La scossa corriere mezzogiorno (economia) - 15 febbraio 2010

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LUNEDÌ 15 FEBBRAIO 2010

Deutsche Bank, Cincotto illustra il piano di rilancio

PATRIMONI & FINANZA / 2

Profumo (Unicredit) a Palermo e Napoli: così cambia il gruppo

BORRILLO A PAGINA VII

A PAGINA VII

Belen e Anton Giulio Grande

PATRIMONI & FINANZA / 1

Alessandro Profumo

Mario Cincotto

CM

STILI & BUSINESS

Festival di Sanremo, Anton Giulio Grande vestirà Belen SCHIARITI A PAGINA XI

IL PUNTO

L’inchiesta Nelle ultime settimane pubblicati gli scritti di intellettuali di differente età e orientamento politico

Regioni al voto Ma con un ruolo da ripensare

Il Sud torna (a far discutere) nei libri Da Ricolfi a Delzìo, a Ruffolo e Scotti: quattro volumi rilanciano dibattito e polemiche DI ANGELO LOMONACO

DI SERGIO LOCORATOLO

Convegno a Bari

Luca Ricolfi, sociologo, è nato a Torino nel 1950 e insegna analisi dei dati all’Università del capoluogo sabaudo. Molto più giovane è Francesco Delzìo, barese classe 1974, manager, saggista, docente. L’ex ministro socialista Giorgio Ruffolo, invece, è nato a Roma nel 1926 ed è un esperto di politica e di economia. Napoletano, infine, è Enzo Scotti, classe 1933, una lunga carriera nella Dc, ministro in vari governi fino al 1992, sindaco di Napoli e, dopo un periodo di inattività politica, oggi sottosegretario agli Esteri del governo Berlusconi. Che cosa hanno in comune questi quattro intellettuali di differente età, origine e orientamento politico? Sono gli autori di quattro saggi che, arrivati di recente nelle librerie, hanno riacceso i riflettori sul Mezzogiorno.

Confindustria, obiettivo sul Meridione DI ROSANNA LAMPUGNANI

Venerdì a Bari la convention di Confindustria sul Sud.

A PAGINA III

Matchpoint

Tutte le regioni del Mezzogiorno, ad eccezione della Sicilia, sono chiamate al voto amministrativo del prossimo marzo. L’ennesima occasione, dunque, per capire dov’è e dove vuole andare il Sud del Paese. All’appuntamento, il centrodestra si presenta compatto, forte del ruolo di oppositore a livello locale e di una incontrastata leadership di governo nazionale che, come al solito, riposa del tutto sul carisma di Berlusconi. All’opposto, un centrosinistra spesso rissoso e disunito è costretto a difendere le sue speso poco commendevoli esperienze di governo puntando su qualche isolato fuoriclasse, come Vendola in Puglia o De Luca in Campania. Al di là delle contingenze, tuttavia, appare lecito porre qualche interrogativo sul ruolo e sul bilancio dell’attività amministrativa fin qui maturata. A cinque anni dalle ultime elezioni, è possibile dire che non vi è stato alcun serio miglioramento delle condizioni generali del Mezzogiorno, che il divario con il Centro-Nord è rimasto, al più, immutato e che la crisi internazionale ha soprattutto inciso sul tessuto produttivo e civile delle regioni meridionali. A livello politico, il Sud non ha saputo esprimere alcuna proposta unitaria per il suo rilancio e la breve esperienza del Coordinamento delle regioni meridionali si è rivelata del tutto effimera e fallimentare. Si è poi assistito ad una mutazione genetica. Le Regioni meridionali si sono trasformate da enti di indirizzo in enti di gestione, talvolta defraudando comuni e province di prerogative, oltre che di autonomia amministrativa. La sterminata messe di fondi Ue non ha, salvo rare eccezioni, prodotto alcun significativo risultato e gli interventi, dispersivi e frammentati, non sono serviti a ridurre il gap, in primis infrastrutturale, con il Nord. Le nuove competenze, e penso alla sanità, hanno spesso prodotto più scandali che efficienza, più debiti che benessere, lasciando fortemente dubitare della capacità di governo delle classi dirigenti locali. Così si arriva al voto. C’è forse da ripensare completamente il ruolo, le finalità e le funzioni delle Regioni. Riflettere su cosa ci sia da conservare e cosa da buttare di questa quarantennale esperienza. A meno che il vento forte del federalismo non finisca con il travolgere tutto, senza eccezioni. E non è detto che sarebbe un male.

A PAGINA III

La «questione «Il sacco del Nord» Confronto sul saggio editoriale» Ricolfi spietato Il prof torinese DI ANTONIO FIORE ma onesto fa demagogia La settimana scorsa, grazie al saggio di Giorgio Ruffolo, avevamo scoperto che l’Italia era «Un paese troppo lungo». Adesso, però, Enzo Scotti ci informa che è vero il contrario: «Italia corta» si intitola infatti il libro dell’ex ministro. Quest’Italia telescopica, che s’allunga e s’accorcia a seconda dei punti di vista, continua ad alimentare una fiorente saggistica: al Sud predatore del «Sacco del Nord» è infatti dedicata l’ultima fatica di Luca Ricolfi, mentre Francesco Delzio ha scritto in proposito «La scossa». La questione meridionale sta diventando una questione editoriale? © RIPRODUZIONE RISERVATA

DI ANTONIO LA SPINA

DI LUCA BIANCHI

sacco del Nord. Saggio sulla giustizia territoriale» è un libro di Luca Ricolfi che vuole guardare allo squilibrio tra i territori del nostro paese in un modo diverso da quello cui, a suo dire, siamo abituati. La chiave di volta (...)

«I

on i tempi che corrono è difficile resistere alla tentazione di aderire pienamente alle tesi contenute nel libro di Luca Ricolfi Il sacco del Nord . Il sociologo torinese dimostra che un’ingente quantità di risorse, almeno 50 miliardi (...)

A PAGINA II

A PAGINA II

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Export Azienda leader nell’estrazione e lavorazione del prodotto. Fatturato 2009 chiuso a 74 milioni

Sale siciliano per nevi scandinave Italkali rafforza l’intesa con i Paesi nordici per la fornitura di salgemma da disgelo DI ANGELO MELI

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l sale siciliano scioglie la neve che intasa le strade della Scandinavia. Lo fornisce l’Italkali, azienda leader nell’estrazione, nella lavorazione e nell’esportazione del salgemma, che ha chiuso il 2009 con un fatturato di 74 milioni di euro (+15,1% rispetto all’esercizio precedente) e una produzione che ha superato il milione di tonnellate. «Un risultato — spiega Enrico Morgante, responsabile della direzione

commerciale e marketing — ottenuto in buona parte grazie all’export, trainato dalle vendite di sale per disgelo, che ha portato al consolidamento del rapporto commerciale con gli enti gestori delle autostrade scandinave e alla ripresa delle spedizioni in Germania e nei Paesi Bassi». Confermato e consolidato anche il rapporto con l’area dei Balcani e gli Stati Uniti. Le vendite in Sicilia di Italkali rappresentano appena il 2,8%, mentre l’86% è costituito dal mercato continentale italiano e l’11%

Estrazione Una pala telecomandata in funzione nella miniera di Petralia

dai mercati esteri. In questo modo - spiegano dalla società - le risorse restano nell’Isola, dove Italkali ha le sue tre

miniere: Petralia, Racalmuto e Realmonte. Nel dettaglio, l’azienda spende ogni anno circa 12 milioni per il personale. Un anno particolarmente positivo per l’azienda partecipata al 51% dalla Regione Siciliana che ha già pronto un piano di investimenti su tutte le strutture produttive. Primo fra tutte, la realizzazione di un nuovo impianto di vagliatura a Realmonte con l’obiettivo di consolidare le vendite negli Usa e sviluppare quelle in Nord Europa, anche su mercati non stagionali. E poi ancora, una stazione di «insacco» a Petralia per avere una maggiore capacità di risposte alle vendite anche di prodotto per disgelo stradale .

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’’ Commenti E ora togliamo al Mezzodì gli stereotipi troppo usurati DI GIANNI DONNO

L’occupazione, i redditi e «il teorema Maroni» DI MARIO CENTORRINO A PAGINA IV


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