MAGAZINE SETTIMANALE FREE-PRESS 1 • numero 11 • 20 GEN 2012 anno
ecomobilità www.freebrindisi.it ATTUALITà E PROMOZIONE DELLA TERRA DI BRINDISI
FOCUS del VENERDì mobilità sostenibile
TERRA DI BRINDISI Speciale Francavilla Fontana
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TRENINORDITALIA brindisi free-press del venerdì Limitare la supremazia del tutto strada e favorire lo sviluppo delle altre modalità di trasporto, è l’invito che da tempo l’Europa rivolge, con sempre maggiore insistenza, ai Paesi Comunitari. In una parola, promuovere la mobilità sostenibile ossia “quello sviluppo capace di soddisfare le necessità della generazione presente senza compromettere la capacità delle generazioni future di soddisfare le proprie” (Rapporto Brundtland, 1987). Rendere i nostri spostamenti sempre meno dispendiosi dal punto di vista dei consumi energetici, degli impatti sull’ambiente e compatibili con un maggior benessere del singolo e della collettività, è una delle tante sfide che ci riserva il futuro, forse una delle più difficili. Diminuendo e migliorando le modalità di spostamento a livello locale, le città possono migliorare il bilancio energetico e le prestazioni ambientali del sistema dei trasporti e allo stesso tempo rendere la vita nelle città più sana e sicura. Ma la necessità di puntare sulla mobilità sostenibile richiede idee e progetti che portino alla riconversione del sistema produttivo dell’automobile e del sistema di trasporti basato sul tutto strada. C’è bisogno di ingenti risorse pubbliche e private per ridurre i costi, innovare i servizi e rilanciare il settore. Occorre una strategia mirata ad aumentare i servizi di trasporti ai passeggeri e ridimensionare il trasporto stradale con l’intermodalità terrestre, incoraggiare il passaggio verso un sistema di trasporto alimentato con combustibili sostenibili, educare i cittadini all’utilizzo di mezzi di trasporto alternativi all’auto per gli spostamenti quotidiani. Peccato che in questo momento in Italia la strada intrapresa sia esattamente opposta. Tagli alle risorse per il trasporto collettivo su ferro (circa 20%) e Regioni che ridimensionano anche il trasporto su autobus e/o aumentando le tariffe per il mantenimento dei servizi esistenti. alessandra.caputo@freebrindisi.it
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In questo numero NEWS WEEK 5
ATTUALITà - POLITICA - INCONTRI - BENESSERE - SPORT FOCUS 8
Storia della sostenibilità binario morto PEOPLE 20
cicloamici: BRINDISI è UNA CITTà PEDALABILE? terra di brindisi 23
Speciale francavilla fontana APPUNTAMENTI 26 IN EVIDENZA 28 WeeKEND CINEMA 31
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ANNO 1 - numero 11 del 20 gennaio 2012
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Hanno collaborato Francesco Marchionna_Simone Aretano Vincenzo Maggiore_Daniela De Stradis_Valentina Chionno Letizia Taveri_Michelangelo Prudentino Crediti fotografici Damiano Tasco_84° Centro CSAR Aeronautica Militare Marco Falcone_Alfredo Perchinenna_Giovanni Membola Fototeca APT Brindisi_Brindisi Italia News COPERTINA A CURA DI ALESSANDRO PERCHINENNA
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NEWSweek il PUNTO DI VISTA
“INSIEME PER LA SICUREZZA”
Martedì 24 e Mercoledì 25 Gennaio il Dipartimento di Prevenzione, l’Ufficio Educazione ed informazione Sanitaria e il Servizio Sovradistrettuale per le Dipendenze Patologiche della ASL BR, in collaborazione con la Cooperativa Sociale Senza Confini Onlus e il CSV Poiesis di Brindisi, organizzano un Corso di Formazione dal tema “Insieme per la Sicurezza”. Gli argomenti saranno trattati dall’equipe del Dipartimento di Prevenzione ASL di Brindisi - Responsabile Dr. Liborio Rainò - e dal Servizio Sovradistrettuale per le Dipendenze Patologiche - Responsabile Dr. Francesco Catalucci. Obiettivo dell’incontro è l’istituzione di un percorso di formazione sulla sicurezza stradale al fine di favorire l’integrazione dei migranti. Il Corso, interamente gratuito, è rivolto a un numero massimo di 20 mediatori o operatori interculturali e prevede l’iscrizione obbligatoria attraverso l’invio di una mail all’indirizzo coop_senzaconfini@hotmail.it La richiesta d’iscrizione deve contenere i dati anagrafici, il recapito telefonico e l’indicazione dell’Ente/Associazione/ Organizzazione di cui si fa parte. Al termine del corso sarà rilasciato “ L’Attestato di formazione moltiplicatore dell’azione preventiva”.
PREVENZIONE ONCOLOGICA Un interessante studio condotto dai sanitari di alcune unità operative
dell’ospedale “A. Perrino” di Brindisi ( Dott. Giuseppe Latini, Divisione di Neonatologia, Dott. Maurizio Portaluri, Servizio di Radioterapia con i suoi collaboratori Dott. Francesco Tramacere e Dott.ssa Antonietta Pignatelli, ed il Dott. Luca Grimaldi, Servizio di Fisica Sanitarial ), è stato recentemente accettato per la pubblicazione sullo ‘European Journal of Cancer Prevention’. Lo studio si è potuto realizzare grazie alla collaborazione multidisciplinare di altri ricercatori: Dott. Claudio De Felice della Neonatologia dell’Università di Siena, Prof. Ricardo Laurini dell’stituto di Clinica Medica dell’Università di Tromsø in Norvegia, Dott. Alessandro Barducci dell’Istituto di Fisica Applicata del CNR di Firenze, Dott.ssa Maria Grazia Andreassi dell’Istituto di Fisiologia Clinica del CNR di Pisa – Lecce, e la Dott.ssa Giovanna Chitano dell’ISBEM di Mesagne. Lo studio ha dimostrato la capacità di discriminare soggetti affetti da cancro da altri soggetti sani mediante la misurazione del colore di alcune parti della mucosa orale. La riflettanza della luce in alcune specifiche aree della mucosa gengivale, fotografata con particolari tecniche, è stata misurata in un gruppo di soggetti con diagnosi di neoplasia maligna e confrontata con quella di un gruppo di soggetti apparentemente sani. I due gruppi avevano valori di riflettanza significativamente diversi. Lo studio, per opera di un gruppo di ricercatori tra cui il dott. Latini, ha applicato ai pazienti affetti da tumore, una tecnica di cui si era dimostrata l’efficacia diagnostica in alcune malattie genetiche, come la S. di Down, la acondroplasia e la sindrome di Lynch. L’ipotesi che ha spinto ad applicarla in altre patologie ritiene che nei soggetti affetti da tumore vi sia una modificazione sistemica del tessuto connettivo, e che questa sia responsabile di un cambiamento cromatico e quindi di una diversa riflettanza della luce. Ampliando l’applicazione della metodica ad altri soggetti a rischio di sviluppare un tumore (forti fumatori, lavoratori esposti a cancerogeni, ecc.) si spera di poter offrire un valido strumento di diagnosi precoce. I promotori della ricerca sperano di poter incontrare l’interesse dell’industria high-tech per mettere a punto la strumentazione di rilevazione e lettura del colore.
A MILANO L’AREA C
Traffico ridotto del 33% a Milano. Impossibile? Chiedetelo all’assessore alla Mobilità, Ambiente, Arredo urbano e Verde del Comune di Milano, Pierfrancesco Maran. Sotto gli occhi (e nei poilmoni) dei milanesi gli effetti dell’Area C, provvedimento sperimentale di congestion charge. Approvato dalla Giunta comunale il 4 novembre 2011, entrato in vigore il 16 gennaio 2012, sarà attivo in via sperimentale per 18 mesi dal lunedì al venerdì (feriali), dalle 7.30 alle 19.30. Precisi gli obiettivi: ridurre il traffico nella ZTL Cerchia dei Bastioni, rendere più efficaci le reti di trasporto pubblico e favorirne lo sviluppo, salvaguardare il diritto alla mobilità individuale nel rispetto dell’interesse comune, reperire risorse da destinare alla mobilità sostenibile (pedonalità, ciclabilità e traffico a velocità moderata), migliorare la qualità urbana riducendo il numero di incidenti, la sosta selvaggia, l’inquinamento acustico e atmosferico. In una parola migliorare le condizioni di vita per chi vive, lavora, studia e visita la città. Questa del resto la volontà espressa dai cittadini milanesi durante il referendum del 12-13 giugno 2011. Il testo del quesito numero 1, approvato dal 79,1% dei votanti, chiedeva: “un piano di interventi per potenziare il trasporto pubblico e la mobilità pulita alternativa all’auto, attraverso l’estensione a tutti gli autoveicoli (esclusi quelli ad emissione zero) e l’allargamento progressivo fino alla cerchia filoviaria del sistema di accesso a pagamento, con l’obiettivo di dimezzare il traffico e le emissioni inquinanti”. Entrata in vigore da pochi giorni, l’Area C ha già dato i primi risultati: meno auto nel centro, incremento di passeggeri sulle tre linee della metropolitana nelle ore di punta della mattina, fino alle 10, 25 corse aggiuntive della metropolitana con l’offerta di oltre 25mila posti in più. In crescita anche gli utilizzi delle biciclette del bike sharing: più 10% rispetto alla media di una giornata invernale.
traffico
Beppe Grillo
Chi non si muove è contro il progresso, un antimodernista. Nelle prime sedici società del mondo, ci sono ben cinque società petrolifere: Exxon, Shell, BP, Total e Chevron. Insieme hanno un fatturato annuo di 1214 miliardi di dollari. Finché decidono loro dovremo spostarci in macchina e non in bici. Usare l’aereo e non il telelavoro. Uscire dalle città invece di viverle. È inutile parlare di riduzione delle emissioni, di macchine meno inquinanti. Il problema si risolve solo eliminando la mobilità ogni volta che non è necessaria. Quindi, quasi sempre. Spostarsi deve essere una scelta. Le organizzazioni devono diventare distribuite, decentrarsi sul territorio. È del tutto idiota portare milioni di persone nelle città quando con la Rete si può lavorare da casa o da un ufficio vicino a casa. Bisogna incominciare a odiare le macchine. Sono un feticcio, un tabù del secolo scorso.
http://youtu.be/6qkkJObqnlU
sondaggio su freebrindisi.it
L’Università a Brindisi avrà un futuro?
si
57,1%
no 42,9% Non so
0%
Il PROSSIMO NUMERO Un grande compositore, un manoscritto autografo e un Festival di musica Barocca. L'affascinante vicenda artistica e umana di Leonardo Leo freebrindisi.it 5
20 gennaio 2012
news WEEK Blocco Polimeri, il TAR da ragione all’azienda
La prima sezione del TAR di Lecce ha accolto la richiesta avanzata dalla Polimeri Europa di annullamento dei due provvedimenti (restrittivo e di sospensiva) che il Comitato Tecnico Regionale aveva emanato lo scorso ottobre, causa inadempienze riscontate nell’ambito del Piano di sicurezza presentato dalla società di Eni spa. Con l’ordinanza, il TAR ha dichiarato l’insussistenza dell’interesse alla decisione della domanda cautelare da parte degli stessi giudici amministrativi poiché la Polimeri Europa ha ottemperato le prescrizioni indicate nei provvedimenti del 28 ottobre e del 10 novembre 2011. La società, inoltre, ha presentato il nuovo Rapporto di sicurezza entro il termine dei 60 gg prescritti. Il CTR dovrà ora esprimere valutazione in merito entro i 120 gg previsti dalla normativa vigente.
Intervista a Giovanni Saporito, direttore industriale Polimeri Europa La sentenza del TAR di Lecce è un risultato importante, ciò non toglie che il lavoro al petrolchimico sia “delicato” dal punto di vista della sicurezza. Vigilerete con più attenzione a riguardo? La sicurezza è un prerequisito per chi opera nel settore chimico. La sicurezza intrinseca degli impianti e la prevenzione dei rischi sono elementi alla base della nostra attività. Polimeri Europa può vantare i più alti standard di qualità e di sicurezza. Inoltre, pochi sanno che l’industria chimica, e quindi anche Polimeri Europa, aderisce da oltre 20 anni ad un programma volontario per il miglioramento continuo in termini di sicurezza e impatto ambientale, con risultati concreti. Non si può nascondere che spesso siete stati al centro dell’attenzione dei media riguardo l’ambiente e la sicurezza. Lo scorso anno un altro stop riguardo un problema relativo alle torce. Le torce, vorrei chiarire, non vengono usate impropriamente per bruciare residui. La torcia è un sistema di sicurezza che si attiva per proteggere le apparecchiature e le persone dai rischi di improvvise sovrappressioni negli impianti. È collegata alla rete che connette tutte le valvole di sicurezza delle apparecchiature. Tale sistema di sicurezza è generalmente utilizzato in tutti gli impianti petrolchimici nel mondo, ad oggi non validamente sostituibile con altri sistemi. Dopo la decisione del CTR di bloccare gli impianti, i sindcati hanno provocatoriamente parlato di “attacco politico”. La vostra posizione a riguardo? La posizione dell’azienda è sempre quella di collaborare con le autorità e gli enti preposti offrendo la massima disponibilità, con l’obiettivo di avere sempre un confronto sereno che si basi su dati oggettivi e che serva a chiarire eventuali equivoci. Per il resto, non riteniamo opportuno entrare nel merito delle questioni politiche, ma rimaniamo sempre disponibili per chiarire gli aspetti di competenza industriale. C’è chi ha denotato “superficialità” nel redigere il documento di sicurezza e sospettato che tale atteggiamneto celasse la volontà dell’azienda di dismettere la produzione a Brindisi. È possibile? Per un’azienda come Polimeri Europa il network dei siti produttivi costituisce elemento cardine; è l’essenza stessa della propria performance, dei propri obiettivi, del ruolo nel panorama di mercato. In tutto questo sistema lo stabilimento di Brindisi gode di una sua centralità peculiare: per la qualità dei propri impianti, le competenze delle persone che vi lavorano, del peso nella economia generale dell’intero sistema aziendale. Gli impianti di Brindisi fanno parte del core business di società e sono all’avanguardia nelle tecnologie applicate. Per le ragioni suddette, è
Valentina Chionno
impensabile una volontà di dismissione di impianti strategici e competitivi a livello europeo. Passando a dati concreti, a quanto ammonta la produzione brindisina di Eni in rapporto a quella totale dell’azienda? In rapporto alla produzione totale di Polimeri Europa, Brindisi conta per il 15% circa. Su 7,2 milioni di tonnellate prodotte nel 2010, la produzione di Brindisi ammonta a 1,1 milioni di tonnellate (di cui Olefine per 0,68 milioni di tonnellate e Polietilene per 0,43 milioni di tonnellate). Quanti sono gli occupati? Quanti operai e maestranze e quanti impiegati e/o dirigenti? Lo stabilimento di Brindisi impiega un totale di 505 persone, di cui 5 dirigenti, 253 tra quadri e impiegati, e 247 operai. I dati si riferiscono esclusivamente all’organico di Polimeri Europa, cui bisogna aggiungere le persone dell’indotto che mediamente impiega circa 300 persone/giorno, al netto delle grandi fermate generali che necessitano di un numero di persone notevolmente maggiore. Lei ritiene che la chimica a Brindisi abbia creato un effettivo benessere economico e sociale? Sì, ritengo che Polimeri Europa abbia creato le condizioni per un effettivo benessere. Lo ha fatto negli anni, da quando è presente a Brindisi. Con dati che sono mutati nel tempo, ma l’apporto è sempre stato di reciproco vantaggio. Giornalmente in stabilimento entrano circa mille persone, di cui 700 solo per aziende di eni. Circa 300 al giorno sono le persone di imprese terze che lavorano nel nostro stabilimento. Se dovesse fare un bilancio tra effetti positivi (produttività e occupazione) ed effetti negativi (sicurezza e ambiente) dell’industrializzazione, quali pesano di più sulla bilancia? Ritengo che la nostra attività sia assolutamente sostenibile e compatibile con le istanze economiche, sociali e di salute della popolazione. È nostro obiettivo comunque il continuo miglioramento delle nostre performance in termini di sicurezza,salute e ambiente applicando le migliori tecnologie disponibili e i migliori standard internazionali a riguardo. La chimica è ancora la migliore opportunità per Brindisi? Sicuramente la chimica è una opportunità per Brindisi e per il territorio intorno. La presenza del Petrolchimico certamente non danneggia altre vocazioni del territorio, come ad esempio, il settore agricolo e del turismo, ma anzi può funzionare da catalizzatore per lo sviluppo di industrie collaterali, grazie anche alla integrazione di altre attività di Eni presenti in questo sito e della forte integrazione con altre importanti attività industriali nel sito di Brindisi.
basket ENEL BRINDISI – ASSI BASKET OSTUNI
Domenica 22 gennaio ore 18.15 - PalaPentassuglia – Brindisi Continua la serie positiva dell'Enel Brindisi, che giunge alla terza vittoria consecutiva, portandosi, insieme a Pistoia, a soli due punti dalla capolista ReggioEmilia. Porta bene dunque il 2012, grazie alle vittorie ottenute contro Bologna, Scafati e Imola. Vittorie, a ben vedere, molto diverse tra loro. Un fiume in piena contro Scafati, con cento punti messi a referto. Una squadra inguardabile contro Imola, con un primo tempo da minibasket (9-6). Ma, d'altronde, Legadue vuol dire anche questo: un campionato altamente competitivo e sorprendente, che necessita di pazienza ed esperienza nella gestione delle partite. I ragazzi di coach Bucchi hanno giocato decisamente al di sotto delle loro potenzialità. Una partenza come mai si era vista, con percentuali al tiro scandalose. I tiratori sulle ginocchia, i polsi che non scattano. Il canestro sembra strettissimo e così si va avanti fino al termine del primo tempo di gioco, sull'imbarazzante 24-24. L'inizio del terzo quarto testimonia la pallida riscossa dei biancoazzurri che ritrovano fiducia nel tiro e nelle ripartenze, mettendo a segno due o tre parziali. Imola però è sempre lì. Mangiucchia sempre punti, anche se con scarsa lucidità e molta fortuna. Gli errori di Brindisi contribuiscono a dare una mano agli avversari. Diverse le palle perse, partorite da scarsa lucidità. Ma la fortuna e la tenacia dell'Enel permettono di espugnare il PalaCattani di
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20 gennaio 2012
Diretta 'Viva l'Italia Channel' Canale 875 e 879 Sky Streaming: www.vivalitaliachannel.it Faenza nei momenti finali dell'incontro, con un tiro da tre da centrocampo che non trova la retina. Una partita brutta, come mai se ne erano viste, ma una vittoria importante che permette a Brindisi di tenere il passo e approfittare del riposo della capolista per portarsi a meno due. Ora si ritorna in casa per affrontare i cugini dell'Assi Basket Ostuni, che non sono riusciti a regalarci la vittoria contro Pistoia domenica scorsa. La seconda giornata di ritorno del campionato di Legadue ci vede dunque avversari del roster di coach Marcelletti. L'Assi Basket Ostuni, benché lontana dalla zona retrocessione, aleggia oggi nella parte bassa della classifica a dodici punti, in compagnia di Imola e Forlì, ma è anche vero che nelle ultime due partite i gialloblu hanno affrontato compagini del calibro di Brescia e Pistoia, lottando fino alla fine. All'andata finì 79-73 per Brindisi, in un incontro fisico e nervoso, che si risolse negli ultimi minuti di gioco. In occasione dell'incontro casalingo, saranno messi in vendita i biglietti per il settore parterre a partire dalla 7^ fila a un prezzo di 10 euro. È possibile acquistare i tagliandi presso il botteghino accrediti del Palasport (cancello n. 2) a partire dalle ore 16 di domenica. Uno sguardo alle altre gare: Pistoia affronterà Imola nell'anticipo serale del venerdì, mentre ReggioEmilia se la vedrà in casa contro Piacenza nell'anticipo domenicale. C'è che tirare i piedi!
cybercittadino
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Mobilità sostenibile “questa sconosciuta” spot progresso by Appartamento Foggiano
http://youtu.be/tyHmflgwXiQ
a cura di Simone Aretano
BICICLETTE SOCIALI NATURALE EVOLUZIONE DEL BIKE SHARING
BENESSERE Pendolari: più stress e tanta insonnia
http://vimeo.com/25470221
Dura la vita da pendolari. Oggi lo è ancora un po’ di più. Chi comincia la giornata per arrivare in ufficio con treno, autobus o automobile presenta uno stato di salute più precario di chi sul posto di lavoro ci arriva a piedi o in bici. Lo conferma uno studio dell’Università di Lund, in Svezia, che ha preso in esame 21.000 lavoratori tra 18 e 65 anni di età. Chi è costretto a viaggiare sui mezzi pubblici ha un livello di stress e disturbi del sonno superiore alle altre categorie di lavoratori. Frequente è anche il ricorso ad assenze per malattia in misura maggiore. Lo studio, pubblicato su Bmc Public Health, dimostra che essere pendolari è solo uno dei fattori in gioco, da valutare sempre prendendo in considerazione lo stile di vita complessivo del soggetto. (Fonte: Salute24)
Un anno in più per i ciclisti urbani
Dura anche la vita dei ciclisti metropolitani, anche se c’è sempre un ‘ma’. A conti fatti, sebbene dura, la vita su due ruote è più lunga rispetto a quella di chi le due ruota le snobba. Smog, traffico e cadute possono sempre mettere a rischio la salute degli amanti della bici, ma, secondo uno studio olandese pubblicato sulla rivista Environmental Health Perspectives, chi si ostina a pedalare, nonostante le avversità della città, vive 14 mesi in più di chi va in auto. I ricercatori hanno analizzato dati provenienti da studi internazionali sui benefici dello sport, confrontandoli con le minacce per i polmoni costituite dai tubi di scappamento e dai pericoli del traffico. Poi hanno immaginato cosa potrebbe accadere se 500mila olandesi abbandonassero l’auto per i loro spostamenti quotidiani, preferendo in massa le biciclette. A parte le ricadute generali su salute, inquinamento atmosferico e benefici per tutta la popolazione, i ricercatori si sono concentrati sui vantaggi personali. Sul piatto della bilancia sono finiti prima i problemi: i ciclisti respirano 2 volte più inquinanti, gas di scarico e polveri rispetto agli automobilisti e corrono 4,5 volte di più il rischio di morire in un incidente stradale. Ma a conti fatti, i rischi sono poca cosa, hanno sentenziato gli scienziati, rispetto ai vantaggi per la salute. Se, infatti, si prende un campione di 500mila persone, lo smog fa perdere tra 1 e 40 giorni di vita e gli incidenti da 5 a 9 giorni, mentre far muovere le gambe, in media tra 8 chilometri e 14 chilometri ogni giorno, fa guadagnare un anno e due mesi di vita in più. (Fonte: Salute24)
In gruppo si dimagrisce di più
Lo riporta un sondaggio commissionato da una compagnia di assicurazioni d’auto condotto su 3000 donne e riportato sull’edizione online del DailyMail. Dalla ricerca emerge anche che, per sei donne su dieci, fare movimento fisico in compagnia è, oltre che più efficace in termini di risultato, più divertente, e che nuotare, correre o anche semplicemente passeggiare viene più facile se ci si esorta a vicenda. E per il 60% delle intervistate è quasi impossibile trovare l`energia per svolgere esercizi in solitudine. Fare sport in compagnia può giovare, oltre che alla silhouette, anche all’amicizia: fare esercizi insieme può infatti portare, secondo le intervistate, a un rafforzamento del legame tra le persone che praticano sport insieme. In questo modo, lo sport non è fine a se stesso, ma diventa un modo per stare un po’ insieme, per raccontarsi gli ultimi gossip, per rilassarsi. (Fonte: CureNaturali) FM
Designers, ingegneri, sviluppatori di software al servizio di SoBi, una start-up statunitense con base a New York, lavorano insieme da circa un anno per costruire la prima bicicletta al mondo dotata di computer di bordo e di antifurto attivabile via GPS, in grado di dialogare con cellulari e applicazioni web. Questo singolare prodotto promette di creare un sistema di bike sharing flessibile ed economico, una soluzione - dicono gli ideatori - che costerà approssimativamente quattro volte meno di una stazione di bici-noleggio. Una delle novità, infatti, sta nel poter noleggiare una bici presso piccoli hub, sostanzialmente dei paletti, collocati in più punti strategici della città, senza dover necessariamente andare in una stazione. SoBi, (abbreviazione di Social Bicycle) si interfaccia con un’app mobile che permette di navigare sul sito web dedicato, al quale occorre registrarsi per consultare una mappa in cui si può localizzare in tempo reale la bici disponibile più vicina, prenotarla e ricevere un codice per sbloccare l’antifurto del mezzo durante il tempo a disposizione per l’utilizzo. Il servizio prevede il pagamento di una quota mensile a titolo di iscrizione e include un’ora di “pedalate” gratuite al giorno. I “ciclisti sociali” individuano e sbloccano le loro bici usando il proprio smartphone oppure digitando le informazioni relative al proprio account direttamente sulla tastiera del dispositivo di blocco. Un server centrale verifica ogni singola richiesta di sblocco e invia un codice pin alla bicicletta e che l’utente dovrà confermare tramite tastiera. Una volta inserito il codice pin corretto, il blocco viene sganciato e il server inizia a tracciare lo spostamento della bici. Quando il percorso viene ultimato, alla chiusura dell’antifurto, la bici notifica al server che la transazione si è conclusa e che il mezzo è nuovamente disponibile. È comunque possibile parcheggiare la bicicletta per circa un quarto d’ora per svolgere qualche commissionesenza precludersi la priorità di utilizzo. Il ricollocamento delle bici è affidato per lo più agli stessi utenti attraverso un intelligente sistema di incentivazione dinamico. Gli operatori possono selezionare delle zone all’interno della città in cui far circolare le biciclette e stabilire aree di smistamento dei mezzi. Quando un utente deposita la bici fuori dalle aree consentite, gli viene addebitata una penale. L’infrazione viene segnalata sulla mappa in modo che la persona successiva che prenderà la bici e la restituirà in un hub riceverà un credito da utilizzare nel servizio. Questa procedura assicura che le bici siano costantemente riportate nelle aree autorizzate. Ad ogni modo chi lascia e blocca la bici al di fuori della zona prestabilita è passivo di una elevata sanzione per il recupero del mezzo, portato troppo fuori dal nucleo prestabilito. Alla SoBi ora si lavora al secondo prototipo (in foto). La nuova versione, che ha in comune con la prima l’unità di bloccaggio a “U” della ruota posteriore, il sistema GPS, il modem GSM e un generatore elettrico a dinamo, sarà più leggera del 33% e includerà un pannello solare per tenere accesi i dispositivi elettronici anche quando la bici è ferma. Per il momento SoBi verrà lanciato a New York nei grandi campus universitari, nelle grandi aziende e nelle vaste aree commerciali. Intanto anche in Italia il bike sharing inizia a diffondersi. Nascono anche da noi le prime applicazioni per smartphones dedicate al servizio. BikeSharing Italia, ad esempio, è un’app per iPhone che integrandosi con Google Maps consente, molto velocemente, di visualizzare e calcolare la distanza di tutte le stazioni di bike sharing, l’esatto numero di biciclette fruibili e la disponibilità in tempo reale di parcheggi liberi dove lasciare la bici. Al momento il servizio è presente a Milano, Torino, Roma, Bari, Bergamo, Novara, Parma, Treviso e Siracusa.
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20 gennaio 2012
Storia della sostenibilitĂ
http://youtu.be/urVYSPBCTd8
“Lo sviluppo sostenibile, lungi dall’essere una definitiva condizione di armonia, è piuttosto processo di cambiamento tale per cui lo sfruttamento delle risorse, la direzione degli investimenti, l’orientamento dello sviluppo tecnologico e i cambiamenti istituzionali siano resi coerenti con i bisogni futuri oltre che con gli attuali. Il concetto di sviluppo sostenibile comporta limiti, ma non assoluti, bensì imposti dall’attuale stato della tecnologia e dell’organizzazione sociale alle risorse economiche e dalla capacità della biosfera di assorbire gli effetti delle attività umane. La tecnica e la organizzazione sociale possono però essere gestite e migliorate allo scopo di inaugurare una nuova era di crescita economica”. Gro Harlem Brundtland 1972 - Dichiarazione di Stoccolma sull’ambiente umano La Conferenza delle Nazioni Unite sull’ambiente umano (UNCHE, United Nations Conference on Human Environment), tenutasi a Stoccolma nel giugno 1972, a cui parteciparono paesi industrializzati e in via di sviluppo, è stato il primo incontro internazionale in cui si è focalizzata l’attenzione sulla protezione dell’ambiente naturale come condizione imprescindibile per lo sviluppo delle popolazioni umane attuali e delle generazioni future. La Conferenza si concluse con la stesura di un documento noto come “Dichiarazione di Stoccolma”, pietra miliare nella definizione del concetto di sviluppo sostenibile e dei provvedimenti internazionali sull’ambiente e sul clima. Tra le decisioni prese durante il summit, l’istituzione del Programma ambientale delle Nazioni Unite (UNEP), istituito lo stesso anno con base a Nairobi, in Kenya, e di un organo di monitoraggio ambientale su scala globale, Earthwatch, integrato nell’UNEP. 1980 - Strategia mondiale per la conservazione - WCS Negli anni ’80 si fa strada l’esigenza di conciliare crescita economica ed equa distribuzione delle risorse in un nuovo modello di sviluppo. Il principio organizzativo di questo paradigma viene individuato nel concetto di sostenibilità dello sviluppo: un insieme di valori che interessa tutti i campi dell’ attività umana, in modo trasversale e in una prospettiva di lungo termine. 1987 - Rapporto Brundtland - Il nostro futuro comune Nel 1983 l’Assemblea generale delle Nazioni Unite affidò alla Commissione Mondiale su Ambiente e Sviluppo (World Commission on Environment and Development, WCED), la redazione di un rapporto sulla situazione mondiale dell’ambiente e dello sviluppo. Nel 1987, Gro Harlem Brundtland, presidente della Commissione, presenta il rapporto «Our common future» (Il futuro di tutti noi), più comunemente detto Rapporto Brundtland, formulando una efficace definizione e una linea guida per lo sviluppo sostenibile ancora oggi valida. 1992 - Rio de Janeiro - Conferenza delle Nazioni Unite su Ambiente e Sviluppo Vertice della Terra Ha impostato i primi lineamenti di un piano d’azione mondiale per la tutela dell’ambiente. Hanno partecipato rappresentanti dei governi di 178 Paesi, 160 capi di Stato e oltre 1000 Organizzazioni Non Governative. Al termine della conferenza sono state sottoscritte 2 convenzioni e 3 dichiarazioni di principi (l’Agenda 21: il Programma d’Azione per il XXI secolo, la Dichiarazione dei principi per la gestione sostenibile delle foreste, la Convenzione quadro sui cambiamenti climatici, la Convenzione quadro sulla biodiversità, la Dichiarazione di Rio su Ambiente e Sviluppo). Si raccomanda ai governi di sviluppare politiche ambientali coinvolgendo tutti i settori economici e sociali nella promozione, di interventi concreti di salvaguardia, recupero e buona gestione delle risorse naturali. Il documento impegna il Sud come il Nord del mondo e prevede delle trasformazioni profonde dei comportamenti individuali e collettivi, prevede diverse priorità e costi sociali. 1993/1999 - V Piano d’azione ambientale della UE “Per uno sviluppo durevole e sostenibile” È la contestualizzazione in sede comunitaria dei principi introdotti dalla conferenza di Rio e, in particolare, dall’Agenda XXI. Ha posto le basi di una strategia di sviluppo radicalmente innovativa rispetto alle precedenti azioni comunitarie. Il Programma promuove approcci innovativi alla politica ambientale europea. 1993 - Piano nazionale per lo sviluppo sostenibile in Italia Settori d’intervento: industria manifatturiera, energia, trasporti, agricoltura. 1994 - Aalborg, Danimarca - Conferenza europea città sostenibili È il momento costitutivo della Campagna europea delle città sostenibili. La città è individuata come luogo prioritario di attuazione delle politiche per la sostenibilità ambientale, soprattutto in attuazione dei programmi di Agenda 2.
1996 - Lisbona, II conferenza europea sulle città sostenibili Mentre lo scopo di Aalborg era quello di costruire un consenso generale su una “via europea” all’A21L, la Conferenza di Lisbona ha delineato gli indirizzi operativi per passare dalle dichiarazioni della Carta di Aalborg all’Azione. 1997 - New York, sessione speciale assemblea generale delle Nazioni unite Con le modifiche introdotte nei Trattati Europei, la tutela ambientale è divenuta un principio costituzionale dell’Unione europea e una politica comunitaria non subordinata ma di pari livello rispetto alle altre fondamentali finalità dell’UE. Tra i risultati raggiunti il più importante è l’acquisizione del concetto stesso di Sviluppo Sostenibilee cioè la consapevolezza che: le condizioni ambientali, la disponibilità di buona qualità ambientale e di risorse naturali sono condizioni essenziali per lo sviluppo; che lo sviluppo economico non può e non deve forzare la capacità di carico della natura; che la sostenibilità ambientale richiede anche sviluppo sociale e superamento della povertà. 1997 - Trattato di Amsterdam Integrazione dei criteri di Maastricht con gli obiettivi dello “Sviluppo Sostenibile”. La politica dello “Sviluppo Durevole e Sostenibile” è la risposta che l’UE vuole dare ai problemi affrontati nella Conferenza di Rio del 1992. 1999 - Documento di Firenze Nascita del Coordinamento nazionale Agende 21 locali. 1998 Convenzione di Aarhus Il cittadino, primo attore del processo di cambiamento, ha la possibilità di contribuire attivamente alla promozione dello sviluppo sostenibile. 2000 - Hannover, III Conferenza europea delle città e dei comuni sostenibili “Appello delle autorità locali alle soglie del XXI Secolo” La Conferenza ha avuto luogo per fare un bilancio sui risultati conseguiti e per concordare una linea d’azione comune alle soglie del 21° secolo. Prendendo spunto dal Piano d’Azione di Lisbona, sono stati identificati i temi chiave della gestione urbana nel cammino verso la sostenibilità. 2001- Commissione delle Comunità europee Quinto Programma di azione per l’Ambiente della Comunità Europea “Ambiente 2010: il nostro futuro, la nostra scelta” 2002 - Johannesburg World summit delle Nazioni unite sullo sviluppo sostenibile Molti leaders mondiali e migliaia di persone e organizzazioni si sono riunite per tentare di risolvere i problemi principali che affliggono il nostro pianeta e pianificare un futuro migliore per tutti. Il Summit ha concluso i propri lavori approvando tre documenti principali che sono le basi internazionali dello sviluppo sostenibile: La dichiarazione di Johannesburg sullo sviluppo sostenibile; Il Piano d’azione del WSSD; Le iniziative di partenariato di tipo 2. 2004 Aalborg +10 e gli Aalborg Commitments Nel giugno 2004, ad Aalborg, ha luogo la Quarta Conferenza europea delle città sostenibili detta ‘Aalborg+10’. In essa 110 comuni, appartenenti a 46 paesi diversi, confermano una visione comune per un futuro urbano sostenibile. 2006 - La Strategia per lo Sviluppo Sostenibile A conclusione del percorso che nel 2005 aveva portato al riesame della strategia europea per lo sviluppo sostenibile del 2001, e sulla base delle consultazioni avvenute con gli altri organismi comunitari e stakeholders, il Consiglio Europeo ha adottato, il 16 giugno 2006, una nuova strategia europea per lo sviluppo sostenibile (l’Agenda di Goteborg), per un’Unione Europea allargata, che sottolinea e rinforza l’impegno e la necessità di cooperazione, tra l’UE e i nuovi paesi, sullo sviluppo sostenibile globale.
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20 gennaio 2012
TRENINORDITALIA BINARIO MORTO
Partiti i tagli ai treni-notte. La Puglia resta isolata
http://youtu.be/sy8TJLDfuU8
U
n treno che da Milano arriva a Lecce unisce l’Italia. Durante il viaggio, da un’unico finestrino, puoi ammirare il mutare dei diversi paesaggi, dai palazzoni alle casette, dalle montagne al mare. Fino a pochi giorni fa, dormire in treno permetteva di risparmiare un giorno di viaggio. E lo permetteva a persone che non erano abituate a viaggiare così spesso. Studenti fuori sede che tornavano a casa per le feste e lavoratori emigrati al Nord che ritrovavano le loro famiglie. Per non parlare delle elezioni. Ora non più. È bastato un taglio, un colpo netto di forbice e l’Italia ne esce divisa, sebbene non in parti uguali. Rimane quel Sud che nessuno vuole, a cui si chiedono sacrifici senza preoccuparsi di dare troppe spiegazioni. Perché? Perché sono più importanti i Frecciarossa che uniscono Milano a Roma. Troppo affascinanti i vagoni ristoranti chic su questi treni non-da-tutti. Soppressi i treni notte. Per Mauro Moretti, amministratore delegato di Trenitalia, questo non importa, almeno non quanto importino i lussuosi Frecciarossa di oggi. Roma a Milano in 2 ore e 59 minuti. Complimenti. Cosa sta succedendo? Il 10 dicembre è entrato in vigore il nuovo orario di Trenitalia che non fa altro che cancellare i treni notturni che collegavano le città pugliesi con il Nord Italia. Un taglio netto anche ai collegamenti notturni diretti con le altre città della direttrice adriatica (Pescara, Ancona e Rimini). Che cosa si prospetta per il viaggiatore che si deve spostare di notte? Un po’ di sacrifici e qualche indumento pesante. Dopo il 10 dicembre, sarà possibile raggiungere le città del Nord Italia esclusivamente cambiando a Bologna, sperando nella coincidenza. In un’intervista concessa a La Repubblica, Moretti, dichiara: “Parliamo di treni che in Italia, come in tutto il resto d’Europa, sono stati soppiantati dai voli low cost. E in pochi anni hanno visto più che dimezzare il numero di viaggiatori e i relativi ricavi da tariffe. Ma l’offerta è stata sostanzialmente confermata grazie alla creazione dell’hub di Bologna, che diventerà il capolinea di questi treni la cui percorrenza sarà esclusivamente notturna e i cui orari saranno integrati con altri servizi diurni. Che potranno essere le Frecce o altri treni, anche regionali, a seconda della tratta da coprire tra Bologna e i capoluoghi del Nord”. Peccato che Moretti non faccia accenno alcuno alle tempistiche. Partendo da Brindisi per andare a Roma, bisogna scendere ad Ancona. Per andare a Milano, bisogna fare scalo a Bologna. Di notte, ovviamente, e valigie al seguito. Il costo del biglietto però non contempla tali disagi, ci mancherebbe. Il tempo di percorrenza da Torino a Bari potrebbe anche arrivare a 12 ore e 24 minuti. Da Bari a Torino ci potrebbero volere 10 ore e 24 minuti (da Bologna con Freccia Rossa), ma spendendo 101,50 euro. Per spendere lo stesso di prima, bisogna allungare il viaggio di circa qualche ora. Da Trieste a Bari e viceversa, come se non bastasse, i cambi sono addirittura due: Bologna e Mestre, il tutto in 13 ore nette. Da record, insomma. A causa del cambio e del conseguente protrarsi del viaggio, cambiano anche i tempi di partenza e arrivo, salendo in carrozza nel pomeriggio per scomodare parenti e amici all’alba. Ma se la Puglia rappresenta per Trenitalia un binario morto, qualcosa si muove nella coscienza dei pugliesi. Diverse le voci che si sono sollevate contro i tagli dei treni-notte, autorevoli e non. Un grande successo sta riscuotendo l’iniziativa del quotidiano SenzaColonne che scrive a Monti e raccoglie firme per la causa, sposata anche da Vendola che dice: “Ora basta. Chiediamo di ripristinare il valore
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20 gennaio 2012
nell’ambito della campagna
sociale del trasporto pubblico e di garantire il diritto universale alla mobilità di tutti i cittadini”. Il presidente della Regione Puglia non è il solo ad alzare la voce. Il presidente della Provincia di Brindisi, Massimo Ferrarese, rivolgendosi ai media nazionali, si congratula: “Ottima iniziativa, dovrebbero aiutarci anche le testate nazionali. Solo i mezzi di informazione possono creare quell’onda forte capace di cambiare le cose”. Scende in campo anche Al Bano: “Non hanno alcuna considerazione per lo sviluppo del Sud, lo si vede da queste imposizioni inaccettabili. Le due Italie le vogliono loro. Ora basta, vogliamo diritti e parità. Dobbiamo avere le ali come Roma e Milano. Ringrazio queste città, ma non è giusto che io sia dovuto andare lì per diventare quello che sono, privandomi dei miei affetti. È una disparità assurda”.
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Francesco Marchionna
La Rete accusa Trenitalia di ‘razzismo’
http://youtu.be/0rO2_n4GyZA
Lo spot ritraeva una famiglia di immigrati per la quarta classe
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ilaga la polemica. Oltre alle numerose proteste quotidiane di passeggeri vessati e umiliati dalla gestione del servizio ferroviario, ora si aggiungono anche quelle relative all’ultima trovata pubblicitaria di Trenitalia. Lo spot per la quarta classe ritrae una famiglia di immigrati. L’immagine sembra fare da testimonial per chi dovrà viaggiare in vagoni discriminati dagli altri e sigillati, in modo che non sia possibile recarsi nelle carrozze delle altre classi e, soprattutto, raggiungere il compartimento ristoro. L’ADOC, l’Associazione per la Difesa e l’Orientamento dei Consumatori, ha scritto al ministro Riccardi e all’ufficio nazionale dell’UNAR per le discriminazioni razziali, chiedendo un intervento. Il messaggio sembra esser giunto a Trenitalia, la quale si è affrettata a rimuovere la foto incriminata dal sito, replicando “È una delle tante scelte per il livello Standard pubblicate sui vari media del Gruppo Fs. Basta guardare sul sito e ci si accorge che per il livello Standard ci sono famiglie, bambini, adulti, anziani, professionisti, etc. anche non di colore”. Ma la nota resta: “Ai clienti del livello Standard non
è consentito l’accesso alle carrozze Premium, Business e Executive”. Ma non è solo una questione di spot. Spiega l’ADOC che resta comunque inspiegabile “la soppressione dei vagoni letto attuata poco prima delle feste natalizie, come per ‘punire’ coloro che volevano ricongiungersi alle famiglie con viaggi sempre più faticosi, umilianti e lenti da nord a sud. Altrettanto lo è la limitazione dell’uso del vagone ristorante solo a chi si può permettersi la prima classe, a cui si aggiunge l’eliminazione del servizio sui treni intercity o simili, che trasportano tuttora il 54% dei passeggeri. Gli appelli fatti dai presidenti delle Regioni meridionali, gli articoli sui giornali, le proteste quotidiane delle associazioni dei consumatori e di migliaia di clienti di Trenitalia che si lamentano per la lentezza dei trasporti ferroviari tra Sud e Nord (anche tredici ore senza poter avere il vagone letto, e a volte senza disporre di servizi igienici funzionanti e puliti), la caparbietà dell’amministratore delegato a negare il dialogo con le associazioni dei consumatori e di riconoscere il giusto risarcimento per i danni causati dalle sue inadempienze ci spingono ad appellarci al Ministro dello Sviluppo e dei Trasporti, Passera, affinché intervenga rapidamente per mettere fine a una situazione intollerabile, iniqua e incivile”. E i dati sembrano confermare il malcontento. ADOC comunica che sui treni Freccia Rossa e Argento viaggiano solo il 34% dei passeggeri. Le altre tipologie di treni trasportano il 66% della clientela Trenitalia. Il 12% è rappresentato dai pendolari, che – come tiene a precisare l’Associazione – sarebbero molti di più se il servizio fornito non contemplasse ritardi e sovraffollamento. E, in termini di mobilità, qualcuno ricollega questa situazione al grande inquinamento delle nostre città. Troppe auto per pochi treni, dunque.
IL TESTO DELLA PETIZIONE PROMOSSA DA ‘SENZACOLONNE’ Egregio presidente prof. Monti, Ci rivolgiamo a Lei come neo Presidente del Consiglio perché noi pugliesi siamo stanchi di essere tagliati fuori dal resto del Paese. Ci stanno togliendo il sacrosanto diritto alla mobilità. Prima siamo stati esclusi dall’Alta velocità, ora sono stati soppressi i treni-notte. Per andare da Lecce a Milano si cambia treno a Bologna. Per Roma si fa “scalo” ad Ancona. Non si è mai visto in nessun altro paese al mondo. È incredibile che Trenitalia faccia viaggiare i propri clienti-passeggeri su convogli notturni da terzo mondo costringendoli a scendere a metà del viaggio. Certi di un Suo interesse, Le porgiamo ancora i nostri migliori auguri.
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20 gennaio 2012
Mobilità sostenibile
COME MUOVERSI CHE COS'è SENZA STRESS IL BIKE SHARING
Reazioni “a catena”
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Due ruote per sostenere la città
Valentina Chionno
econdo i dati di “Ecosistema urbano”, Brindisi è la città con l’indice di motorizzazione più basso (nella categoria città con popolazione media solo 59/ab), tuttavia muoversi in auto per strade e stradine è più snervante di un’intera giornata in ufficio. Tra parcheggi che sembra non siano mai abbastanza, strisce pedonali e zone a traffico limitato poco rispettate, la città è una giungla invivibile, tanto per i pedoni quanto per gli automobilisti. L’auto è l’unico mezzo di trasporto che siamo in grado di usare e anche male. Abitudine consueta quella di lasciarla in sosta il più vicino possibile alla meta, e se il posto non c’è, a mali estremi estremi rimedi: parcheggiamo in doppia fila, in divieto di sosta o sui passi carrabili. Se poi è sera e abbiamo fretta, occupiamo anche gli spazi blu. Usiamo l’auto anche se il posto dove ci dobbiamo recare non è poi così lontano. Si entrerebbe anche al bar, se solo si potesse! Eppure cambiar registro è possibile, oltre che consigliabile. L’eco sostenibilità urbana, cioè realizzare una città rispettosa dell’ambiente, ma anche facile da vivere per l’uomo, è l’obiettivo di molti paesi europei. La strada principale per arrivarci è cambiare il modo di spostarsi e promuovere una mobilità sostenibile. Riguardo a questo, a Brindisi, la pubblica amministrazione offre servizi inadeguati o meglio non ne offre proprio. I dati lo rivelano chiaramente. Nelle politiche di mobilità sostenibile (autobus a chiamata, piani di spostamento alternativi, controlli sulle ztl, car sharing…) Brindisi è ultima (0%). Lo stesso vale per le isole pedonali (0% mq/ab.), le politiche ciclabili (sempre 0), le piste ciclabili che sono 2,31% di m/100ab. (31 posto su 44), le zone a traffico limitato, che occupano lo 0,18% di mq/ab. (38° posto). Nel trasporto pubblico Brindisi si piazza 26°/41, con il 29% di km/ab e 41°/42 per numero passeggeri, 15%/ab. Le conseguenze non sono solo sui nervi. I problemi della mobilità urbana si intrecciano strettamente con quelli dell’inquinamento (fortemente sentito nella nostra provincia minacciata dai fumi industriali). L’alternativa, allora, potrebbe partire proprio da noi. In fondo l’auto non è l’unico mezzo di trasporto esistente, si potrebbe anche usare la bicicletta. Questo mezzo, che impariamo a guidare sin da piccoli, è la migliore soluzione ai problemi della nostra quotidianità: non inquina, fa bene alla salute, fa risparmiare (non avremmo più problemi di caro benzina per le nostre, già povere, tasche), è veloce e facile da parcheggiare, non stressa. La somma finale di questi fattori è il beneficio per i nostri nervi, sempre tesi. E magari, alla fine, scopriremo un lato nuovo e più bello di vivere la città.
http://youtu.be/N2phUaw3m6s
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20 gennaio 2012
B
Francesco Marchionna
ike Sharing, condivisione della bicicletta. Un’idea brevettata nel 1989 da Pedro Kanoff, ingegnere argentino, che lasciò decadere il brevetto dopo cinque anni, visto il disinteresse del mercato. Appena dopo vent’anni, le più grandi metropoli del mondo si sono innamorate di questa semplice innovazione. Ma cos’è il ‘bike sharing’? Con questo termine, si intende un servizio che mette a disposizione del cittadino un certo numero di biciclette, dislocate nei punti strategici della città. Le bici possono essere prelevate, utilizzate per i propri spostamenti e ridepositate presso un altro punto di posteggio, pagando un piccolo prezzo per l’utilizzo o, in alcuni rari casi, usufruendone gratuitamente. Perché dovremmo adottare questo sistema? Il bike sharing permette di ridurre il traffico e l’inquinamento nei centri urbani, promuovendo un mezzo di trasporto semplice, pratico e veloce in città. Già perché, nei contesti urbani, la bicicletta si rivela il mezzo di trasporto più efficiente in assoluto, soprattutto per gli spostamenti inferiori ai sei chilometri. E poi c’è la salute. Il ritorno di questo mezzo di trasporto nelle abitudini quotidiane risolleva il cittadino dalla sedentarietà dell’automobile, riscoprendo salute e forma fisica. Pedalare significa migliorare il sistema respiratorio e quello cardiocircolatorio, tonificando i muscoli e riducendo il rischio di obesità e diabete. Sembra strano, ma anche d’inverno l’utilizzo frequente della bicicletta contribuisce a rinforzare il sistema immunitario e a ridurre l’impatto dei malanni di stagione. E anche la mente ne giova. Le endorfine prodotte dalla pedalata agiscono in modo positivo sull’umore, rafforzando l’autostima e la fiducia in sè, creando una sorta di dipendenza positiva. Come funziona il bike sharing? Il sistema più diffuso e innovativo di bike sharing si basa sull’utilizzo di biciclette il cui prelievo e deposito è automatizzato. All’interno delle stazioni, ciascuna bici viene assicurata a una colonnina cicloposteggio, che ne impedisce il furto. Ciascuna colonnina viene dotata di una serratura, che può essere meccanica o elettronica, per le operazioni di ritiro e riconsegna del mezzo. Per ogni stazione, c’è una tettoia protettiva e un pannello informativo che indica gli altri punti presenti in città e varie norme e regolamenti. Solitamente, il cittadino è tenuto a registrarsi presso la società che gestisce il servizio di bike sharing, la quale, a fine operazione, dota l’utente di una chiave personale o una scheda magnetica. Nel primo caso, quello relativo alla chiave personale, l’utente non ha vincoli di tempo e il mezzo va parcheggiato sempre nella stessa stazione. Purtroppo, questo fa sì che qualcuno porti la bicicletta a casa con sé. Nel caso invece di scheda magnetica, l’utente preleva e riconsegna il mezzo dove preferisce, utilizzando la bicicletta per il tempo strettamente necessario, consentendo quindi a più persone di usufruire dello stesso mezzo. Per incentivare gli scambi, spesso non vengono addebitati i primi trenta minuti di utilizzo. L’utilizzo della tessera magnetica e, alcune volte, di GPS, consente al gestore del servizio di monitorare il traffico e gli spostamenti in tempo reale, permettendo anche così di individuare i possibili miglioramenti da attuare per venire incontro alle esigenze della clientela. Per quel che concerne il pagamento, ci sono diverse tipologie, dal bonifico, alla carta di credito alla ricarica prepagata. Si tratta di biciclette standard? Non proprio. Il bike sharing contempla mezzi dotati di pneumatici antiforatura, sprovvisti cioè di camere d’aria e, per evitare facili danneggiamenti, sellino e ruote non sono removibili. Un cestino portaoggetti e un sistema di pedalata assistita, per salite e discese, rappresentano un maggior incentivo a sposare la causa. Alcuni mezzi sono elettrici e vengono alloggiati in colonnine cicloposteggio in grado di ricaricarne le batterie. Attualmente, in Italia sono poco più di 130 i Comuni che hanno messo a disposizione del cittadino un servizio di bike sharing, con una concentrazione di ‘bici condivisibili’ nel Nord Italia. Il Sud, fatta eccezione per Bari, non è balzato ancora in sella. Pedalare!
Mobilità sostenibile
Cicloattivi Università
1600 bici per gli universitari
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Alessandra Caputo
niversità e mobilità sostenibile: un binomio possibile. Almeno stando alla Regione Puglia che continua ad investire in mobilità sostenibile e ciclabile. “Cicloattivi università” il nome del progetto realizzato in collaborazione con le Università, i Politecnici pugliesi e l’Adisu. Obiettivo: potenziare il sistema infrastrutturale offrendo contemporaneamente a target di cittadini più sensibili, come pendolari e studenti, un parco mezzi adeguato allo sviluppo delle due ruote previsto nei centri urbani. 20 mln di euro i finanziamenti complessivi messi a disposizione dal Governo regionale, la popolazione che ne potrà usufruire, dati alla mano, ammonta a 60 mila studenti. “È importante che il cambiamento passi dalla testa delle persone ha spiegato l’assessore regionale alla Mobilità, Guglielmo Minervini - La mobilità sostenibile è una questione di cultura più che di infrastrutture, per questo abbiamo individuato come target sensibile tutti gli studenti, dai bambini delle scuole primarie con il pedibus, a quelli delle scuole medie attraverso la messa in sicurezza di percorsi casa-scuola da percorrere in bici, fino al progetto che coinvolge gli universitari. Nel visitare le città universitarie, abbiamo chiesto agli studenti di aiutarci a definire un metodo condiviso e partecipato di assegnazione e di circolazione delle bici per garantire un utilizzo effettivo del mezzo. La finalità è quella di rendere feriale e ordinario l’uso della due ruote, magari combinato con altri mezzi di trasporto pubblico”. 1.600 le biciclette messe a disposizione degli universitari in comodato gratuito per un anno (la domanda di partecipazione al bando doveva essere inoltrata entro il 30 Novembre 2011, il 20 Gennaio 2012 sarà pubblicata la graduatoria degli studenti assegnatari delle biciclette). Il modello sarà pieghevole così da favorire il trasporto intermodale non solo in treno ma anche sui bus interurbani e urbani. Per la ripartizione delle biciclette tra gli atenei, l’assessorato, utilizzando come fonte dei dati l’Ufficio di Statistica del MIUR per l’a.a. 2009/2010 (i dati attuali sono in aggiornamento), ha adottato come criterio il numero di studenti iscritti presso ciascuna sede. In proporzione saranno 868 le biciclette assegnate all’Università di Bari (il 2% del totale agli studenti della sede di Brindisi; il 10%; agli studenti della sede di Taranto; il 20% agli studenti residenti a Bari; il 30% del numero residuo agli studenti pendolari, con un distinguo per fascia chilometrica), 168 a Foggia, 379 a Lecce e 185 al Politecnico di Bari. Ulteriori biciclette verranno poi affidate all’A. DI.S.U per essere a disposizione degli studenti che alloggiano nelle residenze universitarie per servizi gratuiti di noleggio giornaliero. Il progetto regionale prevede inoltre la realizzazione di nuove piste ciclabili, di aree attrezzate all’interno degli atenei pugliesi per il parcheggio e vaucher per l’acquisto di bici da parte di studenti universitari, nonché la promozione di percorsi casa-scuola per gli alunni che intendono recarsi a scuole utilizzando il veicolo a due ruote. La modernizzazione del trasporto pubblico pugliese passa dunque anche per il potenziamento dell’infrastruttura ciclistica all’interno dei centri urbani.
LA CIRCOLARE DEL MARE
Una mobilità che resta all’orizzonte
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Francesco Marchionna
l Piano Urbano del Traffico della città, completato e attuato nel 1989, prevedeva l’abolizione del doppio senso di marcia sui Corsi, consentendo la marcia in senso unico a scendere su Corso Roma e Garibaldi e a salire su Corso Umberto. Fu quello stesso piano a istituire la ‘Circolare del Mare’. Essa consisteva in un ‘giro largo’ della motobarca che compiva il seguente itinerario: Banchina Montenegro (di fronte all’allora ristorante ‘Al Gabbiano’), Banchina Capitaneria di Porto (di fronte ai Giardinetti di Piazza Vittorio Emanuele), Banchina Feltrinelli (nei pressi del Capannone Montedison, fermata a servizio della Zona Industriale e dei rioni Perrino e San Paolo), Monumento al Marinaio d’Italia (a servizio della zona Casale), Banchina Villaggio Pescatori (a servizio della zona prospiciente il Villaggio Pescatori) e ritorno a Banchina Montenegro. L’obiettivo di tale servizio era quello di disincentivare l’utilizzo dei mezzi privati a favore di una mobilità più sostenibile. Dopo qualche anno, gli attriti tra la Brindisi Mare, azienda privata che aveva vinto il primo appalto di servizio, e la STP che – in quanto società a capitale interamente pubblico – pretese e ottenne l’incarico di servizio anche per la ‘Circolare del Mare’, costrinsero il servizio a ‘gettare l’ancora’. Da lì, un lento declino del servizio che, negli anni, è poi ritornato a essere quello storico che si limita a collegare la Banchina Montenegro con quella Villaggio Pescatori. Le criticità del servizio attuale sono diverse. In primis, c’è il costo del biglietto, a detta di molti troppo salato (un euro) per un tragitto di sola andata su un tratto di mare così ridotto. A questo si aggiunge la scalinata sulla banchina del Villaggio, che disincentiva diverse tipologie di utenti, come anziani e mamme con passeggini al seguito. Forse un tapis roulant, magnetico o a energia solare, potrebbe agevolare il passeggero. E, a proposito di energia solare, non dimentichiamo quello che la motobarca riversa nelle acque del porto interno. Un mezzo a energia solare o a motore ibrido, considerata l’esposizione al sole della nostra città, permetterebbe probabilmente di ammortizzare il prezzo del biglietto, senza considerare il prezzo del carburante oggi... In tal senso, il progetto di ‘Circolare del Mare’ è tornato a galla in occasione del Piano di Rigenerazione Urbana della zona Sciaia. La viabilità via mare prevista dal progetto collegherebbe il quartiere e le spiagge con il castello e il centro storico. In occasione del convegno ‘Sciaia 2012’, tenutosi il 3 ottobre scorso, Free Brindisi (n.2) diede spazio alla proposta di Alisei Service, società veneta produttrice di imbarcazioni elettro-solari e ibride per il diporto e il trasporto di persone. Imbarcazioni che navigano i fiumi e i laghi di Francia, Germania, Inghilterra, Spagna e Svizzera. Al momento invece, a Brindisi, calma piatta. Quel che sembra è che non si è mai veramente insistito riguardo la promozione di quel servizio che, peraltro, considera lo specchio d’acqua del porto interno di Brindisi alla stregua di una ‘piazza d’acqua’ che penetra nella città, rendendo agevole e veloce il collegamento tra le varie sponde dei Seni di Levante e di Ponente, sui quali si affacciano consistenti insediamenti urbani e produttivi. Il porto di Brindisi, grazie alla sua conformazione e alla posizione geografica, è da sempre stato classificato come il più sicuro del basso Adriatico. E allora perché non ripensare il trasporto su acqua in termini di mobilità sostenibile, impatto ambientale e servizi al cittadino, interfacciando il tutto con altri servizi, quali, tanto per citarne uno, il bike sharing?
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20 gennaio 2012
Mobilità sostenibile
Ma che mobilità sostenibile
Italia bocciata su tutti i fronti
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he l’Italia non fosse un Paese particolarmente lungimirante sul fronte della mobilità sostenibile lo si sapeva, ma la fotografia scattata dal rapporto 2011 di Euromobility è a dir poco sconfortante. L’anno da poco conclusosi ha segnato una involuzione per quanto riguarda quasi tutte le soluzioni di trasporto alternativo all’auto privata. Per un passo in avanti due indietro, direbbe qualcuno, perché di miglioramenti, seppur minimi, ce ne sono stati. Negli ultimi anni si è registrato nel Bel Paese un aumento nell’uso del trasporto pubblico extraurbano e della bicicletta, ma il 2011 ha riportato l’indicatore indietro. Le auto private continuano ad affollare i centri urbani con gravi ripercussioni sulla salute degli italiani (soltanto 13 città su 50 sarebbero in regola con le emissioni di PM10), mentre il trasporto pubblico locale risulta ancora inefficiente nella maggior parte dei centri abitati. E anche parlando di mobilità sostenibile il divario tra Nord e Sud è netto. Nel gruppo di testa del quinto rapporto di Euromobility solo città settentrionali. Le 50 città monitorate sono tutti i capoluoghi di Regione, i due capoluoghi delle Province autonome e le città con una popolazione superiore ai 100.000 abitanti. Per la prima volta, tra gli indicatori di cui si è tenuto conto, sono state incluse anche le abitudini e i gusti dei cittadini, oltre alle innovazioni introdotte nella gestione della mobilità (car sharing, bike sharing, mobilità alternativa), all’offerta di trasporto pubblico, alle piste ciclabili, all’adozione di strumenti di gestione e di pianificazione del traffico, della qualità dell’aria e delle iniziative di promozione e comunicazione a favore della mobilità sostenibile. Ad aggiudicarsi il primo posto della classifica è Torino grazie a un trasporto pubblico che funziona, a una quota significativa di auto a basso impatto ambientale, a una elevata sicurezza sulle strade cittadine, al miglior car sharing della penisola e a un efficiente servizio di biciclette messe a disposizione di torinesi e turisti. Venezia guadagna il secondo posto, seguita da Milano, Brescia e Parma. Dal sesto all’ottavo posto troviamo Bologna, Padova e Bergamo, al nono Firenze, al decimo Genova. Fanalini di coda, Campobasso e Foggia. Il Nord dunque vince, ma è una vittoria senza gloria. La stessa Torino, nonostante il titolo di città più “eco-mobile” d’Italia, non riesce a far rientrare i valori di inquinamento atmosferico nei limiti, facendo registrare la media annuale di PM10 più elevata (50 microgrammi al metro cubo, superiore al limite consentito di 40). Dopo di lei Ancona 48,4 e Napoli 48.0. Se poi il confronto diventa “europeo” lo scenario peggiora. L’Italia si conferma uno dei paesi meno virtuosi del vecchio continente. Dati alla
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mano. A Bruxelles ci sono 2.500 bici collettive con 180 stazioni, a Parigi oltre 20.000 bici con 1.800 stazioni, a Lione 4.000 con 340 stazioni, a Barcellona oltre 6.000 bici con 428 stazioni, a Siviglia 2.500 bici con 250 stazioni, a Londra oltre 6.000 bici con 400 stazioni. In Italia solo Milano dispone di un numero significativo di mezzi con due ruote: 1.400 bici. E non va meglio con il car sharing. A Bruxelles ci sono 227 auto per 140.000 abitanti, a Brema (Germania) 167 auto per 547.000 abitanti, a Monaco 345 auto per 841.000 abitanti. In Italia i numeri erano e rimangono striminziti. Ma anche a livello di pianificazione il quadro non è dei migliori. I mobility manager (la figura professionale, ufficialmente obbligatoria per legge, che dovrebbe curare l’aspetto della mobilità alternativa a livello urbano) non aumentano rispetto all’anno precedente. Sono ancora parecchie le città italiane che non se ne sono ancora dotate all’interno della propria pubblica amministrazione. Solo 41 quelle in cui è presente almeno un mobility manager, mancano a Campobasso, Cagliari, Catanzaro, L’Aquila, Latina, Pescara, Livorno, Sassari e Taranto. Un quadro non certo roseo e a preoccupare sono le sfide per il futuro. Mentre in Europa si investe per innovare la gestione della mobilità (trasporto pubblico decoroso ed efficiente, spazio alle bici, sostegno ad auto a basso impatto ambientale, conti in pareggio grazie al road pricing), in Italia si contano progetti ancora in fase embrionale, si assiste a tagli progressivi e drastici al servizio pubblico e si registra il tasso di motorizzazione più alto d’Europa: 60,67 auto ogni 100 abitanti rispetto alla media europea di circa 46.
Alessandra Caputo
Regione Puglia
la mobilità sostenibile “viaggia” in Internet
A
vviare un’autentica rivoluzione nel concepire la mobilità, indirizzandola a pratiche di sicurezza e sostenibilità. È quanto si propone di fare la Regione Puglia. Strumento d’azione il Programma “Creattivamente” che mette insieme differenti misure per la pianificazione e la gestione della mobilità in un’ottica di sostenibilità ambientale. Si agisce sull’offerta di dotazioni infrastrutturali e trasportistiche sia attraverso il miglioramento del servizio del trasporto collettivo che con l’incentivazione della mobilità ciclistica e pedonale. Finalità: “far sì che il Trasporto pubblico locale si evolva da una funzione prevalentemente di servizio di trasporto per categorie deboli e meno abbienti a strumento per la risoluzione dei problemi più generali della mobilità e della sostenibilità urbana”. Si procede per gradi. Primo step, il “Progetto Mente locale” con il recupero degli immobili del TPL e la valorizzazione della rete ferroviaria per lo sviluppo, la promozione turistica e la partecipazione sociale del territorio. La Regione ha realizzato una ricognizione delle “risorse potenziali per la ciclabilità” nell’ambito del progetto CY.RO.N.MED, realizzando un censimento di tutte quelle infrastrutture esistenti (strade di bonifica, ferrovie dismesse, strade di servizio, tratturi, forestali) che per condizioni oggettive ben si presterebbero al recupero e alla riconversione in percorsi ciclabili. Tale operazione ha portato risultati importanti: la riconversione in “ciclovia” della strada di servizio che corre lungo il Canale principale dell’Acquedotto pugliese, con un primo lotto avviato sul tratto Locorotondo-Grottaglie; la Ciclovia dei Borboni, itinerario n.10 di Bicicletta che collega Bari a Napoli per circa 350 Km, il miglior itinerario stradale oggi esistente in bicicletta; la progettazione della green way di Palagianello, sull’ex tracciato ferroviario nel Parco delle Gravine, che ha connesso l’intero territorio comunale in una rete cicloturistica con masserie e siti archeologici della Murgia nord tarantina, mentre l’ex stazione del centro abitato è stata riconvertita a servizi di ricettività turistica e aree di sosta; la progettazione e la successiva realizzazione dell’albergabici recuperando la casa cantoniera di Montalbano di Fasano, ex Anas, per valorizzare gli itinerari escursionistici nel territorio del Parco tra Fasano e Ostuni; la riconversione della casa cantoniera della linea Lecce-Gallipoli in sala di registrazione e sala prove per le produzioni musicali; il recupero della stazione abbandonata di Conversano destinata a sede sociale dell’Associazione Sud-Est Donne. Risorse per la collettività e occasioni di investimento e guadagno. A Taranto, l’Associazione Treni Storici Puglia Onlus si è proposta di tutelare e promuovere i treni d’epoca. L’offerta turistica del treno d’epoca prevede specifici pacchetti didattico-culturali rivolti agli studenti e itinerari dedicati ai turisti.
Secondo step il progetto “Ferrovia”: prevede interventi di recupero e riutilizzo degli immobili insistenti sulle tratte ferroviarie regionali (Fal, FdG, FSE, FbN) di proprietà della Regione Puglia. Il progetto si sviluppa attraverso azioni che agiscono sulla qualità turistica, sociale e della mobilità (alcune tipologie di immobili situate in città d’arte o turistiche si prestano alla promozione dei prodotti tipici locali e possono divenire centri di una “rete” per la conoscenza della storia, dell’arte e delle tradizioni del territorio di riferimenti, altri possono essere utilizzati come luoghi di accoglienza per cicloturisti o fruitori dei percorsi dedicati a un traffico non motorizzato, alcuni ubicati nel centro urbano consentono attivazione di servizi sociosanitari in sinergia con le azioni delle ASL e dei Comuni). Particolarità del progetto, il coinvolgimento di alcune associazioni creative giovanili che all’interno delle stazioni ritenute maggiormente significative progetteranno e organizzeranno una serie di eventi finalizzati a rendere la stazione luogo vivo, di incontro, aggregazione e fermento giovanile. Terzo step il progetto “Cicloattivi” per incrementare la mobilità ciclistica e tutelare gli utenti deboli della strada. Due le modalità di azione: interventi complessi che agiscono sulla dotazine infrastrutturale del territorio regionale (ciclo posteggi su spazi pubblici e nei condomini, centri di noleggio, assistenza e riparazione, intermodalità bici e mezzi pubblici e collettivi) e la diffusine di una cultura della mobilità sicura ed ecocompatibile attraverso il coinvolgimento delle principali agenzie educative e formative (scuola e università) con programmi specifici. Idee, proposte, progetti. Unico il fine: migliorare il sistema di trasporto pubblico e renderlo un modello partecipato efficiente, moderno ed europeo. Una sfida non certo facile per vincere la quale la Regione si affida anche al web. La scommessa si chiama Portale della Mobilità Regionale. Quattro le sezioni principali: Mobilità Sostenibile, Trasporto pubblico, Sicurezza stradale, Atti amministrativi. In Home page le finestre per accedere agli orari del trasporto pubblico, l’area delle discussioni e tutte le informazioni relative alle infrastrutture. Di particolare interesse la sezione dedicata alle piste ciclabili e al cicloturismo, con la mappa delle piste ciclabili presenti nei comuni pugliesi, la pubblicazione di tutti i progetti scolastici sulla mobilità sostenibile e il sistema di community (la Puglia è la prima regione italiana ad averlo attivato). “Chiediamo ai cittadini di inviarci segnalazioni sui disservizi, ma anche proposte utili al fine di migliorare il servizio di trasporto pubblico - ha sottolineato l’assessore pugliese alla Mobilità, Guglielmo Minervini - Il portale è solo un primo passo verso altri due obiettivi strategici: il completo sistema di infomobilità con aggiornamenti in tempo reale sull’andamento di autobus e treni e informazioni sui flussi di traffico veicolare, e il biglietto unico integrato per muoversi facilmente su tutto il sistema regionale”.
L'assessore pugliese alla Mobilità, Guglielmo Minervini
mobilita.regione.puglia.it
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20 gennaio 2012
IL NUOVO DAILY TIRA FUORI IL SUPEREROE CHE C’È IN TE!
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Super potente con il nuovo motore 205 CV, il migliore della categoria Super ecologico con la nuova gamma di motori Euro 5 e EEV Super capiente fino a 17,2 m3 di volume di carico Super affidabile con 3 anni di garanzia e 3 anni di manutenzione, fino a 100.000 km*
NOME CONCESSIONARIA XXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXX *Offerta valida sulla gamma Nuovo Daily (motorizzazioni diesel), presso tutte le concessionarie Iveco aderenti, fino al 30 novembre 2011. La promozione comprende la garanzia Drive line + la manutenzione ordinaria del veicolo per 3 anni o 100.000 chilometri dalla data di immatricolazione. Con il termine “garanzia Drive line” si intende l’estensione temporale della garanzia Iveco riferita agli elementi della catena cinematica: riparazioni su motore, iniezione, cambio, albero di trasmissione e ponti, con incluse le coperture addizionali Ans24ore, traino e copertura internazionale. Con il termine “manutenzione ordinaria” si intendono tutte le operazioni previste nel piano di manutenzione del libretto “Uso e Manutenzione” del veicolo. Gli interventi andranno eseguiti presso la rete assistenziale IVECO. Per i dettagli sui contenuti e le condizioni fare riferimento al Contratto Garanzia estesa Drive Line e Manutenzione ordinaria Fast Nuovo Daily. Fogli informativi analitici disponibili presso le concessionarie Iveco aderenti all’iniziativa. Immagine a puro scopo illustrativo.
Mobilità sostenibile
Francesco Marchionna
AVACAR.IT
SOCIAL CARPOOLING
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arpooling. Il nome potrebbe intimorire, ma non si tratta altro che di un passaggio. Senza essere riduttivi, possiamo definire il carpooling come una modalità di trasporto intelligente secondo la quale un utente condivide la propria auto con persone che viaggiano lungo il suo stesso tragitto. E perché mai io dovrei condividere il viaggio con degli sconosciuti? Ci sono delle valide motivazioni, ambientali, economiche e sociali. Condividere l’auto per un viaggio permette di abbattere i consumi e le emissioni di CO2, riducendo considerevolmente l’impatto ambientale del viaggio stesso. Pensate a quattro persone che viaggiano con la propria auto sullo stesso tragitto, rispetto a quattro persone che viaggiano su una sola auto. È superfluo sottolineare che viaggiare con altre persone vuol dire dividere le spese di viaggio, ormai sempre più alte, visto l’aumento di carburante e pedaggio autostradale. In aggiunta, in caso di viaggi lunghi, il fatto di avere compagnia aiuta a rimanere sveglio e vigile alla guida, potendo anche contare su un cambio al volante. E poi si recupera la dimensione sociale del viaggio e il divertimento. È possibile fare nuove amicizie in una nuova città o su un nuovo posto di lavoro. In conclusione, il carpooling è ecologico, econimico, sicuro e divertente.
http://youtu.be/st8cfnykvRc
È proprio sull’aspetto sociale del carpooling che si fonda il progetto Avacar.it, primo social network sul carpooling in Italia. Oltre a mettere in contatto chi cerca con chi offre passaggi in auto, Avacar. it permette di organizzare viaggi con gli amici e rimanere in contatto con i nuovi compagni di viaggio. “L’idea nasce da un gruppo di giovani pugliesi” racconta Carlo Garuccio, co-fondatore di Avacar. it. “Siamo stati pendolari per molti anni, prima per studio e poi per lavoro e praticavamo il car pooling già da tempo. Il progetto nasce dall’esigenza di avere uno strumento organizzativo che semplificasse l’organizzazione dei viaggi, agevolando le comunicazioni tra amici, e facilitasse l’incontro di compagni di viaggio simpatici”. Con più di 5000 utenti già registrati, Avacar.it è un successo. Tre i grandi collegamenti su cui si insiste: Milano-Roma, Roma-Bari e Roma-Lecce, affrontati perlopiù da giovani tra i 18 e i 35 anni. Un successo pluripremiato. Vincitore del Puglia Innovation Contest 2010, presentato in anteprima allo SMAU Business Roadshow, tra i cinque progetti selezionati peril Social Media Week di Roma, presentato nell’ambito dello StartUp Lab, alla manifestazione ItaliaCamp a Milano e al Salone della mobilità sostenibile MoTechEco di Roma. More friends, less cars.
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Mobilità in Europa
Verso una nuova cultura
Libro verde adottato dalla Commissione europea
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approccio integrato alla sostenibilità in ambito urbano, ratificata e organicamente rappresentata dalla Carta di Lipsia del 2007, trova nel Libro Verde “Verso una nuova cultura della mobilità urbana” applicazione al campo specifico della mobilità urbana. Adottato nel 2007 dalla Commissione Europea, il documento ha aperto un dibattito sui grandi temi della mobilità urbana: traffico scorrevole, città più pulite, mobilità intelligente, trasporto urbano accessibile e sicuro per tutti gli abitanti delle città europee. Per la prima volta il tema della razionalizzazione della mobilità urbana è stato affrontato anche dal punto di vista economico dal momento che l’1% del PIL dell’Unione Europea è consumato dai problemi del traffico e della congestione nelle aree urbane. Con il Libro verde, la Commissione ha esplorato, in collaborazione con tutte le parti interessate, quali sono gli ostacoli a una mobilità urbana sostenibile e come eliminarli (Miglioramento
A La Rochelle arriva Cybergo Il veicolo elettrico intelligente per la mobilità urbana Tra i siti storici più rinomati della Francia, La Rochelle è città all’avanguardia nei sistemi di propulsione elettrica e nei biocarburanti. Dal 2009 sta portando avanti insieme all’inglese Preston e alla romena Ploiesti il progetto CivitasSuccess, che prevede l’adozione graduale di tecnologie più avanzate riguardanti i veicoli puliti e la creazione di interconnessioni tra mezzi pubblici che permettano ai cittadini di muoversi in maniera efficiente all’interno della cinta urbana senza dover ricorrere all’automobile. Tra le ultime novità, Cybergo, l’auto senza conducente a propulsione totalmente elettrica, progettata per un uso urbano. Il veicolo ha una capacità di otto persone, ma le sue piccole dimensioni permetteranno di spostarsi in dense aree urbane, dove gli autobus di grandi dimensioni hanno difficoltà a passare. Cybergo è dotata di sensori fra cui telemetri laser e macchine fotografiche, e di un insieme di funzioni sviluppate da INDUCT e INRIA, che gli permettono di muoversi in totale autonomia e senza rischi, senza alcuna infrastruttura specifica. Il sistema di propulsione utilizza sia le batterie al litio-polimero, sia la soluzione Numexia di ricarica ultra rapida per induzione, in occasione delle fermate, durante la salita e la discesa dei passeggeri, soluzione che permette un funzionamento costante di Cybergo senza il ritorno ad una qualsiasi stazione di ricarica. Olanda Trasporto pubblico gratuito Dal 2007 bambini e anziani di Eindhoven possono salire gratuitamente sul servizio di trasporto pubblico. A quattro anni dall’introduzione dell’iniziativa, si registra un numero crescente di passeggeri sugli autobus. Dal 2007 al 2011 il numero di passeggeri che usufruisce del servizio di trasporto pubblico gratuito under 12 è aumentato del 43%, quello dei passeggeri over 65 ha raggiunto il 90%.
NYC BIKE
Il bike sharing della Grande Mela
Il bike sharing a New York è un successo annunciato. La città cantata da Liza Minelli e Frank Sinatra oggi viaggia su una crescente europeizzazione: parcheggiati i costosi e inquinanti suv, i cittadini della Grande Mela stanno sposando le bici e lo stile di vita green indicato anche dalla moda. Il sistema di bike sharing della metropoli, per cui si è già scelta modalità e gestore, partirà questa estate con 600 stazioni e 10mila bici (il minimo indispensabile per coprire Manhattan e Brooklyn). La sostenibilità è data dal successo del modello londinese: sponsor sulle stazioni e sulle bici, icona della nuova mobilità urbana. A ben vedere, a New York oltre la metà degli spostamenti urbani medi restano sotto le due miglia. Il bike sharing rappresenta dunque il migliore strumento in assoluto - neve a parte - per questa tipologia di spostamenti. Perché parliamo di NY? Nonostante il successo clamoroso di città come Londra, Milano, Barcellona, Lione e Parigi, il bike sharing non ha ancora avuto quella epopea di visibilità che solo il cinema può
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20 gennaio 2012
Il Murpark di Graz Un centro commerciale collegato all’autostrada Menzione speciale per Graz, cittadina austriaca. Con il centro commerciale Murpark si assiste per la prima volta a uno sviluppo e a una realizzazione pensata non solo a livello economico ma anche sotto il profilo della mobilità. Il complesso è il primo esempio, in ambito cittadino, di centro commerciale direttamente collegato al sistema di trasporto pubblico. Una delle parti più importanti del progetto è stata infatti la gestione della mobilità attraverso una cooperazione estremamente innovativa tra il pubblico e il privato. I clienti del centro commerciale possono parcheggiare le proprie auto per 5 euro nel garage per un giorno intero e possono - incluso nel costo del parcheggio - utilizzare tutto il sistema di trasporto pubblico della città. è anche possibile acquistare un biglietto mensile per 39 euro. Il centro commerciale oltre ad essere direttamente collegato alla circostante autostrada è ben servito dal tram cittadino n. 4 che va dal centro città al centro commerciale Murpark e da altri autobus di linea nazionali. Il parcheggio park and ride con capienza di 500 posti auto, garantisce alle persone che arrivano a Graz per lavoro di accedere direttamente, una volta lasciata l’auto, al trasporto pubblico. In tal modo si supportano anche gli interessi economici della città. Spagna Si investe per la mobilità sostenibile negli aeroporti La società spagnola Aeropuertos Españoles y Navegación Aérea (Aena) investirà oltre un milione di euro per l’acquisto di quella che è stata definita come la più grande flotta di veicoli elettrici mai utilizzata da un gestore europeo di aeroporti, lanciando al contempo una gara per riuscire a mettere su strada 33 veicoli per gli aeroporti di Madrid, Barcellona, Palma de Maiorca e Lanzarote. L’operazione è inclusa nel Piano di Risparmio, Efficienza Energetica e Riduzione delle Emissioni a carico del settore Trasporto presentato oggi dal Ministero dello Sviluppo, che si allinea con la proposta del White Paper sul trasporto della Commissione europea per il potenziamento dell’utilizzo del mezzo elettrico.
conferirgli. New York, come si sa, è una città cento volte più cinematografica di quelle citate. Pensate, già a partire da quest’anno, a quante pellicole immortaleranno questo modo di spostarsi in città. Lo sviluppo passa anche da qui. Sul sito web dell’assessorato alla mobilità della città, è possibile trovare un pratico programma per suggerire alla città dove collocare le 600 stazioni previste per ora. L’amministrazione dovrà dunque tener conto delle indicazioni dei cittadini circa il posizionamento delle stazioni, ma d’altronde la città di New York non spenderà nemmeno un dollaro per questa iniziativa, visto l’interesse di privati e pubblicità. Un servizio per i contribuenti, non pagato dai contribuenti.
http://youtu.be/14rlkQF0z4E
della mobilità urbana http://youtu.be/iA6hCCFhNzU
dell’informazione; Diritti dei passeggeri; Migliore pianificazione; Rendere i trasporti più ecologici). La centralità assunta dal tema in ambito europeo è stata sicuramente la spinta principale alla sperimentazione di nuovi approcci incentivati dalla UE e, nello stesso tempo, ha portato allo stratificarsi di una strumentazione specifica anche in Italia. Le città e i centri urbani d’Europa devono affrontare sfide sempre maggiori per rendere sostenibile il trasporto urbano. Un modello di mobilità urbana che possa conciliare le esigenze di trasporto con il rispetto dell’ambiente e degli standard di qualità dell’aria è la sintesi che tutte le città vorrebbero realizzare, e su cui già qualcuno ha fondato un nuovo modello di sviluppo. Dal car sharing alle piste ciclabili, dagli autobus ibridi ai sistemi telematici: sono tante le iniziative a livello europeo per rendere i centri abitati più sostenibili. Germania La prima stazione di ricarica elettrica in autostrada È stato di recente installato sulle autostrade tedesche da parte di E.On (società operante nel settore energetico), il primo punto di ricarica per i veicoli ad emissioni zero. Situata all’altezza dell’uscita di Irschenberg (Baviera) dell’autostrada A8, la colonnina permetterà la ricarica rapida di tutte le vetture ad alimentazione elettrica garantendo una capacità di ricarica fino a 50 kw in un tempo di circa 20/30 minuti, differentemente da quanto possibile fare con stazioni di rifornimento convenzionali utilizzanti corrente alternata e necessitanti di un periodo pari a 6 ore per la ricarica completa delle batterie. Germania Flotta ibrida per l’azienda di trasporto urbano di Dresda A Dresda si possono ammirare i monumenti e le piazze comodamente seduti a bordo del primo autobus articolato Mercedes Benz Citaro a trazione ibrida. Il concetto ibrido diesel-elettrico tecnologicamente impegnativo è stato realizzato e collaudato sull’autobus snodato di serie di maggior successo al mondo nel settore degli autobus urbani: il Citaro. Il Citaro G BlueTec Hybrid è infatti l’unico autobus ibrido in funzione finora in grado di coprire intere sezioni del percorso alimentato da elettricità, senza usare il motore diesel, circolando praticamente in silenzio nel momento dell’avvicinamento alle fermate. Inoltre può continuare a circolare per un certo numero di fermate, senza il previsto rombo del motore. L’autobus è spinto da quattro motori elettrici hub sulle ruote che vengono riforniti di energia elettrica da uno dei più grandi pacchi batterie agli ioni di litio al mondo in uso per le operazioni di telefonia mobile. L’energia elettrica viene prodotta quando il bus utilizza i suoi freni e se necessario, può essere anche utilizzato un generatore alimentato da un motore diesel che è relativamente piccolo per questo tipo di veicolo. Virtualmente silenzioso e senza scosse, i quattro motori elettrici accelerano rapidamente l’autobus della lunghezza di 18 metri. In confronto con un autobus diesel convenzionale, il motore a combustione è solo la metà delle dimensioni con 450 kg di peso invece dei 1000 kg e una cilindrata di soli 4,8 l invece di dodici.
Australia Il treno? Se lo prendi all’alba non paghi In Australia, nello stato di Sydney, gli amministratori pensano che viaggiare gratis sui treni all’alba possa essere un forte incentivo a non accalcarsi nell’ora di punta. Convincendo gli abitanti a cambiare abitudini, oltretutto, potrebbero risolvere il problema della congestione stradale nelle ore calde della giornata, ridurre il numero di auto in circolazione e aiutare l’ambiente. Infrastructure NSW, l’ente strumentale del governo del Nuovo Galles del Sud appena nato e impegnato a definire le priorità statali sul tema delle infrastrutture, ha lanciato la sua proposta, adesso al vaglio del governo locale: offriamo a chi deve arrivare in centro il treno gratis. Ma solo se ci si muoverà entro le 7 di mattina. La proposta è supportata anche dai risultati di una ricerca condotta nel 2010 dalla Southern Cross University, presentata nel corso dell’Australasian Transport Research Forum e riportata dal Sydney Morning Herald: già proponendo uno sconto sui trasporti del 30 per cento, un 15 per cento di viaggiatori sarebbero disposti ad anticipare il loro viaggio verso il lavoro o il luogo di studio di almeno 30 minuti, mentre un temerario 4 per cento partirebbe da casa anche un’ora prima per spendere meno. Fonte: Corriere.it
Svezia Stoccolma punta a una mobilità urbana sostenibile Un pedaggio di ingresso nel centro città ha ridotto il traffico del 20% in quattro anni. Metropolitana e tram funzionano con elettricità verde prodotta da eolico e idroelettrico. I ciclisti in città sono aumentati del 75% in dieci anni e con loro le piste cilcabili, oltre 750 chilometri. Il 50% dei viaggiatori urbani usa la metropolitana e la metà degli autobus urbani funziona a biogas o etanolo.
Germania Nasce l’autostrada per biciclette Percorre le autostrade in bicicletta. L’idea potrebbe apparire a molti un’utopia ma in Germania ci stavano pensando già da un pò e ora il sogno potrebbe tradursi in realtà. Il rivoluzionario progetto si chiama, in attesa di trovargli un nome migliore, Radler B-1 ed è allo studio per collegare le città di Dortmund e Duisburg nella regione della Ruhr, da tempo congestionata dal traffico a causa dell’alta densità di abitanti. Il piano di realizzazione prevede una maxi pista ciclabile lunga 60 chilometri e larga 5 metri. Ma non solo. La Radler B-1 sarà del tutto asfaltata in pianura, senza alcuna presenza di pendenze o curve strette, e sprovvista d’incroci. E il suo percorso sarà parallelo all’autostrada classica. «Molti tedeschi hanno già deciso di rinunciare alle automobili per le biciclette», ha affermato il ministro socialdemocratico Harry Voigtsberger. Sono numerosi infatti i lavoratori che hanno iniziato a utilizzare le due ruote per gli spostamenti e saranno ben contenti di evitare le lunghe code sulla A40, rinominata l’Autobahn (autostrada, ndr) delle lumache. A confermare la tendenza, anche le istituzioni locali. «Lungo il percorso tra le due città vivono almeno due milioni di persone, molte delle quali già oggi spesso preferiscono usare la bicicletta anziché l’auto per spostarsi ogni giorno da pendolari», spiega Jens Hapke, dirigente del Regionalverband Ruhr, l’azienda che gestisce i trasporti urbani e regionali della regione. Oltre a risolvere l’emergenza del traffico, «l’autostrada delle bici» ridurrà considerevolmente anche le emissioni di CO2 presenti nell’aria, dando uno smalto nuovo al tratto stradale, in termini di viabilità e ambiente. Fonte: Corriere.it
Inghilterra 25% di sconto sulle auto elettriche Il 25% di sconto per chi acquista un’auto elettrica. È la svolta ecologista dell’Inghilterra, che ha deciso di concedere agli automobilisti uno sconto sul prezzo di vendita di Mitsubishi iMiEV, Smart fortwo electric drive e Peugeot iOn. La “Plug-In Car Grant” - così si chiama la serie di incentivi sulle auto elettriche - verrà concessa già dal prossimo gennaio e permetterà di avere uno sconto massimo di 5905 euro acquistando un veicolo a basse emissioni. Elettrico o ibrido, l’importante è che il mezzo rispetti gli standard fissati dall’OLEV, Office for Low Emissions Vehicles.
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20 gennaio 2012
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Intervista a Francesco Liuti - Referente CICLOAMICI Brindisi
Brindisi è una città pedalabile?
Cos'è 'Cicloamici'? Cicloamici è un associazione di volontariato fondata nell’agosto del 2003 e federata alla Federazione Italiana degli Amici della Bicicletta. L’associazione propone un calendario fittissimo di escursioni nel fine settimana, oltre che viaggi in bici oltre frontiera. Si occupa di educazione stradale nelle scuole dell’obbligo, organizza eventi come “Bimbimbici” in vari comuni della Provincia, corsi di escursionismo e di cicloturismo. Sostiene e pungola le pubbliche amministrazioni sui temi della mobilità sostenibile, della sicurezza stradale e della difesa del territorio. Ci piace anche sottolineare che da alcune costole di Cicloamici negli scorsi anni sono nate delle interessanti realtà dedicate al cicloturismo che operano professionalmente su tutto il territorio pugliese come la società Ciclovagando e l'Asd Into the Bike, vincitrice quest'ultima del bando regionale Bollenti Spiriti-Principi Attivi 2010.
Come risponde la cittadinanza? La cittadinanza brindisina, grazie anche all'aiuto dei social network, risponde sempre meglio col passare del tempo. La scorsa estate abbiamo avuto un esplosione di adesioni con le nostre famose pedalate notturne del Mercoledì sera, toccando anche punte di 4050 partecipanti ad appuntamento, mentre dall'inizio dell'inverno abbiamo istituito, la domenica mattina, l'appuntamento col BiciCaffè: dove dopo aver sorseggiato un caldo caffè nei pressi di Piazza Vittoria, ci concediamo delle piacevoli passeggiate poco fuori porta, e anche in questo caso abbiamo ottenuto costanti incrementi di adesioni. Ovvio che il nostro sogno rimane quello di vedere aumentare in modo esponenziale il numero degli amanti della bicicletta ed è per questo obiettivo che promuoviamo continuamente iniziative in merito. Secondo voi, Brindisi è una città 'pedalabile'? Se analizziamo Brindisi da un punto di vista puramente tecnico, quindi pianeggiante e con rarissimi sali e scendi degni di nota, potremmo dire che Brindisi potrebbe essere la città ideale per muoversi in bicicletta; se però analizziamo le politiche attuate nei confronti della ciclabilità ci rendiamo conto che si deve fare molto sia in termini di sicurezza per il ciclista urbano (piste ciclabili esclusive e funzionali) che in termini di promozione della bicicletta (bike sharing, centro storico proibito alle auto), e dire che basterebbe davvero poco sia in termini di progettazione che in termini economici. Sarebbe sufficiente copiare quello che accade in altre città d'Italia. Quali difficoltà deve affrontare oggi un ciclista a Brindisi? Da un lato puramente tecnico, la difficoltà maggiore per un ciclista a Brindisi rimane l'eccessiva promiscuità con le automobili. Servirebbero delle vie esclusive ciclo-pedonabili che però siano veramente funzionali, ossia che abbiano come obiettivo quello di permettere di raggiungere dalla propria abitazione tutti i punti principali della città (un ipotesi potrebbe essere un modello a raggiera con il nucleo nel centro storico) e non delle vie ciclabili (come quelle esistenti) che abbiano la sola funzione di passeggiata. Un altro problema del ciclista brindisino è quello di sentirsi completamente abbandonato dalla politiche che vengono attuate dalla nostra classe dirigente in questa direzione, in un momento storico così critico, sarebbe naturale aspettarsi dei cambiamenti in termini di lotta all'uso smodato dell'automobile, incremento dei trasporti pubblici e applicazione di politiche tese alla mobilità sostenibile come il car-pooling o il car-sharing. A volte basterebbe forse anche vedere uno dei nostri amministratori che fosse il sindaco, il presidente della Provincia o un consigliere qualsiasi, recarsi a lavoro per una volta su una 'Bicicletta Blu', invece della solita auto. Sarebbe una buona operazione di marketing per l'uso della bicicletta.
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20 gennaio 2012
In che stato versa la pista ciclabile oggi? Oggi, le piste ciclabili presenti a Brindisi sono poco funzionali dal punto di vista pratico. Percorrendole, possiamo fare solo una bella passeggiata e non raggiungere in un batter d'occhio i punti principali della città. Diciamo che, tutto sommato, le piste ciclabili versano in un discreto stato, a parte qualche tratto dove andrebbe sfoltita la vegetazione laterale. Abbiamo notato, con piacere, che da poco è stato ultimato un tratto ciclabile che dalla fine della pista ciclabile di Sant'Angelo si raccorda al canale Patri costeggiando il Parco "T. Di Giulio", mentre invece aspettiamo con ansia la fine dei lavori a valle del Cillarese, che dovrebbero aggiungere degli altri chilometri di ciclabilità. Che ne pensate del bike sharing in città? Pensiamo che il bike sharing possa rientrare in quelle azioni che un amministrazione debba adottare se intende veramente decongestionare il centro storico da quell'accozzaglia di automobili che quotidianamente riempiono i Corsi e le piazze più belle che abbiamo (Piazza Mercato, Piazza Santa Teresa, Piazza Duomo solo per citarne alcune). È ovvio che il bike sharing non ha senso se a questo non si accompagnano delle politiche tese a creare delle aree di scambio (auto-bici, auto-bus navetta) agli ingressi principali della città (ad esempio Via Spalato - Spazio antistante Scuola "Caduti di Marzabotto" - Spazio adiacente "Brindisi Multi Servizi") e se non si istituiscono dei pedaggi automobilistici per entrare nelle mura della città. Se per un giorno, passaste dalla sella alla poltrona, quali modifiche apportereste alla viabilità? Come prima cosa, dedicheremmo un metro e mezzo sui corsi principali e sul lungomare di Brindisi a 'percorso ciclabile promiscuo ai soli pedoni', con tanto di strisce dipinte per terra ben visibili e con tanto di simbolo di bicicletta. Sarebbe un bel segnale, perché ci sentiremmo in un certo senso riconosciuti ufficialmente. In seconda istanza, inibiremmo i corsi principali e le piazze principali al transito delle automobili, limitandone l'uso solo ai casi strettamente necessari, ma questa inibizione non la lasceremmo solo scritta su un cartello stradale di divieto come avviene oggi, ma metteremmo dei paletti a scomparsa con licenza di essere abbassati solo da chi ha le adeguate autorizzazioni (attualmente i corsi, soprattutto nelle ore notturne sono attraversati da auto che sfrecciano a velocità proibite anche in autostrada). Terzo, a questo punto attiveremmo il bike sharing con le modalità di cui sopra. Questi tre desideri basterebbero, però se proprio volessimo esagerare, si potrebbe fare dell'altro. Creeremmo quelle famose piste ciclabili a raggiera e funzionali. In che modo? La prima partirebbe da Corso Roma e la faremmo arrivare fino al Tribunale, attraversando Viale Aldo Moro e Via Palmiro Togliatti. Tecnicamente basterebbe togliere una fila di parcheggi al centro della carreggiata che va da Viale Aldo Moro al Tribunale e sostituirla con una via ciclabile ben evidenziata e assolutamente non promiscua alle automobili. La seconda, sfruttando i lavori di rifacimento del lungomare, la faremmo partire proprio dal Lungomare Regina Margherita: attraversando Via del Mare, giungerebbe all'area di scambio di Via Spalato. La terza invece la realizzeremmo lungo la provinciale per San Vito fino all'ex caserma dei Vigili del Fuoco. In questo caso bisognerebbe lavorare un po' sul ripensamento dei marciapiedi esistenti attualmente. Come ultimo desiderio, se proprio avessimo la possibilità di creare una pista ciclabile panoramica, la vorremmo in grado di collegare la Sciaia ed Apani, lungo tutta la nostra costa Nord. Un bel biglietto da visita per il ciclo-turista. Mai l'avremmo realizzata affianco alla superstrada che costeggia Bozzano, Sant'Elia e Santa Chiara...
Francesco Marchionna
LA BICICLETTA CHE SALVERÀ IL MONDO IL DIRITTO AL CIBO IN STORIE A PEDALI
I Cicloamici, in collaborazione con Lab Creation e CiccioRiccio, organizzano a Mesagne la presentazione del libro: “La bicicletta che salverà il mondo - La lotta alla fame raccontata da un sellino” di Daniele Scaglione. Interverranno l’autore, Tranquillino Cavallo e Michele D’Anna. Il libro racconta vicende di bici e di lotta alla fame ambientate sia in Paesi in via di sviluppo sia in Italia. Storie che analizzano da differenti angolazioni il tema del diritto al cibo, ma anche il diritto a una vita dignitosa e quello di scegliere il posto in cui vivere. L’autore, Daniele Scaglione è nato a Torino nel 1967. È responsabile per il campaigning di ActionAid, organizzazione non governativa che lotta contro la povertà. È stato presidente di Amnesty International dal 1997 al 2001. Laureato in fisica, ha prima lavorato in Fiat e poi nel mondo della cooperazione sociale. Ha scritto “Baghdad, Kabul, Belgrado. La democrazia va alla guerra” (AdnKronos, 2003), “Diritti in campo. Storie di calcio, libertà e diritti umani”(Ega, 2004), “Centro permanenza temporanea vista stadio” (e/o, 2008), “Rwanda.Istruzioni per un genocidio” (Infinito Edizioni, 2010). Il libro sostiene, con i proventi dei diritti d’autore, la campagna Operazione Fame di ActionAid. Appuntamento per venerdì 20 gennaio alle ore 20,30 presso Labcreation, in via Lucantonio Resta 15. L’incontro verrà trasmesso in streaming dal network Ciccio Riccio e può essere seguito su www.labcreation.it www.mesagnesera.it e www.gazzettinobr.it
In verde, la pista ciclabile esistente. In blu, e in rosso, le piste ciclabili suggerite dai cicloamici freebrindisi.it 21
20 gennaio 2012
Terra di Brindisi
Alla scoperta di Francavilla Fontana La città, di origini messapiche, fu un colonizzata dai Romani, e di questo periodo rimangono i resti di una villa rustica di epoca romana, costruita verso la fine del I sec. a. C. Sullo stesso luogo agli inizi del XIV Filippo I d’Angiò, principe di Taranto e signore di Oria, dava la caccia ai cervi. Presso una fontana - secondo la tradizione - ritrovò un’immagine della Madonna dipinta su un muro diroccato. In quel luogo fece costruire una chiesa e fondò un casale a cui diede nome di villa san Salvatore. Per popolarlo il principe angioino concesse numerose esenzioni fiscali: da qui il cambio del nome in Franca Villa, ‘città franca’, cioè esente da tasse e dazi. il casale passò poi dalle mani dei D’Angiò a quelle dei del Balzo Orsini ed infine agli Imperiali, sino a quando nel XVIII secolo Ferdinando IV di Borbone la dichiarò città libera. Nel 1864 divenne Francavilla Fontana, in onore della Madonna della Fontana.
Ogni settimana l'inserto centrale conterrà un approfondimento sulla Terra di Brindisi per scoprire e riscoprire una terra ricca di fascino e storie da raccontare scriveteci: redazione@freebrindisi.it
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20 gennaio 2012
Opere Pubbliche Complessi Residenziali a Vendere Restauri Monumentali Costruzioni e Ristrutturazioni Edili
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20 gennaio 2012
In viaggio nella Terra di Brindisi Speciale FRANCAVILLA FONTANA LA TRADIZIONE Processione dei Misteri o del Battaglino Un pellegrinaggio nella memoria di una terra antica e la presenza di riti, di fede, in una sorta di itinerario di purificazione e perfezione. E’ questo il significato più vero del pellegrinare dei pappamusci di Francavilla Fontana. “Li pappamusci”, perché così li chiamano da queste parti, prendono il nome dal greco antico, forse ad indicare il “prete nero” o “prete lento, silenzioso”. Secondo altri il nome deriverebbe dallo spagnolo “papamoscas”, che significa sciocchi. In realtà ogni cappuccio bianco ha un volto, una colpa da espiare, una preghiera da intercedere, un voto da esaudire. Queste pie pratiche della Settimana Santa portano ancora il ricordo di tradizioni e liturgie di fede, proprie di ordini religiosi come i Carmelitani, i Domenicani e i Francescani. Più di tutti, però, l’influenza dei Gesuiti che portarono nel sud, sotto la corona di Spagna, un particolar modo di sentire e vivere i giorni della Settimana Santa. Dalle prime ore pomeridiane del Giovedì Santo, per tutta la notte, fino al tramonto del Venerdì Santo, attraversano a piedi il paese, di chiesa in chiesa, per far visita e per sostare, in preghiera, davanti ai Sepolcri, dove riposa il Cristo morto. Sono sempre in due, a piedi scalzi, per queste strade, quasi a farsi compagnia, con la veste bianca, a volte semplice, a volte ricamata. Alla cintura il cingolo, simbolo del sacrificio; sul petto lo scapolare, l’abitino color marrone, segno dell’appartenenza alla Confraternita e privilegio, anzi “Decor Carmeli”, proprio del Carmine. C’è anche il cappello, ad indicare il rispetto e l’ossequio del pellegrino. Il cappuccio invece nasconde il volto, l’anonimato, mentre accompagnano il passo sgranando il rosario e appoggiandosi al bordone, il bastone dei pellegrini, di ogni tempo. Nenie, canti funebri e di dolore, silenzio e preghiera, fanno poi il resto, come se Francavilla Fontana, in questi due giorni, uscisse fuori dal tempo. Qui sta anche il senso della Processione del Venerdì Santo, la processione dei Misteri con la commovente statua del “Cristo sotto la croce”, detto “Cascata” e del continuo camminare col peso e col dolore della croce. Questa è la Settimana Santa a Francavilla Fontana, tra le più sentite e vissute in tutta la Puglia, in tutto il sud. Una cosa è certa: di questi pappamusci non sapremo mai i nomi, perché anche le pagine dei registri verranno distrutte subito dopo la processione. Ci basta il cappuccio bianco calato sul volto, e i loro occhi, assorti nel mistero dell’immenso, tra passato, presente e futuro, che solo nei giorni del Giovedì e del Venerdì Santo, ogni anno, si ripete.
La mandorla riccia
La mandorla riccia è un prodotto dolciario tipico della cittadina di Francavilla Fontana, ha la classica forma ovoidale e l’interno è bianco e croccante, mentre l’esterno è tenero e friabile. Ha un gusto dolce. Le mandorle si fanno dorare sul fuoco e poi si rivestono di zucchero facendole dondolare con un apposito attrezzo. Questa procedura conferisce una “ricciatura” al prodotto, da cui il nome. Le mandorle ricce si conservano in vasetti di vetro o in vasetti di ceramica a chiusura ermetica. Sinonimi e termini dialettali: Cunfietti rizzi - mennuli rizze.
I LUOGHI SIGNIFICATIVI Palazzo Imperiali Si deve a Giovanni Antonio del Balzo Orsini, la costruzione nel 1455 di una grande torre quadrata (primo nucleo di quello che sarebbe diventato il palazzo Imperiali) a cui si aggiunsero nel 1536 altre tre torri. Furono gli Imperiali nel ‘700 a trasformarlo in splendida residenza. Su una facciata laterale vi è un a splendida loggia barocca con quattro arcate incorniciate da sculture. Chiesa matrice La chiesa matrice, o chiesa del Rosario, caratterizzata da un’imponente cupola rivestita da mattonelle di maiolica e fu edificata alla metà del ‘700 sul luogo dov’era la chiesa angioina della Madonna della Fontana del XIV secolo. Chiesa di S. Maria della Croce La chiesa di S. Maria della Croce sarebbe stata edificata nella prima metà del sec. XVI là dove esisteva un’antica cappella, dalla quale fu presa un’immagine della Vergine dipinta su muro (databile al XIII secolo), la meglio conservata tra le immagini mariane di tradizione medioevale. Chiesa della Madonna delle Grazie Sulla via per Ceglie, fuori la porta dei Cappuccini, è la chiesa della Madonna delle Grazie, a pianta centrale, del XVII secolo.
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20 gennaio 2012
APPUNTAMENTI IN PRIMO PIANO
venerdì 20 gennaio Brindisi RICORDANDO GIUSTINO DURANO L’Istituto Superiore “T. Monticelli - E. Simone”, in collaborazione con l’orchestra del Liceo Musicale “Giurano Durano” di Brindisi presenta “In ricordo di Giustino” conferenza nel decennale della scomparsa. Interverranno: Salvatore Amorella - Dirigente Scolastico, Antonio Caputo - membro Soc. di Storia Patria, Olga Durano - Attrice e figlia dell’attore. Filmmaker prof.Sergio Betti. Adattamenti musicali prof.ssa M. A. Epifani, prof. A. Bagnato.. Organizzazione e coordinamento Prof.ssa Cinzia Cavallo. Ore 18, nell’Auditorium del Liceo Scientifico “T.Monticelli”.
venerdì 20 gennaio Fasano NIENTE PROGETTI PER IL FUTURO
Per la regia di Francesco Brandi con Giobbe Covatta, Enzo Iacchetti, scene e costumi di Nicolas Bovey, musiche Cesare Picco. Un gioco teatrale surreale, una parabola contemporanea, che racconta con i toni della leggerezza e del paradosso una società in crisi, dove i valori dell’Uomo appaiono lisi e sfilacciati sullo sfondo di un progressivo i m p ove r i m e n t o spirituale. Lo spettacolo è l’incontro di un semplice garagista con un Vip della televisione colto e intelligente ma egocentrico oltre ogni limite. Fasano, Teatro Kennedy, ore 20.30.
venerdì 20 gennaio Ostuni SERATA EUROPE
Grande serata rock 80 al Pathos Pub. Per la prima volta nella Città Bianca gli “Europe Tribute Band” (Alberto Sciroccale voce, Antonio Agrusta chitarra, Pietro Todaro basso, Gianni La Grotta batteria). Tutti i migliori brani della famosa band svedese, all’attivo 40 milioni di dischi venduti in tutto il mondo, in un concerto all’insegna del buon rock anni 80, tanta energia e melodia allo stato puro. Info & Prenotazioni: 346.8353513. Ingresso libero. Ore 22.30.
domenica 22 Gennaio Brindisi A CENA COL JAZZ
L’Antica Osteria La Sciabica in collaborazione con Tenute Rubino presenta la rassegna “A cena col jazz - delizie musicali per il palato”, con la direzione artistica di Fabio Rogoli. Quattro incontri culinari in musica, quattro artisti di fama internazionale abbinati a quattro menù e quattro vini. Tutto in un’unica rassegna musicale per palati sopraffini. Si comincia domenica 22 gennaio con Fabrizio Bosso, uno tra i migliori trombettisti italiani che si è affermato nell’attuale scena jazz nazionale e internazionale. Con Bosso, Fabio Rogoli (pianoforte), Michele Colaci (contrabbasso) e Roberto Cati (batteria). Da cornice ad una rassegna unica nel suo genere, i grandi vini delle Tenute Rubino. La cena viene servita intorno alle ore 21 per poi proseguire con la musica dei grandi ospiti. La prenotazione alla cena/concerto è obbligatoria. Antica Osteria La Sciabica via Thaon de Revel, 29.
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6 gennaio 2012
le segnalazioni vanno inviate a redazione@freebrindisi.it
mercoledì 25 gennaio Fasano DR. JEKYLL & MR HYDE - Sogni e Visioni
Bis Tremila s.r.l., Alessandro Benvenuti, Rosalinda Celentano, con la partecipazione straordinaria di Alice & Ellen Kessler in un musical ideato e diretto da Giancarlo Sepe liberamente ispirato al racconto di Robert Louis Stevenson. Nella Londra di fine ottocento si sviluppa il classico tema del doppio e della trasformazione, due vite opposte vissute dalla stessa persona, il Dr Jeckyll che attraverso Hyde, la sua creatura, si libera dalle costrizioni della società e dal perbenismo che avevano da sempre segnato la sua vita. Gli anni del Dr. Jekyll e Mr. Hyde sono gli anni di Jack lo squartatore e del grande successo dell’attore Richard Mansfield, che proprio nei primi giorni di agosto si esibiva al Liyceum di Londra in una trasposizione teatrale del romanzo di Robert Louis Stevenson. L’atmosfera è quella del fumetto d’autore in bianco e nero. Tra le musiche riecheggiano anche canzoni contemporanee riarrangiate per lo spettacolo e le danze nascono dall’estro dell’attore e dal fascino dei protagonisti, anche loro diversi e assillati dal lato oscuro. Teatro Kennedy, ore 20.30.
giovedì 26 gennaio Fasano FASANOMUSICA
Propone Ilia Kim, pianista. Introduzione al concerto del musicologo Piero Rattalino.
SABATO 21 GENNAIO 2012 FIRST PARTY!
Una serata ricca di sorprese quella di sabato 21 gennaio presso lo 0831 di Brindisi che presenta il primo party del nuovo anno 2012 e lo fa all'insegna della buona musica e del divertimento assicurato! Questa settimana lo 0831 propone il suo appuntamento con la live music, questa volta con la musica dei TRUMP TO DISCO, bravissimo gruppo promosso dalla d&m eventi che ci faranno ballare disco dance e divertentismo anni 60 70 80 90 fino ai giorni nostri. I componenti della band sono musicisti professionisti del territorio brindisino che dopo anni di gavetta si sono ritagliati un importante posto nell' ambito della musica live pugliese. Un excursus musicale, dalla discomusic internazionale a quella italiana, da Donna Summer e i Village People proporranno i migliori dischi dei c.d. "anni d'oro" della musica mondiale, fino ad arrivare alla musica moderna di Bob Sinclair e Martin Solveg. Medley divertenti e incalazanti ci terranno compagnia per una serata spettacolare e di qualità. Start h.22:30 Special guest Dj Maurizio Macrì e dopo la mezzanotte ancora musica con i dischi di dj wep. PER INFO E PRENOTAZIONE: TEL 0831-562565 - MOB 366 1225410 info@0831space.com
GIOVEDI' 26 GENNAIO CABARET CON TERESA LALLO
giovedì 26 Gennaio Ceglie Messapica L’ISOLA
La Luna nel Pozzo/Burambò/Casarmonica “L’Isola”… e l’olio buono! di e con Pia Wachter, Daria Paoletta, Mirko Lodedo. Ingresso spettacoli 6 euro, Under 40 ingresso ridotto 4 euro. Abbonamento a tutti gli spettacoli 18 euro. Ogni sera la visione degli spettacoli sarà accompagnata dall’assaggio di specialità gastronomiche del territorio messapico e da un buon bicchiere di vino. Teatro Comunale, ore 21, ingresso a pagamento. Info. 0831/377863.
venerdì 27 Gennaio Ostuni SI RECITA DANTE
Primo appuntamento con la rassega teatrale organizzata dell’Associazione Culturale “Folletti e Folli” che ospita Maccabeteatro. Direzione artistica Enzo Toma. “Quello che offro - spiega Francesco Ocelli - è l’ideale complemento all’attività didattica degli insegnanti proponendo una “recitactio Dantis” che intende dare presenza al testo quasi facendoci dimenticare chi l’abbia scritto, come voce di origine ignota ma forte, solenne, sonora e prepotente. Vi condurrò all’inferno in quell’inferno dove i diavoli hanno coda, corna e ali gigantesche, nell’inferno in cui un tempo ci si credeva davvero”. Teatro Madonna del Pozzo, ore 21. Ingresso Gratuito. Info 347/5986360.
Torna la serata dedicata al cabaret , questa settimana è la volta della bravissima e divertente Teresa Lallo! Teresa Lallo è una donna normale che è diventata una comica del tutto speciale. Nata in quella Puglia opulenta e assolata regno di orecchiette e gommoni carichi di albanesi, Teresa ha preso armi e bagagli ed è andata a vivere a Roma,ma ha continuato a tenere un contatto ideale con la sua terra,tanto da intitolare il suo spettacolo “Cime di rapa tempestose”. Monologhista comica di razza,Teresa Lallo è tutta in quei suoi capelli rossi, in quelle sue labbra carnose, in quei profondi occhi verdi che sanno sprizzare fulmini e saette, in quelle sue curve dolci, femminili, mammesche, rotondità “classiche” capaci tanto di ammaliare quanto di soffocare. La vita, gli uomini, i sogni realizzati e quelli infranti le hanno dato un senso dell’umorismo unico, di marca lellacostiana, nel quale l’universo femminile e quello maschile inevitabilmente cozzano producendo scintille comiche gustose ed originali. Teresa Lallo è molto donna ma non si identifica né nello stereotipo della bella-stupida,ne’in quello della bruttainviperita:è una donna normale,di quelle donne normali che normali non sono,perché sanno farsi amare e odiare nello stesso tempo,per quello che ti danno (tutto) ma anche per quello che ti tolgono (il sistema nervoso).
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20 gennaio 2012
IN EVIDENZA
Michelangelo Prudentino
ETHIC AWARD
PREMIO PER UN FUTURO SOSTENIBILE
L’
Ethic Award è il premio, inaugurato nel 2002, della testata GDOWEEK (aggiornamento del quotidiano Il Sole 24 Ore), per i professionisti del mondo retail, produzione destinata alla vendita al pubblico e non ad aziende. Il premio riconosce, segnala e premia l’impegno di quelle imprese che mirano, attraverso logiche di sviluppo sostenibile, a un miglioramento della qualità della vita, dell’ambiente, del lavoro, delle relazioni sociali e della cultura. La partecipazione è gratuita e le aziende che desiderano candidarsi sono invitate ad inviare le proprie iniziative compilando, per ogni proposta, una scheda di partecipazione. Sono presi in considerazione solo i progetti che rispondono alla filosofia del premio, che considera lo sviluppo per un futuro sostenibile in tutte le sue sfumature: etica, sociale, ambientale. I riconoscimenti dell’Ethic Award sono sette: Processi Industriali - Premio all’iniziativa che ha meglio risposto all’evoluzione e innovazione dei processi industriali in logica di impatto ambientale: risparmio energetico, razionalizzazione e gestione degli scarti. Greening - Miglior progetto di eco-efficienza riferita alle soluzioni architettoniche, strutturali e gestionali realizzate in logica di sostenibilità al fine di ridurre al minimo l’impatto ambientale. Retailer locale - Miglior progetto capace di coniugare con la realtà locale in logica di partnership, l’insediamento del punto di vendita nel territorio. I giovani - Miglior progetto rivolto ai giovani in logica di stimolo e coinvolgimento, con l’obiettivo di facilitarne l’ingresso nel mondo del lavoro. Il consumatore - Miglior progetto “educational” di coinvolgimento e sensibilizzazione a un “comportamento sostenibile” rivolto alle persone/consumatori all’interno e all’esterno dell’azienda. Minoranze e società - Miglior progetto di integrazione nella società contemporanea delle categorie definibili “minoranze” come quella degli extracomunitari, dei disabili e dei disoccupati. Il Sud del mondo - Miglior progetto di “sviluppo sostenibile” rivolto ai Paesi del Sud del Mondo.
Milano, Giovanni Fileni riceve Ethic Award 2011
La valutazione delle candidature è a carico di una giuria di esperti, composta da autorevoli rappresentanti di università, della ricerca, dell’ambiente, di associazioni no profit, della comunicazione, che si impegna a selezionare i progetti, valutarli, esprimere le preferenze e decretare i vincitori del primo premio e dei sette premi di categoria. I principali criteri di valutazione che saranno oggetto di un’attenta analisi da parte della giuria sono diversi e ben precisi: in che misura l’iniziativa risponde agli obiettivi prefissati e con quali risultati; il grado di integrazione con i processi aziendali al proprio business, cosa dà al business, come lo migliora (in che misura l’iniziativa fa parte o è legata al business quotidiano dell’azienda); l’effetto in termini di employer branding (fidelizzazione e attrazione di nuovi talenti); effetti sulla corporate e/o brand reputation; il valore sociale creato; la misura in cui l’azienda evidenzia l’impegno sociale con certificati e report sociali/ambientali; il livello di innovazione e ripetibilità nel tempo dell’iniziativa. L’edizione 2011 ha visto premiare il Nord Italia che distanzia il Sud anche per sviluppo sostenibile. Il Piano di Miglioramento della Sostenibilità dell’azienda Usl di Rimini è stato premiato come “Miglior Progetto Assoluto”, oltre ad essersi aggiudicato il premio per la categoria ‘Greening’. A seguire: ‘Processi industriali e di filiera’ alla Cartiera Lucchese Eco Natural Lucart, ‘Retailer locale e territorio-comunità’ a Centrale Adriatica, ‘Education’ a Kraft Foods Italia; ‘Il lavoro’ a Nordiconad; ‘Salute, minoranze e società’ a File-ni Simar; ‘Il sud del mondo’ a Terna.
Infissi in alluminio e ferro battuto di Piccolo Antonio & C.
Via Fara, 18 - Torchiarolo (BR) Tel. 0831 692019 - Fax 0831 211129 - 349 5597148 farm2006@hotmail.it
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20 gennaio 2012
Progettazione e Realizzazione di spazi verdi Manutenzione Verde Pubblico e privato FORNITURE di piante fiorite e piAnte grasse Espianto alberi
L’azienda si avvale delle più moderne tecnologie ed attrezzature usate nel settore, come piattaforme aeree con altezza fino a 22 metri, camion con gru di diversa portata di sollevamento, escavatori skid loader di ultima generazione ed altra attrezzatura di avanguardia con regolare certificazione e in pieno rispetto delle normative che regolano il trasporto dei rifiuti vegetali presso le discariche autorizzate. Le aziende ALMIVERDE SERVIZI e VIVAI CATAMO si estendono su una superficie di 12.000 mq site alle porte della città di Torchiarolo in C. da Faraschita a 28 metri sul livello del mare, gode di un clima particolarmente mite che consente la coltivazione sia in serra che in campo aperto di un gran numero di specie vegetali ortive, ornamentali comprese quelle tropicali. All’interno si trovano un Garden Center di 1.000 mq e 13.000 mq di serre per la coltivazione di giovani piante, inoltre l’azienda completa la sua gamma di prodotti con la commercializzazione di alberature come agrumi, ulivi, carrubi, ficus, grevilee, jacarande; fontane artistiche in pietra; ciottoli in pietra e vetro colorato; piscine in resina e vasi artistici per interno ed esterno.
ALMIVERDE SERVIZI SRL E VIVAI CATAMO professionisti nel settore ortoflorovivaistico C.da Faraschita TORCHIAROLO - Brindisi +39 0831 62 09 54 +39 348 3406064
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IN EVIDENZA
LA SINGER DEI CARTONI
TORNA IN PUGLIA E SI RACCONTA
C
ristina D’avena è tornata a suonare in Puglia. Lo ha fatto sabato scorso in terra barese, accompagnata dalla band dei Gem Boy. La vocalist bolognese mantiene nell’immaginario di grandi e piccini una posizione di riguardo legata alla sua inconfondibile voce grazie alla quale ha interpretato centinaia di sigle di cartoni animati negli ultimi venticinque anni. Assistere a un suo live vuol dire fare un viaggio nel tempo, ripensare ai pomeriggi trascorsi a guardare i più famosi manga giapponesi trasmessi in tv, rivivere emozioni datate ma comunque sempre accese nel cuore. Il sodalizio artistico siglato con gli scalmanati Gem Boy, gruppo rock demenziale bolognese noto al grande pubblico soprattutto per le cover parodistiche delle sigle dei cartoni animati, sta dando i suoi frutti. E pensare che la D’Avena proprio non digeriva la band che le ha dedicato scherzosamente la canzone “Ammazza Cristina”. Della serie: la vita è bella anche perché si fanno cose che poco tempo prima si ritenevano impossibili. Cristina, com’è nata questa bizzarra collaborazione con i GemBoy? “Ci siamo incontrati casualmente in un autogrill. A dire il vero non mi stavano simpaticissimi, però mia sorella ha sempre insistito perché li prendessi in considerazione come band di supporto per i concerti live. Abbiamo fatto una prova, ci siamo trovati benissimo e da allora abbiamo iniziato a lavorare ufficialmente insieme”. Hai interpretato le canzoni che hanno segnato una generazione. Come nascono le sigle dei cartoni animati? “E’ un processo lungo in cui è impiegato un vero e proprio team. Solitamente vengono vagliati diversi provini musicali. Sulla base di quello ritenuto più idoneo viene scritto un testo. Successivamente si va in studio di incisione. Ovviamente tutto quello che facciamo in Italia deve essere approvato in Giappone”. C’è una sigla che avresti voluto cantare? C’è una sigla a cui sei particolarmente affezionata? “Le ho cantante quasi tutte (ride ndr). La sigla che preferisco è, ovviamente, “Kiss me Licia””. Che cosa si prova ad aver davanti un pubblico di adulti che intona le canzoni che cantava in tenera età? “Io continuo a vederli bambini, sono teneri. Tutti hanno bisogno di “tornare indietro”. Per questo mi piacciono tantissimo i concerti, perché il pubblico è variegato e si può incontrare davvero chiunque: dalla nonna che accompagna il nipotino alla comitiva di trentenni, dal tipo impeccabile al “punk”. Molte persone riconoscono i connotati della propria infanzia nelle sigle dei cartoni, o comunque vengono ad ascoltarci con grande entusiasmo”. Come sono i bambini di oggi rispetto a quelli di ieri? “Sono più svegli, più “tecnologici” e forse un po’ troppo desiderosi di bruciare le tappe”. Che ne pensi dei cartoni animati di oggi? “Qualche bel prodotto c’è ancora. Mancano i cartoni che “fanno sognare”, come quelli degli anni ‘80”. Il tuo papà ha origini pugliesi. Che rapporto hai con la nostra regione? “Amo la Puglia, adoro i pugliesi e il temperamento “caliente”. Sono letteralmente innamorata del Salento. Ci torno spesso. La commistione degli odori della terra e del mare è qualcosa di cui non riesco a fare a meno”.
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20 gennaio 2012
Vincenzo Maggiore
IN EVIDENZA CINEMA BRINDISI
ANDROMEDA MAXICINEMA Via Bozzano, 1 - Tel. 0831 546880
info@andromedamaxicinema.it
OSTUNI
CINEMA ROMA
Via Tanzarella Vitale, 37 - Tel. 0831 336033 ORIA
MULTISALA SALERNO
Via A. Manzoni, 1 - Tel. 0831 840214
drammatico Sleeping Around Una metropoli. Oggi. In una grande sala circolare a vetri all’ultimo piano di un edificio avveniristico, sede ufficiale di una importante agenzia di comunicazione internazionale, ha inizio una conferenza stampa dove viene presentata una straordinaria innovazione tecnologica importata dalla Cina che trasformerà il concetto di pubblicità: una lente potrà proiettare, attraverso l’uso di un satellite, marchi pubblicitari direttamente sulla luna piena. Sulla terrazza della stessa sala circolare, si incontrano Sara e Marcelo, dando inizio a una catena di intrecci tra i dieci protagonisti della storia: Lory, Sonia, Elena e Giovanni, Paolo e Beatrice, Bed e Ricky.
HORROR Underworld - il risveglio 3D Dopo essere stata tenuta in uno stato comatoso per 15 anni, la vampira Selene (Kate Beckinsale) scopre di aver dato alla luce Nissa. La figlia oramai quattordicenne è un incrocio tra un vampiro e un licantropo. Dopo averla trovata, Selene deve fermare la BioCom che ha intenzione di creare dei super Licantropi programmati per uccidere tutti.
FRANCAVILLA FONTANA
COMMEDIA The help La storia di tre donne straordinarie del profondo Sud nel 1962. La ventiduenne Skeeter è appena tornata a casa dopo la laurea da Ole Miss. Lei può avere una laurea, ma sua madre non sarà felice fino a quando Skeeter non avrà un anello al dito. Skeeter che normalmente trova conforto con la sua amata cameriera, Costantine, la donna che l'ha allevata, ma lei è sparita, e nessuno dice a Skeeter dove è andata. Aibileen è una domestica di colore, una saggia donna regale che sta allevando il suo diciassettesimo bambino bianco. Qualcosa è cambiato dentro di lei dopo la perdita del proprio figlio. Minny, la miglior amica Aibileen, è bassa, grassa, e forse la donna più sfacciata del Mississippi.
drammatico Il sentiero Sarajevo. Luna fa la hostess mentre il suo compagno Amar opera come controllore di volo all'aeroporto. I due stanno cercando di avere un figlio e sono anche disposti a ricorrere all'inseminazione artificiale. Amar viene però sospeso dal lavoro perchè sorpreso con alcolici in servizio. Per caso incontra un ex commilitone divenuto musulmano integralista. Gli viene offerto un lavoro come insegnante di computer in una comunità musulmana che vive isolata dalla città. Da quel momento i percorsi di Amar e Luna iniziano a dividersi.
CINEMA ITALIA
Via S. Cesarea, 16 - Tel. 0831 812373 SAN PIETRO VERNOTICO
CINEMA MASSIMO
Via Brindisi, 128 - Tel. 0831 652154 CAROVIGNO
CINEBLU
Corso Umberto I - Tel. 0831 996302 FASANO
CINEMA KENNEDY
Via Pepe, 23 - Tel. 080 4413150
FILM d'autore Black Block
Daniela De Stradis
di Carlo Augusto Bachschmidt documentario Il luogo del racconto è la città di Genova. La stanza dell’intervista è un luogo “astratto” che meglio rappresenta lo stato d’animo di chi è davanti alla telecamera. Un elemento scenografico a legare sette storie diverse. Perché è attraverso la voce di alcuni protagonisti dell’assedio della scuola Diaz che il regista Carlo Bachschimtd ricompone, a dieci anni di distanza dalle drammatiche vicende del G8 genovese, un quadro di un episodio quasi dimenticato, accantonato. Il documentario nasce dall’intenzione di raccontare, in maniera sicuramente tendenziosa, come la repressione delle forze dell’ordine abbia cambiato le vite, i desideri e le intenzioni di coloro che hanno vissuto in prima persona la storia del movimento dei Black Block dalla nascita (Seattle) alla sua massima partecipazione (Genova).
LIBRO
Musica
PRODOTTO INTERNO MAFIA
DEACAOTICA
In Italia la criminalità fattura 140 miliardi di euro l’anno. Il sommerso vale il 15% del Pil. La ricchezza del Paese è anche questa. Il mancato sviluppo di una cultura imprenditoriale, la ‘famiglia’ come base di tutte le relazioni sociali, la fragile democrazia, il silenzio della Chiesa: ragioni storiche, culturali ed economiche hanno contribuito a fare dell’Italia il Paese delle mafie. Le radici dell’illegalità sono profonde, ma nuove tecnologie e crisi economica stanno rivoluzionando gli schemi tradizionali della criminalità organizzata. A cura di Serena Danna, Prodotto Interno Mafia è un viaggio nelle viscere di una realtà anti-stato che sa però essere un altro Stato. La giornalista del Sole 24Ore, descrive nel dettaglio i meccanismi, le connivenze, i danni e le convenienze di un Paese in cui si è sviluppata una forma di capitalismo unica al mondo, per poi porre la fatidica domanda: continuerà la mafia a dominare il processo di globalizzazione o, al contrario, è proprio nei cambiamenti del mondo contemporaneo che si nasconde l’antidoto per sconfiggerla? Per chiarirlo, il volume raccoglie cinque interviste (Pietro Grasso, dal 2005 a capo della Procura Nazionale Antimafia, Nicola Gratteri, procuratore aggiunto della Repubblica al Tribunale di Reggio Calabria, van Lo Bello, presidente di Confindustria Sicilia dal 2006, Domenico Mogavero, dal 2007 vescovo di Mazara del Vallo, e anche presidente del Consiglio per gli Affari giuridici della CEI, Moisés Naìm, economista venezuelano nato a Tripoli, che dal 1992 al 1994 è stato direttore esecutivo e primo consigliere del presidente della Banca mondiale, e dal 1996 al 2010 ha diretto la rivista “Foreign Policy) tramite le quali si prova che “la criminalità organizzata è diventata il sistema Italia”.
‘Deacaotica’ per cantare la contrapposizione fra razionalità e pazzia, fra il bene e il male, fra l’ordine perfetto, (la Dea) e il caos. Seguaci del ritmo e della melodia, Giuseppe Melacca, Michele Iaia, Antonio Mariano, Enzo Ardone, Francesco Amatulli sono insieme dal 2006. Il loro è un rock fortemente introspettivo che ha radici nel progressive e nel cantautorato italiano. I brani parlano di stati d’animo in bilico tra euforia e apatia in un repertorio privo di banalità degno di essere ascoltato con grande attenzione. Tra le più importanti performance della band, l’OstuniRockFestival (2006) dove si esibisce davanti a una giuria composta da Andrea Innesto e Diego Spagnoli, (sassofonista e presentatore di Vasco Rossi) e Valter Vincenti (produttore, compositore per Sanremo, chitarrista turnista di moltissimi artisti pop italiani) e la finale del concorso Fiori di Pesco – 2° edizione, manifestazione presieduta da Mogol, nel 2007, nell’ambito della quale il gruppo si aggiudica il premio “miglior prestazione radiofonica” assegnato da Radio Dara 2000. Ultima apparizione è il live per le selezioni provinciali per l’Italia Wave Love Festival 2011 a Brindisi. Tra i colpi messi a segno, la scelta del brano “Spasmodico” come soundtrack dello spot di “Strade Maestre”, stagione di teatro, musica, danza e visual arts 2010-2011 promossa dai Cantieri Teatrali Koreja di Lecce e dei brani “Occhi come voce”, “Coma da favole” e “Siero blu” inseriti nella soundtrack del film documentario “Wordless on the road” che racconta uno spaccato di vita di un gruppo motociclistico supporter degli Hells Angels. “Il disincanto dell’animo affranto” il titolo del primo album ufficiale (Agosto 2011) contenente 10 tracce + 3 bonus track del 2007.
a cura di Serena Danna edito da Einaudi Stile libero
E il rock introspettivo
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20 gennaio 2012
l'Oro di Valesio olio extravergine di oliva
Pubblidea di Perchinenna Alessandro
Tra i sapori e gli odori della campagna l’antica Masseria Pisciani è tornata a rivivere dai raccolti della spremitura delle sue olive. Nasce così l’extravergine “l’Oro di Valesio”.
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LA CURA DEI DENTI DEI BAMBINI LA SIGILLATURA NEI BAMBINI La sigillatura è un procedura eseguita nello studio dentistico che consiste nell’pplicare della resina sui solchi della superficie masticatoria nei denti posteriori (premolari e molari), dove il rischio di carie è maggiore. Per la sigillatura di un dente bastano pochi minuti e non serve anestesia. Dopo la pulizia e la preparazione del dente, sui solchi viene applicato il sigillante, fatto poi indurire con una luce apposita. Di solito i sigillanti resistono alla normale masticazione, tuttavia, dopo alcuni anni, può rendersi necessaria la loro riapplicazione. Anche se la sigillatura aiuta a prevenire la carie sui solchi dei denti, l’uso costante di spazzolino e filo interdentale resta comunque indispensabile. IGIENE ORALE QUOTIDIANA Pulire i denti dei bambini fin dall’eruzione del primo dente è fondamentale e bisogna sapere come fare. Si deve utilizzare prima un tampone inumidito, all’eruzione degli altri denti spazzolino e dentifricio. I bambini dovrebbero essere in grado di lavarsi i denti da soli verso i sei anni. È importante scegliere uno spazzolino per bambini con setole morbide, sostituirlo ogni due o tre mesi (o prima se consumato), preferire un dentifricio per bambini se il gusto può rendere piacevole l’igiene orale, ma facendo attenzione che non venga ingerito. Per una corretta igiene orale è importante combinare l’uso dello spazzolino con quello del filo interdentale, ogni giorno, in modo da rimuovere i batteri e la placca che lo spazzolino non riesce a raggiungere. Quando il bambino sarà grande abbastanza da farlo da solo, una forcella passafilo potrà essergli d’aiuto. Si consiglia di controllare i bambini ogni volta che spazzolano i denti e passano il filo interdentale fino a quando non siano in grado di farlo da soli correttamente. DOTT. ANTONIO TONIETTI Implantologia Ortodonzia Chirurgia orale Protesi Parodontologia Endodonzia Via Appia, 80 - Brindisi Tel. 0831584993 - 3389857432 www.dentisti-italia.it
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20 gennaio 2012
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"Imprese edili e rivendite, un rapporto strategico" Il comparto dell’edilizia abitativa si fonda sull’impresa di costruzioni, un’organizzazione che deve la sua originalità alle particolari condizioni di contesto in cui si attuano i processi di produzione ed alla complessità ed imprevedibilità delle numerose fasi che li compongono. Il costruttore esegue prestazioni mutevoli riguardo alla tipologia ed al numero delle fasi del ciclo controllate, alle tecnologie ed alle conoscenze relative al settore di utilizzazione cui il progetto è destinato: alcune sue caratteristiche fondamentali possono essere rintracciate (i) nell’unicità e non riproducibilità del prodotto, progettato in perfetta aderenza alle specifiche richieste del cliente; (ii) nella complessità del progetto, esprimibile attraverso il grado di diversificazione tecnologica e di personalizzazione delle singole parti e l’ampiezza ed il grado di specializzazione delle conoscenze. Un ruolo di particolare importanza per lo svolgimento del processo di produzione è quello dei produttori e distributori di materiali per l’edilizia. è facile rendersi conto di come la qualità dell’output delle imprese edili dipenda in buona misura proprio dallo spessore delle relazioni attivate con tali soggetti, sia per l’esistenza di un legame funzionale tra i componenti impiegati ed i prodotti in cui si incorporano, sia per la funzione nevralgica svolta dalla logistica nell’espletamento di tutte quelle funzioni relative a fornitura dei fattori produttivi, pianificazione delle forniture, acquisizione dei materiali, consegna in cantiere, controllo delle scorte, pianificazione, organizzazione, direzione e controllo dei processi produttivi all’interno del cantiere. I fornitori devono garantire affidabilità, reattività e competenza circa i prodotti in assortimento ed i servizi accessori, ed hanno per questo una funzione determinante nella generazione di valore per l’intera filiera. Da qui scaturisce la necessità di selezionare con cura ed attenzione il proprio “parco” fornitori, affidando le forniture a partner affidabili e competenti e non basando esclusivamente sulla variabile prezzo tale scelta.
Oronzo TRIO Ricercatore confermato di Economia e Gestione delle Imprese Università del Salento Facoltà di Scienze Sociali, Politiche e del Territorio S.S. n. 7, Km. 7+300 per Mesagne (BR) Dipartimento di Studi Aziendali Giuridici ed Ambientali Via per Monteroni - Lecce Tel. (+39) 0832 298744 / 379099 Tel. (+39) 0831 507480 Fax. (+39) 0832 365180 Cel. (+39) 349 1026898
posta@freebrindisi.it @ Parco in vico Rotto Gentile Redazione, vorrei portare a vostra conoscenza un’incresciosa situazione. Lo scorso 26 ottobre, ho scritto all’Ufficio Relazioni con il Pubblico di Brindisi per chiedere delucidazioni in merito all’isola verde che dovrebbe sorgere in Vico Rotto grazie ai soldi versati da noi cittadini che abbiamo acquistato piccoli appartamenti nelle cooperative della zona. Considerato che gli espropri sono stati mandati ai proprietari dei locali fatiscenti, dove dovrebbe sorgere il giardino, chiedevo all’URP una data di inizio lavori. Una piccola illusione per me, che sono anziano e pensionato, e per i piccoli che la sera giocano tra le macchine. Uno spazio di verde che ho pagato, che tanta gente ha pagato e che avrebbe reso sicuramente i miei ultimi anni di vita qualitativamente migliori. Tutto taceva fino a metà novembre, quando è arrivata la risposta dell’URP. L’Ufficio mi comunicava che, dal Settore Lavori Pubblici e Ambiente di questo Comune, erano pervenuti dei riscontri inerenti la mia richiesta, ma che entrambi i settori precisavano che a loro non risultava alcun progetto approvato dall’Amministrazione Comunale relativo alla realizzazione del parco nella zona dove risiedo. In aggiunta, a loro non risultava avviata alcuna
procedura espropriativa degli immobili né, conseguentemente, corrisposto alcun indennizzo ai proprietari. Oltre il danno, la beffa: l’Ufficio mi suggeriva di contattare il progettista e/o il costruttore degli appartamenti, per ottenere chiarimenti in merito! Giovanni @ Wi-Fi? In diverse realtà della Provincia è già una realtà, in altre si lavora alla realizzazione. A Brindisi, si è smesso di parlarne, nonostante siano stati destinati dei fondi. Che fine ha fatto il tanto elogiato ‘Wi-Fi’ pubblico? Non si è mai visto nemmeno un progetto... L’ennesima bufala? Franco @ Campagna elettorale Gentile Redazione, in città si mormora e si litiga sui nomi dei candidati per le prossime elezioni cittadine. Volti nuovi prestati alla politica, a quanto posso vedere. Ma è veramente così? E anche se il nome in questione è nuovo, il programma sarà sempre lo stesso per tutti o si può iniziare a parlare di qualcos’altro in questa città? Raffaele @ Inutili casermoni Che senso ha mantenere ancora in piedi quei vecchi stabilimenti vinicoli che si trovano da decine di anni su via Provin-
ATTESTATO SOA N°1058/47/01 CATEGORIA OGI-CLASSE IV ISO 9001/2008 N°000113
ciale per San Vito? Suppongo che l’unica funzione che rivestano sia rappresentata dal tenere in piedi i palazzi confinanti... Allargare un’arteria così importante per la città non sarebbe proprio una cattiva idea, magari allestendo una zona verde o destinando spazio per dei comodi parcheggi. Sarei d’accordo anche per il recupero di queste strutture, ma vederli così, giorno dopo giorno, anno dopo anno, fa davvero schifo. Non cambia mai niente. Francesco @ Mobilità Ritengo molto importante che un giornale affronti una tematica così attuale come quella della mobilità in una città così retrograda come Brindisi. Bravi davvero! Cinzia
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