Free Brindisi n.8 del 30.12.2011

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MAGAZINE SETTIMANALE FREE-PRESS anno 1 • numero 8 • 30 DIC 11

2011

FATTI E PERSONAGGI www.freebrindisi.it ATTUALITà E PROMOZIONE DELLA TERRA DI BRINDISI

FOCUS DEL VENERDì 2011: FATTI E PERSONAGGI

TERRA DI BRINDISI Speciale OSTUNI

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Ogni venerdì in edicola in abbinamento gratuito con il quotidiano "Senzacolonne", nel centro commerciale "Le Colonne" e nell'Aeroporto del Salento


l'Oro di Valesio olio extravergine di oliva

Pubblidea di Perchinenna Alessandro

Tra i sapori e gli odori della campagna l’antica Masseria Pisciani è tornata a rivivere dai raccolti della spremitura delle sue olive. Nasce così l’extravergine “l’Oro di Valesio”.

Masseria Pisciani ristorante

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C.da Pisciani TORCHIAROLO - Brindisi - Tel. +39 0831 620 747 www.masseriapisciani.it info@masseriapisciani.it


brindisi

free-press del venerdì

Raramente la fine dell’anno si è attesa con tanta trepidazione e timore. Annus terribilis il 2011 per l’Italia e per il mondo. Tra i più critici del nostro recente passato, ha visto l’economia e il nostro debito vacillare sull’orlo del precipizio, trasformazioni politiche nette ma non radicali, manovre necessarie ma che scontentano i più. È stato un 25 dicembre diverso dagli altri anche quello celebrato sugli altari ricoperto delle tinte fosche dei problemi quotidiani. Le difficoltà economiche, i licenziamenti, gli imprenditori che si tolgono la vita schiaccciati dai debiti. E per un anno non certo facile ormai quasi alle spalle un altro non certo felice ci attende. Il prossimo, stando alle previsioni di economisti e analisti, sarà un altro anno di pessimi risultati economici. A dispetto dell’accordo verso una maggiore integrazione fiscale, la crisi del debito monopolizzerà i titoli anche nel 2012. Nuvole nere si addensano dunque sul Vecchio Continente. Ma a voler vedere l’altro lato della medaglia non tutto è stato poi così “terribile”. In questo 2011 ormai agli sgoccioli, l’Italia ha festeggiato un traguardo importante, i 150 anni di unità nazionale “uscendo dall’evento - per dirla con le parole del presidente Napolitano - più sicura della sua identità, riconciliata con la propria storia più di quanto potesse prevedersi”. Ed è da qui che vogliamo ripartire guardando al futuro con ottimismo e fiducia. Nell’ultimo numero del nostro primo anno di vita, abbiamo voluto “festeggiare Capodanno” a modo nostro, tra bilanci, previsioni, resoconti, con una lente di ingrandimento sulla nostra città che in questo 2011 di cambiamenti importanti ne ha visti. Abbiamo eletto il “nostro” personaggio dell’anno e l’atleta che si è distinta non solo per meriti sportivi. Un modo per salutare il “vecchio”e accogliere il “nuovo” con spensieratezza, consapevoli delle difficoltà che attendono tutti noi, ma preferendo guardare il bicchiere mezzo pieno. alessandra.caputo@freebrindisi.it

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In questo numero NEWS WEEK 5

ATTUALITà - POLITICA - INCONTRI - BENESSERE - SPORT FOCUS 8

2011: GOOGLE E I PIù CLICCATI 2011: LA CRISI PEOPLE 14

2011: I PERSONAGGI BRINDISINI

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Speciale OSTUNI

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ANNO 1 - numero 8 del 30 dicembre 2011

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Registrazione Tribunale di Brindisi n. 8/11 Reg. Stampa del 04/11/2011

Direttore Responsabile Alessandra Caputo Responsabile commerciale Alessandro Perchinenna Edizione Free Salento srl Grafica e Stampa Pubblidea di Perchinenna Alessandro Stampa Sud SpA

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Hanno collaborato Francesco Marchionna_Simone Aretano Giovanni Membola_Roberto Romeo Letizia Taveri_Daniela De Stradis Crediti fotografici Damiano Tasco_84° Centro CSAR Aeronautica Militare Marco Falcone_Alfredo Perchinenna_Giovanni Membola Fototeca APT Brindisi_Brindisi Italia News COPERTINA A CURA DI ALESSANDRO PERCHINENNA

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NEWS 2011 uN PROFESSORE GRECO A CAPO DELL’AUTORITHY

Con 21 voti favorevoli su 23, Hercules Haralambides, segnalato dal sindaco Domenico Mennitti, viene nominato presidente dell’Autorità portuale di Brindisi. Dopo l’approvazione della commissione Trasporti della Camera, il Senato conferma tutte le indicazioni del governo. Per la Puglia: Francesco Domenico Mariani a Bari, Haralmabides a Brindisi e Sergio Prete a Taranto. Una nomina, quella del professore greco di Economia Marittima, avvenuta non senza polemiche. A schierarsi contro, chi al vertice dell'Autorithy messapica chiedeva venisse designato un brindisino, o almeno un italiano. Le perplessità di natura giuridica sull’affidare a un cittadino straniero concessioni e delibere, sono state valutate dalla nona commissione della Camera dei Deputati, che nella seduta del 31 maggio, con 34 voti favorevoli e tre contrari ha avallato la designazione di Haralambides alla guida dell’Autorithy brindisina. Il decreto di nomina del ministero, il 7 giugno, ha posto la parola fine alla querelle.

BRINDISI LA CITTA’ DEI SINDACI

Oltre 3000 presenze di amministratori comunali e addetti ai lavori, più di 100 relatori intervenuti, 30 iniziative che si sono tenute parallelamente alla discussione assembleare, 150 gli stand istituzionali e di privati allestiti, 12.000 metri quadri di area espositiva, oltre 5000 visitatori i numeri della XXVIII Assemblea annuale dell’Anci (XV Congressuale) tenutasi a Brindisi dal 5 all’ 8 ottobre 2011. Per l’eccezionale evento, (l’Assemblea è l'appuntamento principale dell’Associazione che vede il coinvolgimento di sindaci, amministratori e personalità del mondo politico, istituzionale e imprenditoriale), la città non si è fatta cogliere impreparata “indossando il vestito più bello”. Aperti, con orario continuato dalle 9 alle 22, tutti i principali musei della città, rafforzato il servizio di motobarche per collegare le due sponde del porto, notti bianche il 6 e 7, in collaborazione con Confesercenti, per intrattenere gli ospiti con musica dal vivo e spettacoli all’aperto. Nel corso della quattro giorni sono stati affrontati argomenti importanti, dal riformismo alle autonomie locali, primo fra tutti la Carta delle Autonomie, e si sono decisi i giochi per la presidenza dell’Anci. Nel primo giorno della kermesse congressuale i delegati sono stati chiamati a eleggere il nuovo presidente. A prendere il posto lasciato al termine del mandato dall’ex sindaco di Torino, Sergio Chiamparino, il sindaco di Reggio Emilia, Graziano Delrio.

ONU - BRINDISI SARà IL GLOBAL SERVICE CENTER

La base logistica Onu di Brindisi diventerà centro globale di servizi della Nazioni Unite e la più importante sede operativa al mondo per i “caschi blu”. È quanto emerso dall’incontro tra il sottosegretario generale e capo del Dipartimento del Supporto Logistico delle Nazioni Unite, Susanna Malcorra, e il presidente della Regione Nichi Vendola. Lo ha annunciato la stessa Malcorra nel corso della sua visita a Brindisi giovedì 24 novembre. Tre incontri ufficiali, rispettivamente con il prefetto Nicola Prete, con il presidente della Provincia Massimo Ferrarese e con il commissario prefettizio Bruno Pezzuto, per illustrare il contenuto “del l’addendum” sottoscritto il giorno prima tra Onu e ministero della Difesa. Quello a Brindisi sarà l’unico Global service center su scala mondiale. Il centro di servizi sarà diretto da Kiplin Perkins. Il progetto, una volta approvato dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite che dovrebbe riunirsi a giugno 2012, prevede il trasferimento a Brindisi da New York, centro nevralgico delle operazioni, di una cinquantina di unità (figure altamente specializzate). Il restante 50% verrà scelto, attraverso selezioni, su base locale “se i curriculum dovessero avere corrispondenza con le alte professionalità richieste”. Ma il rafforzamento di circa 100 unità lavorative non è la sola novità. Il piano di sviluppo (della durata di cinque anni) prevede anche la creazione di una scuola di formazione internazionale che verrà istituita in un immobile messo a disposizione dalla Provincia e la riduzione degli spazi occupati dall’Onu nella zona aeroportuale brindisina.

il PUNTO DI VISTA brindisino dell'anno

DOMENICO MENNITTI

“Ripensando il percorso politico compiuto, non c’è giorno della mia vita politica che sarei tentato di cancellare. Naturalmente ho commesso errori, ma si cresce non solo quando si vince e neppure solo quando si fa bene. Mi sono formato anche cogliendo dalle sconfitte validi insegnamenti, dagli errori moniti a non ripeterli”. (tratto da ‘Destra e Democrazia. Dall’ideologia al progetto’) segue su YouTube.com/freebrindisi

sondaggio su freebrindisi.it

Un voto alla qualità della vita a Brindisi INSUFFICIENTE MEDIOCRE DISCRETO BUONO OTTIMO

Il PROSSIMO NUMERO epifania

Una vecchia che vola su una scopa per far visita ai bambini durante la notte del 6 gennaio e riempire le calze lasciate appositamente appese sul camino o vicino a una finestra. Un viaggio alla riscoperta dell’Epifania (Befana) tra religiosità, leggende e iniziative.

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30 dicembre 2011


news news WEEK 2011 BENESSERE POST NATALE: A DIETA 3 SU 10

Secondo i dati dell'Osservatorio Adi-Nestlè, il 32% degli italiani controlla il proprio peso solo in occasione di eventi particolari, come le festività. “È interessante osservare come la gestione del peso abbia dinamiche differenti tra uomini e donne” commenta Giuseppe Fatati, presidente della Fondazione Adi, l'Associazione Italiana Dietetica e Nutrizione Clinica, nonché coordinatore scientifico dell'Osservatorio. “Le donne sono indiscutibilmente più attente al contenuto calorico dei cibi e alle quantità assunte: 7 su 10 controllano usualmente l'apporto calorico del cibo nel piatto, contro il 50% degli uomini. Tuttavia, il sesso maschile si conferma più attivo a livello fisico, con il 38% di uomini che dichiara di fare sport, contro solo il 26% delle donne”. Bisognerebbe fare attenzione alla dieta in concomitanza con il Natale, provando un menù diverso dal solito che contenga anche quantità adeguate di verdure e ortaggi. La varietà e la variabilità sono importanti. (Fonte: CureNaturali)

Venti secondi contro il diabete

Basterebbero appena venti secondi di sport al giorno per prevenire l'insorgenza del diabete. È quanto affermano i ricercatori dell'Università di Bath, i quali hanno verificato l'effetto prodotto da un esercizio fisico così limitato sull'organismo grazie a un gruppo di volontari che si sono sottoposti a brevissime sedute di cyclette. L'unico sforzo richiesto loro è stato quello di eseguire un vero e proprio sprint in quei venti secondi, costringendo così il corpo al massimo sforzo fisico. Le analisi hanno mostrato un miglioramento della funzione insulinica pari al 28% in tutti i partecipanti. Niels Vollaard, autore dello studio pubblicato sullo European Journal of Applied Physiology, ha spiegato il fenomeno descrivendo il funzionamento dei muscoli, che sono una sorta di deposito di zuccheri utili all'esercizio, in questo caso glicogeno. Uno sforzo fisico, seppur breve ma intenso, azzera o riduce le scorte di zuccheri nei muscoli, che devono quindi procedere al ricambio assumendone di nuovi direttamente dal sangue. Per questo motivo, i problemi nel funzionamento dell'insulina si registrano soprattutto nelle persone sedentarie, i cui muscoli non hanno bisogno di assorbire gli zuccheri nel sangue per reintegrare quelli perduti. (Fonte: CureNaturali)

Il dolce e la salute dei denti

Per la salute dei denti, le mele troppo dolci fanno più danni delle bibite gassate. Parola degli esperti del King College London (Regno Unito) che hanno stilato una classifica dei cibi che a lungo andare possono nuocere alla salute dei denti, scoprendo che le mele super-dolci sono quattro volte più dannose per rispetto alle bevande gassate. La ricerca è stata condotta su mille persone, uomini e donne, tra 18 e 30 anni di età, esaminando di ognuno l'usura dei denti nel tempo. Le persone “golose” di mele hanno 3,7 volte più probabilità di danni alla dentina rispetto ai consumatori abituali di bibite in lattina. “Non si tratta solo di ciò che mangiamo, ma di come lo mangiamo”, spiega l’autore della ricerca pubblicata sul Journal of Dentistry, David Bartlett. Guai a cancellare la frutta e le mele in particolare dall’alimentazione, piuttosto è meglio accostare, dicono gli esperti, alimenti come latte e formaggi che possono ripristinare il calcio perduto per colpa degli acidi. Alcune mele, ricordano i ricercatori, possono contenere fino a quattro cucchiaini di zucchero. Tra gli alimenti che bisognerebbe consumare con prudenza ci sono anche il vino bianco, birra Lager, che triplica il rischio a carico della dentina, e i succhi di frutta più acidi che possono comportare danni più importanti tra denti e gengive. I ricercatori hanno appurato con sorpresa che le bibite a base di cola non aumentano il rischio di danni ai denti in maniera significativa. (Fonte: CureNaturali)

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30 dicembre 2011

oroscopo 2012 ARIETE: Questo 2012 non può certo dirsi negativo. Soprattutto per quanto riguarda le relazioni. Sarete molto legati a chi vi sta attorno, vecchi rapporti caduti nel dimenticatoio riavranno luce mentre andranno costantemente migliorando e approfondendosi le conoscenze con i vostri colleghi di lavoro. TORO: Un inizio 2012 all’insegna dell’amore per voi del segno zodiacale del Toro. Tante saranno le persone che in questo periodo vi dimostreranno senza indugio la loro riconoscenza, in modo particolare chi vi sta a fianco e ha imparato ad apprezzare anche i vostri piccoli difetti. Buona la salute. GEMELLI: Per voi del segno zodiacale dei Gemelli sarà un 2012 di transizione. Dopo aver raggiunto la stabilità che tanto avete ricercato, nei primi tre mesi del 2012 non aspettatevi novità sconvolgenti, piuttosto abituatevi, non senza qualche sacrificio, a vivere la routine. Le circostanze andranno decisamente cambiando con l’inizio della primavera, un periodo che vi vedrà sempre coinvolti in piacevoli novità. CANCRO: Per i nati sotto al segno zodiacale del Cancro, l’oroscopo 2012 può senza dubbio considerarsi favorevole sebbene con un inizio in sordina all'insegna della routine a cui da mesi siete ormai abituati. Nulla che vada male, si intende, ma nessuna di quelle ghiotte novità che diano una concreta impennata al vostro umore. LEONE: Questo 2012 farà sentire il suo arrivo da subito, per voi nati sotto al segno zodiacale del Leone. Un inizio anno insolitamente scoppiettante: vi distinguerete con la vostra brillantezza, il vostro modo di fare originale e irreprensibile e le vostre iniziative spesso accolte ed encomiate da chi vi sta attorno. Questo vostro modo di fare, attivo e allegro, attirerà su di sé non poche attenzioni benevoli, di cui avrete modo di far tesoro nel corso dell'anno. VERGINE: Questo 2012 per voi nati sotto al segno zodiacale della Vergine, sarà il periodo giusto per raccogliere i frutti di quello che avete seminato nel corso degli anni. Inizierete a rendervi conto di come con la vostra posizione possiate finalmente aspirare a una relazione seria e duratura, per la quale non vi siete finora sentiti pronti. Migliorano fin da inizio anno i rapporti prima non cristallini con i vostri colleghi di lavoro BILANCIA: I nati sotto al segno zodiacale della Bilancia dovranno prestare particolare attenzione all’inizio di questo 2012. I primi mesi (gennaio, febbraio e marzo) porteranno ghiotte occasioni che andranno a condizionare il resto dell’anno. Avrete la possibilità di fare interessanti conoscenze che potrebbero avere ripercussioni importanti anche in ambito sentimentale. Utilizzate la ragione e la fermezza per fare le scelte al momento giusto. SCORPIONE: Per gli Scorpioncini/e questo 2012 sarà un anno all’insegna della stabilità e della routine. I lati positivi di questo fattore sono indubbiamente molti, se prendete soprattutto in considerazione il fatto che aver raggiunto i propri obiettivi è motivo di soddisfazione e orgoglio. Avrete la possibilità di sfruttare al meglio il vostro status per mantenere una certa tranquillità. SAGITTARIO: Per i nati sotto il segno zodiacale del Sagittario continua un periodo decisamente favorevole. Il 2012 sarà il vostro anno e la situazione vi apparirà chiara fin dai primi mesi. La vostra vita sentimentale procederà come non vi sareste aspettati. Possibile un ritorno a qualche vecchio legame del passato, e, perché no, lo stabilizzarsi di una relazione che state già intrattenendo da qualche tempo. ACQUARIO: Per i nati sotto al segno zodiacale dell’Acquario questo 2012 porterà sin dall'inizio tante novità. Il lavoro andrà come mai avreste pensato fino a poco tempo fa, ma questo non sarà un valido motivo per eccedere in egocentrismo, già accentuato, che potrebbe talvolta degenerare in futili e infantili manie di protagonismo. CAPRICORNO: Questo 2012 inizia bene per i nati sotto al segno zodiacale del Capricorno. Lavorativamente parlando sarete al top. Inizierete a mettere a frutto la vostra abilità e dedizione al lavoro che si rivelerà producente e anche divertente. PESCI: Il 2012 inizia favorevolmente per i nati sotto al segno zodiacale dei Pesci. Lavorativamente potrebbero arrivare dei cambiamenti favorevoli che pur stravolgendo, in un certo senso, la routine a cui siete ormai abituati da tempo, porteranno indubbi vantaggi economici. La situazione dal punto di vista sentimentale andrà migliorando.


segnalateci il vostro video PREFERITO

Caparezza: "La Fine Di Gaia"

E se la famigerata profezia della fine del mondo fosse in realtà solo frutto di uno stupido errore compiuto da un Maya sbadato? Questa l’interpretazione dello stravagante cantautore pugliese Caparezza nel suo video che vede la partecipazione di un ospite d’eccezione.

Profezia maya

di Daniela De Stradis

Ci resta davvero meno di un anno? I Maya avevano una vera ossessione per il tempo. L’intero territorio in cui vivevano, con le sue centinaia di città di pietra, può essere classificato come un enorme monumento in stretta relazione con il tempo. Sui templi, sugli architravi, sui pannelli scolpiti, i Maya incidevano le relative date non appena arrivavano alla conclusione dell’opera. Il motivo di questa ossessione? La convinzione che il tempo fosse ciclico e che la stessa influenza e le stesse conseguenze si sarebbero ripetute in ogni determinato periodo nella storia. È in particolare il Codice di Dresda, manoscritto Maya di 74 pagine, contenente scritture di tipo religioso e astronomico utili per il calcolo del calendario, a fornire lumi su come il lungo computo del tempo si arrestasse, consapevolmente, il 21 dicembre del 2012. Particolarmente interessante è l’unica immagine contenuta nell’ultima pagina del codice. L’acqua, sgorgante dalla bocca di un serpente, dal Sole e dalla Luna, impetuosa distrugge il mondo generando una oscurità che prevale sulla luce. Una scena apocalittica che ha ispirato le tantissime interpretazioni sulla fine del mondo, attesa appunto per il 2012, circolanti ormai da alcuni anni. Lo spostamento dell’asse terrestre, terremoti e calamità naturali, impatti con meteoriti, segnerebbero la scomparsa del nostro pianeta ma anche l’inizio di una nuova era. L’argomento incuriosisce tanti e sollecita astrofisici, astronomi e antropologi in affanno a ribadire quanto sia improbabile il verificarsi dell’“apocalisse”. Tra gli autorevoli pareri “antiprofezia”, quello del CICAP (Comitato Italiano per il Controllo delle Affermazioni sul Paranormale) nato una ventina di anni fa da un'idea di Piero Angela e un gruppo di scienziati e studiosi (Margherita Hack, Umberto Eco solo per citarne alcuni) il cui scopo è proprio quello di indagare e verificare le notizie strane, insolite, “misteriose”. Il comitato, per ogni indagine, si affida a esperti. Nel caso della profezia Maya ad antropologi e archeologi. “I Maya avevano un grande interesse per il cielo, lo osservavano con attenzione e per questo erano soliti utilizzare molti calendari - spiega Davide Domenici, ricercatore di Discipline demoetnoantropologiche presso il Dipartimento di Paleografia e Medievistica dell’università di Bologna - Per un certo periodo della loro storia usarono il cosiddetto “conto lungo”, che contava il tempo trascorso da una mitica data iniziale: l’11 agosto del 3114 a.C. Ed è proprio il 21 dicembre del 2012 che per i Maya si conclude un ciclo calendario. Vanno a zero i coefficienti e il loro sistema numerico. Il giorno successivo si riparte con 1. È esattamente quello che è successo a noi nel 1000 d.C., nel 2000 d.C., e che succederà nel 10.000 d.C. Sono giorni in cui il calendario arriva a una posizione compiuta, a un periodo di tempo compiuto. Nulla di più”. L’allarmismo creato intorno alla profezia Maya ha dunque scopi precisi? È un modo come un altro per cercare di trarre profitto da una psicosi che ormai ha raggiunto livelli mondiali, magari attraverso libri, film e trasmissioni televisive? In molti ritengono che qualcosa tra meno di un anno cambierà per sempre le nostre vite e che in realtà un lento processo sia già in atto. Ma forse, di questo, ce ne eravamo già resi conto.

cybercittadino a cura di Simone Aretano

PREVISIONI IT PER IL 2012: MOBILE, SOCIAL MEDIA E UN PO’ DI NUVOLE. Come evolverà l’Information Technology nell’arco del prossimo anno? Il settore ruoterà tendenzialmente intorno a tre termini: Mobile, Social Media e Cloud Computing. Il 2012 sarà l’anno destinato ad essere ricordato perché il volume e il valore dei dispositivi mobili supererà nettamente quello dei pc. Oggi ci sono 160 milioni di utilizzatori che usano iPhone, iPod, iPad e 152 milioni di utenti Android. Le proiezioni per il 2012 parlano di 5 miliardi di dispositivi connessi a Internet. Le applicazioni mobili invece, il cui utilizzo nella vita quotidiana e in ambito lavorativo sarà sempre più preponderante, supereranno quelle per pc in termini di circa 85 miliardi di download e sempre più aziende doteranno i loro dipendenti di dispositivi mobili nel tentativo di ridurre la spesa per l’IT e raggiungere modalità di lavoro più flessibili. L’utilizzo aziendale della mobilità incrementerà la domanda di soluzioni e servizi per la collaborazione online, come instant messaging, social networking e workspace condivisi. Ma l’anno 2012 è indicato anche come quello della diffusione del Cloud Computing, termine sempre più ricorrente in ambito IT. Il Cloud Computing, che sta per “nuvola informatica”, indica un insieme di tecnologie che permettono di creare documenti e salvare i propri dati utilizzando applicazioni software che risiedono in rete e che pertanto non vengono eseguite sul proprio pc ma su un server remoto. In realtà, da una ricerca commissionata nel 2011 da Microsoft alla società Netexplora, emerge che l’88% dei navigatori di internet utilizza già la “nuvola” quando archivia o condivide file sul web, ma non ne è consapevole. Si tratta per il 56% di foto e video, per il 29% di musica e per il 18% di documenti. Il vantaggio della tecnologia, ritenuta dagli esperti rivoluzionaria, sta nel poter disporre di uno spazio illimitato, esente da ingombri fisici come hard disk o chiavette usb, che permette di accedere agli stessi dati da luoghi diversi e da tutti i dispositivi mobili attualmente in commercio siano essi pc, tablet o smartphone indipendentemente dal sistema operativo iOS, Android o Blackberry. Si può decidere poi di archiviare, modificare oppure condividere tali informazioni. Tra gli esempi di applicazioni cloud per l’archiviazione va citato quello di Dropbox che offre gratuitamente all’utente uno spazio di base di 2GB ma che può essere ampliato a pagamento. Google Docs invece mette a disposizione gli strumenti della suite Microsoft Office, per gestire documenti e presentazioni a cui anche più utenti possono lavorare contemporaneamente. Si calcola che nei prossimi anni gli investimenti delle aziende nel cloud computing aumenteranno 5 volte più velocemente di quelli effettuati nel 2010. Quali i benefici nell’adottare una soluzione cloud? Per prima cosa l’eliminazione o la riduzione degli elevati costi di gestione dell’infrastruttura IT, in termini di investimenti, mantenimento, risorse umane, licenze e consumi energetici. Il cloud computing inteso come Saas (Software as a service) consente una maggiore facilità di gestione del budget pagando solo per l’effettivo utilizzo del servizio che include anche l’assistenza e il supporto. La semplificazione delle infrastrutture interne rende l’accesso da sedi diverse da quella aziendale identico a quello dalla propria postazione aumentando i ritmi e la velocità del lavoro. Gli aggiornamenti dei servizi cloud sono più veloci e frequenti rispetto a quelli dei sistemi tradizionali, che spesso richiedono anni. Infine vi è il vantaggio dell’esternalizzazione del rischio legato alla integrità e alla sicurezza dei dati che viene delegato alla affidabilità e alla responsabilità del service provider. Occorre dire, tuttavia, che l’utilizzo del cloud presenta alcune criticità che fanno discutere e che riguardano aspetti giuridici sulla sicurezza, la proprietà dei dati e dei contenuti ma soprattutto le leggi sulla privacy in vigore nei Paesi dove risiedono i server che ospitano i dati aziendali, spesso meno garantiste di quelle italiane.

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IL 'TIME & THE PROTESTER' È il contestatore il personaggio del 2011 per il TIME

Francesco Marchionna

Il celebre settimanale statunitense ‘Time’ sceglie per la propria copertina, oggetto di attenzione globale, ‘The protester’, ovvero il contestatore, come personaggio dell’anno 2011. La categoria viene solitamente definita come ‘una persona che in un anno influenza, nel bene e nel male, gli eventi del determinato periodo’. Dopo Marck Zuckeberg, fondatore di Facebook, quest’anno il Time sceglie un’icona più che un personaggio, e non più una singola figura, ma un movimento, quello di protesta e ribellione che ha pervaso il Medio Oriente, l’Europa e gli Stati Uniti nel 2011. È il demos, il popolo che scende in piazza per riprendersi il potere, per poter esprimere il diritto di governare, come appunto il termine ‘democrazia’ sta a suggerire. Da Tahrir ad Atene, da Zuccotti Park a Mosca. L’effige della protesta è una donna con il volto e la testa coperti. Visibili solo gli occhi, stilizzati alla maniera araba. È nel mondo arabo che tutto ha avuto inizio, da quel venditore di frutta tunisino che si è dato fuoco per protestare contro il sequestro ingiustificato del suo carretto da parte della polizia. E quel fuoco si è poi diffuso nelle coscienze di diversi paesi, scaldando gli animi e le rivolte che hanno portato a far cadere regimi e dittatori. Il contagio è di tipo virale, così come la tecnologia utilizzata dai giovani impegnati nelle piazze. Grazie a YouTube e a Facebook, l’inverno si è trasformato in una lunghissima primavera globale in Egitto, Yemen, Siria e Barhein, fino all’impollinazione di Wall Street, cuore dell’economia statunitense, stuprata in passato dal terrorismo estremista ma mai sedotta dalla protesta pacifica e salda allo stesso tempo. Un vento di primavera dunque, quella cosiddetta ‘araba’, che ha gonfiato le vele di altri popoli in giro per il mondo. “C’è un punto di svolta per la frustrazione? Dovunque sembra che la gente dica di averne abbastanza” motiva Rick Stengel, direttore del Time, che aggiunge: “Dissentono. Chiedono. Non spariscono, anche quando le domande tornano indietro sotto forma di una nuvola di gas lacrimogeno o di una selva di proiettili. Abbracciano letteralmente l’idea che le azioni individuali possono portare verso cambiamenti collettivi e colossali”. Nel 2006, il Time mise in copertina ognuno di noi, mediante l’immagine di un computer con uno specchio al posto del monitor, a testimoniare l’importanza dell’esplosione della democrazia digitale. Ne sono passati di anni e, probabilmente, non tutti noi meritavamo quella copertina. Ecco che si è passati a un nuovo step. Coprire quel volto, mascherando l’innocenza di un esigenza di democrazia e libertà che anni prima dietro lo schermo di un pc, seduti nella propria stanza, non aveva funzionato. Il suo nome è Sarah Mason ed è statunitense. È lei la misteriosa principessa rivoluzionaria che il Time ha messo in copertina. ‘The Protester’ ha 25 anni e lavora in una galleria d’arte di Santa Monica. La foto a Sarah è stata scattata da Ted Soqui durante una manifestazione del movimento Occupy Wall Street tenutasi il 17 novembre a Los Angeles. È stato poi Shephard Fairey, autore del celebre ‘HOPE’ di Obama, a modificare l’immagine per la copertina. Sarah quel giorno è stata arrestata e la bandana che aveva indosso era impregnata d’aceto, per contrastare i gas urticanti e lacrimogeni delle forze dell’ordine.

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Fatti del 2011

UN ANNO PASSATO A DIGITARE Google fotografa il 2011 grazie alle ricerche degli italiani Un anno è fatto di tantissime cose. Nascite e morti, gioie e dolori, amori e delusioni, novità e consuetudini... e tutto ciò si porta dietro un termine, una parola con cui può essere raccontato, affrontato e, perché no, ricercato. È proprio questo il fulcro della sfiziosa ricerca presentata da Google, il celebre motore di ricerca, che si è soffermato sulle liste di parole più ricercate dagli italiani nel 2011. Ciò che se ne ottiene è una fotografia, uno spaccato dell'Italia nell'anno che stiamo per lasciarci alle spalle. Il personaggio scelto dal popolo tricolore di Internet è Marco Simoncelli, in seguito all'incidente avvenuto a Sepang che è costato la vita al sorridente motociclista. Quotidiani online e social network ne hanno condiviso quel sorriso, ma anche tante lacrime. Tra gli altri personaggi, avvolti da un velo di cronaca, c'è anche Melania Rea e Yara Gambirasio, oltre all'accorata storia di Lamberto Sposini. Si aggiungono alla classifica morti celebri come quella della star Amy Winehouse e del colonnello Gheddafi. Nicole Minetti, Andrea Cocco, Caparezza, Jennifer Lopez e Belen Rodriguez tra gli altri nomi digitati nel 2011. Oltre ai personaggi, cosa hanno ricercato gli italiani? Tra le parole che l'italiano medio ha ricercato in Rete per conoscerne il significato ci sono 'lol', 'tamarro', 'nemesi', 'blog', 'default', 'vintage', 'taggare', 'empatia', 'spa' e 'cool'. Alla stringa di ricerca 'Come si fa?' gli internauti hanno aggiunto termini come 'screenshot', 'soldi', 'backup', 'braccialetti', addominali', 'amicizia', 'orecchini', 'origami', 'passaporto' e 'fiocchi'. Non proprio dei geni, insomma. Tra le ricette svetta il cheesecake, mentre si conferma Laura Pausini la cantante più digitata, grazie al brano 'Benvenuto'. Fa sorridere che il termine 'Danza Kuduro', brano di Don Omar, sia tra i più cliccati del 2011. Internet serve anche agli italiani per confidarsi e per chiedere spiegazioni. La ricerca condotta da Google ci consente di incolonnare le paure degli italiani. Al termine 'paura' viene associata la parola 'sbagliare' e a seguire 'vivere', 'amare', 'morire', 'guidare', 'impazzire', 'volare', 'crescere', 'cadere' e 'ammalarsi'. E cosa sogniamo invece noi italiani? O meglio, di quali sogni ricerchiamo il significato? Gli italiani sognano 'donne incinte', di 'perdersi', 'scarafaggi', 'incidenti stradali', 'serpenti', 'fango', 'scarpe nuove', 'gattini', di 'annegare' e di... 'mangiare'. Popolo di sognatori, dunque. Ma si sogna anche l'oggetto del desiderio. Ecco che spunta, tra le parole più ricercate del 2011, 'iPhone5' e 'iPad2'. Con distacco invece viene considerata la politica e la società, i cui termini di riferimento sono unicamente 'referendum' e 'censimento2011'.

GENNAIO Ad Alessandria d'Egitto, un attentato nelle chiese copte alimenta la tensione tra gruppi religiosi. Referendum a Mirafiori sull'accordo separato. Passa la linea Marchionne: il sì vince con il 54%. Zine el Abidine, leader tunisino, lascia il potere dopo 24. Dilaga la Primavera Araba. Viene trafugata la bara di Mike Bongiorno dal cimitero di Dagnente. FEBBRAIO Mubarak, presidente egiziano, si dimette dopo 30 anni, consegnandosi a un processo. Le donne italiane scendono in piazza contro Berlusconi. “Se non ora, quando?”. Roberto Vecchioni con “Chiamami ancora amore” vince Sanremo. Scandalo tedesco per il Ministro della Difesa, accusato di aver copiato la tesi di dottorato. MARZO Terremoto di magnitudo 9.0 in Giappone. Lo Tsunami colpisce Fukushima. In Italia, si celebrano i 150 anni dell'Unità.

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30 dicembre 2011

APRILE Comincia il processo a Silvio Berlusconi per lo scandalo Rubygate. Fidel Castro dà le dimissioni dando inizio a un ritiro graduale del potere. Il principe erede al trono d'Inghilterra, William, sposa Kate Middleton in mondovisione. MAGGIO Il capo di Al Qaeda, Osama Bin Laden, viene ucciso in Pakistan dalle forze USA. Il Milan vince il suo diciottesimo scudetto. Dominique Strauss Kahn viene arrestato con l'accusa di tentata violenza sessuale. Giuliano Pisapia diventa sindaco di Milano. Luigi de Magistris vince a Napoli. GIUGNO Dopo gli scandali noti come 'dark acts', Murdoch è costretto a chiudere 'News of the World'. I quattro referendum passano con quattro Sì. L'Italia abbandona il ritorno al nucleare.


Francesco Marchionna

Le 15 cose più importanti viste sulla rete • La caduta di PlayStation Network • Daniele Luttazzi che molla il blog • Paola Marella torna in tv • Il tormentone Barbra Streisand • La morte di Bin Laden e la satira annessa • Il tormentone Nyan Cat • Il Sextape di Belen • La serie web italiana 'Freaks' • Le parodie di Pepper Sprayang Cop • Il bacio di Vancouver • La Moratti e la moschea di Sucate • La corsa dei VIP su Twitter • Nonciclopedia, Facebook e Vasco Rossi • Tiziano Ferro & Masterchef • Un altro anno di Silvio Berluscon Le 10 donne più belle del 2011 secondo Maxim • Katy Perry • Brooklyn Decker • Zoe Saldana • Blake Lively • Megan Fox • Rihanna • Elisabetta Canalis • Olivia Munn • Kim Kardashian • Marisa Miller Gli eventi scientifici del 2011 • Lo Shuttle va in pensione dopo 30 anni • I neutrini più veloci della luce • Sequenziato il genoma della peste nera • Le misteriose stragi di pesci e uccelli nel mondo • La popolazione mondiale raggiunge i 7 miliardi

LUGLIO La NASA manda in pensione lo Shuttle. L'ONU dichiara ufficialmente, per la prima volta, una carestia. É in Somalia. Andres Breivik uccide 77 persone a Oslo. Norvegia in lutto. Muore Amy Winehouse a 27. Abuso di alcol. AGOSTO La NASA scopre l'estate marziana. Torrenti di acqua salmastra sul pianeta rosso. Riot londinesi. La capitale sconvolta da disordini e razzie. Berlusconi mette a punto la manovra. La borsa crolla. Spread Btp/Bund tocca livelli storici. SETTEMBRE Twitter dichiara di aver superato i 100 milioni di utenti iscritti attivi. Decennale dell'attentato alle Torri Gemelle. L'America ricorda. Il Cern di Ginevra rivoluziona la fisica. Neutrini più veloci della luce.

OTTOBRE Amanda Knox e Raffaele Sollecito vengono assolti per l'omicidio di Meredith Kercher del 2007. Muore Steve Jobs, fondatore della Apple. Manifestazione mondiale degli Indignados. Dopo 5 anni, viene rilasciato il soldato israeliano Gilad Shalit, in cambio di 1027 palestinesi. Gheddafi viene ucciso dai ribelli. NOVEMBRE Silvio Berlusconi rassegna le dimissioni da Presidente del Consiglio. Nasce il governo tecnico del professor Mario Monti. DICEMBRE Monta la protesta in Russia contro Putin, accusato di brogli elettorali. A Firenze, Casseri spara e uccide tre senegalesi. Braccato, si toglie la vita. Finisce ufficialmente la guerra in Iraq, che durava dal 2003. Muore il dittatore nord-coreano Kim Jong II, al potere dal 1994.

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30 dicembre 2011


Opere Pubbliche Complessi Residenziali a Vendere Restauri Monumentali Costruzioni e Ristrutturazioni Edili

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23 dicembre 2011

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FOCUS 2011

Roberto Romeo

2011: La CRISI Eurozona e gli squilibri internazionali

Nel 2012 non finirà certamente il mondo: ma potrebbe cambiare la Storia. I Maya ci hanno dato tempo sino al 21 dicembre 2012, un venerdì. Il triennio ‘12-’14 si prospetta invece come un crocevia di eventi epocali. Non solo, come già sostengono banche centrali e istituti di rating, siamo dentro la crisi, ma la recessione farà sentire presto i suoi morsi più acuti. “La terza economia dell’eurozona ha una performance al di sotto di quella dei vicini”, osserva Il Financial Times. “È un’avvisaglia di tempi più duri”, avverte il Guardian. “Non è una sorpresa, ma c’è ampia ragione di preoccuparsi”, commenta il Wall Street Journal. La flessione dell’economia segnala il “probabile” inizio della recessione, tra domanda interna più debole e nuove misure di austerità, scrive il Financial Times sotto il titolo “L’Italia procede verso la recessione”. Il salvataggio di molte banche e imprese ha comportato uno spostamento dei debiti del settore privato al settore pubblico generando un aumento critico del debito pubblico. Mentre però le grandi economie riescono ancora a gestire la situazione (non si sa fino a quando), sono le economie più piccole ed esposte a soffrire e ciò rappresenta il sintomo di un problema molto più grave: c’è troppo debito in giro, vuol dire che negli ultimi quaranta anni abbiamo consumato più di quanto abbiamo prodotto. Ma c’è anche il dato demografico alla base del declino economico dell’Europa. Negli ultimi decenni, nell’Occidente, si è assistito ad un allungamento della vita media di circa vent’anni e ad una parallela diminuzione delle nascite: un numero sempre minore di giovani si trova a dover sopportare il costo sociale di un bacino di popolazione anziana sempre più ampio. Gli allarmi dei mercati e delle borse spingono dunque verso un nuovo modello di sviluppo economico, improntato a stili di vita profondamente diversi. C’è chi osserva con preoccupazione, anche se per ragioni diverse, ciò che accade in Europa. La Cina è al sicuro dal virus del debito, ma le paure sono legate all’economia reale. Se a Roma il Colosseo è vecchio e tenerlo in piedi costa un patrimonio, in Cina è nuovo di zecca e rende palate di soldi; se a Firenze il David di Michelangelo e la Primavera di Botticelli sono nudi, in Cina il primo indossa un paio di jeans e la seconda una minigonna e stivaloni al ginocchio. Il paese asiatico continua a mostrare tassi di crescita vicini al dieci per cento, anche se la crisi dell’Europa, primo partner commerciale di Pechino, potrebbe creare dei contraccolpi. Secondo l’analisi della Wharton School, una crescita rallentata o nulla del Vecchio continente per la Cina significherebbe un’ulteriore diminuzione delle vendite all’estero che, a catena, porterebbe a conseguenze drammatiche. Anche gli Stati Uniti leggono con una certa apprensione il calo dei consumi e del reddito da quest’altra parte dell’Atlantico. Si teme un contagio finanziario attraverso il filtro delle banche oltre al calo delle esportazioni verso l’Europa che peserebbe su un’economia in lieve ripresa come quella americana. A stare in ansia sono anche i paesi dell’Europa dell’est. “La crisi dell’Ovest alla fine porterà alla recessione anche la parte orientale dell’area”, riporta uno studio della società di analisi Capital Economics. “Ci sarà una diminuzione degli scambi commerciali fra le due zone e il calo degli investimenti metterà a dura prova il sistema bancario”. E l’Italia che fa? L’economia ristagna, dicono alcuni, perché abbiamo una scarsa propensione a investire e consumare. Insomma, facciamo le formichine mentre gli altri spendono e spandono e creano un migliore humus di sviluppo. Ma questa è una lettura parziale del problema. L’Italia è anche un paese di eccellenze, che offre mille esempi di primati e di successi, di figure di appassionato lavoro, di innovatori che “si alzano con le allodole e si coricano con le civette”. Le ragioni che legano l’economia italiana a un particolare aggravio sono più profonde e strutturali. Questo celebrato materiale umano, questo sapere produttivo, il genio che tanto ricorda le maestrie artigianali delle città-stato del Medioevo, non riesce a “fare sistema”, non riesce ad avviare un autonomo cammino di crescita. Se c’è crisi, in Italia la si avverte di più. Se c’è crescita, in Italia ha ritmi più compassati. Il problema principale dell’economia italiana non sta nei bassi livelli della domanda generale o, come afferma qualcuno, non vi è problema perché i dati di rilevazione sono sbagliati, ma più a monte nella incapacità a collaborare, a costruire rapporti sostenibili tra pubblico e privato. Keynes sosteneva che lo Stato dovesse sposare una politica economica in grado “più che di sradicare una pianta, di guidarla lentamente a crescere”. Ma di questa “guida” non vi è alcuna traccia, se non una “politica industriale” del tutto inadeguata. Il problema è in gran parte qui. L’Italia vanta tra i più alti tassi di natalità delle imprese, ma l’esistenza media è sconfortante: le aziende che restano in vita dopo cinque o dieci anni sono meno che altrove, e chi ce la fa spesso stenta a crescere o si rifugia nel sommerso. Le aziende muovono il sistema produttivo, lo Stato dovrebbe oliarne gli ingranaggi e spianare la strada. Creando due tipi di infrastrutture: uno fisico, importante in Italia per la particolare conformazione del territorio, che espone pesantemente la spesa per le opere pubbliche; uno per così dire “regolatorio”, con lo scopo di spezzare vecchie incrostazioni burocratiche che intralciano la vita delle imprese. In passato la riforma della pubblica amministrazione, pensata orizzontalmente per tutte le funzioni della macchina amministrativa pubblica, non ha prodotto il cambiamento sperato. Oggi occorre orientarsi verso una riforma “verticale”, creando “speciali pezzi di amministrazione” talmente virtuosi ed efficienti da contaminare gradatamente l’intera offerta di servizi.

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30 dicembre 2011


Il personaggio 2011

2011: il personaggio

Domenico Mennitti

N

el dedicare il numero di dicembre al “personaggio dell’anno”, la prestigiosa rivista americana “Time” ha incorniciato in copertina un volto ignoto (quello di una ragazza, viso e testa coperti) a rappresentare tutti i manifestanti del Medio Oriente, d’Europa e degli Stati Uniti, che si sono battuti durante l’arco del 2011, per cambiare la politica mondiale e ridefinire il potere dei popoli. Noi abbiamo scelto un volto noto ma di un uomo che, a suo modo, “Indignato” lo è stato. Ex parlamentare, ex ideatore di Forza Italia, ex sindaco, Domenico Mennitti ha fatto parlare di sé. Questo è certo. Per sette anni ha retto le redini della città imponendo il suo “credo”, politico e non solo. Le dimissioni dalla carica di primo cittadino ufficializzate ad agosto (una scelta, a suo dire, ponderata che un problema di salute avrebbe solo anticipato di qualche mese), hanno sorpreso molti e generato malumori e delusioni tra consiglieri e assessori. Il resto è storia recente. Un commissario prefettizio con indosso la fascia di sindaco in attesa che le prossime elezioni comunali diano un “nuovo” corso alla storia amministrativa della città. Basterebbe questo a motivare la nostra scelta, perché tra gli eventi più importanti di questo 2011 brindisino ormai alla sgoccioli, le dimissioni del sindaco non possono certo mancare. Ma c’è di più. A prescindere dai colori politici, dai meriti e demeriti alla guida della città, Domenico Mennitti ha fatto sua una sfida titanica: tentar di cambiare la mentalità dei brindisini. Da provinciale e autolesionista ad europea e vincente. Non sta a noi giudicare se è riuscito nell’impresa. A farlo sarà la Storia. AC

Sette anni della città

S

ette. Come gli anni biblici dei cicli economici. Come gli anni prima del sabbatico. Come gli anni di “studio matto e disperatissimo” di Giacomo Leopardi. Sette anni. Quelli di Domenico Mennitti al governo della città. Una stretta d’unione tra le cronache nazionali che raccontavano di una città in disarmo e le prime luci di un futuro, quelle che oggi si offrono come un “appiglio per salire più in alto”. Brindisi è il risultato della passione incontenibile per la città, per la sua bellezza e le sue contraddizioni, per il suo essere tavolozza di umanità, per la capacità che ha nel legare i pensieri e le emozioni ai luoghi. “Esiste una scadenza naturale delle cose, che spesso non coincide con i tempi nei quali è organizzata la vita delle istituzioni. Il mio tempo si ferma qui. Ho provato a invertire l’isolamento, a disegnare un cammino unico dalle tante viuzze del declino, a intercettare nuovamente il dibattito regionale e mediterraneo. E poiché la città racconta una cosa diversa a ciascuno, si adatta alle nostre vite e ha con noi un dialogo personale e costante, era importante che ciascuno se ne sentisse parte, che fosse recuperato un sentire comune”. Un tratto di sette anni che ripassa sul filo della memoria, come un ciclista che rivede tornanti, sentieri e passi mentre smonta di sella. E in questo riavvolgere il tempo, il primo incontro è nel parco intitolato ad Antonio Di Giulio, tra i rioni Commenda e Bozzano: la folla, l’abbraccio e gli occhi dei brindisini sul sindaco per la prima volta in pubblico dopo la convalescenza, poi il saluto, più lungo del previsto e scollato dal copione, per inaugurare il parco, voluto lì e con quel nome, un’oasi verde attrezzata grande otto ettari e destinata a cambiare il volto della città per i prossimi decenni. Appena qualche settimana prima, Mennitti aveva incastrato un altro tassello strategico riuscendo a portare alla presidenza dell’Autorità portuale di Brindisi

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30 dicembre 2011

Roberto Romeo il professor Hercules Haralambides, docente di economia marittima alla prestigiosa “Erasmus School of Economics” di Rotterdam. Il cammino a ritroso porta in periferia. A Sant’Elia, nel centro di aggregazione giovanile inaugurato alla fine dello scorso anno e pensato per diventare un luogo di servizio destinato alla formazione e alla socializzazione dei giovani della città, con attività culturali, corsi di formazione e di avviamento al lavoro, aula multimediale, laboratorio di gastronomia, sala conferenze e un caffè letterario. Al Paradiso, in un altro centro di aggregazione giovanile, “Brindisi per i giovani”, che ha recuperato una struttura liberata dalle mani lunghe dell’illegalità, e la nuova caserma della Polizia municipale. Al Perrino, nel “Centro sociale e assistenza alle donne”, istituito per offrire assistenza medica e legale a donne e bambini in temporaneo disagio perché vittime di maltrattamenti. A Santa Chiara, nel seminario diocesano intitolato a Papa Benedetto XVI, inaugurato il 18 novembre 2007 dal cardinale Tarcisio Bertone. Infine a Bozzano, nel centro per gli anziani, sede attrezzata per attività di socializzazione, ludiche e ricreative. La città ha esteso negli ultimi anni la sua offerta indirizzandosi in particolare verso lo sviluppo delle infrastrutture culturali. Il teatro, restituito alla città alla fine del 2006, ha concluso nel 2011 la sua quarta stagione artistica con oltre settanta giornate di apertura e ventimila spettatori, di cui un terzo in età scolare, e un numero consistente di presenze provenienti da altre province e altre regioni; così l’allestimento di spazi espositivi nelle diverse sedi culturali della città, tutti a ingresso gratuito, tra cui mostre, incontri letterari, serate musicali e collezioni, che nel 2010 hanno registrato oltre ottantaseimila visite; le rassegne e le iniziative sulle produzioni di artisti contemporanei; la recente inaugurazione dell’ex convento delle Scuole


Pie destinato a offrire uno spazio multifunzionale in pieno centro storico cittadino: il complesso monumentale ospita oggi la pinacoteca comunale delle opere di Armando Scivales e anche gli uffici della Fondazione Nuovo Teatro Verdi; e ancora la rinascita di Palazzo Granafei Nervegna e della ex Corte d’Assise, che oggi ospitano la sala della Colonna, con il capitello originale restaurato, spazi per esposizioni, l’auditorium e alcuni uffici dell’Università del Salento, oltre alla sede di rappresentanza dell’Amministrazione comunale. Le infrastrutture culturali della città contano anche l’ex convento Santa Chiara, cornice pregiata dell’accademia di musica “Saint Louis” e di rassegne musicali e di arti visive, alcune di richiamo internazionale. Un corredo storico ritrovato e riannodato ai fili della città che sposa un modo nuovo di guardare al futuro, di fare “coscienza comune” e di attraversare il cambiamento senza subirlo. E primo complice dell’idea di candidare Brindisi al titolo di capitale europea della cultura per il 2019, una “sfida visionaria” per alcuni, un “sicuro azzardo” che libera la mente dalla soggezione costituita alla marginalità, secondo altri, Mennitti in primis. Tra i risultati realizzati c’è anche il parcheggio di via del Mare, che dopo un avvio stentato oggi ritaglia uno spazio significativo nelle abitudini di mobilità dei brindisini. Tra le opere a regime c’è anche il PalaPentassuglia, ampliato in tempi rapidissimi lo scorso anno secondo il regolamento di omologazione di Lega A. In attesa del Palaeventi. Di là dalle opere compiute, restano progetti in via o in attesa di attuazione. Tra i primi c’è senza dubbio la riconnessione al mare, con la completa riesposizione della città nel profilo del porto turistico, da via del Mare fino al lungomare Regina Margherita: lavori imminenti che occupano in piccola parte il più complesso progetto che lo stesso ex primo cittadino ha battezzato come “Città d’acqua”, inserito nel documento programmatico del Piano urbanistico generale, per sottolineare l’essenza dominante della nostra città. Tra gli altri interventi di carattere urbanistico, rimangono in sospeso la questione legata all’ex collegio navale “Niccolò Tommaseo”, ormai

completamente in mano al Comune che vorrebbe farne una struttura turistica e congressuale, e quella della realizzazione di alloggi pubblici a canone sostenibile nel rione Paradiso. La città sogna di scrutare il mare anche dalle terrazze del Castello di terra, inserito nella lista dei beni messi in vendita dal Ministero della Difesa, e di liberare il porto dalle servitù militari, e mentre non ha ancora sciolto le riserve sul mercato coperto negli ex capannoni Inapli e sull’ex Estoril, un frammento di memoria riacquistato ma non ancora utilizzato, si prepara a tagliare il nastro al sottopasso che collega via Tor Pisana a piazza Crispi, realizzato a norma degli ultimi standard in materia di sicurezza e di utilizzo da parte delle persone disabili. Brindisi abbraccia il suo modello di sviluppo, policentrico e sostenibile, esteso alle tante “anime iridescenti” della città. Se la formula mediatica utilizzata per l’Expo 2010 di Shangai era “Better city, better life”, occorre chiarire cosa s’intende per città migliore. Ogni città progetta un modello urbano e di sviluppo sospeso tra i suoi punti di forza. Senza tralasciarne alcuno. In passato si è pensato che l’industria chimica potesse trascinare ogni altro pezzo di economia della città. Ma così non è stato. Oggi Brindisi riscopre le sue vocazioni, quelle contenute nell’originale grammatica del territorio, e prova a declinarle al futuro. I ragazzi creano associazioni e promuovono iniziative, soprattutto cominciano a pensare che la città sia una scatola fatta su misura per le loro idee e il loro bisogno di proporsi. Non per i capitali degli altri. Risorse ambientali, storiche e culturali possono essere continuamente rigenerate nell’idea di favorire l’incremento di visitatori, turisti e consumatori, stabilendo un circolo virtuoso tra turismo, commercio e territorio. Ciò attraverso l’utilizzo di alcuni strumenti come la creazione di esperienze, di eventi e l’adozione di Internet quale mezzo per l’aumento e la diffusione del valore del territorio. Tutto ciò la città è diventato, una poetica tutta nuova, non più banchina oscurata dall’ombra di ciminiere spente e arrugginite, bensì molo d’imbarco disancorato da un vecchio futuro.

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30 dicembre 2011


Il personaggio 2011

Domenico Mennitti Il politico giornalista

“H

o cominciato a interessarmi di politica presto, molto presto”. Basterebbe questa frase per dire chi è Domenico Mennitti. Deputato per tre legislature, parlamentare europeo per una, dirigente politico per lunghi anni, fondatore di prestigiose riviste (La Gazzetta di Brindisi, Proposta, Ideazione), ha legato il proprio nome alla storia di questo Paese e della città di Brindisi. Uomo coerente e lineare “Mimmo”. Nella sua vita (73 candeline il prossimo agosto) ha fatto suo e seguito un principio tanto semplice quanto difficile da veder attuato: non ridurre la politica ad amministrazione, a gestione dell’esistente, ma renderla attività capace di delineare percorsi e scenari, di indicare strade nuove e costruire equilibri alternativi. Un “credo” che ha segnato un’avventura lunga oltre mezzo secolo. Un avvincente viaggio personale, coinciso per lunghi tratti con quello nazionale, ripercorso in un libro “Destra e Democrazia. Dall’ideologia al progetto” (Edizioni Progedit), da molti definito un “testamento politico”. Una sorta di diario che dà, del Mennitti uomo, un’interpretazione autentica e umana. “Ricordo nitidamente - scrive Mennitti - le immagini della chiusura a Termoli, mio paese natio, della campagna elettorale di quel 18 aprile 1948 perché si era fatta mezzanotte e non ero ancora rientrato a casa. I miei genitori si preoccuparono perché avevo appena nove anni. Mio padre, che venne a cercarmi, mi rintracciò nella piazza centrale dove un candidato della Dc la tirava per le lunghe”. Erano gli anni difficili del dopoguerra, anni caratterizzati da forti ristrettezze economiche, ai limiti della povertà, e da violenti scontri politici e sociali. “Dopo aver fatto insieme la Resistenza, cattolici e comunisti avevano riscoperto le diverse connotazioni ideologiche e programmatiche e si ritrovavano su sponde opposte a sostenere posizioni inconciliabili. Il passato (la dittatura e la guerra) li aveva uniti, il futuro (la democrazia e la guerra) li aveva irrimediabilmente divisi. Molti anni della mia prima militanza si sono svolti in questo clima di scontro”. Nel 1956, a soli diciassette anni, Mennitti entra nelle organizzazioni giovanili del Msi. Nella militanza politica trova un’occasione di crescita umana e intellettuale. Ricorda così l’incontro con il “primo segretario del partito”, quasi un fotogramma di un film in bianco e nero. “Un giorno mio padre mi portò con sé, tenendomi per mano, alla stazione ferroviaria. Da un vagone proveniente da Pescara scese un personaggio esile, avvolto in un cappotto sgualcito, un po’ assonnato, che però suggestionò i pochi presenti infondendo in tutti una straordinaria carica di entusiasmo. Era Giorgio Almirante”. Al fianco di Almirante, Mennitti è parte integrante del movimento. Nel serrato confronto e nella ricca vita di partito, il ragazzo diventa uomo maturando un’identità politica e culturale. Un innamoramento giovanile, per la politica e il Msi, trasformatosi in amore e rimasto tale anche dopo la “rottura”. Nel 1987, al congresso di Sorrento, si consuma il passaggio della segreteria del partito da Almirante a Fini. Il giovane leader bolognese vince l’ala di sinistra e movimentista di Pino Rauti e Beppe Niccolai. Il 22 maggio 1988 scompare Giorgio Almirante. A poche ore di distanza Pino Romualdi. “La vera novità si chiamò 'Proposta', la rivista di cultura politica che avevo fondato nel 1985 - ricorda Mennitti - Propose al dibattito interno il documento congressuale che il comitato di redazione aveva prodotto e questo divenne tesi per il congresso, la base sulla quale poggiò l’alleanza fra noi e Pino Rauti. Molti si attribuiscono il merito della nascita di Alleanza Nazionale, ma senza i dibattiti suscitati da questa rivista la nuova destra italiana non sarebbe oggi in campo a giocare la sua partita. In quei tumultuoso anni Ottanta esprimevamo la voglia di uscire dal recinto, di misurarci sui temi della modernità, di partecipare al progetto di un mondo nuovo che volevamo costruire con gli altri non evocare genericamente nei comizi. ‘Proposta’ fu il nostro arsenale che ruppe l’assedio, richiamò l’interesse e la curiosità sugli obiettivi che ci proponevamo di raggiungere, stimolò attraverso la forma della collaborazione giornalistica confronti, dissensi e pure convergenze”.

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30 dicembre 2011

1990. Al congresso di Rimini Pino Rauti viene eletto segretario nazionale del Msi. La rivincita di Fini arriverà un anno dopo quando il Comitato centrale lo riporterà in carica, forte della sconfitta elettorale subita da Rauti alle amministrative e alle regionali in Sicilia. “Rauti si determinò a lasciare e all’improvviso Fini risultò candidato unico - ricorda Mennitti - A quel punto presentai la mia candidatura. Siccome le operazioni di voto erano però già state avviate, non fu neppure possibile dar corso alle dichiarazioni dei due contendenti. Il risultato fu il 53% a Fini e il 47% a me. I vincitori cominciarono da dove avevano lasciato, riproducendo il vecchio partito oltranzista. Decidemmo che era ora di lasciare il campo a chi lo aveva conquistato. Pensai che quando una storia finisce, bisogna essere coerenti sino in fondo. Sì era vero che nel risultato elettorale c’era molto di


Alessandra Caputo

“Destra e democrazia. Dall'ideologia al progetto” Il nome di Domenico Mennitti è legato a doppio filo al giornalismo e alla politica. Da questi genitori, non poteva che venire alla luce un libro che parla di politica, redatto con uno stile lucido e dal materiale interessante. “Destra e democrazia. Dall'ideologia al progetto”, questo il titolo in questione, edito da Progedit nel 2010. Un libro di destra, scritto da un uomo di destra, come lui stesso tiene a precisare. Destra e democrazia, ovvero il recupero della cittadinanza politica da parte del MSI, avvenuto nel 1994 nel momento in cui Silvio Berlusconi riconosce la Fiamma come alleato nella competizione elettorale che segue Tangentopoli. Dal proporzionale si passa al maggioritario. Si passa alle nuove alleanze e alle nuove linee programmatiche. Si passa dunque dall'ideologia al progetto, quello di non deludere le aspettative degli elettori. Dalla prima parte del libro, in cui viene analizzata la destra degli albori, la nascita del MSI e il rapporto dell'autore con Giorgio Almirante, si passa alla seconda parte in cui viene narrata la nascita di Forza Italia a cui Mennitti viene chiamato a fungere da ostetrica dallo stesso Silvio Berlusconi. Un uomo chiave al fianco della struttura prettamente manageriale della Fininvest. È qui che Domenico Mennitti trova terreno fertile per seminare e far crescere, rendendolo attuale, il cambiamento radicale della destra, relegando a livello di ricordi le ultime residue nostalgie del passato. Non una mera sequenza di avvenimenti, ma un elenco di giudizi di merito, difetti e debolezze, raccontati con lo stile chiaro del giornalista e la passione dell'uomo politico di altri tempi. FM

mio, inteso come apporto personale (ero stato capolista, eletto per tre volte consecutive e con un cospicuo numero di preferenze). Però nulla avrei potuto conseguire se non avessi avuto alle spalle quel simbolo, se non avessi espresso il sentimento che quel simbolo evocava, se non fossi stato un missino che i missini avevano votato. Mi dimisi contemporaneamente dal partito e dalla Camera tornando a essere - come scrisse in un’intervista pubblica sul ‘Giornale’ di Montanelli Federico Orlando - ‘cittadino qualunque’. Non proprio qualunque. Messa da parte l’attività politica, Mennitti si dedica all’altra passione di sempre, il giornalismo. Diviene direttore del quotidiano Roma di Napoli. “La mia direzione si avviò a novembre del 1991 con una veste grafica completamente rinnovata. Fu difficile riconquistare il mercato, ma aprimmo redazioni provinciali

in Campania e in Puglia e questo aiutò a ridare visibilità a una testata che era considerata una vecchia gloria del giornalismo meridionale”. Tre anni più tardi il rientro in politica con l’adesione a Forza Italia, partito di cui l’ex deputato missino diviene coordinatore nazionale e membro del Comitato di Presidenza (fino al 1996). “Arrivai nel capoluogo lombardo il 3 gennaio 1994, alle otto del mattino, quando appena la luce aveva sconfitto il buio - scrive Mennitti - Raggiunsi Milano 2, mi sistemai in un residence dell’hotel Jolly, mi affacciai alla sede di Pubblitalia. Il primo incontro operativo era fissato per le tre del pomeriggio in una sala dell’albergo dove alloggiavo. ‘Ci saremo tutti - mi annunziò Dell’Utri - presentazioni e poi via non c’è tempo da perdere’. È l’inizio di una nuova avventura politica di cui Mennitti rivendica ideali e meriti senza omette di evidenziarne i limiti. “Ho trascorso tanti anni alla ricerca della destra moderna, passando da Alemanno a Berlusconi. Ma il percorso non è stato interamente compiuto anzi il progetto ha subito una brusca frenata con il ritorno di Fini a una piccola formazione autonoma. Accade così: ognuno compie un tratto di strada e lascia il segno della sua presenza. Mi verrebbe da urlare ‘riforza Italia’, ma considererei una debolezza rimpiangere il passato. È una debolezza politica con la quale per troppi anni ho fatto i conti. Il segreto del successo lo conoscono tutti anche se pochissimi riescono a coglierlo: occorre guardare avanti. È il futuro che bisogna conquistare, il passato non è modificabile”. E l’inossidabile politico-giornalista ha sempre guardato oltre trovando nella fine di un’esperienza le motivazioni per iniziarne una nuova. Contemporaneamente al percorso al fianco di Berlusconi, nel 1994 fonda con Vittorio Mathieu e dirige la rivista di cultura politica Ideazione, organo della fondazione omonima da lui presieduta. Nel 1999 viene eletto al Parlamento europeo, e aderisce al Partito Popolare Europeo. Membro dell’Ufficio di presidenza, presiede la Delegazione alla commissione parlamentare mista UE-Romania. Cinque anni più tardi indosserà nella città che lo ha adottato la fascia tricolore. Alle elezioni comunali del giugno 2004 viene eletto sindaco di Brindisi con una coalizione di centro destra, al primo turno e con il 53,8% dei voti. Un lustro dopo è riconfermato al ballottaggio con il 52,5% dei consensi. Anche questa parte della storia è affidate alla penna. “Ho orientato l’amministrazione pubblica a risanare la città: politicamente, moralmente, urbanisticamente, culturalmente, alzando il livello della qualità della vita, della partecipazione. E la città sta rispondendo generosamente: tutti gli indicatori economici dicono che Brindisi, pur al tempo della crisi, sta cambiando volto e assumendo quello di città postindustriale, rispettando la sua natura e la sua struttura, la sua posizione geografica e la efficienza dei servizi”. Poi una riflessione che sa di predizione. “Sono nella condizione psicologica di un reduce che ha fatto la guerra, l’ha vinta, ma non si sente in pace con la propria coscienza (politica s’intende). Faccio il sindaco di Brindisi dal 2004, ho esaurito il primo mandato e sono stato rieletto. Se tutto scorrerà regolarmente mi resta qualche anno per realizzare una parte importante dell’ambizioso programma di riassetto e di rilancio della città. Se andrà diversamente saprò farmene una ragione”. È andata diversamente. Problemi di salute e una non celata disillusione politica hanno portato Mennitti a dimettersi. Il saluto ai brindisini in una lettera. “Brindisi è una città che richiede impegno costante che, allo stato delle condizioni di salute, non posso più garantire. Sono stati anni difficili, nel corso dei quali ognuno ha dato il proprio contributo alla rinascita civile che ha coinvolto i cittadini: insieme ad essi la pubblica amministrazione ha faticosamente costruito un patrimonio di valori che oggi si propone come elemento di continuità irrinunciabile. Sono grato a tutti per il rigore e l’impegno profusi ed esprimo la certezza che essi costituiranno fondamenta solide per il futuro. Intendo esprimere l’orgoglio per aver rappresentato Brindisi, i suoi cittadini, le sue istituzioni. Per averne interpretato le aspirazioni, per avere alimentato le speranze, per avere combattuto ogni tendenza alla rassegnazione. Per avere operato nella legalità, restituendo al Comune la dignità istituzionale smarrita. Non è compito al quale può assolvere una persona in solitudine, è perciò il risultato di una condivisione diffusa, della quale intendo ringraziare ognuno di voi e tutti coloro con i quali ho vissuto anni difficili e tuttavia indimenticabili”.

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Il personaggio 2011

Domenico Mennitti

il comune on line

Il teatro e la città

Cos’è la città? Una pittoresca piazza medievale di un grande iper-megasupermercato? L’insieme di centri commerciali, negozi, servizi, attrattive varie che affianca le principali reti stradali di qualsiasi territorio? Solo qualche anno fa, tutti avrebbero ricordato che città vuol dire polis da cui deriva il termine politica, che è invece ideazione, progettazione, realizzazione, arricchimento della casa comune, del bene comune. Se ognuno pensa per sé, di comune non c’è più niente. Ecco perché muore la città. E il cittadino. Ci rassegniamo? Non c’è più niente da fare? C’è pur sempre la strada dei ribelli e degli “originali”. Tra costoro spiccano i teatranti. Per forza. Il rapporto tra teatro e città è stato sempre, ed è, molto stretto. Ripensare o reinventare questo rapporto è diventato urgente. Per salvare i cittadini e la città. Claudio Bernardi, Il dramma della città Vi sono luoghi privilegiati dai quali passa la storia di una città: il teatro è uno di questi. Fra teatro e città si creano complessi rapporti destinati a modificarsi ad ogni stagione storica e culturale e che riflettono aspirazioni e aperture, ma anche resistenze. Brindisi ha atteso a lungo il suo “Nuovo Teatro Verdi”, realizzato sull’antica insula romana per testimoniare il legame della città con la sua storia, per infondere alla cultura l’indispensabile elemento della memoria. Un’attesa disseminata di intoppi burocratici, di vincoli, di interruzioni e di farragini amministrative, fino alla fine del 2006 con l’inaugurazione che ha coinciso con l’inizio di una stagione nuova per la città. Dopo l’abbattimento del Teatro Verdi, avvenuto nel 1959 per ragioni legate alle politiche urbanistiche dell’epoca, diverse generazioni di brindisini sono cresciute nell’idea che il teatro appartenesse a una dimensione aliena, senza avvedersi che la città si offriva con un disegno incompleto. Domenico Mennitti ha puntato sulla cultura come fattore di trasformazione della città, una linea rafforzata anche da studi economici in materia. Un percorso nato dalla necessità di progettare per Brindisi un futuro diverso dal suo passato di città monopolizzata dall'industria, quasi esclusivamente sintetica legata alla lavorazione del petrolio. Oggi Brindisi dispone di un “piano strategico”, partecipato dalle diverse componenti del sistema-città, che presuppone uno sviluppo non più unidimensionale ma affidato a più fattori contemporaneamente. Uno di questi è senz’altro la cultura, che si proietta in molteplici azioni finalizzate, dalla valorizzazione

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del patrimonio storico e artistico al sostegno della qualità urbana, dalla promozione di iniziative esclusive alla creazione di un’offerta universitaria moderna e orientata al territorio, dalla produzione di beni culturali allo sviluppo della città turistica, commerciale e residenziale: in questo percorso pianificato si inserisce coerentemente il teatro, con la sua capacità di suscitare curiosità, portare conoscenza e generare (e trasmettere) valore. “Il teatro – questa la consapevolezza e convinzione dell’ex primo cittadino, principale artefice della nascita e del successo della Fondazione Nuovo Teatro Verdi - diventa valore quando non si limita al solo intrattenimento ma contribuisce al risveglio e alla crescita di quella coscienza critica su cui si fonda la città moderna”. Coscienza che permette ai cittadini di prendere padronanza delle proprie forze (intellettuali e materiali) e di diventare col tempo protagonisti assoluti e indipendenti del futuro della città. Il teatro, infatti, non si limita ad essere un contenitore di storie ma è soprattutto un generatore di altre storie che, partendo da esso, si irradiano nella città per poi ritornare al teatro sotto forma di nuove idee, di strumenti, di proposte e di progetti. Un segno di civiltà che a Brindisi Domenico Mennitti ha voluto rendere effettivo dopo anni di silenzio e che oggi muove un meccanismo, divenuto stabile e centrale, indispensabile per la crescita culturale e sociale della città. Candidata a Capitale europea della Cultura per il 2019, Brindisi ha individuato nel teatro uno degli strumenti più efficaci per questo nuovo passo verso il futuro: il teatro, da sempre luogo assegnato alla messa in scena di frammenti e memorie di vita, raccoglie intorno a sé momenti di espressione, di discussione ed i pensieri positivi di una comunità. Particolarmente sollecitate sono le nuove generazioni che, a differenza delle precedenti, possono crescere pensando al teatro come parte integrante della città e contribuire a creare nuove iniziative di sviluppo. La Fondazione del teatro è impegnata a offrire oltre alla classica programmazione artistica, anche un percorso parallelo di approfondimento e di conoscenza con l’obiettivo di formare, a partire dall’età scolare, uno spettatore critico e consapevole, non solo dal punto di vista teatrale. Il teatro si pone per questo come un luogo di festa e di incontro, un luogo familiare nel quale scorrono, si intrecciano e si contaminano, reti di relazioni, anche personali.


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Il personaggio 2011: DOMENICO MENNITTI

Onore al "vecchio" rivale

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arlare in poche righe del politico Mimmo Mennitti non è un’operazione facile, né indolore. Soprattutto è un intervento delicato nel momento in cui, ritiratosi dalla prima linea della vita politica (che è cosa ben diversa da un ritiro definitivo), l’uomo sta combattendo una dura battaglia per ristabilirsi completamente. Sono assolutamente convinto che non sia mai esistito un Mennitti politico tout court, tanto intimamente si sono intrecciate in lui le vicende politiche, quelle giornalistiche e infine anche quelle più propriamente culturali. Certo, i più obietteranno che in fondo è abbastanza ordinario trovare in un politico della sua generazione la coesistenza di tutte queste sfaccettature. Intanto vorrei dire che, vivaddio, ce ne fossero ancora di persone impegnate in politica con le quali ci si può anche scontrare frontalmente, come ho fatto io con Mennitti per buona parte della mia esperienza politica, senza che per questo vengano meno le ragioni della stima reciproca e del riconoscimento della “diversità” dell’altro. E tutto questo negli anni Settanta, quando l’MSI e tutta la destra italiana non erano ancora sdoganati, era certamente un valore non marginale. Fatelo dire a me, a cui toccò in sorte - da giovanissimo segretario socialista - di ricevere la prima richiesta di intervista radiofonica proprio da Mimmo Mennitti. Alla mia iniziale sorpresa, subentrò la piacevole sensazione di avere di fronte un uomo di grande curiosità intellettuale che già si andava interrogando (1977) sul complesso fenomeno di svecchiamento della classe dirigente politica che il PSI di quegli anni andava sviluppando a Roma e in tutto il Paese. Già allora Mennitti andava controcorrente: mentre tutti schernivano Craxi e la sua opzione di socialismo liberale, all’epoca fortemente

avversata dal resto della sinistra rimasta ancorata al più ortodosso marxismoleninismo, l’uomo Mennitti (non so dire in quali percentuali contasse di più il politico o il giornalista o l’intellettuale, oppure tutti e tre insieme) aveva colto il senso della novità che Craxi andava introducendo nel sistema politico italiano. In fondo, sia pure con diverse modalità e da diverse posizioni, Mennitti nei primi anni Novanta ripeté lo stesso exploit con Berlusconi, intuendo prima ancora che fosse visibile ai più quel complesso fenomeno di approccio mediatico e carismatico con il quale il Cavaliere ha di fatto influenzato tutti i partiti e gli schieramenti della seconda repubblica, sconvolgendo le modalità del fare politica in Italia. Nei due episodi che ho appena ricordato ricorre sempre lo stesso elemento, che a mio avviso lega intrinsecamente il Mennitti-politico al Mennitti-giornalista al Mennitti-intellettuale: la curiosità culturale verso le novità che si affacciano sulla scena sociale. A ben pensarci, anche l’attuale e feconda fase del mio personale rapporto con Mennitti è stata determinata da questa sua innata curiosità intellettuale per il nuovo: le sfide dell’economia postindustriale, la dimensione internazionale e mediterranea della città, la voglia di riscoprire i temi di un meridionalismo visto dalla parte di un sud “che non chiede ma fa”, sono stati il pretesto per un incontro tra due culture che vengono da approcci antitetici, che hanno percorso oltre mezzo secolo di travagliate elaborazioni e che oggi possono finalmente incontrarsi sul terreno dell’innovazione, sulla voglia di cambiamento, sul fascino irresistibile che “la sfida” esercita sempre su chi è abituato a combattere invece che rassegnarsi.

Pino Marchionna

Mimmo lascia un'eredità pesante

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omenico Mennitti è un uomo che stimo dal profondo del cuore. Ha fatto quel che in pochi altri sono riusciti a fare o hanno voluto fare, svestirsi dei panni dell’uomo di partito per indossare quelli del sindaco di tutti. Ho provato grande dispiacere nel sapere della sua scelta di dimettersi. Era, a mio parere, la persona più adatta per ricoprire il ruolo di primo cittadino, anche considerando la sua storia personale, la sua preparazione. Ha colmato in questa città grandi lacune, ad esempio il teatro, ha restituito a Brindisi il suo ruolo di porta d’Oriente, ha puntato sulla cultura nella convinzione, esatta, che una città senza cultura è una città senza futuro. Brindisi rischiava di rimanere esclusa dai giochi mentre Lecce e Bari crescevano. Domenico Mennitti è riuscito nel compito, non facile, di restituire alla città la dignità di cui era stata per troppi anni privata. Quella che lascia è una eredità pesante.

Ennio Masiello

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Il personaggio 2011

Francesco Marchionna

Flavia Pennetta: Obiettivo Londra 2012

La tennista brindisina in Preparazione per l'Olimpiade

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bbiamo imparato a conoscerla bene durante questi anni. Vincente, tenace, sorridente, semplice, emotiva... ma in veste olimpica quasi nessuno se la ricorda. Dopo la mancata qualificazione ad Atene 2004 e la partecipazione a Pechino 2008, che cosa dobbiamo aspettarci dalla Pennetta versione Londra 2012? Grande entusiasmo e passione, sicuramente. E poi? “Per me questo 2012 sarà un po' diverso", spiega Flavia, "nel 2008, essendo la mia prima Olimpiade, mi sono un po' persa nel meccanismo. L'emozione, la tanto attesa Olimpiade dal 2004... Probabilmente, il tutto mi ha fatto un po' perdere nel meccanismo, nella cornice olimpica. Questa volta però, avendo ormai alle spalle l'esperienza di Pechino, l'Olimpiade di Londra 2012 sarà diversa. Avrò cioè modo di concentrarmi di più su quello è realmente il gioco e la mia voglia di fare. E poi il fatto di giocare poco dopo la fine di Wimbledon per noi tennisti è perfetto, perché comunque sia non perdiamo l'abitudine al campo di gioco”. Dopo tanto tempo in coppia con Gisela Dulko, questa volta Flavia giocherà in doppio con un'altra star del tennis: Francesca Schiavone. Flavia in doppio è una certezza, ma si è pur sempre in due. “Flavia e Francesca sono due personaggi molto diversi, con un passione grandissima per questo sport che ci unisce e che ci ha fatto crescere tanto. Nel doppio, sicuramente non sarà facile trovare un equilibrio, perché il doppio è un insieme di cose. Non è soltanto il dritto e il rovescio, ma si basa sulla sintonia tra i due in campo. Io penso che con Francesca possiamo creare un doppio molto molto forte. Se io non credessi in questo doppio, non ci saremmo mai messe a giocare un doppio dal nulla. Non è facile, sia chiaro, ma io credo in noi due. Per questo ne abbiamo parlato molto e abbiamo preso questo impegno. Naturalmente prima parteciperemo a una manciata di tornei per stabilire la giusta sintonia per Londra”. L'appuntamento è nella capitale inglese per la fine di luglio 2012.

Dritto al cuore Il libro di Flavia

“A volte, in una partita, la palla colpisce il nastro e per un attimo può andare oltre. O tornare indietro. Con un po' di fortuna va oltre e allora si vince. Oppure no. E allora si perde”. Così Woody Allen traccia un parallelismo tra il tennis e la vita nel film Match Point. Le occasioni che possono dare una svolta alla nostra vita o spingerci nel baratro. Ma il tennis è anche allenamento, costanza, sacrificio, rinunce, delusioni. Aspetti che interessano il cuore dell'uomo, prima dell'atleta. In 'Dritto al cuore' Flavia Pennetta si racconta, portando a galla i piacevoli ricordi dell'adolescenza e del suo Sud e quelli meno piacevoli della distanza da casa e della solitudine. Delusioni amorose, colpi che vanno dritti al cuore, ombre che su un campo da tennis non si vedono mai proiettare. Debolezze da nascondere all'avversario. Flavia Pennetta è una delle migliori tenniste del mondo. È stata la prima tennista azzurra a entrare nella Top Ten della classifica mondiale. Ha vinto 23 titoli WTA e 16 titoli ITF fra tornei singoli e doppi, oltre a 3 Fed Cup con la Nazionale italiana. Ma Flavia è anche una ragazza semplice, allegra e con una gran voglia di sorridere.

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Terra di Brindisi

Alla scoperta di Ostuni Roberto Romeo Per chi percorre la via che scorre lungo questo tratto meridionale della costa adriatica, Ostuni appare quasi una sorta di miraggio di luce e di calce, un sogno etereo al cui fascino è difficile sottrarsi. E’ questo il primo colpo d’occhio che la città offre di sé. La sua città vecchia, detta La Terra, è inconfondibile per l’accecante monocroma colorazione del suo abitato, dipinto rigorosamente di bianco. Le case tinteggiate di calce e la peculiare topografia le hanno fatto meritare epiteti fiabeschi, come Città Bianca, Regina degli Ulivi, Città Presepe. Il nucleo antico - probabile supporto dell’acropoli messapica - è infatti arrampicato sui fianchi scoscesi di un colle e presenta una pianta ellissoidale, chiaramente espressa dalla cinta mura-ria rafforzata dai torrioni aragonesi. Dalla piazza principale, dominata dalla facciata di un antico convento francescano, oggi sede del municipio, e del barocco obelisco del protettore Sant’Oronzo, si accede attraverso un’erta salita, al centro storico: torri bastionate, labirinto di vicoli, scale e scalinatelle, archi, portali, altane di rossi gerani evocano il clima della casbah. Sulla sommità del colle, in una silenziosa piazzetta, prospettano la superba facciata tardo-gotica della Cattedrale, palazzo del Seminario e quello Vescovile. Nel territorio di Ostuni il patrimonio masserizio è tra i più cospicui di tutta la regione; veri monumenti della storia queste contrade oggi esse rappresentano la nuova frontiera del turismo attorno a cui si va, via via, elaborando un’offerta inedita che consente di coniugare la semplicità, i silenzi, la pace della vita agreste con le più dinamiche e mondane occasioni della vacanza balneare. E’ proprio il mare la doppia anima della città, quell’orizzonte di cobalto che occhieggia in lontananza tra l’argentea selva degli ulivi ed i cui effluvi salmastri nelle giornate di maestrale raggiungono il candido colle. La marina di Ostuni si snoda per venti chilometri ricca di promesse puntualmente mantenute: una costa dai fantastici contrasti cromatici tra baie, calette incantate, improvvise scogliere, tratti straordinariamen-te merlettati dove la macchia mediterranea cresce rigogliosa nella molteplicità delle sue essenze. A rendere più accattivante la vacanza non può che essere l’incontro con i colori, i profumi, i sapori della gastronomia locale. A tavola, più che altrove, gli ostunesi rivelano la doppia anima “marinara” e “contadina” che si esprime attraverso una cucina solare, genuina, fatta di ingredienti semplici e sapori autentici. Ogni settimana l'inserto centrale conterrà un approfondimento sulla Terra di Brindisi per scoprire e riscoprire una terra ricca di fascino e storie da raccontare

Nel prossimo numero: Itinerari cicloturistici scriveteci: redazione@freebrindisi.it


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In viaggio nella Terra di Brindisi

Giovanni Membola

Speciale OSTUNI

OSTUNI E LE SUE CHIESE Oggi Ostuni è uno dei maggiori punti di riferimento per il turismo europeo di tutta la penisola salentina. L’architettura assolutamente unica del suo centro storico, resa ancor più incomparabile dal candore del latte di calce che tutto, dentro e fuori, lo riveste, costituisce uno scenario entusiasmante ed incantevole per chi lo può osservare, fosse anche con gli occhi del turista più affrettato; di notte lo spettacolo è reso ancora più suggestivo da una sapiente illuminazione al sodio, che trasforma la “città bianca” in un carbone incandescente, stagliato tra l’oscurità del cielo e della pianura sottostante. Addentrarsi nel suo cuore, meglio se guidati, si rivela un’esperienza necessariamente ricca di emozione, come diversamente non potrebbe essere, passando tra angusti viottoli spesso lastricati a chianche, tra le case bianche dell’umile volgo d’un tempo e i palazzotti signorili dai bellissimi e decorati portali, con araldiche, colonne, decorazioni, architravi, mensole e loggiati che arricchiscono questi eleganti palazzotti di stile rinascimentale o rococò di particolari eterni e silenziosi della pietra. Nel silenzio dei vicoli si incrociano terrazze dalla cui altura si gode d’una visuale mozzafiato verso il vicino mare. All’apice del borgo antico si incontra la Cattedrale di S.Maria Assunta (XV secolo) un magnifico esempio di architettura gotica e romanica. Sull’elegante facciata si aprono gli ingressi alla chiesa con i tre portali con archi ad ogiva, sui quali si aprono i rosoni, di cui decoratissimo, con figure degli Apostoli, è quello centrale. All’interno, a tre navate separate da arcate profondamente rimaneggiato nel periodo barocco, si custodisce una scultura in legno di Gesù risorto e alcuni dipinti settecenteschi sul soffitto. Notevole è il coro ligneo, opera del XVII secolo con il suo splendido rosone su una facciata elegante. Nel centro storico sono tante le chiese che meritano una visita, iniziando da piazza della Libertà, dove affianco al Palazzo Comunale (ex convento francescano del XIV secolo) risalta la facciata di stile barocco della chiesa di San Francesco d’Assisi, ricostruita nel 1780. Sulla piazza anche la colonna di Sant’Oronzo, tipicamente barocca, alta 20 metri con all’apice la statua del Santo patrono benedicente. A lato il bellissimo portale con lunetta decorata con bassorilievo della

Il borgo antico È l’inconfondibile gioiello che dona ad Ostuni la sua pittoresca identità urbanistica. È definito dagli ostunesi la Terra. Dipinto solo di bianco, sorge sul colle più atto del territorio urbano. Qui è tutto un moltiplicarsi di piani, di saliscendi, di vicoli e scalette, di aggrovigliate stradine che incrociano archi e piazzette. Sulla sua sommità si stagliano la monumentale Cattedrale e il Palazzo Vescovile. Palazzi e Portali Il borgo antico di Ostuni conserva ancora degli splendidi palazzi gentilizi, alcuni dei quali sono ancora impreziositi dai superbi portali recanti stemmi e motti delle famiglie che li hanno abitati. Nei vicoli tortuosi del borgo, è possibile individuare anche portali di abitazioni dei vecchi artigiani ostunesi o insegne delle maestranze locali, fra i quali spicca quello del 1780 della casa del mastro muratore e scalpellino Biagio Ciraci, che costituisce il più elaborato portale rococò di Ostuni. La guglia di Sant’Oronzo È uno dei più significativi monumenti in stile barocco di Ostuni e del Salento. Eretta nel 1771 a spese del popolo, è opera del maestro ostunese Giuseppe Greco. Chiesa di San Biagio L’edificio sacro, con un monastero attiguo dell’XI secolo abitato dai monaci basiliani, è situato sulle pendici del monte di S. Biagio, in Rialbo di Sopra, a dominare la sottostante piana degli ulivi secolari che si estende fino al mare. È il più antico santuario dì Ostuni ed ogni anno, il 3 febbraio, gli ostunesi si recano in pellegrinaggio verso il monte per pregare il Santo.

chiesa dello Spirito Santo. Percorrendo la strada che porta al Duomo, tra negozi di artigianato e prodotti tipici locali, si giunge alla chiesa sconsacrata di San Vito Martire, conosciuta come chiesa delle Monacelle, che ospita una parte del “Museo delle Civiltà Preclassiche della Murgia Meridionale”. Sulle antiche mura la chiesa della Madonna della Stella e poco più avanti, verso l’esterno del paese, la bella chiesa del Carmine con attiguo convento. Nella parte nuova del paese, non lontana dalla villa comunale, merita una visita la chiesa dell’Annunziata, eretta nel 1197, con attiguo chiostro. All’interno numerose opera d’arte tra cui la “Deposizione” attribuita a Paolo Veronese. Sulla principale viale Pola la bella chiesa di Santa Maria degli Angeli o dei Cappuccini, mentre all’ingresso a sud del paese la chiesa della Madonna della Nova, sviluppatasi su un complesso in grotta interessato da presenze monastiche di rito greco. Sulla parte esterna della città, poco fuori le mura, spicca la bella facciata barocca della chiesa del Carmine, con l’attiguo convento dei Carmelitani. Da qui lo sguardo corre a est sul panorama verso la valle e il mare, mentre verso sud si scorge la vicina e caratteristica forma del Santuario della Madonna della Grata, in stile romanico moderno con elementi arabo-bizantini, sul quale svetta l’ampia cupola. Fuori dal centro cittadino, lungo la strada panoramica dei colli dove lo straordinario panorama sulla costa e verso la città è incantevole, si arriva al Santuario di S.Oronzo, un complesso di edifici che comprendono la chiesa edificata sulla grotta, l’annessa dimora degli oblati e la scalinata che conduce alla fonte miracolosa. Più avanti, presso la Masseria Pizzicucco, la chiesa rupestre di San Biagio in Rialbo, meta di pellegrinaggio dei devoti il 3 febbraio, la chiesetta include le grotte affrescate sede un tempo dei monaci basiliani. All’interno l’altare in pietra con la statua del Santo. Da visitare anche la Grotta del Parco Archeologico e Naturale di Santa Maria d’Agnano, ubicata a circa due chilometri dal centro abitato: scavi e ricerche dal ‘91 hanno evidenziato come la caverna sia stata la sede di riti e culti dedicati ad un’immagine femminile. Sono visibili i resti della famosa “gestante”, una giovane donna in procinto di partorire sepolta oltre 24mila anni fa.

Chiesa di San Giacomo in Campostela In stile romanico, è la chiesa più antica di Ostuni, risale al 1423 e fu edificata per volere del nobile ostunese Pietro Caballerio, tornato miracolosamente da un viaggio in Spagna presso il santuario di S. Giacomo di Campostela. La Cattedrale Capolavoro dell’architettura gotico-romanica della seconda metà del XV secolo, è uno dei monumenti più noti della Puglia. Nella chiesa si conservano pregevoli sculture e pitture tra cui un dipinto di Jacopo Palma il Giovane. La donna di Ostuni, la madre più antica del mondo. È stata rinvenuta nell’ttobre del 1991, nel corso di ricerche archeologiche nella grotta di Santa Maria d’Agnano. La donna di Ostuni, così ribattezzata dai paleontologi, ha vissuto la sua breve esistenza più di 24 mila anni fa. Questa eccezionale testimonianza degli unici “consanguinei” noti nel Paleolitico dì tutta la storia dell’umanità, è anche la più antica madre dei mondo. Museo Il “Museo di storia delle Civiltà preclassiche della Murgia meridionale”, è stato inaugurato nel 1989. Ubicato nell’ex convento delle Carmelitane (“Monacelle”) comprende una biblioteca specializzata ed un settore espositivo, sito nell’annessa chiesa settecentesca di S. Vito Martire. Le masserie Perfettamente integrate nel paesaggio agricolo circostante, le masserie sono numerosissime nel territorio ostunese (circa 300) e costituiscono una testimonianza storica preziosa della vita economica e della civiltà contadina pugliese. Molte, restaurate e restituite all’antico splendore, sono oggi divenute aziende agricole o sono suggestive sedi di un fiorente e sempre più ricercato agriturismo, rispettoso della natura ed impegnato nel recupero e nella valorizzazione delle tradizioni e della civiltà contadina.

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30 dicembre 2011


APPUNTAMENTI 30 DICEMBRE BRINDISI Concerto di Capodanno

31 DICEMBRE CEGLIE CAPODANNO IN PIAZZA

30 DICEMBRE SAN PIETRO VERNOTICO SPREAD YOUR LEGS E PAYONTAPE IN CONCERTO

31 DICEMBRE OSTUNI SI FESTEGGIA CON JENNY B

Di Aksinja Gioia e Marilyn Scardicchio. Salone della Provincia di Brindisi, ore 18.

Frenetici e trascinanti gli Spread Your Legs sono il fenomeno di punta dei club salentini, con il loro indie rock danzante che strizza l’occhio a certe formazioni britanniche come gli Arctic Monkays. Quattro ragazzi poco più che ventenni “che mettono cuore e sentimento al servizio degli strumenti”, svelando i loro istinti disco punk tra ritmo nervoso e groove serrato, pieni di chitarre e melodia. A chiudere, il live atteso dei Playontape, formazione nata nel corso del 2009 nell’estremo sud-est italico. La costante attività live ha fatto di loro una promettente realtà apprezzata da pubblico e critica e la vittoria alle selezioni provinciali leccesi dell’Italia Wave Love Festival 2010, oltre a sancire la valenza del progetto, ha fatto lievitare l’interesse del mondo musicale verso la band. Ore 2l, Laboratori Urbani via Cuneo.

30 DICEMBRE BRINDISI RASSEGNA INTERNAZIONALE DEL PRESEPE NELL'ARTE E NELLA TRADIZIONE

A Brindisi dal 10 dicembre al 10 gennaio Palazzo Granafei - Nervegna.

30 DICEMBRE LATIANO PRESEPE VIVENTE

II 30 dicembre e il 1 gennaio 2012 dalle ore 18 nel centro storico.

31 DICEMBRE OSTUNI Grande festa di fine anno

San Silvestro in Piazza Plebiscito con sonorità popolari del Salento e i ragazzi di “Io Canto”. Spettacolo di fuochi pirotecnici dalle 23.

Musica in Piazza della Libertà dalle ore 22. Poco dopo la mezzanotte fuochi d’artificio, a seguire concerto con Jenny B.

1/8 GENNAIO BRINDISI PAZZA PIAZZA

Musica, luci, colori, fiabe e tanto divertimento per grandi e piccini. Piazza Vittoria ore 18 /20

1 GENNAIO BRINDISI A CAPODANNO SI ENTRA GRATIS NEI MUSEI

Il MiBAC (Ministero per i Beni e le Attività Culturali ) apre straordinariamente i luoghi dell'arte statali, con ingresso gratuito per tutti. Per l’occasione verranno organizzati numerosi eventi collaterali quali mostre, manifestazioni, visite guidate, visite a tema. Di seguito i luoghi statali dell'arte nell'Altosalento e città vicine che aderiscono all'iniziativa:
Area Archeologica San Pietro degli Schiavoni (Brindisi)
Museo Archeologico e Area Archeologica di Egnazia (Fasano)
Centro di documentazione messapica di Oria
Castello di Copertino
Centro Operativo per l'archeologia di Manduria
Museo Nazionale Archeologico di Taranto

1 GENNAIO BRINDISI IL TUFFO DI CAPODANNO "Gli amici della Conca" ore 10,30

La più rinomata tribute band di Ligabue i LIBERA NOS A MALO.
 Appuntamento da non perdere per festeggiare la fine del 2011 nel migliore dei modi. Disponibilità posti limitati. XXL Music Pub, ore 21, ingresso con cena. Info. 08311720519

5 GENNAIO OSTUNI VIVA VIVA... LA BEFANA

Una serata e una notte magica per grandi e piccini. Musical e spettacoli con personaggi della fantasia, giro in trenino giocolieri, trampolieri, sbandieratori nell'attesa del passaggio della Befana. Non mancherà la musica popolare ostunese e la gastronomia tradizionale del periodo Natalizio con pettole, baccalà fritto, pucce e vino cotto. A partire dalle ore 16.30 nell'area mercatale di Ostuni.

5 GENNAIO CEGLIE MESSAPICA RIEVOCAZIONE STORICA

Corteo con figuranti del presepe nel centro storico. Dalle ore 19.

6 GENNAIO MESAGNE CAVALCATA DEI MAGI Nel centro dalle ore 15.

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le segnalazioni vanno inviate a redazione@freebrindisi.it

Natività. Di Salvatore Spedicato

Il MAP, il Museo Mediterraneo dell'Arte Presente, lo spazio espositivo che ambisce a dislocarsi in varie sedi, progettato da CRACC [Conservazione e Ricerca Arti e Culture Contemporanee] società Spin-off dell'Università del Salento], in occasione degli eventi culturali del periodo natalizio 2011 propone al pubblico un appuntamento riservato all'arte contemporanea esponendo il gruppo scultoreo della Natività realizzato dallo scultore Salvatore Spedicato. L'allestimento è ordinato presso l'Auditorium dell'ex chiesa delle Scuole Pie. La mostra che resterà aperta sino all'8 gennaio 2012, è accompagnata da un pieghevole con testi di Lucio Galante e Massimo Guastella, docenti di Storia dell'arte contemporanea dell'Università del Salento e curatori della mostra, e dalla direttrice della Biblioteca De Leo di Brindisi Katiuscia di Rocco. Le suggestioni musicali a corredo della Natività di Salvatore Spedicato sono a cura della "La Confraternita de' Musici". Intendono offrire un percorso, non didascalico, con lo scopo di suggerire "affetti" o sia moti dell'anima, di sentimenti, compendio di quella vulnerabile, potente, esaltante, fascinosa natura dell'essere. Orari: tutti i giorni dalle 17 alle 20,30. Info: 3467535630 / 3889562933.

L'Accademia Bizantina aprirà l'anno del Verdi Nomination ai Grammy Music Award per l’Accademia Bizantina, l’ensemble di musica barocca che il prossimo 2 gennaio sarà protagonista a Brindisi del «Concerto per il nuovo anno», iniziativa promossa dall’Amministrazione comunale in collaborazione con la Fondazione Nuovo Teatro Verdi, che ancora una volta mette a segno un colpo artistico di assoluto prestigio internazionale (l’ingresso è gratuito). L’appuntamento è in programma alle ore 20.30 al Nuovo Teatro Verdi, dove la formazione ravennate eseguirà pagine di Antonio Vivaldi (Sinfonia in sol maggiore RV 146, Concerto in do maggiore per orchestra, Concerto “per Pisendel” in re minore RV 242 e Concerto in la minore RV 440 per traversiere ed archi), Arcangelo Corelli (Concerto Grosso in re maggiore Op. 6 No. 4), Georg Friedrich Händel (Concerto Grosso in sol maggiore Op. 6 no. 1) e Baldassarre Galuppi (Concerto in re maggiore per traversiere ed archi). Diretta per l’occasione da Alessandro Tampieri, che al violino è anche uno dei due solisti del concerto insieme con lo specialista di flauto traversiere, Marcello Gatti, l’Accademia Bizantina è una delle formazioni più importanti sulla scena musicale mondiale per la qualità e la fedeltà interpretativa del repertorio antico, che la compagine affronta, però, senza rinunciare al proprio apporto creativo, tesa com’è a risvegliare un nuovo gusto estetico, una nuova passione per l’ascolto e una nuova riflessione sul compito della musica e del musicista. La nomination ai Grammy Music Award arriva per il disco Decca «O Solitude» con canzoni e arie di Henry Purcell inciso con Andreas Scholl.

Sabato 31 Dicembre Ore 23.30

I tamburellisti di Torre Paduli e a seguire dj e discoteca (house, commerciale e techno) Piazzetta Giustino Durano Palazzo Granafei Nervegna resterà aperto, con possibilità di visite guidate

Domenica 1° Gennaio Ore 00.30

Cicloescursione notturna per festeggiare l’arrivo del 2012 A cura dell’Asd Intothebike Centro storico Brindisi

Lunedì 2 Gennaio Ore 18.00

mostra fotografica “Lo sguardo dello straniero” Inaugurazione e tavola rotonda a cura dell’Ass. Tuc, sul tema “Legalità, accoglienza e intercultura” Chiesetta ex Convento Santa Chiara Ore 21.00 Concerto di Capodanno Accademia Bizantina. Nuovo Teatro Verdi

Martedì 3 Gennaio Ore 19.30

musica live in centro Con le band Albanuova e Miope Piazzetta Giustino Durano o altri luoghi del centro storico

Venerdì’ 06 Gennaio Ore 18.00

Arriva la Befana Spettacolo teatrale e musicale per bambini Piazza Regina Margherita- Tuturano Ore 21.00 Concerto per clavicembalo di Giovanna Tricarico "I suoni della devozione" Chiesa del Cristo dei Domenicani

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Progettazione e Realizzazione di spazi verdi Manutenzione Verde Pubblico e privato FORNITURE di piante fiorite e piAnte grasse Espianto alberi

LA PIANTA DEL MESE DI DICEMBRE

LA POINSETTIA miracolo natalizio che riscalda l’inverno

Cercate una presenza brillante in casa che vi riscaldi il cuore durante l'inverno?

La miracolosa Poinsettia (Stella di Natale) sarà più che disposta a portarvi il calore necessario. Che sia proprio la Poinsettia la pianta natalizia per eccellenza non sorprende nessuno. Le brattee, dai colori sgargianti, trasmettono speranza, forza e serenità e, inoltre, hanno un effetto antistress durante i giorni caotici di festa. Questa pianta invernale è disponibile con brattee dai colori insoliti, come il bianco, il crema, il giallo limone, il rosa salmone e il viola. Leggenda messicana Il motivo per cui la Poinsettia conquista il cuore della gente proprio in occasione del Natale è spiegato nella leggenda messicana su Pepita. Dato che questa ragazza povera non ebbe i soldi per comprare un regalo a Cristo, nella notte di Natale compose un mazzolino di erbacce perché sapeva che Dio avrebbe accettato anche un dono così umile ma fatto con amore. Durante la messa di Natale in chiesa, il mazzolino incominciò a fiorire e sbocciarono fiori di un rosso e un verde accesi. Da allora in Messico la Stella di Natale ha il nome simbolico ‘Flores de Noche Buena’. Antistress Grazie a queste nozioni storiche, la Poinsettia è un diffuso regalo di Natale. Non c’è nulla di più bello del consolidamento del legame reciproco tra parenti e amici regalandosi un miracolo natalizio a vicenda. E, durante i giorni caotici di festa, non fa male ricorrere all’effetto antistress delle piante. Gli studi svolti dall’Università inglese del Surrey dimostrano che la presenza di piante in un ambiente chiuso porta serenità a chi ci vive e lavora. Effetto magico L’effetto magico della Poinsettia è potenziato in una posizione luminosa, al riparo dal sole pieno. La pianta gradisce annaffiature regolari, con acqua a temperatura ambiente. La somministrazione di acqua tiepida facilita alla Poinsettia di trasmettervi il suo calore. Posizione in una posizione illuminata ma non esposta alla luce diretta del sole. Acqua bagnare regolarmente con acqua tiepida. Fertilizzante/concime aggiungetene di tanto in tanto un pizzico all’acqua.

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IN EVIDENZA

Daniele Guadalupi e Paola Crescenzo

Giornata del film

All’interno del programm­­­­­a del­ Comune di Brindisi La Valigia dell’Elefante - Sprazzi di memorie brindisine

B

rindisi 6 gennaio 2012 presso l’Ex Convento Santa Chiara ore 10.00 – 13.00 | 16.00 – 18.00 Censimento delle pellicole ore 19.30 Proiezione di pellicole selezionate durante la Giornata Una giornata dedicata alla raccolta, al censimento e alla visione di pellicole di famiglia degli abitanti di Brindisi. La partecipazione è aperta a tutti e si invita chiunque possegga film amatoriali nei formati 8mm, super8 e 16mm, a portarli con sé. La scoperta e la tutela di film amatoriali, girati in pellicola durante il XX secolo, rappresentano una fondamentale valorizzazione della nostra storia individuale e sociale. Quelli che erano girati allora come filmini privati per congelare un momento della propria storia familiare, oggi hanno un valore pubblico importante. Attraverso queste immagini si costruisce la storia della società italiana, riaffiorano usi e costumi di decenni in cui l’utilizzo del video era occasione rara e il supporto della pellicola dava una dimensione magica al contenuto impressionato. Daniele Guadalupi, ideatore e collaboratore di progetti d’arte pubblica, in particolare legati alle immagini di famiglia, e Paola Crescenzo, regista cinematografica, da un anno hanno intrapreso su Brindisi la ricerca di vecchie pellicole degli anni ‘50, ‘60 e ‘70. L’indagine nasce dall’idea di creare un documentario di montaggio su una storia ambientata nella propria città d’origine, realizzato per la maggior parte con immagini d’archivio. Ben presto però si sono resi conto del patrimonio di memorie filmiche presente nelle case di molti brindisini, o negli studi dei fotografi storici. L’esigenza di valorizzare ed, eventualmente, censire, conservare e archiviare questi materiali, è subentrata ben presto, confortata dall’esempio di realtà già presenti in Italia, come Home Movies - Archivio Nazionale del Film di Famiglia, di Bologna, o il progetto A memoria d’uomo, di TRANSTV a Bari. Queste due realtà sono anche promotrici nelle rispettive città dell’Home Movie Day, la giornata internazionale del film di famiglia, che si svolge in contemporanea in oltre 50 località in 13 Paesi di tutto il mondo. Promossa da The Center for home movies di Baltimora in U.S.A., il 20 ottobre 2012 arriverà alla 10° edizione. A quest’iniziativa internazionale si ispira la Giornata del film di Famiglia, che, grazie al patrocinio del Comune, si terrà a Brindisi il 6 gennaio 2012 dalle 10 del mattino, presso l’ex Convento Santa Chiara nei pressi del Duomo. Le pellicole dei brindisini raccolte durante la giornata saranno censite e visionate con il supporto tecnico di Cosimo Prudentino, ottico e fotografo professionale, prezioso custode della memoria

non solo visiva della città, che metterà a disposizione attrezzature audiovisive di diverse epoche. Verrà controllato lo stato di conservazione del materiale e, quando necessario, proiettato in tempo reale per aiutare i proprietari delle bobine a ricordarne il contenuto. In molti, spesso, posseggono pellicole che non riescono più a visionare, non avendo a disposizione il proiettore adeguato o non sapendone più utilizzare uno di loro proprietà. Alle 19.30 il programma prevede la proiezione del materiale raccolto e selezionato. I proprietari delle pellicole, e tutti gli altri partecipanti, possono rivivere l’atmosfera magica di quando ci si riuniva nelle case per condividere i ricordi di famiglia. La visione sarà impreziosita dalle incursioni sonore dal vivo della musicista Alessandra Manti. Le associazioni TRANSTV e Frammenti, già attive a Bari con la raccolta e l’archiviazione di pellicole, racconteranno la propria esperienza e illustreranno, a chi interessato, le modalità per procedere alla digitalizzazione del materiale con un telecinema professionale. Questo vuole essere un primo passo verso la costituzione di un archivio a livello regionale. Nel mese di dicembre è possibile contattare gli organizzatori della Giornata del film di Famiglia di Brindisi al numero 388 9258637 o portare in anticipo le pellicole presso Foto-Ottica Prudentino in via Palestro 46. SITOGRAFIA http://www.centerforhomemovies.org/ www.homemovieday.com http://www.transtv.org/ http://www.memoriadelleimmagini.it/homemovies/ CONTATTI Daniele Guadalupi Mobile 3402745413 Mail guadalupi.daniele@gmail.com Paola Crescenzo Mobile 388 9258637 Mail paolacrescenzo@gmail.com

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IN EVIDENZA

CINEMA BRINDISI

ANDROMEDA MAXICINEMA Via Bozzano, 1 - Tel. 0831 546880

info@andromedamaxicinema.it

OSTUNI

CINEMA ROMA

Via Tanzarella Vitale, 37 - Tel. 0831 336033 ORIA

MULTISALA SALERNO

Via A. Manzoni, 1 - Tel. 0831 840214 FRANCAVILLA FONTANA

BIOGRAFICO J. EDGAR Nominato capo dell'FBI dal Presidente Calvin Coolidge, J. Edgar Hoover è un giovane uomo ambizioso nell'America proibizionista. Figlio di un padre debole e di una madre autoritaria, Edgar è ossessionato dalla sicurezza del Paese e dai criminali che la minacciano a suon di bombe e volantini. Avviata una lotta senza esclusione di colpi contro bolscevichi, radicali, gangster e delinquenti di ogni risma, il direttore federale attraversa la storia americana costruendosi una reputazione irreprensibile e inattaccabile.

COMMEDIA FINALMENTE MAGGIORENNI Wil, Neil, Simon e Jay sono quattro diciottenni che vivono la loro vita sociale in modo alquanto travagliato. Decidono, così, di partire dal grigiore del Sud dell'Inghilterra per andare in vacanza nella soleggiata isola di Creta. Pellicola campione d’incassi in madre patria, è nata dalla fortunatissima e pluri-premiata serie televisiva britannica dal titolo The Inbetweeners, creata da Iain Morris e Damon Beesley.

COMMEDIA

ANIMAZIONE

IMMATURI IL VIAGGIO Così come nella maturità dopo lo sforzo dell’esame c’è la gratificazione di un viaggio, così anche questo gruppo di quarantenni si ritroverà su un’isola, probabilmente della Spagna, a fare il viaggio della maturità come tutti gli altri ventenni. Succederanno molte cose: ritrovarsi a quell’età a fare qualcosa di goliardico, crea delle conseguenze che possono essere dirompenti.

ALVIN SUPERSTAR 3, SI SALVI CHI PUÒ Tornano per la terza volta sul grande schermo le avventure di Alvin e dei Chipmunk. In quest’occasione, i Chipmunks e le Chipettes si ritrovano in crociera, prima di rimanere bloccati su un’isola deserta. Ma è veramente così o invece c’è qualcuno? Il film era stato inizialmente concepito in 3D, ma lo studio sta puntando per un’uscita in 2D.

CINEMA ITALIA

Via S. Cesarea, 16 - Tel. 0831 812373 SAN PIETRO VERNOTICO

CINEMA MASSIMO

Via Brindisi, 128 - Tel. 0831 652154 CAROVIGNO

CINEBLU

Corso Umberto I - Tel. 0831 996302 FASANO

CINEMA KENNEDY

Via Pepe, 23 - Tel. 080 4413150

I PIù VENDUTI NEL 2011

Daniela De Stradis

LIBRI

Musica

L’EDUCAZIONE DELLE FANCIULLE Luciana Littizzetto-Franca Valeri Luciana Littizzetto e Franca Valeri parlano e si raccontano senza tabù, senza nessuno stupido cliché. Tutta la vita delle donne e con essa tutta la vita degli uomini che ruotano attorno a loro, viene pagina dopo pagina descritta in modo vivido, colorato, allegro ed ironico. Un modo per guardare alla nostra vita e al rapporto con l’altro sesso con un pizzico di ironia e divertimento indispensabile per riuscire ad andare avanti e a non soccombere sotto il peso degli eventi.

L’AMORE È UNA COSA SEMPLICE Tiziano Ferro Per Tiziano Ferro quello del 2011 (L’amore è una cosa semplice) è il disco della maturità. Lo si capisce fin dalle prime note di “Hai delle isole negli occhi”, ballata r’n’b, giocata su piano e organo, con voce calda.Tiziano Ferro è un uomo in pace con se stesso e con la propria musica. Una ritrovata serenità che traspare da questo nuovo album suonato quasi tutto dal vivo in studio.

LE PRIME LUCI DEL MATTINO Fabio Volo A due anni dal grandissimo successo de “Il tempo che vorrei”, arriva sugli scaffali un nuovo romanzo di Fabio Volo. L’attore-scrittore ed ex iena, per la prima volta racconta una storia, semplice e delicatamente introspettiva come è nel suo stile, dal punto di vista di una donna. Elena è una ragazza lineare, una di quelle donne che da sempre hanno pianificato il proprio futuro dalle scuole al marito passando per il colore del divano, salvo poi ritrovarsi all’interno di un’infelicità che i suoi programmi non hanno mai messo in conto ma che la vita, che vuole essere a volte anche lasciata a briglie sciolte, fa pagare come scotto della negata casualità. IL QUADERNO DI MAYA Isabelle Allende Era da tempo che i nipotini di Isabel Allende chiedevano un libro nel quale potersi identificare. Il personaggio di Maya nasce da questa tenera richiesta a una nonna che è anche la più grande scrittrice latinoamericana che la letteratura contemporanea conosca. Maya è una ragazza americana di 19 anni che in seguito alla morte del suo adorato nonno, Popo, smarrisce la retta via e si trova in situazioni pericolose e drammatiche. Per ‘salvare’ la ragazza sua nonna, la Nini, manderà Maya sull’isola di Chiloè affidandola al suo amico Manuel che saprà riconoscere le abilità della ragazza e le darà un lavoro. Le abissali differenze tra i bassifondi di Las Vegas e la natura selvaggia di Chiloè sono descritti dalla stessa Maya, che narra la sua storia in prima persona.

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21 - Adele A distanza di due anni, Adele torna alla ribalta con “21” (il titolo, come nel caso del primo album, si riferisce all’età in cui l’autrice inglese ha scritto gran parte dei brani), balzato in cima alle classifiche dei Cd più venduti non solo in Italia. Con questo disco Adele dimostra di essere cresciuta, di essere più sicura di sé e di avere la stoffa di una grande cantante e songwriter. La sua voce graffiante e aggressiva, ma al tempo stesso dolce e delicata, si accompagna a testi che è difficile pensare provengano dalla penna di questa giovane donna. MYLO XYLOTO - Coldplay A ‘Mylo Xyloto’, quinto album in studio del gruppo londinese, è stato affidato il non facile compito di soddisfare le aspettative del dopo “Viva La Vida”, album campione di incassi. E i Coldpaly non hanno i fans. Il segreto della band? La capacità di adattarsi a interpretare il suono del momento, in questo caso utilizzando manciate di synth ed elettronica vintage, in chiave anni 80. Con questo lavoro, musica densa ed elaborata con elementi synth pop e sonorità più tipicamente brit, i Coldplay raggiungono i loro massimi storici di “pop music”, aprendosi completamente alle influenze della musica definita “commerciale”.


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COSA SONO LE FACCETTE E PERCHÉ VENGONO FATTE Le faccette sono dei sottili gusci di ceramica o di altro materiale dello stesso colore dei denti naturali, che vengono cementati sui denti anteriori e ne ricoprono la parte frontale. Esse vengono costruite in ambiente extraorale, seguendo l'impronta del dente. Le faccette possono essere fatte per mascherare spazi tra i denti (diastemi), macchie permanenti, difetti dello smalto correggere leggere irregolarità ortodontiche rivestire denti anteriori scheggiati o usurati Di che materiale sono fatte le faccette? Le faccette posso essere di ceramica o di resine composite. Il materiale più adatto sarà scelto in base alle esigenze estetiche e funzionali del caso. Le faccette in ceramica hanno un aspetto molto simile a quello dei denti naturali e mantengono nel tempo colore e lucentezza iniziali. Il colore viene scelto dal vostro dentista in base a quello degli altri denti presenti in bocca. Come si fa una faccetta? Inizialmente, il dente viene preparato limando un sottile strato di smalto, per poter alloggiare lo spessore della faccetta: il procedimento può essere fatto in anestesia. Un'impronta del dente viene poi rilevata in modo da ottenere un modello dal quale costruire la faccetta. Se necessario, tra una seduta e l'altra, viene applicata al dente una faccetta provvisoria, che sarà tolta per cementare la faccetta definitiva. Come posso prendermi cura di intarsi e faccette? Spazzolare i denti con intarsi o faccette dopo ogni pasto, come gli altri denti. Passare quotidianamente (meglio la sera prima di coricarsi) tra dente e dente il filo o lo scovolino interdentale, prestando particolare attenzione al bordo gengivale. Per prevenire danni o fratture alle faccette evitare di addentare cibi o oggetti troppo duri. I denti con faccette o intarsi, come tutti gli altri denti, richiedono controlli periodici (normalmente ogni sei mesi). Controlli regolari associati a una scrupolosa igiene orale, oltre a mantenere sani denti e gengive, permettono ai vostri intarsi e/o faccette di durare a lungo.

DOTT. ANTONIO TONIETTI Implantologia Ortodonzia Chirurgia orale Protesi Parodontologia Endodonzia Via Appia, 80 - Brindisi Tel. 0831584993 - 3389857432 www.dentisti-italia.it

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CONVERTINO SRL: 30 ANNI DI ATTIVITà Punto di riferimento affidabile in diverse opere civili, industriali ed elettrostrumentali realizzate in Italia e nel mondo, la Convertino srl, ubicata nella zona industriale di Brindisi vanta un'esperienza pluriennale nella realizzazione di impianti elettrici su tutto il territorio. Diverse sono le certificazioni e le attestazioni di riconoscimento che l'azienda vanta, tra le quali la Certificazione SOA che autorizza l'esecuzione ai lavori pubblici e il certificato di qualità ISO 9001:2000. Mimmo Convertino, orgoglioso, ci svela il segreto del successo della sua azienda, che gli ha permesso di festeggiare l'importante traguardo dei 30 anni di attività. “è dal 1980 che siamo attivi, ci occupiamo di tutto ciò che riguarda l'energia elettrica e gli impianti elettrostrumentali ed industriali. Lavoriamo sia all'interno del territorio brindisino che a livello nazionale e ci siamo spinti anche oltre i confini italiani per riuscire a migliorare e lavorare sempre meglio” Trent'anni di attività sono un traguardo importante, cosa crede che abbia permesso all'azienda di arrivare fin qui? "Sicuramente la passione per il mio lavoro e la grande professionalità dei miei collaboratori. Ho iniziato con la realizzazione del primo quadro elettrico tanto tempo fa, ora quel disegno è diventato il marchio dell'azienda, mi ricorda ogni giorno quanta fatica e quanto lavoro c'è stato dietro”. In cosa si distingue la Convertino srl, soprattutto in questo particolare momento di crisi economica? "Credo che la nostra forza sia nella mentalità imprenditoriale, cerco in primis di salvaguardare l'occupazione dei miei collaboratori spingendomi anche all'estero nella ricerca del lavoro. Guardare al futuro e innovarsi è fondamentale.” a tal proposito come si sta muovendo la Convertino srl nel campo dell'energia rinnovabile che costituisce il futuro nonché un passo obbligato per chi lavora in questo settore? "In questo campo la mia azienda è sempre stata particolarmente all'avanguardia. È stata la prima impresa in Italia ad aver realizzato impianti bio-bassa, abbiamo i piu grandi impianti per la produzione di energia pulita, ed è questo uno dei motivi che mi riempie d'orgoglio”.

COSIMO CONVERTINO Imprenditore, amministratore unico della Convertino srl Via G. Ferraris, 29 BRINDISI Tel:+39 0831/548111
Fax:+39 0831/548015 impresa@convertinosrl.it mimmo@convertinosrl.it convertinosrl@legalmail.it www.convertinosrl.it

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"Imprese edili e rivendite, un rapporto strategico" Il comparto dell’edilizia abitativa si fonda sull’impresa di costruzioni, un’organizzazione che deve la sua originalità alle particolari condizioni di contesto in cui si attuano i processi di produzione ed alla complessità ed imprevedibilità delle numerose fasi che li compongono. Il costruttore esegue prestazioni mutevoli riguardo alla tipologia ed al numero delle fasi del ciclo controllate, alle tecnologie ed alle conoscenze relative al settore di utilizzazione cui il progetto è destinato: alcune sue caratteristiche fondamentali possono essere rintracciate (i) nell’unicità e non riproducibilità del prodotto, progettato in perfetta aderenza alle specifiche richieste del cliente; (ii) nella complessità del progetto, esprimibile attraverso il grado di diversificazione tecnologica e di personalizzazione delle singole parti e l’ampiezza ed il grado di specializzazione delle conoscenze. Un ruolo di particolare importanza per lo svolgimento del processo di produzione è quello dei produttori e distributori di materiali per l’edilizia. è facile rendersi conto di come la qualità dell’output delle imprese edili dipenda in buona misura proprio dallo spessore delle relazioni attivate con tali soggetti, sia per l’esistenza di un legame funzionale tra i componenti impiegati ed i prodotti in cui si incorporano, sia per la funzione nevralgica svolta dalla logistica nell’espletamento di tutte quelle funzioni relative a fornitura dei fattori produttivi, pianificazione delle forniture, acquisizione dei materiali, consegna in cantiere, controllo delle scorte, pianificazione, organizzazione, direzione e controllo dei processi produttivi all’interno del cantiere. I fornitori devono garantire affidabilità, reattività e competenza circa i prodotti in assortimento ed i servizi accessori, ed hanno per questo una funzione determinante nella generazione di valore per l’intera filiera. Da qui scaturisce la necessità di selezionare con cura ed attenzione il proprio “parco” fornitori, affidando le forniture a partner affidabili e competenti e non basando esclusivamente sulla variabile prezzo tale scelta.

Oronzo TRIO Ricercatore confermato di Economia e Gestione delle Imprese Università del Salento Facoltà di Scienze Sociali, Politiche e del Territorio S.S. n. 7, Km. 7+300 per Mesagne (BR) Dipartimento di Studi Aziendali, Giuridici ed Ambientali Via per Monteroni - Lecce Tel. (+39) 0832 298744 / 379099 Tel. (+39) 0831 507480 Fax. (+39) 0832 365180

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Cave e calcestruzzi Lavori stradali Discarica autorizzata Prodotti per l’edilizia

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