Insieme: "Ho una sola grande passione: i bambini" - gennaio 2020

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24/01/2020 Pag. 12 N.1/2 - gen/feb 2020

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Gennaio/Febbraio 2020 - Anno XLI n. 1/2 - Il giornale della famiglia - RCS MediaGroup

Mensile €2,90 + Stelle e stelline - Family oroscopo 2020 in regalo

Francesca Valla

DA SOS TATA AI CORSI PER GENITORI VI SVELO I MIEI TRUCCHI PER CAVARSELA CON I FIGLI

PSICO

QUANTI CAPRICCI PER ANDARE A SCUOLA

EDUCAZIONE LA GIORNATA DELLA MEMORIA SPIEGATA AI PICCOLI

SICUREZZA

YOUTUBE MANIA SAI SCEGLIERE I VIDEO PIÙ ADATTI AL TUO BAMBINO?

VIVA LE BUONE MANIERE! Come insegnargli il potere della gentilezza 1


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STORIA DI COPERTINA MAMMA A TEMPO PIENO

HO UNA SOLA, GRANDE

PASSIONE:

i n i b m a ib

Francesca Valla, nota al pubblico televisivo come la Tata Francesca di Sos Tata, ha “il cassetto della creatività sempre aperto nella mente”, come lei stessa afferma. All’interno, tanti progetti in costruzione. Come la collaborazione con Insieme, a partire dal prossimo mese di Caterina Belloni - foto di Loris T. Zambelli per Insieme

E

la mia base sicura, il luogo dove ho imparato tantissimo dai piccoli. Anche il mio ultimo libro racconta cosa dicono i bambini.

Partiamo dall’inizio: come è diventata la Tata Francesca della Tv? Z È stato casuale. Mi hanno vista lavorare con i bambini e mi hanno chiesto se avevo voglia di provare questa esperienza. All’inizio consideravo la televisione un mondo molto lontano, poi ho trovato interessante la possibilità di entrare nelle famiglie in totale libertà, facendo quello che ho sempre fatto. Lavoro in campo

Nel servizio, alcune immagini di Francesca Valla con la figlia Giorgia, 7 anni. «Sono una mamma ‘sbagliona’, ma autentica».

educativo da quando avevo 18 anni. Dopo il diploma magistrale ho iniziato a fare supplenze. Ho lavorato in una scuola montessoriana, ora sono in una primaria statale vicino a Bergamo. La scuola è sempre stata

Si intitola Libera i talenti del tuo bambino”. Ma che cos’è il talento? Z Ciò di cui parlo non è qualcosa che il bambino sa fare in maniera ineccepibile, che viene riconosciuto dagli altri, ma è la sua unicità, il suo modo di essere. I piccoli, crescendo, sono abituati a diventare quello che noi vogliamo che diventino e imparano una serie di meccanismi per trasformarsi in quello che gli altri si aspettano da loro. Ma solo se il bambino viene lasciato libero di manifestarsi per ciò che è, nei suoi punti di forza e nelle sue ombre, può prendere consapevolezza di sé. E quando riesce a farlo, si sente sereno. In che modo si può riuscire a far emergere il talento? Z Per esempio usando i momenti di noia, che i bambini spesso non vivono perché non hanno più

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Agenzia: Photomovie

ducatrice, insegnante, scrittrice di libri dedicati ai genitori. Francesca Valla, 48 anni, ha mille talenti e un grande amore per i piccoli. Li aiuta a crescere e impara a farlo prestando attenzione a ciò che loro dicono e sono. Un rapporto di mutuo scambio che la affascina da sempre e che funziona anche all’interno del suo nucleo familiare. Madre di Giorgia, 7 anni, Francesca ‘sperimenta’ i bambini da tutti i punti di vista. E non si stanca mai di trascorrere del tempo con loro.


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«A Bergamo ho uno studio dove faccio formazione ai genitori», racconta Francesca Valla. «È bellissimo perché si tratta di occasioni di riflessione e di scambio nelle quali sono la prima a imparare».


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un minuto di tempo vuoto. Invece, sarebbe importantissimo che la sperimentassero perché è lo spazio meraviglioso in cui si sogna e si crea. Ecco perché i nostri bambini fanno fatica a sognare, creare e inventare giochi: sono abituati ad avere sempre qualcuno che suggerisce loro cosa fare. Oggi, poi, con il telefonino lo spazio per la noia è ulteriormente ridotto. Z È vero, vale anche per noi adulti. Quando andiamo dal medico e siamo in fila, per esempio,

prendiamo subito in mano il cellulare. Ma dobbiamo allenare nostro figlio sin da piccolo ad affrontare questo tempo vuoto. Per esempio, possiamo invitarlo a pensare a qualcosa che può creare oppure possiamo proporgli un libro da leggere. Il momento della lettura è uno spazio da coltivare perché la narrazione aiuta sempre il bambino, lo salva anche nei momenti di fragilità. L’importante, comunque, è non trovare una soluzione alla loro noia. Ma come si fa a gestire l’uso del telefonino con i piccoli? Z Come sempre, il problema non è lo strumento, ma l’utilizzo che ne viene fatto. Da insegnante, considero la tecnologia un plus, poiché offre la possibilità di approfondire gli argomenti trattati. L’importante è che l’adulto dia regole e indicazioni. Qual è l’errore più grande che un genitore possa fare? Z Pensare di non sbagliare mai. Infatti lei ha coniato la definizione della “mamma sbagliona”… Z Io dico sempre che ero la mamma più brava del mondo… prima di diventare mamma. Poi ho preso coscienza delle mie

fatiche, dei miei errori. Ho imparato anche a scherzare sulle mie disarmonie. Forse è difficile essere una brava mamma quando, per mestiere, si insegna ai genitori come comportarsi… Z Quando ho scoperto di essere in attesa di una bambina, ho fatto un percorso personale, volevo diventare una mamma efficace, essere consapevole di tutto. Ma forse, per un figlio, avere di fronte a sé un genitore che ha sempre la risposta giusta è faticoso. Ho scelto quindi di essere autentica. A Giorgia facevo vedere che sbagliavo nelle cose più semplici, lei si divertiva e questa cosa è rimasta: valorizzo me stessa davanti a lei su certi aspetti e su altri le faccio percepire che lei è meglio. Altrimenti, il genitore è sempre preso a modello, ma non è mai raggiungibile per un figlio. Il fallimento è fondamentale perché aiuta a prendere coscienza delle nostre zone d’ombra, consente di sperimentare la frustrazione e ci dà energia nuova. Qual è il dono più grande che si può fare a un figlio? Z Accettarlo e riconoscere il suo valore. Per questo nel libro sono indicati dieci passi per scoprire

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STORIA DI COPERTINA MAMMA A TEMPO PIENO


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STORIA DI COPERTINA MAMMA A TEMPO PIENO

chi è il nostro bambino. Bisogna imparare ad accettarlo per ciò che è, essere presenti, ma senza mai sostituirsi a lui. Anche nell’adolescenza, quando si arriva a non comprenderlo più. Cosa dice sua figlia Giorgia, che ha 7 anni, della sua professione? Z Giorgia è una bambina entusiasta di tutto. È felice della sua vita, affascinata dalla mia professione, partecipa alle mie iniziative. È sempre attenta agli altri e io imparo molto da lei. Lo sguardo che i piccoli hanno sul mondo ci deve guidare. Dovremmo ritrovare la dimensione bambina, lo sguardo che va nella direzione dei sogni. Trovo che i ragazzi del giorno d’oggi siano davvero molto attenti e profondi e penso ci possano guidare in alcune situazioni.

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Ma Tata Francesca che tipo di mamma è? Z Sono sbagliona e sono molto fisica. Io parlo tanto con il linguaggio del corpo. Anche mia figlia fa così. È importante il momento delle coccole e dell’affettività, la presenza fisica che permette anche di ascoltare in maniera attiva i bambini. E poi cerco di non giudicare. Il giudizio è la problematica della nostra società, ma l’etichetta ingabbia il bambino. Per questo, bisogna stare molto attenti a come usiamo le parole con i nostri figli.

Che cosa, in particolare, le piace fare con la sua bambina? Z Amiamo viaggiare e cucinare insieme. Il momento dei pasti è per noi molto importante, anche perché diamo spazio al racconto e alla relazione e nutriamo il nostro legame. L’altro momento familiare intenso è quello delle storie. Mi piace leggere e inventare racconti. Mi diverte in particolare creare personaggi che riflettono aspetti della vita di mia figlia e li rielaboro: la narrazione ci è di grande aiuto per esorcizzare le paure.

E se scappa una frase sbagliata? Z Succede, ma c’è sempre la possibilità di rimediare. Basta dire: “Amore mio, ho sbagliato. La mamma era arrabbiata e ha detto una cosa che non c’entra niente e in cui non crede per niente”.

Avete qualche luogo speciale, un luogo del cuore? Z Abitiamo a Bergamo, che troviamo meravigliosa, e amiamo l’Italia in generale. Tutte le estati andiamo nel Veneto, a Bibione, perché è un luogo a noi molto caro, dove abbiamo tanti amici.

Makeup&Hair Style Federica Di Leo per Goddessitalia srl

«È importante coltivare le passioni dei bambini, che sono un alimento, una linfa vitale per far emergere i loro talenti», dice Tata Francesca.


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