INCONTRI TRA ARCHITETTURA E PAESAGGIO
FRANCESCA COFFANO
INDICE INCONTRI
Testo introduttivo sul tema scelto che sintetizza il processo formativo e la scelta dei progetti
WPG PROJECT
Laboratorio di progettazione architettonica II
IL NUCLEO DELLA CASCINA TRIULZA Laboratorio di restauro
SION STATION
Laboratorio di progettazione architettonica III
/k^m/ /^p/
Laboratorio di progettazione urbanistica
BIBLIOGRAFIA
Fonti utilizzate per la redazione dei progetti e del portfolio
SITOGRAFIA
Fonti utilizzate per la redazione dei progetti e del portfolio
INCONTRI
«Alle volte mi basta uno scorcio che s’apre nel bel mezzo d’un paesaggio incongruo, un affiorare di luci nella nebbia, il dialogo di due passanti che s’incontrano nel viavai, per pensare che partendo di lì metterò assieme pezzo a pezzo la città perfetta, fatta di frammenti mescolati col resto, d’istanti separati da intervalli, di segnali che uno manda e non sa chi li raccoglie». Italo Calvino da Le città invisibili
fa la sintesi tra ciò che si sa e ciò che appare costruendo relazioni tra le cose, così fa il progetto attraverso la sua morfologia permettendo al territorio in cui si inserisce, di essere osservato e scoperto da un altro punto di vista. Ad esempio nel progetto Sion Station si dà all’osservatore la possibilità di guardare dall’alto qualcosa che solo salendo in cima al progetto è possibile, mentre sul piano originario non è dato; quindi una percezione alternativa attraverso cornici spaziali che misurano gli elementi del paesaggio e le differenze, a seconda del punto di osservazione, in un continuo perdersi e ritrovarsi nel paesaggio.
Il progetto deve essere un ulteriore strumento di conoscenza di ciò che ci circonda, delle dinamiche naturali e delle relazioni percettive, la costruzione diventa un modo per comprendere, distinguere od evidenziare il paesaggio: uno straordinario tentativo di adeguare lo spazio del progetto ad esso. L’architettura è destinata all’uomo e alla natura, sono quindi le piccoPartendo proprio dall’idea che questi due argomenti sono pro- le forme che creano emozioni a divenire i pilastri fondanti di fondamente legati, e secondo la mia idea di architettura non questa disciplina. può esistere l’uno senza l’altro, ho deciso di presentare alcuni progetti per meglio spiegare l’interazione fra architettura e Le figure dell’argine, del solco e dell’incisione, del muro di paesaggio. contenimento e terrazzamento, della linea di orizzonte, del diaframma, così come quelle delle quinte murarie, delle piaL’architettura di oggi deve essere una architettura di paesag- stre, dei basamenti, delle membrane sottili, delle trasparenze, gi, più che di monumenti statici, deve inserirsi nel contesto, delle dissolvenze, delle porosità, delle vibrazioni, degli spazi con la capacità di crescere e mutare con esso. cavi, del vuoto medesimo, diventano componente fondamentale del progetto che muta, e segue i movimenti umani e naL’architettura si pone come nuova lettura del paesaggio, che turali, l’utilizzo di una particolare superficie che riflette la luce, viene modificato con l’introduzione di nuove forme , a volte può cambiare l’aspetto di un monumento in un giorno di sole sinuose, contrastanti , contraddittorie o polemiche. o di pioggia. Partendo da questo pensiero, ho deciso di intitolare la mia tesi “Incontri tra architettura e paesaggio” il cui scopo è quello di approfondire le due tematiche che saranno riferimenti concettuali durante la mia professione futura.
Il progetto diventa quindi una nuova componente del paesaggio e costruisce nuove relazioni tra gli elementi; come l‘occhio
INCONTRI
Questi elementi rendono, quindi, il paesaggio progettato che ci circonda, un paesaggio interpretato, non tanto
dall’imposizione di un ordine geometrico di una pianta o di un carattere tipico dell’area dell’hinterland milanese, il suo sfogo. prospetto, quanto da una veduta prospettica più ampia. Il progetto della stazione di Sion a Mumbay, si rapporta con un Realizzando i progetti che di seguito presento ho voluto tenere mondo che non è di mia diretta conoscenza. Solo studiando conto di questi principi ;la progettazione, per me, si inserisce la cultura indiana, ed il proprio modo di vivere, ho potuto renel contesto, nel tentativo di riproporre ambientazioni che tro- alizzare un progetto inserito nel contesto senza imposizioni, vano la loro massima espressione nel luogo in cui sono state nel rispetto delle tradizioni culturali del luogo, con lo scopo pensate. di apportare migliorie in un area che presentava numerose carenze a livello pubblico ed igienico. Il progetto di architettura non deve essere un monumento a se stante, ma deve vivere delle interazioni che instaura con il Il progetto relativo alla modifica della sopraelevata di Porto, luogo in cui si inserisce, interagendo dall’interno verso l’ester- Portogallo, interviene in un ambiente naturale molto particolano e viceversa. re, per la presenza del forte dislivello che unisce l’area di progetto al fiume. L’analisi progettuale ha tenuto conto di molteOgni progetto modifica a suo modo l’ambiente in cui viene plici aspetti tra cui, le sensazioni e le percezioni che il progetto collocato, l’architetto a mio avviso deve avere la capacità di potrebbe donare agli abitanti, nonché l’impatto complessivo capire ed individuare le criticità e le potenzialità di ogni luogo, sullo skyline. in particolare quando sono più nascoste. Concludendo, il progetto architettonico che interagisce con il I progetti realizzati che di seguito illustro, interagiscono in contesto, tende al diventare territorio e viceversa, a tal punto modi differenti con il contesto : essi si confrontano con il pas- che questi due elementi devono essere inscindibili e, nell’arsato, con i monumenti, con particolari condizioni territoriali; chitettura di oggi, devono trovare sempre più attenzione. ogni progetto si esprime, cercando di apportare un miglioramento territoriale. L’ampliamento a Somma Lombardo si confronta con il Castello: importante monumento del passato, ormai abbandonato al centro di un area industriale dismessa ; non si tratta ,quindi, di un semplice ampliamento, ma di uno sviluppo del verde e nel verde, della valorizzazione del territorio che attorno a questo monumento può ritrovare i propri connotati. Il progetto relativo al restauro della cascina di Melzo si rapporta con la storia del lavoro: l’intento è quello di realizzare un’architettura per la collettività che trovi nell’agricoltura,
INCONTRI
WPG PROJECT LABORATORIO DI PROGETTAZIONE ARCHITETTONICA II PROFF. S. ROSSI, F. BRUNO, P. PUSCEDDU, M. BRUGGI, E. BONARIA ARCH. L. MAINARDI, L. SERRA ANNO ACCADEMICO 2013-2014 ELABORATO: PROGETTO DI AMPLIAMENTO DEL CASTELLO DI SOMMA LOMBARDO DI F. COFFANO, L. MACCACARO, R. MANNINI, G.M. RULLI
Nel laboratorio di progettazione architettonica del secondo anno ci siamo soffermati sulla conformazione del nucleo originario di Somma Lombardo, al centro del quale è stato individuato il castello Visconteo. All’interno del castello è riconoscibile un percorso lineare che partendo dall’ingresso, posto nella zona a sud nel volume basso, attraversa le due corti chiuse, tramite una successione di stanze per poi arrivare ad un’uscita secondaria, che collegava al giardino all’italiana e al parco del castello, direzione che però è stata interrotta nel corso degli anni, a causa dello sviluppo urbano. Un secondo percorso, ortogonale ad esso è stato individuato dal camminamento che portava dall’accesso secondario del parco del castello, riconoscibile dalla presenza di colonne monumentali, e collegava quest’ultimo a Villa Melzi. Questi elementi sono stati fondamentali nella fase progettuale, l’intento è stato quello di creare un ampliamento del castello, esterno alle mura ed indipendente da esso, andando a suddividere il lotto in
quattro porzioni diverse per tipologia e funzione degli edifici. Le due direzioni individuate in precedenza sono diventate dei percorsi che servono oltre che a collegamento, a dare una netta distinzione alle quattro zone. A rendere unico questo progetto è il dislivello presente, che permette al castello di rimanere sopraelevato, motivo per il quale si è deciso di non costruire in altezza. Il primo settore è quello che ci aiuta ad arginare il dislivello presente tramite un muro di sostegno sorretto da contrafforti, a ridosso del quale è stato collocato un edificio pubblico, di fronte ad esso si apre una piazza, di quota ribassata per accentuare il percorso che dal castello porta al parco. Il muro è diventato un elemento fondamentale anche per la seconda area progettata, destinata ad abitazioni e residenze temporanee, dove però il muro non ha più una funzione di sostegno ma diventa elemento separatore ed ordinatore che si fonde con il pendio del parco creando un labile confine tra pubblico e privato.
INCONTRI - WPG Project
Nel modello in scala 1:500 dell’area di progetto si cerca di mettere in evidenza il rapporto tra gli edifici di nuova costruzione ed il castello, così come i grandi spazi che essi vanno a colmare all’interno del paesaggio urbano.
Foto del modello della biblioteca
L’architetto realizza un complesso di case basse, che entrano con discrezione nel disegno del paesaggio. Al semplice disegno dei lunghi muri paralleli su cui poggiano fasce continue di copertura, corrisponde una articolazione degli interni che riesce a realizzare un’osmosi tra ambienti interni ed esterni
Foto del modello del blocco appatamenti
Case a patio Eduardo Souto de Moura
La casa a tre corti è un progetto di Mies Van Der Rohe del 1934 che non è mai stato realizzato, pensata da Mies per un impiego urbano: protetti dall’esterno, è possibile vivere al riparo in spazi di grande semplicità, che si prolungano verso la natura.
Foto del modello dell’area di progetto
Casa a tre corti di Mies Van Der Rohe
San Rocco di Aldo Rossi Aldo Rossi e Giorgio Grassi, Progetto per unità residenziale al quartiere San Rocco, Monza 1966
L’appartamento si articola in due aree: la bottega artigiana e l’abitazione vera e proprio, queste sono collegate daun patio interno. I muri sul retro dell’abitazione hanno il duplice compito di creare una zona verde retrostante più appartata e di andare a sfumare il progetto nel parco pubblico, creando un sottile rapporto tra pubblico e privato.
L’edificio della biblioteca è posto a ridosso di un forte dislivello ed ha anche funzione contenitiva per il terreno. A livello architettonico è organizzata su due livelli, al primo la vera biblioteca, al secondo stanze di studio più private. i setti esterni vanno a creare un percorso che termina con una scalinata per ricongiungersi al livello sovrastante del terreno.
Riferimenti e Foto modelli
INCONTRI - WPG Project
Planivolumetrico scala 1:2000 sezione del terreno 1:1000
Piante e prospetti scala 1:400
INCONTRI - WPG Project
B
A
INCONTRI - Indice
Piante, prospetti e sezioni appartamenti scala 1:100
BIBLIOTECA Il nostro manufatto si colloca tra due quote di terreno differenti, importanza quella di sostegno del giardino retrostante. Abbiamo risolto il problema di contenimento del terreno tramite l’utilizzo di un doppio muro di sostegno diviso da una camera d’aria che permette la traspirazione delle parete, isolandola dal contatto con il terreno umido. Il muro viene sostenuto mediante contrafforti che poggiano sul terreno, a quota 0, collegati tramite dei tiranti al muro retrostante. Nella parte dietro sono presenti dei sostegni che vengono inseriti nel terreno e hanno la funzione di rispondere alle spinte orizzontali, e grazie alla forma triangolare aumentano la loro capacità sfruttando il peso del terreno che spinge in direzione verticale, impedendone, oltre allo slittamento comportamento omogeneo di tutta la struttura in caso di eventi sismici (schema 1). Per quanto riguarda le analisi strutturali, siamo andati a calcolare il peso proprio del solaio di interpiano, analizzandone le principali componenti, in seguito abbiamo utilizzato questi dati per calcolare il carico che sosterrebbero le ipotetiche travi inglobate nei nostri contrafforti. Successivamente ci siamo concentrati sul dimensionamento della trave di bordo. Su di essa agisc e, oltre al peso proprio, unicamente il peso del sistema di aperture. Il dimensionamento è stato effettuato partendo dalla conoscenza dell’altezza del solaio, che ci è servito come dato di base.
SCHEMA 1
Schema che vuole mostrare il comportamento del sostegno retrostante il muro
Le forze del terreno spingono il muro creando in direzione orizzontale e veritcale
Le forze sopra citate creano un effetto rotatorio contrastato dai contrafforti e dalla peso stesso del terreno
Il nostro manufatto si colloca tra due quote di terreno differenti, al di là della funzione in quanto edificio, assume principale mportanza quella di sostegno del giardino retrostante. Il problema di contenimento del terreno è stato risolto tramite l’utilizzo di un doppio muro di sostegno diviso da una camera d’aria che permette la traspirazione della parete, isolandola dal contatto con il terreno umido. Il muro viene sostenuto mediante contrafforti che poggiano sul terreno, a quota zero, collegati tramite dei tiranti al muro retrostante. Nella parte retrostante sono presenti dei sostegni che vengono inseriti nel terreno ed hanno la funzione di rispondere alle spinte orizzontali, e grazie alla forma triangolare aumentano la loro capacità sfruttando il peso del terreno che spinge in direzione verticlae, impedendone, oltre allo slittanmento anche la rotazione, funzione importante al fine di garantire un comportamento omogeneo di tutta la struttura in caso di eventi sismici.
B
B
A A
Piante, prospetti e sezioni biblioteca scala 1:400
INCONTRI - WPG Project
CM DP F 3 4 3
I CONSERVAZIONE INTERVENTO DI CONSERVAZIONE RIELIEVO DEI MATERIALI PANORAMICA E DEI FOTOGRAFICA ovestprospetto sud est FENOMENI DI DEGRADO prospetto sud est scala 1:50 prospetti dell’arco scala 1:50 scala 1:50
modalità di rilievo sulle modalità di rilievo sulle modalità di rilievosulle modalità di rilievo lo 815 relazione capitolo 69 4 relazione 59 relazione e83 schede tecniche71 schede tecniche
dice
6.1 6.2 6.3 6.4 6.5 2 6.6 6.7 6.8 6.9 6.10 6.11 6.12 6.13 6.14 6.15 6.16 6.17
83 I1 85 I2 87 I3 89 I4 91 I5 93 I6 95 I7 97 I8 I10 99 101 I11 103 I12 105 I13 107 I14 109 I15 111 I16 113 I17 115 I18
5.1 5.2 5.3 5.4
83 71 85 73 87 75 89 77 91 UNI93 95 97 99 101 103 105 107 109 111 113 115
M1 M2 M3 M4 M6 M7 M8 M9 M10 D1 D3
ILnorme NUCLEO DELLA CASCINA TRIULZA
161
LABORATORIO DI RESTAURO
PROFF. M. C. GIAMBRUNO, R. SIMONELLI, F. GUZZETTI COLL. A. PRIVITERA, I. LELII, S. DE GIORGI, F. SARAZZI ANNO ACCADEMICO 2013-2014 o5558 sez. C1 Laboratorio di Restauro di Restauro795558 sez. C1 Laboratorio di Restauro sez. C1 sez. C1 Laboratorio 795558 Besana Federica Besana
.4675 Simonelli, F. Guzzetti Proff. M. Giambruno, R.794675 Simonelli, F. Proff. Guzzetti M. Giambruno, R. Simonelli, F. Guzzetti M. Giambruno, R. Simonelli, F. Guzzetti 794675 a CoffanoProff. Francesca Coffano , S.Cugola De Giorgi, F. Sarazzi Coll.F.A.Sarazzi Privitera, I. Lelii,795036 S. De Giorgi, Coll. F. Sarazzi A. Privitera, I. Lelii, S. De Giorgi, F. Sarazzi Coll. A. Privitera,Alessandro I. Lelii, S. De Giorgi, 795036 5036 ro Cugola ELABORATO: PROGETTO DI CONSERVAZIONE E RIUSO DELLA CASCINA TRIULZA A Scuola di Architettura Politecnico di Milano 794176 Scuola di Politecnico Architetturadi Milano Scuola di Architettura Politecnico di Milano Scuola di Architettura 4176 l’Arciprete Fabio794176 Dell’Arciprete DI F. BESANA, F. COFFANO, A. CUGOLA, F. DELL’ARCIPRETE, ettura Costruzioni Civile C.d.L. in Architettura delleCivile Costruzioni C.d.L. in Architettura delle Costruzioni D. NOBILI, G. M. RULLI Civile C.d.L. in Daniela Architettura Costruzioni 794742 794742 4742 obili delle Nobilidelle A.A. 2013-14 A.A. 2013-14 Gualtiero 795595 795595 5595 Rulli Rulli A.A. 2013-14
MELZO
Il laboratorio di restauro del secondo anno ha avuto come oggetto la cascina Triulza, edificio situato alla periferia nord-ovest del centro urbano, a ridosso della linea ferroviaria Milano-Venezia e della provinciale Agrate Melegnano. Nelle immediate vicinanze della cascina sono presenti diversi insediamenti di tipo industriale e residenziale. La cascina è costituita da vari corpi di fabbrica disposti attorno ad una corte. Il complesso forma un insieme a pianta rettangolare il cui perimetro è interamente delimitato da un muro in mattoni, ora danneggiato in molti punti. Il complesso si articola in diversi volumi volumi: il nostro progetto si è concentrato sulla torre colombara, a pianta quadrata, i cui spigoli sono orientati verso i punti cardinali, la quale occupa una posizione centrale. Il rilievo dei materiali e dei fenomeni di degrado è stato effettuato in situ a partire dal profilo geometrico. Il metodo impiegato è stato quello del rilievo a vista per quanto riguarda l’identificazione delle principali componenti materiche e delle principali tecniche costruttive della cascina.
La diagnosi dei fenomeni di degrado non ha potuto essere supportata da analisi approfondite con strumenti di laboratorio e/o tecniche avanzate. La mappatura del rilievo materico ha permesso di mettere fisicamente in evidenza gran parte delle aree interessate dai principali fenomeni di dissesto e degrado. In seguito all’acquisizione dei dati storici, materici e dei fenomeni di degrado è stato elaborato il progetto di conservazione al fine di pervenire ad una soluzione progettuale che non prescindesse dalle particolari condizioni del sito e dalla natura intrinseca dell’oggetto architettonico. L’ultima fase si è concentrata sul progetto di riuso dell’edificio che cerca di essere in simbiosi con quello dell’intervento di conservazione. Si decide di andare a riutilizzare gli sapzi inserendo funzioni legate al mondo dell’economia locale e spazi espositivi per consentire un godimento totale del manufatto. L’intento del progetto è quello di ridonare a Melzo uno spazio che caratterizzi la città per il suo valore storico e che si inserisca in modo armonico nel suo paesaggio.
INCONTRI - Il Nucleo della Cascina Triulza
Le fotografie frontali della cascina hanno permesso la ricostruzione di panoramiche fotografiche che sono state un oggetto fondamentale ai fini dello studio e dell’analisi del manufatto.
Il prospetto nord ovest risulta molto difficile da fotografare a causa del poco spazio tra l’edificio ed il muro di confine.
Foto prospetto Nord
L’arco taglia fuoco è una particolare costruzione posta a ridosso della cascina, è stato oggetto di analisi.
Foto prospetto Nord Ovest
Foto prospetto Sud Est
La torre Colombara si pone come ambiente centrale all’interno della cascina.
Foto Arco Tagliafuoco
Foto Torre Colombara lato Sud Est
Foto prospetto Sud Est Sono state scattate inizialmente fotografie di inquadramento della cascina. In seguito è stato focalizzato l’obiettivo su porzioni più ristrette della stessa, fino ad arrivare a inquadrare il singolo dettaglio, chiarendo così un processo che è partito dal generale per poi calarsi nel particolare.
il lato nord della torre colombara si vede solo parzialmente dall’esterno della cascina.
Rilievo fotografico
36
M1
Intona co, strato di arriccio
D1
Fessurazione
M2
Intonaco, strato di finitura
D2
Lacuna/Mancanza
M3
Intonaco, decorazione pittorica
D3
Distacco
M4
Intonaco, aggregati a granulometria grossa
D4
Mancato ammorsamento
M5
Intonaco, aggregati a granulometria fine
D5
Erosione giunti
M6
laterizi, 25 x 5 x 12
D6
Fronte di risalita
M7
Laterizi, 17 x 3,5 x 11
D7
Colatura
M8
Laterizi, 17 x 5 x 11
D8
Alveolizzazione
M9
Laterizi forati
D9
Erosione laterizi
M10 Laterizi misti, 25 x 5 x 12 e 23 x 3,5 x 11
D10 Alterazione cromatica
M11 Materiale metallico
D11 Macchie di umiditรก
M12 Materiale ligneo
D12 Patina biologica
M13 Materiale lapideo
D13 Esfoliazione
M14 Vetro bianco
D14 Efflorescenze da sali
M15 Coppi
D15 Presenza di vegetazione
32 25 29 26
D16 Infestione del legno
33
34
27
D17 Corrosione generalizzata degli elementi metallici
28
30
31 35
25_M3
0
27_M1
26_M12
10
3 1 _ D1 0
50cm
0
10
50cm
3 2 _ D1 1
INCONTRI - Il Nucleo della Cascina Triulza
0
10
33_D9
28_M5
50 c m
0
10
34_D2
29_D4
30_D3
35_D14
36_D1
50cm
Panoramica fotografica prospetto Sud Est scala 1:100
M1
Intona co, strato di arriccio
D1
Fessurazione
M2
Intonaco, strato di finitura
D2
Lacuna/Mancanza
M3
Intonaco, decorazione pittorica
D3
Distacco
M4
Intonaco, aggregati a granulometria grossa
D4
Mancato ammorsamento
M5
Intonaco, aggregati a granulometria fine
D5
Erosione giunti
M6
laterizi, 25 x 5 x 12
D6
Fronte di risalita
M7
Laterizi, 17 x 3,5 x 11
D7
Colatura
M8
Laterizi, 17 x 5 x 11
D8
Alveolizzazione
M9
Laterizi forati
D9
Erosione laterizi
M10 Laterizi misti, 25 x 5 x 12 e 23 x 3,5 x 11
D10 Alterazione cromatica
M11 Materiale metallico
D11 Macchie di umiditá
M12 Materiale ligneo
D12 Patina biologica
M13 Materiale lapideo
D13 Esfoliazione
M14 Vetro bianco
D14 Efflorescenze da sali
M15 Coppi
D15 Presenza di vegetazione D16 Infestione del legno D17 Corrosione generalizzata degli elementi metallici
Il rilievo dei materiali e dei fenomeni di degrado è stato effettuato in situ rispettivamente nelle date di giovedì 3 e giovedì 24 aprile 2014. Il rilievo materico è stato effettuato a partire dal profilo geometrico revisionato dopo il precedente sopralluogo del 20 marzo 2014. Il metodo impiegato è stato quello del rilievo a vista per quanto riguarda l’identificazione delle principali componenti materiche e delle principali tecniche costruttive della cascina. Il sistema costruttivo che interessa gran parte dell’alzato è quello della
muratura portante in laterizio, rivestita da intonaco. Per altre parti ben definite, invece, avvalendoci anche delle informazioni estrapolate dalla ricerca storica, sono state evidenziate alcune particolarità sia per ciò che riguarda le tecniche costruttive, che per la presenza attestata di diversi materiali. Più approfonditamente, con l’aiuto di strumenti di misura e in seguito col confronto fotografico di diverse parti, è stato possibile indagare alcune differenze relative ai diversi tipi di laterizio impiegati .
La diagnosi dei fenomeni di degrado non ha potuto essere supportata da analisi approfondite con strumenti di laboratorio e/o tecniche avanzate. La mappatura del rilievo materico ha permesso di mettere fisicamente in evidenza gran parte delle aree interessate dai principali fenomeni di dissesto e degrado. Le principali patologie riscontrate sono una diffusa e a tratti molto profonda erosione della componente di laterizio e di intonaco, la massiccia presenza di vegetazione infestante, ingenti porzioni interessate da lacu-
Rilievo dei materiali e dei fenomeni di degrado prospetto sud est scala 1:100
ne e mancanze, alcune importanti fessurazioni, patine biologiche, fenomeni di risalita.
INCONTRI - Il Nucleo della Cascina Triulza
* I1 I2
I4
Deumidificazione tramite intercettazione capillare
I5
Trattamento degli elementi metallici
I6
Disinfestione degli elementi lignei
I7
Stuccatura delle fessurazioni con malta di calce
I8
Sostituzione degli infissi/vetri
Analisi e #monitoraggio del quadro fessurativo e del sistema di copertura ed I9 Applicazione dissuasori meccanici per volatili aventuale messa in sicurezza delle criticità I10 Rimozione patina biologica Rifacimento delle parti di copertura crollate I11 Rimozione colaticci ed efflorescenze saline
I3
Rimozione vegetazione infestante I12 Rimozione rappezzi
I4
Deumidificazione tramite intercettazione capillare
I13 Intervento di scuci-cuci per porzioni di muratura profondamente erose I14 Sigillatura dei bordi distaccati di intonaco e delle lacune
#
#
*
I5
I15 Risarcimento/ristilatura giunti di malta Trattamento degli elemetni metallici
I6
Disinfestione degli elementi lignei
I16 Pulitura meccanica a secco
I17 Pulitura generalizzata con acqua a bassa pressione
* #
* * *
*
*
Il progetto di conservazione è stato eseguito in seguito all’acquisizione dei dati storici, materici e dei fenomeni di degrado dell’edificio, al fine di pervenire ad una soluzione progettuale che non prescindesse dalle particolari condizioni del sito e dalla natura intrinseca dell’oggetto architettonico. E’ inevitabile partire dall‘analisi dell’edificio, che, se indagato con attenzione e rigore, è in grado di suggerire l’intervento più idoneo per la propria conservazione. Nelle fasi di sviluppo del progetto di
conservazione, sono state individuate le operazioni da prevedere secondo una sequenza prioritaria funzionale alla conduzione delle ricerche e del cantiere. Le opere sono state suddivise in categorie di intervento, a seconda delle diverse patologie di degrado e dei differenti supporti su cui suddette patologie si manifestano. Sono state quindi individuate porzioni di prospetto che necessitano di simili operazioni, queste sono state poi evidenziate con l’uso di differenti retini, che fanno riferimento a diverse
INCONTRI - Il Nucleo Cascina Triulza INCONTRI - Il Nucleo delladella Cascina Triulza
operazioni, a loro volta suddivise secondo una successione cronologica. Il progetto di conservazione è stato poi elaborato e restituito con documentazioni grafiche. Non vengono invece incluse operazioni relative a punti di discontinuità muraria, quali fessurazioni e mancato ammorsamento, che si suppone vengano sottoposte a operazioni di preconsolidamento e successivamente consolidamento per risolverne le problematiche statiche e strutturali durante il progetto esecutivo.
I7
I18 Applicazione di consolidante: silicato di etile di calce Stuccatura delle fessurazioni con malta
I8
Sostituzione degli infissi/vetri
I9
Applicazione disuasori metallici per volatili
I10
Rimozione patina biologica
I11
Rimozione colaticci ed efflorescenze saline
I12
Rimozione rappezzi
I13
Intervento di scuci-cuci per porzioni di muratura profondamente erose
I14
Sigillatura dei bordi distaccati di intonaco e delle lacune
I15
Risarcimento/ristilatura giunti di malta
I16
Pulitura meccanica a secco
I17
Pulitura generalizzata con acqua a bassa pressione
I18
Applicazione di consolidante: silicato di etile
I C 3
INTERVENTO DI CONSERVAZIONE prospetto Sud Est scala 1:50
capitolo 6
81 83
relazione sulle modalità di rilievo schede tecniche 6.1 6.2 6.3 6.4 6.5 6.6 6.7 6.8 6.9 6.10 6.11 6.12 6.13 6.14 6.15 6.16 6.17
Federica Besana Francesca Coffano Alessandro Cugola Fabio Dell’Arciprete Daniela Nobili Gualtiero Mario Rulli
795558 794675 795036 794176 794742 795595
I1 I2 I3 I4 I5 I6 I7 I8 I10 I11 I12 I13 I14 I15 I16 I17 I18
83 85 87 89 91 93 95 97 99 101 103 105 107 109 111 113 115
Laboratorio di Restauro sez. C1 Proff. M. Giambruno, R. Simonelli, F. Guzzetti Coll. A. Privitera, I. Lelii, S. De Giorgi, F. Sarazzi Politecnico di Milano Scuola di Architettura Civile C.d.L. in Architettura delle Costruzioni A.A. 2013-14
Interventi di conservazione prospetto sud est scala 1:100
PDF Compressor Pro hall vano scala
hall spazi espositivi
ingresso spazi espositivi spazio espositivo
laboratori camere
vano scala museo spazi vendita
hall ristorante
F 8
C 3 cucine
E 6
E 7
A 1
B 2 C 4 5
5 spazi aperti per eventi
A B C D E F G
G 10
PROSPETTO SUD-EST
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12
G 8
4
SCUDERIE FALEGNAMERIA (P.TERRA) TORRE COLOMBARA (P.SUPERIORI) FIENILI STANZE PADRONALI STALLE CASERA ABITAZIONI BRACCIANTI (DI CUI RIMANE SOLO UN MURO)
11
D 5
HALL SPAZI ESPOSITIVI LOCALE DI INGRESSO AL MUSEO VANO SCALA CAMERE
5
5
LOCALE RISTORANTE CUCINE E LOCALI DI SERVIZIO LABORATORI SPAZI VENDITA SPAZIO ALL’APERTO PER EVENTI CORTE INTERNA ACCESSO
12
C 9
C 8
C 9
I R
IPOTESI DI R
capitolo 7
ristorante
museo
PROSPETTO SUD-OVEST
PROSPETTO ARCO
Risultati attesi prospetti sud est, sud ovest e arco
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ipotesi di riuso 1:1000
è cercato di far in modo che il progetto fosse in simbiosi con quello dell’intervento di conservazione: la scelta di lasciare a vista le porzioni di muratura, che risultano prive di intonaco, è parsa coerente con l’ipotesi di fare della torretta uno spazio museale-espositivo, come se l’architettura stessa, fortemente caratterizzata dal sistema costruttivo in laterizio, fosse essa stessa un’anteprima a cielo aperto degli spazi dedicati alla mostra. Nella nostra ipotesi, la torretta, e in generale l’intero nucleo originario che si sviluppa intorno ad essa, si inserisce in un progetto che mira a fare dell’intero complesso un punto
relazione su
795558 794675 795036 794176 794742 795595
Laboratorio di Res Proff. M. Giambru Coll. A. Privitera, I Politecnico di M Civile C.d.L. in A A.A. 2013-14
camere Federica Besana Francesca Coffano Alessandro Cugola Fabio Dell’Arciprete Daniela Nobili Gualtiero Mario Rulli
Gli elaborati proposti hanno l’intento di mostrare i risultati attesi in seguito agli interventi di conservazione eseguiti sul manufatto, al fine di migliorarne le condizioni estetiche nonché i problemi strutturali e i vari degradi presenti. L’obiettivo di questo lavoro è quello di presentare la nuova immagine della cascina, fedele, nei materiali e nell’identità, a quella storica, lasciando a vista le porzioni di muratura che nel corso degli anni sono rimaste scoperte al fine di conferire alla cascina un aspetto strettamente connesso al mondo dell’agricoltura. Per quanto concerne un possibile reimpiego della cascina si
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di riferimento per la società e la microeconomia locale. Si cerca di coniugare la possibilità di creare spazi fortemente legati all’agricoltura e alla produttività della pianura circostante con la possibilità che alcune parti siano invece destinate ad ospitare alloggi e punti di ristorazione, quasi a creare una sorta di ambiente che conviva e collabori con le attività produttive, economiche e sociali che tenderebbero a fare della Triulza un punto di riferimento per la cittadina di Melzo e per i collegamenti da e verso Milano. Gli originari locali del possidente della cascina diventano le stanze dell’albergo, e i fienili, ad
esempio, sono riconvertiti in laboratori legati ad attività agricolturali e socio-produttive. Il nucleo originario, punto focale del nostro percorso di analisi e progetto, proprio perché caratterizzato dalle più interessanti caratteristiche architettonico-costuttive, è stato destinato ad ospitare funzioni centrali all’interno dell’impianto da noi immaginato: la hall dell’albergo e uno spazio espositivo legato alla storia della Cascina Triulza stessa che troverebbe posto proprio nell’antica torre colombara.
INCONTRI - Il Nucleo della Cascina Triulza
SION STATION LABORATORIO DI PROGETTAZIONE ARCHITETTONICA III PROFF. M. DE CARLI, A. FLORIS, D. PUCCIO, A. RONCHI ARCH. L. SARFATTI ANNO ACCADEMICO 2014-2015 ELABORATO: PROGETTAZIONE DELLA STAZIONE FERROVIARIA DI SION DI N. CANDIANI, F. COFFANO, L. MACCACARO, G.M. RULLI
Nel corso del laboratorio di progettazione architetnica del terzo anno, si é elebarato un piano urbanistico di risanamento del quartiere di Dharavi, posto nel centro di Mumbay, soffermandosi in particolare nel quartiere nord. In una seconda fase si é scelto un punto su cui intervenire con una scala progettuale dell’edificio. In seguto alle analisi sul territorio si é trovato interessante intervenire sulla stazione ferroviaria che si colloca a cavallo dei quartieri di Sion e di Dharavi. La stazione di Sion risulta essere un importante crocevia tra infrastrutture, partendo dall’esigenza di connettere Dharavi al resto di Mumbai, é stato realizzato un edificio a ponte che contenesse al suo interno funzioni destinate alla comunitá, che variano da una zona commerciale, alla stazione ferroviaria, al fondamentale inserimento di bagni pubblici che servissero l’intero quartiere di Dharavi che ne risulta carente. É stata inoltre realizzata una torre, connessa direttamente alla stazione, che contiente al suo interno dei piani destinati ad uffici, un auditorium ed un hotel con annesso ristorante.
I piani piú bassi sono dedicati alla stazione e al flusso commerciale. Gli uffici,e l’hotel sono situati all’interno della torre; questi ultimi due sono separati da un auditorium che ha la duplice valenza di sala conferenze per gli uffici o sala cerimonie per l’albergo. I prospetti vengono ricoperti di lamiera stirata, sulla quale vengono fatte delle incisioni lungo l’asse verticale, in questi punti traspare la vetrata continua sottostante. La lamiera ha la funzione di uniformare l’edificio come un involucro che non consenta dall’esterno di individuare le articolazioni interne, l’obiettivo é quello di dare l’importanza fondamentale all’articolazione dei volumi: volume che si mostra, nella sua articolazione di superfici in luce ed in ombra, generate dallo scavo irregolare di un volume regolare. L’involucro uniforme circonda il guscio, traforato in memoria dei grigliati dell’architettura araba. All’interno l’edificio é scavato da un patio e da tagli profondi che creano spazi analoghi, ed è presente un lucernario in sommità che permette il più possibile lo sfruttamento della luce naturale.
INCONTRI - Sion Station
Vista dell’ingresso
Vista del prospetto Nord
Foto del modello
Jean Nouvel, Istituto del Mondo Arabo L’utilizzo di un rivestimento forato, fa si che con il variare della luce esterna si percepiscano all’interno emozioni e sensazioni diverse, protegge inoltre dall’irradiazione diretta del sole. Infine crea all’esterno un manto di rivestimento.
Foto del modello
Steven Holl Architects, Linked Hybrid In questo progetto viene utilizzato un rivestimento continuo lungo tutti i prospetti. Riprende la logica dell’uniformita e della superioritá dei volumi sulle funzioni.
L’edificio si colloca tra due quartieri, quello di Sion e quello di Dharavi, suo obiettivo é quello di ricollegare le due zone della città.
Il volume della torre vuole rapportarsi con gli edifici piú alti del quartiere di Sion e vuole inoltre essere un Landmark del territorio in quanto edificio destinato al pubblico.
I due ingressi che si affacciano sulle piazze contegnono al loro interno i bagni pubblici destinati alla collettività, inoltre una grande scalinata connette il livello zero ai piani soprastanti.
Siccome il nostro volume si colloca a cavallo della rete ferroviaria, verrá scavato per consentire il passaggio delle strade sottostanti, si avrá quindi un edificio ponte.
Riferimenti, Foto modelli e Viste render
griglia nuovo intervento
linee mezzi pubblici
nuovo assetto infrastrutture
INCONTRI - Sion Station
Masterplan scala 1:5000 planivolumetrico scala 1:1000
flusso verde
flusso del commerciale
stazione ferroviaria
spazio commerciale
connessione Dharavi - Sion uffici
vie di trasporto auditorium
cittĂ bassa di Dharvai e alta di Sion
hotel
rapporto con la morfologia urbana
complesso totale
Spaccato assonometrico e strategie di progetto
INCONTRI - Sion Station
INCONTRI - Sion Station
2
10
30
Prospetto ovest e sezione lunga
distribuzione verticale meccanica
Prospetto nord e sezione corta
2
10
30
articolazione usi
INCONTRI - Sion Station
/k^m/ /^p/ LABORATORIO DI PROGETTAZIONE URBANISTICA PROFF. N. P. RUSSI, P. BOZZUTO ARCH. V. GALLI, D. VYBORNOVA ANNO ACCADEMICO 2014-2015 ELABORATO: RIQUALIFICAZIONE DI UN AREA A PORTO DI G. BRENTA, F. COFFANO, G.M. RULLI
Dopo un’analisi su ampia scala sulla città di Porto è stato individuato un sistema di spazi pubblici entro cui si colloca l’area di progetto. L’area di progetto era caratterizzata da un grande spazio aperto, attraversato da una invadente infrastruttura in quota che rendeva gli spazi sottostanti semplici parti di risulta. Come Up è un progetto che si basa, da un lato, sull’idea di reinserire questo pezzo di città all’interno del sistema individuato, dall’altro, sulla volontà di andare a creare uno scenario urbano che completi la città in prospetto dove essa risulta mancante. Dopo un’analisi sui pieni e vuoti ne consegue la costruzione di spazi pubblici alla stessa quota della strada e degli edifici esistenti circostanti. L’innalzamento del terreno al livello della strada sopraelevata ha permesso la costruzione di un sistema di spazi pubblici connessi tra loro ma differenziati da materiali e funzioni. La permeabilità risulta molto più libera in pianta articolandosi attorno ai corpi architettonici che non vogliono rappresentare una separazione ma collegamenti coperti. La parte rivolta al quartiere risulta
destinata agli spazi dello stare caratterizzate da funzioni specifiche, mentre gli spazi che si affacciano alla strada risultano percorsi variabili in dimensioni e forme. La successione di spazi diversi crea un percorso che connette longitudinalmente tutte le aree di progetto, ognuna delle quali caratterizzata da movimenti diversi. Lo spazio al di sotto della sopraelevata viene utilizzato come spazio di parcheggio interrato e vengono inserite funzioni collettive. Gli spazi aperti e chiusi che vengono a formarsi risultano caratterizzati da differenti funzioni: più pubbliche al piano terra, più riservate ad un’utenza residenziale al primo piano. Infine si vanno ad inserire dei percorsi lungo il pendio per creare una promenade nel verde. La sopraelevata viene trasformata in una strada urbana tramite la successione di scenari, sia in pianta sia in prospetto, che, contrapponendosi con la loro forma, vanno ad annullare la staticità del profilo stradale. Viene inoltre creata una serie di collegamenti verticali a pendii e forme diverse, per consentire una permeabilità in tutte le direzioni del progetto.
INCONTRI - /k^m/ /^p/
La nostra area di progetto è caratterizzata dalla presenza di numerose variazioni di altezze del terreno. Dal livello zero del fiume, sale un ripido pendio che si appiana a livello del percorso tra i platani, successivamente al livello sottostante la sopraelevata automobilistica ed infine raggiunge la quota massima dove si collocano le abitazioni.
Ad ora la parte al di sotto della sopraelevata è destinata a parcheggi, il percorso tra i platani risulta brutalmente interrotto da un muro e il pendio risulta essere un grande ostacolo a causa della poca resistenza del terreno. La zona risulta quindi abbandonata a sé stessa e crea uno spazio di non continuità con la città circostante.
Foto del modello
School of Arts and Crafts, Fala Ateli Fala Atelier rappresenta la possibilitá di creare spazi sotterranei con una forte vitalitá, l’atmosfera che questa immagine trasmette diventa l’obiettivo ultimo degli spazi che verranno collocati nel piano interrato.
Foto dell’area di progetto
Ewha Woman University, Dominique Perrault Questo progetto é stato il riferimento fondamentale per la creazione del percorso che scende al livello sotterraneo per connettersi agli spazi della collettivitá lasciondoli fortemente connessi al piano sovrastante.
Foto dell’area di progetto
BBS, progetto per la Nuova Riviera, Albania In questo progetto che si articola lungo un pendio naturale, vengono utilizzate delle piattaforme per andare a lavorare con la creazione di spazi dello stare lungo diversi livelli.
Con il nuovo progetto vengono realizzate una serie di funzioni che con la loro impronta spaziale geometrica si contrappongono alla curva della strada, e degradano lungo il pendio fino al livello del fiumo come una serie di scene teatrali che lentamente sfumano nella cittá retrostante.
Riferimenti, Rilievo fotografico e Foto modello
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Lo schema delle potenzialità va ad illustrare come l’area di progetto si inserisca all’interno di un sistema maggiore di connessioni che attraversano l’intera città di Porto. Si mettono inoltre in luce i punti fondamentali su cui il progetto intende vertere.
Carta delle potenzialità
Pianta e panoramica con inserimento fotografico del progetto, schema di sviluppo del progetto
INCONTRI - /k^m/ /^p/
Nel progetto gli spazi sono articolati su differenti livelli. La sezione mette in luce lo spazio destinato al parcheggio sotterraneo. Al di sopra, il piano pedonale si articola attraverso il costruito rimanendo indipendente.
Uno spazio pubblico ribassato e aperto permette l’attraversamento pedonale al di sotto della strada e l’accesso alle zone di parcheggio e skatepark coperti. Questo spazio rappresenta una morbida connessione tra gli ambienti soprastanti e quelli interrati.
Questa sezione mostra lo spazio sotterraneo dedicato allo skate park e la piazza ipogea. La distinzione degli spazi pubblici avviene attraverso differenti livelli. Viene inoltre messo in luce il collegamento verticale veloce tramite la torretta che connette i diversi livelli.
INCONTRI - /k^m/ /^p/
Sezioni del terreno
bello giocare all’aperto
cosa c’è li sotto?
che bella piazza
La permeabilità risulta molto più libera in pianta articolandosi attorno ai corpi architettonici che non vogliono rappresentare una separazione ma collegamenti coperti. La permeabiliá verticale viene invece aumentata tramite l’inserimento di connessioni meccaniche e non e tramite alla realizzazione di un percorso terrazzato che attraversa il pendio in altezza fino alla discesa al fiume.
Assonometria
INCONTRI - /k^m/ /^p/
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MEMORIE SPETTANTI ALLA STORIA, AL GOVERNO E ALLA DESRIZIONE DELLA CITTÀ E DELLA CAMPAGNA DI MILANO NÈ SECOLI BASSI G. Giulini, Milano, 1760
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DOMUS
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CTRL - SPACE
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PAISIA
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ARCHITETTI INQUIETI
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