Moto Magia

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Moto magia Francesco Attardo

Francesco Attardo

MOTO MAGIA Come scegliere, acquistare e cavalcare la tua prima moto

Pubblicato da:

ISBN 9788898712205

Copyright © 2014 Francesco Attardo Laboratorio eBook Edizioni Prima edizione digitale Aprile 2014 Quest’opera è protetta dalla Legge sul diritto d’autore. È vietata ogni duplicazione, anche parziale, non autorizzata.

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Indice Prefazione

pag. 3

Capitolo 1 - Pillole di me

pag. 4

Capitolo 2 - Primi passi

pag. 7

Capitolo 3 - Sopravvivere in strada

pag. 12

Capitolo 4 – Il mondo della moto

pag. 17

Capitolo 5 – Dotazioni del motociclista

pag. 21

Capitolo 6 – Strada o Enduro?

pag. 24

Capitolo 7 – Figli: scooter sì o no?

pag. 29

Capitolo 8 – Scegliere la giusta cilindrata

pag. 32

Capitolo 9 – Manutenzione e cura della moto

pag. 36

Conclusioni

pag. 38

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Prefazione So che ti starai chiedendo: ‹‹Perché leggere un ebook simile quando ci sono tantissime riviste in edicola specializzate in questo settore?››

Potrei risponderti dicendo che non ho contratti con qualche casa costruttrice, non ho collaborazioni nel settore, non ho richieste ed esigenze imposte dagli sponsor di una o più marche specifiche. Ho la mia esperienza, le mie sensazioni, le mie emozioni e la mia passione da mettere per iscritto, affinchè tu possa riconoscerti in questo percorso che affronteremo insieme. In passato ho collaborato occasionalmente con la rivista “Special Magazine” e come fotografo per Omnimoto/Omniauto.it

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Capitolo 1 - Pillole di me Non ho mai voluto essere nient’altro che libero di vivere la mia passione. Nessuno dovrebbee mai sentirsi obbligato a fare qualcosa che non vuole.

La coscienza di me stesso è stata caratterizzata da un fattore denominatore: sentirmi diverso dal resto della mia famiglia. Diverso non per quanto riguarda i valori di base che ognuno di noi pone come fondamenta alla propria crescita, ma come stile di vita, come modo di concepire il tempo che mi è stato concesso di vivere.

Studiare non è mai stata la mia passione, vivere in maniera canonica neppure. Ciò nonostante sono tutt’altro che ignorante, te, cerco di andare a fondo in ogni cosa che mi piace. Non mi è mai piaciuto il calcio, nè altri sport che in genere ogni ragazzo della mia età segue con partecipazione. A me son sempre piaciuti i motori, motori, la velocità e la sensazione che solo l’adrenalina in i corpo sa trasmettere. Credo di soffrire di una specie di dipendenza da da adrenalina che mi rende vivo. Mio padre ciclicamente mi dice: dice ‹‹Ma tipo giocare a scacchi, no?›› ›› ed io: ‹‹No papà, giocaci tu!››

Ma com’è om’è nata dentro di me questa passione? È difficile stabilire come, quando e perchè nasca dentro ognuno di noi un desiderio,

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un irrefrenabile istinto, una voglia a cui non si può resistere. Forse è scritto nel DNA e per questo posso solo dirti di aver subìto fin da piccolo un fascino irresistibile verso le due ruote.

Se non riesci a spiegarti perchè ogni volta che senti il rombo di una moto ti giri di scatto per capire dove sia, se ogni volta che ne vedi passare una ti brillano gli occhi e stai a guardarla fino a che non svolti la curva, lascia perdere, non importa, godi di quei momenti e sogna. Non tentare nemmeno di spiegare a parole quello che provi perché solo chi è come te può capirlo.

Ricordo quando di nascosto presi il vespone di mio padre, era un modello che credo avessero venduto in due esemplari, uno ce l’aveva il costruttore e uno lui! Si chiamava “Cosa”, era della Piaggio, una specie di vespone dal design un po’ bruttino che per me era la cosa più eccitante che potesse esistere! Questo dipendeva dal fatto che ero piccolo e non potevo ancora guidarlo. Così una mattina d’estate lo presi per fare un giretto nella stradina di campagna dove avevamo casa. Mentre allegro e felice acceleravo, cambiavo marce, frenavo e godevo del vento tiepido sul viso che mi solleticava la pelle, un’ape fece un frontale con la mia bocca, pungendomi ovviamente. Il dolore fu atroce e la cosa buffa è che mi si gonfiò il labbro inferiore in una maniera davvero oscena. Ero un mostro. Non uscii di casa per una settimana!

Oppure potrei raccontarti di quella volta che assieme ad un mio amico di avventure in fuoristrada, “ingarellati” come fosse una tappa speciale della Parigi Dakar, dopo una curva trovammo la sbarra della strada sterrata chiusa. Hai presente i flashback? Un secondo prima, in sella impegnatissimi e col sorriso a 60 denti, il secondo dopo, io per terra sotto la mia Husqvarna 125 e lui piantato nella sbarra con tutta la moto. Nemmeno è caduto, è rimasto così. Troppo © Laboratorio eBook Edizioni

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divertente!

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Capitolo 2 - Primi passi È assolutamente improbabile che si nasca con la capacità di guida e l’esperienza nel DNA; non peccare mai di presunzione!

Se

la

domanda

che

ti

perseguita

costantemente è: ‹‹Ce la farò a guidare una moto?›› Questo ebook fa al caso tuo. In questo testo cercherò di spiegarti la dinamica, le reazioni e l’anima di una motocicletta e di condurti sulla tua prima moto, consigliandoti cosa fare e cosa no per non incorrere in spiacevoli inconvenienti tipici dell’ignoranza in moto.

Prima di iniziare però, ti starai chiedendo chi sono e perché dovresti fidarti dei miei consigli. Hai perfettamente ragione, ma non posso pavoneggiarmi mostrandoti coppe o risultati vittoriosi di gare, semplicemente perché non l’ho mai fatto. Sono un semplice amatore, un ragazzo di trentuno anni che per almeno venti è stato sulle due ruote, dal fuoristrada alla strada, macinando chilometri in ogni condizione, che ne ha viste e passate tante, che ha perso sulla strada parecchi amici, che ha fatto tante stupidaggini, ma che è ancora qui, con la stessa passione di quando aveva 14 anni.

Sì, ok, e allora? Fidati di me e la tua esperienza sulla moto sarà avvincente e divertente.

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Per prima cosa bisogna capire che tipo di motociclista sei, ma se stai leggendo questo ebook, di certo sarai alla tua prima esperienza, magari hai quattordici anni o magari ventitre, o quaranta. Non abbatterti, non è mai tardi per cominciare, ed esiste una moto per ogni esigenza. Iniziamo con qualche regola:

non darti troppa fiducia anche se sei un padre di famiglia; la moto non perdona e pretende esperienza sulla strada. Ricorda che sono rare le occasioni in cui uno di noi abbia nel sangue le capacità per fare determinate cose;

scegli un genere e impegnati su quello, che sia strada o fuoristrada;

scegli

come

prima

moto

quella

che

abbia

il

miglior

rapporto

difficoltà/prestazioni. Collegandoci al primo punto, non strafare, parti dal basso e la tua esperienza sarà incredibile.

Vorrei a tal proposito raccontarti un’esperienza di un amico che come prima moto scelse la Yamaha R1 da 152 cv: era la sua passione, il suo sogno fin da bambino, ma questa scelta si dimostrò un vero incubo. Ebbe quattro incidenti nel giro di pochi mesi e capì, grazie anche ai miei consigli, che aveva semplicemente bruciato le tappe, e la cambiò. Dopo poco tempo mi ringraziò.

Ecco la prima scelta importante, quella della moto. Inizia a mostrare maturità già da adesso e sarà anche più semplice convincere i tuoi genitori (io non ci riuscii, ma tu combatti!).

Se hai quattordici anni e i tuoi genitori vedono le moto come l’Apocalisse che si imbatte sul tetto di casa tua, cerca di spiegargli che sei responsabile, e mostragli cosa stai leggendo, ti aiuterà. Se scegli il fuoristrada, spiega loro quali bellezze si nascondono dietro gli sterrati, le immense vallate, devia l’attenzione su un altro punto focale, quello emozionale. © Laboratorio eBook Edizioni

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Se scegli la strada, la cosa è più complicata perché inutile girarci intorno, la strada è pericolosa, specie se vivi in una grande città.

E quindi come posso fare a convincerli? Puoi farcela! Chiedi a tuo padre di accompagnarti in un autodromo vicino e passate una giornata insieme a vedere i motociclisti girare in sicurezza. Fagli assaporare l’emozione che si respira nell’aria, l’allegria e la passione tangibili, vi divertirete e la sera tuo padre risponderà alla tua richiesta con un sorriso, non più con quel ‹‹Non se ne parla!››. Continua, persevera, e forse si convincerà, ma non deluderlo dopo, altrimenti avrai rovinato tutto, anche per il futuro.

Se hai venticinque anni non gioire, questi punti sono più semplici da affrontare, ma solo se hai uno stipendio fisso, perché tuo padre non ti comprerà mai una moto da 180 cv con quella faccia che hai quando ne parli, né tantomeno dopo averlo bombardato di video su You Tube di quei matti di stunters americani! Fai come me, metti da parte i soldi e prendi la prima moto possibile, portala sotto casa e presentala a tuo padre. Se non andrà all’anagrafe a cambiare cognome, ce l’avrai fatta! Io feci così all’età di ventidue anni e da allora ho cambiato quasi dieci moto.

Se hai quaranta anni, amico mio, tu sei quello che se la passa peggio di tutti, tranne che tu non sia un bambinone che vive ancora a casa con i genitori. E sai perché? No? Dai che lo sai! Hai una moglie, che è in assoluto il peggior ostacolo cui un uomo possa incappare. È come l’iceberg che affondò il Titanic, come lo scoglio dell’isola del Giglio, come il muro dei Crash Test! E tu sei la nave, o la macchina, che ci sta andando contro.

Bene, dai respira, non preoccuparti, siediti ed accenditi una sigaretta. Una moglie va convinta solo con argomentazioni importanti. Non fare l’errore di © Laboratorio eBook Edizioni

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farla sentire estranea alla cosa, ma coinvolgila, rendila partecipe, portala con te e falle vedere una moto che possa essere adatta anche a lei come passeggero, falle vedere su You Tube qualche bel posto caratteristico pieno di motociclisti, insomma invogliala ad appoggiarti, ma non farla MAI sentire un peso, estranea, pena scelta obbligata di cambiare… lei!

Ho avuto la fortuna di aver conosciuto mia moglie all’interno di questo mondo, quindi per me la strada è stata molto più semplice. Ci siamo conosciuti una sera di tanti anni fa, a Roma. Io ero con un gruppo di amici, in moto, e lei con un gruppo di suoi, in moto. Da quella sera è cominciato tutto, ora è la madre di mio figlio.

Per te potrebbe non essere così semplice, specie se tua moglie ti ha conosciuto ad una partita di cricket; vaglielo a spiegare che ora ti piace la moto, ti ucciderà! Il primo passo da fare, è portarla ad un salone della moto che ogni anno si svolge prima a Milano (EICMA), poi a Verona (Motor Bike Expo) e per finire a Roma (MotoDays). Dille che contestualmente c’è il salone delle novità Ikea 20xx/20xx, le donne non resistono al magnetismo di Ikea, poi prega che il salone della moto le piaccia almeno un po’, altrimenti avrai una bella gatta da pelare quando alla sua domanda: ‹‹Ma in quale padiglione si trova Ikea?›› Tu risponderai: ‹‹Ehm, era uno scherzetto per convincerti a venire…››. Proponile di andare a prendere un caffè in montagna e portala in uno dei tantissimi bar di ritrovo dei motociclisti. Se son rose, fioriranno!

Ora ti illustrerò alcune possibili moto da poter acquistare a seconda della fascia di età e facilità di utilizzo: - 14 Anni – categoria Enduro (Beta RR 50 cc; Aprilia RX 50 cc; Honda CRE 50 cc; Suzuki RM 50cc); categoria Strada (Aprilia RS 50 cc; Cagiva Mito 50 cc); © Laboratorio eBook Edizioni

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- 16 anni – le corrispettive moto dei 14 anni, ma da 125 cc; - 23 Anni – categoria Enduro/Motard (Honda Transalp 700; Honda V-Strom 650; Ktm 690 SMC; Bmw 800 GS); categoria Strada Naked (Kawasaki Z800; Ducati Monster 796).

Le moto elencate per i 23 anni le ho scelte per facilità di utilizzo. Si prestano a lunghe uscite, anche in coppia, senza mettere in difficoltà il pilota alle prime armi. Ho cominciato a 14 anni con un’Aprilia Rx50 e mi sono cimentato nella disciplina dell’Enduro, davvero stupenda che consiglio a tutti; a 16 anni ho continuato con un’Husqvarna 125WR con la quale ho corso nel campionato regionale Enduro in Sicilia, poi sono passato alla Husqvarna 360WR. Purtroppo dopo 5 anni di fuoristrada, ho dovuto abbandonare a causa di qualche problema alla mia schiena. È stata una brutta botta per me che considero, ancora oggi, l’Enduro una categoria sopra tutto il resto.

A 21 anni ho preso la mia prima Naked stradale, una Hornet S 600 blu elettrico, bellissima. Da lì in poi ho avuto solo moto supersportive, nell’ordine: - N.2 R; - N.2 Suzuki GSX-R 1000; - N.1 Ducati 999S; - N.1 Ducati 1098S Tricolore.

Oggi per la prima volta da quando ero adolescente, non ho più una supersportiva, ma sono tornato quasi alle origini. La mia attuale moto è una Husqvarna SM 450 RR, un gioiellino pronto pista.

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Capitolo 3 - Sopravvivere in strada C’è una regola che assolutamente non devi dimenticare ogni volta che vai in moto: “IO SONO INVISIBILE AGLI OCCHI DI TUTTI”

Sì ok, ma i consigli di guida? Come faccio a capire se sarò capace a guidare una moto? Il mio consiglio è di cominciare facendo un corso di guida sicura, sono molto divertenti e lasciano un bagaglio di base della

dinamica

della

moto,

ma

soprattutto ti aiutano a capire se riesci a stare quantomeno in equilibrio su di essa.

Dopo aver appurato questo, puoi anche provare a metterti su strada, ma qui si apre un mondo completamente diverso, fatto di ostacoli difficilissimi e imprevedibili: le altre persone. Sì, perché c’è una regola fondamentale che non devi MAI dimenticare, che deve quasi tormentarti, perseguitarti, la devi pronunciare anche senza apparenti motivi e sembrare pazzo: IO SONO INVISIBILE AGLI OCCHI DI TUTTI!

La gente non ti vede, tu pensi di sì, ma non è così, non ti vedono, tu non esisti, sei una presenza soprannaturale forse, ma non ci sei, fidati, se credi che l’automobilista davanti a te ti abbia visto, è il momento che svolta e ti prende. Ci sono regole che ogni motociclista di larga esperienza ha acquisito ormai come legge, facendosi male, o per pura fortuna. Queste regole mentali sono: © Laboratorio eBook Edizioni

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1) non uscire MAI di casa senza protezioni di base (casco integrale, giubbotto tecnico, guanti, para schiena e scarpe chiuse, meglio se a stivaletto per proteggere le caviglie, anche d’estate!);

2) l’automobilista è distratto, sempre!

3) se chi ti precede ha la freccia attiva, non fidarti, potrebbe averla dimenticata, come spesso accade, e svoltare dalla parte opposta;

4) quando sorpassi una fila di macchine, fallo lentamente, molto lentamente perché qualcuno aprirà lo sportello per prendere quell’euro che ha visto dallo specchietto che trasportava una formica, e lo farà, fidati!

5) quando ti avvicini a una o più automobili, sgasa: se non ti hanno visto, forse ti sentiranno;

6) quando cammini dietro alle auto, guarda SEMPRE dentro di esse: gli automobilisti sono gli essere più prevedibili del pianeta quando sai riconoscere i loro strani modi di interpretare la loro onnipotenza. Se rallenta senza un apparente motivo, sta per svoltare o fermarsi nei posti più assurdi;

7) quando vedi che gira la testa come la bambina dell’esorcista, significa che sta per fare qualcosa, e nessuno di noi può sapere cosa: stagli alla larga e seminalo prima possibile!;

8) quando stai sorpassando una fila di macchine e si crea uno spazio tra una macchina e l’altra, rallenta fino quasi a fermarti, perché sta per spuntare un’auto o una persona o chissà cosa, e ti prende, garantito; © Laboratorio eBook Edizioni

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9) quando sei fermo al semaforo, non partire mai come un missile TomaHawk al verde, perché ci sarà sempre chi ha scalato due marce alla visione del giallo 200 mt prima e ti falcerà passando nonostante gli sia già scattato il rosso;

10)

allo stesso modo, non fidarti mai del semaforo verde, rallenta sempre e

dai una sbirciatina veloce prima di attraversare, potrebbe salvarti la vita;

11)

quando cammini su strada, questa può cambiare improvvisamente

condizione a causa di molti fattori: quando non sei sicuro, metti un piede giù dalla pedana e fallo scivolare sull’asfalto, ti aiuterà a capire quanto sia scivoloso;

12)

il gas ed il freno anteriore non sono uno scalpello che devi martellare: usali

con dolcezza o rischierai di scivolare. Una volta stavo per cadere perché per schivare la “combo” di un automobilista distratto ho frenato con troppa forza e si è bloccata la ruota anteriore della mia 1098, colpa delle Brembo M4 monoblocco, sì, ma anche dell’asfalto, dell’automobilista, e mia;

13)

avere due ruote non significa essere sempre i paladini della giustizia, te lo

assicuro: diffida sempre dai tuoi piccoli colleghi scooteristi (molti di loro chiamano i loro mezzi MOTO, della serie “da grande sarò…”), credono di essere i padroni sempre e comunque, ma molto spesso sono dei perfetti incapaci. Sii circospetto vicino a loro;

14)

sul bagnato tutte le sopracitate regole diventano due, tre, quattro volte

più pericolose: la tua attenzione deve aumentare a dismisura, devi quasi vederci in slow motion. Devi comportarti come se avessi improvvisamente novantotto anni, nessuno se ne accorgerà ma tu tornerai a casa sano e salvo; © Laboratorio eBook Edizioni

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15)

quando esci la domenica con gli amici, ricorda che le strade, anche se le fai

spesso, cambiano improvvisamente: dove prima era liscio, ora potrebbe esserci una buca, o del brecciolino. Oppure subito dopo una curva stretta potrebbe esserci un carretto siciliano trainato da un asinello che procedere a velocità passo d’uomo;

16)

rallenta SEMPRE in prossimità di immissioni laterali.

Le gomme sono il contatto diretto tra te e l’asfalto, sono la cosa più importante: cambiale se il battistrada è troppo consumato (infila una moneta da 1 euro dentro una delle scanalature, se la parte dorata viene coperta puoi ancora tenerle) e ricorda che una volta tolta la cera protettiva, le gomme hanno una durata di massimo 1 anno, anche se a te sembrano ancora nuove. Se ti serve un esempio di come NON tenere una gomma, eccolo:

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Se sei un motociclista da strada e guidi la moto anche in inverno, ti consiglio le Pirelli Angel ST che offrono un ottimo compromesso tra tenuta e durata, anche sul bagnato. Se sei uno “smanettone” stradale, ti consiglio le Pirelli Diablo Rosso Corsa, davvero ottime, ma con una durata di massimo 3000 km. Oppure le Diablo Rosso se hai una Naked, un po’ meno estreme delle sorelle Rosso Corsa.

Se sei uno “smanettone” col coltello tra i denti e prendi la moto solo d’estate, beh, allora puoi tranquillamente scegliere le Pirelli Diablo Supercorsa SP che hanno una durata molto bassa, ma offrono performance estreme che ti regaleranno sensazioni di guida altrettanto estreme. Da non usare assolutamente sul bagnato. Sono gomme con una carcassa a pera molto pronunciata e lisce ai bordi, per offrire maggior grip agli angoli di piega più estremi, inoltre tutte le gomme di nuova generazione sportive e semi sportive, hanno un compound Bi-Mescola, per garantire maggiore durata al centro e maggiore grip ai bordi. Quelle più specialistiche hanno la doppia mescola anche all’anteriore.

Se conosci la misura corretta delle gomme della tua moto, le puoi acquistare anche su internet; la misura si può verificare su ogni lato e di solito è: 120/70 - 17 all’anteriore e 190/55 - 17 per il posteriore considerando un 1000 cc di cilindrata. Oppure le puoi acquistare, presso un gommista specializzato che provvederà anche al montaggio e all’equilibratura.

La prima sigla corrisponde alla larghezza della gomma, la seconda all’altezza della spalla e la terza alla circonferenza del cerchio. Buone pieghe!

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Capitolo 4 - Il mondo della moto Ho visto cose che voi umani non potreste mai immaginare!

Ah, la moto, che meraviglia! Ma ci pensi? Tu vivi la settimana in funzione della domenica che passerai in sella assieme ai tuoi amici, o anche da solo se dentro ti senti come Ghost Rider, che problema c’è? Esci da solo, se hai amici che la domenica preferiscono vedersi 157 partite di calcio, che tremenda solitudine interiore devono avere per farsi così tanto del male? Chi lo sa.

Ma a noi non interessa, noi siamo Motociclisti! Finalmente arriva, apri gli occhi e la prima cosa che fai senza nemmeno capire se nel frattempo te la sei fatta sotto per l’emozione, guardi fuori dalla finestra, perché non si sa mai, potrebbe non essere servito guardare il meteo dalla domenica sera precedente a cadenza di 2 ore di continuo. No, lo sappiamo, a volte il tempo non è dalla nostra parte, ci vuole fare del male e tu apri gli occhi e quel raggio di sole caldo della mattina non trapassa dalla finestra... silenzio. Occhi spalancati, nemmeno il gattino di Shrek avrebbe fatto meglio. Ma se c’è il sole, ecco cosa ti aspetta:

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Splendido eh? Sono solo alcuni degli splendidi panorami in cui potrai imbatterti stando sempre attento a dove metti le ruote. Non lasciarti rapire troppo da ciò che vedi, potresti trovarti appiccicato tipo figurina Panini dietro un cofano di un bel Suv con famiglia all’interno. Fermati se non puoi fare a meno di ammirare, appoggiati alla tua moto e fumati una sigaretta. Rilassato? Bene, vedrai che ritornerai in sella con un bel sorrisone ebete sul grugno!

Noi motociclisti siamo gente semplice, non abbiamo bisogno di chissĂ quale droga pesante o leggera per sentirci felici, liberi, no, abbiamo solo bisogno della nostra moto, di una strada, di un amico con cui condividere la nostra passione e di tanta benzina. Tu sei una persona felice, amico mio!

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Nel prossimo capitolo inizieremo ad analizzare che tipo di motociclista sei, o vorresti essere, parlando della diversa tipologia di moto che possiedi o che sogni da una vita. Sì, perché ogni moto ha un’anima, un carattere, un suo stile di vita, proprio come le persone, e proprio come le persone pretende di essere rispettata e voluta bene, altrimenti te la fa pagare.

Tu che tipo di motociclista pensi di essere? Uno sportivo? Un fuori-stradista? Della domenica o temerario?

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Capitolo 5 - Dotazioni del motociclista Ogni vero motociclista, non va sulla propria moto senza le adeguate protezioni, in nessun caso! Se vedi un giovincello sulla sua potente moto da 180 cv in magliettina svolazzante e pantaloncini corti, puoi dirlo forte, è proprio un incosciente.

Basta cadere anche a 40 km/h sull’asfalto rovente di luglio per farti pentire di non aver messo il giubbotto per il resto dei tuoi giorni. La dotazione minima di sicurezza che ogni motociclista deve avere ed indossare ogni volta che sale in sella è composta da:

Casco Integrale

Giubbotto tecnico (invernale o traforato)

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Guanti tecnici (invernali o traforati)

Paraschiena (la schiena ragazzi, la schiena!)

Scarponcini con rinforzo alle caviglie (non obbligatori, ma fortemente consigliati)

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Pantaloni con le protezioni alle ginocchia

Evitate di andare in giro con quei caschi ridicoli aperti in faccia, sappiate che le prime cose che impatteranno al suolo dopo una caduta, saranno le mani e la faccia. Non occorre che tu abbia il meglio sul mercato, ci sono marche come la Suomy per i caschi o la Bering per l’abbigliamento che offrono alta qualità a prezzi più contenuti rispetto ad Arai o Dainese.

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Capitolo 6 - Strada o Enduro? Non c’è nulla che possa rapirti come lo scoprire la natura che ti circonda, posti che mai avresti visto, se non a bordo della tua moto, da Enduro.

La scelta della tipologia di moto è dettata da molteplici fattori che possono verificarsi in tenera età o quando pensi di essere ormai vecchietto, troppo per queste cose. Ebbene, non si è mai vecchi per montare in sella e scoprire lati di se stessi fino a quel momento sopiti.

Per esempio, la mia adolescenza l’ho trascorsa in sella a moto da fuoristrada, perché da dove vengo io, devi farlo per forza, è la terra che te lo impone, la mia Sicilia è praticamente perfetta per questo, perché offre un ventaglio di possibilità: mare, montagna, mulattiere, fiumi, torrenti, sabbia, c’è di tutto per potersi divertire, che si abbia una moto, un fuoristrada, un quad. Non è invece molto adatta alle moto sportive a causa delle condizioni stradali non proprio idonee, ma ci sono dei bellissimi autodromi che offrono molte possibilità anche a chi sceglie questa tipologia. Dopo la mia parentesi da fuoristradista, sono passato alle stradali.

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Ti racconto la mia storia degli anni precedenti alla decisione di passare alla strada: per me il fuoristrada è stato ed è tutt’ora la disciplina per eccellenza, che coniuga tecnica, divertimento e libertà totale a contatto con il territorio. Ho cominciato a 14 anni con la mia prima moto da Enduro che mi regalò mio padre; ricordo ancora oggi come fosse ieri: quel giorno ero in giro con il mio migliore amico, a Lido Di Noto, e dentro di me si scontravano come elettroni impazziti un mare di emozioni perché sapevo che lei doveva arrivare, ma non sapevo quando di preciso. Poteva essere quel giorno, o il giorno dopo, insomma, stavo impazzendo.

Al rientro a casa, arrivai davanti al cancello vidi i miei genitori ed i miei nonni lì, quasi ad aspettarmi, entrai. Camminando nel vialetto, osservavo le loro facce che nascondevano (senza riuscirci) un sorrisino compiaciuto. Voltai leggermente lo sguardo a destra, ed era lì, era lì, capisci? © Laboratorio eBook Edizioni

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Bellissima, era un’Aprilia RX 50 cc, grigia con i fianchetti blu trasparenti, era un sogno. Mi sentivo il ragazzino più felice del mondo ed auguro a tutti di provare queste emozioni perché non torneranno mai più. Le emozioni che si provano da adolescenti sono le più belle, poi si cresce e si perde la magia di molte, troppe cose.

La mia prima Husqvarna a 16 anni:

Da quel momento iniziò la mia avventura, che poi si evolse con una Husqvarna WR125 a 16 anni, ed una Husqvarna WR360 a 19 anni, fino ai miei 21 dove a causa della mia scoliosi e listesi, accentuata dalle sollecitazioni del fuoristrada, il medico mi disse che dovevo smettere o rischiavo la paralisi. ‹‹Ma smettere che significa dottore, mi scusi?›› ‹‹Smettere con tutte le moto››, mi disse.

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È stato come morire, credo. Non tanto per quello che mi aveva detto, perché mai avrei smesso con le moto in generale, quanto per la consapevolezza di dover abbandonare il fuoristrada. Ma l’ho fatto.

Poi il servizio militare, gli scontri con mio padre che tassativamente mi disse che mai mi avrebbe “firmato il contratto con la morte” (così lui interpretava l’acquisto di una moto sportiva), la mia sensazione di pesantezza e tristezza scaturita dalla mancanza della moto. Poi finalmente riuscii a mettere da parte 4 mila euro, lo ricordo benissimo, la ricerca sfrenata di una moto nei mercatini di Palermo (facevo servizio lì), per trovarla.

Da questo momento cominciò la mia parentesi (aperta ancora oggi), con le moto da strada, cominciando con una splendida Hornet S 600 blu elettrico.

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Oggi, a 31 anni, con un figlio piccolo, capisco benissimo mio padre, eccome se lo capisco! Non odiarlo, un giorno capirai. Scegliere da che parte stare è molto semplice: cosa ti affascina maggiormente? La velocità su strada o la bellezza della natura che ti circonda?

Il mio consiglio è quello di cominciare sempre e comunque dal fuoristrada, perchè ti fa comprendere dinamiche di guida che mai apprenderesti in così breve tempo. La guida fuoristrada è del tutto diversa da quella su strada asfaltata. Il grip è sempre precario, devi guidare molto con il corpo, devi dominare la moto ed ogni muscolo del corpo viene utilizzato a tale scopo. Dopo qualche anno di fuoristrada, il tuo rapporto con la moto, qualsiasi moto, sarà di livello superiore.

Sai, potessi scegliere, tornerei immediatamente a fare fuoristrada, ma la mia schiena me lo impedisce, purtroppo. La moto da strada è invece più subdola perchè in apparenza risulta più semplice guidarla, ma poi ti frega. Che ci vuole, basta salirci, tenere l’equilibrio, accelerare e frenare, no? No.

È proprio quando sei sicuro di te stesso che fai un macello. Non essere mai presuntuoso e non pensare di avere tutto sotto controllo, non abbassare mai il livello di attenzione o saranno guai.

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Capitolo 7 – Figli: scooter sì o no? Da genitore ti dico: ‹‹In bocca al lupo, ti capisco e sono con te!››

Questa sezione è dedicata a noi genitori, sì, e se tu lo sei, come immagino, sei di fronte ad un gran bel problema! So che passi le giornata a fare sospiri di sollievo perché tuo figlio non ha ancora l’età per chiederti: ‹‹Papà mi compri lo scooter?›› Ma lo farà, inutile far finta di non sapere.

Ti sei mai chiesto come reagirai a quella richiesta? Oh sì, immagino di sì, ma che risposta ti sei dato? © Laboratorio eBook Edizioni

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Inoltre, noi papà motociclisti, ci troviamo in una posizione ancora più scomoda, molto difficile, perché far digerire una negazione a tuo figlio su una cosa che tu hai avuto per una vita intera, e magari hai ancora, non è per niente facile. Anzi, credo sia impossibile.

Stiamo parlando di un ragazzino, che non ha ancora ben chiaro il senso di responsabilità e del pericolo. Alcuni ne hanno di più, altri meno, in ogni caso sarà l’esperienza e la giusta educazione ad alimentare questi parametri della nostra individualità. Comunque te lo dico, non puoi dirgli di no, specialmente se in garage hai una moto da 180 cv e da 300 Km/h, te ne rendi conto, vero? Bene.

Detto questo, possiamo fare solo una cosa: responsabilizzarlo ed educarlo alla guida di un mezzo a due ruote per strada, specialmente se abiti in una grande città, tipo Roma o Milano, vere giungle piene di pericoli. Quindi alla fine, la risposta per noi, non potrà che essere sì, o rischi di andare a “Chi L’Ha Visto” per la prima volta nella tua vita.

Come al solito, la moto è un turbine di gioie e dolori, è una clausola che tutti abbiamo accettato. Se credi che non riuscirai mai a dire di sì a tuo figlio, allora comincia a mettere un annuncio di vendita della tua moto e cancella tutte le foto della tua vita da motociclista.

Se fai parte di quei papà che non vedono l’ora di vedere il proprio figlio in sella, magari assieme a te, e ti chiedi come fare a trasmettergli questa bellissima passione, la risposta è molto semplice: portalo sempre con te, guardate le gare in tv, rimanete la sera in garage a pulire e venerare la moto. La passione esplode solo se ce l’hai dentro, altrimenti potrai fare qualsiasi cosa, ma tuo figlio si appassionerà a quello © Laboratorio eBook Edizioni

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che lui vuole realemente. Ricorda che tuo figlio prende te come esempio, quindi il tuo modo di concepire e guidare la moto sarà l’esempio che lui seguirà. Questo parametro è fondamentale e lo devi sempre tenere a mente per ridurre al minimo pensieri e paure quando tuo figlio sarà in giro da solo.

Auguri papà!

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Capitolo 8 - Sceglire la giusta cilindrata Credi sia una cosa da poco? Scegliere la giusta cilindrata ti potrebbe salvare la vita!

Questa scelta è ancora più importante se il tuo sogno è la moto stradale. Perché? Perché è veloce, potente, e stai su strada; dunque prima di decidere il tuo modello pensa a quanta esperienza hai, se è la tua prima moto, non fare lo “sborone” pensando che tanto non farai scemenze e la saprai guidare, perché questo è l’atteggiamento esatto per farsi molto male.

Io consiglio a tutti i ragazzi di passare prima dal fuoristrada, perché è l’unica disciplina che ti consente di acquisire una sensibilità nella guida oltre la fisica, che ti aiuterà in futuro su qualsiasi tipo di moto andrai. Ma se sei già abbastanza adulto, non importa, basta che scegli con la testa.

Ovviamente la cilindrata per cominciare è di 600 cc per chi ha già una certa età, un 125 per i teenager o un 350 cc 4 tempi verso i 18 anni. Le moto da 1000 cc sono roba davvero pericolosa, roba seria, sono missili da 0 - 100 in meno di 3 secondi, roba da 300 Km/h, non sottovalutare MAI questa moto. È una moto che arriva dopo, molto dopo, solo in rarissimi casi (come il mio!) arriva quasi subito. Io che sono stato sempre ritenuto quasi un fenomeno, ho avuto in moltissime occasioni, molta paura. La moto va conosciuta, pian piano e con rispetto.

Ti starai chiedendo: ‹‹Ma sei un fenomeno come dici, perchè non fai il pilota?›› Bella domanda amico mio, ma qui entrano in gioco fattori che molto spesso non

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dipendono da te, o almeno in parte. Ci sono cose per cui, se vuoi diventare qualcuno, devi cominciare da molto piccolo e spesso questa spinta deve essere data dai tuoi genitori che devono invogliarti, portarti per mano e darti i mezzi giusti per continuare. A questo proposito consiglio ai papà che scoprono nel proprio figlio delle capacità, qualunque esse siano, di accompagnarlo nella scoperta e nell’approfondimento di esse, anche se queste cozzano con le abitudini alle quali la famiglia è stata abituata, magari un po’ troppo canoniche. Un giorno vi ringrazierà. La cosa importante è non forzare mai un figlio a fare qualcosa in cui tu hai fallito, o in qualcosa che speri per il suo bene, perchè spesso il tuo bene non coincide con il suo.

Oggi più che mai viviamo in un mondo in cui il classico lavoro non funziona più. Non ci sono le condizioni nè la richiesta per lavori classici. Oggi vince chi è capace di fare qualcosa di geniale, chi può offrire idee, personalità e capacità specifiche. Distinguersi oggi è imperativo, studiare sì, ma farlo in maniera specifica in base a quello che davvero si vuole dalla propria vita.

Perché dico questo? Perchè potrebbe essere troppo tardi poi, specie in una disciplina come il motociclismo, prima si comincia, meglio è. Compromessi, questi sì, perché bisogna sempre dare un’educazione dei valori che andranno a formare le basi per la propria vita, qualunque tipo di lavoro si vada a fare.

Un esempio che mi riguarda è questo, te lo racconto: da piccolo, avrò avuto 5 - 6 anni, ero innamorato di un piccolo motorino chiamato LEM, era una piccola moto da cross che si poteva guidare solo in spazi privati, a marce, era un sogno. Lo desideravo più di ogni altra cosa, ma mio padre nulla, non c’è stato verso, non mi ha accontentato. © Laboratorio eBook Edizioni

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La ricordo ancora oggi come una cosa che mi è rimasta impressa negativamente, una parte buia della mia infanzia. A me non interessava nulla di altre cose, sapevo cosa mi piaceva, erano le moto, e quelle volevo fin da piccolissimo. Mio padre forse non ha colto questa consapevolezza di me stesso, e se n’è accorto troppo tardi.

Mi ritrovo a 31 anni a non avere chiaro chi io sia veramente, a non aver fissato le basi della mia occupazione da cui determinare il mio futuro e quello di mio figlio. Mi ritrovo a rimpiangere un passato che mi è sfuggito di mano, mi ritrovo sommerso dai “se” e questa cosa mi distrugge. Vedi quanto è difficile fare il genitore? Grossa responsabilità, vero?

La cosa che più mi preme farti capire è che non bisogna mai lasciare spazio ai rimpianti, ma consentire e mettere nelle condizioni un figlio, anche se si crede troppo piccolo ed incapace di razionalizzare, di poter scegliere. © Laboratorio eBook Edizioni

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Magari un giorno cambierà idea e farà tutt’altro, ma almeno non avrà rimpianti, che sono la cosa peggiore, specie quando il tempo non ti consente di tornare indietro.

Ora, se non hai sbuffato e buttato con forza il tuo Kindle o iPad sul letto maledicendo il giorno in cui hai acquistato questo ebook, possiamo passare alla parte finale dove parlaremo in breve di come coccolare la propria moto affinchè possa sempre essere efficiente e pronta alle tue cavalcate.

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Capitolo 9 - Manutenzione e cura della moto Una moto è come una donna, se la trascuri te la fa pagare!

Già, proprio così, una moto va coccolata come fosse un essere umano, perché lei lo capisce, sente cosa provi ed è il risultato di come la tratti. Ho sentito spesso colleghi motociclisti sminuire la propria moto dicendo: ‹‹Ma è un pezzo di ferro, mica è una persona!›› SBAGLIATO! E te ne pentirai se continui così.

Ci sono accorgimenti che vanno seguiti puntigliosamente per vivere serenamente il rapporto con la tua moto, accorgimenti anche costosi, ma potevi sempre appassionarti alle freccette o agli scacchi! Mica te l’ha prescritto il medico, no?

Bene, periodicamente ogni moto, da libretto di uso e manutenzione ha delle scadenze per fare i tagliandi, come anche le auto, ma non è un’automobile! Se vuoi che la tua moto sia sempre felice, devi anticipare SEMPRE i tagliandi imposti dalla casa costruttrice. Sono i dettagli che rendono speciale un rapporto, qualunque esso sia. Fallo, e vedrai che raramente vedrai una spia accendersi.

Le gomme, come già detto in precedenza, sono la cosa più importante di tutte, tienile sempre fresche e compra la gomma in base all’uso che fai della moto. Se ci vai su strada, inutile comprare gomme in mescola che ti durano 2500 Km (a meno che tu sia un vero “smanettone”). Se ci giri anche di inverno, compra una gomma adatta alle condizioni umide o bagnate dell’asfalto.

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Se tieni la moto ferma per un anno, ricorda che le gomme si saranno plastificate in superficie. Non uscire dal garage a manetta spalancata o andrai per terra prima ancora di fare la prima curva. Fai almeno dieci chilometri andando adagio, facendo riprendere gomme e freni. Altrimenti, se vedi che scivolano anche dopo, cambiale. Quando fermi la moto per l’inverno, tienila sempre collegata ad un mantenitore di carica della batteria, la tiene in vita, consuma poco e quando l’accenderai dopo sei mesi, partirà al primo colpo.

Lascia sempre la moto col pieno di benzina se la tieni ferma. Quando la riprendi dopo mesi di sosta, con olio di vaselina umidifica gli steli forcella o ti scoppieranno i paraoli dopo qualche chilometro. Se hai una Ducati, occhio alle cinghie di distribuzione, cambiale sempre almeno uno o duemila chilometri prima del tagliando, perché se rompi quelle, fai prima a comprarti una moto nuova.

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Conclusioni Siamo arrivati alla fine, spero che questa lettura ti sia piaciuta e ti auguro di divertirti all’infinito con la tua moto, che tu sia single, sposato o genitore!

Dalla scelta della tua prima moto, che sia un 50, 125, 600 o 1000 cc, al passaggio di categoria, dalla strada alla pista, ti auguro di tornare a sorridere, divertendoti e gioendo delle emozioni che solo una moto sa regalare, ma stai sempre attento e tieni a mente tutto quanto detto in questo ebook, perchĂŠ ti assicuro che farlo potrebbe modificare sostanzialmente le sorti di una giornata, di un periodo o di tutta la vita.

Capisci chi sei prima di scegliere una moto, poi comincia a conoscerla come fosse una donna, scoprila pian piano senza voler troppo da lei, non esagerare mai, prenditene cura e non verrai mai tradito!

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