Waterscape Indeland _ Scenari futuri per la riqualificazione di una miniera di lignite in Renania

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Waterscape Indeland Scenari futuri per la riqualificazione di una miniera di lignite nella Bassa Renania

Francesca Pandolfi



..today some of them still inch along on railroad tracks, gently digging up one level after another, creating, as they go, beautiful terraces of dead sand.

Charles Jencks



Index Abstract Abstract

7

7

4

4 4.1

1

1 La lignite La lignite in Germania in Germania 1.1 1.1

2

1La .1 lignite La lignite 1I.1 giacimenti I giacimenti in Germania in Germania

2 La regione La regione carbonifera carbonifera delladella BassaBassa Renania Renania 2.1 2L’ambiente .1 L’ambiente naturale naturale 2.2 2.2 2.2.1 2.2.1 2.2.2 2.2.2 2.2.3 2.2.3 2.2.4 2.2.4 2.3 2Il.3 reinsediamento Il reinsediamento 2.4 2Storia .4 Storia dell’industria dell’industria mineraria mineraria 2.4.1 2Scoperta della della lignite: lignite: dal XVII dal XVII al XIX alsecolo XIX secolo .4.1 Scoperta 2.4.2 2L’industria mineraria mineraria dal 1850 dal 1850 al 1910 al 1910 .4.2 L’industria 2.4.3 2.4.3 2.4.4 2Tra dueleguerre due guerre .4.4 leTra 2.4.5 2.4.5 La regione La regione renana renana nel segno nel segno della della politica politica autarchica autarchica nazista nazista 2.4.6 2Dal Dal 1945: la polarizzazione la polarizzazione delle delle aziende aziende .4.6 1945: 2.4.7 2Aggiornamenti nell’industria nell’industria del carbone del carbone .4.7 Aggiornamenti

3

3 3.1

3Le .1 operazioni Le operazioni di estrazione di estrazione della della lignite lignite 3.1.1 3Sümpfung: abbassamento abbassamento della della faldafalda freatica freatica .1.1 Sümpfung: 3.2 3.2 3.2.1 3L’escavatore a ruota a ruota di tazze di tazze .2.1 L’escavatore 3.2.2 3Absetzer .2.2 Absetzer 3.2.3 3I.2.3 nastri I nastri trasportatori trasportatori 3.3 3.3 3.4 3.4 3.5 3.5 3.6 3.6 3.6.1 3.6.1 3.6.2 3.6.2

9

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20 20 20 21 22

20 20 20 21 22

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4Ambiente .1 Ambiente naturale naturale 4.1.1 4Pedologia .1.1 Pedologia 4.1.2 4.1.2 4.1.3 4Natura e paesaggio e paesaggio .1.3 Natura 4.2 4Agricoltura .2 Agricoltura 4.3 4.3 4.4 4Reinsediamento .4 Reinsediamento 4.5 4.5 4.5.1 4Il.5.1lagoIl Blaunstein lago Blaunstein 4.5.2 4Lo Lo Schlangengraben .5.2 Schlangengraben 4.5.3 4.5.3 4.5.4 4Goltsteinkuppe e Indemann e Indemann .5.4 Goltsteinkuppe 5

5 La miniera La miniera Inden Inden II II .1 5.1 5Braunkohlenplan Braunkohlenplan 1990 1990 vs. 2010 vs. 2010 5.2 5.2 5.3 5.3

41

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46 48

46 48

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56 56 57 57

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6

6 CasoCaso studio: studio: la regione la regione mineraria mineraria delladella bassabassa Lusazia Lusazia e l’IBAsee e l’IBAsee 2000-2010 2000-2010

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81 81 81 83 84

81 81 81 83 84

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Indice Indice delledelle immagini immagini e riferimenti e riferimenti

91

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Ringraziamenti Ringraziamenti

93

93

7.1 7.1 7.2 7Indeland .2 Indeland 7.3 7Waterscape: .3 Waterscape: le fasile fasi 7.3.1 7.3.2 7.3.3 7.3.4 7.3.5

72030 / centro / centro della della miniera miniera .3.1 2030 72035 / Landmark / Landmark “Pier”“Pier” .3.2 2035 72035 / percordo / percordo ciclabile ciclabile lungolago lungolago .3.3 2035 72035-2055 / accessi / accessi all’acqua all’acqua .3.4 2035-2055 7.3.5

7.4 7.4



Abstract Nello Stato federale tedesco Renania Settentrionale-Vestfalia si trova attualmente un’importante industria mineraria che estrae lignite per la produzione di energia elettrica. Il carbone verrà estratto per altri 15-20 anni nelle miniere a cielo aperto, provocando enormi crateri che interrompono la monotonia del paesaggio agricolo della regione. Questi fenomeni sono temporanei: la compagnia elettrica RWE Power, che gestisce le operazioni di estrazione e lavorazione della lignite, è infatti obbligata a realizzare la bonifica delle superfici coinvolte dopo la chiusura dell’attività estrattiva. Il piano di bonifica della miniera Inden II, attiva fino al 2030, prevede la realizzazione di un lago artificiale di 1200 ettari di superficie, che rappresenti una nuova attrazione paesistica e ricreativa per la regione. Il riempimento dell’invaso impiegherà circa 25 anni.

The German Federal state of North Rhine-Westphalia is an important mining region that extracts lignite and uses it as a fuel for steamelectric power generation. The long-term planning of the open-pit mines. expects the extraction to be pursued for the next 15-20 years. Unavoidably, those activities will leave behind huge craters interrupting the agricultural landscape of the region. For this reason, the power company RWE Power, which manages the extraction and processing of lignite, is obliged to reclaim the areas at the end of mining. The minig area of Inden II will terminate the extraction process in 2030. The reclamation plan involves the construction of an artificial lake 1200 acres wide, which will represent a new landscape and a recreational attraction for the region. The reservoir will be filled approximately in 25 years.

La proposta di progetto prevede una serie di scenari che cercano di rispondere alle esigenze espresse nelle linee guida presentate nel piano di recupero redatto dalla compagnia energetica RWE Power in collaborazione con le amministrazioni comunali coinvolte.

The project presents a series of scenarios that seek to respond to the needs of the recovery plan developed by the RWE Power, in collaboration with the municipalities of the region.

Gli interventi proposti cercano di attivare i punti di attrazione che rendano fruibile questo nuovo paesaggio artificiale anche durante le fasi intermedie della sua realizzazione.. Il centro turistico-informativo “Tagebau Inden II” si pone come fulcro delle attività connesse al parco, e presenta un percorso educativo in memoria del passato minerario strutturato su un’isola panoramica all’interno del lago. Il Landmark luminoso all’interno del bacino indica il luogo dove si trovava il villaggio di Pier, cancellato a causa della miniera, e segna il livello definitivo di riempimento del lago. Gli altri interventi riguardanti la sistemazione finale delle sponde, come i pontili panoramici, la passeggiata lungolago, le strutture balneari sulla spiaggia, l’area naturalistica, le terrazze in corrispondenza dei centri urbani, ed altre strutture turistiche e ricettive, vengono collegati dall’anello di 14 km del percorso ciclabile.

The proposed measures seek to make accessible and usable this new changing artificial landscape, even during the intermediate stages of its implementation. The tourist-information center “Tagebau Inden II” represents the centerpiece of the activities related to the park. It has an important educational function and it promotes the memory of the mining past of the lake. Therefore it has been located on an island with a panoramic view on the lake. A bright landmark indicates the place where the village of Pier was located before beign erased by the mining process, and it also marks the final level of the lake. Then a 14 km cycling route connects the works related to the final settlement of the banks, such as panoramic piers, lakeside promenades, beach facilities, a natural area, the terraces corresponding to the urban centers and other tourist facilities and accommodation.

-7-



1

la lignite in germania


THE BROWN COAL IN GERMANY Lignite, often referred to as brown coal, is a soft brown fuel with characteristics that put it somewhere between coal and peat. It is formed when organic sediments of vegetation are subjected to increased vertical pressure from accumulating sediments. It is considered the lowest rank of coal, due to its lower energy content and it is used almost exclusively as a fuel for steam-electric power generation. Historically lignite represents an important resource for Germany’s economy and it has been used since the Industrial Revolution, constituting the main fuel for the nascent steel industry and metallurgy. Nowadays up to 25% of Germany’s electricity comes from lignite power plants. Since 1990 the amount of lignite extracted decreased from more than 400 million tons / year to only 175,3 million tons / year in 2008. At the same time the techniques for refining the coal changed and became more efficient, therefore, the use of lignite for electricity rose from 60.9% in 1990 to 91.9% in 2008.

-10-


1 .1

La lignite

La lignite è un tipo di carbon fossile risultante dai processi di carbonificazione delle antiche foreste. Geologicamente è considerato un sedimento fossile organico e combustibile. La sua origine, come per gli altri tipi di carbone fossile, risale a tempi remoti. Le foreste presenti nelle ere geologiche del Mesozoico e del Terziario, una volta esaurito il loro ciclo vitale, si sono depositate sul fondo di paludi e acquitrini. In un primo momento esse hanno formato uno strato di materiale organico compatto, detto torba, sulla quale sono andati accumulandosi numerosi strati di materiale sedimentario. La pressione e il calore da questi esercitato hanno gradualmente eliminato l’umidità e accresciuto il contenuto di carbonio della torba, formando il carbone. La diversa profondità raggiunta dai sedimenti nella fase di formazione determina la tipologia di carbone generato. Con l’aumentare della profondità aumenta anche la temperatura e il materiale organico subisce una maturazione, cioè un’eliminazione graduale dei componenti, accrescendo sempre più la quantità di carbonio. A sua volta, la percentuale crescente di C determina un crescente potere calorifico. La classificazione dei carboni basata sul contenuto di carbonio è mostrata in figura 1.1.

tipo di carbone

quantità di carbonio

potere calorifero (Kcal/Kg)

TORBA

max 60%

3200-4000

lignite

67%

3500-7000

LITANTRACE

85%

7500-8500

ANTRACITE

95%

9000-9200

i.1.1

i.1.2

La lignite si trova in giacimenti ad una profondità relativamente bassa. Si tratta quindi di un carbon fossile più giovane e con un contenuto di carbonio inferiore rispetto ai litantraci e alle antraciti. La lignite possiede un’umidità relativa piuttosto elevata, mediamente superiore al 21% e la sua carbonificazione non è mai del tutto completa, ciò ne fa un combustibile di limitato pregio.

-11-


1.2

I giacimenti in Germania

Localizzazione dei depositi geologici di lignite in germania

Lignite in miliardi di tonnellate

100

Quantità di cui è prevista l’estrazione Quantità disponibile per l’estrazione

milioni t/a

Il carbon fossile ha rappresentato storicamente un’importantissima risorsa per l’economia della Germania sin dalla rivoluzione industriale, costituendo il combustibile principale che alimentava la nascente industria siderurgica e metallurgica. Tra i combustibili fossili presenti nel territorio della Repubblica Federale, con un deposito geologico totale di 80 miliardi di tonnellate, la lignite rappresenta attualmente e nel futuro prossimo una risorsa cruciale per l’economia energetica del paese. Un altro importante caso è quello del bacino della Ruhr, ricco di giacimenti di antracite, estratta tramite miniere sotterranee, e usata come combustibile per la lavorazione del ferro, altra grande risorsa della regione. Ai giorni d’oggi in termini di convenienza di estrazione, l’efficienza della lignite non viene raggiunta da nessun’altra risorsa: con il programma di abbandono dell’energia nucleare, infatti l’utilizzo della lignite è considerato un contributo indispensabile al mercato globale. Finora sono state estratte complessivamente 25 miliardi di tonnellate di lignite, di cui 17,684 miliardi dal 1950. Il 96,7% della lignite estratta proviene dai giacimenti delle tre principali distretti: Renania Settentrionale-Vestfalia, Germania Centrale e Lusazia. Il deposito geologico di lignite ammonta a 23,7 miliardi di TEC (Tonnellate Carbone Equivalente) e 15 mld di TEP (Tonnellate Petrolio Equivalente).

-12-

Quantità presente nel deposito geologico

60

BERLINO

3,5

0,04

milioni t/a

Helmestedt

Renania

2,5

0,7

Lusazia

Germania centrale

20

milioni t/a

i.1.3


Produzione annua di lignite per regione

Produzione lorda di energia elettrica lignite

Heltmestedt Germania centrale

Lusazia

carbon fossile

1,1% 10,4%

33,7%

2000

tot 576,5 TWh

energia nucleare gas naturale

54,8% Renania

rinnovabili

totale

185,4

2012

tot 617,6 TWh

altre

Mio. t

i.1.4 2030

i.1.5

tot 621,0 TWh

Consumo di fonti energetiche primarie lignite carbon fossile

Nei tre grandi bacini carboniferi è stata programmata l’estrazione di 3,5 miliardi di tonnellate totali di materiale, di cui 3,5 miliardi in Renania, 0,5 miliardi in Germania Centrale e 1,3 miliardi in Lusazia. Dal 1990 il livello di estrazione è diminuito da oltre 400 milioni tonnellate/anno (il massimo storico è stato raggiunto nel 1985 con 432,9 milioni t/a) ai soli 175,3 milioni t/a del 2008. Allo stesso tempo sono cambiate le tecniche per la raffinazione del carbone, che ne hanno aumentato l’efficienza: l’impiego di lignite per la produzione di energia elettrica è passato dal 60,9% nel 1990 al 91,9% del 2008. Nel 1991 per la prima volta, la lignite ha assunto il primo posto in Germania con una quota del 24,5% della produzione di energia elettrica, davanti al carbone (22,8%), all’energia nucleare (22,1%) e alle fonti rinnovabili (14,1 %).

petrolio 2000

tot 491,4 (mil. t SKE)

energia nucleare gas naturale rinnovabili

2012

tot 465,4 (mil. t SKE)

i.1.6

2030

altre

tot 376,0 (mil. t SKE)

-13-



2

la regione carbonifera della bassa renania


THE BROWN COAL REGION IN THE LOWER RHINE BASIN. the Europe’s largest lignite deposit is located in-between the cities of Cologne, Aachen and Mönchengladbach. The 86% of the lignite mined is used as fuel supplying half of the energy requirements of the federal state of North RhineWestphalia and about 1/8 of the whole Germany. Due to this intense mining activity, the lower Rhine basin is characterised by an agricultural landscape interrupted by the large craters of the mining industry. In fact, due to the superficial location of the coal deposits, and the loose materials covering it, the extraction can be made with excavators in open-pit mines. The areas affected by mining of lignite are subjected to a requalification plan after the end of the activity. So far, in the Southern region, where the activity terminated in the ‘60, new woodlands have been created, in the Northern region an artificial hill has been built with the waste sediments. Whereas in the other mines of the region, the basins will be filled with water when the mining will be over, and the new artificial lakes will rise to reclaim the areas and shape new landscapes. In the late XVII century the fuel-like properties of lignite were discovered. It was compressed in pots, called Klütten, and kept there to dry. The Klütten had a low calorific value, therefore they were sold to the poor and used on site. From 1892 lignite was extracted with machines and pressed in briquettes (hexagonal tiles of lignite) using mechanical presses.In the same period, the first small power plant to supply electricity to the village of Frechen was built in the mine of Herbertskaul. The extraction of lignite continued over the years, undergoing a small decline during the Great Depression. Then the Nazism gave a new impetus to the mining sector. The extraction and processing of lignite relied on the labor force of forced labourers, prisoners, but also many Germans, were called for the military service and were employed for the extraction of lignite. The use of lignite for energy production rose steadily, and in 1991, 85% of the extraction was designated to generate electricity.

-16-


2.1

Nel territorio compreso tra le città di Colonia, Aquisgrana e Mönchengladbach si trova il giacimento di lignite più vasto di tutta Europa,per un totale di 55 miliardi di tonnellate di lignite, per 35 miliardi di questi, l’estrazione è considerata economicamente vantaggiosa. Ad oggi, nelle tre miniere a cielo aperto ancora attive (Garzweiler, Hambach e Inden) vengono estratte circa 100 milioni di tonnellate all’anno. L’86% della lignite estratta viene utilizzata come combustibile nelle centrali per la produzione di energia elettrica, rifornendo la metà della richiesta energetica del Land della Renania Settentrionale-Vestfalia e circa 1/8 di quello di tutta la Germania. (F. Schiffer, 1998).

i.2.1

l’ambiente naturale

Il bacino di Colonia si trova nella parte sudoccidentale del bassopiano tedesco, delimitato a sud dalle catene montuose dell’Europa Centrale. Si tratta di un paesaggio in gran parte pianeggiante, che prende la forma di un imbuto tra i rilievi del massiccio scistoso renano. Pedologicamente è caratterizzato da possenti ghiaie dei terrazzi fluviali, ricoperti da vasti strati di loess. Il loess è un tipo di sedimento eolico molto fine, formatosi durante le ere glaciali, e composto principalmente da argilla, quarzo e calcite. Nelle ere successive, dal loess si sono formati dei tipi di suolo molto fertili, in tedesco Parabraunerde, che hanno determinato lo sfruttamento prevalentemente agricolo di questi territori. Grazie all’ottima qualità dei suoi terreni e alle condizioni climatiche favorevoli, lo Zülpicher Börde (come viene denomitata questa pianura) veniva considerato il granaio del Sacro Romano Impero.


2.2

l’industria estrattiva

miniere in renania

miniera a cielo aperto

La valle del Basso bacino del Reno è caratterizzata da un paesaggio agricolo interrotto a tratti dai vasti crateri delle miniere a cielo aperto: sotto lo strato fertile di loess si trova infatti il più consistente deposito geologico di lignite di tutta Europa. In questa regione l’estrazione della lignite è possibile solo tramite la tecnica estrattiva a cielo aperto, in quanto i sovrastanti strati di sabbia, ghiaia e argille si presentano come materiali sciolti, facilmente rimuovibili per mezzo di escavatori. Placca del Rur

SO

zukunft

m +200

L’attività estrattiva ha fino ad ora coinvolto un totale di 21 530 ettari di territorio. Per le diverse profondità dei giacimenti e caratteristiche del suolo, la regione lignitifera del Basso bacino del Reno viene divisa in diverse sub-regioni, di seguito descritte.

futura miniera a cielo aperto

insediamento

Placca dell’Erft

inden

hambach

superfici direttamente coinvolte dall’attività mineraria

NE

Placca di Colonia

Fortuna

ESCHWEILER

LEVERKUSEN

Rur

Erft

Reno

0

Faglia di Horrem Faglia di Frechen

Faglia di Quadrath

Faglia dell’Erft

-1000

Frontiera del Rur

-800

sezione geologica

Faglia del Rur

-600

Faglia di Weisweiler

-400

Sandgewand

-200

Quaternario

ghiaia e sabbia

Cenozoico

-18-

Km

1

5

10

sabbia argilla lignite

Carbonifero i.2.2

ghiaia e sabbia

Devoniano

Carbonifero superiore Carbonifero inferiore Devoniano


i.2.3


Garzweiler II

2.2.1 il settore meridionale

Garzweiler I

Caratterizzata da miniere a cielo aperto di dimensioni limitate, la cui attività è cessata nei primi anni ‘60. La bonifica è stata orientata a favore di usi prevalentemente ricreativi, producendo aree boschive disseminate di bacini lacustri di piccole-medie dimensioni.

2.2.2 il settore centrale

Le due miniere a cielo aperto Fortuna-Gasdorf e Frechen hanno cessato l’attività estrattiva da tempo, nonostante ciò il passato minerario, con le grandi centrali termoelettriche ed i complessi industriali ad esso connessa, caratterizzano ancora il paesaggio. La miniera Fortuna-Gasdorf, dopo la chiusura, è stata bonificata tramite il riempimento del bacino minerario con materiali di sovraccarico proveniente da altre miniere vicine. La bonifica è terminata nel 2004: a sud il rilievo artificiale di Wiedenfelder Hohe (realizzato durante l’estrazione come deposito permanente del materiale inerte) è stato recuperato per utilizzo agricolo, mentre a nordovest è stata realizzata un’area ricreativa di circa 120 ettari con al centro il lago artificiale di Perling, di 15 ettari di superficie. L’estrazione del carbone nella miniera Frechen è terminato nel 2003, la bonifica ha comportato il riempimento con ghiaie e altri materiali di risulta delle miniere Hambach e Garzweiler. Il recupero è in parte produttivo (industriale-agricolo), in parte ad uso ricreativo. In una depressione è stato realizzato il lago artificiale Boisforder, di 17 ettari di superficie per 24 metri di profondità.

2.2.3 il settore settentrionale La regione a nord comprende le aree prive di giacimenti tra l’Horst di Kaster e l’ansa dell’Erft verso est, e si estende verso le miniere di Garzweiler I e II, Jüchen ed Erkelenz, mentre il filone di carbone si estende a profondità ancora maggiore fino a Nier e Schwalm. Include anche la grande miniera a cielo aperto Hambach che si estende nella faglia dell’Erft presso Jülich. Qui vengono tutt’ora estratti per mezzo di grandi escavatori (i.e. -20-

SETTORE SETTENTRIONALE

Bergheim

SETTORE CENTRALE Fortuna

Hambach

Frechen Inden I Zukunft West

Inden II

SETTORE MERIDIONALE

SETTORE OCCIDENTALE

i.2.4

Km

0

1

2

Escavatori a ruota di tazze) il materiale inerte sovrastante il filone e la lignite. Successivamente le cavità vengono riempite con il terreno scavato. Il carbone viene invece trasportato tramite una rete ferroviaria privata verso le centrali e raffinerie presenti a sud. Il rilievo artificiale di Sophienhöhe, realizzato come deposito di materiale inerte, domina visivamente la pianura circostante del Jülicher Börde con i suoi 290 metri di altezza sul livello del mare. Secondo il Piano di estrazione della lignite della compagnia elettrica RWE Power, l’attività nella miniera Garzweiler proseguirà fino al 2045. Fino ad allora verranno estratte 1,3 miliardi di tonnellate di lignite, che rappresentano circa il 40% del combustibile estratto totale previsto in tutta la regione renana per i prossimi decenni. Per raggiungere il filone di lignite, nella miniera ogni anno vengono mossi circa 140 milioni di metri cubi di terreno di sovraccarico, composto da loess, ghiaia e sabbia. Tale materiale viene utilizzato principalmente per riempire le cavità già scavate. Ampie superfici del bacino minerario Frimmersdorf/Garzweiler sono già state recuperate. La bonifica della miniera Garzweiler ha prodotto nuovi paesaggi di prezioso valore naturalistico quali la valle Hohenholzer, l’area ricreativa intorno al lago artificiale Kasterer, l’avvallamento Könighovener, il rilievo Vollrather e la valle dell’Elsbach. Al termine dell’attività il piano di bonifica prevede la realizzazione di un bacino lacustre artificiale di 2300 ettari


i.2.5

superficie e fino a 185 metri di profondità. Dal 2045 circa 60 milioni di metri cubi di acqua all’anno verranno prelevati dal Reno per il riempimento del bacino, che dovrebbe impiegare 40 anni. Per evitare l’acidificazione delle acque del lago, già adesso viene aggiunto del carbonato di calcio ai materiali sterili di scarto. Nel cuore della regione mineraria renana, tra Jülich ed Elsdorf, si trova la miniera a cielo aperto Hambach, che con i suoi 8500 ettari di superficie totale è anche la più vasta attiva della regione. L’attività è iniziata nel 1978 nei pressi di Niederzierer (frazione di Hambach) ed attualmente ha raggiunto circa 370 metri di profondità. Il deposito geologico è di 2,5 miliardi di tonnellate di lignite, che si trovano fino a 450 metri di profondità. Il rilievo artificiale Sophienhöhe è stato realizzato come deposito del materiale sterile, poi recuperato realizzando sulla sua superficie un vasto bosco. Con i suoi 200 metri di altezza questa collina artificiale domina la pianura circostante e costituisce un segno distintivo del paesaggio post-minerario, oltre a rappresentare una popolare destinazione turistica della regione.

Il piano di estrazione prevede che l’attività della miniera Hambach prosegua fino al 2040. Successivamente, come per la miniera Garzweiler, si prevede la realizzazione di un lago artificiale con una superficie di 4200 ettari, una profondità massima di 400 m e un volume di 3,6 mld di metri cubi. Il lago di Hambach sarebbe così il più profondo e (per volume) il secondo lago più grande della Germania, dopo il Lago di Costanza.

2.2.4 il settore occidentale La regione occidentale si trova compresa tra le cittadine di Düren, Weisweiler, Eschweiler, Alsdorf, Aldenhoven e Jülich. Dalla ex miniera Zukunft West, proseguita nella miniera Inden ,sono stati sfruttati i giacimenti di carbone della placca del Rur e con questi è stata rifornita la centrale termoelettrica di Weisweiler. L’analisi storia e territoriale di quest’area verranno approfondite nei capitoli successivi. -21-


2.3

il reinsediamento

Il fenomeno del reisediamento è la conseguenza più grave dell’industria mineraria nel contesto culturale e sociale della regione. Si prevede che entro il 2045 salirà a circa 44000 il numero di residenti nella regione costretti a trasferirsi a causa della lignite. Dal 1950 sono infatti circa 130 i comuni e le frazioni che sono scomparsi perchè si trovavano all’interno delle superfici pianificate per l’estrazione. Per limitare l’impatto sociale sugli abitanti e quindi preservare le comunità viene proposto un reinsediamento comune: le strutture e i servizi comunali e sociali vengono trasferiti in una località pianificata, che mantiene anche il toponimo dell’insediamento distrutto. Gli abitanti sono comunque liberi di scegliere la località dove costruire la loro nuova casa. i.2.6

-22-

i.2.7

centri urbani trasferiti a causa dell’industria mineraria

insediamento trasferito

insediamento in fase di trasferimento

nuovo centro urbano

miniera


Priesterath/Garzweiler Borschemich (neu)

Neu-Holz Kuckum

Borschemich Holz

Westrich Keyenberg Otzenrath/ Berverath Spenrath

Stolzenberg

Elfgen

Belmen

Reisdorf

Lützerath Immerath (neu)

Neu-Elfgen

Priesterath

Garzweiler Pesch

Immerath

Königshoven

Holzweiler Morken-Harff

EpprathTollhaus

Geddenberg Oberschlag

Weiler Hohenholz

Buchholz Muchhaus Winkelheim

Königshoven

Kaster

Bedburg-West

Rath

Frauweilem Garsdorf Wiedenfeld Holtrop

Fortuna NeuWiedenfeld Neu-Etzweiler Lich-Streinstrass Lich-Steinstrass

Gesolei NeuBottenbroich

Etzweiler Tanneck

Grefrath Boisdorf

Erberich

Laurenzberg Langendorf Neu- Velau Langweiler

Brottenbroich

Pattern

Langweiler

Lürken

Grefrath Habbelrath

Neu-Pattern Weiler Langweiler Obermerz

Habbelrath

Altdorf

Manheim

Mödrath

Mödrath

Berrenrath Gotteshülfe

Weiler-Berrenrath

Inden Morschenich

Lohn

Pier

Neu-LohnPützlohn

Manheim (neu)

Weiler Brüggen Gruhlwerk

Laurenzberg

Inden / Altdorf

i.2.8

Roddengrube

Pier


2.4

Storia dell’industria mineraria

2.4.1 scoperta della lignite: dal xvii al xix secolo

Inizialmente la lignite veniva utilizzata come materia prima per la produzione del colore “Kölnischen Umbra” (Kassler Brown) e per la lisciviazione dell’allume. Fu solo nel tardo XVII secolo che si scoprirono le proprietà combustibili della lignite, che veniva estratta insieme all’argilla per le industrie di ceramica di Brühl e Frechen. Lo strato bagnato di argilla inutilizzabile veniva conservato e poi smaltito dopo l’essiccazione diventava combustibile. I contadini lasciavano lo strato bagnato di argilla e lignite, una sostanza simile alla torba, in piccoli pozzi delle fattorie che i braccianti scavavano con picconi e vanghe. Il materiale veniva poi compresso in pentole chiamate Klütten, e asciugato all’aria in estate. I Klütten avevano un basso potere calorifico: venivano utilizzati in loco oppure venduti ai poveri nelle cittadine vicine. Tali pozzi sono esistiti fino al 1920. Nella regione occidentale sono stati scoperti nel 1819 dei pozzi di lignite nel villaggio di Lucherberg, vicino ad Inden, dove nel 1826 il Barone Karl Von Goldstein avviò l’estrazione di un giacimento di 7,5 metri di profondità.

-24-

i.2.9

2.4.2 l’industria mineraria dal 1850 al 1910

Con l’inizio dell’industrializzazione e il potenziamento dei collegamenti ferroviari, le vendite della lignite diminuirono a causa della concorrenza con il più economico carbone fossile che veniva estratto della regione della Ruhr, e nel 1876 si ebbe un breve periodo di depressione nel settore della lignite. Nel 1892 l’imprenditore Herman Gruhl cominciò l’estrazione della lignite attraverso concorrenziali pompe di drenaggio a vapore e rivoluzionò la produzione delle bricchette (mattonelle esagonali di lignite pressata) utilizzando delle presse meccaniche. In rapida successione vennero fondate altre fabbriche di bricchette. Si svilupparono diverse linee ferroviarie, attrezzate per dare ulteriore accesso alla domanda di carbone o per collegare le miniere agli impianti di produzione. La prima fabbrica di bricchette nella regione occidentale fu costruita nel 1888 a Herzongerath. Nel 1913 venne fondata l’Industria di lignite AG Zukunft attraverso la fusione di diversi piccoli sindacati con l’obiettivo di costruire una centrale a carbone. Nel 1914 entrarono in funzione la miniera a cielo aperto Zukunft e la prima centrale termoelettrica a Weisweiler. La meccanizzazione portò poi a ulteriori progressi: nel 1895 venne utilizzato il primo escavatore a ruota di tazze, già impiegato per la realizzazione del Canale di Kiel. L’estrazione della lignite incrementò da 5 a 17,4 milioni di tonnellate tra il 1905 e il 1913.

i.2.10


400 400

250

350 350

200

300 300 250 250

150

200 200

100

150 150

50

100 100

0 1800

2.4.4 tra le due guerre mondiali

L’estrazione del carbone prima della I guerra mondiale nel 1913 fu di 17,4 milioni di tonnellate, nel 1918 questa quota venne di nuovo raggiunta. All’inizio degli anni ‘20 grazie alla grande meccanizzazione delle miniere il rapporto tra il materiale di sovraccarico e il carbone risultava redditizio, perciò la produzione annua potè salire nel 1929 a 48 milioni di tonnellate. Sulla scia della crisi economica del 29, l’estrazione di lignite tornò a 39,4 mil tonnellate. Tra il 1933 e il 1943 la produzione aumentò costantemente fino a 68,6 milioni di tonnellate. Il focus dell’attività estrattiva si era spostato nel settore nord. Le prime cave nel settore sud chiusero già nel 1931 (Mariaglück) e nel 1933 (Roddergrube).

i.2.11

crisi economica mondiale crisi economica mondiale

300

riunificazione della Germania riunificazione della Germania

350

riunificazione della Germania

400

seconda guerra mondiale

La prima piccola centrale per la fornitura di energia elettrica del villaggio di Frechen fu costruita nel 1892 nella miniera di Herbertskaul. L’impianto, con una potenza di circa 1 MW, risale al 1899 in collaborazione con la fabbrica di zucchero di Brühl vicino alla miniera Berggeist. Nel 1906 la centrale venne rilevata dalla compagnia elettrica RW AG : inizia così l’unione pluricentenaria della lignite con l’RWE. Nel 1910 fu realizzata la Centrale di 8MW Fortuna nel settore nord, per la fornitura di elettricità delle città Colonia e Bergheim. Tra il 1912 e il 1918 fu realizzata la centrale Goldenberg :il primo impianto di grande potenza a lignite con una capacità di 90 MW nel 1918 (nel 1932: 500 MW). Inoltre, ogni fabbrica di bricchette sin dagli inizi del secolo produceva il proprio fabbisogno di elettricità.

crisi economica mondiale

(1892-1918)

seconda guerra mondiale seconda guerra mondiale

2.4.3 inizio della produzione di energia elettrica

1820

50 50

1840

0 01800 1800

1860 1820 1820

1880 1840 1840

1900 1860 1860

Nel 1920 Hugo Stinnes, direttore della RW AG, rilevò le quote della Roddengrube. Questo portò la posizione dominante dell’RWE nell’industria della lignite. La completa unione tra le imprese avvenne nel 1932 quando venne annessa anche la Rheinbraun: circa il 60% della forza lavoro con un totale di 12404 lavoratori e il 70% dei 645 presse di bricchette si trovavano del territorio del Ville. Il maggiori guadagni erano dovuti alla produzione di energia elettrica. Nel 1914 le due centrali elettriche nel sito di Ville insieme producevano ancora 38 MW, mentre nel 1932 l’impianto di Goldenberg produceva fino a 500 MW, quello di Fortuna fino a 174 MW, a Frimmersdorf fino a 90 MW.

1920 1880 1880

1940

1900 1900

1960

1980

2000

1920 1940 1960 1980 1920lignite 1940 1960 1980 in Germania

2000 2000

lignite in Germania lignite in Germania lignite in Renania lignite in Renania

lignite in Renania

-25-


2

2.4.6 dal 1945: la polarizzazione delle aziende

Dopo il 1933 la politica autartica nazionalsocialista dette un nuovo impulso al settore minerario. Il riarmo delle forze armate e la seconda guerra mondiale avevano un fabbisogno di energia molto elevato. Dal 1934 al 1942 la produzione di bricchette aumentò da 9 milioni di tonnellate l’anno a una quantità record di 14,5 milioni di tonnellate. Su consiglio del ministro dell’economia Hjalmar Schacht vennero promossi i processi di estrazione del carbone e fu costituita nel 1937 L’Unione dei combustibili a lignite del Reno AG a Wesseling. I giacimenti della regione sud vennero sottovalutati, così che si potesse ampliare o riaprire le miniere del settore nord per soddisfare la crescente domanda di carbone. L’estrazione e la lavorazione della lignite durante la guerra mondiale si affidò alla forza lavoro di più di decine di migliaia di lavoratori forzati e prigionieri di guerra; anche molti tedeschi chiamati per il servizio militare vennero impiegati nell’estrazione della lignite.

Nel 1960 l’RWE aveva inglobato tutte le altre compagnie minerarie renane. Fino alla riunificazione tedesca, il Land Renania Settentrionale-Vestfalia era la più importante produttrice di lignite della Germania Occidentale. Tuttavia la produzione annuale di lignite era più alta nella Germania dell’Est. Altre compagnie energetiche nelle regioni lignitifere della Germania occidentale erano la BKB ad Helmstedt (Bassa Sassonia), le Società delle miniere di Hirschberg vicino a Kassel e di Wackersdorf nell’Alto Palatinato. Nella Germania dell’est la coltivazione della lignite avveniva nelle regioni carbonifere della Lusazia e della Germania Centrale dopo una vasta ristrutturazione operata dalle compagnie energetiche Vattenfall e Mibrag.

.4.5 la regione renana nel segno della politica autarchica nazista

i.2.12

Cronologia dell’attività delle miniere

20

10

19

19

-26-

Fortuna Frechen

Garzweiler I

Zukunft West

30

19

40

19

Hambach Inden I

50

19

60

19

70

19

80

19

Inden II Garzweiler II

Bergheim

90

19

00

20

10

20

20

20

30

20

40

20


2.4.7 aggiornamenti nell’industria del carbone Il picco della produzione di bricchette si è avuto negli anni 50, quando oltre 40 milioni di tonnellate di lignite ogni anno venivano compressi in bricchette. Attualmente, l’uso del carbone nei tre impianti di raffinazione ancora esistenti è basso. Con una capacità di 17 milioni di tonnellate di carbone grezzo all’anno, in media ne vengono utilizzati solo 10,6 milioni. La polvere di carbone qui generata viene principalmente utilizzata per impianti di combustione industriali di grandi dimensioni (ad esempio cementifici, cartiere, zuccherifici). L’impianto di raffinazione del carbone di Fortuna-Nord produce ancora coke. La capacità della produzione di polvere e coke di lignite è aumentata. A causa della stabilità del prezzo della lignite e l’incremento costante del prezzo del petrolio, dal 2003 l’impiego di lignite nel settore energetico è significativo. La quantità di lignite utilizzata per la produzione di energia elettrica ha continuato a crescere: del carbone estratto nel 1960, veniva utilizzato per generare elettricità solo il 45%, un quantitativo considerevolmente inferiore rispetto all’85% raggiunto nel 1991.



3

tecniche per l’estrazione della lignite a cielo aperto e processi di bonifica


OPEN-CAST MINING TEChNIQUES AND LAND REHABILITATION The extraction of lignite takes place in open-pit mines. To facilitate the operations, the water table is previously lowered in all areas surrounding the mining site. Then, once the water table has been lowered (Sümpfung), the surface layers of sediments are removed to have direct access to the lignite. The waste material is removed, and carried to internal or external deposits. Eventually, once the extraction process is over, the area is subjected to a reclaim, to regenerate the landscape. The area between Cologne, Aachen, Düsseldorf and Mönchengladbach is one of the most populated of all Europe. In the recent decades, large areas have been reclaimed from the mining processes. In fact, the intervention of the mining industry is very deep, both in the landscape and in the cultural context of the region. Already during the approval process, the essential features of the landscape that will follow the mining activity are defined. Concurrently, also the actual planning of the territory is drawn up well in advance, because the process of land reclamation takes place almost simultaneously with that of extraction. The farmers, who had to give up agricultural land of excellent quality, are the first to have a legitimate interest to receive compensation in arable lands. In general, the reuse of the sites of former mines is oriented to the needs expressed by the populations living in the territory. The guiding principle is that the reclamation planning should not be an attempt to copy nature, but rather a way to create the best possible conditions for the future development of a sustainable landscape. The reclamation of the Rhine is recognised by experts as exemplary. The mines of North Rhine-Westphalia have so far involved around 290 square km of territory, 200 of these have been already recovered and transformed into arable land, wooded areas, lakes and other sceneries.

-30-


3.1

le operazioni di estrazione della lignite

L’estrazione della lignite avviene a cielo aperto: per facilitare le operazioni di scavo, la falda freatica sottostante viene precedentemente abbassata in tutta l’area del campo minerario. I procedimenti dell’attività estrattiva sono quindi i seguenti: drenaggio della falda acquifera (Sümpfung), rimozione dello strato di copertura, estrazione della lignite, scaricamento degli sterili in depositi interni o esterni al campo minerario (Verkippung), bonifica finale della superficie.

i.4.1

3.1.1 sümpfung: abbassamento della falda freatica

Per estrarre il materiale da una miniera a cielo aperto è necessario che non si verifichino affioramenti della falda acquifera durante le operazioni di scavo. Per questo motivo le acque sotterranee vengono drenate tramite pozzi di pompaggio finchè il livello non si trova al di sotto del filone di carbone più profondo. Questo procedimento ha una grande influenza sulle regimazioni delle acque nei dintorni della miniera: ne risentono sia i fiumi e che le zone umide dipendenti dalla falda freatica. Al fine di mantenere le dinamiche naturali delle acque in prossimità della zona mineraria, e per proteggerle dal notevole abbassamento della falda, viene disposto un ampio sistema di pozzetti di ravvenamento. Questa operazione prevede che venga innalzato il livello della falda acquifera alimentandola artificialmente con acque provenienti dal drenaggio della miniera, fatte filtrare dal terreno. Oltre agli effetti del Sümpfung sulla quantità delle acque sotterranee, la ventilazione diretta delle rocce adiacenti i filoni di carbone ha un impatto negativo sulla loro qualità. I sedimenti contenenti pirite (FeS2), quando questa viene a contatto con l’ossigeno, danno luogo a un processo di ossidazione da cui si formano acido, solfato e ferro. L’acido così contenuto nel deposito di sterili può provocare l’acidificazione delle falda freatica dopo la chiusura dell’attività estrattiva. Per contrastare questi effetti, ai sedimenti contenenti tracce di pirite viene aggiunto del calcio, che neutralizza la formazione dell’acido.

i.3.1

i.3.2 POZZO DI RAVVENAMENTO POZZI DI DRENAGGIO

ARGILLA

FALDA ACQUIFERA LIGNITE

MINIERA

LIGNITE

-31-


3.2

ATTREZZATURE TECNICHE

3.2.1 escavatore a ruota di tazze

L’escavatore a ruota di tazze, insieme all’absetzer e ai nastri trasportatori formano la catena di montaggio dell’attività di estrazione della lignite nelle miniere a cielo aperto della Renania. Gli escavatori a tazze appartengono alla categoria di macchine di lavoro continue, e sono impiegate nelle miniere per l’estrazione della lignite o la rimozione dei substrati di materiale di sovraccarico. I primi prototipi risalgono al 1930. Dal 1978 nel distretto renano è in uso l’escavatore a secchio gommato, che può scavare fino a 240.000 metri cubi di carbone o di materiale sterile al giorno. Con più di 240 metri di lunghezza e oltre 100 metri di i.3.3

altezza quello da 240.000 tonnellate al giorno è tra i più grandi escavatori al mondo. Nonostante le dimensioni, può essere manovrato solo da 4-5 lavoratori. Gli escavatori a tazze nella Renania sono alimentati da motori elettrici. Chilometri di cavi di alimentazione superficiali forniscono l’energia alle grandi attrezzature impiegate nelle miniere a cielo aperto. Un solo escavatore utilizza circa 200.000 KWh al giorno, più o meno equivalente al quantitativo consumato da una piccola città di 17.000 abitanti. L’energia totale necessaria per l’estrazione del carbone rappresenta circa il 3,5% dell’energia generata nella miniera.


3.2.2 ABSETZER

Absetzer (traducibile come “accatastatore”) viene utilizzato nelle miniere per il deposito dei sterili o altri materiali derivanti dalle operazioni di estrazione e lavorazione della lignite. È formato da un telaio con una struttura ruotante. Il materiale arriva all’absetzer tramite un sistema di nastri trasportatori. In precedenza, per esempio nei primi periodi della miniera Fortuna Garsdorf, i materiali venivano trasportati su rotaia. La quantità di materiale misto che può essere depositato da ogni attrezzo nelle miniere renane, determinato anche dalle prestazioni dell’escavatore in funzione, si aggira intorno ai 60000-240000 metri cubi al giorno.

3.2.3 NASTRI TRASPORTATORI Il sistema di nastri trasportatori è assimilabile all’apparato vascolare di una miniera a cielo aperto. Essi trasportano il carbone o il materiale sterile dal luogo dove viene estratto al luogo predestinato. Tutti i nastri convergono in un punto di raccolta, da cui poi i vari materiali vengono smistati. Di solito il carbone viene accumulato in depositi, che possono contenere fino a 800.000 tonnellate di lignite, divisa a seconda della qualità. Da qui poi i vari tipi di carbone vengono forniti nella corretta composizione e in modo continuo alle centrali elettriche per la combustione. All’inizio e alla fine del sistema il nastro scorre su grandi rulli o tamburi. Il tamburo-guida gira nella direzione di trasporto. In fase di accelerazione il motore elettrico può arrivare a 7,5 metri al secondo: la velocità corrisponde a 27 km/h. Nelle tre miniere ancora attive si ha un totale di più di 233 km di nastri trasportatori.

i.3.4 i.3.5


3.3

le centrali elettriche i.3.7

Nella zona renana della lignite attualmente si trovano cinque centrali a lignite in funzione, con una capacità complessiva di 10.000 MW. Nelle centrali vengono utilizzati circa 90 milioni di tonnellate di lignite all’anno per la produzione di elettricità.

Frimmersdorf

neurath

niederaußem weisweiler

goldberg

inizio attività

1955

1972

1963

1955

1905

prod. netta (MW)

2029

2067

3554

2097

151

consumo lignite (mil.t/a)

20,4

18,8

25,4

21,8

1,4

i.3.8

Garzweiler II

Frimmersdorf

Garzweiler I

Neurath Niederaußen Bergheim

Fortuna

Hambach Frechen Inden I Zukunft West

Inden II

Weisweiler

Goldenberg Km

-34-

0

1

2


superficie in fase di bonifica centrale di gestione delle acque zona umida

centrale elettrica centro abitato da trasferire

loess falda acquifera

ghiaia lignite sabbia

pozzo di drenaggio

loess i.3.9

materiale di sovraccarico

nastro trasportatore

-35-


3.4

PRINCIPI GUIDA DELLA BONIFICA

L’intervento dell’industria mineraria risulta profondo sia sul paesaggio che nel contesto culturale di questa regione: il territorio compreso tra le città di Colonia, Aquisgrana, Düsseldorf e Mönchengladbach ha infatti un bacino di utenza tra i più popolati di tutta l’Europa. Tuttavia, questo fenomeno è temporaneo. Già durante il processo di approvazione di una miniera vengono definiti i tratti fondamentali del paesaggio che seguirà all’attività mineraria. Allo stesso modo anche la pianificazione effettiva del territorio viene redatta con largo anticipo, perchè il processo di bonifica dei terreni avviene quasi in contemporanea a quello di estrazione. La bonifica è da sempre collegata all’estrazione della lignite: negli ultimi decenni sono state realizzate grandi superfici agricole e forestali derivanti dai processi di riqualificazione, per assicurare ai territori deturpati dall’attività estrattiva un nuovo sfruttamento economico e sociale. La fase iniziale prevede che il quadro di riferimento per il recupero passi da un processo di approvazione pubblica. Già dal primo permesso emesso dalla pianificazione regionale per una miniera a cielo aperto vengono determinati i caratteri guida che avrà il nuovo paesaggio dopo l’estrazione. Ciò include quindi anche le determinazione della destinazione d’uso (agricola, forestale, insediativa o altro). In generale, il riutilizzo dei siti delle ex miniere si orienta verso le esigenze manifestate dalle popolazioni che vivono nel territorio. -36-

In questo quadro, l’agricoltura fornisce un contributo importante al mantenimento dell’immagine del paesaggio, inoltre gli agricoltori e i proprietari terrieri che hanno dovuto rinunciare a terreni di ottima qualità, sono i primi ad avere un interesse legittimo per ricevere indennizzi in superfici coltivabili. La bonifica agricola non è comunque la sola alternativa al processo di recupero post-minerario. Nell’interesse delle generazioni anche future, la bonifica deve continuare a fornire superfici di alta qualità per i seminativi, ma anche ricreare gli habitat per assicurare la sopravvivenza delle specie autoctone. Il principio che guida la pianificazione è che la bonifica non deve essere un tentativo di copiare la natura, bensì un modo per creare le migliori condizioni possibili per lo sviluppo futuro di un paesaggio sostenibile. La bonifica renana viene riconosciuta dagli esperti come esemplare. Le miniere della Renania Settentrionale-Vestfalia finora hanno coinvolto circa 290 chilometri quadrati di territorio. Di questi sono stati recuperati circa 200 chilometri quadrati. Ben 103 chilometri quadrati destinati a seminativo, 77 per aree boschive e 20 chilometri quadrati tra specchi d’acqua ed altre destinazioni.

paesaggi bonificati campi coltivati

aree boschive

laghi e fiumi

miniera attiva

sviluppo miniera futura

superficie in fase di bonifica

bonifica agricola seminativi

103 ha

bonifica forestale boschi

tot

200 ha

77 ha

bacini idrici artificiali

discariche di materiale inerte

20 ha i.3.10

acqua / altro

punti panoramici sulle miniere



3.5

CONDIZIONI NATURALI PER LA BONIFICA

Il bacino di Colonia è caratterizzato da un utilizzo agricolo intensivo del territorio. La ragione si trova nell’elevato potenziale di rendimento dei suoli. Il loess glaciale è il risultato dell’azione degli agenti atmosferici sulle rocce e dei processi di sviluppo del suolo nel corso dei millenni. Nello specifico il loess geologicamente più giovane (Weichlöß) determina l’alta qualità dei terreni agricoli di quest’area. I suoli ottenuti dal Weichlöß formano lo strato superiore della crosta terrestre in gran parte del bacino del basso Reno. Il suolo prevalente è il Luvisol (Parabraunerde). A causa del suo elevato contenuto di particelle di sabbia fine dal 70 al 80% questo suolo può trattenere molta acqua. Può quindi sopportare anche periodi con basso tasso delle precipitazioni in estate senza significative perdite di rendimento per le colture agricole. I terreni del bacino del basso Reno sono considerati tra i più redditizi del mondo. Da ciò deriva un alto livello di responsabilità per il processo di produzione dei nuovi terreni bonificati. La composizione dello strato superficiale del terreno costituisce una componente fondamentale per ottenere un potenziale di rendimento non inferiore a quello precedente la miniera.

-38-

i.3.12


3.6

processo di BONIFICA

L’abbondante presenza di loess in Renania è uno dei fattori che determinano il successo del processo di riqualificazione postmineraria. Il terreno per la bonifica viene preparato durante l’attività estrattiva stessa: gli escavatori a tazze rovesciano sulle superfici da bonificare un terreno composto da argilla, sabbia e ghiaia, poi su questi viene depositato uno strato drenante di materiale permeabile. Qualora la destinazione d’uso preveda l’imboschimento, sopra questi strati viene versata una miscela di loess e ghiaia, la cosiddetta “Forstkies” (ghiaia di foresta). Questo tipo di suolo è abbastanza sciolto da permettere alle radici dei giovani alberi di penetrare in profondità nel terreno, ma è anche abbastanza fangoso da riuscire a trattenere acqua sufficiente per le stagioni asciutte. Queste aree non vengono poi ulteriormente livellate per evitare l’eccessiva compattazione del suolo, che potrebbe comportare l’impaludamento o l’erosione, nonchè per sfruttare i benefici microclimatici determinati dai movimenti del terreno. Per quanto riguarda i terreni destinati a bonifica di carattere agricolo, sullo strato superiore viene depositato uno strato di almeno 2 metri di loess, che viene poi delicatamente livellato.

3.6.1 la bonifica agricola

Prima di essere restituito ai proprietari i terreni bonificati ad uso seminativo vengono preparati per 7 anni. Dopo la deposizione dello strato di loess e il suo livellamento, il campo viene coltivato per 3 anni con erba medica, per facilitare la stabilizzazione del suolo e l’accumulo di nutirenti e sostanze umiche. Successivamente viene coltivato con cereali, che favoriscono la compattazione del suolo.

3.6.2 la bonifica forestale

I motivi per cui vaste aree di territorio da cui è stata estratta la lignite vengono recuperate con l’imboschimento sono sia ecologici che economici. Il legno è un buon materiale da costruzione, oltre che una risorsa rinnovabile con numerose possibilità di utilizzo, quindi è a tutti gli effetti da considerarsi un prodotto con interessanti prospettive economiche. Le specie di piante utilizzate per la bonifica forestale ad oggi inlcude molte specie arboree ed arbustive. Gli alberi decidui hanno la priorità sulle conifere, perchè da tempi immemori predominano nella vegetazione naturale del basso bacino del Reno. Le conifere comunque non mancano: in alcune aree variano l’immagine del paesaggio ed offrono un riparo invernale per gli animali. I lavoratori impiegati nella bonifica ogni anno piantano diverse centinaia di migliaia di alberi sopra le discariche di sterili: principalmente querce e faggi, ma anche alberi da frutto selvatici e tigli. Nelle miniere Garzweiler, Hambach e Inden sono stati piantati in totale 1900 ettari di foreste. i.3.13



4

il distretto occidentale della regione renana


THE WESTERN MINING DISTRICT OF THE COLOGNE BASIN The Western mining district of the Cologne Basin has a deposit of lignite, that reaches 45 meters in height and extends up to 230 meters deep. Inden II is still an active mine, and 20 to 25 million tons of material per year are extracted and used to ensure the supply of the thermoelectric power plants of Weisweiler. In 2002, the total open pit mine has affected about 5,500 hectares of land, 4100 of which have already been reclaimed: This transaction generated a series of new agricultural land and forestry, as well as a network of green areas and ecosystems. The region is characterized by loess, an aeolian sediment formed by the accumulation of wind-blown silt. In the floodplain of the old river there are alluvial. Areas in the extraction and soil remediation. The waste material resulting from the excavation is deposited for the reclamation of the mining sites. Then, on top there is a first layer of inert draining material, and a final layer of 2 meters of loess (in the case of farmland reclamation) or 4 meters Fortskies (a mixture of loess and gravel, in the case of woodland reclamation).

-42-


Jülich

i.4.1

Aldenhoven

Alsdorf

A

Niederzier

44

Inden A4

i.4.2

Il distretto carbonifero occidentale del bacino del basso Reno si estende tra la località di Aldenhoven e l’autostrada A44 a nord ovest, il fiume Rur a est e l’autostrada A4 a sud. Lo spessore del giacimento di lignite raggiunge i 45 metri e si estende fino a 230 metri di profondità. Oggi nella miniera ancora attiva Inden II vengono estratti dai 20 ai 25 milioni di tonnellate di materiale all’anno, utilizzati per assicurare il rifornimento della centrare termoelettrica di Weisweiler. Al 2002, in totale la miniera a cielo aperto ha interessato circa 5500 ettari di territorio, di cui 4100 sono già stati bonificati: questa operazione ha generato una serie di nuove superfici agricole e forestali, oltre a una rete di strutture ecologicamente efficaci.

Düren

Eschweiler

Jülich

Aldenhoven

miniera Inden II

Niederzier

Alsdorf

Inden centrale elettrica

Düren Eschweiler

-43-


4.1

l’ambiente naturale

4.1.1 pedologia

Sia i suoli naturali che quelli bonificati possiedono un elevato potenziale di resa agricola. Loess tipo di sedimento eolico molto fine, formatosi durante le ere glaciali, composto prevalentemente da quarzo, feldspato, mica, minerali delle argille e granuli carbonatici. Nelle ere successive, dal loess si sono formati dei terreni molto fertili, tra cui il Parabraunerde, caratteristico di ampie zone del bacino del basso Reno. Suoli alluvionali Nella pianura alluvionale del vecchio corso del fiume si trovano suoli di tipo alluvionale dipendenti dai livelli fortemente variabili delle falde freatiche. Nelle zone sul bordo si trovano suoli più o meno influenzati dal livello della falda. Mentre prima questa raggiungeva la superficie in molte zone, adesso il livello si è considerevolmente abbassato quasi ovunque a causa della deviazione del fiume e del drenaggio idrico dovuto all’attività mineraria. Superfici interessate dall’estrazione e suoli di bonifica Per la bonifica dei territori interessati dall’attività mineraria, nelle zone sfruttate vengono depositati il materiale di rifiuto risultante dallo scavo. Al di sopra di questo viene depositato -44-

uno strato di 2 metri materiale inerte drenante, e sopra uno strato finale di 2 metri di loess (in caso di bonifica agricola) o di 4 metri di Fortskies (un misto di loess e ghiaia, in caso di bonifica forestale).

suolo alluvionale con falda freatica superficiale / gley

Suoli antropogenici Nella golena del Rur si trovano alcune aree caratterizzate da suoli contaminati dagli scarichi delle industrie di zucchero.

parabraunerde derivante dal loess

suolo alluvionale con falda freatica profonda

pseudogley formato da terreno saturo d’acqua suolo di bonifica area di utilizzo industriale suolo contaminato dall’industria suolo di deposito superficie interessata dalla miniera superficie del campo minerario Inden II



4.1.2 idrografia Gli ambienti degli alvei del Rur, dell’Inde e degli altri corsi d’acqua che attraversano il territorio presentano un elevato potenziale ecologico per lo sviluppo degli ecosistemi naturali. Corsi d’acqua I fiumi sono elementi molto importanti nell’altrimenti monostrutturato territorio pianeggiante. Per esempio il Rur ha un alto valore ecologico, ed è un importante elemento per la connessione degli habitat. Laghi Blausteinsee: bacino artificiale realizzato nell’ambito del processo di bonifica della miniera Zukunft-West. Il suo riempimento è iniziato nel 1994, realizzato con le acque di drenaggio delle miniere adiacenti. Nel 2005 ha raggiunto il suo livello finale di 100 ettari di superficie. Il lago è circondato da una fascia verde larga 80-130 m e connessa a nord con il fossato dei Serpenti, valle alluvionale di recente realizzazione di 150-400 m di larghezza. Lucherbergersee A sud del comune di Inden si trova questo bacino artificiale di 60,5 ettari di superficie. È stato utilizzato prevalentemente come serbatoio di acqua per il raffreddamento della centrale di Weisweiler. E’ una riserva naturale importante per la protezione delle specie e degli habitat, anche se temporanea: si trova all’interno del campo minerario Inden II, e verrà quindi dismesso entro il 2020.

i.4.4

LEGENDA CORSI D’ACQUA sotterranei larghezza 0-3 metri larghezza 3-6 metri larghezza 6-12 metri ex-corso del fiume Inde -46-



4.1.3 natura e paesaggio

La maggior parte dell’area oggetto di pianificazione è caratterizzata da un utilizzo agricolo. Le ampie superfici coltivate sono un prerequesito per una gestione efficace del territorio: allo stesso modo questa configura l’aspetto della riqualificazione del paesaggio. Pertanto, le aree ad alta qualità ecologica, e di conseguenza soggette a protezione, si concentrano in prossimità dei corsi d’acqua e delle loro golene. Il carattere lineare delle acque comporta un forte potenziale di connessione per la rete ecologica regionale e nazionale.

Riserve e aree protette: Zone speciali di conservazione Il fiume Rur è un importante asse di congiunzione tra le varie regioni della Renania Settentrionale-Vestfalia ed ha una grande importanza nella rete “Natura 2000”. La Pierer Wald (Foresta) è caratterizzata da foreste a querco carpineto L’area protetta di 92 ettari sulla foce dell’Inde (sotto Jülich), include il paesaggio naturale della pianura alluvionale del Rur alla foce dell’Inde con un ampio bosco di vegetazione fluviale (ontano nero, pioppo, salici).

Riserve naturali Nell’area di pianificazione circa 190 ettari sono protetti come riserva naturale (circa l’1,6%) Zone di protezione del paesaggio Oltre 1800 ettari (15,2%) sono oggetto di conservazione. Tra questi si trova quasi tutto il corso del Rur, alcune sezioni della valle dell’Inde, l’ambiente tra il lago Lucherberg e il rilievo del Goltsteinkuppe, il corridoio verde tra questi due, i pascoli intorno alle località di Warden, Kinzweiler e Helrath. Catasto dei biotopi Biotopi degni di protezione ai sensi della legislazione in materia. Aree per la protezione delle specie Per il mantenimento della biodiversità sono di particolare imporanza le aree di nidificazione della civetta della periferia di Schophoven, Kinzweiler / St Joris, così come una popolazione di castori nella golena del Rur.

Riserve naturali Fascia di bufferzone delle riserve naturali Catasto dei Biotopi Zone di protezione del paesaggio Nuovo alveo del fiume Inde

-48-



4.2

l’agricoltura

i.4.7

La fertilità dei terreni e il clima favorevole per un’ampia varietà di colture agricole ha determinato sin dai tempi antichi lo sfruttamento principalmente agricolo del basso bacino del Reno, e quindi l’immagine del suo paesaggio. Le superfici coltivate hanno sempre assicurato un’alta aspettativa di rendimento: le rese del frumento invernale sono arrivate fino alle 90 tonnellate all’anno, mentre per la barbabietola da zucchero fino a 700 tonnelate all’anno. Negli ultimi decenni questo settore ha evidenziato un periodo di crisi, in parte dovuta anche alla cancellazione, seppure temporanea, di vaste superfici di territorio destinate all’attività mineraria. Uno degli indici di questa inflessione è il sensibile calo del numero di persone impiegate nel settore agricolo. Nonostante la posizione dominante dell’agricoltura per quanto riguarda la superficie sfruttata, solo una piccola parte della popolazione vi è impiegata attivamente. Nel comune di Inden dal 1990 al 1997 il numero delle persone impiegate nel settore agricolo e forestale è sceso dal 10,0 al 5,9% dell’occupazione totale. Con 135 dipendenti ad Aldenhoven, e 151 e 157 rispettivamente a Inden e Largerwehe, un numero relativamente basso di persone trova il sostentamento in questo settore. Il calo del numero di occupati nel settore agricolo e forestale è associata da un lato con il declino del numero di aziende, dall’altro con la meccanizzazione dell’agricoltura: Nel comune di Inden sono diminuite nel periodo di tempo 19901999 di circa il 35% (per comparazione, in tutta la Renania -50-


Settentrionale sono diminuite del 31,4%) Il cambiamento strutturale agricolo è evidenziato dall’aumento della dimensione media delle aziende. Le aziende agricole di Inden sono tra le più ampie dello Stato federale, con una superficie media di 56,9 ettari. Nelle aziende rimanenti a causa delle mutate condizioni di mercato, (calo dei prezzi del frumento, l’eliminazione nei pressi dell ‘ordine prezzo dello zucchero UE) esiste il desiderio e la necessità di aumentare le superfici coltivate per rimanere competitiva e redditizia. La bonifica delle aree soggette all’estrazione di lignite è essenzialmente finalizzata al restauro del carattere originale del paesaggio.

La fase di preparazione dei terreni coltivabili da parte della società mineraria prima della restituzioni ai legittimi proprietari comporta 7 anni di gestione durante i quali viene migliorata la stabilizzazione del terreno. In questi 7 anni vengono effettuate delle colture a rotazione.

All’inizio del procedimento di pianificazione per la bonifica della miniera Inden II, sulla base dell’uso del suolo e della proprietà, circa il 90% della superficie disponibile veniva destinata alla riqualificazione agricola. Per la miniera Inden I il processo di bonifica è tuttora in corso, con la restituzione dei terreni ad uso principalmente seminativo. Durante l’estrazione, il successivo recupero le aree territoriali coinvolte restano completamente in possesso del proprietario e vengono temporaneamente cedute alla società mineraria. Alla fine dello sfruttamento minerario è obbligatorio restituire ai proprietari dei terreni superfici coltivabili, in proporzione alla misura del reddito e alla qualità della terra.

i.4.7 -51-


4.3

storia delle miniere nel distretto ovest

La zona occidentale della regione renana ha una lunga tradizione mineraria Nel 1819 la lignite è stata trovata per la prima volta durante la perforazione di un pozzo a Lucherberg ad una profondità di circa 7 metri e mezzo. il barone Karl von Goltstein, sindaco di Pier, proseguì negli scavi dove era stata trovata la lignite. Nel 1821 l’autorità mineraria prussiana approvò la domanda di concessione della proprietà da questi presentata sotto il nome di “Goltstein Pit”. La produzione annua della miniera si aggirava tra i 100.000 ai 150.000 Klütten, fino alla chiusura nel 1869. In quei primi anni in molti luoghi della regione occidentale fino ad Aquisgrana veniva estratta la lignite. Appena ad est della miniera a cielo aperto Goltstein è stata scavata la miniera Lucherberg, contrassengata adesso dal lago Lucherberg. Verso la fine del XIX secolo è iniziata la produzione industriale di bricchette e l’estrazione su larga scala della lignite. Intorno al 1908 venne fondata la società “Zukunft”, che aprì la miniera ad ovest di Weisweiler. Da questi primi scavi è stato prodotto uno dei più antichi cumuli di sterili: nel bel mezzo della cittadina di Weisweiler, a sud del vecchio borgo, venne realizzato un un rilievo artificiale con una superficie piana. Altro materiale di sovraccarico venne depositato in una discarica a nord di Eschweiler. Questa miniera si sviluppò ulteriormente per poi proseguire come “Zukunft-West”. Per soddisfare la richiesta crescente di combustibile della centrale elettrica di Weisweiler, a nord di questa nel 1958 è -52-

i.6.6 i.4.9

stata aperta la minera Inden. Il materiale inerte di risulta venne smaltito nella discarica esterna Nierchen, a sud di Weisweiler. Altri sterili vennero depositati sul campo minerario della vecchia cava Goltstein, formando il cosiddetto Goltsteinkuppe, mentre altre due cave ad est di Düren vennero bonificate realizzando dei laghi artificiali. Dopo la fusione delle società mineraria nella Rheinischen Braunkohlenwerke AG, nel 1959 ci si chiese quale fosse il modo più conveniente per proseguire le attività minerarie in entrambe le cave a cielo aperto (Zukunft-West e Inden). Nel 1969 venne deciso di esaurire prima la miniera a cielo aperto Zukunft West, poi dal 1987 si coinciò a scavare nel campo minerario di Inden.


4.4

il reinsediamento

La superficie del campo minerario comprende anche diversi centri urbani o insediamenti rurali isolati, che, come le altre risorse del territorio, hanno dovuto lasciare spazio all’attività estrattiva. Tra il 1953 e il 1991 ha avuto luogo nel reinsediamento di Lürken, Langweiler, Obermerz, Laurenzberg, Langendorf, Pützlohn, Lohn, Erberich e Pattern. Inoltre, a Hehlrath, Warden, Untermerz e Fronhoven sono stati effettuati reinsediamenti parziali per un totale di circa 6.000 persone coinvolte. Per i comuni di Inden e Altdorf tra il 1991-1999 venne effettuato un plebiscito per cui le comunità potessero decidere dove trasferirsi tra due località proposte. La maggior parte dei residenti si trasferì a Inden-Altdorf, gli altri a Jüngendorf, nei pressi di Langerwehe. Gli organi amministrativi ed i servizi pubblici dei due centri urbani sono stati unificati comune nel nuovo Inden-Altdorf, nei pressi di Lucherberg. Fino alla chiusura della miniera nel 2030 altre 1.600 persone verranno costrette a trasferirsi. Entro il 2015 sarà concluso il processo di reisediamento di Pier. Per il trasferimento degli organi amministrativi del comune è prevista una località specifica, in quanto solo così la comunità può essere mantenuta e può essere raggiunta l’autonomia del nuovo centro urbano. I cittadini di Pier, tra le varie possibilità disponibili, hanno optato principalmente per il villaggio Jüngendorf nei pressi Langerwehe.

i.4.10

Pattern

Pattern

Weiler Langweiler Obermerz

Langweiler

centri urbani trasferiti

Untermerz Weiler Hauser

Laurenzberg

Altdorf

Erberich

Gut Hausen Fronhoven

Lohn

Langerdorf

Inden

Neu-Lohn

Lürken

Pier

Pützlohn

nuovi centri urbani

Kinzweiler Hehlrath

centri urbani in fase di reinsediamento

i.4.11

Inden-Altdorf

-53-


4.5

la bonifica

i.4.12

Le più antiche opere di bonifica in questo settore della regione sono state realizzate sulle discariche tra Weisweiler e Eschweiler, risalenti ai primi decenni del XX secolo. Il lago di Echtzer e quello di Düren (ad ovest della cittadina di Düren) sono stati prodotti nelle cavità rimanenti delle miniere a cielo aperto di Düren e Korzendorf, chiuse e riqualificate rispettivamente nel 1970 e 1950. Qui inoltre sono state condotte delle ricerche paleobotaniche particolarmente interessanti sulla flora della lignite.

i.4.13

-54-

La bonifica della miniera Zukunft West (iniziata nel 1960) ha prodotto dal 1990 un’area di circa 100 ettari in cui è stata riposta una particolare attenzione per le attività ricreative. Nel paesaggio pianeggiante sono stati realizzati il Lago Blaustein, ora importante meta turistica della regione, e il “fossato dei serpenti”, un corridoio verde naturalistico di rilevante impatto ecologico.


A causa della miniera Inden, il fiume Inde è stato deviato per un tratto di 5 Km. La miniera, procedendo in direzione ovest-est, ha raggiunto il letto naturale del fiume nel 2005. E’ stato perciò necessario realizzare un nuovo tratto del suo alveo nel settore già bonificato della miniera. Da quel punto, l’Inde delinea un paesaggio di golena dinamico, e si sviluppa in un alveo lungo 12 km senza sponde articiali, per cui ogni volta che si ha il superamento del flusso medio di acqua si verificano inondazioni nella piana alluvionale, di 300 metri di larghezza. Intorno le piantagioni quasi naturali e i campi non coltivati consentono il maggiore sviluppo naturale possibile. (Gartner & Castelli, 1999) i.4.14

-55-


i.4.15

4.5.1 il lago blaunstein

La superficie delle ex miniere Zukunft e Zukunft-West si estende per circa 2300 ettari. La bonifica, in accordo con il paesaggio al di fuori del campo minerario, è dominata dall’agricoltura. Sul bordo meridionale della ex-miniera è stata realizzata un’area a scopo ricreativo di 180 ettari. Il suo cuore è il lago Blaustein, il cui nome, traducibile con “Pietra blu”, deriva dal nome antico del sito. Per il riempimento, il bacino è stato alimentato da un torrente e dalle acque drenate dalla vicina miniera Inden. Con un flusso di portata di 350 litri di acqua al secondo, nel 2005 ha raggiunto la sua dimensione definitiva: una superficie di 100 ettari per una profondità massima di 46 metri. Il lago è circondato da una cintura boscata larga 80-130 metri, la cui vegetazione è caratterizzata da alberi decidui, arbusti, prati e ampie zone lasciate alla successione naturale. Sei chilometri di sentieri escursionistici permettono agli amanti della natura di attraversare questo nuovo paesaggio. -56-

4.5.2 lo schlangengraben

A nord della fascia boscata del lago Blaustein comincia il Fossato dei serpenti, un avvallamento di 3,5 km e largo tra i 150400 metri, in cui si sviluppa un bosco lasciato in gran parte alla successione naturale. Nella valle si trovano alternati ambienti umidi e ripariali. La naturale evoluzione della vegetazione nel fossato si sviluppa indisturbata dalle influenze umane, in quanto solo alcune zone vengono attraversate da sentieri escursionistici. Oltre alla funzione ecologica, l’avvallamento svolge anche la finalità di gestione delle acque piovane, come bacino di ritenzione delle esondazioni del lago nelle stagioni più piovose


4.5.3 deviazione del fiume inde

L’Inde è il maggiore affluente del Rur ed appartiene al bacino idrografico del fiume Meuse. Nasce sul bordo settentrionale delle Hautes Fagnes in Belgio. Dopo 44 km sfocia nel Rur nei pressi di Jülich. Nell’autunno del 2005 la miniera Inden ha raggiungo il letto del fiume che per circa 5 km scorreva tra Inden-Lamersdorf e Jülich.Kirchberg. Da questo punto andava quindi reindirizzato e stabilito un nuovo letto del fiume oltre la zona di deposito sterili della miniera, e quindi nell’area già bomificata. Le dieci specie di pesci presenti nel fiume, tra cui trote e ciprinidi, erano a rischio. Nella progettazione del nuovo alveo si è perciò deciso di mantenere e potenziare le caratteristiche del letto naturale del fiume. Per il nuovo corso dell’Inde si è deciso di adottare il modello di fiume ghiaioso di pianura, con un corso principale poco profondo e che si sviluppi con sinuosi meandri in una vasta valle alluvionale. Il nuovo alveo, di 70-300 m di larghezza, comprende non solo il canale principale, ma anche le pianure alluvionali e le pendenze laterali alle sponde. E’ fondamentale che la natura della golena dell’Inde abbia spazio per svilupparsi in modo indipendente. Tipico paesaggio della pianura alluvionale è il susseguirsi di stagni, zone umide e pendii ripariali.

4.5.4 goltsteinkuppe e indemann

Il Goltsteinkuppe è un rilievo artificiale nel distretto di Lucherberg (comune di Inden). costruito come discarica di materiali di sovraccarico della miniera Goltstein. I 45 ettari di superficie vengono utilizzati dagli abitanti dei centri abitati vicini principalmente per il tempo libero. Nel 2009 sulla sommità del colle è stato costruito Indemann, una torre panoramica altra 36 metri, diventata punto di riferimento di Indeland. Costruito con 280 tonnellate di acciaio, esso permette al visitatore di avere una vista panoramica della miniera Inden e del paesaggio circostante. Di notte il sistema di illuminazione composto da più di 30.000 led a risparmio energetico lo rende un landmark lumionoso visibile da tutta la regione.

i.4.16

i.4.17

-57-



5

la miniera inden ii


The open-cast mine inden ii Whereas mine of Inden I has been closed in 2000, the Inden II continues the extraction of lignite moving towards Southeast. While together with the nearby Hambach and Garzweiler is one of the last active lignite mines in Germany. The mine provides power to the Weisweiler power plant until the end of the its activity, scheduled for 2030. Its thick coal seams are up to 45 meters thick and reach a depth of 230 meters below the surface. To extract the 510 million tons of lignite, it will require removing 1.6 billion cubic meters of sediments. Although the initial reclaim plan was aiming at creation of agricultural land, the plan was changed in 2000, under the pressure of the community of Inden that proposed the creation of an artificial lake that could become a tourist attraction and a recreational centre for the region. The decision to modify the plan was taken considering not only the economic convenience to avoid the displacement of large quantities of material, but also for the further possibilities for of the region, including the growth and commercial development near the lake. The basin will be filled completely in 25-30 years, and the area will be subjected to a constant and slow modification of the landscape until the final volume of the lake will be reached.

-60-


NL

Distretto della Ruhr

Düsseldorf Miniera Garzweiler II

Miniera Hambach

B

Maastricht

Liegi

i.5.1

Miniera Inden II Aquisgrana

Colonia

D Bonn

o n B

La miniera a cielo aperto Inden II si trova tra i distretti amministrativi di Aquisgrana e Düren. Con la chiusura del procedimento minerario Inden I nel 2000, la Inden II continua l’attività estrattiva proseguendo in direzione sud-est. Insieme alle vicine Hambach e Garzweiler è una delle ultime miniere di lignite attive della Germania. Con una produzione di carbone media annua che si aggira intorno ai 20-24 milioni di tonnellate, la miniera Inden II garantisce l’alimentazione della centrale elettrica Weisweiler fino alla fine dell’attività, prevista per il 2030. I suoi giacimenti di carbone sono spessi fino a 45 metri e raggiungono una profondità di 230 metri sotto la crosta terrestre. Per riuscire ad estrarre le 510 milioni di tonnellate totali previste è necessario rimuovere 1,6 miliardi di metri cubi di terreno di sovraccarico.

-61-


5.1

“Braunkohlenplan inden” 1990 vs 2010

RÄUMLICHER TEILABSCHNITT II, geänderte Grundzüge der Oberflächengestaltung und Wiedernutzbarmachung

-VorentwurfStand: April 2006

Zeichnerische Darstellung M 1 : 25 000 LEGENDE Sicherheitslinie Abbaugrenze Agrarbereich Waldbereich Wasserfläche Straßen ohne Angabe der landesplanerischen Funktion Die im Braunkohlenplan dargestellten Bereiche, Flächen und Linien bestimmen - mit Ausnahme der Sicherheitslinie - lediglich deren allgemeine Größenordnung bzw. annähernde räumliche Lage. Die dargestellten Straßen enthalten keine Angabe der landesplanerischen Funktion. Die landesplanerische Funktion (großräumig, überregional, regional) wird in Abstimmung mit den gesetzlichen Bedarfsplänen im Regionalplan dargestellt. Soweit im Braunkohlenplan enthaltene Straßen dort nicht dargestellt werden, haben sie die Funktion von Straßen für den zwischenörtlichen Verkehr.

Nel piano di estrazione di lignite del 1990, riguardante i progetti per la bonifica dei 1780 ettari di territorio coinvolto, si era previsto di compensare il deficit di massa dovuto all’estrazione del materiale riempiendo il cratere rimanente con il terreno di sovraccarico della vicina miniera Hambach, attiva fino al 2040. Questa prima soluzione comportava come principale prospettiva l’utilizzo agricolo delle superfici, risultava quindi coerente alle modalità storiche di recupero. La durata del processo di riempimento prevista di aggirava intorno ai 10-15 anni, durante i quali dovevano essere realizzato un sistema permanente e continuo di trasporto del materiale dalla miniera Hambach, con notevoli costi di gestione. L’agricoltura del Bacino di Colonia ha rappresentato storicamente una risorsa che ha caratterizzato lo sfruttamento del suo territorio, e quindi l’immagine del paesaggio, sin dai tempi antichi. Negli ultimi decenni questo settore ha evidenziato un periodo di crisi, in parte dovuta anche alla cancellazione, seppure temporanea, di vaste superfici di territorio destinate all’attività mineraria. Intorno al 2000 la Comunità di Inden ha richiesto che venisse rivisto il piano di recupero della miniera, con la proposta di riempire la cavità con acqua per la realizzazione di un bacino lacustre che rappresentasse un’attrazione turistica e ricreativa per la regione. Per la redazione del progetto è stato istituito un laboratorio di progettazione intercomunale tra le comunità coinvolte, che -62-

Topografische Karte: Landesvermessungsamt NRW, Bonn 2006

i.5.2

i.5.3

permettesse una piattaforma di discussione indipendente comune a di tutti gli interessi coinvolti. La decisione di modificare il Piano in favore di una bonifica non più agricola, ma con finalità ricreativa è stata presa in funzione della sua convenienza economica rispetto allo spostamento di grandissime quantità di materiale, ma anche per le maggiori possibilità future per la regione, tra cui la crescita della domanda di sviluppo residenziale e terziario nei pressi del lago. Puntando semplicemente sulla produttività del settore agricolo come vettore per lo sviluppo della regione comporta significative incertezze dovute all’allargamento dell’UE e ai cambiamenti mercato agricolo globale..

i.5.4



5.2

linee guida per la pianificazione del paesaggio post-minerario

Con un’estensione di 120 Km quadrati, un periodo di attuazione tra i 50 e i 70 anni e numerosi attori coinvolti, il masterplan presenta un’elevata complessità, per cui non è da considerarsi un mero strumento di pianificazione, bensì una piattaforma di discussione. Esso presenta gli obiettivi per lo sviluppo generale previsto, oltre a definire il quadro strategico dei singoli progetti, finanziamenti e proprietà. Viene definito “Masterplan in Bewegung” (movimento) per sottolineare il suo carattere in evoluzione, ovvero che può e deve aggiornarsi nel tempo. Il parco paesistico che risulterà dall’operazione di bonifica deve anzitutto sfruttare le potenzialità disponibili sul territorio (le attrazioni naturalistiche, la qualità del terreno coltivabile, le riserve naturali) con l’obiettivo di svilupparle ed integrarle in un sistema articolato da una varietà di usi tra loro compatibili: modalità “moderne” di agricoltura, zone ricreative per lo sport e il tempo libero, ambiti di conservazione della natura. Gli obiettivi posti dal masterplan sono: - messa in rete dei corridoi ecologici in tutta la regione integrazione di funzioni sportive / ricreative all’interno del paesaggio agricolo - aumento delle superfici boscate - alternanza di aree intensamente utilizzate / superfici lasciate libere - creazione di nuovi posti di lavoro - sviluppo di opportunità di crescita per i Comuni interessati: Inden, Aldenhoven, Eschweiler, Jülich e Merken (distretto di Düren) Nel lungo periodo di tempo che intercorre tra le prime fasi di stesura del masterplan e l’attuazione del procedimento si prevedono cambiamenti nelle condizioni demografiche, climatiche, economiche e tecnologiche. -64-

NL BACINO D’UTENZA POTENZIALE totale:

8,3 milioni di abitanti

LAGO GARZWEILER 2300 ha 2060-2090

3,9

B

i.5.5

5

milioni

50

Km

4 //

ti inu m

di

io gg a i v

LAGO HAMBACH 4000 ha 2045-2100

LAGO INDEN 1200 ha 2030-2055

1,7

milioni

2,7

D

milioni


5.3

1735 ha superficie totale 1120 acqua

470

Il lago inden

ha

ha

campi agricoli

115

ha

boschi

20

ha

strade

Secondo le prime ipotesi di pianificazione, dopo la chiusura della miniera Inden II, il riempimento del bacino idrico avrebbe dovuto impiegare tra i 28 e i 35 anni per raggiungere il livello finale. Con una superficie di circa 1100 ettari e una profondità massima di 180 metri (quella media è 80) il volume totale dell’acqua necessaria per il riempimento ammonterà a 800 milioni di metri cubi. Il piano del 2010 prevedeva il prelievo di un quantitativo annuale di 40 milioni di metri cubi dal fiume Rur, dal quale vengono già prelevati 20 milioni all’anno per il raffreddamento della centrale elettrica di Weisweiler. Secondo questo procedimento il lago avrebbe raggiunto la quota di -20 m slm dopo 5 anni, di +20 m slm dopo 10 anni e quello finale di 92 m slm dopo almeno 30-35 anni. Ciò comportava un periodo di tempo estremamente lungo durante il quale non sarebbe stata possibile la fruizione di un territorio già da tanto tempo rimosso dalla percezione pubblica a causa dell’attività mineraria.

i.5.7

i.5.8

i.5.6

km

01

-65-


Altdorf +105

+94

Schophoven +85 +44

+25

2055 2040

+92 m slm

2035

+2 m slm

+85

+56 m slm +35

+94

+99

+50

inizio del riempimento: 2030

i.5.9 metri

Per rispondere e cercare di risolvere queste problematiche, e le critiche al piano che ne hanno seguito, la compagnia RWE Power ha incaricato gli studi di pianificazione Könze e Sydro di effettuare uno studio di fattibilità per la realizzazione di un riempimento più veloce del bacino. Il risultato è stato presentato nel marzo del 2011: secondo lo studio, il riempimento finale del lago è possibile dopo 25 anni, mentre già dopo 10 anni il livello dell’acqua raggiungerebbe l’80% della profondità e della superficie definitiva. Questo è reso possibile grazie al prelievo di una quantità maggiore di acqua dal fiume Rur durante i primi 10 anni, con un contributo di 20 milioni di metri cubi di acqua l’anno provenienti dal drenaggio della miniera Hambach. Le associazioni ambientaliste criticano duramente la soluzione del riempimento con acqua, sostenendo che il prelievo dal Rur causerà danni irreparabili agli habitat delle zone umide e ripariali dell’alveo, dovuti all’abbassamento del livello medio del fiume. La compagnia risponde però che effetti del prelievo non saranno significativi per la flora e la fauna, pertanto lìoperazione verrà sospesa durante i mesi più asciutti. Il quantitativo di acqua di approvvigionamento viene calcolata prendendo in considerazione i parametri climatici, e quindi le fluttuazioni di periodi più piovosi o più asciutti che si verificano durante gli anni. Il prelievo medio annuo calcolato sarà di circa 60-80 milioni di metri cubi. -66-

La conservazione della flora e della fauna dipendenti dal fiume hanno priorità assoluta. Per questo le piene del Rur non verranno sfruttate per ottenere un riempimento più rapido, data la loro importanza ecologica per gli habitat di golena. i.5.10

100

200

500


Schophoven

i.5.11

5.3.1 riempimento del lago Il nuovo piano di riempimento del lago prevede che dopo 5 anni venga raggiunta la metà della profondità e della superficie del lago, e che si arrivi all’80% del livello finale dopo 10 anni. Ciò comporta un significativo passo avanti per quanto riguarda la fruizione del lago anche durante la fase temporanea del riempimento. Gli argini del lago vengono messi in sicurezza già sin dalla prima fase di Verkippung durante l’attività estrattiva. Per evitare che si verifichino frane o fenomeni di instabilità, esse vengono progettate seguendo direttive precise. Il riempimento più veloce del lago non avrà effetti sulla stabilità degli argini: durante tutta il procedimento infatti la falda freatica continua a essere mantenuta al di sotto del livello del fondo del lago per mezzo del sistema di Sümpfung iniziato durante l’attività estrattiva. All’interno del lago, i margini vengono progettati con una pendenza di 1:3 sopra il livello di onda, 1:20 al livello dove batte l’onda, 1:5 per i 50 metri sottostanti, e 1:2,5 nella parte più profonda.

Merken Lucherberg Inden / Altdorf

i.5.12 metri

500

1000

-67-



6

Caso studio: la regione mineraria della bassa Lusazia


case study: the lusatian MINING region and the iba-see In low Lusatia there is one of the most significant lignite seams around the world. The region’s economy was based on the extraction and processing of this resource since the mid-nineteenth century, but it was in the postwar period this area became the real backbone of the Lusatia. The desire for economic independence expressed by the newly formed government of the GDR also involved the aspiration for energy independence, reached by the strengthening of the lignite mining in Lusatia. The district of Cottbuss became in the 60’s the most important supplier of energy sources in the country: 60% of the lignite resources of the whole of Germany was there. In those same years, the GDR won the world record for the production of lignite.

-70-


Un interessante caso studio a scala territoriale è l’IBauausstellung (IBA) Fürst-Pückler Land 2000-2010. L’IBA (in italiano Esposizione Internazionale) è una Società a responsabilità limitata atta a coordinare, promuovere e realizzare una serie di progetti con lo scopo di promuovere e rinnovare una porzione di territorio, che sia il quartiere di una città, una città stessa, o una regione. In questo caso il tema verteva prevalentemente sulla riqualificazione di vaste aree di territorio devastate dall’industria mineraria, e la riconversione del paesaggio nella direzione di un recupero dell’economia della regione. In bassa Lusazia,nel distretto di Cottbuss, si trova uno dei giacimento di lignite più consistenti di tutto il mondo. L’economia della regione si è basata sull’estrazione e la lavorazione di questa risorsa sin dalla metà del XIX secolo, ma è a partire dal secondo dopoguerra che questo settore divenne la vera spina dorsale finanziaria della Lusazia. Il desiderio di indipendenza economica espresso dal governo della Ddr appena formatasi comportava anche l’aspirazione all’indipendenza energetica, raggiungibile soltanto grazie al potenziamento dell’industria estrattiva di lignite in Lusazia. Il distretto di Cottbuss diventò negli anni 60 il più importante fornitore di fonti energetiche del paese: nel suo deposito geologico si trovava il 60% delle risorse di lignite di tutto lo Stato. In quegli stessi anni la Ddr conquistò il primato mondiale per la produzione di lignite. Dagli anni 60 in poi vengono realizzate molte opere di bonifica,

i.6.1

tra cui il lago artificiale Senftberg. Con la riunificazione delle Germania negli anni 90 il settore minerario subì un fortissimo arresto: solo 5 miniere a cielo aperto vennero mantenute in attività, moltissime (insieme alle centrali elettriche da queste alimentate) vennero dismesse. Questa crisi economica che investì una regione già di per sé non la ricca ebbero come fenomeni conseguenti la fuga della popolazione e il calo demografico. Vasti territori interessati dall’attività estrattiva erano stati lasciati a se stessi, perchè in molti casi le operazioni di bonifica risultavano troppo onerose. I risultati furono vaste aree di territorio deturpate e deserti, inutilizzabili per scopi produttivi e dal bassissimo valore ecologico ed estetico. -71-


Comune a tutti è la volontà di ristabilire un equilibrio tra il valore economico ed ambientale del paesaggio, che con l’attività estrattiva era stato perso a favore del mero sfruttemento del territorio. La nuova regione di grandi laghi, molti dei quali devono ancora terminare il loro riempimento, è adesso disseminata di progetti contrassegnati dal riconoscibile logo IBAsee, che creano punti di attrazione in quello che vuole essere un nuovo paesaggio naturale, ed in quanto tale cerca di affermare il suo valore turistico a livello nazionale ed internazionale. Alcuni progetti si focalizzano sul riutilizzo di strutture post industriali. Tra questi le Bio Turm (Bio torri) a Lauchhammer, reliquie di una cokeria che ricopriva la superficie di una piccola città, che adesso sono state salvate dalla demolizione, e fanno da sfondo a eventi, spettacoli ed istallazioni. i.8.2

Nel 1997 si è deciso di far fronte a questa situazione per cercare di dare un nuovo slancio al futuro della Lusazia, con l’istituzione dell’IBA dal titolo “Laboratorio per nuovi paesaggi”. Attraverso i 30 progetti sviluppati, lo scopo era quello di fornire impulsi economici, creativi ed ecologici per il cambiamento strutturale richiesto nella regione mineraria. Lo scopo si può dire esser stato raggiunto: è stato realizzato un nuovo paesaggio post-minerario, nonché il più grande complesso di laghi artificiali di tutta l’Europa. La forza dell’IBA è stata quella di mantenere sempre i riferimenti alla storia della regione e a ciò che invece era frutto dell’azione umana. Ne è risultato un territorio con un’identità molto forte, che rappresenta un esempio importante per quanto concerne il recupero di paesaggi dismessi. Non tutti e 30 i progetti sono stati realizzati: solo alcuni sono stati portati a termine, altri sono ancora in fase di cantiere, altri ancora sono rimasti sulla carta come delle visioni di nuovi paesaggi.

-72-

i.8.3


Altro esempio di archeologia industriale impossibile da non citare è il possente F60, carroponte di mezzo km di lunghezza che veniva utilizzato per l’estrazione della lignite nella miniera a cielo aperto di Nochten. Quando si trattò di decidere sulla sua sorte, anche considerati i notelvoli costi per il suo smaltimento (circa 1 milione di euro), si decise farne un’attrazione turistica. Il ponte diventò non solo un simbolo della storia industriale della regione, ma anche un segno del cambiamento strutturale in atto. Un approccio più propriamente architettonico si ritrova nel Landmark Lusatian Lakeland, costruito al centro della nuova regione lacustre, e che si pone come simbolo inconfondibile del futuro oltre ad offrire una vista panoramica del paesaggio lacustre. Infine il progetto sede della IBA e suo centro propulsore si trova nella cittadina di Großraschen, pesantemente colpita dall’attività estrattiva (la parte sud della città è distrutta per fare posto alla miniera Meuro). L’IBA center e le sue “terrassen” affacciano sul nuovo lago Ilse, tuttora in fase di riempimento.

i.8.4

i.8.5 -73-



7

progetto: waterscape indeland


PROJECT: WATERSCAPE INDELAND The project presents a series of scenarios that seek to respond to the needs of the recovery plan developed by the RWE Power, in collaboration with the municipalities of the region. The proposed measures seek to make accessible and usable this new changing artificial landscape, even during the intermediate stages of its implementation. The tourist-information center “Tagebau Inden II� represents the centerpiece of the activities related to the park. It has an important educational function and it promotes the memory of the mining past of the lake. Therefore it has been located on an island with a panoramic view on the lake. A bright landmark indicates the place where the village of Pier was located before beign erased by the mining process, and it also marks the final level of the lake. Then a 14 km cycling route connects the works related to the final settlement of the banks, such as panoramic piers, lakeside promenades, beach facilities, a natural area, the terraces corresponding to the urban centers and other tourist facilities and accommodation.

-76-


7.1

prime ipotesi di progetto

Durante la prima fase del progetto finale della tesi, sono state prese in considerazione tutte le possibili soluzioni per la riqualificazione della miniera Inden II. Accanto alla proposta di realizzazione di un lago residuo, promossa dalla compagnia RWE Power e sostenuta dalle comunità vicine data l’opportunità di crescita per la regione, esistono infatti altre strade che dovevano essere valutate. Diverse associazioni ambientaliste criticano duramente la pianificazione di un paesaggio lacustre artificiale a causa degli impatti che il processo di realizzazione ha sull’ambiente naturale, primo fra tutti il danno causato dal prelievo di acqua dal Rur sugli ambienti ripariali dell’alveo del fiume. In linea con le politiche energetiche di riduzione delle emissioni di CO2 e dei vari trattati internazionali sulla salvaguarda del clima, in questi anni lo Stato Federale della Renania-Vestfalia sta effettuando degli studi di fattibilità per valutare l’efficacia delle fonti rinnovabili presenti sul suo territorio. Avvalendosi dello Studio sul potenziale eolico promosso dall’Agenzia di Stato per la natura, l’ambiente e la tutela dei consumatori, è emerso che la velocità del vento nell’attuale campo minerario Inden II raggiunge in vaste aree dei valori considerati convenienti per la realizzazione di un impianto eolico. Sarebbe stato interessante restituire a un territorio sacrificato per produrre energia, una nuova identità attraverso lo sfruttamento di una diversa risorsa del territorio, stavolta rinnovabile. Questa proposta è stata però poi scartata in quanto ma non è possibile prevedere se i valori della velocità media del vento saranno gli stessi all’interno della cavità rimanente della miniera. Una delle grandi problematiche riscontrate nel procedimento di bonifica del 1990 è quella del deficit di materiale necessario per colmare il cratere lasciato dalla miniera. Per questi motivi, si è deciso di orientare il progetto in accordo con la prospettiva proposta dal Piano di recupero della miniera approvato nel 2010: la realizzazione del lago.

i.7.1 -77-


7.2

indeland

Indeland è il nome che viene dato al nuovo paesaggio prodotto dallo sviluppo futuro della regione dopo la chiusura del procedimento minerario Inden II. A questa piattaforma di lavoro comune partecipano, oltre alla compagnia energetica RWE Power, le cittadine di Düren, Jülich, Eschweiler, Niederzier, Langerwehe, Inden, Aldenhove, Linnich, e la Fondazione Kathy Beys di Aquisgrana.

tIMELINE interventi

2030

Tutti i singoli progetti che fanno parte di questo piano hanno come obiettivo principale la sostenibilità, applicata a tutti gli aspetti della vita. Il piano per questo modello di paesaggio innovativo propone progetti ed idee per un periodo di tempo che va oltre il 2030, anno di chiusura della miniera.

2035

2040

2045

2050

2055

Riempimento del lago Centro della miniera Inden II Isola e pontili panoramici Forestazione delle sponde Anello ciclabile lungolago Percorsi di accesso alla linea d’acqua Landmark luminoso “Pier 2015” Pontili temporanei per l’attracco Passeggiata pedonale Percorsi naturalistici Marina di Schophoven e Merken Porto Sistemazione della spiaggia e strutture ricettive annesse -78-

i.7.2


7.3

waterscape: le fasi

Il progetto presenta una serie di scenari che cercano di rispondere alle esigenze espresse nelle linee guida del masterplan. Sviluppando il carattere evolutivo del progetto richiesto dal processo di riempimento del bacino idrico, la realizzazione degli interventi è prevista 4 fasi temporali: 2030, 2035, 2040, 2055.

Schophoven

i

Lamersdorf

Merken

Lucherberg

i.7.3

Inden / Altdorf Autostrada A44

H

-79-


waterscape Indeland 2035

i.7.4 -80-


7.3.1 2030 / centro della miniera “tagebau inden ii”

7.3.3 2035 / percorso ciclabile lungolago

Il complesso di edifici destinato a rappresentare il centro nevralgico del nuovo parco viene collocato sulla sponda del lago più vicina a quello che rappresentava il fulcro stesso dell’attività mineraria, e poco distante dalla torre panoramica Indemann sul rilievo artificiale del Goltsteinkuppe (considerato oggi il landmark-simbolo di Indeland). Nel luogo dove convergeva il sistema a ventaglio dei nastri trasportatori della ex miniera viene realizzata una collina artificiale, che, una volta raggiunto il livello finale del riempimento, si trasformerà in un’isola collegata alla sponda tramite una passerella pedonale. Dalla collina sarà possibile osservare il panorama del lago in crescita, e conoscere la storia della miniera attraverso un percorso educativo che si svilupperà sui percorsi a spirale terminanti con tre pontili panoramici, ognuno dei quali indicante la direzione di una fase di avanzamento temporale della miniera. Questi tre pontili offrono degli scorci panoramici sul lago e le sue sponde, e scandiscono il processo percettivo spaziale e temporale del processo estrattivo che ha generato il paesaggio.

Grazie ai 14 km di sentieri ciclabile che girano intorno al lago, si potrà conoscere ed apprezzare i diversi scenari che scandiscono le sponde del nuovo paesaggio lacustre.

7.3.4 2035 / landmark “pier” La torre-landmark collocato all’interno del bacino, nel luogo dove si trovava, più di 15 anni prima, la piazza principale del villaggio di Pier, cancellato dalla miniera, verrà realizzata entro il 2035, anno in cui il riempimento del lago avrà raggiunto il primo step (2 m slm). Il landmark, con i suoi 95 metri di altezza, segnerà con un fascio luminoso il livello finale del lago. Durante le fasi di riempimento ad esso verranno agganciate delle piattaforme per permettere l’attracco delle imbarcazioni e rendere fruibile questa nuova piazza galleggiante. i.7.5 -81-


waterscape Indeland 2040

i.7.6 -82-


7.3.3 2035-2055 / accessi all’acqua

Durante i 25 anni di riempimento del lago, l’accesso alla linea d’onda sarà permesso solo attraverso dei percorsi escursionistici in 3 zone del lago, nei pressi dei centri urbani e di quello che diventerà il porto. I punti di arrivo dei percorsi verranno attrezzati con delle piattaforme e dei pontili temporanei, per rendere fruibile il lago alle imbarcazioni anche durante le fasi di riempimento.

i.7.7

-83-


7.3.5 2055 / sistemazione finale delle sponde

sponda nord

sponda est

Quando livello di riempimento avrà raggiunto i 92 m slm, le sponde del lago potranno finalmente essere attrezzate con i servizi che lo renderanno un’attrazione turistica di fondamentale importanza per la regione. La sponda ovest, più vicina ai centri urbani di Inden/Altdorf, Lucherberg e Lamersdorf, verrà interessata da interventi archtettonici più forti: il percorso ciclabile verrà inspessito per la realizzazione di una passeggiata pedonale attrezzata lungo lago di 4 kilometri, con aree sosta e punti di accesso alla linea d’onda. Nei pressi di Lucherberg, non lontano dall’uscita dell’autostrada A4, verrà realizzato il porto principale per le imbarcazioni, con i servizi annessi.

sponda ovest

Nella sponda a sud verrà depositato materiale sabbioso per la realizzazione di una spiaggia, con strutture turistiche ricettive e per il divertimento, stabilimenti balneari e strutture sportive.

sponda sud

La sponda ovest sarà lasciata alla successione naturale, eccetto alcune aree boscate. Lungo il percorso ciclabile si incontreranno i 3 tre pontili panoramici che “guardano” alla collina artificiale, attrezzati con piazzali di sosta e aree picnic. La sponda a nord è destinata a svolgere un’importante funzione ecologica. Sarà soggetta ad un’opera di rimboschimento nelle fasi iniziali della bonifica e poi lasciata alla successione naturale. Nei pressi dell’ex corso del fiume Inde si prevede la realizzazione di una zona umida con vegetazione igrofila per la riproduzione delle specie animali. -84-

i.7.8


waterscape Indeland 2055

i.7.9


Ind en 2

010

focus: centro turistico “tagebau inden ii”

min ier a

7.1

015

n2

de

a In

r inie

m

miniera Inden 2020 + 102 m slm

passerella

Vegetazione igrofila

+ 92 m slm

Percorso ciclopedonale

Piattaforma di sosta

+ 94 m slm

Centro della miniera “Tagebau Inden II”

Bosco misto conifere e latifoglie

+ 99 m slm

i.7.10 -86-

i.7.11


i.7.12 -87-



Bibliografia ARCHITETTURA DEL PAESAGGIO

Il senso del territorio _ Kevin Lynch ; traduzione di Maria Parodi. - Milano: Il saggiatore, 1981.

Paesaggi rifiutati paesaggi riciclati : prospettive e approcci contemporanei : le aree estrattive dismesse nel paesaggio: fenomenologia di un problema progettuale _ Nicoletta Trasi. - Roma : Editrice Librerie Dedalo, stampa 2001.

Between landscape architecture and land art _ Udo Weilacher ; with forewords by John Dixon Hunt and Stephen Bann. - Basel: Birkhauser, 1996.

Caso studio 1: L’IBA EMSCHER PARK

Saper vedere il paesaggio _ D. Pandakovic, A. Dal Sasso. _ Grugliasco: Città studi, 2009.

IBA Emscher Park, 1989-1999 _ Luca Maria Francesco Fabris. - Roma : Testo & immagine, 2004 paesaggio ed ecologia Elementi di geologia generale, Vol I _ P. Casati. - 2. ed. - Milano: CLUP, 1987. Suoli ed ecosistemi _ Romano Rasio, Daniela Bentivogli, Maria Pia Boschi. - Bologna: Cappelli, 1999. paesaggio ed energia

L’Emscher-Park nel bacino della Ruhr : un progetto di ristrutturazione ambientale per l’esposizione internazionale di costruzioni (IBA) _ Andreas Kipar - trascrizione della lezione omonima del dipl. ing. Andreas Kipar alla Facoltà di Architettura del Politecnico di Milano nel corso di Progettazione ambientale tenuto dal professor Alessandro Ubertazzi con integrazioni e adattamento a cura di Marco Pellavio ; iconografia di Gabriella Ferrari ; con scritti di Alessandro Ubertazzi. - Lodi! : Il pomerio, 1993. Syntax of landscape : the landscape architecture of Peter Latz and partners _ Udo Weilacher. - Basel : Birkhäuser, 2008.

La costruzione del paesaggio energetico _ Filippo Angelucci (a cura di) - Milano : Angeli, 2011. Energyscapes _ Aleksandar Ivancic. - Barcelona : GG, 2010 recupero di cave e miniere Attività di cava e recupero ambientale _ Ginevra Balletto _ Cagliari, C.U.E.C., 1999

Caso studio 2: L’IBA FUERST-PUECKLER-LAND 2000-2010 Neue Landschaft Lausitz : Katalog 2010 / Internationale Bauausstellung Fürst-Pückler-Land 20002010 (Hrsg.-Ed.). - Berlin : Jovis, 2010.

Cave : piano e progetto _ a cura di Ernesta Marforio, Lucia Folco Zambelli. - Milano : UNICOPLI, 1986.

Redesigning wounded landscape : the IBA-Workshop in Lusatia / Internationale Bauausstellung (IBA) Fürst-Pückler-Land 2000-2010 (Ed.). - Berlin : Jovis, 2012.

Il verde postindustriale : tecnologie ambientali per la riqualificazione _ Luca Maria Francesco Fabris. Napoli : Liguori, 1999.

Paesaggio al futuro / Landscape to be _ a cura di / edited by Claudia Cassatella. - Venezia : Marsilio, 2009.

Luoghi pubblici nel territorio: una proposta per le cave nel Casertano _ C. Cajati, C. Martì Arìs, R. Pastore _ Napoli, Giannini, 2001. Quando c’era la miniera : passato e presente di un territorio minerario _ Comune di Cavriglia, provincia di Arezzo. - Cavriglia : Comune, 1996.

Transforming landscapes : recommendations based on three industrially disturbed landscapes in Europe : an Italian-Polish-German project “Restructuring cultural landscapes” _ Rekula. Großräschen : Internationale Bauausstellung Fürst-Pückler-Land, stampa 2005.

Dove c’era la miniera : il piano di riassetto territoriale del bacino minerario di S. Barbara / progettisti: Ing. Andrea Failli, Ing. Paolo Spinelli, Arch. Roberto Verdelli ; disegni ed elaborazioni grafiche: Anastasia Baldi. - Arezzo : La piramide, 1996

The universe in the landscape : landforms _ by Charles Jencks. - London : Frances Lincoln, 2011. Landform building : architecture’s new terrain _ edited by Stan Allen and Marc McQuade. - Baden : L. Muller, 2011. -89-



Indice delle immagini e riferimenti pp. 8-9 - cop - Escavatore a ruota di tazze nella miniera Inden II - photocredits Eva Huber p. 11 i.1.1 - Tabella della classificazione dei tipi di carbone fossile - fonte http://www.orizzontenergia.it p. 11 - i.1.2 - lignite nella miniera a cielo aperto Inden II – photo credits Eva Huber p. 12 - i.1.3 - Grafico dei depositi geologici di lignite in Germania – fonte RWE Power p. 13 - i.1.4 - Grafico della produzione annua di lignite per regione p. 13 - i.1.5 - Grafico della Produzione lorda di energia elettrica - fonte: Energieprognose 2009/ DEBRIV p. 13 - i.1.6 - Grafico del consumo di fonti energetiche primarie - fonte: Energieprognose 2009/ DEBRIV pp. 14-15 - cop - foto aerea della regione carbonifera del bacino del basso Reno - fonte: Googlemaps p. 17 - i.2.1 - Vista panoramica sulla miniera Garzweiler – fonte RWE Power p. 18 - i.2.2 - Sezione geologica del bacino del basso Reno – fonte RWE Power p. 19 - i.2.3 - Miniere nella regione carbonifera renana – fonte RWE Power p. 20 - 1.2.4 - Suddivisione della regione carbonifera renana p. 21 - i.2.5 - Vista panoramica sulla miniera Garzweiler – fonte Wikipedia p. 22 - i.2.6 - Il villaggio di Pier durante la fase di reinsediamento, ottobre 2011 - photocredits Francesca Pandolfi p. 22 - i.2.7 - Pier, ottobre 2011. Particolare di una casa abbandonata. - photocredits Francesca Pandolfi p. 23 - i.2.8 - Centri urbani trasferiti e nuove località dal 1950 al 2045 - fonte RWE Power p. 24 - i.2.9 - Escavatore a ruota di tazze nel 1923 - fonte Forschungstelle Rekultivierung, http://www. forschungsstellerekultivierung.de p. 24 - i.2.10 - Klütten - fonte Forschungstelle Rekultivierung, http://www.forschungsstellerekultivierung.de p. 25 - i.2.11 - Grafico dell’andamento dell’estrazione di lignite in germania dal 1800 al 2007 - fonte T.Thielemann p.26 - i.2.12 - qua - fonte RWE Power pp. 28-29 - cop - Escavatore a ruota di tazze nella miniera Inden II - photocredits Eva Huber p. 31 - i.3.1 - Pozzi di Sümpfung nella miniera di Nochten (Lusazia)- fonte p. 31 - i.3.2 - Rappresentazione schematica della gestione di abbassamento della falda acquifera nelle miniere a cielo aperto - fonte RWE Power p. 32 - i.3.3 - Escavatore a ruota di tazze 288 – photocredits: Martin Roll p. 33 - i.3.4 - Absetzer - fonte RWE Power p. 33 - i.3.5 - Sistema di nastri trasportatori nella miniera Inden II - photocredits Eva Huber p. 34 - i.3.6 - Centrale elettrica di Weisweiler - fonte RWE Power p. 34 - i.3.7 - Tabella delle centrali elettriche nella regione renana - fonte RWE Power p. 34 - i.3.8 - Localizzazione delle centrali elettriche nella regione renana - fonte RWE Power p. 35 - i.3.9 - Rappresentazione schematica delle fasi di estrazione e bonifica di una miniera a cielo aperto - fonte RWE Power p. 36 - i.3.10 - Grafico dei dati dimensionali delle superfici bonificatee nella regione renana - fonte Forschungstelle Rekultivierung, http://www.forschungsstellerekultivierung.de p. 37 - i.3.11 - Paesaggi bonificati nella regione mineraria renana - fonte RWE Power p. 38 - i.3.12 - Deposito dello strato di loess su una superficie di bonifica agricola - fonte Forschungstelle Rekultivierung, http://www.forschungsstellerekultivierung.de p. 39 - i.3.13 - Vista panoramica dei boschi del Sophienhöhe - fonte RWE Power pp. 40-41 - cop - Depositi di materiale di sovraccarico nella miniera Inden II - photocredits Eva Huber p. 43 - i.4.1 - Schema localizzazione del settore occidentale della regione renana - fonte RWE Power p. 43 - i.4.2 - Foto aerea del settore occidentale della regione renana - fonte Google Maps p. 45 - i.4.3 - Pedologia - fonte RWE Power p. 46 - i.4.4 - Alveo del fiume Rur - fonte RWE Power

p. 47 - i.4.5 - Idrografia - fonte RWE Power p. 49 - i.4.6 - Natura e paesaggio - fonte RWE Power p. 50 - i.4.7 - Vista panoramica del villaggio di Pier - fonte RWE Power p. 51 - i.4.8 - Rappresentazione grafica del pattern agricolo originale e bonificato p. 52 - i.4.9 - Cronologia dell’avanzamento delle miniere Zukunft e Inden - fonte RWE Power p. 53 - i.4.10 - Il villaggio di Pier - Fonte RWE Power p. 53 - i.4.11 - Comuni trasferiti nel distretto occidentale della regione renana - fonte RWE Power p. 54 - i.4.12 - Nuovo corso del fiume Inde - fonte RWE Power pp. 54-55 - i.4.13 - Sezione territoriale del settore minerario occidentale p. 55 - i.4.14 - Pianta base e sezione schematica delle fasi della miniera p. 56 - i.4.15 - Veduta aerea del lago Blaunstein e del Fossato dei serpenti - fonte RWE Power p. 57 - i.4.16 - Nuovo alveo del fiume Inde al confine con la miniera - fonte RWE Power p. 57 - i.4.17 - Indemann - photocredits Francesca Pandolfi pp. 58-59 - cop - Foto aerea della miniera Inden II - fonte Bingmaps p. 61 - i.5.1 - Inquadramento p. 62 - i.5.2 - Braunkohlenplan 1990 – fonte RWE Power p. 62 - i.5.3 - Braunkohlenplan 2008 – fonte RWE Power p. 63 - i.5.4 - Rielaborazione del Masterplan Indeland 2005 – fonte RWE Power p. 64 - i.5.5 - Bacino d’utenza dei futuri laghi post-minerari - fonte RWE Power p. 65 - i.5.6 - Dati dimensionali delle superfici di bonifica del procedimento Inden II - fonte RWE Power p. 65 - i.5.7 e i.5.8 - Modello delle fasi di riempimento del lago Inden II - RWE Power p. 66 - i.5.9 - Sezione del lago con fasi di riempimento p. 66 - i.5.10 - Fase di riempimento del lago Ilse a Großraschen (Lusazia) p. 67 - i.5.11 - Canale di riempimento nel lago Greifenhain – fonte LMBV p. 67 - i.5.12 - Planimetria del lago con fasi di riempimento – fonte RWE Power pp. 68-69 - cop - riempimento del lago Bergheider (Lusazia) - photocredits http://www.flickr.com/photos/ mrripley17/9694466631 p. 71 - i.6.1 - logo IBAsee – photo credits Francesca Pandolfi p. 72 - i.6.2 - Bio Turm a Lauchammer - photo credits Francesca Pandolfi p. 72 - i.6.3 - F60 - photo credits Francesca Pandolfi p. 73 - i.6.4 - F60 - photo credits Francesca Pandolfi p. 74 - i.6.5 - Landmark Lusatian Lakeland - photo credits Francesca Pandolfi p. 77 - i.7.1 - Analisi della velocità media del vento a diverse altezze dal suolo - fonte Energie Atlas 2012- LANUV p. 78 - i.7.2 - Timeline interventi di progetto p. 79 - i.7.3 - Schema delle attività sulle sponde del lago (2055) p. 80 - i.7.4 - Vista assonometrica della fase di riempimento nel 2035 p. 81 - i.7.5 - Vista del lago in riempimento dal percorso panoramico p. 82 - i.7.6 - Vista assonometrica della fase di riempimento nel 2040 p. 83 - i.7.7 - Vista di un pontile panoramico sulla sponda est p. 84 - i.7.8 - Ingrandimenti del masterplan p. 85 - i.7.9 - Masterplan Waterscape Indeland 2055, scala 1:7000 p. 86 - i.7.10 - Vista del percorso panoramico p. 86 - i.7.11 - Centro “Tagebau Inden II” e isola panoramica, planimetria 1:1000 p. 87 - i.7.12 - Vista assonometrica del percorso panoramico

-91-



Ad Alessandro, la mamma, Camilla: un GRAZIE grande quanto il vostro sostegno e smisurato come la vostra pazienza.

Grazie alla Prof. Silvia Beretta, per avermi insegnato, guidato e incoraggiato durante questo lungo percorso.

Grazie alle mie donne Martina e Agnese, grazie a Stefano, per il sostegno psicologico e gli sfoghi al Caffè Notte, alla Penna, che ogni tanto ci si perde ma poi ci si ritrova, a Marco per il supporto grafico-emotivo, a Fabio per aver convissuto negli ultimi mesi con una squilibrata senza lamentarsi, agli amici di Firenze, che mi hanno sempre dato dei validi motivi per tornare a casa, in particolare allo “zoccolo duro”: Ste’, Nicco, Pippi, Marco, Zaid, Mattia. Grazie agli amici del Poli Corinna, Paolo, Kitty, Sam, Matte, Vincio, Ale, Ce’, Piero, Rachele, Carpa: non mi avete mai fatto rimpiangere di aver cambiato città.

Un grazie speciale a tutta la mia famiglia, che mi ha sempre incoraggiato, anche da lontano.


Tesi di Laurea Magistrale in Architettura relatore Prof. Arch. Beatrice Borasi

a.a. 2012-2013

correlatore Prof. Arch. Silvia Beretta

FacoltĂ di Architettura e SocietĂ

Politecnico di Milano


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