N.1 • FALL/WINTER 2015/16
THE NEW WINTER COLLECTIONS BERTRAND GUYON TALKS ABOUT SCHIAPARELLI HAUTE COUTURE COLLECTION FENDI HAUTE FOURRURE SHOW
FUR IN FASHION
color energy ZOOM IN FENDI, VALENTINO, GIAMBATTISTA VALLI MUST HAVE ACCESSORIES NAFA HERITAGE
FRONTROW FUR IN FASHION nasce dall’ esigenza di fornire una completa informazione sulla provenienza e sulla sostenibilità dei materiali di lusso utilizzati nel mondo fashion, fra i quali le pellicce e pellami di alta qualità. In questo numero si sveleranno i segreti di tecniche e lavorazioni, un’analisi approfondita e corredata da immagini di alcune collezioni di importanti designers, mentre le nuove tendenze moda saranno illustrate dai nostri fashion editorial, i reportage dalle fiere di tendenze sui materiali e un’immancabile panoramica su tutte le sfilate del Prêt-à-Porter e Haute Couture donna per abiti e accessori. In primo piano gli eventi del mese di luglio, a partire dalla Cover story dedicata a Bertrand Guyon che ha presentato la sua prima sfilata Haute Couture per il famoso marchio Elsa Schiaparelli. A seguire, un altro importante avvenimento sempre a Parigi con la prima sfilata Haute Fourrure di Fendi durante la quale è stato celebrato il 90° anno di attività e il 50° della collaborazione con Karl Lagerfeld, direttore creativo. Uno spazio dedicato agli studenti di fashion design con un resoconto dei vari concorsi, workshop e della manifestazione organizzata a Milano con il contributo della Camera Nazionale della Moda Italiana. Nella sezione dedicata alla filiera della pellicceria, vi presentiamo la casa d’asta canadese NAFA che ci fornisce interessanti informazioni sulla provenienza della materia prima; la tintoria MIB e il produttore CIWIFURS. Segue poi il prezioso contributo del fur designer Lorenzo Scarpi che ci racconta il suo percorso creativo nella realizzazione delle collezioni in pelliccia. Infine un’intervista a Laura e Andrea Nardi della rinomata Bianchi e Nardi, dove ci raccontano come possa essere garantito un prodotto di lusso e di vera artigianalità made in Italy.
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FRONTROW FUR IN FASHION was created to provide comprehensive information about the origins and sustainability of the luxury materials used in the world of fashion, including high-quality pelts and skins. In our first issue, the secrets of the techniques and working procedures will be revealed in an in-depth analysis, complete with the images of several collections by prominent designers. In addition, the latest fashion trends will be spotlighted by our team of fashion editors with reports from trade shows specializing in materials and an essential overview women’s Prêt-à-Porter and Haute Couture fashion shows featuring clothing and accessories. First and foremost, we take a close-up look at the events that took place in July, starting from our cover story dedicated to Bertrand Guyon who presented his debut Haute Couture show for the renowned Elsa Schiaparelli brand. Moving forward, another important event, also staged in Paris: Fendi’s first-ever Haute Fourrure show celebrating two important milestones: 90 years of Fendi and creative director Karl Lagerfeld’s 50th anniversary with the brand. In this issue, we also bring you a feature dedicated to fashion design students, with a summary of various competitions and workshops, along with an event organized in Milan in collaboration with the National Chamber of Italian Fashion. In the section dedicated to the fur industry, we introduce you to North American Fur Auctions – a Toronto based-auction house, which provides us with pertinent information about the origins of the raw material. We also interview the Managing Director of MIB tannery and the President of CIWIFURS. Next we profile the exquisite work of fur designer Lorenzo Scarpi who tells us about the creativity that drives him when he creates his fur collections. Last, but not least, we sit down with Laura and Andrea Nardi of the iconic luxury leather goods company, Bianchi e Nardi, to explain the procedures that guarantee an authentic handcrafted Made-in-Italy luxury product. Carlotta Pellizzari Direttore Editoriale
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THE NEW WINTER COLLECTIONS BERTRAND GUYON TALKS ABOUT SCHIAPARELLI HAUTE COUTURE COLLECTION FENDI HAUTE FOURRURE SHOW
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ZOOM IN FENDI, VALENTINO, GIAMBATTISTA VALLI MUST HAVE ACCESSORIES NAFA HERITAGE
IN THE COVER Pelliccia di visone “Schiaparelli Iris” color citrino con inserti di volpe rosa, blusa in organza nera con micropaillettes, pantaloni a vita alta gialli, Schiaparelli Couture. Pelli NAFA Mink. Citrine colored “Schiaparelli Iris” mink coat with pink fox inserts. High-waisted trousers and embroidered organza blouse by Schiaparelli Couture. Mink skins by NAFA. Large pearl piercing by Dior.
Photo: Mario Teli Styling: Patrizia Leuzzi Make Up: Erica Vellini @Greenapple Hair: Giovanni Erroi @Greenapple Model: Martina Troni @Next
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COVER STORY 4 Intervista a Bertrand Guyon che ha presentato la sua prima collezione Haute Couture Paris F/W 2015/16 per Schiaparelli Interview with Bertrand Guyon on his first collection of Schiaparelli at Haute Couture CELEBRATION 10 La prima collezione Haute Fourrure di Fendi ha sfilato a Parigi in occasione della Haute Couture F/W 2015/16 A review of Fendi’s Haute Fourrure collection, which premiered at Haute Couture Paris F/W 2015/16 BACKSTAGE | CIWIFURS 14 Artigianato evoluto: intervista a Gianni Castiglioni, Presidente CIWIFURS Evolved Craftsmanship: interview with Gianni Castiglioni, President of CIWIFURS ZOOM IN 20 Approfondimenti tecnici con il contributo di Lorenzo Scarpi su una selezione di capi prefall e F/W 2015/16 di Valentino, Giambattista Valli, Fendi Lorenzo Scarpi helps us Zoom In on a selected images from Prefall and F/W 2015/16 collections of Valentino, Giambattista Valli, and Fendi
Direttore Responsabile | Editor in Chief Ada Colombo N.1 - Fall/Winter 2015/16
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Direttore Editoriale | Senior Editor Carlotta Pellizzari Contatti di redazione | Contact redazione@frontrow-magazine.it Grafica e impaginazione | Art Direction Lisa Fumagalli Wrooom Designer Lovers wrooom.it
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Contributors Diana Di Stefano, Maristella Campi, Lorenzo Scarpi, Mario Teli, Patrizia Leuzzi, Roberta Galway, Zea Urbinati, Daniele Guidetti (foto sfilata), Carey Bernitz (traduzioni) Special thanks of the contribution of NAFA Robert Cahill Senior Vice President Marketing Cody Bokshowan Creative Director Jennifer Charlebois Communications Manager Dane Labelle Graphic Designer
TREND EXHIBITIONS 76 Milanounica, Linea Pelle, Premiere Vision main trends review WORKSHOP | Studio NAFA 82 Concorsi creativi Creative Contest YOUNG TALENTS 86 REMIX, Milano Graduate, Riccione Moda Italia school designer contests FUR TRENDS 90 Review of F/W 2015/16 women Prêt-àPorter collections
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THE INDUSTRY | NAFA Heritage 40 Lusso responsabile Responsible Luxury
INDUSTRY | Tanneries 46 Intervista a Roberto Tadini, Amministratore Delegato di MIB, Manifattura Italiana del Brembo Interview with Roberto Tadini, Managing Director of MIB, Manifattura Italiana del Brembo
BACKSTAGE | Bianchi e Nardi 110 Il lusso del coccodrillo: intervista a Laura e Andrea Nardi The luxury of crocodile: interview with Laura and Andrea Nardi
ACCESSORIES | Must have bags and shoes 116 F/W 2015/16 review
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INDUSTRY | Craftsmanship 50 L’arte del “fatto a mano” The Art of “Handmade” 52 BACKSTAGE | Lorenzo Scarpi Fur Designer interview FASHION 56 In the mood for color 66 Soft Touch
Stampa e confezione Jona srl via Enrico de Nicola 2 a/b 20037 Paderno Dugnano Editore | Publisher Carlotta Pellizzari Sede Via Goffredo Mameli 19 -20129 Milano Autorizzazione Tribunale di Milano n.217 del 2/7/2015
FRONTROW FUR IN FASHION è una pubblicazione per conto di North American Fur Auctions Inc (NAFA). Tutti i diritti riservati. Manoscritti e fotografie, schizzi e disegni, anche se non pubblicati, non si restituiscono. E’ vietata la riproduzione anche parziale senza l’autorizzazione dell’editore. Le opinioni pubblicate da FRONTROW non sono necessariamente quelle di NAFA. NAFA non garantisce per l’accuratezza dei contenuti o informazioni di questa pubblicazione. FRONTROW FUR IN FASHION is produced on behalf of North American Fur Auctions Inc (NAFA). Unless otherwise indicated, all material in this
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publication is copyrighted. All rights reserved. No part of this publication may be reproduced in whole or part without prior written permission. Opinions expressed in FRONTROW are not necessarily those of NAFA. NAFA does not guarantee the accuracy, completely or timelines of any of the information contained in this publication undertake any obligation to update or revise this information, or otherwise endorse these facts, views options, or recommendations expressed in this publication.
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FASHION DICTIONARY LA MAISON Maison storica della couture parigina, ma con dna italiano, Schiaparelli rinasce a nuova vita nel 2012, riaperta da Diego Della Valle (Gruppo Tod’s) nella stessa sede di Place Vendôme dove aveva chiuso i battenti nel 1954, per volontà della sua fondatrice. Nata a Roma nel 1890 da una famiglia di aristocratici e intellettuali, Elsa Schiaparelli è per antonomasia la rivale di Coco Chanel, con la quale si spartisce la scena nella Parigi della cultura e della moda a partire dagli anni ’30. Tantissime le innovazioni introdotte nella Haute Couture dal genio creativo di Elsa, divenuta celebre nel ’27 per un pull a maglia fatto a mano con motivo trompe-l’oeil: dall’invenzione del rosa shocking alle zip a vista, dalla jupe-culotte al motivo camouflage e alla stampa leopardo, dalla silhouette a sirena all’abito senza cuciture, dalla gonna a portafoglio alle collezioni a tema. Oggi direttore del design della griffe francese è Bertrand Guyon – responsabile delle collezioni Haute Couture e Prêt-à-Couture – che ha debuttato con la sfilata Alta Moda dello scorso 6 luglio, a Parigi, succedendo a Marco Zanini.
Schiaparelli, a historic Parisian couture house with Italian DNA was forced to shut the doors of its Place Vendôme headquarters in 1954. It wasn’t until 2012, when Diego Della Valle (Chairman of Tod’s Group) breathed new life into the brand that it reopened with new spirit. Born in Rome in 1890 into an aristocratic family of intellectuals, Elsa Schiaparelli was the rival, par excellence, of Coco Chanel, with whom she shared the Parisian scene of culture and fashion from the 1930s onwards. She introduced a growing number of innovations into the world of Haute Couture, becoming famous in 1927 for a handmade jumper featuring a trompe-l’oeil motif. Other innovative features included her invention of a vibrant “shocking pink” pigment, visible zips, camouflage patterns, leopard prints, mermaid silhouettes, wrap-around skirts, culottes and themed collections. Today, the design director of the French label is Bertrand Guyon – designer of the Haute Couture and prêt-àcouture collections – who unveiled his debut Haute Couture collection on July 6, 2015 in Paris, after taking over the reins from Marco Zanini.
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Schiaparelli by Diana Di Stefano
Guyon porta in scena le théâtre d’Elsa. Parigi, Haute Couture AI 2015/16: per lo show del debutto nella maison di Diego Della Valle, il designer ex Valentino racconta stile e carattere di Elsa Schiaparelli in 36 creazioni che portano nomi di opere teatrali.
Place Vendôme, Hôtel d’Evreux. Nella sede storica riaperta nel 2012, en scène va il teatro francese degli anni Trenta, protagonista l’allure audace di Elsa Schiaparelli tradotta da Bertrand Guyon in linee semplici per silhouette verticali, quasi minimaliste, dove sul bianco e nero, basi dell’eleganza,
irrompono il celebre rosa shocking e gli altri colori. Spalle importanti, tasche anche per la sera, jupe-culotte, rodophane d’organza, Iris Schiaparelli ricamati o intarsiati, stampe ispirate a Bérard e Vertès, le iniziali ES riprese da una spilla barocca appartenuta alla couturière e poi cuori trafitti, lucchetti,
Guyon stages the théâtre d’Elsa. Paris, Haute Couture F/W 2015/16: former Valentino designer unveiled his debut show for Diego Della Valle’s revived Schiaparelli label. Guyon presented a collection highlighting the style and personality of Elsa Schiaparelli in 36 creations named after theatre plays.
Place Vendôme, Hôtel d’Evreux. At this iconic venue, which reopened in 2012, a re-imagining of Parisian theatre in the ‘30s served as a backdrop for the audacious allure of Elsa Schiaparelli, translated by Bertrand Guyon. Guyon’s point of reference was Elsa herself, who was renowned for her eccentricity and her obsession. As such,
the collection featured all (or almost all) of the stylistic elements of her label, reworked in brocades, tweeds, tartans, tulle, organza, chiffon and fur. Guyon holds a degree from the École de la Chambre Syndicale de la Couture Parisienne, and is a former apprentice of Valentino, Christian Lacroix and Givenchy. Although his mood boards
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sole e stelle dell’Orsa Maggiore: gli stilemi della griffe ci sono (quasi) tutti, perché il punto di partenza è lei, Elsa, con la sua eccentricità e le sue ossessioni, da far rivivere nei broccati, nel tweed e nel tartan, come in tulle, organza, chiffon e pelliccia. Un’operazione filologicamente corretta, quella di Guyon – una laurea all’Ecole de la Chambre Syndicale de la Couture Parisienne e un passato da Valentino, Christian Lacroix e Givenchy – che ha però il merito di andare oltre l’omaggio al passato, con una coerente rilettura personale e contemporanea. La collezione Haute Couture AI 2015/16 ha consacrato in passerella il
tuo debutto come direttore del design della maison. Che cosa dice di te? Con questa collezione, ho voluto tradurre l’atmosfera del teatro degli anni ’30, quando Elsa Schiaparelli è arrivata a Parigi. Non mi sono posto l’obiettivo di sorprendere, ma ho preferito concentrarmi a tradurre a mio modo lo stile, la silhouette semplice e l’attitudine austera di Elsa, la sua personalità e il suo legame con l’arte, quest’ultimo tradotto però con citazioni di artisti contemporanei. Quanto tempo hai lavorato alla collezione? Ho cominciato all’inizio di febbraio pensando al tema e già sapevo che
il personaggio di Elsa sarebbe stato centrale, imprescindibile, fondante. Allora mi sono informato, ho passato molto tempo a leggere e a farmi raccontare della sua vita e della sua personalità, di cui non sapevo moltissimo, a indagare il perché avesse viaggiato tanto. Ho scoperto una donna con uno stile molto forte e una grande capacità di inventare e innovare, una mente creativa. Che cos’è per te la femminilità? Non è facile definire la mia idea di femminilità, che deriva dall’insieme di più aspetti, in apparenza contrastanti. Femminilità è innanzitutto leggerezza, poesia ma anche carattere.
were historically accurate, they showed that this was not merely a reverent tribute to the past, but a personal and contemporary re-interpretation of the late designer’s work. He used simple lines with vertical, almost minimalist silhouettes. Black and white, the foundations of elegance, were illuminated by bursts of Schiaparelli’s signature shocking pink and other colors. The collection featured strong shoulders, pockets (also used to adorn evening wear), jupe-culottes, organza “Rhodophane”, Schiaparelli Irises, embroidered or inlaid, along with prints inspired by Christian Bérard and Marcel Vertès. In addition to pierced hearts,
padlocks, suns and the stars of the Ursa Major constellation were the initials ES borrowed from a Baroque brooch that belonged to the couturier. The F/W 2015/16 Haute Couture collection established your debut on the catwalk as the design director of the maison. What does it say about you? When designing this collection, my aim was to evoke the atmosphere of the theatrical world of the ‘30s, when Elsa Schiaparelli arrived in Paris. I was not looking to astonish, preferring instead to concentrate on translating Elsa’s style, her simple silhouette, her austere attitude, her personality and her ties with art in my own way. However, where the latter was
in question, I also borrowed inspiration from contemporary artists. How much time did you spend working on the collection? I began thinking about the theme at the beginning of February but I already knew that the character of Elsa would be central, unavoidable and essential, so, I started doing research. I spent hours reading about her and asking people about her life and personality, about which I didn’t know much. I also wanted to find out why she had travelled so extensively. I discovered that Elsa was a woman of incredible style, with an enormous ability to invent and innovate, a truly creative mind.
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La pelliccia gioca un ruolo non secondario all’interno della collezione, com’è stato il tuo approccio a questo tipo di materiale? Elsa Schiaparelli ha sempre indossato la pelliccia, quindi è stato naturale per me inserirla in collezione. È celebre un suo cappotto in pelo di scimmia, ma anche una borsa, un abito e un cappello dello stesso materiale. Ecco perché in passerella ho portato alcuni capi in pelo di capra, il più simile a quello di scimmia. Inoltre io amo la pelliccia, che è sempre stata molto presente nella mia esperienza al fianco degli stilisti
con cui ho lavorato, a cominciare da Lacroix: la bellezza delle pelli, il lavoro artigianale che comporta, l’influenza della profondità del pelo nella resa del colore e negli accostamenti sono tutti aspetti che mi affascinano. Quali sono state le specificità tecniche con cui hai dovuto fare i conti lavorando con le pelli? La pelliccia non ha la stessa duttilità di un tessuto e piegare questo materiale alle mie esigenze creative è stato un lavoro allo stesso tempo faticoso e interessante, una scommessa vinta, almeno nella maggior parte dei casi.
Per fare il cappotto di visone “Iris Schiaparelli”, per esempio, ci è voluto un mese e mezzo di lavorazione in un dialogo continuo con il laboratorio tecnico: dimenticavo l’altezza del pelo e questo creava problemi nel comporre il patch – che ho lavorato come fosse un dipinto – al punto che alla fine ho dovuto modificare il disegno. Adesso quali sono le nuove sfide che ti attendono? Dopo l’Haute Couture, è la volta del Prêtà-Couture: la presentazione di settembre è molto vicina, posso solo rimboccarmi le maniche e ricominciare a lavorare.
What does femininity mean to you? It’s not easy to define my idea of femininity, which derives from a number of apparently contrasting aspects; to my mind, femininity is, above all, lightness, poetry but also temperament. Fur plays an important role in your collection, what was your approach to this type of material? Elsa Schiaparelli always wore fur, so it was natural for me to include it in the collection. She was famed for both her monkey fur coat, and also for a bag, a dress and a hat in the same material. This explains why my catwalk show
featured several garments in goat’s fur, which is the most similar to monkey fur. Moreover, I love fur, which has always been widely featured in the collections of the designers with whom I worked, starting from Lacroix: the beauty of fur, the workmanship that it involves, the influence of its depth in terms of color yield and its pairings are all aspects that fascinate me. What were the technical implications of working with fur? Fur is not as malleable as a fabric, and moulding this material to suit my creative needs was both complex and interesting, a bet that I usually won,
at least in most cases. For example it took a month and a half of constant interaction with the technical workshop to create the ‘Iris Schiaparelli’ mink coat. I forgot about the thickness of the fur and this created problems when composing the patchwork – which I worked on as if it were a painting – to a point where, in the end I was forced to change the design. What new challenges await you? After Haute Couture, I’ll be focusing on Prêt-à-Couture: the September shows are just around the corner, so it’s time to roll up my sleeves and start working.
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Spazio ai sogni Silver Moon Rising by Roberta Galway
La prima collezione Haute Fourrure di Fendi, evento in coincidenza di due importanti anniversari per la Maison romana, è un omaggio all’espressione più attuale della femminilità.
The first Haute Fourrure collection by Fendi, an event that coincided with two important anniversaries for the Roman Couture House, paid tribute to the most contemporary expression of femininity.
Nel 2015 Casa Fendi festeggia due tappe importanti: il 90° anno di attività e il 50° della collaborazione con Karl Lagerfeld, direttore creativo. A questi traguardi si aggiunge una novità, presentata durante la settimana dell’Alta Moda parigina per l’autunno-inverno 2015/16: la prima collezione di Haute Fourrure, evidente espressione di un orientamento rivolto maggiormente verso il settore del lusso e in particolare delle pellicce, che si presentano con aspetti sorprendenti e variegati nelle inedite lavorazioni intarsiate e ricamate. Trentasei capi unici raccontano il tema “Silver Moon” con una successione di lussuosi modelli in zibellino, visone e cincillà pensati per una donna ultramoderna, che va nello spazio ed è in grado di guidare un’astronave, ma non rinuncia
In 2015, Maison Fendi celebrated two important milestones: the 90th year in the business and creative director Karl Lagerfeld’s 50th anniversary with the brand. These benchmark occasions saw the addition of a new event: the first Haute Fourrure collection, presented during Paris Haute Couture week for the 2015/16 fall/winter season. This collection was a clear expression of a trend, that is targeted mainly at the luxury and, in particular, fur industries, and featured unexpected, diverse aspects such as unusual inlaid and embroidered working techniques. Entitled “Silver Moon”, the 36-strong procession featured a succession of models in luxurious sable, mink and chinchilla, designed for the ultra-modern woman of the future. A strong, independent woman who can pilot her own spaceship
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alla suggestiva simbologia della luna e all’idea del volo come desiderio di infinito. Sfondo referenziale della sfilata: la gigantografia del dipinto “Piazza d’Italia con Arianna” di Giorgio de Chirico, un’opera metafisica che visualizza in maniera enigmatica la tensione fra terra e cielo, alludendo al tema degli opposti contrasti, a volte sottilmente invisibili o inestricabili: romantica malinconia verso il mondo della classicità, sogno e realtà, passato e futuro, lusso e leggerezza, essenzialità e glamour. In passerella sequenze di colori creano giochi optical nelle grafie in bianco e nero, nelle geometrie sui visoni. Ricercati gli interventi di materiali diversi: pvc e persiano a onde, zibellino argentato da un esclusivo procedimento artigianale, ricami a punto croce con un filo in visone per disegnare ramages culminanti in fiori tridimensionali, punteggiati da cristalli. Lievi cappe e ampie mantelle affiancano i lunghi cappotti-redingote dai tagli particolari, aperti su tute spaziali di pelle, laminate in oro e argento, o accessoriati con lunghi stivali cuissard, luccicanti in vernice. L’uscita finale della top model Julia Nobis, dove le piume prima solo accennate ricoprono interamente il suo maxi coat, offre una chiave interpretativa al senso dell’intera sfilata: vivere concretamente sulla terra nel caldo abbraccio della massima eleganza possibile ma con la leggerezza di un pensiero rivolto al non più impossibile approdo su una luna d’argento.
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and explore new worlds, while at the same time, is not prepared to forego fantasy and romance entirely. She is represented by the evocative symbolism of the silver moon and the idea of flight as a desire for infinity. The show got an enormous boost from the backdrop, a huge simulacrum of Giorgio de Chirico’s “Piazza d’Italia con Arianna”, a metaphysical work enigmatically portraying the tension between the earth and the sky, alluding to these opposing themes. At times subtly invisible or inextricably unresolved: a romantic melancholy shown in a world of classical antiquity, dreams and reality, past and future, luxury and lightness, minimalism. On the catwalk, color sequences created optical plays in black and white patterns and in the geometries on mink. Highly sought-after materials were used: PVC and wave-like karakul, sable silvered using an exclusive artisanal procedure, cross-stitch embroidery with a mink thread to design unfurling foliage, culminating in 3D flowers, studded with crystals. Light capes and voluminous mantles were presented alongside long coats – redingotes featuring unusual cuts which opened to give a glimpse of leather space suits, laminated in gold and silver, or accessorized with shiny patent leather thigh-boots. The maxi-coat worn by model Julia Nobis at the finale hinted at the use of feathers which, on a closer look, were shown to adorn the entire garment, offering an interpretative key to the essence of the entire fashion show: to live on earth with one’s feet firmly planted on the ground, in the warm embrace of utmost elegance, with a fleeting dream, now made possible, of landing on a silver moon.
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Gianni Castiglioni President CIWIFURS
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Artigianato evoluto Evolved Craftsmanship by Maristella Campi
La capacità di mantenere alta l’artigianalità anche con i grandi numeri, la lungimiranza nel saper interpretare le volatili logiche di mercato. Così CIWIFURS continua a essere il punto di riferimento delle più importanti griffe internazionali del lusso.
The ability to maintain the highest levels of craftsmanship even when producing large quantities requires a good deal of foresight when interpreting volatile market dynamics. CIWIFURS continues to be a point of reference for the most important international luxury labels.
Il nostro è un artigianato evoluto. Parte da questo concetto, sintetico ma esaustivo, nel quale la certezza di una sapienza che si tramanda di generazione in generazione si fonde con una visione contemporanea del sistema, l’intervista a Gianni Castiglioni, Presidente e titolare insieme ai fratelli Alberto, Sandro, Marina della CIWIFURS di Milano, l’azienda di famiglia impegnata da oltre sessant’anni nella produzione e nella commercializzazione di pellicce per note griffe di Prêtà-Porter e Alta Moda. Ogni anno dal moderno complesso di Limito di Pioltello, alle porte di Milano, inaugurato due anni fa, escono le collezioni su licenza di Valentino, Giambattista Valli e Giamba, e quelle prodotte per Blumarine, Dior, Elie Saab, Givenchy, Louis Vuitton, Marni, Moncler, Ralph & Russo, Versace.
“Ours is an evolved form of artisanship”, says Gianni Castiglioni. The President and owner of CIWIFURS, together with his brothers and sister Alberto, Sandro and Marina, kicks-off the interview with this concise and comprehensive concept. An industry leader, for more than sixty years, in the production and marketing of furs for well-known Prêt-à-Porter and Haute Couture houses, the owner of this Milan-based family-run business is aware that the company’s success is the result of a combination of expertise, handed down from generation to generation, and an in-depth understanding of contemporary market dynamics. Headquartered at its modern factory in Limito di Pioltello, the company produces collections under license, for Valentino, Giambattista Valli and Giamba, alongside those produced for Blumarine, Dior, Elie Saab, Givenchy, Louis Vuitton, Marni, Moncler, Ralph & Russo and Versace.
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Oggi quanto conta l’intervento manuale in una produzione così vasta e variegata come quella di CIWIFURS? Nel settore della pellicceria l’intervento manuale è ancora fondamentale. Non abbiamo mai pensato a una produzione in linea, non potremmo raggiungere l’alto grado di qualità che, invece, garantiamo nel segno di una riservatezza assoluta. Che cosa vi riconoscono i committenti, così diversi tra di loro? Innanzitutto comprendono e apprezzano la nostra capacità di gestione dell’intera filiera. Abbiamo tutte le funzioni centralizzate - magazzino, prototipia, modellistica, sartoria, produzione e controllo qualità - e una rete esterna di laboratori artigianali che ci permette flessibilità e versatilità. In due/tre mesi riusciamo a evadere volumi di ordini importanti. Produciamo tutto in Italia, il nostro è un made in Italy vero. Come riesce CIWIFURS a mantenere intatta la specificità di ogni griffe? Il primo approccio avviene con lo stilista che, per formazione, non è un esperto di pellicceria. Non è sempre semplice tradurre il suo pensiero creativo rispettando le caratteristiche delle pelli, le tecniche di lavorazione ma, anche e soprattutto, le coordinate della fascia di prezzo imposte dall’azienda. L’esatta interpretazione del brief diventa fondamentale per dare avvio al flusso produttivo che, oggi più che mai, deve rispettare i tempi di consegna.
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Today how much manual workmanship is involved in a production line as vast and diversified as that of CIWIFURS? Manual workmanship still plays a key role in the fur industry. We have never considered automated production because it would prevent us from obtaining the high level of quality that we guarantee as a sign of absolute exclusivity. What does your broad, diverse customer base appreciate most about CIWIFURS? First and foremost, they understand and appreciate our ability to manage the entire supply chain. Not only are all our operations centralized – warehouse, prototypes, pattern-making, tailoring, production and quality control – but we also have an external network of artisanal workshops that enable us to be both flexible and versatile. We manage to complete large orders in the space of just two to three months. We produce everything in Italy, our creations are truly Made in Italy products. How does CIWIFURS manage to maintain the exclusive stylistic details of each label intact? The first step involves meeting with the designer who generally has no expertise in the field of fur manufacturing. It is no simple matter to translate his or her creative ideas into the finished product because we have to make sure that they respect the characteristics of the fur used, and the working techniques involved. Above all, we have to respect the budget set by the company. The accurate interpretation of their briefing is essential
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courtesy of Valentino
Photo Mario Teli
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Quali sono le tempistiche, calendario alla mano? Sono molto serrate. La collezione Pre-Fall esce a dicembre, la Main a gennaio, quella per lo show a febbraio-marzo; quella d’Alta Moda e quella estiva a luglio. Quest’ultima, tra l’altro, è in crescita esponenziale, con un incremento del 30%. Come riesce CIWIFURS a gestire l’organizzazione della filiera per rispettare i tempi di consegna? Per offrire questo tipo di servizio bisogna calcolare bene l’approvvigionamento. Le prime aste di pelli si tengono a fine dicembre, quelle più importanti a febbraio. Una volta acquistate, le pelli devono arrivare in Italia, essere conciate e tinte. Le campionature di gennaio mettono in moto una produzione che deve essere consegnata entro aprile-maggio. Avere magazzino significa, dunque, avere un impegno finanziario notevole, con variazioni di prezzo che sono sostanziali in un mercato dalla volatilità estrema. Ci sono molte criticità di cui tener conto. In un mercato che cambia, come cambiano le dinamiche di vendita? Oggi in Asia, nell’Europa dell’Est, ma anche nelle località mediterranee del turismo di lusso, sta funzionando molto bene l’attività di trunk-show. Per il retailer è un sell-out garantito, per noi una produzione certa e programmata. In conclusione, quali potrebbero essere le previsioni di tendenza? La pelliccia si avvicinerà sempre di più alla moda, non solo dal punto di vista creativo, ma anche di mercato, quindi di produzione e distribuzione. E noi abbiamo già intrapreso questo percorso.
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to initiate the production process, which today, more than ever before, must be seamlessly organized in order to meet the delivery deadlines stipulated. Calendar in hand, what sort of deadlines are you up against? They’re very tight. The Pre-Fall collections come out in December and the main ones in January (i.e. the collections for the FebruaryMarch shows). The Haute Couture and summer collections have to be ready by summer. Among other things, the latter have grown exponentially, registering an increase of as much as 30%. How does CIWIFURS manage to organize the supply chain in order to respect delivery dates? In order to offer this type of service, you have to calculate sourcing accurately. The first fur auctions are held at the end of December, and the most important ones in February. Once purchased, the skins have to be delivered to Italy and then tanned and dyed. The January sample ranges set the production process in motion for April/May delivery. Having a warehouse entails a considerable financial investment, with significant price variations due to extremely volatile market conditions. One has to keep account of numerous critical factors How do sales dynamics change in a changing market? In Asia, but also in Eastern Europe and luxury Mediterranean tourist destinations, trunk show activities are currently proving to be extremely successful. Not only do these provide a guaranteed sell-out for retailers but also mean that we can count on and plan future production. In conclusion, what future trends do you forecast? The fur industry will increasingly operate in much the same way as the fashion industry, not only from a creative point of view but also in terms of market demand, with the same concepts applying to production and distribution. And our company is already headed in this direction.
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Photo Mario Teli
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Valentino Piccola mantella di visone lavorata in orizzontale con la tecnica della mezza pelle fianco/dorso. Tra le mezze pelli di visone, è stata inserita una fettuccia di nappa con borchie applicate color oro che sottolinea lo stacco delle sezioni orizzontali. Il gioco dei diversi colori imprime una forte energia al capo.
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courtesy of Valentino
Short mink cape worked horizontally using the half skin flank/ back technique. A nappa leather strip with gold studs highlighting the interval between the horizontal sections, is inserted in between the half mink skins. The play on different colors infuses the garment with a strong sense of energy.
Fettuccia di nappa tra le due mezze pelli.
courtesy of Valentino
Nappa leather strips placed between the two half skins.
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Valentino Gilet lungo realizzato in linciotto di provenienza canadese. Il grande prestigio di questo capo è dato dal fatto che per realizzarlo è stata usata solo la parte bianca della pelle. Normalmente, per confezionare una giacca la lunghezza naturale della pelle è sufficiente. In alcuni casi, se diventa necessario allungare lo si fa con tagli di trasporto, tagli cioè che tengono conto della disposizione delle parti bianche sulla superficie della pelle.
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courtesy of Valentino
Long vest made from lynx of Canadian origin. The beauty of this garment lies in the fact that only the white part of the pelt was used to make it. Generally, the natural length of the skin is sufficient to create a jacket. However, in some cases, when letting-out is required, this is achieved by using transportation cuts, i.e. cuts that take into account only the placement of the white parts.
Sono state utilizzate solo le parti bianche della pelle.
courtesy of Valentino
Only the white parts of the pelt were used.
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Valentino In primo piano la tecnica dell’intarsio, una sorta di patchwork, che in questo caso accosta due diversi colori di visone. Una tecnica di particolare complessità, tutta eseguita a mano, che si basa su una serie di passaggi e movimenti delle parti tagliate, composte e successivamente cucite per riprodurre il disegno. L’abilità del tagliatore sta nell’accostare le varie parti mantenendo la regolarità nelle altezze di pelo per un risultato uniforme, tenendo conto che le pelli per loro natura hanno altezze diverse a seconda che si tratti di coda, groppa, croce, testa, fianchi, dorsi e via dicendo.
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courtesy of Valentino
A close-up of the intarsia technique, a type of patchwork, which, in this case, involves the combination of two different shades of mink. This is a particularly complex technique, performed entirely by hand, based on different stages, and the arrangement of the cut swatches which are assembled and then sewn together to reproduce the design. The cutter’s ability lies in combining the different swatches, keeping the thickness of the pelts consistent for a uniform result, and bearing in mind that skins, by nature, have different thicknesses, depending on whether you’re dealing with the tail, the rump, the cross, the head, the flanks, the shoulders and so on.
L’altezza del pelo è sempre uniforme. Taglio, composizione e cuciture sono eseguiti a mano. The thickness of the fur is always uniform. The skins are cut, assembled and sewn by hand.
L’intarsio di due colori di visone forma il disegno.
courtesy of Valentino
The design is created by an inlay of two different shades of mink.
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Valentino Capospalla in visone femmina black. Per realizzare l’outfit sono state utilizzate pelli intere, disposte in senso orizzontale fino a raggiungere la lunghezza desiderata. Le finiture di nappa nei due mezzi davanti della giacca ospitano bottoni automatici utili per la chiusura. La piccola V dorata sull’ingresso delle tasche orizzontali firma il capo.
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courtesy of Valentino
Black female mink coat. Whole pelts, positioned horizontally, were used to achieve the desired length. The nappa leather finish on the two front halves of the jacket features snap fasteners for easy closure. The small golden V on the front edge of the horizontal pockets is the garment’s signature logo.
Utilizzo di pelli intere disposte in senso orizzontale. Whole pelts, arranged horizontally, are used.
Visone femmina black. Finiture di nappa.
courtesy of Valentino
Black female mink. Nappa leather finishes.
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Valentino Giacchina in visone realizzata con pelli naturali bianche, successivamente tinte di rosa. La lavorazione di questo capo è a righe orizzontali. Gli inserimenti in tessuto ton sur ton sono realizzati in pizzo. Il lavoro sul colore, affidato agli specialisti della concia, è una fase delicata della produzione del capo in pelliccia: ogni tipologia di pelle reagisce alla stessa colorazione in modo diverso, occorre quindi una profonda conoscenza tecnica per raggiungere la nuance desiderata limitando gli sprechi.
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courtesy of Valentino
Short mink jacket made from natural white pelts, which are then dyed pink. This garment is worked with horizontal stripes. Its fabric ton-sur-ton inserts are made from lace. Color processing, entrusted to tanning experts, is a delicate stage in the production of fur garments: each type of fur reacts differently to the same type of coloring. In-depth technical expertise is thus required to achieve the desired effect while keeping waste to a minimum.
Gli inserimenti in tessuto ton sur ton sono realizzati in pizzo Its fabric ton-sur-ton inserts are made from lace
La lavorazione di questo capo è a righe orizzontali
courtesy of Valentino
This garment is worked with horizontal stripes.
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Giambattista Valli Giacca realizzata in fianchi di visone di diverse nuance naturali di partenza. Prima di essere trattati in conceria per la tintura, vengono uniti in un unico pezzo. Dopo la tintura, si procede alle fasi di taglio e di modellazione. Soprendenti le variazioni ton sur ton, ottenute componendo con la tecnica dell’intarsio parti del pelo con sfumature di colore diverse. Il collo è realizzato in marmotta tinta nello stesso colore.
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courtesy of Giambattista Valli
Jacket made from mink flanks in different natural shades. Prior to being processed for dying at the tannery, these are combined into a single piece. After being dyed, they are cut and modeled. The ton-sur-ton variations, obtained by using the inlay technique to compose parts of the pelt having different color shades, are particularly eye-catching. The collar is made from raccoon dyed in the same color.
Collo di marmotta tinta. Dyed raccoon collar.
Variazioni ton sur ton, ottenute con la tecnica dell’intarsio.
courtesy of Giambattista Valli
The ton-sur-ton variations, obtained by using the inlay technique
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Fendi La manifattura di questo spolverino in visone effetto rete è molto complessa. Si tratta di creare una composizione variabile di piccoli quadrati di pelo a lunghezza naturale, disponendo in modo apparentemente disordinato i diversi colori, tenuti insieme da fettucce di visone chiaro rasato impreziosito da applicazioni trasparenti. Il collo è in pelo di visone tinto, a lunghezza naturale, mentre il polsi interni delle maniche sono di visone rasato chiaro.
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courtesy of Fendi
The manufacture of this net-effect mink dust jacket is extremely complex. It involves creating a mixed composition of small fur squares of a natural length, and arranging the different colors held together by light sheared mink strips embellished by transparent appliquĂŠs in an apparently haphazard fashion. Its collar is in dyed mink, of a natural length, while the inside cuffs of its sleeves are in light sheared mink.
Collo di visone tinto a lunghezza naturale. Natural length dyed mink collar.
Composizione effetto rete grazie all’inserimento di fettucce di visone chiaro rasato. Net-effect composition achieved due to the insertion of light sheared mink strips.
Applicazioni rettangolari in materiale trasparente.
courtesy of Fendi
Rectangular applications in a transparent material.
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Fendi Capo in visone a disegni geometrici multicolor. La prima fase della lavorazione è dedicata agli intarsi verticali, nei vari colori e nelle diverse proporzioni. Nella seconda fase, le pelli vengono intarsiate con la nappa in senso orizzontale, ottenendo cosÏ l’effetto pieno-vuoto con righe ad altezza irregolare. Il capo sfoderato consente di visualizzare anche sul lato cuoio il disegno e i cromatismi che caratterizzano il lato pelo.
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courtesy of Fendi
Mink coat with multi-colored geometric patterns. The first stage of the production process is dedicated to creating vertical inlays, in different colors and sizes. During the second stage, the pelts are inlaid with the nappa leather, positioned horizontally, thus obtaining woven textile effect with stripes of an irregular length. The unlined garment allows the design and colors that are visible on the fur side, also to be viewed on the leather side.
Intarsi verticali in vari colori e proporzioni. Vertical intarsia of different colors and sizes.
Effetto pieno-vuoto grazie agli intarsi di nappa in senso orizzontale.
courtesy of Fendi
Woven textile effect achieved due to horizontally placed nappa leather inlays.
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Fendi Bomber in volpe. Agli intarsi bicolori delle maniche, realizzati in prima battuta, segue la filettatura orizzontale, una tecnica che consiste nel lavorare le pelli di varie tipologie con inserimenti quasi invisibili di nappa leggerissima o anche tessuto. L’obbiettivo è quello di alleggerire il capo oppure, nel caso di pelli molto voluminose, sfoltire, sgonfiare, ridurre i volumi.
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courtesy of Fendi
Fox bomber jacket. The two-tone intarsia on the sleeves, created during the first stage of production, are followed by what is described as horizontal stitching, a technique that consists of working different types of pelts with almost invisible inserts of ultra-light nappa leather or fabric. The objective is to make the garment lighter or, in the case of particularly fluffy pelts, to thin them out and reduce their volume.
Filettatura orizzontale con inserimento di nappa o tessuto. La filettatura conferisce maggior leggerezza. Horizontal stitching with the insertion of nappa leather or fabric. Stitching guarantees increased lightness.
Intarsi bicolore per le maniche.
courtesy of Fendi
Two-tone intarsia for the sleeves.
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Fendi La particolarità di questo cappotto a kimono consiste nell’utilizzo di due diverse basi di partenza, entrambe in castoro rasato: per le spalle è stato utilizzato del castoro rasato tinto in verde, mentre per la parte della gonna è stato scelto un castoro rasato grigio scuro. Su queste basi, sono state inserite fettucce di visone a contrasto – grigio scuro sul verde e verde sul grigio scuro – per formare un disegno in rilievo con andamento a spirale.
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courtesy of Fendi
The uniqueness of this kimono-style coat consists in the use of two different backgrounds, both in sheared beaver. Green dyed sheared beaver was used for the shoulders, while dark grey sheared beaver was used for the skirt. Contrasting mink strips – dark grey on green and green on dark grey – were inserted onto these backgrounds, to form an embossed spiral pattern.
Castoro rasato tinto in verde e fettucce di visone grigio scuro. Green sheared beaver background. Green mink strips.
Castoro rasato grigio scuro e fettucce di visone verde.
courtesy of Fendi
Dark grey sheared beaver background. Dark grey mink strips.
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Lusso responsabile Responsible Luxury by Roberta Galway
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Il glamour e il rispetto per l’ambiente possono coesistere? Non solo è possibile, ma il patrimonio storico-culturale di NAFA (North American Fur Auctions) ha dimostrato che una comprovata esperienza di sostenibilità, lunga 345 anni, in accordo con i criteri e i codici di comportamento supportati dal governo e dall’industria per il benessere degli animali, offre come risultato le pellicce più belle e più particolari del mondo.
Can glamour and environmental responsibility co-exist? Not only is this possible, but the heritage of North American Fur Auctions (NAFA) has proven that a 345 year track record of sustainability, along with Government and Industry supported standards and codes of practice in animal welfare, produces the world’s most diverse and finest furs.
Per secoli, le terre selvagge del Canada, dove flora e fauna regnano sovrane, hanno permesso agli uomini di vivere in armonia con il delicato equilibrio della natura. La caccia mediante trappole, un’attività praticata fin dalla notte dei tempi, si svolge in un continente ricco di diverse specie che per oltre 400 anni ha permesso di selezionare la cattura mantenendo pressoché inalterato il loro numero. Anche in questa parte del mondo, dove le condizioni sono estreme,
For centuries, the natural wilds of Canada, where flora and fauna reign supreme, have allowed men to live in harmony with the delicate balance of nature. Trapping, an activity practiced since the dawn of time, takes place in a continent rich in species that have sustained a selective harvest for over 400 years. Even in this part of the world, where conditions can be extreme, man has learned to adapt and find sustenance to survive the rigors of the climate and the
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l’uomo ha imparato ad adattarsi e a trovare sostentamento per sopravvivere ai rigori del clima e alla scarsità di beni di prima necessità. La cattura di animali selvatici da pelliccia è strettamente legata alla storia del Nord America, dalle prime migrazioni dal continente europeo fino allo sviluppo delle comunità locali prima nei villaggi e poi nelle più evolute città. Il famoso esploratore Jacques Cartier scese lungo il fiume San Lorenzo nel 1534, fondando sulla sua riva quella che è ora la moderna Quebec City. Dopo di lui arrivò Henry Hudson, approdando nella baia che ora porta il suo nome, e in seguito i Padri Pellegrini sulla nave Mayflower che attraversò l’Atlantico nel 1620 trasportando più di cento passeggeri i quali, una volta sbarcati, si impegnarono a migliorare le proprie sorti stabilendosi nel Nuovo Mondo. Il castoro, una specie molto ambita per la lussuosa morbidezza della sua pelliccia, attrasse nuovi insediamenti nelle lande inesplorate delle regioni settentrionali, per la prospettiva dei guadagni derivanti dalla vendita delle pelli di quel pregiato animale e del conseguente benessere. La richiesta sempre più elevata, anche da parte dell’Europa, di queste pelli ricercate portò nel 1670 alla fondazione della Compagnia della Baia di Hudson (HBC), incaricata di allestire pubbliche aste a Londra e poi anche a Montreal, New York e Toronto. La Compagnia continuò a chiamarsi HBC fino al 1992, quando il cambio di proprietà diede luogo alla denominazione attuale di NAFA (North American Fur Auctions) con sede centrale a Toronto. La Compagnia della Baia di Hudson cominciò a registrare l’acquisizione e l’esportazioni di pelli fin dall’inizio della sua attività, permettendo così di mostrare la politica dello sviluppo in Canada e negli Stati Uniti nel corso degli anni e dei secoli.
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scarcity of basic necessities. The trapping of wild animals for fur is closely linked to the history of North America, from the first migrations from the European continent, to the development of local communities and developed cities. The famous explorer Jacques Cartier arrived in the St. Lawrence river in 1534, founding modern day Quebec City; followed by Henry Hudson, sailing into Hudson Bay; and soon thereafter the arrival of the Mayflower, the ship helmed by the Pilgrim Fathers, which crossed the Atlantic in 1620, offloading more than one hundred passengers, who were intent on improving their fortunes and settling in the New World. Beaver, a much-coveted commodity for the soft and luxurious properties of its fur, and due to the wealth that could be earned by selling its pelts, attracted new inhabitants to the unexplored lands in the northern region. This European demand gave rise to the establishment of the Hudson Bay Company (HBC) in 1670, which offered pelts at public auction in London, and eventually in Montreal, New York and Toronto. The company continued to be called HBC until 1992 when the fur sales operations changed hands and became known as North American Fur Auctions (NAFA) with established headquarters in Toronto. The Hudson Bay Company kept harvest and export records dating back to the very beginning, which showed the political development of Canada and the United States over the course of decades and centuries. The HBC established the first harvest “quotas” in the early 1800’s as a conservation measure to protect the long-term sustainability of the beaver and other furbearers taken for their prized fur by the world’s fashion trade. Eventually State, Provincial and National
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La HBC stabilì le prime “quote”, cioè i massimi livelli permessi per la cattura degli animali selvatici, all’inizio dell’Ottocento, come una misura di conservazione per proteggere a lungo termine la sopravvivenza dei castori e degli altri animali da pelliccia, che venivano catturati per la loro pregevole ricercatezza dal mercato della moda in tutto il mondo. Infine vennero redatti regolamenti statali, provinciali e nazionali per fornire autorizzazioni ai cacciatori, stabilire le stagioni e i limiti, e i criteri di benessere degli animali. Le attività mirate all’acquisizione delle pelli sono ora regolate e monitorate dalle autorità governative, che controllano scrupolosamente la cattura e il commercio degli animali da pelliccia, come il castoro, la volpe, la lontra, la marmotta, la lince, la martora (zibellino canadese/americano) e il coyote. Questo permette a circa 150.000 cacciatori e a numerosi artigiani specializzati di mantenere le loro famiglie e le comunità locali, mentre, allo stesso tempo, viene soddisfatta la richiesta di naturali, calde e pregevoli pellicce, all’interno di un sistema la cui preoccupazione principale è la salute e la sostenibilità dell’ambiente in cui hanno vissuto per generazioni. NAFA continua a sostenere lo sviluppo del benessere e il rispetto dei requisiti ambientali, per mezzo di un sistema di tracciabilità che può essere sia ricondotto alla fonte, sia spiegato e quindi promosso a livello di vendita al dettaglio. I governi del Canada e degli Stati Uniti aderiscono ai requisiti imposti dall’Accordo del 1997 sui Criteri Internazionali di cattura non crudele (AIHTS) per migliorare il benessere degli animali. Inoltre entrambi i Paesi stanno attuando una linea sostanziale di condotta per la promozione e il controllo di corrette pratiche negli allevamenti destinati alla produzione di pellicce. Da 345 anni NAFA mantiene le antiche tradizioni, adattandole alle attuali esigenze, e dimostra così che è possibile apprezzare i doni della natura, nel rispetto delle norme ambientali e degli obblighi di legge.
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regulations were put in place to license harvesters, establish seasons and limits, and animal welfare criteria. Fur harvesting activities are regulated and monitored by government authorities, who scrupulously control the harvest and trade of furbearing animals, such as beaver, fox, otter, raccoon, lynx, marten (Can/Am sable) and coyote. This allows some 150,000 trappers and numerous skilled artisans to support their families and their local communities, while simultaneously satisfying the demand for natural, warm, noble furs, within a system whose prime concern is the healthy and sustainable environment in which they have lived for generations. NAFA continues to endorse the development and enforcement of welfare and environmental requirements that can be traced to the source and promoted at the retail level. The Canadian and United States governments comply with the requirements of the 1997 Agreement on International Humane Trapping Standards (AIHTS) to improve animal welfare, and both countries have in place substantial, third party endorsed animal husbandry practices for farmed fur production. For 345 years NAFA has continued to uphold ancient traditions, which have been adapted to suit modern-day needs, thus showing that it is possible to appreciate the gifts of nature while respecting environmental and legal requirements.
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Stile e ricerca sostenibili Sustainable Style and Research by Diana Di Stefano
Per la conceria MIB, l’innovazione passa attraverso l’alternarsi di manualità e tecnologia e corre lungo tutto il processo produttivo ecocompatibile che porta alla realizzazione di campionari dall’alto tasso di stile.
At MIB tannery, innovation combines both manual skills and technology. It is an inherent part of the entire eco-compatible production process, resulting in the creation of stylish, high-quality samples.
Dalle pelli grezze, acquistate alle aste, a prodotti pronti da confezionare, aggiornatissimi dal punto di vista del contenuto moda. La conceria MIB, Manifattura Italiana del Brembo, prosegue il cammino di rinnovamento intrapreso qualche anno fa mettendo a frutto il know how acquisito in 45 anni di storia al servizio dell’innovazione. Obiettivo: proporsi ai propri clienti come vero e proprio consulente di stile capace di interpretare e anticipare le tendenze. “Stilisti, grossisti, produttori di pellicce, bordisti: oggi chi si rivolge a noi – spiega Roberto Tadini, Amministratore Delegato di MIB – richiede un valore aggiunto, rispetto ai procedimenti tradizionali, in funzione dell’esclusività
From the raw skins purchased at auctions, to products that are ready to be made up and transformed into luxury, fashionforward items, well-known tannery MIB, Manifattura Italiana del Brembo, continues the modernization process undertaken a few years ago, by capitalizing on the technical knowledge acquired during 45 years in the industry always at forefront of innovation. Its objective: to offer its customers the services of a real style consultant to interpret and anticipate trends. “The people who contact us, including designers, wholesalers, skin manufacturers and trimmers, are not looking for traditional procedures but rather added value, exclusive styling and
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dello stile. Il focus del nostro lavoro quindi è la ricerca incessante di tonalità e processi sempre più innovativi”. Il nappato, le stampe, il mélange, le colorazioni milleluci, i colori naturali, la pelliccia come un tessuto, reversibile, doppiata con i materiali più vari, le rasature, le decolorazioni, il brinato, il dorsato, lo spuntato, le sfumature, le brinature fino allo stone dyeing e al dual band, giocato sul contrasto tra i colori di punta e di fondo. Negli oltre 40.000 metri quadrati, di cui 25.000 coperti, occupati da stabilimenti e uffici della sede di Pontirolo Nuovo (BG), la ricerca è di casa e punta dritto a lavorazioni speciali che mescolano l’arte del fatto a mano alla tecnologia futuristica di macchine nate in casa e modificate nel tempo per rispondere a esigenze di volta in volta nuove. Con un occhio di riguardo al tema ecologico, da sempre uno dei valori fondanti alla base dell’attività di MIB. Nell’ottica del rispetto e della tutela dell’ambiente, non è un caso infatti che l’azienda bergamasca sia stata la seconda con-
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the best quality raw materials”, explains Roberto Tadini, Managing Director of MIB. “The main focus of our work involves an ongoing search for shades and progressively innovative procedures”. These include using nappa leathers, prints, mélange, as well as the spectrum of dyed and natural colors, transforming fur into fabric. It can be made reversible or doubled with different materials, and enhanced with techniques such as shearing, bleaching, frosting, backing, tipping and shading right up to stone-dyeing and the dual band procedure, based on the contrast between the top and bottom hair. 40,000 square metres of space, 25,000 of which are under cover, are occupied by the factories and offices of the Bergamo-based Pontirolo Nuovo headquarters. Research, one of the tannery’s intrinsic values, is focused on special working techniques, combining long-standing manual skills with the cutting-edge technology of machines, designed in-house and modified over time to respond to new and individual
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ceria italiana a ottenere la certificazione ISO 14001, che regola l’impatto delle attività sull’ambiente e la crescita sostenibile dell’organizzazione. “Rivolgiamo grande attenzione alle condizioni di lavoro dei nostri 150 dipendenti – specifica Tadini – e alla gestione delle emissioni, tramite il controllo costante degli scarichi in aria e acque, queste ultime in parte riutilizzate, per uno sfruttamento più consapevole delle risorse ambientali. Secondo lo stesso criterio, la segatura – impiegata in grandi quantità per alcune fasi della lavorazione delle pelli – viene interamente riciclata per produrre vapore ed energia elettrica”. Attenzione all’ambiente, ma naturalmente anche al welfare animale: “Tutti i nostri prodotti – aggiunge l’imprenditore – sono certificati REACH, rispettano quindi un regolamento europeo in materia di sostanze chimiche, che ha introdotto un sistema integrato per la loro registrazione, valutazione, autorizzazione e restrizione. In buona sostanza, dice quali sostanze possono essere usate e quali no nelle fasi di tintoria e di concia”. Dalle prime fasi lavorative ancora improntate all’artigianato, come la scarnatura a panchina o a disco, a metodi e cicli di
requirements. The tannery also pays particular attention to the theme of ecology, a key priority and one of the cornerstones of MIB’s activity since its inception. Continually aware of respecting and protecting the environment, it is not by chance that the Bergamo-based company was the second tannery in Italy to obtain ISO 14001 certification, which regulates the impact of operations on the environment, and the sustainable growth of the organization. “Not only do we pay particular attention to the working conditions of our 150 employees”, says Tadini, “but we also concentrate on managing emissions by constantly monitoring the discharge of pollutants into the air and the water. In fact some of the water is recycled to guarantee a more environmentally friendly use of resources. Based on the same criteria, sawdust, used in large quantities during several stages of the skin processing procedure, is entirely recycled to produce steam and electrical energy”. There is respect, not only for the environment, but also obviously for animals. “All our products”, adds the entrepreneur, “are REACH certified, meaning
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lavorazione introdotti in tempi recenti quali i bottali per la concia e per la finitura, le nuove macchine per il lavaggio a secco e alcune operazioni di finitura automatizzate e robotizzate, il processo produttivo porta alla realizzazione di campionari, che vengono rinnovati più volte l’anno, dove l’intera gamma delle pelli conciate viene suddivisa per colori e, all’interno di ogni colore, per le diverse tipologie di pelo e di lavorazione. “In queste raccolte, c’è tutto il nostro sapere tecnico e stilistico – conclude Tadini – la sintesi dei traguardi raggiunti dopo continue sperimentazioni, che mettiamo a disposizione della creatività dei designer che vengono a farci visita e a trovare ispirazione per le loro collezioni”.
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that they comply with a European Union regulation which addresses the use and production of chemical substances. In 2006, it introduced an integrated system for their registration, evaluation authorization and restriction. In short, it specifies which substances can or cannot be used during the dyeing and tanning processes”. From the first stages of the working process including those still based on artisan techniques, such as bench or disc skiving, to the introduction of more recent methods and work cycles including drum tumblers for tanning or finishes, new dry cleaning machines as well as several computerized and robotic finishing operations, the production process results in the creation of samples. These samples are updated several times a year, and the entire range of tanned skins is divided up by colors, and by different skin typologies or working techniques for each color. “All our technical and stylistic expertise is embodied in these sample collections,” concludes Tadini. “It is the synthesis of objectives achieved following ongoing experimentation, which we make available to the designers who come to visit us in search of inspiration for their collections”. 49
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L’arte del “fatto a mano” The Art of “Handmade” by Maristella Campi | photo Mario Teli
Benché contestualizzato in un ambito spaziotemporale contemporaneo, il laboratorio di pellicceria di Walter Celia possiede le carte in regola per essere definito “d’altri tempi”.
Though founded in contemporary times, Walter Celia’s fur workshop has all the necessary credentials to define it as an “old-world” establishment.
A sud di Milano, in un ambiente che sembra vivere un’insolita dimensione extrametropolitana, il laboratorio di Walter Celia restituisce ancora il sapore dell’antica arte della pellicceria. Qui, ogni giorno, il mastro pellicciaio confeziona a mano capi su commissione e conto terzi per alcuni noti nomi del settore, un lavoro che «non richiede creatività, ma precisione, competenza e puntualità», tiene a sottolineare. E tanta passione, quella che condivide con due preziosi collaboratori, Paolo Annoni, tagliatore, e Giacinta Bufano, macchinista montatrice. La formazione di Walter Celia avviene negli anni d’oro delle grandi firme milanesi quando, giovanissimo, da Melegari & Costa e Pikenz apprende quella che chiama “la solida base” della professione ovvero la conoscenza delle tecniche manuali per lavorare ogni tipo di pelle. Dopo il grande salto all’interno di CIWIFURS, 25 anni fa ha fatto il passo vincente mettendosi in proprio, ma sempre in stretto legame con l’azienda, con cui collabora tuttora. «Produrre significa aver ben saldo in mano il flusso di lavoro - racconta - dal momento in cui arrivano le pelli e i cartamodelli fino a quando escono i capi confezionati, ogni fase deve seguire una logica di rigore». Si comincia con il “rinverdimento” delle pelli bagnandole e stendendole per apprettarle e asciugarle. Con la complessa “tecnica del trasporto” o traslazione (riservata a pelli di volpe, zibellino, castoro, visone) si eseguono sottili tagli a V che
Located south of Milan, in a basement that gives the appearance of being far removed from the hustle and bustle of city life, Walter Celia’s workshop still gives off a flavor of the ancient art of fur manufacturing. Every day, it is here, in his workshop, that this master furrier handcrafts garments commissioned by customers, and third parties for several well-known names in the industry. A job which he likes to stress, “does not require creativity, but precision, skill and punctuality…” . But also lots of passion, an attribute that he shares with his two invaluable co-workers, Paolo Annoni, his cutter, and Giacinta Bufano, his machinist and assembler. Walter learned the trade during the golden age of big-name fashion labels when, as a young apprentice at Melegari & Costa and Pikenz, he learned what he refers to as, “the solid foundation” of the profession; the technical manual skills necessary to work all types of skins. After rising in his career, and gaining in-depth experience while working for CIWIFURS, he took his next big step 25 years ago, he decided to set-up his own business. Despite going solo, Walter was continued to maintain a special relationship with CIWIFURS with whom he continues to collaborate. “Production means having a good grasp of the work flow,” he says, “from the time that the skins and paper patterns arrive until the end products have been manufactured. Each stage has to follow a rigorous, logical procedure. We start by “soaking” the skins, after which they are laid out, ready
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vengono ricuciti per allungare o allargare le pelli e portarle alla dimensione desiderata, ma sempre nel rispetto del disegno naturale. Si prosegue con l’assortimento e l’accorpamento delle liste per colore e tipologia, con l’inchiodatura su assi di legno per metterle in forma e, infine, con il montaggio. «Tutto viene eseguito a mano, solo nel “trasporto” e nel montaggio interveniamo con le macchine. Se qualcosa è cambiato nel tempo, quello è l’uso di materiali più sofisticati per i tramezzi tra una striscia e l’altra: raso, anguilla, pitone, cashmere, suede sono i più richiesti», conclude. Per il resto, c’è sempre e solo il valore di un’artigianalità al 100% di matrice italiana.
to be dressed and dried. When using the complex “letting out technique” (reserved for fox, sable, beaver and mink pelts), we make small, unobtrusive V-shaped incisions, which are then re-stitched to lengthen or widen the skins to obtain the desired size. We still respect the natural pattern. We continue sorting and classifying the skins by color and typology, nailing them onto wooden boards to shape them. We then complete the production process and assemble them. Every step is performed by hand. We only use machinery to let out and assemble them. If anything has changed over time, it is the use of more sophisticated materials for the partitions between one strip and the next. Satin, eel, python and suede are the materials most widely requested,” he concludes. “As far as the rest is concerned, there is always and only, the value of one hundred per cent Italian artisanship”.
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Un mondo intorno The World of Fur Design by Maristella Campi
“Nome in codice, fur designer. Ma bisogna approfondire il senso della definizione per capire che in questo ruolo la creatività vive grazie alla tecnica e viceversa”. Parola di Lorenzo Scarpi.
“Code name, fur designer. However, we need to analyze the meaning of this definition in order to understand that, in this role, creativity exists thanks to technique and vice-versa”. Words of Lorenzo Scarpi.
Con una lunga, ricca e appassionata carriera nella pellicceria, Lorenzo Scarpi è una voce autorevole del settore. Dalle sue mani e dalla sue mente di fur designer sono uscite alcune tra le più significative collezioni di pellicce per grandi griffe internazionali o per noti nomi del settore. Come si sviluppa il flusso lavorativo di un fur designer? Io seguo un mio percorso, molto personale. Parto dall’idea finale. Valuto quale risultato devo ottenere, ovviamente contestualizzato all’interno di un progetto stilistico in accordo con il committente. Il primo approccio è la scelta della forma e del volume, poi viene il focus sulla modellistica. Infine, studio quali pelli usare, quali colori interpretare e quali tecniche di lavorazione applicare per ottenere quell’idea finale dalla quale sono partito. Quale è il rapporto tra il fur designer e il committente? Si comincia con l’ascoltare e valutare le esigenze e le richieste
Boasting a long, rich and passion-filled career in fur, Lorenzo Scarpi is a leader in the industry. Several of the most important fur collections for famous international brands, or well-known names in the industry have developed from the skill and imagination of this fur designer. How do the creations of a fur designer evolve? I follow “my own”, highly personalized procedure. I begin with the idea of the final creation. I examine the result that I hope to obtain, and I contextualize both within the framework of the stylistic project, and in agreement with the client. The first step involves the choice of the shape and volume of the garment, followed by a focus on the pattern. Lastly, I study the type of skins to be used, how to interprete colors, and what working techniques need to be applied in order to obtain the result that I originally had in mind.
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Capi realizzati per la collezione Braschi in visone, persiani Swakara, breitschwanz e tessuti. Garment sketches for Braschi collection in mink, Swakara, broadtail and textile.
What is the relationship between the fur designer and the client? The process begins with evaluating and listening to the requirements of both the client and the style studio, and also those of the manager. You then make suggestions that you consider to be in line with the development of the collection. At this point, the fur designer starts to work independently, managing the various stages of the production chain, from the creation of the design, to the pattern drafting process where a canvas is cut, to the choice of pelts and the working techniques. However, the process also involves handling relationships with artisanal workshops and accessories
dello stilista e dello studio stilistico, ma anche dei manager. Poi si fanno delle proposte che possano essere in linea con lo sviluppo della collezione. A questo punto il fur designer lavora in maniera autonoma, gestendo le fasi della filiera, dalla realizzazione del disegno alla confezione delle telette, dalla scelta delle pelli alle tecniche di lavorazione, ma anche dal rapporto con i laboratori artigianali e con i fornitori di accessori. La collezione viene consegnata finita in tutte le sue parti, pronta per la campagna vendita. Quale è il rapporto tra il mondo della pellicceria e quello dell’abbigliamento? La pellicceria si sta sempre più avvicinando all’abbigliamento.
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Schizzi per la collezione Marco Vanoli. Garment sketches for Marco Vanoli.
Fino a oggi i due settori hanno camminato su binari paralleli, qualche volta toccandosi, ma mantenendo sempre una certa autonomia. Oggi, invece, la pellicceria viene sempre di più contaminata dalla moda: in particolare, le grandi firme inseriscono in collezione pellicce dall’alto contenuto stilistico e creativo, ma anche dall’alta valenza commerciale. Quanto è importante la scelta del tipo di pelle per lo sviluppo di un capo? Moltissimo. Per esempio, il breitschwanz, leggerissimo e spesso addirittura più basso di un velluto, assomiglia a una seta disegnata e, quindi, è perfetto per i capi da sera o le stole. Come il breitschwanz, così anche il visone rasato permette di modellare il capo, di creare pinces, pieghe, riprese, in modo che si possa arricchire il modello inteso come forma e come volume, giocando anche con i dettagli. All’opposto, i peli lunghi, tipo quelli delle linci, dei linciotti o delle volpi, nascondono il modello, e quindi bisogna lavorare su linee ampie e morbide. Oggi quali sono le lavorazioni più in auge? Ci troviamo di fronte a una fase di transizione. Per esempio, fino a vent’anni fa, la tecnica del visone trasportato era molto diffusa. Poi, pian piano, è entrata in gioco l’esigenza di una maggiore leggerezza e di una maggiore morbidezza, quindi
suppliers. Finally, the collection is delivered in its fully finished state, ready for the sales campaign. What is the relationship between the world of fur and the clothing industry? Slowly but surely the fur industry is catching up with the clothing industry. To date, the two sectors have run on parallel lines, sometimes “meeting” while still maintaining a certain autonomy. These days, however, fur is increasingly influenced by fashion: in particular, big-name brands are now including fur in their collections, not only because of its unequalled aesthetic and stylistic content, but also because of its undeniable commercial value. How important is the choice of a type of fur in the creation of a garment? Very important. For example, broadtail is exceptionally lightweight, often finer than velvet, and it tends to resemble patterned silk. It is perfect for evening garments or stoles. Like broadtail, sheared mink also enables you to model the garment, to create tucks, pleats and darts, and allows you to enrich the model in terms of shape and volume and, what’s more, to also experiment with details. Conversely, longhaired fur, like lynx or fox, can tend to hide the design by their own grandeur, making it necessary to work with softer, more voluminous lines.
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Schizzi per la collezione Albertalli. Garment sketches for Albertalli.
si è tentato di proporre il visone a pelle intera, tra l’altro da sempre molto richiesto e apprezzato dal mercato russo. In questi mesi, la tendenza è quella di un recupero del visone trasportato. Dal punto di vista stilistico, invece, c’è un ritorno alla realizzazione di fantasie originali, grazie all’uso multiplo dei colori e alla creazione di disegni attraverso l’intarsio. Si sente l’esigenza di offrire una versione più innovativa, moderna e creativa della pelliccia. La creatività non manca di certo a Lorenzo Scarpi, che nella sua proficua carriera professionale ha avuto la capacità di osare, sperimentare, ricercare innovative tecniche di lavorazione. Come quando, alcuni anni fa, ha proposto con successo a Pino Lancetti l’effetto microspigatura, da ottenere con una lavorazione delle pelli molto complessa che implicava una profonda conoscenza tecnica per ottenere il risultato di una pelliccia che sembrava realizzata con un tessuto. E peccato che non ci è dato ancora di sapere quali tecniche stia sperimentando per le prossime collezioni. C’è solo da aspettare qualche mese.
What are currently the most popular working techniques? At present, we’re undergoing a phase of transition. Until twenty years ago, the mink ‘letting-out’ technique was very popular. Subsequently, as the need for more lightweight, softer furs gradually grew, we tried to offer whole mink pelts which, among other things, have always been highly appreciated and in great demand by the Russian market. However, over these past few months, the trend has been to return to the letting out technique. On the other hand, from a stylistic point of view, there has been a return to the creation of original patterns, thanks to the of use of multiple colors, and the creation of designs using intarsia. We have seen a need to offer a more innovative, contemporary and creative version of fur. Creativity is definitely one of Lorenzo Scarpi’s strong points; a designer whose successful career has been marked by an ability to dare, to experiment and to search for innovative working techniques. Just a few years ago, he won Pino Lancetti’s approval to use his “microspigatura” effect, a highly complex procedure requiring an in-depth technical knowledge, and resulting in fur that looks as if it has been made from a fabric. Unfortunately, he did not reveal the techniques with which he is currently experimenting for his next collection. We’ll just have to wait for a few months.
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Blusa di satin nera, longuette di visone “Bérard”, Schiaparelli Couture. Pelli NAFA Mink. Schiaparelli Couture midnight leather satin top and “Bérard” mink skirt. Mink skins by NAFA.
IN THE MOOD FOR COLOR
Pelliccia di visone “Schiaparelli Iris” color citrino con inserti di volpe rosa, blusa in organza nera con micropaillettes, pantaloni a vita alta gialli, Schiaparelli Couture. Pelli NAFA Mink. Citrine colored “Schiaparelli Iris” mink coat with pink fox inserts. High-waisted trousers and embroidered organza blouse by Schiaparelli Couture. Mink skins by NAFA.
A sinistra: pelliccia di volpe lilla e maglia di lana a collo alto, tutto Blumarine. Gonna a trapezio, Miu Miu. On the left: Lilac fox fur and knitted turtle-neck sweater, both by Blumarine. Trapeze skirt, Miu Miu. A destra: cappotto visone rosso doppiopetto, Fendi. Body di maglia lilla con collo alto, Blumarine. Ankle boots di shearling rosa con tacco scultura in plexiglas, Fendi. On the right: double-breasted mink red coat by Fendi. High-necked lilac knitted bodysuit by Blumarine. Pink shearling ankle boots with sculpted plexiglass heel by Fendi.
A sinistra: pelliccia di volpe sfumata con inserti gialli, Fendi. Tubino a collo alto di maglia salmone, Cedric Charlier. Ankle boots di shearling rosa con tacco scultura in plexiglas, Fendi. On the left: shaded fox fur with yellow inserts by Fendi, high-necked knitted salmon-coloured sheath dress by Cedric Charlier, pink shearling ankle boots with sculpted plexiglass heel by Fendi. A destra: cappotto in volpe argentata con maxi revers, Fendi. Body di maglia lilla con collo alto, Blumarine. Ankle boots di shearling tortora con tacco scultura in plexiglas, Fendi. Peekaboo di pelle grigia e charms “Karlito” in pelle e volpe verde, Fendi. On the right: silver fox coat with maxi-lapels by Fendi. High-necked lilac knitted bodysuit by Blumarine. Dove-grey ankle boots with sculpted plexiglass heel by Fendi. Grey leather Fendi Peekaboo tote with leather and green fox ‘Karlito’ charms.
A sinistra: cappotto con inserti di visone verde acqua, Giambattista Valli. Body di maglia lilla con collo alto, Blumarine. Tracollina di coccodrillo viola, Nancy Gonzalez. On the letf: coat with sea-green mink inserts by Giambattista Valli. High-necked lilac knitted bodysuit by Blumarine. Violet crocodile shoulder bag by Nancy Gonzalez. A destra: cappottino di lana ruggine con inserto di pelliccia, Giambattista Valli. Abito di organza rosa con ciuffetti di volpe rosa, Fendi. Body di maglia lilla con collo alto, Blumarine. On the right: short rust coat with fur inserts by Giambattista Valli. Pink organza dress with pink fox fur tufts by Fendi. High-necked lilac knitted bodysuit by Blumarine.
Bomber di volpe verde e blu, lupetto di maglia stretch bianca, pantaloni di neoprene bordeaux, Cedric Charlier. Ankle boots di shearling tortora con tacco scultura in plexiglas, Fendi. Cedric Charlier green and blue fox bomber, white knitted stretch turtle-neck and burgundy neoprene pants. Dove-grey shearling ankle boots with sculpted plexiglass heel by Fendi. In questa foto e in tutta la storia: Piercing con maxi perla, Dior. Large pearl piercing by Dior shown in this photo and throughout the editorial. Photo: Mario Teli Styling: Patrizia Leuzzi Make Up: Erica Vellini @greenapple using Madina Hair: Giovanni Erroi @greenapple by Cristian Castigliola Imperia Model: Martina Troni @ Next
SOFT TOUCH
JUNG DOU Giubbotto Volpe Grigia NAFA Northern NAFA Northern Grey Fox Jacket
MICHAEL KORS COLLECTION Stola Volpe Rossa NAFA NAFA Red Fox Stole
MAURIZIO BRASCHI Giacca Volpe Silver NAFA NAFA Silver Fox Coat
IGOR GULYAEV Gillet Volpe Silver NAFA NAFA Silver Fox Vest
NATALIA VALEVSKAYA Giubbottino Visone NAFA NAFA Mink Jacket
SERGEY EFREMOV Cappottino Marmotta NAFA Northern NAFA Northern Raccoon Coat
FARLEY CHATTO Stola Visone Bianco NAFA NAFA White Mink Stole
GUY LAROCHE Cappotto lavorato in Coyote, Castoro e Rat Musquè NAFA Northern NAFA Northern coat with mix of Coyote, Beaver and Muskrat
GIANFRANCO FERRĂˆ Giacca Zibellino Canadese NAFA Northern NAFA Northern Sable Coat
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Natura e tecnologia Nature and Technology by Zea Urbinati
Le linee-guida per l’autunno-inverno 2016-2017, suggerite da tre fondamentali esposizioni del settore, coniugano l’osservazione per il particolare, specialmente nel mondo vegetale, e l’aspirazione verso un progresso futuristico dalle mille sfaccettature, spesso invisibili all’occhio umano.
The guidelines for the fall/winter 2016-2017 season, highlighted by three key industry trade shows, combine a perception of the unusual, especially in the world of nature, aspiring towards a multifaceted futuristic evolution, often invisible to the human eye.
All’inizio di luglio quest’anno si è svolta per la prima volta una manifestazione che ha avuto il ruolo di apripista per tutte le altre: Milano Unica Precollezioni, salone di tessili e accessori, nato con l’obiettivo di fornire in anticipo un servizio personalizzato ai clienti di alta gamma, nel momento in cui il lavoro di ideazione e realizzazione si sta ancora definendo per il risultato finale. La neonata esposizione, che ha avuto luogo quasi in contemporanea con Anteprima by Lineapelle, è stata salutata con successo dagli operatori. La collaborazione fra le due fiere è proseguita con un nuovo passo verso l’internazionalizzazione degli appuntamenti fieristici, a New York il 20 luglio e continua a settembre a Milano con l’edizione principale. Stefano Fadda, nuovo art director subentrato a Angelo Uslenghi, ha individuato quattro temi per Milano Unica. Il primo, Artic Tale, suggerito dal mondo
An event, which was the trailblazer for all the others, was held for the first time at the beginning of July at Milan’s Fieramilanocity space. This early edition of Milano Unica Precollezioni, the textiles and accessories trade fair, was established to provide a preview of the latest trends in fabrics and accessories to top-end clients, who were then able to discuss the creation of their collections with the producers, at the exact moment when their concepts and their implementation were in the process of being defined. This brand new exhibit, which was held almost simultaneously with Anteprima by Lineapelle, was greeted with enthusiasm by industry members. The collaboration between the two fairs now included a further step, targeted at the globalization of fair dates, starting in New York on 20 July and continuing in September in Milan with the main event. Stefano Fadda, the new art director who took over from Angelo Uslenghi, identified
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fantasy del cinema e della narrativa, si traduce in cromatismi ghiacciati, ispirati alle fragili luci del mattino nordico. I tessuti hanno aspetti granulosi, densi, leggermente gonfi o, al contrario, pressati. Folk Land spazia fra citazioni naïve e il fatto a mano nei colori della natura, soprattutto nelle sfumature delle terre: ne derivano proposte tessili in tartan, denim, Madras naturali e tweed. Graphic Wave richiama la grafica, i giochi geometrici e le elaborazioni digitali in 3D. Proposti in varie tonalità, il bianco, il rosso e il nero caratterizzano e sottolineano il tema, nel quale i tessuti spaziano dal neoprene al nylon e presentano reticoli techno, effetti luminescenti e imbottiture. Play Room simboleggia l’aspetto ludico della moda, visualizzato da costruzioni Lego e workshop sul roleplaying. Le tinte si riferiscono sia ai giochi in legno che a quelli in plastica. Le proposte tessili usano il vinile, la lana infeltrita e le eco-pellicce. Anteprima by Lineapelle ha invece presentato interessanti contrasti e abbinamenti fra luci e ombre. Contaminazioni interstagionali suggeriscono di introdurre in inverno toni chiari e luminosi tipici dell’estate, che non restano però isolati ma si fondono con intrusioni inaspettate di zone scure dove l’alternativa al nero è rappresentata da cromie profonde e vellutate di viola, verde, blu e bordeaux. I colori
four themes for Milano Unica. The first, Arctic Tale, inspired by the fantasy world of cinema and narrative, featured icy colors, inspired by the fragile lights of Nordic mornings. Fabrics are grainy, dense, slightly swollen or alternately, pressed. Folk Land features a combination of naive references and handmade creations in the colors of nature focusing, in particular, on earthy tones: tartan, denim, natural Madras materials and tweed. Graphic Wave references graphics, geometric elements and digital 3D processing. Proposed in various shades, white, red and black highlight and underline the theme, in which textiles range from neoprene to nylon and feature techno grids, luminescent effects and padding. Play Room symbolizes the playful aspect of fashion, interpreted with Lego constructions and workshops on role-play. Colors draw inspiration from wooden and plastic toys. Textiles used include vinyl, felted wool and eco-furs. On the other hand, Anteprima by Lineapelle presented interesting contrasts and pairings between light and shadows. Winter borrows light, luminous shades from summer. Rather than remaining isolated they are combined with unexpected intrusions of dark areas where deep, velvety shades of violet, green, blue and burgundy serve as an alternative to black. However, colors become more cheerful and playful when
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però si prestano a diventare allegri, vivaci e giocosi se vengono interpretati in chiave pop-tech con accenti vibranti. Importante poi la gamma dei neutri con declinazioni di cuoio naturale: “brown is the new neutral” è il jingle dominante. Si sono ispirate principalmente al tema del Rispetto undici aziende francesi che partecipano all’edizione di settembre 2015 di Milano Unica, sotto l’insegna ufficiale “The Best of French Textiles”. In un mondo diventato effimero si tornano a cercare valori durevoli, suggeriti dal rispetto per l’ambiente, per la qualità del lavoro, per la tradizione. I materiali sono pratici: tela delle tute, denim setosi, jersey eleganti, motivi pennellati e collage. I colori sono quelli del paesaggio urbano: grigio antracite, blu marini, bordeaux e verdi associati, anche metallizzati, e rossi ossidati. Un’altra tendenza nasce dall’emergenza eco (ecologia ma anche economia) dove l’autenticità va di pari passo con la tecnologia. I materiali allora diventano grezzi come graniti, striati tono su tono o a tinta unita nei colori del sottobosco. Compaiono motivi damascati, jacquard irregolari, superfici a coste, camouflage. Se si opta per la tecnologia, si riscopre uno stile classico rivisitato con le ultime invenzioni moderne: il lavoro artigianale diventa
interpreted in a pop-tech key, infused, at times, with hints of vibrant shades. The range of neutrals also makes a statement with interpretations of natural leather. In fact, it is not by chance that this season’s dominant slogan is “brown is the new neutral’. Eleven French companies participating at the September 2015 Milano Unica event will be focusing on the theme of Respect under the official umbrella of “The Best of French Textiles’. In an increasingly ephemeral world, there is a return to the search for enduring values, suggested by respect for the environment, the quality of work and tradition. Materials are practical: canvas overalls, silky denims, elegant jersey, brushstroke patterns and collages. Colors are inspired by an urban landscape: anthracite grey, sea blue, a combination of greens and burgundies - often metallic - and oxidized reds. Another trend stems from the eco emergency (ecology but also economy) where authenticity goes hand-in-hand with technology. Materials thus take on a rough, hewn appearance reminiscent of granite, either striped ton sur ton or in solid colors resembling those of the undergrowth. Damask patterns, irregular jacquards, ribbed surfaces and camouflage prints
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accademico, presenta motivi figurativi, dorature declinati su raso crespo, mussola, velluti, jacquard gaufré, effetti trapuntati. A Parigi Première Vision Leather ha presentato cinque tendenze, riunite sotto il titolo “ Be Dazzled, don’t try” tratto da una frase dello scrittore americano Charles Bukowski corredata dalla precisazione “just do it!”. Il tema: un mondo invisibile esplora la natura nei punti in cui è più vivida, splendida, fisica e tecnologica. I micro-elementi rilanciano la ricerca sulle materie rispettose dell’ambiente, si sperimenta l’inaccessibile utilizzando la bio-luminescenza, la fotosintesi e l’interazione fra gli esseri viventi, per comprendere l’universo degli altri. Si reinventa la relazione fra animali e umani, si trasforma l’espressione R&S (ricerca e sviluppo) in ricerca e sogno, poesia e innovazione. La tecnologia è partner della natura nell’ispirare materie e colori: bianchi sporchi, marroni terrosi, blu délavé, rossi freschi, giallo kaki. La microbiologia suggerisce nuovi disegni. La ricerca è guidata da connessioni inedite fra naturale e sintetico, in simbiosi, col risultato di texture organiche, imperfezioni matematiche, strutture a nido d’ape, tagli inaspettati, reti e cerchi, superfici di gomma e nubuck, tinture naturali, aspetti impermeabili, cuoio lavato,
make an appearance. Those opting for technology rediscover a classical style upgraded with the latest contemporary inventions: artisanal work becomes academic, featuring figurative motifs, gilt inlaid on satin crepe, muslin, velvets, gaufré jacquards and quilted effects. In Paris, from 15 to 17 September, Première Vision Leather’s five trends for the 2016/17 winter season were built around an all-encompassing concept :“ Be Dazzled, don’t try” taken from a quote by American writer Charles Bukowski, further clarified by the phrase “just do it!”. The theme: an invisible world explores the most vivid, splendid, physical and technological aspects of nature. Micro-elements revive research on environmentally-friendly materials, experimentation is conducted on intangibles using bio-luminescence, photosynthesis and the interaction between living beings to understand the universe of others. The relationship between animals and humans is reinvented, the term R&D (Research and development) is transformed into research and dreams, poetry and innovation. Technology partners with nature to inspire matter and colors: dirty whites, earthy browns, délavé blues, fresh reds and Kakhi yellow. Microbiology inspires new
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invecchiato, sovrastampato, micro perforazioni. Un elogio della pigrizia vive l’inverno con lentezza, rifiuta la vita frenetica e la tirannia del tempo, crea dei luoghi destinati al dolce far-niente e rivaluta il momento della siesta. Anche i colori vivono un magico silenzio: attorno a un bianco glaciale si staccano dei neutri grigi, beige e azzurro cielo. Le materie sono impeccabili e funzionali, comode e reversibili, imbottite e tridimensionali. Il feltro si associa alla pelliccia, voluminosa o rasata. Montoni delle steppe si affiancano a una nappa molto fluida e a pelli d’agnello stretch. Il teed si alterna a jersey, flanella e lane di vario tipo. I cambiamenti di stato suggeriscono metamorfosi, mutazioni improbabili, abbinamenti in forte contrasto: brillare con austerità, cercare l’utopia nella monotonia quotidiana. I colori sono densi, pastosi: gialli gommosi, rossi consistenti, verdi opachi, bordeaux profondi, grigi mutevoli. Le materie sono ibride e colgono il momento di passaggio, mostrando erosioni e ossidazioni. Le texture sono porose, irregolari, con macchie indefinite. Il cuoio è verde-grigio, si notano aspetti metal, ghiacciati, cristallizzati. Le superfici sono cangianti, oleate, satinate. Il gusto del segreto conduce dall’altra parte di una parete di vetro per esplorare la frontiera indistinta tra il “fuori” e il “dentro”. I colori sono ombrosi e misteriosi: arancione inferno, viola clericale, verde magico, grigio
designs. Research is guided by unusual pairings between natural and synthetic elements, which live in symbiosis, resulting in organic textures, mathematical imperfections, honeycomb structures, unexpected cuts, networks and circuits, rubber and nubuck surfaces, natural colors, waterproof elements, washed, faded, overprinted and micro-perforated leather. An elegy to idleness cultivates a winter with idleness, refusing frenetic lifestyles and the tyranny of time. It creates places destined to leisure and re-evaluates the siesta. A colorful moment of silence: a cascade of neutral greys, beige and sky blue detach themselves from glacial white. Materials are impeccable and functional, comfortable and reversible, padded and 3D. Felt is associated with fur, either voluminous or sheared. Sheepskin from the Steppes is paired with ultra-soft nappa leather and stretch lambskin. Tweeds are alternated with jersey, flannel and wools of different kinds. Changing states suggests metamorphoses, unlikely mutations and contrasting combinations. We are encouraged to look for brightness in austerity and to seek a utopia in everyday monotony. Colors are dense and pasty: yellows are rubbery, reds homogenous, greens opaque, burgundies deep and greys changeable. Materials are hybrid and show signs of corrosion and oxidation. Textures are porous and irregular with
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notturno, nero inquietante, marrone intenso. Le materie sono ricche, trattate con arte primitiva, disordinata, ancestrale. Pesanti le pelli e i tessuti: il cuoio di Cordova, le vernici e il vinile convivono con broccati, velluti e sete consistenti. Le pellicce sono selvagge, copiate dagli Inuit. I disegni trovano ispirazione nel Liberty, in William Morris, nelle tappezzerie. Lo stupore si concentra infine nell’ulimo tema dedicato a I nuovi mestieri dominati da uno scenario invisibile: droni e algoritmi, antropologia del mondo animale e psicologia delle piante, poesia dei numeri, techno fashion e suoni colorati. Le materie sono scelte liberamente, in un ampio range fra naturale e tecnico: feltri pesanti, pelli marmorizzate, vernici laccate, tessuti metallizzati. I colori sono caldi e freddi contemporaneamente: rosa invisibile, geranio computerizzato, blu matematico, kaki digitale, rosso primordiale.
undefined markings. Leather is greenish-grey and accented by metallic, frosty, crystallized hues. Surfaces are iridescent, waxed and satinized. A taste for secrecy takes us beyond a glass wall to explore the indistinct barrier between the “inside” and the “outside’. Colors are shadowy and mysterious: burnished orange, clerical purple, magical green, nocturnal grey, transient black and deep brown. Materials are opulent, rich in the symbols of primitive art, disorderly, wild and ancestral. Skins and fabrics are heavy: Cordova leather, patents and vinyl cohabit with brocades, velvets and silks. Furs are wild and borrowed from Inuit. Designs find inspiration in Liberty, in William Morris and in wallpapers. Lastly, the essence of amazement is concentrated in the last theme dedicated to new professions dominated by an invisible setting: drones and algorithms, anthropologists of the animal kingdom, psychologists of the plant world, digital poets, fashion technologists and sound colorists. Free rein is given to materials, from the most technical to the most natural: heavy felts, marbled skins, lacquered patents and metallic fabrics. Colors are simultaneously warm and cold: invisible pink, computerized geranium, mathematical blue, digital kakhi and primordial red.
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Concorsi creativi Creative Contests by Zea Urbinati
Nascono sempre spunti interessanti dalle competizioni che NAFA organizza in tutto il mondo. Le iniziative proseguono e si rafforzano con stage di alto livello in cui affinare tecniche e stile.
The competitions organized by NAFA throughout the world always result in interesting ideas. Initiatives continue and are further strengthened by high-level internships designed to help young designers hone their techniques and style.
Studio NAFA, fondato nel 2007, non è solo un luogo fisico in cui ospitare giovani talenti a Toronto per potenziare e sviluppare la loro creatività, ma è anche un progetto rivolto a tutto il mondo per ricercare, attraverso mirati concorsi, i migliori studenti delle scuole internazionali che desiderino cimentarsi con l’affascinante mondo della pellicceria. Castori, marmotte, volpi rosse e grigie, coyote offrono molteplici spunti e nuove idee ai futuri designer, selezionati per l’ambito workshop attraverso competizioni svolte in diversi Paesi. Quest’anno ad esempio si nota la presenza di due studenti dall’Ucraina e di ben quattro vincitori dalla Grecia, perché la creatività emersa dalla gara ad Atene si è dimostrata di un livello tanto notevole da rendere impossibile la scelta di tre soli premiati come avviene di solito. Mentre NAFA sta organizzando in patria una competizione presso l’Università
Founded in 2007, Studio NAFA was not only designed to host young talent in Toronto, but to improve and develop their creativity. It also has a project addressing the entire global community, and involves the use of targeted contests to scout the best students from international schools, who want to consolidate their skills in the fascinating world of fur. Thanks to competitions held in different countries, beaver, raccoon, red and grey fox offer inspiration, as well as multiple, innovative ideas for the future designers, who have been selected to participate in the coveted workshop. This year, for example, we noted the presence of two students from the Ukraine, and as many as four winners from Greece, because the creativity that emerged from the competition in Athens was of such a high level that it was impossible to only choose three winners as is usual. While NAFA is organizing
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Vasil Kardasis con vari studenti allo Studio NAFA a Toronto. Vasil Kardasis and the students at Studio NAFA in Toronto.
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Ryerson di Toronto, il progetto Outreach consiste in workshop a Hong Kong e a Shanghai, in collaborazione con la Fashion Designer Association di ciascuna città; inoltre è stato organizzato un tour della Cina per selezionare in otto scuole specializzate gli allievi più promettenti, che potranno essere inseriti in workshop estemporanei di alcuni giorni. Le loro creazioni, fotografate e diffuse su riviste e su media specializzati, avranno una visibilità internazionale, così come avviene nel workshop principale in Canada, che tradizionalmente si svolge sotto l’attenta guida di Vasilis Kardasis, professore proveniente dal Royal College of Art di Londra. Il programma prevede lezioni di due giorni su tecniche e stile, mentre nel terzo giorno viene assegnato un progetto a ogni singolo studente, in base alle sue preferenze e alle sue capacità. L’entusiasmo è talmente alto che alcuni riescono a portare a termine il loro lavoro in meno di una settimana. È invece organizzato da Lumin Yao, managing director di Studio NAFA, il workshop di Istanbul, in Turchia, dove i giovani stilisti inventano sempre nuove combinazioni fra le tradizionali pellicce selvagge canadesi e insoliti tessuti più varie decorazioni, dando risultati sorprendenti. Asia Design Contest è una competizione creata da IFF Asia/HK office: i prescelti vengono invitati a Milano per REMIX. Al termine della manifestazione il vincitore scelto da NAFA potrà essere inserito nello Studio. Analogo il premio previsto a Riccione durante il Concorso Nazionale Professione Moda Giovani Stilisti che si svolge a luglio. Quest’anno, per la sezione pellicceria, è stato assegnato a Clara Guerrini dell’Istituto Europeo di Design (IED) di Milano il trofeo NAFA, consistente in una borsa di studio e in uno stage.
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a competition on home ground at the Ryerson University in Toronto, the Outreach Program involves a workshop in Hong Kong and Shanghai, in collaboration with the Fashion Designer Association of each city. Moreover, a tour was also organized in China to select the most promising students from eight specialized schools for inclusion in different workshops lasting for a few days. Based on the same concept, as that adopted at the main workshop in Canada, led by renowned fashion expert Vasilis Kardasis, a professor at the Royal College of Art in London, their creations, photographed and published in magazines and specialized media, will be given international exposure. The first two days of the program include lectures on techniques and style. On the third day, each student is assigned a project based on his/her preferences and skills. The students’ enthusiasm is such that several of them actually manage to complete their work in less than a week. Another workshop held in Istanbul, Turkey, where young designers highlight their skills by combining traditional wild Canadian fur with unusual fabrics, and the addition of various decorations, resulting in innovative, surprising creations, is led by Lumin Yao, Managing Director of Studio NAFA. Asia Design Contest is a competition created by the IFF Asia/HK office, where selected candidates are invited to Milan to participate at REMIX. At the end of the event, the winner chosen by NAFA is given an opportunity to participate in the program run by the Studio. The same applies to the award given at Riccione during the “Concorso Nazionale Professione Moda Giovani Stilisti” held in July. This year, Clara Guerrini from the European Institute of Design (IED) won the NAFA trophy in the fur section, and was awarded a study grant and an internship.
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Diversi momenti di workshop svoltesi ad Atene e in Cina. Various scenes of workshops in Athens and China.
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Verso il futuro Rising Stars by Roberta Galway
Lorenzo Sisi, terzo premio REMIX. Lorenzo Sisi, third prize REMIX. Photo - XF Photography
Sophie S채lekari, secondo premio REMIX. Sophie S채lekari, second prize REMIX. Photo - XF Photography
Yusuf Kalem, vincitore REMIX Yusuf Kalem, winner REMIX. Photo - XF Photography
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Le giovani promesse della moda scendono in campo nei concorsi appositamente organizzati per loro, presentando a un vasto pubblico creazioni inedite, sintesi di fantasia e abilità.
The young, rising stars of fashion showcase their skills at competitions organized especially for them, presenting their unique creations, syntheses of creativity and skills, to a wider audience.
Molte le iniziative svoltesi nella prima parte del 2015 per promuovere il lavoro di eccellenza svolto dalle scuole di moda e mostrare i risultati di altissimo livello raggiunti dagli allievi. Milano, sede di importanti istituti, è stata il fulcro di due eventi, uno consolidato da tempo e un altro organizzato per la prima volta quest’anno. Giunto alla tredicesima edizione, REMIX, il concorso internazionale promosso dall’International Fur Federation (IFF) con il supporto di Vogue Talents, ha festeggiato la serata finale a marzo nello spazio della ex- Pelota. Oltre seicento i giovani talenti, provenienti da venticinque nazioni, che hanno aderito con entusiasmo alla manifestazione, mettendosi alla prova con un materiale tanto affascinante quanto versatile come la pelliccia. In passerella, davanti a una qualificata giuria del settore, si sono alternati outfit dagli stili più vari: casual e urbanwear, classici e iper formali, corredati da accessori di gusto rétro, come manicotti e velette, o abbinati a tessuti tecnici per un mix innovativo. Vincitore assoluto è risultato Yusuf Kalem, turco ventisettenne, che ha stupito gli esperti con un gioco di intarsi colorati in volpe e visone, ispirati ai disegni dello scenografo belga Jan Fabre. Dal mondo dell’arte derivano anche le idee sviluppate da Sophie Sälekari di Helsinki, arrivata al secondo posto, con motivi grafici derivati da Henri Matisse e dalla scena artistica di Vienna all’inizio del XX secolo, mentre le opere di Gordon Matta-Clark sono state un punto di riferimento per Lorenzo Sisi di Arezzo, diplomato allo IED e terzo sul podio. Nuova la manifestazione Milano Moda Graduate, promossa dalla Camera Nazionale della Moda Italiana in collaborazione con Piattaforma Sistema Formativo Moda e la Triennale di Milano, sede dell’evento svoltosi ai primi di luglio e aperto al pubblico, durante un’intera giornata in cui si sono susseguite le sfilate di moda e design degli studenti provenienti da 14 scuole italiane. “In Italia non si era mai visto un progetto del genere”, ha commentato con soddisfazione Carlo Capasa, Presidente della Camera della Moda e fautore dell’iniziativa
During the first half of 2015, several initiatives were oganised to promote the outstanding work created by fashion schools, and to show the exceptional results achieved by the students. Milan, home to many of these important institutions, was the focal point of two events, one well established, and the other organized for the first time this year. Now in its 13th consecutive year, REMIX, the international competition promoted by the International Fur Federation (IFF) with the support of Vogue Talents, celebrated its final show at La Pelota space. More than six hundred young designers, from 25 countries, enthusiastically participated in the event, developing and exploring their relationship with fur, a material both fascinating and versatile. Outfits featuring a wide variety of styles were showcased on the catwalk in front of a jury of expert industry members. These included casual and urban wear, classics and formal wear, highlighted by the addition of retro-style accessories, such as muffs and veils, or combined with technical fabrics for an innovative look. The overall winner was Yusuf Kalem, a 27 year-old Turkish student, who impressed the jury with his play of colored intasia on fox and mink, inspired by the designs of Belgian artist and set designer, Jan Fabre. The ideas developed by Sophie Sälekari of Helsinki, who won second prize, also referenced the world of art. Her work featured graphic patterns inspired by Henri Matisse and the artistic scene of Vienna at the beginning of the 20th century. On the other hand, the site- specific art of Gordon Matta-Clark served as a point of reference for Lorenzo Sisi of Arezzo, a graduate of IED, who won third prize. The first edition of Milano Moda Graduate, a new event, open to the public and promoted by the Italian National Chamber of Fashion in collaboration with Piattaforma Sistema Formativo Moda and the Triennale di Milano, was launched at the beginning of July. Headquartered at the Triennale, for one whole day, visitors were given a chance to view the fashion and design shows of students from 14 Italian schools. “A project like this has never been seen in
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Milano Moda Graduate “The Best Of”. I vicintori: Alice Illi, Francesco De Carli e Giulia Guadagno e il Comitato Tecnico. Milano Moda Graduate “The Best Of”. The winners: Alice Illi, Francesco De Carli e Giulia Guadagno and the Technical Committee.
“ il lavoro di tanti giovani talenti può così essere presentato non solo alla stampa, ma ai responsabili degli uffici stile delle migliori maison italiane, per un percorso immediato dalla laurea o dal diploma direttamente al mondo del lavoro”. Il programma della giornata è culminato alla sera nello show finale “The Best Of”, una passerella dei look migliori, selezionati da un Comitato Tecnico. Tre i premi: la giuria presieduta da Angela Missoni ha scelto Giulia Guadagno dell’Istituto Marangoni per uno stage in un’azienda in linea con le sue capacità creative, il trofeo Vogue Talents è stato conquistato da Alice Illi dello IED che si è aggiudicata un articolo sul numero di settembre di Vogue Italia, mentre il riconoscimento CNMI consistente in uno stage presso la Maison Missoni è stato assegnato a Francesco De Carli di NABA. Sempre nel mese di luglio i giovani talenti della moda hanno avuto un’ulteriore possibilità di mostrare le loro capacità creative durante Riccione Moda Italia, manifestazione organizzata da CNA Federmoda allo scopo di creare una connessione fra scuola e impresa, dare visibilità ai futuri designer e favorire proficui scambi interculturali. Al Concorso Nazionale Professione Moda Giovani Stilisti, indetto per la 25a
Italy before,” commented an enthusiastic Carlo Capasa, President of the Fashion Chamber, and the champion of the initiative. “The event offers young talent an opportunity to present their work, not only to the press, but also to the heads of the style offices of the best Italian fashion houses, thus serving as a launch pad and offering them direct access to the job market after obtaining their degrees or diplomas”. The day’s program ended in the evening with the final show entitled “The Best Of” featuring a runway presentation of the best looks, selected by a Technical Committee. Three prizes were awarded: the jury, presided over by Angela Missoni, chose Giulia Guadagno from the Marangoni Institute for an in-house internship in line with her creative abilities, the Vogue Talents trophy was won by Alice Illi of IED who was awarded an article in the September issue of Vogue Italia, while the CNMI prize, involving an internship at Maison Missoni, was awarded to Francesco De Carli of NABA. In July, once again, young fashion designers were given another chance to showcase their creative skills at Riccione Moda Italia, an event organized by CNA Federmoda, with the aim of creating a link between schools and businesses, giving exposure to
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Riccione Moda Italia. Vincitrice sezione pellicceria Clara Guerrini. Riccione Moda Italia. Winner of the fur design Clara Guerrini.
volta, sono stati presentati numerosissimi progetti. Valutati da un comitato tecnico di professionisti del settore, ne sono stati selezionati ventisette, distintisi per l’elevata qualità del design, l’originalità dello stile e la ricerca dei materiali. Al termine di un coinvolgente fashion show che ha chiuso in bellezza la rassegna, sono stati proclamati i vincitori, suddivisi in diverse categorie dell’abbigliamento e degli accessori. Vincitrice assoluta è risultata Irene Pezzotta del Politecnico di Milano, distintasi nella sezione dedicata alla maglieria, che parteciperà come guest-designer al Mozambique Fashion Week 2015 in base ad accordi di cooperazione fra le agenzie organizzatrici. Due le vincitrici della sezione pellicceria: il premio NAFA è andato a Clara Guerrini dello IED di Milano, che ha meritato una borsa di studio e la possibilità di frequentare uno stage a Toronto presso Studio NAFA. Analogo il riconoscimento conquistato da Veronica Ronchi studentessa dell’Istituto Europeo di Design.
young designers, and encouraging the profitable inter-cultural exchange of ideas. Additionally, numerous projects were also presented at the Concorso Nazionale Professione Moda Giovani Stilisti, currently celebrating its 25th anniversary. Twenty seven young designers, who had distinguished themselves with the outstanding quality of their designs, their originality of style and their research on materials, were selected following evaluation by a technical committee of industry experts. The final fashion show, took place in Riccione, and ended on a high note with the announcement of the winners in the categories of fashion and accessories. The overall winner was Irene Pezzotta of the Politecnico di Milano who, having distinguished herself in the knitwear category, will participate as a guest designer at the Mozambique Fashion Week 2015, in accordance with the agreements drawn up between the organizers. Two students won the fur category award. The NAFA prize went to Clara Guerrini of European Institute of Design (IED) in Milan who was awarded a study grant and the chance to attend a workshop at Studio NAFA in Toronto. The second was awarded to Veronica Ronchi of Istituto Europeo di Design.
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Colors Nessun colore è escluso. Il ventaglio della palette è variegato, a dimostrazione che con le pelli si possono sperimentare anche le combinazioni più audaci. Attraverso lavorazioni e finissaggi elaborati, per esempio come la tecnica del dégradé, che prevede l’immersione delle pelli nella vasca del colore in modo graduale e con tempistiche diverse per ottenere effetti sfumati, come quella degli intarsi che si basa sul’unione di pelli anche dai pesi diversi o come quella dell’inserimento sul monocolore di tramezzi in contrasto. Il colore di stagione, il rosso. This season’s palette boasts a wide spectrum of colors, serving as proof that with skins, thanks to elaborate processing procedures and finishes, you can experiment with even the most daring combinations. These include the dégradé technique whereby the skins are gradually immersed in a color bath and kept there for different lengths of time to obtain shaded, gradient effects. In addition, the intarsia technique, based on the combination of skins of different weights, or the technique involving the insertion of contrasting partitions on solid color backgrounds. This season’s color: red.
Antonio Marras
90 Cristiano Burani
Altuzarra
Emporio Armani
Giambattista Valli
Max Mara
Giambattista Valli
San Andres Milano
91 Anna Sui
Giorgio Armani
Gucci
Just Cavalli
by Maristella Campi
Fendi
Zac Posen
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Giorgio Armani
Dolce & Gabbana
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Salvatore Ferragamo
Michael Kors
John Richmond
93 Blugirl
Hermès
Emilio Pucci
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by Maristella Campi
Black
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Il nero, ma con qualche compromesso. Assoluto e totalizzante nei cappotti dal taglio “classico”, nei quali la lunghezza midi è alleggerita dalle maniche trequarti, nei giacchini appoggiati sui fianchi e stretti in vita da alte cinture, nei robe-manteau dalle spalle ad aletta. Ma per niente scontato quando la pelliccia viene “illuminata” da tramezzi ricamati con strass e con cristalli trasparenti, quando diventa grintosa con borchie piazzate su inserti di pelle, quando diventa “complice” de luxe del coccodrillo. Il must-have di stagione, la gonna di pelliccia. The new black: absolute and ubiquitous in ‘classic’ coats, in which midi-lengths are softened by three-quarter length sleeves, in short jackets resting on the hips and cinched at the waist by wide belts, and in robe-manteau style featuring capped shoulders. Not to be taken for granted when fur is ‘illuminated’ by partitions embroidered with rhinestones and transparent crystals. Neither when it takes on an edgier look thanks to studs placed on leather inserts, nor when it becomes a luxurious ‘ally’ of crocodile. This season’s must-have: a little black fur skirt.
94 Valentino
Roch
Dries Van Noten
Francesca Liberatore
Dolce & Gabbana
95 Rochas
Giambattista Valli
Versace
by Maristella Campi
Ungaro
Elie Saab
Givenchy
96 Giambattista Valli
John Richmond
Hermès
Gabriele Colangelo
Jason Wu
Sportmax
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Fatima Val
Phillipp Plein
Gucci
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by Maristella Campi
Mix& match Mixare per creare ogni volta un “quadro” diverso. La pelliccia diventa elemento decorativo dalla valenza artistica. Come in un artwork, pelli di diversi pesi vengono unite in disegni geometrici sottolineati anche da segni di filettatura con la nappa o realizzati con giochi di intarsi dalle diverse cromie, dalle molteplici proprozioni e dai differenti spessori, dovuti a rasature più o meno intense. Per avere un insieme cromatico dai toni astratti, ma anche per ottenere una superficie in rilievo che intensifica, così, le combinazioni cromatiche dei vari materiali. Il trend di stagione, il mix con i ricami. Mixing to create a different “picture” each time, fur becomes a decorative element with artistic value. Like artwork, pelts of different weights are combined in geometric designs, highlighted by stitching on nappa leather or achieved by plays of intarsia featuring different colors, multiple proportions or various thickness. The result of more (or less) intense shearing is to achieve a chromatic mix featuring abstract tones, but also to obtain an embossed surface which intensifies the chromatic combinations of the various materials. This season’s trend: mix and match with embroidery.
98 Dolce & Gabbana
Emilio Pucci
Genny
Valentino
99 Prabal Gurung
Fendi
Phillipp Plein
by Maristella Campi
Emporio Armani
Max Mara
Giorgio Armani
100 Vionnet
Chicca Lualdi
Giorgio Armani
Just Cavalli
Ralph Lauren
Antonio Marras
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Marni
Ermanno Scervino
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by Maristella Campi
m r T i ming Cifra distintiva di uno stile, elemento identificativo di un trend, anche “il” dettaglio può fare la differenza. Impreziosisce, arricchisce, rinvigorisce. Grandi colli a revers, polsi alti fino al gomito, bordure che percorrono tutta la silhouette rientrano nel filone del “classico” rivisitato. I piccoli coprispalle, le ampie stole fermate dalle cinture, i corpetti che nobilitano le gonne e le maniche corte o lunghe che scaldano gli abiti attualizzano un filone consolidato. Il trend di stagione, le grandi tasche applicate sui cappotti come patch. The hallmark feature of a style, a characteristic element of a trend, even “one” detail can make the difference. It enhances, enriches and invigorates. Large lapel collars, wide cuffs reaching up to the elbows and trim running the length of the entire silhouette all fall within the sphere of the revisited “classic”. Small wraps, large stoles with belt closures, bustiers that add a touch of elegance to skirts, and short or long sleeves that give garments added warmth update a consolidated trend.
Antonio Marras
102 Just Cavalli
Rochas
Carolina Herrera
Celine
Moncler
Dolce & Gabbana
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Balmain
by Maristella Campi
Ermanno Scervino
John Galliano
104 Donna Karan
Trussardi
Gabriele Colangelo
Jason Wu
Laura Biagiotti
Michael Kors
Prada
Dries Van Noten
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Just Cavalli
Ralph Lauren
Tod’s
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by Maristella Campi
i W ld La pelliccia, soprattutto come dettaglio non di secondo ordine del total-look, contribuisce a sottolineare un’immagine dai toni aristo-folk. Diventa collo avvolgente, cappa aderente, manica imponente, gilet minimale per regalare un tocco “selvaggio” a broccati, panni e sete. Si fa avvolgente e cocoon nei cappotti maxi e nei giacconi over. Ma è il colore a farla emergere: a fasce orizzontali in contrasto, in giochi di chiaro-scuro o in sfumature dégradée rivela sempre la sua versatilità nel saper intepretare anche ruoli non convenzionali. Il must-have di stagione, la stola-gilet.
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Fur, no longer a secondary detail of the total look, contributes to the underlining of an image featuring hints of an “aristo-folk” aesthetic. It becomes an all-enfolding collar, a tight-fitting cape, an imposing sleeve or a minimalist vest to add a “wild” touch to brocades, fabrics and silk. It swathes the body, cocoon-like in maxi-coats and in oversize jackets. However, color is the element that really makes it stand out. Even when interpreting unconventional roles, its versatility is revealed in contrasting horizontal bands, plays of chiaroscuro or in dégradé shades. This season’s must-have: a stole- gilet combo.
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Marni
Blumarine
Blugirl
Dior
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by Maristella Campi
Chalayan
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Dior
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Emilio Pucci
Michael Kors
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Il lusso del coccodrillo The Luxury of Crocodile by Diana Di Stefano
Una diversa dall’altra, le squame del coccodrillo formano un disegno che rendono questo pellame esotico preziosissimo nella sua unicità, da accoppiare eventualmente alla pelliccia per un’abbinata extra lusso.
One different from another, the scales of the crocodile form a pattern that makes this exotic skin both unique and priceless, enabling it, at times, to be paired with fur for an added touch of luxury.
“All’interno delle varietà adatte alla produzione di borse e accessori, il coccodrillo è il pellame più pregiato fra i pregiati – afferma Andrea Nardi, Responsabile Approvvigionamento e Qualità della Materia Prima di Bianchi e Nardi – è quello che utilizziamo maggiormente per la creazione delle nostre collezioni, nel rispetto delle norme in vigore per una produzione etica” (vedi box). Azienda storica del Made in Italy nel settore pelletteria di alta gamma, Bianchi e Nardi è oggi alla terza generazione, con un team di cinque giovani al comando, decisi a sviluppare l’impresa creata a Firenze nel 1946 da Mario Bianchi e Aldemaro Nardi con l’obiettivo di ricongiungere le sue due anime. “Da una parte – spiega Laura Nardi, Presidente e Account Manager – vogliamo continuare a sviluppare il B2B come partner dei brand per cui realizziamo progettazione, sviluppo e produzione, con la messa a punto di un vero e proprio ufficio prodotto adeguatamente strutturato e l’utilizzo di tecnologie d’avanguardia capaci di ottimizzare tempi e costi. Dall’altra, desideriamo essere presenti sul mercato con il neonato home brand Bianchi e Nardi 1946”. Artigianalità e tradizione restano comunque valori fondanti dell’azienda, nota per l’eccellenza nella produzione di borse
“Among the variety of hides considered suitable for the production of bags and accessories, crocodile is considered the most priceless of all skins”, according to Andrea Nardi, Head of Bianchi and Nardi’s Raw Material Sourcing and Quality Division. “In compliance with the existing regulations for sustainable, ethical production, crocodile is the skin used primarily by our company for the creation of our collections” (see box). An iconic company in the Made in Italy luxury leather goods sector, Bianchi e Nardi, now in its third generation, is helmed by a team of young entrepreneurs, with the intent on developing the business created in Florence in 1946 by Mario Bianchi and Aldemaro Nardi in order to combine its two “souls”. “On the one hand”, explains Laura Nardi, President and Account Manager, “we aim to develop the business-to-business (B2B) relationships as a partner of the brands whose lines we design, develop and produce, establishing a suitably-structured product office and using cutting-edge technologies designed to optimize time and costs. On the other hand, we want to ensure the market presence of our recently released Bianchi e Nardi 1946 home brand”.
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Da sinistra/from left Gabriele Bianchi, Andrea Nardi, Laura Nardi, Alessandro Nardi e Giulia Bianchi
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in pellami pregiati, coccodrillo in primis. Ma dire coccodrillo non basta, perché, al contrario di quanto non si pensi, le finiture sono varie e dipendono dalla lavorazione subita dalle pelli intere in fase di concia, un passaggio che nel tempo ha conosciuto una grande evoluzione e che oggi offre anche pellami morbidi, “nappati”, più facili da lavorare e da adattare alle forme decostruite di alcuni modelli. “Oltre al tradizionale coccodrillo lucido, rigido, di cui siamo specialisti – prosegue Nardi – esistono l’opaco e il semilucido, anche se l’aspetto più importante della lavorazione è il taglio, che viene eseguito interamente a mano ancora oggi, nonostante esistano tecnologie meccaniche avanzate”. Tagliare la pelle di coccodrillo, per natura ondulata e rigida, è una fase molto delicata, che richiede abilità specifiche per assicurare un risultato impeccabile. “Innanzitutto il tagliatore deve conoscere bene la morfologia dell’animale, per poter seguire la forma della pelle e discriminare tra prima, seconda e terza scelta privilegiando la pancia (parte più preziosa), inoltre occorre saper scegliere la dimensione delle squame in funzione del modello da realizzare, tenendo conto, per esempio, che per lavorare pezzi piccoli come le maniglie sono necessarie le parti dell’animale dove la squama presenta dimensioni più ridotte”. Dopo la concia e il taglio, il processo produttivo prevede fasi come la spaccatura, per ridurre lo spessore della pelle; la placcatura, per renderla il più possibile piatta; l’agatatura, durante la quale lo sfregamento avanti e indietro di una pietra d’agata montata su un braccio meccanico conferisce brillantezza, ed eventualmente la bombatura, oggi meno frequente, per dare rilievo alle squame. A questo punto, si procede all’assemblaggio, affidato alle mani abili degli artigiani. Una expertise che vive nella misura in cui viene tramandata di generazione in generazione.
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Artisanship and tradition continue to be the cornerstones of the company, renowned for its excellence in the production of precious leather bags, using crocodile, first and foremost. However, is not enough to simply refer to this skin as crocodile, because, unlike what is commonly thought, there are several finishes, depending on the different working techniques to which the whole skins are treated during the tanning process. Over time, this step has undergone a radical evolution, and now offers us soft, “napped” skins that are easier to work and adapt to the deconstructed shapes of several models. “In addition to traditional, shiny, rigid crocodile hides, our number one field of expertise”, Nardi continues, “there are also the opaque and semi-shiny varieties. However, the most important aspect of the processing procedure is cutting which, in spite of the presence of advanced mechanical technologies, is still entirely done by hand”. Cutting crocodile skin which, by nature is rigid and rippling, is an extremely delicate work, requiring specific skills to guarantee an impeccable result. “First and foremost, in order to follow the shape of the skin and discriminate between first, second and third choices, the cutter must have an in-depth knowledge of the morphology of the animal, focusing, in particular, on its belly (the most valuable part). Moreover, it’s important to know how to choose the size of the scales based on the model you wish to create. For example, it’s essential to take into account that the working of smaller pieces, like the handles, require the use of those parts of the animal that are covered with smaller scales”. After tanning and cutting, the production process involves several stages; splitting, to reduce the thickness of the skin; plating, to make it as flat as possible; “agate marking”, a process during which a piece of agate, mounted on a mechanical arm, is rubbed back and forth on the hide to give it a shiny texture. At times, the process also includes embossing, a process now used less frequently, to highlight the scales. At this point, skilled artisans are entrusted with the task of assembling the pieces – a skill embodied in this process that has been handed down from generation to generation.
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CERTIFICAZIONE CITES: CHE COS’È?
WHAT IS CITES CERTIFICATION?
È un documento, rilasciato in Italia dal Corpo Forestale dello Stato, necessario per poter importare, riesportare e utilizzare commercialmente gli articoli derivati da alcune specie di animali e piante protetti. La necessità di questo tipo di certificazione è conseguenza dell’adesione, ratificata con la legge 19 dicembre 1975 n.874, del nostro Paese alla Convenzione di Washington sul commercio internazionale delle specie di fauna e flora minacciate di estinzione - in sigla CITES, appunto - uno dei più importanti strumenti normativi internazionali per rendere sostenibile il commercio garantendo la conservazione della biodiversità del nostro pianeta. Compresa nelle attività del Programma delle Nazioni Unite per l’Ambiente (UNEP), alla CITES attualmente aderiscono 180 Stati, che hanno il compito prioritario di monitorare e regolamentare adeguatamente il commercio nazionale e internazionale di esemplari e prodotti derivati da specie animali e vegetali a rischio di rarefazione o estinzione. Gli uffici del Servizio CITES del Corpo Forestale dello Stato rilasciano mediamente circa 50.000 certificazioni l’anno riguardanti soprattutto mammiferi, uccelli e rettili viventi riprodotti in cattività, zanne e oggetti in avorio di elefante, articoli in pelle di rettile, confezioni realizzate con tessuti o pellicce pregiati, piante da collezione oppure ornamentali, legname proveniente dalle foreste tropicali.
CITES (the Convention on International Trade in Endangered Species of Wild Fauna and Flora) is a multilateral treaty on sustainable use that was created to protect endangered plants and animals. This treaty is necessary for the import and export trade of several protected animal species and plants. The requirement to hold this type of certification is the result of the enforcement (1980) of the Washington Convention on international trade in endangered species of wild flora and fauna, i.e. CITES, one of the most important international regulatory tools to ensure sustainable trade by guaranteeing the conservation of the biodiversity of our planet. Included in the activities of the United Nations Environment Programme (UNEP), CITES is currently applied by 180 Countries whose prime task is to monitor and regulate national and international trade in specimens and products deriving from animal and vegetable species at risk of rarefaction or extinction. On an average, the CITES Offices of the State Forestry Department issue around 50,000 certificates a year pertaining, above all, to captive bred live mammals, birds and reptiles, tusks and elephant-derived ivory objects, items made from reptile skins, garments made from rare fabrics or fur, plants for collection or ornamental purposes and wood from tropical forests.
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1 | Matthew Williamson 2 | Car Shoe 3 | Louis Vuitton 4 | Burberry Prorsum 5 | Miu Miu
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AC C E S S O R I E S by Maristella Campi
Alla conquista di fantasie graffianti. Dalle tracce lasciate da
In search of bold patterns. An untamed spirit emerges from
patterns maculati e striati dai forti contrasti, emerge uno spiri-
the motif of strongly contrasting spotted or striped patterns.
to sauvage. Che trova conferma nelle interpretazioni “grafiche”
A spirit that is validated in graphic ‘all over’ designs or in the
all over o nella valorizzazione di dettagli da primo piano.
enhancement of close-up details.
(foto sopra: F2A di Federica Gatti)
(photo above: F2A di Federica Gatti)
117
AC C E S S O R I E S
BLACK IS BACK
1
2 1 | 2 | 3 | 4 | 5 | 6 | 7 |
Rochas Emanuel Ungaro Fendi Antonio Marras Dolce & Gabbana Salvatore Ferragamo Blumarine
5 3 7 6
4
118
AC C E S S O R I E S by Maristella Campi
K
Il nero, sempre. Impossibile sbagliare. Anche quando si indos-
Black, always. You can’t go wrong. Even when wearing strappy
sano i sandali a listini ricoperti di visone o le décolleté con cin-
sandals covered with fur, or a décolleté shoe sporting a strap
turino tempestate di cristalli, ma col tacco “vestito” di pelliccia,
studded with crystals and a fur-covered heel, paired with ei-
le doctor bag o le mini tracolla. La pelliccia conquista e conta-
ther a doctor’s bag or a mini shoulder bag. Fur seduces and
mina. Il must-have, gli ankle-boots di volpe con tacco scultura.
accessorizes. This season’s must-have, fox fur ankle boots with
(foto sopra: Mangano)
a sculpted heel. (photo above: Mangano)
119
AC C E S S O R I E S
2 1
3
4
1 | 2 | 3 | 4 |
8
Dolce & Gabbana Fendi Blumarine Balmain
5 | 6 | 7 | 8 |
Roxsanda Antonio Marras Fendi Emporio Armani
RAINBOW 5
6 7
120
AC C E S S O R I E S by Maristella Campi
Vitaminici, energizzanti, dinamici, i colori conquistano anche
Brightly colored, vibrant and dynamic. Even winter sees an
l’inverno. Di più, si fanno vedere grazie alla pelliccia. Un “dop-
explosion of colors. Additionally, thanks to fur, these colors do
pio misto” che rivitalizza tutti i modelli di calzature, tutti i
not go unnoticed. A ‘mixed double’ that breathes new life into
tipi di borsa. Quest’anno il coraggio di osare non manca. Il
all footwear models and all types of bags. This is the year of
must-have, le slip-on che diventano ancora più vivaci grazie
courage! This season’s must-have, slip-ons which have become
alla mascherina-papillon di volpe tinta di giallo.
even edgier thanks to a vamp in the shape of a dyed yellow fox
(foto sopra: Trenta7)
fur bow-tie. (photo above: Trenta7) 121
AC C E S S O R I E S
FOLK 2
3
1
7 6
5
4
122
1 | 2 | 3 | 4 | 5 | 6 | 7 |
DSquared2 Antonio Marras Antonio Marras Antonio Marras Anna Sui DSquared2 Burberry Prorsum
AC C E S S O R I E S by Maristella Campi
La tribĂš metropolitana riscopre il piacere estetico di materiali
The metropolitan tribe rediscovers the aesthetic pleasure of
dal forte sapore tribale. Gli inserti di pelliccia, in particolare dal
materials with a strong tribal flavour. Fur inserts, particularly
pelo lungo o in alternanza di colore, giocano con passamanerie
of the longhaired variety or in alternating colors, play with
ricamate, nappine applicate, dettagli di velluto. Regalando cosĂŹ
embroidered trimmings, applied tassels and velvet details to
un gusto etnico. Il must-have, il braccialetto a pom-pom.
bring us a taste of the ethnic world. This season’s must-have, a
(Foto sopra: Simonetta Ravizza)
pom-pom bracelet. (photo above : Simonetta Ravizza)
123
AC C E S S O R I E S
FLUFFY 1 | 2 | 3 | 4 | 5 |
4
1
5
3
2
124
Marc Jacobs Dennis Basso Georgine Roksanda Antonio Marras
AC C E S S O R I E S by Maristella Campi
Da sfiorare, da accarezzare, da coccolare. Sono le maxi borse
Fall in love with these fluffy, cloud-like maxi-bags. The abun-
che regalano un immediato “effetto nuvola”: morbide e invi-
dant use of the softest fur offers a texture that is both airy and
tanti al tatto. Merito della pelliccia usata senza risparmio, tan-
inviting to the touch. Light and deliciously warm, they bear
to da farle sembrare dei caldissimi manicotti. Il must-have, la
a strong resemblance to muffs. This season’s must-have, the
clutch colorata, rosa di giorno, blu di sera.
colored clutch, pink by day and blue by night.
(Foto sopra: Bianchi e Nardi)
(photo above: Bianchi e Nardi)
125
AC C E S S O R I E S
1 | 2 | 3 | 4 | 5 | 6 |
1
Christopher Raeburn Moncler Grenoble Philipp Plein Moschino Jimmy Choo Moncler Grenoble
SPORT 6
2
4 3
5
126
AC C E S S O R I E S by Maristella Campi
Slancio sportivo e allure fashion si fondono lanciando un se-
The panache of sport and the allure of fashion combine to send
gnale di moderna sperimentazione anche sulle piste da sci. Il
out a signal of modern experimentation, even on the ski slopes.
connubio perfetto tra ricerca stlistica e performance tecnica
A perfect union of stylistic research and technical performance
appare evidente sulle guancette e sul paranuca di volpe e vi-
are apparent in the fox and mink flaps, and neck guard of the
sone del casco. Bastano pochi dettagli ma giusti per regalare
helmet. It only takes a few, eye-catching details to give ca-
anche casualwear un’impronta modaiola.
sualwear a fashion-forward look.
(Foto sopra: Simonetta Ravizza)
(photo above: Simonetta Ravizza)
127
C O N TAC T S
AEFFE GROUP Via Donizetti 48 - 20122 Milano - Italy www.aeffe.com
IED- ISTITUTO EUROPEO DI DESIGN Via Amatore Sciesa, 4 - 20135 Milano - Italy www.ied.it
BLUMARINE Via Manzoni 43 - 20121 Milano - Italy www.blumarine.com
IFF wearefur.com
CAMERA NAZIONALE DELLA MODA ITALIANA Piazza Duomo, 31 - 20122 Milano - Italy www.cameramoda.it CEDRIC CHARLIER Via Donizetti, 48 - 20121 Milano - Italy www.cedric-charlier.com CHRISTIAN DIOR www.dior.com CIWIFURS S.P.A. Via Grazia Deledda, 2/A 20096 Limito di Pioltello (MI) - Italy www.ciwifurs.com F2A FEDERICA GATTI www.f2a-bags.it FARLEY CHATTO DESIGNS 331 Adelaide Street West Toronto, ON, Canada - M5V 1R5 www.farleychatto.com FENDI Via Flaminia, 968 - 00189 Roma - Italy Via Solari, 35 - 20121 Milano - Italy www.fendi.com GIAMBATTISTA VALLI Rue Boissy d’Anglais - 75008 Paris - France www.giambattistavalli.com GIANFRANCO FERRÈ FURS BY MONDIALPELLI 1/A Via Bodoni Gian Battista 20155 Milano - Italy www.mondialpelli.it GUY LAROCHE FURS BY BROADWAY FUR AND FASHION LTD. Unit 1218, Lippo Sun Plaza, 28 Canton Road, Tsimshatsui, - Kowloon Hong Kong www.guylarochefurs.com
IGOR GULYAEV www.igorgulyaev.com ISTITUTO MARANGONI Via Pietro Verri, 4 - 20121 Milano - Italy www.istitutomarangoni.com JUNG DOU #513. 11, Dosan-Daero 46-Gil, Gangnam-Gu Seoul, Korea LABORATORIO WALTER CELIA Via Sismondi 72 - 20100 Milano - Italy LINEAPELLE www.lineapelle-fair.it LORENZO SCARPI Via Fazzano 196 40036 Vado - Monzuno (BO) - Italy www.lorenzoscarpi.com
NABA Via Carlo Darwin, 20 - 20143 Milano - Italy www.naba.it NAFA 65 Skyway Ave, Toronto ON, M9W 6C7- Canada www.nafa.ca NANCY GONZALES Insight Communications Via Carroccio, 6 - 20121 Milano - Italy OSCAR DE LA RENTA FURS 224 W 30Th Street Suite 1101 - New York NY 10001 www.odlr.com PELLETTERIE BIANCHI E NARDI Via delle Fonti, 2 - Scandicci FI - Italy www.bianchienardi.it PREMIERE VISION www.premierevision.com
MANGANO Corso Porta Ticinese 50 20100 Milano - Italy www.mangano.com
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