M E T R O P O L I S

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Una mostra a cura di Sandra Benvenuti 20.6 - 30.8. 2015

Museo Civico di Chioggia

T ESTI DI Roberto Mutti Pier Paolo Preti Sandra Benvenuti Alessandra Lionello C REDITI FOTOGRAFICI Franco Fontana Franco Donaggio A RT DIRECTOR Franco Donaggio R INGRAZIAMENTI

Sabrina Raffaghello Arte Contemporanea Vincenzina Prescianotto Gabriele Vianelli Carlo e Paola Polvara Comune di Chioggia ASCOM Confcommercio di Chioggia e tutti coloro che hanno contribuito all’organizzazione dell’evento


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La città è il luogo, sono gli edifici, i volti degli uomini, i loro cappelli, i bastoni da passeggio; le traiettorie dei percorsi che abitualmente disegnano lungo le vie e che si allungano come fili di inchiostro. Nella città ci sono mondi che prendono forma dalle finestre aperte e palazzi che diventano scale per raggiungere l’altro lato del marciapiede. Ci sono creature di cemento e acciaio in città, divinità protettrici con aureole metalliche, e semafori i cui segni vanno oltre l’alt e il lasciapassare. Sono infiniti i volti della città, proiezioni dilatate dei profili urbani e minuscoli tratti, fondamentali per colore, direzione, contrasto e rapidità. L’asfalto che trattiene memoria dei passanti così come le verticali dei lampioni offrono infinite alternative agli sguardi e alla lettura, purché si sappia vederle. Più facile, per il comune passante, soffermarsi su un dettaglio urbano o lanciare la fantasia a proseguire la linea di un cornicione se l’occhio e la tecnica di un artista lo mettono sull’avviso. Franco Fontana e Franco Donaggio ci mettono lo sguardo e la sapienza. E aprono mondi al passante distratto. Le immagini che il loro occhio cattura ci mostrano quel che non vediamo o che non ci appare. Artisti delle immagini che sanno armonizzare i segreti dell’obiettivo con l’‘oltrevisione’ del poeta, Fontana e Donaggio ci insegnano che la città nella quale viviamo non è sempre la stessa, forse non è mai stata quella che noi credevamo che fosse e potrebbe diventare ciò che non sembra: è materia vivente, scorrevole, sgargiante, proiettata lungo assi invisibili agli occhi. E’ con soddisfazione e orgoglio che la città di Chioggia accoglie nel suo spazio espositivo gli Asfalti di Franco Fontana e l’Urbis di Franco Donaggio, immagini in grande formato accostate in una esposizione bi-personale di straordinario pregio e originalità. Già nel novembre 2011 Franco Donaggio aveva incantato centinaia di visitatori con la sua Reflections, una vera e propria dichiarazione d’amore dell’artista, chioggiotto di nascita, alla laguna veneta. Oggi quell’incanto si ripete e si arricchisce dell’opera di Franco Fontana, un artista la cui fama internazionale è il risultato di una vita di esposizioni e collezioni e di pubblicazioni dedicate in tutto il mondo. Siamo consapevoli che per i cittadini e i turisti di Chioggia questa è un’occasione importante per allenare lo sguardo a una dimensione che oltrepassa l’isolanità; ed è un’opportunità per offrire, durante la stagione estiva, una proposta culturale di alto livello. Ma c’è dell’altro. Queste immagini ci restituiscono una città diversa e uno sguardo più potente. Infinite sono le città dentro ogni città e inarrivabili sono i pensieri degli uomini che la attraversano.

Alessandra Lionello Assessore per la cultura città di Chioggia 7


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METROPOLIS Metropolis è l’abbattimento dei confini, la dilatazione del pensiero, l’imponente gioco della visione. Con la profonda consapevolezza che la città è molto più di come appare, Fontana e Donaggio indagano nei mille volti che la compongono, svelandone quelli segreti. Seguendo il loro naturale desiderio di evasione, i due artisti ci conducono lungo un sentiero di libertà creativa, alla ricerca di nuovi linguaggi e profondità. Definire Franco Fontana e Franco Donaggio due fotografi é certamente riduttivo. Potremmo piuttosto pensarli come ricercatori, o poeti, in perenne viaggio verso l’ignoto nella costante ricerca di scoperta. Entrambi amano ridefinire l’essenza nascosta delle cose e Metropolis ne è l’esempio. La composizione rigorosa, il colore pulito e preciso, come fosse inciso nella materia, Franco Fontana con il suo sguardo attento e curioso, focalizza l’attenzione su un microcosmo urbano, esaltandone il più piccolo dettaglio, e ci trasporta in un immaginario ideale dalle atmosfere rarefatte, dove la segnaletica stradale diviene grafia di un paesaggio surreale, la materia bi-dimensionale nella foto cerca la sua terza dimensione per essere scultura, o pittura. Con elegante naturalezza, l’autore modifica il senso del tutto, catturandone l’anima; svela l’intima natura della materia che diviene custode di vita dove piccoli punti di colore trovano riparo, la segnaletica stradale un universo intriso di vite vissute, un tombino vigile ci indica la via. Franco Fontana con raffinata maestria libera le cose dalla loro ovvia funzione estetica per rivelare l’inatteso… Se Fontana ci attrae con il particolare, Franco Donaggio dilatata la visione, libera lo spirito e spinge il limite verso un’apertura ampia, totale. La città è stretta per Donaggio e ne smantella i confini, con impeto creativo li oltrepassa, osserva un macrocosmo metropolitano popolato da cose e persone che fluttuano nel suo immaginifico palcoscenico. Nel lavoro dell’artista tutto é innovazione, movimento, statici palazzi abbandonano il loro ruolo per danzare nel fragore cittadino diventato musica, unisce statue, testimoni di ricordi con silenziose finestre e li veste con colori sgargianti come fossero tenori in concerto, cattura la metamorfosi dei semafori che trafiggono l’anziano nel suo lento incedere. Donaggio vede il precario equilibrio dell’uomo, ne avverte fragilità, paura, solitudine, e con onirica visione lo accompagna verso un mondo senza tempo per liberare i sogni al vento, dove il rumore si fa sussurro fino a divenire verbo…. Fontana e Donaggio, due artisti di fama internazionale e di diversa provenienza piegano la fotografia per costruire un mondo nuovo ricco di fascino e armonia. Due autori qui uniti nel confronto provocano emozioni che trovano un loro tempo di scoperta oltre il momento della visione, suscitando trascendenti sensazioni. Sorge ora naturale la domanda… non è forse questo lo scopo dell’arte? Sandra Benvenuti 9


Bologna, 2004 - particolare

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LA MATERIA CHE NON VEDIAMO E’ attorno a noi, la materia attorno e dentro, tanto che ormai non la percepiamo che nell’inconscio,

salvo sorprenderci poi casualmente per una presentazione non usuale: un muro ci colpisce se crolla o s’è blu già rosso o appena incurvato molto meno. Tant’è che ‘quotidiano’ è diventato sinonimo di ‘senza importanza’: o l’oggetto è eccezionale o ci rifiutiamo di recepirlo, non ce ne accorgiamo più, lo ignoriamo. Fontana è invece uno di quei pochi che ha occhi per la materia intorno dentro sopra sotto la patina di ‘res’ e coglie poesie ignote dove noi distratti vediamo... non vediamo proprio niente. Una porta vecchia, umile, slabbrata l’occhio abbandonato di una finestra l’angolo di due muri senza storia o con una storia tanto ‘quotidiana’ che nessuno registrerà mai, silenziosa il gioco tenue dei colori del tempo sul viso anonimo di una casa contadina... poesia minima, forse, se si vuole ma poesia autentica, delicata, vera fatta di sfumature cromatiche di masse dalle radici profonde abbarbicate alla terra e agli uomini che della e nella terra vivono di vigore delle forme semplici, pure nate per l’uso quotidiano della vita senza pretese estetiche sovrastrutturali. Certo, c’è un’interpretazione una sottolineatura elegante, raffinata nei tagli, nei colori, negli accostamenti dove s’insinua l’educazione dell’occhio ed un genuino recupero culturale ma senza forzature labili, vacue senza assurdi intellettualismi voluti senza imposizioni dogmatiche e fredde: c’è una creazione precisa e spontanea a titolo di proposta visiva con una sorta di sana umiltà d’artista legata alla stessa materia del creare. Fontana è uno di quelli che parla adagio a voce bassa, scandendo le immagini scegliendo i termini del suo discorso con la precisione di uno che sa bene quello che vuole dire, indicare, suggerire. La sua iconografia non è fatta di urla né di acuti né di prese di petto ma aggancia lo spettatore con pazienza lo isola pian piano dalla confusione lo porta quasi per mano nel mondo silenzioso che ci attornia muto nel frastuono del continuo martellio delle centinaia di nuove immagini ma con una sua voce pacata e suggestiva quando tacciono le trombe commerciali e lo stillicidio pubblicitario: è il mondo dei piccoli ‘a solo’ dei nostri vecchi occhi d’ogni giorno. Poesia trovata, poesia raccolta attorno alla nostra disattenzione. Pier Paolo Preti

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Bologna, 2004

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14 Londra, 1995


Milano, 1990

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16 Berlino, 1995


Los Angeles, 1999

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Torino, 2004

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Modena, 2005

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New York, 1997

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Modena, 2005


Asfalti, 2003

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Houston, 1986

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Asfalti, 1995

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Losanna, 2003

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Torino, 2006


Londra, 1995

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Londra, 1998

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Evolution, 2003 - particolare

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LE CITTA’ VISIBILI DI FRANCO DONAGGIO Quando la fotografia affronta il tema del paesaggio urbano, sembra quasi che voglia raccontare una città attraverso la descrizione minuziosa e realistica delle sue vie, delle sue piazze, dei suoi edifici. I due possibili risultati di questa visione portano a una sottolineatura di gusto romantica delle atmosfere oppure, sul versante opposto, a una ricerca rigorosa del senso architettonico che il fotografo sa cogliere. Tutto questo non è sfuggito a Franco Donaggio, un autore capace di usare la duttilità della fotografia per costruire un mondo diverso, con evidenti e dichiarati richiami allo spirito innovativo delle Avanguardie Storiche, dal Futurismo al Costruttivismo passando per il Surrealismo. C’è un senso di leggerezza nel modo con cui il fotografo italiano si pone di fronte alla realtà confusa e rumorosa di una città ed è grazie a tale leggerezza che costruisce strutture articolate e complesse come pensieri, composizioni ardite come sogni. I fili della luce creano intrecci che si stagliano come geroglifici sul cielo, le ciminiere si fanno di lato per lasciar passare la sagoma di un ciclista che avanza con la cadenza di un antico eroe. La facciata di una casa, l’ombra di un monumento, lo sguardo perplesso di una statua compaiono inaspettate perché Donaggio le trasforma in superfici, forme, figure dotate di un fascino misterioso: ci sono uomini immobili come figurine ritagliate nella carta e come tali posizionati nello spazio e ci sono elementi (i fanali dell’illuminazione stradale, i tombini, le rotaie dei tram) che acquistano invece un dinamismo che li trasforma in elementi attraversati da una inaspettata vivacità. L’artista non si sofferma a descrivere la città ma ne indaga il carattere più nascosto che solo la fantasia può cogliere: è come se volesse prendere per mano l’osservatore per condurlo fino alle soglie della sua visione dove le impalcature dei lavori di restauro sono torri che svettano e i teli che coprono le facciate dei monumenti schermi su cui si proiettano le immagini di un passato che non possiamo dimenticare perché, sembra ricordarci Franco Donaggio con questa sua bellissima indagine fotografica, in una città ci sono sempre i segni della storia che è stata ma anche le anticipazioni di quella che sarà.

Roberto Mutti

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Evolution, 2003

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34 Dominio del rosso sui cloni, 2003


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Fuori di rotaia, 2005


Anime, 2005

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Profilo di palazzo, 2003

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40 Tramonto di cittĂ , 2005


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Equilibri precari, 2004


Angelo di cittĂ , 2006

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44 Ego, 2005


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Il cavaliere dimenticato, 2005


Creature nel rumore, 2005

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48 Dentro la giungla, 2005


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Geometrie del cammino, 2005


50 Ricordi di viaggio, 2005


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Paesaggi, 2004


Urlo di colori, 2003

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FRANCO DONAGGIO Chioggia (Ve) 1958

Si avvicina giovanissimo alla fotografia, incuriosito dalle potenzialità del mezzo come fonte di ‘racconto’. Donaggio opera a Milano come fotografo e artista dal 1979. Fin dai primi anni della sua attività professionale Donaggio privilegia e approfondisce la ricerca tecnica in ogni aspetto della fotografia; dalla camera oscura allo studio della luce nelle loro infinite possibilità estetiche, arrivando presto alla libertà espressiva che oggi più lo caratterizza nel panorama della fotografia contemporanea. Nel 1992 gli viene conferito il premio ‘Pubblicità Italia’ per la fotografia professionale di still life. Nel 1995 Donaggio realizza il suo primo importante progetto fine art intitolato Metaritratti che lo vedrà vincitore nel1996 del ‘Kodak Gold Award’ Italiano per la fotografia di ritratto. Donaggio dedica sempre maggiore attenzione alla fotografia d’autore e avvia rapporti di collaborazione con galleristi italiani, europei e americani che lo porteranno ad essere presente tra i più importanti eventi d’arte fotografica internazionali: Art Miami, Photo L.A, AIPAD show, New York; Art Fair, Chicago. L’artista ha realizzato molti progetti, pubblicato in varie riviste, esposto in diverse gallerie e musei in Italia e all’estero, tra le più recenti: Manege Museum, San Pietroburgo; 54° Biennale di Venezia; Museo Marliani Cicogna, Busto Arsizio (Va); Museo la Civitella, Chieti; CAMeC centro d’arte Moderna e Contemporanea, La Spezia; Forte di Bard, Valle d’Aosta; Museo Civico di Chioggia (Ve), ed altri. Le sue opere sono presenti in numerose collezioni pubbliche e private. Donaggio è stato visiting professor all’Accademia di Brera; all’università Cà Foscari di Venezia; all’Istituto Italiano di fotografia di Milano, e commissario di tesi all’Istituto Europeo di Design di Milano. www.donaggioart.it

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LISTA DELLE OPERE

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F

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A

N

C

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N

A

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G

I

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Urbis, evolution 2003 - cm.100x74 - edizione di 10 Stampa giclée su carta Hahnemuhle

Urbis, profilo di palazzo 2003 - cm.100x74 - edizione di 10 Stampa giclée su carta Hahnemuhle

pagina 32-33

pagina 38-39

Urbis, dominio del colore sui cloni 2003 - cm.40x50- edizione di 25 Stampa giclée su carta Hahnemuhle

Urbis, tramonto di città 2005 - cm.100x74 - edizione di 10 Stampa giclée su carta Hahnemuhle

pagina 34

pagina 40

Urbis, fuori di rotaia 2005 - cm.40x50 - edizione di 25 Stampa giclée su carta Hahnemuhle

Urbis, equilibri precari 2004 - cm.100x74 - edizione di 10 Stampa giclée su carta Hahnemuhle

pagina 35

pagina 41

Urbis, anime 2005 - cm.100x74 - edizione di 10 Stampa giclée su carta Hahnemuhle

Urbis, angelo di città 2006 - cm.100x74 - edizione di 10 Stampa giclée su carta Hahnemuhle

pagina 36-37

pagina 42-43


Urbis, ego 2005 - cm.100x74 - edizione di 10 Stampa giclée su carta Hahnemuhle

Urbis, geometrie del cammino 2005 - cm.40x50 - edizione di 25 Stampa giclée su carta Hahnemuhle

pagina 44

pagina 49

Urbis, il cavaliere dimenticato 2005 - cm.100x74 - edizione di 10 Stampa giclée su carta Hahnemuhle

Urbis, ricordi di viaggio 2005 - cm.100x74 - edizione di 10 Stampa giclée su carta Hahnemuhle

pagina 45

pagina 50

Urbis, creature nel rumore 2005 - cm.40x50 - edizione di 25 Stampa giclée su carta Hahnemuhle

Urbis, paesaggi 2004 - cm.100x100 - edizione di 10 Stampa giclée su carta Hahnemuhle

pagina 46-47

pagina 51

Urbis, dentro la giungla 2005 - cm.40x50 - edizione di 25 Stampa giclée su carta Hahnemuhle

Urbis, urlo di colori 2003 - cm.100x100 - edizione di 10 Stampa giclée su carta Hahnemuhle

pagina 48

pagina 52-53

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FRANCO FONTANA Modena, 9 dicembre 1933

Comincia a fotografare nel 1961 come amatore, già nel 1968 viene allestita la sua prima mostra e quell’anno rappresenta una svolta sostanziale nel suo percorso artistico. Da allora ha pubblicato oltre quaranta libri con diverse edizioni: italiane, svizzere, giapponesi, francesi, tedesche, americane e spagnole. Ha firmato tantissime campagne pubblicitarie, ha collaborato e collabora con numerose riviste di tutto il mondo. La sua lunga carriera è costellata di riconoscimenti, premi e onorificenze tra cui: il XXVIII premio per l’arte Ragno d’Oro dell’Unesco, Premio per la cultura della Presidenza del Consiglio dei Ministri, L’onorificenza di Commendatore della Repubblica per meriti artistici. La Facoltà di Architettura del Politecnico di Torino gli ha di recente conferito la Laurea Honoris Causa in Design eco compatibile. Ha esposto in oltre 400 mostre personali e collettive in Europa e all’estero. Le sue opere sono conservate in oltre cinquanta musei in tutto il mondo e in molte collezioni private. Insegna al Politecnico di Torino, all’Università Luiss di Roma e ha tenuto workshop e conferenze presso prestigiose istituzioni culturali nelle maggiori capitali mondiali.

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LISTA DELLE OPERE

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F

R

A

N

C

O

F

O

N

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A

N

Asfalti, Bologna 2004 cm.100x70 - edizione di 5 Chromogenic print

Asfalti, Los Angeles 1999 cm.100x70 - edizione di 5 Chromogenic print

pagina 13

pagina 17

Asfalti, Londra 1995 cm.100x70 - edizione di 5 Chromogenic print

Asfalti, Torino 2004 cm.100x70 - edizione di 5 Chromogenic print

pagina 14

pagina 18

Asfalti, Milano 1990 cm.100x70 - edizione di 5 Chromogenic print

Asfalti, Modena 2005 cm.100x70 - edizione di 5 Chromogenic print

pagina 15

pagina 19

Asfalti, Berlino 1995 cm.100x70 - edizione di 5 Chromogenic print

Asfalti, New York 1997 cm.100x70 - edizione di 5 Chromogenic print

pagina 16

pagina 20

A


Asfalti, Modena 2005 cm.100x70 - edizione di 5 Chromogenic print

Asfalti, Losanna 2003 cm.100x70 - edizione di 5 Chromogenic print

pagina 21

pagina 26

Asfalti, 2003 cm.100x70 - edizione di 5 Chromogenic print

Asfalti, Torino 2006 cm.100x70 - edizione di 5 Chromogenic print

pagina 22

pagina 27

Asfalti, Houston 1986 cm.100x70 - edizione di 5 Chromogenic print

Asfalti, Londra 1995 cm.100x70 - edizione di 5 Chromogenic print

pagina 23

pagina 28

Asfalti, 1995 cm.100x70 - edizione di 5 Chromogenic print

Asfalti, Londra 1998 cm.100x70 - edizione di 5 Chromogenic print

pagina 25

pagina 29

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catalogo in edizione limitata di 150 esemplari

Copia numero

Finito di stampare nel mese di maggio 2015 Nessuna parte di questo catalogo può essere riprodotta o trasmessa in qualsiasi forma o con qualsiasi mezzo elettronico, meccanico o altro senza l’autorizzazione scritta dei proprietari dei diritti

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R ETRO DI COPERTINA

Da sinistra: Franco Donaggio - geometrie del cammino, 2006 Franco Fontana - Londra, 1995



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