La collezione

Page 1

MOI + TOI & NOUS E ALTRI LIBRI D’ARTISTA LA COLLEZIONE

SPAZIO LIBRO D’ARTISTA PALAZZO MANGANELLI CATANIA APRILE - GIUGNO 2013 CARTE D’ARTE MAGAZINE


MOI + TOI & NOUS e altri libri d’artista

Spazio Libro d’Artista, Catania Carte d’Arte Internazionale, Messina Mostra ideata e coordinata da Antonio Freiles Contributi al Catalogo di Francine Delaigle, Silvia Freiles, Cornelia Lauf, Clive Phillpot e Lawrence Weiner.

Un particolare ringraziamento va a Lawrence Weiner, fonte di ispirazione per questa mostra e per la sua disponibilità, a Jan van der Donk per la sua preziosa collaborazione, ed inoltre agli editori, agli studi bibliografici, ai booksellers, agli artisti con cui si è instaurato un prezioso rapporto di collaborazione che ha permesso il reperimento dei materiali rari.

Traduzioni di Eric Delerue, per il testo di Francine Delaigle Camilla Salvaneschi, per il testo di Cornelia Lauf Eleonora Tempesta, per il testo di Clive Phillpot Allestimento Katia Vespertino

Pagg 16-17 LAWRENCE WEINER da Towards a Theatrical Engagement: Ducks on a Pond Imschoot, Uitgevers Ghent, 1988. Per gentile concessione dell’Artista


pag. 5 Al diavolo i libri d’artista

pag. 7 La Collezione

pag. 9 Storia naturale dei libri d’artista

Cornelia Lauf

Silvia Freiles

Clive Phillpot

pag. 13 Gli ultimi acquisti di libri d’artista alla Biblioteca Kandinsky

pagg. 16 - 17 Statement di Lawrence Weiner

pag. 19 Catalogo

Francine Delaigle


LAWRENCE WEINER Moi + Toi & Nous Le Nouveau Musée / Institut d’art contemporain Villeurbanne, 1993.


LA COLLEZIONE SILVIA FREILES

Il libro d’artista è un ibrido, un concetto con il quale non è facile rapportarsi a causa del permanere della indefinitezza terminologica che lo accompagna da sempre. Da circa mezzo secolo ci si chiede cosa esso sia oscillando tra una interpretazione minimalista che ne fa spazio di interazione tra editori, stampatori, autori ed artisti, e dunque fondamentalmente libro illustrato, ed una più complessa ed elaborata, ma sicuramente più intellettualmente corretta, che lo ritiene, ricordando Germano Celant, «lavoro d’arte», luogo di ricerca estetica ed artistica: in poche parole una forma autofondante ed autoreferenziale, che non deve necessariamente, cioè, rinviare ad un contenuto o ad un messaggio estrinseco ad essa. Come qualsiasi opera, il libro d’artista, questo phàntasma epistemologico, è soprattutto oggetto d’arte, struttura problematica che non assolve necessariamente ad una funzione. Attraverso la collezione SPAZIO LIBRO D’ARTISTA, il più importante fondo sul libro d’arte esistente oggi in Sicilia, è possibile dunque ricostruire la storia di questo non-genere sempre attuale, emerso negli anni Sessanta dal crogiuolo dei fermenti politici e sociali, e diventato da subito baluardo di denuncia contro il sistema artistico e le sue regole, oltre che terreno di sperimentazione per Poeti visivi e Concettuali. La collezione, arrivata oggi a comprendere ben 700 esemplari, rari e firmati, edizioni di pregio ed edizioni con grafiche e opere originali, oltre ad un numero considerevole di cataloghi, può essere letta come una galleria di exempla, un percorso guidato attraverso le molteplici suggestioni espressive e modalità esecutive che hanno contraddistinto e trasformato il libro d’artista negli ultimi decenni, dalle originarie diatribe con la parola scritta con la quale si contendeva lo spazio della pagina, l’unico che gli fosse connaturato, alla maturità attuale grazie alla quale si è potuto confrontare con lo spazio più ampio e ambiguo che è quello della realtà, del paesaggio naturale ed umano, ma anche della multimedialità, recuperando talvolta anche la narrazione, la capacità mnestica e conservativa del libro tradizionale. Dopo il successo della mostra Twentysix Gasoline Stations e altri libri d’artista – una collezione tenutasi presso il Museo Regionale di Messina nel novembre 2009 e protrattasi fino all’aprile del 2010, la collezione SPAZIO LIBRO D’ARTISTA si ripresenta al pubblico nella riedizione intitolata MOI + TOI & NOUS e altri libri d’artista. Omaggio a Lawrence Weiner ed arricchita delle opere di Lawrence Weiner, Ian Hamilton Finlay, Hamish Fulton, Sol LeWitt, Ed Ruscha, Richard Tuttle, oltre a John Baldessari, Francesco Clemente, Gelitin, Barbara Kruger, Goshka Makuga, Jonathan Monk, Jake & Dinos Chapman, David Shrigley, Fausta Squadriti, David Tremlett,

Sarah Bodman solo per citarne alcuni, mantenendo così sempre alto il suo standard qualitativo e riuscendo ad aggiornare da una visuale tutta contemporanea le questioni ancora insolute, inerenti alla manipolazione dell’oggetto libro da parte dell’artista (dialettica unicità / serialità, progettualità / manualità, responsabilità intellettuale / autonomia del prodotto finito). La collezione SPAZIO LIBRO D’ARTISTA si vanta di conservare edizioni d’arte pubblicate in Italia e all’estero: il riferimento è agli esemplari presenti anche nelle collezioni del Centro Pompidou a Parigi, nel Museo Pecci di Prato, del Mart di Rovereto, della Galleria d’Arte Moderna di Roma, del MoMA di New York, del Victoria & Albert Museum di Londra. Il testo di Francine Delaigle inserito in catalogo, commentando l’acquisto, nell’ultimo anno, da parte della Biblioteca Kandinsky di 550 esemplari volti a dare visibilità agli artisti che hanno interpretato la forma del libro proprio a partire dai grandi maestri del passato, testimonia il valore che la collezione riveste in ambito europeo nonché il sempre crescente interesse verso questo medium da parte del mondo dell’arte. Un ringraziamento va alle librerie, agli editori e agli artisti con cui si è instaurato un prezioso rapporto collaborativo che ha permesso il reperimento dei materiali rari. Tra gli altri: One Star Press, Yvon Lambert di Parigi, Walther König di Colonia, Printed Matter, Ursus Books, Specific Object, Dia Books, di New York, lo Studio Montespecchio di Modena, il Centro Di di Firenze, Sims Reed, Haunch of Venison, Zwirner and Wirth, Marcus Campbell di Londra, Ars Libri di Boston. Infine, un ringraziamento particolare va a Cornelia Lauf, a Clive Phillpot, a Francine Delaigle e ancora a Jan van der Donk per il sua preziosa collaborazione e infine a Lawrence Weiner per avere aderito alla mostra e concesso l’immagine MOI + TOI & NOUS, utilizzata per la copertina del catalogo.



AL DIAVOLO I LIBRI D’ARTISTA CORNELIA LAUF

Al diavolo i libri d'artista. Veramente non mi importa molto di alcun mezzo/medium. E' utile a gonfiare il valore di una certa testata o per dare a qualcuno lavoro, una nicchia e un titolo. Ma a parte questo, essere un esperto di media è tanto utile quanto essere un esperto di pneumatici, o dell’influenza Denge. Mi interessa solo l'arte. Sono stanca del modo in cui gli artisti devono lavorare, girovagando da un evento all’altro, difendendo il proprio brand d'artista. Anche loro, in parte, diventano un mezzo. Loro SONO dei mezzi. E in un certo senso sono degli schiavi del mercato e della tirannia, perennemente a difendere un nome. Sono per un arte al servizio. In una servitù a contratto, incatenata a qualche utile proposito. E se questo è un libro, ben venga. Se fosse una barca, ben venga ugualmente. Il bene civico più alto è un idea. Per essere buona, l’arte deve servire uno scopo più alto e poi manifestarlo nella pratica e nella propria oggettività. L’ambizione e il mercato, la promozione e i libri d'artista come biglietto da visita non hanno nulla a che fare con questo. Io sono dalla parte di un’arte che non si manifesta da sola, non si auto-proclama, per un arte che si nasconde e che non si esibisce su ogni parete. Io sono per una nuova iconoclastia, una vittoria sui Re Sole, e saluto con un cenno Emilio Prini, un baciamano ad ogni artista che non ce la fa nel sistema e implode, sconfitto dalla lotta per entrare nel circolo interno. Questi sono i vincitori. Sono per un artista che non fa libri, ma potrebbe.



STORIA NATURALE DEI LIBRI D’ARTISTA CLIVE PHILLPOT

Il campo descritto familiarmente come “libri d’artista” raccoglie diverse tipologie di libri prodotti da artisti visivi di vario genere. Negli anni ’80, vi è stato un tentativo di analizzare questo campo che ha prodotto l’isolamento di qualche varietà di libri d’artista quali, ad esempio, gli scultorei “libri oggetto”, i “libri letterari” e una categoria chiamata “operelibro”. Le “opere-libro” erano libri definiti come opere d’arte che seguivano la forma del libro anziché essere libri teorici o di documentazione etc… (1) Anche se quest’analisi ha fornito un chiarimento utile, non ha però fatto abbastanza; in particolare non ha aiutato a distinguere le innumerevoli specie di libri d’artista. Inoltre, un’analisi che dia un senso ai libri d’artista prodotti durante e dopo gli anni ’60 dovrebbe essere in grado di fare un po’ di luce su forme preesistenti e parallele di libri e interazione con artisti, e - ancora più utile - sulle illustrazioni e i “libri illustrati”, così come su altre attività e generi legati al codice libro. Negli anni ‘90, vi è stato un tentativo innovativo di classificare i libri d’artista non più, come prima, dal punto di vista di un logico, ma da quello di un naturalista. Ciò ha permesso l’identificazione e l’inventario delle diverse specie di libri d’artista ma ha permesso anche di includere varietà di libro che hanno visto il coinvolgimento di designer e illustratori. Il risultato è stato: “lo spettro dei libri d’artista”, una raccolta di tipologie di libri d’artista entusiasticamente accostati grazie al “prisma dei generi” (2). Una classificazione in base al genere dovrebbe essere il territorio specifico di un bibliotecario ma una risposta così semplicistica nasconderebbe l’importante necessità umana di catalogare e la potenziale utilità che questo potrebbe avere in altre aree. Mentre la classificazione è uno degli aspetti centrali del lavoro dei bibliotecari, questa è essenziale anche per altre professionalità come i botanici, gli zoologi, gli astronomi etc. Questa aiuta perfino la sopravvivenza della nostra specie dato che permette ad un individuo umano di catalogare e differenziare, ad esempio, correttamente i funghi commestibili da quelli velenosi. La classificazione comporta un pensiero e un’analisi anche se non include la discussione sull’oggetto o le specie. Un effetto secondario di quest’approccio ai libri d’artista è che aiutano a capire che un “libro illustrato” non è veramente lontano dalla comprensione comune dell’espressione “libri d’artista”; numerosi libri d’artista di poco conto sono delle semplici variazioni sul tema delle immagini al servizio dei testi. Ecco la gamma dei Libri d’Artista: 1. Numeri di riviste o opere-riviste 2. Raccolte e antologie

3. Riproduzioni e quaderni per schizzi 4. Documentazioni 5. Scritti, diari e manifesti 6. Album e inventari 7. Spartiti 8. Lavori grafici 9. Opere di design e interventi 10. Libri illustrati 11. Poesia visiva e libri di parole 12. Arte-pagina, opere-pagina e mail art 13. Fumetti 14. Arte-libro e opere-libro. Questa storia naturale dei libri d’artista vorrebbe contribuire a suggerire la varietà e l’ampiezza degli elementi di questo territorio che tradizionalmente include pubblicazioni economiche di artisti contemporanei. O forse si dovrebbe dire che inizialmente sono economiche dato che anche un’importante edizione di un libro d’artista ha una tiratura così limitata da divenire rara sul mercato dopo uno o due decenni. Non è insolito vedere i libri d’artista più antichi venduti a dieci o venti volte il loro prezzo originale, ma a dispetto di questo fenomeno, questa forma d’arte “democratica” non è stata completamente rovinata dato che numerosi libri possono essere ristampati. I libri d’artista considerati sono apparsi nello stesso periodo e sono il prodotto stesso del cambiamento e dell’agitazione politica ed economica degli anni ’60. Le aspirazioni degli studenti e di molte persone dell’epoca andavano verso una democrazia e un’eguaglianza migliori, delle alternative al capitalismo e la fine dell’imperialismo e del razzismo. Vi era una certa ideale retorica che dava colore a – o era usata per presentare – queste convinzioni. Alcune di queste aspirazioni e una certa retorica sono venute a galla o si sono rovesciate nel mondo dell’arte e nell’area più emergente dei libri d’artista. Numerose persone hanno fatto del proselitismo in merito al potenziale democratico del libro d’artista ma la critica americana Lucy Lippard ne fu la più ardente sostenitrice; sostenne e spinse così fortemente con le sue parole e azioni il libro d’artista che l’ingresso non poté essere ignorato. (ironia della sorte, l’artista il cui esempio ha contato – discutibilmente – più di ogni altro nel consolidamento dell’arte da quattro soldi a forma di libro, Ed Ruscha, non è uno che ha dato una dimensione politica alla sua attività di fare libri, ma questa reticenza non nega la sua rilevanza nelle politiche dei libri d’artista.) Il successivo gruppo d’artisti americani ad essere implicato nel libro d’artista dopo Ed Ruscha, specialmte Sol Lewitt,



Lawrence Weiner e Peter Downsbrough, fu molto consapevole politicamente. Questi artisti osservavano “l’unità dell’estetica e dell’impegno politico” (3) e anche se, a volte, si sono lasciati distrarre dalla retta via a causa dell’opportunità di usare materiali costosi o di lavorare con artigiani esperti per produrre dei prodotti di altissima qualità e valore, ognuno di questi ha continuato a pubblicare anche libri e opere-libro economici. Dopo queste premesse, è molto facile vedere che alcune retoriche sulla democrazia e sui libri d’artista sono distanti rispetto alla realtà della pubblicazione e del finanziamento dei libri. E per avere uno sguardo realistico sull’economia di pubblicare libri d’artista ora e nel futuro, è necessario prendere in esame la storia più lontana di questa forma d’arte e delle sue pretese. Ciononostante, proprio come alcuni mantra sono stati indiscriminatamente pronunciati sul potenziale del libro d’artista nel 1970 e in seguito – che erano democratici, economici e che eludevano il sistema dell’arte – questi sono stati sostituiti da altri mantra negli anni ‘80 sostenuti allegramente da voci acritiche, quasi ostili – che i libri d’artista non sono mai stati democratici, mai economici e che non hanno mai oltrepassato i confini del sistema dell’arte. Alcuni di questi mantra revisionisti rappresentano una faccia di ciò che si chiama “realismo” delle politiche reazionarie contemporanee che assillano le nostre trionfanti culture tardo-capitaliste dopo-guerra fredda. La capacità dei libri d’artista di democratizzare l’accesso all’arte sotto forma di libri non è cambiata. La convinzione che l’arte come si deve può essere economica e quindi fisicamente accessibile a un pubblico di non esperti, anche se non proprio accessibile esteticamente o intellettualmente, continua a persistere. Come si diceva negli anni 1990: “… si potrebbero … unire in maniera utile i libri d’artista con la piccola editoria alternativa o la letteratura underground, ridurre le connessioni o le origini dei libri d’artista con il mondo dell’arte, e provare ad esporli agli studenti o ad altri individui dalla mente aperta e che non sono interessati a collezionarli quanto piuttosto all’efficacia stessa delle idee. Rinforzati dalle valutazioni di questo gruppo di lettori, i libri d’artista potrebbero finalmente emergere come strumenti più forti e più efficaci per il cambiamento, al fine di aprire le porte percettive e per coinvolgere seriamente nuovi pubblici.” (4) Tuttavia, va menzionato il piacere continuo ottenuto dalla qualità estetica di molti libri d’artista, inclusi alcuni che potrebbero non appartenere alla categoria principale delle “opere-libro”. È possibile apprezzare molti stampati: dalla rivista American Splendor di Pekar e Crumb’s a quella di

Borges and LeWitt’s Ficciones (1984), dal facsimile The Hours of Catherine of Cleves a Art For Um di Buster Cleveland. Inoltre, si possono sempre ammirare o ricercare nei libri – che siano d’artista o meno – esperienze estetiche visive o verbo-visive emozionanti. In questo modo, le intuizioni contemporanee sulle dinamiche del settore rinforzano la rilevanza continua della “unità dell’impegno estetico e politico” – o la visione politica – verso la pratica della pubblicazione dei libri d’artista. Le possibilità sono infinite.

(1) “Books/Bookworks/Book Objects/Artists’ Books”, Artforum. v.20, n.9, May 1982. (77-79). (2) “Books by Artists and Books as Art” in Cornelia Lauf & Clive Phillpot, Artist/ Author: Contemporary Artists’ Books. New York: Distributed Art Publishers inc. & The American Federation of Arts, 1998. (38-50). (3) Tariq Ali, Street Fighting Years: an Autobiography of the Sixties. Londra: Fontana/ Collins, 1988. (184). (4) “Booktrek: the Next Frontier”, in Books By Artists: Spring Catalogue. New York: Printed Matter, 1990. Ristampato in 1st ArtistBook International. Parigi: ArtistBook International, 1994.



ACQUISTI DI LIBRI D’ARTISTA FRANCINE DELAIGLE

Nello scorso anno, la Biblioteca Kandinsky ha acquisito 550 libri d'artista andati ad arricchire una già prestigiosa collezione di circa 4.500 unità. Tra queste novità, un centinaio proviene da generose donazioni di artisti ed editori e da trasferimenti da parte dei servizi di Conservazione del Museo Nazionale d'Arte Moderna da cui dipende la Biblioteca. Il resto è stato acquisito per mezzo di un bilancio specifico ed in base a una politica volontaristica che obbedisce a tre criteri principali: la complementarità e il rafforzamento delle collezioni esistenti; la priorità all’arte internazionale; un’attenzione particolare alla creatività dei giovani artisti ed agli artisti emergenti. Tra i temi più frequentemente discussi in questi ultimi acquisti troviamo il pastiche (*), l'appropriazione e la deviazione: John Bock, con Lütte mit Rucola, riprende le immagini di un video omonimo e fa il verso, a modo suo, ad un libro per bambini utilizzando pagine di cartone molto spesse forate al centro per accogliere una figurina; 3rd place di Richard Prince è una collezione di disegni concepiti come un album da colorare; Suomi Finland di Lawrence Weiner ha l’apparenza esatta di un passaporto; con Manifesta cinayetieri, Sener Özmen riprende la struttura narrativa del foto-romanzo; Coco Texedre saccheggia il dizionario Larousse illustrato del 1926 per ricreare L’encyclopédie de la ménagère de plus de 50 ans in cui denuncia con umorismo e ironia l’alienazione della condizione femminile; i libri di Ed Ruscha, uno dei pionieri del libro d’artista negli anni Sessanta, si rivelano una fonte di ispirazione per molti creativi: così, Doro Boeheme ed Eric Baskauskas con Various blank pages and ink, Tanja Lazetic con Nine swimming pools behind a broken glass, Joachim Schmid con Twentysix Gasoline Stations, ..., Tadej Pogacar con Twenty-eight cakes, riprendono le opere quasi omonime di Ed Ruscha in forma di omaggio; Elisabeth Tonnard utilizza delle immagini antiche trovate nei mercatini delle pulci o negli archivi e le ordina seguendo tematiche diverse: in Two of us: encounters, ha selezionato tra le migliaia di negativi di un fotografo di strada quelli di coppie che passeggiano in uno scenario urbano; per Eis, Gerhard Richter trae da Allgemeine Encyclopädie der Wissenschfaft und Künste, pubblicato nel 1871, un testo, che illustra con fotografie di iceberg e di paesaggi del Grande Nord; in Getting inside Jack Kerouac’s head, Simon Morris si è imposto di ribattere alla macchina da scrivere il famoso On the Road di Jack Kerouac; Hans-Peter Feldmann è alla quinta edizione del suo famoso Voyeur che presenta con una copertina di colore diverso e una diversa disposizione di foto estratte da varie fonti; Rachel Harrison compone il suo Abraham Lincoln con

immagini di iconografia popolare; con CMYK Spike 17, Michael Riedel volge il numero 17 della rivista Spike nei quattro colori dominanti utilizzati per la stampa; Asli Cavusoglu in Takip compone il suo libro con frasi tratte da manuali di conversazione turco-francese e turco-giapponese; infine, la tendenza radicale dell'appropriazione è rappresentata dalla collezione Ex-Libris Edition pubblicata dalle edizioni Salon de Cologne: gli artisti (Pietro Piller e Marcel Dzama per le ultime consegne) sono invitati a scegliere un libro riprodotto nella sua interezza e per il quale creano un ex libris originale. Altri temi: la società, la strada, il disorientamento: Luuk Wilmering con Total homeless package affronta il tema dei senzatetto, creando un libro-oggetto, che contiene un manuale di istruzioni per diventare membro di questa comunità di diseredati; in P.A.R.A.S.I.T.E public sculpture, Tadej Pogacar presenta fotografie di oggetti abbandonati in strada; Jonathan Hernandez compila in Se busca recompensa 19982001 degli annunci per cani smarriti fotografati per le strade di Città del Messico nel corso di 3 anni; Stephen Gill in A series of disappointments riproduce su un leporello (dépliant a forma di fisarmonica) alcune fotografie di ricevute trovate sul pavimento di case di gioco in un quartiere di Londra; in We will win: counter attack, Burak Delier svolge un lavoro approfondito di sociologia effettuando un sondaggio su un campione rappresentativo della popolazione a proposito della Biennale di Taipei, dell'arte e della sua ricezione; Vincent Labaume compone Zupçons: une archéologie des désirs dopo un’immersione in un quartiere popolare di Bayonne; in Horn Please, Natacha Dubois-Dauphin condivide la sua esperienza nell’India settentrionale nel corso di una residenza per artisti. Tema altamente ricorrente l’inventario: Erik van der Weijde in Siedlung raccoglie 240 foto di case costruite in Germania tra il 1933 e il 1945 durante il nazismo; Anri Sala elabora una lista di 57 film classici rappresentati da colori diversi e ai quali viene assegnata una temperatura in Why the lion roars; Taryn Simon in Contraband raggruppa 1075 fotografie di oggetti di contrabbando sequestrati all’aeroporto J.F. Kennedy di New York dal 16 al 20 novembre 2006. Anche la finzione ispira gli artisti: Pierre Monjaret ha donato alla biblioteca una serie di cataloghi di artisti fittizi, annunciati in luoghi fittizi, e le cui mostre, naturalmente, sono fittizie. Al contrario, l'autobiografia è ben rappresentata, ad esempio con la serie di libri di Wilmering Luuk: in I should’ve known, una poesia fotografica, l’artista fa riferimento ai suoi sogni ed ai suoi incubi; in I’d rather be with you, pubblica fotografie


intime precedenti la nascita del suo primo figlio; Keyhole infine è composto da un testo e da fotografie che descrivono il giorno in cui ha ricevuto la notizia della morte del padre. Lisa Steele, in The ballad of Dan Peoples, scrive la sceneggiatura del video omonimo in cui racconta la sua infanzia; Sirine Fattouh, in Vous écrire, scatta una foto e scrive un testo al giorno, e li indirizza a una persona del suo entourage; Sebastien Girard in Nothing but home sceglie come soggetto il cantiere della sua casa in corso di ristrutturazione.

mente vivace che investe tutte le forme dello stampato, dal fascicoletto rilegato con graffette al grosso volume finemente lavorato con custodia, e ricopre una moltitudine di argomenti, pretesti per la creazione di opere originali. Il riferimento e l’omaggio frequenti che i giovani artisti fanno ai pionieri del genere dimostrano che il libro d’artista ha oramai i suoi maestri e può arrivare a costituire una forma d'arte in sé. Opere citate:

Un altro tema ricorrente: la scrittura. Il Centro d’Arte Contemporanea di Montbéliard ha ristampato il Libro No. 1 1972 di Mirtha Dermisache, un’opera composta interamente in una grafia illeggibile; Writing lecture di Toine Horvers è la riproduzione di un manoscritto realizzato durante una sua performance, un testo sulla scrittura stessa e l'atto di scrivere. Da ricordare anche alcuni libri interattivi: Sabotage di Charlene von Heyl, interamente composto da illustrazioni, contiene dei fogli stampati mobili che modificano la lettura per sovrapposizione; Paul Heimbach in un flip book mette in moto le sue forme geometriche così come Carol Kinne, che utilizza lo stesso procedimento per animare semplici immagini tratte da stampe pubblicitarie. Infine, e ciò rappresenta forse un’evoluzione del libro d'artista, la biblioteca ha registrato numerosi cataloghi di mostre progettati dagli artisti e spesso rivendicati come loro opere personali. L’impaginazione, il contenuto, il concetto sono da attribuire all'artista, ma l’insieme è a volte accompagnato da prefazioni o elementi biografici e bibliografici. Esthétique des différents di Benoît Maire è un libro che documenta la sua ricerca sul concetto filosofico della controversia ed è stato progettato come parte della mostra L’objet de la critique. I cataloghi di Maria Nordmann sono concepiti come sculture-libri da esporre; in The exhibition of the space from below, Hubert Fox lascia il consueto registro della finzione per definire il catalogo di una mostra che ha concepito; Against interpretation, di Jan Mankuška, ha tutta l'apparenza di un catalogo tradizionale, con saggi critici e apparato documentario, ma il colophon è contrassegnato come "catalogo-libro d'artista". Il catalogo di Imi Knoebel Mennigebilder 1976-1992 viene presentato in un cofanetto accompagnato da un’opera originale composta da fogli tagliati al centro e sovrapposti che formano una scultura cava. Il libro d'artista rimane dunque una forma d'arte estrema-

BOCK (John).- Lütte mit Ruccola .- Köln : W. König, 2011 BOEHEME (Doro), BASKAUSKAS (Eric).- Various blank pages and ink.- [Chicago] : les auteurs, 2009 CAVUSOGLU (Asli).- Takip : Poursuite.- Istanbul : BAS, 2006 DELIER (Burak).- We will win : Counter attack.- Taipei : Taipei Fine Arts Museum, 2010 DERMISACHE (Mirtha).- Libro n° 1 1972.- Montbéliard : Centre d’art régional contemporain, 2010 DUBOIS-DAUPHIN (Natacha).- Horn please.- [S.l.] : J.U.V.C., 2010 DZAMA (Marcel).- Marcel Dzama presents : Opposition et cases conjuguées… par Marcel Duchamp et Halberstadt.Köln : Salon Verlag, 2011 (Edition Ex Libris ; 20) FATTOUH (Sirine).- Vous écrire = Writing you.- Beyrouth : Amers, 2008 FELDMANN (Hans-Peter).- Voyeur.- (5.Aufl.).- Köln : W. König, 2011 GILL (Stephen).- A series of disappointments.- London : Nobody : Archive of Modern Conflict, 2008 GIRARD (Sébastien).- Nothing but home.- [S.l.] : l’auteur, 2009 HARRISON (Rachel).- Abraham Lincoln.- New York : Printed Matter, 2010 HEIMBACH (Paul).- [Daumenkino] .- Köln : l’auteur, 2002 HERNANDEZ (Jonathan).- Se busca recompensa 19982001.- México : Kurimanzutto, 2002 HEYL (Charlene von).- Sabotage.- Paris : A. Geslin-C. DavietThery, 2008 HORVERS (Toine).- Writing lecture.- Paris : C. Daviet-Thery, 2010 KINNE (Carol).- Bark, kick : a flip book.- Utica (N.Y.) : Metzler Printing, 1997 KNOEBEL (Imi).-Imi Knoebel : Mennigebilder 1976-1992.Hamburg : Deichtorhallen, 1992 LABAUME (Vincent).- Zupçons : une archéologie des désirs.Paris : Semiose, 2010


LAZETIC (Tanja).- Nine swimming pools behind a broken glass.- Ljubljana : Matformat, 2010 MAIRE (Benoît).- Esthétique des différends.- Paris : Rosascape, 2011 MANCUSKA (Jan).- Against interpretation.- Ostfildern : Hatje Cantz, 2011 MONJARET (Pierre).- Hoon Garwa : “Maintenant” : 20 juillet14 septembre 2006, La Bergerie-Lieu d’art contemporain.[S.l.] : l’auteur, 2006 MORRIS (Simon).- Getting inside Jack Kerouac’s head.- York : Information as Material, 2009 NORDMAN (Maria).- Luise Lux-Anon.- Görlitz : Kunsthistorisches Museum, 2005 ÖZMEN (Sener).- Manifesta cinayetieri : foto roman.- [S.l.] : l’auteur, 2001 PILLER (Peter).- Peter Piller präesentiert : Gottfried Benn : Altern als Problem für Künstler…-Köln, Salon Verlag, 2010 (Edition Ex Libris ; 19) POGACAR (Tadej).- P.A.R.A.S.I.T.E. public sculpture.- Ljubljana : Parasite Institute, 2010 POGACAR (Tadej).-Twenty-eight cakes.- Ljubljana : Parasite Institute, 2009 PRINCE (Richard).- 3rd place : a children’s colouring book.Köln : W. König, 2008 RENARD (Hubert).- The exhibition of the space from below : the catalog.- Paris : L’Espace d’en bas, 2010 RICHTER (Gerhard).- Eis.- Köln : W. König, 2011 RIEDEL (Michael).- CMYK Spike 17.- [S.l.] : l’auteur, 2008 SALA (Anri).- Why the lion roars : forecasts.- Köln : W. König, 2010 SCHMIDT (Joachim).- Twentysix gasoline stations, Every building on the Sunset Strip, Thirtyfour parking lots, Nine swimming pools, A few palm trees, No small fires.- [S.l.] : l’auteur, 2009 SIMON (Taryn).- Contraband.- Göttingen : Steidl, 2010 STEELE (Lisa).- The ballad of Dan Peoples.- Toronto : Art Metropole, 1978 TEXEDRE (Coco).- L’encyclopédie de la menagère de plus de 50 ans : d’après le Larousse ménager illustré 1926.- Seuilly (Indre-et-Loire) : l’auteur, 2004-2010 TONNARD (Elisabeth).- Two of us : encounters.- Rochester (N.Y.) : l’auteur, 2007 WEIJDE (Erik van der).- Siedlung.- Amsterdam : Roma Publications, 2008 WIENER (Lawrence).- Suomi Finland : passi pass, passport.Paris : Three Star Books, 2011 WILMERING (Luuk).- I’d rather be with you.- Haarlem : l’au-

teur, 2002 WILMERING (Luuk).- I should’ve known.- Haarlem : l’auteur, 2003 WILMERING (Luuk).- Keyhole.- Haarlem : l’auteur, 2008 WILMERING (Luuk).- The total homeless package.- Haarlem : l’auteur - Sunrise Lifestyle Provider, 2006

(*) Con il termine pastiche si intende, in generale, un’opera composta, in tutto o in larga parte, da brani tratti da opere preesistenti, per lo più con intento imitativo. Il termine viene usato soprattutto in ambito di letteratura (alta o bassa che sia) e di pittura.

Francine DELAIGLE bibliothécaire, responsable de le Réserve à la Bibliothèque Kandinsky, Musée National d’Art Moderne


























CARTE D’ARTE INTERNAZIONALE MOIi+TOI & NOUS e altri libri d’artista Edizione speciale aprile-giugno 2013 Direttore responsabile/Managing Editor Direttore/Editor Antonio Freiles Editore esecutivo Excutive Editor Carte d’Arte Internazionale Assistente alla direzione/Management assistant Katia Vespertino Comitato di redazione/Editorial staff Mario Bertoni Giovanni Iovane Silvia Freiles

Relazioni pubbliche/Public relations ClaraStampa clarastampa@gmail.com

Carte d’Arte Internazionale via Manzoni, 31 98120 Messina freiles.a@libero.it redazione@cartedartemagazine.it cartedarteinternazionale.wordpress.com collezionespaziolibrodartista.wordpress.com www.cartedartemagazine.it

Stampa/Printed Stampa Open, Messina Registrazione presso il Tribunale di Messina N°14-90 del 19/5/90 Pubblicità inferiore al 70%

© copyright 2013 CARTE D’ARTE INTERNAZIONALE


Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.