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EX Giulia Cenci | Lek M. Gjeloshi | Giuseppe Locatelli a cura di | curated by L e l l o A i e l l o

F_AIR Florence Artist in Residence f u a . i t | f a i r. p a l a z z i f l o r e n c e . c o m | f u a . i t



EX G iulia Ce n c i | M . L e k G j e l o s h i | G i u s e p p e L o c at elli a cura di | curated by Le l i o Ai e l l o 1 ot t o b re 2013, 18 .3 0 | O c to b e r 1 st 2 0 1 3 , 6 .3 0 PM F_AIR - Florence Artist In Residence è il primo programma di residenza nel centro

storico di Firenze e ha il suo punto di forza nell’essere parte integrante della struttura accademica della School of Fine Arts di Florence University of the Arts. La tripla

articolazione di F_AIR come residenza d’artista, galleria e dipartimento d’arte ne determina la mission. Fondata e promossa da Florence University of the Arts,

F_AIR offre ad artisti e studenti di tutto il mondo l’opportunità di poter crescere,

sperimentare e produrre cambiamenti di vita grazie al contatto diretto con le realtà contemporanee in città e con ambienti stimolanti della struttura accademica della

scuola. Con una fitta programmazione di mostre, artist talk, attività laboratoriali, e tre residenze l’anno per artisti tra i 25 e i 38 anni, F_AIR svolge un ruolo attivo nella vita artistica e culturale di Firenze.

F_AIR _ Florence Artist In Residence is the art residency program in the historic

center of Florence and hosts artists from all over the world. Founded by Florence

University of the Arts and located at the institution’s Fine Arts campus, F_AIR creates

stimulating opportunities to connect artists and students to contemporary art in

Florence and offers a rich program of artist’s talks, laboratory activities, exhibitions, and three residencies a year for artists between 25 and 38 years of age. F_AIR - Florence Artist in Residence | via San Gallo 45/r, 50129 Firenze 0039 055 0332950| fair@fua.it fair.palazziflorence.com


L’approdo a F_AIR, scuola d’arte, residenza d’artista e luogo espositivo di Florence University of the Arts, di Giulia Cenci, Lek M. Gjeloshi, Giuseppe Locatelli, è in qualche modo, un momento di verifica del loro stato attuale. Tra i più interessanti giovani artisti emersi ultimamente dalle Accademie di Belle Arti Italiane e dalla NABA, hanno già significative esperienze espositive, di residenze artistiche all’estero, di workshop con artisti internazionali che vanno ben al di là del regolare percorso di studi. Presentano in questa mostra tre progetti che riflettono su problematiche di natura diversa, pensati appositamente per dialogare con lo spazio, inteso come spazio espositivo, di residenza e di formazione artistica. Un evento caldamente supportato da Florence University of the Arts per mettere a confronto le proposte emergenti del nostro paese con quelle dei suoi allievi d’oltreoceano, nella certezza che esso consolidi le ragioni degli studenti d’arte a perseguire la strada intrapresa. Giulia Cenci è nata a Cortona nel 1988 ed ha studiato all’Accademia di Belle Arti di Bologna, vive attualmente in Olanda. Presenta una installazione che nasce dal concetto di mimesi legato a una riflessione sulle tecniche tradizionali dell’arte, prevalentemente utilizzate nella didattica che si svolge a F_AIR (luogo fisico della School of Fine Arts di FUA), e da una frase tratta da “La terra desolata” di T.S. Elliot: Quelle perle che erano i suoi occhi. Guarda. L’artista coglie nella frase un invito all’osservazione avveduta della superficie della realtà che ci circonda, modalità percettiva con la quale si è già confrontata in una precedente installazione, “Halfground”, realizzata nella project room, prima della sua ristrutturazione, dello Spazio A Gallery di Pistoia. Un’illuminazione radente restituiva la grana e l’irregolarità strutturale delle pareti del luogo, fino a farne emergere tutto il fascino latente. Quest’ultimo lavoro diventa meno spettacolare, si veste di ironia e la richiesta di attenzione all’osservazione aumenta, poiché la visibilità del lavoro è ridotta al minimo. Compie un gesto di dissimulazione su un’intera parete dello spazio con il colore delle perle, un quasi bianco su bianco, una sorta di pelle cangiante che impreziosisce tutto ciò che incontra nella sua stesura. Lek M. Gjeloschi, dopo un’iniziale formazione artistica nella nativa Albania, si trasferisce a Firenze, dove frequenta l’Accademia di Belle Arti. Propone una installazione dal titolo Behind Blue Blue Eyes. Utilizza un suo recente video, Ich Will, in cui usa il simbolo della svastica e i tre colori primari, ai quali delega, attraverso l’azione del dripping, il compito di deformarne tutti gli spettri semantici del passato. Privo di montaggio - pensiero pasoliniano che lo fa equivalere alla morte - il video scorre in un flusso continuo, dove il tentativo di controllo dell’azione (versamento dei colori nella


struttura di vetro) crea inevitabilmente incertezza. Il luogo è un teatro vuoto e questi sono gli accadimenti visibili del video. Nell’uso dell’audio risiede invece il gesto estremo con cui Gjeloshi rilegge Ich will, audio che dilata in tutto il perimetro dello spazio espositivo e lo svincola dalle sue consuete funzioni chiarificatorie rispetto al movimento dell’immagine. Provoca quindi una dislessia tra il linguaggio del video e quello dell’audio, che non sono più riconducibili alla stessa fonte e allo stesso istante. Giuseppe Locatelli è nato ad Alzano Lombardo (Bg) nel 1987. Ha studiato Pittura e Arti Visive alla Naba di Milano nel corso di Marcello Maloberti. In questo lavoro si confronta con la reinterpretazione e la messa in discussione dello spazio fisico. Presenta un’installazione realizzata con elementi familiari alla nostra quotidianità: un mobile bianco, delle piante d’appartamento e una foto. Oggetti apparentemente docili che rassicurano normalmente l’intimità degli spazi che abitiamo, riproposti da Locatelli in una forma che ne muta il senso. La disposizione degli oggetti nello spazio (che da intimo diventa pubblico) ci consente l’osservazione di più punti di vista. Il mobiletto bianco, svuotato al suo interno, diventa un eremo, un luogo di intimità che accoglie un intervento dell’artista realizzato con elementi naturali; le piante d’appartamento vengono reinterpretate attraverso un gesto minimo con cui ricompone in modo ordinato e in crescendo gli elementi, il ritmo innaturale ne mette in discussione il senso; la fotografia ha un approccio performativo e narrativo e fa riferimento ad un’azione realmente compiuta dall’artista. The landing at F_AIR, School of Fine Arts, residency and gallery of Florence University of the Arts, of Giulia Cenci, Lek M. Gjeloshi, Giuseppe Locatelli, is somehow a circumstance for the examination of the status of their works and outcomes. They are among the most interesting young artists who graduated at Italian Academies of Fine Arts and at the NABA (Milan), and have already substantial and extraordinary curricula including, exhibition experiences, artistic residencies abroad, workshops with international artists. In this current exhibition they are presenting three projects that reflect on issues of a different nature, specifically thought out and designed to interact with the space in its own triple implication as an exhibition space, a residency, and a school for artistic training. Giulia Cenci was born in Cortona in 1988 and studied at the Academy of Fine Arts in Bologna; she currently lives in the Netherlands. She presents an installation originated from the concept of mimesis, often tied to the traditional art techniques, as mainly practiced at the School of Fine Arts of Florence Univerity of the Arts. The installation


also refers to a line from “The Waste Land” by T. S. Elliot: Those are pearls that were his eyes. Look!. The artist intends the phrase as an invitation to acutely observe beyond the surface of the reality around us. She has used this perceptual modality in Halfground, a previous installation made in the project room of Spazio A, a gallery in Pistoia. There, in the room yet to be restored, a grazing light revealed the grain and the textural irregularities of the walls, and brought out all the latent charm of the place. Here at F_AIR, the work is less spectacular, dressed in irony and asking for more attention from the observer, since the visibility of the work is reduced to a minimum. It is a gesture of concealment of an entire wall with the color of the pearls, almost white on white, a sort of iridescent skin that embellishes all the particles of the wall. After the initial artistic training in Albania, his native country, Lek M. Gjeloschi moved to Florence, where he attended the Academy of Fine Arts. At F_AIR he presents an installation titled Behind Blue Blue Eyes. It includes a recent video, Ich Will, where the symbol of the swastika and the three primary colors, through the action of dripping, will deform all the semantic spectra of the past. Done without cutting and editing techniques equivalent to the actions of the death for Pasolini - the video runs in a continuous stream, where the attempt to control the action (the pouring of the colors on the glass structure of the swastika) inevitably creates uncertainty. The setting is an empty theater and these are the actions visible in the video. The use of the sound instead is the ultimate gesture with which Gjeloschi reads Ich will. The sound expands around the perimeter of the exhibition space and frees it from its usual clarifying role in respect to the movement of the video. Therefore, causing a dyslexia between the two languages (video and the sound), which are no longer related to the same source and at the same time frame. Giuseppe Locatelli, from Alzano Lombardo, studied Painting and Visual Arts at NABA in Milan with Marcello Maloberti. In the context of this exhibition he investigates and questions the interpretation of the physical space by presenting an installation including familiar elements in everyday life: a white empty cabinet, houseplants, and a photograph. Presented in a way which alters their meaning, Locatelli’s objects seem docile, normally reassuring the intimacy of the spaces we inhabit. Their arrangement in the space (first intimate, then public), allows us the observation from many points of view. The white cabinet, empty inside, becomes a retreat, a place of intimacy that welcomes the artist’s intervention made of natural elements; the houseplants are reinterpreted through a minimal gesture, which reassembles the elements according to an orderly, growing succession, the unnatural rhythm questions its sense; the photograph has a performative and narrative approach, referring to an action truly accomplished by the artist. Lelio Aiello






Giulia Cenci è nata a Cortona nel 1988, ha studiato all’Accademia di Belle Arti di

Bologna e attualmente prosegue i suoi studi in Olanda. Tra le mostre collettive e personali a cui ha partecipato recentemente: Default, a cura di Antonio Grulli, Gaff,

Farnè Spazio, Milano; Halfground, Next Spazio A, Spazio A Gallery, Pistoia; Ni Dieu Ni Maitre, a cura di Andrea Bruciati, Galleria Massimo de Luca, Mestre; Differenti

Attitudini, cura di Roberto Daolio, Museo Vero Stoppioni, Santa Sofia, Forlì; Corso

Aperto, XVIII mostra di fine Corso Superiore di Arti Visive, Visiting Professor Liliana Moro, a cura di Andrea Lissoni, Fondazione Antonio Ratti, Como; Casabianca, a cura

di Anteo Radovan, Bologna; cartabianca_bologna, a cura di Silvia Cini, Massimo Marchetti, Anna Santomauro, Roberto Daolio, Museo d’Arte Contemporanea Villa Croce, Genova. Nel 2012 ha preso parte alla residenza allo HIAP di Helsinki.

È tra i fondatori di INTERNO 4, progetto che promuove giovani artisti italiani e internazionali. Vive e lavora a Cortona.

Lek M. Gjeloschi è nato nel 1987 a Scutari (Albania). Dopo un’iniziale formazione

artistica a Scutari (Albania), si trasferisce a Firenze, dove ha frequentato l’Accademia di Belle Arti. Ha partecipato a numerose mostre collettive, tra cui di recente Fuori posto, a cura di Pier Luigi Tazzi, Casa Masaccio, S. Giovanni V.no 2013; Lontano da dove, a cura di Pier Luigi Tazzi, Fondazione Lanfranco Baldi, Pelago, 2012; Italianitudine, a

cura di Paolo Toffolutti, Spac, Udine; Souk, a cura di Pier Luigi Tazzi, EX3 Centro Arte Contemporanea, Firenze, 2011; Private flat #7: Beyond the line, a cura di A. Accocella,

A. Gallicchio, E. Magini, Firenze; Timecutter, a cura di Pantani-Surace, Galleria Die

Mauer, Prato; M. Mulliqi Prize, GAK – Galleria Nazionale di Prishtina, Kosovo; Double

bind, a cura di Valerio Dehò e Andi Tepelena, Casa Masaccio, S. Giovanni V.no, 2010; Back to the present, a cura di Elisa Del Prete, Mac’n, Pistoia, 2009; Ardhje ‘09:

Satellite Event of Tirana Biennal, Zeta Gallery, Tirana, Albania; Tools for revolution or

just for sale, a cura di Giacomo Bazzani, Villa Romana, Firenze, 2008; Spazio comune,

a cura di Pietro Gaglianò, Palazzo Vecchio, Firenze, 2007; In-dependence, a cura di Elsa Martini, GKA – Galleria Nazionale di Tirana, Albania, 2007; Integration & Conflict, a cura di Giacomo Bazzani, Cantieri Goldonetta, Firenze, 2007


Giuseppe Locatelli ha studiato alla Naba di Milano nel corso di Arti Visive tenuto da Marcello Malobertie ha partecipato a diverse mostre collettive: (2009) Time Machine, a cura di Marco Scotini, Nabasite, Milano; Mi Abitano che io Abito, Spazio Sottobosco, Milano. (2010) Non Ancora Trovato, a cura di Luca Vitone, Naba, Milano; Not Feeling at Home, collettiva, a cura di Stefano Boccalini, Artra, Milano; Mirror man, a cura di Marcello Maloberti, Neon/Campobase, Bologna. (2011) Adventures in a Miniature Landscapes, Log Gallery, Bergamo. (2012) Stracrepaccio Paradise, collettiva a cura di Marcello Maloberti, ristorante il Crepaccio, Milano; Macerie, a cura di Andrea Mineo, Atelier dei Principi, Palermo. Nel 2010 ha tenuto il workshop La Legna in Città, all’ interno del progetto Ama Foreste, curato da Alessandro Guerriero e Italo Rota, Naba, Milano. F_AIR - Florence Artist In Residence è il primo programma di residenza nel centro storico di Firenze e ha il suo punto di forza nell’essere parte integrante della struttura accademica della School of Fine Arts di Florence University of the Arts. La tripla articolazione di F_AIR come residenza d’artista, galleria e dipartimento d’arte ne determina la mission. Fondata e promossa da Florence University of the Arts, F_AIR offre ad artisti e studenti di tutto il mondo l’opportunità di poter crescere, sperimentare e produrre cambiamenti di vita grazie al contatto diretto con le realtà contemporanee in città e con ambienti stimolanti della struttura accademica della scuola. Con una fitta programmazione di mostre, artist talk, attività laboratoriali, e tre residenze l’anno per artisti tra i 25 e i 38 anni, F_AIR svolge un ruolo attivo nella vita artistica e culturale di Firenze.

Giulia Cenci was born in Cortona in 1988. She studied at the Academy of Fine Arts in Bologna, and she is currently studying in the Netherlands. Among the recent solo and group exhibitions we would like to mention: Default, curated by Anthony Grulli, Gaff, Farnè Spazio, Milan; Halfground, Next Spazio A, Spazio A, Pistoia; Ni Dieu Ni Maitre, curated by Andrea Burned, Galleria Massimo de Luca, Mestre; Differenti Attitudini, curated by Robert Daolio, Vero Stoppioni Museum, Santa Sofia, Forlì; Corso Aperto, XVIII final exhibition, Advanced Course in Visual Arts, Visiting Professor Liliana Moro, curated by Andrea Lissoni, Antonio Ratti Foundation, Como; Casabianca, curated by Anteo Radovan, Bologna; cartabianca_bologna, curated by Silvia Cini, Massimo Marchetti, Anna Santomauro, Roberto Daolio, Museum of Contemporary Art Villa


Croce, Genoa. In 2012 she was an artist in residence at HIAP of Helsinki. Giulia Cenci is one of the founders of INTERNO 4, a project which promotes young Italian and international artists. Lek M. Gjeloschi was born in 1987 in Shkoder (Albania). After his initial artistic training in Shkodra (Albania), he moved to Florence, where he attended the Academy of Fine Arts. Gjeloschi has participated in numerous group exhibitions, including Fuori Posto, curated by Pier Luigi Tazzi, Casa Masaccio, San Giovanni Valdarno 2013; Lontano da dove, curated by Pier Luigi Tazzi, Fondazione Lanfranco Baldi, Pelago, 2012; Italianitudine, curated by Paolo Toffolutti, Spac, Udine; Souk, curated by Pier Luigi Tazzi, EX3 Contemporary Art Center, Florence, 2011; Private flat # 7: Beyond the line, curated by A. Accocella, A. Gallicchio, E. Magini, Florence; Timecutter, curated by Pantani-Surace, Die Mauer Gallery, Prato; M. Mulliqi Prize, GAK - National Gallery of Prishtina, Kosovo; DoubleBind, curated by Valerio Dehò and Andi Telepena, Casa Masaccio, San Giovanni Valdarno, 2010; Back to the Present, curated by Elisa Del Prete, Mac’n, Pistoia, 2009; Ardhje ‘09: Satellite Event of Tirana Biennial, Zeta Gallery, Tirana, Albania; Tools for revolution or just for sale,by Giacomo Bazzani, Villa Romana, Florence, 2008; Spazio Comune, curated by Pietro Gaglianò, Palazzo Vecchio, Florence, 2007 In-dependence, curated by Elsa Martini, GKA - National Gallery in Tirana, Albania, 2007; Integration & Conflict, curated by Giacomo Bazzani, Cantieri Goldonetta, Florence, 2007. Giuseppe Locatelli studied Visual Arts at NABA, Milan, with the renowned artist Marcello Maloberti. Locatelli has participated in several group exhibitions: (2009) Time Machine, curated by Marco Scotini, Nabasite, Milan; Mi Abitano che io Abito, Spazio Sottobosco, Milan. (2010) Non Ancora Trovato, curated by Luca Bonnet, NABA, Milan; Not Feeling at Home, curated by Stefano Boccalini, Artra, Milan; Mirrorman, curated by Marcello Maloberti Neon / Campobase, Bologna. (2011) Adventures in a Miniature Landscapes, Log Gallery, Bergamo. (2012) Stracrepaccio Paradise, curated by Marcello Maloberti, Il Crepaccio restaurant, Milan; Macerie, curated by Andrea Mineo, Atelier dei Principi, Palermo. In 2010, he held the workshop The Wood in the City, part of the Ama Foreste project, curated by Italo Rota and Alessandro Guerriero, NABA, Milan.


EX Giulia Cenci | M. Lek Gjeloshi | Giuseppe Locatelli a cura di | curated by Lelio Aiello 1 o t t o b r e 2 013, 18.30 | Oct o ber 1 s t 2013, 6.30 P M Catalogo | Catalog Testi | Texts Lelio Aiello Traduzioni | Translations F_AIR - Ganzo Collective, Courtney Kuhlow Progetto grafico | Graphics Alberto Simoncioni Crediti fotografici | Photo credits Š Giulia Cenci, M. Lek Gjeloshi, Giuseppe Locatelli Assistente organizzativo e Supporto tecnico | Logistic Assistants and Michele Lancuba, Antonio Locafaro, F_AIR - Ganzo Collective Discorso di benvenuto | Welcome Speakers F_AIR | Ganzo Collective Ufficio Stampa Palazzi | Press Office Palazzi Susanna Bausi Un grazie particolare a | A special thanks to Gabriella Ganugi | Presidente di President of PALAZZI e di FUA of Florence University of the Arts F_AIR | Ganzo Collective è un gruppo scelto di studenti di Florence University of the Arts, coordinato da Lucia Giardino e Antonio Locafaro per la sezione curatoriale e organizzativa e da Nora Takacs per la sezione logistica. Durante il semestre Fall 2013 F_AIR - Ganzo Collective include gli studenti Mario Ayala, Alyssa Chen e Courtney Kuhlow. F_AIR | Ganzo Collective is a group of selected students of Florence University of the Arts, coordinated by Lucia Giardino and Antonio Locafaro, curatorial department, and by Nora Takacs, special event management. Fall 2013 F_AIR - Ganzo Collective includes students Mario Ayala, Alyssa Chen e Courtney Kuhlow.




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