NOVEMBRE DICEMBRE ANNO IX NUMERO 6 2,00 €
ECONOMIA_FINANZA_TERRITORIO
LORENZO LANCI WEARCARE LO STORE PERFETTO ESISTE LUIGI GALANTE
L’ABRUZZESE AI VERTICI DI FIAT CHRYSLER AUTOMOBILES
SISTEMI
LE PISCINE DELLE SORELLE ZUCCARINI
EXPO 2015
I PRIMI PASSI VERSO MILANO
Lorenzo Lanci, 25 anni, all’interno del negozio Wearcare, in Piazza Duca D’Aosta a Pescara. Lo store di abbigliamento e accessori è un mix tra qualità, tecnologia e modernità (foto Laura Cavaliere)
artstudio38@libero.it
gdostudio.it
USATO CERTIFICATO CONSUMATORE TUTELATO
Vi presentiamo
CERTIFICAUTO
il nuovo alleato nella compravendita di auto usate rivolto a CARROZZERIE, OFFICINE e PRIVATI. Certificauto è un circuito di officine e carrozzerie specializzate, che determina lo stato d’uso di auto e veicoli usati, valutandone correttamente le condizioni e mettendo in luce tutti i difetti meccanici, elettrici, di carrozzeria e amministrativi, tutelando così sia l’acquirente che il venditore. Attraverso una semplice verifica, sarà possibile valutare gli eventuali interventi da effettuare evitando così di incorrere in un acquisto sbagliato. Certificauto, il servizio innovativo capace di trasformarsi in un prezioso alleato.
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Chi è Certificauto Certificauto nasce dalla fusione del know how di 2 aziende che operano nel mondo dell’Automotive da oltre 30 anni, offrendo servizi innovativi con la massima professionalità nel rispetto del cliente finale. Il nostro obbiettivo nasce per colmare la necessità di sicurezza del cliente che sta acquistando un veicolo usato, dal privato o dal concessionario. Certificauto si propone come un ente terzo tra chi compra e chi acquista, proprio per questo il nostro slogan è USATO CERTIFICATO CONSUMATORE TUTELATO.
Cos’è? Certificauto è la certificazione dello stato d’uso della vettura o del veicolo commerciale che si sta acquistando, per avere la certezza di comprare un veicolo controllato da una rete di esperti e specializzati nel valutare le condizioni d’uso del veicolo, in modo imparziale e indipendente dal venditore.
Perché certificauto?
Il Contesto
Certificauto serve per evitare rischi amministrativi e rischi meccanici nella compravendita tra privati, ma anche nell’acquisto da un concessionario o salonista, in quanto decidendo di far certificare la vettura prima dell’acquisto, il venditore mal intenzionato si ritirerà dalla trattativa. Non servirà più portare il proprio meccanico in giro con voi a far provare la vettura da voi scelta, ma i centri Certificauto indipendenti dai venditori, e scrupolosamente controllati dai nostri responsabili commerciali, saranno garanti del vostro acquisto.
Il contesto in cui operiamo è quello della crescente diffidenza che il consumatore finale ha prima di acquistare un veicolo usato, sia dal concessionario ed in particolare da un privato, per avere la certezza che: - la vettura non sia incidentata - la vettura abbia dei difetti meccanici o elettronici - i km letti sul cruscotto corrispondano a realtà - il veicolo non sia soggetto a fermi amministrativi che impediscano il passaggio di proprietà. Partendo dal principio che la vendita tra privati è priva di garanzia, salvo gravi vizi occultati dal venditore di turno, con Certificauto si ha la possibilità di tutelarsi da questa mancanza. Infatti, grazie alle prove effettuate si può richiedere una garanzia convenzionale con copertura dei principali organi meccanici, della durata di due anni. Servizio rivolto all’utente finale dal Network Certificauto.
Cosa controlla? Certificauto prevede oltre 45 controlli indispensabili e analizzati da professionisti del settore, garantendo il miglior stato d’uso possibile, applicato a 6 aree del veicolo esaminato: 1. 2. 3. 4. 5. 6.
analisi del veicolo per il controllo della documentazione con relativa visura PRA per verificare l’esistenza di fermi amministrativi; analisi dell’interno del veicolo con verifica dell’efficienza dei dispositivi di sicurezza; analisi esterno veicolo con relativa quantificazione dei danni; analisi Motore; analisi sottoscocca con relativo controllo e misurazione scocca per controllare se deformata; test drive.
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Sommario
PASSIONE FINANZA
L'INTERVISTA
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13. 15. 19. 24. 30. 36. 38. 43. 45. 46. 48. 50. 10
Luigi Galante, in Fiat Chrysler Automobiles, è responsabile del Manufacturing Emea (area Europa, Medio Oriente e Africa). Gestisce più di 20 stabilimenti, con poco meno di 50.000 dipendenti
EDITORIALE Tutto cambia, ma passione e impegno rimangono LETTERA DA LONDRA Il grande fascino di Londra PUNTI DI VISTA L’INTERVISTA Luigi Galante COVER STORY Lorenzo Lanci / Wearcare PASSIONE FINANZA Bcc Castiglione Messer Raimondo e Pianella Minibond PwC / Directa Alfio Bardolla IMPRESE Masciarelli Bond Factory Abruzzè Hotel Rigopiano
AbruzzoMagazine
36
L’inaugurazione della nuova filiale della Bcc di Castiglione Messer Raimondo e Pianella. Taglio del nastro con il presidente, Alfredo Savini, e il direttore generale, Simone Di Giampaolo
52. 56. 58.
Nel 2014 abbiamo portato più di 800 turisti irlandesi in Puglia
60. 62. 64. 67. 70. 72. 74.
Concezio Natale, Discovery Puglia (pag. 72)
77.
STILE & DESIGN Sistemi Bianco Infissi Wrapping Style FORMAZIONE Pianeta Formazione Masterplan Federmanager COMUNICAZIONE Spazio Di Paolo EXPO Verso Expo 2015 START UP Mizarts STORIE Concezio Natale, Discovery Puglia SOCIAL #V.i.p. CONSULENZA La fatturazione elettronica verso la Pa ASSOCIAZIONI
Sommario
EXPO
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79. 80. 82. 84. 87. 88. 90. 94. 96.
Parte da Lanciano (Chieti), la corsa dell’Abruzzo verso l’Esposizione Universale di Milano, che aprirà i battenti il primo maggio 2015 e vedrà la presenza di oltre 20 milioni di visitatori
Cna Chieti EVENTI Meeting Life Project Legno GREEN Green Bike Messenger EUROPA CHIAMA ABRUZZO Macroregione Adriatico-Ionica PERSONAGGI Sergio Quirino Valente SALUTE Il pavimento pelvico SPECIALE GOLF IN ABRUZZO CULTURA Nove petali di Loto ABBIAMO CENATO PER VOI Ristorante Carlo Ferraioli NEWS DALLE AZIENDE Cantina Frenata, Reale Mutua, Mirante
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COVER STORY Lorenzo Lanci, giovane amministratore di Wearcare. Il marchio, con il punto vendita di Pescara centro, propone abbigliamento street style di qualità, per un target 16-35 uomo/donna
DIRETTO DA Andrea Beato / REDAZIONE Rosella Ciampoli, Antonella Villani, Silvio Diodato, Lara Cacciagrano, Svieta Boyko (foto), Michele Pirro ART DIRECTOR Daniele Marsili / HANNO COLLABORATO Maurizio Ottaviano Delfino, Stefano Cianciotta, Wolf Hardt, Luca De Leonardis, Roberta Villini, Carlo Di Giambattista, Luciana Mastrolonardo, Roberto Di Gennaro, Raffaella Sciarra, Federico Niasi, Andrea Sisti, Paolo Pietrostefani, Adriana Settuario, Laura Cavaliere, Francesco Picciani, Giovanni De Benedictis, Luca Di Evangelista STAMPA Printer Group Italia Srl / ABRUZZO MAGAZINE periodico bimestrale, registrazione del tribunale di Pescara n. 3 del 01/02/10 (direttore responsabile Donato Parete) EDITORE Abruzzo Magazine REDAZIONE redazione@abruzzomagazine.it ANNO IX NUMERO 6 (NUOVA EDIZIONE) Novembre / Dicembre 2014. La foto di copertina è di Laura Cavaliere. Il numero è stato chiuso in redazione il 02/12/2014 e tirato in 16.500 copie WWW.ABRUZZOMAGAZINE.IT
AbruzzoMagazine
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pre sto sugli s caffali
Editoriale
DI ANDREA BEATO
TUTTO CAMBIA, MA PASSIONE E IMPEGNO RIMANGONO Il numero di Natale di Abruzzo Magazine presenta tante novità: nuova copertina, più pagine, rubriche innovative e il sito completamente rinnovato
V
i sarete accorti, lettori fedeli e non di Abruzzo Magazine, che molto è cambiato. Partiamo con ordine: restyling del logo, copertina dal layout moderno, più pagine, nuove rubriche, grafica accattivante, sito web dinamico (www. abruzzomagazine.it). C'è anche un'ulteriore novità, riguarda il sottoscritto. Se posso concedermi una confidenza, mai avrei immaginato nella vita di diventare giornalista e assumere poi la direzione di un periodico. Oggi accade. Un percorso iniziato nel maggio 2007, con il semplice invio del curriculum vitae all'indirizzo email di redazione. E dopo il colloquio e l'assunzione, la giusta gavetta, le tante interviste fatte, le visite nelle aziende, le notti passate in ufficio a perfezionare gli ultimi articoli e rispettare i tempi di consegna con l'industria tipografica... Sacrifici sì, ma dietro la passione e la consapevolezza di dare vita sempre a un prodotto unico. Non posso non ringraziare il direttore Parete (il filo diretto con lui continua nella rubrica "Lettera da Londra" a pagina 15) per l'opportunità concessa, per riconoscere piena libertà d'impostazione e azione alla squadra. Abruzzo Magazine è un risultato corale. Posso assicurarvi che ogni tassello ha la sua fondamentale importanza: dai colleghi dell'area commerciale all'art director, dall'amministrazione ai collaboratori e fotografi, fino ai fornitori. Siamo degli artigiani intenti a costruire abiti su misura. Non ci piacciono notizie riscaldate, copia e incolla banali. Testi, immagini, elementi grafici, schemi d'impaginazione li realizziamo internamente, andando prima a conoscere da vicino i nostri interlocutori e rielaborando, successivamente, gli input raccolti. Sembra una banalità, ma la crisi, oltre a portare tagli indiscriminati agli organici, ci sta mettendo davanti a una scarna realtà editoriale preconfezionata. Sarebbe facile adeguarsi, invece cerchiamo di proporre un modello ad alto valore aggiunto, in cui professionalità, ricerca e dedizione prevalgono. In questo numero
di Natale vi invitiamo a conoscere una serie di storie e personaggi interessanti. A cominciare dall’ingegnere Luigi Galante, amministratore delegato di Sevel e che nel colosso Fiat Chrysler Automobiles ricopre il ruolo di responsabile del Manufacturing Emea (area Europa, Medio Oriente e Africa), gestendo più di 20 stabilimenti. Quasi un’impresa intercettarlo, visti i numerosissimi impegni e spostamenti di lavoro. Ce l’abbiamo fatta e alla fine è uscita un'intervista capace di porre una riflessione sull’economia, sul modello imprenditoriale del nostro Abruzzo e svelare anche alcuni tratti, meno conosciuti, di un altro celebre corregionale, Sergio Marchionne. La storia di copertina è dedicata a Lorenzo Lanci e al brand Wearcare. Il giovane di Frisa (Chieti) ha lanciato la sua idea attraverso uno store di abbigliamento street style. L’ambizione lo porterà molto lontano. Il filone “young” continua con il pescarese Concezio Natale, che da Dublino convince gli irlandesi ad andare in vacanza in Puglia, e con i ragazzi di Green Bike Messenger, corrieri in bicicletta che offrono un servizio efficiente e rispettoso dell’ambiente. La start up Mizarts di Laura Cavaliere e Francesco Picciani è un’altra bella novità. All’interno convivono fotografia, grafica e arte, con l’aggiunta di uno shop che propone prodotti particolari, come le fotocamere istantanee Polaroid, oggi rilanciate da The Impossible Project. Non abbiamo dimenticato la Passione per la finanza, seguendo l’inaugurazione della nuova filiale della Banca di Credito Cooperativo di Castiglione Messer Raimondo e Pianella. L’istituto, presieduto da Alfredo Savini e diretto da Simone Di Giampaolo, continua il suo lavoro sul territorio e registra ottimi risultati, come riportato nell’Atlante delle Banche Leader 2014, pubblicazione realizzata ogni anno da Mf Milano Finanza e Italia Oggi. Infine, torniamo a parlare di golf. Il movimento è in crescita e le strutture teatine di Miglianico e Brecciarola, più quella di Santi di Preturo (L’Aquila) sono in pieno fermento.
AbruzzoMagazine
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Lettera da Londra
DI DONATO PARETE*
IL GRANDE FASCINO DI LONDRA Un’economia che cresce, forse un esempio per noi, in tante luci ed ombre…
P
oco più di un anno fa è iniziata la mia avventura londinese: pur continuando a risiedere prevalentemente in Italia, per il mercato che seguo, nei periodi a Londra è impagabile il contagio di energia di un’economia che cresce attorno al 3 per cento l’anno, che ha zero disoccupazione (il 6 per cento circa del Regno Unito è assolutamente fisiologico, ma la sola Londra è alla piena occupazione), il tutto perché il Paese ha una (intera) classe dirigente che già da un po’ di decenni ha deciso di fare della capitale il vero centro finanziario mondiale alternativo a New York (per tutti coloro che non potevano o non volevano considerare gli Usa: Russia, paesi arabi, Cina), classe dirigente che insieme ha messo mano all’unica riforma che davvero può cambiare le sorti di un paese, ridimensionando per il futuro il suo debito pubblico: il taglio drastico della spesa pubblica. In Inghilterra Cameron ha avuto molto coraggio, ha operato licenziamento di statali e tagli a welfare e pensioni: è tristissimo e doloroso ammetterlo, ma i costi della politica oltre a produrre sacrosanti conati di vomito incidono in realtà per pochi miliardi nel volume monstre di oltre 800 miliardi della spesa pubblica italiana. Naturalmente è giusto che dal taglio vero dei costi della politica si debba partire, non foss’altro che per imperativo etico e per l’esempio minimo da dare. Sul punto pure ci vorrebbe meno demagogia, il problema non sono le auto blu, ma la miriade di società (presidenti, consigli di amministrazione, pletore di impiegati) partecipate dallo stato e dagli enti locali, l’inutilità dei giganteschi apparati regionali (altro che finta abolizione delle Province, l’assurdo sono le Regioni…), le famose asimmetrie nei costi di fornitura. Le componenti maggiori della spesa pubblica sono però pensioni e ammortizzatori, l’apparato pubblico generale e naturalmente la sanità: il livello raggiunto dalle prime due grandi categorie ha cause non in Renzi, Monti, Berlusconi, Prodi. Sono sessant’anni che
stimiamo furbissimi pensionati baby, e comunque in amatematico sistema retributivo, e tanti amati posti fissi statali, possibilmente ben clientelati. Penso nessuno abbia ricette a portata di mano, Cameron ha fatto piangere per cinque anni milioni di suoi concittadini… L’altra grande componente di spesa pubblica è l’interesse che paghiamo sul debito, e a proposito di matematica citata prima non se ne esce: è insostenibile, ce ne stiamo solo appena appena dimenticando un po’ per i rendimenti Btp, by Bce di Draghi. Gli accademici ambienti di London School of Economics si son lasciati scappare la Lucrezia Reichlin gaffe: servirebbe una bella, come si chiama, “ristrutturazione”… I titoli di stato ce li abbiamo noi, insieme alle banche italiane, e qualcuno parla di ristrutturazione del debito. C’è molto di cui preoccuparsi. Tanti, tanti italiani vedo arrivare a Londra, tanti talenti sono ben insediati da anni nei sancta sanctorum, ma oggi tanti laureati italiani a Londra vengono a fare i camerieri, tutti vittime dell’altra faccia della Swinging London. I livelli da bolla dell’immobiliare londinese portano gli affitti a 2.500, 3.000 euro al mese. I quarantenni, anche in coppia, vivono in stanza in affitto, che almeno di euro ne costa 1.200 o 1.400… Ce ne andiamo ben distanti dal centro? 500 euro al mese per i trasporti pubblici. Le retribuzioni a Londra sono elevate, ma non quanto è elevato a Londra il costo della vita, in ogni suo aspetto. Alla prossima! donatoparete@abruzzomagazine.it *Originario di Abbateggio in provincia di Pescara, studi di economia in Bocconi, vive tra Londra (dove lavora presso un importante gruppo finanziario), Milano e Pescara (le due città dove segue la sua passione per il trading indipendente di Borsa). Esperto di trust, strategie di asset protection e gestioni patrimoniali, ha collaborato con il gruppo editoriale del Sole 24 Ore. Tanti anni fa, per amore del suo Abruzzo, insieme all’ingegnere gestionale Sergio Di Tillio, ha fondato questo giornale.
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Punti di vista
Roma, gli appalti… E l’Abruzzo DI MAURIZIO OTTAVIANO DELFINO*
C
rediamo che conoscere e comunicare un territorio, la sua economia, i suoi protagonisti più coraggiosi conduca con sempre maggiore urgenza ad allargare lo sguardo al mondo intero e ancor meglio a lasciarsi guardare e misurare. Abruzzo Magazine lo ha sempre fatto, in questo caso ospitando contributi straordinari su una traccia cruciale e sfidante, specie per la nostra piccola regione, che è fatta di reputazione e identità, in un contesto dove in qualche modo qualcuno mette nero su bianco, e lavora, a cambiamenti epocali. Perciò abbiamo messo insieme queste idee, convinti che ora o mai più, è giunto il tempo di decidere una fisionomia, una proposta, come spiega lo splendido articolo di Wolf Hardt sui temi del turismo, di accettare i canoni e le regole - non sempre scritte - dei migliori nel mondo, come introduce il focus sulla “reputazione” su cui torneremo per il suo valore di chiave di volta, ricco di implicazioni e potenzialità straordinarie. E abbiamo deciso di riferire del G20 di Brisbane, con la persuasione che, anche se difficilissimo, deve essere posto finalmente il problema di investire, in chiave culturale e istituzionale, tempo e risorse a distinguere fra le chiacchiere e le trasformazioni vere, che poi zitte zitte arrivano e tolgono la terra sotto i piedi a chi non sa o non ha capito. E allora cosa c’entra Roma e l’ennesimo, per nulla sorprendente, scandalo, in attesa del prossimo? C’entra perché da una parte senza sciogliere cinque o sei nodi, sempre quelli, l’Italia non ce la fa, e quindi nonostante il nostro vino, i trabocchi e la Sevel, nemmeno
* Quarantenne, pescarese, ha fatto il conservatorio, il liceo classico e Giurisprudenza, laureandosi con una proposta di legge sul tema del fumo passivo. Ha viaggiato molto nel mondo. Lavora in banca, come legale interno, prima con Banca Intesa, grande palestra, poi in una piccola e gloriosa Cassa di risparmio, ora in un’interessante realtà di grande banca popolare. Giornalista pubblicista scrive soprattutto di banca, economia e territorio.
noi. Dall’altra v’immaginate se fossimo capaci di anticipare qualche riforma e far vedere che siamo capaci di far da soli? Il tema è quello degli appalti, ma anche quello delle società partecipate (volgarmente le municipalizzate). La recente nuova direttiva europea sugli appalti punta - attenzione - a una maggiore discrezionalità delle stazioni appaltanti, in una cornice dove sia tutto assolutamente noto e trasparente e dove regni sovrano il principio della professionalità, come anche quello del premio per i risultati. Chi dimostra di saper spendere i soldi pubblici, mettendo insieme qualità e risparmi secondo la gerarchia dei bisogni, va premiato. Appalti mediamente in Europa significa 18-20% del Pil, oppure 35-36% della spesa pubblica. L’Italia, fra gli altri primati, ha il numero di stazioni appaltanti (incerto, secondo alcuni 35.000, che scriviamo anche a lettere come sugli assegni, trentacinquemila) e una pressoché o almeno frequente assenza di notizie e di dati certi. Molti osservatori regionali hanno comunicato i dati con due anni di ritardo. Molti dati incompleti, nessun motore o cervellone che li racchiuda e li elabori. Un decreto di aprile prevedeva che entro giugno almeno le stazioni appaltanti per beni e servizi fossero ridotte a una per provincia. Naturalmente siamo a fine anno e la cosa è morta lì. Il resoconto sulle cosiddette municipalizzate (società a capitale o a controllo pubblico), tante volte esaminato dalle testate nazionali e da pubblicazioni specialistiche, è ancor più desolante. Di migliaia non si sa nulla (tranne i buchi di bilancio che generano), migliaia non hanno adempiuto alla legge sulle informazioni obbligatorie che avrebbero dovuto offrire, migliaia prive di sostanziale attività. Chi sa se la direttiva sugli appalti farà la fine di quella sui rifiuti: Italia inadempiente, 42 milioni di multa, il ministro nega e commenta in tempo reale che l’Italia non pagherà. Pensare, ed è un appello ad alcuni grandi e ricchissimi imprenditori abruzzesi, che in molte zone del mondo il settore sta diventando una miniera d’oro e d’innovazione di civiltà. La tentazione di concludere con un commento a due commenti sul caso Roma, raccapriccianti, per inciso, di due esponenti di massimo livello del governo sarebbe fortissima. Ma tradiremmo la tradizione di Abruzzo Magazine. Che vuole continuare a raccontare la regione, i tanti suoi gioielli, talvolta ancora grezzi, talvolta un po’ segreti, ancora in grado di rappresentare una speranza. Ma non c’è più nulla di scontato.
AbruzzoMagazine
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Punti di vista
DI STEFANO CIANCIOTTA*
Reputation First Può un’eccellente operazione di management, design e comunicazione stridere con l’incapacità di prevedere e rispondere in modo chiaro e tempestivo a una crisi, tutt’altro che imprevedibile?
A
giudicare dall’episodio che ha colpito Moncler nelle scorse settimane pare proprio di sì. L’imprenditore Remo Ruffini è riuscito a riportare in auge un marchio famoso negli anni ‘80, a quotarlo con risultati soddisfacenti (anche se negli ultimi mesi il titolo aveva perso quasi il 17%), ma poi è rimasto imbrigliato in una situazione che di imprevisto aveva davvero poco. L’azienda era a conoscenza del servizio andato in onda su Report, ed era prevedibile che la puntata contro lo sfruttamento delle oche negli allevamenti ungheresi per produrre le piume necessarie a confezionare i famosi piumini, avrebbe scatenato un putiferio, con ripercussioni significative sul titolo, che ha perso nelle quarantotto ore successive il 4,8% del suo valore, pari a 140 milioni di euro. La domanda che dobbiamo porci è la seguente: passi la strumentalizzazione di cui sarebbe stata oggetto l’azienda, ma come è possibile che lo staff di Ruffini non abbia strutturato una strategia media in grado di portare dati, numeri di clienti, investitori, dipendenti, a sostegno delle affermazioni dell’azienda e della tutela della sua reputazione e immagine? Possedere una buona reputazione per un individuo così come per un’azienda, costituisce infatti un fattore di successo sul quale si misura l’indice di gradimento dei potenziali clienti e di riconoscibilità all’interno di un contesto in continua evoluzione, nel quale, comunque, i media tradizionali, come insegna proprio l’episodio di Moncler, continuano a esercitare una sfera di influenza significativa. Su questi temi, che appartengono all’universo manageriale, l’Italia è in ritardo rispetto agli Stati Uniti e al Nord Europa,
Va in primo luogo sottolineato quanto la diversità e la naturalezza del "selvaggio" Abruzzo, come mi piace definire questa regione, rappresentino uno straordinario potenziale d’interesse turistico. Ma proprio queste caratteristiche, che nel passato sono state gli elementi di forza che ne hanno da soli permesso lo sviluppo turistico, oggi non sono più sufficienti a garantirgli sul mercato mondiale il ruolo di “player”. Ho spesso l'impressione che in Abruzzo si faccia affidamento solo su ciò che la natura gli ha donato. Ma “la bellezza d’Abruzzo”, basta da sola ad attirare turisti da tutto il mondo,
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* Giornalista economico, è docente di Comunicazione di Crisi aziendale e Media Relation alla Facoltà di Scienze della Comunicazione dell'Università degli Studi di Teramo. È fellow del Think Tank Competere sul tema della Comunicazione di Crisi.
dove proprio il concetto di reputazione è alla base della valutazione del comportamento degli azionisti nei confronti del management dell’azienda. Le parole pronunciate contro la giornalista Gabbanelli da parte di Bertelli, numero uno di Prada, e di Stefano Gabbana, appaiono dettate unicamente dalla necessità di difendere la “categoria” del lusso. Quelle affermazioni stridono col grande cambiamento che molte imprese italiane stanno producendo in questi anni, nonostante la tassazione sul lavoro e una burocrazia così asfissiante inducano a delocalizzare e a rinunciare a produrre in Italia. Consapevoli dell'aumento della competitività e della minore efficacia della pubblicità tradizionale, le aziende italiane, soprattutto le Pmi, stanno invece comprendendo sempre di più l'importanza della gestione e della salvaguardia della propria reputazione, costruita anche attraverso asset intangibili quali la fedeltà e la motivazione dei propri dipendenti, la fiducia di clienti e consumatori. Gli imprenditori illuminati, che fanno crescere la ricchezza anche dell’Abruzzo, stanno sfidando la crisi investendo sul capitale umano e riorganizzando la propria azienda attraverso la condivisione di nuovi obiettivi e strategie. L’Italia delle istituzioni e delle aziende ha bisogno di leader. E spesso le Pmi italiane hanno dimostrato capacità di leadership superiori alle imprese più blasonate, come dimostra, ad esempio, il boom del ricorso al capital market per liberarsi dal canale bancario. Cresce il numero delle Pmi che si finanziano quotandosi in Borsa, aumentano le Pmi che scelgono di tutelare la propria reputazione investendo sul capitale umano nella riorganizzazione aziendale.
UN TEDESCO IN ABRUZZO /DI WOLF HARDT*
Le bellezze d’Abruzzo
sinonimo d’interesse turistico
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Punti di vista
Una meta interessante per tutte le formule di attività di nicchia e un paradiso per lo sviluppo di prodotti turistici destinati a specifici target
*Si occupa da venticinque anni di sviluppo turistico e in particolare di turismo di target internazionale. Obiettivi costanti sono la continuità delle attività nel tempo, l'inserimento dei fornitori di servizi turistici locali, il coinvolgimento dei media internazionali per un’efficace messa in scena della destinazione.
per consacrare questa regione come meta di vacanza? Probabilmente no, almeno non oggi! Una destinazione turistica, nel senso moderno, è caratterizzata da singole imprese dedicate a specifiche prestazioni, nonché da un eccellente rapporto qualità-prezzo. Parola chiave è il coinvolgimento emotivo del turista che si ottiene solo attraverso la perfezione, fin nei minimi dettagli, dell’offerta e che richiede molto impegno personale e una notevole iniziativa. È importante creare attrazioni uniche e inimitabili, ma è altrettanto fondamentale curarne la presentazione, che sia il più possibile rispondente alle esigenze del mercato, affinché si generi un processo d’identificazione tra turista e offerta turistica. Per questo è necessario poter contare in maniera sostanziale anche sul supporto delle istituzioni, preposte tramite la loro chiara volontà di raggiungere questi obiettivi e il loro conseguente impegno costante. È necessario creare un piano generale per lo sviluppo del turismo, con i corrispondenti punti di forza/debolezza nel contesto della regione, per progettare un piano che ne guidi lo sviluppo verso un turismo sensibile e sostenibile. L'Abruzzo, per le risorse naturali e le strutture tradizionali di cui dispone, non si presta certamente a un turismo di massa, come quello che caratterizza le spiagge di Maiorca e, più recentemente, la Turchia. I tre scenari paesaggistici dell'Abruzzo, mare, collina e montagna, rappresentano, da sempre, le risorse naturali ideali per un prospero sviluppo turistico
di nicchia: culturale, culinario, sportivo, archeologico, outdoor, capaci di posizionare la regione sul mercato internazionale. L’Abruzzo è il prodotto “outdoor” turistico ottimale in ogni mese dell’anno. Questo potrebbe essere senz’altro un buon punto di partenza per un grande progetto di sviluppo, ma ogni progetto ha bisogno di essere concretamente studiato, e minuziosamente realizzato affinché non resti solo un concetto astratto. Se si osservano aree-obiettivo come ad esempio Finale Ligure, dove il turismo balneare è ormai un’attività consolidata, attraverso l’impegno costante degli operatori, si può constatare come sia diventata oggi la “Mecca” d’Europa per il mountain bike con i suoi bike hotel, negozi specializzati, guide dei trail di montagna fino all’organizzazione di eventi di risonanza mondiale. Ed è proprio l’allineamento dell’offerta turistica della località alla richiesta, al di là di ogni concorrenza, che l’ha portata a riscuotere un enorme successo. Se si guarda più a nord, troviamo il Lago di Garda, che ospita il bike festival più grande d'Europa, l’Eldorado della bici. Questi sono solo due piccoli esempi di sviluppo turistico orientati verso una direzione specifica. Tutto in uno non è la formula vincente. Conseguentemente, individuare un target turistico coerente nel contesto di ciascuna regione può essere una buona ricetta, purché l'impegno, la gestione, il servizio e il rapporto qualità-prezzo della destinazione rispondano alle esigenze del turista.
DA BRISBANE (AUSTRALIA), LUCA DE LEONARDIS*
I risultati raggiunti dal G20 australiano
Q * Laureato in Economia e Commercio alla d’Annunzio, ha lavorato presso le più importanti Camere di commercio italiane nel mondo. È stato vicedirettore generale dell’Italian Chamber of Commerce and Industry a Sydney. Ora è “Head, investment promotion for Australia and New Zeland” per il Governo di Hong Kong .
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AbruzzoMagazine
uest'anno il summit dei leader del G20 si è tenuto qui a Brisbane, Australia, accompagnato da temperature che hanno sfiorato i 40 gradi e con proteste sommesse, rispetto a quelle che hanno funestato i precedenti incontri internazionali. Il primo ministro australiano, Tony Abbott, ha sottolineato che il G20 di Brisbane ha prodotto «reali e concreti risultati a beneficio di molte persone nel mondo». Il comunicato ufficiale diffuso subito dopo il summit, il Brisbane Action Plan, ha esposto i risultati conseguiti durante i lavori del fine settimana. I principali temi discussi sono stati: le misure per conseguire una maggiore crescita economica, il rafforzamento delle istituzioni finanziarie, una maggiore partecipazione delle donne alla vita economica e il miglioramento della resilienza a futuri shock economici globali. L’aspetto cruciale rimane quello delle riforme strutturali, con cui molti Paesi devono confrontarsi per la crescita dell'economia globale. Non sono mancati gli scontri tra i governi occidentali e il leader russo, Putin, sulle questioni relative all'Ucraina. Il governo australiano, presidenza di turno, ha voluto che il summit si concentrasse sulla crescita economica, spingendo su un aumento della spesa per le infrastrutture e su un piano per ridurre il divario nella partecipazione al mercato del lavoro tra uomini e donne del 25%, entro il 2025. Abbott, nella conferenza di chiusura, ha confermato che questo impegno porterà all'ingresso di circa 100 milioni di donne
nel mondo del lavoro a livello mondiale nei prossimi dieci anni. L'obiettivo di crescita globale del 2%, tanto decantato lo scorso anno durante il G20 di San Pietroburgo, è stato portato al 2,1% nell'arco di cinque anni. E, anche se non era stato incluso nell'ordine del giorno ufficiale, il cambiamento climatico è diventato un fondamentale oggetto di discussione, a seguito delle risultanze sulle emissioni durante la riunione dell'Apec di qualche settimana fa a Pechino. In effetti, le discussioni avviate durante la riunione dell'Apec hanno avuto ricadute sul G20 di Brisbane, soprattutto nei temi principali quali la spesa in infrastrutture, la parità tra uomini e donne nel mondo del lavoro, la regolamentazione bancaria, e, inoltre, i moniti del Vaticano agli Stati membri ad affrontare le tematiche relative alle disparità sociali a livello globale. L'incontro ha prodotto più di 800 misure per migliorare l'efficienza economica, che vanno dalle riforme del mercato del lavoro e la rimozione di altri ostacoli alla crescita economica e del commercio internazionale. È importante sottolineare che l'Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (Ocse) è stata incaricata di monitorare i Paesi membri del G20, per garantire l'attuazione delle misure sottoscritte. I commentatori hanno notato l'impegno concreto da parte dei leader dei Paesi a ottenere risultati reali, dando al vertice un grande successo e ponendo, allo stesso tempo, un livello di aspettativa alto per il G20 del prossimo anno, che si terrà in Turchia.
L'intervista
DI ANDREA BEATO
L’ABRUZZESE GALANTE DI FCA LUIGI GALANTE, AMMINISTRATORE DELEGATO DI SEVEL
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ngegner Galante, ci racconta le tappe fondamentali della sua carriera in Fiat? L’essere abruzzese, con i valori che porta con sé, pensa abbia contribuito, in qualche modo, al personale percorso professionale? «La mia bella esperienza in Fiat è cominciata nel lontano 1980, a Mirafiori Carrozzeria, poi ho avuto la grande opportunità di partecipare, da giovane ingegnere, alla nascita della Sevel in Val di Sangro. Tre anni splendidi, in cui ho avuto modo di arricchire il mio bagaglio umano e professionale. Tre anni per passare da un prato verde a una splendida realtà produttiva. È stata un’esperienza unica e singolare: partecipare a costruire un gioiello tecnologico che offre lavoro a tante persone, a pochi passi da dove sono nato e insieme alla nostra gente d’Abruzzo, con cui condivido origini, valori, idee. Ho poi, in pratica, lavorato in tutti gli stabilimenti Fiat in Italia, cambiando tante volte lavoro e accumulando preziose esperienze e conoscenze. Nel 1993 sono tornato in Sevel come direttore, in un momento difficile dello stabilimento. Insieme, facendo veramente “gruppo” e anche parlando lo stesso dialetto, ne siamo usciti alla grande. Dopo Sevel, direttore di Mirafiori Carrozzeria,
INTERVISTA ALL’INGEGNERE LUIGI GALANTE. IN FIAT CHRYSLER AUTOMOBILES È RESPONSABILE DEL MANUFACTURING EMEA (AREA EUROPA, MEDIO ORIENTE E AFRICA). GESTISCE PIÙ DI 20 STABILIMENTI, CON POCO MENO DI 50.000 DIPENDENTI E INVESTIMENTI PER CIRCA 1 MILIARDO DI EURO OGNI ANNO 24
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L'intervista
mio sogno da bambino, poi capo delle Tecnologie Centrali, dove seguivo l’industrializzazione di tanti nuovi modelli in Italia e nel mondo, di nuovo Sevel, come amministratore delegato: cinque anni di duro lavoro, ma con tantissime soddisfazioni umane e professionali. Successivamente sono tornato a Torino, prima come coordinatore degli stabilimenti e poi come responsabile di tutto il Manufacturing in Europa. Ho avuto il privilegio di avere ottimi mentori e di vivere insieme all’azienda un percorso di cambiamento unico, che ha portato la nostra realtà ad affrontare sfide enormi poste dal settore e a superare momenti difficili. Oggi Fca è un Gruppo che si può dire, sotto tutti gli aspetti, un’azienda globale, che integra e rispetta culture diverse ed è capace di affrontare con successo le sfide che gli si pongono davanti, giorno dopo giorno, dai diversi mercati e dalle diverse realtà produttive. I valori che vengono dalla nostra terra mi hanno
LUIGI GALANTE INSIEME AI VERTICI DI FCA. CON IL PRESIDENTE JOHN ELKANN E L’AMMINISTRATORE DELEGATO, SERGIO MARCHIONNE. UN’IMMAGINE SCATTATA IN OCCASIONE DELLA VISITA DEL VESCOVO DI TORINO, CESARE NOSIGLIA, ALLO STABILIMENTO DI GRUGLIASCO
sicuramente aiutato a crescere e a saper gestire situazioni complicate e difficili: tenacia e senso pratico, capacità di ottenere risultati concreti tipici della gente della nostra regione, mi hanno aiutato a dare il mio contributo in un contesto che è diventato sempre più complesso, ma al tempo stesso sempre più interessante, sfidante e stimolante». Che legame mantiene con la sua terra d’origine? Torna spesso nella nostra regione? Come vede, dal suo osservatorio, l’Abruzzo, soprattutto dal punto di vista economico e imprenditoriale? «Il legame con la mia terra è stato e resta fortissimo. Per più periodi della mia vita di lavoro ho avuto l’onore e il privilegio di lavorare in Sevel. Da tanti anni sono amministratore delegato della società ed è un incarico che amo particolarmente. Sevel è una fabbrica di enorme importanza per il nostro Gruppo e credo anche per il territo-
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L'intervista
500 E PANDA LE PIÙ VENDUTE DEL LORO SEGMENTO
+8,4% A OTTOBRE: FCA CRESCE ANCHE IN EUROPA
Il lancio dei nuovi modelli inizia a dare i suoi frutti e consente a Fiat Chrysler Automobiles di realizzare un vero e proprio balzo in Europa. Fca ha immatricolato a ottobre, nel mercato del Vecchio Continente, oltre 65mila veicoli, l’8,4% in più dello stesso mese 2013, con una quota pari al 5,9% (+0,1%). Nei dieci mesi le consegne sono state quasi 654 mila (+3,1%) e la quota è salita al 5,9% (+0,2%).
rio. Ho la fortuna di continuare a seguirla e vederla sempre più grande e sempre più “forte”. In Abruzzo vive mia madre, nella casa dove anche io sono nato, e tutte le volte che posso vengo a passarci il fine settimana. L’Abruzzo per me è un terreno fertile per lo sviluppo di iniziative imprenditoriali, a condizione che gli stake holder continuino a integrare la propria azione per fornire tutte le condizioni necessarie per interessare le aziende manifatturiere. Ad esempio attraverso la formazione e l’addestramento di figure professionali in grado di operare nell’ambito delle fabbriche di questi anni, che necessitano di skill sempre più sofisticate. Il sistema di infrastrutture e quello di relazioni industriali costituiscono ulteriori tasselli in grado di rendere fertile e attrattivo il nostro territorio. Le basi ci sono ma c’è ancora tanto da lavorare e da fare per creare le condizioni di un successo duraturo. In Val di Sangro c’è tanta brava gente che merita tutto il bene possibile e che è la fortuna della nostra realtà industriale. Ma devo dire che, da buon abruzzese, non mi va proprio giù che in questa terra il livello di assenteismo sia il più alto di tut-
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SERGIO MARCHIONNE ORIGINI ABRUZZESI PER L’AMMINISTRATORE DELEGATO DI FIAT CHRYSLER AUTOMOBILES
ti i nostri stabilimenti in Italia. Questo è un punto di attenzione che, se non affrontato e riportato alla normalità, può pregiudicare i futuri sviluppi nella zona». Nel 2013, in occasione del rilancio dell’impianto di Grugliasco (Torino), dedicato all’avvocato Agnelli, Sergio Marchionne ha sottolineato nel suo intervento: «Vorrei ringraziare, in particolare, l’ingegner Galante per il lavoro straordinario che ha fatto in questo stabilimento, insieme alla sua squadra». Ci spiega che lavoro è stato compiuto per portare il plant a essere un centro di produzione modello e all’avanguardia a livello mondiale? «Lo stabilimento di Grugliasco oggi ospita la produzione delle Maserati Ghibli e Quattroporte ed è stato un grande esempio di successo. Produrre bene e con qualità elevata vetture di alta gamma, in uno stabilimento che Fiat ha acquistato nel 2009 dalla Bertone e che per anni era stato chiuso, è stata una sfida vinta e una grande soddisfazione. Una delle leve fondamentali che ha consentito tale rilancio è stato il nostro sistema di produzione, il World Class Manufacturing (Wcm), che costituisce un’eccezionale piattaforma per la competitività del nostro Manufacturing. Attraverso il Wcm abbiamo da una parte costruito un linguaggio comune di sviluppo delle nostre fabbriche, dall’altra avuto modo di applicare, sin dall’inizio, le migliori soluzioni già sperimentate nel nostro Manufacturing. Questo stabilimento è quindi risorto, implementando soluzioni di organizzazione del lavoro avanzate e con un training specifico basato sui migliori modelli gestionali internazionali, che siamo andati a studiare e confrontare con il nostro. Il pieno coinvolgimento di tutte le risorse umane presenti, il loro contributo di idee, proposte di miglioramento, partecipazione attiva è stato il fattore chiave di questo successo». Com’è il rapporto con l’a.d. Sergio Marchionne. C’è un confronto particolare tra due “abruzzesi”? «Il nostro amministratore ha un grandissimo livello di affezione per la nostra terra e i caratteri distintivi della nostra gente. Per me il rapporto con lui ha costituito e costituisce un forte stimolo che mi permette, giorno per giorno, di sfidare obiettivi che sino a qualche anno fa mi sembravano impossibili. Posso dire che Marchionne è un uomo eccezionale e unico, che ha guidato la nostra azienda verso obiettivi e risultati eccelsi e impensabili qualche anno fa. Per me, e per tutto
L'intervista
il team che ha accettato le sfide che ci pone tutti i giorni, è una forte e decisa guida professionale, un riferimento sicuro e affidabile, uno stimolo continuo e straordinario». Fiat Chrysler Automobiles è ormai un gruppo internazionale. Qual è, secondo lei, il futuro di Fca? Allo stesso tempo, come vede lo sviluppo dell’industria automobilistica mondiale? «Fca ha, in questi anni, perseguito con tenacia i suoi obiettivi e punta ad avere alti livelli di competitività in tutti i mercati di riferimento, con una presenza sempre più forte anche nei segmenti più alti di gamma. Le direttive di questo cambiamento sono state segnate e, oggi, la nostra azienda ha un assetto industriale in grado di competere con i migliori produttori di auto nel mondo. Ciò è testimoniato anche dai numerosi riconoscimenti ottenuti da enti esterni. Tutta l’industria automobilistica mostra una forte dinamicità e tutti i player sono impegnati nel re-engineering dei propri processi e nel ridisegno dei propri assetti industriali in Europa e nel mondo. Noi siamo certi che attraverso la realizzazione del piano industriale presentato dal nostro top management, lo scorso maggio a Detroit, saremo in grado di affrontare e vincere le sfide che il mercato automobilistico ci va ponendo».
IN BASSO ANCORA UNO SCATTO CON L’INGEGNERE LUIGI GALANTE, INSIEME A JOHN ELKANN E SERGIO MARCHIONNE, NEL PLANT AVV. GIOVANNI AGNELLI DI GRUGLIASCO (TORINO), DOVE VENGONO PRODOTTE LA MASERATI GHIBLI E QUATTROPORTE
SEVEL E PSA ANCORA INSIEME Proseguirà almeno fino al 2027 la partnership tra Fca (Fiat Chrysler Automobiles) e Psa (Peugeot-Citroen) per lo stabilimento Sevel in Val di Sangro. I player dell’automotive hanno annunciato l’accordo raggiunto e la volontà di sviluppare insieme un nuovo Ducato, pronto nel 2019. Sevel impiega oltre 6.100 dipendenti diretti e circa 6mila nell’indotto. Rappresenta il più grande stabilimento europeo per i veicoli commerciali leggeri. Per il 2014 la produzione toccherà i 220mila furgoni, ma la quota potrebbe subire un aumento prima della chiusura dell’anno.
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DI ANDREA BEATO - FOTO DI LAURA CAVALIERE
WEARCARE LO STORE PERFETTO ESISTE LORENZO LANCI, 25 ANNI, DI FRISA (CHIETI). NEL MARZO DEL 2014 HA INAUGURATO IL PRIMO STORE WEARCARE, DI CUI È AMMINISTRATORE UNICO: 90 METRI QUADRATI A PESCARA CENTRO
L’INTERNO DELLO STORE WEARCARE CON L’ARREDAMENTO FORNITO DALL’AZIENDA KUBEDESIGN CHE SVILUPPA ARCHITETTURE DI CARTONE, E IL GRAFFITO DI “MACS”, L’ARTISTA ANTONELLO PICCININO
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LORENZO LANCI È IL GIOVANE AMMINISTRATORE DI WEARCARE. IL PUNTO VENDITA DI PIAZZA DUCA D’AOSTA, NEL CENTRO DI PESCARA, PROPONE ABBIGLIAMENTO STREET STYLE DI QUALITÀ. A QUESTA SI AGGIUNGE LA TECNOLOGIA E L’INFLUENZA ARTISTICA…
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a sorpresa inizia fin da quando viene varcata la soglia d’ingresso. È al momento di concludere l’acquisto che scatta la consueta domanda: «È un franchising?». «Molti clienti - sorride con un pizzico d’orgoglio Lorenzo Lanci, amministratore unico di Wearcare - rimangono meravigliati e chiedono se si tratti di un brand, un format commerciale magari già attivo in grandi città come Milano, Torino, Roma e ora sbarcato a Pescara». In realtà è completamente farina di questo ragazzo venticinquenne, originario di Frisa (Chieti) e trasferitosi, da qualche tempo, nel capoluogo adriatico. Non ha alle spalle un’azienda di famiglia, grande esperienza nel settore o imponenti budget da investire. Possiede, però,
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«È UN FRANCHISING?», CHIEDONO I CLIENTI PRIMA DI SAPERE CHE SI TRATTA DI UN’IDEA ORIGINALE
WEARCARE È ANCHE EVENTI. ALCUNE IMMAGINI TRATTE DALLA SFILATA ORGANIZZATA DA LORENZO LANCI, A PESCARA VECCHIA, IN LARGO DEI FRENTANI, PER PRESENTARE LE NUOVE COLLEZIONI
LA TECNOLOGIA È una variabile fondamentale all’interno di Wearcare. A disposizione dei clienti ci sono tablet connessi a internet che rappresentano una guida all’acquisto e intrattengono gli accompagnatori. Sulla parete principale spiccano due maxi schermi che alternano tutorial, informazioni sull’universo moda e immagini di sfilate ed eventi. Il sito e i canali ufficiali sui principali social network vengono costantemente aggiornati. News, foto e video per comunicare novità del mondo Wearcare. Anche l’arredamento è moderno e originale. Le mura sono rivestite da pannelli di cartone con effetto legno/parquet, realizzato con una stampa ad alta risoluzione.
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un’idea precisa: creare lo store perfetto. Uno store interamente dedicato all’abbigliamento street style. Obiettivo trasformato in realtà il 29 marzo 2014, con l’inaugurazione di Piazza Duca D’Aosta, in pieno centro. «Il progetto - spiega il giovane Lanci - è targato 2013. Ho compiuto quello che un imprenditore, in teoria, non dovrebbe mai fare: coinvolgere gli amici nella realizzazione. Un’intuizione giusta, perché il contributo di ognuno di loro si è rivelato fondamentale. Per me, che ho perso prematuramente mio padre Florindo e mio cugino Giandomenico, l’affetto delle persone che mi circondano e mi vogliono bene è tutto». Quali sono le variabili fondamentali del punto vendita per eccellenza? «In primis la qualità dei capi proposti. Trattiamo 18 marchi, made in Italy e prodotti nel Nord Europa, da Berna a Anerkjendt, da Minimal Project a Elka, fino a Miss Miss, total look per un pubblico uomo/ donna, giovane e di tendenza. In più abbiamo sviluppato una nostra linea basic estiva, con tshirt, bermuda e Levis customizzati».
DOVE SI TROVA Wearcare è a Pescara, in Piazza Duca D’Aosta, al civico 39. A pochi passi da Corso Vittorio Emanuele II, dal grattacielo Uza, dai palazzi del Comune e della Provincia. Già la vetrina richiama l’attenzione dei passanti che, incuriositi, entrano per conoscere da vicino il punto vendita. La scelta di aprire qui lo store è stata dettata anche dalla volontà di contribuire a riqualificare una zona centrale, che negli ultimi anni ha subito una costante chiusura di attività. All’interno dei 90 metri quadrati si respira un’atmosfera fatta di qualità, tecnologia e arte. L’obiettivo non è solo proporsi come punto vendita di riferimento per lo street style, ma costruire i presupposti per aggregare stilisti, fashion blogger e dar vita a collaborazioni creative.
ALCUNI OUTFIT DI TENDENZA PROPOSTI DA WEARCARE. A DESTRA, IN ALTO L’ESTERNO DELLO STORE E QUI A FIANCO LA VELA PERSONALIZZATA CON SULLO SFONDO IL GRATTACIELO UZA
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UN ARREDAMENTO INTERNO DAVVERO INNOVATIVO, VETRINE MOLTO PARTICOLARI 34
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Ma non è solo il contenuto a determinare la differenza, il contenitore ha la sua importanza. Nei 90 metri quadrati ogni particolare è collocato per concedere un’esperienza di shopping originale. «L’arredamento è frutto della collaborazione con kubedesign, realtà di Osimo (Ancona) specializzata in architetture di cartone. I banconi, i piani espositivi, le illuminazioni, perfino i camerini sono riciclabili e biodegradabili al 100%, resistenti e funzionali. Il concept scelto riprende i temi degli anni ’50, con tanto di lambretta e pinup». La tecnologia è un ulteriore aspetto tenuto in fortissima considerazione. «A disposizione delle persone che entrano in Wearcare ci sono moderni tablet connessi a Internet. Da un lato fungono da guida, proponendo i giusti abbinamenti per un outfit completo, dall’altro intrattengono gli accompagnatori che possono attendere, senza annoiarsi, navigando liberamente. Sulla parete principale risaltano due maxi schermi che alternano tutorial, informazioni sull’universo moda e immagini di sfilate ed eventi». Si respira il connubio con l’arte attraverso il graffito character del lancianese Antonello Piccinino, conosciuto con lo pseudonimo “Macs”. «Basta alzare lo sguardo e scoprire che l’intero soffitto è ricoperto da un murales. L’opera rappresenta un ragazzo dei giorni nostri, assorto nei pensieri. Sulla sua mano sinistra è appollaiato un gufo, sul cui petto spunta una serratura. La chiave è lì vicino, appesa al ramo di un albero. La soluzione esiste, ma
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STREET WEAR, TOTAL LOOK PER UN PUBBLICO UOMO/DONNA GIOVANE. VESTIBILITÀ, COMFORT E TESSUTI DI LIVELLO il protagonista non la vede. Ecco, con il nostro negozio vorremmo concedere una via alternativa, accessibile, senza ergerci su un piedistallo». La creatività si esprime anche nell’allestimento della vetrina. «I manichini in poliuretano permettono una buona manovrabilità; i pannelli in lavagna si prestano alla fantasia della nostra disegnatrice. Nascono così “scenette” tratte dalla vita quotidiana, dalla cronaca, dall’immaginario collettivo». Wearcare vuole candidarsi a essere un luogo d’incontro per stilisti e fashion blogger, soprattutto locali. La meta più ambiziosa Lorenzo Lanci la svela sottovoce: «Nella mia vision c’è la volontà di aprire altri store, diffonderci in Abruzzo e fuori regione. E poi, un domani, provare il grande salto all’estero, magari a New York». La Grande Mela è ancora distante, ma se continua con questa serietà ed entusiasmo, Lanci ci arriverà ben presto. Potete scommetterci!
NELLA PAGINA A FIANCO IMMAGINI CHE RAPPRESENTANO LE VETRINE E L’ARREDAMENTO WEARCARE. GLI ALLESTIMENTI VENGONO AGGIORNATI FREQUENTEMENTE, SEGUENDO STILI E ULTIME NOVITÀ
UNO DEI MARCHI PROPOSTI DALLO STORE DI LORENZO LANCI È BERNA. IL BRAND, MADE IN ITALY, GIOVANE, DINAMICO E PROFESSIONALE PUNTA ALLA VESTIBILITÀ E ALL’ATTUALITÀ DEI MODELLI
IL MEGLIO DELLO STREET Wearcare Smart Clothing propone 18 marchi, made in Italy e prodotti nei Paesi del Nord Europa: da Berna a Anerkjendt, da Minimal Project a Elka, fino a Miss Miss. Total look per un pubblico uomo/ donna, giovane, target compreso tra i 16 e i 35 anni, e di tendenza. Vestibilità, comfort e tessuti di livello si sposano con l’attualità dei colori, delle fantasie e dei modelli. In più il marchio di Lorenzo Lanci ha sviluppato una linea basic estiva. «Presto - promette l’amministratore - ci faremo trovare pronti con una collezione autunno/inverno a nostro nome». All’interno dello store, il cliente può scegliere tra un’ampia gamma di accessori, tra cui Paloosca, occhiali da sole in legno, fatti in Abruzzo.
NELLA FOTO SOPRA ALCUNI DEGLI ACCESSORI CHE SI POSSONO TROVARE DA WEARCARE
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DI FEDERICO NIASI
UNA SANA CRESCITA PER LA COMUNITÀ
I NUMERI DELLA BANCA
3.000 | Soci 30.000 | Clienti 13 | Filiali 88 | Dipendenti NUOVA FILIALE PER LA BCC DI CASTIGLIONE MESSER RAIMONDO E PIANELLA. L’ISTITUTO REGISTRA PERFORMANCE DA RECORD
N SIMONE DI GIAMPAOLO DIRETTORE GENERALE DELLA BCC DI CASTIGLIONE MESSER RAIMONDO E PIANELLA
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el pomeriggio dell’8 novembre, in via Borgo Carmine, ci sono tutti: il presidente Alfredo Savini, il direttore generale, Simone Di Giampaolo, i consiglieri di amministrazione, i dipendenti, l’ingegner Ermanno Alfonsi, dg della Federazione Bcc Abruzzo Molise, il sindaco di Pianella, Sandro Marinelli, gli esponenti del mondo istituzionale, imprenditoriale ed economico locale. L’occasione è importante, l’inaugurazione della nuova filiale. Sede che va a sostituire quella di Piazza de’ Vestini. C’è spazio per i saluti e per il
consueto taglio del nastro. C’è spazio per ripercorrere la storia. Dal lontano 1956, anno di fondazione della Cassa rurale ed artigiana di Castiglione Messer Raimondo, al 1985, che segna la nascita di quella di Pianella e Cerratina. Fino al 2 marzo 1996, giorno in cui i due istituti decidono di fondersi in un unico soggetto finanziario. «Se oggi - dice il presidente Savini - abbiamo tutte le carte in regola per operare sul mercato, è anche grazie alla nostra storia. Siamo banca collettiva, che non ha padroni, con una solidità garantita e la possibilità di stare in mezzo alla
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TAGLIO DEL NASTRO AFFIDATO AL PRESIDENTE ALFREDO SAVINI (SECONDO DA DESTRA), INSIEME CON IL SINDACO DI PIANELLA, SANDRO MARINELLI (AL CENTRO) E IL DIRETTORE GENERALE DELLA BANCA, SIMONE DI GIAMPAOLO (SECONDO DA SINISTRA). IN BASSO L’ESTERNO DELLA NUOVA FILIALE DI VIA BORGO CARMINE
AL TOP DEL SETTORE
gente. È chiaro che dobbiamo creare ricchezza per poi poterla reinvestire. Quest’anno siamo arrivati a un patrimonio consolidato di oltre 55 milioni di euro. L’indice relativo è al 19%, quasi il doppio di quello minimo richiesto. Ottimi risultati riguardano, allo stesso modo, la redditività, con un Roe capace di superare il 10%. Le sofferenze sono alla metà del sistema. In un contesto di positività, non abbiamo dimenticato le nostre comunità, continuando a erogare credito e assistenza alla clientela. Non abbiamo tralasciato nemmeno tutto ciò che può essere sociale. In
questa direzione sono stati impegnati 250mila euro, cercando di alleviare, quanto possibile, il disagio di chi si trova in difficoltà». Il programma di rinnovamento e ampliamento ha registrato, nel corso del 2014, le aperture di due sportelli ad alta automazione a Pescara, in via Venezia e via Cadorna. Un ulteriore se ne aggiungerà, nel 2015, nella zona di Pescara Colli. «I semi nati a Castiglione e poi a Pianella danno ancora i loro frutti - conclude Savini -. È importante che la società continui a credere in questa struttura. Struttura di tutti noi».
Ogni anno Mf Milano Finanza e Italia Oggi, in collaborazione con Accenture, redigono l’Atlante delle Banche Leader, con un numero speciale che raccoglie numerose informazioni relative agli istituti italiani e non solo. L’Atlante presenta una prima selezione dei soggetti (Creatori di Valore), che hanno migliorato stabilmente i valori patrimoniali e i risultati reddituali. Al fine di dare maggiore impatto alla statistica, in questa graduatoria, oltre a una divisione per dimensione (grandi, medie, minori e piccole), sono stati scelti tra i 565 istituti bancari quelli che, nell’ultimo triennio, non hanno conseguito valori negativi a livello di margine di intermediazione, risultato di gestione, utile ante imposte e netto. Nella classifica 2014 dei creatori di valore delle banche medie, la Bcc di Castiglione Messer Raimondo e Pianella si pone al sesto posto, prima banca abruzzese. Nella classifica generale, che raccoglie i dati di bilancio di tutte le banche in Italia (compresi colossi come UniCredit e Intesa), l’istituto presieduta da Alfredo Savini si piazza alla posizione numero 109. Risultati che gratificano, ancora una volta, l’impegno costante sul territorio.
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DIMITRI CHRISTOPHER, PARTNER PWC, RESPONSABILE DEL COORDINAMENTO NAZIONALE MINIBOND DEL GRUPPO LEADER MONDIALE NEI SERVIZI INTEGRATI ALLE IMPRESE
DI ANDREA SISTI
MINIBOND UNO STRUMENTO PER FINANZIARE LA CRESCITA E LO SVILUPPO DELLE IMPRESE
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ell’attuale contesto economico del nostro Paese, dove si registra uno dei livelli più alti in Europa di dipendenza delle piccole e medie imprese dal sistema bancario (l’indebitamento bancario rappresenta il 70% dell’indebitamento complessivo), il minibond sta diventando una soluzione sempre più concreta per far fronte al fabbisogno finanziario aziendale. In un contesto in cui si è stimato un fabbisogno di 90 miliardi di euro nel biennio 2013/14, le imprese hanno bisogno di risposte rapide. Introdotto dai decreti Sviluppo e Destinazione Italia, ad oggi lo strumento inizia a prendere campo anche in Italia, grazie anche a interventi normativi che hanno semplificato l’ac-
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IRECTA SIM, FONDATA NEL 1995 E OPERATIVA DA MARZO 1996, È IL PIONIERE DEL TRADING ON LINE IN ITALIA E UNO DEI PRIMI BROKER ENTRATI IN ATTIVITÀ NEL MONDO. È NATA PER CONSENTIRE AI PRIVATI DI OPERARE DIRETTAMENTE SUI MERCATI FINANZIARI DAL LORO PC, CON ESECUZIONE IMMEDIATA DEGLI ORDINI E COSTI RIDOTTI. LA SUA CLIENTELA DI RIFERIMENTO È SEMPRE STATA QUELLA DEGLI INVESTITORI MOLTO ATTIVI CHE, CON DIRECTA, POSSONO OPERARE VIA INTERNET SULLA BORSA DI MILANO (AZIONI, DERIVATI E TITOLI A REDDITO FISSO), SU NYSE, NASDAQ, AMEX, CME, OTC, SULL'EUREX, SUL LIFFE, SULLO XETRA DI FRANCOFORTE, SU BATS CHI-X EUROPE E SUL MERCATO FOREX, TRAMITE LMAX EXCHANGE. IL SISTEMA DI TRADING ON LINE DI DIRECTA È SEMPLICE E AFFIDABILE, COSÌ LEGGERO DA GARANTIRE UN’OPERATIVITÀ EFFICACE DA QUALSIASI PERSONAL COMPUTER IN GRADO DI NAVIGARE SU INTERNET. DIRECTA PERMETTE DI FARE TRADING ANCHE UTILIZZANDO COMPUTER PALMARI O TELEFONINI DI TIPO GSM, EDGE, UMTS, CHE ACCEDONO A INTERNET OPPURE WAP. NELLA PIATTAFORMA TRADERLINK VT (SOFTWARE DI ANALISI TECNICA REALIZZATO DA TRADERLINK) CON FLASHTRADING, DIRECTA FORNISCE LA SOLUZIONE CHE PERMETTE DI TENERE SOTTO CONTROLLO L'ANDAMENTO DEI MERCATI, TRACCIARE "LE LINEE" DELL'ANALISI TECNICA E, NELLO STESSO TEMPO, INSERIRE ORDINI DI ACQUISTO E VENDITA CON LA MASSIMA SEMPLICITÀ E VELOCITÀ, SENZA PERDERE TEMPO NEGLI SPOSTAMENTI DALLA PIATTAFORMA DEL BROKER AL PROGRAMMA DI ANALISI TECNICA. PER CHI VUOL OPERARE SU BROWSER, DIRECTA HA INTEGRATO LE DOTI DI AFFIDABILITÀ E LEGGEREZZA DELLA SUA PIATTAFORMA PULL INSERENDOVI DEGLI STRUMENTI PUSH JAVA-BASED, SPECIFICATAMENTE PENSATI PER I TRADER PIÙ ATTIVI: IL MULTIBOOK, CHE MOSTRA IN UN’UNICA FINESTRA MOLTO COMPATTA LE QUOTAZIONI E I GRAFICI DI PIÙ TITOLI CONTEMPORANEAMENTE; LA FLASHBOARD, CHE CONSENTE UN’OPERATIVITÀ DI “SCALPING” VELOCISSIMO SU MOLTI TITOLI IN POCO SPAZIO; IL FLASHBOOK, UN APPLET CHE CONSENTE DI TENERE SOTTO CONTROLLO FINO A DIECI TITOLI, CON LA POSSIBILITÀ DI OPERARE DIRETTAMENTE DAL BOOK CON UN SOLO CLICK; IL GRAFICO JAVA, INTERATTIVO E AGGIORNATO
cesso sui mercati regolamentati alle Pmi, nonché dalla nascita di fondi costituiti proprio per investire nei minibond a opera di player nazionali e internazionali del settore finanziario. Ne parliamo con Dimitri Christopher, partner PwC, responsabile del coordinamento nazionale minibond del Gruppo. Quali sono le caratteristiche peculiari dello strumento, nonché i vantaggi che le imprese potrebbero trarre dall’utilizzo? «I minibond si caratterizzano per una durata superiore ai 36 mesi (per durate inferiori è stato invece facilitato l’accesso alle cambiali finanziarie), sono riservati a investitori qualificati e, da ultimo, la quota capitale può essere ripagata interamente alla scadenza (bul-
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DI FEDERICO NIASI
IL TRADING FACILE CON DIRECTA IN PUSH IN TEMPO REALE. A MAGGIO DEL 2004 DIRECTA LANCIA PEN TRADER, LA SUA ESCLUSIVA PIATTAFORMA SU PALMARE, SVILUPPATA PER CONNETTERSI E SCAMBIARE DATI AD ALTA VELOCITÀ CON I SERVER DELLE QUOTAZIONI E DEL TRADING DIRECTA: CON UN NORMALE PALMARE A PENNA POCKET PC SI È IN GRADO DI RICEVERE QUOTAZIONI PUSH TICK BY TICK, VISUALIZZARE BOOK E GRAFICI, IMMETTERE E REVOCARE ORDINI CON UN SOLO CLICK, ANCHE SU BOOK VERTICALE. A OTTOBRE DEL 2009 DIRECTA PRESENTA TOUCHTRADER, LA PIATTAFORMA SCARICABILE DALL’APP STORE, CHE TRASFORMA L'IPHONE IN UNA POTENTE STAZIONE DI NEGOZIAZIONE IN GRADO DI CONNETTERSI AI MERCATI FINANZIARI E SCAMBIARE DATI AD ALTA VELOCITÀ CON I SERVER DELLE QUOTAZIONI E DEL TRADING DIRECTA. SI RICEVONO LE QUOTAZIONI PUSH TICK BY TICK IN TEMPO REALE ED È POSSIBILE VEDERE BOOK E GRAFICI, MONITORARE IL PROPRIO PORTAFOGLIO, INVIARE E REVOCARE ORDINI CON UN SOLO CLICK, ANCHE SU BOOK VERTICALE. «NEL MAGGIO 2011 - SOTTOLINEA GIANCARLO MARINO, RESPONSABILE AFFARI ISTITUZIONALI DIRECTA - LA NOSTRA OFFERTA SI È ULTERIORMENTE ARRICCHITA CON LA NUOVA PIATTAFORMA DARWIN, CHE CONSENTE DI SCEGLIERE E UTILIZZARE IN UN UNICO AMBIENTE DI LAVORO TANTI STRUMENTI DIVERSI, SIA OPERATIVI CHE INFORMATIVI, SPOSTANDOLI E RAGGRUPPANDOLI A PROPRIO PIACIMENTO SULLO SCHERMO. LE FUNZIONI A DISPOSIZIONE SONO PIÙ NUMEROSE E LA LORO FRUIZIONE È ADATTABILE ALLE PREFERENZE PERSONALI, MOLTO PIÙ AGEVOLE E IMMEDIATA». DIRECTA HA STIPULATO ACCORDI CON 200 INTERMEDIARI SU TUTTO IL TERRITORIO NAZIONALE, PER CONSENTIRE AI LORO CLIENTI L'ACCESSO AI SUOI SERVIZI. FIN DAL 2002 HA PREDISPOSTO UN HELP-DESK IN GERMANIA, PER RISPONDERE ALLE ESIGENZE DEI CLIENTI E OFFRIRE INFORMAZIONI IN LINGUA TEDESCA. NEL 2013 HA INIZIATO LA PROPRIA ATTIVITÀ NELLA REPUBBLICA CECA.
La Sim torinese è stata la prima in Italia, e tra i primi nel mondo, a proporre ai trader privati un’offerta di trading online sull’azionario della Borsa Italiana
let) ovvero sulla base di un piano di ammortamento (amortizing). Il processo di emissione ha una durata media di 10/12 settimane. Inoltre, si è cercato di incentivare l’aspetto fiscale dello strumento tramite la deducibilità nell’esercizio dei costi sostenuti per l’emissione, nonché la deducibilità degli interessi passivi nei limiti del 30% del Roi. Da ultimo vanno segnalati altri aspetti di fondamentale importanza: l’accesso a finanziamenti non bancari, una diversificazione del debito, finanziamenti non soggetti a revoca né censiti nel database della Centrale Rischi, possibilità di rimborso anticipato e garanzie flessibili». Nel dettaglio, quali sono le caratteristiche tipiche che deve avere
l’emittente, nonché i costi connessi con il processo? «Premesso che ogni opportunità deve essere valutata con estrema sensibilità, direi che le generali caratteristiche che una società tipo potrebbe presentare sono un valido progetto di crescita, un fatturato compreso fra i 10 e i 300 milioni di euro, una buona attitudine all’export, una redditività adeguata (Ebitda percentuale superiore al 5%) e una sostenibilità della posizione finanziaria netta con un rapporto Pfn/Ebitda non superiore a quattro volte. È importante segnalare che, a parità di imprese che svolgono la stessa attività e con una struttura finanziaria simile, la vocazione all’estero può essere la discriminante per la scelta dell’investitore. Relativamente
GIANCARLO MARINO, RESPONSABILE AFFARI ISTITUZIONALI DI DIRECTA
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al costo è necessario sottolineare che non si può effettuare un paragone con altri strumenti di debito (ad esempio il finanziamento bancario) per la diversa natura dello stesso. Il tasso, che rappresenta il costo principale, è influenzato da una molteplicità di fattori: rating della società, garanzie, tipologia di rimborso, durata, dimensione dell’emissione, settore di appartenenza. Sulla base delle emissioni effettuate fino a settembre 2014, il tasso medio delle emissioni quotate sull’ExtraMotPro a oggi è di circa il 6,5%. Tuttavia, oltre al tasso d’interesse la società è soggetta a costi accessori fissi quali il costo della revisione, rating, la consulenza legale e finanziaria. Vi sono poi costi di natura variabile, pagati solo se il titolo viene emesso, che vengono stimati in media in circa il 2% del valore dell’emissione». Come sta rispondendo il mercato? Quante sono le emissioni? «Le emissioni possono o meno essere quotate su un segmento creato ad hoc da Borsa Italiana (ExtraMotPro), che richiede una limitata informativa e costi rispetto ai mercati accessibili agli investitori retail, garantendo comunque una certa liquidità del titolo per l’investitore. In base ad analisi effettuate, a settembre 2014, sono circa 70 le emissioni quotate sull’ExtraMotPro, per un valore complessivo che si attesta sui 4,4 miliardi di euro. Tale risultato considera il mercato nella sua complessità, abbiamo riscontrato che vi sono circa 3,5 miliardi di euro di emissioni maggiori di 100 milioni di euro, 32 milioni di euro di emissioni relative a “financial institutions” e 600 milioni circa relativo al segmento Pmi. La durata media delle emissioni si attesta fra i 4 e i 6 anni. Relativamente alle aziende abruzzesi invece, riscontriamo numeri interessanti in termini di potenziali emittenti di minibond. In un’analisi recentemente condotta sulle imprese locali che individua più di 100 aziende potenzialmente target per l’emissione di minibond, ovvero un quarto del totale delle società con fatturato superiore a 10 milioni di euro. La
D’ALFONSO PROPONE LA NASCITA DI UN OSSERVATORIO BANCARIO LOCALE Il presidente della Giunta regionale, Luciano D'Alfonso (in foto), ha incontrato a inizio novembre i sindacati dei bancari (Fiba-Cisl, Fisac-Ccgil, Uilca-Uil, Sindacato autonomo Fabi Segreteria Ugl, Sindacato autonomo Dircredito), per concordare la procedura che porti alla nascita dell'Osservatorio bancario regionale, previsto a breve. L'Osservatorio
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maggior concentrazione è collocata nella provincia dell’Aquila, a seguire i territori di Pescara, Teramo e Chieti». Quali sono le fasi che deve intraprendere l’impresa emittente per l’emissione? «In termini di processo, la società deve innanzitutto avere l’ultimo bilancio revisionato (da un revisore o da una società di revisione) e, cosa più importante, le idee chiare sugli obiettivi e su come il finanziamento supporterà la propria crescita. A tal fine, la società deve creare una pianificazione di medio/lungo termine, in cui vengono definite le realistiche aspettative di performance. Una volta definiti questi aspetti, viene determinato il quantum in termini di finanziamento di cui la società ha bisogno. Successivamente la società identifica, sonda l'interesse degli investitori con cui concorda le eventuali ulteriori informazioni necessarie (dettaglio e scopo variano da caso a caso). Una volta identificati i potenziali investitori, si contratta con questi una "lettera di intenti", che sintetizza le caratteristiche quadro dell'obbligazione. A questo punto, effettuati tutti gli adempimenti del caso si sottoscrive il contratto del minibond, che può o meno essere quotato sul mercato ExtraMotPro. Per tutti i passaggi di cui sopra è consigliabile che la società si faccia affiancare da un consulente qualificato, che la accompagni dall’inizio alla fine del processo». Qual è il ruolo di PwC in questo mercato? «PwC, leader mondiale nei servizi integrati alle imprese, grazie alla consolidata esperienza nel mercato industriale italiano può aiutare le imprese nella fase di scouting e pre-screening delle società emittenti. Da poco più di un anno, abbiamo creato una task force specifica per il settore minibond. PwC ha preso parte, a vario titolo, al 40% del valore delle emissioni quotate sul mercato ExtraMotPro. La nostra mission è di essere partner finanziari/strategici dei potenziali emittenti».
dovrà monitorare il sistema del credito in Abruzzo e le politiche di servizio, andando a «costituire una tradizione che oggi non esiste». Il presidente, alla luce delle vicende che hanno coinvolto alcuni tra i più importanti istituti di credito abruzzesi, ha spiegato di voler evitare «indifferenza e minimalismo», presupposti che facilitano atteggiamenti di «furbizia di chi prende di mira l'Abruzzo, come è accaduto nel passato». Oltre l'osservatorio, l’obiettivo di una norma regionale, «giacché tra le competenze legislative ce n'è una che ci compete». I presupposti giuridici sono l'articolo 117 della Costituzione, sulla Potestà concorrente, e il decreto legislativo n. 171 del 2006, con il quale si stabiliscono i principi fondamentali a cui le amministrazioni regionali devono attenersi, in materia di autorizzazione all'esercizio dell'attività bancaria degli istituti locali. Non esistono precedenti tra le regioni di norme in questo settore.
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GRAZIE AD ALFIO BARDOLLA, FINANCIAL COACH DANILO BELTRANTE DA STUDENTE UNIVERSITARIO A IMPRENDITORE MILIONARIO DI ADRIANA SETTUARIO
ANCHE UN ABRUZZESE TRA I PARTECIPANTI AL CORSO “RICH NOW” La crisi economica non fa sempre rima con stallo, spesso sprona a cercare altre opportunità com’è successo a Fabio, ingegnere di 33 anni, di Vasto (Chieti). Dal 2008 impiegato presso una multinazionale di Milano. A metà novembre è stato uno dei cinquecento partecipanti al seminario motivazionale di Alfio Bardolla, uno degli esperti dello sviluppo personale e finanziario, imprenditore e autore dei best seller “I soldi fanno la felicità” e “L’arte della ricchezza”. «Dopo la laurea ad Ancona mi sono trasferito a Milano per specializzarmi - racconta Fabio -. In Abruzzo c’erano poche opportunità così sono rimasto nella città meneghina. Il lavoro in una multinazionale difficilmente riesce a garantire soddisfazioni economiche e personali. Da qui l’idea di partecipare al seminario. Come l’ho conosciuto? Grazie al passaparola. Un amico mi ha fatto leggere le sue pubblicazioni, le ho trovati interessanti e così l’iscrizione al “rich now”, il seminario svoltosi alle porte di Milano. Sono attratto dagli investimenti immobiliari. Un settore che potrebbe aprire nuove possibilità. Il coach mi è sembrata una persona preparata, che non nasconde i suoi limiti. L’incontro mi ha offerto diversi spunti pratici e nuove conoscenze. Comincerò ad applicarmi nel campo immobiliare e speriamo di avere fortuna, com’è successo a tanti altri neofiti, ora esperti del settore».
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ANILO BELTRANTE, 33 ANNI, È RIUSCITO A REALIZZARE IL SUO SOGNO PASSANDO DALLA GESTIONE DELL’APPARTAMENTO IN CUI ABITAVA COME STUDENTE FUORI SEDE A RIFERIMENTO FIORENTINO PER LA RICETTIVITÀ EXTRALBERGHIERA. IN CONCRETO, DA UN FATTURATO DI ALCUNE MIGLIAIA DI EURO A 2 MILIONI. ARRIVATO A FIRENZE DA SUPERSANO (LECCE), PER STUDIARE SCIENZE POLITICHE SI MANTENEVA LAVORANDO PRESSO UN’IMPRESA DI CATERING E, PER CONTO DEL PROPRIETARIO, GESTIVA L’APPARTAMENTO IN CUI ABITAVA INSIEME AD ALTRI STUDENTI. «AVEVO VOGLIA DI FARE QUALCOSA DI MIO, GIÀ A 13 ANNI - RACCONTA - QUANDO MI ORGANIZZAVO PER ANDARE A LAVARE LE AUTO A DOMICILIO». E LA SVOLTA: «L’APPARTAMENTO ATTIGUO A QUELLO IN CUI ABITAVO RIMASE SFITTO, COSÌ PROPOSI AL PROPRIETARIO, LO STESSO DI CASA MIA, DI AFFITTARE ANCHE QUELL’ABITAZIONE PER TRASFORMARLA IN UN B&B. IN QUEL MOMENTO HO CAPITO CHE VOLEVO LAVORARE NEL SETTORE RICETTIVO. IL MIO INTERESSE VERSO QUESTO MONDO È CRESCIUTO COSTANTEMENTE. HO FREQUENTATO CORSI DI GESTIONE, REVENUE MANAGEMENT E WEB MARKETING. MA ERA DIFFICILE, SOLTANTO IO MI OCCUPAVO DEL BED AND BREAKFAST, FACEVO TUTTO: DALLE PULIZIE ALLA CONTABILITÀ». INTANTO L’ATTIVITÀ ANDAVA SEMPRE MEGLIO, ANCHE SE BELTRANTE NON RIUSCIVA A DARE TUTTO QUELLO CHE DESIDERAVA AI SUOI CLIENTI: «HO CERCATO DI RENDERE PIÙ ACCOGLIENTI LE CAMERE, ACQUISTANDO MOBILI AL MERCATINO DELL’USATO. LI IMBIANCAVO, RIPARAVO... CON I SOLDI CHE GUADAGNAVO PAGAVO L’AFFITTO E TENEVO ALLA MEGLIO LA STRUTTURA. MA VOLEVO REALIZZARE QUALCOSA DI PIÙ IMPORTANTE». POI L’IDEA DI UNIRE I DUE APPARTAMENTI, TRASFORMANDOLI IN UN UNICO GRANDE B&B, MA PER FARE QUESTO ERANO NECESSARI SOLDI. COSÌ L’APPROCCIO CON LE BANCHE: «TUTTE MI HANNO CHIUSO LA PORTA IN FACCIA, MI DICEVANO CHE NON AVEVO SUFFICIENTI GARANZIE PERCHÉ LA MIA ATTIVITÀ AVEVA UN UTILE IRRISORIO DI 3, 5MILA EURO, MENTRE PER ACCEDERE A UN PRESTITO È NECESSARIO AVERE UN UTILE DI ALMENO 20MILA EURO. SPIEGAVO CHE L’ATTIVITÀ ERA APPENA PARTITA, MA NON MI ASCOLTAVANO. ALCUNI ISTITUTI, PER AVERE UNA GARANZIA, MI HANNO ANCHE CHIESTO LA FIRMA DI MIO PADRE, ALLORA AVEVO 26 ANNI, MA ANCHE QUESTA NON ERA SUFFICIENTE». POI L’ACCESSO A SMOAT (SISTEMA DI MICROCREDITO ORIENTATO E ASSISTITO DELLA REGIONE TOSCANA). «È BASTATO ILLUSTRARE IL MIO PROGETTO IMPRENDITORIALE PER ACCEDERE A UN PRESTITO DI 15MILA EURO». OGGI BELTRANTE GESTISCE IL B&B LEOPOLDO, UNO DEI PIÙ OSPITALI DI FIRENZE. «SONO DIVENTATO UN BUON PAGATORE E HO OTTENUTO ULTERIORI PRESTITI, CHE MI HANNO PERMESSO DI ESPANDERE LA MIA ATTIVITÀ». DA QUEL MOMENTO, BELTRANTE È ENTRATO NEL MONDO DELL'IMPRENDITORIA. PER I SUCCESSIVI DUE ANNI HA GESTITO CON SUCCESSO L’ATTIVITÀ E HA CONOSCIUTO IL SUO PRIMO COLLABORATORE. NEL 2010 UN INQUILINO DEL PALAZZO DOVE LAVORAVA GLI HA PROPOSTO DI GESTIRE ALCUNI APPARTAMENTI NEL CENTRO STORICO. BELTRANTE CONTINUA A SEGUIRE APPUNTAMENTI DI FORMAZIONE SUI TEMI DELLA CRESCITA PROFESSIONALE E GESTIONE AZIENDALE. «SEMBRERÀ STRANO, MA LA MIA VITA È CAMBIATA DOPO AVER SEGUITO CORSI, IN PARTICOLARE QUELLO CON ALFIO BARDOLLA. ALL’INIZIO ERO SCETTICO - CONFESSA -. UN GIORNO SI PARLAVA DI LEADERSHIP. HO CAPITO UNA COSA CHE MI HA SPALANCATO TANTISSIME PORTE: IO SONO RESPONSABILE DI TUTTO QUELLO CHE ACCADE INTORNO A ME. DA QUEL GIORNO, QUANDO UN MIO COLLABORATORE SBAGLIA MI CHIEDO: COSA POSSO FARE PER METTERLO NELLE CONDIZIONI DI SUPERARE QUELL'OSTACOLO? E NON HO PACE SE PRIMA NON HO TROVATO LA SOLUZIONE. HO IMPARATO AD AUTOMATIZZARE L’AZIENDA, IN MODO DA NON AMMAZZARMI PIÙ DI LAVORO E OTTENERE MAGGIOR PROFITTO. IL MIO FATTURATO È PASSATO DA 800MILA EURO E 2 MILIONI E, PER DI PIÙ, HO UNA MAREA DI TEMPO LIBERO A DISPOSIZIONE E STO GIRANDO IL MONDO. TEMPO CHE PRIMA NON AVEVO. HO CAPITO CHE L’IMPRENDITORE DEVE GUIDARE E COORDINARE E NON LAVORARE NEL BUSINESS. GESTIRE IL PROPRIO DENARO IN MODO INTELLIGENTE, CREANDO ENTRATE AUTOMATICHE DA IMMOBILI E SOCIETÀ». LA DITTA OGGI CONTA OLTRE 25 DIPENDENTI. BELTRANTE ADORA PRENDERSI CURA DEL SUO STAFF. LA LOCOBEL GESTISCE DIRETTAMENTE 36 APPARTAMENTI, OLTRE AL B&B LEOPOLDO. SI OCCUPA DI CONSULENZA DI STRUTTURE EXTRA ALBERGHIERE E INVESTE ANCHE SUL SITO VIVEREDITURISMO.COM.
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DI ANDREA SISTI
VILLA GEMMA SI VESTE DI NUOVO
UN’ETICHETTA CHE SPOSA CONTEMPORANEITÀ E TRADIZIONE PER LA LINEA SIMBOLO DI CASA MASCIARELLI
NELL'ULTIMA IMMAGINE MARINA CVETIC MASCIARELLI, PRIMA DA SINISTRA, FOTOGRAFATA INSIEME AI SUOI FIGLI
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el 1979, un visionario Gianni Masciarelli inizia la sua avventura con un sogno ambizioso: provare al mondo che dai vitigni autoctoni abruzzesi si possono ottenere grandi vini. Grazie a un’idea che sembrava inizialmente folle, negli ultimi trent’anni, Masciarelli è diventata il simbolo di un nuovo modo di fare il vino in Abruzzo. Per merito dell'approccio pionieristico di Gianni Masciarelli alla viticoltura, alla sua conoscenza dei terroir abruzzesi e alla sua determinazione nella ricerca della qualità, l’azienda ha potuto espandersi notevolmente in pochi anni, fino a comprendere vigneti e uliveti, disseminati in 14 comuni nelle 4 province della regione. La straordinaria varietà di terroir di queste parcelle permette di ottenere una lettura unica e originale dei vari vitigni, regionali e internazionali, ma soprattutto del Montepulciano d’Abruzzo. che per la prima volta entra nella mappa della viticoltura mondiale. Centro vitale è San Martino sulla Marrucina, piccolo borgo in provincia di Chieti, a 420 metri di altitudine che, essendo pressoché equidistante dal mare Adriatico e dalle cime della Majella, beneficia di ottime escursioni termiche, anche di 10, 15 °C. Le condizioni pedo-climatiche di questo luogo si caratterizzano per una combinazione unica di calde brezze provenienti dal mare e venti freddi della Majella, che accarezzando le uve per tutto l'anno, le arricchiscono di eleganza e contribuiscono alla loro sanità. In questo luogo nasce il vino simbolo dell’azienda, il Villa Gemma Rosso che, quest’anno, è a un importante giro di boa: sono passati infatti
trent’anni dalla prima annata prodotta, la mitica 1984 piantata nei vigneti di Colle Crudele (400 metri sul livello del mare) e Cave (350 metri sul livello del mare), cui poi hanno fatto seguito il Villa Gemma Bianco e il Villa Gemma Cerasuolo. Da vecchie vigne di Montepulciano allevate a pergola abruzzese, Gianni ricavava una selezione di uve sanissime, che fermentavano in acciaio e affinavano in quelle barrique di cui aveva appreso l’utilizzo in Borgogna, a rappresentare il suo ideale di vino. Con il tempo, l’identità del vino è cambiata, ma non la fedeltà ai principi che l’hanno inspirato: oggi è un cru del vigneto Cave, dalla pergola si è passati al guyot semplice e l’utilizzo dell’acciaio per la fermentazione ha lasciato il posto a grandi tini di legno. L’invecchiamento e l’affinamento si prolungano fino a cinque anni. Per festeggiare l’anniversario, l’azienda ha deciso di rivisitare e uniformare le etichette dell’intera linea, giocate sui toni dell’oro, dell’argento e del rosso rubino, per esprimere contemporaneità nella continuità con la tradizione. «Per salutare i trent’anni del Villa Gemma Rosso - sottolinea Marina Cvetic Masciarelli - il più rappresentativo della nostra storia, abbiamo voluto dare una nuova veste preziosa all’intera gamma: pur rimanendo attaccati ai valori fondativi, abbiamo scelto di regalare un look più contemporaneo, più vicino ai gusti dei consumatori attuali». Massima qualità, rispetto per la tipicità del territorio e produzione artigianale restano le stelle polari dell’azienda voluta da Gianni Masciarelli e ora guidata con passione e carattere da Marina Cvetic Masciarelli.
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LA SQUADRA BOND FACTORY, CON IN PRIMO PIANO I FRATELLI ANNA MARIA E LORETO DI RIENZO
DI FEDERICO NIASI
OPEN DAY IN
BOND FACTORY L’AZIENDA DEI DI RIENZO, PUNTO DI RIFERIMENTO NEL SETTORE DEL FASHION, SI APRE AL TERRITORIO PER FAR CONOSCERE IL SUO MODELLO
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SCATTI DALL’OPEN DAY, CON ALCUNE LAVORAZIONI ESEGUITE ALL’INTERNO DELL’AZIENDA CHE HA SEDE NELLA ZONA INDUSTRIALE DI CHIETI SCALO (CHIETI)
DUE BRAND UN'UNICA REALTÀ Manifattura La realizzazione di intere collezioni e prodotti speciali, con un’estrema flessibilità di processo e l’impiego di tecnologie che hanno consentito, nel tempo, di anticipare l’applicazione nella moda, nell’arte e design.
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gni impresa deve essere luogo di cultura economica e sociale. Lo sanno bene i fratelli Di Rienzo, Anna Maria e Loreto, che a fine ottobre hanno aperto le porte della loro azienda. Bond Factory è leader nella manifattura tessile basata sul connubio tra tecnologia e artigianalità. Nel 2014, in controtendenza rispetto alla congiuntura economica, la realtà abruzzese ha inaugurato la nuova e moderna sede, localizzata nella zona industriale di Chieti Scalo (Chieti), investito in macchinari innovativi, varato un piano assunzioni per arrivare a toccare quota 60 unità, età media 33 anni. Scuole, università, fornitori, collaboratori, clienti e giornalisti hanno affollato il primo giorno dell’open day. Alcuni brand del lusso sono perfino giunti dall’estero per conoscere da vicino il metodo e le tecnologie sviluppate, incontrare le persone che, ogni stagione, realizzano le loro creazioni. All’interno dello stabilimento è allestita un’area dedicata, dove i designer possono seguire tutte le varie fasi dei progetti. La seconda giornata è stata invece dedicata ai dipendenti e alle loro famiglie, elementi fondamentali. Con emozione e orgoglio, i fondatori hanno accolto i presenti, ringraziandoli per il supporto quotidiano che permette di rendere il prodotto finale eccellente e riconosciuto nel mondo. L’intera iniziativa rientra in un percorso che mira a creare un legame costruttivo con il territorio e i suoi attori, oltre a sensibilizzare le giovani generazioni nel riconsiderare la strada dell’artigianalità e della manualità, interpretate con le più avanzate tecnologie, fierezza e autentica passione.
R&S e showroom Guidare stilisti, designer e aziende alla scoperta delle possibili applicazioni tecnologiche. Lo spazio di Milano, gli eventi, i workshop per sviluppare progettualità, creare sinergie e rendere tutto attuale e fruibile.
DI ANDREA BEATO ECCO SPIEGATO IL SUCCESSO I RISULTATI PARLANO DA SOLI: PIÚ DI 3 MILIONI DI EURO I RICAVI 2013, FORECAST PER QUEST'ANNO INTORNO AI 4, EBITDA A DUE CIFRE SUPERIORE AL 22% (DATI STUDIO D'INCECCO DI PESCARA, ADVISOR DELLA SOCIETÀ). E POI CLIENTI DEL CALIBRO DI VALENTINO, CHRISTIAN DIOR, CHANEL, GUCCI, BRUNELLO CUCINELLI, ROBERTO CAVALLI, CERRUTI, GIVENCHY, BALENCIAGA, BURBERRY... COME SI SPIEGA IL SUCCESSO DI BOND FACTORY? È UNA FORMULA ESATTA, COSTRUITA NEL TEMPO. INTANTO, PER FUGARE OGNI DUBBIO, ANNA MARIA E LORETO DI RIENZO NON SONO FASONISTI, ALTRIMENTI AVREBBERO FATICATO NON POCO A REGGERE LA CONCORRENZA ASIATICA E QUELLA DEI PAESI DELL'EST EUROPA. IL LORO È UN MODELLO BASATO SU UN KNOW-HOW DI COMPETENZA E PASSIONE, SU UN POSIZIONAMENTO PRECISO, IL MERCATO DEL LUXURY CHE SEMBRA NON CONOSCERE CRISI. SONO I PARTNER IDEALI DI STILISTI E CREATIVI CHE, VENENDO IN ABRUZZO, TROVANO LA SPONDA PER CONCRETIZZARE IDEE, SVILUPPARE PROGETTI COMPLESSI E TROVARE LE SOLUZIONI MIGLIORI. L'INVESTIMENTO IN RICERCA E SVILUPPO RAPPRESENTA UNA COSTANTE. ACCANTO ALL'ARTIGIANALITÀ, ALLA CURA DEI DETTAGLI, L'ASPETTO COMPLEMENTARE È INFATTI LA TECNOLOGIA. TERMOSALDATURA, LASER, STAMPA DIGITALE, ULTRASUONO, ALTA FREQUENZA, AGUGLIATURA, ANCHE MIXATE TRA LORO, VENGONO APPLICATE SENZA LIMITI D'INTERPRETAZIONE. LA SOSTENIBILITÀ È UN ULTERIORE PRINCIPIO FONDAMENTALE, ALLA BASE DELL'AZIENDA. QUESTO SI TRADUCE NELLA RIDUZIONE DELL'IMPATTO AMBIENTALE E NEL RISPETTO DELLE RISORSE, PER UNA SANA CRESCITA ECONOMICA. QUALCHE ESEMPIO? LA PRESENZA INTERNA DEL CSR (CORPORATE SOCIAL RESPONSABILITY) MANAGER, LA STRETTA COLLABORAZIONE CON LA PLANET LIFE ECONOMY FOUNDATION, IL RICICLO E RIUTILIZZO DEGLI SCARTI DI LAVORAZIONE, LA CREAZIONE DELLA RETE "MADE IN LOCALLY", FORMATA DA IMPRESE MANIFATTURIERE REGIONALI, IL RISPARMIO ENERGETICO CON L'INSTALLAZIONE DI LUCI AL LED NELLA NUOVA SEDE, LA COLLABORAZIONE CON MOLTE SCUOLE PER LA SPECIALIZZAZIONE DI PROFILI PROFESSIONALI NEL TESSILE... QUESTO E MOLTO ALTRO È BOND FACTORY.
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DI ROBERTA VILLINI
I SAPORI DELLA TRADIZIONE CON ABRUZZÈ PASSIONE, VOLONTÀ, FORMAZIONE: TRE ELEMENTI CHE HANNO SPINTO FABIO DI SANTE A DARE VITA AD ABRUZZÈ. MARCHIO DI TIPICITÀ
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oncepita inizialmente come veicolo delle tante eccellenze artigianali nel settore del food, Abruzzè ha acquisito nel tempo una sua personalità ben precisa, grazie anche al fortunato incontro con Lorenzo Spinosi, titolare di Spinosi Marketing, che per Di Sante ha confezionato un “abito su misura”, un sapiente mix di grafica e naming che rappresenta e identifica a pieno l’attività, il prodotto e la regione, ed è funzionale allo scopo di promuovere il brand Abruzzo fuori dai confiFABIO DI SANTE, ORIGINARIO DI ROSETO (TERAMO), 34 ANNI, È IL TITOLARE DI ABRUZZÈ, SAPORI DELLA TRADIZIONE, MARCHIO NATO UN ANNO E MEZZO FA PER LA VENDITA DI PRODOTTI TIPICI DI PRODUZIONE ARTIGIANALE DELLA NOSTRA REGIONE. CONIUGANDO LE SUE COMPETENZE IN MATERIA, LAUREA IN SCIENZE E TECNOLOGIE ALIMENTARI A TERAMO, E L’ESPERIENZA MATURATA NEL CAMPO DELLE VENDITE, DI SANTE HA CREATO LA PROPRIA REALTÀ
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ni regionali. «Il marchio Abruzzè - racconta Fabio Di Sante - è nato un anno e mezzo fa per la vendita di prodotti tipici di produzione artigianale della nostra regione. Grazie alle conoscenze maturate nel corso dei miei studi universitari e dopo una lunga esperienza nel campo delle vendite, ho creato la mia attività e subito dopo un brand ad hoc». Il boom della globalizzazione in tutti i settori del vivere, non escluso il settore dell’alimentazione, ha esaurito, per fortuna, il proprio appeal: grazie al maggior numero di informazioni di cui ognuno può disporre tramite il web, si è riscoperto il “ben mangiare”, che si accompagna a un’attenzione per la propria salute. Ecco ritornare in auge le tipicità e lo slow food, la qualità piuttosto che la quantità, con la conseguente riscoperta del prodotto artigianale, dei sapori, degli ingredienti genuini. La selezione attenta di aziende e prodotti vede Fabio in prima linea: la scelta è orientata su piccole e medie imprese artigiane e a conduzione familiare, che fanno prodotti di nicchia, per veri intenditori. Oltre al sito di e-commerce, i prodotti sono venduti in enoteche, wine bar, boutique alimentari e ristoranti che credono nel prodotto. «Nella scelta delle categorie merceologiche sono andato inizialmente per tentativi: è difficile scegliere un brand per categorie diverse e c’è il rischio di perdere la propria identità - precisa -. Mi sono dunque orientato su tre macrocategorie: pasta, olio e conserve, che ogni anno mi
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A LUGANO E MERANO
propongo di perfezionare e ampliare, aggiornando aziende e prodotti». Conquistata la provincia di Teramo, per Abruzzè è tempo di espandere i propri orizzonti. «Col nuovo anno si partirà verso le altre province abruzzesi, a cominciare da Pescara, con l’obiettivo futuro di approdare in altre regioni italiane, in particolare quelle del Nord, dove forte è la “voglia di Abruzzo”, e in quelle limitrofe, come Marche e Lazio». Altro canale scelto per veicolare i prodotti Abruzzè sono le fiere: lo scorso ottobre, l’azienda ha partecipato alla tredicesima edizione de iViaggiato-
ri, salone internazionale svizzero delle vacanze, che si tiene a Lugano. «Non si tratta di una fiera del settore food - sottolinea - bensì di un salone legato al mercato del turismo internazionale. È stata una buona occasione per stabilire contatti importanti con strutture e privati residenti in Svizzera». Abruzzè è un’attività giovane e in fieri, l’entusiasmo e la voglia di fare di Fabio Di Sante sono inesauribili: tra i tanti i progetti per il futuro, una maggiore presenza agli appuntamenti di settore e l’acquisto di una sede dove aprire un piccolo punto vendita.
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DAL 31 OTTOBRE AL 2 NOVEMBRE 2014 SI È TENUTA A LUGANO, IN SVIZZERA, LA TREDICESIMA EDIZIONE DE IVIAGGIATORI, SALONE INTERNAZIONALE SVIZZERO DELLE VACANZE, MANIFESTAZIONE TURISTICA CHE COINVOLGE UTENTI ALLA RICERCA DI SPUNTI PER I PROPRI VIAGGI, BUYER E PROFESSIONISTI DELLA DOMANDA TURISTICA. UNA VETRINA IMPORTANTE PER CHI, COME ABRUZZÈ, VUOL FAR CONOSCERE IL MEGLIO DELLA CULTURA ENOGASTRONOMICA DEL PROPRIO PAESE D’ORIGINE.
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TRE LE DIVERSE MACROCATEGORIE DI PRODOTTI:
OLIO EXTRA VERGINE E OLIVE, CONSERVE E PASTA PRODOTTO PRINCIPE, L’OLIO EXTRA VERGINE DI OLIVA, VENDUTO IN LATTINE DA 250 ML, ACCOMPAGNATO DALLE OLIVE IN VARIE DECLINAZIONI: OLIVE VERDI GIGANTI, OLIVE NERE AL FORNO, OLIVE PICCANTI.
IL MEGLIO DELLE VERDURE DI STAGIONE IN BARATTOLO: MELANZANE A FILETTI, ZUCCHINE GRIGLIATE, CARCIOFI INTERI, POMODORI SECCHI, PEPERONI ARROSTO, PATÉ DI VERDURE, DI CARCIOFI, E DI OLIVE.
LA PASTA È FATTA CON SEMOLA DI GRANO DURO TRAFILATA AL BRONZO ED ESSICCATA A BASSE TEMPERATURE IN 5 FORMATI: FETTUCCINE, SPAGHETTI, MEZZI RIGATONI, ANELLONI E PENNE. CONFEZIONI DA 500 GRAMMI.
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DI ANDREA SISTI
IL RESORT DEL GRAN SASSO D'ITALIA
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a location è mozzafiato, nel Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga, a 1.260 metri di altitudine. Da un lato le montagne maestose, dall’altro una striscia di mare all’orizzonte. Ci troviamo all’Hotel Rigopiano, a Farindola (Pescara). Questo che in origine era un rifugio alpino, si è oggi trasformato in un albergo accogliente, ristrutturato secondo le linee guida della bio-architettura. 45 camere e un arredamento che mescola elementi in legno, mattonelle e specchiere, ripercorrendo l’arte seicentesca delle maioliche di Castelli. Eccellenza che si riscontra anche nel ristorante Il Vate, dedicato a Gabriele d’Annunzio, dove le proposte enogastronomiche svariano tra piatti tipici della tradizione e materie prime a chilometro zero. Il vero valore aggiunto è rappresentato dal Gransasso Spa & Beauty. Il centro benessere è caratterizzato da due piscine riscaldate, una interna e l’altra esterna (nella foto in alto, dove non è raro immergersi d’inverno sotto un’intensa nevicata), comunicanti tra loro, e si avvale dall’esperienza trentennale del gruppo Intégrée. La zona comprende un esclusivo
hammam, interamente rivestito in mosaico e oro, che può ospitare fino a 16 persone, bagno turco, sauna finlandese, kelosauna, frigidarium, percorso kneipp, docce emozionali e circolari, thermalia massage, tre vasche idromassaggio tematiche, con oli essenziali e tepidarium. Infine la beauty farm composta da tredici cabine, per trattamenti di estetica specialistica. Lo staff, per filosofia aziendale selezionato giovane e proveniente dal territorio locale, è pronto ad accogliere gli ospiti. Avvicinandoci alle vacanze natalizie, si può pensare di regalare, alla persona amata, a un proprio familiare o a un amico, un esclusivo pacchetto: un prezioso voucher personalizzato, con ampia possibilità di scelta, per soddisfare le diverse esigenze. Magari quello “Relax & Wellness”, un intero weekend dedicato al benessere, che include due massaggi aromatici rilassanti all’arancio dolce, un hot stone massage con tisana. Oppure optare per “Sweet Sensation”, una giornata di rilassamento totale con percorso spa, thermoaromaterapia, idroaromaterapia con ozonoterapia, cromoterapia, preziosi oli essenziali e pranzo light. Non resta che prenotare.
OSPITALITÀ, ELEGANZA, BENESSERE E TERRITORIO. L’HOTEL RIGOPIANO SI PREPARA AL NATALE ANCHE CON PREZIOSI VOUCHER PERSONALIZZATI DA REGALARE AI PROPRI CARI 50
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er molti è un sogno che prende forma. La piscina è luogo dove immergersi e rilassarsi. Rappresenta quasi una dimensione parallela, ma anche, nell’immaginario collettivo, uno status symbol da mostrare. È un elemento che non va pensato soltanto nell’immediato, visto che la sua “durata” si protrae attraverso un lungo arco di tempo. Per chi vuole installarla all’esterno, oppure all’interno, della propria abitazione si tratta di una decisione che va presa nella giusta considerazione. Sistemi, di San Giovanni Teatino (Chieti), si occupa di accompagnare il cliente in questa scelta e in tutte le fasi pre e post vendita. La realtà abruzzese ha una storia di tutto rispetto alle spalle e oggi è guidata dalle tre sorelle Zuccarini. Silvana (responsabile logistica e commerciale), Stefania (architetto, responsabile tecnico) e Mirella (amministratore). Ecco spiegata la denominazione societaria, unendo semplicemente le sillabe iniziali dei loro nomi. «Nasciamo, a livello imprenditoriale, nel 1962 - spiega l’amministratore -, però nel nostro patrimonio familiare e cultu-
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DI ANDREA BEATO
EMOZIONE E DESIGN IN PISCINA TUTTO CIÒ CHE RIGUARDA IL MONDO DELL’ACQUA È IL CORE BUSINESS DI SISTEMI. L’AZIENDA ABRUZZESE, CON UN KNOW-HOW CHE INIZIA NEL 1962, È OGGI GUIDATA DALLE TRE SORELLE ZUCCARINI. UN VERO E PROPRIO ATELIER DELLA PISCINA...
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rale è presente, da sempre, l’elemento H2O. Da Francesco Zuccarini, fontaniere comunale negli anni ’40 dello scorso secolo, ad Arturo, pioniere artigiano idraulico, fino a nostro padre Guido, che ha allargato gli orizzonti. Noi entriamo in gioco nel 2002, con il passaggio generazionale tutto rosa, portando avanti i concetti di professionalità, onorabilità e una vision nuova: domare l’acqua per restituirla docile ai servizi umani, depurarla per rispettare i corretti valori di salute e benessere, renderla divertente e creativa, per il piacere di un tuffo o la gioia di dar vita a giochi di spruzzi e zampilli». Il 1982 è un passaggio importante per l’azienda, «in quell’anno siamo diventati concessionari e installatori, per le province di Chieti e Pescara, di Piscine Castiglione». Marchio, con sede nel mantovano, leader a IN PRIMO PIANO LE SORELLE ZUCCARINI: AL CENTRO MIRELLA (AMMINISTRATORE), ALLA SUA DESTRA STEFANIA (ARCHITETTO, RESPONSABILE TECNICO) E SILVANA (RESPONSABILE LOGISTICA E COMMERCIALE). CON LORO LA SQUADRA DI SISTEMI: DA SINISTRA MARCO, PAOLO, GIOVANNI, L’ARCHITETTO MASSIMILIANO CAMPLONE, ALESSANDRO E MAURO
LE SPECIALIZZAZIONI • PROGETTAZIONE PISCINE • TRATTAMENTO ACQUA • IMPIANTI TECNOLOGICI
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CON PISCINE CASTIGLIONE DAL 1982 SISTEMI FA PARTE DELLA GRANDE FAMIGLIA PISCINE CASTIGLIONE, ESSENDO CONCESSIONARIA, INSTALLATORE E SERVICE PER LE ZONE DI CHIETI E PESCARA. LA REALTÀ MANTOVANA È LEADER DI SETTORE, CON REALIZZAZIONI IN OLTRE 70 PAESI E UN SERVIZIO COMPLETO OFFERTO AL CLIENTE. È EMBLEMA DELL’INNOVAZIONE, GRAZIE ALLA CONTINUA RICERCA SUI MATERIALI E ALLA COSTANTE EVOLUZIONE TECNOLOGICA, CHE PERMETTONO ALL’AZIENDA DI ELABORARE SOLUZIONI ADATTE A SODDISFARE QUALSIASI TIPO DI ESIGENZA. LA GAMMA DELLE POSSIBILITÀ È PRATICAMENTE INFINITA, GARANTENDO EFFETTI FUNZIONALI, ELEGANTI E SPETTACOLARI. LA PISCINA DEVE SEMPRE SAPERSI ADATTARE CON STILE E SOBRIETÀ, ALL’AMBIENTE CIRCOSTANTE.
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Piscine design, tra
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livello internazionale, con esperienza in oltre 70 Paesi e una media di fatturato che si aggira sui 65 milioni di euro ogni anno. «Una partnership che ci permette di offrire un lavoro ad alto valore aggiunto. Sulla base di una consulenza preliminare e di un sopralluogo sull’area della squadra Sistemi, guidata dall’architetto Massimiliano Camplone, viene sviluppato un progetto ad hoc, modellato sulle particolari esigenze di ciascun utente (economiche, estetiche, di comfort) e pensato per adattarsi al meglio all’ambiente circostante. La piscina diventa, così, una possibilità concreta per tutti. Forniamo, inoltre, un’ampia gamma di accessori (scalette, trampolini, sistemi idromassaggio, dispositivi di domotica…), il servizio assistenza per la pulizia e la manutenzione, perfino il restyling di vecchie strutture». Le performance dell’attività segnano un anda-
mento molto positivo: «Quest’anno chiuderemo con un +70% di realizzazioni, rispetto al 2013. Vogliamo continuare su questi trend, sia nel privato, inteso in senso stretto, che rafforzando sempre di più il settore ricettivo, con alberghi, agriturismi, bed&breakfast, stabilimenti balneari, cantine vitivinicole che vogliono sempre soluzioni funzionali e di design per arricchire la permanenza dei loro ospiti. In più puntiamo al segmento di mercato che si occupa di fisioterapia e riabilitazione, dove la componente acqua sta cominciando a essere davvero fondamentale. In ultimo il wellness: qui cercheremo di proporci con prodotti aggiuntivi, come sauna, bagno turco, doccia emozionale, mini piscine…». Insomma, le sorelle Zuccarini hanno le idee molto chiare e la voglia di continuare su un percorso di sviluppo e crescita costante.
LE SORELLE ZUCCARINI FOTOGRAFATE ALL’INTERNO DELLA SEDE AZIENDALE DI SAN GIOVANNI TEATINO (CHIETI). DA SINISTRA STEFANIA, SILVANA E MIRELLA
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LA FORMAZIONE E IL DIALOGO CON I PROGETTISTI UNA SALA MEETING DI NOVANTA METRI QUADRATI, ALL’INTERNO DELLA SEDE DI BIANCO INFISSI. UNO SPAZIO INAUGURATO LO SCORSO GIUGNO, CON LO SCOPO DI OSPITARE INCONTRI CON PROFESSIONISTI DI SETTORE. LA FORMAZIONE DIVENTA COSÌ UNA PARTE FONDAMENTALE NELL’ATTIVITÀ DELL’AZIENDA ABRUZZESE. GIÀ SONO STATI PROGRAMMATI EVENTI, IN COLLABORAZIONE CON LA FONDAZIONE ARCHITETTI AREA METROPOLITANA PESCARA-CHIETI, PER PARLARE DI EFFICIENTAMENTO ENERGETICO O PRESENTARE SOLUZIONI DI ULTIMA GENERAZIONE. SI È VENUTO A CREARE UN DIALOGO ATTIVO CON TANTI PROGETTISTI, UN CONFRONTO COSTRUTTIVO. TRA I DIVERSI RELATORI INTERVENUTI, ANCHE GÜNTHER GANTIOLER, DIRETTORE SCIENTIFICO DEL PASSIVE HOUSE INSTITUTE ITALIA. UNA CASA PASSIVA È CARATTERIZZATA DA DUE ASPETTI VINCOLANTI. IL PRIMO RIGUARDA IL CRITERIO ENERGETICO (IL FABBISOGNO PER LA CLIMATIZZAZIONE SIA INVERNALE CHE ESTIVA È MINIMO. QUESTO FABBISOGNO È TALMENTE BASSO CHE È POSSIBILE RISCALDARE O RAFFRESCARE LO STABILE CON IL SOLO IMPIANTO DI VENTILAZIONE DELL’ARIA. ESPRESSO IN UNITÀ FISICAMENTE MISURABILI, IL VALORE DEVE ESSERE INFERIORE A 15KWH/M2A) E L'ALTRO IL COMFORT DELL'EDIFICIO (CHE VIENE CALCOLATO IN FASE DI PROGETTAZIONE. LA TEMPERATURA DELLE SUPERFICI INTERNE, AD ESEMPIO, DEVE ESSERE AL DI SOPRA DI 17 °C).
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DI FEDERICO NIASI
ABITUDINE ALLA QUALITÀ CON BIANCO INFISSI ANNA RITA E GIANLUCA BIANCO GUIDANO L’AZIENDA DI FAMIGLIA. PRODUZIONE, COMMERCIALIZZAZIONE E LA POSSIBILITÀ DI FARSI GUIDARE NELLA FASE PROGETTUALE, GRAZIE ALL’UFFICIO TECNICO INTERNO
NELLE FOTO DUE MOMENTI NELL’AMBITO DELLA FORMAZIONE. GIANLUCA BIANCO MOSTRA AD ARCHITETTI E INGEGNERI IL METODO E LE TECNOLOGIE UTILIZZATE ALL’INTERNO DELL’AZIENDA. POI SI PASSA IN AULA, CON L’INCONTRO DIRETTO CON RELATORI QUALIFICATI
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na realtà nata nel 1960, grazie a Vito Bianco. Lo stesso Vito Bianco che ancora oggi, a 84 anni, continua a fornire il suo prezioso contributo. Da falegnameria artigianale si è passati ad azienda strutturata. Un’evoluzione resa possibile, nei primi anni ’90, grazie all’ingresso dei figli, Anna Rita e Gianluca. Anna Rita si occupa della divisione amministrativa e commerciale, Gianluca della produzione e dell’ufficio tecnico. In tutto 10 risorse impiegate, che operano nella sede di San Vito Chietino (Chieti), con l’opificio attiguo e l’ampio showroom sviluppato su più livelli. «Fin da piccoli - raccontano i fratelli - abbiamo respirato l’odore della fabbrica. Quando siamo cresciuti, e di conseguenza è maturato anche il nostro ruolo all’interno dell’impresa di famiglia, abbiamo deciso di riqualificare la parte produttiva e specializzarci, per rispondere alle nuove esigenze del mercato. Un rinnovamento degli impianti, con macchinari moderni e due linee per finestre in legno e in legno alluminio». In più, per essere serramentisti completi, la commercializzazione di alcuni marchi top: Oikos, Pivato, Flessya, Legnoform, Staino&Staino, Ballan, Di.Bi., Ve-
INSIEME I FRATELLI ANNA RITA E GIANLUCA BIANCO. RAPPRESENTANO LA SECONDA GENERAZIONE E IL LORO INGRESSO, NEGLI ANNI ’90, HA SEGNATO UN CAMBIO DI PASSO PER L’AZIENDA
L’ESTERNO DELLA SEDE DI BIANCO INFISSI, A SAN VITO CHIETINO (CHIETI), CHE RAGGRUPPA GLI UFFICI, LA PRODUZIONE E LO SHOWROOM
lux, Door2000, Sistemi Raso Parete. «Seguendo l’insegnamento di nostro padre, continuiamo ad abituare le persone alla qualità. Il vero valore aggiunto, unito al supporto che siamo in grado di offrire sia all’utente privato che al progettista. Ogni lavoro viene studiato, cercando di personalizzare l’infisso dal punto di vista estetico e dell’efficientamento energetico. Non esiste più una finestra standard. Tutto dipende da un quadro ben più ampio, in cui vanno a influire altre variabili, come il sistema muro, gli impianti installati… Il cliente è molto più “preparato” rispetto al passato e quello che cerca è la bellezza, ma allo stesso tempo la garanzia dell’ottima prestazione del prodotto nella sua abitazione». Un modus operandi incentrato quindi sull’eccellenza, che ha in qualche modo attutito le conseguenze della crisi: «Stiamo tenendo forte, nonostante il periodo generale non certo facile. Ciò che è cambiato è la programmazione. Prima i piani erano sviluppati su un lungo orizzonte temporale, adesso sono a 6 mesi. Una mano al settore l’hanno data gli incentivi fiscali per gli interventi mirati al risparmio energetico (65%) e per le ristrutturazioni edilizie (50%)». Sgravi confermati fino a fine anno, con la prospettiva di essere inoltre estesi per tutto il 2015.
VITO BIANCO FONDATORE DELL’ATTIVITÀ DI FALEGNAMERIA NEL 1960. ANCORA OGGI, NONOSTANTE GLI 84 ANNI COMPIUTI, CONTINUA A RAPPRESENTARE UN PUNTO DI RIFERIMENTO PER L’IMPRESA
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DI ANDREA SISTI
WRAPPING STYLE: ESTETICA, PROTEZIONE E GARANZIA L’AZIENDA DI GEORGE MARIAN ORBAN SPAZIA DAL CAR WRAPPING AL RIVESTIMENTO D’INTERNI FINO ALLA DECORAZIONE E ALL’OSCURAMENTO VETRI. SERVIZI LEGATI AL MONDO DELL’AUTOMOTIVE E DELL’INTERIOR DESIGN
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rapping? Un settore, per molti, ancora poco conosciuto, ma in forte crescita. Cosa c’è dietro il termine anglofono? L’applicazione di una speciale pellicola adesiva, a copertura totale o parziale, su qualsiasi superficie. Una soluzione utilizzata soprattutto nell’automotive, per macchine e moto. Oltre l’aspetto puramente estetico, il rivestimento aiuta a mantenere la carrozzeria sottostante sempre in ottimo stato, al riparo da graffi o danneggiamenti. La caratteristica principale, che permette di raggiungere la perfezione, consiste nella termoformatura del materiale. Materiale che, durante la fase di “installazione” e nelle parti tonde o incave, viene sottoposto a una maggiore dilatazione e portato a un’elevata temperatura. Una volta raggiunta la giusta elasticità, la nuova pelle si fa aderi-
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PER ITINERE 5.000 METRI QUADRATI DI MATERIALE, 180 LITRI D’INCHIOSTRO, 500 CARRELLI IN SETTE GIORNI. SONO QUESTI I NUMERI DELL’INTERVENTO EFFETTUATO DA WRAPPING STYLE PER ITINERE, DIVISIONE DELLA SOCIETÀ ELIOR, CHE SI OCCUPA DELLA RISTORAZIONE A BORDO DI TRENITALIA. LA SQUADRA DELL’AZIENDA AQUILANA SI È SPOSTATA NELLE STAZIONI DI ROMA TERMINI E MILANO CENTRALE PER DARE UNA NUOVA VESTE AD ATTREZZATURE ORMAI USURATE DALL’UTILIZZO QUOTIDIANO. UN ESEMPIO DI COME IL WRAPPING POSSA ESSERE APPLICATO VERAMENTE SU TUTTO.
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re manualmente, garantendo, così, una presa maggiore ed evitando il ritiro o sollevamento. George Marian Orban, 29 anni, è stato tra i primi a proporre questa tecnica in Abruzzo. Tanto che oggi è diventato applicatore ufficiale Hexis per l’Italia e porta avanti, con successo, la sua azienda Wrapping Style all’Aquila. Un’avventura iniziata nel garage di casa e poi decollata definitivamente sul finire del 2009: «Il procedimento - conferma il giovane titolare - può essere destinato a qualsiasi tipologia di autoveicolo. Grazie alla praticità, non è necessario fermare il proprio mezzo per periodi lunghi, come nel caso di una classica verniciatura. E la resistenza è garantita fino a 8 anni. I motivi e le possibili personalizzazioni non hanno limite. In più ci occupiamo di rivestimenti interni, oscuramento e decorazioni vetri, caschi, mobili… Il wrapping può trovare spazio veramente su tutto. Per rendersi conto dell’efficacia e della differenza, bisogna assistere a un “prima” e “dopo” un nostro intervento». Nel futuro c’è la volontà di inaugurare una vera e propria scuola di wrapping, per formare nuove figure e condividere una filosofia interessante: «Quando si lavora si guadagna, quando non si lavora si cresce!».
ANCHE IN INGHILTERRA Presto l’insegna Wrapping Style sarà visibile nel Regno Unito, zona Stansted, nei pressi di Londra. L’iniziativa porta la firma di Dani e Adi Guramba, cugini di George Marian Orban. I due hanno appreso le tecniche del wrapping e sono ora pronti a proporsi sul mercato inglese.
GEORGE MARIAN ORBAN, INSIEME ALLA SORELLA ANDREEA, PORTA AVANTI ALL’AQUILA L'AZIENDA WRAPPING STYLE
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Formazione
DI ANDREA SISTI - FOTO LAURA CAVALIERI
PIANETA FORMAZIONE PROPONE CORSI PER LA QUALIFICA DI NUOVE FIGURE E L’AGGIORNAMENTO DELLE COMPETENZE. IN PIÙ COLLABORA ATTIVAMENTE CON TANTE AZIENDE DEL FASHION PER FORNIRE SERVIZI DI CONSULENZA MIRATI. DIRETTRICE È RITA ANNECCHINI 60
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IL FUTURO DELLA MODA SEI TU!
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a passione e una lunga esperienza nel settore sono alla base di Pianeta Formazione. Alla guida Rita e Ivana Annecchini, insieme con Cristina Camplone. Un’iniziativa nata nel 2001, grazie ai contributi per l’imprenditoria femminile, capace poi di strutturarsi e diventare un vero e proprio punto di riferimento. Punto di riferimento per i tanti giovani che vogliono apprendere una professione concreta e per le molte aziende alla ricerca di una valida consulenza. La società si divide in più anime, complementari fra loro. Fashion Academy è un percorso triennale che crea e spe-
cializza le nuove figure nel campo moda, fashion designer e modellisti. Pianeta Moda si propone, invece, come ente formativo, accreditato dalla Regione Abruzzo e dal Fondo Sociale Europeo, che organizza corsi base e altamente qualificati, perfezionando le competenze tecniche creative e di progettazione, sia per chi è alle prime armi che per coloro che operano già da tempo nel comparto. Infine, ma non meno rilevante, la divisione “Consulting services”, per dare una risposta a tutte le problematiche tecnologiche e organizzative che l’universo dell’eleganza richiede. «L’estrema vicinanza con il mondo produttivo - spiega la
Formazione
DA ALLIEVI A PROFESSIONISTI
NELL’IMMAGINE A LATO RITA ANNECCHINI, DIRETTRICE DELLA STRUTTURA. NELL’ALTRA FOTO DI GRUPPO, DA SINISTRA CRISTINA CAMPLONE (SEGRETERIA DIDATTICA), PAOLA GOZZI (AMMINISTRAZIONE) E SIMONA CARAMANICO (MARKETING E COMUNICAZIONE)
Stefano Mencarelli 24 anni, di Lanciano (Chieti). Da allievo dell’accademia ha partecipato e vinto due concorsi per giovani stilisti emergenti: Modidea e Riccione ModaItalia. Da qui, è stato stagista in La Perla e poi chiamato dall’imprenditore Renzo Rosso per disegnare nella divisione “kid” per i marchi Diesel, John Galliano e Dsquared. Dopo un anno e mezzo è tornato in La Perla, questa volta come assistente del direttore creativo, Emiliano Rinaldi. Qui ha collaborato a esclusivi progetti, come la realizzazione di capi per le popstar Lady Gaga e Beyoncé.
ALCUNE DELLE CREAZIONI REALIZZATE DAGLI ALLIEVI DI PIANETA MODA E LE MODERNE TECNOLOGIE MESSE A DISPOSIZIONE DEI RAGAZZI
direttrice, Rita Annecchini - ci permette di capire in anticipo le esigenze delle imprese. Abbiamo sviluppato, e portiamo avanti, sinergie con 16 top brand nazionali e 2 internazionali per quanto riguarda la modellistica, lo sviluppo e realizzazione di cartamodelli, piazzati, prototipi, taglie uomo, donna e bambino… Un valore aggiunto che si traduce, inoltre, in investimento continuo, come dimostrano le moderne postazioni cad e grafica messe a disposizione nella sede pescarese di via Del Santuario, e si riflette nell’offerta verso i nostri allievi. I ragazzi sono seguiti da un corpo di 24 docenti, con una comprovata maturità prati-
ca, che incentrano le lezioni non solo sulla teoria, ma moltissimo sull’attività diretta. Tra le materie figurano anche insegnamenti come l’inglese, il marketing, la comunicazione… L’obiettivo è mantenere fede alla mission e garantire un grado di preparazione a 360 gradi. Oggi i profili migliori devono essere capaci in tutto. In un contesto di globalizzazione non si può non conoscere una lingua straniera o come rapportarsi, in modo professionale, con un cliente. A questo scopo programmiamo circa 300 ore di stage individuali in importanti realtà». E il dato di occupazione è di circa il 60% già durante il periodo di tirocinio.
Doriana Roio Pescarese, dopo aver concluso il suo percorso formativo in accademia, nella primavera 2012, è stata notata dallo stylist dell’artista Morgan per creare i costumi dell’opera lirica “Il matrimonio Segreto” di Cimarosa, di cui il giudice di X Factor è regista. Successivamente ha creato la sua prima linea di abiti double face per bambini: la “Fifty 4 two for kids”. Questa stessa linea è poi diventata brasiliana, passando dal target medio a quello luxury, attraverso un progetto sviluppato da un’importante azienda di San Carlos (San Paolo).
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Formazione
LA SEDE HONDA DI ATESSA (CHIETI) HA OSPITATO LA PRESENTAZIONE DI MASTERPLAN PROMOSSO DA FEDERMANAGER ABRUZZO MOLISE
DI ANDREA BEATO
MASTERPLAN PER ANTICIPARE IL CAMBIAMENTO ALL’INTERNO DELLA SÕICHIRÕ ROOM DELLA HONDA DI ATESSA (CHIETI), FEDERMANAGER ABRUZZO MOLISE PRESENTA IL PERCORSO FORMATIVO PER DIRIGENTI, QUADRI E IMPRENDITORI IN BASSO CLAUDIO BONASIA, RESPONSABILE FORMAZIONE FEDERMANAGER ABRUZZO E MOLISE ED ESPERTO HR. A LUI IL COMPITO DI ILLUSTRARE NEL DETTAGLIO IL PERCORSO FORMATIVO. NELL’ALTRA IMMAGINE, DA SINISTRA GIORGIO AMBROGIONI, PRESIDENTE NAZIONALE FEDERMANAGER, INSIEME CON FLORIO CORNELI, ALLA GUIDA DELLA SEZIONE ABRUZZO MOLISE DELL’ASSOCIAZIONE
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o sviluppo e l’innovazione delle competenze rappresentano la sfida del manager del terzo millennio, che si trova ad affrontare una rivoluzione strutturale in atto. Masterplan, con un approccio modulare e flessibile, permette ai fruitori (dirigenti, quadri, imprenditori, aziende) di personalizzare il sistema di apprendimento, di scegliere nel menù (conoscenze, abilità, strumenti e tecniche) quali iniziative seguire, coerentemente con i personali
bisogni. Il punto di partenza è un bilancio delle competenze, per mettere in evidenza sia i punti di forza da consolidare e sviluppare, che gli ambiti di miglioramento su cui agire. Il metodo è basato sull’action learning. In ogni modulo è prevista la sessione operativa, dove vengono verificate le capacità acquisite, grazie all’opportunità di avvalersi di specialisti qualificati. Masterplan prevede percorsi sia nell’area delle capacità/abilità personali che in quella delle conoscenze/esperienze tecnico specialistiche (commerciali, manufacturing, finance, giuridiche e gestionali, anche su temi delicati come la trasparenza, l’anticorruzione…). Sono programmati, infine, percorsi di coaching individuali e di gruppo. «All’iniziativa - ha affermato Florio Corneli, presidente di Federmanager Abruzzo Molise - hanno partecipato 30 specialisti di settore, per creare un prodotto nuovo e diverso». «Nelle attività di progetto - la dichiarazione del responsabile Formazione di Federmanager Abruzzo Molise ed esperto hr, Claudio Bonasia - è incluso un incontro di follow up con i partecipanti, per la verifica dell’applicazione a due mesi dal termine dei corsi». Parole di elogio, per quanto creato, sono arrivate anche da Giorgio Ambrogioni, presidente nazionale dell’Associazione dei manager, che è voluto intervenire personalmente all’incontro abruzzese.
Comunicazione
DI ANDREA BEATO
SPAZIO DI PAOLO QUANDO L'IDEA FA LA DIFFERENZA GLI SPECIALISTI DELLA COMUNICAZIONE FOOD&BEVERAGE MARIO DI PAOLO NEL SUO STUDIO SPAZIO DI PAOLO A SPOLTORE (PESCARA)
TONDA. UN PROGETTO FOOD PER I MERCATI INTERNAZIONALI
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ella sua semplicità, il marchio “Tonda” nasconde un’accurata ricerca durata diversi mesi. «Dopo aver analizzato approfonditamente il panorama dei “food franchising” internazionali - spiega Mario Di Paolo - la mia attenzione per lo studio di questo food concept è stata dedicata alla dimensione ridotta della pizzetta, alla sua geometria, agli ingredienti di qualità e ai valori tradizionali di
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un’Italia autentica.“Tonda” era una parola breve, concisa, riassuntiva, apprezzabile e soprattutto leggibilie all’estero. Ma fattore ancora più importante, esprime pienamente i valori che volevo trasmettere, per un progetto assolutamente made in Italy. Gli ingredienti e le materie prime sono il vero fulcro di questo marketing. Forte di questi valori, ho scartato immediatamente il concetto di chilometro zero poiché rappresentava per me un’idea ambigua e insidiosa, esprimeva un concetto inflazionato e da tutti percorribile. La nostra filiera degli ingredienti doveva essere unica, analizzata in merito ad un’assoluta qualità e non importava il concetto della vicinanza, perché poteva essere facilmente opinabile per l’italianità del progetto». Da qui sono nati headline e visual tutti mirati alla valorizzazione del prodotto, del suo gusto e della sua origine: “Tonda quanto basta va servita bollente”, “Giro pizza 16 cm”, “Fiera di essere italiana”. «Abbiamo così contrapposto al chilometro zero la nostra filiera della qualità come fosse un protocollo, un manifesto dell’azienda». Per quanto riguarda il visual realizzato per il sito internet e per tutti i materiali visivi di comunicazione diretta, advertising e info grafiche interne dei locali, durante tutta la fase di sviluppo e startup internazionale, sono stati studiati basandosi sulla valorizzazione delle materie prime con immagini degli ingredienti realizzate appositamente come se fossero poggiati su un grande tavolo da cucina italiano, minimalista, colorato e di qualità.
Comunicazione
CANTINA TOLLO BIOLOGICO. UN LINGUAGGIO POSITIVO. LA SOSTENIBILITÀ COME SCELTA DI MARKETING INTERVISTA A RICCARDO BRIGHIGNA, ENOLOGO CANTINA TOLLO
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osa ne pensa dei messaggi positivi impresse sulle etichette del vino come ad esempio “bevi responsabilmente”? «Se parliamo di bevi responsabilmente io ho avuto una prima impressione negativa, nel senso che non mi comunicava una sensazione di pregio della bottiglia e di un vino che potesse avere un’etichetta elegante. Invece poi mi sono ricreduto perché vedendola ha iniziato a comunicarmi qualcosa di diverso. Non mi aspettavo ci fosse questo appeal da parte del consumatore che secondo me ha aiutato molto. È stato comunicato proprio il messaggio che portava quel tipo di vino e quindi un qualcosa di “naturalità” che oggi probabilmente attrae sempre più consumatori. È stato trasmesso molto bene. È stato un messaggio chiaro e accattivante. Un messaggio indubbiamente positivo, anche se mi sembrava a prima impatto un’etichetta molto disordinata, ed essendo io una persona molto ordinata e precisa non riuscivo a inquadrarla bene. E invece è stata "centratissima", avendo riscontri positivi.
Una delle prime volte che Mario Di Paolo mi ha mostrato l’etichetta, io ho espresso subito il mio disappunto e lui mi ha risposto che allora era perfetta. Ovviamente non me lo ha detto in tono polemico o contrario, ma in tono convinto perché il mio essere tecnico non captava l’appeal del consumatore. E infatti è stato così». Tenendo in considerazione l’idea del vostro vino biologico, quanto c’è di sostenibile nel vino? «Possiamo dire che la sostenibilità del vino biologico è tutto. Nel senso che oggi bere un vino biologico e bere un vino convenzionale, a livello di salubrità, non vi è una grande differenza, anche perché ora gli antiparassitari sono sempre più controllati e sempre più compatibili anche con la salute umana e i residui che sono sul vino sono sempre minori. Ciò che differenzia un vino biologico secondo me è proprio la filosofia di produzione. Dal vigneto alla scelta della bottiglia, dall’impatto che può avere un packaging diverso al modo di produrre. E la filosofia di Cantina Tollo, di cui io sono il consulente, è quella di abbracciare sempre di più a 360 gradi questo stile controllando tutto: dall’immissione dei gas, all’uso di macchine in aziende e in campagne meno inquinanti, fino al controllo del packaging per le sostanze coloranti nell’etichetta e nei cartoni. C’è una continua ricerca nel migliorarci dal punto di vista della sostenibilità».
TERRE DEL TIRINO, VALORIZZAZIONE DI UN TERRITORIO INCONTRIAMO ALFONSO D’ALFONSO, FONDATORE DELL'AZIENDA AGRICOLA TERRE DEL TIRINO
Il suo prodotto com’ è era visto prima e soprattutto com’ è stato visto dopo l’incontro con Mario Di Paolo? «Il mio prodotto prima dell’incontro era percepito come un buon prodotto, da parte di chi lo assaggiava o da chi già lo conosceva. Dopo l’incontro con Mario Di Paolo siamo riusciti a far percepire la bontà del prodotto attraverso l’apporto che Mario ha saputo dare alle nostre produzioni e alla nostra attività. Nel senso che il packaging che lui ha messo a punto per noi ha interpretato a pieno il nostro stile d’impresa. Uno stile pulito, che rispetta il territorio, uno stile essenziale ma che allo stesso tempo celebra la bontà che il territorio sa dare». Considerando il suo ingresso in Eataly, quanto conta secondo lei il packaging soprattutto presentando un prodotto di alta qualità come il suo? «Il packaging di per sè è un valore aggiunto soprattutto quando sa interpretare e sa dare valore aggiunto allo stesso prodotto. Il packaging realizzato da Mario Di Paolo non è il protagonista ma è lo strumento che esalta la bontà del prodotto e questa è una scelta eticamente corretta. In riferimento a Eataly, dove siamo stati scelti e ci stiamo ottimizzando per entrare, posso affermare che questa è una carta vincente perché il format di Oscar Farinetti è decisamente
attento alla sostanza e all’eticità dei prodotti. Per me sicuramente una comunicazione vincente. Ma soprattutto tendo a sottolineare che l’esperienza con Mario Di Paolo non è solo un’esperienza di un consulente o di un professionista, perché di bravi consulenti o di bravi professionisti nella mia ormai lunga esperienza manageriale, anche in altri settori, ne ho conosciuti tanti. Mario Di Paolo aggiunge le sue note, le sue caratteristiche umane e i suoi valori. È un uomo che dà un valore aggiunto, perché riesce ad arricchirti nel rapporto umano e questo sicuramente non è poco. Mario è riuscito a valorizzare gli ideali che volevamo trasmettere con i nostri prodotti, soprattutto perchè regala tanto con le sue doti umane».
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Expo
DI FEDERICO NIASI
VERSO EXPO 2015, LA PRIMA TAPPA PARTE DA LANCIANO (CHIETI), E DALLA NOTTE DEI RICERCATORI, IL VIAGGIO CHE PORTERÀ L’ABRUZZO ALL’ESPOSIZIONE UNIVERSALE. UN'OCCASIONE DA NON PERDERE…
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Abruzzo si prepara a giocare le sue carte nella più grande vetrina del pianeta, in programma dal primo maggio 2015. Una presenza che sarà da protagonista, come assicurato da Camillo D’Alessandro, sottosegretario della Giunta D’Alfonso con delega all’Expo: «Non è vero che una piccola regione è destinata a fare piccole cose, ad avere piccoli sogni. Dobbiamo stupire, svelare il nostro patrimonio, che non è solo quello agro-pastorale e dei parchi. Siamo anche il territorio dell’innovazione e della ricerca, con decine e decine di giovani e professionisti apprezzati nei laboratori di
tutto il mondo. Per l’Esposizione abbiamo immaginato tre momenti: il primo di questi parte oggi, da questa Officina. Poi, raggiungeremo, e faremo raggiungere a giornalisti, buyer e opinion leader internazionali i luoghi simboli dell’Abruzzo, per mostrare chi siamo prima dell’appuntamento che tutti stiamo aspettando. La presenza a Milano, all’interno della “Settimana del protagonismo”, sarà la parentesi da vivere con maggiore intensità, ma anche nella fase successiva, “dall’Expo ai territori”, lo sforzo sarà diretto a far arrivare il maggior numero di turisti a far conoscere le nostre bellezze». «Quello dell’agricoltura - ha ag-
NELLA FOTO QUI A LATO, DINO PEPE (ASSESSORE ALL’AGRICOLTURA DELLA REGIONE ABRUZZO), INSIEME AL SOTTOSEGRETARIO DELLA GIUNTA D’ALFONSO, CON DELEGA ALL’EXPO, CAMILLO D’ALESSANDRO. NELLA PRIMA IMMAGINE, DA SINISTRA, ANGELO CICHELLI (DIRETTORE DELLA SCUOLA SUPERIORE G. D’ANNUNZIO), DONATO DE FALCIS (A.D. DEL POLO AGIRE) E DINO MASTROCOLA (PRORETTORE DELL’UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI TERAMO). POI, SEMPRE DA SINISTRA, TIZIANO TETI (PRESIDENTE DEL GAL MAIELLA VERDE), CARLO RICCI (ASSOCIAZIONE RATI) E PASQUALE DI NARDO (PRESIDENTE SANGRITANA)
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Expo
giunto Dino Pepe, assessore all’Agricoltura della Regione Abruzzo - sarà uno dei temi centrali di Expo, connesso al cibo. Da questo punto di vista, il nostro territorio può dare molto, grazie ai tantissimi produttori e prodotti tipici. Eccellenze che stanno inoltre vivendo un momento brillante dal punto di vista economico, mentre altri comparti risentono maggiormente degli effetti della crisi. L’agricoltura è turismo, cultura, innovazione, ricerca…». All’evento di Lanciano (Chieti) hanno
partecipato Pasquale Di Nardo (presidente Sangritana), Carlo Ricci (associazione Rati), Donato De Falcis (amministratore delegato del Polo d’Innovazione Agire), Tiziano Teti (presidente del Gal Maiella Verde) e, in rappresentanza del mondo accademico, Angelo Cichelli (direttore della Scuola Superiore G. d’Annunzio) e Dino Mastrocola (prorettore dell’Università degli Studi di Teramo). Lavori moderati dal giornalista di RaiNews24, Paolo Poggio.
IL PADIGLIONE ITALIA PER EXPO 2015
COME SI PRESENTERÀ L’ABRUZZO A MILANO? DI LUCIANA MASTROLONARDO*
DATE 1 maggio-31 ottobre 2015 AREA INTERESSATA 1,1 mln di m2 PADIGLIONI 60 VISITATORI PREVISTI Più di 20 milioni
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Nutrire il pianeta energie per la vita, tema dell’Expo di Milano, sembra scelto per descrivere le caratteristiche peculiari dell’Abruzzo. Regione unica per orografia e varietà di paesaggio. Lo ha sottolineato Aldo Bonomi, sociologo, nella tappa abruzzese del tour di accompagnamento all’Esposizione Universale 2015, sostenendo la validità del concept del progetto con il quale sarà allestito il padiglione Abruzzo, nella “Settimana del protagonismo”, dal 3 al 9 luglio, presentato da Susanna Ferrini, professore associato alla d’Annunzio, e realizzato con il direttore del dipartimento di Architettura, Paolo Fusero. Un progetto in cui il polo universitario abruzzese si è presentato unito, per esaltare le qualità e le eccellenze regionali, nelle varie attività collegate all’Expo, secondo i tematismi scelti tra quelli generali dell’evento. L’identità regionale viene esaltata dalla scelta di essere capofila dei macrotemi di “Qualità della vita” e “Appennino Parco d’Europa”, con una presenza anche nei temi affini di “Dieta mediterranea”, “Longevità attiva”, “Dalla terra al mare” e “Macroregione adriatico
ionica”. Il concept dei progettisti per l’allestimento s’inserisce nel tema della biodiversità in modo attivo e non astratto, dando spessore ai sistemi della regione, nelle loro molteplici articolazioni di attori della resilienza territoriale, attraverso cultura e identità. «L’Abruzzo è un laboratorio di biodiversità che nasce dalla sua morfologia unica in Italia - racconta Susanna Ferrini mostrando la sezione territoriale regionale, filo conduttore del progetto -. L’altimetria definisce gli ecosistemi marini e montani, in un profilo in cui le differenze di quota sono compresse, definendo uno skyline che dalla quota di 2.912 metri sul livello del mare, del Corno Grande, raggiunge in pochi tratti il fondale dell’Adriatico di -100 metri». Da questa coesistenza di strati diversi di culture, cibo, forme fisiche, che si leggono attraverso la linearità di curve altimetriche, non si disegnano semplicemente le distanze di quota segnate nelle carte geografiche, quanto piuttosto un territorio complesso, che definisce l’allestimento della presenza regionale all’Expo. La compressione nella sezione strutturale disegna il riflesso delle montagne nel mare, con curve di livello che, una per una, raccontano una mappa concettuale dell’Abruzzo, con le sue risorse peculiari, attraverso la narrativa morfologica. Lo spazio diventa, quindi, un paesaggio immersivo ed emozionale, a partire dal logo, che non è un nostalgico simbolo della storia locale, ma sceglie i colori del futuro, attraverso le sfumature dell’Expo e il disegno del profilo del presente, linfa delle nuove energie del territorio, per mostrare che l’Abruzzo è qualità della vita. *ARCHITETTO E PH.D. IN PROGETTAZIONE AMBIENTALE PRESSO IL DIPARTIMENTO DI ARCHITETTURA DELL’UNIVERSITÀ D’ANNUNZIO DI PESCARA-CHIETI. OLTRE ALL’ATTIVITÀ DI PROGETTAZIONE, SVILUPPA RICERCA SU ECOLOGIA INDUSTRIALE E SU PRODOTTI E TECNOLOGIE LOCALI.
Azienda specializzata nella vendita all’ingrosso di prodotti per la scuola e per l’ufficio. Distribuisce in esclusiva per l’Abruzzo il marchio “In Linea”. I nostri articoli: Cancelleria Carte regalo, confezioni e nastri Cartotecnica Ca Scrittura e correzione Disegno tecnico Arredo ufficio Archiviazione Scuola Modulistica Macchine per ufficio Mac Spedizione e imballo
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GRAFICA | FOTOGRAFIA | SHOP Via Firenze, 56 Pescara
CHI Laura Cavaliere, Francesco Picciani e Lello (il cane) COSA Fotografia, grafica, arte, underground shop DOVE Via Firenze 56, Pescara
DI ANDREA BEATO
MIZARTS, CONNUBIO TRA FOTOGRAFIA, GRAFICA E ARTE HA INAUGURATO DA POCO, NEL CENTRO DI PESCARA, LO STUDIO CREATIVO DI LAURA CAVALIERE E FRANCESCO PICCIANI. LA VOLONTÀ È DI ESSERE ANCHE UN MARCHIO IN GRADO DI RAGGRUPPARE ARTISTI E TALENTI EMERGENTI IN ALTO I DUE SOCI, LAURA CAVALIERE E FRANCESCO PICCIANI, FOTOGRAFATI ALL’INTERNO DI MIZARTS (WWW. MIZARTS.IT)
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ue giovanissimi abruzzesi, con tanta professionalità, voglia di fare e, visti i tempi, la giusta dose di coraggio. Sono questi gli elementi che contraddistinguono Laura Cavaliere, Francesco Picciani e la loro attività. Attività inaugurata a metà ottobre, a Pescara, nella centralissima via Firenze, civico 56. Il nome scelto? Mizarts. Laura, 24 anni, è fotografa. Ha frequentato, a Roma, l’Istituto Superiore di Fotografia e Comunicazione Integrata. Nella capitale si è formato anche France-
sco, graphic designer venticinquenne. Entrambi, dopo le prime esperienze lavorative, hanno deciso di tornare in regione e iniziare il percorso imprenditoriale. «La volontà di fare qualcosa insieme - raccontano - era già nata nell’estate del 2012. Finalmente, dopo due anni, abbiamo dato forma all’idea in questo che, essenzialmente, è un “creative studio”. Da un lato la realizzazione di book, minibook, lookbook, still life, cataloghi, scatti per eventi e cerimonie, con tanto di post produzione e retouch; dall’altro tutto quello
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ANCHE UNDERGROUND SHOP REALE E ONLINE MIZARTS NON È SOLO IMMAGINE E GRAFICA. UNA SERIE DI BRAND ORIGINALI COMPONE L’UNDERGROUND SHOP INTERNO. ANCHE I PIÙ GIOVANI POSSONO RISCOPRIRE LE FOTOCAMERE ISTANTANEE POLAROID, RILANCIATE DALL’AZIENDA THE IMPOSSIBLE PROJECT. CON LOMOGRAPHY SI RIMANE NEL CAMPO DELLA FOTOGRAFIA ANALOGICA DI QUALITÀ. E POI KOMONO, STANCE E PIJAMA PER ACCESSORI DI TENDENZA. LAURA CAVALIERE E FRANCESCO PICCIANI HANNO INOLTRE CREATO LE MAGLIETTE KF1, PER DIMOSTRARE, CON SIMPATICO ORGOGLIO, DI ESSERE PESCARESI, E PYSSLA, GIOIELLI PRODOTTI CON LE PERLINE HAMA BEADS.
che riguarda la brand identity, il web developer, il web design e il content editor, l’advertising e il materiale pubblicitario, fino al social media marketing. «Le competenze sono ben distinte, molto spesso, però, ci troviamo a collaborare per progetti comuni. Per fare un sito può essere fondamentale produrre immagini originali e accattivanti, così come un servizio fotografico aziendale può tradursi nell’impaginazione di una brochure promozionale per la stessa realtà… Condividiamo molti aspetti del nostro lavoro, non soltanto le bollette - scherzano i due». In più Mizarts, e questo è un aspetto innovativo, si propone come “underground shop”. All’interno prodotti molto particolari, articoli ricercati che sbarcano nella città adriatica per la prima volta. «Attraverso il marchio The Impossible Project, ad esempio, distribuiamo macchine tradizionali Polaroid e pellicole istantanee analogiche. Con Lomography offriamo fotocamere 35 mm, oppure l’opportunità di scegliere tra una media formato, che utilizza rullini 120, una tascabile 110 o una panoramica. Komono ci permette di sconfinare in un universo di accessori, orologi e occhiali da sole, dal gusto retro-futuristico e ricchi di dettagli. Infine Stance e Pijama, rispettivamente calze dal design originale
e custodie per iphone, ipad e macbook». L’estro di Cavaliere e Picciani li ha portati a sviluppare anche due personali brand: Kf1/la majett, tshirt che esprimono un sano campanilismo, nelle linee Ndundi’, Mazz e Panell, Gente di Mare, e Pyssla, dove le perline Hama Beads si trasformano in simpatiche collane, orecchini e anelli. «Vogliamo - concludono - che questo non sia solo il nostro spazio, ma un luogo aperto a più influenze, che possa diventare un laboratorio in grado di riunire più artisti locali». Talenti, fatevi avanti!
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Storie
CONCEZIO NATALE
C C’È UN ABRUZZESE,
LA PUGLIA E TANTI IRLANDESI DI ANDREA BEATO
NON È UNA BARZELLETTA, MA GLI ELEMENTI DELLA STORIA DI CONCEZIO NATALE. IL NOSTRO CORREGIONALE HA FONDATO, A DUBLINO, DISCOVERY PUGLIA, IMPRESA DI PROMOZIONE TURISTICA... 72
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oncezio Natale è iscrivibile nella categoria “cervelli in fuga”, tra coloro che hanno lasciato l’Italia. Lui, a differenza di altri, se l’è ripresa, a modo suo. Com’è arrivato in Irlanda questo abruzzese di 35 anni? Nel suo curriculum la laurea in Scienze della comunicazione, a Bologna, e il master a Ferrara in Sistemi e tecnologie della comunicazione nelle organizzazioni. L’esperienza professionale nell’ufficio commerciale estero di un’azienda (parla inglese e francese) e poi? Poi nel 2006 rimane senza occupazione. Il desiderio di andare negli Stati Uniti, esattamente in California, rimane un sogno più che una possibilità concreta. L’interesse si sposta verso il Paese di Oscar Wilde e James Joyce. Iniziano i primi contatti. Un colloquio con Google via Skype e la successiva possibilità di scegliere tra le offerte di due colossi come Hp e Creative, leader mondiale nei prodotti per l’intrattenimento digitale. Natale preferisce quest’ultima proposta, la sua passione per la chitarra elettrica influenza la scelta. Viene impiegato nel supporto tecnico e, dopo due anni, passa alla vendita e alla formazione dei colleghi neoassunti. È nel maggio 2007 che la sua vita cambia ancora una volta. In una serata al bowling con amici, conosce Anita. Quella che diventerà la sua ragazza è originaria di Conversano (Bari) e anche lei si è trasferita nell’Isola del trifoglio, trovando lavoro in una società parastatale che si occupa, tra l’altro, di trasporti e di turismo incoming. La coppia de-
Storie
"Nel 2014 abbiamo portato nel tacco della penisola più di ottocento turisti irlandesi" cide di passare le vacanze estive in Puglia. Nel 2008, tornando in macchina dopo una giornata di mare a Ostuni (Brindisi), l’idea: «Perché non facciamo qualcosa per far conoscere ancor di più questa regione e le sue bellezze all’estero?». Sull’aereo che li riporta verso casa viene impostato il business plan. E in un biennio, una brillante intuizione diventa una professione a tempo pieno. «Nel 2014 - sottolinea Natale - siamo riusciti a portare nel tacco della penisola più di ottocento turisti. Merito del grande sforzo fatto per comunicare, rendere nota la meta e, sicuramente, del volo diretto Ryanair Dublino-Bari. I nostri interlocutori sono tour operator, agenzie e privati». La strategia di base è diversificare l’offerta e, di conseguenza, l’utenza. Non ci sono solo i trulli da visitare, non esiste una sola destinazione, ma molte possibili: quella food & wine, delle lezioni culinarie, magari in una tipica masseria, quella da vivere in bicicletta, delle escursioni marine, del golf… «L’Irlanda ci ha agevolato nel mettere in piedi la nostra attività, ugualmente la Regione Puglia e l’Assessorato al turismo hanno fornito un supporto decisivo. In
ultimo gli operatori di settore, capaci di far sistema e venirci incontro, capendo le potenzialità dell’operazione. Sono 180 le strutture affiliate a Discovery Puglia, dal Gargano fino all’estremo lembo di Santa Maria di Leuca (Lecce)».
UNA NUOVA START UP
NON ESISTE UNA SOLA PUGLIA, MA TANTISSIME. OGNI DESTINAZIONE DEVE ORMAI ESSERE DECLINATA IN PIÙ VERSIONI PER ATTRARRE NON UNA, MA DIVERSE TIPOLOGIE DI TURISTI
Be st Holidays
in ITALY
A INIZIO NOVEMBRE, CONCEZIO NATALE HA LANCIATO BEST HOLIDAYS IN ITALY. LA PRESENTAZIONE È AVVENUTA A DUBLINO, ALL’INTERNO DI TRAVEL CENTRES, LA CONFERENZA ANNUALE DEGLI AGENTI DI VIAGGIO IRLANDESI, RICEVENDO FEEDBACK MOLTO POSITIVI. LA SOCIETÀ CONTA GIÀ 8 SOCI PER I TERRITORI DI EMILIA ROMAGNA, TOSCANA, MARCHE, PUGLIA, CAMPANIA, SICILIA, SARDEGNA E UNO SPECIALISTA PER IL PRODOTTO GOLF. L’OBIETTIVO È DI ESTENDERE L’OFFERTA A TUTTO IL TERRITORIO ITALIANO. NATALE AUSPICA CHE PRESTO POSSA PARTIRE, ED ESSERE INCLUSO, ANCHE IL PROGETTO DISCOVERY ABRUZZO: «DA ABRUZZESE, IL MIO OBIETTIVO È FAR CONOSCERE LA NOSTRA REGIONE, CHE NON HA NULLA DA INVIDIARE AD ALTRE DESTINAZIONI». SPERANDO CHE I DIVERSI ATTORI IN BALLO NE CAPISCANO IL VALORE, SUPERINO EVENTUALI E INOPPORTUNE GELOSIE, SI POSSA CRESCERE INSIEME, SENZA PERDERE ULTERIORE TEMPO PREZIOSO.
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Social
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Social
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Consulenza
DI ANDREA SISTI
È TEMPO DI FATTURAZIONE ELETTRONICA IN CONFINDUSTRIA CHIETI PESCARA, CON SISOFO E POLYMATIC, PER FARE CHIAREZZA SULLA NUOVA NORMATIVA CHE RIGUARDA LA FATTURAZIONE ELETTRONICA VERSO LA P.A.
L
o scorso 6 giugno è scattato l’obbligo di fatturazione elettronica verso la gran parte delle p.a. centrali. Per le restanti, il vincolo entrerà in vigore a partire dal 31 marzo 2015, come indicato nel decreto Irpef. La fatturazione è un documento soggetto a precise regole di conservazione, chiude il ciclo logistico-commerciale e apre quello amministrativo-contabile, riporta le informazioni della relazione di business sviluppata a monte e attiva le procedure di pagamento. Un atto su cui è opportuno procedere alle verifiche d’incasso e con cui non è possibile richiedere anticipi finanziari. La nuova prassi si propone come un cambiamento culturale, prima ancora che tecnologico. Incide fortemente sui modelli di relazione e sulla cultura digitale di un sistema Paese, troppo lento nel cogliere le opportunità della digitalizzazione. Anche con la nuova soluzione i documenti vengono inviati via posta, ma il processo, in questo caso, è automatizzato. Fare fatturazione elettronica verso la p.a.
è molto più semplice di quanto possa sembrare. L’offerta di soluzioni e servizi è ampia, come testimonia l’azienda pescarese Sisofo, parte da prezzi competitivi e prevede facilitazioni da parte degli attori pubblici. L’obbligo richiede un formato “elettronico strutturato”, scritto in un Xml coerente con quanto definito dall’Agenzia delle Entrate che ha sviluppato il “Tracciato_FatturaPa”. Deve contenere la firma digitale per garantire autenticità del mittente e integrità del contenuto. Va conservata, infine, in modalità elettronica, sia lato mittente che lato destinatario. Uno scenario innovativo che può far scaturire una riflessione da parte delle realtà che forniscono la pubblica amministrazione italiana: perché non dotarsi di sistemi per gestire elettronicamente anche ordini, relative conferme, documenti di trasporto o stato avanzamento lavori, integrando il flusso con la stessa fattura elettronica? Il tutto per influenzare una gestione più fluida e diretta dell’accesso al credito e la verifica, in tempo reale, degli incassi.
AL CENTRO IL RELATORE RICCARDO SANGREGORIO, ANALISTA ED ESPERTO DI CONSERVAZIONE SOSTITUTIVA. CON LUI FRANCESCA SISOFO, CHE GESTISCE LA DIVISIONE ANALISI, PROGETTAZIONE E SVILUPPO SOLUZIONE INTEGRATE DELL’AZIENDA SISOFO, E FRANCO DE VINCENTIIS, BUSINESS DEVELOPER PRESSO POLYMATIC
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Associazioni
3.900 2.700 PENSIONATI IMPRESE ATTIVE DI ROBERTA VILLINI
LE IMPRESE RIGUADAGNANO IL FUTURO… IN PILLOLE CNA CHIETI PROPONE D’INNOVARE CON RETI D’IMPRESA E MINI CORSI DI FORMAZIONE
I
ncontriamo Letizia Scastiglia, direttore di Cna Chieti, mentre è intenta a rileggere la Costituzione italiana, in vista di un progetto sulla legalità che coinvolgerà le scuole. «Questo è un anno importante, si festeggia il trentennale di Cna Chieti spiega -». In principio fu la sede teatina, nata come associazione d’imprenditori; nel corso del tempo, si sono moltiplicate le sedi in provincia (oltre a Chieti, Lanciano, Vasto, San Salvo e Casoli) e l’impegno nel sociale è diventato sempre più forte, con un’apertura ai cittadini in genere e ai pensionati. «Cna svolge un ruolo propulsore per la creazione delle reti d’impresa: in provincia di Chieti abbiamo costituito lo scorso anno una rete del wedding e una dei carrozzieri, che ci ha permesso di attivare, con Italia Lavoro, un laboratorio dei mestieri. Nel 2015 ci sarà la seconda edizione, per avvicinare il mondo del fare ai ragazzi neodiplomati». Il settore della piccola e media impresa è interessato da un periodo di crisi che sembra non avere mai fine. Ma negli imprenditori si sta operando un cambiamento positivo: c’è la volontà di acquisire nuove competenze e nuove strategie che permettano di guardare al futuro. «Gli imprenditori cercano di riorganizzarsi e riproporsi con uno spirito nuovo, per ritrovare la carica necessaria per affrontare nuove sfide. Abbiamo preparato quindi un pacchetto di formazione in pillole rivolto proprio a loro». Il primo, sull’ecommerce, “Vendere attraverso il web”, è partito nella prima metà
di dicembre. I restanti corsi, aperti ad associati e non, che si terranno tra dicembre e gennaio 2015 nelle sedi territoriali più grandi, sono illustrati nel dettaglio sul sito cnachieti.eu e veicolati tramite la pagina Facebook. Cna costruisce progetti con le scuole. Il primo istituto coinvolto è stato il professionale di Chieti Scalo, con il quale è iniziato un percorso per il rilascio del patentino di tecnico frigorista, figura professionale introdotta dalle nuove qualifiche dell’Unione Europea. Con il liceo artistico scalino, invece, in collaborazione con Bond Factory, si è costruito un percorso finanziato dall’agenzia di sviluppo della Camera di Commercio, con possibilità di stage presso l’azienda. «Chi esce dal mondo della scuola spesso ha difficoltà ad approcciare il mondo del lavoro: in questo modo è il secondo che viene incontro ai ragazzi, ancor prima della fine degli studi». In collaborazione con gli istituti commerciali, Cna eroga corsi di internet per la terza età. «I docenti sono i ragazzi. C’è un incontro di generazioni conclude la Scastiglia - e un trasferimento non solo di competenze, ma anche di valori».
LETIZIA SCASTIGLIA È DIRETTORE DI CNA CHIETI DAL 2009, RICONFERMATA NELLA SUA CARICA NEL 2013. AFFIANCA IL PRESIDENTE, LUCIANO SAVINO SARACENI. INSIEME HANNO COSTRUITO IL DIALOGO DI CNA CON LE SCUOLE
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Eventi
DENIS SARTORI DIRETTORE TECNICO 3THERM
DI ROBERTA VILLINI
CLAUDIO PICHLER DIRETTORE TECNICO RIWEGA
CARLO VIANELLO DIRETTORE TECNICO HECO ITALIA
L’EDILIZIA DEL LEGNO IN ABRUZZO CON LIFE PROJECT MEETING TECNICO PER L’AZIENDA DI LORETO APRUTINO (PESCARA), TENUTO NELLA NUOVA SEDE DEL BIRRIFICIO ALMOND ‘22
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incontro, organizzato lo scorso 19 novembre, è stata un’occasione di confronto e scambio tra addetti ai lavori, ma anche un utile strumento di conoscenza per chi non è del settore. L’ingegner Marco Giancaterino, responsabile tecnico di Life Project Legno, ha esposto in maniera semplice e dettagliata il core business dell’azienda e ha costruito un interessante excursus storicogeografico sul panorama delle costruzioni in legno. Oltre a Giancaterino, erano presenti in qualità di relatori l’ingegner Denis Sartori, direttore tecnico di 3therm, azienda altoatesina che collabora con Life Project Legno e produce e distribuisce in Italia fibre di legno di ulti-
Eventi
L’AFFIDABILITÀ STA NELLA PROGETTAZIONE MATERIALI DI QUALITÀ, BASSO IMPATTO AMBIENTALE, RIDUZIONE DEI CONSUMI E DELLE EMISSIONI DI ANIDRIDE CARBONICA SI ABBINANO A ESTETICA E COMFORT. I PROFESSIONISTI LIFE PROJECT SEGUONO PASSO PASSO IL COMMITTENTE NELLA REALIZZAZIONE DI UNA CASA SICURA ED ECO FRIENDLY.
SVILUPPO IN CIFRE
INSIEME I DUE SOCI DI LIFE PROJECT LEGNO. DA SINISTRA L’INGEGNERE MARCO GIANCATERINO E MANUEL TONTODIMAMMA
ma generazione secondo la tecnologia a secco; Claudio Pichler, direttore tecnico di Riwega, specializzata nella produzione e commercializzazione di prodotti necessari per soddisfare i criteri della CasaClima, e Carlo Vianello, direttore tecnico di Heco Italia, realtà che si occupa di sistemi di fissaggio per l’edilizia. Life Project Legno è progettazione esecutiva di strutture in legno e di sistemi anti caduta sulle coperture: su richiesta fa analisi strumentali di termografia, acustica e tenuta all’aria degli edifici. «Le nostre realizzazioni si trovano a Pescara, L’Aquila, Loreto, Spoltore, Francavilla, Montesilvano. Alcuni edifici noti: le Fattorie Riccitelli, a Vicoli (Pescara), un box di uffici per Atri Ambiente, la struttura di Almond ‘22». Il legno lamellare è la risposta ai limiti rappresentati dalla lunghezza dei tronchi di legno: il suo primo brevetto, a opera di un mastro carpentiere tedesco, risale al 1906, la prima realizzazione al 1910. «Oggi - ha spiegato Giancaterino - possiamo unire lamelle di legno pressate e incollate l’una sopra l’altra e con particolari sistemi di giunzione si arriva a travi di 16 metri di lunghezza nel trasporto standard. Esempi: il Palasport di Livorno, l’Auditorium Parco della Musica di Roma di Renzo Piano, il Palasport di Busto Arsizio (Varese)». La tradizione dell’arte della carpenteria sposa l’innovazione: «Possiamo migliorare le prestazioni delle nostre strutture in legno nel senso della sicurezza e nel senso energetico. In Nord America le strutture in legno civili per
SUPERFICIE COPERTA [m²]
VOLUME LEGNO UTILIZZATO [m³]
2012* (*8 MESI)
1.800
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2013
3.300
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2014* (*11 MESI)
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le abitazioni sono più del 90%, come anche in Giappone; in Europa le percentuali sono molto basse, pur trattandosi del continente a maggior consumo di legno lamellare, con Italia e Germania al primo posto». Da una ricerca del Master CasaClima risulta che per le strutture in legno c’è un livello di progettazione molto alto, circa il 67%, mentre il restante 33% è di costruzione, il che implica un progetto definito e dettagliato e certezze per quanto riguarda i costi e i tempi di realizzazione. Nelle costruzioni tradizionali la percentuale si ribalta completamente: poco tempo per la progettazione e molto tempo perso in cantiere per eventuali cambiamenti. A riprova di ciò, l’ingegnere ha illustrato nel dettaglio l’ultima realizzazione, ancora in corso d’opera, di Life Project Legno: la casa Falasca di Atessa (Chieti). «Si tratta di una casa su tre livelli, di circa 130 metri quadrati globali: abbiamo constatato come la riduzione dei tempi di cantiere vada a vantaggio della sicurezza. Abbiamo realizzato la struttura partendo dallo scarico delle pareti, fino a tutto l’involucro portante compreso il tetto già posato con isolante, ventilazione… In soli quattro giorni». In base alla direttiva europea, nel 2021 bisognerà progettare edifici a consumo quasi zero, cioè che necessitano di un bassissimo contributo di energia. L’ingegnere ha così concluso: «Dobbiamo affidarci alle energie rinnovabili, a impianti fotovoltaici e a tutto ciò che può produrre energia in maniera ecosostenibile rispetto all’ambiente».
Il birrificio è nato undici anni fa dalla passione di Jurij Ferri. La nuova sede di Loreto Aprutino (Pescara), opera di Life Project Legno, è una struttura a capriate di circa 750 metri quadrati di copertura, più 200 tra i due portici, con al di sopra una barriera vapore e un pannello sandwich finto cotto.
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AL CENTRO DELLA FOTO GIANLUCA PERFETTI CON L’ALTRO AMMINISTRATORE DELLA SOCIETÀ, DANIELE PETROCCO (ALLA SUA DESTRA), E FRANCESCO COLAGRECO, RESPONSABILE COMMERCIALE. CON LORO I CORRIERI MARCO CAPITANIO (PRIMO DA SINISTRA) E JACOPO LA ROVERE
DI FEDERICO NIASI
LA POSTA ARRIVA IN BICI CON GREEN BIKE MESSENGER GIANLUCA PERFETTI E DANIELE PETROCCO, SOCI DI GBM, HANNO SVILUPPATO NELL’AREA METROPOLITANA DI CHIETI-PESCARA IL PROPRIO MODELLO DI BUSINESS
IL PROSSIMO INVESTIMENTO PER GREEN BIKE MESSENGER È GIÀ DECISO. SI TRATTA DI UN MEZZO CARGO BULLIT PER ESSERE IN GRADO DI EFFETTUARE QUALSIASI TIPO DI CONSEGNA. TRA GLI OBIETTIVI DELL’AZIENDA, ESPANDERSI ANCHE NELLE ALTRE PROVINCE ABRUZZESI
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inquanta chilometri è la distanza percorsa ogni giorno, come media individuale. I corrieri di Green Bike Messenger (Gbm), in sella alle loro bici, si spostano rapidamente in tutta la zona metropolitana Chieti-Pescara. Con il bel tempo o sotto una pioggia battente, niente può fermarli. Svicolano nel traffico cittadino, arrivano a destinazione, parcheggiano il mezzo ed effettuano la consegna programmata. Negli zaini e all'interno dei carrelli spuntano lettere, plichi, riviste, volanti-
ni, pacchi comuni, ma anche prodotti alimentari, farmaci, esami medici, perfino calzature riparate dall'artigiano di turno. «La posta e la merce, da 0 a 50 chilogrammi, vengono comodamente recapitate a casa - dicono i due soci di Gbm, Gianluca Perfetti e Daniele Petrocco». Perfetti, 31 anni, lavora nella divisione Ricerca&Sviluppo di Dayco, Petrocco, 29, è amministratore di Baxter Trasporti: «L'amicizia e la passione per il ciclismo urbano ci hanno spinto a intraprendere questo ulteriore percorso imprenditoriale.
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PUNTI DI FORZA EFFICACIA GBM SI MUOVE FACILMENTE NEL TRAFFICO, ANCHE IN CENTRO E NELLE ORE DI PUNTA, NELLE AREE PEDONALI E ZTL.
ECONOMICITÀ TARIFFE COMPETITIVE. CON LE BICI SI È SVINCOLATI DAI COSTI PER IL CARBURANTE, IL BOLLO E L’ASSICURAZIONE.
co, responsabile commerciale - circa 30 clienti attivi: Pmi, amministratori di condominio, ditte di energie, insegne della grande distribuzione organizzata, parafarmacie, cantine vitivinicole, locali, ristoranti... Un ulteriore collegamento è con la pubblica amministrazione, enti che puntano a risparmiare qualcosa e promuovere un'immagine maggiormente "green"». L'obiettivo ambizioso è espandersi presto alle altre province e, quindi, alla regione intera. Il fatturato registra una continua evoluzione. «Siamo un'azienda vera - chiudono i titolari -. Anzi, è tempo di andare. I corrieri Jacopo La Rovere e Marco Capitanio devono tornare a pedalare».
SOSTENIBILITÀ AMBIENTALE LE CONSEGNE SULLE DUE RUOTE NON PRODUCONO ANIDRIDE CARBONICA E CONTRIBUISCONO A MIGLIORARE LA MOBILITÀ.
L'idea, ispirata ad altre esperienze analoghe già attive in grandi città straniere e italiane, è nata a inizio 2013. A novembre dello stesso anno siamo partiti». 10mila euro l'investimento di avvio, senza ricorrere a finanziamenti o agevolazioni per le start up. «La mission è fornire un servizio professionale, che risponde a valori ben precisi. In primis l'efficacia. Siamo imbattibili sulle tratte brevi, anche le aree pedonali e le zone a traffico limitato si trasformano, per noi, in corsie preferenziali. Poi non va sottovalutata l'economicità. Possiamo garantire prezzi competitivi, grazie alla piena libertà nei confronti del costante aumento del valore dei carburanti, del bollo, delle assicurazioni... Infine la sostenibilità, visto che le due ruote non producono anidride carbonica e rispettano totalmente l'ambiente». In quasi un anno di attività l'interesse attorno a Green Bike Messenger è cresciuto progressivamente. «Abbiamo - spiega Francesco Colagre-
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Europa chiama Abruzzo
MACROREGIONE ADRIATICO-IONICA, CI SIAMO! CONVEGNO A ORTONA (CHIETI) DAL TITOLO “LA STRATEGIA DELLA MACROREGIONE ADRIATICO-IONICA: L’EUROPA DELLE OPPORTUNITÀ”. UN NUOVO SPAZIO GEOGRAFICO E SOCIALE
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opo un processo di gestazione più che decennale, la Macroregione AdriaticoIonica diventa infine realtà. Il 24 ottobre scorso è avvenuto l’ultimo atto formale, che ha portato all’adozione da parte del Consiglio Europeo della nuova Strategia per la Regione adriatica e ionica (Eusair), seguito poi, il 18 novembre a Bruxelles, dalla Conferenza Europea di lancio. A testimoniare in Abruzzo questo particolare momento storico, che segna il decisivo passaggio dall’elaborazione di un’ipotesi di spazio macroregionale a quello di un’effettiva progettazione di azioni tangibili da realizzare, sono intervenuti alcuni fra i principali protagonisti istituzionali delle due sponde dell’adriatico, che hanno illustrato le prospettive di questo disegno costituente ad Ortona, il 14 novembre (pochi giorni prima del lancio europeo), in occasione del convegno "La strategia della Macroregione Adriatico-Ionica: l’Europa delle opportunità”. L’evento ha visto la presenza, tra gli altri, dell’ambasciatore croato in Italia, Damir Grubisa, dell’europarlamentare Ivan Jakovcic, relatore della Strategia Europea per la Regione Adriatico-Ionica, del sindaco di Spalato (Croazia), Ivo Baldasar, del presidente della Regione Abruzzo, Luciano D’Alfonso, del presidente della Regione Molise, Paolo Di Laura Frattura, e dell’assessore alle Politiche comunitarie della Regione Marche,
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Di Roberto Di Gennaro
Europa chiama Abruzzo
I RELATORI DELL’INCONTRO SVOLTO A ORTONA (CHIETI)
Paola Giorgi. L’organizzazione del convegno si inseriva a chiusura del primo ciclo di iniziative concordate tra la Regione Abruzzo e la Marina militare italiana (presente al porto di Ortona, Chieti, con la portaerei ammiraglia Cavour), che hanno sottoscritto un accordo di collaborazione definito dal capo di stato maggiore Giuseppe De Giorgi «di ampia portata», in considerazione della particolare posizione del territorio abruzzese nel quadro dello sviluppo dell’area adriatica. Introdotto dai saluti istituzionali del sindaco di Ortona, Vincenzo D’Ottavio, e dai ringraziamenti alla Marina militare italiana del sottosegretario alla presidenza della Regione Abruzzo, Camillo D’Alessandro, l’incontro ha permesso di ripercorrere i momenti salienti del lungo processo di costruzione della Macroregione Adriatico-Ionica. Un percorso nato dal basso, come è stato ricordato, dalla volontà delle popolazioni di ritessere il filo della cooperazione sociale e culturale dopo le macerie lasciate dagli eventi bellici nell’area balcanica, fino al progressivo sviluppo di molteplici
progetti comuni e al recente riconoscimento ufficiale in sede europea. Quali sono adesso le aspettative e le esigenze da portare avanti? I vari interventi al convegno hanno messo in luce le diverse prospettive, riflettendo un quadro comune. Innanzitutto la necessità che l’Unione Europea contribuisca in modo sostanziale, e non meramente formale, al processo di crescita di questo nuovo spazio geografico e sociale, in modo da favorire la convergenza di tutte le energie presenti. Si richiede un’azione in coerenza con quanto già fatto nei riguardi di analoghe strategie macroregionali (baltica e danubiana), tramite l’erogazione di finanziamenti che diano solidità al nuovo progetto macroregionale adriatico-ionico. L’obiettivo dichiarato dai rappresentanti delle realtà territoriali destinatarie è quello di convogliare sull’area almeno 10 miliardi di euro, da reperire cercando di fare leva sulla parallela programmazione finanziaria europea 2014-2020. Dal punto di vista delle regole, invece, ci si aspetta un atteggiamento diverso, perché l’area geografica in questione presenta delle specificità proprie, soprattutto in riferimento al tema delle movimentazioni e dei trasporti. Il non poter, ad esempio, sovvenzionare questo settore nel quadro regolamentare attuale, determina prezzi troppo elevati per i collegamenti tra le varie sponde dell’Adriatico e del Mediterraneo in generale, con riflessi conseguentemente negativi per lo sviluppo economico dell’area. Si è infine convenuto sul fondamentale bisogno di agire in un contesto di condivisione (si pensi, a proposito, al tema caldo delle trivellazioni) e di procedere alla costruzione di strumenti connessi tra le diverse realtà territoriali che compongono la Macroregione Adriatico-Ionica, in modo da rafforzare la cooperazione delle strutture scientifiche e logistiche, fino ad arrivare alla vera e propria messa in comune di servizi e infrastrutture.
* ESPERTO IN COMUNICAZIONE ISTITUZIONALE, È GIORNALISTA PUBBLICISTA, MASTER IN PUBLIC AFFAIRS E MASTER IN DISCIPLINE GIURIDICHE ED ECONOMICHE. HA MATURATO PLURIENNALE ESPERIENZA PRESSO REALTÀ MULTINAZIONALI, ENTI E SOCIETÀ DI SERVIZI, COLLABORANDO A EVENTI E PROGETTI DI RILEVANZA INTERNAZIONALE E IN AMBITO UE.
L’OBIETTIVO DICHIARATO DAI RAPPRESENTANTI DELLE REALTÀ TERRITORIALI È QUELLO DI CONVOGLIARE SULL’AREA ALMENO 10 MILIARDI DI EURO AbruzzoMagazine
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Personaggi
DI ANDREA BEATO
SERGIO QUIRINO VALENTE IL CONI PREMIA L'AVVOCATO VELISTA ABRUZZESE
SERGIO QUIRINO VALENTE, AVVOCATO VELISTA. PER LUI RICONOSCIMENTO DEL CONI, CON UNA MEDAGLIA DI BRONZO AL VALORE ATLETICO
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venne il giorno in cui il Coni si ricordò dell'avvocato velista abruzzese. Il supremo organo sportivo premierà Sergio Quirino Valente con una medaglia di bronzo al valore atletico. Il commento del protagonista: «Orgoglioso è dire poco! Nella mia fantastica terra popolata di pecore e calciofili, ricevere un simile premio dedicato al mare, mi onora, spronandomi a raggiungere traguardi ancor più ambiti». La medaglia è stata assegnata per i risultati sportivi raggiunti negli ultimi anni come skipper: Campione Italiano 2013 e 2014, Armatore dell'Anno 2013, Trofeo dei 3 mari 2014, vincitore del Trofeo Mitteleuropeo 2012 e 2013, della Settimana Velica Internazionale di Trieste 2012 e 2013, dell'Accademia di Livorno nel 2010, terzo al Campionato Europeo assoluto nel 2010 e assiduo frequentatore di podi internazionali. Ma non è finita. Il Coni ha voluto insignire anche il ruolo di avvocato “sportivo” svolto da Valente, concedendo la Stella di bronzo al merito, quale ulteriore gratifica per la militanza. «Effettivamente, ora che ci penso, i miei trascorsi di avvocato dirigente non sono poca cosa!». Fiv, Uvai (vela) e Figc (Commissione disciplinare nel calcio) sono le attuali occupazioni, ma l’avventura parte da molto lontano: nel ciclismo, Gis Gelati del commendatore Pietro Scibilia, per il quale sin dagli anni '80 ha lavorato al fianco di atleti del calibro
di Moser, Saronni e De Vlaeminck in parecchi Giri d’Italia, Tour de France e classiche di calendario. È stato poi protagonista per circa vent’anni nel calcio, con il Pescara (serie A e B) e altre società, divenendo pioniere del Diritto sportivo. Si è infine cimentato in esperienze internazionali, grazie alla decennale collaborazione con il pilota di Formula 1, Gabriele Tarquini. «Una vita intensa e ricca di emozioni, che spero sia di auspicio per i giovani: anche un “terrone” come me può ottenere risultati di prestigio. Non è difficile. Basta crederci». Gli chiediamo se a 60 anni è giunto il momento di ammainare le vele: «Siete matti? Il mio futuro è il presente. Per il 2015 mancano all'appello alcune mete professionali e sportive... Ma giuro che ci sto lavorando».
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Salute
Giorgio Febo Medico chirurgo specialista in Ostetricia e Ginecologia, responsabile dell’Ambulatorio di Uro-Ginecologia di Ginecologia e Ostetricia (diretto dal dottor Maurizio Rosati) presso l’ospedale di Pescara
DI ROBERTA VILLINI
LA RIABILITAZIONE DEL PAVIMENTO PELVICO CON KINESIS VISITA CON IL MEDICO SPECIALISTA URO-GINECOLOGO E POSSIBILITÀ DI PRIMA SEDUTA GRATUITA
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uando i muscoli del pavimento pelvico s’indeboliscono, a causa di una predisposizione genetica, o dell’età, o dei parti, non esercitano più la funzione di sostegno degli organi pelvici. Ne derivano disturbi di natura anatomica con conseguente prolasso dell’utero (isterocele), della volta vaginale in donne isterectomizzate, della vescica (cistocele) o del retto (rettocele) e disturbi di natura funzionale quali: perdita di urina sotto sforzo e minzione urgente, incontinenza urinaria, dolore durante rapporto sessuale, fuoriuscita di aria dalla vagina e acqua dopo il bagno; difficoltà nel trattenere gas intestinali, senso di peso in zona perineale, frequenti risvegli notturni per urinare, presenza di prolasso genitale di primo e secondo grado. Riabilitare il pavimento pelvico significa curare e prevenire queste disfunzioni prima del loro naturale aggravarsi. Il pavimento pelvico, o perineo, è l’insieme di muscoli e legamenti che
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AbruzzoMagazine
Annamaria Naddei La dottoressa è responsabile della riabilitazione presso l’ambulatorio Kinesis di Pescara
chiudono il piccolo bacino, è situato nella parte inferiore dell’addome e costituisce un sostegno per organi importanti quali l’utero, la vescica l’intestino e il retto. Dal 2009 il dottor Giorgio Febo, responsabile dell’Ambulatorio di Uro-ginecologo del reparto di Ginecologia e Ostetricia dell’Ospedale Santo Spirito di Pescara, ha adottato nuove tecniche chirurgiche, sempre meno invasive per la correzione del prolasso utero vaginale e l’utilizzo di reti ultraleggere. È nata cosi la Ingynious, una tecnica di correzione del prolasso pelvico che permette di conservare l’utero. La riabilitazione del pavimento pelvico ha come obiettivo il miglioramento della performance perienale e il cardine è la fisiokinesiterapia pelvi perineale, finalizzata alla presa di coscienza e al rinforzo della muscolatura perineale mediante esercizi specifici, accompagnata dal biofeedback e dalla stimolazione elettrica funzionale. La tecnica appresa permette di mantenere costante nel tempo un buon tono muscolare, con vantaggi per il proprio benessere. La terapia è personalizzata e scelta in base alle patologie dei soggetti e al loro stile di vita.
Speciale golf in Abruzzo
DI ANDREA SISTI
L’ABRUZZO DEL GOLF CONTINUA LA SUA CRESCITA, CON MOLTE NOVITÀ
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FOTO: LEOMARGIOTTI.COM
l movimento è in crescita, lo dimostra l’aumento del numero di iscritti, dove l’Abruzzo è secondo tra tutte le regioni italiane, davanti c’è soltanto l’Emilia Romagna. E lo sviluppo si riflette anche al Miglianico Golf Club che, nel 2014, ha incrementato il numero di soci, arrivando a quota 310. Merito del lavoro che stanno portando avanti, da poco più di un anno, il presidente Mario Dragonetti, il vice Marco Tuccella e tutto il direttivo. Dragonetti, origini molisane, agente generale Axa Assicurazioni e Investimenti di Pescara, non nasconde la soddisfazione. Poche settimane fa le 18 buche hanno ospitato la Pro-Am dell’Immacolata. Due giornate di sole con 27 squadre, 108 golfisiti e la presenza del grande Costantino Rocca, un mito per chi pratica questo sport. Solo l’ultimo di una serie di appuntamenti di rilievo, che
Miglianico (Chieti) aumenta il numero dei soci grazie al lavoro che sta portando avanti il direttivo presieduto da Mario Dragonetti
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Speciale golf in Abruzzo
A SINISTRA MARIO DRAGONETTI FOTOGRAFATO SUL CAMPO PRATICA DEL MIGLIANICO GOLF CLUB (CHIETI)
DUE EVENTI TOP A MIGLIANICO Grande partecipazione e successo per la tappa abruzzese dell’Alps Tour (17-19 ottobre 2014). Miglianico Golf Club si candida, per il 2015, a ospitare la fase finale della competizione.
A SANTI (L’AQUILA) IL SAN DONATO GOLF RESORT & SPA UN ANGOLO DI PARADISO È SCESO IN TERRA D’ABRUZZO PER INCASTONARSI, A MO’ DI GIOIELLO, TRA LO SPETTACOLO NATURALE DEI MONTI DEL GRAN SASSO. STIAMO PARLANDO DEL SAN DONATO GOLF RESORT & SPA, IL LUOGO IDEALE PER SOGGIORNI DEDICATI ALLO SPORT, AL BENESSERE E AL RELAX. L’ATTRATTIVA PRINCIPALE DEL RESORT, DOTATO DI 70 TRA CAMERE E SUITE, È UNO SPLENDIDO CAMPO DA GOLF A 18 BUCHE, CON SEI POSTAZIONI COPERTE, SETTE SCOPERTE, PUTTING GREEN E PITCHING GREEN, NOLEGGIO CARRELLI, GOLF CAR PARKING, SALA SACCHE E SHOP. LA STRUTTURA, DA QUEST’ANNO, SI AVVALE DELLA COLLABORAZIONE DI UNO DEI MIGLIORI PROFESSIONISTI D’ITALIA: IL MAESTRO MASSIMO MANNELLI, GIÀ VINCITORE DELL’OPEN D’ITALIA NEL 1980. OGNI SPAZIO È DEDICATO AL RELAX DEI GOLFISTI E OFFRE UN PERCORSO SFIDANTE E AVVINCENTE. L’OFFERTA SPORTIVA DEL SAN DONATO GOLF RESORT & SPA COMPRENDE ANCHE DUE PISCINE, ESTERNE, CAMPO DA TENNIS, CAMPO DA CALCETTO E NOLEGGIO MOUNTAIN BIKE, PER DARE L’OPPORTUNITÀ AGLI OSPITI DI SCOPRIRE IN BICICLETTA, MA ANCHE PASSEGGIANDO, BOSCHI E SENTIERI DELLA SPLENDIDA REGIONE DEI PARCHI, CHE CIRCONDA L’HOTEL. E DOPO UNA SANA ATTIVITÀ SPORTIVA CHE COSA C’È
DI MEGLIO CHE RILASSARSI IN UN AMBIENTE ARMONIOSO E NATURALE CON TRATTAMENTI DEDICATI ALLA RIGENERAZIONE DEL CORPO E DELLO SPIRITO? A QUESTO PENSA LA FONTE SPA, UN MODERNO CENTRO BENESSERE CHE OFFRE PERCORSI, ANCHE PERSONALIZZATI, CON SAUNA VISION E DOCCIA SCOZZESE, BAGNO TURCO E WATER PARADISE, BAGNO MEDITERRANEO, DOCCE EMOZIONALI, PARETE CON SALI DEL PAKISTAN, CASCATA DI GHIACCIO, AREA RELAX, ATTREZZATA DI AVVOLGENTI CHAISE LONGUE E ANGOLO TISANERIA. GLI OSPITI POSSONO INOLTRE GODERE DI TRATTAMENTI PRIVILEGIATI, TRA CUI IL MASSAGGIO DEL GOLFISTA, OPPURE QUELLO AGLI OLI ESSENZIALI. E DAL MOMENTO CHE IL VERO BENESSERE NON PUÒ PRESCINDERE DA UNA SANA E GUSTOSA ALIMENTAZIONE, ECCO CHE IL RISTORANTE INTERNO, LA FORCELLA, PROPONE PIATTI TIPICI DELLA CUCINA ABRUZZESE, RIVISITATI DALLO CHEF SECONDO LE TENDENZE GASTRONOMICHE PIÙ RECENTI, MA CHE FANNO DEL LORO LEGAME CON IL TERRITORIO IL VERO PUNTO DI FORZA. INSOMMA, TUTTO AL SAN DONATO GOLF RESORT & SPA È STUDIATO NEI MINIMI PARTICOLARI E IN MODO ARMONIOSO, PERCHÉ LA VACANZA SI TRASFORMI IN UN’ESPERIENZA SENSORIALE UNICA E GRATIFICANTE.
Golf, con il maestro Massimo Mannelli, ma anche accoglienza, relax, benessere e ristorazione...
FOTO: LEOMARGIOTTI.COM
Quattordicesima edizione per l’Open d’Italia per Disabili (23-25 ottobre 2014). Sul green abruzzese si sono alternati atleti capaci di grandi colpi e di trasmettere forti emozioni.
L’INGRESSO DELLA STRUTTURA, CON UN CAMPO GOLF DA 18 BUCHE
AbruzzoMagazine
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Speciale golf in Abruzzo
hanno visto protagonista Miglianico (Chieti): la tappa dell’Alps Tour - Open d’Abruzzo e l’Open d’Italia dei Disabili sono due eventi internazionali che, sicuramente, hanno contribuito a far conoscere il campo, il territorio e la tipica accoglienza abruzzese. «La nostra attenzione - parole del presidente - è rivolta allo stesso modo all’Academy, di cui fanno parte 55 ragazzi. I giovani stanno facendo molto bene, soprattutto Antonio Martino che ha conquistato il secondo posto alla
Coppa D’Oro organizzata dal Castelgandolfo Golf Club (Roma)». Molti gli obiettivi per il 2015, a cominciare da un ampliamento dell’offerta e dal potenziamento della struttura. Si procederà a un dialogo con le altre realtà regionali, San Donato (L’Aquila) e Brecciarola (Chieti), perché anche nel golf la parola d’ordine, in questo momento, è fare rete, per continuare a garantire lo sviluppo dell’intero sistema, a beneficio di tutti i protagonisti coinvolti.
OPEN DAY PER L’ADRIATICO GOLF CLUB SPA SUL LOGO DEL CLUB TRONEGGIA IL PROFILO DI CHARLIE CHAPLIN, CON TANTO DI MAZZA E FAGOTTO. LA PAROLA GOLF DIVENTA ACRONIMO DI GIUSTI, ONESTI, LIBERI, FORTI. SONO I VALORI A CUI S’ISPIRANO I SOCI E, IN PRIMIS, IL PRESIDENTE GOFFREDO D’AURELIO, IMPRENDITORE CON EPICA, AZIENDA LEADER NELLA DISTRIBUZIONE DI ARTICOLI IDROTERMOSANITARI. D’AURELIO, DA DUE ANNI ALLA GUIDA DELL’ADRIATICO GOLF CLUB SPA, È RIUSCITO NELL’IMPRESA DI RECUPERARE E RILANCIARE LA STRUTTURA. 64 ETTARI, CHE ERANO STATI LASCIATI COMPLETAMENTE NELLO STATO DI ABBANDONO E INCURIA. ADESSO, E QUESTO OPEN DAY DI DOMENICA 9 NOVEMBRE NE È LA RIPROVA, SI RESPIRA UN’ATMOSFERA NUOVA. IN UNA GIORNATA DI SOLE INTENSO, DAL CALORE QUASI ESTIVO, TUTTO È ORGANIZZATO NEI MINIMI DETTAGLI E AVVIENE LA PRESENTAZIONE DELLE MOLTISSIME ATTIVITÀ IN PROGRAMMA. SÌ, PERCHÉ LA PAROLA D’ORDINE È DIVERSIFICARE, OFFRENDO SERVIZI NON SOLO PER I GOLFISTI, MA ANCHE PER GIOVANI E FAMIGLIE INTERE. CON IL CENTRO BENESSERE, L’UTENTE PUÒ SCEGLIERE TRA DOCCIA EMOZIONALE, BAGNO TURCO, SAUNA, MASSAGGI… E POI IL FITNESS, LO YOGA, LA GINNASTICA POSTURALE, IL NORDIC WALKING E IL PILATES. A DISPOSIZIONE ANCHE LE CONSULENZE PROFESSIONALI DI UN OSTEOPATA, UN BIOLOGO NUTRIZIONISTA E DI ESPERTI NEL CAMPO DEL COUNSELING RELAZIONALE MEDIA COMUNICATIVO. ASPETTO RILEVANTE È, INOLTRE, QUELLO DELLA RISTORAZIONE, CHE SIA NELLE DEGUSTAZIONI CULINARIE CHE NEI CORSI TEMATICI, CERCA DI RISPETTARE IN PIENO I TEMI DEL BENESSERE E DELLA SALUTE. IL GOLF RESTA, CHIARAMENTE, LO SPORT CENTRALE, DA VIVERE IMMERSI NEL VERDE E CON UN PANORAMA MOZZAFIATO: DA UNA PARTE CHIETI, CON IL CAMPANILE DI SAN GIUSTINO CHE SVETTA SUGLI ALTRI ELEMENTI URBANI,
DALL’ALTRO LE VETTE DEL GRAN SASSO E DELLA MAJELLA. I LAVORI PROCEDONO A GRAN RITMO, PER ARRIVARE PRESTO A COMPLETARE LE 18 BUCHE. IL MANTO ERBOSO, VOLUTO DAL RESPONSABILE TECNICO PIETRO BRUNI IN COLLABORAZIONE CON L’AZIENDA PROFETA VIVAI DI MONTEMARCONE DI ATESSA (CHIETI), È CONOSCIUTO COME “TIFEAGLE BERMUDAGRASS”. UNA CULTIVAR IBRIDA BREVETTATA DALL’UNIVERSITÀ DELLA GEORGIA E CERTIFICATA DALLA GCIA GEORGIA CROP IMPROVEMENT ASSOCIATION. ARRIVA DIRETTAMENTE DAGLI STATI UNITI ED È LA PRIMA VOLTA CHE VIENE UTILIZZATA PER I GREEN, IN UN CAMPO DA GOLF ITALIANO. IL TOP PER GARANTIRE LA MIGLIORE PRATICA POSSIBILE.
IL PRESIDENTE GOFFREDO D’AURELIO, CHE STA RILANCIANDO IL CLUB DI BRECCIAROLA (CHIETI)
Pronta a decollare la struttura di Brecciarola (Chieti) presieduta dall’imprenditore Goffredo D’Aurelio. Le 18 buche pronte nel 2015
ALCUNE IMMAGINI DELLA STRUTTURA, NEL CORSO DELL’OPEN DAY, E UNO SCATTO DELLA SQUADRA, AL GRAN COMPLETO, DELL’ADRIATICO GOLF CLUB SPA
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Cultura
UN MOMENTO DELLO SPETTACOLO TEATRALE ANDATO IN SCENA A PESCARA E MILANO
DI ANDREA SISTI
NOVE PETALI DI LOTO A PESCARA L’ANTEPRIMA DELLO SPETTACOLO TEATRALE CHE PRENDE SPUNTO DAL CASO GIUDIZIARIO VISSUTO DALLA CEARPES, CONCLUSO CON L’ASSOLUZIONE CON FORMULA PIENA IN BASSO LA CONFERENZA STAMPA DI PRESENTAZIONE DELLO SPETTACOLO. DA SINISTRA NELLO BOLOGNA, NELLE VESTI DI MODERATORE, L’ATTORE/ REGISTA MILO VALLONE, FRANCESCO BRUNO, CRIMINOLOGO, PSICHIATRA E DOCENTE UNIVERSITARIO, LA PROFESSORESSA FRANCESCA RUSSO E IL DIRETTORE DI CEARPES, DOMINIQUE QUATTROCCHI
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U
n caso giudiziario che ha interessato una cooperativa sociale abruzzese, Cearpes, diventa uno spettacolo teatrale. “Nove petali di loto” è stato presentato in anteprima nazionale al Teatro Massimo di Pescara il 22 ottobre, per poi debuttare in prima nazionale a Milano il 18 novembre. Il caso in questione ha visto la cooperativa e il direttore, Dominique Quattrocchi, coinvolti in nove anni di processi, prima di ottenere l’assoluzione dei 32 imputati con formula piena. La cooperativa, nel frattempo ha dovuto lasciare a casa 90 dipendenti, 50 ospiti e perdere 5 milioni di fatturato. In totale oltre 70 famiglie rovinate dalla malagiustizia, la cattiva politica e l'eco sbagliato dei media. Lo spettacolo, che vede in scena
sei attori, è firmato dall’attore e regista Milo Vallone, insieme a Luca Pompei. Il testo s’ispira liberamente alle vicende della cooperativa, un centro di accoglienza per minori con gravi disagi comportamentali accusata di aver usato violenze nei loro confronti. «La nostra struttura - ha commentato Dominique Quattrocchi - era un punto di riferimento in Italia per l’accoglienza di minori con gravi e gravissimi disagi sociocomportamentali. In pochi giorni siamo diventati degli orchi, un’associazione a delinquere e i segni di un calvario giudiziario e umano durato 9 anni, pure con la completa assoluzione di tutti gli imputati, ci sono rimasti impressi sulla pelle». E soprattutto nessuno, nonostante l'assoluzione completa, ha chiesto scusa.
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Il dottor Victor J. Rotoli è laureato e specializzato presso l’Università “G. d’Annunzio” di Chieti, con un master in Dermatologia plastica presso l’Università di Tor Vergata di Roma. Autore di numerosi articoli scientifici, partecipa a congressi nazionali e internazionali, corsi di aggiornamento. Iscritto alle maggiori società di dermatologia (Aida Sidemast) e dermatologia estetica (Isplad). Iscrizione Ordine dei medici di Pescara: 3050
Corso Italia, 177 - 66020 Sambuceto (Ch) - Tel: 085-9431258 - Orario di Studio: lun-mer-ven 15.00 - 20.00 mar 09.00 - 13.00
Abbiamo cenato per voi
RISTORANTE FERRAIOLI DAL MARE ALLA TAVOLA
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o storico ristorante di pesce Ferraioli, presente a Pescara da oltre 40 anni, non ha certo bisogno di presentazioni. Il locale, situato al primo piano di una elegante palazzina, vanta una posizione magica, a pochi metri dal mare. Il salone principale, è ampio ed elegante e le grandi vetrate regalano da tutti i tavoli una suggestiva vista sul porto canale, sul Ponte del Mare e sui pescherecci, che di sera si perdono tra lo scintillio delle luci colorate che si riflettono sull’acqua. Carlo Ferraioli, chef e patron del ristorante, cura personalmente la cucina e l’acquisto della materia prima, soprattutto locale, che, rigorosamente freschissima, proviene dal vicino mercato ittico, dove si reca pressoché giornalmente in orari antelucani per avere sempre la prima scelta. È lui che ci accoglie con garbo e disponibilità, raccontandoci la sua storia e la sua cucina. Cucina marinara, tradizionale e autentica, la stessa tramandatagli dal padre che fondò il primo ristorante a Montesilvano, nel lontano 1971. È molto pragmatico Carlo, e lascia che i suoi piatti parlino per sé. Iniziamo quindi con il pantagruelico Antipasto Ferraioli, una carrellata infinita di antipasti caldi e freddi. Spiccano su tutti i crudi, per i quali il ristorante è ben noto: calamaretti con cipolla di Tropea, scampi e mazzancolle, tartare di tonno con olive, gamberetti all’arancia, filetto di branzino con pistacchi, e ancora un trionfale vassoio di vongole veraci, cannolicchi, noci, fasolari e ostriche, accompagnati da un’inedita salsa di lamponi e cipolle. I caldi non sono da meno, sia per qualità che per quantità: molluschi vari gratinati, alici a beccafico, gustosissimi calamari grigliati in spiedo di zucchine e passata di cannellini, tradizionali seppie con piselli, lumaconi e lumachine di mare al sugo. Per concludere ci viene servito un saporito guazzetto di frutti di mare in originale presentazione in barattolo. Annaffiamo il tutto con un fresco Trebbiano d’Abruzzo, per rimanere fedeli al territorio, ma la cantina è fornitissima e vanta circa 250 etichette di vini italiani e stranieri. Il trionfo di antipasti è già più che sufficiente per una cena moderata, ma il dovere ci impone di continuare a esplorare il menù, che data la specificità della materia, varia a seconda delle stagioni e della disponibilità del pescato, come dovrebbe essere in ogni buon ristorante di pesce, ci spiega il nostro chef, che per personale convinzione non cede alla possibilità di impiego di prodotti surgelati provenienti da lidi lontani. La scelta dei primi e dei secondi è ampia, si va dal risotto alla marinara alla chitarrina all’astice, passando per numerose splendide delizie. Le paste sono fatte in casa, così come i deliziosi panini di accompagnamento (da provare quelli al nero di seppia!). Tra i secondi, tutti quelli della cucina tradizionale: dalla grigliata, alla frittura, al nostrano brodetto, ai pesci pregiati serviti al forno o alla cacciatora. Optiamo per uno dei piatti forti, i ravioli impastati col nero di seppia, ripieni di baccalà mantecato e serviti con
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Di Raffaella Sciarra
scampi spaccati e pomodori pachino. Un tripudio di colori, profumi e sapori. Segue succulento rospetto alla cacciatora con olive nere, pomodorini e capperi. Il servizio è cortese, e il nostro cameriere ci illustra i piatti con perizia e competenza. La pasticceria, di cui si occupa la moglie del titolare, è di alto livello. Per noi, tortino alle mandorle con copertura di cioccolato e cuore di gelato alla nocciola, servito su base di crema pasticcera all’Aurum. Amari, caffè alla moka. Il conto? Possiamo assicurarvi che i prezzi sono assolutamente adeguati alla qualità del cibo e del servizio. Per la cena, ottimi menù degustazione a partire da 35 e 45 euro, calice e/o bottiglia di vino inclusi. Pausa pranzo completa a 16 euro. E visto che siamo sotto Natale, se volete fare (o farvi!) un regalo originale, potete optare per il menù-invito personalizzato, presentato in elegante confezione regalo! Gustose feste a tutti!
Ristorante Carlo Ferraioli
Via Raffaele Paolucci, 79 65121 Pescara - Tel. 085 421 0295 www.carloferraioli.it
News dalle aziende
CANTINA FRENTANA PER L’ANTICA VITE SELVATICA Una ventina di talee di vite selvatica, riprodotte dal Centro per la conservazione del germoplasma del Parco Nazionale della Majella, sono state messe a dimora nelle riserve naturali della Lecceta di Torino di Sangro e del Bosco di Don Venanzio a Pollutri (Chieti), le due riserve naturali che completano il quadro dei partner del progetto “Paleovite d’Abruzzo”, ideato da Cantina Frentana. Lo scopo è salvaguar-
dare dall’estinzione e studiare la progenitrice della vite coltivata, che in Abruzzo sopravvive solo in pochi esemplari, scoperti dal naturalista Aurelio Manzi. Un terzo centro di ripopolamento si trova in un vigneto di proprietà di Cantina Frentana, la cui strategia è sempre più orientata verso la sostenibilità e la difesa della biodiversità, con la progressiva conversione dei vigneti verso il biologico.
PRONTI PER IL FUTURO… INSIEME È questo il motto scelto per il weekend di formazione che l'Agenzia dell’Aquila di Reale Mutua, guidata da Alberto Villani, ha vissuto a inizio autunno. La location scelta il San Donato Golf Resort & Spa. Gli ingredienti delle due giornate sono stati la formazione, il team building, la gestione dello stress e l'amicizia. Quindici tra collaboratori e dipendenti si sono messi in gioco. E lo spirito è stato quello
A TERAMO IL COMPLESSO IMMOBILIARE MIRANTE Con il completamento della strada di accesso, dell’illuminazione pubblica, dei parcheggi e delle reti di servizi pubblici è stata portata a termine la costruzione del complesso Mirante. Sorge a Bivio Miano, a soli 3 chilometri dall’ingresso della tangenziale Lotto Zero e a pochi minuti dal centro storico della città, e si compone di 21 moderne unità immobiliari, già abitabili e perfettamente funzionanti.
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Il progettista dell’intervento è l’architetto Luana Pomponi. Il cantiere era stato avviato nell’ottobre del 2012. L’intervento, che si compone di 9 lotti, è promosso da Aareal Bank, istituto di credito tedesco, tra i principali player europei nel settore immobiliare, quotato alla Borsa di Francoforte. È la prima volta che, a Teramo, un istituto di credito promuove autonomamente un investimento immobiliare.
costruttivo di chi vuole cogliere una grande opportunità. Alla fine, oltre all’affiatamento, è stata creata la “Carta dei Valori”. A novembre, invece, l’appuntamento sulle tecniche di vendita è stato guarnito con una gustosissima sorpresa: una sessione di team cooking (in foto), con il socio 3 stelle Michelin, Niko Romito, nella sua scuola di Alta formazione presso il Ristorante Reale di Castel di Sangro (L’Aquila).