Il restauro della Torre dei Caduti

Page 6

COMUNE DI BERGAMO DIREZIONE EDIFICI E IMPIANTI

SERVIZIO EDIFICI E MONUMENTI

Restauro conservativo torre dei Caduti in piazza V. Veneto.

CUP: H15F21001020004

PROGETTO ESECUTIVO

Relazione specialistica

Il Responsabile del Procedimento

Arch. Milena Salvi

GENNAIO 2022

I progettisti

Arch. Federica Bonetti Ing. Elisa Buffoni Restauratore Marco Virotta

Gruppo di lavoro

Arch. Federica Bonetti Ing. Elisa Buffoni Restauratore Marco Virotta Geom. Cristina Mostosi

ALLEGATO 03
1 RESTAURI MARCO VIROTTA VIA SANT’ALESSANDRO 34 24122 BERGAMO SOMMARIO 1 INDIVIDUAZIONE DEI MATERIALI COMPOSITIVI 2 2 SCHEDE TECNICHE D’INTERVENTO 14 2.1 Premessa .......................................................................................................................14 2.2 Categorie d’intervento 14 2.3 Saggi e campionature.....................................................................................................16 2.4 Preconsolidamento 18 2.5 Puliture ...........................................................................................................................20 2.6 Consolidamento 29 2.7 Aggiunte .........................................................................................................................35 2.8 Protezione 42 2.9 Metalli.............................................................................................................................46

1 INDIVIDUAZIONE DEI MATERIALI COMPOSITIVI

Di seguito sono state redatte delle specifiche schede tecniche conoscitive del bene oggetto di restauro al fine di individuare le caratteristiche, le tecniche di esecuzione e lo stato di conservazione delle tipologie materiche. Vengono inoltre individuate le forme di degrado per le quali si fa riferimento alla norma UNI 11182 Beni Culturali Materiali lapidei naturali e artificiali Descrizione delle forme di alterazione termini e definizioni (2006).

Tipologie di materiali individuate:

MA. 1: Arenaria di Bagnatica

- MA. 2: Ceppo di Brembate

MA. 3: Marmi

MA. 4: Intonaco

MA. 5: Metalli

2 RESTAURI MARCO VIROTTA VIA SANT’ALESSANDRO 34 24122 BERGAMO

MATERIALE

MA. 1 TIPOLOGIA

Arenaria di Bagnatica Descrizione

L’arenaria di Bagnatica è una roccia sedimentaria clastica, perché formata dall’accumulo e compattazione di sedimenti, classificata come arenaria poiché i clasti hanno dimensioni simili ai granelli di sabbia. Questa roccia è caratterizzata da una colorazione che può variare tra grigio, giallo e verde.

La roccia, più propriamente conosciuta come Arenaria di Sarnico, affiora lungo la fascia di raccordo tra Prealpi e Pianura Padana. Diverse cave si trovano nell’area del Sebino, specialmente attorno a Sarnico.

Finitura

Tipologie di finitura rilevate: Liscia; A bugnato.

Patologie

Tipologie di patologie rilevate:

Colatura/dilavamento: traccia ad andamento verticale. Frequentemente se ne riscontrano numerose ad andamento parallelo;

Colonizzazione biologica: presenza riscontrabile macroscopicamente di micro e/o macro organismi (alghe, funghi, licheni, muschi, piante superiori);

Crosta: modificazione dello strato superficiale del materiale lapideo. Di spessore variabile, generalmente dura, la crosta è distinguibile dalle parti sottostanti per le caratteristiche morfologiche e spesso per il colore. Può distaccarsi anche spontaneamente dal substrato che, in genere, si presenta disgregato e/o polverulento; Deposito superficiale: accumulo di materiali estranei di varia natura, quali polvere, terriccio, guano, ecc. Ha spessore variabile, generalmente scarsa coerenza e scarsa aderenza al materiale sottostante;

Fessurazione: soluzione di continuità nel materiale che implica lo spostamento reciproco delle parti.

Interventi previsti

Gli interventi previsti fanno riferimento alle Schede tecniche d’intervento successivamente elencate. Si evidenzia che le operazioni di restauro scaturiscono da una “logica conservativa”, dalla volontà di mantenere e migliorare uno stato di fatto, rispettandolo, restituendo, nei limiti del possibile e nel rispetto delle considerazioni storiche ed estetiche, quei requisiti fisici, strutturali e statici compromessi dai fenomeni di degrado sviluppati.

3 RESTAURI MARCO VIROTTA VIA SANT’ALESSANDRO 34 24122 BERGAMO

Sequenza lavorazioni

Cod. Lavorazione Rif. E.P.U. Si/no Sondaggi e campionature

SC.1 Esecuzione di sondaggi, saggi... DA1.5.02.010 x Preconsolidamenti

PC. 1 Stuccature provvisorie 1C.25.100.0170 x Puliture

PU. 1 Trattamenti di biocida 1C.25.100.0340 x

PU. 2 Pulitura con nebulizzazione 1C. 25.200.0115 x

PU. 3 Pulitura con carbonato d’ammonio 1C.25.200.0225.b x

PU. 4 Estrazione sali solubili D05.5.08.03.a/b

PU. 5 Estrazione sali metallici NP 01 x PU. 6 Discialbo NP 02

Consolidamenti

CN. 1a Consolidamento corticale calcarei D01.5.08.031.b

CN. 1b Consolidamento corticale arenari D02.5.08.027.b x CN. 2 Consolidamento profondo D02.5.08.032 x Aggiunte

AG. 1 Microstuccature 1C.25.100.0720.a x AG. 2 Stilatura dei giunti 1C.25.200.0410.b x AG. 3 Nuovo intonaco NP 03 Protezioni

PR. 1 Trattamento biocida 1C.25.100.0380 x

PR. 2 Velatura 1C.25.300.0620.b Metalli

MT. 1 Elementi in ferro NP 04

MT. 2 Elementi in bronzo NP 05

4 RESTAURI MARCO VIROTTA VIA SANT’ALESSANDRO 34 24122 BERGAMO

MATERIALE

MA. 2 TIPOLOGIA

Ceppo di Brembate Descrizione

Il ceppo di Brembate è una roccia sedimentaria di origine fluviale. È chiamata conglomerato a causa della dimensione dei suoi clasti, ciottoli di varia composizione e vari colori cementati da una matrice carbonatica. Nel complesso la matrice è da grigia a giallo scuro, il colore dei ciottoli è invece molto variabile a seconda della loro provenienza.

Ne esistono tre varietà:

a. Ceppo rustico: conglomerato a grana grossa usato per conci, rocchi di colonne, basamenti e architravi;

b. Ceppo mezzano: arenaria con ciottoli arrotondati;

c. Ceppo gentile: abbondante frazione arenacea con ciottoli piccoli e radi, usato per decorazioni e sculture ornamentali.

Finitura

Patologie

Tipologie di patologie rilevate:

Colonizzazione biologica: presenza riscontrabile macroscopicamente di micro e/o macro organismi (alghe, funghi, licheni, muschi, piante superiori);

Crosta: modificazione dello strato superficiale del materiale lapideo. Di spessore variabile, generalmente dura, la crosta è distinguibile dalle parti sottostanti per le caratteristiche morfologiche e spesso per il colore. Può distaccarsi anche spontaneamente dal substrato che, in genere, si presenta disgregato e/o polverulento; Deposito superficiale: accumulo di materiali estranei di varia natura, quali polvere, terriccio, guano, ecc. Ha spessore variabile, generalmente scarsa coerenza e scarsa aderenza al materiale sottostante; Erosione: asportazione di materiale dalla superficie che nella maggior parte dei casi si presenta compatta.

Interventi previsti

Gli interventi previsti fanno riferimento alle Schede tecniche d’intervento successivamente elencate. Si evidenzia che le operazioni di restauro scaturiscono da una “logica conservativa”, dalla volontà di mantenere e migliorare uno stato di fatto, rispettandolo, restituendo, nei limiti del possibile e nel rispetto delle considerazioni storiche ed estetiche, quei requisiti fisici, strutturali e statici compromessi dai fenomeni di degrado sviluppati.

5 RESTAURI MARCO VIROTTA VIA SANT’ALESSANDRO 34 24122 BERGAMO

Sequenza lavorazioni

Cod. Lavorazione Rif. E.P.U. Si/no Sondaggi e campionature

SC.1 Esecuzione di sondaggi, saggi... DA1.5.02.010 x Preconsolidamenti

PC. 1 Stuccature provvisorie 1C.25.100.0170 x Puliture

PU. 1 Trattamenti di biocida 1C.25.100.0340 x

PU. 2 Pulitura con nebulizzazione 1C. 25.200.0115 x

PU. 3 Pulitura con carbonato d’ammonio 1C.25.200.0225.b x

PU. 4 Estrazione sali solubili D05.5.08.03.a/b

PU. 5 Estrazione sali metallici NP 01 x PU. 6 Discialbo NP 02

Consolidamenti

CN. 1a Consolidamento corticale calcarei D01.5.08.031.b

CN. 1b Consolidamento corticale arenari D02.5.08.027.b x

CN. 2 Consolidamento profondo D02.5.08.032 x Aggiunte

AG. 1 Microstuccature 1C.25.100.0720.a x AG. 2 Stilatura dei giunti 1C.25.200.0410.b AG. 3 Nuovo intonaco Protezioni

PR. 1 Trattamento biocida 1C.25.100.0380 x

PR. 2 Velatura 1C.25.300.0620.b Metalli

MT. 1 Elementi in ferro NP 04

MT. 2 Elementi in bronzo NP 05

6 RESTAURI MARCO VIROTTA VIA SANT’ALESSANDRO 34 24122 BERGAMO

MATERIALE

MA. 3 TIPOLOGIA Marmi Descrizione

a. Dolomia di Zandobbio: è una roccia calcarea sedimentaria organogena marina. È composta da dolomite e calcite con tracce di argilla, quarzo e pirite, ha un colore che varia dal bianco al rosastro. È comunemente chiamato marmo di Zandobbio.

b. Rosso ammonitico: è una roccia sedimentaria calcarea fossilifera, ha struttura nodulare e colore da giallino a rosso che varia in base alla presenza di argille e ossidi di ferro. Molto ricca di fossili, resti di pesci bivalvi e ammoniti. È comunemente chiamato marmo rosso di Verona, ma la presenza di fossili esclude la possibilità che possa trattarsi di una roccia metamorfica.

c. Verde Alpi: è una roccia magmatica serpentinosa a struttura brecciata che ha subito processi di metamorfismo, ovvero solidificazione dei magmi e ricementazione dei clasti di serpentino con deposizione chimica di calcite bianca da acque circostanti ricche di bicarbonato di calcio. Si distinguono in basiche e ultrabasiche in base al contenuto di silice. Ha colore verde scuro con venature biancastre.

d. Giallo di Siena: è una roccia metamorfica di colore giallo ocra dovuto principalmente alla presenza nel marmo di ossidi di ferro, in particolare sotto forma di minerali quali goethite e limonite.

e. Giallo Reale o Giallo di Verona: ha tonalità e venature molto calde e di colore giallo oro e in alcuni casi presenta sfumature di colore giallo chiaro. La sua formazione o collocazione geologica è del Giurassico, questo marmo è a volte ricco di fossili dovuto alla sua origine marina spesso formatosi a grandi profondità.

f. Breccia di Serravezza: è una roccia sedimentaria clastica sottoposta a metamorfismo di basso grado. Ha composizione prevalentemente carbonatica

g. Bianco di Carrara: ha colore bianco con leggere venature grigie o nere, è un marmo calcareo cristallino caratterizzato dalla presenza di cristalli di grandi dimensioni e dall’assenza di impurità, presenta cristalli dovuti a precipitazione per sovrasaturazione della soluzione.

h. Bianco di Asiago: anche conosciuto come Biancone; si tratta di una roccia formata da calcare micritico compatto a frattura concoide in strati anche fitti e a grana fine. La stratificazione è regolare, caratterizzata dalla presenza di microfossili o di ammoniti.

i. Onice calcarea: viene classificato come una varietà di calcedonio, ovvero quarzo in masse microcristalline compatte, di tonalità opaca o semi opaca uniforme. Ha la caratteristica di essere traslucido e retro illuminabile con variegate venature.

Finitura

7 RESTAURI MARCO VIROTTA VIA SANT’ALESSANDRO 34 24122 BERGAMO

Patologie

Tipologie di patologie rilevate:

Colonizzazione biologica: presenza riscontrabile macroscopicamente di micro e/o macro organismi (alghe, funghi, licheni, muschi, piante superiori);

Deposito superficiale: accumulo di materiali estranei di varia natura, quali polvere, terriccio, guano, ecc. Ha spessore variabile, generalmente scarsa coerenza e scarsa aderenza al materiale sottostante;

Erosione: asportazione di materiale dalla superficie che nella maggior parte dei casi si presenta compatta;

Fessurazione: soluzione di continuità nel materiale che implica lo spostamento reciproco delle parti;

Mancanza: perdita di elementi tridimensionali.

Interventi previsti

Gli interventi previsti fanno riferimento alle Schede tecniche d’intervento successivamente elencate. Si evidenzia che le operazioni di restauro scaturiscono da una “logica conservativa”, dalla volontà di mantenere e migliorare uno stato di fatto, rispettandolo, restituendo, nei limiti del possibile e nel rispetto delle considerazioni storiche ed estetiche, quei requisiti fisici, strutturali e statici compromessi dai fenomeni di degrado sviluppati.

Sequenza lavorazioni

Cod. Lavorazione Rif. E.P.U. Si/no Sondaggi e campionature

SC.1 Esecuzione di sondaggi, saggi... DA1.5.02.010 x

Preconsolidamenti

PC. 1 Stuccature provvisorie 1C.25.100.0170 x

Puliture

PU. 1 Trattamenti di biocida 1C.25.100.0340 x

PU. 2 Pulitura con nebulizzazione 1C. 25.200.0115 x

PU. 3 Pulitura con carbonato d’ammonio 1C.25.200.0225.b

PU. 4 Estrazione sali solubili D05.5.08.03.a/b

PU. 5 Estrazione sali metallici NP 01 x PU. 6 Discialbo NP 02

Consolidamenti

CN. 1a Consolidamento corticale - calcarei D01.5.08.031.b x

CN. 1b Consolidamento corticale arenari D02.5.08.027.b

CN. 2 Consolidamento profondo D02.5.08.032

Aggiunte

AG. 1 Microstuccature 1C.25.100.0720.a x

AG. 2 Stilatura dei giunti 1C.25.200.0410.b

AG. 3 Nuovo intonaco NP 03 Protezioni

8 RESTAURI MARCO VIROTTA VIA SANT’ALESSANDRO 34 24122 BERGAMO

PR. 1 Trattamento biocida 1C.25.100.0380 x

PR. 2 Velatura 1C.25.300.0620.b Metalli

MT. 1 Elementi in ferro NP 04

MT. 2 Elementi in bronzo NP 05

9 RESTAURI MARCO VIROTTA VIA SANT’ALESSANDRO 34 24122 BERGAMO

MATERIALE

MA. 4 TIPOLOGIA

Intonaco

Descrizione

L’intonaco è un sistema di rivestimento murario reversibile costituito da malte realizzate con impasti di legante, inerte e acqua, basato sul principio dell’integrazione estetico/costruttiva con il supporto. L’intonaco ha la funzione di proteggere le pareti dagli agenti atmosferici e dalla condensa superficiale.

Finitura

Patologie

Tipologie di patologie rilevate:

Colonizzazione biologica: presenza riscontrabile macroscopicamente di micro e/o macro organismi (alghe, funghi, licheni, muschi, piante superiori);

Deposito superficiale: accumulo di materiali estranei di varia natura, quali polvere, terriccio, guano, ecc. Ha spessore variabile, generalmente scarsa coerenza e scarsa aderenza al materiale sottostante;

Efflorescenza: formazione superficiale di aspetto cristallino o polverulento o filamentoso, generalmente di colore biancastro;

Macchia: variazione cromatica localizzata della superficie, correlata sia alla presenza di determinati componenti naturali del materiale (concentrazione di pirite nei marmi) sia alla presenza di materiali estranei (acqua, prodotti di ossidazione di materiali metallici, sostanze organiche, vernici, microorganismi).

Interventi previsti

Gli interventi previsti fanno riferimento alle Schede tecniche d’intervento successivamente elencate. Si evidenzia che le operazioni di restauro scaturiscono da una “logica conservativa”, dalla volontà di mantenere e migliorare uno stato di fatto, rispettandolo, restituendo, nei limiti del possibile e nel rispetto delle considerazioni storiche ed estetiche, quei requisiti fisici, strutturali e statici compromessi dai fenomeni di degrado sviluppati.

Sequenza lavorazioni

Cod. Lavorazione Rif. E.P.U. Si/no Sondaggi e campionature

SC.1 Esecuzione di sondaggi, saggi... DA1.5.02.010 x Preconsolidamenti

PC. 1 Stuccature provvisorie 1C.25.100.0170 Puliture

PU. 1 Trattamenti di biocida 1C.25.100.0340 x

PU. 2 Pulitura con nebulizzazione 1C. 25.200.0115 x PU. 3 Pulitura con carbonato d’ammonio 1C.25.200.0225.b

10 RESTAURI MARCO VIROTTA VIA SANT’ALESSANDRO 34 24122 BERGAMO

PU. 4 Estrazione sali solubili D05.5.08.03.a/b x

PU. 5 Estrazione sali metallici NP 01

PU. 6 Discialbo NP 02 x Consolidamenti

CN. 1a Consolidamento corticale - calcarei D01.5.08.031.b

CN. 1b Consolidamento corticale arenari D02.5.08.027.b

CN. 2 Consolidamento profondo D02.5.08.032

Aggiunte

AG. 1 Microstuccature 1C.25.100.0720.a

AG. 2 Stilatura dei giunti 1C.25.200.0410.b

AG. 3 Nuovo intonaco NP 03 x Protezioni

PR. 1 Trattamento biocida 1C.25.100.0380 x

PR. 2 Velatura 1C.25.300.0620.b x Metalli

MT. 1 Elementi in ferro NP 04

MT. 2 Elementi in bronzo NP 05

11 RESTAURI MARCO VIROTTA VIA SANT’ALESSANDRO 34 24122 BERGAMO

MATERIALE

MA. 5

TIPOLOGIA

Metalli Descrizione

Ferro dolce: contenente lo 0,5% di carbonio; è duro e malleabile, ma soggetto al processo di ossidazione.

Bronzo: è una lega di rame e stagno; è un eccellente conduttore di elettricità e resistente alla corrosione.

Le forme di degrado presenti sono causate dall’esposizione agli agenti atmosferici Finitura

Patologie

Tipologie di patologie rilevate:

Alterazione cromatica: variazione naturale, a carico dei componenti del materiale, dei parametri che definiscono il colore. È generalmente estesa a tutto il materiale interessato;

Colonizzazione biologica: presenza riscontrabile macroscopicamente di micro e/o macro organismi (alghe, funghi, licheni, muschi, piante superiori);

Deposito superficiale: accumulo di materiali estranei di varia natura, quali polvere, terriccio, guano, ecc. Ha spessore variabile, generalmente scarsa coerenza e scarsa aderenza al materiale sottostante;

Ossidazione/corrosione: processo chimico dovuto alla reazione di combinazione con l’ossigeno, perdita di lucentezza fino al formarsi della ruggine superficiale come conseguenza all’esposizione prolungata all’aria e all’umidità.

Interventi previsti

Gli interventi previsti fanno riferimento alle Schede tecniche d’intervento successivamente elencate. Si evidenzia che le operazioni di restauro scaturiscono da una “logica conservativa”, dalla volontà di mantenere e migliorare uno stato di fatto, rispettandolo, restituendo, nei limiti del possibile e nel rispetto delle considerazioni storiche ed estetiche, quei requisiti fisici, strutturali e statici compromessi dai fenomeni di degrado sviluppati.

Sequenza lavorazioni

Cod. Lavorazione Rif. E.P.U. Si/no Sondaggi e campionature

SC.1 Esecuzione di sondaggi, saggi... DA1.5.02.010 x

Preconsolidamenti

PC. 1 Stuccature provvisorie 1C.25.100.0170

Puliture

PU. 1 Trattamenti di biocida 1C.25.100.0340 x PU. 2 Pulitura con nebulizzazione 1C. 25.200.0115 x

12 RESTAURI MARCO VIROTTA VIA SANT’ALESSANDRO 34 24122 BERGAMO

PU. 3 Pulitura con carbonato d’ammonio 1C.25.200.0225.b

PU. 4 Estrazione sali solubili D05.5.08.03.a/b

PU. 5 Estrazione sali metallici NP 01 x

PU. 6 Discialbo NP 02

Consolidamenti

CN. 1a Consolidamento corticale calcarei D01.5.08.031.b

CN. 1b Consolidamento corticale arenari D02.5.08.027.b

CN. 2 Consolidamento profondo D02.5.08.032

Aggiunte

AG. 1 Microstuccature 1C.25.100.0720.a

AG. 2 Stilatura dei giunti 1C.25.200.0410.b

AG. 3 Nuovo intonaco N.P. 03

Protezioni

PR. 1 Trattamento biocida 1C.25.100.0380 x

PR. 2 Velatura 1C.25.300.0620.b Metalli

MT. 1 Elementi in ferro N.P. 04 x

MT. 2 Elementi in bronzo N.P. 05 x

13 RESTAURI MARCO VIROTTA VIA SANT’ALESSANDRO 34 24122 BERGAMO

2 SCHEDE TECNICHE D’INTERVENTO

2.1 Premessa

Al fine di fornire un supporto operativo agli interventi di restauro previsti dal progetto sono state elaborate le presenti schede procedurali che descrivono i protocolli operativi da rispettare durante l’esecuzione delle lavorazioni. Tale documentazione rappresenta uno strumento di lavoro capace di correlarsi con gli elaborati grafici e il computo metrico estimativo; le procedure da attuarsi per singola lavorazione e relative fasi guidano l’operatore all’esecuzione a regola d’arte della stessa.

Durante tutte le fasi di restauro dovranno essere eseguite documentazioni grafiche riportanti le tecniche d’esecuzione, le patologie e le fasi d’intervento.

2.2 Categorie d’intervento

Di seguito sono descritti gli interventi previsti articolati in diverse categorie:

SC: SONDAGGI E CAMPIONATURE E OPERAZIONI PRELIMINARI

PC: PRECONSOLIDAMENTO

PU: PULITURE

CN: CONSOLIDAMENTO

AG: AGGIUNTE

PR: PROTEZIONE

MT: METALLI

Nello specifico e in relazione alle caratteristiche della struttura architettonica oggetto d’intervento sono state identificate le seguenti tipologie di intervento:

SC: SONDAGGI E CAMPIONATURE E OPERAZIONI PRELIMINARI

SC. 1: Esecuzione di sondaggi, saggi, prelievi e campionature preliminari PC: PRECONSOLIDAMENTO

PC. 1: Stuccature provvisorie in malta

PU: PULITURE

PU. 1: Pulitura da colonizzazione biologica superficiale con cicli di trattamento di biocida

PU. 2: Rimozione di depositi superficiali con sola nebulizzazione o atomizzata

PU. 3: Rimozione dei depositi superficiali coerenti per via umida con carbonato d’ammonio

PU. 4: Pulitura mediante impacchi assorbenti a base d’acqua (estrazione sali solubili)

PU. 5: Pulitura mediante impacchi assorbenti con agenti complessanti (estrazione sali metallici)

PU. 6: Discialbo

CN: CONSOLIDAMENTO

CN. 1: Consolidamento corticale

14 RESTAURI MARCO VIROTTA VIA SANT’ALESSANDRO 34 24122 BERGAMO

CN. 1.a: Marmi (elementi calcarei)

CN. 1.b: Elementi lapidei (arenari)

CN. 2: Consolidamento profondo (arenari)

AG: AGGIUNTE

AG. 1: Microstuccature di elementi lapidei

AG. 2: Risarcimento stilatura dei giunti

AG. 3: Nuovo intonaco

PR: PROTEZIONE

PR. 1: Applicazione di trattamento biocida

PR. 2: Velatura a calce

MT: METALLI

MT 1: Restauro elementi in ferro

MT 2: Restauro elementi in bronzo

15 RESTAURI MARCO VIROTTA VIA SANT’ALESSANDRO 34 24122 BERGAMO

2.3 Saggi e campionature

Questa categoria di operazione ha lo scopo di individuare le specifiche modalità di esecuzione delle procedure previste nell’intervento di restauro al fine di salvaguardare l’integrità del materiale e allo stesso tempo, prepararlo in modo da garantire l’efficacia, più o meno incisiva, dell’intervento. Ogni campione durante le varie procedure dovrà essere, necessariamente, catalogato ed etichettato; in ogni etichetta dovranno essere riportati la data di esecuzione, il tipo di prodotto e/o le percentuali dell’impasto utilizzato, gli eventuali solventi e di conseguenza il tipo di diluizione (se si tratterà di emulsioni ovverosia miscele di due liquidi rapporto volume/volume) o di concentrazione (se si tratterà di soluzioni cioè scioglimento di un solido in un liquido rapporto peso/volume) utilizzate, le modalità ed i tempi di applicazione.

16 RESTAURI MARCO VIROTTA VIA SANT’ALESSANDRO 34 24122 BERGAMO

SONDAGGI E CAMPIONATURE

SC. 1

Descrizione sintetica dei lavori

Rif. E.P.U.: DA1.5.02.010

Esecuzione di sondaggi, saggi, prelievi e campionature preliminari

Obiettivo dell’intervento

L’obbiettivo che si prefigge l’intervento consiste nell’attuare un’indagine conoscitiva dello stato di conservazione del manufatto, indagando le modificazioni della sua struttura a seguito dei fenomeni di degrado, (fratturazione, erosione, scagliatura, …), la composizione dei materiali utilizzati (malte, intonaci, ...) e la tecnica di conservazione al fine di individuare le soluzioni più idonee per arrestare e contenere gli effetti del deterioramento.

Protocolli operativi/metodologici

Le indagini conoscitive sono generalmente così articolate:

- Esecuzione di prove preliminari e campionature finalizzate alla verifica dei metodi applicativi, soluzioni solventi, concentrazioni, tempi di applicazione o trattamento; Esecuzione di prelievi per il riconoscimento e la caratterizzazione delle malte, da effettuare previa verifica con la D.L. e la Soprintendenza, a supporto delle operazioni di consolidamento per la corretta formulazione dei prodotti da utilizzare.

Tipologia di prove da effettuare: Saggio stratigrafico: è una tecnica che permette di evidenziare le principali caratteristiche stratigrafiche delle finiture pittoriche fino al supporto (intonaco o pietra).

Attrezzature e materiali impiegati

Il prelievo di campione potrà essere eseguito nei seguenti modi: rimozione meccanica mediante pennello a setola morbida per i materiali polverulenti; - rimozione meccanica mediante bisturi per i materiali incoerenti; rimozione meccanica mediante scalpello e martello per i materiali coerenti; carotaggio mediante trapano e carotiere per il prelievo di materiale in profondità; l'estrazione mediante impacchi a base di sepiolite o polpa di carta, preparati con solventi opportuni per l'analisi di macchie di natura organica e del contenuto in sali nelle murature.

Avvertenze

Il prelievo ed il campionamento dei materiali precedono l'esecuzione delle indagini in laboratorio. Il campione prelevato deve essere rappresentativo, cioè riassumere in sé le problematiche relative ad una zona omogenea.

È vietato effettuare qualsiasi procedura di preconsolidamento e/o utilizzazione di prodotti, anche se prescritti negli elaborati di progetto senza la preventiva esecuzione di campionature sotto il controllo della D.L.

17 RESTAURI MARCO VIROTTA VIA SANT’ALESSANDRO 34 24122 BERGAMO

2.4 Preconsolidamento

L’intervento di preconsolidamento ha lo scopo di fornire stabilità provvisoria a supporti particolarmente decoesi sui quali sono previsti interventi di pulitura che, anche se non particolarmente aggressivi, non sono compatibili con lo stato estremamente precario delle superfici fortemente degradate.

Generalmente si utilizzano metodologie proprie del consolidamento con la differenza che gli interventi sono localizzati in aree più ristrette e la quantità di sostanze utilizzate è in percentuali più basse. È importante nella scelta della metodologia non interferire con depositi o patine presenti da asportare con le operazioni di pulitura.

18 RESTAURI MARCO VIROTTA VIA SANT’ALESSANDRO 34 24122 BERGAMO

PRECONSOLIDAMENTO

PC. 1 Rif. E.P.U.: 1C.25.100.0170

Obiettivo dell’intervento

La procedura si pone l’obiettivo di fissare temporaneamente il materiale (scaglie e micro frammenti pericolanti) interessato da fenomeni di polverizzazione e di coesione, in preparazione alle successive fasi del restauro.

Protocolli operativi/metodologici

Le operazioni sono da ricondursi a quelle relative alla stuccatura in generale ma non prevedendo la stesura dell’ultimo strato di finitura, dovranno essere articolate nelle seguenti fasi.

Fase 1: rimozioni

Asportazione di tutte le parti non compatibili con il supporto (legno, ferro, malte erose o gravemente degradate) con scopini (di saggina), spatole, cazzuolini, mazzetta e scalpello di piccole dimensioni; l’operazione dovrà avvenire con la massima cura evitando di intaccare il manufatto originale.

Fase 2: pulitura

Pulitura con acqua demineralizzata e successiva spazzolatura della superficie da trattare allo scopo di rimuovere sporco, polveri, oli, scorie e qualsiasi altra sostanza estranea al materiale.

Fase 3: stuccatura

Ristabilimento dell’adesione applicando l’impasto di malta di calce in strati separati e successivi secondo la profondità della lacuna da riempiere: per le parti più arretrate dovrà essere utilizzata una malta di calce idraulica naturale NHL 2 a basso contenuto di sali caricata con una parte di sabbia silicea vagliata e due parti di pozzolana ventilata, il rapporto legante inerte da campionare, utilizzando piccole spatole a foglia o cazzuolini evitando con cura di intaccare le superfici non interessate.

Attrezzature e materiali impiegati

Attrezzature:

Cazzuole, cazzuolini, scopini, spugne, spatole da stuccatore, frattazzo metallico e frattazzino di spugna.

Materiali:

Calce idraulica naturale NHL 2 pura a bassa resistenza, di colore bianco, prodotta mediante l’impiego di calcari silicei selezionati. La cottura dei calcari avviene in forni verticali a temperatura inferiore a 1250°C e ridotta in polvere mediante il solo spegnimento dell’ossido di calcio, senza necessità di macinazione. La NHL 2 è totalmente priva di materiali pozzolanici, scorie d’altoforno, ceneri volanti o leganti idraulici di qualsiasi natura (clinker, cemento ecc.) ed è conforme alla Norma UNI EN 459 1; sabbie vive di cava, pozzolana, grassello di calce, pietra macinata.

Avvertenze

L’intervento dovrà precedere qualsiasi fase di pulitura.

19 RESTAURI MARCO VIROTTA VIA SANT’ALESSANDRO 34 24122 BERGAMO
Descrizione sintetica dei lavori Stuccature provvisorie in malta

2.5 Puliture

La pulitura di una superficie si deve prefiggere lo scopo di rimuovere la presenza di sostanze estranee patogene, causa del degrado, limitandosi alla loro asportazione. I metodi di pulitura sono diversi in relazione al tipo di materiale sul quale si interviene e alle sostanze che si intende asportare.

Le operazioni di pulitura dovranno tener conto della diversa natura del deposito presente sulle superfici, da cui deriva il livello di aggressività scelto che deve salvaguardare l’integrità del materiale preparandolo agli eventuali interventi di consolidamento e protezione.

20 RESTAURI MARCO VIROTTA VIA SANT’ALESSANDRO 34 24122 BERGAMO

PULITURA

PU. 1 Rif. E.P.U.: 1C.25.100.0340

Descrizione sintetica dei lavori

Pulitura da colonizzazione biologica superficiale con cicli di trattamento di biocida Obiettivo dell’intervento

La procedura si pone l’obiettivo di rimuovere gli organismi microscopicamente visibili (alghe, muschi, licheni), batteri e funghi, il cui sviluppo è favorito da condizioni al contorno caratterizzate da elevata umidità relativa e/o dalla presenza ristagnante d’acqua all’interno del materiale, condizioni aggravate, in molti casi, anche da un limitata circolazione d’aria.

Protocolli operativi/metodologici

La rimozione della patina biologica potrà essere fatta tramite pulitura manuale (bisturi, spazzole) facendo attenzione a non attaccare la superficie o mediante l’uso di biocidi. L’efficacia del sistema d’asportazione potrà risultare limitata poiché non risulta sempre in grado di rimuovere completamente la patologia se ben radicata, pertanto in presenza di patine spesse e aderenti, prima dell’applicazione del biocida, si eseguirà una parziale rimozione meccanica (mediante l’uso di pennelli dotati di setole rigide) della biomassa. L’applicazione a pennello o a spruzzo dell’idoneo biocida su tutte le superfici, con particolare attenzione alle porzioni piane del manufatto; gli interventi saranno da ripetersi per un numero di volte sufficiente a debellare la crescita della patologica (almeno 4).

Dopo l’applicazione della sostanza biocida si procederà all’asportazione manuale della patina; l’operazione verrà ultimata da una serie di lavaggi ripetuti con acqua demineralizzata nebulizzata, in modo da eliminare ogni possibile residuo di sostanza sul materiale.

Attrezzature e materiali impiegati

Attrezzature: Bisturi, spazzole e pennelli dotati di setole rigide.

Materiali:

Biocida liquido solubile individuato in base alle campionature al fine di scongiurare la formazione di sostanze sul substrato quali sali solubili, macchie o cambiamenti di colore (da evitare sostanze oleose e colorate).

Avvertenze

I prodotti biocidi impiegati devono agire esclusivamente sugli agenti da eliminare senza interferire con gli aspetti cromatici e strutturali del materiale. Il trattamento deve essere attentamente valutato per stabilire le dosi (quantità/superficie) più efficaci e le modalità di applicazione (spruzzo, pennello, ecc.) in funzione degli organismi da eliminare e dello stato di conservazione delle superfici. Sarà privilegiato il biocida che, oltre a una specifica efficacia, potrà garantire anche un’azione che si protrarrà nel tempo.

21 RESTAURI MARCO VIROTTA VIA SANT’ALESSANDRO 34 24122 BERGAMO

BERGAMO

PULITURA 1C.25.200.0115

PU. 2 Rif. E.P.U.: 1C. 25.200.0115

Descrizione sintetica dei lavori

Rimozione dei depositi superficiali con sola nebulizzazione o atomizzata

Obiettivo dell’intervento

L’operazione è finalizzata alla rimozione di polveri e depositi solubili in acqua o non troppo coesi al substrato superficiale.

Protocolli operativi/metodologici

Le operazioni dovranno essere articolate nelle seguenti fasi.

Pulitura mediante nebulizzazione (fitta nebbia di goccioline, dal diametro di circa 1/10 mm) o atomizzata (goccioline ancora più piccole, in forma di aerosol) attraverso apposite apparecchiature procedendo dall’alto verso il basso per delimitare campiture, così da riuscire ad asportare velocemente lo sporco ed evitare la sua eventuale penetrazione nelle parti inferiori: Se necessario la pulitura può essere integrata con spazzolatura utilizzando spazzole morbide; Al termine dell’operazione si procede al risciacquo dell’intera superficie.

Attrezzature e materiali impiegati

Attrezzature: Spazzole morbide, atomizzatore.

Materiali:

Acqua priva di sali e calcari e con pH neutro.

Avvertenze

Sarà necessario evitare i cicli di pulitura a base di acqua nei mesi più freddi così da evitare gli inconvenienti connessi all’azione del gelo sia alla lenta evaporazione, per questo la temperatura esterna non dovrebbe essere mai sotto i 14°C. La quantità di acqua da impiegare dovrà essere tale da non inumidire troppo la muratura (l’intervento non deve superare i 15 20 minuti consecutivi); considerando la quantità di acqua utilizzata, prima dell’intervento, dovrà essere previsto un sistema di protezione delle parti non interessate dal trattamento.

22 RESTAURI MARCO VIROTTA VIA SANT’ALESSANDRO 34 24122

PULITURA

PU. 3 Rif. E.P.U.: 1C.25.200.0225.b

Descrizione sintetica dei lavori

Rimozione dei depositi superficiali coerenti per via umida con carbonato d’ammonio Obiettivo dell’intervento

L’operazione è finalizzata alla rimozione dei depositi superficiali coerenti e all’ammorbidimento di patine, concrezioni e croste di materiale eterogeneo, per favorire la successiva asportazione manuale mediante bisturi.

Protocolli operativi/metodologici

L’intervento sarà eseguito in corrispondenza dei depositi superficiali coerenti, ammorbidendo le superfici tramite l’applicazione, a spugna o pennello, di acqua demineralizzata additivata di carbonato di ammonio in soluzione acquosa, in forma gelificata, mediante applicazione di impacchi a base di sepiolite e polpa di cellulosa di media grammatura in rapporto 1:1. Se il materiale da asportare presenterà una elevata percentuale di gesso, la concentrazione in acqua del carbonato dovrà essere di tipo saturo, mentre per gli altri casi, basterà raggiungere il pH necessario con soluzioni meno sature. Successivamente sarà eseguito un risciacquo approfondito con acqua demineralizzata; in corrispondenza delle parti più tenaci si eseguirà una rifinitura finale con mezzi meccanici (bisturi, vibroincisore, ablatore). I tempi di contatto saranno verificati con test su porzioni limitate di superficie e in accordo con la D.L.

Attrezzature e materiali impiegati

Attrezzature: Spugne, pennellesse, spazzole e bisturi

Materiali:

Carbonato di ammonio: sale solubile in acqua, presenta la capacità di decomporsi spontaneamente originando prodotti volatili; la liberazione di ammoniaca conferisce al trattamento proprietà detergenti, mentre l’alcalinità permetterà l’asportazione di materiale di accumulo e vecchie patine proteiche.

Polpa di cellulosa: deresinata ricavata dal legno. Le fibre presentano un’elevata superficie specifica, ed un altrettanto elevato effetto addensante, un comportamento pseudoplastico e una buona capacità di trattenere i liquidi e sono inoltre insolubili in acqua ed in solventi organici.

Sepiolite: argilla assorbente compatta, molto porosa, leggera di colore bianco grigiastro costituita da silicato idrato di magnesio, presenta la caratteristica di impregnarsi di oli e grassi senza operare azioni dannose sulla superficie lapidea, inoltre la sua struttura gli permette di avere un grande potere assorbente.

Avvertenze

L’applicazione dovrà avvenire dal basso verso l’alto per evitare pericolosi e incontrollabili fenomeni di ruscellamento; la validità dell’impacco dovrà essere testata preventivamente su tasselli campioni. È consigliabile un buon risciacquo con acqua demineralizzata onde evitare sbiancamenti sulla superficie (ricristallizzazione superficiale di CaCO3).

23 RESTAURI MARCO VIROTTA VIA SANT’ALESSANDRO 34 24122 BERGAMO

PULITURA

PU. 4 Rif. E.P.U.: D05.5.08.03.a/b

Descrizione sintetica dei lavori

Pulitura mediante impacchi assorbenti a base d’acqua (estrazione sali solubili)

Obiettivo dell’intervento

Asportazione di efflorescenze e incrostazioni di sali solubili e parzialmente solubili (cloruri, solfati, nitriti, nitrati, …) con azione meccanica tramite pennelli, bisturi o l’utilizzo di impacchi di acqua demineralizzata in adatto ispessente o supportante su eventuale strato separatore in carta giapponese. La scelta dell’ispessente sarà determinata dal grado di assorbimento della superficie e dalle specifiche condizioni ambientali. L’operazione verrà eseguita a seguito di campionature preliminari da verificare in accordo con la D.L., e verrà ripetuta più volte sino alla totale eliminazione della salinità affiorante avendo cura di non protrarre eccessivamente i tempi di applicazione di ogni singolo impacco al fine di evitare la trasmigrazione più in profondità nella muratura dei sali disciolti.

Prima di procedere all’intervento, inoltre, si dovranno determinare le tipologie di sali presenti sulle superfici (nitriti, nitrati, cloruri, solfati, …) attraverso test qualitativi da eseguirsi in cantiere o campagne di analisi effettuate da centri diagnostici specializzati, in base alle disposizioni progettuali.

Protocolli operativi/metodologici

Gli operatori verificano, in base alle condizioni del supporto e dei dati emersi dalle analisi qualitative dei sali presenti, quale metodologia d’intervento di estrazione sia più adatta e se debbano essere eseguite opere di bonifica (ad esempio riparazione di coperture, controllo dei sistemi di smaltimento delle acque meteoriche, eliminazione di risalite capillari) per evitare nuova e futura insorgenza dei fenomeni.

L’impacco acquoso consisterà nell’applicazione, direttamente sulla superficie (preventivamente umidificata con acqua demineralizzata) di polpa di carta (fibra lunga 600-1000 µ) previa messa in opera, dove si renderà necessario, di fogli di carta giapponese, indispensabili per interventi su superfici porose e /o decoese. La preparazione dell’impacco avverrà manualmente imbevendo di acqua demineralizzata il materiale assorbente fino a che questo non assumerà una consistenza pastosa tale da consentire la sua applicazione, con l’ausilio di spatole, pennelli, o, più semplicemente con le stesse mani in spessore variabile a seconda delle specifiche dettate dalla D.L. (2 3 cm per le argille, 1 cm per la polpa di carta). La permanenza dell’impacco sulla superficie dipenderà dalle prove preventive effettuate nelle fasi di diagnostica precedente (vedi Scheda SC.1) e il tempo di contatto dipenderà dalla concentrazione delle soluzioni impiegate (da 5% al 130%, alle soluzioni sature) dal tipo e dalla consistenza del degrado che dovrà essere rimosso. La rimozione della poltiglia potrà essere eseguita quando questa, una volta asciutta, formerà una crosta squamosa ed incoerente con gli evidenti segni dell’evaporazione dell’acqua (craquelure) tale da distaccarsi dal supporto perché non più aderente. Il supporto dovrà essere lavato con acqua demineralizzata nebulizzata a bassa pressione in modo da riuscire ad asportare tutto il materiale assorbente aiutandosi, se necessario, anche con spazzole e pennelli

24 RESTAURI MARCO VIROTTA VIA SANT’ALESSANDRO 34 24122 BERGAMO

di setola di nylon morbidi.

Attrezzature e materiali impiegati

Attrezzature: Spazzole e spazzolini morbidi.

Materiali:

Polpa di cellulosa: deresinata ricavata dal legno. Le fibre presentano un’elevata superficie specifica, ed un altrettanto elevato effetto addensante, un comportamento pseudoplastico e una buona capacità di trattenere i liquidi e sono inoltre insolubili in acqua ed in solventi organici. Carta giapponese, acqua demineralizzata.

Avvertenze

Nel caso di materiali in fase di disgregazione, polverizzazione o scagliati si deve procedere con l’intervento di preconsolidamento (vedi Scheda PC.1). Gli impacchi dovranno essere eseguiti con temperature non inferiori a 10°C; se applicati durante un periodo caldo, o in presenza di vento, al fine di rallentare l’evaporazione del solvente, potranno essere protetti esternamente con strati di cotone o teli di garza imbevuti di acqua demineralizzata, coperti da fogli di polietilene muniti di un’apertura dalla quale verrà garantito l’inumidimento della superficie sottostante.

25 RESTAURI MARCO VIROTTA VIA SANT’ALESSANDRO 34 24122 BERGAMO

PULITURA

PU. 5 Rif. E.P.U.: NP 01

Descrizione sintetica dei lavori

Pulitura mediante impacchi assorbenti con agenti complessanti (estrazione sali metallici)

Obiettivo dell’intervento

L’intervento mira all’eliminazione di depositi di diversa natura accumulatisi sulle superfici. Il sistema di pulitura chimica utilizza la capacità dei prodotti usati, miscelati con opportuno supportante o gelificante, di rigonfiare ed ammorbidire le sostanze presenti sulle superfici, permettendone la successiva asportazione con soluzioni di lavaggio idonee, eventualmente prevedendo la rifinitura anche con mezzi meccanici per la rimozione dei residui più tenaci.

La scelta del tipo di prodotto e dell’ispessente o supportante da impiegare sarà determinata dalla tecnica esecutiva, da eventuali fenomenologie di degrado che interagiscono con l’operazione, dal grado di assorbimento della superficie, dal tipo di agente pulitore scelto e dalla natura dello sporco o strato da asportare.

Per quanto riguarda i sali metallici, prodotto del degrado di un metallo, solitamente dovuto all’azione combinata di acqua e aria, a volte complicata dalla presenza di inquinanti atmosferici come gli ossidi di zolfo o di azoto. Per quanto riguarda gli elementi bronzei rilasciano prodotti di corrosione quali la cuprite rossa, le atacamite verdi, le paratacamite, i carbonati basici quali la malachite e l’azzurrite.

Per la rimozione di questi sali metallici si sfruttano alcune sostanze dette complessanti in soluzione con acqua demineralizzata. Alcune molecole contengono un atomo elettronegativo, caratterizzato da una coppia elettronica. Tale coppia, in presenza di un atomo elettropositivo viene donata per formare un legame detto legame di coordinazione. I composti che vengono a formare sono detti composti di coordinazione, ma data la loro complessità vengono detti complessanti.

La scelta del complessante sarà determinata in base al grado di assorbimento della superficie e dalle specifiche caratteristiche chimico fisiche del substrato da trattare. L’operazione verrà eseguita a seguito di campionature preliminari da verificare in accordo con la D.L., e verrà ripetuta più volte sino alla totale eliminazione della salinità affiorante avendo cura di non protrarre eccessivamente i tempi di applicazione di ogni singolo impacco al fine di evitare la trasmigrazione più in profondità dei sali metallici disciolti.

Protocolli operativi/metodologici

Fase 1: prove preliminari di pulitura

Esecuzione di prove preliminari per stabilire tempi, concentrazioni e metodologie applicative dei prodotti di pulitura, da effettuarsi in zone scelte con avvallo dalla D.L.. Si dovranno individuare zone di campionatura significative differenziando l’intervento in base allo stato di conservazione delle superfici per adeguare l’operazione in modo da non creare difformità di lettura e/o creare danni alle finiture originali. Verrà verificata la composizione e le percentuali di diluizione della soluzione stessa, solitamente costituita da sali inorganici in acqua demineralizzata, con eventuale aggiunta di chelanti, tensioattivi e biocidi.

26 RESTAURI MARCO VIROTTA VIA SANT’ALESSANDRO 34 24122 BERGAMO

Fase 2: operazioni di pulitura

Protezioni e coperture sulle superfici da non imbrattare: l’operatore predispone le opportune protezioni con carte, fogli di polietilene o altro sistema idoneo ad evitare possibilità di imbrattamento, in particolare delle superfici limitrofe all’area sulla quale eseguire l’impacco Stesura di un velo di carta giapponese: se ritenuto necessario e comunque se previsto da progetto, prima di procedere all’applicazione dell’impacco, si stenderà un foglio di carta giapponese di dimensioni e grammatura adeguata alla pulitura in corso (debordando abbondantemente sulle aree adiacenti a quelle oggetto dell’impacco e su quelle eventualmente già trattate), facendolo aderire alla superficie tamponando il retro del foglio con acqua demineralizzata o soluzione complessante e, dopo la posa in opera, eseguendo una nuova tamponatura con pennello imbevuto di acqua demineralizzata o soluzione complessante. Tale operazione consente un’azione uniforme dell’impacco, ne facilita la rimozione e costituisce uno strato di separazione tra il deposito di sudicio e l’impacco stesso. Stesura del prodotto: stesura a pennello tramite velina, a tampone o a impacco uniforme con ispessente testato (pasta cellulosica, sepiolite, attapulgite) di soluzione costituita da carbonato e/o bicarbonato d’ammonio e/o sostanze chelanti e/o tensioattivi. In caso di impacco si procederà a lasciarlo in opera per un periodo di tempo stabilito, calcolando con apposite campionature, in base alla tenacia delle sostanze da rimuovere. L’impasto dell’impacco deve risultare morbido e malleabile in misura tale da permetterne l’applicazione sulle superfici interessate senza cadute di materiale o percolazioni di liquido in eccesso su zone limitrofe. L’impacco dovrà essere mantenuto costantemente umido, eventualmente coperto da telo in plastica ben sigillato sui bordi e non si dovranno notare sulla superficie screpolature da ritiro o cambiamenti di colore dovuti ad iniziale asciugatura.

Rimozione del prodotto: al termine del periodo di tempo stabilito della posa, gli operatori provvederanno a rimuovere l’impacco e successivamente a tamponare le superfici trattate con lavaggio di acqua demineralizzata, con ausilio di spugne ed eventualmente di spazzolini a setola morbida, per rimuovere ed asportare ogni residuo dell’ispessente e di ogni eventuale sostanza solvente e/o rigonfiata residua.

Attrezzature e materiali impiegati

Attrezzature:

Spazzoline a setole morbide, bisturi, teli in polietilene, carta giapponese, nebulizzatore, spugne, pennelli.

Materiali:

Polpa di carta, attapulgite, sepiolite, eteri di cellulosa, chelanti, acqua demineralizzata, EDTA, sodio esametafosfato, sale di rochelle.

Avvertenze

Nell’utilizzo di complessanti non dovranno essere presenti macchie biancastre dovute ad efflorescenze, corrosioni dovute all’azione aggressiva degli agenti pulitori, macchie anomale dovute all’azione ossidante dell’acqua o cadute di materiale in fase di distacco.

27 RESTAURI MARCO VIROTTA VIA SANT’ALESSANDRO 34 24122 BERGAMO

PULITURA

PU. 6 Rif. E.P.U.: NP 02

Descrizione sintetica dei lavori Discialbo

Obiettivo dell’intervento

La procedura si pone l’obbiettivo di verificare le condizioni preliminari dell’oggetto di intervento rimuovendo gli elementi estranei e indagare anche attraverso tasselli stratigrafici la presenza di intonaci dorati o antichi. Verrà eseguito il discialbo di tutti gli strati di finitura a calce presenti, da eseguirsi in modo graduale e selettivo secondo le indicazioni della D.L., avente come scopo di arrivare alle superfici affrescate e/o decorate laddove presenti e al primo strato di scialbo a calce, l’asportazione dovrà avvenire per mezzo di bisturi, apparecchi di precisione quali vibro incisore.

Protocolli operativi/metodologici

Accurata verifica di tutte le superfici consistente nelle lavorazioni seguenti:

Pulizia preliminare generalizzata di tutte le superfici mediante spazzole, pennellesse e stracci per la rimozione dei depositi superficiali incoerenti e successivo risciacquo con acqua demineralizzata.

Individuazione delle zone particolarmente degradate in cui sia necessario eseguire opere di preconsolidamento localizzato (PC 1).

Rimozione meccanica di tutte le superfetazioni cementizie, degli impianti presenti, degli elementi metallici e comunque di tutti gli elementi impropri non facenti parte del manufatto architettonico, avendo cura di non danneggiare le parti adiacenti, con particolare riferimento alle porzioni di intonaco ammalorato.

Successiva rimozione a secco, mediante bisturi, spatole, martelline, microscalpelli dei primi strati di pitture superficiali a tempera e/o idropittura e/o scialbo a calce.

Attrezzature e materiali impiegati

Attrezzature:

Spazzole, aspiratori e microaspiratori, stracci, pennellesse, bisturi, martelline, spatole, microscalpelli.

Materiali:

Acqua demineralizzata.

Avvertenze

A conclusione dell’intervento la superficie non deve presentare abrasioni. L’azione meccanica esercitata non deve aver provocato cadute o perdite di frammenti significativi e l’operazione deve essere risultata efficace rispetto ai requisiti di progetto e congruente con le prove eseguite.

28 RESTAURI MARCO VIROTTA VIA SANT’ALESSANDRO 34 24122 BERGAMO

2.6 Consolidamento

Gli interventi di consolidamento hanno lo scopo di ristabilire la continuità, alterata a causa dei diversi fenomeni di degrado, tra la parte esterna del materiale e quella più interna, al fine di garantire una coesione materica capace di eliminare le differenze fisico meccaniche che si sono verificare tra i diversi strati.

29 RESTAURI MARCO VIROTTA VIA SANT’ALESSANDRO 34 24122 BERGAMO

CONSOLIDAMENTO

CN. 1.a Rif. E.P.U.: D01.5.08.031.b

Obiettivo dell’intervento

L’intervento prevede l’applicazione di idrossido di un opportuno materiale in grado di migliorare la coesione e le caratteristiche meccaniche del materiale lapideo a matrice carbonatica.

Il consolidamento corticale avviene con l’applicazione di nano calce in soluzione, con rapporto di diluizione definito a seguito di prove precedentemente eseguite.

Il prodotto consolidante verrà applicato sulle superfici con tecnica adeguata alle caratteristiche ed allo stato di conservazione.

Protocolli operativi/metodologici

L’idrossido di calcio nano-fasico si presenta come il consolidante compatibile per eccellenza per gli affreschi e i materiali lapidei a matrice carbonatica, essendo costituito da particelle di calce spenta con dimensioni nel dominio dei materiali nano strutturati disperse in alcool isopropilico. L’alcool garantisce un’ottima penetrazione nei materiali porosi (grazie alla sua bassa tensione superficiale) per suzione capillare e, penetrando nella matrice porosa trasporta dietro di sé le particelle nano strutturate che si insinuano negli interstizi e nelle porosità da consolidare immediatamente al di sotto della superficie. Una volta trasformatesi in carbonato di calcio per azione dell’anidride carbonica atmosferica, originano un network di micro cristalli di calcite che conferiscono al manufatto nuove ed elevate proprietà meccaniche senza introdurre materiali estranei alla natura chimica originale dell’opera. Gli spessori di consolidamento sono strettamente superficiali, dell’ordine di alcune centinaia di micron.

Una volta stabilito con opportune prove il rapporto di diluizione adeguata tra alcool isopropilico e nano calce, tenendo conto della capacità assorbente delle matrici porose, si procederà all’applicazione fino a saturazione della muratura (“a rifiuto”) del prodotto, attendendo la completa asciugatura prima di operare l’eventuale applicazione successiva. È evidente che tanto più è diluita la dispersione tanto più numerose possono essere le applicazioni necessarie. L’alcool isopropilico può essere impiegato tale e quale o in miscela con acqua demineralizzata. L’impiego di quantità più o meno rilevanti di acqua dipende dalle condizioni di umidità della muratura e dell’ambiente.

Attrezzature e materiali impiegati

Attrezzature: Nebulizzatore, spruzzatore manuale.

Materiali: Alcool isopropilico, nano calce.

Avvertenze

L’operatore procede ad una battitura delle zone oggetto dell’intervento con leggeri e ravvicinati colpi di martelletto di gomma o con nocche della mano e ne ascolta le risposte acustiche (un suono acuto è indice di un ristabilimento di buona adesione)

30 RESTAURI MARCO VIROTTA VIA SANT’ALESSANDRO 34 24122 BERGAMO
Descrizione sintetica dei lavori Consolidamento corticale: marmi (elementi calcarei)

CONSOLIDAMENTO

CN. 1.b Rif. E.P.U.: D02.5.08.027.b

Obiettivo dell’intervento

L’intervento prevede l’applicazione di silicato di etile, composto da esteri etilici dell’acido silicico, su superfici perfettamente asciutte e pulite in modo da garantire un miglioramento del grado di coesione e miglioramento delle caratteristiche meccaniche del materiale lapideo a matrice arenaria.

Il consolidamento corticale avviene con l’applicazione di silicato di etile in soluzione, con rapporto di diluizione definito a seguito di prove precedentemente eseguite.

Il prodotto consolidante verrà applicato sulle superfici con tecnica adeguata alle caratteristiche ed allo stato di conservazione.

Questo tipo di consolidante è molto resistente agli agenti atmosferici e alle sostanze inquinanti, non viene alterato dai raggi ultravioletti e presenta il vantaggio di possedere un elevato potere legante soprattutto nei confronti di materiali lapidei naturali contenenti silice, anche in tracce, quali arenarie, tufi e trachiti, …

Protocolli operativi/metodologici

Il silicato di etile è composto da esteri etilici dell’acido silicico: monocomponente fluido, incolore, a bassa viscosità. Il silicato di etile viene applicato in solvente organico (metil etil chetone)

Al fine di stabilire la quantità di prodotto da utilizzare verranno effettuate delle prove su superfici campione.

Il silicato di etile, precipitando a seguito di una reazione spontanea con l’umidità atmosferica, libera, come sottoprodotto, alcool etilico che evapora con i solventi impiegati nella soluzione, pertanto l’uso di questo consolidante, presenta il vantaggio di far si che, nella pietra trattata, oltre all’acido silicico non rimangano altre sostanze che potrebbero in qualche forma danneggiare l’aspetto e soprattutto le caratteristiche del materiale lapideo consolidato; la reazione si completa nell’arco di 2-3 settimane in ragione delle condizioni atmosferiche, della porosità del materiale, della sua natura e struttura chimica, ….

Il trattamento può essere eseguito a pennello, a spruzzo mediante irroratori a bassa pressione, per percolazione, a tampone mediante spugne; la superficie da trattare andrà completamente saturata “sino a rifiuto”, evitando però eventuali accumuli di prodotto sulla superficie.

Nel caso in cui dopo il trattamento il supporto rimanesse bagnato o si presentassero raccolte in insenature si dovrà procedere a rimuovere l’eccedenza con l’ausilio di tamponi asciutti o inumiditi con acetone o diluente nitro.

Se dovesse risultare necessario si procederà, in accordo con la D.L., a ripetere il trattamento a distanza di 2 3 settimane.

31 RESTAURI MARCO VIROTTA VIA SANT’ALESSANDRO 34 24122 BERGAMO
Descrizione sintetica dei lavori Consolidamento corticale: elementi lapidei (arenari)

Attrezzature e materiali impiegati

Attrezzature:

Pennelli, spugne, nebulizzatore, spruzzatore manuale.

Materiali: Silicato di etile, metil etil chetone, acetone, diluente nitro

Avvertenze

È di fondamentale importanza non esporre le superfici da trattare ai raggi del sole, né procedere all’applicazione su superfici riscaldate dai raggi solari; sarà pertanto cura degli operatori proteggere le superfici mediante opportune tende parasole. Le superfici trattate devono essere protette per quattro settimane, dopo l’intervento, dalle precipitazioni atmosferiche, dovranno quindi essere predisposte delle appropriate barriere protettive.

32 RESTAURI MARCO VIROTTA VIA SANT’ALESSANDRO 34 24122 BERGAMO

CONSOLIDAMENTO

Obiettivo dell’intervento

L’obbiettivo dell’intervento consiste nel restauro degli elementi lapidei al fine di restituirne, dove necessario, l’integrità della struttura per rallentare i processi di degrado preservandone nel tempo la conservazione. L’intervento consisterà nell’esecuzione di consolidamenti attraverso cannule inserite in forometrie opportunamente dimensionate con miscele di calci idrauliche addittivate a fluidificanti, l’operazione va fatta precedere da veicolazione con acqua.

Protocolli operativi/metodologici

Le operazioni dovranno essere articolate nelle seguenti fasi.

Fase 1: verifiche preliminari e stuccature preliminari

Si procederà alla verifica preliminare delle superfici al fine di identificare eventuali “lesioni” sulle quali si procederà ad una accurata stuccatura con malta compatibile per caratteristiche chimico fisiche con il supporto, procedendo in strati successivi secondo la profondità della lacuna da riempire: per le parti più arretrate si utilizza uno stucco a base di calce idraulica naturale NHL 2 a basso contenuto di sali, mentre per le parti più esterne si utilizza la calce aerea. Verranno eseguiti fori intercettando la fuga al fine di inserire le cannule.

Fase 2: puliture e rimozioni

Rimozione dei depositi carboniosi coerenti (PU 3) aderenti alla superficie in pietra quali croste nere, strati di tinte o residui di sostanze utilizzate per la manutenzione e di altre sostanze estranee sovrammesse di natura sia organica che inorganica, mediante soluzioni di carbonato d’ammonio e/o complessanti a varie concentrazioni applicato ad impacco con polpa di cellulosa. Eliminazione di strati di vernici od oli che danneggiano o interferiscono con le letture dell’opera da effettuarsi mediante miscele solventi opportunamente testate, applicate a tampone o mediante compressa, inclusi gli oneri relativi alla rimozione di depositi o incrostazioni in presenza di decorazioni sottostanti, compresi gli oneri per l’individuazione dei solventi idonei e la successiva rimozione degli stessi dalla superficie interessata.

Rimozione dei residui di sporco più tenace mediante bisturi e/o microfrese munite di spazzolini di varia forma e durezza.

Rimozione di stuccature e di integrazioni inidonee per composizione chimica e per aspetto.

Fase 3: stuccature

Ristabilimento dell’adesione tra supporto e lastre lapidee e consolidamento di porzioni dissestate o deadese mediante infiltrazioni di malte idrauliche a basso contenuto di sali attraverso fori. Tale operazione verrà fatta precedere da abbondante veicolazione con acqua e alcool. Tale operazione serve ad evitare che l’acqua dell’impasto venga privata dalla muratura, fenomeno che può creare occlusioni con conseguente blocco all’ingresso della boiacca d’iniezione. In presenza di piccoli distacchi si procederà con iniezioni localizzate di resina acrilica e calce in emulsione acquosa.

33 RESTAURI MARCO VIROTTA VIA SANT’ALESSANDRO 34 24122 BERGAMO
CN. 2 Rif. E.P.U.: D02.5.08.032 Descrizione sintetica dei lavori Consolidamento profondo elementi lapidei (arenari)

Stuccatura delle lacune di profondità con malta di calce idraulica e pozzolana. Stuccatura di fessurazioni, fratturazioni e lacune di superficie mediante malte idonee per colorazione e granulometria a base di polvere di pietra di colore identico all’originale, calce idraulica e calce aerea.

Fase 4: finitura

Completata la fase di consolidamento verranno eseguite le integrazioni dei fori di consolidamento con malte confezionate ad hoc, mediante leganti a base di calce aerea/idraulica con aggiunta di aggregati selezionati.

Al fine di ottenere un risultato estetico compatibile con la cromia degli elementi lapidei oggetto di intervento si procederà ad una accurata reintegrazione pittorica delle stuccature ad imitazione delle colorazioni delle pietre ed equilibratura del tono generale di esse.

Attrezzature e materiali impiegati

Attrezzature:

Cazzuole, spugne, spatole da stuccatore, frattazzo metallico e frattazzino di spugna

Materiali:

Calce aerea, calce idraulica naturale NHL 2/ NHL 3,5 NHL 5, terre coloranti, pietre macinate, ossidi di ferro precipitati, sabbia di fiume lavata e vagliata, polvere di marmo di varia tipologia e granulometria.

Avvertenze

Prima di effettuare le stuccature assicurarsi di effettuare un accurato lavaggio del substrato utilizzando acqua demineralizzata.

Le stuccature devono essere necessariamente estese anche alle più piccole lesioni e fratture della pietra, affinché la superficie abbia soluzione di continuità e possa costituire un corpo solido e compatto.

Durante la fase di indurimento dello stucco sarà necessario predisporre dei dispositivi di presidio temporaneo costituiti, a seconda delle dimensioni, da frammenti di carta giapponese.

34 RESTAURI MARCO VIROTTA VIA SANT’ALESSANDRO 34 24122 BERGAMO

2.7 Aggiunte

In questa categoria di interventi ricadono le operazioni di stuccature ed integrazioni in corrispondenza di fessurazioni e la modalità con cui si eseguiranno questo tipo di operazioni saranno correlate alle caratteristiche morfologiche del materiale da reintegrare, alla percentuale di lesioni, oltre che alla loro profondità ed estensione.

35 RESTAURI MARCO VIROTTA VIA SANT’ALESSANDRO 34 24122 BERGAMO

AGGIUNTE

AG. 1 Rif. E.P.U.: 1C.25.100.0720.a

Descrizione sintetica dei lavori

Microstuccature di elementi lapidei

Obiettivo dell’intervento

L’operazione consiste nel colmare le mancanze e le discontinuità presenti al fine di creare una superficie il più possibile continua e complanare scongiurando la presenza di depressioni in quanto luoghi preferenziali di deposito degli agenti di degrado (inquinanti atmosferici chimici e biologici) e di ristagno d’acqua.

Protocolli operativi/metodologici

Le operazioni dovranno essere articolate nelle seguenti fasi:

Fase 1: pulitura

Pulitura con acqua demineralizzata e successiva spazzolatura della superficie da trattare allo scopo di rimuovere sporco, polveri, oli, scorie e qualsiasi altra sostanza estranea al materiale lapideo; le operazioni di pulitura dovranno tendere a lasciare l’interno della lesione o del giunto privo di detriti o patine, ma con la superficie scabra, per favorire un idoneo contatto con la malta di ripristino.

Fase 2: stuccatura profonda e superficiale

Stuccatura applicando l’impasto in strati separati e successivi secondo la profondità della lacuna da riempire per le parti più arretrate dovrà essere utilizzata una malta a base di calce idraulica naturale NHL 2 a basso contenuto di sali caricata con una parte di sabbia silicea vagliata e due parti di pozzolana ventilata rapporto legante inerte da campionare, utilizzando piccole spatole a foglia o cazzuolini evitando con cura di intaccare le superfici non interessate.

Stuccatura superficiale (ultimo strato) con malta di calce caricata con pietra macinata (meglio triturata a mano) di tipologia simile a quella esistente in modo da ottenere un impasto simile per colore e luminosità; per facilitare l’operazione si potrà additivare l’impasto con terre colorate e pigmenti amalgamando a secco le cariche fino ad ottenere il tono esatto ma più scuro per bilanciare il successivo schiarimento che si produrrà aggiungendo la calce

Fase 3: finitura

L’intervento finale prevede, per ottenere una stuccatura opaca, che la superficie trattata sia lavata e/o tamponata (esercitando una leggera pressione) con spugna inumidita di acqua demineralizzata, al fine di compattare lo stucco, per consentire che la cromia della punteggiatura emerga e l’eliminazione dei residui di malta.

Attrezzature e materiali impiegati

Attrezzature: Cazzuole, spugne, spatole da stuccatore, frattazzo metallico e frattazzino di spugna

Materiali:

Calce idraulica naturale NHL 2 pura a bassa resistenza, di colore bianco, prodotta mediante l’impiego di calcari silicei selezionati. La cottura dei calcari avviene in forni verticali a temperatura inferiore a 1250°C e ridotta in polvere mediante il solo spegnimento dell’ossido di

36 RESTAURI MARCO VIROTTA VIA SANT’ALESSANDRO 34 24122 BERGAMO

calcio, senza necessità di macinazione. La NHL 2 è totalmente priva di materiali pozzolanici, scorie d’altoforno, ceneri volanti o leganti idraulici di qualsiasi natura (clinker, cemento ecc.), VOC ed è conforme alla Norma UNI EN 459 1.

Sabbie vive di cava, pozzolana, malta di calce, pietra macinata.

Avvertenze

L’operazione deve essere estesa necessariamente a tutte le lesioni e fratture anche le più piccole, affinché ci sia soluzione di continuità e possa opporre allo sviluppo di forme di degrado, un corpo solido e compatto. Sarà vietato effettuare qualsiasi procedura di stuccatura senza la preventiva esecuzione di campionature eseguite sotto il controllo della D.L.; ogni campione dovrà essere catalogato ed etichettato, con l’indicazione della data di esecuzione, il tipo di prodotto e le percentuali dell’impasto utilizzato, gli eventuali solventi e il tipo di diluizione o di concentrazione utilizzati, le modalità e i tempi di applicazione.

37 RESTAURI MARCO VIROTTA VIA SANT’ALESSANDRO 34 24122 BERGAMO

AGGIUNTE

AG. 2 Rif. E.P.U.: 1C.25.200.0410.b

Descrizione sintetica dei lavori

Risarcimento-stilatura giunti di malta

Obiettivo dell’intervento

L’operazione consiste nell’applicazione di un impasto idoneo e nella sua successiva lavorazione al fine ottenere la superficie desiderata all’interno dei giunti di malta disgregati delle cortine murarie.

Protocolli operativi/metodologici

Le operazioni dovranno essere articolale nelle seguenti fasi:

Fase 1: scarnitura e pulitura

Asportazione delle parti non consistenti (scarnitura profonda dei giunti degradati) con mezzi manuali al fine di ottenere un supporto compatto privo di parti decoese o friabili e incoerenti

Successiva spazzolatura e lavaggio accurato al fine di eliminare eventuali detriti di lavorazione

Fase 2: risarcitura

Una volta inumidito abbondantemente il giunto si applicherà l’impasto di malta di calce idraulica naturale in strati successivi mediante cazzuola o estrusore seguendo la profondità e lunghezza del giunto da riempiere (rapporto legante inerte sarà sempre di 1:2).

Una volta iniziata la fase di presa della malta, stilare i giunti mediante cazzuola o spatola oppure con appositi utensili specifici per muratura faccia a vista utilizzando grassello di calce con rapporto tra legante inerte di 1:3.

Fase 3: finitura

L’intervento finale prevede, per ottenere una stuccatura opaca, che la superficie trattata sia lavata e/o tamponata (esercitando una leggera pressione) con spugna inumidita di acqua demineralizzata, al fine di compattare il materiale, per consentire che la cromia della punteggiatura emerga e l’eliminazione dei residui di malta.

Attrezzature e materiali impiegati

Attrezzature: Spazzole morbide, cazzuola, spatola.

Materiali:

Calce idraulica naturale NHL 2 pura a bassa resistenza, di colore bianco, prodotta mediante l’impiego di calcari silicei selezionati. La cottura dei calcari avviene in forni verticali a temperatura inferiore a 1250°C e ridotta in polvere mediante il solo spegnimento dell’ossido di calcio, senza necessità di macinazione. La NHL 2 è totalmente priva di materiali pozzolanici, scorie d’altoforno, ceneri volanti o leganti idraulici di qualsiasi natura (clinker, cemento ecc.) ed è conforme alla Norma UNI EN 459 1. Grassello puro di calce grassa completamente estinta ad alto titolo di idrato di calcio, esente da impurità e additivi di qualsiasi tipo. Naturale antibatterico, molto traspirante, resistente alla formazione di muffe e batteri, ottenuto dalla calcinazione, a bassa temperatura (850 900°C circa), di calcari puri, rigorosamente selezionati. Sabbie vive di cava, pozzolana, grassello di calce, pietra macinata.

38 RESTAURI MARCO VIROTTA VIA SANT’ALESSANDRO 34 24122 BERGAMO

Avvertenze

Fughe più profonde di 1 cm devono essere riempite preventivamente. Tutti i lavori preparatori che comportano grossi spessori di malta devono essere realizzati 10 20 giorni prima della stuccatura finale. Mattoni e pietre friabili devono essere sostituite prima della stuccatura oppure consolidate (si raccomanda di osservare i tempi di attesa consigliati per il prodotto utilizzato).

Non aggiungere additivi, leganti, inerti o altri componenti al di fuori dell’acqua di miscelazione. Applicare a temperature ambiente e del supporto comprese tra +5°C e + 35°C in assenza di vento. Dopo la posa proteggere per almeno 48 ore da pioggia, dilavamento, gelo, vento e sole battente. La profondità della stilatura dei giunti dovrà essere concordata con La D.L. e la Soprintendenza competente.

39 RESTAURI MARCO VIROTTA VIA SANT’ALESSANDRO 34 24122 BERGAMO

AGGIUNTE

AG. 3 Rif. E.P.U.: NP 03

Obiettivo dell’intervento

L’obbiettivo dell’intervento consiste nell’asportazione degli intonaci ammalorati e nel rifacimento degli stessi. Completata la bonifica degli intonaci verrà eseguita la rimozione degli scialbi mediante operazioni meccaniche controllate e a seguire l’esecuzione di una nuova tinta campionata in sito previa indagine stratigrafica.

Protocolli operativi/metodologici

Fase 1: operazioni preliminari

Gli operatori prima, durante e dopo l’intervento eseguiranno un’accurata documentazione fotografica delle superfici da trattare. In seguito verranno effettuate delle verifiche preliminari sulle superfici.

Fase 2: rimozione di malte incongrue e intonaci ammalorati

L’intervento consiste nella rimozione degli intonaci di vecchia esecuzione mediante operazioni meccaniche controllate (discialbo, PU. 6).

A seguire la bonifica e/o asportazione degli intonaci con forte presenza di sali, mediante compresse estraenti con acqua demineralizzata supportata da appositi ispessenti (estrazione sali solubili, PU.4). questa operazione verrà eseguita mediante una serie di cicli ripetuti dopo essiccamento degli impacchi.

Fase 3: rifacimento degli intonaci

Completata la fase di pulitura e bonifica verranno eseguite integrazioni delle lacune con malte confezionate ad hoc, previa rimozione di corpi d’intonaco irrecuperabili. In seguito le superfici verranno pulite mediante lavaggi controllati al fine di asportare porzioni in via di distacco ed eliminare polveri di deposito.

Fase 4: applicazione dello strato di adesione (rinzaffo)

Gli operatori bagnano abbondantemente l’area da trattare evitando l’infradiciamento degli intonaci circostanti e applicano il primo strato (rinzaffo) consistente in una malta morbida a base di calce idraulica pozzolana, con aggregati di grana grossa (in genere compresa fra 1,5 e 5 mm). L’applicazione, che non prevede lisciature o altre manomissioni, deve penetrare negli interstizi del muro e nelle porosità di conci in pietra e/o mattoni per ridare continuità al supporto.

Fase 5: applicazione dello strato di corpo (arriccio)

Gli operatori applicano la malta, a base di calce aerea naturale in forma idrata e calce idraulica naturale NHL 3,5, sull’area della lacuna, utilizzando un impasto composto da aggregati medi (in genere compresi tra 0,5 e 1,5 mm), meno grossolani di quelli usati per il rinzaffo e comunque scelti in relazione allo spessore dell’intonaco circostante. Si procede alla stesura, ponendo cazzuolate di malta soda, le une accanto alle altre senza sovrapposizioni fino alla copertura totale dell’area di lacuna da intonacare. Il raggiungimento dello spessore richiesto si può ottenere eventualmente anche con strati successivi, posti gli uni sugli altri, quando il precedente risulti ben

40 RESTAURI MARCO VIROTTA VIA SANT’ALESSANDRO 34 24122 BERGAMO
Descrizione sintetica dei lavori Formazione nuovo intonaco

fermo e dia segno di avere fatto presa. La superficie, pareggiata con cazzuola, viene leggermente frattazzata e tenuta in sottolivello rispetto agli intonaci di finitura esistenti per permettere la stesura e l’aggrappo del successivo strato.

Fase 6: applicazione dello strato di finitura (intonachino)

Gli operatori bagnano abbondantemente il supporto e applicano l’impasto di finitura come previsto da progetto e campionatura, consistente in un prodotto minerale, altamente traspirante adatto al recupero degli edifici storici, composto da una miscela preconfezionata di calce aerea, idraulica, polveri di marmo e sabbia silicea in curva granulometrica in funzione delle zone di posa. Questa viene posata in strati sottili con frattazzi metallici o altri attrezzi ritenuti idonei e quindi lisciata con frattazzini di spugna leggermente imbevuti di acqua allo scopo di ottenere una uniforme ruvidezza/lisciatura del fondo. Sarà posta la massima attenzione nelle lavorazioni in corrispondenza dei lembi di accosto con gli intonaci esistenti, che saranno particolarmente curati utilizzando spatolini metallici da stuccatore o altri attrezzi idonei.

Attrezzature e materiali impiegati

Attrezzature:

Spatole da stuccatore di varia dimensione, cazzuole, frattazzo metallico, frattazzino di spugna, spugne.

Materiali:

Leganti: grassello di calce stagionato almeno 5 anni, calce idraulica naturale.

Pigmenti: terre colorate, pietre macinate, ossidi di ferro precipitati.

Aggregati: sabbia di fiume lavata e vagliata, polvere di marmo di varia tipologia e granulometria.

Avvertenze

La formulazione della malta per realizzare il nuovo intonaco dovrà presentare campabile con il supporto e similare a quello esistente per caratteristiche cromatiche

41 RESTAURI MARCO VIROTTA VIA SANT’ALESSANDRO 34 24122 BERGAMO

2.8 Protezione

Gli interventi di protezione svolgono il ruolo di salvaguardare il materiale dall’aggressione dagli agenti esterni (infiltrazioni d’acqua, depositi superficiali di sostanze nocive) e/o, di natura antropica ricorrendo all’uso di tecniche consone ad ogni caso specifico; lo scopo è quello di difendere i materiali dall’attacco fisico chimico operato dagli agenti atmosferici e dalle sostanze nocive veicolate da questi, dalle azioni degli organismi vegetali e animali e dai raggi ultravioletti. Rimane in ogni caso di primaria importanza impedire il passaggio dell’acqua all’interno del materiale e allo stesso modo ostacolare l’aggressione degli inguantanti atmosferici: per questo motivo i prodotti utilizzati devono garantire i requisiti di idrorepellenza, reversibilità, traspirabilità, assenza di sottoprodotti dannosi e stabilità alle radiazioni U.V..

42 RESTAURI MARCO VIROTTA VIA SANT’ALESSANDRO 34 24122 BERGAMO

PROTEZIONE

PR. 1 Rif. E.P.U.: 1C.25.100.0380

Descrizione sintetica dei lavori

Applicazione di trattamento biocida

Obiettivo dell’intervento

La procedura si pone l’obbiettivo di proteggere gli apparecchi murari attaccati da infestazioni di biodeteriogeni, soprattutto nel caso in cui gli stessi si trovino in ambienti particolarmente umidi, prevenendo nel tempo eventuali ricrescite.

Protocolli operativi/metodologici

A conclusione degli interventi di restauro descritti nelle precedenti schede, applicare il biocida puro, utilizzando un pennello o un erogatore a bassa pressione fino a saturazione del supporto da trattare.

Attrezzature e materiali impiegati

Materiali:

Prodotto in soluzione acquosa a base di sali quaternari di ammonio ed OIT, ad azione detergente e sanificante per supporti attaccati da infestazioni di microrganismi oltre che preventivo anti ricrescita.

Avvertenze

Il prodotto dovrà essere applicato con temperature d’impiego +5°C/+35°C e non in condizioni di forte umidità o di pioggia imminente. Dovranno essere eseguiti dei test preliminari sulle superfici da trattare al fine di evitare possibili effetti indesiderati. L’utilizzo del prodotto biocida deve precedere tutti gli altri sistemi di protezione. Dovrà seguire un accurato lavaggio delle superfici trattate.

43 RESTAURI MARCO VIROTTA VIA SANT’ALESSANDRO 34 24122 BERGAMO

PROTEZIONE

PR. 2 Rif. E.P.U.: 1C.25.300.0620.b

Descrizione sintetica dei lavori

Velatura a calce

Obiettivo dell’intervento

Applicazione di finitura con stesura di tinta a “velatura” costituita da prodotto a base di grassello di calce, eventualmente additivato con resine acriliche in dispersione acquosa, oppure con prodotto a base di silicato. La pigmentazione è ottenuta con cariche non coprenti e coloranti inorganici in tonalità da verificare in accordo con la D.L. e la competente Soprintendenza sulla scorta di campionature preliminari. La stesura della tinteggiatura in più mani è eseguita con pennello di setola morbida e lavorata “alla francese” così da ottenere un effetto decorativo assimilabile a quello delle tradizionali tinteggiature alla calce. Ogni strato sarà applicato dopo l’essicazione dello strato precedente e le superfici trattate saranno protette da eventuale umidità fino alla loro completa essicazione. L’applicazione avverrà su superfici asciutte con temperatura ambiente compresa fra +5 e +35 °C e un U.P. non superiore al 70%, in assenza di vento, fumi o vapori inquinanti.

Protocolli operativi/metodologici

Fase 1: ispezione del supporto e realizzazione della campionatura Prima di procedere all’intervento l’operatore esamina lo stato del supporto, verificando la presenza di eventuali deterioramenti o elementi contaminati sulle superfici (olio, polveri, materiali disciolti, strati superficiali incompatibili, …), che possano provocare inattesi degradi della pitturazione in esecuzione. Inoltre si accerta che la capacità di assorbimento e la consistenza della finitura siano compatibili, per uniformità e tessitura, con le esigenze di progetto.

Se la verifica dà esito positivo l’operatore può dare inizio alla campionatura e alla successiva stesura della velatura, in alternativa dove possibile provvederà alle operazioni di adeguamento che consentano il procedere dell’intervento o farà segnalazione alla D.L.. La campionatura prevede la scelta di aree che abbiano caratteri paradigmatici delle diverse situazioni riscontrabili sull’intera superficie e che abbiano dimensioni adeguate a consentire in accordo con la D.L. e la competente Soprintendenza scelte e valutazioni attendibili sulla cromia e stesura.

Fase 2: protezioni e coperture delle superfici da non imbrattare

L’operatore predispone le opportune protezioni all’eventuale passaggio sottostante, controllando la possibilità di cadute dei materiali di utilizzo, e provvede alle opportune protezioni delle superfici limitrofe a quelle da tinteggiare, degli elementi decorativi, degli infissi, degli elementi di metallo e vetro, …, per evitare la possibilità di imbrattamento.

Fase 3: applicazione della coloritura a velatura

Gli operatori miscelano le tinte e rimescolano con cura il prodotto ottenuto e/o premiscelato, diluendolo secondo le indicazioni progettuali e in base alle esigenze della coloritura stessa in ordine alla saturazione di tinta scelta tramite campionatura. Provvedendo inoltre a controllare in confronto con il controcampione di progetto, la giusta cromia e regolarità della stesura.

Si procede successivamente con un numero adeguato di operatori in relazione alla dimensione

44 RESTAURI MARCO VIROTTA VIA SANT’ALESSANDRO 34 24122 BERGAMO

delle campiture, all’applicazione della velatura con pennelli a setola morbida o spugne in modo che la stesura risulti uniforme per pennellate incrociate, cosiddette “alla francese”. Se previsto si concluderà l’intervento con una seconda mano, una volta trascorso un intervallo comunque non superiore alle 24 ore tra le due stesure.

Fase 4: scoperture e pulizie

Gli operatori provvedono all’eliminazione delle protezioni applicate per evitare imbrattamenti delle superfici non soggette all’intervento di pitturazione e all’esecuzione di eventuali piccoli ritocchi in corrispondenza delle zone limitrofe alle stesure di velatura.

Attrezzature e materiali impiegati

Attrezzature: Pennelli, spugne, pennellesse, elementi di copertura e protezione.

Materiali:

Grassello di calce setacciato invecchiato almeno 5 anni, tinta ai silicati, terre coloranti, ossidi di ferro precipitati.

Avvertenze

I leggeri contrasti cromatici (marezzature) dovranno essere ben visibili da distanza ravvicinata, mentre dovranno confondersi a lunga distanza.

45 RESTAURI MARCO VIROTTA VIA SANT’ALESSANDRO 34 24122 BERGAMO

2.9 Metalli

Gli interventi di restauro di manufatti ed elementi in metallo sono sempre preceduti da una fase di pulitura in cui vengono rimossi i materiali che costituiscono un elemento di degrado conservativo o che ostacolano la lettura di forme, superfici e decorazioni (incrostazioni di giacitura, o di esposizione agli agenti atmosferici, corrosioni, eventuali protettivi ormai degradati). Gli interventi proseguono con i trattamenti necessari alla futura conservazione (estrazione di sali solubili, stabilizzazione, protezione delle superfici, incollaggi, integrazioni).

46 RESTAURI MARCO VIROTTA VIA SANT’ALESSANDRO 34 24122 BERGAMO

METALLI

MT. 1 Rif. E.P.U.: NP 04

Descrizione sintetica dei lavori

Restauro elementi in ferro

Obiettivo dell’intervento

L’intervento di restauro consisterà nella pulitura delle superfici, nel trattamento inibitore dei fenomeni di ossidazione e un trattamento conclusivo multistrato a protezione dell’elemento ferroso.

Protocolli operativi/metodologici

Fase 1: operazioni preliminari

Gli operatori eseguiranno un’accurata raccolta di documentazione fotografica di tutte le superfici da trattare prima, durante e a conclusione dell’intervento.

Fase 2: pulitura delle superfici

Asportazione dell’ossidazione presente sui ferri non verniciati e degli eventuali strati di vernici non idonee attraverso l’utilizzo di una spazzola di metallo o con della carta abrasiva, facendo attenzione a rimuovere tutto lo strato di ossidazione presente, aiutandosi con un raschietto per lavorare bene in tutte le zone poco raggiungibili, soprattutto negli angoli e nelle incavature. Per le verniciature se dovesse essere necessario si utilizzeranno degli specifici sverniciatori, da concordare preventivamente con la D.L..

In seguito verrà pulita tutta la superficie carteggiata con un panno imbevuto di acquaragia o diluente al nitro per eliminare i residui di polvere che potrebbero intaccare l’adesione dei prodotti da applicare successivamente.

Fase 3: trattamento protettivo

Ultimata la fase di rimozione degli ossidi ferrici e delle vernici sintetiche presenti si procederà al trattamento di passivazione mediante acido tannico in soluzione alcoolica e a seguire il trattamento con resina acrilica B 44 in soluzione specifica per manufatti metallici applicata a pennello in più passaggi. A completare l’intervento si procederà con la realizzazione del trattamento con cere microcristalline con alto punto di fusione.

Attrezzature e materiali impiegati

Attrezzature: Utensili da ferramenta.

Materiali:

Cere microcristalline, resina acrilica B 44, acquaragia

Avvertenze

Prima di iniziare qualsiasi operazione sarà necessario ricoprire lo spazio circostante con teli in polietilene per proteggere il paramento murario limitrofo.

Per la fase 3 è necessario operare ad una temperatura superiore ai 15 °C e mantenere il solvente in agitazione durante le operazioni di stesura.

47 RESTAURI MARCO VIROTTA VIA SANT’ALESSANDRO 34 24122 BERGAMO

METALLI

MT. 2 Rif. E.P.U.: NP 05

Descrizione sintetica dei lavori

Restauro elementi in bronzo

Obiettivo dell’intervento

L’intervento prevede la pulitura delle superfici dei manufatti bronzei mediante operazioni a secco, getti atomizzati con acqua demineralizzata e in alternanza impacchi emollienti.

In seguito verranno eseguiti i trattamenti di inibizione dei prodotti di corrosione e i trattamenti multistrato a protezione dei manufatti.

Protocolli operativi/metodologici

Fase 1: operazioni preliminari

Gli operatori prima di procedere con l’intervento effettueranno una accurata raccolta di documentazione fotografica prima, durante e dopo l’intervento, ad alta risoluzione.

Verrà effettuata l’analisi delle superfici per il riscontro delle problematiche conservative, analisi di laboratorio di supporto per l’individuazione delle patine di degrado.

Fase 2: pulitura

Verranno effettuate delle prove di pulitura mirate ad individuare la metodologia più corretta e meno invasiva. Le polveri di deposito verranno asportate mediante pennelli morbidi. Rimossi i depositi polverosi verranno eseguiti dei lavaggi mediante getti atomizzati con acqua demineralizzata. Le acque di risciacquo verranno canalizzate, portate a terra e smaltite secondo le indicazioni di legge.

Eventuali residui rimasti sulle superfici verranno asportati mediante idonei solventi campionati. Tale operazione verrà eseguita in accordo con la D.L. e la competente Soprintendenza.

Fase 3: trattamento protettivo

Conclusa la fase di pulitura delle superfici verranno eseguite asciugature mediante getti d’aria al fine di asportare eventuali presenze di umidità.

Seguirà un trattamento con l’utilizzo di BTA, benzotriazolo è un composto eterociclico, viene applicato in solvente ad impacco; i tempi di applicazione variano a seconda della corrosione e verranno valutati in accordo con la D.L. in seguito a prove eseguite sulle superfici. Dopo la rimozione degli impacchi le superfici verranno lavate con alcool etilico puro. Il trattamento verrà ripetuto fin quando non sarà certo che il processo di ossidazione si sia arrestato

Le superfici bronzee verranno protette con l’applicazione di Incral 44, vernice protettiva a base di resine acriliche con additivi antiossidanti, in soluzione di solventi organici. Può essere applicato a pennello o a spruzzo a bassa pressione, in due o più strati successivi, con un intervallo di 10 15 minuti l’uno dall’altro.

Conclusa la prima fase di protezione verranno controllate le superfici, qualora dovessero presentarsi lesioni e difetti di fusione verranno eseguite stuccature con idonei prodotti.

La protezione verrà completata mediante la stesura a pennello di una miscela di cere microcristalline ad alto punto di fusione in aggiunta a BTA applicata a strati con la funzione di strati di sacrificio

48 RESTAURI MARCO VIROTTA VIA SANT’ALESSANDRO 34 24122 BERGAMO

Attrezzature e materiali impiegati

Attrezzature:

Pennelli morbidi, atomizzatore, demineralizzatore, pompa, compressore, teli in polietilene

Materiali:

Acqua demineralizzata, BTA in solvente, Incral 44, cere microcristalline Avvertenze

Durante tutte le fasi di restauro verranno eseguite documentazioni grafiche riportanti le tecniche d’esecuzione, le patologie e le fasi d’intervento.

Prima di iniziare qualsiasi operazione sarà necessario ricoprire lo spazio circostante con teli in polietilene per proteggere il paramento murario limitrofo.

Per la fase 3 è necessario operare ad una temperatura superiore ai 15 °C e mantenere il solvente in agitazione durante le operazioni di stesura.

49 RESTAURI MARCO VIROTTA VIA SANT’ALESSANDRO 34 24122 BERGAMO

Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.