wine production companies, actual wine factories of no architectural value, and then recovered, in the wake of international examples - not so rich in history and tradition - the value of the production sites, their harmony with the countryside and the land, the sense of landscape elements that were historically known. The absence in some countries, particularly the United States, of a valued history - just think of the great French chateaux or Italian villas - has prompted producers to the construction of new quality landscapes and architectures to compete in terms of fascination with the old production facilities, with the hope, not at all vain, to recover part of the charm that has enveloped wine-making locations since ancient times. Testimony to this assertion is the result of research carried out together with Vincenzo Pavan and collected in the book “Wineries, 2005 - 2010� edited by Federico Motta, sold out every year because of the extraordinary interest that wine architecture, particularly for contemporary examples, has engaged the public going beyond the specific interest of wine industry . Therefore, attention in Europe, and especially in Italy, towards the construction of new contemporary wineries, has been urged by international competition, imposing also in our country a careful typological thinking that has led to important examples of recognized design research. Fiorenzo Valbonesi is one of the few Italian architects to have had the privilege, the constancy, over and above the subsequent recognition, of having designed and built three wineries within a few years, gaining experience and deep knowledge of this theme, thanks also to collaboration with two different producers. In his work, rural landscape and industrial reality merge with the prevalence, depending on the circumstances, of one or the other aspect, however, without falling into the excess of functional simplification or the indulgence toward the monumentalization of some contemporary examples. This is truly measured, conscious, cultured, refined, not at all usual, and technologically advanced design, without bordering on technical complacency, compositionally intelligent because it interprets both the needs of the client as well as the wonder of the place. Necessary architectures, sober and elegant choice, in these days a real rarity.


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Cantina di Vinificazione Campodelsole Località Location Cliente Client Progettista Design architect Collaboratori Collaborators

Bertinoro, Forlì-Cesena, Italy Campodelsole Srl Fiorenzo Valbonesi Arch. Angelo Pagliacci, Arch. Samanta Silvani, Arch. Simone Silvani, Geom. Gian Paolo Amadori, Arch. Davide Giaffreda, Geom. Fiorenzo Cucchi Strutture Structural engineering Gipieffe Architettura Ing. Vincenzo Collina, Ing. Andrea Collina Imprese di costruzione Firms Edil Sal. Ces Sas, FC, Italia Progetto Planning Time 2002 - 2004 Realizzazione Completion time 2004 - 2006 Area lotto site area 50 Ha circa Superficie costruita Built area 4.500m2 Volume costruito Built volume 19.700,00m3

L’Azienda Agricola Campodelsole, proprietaria di ha 49.33.55 insistenti nel territorio del Comune di Bertinoro ha deciso di intraprendere l’avventura del produrre vino. La storia dell’azienda è stata quella di conferire a tutte le aziende locali che ne abbiano fatto richiesta l’uva da vinificare proveniente da quei vigneti posti alla base del colle sul quale svetta Bertinoro. L’alta qualità di queste uve impongono, per poter produrre vino all’altezza del prodotto, di utilizzare tutte le conoscenze a disposizione e tutte le tecnologie che il mondo dell’enologia rende disponibili. Una delle più importanti è ridurre il passaggio del prodotto, mosto o vino che sia, attraverso pompe meccaniche per spostare il prodotto da una parte all’altra. La vinificazione a gravità certamente dà un significativo aiuto in questa direzione e grazie al lieve dislivello determinato dall’orografia del suolo si è cercato di realizzare con questo progetto una cantina dove dalla zona di conferimento delle uve alla testa dei vinificatori il mosto arrivi subendo il minor affaticamento possibile. La necessaria cantina oggetto di richiesta di permesso di costruzione viene ubicata ai margini dell’area di notevole pregio paesaggistico con la volontà di integrarsi con l’ambiente circostante; si adagia su due curve di livello a +90.00 s.l.m. e +94.80 s.l.m. cercando di ottimizzare il dislivello naturale e renderlo funzionale al sistema produttivo. La cantina, descrivendola secondo il ciclo produttivo, si organizza in questo modo: a) La zona di conferimento delle uve provenienti dai vigneti di proprietà posta sulla quota del terreno di 94.80 s.l.m. è ampia e spaziosa per permettere ai mezzi aziendali di poter manovrare con sicurezza e

The agribusiness Campodelsole, which owns 49.33.55 in the Municipality of Bertinoro, has decided to undertake the adventure of making wine. The company had historically given grapes from its vineyards at the base of the hill where Bertinoro stands, to all the local businesses that asked for them in order to make wine. The high quality of these grapes require that in order to produce the highest quality wine, all available knowledge and technologies that the wine world provides must be used. One of the most important is to reduce the outflow of the product, crush or wine that, through mechanical pumps which move the product from side to side. Gravity vinification certainly helps significantly in this direction and, due to a slight gradient created by the soil orography they have tried to make with this project a winery where, from the location where the grapes come from to the start of the winemaking apparatus, the must arrives having undergone the least fatigue possible. The needed winery, subject of the building permit application is located on the margin of the advantaged landscape area, with the desire to integrate it with the surrounding environment; it lies on two curves at +90.00 above sea level and +94.80 above sea level, seeking to optimize the natural gradient and to make it a productive functional system. The winery, described according to the production cycle, is organized as follows: a) The area of grape production from vineyards located on the portion of the land 94.80 above sea level is large and spacious enough to allow the safe and easy operation of agricultural vehicles. This area is protected from environmental elements thanks to a large overhang that protects



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tranquillità. Questa area è protetta dagli agenti atmosferici grazie a un grande sbalzo che permette di proteggere il prodotto proveniente dai campi anche se le condizioni meteorologiche dovessero drasticamente peggiorare. Nel perdurare (vendemmia 2002) delle piogge con brevi periodi di stasi le aziende fornite di attrezzature, che riducono i tempi di raccolta (scavallanti), hanno minimizzato i danni provenienti dal tempo inclemente con una enorme quantità di materiale da lavorare presso il molo conferimento uva; da qui la necessità di una grande superficie a protezione del prodotto raccolto e delle tecnologie per mostare l’uva. Bisogna altresì aggiungere che l’area di lavorazione del prodotto deve, per norme igieniche, essere protetta dagli agenti atmosferici. b) La zona di vinificazione posta a quota 90.00 s.l.m. di mq 722.22 di S.U. è il cuore della cantina. Dotata di due ampi portoni con il piazzale antistante è baricentrica alle aree dove si svolgono le varie funzioni: la zona per affinamento in legno (barricaia) dove il vino staziona alla temperatura di 18° C per tutto il periodo dell’affinamento in barriques di legno (piccole botti di rovere da 225 lt) con una percentuale di umidità dell’ 85% e con una superficie di 387,85 mq; la zona per il rimessaggio pressa con attiguo ripostiglio con superficie rispettivamente di 88.134 mq e 9.64 mq; la zona deposito attrezzatura enologica di mq 151.15 con tre aperture, una rivolta alla cantina, una rivolta al locale affinamento in vetro di mq 144.42 e una verso il deposito del prodotto finito di mq 132.78. L’imbottigliamento avverrà tramite stazione mobile terzista. I vani affinamento in legno, affinamento in vetro, deposito prodotto finito,

the product coming from the fields even if the weather conditions were to deteriorate drastically. In the continuing period of rain (vintage 2002) with short breaks, the company provided equipment which reduces the harvest time (skipping), have minimized the damage from inclement weather with a huge amount of material to work on at the grape transfer point; hence the need for a large surface to protect the harvested product and of grape crushing technology. We must also add that the product working area must, for hygienic reasons, be protected from the elements. b) The wine-making areas situated at 90.00 above sea level and of 722.22m2 of S.U. is the heart of the winery. There are two large doors which face the square and main production activity areas: the area for wood (barrel) aging where the wine is kept at 18 degrees for the entire maturing period (small, 225 liter oak barrels) with a moisture content of 85% and an area of 387.85 square meters; the area for press storage with adjoining utility room with areas of 88.134 and 9.64 square meters respectively; the winemaking equipment storage area of 151.15 with three openings, one facing the cellar, one facing the bottle aging area of 144.42 square meters, and one for finished product storage of 132.78 square meters. The bottling will be done via a third-party portable station. The wood and bottle aging rooms, finished product storage, press area, and small utility room are completely underground, just like the two cellar equipment storage areas beneath the caretaker’s apartment and diametrically opposite the storage area described above.



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SCALA DI COLLEGAMENTO TRA IL PIAZZALE INFERIORE E GLI UFFICI: IL PARAMENTO MURIARIO È REALIZZATO CON MATTONI DELLA FORNACE SMORLESI (EDILSALCES) STAIRCASE CONNECTING LOW SQUARE AND OFFICES: THE WALL STRUCTURE IS REALIZED IN SMORLESI’S BRICKS (EDILSALCES)


CANTINA DI VINIFICAZIONE CAMPODELSOLE

PROGETTO PROJECT

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LA COPERTURA PORTA LE SCALE, LE PASSERELLE, I SERBATOI, GLI IMPIANTI... THE ROOFING SUPPORTS STAIRCASE, FOOTBRIDGE, TANKS, SYSTEMS...


PRESENTAZIONE PRESENTATION

LETTURA CRITICA CRITICAL READING CARLO TERPOLILLI

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L’azienda agricola è situata a sud della via Emilia nel Comune di Bertinoro in una zona a elevata vocazione viticola. Qui la Pianura padana incontra i primi pendii e le prime pieghe del sistema collinare che anticipano gli Appennini: esattamente in questo punto singolare, lì dove s’incomincia lentamente a guardare la pianura dall’alto, sorge la cantina Campodelsole opera dell’architetto Fiorenzo Valbonesi. Così iniziava il testo del mio articolo quando scrissi di questo lavoro per “Materia” qualche tempo fa, quella descrizione iniziale sembrava utile a dare solo le coordinate geografiche della collocazione dell’edificio, in realtà voleva essere qualcosa di più e di diverso dal mero valore numerico, comunicare la natura e la consistenza emotiva del luogo. Credo che per comprendere le ragioni profonde della messa in scena di un’opera d’architettura, bisogna partire proprio dalla sua dimensione geografica. Quella dimensione, quel luogo fisico, lì dove l’opera d’architettura si colloca. Una geografia che, senza dubbio alcuno, contiene ciò che definiamo paesaggio, contesto, luogo, che supera la ristretta dimensione fisica per farsi geografia della mente e dell’anima. Quest’attenzione, quest’ascolto, spesso inconsapevole, che si fa pratica progettuale tende a costruire, volta per volta, una geografia della mente, fatta di linee, di forme, di masse, di colore. Perché, aldilà dei suoi risultati, e non v’è dubbio che li abbia raggiunti, aldilà dei riferimenti linguistici al repertorio della cultura architettonica contemporanea, la cantina Campodelsole è il frutto, il risultato originale e dunque autentico di un’identificazione del progettista con la geografia dei luoghi che si fa, appunto, personale geografia; all’interno della quale attingere, linee, forme, masse, colore. Questa pratica progettuale, che emerge, con forza con il progetto della Cantina Campodelsole, si è costituita come una cifra personale di Fiorenzo Valbonesi capace di declinare volta per volta i risultati di quest’ascolto; gli ultimi progetti e realizzazioni di cantine vinicole sparse nel territorio ne sono la prova più evidente. Quello che colpisce immediatamente è che quest’opera ha la freschezza e l’impudenza, e per certi versi l’innocenza, dell’opera prima, quando cioè l’autore condensa nel progetto tutto il vitalismo giovanile anche a costo di correre qualche rischio, qualche eccesso, tanto vi sarà comunque un tempo futuro in cui calibrare le soluzioni. La verità è che quest’opera, al contrario, è il frutto di un autore nel pieno della sua maturità anagrafica e creativa, che costituisce un punto di svolta nel proprio percorso creativo risultato di un lavoro di ricerca che viene da lontano, da quell’ascolto da quell’attenzione alla geografia dei luoghi. Se dovessimo sempre riconoscere alle strategie progettuali una dimensione emotiva e una razionale, non v’è dubbio che la lettura analitica della Cantina Campodelsole mostra chiaramente questa doppia realtà. La preoccupazione è quella, da un lato, di dare risposte alla dimensione emotiva, realizzando una struttura edilizia intimamente legata al territorio, che s’integra e dialoga con la morfologia collinare circostante, che risponde a quell’intima necessità di essere nel paesaggio, nello stesso tempo, dall’altra, dare risposte alla dimensione razionale, alla natura vera della struttura edilizia, la ragione della sua esistenza, quella di essere una struttura produttiva, una fabbrica, una fabbrica del vino.


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2005

> 06.06.2005

> 16.0.2005

> 09.08.2005


CANTINA DI VINIFICAZIONE CAMPODELSOLE

> 11.06.2005

CANTIERE BUILDING SITE

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> 05.07.2005


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CANTINA DI VINIFICAZIONE CASTELLO DELLA SALA LOCALITÀ LOCATION CLIENTE CLIENT PROGETTISTA DESIGN ARCHITECT COLLABORATORI COLLABORATORS STRUTTURE STRUCTURAL ENGINEERING PROGET. IMP. ENOLOGICI OENOLOGICAL SYST. PROJ. IMPRESA DI COSTRUZIONE FIRMS PROGETTO PLANNING TIME REALIZZAZIONE COMPLETION TIME AREA LOTTO SITE AREA SUPERFICIE COSTRUITA BUILT AREA VOLUME COSTRUITO BUILT VOLUME

Comune di Ficulle, Terni, Italia Antinori Società Agricola Srl Fiorenzo Valbonesi Architetto Arch. Stefano Niccoli, Arch. Chiara Remorini, Arch. Simone Silvani, Geom. Paolo Amadori a & i progetti, Ing. Niccolò De Robertis Emex Engineering, Enologo Stefano Venturi Inso Sistemi per le Infrastruture Sociali S.p.a. 2003 2004 - 2006 357 Ha 6.050m2 37.300m3

La costruzione di una cantina di vinificazione pone sempre diversi livelli di analisi e studio: · La funzionalità della produzione, essendo questa fondamentale e baricentrica all’investimento; · Il sito, il genius loci, l’integrazione fra territorio e costruito; · La comunicazione sottesa al progetto e cioè quale cantina per quale vino. Si può certamente affermare che il Castello della Sala sale ai vertici della produzione enologica italiana e internazionale col suo prodotto di punta: il Cervaro della Sala. Questo e gli altri non meno qualificati e qualificanti prodotti del Castello della Sala necessitavano di un impianto e relativo contenitore idoneo a migliorarne, se possibile, la qualità oltre che ad ottimizzarne il ciclo produttivo. Turisti provenienti dalle più svariate località italiane e straniere devono certamente ricevere dalla qualità e dall’immagine degli ambienti di lavoro l’emozione e la sensazione di grande professionalità ed esperienza. Il genius loci genera geometrie e rimandi morfologici con il passato, cromie e integrazioni, spunti e rimandi, governa e genera l’impianto distributivo della cantina, sia planimetrico che altimetrico integrando le strutture esistenti. Orvieto e tutti i nuclei insediativi limitrofi portano i segni di una storia che si perde nella notte dei tempi; la materia e i colori di questa storia nascono dall’uso sapiente delle potenzialità dei materiali da costruzione reperiti in natura e modificati dalla mano dell’uomo. Pietra, matton tenero, coppi, embrici, legno, intonaco a calce sono alcuni degli elementi fondanti l’architettura storica. In campagna, con l’estendersi

Winery construction always involves different levels of analysis and study: · Production functionality, this being essential and fundamental for the investment; · The site, the genus loci, integration between land and building; · The communication underlying the project - that is, what winery for what wine. You can certainly say that Castello della Sala has climbed to the top of Italian and international wine production with its flagship product: Cervaro della Sala. This and other equally qualified and qualifying Castello della Sala products have necessitated the need of a plant and related storage suitable to improving, if possible, the quality, as well as optimization of the production cycle. Tourists coming from the most varied Italian and foreign locations must certainly recieve the feeling of great professionalism and experience from the quality and image of the work environment. The genus loci which generates morphological geometries and references to the past, colors and additions, suggestions and references, also generates the winery’s distributive space system, both horizontally and vertically, integrating the existing structures. Orvieto and all of its neighboring settlements bear the marks of a history that is lost in the mists of time; matter and colors of this history began with the wise use of the potential of building materials, found in nature and modified by man. Stone, soft brick, interlocking roof tiles, wood, and lime plaster are among the historic architecture building blocks. In the countryside, with the expansion of vine cultivation, even the color



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SEZIONE LONGITUDINALE LONGITUDINAL SECTION

0

5

10 m


CASTELLO DELLA SALA FICULLE

SEZIONE LONGITUDINALE LONGITUDINAL SECTION

PROGETTO PROJECT

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10 m


IL CONFERIMENTO UVE E LA PROPRIA TETTOIA IN ACCIAIO E LEGNO LAMELLARE (COVERALL) THE GRAPE DELIVERY AREA AND ITS STEEL AND FLAKED WOOD SHELTER (COVERALL)



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2005

2006

> 18.11.2005

> 19.11.2005

> 13.01.2006

> 19.01.2006

> 19.01.2006


CASTELLO DELLA SALA FICULLE

CANTIERE BUILDING SITE

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> 28.12.2005


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CANTINA DI VINIFICAZIONE TORMARESCA LOCALITÀ LOCATION CLIENTE CLIENT PROGETTISTA DESIGN ARCHITECT COLLABORATORI COLLABORATORS STRUTTURE STRUCTURAL ENGINEERING PROGET. IMP. ENOLOGICI OENOLOGICAL SYST. PROJ IMPRESE DI COSTRUZIONE FIRMS PROGETTO PLANNING TIME REALIZZAZIONE COMPLETION TIME AREA LOTTO SITE AREA SUPERFICIE COSTRUITA BUILT AREA VOLUME COSTRUITO BUILT VOLUME

Comune di San Pietro Vernotico, Brindisi, Italia Tormaresca Srl Fiorenzo Valbonesi Arch. Simone Silvani, Arch. Matteo Selleri, Geom. Gian Paolo Amadori a & i progetti, Ing. Niccolò De Robertis Emex Engineering, Enologo Stefano Venturi Edil House S.r.l. Costruzioni 2005 - 2006 2004 - 2008 500 Ha 10.300 m2 87.950 m3

L’Azienda Tormaresca è oggi impegnata in un programma di miglioramento della propria attività aziendale, che prevede tra i vari investimenti anche la realizzazione di un nuovo impianto produttivo. A oggi l’Azienda e’ composta da due tenute: la “Bocca di Lupo” (100 ha) a Minervino Murge (Ba), nella D.O.C. di Castel del Monte, e la “Masseria Maime” (500 ha), vicino a San Pietro Vernotico (Br), nella zona delle D.O.C. del Salento. A Bari, in posizione equidistante tra le due tenute, sorge l’ufficio commerciale e amministrativo. La costruzione di una nuova cantina di vinificazione in San Pietro Vernotico (che accoglierà uve di lavorazione provenienti anche da vigneti di altre proprietà) diventa uno dei punti di attuazione di un programma complesso e soprattutto organico. La tenuta Masseria Maime si estende per una superficie di circa 500 ettari di cui 250 vitati, 85 a uliveto e i restanti a seminativi e bosco, e si sviluppa per circa 800-900 metri lineari lungo la costa. Una prima e immediata riflessione non può non riguardare il rapporto pregnante con il paesaggio e il territorio. Come anticipato, la nuova cantina sarà predisposta alla lavorazione di uve provenienti sia da terreni di proprietà sia da altri vigneti e pertanto foriera, anche in virtù delle sue ragguardevoli dimensioni, di più di un valore aggiunto per il territorio. Occupazione, sviluppo turistico/economico, pubblicità a livello nazionale e internazionale, rientrano tra i vantaggi che possono seguire a investimenti di questa natura: sempre più frequentemente, infatti, alla promozione di attività agricole, quali nello specifico la coltivazione della vite (che genera azioni forti e suggestive di disegno

The Tormaresca company is currently involved in a program to improve its business, which has among its several investments the construction of a new plant. To date, the company consists of two properties: “Bocca di Lupo” (100 ha) in Minervino Murge (Ba), in the D.O.C. area of Castel del Monte, and “Masseria Maime” (500 ha), near San Pietro Vernotico (Br), in the D.O.C. area of Salento. In Bari, equidistant between the two estates, there is the commercial and administrative office. The construction of a new winery in San Pietro Vernotico (which will host grape processing also from vineyards in other properties) becomes a point of implementing a complex and overall organic program. The Masseria Maime estate covers an area of about 500 hectares of which 250 are vineyards, 85 olive groves, and the remaining ones arable and woodland, and develops for around 800 to 900 linear meters along the coast. A first and immediate reflection affects a meaningful relationship with the landscape and territory. As anticipated, the new winery will be ready for the processing of grapes coming from its own land as well as from other vineyards, and will thus be a harbinger, also by virtue of its considerable size, of more than an added value to the area. Employment, touristic/economic development, national and international publicity, are among the benefits that may follow investments of this nature: more and more frequently, in fact, the promotion of agricultural activities, and specifically vine cultivation (which generates forceful actions that are suggestive of the landscape) and wine production, correspond with growing tourism activities and area promotion.





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CANTINA DI VINIFICAZIONE TORMARESCA

PROGETTO PROJECT

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BIOGRAFIA

Fiorenzo Valbonesi è nato a Santa Sofia di Romagna, sull’Appennino tosco-romagnolo, nel 1952. Al padre, fotografo, deve la passione per l’arte e l’attenzione al particolare, Consegue il diploma di maturità scientifica presso il Liceo Scientifico di Cesena nel 1971. Durante gli anni liceali conosce il prof. Walter Ferri che diverrà suo mentore, conducendolo nel mondo dell’architettura attraverso uno sguardo curioso e appassionato. Si laurea in Architettura presso l’Università degli Studi di Firenze nell’a.a. 1977, discutendo la tesi in Urbanistica dal titolo “Recupero edilizio ed ipotesi di riprogettazione nella zona Valdoca del centro storico di Cesena“ e ottenendo la votazione di 110/110 con lode. Supera l’esame di abilitazione alla professione di Architetto nel 1978 con la votazione di 98/100 ed è regolarmente iscritto all’Ordine provinciale di Forlì-Cesena al n. 401. Dal 1974 al 1979 si occupa prevalentemente di ricerche in campo urbanistico, collaborando alle indagini preliminari per i piani regolatori dei Centri Storici di Cervia (RA), Cesena (FC), Sansepolcro (AR). Dal 1980 si dedica prevalentemente allo svolgimento della professione, applicata sia nel campo del restauro e risanamento conservativo di edifici storici situati nella provincia di Forlì-Cesena, sia nel campo della progettazione architettonica finalizzata prevalentemente alla realizzazione di edifici residenziali, ma anche di complessi direzionali, museali e ricettivi con committenza sia privata che pubblica. E’ proprio in occasione della progettazione della galleria di arte moderna “Vero Stoppioni” a S.Sofia nel 1984, che incontra Mattia Moreni, artista informale che aggiungerà un nuovo punto di vista a quelli precedentemente conosciuti, trasformando la passione in ricerca ossessiva e continua. Nasce un’amicizia che durerà fino alla scomparsa dell’artista nel 1999 e che lo porterà a progettare, congiuntamente allo stesso, l’ampliamento della galleria d’arte moderna esistente, (progetto che non verrà mai realizzato). Nel decennio 1980/90, collabora con l’architetto Gilberto Orioli e con lui condivide progetti di recupero di edifici e progetti d’arredo. Nel 1988 lo studio partecipa, congiuntamente allo studio CSPE di Firenze, coi Prof. Arch. Felli, Andreucci e Del Nord, e allo studio GPF Architettura di Forlì, nella figura dell’Ing. Vincenzo Collina, al concorso per il progetto del riassetto dello stadio “Dino Manuzzi” di Cesena (non aggiudicato). Dal 1985 si interessa al design industriale applicato al campo dell’illuminazione, sviluppando ricerche e progetti per aziende nazionali ed internazionali come Andromeda, Mareco Luce, CRAB, Logica, ONOluce assieme all’amico Diego Chilò. La collaborazione con Sirrah lo porta a conoscere personalmente Carlo Scarpa, Dino Gavina e Marino Marani. Nel 1996 torna alla sua Facoltà e collabora con il Prof. Arch. Antonio Andreucci all’interno del Dipartimento di Processi e Metodi della Produzione Edilizia, svolgendo ricerche e

studi sugli aspetti inerenti la progettazione architettonica e sul rapporto tra questa e la tecnologia. È Professore a contratto del corso di Tecnologia dell’Architettura II presso la stessa Facoltà per l’anno accademico 1999/2000. È Professore a contratto del corso della Classe di Laurea 42 “Disegno Industriale” di Tecniche della Rappresentazione I (anno accademico 2001/2002) di Arredo I (anno accademico 2002/2003) presso la Facoltà di Architettura di Firenze. Nel 1990 apre lo studio professionale autonomo in Cesena, con denominazione “ asv3 “. Nel 1992, insieme all’architetto Giuseppe Monopoli, partecipa al progetto di riassetto della sede centrale della Cassa di Risparmio di Cesena e progetta l’albergo “Agrifoglio” a Bagno di Romagna, (progetto non realizzato). Dal 1993 al 1998, si susseguono edifici mono e bi-familiari in diverse località della Romagna. Nel 1999 collabora, con il Prof. Arch. Antonio Andreucci dello studio CSPE di Firenze, alla progettazione architettonica preliminare e definitiva di un edificio destinato a diversi servizi universitari della Facoltà di Medicina dell’Università di Modena e Reggio Emilia. Nel 2001 partecipa al progetto di ampliamento di un fabbricato ad uso produttivo e terziario (Mair Research) a Schio (Vi), con lo studio degli amici Diego Chilò e Fabio Calore. Nello stesso anno progetta la nuova concessionaria della Mini-BMW di Forlì. Nel 2002 riceve l’incarico dall’amministrazione comunale di riqualificare l’area urbana di Piazza Martiri e Largo Moutiers a S.Piero in Bagno (FC), ed iniziano i primi studi della nuova cantina di vinificazione in Bertinoro, per conto della Campodelsole s.r.l. Dal 2003, oltre alla Campodelsole, si susseguono numerosi progetti di cantine vitivinicole, tra le quali una cantina in Bolgheri (LI), per conto dell’azienda “Allegrini”, e una a Castellina in Chianti per conto dell’azienda “Colle lungo” (entrambe non realizzate). Nel 2004 progetta la nuova cantina del Castello della Sala a Ficulle (TR) per conto della famiglia Antinori e una a Ozzano Taro (PR) per l’azienda “Monte delle Vigne”, entrambe realizzate. Nel 2005 inizia la progettazione della nuova cantina dell’azienda Tormaresca di proprietà della famiglia Antinori a S. Pietro Vernotico (BR). Nel 2006, inizia la progettazione della nuova cantina della Famiglia Spinelli ad Atessa (CH), attualmente in fase di realizzazione, e, assieme all’architetto Sanzio Castagnoli, progetta un parcheggio a due livelli funzionali a Longiano (FC). Fra il 2007 e il 2010 progetta diverse nuove cantine a Scansano (GR), Castiglione della Pescaia (GR), Radda in Chianti (SI), Roccastrada (GR), Pontassieve (FI) e Bolgheri (LI). Alcune non verranno mai realizzate, altre sono in attesa di approvazione da parte della committenza o degli enti territoriali preposti. Questa sua continua attività teorica e pratica è stata oggetto di numerose pubblicazioni, nonché di mostre e incontri in Italia e all’estero.


APPARATI

APPENDICES

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BIOGRAPHY

Fiorenzo Valbonesi was born in Santa Sofia di Romagna, on the Tuscan-Romagnolo Apennine, in 1952. He owes his love of art and his attention to details to his father, a photographer. He obtained his scientific diploma from the Scientific High School of Cesena in 1971. While at high school he met professor Walter Ferri who was to become his mentor, guiding him in the world of architecture with a curious and enthusiastic gaze. He graduated in architecture from the University of Florence in the academic year of 1977, discussing his dissertation in town planning titled “Building renovation and redesign hypotheses in the Valdoca area of the old town of Cesena” obtaining the highest vote, 110/110 with honours. He passed the examination necessary to exercise the architectural profession in 1978 with a vote of 98/!00 and is regularly enrolled in the provincial Roll of Forlì-Cesena as no. 401. From 1974 to 1979 he conducted research in the field of town planning, collaborating in the preliminary investigations for the town plans of the historical centres of Cervia (RA), Cesena (FC), Sansepolcro (AR). Since 1980 he has mainly focused on the architectural profession, specializing both in the restoration and preservative renovation of historical buildings located in the province of Forlì-Cesena, and in the field of architectural planning, mainly aimed at the construction of residential buildings, but also office complexes, museums and tourist facilities, both for private and public customers. When working of the design of the “Vero Stoppioni” gallery of modern art in S. Sofia in 1984 he met Mattia Moreni, informal artist who was to add a new viewpoint to the familiar ones, transforming his enthusiasm in obsessive and continuous research. Their friendship was to last until the artist’s death in 1999, and together they designed the new wing of the existing gallery of modern art (a project which was never realized). In the decade 1980/90 he collaborated with architect Gilberto Orioli, working with him on projects aimed at the recovery of buildings and on furniture design. In 1988 the firm participated, together with the CSPE firm of Florence, Professors Architects Felli, Andreucci and Del Nord, and the GPF Architettura firm of Forlì, represented by Engineer Vincenzo Collina, in the design of the renovation of the “Dino Manuzzi” stadium of Cesena. Since 1985 he has taken an interest in industrial design, working on research and design projects for national and international companies as Andromeda, Mareco Luce, CRAB, Logica, ONOluce together with his friend Diego Chilò. The collaboration with Sirrah has given him the opportunity to meet Carlo Scarpa, Dino Gavina and Marino Marani. In 1996 he returned to his faculty, collaborating with Prof. Arch Antonio Andreucci in the Department of Processes and Methods of Building Production, conducting researches and studies on aspects associated with architectural planning and on how it relates to technology.

He has taught Technology of Architecture under contract at the same Faculty in the academic year of 1999/2000. He has been professor under contract, teaching the “Representation Techniques I” course (academic year 2001/2002) and the “Furniture I” course (academic year 2002/2003) to the “Industrial Design” Graduate Class 42 course at the Faculty of Architecture of Florence. In 1990 he opened his own professional firm in Cesena, with the name “asv3“. In 1992, together with architect Giuseppe Monopoli, he participated in the project for the redesign of the head office of the Cassa di Risparmio di Cesena and designed the “Agrifoglio” hotel in Bagno di Romagna, (this project was not realized). From 1993 to 1998 he has built several one- and two-family dwellings in various locations in Romagna. In 1999 he has contributed, with Professor Architect Antonio Andreucci of the CSPE firm of Florence, to the preliminary and definitive architectural planning of a building housing various university facilities of the Faculty of Medicine of the University of Modena and Reggio Emilia. In 2001 he participated in the project for the expansion of a building housing manufacturing and tertiary activities (Mair Research) in Schio (Vi), with the firm of his friends Diego Chilò and Fabio Calore. In the same year he designed the new premises of the Mini-BMW dealer of Forlì. In 2002 the municipal administration entrusted him with the upgrading of the urban area of Piazza Martiri and Largo Moutiers in S.Piero in Bagno (Fc), and commenced the first studies on the new winery in Bertinoro, on behalf of Campodelsole s.r.l. Since 2003 the Campodelsole winery has been followed by numerous projects for wineries, including a winery in Bolgheri (Li), for the “Allegrini” company, one at Castellina in Chianti for the “Colle lungo” company (neither of which were eventually built). In 2004 he designed the new winery of the Castello della Sala in Ficulle (Tr) for the Antinori family, and a winery at Ozzano Taro (Pr) for the company “Monte delle Vigne”, both of which have been realized. In 2005 he commenced the design of the new winery of the Tormaresca company, the property of the Antinori family, at S.Pietro Vernotico (Br). In 2006 he commenced the design of the new winery of the Spinelli family at Atessa (CH), currently in construction; he has also designed, together with architect Sanzio Castagnoli, a parking area with two functional level in Longiano (Fc). Between 2007 and 2010 he has designed a number of new wineries at Scansano (Gr), Castiglione della Pescaia (Gr), Radda in Chianti (Si), Roccastrada (Gr). Pontassieve (Fi) and Bolgheri (Li). Some have never been built, while others are awaiting approval by the customers or the local authorities. His continuous theoretical and practical activity has been subject of numerous publications, as well as exhibitions and meetings in Italy and abroad.


QUESTO VOLUME È STATO STAMPATO NEL MESE DI DICEMBRE 2010 DA FORMA EDIZIONI THIS VOLUME WAS PRINTED IN DECEMBER 2010 BY FORMA EDIZIONI




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