NEWSLETTER NEWSLETTER S. I.I. M. M. S. novembre 2014/ novembre 2015
Finito di stampare a novembre 2015 Tipografia Camuna S.p.a., Breno. Un progetto a cura di Associazione P.I.R.
N N 11 La newsletter del Sistema Idroelettrico Minerario di Valle Camonica
11. 2014
S. S. I.I. M. M. Promosso da Fondazione Musil Comune di Cedegolo Comune di Sellero
Consorzio Forestale Valle Allione
Con il contributo di Fondazione Cariplo
S.I.M. Sistema Idroelettrico Minerario della Media Valle Camonica è un progetto di gestione integrata dei beni, delle attività dei partner e delle realtà locali coinvolte, in un impegno condiviso di valorizzazione del territorio, focalizzato sul patrimonio storico-industriale e naturalistico. Nasce con questa prima pubblicazione la newsletter del progetto: tra le sue righe e link le informazioni per scoprire i beni di archeologia industriale del Sistema, i progetti e le attività di cui si anima. ______________________________________________PERCORSI “Daa” e il “.ne.na”: lungo i primi due percorsi. Il lavoro di progettazione degli itinerari di collegamento tra i beni coinvolti in SIM ha visto il delinearsi dei primi quattro percorsi di riferimento, percorriamo i primi due.
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________________________________________________IL LOGO Un segno da conoscere e riconoscere: lo studio del logo.
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______________________________STRUMENTI DI FRUIZIONE Speciale Stereoscopia Il paesaggio con “occhi nuovi”.
Newsletter N° 1 - novembre 2014 a cura di Ass. P.I.R. Post Industriale per una nuova Ruralità.
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Per maggiori informazioni www.sim-vallecamonica.it Segreteria organizzativa: press@sim-vallecamonica.it info@sim-vallecamonica.it tel. 342.8475113
S.I.M. si inserisce nella media Valle Camonica, un territorio “di transizione”, intrinsecamente predisposto al passaggio di persone, culture e beni. Non è possibile comprendere la realtà attuale del territorio senza conoscere il suo passato materiale, indissolubilmente legato allo sfruttamento delle risorse naturali (acqua e minerali). L’abbondanza delle risorse idriche e boschive, unitamente alla presenza di giacimenti minerari sono stati fattori che hanno permesso nel passato il diffondersi di molteplici attività estrattive, laboratori artigianali e piccoli sistemi preindustriali: cave, “calchere”, forni fusori, fucine, mulini, magli, segherie ecc. Minerali e acqua sono anche le risorse attorno a cui si sviluppa il passaggio cruciale, complesso e dalle molteplici valenze, dalla civiltà contadina a quella industriale. Un passaggio che ha un suo epicentro proprio nella media Valle Camonica, dove le condizioni orografico-ambientali e lo sviluppo tecnicoscientifico resero possibile il costituirsi di uno dei primi e più importanti distretti idroelettrici del Paese, alla base del decollo industriale italiano. S.I.M. ha progettato una rete di percorsi che accompagna alla scoperta del sistema idroelettrico, di derivazione e captazione delle acque, e quello minerario, di coltivazione, trasporto e trasformazione dei minerali. Lungo i percorsi si possono visitare le fornaci da calce di Sellero oggi Centro 3T, il Polo geominerario di Carona, il Parco tematico ex vasca SEB, la vasca di carico che alimentava la centrale idroelettrica oggi Musil, il Musil Museo dell’Energia Idroelettrica di Cedegolo e il Consorzio Forestale Minerario Valle Allione. Tali percorsi, da farsi a piedi o in bicicletta, saranno dotati, dalla primavera 2015 di segnaletica e di un sistema di cartellonistica che permette la ricostruzione della storia dei beni incontrati e del funzionamento degli impianti dismessi. A questo si aggiungono le postazioni stereoscopiche: aree munite di congegni stereoscopici degli anni ‘40/ ‘70 del Novecento che permettono la visione tridimensionale di fotografie d’epoca, ricostruzioni storiche e disegni tecnici. Strumenti antenati dell’odierno 3d che coniugano la storia della tecnologia e della produzione industriale alle sperimentazioni più contemporanee, tecnologiche e cognitive. _______________________________________ I PERCORSI S.I.M. Gli itinerari di collegamento tra i beni coinvolti in S.I.M. si sono delineati in quattro percorsi di riferimento studiati per rendere fruibili i siti interessati dal progetto S.I.M., integrando le visite, promuovere ed esplorare il territorio, incoraggiare modalità sostenibili di mobilità. I percorsi, testati e collaudati, sono stati studiati per le specifiche esigenze delle differenti tipologie di utenza. Oltre alla particolare attenzione al patrimonio industriale e minerario l’offerta si prefigge di valorizzare e coniugare ambiti culturali differenti, che trovano completa comprensione solo se inseriti in un contesto più ampio di riferimento qual’è il territorio, nelle sue componenti paesaggistiche, storiche, sociali ed economiche. E’ così che i percorsi S.I.M. progettati dall’ass. P.I.R. sono, prima che una proposta escursionisticasportiva, una proposta culturale volta all’integrazione e rivisitazione del paesaggio. I percorsi in sintesi Quello più breve e facilmente percorribile si concentra sull’integrazione dei siti di Cedegolo e Sellero, connettendo il Musil (Ex centrale idroelettrica di Cedegolo), la vasca SEB (Vasca di accumulo della centrale idroelettrica oggi sede museale Musil) e il Centro 3T (tre ex fornaci per la lavorazione della calce della dismessa ditta SEFE) ai quali si aggiunge la possibilità di scoprire i centri storici dei due abitati. Il secondo itinerario verte invece sul collegamento e l’integrazione del sito minerario di Carona facendo tappa anche nell’importante sito archeologico di Carpene e addentrandosi nei castagneti del territorio.
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Percorso “Da-a”
Centro 3T
Ex Vasca SEB
Legenda:
Musil
Percorso “.ne .na”
Sito minerario Loc. Carona
Museo dell’ Energia Idroelettrica
Loc. Carpene Ex Vasca SEB
Musil Museo dell’ Energia Idroelettrica
bene di interesse idroelettrico bene di interesse minerario bene integrato S.I.M
Centro 3T
Il terzo itinerario collega e raggiunge Paisco in un suggestivo percorso che si dispiega verso la laterale Valle D’Allione facendo tappa, oltre che al centro 3T e al musil, nella zona industriale di Forno Allione. Il quarto itinerario sarà invece una sorpresa che lasciamo alle prossime newsletter! Percorso “Da-a” Sellero-Cedegolo/Cedegolo-Sellero
Il percorso “Da a” prende il nome dalla sua peculiarità d’essere “via di collegamento” tra i due territori comunali coinvolti. Esso connette Sellero a Cedegolo permettendo di fare a piedi il tragitto che separa Centro 3T dal Musil Museo dell’Energia Idroelettrica. Lungo il percorso è possibile avvistare una serie di località e strutture di interesse strategico per il sistema idroelettrico e minerario (come le miniere di Carona, la vasca di accumulo e le condotte forzate dell’impianto di San Fiorano). L’itinerario accompagna nella scoperta di beni storico-archittettonici; nel centro storico del comune di Sellero sarà possibile vedere la ruota idraulica dell’antico mulino sul torrente Re, la chiesa parrocchiale di Santa Maria Assunta e la chiesa di san Desiderio; nella frazione Novelle si incontra invece la chiesetta sussidiaria di Santa Barbara con il monumento dedicato ai minatori e il parco tematico della vasca di carico SEB. Nel comune di Cedegolo, oltre al Musil, si potranno notare i palazzi storici dell’abitato. L’inserimento di tale percorso ha pertanto un doppio obiettivo: facilitare i trasporti sul territorio
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coniugando l’approfondimento di tematiche storiche e tecniche ad attività escursionistiche; promuovere, prima di tutto presso gli abitanti, soluzioni di mobilità sostenibile a piedi o in bicicletta quali occasioni di conoscenza e consapevolezza territoriale. Percorribile in 4-5 ore, ha come punto di partenza o arrivo le visite del centro 3T e del Musil di Cedegolo. IlIl percorso può essere intrapreso autonomamente dai turisti. La vicinanza dei siti alle stazioni ferroviarie di Sellero e Cedegolo rende agevole l’utilizzo del treno (linea BresciaEdolo): è possibile prenotare la fermata presso la stazione di Sellero e usufruire della stazione di Cedegolo per il ritorno. Grado difficoltà: facile (70% su pista ciclabile) Distanza: andata e ritorno km 8 I -
beni fruibili lungo il percorso: Centro 3T, ruota idraulica mulino sul Torrente Re “Via Camadini”, centro storico di Sellero con chiesa parrocchiale e chiesa di San Desiderio, parco tematico Vasca SEB località Ruc, Musil Museo dell’Energia Idroelettrica, palazzo storico “Casa Panzerini” sede della biblioteca comunale di Cedegolo, chiesetta sussidiaria di Santa Barbara dedicata ai minatori.
Percorso “.ne .na” Sellero -Carpene - Carona - Cedegolo
Il secondo percorso permette il raggiungimento del sito minerario di Carona avendo quale punto di partenza il Centro 3t di Sellero e come punto di arrivo il Musil di Cedegolo. Alle tappe intermedie descritte nel percorso “Da-a” si aggiungono il parco comunale Carpene di Sellero con le incisioni rupestri che risalgono al II - I secolo a.C. (la grande roccia di Carpene, con oltre 700 istoriazioni e l’incisione del “grande idolo”), la miniera “Barnil” e il castagneto secolare in località Isù. Il percorso permette quindi di addentrarsi nella complessità e nella stratificazione del patrimonio storico e paesaggistico del territorio e di connettere le profonde relazioni tra risorse e saperi locali e sviluppo produttivo e industriale che caratterizzano il filo conduttore di SIM. L’attività estrattiva diviene il punto di partenza per comprendere il processo industriale di trasformazione delle risorse. L’acquisizione e lo sviluppo di capacità tecniche e lavorative hanno fatto dei minatori della Valle personale altamente specializzato, impiegato poi negli scavi necessari alla creazione degli impianti idroelettrici (gallerie, canali e centrali sotterranee). L’itinerario è percorribile a piedi nell’arco di una giornata. Con l’allestimento delle strutture presenti nel sito minerario di Carona, sarà possibile anche il pernottamento in loco. Il percorso è pedonale. Grado di difficoltà medio, consigliato con guida. Distanza: andata e ritorno km 15. I -
beni fruibili lungo il percorso: Centro 3T Sellero, ruota idraulica mulino sul torrente Re “Via Camadini”, centro storico di Sellero con chiesa parrocchiale e chiesa di San Desiderio, parco archeologico Carpene,
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miniera “Barnil”, castagneto secolare località Isù, sito minerario località Carona, parco tematico Vasca SEB località Ruc Novelle, Musil Museo dell’Energia Idroelettrica, chiesetta sussidiaria di Santa Barbara dedicata ai minatori.
_________________________________________________ IL LOGO Il logo del progetto nasce da tre linee guida: suggestioni grafiche anni ‘50/ ’60 per calare l’utente nell’immaginario dell’epoca in cui le strutture erano in funzione; dare visibilità agli elementi naturali (sfruttati degli impianti che oggi costituiscono il Sistema), quali comune denominatore di S.I.M.; rappresentare visivamente il network territoriale. Rappresentare l’interconnessione degli enti attraverso la sentieristica prende le mosse da un progetto più ampio d’arte contemporanea, Personal Map, che sta coniando nuovi segni, di un alfabeto territoriale, attraverso momenti performativi con la comunità, maggiori approfondimenti si troveranno nei prossimi numeri nella newsletter.
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______________________________SPECIALE STEREOSCOPIA Per accedere alle informazioni storico-tecniche e immergersi nel tempo in cui gli impianti coinvolti in SIM erano in funzione, l’utente potrà avvalersi di strumenti di fruizione eterogenei: la cartellonistica, che dalla primavera 2015 sarà dislocata sul territorio (al fine di segnalare i percorsi e presentare i beni), la guida tascabile (con la cartografia integrale), e le postazioni stereoscopiche. Nei prossimi numeri della newsletter saranno presentati la guida tascabile e i cartelloni, di volta in volta accompagnati da approfondimenti in merito alle ricerche storiche che li hanno interessati. In questo numero ci addentriamo nella stereoscopia e il suo uso in SIM. La stereopsi è il fenomeno per il quale l’essere umano riesce a cogliere la profondità dello spazio e la tridimensionalità degli oggetti. I due occhi infatti permettono al cervello di avere a disposizione due punti di vista, due immagini del medesimo oggetto, o scenario; grazie alla lunga esperienza che ciascuno di noi ha maturato nella propria vita esse vengono lette come un’unica “immagine tridimensionale”. Per quanto possa sembrare banale, il semplice esperimento di fissare un oggetto posto di fronte ai nostri occhi, alternativamente con un occhio e poi con l’altro, ad esempio coprendo uno dei due, basta a stupire molte persone: l’oggetto sembra muoversi a sinistra e a destra. L’automatismo grazie al quale integriamo le due immagini, leggermente sfalsate, fornite dagli occhi, è così consolidato che pochi ne hanno consapevolezza. Molti sono stati i piccoli esperimenti elaborati nel corso di tre anni di ricerca: comprendere il funzionamento della nostra visione fa del nostro sguardo un atto intenzionale e partecipato; spesso si guarda, o non si guarda, inconsapevolmente.
Utilizzare dei congegni ottici, quali gli stereoscopi, come strumenti di fruizione museale, è stata una scelta dettata dalla volontà di mettere l’utente a confronto con l’atto stesso del guardare, inducendolo ad un piccolo sforzo per giungere ad una visione tridimensionale. Abbiamo ritenuto che un approccio consapevole e attivo rispetto al guardare fosse il primo passo per accompagnare il visitatore a vivere il paesaggio con “occhi nuovi”, capaci di scoprire in esso quanto, ad uno sguardo superficiale, si nasconda: i reperti di archeologia industriale, la storia, i cicli naturali del territorio, etc. A questo punto va aggiunta una piccola ma importante considerazione: nella percezione quotidiana, alla stereoscopia fa da contraltare la stereofonia, e la pluri-sensorialità. Se la scelta nella creazione di questi strumenti museali, di ricostruzione storica, è ricaduta su occhi e vista, è perché la storia ci ha tramandato un discreto patrimonio di immagini, e poche o nulle registrazioni audio. La stereoscopia insomma non è che uno dei modi che si può mettere in campo, per far fruire dei luoghi attraverso esperienze pregnanti ed “autentiche”: il focus è
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da porre sulla partecipazione dell’utente attraverso un approccio consapevole alla propria sensorialità. Le ricerche sulla stereopsi, condotte per l’associazione P.I.R., hanno preso avvio dalle sperimentazioni realizzate per l’allestimento del Centro 3T. Gli obiettivi dello studio sono stati la conoscenza di chi in Italia aveva già approfondito la stereoscopia; dei congegni ottici che nel corso della storia sono stati prodotti, utilizzabili a scopo museologico; delle possibili e svariate tecniche di elaborazione di immagini stereoscopiche (3D), partendo da materiale iconografico bidimensionale (quali le fotografie storiche degli impianti-beni S.I.M.). I View Master, pezzi originali degli anni 1940/70, giunti in Media Valle Camonica da tutta Europa e dagli Stati Uniti, con una piccola integrazione sono stati predisposti per la visione anaglifica. Montati su strutture periscopiche in mogano, regolabili all’altezza dell’utente*, i congegni sono diventati delle vere e proprie postazioni, fruibili dalla primavera 2015 presso Centro 3T, Musil Museo dell’Energia Idroelettrica, Parco tematico ex vasca SEB, Consorzio Forestale Minerario Valle Allione. Oltre ai siti che accolgono le postazioni, gli stereoscopi illustrano l’evoluzione degli impianti di Forno Allione e il Sito minerario di Carona. Le collezioni di immagini stereoscopiche, su microdiapositiva, sono state uno sforzo congiunto di tecniche grafiche e fotografiche elaborate a partire dal materiale iconografico reperito grazie ad accurate ricerche storiche. *realizzati dall’associazione Artegiovane
Newsletter 1 - Novembre 2014, a cura di Ass. P.I.R. Contributi: PERCORSI - Studio dei percorsi Daniela Poetini Testi Silvia Mondolo e Francesca Conchieri. IL LOGO - progetto grafico e testi Francesca Conchieri; Personal Map è un concept curatoriale di Mauro Cossu. SPECIALE STEREOSCOPIA - Progetto stereoscopico e testi di Francesca Conchieri e Mauro Cossu. Fotografie: sul territorio Daniela Poetini e Francesca Conchieri. Storiche a pag. 6 su http://phsc.ca/View-Master.html Progetto grafico:Francesca Conchieri
Associazione P.I.R. Post Industrial for a new rurality. www.postindustriale.it Centro 3T, Via Scianica 6, Sellero (Bs). centro3t@gmail.com
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N N 22 La newsletter del Sistema Idroelettrico Minerario di Valle Camonica
12. 2014
S. S. I.I. M. M. Promosso da Fondazione Musil Comune di Cedegolo Comune di Sellero
Consorzio Forestale Valle Allione
Con il contributo di Fondazione Cariplo
S.I.M. Sistema Idroelettrico Minerario della Media Valle Camonica è un progetto di gestione integrata dei beni, delle attività dei partner e delle realtà locali coinvolte, in un impegno condiviso di valorizzazione del territorio, focalizzato sul patrimonio storico-industriale e naturalistico. Con la seconda newsletter del progetto si continua la presentazione dei percorsi, costellati di beni archeologici industriali, beni paesaggistici e naturalistici; comincia la pubblicazione delle schede di approfondimento storico e divulghiamo la mappa topografica del progetto, stampabile con una semplice stampante domestica. Buona lettura. ______________________________________________PERCORSI
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“.no .co” dal parco tematico ex Vasca Seb a Forno Allione per risalire alla volta di Paisco, costeggiando un canale di derivazione dismesso lungo un tratto di Via Valeriana, attraverso un’area industriale problematica e al contempo suggestiva, castagni secolari e resti di teleferiche per giungere a progetti eco-compatibili sperimentali. ______________________________STRUMENTI DI FRUIZIONE
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La cartellonistica del Sistema, come è organizzata, da quali ricerche nasce e cosa potrebbe essere approfondito nel futuro. La mappa topografica generale: la ricostruzione del sistema di derivazioni idroelettriche e il sistema di trasporto dei minerali su teleferica, presenta la media Valle come non l’avete mai vista.
Newsletter N° 2 - dicembre 2014 a cura di Ass. P.I.R. Post Industriale per una nuova Ruralità.
Per maggiori informazioni www.sim-vallecamonica.it Segreteria organizzativa: press@sim-vallecamonica.it info@sim-vallecamonica.it tel. 342.8475113
S.I.M. si inserisce nella media Valle Camonica, un territorio “di transizione”, intrinsecamente predisposto al passaggio di persone, culture e beni. Non è possibile comprendere la realtà attuale del territorio senza conoscere il suo passato materiale, indissolubilmente legato allo sfruttamento delle risorse naturali. Minerali e acqua sono anche le risorse attorno alle quali si sviluppa il passaggio cruciale, complesso e dalle molteplici valenze, dalla civiltà contadina a quella industriale. Un passaggio che ha un suo epicentro proprio nella media Valle Camonica, dove le condizioni orografico-ambientali e lo sviluppo tecnico-scientifico resero possibile il costituirsi di uno dei primi e più importanti distretti idroelettrici del Paese, alla base del decollo industriale italiano. _______________“.NO .CO” Sellero/ ForNo Allione/ PaisCo S.I.M. ha progettato una rete di percorsi che accompagna alla scoperta del sistema idroelettrico, di derivazione e captazione delle acque, e quello minerario, di coltivazione, trasporto e trasformazione dei minerali. Gli itinerari di collegamento tra i beni coinvolti nel Sistema Idroelettrico Minerario si sono delineati in quattro percorsi, studiati per rendere fruibili i siti interessati dal progetto S.I.M., integrare le visite, promuovere ed esplorare il territorio, incoraggiare modalità sostenibili di mobilità. I percorsi sono stati testati e collaudati per rispondere alle specifiche esigenze delle differenti tipologie di utenza. Nella prima newsletter, scaricabile dal sito interet del Sistema, sono stati presentati i primi due percorsi “Da-a” e “.Ne .Na”, in questo numero il terzo percorso: ”No .Co” che prende il nome, come quasi tutti i percorsi S.I.M., dalle tappe salienti da incontrare lungo il cammino. Percorso “.no .co” Sellero/ ForNo Allione/ PaisCo Il terzo itinerario mette in collegamento i siti di Sellero e Cedegolo alla Valle Allione e all’abitato di Paisco sede del Consorzio Forestale Minerario Valle Allione. Il percorso nel primo tratto non presenta difficoltà tecniche, si snoda lungo un piacevole tratto di Via Valeriana offrendo una passeggiata percorribile da tutta la famiglia in un’ora e mezza; oltre a beni archeologici si incontra il centro faunistico. Da Forno Allione fino a Paisco è invece consigliato l’accompagnamento di una guida, eccetto per camminatori esperti attrezzati. In questo percorso la storia del patrimonio industriale viene approfondita con la visione del tracciato di canalizzazione della Seb e con la tappa nella zona industriale di Forno Allione. La vista dei tratti di canalizzazione permette di comprendere meglio la complessità del sistema di derivazione delle acque, provenienti da Malonno, e del funzionamento della vasca di carico e della centrale SEB (oggi sede del Musil Museo dell’Energia Idroelettrica di Cedegolo). Un altro storico impianto idroelettrico presente lungo il percorso, in funzione dal secondo
Da sinistra: Parco tematico ex Vasca Seb, paesaggio dal primo tratto di percorso sulla Via Valeriana; canalizzazione SEB.
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Paisco - Sede del Consorzio Valle Allione
Percorso “.No .Co”
Legenda: bene di interesse idroelettrico bene di interesse minerario
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Ex Vasca SEB
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Centrale Idroelettrica Forno Allione
bene integrato S.I.M
decennio del Novecento e recentemente potenziato, è quello che si incontra a Forno d’Allione. Se gli impianti rispondono oggi alle più moderne tecnologie, l’edificio della centrale ristrutturato testimonia e conserva la fisionomia originaria. Profondamente legato alla disponibilità dell’energia idroelettrica fu lo sviluppo della produzione degli elettrodi di grafite che interessò Forno Allione, con ripercussioni occupazionali sull’intera Valle Camonica, dal 1929 al 1994 quando la società statunitense Union Carbide chiuse la fabbrica.
Da sinistra: Centrale Idroelettrica di Forno Allione, Elettrografite Forno Allione,
edifici di servizio caduti in disuso.
La tappa nella zona industriale di Forno d’Allione permette quindi di vedere i reperti che ancora testimoniano l’importante passato industriale della zona e comprendere i nuovi assetti seguiti alla dismissione del sito produttivo. Da qui il raggiungimento di Paisco attraverso un tratto del Sentiero della Castagna e la possibilità di addentrarsi nella storia mineraria della Valle d’Allione, fin dall’antichità strettamente legata allo sfruttamento dei giacimenti di ferro, attraverso la scoperta dei segni che tali attività hanno lasciato nel territorio. All’osservazione delle tracce lasciate dalle attività produttive si somma il ricco patrimonio naturalistico valorizzato e tutelato dal centro di educazione ambientale e dai progetti didattici e ambientali avviati nel corso degli anni da Consorzio Forestale Minerario Valle Allione, quali il
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Da sinistra: resti di teleferica sul percorso, castagneto didattico in Valle Allione nei pressi di Paisco; cascata Sellero.
castagneto didattico, il mirtilleto sperimentale e il giardino botanico Vivione con oltre 250 specie e la ricostruzione di un torbiera d’alta quota. Da Paisco partono i Sentieri dei Minatori con i quali raggiungere i principali siti minerari mappati dal Consorzio stesso. Per chi volesse trascorrere la notte, su prenotazione, il Consorzio dispone di una Foresteria attrezzata. Il percorso è: -pedonale con grado di difficoltà medio, consigliato con guida -ciclabile con grado di difficoltà alto, consigliato con guida Distanza: andata km 12 _____________________________STRUMENTI DI FRUIZIONE Il Sistema a partire dalla primavera 2015, sarà attrezzato con cartellonistica segnaletica sui percorsi, pannelli di ricostruzione tecnica e storica in prossimità dei beni principali e di postazioni stereoscopiche per la fruizione in 3D di fotografie storiche del sito o del bene integrato. La guida tascabile raccoglierà questi contenuti in una pubblicazione onnicomprensiva, ma all’interno del sito internet del progetto (www.sim-vallecamonica.it) è possibile scaricare tutto quanto sia necessario per orientarsi sui percorsi e nella storia dei siti coinvolti. I pannelli sono composti da una sezione grafica nella quale troverete le mappe del sito, le sezioni e i particolari della mappa topografica generale che permettono di orientarsi nel territorio e localizzare i beni più importanti d’archeologia industriale contestualizzandoli nel Sistema. Sia la mappa topografica generale che i cartellini di segnaletica condividono la medesima legenda,
Siti S.I.M.
Occhio = tu sei qui e puoi vedere un sito e/o reperto di interesse
Tratteggiato = struttura dismessa
verde = percorsi
blu = idroelettrico
arancio = minerario
tratto grosso = percorso con segnaletica sul territorio
tratto fine = percorso senza segnaletica sul territorio
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riportata qui sotto, nella quale i colori SIM sono così associati: il blu a centrali idroelettrice, derivazioni delle acque e canali; l’arancio a concessioni minerari e miniere, linee teleferiche; il verde identifica invece i percorsi e i cosidetti progetti ambientali dei partner, quali ad esempio il castagneto didattico e il mirtilleto sperimentale del Consorzio Forestale Minerario Valle Allione, o l’orto verticale del centro 3T. La mappa topografica generale è stata allegata alla presente newsletter scomposta in fogli A4; essa è comodamente stampabile con una stampante domestica, ricordandosi di indicare, nella fase di stampa, le sole pagine da sette a dieci. Una volta stampata l’assemblaggio dei fogli potrà valersi dei margini bianchi laterali per l’incollaggio. Nella sezione di testo della cartellonistica viene invece ripercorsa la storia produttiva del sito o dell’area di riferimento ponendo l’attenzione, a seconda dei casi, alle evoluzioni e alle trasformazioni che hanno segnato l’assetto industriale e alla comprensione degli aspetti tecnicoproduttivi. Da questa newsletter in poi, ad ogni edizione saranno presentati gli strumenti di fruizione, fornendo il link per il il download di schede dedicate al bene sul quale di volta in volta ci si concentrerà. In questo numero Forno Allione e Paisco. Forno Allione Per l’area industriale di Forno Allione la sezione grafica del pannello riproduce, oltre alla mappa dei percorsi Sim, una pianta con legenda del sito che permette di orientarsi e di cogliere, nello spazio fisico l’evoluzione industriale e societaria descritta nel testo. La ricerca sull’area di Forno Allione ha avuto come obiettivi la ricostruzione delle storie industriali e societarie che l’hanno vista protagonista e l’individuazione di queste nell’evoluzione spaziale e strutturale dell’area. Attraverso la ricerca bibliografica e storiografica, la consultazione di fonti archivistiche, fotografiche, a stampa si son potute delineare le espansioni, le stratificazioni, i lasciti, le cancellazioni degli impianti e della strutture della lunga storia industriale che caratterizza quest’area all’imbocco della Valle Allione. Al quadro generale finora esposto che restituisce la complessità della storia produttiva, l’approfondimento dello studio sistematico dell’area secondo la metodologia dell’archeologia industriale può offrire ulteriore conoscenza e comprensione di una parte importante della storia economica del territorio. Scheda: consulta on line ed effettua il download Paisco La parte grafica della cartellonistica posizionata presso la sede del Consorzio Forestale e Minerario di Paisco riproduce invece la mappa topografica dell’intera Valle Allione con la segnalazione delle derivazioni idroelettriche, delle numerose aree minerarie con il sistema delle teleferiche, dei rifugi e delle malghe. Una rete di sentieri segnati in mappa permette di percorrere e scoprire la valle e i resti delle attività produttive che hanno segnato il territorio. L’estensione territoriale e la lunga storia produttiva dell’area di riferimento hanno fatto si che in questa fase di ricerca si mirasse a ricostruire e rendere fruibile un quadro complessivo della storia industriale della Valle. La ricerca e lo studio dei contributi storiografici e di diverse tipologie di fonti documentali, hanno permesso di cogliere e rendere evidenti i fattori, i protagonisti e le tappe più significative delle trasformazioni che hanno segnato l’assetto economico-produttivo del territorio, indissolubilmente legato alla convenienza o meno dello sfruttamento delle sue risorse. Stabilito il contesto storico-economico di riferimento è possibile e auspicabile uno studio metodico delle numerose testimonianze materiali disseminate nella Valle a partire dall’integrazione delle mappature e delle rilevazioni esistenti con la documentazione storica. Scheda: consulta on line ed effettua il download
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Newsletter 2 - Dicembre 2014, a cura di Ass. P.I.R. Contributi: PERCORSI- Studio dei percorsi Daniela Poetini, testi Silvia Mondolo e Francesca Conchieri. STRUMENTI DI FRUIZIONE Ricerche e testi della cartellonistica Silvia Mondolo; testi newsletter Silvia Mondolo e Francesca Conchieri; ricostruzione del sistema idrico e minerario Daniela Poetini e Silvia Mondolo; progetto grafico Francesca Conchieri. Fotografie: Daniela Poetini e Francesca Conchieri. Progetto grafico:Francesca Conchieri
Associazione P.I.R. Post Industrial for a new rurality. www.postindustriale.it Centro 3T, Via Scianica 6, Sellero (Bs). centro3t@gmail.com
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Promosso da
Fondazione Musil, Comune di Cedegolo, Comune di Sellero, Consorzio Forestale Valle Allione
Con il contributo di Fondazione Cariplo
Foglio 1
Mappa topografica del progetto S.I.M. Sistema Idroelettrico Minerario di Valle Camonica
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Foglio 2
Foglio 3
Foglio 4
Siti S.I.M.
blu = idroelettrico
arancio = minerario verde = percorsi e progetti ambientali tratto grosso = percorso con segnaletica sul territorio tratto fine = sentieri senza segnaletica sul territorio Tratteggiato = struttura dismessa
Allegato alle Newsletter n째2 - Dicembre 2014
by Ass. P.I.R
N N 33 La newsletter del Sistema Idroelettrico Minerario di Valle Camonica
01. 2015
S. S. I.I. M. M. Promosso da Fondazione Musil Comune di Cedegolo Comune di Sellero
Consorzio Forestale Valle Allione
Con il contributo di Fondazione Cariplo
S.I.M. Sistema Idroelettrico Minerario della Media Valle Camonica è un progetto di gestione integrata dei beni, delle attività dei partner e delle realtà locali coinvolte, in un impegno condiviso di valorizzazione del territorio, focalizzato sul patrimonio storico-industriale e naturalistico. La terza newsletter del progetto continua la presentazione dei percorsi, la pubblicazione delle schede di approfondimento storico e i focus sugli strumenti di fruizione installati sul territorio. E una nuova sezione dedicata a link da esplorare per scoprire il patrimonio audio visivo dedicato all’argomento! Buona lettura e visione. ______________________________________________PERCORSI
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“2 angeli” l’unico percorso del sistema che esplora la sinistra orografica della Valle, permettendo d’avvicinare quei beni che i primi due percorsi (“Da-a” e “.Ne .Na”) mostrano da lontano. __________________________________________approfondendo
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Una piccola collezione di link per esplorare le fonti che il web offre, tra documenti audio-video, archivi e siti autoprodotti. ______________________________STRUMENTI DI FRUIZIONE
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Dopo la presentazione più generale della newsletter precedente, e l’introduzione alla cartellonistica di Forno Allione e Paisco Loveno è la volta delle fornaci da Calce dello stabilimento dismesso della Sefe e l’area mineraria di Carona, a Sellero. Newsletter N° 3 - gennaio 2015 a cura di Ass. P.I.R. Post Industriale per una nuova Ruralità.
Per maggiori informazioni www.sim-vallecamonica.it Segreteria organizzativa: press@sim-vallecamonica.it info@sim-vallecamonica.it tel. 342.8475113
S.I.M. si inserisce nella media Valle Camonica, un territorio “di transizione”, intrinsecamente predisposto al passaggio di persone, culture e beni. Non è possibile comprendere la realtà attuale del territorio senza conoscere il suo passato materiale, indissolubilmente legato allo sfruttamento delle risorse naturali. Minerali e acqua sono anche le risorse attorno alle quali si sviluppa il passaggio cruciale, complesso e dalle molteplici valenze, dalla civiltà contadina a quella industriale. Un passaggio che ha un suo epicentro proprio nella media Valle Camonica, dove le condizioni orografico-ambientali e lo sviluppo tecnico-scientifico resero possibile il costituirsi di uno dei primi e più importanti distretti idroelettrici del Paese, alla base del decollo industriale italiano. _____________“2 angeli” e la sinistra orografica della Valle S.I.M. ha progettato una rete di percorsi che accompagna alla scoperta del sistema idroelettrico, di derivazione e captazione delle acque, e quello minerario, di coltivazione, trasporto e trasformazione dei minerali. Gli itinerari di collegamento tra i beni coinvolti nel Sistema Idroelettrico Minerario si sono delineati in percorsi, studiati per rendere fruibili i siti interessati dal progetto S.I.M..I percorsi sono stati testati e collaudati per rispondere alle specifiche esigenze delle differenti tipologie di utenza. Nelle prime due newsletter, scaricabili dal sito internet del Sistema, sono stati presentati i primi tre percorsi “Da-a” (Sellero/ Cedegolo), “.Ne .Na” (CarpeNe/CaroNa) e “.No .Co” (ForNo Allione/ PaisCo), in questo numero il quarto percorso: ”2 angeli”. Il percorso nato dallo studio per una passeggiata di solidarietà (organizzata dall’omonimo Comitato nel 2014) è divenuto percorso promosso dal Sistema per la coerenza rispetto ai beni toccati lungo il tragitto e la volontà degli enti locali di contribuire alla memoria dei due fratellini di Ono San Pietro prematuramente scomparsi nel 2013. Percorso “2 angeli” Sellero/ San Fiorano/ Grevo/ Cedegolo Il tratto di percorso che congiunge Sellero a Cedegolo ricalca parte del percorso Da-a; “ 2 angeli” si allunga poi sul versante est della valle permettendo di incontrare alcune strutture degli impianti idroelettrici che il primo percorso mostra da lontano. Così se dal versante Ovest, sui percorsi “Da a” e “Ne Na”, è più facile avere una visione d’insieme del funzionamento del sistema di derivazione, attraverso “2 angeli” si possono vedere da vicino le condotte forzate che conducono l’acqua alle centrali Enel Cedegolo I e Edison Cedegolo II e parte dell’impianto Enel San Fiorano (il ponte che porta alla galleria d’accesso alla sala macchine in
Da sinistra: mappa topografica derivazioni del Lago d’Arno; bacino di accumulo dell’impianto di San Fiorano, condotte forzate Enel - Cedegolo 1.
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Percorso “2 angeli”
Legenda:
Miniera Barnil
Centrale Idroelettrica San Fiorano
Centro 3T
Ex Vasca SEB
MusIL
Museo dell’Energia Idroelettrica
Condotte forzate
bene di interesse idroelettrico bene di interesse minerario bene integrato S.I.M
caverna, la vasca di accumulo, la centrale elettrica esterna a 380.000 V). Con gli impianti Cedegolo I e Isola costruiti nel 1907-1909 prese avvio il “sistema del Poglia” di cui la centrale di di S.Fiorano, costruita alla fine degli anni Sessanta, costituisce l’ultima tappa di un progetto di espansione lungo sessant’anni che ha visto la costruzione di un imponente sistema di dighe, invasi e derivazioni per lo sfruttamento sistematico delle acque del bacino imbrifero del Poglia (Valli Adamè, Salarno, Arno). La costruzione dell’impianto di generazione e pompaggio di San Fiorano decretò la dismissione
Da sinistra: diga del Lago d’Arno,; bacino del Lago d’Arno; ex centrale idroelettrica di Isola; ingresso miniera Barnil
dell’impianto di Isola alimentato esclusivamente dalle acque del lago d’Arno, il più grande dell’Adamello, ora convogliate direttamente all’impianto di Sellero. La centrale di Isola si presenta oggi come un interessante caso di archeologia industriale immersa in un piccolo borgo disabitato di grande suggestione. La centrale di Cedegolo II, entrata in funzione nel 1950, deriva le acque direttamente dall’Oglio tramite il canale Sonico-Cedegolo la cui costruzione sottese la centrale della Seb, oggi sede del MusIL e completò, aggiungendosi al tratto Cedegolo-Cividate, lo sfruttamento delle acque residue dei due grandi sistemi idroelettrici della Valle, Poglia e Avio. Giunti nell’abitato di Cedegolo “2 angeli” percorre un tratto della Passeggiata dell’acqua, camminamento panoramico sospeso a lato del fiume Oglio attraverso il quale si raggiunge il Musil Museo dell’energia idroelettrica di Cedegolo, per poi affrontare la risalita alla Vasca e il percorso già descritto in Da- a. Merita d’essere citato l’incontro di un bene di interesse minerario: l’imbocco di una piccola miniera di quarzo in località Barnil. Riassumendo questo ricco percorso, sul suo tracciato si incontrano l’impianto idroelettrico di San Fiorano, parte del canale Edison (Cedegolo_Cividate), la Chiesa di S.Fiorano, le condotte forzate
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di Cedegolo I (Enel) e Cedegolo II (Edison), l’abitato di Grevo, il centro storico di Cedegolo con il ponte sul Torrente Poglia, la “Passeggiata dell’acqua” e l’Ex centrale SEB oggi Musil Museo dell’Energia Idroelettrica; giunti su territorio sellerese si incontreranno l’ex Vasca Seb oggi parco tematico, la miniera Barnil e si attraverserà il centro storico del paese per concludere il tragitto all’ex impianto Sefe oggi Centro 3T. Il percorso è ciclabile tranne lungo la “Passeggiata dell’acqua” e nel tratto che separa il Museo MusIL dal parco tematico Ex Vasca Seb, in cui la bicicletta va portata a mano. Difficoltà media. Distanza: km 11 ________________________________________approfondendo Una piccola sezione per esplorare il web in cerca di materiale prezioso, a volte unico... che va ricordato, non è per sempre. In questo spazio collezioneremo link nei quali poter scoprire documenti e materiale eterogeneo, utilissimo per orientarsi tra nozioni tecniche, storia dell’industria locale e non solo, vicende umani e di un patrimonio immateriale che va salvaguardato. Una sola avvertenza: oltre a siti internet e motori di ricerca professionali e di ultima generazione abbiamo il piacere di divulgare produzioni più spontanee ma sorprendenti nella ricchezza e accuratezza dei contenuti. #1 http://www.musilbrescia.it/concorso_gavioli/6_edizione/valle-energia/index.html Il “Concorso Gavioli”, organizzato annualmente dal Musil Museo dell’Industria e del lavoro, alla sesta edizione premia, con menzione speciale, il documentario “La valle dell’energia”: regia di Lucio Besana, produzione di Jacopo Peretti Cucchi, montaggio di Valentina Crippa, musiche di Fabio Gallesi. Nel documentario la trasformazione dell’economia camuna: attraverso le testimonianze degli intervistati il passaggio dalle attività agro-silvo pastorali a quelle minerarie di scavo, per la creazione del sistema derivazione delle acque utilizzate dalle centrali Idroelettriche. #2 http://francorino.altervista.org/1csanfiorano.htm Su questo sito internet potrete trovare percorsi corredati di gallery fotografiche, dati storici, tecnici, e molto altro raccolti e redatti da Franco Pelosato, escursionista e tecnico Enel profondo conoscitore della storia e degli impianti idroelettrici della Valle Camonica. Contributi in parte pubblicati in Nascita e sviluppo delle centrali idroelettriche sul territorio camuno nel volume a cura di Oliviero Franzoni, L’uomo e l’acqua, edito nel 2002 da Banca di Valle Camonica - Gruppo Banca Lombarda. #3 http://enelikon.enel.it/Enelikon-Internet/fotografico/home_fotografico.jsp Riportando la presentazione del portale: “Una banca dati contenente oltre 15.000 immagini: dalle più recenti campagne di riprese effettuate presso gli impianti di Enel in Italia e nel mondo al materiale storico del fondo di Larderello e del fondo del fotografo napoletano Giulio Parisio.” Per poter godere appieno del servizio serve registrarsi. _____________________________STRUMENTI DI FRUIZIONE Continua con questo secondo appuntamento l’illustrazione delle metodologie di studio e degli obiettivi perseguiti per la realizzazione degli strumenti di fruizione del Sistema Idroelettrico Minerario; infine la pubblicazione dei link per la consultazione on line dei materiali prodotti.
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Le fornaci da calce della Sefe La ricerca, condotta a partire dal progetto di riuso della struttura e dalla nascita del Centro 3t, ha avuto quale obiettivo l’approfondimento della storia dell’area industriale grazie al quale è stato possibile stilare un quadro sintetico ma completo per la divulgazione. L’individuazione e lo studio di diverse tipologie di fonti documentali hanno permesso di ricostruire numerosi tasselli della vicenda produttiva dell’area in relazione alle vicende societarie e industriali, all’evoluzione degli spazi e delle strutture, alle componenti tecnico-impiantistiche e produttive. Rilevante la consultazione delle carte societarie conservate negli archivi delle Camere di Commercio di Brescia e Milano e il recupero e lo studio comparato di materiale fotografico e cartografico (Archivio del Comune di Sellero, Archivio di Stato di Brescia, Archivio storico dell’Ufficio territoriale di Brescia-ex catasto). Scheda: consulta on line ed effettua il download L’area mineraria di Carona La ricerca sull’area mineraria di Carona, ha permesso di ricostruire le tappe dello sfruttamento del sito e di rapportarle ai reperti materiali. Data la scarsità e la difficile reperibilità delle fonti, di particolare importanza le raccolte curate da Oliviero Franzoni “Fonti minerarie di Valle Camonica”. In particolare lo studio della documentazione dell’Archivio del Distretto minerario di Bergamo lì riprodotta, ovviando all’impossibilità di accedere direttamente al materiale archivistico, ha fatto emergere un quadro dello sfruttamento dell’area che rettifica e in parte smentisce alcune informazioni annotate dalla storiografia locale. Scheda: consulta on line ed effettua il download
Newsletter N° 3 - Gennaio 2015, a cura di Ass. P.I.R. Testi: PERCORSI- testi Silvia Mondolo, Francesca Conchieri, Daniela Poetini. Approfondendo- F. Conchieri, S. Mondolo; STRUMENTI DI FRUIZIONE- Ricerche e testi della cartellonistica S. Mondolo; testi newsletter S. Mondolo, F. Conchieri e D. Poetini. Fotografie e materiale iconografico: Franco Rino Pelosato, Daniela Poetini, da materiale divulgativo storico Enel. Progetto grafico:Francesca Conchieri.
Associazione P.I.R. Post Industrial for a new rurality. www.postindustriale.it Centro 3T, Via Scianica 6, Sellero (Bs). centro3t@gmail.com
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N4 La newsletter del Sistema Idroelettrico Minerario di Valle Camonica
02. 2015
S. S. I.I. M. M. Promosso da Fondazione Musil Comune di Cedegolo Comune di Sellero
Consorzio Forestale Valle Allione
Con il contributo di Fondazione Cariplo
S.I.M. Sistema Idroelettrico Minerario della Media Valle Camonica è un progetto di gestione integrata dei beni, delle attività dei partner e delle realtà locali coinvolte, in un impegno condiviso di valorizzazione del territorio, focalizzato sul patrimonio storico-industriale e naturalistico. La quarta newsletter del progetto presenta l’ultimo percorso, studiato per valorizzare e comprendere il ruolo svolto dalla tratta ferroviaria Brescia- Cedegolo nella storia dell’industrializzazione camuna; nella sezione “approfondendo” attraverso i link suggeriti potrete scoprire nuovi siti nei quali scaricare preziosi materiali inerenti le attività S.I.M.. ______________________________________________PERCORSI
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“.Scia .Olo” da Brescia a Cedegolo la ferrovia accompagna in una visita guidata alla storia industriale del territorio e ai suoi reperti. __________________________________________approfondendo Pag. 4
“Rete Solare” insegnerà l’autocostruzione di un pannello solare termico. In questa sezione scopriamo il loro sito e i materiali che mettono a disposizione!
Newsletter N° 4 - febbraio 2015 a cura di Ass. P.I.R. Post Industriale per una nuova Ruralità.
Per maggiori informazioni www.sim-vallecamonica.it Segreteria organizzativa: press@sim-vallecamonica.it info@sim-vallecamonica.it tel. 342.8475113
S.I.M. si inserisce nella media Valle Camonica, un territorio “di transizione”, intrinsecamente predisposto al passaggio di persone, culture e beni. Non è possibile comprendere la realtà attuale del territorio senza conoscere il suo passato materiale, indissolubilmente legato allo sfruttamento delle risorse naturali. Minerali e acqua sono anche le risorse attorno alle quali si sviluppa il passaggio cruciale, complesso e dalle molteplici valenze, dalla civiltà contadina a quella industriale. Un passaggio che ha un suo epicentro proprio nella media Valle Camonica, dove le condizioni orografico-ambientali e lo sviluppo tecnico-scientifico resero possibile il costituirsi di uno dei primi e più importanti distretti idroelettrici del Paese, alla base del decollo industriale italiano. _____________“.Scia .Olo” e il ramo Iseo della ferrovia S.I.M. ha progettato una rete di percorsi che accompagna alla scoperta del sistema idroelettrico, di derivazione e captazione delle acque, e quello minerario, di coltivazione, trasporto e trasformazione dei minerali. Percorso “.Scia .Olo” Brescia/ Cedegolo Questo itinerario è stato ideato per promuovere il raggiungimento della Valle Camonica sfruttando una modalità sostenibile di mobilità, quella ferroviaria e rendere il viaggio in treno, particolarmente suggestivo anche dal punto di vista paesaggistico, ulteriore occasione di scoperta del patrimonio industriale e della storia del territorio. La costruzione della ferrovia è stata fattore fondante per lo sviluppo industriale permettendo il trasporto delle materie prime e delle merci. Il tracciato ferroviario, lungo il quale sorsero i siti produttivi, può diventare quindi punto di osservazione privilegiato e unico per scoprire la storia del patrimonio produttivo e infrastrutturale della provincia. La ricchezza di reperti d’archeologia industriale ed aziende più o meno storiche ancora in funzione, consente infatti di trasformare il viaggio in una vera e propria visita guidata. Una visita guidata particolarmente interessante in quanto premette di visualizzare la complessità e le specificità della storia produttiva dei territori, di mettere in connessione l’industrializzazione camuna con il fenomeno più ampio delle lavorazioni e dei processi industriali provinciali, regionali e pertanto di rilevanza nazionale, comprendendo cioè come le lavorazioni svolte in Valle avessero destinazioni e scopi che trascendono la contingenza territoriale. Così se la geografia della distribuzione dell’elettricità prodotta dall’industria idroelettrica valligiana trova esaustiva illustrazione nel sistema di tralicci e cavi che ne hanno fatto un fattore decisivo dello sviluppo industriale nazionale, la ferrovia rappresentò quella possibilità di trasporto senza la quale molte attività produttive non avrebbero potuto installarsi o svilupparsi e lungo il cui percorso restano testimoni della storia che hanno scritto nel territorio. All’osservazione dei siti produttivi visibili lungo il percorso si sommano le opere della stessa infrastruttura ferroviaria: gallerie, ponti, stazioni, impianti e strutture di servizio, a pieno titolo parte del patrimonio industriale. Il primo tracciato della linea Brescia-Iseo entrò in funzione nel 1885. Il percorso, partendo dalla stazione di Brescia, attraversa la Brescia industriale del Comparto Milano per poi via via addentrarsi nel paesaggio agrario della Franciacorta. Il prolungamento della linea avvenne invece nel primo decennio del Novecento quando il progetto della ferrovia Iseo-Edolo, dopo più di un trentennio di discussioni e proposte, fu affidato all’Ingegner Luigi Conti Vecchi. Dopo due anni dall’avvio dei lavori, nel corso del 1907 furono
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Bene integrato S.I.M
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ultimati i tratti Iseo-Pisogne e Pisogne-Breno mentre il completamento della linea fino a Edolo fu inaugurato nel 1909. Da Iseo a Pisogne il tracciato costeggia il Lago d’Iseo con le tipicità del paesaggio lacustre delle attività colturali e turistiche nonché alcuni impianti produttivi storici a ridosso della ferrovia. Superato Pisogne il tracciato risale la Valle Camonica dove l’ industrializzazione, soprattutto siderurgica e idroelettrica, ha profondamente segnato il territorio. Sebbene la costruzione della ferrovia camuna contribuì tra l’altro allo sviluppo dell’industria idroelettrica, permettendo la costruzione degli impianti per lo sfruttamento delle risorse idriche dell’Adamello che determinarono un’enorme disponibilità di energia elettrica, la linea ferroviaria non fu mai elettrificata rimanendo un simbolo delle contraddizioni che lo sviluppo dell’industria idroelettrica ebbe sul territorio. Nelle prossime pagine una galleria fotografica, in ordine di percorrenza, da Brescia a Forno Allione, di documentazione delle industrie da citarsi in questa visita guidata ideata e studiata per S.I.M. dall’associazione P.I.R. Post Industriale Ruralità. Negli ultimi anni la tratta viene percorsa da treni panoramici, con ampie vetrate, che consentono di godere appieno del paesaggio e di individuare più facilmente i beni che la visita segnala. Prossimamente sul sito internet di S.I.M. sarà possibile scaricare un documento che consentirà all’utente un’autoguida lungo la tratta ma se preferirete farvi accompagnare da una guida specializzata sarà possibile contattando la segreteria organizzativa. Tempo percorrenza: 1 h 45 min ________________________________________approfondendo Questo mese “approfondendo” è dedicato al solare termico, il soggetto della prossima attività by S.I.M. Il 28/29 marzo 2015 presso il Centro 3T ( appuntamento per il quale sono già esauriti i posti) e a fine giugno presso Musil Museo dell’Energia Idroelettrica si terranno infatti dei corsi di autocostruzione di pannelli solari termici. Il solare termico rappresenta una tecnologia affidabile, relativamente economica, duratura e con un buon tempo di ritorno dell’investimento. Installare un pannello solare per produrre acqua calda sanitaria è facile e (abbastanza) economico. All’interno del corso si insegna a farlo da sé: per stimolare la manualità, approfondire la conoscenza tecnica, riappropriarsi delle competenze troppo spesso affidate a terzi. I docenti verranno forniti dalla Rete Solare per l’autocostruzione, una realtà costituita da un insieme di persone ed organizzazioni, dislocate in varie parti di Italia. La rete si occupa di autocostruzione di impianti solari termici, mini eolici, intonaci in calce naturale, e collabora con altre associazioni per la diffusione di saperi autoprodotti quali il fotovoltaico, riscaldamento a pavimento, forni e stufe in terra cruda, ecc. Sul loro sito è possibile scaricare gratuitamente materiali di sicuro interesse. #1 http://autocostruzionesolare.it/?page_id=691 Per comprendere la portata culturale e storica delle ricerche sul solare termico vi proponiamo due link nei quali potrete trovare materiale eterogeneo di ricostruzione storica delle ricerche, da esposizioni didattiche scaricabili in pannelli ad alta risoluzione, agli atti di convegni tematici. #2 http://www.musilbrescia.it/minisiti/energia-solare/default.asp #3 http://www.gses.it/
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Newsletter N째 4 - febbraio 2015 a cura di Ass. P.I.R. PERCORSI- Testi Silvia Mondolo, Francesca Conchieri. Ricerche storiche e ricostruzione beni sul percorso S. Mondolo. Approfondendo- F. Conchieri, S. Mondolo, D. Poetini. Fotografie e progetto grafico:Francesca Conchieri.
Associazione P.I.R. Post Industrial for a new rurality. www.postindustriale.it Centro 3T, Via Scianica 6, Sellero (Bs). centro3t@gmail.com
N5 La newsletter del Sistema Idroelettrico Minerario di Valle Camonica
04. 2015
S. S. I.I. M. M. Promosso da Fondazione Musil Comune di Cedegolo Comune di Sellero
Consorzio Forestale Valle Allione
Con il contributo di Fondazione Cariplo
S.I.M. Sistema Idroelettrico Minerario della Media Valle Camonica è un progetto di gestione integrata dei beni, delle attività dei partner e delle realtà locali coinvolte, in un impegno condiviso di valorizzazione del territorio, focalizzato sul patrimonio storico-industriale e naturalistico. Con la quinta newsletter si entra nel vivo delle attività, complici la primavera e la fine delle presentazioni dedicate ai percorsi, con cui potete capire appieno il Sistema. Ricordando che le newsletter sono disponibili sul sito internet del progetto S.I.M. ( www.sim-vallecamonica.it ) e di Associazione P.I.R. ( www.postindustriale.it ) vi auguriamo buona lettura e navigazione ! _______________________________________________ATTIVITA’
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Con la primavera ricominciano le attività sul territorio. La prima, che qui vi riasumiamo in una scheda illustrata in tutti i suoi passaggi è stato il workshop dedicato alle energie rinnovabili annunciato nello scorso numero: “autocostruzione di pannelli solari termici” tenuto da “Rete Solare”. __________________________________________approfondendo
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Maggio sarà un mese ricco di proposte con due inaugurazioni: l’inaugurazione dell’orto verticale del Centro 3T (2 maggio) e del sominterrato nel Musil Museo dell’Energia Idroelettrica (9 maggio). Approfondendo di questo mese sarà così dedicato all’orticoltura verticale e altre sperimentazione in lana presenti in Italia.
Newsletter N° 5 - aprile 2015 a cura di Ass. P.I.R. Post Industriale per una nuova Ruralità.
Per maggiori informazioni www.sim-vallecamonica.it Segreteria organizzativa: press@sim-vallecamonica.it info@sim-vallecamonica.it tel. 342.8475113
S.I.M. si inserisce nella media Valle Camonica, un territorio “di transizione”, intrinsecamente predisposto al passaggio di persone, culture e beni. Non è possibile comprendere la realtà attuale del territorio senza conoscere il suo passato materiale, indissolubilmente legato allo sfruttamento delle risorse naturali. Minerali e acqua sono anche le risorse attorno alle quali si sviluppa il passaggio cruciale, complesso e dalle molteplici valenze, dalla civiltà contadina a quella industriale. Un passaggio che ha un suo epicentro proprio nella media Valle Camonica, dove le condizioni orografico-ambientali e lo sviluppo tecnico-scientifico resero possibile il costituirsi di uno dei primi e più importanti distretti idroelettrici del Paese, alla base del decollo industriale italiano. _____________Attività: autocostruzione di due tipologie di pannelli solari termici Il mese scorso presso Centro 3T si è tenuta la prima edizione del workhop volto all’insegnamento dell’autocostruzione di pannelli solari termici. Il docente Luca Guerra ha guidato il gruppo di venti utenti in un percorso teorico e pratico sfociato nella costruzione di due tipologie di pannelli. In questa nostra cercheremo di riassumervi le tappe dell’autocostruzione, ricordandovi che a giugno è previsto il secondo appuntamento con “Rete Solare per l’autocostruzione”. PRIMO TIPO
1.FALEGNAMERIA lavori di falegnameria per costruire lo scatolato del pannello, composto da cornice e fondo.
Piastre assorbenti.
2.ISOLAMENTO Lo scatolato è stato poi riempito con lana di pecora lavata e asciutta usata come isolante.
Tubi in rame per le piastre assorbenti.
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3.SALDATURA assemblaggio della piastra assorbente in rame ai i tubi nei quali scorrerà l’acqua.
4.POSA posa della piastra assorbente e assemblaggio allo scatolato in legno.
5.TANICA Preparazione della tanica con due fori e raccordi per il collegamento del tubo flessibile dell’acqua.
Chiusura del pannello con vetro
6.COLLEGAMENTO collegamento della tanica al collettore e prova di scorrimento dell’acqua.
Il pannello è stato poi ultimato con delle maniglie lateriali realizzate con le cinghie di vecchie tapparelle, scelta operata per agevolare il trasporto in montagna. L’obiettivo di un pannello mobile ha fatto si che fosse necessaria la costruzione di uno scatolato molto robusto con legno massiccio, non necessario invece per gli impianti fissi, e come accumulatore dell’acqua una semplice tanica. Il risultato è un pannello che permette di scaldare fino a 50 litri di acqua sanitaria oltre i 60 °C. Questa tipologia di pannello ha un solo, recente, inconveniente la difficoltà nel reperimento delle piastre assorbenti in rame. Poco male, la seconda tipologia di pannello ovvia infatti a questa problematica.
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SECONDO TIPO
1.FALEGNAMERIA e ISOLAMENTO Dopo i lavori di falegnameria per costruire lo scatolato del pannello è stato steso del feltro di lana, acquistabile in rotoli.
...poi ricoperto con una pellicola di alluminio.
2. SECONDO STRATO Il tutto è stato nuovamento ricoperto con un secondo strato di OSB...
3. TUBO Si è proceduto a flettere e fissare il tubo multistrato. La preparazione della tanica e il collegamento di questa al pannello si realizzano come per il primo tipo di pannello. Questa tipologia di pannello solare è meno performante della precedente ma sicuramente più economica e facile da costruire. Il pannello qui costruito fa parte di una batteria di collettori che Rete solare sta sperimentando. Per saperne di più sul coloro che hanno progettato i modelli e tenuto il corso potete consultare il sito internet www.autocostruzionesolare.it
3. VERNICATURA L’interno è stato verniciato di nero opaco. Per ultimarlo chiudere con una lastra di vetro.
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N N 66 La newsletter del Sistema Idroelettrico Minerario di Valle Camonica
08. 2015
S. S. I.I. M. M. Promosso da Fondazione Musil Comune di Cedegolo Comune di Sellero
Consorzio Forestale Valle Allione
Con il contributo di Fondazione Cariplo
S.I.M. Sistema Idroelettrico Minerario della Media Valle Camonica è un progetto di gestione integrata dei beni, delle attività dei partner e delle realtà locali coinvolte, in un impegno condiviso di valorizzazione del territorio, focalizzato sul patrimonio storico-industriale e naturalistico. La sesta newsletter è dedicata al restauro del seminterrato dell’ex centrale idroelettrica SEB e allo sviluppo del progetto sperimentali di coltivazione in lana dell’ass. P.I.R.: l’orto verticale realizzato anche grazie al contributo di SIM presso Centro 3T. _______________________________________________ATTIVITA’ Il restauro del seminterrato dell’Ex Centrale SEB, inaugurato questa estate, prosegue la storia del Museo dell’Energia Idroelettrica Musil verso l’integrazione della vicenda mineraria dell Valle. Nella newsletter una breve presentazione dei lavori fatti e i progetti a venire, accompagnati dal riassunto di storia e funzionamento della Centrale.
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Con l’inizio dell’estate è stato inaugurato il primo anello dell’orto in lana presso Centro 3T, di cui SIM ha sostenuto parte delle sperimentazioni per la sua progettazione e la sua realizzazione. In questo piccolo spaccato esploreremo le ragioni che hanno motivato il progetto dell’ass. P.I.R, il suo presente e suo il futuro.
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__________________________________________approfondendo La guida tascabile del progetto SIM, con descrizione dei beni e dei circuiti è in uscita e può essere consultata on line, ecco il link. Il mirtilleto sperimentale e il giardino botanico del Consorzio Valle Allione: altri progetti di coltivazioni di cui fruire nel Sistema. Newsletter N° 6 - agosto 2015 a cura di Ass. P.I.R. Post Industriale per una nuova Ruralità.
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Per maggiori informazioni www.sim-vallecamonica.it Segreteria organizzativa: press@sim-vallecamonica.it info@sim-vallecamonica.it tel. 342.8475113
S.I.M. si inserisce nella media Valle Camonica, un territorio “di transizione”, intrinsecamente predisposto al passaggio di persone, culture e beni. Non è possibile comprendere la realtà attuale del territorio senza conoscere il suo passato materiale, indissolubilmente legato allo sfruttamento delle risorse naturali. Minerali e acqua sono anche le risorse attorno alle quali si sviluppa il passaggio cruciale, complesso e dalle molteplici valenze, dalla civiltà contadina a quella industriale. Un passaggio che ha un suo epicentro proprio nella media Valle Camonica, dove le condizioni orografico-ambientali e lo sviluppo tecnico-scientifico resero possibile il costituirsi di uno dei primi e più importanti distretti idroelettrici del Paese, alla base del decollo industriale italiano. _________________Il restauro del seminterrato dell’Ex Centrale SEB Il restauro dei piano interrato dell’ex Centrale Idroelettrica SEB di Cedegolo, una delle azioni principali del progetto SIM, corona il lungo percorso di recupero dell’edificio. La centrale è opera di Egidio Dabbeni, ingegnere con specializzazione in architettura attivo quasi esclusivamente nel contesto bresciano, ma in rapporto diretto con la migliore cultura architettonica del suo tempo. La costruzione si inserisce nel filone della prima architettura moderna per l’uso del cemento armato, invenzione di fine Ottocento che ebbe in Dabbeni uno dei primi esperti su scala europea, per la geometria rigorosa della struttura e per la chiara corrispondenza tra spazi e funzione. La centrale fu costruita nel 1909-1910 e venne messa fuori servizio nel 1962. Dopo i lavori di restauro di una parte dell’edificio e l’allestimento del piano terra, nel 2008 venne inaugurato il Museo dell’energia idroelettrica di Valle Camonica, sezione del Museo dell’Industria e del Lavoro di Brescia. Grazie al progetto SIM è stato possibile completare il restauro del piano interrato: in particolare, sono state risanate le murature perimetrali che soffrivano di umidità di risalita con apposite calci macroporose, è stato creato un vespaio aerato che regge la nuova pavimentazione ed è stata impedita una risalita dell’acqua dell’Oglio dal canale di scolo della centrale. Inaugurato il 9 maggio, il sotterraneo ospita attualmente la mostra “Viva Cavandoli!”, in cui più di cento artisti di fama nazionale e internazionale hanno reso omaggio con un contributo disegnato al più celebre personaggio di Cavandoli, “La linea”. Il prossimo obiettivo consiste nella realizzazione dell’allestimento museale, dedicato alla storia delle miniere e dei minatori in Valle Camonica. Si tratta di una vicenda lunghissima, che comincia già nella preistoria con lo sfruttamento delle prime miniere, per svilupparsi successivamente sotto forma di scavi per le derivazioni delle acque destinate all’industria idroelettrica. L’allestimento sarà tale da consentire lo svolgimento di mostre temporanee, avrà, coerentemente con il resto del museo, carattere multimediale e includerà la ricostruzione delle ambientazioni minerarie (metodi di avanzamento, strumenti e tecniche, pericolosità nel lavoro, con l’utilizzo di foto d’archivio, materiali e attrezzi vari di recupero), l’esplorazione di materiale cartografico e la raccolta di testimonianze. Un riassunto della storia della Centrale S.E.B. oggi Musil Museo dell’Energia Idroelettrica La centrale idroelettrica di Cedegolo, entrata in esercizio nel 1911, funzionava grazie all’utilizzo delle acque del fiume Oglio captate a Malonno e convogliate alla vasca di carico ubicata sul dosso prospiciente la centrale. Qui due condotte forzate, con sede all’aperto e sovrappassavano il fiume e, con un salto di 97,12 metri, portavano l’acqua ad alimentare le turbine della centrale. A trasformare l’energia idraulica in energia elettrica erano installati, nel corpo principale dell’edificio, quattro gruppi generatori ad asse orizzontale (costituiti ciascuno da turbina idraulica Francis da 2322 HP e alternatori da 2600 KVA) e due gruppi di eccitazione (turbina Pelton-dinamo da 120 HP) che fornivano la corrente continua necessaria per creare campo magnetico negli alternatori. II canale di scarico, della larghezza di m 4.30, raccogliendo il deflusso di ogni turbina, percorreva longitudinalmente tutto il fabbricato e sboccava nel fiume Oglio con direzione obliqua al filone, appena a monte del ponte vecchio di Cedegolo. L’ autorizzazione alla SEB, a derivare le acque presso Malonno, risale all’ottobre del 1908 quando, dopo non poche controversie tra i vari domandatari e le amministrazioni locali, la richiesta venne avvallata.
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Il continuo avanzamento delle richieste e delle opere di sfruttamento delle risorse idriche fece si che nel 1947 si concesse alla Edison l’utilizzo del tratto di fiume tra Sonico e Cedegolo. Tale progetto, che si inseriva nel sistema delle opere di sfruttamento già realizzate dalla società, sbaragliò le richieste dei concorrenti. La derivazione Sonico-Cedegolo, ultimata nel dicembre del 1950 con l’entrata in servizio della centrale Cedegolo II, captava le acque del fiume Oglio con uno sbarramento a monte della presa SEB di Malonno, riducendo il bacino imbrifero utilizzato dalla SEB da 548 a soli 28 kmq. L’esercizio della centrale SEB, quasi completamente sottesa dal nuovo impianto Sonico-Cedegolo, risultò quindi drasticamente ridotto e nel giugno 1962, data la vetustà dei macchinari, la centrale venne messa fuori servizio e nel dicembre dello stesso anno, con la nazionalizzazione del settore elettrico e l’assorbimento della SEB, la proprietà passò all’ ENEL. Due anni più tardi si procedette allo smantellamento dei macchinari e i locali vennero utilizzati come magazzino di deposito. Nel settembre 2000 il Comune di Cedegolo ha acquistato la Centrale dalla SEI S.p.A. (società immobiliare e di servizi del Gruppo Enel) allo scopo di realizzarvi un museo dedicato all’energia idroelettrica. Dopo i lavori di restauro e allestimento, nel 2008 viene inaugurato il MusIL Museo dell’energia idroelettrica di Valle Camonica. ________________________________________L’orto verticale del Centro 3T A maggio 2015 è stato inaugurata la prima parte dell’orto verticale in lana del Centro 3T a cura dell’associazione PIR. Il progetto nasce come risposta a due criticità del territorio bresciano: una specifica della Valle Camonica, lo smaltimento e valorizzazione della lana locale; l’altra è l’emergenza ambientale d’inquinamento da PCB e diossine legata al caso Caffaro, che coinvolge la città di Brescia e i paesi limitrofi*. La Valle Camonica presenta una tradizione famigliare d’allevamento ovino che ha portato sul territorio circa 8000 capi censiti, divisi per lo più in piccoli o piccolissimi greggi (da 2 a 10 capi) di pecore principalmente da carne. La lana delle greggi deve essere tosata due volte all’anno; il venire meno sul territorio di necessità e competenze che ne permettevano l’utilizzo, fattore unito al costo di smaltimento, fanno sì che la lana, un tempo risorsa economica oggi sia un rifiuto che smaltito impropriamente genera un vero e proprio problema ecologico.Le quantità prodotte da queste piccoli greggi, singolarmente, sono troppo esigue per giustificare il ritiro da parte delle aziende preposte al lavaggio, solo tre in tutta Italia. Pertanto il problema di un suo reinvestimento risulta essere in primis la raccolta dei velli, per il quale l’associazione P.I.R. ha dato vita nel 2013 alla manifestazione “Lana raccolta lana” che oltre a raccogliere i velli diventa occasione di incontro semestrale con gli operatori quali pastori, ricercatori, artigiani. La lana, oggi, oltre ai settori di applicazione più tradizionali come l’abbigliamento (per il quale la razza Bergamasca per le sue caratteristiche tecniche viene poco usata) trova impiego in edilizia per la realizzazione di pannelli fono assorbenti e termo isolanti; i feltri sono impiegati come pacciamatura in agricoltura o nell’impiantistica di parchi fotovoltaici; sempre in agricoltura, è utile nei climi più freddi, quale rivestimento protettivo per le piante e, grazie a lavorazioni diversificate, viene * precisamente quelli del cosiddetto “cono Caffaro” area così definita dallo storico dell’ambiente Marino Ruzzenenti che ha condotto studi, denunciando con continuità la pericolosità della situazione dal 2001.
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usata come concime. L’associazione si è da sempre concentrata sull’orticoltura, proprio per rispondere alla seconda criticità del territorio prima citata: l’inquinamento del terreno del capoluogo, Brescia. La città di Brescia ha nel cuore del proprio centro urbano uno dei casi tra i “Siti di Interesse Nazionale” (dal 2003) per gravità d’inquinamento: la ex azienda Caffaro che dal 1938 al 1984 produsse policlorobifenili (PCB), utilizzando nel ciclo produttivo anche cloro, mercurio, arsenico etetracloruro di carbonio. La dimensione dell’inquinamento non è solo quantitativamente importante, per inquinanti nel sangue umano (pari a quasi 500 volte l’inquinante rilevato nel sangue degli allevatori limitrofi all’azienda Seveso) e per estensione geografica (l’azienda aveva pozzi interni che scaricavano nelle rogge di irrigazione dei campi, andando a compromettere per chilometri il territorio della provincia), ma qualitativamente impressionante: il PCB si lega ai grassi rendendo il latte tra i migliori conduttori, latte animale ma anche materno e le sue conseguenze sull’organismo umano sono così eterogenee da essere difficilmente perseguibili, sui bambini crea ritardo mentale e scatena patologie tumorali su diversi organi. Ma se la bonifica dei terreni sembra impossibile perché comporterebbe l’asportazione di tutta la terra per diversi metri di profondità, ancora più remota sembra la possibilità di espellerlo dal corpo che fino ad ora non ha trovato alcuna via plausibile. La situazione invece di innescare maggiore consapevolezza da parte dei cittadini è stata negata, atteggiamento che si palesa nella piccola orticoltura urbana che a pochi metri dalla ex area Caffaro continua ad essere praticata nonostante i divieti. Oggi la crisi e la voglia di autosufficienza alimentare e la scelta vegetariana paradossalmente acutizzano il problema per il quale crediamo urga una risposta in termini pratici (una alternativa all’orticoltura a terra) ma anche d’informazione, sensibilizzando rispetto al problema igienico alimentare. Dopo un percorso che ha visto un anno e mezzo di lezioni di infeltrimento aperte al pubblico (tenute da Az Agr. Cosa di lupo) e di sperimentazioni legate alle bioaiuole in lana e terra, l’associazione P.I.R. a maggio 2015 ha inaugurato la prima parte dell’orto verticale in lana, allestito sulla parete esterna di una delle fornaci del Centro 3T. L’obiettivo finale è la prototipazione di una soluzione orticolturale in lana facilmente divulgabile, così che la lana
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possa trovare reinvestimento in una moltitudine di piccoli o medi orti in lana, presso la Valle e nelle vicine città. L’orto al momento è costituito da una struttura autoportante realizzata con picchetti di ferro zincato, cavi d’acciaio e rete metallica zincata elettrosaldata; si compone di 19 tasche in cui sono state piantumate circa 250 piantine di piccoli frutti e ortaggi. I materiali utilizzati sono stati scelti rispondendo a esigenze estetiche dell’insieme, coerenti alle protezioni metalliche delle ex fornaci (scale, ringhiere e reti di protezione). L’impianto d’irrigazione a goccia, a caduta, sfrutta gli spioncini un tempo usati per l’ispezione dello stato di cottura della calce, ed è stato realizzato in collaborazione con lo scalatore Marco Grazioli che ha permesso, calandosi nella fornace, di far correre all’interno del forno il tubo di trasmissione dell’acqua. L’orto concettualmente è leggibile come un esteso pentagramma dove la presenza e crescita dei vegetali fungeranno da note in continuo divenire. In autunno verrà eseguito dal vivo il primo concerto, per la lettura delle partiture che stanno prendendo forma grazie alla crescita degli ortaggi, da parte dell’artista, progettista della struttura portante dell’orto, Mauro Cossu. La presentazione della performance e del progetto avverrà il 27 novembre 2015 presso il Museo di Scienze Naturali di Brescia. L’orto è un progetto di Ass. P.I.R. realizzato in collaborazione con Ass. Artegiovane (www. ruinascontemporaneas.it); con il patrocinio del Comune di Sellero, il sostegno del progetto S.I.M. Sistema Idroelettrico Minerario di Valle Camonica . Le aperture estive dell’orto e gli eventi dell’autunno inverno 2015 del progetto saranno realizzate grazie alla compartecipazione di Fondazione Comunità Bresciana (www.fondazionebresciana.org). ________________________________________approfondendo
Ad agosto è stata distribuita la guida tascabile del progetto SIM, corredata dalla mappa topografica integrale di ricostruzione dei sistemi di trasporto delle miniere e di derivazione idroelettrica. La guida è leggibile anche on line! Buona consultazione: http://www.issuu.com/francescaconchieri/docs/sim_sistema_idroelettrico_minerario
Sta volgendo al termine la raccolta dei mirtilli del mirtilleto sperimentale del Consorzio Valle Allione di cui potete seguire l’evoluzione su Facebook cercando “La strada verde delle Orobie”.
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...un progetto che accompagna le fioriture del limitrofo ricco Giardino Botanico alpino http://www.consorzioallione.it/pagine/gba.html
Newsletter N° 6 - agosto 2015 a cura di Ass. P.I.R. Testi: Francesca Conchieri, Silvia Mondolo, RenÊ Capovin. Fotografie: Musil - Fabio Ghidini; orto verticale
Centro 3T- Daniela Poetini, Omar Pradella, Silvia Mondolo; Consorzio- sito web Consorzio e pagina Facebook Strada Verde delle Orobie. Progetto grafico: Francesca Conchieri.
Associazione P.I.R. Post Industrial for a new rurality. www.postindustriale.it Centro 3T, Via Scianica 6, Sellero (Bs). centro3t@gmail.com
N N 77 La newsletter del Sistema Idroelettrico Minerario di Valle Camonica
11.2015
S. S. I.I. M. M. Promosso da Fondazione Musil Comune di Cedegolo Comune di Sellero
Consorzio Forestale Valle Allione
Con il contributo di Fondazione Cariplo
S.I.M. Sistema Idroelettrico Minerario della Media Valle Camonica è un progetto di gestione integrata dei beni, delle attività dei partner e delle realtà locali coinvolte, in un impegno condiviso di valorizzazione del territorio, focalizzato sul patrimonio storico-industriale e naturalistico. Con la settima newsletter si chiude il primo ciclo di progetto. In questo ultimo appuntamento con le attività del Sistema possiamo chiudere un cerchio iniziato ormai più di tre anni fa: diviene realtà l’archivio fonti orali, le postazioni stereoscopiche sono finalmente fruibili e la cartellonistica sui sentieri è stata messa a dimora! _______________________________________________ATTIVITA’ L’archivio fonti orali inaugura con le prime video interviste; qui tutte le coordinate per orientarsi nel progetto di raccolta delle fonti.
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Finalmente “reel”: i dischetti con le fotografie storiche rese tridimensionali, realizzati in Valle Camonica e fatti stampare negli Stati Uniti sono ormai fruibili. I congegni con cui guardarli sono giunti da mezza Europa in settantacinque anni di viaggio nel tempo!
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Qualche fotografia dell’allestimento della cartellonistica: uno sforzo condiviso con il Gruppo Protezione Civile di Sellero.
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_________________________________________approfondendo I prossimi appuntamenti
Newsletter N° 7 - novembre 2015 a cura di Ass. P.I.R. Post Industriale per una nuova Ruralità.
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Per maggiori informazioni www.sim-vallecamonica.it Segreteria organizzativa: press@sim-vallecamonica.it info@sim-vallecamonica.it tel. 342.8475113
S.I.M. si inserisce nella media Valle Camonica, un territorio “di transizione”, intrinsecamente predisposto al passaggio di persone, culture e beni. Non è possibile comprendere la realtà attuale del territorio senza conoscere il suo passato materiale, indissolubilmente legato allo sfruttamento delle risorse naturali. Minerali e acqua sono anche le risorse attorno alle quali si sviluppa il passaggio cruciale, complesso e dalle molteplici valenze, dalla civiltà contadina a quella industriale. Un passaggio che ha un suo epicentro proprio nella media Valle Camonica, dove le condizioni orografico-ambientali e lo sviluppo tecnico-scientifico resero possibile il costituirsi di uno dei primi e più importanti distretti idroelettrici del Paese, alla base del decollo industriale italiano. _______________________Progetto di raccolta di fonti orali Il lavoro di raccolta di fonti orali per il S.I.M. ha portato alla realizzazione di quindici video-interviste, consultabili sul sito web del progetto corredate da da una descrizione che contestualizza il racconto e da una scheda introduttiva che delinea le peculiarità della fonte e ripercorre gli argomenti trattati. La ricerca dei testimoni, non semplice data la storicità degli avvenimenti e dei beni di interesse del progetto nonché la volontà di raccogliere fonti inedite, ha portato all’individuazione di alcuni protagonisti che con il loro lavoro e le loro esperienze hanno interagito con il Sistema idroelettrico e minerario della media Valle Camonica. Il racconto dei loro vissuti ci restituisce così la memoria viva di luoghi ora abbandonati o trasformati, di pratiche ed esperienze ormai dimenticate, contribuendo alla ricostruzione di una storia che è anche storia collettiva. Data la scelta di avere quali obiettivi fondamentali, oltre alla raccolta in sé delle fonti, la fruibilità e l’accessibilità delle stesse, si è puntato alla realizzazione di un prodotto divulgabile e divulgativo che offrisse ulteriori strumenti di conoscenza e approfondimento delle tematiche di interesse. I testimoni: Pietro Troncatti, proprietario di una cava di calcare a Ono san Pietro, per alcuni anni cavò il minerale che vendette alla SEFE di Sellero con la quale nel 1965 giunse alla stipula di un contratto triennale per la gestione delle stesse fornaci da calce. Oltre alle vicende legate al calcare e alla SEFE di Sellero, con grande fervore e una marcata espressività, Troncatti racconta delle numerose “imprese” che hanno segnato la sua lunga vita di lavoratore. La testimonianza di Pietro Troncatti è proposta in quattro video-interviste, registrate presso la sua abitazione a Ono San Pietro, e in un sopralluogo alla cava Ciucchi. Link: http://www.sim-vallecamonica.it/ fonti-orali/troncatti.asp Andrea Boniotti ci offre sia il racconto dell’esperienza vissuta dal padre alla SEFE di Sellero a partire dal Secondo dopoguerra, sia la personale carriera lavorativa all’Elettrografite di Forno Allione (poi Union Carbide). Dall’assunzione nel 1956 al pensionamento nel 1987, la
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narrazione delinea inoltre gli aspetti tecnico-produttivi, i cambiamenti impiantistici e la complessità del funzionamento di un enorme stabilimento produttivo. La testimonianza è proposta in sette video-interviste e in due sopralluoghi. Andrea Boniotti ci accompagna e ci descrive i luoghi del lavoro: le fornaci della SEFE oggi Centro 3T e l’area industriale di Forno Allione. Link: http://www.sim-vallecamonica. it/fonti-orali/boniotti.asp Celestino Angeli ci racconta dell’ultima attività mineraria della Valle dell’Allione: la miniera di barite denominata “Monte Elto” della Società Mineraria Baritina. Grazie allo zio Giordano Damisella, che vi ha lavorato fino alla pensione e alla chiusura della miniera nella metà degli anni Novanta, anche Celestino nel 1987, appena diciottenne, ha vissuto per una stagione l’esperienza nel cantiere minerario posto sulle pendici di Pizzo Garzeto a oltre 1800 metri di quota. La testimonianza, proposta in un video, è stata raccolta in un’intervista realizzata a Pescarzo. Link: http://www.sim-vallecamonica.it/fonti-orali/angeli.asp Un progetto a cura di Associazione P.I.R Post Industriale Ruralità di Sellero. _______________________________________Finalmente “reel” Dopo un lungo percorso di ricerche, prove, progettazione e laboratorio, le postazioni stereoscopiche sono da novembre fruibili presso Centro 3T. Le basi periscopiche in massello di mogano, regolabili in altezza, sono sormontate da uno scatolato in plexiglass che custodisce stereoscopi, View Master e Stereorama, e le didascalie relative alle immagini fruibili in ciascuno di essi. View Master è stato il primo visore stereoscopico a produzione industriale che, sfruttando la modalità dell’occhio umano di percepire la tridimensionalità, permette di vedere fotografie 3D attraverso un cartoncino di sette fotogrammi. Il suo inventore Wilhelm Gruber, originario della Baviera, era un riparatore di pianoforti appassionato di fotografia che dalla Germania di Weimar emigrò negli Stati Uniti durante gli anni venti. Gruber, progettato il visore View Master, nel 1938 durante una visita alle Oregon Caves, ebbe occasione di incontrare e presentare il proprio prodotto a Harold Graves, dal 1926 direttore della Sawyer’s Photographic Service di Portland. Graves decise di produrre e commercializzare l’invenzione entrando in società con lui. Nella postazioni presenti al 3T potrete trovare il modello “C” prodotto dal 1946 al 1955, il modello “E” prodotto dal 1955 al 1961 e il modello “G” prodotto dal 1959 al 1977 tutti realizzati dalla Sawyer’s Photographic Service, più uno dei pochi visori italiani: lo Stereo-Rama della ditta Technofilm di Milano. I reel, i dischetti interni ai visori, realizzati dalla sezione “Sperimentazioni visive e sonore” dell’ass. P.I.R. sono stati stampati negli Stati Uniti presso Image 3D, azienda che si presenta così: “se hai preso un originale ViewMaster negli ultimi decenni, è probabile che le immagini siano state scattate da un solo uomo. Rich Dubnow (il più esperto fotografo 3D del mondo), fotografo di punta per View-Master per venti anni. Nel 1997 Rich fonda Image 3D nella pittoresca Pacific Northwest”.
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Le sei postazioni destinate ad accogliere sempre nuove produzioni dedicate a temi eterogenei oggi contengono cinque collezioni stereoscopiche: Forni da calce della “Società esercizio forni elettrici” S.E.F.E.(Sellero); Vasca di carico S.E.B.” Località Ruc (Novelle di Sellero); “Centrale Idroelettrica Società Elettrica Bresciana” (Cedegolo); “L’attività idroelettrica e mineraria nella Valle dell’Allione”; “La zona industriale di Forno Allione”.
La sesta postazione affronta e gioca con la stereoscopia attraverso l’uso di un binocolo, consentendo al visitatore di raggiungere ed esplorare con il proprio sguardo dal Centro 3T il sito minerario di Carona, avvistando così la casa dei minatori e il deposito, oggi restaurati, e i tanti reperti di cui l’area è costellata. La didascalia a lato accompagna l’utente nell’identificazione di tali reperti collocandoli nell’area e spiegandone la funzione. Le ragioni che ci hanno spinto a creare un allestimento museale stereoscopico sono da cercare nella necessità di portare l’utente ad un rapporto attivo e consapevole con il proprio guardare, date queste premesse sarà più facile per chi ci legge capire perchè tutti i visori sono stati trasformati montando filtri anaglifici. Ciascun visore infatti incorpora i filtri blu e rossi degli occhialini anaglifici, così che l’effetto 3D sia dato sì dal visore stesso, ma sia dovuto anche all’osservazione attraverso questi filtri. Chi verrà a fruirne scoprirà ben presto che le immagini di occhio destro e occhio sinistro sono state rese in molti casi leggermente differenti creando un cortocircuito della visione: un effetto “miraggio” che
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costringe l’utente ad un piccolo sforzo in più per ottenere in fine la “magica” profondità. Le sperimentazioni continuano in questa direzione: permettere il raggiungimento della tridimensionalità ma conducendo ad un percorso di partecipazione dell’utente che metta in gioco le sue capacità di osservatore. Un percorso che condurrà a visualizzare un’immagine composta da due fotografie differenti, ad esempio una della struttura nel passato e una della struttura nel presente, e utilizzando la stereoscopia per generare movimento, sfruttando la possibilità di spostare il punto di messa a fuoco per generare quel movimento che spieghi un passaggio del ciclo produttivo della struttura. Le postazioni con i primi reel sono dunque fruibili; in programma per gennaio/febbraio 2016 la presentazione dell’allestimento dedicato alle sole fornaci arricchito da nuove “avventure percettive”. _________________________L’allestimento della cartellonistica Tra settembre e ottobre è avvenuto sui circuiti S.I.M. l’allestimento della cartellonistica: i cartellini segnaletici, la tracciatura a vernice e i cartelloni riassuntivi della storia dei beni. L’operazione di posizionamento, realizzata dalla sezione “Visite sul territorio” dell’ass. P.I.R. e il gruppo Protezione Civile di Sellero, da il via ad un’attività di esplorazione del territorio che periodicamente sta portando e porterà sempre più gruppi e scolaresche, accompagnati dalle guide SIM e in autonomia, lungo i percorsi S.I.M.. Ciascun percorso ha una sua identità e parla di una storia che determina in modo pregnante il presente e le attività future; la tracciatura di questi percorsi è l’occasione di una comprensione più profonda e trasversale della Media Valle Camonica, delle dinamiche storico economiche e il loro impatto socio ambientale su una porzione di territorio bresciano che ha rappresentato un tassello importante nelle vicende regionali.
_____________________________________________appuntamenti Durante l’autunno/inverno 2015/16 il progetto orticolturale in lana sarà protagonista di una campagna di sensibilizzazione: “Senza terra Coltivare in lana” (progetto “Punto a capo” di ass. P.I.R. sostenuta da Fondazione della Comunità Bresciana). All’interno di questa, che interesserà più istituti comprensivi della provincia di Brescia, una data aperta al pubblico: 27 novembre presso il Museo di Scienze Naturali di Brescia. Cogliamo l’occasione per anticipare che all’interno del medesimo progetto, verso la fine di gennaio 2016, presso Centro 3T si terrà la performance sonora di interpretazione dell’orto da parte dell’artista Mauro Cossu. Il progetto Archivio Fonti Orali verrà presentato in un aperitivo aperto al pubblico, con la presenza dei testimoni sabato 12 dicembre, presso Centro 3T dalle ore 17:00 alle ore 18:30. Per maggiorni informazioni sugli appuntamenti oltre al sito www.sim-vallecamonica.it potete consultare il sito dell’associazione www.postindustriale.it Newsletter N° 7 - novembre 2015 a cura di Ass. P.I.R. Testi: Francesca Conchieri, Silvia Mondolo. Fotografie: Francesca Conchieri; Daniela Poetini; frame dal video operatore Margherita Zacchi. Progetto grafico: Francesca Conchieri.
Associazione P.I.R. www.postindustriale.it Centro 3T, Via Scianica 6, Sellero (Bs). centro3t@gmail.com
ALTRO ALTRO MATERIALE MATERIALE WEB WEB -- Facebook Facebook La pagina Facebook S.I.M. è diventata nel tempo un luogo nel quale pubblicare materiali spesso inediti, mirati a far fruire al meglio e approfondire la conoscenza dei percorsi e del progetto. Qui riportiamo l’album- Percorso “.Scia.Olo” che raccoglie i reperti e le aziende come vengono avvistate dal treno. “L’itinerario BreScia / CedegOlo è stato ideato per promuovere il raggiungimento della Valle Camonica sfruttando una modalità sostenibile di mobilità, quella ferroviaria e rendere il viaggio in treno, particolarmente suggestivo anche dal punto di vista paesaggistico, ulteriore occasione di scoperta del patrimonio industriale e della storia del territorio. La costruzione della ferrovia è stata fattore fondante per lo sviluppo industriale permettendo il trasporto delle materie prime e delle merci. Il tracciato ferroviario, lungo il quale sorsero i siti produttivi, può diventare quindi punto di osservazione privilegiato e unico per scoprire la storia del patrimonio produttivo e infrastrutturale della provincia”
Album- Percorso “.Scia.Olo”: siti produttivi attivi o dismessi che si avvistano dal treno TAV.2
PILZONE Ex Montecolino | ISEO
MARONE - ZONE | Dolomite Franchi | Feltri Marone Sacci Cementerie | Ex Lanificio ITB | SALE MARASINO
MARONE - ZONE | Dolomite Franchi | Feltri Marone Sacci Cementerie | Ex Lanificio ITB | SALE MARASINO
Lucchini RS ferriera
PIANCAMUNO - GRATACASOLO Centr. Idroelettrica Paraviso | Tenaris | Ex Ols | Alfer | PISOGNE
PIANCAMUNO - GRATACASOLO Centr. Idroelettrica Paraviso | Tenaris | Ex Ols | Alfer | PISOGNE
PIANCAMUNO - GRATACASOLO Centr. Idroelettrica Paraviso | Tenaris | Ex Ols | Alfer | PISOGNE
Album- Percorso “.Scia.Olo”: siti produttivi attivi o dismessi che si avvistano dal treno TAV.3
PIANCAMUNO - GRATACASOLO Centr. Idroelettrica Paraviso | Tenaris | Ex Ols | Alfer | PISOGNE
Olma Acciai | Carbofer | IFP | Liquigas | | Brawo PIANCAMUNO - GRATACASOLO
| Diamalteria Italiana Carbofer | Scabi Ferriere | Atb Semat | Ex legnami Zanardi | ARTOGNE - GIANICO
DARFO - CORNA | Diamalteria Italiana Carbofer | Scabi Ferriere | Atb Semat |
Olma Acciai | Carbofer | IFP | Liquigas | | Brawo PIANCAMUNO - GRATACASOLO
| Diamalteria Italiana Carbofer | Scabi Ferriere | Atb Semat | Ex legnami Zanardi | ARTOGNE - GIANICO
| Diamalteria Italiana Carbofer | Scabi Ferriere | Atb Semat | Ex legnami Zanardi | ARTOGNE - GIANICO
DARFO - CORNA | Diamalteria Italiana Carbofer | Scabi Ferriere | Atb Semat |
Album- Percorso “.Scia.Olo”: siti produttivi attivi o dismessi che si avvistano dal treno TAV. 4
PIAN DI BORNO ERBANNO - ARTOGNE BOARIO Ex Italsider | DARFO - CORNA
COGNO- ESINE | Opera di presa centrale Paraviso PIAN DI BORNO
Trafilix | Coms carpenteria | | Cotonificio Olcese Porfido Pedretti | COGNO - ESINE
CIVIDATE - MALEGNO | Ex cava e forno da calce Damiola Forge Monchieri | Forgiatura Mamè | Forgiatura Morandini | Trafilix |
NIARDO - LOSINE | Metalcam BRENO
Trafilix | Coms carpenteria | | Cotonificio Olcese Porfido Pedretti | COGNO - ESINE
BRENO Ex centralina elettrica | | Riva acciaio Selva CIVIDATE - MALEGNO
CAPO DI PONTE | NK Niggeler & Kupfer | Riva Acciaio CETO- CERVENO
Album- Percorso “.Scia.Olo”: siti produttivi attivi o dismessi che si avvistano dal treno TAV. 5
CAPO DI PONTE | NK Niggeler & Kupfer | Riva Acciaio CETO- CERVENO
Enel Centr. Idr. San Fiorano | | Riva acciaio | Ex segheria Biasotti
Enel Centr. Idr. San Fiorano | | Riva acciaio | Ex segheria Baisotti CAPO DI PONTE
Enel Centr. Idr. San Fiorano | | Riva acciaio | Ex segheria Biasotti CAPO DI PONTE
CAPO DI PONTE
Da sinistra a destra, dall’alto in basso le realtà produttive attive e dismesse avvistabili dal treno in ordine di percorrenza da Brescia a Sellero. Le schede degli stabilimenti e reperti presenti tra Sellero e Cedegolo non sono state qui inserite per ragioni di spazio ma buona parte di essi sono riassunti ampiamente nei percorsi già illustrati nelle newsletter e nelle schede presenti sul sito internet. Sotto la ricostruzione dell’intero percorso (Mappatura aggiornata a giugno 2015) Identificazione delle ditte Silvia Mondolo; fotografie Francesca Conchieri eccetto immagini di destra Ex Folonari, Atb Semat, Segheria Baisotti, Centr. Idr. San Fiorano, Riva Acciaio Sellero, estratte da Google map.
LEGENDA < > la freccia indica il lato del treno dal quale si avvista il bene - - - ferrovia Milano - Venezia
11 22 33 44 55 66 77 S.I.M. Sistema Idroelettrico Minerario della Media Valle Camonica è un progetto di gestione integrata dei beni, delle attività dei partner e delle realtà locali coinvolte svoltosi tra il 2013 e il 2015. La Newsletter del Sistema Idroelettrico Minerario per un anno è stata una pubblicazione periodica, on line, di aggiornamento circa i lavori e le attività che si stavano svolgendo all’interno del Sistema. Curata da Ass. P.I.R. Post Industriale per una nuova Ruralità, alla chiusura del progetto, i sette numeri della newsletter sono stati raccolti in questo quaderno, al fine di fornire uno strumento d’archivio e di consultazione. S.I.M. è stato Promosso da Fondazione Musil; Comune di Cedegolo; Comune di Sellero; Consorzio Forestale Valle Allione. Con il contributo di Fondazione Cariplo. Ass. P.I.R. è l’associazione non profit gestrice del Centro 3T, ex fornaci da calce S.E.F.E, con il patrocinio dal Comune di Sellero.