Portfolio_Gabriele Casagrande

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Gabriele Casagrande Portfolio Architettura e Urbanistica


Indice

Intoduzione

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Lavori inerenti la carriera universitaria Laboratorio di Progettazione Architettonica 3 a.a 2016/2017 Professori: Riccardo Canella, Marco Valsecchi, Marco Canesi, Micaela Bordin Complesso per la valorizzazione del settore lapideo Malenco

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Laboratorio di Progettazione Architettonica 2 a.a. 2015/2016 Professori: Francesca Belloni, Fabio Maroldi, Gianluca Pozzi Mercato coperto degli Ortolani

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Laboratorio di Urbanistica a.a. 2014/2015 Professori: Antonella Bruzzese, Anna Moro Centro sportivo Rubattino 6

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Laboratorio Urban Planning and Design Studio a.a. 2018/2019 Professori: Antonio Longo, Matteo Motti Continuity Garden

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Terraviva Workshop - Tactical Urbanism a.a. 2018/2019 Professori: Richard Ingersoll Needle temporary intervention Modelli

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Il luogo è frutto di un processo coevolutivo fra nature e storia delle civilizzazioni, che deposita saperi e sapienze in un sistema vivente ad alta complessità, di cui gli abitanti di un luogo ‘in coro’ sviluppano l’identità produttiva del luogo stesso. Identità che è dinamica poichè il luogo stesso è vivente e dunque evolve. La coscienza dei luoghi - Giacomo Becattini, Alberto Magnaghi

Voglio introdurre la raccolta dei miei lavori di questi anni citando l’economista Giacomo Becattini e il territorialista Alberto Magnaghi, ponendo questa loro riflessione a interpretare e a trasporre in parole il pensiero che ho avuto la possibilità di sviluppare in questi pochi anni di esperienze nell’ambito architettonico. L’interpretazione del luogo come complesso sistema di interrelazioni fra le persone che ne vivono gli spazi e che con il loro portato singolo e la loro partecipazione al dialogo che ne caratterizza la quotidianità, dialogo fra gli attori e il teatro, un palco interattivo disegnato dall’ambiente naturale, dalla storia, dalle necessità.

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Complesso per la valorizzazione del settore lapideo Malenco Chiesa in Valmalenco (SO) Il progetto si inserisce in un lavoro decennale portato avanti dal professor Canella insieme ai suoi colleghi, nell’ambito della questione ambientale come risorsa per un nuovo sviluppo nel mercato alternativo: la Valtellina come esempio paradigmatico per il controllo integrale dell’ambiente, per la tutela e la valorizzazione totale del paesaggio umanizzato, per la piena occupazione come politica globale dell’ambiente. Il superamento del conflitto-squilibrio sociale pianura-montagna, città-campagna, industria-agricoltura e nuovi rapporti di produzione. Ciò è da ottenere tramite il riuso e rivalorizzazione del patrimonio edilizio in disuso, nuovi luoghi del lavoro garantito in regime di “rete stretta” e “uso di città” nell’ambito policentrico della Valmalenco; recupero dei maggenghi e degli alpeggi presenti nei territori comunali di Caspoggio, Lanzada e Chiesa in Valmalenco, potenziamento della situazione produttiva delle attività locali e, nel decentramento baricentrico alle tre municipalità, nuova infrastrutturazione a fune e nuova accessibilità, nuova stazione per cabinovie, nuovo centro civico unificato, nuovo teatro lirico, nuovo poliambulatorio, consolidamento del plesso scolastico, nuova scuola di musica, nuova biblioteca, incombenti sulla nuova piazza del mercato all’aperto. Come si comprende dalle molte funzioni che si sono volute aggiungere, il progetto rientra in un più ampio complesso, composto da altri progetti. Riprendendo il filo del discorso iniziale, il percorso ideativo di questo intervento pone le sue radici in una ricerca storica, statistica e sociale sul territorio. Il contatto con la popolazione malenca ha permesso infatti di conoscerne le attività maggiormente legate al territorio, perseguendo un elemento caratteristico del made in italy, ovvero l’impossibilità o forte difficoltà nell’implementazione di una struttura produttiva estranea, e le loro criticità e soprattutto potenzialità. Posizionato in una area che si discosta di pochissimi chilometri dal complesso progettato dagli altri studenti, all’incontro dei tre Comuni , Chiesa, Lanzada e Caspoggio, l’intervento si trova all’inizio dell’area di maggiore attività estrattiva, in prossimità delle aziende più significative della valle. Distribuiti nei vari edifici troviamo le funzioni di: spazio espositivo, auditorium, biblioteca pubblica, uffici del consorzio cavatori, uffici amministrativi, aree ristoro, servizi, aule e laboratori per la didattica e dormitori.

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Opportunamente scelto il settore produttivo di riferimento (estrazione e lavorazione del materiale lapideo) si è proceduto ad approfondirne le criticità, con incontri con le varie medie e piccole aziende, riportate insieme alle ATE e ai collegamenti, e le altre personalità rilevanti tra cui artigiani, creativi, amministrazione, per poi arrivare al confronto delle informazioni reperite sul campo con dati reperiti da database quali ad esempio ISTAT ed AIDA. In particolare si è prestata attenzione al periodo di maggiore crisi, 2007-2015, confrontando medie e piccole imprese attraverso le loro soluzioni e le conseguenze di queste, il tutto raccolto successivamente nel lavoro di Tesi triennale e posto alla base di questo progetto. Che viene così composto da tre parti principali: il Centro Espositivo e Congressuale, il Ponte e gli edifici per la didattica ovvero Aule e Laboratori

laboratori

aule

ponte

N

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centro espositivo e congressuale 10


L’edificio che funge da accesso al complesso contiene egli ambienti centrali spazi aperti e polifunzionali, con ampie aperture ai livelli dai quali si accede, per permettere la libera circolazione sia degli studenti, dei visitatori e dei lavoratori della zona. Una scalinata e un elevatore permettono il collegamento col Ponte direttamente dalla piazza ipogea

piano primo

piano terra

piano terzo

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piano seminterrato

piano secondo

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piano seminterrato

piano terra

piano primo

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prospetto sud


Comprendente un’area ristoro e incontro nel seminterrato e spazi espositivi ai piani superiori. Le ali circostanti comunicanti organicamente contengono la biblioteca pubblica, servizi e l’auditorium. L’ala nord-est, autonoma contiene gli uffici del consorzio e dell’amministrazione scolastica. La pianta centrale di riferimento religioso permette di sottolineare l’importanza dell’edificio sulla valle e ne permette il colloquio con i molteplici punti di vista che caratterizzano lo spazio circostante.

piano secondo

A’

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piano terra

piano primo

piano secondo

piano terzo

piano quarto

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A fronte dell’implementazione di tre percorsi scolastici: istituto tecnico industriale statale, istituto tecnico superiore e corsi serali di certificazione. Volti a valorizzare i lavoratori tradizionali con maggiori riconoscimenti a livello europeo e incentivare l’innovazione in marketing, design e ingegneria dei materiali, punto di conclusione e partenza del percorso sono gli edifici contenenti i laboratori e le aule, costruiti seguendo l’andamento naturale della montagna. In particolare l’edificio mostrato qui a destra si aggrappa a una vecchia cava dismessa e creando così un piazzale funzionale all’addestramento dei cavatori (addestramento non attualmente fornito nella valle)

Elemento di collegamento fra il centro espositivo e l’impianto didattico, di cui è anche principale porta d’accesso; il progetto supera la funzione originaria del proprio tema , assumendone su di sé uno ulteriore legato all’intervento complessivo e di conseguenza alla realtà locale. Infatti, il ponte va ad accogliere tutte le attività complementari ai due capisaldi dell’intervento, integrando gli spazi fondamentali alla vitalità del complesso. Il progetto ancora una volta trae ispirazione dalle architetture militari lombarde: vengono riprese le grandi fortificazioni alpine che, insieme alla porta, unica apertura che ne permetta il superamento, vuole andare a indicare un punto di svolta, di passaggio. Infatti, richiamando le porte monumentali poste a guardia dell’accesso ai passi montani, l’edificio segna l’adito dalla realtà. Il susseguirsi organico degli elementi di risalita e delle piazze vuole dare la sensazione dell’esplorazione cittadina, unendo spazi ristoro, studio, servizi e dormitori.

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Mercato coperto degli Ortolani Viale Giulio Dohuet, Milano Il progetto nelle vicinanze dell’antico Borgo degli Ortolani e posizionato favorevolmente rispetto la sua funzione, raccoglie in sè spazio espositivo polifunzionale e mecato coperto quotidiano, che vada a sostituire la’ttuale mercato che accade nella via perpendicolare. Posizionato in una zona di filtro fra la realtà cittadina e l’importante area verde del parco Sempione, l’edificio sceglie di porsi come cortina. L’apertura privilegiata verso nord, ovvero verso la “città” ne mostra la principale vocazione: l’ampia trasparenza sul livello stradale crea una continuità fra interno e esterno, mantenendo il mercato nella realtà della via. Il resto dell’edificio al contrario presenta nessuna apertura, eccetto per i grandi lucernari sempre rivolti a nord e le minute porte sulla piazza elevata a sud. Tuttavia la chiusura verso il parco, voluta per, come già detto, chiudere la realtà residenziale e mostrata tramite elaborazioni compositive, mostra due brecce, che tramite scalinate collegano lo spazio espositivo interrato direttamente con il livello stradale e, figurativamente, con il significato culturale del parco e della Triennale. Ai piani superiori troviamo gli altri spazi del mercato, con aree di ristoro, collegate con la piazza elevata che affaccia a sud. La composizione delle aperture rende tuttavia essi due spazi ben distinti e separati. Internamente invece è presente una ricerca di organicità dei vari livelli e delle varie funzioni: spazio espositivo e mercato sono collegati da un vuoto vericale che percorre tutta l’altezza dell’edificio e ospita le scale, opportunamente disposte per funzionalità e esaltazione della vivacità della sezione.



Politecnico di Milano Scuola di Architettura Urbanistica Ingegneria delle Costruzioni LABORATORIO DI PROGETTAZIONE ARCHITETTONICA 2

GRUPPO 3 Gabriele Casagrande 830998 825529 Milo Giandomenici 831308 Camilla Girardi

AREA 2 Isolato compreso tra Viale Elvezia, Via Cesare Cesariano, Viale Giulio Douchet

PROSPETTI MATERICI

1:50

0

2,5

TAV. 6



noisreVlanoitacudESG

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EducationalVersion

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L’ultimo piano dell’edificio è costituito strutturalmente da un guscio autoportante che poggia a sua volta sulla travatura sottostante. In sezione ben si vedono i lucernari che illuminano l’ambiente in maniera omogeneo


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Centro sportivo Rubattino 6 Via Rubattino 6, Milano Il progetto consiste in una riattivazione per parti con destinazione sportiva che permetta lo sfruttamento in contemporanea sia degli spazi coperti sia di quelli all’aperto grazie all’interrelazioni di diverse associazioni interessate all’utilizzo di questi spazi in differenti fasce orarie. Le operazioni preliminari, onere del proprietario, consistono in una sistemazione dell’edificio tale da renderlo adatto alla permanenza di persone e in una infrastrutturazione minima che renda l’area fruibile con piccole spese. L’ampio edificio presente, sebbene necessiti di un intervento di ristrutturazione, permette la redistribuzione degli spazi del piano terra tramite funzioni compatibili con la destinazione sportiva, siano esse dirette, come un deposito per le attrezzature, oppure indirette, come uno spazio ristoro per gli utenti. Oltre ai campi da gioco vi è un ulteriore area verde(8000 mq circa), attualmente completamente inutilizzata, che accresce il potenziale del lotto e, nelle nostre intenzioni, andrà a costituire uno spazio polifunzionale complementare agli spazi sportivi già ben definiti. allo scopo di far conoscere alla popolazione questo servizio, Il progetto comprende un calendario di eventi sportivi complementari alle attività ordinarie. Un altro vantaggio è la vicinanza del Parco dell’Acqua, attraversato dal fiume Lambro: la nascita di uno spazio verde attrezzato si inserirebbe dunque come proseguimento verso sud della cosiddetta Cintura Verde, progetto del Comune di Milano per la creazione di un anello verde intorno alla città dotato di percorsi ciclopedonali in particolare, a est della città, lambisce il fiume Lambro. Il progetto nel dettaglio consiste dunque in 5 punti • Campi sportivi e palestra coperta: collaborazione tra due associazioni con utilizzo nell’arco dell’intera giornata • Ex edificio scolastico: palestra popolare, deposito e zona ristoro • Area polifunzionale • Calendario di eventi • Connessione con Parco dell’Acqua e Parco Forlanini e inserimento nel progetto della Cintura Verde

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pianta degli accessi

ASSOCIAZIONI E COMUNITA’ LOCALI

RIATTIVAZIONE SPAZI CON INTERVENTI MINIMI

COLLEGAMENTO CON SISTEMI GIA’ PRESENTI E PROMOZIONE

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L’edificio comprende nel corpo ovest alcuni alloggi in cui sono ospitati dei ragazzi in una comunità di aiuto, con ingresso indipendente, tuttora attivi, e nel piano seminterrato del corpo sud spogliatoi a servizio del centro sportivo, anch’essi con accesso indipendente. Il nodo centrale al piano rialzato ospita i luoghi della portineria e i locali di segreteria. In tutti i piani vi sono aule di diverse dimensioni e servizi igienici. Il progetto sull’immobile, preventivato un intervento di ristrutturazione a carico del proprietario che riqualifichi la situazione di degrado sviluppatasi in questi ultimi due anni, consiste in un utilizzo del piano rialzato e parte del piano seminterrato con destinazioni diverse per ognuno dei corpi di fabbrica. La scelta delle destinazioni dipende dalla possibilità di riutilizzare strutture e spazi già esistenti e ha valenza, come l’intero progetto, temporanea con la conseguenza di richiedere opere minime di infrastrutturazione; inoltre tali spese sono in gestione delle associazioni che si occuperanno degli spazi. Nel corpo verso sud entra in gioco un terzo attore, insieme alla Algo A.S.D. e all’associazione Sporting Life: una palestra popolare. Iniziative di recente invenzione, nascono con il duplice obiettivo di fare sport mettendo in risalto gli aspetti della socializzazione, del divertimento e della salute al posto dell’agonismo esasperato e di offrire strutture sportive con costi accessibili a tutti.

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Open Green Areas: Connecting the two neighborhoods on both sides of the river through green spaces where people can meet, chat, spending time together helping in sharing human relationships.

Unifying garden - Connecting traders Valle del Lambro - Milano Ex-Industrial Buildings: Con l’obbiettivo di arricchire il landscape della Valle del Lambro, è stato Connecting the east and west side of the river these buildings sviluppato uno studio delle funzioni e degli spazi attinenti althrough fiume. L’attenzione which have an interesting location è stata posta sulle frizioni nell’ambiente. Le primaon possibile frizione che the river in a land which is surrounded by the river from 3 sides. viene evidenziata è quella fra l’ampia varietà di funzioni, Thereforememori it would be a greatdel point ofpassato between surrounding industriale della valle e della corrente vocazione interaction residenziale. Seconda neighborhoods to share their leisure time by the recreational area tipologia riscontrata è l’incontro di diverse identità legate ai vari che vi that could be addedquartieri in these buildings. sorgono sulle sponde. I diversi caratteri, le diverse storie e abitanti non aiutano a generare uno spazio comune. L’area che viene a generarsi dalla sottrazione di questi spazi di frizione è il nostro spazio di lavoro. Qui, sulle sponde del fiume, si creerà lo spazio connettivo con l’intento di valorizzare gli elementi identificativi e caratteristici delle aree ai suoi bordi. Open Green Areas: PerTrading fare questo alcuni punti di “trading” sono stati selezionati che posano points for people working in the industrial area and for the fungere da hotspots nel progetto. Successivamente si è proceduto allo sviluppo surrounding neighborhood to share break times between/after di un capce di connettere le varie aree sfruttano un percorso workgiardino and having a socialcontinuo, area overlooking Martesana sharing longitudinale, lungo il Lambro e percorsi trasversali minori. human relationships. Diversi strumenti sono stati utizzati per rafforzare l’ambiente e generare connessioni e barrieri dove necessarie.

Cascina Biblioteca and Agricultural Lands: Main node of passing on knowledge of the historic value of agriculture practice and its importance. Also since it is connected to the hospital, it can be of care interest.

Sport Complexes: Connecting the neighborhoods to the sports complexes and Parco lambro to encourage sports and support annual running events where people can share their leisure time.

This node will attract schools, sport and sanitary activities. It will also attract runners, elderly and hospitalized people.

Ex-Industrial Buildings: Reusing the industrial buildings in exhibitions that will help sharing new cultural and artistic ideas

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Architettura permeabile

Interrompere barriere

Connettere oltre il Lambro

Giardini comuni

Facilitare parchi

Pop ups Markets

Riforestazione

Forestazione terreni sfitti

Inserimento landmarks comuni

Riforestazione argini

Nuovo uso spazi

Landscape playgrounds

Pop-up exhibitIons

Giardini segreti

Ponti naturali

Strumenti per lo sviluppo (a destra) Carta del giardino continuo (a sinistra) La mappa riproduce i percorsi del giardino, in rosso, i punti di trading, rappresentati come solidi rossi, le aree di verde, di verde agricolo (in giallo) e le aree identitarie connesse al parco interessate da interventi (nero).

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Macro area ovest (in alto)

Macro Rubattino (in alto)

Area pilota (a sinistra) L’area selezionata per gli interventi pilota. Macro area pilota (a destra) Il verde indica aree a parco o agricole, mentre le aree in ocra mostrano nuovi itinerari e spazi di incontro e trading.

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Terraviva workshop - Needle temporary intervention Giambellino - Milano Il quartiere Giambellino di Milano presenta un’ampia diversità etnica, di età e di ricchezza, nonché una distribuzione disomogenea degli spazi comuni inclusivi sul suo territorio: in particolare, concentrando associazioni e attività nei dintorni di Largo Balestra (Handicap... su la testa, CD, Casetta Verde..). L’obiettivo di questo intervento temporaneo è quello di generare uno spazio aperto, organizzato da regole comuni fluide, costruito dalla comunità con strutture modulari. Spazio aperto. Intendiamo rendere questa installazione il più accessibile possibile, organizzando mini-pop-up in tutto il quartiere e in collaborazione con i laboratori esistenti, per estendere la partecipazione anche in quegli spazi che sono solitamente esclusi, per motivi di distanza fisica o culturale. Fluide regole comuni. L’infrastruttura dell’installazione è costituita dal marciapiede, che, in una visione orientata al gioco, organizza lo spazio spiegando semplici regole comuni, che possono essere cambiate, di comune accordo, dalla stessa comunità e rendere più flessibile il modello di installazione. Strutture modulari. L’installazione si basa sul sistema del tradizionale puzzle di legno giapponese, chiamato Kumiki. Si tratta di un sistema smontabile senza viti, composto da elementi in legno facilmente combinabili e smontabili, in innumerevoli combinazioni.

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Gioco

Incontro

Performance Intersezione

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come elemento orizzontale

come elemento ambientale jardiniere

come elemento lineare

come elemento ambientale superficie

Blocchi modulari Come costruire i moduli in legno (a sinistra) e catalogo delle composizioni (a destra)

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Modelli

Corso di fondamenti della rappresentazione Prof. Daniele Villa Bih Thanh House, Vo Trong Nghia Architects 1:20

Laboratorio di progettazione dell’architettura 3 Complesso per la valorizzazione del lapideo 1:500


Laboratorio di progettazione dell’architettura 3 Valmalenco 1:20000


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