Nouvelle Flâneur:
visioni di cittĂ di Antonia Barbarossa
Questa mostra è dedicata all'amico Oreste Borri
Sensazioni di Marco Borri
Non sono un critico d’arte nè vorrei esserlo. Sono un semplice spettatore che, di fronte ai quadri di Antonia, cerca di esprimere le sensazioni provocate dalle sue tele. Messaggi di quotidianità trasmessi attraverso immagini apparentemente congelate nella malinconia e nella solitudine. Serenità interna ma irrequieta dovuta alla consapevolezza di una solitudine senza soluzione che accompagna durante il viaggio che tutti devono effettuare nella propria vita. Le espressioni sui volti sono attente, concentrate su qualcosa di ben definito in uno spazio infinito, ben oltre l’orizzonte, enigmatiche, talvolta apparentemente rassegnate agli eventi quotidiani. Solitudine consapevole dell’essere uomo, individuo e non un numero, solitudine quindi positiva, produttiva. Volti dallo sguardo concentrato all’infinito, forse espressioni di sogni lontani, di certezze da conquistare. Gli occhi non sono mai rivolti verso il basso, guardano lontano, con dignità e mai con l’immagine di una sconfitta. E’ l’immagine di un mondo in continuo movimento che ritrova se stesso e la propria individualità nella libertà della mente. Una umanità che non lascia spazi a fraintendimenti, strettamente legata al quotidiano che Antonia ci trasmette senza drammi anzi con una notevole dose di serenità e di ottimismo per il futuro. Talvolta è lo stupore l’espressione che sembra accompagnare alcune figure, stupore per ciò che circonda frammisto quasi ad incredulità. Volti enigmatici che sembrano staccarsi dal mondo reale, dal quotidiano per appartarsi nella propria solitudine che dà forza e consapevolezza di se stessi. Volti assorti, immersi nella quotidianità, espressioni vaganti nella quotidianità verso mete indistinte, verso sogni irraggiungibili che stemperano la noia e il peso del continuo ripetuto, del sempre uguale tutti i giorni. Sopportazione serena dell’inevitabile ma priva di rassegnazione e di passività. Pur nelle azioni di tutti i giorni l’uomo rimane individuo e non si annichilisce nel numero, rimane libero nella sua solitudine, all’interno della quale scopre e conosce se stesso, incurante di ciò che lo circonda, della distrazione e dell’indifferenza del mondo. Gli uomini rimangono uomini, individui, esseri viventi e pensanti, pur nella ripetizione, talvolta insopportabile, dei gesti che tutti i giorni caratterizzano e affollano la nostra vita, il nostro agire fisico, mentre la mente rimane libera, attiva e capace di produrre quel viatico essenziale per poter continuare a essere individui, a crescere, ad andare avanti. E anche quando un sorriso aleggia sul volto della quotidianità, è sempre un sorriso leggero, pacato, sereno, aperto al meglio, alla speranza di un domani diverso. Anche i colori, che Antonia riesce a dosare con estremo equilibrio, sono espressione di una quotidianità dignitosa, colori tenui, ripetitivi come le azioni di tutti i giorni, La forza della pittura di Antonia è proprio questa, riuscire a trarre dalla monotonia ripetitiva del quotidiano la possibilità di sognare, la possibilità di sentirsi uno in mezzo a tanti, la possibilità di andare avanti verso un futuro ignoto ma certamente migliore.
Il ritorno, acrilico su tela 70x90,
Francesca, acrilico su tela 100x150, 2010
2010
Ritratto di Oreste Borri, china su carta
Camera, acrilico su tela 100x150, 2010
Militare, acrilico su tela 60x80, 2010
Massimo, acrilico su tela 60x80, 2010
Paesaggio urbano, olio su tela 70x90,
2010
Piazza della signoria, acrilico su tela 100x150, 2011
Antonia Barbarossa Nasce a Milano nel 1969, dove si diploma al Liceo Artistico Statale Hajech, allieva del maestro Enzo Esposito. A 19 anni si trasferisce a Montevarchi (AR), dove sviluppa la sua pittura concentrandosi soprattutto sulla figura umana e sui fattori intimistici che la caratterizzano. Dell'88 è la prima mostra collettiva "Emergenze 2" alla Casa di Masaccio a San Giovanni Valdarno, seguita nell'89 da un'altra "Un segno per la Pace" a Castelfranco di Sopra (AR). Seguono negli anni altre esposizioni per lo più nel comune di Montevarchi, come per esempio quella organizzata presso la storica Farmacia Galeffi, lungo il corso principale. Del 2009 è la personale intitolata "Amare non è per tutti" allo Spazio Bonci a Montevarchi, con la presentazione dell'artista Oreste Borri, mentre del 2010 una mostra intitolata "Pop Metropolitano" alla Corte de' Medici presso "Casa Mannucci" a Montevarchi. Nel marzo di quest'anno ha esposto presso la "Casa della Creatività" a Firenze, in un discorso riguardante l'uomo rapportato alla città come habitat: difficoltà, ineguatezza e a volte solitudine. Dal 13 maggio al 13 giugno ha partecipato ad una rassegna d'arte contemporanea patrocinata dal Comune di Montevarchi che vedeva protagonisti molti artisti del territorio con svariati eventi di pittura, scultura, grafica, video-art, foto-art, design, architettura, teatro e musica contemporanea. Il suo impegno artistico è profondamente radicato nel Pop-Metropolitano. Alla domanda "Cos'è il Pop Metropolitano?", l'artista risponde: “E' tutto ciò che ci circonda... uomini in metropolitana che tornano dal lavoro per raggiungere le loro case, le loro famiglie... Uomini soli che tornano nei loro appartamenti, dove, forse, non li aspetta nessuno... Oppure uomini che sulla metropolitana, di ritorno da qualcosa, o alla partenza da qualcuno, pensano... pensano... pensano...” "Sguardi che in quell'attimo si perdono nel vuoto,vagano... ... sguardi eppure attenti, che si fissano nei tuoi, forse in attesa di una risposta..." "Persone attente, vitali, intelligenti, ma spesso sole..." "Immagini rubate di attimi, quegli attimi dove l'uomo si pone le domande più intime, quelle che solo con gli occhi si possono esprimere". L'artista vive e lavora a Montevarchi in via Montenero 25/3 cell.338.2395004
Nouvelle Flâneur:
visioni di città di Antonia Barbarossa
16 novembre - 6 dicembre 2011 GANzO via de' Macci 85 rosso Firenze www.ganzoflorence.com
Ringraziamenti e Crediti Sostenitori e promotori Gabriella Ganugi – Palazzi President FUA - Florence University of the Arts PALAzzI - Florence Association for International Education Testi: Antonia Barbarossa, Marco Borri Crediti fotografici: Antonia Barbarossa Grafica: Alberto Simoncioni Assistenti organizzativi: Eleonora Accorsi, Alexandra and Rebecca Chipkin Ufficio Stampa Palazzi Un grazie particolare a tutto lo staff di Palazzi e coloro che hanno reso possible questa mostra, a Susanna Bausi e a Matteo Brogi. Un ringraziamento particolare va al Dott. Marco Borri, che in modo semplice e gentile si è prestato a scrivere la mia presentazione,nonostante i suoi impegni lo portassero altrove. Un grazie di cuore a tutta la famiglia Borri, che ha ritrovato il ritratto che io feci a Oreste diversi anni fa e che me lo ha prestato per questa esposizione. Grazie a mio marito Antonio,che continua a credere in me, mi sostiene e aiuta in tutte le occasioni. In ultimo, grazie Lucia Giardino che hai avuto fiducia, senza praticamente conoscermi.