Capitolo 5 Podcast didattico, radio e tv didattiche Ciò che il bruco chiama fine del mondo, il resto del mondo chiama farfalla. Lao Ze, "La via del Tao e della Virtù"
Tesi: Il web 2.0 e la prassi didattica nella scuola primaria- Cap. 5 – P. Aghemo – relatore prof. S. Lisi 1
1.Introduzione “Non è mai troppo tardi” ✓ “Non è mai troppo tardi” Non è il titolo del progetto “Nonni su internet”1 che ha comunque un discreto successo laddove portato avanti con serietà, ma il rimando ad un mai dimenticato maestro Alberto Manzi e ad una sua famosa trasmissione tv, in bianco e nero, con lavagna per lui e carta e calamaio per i “nonni/adulti in tv” non per esibizionismo2 ma per raggiungere un traguardo fondamentale della propria vita, la sconfitta dell’analfabetismo e il raggiungimento della licenza elementare. Un maestro in bianco e nero sì ma polimediale per come sapeva comunicare l’essenziale per l’apprendimento della lingua italiana. In questo capitolo passeremo ad un approccio “polimediale”, termine che intende sostituire multimediale spiegando meglio l’utilizzo di un insieme congiunto di più media, come può fare una persona mettendo insieme la voce, le movenze e l’atteggiamento con cui comunica un concetto da trasmettere e condividere. Alberto Manzi è stato un grande educatore e un grande comunicatore che forse in modo un pò estemporaneo ho definito “polimediale”. Non credo però d’esser molto lontano dalla realtà poichè suo intento era educare a pensare e questo riusciva a farlo con ogni mezzo e per persone di ogni età. In questo testo abbiamo affrontato una varietà infiniti di tool per linguaggi in permanente evoluzione ma la finalità di Manzi è un’esigenza più che mai attuale. Con la sua trasmissione televisiva “Non è mai troppo tardi ”negli anni sessanta ha insegnato a leggere e scrivere almeno a un milione di italiani. Un educatore, un maestro, insignito di premi e riconoscimenti internazionali per la 1
Titolo di un progetto attuato in alcune scuole secondarie di primo grado dove gli alunni insegnano a persone adulte, dai sessantʼanni, ad imparare i rudimenti del pc; ma anche una riedizione della popolare trasmissione proprio per insegnare il pc allestita da Rai educational, sito nel 2004, sito http:// www.maitardi.rai.it/rass-venerdi.asp ,consultato ad ottobre ʼ09. 2
Molto distante da talune trasmissioni di oggi che pur inseriscono la parola “scuola” nel loro titolo o contenuto. Una domanda ma perchè la tv pubblica non ripropone in chiave attuale e tenendo conto dello specifico dellʼanalfabetismo di ritorno e della necessità di un serio progetto di long life learning una serie diversificata di trasmissioni su certe tematiche? Anche se Rai educational già lo sta facendo e forse adesso col passaggio al digitale più persone diventeranno fruitori di alcune trasmissioni. Tesi: Il web 2.0 e la prassi didattica nella scuola primaria- Cap. 5 – P. Aghemo – relatore prof. S. Lisi 2
sua originale e fondata personalità pedagogica che ha saputo, per primo, utilizzare il medium televisivo per fini didattici per le fasce più deboli e per migliorare la qualità dell’istruzione per i soggetti più difficili. Sembra, delineando la figura di Alberto Manzi, di ripercorrere i capitoli di questo scritto poichè la tesi che qui si sostiene non è la ricerca del medium migliore ma della migliore contestualizzazione del medium all’interno di precise scelte metodoligicodidattiche. Per far questo bisogna conoscere bene i discenti il loro contesto e quindi i medium che essi sperimentano, in quanto nativi digitali, in quanto permeati nel loro ambiente. Ed è questo il fulcro dell’attività del maestro Manzi. Impegnato nel sociale si è battuto per la cultura della libertà e della solidarietà, dell’avversione per ogni forma di violenza e di razzismo. Autore anche di una vasta produzione per ragazzi che va dai testi scolastici alla narrativa, racconti, fiabe e testi scientifici, il suo “Orzowei” è tra i romanzi italiani più tradotti. Se il grande pubblico lo ricorda forse per la trasmissione più famosa “Non è mai troppo tardi”3, molti affermano che l’italiano si è diffuso grazie al suo impegno anche se lui stesso in uno spezzone di trasmissione ribadiva ai presenti che erano i loro insegnanti, i loro maestri e maestre a dover essere ringraziati, andata in onda per nove anni dal 1959 al 68, sono molte le trasmissioni che lo hanno visto protagonista come autore e/o presentatore. Tra queste ricordiamo “Impariamo ad imparare” (1971)4 , “Educare e pensare” (1986) 5, “Impariamo insieme” (1992) 6 e numerose altre dedicate alla tv dei
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Corso per adulti analfabeti; trasmissione giornaliera organizzata dal Ministero della Pubblica Istruzione e dalla RAI, imitata in 72 Paesi. 4
Come sollecitare il bambino a costruire il proprio sapere (osserviamo un prato, esercizi logici, avventure con lo spago, il folklore) anticipando in parte il discorso metacognitivo. 5
Ciclo di trasmissioni per la RAI-TV DSE per il rinnovamento della scuola dell'obbligo.
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L'italiano per gli extracomunitari - Il circolo delle 12 - RAI3 60 puntate televisive per insegnare la lingua italiana agli extracomunitari. Tesi: Il web 2.0 e la prassi didattica nella scuola primaria- Cap. 5 – P. Aghemo – relatore prof. S. Lisi 3
ragazzi sempre con intento educativo ma con un format ludico7 . È il medium ad essere piegato al fine educativo/didattico e non il contrario. In uno spezzone di “Non è mai troppo tardi” dove Manzi ha invitato alcuni studenti di un corso di alfabetizzazione con un’età media sicuramente elevata si vede una signora che esprime una grande gioia per aver potuto scrivere di suo pugno, per la prima volta, dei saluti al figlio lontano per lavoro. Credo che oggi sarebbe il primo ad usare i medium “in mobilità” delle ITC come palmari, iPhone, telefonini e netbook per l’alfabetizzazione di base o per recuperare un certo analfabetismo di ritorno. In questo sta l’attualità del messaggio di Manzi, professore universitario che ha scelto di fare il maestro per essere più vicino possibile al luogo dove si sperimenta e si concreta il circolo ermeneutico tra insegnamento/contenuto/apprendimento. Lo si evince leggendo la nota dell’ultima, in ordine temporale nell’elenco, delle sue trasmissioni, nota 4. “Impariamo insieme”, una trasmissione per insegnare l’italiano a chi italiano non è e si ritrova nel nostro paese per svariati motivi. Il centro è sempre lo stesso dare i mezzi per imparare a pensare e quindi comunicare, conoscere, sapere, condividere, trasmettere, ... facendolo insieme8 . È anche l’intento di una recente trasmissione di Rai Storia su Alberto Manzi, partendo da una mostra su di lui allestita dal Festival di Filosofia di Modena (marzo ’09), che dichiara nell’introduzione di voler contribuire a far conoscere meglio la sua figura fatto finora solo in modo parziale9. Laddove l’insegnate, il maestro, è cosciente di ciò e decentra la sua figura crea, in questo modo, un circolo che favorisce la costruzione collaborativa di conoscenza e lo scambio cooperativo all’interno del gruppo di cui esso stesso è parte. 7
Lʼelenco completo delle trasmissioni e alcuni filmati dalle teche Rai sono visibili sul sito del Centro Manzi, centro nato circa tre anni fa grazie anche al materiale donato dalla moglie, con lʼintento di far conoscere la sua figura e stimolare la continuità della sua opera. Sito web http://www.centroalbertomanzi.it/home.asp, consultato a settembre ʼ09. 8
A conferma che il voler isolare o meno giovani non italiani per insegnarli lʼitaliano non è un fatto di opinione politica ma semplicemente unʼazione didattica totalmente sbagliata e fallimentare. 9
http://www.magazzini.rai.it/online/index.asp?azHome=DettaglioPalinsesto.asp&ID_Palinsesto=3114 visitato ad ottobre ʼ09. Tesi: Il web 2.0 e la prassi didattica nella scuola primaria- Cap. 5 – P. Aghemo – relatore prof. S. Lisi 4
✓“News Generation10” Trovo uno stretto parallelismo tra l’attività di Manzi e questa trasmissione di Rai Radio1. Non è la tv ma la radio che è un medium caldo11 per eccellenza e quindi coinvolge un solo senso e ci porta dati in quantità e in modo dettagliato lasciandoci liberi di attivarci con altre attività. La radio, che si trasforma senza necessità di investimenti e senza troppo impegno di tempo, in podcast cioè in radio digitale, (come verrà dettagliato in questo capitolo) diventa secondo me il medium principe da applicare alla didattica quotidiana, senza riserve. Nella home page del sito troviamo la dichiarazione d’intenti che si realizza nelle varie trasmissioni. News Generation si propone come spazio d’informazione dedicato al mondo dei giovani che “si raccontano e crescono sui banchi di scuola”, diventando protagonisti della loro realtà. Le trasmissioni vanno in onda in diretta il lunedì dalle 13:35 alle 14:00 ma naturalmente vengono registrate e salvate in podcast e udibili direttamente dal sito o dopo averle scaricate in mp3 oppure abbonandosi tramite iTunes. Figura 1 Home page di News generation con le varie attività.
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http://www.radio.rai.it/radio1/newsgeneration/, consultato a ottobre ʼ09.
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Secondo la definizione di M. McLuhan i media caldi sono quelli che non richiedono da parte di chi li utilizza una grande partecipazione, la radio lo è per eccellenza, dato che impegna un solo senso pur fornendo una grande quantità di dati e molto dettagliati. Altri preferiscono il termine medium secondario. Tesi: Il web 2.0 e la prassi didattica nella scuola primaria- Cap. 5 – P. Aghemo – relatore prof. S. Lisi 5
Come si vede dalla figura 1 le tematiche tengono conto di un contesto in cui possono rientrare le varie disciplina ma sempre col riferimento all’attualità. Partecipano classi da varie regioni, non vi è il problema di presenza fisica, e dei vari ordini di scuola, nella home ci sono anche le indicazioni per prendere contatti, sia per e-mail sia per telefono, per segnalare degli eventi, dei progetti o per richiedere come fare per una eventuale partecipazione. Molto interessante e in linea con le tematiche qui trattate la puntata del 12 settembre c.a. come il lavoro del liceo indicato nella home page, tutto improntato alla decentralizzazione della lezione frontale con i medium offerti dal web 2.0. L’unione di questi due medium radio e computer connesso a internet, in apparenza così lontani tecnicamente e storicamente, aprono spazi facilmente accessibili e di qualità per riportare al centro “l’educare a pensare” nella realtà metodologico didattica sia essa indirizzata ai bambini del primo ciclo di scuola, ai ragazzi di scuola superiore, ai giovani universitari12 , a chi è nel percorso dell’apprendimento continuo13 o long life learning. In questo capitolo darò conto di questa possibilità sia spiegando come affrontarla sia relazionando sull’attività di podcast attuata e che avrebbe dovuto già essere ripresa ma cause di forza maggiore, furto dei pc di scuola, hanno purtroppo posticipato14 a data da destinarsi.
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Molte Università si stanno dotando di radio in streaming e questo ha portato nellʼimmediato una maggior frequenza, una nascita di nuovi interessi, maggior immediatezza nella comunicazione e sono in via di valutazione i miglioramenti a livello di apprendimento. 13
Un articolo sulla Stampa online del 13 settembre ʼ09 intitolata “Ue, rischia l'esclusione chi non sa usare i social network”, la Commissione europea esorta gli Stati membri perchè aiutino i cittadini a familiarizzare con le tecnologie, pena la loro esclusione dalla società contemporanea, http://www.lastampa.it/_web/cmstp/ tmplrubriche/tecnologia/grubrica.asp?ID_blog=30&ID_articolo=6536&ID_sezione=38&sezione=News. 14
Mi era balenata lʼidea di far relazionare in tre minuti proprio agli alunni sul podcast, se fosse stato possibile, ma così non avrebbe senso, puro esercizio teorico dopo molti mesi di non pratica e nuove registrazioni. Tesi: Il web 2.0 e la prassi didattica nella scuola primaria- Cap. 5 – P. Aghemo – relatore prof. S. Lisi 6
2. Cos’è il Podcast e come fruirne Podcasting è un termine inglese che fonde insieme due parole, iPod (lettore MP3 della Apple) e broadcasting con cui si intende la trasmissione di informazioni da un sistema trasmittente a più sistemi riceventi15 . Il termine podcast è comparso per la prima volta solo cinque anni fa16 ed ha avuto un’enorme diffusione in poco tempo, un anno dopo il dizionario Oxford la definiva la parola dell’anno. La diffusione del medium è stata ugualmente rapida tanto che nel catalogo di iTunes, dove si possono scaricare anche musica e video a pagamento, la voce podcasting aveva più di 3000 titoli gratuiti e, da circa tre anni e mezzo, anche titoli prettamente di contenuto didattico, per le lingue straniere ma non solo. Radio e Tv con alcune loro trasmissioni e il mondo del giornalismo si sono interessati, quasi subito, del podcasting. Il podcasting è dunque: un sistema che permette di scaricare in modo automatico documenti (generalmente audio o video) chiamati podcast, utilizzando un programma ("client") generalmente gratuito chiamato aggregatore o feed reader.
Mentre il podcast è: un file (generalmente audio o video), messo a disposizione su internet per chiunque si abboni ad una trasmissione periodica e scaricabile automaticamente da un apposito programma...17
Per ricevere un podcast è necessario avere un qualsiasi computer collegato alla rete e un programma client apposito. La maggioranza, tra cui il più conosciuto iTunes18, sono gratuiti, e un abbonamento, anche qui, molto spesso gratuito. Fruire di un podcast significa quindi abbonarsi ad esso. Sempre dalla stessa pagina di wikipedia traggo questa metafora: 15
L'esempio più classico è costituito da un trasmettitore radio di grande potenza e da un gran numero di ricevitori montati nelle automobili o nelle case che possono ricevere il segnale. Il trasmettitore non potrà sapere con chi e con quanti ha comunicato. 16
Il 12 febbraio 2004 in un articolo del giornalista Ben Hammersley sul The Guardian intitolato “Audible revolution”. 17
Entrambe le spiegazioni sono rintracciabili sul sito di wikipedia allʼindirizzo http://it.wikipedia.org/wiki/ Podcasting, consultato ad ottobre ʼ09. 18
Ma anche Juice o Doppler, facilmente rintracciabili e scaricabili in rete. Tesi: Il web 2.0 e la prassi didattica nella scuola primaria- Cap. 5 – P. Aghemo – relatore prof. S. Lisi 7
...il supporto connesso ad internet è la cassetta postale, il client è il postino, e il fornitore di podcast è la casa editrice. L'abbonato riceve regolarmente le pubblicazioni, e può ascoltarle o vederle nella modalità e nei tempi che gli sono più congeniali.
Dopo averli scaricati dalla rete in download l’ascolto può avvenire in due modi, direttamente sul computer oppure caricando su di un MP3 (non ci sono indicazioni se non quella dello spazio e della funzionalità) ciò che ci interessa ed abbiamo già sul computer. Non è più dunque necessario essere collegati ad internet. Qui si apre un’altra strada tutta nuova, quella dell’apprendimento in mobilità che necessiterebbe di un’altra trattazione. Inserisco solo un riferimento ad un interessante articolo apparso recentemente su Repubblica online e intitolato “La lezione s’impara meglio se la scarichi sull’iPod” di Riccardo Staglianò19. Podcast batte prof, 71 a 62. È l’incipit dell’articolo che prosegue dicendo che la tecnologia, se usata bene, funziona meglio del chalk and thalk (gessetto e discorso) per far comprendere nozioni complesse e che tale rivoluzione non passerà attraverso la tv ma invita i docenti ad imparare ad utilizzare un registratore digitale, cioè l’iPod. Dopo l’inizio tipicamente giornalistico viene argomentata l’affermazione con lo studio di Dani McKinney, professoressa di psicologia alla State University di New York a Fredonia che da tempo attua studi sulle potenzialità della tecnologia per l’apprendimento. Il testo continua la spiegazione di come sia avvenuto l’esperimento e come continuerà in quest’anno accademico, ciò che ci interessa qui è sapere che la stessa professoressa ribadisce fortemente ciò che qui abbiamo affermato cioè che questo è un medium molto valido ma sempre medium. Chi rimane al centro del processo sono gli insegnanti e i discenti. Sul modello del progetto OpenCourseWare si sono già accumulate più di duecentomila registrazioni di lezioni in download gratuito con contributi di molte università, anche dalla Thailandia, non dall’Italia, cosa che conferma anche Francesco Antinucci, direttore dell'Istituto di scienze e tecnologie della cognizione al
19
Staglianò, R. in Repubblica online del 13 ottobre 2009, indirizzo internet http://www.repubblica.it/2009/10/ sezioni/scuola_e_universita/servizi/ipod-universita/ipod-universita/ipod-universita.html?ref=hpspr1. Tesi: Il web 2.0 e la prassi didattica nella scuola primaria- Cap. 5 – P. Aghemo – relatore prof. S. Lisi 8
Cern, purtroppo. Egli aggiunge che le lezioni podcast hanno un secondo vantaggio meno evidente, “obliquo” (trasversale è il termine didattico più appropriato) lo definisce, essendo a disposizione di tutti, discenti, colleghi, grande pubblico, ci sarà consequenzialmente un miglioramento sia in fase di preparazione che in itinere delle lezioni. La strada dell’istruzione in mobilità è dunque un altro campo da esplorare. Alberto Pian20 definisce il podcast una radio che si ascolta, si vede, si legge e si naviga. La si produce senza bisogno di acquistare frequenze e la si ascolta senza sintonizzarsi per forza ad una certa ora. L’autore parte comunque dalla radio e dalla magia di una voce solo ascoltata, l’abbiamo già definita medium caldo, lasciando gli altri sensi liberi, così legata all’immaginario (pensate alla “Guerra dei mondi”) che purtroppo oggi anche lì risulta molto limitato e vi è stato il sopravvento del business. Uno scossone, un regresso all’immaginario, lo possono dare le ITC, ex nuove, il podcasting21 in particolare. Cominciamo col definire come cercare e ascoltare un podcast. In un certo qual senso è come sintonizzarsi su un canale radiofonico e memorizzarlo. Come già accennato il programma più noto è iTunes che funziona bene sia su Windows che su Mac. Si va sul sito della Apple, si scarica e installa22 iTunes. Si apre il programma e si clicca sulla sinistra sul tasto Store di iTunes poi su Podcast
20
A. Pian, Podcast a scuola, Un libro a schede per fare podcasting in classe, 4° Edizione, maggio 2006. Il t e s t o è d i s p o n i b i l e g r a t u i t a m e n t e o n l i n e d a l s i t o w w w. l e l e d a i n e s i . c o m / w p - c o n t e n t / Podcast_a_scuola_PIAN.pdf ,consultato a ottobre ʼ09. Pian è stato il primo insegnante italiano ad occuparsi di podcast didattico. Vive e insegna a Torino allʼIis Bodoni- Paravia dove ora attua il progetto Didanext finanziato dalla Regione Piemonte con il sistema Podcast Producer, tra i sistemi più innovativi al mondo, prima scuola superiore in Italia e tra le prime al Mondo. Per approfondimenti andare sul sito web http:// w e b . m a c . c o m / a r a k h n e / D i d a t t i c a / P r o g e t t i _ e _ r i c o n o s c i m e n t i / Vo c i / 2 0 0 8 / 3 / 9 _ D i d a n e x t _ _ c h a n n e l _ i _ l i n g u a g g i _ d e l _ w e b _ 2 , _ i l _ p r o g e t t o _ d i d a t t i c o _ p i %C3%B9_innovativo_al_mondo,_fondato_sul_sistema_di_podcast_producer_e_finanziato_dalla_regione_pi emonte!_%28iis_bodoni_-_paravia,_Torino%29.html , visitato a ottobre ʼ09. 21
Viene dato anche un significato più tecnico di podcasting cioè Personal Option Digital Casting coniato da Doc Sears qualche mese dopo lʼarticolo citato alla nota n° 15. 22
Sito web http://www.apple.com/it/itunes/download/ ,consultato a ottobre ʼ09. Sul sito si può trovare anche un tutorial. Tesi: Il web 2.0 e la prassi didattica nella scuola primaria- Cap. 5 – P. Aghemo – relatore prof. S. Lisi 9
cliccando si aprono le varie sezioni tra cui Istruzione. Faccio presente che ci sono vari tutorial sia sul sito della Apple che in rete che aiutano a capire la funzionalità del programma sino alla fruizione di podcast. Si apre questo tipo di schermata:
Figura 2: la schermata iniziale di iTunes su Podcast/istruzione
Si vede sulla destra evidenziato iTunes Store e in alto Podcast, cliccandoci si aprono le sezioni, scegliete Istruzione, cercate Didanext, continuo a citare Pian, e poi cliccandoci sopra si aprirà una schermata di introduzione al podcast stesso, questa:
Cliccando su abbonati iTunes vi iscrive al podcast. Se si fa il doppio clic sull’immagine del podcast si apre un’altra schermata in cui vi è la descrizione completa del podcast con tutte le trasmissioni registrate sino al momento in cui noi lo apriamo. A questo punto ogni nuova trasmissione che verrà registrata sarà scaricata in automatico ogni volta che si aprirà l’applicazione iTunes. Tesi: Il web 2.0 e la prassi didattica nella scuola primaria- Cap. 5 – P. Aghemo – relatore prof. S. Lisi 10
Ecco l’altra schermata:
Come si vede viene descritta la categoria (i metadati di cui abbiamo parlato), sotto vi è il pulsante abbonati dove a fianco viene specificato se il podcast scelto è gratuito o a pagamento, poi una descrizione più dettagliata del podcast ed un’area destinata alla valutazione dei clienti (poichè si fa riferimento allo store) con possibilità di recensione. In fondo la lista delle trasmissioni in ordine di registrazione col pulsante a sinistra ottieni, cliccandoci sopra, procediamo a scaricare le varie trasmissioni. Riaprendo il programma al successivo riavvio dovremo andare sulla sezione podcast nella colonna di sinistra e nella sezione di destra avremo visibile il nostro abbonamento con le trasmissioni scaricate e quelle ancora da scaricare, Tesi: Il web 2.0 e la prassi didattica nella scuola primaria- Cap. 5 – P. Aghemo – relatore prof. S. Lisi 11
in attesa delle future. Si può notare il punto esclamativo a fianco di una delle trasmissioni invece del punto blu, vuol dire che ci sono stati problemi o nell’upload o nel download. Quello che abbiamo fatto in queste pagine è un breve tutorial di spiegazione. Vi è un altro modo di abbonarsi ad un podcast poichè ognuno di essi è identificato da un indice costituito da un file nel formato RSS, file che contiene i metadati23 , quando il podcast si trova in una pagina web che ne permette l’iscrizione automatica. In questo caso basta cliccare sull’icona del FeedRSS (descritta nel cap. 3) e ci abboniamo. Tra i professori “podcaster”24 italiani più conosciuti, oltre Pian, vi è Luigi Gaudio che ha raggiunto una considerevole produzione pur con un metodo diverso da Didanext. Inserisco la schermata per dare un’idea della sua produzione:
Vi è un ultimo modo, molto poco diffuso perchè più macchinoso, iscrivendosi in un
23
I metadati di un podcast sono titolo, autore, data, categoria, indicazioni specifiche (grado di scuola e materia) e altre informazioni che lʼautore crede opportuno inserire. 24
Il podcaster è colui che progetta e produce i podcast. Tesi: Il web 2.0 e la prassi didattica nella scuola primaria- Cap. 5 – P. Aghemo – relatore prof. S. Lisi 12
servizio di database presente su internet che recensisce podcast25. Rimane da definire cosa sia un podcast che si vede o si legge. Tecnicamente si chiama “podcast aumentato” e significa che contiene un video o del testo, si ottiene allo stesso modo del podcast audio e se video, con la tecnologia attuale se non è molto lungo, non ci sono problemi a fruirne su supporti mobili. Per podcast aumentato col testo si intende l’aggiunta di un file PDF aggregato all’audio o come episodio in sé. Nel primo caso può essere un esercizio integrativo della lezione, per esempio un esercizio grammaticale se la puntata è del genere lingua (sulla sezione Istruzione vedrete che la maggioranza dei podcast sono del genere lingua straniera e servono ad apprendere una lingua basandosi sull’ascolto in primis e sulla grammatica poi), nel secondo una lezione di Figura 3: icona, molto diffusa, di podcast a cui è possibile abbonarsi con iTunes
approfondimento su di un argomento specifico trattato superficialmente dai libri di testo. Abbiamo già diverse indicazioni ma fin qui siamo solo alla
fruizione passiva, pur sempre più ricca di offerte anche di qualità, del medium radio/ podcast. Possiamo trovare un percorso completo, oltre i testi di Alberto Pian26 indispensabili perchè pensati appositamente per i docenti e per la didattica, in quelli di Alessandro Venturi col testo intitolato proprio “Come si fa un podcast”27 e sul sito di Venturi vi è una serie di FAQ28 poste in modo da creare un percorso lineare sul podcast, dal cos’è al come produrlo29 (qui senza finalità didattiche). Nel paragrafo seguente illustreremo il percorso di produzione di un podcast.
25
Tra questi citiamo quello italiano AudioCast sul sito www.audiocast.it ,consultato a ottobre ʼ09.
26
A Pian, didattica del podcasting, Editori Laterza, GLF, Roma-Bari, 2009.
27
A. Venturi, Come si fa un podcast, Tecniche Nuove, Milano, 2006.
28
FAQ: sigla di Frequently Asked Questions, sono letteralmente le "domande poste frequentemente” su di un argomento. 29
Indirizzo web http://www.digitalino.com/toilettecast/faq/faq.html, consultato a ottobre ʼ09. Tesi: Il web 2.0 e la prassi didattica nella scuola primaria- Cap. 5 – P. Aghemo – relatore prof. S. Lisi 13
3. Podcast come produrlo Abbiamo ampiamente argomentato che i tool del web 2.0 hanno come caratteristica principale quella della facilità di fruizione ma anche quella, fondamentale, della facilità di comprensione per l’uso attivo, cioè per il passaggio alla produzione. Lo stesso dicasi per il podcasting. Non è necessario, se non nel caso del sistema Podcast Producer30, disporre di investimenti finanziari o di tecnologie avanzatissime. Certamente un minimo di attrezzatura aiuta nel migliorare la risoluzione finale e questa, se è migliore, aiuta la comunicazione e comprensione. Necessaria, come dotazione minima, è un buon microfono usb, collegabile ad una porta usb del computer acquisibile con un costo inferiore ai cento €, anche se si potrebbe cominciare con un qualsiasi microfono rivelando però, dopo la prima registrazione, fruscii difficilmente eliminabili e fastidiosi. Ci sono comunque microfoni diversi a seconda dell’intenzione progettuale che abbiamo in mente31 . Questo è l’investimento necessario per cominciare, il resto si affronta con la normale attrezzatura già in dotazione negli istituti scolastici. Esiste però una iniziale soglia dirimente che è bene conoscere. Il “sistema podcast”32 funziona con i diversi sistemi operativi e con vari software gratuiti ma il percorso più lineare, rapido e preciso si ha col sistema Mac Os della Apple poichè ha un software dedicato, non solo per podcast, conosciuto dagli appassionati di musica e che si chiama GarageBand33 e compreso nel sistema operativo stesso.
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Podcast Producer è una soluzione completa per acquisire, comprimere e distribuire lezioni, eventi e contenuti multimediali. Podcast Producer vi consente di non arrovellarvi sulla realizzazione, codifica e distribuzione dei podcast, automatizzando l'intero processo...Dal sito http://www.compulab.biz/doc_eventi/ podcastproducer, consultato a ottobre ʼ09. 31
Per un approfondimento vedere questo capitolo di A. Pian scaricabile dal sito www.chersi.it/...podcast06/3_strumenti/03_01_dispensa_strumenti.pdf, consultato a ottobre ʼ09. 32
Intendiamo qui definire lʼinsieme di azioni che vanno dalla produzione alla fruizione dellʼutente finale comprese in un unico ciclo ideale. 33
Indirizzo web per conoscere tale software http://www.apple.com/it/ilife/garageband/what-isgarageband.html, consultato ad ottobre ʼ09. Tesi: Il web 2.0 e la prassi didattica nella scuola primaria- Cap. 5 – P. Aghemo – relatore prof. S. Lisi 14
Sia chiaro, questo non vuol essere un tentativo di pubblicità occulta34, ma un dichiarare un dato di fatto esplicito e conosciuto a chiunque si sia affacciato al mondo del podcasting. Addentriamoci ora nella produzione di un podcast. ✓ Software per podcast Pian nel suo testo35 dice che esistono sostanzialmente tre diversi metodi di lavoro per produrre un podcast: ➡
metodo manuale;
➡
metodo semiautomatico;
➡
metodo automatico.
➡ Partiamo dall’ultimo che abbiamo già definito, quello del Podcast Producer, che è un’architettura rilasciata dalla Apple nel novembre del 2007, meno di due anni fa, sui propri server che si occupa di rendere completamente automatica la procedura. Questo è un punto di arrivo per un Istituto scolastico che ha percorso, scoperto e valutato l’optimum di questo medium, come nella ricerca della professoressa McKinney, poichè l’account e la tecnologia per approdare a tale sistema richiedono un investimento consistente. L’esempio viene proprio dall’Iis Bodoni-Paravia di Torino. Appurato che il medium podcast era servito per aumentare la costruzione collaborativa di conoscenza e lo scambio cooperativo fra gli alunni tanto da farli giungere a performance elevate all’esame di maturità, tra le più elevate in media (anche dei licei classici) proprio nelle discipline di storia e letteratura in cui più si erano cimentati nella produzione e fruizione di podcast (vedremo come nel seguente paragrafo). Pensate, però, io attuo la mia lezione frontale o per gruppi che ritengo utile registrare, solo che lo faccio in un aula/sala di registrazione pronta all’uso. Nulla di stratosferico un aula con qualche accorgimento in più, ma poi anche nelle altre aule “normali” avendo un computer Mac portatile con wireless, dove è situato il sistema
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Non vi è nessun interesse se non la chiarezza.
35
Ivi nota n° 25 pag 108. Tesi: Il web 2.0 e la prassi didattica nella scuola primaria- Cap. 5 – P. Aghemo – relatore prof. S. Lisi 15
centrale di Podcast Producer 36. Alla fine della lezione se decido di registrare la trasmissione devo solo cliccare sul tasto registra avendo cura di inserire i metadati, cioè 30 secondi netti di lavoro in più per produrre una lezione di podcasting che dopo pochi minuti è in rete fruibile da chiunque lo ritenga opportuno e si sia abbonato al podcast! ➡ Il metodo semiautomatico si suddivide in tre impostazioni differenti. La prima è quella dell’uso di un computer Mac OS che propone la registrazione audio e la pubblicazione direttamente su un sito in modo semiautomatico. Si parte da un pacchetto, fornito gratuitamente a chi acquista un Mac, che è iLife dentro cui si trova l’applicazione GarageBand, si registra la trasmissione e, alla conclusione, si invia ad iWeb, il podcast viene inserito in un formato web graficamente sotto forma di blog. Naturalmente il tutto avviene in locale, cioè è un sito visibile solo sul nostro computer o rete locale. Per concludere la pubblicazione bisogna acquistare uno spazio MobileMe37 fornito dalla Apple con un canone annuale abbastanza contenuto. La seconda prevede le operazioni di pubblicazioni in remoto (cioè direttamente sul web) per esempio su una piattaforma, per cui si stabilisce a priori chi è autorizzato a pubblicare e si dota di password. Per questo metodo si segnala Podcast Generator 38 che funziona sui tre principali sistemi operativi, Windows, Mac OS, Linux, si scarica, si installa sul web, quindi bisogna avere un proprio spazio, e permette di visionare il podcast attraverso player incorporati (in Ning ad esempio) ed è compatibile con iTunes. La terza si avvale da servizi forniti dal web in modo gratuito che consentono di aprire un blog compatibile con file mediali e pubblicare gli episodi, il limite è dato dalla dimensione dei file, a pagamento offrono maggiori opzioni naturalmente. I rischi sono quelli di un servizio non scevro da interruzioni o cessazioni. ➡ Il primo, il metodo manuale, è quello più lungo come iter perchè si usano delle 36
Tra gli accorgimenti essenziale è quello della sicurezza contro il furto!
37
Indirizzo internet http://www.apple.com/it/mobileme/pricing/, consultato a ottobre ʼ09.
38
Sito web http://podcastgen.sourceforge.net/, mentre su questo sito si può trovare un tutorial http:// rekordcast.rekordata.it/groups/podcasts/weblog/?startIndex=20, consultati a ottobre ʼ09. Tesi: Il web 2.0 e la prassi didattica nella scuola primaria- Cap. 5 – P. Aghemo – relatore prof. S. Lisi 16
applicazioni che creano il podcast, strutturano episodi con titoli e eventuali sottotitoli collocando il podcast in uno spazio web attraverso il protocollo Ftp generando anche il file RSS che permetterà di rintracciarlo ed abbonarsi come già detto. Questo iter comporta che vi sia un unico gestore poichè l’applicazione che governa il podcast risiede in uno specifico computer. Anche qui ne esistono per tutti e tre i sistemi operativi, Feed Generator è una di queste. Pur non essendo complicato questo metodo distoglie un pò dall’occuparsi principalmente della pubblicazione del podcast. Per creare un podcast in ambiente windows39 si può seguire un’altra strada che definirei “artigianale”, che potrebbe rientrare a metà fra quella semiautomatica e quella manuale indicate da Pian, adatta per prove senza remore e per cominciare a far capire a colleghi, discenti, genitori e dirigenti sia la validità che la fattibilità del podcasting. Tale procedura è possibile sui tre sistemi operativi anche se superflua su Mac. Primo passaggio scaricare e installare l’applicazione gratuita Audacity40
che
consente di registrare l’audio e mixarlo con altre tracce, per esempio con la musica di sottofondo. Dotarsi di un microfono41 collegarlo o all’ingresso della scheda audio con l’apposito jack oppure alla porta usb, andare nella sezione controllo volume e verificare che l’opzione microfono sia attiva (se non compare la voce andare su controllovolume/ proprietà/microfono cliccare per attivare la voce) e verificare che il volume non sia ne troppo elevato ne troppo basso, e prepararsi alla registrazione. Se è un microfono di tipo usb avanzato con proprio software verrà probabilmente richiesto di scegliere fra quello interno (alcuni pc portatili hanno il microfono incorporato) o quello che avete collegato, in tal caso la scelta è sul secondo. Aprire audacity e predisporsi a registrare. Piccola nota non tecnica. È importante 39
Una breve sintesi descrittiva si può trovare sul sito web http://download.html.it/howto/leggi/17/realizzareun-podcast/ ,consultato a ottobre ʼ09. 40
Indirizzo internet http://audacity.sourceforge.net/, consultato a ottobre ʼ09.
41
Ivi nota n° 30 Tesi: Il web 2.0 e la prassi didattica nella scuola primaria- Cap. 5 – P. Aghemo – relatore prof. S. Lisi 17
fare alcune prove con testi poetici o frasi di letteratura per impostare la propria voce. Ascoltando la nostra voce registrata, la prima volta, avremo una sensazione di sicuro un pò sgradevole nel risentirci. Ecco che è importante l’esercizio, parlare con calma con voce pacata ma con un tono di voce sicuramente non sommesso ed in modo sincopato. Ripetere varie volte e riascoltarsi. Ricordarsi di queste prove, poi, quando si arriverà a registrare con i propri alunni. Inserisco qui solo un paio di schermate di audacity poichè si possono trovare tutorial completi preparati da insegnanti che da un paio d’anni si industriano nell’arte del podcasting42.
Appena apriamo audacity questa schermata ci fa capire la strumentazione di base si vedono le impostazioni del volume di ascolto, sullo zero quando registriamo, e del microfono verso il massimo (ma anche qui ci vogliono alcune prove sul proprio pc e tipo di microfono) e i tasti di azioni come quelli di un normale registratore. Clicchiamo sul cerchio rosso e registriamo, finita la registrazione clicchiamo sul quadrato giallo bloccando così la traccia. A questo punto compare la traccia audio parlato con la sua durata e l’intensità. Dopo aver riascoltato la traccia tornando all’inizio col cursore e cliccando su play, freccia verde, e avendola sistemata tecnicamente con i vari effetti dal menù “Effetti” introduciamo una traccia musicale da inserire come sottofondo, o altro, dal menù 42
Tutorial di audacity di Onorio Zaralli sul sito web www.chersi.it/listing/audacity/audacity_tutorial2.pdf, consultato a ottobre ʼ09. Tesi: Il web 2.0 e la prassi didattica nella scuola primaria- Cap. 5 – P. Aghemo – relatore prof. S. Lisi 18
“progetto/importa audio/” ottenendo graficamente quest’aspetto A questo punto bisogna agire sulla lunghezza delle tracce, e renderle compatibili fra loro con varie azioni, rimando al tutorial (cfr nota n° 41), mixarle, salvare il progetto, riascoltarlo ancora una volta e procedere all’esportazione dal menù File/Esporta come Waw a 16 bit, stereo, 44,100 Hz. Così esportata è pronta per essere convertita in mp3 con iTunes. Due indicazioni di attenzione. Convertendo in mp3 delle tracce audio originali ed utilizzandole come sottofondo, onde per cui di suono pulito abbiamo alcuni secondi, per fini didattici non si incorre in infrazioni di legge come specificato in un comma della legge sul diritto d’autore 2/200843. L’altra comporta un aggiunta di software. Per importare le tracce musicali in audacity devo tener presente che esse siano in formato mp3, stavolta per motivi tecnici, per cui c’è bisogno di convertire le tracce audio, per esempio, di un cd musicale a meno che non abbiamo già sul nostro pc delle tracce audio in mp3. Se la nostra scelta è dunque su una traccia precisa, spesso lo è chiaramente per motivi didattici, dobbiamo procedere ad acquisire sul nostro pc un altro piccolo software gratuito che si chiama dBpower AMP Music Converter44. Solita procedura, 43
Art. 2. (Usi liberi didattici e scientifici) 1. Dopo il comma 1 dell'articolo 70 della legge 22 aprile 1941, n. 633, e successive modificazioni, è inserito il seguente: «1-bis. È consentita la libera pubblicazione attraverso la rete internet, a titolo gratuito, di immagini e musiche a bassa risoluzione o degradate, per uso didattico o scientifico e solo nel caso in cui tale utilizzo non sia a scopo di lucro. Con decreto del Ministro per i beni e le attività culturali, sentiti il Ministro della pubblica istruzione e il Ministro dell'università e della ricerca, previo parere delle Commissioni parlamentari competenti, sono definiti i limiti all'uso didattico o scientifico di cui al presente comma». 44
Indirizzo internet http://www.dbpoweramp.com/, consultato a ottobre ʼ09. Tesi: Il web 2.0 e la prassi didattica nella scuola primaria- Cap. 5 – P. Aghemo – relatore prof. S. Lisi 19
andare sul sito scaricare ed installare il programma, aprirlo e convertire la traccia audio scelta in formato mp3 per poterla importare in audacity. Anche per questo programma esistono tutorial nel web molto esplicativi45 . In alcuni casi è richiesto scaricare un applicativo Lame46, inserire la cartella così ottenuta nel programma dBpower, dalla gestione risorse, e riaprendolo sarà automatizzato il processo. Il programma è molto semplice e in pratica ci servono due sole opzioni quella CD audio input permette di “to rip”47 le tracce audio “rip from Cd” che ci interessano, la seconda invece, chiamata per l’appunto dBpower AMP Music Converter, dobbiamo trovare il file audio da convertire nelle nostre cartelle all’interno del nostro hard disk, sceglierlo e scegliere il formato in cui convertirlo, mp3 e le caratteristiche delineate prima, lo salviamo in una nuova cartella per non confonderlo ed è pronto per l’uso in audacity. ✓ La pubblicazione “on the web” A questo punto non ci rimane che l’ultima fase, quella della pubblicazione su internet. Qui è semplice se si possiede uno spazio web personale oppure se l’istituto scolastico, come ormai la maggioranza, ha un sito web proprio. Se abbiamo un sito web seguiamo i consigli precisi di Pian48 con FeedForAll49 programma funzionante sui tre sistemi operativi. Quest’applicazione permette di creare podcast in modo guidato con scelte passo a passo e consente una buona gestione del podcast, in modo particolare se abbiamo in mente di progettarne uno ad episodi, o aumentato. Seguite le procedure di informazioni rispetto al Feed, per cui inserendo i metadati richiesti, si passa alla pubblicazione, dal menù File/Publish Feed, si compila la 45
Dal sito web http://www.megalab.it/2441/, consultato a ottobre ʼ09.
46
Indirizzo web http://lame.sourceforge.net/, consultato a ottobre ʼ09.
47
In italiano non esiste una traduzione precisa per questʼazione (scucire, strappare) che nello slang informatico viene traslitterata con “rippare”. 48
Ivi nota n° 25 pag. 132.
49
Indirizzo web http://feedforall.com/, consultato a ottobre ʼ09. Tesi: Il web 2.0 e la prassi didattica nella scuola primaria- Cap. 5 – P. Aghemo – relatore prof. S. Lisi 20
finestra “Create New Publish Site”, si compilano le altre caselle richieste tra cui quella dove collocare il podcast, nel nostro caso Podcastdidattico.xml il proprio username e password il tipo di Protocol (standard o protetta Ssl) per definire il tipo di connessione Ftp. Se non abbiamo uno spazio web proprio dobbiamo seguire un’altra procedura che è consigliabile comunque per una trasmissione di prova, oppure per un podcast di classe o ancora per un podcast d’istituto ai primi passi. D’altronde ciò che conta, lo sappiamo, è sempre la progettualità didattica ed il contenuto come nel caso di Chocolat 3.B Podcast50 della scuola secondaria inferiore di Faloppio (CO), anche se ora sono passati alla secondaria superiore, guidati dal loro prof. Luca Piergiovanni hanno ricevuto numerosi attestati e premi sia da organi ufficiali della scuola sia attestati da quotidiani e radio dove sono stati invitati a parlare della loro esperienza. Loro sono partiti studiando parallelamente il testo poetico con il testo musicale di musica popolare come per esempio con quella di Jovanotti, ci si può abbonare anche qui tramite iTunes. Il sito su cui hanno inserito il loro podcast offre un servizio gratuito di creazione, ricerca e pubblicazione di podcast si chiama Podomatic ed è uno dei tanti che si possono scegliere per pubblicare il nostro podcast, si possono trovare digitando su un motore di ricerca le parole “podcast audio hosting”, effettuata la ricerca si fanno delle prove cliccando sui link per arrivare alla scelta del servizio. Ne elenco alcuni, sempre in modo non esaustivo, la modalità di fruizione è sempre la stessa registrazione di un account con e-mail valida e password: ‣ GCast, sito web http://www.gcast.com/; ‣ Podomatic, sito web http://www.podomatic.com/featured; ‣ Mypodcast, sito web http://www.mypodcast.com/; ‣ Podbean, sito web http://www.podbean.com/.
50
Sito internet http://chocolat3b.podomatic.com/, consultato ad ottobre ʼ09. Tesi: Il web 2.0 e la prassi didattica nella scuola primaria- Cap. 5 – P. Aghemo – relatore prof. S. Lisi 21
Su un windows live spaces personale invece si può trovare una lunga lista di servizi simili, curata da David Holmes 51, oltre numerosi blog che permettono di inserire file mediali come quelli dei podcast. Su un altro sito invece si possono trovare indicazioni per i vari tipi di software per creare podcast52. Questi sono gratuiti, molti altri sono a pagamento, la cifra mensile a volte è molto bassa, parte da 2 dollari circa, è una scelta da fare, anche in itinere a seconda delle necessità e di quanto si voglia puntare su questo tipo di innovazione didattica. In quanto docenti abbiamo però uno spazio privilegiato che è quello di edidablog53 che ha finito da meno di un mese di rinnovare il proprio spazio. Con la mail di istruzione facciamo la nostra richiesta ed abbiamo sia uno spazio blog, sia podcast ed ora anche social network. A noi ed alle nostre esigenze didattiche la scelta. Concludo questo percorso prima di passare alle motivazioni didattiche del podcast con la schermata di upload di podomatic, simile agli altri segnalati. Come si vede in tre step, dopo aver registrato la traccia audio, si pubblica il nostro
podcast e si danno le indicazioni, con il Feed, a iTunes o altri programmi della nuova presenza in rete per i tutti futuri utenti, l’importante è avere un’idea ben focalizzata.
51
Indirizzo web http://soundblog.spaces.live.com/Blog/cns!1pXOS7l93k8mqeQ7FlEEmOSQ!559.entry, consultato ad ottobre ʼ09. 52
http://www.podcastalley.com/forum/forumdisplay.php?f=108, consultato ad ottobre ʼ09.
53
Indirizzo web http://www.edidablog.it/, consultato a ottobre ʼ09. Il sito è ora completamente rinnovato e lʼinsegnante può scegliere, dopo lʼaccredito, fra varie opzioni e con un blog informativo web 2.0 che segnala alcuni dei tool che qui sono stati analizzati, il tutto basandosi su piattaforma Wordpress. Tesi: Il web 2.0 e la prassi didattica nella scuola primaria- Cap. 5 – P. Aghemo – relatore prof. S. Lisi 22
4.Podcast didattico, le motivazioni di una scelta L’aspetto apparentemente più facile per noi docenti, dato che lo facciamo quotidianamente o perlomeno settimanalmente, è quello della progettazione. In realtà è assolutamente la fase più delicata ed importante per far sì che un podcast, come ogni percorso didattico, abbia la possibilità di apportare il tipo di innovazione che è il movente principale della scelta di addentrarci, non senza qualche rischio, in questo percorso e cioè la costruzione collaborativa di conoscenza 54, attuata in modo coinvolgente e anche ludico. Posta la pietra miliare è necessario individuare la peculiarità della progettazione di un podcast. Ritorniamo, con Pian, al paragone iniziale con la radio e ci troviamo a dover definire un “format” o un “clock” per la nostra serie di episodi. Un format è, secondo il dizionario, uno schema di programma già sperimentato e riproducibile, è dunque il modo con cui decidiamo di organizzare i contenuti delle nostre emissioni all’interno del podcast. Un format che dev’essere riproducibile per le trasmissioni della stessa serie in modo da variare solo i contenuti, inoltre la riproducibilità facilita l’aggregazione di altre classi con colleghi e alunni che fanno tesoro della nostra esperienza per produrre loro episodi basandosi sullo stesso modello. Scopo primario del format, o del clock, è quello di fornire una continuità di ascolto dato che l’ascoltatore, dopo il secondo o terzo episodio, avrà sia famigliarità con esso sia la certezza della trasmissione che ha scelto di seguire. In alcuni casi, come in format di news, ciò può essere uno svantaggio perchè è talmente consolidato nelle sue linee essenziali da non permettere grossi margini di originalità, sicuramente vi sarà capitato di seguire le news da diversi network radiofonici nella stessa giornata e avrete notato una certa uguaglianza. Si comincia con una introduzione d’apertura segnata dalla lettura dei titoli, poi si 54
Inserisco qui un link ad un blogger, noto con lo pseudonimo di robin Good, che attua discussioni interessanti sul perchè utilizzare la tecnologia ed i tool del web 2.0. in questo caso ha inserito un video tutorial sul podcast che in modo anche divertente esplica sia la parte tecnica sia quella progettuale, http:// www.masternewmedia.org/it/. Tesi: Il web 2.0 e la prassi didattica nella scuola primaria- Cap. 5 – P. Aghemo – relatore prof. S. Lisi 23
passa alle news lette con intervalli di “uscite” (interviste, pareri, ecc) la musica di attacco netta e ben percepibile la voce dei radiocronisti così impostata da sembrare quasi la stessa. Descrivendo una situazione abbiamo contemporaneamente delineato un tipo di format, format che è un bene poichè chiama alla familiarità della nostra emissione, un male in quanto stereotipizza la stessa emissione. All’interno di un percorso/progettazione didattica un format ha però più vantaggi che svantaggi perchè l’elaborazione di un format ha un grande valore educativo, induce a pensare, è una piccola/grande scuola di disciplina mentale e pratica. Mentale per l’allenamento che propone sulla scelta della tipologia e sull’essenzializzazione del contenuto, vedremo che ogni trasmissione adatta all’età degli alunni della primaria è bene non superi gli 8 max 10 minuti, e sul rispetto di una serie di comportamenti pratici durante la registrazione come i tempi di parola, la successione degli interventi e l’aderenza al testo scritto. Dunque prima di cominciare con gli alunni e fare a loro la proposta, l’esperienza diretta insegna che subito dopo la prima spiegazione ed il primo approccio regna un pò di incertezza ma poi dopo un breve ciclo di tre registrazioni alunni di IV/V primaria sono in grado di portare avanti da soli il format necessitando di aiuto solamente nella scelta del contenuto (ma anche questa richiesta tende a scemare man mano che aumenta il numero di registrazioni effettuate), ci dobbiamo domandare come docenti che tipo di trasmissione vogliamo erogare e quale rapporto vi debba essere fra il podcast ed i suoi episodi. Pian e gli altri insegnanti del cui podcast abbiamo parlato o chiunque, come il sottoscritto abbia tentato questa strada, si è dato una risposta quasi univoca: la scelta tematica del channel, i canali tuttologhi non esistono quasi più. Bisogna perciò definire anche, in termini non assoluti chiaro, il target del pubblico a cui ci vogliamo indirizzare e quindi quali argomenti prediligere, mettere insieme matematica e letture poetiche è un pò difficile, meglio creare due podcast differenziando titoli e clock! Tesi: Il web 2.0 e la prassi didattica nella scuola primaria- Cap. 5 – P. Aghemo – relatore prof. S. Lisi 24
Occorre dunque ci sia un filo conduttore tra gli episodi in modo da facilitare l’aggiornamento dei contenuti e che i vari episodi abbiano una certa continuità fra loro ed essendo posti in successione temporale diano l’idea di “struttura narrativa”. Un piccolo palinsesto ben delineato da un suo specifico campo culturale in modo che il fruitore sappia che vale la pena confermare la sua iscrizione a quel preciso flusso informativo. È d’uopo programmare rigorosamente i format in modo che ogni trasmissione sia distinguibile e identificabile. Per far questo in modo preciso possiamo organizzare una tabella che ci aiuti nella progettazione del channel sul tipo Progetto
Indicazioni
Conclusioni
Quali argomenti dovrebbe trattare
Notizie e commenti, dibattiti, lezioni in classe, progetti, lezioni di lingua straniera come rinforzo o come seconda lingua da diffondere
(risposte a cui giungere prima con un confronto con i colleghi poi con gli alunni facendo capire le difficoltà tecniche)
Qual e è il target, a chi è rivolto
Individuare bene il target, classe, interclasse, istituto, genitori
(tentare una prova interna?)
A che tipo di formato radiofonico far riferimento?
Talk, News, Children, generi specialisti (discipline), musicale, Comic
(Scegliere anche in base alle proprie caratteristiche di ins. che farà da guida, per letteratura ispano americana....)
Quale cadenza?
Giornaliera, settimanale, quindicinale, ecc
(Tenere presente che può essere anche giornaliera se abbiamo un certo tipo di attrezzatura....)
Semplici indicazioni ma il renderle graficamente nel momento della fase pratica progettuale è essenziale. Spesso in riunioni di insegnanti ci si confronta si ribadisce che conosciamo bene l’oggetto, ed è vero, ma poi non mettiamo su carta, non relazioniamo, ciò risulta un errore. Ora possiamo farlo direttamente magari su un netbook collegato via wireless “loggandoci” a google documenti e condividendolo con i colleghi del progetto in modo che il singolo documento, tabella in questo caso, è raggiungibile nel momento, qualsiasi, in cui ciascun componente voglia rivederlo e Tesi: Il web 2.0 e la prassi didattica nella scuola primaria- Cap. 5 – P. Aghemo – relatore prof. S. Lisi 25
apportare modifiche migliorative. Decidere la tipologia degli episodi facendo attenzione alla struttura per fidelizzare il nostro pubblico di nicchia (non pensiamo a grandi numeri), dando una regolarità alle nostre trasmissioni, perciò scegliere in base alle nostre possibilità di tempo e di soluzioni hardware che abbiamo, pianificazione con scaletta. Abbiamo parlato un pò indifferentemente di format, clock e channel55 , per ultimo entriamo nello specifico del clock. Il clock è semplicemente la scansione temporale che diamo ad ogni momento della trasmissione, farlo in modo preciso aiuta a far risultare la trasmissione più “pulita” cioè senza momenti di interruzione o non sequenziali. Si può cominciare e finire, per esempio, con un jingle, o una vera e propria sigla prodotta da noi con gli alunni, poi il titolo, un’uscita, uno stacco musicale, una parte del contenuto, un altro stacco musicale, il resto del contenuto, stacco veloce e rimando al prossimo episodio, sigla finale. Esempio di clock radiofonico con scansione temporale 1 h, dal sito http:// www.riograndemud.com/clockwheel/ index.htm
Tenendo conto del target a cui è rivolto e da cui è prodotta la trasmissione il format che funziona è quello Children con una durata variabile fra 5 e
10 minuti massimo comprese sigla iniziale e finale. Questa dev’essere sempre uguale per il podcast anche se venissero aggiunti argomenti diversi, semmai si aggiunge uno stacco con annuncio della tematica 55
Rimando sempre al libro di Pian, che nel caso di podcast didattico è come un vangelo, e precisamente alla tabella di pag. 63 e seguenti con vari modelli, tra cui alcuni realizzati; ivi nota n° 25. Tesi: Il web 2.0 e la prassi didattica nella scuola primaria- Cap. 5 – P. Aghemo – relatore prof. S. Lisi 26
diversa, quindi una durata maggiorata di pochi secondi, per non uscire dalla fidelizzazione creata in chi lo segue. ✓ Format e didattica Ragionando su di una serie di ipotesi ci dobbiamo fare l’ultima domanda prima di sperimentare finalmente il podcast e divenire noi stessi podcaster con i propri alunni. Quali format sono possibili, attraverso le tecnologie che possediamo, nel nostro specifico ambito didattico? Appuntiamoci alcuni disegni di progetto possibile e quando li abbiamo dinanzi procediamo alla scelta tenendo presente che possiamo fare trasmissioni/lezioni, è in fondo di questo che stiamo parlando come trasmettere e costruire contenuto basato su collaborazione e cooperazione, che poggiano essenzialmente su due assi principali: 1. la lezione/trasmissione il cui perno è l'insegnante con spiegazioni, recupero, analisi e approfondimenti; 2. la lezione/trasmissione il cui perno sono gli studenti con elaborazione di lezioni, lavoro di gruppo nella preparazione, partecipazione diretta, illustrazione dei temi, forme di recupero e tutoraggio nei confronti dei propri compagni o di formazione come nel caso di una lingua straniera attuata in una sola classe (es spagnolo, francese, tedesco... ricordiamoci che con il protocollo di Lisbona i nostri alunni alla fine del loro ciclo scolastico devono al minimo sapere bene due lingue oltre quella materna). Questi due tipi di assi li abbiamo visti applicati, il primo dal prof. Luigi Gaudio, il secondo dal prof. Alberto Pian nella scuola secondaria superiore. Per la scuola secondaria inferiore non ci sono, purtroppo, molti podcast attivi56 , abbiamo visto quello del prof. Luca Piergiovanni con il podcast Chocolat 3.B che ha scelto il secondo tipo. Stesso discorso per la scuola primaria. Alcune volte gli insegnanti hanno scelto il primo tipo ma virando forse più su di un diario di percorso proprio che proposte 56
Intendo per attivi podcast non saltuari che abbiano cominciato lʼattività e proseguita nel tempo per almeno un anno scolastico dando quindi la possibilità di valutarne i risultati. Tesi: Il web 2.0 e la prassi didattica nella scuola primaria- Cap. 5 – P. Aghemo – relatore prof. S. Lisi 27
nuove di lezione/trasmissione. Intendiamoci non si vuol dare un giudizio negativo credo solo che tale scelta dev’essere collaterale ad altre e non l’unica, che ci debbano essere vari modelli redazionali57 su cui poter scegliere e, conseguentemente, scegliere il focus su cui produrre, tutti con la loro validità. Un esempio per la scuola primaria, forse il primo, che dura ormai da tre anni è quello dei “Ragazzi del fiume”58. Per loro il podcast è nato, nel secondo asse, anche per motivi interculturali, in due lingue essendo una terra con una storia particolare. Italiano, sloveno (alcune istituti comprensivi sono bilingue) e friulano recuperando antiche tradizioni culturali grazie ad un coinvolgimento attivo di adulti e anziani/ saggi che hanno ritrovato il piacere di raccontare. Forte specificità territoriale che ha inciso sulla scelta del format, ma spesso in Italia abbiamo una connotazione chiara a livello territoriale. È una rete di scuole che si coordinano tentando di allargare le buone pratiche con continui corsi di aggiornamenti59 , quest’attività ha ricevuto varie segnalazioni su quotidiani nazionali e prosegue con una precisa progettazione in una sequenzialità temporale che dà garanzie di buoni risultati e durata nel tempo in modo da non disperdere l’expertise acquisito dai docenti e dagli alunni di questa rete di scuole.
57
Pag. 85 e seguenti, testo citato, ivi nota n° 25.
58
Indirizzo web http://www.ragazzidelfiume.it/?page_id=25, consultato a ottobre ʼ09.
59
Nellʼintroduzione al corso sul podcast si dichiara: “Il podcast è una semplice metodologia che vi permette di registrare la voce, i suoni e i rumori e se lo volete potrete "aggiungere" le immagini.” Tesi: Il web 2.0 e la prassi didattica nella scuola primaria- Cap. 5 – P. Aghemo – relatore prof. S. Lisi 28
5.Podcast “Radio niños” format, filoni, realizzazione In una divertente quanto brevissima riflessione intitolata “La carne è pronta ma lo spirito è debole. Ovvero abbiamo la lavagna digitale e internet, ma che ci facciamo?”, F. Leonetti60 butta un sasso, come si suol dire, nello stagno della riflessione didattica applicata all’uso dell’ITC. Egli parla brevemente dei tool web 2.0, che già abbiamo analizzato, e conclude la breve riflessione dicendo che occorre competenza, fantasia, creatività, pensiero fuori dagli schemi tradizionali, innovazione e passione uniti in un unicum che crea la professione insegnante oggi. Dunque conoscere e compartecipare alla crescita di “Giovannino” per insegnargli non solo il latino, per rimanere all’antico refrán, ma trasmettergli il sapere all’interno della complessità della società attuale contestualizzando tale percorso nel suo essere nativo digitale. Dopo aver affrontato il master, esperienza di e-learning completa e profonda, ho deciso di innovare la didattica con l’uso delle tecnologie non limitandomi alle attività, che comunque ho sempre compreso nel percorso didattico, dell’aula informatica e delle ITC. Ho scelto così il podcast anche per il contesto della classe in cui mi trovavo ad insegnare, classe con alcune problematiche dichiarate. La scelta del podcast è stata quasi immediata, poi prima di consegnare il progetto sono tornato a riflettere sulle varie opzioni ed ho valutato come principale questa scelta non tralasciando le altre, ove possibile, che rimanevano comunque di supporto, intendo blog e gemellaggio con eTwinning. Parlo al singolare perchè all’inizio è stato così, per vari motivi, ma appena è stato possibile concretizzare il progetto immediato è arrivato il noi di alcune colleghe che aspettavano di vedere e verificare cosa fosse questa “strana” cosa definita podcast. Il progetto presentato a settembre 2007 ha avuto un’attenzione immediata da parte
60
F. Leonetti, esperto web e coordinatore didattico del Master in e-learning dellʼUniversità della Tuscia, riflessione letta durante un convegno di apertura del Master nella sezione LIM, Viterbo, 2007. Tesi: Il web 2.0 e la prassi didattica nella scuola primaria- Cap. 5 – P. Aghemo – relatore prof. S. Lisi 29
della dirigenza per poi essere accantonato per diversi motivi alcuni pratici (economici) altri fondati, altri in minima percentuale dovuti alla diffidenza. Chiaramente avevo posto come base l’acquisizione di un computer Mac e di almeno un paio di microfoni61 diversificati per avere più possibilità di scelta del format. Questo ha frenato un pò sulla scelta rispetto ad altri progetti più “tradizionali”. Però ad un certo punto c’è stato un ripensamento ed anzi un’accelerazione nel dover attuare le procedure di acquisto. Il materiale giunge a gennaio e subito procedo ad una revisione del progetto coinvolgendo colleghe dettesi disponibili con un corso di autoaggiornamento sui rudimenti del podcast ed aprendo un gruppo di lavoro su google group 62 che comincia a coinvolgere anche altri insegnanti di scuole vicine e non. ✓ Inserisco qui la base di partenza del progetto: Tale progetto intende dare un forte e serio incentivo all'uso mediato delle nuove tecnologie in ambiente didattico sia per valorizzare la collaborazione tra classi diverse sia per offrire un aumento motivazionale nell'affrontare azioni didattiche comunque intraprese nella quotidianità didattica. Il podcast si basa sulla produzione di “testi parlati” e registrati con sottofondo musicale attraverso l'uso del personal computer e scaricabili e ascoltabili attraverso un normale MP3 o MP4 anche al di fuori del contesto scolastico e in movimento. In pratica una radio online che si ascolta si vede e si legge! Essendo in questo tentativo/prova tre (il numero è per forza limitato come esperienza di inizio ma comunque non indirizzato ad una sola classe) le classi coinvolte si è pensato di attuare tre tipi di format in modo che ciascuna classe possa seguirne ed attuarne uno anche in scambio, salvo quello spagnolo specifico per la IV E dove tale lingua viene insegnata, e portarlo a termine con un numero di trasmissioni inizialmente individuato in media n°4/5 per ciascun filone. Di seguito viene dettagliata la tipologia e la costruzione del Podcast. La variabile tempo degli episodi è legata alla differenza tra il filone 1 (podcast di apprendimento) e i filoni 2 e 3 che trattandosi di letture e di news possono essere leggermente più lunghi.
Prima parte: la descrizione generale
61
La scelta del, o dei, microfono va fatta anche in base alla scelta del format, un conto e avere un microfono usb unidirezionale che può registrare bene la voce singola o al massimo di 3/4 persone per un effetto vociare o una breve frase da sottolineare a coro, un altro è quello di avere un microfono da tavolo per poter attuare una trasmissione dialogata, sul tipo tavola rotonda, o registrare una normale lezione in classe con interventi spontanei anche da una certa distanza, in questo caso serve anche il mixer. 62
Indirizzo web http://groups.google.it/group/podcast-radio-ninos, è necessario avere un account con google mail e chi non è autorizzato dallʼamministratore può solo vedere i materiali. Tesi: Il web 2.0 e la prassi didattica nella scuola primaria- Cap. 5 – P. Aghemo – relatore prof. S. Lisi 30
PODCAST/CHANNEL RADIO NIÑOS
Sono previsti tre filoni (poi 4) sullʼesempio del Channel Children, 1 Español para niños, 2 Diritti dei bambini, 3 Filone scientifico, 4 Costituzione (aggiuntosi in seguito)
Target
Studenti primaria e primo anno secondaria inferiore
Scopo educativo
Approfondire e trasmettere attraverso il canale formazione e informazioni a tutto il plesso altrimenti relegate alla singola classe.
Format
Children
Numero episodi
4 suddivisi nei 3 filoni
Periodicità episodi
Settimanale o quindicinale
Durata singolo episodio
6/8 minuti
Tipologia episodi
Semplici e dove fosse necessario aumentati con pdf
Formato audio
Mp3 a 64 KB
Seconda parte: il format Struttura generale del Format / Descrizione del Format Il Format si sviluppa su tre filoni ben distinti tra loro ciascuno con 4/5 episodi alternati fra loro e con cadenza settimanale con la sequenza ciclica: español para niños, diritti dei fanciulli, scientifico e in seguito Costituzione. Primo episodio: di ogni filone prevede una brevissima introduzione/ spiegazione dell'insegnante con lo scopo di spiegare la valenza didattica e la spiegazione del mezzo con cui vengono trasmessi gli episodi. Ultimo episodio: conclusione finale dell'insegnante con brevissima sintesi ed eventuale prospettiva futura. Dal primo all'ultimo: intervengono a turno 4 alunni leggendo e proponendo la l'episodio preparato da loro con tutta la classe sotto la guida dell'insegnante che, oltre il primo e l'ultimo episodio, interviene in brevi rinforzi nel filone 1, per la riflessione finale nel filone 2, introducendo la breve discussione nel filone 3. Terza parte: il clock degli episodi
Episodi
Clock
Filone 1
Sigla iniziale – introduzione tematica – 3' di lezione dialogata – stacco musicale – ripetizione del lessico, 3' – annuncio tema successivo – sigla finale.
Filone 2
Sigla iniziale – titolo e tipo (articolo e spiegazione diritto) lettura – stacco musicale – spiegazione a più voci e contestualizzazione– stacco – sintesi del docente – annuncio prossimo diritto - sigla finale.
Filone 3
Sigla iniziale – annuncio principio scientifico– stacco musicale – spiegazione fatta da 3-4 alunni – stacco – breve discussione – stacco – annuncio prossimo principio – sigla finale.
Tesi: Il web 2.0 e la prassi didattica nella scuola primaria- Cap. 5 – P. Aghemo – relatore prof. S. Lisi 31
Episodi Filone 4
Clock Sigla iniziale – titolo e tipo (articolo e spiegazione diritto) lettura – stacco musicale – spiegazione a più voci e contestualizzazione– stacco – sintesi del docente – annuncio prossimo articolo - sigla finale.
Quarta parte: la programmazione didattica Ogni filone seguirà una sua programmazione didattica dettagliata qui sintetizzata: • filone 1: spagnolo di base, riferimento europeo A1, con i saluti, oggetti quotidiani a scuola, ora, tempo, giorni, mesi, numeri, descrizione fisica, cibo, casa, animali, verbo ser; • filone 2: diritti dei bambini scelta di testi di articoli della Dichiarazione Universale dei diritti del fanciullo, loro contestualizzazione sia nella propria realtà, sia in quella scolastica, sia della situazione dei fanciulli nel mondo; • filone 3 scienza enunciazione di alcuni principi scientifici con spiegazioni dialogate preparate in gruppo dagli alunni; • filone 4 (si è aggiunto successivamente perchè l’insegnante si è resa conto di avere fatto un ottimo lavoro sulla Costituzione) Costituzione riflessione su alcuni articoli della stessa ritenuti essenziali dagli alunni in occasione del 60° anniversario stimolati da un incontro casuale col Presidente della Repubblica Napolitano. Tutto ciò va verificato sia in ingresso che in itinere e può essere soggetto a modificazioni. Quinta parte: metodologia Il progetto verrà attuato nel corso del secondo quadrimestre dell'anno scolastico coinvolgendo piccoli gruppi composti da massimo 5/6 alunni alla volta, a rotazione, appartenenti alle classi coinvolte. Sesta parte: materiale Si inseriva qui il materiale diviso in opzionale ed essenziale, come essenziale si richiedevano due microfoni, uno direzionale ed uno da tavolo per non precludere a priori la possibilità di registrare con un gruppo più esteso.
Con le normali revisioni in itinere, anche dovute al fatto che il progetto è cominciato solo con l’inizio del secondo quadrimestre e che essendo la prima esperienza di podcast alcuni team docenti hanno avuto difficoltà a comprendere il meccanismo, il podcast Radio niños si è concluso comunque come da progettazione. Unica differenza il n° di trasmissioni, solo due per il filone scientifico e invece tre in più per la classe guida filone spagnolo. Inserisco qui il numero zero a modo di presentazione fatta sia in italiano che in spagnolo: Italiano Benvenuti all'ascolto di questo numero zero di Radio niños, una radio che si fa e si ascolta online o con il vostro mp3. Una radio fatta da alcuni alunni per tutti gli alunni dell'I.C. Fontanile Anagnino, e poi per chiunque vorrà ascoltarci. Ci saranno alcune trasmissioni per apprendere le basi Tesi: Il web 2.0 e la prassi didattica nella scuola primaria- Cap. 5 – P. Aghemo – relatore prof. S. Lisi 32
dello spagnolo e altre idee verranno in futuro. Ogni episodio avrà i suoi tempi scanditi da stacchi musicali, jingle, e ripetizioni per facilitare l'ascolto. Inoltre avranno una durata di circa 6 minuti per non annoiare voi che ascoltate. E allora vai “radio niños”, con il vostro mp3 ci potrete ascoltare ovunque on the road, on the beach o an'do ve pare. Allora buon ascolto e hasta pronto! Español. Esta es la “radio niños” donde os enseñaremos y os haremos conocer el español. Bienvenido a la escucha de este numero cero de radio niños, una radio online echa da los alumnos para todos los alumnos del Instituo comprensivo Fontanile Anagnino y para quien quiere aprender el español. Cada episodio tiene su tiempo escandito por pausas, ripeticiones, resaltos musicales para facilitar vuestra escucha. Además tendran una durada de mas o menos seis minutos porque no queremos aburrirve. Con vuestro MP3· nos podeis escuchar donde quereis “On the road”, “on the beach”, “on the home” o and'o ve pare. Entonces buena escucha y hasta pronto!
✓ La classe guida La classe guida, che ha fatto da “tutor” inserendo le altre classi partecipanti nell’attività, giunta alla terza trasmissione ha acquisito in modo sufficientemente chiaro il meccanismo dello storyboard e del clock dimostrando di sapere a n c h e rispettare i tempi durante la registrazione, salvo normali errori e ripetizioni di parti registrate, per rendere fluida la trasmissione. La seconda fase di progettazione del podcast è stata affrontata con gli alunni. Dopo aver proposto l’attività e aver dato le indicazioni tecniche, a parte il titolo obbligato alla consegna del progetto (comunque condiviso dalla maggioranza anche per l’originalità), si è proceduto ad una prova di registrazione di sigla/jingle che si è scelto di ripetere sia all’inizio che alla fine dei singoli episodi. Gli alunni hanno proceduto poi a disegnare il logo immagine con cui presentare il podcast sul sito e su iTunes. Tra tutti i disegni si è pervenuti alla scelta di due tra cui Tesi: Il web 2.0 e la prassi didattica nella scuola primaria- Cap. 5 – P. Aghemo – relatore prof. S. Lisi 33
si è svolta la votazione per la scelta finale, caduta sul disegno a fianco con olè finale. Successivamente con tutta la classe si è proceduto ad analizzare il clock per giungere ad una condivisione ascoltando proposte differenti e correggendo soluzioni non possibili tecnicamente, lo stesso è avvenuto col format. Chiaramente le indicazioni date dal sottoscritto, non essendoci esperienza iniziale, all’inizio sono state raramente contestate ma lo stesso sono giunte da alcuni proposte differenti che, se giudicate pertinenti e possibili tecnicamente, sono state accettate ed inserite. Ogni episodio ha una parte in spagnolo con una parte di traduzione e ripetizione per aiutare l’apprendimento per il livello iniziale. In seguito la classe ha proceduto in piccoli gruppi, già formati per un precedente lavoro di gruppo di storia, alla stesura del contenuto delle sequenze di trasmissioni (sino al n 5, pubblicato solo in locale) per un totale di sette trasmissioni, compreso il numero zero ed un numero speciale su di una serie poetica sulla primavera di alcuni autori spagnoli dell’Andalusia63 in correlazione con un elaborato parallelo della scuola gemella della provincia di Siviglia. La trasmissione veniva scritta su cartaceo, rivista e corretta prima dagli alunni poi dall’insegnante sia dal punto di vista grammaticale e sintattico sia dal punto di vista del clock. Infine veniva editata al computer, possibilmente nel piccolo gruppo a casa di chi possedeva un pc con connessione ad internet, ed inviata all’insegnante via email. Questo era l’unica parte del lavoro fatta fuori dall’orario scolastico. Il gruppo che normalmente, con eventuali sostituzioni per assenze nel momento della registrazione, aveva proceduto alla stesura andava poi in sala informatica per produrre la registrazione. Si è anche attuato un brevissimo percorso di conoscenza del Mac per affrontare i rudimenti d’uso e in particolare le azioni essenziali in GarageBand. Dopo le interruzioni per vacanze pasquali e di chiusura in quanto sede di seggio la classe insisteva per produrre comunque tutte le trasmissioni preventivate prima con cadenza quindicinale. Sfida accettata, ravvicinate le registrazioni e la pubblicazione 63
Tra questi Juan Ramòn Jimenez, Antonio Machado e Rafael Alberti. Tesi: Il web 2.0 e la prassi didattica nella scuola primaria- Cap. 5 – P. Aghemo – relatore prof. S. Lisi 34
tranne l’ultima solo in locale perchè non proprio lineare soprattutto per i forti rumori di fondo dati dalle frenetiche attività di fine anno. Questo, per esempio, è un problema sottovalutato in fase di progettazione. I rumori di sottofondo più o meno alti e diffusi, non sempre è bastato mettere il cartello sull’aula informatica “Silenzio stiamo registrando”, come anche l’interruzione dovute a motivi di uscite anticipate e di salute (ribadisco ampiamente motivate e dichiarate) che hanno creato ripetizioni di registrazioni di parti della trasmissione. Risulta quindi importante pensare anche a quest’aspetto. Ultimo concetto da ribadire, un paio di alunni con ritardo dichiarato ed uno in particolare con grosse difficoltà di linguaggio è riuscito a registrare la sua parte, pur con un tono di voce non elevato (ma si impara poi a giocare con gli effetti) e si è detto molto soddisfatto di sentirsi e farsi sentire cosa che spesso, in classe, non gli riusciva. È già un risultato positivo. ✓ Le altre classi Oltre la classe che mi era affidata in quel periodo hanno partecipato altre cinque classi pur essendone previste altre tre, ma la curiosità prima e la comprensione poi del tipo di mezzo e dell’importanza della progettualità didattica più che della padronanza tecnica del mezzo, oltre la disponibilità del sottoscritto64 , hanno fatto pendere la bilancia a favore dell’adesione. Hanno aderito una classe III, altre due classi IV modulari e due quinte modulari aggiuntesi dopo della scuola primaria (le classi modulari hanno lavorato come una classe sola avendo ogni due classi le stesse insegnanti). La classe guida ha fatto da tutor in queste classi in due modalità: • presentazione dell’attività con una breve spiegazione dell’importanza di avere un’idea per poi passare allo storyboard ed al clock; • simulazione di una registrazione partendo da dopo la sigla, uguale per tutti i filoni e le trasmissioni. 64
La componente docente sa quanto è facile in queste attività debordare dalle ore riconosciute e pagate per il progetto stesso eppure si continua, se si pensa sia utile e motivante, in modo indefesso. Tesi: Il web 2.0 e la prassi didattica nella scuola primaria- Cap. 5 – P. Aghemo – relatore prof. S. Lisi 35
La classe terza a t.p. aveva avanzato da subito la sua candidatura, si era partiti naturalmente dalle classi in cui gli insegnanti si erano resi disponibili alla nuova attività, dimostrando subito una fervente vivacità, ed ha scelto la tematica dei diritti dei fanciulli partendo dal Testo della Convenzione sui Diritti dell'Infanzia65 del 1989 e da un progetto di intercultura nell’ambito di Intermundia “Ti racconto l’Africa”. Le due classi IV, una t.p. una a tempo modulare, con le stesse insegnanti hanno aderito subito trovando però difficoltà nell’esprimere l’idea focus da portare avanti. Sono passati da alcuni tentativi prima in storia e geografia poi hanno avuto l’idea del filone scientifico attuando un paio di puntate in modo dialogato, uno sulla spinta di Archimede, l’altro sul problema dell’inquinamento. Le due classi V invece, inseritesi più tardi (ma un insegnante aveva partecipato alla preparazione da subito), hanno scelto di rendere in tre trasmissioni un percorso didattico che stavano attuando sulla Costituzione scegliendo alcuni aspetti generali e commentando alcuni articoli in occasione del suo 60° anniversario. Per concludere tutte le classi aderenti hanno scelto di fare una trasmissione finale di saluti in cui tutti, anche chi ha dichiarato di essere stato un pò scettico all’inizio, hanno ribadito il loro entusiasmo nel partecipare a questa iniziativa qualcuno includendo il fatto che aveva dovuto superare non poche difficoltà iniziale nel parlare davanti ad un microfono. ✓ Le insegnanti partecipanti Appena ricevuto il materiale (computer Mac e microfoni) prima di cominciare l’attività ho pensato di proporre un corso di autoaggiornamento66 alle colleghe partecipanti al progetto dall’inizio e ad alcune altre, sino ad un massimo di 10 persone, sul tema del podcast lavorando prima su sistema windows con i software elencati ma soprattutto facendo svariate prove col microfono. Successivamente si è passati alla conoscenza del Mac e del programma GarageBand
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http://www.unicef.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/3155, consultato a ottobre ʼ09.
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Tale tipologia di corso interna alle scuole ha una certa rilevanza poichè si crea in presenza una piccola comunità di pratica con trasferimento di expertise reciproco non essendoci un insegnante e dei discenti ma solo un responsabile. Purtroppo questo tipo di corso è diminuito molto negli ultimi anni. Tesi: Il web 2.0 e la prassi didattica nella scuola primaria- Cap. 5 – P. Aghemo – relatore prof. S. Lisi 36
stabilendo che avrei fatto da assistente tecnico durante la registrazione dei singoli episodi e per la pubblicazione. Si è comunque ragionato molto confrontandoci durante il corso, del format, del tipo di channel e del clock. Pur nelle difficoltà solite organizzative e nel poco tempo avuto a disposizione si è rivelata un’esperienza positiva anche se le colleghe non si son sentite ancora pienamente autonome alla conclusione dell’esperienza. Hanno però comunicato con entusiasmo quest’esperienza anche al di fuori della scuola, sia a parenti sia ad amici, facendo conoscere una metodologia diversa e ancora sconosciuta ai più67. ✓ La pubblicazione Il podcast Radio niños è stato pubblicato sia su di un servizio gratuito, tra quelli indicati (ricordiamoci che l’offerta aumenta sempre), sia sul sito Mac. Trai servizi ho scelto GCast68. Sono andato al sito ho creato un account e cominciato a pubblicare la sigla e prove di recitazione poetica eseguite con un microfono da pochi euro e lasciati anche per far notare la differenza tecnica. Poi, via via sono state “uploadati” gli altri episodi in Framapao’s podcast69.
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Riporto un commento esclamativo, “Avete una radio online a scuola!”, fatto da un giovane universitario.
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Indirizzo internet http://www.gcast.com/, consultato a ottobre ʼ09.
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Indirizzo internet http://www.gcast.com/user/Framapao/podcast/main, consultato a ottobre ʼ09. Tesi: Il web 2.0 e la prassi didattica nella scuola primaria- Cap. 5 – P. Aghemo – relatore prof. S. Lisi 37
Di queste operazioni sono stati forniti copia di mini tutorial (una pagina in PDF) a tutti gli insegnanti e a tutte le classi dell’Istituto, uno per classe, ed una copia ciascuno agli alunni partecipanti e loro genitori. Avendo ricevuto un offerta dal centro Apple di uno spazio online per un anno ad una cifra irrisoria, ho prodotto la pubblicazione in stile blog di ogni singolo episodio. Purtroppo tale spazio non essendo stato rinnovato alla scadenza (cambio sede mio e cambio referente nella vecchia sede) non è più possibile visionarlo se non in locale ma anche quest’attività è stat rimessa in cantiere. Il sito si chiamava naturalmente Radio niños 70. Un ultimo modo per fruire del podcast, forse quello che più contribuisce a farlo conoscere, è quello di andare su iTunes/iTunes Store/Podcast/Istruzione e nella casella ricerca digitare il nome Framapao’s podcast si aprirà la schermata (sopra), clic su “abbonati” e si ricevono tutti gli episodi. ✓I riconoscimenti Purtroppo la conclusione del primo anno di progetto è coincisa con il cambio di scuola, dopo vari anni, del sottoscritto per motivi familiari e le colleghe non se la sono sentita di proseguire nell’esperienza, se non per episodi brevi, del tipo intervista, e senza un channel con soluzione di continuità. In quei pochi mesi di attività ha comunque raggiunto gli obiettivi prefissati e cominciato a far capire per primo a colleghi, e tutto il personale della scuola, l’importanza di un utilizzo progettuale delle tecnologie. Questo anche per i genitori che hanno seguito le trasmissioni. A dire il vero ho scoperto un altro aspetto sottovalutato e cioè che alcuni non avevano un computer in casa, altri più numerosi avevano il pc ma non la connessione71 per cui non hanno potuto riascoltare la propria trasmissione da un posto che fosse “altro” rispetto alla scuola dove lo avevano prodotto.
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Indirizzo web http://web.mac.com/anagnino/anagnino/Benvenuto.html, ora solo in locale.
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Come specificato nel cap. 2, è stato anche questo a motivarmi al questionario che in parte ha confermato le previsioni. Il motivo della mancanza di pc o connessione non era da attribuire a problemi economici avendo in casa altre tecnologie sicuramente più costose di un pc di base attuale. Tesi: Il web 2.0 e la prassi didattica nella scuola primaria- Cap. 5 – P. Aghemo – relatore prof. S. Lisi 38
Come sempre il rinforzo positivo è venuto dai genitori che si son messi in casa con i propri figli ad ascoltare gli episodi. Alcuni hanno anche apprezzato l’apprendimento dei rudimenti di spagnolo. Il progetto è stato ripresentato e accettato nella nuova sede scolastica ed è anche stato acquistato un Mac ma purtroppo la scuola ha subito un furto per cui non ho potuto riprendere, come programmato, l’attività del podcast. Inserisco qui anche due dei riconoscimenti ricevuti non per piaggeria ma per ribadire il concetto che quando l’istituzione scolastica ha il coraggio di progettare contestualizzando tale progettazione ottiene dei risultati significativi che rinforzano l’apprendimento e la stima di chi vi partecipa sia esso docente o discente. Da Alberto Pian: Bravi, che simpatici che siete! ho cercato anche di inviarvi un commento ... Saluti da Alberto Pian
Da Diana Krenn: Estimado colega, con gusto he recibido su correo y he entrado en http://www.gcast.com/u/ Framapao/main para escuchar Radio niños... ¡buen trabajo! Cada vez estoy más convencida del efecto didácticamente revolucionario del placer por aprender y enseñar... ¡Me imagino cómo os tenéis que haber divertido! ¡Felicidades! Un fuerte abrazo, Diana Krenn Jefe de estudios Instituto Cervantes Roma
Altri sono giunti dalla Spagna e dal lontano Chile col prof. Carlos Toledo primo podcaster cileno con finalità didattiche72. ✓L’autovalutazione degli alunni Inserisco qui un articolo, scritto per un giornale locale, dalla classe con la redazione di un’alunna particolarmente dotata nell’abilità scrittura, che serve anche come valutazione del progetto in sè, una autovalutazione la definirei, in cui l’insegnante è intervenuto solo per i dati tecnici. Il nostro podcast Radio niños Noi siamo gli alunni della classe IV E dell’istituto comprensivo Fontanile Anagnino di Roma. L’ anno scorso (2007 NdR) abbiamo pensato di fare una radio fatta da noi bambini con l’aiuto del maestro, e mandata online. 72
Indirizzo web http://www.chilepodcast.cl/, consultato a ottobre ʼ09. Tesi: Il web 2.0 e la prassi didattica nella scuola primaria- Cap. 5 – P. Aghemo – relatore prof. S. Lisi 39
Qualche mese fa il maestro Paolo ci ha detto che aveva già dato il nome alla nostra radio e che presto avremmo cominciato perchè era arrivato il materiale necessario e un bel computer nuovo per poter fare il nostro podcast “ Radio niños “. Il suo nome vuol dire “Radio bambini”. Dopo aver deciso tutte le trasmissioni abbiamo pensato di fare un podcast della nostra classe, il podcast è una trasmissione radio registrata sul computer e messa online. Il nome podcast deriva da Ipod e Broadcasting cioè una trasmissione che si può ascoltare con un iPod o un Mp3. Molte trasmissioni radiofoniche e televisive famose utilizzano ormai la tecnica del podcast perchè così uno che non le può sentire in diretta o le vuole riascoltare quando si fa una corsetta nel parco (per esempio a chi non piace riascoltare le battute di Fiorello) va su iTunes (o altro programma) cerca la trasmissione e la scarica sul proprio mp3. Dunque perchè non provarci? E vai con Radio niños! Il nostro podcast funziona così, a turno un gruppo di noi scrive lo storyboard (il copione) della trasmissione sul computer e lo manda al maestro (anche per e-mail), il maestro lo stampa e poi lo correggiamo insieme. La descrizione definitiva viene scritta da noi sul computer per poi essere di nuovo stampata. Insieme al maestro ci dividiamo le parti. A gruppetti di massimo 5/6 di noi andiamo in sala computer per registrare lo storyboard, e per renderlo più allegro abbiamo messo come sottofondo una musica spagnola. Questa radio si divide in quattro parti, .....! Ora non vogliamo annoiarvi ma farvi divertire per questo vi diamo due opportunità per ascoltarlo e scaricarlo: andate sul sito http://www.gcast.com/u/ Framapao/main e automaticamente partirà l’ultima registrazione fatta (se non avete la linea adsl ci vuole un pò di pazienza), se invece volete sentire una trasmissione a scelta cliccate sul pulsantino con scritto post, se vi volete abbonare avendo iTunes sul computer (programma gratuito) cliccate su subscribe (ora abbonati NdR) avrete così le future trasmissioni scaricate in automatico con iTunes; potete altrimenti andare sul sito del nostro progetto che indovinate come abbiamo chiamato? Beh andate a scoprirlo su: http://web.mac.com/anagnino/anagnino/Benvenuto.html/ dove abbiamo anche inserito le nostre esperienze! Mi raccomando non perdete l’occasione di visitare il nostro sito e ascoltare il nostro podcast. Ah! Naturalmente l’ideatore e registra è il nostro maestro Paolo! La classe Iv E con la redazione di Claudia
✓ Valutazione del sottoscritto A parte considerazione tecniche e sviluppo evidenzio qui solamente i punti critici e quelli di forza per una progettazione futura sempre più consapevole. • Punti critici: sono stati l’inizio tardivo del progetto nel secondo quadrimestre, a metà febbraio, la non conoscenza piena del mezzo nuovo e la non conoscenza e piena considerazione della forza del metodo “podcast” all’interno di un percorso didattico. La cura tecnica è perciò passata in second’ordine a favore del “fare didattico” ma proprio per questo migliorabile in prospettiva futura. Ultimo osservazione la sigla leggermente troppo lunga e forse da “tagliare” come tempi nel suo clock finale. • Punti di forza e caratterizzanti: sicuramente l’immediatezza della comprensione, per la maggioranza degli alunni, del tipo di messaggio e metodologia comunicativa del podcast per cui essi sono in grado, dopo un paio di trasmissioni, di produrre da loro uno storyboard con un clock abbastanza preciso e ciò rinforza l’entusiasmo verso tale attività. La registrazione del parlato al microfono comporta un parlare sincopato Tesi: Il web 2.0 e la prassi didattica nella scuola primaria- Cap. 5 – P. Aghemo – relatore prof. S. Lisi 40
che richiede uno sforzo di buona pronuncia ad alta voce, esercizio non indifferente ed eseguito con maggiore carica motivazionale che non la lettura di un testo in classe (chiaro che non la sostituisce ma la integra e rinforza). Il riascoltarsi poi si rivela un punto di rinforzo che crea la volontà di autocorrezione non sempre espressa nell’attività didattica quotidiana. Anche gli alunni diversamente abili hanno partecipato cercando di superare le loro difficoltà. Infine il poter comunicare che un proprio oggetto didattico è online e fruibile su un mp3 in qualità sufficientemente buona e “udibile” da diverse centinaia di persone è un forte stimolo motivazionale a far bene. L’abbinamento di un blog completa la comunicazione del messaggio e del contenuto creando in pratica dei learning object “artigianali” ma validi nella loro completezza. Concludo con un’ultima osservazione. È impensabile con gli alunni di scuola primaria decentrare completamente la figura dell’insegnante e della situazione emozionale insita in un sano rapporto docenti/discenti. Avendo a che fare “ora”, non in un futuro prossimo, con la prima generazione completamente “nativa digitale” è altrettanto fondamentale che il docente sia cosciente di ciò e assuma come contestuale la tecnologia, non orpello pur piacevole, nella sua progettualità didattica creando un nuovo circolo ermeneutico emozionale docente/teconologia/discente che rivaluta il processo di apprendimento dando vita ad una vera costruzione di sapere collaborativa e cooperativa come più volte ribadito in questo percorso. In tale continuo processo si avranno delle piacevoli sorprese, confermate anche dagli esperti dei centri che seguono i ragazzi diversamente abili, ma non va dimenticato che questo sforzo deve coinvolgere in pieno i genitori che saranno, piano piano, portati a riconoscere questa valenza se noi docenti facciamo percepire che la tecnologia è compresa nell’astuccio73 dei loro figli, volutamente nell’astuccio tra gli attrezzi quotidiani non nello zaino, tantomeno nella lontana aula informatica.
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Riprendo qui la metafora utilizzata da V. Midoro “a scuola con il computer nellʼastuccio”. Tesi: Il web 2.0 e la prassi didattica nella scuola primaria- Cap. 5 – P. Aghemo – relatore prof. S. Lisi 41
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