Giornalino

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GIORNALINO DELLA CLASSE II C - ANNO 1 N° 1

GIUGNO 09

Volta la carta....c’è un’altra storia Il nostro primo campo scuola Emozione indimenticabile!!!!!!!

Raccogliere esperienze, immagini, disegni, parole, suoni per ricordare e raccontare Comincia con questo giornalino la nostra avventura nel percorso dell’apprendere a comunicare le nostre esperienze a voi genitori e a chiunque voglia leggerci.

Giovedì 26 marzo (2009) dovevamo partire per il campo scuola, la notte prima del campo scuola eravamo così emozionati che non abbiamo dormito per un po' di tempo. Il giorno dopo ci siamo svegliati alle 6 in punto. Siamo andati a scuola alle 7 e 45.

A scuola ci hanno dato le merende. Dopo qualche minuto di attesa sono arrivati i pullman e abbiamo posato i bagagli nel bagagliaio, gli insegnanti hanno fatto l’appello e siamo saliti sul pullman. Il viaggio è stato lungo, secondo noi, perché c’era molto traffico, e noi non vedevamo l’ora di arrivare. (continua pag. 2)

Riflettere e ricordare ciò che abbiamo fatto insieme è un modo per “riappropriarci” ogni volta che lo desideriamo del nostro “diventare grandi” piano piano e anche mettere dei paletti su una lunga linea del tempo perchè ogni tappa raggiunta è in sè un traguardo importante. Buona lettura e se volete!

- maestri Carla, Paolo, Lucia.

GEOSTORIA, CONOSCERE IL NOSTRO QUARTIERE: IL RACCONTO DEL SIG. AGOSTINO

Un lungo racconto cominciato 60 anni fa Quando è venuto il signor Agostino ci ha raccontato che ai suoi tempi cʼera la guerra, e che i tedeschi lo stavano per uccidere. Nel primo dopo guerra cʼerano molte emergenze, i quartieri poveri, il piano regolatore, piani particolari per gli sfollati, per gli immigrati

demolizione delle baracche popolari. Il signor Agostino ci ha detto: come si giocava: con il picchio e la trottola; come si usciva dalla scuola: dopo che si era sentito lo sparo del cannone del Gianicolo; i vestiti erano: un poʼ strappati; come si mangiava: con le mani; come si viaggiava: o a piedi (continua pag. 2) 1


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IL RACCONTO DEL SIGNOR AGOSTINO (CONTINUA DA PAG. 1)

o in bicicletta; come si scriveva: con il pennino; comʼerano i palazzi: un poʼ bassi; comʼera Roma: era compresa dentro le mura Aureliane; comʼera la scuola: grandissima. Il signor Agostino ci ha detto che, quando uscivano da scuola, si sporcavano il grembiule dʼ olio. Quanti anni hai? 86 Che lavoro facevi? Montatore Il signor Agostino ci ha raccontato di quando era piccolo, che la sua scuola era grandissima, e poi a quei tempi si faceva la fila, per la mensa dei poveri e si mangiava la minestra. Da piccolino giocava con il picchio e la trottola; e la sua casa ed anche altre erano poco più che baracche. Roma tanto tempo fa era compresa dentro le mura Aureliane per cui era molto più piccola di oggi. I costruttori e i muratori, volevano distruggere le baracche dei baraccati per poi costruire delle nuove case molto più bel-

(continua da pag. 1) La

destinazione era Civitella Cesi-Blera un piccolissimo

le. Ma le case belle che volevano costruire costavano troppo, allora i poveri costruirono di nuovo altre baracche, per avere un posto

per vivere. Purtroppo negli anni 60 vennero costruiti (continua sotto...)

paesino in provincia di Viterbo. Durante il viaggio ci siamo fermati solo una volta e poi siamo ripartiti e abbiamo

cantato ed eravamo eccitati e contenti. Poco prima di arrivare abbiamo visto un paesino con poche case. Eccoci, abbiamo pensato, siamo arrivati e abbiamo visto un albergo, vicino all’albergo c’erano delle capanne, infatti siamo andati al centro “ANTIQUITATES” di archeologia sperimentale e noi eravamo felicissimi. L’albergo era in campagna ed era bellissimo. Marina la responsabile dell’albergo ci ha fatto vedere le nostre stanze e subito dopo abbiamo cominciato la prima attività.

tanti palazzi e case in tutta Roma, per fortuna nella nostra zona ancora esistono il parco degli acquedotti e altri parchi.

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ATTIVITÀ CHE ABBIAMO FATTO AL CAMPO SCUOLA

figura 1 uomo del neolitico con lancia figura 2 il nostro albergo

Le attività che abbiamo fatto nei due giorni del campo scuola ci hanno aiutato a capire come vivevano gli uomini primitivi a cavallo fra il PALEOLITICO (da Paleos = Antico; e Litios = Pietra cioè età della pietra antica) ed il NEOLITICO (Neos = nuovo; Litios = Pietra, cioè età della pietra nuova). La Tavoletta La prima attività che abbiamo svolto al campo scuola è stata quella di disegnare una piccola tavoletta di legno, abbiamo disegnato un animale a scelta nostra con il carbone, e 2 tipi di polvere di terra: una gialla e una rossa. Potevamo disegnare un ca-

vallo oppure un mammut. La nostra guida ci ha fatto vedere come si faceva poi ciascuno di noi ha disegnato l'animale scelto passandoci ll legnetto di carbone e scegliendo la terra colorata appoggiata sul tavolo e colorando con le dita. Tiro con la lancia e propulsore La seconda attività è stata il tiro con la lancia: Leonardo la nostra guida ci ha fatto vedere il tiro con la lancia e poi abbiamo provato a tirare, dovevamo tirare con (continua sotto) Poter ripercorrere dal vivo le attività dei nostri antenati, gli uomini primitivi vissuti fra il paleolitico ed il neolitico è stato davvero entusiasmante!

RICOSTRUZIONE DI UN GRAFFITO RISALENTE ALL’INIZIO DEL NEOLITICO di solito i graffiti erano dipinti o scolpito su grandi rocce dentro le caverne

cacciatori con sembianze umane

lance rudimentali

i colori erano ottenuti con i diversi tipi di terra mescolandoli fra loro

animale cacciato

disegni a “calcomania” cioè fatti con le mani sporcate di terra rossa.

il propulsore e colpire uno degli animali finti, cioè la sua sagoma di legno. Il propulsore è una specie di laccio con un pezzo di legno sulla cui punta si mette la lancia e serve per lanciare più lontano. Come cacciatori è risultato che non avremmo avuto molto da mangiare!

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LA CAPANNA DEL NEOLITICO UNA GRANDE CASA PER UNA PICCOLA COMUNITÀ La terza attività era quella della capanna. di bastoncini tutti intrecciati. Una specie Siamo entrati in una capanna che è stata di piccolo palazzo concentrato per un bel ricostruita studiando i resti, ben conservati, numero di persone per difendersi dai periritrovati alcuni anni fa un paio di metri sot- coli e dal freddo. Ogni 5/6 anni dovevano to il livello dell'acqua nel lago di Bolsena, aggiustarla perchè la pioggia e il vento alnon molto lontano da dove eravamo. Lì dentro sembrava di sentire gli odori e i rumori degli uomini e delle donne del neolitico. Ci hanno fatto vedere: le pietre, le ossa, le pelli, la carne seccata di alcuni animali, gli oggetti artigianali utilizzati all'interno, le armi, l'angolo per gli animali domestici, le armi. La capanna era fatta di bastoncini legati fra loro e tenuti insieme dal fango seccato, nel tetto di sopra c era anche un pò di paglia. La porta di entrata era fatta

Al campo scuola ci siamo anche divertiti molto! Nella stanza abbiamo giocato un pò con i nostri compagni a nascondino e ci siamo divertiti un mondo, poi siamo andati a fare le attività e non ci sia-

lentavano il fango secco.

mo fermati un attimo. Notte. Dopo la cena siamo andati nel grande tendone per la serata discoteca poi siamo andati in camera per andare a dormire ci siamo lavati i denti, le mani e la faccia ci siamo messi il pigiama e ci siamo messi a letto però qualcuno parlava, raccontava barzellette o cose divertenti e tutti quelli che volevano dormire non ci riuscivano. Qualche volta il nostro maestro veniva per vedere se ci comportavamo

bene o se dormivamo, dopo tanti tentativi il maestro per l’ennesima volta cominciò a dirci che era ora del silenzio ma, dopo qualche minuto tutti cominciarono a dormire tranquillamente e p r of o n d amente, in f o n d o era già m e z z anotte!

LE CAPANNE Queste capanne risalgono al Neolitico avanzato, i più grandi di terza hanno dormito in queste capanne, qualcuno dice che nei posti nascosti si aggirasse Gogu, un uomo del neolitico, per controllarci e proteggerci dagli animali feroci!!!!!

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LO SCAVO: GIOCHIAMO ALL’ARCHEOLOGO

figura 1 disegno del nostro scavo figura 2 Leonardo ci spiega come fare l’attività di scavo e catalogazione degli o$etti ritrovati.

Abbiamo svolto anche l’attività dello scavo, cioè abbiamo giocato agli archeologi! Questa attività l'abbiamo svolta in una specie di capanna con dentro della terra nera molto friabile, facile da scavare. Leonardo, una delle guide, ci ha detto che dovevamo usare degli attrezzi che si usavano anche per scavare e per costruire le case, abbiamo scavato e abbiamo trovato molti oggetti che in storia possono essere chiamati sia DOCUMENTI che FONTI: le pietre, le ossa del dinosauro, dei pezzi di ceramica e altre cose. C’erano tre bambini che avevano in mano degli attrezzi, essi si chiamano: paletta di ferro, cartina per segnare il punto del ritrovamento, il pennello per pulire gli oggetti che avremo

trovato, gli oggetti che trovavamo li portavamo agli archiviatori, che prendevano nota su apposite schede da archiviare per studiare poi con calma i documenti ritrovati, poi ci siamo scambiati i ruoli. Leonardo ci ha detto di risotterrare gli oggetti che avevamo trovato, per fare uno scherzo agli altri bambini che venivano a scavare dopo di noi. E’ stato uno modo meraviglioso di imparare come lavorano gli archeologi!

Prendere gli attrezzi, cominciare lo scavo con una paletta, se si sente qualcosa proseguire con pennellino o mani, tirare fuori il reperto, pulirlo e catalogarlo con precisione.

ARCHEOLOGI IN ERBA! raccolta degli oggetti in una cassettina

catalogazione per tipo e luogo ritrovamento

descrizione precisa e ipotesi periodo in

ognuno col suo incarico, chi scava, chi pulisce, chi cataloga

base al tipo

LA DISCOTECA Dopo aver cenato al ristorante siamo andati in discoteca abbiamo ballato e giocato e ci siamo divertiti come matti anche le maestre hanno ballato e giocato c’era la stufa che ci riscaldava, perché faceva freddino, la musica e le luci e siamo andati nelle nostre

stanze alle dieci e mezza. Ci siamo lavati, sistemati messi il pigiama e ci siamo raccontati tante storie, fino a mezzanotte prima di addormentarci. Ogni tanto i maestri venivano per darci la buonanotte!

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PRANZO E MOMENTI MANGERECCI Il primo giorno abbiamo pranzato al sacco rere nel grande prato, o altre cose. Tutti i con il cibo che ci hanno dato dalla scuola bambini si sono divertiti anche il nostro un sacchetto per ogni bambino con dentro: i biscotti, la cioccolata, la mela, l’acqua e 3 panini. Visto che le cuoche della scuola ci hanno dato il sacchetto non potevamo mangiare al ristorante. Poi la sera, la colazione ed il pranzo del se condo giorno abbiamo mangiato nella ca panna ristorante riscaldata da un bel cami netto, abbiamo mangiato sempre tutto e qualcuno ha fatto il bis, era tutto buono e noi affamati! Lo svago Dopo qualche attività siamo andati al cam po da calcio, per svagarci un po', alcuni bambini hanno giocato a calcio, altri a cor maestro Paolo si è divertito molto con gli alunni a calcetto perché parava molti goal! ACCENSIONE DEL FUOCO, MACINA DEI CEREALI, L’ARGILLA Sabrina ci ha fatto vedere co- Noi lo abbiamo poi spento per una leva per fare più forza me accendevano il fuco gli evitare pericoli. girando dentro la conca. La La macina dei cereali farina alla fine c'era, ma che Il secondo giorno Sabrina ci fatica!!! Oggi al supermercato ha fatto vedere come si faceva la troviamo già macinata! L’argilla la farina, c’era una pietra piat-

uomini primitivi, ha preso due pietre e le ha fatte sfregare una con l’altra per ottenere delle scintille, poi ha messo della paglia vicino alle scintille e noi abbiamo soffiato così dopo un pò si è acceso il fuoco con la paglia, veniva poi messo sotto la legna e conservato acceso con molta cura.

ta con sopra il grano e una più piccola e ovale con cui si strusciava sul grano. Poi ci ha fatto vedere un'altra pietra a forma di conca dove dentro ci stavano i chicchi di grano e una rotonda per girare dentro la conca che strusciava sopra per ricavare la farina. Tra questi due metodi abbiamo capito che il metodo più facile per ricavare più farina è quello con la pietra a forma di macina con

Siamo andati sotto un grande tendone dove c’erano dei tavoli di legno grezzo, lì le nostre guide ci hanno fatto vedere come gli uomini primitivi avevano (continua pag 7)

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LA FUSIONE DEL METALLO L'ultima attività, il pomeriggio prima del viaggio di ritorno, ma come già finito? A quando il prossimo camposcuola è stata la nostra prima domanda ai maestri appena saliti sul pullman per il ritorno, Concetta ci ha fatto vedere come facevano a fondere il metallo gli uomini primitivi. Ha preso due pietre molto grandi, le ha legate con due elastici di ferro e due bastoni o due pezzi di metallo fusi in precedenza. Poi Concetta ci ha fatto vedere il forno con il fuoco acceso e ci ha detto che la dentro c’era un vasetto di argilla con dentro metallo che con l’altissima temperatura diventa sostanza liquida, ha messo dentro le due pietre, dopo il tempo necessario alla fusione (aveva messo il metallo a fonder già molto tempo prima ma a noi ha fatto vedere le varie fasi) le ha tirate fuori, le ha fatte raffreddare, dopo qualche minuto ha tolto gli elastici, i bastoni e aprendo le due pietre è uscito fuori un coltello molto affilato e appuntito di bronzo! E così abbiamo

imparato come gli uomini primitivi forgiavano il metallo. Sicuramente erano più bravi di noi ha fare le cose con le mani!

E L’ARGILLA CONTINUA DA PAG 6 a lavorare l'argilla per fare cando di oggetti utili per conservare va- dare subiri tipi di cibi e anche comincia- to la forre a cucinarli. Abbiamo fatto ma desiun cestino per il porta penne o derata, altri oggetti simili, come vole- altrimenti vamo o riuscivamo per poi ri- le mani portarli a casa come ricordo asciugano del campo-scuola. Però era un l'argilla po’ difficile perché l'argilla che si quando si asciuga si rompe, si sbriciola, screpola tutta, se lo si fa sottile poi si lasi rischia di rompere ogni mi- scia nimo pezzetto. asciugare Si parte facendo dei “colomall'aria o bini” cioè delle specie di grossi si fa secspaghetti, devono essere sem- care col pre umidi e si modellano cerfuoco vicino.

IL RITORNO Sicuramente molto stanchi ma entusiasti abbiamo affrontato il ritorno, quasi tutti, dormendo ma fantasticando sul prossimo camposcuola, abbiamo cominciato a scommettere sul numero dei giorni, sul posto ecc, vuol dire che ci è piaciuto, vero?

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UN INCONTRO MUSICALE, CARLOS E GLI STRUMENTI A FIATO ED A CORDA Una mattina è venuto il papà di RAUL nella nostra classe e aveva portato diversi strumenti musicali. La maggioranza di questi strumenti erano a fiato e altri due erano a corda. Appena arrivato ha preso l’accordatore elettronico per accordare la chitarra con tre lucette, quella verde ai centro segnala il suono giusto. Per primo ha suonato l’Ukulele una specie di piccola chitarra a quattro corde strumento tipico delle Hawaii. Ha preso gli strumenti a fiato, e li ha messi sulla cattedra e man mano che li prendeva ci diceva il loro nome e da dove provenivano. Così figura 1 Carlos suona l’Ukelele prese un flauto lo suonò e figura 2 gli strumenti musicali spie- tutti sentivamo la melodia. gati da Carlos con nome e breve storia Gli uomini con la musica ine poi suonati.... tendevano imitare i suoni della natura.

Alcune tribù Indios suonavano un grosso flauto con un suono molto grave, per spaventare i nemici all’inizio di una battaglia. Gli Indios conoscevano solo cinque suoni (pentafonia, penta-cinque, phonos-suono) poi con l’arrivo degli spagnoli usarono anche loro le sette note. Poi ci ha fatto sentire i suoni di strumenti diversi che avevano melodie diverse, di posti diversi e con nomi differenti. Ecco alcuni nomi degli strumenti che ha portato: bombo, tarcas, diafanos, pallas, rondador, pingullos, flauto di pan o antara eccetera. Infine ci ha cantato una canzone con la chitarra. E’ stato un evento fantastico!

GEOSTORIA: L’USCITA NEL QUARTIERE Un giorno siamo andati a scuola e stavamo studiando il nostro quartiere. Per studiarlo meglio i nostri maestri ci hanno portati in giro per il quartiere, appena siamo usciti c’era un po’ di vento e noi eravamo molto emozionati. Subito dopo l'uscita da scuola abbiamo visto i secchioni dell’immondizia; ma non erano tutti uguali: uno era bianco, uno blu e uno verde, in quello bianco si butta la carta, cartone, in quello blu ci si butta il vetro la plastica e in quello verde si butta tutto quello che non si ricicla. Andando avanti abbiamo visto i cartelli stradali: quello dell’attraversamento pedonale, dello stop, il cartello del senso unico e il cartello di pericolo. Poi abbiamo visto la chiesa Maria Mazzarello. Ai giardinetti abbiamo incontrato il signor Agostino che stava facendo una passeggiata nel parco. La vicino abbiamo visto il supermercato Pewex, la piazza, la fermata dell'autobus, la scuola media e quella superiore. Dopo siamo tornati a scuola molto felici di questa uscita, e speriamo di rifarla al più presto perchè questo modo di imparare ci è piaciuto molto.

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GEOSTORIA: LA GUERRA Nell’estate 1943 i bombardamenti aerei degli alleati colpiscono anche Cinecittà e vengono distrutti alcuni teatri di posa. L’attività produttiva che già era andata via via diminuendo si paralizza definitivamente con l’8 settembre 1943. Nei giorni successivi l’8 settembre il materiale tecnico di Cinecittà fu oggetto di un furioso saccheggio: mentre i depredatori anonimi asportarono non solo materiali tecnici ma perfino i rubinetti dei “gabinetti di decenza” i tedeschi si impadronirono di tutte le apparecchiature cinematografiche allo scopo della loro salvaguardia e le trasportarono in Germania, pochi mezzi furono salvati, nascosti nell’edificio del ministero delle finanze ed in magazzini e alcune case di gente fidata della città di Venezia (nella città che faceva parte della neonata repubblica di Salò dove nacque il cinevillaggio) che fu destinata alla conservazione dei mezzi e materiale non ancora requisiti. Quelli destinati alla Germania e quelli da trasferire a Venezia furono sistemati in 16 vagoni ferroviari 8 di esse, giunti a Verona sarebbero stati smistati per la città della laguna.

L’errore o la malizia, fecero si che tutti i vagoni proseguirono per la Germania. I materiali andavano ad arricchire tutto il tesoro di apparecchi che Tedeschi avevano prelevato a Vienna, a Praga,in Francia, in Polonia, Bucarest e Budapest. Indagini accorte e trattative prudenti fecero sì che gli 8 vagoni fossero rintracciati attendendone la restituzione… Ci fu un periodo di vuoto a Cinecitttà dal secondo semestre del 1943 al 1946-47: non solo per le occupazioni dei tedeschi e degli Alleati, ma anche per dover far posto ai tanti sfollati. Quando si riprese a girare, ciò avvenne nei locali del dopolavoro adattati per l’occasione.

LA RICOSTRUZIONE DI ROMA E LA COSTRUZIONE DI CINECITTÀ Dal 1950 si comincia a ricostruire via Cartagine, vengono costruite Nasce quindi la zona di don Bosco la città, nascono tanti quartiere e la anche chiese e negozi e riparano intorno alla chiesa delicato al santo città si ingrandisce con la costru- gli studi di Cinecittà. fondatore dei salesiani e si svilupzione di nuove case. Il bisogno di case aumenta anche pa in modo disordinato, molti sono appartamenti piccoli per facilitarne la vendita. Solo dopo vengono costruite le scuole. Viene emanato il piano di zona detto Piano di zona 34 che comprendeva le case private ed i servizi come le strade, le scuole complete e i giardini o spazi verdi del quartiere, circa 40 anni fa. Intorno al 1970 il signor Agostino viene a vivere qui ed è in quel periodo che ha iniziata anche la vita di questo nostro quartiere (attraverso il concorso san Paolo). La tipologia edilizia della parte più vicina al centro e quella con palazzi alti e pochissimo verde tipica degli anni 50 e 60 (come in zona Don Bosco e Appio Claudio). Man mano che ci si allontana verso la periferie prevalgono invece sia edificazioni estensive almeno in parte nate estensivamente (Quarto Miglio, Quadraro, Cinecittà, ecc). Le prime costruzioni si fanno in

perché molti sfollati erano stati raccolti nei capannoni di Cinecittà per cui si comincia a costruire un vero e proprio quartiere intorno agli studi cinematografici nella zona Cecafumo, chiamato così perché c’era una specie di fornace dove bruciavano i rifiuti che faceva tanto fumo che non si vedeva, da qui il nome “Cecafumo”.

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LA VILLA DI COSTANTINO NELL’EX AEREOPORTO DI CENTOCELLE La villa cd. AD

DUAS LAUROS (da un articolo di giornale di pochi anni fa) La villa, sto consistente ed estese, derivò il nome popolare di Centocelle dato della località) alla fine del Settecento furono rivenute numerose statue, la più famosa delle quali, raffigurate il dio Eros e Conservata ai musei vaticani, fu detta per l’appunto Eros di Centocelle. La villa si presentava come grosso e compatto blocco unitario, suddiviso e articolato al suo interno da una gran quantità di ambienti affiancati e giustapposti secondo una schema rigidamente rettilineo e con alcune parti sporgenti dal perimetro rettangolare e uniforme. Speriamo di poterla visitare a più presto! sorta all’inizio dell’impero e ristrutturata nell’età dell’imperatore Adriano si estendeva sino alla Predestina, li vicino si trovavano le catacombe di Pietro e Marcellino e il cimitero degli Equites singulares, in pratica i soldati della guardia del corpo dell’imperatore a cavallo dell’imperatore sulla cui caserma del Laterano, proprio al tempo di Costantino, fu costruita la Basilica di San Giovanni. Nel 455 vi fu ucciso l’imperatore Valentiniano (terzo) tra le rovine (dalle quali quando erano ancora piutto70 ANNI FA CIRCA, COSA C’ERA E COME SI FACEVANO LE COSE....

alunni. Tanto tempo fa non esistevano i giochi di oggi. Giocavano con giocattoli diversi cioè: il picchio (una trottola), il saltapicchio, alle biglie e a goccia. Le prime case stavano al Quadraro e le famiglie che vi abitavano cercavano lavoro. Le strade erano libere perché non c’erano le macchine. Solo i ricchi andavano nelle carrozze. Le case erano basse e povere. Poco a poco costruirono palazzi. Tanto tempo fa non si viagLa scuola finiva quando si giava con le macchine o con sentiva un colpo di cannone altri mezzi ma con il treno o del Gianicolo che sparava a con la bicicletta. salve e dava lo scoccare del A scuola non esistevano le mezzogiorno e uscivano gli penne ma si scriveva con

l’inchiostro e il pennino. La gente si vestiva con i vestiti strappati e aveva solo un vestito buono detto “della domenica” perchè si metteva nelle feste. Quando la gente andava a mangiare dovevano fare la fila in un posto dove andavano i poveri come alle mense della caritas oggi. Le persone in casa non avevano i piatti per mangiare ma avevano le scodelle. 10


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LA STORIA DEGLI STUDI CINEMATOGRAFICI DI CINECITTÀ IN BREVE Agli inizi il cinema italiano produce una serie di pregevoli lungometraggi che, nei primi due decenni del 1900, lo avevano fatto conoscere nel mondo (primo fra tutti il film “Cabiria” restato nei cinema di New York per ben dieci mesi) negli anni venti l’industria Cinematografia italiana entra in crisi venendo messa in ombra sia dalla cinematografia americana che da quella tedesca. Nel 1931 il regime fascista guidato da Mussolini, dato che alcuni sostenevano l’importanza del cinema come strumento di diffusione delle idee fasciste, fece una legge che voleva penalizzare i film stranieri e a stimolare la produzione nazionale. Nel 1934 Luigi Freddi venne incaricato di costituire una Direzione generale della cinematografia, finalizzata al controllo ideologico, ma anche a far conoscere la cinematografia italiana nel mondo. Nel 1939 la produzione cinematografica nazionale veniva aiutata dalla legge Alfieri con aiuti economici. Fra le iniziative della cinematografia ci fu la costituzione dell’Ente Nazionale Industrie cinematografiche

duzione Cines di via Veio a Roma, nel quartiere di San Giovanni. L’occasione era perfetta, fu individuata lungo la via Tuscolana, in piena campagna romana, un’area di circa 500.000 metri quadri che era nota come località Cecafumo, in quanto adibita allo smaltimento per la combustione dei rifiuti della città. I lavori iniziarono il 26 gennaio 1936 con la posa della prima pietra e dopo soli 15 mesi, il 28 aprile 1937, ci fu l’inaugurazione dei nuovi stabilimenti del Quadraro. I progetti dei primi 12 teatri di posa furono elaborati dall’architetto Gino Peressuti e all'ingegnere Carlo Roncoroni; oltre ad essi venne prevista la creazione di un centro industriale cinematografico integrato che comprendeva stabilimenti di sviluppo,stampa e montaggio, la nuova sede dell’istituto Luce e quella del Centro Sperimentale di cinematografia. Nel 1937 vi furono prodotti 19 film fra i quali “Il feroce saladino”, ispirato all’omonimo e famosissimo concorso di figurine bandito della Perugina. Nel 1940 furono 48 i film ivi girati; nel 1942 i film furono 59. Nel 1943 la produzione di pellicole crollò a 25, e nello stesso anno molti dipendenti di Cinecittà furono licenziati. Dal settembre del 43 il cinema fascista si trasferisce a Venezia nei padiglioni della Biennale presso i giardini di castello e in alcuni studi di posa alla Giudecca (Cinevillaggio). (ENIC), nel quale nacque Cinecittà, i cui studi dove- Negli ultimi due anni di guerra, gli stabilimenti di vano rappresentare l’industria propagandistica e ciCinecittà vennero prima occupati dai nazisti, che li nematografica del paese. utilizzarono come luogo di concentramento di civili Nella notte del 26 settembre 1935 erano andati distrut- rastrellati nei dintorni di Roma, poi, dopo la liberati in un misterioso incendio gli studi della casa di pro- zione della città, come ricovero di sfollati. GOSSIP O PICCOLO SPETTEGOLEZZO Purtroppo o per fortuna, dipende dai punti di vista, gli studi di Cinecittà negli ultimi anni sono ritornati ad essere famosi per la trasmissione chiamata “Il grande fratello”, dove, al contrario di chi è in carcere, lotta per rimanere il più a lungo possibile dentro la casa più famosa d’Italia poco lontano dal giardino della nostra scuola!!!!!

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HOLLYWOOD SUL TEVERE Dopo la guerra l at-

Il successo delle produzioni americane intro-

tività di produzione

dusse nella società italiana degli anni '50,

riprese con una cer-

ancora assai provinciale fenomeni di mon-

ta lentezza e solo

danità moderne quali il divismo, i parties, i

nel 1947, tre anni

fotografi invadenti (che a Roma si chiamaro-

dopo la liberazione

no paparazzi ), e i nightclub. La dolce vi-

di Roma, venne gi-

ta e il film simbolo di questo periodo e del

rato nei suoi studi

modo di pensare la vita. Cinecittà divenne in

il primo film del

quegli anni un mito per tutte le ragazze ita-

dopoguerra:

liane che gareggiavano a miss Italia. L indu-

Cuore dall'omo-

stria cinematografica era molto importante

nimo romanzo.

per l economia della città per la produzione

Negli anni 50 av-

e vendita dei film. Con la diffusione della te-

venne l esplosione

levisione cambia la produzione cambia e si

di Cinecittà,con le

fanno die films chiamati Kolossal (è un tipo

produzioni ameri-

di film che racconta la storia con moltissime

cane: è del 1951

comparse, tanti personaggi e grandi scenari).

Quo vadis? , del figura 1 il Colosseo riprodotto 1959 Ben Hur . a Cinecittà figura 2 ingresso agli studi Tale boom ebbe origine dalla com-

Nel 1978 l istituto Luce e Piazza Cinecittà viene ceduto al comune di Roma e viene utilizzato come sede del X Municipio. Nel 1986 ce stata l inaugurazione del primo centro

petitività economica degli studi romani,

commerciale di Roma con vicino un campo

chiamati in seguito anche la Hollywood sul

da calcio, il Bettini. Negli ultimi anni gli studi

Tevere , complice anche una apposita legge

di Cinecittà sono stati privatizzati e moder-

che non consentiva ai produttori stranieri di

nizzati con la digitalizzazione con un rilan-

esportare i guadagni realizzati in Italia.

cio anche economico anche mettendo gli spazi a disposizione di autori stranieri.

Come è nato il giornalino abbiamo diviso la classe in quattro gruppi e ogni gruppo ha elaborato dei testi e fatto delle ricerche con dei disegni, poi abbiamo scannerizzato i disegni, scritto i testi al computer, stampati per i cartelloni e inseriti nel giornalino e poi ci sarà pure un blog....

Buone Vacanze dalla classe II C!

gruppo 1

Gaia, Raul, Alejandro, Mattia e Anastasia gruppo 2

Claudia, Riccardo, Matteo, Giulia e Tobia gruppo 3

Chiara, Andrea, Davide, Asia C., Nicolò, Flavia gruppo 4

Asia F., Miriana, Alessandro, Michela, Denis

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