Viaggio nella cosmesi del xx secolo estetica

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Francesca Esposito Amendola

VIAGGIO NELLA COSMESI DEL XX SECOLO

“Quelle fortunate persone a cui la natura o gli Dei concessero il maggiore di tutti i beni, quello di nascere belle, devono considerarsi in possesso di un prezioso capitale; suscettibile, come tutti i capitali in genere , di aumento, di perdita ed anche di distruzione” Cit. Luigi Materi, Napoli 1920 “L’arte della bellezza ai nostri giorni”

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Attraverso il progetto “ Viaggio nella storia della cosmesi del XX secolo”, si vuole accompagnare il visitatore lungo il viaggio della storia della cosmesi dall’inizio del ‘900. In questo percorso si andranno a toccare non solo quelli che sono stati gli sviluppi in ambito tecnico, ma anche quelli che erano i modi di affrontare quotidianamente la cura ed il trattamento di cute e capelli nei diversi decenni del secolo, sfatando in parte, le credenze insinuatesi nel corso della storia, attraverso la conoscenza scientifica man mano acquisita dall’uomo nel corso dei suoi studi, sino a giungere ai giorni nostri.

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1900 -1930 L’industria odierna prepara un gran numero di prodotti da usare come cosmetici. I principali tra essi possono cosi raggrupparsi:

Cosmetici emollienti: 

Creme-emulsioni (cold-creams) ottenute emulsionando acqua con olio di mandorle, grasso di balena e cera, profumati con essenze varie; altri preparati contengono lanolina, burro di cacao, vaselina e qualche volta sostanze gelatinose per facilitare l’emulsione delle sostanze grasse;

Creme, di composizione analoga alle precedenti, ma non emulsionate; sono per lo più miscugli di vaselina o lanolina, cera, glicerina, variamente profumati; alcuni tipi (creme saponose) contengono stearato di sodio, altri sono miscugli di amido e glicerina, con gelatina, profumati variamente, con aggiunta talvolta d’ossido di zinco e altri ingredienti;

latti di toletta, latti verginali, latti di rose, ecc., liquidi di aspetto lattiginoso, ottenuti emulsionando acqua e glicerina con benzoino o sostanze grasse e cerose profumate a piacere. 3


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Cosmetici coloranti. - Questi prodotti servono a rendere vellutata l’epidermide e a impartirle una speciale colorazione Comprendono: 

belletti, che possono essere in polvere, in pasta, modellati in vasetti oppure a bastoncini (matite) o liquidi: quelli in polvere sono costituiti da pomice, creta, magistero di bismuto, ossido di zinco; quelli in pasta sono a base di paraffina, sego, ceresina, impastati con magistero di bismuto e, in passato, anche con biacca (carbonato di piombo), ora però proibita dalle leggi sanitarie; quelli liquidi sono a base di glicerina e acque aromatiche, aventi in sospensione del magistero di bismuto. Questi prodotti sono più o meno profumati con diversi olî essenziali e sono bianchi; altri colorati con eosina (rosa), carminio o alcanna (rosso), oltremare o azzurro di Berlino (azzurro), nero d’avorio (nero), oppure con lacche di varî colori. Fra i belletti sono da ricordare il rossetto in pasta, a base di carminio;

magistero di bismuto

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 ciprie (polveri di riso, polveri per toletta), a base di amidi diversi, con aggiunta di talco, ossido di zinco, stearati di magnesio e di zinco, tinte in diversi colori e profumate a piacere. Sono molto in voga ora anche le ciprie compatte confezionate in eleganti astucci ed ottenute comprimendo in appositi stampi le ciprie in polvere, profumate e colorate; altre polveri da toletta sono a base di fecola, talco, carbonato di calcio, magnesia, ecc., talvolta tinte come le ciprie e profumate con qualche essenza da cui prendono il nome (polveri di rosa, violetta, mimosa, ecc.

Smalti per le unghie Servono a tingere e far brillare le unghie; sono prodotti a base di collodio elastico (nitrocotone) sciolti in alcool ed etere, variamente profumati e colorati con derivati dall’eosina; ve ne sono anche a base di celluloide sciolta in acetone. Per le unghie si usano anche polveri detersive a base d’ossido di stagno, colorate come gli smalti. Cosmetici depilatori Servono a far sparire i peli importuni, specialmente quelli della faccia. In Oriente sono molto in uso prodotti a base di solfuro d’arsenico, pericolosissimi; in Occidente si usano prodotti a base di solfidrati di calcio e di bario. L’acetato di tallio non può essere usato perché è dannosissimo e provoca la caduta dei capelli.

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1930 -1950 Cosmetici emollienti. – Numerosi nuovi ingredienti sono entrati nelle composizioni cosmetiche moderne, sia per far fronte alla deficienza di taluni prodotti (in particolare glicerina e sostanze grasse), sia in seguito alla scoperta di nuovi prodotti o ai nuovi usi di prodotti già noti. Ad es., gli emulsionanti come: il colesterolo, l’alcol cetilico e stearilico, agenti emollienti che oltretutto danno creme bianche, agenti adesivi come la metilcellulosa ed eccipienti come la pectina. Creme e liquidi antisole Le radiazioni luminose fra 2900 e 3200 sono quelle che maggiormente agiscono sulla pelle, provocando irritazioni ed anche ustioni. I raggi fra 3200 e 3600 producono l’abbronzatura. Sono state quindi studiate delle sostanze atte a formare uno schermo contro le radiazioni nocive o irritanti. Godono di tale proprietà il salicilato di metile, incorporato in olî vegetali ed animali; l’esculina; il bisolfato di chinina; il dibenzilacetone, ecc. Per favorire la formazione del pigmento protettivo è stata proposta una sostanza, chiamata melanigene, che neutralizza anche le secrezioni della pelle. Come abbronzanti si usano pure estratti concianti, henné, ecc. in olio d’oliva.

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Depilatori Ai solfuri, che hanno odore sgradevole e non sono immuni da pericoli, si sostituisce il tioglicolato di calcio, che asporterebbe i peli senza provocare irritazioni. Vennero proposte anche delle soluzioni alcaline di mercaptani o loro derivati.

1950 -1960 Durante gli ultimi venti anni la cosmesi, chiamando a lavoro di gruppo dermatologi, chimici, biologi ed estetisti, è passata dall’empirismo che la caratterizzava a vera e propria specializzazione scientifica, la cosmetologia. Questo progresso è stato determinato da un lato dagli studi recenti sull’assorbimento cutaneo, sulla struttura istologica e sulla fisiologia della pelle, sulla chimica delle sostanze emulsionanti ma anche dal continuo e progressivo allargarsi della esigenza estetica, che sul piano sociale è in via di rapido aumento in ogni paese. Si aggiunga anche la necessità di contrastare con trattamenti esogeni cosmetici, tutta una serie di fattori che la vita moderna, specialmente nelle città, ha fatto insorgere contro il mantenimento di una pelle il più possibilmente eubiotica e cioè in condizioni di piena funzionalità fisiologica: la fretta e gli stati di ansia, i rumori, l’inquinamento atmosferico, la nutrizione irrazionale, la frequente asportazione dello strato lipidico cutaneo con detergenti troppo energici, la decurtazione sempre maggiore del sonno, degli stati di relax e della vita all’aria aperta, ecc., per citare soltanto qualcuna delle molte cause che fanno contrasto alla piena funzionalità della pelle.

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Alla cosmesi esclusivamente coprente di un tempo, si è sostituita per gradi, la cosmesi funzionale, che non considera la pelle come un semplice supporto per i trattamenti estetici, ma fa reagire la cute stessa nel senso più producente ai fini estetici. La trilogia classica, vaselina, glicerina ed acqua oggi è stata sorpassata; tra gli oli più appropriati per la cosmesi si considerano quelli assorbibili percutaneamente, sia di natura animale che vegetale. Tra i primi, tutti gli oli di pesce deodorati, l’olio di tartaruga, i grassi insaturi di alcuni animali particolari. Tra i secondi, gli oli vitaminici di avocado, di nocciole, di mandorle, di vinaccioli, di semi vari. Un progresso notevole è stato apportato nella preparazione dei cosmetici con le seguenti innovazioni tecnologiche: 1) uso di antiossidanti, di natura ipoallergica, tali cioè da non provocare sensibilizzazioni cutanee. Gli antiossidanti rendono minimo il pericolo di irrancidimento, un tempo così frequente, della fase grassa dei prodotti di bellezza; 2) uso di emulsionanti non ionici, tali cioè da mantenere assolutamente neutro, o della reazione desiderata, il prodotto cosmetico finito. Mentre un tempo la saponificazione dei grassi era il metodo normalmente usato per preparare un latte od una crema, gli emulsionanti moderni permettono maggiori prestazioni e maggiore stabilità; 3) uso di sostanze conservanti meno dannose di un tempo. Esse permettono di mantenere asettici e pressoché sterili i prodotti cosmetici finiti; 4) uso sempre maggiore di sostanze, ricavate da organi animali o vegetali che attivano il metabolismo cellulare 8


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cutaneo e lo vitalizzano con un’azione esaltante la funzionalità fisiologica della pelle che è resa più elastica e di miglior aspetto estetico: a questo scopo, che è insieme preventivo, mantenitivo e restitutivo, sono impiegati estratti placentari, embrionali, di semi germinati, di tessuto connettivo, di pollini, vitamine, oltre a particolari sostanze secrete da insetti (gelatina reale d’api) e a estratti di uova di altri animali; 5) uso di sostanze proteiche ed amminoacidi nei trattamenti cosmetici (proteino- ed aminocosmesi), mediante sostanze veramente nutrienti per la pelle affini ai tessuti cutanei. Sono state sino ad oggi chiamate nutrienti delle creme e dei prodotti a base soltanto di grassi e di acqua, mente il tessuto cutaneo è un gel proteico e cioè è soprattutto costituito da sostanze azotate nella sua azione di supporto, sostanze che occorre dare nuovamente alla pelle, in caso di iponutrizione cutanea, con prodotti che abbiano la possibilità di essere assunti dalla pelle (amminoacidi, estratti e lisati proteici, ecc.); 6) uso di sostanze a funzione nutriente. Esse, contrariamente alla gran massa dei costituenti usati nel passato nei cosmetici, hanno la possibilità di permeare gli strati cutanei e di agire nel senso più indicato per l’estetica della pelle; 7) impiego di sostanze idratanti della pelle di sempre più alta efficacia (a base di pectine, di gomme vegetali, di mucillagini, di sorbitolo, ecc.) in modo da mantenere lo strato corneo epidermico ad un giusto regime di idratazione, il che si rivela su piano estetico; 8) miglioramento e potenziamento dei mezzi fisici usati per i trattamenti estetici (alta frequenza, elettroforesi, radiazioni 9


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ionizzanti ecc.) attraverso apparecchi speciali pratici di grande facilità di impiego. A questo complesso di studi e di applicazioni nel campo della cosmetologia moderna ha dato un notevole contributo anche la scuola italiana, specialmente per ciò che riguarda la utilizzazione dei vegetali (fitocosmesi), dei succhi di frutta e verdure , dell’impiego dei proteolisati e degli amminoacidi e loro esteri, ecc. Sono state infine create intere classi di prodotti che una volta non esistevano od erano irrazionali o limitate ad una strettissima categoria di persone (fondi tinta dispersibili in acqua, rossetti ipoallergici, prodotti antiefelidi, pigmentanti, depilatori, antiacneici, antieritrosici, antiperspiranti, deodoranti, ecc.). Tutto un settore della cosmetologia si dedica alla messa a punto dei prodotti ai fini di non provocare allergie o sensibilizzazioni cutanee (da coloranti, da profumi, da prodotti chimici varî). La cosmesi ha assunto una tale importanza sia sul piano del consumo sia su quello dell’esigenza sociale che per disciplinare quest’attività, sviluppatasi tanto rapidamente in questi ultimi anni, sono in via di approvazione in diversi paesi apposite disposizioni legislative. 1960- 1990  I cosmetici fino alla metà dell’attuale secolo hanno avuto funzione estetica e igienica; col progredire delle conoscenze biologiche, sono stati loro attribuiti anche effetti compensativi (funzione eutrofica) sulle zone prive di alterazioni patologiche. Nella loro definizione, assume particolare rilievo l’attributo di mantenere e perfezionare l’estetica del corpo 10


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umano attraverso la realizzazione delle predette funzioni maggiori, alle quali fa capo ogni altra azione cosmetica. Pertanto oggi, nell’espressione scientifica e tecnologica, essi rientrano in un settore di estrazione biologica, cui si adeguano le metodiche della formulazione, del controllo di qualità, della preparazione, della ripartizione e confezione, al fine di attuarne l’efficienza e di minimizzare le incidenze tossicologiche, oggi molto ridotte. Nel dettaglio: I cosmetici cutanei sono detersivi, rassodanti, emollienti, coprenti. Hanno azione detersiva, oltre che i classici saponi da toeletta e i sali per bagno fragranti e schiumogeni, anche i detergenti sintetici, comprendenti le saponette sintetiche, il bagnoschiuma, i solventi detersivi. Sono dotate di azione rassodante: le acque cosmetiche, che svolgono un blando effetto tonico sulla pelle del viso e del corpo e comprendono varie forme (idroliti, infusi, decotti) usate per applicazione estemporanea; le frizioni alcoliche, con funzioni tonica e stimolante; le lozioni, che migliorano la funzionalità e l’apparenza della pelle del viso; le maschere, aventi effetto tonico. Posseggono azione emolliente: gli oleoliti, soluzioni oleose atte ad astergere e a proteggere la cute; le pomate per la cosmesi dei piedi, delle mani, del corpo; le emulsioni,creme e latti, che sono applicate per produrre l’umettamento e l’ammorbidimento cutaneo; le microemulsioni, sistemi monodispersi in cui l’eccesso di emulsionante tende a favorire la penetrazione percutanea. Sono coprenti: le polveri in forma di talchi e di polveri igieniche, aventi la finalità di assorbire l’umidità e il sudore sulla cute; i cosmetici decorativi cutanei, il cui compito è di evidenziare l’estetica della pelle, mascherandone i difetti, 11


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comprendenti le classiche forme delle ciprie e dei belletti (fondotinta). I cosmetici delle unghie hanno finalità estetica e comprendono: i leviganti ungueali, cerati abrasivi lucidanti; i vernicianti, a base di filmogeni cellulosici, vernici o smalti coprenti, secondo il contenuto di pigmenti. Gli svernicianti per le unghie sono miscele di solventi anidri o acqua-solvente. La pigmentazione cutanea può essere esaltata a scopo estetico e di difesa, oltre che dagli antisolari, anche per mezzo degli abbronzanti, emulsioni o lozioni a base d’idrossiacetone, che produce l’imbrunimento della pelle, anche se non esposta al sole. Si applicano sulle labbra: i rossetti, cerati anidri che incorporano lacche, pigmenti e fissatori; i bastoncini emollienti, non colorati. Sopracciglia, palpebre, ciglia, si applicano cosmetici decorativi a base di pigmenti inorganici innocui per la zona perioculare. Si citano: gli ombretti, nelle forme di bastoncini cerosi, di sospensioni emulsionate, di polveri compresse; i delineatori palpebrali, inchiostri fluidi e filmogeni o polveri compresse; le tavolette e le matite sopracciliari. Per allontanare i prodotti di trucco dagli occhi servono gli “struccanti”, in forma di soluzioni detergenti o di oli idrofili.

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“La bellezza moderna si può considerare

quel complesso di elementi estetici , che , riuniti in una stessa persona , provocano in ogni altra –a qualunque ceto essa appartenga- un misto indefinibile di piacere, di ammirazione, di desiderio, e, tra le persone dello stesso sesso, anche l’invidia..” Cit. Luigi Materi, Napoli 1920 “L’arte della bellezza ai nostri giorni”

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DATE CHIAVEDELL’INNOVAZIONE COSMETICA

1900EMULSIONE

A/O acqua in olio

Isaac Lifstschuts brevetta la prima emulsione acqua mista ad olio. Per mischiare acqua e olio non ci vuole una magia, ma una crema. La prima crema, per l'esattezza, un'emulsione bianca come la neve, chiamata appunto Nivea, dal latino nix-nivis, e creata nel 1911. Sono passati 100 anni da quando il farmacista tedesco Troplovitz decise di produrlasu consiglio di Paul Gerson Unna, il professore che aveva creduto nell'Eucerin, un'emulsione molto simile all’epidermide scoperta dal chimico Isaac Lifschutz nel 1900.

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1911 LABELLO Dr. Oscar Troplowitz inventore del primo trattamento per labbra

Labello introduce un pack innovativo, un applicatore scorrevole di metallo, da cui è possibile far uscire lo stick semplicemente premendo nella parte bassa della confezione. Fino ad allora i prodotti per le labbra venivano venduti senza pack, venivano tagliati in piccoli pezzi e avvolti in una carta stagnola.

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1915

MASCARA

Il chimico americano T.L.Williams rivoluzionò il modo di esaltare lo sguardo con un metodo di lavorazione semplice e straordinariamente efficace. Osservando la sorella che, con perizia e non senza difficoltà, cercava di colorare le ciglia con un frammento di legno bruciacchiato, ideò un impasto mescolando polvere di carbone e vaselina, ottenendo così un composto che , mediante un pennellino inumidito, poteva essere applicato sulle ciglia. Nasceva così il mascara, nome imposto al prodotto dallo stesso Williams, appassionato di teatro e fervido ammiratore dell’opera di Goldoni ( màscara, in dialetto veneto significa maschera, travestimento tipico dei personaggi del teatro italiano). 1915Nacque il fondotinta

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MaxFactor mise a punto un mix di cere , oli e pigmenti cge distesi sulla pelle dava un colore uniforme, il prodotto venne battezzato Fondotinta.

1915 Packaging rossetto Viene venduto per la prima volta il contenitore di metallo portatile per il rossetto (nel formato che tuttora conosciamo) .

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1920 Fondotinta Gli ingredienti derivati dalla petrolchimica creano una innovativa rivoluzione nelle formule del make-up. I colori luminosi diventano popolari e i fondotinta si intonano perfettamente con la pelle.

1932 Vengono sviluppati i primi smalti colorati e brillanti Agli inizi del ’900 la rivista Vogue annunciò la nascita di una tintura liquida da applicare alle unghie tramite un pennellino fatto di peli di cammello. Quando nel 1920 venne creata la vernice per le carrozzerie delle automobili, si pensò di utilizzare lo stesso principio anche per le 18


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unghie. Lo smalto come lo intendiamo noi venne creato da Michelle Menard e diffuso negli anni ’30 dai fratelli Revson, anche se inizialmente la qualità del prodotto era piuttosto scarsa, ma grazie all’aiuto della ditta Maas et Wahlstein fu inventato un tipo di colorante incorporato alla crema, che diede il via alla qualità che conosciamo anche oggi.

Anni della abbronzatura È bastato poco più di un secolo per rivoluzionare il rapporto tra bellezza e abbronzatura. Fino agli anni 50 la pelle alabastro era d’obbligo,

quasi

uno

status

symbol, mentre il sole era un nemico

da

evitare.

Il

boom

economico degli anni 60 e la diffusione delle vacanze di massa, ha rovesciato la prospettiva: il pallore, sino ad allora simbolo di eleganza e raffinatezza, è diventato sinonimo di povertà, mentre l’abbronzatura un must da esibire. Ma come in ogni cosa, arriva un momento in cui gli eccessi si attenuano e gli opposti tendono ad avvicinarsi

per

dare

vita

a

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qualcosa

di

nuovo.

Anche


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nell’universo dell’abbronzatura si è arrivati ad un punto di svolta, che non impone visioni dogmatiche, ma consiglia l’adesione ad una certezza condivisa.

(1936) Eugene Schueller inventa la prima protezione solare

ROSSETTO NO TRASFERT Rossetti a prova di bacio(1949) Arrivano sul mercato i primi rossetti a prova di bacio.

Innovazioni per il mascara

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(1958) L'invenzione della bacchetta per il mascara, permette di eliminare le spazzole dure Funzione liposomi(1965) Viene scoperta la funzione dei liposomi come sistemi di distribuzione di principi attivi

Colorazione ombretti(1975) I pigmenti di madreperla vengono usati negli ombretti.

Protezioni waterproof(198 0) Gli scienziati scoprono alcune sostanze permettendo lo sviluppo delle protezioni solari resistenti all'acqua.

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Innovazioni nel make-up(1985) Lo sviluppo di spray elettrostatici favorisce l'applicazione uniforme del make-up; alcuni pigmenti fotocromatici vengono usati per creare trucchi luce-riflettenti; le microfibre di silicone cominciano a essere usate nei fondotinta.

Prime creme anti-età(1985) Alcuni studi dimostrano che la pelle umana può essere danneggiata dai radicali liberi e portano così allo sviluppo di trattamenti anti-ossidanti; vengono introdotte sul mercato le prime creme anti età.

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TRATTAMENTO DERMOCOSMETICO ANTI AGE L’invecchiamento cutaneo si manifesta con secchezza cutanea, comparsa di microrughe, perdita di elasticità , ipercheratosi, macchie senili. E’ quindi un complesso di alterazioni , un fenomeno fisiologico (geneticamente determinato, suscettibile di peggioramenti per influenza di fattori ambientali quali l’esposizione solare, il fumo, l’inquinamento.

INGREDIENTI PRINCIPALI ANTIOSSIDANTI flavonoidi (appartengono alla famiglia dei polifenoli) Le principali fonti di flavonoidi sono: Camelia sinensis, Olea europaea, Ginkgo biloba, Helichrysumitalicum, Passiflora incarnata, Silybummarianum, Theobroma cacao, Vitis vinifera. Sistemi enzimatici SOD (superossidodismutasi)( INCI SUPEROXIDE DISMUTASE) enzima antiossidante. Sistemi non enzimatici Glutatione ((GSH) tripeptide (acido glutammico-cisteina-glicina) Coenzima Q (ubichinone) Acido lipoico

Nano pigmenti(2000) Le protezioni solari vengono migliorate con l'uso dei nuovi filtri UVA e dei nano-pigmenti.

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Biossido di titanio: caratteristiche Il Biossido di titanio (TitaniumDioxide) è un minerale naturale utilizzato principalmente come pigmento bianco. Si trova in forma di polvere bianca. La polvere di TitaniumDioxide è in grado di assorbire, riflettere e disperdere la luce solare. Per questo motivo, è uno dei filtri fisici più utilizzati nei prodotti solari. È in grado di offrire protezione sia nei confronti dei raggi UVA che UVB. Quando utilizzato come filtro solare, il Biossido di Titanio ha lo svantaggio di lasciare un antiestetico strato bianco sulla pelle. La riduzione del diametro delle particelle di minerale fino alle dimensioni di nanoparticelle (< 100 nm) elimina in parte questo problema, mentre vengono conservate le proprietà assorbenti e disperdenti della luce. Al diminuire delle dimensioni delle particelle aumenta la capacità riflettente nei confronti delle radiazioni UVB . Al fine di migliorare le caratteristiche tecniche, il filtro viene rivestito da sostanze come i siliconi e/o predisperso in un veicolo adatto. Il rivestimento è utile anche per ridurre l’innesco di reazioni chimiche che generano radicali liberi dannosi per la pelle.

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La storia delle Nano emulsioni: Liposomi

Liposoma

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Fosfolipide


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Fosfolipidi della membrana cellulare

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LE PRIME NANO-EMULSIONI

L’anno 1986 segna una rivoluzione nel settore cosmetico. Christian Dior introduce sul mercato della cosmetica “CAPTURE”, Il primo prodotto a base di liposomi, imponendo la vittoria della scienza sull’invecchiamento cutaneo. Di fatto, i Liposomi rappresentano una nuova era per la cosmetica mondiale. Sono delle vescicole di misura nanometrica, costituite da un volume interno acquoso, nel quale vengono inclusi principi attivi idrofili, circondato da una membrana lipidica (fosfolipidi). Nel 1987, Isabelle Lancray Paris lancia sul mercato cosmetico professionale la linea EGOSTYLE, seconda linea di nano-emulsioni, contenente il famoso “complexeliposome”. I liposomi hanno una struttura molto vicina a quella della membrana cellulare, ciò che permette loro di fondersi liberando i principi attivi in essi contenuti. Nella membrana lipidica, si possono includere dei principi attivi lipofili mentre all’interno, nella parte acquosa, vengono inserite sostanze funzionali idrofile. I liposomi risultano abbastanza stabili nelle formulazioni sotto forma di gel, ma purtroppo hanno dei limiti nelle emulsioni olio in acqua: difficoltà di veicolare delle sostanze lipofile, ossidazione ed instabilità chimica dei fosfolipidi, scambi dinamici che compromettono la stabilità dei principi attivi con la loro successiva alterazione e degradazione. Infine i liposomi contenuti nelle nano-emulsioni tendono a fondersi con il film tensioattivo portando alla loro scomparsa. In conclusione, i liposomi sono efficaci estabili quando sono colmi di sostanze funzionali idrofile e che vengono utilizzati in gel. Fino al 2005, l’industria cosmetica aspetta il successivo passo decisivo per veicolare i principi attivi con una nuova dimensione, dalle prestazioni superiori rispetto ai liposomi. Gli approcci tecnici si orientano verso due obbiettivi: proteggere i principi attivi instabili, ottimizzare la penetrazione del prodotto. 27


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Una volta si faceva cosÏ‌

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Noi li abbiamo fatti così…

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Fard liquido bianco perlato…

…Fa rd liqui do 33


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rosato

Crema grassa‌

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…Coldcream

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Le nostre conclusioni: Si è cosÏ svolto e concluso il nostro percorso alla scoperta del '900, permettendoci di capire, di produrre e di vedere con i nostri occhi i risultati di alcuni dei prodotti che hanno caratterizzato il settore estetico del secolo scorso, addentrandoci in questa scienza e nel pensiero popolare attraverso fonti scritte e strumenti originali dell'epoca, che ci hanno consentito una visione piÚ completa e realistica non solo del concetto "del bello" che avevano i nostri genitori, i nostri nonni... Ma anche di come sia stato possibile arrivare alle tecniche ed agli strumenti utilizzati al giorno d'oggi.

Grazie per la cortese attenzione A cura di Francesca Esposito Amendola

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