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PUBBLICAZIONE DEL GRUPPO FACEBOOK
"1986-1994: LA SILVER AGE DEL FUMETTO MARVEL IN ITALIA"
Prima stampa in 300 copie - Gennaio 2022
Progetto editoriale, testi, ricerca storico-iconografica e supervisione di MARCO SABATINO PIERPAOLO VALENTI GIGLIOTTI
Ideazione progetto grafico e layout GABRIELE RUSSO
www.megadesign.it Logo Design
GIORGIO MAESTRONI
giorgio.maestroni@gmail.com Coordinamento
MARCO SABATINO
postasabatino@gmail.com Copertina
REPRO della cover di Marvel Super Heroes Secret Wars #1 (1984) di Michael Zeck
Disegnata da GIUSEPPE "JOE KIRBY" D'ADDAZIO Facebook.com/JKCrackle Colorazione digitale a cura di
Col termine Silver Age (età d'argento) si indica il periodo della storia dei comics statunitensi compreso tra la seconda metà degli anni '50 e l'inizio dei '70; una fase caratterizzata da una serie di sconvolgimenti artistici e commerciali che rivoluzionarono la maniera di concepire i fumetti di supereroi, dando vita ad un nuovo boom del genere. L'Universo Marvel nacque proprio all'inizio della Silver Age col mitico Fantastic Four #1 del novembre 1961, albo che introdusse buona parte dei motivi principali di quest'Era. Prima della Silver Age vi era ovviamente stata una Golden Age (età dell'oro), periodo compreso tra la fine degli anni '30 e la prima metà degli anni '50, in cui venne definita la figura dell'eroe in costume e molti dei personaggi tuttora più famosi - come Superman o Capitan America - fecero il loro debutto. Durante gli anni '50, a causa di una loro certa "staticità" che non accompagnava il ricambio generazionale e culturale del Paese, i supereroi persero popolarità tra i lettori americani e vissero un periodo di decadenza dal quale uscirono, per l'appunto, solo all'alba della Silver Age, col debutto di nuovi eroi più tormentati e complessi, in una parola più "umani". In Italia, i supereroi della Casa delle Idee arrivarono solo all'inizio degli anni '70 - quindi a Silver Age quasi conclusa - grazie alla gloriosa Editoriale Corno di Milano, che per prima li tradusse e pubblicò in maniera organica nel nostro Paese. Analogamente a quanto accadde durante la Golden Age americana, i supereroi godettero per oltre un decennio di una enorme popolarità presso i lettori italiani, anche in virtù del fatto che si trattava proprio della loro "versione SA", sicuramente più adeguata ai tempi. Tuttavia la Corno presentava le varie serie in maniera spesso disordinata e superficiale: seguire l'intricata continuity Marvel senza essere guidati da un apparato redazionale adeguato, su albi assemblati male e tradotti peggio - soprattutto nel lungo, agonizzante periodo finale della casa editrice - alla lunga diventò impossibile. Questo, insieme ad altri fattori (uno fra tutti, il successo degli Anime giapponesi), causò un'emorragia di lettori che portò alla chiusura della Corno nel fatidico 1984. Due anni dopo, nel 1986, alcune piccole case editrici cominciarono timidamente a riproporre la Marvel al pubblico italiano. Ripartendo da zero, e potendo contare appena su un ristretto numero di appassionati, i supereroi tornarono lentamente ad invadere le edicole e in pochi anni conquistarono decine di migliaia di lettori. Artefici, protagoniste e beneficiarie di questo nuovo boom di vendite e popolarità furono quattro case editrici, in aperta concorrenza tra loro: Star Comics, Play Press, Comic Art e Max Bunker Press. Nonostante le differenze di gestione e i disagi causati da tale situazione, questo periodo può essere considerato come il più costruttivo per i fumetti Marvel in Italia, proprio in virtù del continuo confronto-scontro tra editori, che ha garantito l'uscita di albi man mano sempre più curati, con formule editoriali coraggiose, spesso innovative per il genere. Non meno importante, per la prima volta erano veri amatori, appassionati e competenti, a confezionare essi stessi questi albi con un approccio filologico, e a portare avanti un dialogo aperto coi lettori attraverso articoli documentatissimi e rubriche della posta "mature", finalmente libere dalle prosaiche classifiche di forza tra i supereroi. Se a questo aggiungiamo il fatto che le storie da loro tradotte appartenevano alla prima metà degli anni '80, periodo (questo designato come Modern Age) tuttora ritenuto come uno dei più felici della Casa delle ldee, abbiamo un'idea abbastanza compìta dei motivi dietro a questo clamoroso successo. Una corsa che si interruppe bruscamente nel marzo 1994, data nella quale nacque la Marvel Italia e tutti i titoli pubblicati nel nostro Paese passarono sotto un unico marchio/editore.
Si ringraziano per la loro disponibilità:
Anni fa, impegnato in un recupero sistematico degli albi di quest'epoca (che, per motivi chiaramente anagrafici, ho amato molto), ho realizzato che se la Corno rappresenta in un certo senso l'età d'oro dei fumetti Marvel in Italia, questi editori ne incarnano l'età d'argento: una Silver Age intesa come "rinascita", "seconda ondata" e conseguente nuovo boom commerciale dei supereroi nel nostro Paese. Un periodo prettamente italiano che ovviamente non coincide con l'omonimo corrispettivo storico americano pur condividendone la carica "rivoluzionaria", culturale e commerciale.
Contatti:
Nel febbraio 2016 ho così fondato il gruppo Facebook 1986-1994: la Silver Age del fumetto Marvel in Italia, che si proponeva come spazio esclusivamente dedicato a questa straordinaria stagione. Nato quasi in sordina, tra le decine di gruppi "generalisti" dedicati ai fumetti e in particolare alla Marvel, come una sorta di angolino nostalgico che già dal nome pareva rinchiuso dentro una bolla temporale che ne escludeva a priori lo sviluppo, il gruppo si è in breve riempito di decine di centinaia di membri, rivelando l'esistenza di una grande fascia di collezionisti e semplici fans legati indissolubilmente a questo periodo. Che, mi sono accorto, era possibile a tutti gli effetti studiare "fenomenologicamente".
GABRIELE RUSSO
PAOLO ACCOLTI GIL, SERGIO ALGOZZINO, ALESSANDRO BOTTERO, SERGIO CAVALLERIN, ADAM CENTERBA, LUCA LOLETTI, MARCO MARCELLO LUPOI, PIER PAOLO RONCHETTI
GRUPPO FACEBOOK:
facebook.com/groups/SilverAgeMarvelInItalia
PAGINA FACEBOOK UFFICIALE DEL LIBRO:
facebook.com/1986.1994SilverAgeMarvelInItalia
DISCLAIMER: IL PRESENTE LIBRO E' UNA PUBBLICAZIONE AMATORIALE SENZA SCOPO DI LUCRO, PRODOTTA TRAMITE CROWDFUNDING E DISTRIBUITA ESCLUSIVAMENTE PER CORRISPONDENZA AI SOLI SOTTOSCRITTORI E APPASSIONATI CHE NE FANNO RICHIESTA. LE OPINIONI ESPRESSE NEI VARI ARTICOLI NON RIGUARDANO CHE I SINGOLI AUTORI. PERSONAGGI, LOGHI, COPERTINE, FOTO E ILLUSTRAZIONI RIPRODOTTE SONO DA INTENDERSI A PURO SCOPO DOCUMENTATIVO E SONO © MARVEL E/O DEGLI AUTORI, PERSONE, AGENZIE O CASE EDITRICI DETENENTI I DIRITTI.
In cinque anni di vita abbiamo sviscerato la storia della "Silver Age" costruendo una sorta di immenso archivio storico-iconografico attraverso la pubblicazione di testi, analisi, cronologie, testimonianze, foto e video dell'epoca; abbiamo censito rarità e materiale promozionale, saggi, cataloghi, fanzine e altre pubblicazioni amatoriali semisconosciute; fornito retroscena e vere e proprie rivelazioni; e dibattuto con approccio critico sulla politica delle varie case editrici, pregiandoci degli interventi esclusivi di alcuni degli ex addetti ai lavori. Abbiamo insomma fatto quadrato su un'epoca memorabile. E capito che era ingiusto continuare a parlare di semplice nostalgia: ci trovavamo di fronte ad un fenomeno fumettistico tutto italiano, che aspettava solo di essere scoperto e quindi debitamente affrontato. È di questo fenomeno che ci occupiamo in questo libro, a lungo rimasto tra i miei sogni; un volume prezioso, graficamente ispirato agli albi dell'epoca, che finalmente raccoglie in maniera rivista e ragionata tutti gli studi effettuati nel e per il gruppo. E che ha potuto vedere la luce solo grazie a Pierpaolo, mio insostituibile braccio destro, a Gabriele e Giorgio, i grafici che pazientemente hanno dato "corpo" alle mie visioni, ma soprattutto grazie a voi, che ne avete reso possibile la stampa col vostro sostegno. A tutti voi inguaribili nostalgici, posso garantire una cosa: siete in ottima compagnia. Buona lettura! Marco Sabatino Inverno 2021
1
SOMMARIO INTRODUZIONE ...............................................................................
1
INDEX DELLA SILVER AGE: Note all'Index / Legenda ..............................................................
5
Premessa: 1985, L'alba ..................................................................
6
1986, Anno Uno ................................................................................
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1987, Rinascita ..................................................................................
14
1988, Rullo di Tamburi ...................................................................
19
1989, Invasione .................................................................................
26
1990, Il Boom ....................................................................................
40
1991, Stelle e Strisce ........................................................................
65
1992, Saturazione ............................................................................
91
1993, Zeitgeist ...................................................................................
117
1994, Fine di un'Era ........................................................................
139
APPENDICE ALL'INDEX: LE RACCOLTE ..................................
146
INTERVISTE: Adam Centerba ................................................................................
159
Luca Loletti ........................................................................................
166
Pierpaolo Ronchetti .......................................................................
171
Paolo Accolti Gil ...............................................................................
174
Sergio Cavallerin ..............................................................................
181
Alessandro Bottero .........................................................................
187
Marco Marcello Lupoi ....................................................................
199
CARTOON di Sergio Algozzino ..................................................
207
GRAFFITI .............................................................................................
208
MONDO SILVER ...............................................................................
216
POSTFAZIONE ..................................................................................
240
Ringraziamenti ................................................................................
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I N D E X
I L L U S T R A T O
D E L L A
NOTE ALL’INDEX L'index che potrete consultare nelle prossime pagine presenta le copertine di tutte le pubblicazioni contenenti materiale Marvel - supereroistico e non - uscite in Italia durante la SA, dal gennaio 1986 all'aprile 1994, mese in cui dopo la nascita della Marvel Italia uscirono gli ultimi albi di questa Stagione. Anziché impiegare la classica suddivisione per collana, abbiamo deciso di varare un'inedita "formula calendario", con l'intento di creare un "effetto scaffale": il lettore potrà così seguire cronologicamente l'evoluzione del periodo o, se preferisce, sapere in maniera agile e veloce cosa si trovava in edicola e in libreria in un determinato mese/anno grazie al "puntatore" sul bordo destro e/o sinistro della pagina. Per ogni albo sono riportati i dati tecnici come nome della testata, formato, foliazione, prezzo di copertina, eventuali personaggi d'appendice (nel caso di collane monografiche), serie presenti (nel caso di riviste antologiche) ed eventuali note come, ad esempio, la presenza di gadget allegati. L'editore è distinguibile attraverso un logotipo posto sul lato sinistro della didascalia. Ogni anno è introdotto da una pagina di testo con l'inquadramento storico dello stesso; una cronaca agile ma minuziosa dei fatti editoriali dell'epoca. I lettori più attenti noteranno l'assenza di tre serie facenti parte del periodo in oggetto, sovente indicate come materiale della Casa delle Idee e in quanto tali tuttora reperibili nelle cronologie ufficiali di alcuni siti. Si tratta in realtà di tre serie NON-MARVEL che, anche se a malincuore, abbiamo deciso di eliminare dal nostro index, per una questione di puntiglio ma anche di correttezza nei confronti dei collezionisti che vi faranno riferimento. La prima è THE ONE, miniserie-capolavoro di Rick Veitch uscita tra il 1992 e il 1993 in una serie di 6 albetti allegati alla rivista CYBORG della Telemaco: spesso viene considerata Marvel in quanto negli USA è originariamente uscita nel 1985 per l'etichetta EPIC COMICS. Tuttavia, basta osservare le copertine dei suddetti albetti per rendersi conto che questi sono la traduzione della successiva ristampa della KING HELL PRESS fondata dallo stesso Veitch, e non degli originali albi usciti sotto la linea Epic. La seconda è la serie CADILLACS AND DINOSAURS di Mark Schultz, pubblicata dalla Comic Art a partire dal 1990 su L'ETERNAUTA: gli episodi non provengono dalla miniserie apparsa in quello stesso anno negli USA sempre per il marchio Epic ma sono, come chiaramente riportato nei credits della rivista, la traduzione della serie originale intitolata XENOZOIC TALES e pubblicata a partire dal 1987 dalla Kitchen Sink. La terza, infine, è WAR MAN, miniserie di Chuck Dixon (testi) e Juan Zanotto (disegni) pubblicata nel 1992 nei numeri dal 5 al 10 (anno XVIII) del settimanale LANCIOSTORY dell'Eura. Anche questa uscita per la Marvel sotto l'etichetta Epic, ma solo nel dicembre 1993... Quasi due anni dopo la pubblicazione in Italia. Le suddette serie non erano quindi la traduzione della "edizione Marvel" quando uscirono in Italia e, a rigor di logica, non possono essere annoverate nel nostro index. L'eventuale inserimento non sarebbe tecnicamente corretto ed equivarrebbe a perpetrare un "malinteso" che, al contrario, riteniamo sia doveroso chiarire una volta per tutte, specie in occasione di una pubblicazione dal carattere così rigoroso.
LEGENDA EDITORI:
PP: PAGINE S: SPILLATO
STAR COMICS
PLAY PRESS
COMIC ART
MAX BUNKER PRESS
B: BROSSURATO A: ANTOLOGICO
EDITORIALE DOMUS
SAN PAOLO
RIZZOLI
LABOR
M: MONOGRAFICO COL.: COLORE B/N: BIANCO & NERO
LʻISOLA TROVATA
DISNEY ITALIA
CM: DIMENSIONI
ALL RIGHT 5
All'inizio del 1984 l'Editoriale Corno, licenziataria italiana della Marvel per oltre un decennio, cessa le pubblicazioni, ormai prossima al fallimento. Dopo un periodo di decadenza - dovuto a un oggettivo calo qualitativo delle storie, ma anche all'assenza di una cura editoriale adeguata e al passo coi tempi - i personaggi della Casa delle Idee scompaiono dalle edicole della Penisola, lasciando la convinzione che il loro tempo fosse finito.
Dopo la chiusura della Corno, nessuno in Italia avrebbe scommesso sui supereroi, considerati superati sia sul fronte mediatico e commerciale (in TV spopolano gli Anime giapponesi) che su quello meramente fumettistico: sono gli anni del grande successo delle riviste d'autore, con L'ETERNAUTA della E.P.C. (all'epoca in edicola già da tre anni) a fungere da faro per innumerevoli tentativi di imitazione. Ciò nonostante, i comics della Marvel sopravvivono, con pubblicazioni dalla formula popolare rivolte ai più piccoli da una parte e al pubblico più maturo dall'altra. A gennaio, la rivista 2984 delle Edizioni Puleio comincia a presentare storie fantasy estratte dalla collana "for mature readers" EPIC ILLUSTRATED. Mentre a giugno le Edizioni L'Isola Trovata (costola della Bonelli) lanciano INDIANA JONES, testata che presenta la traduzione della collana The Further Adventures Of Indiana Jones, con protagonista il celebre archeologo avventuriero interpretato al cinema da Harrison Ford.
Ad ottobre, per volontà dei Fratelli Pierucci, proprietari di una tipografia a Todi, nasce la Labor Comics. A dirigere la casa editrice viene chiamato un manager romano residente nella stessa Todi, l’ingegnere Carlo Racanicchi, e come direttore responsabile viene inzialmente scelto Francesco De Vitis. Tra i collaboratori ci sono i giovani Sergio Cavallerin, grafico (GUERIN SPORTIVO), fumettista (LANDO), nonché fondatore dell'effimera rivista TRATTO delle Edizioni Sirio e Marco Lupoi, redattore della fanzine FUMO DI CHINA e consulente per i comics di Alessandro Distribuzioni. Sono loro a suggerire alla Labor di tornare ad occuparsi di supereroi. Ma le principali attenzioni dell'editore sono ovviamente rivolte ad un tipo di materiale considerato più "adulto" e in linea col pubblico delle suddette riviste d'autore.
ALIEN è la prima testata italiana dell'era post-Corno a presentare esclusivamente fumetti della Marvel, anche se dei supereroi nelle sue pagine non c'è nemmeno l'ombra; nell'editoriale di presentazione che apre il primo numero, lo stesso De Vitis non esita a definirli «eccessivamente datati». La rivista è infatti interamente dedicata ai personaggi della divisione EPIC della Casa delle Idee, con un sommario di tutto rispetto che presenta il GROO THE WANDERER di Aragonés, MOONSHADOW di J.M. DeMatteis e Jon J. Muth, TIMESPIRITS di Stephen Perry e Tom Yeates, CRASH RYAN di Ron Harris, STARSTRUCK di Elaine Lee e COYOTE di Steve Englehart e Marshall Rogers. 6
Dello stesso tenore sono le prime MARVEL GRAPHIC-NOVEL pubblicate sulla COLLANA LABOR COMICS: i volumi dedicati a DAZZLER, RAVEN BANNER e KILLRAVEN, con la loro eleganza formale, sembrano prendere le distanze dal mondo degli "umili" comic books. Questo, nonostante il sostanziale coraggio della Labor nel proporre contenuti USA in un mercato dominato dal fumetto europeo e sudamericano. Ma Cavallerin e Lupoi credono nelle potenzialità dei supereroi e meditano un ritorno in grande stile.
A fine anno, intanto, fanno la loro comparsa nelle edicole anche le prime serie provenienti dal marchio STAR COMICS (da non confondere con la futura, omonima casa editrice umbra) della Marvel, espressamente rivolto ai bambini: si tratta dei CARE BEARS, gli "orsetti del cuore", e dei TRANSFORMERS. Li pubblica l'Editoriale Domus sulla rivista per ragazzi PIU' E IL SUO GIOCO, che a metà del 1986 si renderà protagonista inconsapevole di uno dei più grandi e clamorosi scoop della storia Marvel in Italia.
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PIU’ E IL SUO GIOCO #169, 56 pp., col., 21 x 27,5 cm, S, A, 1500 Lire. Con Care Bears e Transformers.
PIU’ E IL SUO GIOCO #171, 56 pp., col., 21 x 27,5 cm, S, A, 1500 Lire. Con Care Bears e Transformers.
PIU’ E IL SUO GIOCO #173, 56 pp., col., 21 x 27,5 cm, S, A, 1500 Lire. Con Care Bears e Transformers.
PIU’ E IL SUO GIOCO #175, 56 pp., col., 21 x 27,5 cm, S, A, 1500 Lire. Con Care Bears e Transformers.
PIU’ E IL SUO GIOCO #176, 56 pp., col., 21 x 27,5 cm, S, A, 1500 Lire. Con Care Bears.
MY LOVE #1, 32 pp., col., 17 X 26 cm, S, M, 1300 Lire.
MY LOVE #2, 32 pp., col., 17 X 26 cm, S, M, 1300 Lire.
COLLANA LABOR COMICS #4, X-MEN: DIO AMA L’UOMO UCCIDE 72 pp., col., 21 X 27,5 cm, B, M, 5000 Lire.
ALIEN #3, 128 pp., col., 17 x 26 cm, B, A, 5000 Lire. Con Groo, Moonshadow, Timespirits, Crash Ryan, Starstruck, Coyote.
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COLLANA LABOR COMICS #3, KILLRAVEN, 72 pp., col., 21 X 27,5 cm, B, M, 5000 Lire.
INDIANA JONES #7, Il quarto chiodo 56 pp., col., 21 x 27,5 cm, S, A, 1500 Lire.
PIU’ E IL SUO GIOCO #178, 56 pp., col., 21 x 27,5 cm, S, A, 1500 Lire. Con Transformers.
PIU’ E IL SUO GIOCO #179, 56 pp., col., 21 x 27,5 cm, S, A, 1500 Lire. Con Care Bears e Transformers.
INDIANA JONES #8, Il signore della guerra 56 pp., col., 21 x 27,5 cm, S, A, 1500 Lire.
ALIEN #4, 128 pp., col., 17 x 26 cm, B, A, 5000 Lire. Con Groo, Moonshadow, Crash Ryan, Bozz, Coyote.
MY LOVE #4, 32 pp., col., 17 X 26 cm, S, M, 1300 Lire.
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PIU’ E IL SUO GIOCO #180, 56 pp., col., 21 x 27,5 cm, S, A, 1500 Lire. Con Transformers.
COLLANA LABOR COMICS #5, HEARTBURST, 72 pp., col., 21 X 27,5 cm, B, M, 5000 Lire.
PIU’ E IL SUO GIOCO #181, 56 pp., col., 21 x 27,5 cm, S, A, 1500 Lire. Con Care Bears.
MY LOVE #3, 32 pp., col., 17 X 26 cm, S, M, 1300 Lire.
PIU’ E IL SUO GIOCO #182, 56 pp., col., 21 x 27,5 cm, S, A, 1500 Lire. Con Transformers.
ALIEN #5, 128 pp., col., 17 x 26 cm, B, A, 5000 Lire. Con Moonshadow, Timespirits, Solomon Kane, Crash Ryan, Coyote
PIU’ E IL SUO GIOCO #183, 56 pp., col., 21 x 27,5 cm, S, A, 1500 Lire. Con Care Bears e Transformers.
PIU’ E IL SUO GIOCO #184, 56 pp., col., 21 x 27,5 cm, S, A, 1500 Lire. Con Transformers.
PIU’ E IL SUO GIOCO #185, 56 pp., col., 21 x 27,5 cm, S, A, 1500 Lire. Con Care Bears e Transformers.
MY LOVE #5, 32 pp., col., 17 X 26 cm, S, M, 1300 Lire.
MY LOVE #6, 32 pp., col., 17 X 26 cm, S, M, 1300 Lire.
TRANSFORMERS #1, 32 pp., col., 17 X 26 cm, S, M, 1300 Lire.
PIU’ E IL SUO GIOCO #187, 56 pp., col., 21 x 27,5 cm, S, A, 1500 Lire. Con Care Bears e Transformers.
PIU’ E IL SUO GIOCO #188, 56 pp., col., 21 x 27,5 cm, S, A, 1500 Lire. Con Care Bears e Transformers.
PIU’ E IL SUO GIOCO #189 56 pp., col., 21 x 27,5 cm, S, A, 1500 Lire. Con Transformers.
INDIANA JONES #9, La casa del diavolo 64 pp., col., 17 X 26 cm, B, M, 2200 Lire. NOTA: cover esclusiva di Enea Riboldi per l’ed. italiana.
PIU’ E IL SUO GIOCO #186, 56 pp., col., 21 x 27,5 cm, S, A, 1500 Lire. Con Transformers.
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COLLANA LABOR COMICS #6, ELRIC: LA CITTÀ DEI SOGNI, 72 pp., col., 17 x 26 cm, B, M, 5000 Lire.
TRANSFORMERS #2, 32 pp., col., 17 X 26 cm, S, M, 1300 Lire.
PIU’ E IL SUO GIOCO #190, 56 pp., col., 21 x 27,5 cm, S, A, 1500 Lire. Con Transformers.
PIU’ E IL SUO GIOCO #191, 56 pp., col., 21 x 27,5 cm, S, A, 1500 Lire. Con Care Bears e Transformers.
PIU’ E IL SUO GIOCO #192, 56 pp., col., 21 x 27,5 cm, S, A, 1500 Lire. Con Transformers.
PIU’ E IL SUO GIOCO #193, 56 pp., col., 21 x 27,5 cm, S, A, 1500 Lire. Con Transformers.
PIU’ E IL SUO GIOCO #194, 56 pp., col., 21 x 27,5 cm, S, A, 1500 Lire. Con Care Bears e Transformers.
INDIANA JONES #10, La fortezza nascosta 64 pp., col., 17 X 26 cm, B, M, 2200 Lire.
MARVEL #1, 64 pp., col., 18 x 25 cm, B, A, 2000 Lire. Con X-Men, L’Uomo Ragno, Hulk.
TRANSFORMERS #3, 32 pp., col., 17 X 26 cm, S, M, 1300 Lire.
PIU’ E IL SUO GIOCO #195, 56 pp., col., 21 x 27,5 cm, S, A, 1800 Lire. Con Care Bears e Transformers.
PIU’ E IL SUO GIOCO #196, 56 pp., col., 21 x 27,5 cm, S, A, 1800 Lire. Con Transformers.
PIU’ E IL SUO GIOCO #197, 56 pp., col., 21 x 27,5 cm, S, A, 1800 Lire. Con Care Bears e Transformers.
PIU’ E IL SUO GIOCO #198, 56 pp., col., 21 x 27,5 cm, S, A, 1800 Lire.. Con Care Bears e Transformers.
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INDIANA JONES #11, L’armata delle ombre, 4 pp., col., 17 X 26 cm, B, M, 2200 Lire.
PIU’ E IL SUO GIOCO #199, 56 pp., col., 21 x 27,5 cm, S, A, 1800 Lire. Con Transformers.
COLLANA LABOR COMICS #7, CONAN LA REGINA DI ACHERON, 64 pp., col., 21 x 27,5 cm, B, M, 5000 Lire.
MARVEL #2, 64 pp., col., 18 x 25 cm, B,A, 2000 Lire. Con X-Men, Devil, Hulk.
PIU’ E IL SUO GIOCO #200, 56 pp., col., 21 x 27,5 cm, S, A, 1800 Lire. Con Transformers.
PIU’ E IL SUO GIOCO #201, 56 pp., col., 21 x 27,5 cm, S, A, 1800 Lire. Con Transformers.
TRANSFORMERS #5, 32 pp., col., 17 X 26 cm, S, M, 1500 Lire.
CONAN LA SPADA SELVAGGIA #1, La dimora dei dannati, 64 pp., b/n, 16 X 21 cm, B, M, 2000 Lire.
TRANSFORMERS #6, 32 pp., col., 17 X 26 cm, S, M, 1500 Lire.
12
TRANSFORMERS #4, 32 pp., col., 17 X 26 cm, S, M, 1300 Lire.
PIU’ E IL SUO GIOCO #202, C 56 pp., col., 21 x 27,5 cm, S, A, 1800 Lire. Con Care Bears.
CONAN LA SPADA SELVAGGIA #2, La notte degli scheletri, 64 pp., b/n, 16 X 21 cm, B, M, 2000 Lire.
CONAN LA SPADA SELVAGGIA #3, Il demone di ferro, 64 pp., b/n, 16 X 21 cm, B, M, 2000 Lire.
CONAN LA SPADA SELVAGGIA #4, Falchi su Shem, 64 pp., b/n, 16 X 21 cm, B, M, 2000 Lire.
TRANSFORMERS #7, 32 pp., col., 17 X 26 cm, S, M, 1500 Lire.
TRANSFORMERS #8, 32 pp., col., 17 X 26 cm, S, M, 1500 Lire.
TRANSFORMERS #9, 32 pp., col., 17 X 26 cm, S, M, 1500 Lire.
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della
sono già un classico, mentre Daredevil
dialogo diretto coi lettori, in una rubri-
Labor, Sergio Cavallerin rimane con
ha da poco sancito la sua "Rinascita"
ca della posta finalmente "matura",
un'opzione sui diritti dei supereroi
ad opera di Frank Miller e David
piano piano ne decretano il successo,
Marvel e pochi mesi di tempo per
Mazzucchelli. Anche il Tessiragnatele
dando vita ad un nuovo standard per
trovare un nuovo editore. Lo trova
sta vivendo uno dei periodi tuttora
questo genere di pubblicazioni. In
incredibilmente
di
considerati tra i più memorabili del
un'edicola
Giovanni Bovini, piccolo ma determi-
personaggio, con la saga di Hobgoblin
fumetti americani, L'UOMO RAGNO
nato imprenditore di Bosco, vicino
e del costume nero, le storie urbane di
resta l'unica testata a presentare i
Perugia, proprietario di una tipografia
Peter David e James Oswley, per non
supereroi per ben diciassette mesi.
che conta appena tre dipendenti.
parlare del fatto che di lì a poco avreb-
L'entusiasmo di Cavallerin conquista
be sposato la sua vecchia fiamma
Bovini, convincendolo a investire sul
Mary Jane Watson e vissuto una vera e
progetto forse più delle stesse poten-
propria rivoluzione grafica nei disegni
Dopo
l'improvvisa
chiusura
nella
persona
zialità del materiale. Cavallerin perciò coinvolge
immediatamente
Marco
Lupoi, ritenendolo il più adatto ad affiancarlo in questo rilancio.
ve con la DIC2, l'agenzia lombarda allora rappresentante per l'Italia della Casa delle Idee, il sogno si tramuta in realtà: nasce così la Star Comics. Il logo della Star, disegnato dallo stesso Cavallerin, riflette in pieno lo spirito di quella timida primavera; il marchio è infatti composto da un rettangolo che rappresenta un comic book - sul quale piroetta una stella, la buona stella che avrebbe dovuto guidare e assistere la neonata casa editrice in rischiosa
avventura.
Todd
McFarlane.
Nonostante
questo la passione per la continuity, complice la sua formazione matematica, portano Lupoi a scegliere un
Dopo lunghe consultazioni e trattati-
quella
di
Tanto
rischiosa, che si decide subito di andare sul sicuro; la prima testata non può che essere intitolata al personaggio Marvel più amato di sempre:
approccio filologico per la nuova testata, che riprende le storie dallo stesso punto dove le aveva lasciate in sospeso
la
defunta
Corno,
senza
preoccuparsi delle tendenze e dei successi d'oltreoceano. E' con questa formula che a maggio esce il numero 1 de L'UOMO RAGNO; l'albo, uno spillato striminzito di 32 pagine, presenta un episodio di Peter Parker, the Spectacular Spider-Man del 1981, vecchio cioè di quasi sei anni, e in appendice una storia ancora più datata dei Fantastici Quattro firmata da
Doug
Moench
e
da
un
Bill
Sienkiewicz ancora acerbo. La scelta, seppur encomiabile sotto il profilo
Spider-Man, l'Uomo Ragno.
della continuità, mise a rischio l'intero
All'epoca la Marvel sta producendo
decollare.
progetto: è noto che la testata stentò a
alcune delle storie e dei cicli oggi universalmente considerati capolavori
Più che per i contenuti, e al di là del
dei comics. La direzione rigida ma
suo valore storico, l'albo va ricordato
oculata di Jim Shooter ha dato vita ad
per la presenza delle note di introdu-
uno
e
zione, già apparse su MARVEL della
commercialmente più floridi della
Labor: è l'inizio di una tradizione che
Casa della Idee: gli X-Men di Clare-
cambierà per sempre la maniera di
mont sono un caso editoriale senza
leggere la Marvel in Italia. Sebbene in
precedenti, il "fragoroso" Thor di Walt
principio la testata non presenti mate-
Simonson furoreggia sin dal 1983, i
riale di sicuro appeal, la contestualiz-
Fantastici
zazione filologica e soprattutto il
dei
periodi
creativamente
Quattro
di
Byrne
14
povera,
poverissima
di
CONAN LA SPADA SELVAGGIA #5, Nascerà una strega, 64 pp., B/N, 16 X 21 cm, B, M, 2000 Lire.
TRANSFORMERS #10, 32 pp., col., 17 X 26 cm, S, M, 1500 Lire.
CONAN LA SPADA SELVAGGIA #6, L’orrore dalla torre rossa, 64 pp., B/N, 16 X 21 cm, B, M, 2000 Lire.
TRANSFORMERS #11, 32 pp., col., 17 X 26 cm, S, M, 1800 Lire.
CONAN LA SPADA SELVAGGIA #7, L’orrore dalla torre rossa, 64 pp., B/N, 16 X 21 cm, B, M, 2000 Lire.
TRANSFORMERS #12, 32 pp., col., 17 X 26 cm, S, M, 1800 Lire.
15
CONAN LA SPADA SELVAGGIA #8, Lacrime nere, 64 pp., B/N, 16 X 21 cm, B, M, 2000 Lire.
TRANSFORMERS #13, 32 pp., col., 17 X 26 cm, S, M, 1500 Lire.
CONAN LA SPADA SELVAGGIA #9, La cittadella scarlatta, 64 pp., B/N, 16 X 21 cm, B, M, 2000 Lire.
TRANSFORMERS #14, 32 pp., col., 17 X 26 cm, S, M, 1800 Lire.
TRANSFORMERS #15, 32 pp., col., 17 X 26 cm, S, M, 1800 Lire.
L’UOMO RAGNO #2, Tutti contro il ragno, 32 pp., col., 17 X 25 cm, S, M, 1500 Lire. In appendice Fantastici Quattro.
L’UOMO RAGNO #1, Il signore dei 1000 anelli, 32 pp., col., 17 X 25 cm, S, M, 1500 Lire. In appendice Fantastici Quattro.
16
TRANSFORMERS #16, 32 pp., col., 17 X 26 cm, S, M, 1800 Lire.
NOTA: in allegato 4 adesivi.
CONAN LA SPADA SELVAGGIA #10, I figli del lupo bianco, 64 pp., B/N, 16 X 21 cm, B, M, 2000 Lire.
TRANSFORMERS #17, 32 pp., col., 17 X 26 cm, S, M, 1800 Lire.
L’UOMO RAGNO #4, Una canzone triste per Lonesome Pinki, 32 pp., col., 17 X 25 cm, S, M, 1500 Lire. In appendice Fantastici Quattro.
CONAN LA SPADA SELVAGGIA #11, La pozza dei neri, 64 pp., B/N, 16 X 21 cm, B, M, 2000 Lire.
L’UOMO RAGNO #5, Il demone della velocità, 32 pp., col., 17 X 25 cm, S, M, 1500 Lire. In appendice Fantastici Quattro.
17
L’UOMO RAGNO #3, La follia dello Scarabeo, 32 pp., col., 17 X 25 cm, S, M, 1500 Lire. In appendice Fantastici Quattro.
CONAN LA SPADA SELVAGGIA #12, La strada delle aquile, 64 pp., B/N, 16 X 21 cm, B, M, 2000 Lire.
TRANSFORMERS #18, 32 pp., col., 17 X 26 cm, S, M, 1800 Lire.
L’UOMO RAGNO #6, La notte delle scimmie, 48 pp., col., 17 X 25 cm, S, M, 2000 Lire. In appendice Fantastici Quattro.
CONAN LA SPADA SELVAGGIA #13, La torre dell’elefante, 64 pp., B/N, 16 X 21 cm, B, M, 2000 Lire.
TRANSFORMERS #19, 32 pp., col., 17 X 26 cm, S, M, 1800 Lire.
L’UOMO RAGNO #7, Alla luce argentea della luna, 48 pp., col., 17 X 25 cm, S, M, 2000 Lire. In appendice Fantastici Quattro.
CONAN LA SPADA SELVAGGIA #14, La gemma nella torre, 64 pp., B/N, 16 X 21 cm, B, M, 2000 Lire.
L’UOMO RAGNO #8, La febbre dell’oro, 48 pp., col., 17 X 25 cm, S, M, 2000 Lire. In appendice Fantastici Quattro.
18
Insieme al successivo, il 1988 è un anno
Dicembre vede infine l'esordio degli
di rodaggio prima del grande boom
"speciali", volumi monografici con
del 1990: i supereroi Marvel conquista-
maggiore foliazione degli albi regolari.
no maggiore spazio nelle edicole
Il
italiane, parallelamente a un riacceso
dedicato ai mutanti di Claremont, con
interesse per i comics in senso lato; il successo mondiale di opere "revisioniste"
come
THE
DARK
KNIGHT
RETURNS e WATCHMEN (entrambe della DC) sposta l'attenzione sulla produzione USA, spianando la strada a un'invasione senza precedenti.
Si procede comunque a piccoli passi. Dopo mesi non facili per L'UOMO RAGNO
caratterizzati
dalle
basse
vendite, a causa di un'oggettiva carenza qualitativa delle storie ma anche di alcuni problemi di distribuzione, la Star Comics prova ad aggiustare il tiro. Con l'agognato aumento di pagine (dapprima a 48, poi a 64), che permette la pubblicazione di almeno due storie
complete
per
numero
ma
soprattutto con l'arrivo, nel numero 11
primo
non
poteva
che
essere
l'ormai mitico SPECIALE X-MEN 1: LA SAGA DI PROTEUS. Il tutto ha ancora un sapore quasi artigianale: gli albi Star
trasudano
di
una
"gestione
familiare" che è al contempo il limite e la forza della piccola ma appassionata casa editrice umbra.
Nel frattempo, a novembre la Play Press ha lanciato la collana G.I.JOE. Ferri sembra proseguire nella sua politica puramente commerciale con titoli ispirati al palinsesto televisivo, che strizzano l'occhio ai più giovani. In realtà, nelle sue mire ci sono alcune delle serie supereroistiche più "forti" ancora disponibili nel vasto catalogo della Marvel. Ma a differenza della Star, la Play è una casa editrice generalista, e la sua prerogativa è ovviamente vendere, senza alcuno scrupolo filolo-
di marzo, dei celebratissimi X-Men di
gico. I consulenti di Ferri tengono
Chris Claremont e John Byrne in
conto della cosa, attingendo in manie-
appendice, in sostituzione dei Fanta-
ra eterogenea alla più recente produ-
stici Quattro. La cura funziona: i lettori
zione della Casa delle Idee. Come
orfani della Corno lentamente torna-
vedremo, l'estrema disinvoltura - se
no all'ovile e le vendite iniziano a salire,
non spregiudicatezza - con cui la Play
fino a scongiurare la più volte paven-
entrerà nel segmento supereroi sarà,
tata
paradossalmente, provvidenziale per
chiusura.
Con
un
moderato
ottimismo, Cavallerin e Lupoi possono
la riaffermazione del genere in Italia.
finalmente proporre nuovi investimenti all'editore. Da segnalare per quest'anno anche l'esordio, sul numero 63 della rivista A ottobre arriva quindi il secondo mensile
supereroistico
della
Star,
FANTASTICI QUATTRO. Per sopperire alle storie ancora deboli dei Fab Four viene
scelta
come
appendice
la
celeberrima run di Frank Miller su DAREDEVIL: è questa che trainerà la testata nei suoi primi mesi di vita, fino all'inizio nel numero 4 dell'altrettanto
CORTO MALTESE della Rizzoli, della miniserie ELEKTRA ASSASSIN firmata da Frank Miller e Bill Sienkiewicz nonché l'arrivo, nel numero 9 de IL GIORNALINO delle Edizioni San Paolo, dei
Muppet
questa
Babies,
appartenente
serie
anche
all'etichetta
STAR COMICS della Marvel, rivolta ai più piccoli.
celebre ciclo del Quartetto firmato da John Byrne.
19
CONAN LA SPADA SELVAGGIA #15, La città dei teschi, 64 pp., B/N, 16 X 21 cm, B, M, 2000 Lire.
TRANSFORMERS #20, 32 pp., col., 17 X 26 cm, S, M, 1800 Lire.
L’UOMO RAGNO #9, Il segno di Molten, 48 pp., col., 17 X 25 cm, S, M, 2000 Lire. In appendice Fantastici Quattro.
CONAN LA SPADA SELVAGGIA #16, Luna di sangue, 64 pp., B/N, 16 X 21 cm, B, M, 2000 Lire.
TRANSFORMERS #21, 32 pp., col., 17 X 26 cm, S, M, 1800 Lire.
L’UOMO RAGNO #10, Fate volare queste vecchie ali, 48 pp., col., 17 X 25 cm, S, M, 2000 Lire. In appendice Fantastici Quattro.
CONAN LA SPADA SELVAGGIA #17, La stella di Khorala, 64 pp., B/N, 16 X 21 cm, B, M, 2000 Lire.
TRANSFORMERS #22, 32 pp., col., 17 X 26 cm, S, M, 1800 Lire.
L’UOMO RAGNO #11, Pazzi come noi, 48 pp., col., 17 X 25 cm, S, M, 2000 Lire. In appendice X-Men.
20
IL GIORNALINO #9, 56 pp., col., 21 x 27,5 cm, S, A, 1500 Lire. Con Muppet Babies.
IL GIORNALINO #10, 56 pp., col., 21 x 27,5 cm, S, A, 1500 Lire. Con Muppet Babies.
CONAN LA SPADA SELVAGGIA #18, La dea d’avorio, 64 pp., B/N, 16 X 21 cm, B, M, 2000 Lire.
CONAN LA SPADA SELVAGGIA #19, Il fossato di sangue, 64 pp., B/N, 16 X 21 cm, B, M, 2000 Lire.
IL GIORNALINO #11, 56 pp., col., 21 x 27,5 cm, S, A, 1500 Lire. Con Muppet Babies.
L’UOMO RAGNO #12, Ma la gatta tornò, 48 pp., col., 17 X 25 cm, S, M, 2000 Lire. In appendice X-Men.
TRANSFORMERS #23, 32 pp., col., 17 X 26 cm, S, M, 1800 Lire.
21
L’UOMO RAGNO #13, La retta via, 48 pp., col., 17 X 25 cm, S, M, 2000 Lire. In appendice X-Men.
IL GIORNALINO #21, 56 pp., col., 21 x 27,5 cm, S, A, 1500 Lire. Con Muppet Babies.
CONAN LA SPADA SELVAGGIA #20, Il tempio delle tigri, 64 pp., B/N, 16 X 21 cm, B, M, 2000 Lire.
TRANSFORMERS #24, 32 pp., col., 17 X 26 cm, S, M, 1800 Lire.
IL GIORNALINO #22, 56 pp., col., 21 x 27,5 cm, S, A, 1500 Lire. Con Muppet Babies.
IL GIORNALINO #23, 56 pp., col., 21 x 27,5 cm, S, A, 1500 Lire. Con Muppet Babies.
CONAN LA SPADA SELVAGGIA #21, Lo stregone di zingara, 64 pp., B/N, 16 X 21 cm, B, M, 2000 Lire.
TRANSFORMERS #25, 32 pp., col., 17 X 26 cm, S, M, 1800 Lire.
SPECIALE TRANSFORMERS UNIVERSE, 96 pp., col., 17 X 26 cm, B, M, 6000 Lire.
L’UOMO RAGNO #15, Cloak & Dagger, 48 pp., col., 17 X 25 cm, S, M, 2000 Lire. In appendice X-Men.
22
L’UOMO RAGNO #14, I punitori, 48 pp., col., 17 X 25 cm, S, M, 2000 Lire. In appendice X-Men.
TRANSFORMERS #26, 32 pp., col., 17 X 26 cm, S, M, 1800 Lire.
L’UOMO RAGNO #16, Il cuore è un cacciatore solitario, 64 pp., col., 17 X 25 cm, S, M, 2000 Lire. In appendice X-Men.
IL GIORNALINO #34, 56 pp., col., 21 x 27,5 cm, S, A, 1500 Lire. Con Muppet Babies.
CONAN LA SPADA SELVAGGIA #22, I figli di Rhan, 64 pp., b/n, 16 X 21 cm, B, M, 2000 Lire.
TRANSFORMERS #27, 32 pp., col., 17 X 26 cm, S, M, 1800 Lire.
23
IL GIORNALINO #32, 56 pp., col., 21 x 27,5 cm, S, A, 1500 Lire. Con Muppet Babies.
IL GIORNALINO #33, 56 pp., col., 21 x 27,5 cm, S, A, 1500 Lire. Con Muppet Babies.
L’UOMO RAGNO #17, Il nemico invincibile, 64 pp., col., 17 X 25 cm, S, M, 2000 Lire. In appendice X-Men.
FANTASTICI QUATTRO #1, La cosa dal buco nero, 48 pp., col., 17 X 25 cm, S, M, 1500 Lire. In appendice Devil.
NOTA: in allegato 2 adesivi.
TRANSFORMERS #28, 32 pp., col., 17 X 26 cm, S, M, 1800 Lire.
NOTA: in allegato 1 adesivo.
NOTA: in allegato 2 adesivi. CONAN LA SPADA SELVAGGIA #23, L’isola del cacciatore, 64 pp., B/N, 16 X 21 cm, B, M, 2000 Lire.
TRANSFORMERS #29, 32 pp., col., 17 X 26 cm, S, M, 1800 Lire.
G.I.JOE #1, 32 pp., col., 17 X 26 cm, S, M, 2000 Lire.
NOTA: in allegato 2 adesivi.
CONAN LA SPADA SELVAGGIA #24, Agguato nel labirinto, 64 pp., B/N, 16 X 21 cm, B, M, 2000 Lire.
FANTASTICI QUATTRO #2, Fuocobrina e il segugio d’ebano, 48 pp., col., 17 X 25 cm, S, M, 1500 Lire. In appendice Devil.
24
L’UOMO RAGNO #18, Vendetta di un robot, 64 pp., col., 17 X 25 cm, S, M, 2000 Lire. In appendice X-Men.
NOTA: in allegato 2 adesivi. FANTASTICI QUATTRO #3, L’ombra si addensa, 48 pp., col., 17 X 25 cm, S, M, 1500 Lire. In appendice Devil.
G.I.JOE #2, 32 pp., col., 17 X 26 cm, S, M, 2000 Lire.
L’UOMO RAGNO #19, Il ritorno del Cobra, 64 pp., col., 17 X 25 cm, S, M, 2000 Lire. In appendice X-Men.
NOTA: in allegato 1 adesivo.
TRANSFORMERS #30, 32 pp., col., 17 X 26 cm, S, M, 1800 Lire.
NOTA: in allegato 1 adesivo.
CONAN LA SPADA SELVAGGIA #25, Gli abitanti delle caverne, 64 pp., B/N, 16 X 21 cm, B, M, 2000 Lire.
SPECIALE X-MEN #1, La saga di Proteus, 72 pp., col., 17 X 25 cm, B, M, 5000 Lire
25
CHI HA INCASTRATO ROGER RABBIT?, 48 pp., col., 21 x 27,5 cm, B, M, 4000 Lire. NOTA: supplemento a TOPOLINO #1723 del 4/12/1988.
CORTO MALTESE #63, 144 pp., col. e b/n, 21 x 27,5 cm, S, A, 5000 Lire. Con Elektra Assassin.
A gennaio, a completare il sommario di
Un'attitudine completamente nuova
Da segnalare inoltre l'uscita a marzo
FANTASTICI QUATTRO si aggiunge
che crea un misto di eccitazione e
del numero 1 di CONAN IL BARBARO,
Hulk, uno dei personaggi più amati di
sconcerto tra i fan, i quali da un lato
seconda collana - questa volta a colori -
sempre in Italia. Contemporaneamen-
possono finalmente godere di una
della Comic Art dedicata al Cimmero.
te, esordisce l'attesissima run di John
quantità considerevole di materiale
Sempre la casa editrice di Traini ad
Byrne sul Quartetto, che proseguirà
Marvel, dall'altro si ritrovano a leggerne
agosto lancia ALL AMERICAN COMICS,
per ben due anni e mezzo, fino al
storie originalmente pubblicate anche
rivista dedicata a 360 gradi all'universo
numero 67. A differenza de L'UOMO
a sette anni di distanza, subendo continue anticipazioni.
dei comic books, dove inizialmente
RAGNO, la collana raggiunge in pochi
trova posto materiale Marvel, DC e di
mesi vette di qualità altissime che la consacreranno a lungo come la miglio-
La Star Comics, molto più cauta e
re
parlando)
ponderata nel lanciare nuove pubbli-
dell'epoca, grazie al passaggio di alcuni
cazioni, tuttavia beneficia di questa
dei migliori autori Marvel degli anni '80:
"sovraesposizione", forte dei personag-
David Mazzucchelli, Ann Nocenti, Peter
gi più popolari e di una professionalità
David, Todd McFarlane, Walt Simonson
di cui la Play, nonostante i grandi
e John Romita Jr, oltre naturalmente a
numeri, ancora non dispone. Nella
Frank Miller e al succitato Byrne.
rinata vetrina dedicata ai supereroi in
(contenutisticamente
edicola, dopotutto, non possono non Ma il 1989 è senza dubbio l'anno della
spiccare i titoli dei celebri Uomo
Play Press. Grazie a un'aggressiva
Ragno e Fantastici Quattro. Ecco
politica espansionista, nel giro di pochi
quindi la "promozione" a maggio,
mesi la casa editrice laziale riesce a
dopo due anni di vita, de L'UOMO
ricreare in edicola, quasi dal nulla, uno
RAGNO da mensile a quindicinale: è la
spazio
prima testata supereroistica dell'era
esclusivamente
dedicato
ai
comics. Se infatti a gennaio porta in
post-Corno
edicola I TRANSFORMERS e G.I.JOE, a
questa periodicità. A luglio esordisce IL
febbraio arrivano IRON MAN e THE
PUNITORE,
'NAM, ad aprile D.P.7 e I NUOVI
pubblico non necessariamente avvez-
MUTANTI, ad ottobre SILVER SURFER,
zo ai comic books che come il CONAN
a novembre ALF, WOLVERINE e la
della Comic Art si presenta, almeno
miniserie NICK FURY CONTRO SHIELD.
inizialmente, col caratteristico formato
Testate alle quali vanno aggiunti vari
bonelliano; nel corso degli anni soffrirà
speciali usciti nel corso dell'anno. Tra le
più di un rimaneggiamento, afferman-
numerose serie opzionate da Ferri ce
dosi come la collana più camaleontica,
ne sono alcune di qualità davvero
ma anche più "tormentata", della Star.
eccezionale,
Walt
Ad agosto esce lo SPECIALE PUNITO-
Simonson ed EXCALIBUR di Chris
RE 1: CIRCOLO DI SANGUE, ad ottobre
Claremont e Alan Davis, che appaiono
lo SPECIALE ALPHA FLIGHT: LE ORIGI-
in
come
THOR
di
a
potersi
testata
permettere
rivolta
ad
un
su
NI, a novembre il lussuoso SPECIALE
SILVER SURFER e WOLVERINE. Tutto
DEVIL 1: AMORE E GUERRA contenen-
materiale recente e per questo sicura-
te l'omonima, blasonata graphic novel
mente più accattivante rispetto alla
di Frank Miller e Bill Sienkiewicz.
line-up "classica" offerta dalla Star
Nonostante il grande sforzo editoriale,
Comics e che la Play, a differenza della
a dicembre la Star è presente in edico-
casa umbra, immette sul mercato
la con appena quattro albi targati
senza preoccuparsi della continuity,
Marvel, contro gli undici della nuova
saltando deliberatamente interi cicli di
competitor Play Press. Ma i tempi sono
alcuni personaggi (Iron Man, Thor) e
ormai maturi: di lì a poco, comincerà a
rivelando gli sviluppi futuri di altri in
tirare fuori i suoi assi dalla manica, fino
mano alla concorrente (X-Men, FQ).
a posizionarsi al vertice del segmento.
appendice
rispettivamente
26
altri
editori
indipendenti,
con
un
approccio a metà tra la retrospettiva (Al Capp, Frank Frazetta) e l'avanguardista (Chaykin, Sienkiewicz). Ad AAC collaborano, tra gli altri, Marco Lupoi evidentemente ancora non vincolato da una "esclusiva" per la Star - con una rubrica di recensioni sul mercato USA e, come traduttore e redattore, Paolo Accolti Gil, anche lui ex appassionato lettore della Corno, che in breve trainerà la testata verso la sua definitiva
veste
editoriale
esclusivamente
dedicata ai comics della Casa delle Idee.
FANTASTICI QUATTRO #4, Ritorno alle origini, 64 pp., col., 17 X 25 cm, S, M, 2000 Lire. In appendice Devil e Hulk.
CONAN LA SPADA SELVAGGIA #27, Il colosso di Argos, 64 pp., B/N, 16 X 21 cm, B, M, 2000 Lire.
SPECIALE TRANSFORMERS TV, 72 pp., col., 17 X 26 cm, B, M, 4000 Lire.
G.I.JOE #3, 32 pp., col., 17 X 26 cm, S, M, 2000 Lire. In appendice Marvel Comics Presents.
NOTA: in allegato 1 adesivo.
TRANSFORMERS #31, 32 pp., col., 17 X 26 cm, S, M, 1800 Lire.
NOTA: in allegato 1 adesivo.
CONAN LA SPADA SELVAGGIA #26, I cacciatori di Asgalun, 64 pp., B/N, 16 X 21 cm, B, M, 2000 Lire.
L’UOMO RAGNO #20, Nel buio si vedono appena, 64 pp., col., 17 X 25 cm, S, M, 2000 Lire. In appendice X-Men.
CORTO MALTESE #64, 144 pp., col. e b/n, 21 x 27,5 cm, S, A, 5000 Lire. Con Elektra Assassin.
TRANSFORMERS #32, 32 pp., col., 17 X 26 cm, S, M, 1800 Lire.
SPECIALE TRANSFORMERS HEAD MASTERS, 72 pp., col., 17 X 26 cm, B, M, 4000 Lire.
27
G.I.JOE #4 , 32 pp., col., 17 X 26 cm, S, M, 2000 Lire. In appendice Marvel Comics Presents.
L’UOMO RAGNO #21, Chi è quella signora? 64 pp., col., 17 X 25 cm, S, M, 2000 Lire. In appendice X-Men.
CONAN LA SPADA SELVAGGIA #28, La figlia del gigante dei ghiacci, 64 pp., B/N, 16 X 21 cm, B, M, 2000 Lire.
CONAN IL BARBARO #1, La regina della costa nera, 48 pp., col., 16 X 21 cm, B, M, 2000 Lire.
SPECIALE G.I.JOE / TRANSFORMERS, 96 pp., col., 17 X 26 cm, B, M, 5000 Lire.
IRON MAN #2, 32 pp., col., 17 X 26 cm, S, M, 1800 Lire. In appendice Marvel Comics Presents.
THE ‘NAM #2, 32 pp., col., 17 X 26 cm, S, M, 1800 Lire. In appendice Marvel Comics Presents.
L’UOMO RAGNO #22, Tarantula! 64 pp., col., 17 X 25 cm, S, M, 2000 Lire. In appendice X-Men.
28
NOTA: in allegato 1 adesivo. FANTASTICI QUATTRO #5, Missione per un uomo morto, 64 pp., col., 17 X 25 cm, S, M, 2000 Lire. In appendice Devil e Hulk.
G.I.JOE #5 , 32 pp., col., 17 X 26 cm, S, M, 2000 Lire. In appendice Marvel Comics Presents.
NOTA: in allegato 1 adesivo.
NOTA: in allegato 1 adesivo. THE ‘NAM #1, 32 pp., col., 17 X 26 cm, S, M, 1800 Lire. In appendice Marvel Comics Presents.
NOTA: in allegato 1 adesivo.
IRON MAN #1, 32 pp., col., 17 X 26 cm, S, M, 1800 Lire. In appendice Marvel Comics Presents.
FANTASTICI QUATTRO #6, L’uomo che ha il potere, 64 pp., col., 17 X 25 cm, S, M, 2000 Lire. In appendice Devil e Hulk.
CONAN LA SPADA SELVAGGIA #29, La maledizione della dea-gatto, 64 pp., B/N, 16 X 21 cm, B, M, 2000 Lire.
CONAN IL BARBARO #2, I dragoni del fiume, 48 pp., col., 16 X 21 cm, B, M, 2000 Lire.
TRANSFORMERS #33, 32 pp., col., 17 X 26 cm, S, M, 1800 Lire.
IRON MAN #3, 32 pp., col., 17 X 26 cm, S, M, 1800 Lire. In appendice Marvel Comics Presents.
THE ‘NAM #3, 32 pp., col., 17 X 26 cm, S, M, 1800 Lire. In appendice Marvel Comics Presents.
I NUOVI MUTANTI #1, 32 pp., col., 17 X 26 cm, S, M, 1800 Lire. In appendice Marvel Comics Presents.
L’UOMO RAGNO #23, Rintocco di morte, 64 pp., col., 17 X 25 cm, S, M, 2000 Lire. In appendice X-Men.
FANTASTICI QUATTRO #7, Quattro contro Ego!, 64 pp., col., 17 X 25 cm, S, M, 2000 Lire. In appendice Devil e Hulk.
29
G.I.JOE #6 , 32 pp., col., 17 X 26 cm, S, M, 2000 Lire. In appendice Marvel Comics Presents.
D.P.7 #1, 32 pp., col., 17 X 26 cm, S, M, 1800 Lire. In appendice Marvel Comics Presents.
CONAN LA SPADA SELVAGGIA #30, La tana del verme dei ghiacci, 64 pp., B/N, 16 X 21 cm, B, M, 2000 Lire.
CONAN IL BARBARO #3, Signore dei leoni!, 48 pp., col., 16 X 21 cm, B, M, 2000 Lire.
TRANSFORMERS #34, 32 pp., col., 17 X 26 cm, S, M, 1800 Lire.
TRANSFORMERS #35, 32 pp., col., 17 X 26 cm, S, M, 1800 Lire.
G.I.JOE #7 32 pp., col., 17 X 26 cm, S, M, 1800 Lire. In appendice Marvel Comics Presents.
THE ‘NAM #4, 32 pp., col., 17 X 26 cm, S, M, 1800 Lire. In appendice Marvel Comics Presents.
I NUOVI MUTANTI #2, 32 pp., col., 17 X 26 cm, S, M, 1800 Lire. In appendice Marvel Comics Presents.
D.P.7 #2, 32 pp., col., 17 X 26 cm, S, M, 1800 Lire. In appendice Marvel Comics Presents.
IRON MAN #4, 32 pp., col., 17 X 26 cm, S, M, 1800 Lire. In appendice Marvel Comics Presents.
L’UOMO RAGNO #24, In attesa del Dottor Octopus, 64 pp., col., 17 X 25 cm, S, M, 2000 Lire. In appendice X-Men.
L’UOMO RAGNO #25, Bestie feroci, 64 pp., col., 17 X 25 cm, S, M, 2000 Lire. In appendice X-Men.
FANTASTICI QUATTRO #8, Terrore in una piccola città, 64 pp., col., 17 X 25 cm, S, M, 2000 Lire. In appendice Hulk.
SPECIALE VENDICATORI #1, Il destino di Miss Marvel, 80 pp., col., 17 X 25 cm, B, M, 5000 Lire.
IL GIORNALINO #18, 56 pp., col., 21 x 27,5 cm, S, A, 1600 Lire. Con Muppet Babies.
IL GIORNALINO #20, 56 pp., col., 21 x 27,5 cm, S, A, 1600 Lire. Con Muppet Babies.
CORTO MALTESE #68, 144 pp., col. e b/n, 21 x 27,5 cm, S, A, 5000 Lire. Con Elektra Assassin e Silver Surfer - Parabola.
30
CONAN LA SPADA SELVAGGIA #31, Il mare senza ritorno, 64 pp., B/N, 16 X 21 cm, B, M, 2000 Lire.
CONAN IL BARBARO #4, La sfinge nera di Nebthu!, 48 pp., col., 16 X 21 cm, B, M, 2000 Lire.
TRANSFORMERS #36, 32 pp., col., 17 X 26 cm, S, M, 1800 Lire.
D.P.7 #3, 32 pp., col., 17 X 26 cm, S, M, 1800 Lire. In appendice Marvel Comics Presents.
G.I.JOE #8 32 pp., col., 17 X 26 cm, S, M, 2000 Lire. In appendice Marvel Comics Presents.
THE ‘NAM #5, 32 pp., col., 17 X 26 cm, S, M, 1800 Lire. In appendice Marvel Comics Presents.
I NUOVI MUTANTI #3, 32 pp., col., 17 X 26 cm, S, M, 1800 Lire. In appendice Marvel Comics Presents.
IRON MAN #5, 32 pp., col., 17 X 26 cm, S, M, 1800 Lire. In appendice Marvel Comics Presents.
L’UOMO RAGNO #26, Alle soglie della morte, 64 pp., col., 17 X 25 cm, S, M, 2000 Lire. In appendice X-Men.
L’UOMO RAGNO #27, L’ombra crudele del passato, 64 pp., col., 17 X 25 cm, S, M, 2000 Lire. In appendice X-Men.
FANTASTICI QUATTRO #9, Dentro agli occhi, 64 pp., col., 17 X 25 cm, S, M, 2000 Lire. In appendice Devil e Hulk.
IL GIORNALINO #24, 56 pp., col., 21 x 27,5 cm, S, A, 1600 Lire. Con Muppet Babies.
CORTO MALTESE #69, 144 pp., col. e b/n, 21 x 27,5 cm, S, A, 5000 Lire. Con Silver Surfer - Parabola.
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CONAN LA SPADA SELVAGGIA #32, Neri mantelli di Ophir, 64 pp., B/N, 16 X 21 cm, B, M, 2000 Lire.
CONAN IL BARBARO #5, Pugnali e dei di morte, 48 pp., col., 16 X 21 cm, B, M, 2000 Lire.
G.I.JOE #9, 32 pp., col., 17 X 26 cm, S, M, 2000 Lire. In appendice Marvel Comics Presents.
D.P.7 #4, 32 pp., col., 17 X 26 cm, S, M, 1800 Lire. In appendice Marvel Comics Presents.
IRON MAN #6, 32 pp., col., 17 X 26 cm, S, M, 1800 Lire. In appendice Marvel Comics Presents.
THE ‘NAM #6, 32 pp., col., 17 X 26 cm, S, M, 1800 Lire. In appendice Marvel Comics Presents.
I NUOVI MUTANTI #4, 32 pp., col., 17 X 26 cm, S, M, 1800 Lire. In appendice Marvel Comics Presents.
SPECIALE I NUOVI MUTANTI, 48 pp., col., 21 x 27,5 cm, B, M, 8000 Lire.
SPECIALE WOLVERINE, 96 pp., col., 17 X 26 cm, B, M, 8000 Lire.
L’UOMO RAGNO #28, Il lungo addio, 64 pp., col., 17 X 25 cm, S, M, 2000 Lire. In appendice X-Men.
L’UOMO RAGNO #29, Le ali della vendetta, 64 pp., col., 17 X 25 cm, S, M, 2000 Lire. In appendice X-Men.
FANTASTICI QUATTRO #10, La signora è da bruciare!, 64 pp., col., 17 X 25 cm, S, M, 2000 Lire. In appendice Devil e Hulk.
IL PUNITORE #1, Polvere bianca, 64 pp., b/n, 16 X 21 cm, B, M, 1900 Lire.
IL GIORNALINO #28, 56 pp., col., 21 x 27,5 cm, S, A, 1600 Lire. Con Muppet Babies.
32
ALL AMERICAN COMICS #1, 96 pp., col., 21 x 27,5 cm, B, A, 5000 Lire. Con Stray toasters.
CONAN LA SPADA SELVAGGIA #33, Speciale estate, 64 pp., B/N, 16 X 21 cm, B, M, 2000 Lire.
CONAN IL BARBARO #6, Speciale estate, 48 pp., col., 16 X 21 cm, B, M, 2000 Lire.
D.P.7 #5, 32 pp., col., 17 X 26 cm, S, M, 1800 Lire. In appendice Marvel Comics Presents.
G.I.JOE #10, 32 pp., col., 17 X 26 cm, S, M, 2000 Lire. In appendice Marvel Comics Presents.
THE ‘NAM #7, 32 pp., col., 17 X 26 cm, S, M, 1800 Lire. In appendice Marvel Comics Presents.
I NUOVI MUTANTI #5, 32 pp., col., 17 X 26 cm, S, M, 1800 Lire. In appendice Marvel Comics Presents.
IRON MAN #7, 32 pp., col., 17 X 26 cm, S, M, 1800 Lire. In appendice D.P.7
L’UOMO RAGNO #30, Confronti!, 64 pp., col., 17 X 25 cm, S, M, 2000 Lire. In appendice X-Men.
L’UOMO RAGNO #31, Cacciatori nel buio, 64 pp., col., 17 X 25 cm, S, M, 2000 Lire. In appendice X-Men.
FANTASTICI QUATTRO #11, Gli amici di Wendy, 64 pp., col., 17 X 25 cm, S, M, 2000 Lire. In appendice Devil e Hulk.
IL PUNITORE #2, Il reverendo, 64 pp., b/n, 16 X 21 cm, B, M, 1900 Lire.
SPECIALE IL PUNITORE #1, Circolo di sangue, 136 pp., b/n, 17 X 25 cm, B, M, 8000 Lire.
IL GIORNALINO #34, 56 pp., col., 21 x 27,5 cm, S, A, 1600 Lire. Con Muppet Babies.
33
CONAN LA SPADA SELVAGGIA #34, L’occhio dello stregone, 64 pp., B/N, 16 X 21 cm, B, M, 2000 Lire.
CONAN IL BARBARO #7, La battaglia dei barbari, 48 pp., col., 16 X 21 cm, B, M, 2000 Lire.
G.I.JOE #11, 32 pp., col., 17 X 26 cm, S, M, 2000 Lire. In appendice Marvel Comics Presents.
D.P.7 #6, 32 pp., col., 17 X 26 cm, S, M, 1800 Lire. In appendice Iron Man.
THE ‘NAM #8, 32 pp., col., 17 X 26 cm, S, M, 1800 Lire. In appendice Marvel Comics Presents.
IRON MAN #8, 32 pp., col., 17 X 26 cm, S, M, 1800 Lire. In appendice Marvel Comics Presents.
I NUOVI MUTANTI #6, 32 pp., col., 17 X 26 cm, S, M, 1800 Lire. In appendice Marvel Comics Presents.
SPECIALE INDIANA JONES, L’ultima crociata, 78 pp. b/n, 16 X 21 cm, B, M, 2500 Lire.
L’UOMO RAGNO #32, Il sacrificio e l’inganno, 64 pp., col., 17 X 25 cm, S, M, 2000 Lire. In appendice X-Men.
L’UOMO RAGNO #33, Il punitore sotto accusa, 64 pp., col., 17 X 25 cm, S, M, 2000 Lire. In appendice X-Men.
FANTASTICI QUATTRO #12, Exodus!, 64 pp., col., 17 X 25 cm, S, M, 2000 Lire. In appendice Devil e Hulk.
IL PUNITORE #3, Rifiuti tossici, 64 pp., b/n, 16 X 21 cm, B, M, 1900 Lire.
IL GIORNALINO #38, 56 pp., col., 21 x 27,5 cm, S, A, 1600 Lire. Con Muppet Babies.
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GRANDI EROI #47, Conan: Conan delle isole, 96 pp., col., 21 x 27,5 cm, B, M, 15000 Lire
CONAN LA SPADA SELVAGGIA #35, Il popolo dell’abisso, 64 pp., b/n, 16 X 21 cm, B, M, 2000 Lire.
CONAN IL BARBARO #8, Il demone marino, 48 pp., col., 16 X 21 cm, B, M, 2000 Lire.
D.P.7 #7, 32 pp., col., 17 X 26 cm, S, M, 1800 Lire. In appendice Iron Man.
G.I.JOE #12, 32 pp., col., 17 X 26 cm, S, M, 2000 Lire. In appendice Marvel Comics Presents.
THE ‘NAM #9, 32 pp., col., 17 X 26 cm, S, M, 1800 Lire. In appendice Marvel Comics Presents.
I NUOVI MUTANTI #7, 32 pp., col., 17 X 26 cm, S, M, 1800 Lire. In appendice Marvel Comics Presents.
IRON MAN #9, 32 pp., col., 17 X 26 cm, S, M, 1800 Lire. In appendice D.P.7
SILVER SURFER #1, 64 pp., col., 17 x 26 cm, B, M, 3000 Lire. In appendice Thor.
SPECIALE MACHINE MAN, 96 pp., col., 17 X 26 cm, B, M, 8000 Lire.
L’UOMO RAGNO #34, I cacciatori e le prede, 64 pp., col., 17 X 25 cm, S, M, 2000 Lire. In appendice X-Men.
L’UOMO RAGNO #35, L’odio di Hobgoblin, 64 pp., col., 17 X 25 cm, S, M, 2000 Lire. In appendice X-Men.
FANTASTICI QUATTRO #13, Date a Cesare..., 64 pp., col., 17 X 25 cm, S, M, 2000 Lire. In appendice Devil e Hulk.
IL PUNITORE #4, Il fantasma di Wall Street, 64 pp., b/n, 16 X 21 cm, B, M, 1900 Lire.
SPECIALE ALPHA FLIGHT, Le origini, 72 pp., col., 17 X 25 cm, B, M, 5000 Lire.
CORRIERE DEI PICCOLI #42, 54 pp., col.-b/n, 21 x 27,5 cm, S, A, 1700 Lire. Con Conte Dackula.
35
CORRIERE DEI PICCOLI #43, 54 pp., col.-b/n, 21 x 27,5 cm, S, A, 1700 Lire. Con Conte Dackula.
CONAN LA SPADA SELVAGGIA #36, Il colosso di Shem, 64 pp., b/n, 16 X 21 cm, B, M, 2000 Lire.
WOLVERINE #1, 64 pp., col., 17 x 26 cm, B, M, 3000 Lire. In appendice Excalibur e Marvel Comics Presents.
CONAN IL BARBARO #9, Il segreto di Ashtoreth, 48 pp., col., 16 X 21 cm, B, M, 2000 Lire.
THE ‘NAM #10, 32 pp., col., 17 X 26 cm, S, M, 1800 Lire. In appendice Marvel Comics Presents.
36
ALF #1, 32 pp., col., 17 X 26 cm, S, M, 1800 Lire.
D.P.7 #8, 32 pp., col., 17 X 26 cm, S, M, 1800 Lire. In appendice Iron Man.
I NUOVI MUTANTI #8, 32 pp., col., 17 X 26 cm, S, M, 1800 Lire. In appendice Marvel Comics Presents.
IRON MAN #10, 32 pp., col., 17 X 26 cm, S, M, 1800 Lire. In appendice D.P.7
SILVER SURFER #2, 64 pp., col., 17 x 26 cm, B, M, 3000 Lire. In appendice Thor e Marvel Comics Presents.
NICK FURY CONTRO SHIELD #1, 46 pp., col., 17 x 26 cm, B, M, 4000 Lire.
SPECIALE CLOAK E DAGGER, 96 pp., col., 17 X 26 cm, B, M, 8000 Lire.
SPECIALE GLI EROICI G.I.JOE, 96 pp., col., 17 X 26 cm, B, M, 10000 Lire.
SPECIALE TRANSFORMERS, Commander Powermaster, 96 pp., col., 17 X 26 cm, B, M, 10000 Lire.
L’UOMO RAGNO #36, Errori d’identità, 64 pp., col., 17 X 25 cm, S, M, 2000 Lire. In appendice X-Men.
L’UOMO RAGNO #37, Segreti!, 64 pp., col., 17 X 25 cm, S, M, 2000 Lire. In appendice X-Men.
FANTASTICI QUATTRO #14, Terrax l’indomito, 64 pp., col., 17 X 25 cm, S, M, 2000 Lire. In appendice Devil e Hulk.
IL PUNITORE #5, Il bastardo, 64 pp., b/n, 16 X 21 cm, B, M, 1900 Lire.
IL GIORNALINO #34, 54 pp., col., 21 x 27,5 cm, S, A, 1800 Lire. Con Muppet Babies.
CORRIERE DEI PICCOLI #46, 54 pp., col.-b/n, 21 x 27,5 cm, S, A, 1700 Lire. Con Conte Dackula.
CORRIERE DEI PICCOLI #47, 54 pp., col.-b/n, 21 x 27,5 cm, S, A, 1700 Lire. Con Conte Dackula.
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CORRIERE DEI PICCOLI #44, 54 pp., col.-b/n, 21 x 27,5 cm, S, A, 1700 Lire. Con Conte Dackula.
CORRIERE DEI PICCOLI #45 54 pp., col.-b/n, 21 x 27,5 cm, S, A, 1700 Lire. Con Conte Dackula.
CONAN LA SPADA SELVAGGIA #37, Un nobiluomo stygiano, 64 pp., b/n, 16 X 21 cm, B, M, 2000 Lire.
CONAN IL BARBARO #10, Nel pozzo di Skelos!, 48 pp., col., 16 X 21 cm, B, M, 2000 Lire.
ALF #2, 32 pp., col., 17 X 26 cm, S, M, 1800 Lire.
D.P.7 #9 , 32 pp., col., 17 X 26 cm, S, M, 1800 Lire. In appendice Iron Man.
WOLVERINE #2, 64 pp., col., 17 x 26 cm, B, M, 3000 Lire. In appendice Excalibur e Marvel Comics Presents.
THE ‘NAM #11, 32 pp., col., 17 X 26 cm, S, M, 1800 Lire. In appendice Marvel Comics Presents.
I NUOVI MUTANTI #9, 32 pp., col., 17 X 26 cm, S, M, 1800 Lire. In appendice Marvel Comics Presents.
IRON MAN #11, Speciale 100 pp., col., 17 X 26 cm,B, M, 8000 Lire.
SILVER SURFER #3, 64 pp., col., 17 x 26 cm, B, M, 3000 Lire. In appendice Thor.
SPECIALE SILVER SURFER, Il giorno del giudizio, 64 pp., col., 21 x 27,5 cm, B, M, 10000 Lire.
SPECIALE G.I.JOE SPECIAL MISSIONS, 90 pp., col., 17 X 26 cm, B, M, 8000 Lire.
SPECIALE TRANSFORMERS , Captain contro Galvatron, 90 pp., col., 17 X 26 cm, B, M, 8000 Lire.
L’UOMO RAGNO #38, Conclusioni!, 64 pp., col., 17 X 25 cm, S, M, 2000 Lire. In appendice X-Men.
L’UOMO RAGNO #39, Ritorno a casa, 64 pp., col., 17 X 25 cm, S, M, 2000 Lire. In appendice X-Men.
FANTASTICI QUATTRO #15, Resisterà la Terra?, 64 pp., col., 17 X 25 cm, S, M, 2000 Lire. In appendice Devil e Hulk.
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IL PUNITORE #6, Il gioco del sacrificio, 64 pp., b/n, 16 X 21 cm, B, M, 1900 Lire.
SPECIALE DEVIL #1 Amore e guerra, 64 pp., col., 21 x 27,5 cm, B, M, 8000 Lire.
CORRIERE DEI PICCOLI #49, 54 pp., col.-b/n, 21 x 27,5 cm, S, A, 1700 Lire. Con Conte Dackula.
IL GIORNALINO #48, 54 pp., col., 21 x 27,5 cm, S, A, 1800 Lire. Con Muppet Babies.
CORRIERE DEI PICCOLI #50, 54 pp., col.-b/n, 21 x 27,5 cm, S, A, 1700 Lire. Con Conte Dackula.
CORTO MALTESE #75, 146 pp., col. e b/n, 21 x 27,5 cm, S, A, 5500 Lire. Con Elektra Assassin.
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IL GIORNALINO #49, 54 pp., col., 21 x 27,5 cm, S, A, 1800 Lire. Con Muppet Babies.
CORRIERE DEI PICCOLI #51, 54 pp., col.-b/n, 21 x 27,5 cm, S, A, 1700 Lire. Con Conte Dackula.
CORRIERE DEI PICCOLI #48 54 pp., col.-b/n, 21 x 27,5 cm, S, A, 1700 Lire. Con Conte Dackula.
CORRIERE DEI PICCOLI #52 54 pp., col.-b/n, 21 x 27,5 cm, S, A, 1700 Lire. Con Conte Dackula.
Il 1990 è l'anno della definitiva rivincita dei supereroi in Italia: nemmeno durante il periodo di maggior splendore della Corno era possibile trovare in edicola così tante testate dedicate ai personaggi della Marvel. Gran parte del merito è ovviamente della "spregiudicata" Play Press, che durante tutto l'anno prosegue imperterrita la sua massiccia operazione di invasione del mercato, col varo di ben dieci nuove collane, alcune dalla formula tanto atipica quanto coraggiosa. Infatti, se da un lato Ferri conferma la sua attenzione al pubblico più giovane imbevuto di cinema e TV (CONTE DACKULA, DESTROYER, HELL RAISER), dall'altro rinsalda la sua posizione come editore di supereroi tout-court, con le serie regolari X-MARVEL, interamente dedicata all'«universo mutante» della Casa delle Idee, e NAMOR, che presenta la recentissima nuova serie del Sub-Mariner firmata da John Byrne, star del momento. Inoltre, lancia tre testate antologiche: PLAY SPECIAL, che riprende sostanzialmente la linea inaugurata dalla COLLANA LABOR COMICS, con lussuosi albi giganti dedicati alle graphic novel; PLAY BOOK, che si presenta sotto forma di corposi volumi monografici che presentano miniserie, ristampe di vecchie storie o recuperi di materiale inedito; e PLAY EXTRA, serie di volumetti stampati su carta patinata che presenta one-shot e altro materiale più ricercato nell'identico formato "prestige" americano. Infine, i trimestrali MARVEL COVER COLLECTION e PLAY POSTER: il primo è una sorta di portfolio che raccoglie in ogni uscita una selezione di copertine, stampate su cartoncino lucido, di celebri cicli o miniserie; il secondo propone in ogni numero due poster con protagonisti eroi Marvel sempre diversi. Ma è la piccola e prudente Star Comics a sorprendere di più. La casa editrice umbra riesce a conferire ai bistrattati giornaletti di supereroi una dignità senza precedenti per il nostro Paese, grazie alla cura nelle note, nelle
traduzioni e nel lettering, alla serietà nel
Nella
dialogo coi lettori e, non ultimo, al
AMERICAN COMICS della Comic Art,
cambiamento apportato agli albi dal
che a partire da quello stesso mese
nuovo grafico Luca Loletti, che disegna
cambia contenuti e formato, adattan-
i loghi, adatta le copertine e ridefinisce
dosi al rinfoltito pubblico dei supereroi.
il design di tutte le testate, rendendole
Paolo Accolti Gil, assurto al ruolo di
immediatamente distinguibili in edico-
curatore unico, comincia una gestione
la. Potendo contare su un pubblico
da one-man band della rivista, tanto
ormai fidelizzato, la Star può permet-
controversa quanto coerente che non
tersi di inaugurare due nuove serie
solo la salva dalla chiusura ma, come
regolari, CAPITAN AMERICA & I VENDI-
vedremo, la trasforma in pochi numeri
CATORI a gennaio e GLI INCREDIBILI X-MEN a luglio, e dopo L'UOMO RAGNO rendere quindicinale anche FANTASTICI QUATTRO, a partire da aprile. Ma l'evento dell'anno è sicuramente il varo, a settembre, dell'innovativa STAR MAGAZINE, la prima rivista contenitore
italiana
interamente
dedicata ai supereroi Marvel. Starmag unisce in maniera innovativa la formula della testata antologica a fumetti al tipico approccio - talvolta non sorretto da una competenza adeguata - delle fanzine, con un variegato apparato redazionale dedicato all'informazione e alla critica fumettistica firmato da esperti del settore. Responsabile e curatore del progetto insieme a Marco Lupoi è il poliedrico Daniele Brolli, traduttore, scrittore, saggista, autore di fumetti e grande esperto di fantascienza, che conferisce al magazine un taglio professionale, del tutto inedito per il genere. Il successo è immediato e STAR MAGAZINE si rivelerà, sorprendentemente, una delle testate più vendute della Star.
entra
anche
ALL
in un appuntamento irrinunciabile per i fan. Nel frattempo, la casa editrice di Traini ha già lanciato l'edizione italiana dei MARVEL MASTERWORKS con la serie dei GRANDI EROI MARVEL, che presenta in eleganti volumi cartonati da libreria le ristampe delle storie classiche dei personaggi della Casa delle Idee. Si tratta delle prime ristampe cronologiche di questo materiale dopo i celebri "giganti" della Corno. In primavera una quarta casa editrice si aggiunge alle tre già operanti nel segmento: è la Max Bunker Press del veterano Luciano Secchi, ex direttore responsabile della Corno, che nell'ambito di una vera e propria operazione-nostalgia
approfitta
dell'ultima
fetta di torta per lanciare le due riviste BHANG
(marzo)
e
SUPERCOMICS
(ottobre); la prima pubblica, tra le altre cose, le strip sindacate di Hulk e Uomo Ragno. La seconda presenta una versione
serializzata
delle
Marvel
graphic novel. Da segnalare infine che sullo storico
Bovini chiude l'anno nel migliore dei modi con la pubblicazione, in occasione della fiera di Lucca, dell'indimenticabile SPECIALE L'UOMO RAGNO 1: L'ULTIMA
maturità
CACCIA
DI
KRAVEN.
Il
volume, stampato per la prima volta in Italia con due copertine diverse - una regular e una variant a tiratura limitata - contiene quella che per molti fan è tuttora la più bella saga di sempre del Tessiragnatele, uno spartiacque che ha segnato un'intera generazione di lettori sancendo anche in Italia l'ingresso dei supereroi Marvel nell'età adulta. 40
CORRIERE DEI PICCOLI comincia la serializzazione di CONTE DACKULA; per alcuni mesi la Rizzoli lo pubblica parallelamente all'omonimo mensile della Play Press, grazie a un'opzione sui diritti
che
ne
prevede
l'edizione
integrale per la prima e quella a puntate per la seconda, esattamente come avvenuto con la Domus nel caso dei Transformers.
CONAN LA SPADA SELVAGGIA #38, Il popolo dell’abisso, 64 pp., b/n, 16 X 21 cm, B, M, 2000 Lire.
CONAN IL BARBARO #11, Il demone marino, 48 pp., col., 16 X 21 cm, B, M, 2000 Lire.
ALF #3 32 pp., col., 17 X 26 cm, S, M, 1800 Lire.
D.P.7 #10, 32 pp., col., 17 X 26 cm, S, M, 1800 Lire. In appendice Iron Man.
IRON MAN #12, 32 pp., col., 17 X 26 cm, S, M, 1800 Lire. In appendice Marvel Comics Presents.
THE ‘NAM #12, 32 pp., col., 17 X 26 cm, S, M, 1800 Lire. In appendice Marvel Comics Presents.
I NUOVI MUTANTI #10, 32 pp., col., 17 X 26 cm, S, M, 1800 Lire. In appendice Marvel Comics Presents.
WOLVERINE #3, 64 pp., col., 17 x 26 cm, B, M, 3000 Lire. In appendice Excalibur e Marvel Comics Presents.
SILVER SURFER #4, 64 pp., col., 17 x 26 cm, B, M, 3000 Lire. In appendice Thor e Marvel Comics Presents.
NICK FURY CONTRO SHIELD #3, 46 pp., col., 17 x 26 cm, B, M, 4000 Lire.
PLAY BOOK #1 Vision e Scarlet Witch,, 96 pp., col., 17x26 cm, B, M, 8000 Lire.
CAPITAN AMERICA & I VENDICATORI #1, Alle prime luci dell’alba, 64 pp., col., 17 X 25 cm, S, M, 2000 Lire. In appendice Alpha Flight.
L’UOMO RAGNO #40, Un colpo di sfortuna, 64 pp., col., 17 X 25 cm, S, M, 2000 Lire. In appendice X-Men.
L’UOMO RAGNO #41, Da un grande potere, 64 pp., b/n, 16 X 21 cm, B, M, 200 Lire. In appendice X-Men.
FANTASTICI QUATTRO #16, L’inizio e la fine, 64 pp., col., 17 X 25 cm, S, M, 2000 Lire. In appendice Devil e Hulk.
IL PUNITORE #7 La prova del fuoco, 72 pp., b/n, 16 X 21 cm, B, M, 2200 Lire.
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SPECIALE X-MEN #2 La terra selvaggia, 80 pp., col., 17 x 25 cm, B, M, 6000 Lire.
CORRIERE DEI PICCOLI #3, 54 pp., col.-b/n, 21 x 27,5 cm, S, A, 1800 Lire. Con Conte Dackula.
GRANDI EROI #53, Grandi Eroi Marvel Vol.1: I Fantastici Quattro 1 256 pp., col., 17 X 26 cm, B, M, 25000 Lire.
CORRIERE DEI PICCOLI #1, 54 pp., col.-b/n, 21 x 27,5 cm, S, A, 1800 Lire. Con Conte Dackula.
IL GIORNALINO #5, 54 pp., col., 21 x 27,5 cm, S, A, 1800 Lire. Con Muppet Babies.
CORRIERE DEI PICCOLI #4, 54 pp., col.-b/n, 21 x 27,5 cm, S, A, 1800 Lire. Con Conte Dackula.
CORRIERE DEI PICCOLI #2 54 pp., col.-b/n, 21 x 27,5 cm, S, A, 1800 Lire. Con Conte Dackula.
CORTO MALTESE #76, 146 pp., col. e b/n, 21 x 27,5 cm, S, A, 5500 Lire. Con Elektra Assassin.
CONAN LA SPADA SELVAGGIA #39, Il palazzo del piacere, 64 pp., b/n, 16 X 21 cm, B, M, 2000 Lire.
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CONAN IL BARBARO #12, Quando i giganti camminano sulla Terra, 48 pp., col., 16 X 21 cm, B, M, 2000 Lire.
ALF #4 32 pp., col., 17 X 26 cm, S, M, 1800 Lire.
CONTE DACKULA #1, 32 pp., col., 17 X 26 cm, S, M, 2000 Lire.
D.P.7 #11, 32 pp., col., 17 X 26 cm, S, M, 1800 Lire. In appendice Iron Man.
IRON MAN #13, 32 pp., col., 17 X 26 cm, S, M, 1800 Lire. In appendice Marvel Premiere.
I NUOVI MUTANTI #11, 32 pp., col., 17 X 26 cm, S, M, 1800 Lire. In appendice Marvel Comics Presents.
NICK FURY CONTRO SHIELD #4, 46 pp., col., 17 x 26 cm, B, M, 4000 Lire.
SILVER SURFER #5, 64 pp., col., 17 x 26 cm, B, M, 3000 Lire. In appendice Thor e Marvel Comics Presents.
WOLVERINE #4, 64 pp., col., 17 x 26 cm, B, M, 3000 Lire. In appendice Excalibur e Marvel Comics Presents.
PLAY SPECIAL #1, La morte di Capitan Marvel, 64 pp., col., 21 x 27,5 cm, B, M, 10000 Lire.
CAPITAN AMERICA & I VENDICATORI #2, Dragon Man! 64 pp., col., 17 X 25 cm, S, M, 2300 Lire. In appendice Alpha Flight.
L’UOMO RAGNO #42, La collezione dell’Uomo Ragno, 64 pp., col., 17 X 25 cm, S, M, 2300 Lire. In appendice X-Men.
IL PUNITORE #8 In lotta con Moon Knight, 72 pp., b/n, 16 X 21 cm, B, M, 2200 Lire.
CORRIERE DEI PICCOLI #5, 54 pp., col.-b/n, 21 x 27,5 cm, S, A, 1800 Lire. Con Conte Dackula.
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L’UOMO RAGNO #43, Anche un fantasma ha paura del buio, 64 pp., col., 17 X 25 cm, S, M, 2300 Lire. In appendice X-Men.
FANTASTICI QUATTRO #16, Fine dell’infanzia, 64 pp., col., 17 X 25 cm, S, M, 2300 Lire. In appendice Devil e Hulk.
CORRIERE DEI PICCOLI #6, 54 pp., col.-b/n, 21 x 27,5 cm, S, A, 1800 Lire. Con Conte Dackula.
CORRIERE DEI PICCOLI #7, 54 pp., col.-b/n, 21 x 27,5 cm, S, A, 1800 Lire. Con Conte Dackula.
CORRIERE DEI PICCOLI #8, 54 pp., col.-b/n, 21 x 27,5 cm, S, A, 1800 Lire. Con Conte Dackula.
6 FORTE #2, 56 pp., col., 21 x 27,5 cm, S, A, 4500 Lire. Con Dino Riders.
GRANDI EROI #54, Grandi Eroi Marvel Vol.2: L’Uomo Ragno 1 256 pp., col., 17 X 26 cm, B, M, 25000 Lire.
CONAN LA SPADA SELVAGGIA #40, Il tempio della cosa dai dodici occhi, 64 pp., b/n, 16 X 21 cm, B, M, 2000 Lire.
ALF #5, 32 pp., col., 17 X 26 cm, S, M, 1800 Lire.
CONTE DACKULA #2 , 32 pp., col., 17 X 26 cm, S, M, 2000 Lire.
D.P.7 #12, 32 pp., col., 17 X 26 cm, S, M, 1800 Lire. In appendice Iron Man.
CONAN IL BARBARO #13, Il giudizio della lotta, 48 pp., col., 16 X 21 cm, B, M, 2000 Lire.
NOTA: in allegato 1 adesivo.
ALL AMERICAN COMICS #7, 96 pp., col., 21 x 27,5 cm, B, A, 5000 Lire. Con Stray Toasters.
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IRON MAN #14, 32 pp., col., 17 X 26 cm, S, M, 1800 Lire. In appendice Marvel Premiere.
I NUOVI MUTANTI #12, 32 pp., col., 17 X 26 cm, S, M, 1800 Lire. In appendice Marvel Comics Presents.
NICK FURY CONTRO SHIELD #5, 46 pp., col., 17 x 26 cm, B, M, 4000 Lire.
X-MARVEL #1, 64 pp., col., 17 x 26 cm, B, A, 3000 Lire. Con Fantastici Quattro e Longshot.
PLAY BOOK #2, Kitty Pride e Wolverine, 142 pp., col., 21 x 27,5 cm, B, M, 12000 Lire.
CAPITAN AMERICA & I VENDICATORI #3, Gli assassini d’acciaio, 64 pp., col., 17 X 25 cm, S, M, 2300 Lire. In appendice Alpha Flight.
L’UOMO RAGNO #44, Calda notte alla vecchia morgue, 64 pp., col., 17 X 25 cm, S, M, 2300 Lire. In appendice X-Men.
L’UOMO RAGNO #45, Un cadavere a New York City, 64 pp., col., 17 X 25 cm, S, M, 2300 Lire. In appendice X-Men.
FANTASTICI QUATTRO #18, Destini incrociati, 64 pp., col., 17 X 25 cm, S, M, 2300 Lire. In appendice Devil e Hulk.
IL PUNITORE #9 Sconfiggere Kingpin!, 72 pp., b/n, 16 X 21 cm, B, M, 2200 Lire.
SPECIALE GUERRE SEGRETE #1, Vol.1: Inizia la guerra, 96 pp., col., 17 X 25 cm, B, M, 7000 Lire.
CORRIERE DEI PICCOLI #9, 54 pp., col.-b/n, 21 x 27,5 cm, S, A, 1800 Lire. Con Conte Dackula.
CORRIERE DEI PICCOLI #10, 54 pp., col.-b/n, 21 x 27,5 cm, S, A, 1800 Lire. Con Conte Dackula.
CORRIERE DEI PICCOLI #11, 54 pp., col.-b/n, 21 x 27,5 cm, S, A, 1800 Lire. Con Conte Dackula.
CORRIERE DEI PICCOLI #12, 54 pp., col.-b/n, 21 x 27,5 cm, S, A, 1800 Lire. Con Conte Dackula.
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SILVER SURFER #6, 64 pp., col., 17 x 26 cm, B, M, 3000 Lire. In appendice Thor e Marvel Comics Presents.
WOLVERINE #5, 64 pp., col., 17 x 26 cm, B, M, 3000 Lire. In appendice Excalibur e Marvel Comics Presents.
CORRIERE DEI PICCOLI #13, 54 pp., col.-b/n, 21 x 27,5 cm, S, A, 1800 Lire. Con Conte Dackula.
ALL AMERICAN COMICS #8, 96 pp., col., 21 x 27,5 cm, B, A, 5000 Lire. Con Stray Toasters.
ALF #6, 32 pp., col., 17 X 26 cm, S, M, 1800 Lire.
6 FORTE #3, 56 pp., col., 21 x 27,5 cm, S, A, 4500 Lire. Con Dino Riders.
CORTO MALTESE #78, 146 pp., col. e b/n, 21 x 27,5 cm, S, A, 5500 Lire. Con Elektra - Assassin.
CONAN LA SPADA SELVAGGIA #41, Il demone nel buio, 64 pp., b/n, 16 X 21 cm, B, M, 2000 Lire.
CONAN IL BARBARO #14, La strega della palude, 48 pp., col., 16 X 21 cm, B, M, 2000 Lire.
CONTE DACKULA #3, 32 pp., col., 17 X 26 cm, S, M, 2000 Lire.
D.P.7 #13, 32 pp., col., 17 X 26 cm, S, M, 1800 Lire. In appendice Iron Man.
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6 FORTE #3, 56 pp., col., 21 x 27,5 cm, S, A, 4500 Lire. Con Dino Riders.
DESTROYER #1, 48 pp., b/n, 21 x 27,5 cm, S, M, 2500 Lire.
IRON MAN #15, 64 pp., col., 17 X 26 cm, B, M, 3000 Lire. In appendice Nick Fury Agent of S.h.i.e.l.d. e Marvel Comics Presents.
I NUOVI MUTANTI #13, 64 pp., col., 17 x 26 cm, B, M, 3000 Lire. In appendice Cloak and Dagger.
WOLVERINE #6, 64 pp., col., 17 x 26 cm, B, M, 3000 Lire. In appendice Excalibur e Marvel Comics Presents.
X-MARVEL #2, 64 pp., col., 17 x 26 cm, B, A, 3000 Lire. Con X-Factor, Longshot e Marvel Comics Presents.
L’UOMO RAGNO #47, Il viale dei ricordi, 64 pp., col., 17 X 25 cm, S, M, 2300 Lire. In appendice X-Men.
FANTASTICI QUATTRO #19, Questa terra è mia!, 64 pp., col., 17 X 25 cm, S, M, 2300 Lire. In appendice Devil e Hulk.
BHANG #1, 160 pp., col. e b/n, 21 x 29,5 cm, B, A, 5500 Lire. Con The Shadow e L’Uomo Ragno (strip).
IL GIORNALINO #17, 54 pp., col., 21 x 27,5 cm, S, A, 1800 Lire. Con Muppet Babies.
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NICK FURY CONTRO SHIELD #6, 46 pp., col., 17 x 26 cm, B, M, 4000 Lire.
SILVER SURFER #7, 64 pp., col., 17 x 26 cm, B, M, 3000 Lire. In appendice Thor e Marvel Comics Presents.
CAPITAN AMERICA & I VENDICATORI #4, Corte marziale, 64 pp., col., 17 X 25 cm, S, M, 2300 Lire. In appendice Alpha Flight.
L’UOMO RAGNO #46, Speciale 20 anni, 64 pp., col., 17 X 25 cm, S, M, 2300 Lire. In appendice X-Men.
FANTASTICI QUATTRO #20, Incubo!, 64 pp., col., 17 X 25 cm, S, M, 2300 Lire. In appendice Devil e Hulk.
IL PUNITORE #10 La furia di Wolverine, 72 pp., b/n, 16 X 21 cm, B, M, 2200 Lire.
CORRIERE DEI PICCOLI #14, 54 pp., col.-b/n, 21 x 27,5 cm, S, A, 1800 Lire. Con Conte Dackula.
CORRIERE DEI PICCOLI #15, 54 pp., col.-b/n, 21 x 27,5 cm, S, A, 1800 Lire. Con Conte Dackula..
CORRIERE DEI PICCOLI #16, 54 pp., col.-b/n, 21 x 27,5 cm, S, A, 1800 Lire. Con Conte Dackula.
ALL AMERICAN COMICS #9, 96 pp., col., 21 x 27,5 cm, B, A, 5000 Lire. Con L’Uomo Ragno e Rom.
DESTROYER #2, 48 pp., b/n, 21 x 27,5 cm, S, M, 2500 Lire.
CORRIERE DEI PICCOLI #17, 54 pp., col.-b/n, 21 x 27,5 cm, S, A, 1800 Lire. Con Conte Dackula.
CONAN LA SPADA SELVAGGIA #42, L’armatura di Zuulda Thaal, 64 pp., b/n, 16 X 21 cm, B, M, 2000 Lire.
D.P.7 #14 , 32 pp., col., 17 X 26 cm, S, M, 1800 Lire. In appendice Iron Man.
CONAN IL BARBARO #15, Due contro la città-falco, 48 pp., col., 16 X 21 cm, B, M, 2000 Lire.
IRON MAN #16, 64 pp., col., 17 X 26 cm, B, M, 3000 Lire. In appendice Nick Fury Agent of S.h.i.e.l.d. e Marvel Comics Presents.
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CONTE DACKULA #4, 32 pp., col., 17 X 26 cm, S, M, 2000 Lire.
I NUOVI MUTANTI #14, 64 pp., col., 17 x 26 cm, B, M, 3000 Lire. In appendice Cloak and Dagger.
SILVER SURFER #8, 64 pp., col., 17 x 26 cm, B, M, 3000 Lire. In appendice Thor e Marvel Comics Presents.
WOLVERINE #7, 64 pp., col., 17 x 26 cm, B, M, 3000 Lire. In appendice Excalibur e Marvel Comics Presents.
X-MARVEL #3, 64 pp., col., 17 x 26 cm, B, A, 3000 Lire. Con X-Factor, Longshot e Marvel Comics Presents.
PLAY BOOK #3 , Magik, 96 pp., col., 17 x 26 cm, B, M, 8000 Lire.
PLAY EXTRA #1, Silver Sufer - Fuga dal terrore, 48 pp., col., 17 x 26 cm, B, M, 4000 Lire.
PLAY SPECIAL #2, Hulk e la Cosa, 64 pp., col., 21 x 27,5 cm, B, M, 10000 Lire.
CAPITAN AMERICA & I VENDICATORI #5, Il mercenario e il pazzo, 64 pp., col., 17 X 25 cm, S, M, 2300 Lire. In appendice Alpha Flight.
L’UOMO RAGNO #48, Attento agli artigli del Puma!, 64 pp., col., 17 X 25 cm, S, M, 2300 Lire. In appendice X-Men.
L’UOMO RAGNO #49, Il segreto del costume nero, 64 pp., col., 17 X 25 cm, S, M, 2300 Lire. In appendice X-Men.
FANTASTICI QUATTRO #21, Uomo e super-uomo, 64 pp., col., 17 X 25 cm, S, M, 2300 Lire. In appendice Devil e Hulk.
FANTASTICI QUATTRO #22, Il fattore X, 64 pp., col., 17 X 25 cm, S, M, 2300 Lire. In appendice Devil e Hulk.
IL PUNITORE #11 Damage, , 72 pp., b/n, 16 X 21 cm, B, M, 2200 Lire.
SPECIALE GUERRE SEGRETE #2, Vol.2: Invasione!, 96 pp., col., 17 X 25 cm, B, M, 7000 Lire.
BHANG #2, 160 pp., col. e b/n, 21 x 29,5 cm, B, A, 5500 Lire. Con Super Boxers, The Shadow, L’Uomo Ragno (strip) e Hulk (strip).
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CORRIERE DEI PICCOLI #18, 54 pp., col.-b/n, 21 x 27,5 cm, S, A, 1800 Lire. Con Conte Dackula.
CORRIERE DEI PICCOLI #19, 54 pp., col.-b/n, 21 x 27,5 cm, S, A, 1800 Lire. Con Conte Dackula..
CORRIERE DEI PICCOLI #20, 54 pp., col.-b/n, 21 x 27,5 cm, S, A, 1800 Lire. Con Conte Dackula.
ALL AMERICAN COMICS #10, 96 pp., col., 21 x 27,5 cm, B, A, 5000 Lire. Con L’Uomo Ragno e Rom.
DESTROYER #3, 48 pp., b/n, 21 x 27,5 cm, S, M, 2500 Lire.
CORTO MALTESE #80, 146 pp., col. e b/n, 21 x 27,5 cm, S, A, 5500 Lire. Con Elektra Assassin.
CORRIERE DEI PICCOLI #21, 54 pp., col.-b/n, 21 x 27,5 cm, S, A, 1800 Lire. Con Conte Dackula.
CONAN LA SPADA SELVAGGIA #43, L’armatura di Zuulda Thaal, 64 pp., b/n, 16 X 21 cm, B, M, 2000 Lire.
D.P.7 #15 , 32 pp., col., 17 X 26 cm, S, M, 1800 Lire. In appendice Iron Man.
CONAN IL BARBARO #16, Due contro la città-falco, 48 pp., col., 16 X 21 cm, B, M, 2000 Lire.
IRON MAN #17, 64 pp., col., 17 X 26 cm, B, M, 3000 Lire. In appendice Nick Fury Agent of S.h.i.e.l.d. e Marvel Comics Presents.
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CONTE DACKULA #5, 32 pp., col., 17 X 26 cm, S, M, 2000 Lire.
I NUOVI MUTANTI #15, 64 pp., col., 17 x 26 cm, B, M, 3000 Lire. In appendice Cloak and Dagger.
SILVER SURFER #9, 64 pp., col., 17 x 26 cm, B, M, 3000 Lire. In appendice Thor e Marvel Comics Presents.
WOLVERINE #8, 64 pp., col., 17 x 26 cm, B, M, 3000 Lire. In appendice Excalibur e Marvel Comics Presents.
X-MARVEL #4, 64 pp., col., 17 x 26 cm, B, A, 3000 Lire. Con X-Factor, Longshot e Marvel Comics Presents.
PLAY SPECIAL #3, Gli Inumani, 64 pp., col., 21 x 27,5 cm, B, M, 10000 Lire.
CAPITAN AMERICA & I VENDICATORI #6, Tutte le vie del potere, 64 pp., col., 17 X 25 cm, S, M, 2300 Lire. In appendice Alpha Flight.
L’UOMO RAGNO #50, La risposta finale, 64 pp., col., 17 X 25 cm, S, M, 2300 Lire. In appendice X-Men.
L’UOMO RAGNO #51, Lo Scorpione prende moglie, 64 pp., col., 17 X 25 cm, S, M, 2300 Lire. In appendice X-Men.
FANTASTICI QUATTRO #23, Nella zona negativa, 64 pp., col., 17 X 25 cm, S, M, 2300 Lire. In appendice Devil e Hulk.
FANTASTICI QUATTRO #24, Il mondo è una città, 64 pp., col., 17 X 25 cm, S, M, 2300 Lire. In appendice Devil e Hulk.
IL PUNITORE #12 Sentenza di morte, 72 pp., b/n, 16 X 21 cm, B, M, 2200 Lire.
BHANG #3, 160 pp., col. e b/n, 21 x 29,5 cm, B, A, 5500 Lire. Con Super Boxers, L’Uomo Ragno (strip) e Hulk (strip).
IL GIORNALINO #26, 146 pp., col., 21 x 27,5 cm, S, A, 5500 Lire. Con Muppet Babies.
CORRIERE DEI PICCOLI #22, 54 pp., col.-b/n, 21 x 27,5 cm, S, A, 1800 Lire. Con Conte Dackula.
CORRIERE DEI PICCOLI #23 54 pp., col.-b/n, 21 x 27,5 cm, S, A, 1800 Lire. Con Conte Dackula.
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CORRIERE DEI PICCOLI #24, 54 pp., col.-b/n, 21 x 27,5 cm, S, A, 1800 Lire. Con Conte Dackula..
CORRIERE DEI PICCOLI #25, 54 pp., col.-b/n, 21 x 27,5 cm, S, A, 1800 Lire. Con Conte Dackula..
CORRIERE DEI PICCOLI #26, 54 pp., col.-b/n, 21 x 27,5 cm, S, A, 1800 Lire. Con Conte Dackula.
ALL AMERICAN COMICS #11, 96 pp., col., 21 x 27,5 cm, B, A, 5000 Lire. Con L’Uomo Ragno e Rom.
L’ETERNAUTA #87, 128 pp., col. e b/n, 21 x 27,5 cm, B, A, 5000 Lire. Con Bizarre Adventures.
CONAN LA SPADA SELVAGGIA #44, Il mondo oltre le brume, 64 pp., b/n, 16 X 21 cm, B, M, 2500 Lire.
D.P.7 #16, 32 pp., col., 17 X 26 cm, S, M, 1800 Lire. In appendice Marvel Comics Presents.
CONAN IL BARBARO #17, La spada e il serpente, 48 pp., col., 16 X 21 cm, B, M, 2500 Lire.
DESTROYER #4, 48 pp., b/n, 21 x 27,5 cm, S, M, 2500 Lire.
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CONAN IL BARBARO SPECIALE, Occhi rossi, 64 pp., col., 21 x 27,5 cm, B, M, 5000 Lire.
IRON MAN #18, 64 pp., col., 17 X 26 cm, B, M, 3000 Lire. In appendice Nick Fury Agent of S.h.i.e.l.d. e Marvel Comics Presents.
SILVER SURFER #10, 64 pp., col., 17 x 26 cm, B, M, 3000 Lire. In appendice Thor e Marvel Comics Presents.
WOLVERINE #9, 64 pp., col., 17 x 26 cm, B, M, 3000 Lire. In appendice Excalibur e Marvel Comics Presents.
SPECIALE WOLVERINE E LA TIGRE, 80 pp., col., 17 x 26 cm, B, M, 8000 Lire.
CAPITAN AMERICA & I VENDICATORI #7, Doppio gioco, 64 pp., col., 17 X 25 cm, S, M, 2300 Lire. In appendice Alpha Flight.
L’UOMO RAGNO #52, La sfida di Hobgoblin, 64 pp., col., 17 X 25 cm, S, M, 2300 Lire. In appendice Classic X-Men.
L’UOMO RAGNO #53, Il Ragno sotto tiro, 64 pp., col., 17 X 25 cm, S, M, 2300 Lire. In appendice Classic X-Men.
FANTASTICI QUATTRO #25, Ricerca, 64 pp., col., 17 X 25 cm, S, M, 2300 Lire. In appendice Devil e Hulk.
FANTASTICI QUATTRO #26, La menti di Mantracora, 64 pp., col., 17 X 25 cm, S, M, 2300 Lire. In appendice Devil e Hulk.
IL PUNITORE #13, L’accademia dei ninja, 72 pp., b/n, 16 X 21 cm, B, M, 2200 Lire.
GLI INCREDIBILI X-MEN #1, Stella binaria, 64 pp., col., 17 X 25 cm, S, M, 2300 Lire. In appendice Marvel Fanfare.
SPECIALE GUERRE SEGRETE #3, Vol.3: ...E polvere ritornerai, 128 pp., col., 17 X 25 cm, B, M, 8000 Lire.
BHANG #4, 160 pp., col. e b/n, 21 x 29,5 cm, B, A, 6000 Lire. Con Arena, L’Uomo Ragno (strip) e Hulk (strip).
53
X-MARVEL #5, 64 pp., col., 17 x 26 cm, B, A, 3000 Lire. Con X-Factor, Longshot e Marvel Comics Presents.
CORRIERE DEI PICCOLI #27, 54 pp., col.-b/n, 21 x 27,5 cm, S, A, 1800 Lire. Con Conte Dackula.
I NUOVI MUTANTI #16, 64 pp., col., 17 x 26 cm, B, M, 3000 Lire. In appendice Cloak and Dagger.
CORRIERE DEI PICCOLI #28, 54 pp., col.-b/n, 21 x 27,5 cm, S, A, 1800 Lire. Con Conte Dackula.
CORRIERE DEI PICCOLI #29, 54 pp., col.-b/n, 21 x 27,5 cm, S, A, 1800 Lire. Con Conte Dackula.
GRANDI EROI #69, Grandi Eroi Marvel Vol.3: X-Men 1, 256 pp., col., 17 X 26 cm, B, M, 25000 Lire.
CONTE DACKULA #6, 32 pp., col., 17 X 26 cm, S, M, 2000 Lire.
CORRIERE DEI PICCOLI #30, 54 pp., col.-b/n, 21 x 27,5 cm, S, A, 1800 Lire. Con Conte Dackula..
CORTO MALTESE #82, 146 pp., col. e b/n, 21 x 27,5 cm, S, A, 5500 Lire. Con Elektra Assassin.
GRANDI EROI #70, Grandi Eroi Marvel Vol.4: Vendicatori 1, 256 pp., col., 17 X 26 cm, B, M, 25000 Lire.
CONAN LA SPADA SELVAGGIA #45, Conan il conquistatore, 192 pp., b/n, 16 X 21 cm, B, M, 7000 Lire.
PLAY SPECIAL #4, Cloak and Dagger, 64 pp., col., 21 x 27,5 cm, B, M, 10000 Lire.
DESTROYER #5, 48 pp., b/n, 21 x 27,5 cm, S, M, 2500 Lire.
54
CONAN IL BARBARO #18, Conan il cimmero, 128 pp., col., 16 X 21 cm, B, M, 7000 Lire.
IRON MAN #19, 64 pp., col., 17 X 26 cm, B, M, 3000 Lire. In appendice Nick Fury Agent of S.h.i.e.l.d. e Marvel Comics Presents.
SILVER SURFER #11, 64 pp., col., 17 x 26 cm, B, M, 3000 Lire. In appendice Thor e Marvel Comics Presents.
WOLVERINE #10, 64 pp., col., 17 x 26 cm, B, M, 3000 Lire. In appendice Excalibur e Marvel Comics Presents.
NAMOR #1, 64 pp., col., 17 x 26 cm, B, M, 3000 Lire. In appendice Iron Man.
PLAY BOOK #4, Silver Surfer Classic 1, 128 pp., col., 17 x 26 cm, B, M, 10000 Lire.
CAPITAN AMERICA & I VENDICATORI #8, Sangue sulla brughiera, 64 pp., col., 17 X 25 cm, S, M, 2300 Lire. In appendice Alpha Flight.
L’UOMO RAGNO #54, Punto di rottura, 64 pp., col., 17 X 25 cm, S, M, 2300 Lire. In appendice Classic X-Men.
L’UOMO RAGNO #55, ...Finchè morte non ci separi, 64 pp., col., 17 X 25 cm, S, M, 2300 Lire. In appendice Classic X-Men.
FANTASTICI QUATTRO #27, In trappola!, 64 pp., col., 17 X 25 cm, S, M, 2300 Lire. In appendice Devil e Hulk.
FANTASTICI QUATTRO #28, Il gioco della distruzione, 64 pp., col., 17 X 25 cm, S, M, 2300 Lire. In appendice Devil e Hulk.
IL PUNITORE #14, Tramonto sul Kansas, 64 pp., col., 17 X 25 cm, S, M, 2300 Lire.
GLI INCREDIBILI X-MEN #2, Un intruso nel cervello, 64 pp., col., 17 X 25 cm, S, M, 2300 Lire.
BHANG #5, 160 pp., col. e b/n, 21 x 29,5 cm, B, A, 6000 Lire. Con Arena, L’Uomo Ragno (strip) e Hulk (strip).
55
X-MARVEL #6, 64 pp., col., 17 x 26 cm, B, A, 3000 Lire. Con X-Factor, Longshot e Marvel Comics Presents.
CORRIERE DEI PICCOLI #31, 54 pp., col.-b/n, 21 x 27,5 cm, S, A, 1800 Lire. Con Conte Dackula.
I NUOVI MUTANTI #17, 64 pp., col., 17 x 26 cm, B, M, 3000 Lire. In appendice Cloak and Dagger.
CORRIERE DEI PICCOLI #32, 54 pp., col.-b/n, 21 x 27,5 cm, S, A, 1800 Lire. Con Conte Dackula.
CORRIERE DEI PICCOLI #33, 54 pp., col.-b/n, 21 x 27,5 cm, S, A, 1800 Lire. Con Conte Dackula.
ALL AMERICAN COMICS #12, 96 pp., col., 21 x 27,5 cm, B, A, 5000 Lire. Con L’Uomo Ragno e Rom.
DESTROYER #6, 48 pp., b/n, 21 x 27,5 cm, S, M, 2500 Lire.
CORRIERE DEI PICCOLI #34, 54 pp., col.-b/n, 21 x 27,5 cm, S, A, 1800 Lire. Con Conte Dackula.
CORRIERE DEI PICCOLI #35, 54 pp., col.-b/n, 21 x 27,5 cm, S, A, 1800 Lire. Con Conte Dackula.
COMIC ART #71, 128 pp., col. e b/n, 21 x 27,5 cm, B, A, 6000 Lire. Con Marvel Preview.
CONAN LA SPADA SELVAGGIA #46, La notte dei ratti, , 64 pp., b/n, 16 X 21 cm, B, M, 2500 Lire.
IRON MAN #20, 64 pp., col., 17 X 26 cm, B, M, 3000 Lire. In appendice Nick Fury Agent of S.h.i.e.l.d. e Marvel Comics Presents.
I NUOVI MUTANTI #18, 64 pp., col., 17 x 26 cm, B, M, 3000 Lire. In appendice Cloak and Dagger.
56
CONAN IL BARBARO #19, Eventi selvaggi a Shem, 48 pp., col., 16 X 21 cm, B, M, 2500 Lire.
NAMOR #2, 64 pp., col., 17 x 26 cm, B, M, 3000 Lire. n appendice Iron Man e D.P.7.
SILVER SURFER #12, 64 pp., col., 17 x 26 cm, B, M, 3000 Lire. In appendice Thor e Marvel Comics Presents.
WOLVERINE #11, 64 pp., col., 17 x 26 cm, B, M, 3000 Lire. In appendice Excalibur e Marvel Comics Presents.
X-MARVEL #7, 64 pp., col., 17 x 26 cm, B, A, 3000 Lire. Con X-Factor, Longshot e Marvel Comics Presents.
PLAY BOOK #5, Fante di Cuori, 98 pp., col., 17 x 26 cm, B, M, 8000 Lire.
CAPITAN AMERICA & I VENDICATORI #9, La leggenda vivente, 64 pp., col., 17 X 25 cm, S, M, 2300 Lire. In appendice Alpha Flight.
L’UOMO RAGNO #56, Caccia alla volpe, 64 pp., col., 17 X 25 cm, S, M, 2300 Lire. In appendice Classic X-Men.
L’UOMO RAGNO #57, Con la forza delle braccia!, 64 pp., col., 17 X 25 cm, S, M, 2300 Lire. In appendice Classic X-Men.
FANTASTICI QUATTRO #29, Frammenti, 64 pp., col., 17 X 25 cm, S, M, 2300 Lire. In appendice Devil e Hulk.
FANTASTICI QUATTRO #30, Interludio, 64 pp., col., 17 X 25 cm, S, M, 2300 Lire. In appendice Devil e Hulk.
IL PUNITORE #15, Il pentito, 64 pp., col., 17 X 25 cm, S, M, 2300 Lire. In appendice Moon Knight.
GLI INCREDIBILI X-MEN #3, Catacombe, 64 pp., col., 17 X 25 cm, S, M, 2300 Lire. In appendice Marvel Fanfare.
STAR MAGAZINE #1, 96 pp., col., 17 X 25 cm, B, A, 4000 Lire. Con L’Uomo Ragno, What The?!, What If? e Solo Avengers.
SPECIALE MARVEL FANFARE, 96 pp., col., 17 X 25 cm, B, A, 7000 Lire. Con La Cosa e la Torcia Umana, L’Uomo Ragno e Scarlet, Devil, Capitan America, L’Uomo Ragno, Namor e La Cosa.
BHANG #6 160 pp., col. e b/n, 21 x 29,5 cm, B, A, 6000 Lire. Con L’Uomo Ragno (strip) e Hulk (strip).
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CORRIERE DEI PICCOLI #36, 54 pp., col.-b/n, 21 x 27,5 cm, S, A, 1800 Lire. Con Conte Dackula.
CORRIERE DEI PICCOLI #37, 54 pp., col.-b/n, 21 x 27,5 cm, S, A, 1800 Lire. Con Conte Dackula.
CORRIERE DEI PICCOLI #38, 54 pp., col.-b/n, 21 x 27,5 cm, S, A, 1800 Lire. Con Conte Dackula.
CORRIERE DEI PICCOLI #39, 54 pp., col.-b/n, 21 x 27,5 cm, S, A, 1800 Lire. Con Conte Dackula.
CONAN LA SPADA SELVAGGIA #47, La scimmia pipistrello di Marmet Tarn, 64 pp., b/n, 16 X 21 cm, B, M, 2500 Lire.
CONAN IL BARBARO #20, Il Re-Bestia di Abombi, 48 pp., col., 16 X 21 cm, B, M, 2500 Lire.
I NUOVI MUTANTI #19, 64 pp., col., 17 x 26 cm, B, M, 3000 Lire. In appendice Cloak and Dagger.
HELLRAISER #1, 48 pp., col., 17 x 26 cm, B, M, 4000 Lire.
NAMOR #3, 64 pp., col., 17 x 26 cm, B, M, 3000 Lire. n appendice Iron Man e D.P.7.
SILVER SURFER #13, 64 pp., col., 17 x 26 cm, B, M, 3000 Lire. In appendice Thor e Marvel Comics Presents.
58
IRON MAN #21, 64 pp., col., 17 X 26 cm, B, M, 3000 Lire. In appendice Nick Fury Agent of S.h.i.e.l.d. e Marvel Comics Presents.
WOLVERINE #12, 64 pp., col., 17 x 26 cm, B, M, 3000 Lire. In appendice Excalibur e Marvel Comics Presents.
PLAY EXTRA #6, Havok & Wolverine 1, 48 pp., col., 17 x 26 cm, B, M, 4000 Lire.
PLAY SPECIAL #5, Wolverine - Nick Fury: Scorpio Connection, 64 pp., col., 21 x 27,5 cm, B, M, 10000 Lire.
CAPITAN AMERICA & I VENDICATORI #10, Nuovo sangue, 64 pp., col., 17 X 25 cm, S, M, 2300 Lire. In appendice Alpha Flight.
NOTA: contiene inserto speciale a colori Italy for Spider-Man.
X-MARVEL #8, 64 pp., col., 17 x 26 cm, B, A, 3000 Lire. Con X-Factor e Marvel Comics Presents.
L’UOMO RAGNO #58, Quest’uomo... questa rana!, 64 pp., col., 17 X 25 cm, S, M, 2300 Lire. In appendice Classic X-Men.
L’UOMO RAGNO #59, Corsa all’oro, 64 pp., col., 17 X 25 cm, S, M, 2300 Lire. In appendice Classic X-Men.
FANTASTICI QUATTRO #31, Scelte, 64 pp., col., 17 X 25 cm, S, M, 2300 Lire. In appendice Devil e Hulk.
FANTASTICI QUATTRO #32, Quando si scontrano i titani, 64 pp., col., 17 X 25 cm, S, M, 2300 Lire. In appendice Devil e Hulk.
IL PUNITORE #16, Terapia d’urto, 64 pp., col., 17 X 25 cm, S, M, 2300 Lire. In appendice Moon Knight.
GLI INCREDIBILI X-MEN #4, Danzare al buio, 64 pp., col., 17 X 25 cm, S, M, 2300 Lire. In appendice Marvel Fanfare.
STAR MAGAZINE #2, 96 pp., col., 17 X 25 cm, B, A, 4000 Lire. Con Fantastici Quattro, What The?! e Vendicatori.
BHANG #7 160 pp., col. e b/n, 21 x 29,5 cm, B, A, 6000 Lire. Con Ax, L’Uomo Ragno (strip) e Hulk (strip).
SUPER COMICS #1, 96 pp., col., 21 x 29,5 cm, B, A, 5000 Lire. Con L’Uomo Ragno, She-Hulk, X-Men e Futurians.
CORRIERE DEI PICCOLI #40 54 pp., col.-b/n, 21 x 27,5 cm, S, A, 1800 Lire. Con Conte Dackula.
CORRIERE DEI PICCOLI #41, 54 pp., col.-b/n, 21 x 27,5 cm, S, A, 1800 Lire. Con Conte Dackula.
59
CORRIERE DEI PICCOLI #42, 54 pp., col.-b/n, 21 x 27,5 cm, S, A, 1800 Lire. Con Conte Dackula.
CORRIERE DEI PICCOLI #43, 54 pp., col.-b/n, 21 x 27,5 cm, S, A, 1800 Lire. Con Conte Dackula.
ALL AMERICAN COMICS #14, 72 pp., col., 17 X 25 cm, B, M, 3000 Lire. Con Ghost Rider, Rom e Difensori.
CONAN LA SPADA SELVAGGIA #48, Gli uomini leopardo di Darfar, 64 pp., b/n, 16 X 21 cm, B, M, 2500 Lire.
CONAN IL BARBARO #21, La lunga notte di Zanna e Artiglio, 48 pp., col., 16 X 21 cm, B, M, 2500 Lire.
HELLRAISER #2, 48 pp., col., 17 x 26 cm, B, M, 4000 Lire.
IRON MAN #22, 64 pp., col., 17 X 26 cm, B, M, 3000 Lire. In appendice Nick Fury Agent of S.h.i.e.l.d. e Marvel Comics Presents.
I NUOVI MUTANTI #20, 64 pp., col., 17 x 26 cm, B, M, 3000 Lire. In appendice Cloak and Dagger.
NAMOR #4, 64 pp., col., 17 x 26 cm, B, M, 3000 Lire. n appendice Iron Man e D.P.7.
WOLVERINE #13, 64 pp., col., 17 x 26 cm, B, M, 3000 Lire. In appendice Excalibur, Dazzler e Wolverine Saga.
60
X-MARVEL #9, 64 pp., col., 17 x 26 cm, B, A, 3000 Lire. Con X-Factor, Nightcrawler e Power Pack.
PLAY EXTRA #7, Havok & Wolverine 2, 48 pp., col., 17 x 26 cm, B, M, 4000 Lire.
PLAY BOOK #6, Thor, 96 pp., col., 17 x 26 cm, B, M, 8000 Lire.
PLAY BOOK COLLECTION #1,, Shang-Chi Master of Kung-Fu, 64 pp., col., 17 x 26 cm, B, M, 8000 Lire.
SILVER SURFER #14, 64 pp., col., 17 x 26 cm, B, M, 3000 Lire. In appendice Thor e Marvel Comics Presents.
CAPITAN AMERICA & I VENDICATORI #11, Morte di una leggenda?, 64 pp., col., 17 X 25 cm, S, M, 2300 Lire. In appendice Alpha Flight.
L’UOMO RAGNO #60, L’eroe e l’olocausto, 64 pp., col., 17 X 25 cm, S, M, 2300 Lire. In appendice Classic X-Men.
L’UOMO RAGNO #61, Che fine ha fatto Crusher Hogan?, 64 pp., col., 17 X 25 cm, S, M, 2300 Lire. In appendice Classic X-Men.
FANTASTICI QUATTRO #33, Alla ricerca di Mr. Fantastic, 64 pp., col., 17 X 25 cm, S, M, 2300 Lire. In appendice Devil e Hulk.
FANTASTICI QUATTRO #34, Il processo di Reed Richards, 64 pp., col., 17 X 25 cm, S, M, 2300 Lire. In appendice Devil e Hulk.
IL PUNITORE #17, La danza del destino, 64 pp., col., 17 X 25 cm, S, M, 2300 Lire. In appendice Moon Knight.
GLI INCREDIBILI X-MEN #5, Gloria scarlatta, 64 pp., col., 17 X 25 cm, S, M, 2300 Lire. In appendice Marvel Fanfare.
STAR MAGAZINE #3, 96 pp., col., 17 X 25 cm, B, A, 4000 Lire. Con Capitan America, Solo Avengers e Star Brand.
SPECIALE L’UOMO RAGNO #1, L’ultima caccia di Kraven, 146 pp., col., 17 X 25 cm, B, M, 10000 Lire.
SPECIALE L’UOMO RAGNO #1 VARIANT LUCCA ‘90, L’ultima caccia di Kraven, 146 pp., col., 17 X 25 cm, B, M, 10000 Lire.
CALENDARIO MARVEL 1991, col., 42,5 x 28,5 cm, 10000 Lire.
61
IL GIORNALINO #47, 54 pp., col., 21 x 27,5 cm, S, A, 2000 Lire. Con Muppet Babies.
BHANG #8 128 pp., col. e b/n, 21 x 29,5 cm, B, A, 6000 Lire. Con L’Uomo Ragno (strip) e Hulk (strip).
SUPER COMICS #1, 96 pp., col., 21 x 29,5 cm, B, A, 5000 Lire. Con L’Uomo Ragno, She-Hulk, X-Men e Futurians.
CORRIERE DEI PICCOLI #45, 54 pp., col.-b/n, 21 x 27,5 cm, S, A, 1800 Lire. Con Conte Dackula.
CORRIERE DEI PICCOLI #46, 54 pp., col.-b/n, 21 x 27,5 cm, S, A, 1800 Lire. Con Conte Dackula.
CORRIERE DEI PICCOLI #48, 54 pp., col.-b/n, 21 x 27,5 cm, S, A, 1800 Lire. Con Conte Dackula.
GRANDI EROI #76, Grandi Eroi Marvel Vol.5: Fantastici Quattro 2, 256 pp., col., 17 X 26 cm, B, M, 25000 Lire.
GRANDI EROI #77, Grandi Eroi Marvel Vol.6: L’Uomo Ragno 2, 256 pp., col., 17 X 26 cm, B, M, 25000 Lire.
GRANDI EROI #79, Grandi Eroi Marvel Vol.7: X-Men 2, 256 pp., col., 17 X 26 cm, B, M, 25000 Lire.
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CORRIERE DEI PICCOLI #44, 54 pp., col.-b/n, 21 x 27,5 cm, S, A, 1800 Lire. Con Conte Dackula.
CONAN LA SPADA SELVAGGIA #49, Il sanguinante rubino di morte, 64 pp., b/n, 16 X 21 cm, B, M, 2500 Lire.
CONAN IL BARBARO #22, La donna del mare, 48 pp., col., 16 X 21 cm, B, M, 2500 Lire.
HELLRAISER #3, 48 pp., col., 17 x 26 cm, B, M, 4000 Lire.
IRON MAN #23, 64 pp., col., 17 X 26 cm, B, M, 3000 Lire. In appendice Nick Fury Agent of S.h.i.e.l.d. e Marvel Comics Presents.
I NUOVI MUTANTI #21, 64 pp., col., 17 x 26 cm, B, M, 3000 Lire. In appendice Cloak and Dagger.
NAMOR #5, 64 pp., col., 17 x 26 cm, B, M, 3000 Lire. In appendice Iron Man.
SILVER SURFER #15, 64 pp., col., 17 x 26 cm, B, M, 3000 Lire. In appendice Marvel Comics Presents.
WOLVERINE #14, 64 pp., col., 17 x 26 cm, B, M, 3000 Lire. In appendice Excalibur, Dazzler e Wolverine Saga.
X-MARVEL #10, 64 pp., col., 17 x 26 cm, B, A, 3000 Lire. Con X-Factor, Nightcrawler e Power Pack.
PLAY EXTRA #8, Havok & Wolverine 3, 48 pp., col., 17 x 26 cm, B, M, 4000 Lire.
PLAY SPECIAL #6, Dottor Strange e Dottor Destino: Trionfo e tormento, 80 pp., col., 21 x 27,5 cm, B, M, 12000 Lire.
CAPITAN AMERICA & I VENDICATORI #12, L’ultimo film, 64 pp., col., 17 X 25 cm, S, M, 2300 Lire. In appendice Alpha Flight.
L’UOMO RAGNO #62, Sta arrivando un vigilante, 64 pp., col., 17 X 25 cm, S, M, 2300 Lire. In appendice Classic X-Men.
L’UOMO RAGNO #63, Punti di vista, 64 pp., col., 17 X 25 cm, S, M, 2300 Lire. In appendice Classic X-Men.
FANTASTICI QUATTRO #35, Vacanze al sole, 64 pp., col., 17 X 25 cm, S, M, 2300 Lire. In appendice Devil e Hulk.
FANTASTICI QUATTRO #36, Inferno, 64 pp., col., 17 X 25 cm, S, M, 2300 Lire. In appendice Devil e Hulk.
IL PUNITORE #18, Confessione, 64 pp., col., 17 X 25 cm, S, M, 2300 Lire. In appendice Moon Knight.
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GLI INCREDIBILI X-MEN #6, Storie d’amore, 64 pp., col., 17 X 25 cm, S, M, 2300 Lire. In appendice Marvel Fanfare.
CORRIERE DEI PICCOLI #49, 54 pp., col.-b/n, 21 x 27,5 cm, S, A, 1800 Lire. Con Conte Dackula.
STAR MAGAZINE #4, 96 pp., col., 17 X 25 cm, B, A, 4000 Lire. Con X-Men & Nuovi Giovani Titani e La Cosa.
CORRIERE DEI PICCOLI #50, 54 pp., col.-b/n, 21 x 27,5 cm, S, A, 1800 Lire. Con Conte Dackula.
64
BHANG #9 128 pp., col. e b/n, 21 x 29,5 cm, B, A, 6000 Lire. Con L’Uomo Ragno (strip) e Hulk (strip).
SUPER COMICS #3, 96 pp., col., 21 x 29,5 cm, B, A, 5000 Lire. Con L’Uomo Ragno, She-Hulk, X-Men e Futurians.
CORRIERE DEI PICCOLI #51, 54 pp., col.-b/n, 21 x 27,5 cm, S, A, 1800 Lire. Con Conte Dackula.
CORRIERE DEI PICCOLI #52, 54 pp., col.-b/n, 21 x 27,5 cm, S, A, 1800 Lire. Con Conte Dackula.
A dispetto dei due anni precedenti, caratterizzati dal "protagonismo" della Play Press, il 1991 va ricordato come l'anno della definitiva affermazione della Star Comics come casa leader del rinato mercato supereroistico in Italia, sia in termini di vendite che qualitativi. Dopo tre lunghi anni di rodaggio in cui le nuove iniziative sono state centellinate, e il parco testate sottoposto a continui miglioramenti grafici e tecnici,
Bovini
e
Cavallerin
possono
finalmente raccogliere i frutti della loro lungimiranza e godere della realtà più solida, ma anche più professionale, del segmento. In quell'anno i maggiori esperti del settore arrivano alla Star quasi come falene attratte dalla luce, dando vita a una redazione polivalente che nel 1992 le permetterà di lanciarsi fiduciosamente anche in altri segmenti di mercato. Per il momento, i riflettori rimangono puntati sui supereroi. Le novità cominciano già col mese di gennaio: oltre ad assestare il formato di tutte le collane regolari sulle 72 pagine, col famoso centimetro in più in altezza che le uniforma agli albi originali, la casa editrice
concede
la
quindicinalità
anche a CAPITAN AMERICA & I VENDICATORI e lancia L'UOMO RAGNO CLASSIC, ristampa cronologica della collana
americana
The
Amazing
Spider-Man, e un bellissimo Speciale dedicato al MOON KNIGHT di Moench e Sienkiewicz. Gli Speciali si susseguono durante tutto l'anno, con lo SPECIALE LA TOMBA DI DRACULA 1 e lo SPECIALE IL PUNITORE 2 (marzo), lo SPECIALE
VENDICATORI
DELLA
COSTA OVEST (aprile), lo SPECIALE X-MEN 3 (maggio) e 4 (agosto), lo SPECIALE DEVIL 2 (ottobre) e soprattutto l'attesissimo SPECIALE L'UOMO RAGNO 2: IL MATRIMONIO (novembre), presentato alla Fiera di Lucca con due copertine diverse: una regular disegnata da John Romita Sr. e una variant firmata da Bill Sienkiewicz.
Ma le novità non mancano anche sul fronte della concorrenza. La Play Press prosegue la sua corsa con un occhio sempre attento agli adattamenti a fumetti delle grandi produzioni cinematografiche (NIGHTMARE, DARKMAN, TERMINATOR) e l'altro stabilmente puntato sui supereroi: il maggior evento dell'anno è sicuramente il lancio, a febbraio, del quindicinale THOR, che presenta lo straordinario ciclo di Walt Simonson; il Dio del Tuono torna ad essere titolare di una testata, lasciando così il posto un po' ingrato di appendice sulla collana SILVER SURFER. Contemporaneamente, chiude a sorpresa la collana de I NUOVI MUTANTI: la serie dei giovanissimi allievi di Xavier migra su una rinnovata X-MARVEL a 96 pagine che, nelle intenzioni dell'editore, dovrebbe diventare la diretta concorrente di STAR MAGAZINE. La disinvoltura con la quale la Play chiude e apre nuove collane, o traghetta alcuni serial dall'una all'altra, sarà una caratteristica costante della casa editrice laziale, che non perde mai la sua attitudine d'assalto, pragmaticamente rivolta a razionalizzare il parco testate e massimizzare le vendite.
La Comic Art prosegue nella sua opera
Le testate di Ferri sono state finora curate da Granata Press, agenzia bolognese di servizi editoriali per la quale lavorano, tra gli altri, Barbara Rossi, Nives Aiuola, Wainer Fini e Luca Statasta, quest'ultimo subentrato all'indaffaratissimo Marco Lupoi come consulente per i comics di Alessandro Distribuzioni. Sempre nell'ottica di ottimizzare i costi, a riprova del fatto che i tempi sono cambiati, la Play decide di dotarsi di una redazione competente tutta sua e trova nelle figure di Alessandro Bottero e Adam Centerba, entrambi provenienti dal "sottobosco" delle fumetterie romane, i nuovi traduttori ed editor del suo vasto catalogo. Da segnalare che Luca Scatasta, dopo l'esperienza Granata, passerà alla Star Comics in qualità di co-editor di STAR MAGAZINE dopo l'abbandono - dettato da motivi professionali - di Daniele Brolli.
viene affiancata una collana satellite, il
65
filologica: mentre la collana GRANDI EROI continua la traduzione dei Marvel Masterworks con i volumi dedicati alle storie classiche di Capitan America, Hulk,
Vendicatori,
Devil,
Fantastici
Quattro e X-Men, ALL AMERICAN COMICS si assesta sulla sua nuova formula 100% Marvel che presenta una intrigante miscela di vecchie storie (ROM e I DIFENSORI) e produzioni più recenti
(GHOST
RIDER),
il
tutto
intervallato dai controversi interventi critici del curatore Paolo Accolti Gil. La polemica
sulle
traduzioni
troppo
arbitrarie, e soprattutto su una continuity più ingarbugliata che mai, infuria tra i lettori italiani, e nonostante i futuri sforzi e gli interventi di tutti gli editori Comic Art compresa - proseguirà fino al 1994: attraverso le colonne di AAC, Accolti Gil porta avanti con un linguaggio sagace e (per alcuni) eccessivo cipiglio un dibattito sullo stato delle cose in Italia, facendosi interprete delle inquietudini di numerosi fan. E' così che la rivista si trasforma in un appuntamento impedibile non solo per chi cerca emozioni d'annata, ma anche per tutti i fautori della "filologia a tutti i costi". A riprova di questo, a luglio le trimestrale MARVEL COLLECTION, che recupera cicli di storie passate e/o inediti dei supereroi. Intanto, la Max Bunker Press mantiene la sua piccola fetta di mercato con la rivista SUPER COMICS, ora impreziosita dall'arrivo della nuova serie - miracolosamente lasciata libera dagli altri editori - di She-Hulk, scritta e disegnata da John Byrne. La novità dell'anno è rappresentata dal lancio in primavera di EUREKA AVVENTURA CLASSIC, una sorta di almanacco trimestrale dedicato alle strip sindacate degli eroi Marvel.
ALL AMERICAN COMICS #16, 72 pp., col., 17 X 25 cm, B, A, 3000 Lire. Con Ghost Rider e Difensori.
GRANDI EROI #80, Grandi Eroi Marvel Vol.8: L’incredibile Hulk 1, 256 pp., col., 17 X 26 cm, B, M, 25000 Lire.
GRANDI EROI #83, Grandi Eroi Marvel Vol.9: Vendicatori 2, 256 pp., col., 17 X 26 cm, B, M, 25000 Lire.
CONAN LA SPADA SELVAGGIA #50, Quando un dio vive, 64 pp., b/n, 16 X 21 cm, B, M, 2500 Lire.
CONAN IL BARBARO #23, Morte sulla costa nera, 48 pp., col., 16 X 21 cm, B, M, 2500 Lire.
HELLRAISER #4, 48 pp., col., 17 x 26 cm, B, M, 4000 Lire.
IRON MAN #24, 64 pp., col., 17 X 26 cm, B, M, 3000 Lire. In appendice Nick Fury Agent of S.h.i.e.l.d. e Marvel Comics Presents.
I NUOVI MUTANTI #22, 64 pp., col., 17 x 26 cm, B, M, 3000 Lire. In appendice Cloak and Dagger.
NAMOR #6, 64 pp., col., 17 x 26 cm, B, M, 3000 Lire. n appendice Iron Man.
SILVER SURFER #16, 64 pp., col., 17 x 26 cm, B, M, 3000 Lire. In appendice Dr. Strange.
WOLVERINE #15, 64 pp., col., 17 x 26 cm, B, M, 3000 Lire. In appendice Excalibur, Dazzler e Wolverine Saga.
X-MARVEL #11, 64 pp., col., 17 x 26 cm, B, A, 3000 Lire. Con X-Factor, Nightcrawler e Power Pack.
PLAY EXTRA #9, Havok & Wolverine 4 , 48 pp., col., 17 x 26 cm, B, M, 4000 Lire.
PLAY BOOK #8 Captain Britain, 192 pp., col., 21 x 27,5 cm, B, M, 15000 Lire.
SPECIALE FREDDY KRUEGER’S A NIGHTMARE ON ELM STREET, 90 pp., b/n, 16 X 21 cm, B, M, 2500 Lire.
MARVEL COVER COLLECTION #1, Daredevil di Frank Miller, portfolio di 8 cover, col., 19 x 28 cm, 5000 Lire.
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PLAY POSTER #1, Silver Surfer e Skorpio Connection, contiene 2 maxi-poster, col., 23 x 28 cm, 5000 Lire.
CAPITAN AMERICA & I VENDICATORI #13, Sognatori americani, 72 pp., col., 17 x 26 cm, S, M, 2500 Lire. In appendice Alpha Flight.
CAPITAN AMERICA & I VENDICATORI #14, Occhio per occhio, 72 pp., col., 17 x 26 cm, S, M, 2500 Lire. In appendice Alpha Flight.
L’UOMO RAGNO #64, Ace, 72 pp., col., 17 x 26 cm, S, M, 2500 Lire. In appendice Classic X-Men.
L’UOMO RAGNO #65, Peccato d’orgoglio, 72 pp., col., 17 x 26 cm, S, M, 2500 Lire. In appendice Classic X-Men.
L’UOMO RAGNO CLASSIC #1, Le origini dell’Uomo Ragno, 80 pp., col., 17 x 26 cm, B, M, 3000 Lire.
FANTASTICI QUATTRO #37, Il tempo incalza, 72 pp., col., 17 x 26 cm, S, M, 2500 Lire. In appendice Devil e Hulk.
FANTASTICI QUATTRO #38, Gli eroi tornano a casa, 72 pp., col., 17 x 26 cm, S, M, 2500 Lire. In appendice Devil e Hulk.
IL PUNITORE #19, Prima pagina, 72 pp., col., 17 x 26 cm, S, M, 2500 Lire. In appendice Moon Knight.
GLI INCREDIBILI X-MEN #7, Decisioni, 72 pp., col., 17 x 26 cm, S, M, 2500 Lire. In appendice Marvel Fanfare.
STAR MAGAZINE #5, 96 pp., col., 17 X 25 cm, B, A, 4000 Lire. Con Devil, Vendicatori e Star Brand.
SPECIALE MOON KNIGHT, 96 pp., col., 17 X 25 cm, B, M, 7000 Lire.
BHANG #10 128 pp., col. e b/n, 21 x 29,5 cm, B, A, 6000 Lire. Con L’Uomo Ragno (strip) e Hulk (strip).
SUPER COMICS #4, 96 pp., col., 21 x 29,5 cm, B, A, 5000 Lire. Con Punitore, Iron Man, Dr. Strange e La vendetta del monolito vivente.
CORRIERE DEI PICCOLI #1, 54 pp., col.-b/n, 21 x 27,5 cm, S, A, 1800 Lire. Con Conte Dackula.
CORRIERE DEI PICCOLI #2, 54 pp., col.-b/n, 21 x 27,5 cm, S, A, 1800 Lire. Con Conte Dackula.
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CORRIERE DEI PICCOLI #3, 54 pp., col.-b/n, 21 x 27,5 cm, S, A, 1800 Lire. Con Conte Dackula.
CORRIERE DEI PICCOLI #4, 54 pp., col.-b/n, 21 x 27,5 cm, S, A, 1800 Lire. Con Conte Dackula.
GRANDI EROI #84, Grandi Eroi Marvel Vol.10: L’Uomo Ragno 3, 256 pp., col., 17 X 26 cm, B, M, 25000 Lire.
GRANDI EROI #87, Grandi Eroi Marvel Vol.11: X-Men 3, 256 pp., col., 17 X 26 cm, B, M, 25000 Lire.
CONAN LA SPADA SELVAGGIA #51, Il delatore, 64 pp., b/n, 16 X 21 cm, B, M, 2500 Lire.
L’ETERNAUTA #94, 128 pp., col. e b/n, 21 x 27,5 cm, B, A, 6000 Lire. Con Marvel Preview.
IRON MAN #25, 64 pp., col., 17 X 26 cm, B, M, 3000 Lire. In appendice Squadrone Supremo.
I NUOVI MUTANTI #23, 64 pp., col., 17 x 26 cm, B, M, 3000 Lire. In appendice Cloak and Dagger.
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CONAN IL BARBARO #24, Il diavolo ha molte gambe, 48 pp., col., 16 X 21 cm, B, M, 2500 Lire.
NAMOR #7, 64 pp., col., 17 x 26 cm, B, M, 3000 Lire. n appendice Iron Man e D.P.7.
WOLVERINE #16, 64 pp., col., 17 x 26 cm, B, M, 3000 Lire. In appendice Excalibur, Dazzler e Wolverine Saga.
THOR #1, 64 pp., col., 17 x 26 cm, B, M, 3000 Lire. In appendice Eternals.
SILVER SURFER #17, 64 pp., col., 17 x 26 cm, B, M, 3000 Lire. In appendice Thor e Dr. Strange.
X-MARVEL #12, 64 pp., col., 17 x 26 cm, B, A, 3000 Lire. Con X-Factor, Nightcrawler e Power Pack.
PLAY EXTRA #10, Excalibur, 48 pp., col., 17 x 26 cm, B, M, 4000 Lire.
PLAY SPECIAL #7, Thor: Io, colui che gli dei vorrebbero distruggere, 64 pp., col., 21 x 27,5 cm, B, M, 10000 Lire.
CAPITAN AMERICA & I VENDICATORI #15, Una mente perduta, 72 pp., col., 17 x 26 cm, S, M, 2500 Lire. In appendice Alpha Flight.
CAPITAN AMERICA & I VENDICATORI #16, Qualcuno a cui importa, 72 pp., col., 17 x 26 cm, S, M, 2500 Lire. In appendice Alpha Flight.
L’UOMO RAGNO #66, Ricordando i miei peccati, 72 pp., col., 17 x 26 cm, S, M, 2500 Lire. In appendice Classic X-Men.
L’UOMO RAGNO #67, E un campione verrà!, 72 pp., col., 17 x 26 cm, S, M, 2500 Lire. In appendice Classic X-Men.
L’UOMO RAGNO CLASSIC #2, Faccia a faccia con Lizard, 80 pp., col., 17 x 26 cm, B, M, 3000 Lire.
FANTASTICI QUATTRO #39, Una piccola perdita, 72 pp., col., 17 x 26 cm, S, M, 2500 Lire. In appendice Devil e Hulk.
GLI INCREDIBILI X-MEN #8, Più feroce dell’inferno, 72 pp., col., 17 x 26 cm, S, M, 2500 Lire. In appendice Marvel Fanfare.
STAR MAGAZINE #6, 96 pp., col., 17 X 25 cm, B, A, 4000 Lire. Con L’Uomo Ragno, Vendicatori e Capitan America.
FANTASTICI QUATTRO #40, Rinascita, 72 pp., col., 17 x 26 cm, S, M, 2500 Lire. In appendice Devil e Hulk.
IL PUNITORE #20, Guerra santa, 72 pp., col., 17 x 26 cm, S, M, 2500 Lire. In appendice Moon Knight.
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BHANG #11 128 pp., col. e b/n, 21 x 29,5 cm, B, A, 6000 Lire. Con Heartburst e L’Uomo Ragno (strip).
SUPER COMICS #5, 96 pp., col., 21 x 29,5 cm, B, A, 5000 Lire. Con Punitore, Iron Man, Dr. Strange e La vendetta del monolito vivente.
IL GIORNALINO #7, 54 pp., col., 21 x 27,5 cm, S, A, 2000 Lire. Con Muppet Babies.
CORRIERE DEI PICCOLI #5, 54 pp., col.-b/n, 21 x 27,5 cm, S, A, 1900 Lire. Con Conte Dackula.
CORRIERE DEI PICCOLI #6, 54 pp., col.-b/n, 21 x 27,5 cm, S, A, 1900 Lire. Con Conte Dackula.
CORRIERE DEI PICCOLI #7, 54 pp., col.-b/n, 21 x 27,5 cm, S, A, 1900 Lire. Con Conte Dackula.
CORRIERE DEI PICCOLI #8, 54 pp., col.-b/n, 21 x 27,5 cm, S, A, 1900 Lire. Con Conte Dackula.
CONAN LA SPADA SELVAGGIA #52, La sirena, 64 pp., b/n, 16 X 21 cm, B, M, 2500 Lire.
CONAN IL BARBARO #25, Gli uomini che bevono sangue, 48 pp., col., 16 X 21 cm, B, M, 2500 Lire.
ALL AMERICAN COMICS #18, 72 pp., col., 17 X 25 cm, B, A, 3000 Lire. Con Ghost Rider e Difensori.
GRANDI EROI #88, Grandi Eroi Marvel Vol.12: X-Men 4, 256 pp., col., 17 X 26 cm, B, M, 25000 Lire.
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IL GIORNALINO #9, 54 pp., col., 21 x 27,5 cm, S, A, 2000 Lire. Con Muppet Babies.
L’ETERNAUTA #95, 128 pp., col. e b/n, 21 x 27,5 cm, B, A, 6000 Lire. Con Bizarre Adventures e Someplace Strange.
HELLRAISER #5, 48 pp., col., 17 x 26 cm, B, M, 4000 Lire.
IRON MAN #26, 64 pp., col., 17 X 26 cm, B, M, 3000 Lire. In appendice Squadrone Supremo e Marvel Comics Presents.
NAMOR #8, 64 pp., col., 17 x 26 cm, B, M, 3000 Lire. n appendice Iron Man e D.P.7.
SILVER SURFER #18, 64 pp., col., 17 x 26 cm, B, M, 3000 Lire. In appendice Thor e Dr. Strange.
THOR #2, 64 pp., col., 17 x 26 cm, B, M, 3000 Lire. In appendice Eternals.
THOR #3, 64 pp., col., 17 x 26 cm, B, M, 3000 Lire. In appendice Eternals.
WOLVERINE #17, 64 pp., col., 17 x 26 cm, B, M, 3000 Lire. In appendice Excalibur, Dazzler e Wolverine Saga.
PLAY EXTRA #11, Excalibur - Mojo Mayhem, 48 pp., col., 17 x 26 cm, B, M, 4000 Lire.
PLAY BOOK #9, Silver Surfer Classic 2, 128 pp., col., 17 x 26 cm, B, M, 10000 Lire.
SPECIALE DARKMAN, 64 pp., b/n, 16 X 21 cm, B, M, 2500 Lire.
SPECIALE DARKMAN VARIANT, 64 pp., b/n, 16 X 21 cm, B, M, 2500 Lire. NOTA: all’albo originale viene aggiunta una sovracopertina. Esce per la collana Comics Movie Special, distribuita nel solo circuito delle librerie.
CAPITAN AMERICA & I VENDICATORI #17, Le strade del peccato, 72 pp., col., 17 x 26 cm, S, M, 2500 Lire. In appendice Alpha Flight.
CAPITAN AMERICA & I VENDICATORI #18, I sogni sono duri a morire, 72 pp., col., 17 x 26 cm, S, M, 2500 Lire. In appendice Alpha Flight.
L’UOMO RAGNO #68, Canto di Natale, 72 pp., col., 17 x 26 cm, S, M, 2500 Lire. In appendice Classic X-Men.
L’UOMO RAGNO #69, All’inseguimento della volpe, 72 pp., col., 17 x 26 cm, S, M, 2500 Lire. In appendice Classic X-Men.
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L’UOMO RAGNO CLASSIC #3, I duri, 80 pp., col., 17 x 26 cm, B, M, 3000 Lire.
GLI INCREDIBILI X-MEN #9, Di chi è questa vita?, 72 pp., col., 17 x 26 cm, S, M, 2500 Lire. In appendice Marvel Fanfare.
STAR MAGAZINE #7, 96 pp., col., 17 X 25 cm, B, A, 4000 Lire. Con What If?.
BHANG #12, 128 pp., col. e b/n, 21 x 29,5 cm, B, A, 6000 Lire. Con L’Uomo Ragno (strip).
SUPER COMICS #5, 96 pp., col., 21 x 29,5 cm, B, A, 5000 Lire. Con Punitore, Iron Man, Dr. Strange e La vendetta del monolito vivente.
CORRIERE DEI PICCOLI #10, 54 pp., col.-b/n, 21 x 27,5 cm, S, A, 1900 Lire. Con Conte Dackula.
FANTASTICI QUATTRO #42, Dio e la patria, 72 pp., col., 17 x 26 cm, S, M, 2500 Lire. In appendice Devil e Hulk.
FANTASTICI QUATTRO #41, Salvezza, 72 pp., col., 17 x 26 cm, S, M, 2500 Lire. In appendice Devil e Hulk.
SPECIALE IL PUNITORE #2, La loggia degli assassini, 64 pp., col., 21 x 27,5 cm, B, M, 8000 Lire.
IL GIORNALINO #12, 54 pp., col., 21 x 27,5 cm, S, A, 2000 Lire. Con Muppet Babies.
CORRIERE DEI PICCOLI #12, 54 pp., col.-b/n, 21 x 27,5 cm, S, A, 1900 Lire. Con Conte Dackula.
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IL PUNITORE #21, Su di giri, 72 pp., col., 17 x 26 cm, S, M, 2500 Lire. In appendice Moon Knight.
SPECIALE LA TOMBA DI DRACULA #1, 90 pp., b/n, 21 x 27,5 cm, B, M, 5000 Lire.
CORRIERE DEI PICCOLI #9, 54 pp., col.-b/n, 21 x 27,5 cm, S, A, 1900 Lire. Con Conte Dackula.
ALL AMERICAN COMICS #20, 72 pp., col., 17 X 25 cm, B, A, 3000 Lire. Con Ghost Rider e Difensori.
GRANDI EROI #92, Grandi Eroi Marvel Vol.13: Capitan America 1, 256 pp., col., 17 X 26 cm, B, M, 25000 Lire.
GRANDI EROI #93, Grandi Eroi Marvel Vol.14: Devil 1, 256 pp., col., 17 X 26 cm, B, M, 25000 Lire.
CONAN LA SPADA SELVAGGIA #53, I leoni di ferro del Kharamun, 64 pp., b/n, 16 X 21 cm, B, M, 2500 Lire.
CONAN IL BARBARO #26, La valle delle donne perdute, 48 pp., col., 16 X 21 cm, B, M, 2500 Lire.
HELLRAISER #6, 48 pp., col., 17 x 26 cm, B, M, 4000 Lire.
NAMOR #9, 64 pp., col., 17 x 26 cm, B, M, 3000 Lire. In appendice Iron Man e D.P.7.
SILVER SURFER #19, 64 pp., col., 17 x 26 cm, B, M, 3000 Lire. In appendice Thor e Dr. Strange.
THOR #4, 64 pp., col., 17 x 26 cm, B, M, 3000 Lire. In appendice Eternals.
THOR #5, 64 pp., col., 17 x 26 cm, B, M, 3000 Lire. In appendice Eternals.
WOLVERINE #18, 64 pp., col., 17 x 26 cm, B, M, 3000 Lire. In appendice Excalibur, Dazzler e Wolverine Saga.
X-MARVEL #13, 96 pp., col., 17 x 26 cm, B, A, 3000 Lire. Con X-Factor, Nuovi Mutanti, Power Pack e Marvel Comics Presents.
PLAY EXTRA #12, Wolverine - Avventura nella giungla, 48 pp., col., 17 x 26 cm, B, M, 4000 Lire.
MARVEL COVER COLLECTION #2, Thor di Walt Simonson, portfolio di 8 cover, col., 19 x 28 cm, 5000 Lire.
PLAY POSTER #2, Iron Man e Excalibur, contiene 2 maxi-poster, col., 23 x 28 cm, 5000 Lire.
CAPITAN AMERICA & I VENDICATORI #19, Punto di svolta, 72 pp., col., 17 x 26 cm, S, M, 2500 Lire. In appendice Alpha Flight.
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CAPITAN AMERICA & I VENDICATORI #20, A tua immagine, 72 pp., col., 17 x 26 cm, S, M, 2500 Lire.
L’UOMO RAGNO #70, La scelta e la sfida, 72 pp., col., 17 x 26 cm, S, M, 2500 Lire.
L’UOMO RAGNO #71, Guai in vista, 72 pp., col., 17 x 26 cm, S, M, 2500 Lire. In appendice Classic X-Men.
L’UOMO RAGNO CLASSIC #4, La minaccia di Mysterio, 80 pp., col., 17 x 26 cm, B, M, 3000 Lire.
FANTASTICI QUATTRO #43, Armageddon, 72 pp., col., 17 x 26 cm, S, M, 2500 Lire. In appendice Devil e Hulk.
FANTASTICI QUATTRO #44, Idiomi & cowboy , 72 pp., col., 17 x 26 cm, S, M, 2500 Lire. In appendice Devil e Hulk.
IL PUNITORE #22, Grosso guaio ai tropici, 72 pp., col., 17 x 26 cm, S, M, 2500 Lire. In appendice Moon Knight e Nomad.
GLI INCREDIBILI X-MEN #10, Follia, 72 pp., col., 17 x 26 cm, S, M, 2500 Lire. In appendice Marvel Fanfare.
STAR MAGAZINE #8, 96 pp., col., 17 X 25 cm, B, A, 4000 Lire. Con L’Uomo Ragno e Star Brand.
SPECIALE I VENDICATORI DELLA COSTA OVEST, Vendicatori uniti!, 96 pp., b/n, 21 x 27,5 cm, B, M, 7000 Lire.
EUREKA AVVENTURA CLASSIC #1, 96 pp., b/n, 20 x 27 cm, B, A, 5000 Lire. Con L’Uomo Ragno (strip) E Hulk (strip).
IL GIORNALINO #16, 54 pp., col., 21 x 27,5 cm, S, A, 2000 Lire. Con Muppet Babies.
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SUPER COMICS #7, 96 pp., col., 21 x 29,5 cm, B, A, 5000 Lire. Con L’Uomo Ragno, Vendicatori della Costa Ovest, Alien Legion e She-Hulk.
CONAN IL BARBARO #27, Caos nella terra chiamata Kush, 48 pp., col., 16 X 21 cm, B, M, 2500 Lire.
ALL AMERICAN COMICS #21, 72 pp., col., 17 X 25 cm, B, A, 3000 Lire. Con Balder, Ghost Rider e Difensori.
CONAN LA SPADA SELVAGGIA #54, Il tradimento di Lupo Grigio, 64 pp., b/n, 16 X 21 cm, B, M, 2500 Lire.
IRON MAN #27, 64 pp., col., 17 X 26 cm, B, M, 3000 Lire. In appendice Squadrone Supremo e Wonder Man.
NAMOR #10, 64 pp., col., 17 x 26 cm, B, M, 3000 Lire. In appendice Iron Man e D.P.7.
SILVER SURFER #20, 64 pp., col., 17 x 26 cm, B, M, 3000 Lire. In appendice Thor e Dr. Strange.
THOR #6, 64 pp., col., 17 x 26 cm, B, M, 3000 Lire. In appendice Eternals, Hercules e Marvel Comics Presents.
THOR #7, 64 pp., col., 17 x 26 cm, B, M, 3000 Lire. In appendice Eternals e Hercules.
X-MARVEL #14, 96 pp., col., 17 x 26 cm, B, A, 3000 Lire. Con X-Factor, Nuovi Mutanti, Power Pack e Marvel Comics Presents.
PLAY EXTRA #13, Deathlok Vol.1, 48 pp., col., 17 x 26 cm, B, M, 4000 Lire.
PLAY BOOK #10, Marshal Law: Paura e odio, 192 pp., col., 17 x 26 cm, B, M, 15000 Lire.
CAPITAN AMERICA & I VENDICATORI #21, ...E sempre così sia, 72 pp., col., 17 x 26 cm, S, M, 2500 Lire. In appendice Alpha Flight.
CAPITAN AMERICA & I VENDICATORI #22, Uomini e mostri, 72 pp., col., 17 x 26 cm, S, M, 2500 Lire.
L’UOMO RAGNO #72, Sottoterra, 72 pp., col., 17 x 26 cm, S, M, 2500 Lire. In appendice Classic X-Men.
L’UOMO RAGNO #73, La soluzione Magma, 72 pp., col., 17 x 26 cm, S, M, 2500 Lire.
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L’ETERNAUTA #97, 144 pp., col. e b/n, 21 x 27,5 cm, B, A, 6000 Lire. Con Someplace Strange.
L’UOMO RAGNO CLASSIC #5, La minaccia di Mysterio, 80 pp., col., 17 x 26 cm, B, M, 3000 Lire.
FANTASTICI QUATTRO #45, Di padri e d’altro, 72 pp., col., 17 x 26 cm, S, M, 2500 Lire. In appendice Devil e Hulk.
FANTASTICI QUATTRO #46, Qualcosa di vecchio, qualcosa di nuovo, 72 pp., col., 17 x 26 cm, S, M, 2500 Lire. In appendice Devil e Hulk.
IL PUNITORE #23, Kahuna, 72 pp., col., 17 x 26 cm, S, M, 2500 Lire. In appendice Foolkiller e Moon Knight.
GLI INCREDIBILI X-MEN #11, Nemico pubblico, 72 pp., col., 17 x 26 cm, S, M, 2500 Lire. In appendice Marvel Fanfare.
STAR MAGAZINE #9, 112 pp., col., 17 X 26 cm, B, A, 4500 Lire. Con L’Uomo Ragno, Classic X-Men e What the?.
SUPER COMICS #8, 96 pp., col., 21 x 29,5 cm, B, A, 5000 Lire. Con L’Uomo Ragno, Vendicatori della Costa Ovest, Alien Legion e She-Hulk.
CORRIERE DEI PICCOLI #18, 54 pp., col.-b/n, 21 x 27,5 cm, S, A, 1900 Lire. Con Conte Dackula.
CORRIERE DEI PICCOLI #19, 54 pp., col.-b/n, 21 x 27,5 cm, S, A, 1900 Lire. Con Conte Dackula.
CORRIERE DEI PICCOLI #22, 54 pp., col.-b/n, 21 x 27,5 cm, S, A, 1900 Lire. Con Conte Dackula.
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CONAN IL BARBARO #28, I mangiatori di luna di Darfar, 48 pp., col., 16 X 21 cm, B, M, 2500 Lire.
ALL AMERICAN COMICS #22, 72 pp., col., 17 X 25 cm, B, A, 3000 Lire. Con Balder, Ghost Rider e Difensori.
CONAN LA SPADA SELVAGGIA #55, Gli occhi di G’Barr Rjinn, 64 pp., b/n, 16 X 21 cm, B, M, 2500 Lire.
COMIC ART #80, 144 pp., col. e b/n, 21 x 27,5 cm, B, A, 6000 Lire. Con Stray Toasters.
HELLRAISER #7, 48 pp., col., 17 x 26 cm, B, M, 4000 Lire.
IRON MAN #28, 64 pp., col., 17 X 26 cm, B, M, 3000 Lire. In appendice Wonder Man.
NAMOR #11, 64 pp., col., 17 x 26 cm, B, M, 3000 Lire. In appendice Iron Man e D.P.7.
SILVER SURFER #21, 64 pp., col., 17 x 26 cm, B, M, 3000 Lire. In appendice Thor e Dr. Strange.
THOR #8, 64 pp., col., 17 x 26 cm, B, M, 3000 Lire. Eternals, Hercules e Marvel Comics Presents.
THOR #9, 64 pp., col., 17 x 26 cm, B, M, 3000 Lire. In appendice Eternals e Hercules.
X-MARVEL #15, 96 pp., col., 17 x 26 cm, B, A, 3000 Lire. Con X-Factor, Nuovi Mutanti e Marvel Comics Presents.
WOLVERINE #19, 64 pp., col., 17 x 26 cm, B, M, 3000 Lire. In appendice Excalibur, Dazzler e Wolverine Saga.
PLAY EXTRA #14, Deathlok Vol.1, 48 pp., col., 17 x 26 cm, B, M, 4000 Lire.
PLAY SPECIAL #9, Silver Surfer: Gli schiavisti, 76 pp., col., 21 x 27,5 cm, B, M, 12000 Lire.
CAPITAN AMERICA & I VENDICATORI #23, Sermone di paglia, 72 pp., col., 17 x 26 cm, S, M, 2500 Lire. In appendice Alpha Flight.
77
L’ETERNAUTA #98, 144 pp., col. e b/n, 21 x 27,5 cm, B, A, 6000 Lire. Con Bizarre Adventures.
L’UOMO RAGNO #74, Humbug!, 72 pp., col., 17 x 26 cm, S, M, 2500 Lire. In appendice Classic X-Men.
L’UOMO RAGNO CLASSIC #6, La riscossa dell’Uomo Ragno, 80 pp., col., 17 x 26 cm, B, M, 3000 Lire.
FANTASTICI QUATTRO #47, Rissa di mostri, 72 pp., col., 17 x 26 cm, S, M, 2500 Lire. In appendice Devil.
IL PUNITORE #24, Trauma in paradiso, 72 pp., col., 17 x 26 cm, S, M, 2500 Lire. In appendice Nomad e Foolkiller.
GLI INCREDIBILI X-MEN #12, Vitamorte, 72 pp., col., 17 x 26 cm, S, M, 2500 Lire.
STAR MAGAZINE #10, 112 pp., col., 17 X 26 cm, B, A, 4500 Lire. Con Devil, Moon Knight, Marvel Fanfare e What If?.
SPECIALE X-MEN #3, Guerre ad Asgard 1: Il dono, 96 pp., col., 17 x 26 cm, B, M, 7000 Lire.
BHANG #15, 128 pp., col. e b/n, 21 x 29,5 cm, B, A, 6000 Lire. Con Starstruck.
SUPER COMICS #9, 96 pp., col., 21 x 29,5 cm, B, A, 6000 Lire. Con Vendicatori della Costa Ovest, Alien Legion, Vedova Nera e She-Hulk.
CORRIERE DEI PICCOLI #24, 54 pp., col.-b/n, 21 x 27,5 cm, S, A, 1900 Lire. Con Conte Dackula.
CORRIERE DEI PICCOLI #26, 54 pp., col.-b/n, 21 x 27,5 cm, S, A, 1900 Lire. Con Conte Dackula.
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ALL AMERICAN COMICS #23, 72 pp., col., 17 X 25 cm, B, A, 3000 Lire. Con Balder, Ghost Rider e Rom.
CONAN LA SPADA SELVAGGIA #56, Il tesoro di Tranicos, 112 pp., b/n, 16 X 21 cm, B, M, 5000 Lire.
CONAN IL BARBARO #29, Attenti all’orso del cielo!, 48 pp., col., 16 X 21 cm, B, M, 2500 Lire.
L’ETERNAUTA #99, 144 pp., col. e b/n, 21 x 27,5 cm, B, A, 6000 Lire. Con Marvel Preview.
COMIC ART #81, 144 pp., col. e b/n, 21 x 27,5 cm, B, A, 6000 Lire. Con Stray Toasters.
MARVEL COLLECTION #1, The Defenders 61-68, 160 pp., col., 17 X 25 cm, B, M, 10000 Lire.
HELLRAISER #8, 48 pp., col., 17 x 26 cm, B, M, 4000 Lire.
NAMOR #12/13, numero doppio, 128 pp., col., 17 X 26 cm, B, M, 6000 Lire. In appendice New Warriors, Iron Man, D.P.7. e Marvel Comics Presents.
SILVER SURFER #22/23, numero doppio, 128 pp., col., 17 x 26 cm, B, M, 6000 Lire. In appendice Thor e Dr. Strange.
THOR #10, 64 pp., col., 17 x 26 cm, B, M, 3000 Lire. In appendice Eternals, Hercules e Marvel Comics Presents.
THOR #11/12, numero doppio, 128 pp., col., 17 x 26 cm, B, M, 6000 Lire. In appendice Eternals e Hercules.
X-MARVEL #16/17, numero doppio, 194 pp., col., 17 x 26 cm, B, A, 8000 Lire. Con X-Factor, Nuovi Mutanti, Power Pack e Marvel Comics Presents.
IRON MAN #29/30, numero doppio, 128 pp., col., 17 X 26 cm, B, M, 6000 Lire. . In appendice Squadrone Supremo, Wonder Man e Marvel Comics Presents.
WOLVERINE #20/21, numero doppio, 128 pp., col., 17 x 26 cm, B, M, 6000 Lire. In appendice Excalibur, Cloak and Dagger, Dazzler, Wolverine Saga e Marvel Comics Presents.
PLAY EXTRA #15, Deathlok Vol.3, , 48 pp., col., 17 x 26 cm, B, M, 4000 Lire.
PLAY BOOK #11, La vita di Capitan Marvel, 240 pp., col., 17 x 26 cm, B, M, 15000 Lire.
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PLAY BOOK COLLECTION #2, Colosso, 64 pp., col., 17 x 26 cm, B, M, 8000 Lire.
CAPITAN AMERICA & I VENDICATORI #24, Prima della caduta, 72 pp., col., 17 x 26 cm, S, M, 2500 Lire. In appendice Alpha Flight.
CAPITAN AMERICA & I VENDICATORI #25, Mangiare la polvere, 72 pp., col., 17 x 26 cm, S, M, 2500 Lire.
L’UOMO RAGNO #75, Piccole guerre, 72 pp., col., 17 x 26 cm, S, M, 2500 Lire.
L’UOMO RAGNO #76, Quando i guerrieri si scontrano, 72 pp., col., 17 x 26 cm, S, M, 2500 Lire.
FANTASTICI QUATTRO #48, La nuda verità, 72 pp., col., 17 x 26 cm, S, M, 2500 Lire. In appendice Devil e Hulk.
FANTASTICI QUATTRO #49, La malvagità degli uomini, 72 pp., col., 17 x 26 cm, S, M, 2500 Lire. In appendice Devil e Hulk.
BHANG #16, 128 pp., col. e b/n, 21 x 29,5 cm, B, A, 6000 Lire. Con Starstruck.
EUREKA AVVENTURA CLASSIC #2, 96 pp., b/n, 20 x 27 cm, B, A, 5000 Lire. Con L’Uomo Ragno (strip) E Hulk (strip).
SUPER COMICS #10, 96 pp., col., 21 x 29,5 cm, B, A, 6000 Lire. Con L’Uomo Ragno, Alien Legion, Vedova Nera e She-Hulk.
CORRIERE DEI PICCOLI #29, 54 pp., col.-b/n, 21 x 27,5 cm, S, A, 1900 Lire. Con Conte Dackula.
CORRIERE DEI PICCOLI #27, 54 pp., col.-b/n, 21 x 27,5 cm, S, A, 1900 Lire. Con Conte Dackula.
CORRIERE DEI PICCOLI #30, 54 pp., col.-b/n, 21 x 27,5 cm, S, A, 1900 Lire. Con Conte Dackula.
CORRIERE DEI PICCOLI VACANZE, supplemento a Corriere Dei Piccoli #29, 80 pp., col., 21 x 27,5 cm, S, A, 3000 Lire. Con Conte Dackula.
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CORRIERE DEI PICCOLI #28, 54 pp., col.-b/n, 21 x 27,5 cm, S, A, 1900 Lire. Con Conte Dackula.
CONAN IL BARBARO #30, Guerra di maghi, 112 pp., col., 16 X 21 cm, B, M, 7000 Lire.
ALL AMERICAN COMICS #23, 112 pp., col., 17 X 25 cm, B, A, 7000 Lire. Con Difensori, Balder e Ghost Rider.
CONAN LA SPADA SELVAGGIA #57, Conan il liberatore, 192 pp., b/n, 16 X 21 cm, B, M, 7000 Lire.
COMIC ART #82, 144 pp., col. e b/n, 21 x 27,5 cm, B, A, 6000 Lire. Con Marvel Super Action.
CAPITAN AMERICA & I VENDICATORI #26, America, maledetta America, 72 pp., col., 17 x 26 cm, S, M, 2500 Lire. In appendice Alpha Flight.
CAPITAN AMERICA & I VENDICATORI #27, Divergenze, 72 pp., col., 17 x 26 cm, S, M, 2500 Lire. In appendice Alpha Flight.
L’UOMO RAGNO #77, Scivola, scivola via, 72 pp., col., 17 x 26 cm, S, M, 2500 Lire.
L’UOMO RAGNO #78, Duello selvaggio, 72 pp., col., 17 x 26 cm, S, M, 2500 Lire. In appendice Classic X-Men.
L’UOMO RAGNO CLASSIC #7, L’arrivo dello Scorpione, 80 pp., col., 17 x 26 cm, B, M, 3000 Lire.
FANTASTICI QUATTRO #50, Ritorno dal mondo arcano, 72 pp., col., 17 x 26 cm, S, M, 2500 Lire. In appendice Devil e Hulk.
FANTASTICI QUATTRO #51, Crocevia, 72 pp., col., 17 x 26 cm, S, M, 2500 Lire. In appendice Devil e Hulk.
STAR MAGAZINE #11, 112 pp., col., 17 X 26 cm, B, A, 4500 Lire. Con L’Uomo Ragno, Marvel Fanfare, Marvel Fanfare, Star Brand e What the?.
SPECIALE X-MEN #4, Guerre ad Asgard 2: Casa dolce casa, 112 pp., col., 17 x 26 cm, B, M, 8000 Lire.
IL PUNITORE #25, L’alba di Darkhawk, 72 pp., col., 17 x 26 cm, S, M, 2500 Lire. In appendice Moon Knight e Darkhawk.
GLI INCREDIBILI X-MEN #13, Il retaggio dei dannati, 72 pp., col., 17 x 26 cm, S, M, 2500 Lire.
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L’ETERNAUTA #100, 144 pp., col. e b/n, 21 x 27,5 cm, B, A, 6000 Lire. Con Bizarre Adventures.
SUPER COMICS #11, 96 pp., col., 21 x 29,5 cm, B, A, 6000 Lire. Con L’Uomo Ragno, Il Punitore, Vedova Nera e She-Hulk.
CORRIERE DEI PICCOLI #34, 54 pp., col.-b/n, 21 x 27,5 cm, S, A, 1900 Lire. Con Conte Dackula.
ALL AMERICAN COMICS #25, 72 pp., col., 17 X 25 cm, B, A, 3000 Lire. Con Ghost Rider e Difensori.
IL GIORNALINO #34, 54 pp., col., 21 x 27,5 cm, S, A, 2000 Lire. Con Muppet Babies.
CORRIERE DEI PICCOLI #31, 54 pp., col.-b/n, 21 x 27,5 cm, S, A, 1900 Lire. Con Conte Dackula.
CORRIERE DEI PICCOLI #32, 54 pp., col.-b/n, 21 x 27,5 cm, S, A, 1900 Lire. Con Conte Dackula.
CONAN LA SPADA SELVAGGIA #58, Il segreto della grande roccia, 64 pp., b/n, 16 X 21 cm, B, M, 2500 Lire.
CONAN IL BARBARO #31, La nascita di Conan!, 48 pp., col., 16 X 21 cm, B, M, 2500 Lire.
CORRIERE DEI PICCOLI #35, 54 pp., col.-b/n, 21 x 27,5 cm, S, A, 1900 Lire. Con Conte Dackula.
COMIC ART #83, 144 pp., col. e b/n, 21 x 27,5 cm, B, A, 6000 Lire. Con Stray Toasters.
82
L’ETERNAUTA #101, 144 pp., col. e b/n, 21 x 27,5 cm, B, A, 6000 Lire. Con Marvel Preview.
HELLRAISER #9, 48 pp., col., 17 x 26 cm, B, M, 4000 Lire.
IRON MAN #31, 64 pp., col., 17 X 26 cm, B, M, 3000 Lire. In appendice Squadrone Supremo e Marvel Comics Presents.
NAMOR #14, 64 pp., col., 17 x 26 cm, B, M, 3000 Lire. In appendice New Warriors, Iron Man, D.P.7. e Marvel Comics Presents.
SILVER SURFER #24, 64 pp., col., 17 x 26 cm, B, M, 3000 Lire. In appendice Thor e Dr. Strange.
THOR #13, 64 pp., col., 17 x 26 cm, B, M, 3000 Lire. In appendice Eternals.
THOR #14, 64 pp., col., 17 x 26 cm, B, M, 3000 Lire. In appendice Eternals e Marvel Comics Presents.
X-MARVEL #18, 96 pp., col., 17 x 26 cm, B, A, 3000 Lire. Con X-Factor, Nuovi Mutanti e Marvel Comics Presents.
WOLVERINE #22, 64 pp., col., 17 x 26 cm, B, M, 3000 Lire. In appendice Excalibur, Cloak and Dagger e Wolverine Saga.
PLAY EXTRA #16, Deathlok Vol.4, 48 pp., col., 17 x 26 cm, B, M, 4000 Lire.
SPECIALE MARSHAL LAW, Marshal Law Takes Manhattan, 48 pp., col., 17 x 26 cm, B, M, 4000 Lire.
PLAY POSTER #3, L’Uomo Ragno e Elektra Assassin, contiene 2 maxi-poster, col., 23 x 28 cm,5000 Lire.
CAPITAN AMERICA & I VENDICATORI #29, Un uomo in cerca di sè stesso, 72 pp., col., 17 x 26 cm, S, M, 2500 Lire. In appendice Alpha Flight.
L’UOMO RAGNO #79, L’organizzatore deve morire, 72 pp., col., 17 x 26 cm, S, M, 2500 Lire.
MARVEL COVER COLLECTION #3, Excalibur di Alan Davis, portfolio di 8 cover, col., 19 x 28 cm, 5000 Lire.
CAPITAN AMERICA & I VENDICATORI #28, Lasciarsi andare..., 72 pp., col., 17 x 26 cm, S, M, 2500 Lire. In appendice Alpha Flight.
83
L’UOMO RAGNO #80, La resa dei conti, 72 pp., col., 17 x 26 cm, S, M, 2500 Lire.
L’UOMO RAGNO CLASSIC #8, La maschera del Signore del Crimine, 80 pp., col., 17 x 26 cm, B, M, 3000 Lire.
FANTASTICI QUATTRO #52, Menzogne sincere, 72 pp., col., 17 x 26 cm, S, M, 2500 Lire. In appendice Devil e Hulk.
FANTASTICI QUATTRO #53, Il sorgere del destino, 72 pp., col., 17 x 26 cm, S, M, 2500 Lire. In appendice Devil e Hulk.
IL PUNITORE #26, Per la vita di un bambino, 72 pp., col., 17 x 26 cm, S, M, 2500 Lire. In appendice Moon Knight e Nomad.
GLI INCREDIBILI X-MEN #14, I predatori del tempio perduto, 72 pp., col., 17 x 26 cm, S, M, 2500 Lire.
STAR MAGAZINE #12, 112 pp., col., 17 X 26 cm, B, A, 4500 Lire. Con L’Uomo Ragno, Classic X-Men e Phoenix - The Untold Story.
SUPER COMICS #12, 96 pp., col., 21 x 29,5 cm, B, A, 6000 Lire. Con Il Punitore, Ka-Zar e She-Hulk.
CORRIERE DEI PICCOLI #36, 54 pp., col.-b/n, 21 x 27,5 cm, S, A, 1900 Lire. Con Conte Dackula.
CORRIERE DEI PICCOLI #37, 54 pp., col.-b/n, 21 x 27,5 cm, S, A, 1900 Lire. Con Conte Dackula.
CORRIERE DEI PICCOLI #39, 54 pp., col.-b/n, 21 x 27,5 cm, S, A, 1900 Lire. Con Conte Dackula.
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CONAN LA SPADA SELVAGGIA #59, Alla ricerca del requiliario di Luma, 64 pp., b/n, 16 X 21 cm, B, M, 2500 Lire.
CONAN IL BARBARO #32, La nascita di Conan!,Rituali, 48 pp., col., 16 X 21 cm, B, M, 2500 Lire.
IRON MAN #32, 64 pp., col., 17 X 26 cm, B, M, 3000 Lire. In appendice Squadrone Supremo e Marvel Comics Presents.
NAMOR #15, 64 pp., col., 17 x 26 cm, B, M, 3000 Lire. In appendice D.P.7.
SILVER SURFER #25, 64 pp., col., 17 x 26 cm, B, M, 3000 Lire. In appendice Dr. Strange.
THOR #15, 64 pp., col., 17 x 26 cm, B, M, 3000 Lire. In appendice Eternals.
THOR #16, 64 pp., col., 17 x 26 cm, B, M, 3000 Lire. In appendice Black Knight e Marvel Comics Presents.
X-MARVEL #19, 96 pp., col., 17 x 26 cm, B, A, 4000 Lire. Con Nuovi Mutanti, Power Pack e Marvel Comics Presents.
WOLVERINE #23, 64 pp., col., 17 x 26 cm, B, M, 3000 Lire. In appendice Excalibur, Cloak and Dagger e Wolverine Saga.
PLAY EXTRA #17, Fafhrd and the Grey Mouser Vol.1, 48 pp., col., 17 x 26 cm, B, M, 4000 Lire.
CAPITAN AMERICA & I VENDICATORI #30, Lo shock del futuro, 72 pp., col., 17 x 26 cm, S, M, 2500 Lire.
ALL AMERICAN COMICS #26, 72 pp., col., 17 X 25 cm, B, A, 3000 Lire. Con Ghost Rider, Difensori e Rom.
COMIC ART #84, 128 pp., col. e b/n, 21 x 27,5 cm, B, A, 6000 Lire. Con Stray Toasters.
HELLRAISER #10, 48 pp., col., 17 x 26 cm, B, M, 4000 Lire.
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CAPITAN AMERICA & I VENDICATORI #31, Labirinti, 72 pp., col., 17 x 26 cm, S, M, 2500 Lire. In appendice Alpha Flight.
L’UOMO RAGNO #81, Alta marea, 72 pp., col., 17 x 26 cm, S, M, 2500 Lire.
L’UOMO RAGNO #82, Il vero volto di Hobgoblin, 72 pp., col., 17 x 26 cm, S, M, 2500 Lire.
L’UOMO RAGNO CLASSIC #9, Il meraviglioso mondo del Dottor Strange, 80 pp., col., 17 x 26 cm, B, M, 3000 Lire.
FANTASTICI QUATTRO #54, Guerre Segrete II, 72 pp., col., 17 x 26 cm, S, M, 2500 Lire. In appendice Guerre Segrete II e Devil.
FANTASTICI QUATTRO #55, L’odio sulla città, 72 pp., col., 17 x 26 cm, S, M, 2500 Lire. In appendice Guerre Segrete II e Devil.
IL PUNITORE #27, Senza via di scampo, 72 pp., col., 17 x 26 cm, S, M, 2500 Lire. In appendice Nomad.
GLI INCREDIBILI X-MEN #15, Era una notte buia e tempestosa, 72 pp., col., 17 x 26 cm, S, M, 2500 Lire.
STAR MAGAZINE #13, 112 pp., col., 17 X 26 cm, B, A, 4500 Lire. Con Marvel Two-In-One e Marvel Fanfare.
SPECIALE DEVIL #2, Bersaglio per la morte, 96 pp., col., 21 x 27,5 cm, B, M, 7000 Lire.
EUREKA AVVENTURA CLASSIC #3, 96 pp., b/n, 20 x 27 cm, B, A, 5000 Lire. Con L’Uomo Ragno (strip) E Hulk (strip).
SUPER COMICS #13, 96 pp., col., 21 x 29,5 cm, B, A, 6000 Lire. Con X-Men Animation Special, Ka-Zar e She-Hulk.
CORRIERE DEI PICCOLI #41, 54 pp., col.-b/n, 21 x 27,5 cm, S, A, 1900 Lire. Con Conte Dackula.
CORRIERE DEI PICCOLI #42, 54 pp., col.-b/n, 21 x 27,5 cm, S, A, 1900 Lire. Con Conte Dackula.
CORRIERE DEI PICCOLI #43, 54 pp., col.-b/n, 21 x 27,5 cm, S, A, 1900 Lire. Con Conte Dackula.
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CONAN IL BARBARO #33, Morti in famiglia, 48 pp., col., 16 X 21 cm, B, M, 2500 Lire.
ALL AMERICAN COMICS #27, 72 pp., col., 17 X 25 cm, B, A, 3000 Lire. Con Ghost Rider, Difensori e Rom.
CONAN LA SPADA SELVAGGIA #60, Ritorno a casa, 64 pp., b/n, 16 X 21 cm, B, M, 2500 Lire.
IRON MAN #33, 64 pp., col., 17 X 26 cm, B, M, 3000 Lire. In appendice Squadrone Supremo
NAMOR #16, 64 pp., col., 17 x 26 cm, B, M, 3000 Lire. In appendice New Warriors e D.P.7.
SILVER SURFER #26, 64 pp., col., 17 x 26 cm, B, M, 3000 Lire. In appendice Thor e Dr. Strange.
THOR #17, 64 pp., col., 17 x 26 cm, B, M, 3000 Lire. In appendice Black Knight e Marvel Comics Presents.
THOR #18, 64 pp., col., 17 x 26 cm, B, M, 3000 Lire. In appendice Black Knight e Marvel Comics Presents.
X-MARVEL #20, 96 pp., col., 17 x 26 cm, B, A, 4000 Lire. Con X-Factor, Nuovi Mutanti, Power Pack e Marvel Comics Presents.
WOLVERINE #24, 64 pp., col., 17 x 26 cm, B, M, 3000 Lire. In appendice Excalibur, Cloak and Dagger e Wolverine Saga.
PLAY EXTRA #18, Fafhrd and the Grey Mouser Vol.2, 48 pp., col., 17 x 26 cm, B, M, 4000 Lire.
PLAY SPECIAL #11, Power Pack & Cloak and Dagger: Rifugio dalla tempesta, 64 pp., col., 21 x 27,5 cm, B, M, 10000 Lire.
PLAY BOOK #13, Silver Surfer Classic 3, 128 pp., col., 17 x 26 cm, B, M, 10000 Lire.
CAPITAN AMERICA & I VENDICATORI #32, Le nevi dell’estate, 72 pp., col., 17 x 26 cm, S, M, 2500 Lire.
CAPITAN AMERICA & I VENDICATORI #33, Echi, 72 pp., col., 17 x 26 cm, S, M, 2500 Lire. In appendice Alpha Flight.
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HELLRAISER #11, 48 pp., col., 17 x 26 cm, B, M, 4000 Lire.
L’UOMO RAGNO #83, Maschere, 72 pp., col., 17 x 26 cm, S, M, 2500 Lire. In appendice Classic X-Men.
L’UOMO RAGNO #84, Caccia al Ragno, 72 pp., col., 17 x 26 cm, S, M, 2500 Lire. In appendice Classic X-Men.
L’UOMO RAGNO CLASSIC #10, Il capitolo finale, 80 pp., col., 17 x 26 cm, B, M, 3000 Lire.
FANTASTICI QUATTRO #56, Circolo vizioso, 72 pp., col., 17 x 26 cm, S, M, 2500 Lire. In appendice Guerre Segrete II e Hulk.
FANTASTICI QUATTRO #57, L’odio sulla città, 72 pp., col., 17 x 26 cm, S, M, 2500 Lire. In appendice Guerre Segrete II e Devil.
IL PUNITORE #28, I diritti di ogni cittadino, 100 pp., col., 17 x 26 cm, S, M, 4000 Lire. In appendice L’Uomo Ragno e Darkhawk
GLI INCREDIBILI X-MEN #16, Vitamorte II, 72 pp., col., 17 x 26 cm, S, M, 2500 Lire.
STAR MAGAZINE #14, 112 pp., col., 17 X 26 cm, B, A, 4500 Lire. Con L’Uomo Ragno, Marvel Fanfare, What If? e What The?.
SPECIALE L’UOMO RAGNO #2, Il matrimonio, 112 pp., col., 17 X 25 cm, B, M, 8000 Lire.
SPECIALE L’UOMO RAGNO #2 VARIANT LUCCA ‘91, Il matrimonio, 112 pp., col., 17 X 25 cm, B, M, 8000 Lire.
SUPER COMICS #14, 96 pp., col., 21 x 29,5 cm, B, A, 6000 Lire. Con X-Men Animation Special, Excalibur e She-Hulk.
CORRIERE DEI PICCOLI #44, 54 pp., col.-b/n, 21 x 27,5 cm, S, A, 1900 Lire. Con Conte Dackula.
CORRIERE DEI PICCOLI #45, 54 pp., col.-b/n, 21 x 27,5 cm, S, A, 1900 Lire. Con Conte Dackula.
CORRIERE DEI PICCOLI #48, 54 pp., col.-b/n, 21 x 27,5 cm, S, A, 1900 Lire. Con Conte Dackula.
ELEKTRA ASSASSIN, 244 pp., col., 21 x 27,5 cm, B, M, 32000 Lire.
88
CONAN IL BARBARO #34, Morti in famiglia, 48 pp., col., 16 X 21 cm, B, M, 2500 Lire.
ALL AMERICAN COMICS #28, 72 pp., col., 17 X 25 cm, B, A, 3000 Lire. Con Ghost Rider, Difensori e Rom.
CONAN LA SPADA SELVAGGIA #61, Ritorno a casa, 64 pp., b/n, 16 X 21 cm, B, M, 2500 Lire.
IRON MAN #34, 64 pp., col., 17 X 26 cm, B, M, 3000 Lire. In appendice Squadrone Supremo
NAMOR #17, 64 pp., col., 17 x 26 cm, B, M, 3000 Lire. In appendice New Warriors e D.P.7.
SILVER SURFER #27, 64 pp., col., 17 x 26 cm, B, M, 3000 Lire. In appendice Mephisto Vs. e Dr. Strange.
THOR #19, 64 pp., col., 17 x 26 cm, B, M, 3000 Lire. In appendice Black Knight e Marvel Comics Presents.
THOR #20, 64 pp., col., 17 x 26 cm, B, M, 3000 Lire. In appendice Rocket Raccoon e Marvel Comics Presents.
X-MARVEL #21, 96 pp., col., 17 x 26 cm, B, A, 4000 Lire. Con X-Factor, Nuovi Mutanti e Marvel Comics Presents.
WOLVERINE #25 64 pp., col., 17 x 26 cm, B, M, 3000 Lire. In appendice Excalibur, Cloak and Dagger e Wolverine Saga.
PLAY EXTRA #19, Fafhrd and the Grey Mouser Vol.3, 48 pp., col., 17 x 26 cm, B, M, 4000 Lire.
MARVEL COVER COLLECTION #4 , Elektra Assassin di Bill Sienkiewicz, portfolio di 8 cover, col., 19 x 28 cm, 5000 Lire.
PLAY POSTER #4, Thor e Mutants, contiene 2 maxi-poster, col., 23 x 28 cm, 5000 Lire.
SPECIALE TERMINATOR JUDGEMENT DAY, 64 pp., b/n, 16 X 21 cm, B, M, 2500 Lire.
SPECIALE TERMINATOR JUDGEMENT DAY VARIANT, 64 pp., b/n, 16 X 21 cm, B, M, 2500 Lire. NOTA: all’albo originale viene aggiunta una sovracopertina. Esce per la collana Comics Movie Special, distribuita nel solo circuito delle librerie.
89
HELLRAISER #12, 48 pp., col., 17 x 26 cm, B, M, 4000 Lire.
CAPITAN AMERICA & I VENDICATORI #34, Un Natale americano, 72 pp., col., 17 x 26 cm, S, M, 2500 Lire. In appendice Alpha Flight.
CAPITAN AMERICA & I VENDICATORI #35, Pace in terra..., 72 pp., col., 17 x 26 cm, S, M, 2500 Lire.
L’UOMO RAGNO #85, La luna di miele, 72 pp., col., 17 x 26 cm, S, M, 2500 Lire.
L’UOMO RAGNO #86, Cani impazziti, 72 pp., col., 17 x 26 cm, S, M, 2500 Lire.
IL PUNITORE #29, Il gioco del potere. 96 pp., col., 17 x 26 cm, B, M, In appendice Foolkiller e Darkhawk.
L’UOMO RAGNO CLASSIC #11, C’era una volta... Un robot, 80 pp., col., 17 x 26 cm, B, M, 3000 Lire.
FANTASTICI QUATTRO #58, Rivoluzione!, 72 pp., col., 17 x 26 cm, S, M, 2500 Lire. In appendice Guerre Segrete II e Hulk.
FANTASTICI QUATTRO #59, Eroe, 72 pp., col., 17 x 26 cm, S, M, 2500 Lire. In appendice Guerre Segrete II e Devil.
GLI INCREDIBILI X-MEN #17, Il processo di Magneto, 72 pp., col., 17 x 26 cm, S, M, 2500 Lire.
STAR MAGAZINE #15, 112 pp., col., 17 X 26 cm, B, A, 4500 Lire. Con L’Uomo Ragno, Star Brand e What The?.
SUPER COMICS #14, 96 pp., col., 21 x 29,5 cm, B, A, 6000 Lire. Con The Agent, The Aladdin Effect, Excalibur e She-Hulk.
90
Il 1992 è l'anno di massima visibilità ed espansione commerciale dei comics in Italia durante la SA, con un picco di ben trenta albi contenenti materiale Marvel presenti in edicola in un solo mese, ai quali vanno aggiunti quelli di altri editori (DC, indipendenti). Nuove proposte arrivano da parte di tutte le licenziatarie, che continuano a cavalcare il nuovo boom del genere fino a provocare la definitiva inflazione del mercato.
inusuale proposta, ovvero l'agenda
AMERICA: THE CLASSIC YEARS, con le
illustrata MARVEL: ELEKTRA & LE
primissime storie degli anni '40 firmate
ALTRE; questo mentre sul numero 22 di
da Joe Simon e Jack Kirby; BEST
X-MARVEL
COMICS
La maggiore beneficiaria di questa sovraesposizione è sicuramente la Star Comics, casa editrice del personaggio-bandiera della Casa delle Idee: Spider-Man. Nell'anno in cui l'Arrampicamuri festeggia i trent'anni di vita editoriale, il quindicinale L'UOMO RAGNO arriva a vendere circa trentamila copie a numero, grazie all'arrivo sulla testata del disegnatore canadese Todd McFarlane, e soprattutto al brano degli 883 Hanno ucciso l'Uomo Ragno, la cui popolarità si tramuta in una montagna di pubblicità gratuita per l'editore umbro. Un successo coronato dall'uscita, a luglio, del numero 100 della collana, con una splendida copertina celebrativa realizzata appositamente per l'occasione da John Romita Sr. Riguardo alle novità, a gennaio viene lanciato STAR MAGAZINE ORO, un corposo supplemento trimestrale della Rivista degli eroi Marvel che presenta one-shot, recuperi di Annual ed episodi saltati; ad aprile arriva il bimestrale LA TOMBA DI DRACULA, dedicato alle raffinate storie degli anni '70 del Principe delle tenebre firmate da Marv Wolfman e Gene Colan. Nel corso dell'anno vengono pubblicati anche diversi Speciali, tra i quali segnaliamo il primo dedicato a Capitan America, STANOTTE MUOIO (marzo) e il terzo dedicato all'Uomo Ragno, COMPLOTTO PER UN OMICIDIO (novembre). A coronamento di questo anno d'oro per la Star c'è la partecipazione all'edizione novembrina di Lucca dell'amatissimo John Byrne, in qualità di ospite della casa editrice.
opere quali KNIGHTS OF PENDRAGON,
Venendo alla Play Press, la casa di Mario Ferri inizia l'anno con una nuova
sulla stessa scia, in estate escono anche
esordisce
Weapon
X,
presenta
alcune
Marvel
celebratissimo serial scritto e disegnato
Graphic-Novel e la rivista L'ETERNAU-
da Barry Windsor-Smith in cui si
TA continua a proporre preziosi estratti
narrano le origini del mutante Wolveri-
da Marvel Preview e Bizarre Adventu-
ne. Durante tutto l'anno si prosegue
res con versioni spesso "autoriali" dei
con la solita vagonata di speciali: le
supereroi, rivolte ad un pubblico più
collane PLAY BOOK, PLAY EXTRA e
maturo; proseguono, ovviamente, le
PLAY SPECIAL continuano ad essere il
avventure di Conan nei due mensili a
fiore all'occhiello della casa editrice con THANOS QUEST, DR STRANGE: A SHAMBALLA,
SPIDER-MAN:
SPIRITI
DELLA TERRA e DIO AMA L'UOMO UCCIDE. A marzo viene anche lanciata una nuova collana di ristampe, PLAY BOOK COLLECTION, per riproporre in un'unica soluzione alcuni importanti serial
di
Marvel
Comics
Presents
originariamente usciti a puntate in appendice alle collane regolari. Sotto la guida di Paolo Accolti Gil, la "sezione
Marvel"
della
Comic
Art
prosegue la sua lodevole operazione di recupero sia di materiale d'annata che recente: l'approccio filologico è rinforzato da una rigorosa vena completista, nell'ottica di colmare il più possibile i "buchi" del grande affresco Marvel in Italia. A gennaio, sulla rinnovata ALL AMERICAN COMICS a 96 pagine si aggiunge al cast di personaggi il cosmico Quasar di Mark Gruenwald, con una serie legatissima alla continuity
e
per
guest-star;
questo MARVEL
ricchissima
di
COLLECTION
ristampa in una versione "riveduta e corretta" ma soprattutto a colori le storie di Iron Fist firmate da Chris Claremont e John Byrne, originariamente uscite in b/n nel 1977 su SHANG-CHI MAESTRO DEL KUNG-FU della Corno; GRANDI EROI prosegue diligentemente la linea dei Masterworks con i grandi classici della Casa delle Idee. A questa collana di cartonati si affianca CAPOLAVORI DEI COMICS, che ripropone lo stesso materiale in una versione "da edicola", brossurata e a prezzo ridotto; i due volumi monografici CAPTAIN 91
lui dedicati. La Max Bunker Press, infine, lancia a marzo quella che forse rimane la sua proposta
più
prestigiosa:
MARVEL
GRAPHIC-NOVEL STRIP - L'UOMO RAGNO, una raccolta cronologica delle strip sindacate di Spidey firmate da Stan Lee e John Romita Sr. e finora presentate a puntate su BHANG e EUREKA
AVVENTURA CLASSIC; il
periodico si presenta con un lussuoso formato "gigante", stampato su carta patinata e impreziosito da copertine inedite realizzate appositamente per l'Italia da Romita Sr. Un panorama assolutamente ricco ma caotico, dunque, con un mercato sempre più affollato di proposte ma sostanzialmente stabile nel numero di lettori, molti dei quali - in overdose di supereroi - si lasciano sedurre dai più "lineari" Manga. Ma il boom del fumetto giapponese non è l'unica insidia per il genere. L'anno si chiude con un'Italia nel bel mezzo di una crisi economica causata della svalutazione (oltre il 30%) della Lira, colpita al cuore dal terrorismo
mafioso
e
disgustata
dallo
scandalo di Tangentopoli. In questo clima di incertezza politica ed economica, il prospero mercato dei supereroi si appresta a fare i conti col suo stesso ipertrofismo;
una
saturazione
che
l'anno successivo costringerà tutte le case editrici del segmento ad un vistoso ridimensionamento del proprio parco testate, comprendente anche alcune clamorose chiusure.
CONAN IL BARBARO #35, Avvolto nel sangue, 48 pp., col., 16 X 21 cm, B, M, 2500 Lire.
ALL AMERICAN COMICS #29, 72 pp., col., 17 X 25 cm, B, A, 3000 Lire. Con Ghost Rider, Difensori e Quasar.
CONAN LA SPADA SELVAGGIA #62, La figlia del sortilegio, 64 pp., b/n, 16 X 21 cm, B, M, 2500 Lire.
IRON MAN #35, 64 pp., col., 17 X 26 cm, B, M, 3000 Lire. In appendice Squadrone Supremo
NAMOR #18, 64 pp., col., 17 x 26 cm, B, M, 3000 Lire. In appendice New Warriors e D.P.7.
SILVER SURFER #28, 64 pp., col., 17 x 26 cm, B, M, 3000 Lire. In appendice Mephisto Vs. e Dr. Strange.
THOR #21, 64 pp., col., 17 x 26 cm, B, M, 3000 Lire. In appendice Rocket Raccoon e Marvel Comics Presents.
THOR #22, 64 pp., col., 17 x 26 cm, B, M, 3000 Lire. In appendice Rocket Raccoon e Marvel Comics Presents.
X-MARVEL #22, 96 pp., col., 17 x 26 cm, B, A, 4000 Lire. Con X-Factor, Nuovi Mutanti e Marvel Comics Presents.
WOLVERINE #26, 64 pp., col., 17 x 26 cm, B, M, 3000 Lire. In appendice Excalibur, Cloak and Dagger e Wolverine Saga.
PLAY EXTRA #20, Fafhrd and the Grey Mouser Vol.4, 48 pp., col., 17 x 26 cm, B, M, 4000 Lire.
PLAY BOOK #17, Silver Surfer Classic 4, 136 pp., col., 17 x 26 cm, B, M, 12000 Lire.
PLAY SPECIAL #12, The Squadron Supreme: Morte di un universo, 80 pp., col., 21 x 27,5 cm, B, M, 12000 Lire.
CAPITAN AMERICA & I VENDICATORI #36, Campo di visione, 72 pp., col., 17 x 26 cm, S, M, 2500 Lire.
CAPITAN AMERICA & I VENDICATORI #37, La misura di un uomo, 72 pp., col., 17 x 26 cm, S, M, 2500 Lire.
92
AGENDA MARVEL 1992, Elektra e le altre, 25,5 x 22 cm, B, 20000 Lire
L’UOMO RAGNO #87, Il potere di Octopus, 72 pp., col., 17 x 26 cm, S, M, 2500 Lire.
L’UOMO RAGNO #88, Il ritorno del Mangiapeccati, 72 pp., col., 17 x 26 cm, S, M, 2500 Lire.
L’UOMO RAGNO CLASSIC #12, Il vero volto di Goblin, 80 pp., col., 17 x 26 cm, B, M, 3000 Lire.
L’UOMO RAGNO CLASSIC #12 VARIANT LUCCA ‘91, Il vero volto di Goblin, 80 pp., col., 17 x 26 cm, B, M, 3000 Lire.
FANTASTICI QUATTRO #60, Chiamata dalle stelle, 72 pp., col., 17 x 26 cm, S, M, 2500 Lire. In appendice Guerre Segrete II e Devil.
FANTASTICI QUATTRO #61, Come una fenice..., 72 pp., col., 17 x 26 cm, S, M, 2500 Lire. In appendice Guerre Segrete II e Hulk.
IL PUNITORE #30, La fine del gioco, 96 pp., col., 17 x 26 cm, B, M, 4000 Lire. In appendice Foolkiller e Marvel Team-Up.
GLI INCREDIBILI X-MEN #18, Il crocevia, 72 pp., col., 17 x 26 cm, S, M, 2500 Lire.
STAR MAGAZINE #16, 112 pp., col., 17 X 26 cm, B, A, 4500 Lire. Con Marvel Fanfare, Super-Villain Classics, Star Brand e What If?.
STAR MAGAZINE ORO #1, 192 pp., col., 17 X 26 cm, B, A, 10000 Lire. Con Capitan America, L’Uomo Ragno, Vendicatori, Marvel Fanfare, X-Men e Devil.
SPECIALE LA TOMBA DI DRACULA #2, 96 pp., b/n, 21 x 27,5 cm, B, M, 5000 Lire.
SUPER COMICS #16, 96 pp., col., 21 x 29,5 cm, B, A, 7000 Lire. Con The Agent, The Aladdin Effect e She-Hulk.
EUREKA AVVENTURA CLASSIC #4, 96 pp., b/n, 20 x 27 cm, B, A, 5000 Lire. Con L’Uomo Ragno (strip) E Hulk (strip).
CORRIERE DEI PICCOLI #1, 54 pp., col.-b/n, 21 x 27,5 cm, S, A, 1900 Lire. Con Conte Dackula.
CORRIERE DEI PICCOLI #3, 54 pp., col.-b/n, 21 x 27,5 cm, S, A, 1900 Lire. Con Conte Dackula.
CORRIERE DEI PICCOLI #5, 54 pp., col.-b/n, 21 x 27,5 cm, S, A, 1900 Lire. Con Conte Dackula.
93
CORTO MALTESE #100, 146 pp., col. e b/n, 21 x 27,5 cm, S, A, 6500 Lire. Con Elektra lives again!. NOTA: a causa di un errore l’albo è numerato in copertina come 99; dal prossimo la numerazione riprenderà regolarmente col 101.
CAPOLAVORI DEI COMICS #1, Grandi Eroi Marvel Vol.1: Capitan America 1, 256 pp., col., 17 X 26 cm, B, M, 12000 Lire.
IRON MAN #36, 64 pp., col., 17 X 26 cm, B, M, 3000 Lire. In appendice Squadrone Supremo
ALL AMERICAN COMICS #30, 96 pp., col., 17 X 25 cm, B, A, 4000 Lire. on Ghost Rider, Dr. Strange, Difensori e Quasar.
CONAN LA SPADA SELVAGGIA #63, Il mercenario, 64 pp., b/n, 16 X 21 cm, B, M, 2500 Lire.
NAMOR #19, 64 pp., col., 17 x 26 cm, B, M, 3000 Lire. In appendice New Warriors e D.P.7.
SILVER SURFER #29, 64 pp., col., 17 x 26 cm, B, M, 3000 Lire. In appendice Thor, Mephisto Vs. e Dr. Strange.
94
CONAN IL BARBARO #36, Il serpente dei sogni, 48 pp., col., 16 X 21 cm, B, M, 2500 Lire.
THOR #23, 64 pp., col., 17 x 26 cm, B, M, 3000 Lire. In appendice Rocket Raccoon e Damage Control.
THOR #24, 64 pp., col., 17 x 26 cm, B, M, 3000 Lire. In appendice Hercules e Damage Control.
X-MARVEL #23, 96 pp., col., 17 x 26 cm, B, A, 4000 Lire. Con X-Factor, e Marvel Comics Presents.
WOLVERINE #27, 64 pp., col., 17 x 26 cm, B, M, 3000 Lire. In appendice Excalibur, Strange Tales e Wolverine Saga.
CAPITAN AMERICA & I VENDICATORI #38, Il retaggio di Thanos, 72 pp., col., 17 x 26 cm, S, M, 2500 Lire. In appendice Alpha Flight.
CAPITAN AMERICA & I VENDICATORI #39, Questa forza scatenata!, 72 pp., col., 17 x 26 cm, S, M, 2500 Lire. In appendice Alpha Flight.
L’UOMO RAGNO #89, Incontro casuale, 72 pp., col., 17 x 26 cm, S, M, 2500 Lire.
L’UOMO RAGNO #90, Ancora una volta... Hobgoblin!, 72 pp., col., 17 x 26 cm, S, M, 2500 Lire.
L’UOMO RAGNO CLASSIC #13, La rabbia di Rhino, 80 pp., col., 17 x 26 cm, B, M, 3000 Lire.
FANTASTICI QUATTRO #62, Tradimento!, 72 pp., col., 17 x 26 cm, S, M, 2500 Lire. Guerre Segrete II e Hulk.
FANTASTICI QUATTRO #63, Il cerchio si chiude, 72 pp., col., 17 x 26 cm, S, M, 2500 Lire. In appendice Guerre Segrete II e Marvel Team-Up
IL PUNITORE #31, Fantasmi del passato, 96 pp., col., 17 x 26 cm, B, M, 4000 Lire. In appendice Moon Knight, Foolkiller e Nomad.
GLI INCREDIBILI X-MEN #19, Lupo ferito, 72 pp., col., 17 x 26 cm, S, M, 2500 Lire.
STAR MAGAZINE #17, 112 pp., col., 17 X 26 cm, B, A, 4500 Lire. Con L’Uomo Ragno e Blocco Sette.
SUPER COMICS #17, 96 pp., col., 21 x 29,5 cm, B, A, 7000 Lire. Con The Agent, L’Uomo Ragno e She-Hulk.
CORRIERE DEI PICCOLI #9, 54 pp., col.-b/n, 21 x 27,5 cm, S, A, 1900 Lire. Con Conte Dackula.
CORTO MALTESE #101, 146 pp., col. e b/n, 21 x 27,5 cm, S, A, 6500 Lire. Con Elektra lives again!.
95
L’ETERNAUTA #107, 144 pp., col. e b/n, 21 x 27,5 cm, B, A, 7000 Lire. Con Bizarre Adventures.
BEST COMICS #1, Marada la lupa, 58 pp., col. e b/n, 21 x 27,5 cm, B, M, 5000 Lire.
ALL AMERICAN COMICS #31, 96 pp., col., 17 X 25 cm, B, A, 4000 Lire. Con Ghost Rider, Difensori, Rom e Quasar.
MARVEL COLLECTION #2, Ghost Rider 37-44, 160 pp., col., 17 X 25 cm, B, M, 10000 Lire.
CONAN LA SPADA SELVAGGIA #64, Lo stregone e l’anima, 192 pp., b/n, 16 X 21 cm, B, M, 7000 Lire.
CONAN IL BARBARO #37, La morte di Conan, 48 pp., col., 16 X 21 cm, B, M, 2500 Lire.
IRON MAN #37, 64 pp., col., 17 X 26 cm, B, M, 3000 Lire. In appendice Squadrone Supremo
NAMOR #20, 64 pp., col., 17 x 26 cm, B, M, 3000 Lire. In appendice New Warriors e D.P.7.
SILVER SURFER #30, 64 pp., col., 17 x 26 cm, B, M, 3000 Lire. In appendice Mephisto Vs. e Dr. Strange.
THOR #25, 64 pp., col., 17 x 26 cm, B, M, 3000 Lire. In appendice Hercules e Damage Control.
THOR #26, 64 pp., col., 17 x 26 cm, B, M, 3000 Lire. In appendice Hercules e Damage Control.
THOR #27, 64 pp., col., 17 x 26 cm, B, M, 3000 Lire. In appendice Hercules e Damage Control.
X-MARVEL #24, 96 pp., col., 17 x 26 cm, B, A, 4000 Lire. Con X-Factor, Nuovi Mutanti e Marvel Comics Presents.
X-MARVEL #24 VARIANT LUCCA ‘92, 96 pp., col., 17 x 26 cm, B, A, 4000 Lire. Con X-Factor, Nuovi Mutanti e Marvel Comics Presents.
WOLVERINE #28, 64 pp., col., 17 x 26 cm, B, M, 3000 Lire. In appendice Excalibur, Strange Tales e Wolverine Saga.
PLAY BOOK COLLECTION #3, Longshot, 160 pp., col., 17 x 26 cm, B, M, 12000 Lire.
96
CAPITAN AMERICA & I VENDICATORI #40, Olocausto in una terra segreta, 72 pp., col., 17 x 26 cm, S, M, 2500 Lire.
CAPITAN AMERICA & I VENDICATORI #41, Il bunker, 72 pp., col., 17 x 26 cm, S, M, 2500 Lire. In appendice Alpha Flight.
L’UOMO RAGNO #91, Venom, 72 pp., col., 17 x 26 cm, S, M, 2500 Lire.
L’UOMO RAGNO #92, La sfida di Sable, 72 pp., col., 17 x 26 cm, S, M, 2500 Lire.
L’UOMO RAGNO CLASSIC #14, Nelle mani del Cacciatore, 80 pp., col., 17 x 26 cm, B, M, 3000 Lire.
FANTASTICI QUATTRO #64, Uno strappo nel cielo, 72 pp., col., 17 x 26 cm, S, M, 2500 Lire. In appendice Devil e Marvel Team-Up.
FANTASTICI QUATTRO #65, Rischio, 72 pp., col., 17 x 26 cm, S, M, 2500 Lire. In appendice Devil e Hulk.
IL PUNITORE #32, Tempesta nel deserto, 96 pp., col., 17 x 26 cm, B, M, 4000 Lire. In appendice Moon Knight, Foolkiller e Nomad.
GLI INCREDIBILI X-MEN #20, Spettri, 72 pp., col., 17 x 26 cm, S, M, 2500 Lire.
STAR MAGAZINE #18, 112 pp., col., 17 X 26 cm, B, A, 4500 Lire. Con Capitan America, Classic X-Men, What If? e What The?.
SPECIALE CAPITAN AMERICA #1 Stanotte muoio!, 112 pp., col., 17 x 26 cm, B, M, 8000 Lire.
SPECIALE CAPITAN AMERICA #1 VARIANT TREVISO ‘92, Stanotte muoio!, 112 pp., col., 17 x 26 cm, B, M, 8000 Lire.
SPECIALE CAPITAN AMERICA #1 VARIANT PRATO ‘92, Stanotte muoio!, 112 pp., col., 17 x 26 cm, B, M, 8000 Lire.
SUPER COMICS #18, 96 pp., col., 21 x 29,5 cm, B, A, 7000 Lire. Con The Agent, L’Uomo Ragno e Il Punitore.
MARVEL GRAPHIC NOVEL STRIP: L’UOMO RAGNO #1, 96 pp., b/n, 21 x 29,5 cm, B, M, 9000 Lire. NOTA: cover esclusiva di John Romita, Sr. per l’ed. italiana.
CORRIERE DEI PICCOLI #10, 54 pp., col.-b/n, 21 x 27,5 cm, S, A, 1900 Lire. Con Conte Dackula.
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CORRIERE DEI PICCOLI #11, 54 pp., col.-b/n, 21 x 27,5 cm, S, A, 1900 Lire. Con Conte Dackula.
BEST COMICS #2, Conan il barbaro: Il teschio di Set, 144 pp., col. e b/n, 21 x 27,5 cm, B, M, 5000 Lire.
CAPOLAVORI DEI COMICS #2, Grandi Eroi Marvel Vol.2: Devil 1, 256 pp., col., 17 X 26 cm, B, M, 12000 Lire.
CORRIERE DEI PICCOLI #12, 54 pp., col.-b/n, 21 x 27,5 cm, S, A, 1900 Lire. Con Conte Dackula.
CORRIERE DEI PICCOLI #13, 54 pp., col.-b/n, 21 x 27,5 cm, S, A, 1900 Lire. Con Conte Dackula.
ALL AMERICAN COMICS #32, 96 pp., col., 17 X 25 cm, B, A, 4000 Lire. Con Ghost Rider, Difensori, Rom e Quasar.
CONAN LA SPADA SELVAGGIA #65, La spada di Skelos, 192 pp., b/n, 16 X 21 cm, B, M, 7000 Lire.
NAMOR #21, 64 pp., col., 17 x 26 cm, B, M, 3000 Lire. In appendice New Warriors.
IRON MAN #38, 64 pp., col., 17 X 26 cm, B, M, 3000 Lire. In appendice Nick Fury Agent of S.h.i.e.l.d.
98
CORTO MALTESE #102, 146 pp., col. e b/n, 21 x 27,5 cm, S, A, 6500 Lire. Con Elektra lives again!.
CONAN IL BARBARO #38, Dandanzo con il diavolo, 128 pp., col., 16 X 21 cm, B, M, 7000 Lire.
SILVER SURFER #31, 64 pp., col., 17 x 26 cm, B, M, 3000 Lire. In appendice Dr. Strange.
THOR #28, 64 pp., col., 17 x 26 cm, B, M, 3000 Lire.
THOR #29, 64 pp., col., 17 x 26 cm, B, M, 3000 Lire. In appendice Eternals e Damage Control.
X-MARVEL #25, 96 pp., col., 17 x 26 cm, B, A, 4000 Lire. Con Nuovi Mutanti e Marvel Comics Presents.
WOLVERINE #29, 64 pp., col., 17 x 26 cm, B, M, 3000 Lire. In appendice Excalibur, Strange Tales e Wolverine Saga.
PLAY BOOK #18, Guardians of the galaxy, 144 pp., col., 17 x 26 cm, B, M, 12000 Lire.
PLAY BOOK COLLECTION #4, Man-Thing: Attimi di terrore, 96 pp., col., 17 x 26 cm, B, M, 8000 Lire.
CAPITAN AMERICA & I VENDICATORI #42, Das ende, 72 pp., col., 17 x 26 cm, S, M, 2500 Lire.
CAPITAN AMERICA & I VENDICATORI #43, ...E altri stranieri, 72 pp., col., 17 x 26 cm, S, M, 2700 Lire.
L’UOMO RAGNO #93, Caos in Kansas, 72 pp., col., 17 x 26 cm, S, M, 2500 Lire.
L’UOMO RAGNO #94, Molo scatenato, 72 pp., col., 17 x 26 cm, S, M, 2700 Lire
L’UOMO RAGNO CLASSIC #15, La fine dell’Uomo Ragno, 80 pp., col., 17 x 26 cm, B, M, 3000 Lire.
FANTASTICI QUATTRO #66, I tempi cambiano, 72 pp., col., 17 x 26 cm, S, M, 2500 Lire. In appendice Hulk e Marvel Team-Up.
FANTASTICI QUATTRO #67, L’uomo che sognò il mondo, 72 pp., col., 17 x 26 cm, S, M, 2700 Lire. In appendice Devil.Team-Up.
IL PUNITORE #33, Punti di vista, 96 pp., col., 17 x 26 cm, B, M, 4000 Lire. In appendice Stalkers e Darkhawk.
GLI INCREDIBILI X-MEN #21, Il mattino dopo, 72 pp., col., 17 x 26 cm, S, M, 2500 Lire.
STAR MAGAZINE #19, 112 pp., col., 17 X 26 cm, B, A, 4500 Lire. Con Capitan America, X-Men e Marvel Fanfare.
99
STAR MAGAZINE ORO #2, 192 pp., col., 17 X 26 cm, B, A, 10000 Lire. Con What If?, Vendicatori, Marvel Fanfare e Devil.
SPECIALE FANTASTICI QUATTRO CONTRO GLI X-MEN,, 112 pp., col., 17 x 26 cm, B, M, 8000 Lire.
LA TOMBA DI DRACULA #1, Il battesimo della morte, 96 pp., col., 17 x 26 cm, B, M, 4000 Lire..
SUPER COMICS #19, 96 pp., col., 21 x 29,5 cm, B, A, 7000 Lire. Con Miracleman, Dazzler e Il Punitore.
BEST COMICS #3, L’Uomo Ragno: Hooky, 64 pp., col. e b/n, 21 x 27,5 cm, B, M, 5000 Lire.
ALL AMERICAN COMICS #33, 96 pp., col., 17 X 25 cm, B, A, 4000 Lire. Con Ghost Rider, Difensori, Rom e Quasar.
SPECIALE FANTASTICI QUATTRO CONTRO GLI X-MEN VARIANT BARI ‘92, 112 pp., col., 17 x 26 cm, B, M, 8000 Lire.
CONAN LA SPADA SELVAGGIA #66, I predoni delle steppe, 64 pp., b/n, 16 X 21 cm, B, M, 2500 Lire.
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SPECIALE FANTASTICI QUATTRO CONTRO GLI X-MEN VARIANT LUCCA ‘92, 112 pp., col., 17 x 26 cm, B, M, 8000 Lire.
CONAN IL BARBARO #39, La fine deve arrivare, 48 pp., col., 16 X 21 cm, B, M, 2500 Lire.
NAMOR #22, 64 pp., col., 17 x 26 cm, B, M, 3000 Lire. In appendice New Warriors e Marvel Comics Presents.
SILVER SURFER #32, 64 pp., col., 17 x 26 cm, B, M, 3000 Lire. In appendice Thor e Dr. Strange.
THOR #31, 64 pp., col., 17 x 26 cm, B, M, 3000 Lire. In appendice Eternals e Marvel Comics Presents.
X-MARVEL #26, 96 pp., col., 17 x 26 cm, B, A, 4000 Lire. Con X-Factor, Nuovi Mutanti e Marvel Comics Presents.
WOLVERINE #30, 64 pp., col., 17 x 26 cm, B, M, 3000 Lire. In appendice Excalibur, Strange Tales e Wolverine Saga.
PLAY SPECIAL #14:, Dottor Strange: Shamballa, 64 pp., col., 21 x 27,5 cm, B, M, 10000 Lire.
CAPITAN AMERICA & I VENDICATORI #44, Quinta colonna, 72 pp., col., 17 x 26 cm, S, M, 2700 Lire.
CAPITAN AMERICA & I VENDICATORI #45, Un amico in pericolo, 72 pp., col., 17 x 26 cm, S, M, 2700 Lire. In appendice Alpha Flight
L’UOMO RAGNO #96, Nell’occhio del mirino, 72 pp., col., 17 x 26 cm, S, M, 2700 Lire
L’UOMO RAGNO CLASSIC #16, La tela e la fiamma, 80 pp., col., 17 x 26 cm, B, M, 3500 Lire.
FANTASTICI QUATTRO #68, Benvenuti nel futuro, 72 pp., col., 17 x 26 cm, S, M, 2700 Lire. In appendice Hulk.
IRON MAN #39, 64 pp., col., 17 X 26 cm, B, M, 3000 Lire. In appendice Nick Fury Agent of S.h.i.e.l.d. e Marvel Comics Presents.
THOR #30, 64 pp., col., 17 x 26 cm, B, M, 3000 Lire. In appendice Eternals, Damage Control e Marvel Comics Presents.
PLAY BOOK #19, The Knights of Pendragon, 144 pp., col., 17 x 26 cm, B, M, 12000 Lire.
NOTA: in allegato 1 spilla.
L’ETERNAUTA #109, 144 pp., col. e b/n, 21 x 27,5 c m, B, A, 7000 Lire. Con Marvel Preview.
L’UOMO RAGNO #95, Intrighi in California, 72 pp., col., 17 x 26 cm, S, M, 2700 Lire.
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FANTASTICI QUATTRO #69, Tornando a casa..., 72 pp., col., 17 x 26 cm, S, M, 2700 Lire.
GLI INCREDIBILI X-MEN #22, La caccia, 72 pp., col., 17 x 26 cm, S, M, 2700 Lire.
IL PUNITORE #34, Estrospezione, 96 pp., col., 17 x 26 cm, B, M, 4000 Lire. In appendice Marvel team-Up e Darkhawk.
STAR MAGAZINE #20, 112 pp., col., 17 X 26 cm, B, A, 4800 Lire. Con Capitan America, Devil e What the?.
SUPER COMICS #20, 96 pp., col., 21 x 29,5 cm, B, A, 7000 Lire. Con Miracleman, Dazzler e Wolverine.
CAPOLAVORI DEI COMICS #3, Grandi Eroi Marvel Vol.3: Fantastici Quattro 1, 256 pp., col., 17 X 26 cm, B, M, 12000 Lire.
ALL AMERICAN COMICS #34, 96 pp., col., 17 X 25 cm, B, A, 4000 Lire. Con Ghost Rider, Difensori e Rom.
CONAN LA SPADA SELVAGGIA #67, ll maestro d’armi, 64 pp., b/n, 16 X 21 cm, B, M, 2500 Lire.
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CONAN IL BARBARO #40, Tutte le strade portano a Zamora, 48 pp., col., 16 X 21 cm, B, M, 2500 Lire.
GRANDI EROI #101, Grandi Eroi Marvel Vol.15: Fantastici Quattro 3, 256 pp., col., 17 X 26 cm, B, M, 25000 Lire.
GRANDI EROI #102, Grandi Eroi Marvel Vol.16: Silver Surfer 1, 256 pp., col., 17 X 26 cm, B, M, 25000 Lire.
GRANDI EROI #103, Captain America: The classic years Vol.1, 240 pp., col., 17 X 26 cm, B, M, 25000 Lire.
IRON MAN #40, 64 pp., col., 17 X 26 cm, B, M, 3000 Lire. In appendice Nick Fury Agent of S.h.i.e.l.d.
NAMOR #23, 64 pp., col., 17 x 26 cm, B, M, 3000 Lire. In appendice New Warriors e Marvel Comics Presents.
SILVER SURFER #33, 64 pp., col., 17 x 26 cm, B, M, 3000 Lire. In appendice Thor.
THOR #33, 64 pp., col., 17 x 26 cm, B, M, 3000 Lire. In appendice Eternals.
X-MARVEL #27, 96 pp., col., 17 x 26 cm, B, A, 4000 Lire. Con X-Factor, Nuovi Mutanti e Marvel Comics Presents.
THOR #32, 64 pp., col., 17 x 26 cm, B, M, 3000 Lire. In appendice Eternals.
LA TOMBA DI DRACULA #2, Dracula contro Silver Surfer, 96 pp., col., 17 x 26 cm, B, M, 2700 Lire.
NOTA: in allegato 1 spilla.
WOLVERINE #31, 64 pp., col., 17 x 26 cm, B, M, 3000 Lire. In appendice Excalibur, Strange Tales e Wolverine Saga.
L’ETERNAUTA #110 , 128 pp., col. e b/n, 21 x 27,5 cm, B, A, 7000 Lire. Con Bizarre Adventures.
CAPITAN AMERICA & I VENDICATORI #46, Compagni di squadra, 72 pp., col., 17 x 26 cm, S, M, 2700 Lire.
CAPITAN AMERICA & I VENDICATORI #47, Cuori coraggiosi, 72 pp., col., 17 x 26 cm, S, M, 2700 Lire. In appendice Visione & Scarlet.
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L’UOMO RAGNO #97, La minaccia di humbug, 72 pp., col., 17 x 26 cm, S, M, 2700 Lire.
L’UOMO RAGNO #98, Styx e Stone!, 72 pp., col., 17 x 26 cm, S, M, 2700 Lire
NOTA: in allegato 1 spilla.
NOTA: in allegato 1 spilla. L’UOMO RAGNO CLASSIC #17, L’arrivo di Ka-Zar, 80 pp., col., 17 x 26 cm, B, M, 3500 Lire.
FANTASTICI QUATTRO #70, Due amici, due fratelli, 72 pp., col., 17 x 26 cm, S, M, 2700 Lire. In appendice Devil.
FANTASTICI QUATTRO #71, Il testimone, 72 pp., col., 17 x 26 cm, S, M, 2700 Lire In appendice Marvel Two-In-One e Devil.
IL PUNITORE #35, Introspezione, 96 pp., col., 17 x 26 cm, B, M, 4000 Lire. In appendice Marvel team-Up e Foolkiller.
GLI INCREDIBILI X-MEN #23, Psylocke, 72 pp., col., 17 x 26 cm, S, M, 2700 Lire.
STAR MAGAZINE #21, 112 pp., col., 17 X 26 cm, B, A, 4800 Lire. Con L’uomo Ragno e Capitan America.
SPECIALE X-MEN CONTRO I VENDICATORI, 112 pp., col., 17 X 26 cm, B, M, 8000 Lire.
SUPER COMICS #21, 96 pp., col., 21 x 29,5 cm, B, A, 7000 Lire. Con Star Slammers, Dazzler, Wolverine e She-Hulk.
MARVEL GRAPHIC NOVEL STRIP: L’UOMO RAGNO #2, 96 pp., b/n, 21 x 29,5 cm, B, M, 9500 Lire. NOTA: cover esclusiva di John Romita, Sr. per l’ed. italiana.
104
ALL AMERICAN COMICS #35, 96 pp., col., 17 X 25 cm, B, A, 4000 Lire. Con Ghost Rider, Difensori, Rom e Quasar.
CONAN LA SPADA SELVAGGIA #68, L’inverno del lupo, 192 pp., b/n, 16 X 21 cm, B, M, 7000 Lire.
CONAN IL BARBARO #41, Essi vennero a Castel Zukala, 48 pp., col., 16 X 21 cm, B, M, 2500 Lire.
GRANDI EROI #104, Captain America: The classic years Vol.2, 240 pp., col., 17 X 26 cm, B, M, 25000 Lire.
GRANDI EROI #105, Grandi Eroi Marvel Vol.17: Silver Surfer 2, 256 pp., col., 17 X 26 cm, B, M, 25000 Lire.
GRANDI EROI #109, Grandi Eroi Marvel Vol.18: Thor 1, 256 pp., col., 17 X 26 cm, B, M, 25000 Lire.
IRON MAN #41/42, numero doppio, 128 pp., col., 17 X 26 cm, B, M, 6000 Lire. In appendice Nick Fury Agent of S.h.i.e.l.d.
NAMOR #24/25, numero doppio, 128 pp., col., 17 x 26 cm, B, M, 6000 Lire. In appendice New Warriors e Marvel Comics Presents.
SILVER SURFER #34/35, numero doppio, 128 pp., col., 17 x 26 cm, B, M, 6000 Lire. In appendice Thor, Deathlok e Marvel Comics Presents.
THOR #34, 64 pp., col., 17 x 26 cm, B, M, 3000 Lire. In appendice Eternals e Marvel Comics Presents.
X-MARVEL #28/29, numero doppio, 192 pp., col., 17 x 26 cm, B, A, 8000 Lire. Con X-Factor, Nuovi Mutanti e Marvel Comics Presents.
WOLVERINE #32/33, numero doppio, 128 pp., col., 17 x 26 cm, B, M, 6000 Lire. In appendice Excalibur e Strange Tales.
CAPITAN AMERICA & I VENDICATORI #48, Minaccia sottomarina, 72 pp., col., 17 x 26 cm, S, M, 2700 Lire. In appendice Visione & Scarlet.
CAPITAN AMERICA & I VENDICATORI #49, Torna in scena... Calabrone, 72 pp., col., 17 x 26 cm, S, M, 2700 Lire. In appendice Visione & Scarlet.
L’UOMO RAGNO #99, Vento di battaglia, 72 pp., col., 17 x 26 cm, S, M, 2700 Lire.
NOTA: in allegato 1 spilla.
MARVEL COLLECTION #3, Iron Fist 1-7, 144 pp., col., 17 X 25 cm, B, M, 10000 Lire.
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NOTA: in allegato 1 spilla.
NOTA: in allegato 1 spilla. L’UOMO RAGNO #100, Il numero 100!, 96 pp., col., 17 x 26 cm, B, M, 2700 Lire. NOTA: cover esclusiva di John Romita, Sr. per l’ed. italiana.
L’UOMO RAGNO CLASSIC #18, Amara vittoria, 80 pp., col., 17 x 26 cm, B, M, 3500 Lire.
FANTASTICI QUATTRO #72, La nozze di Johnny e Alicia, 72 pp., col., 17 x 26 cm, S, M, 2700 Lire. In appendice Devil.
FANTASTICI QUATTRO #73, E chi sopravviverà? 72 pp., col., 17 x 26 cm, S, M, 2700 Lire In appendice Devil.
IL PUNITORE #36, Il senno di poi, 96 pp., col., 17 x 26 cm, B, M, 4000 Lire. In appendice Marvel team-Up e Foolkiller.
GLI INCREDIBILI X-MEN #24, Veterani, 72 pp., col., 17 x 26 cm, S, M, 2700 Lire.
STAR MAGAZINE #22, 112 pp., col., 17 X 26 cm, B, A, 4800 Lire. Con Capitan America, Classic X-Men e What If?.
STAR MAGAZINE ORO #3, 192 pp., col., 17 X 26 cm, B, A, 10000 Lire. Con Capitan America, Vendicatori, Marvel Fanfare, X-Men e What If?.
SUPER COMICS #22, 96 pp., col., 21 x 29,5 cm, B, A, 7000 Lire. Con Star Slammers, Pantera Nera e She-Hulk.
IL GIORNALINO #27, 54 pp., col., 21 x 27,5 cm, S, A, 2000 Lire. Con Muppet Babies.
CORRIERINO VACANZE, 80 pp., col., 21 x 27,5 cm, S, A, 3000 Lire. Con Conte Dackula.
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CAPOLAVORI DEI COMICS #4, Grandi Eroi Marvel Vol.4: Fantastici Quattro 2, 256 pp., col., 17 X 26 cm, B, M, 12000 Lire.
CONAN LA SPADA SELVAGGIA #69, Foresta di demoni, 192 pp., b/n, 16 X 21 cm, B, M, 7000 Lire.
CONAN IL BARBARO #42, Conan il distruttore, 136 pp., col., 16 X 21 cm, B, M, 7000 Lire.
NOTA: in allegato 1 spilla.
BEST COMICS #6, Conan il barbaro: Il corno di Azoth, 64 pp., col. e b/n, 21 x 27,5 cm, B, M, 5000 Lire.
L’UOMO RAGNO #101, La distruzione che striscia, 72 pp., col., 17 x 26 cm, S, M, 2700 Lire.
CAPITAN AMERICA & I VENDICATORI #50, Armadillo, 72 pp., col., 17 x 26 cm, S, M, 2700 Lire.
CAPITAN AMERICA & I VENDICATORI #51, La devastazione dopo la battaglia, 72 pp., col., 17 x 26 cm, S, M, 2700 Lire.
L’UOMO RAGNO CLASSIC #19, Fate largo a Medusa!, 80 pp., col., 17 x 26 cm, B, M, 3500 Lire.
FANTASTICI QUATTRO #74, Segni di vita, 72 pp., col., 17 x 26 cm, S, M, 2700 Lire. In appendice Devil.
FANTASTICI QUATTRO #75, Doppio doppio, 72 pp., col., 17 x 26 cm, S, M, 2700 Lire In appendice Devil.
IL PUNITORE #37, Terroristi in accademia, 96 pp., col., 17 x 26 cm, B, M, 4000 Lire. In appendice Darkhawk e Foolkiller.
STAR MAGAZINE #23, 112 pp., col., 17 X 26 cm, B, A, 4800 Lire. Con L’Uomo Ragno, Vendicatori, Classic X-Men e What If?.
SPECIALE X-MEN E L’UOMO RAGNO THE EVOLUTIONARY WAR #1, 112 pp., col., 17 X 26 cm, B, M, 8000 Lire.
LA TOMBA DI DRACULA #3, Requiem per un vampiro, 96 pp., col., 17 x 26 cm, B, M, 2700 Lire.
NOTA: in allegato 1 spilla.
L’UOMO RAGNO #102, Vendita al minuto, 72 pp., col., 17 x 26 cm, S, M, 2700 Lire
GLI INCREDIBILI X-MEN #25, La prova, 72 pp., col., 17 x 26 cm, S, M, 2700 Lire.
107
SUPER COMICS #23, 96 pp., col., 21 x 29,5 cm, B, A, 7000 Lire. Con Star Slammers, Pantera Nera e She-Hulk. NOTA: cover esclusiva di Pino Rinaldi per l’ed. italiana.
CORRIERE DEI PICCOLI #32, 54 pp., col., 21 x 27,5 cm, S, A, 2200 Lire. Con Conte Dackula.
CORRIERE DEI PICCOLI #33, 54 pp., col., 21 x 27,5 cm, S, A, 2200 Lire. Con Conte Dackula.
CORRIERE DEI PICCOLI #34, 54 pp., col., 21 x 27,5 cm, S, A, 2200 Lire. Con Conte Dackula.
CONAN IL BARBARO #43, Essi vennero a Castel Zukala, 48 pp., col., 16 X 21 cm, B, M, 2500 Lire.
IRON MAN #43, 64 pp., col., 17 X 26 cm, B, M, 3500 Lire. In appendice Marvel Comics Presents.
CORRIERE DEI PICCOLI #35, 54 pp., col., 21 x 27,5 cm, S, A, 2200 Lire. Con Conte Dackula.
ALL AMERICAN COMICS #36, 96 pp., col., 17 X 25 cm, B, A, 4000 Lire. Con Hearts of Darkness, Rom e Difensori.
CONAN LA SPADA SELVAGGIA #70, Foresta di demoni, 192 pp., b/n, 16 X 21 cm, B, M, 7000 Lire.
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SILVER SURFER #36, 64 pp., col., 17 x 26 cm, B, M, 3500 Lire. In appendice Thor.
THOR #35/36, numero doppio, 128 pp., col., 17 x 26 cm, B, M, 6000 Lire. In appendice Dr. Strange.
THOR #37, 64 pp., col., 17 x 26 cm, B, M, 3500 Lire. In appendice Dr. Strange.
X-MARVEL #30, 96 pp., col., 17 x 26 cm, B, A, 4500 Lire. Con X-Factor e Nuovi Mutanti.
WOLVERINE #34, 64 pp., col., 17 x 26 cm, B, M, 3500 Lire. In appendice Excalibur, Marvel Comics Presents e Wolverine Saga.
PLAY EXTRA #28, Wolverine: Sete di sangue, 48 pp., col., 17 x 26 cm, B, M, 4000 Lire.
PLAY BOOK COLLECTION #5, Wolverine: Progetto Lazzaro, 96 pp., col., 17 x 26 cm, B, M, 8000 Lire.
PLAY SPECIAL #15:, X-Men: Dio ama, l’uomo uccide, 64 pp., col., 21 x 27,5 cm, B, M, 10000 Lire.
SPECIALE GLI OLIMPICI, 96 pp., col., 17 x 26 cm, B, M, 8000 Lire.
CAPITAN AMERICA & I VENDICATORI #52, Al lavoro..., 72 pp., col., 17 x 26 cm, S, M, 2700 Lire.
CAPITAN AMERICA & I VENDICATORI #53, Perduti nel tempo, 72 pp., col., 17 x 26 cm, S, M, 2700 Lire.
L’UOMO RAGNO #103, Mille parole, 72 pp., col., 17 x 26 cm, S, M, 2700 Lire.
L’UOMO RAGNO #104, ...Che cos’era Carrion? 72 pp., col., 17 x 26 cm, S, M, 2700 Lire
L’UOMO RAGNO CLASSIC #20, Fuga impossibile, 80 pp., col., 17 x 26 cm, B, M, 3500 Lire.
FANTASTICI QUATTRO #76, Melt-down!, 72 pp., col., 17 x 26 cm, S, M, 2700 Lire. In appendice Devil.
FANTASTICI QUATTRO #77, Duello con Diablo, 72 pp., col., 17 x 26 cm, S, M, 2700 Lire In appendice Devil.
109
IL PUNITORE #38, Viaggio in Sicilia, 96 pp., col., 17 x 26 cm, B, M, 4000 Lire. In appendice Foolkiller.
GLI INCREDIBILI X-MEN #26, Nuove leve, 72 pp., col., 17 x 26 cm, S, M, 2700 Lire.
STAR MAGAZINE #24, 112 pp., col., 17 X 26 cm, B, A, 4800 Lire. Con X-Men, Capitan Bretagna, Star Brand e Prowler.
SUPER COMICS #24, 96 pp., col., 21 x 29,5 cm, B, A, 7000 Lire. Con Silver Surfer, Pantera Nera e She-Hulk.
CONAN LA SPADA SELVAGGIA #71, Tre vite per N’garthl, 64 pp., b/n, 16 X 21 cm, B, M, 2500 Lire.
CONAN IL BARBARO #44, I demoni delle montagne fiammeggianti, 48 pp., col., 16 X 21 cm, B, M, 2500 Lire.
MARVEL COLLECTION #4, Iron Fist 8-15, 160 pp., col., 17 X 25 cm, B, M, 10000 Lire.
CORTO MALTESE #108, 144 pp., col. e b/n, 21 x 27,5 cm, S, A, 7000 Lire. Con Night Raven - house of cards.
ALL AMERICAN COMICS #37, 96 pp., col., 17 X 25 cm, B, A, 4000 Lire. Con Ghost Rider e Difensori.
110
CAPOLAVORI DEI COMICS #5, Grandi Eroi Marvel Vol.4: Fantastici Quattro 3, 256 pp., col., 17 X 26 cm, B, M, 12000 Lire.
IRON MAN #44, 64 pp., col., 17 X 26 cm, B, M, 3500 Lire. In appendice Nick Fury Agent of S.h.i.e.l.d.
SILVER SURFER #37, 64 pp., col., 17 x 26 cm, B, M, 3500 Lire.
THOR #38, 64 pp., col., 17 x 26 cm, B, M, 3500 Lire. In appendice Dr. Strange e Marvel Comics Presents.
THOR #39, 64 pp., col., 17 x 26 cm, B, M, 3500 Lire. In appendice Dr. Strange.
X-MARVEL #31, 96 pp., col., 17 x 26 cm, B, A, 4500 Lire. Con X-Factor e Nuovi Mutanti.
WOLVERINE #35, 64 pp., col., 17 x 26 cm, B, M, 3500 Lire. In appendice Excalibur, Marvel Comics Presents e Wolverine Saga.
PLAY EXTRA #29, Excalibur: Il possesso, 48 pp., col., 17 x 26 cm, B, M, 4500 Lire.
CAPITAN AMERICA & I VENDICATORI #54, La dinastia di Kang, 72 pp., col., 17 x 26 cm, S, M, 2700 Lire.
CAPITAN AMERICA & I VENDICATORI #55, Ieri e per sempre... Kang!, 72 pp., col., 17 x 26 cm, S, M, 2700 Lire.
L’UOMO RAGNO #105, Spacciato!, 72 pp., col., 17 x 26 cm, S, M, 2700 Lire.
L’UOMO RAGNO #106, La sabbia e la furia, 72 pp., col., 17 x 26 cm, S, M, 2700 Lire.
L’UOMO RAGNO CLASSIC #21, Crisi al campus, 80 pp., col., 17 x 26 cm, B, M, 3500 Lire.
FANTASTICI QUATTRO #78, Cose a venire, 72 pp., col., 17 x 26 cm, S, M, 2700 Lire. In appendice Devil.
FANTASTICI QUATTRO #79, Svolta decisiva, 72 pp., col., 17 x 26 cm, S, M, 2700 Lire In appendice Devil.
LA TOMBA DI DRACULA #4, La rabbia di Dracula, 96 pp., col., 17 x 26 cm, B, M, 4000 Lire.
111
IL PUNITORE #39, Morte sotto zero, 96 pp., col., 17 x 26 cm, B, M, 4000 Lire. In appendice Foolkiller e Marvel Team-Up.
SUPER COMICS #25, 96 pp., col., 21 x 29,5 cm, B, A, 7000 Lire. Con Silver Surfer, Pantera Nera e She-Hulk.
ALL AMERICAN COMICS #38, 96 pp., col., 17 X 25 cm, B, A, 4000 Lire. Con Ghost Rider, Rom e Difensori.
GLI INCREDIBILI X-MEN #27, Sinistro, 72 pp., col., 17 x 26 cm, S, M, 2700 Lire. In appendice Alpha Flight.
STAR MAGAZINE #25, 112 pp., col., 17 X 26 cm, B, A, 4800 Lire. Con L’Uomo Ragno, Vendicatori, Star Brand e X-Men.
MARVEL GRAPHIC NOVEL STRIP: L’UOMO RAGNO #3, 96 pp., b/n, 21 x 29,5 cm, B, M, 9500 Lire. NOTA: cover esclusiva di John Romita, Sr. per l’ed. italiana.
CORTO MALTESE #109, 144 pp., col. e b/n, 21 x 27,5 cm, S, A, 7000 Lire. Con Night Raven - house of cards.
CONAN LA SPADA SELVAGGIA #72, La settima isola del destino, 192 pp., b/n, 16 X 21 cm, B, M, 7000 Lire.
CONAN IL BARBARO #45, L’impero dei non-morti, 48 pp., col., 16 X 21 cm, B, M, 2500 Lire.
112
SPECIALE X-MEN E L’UOMO RAGNO THE EVOLUTIONARY WAR #2, 128 pp., col., 17 X 26 cm, B, M, 8000 Lire.
BEST COMICS #9, Conan il vagabondo, 64 pp., col. e b/n, 21 x 27,5 cm, B, M, 5000 Lire.
IRON MAN #45, 64 pp., col., 17 X 26 cm, B, M, 3500 Lire. In appendice Nick Fury Agent of S.h.i.e.l.d.
SILVER SURFER #38, 64 pp., col., 17 x 26 cm, B, M, 3500 Lire.
THOR #40, 64 pp., col., 17 x 26 cm, B, M, 3500 Lire. In appendice Dr. Strange
X-MARVEL #32, 96 pp., col., 17 x 26 cm, B, A, 4500 Lire. Con X-Factor e Nuovi Mutanti.
WOLVERINE #36, 64 pp., col., 17 x 26 cm, B, M, 3500 Lire. In appendice Excalibur, Marvel Comics Presents e Wolverine Saga.
PLAY EXTRA #30, Thanos Quest 1: Intrighi e sogni, 48 pp., col., 17 x 26 cm, B, M, 4500 Lire.
CAPITAN AMERICA & I VENDICATORI #57, Furia nelle strade, 72 pp., col., 17 x 26 cm, S, M, 2700 Lire.
L’UOMO RAGNO #107, Lo Scorpione contro tutti!, 72 pp., col., 17 x 26 cm, S, M, 2700 Lire.
L’UOMO RAGNO #108, Lupi di guerra, 72 pp., col., 17 x 26 cm, S, M, 2700 Lire.
L’UOMO RAGNO CLASSIC #22, E se questa fosse la follia?, 80 pp., col., 17 x 26 cm, B, M, 3500 Lire.
FANTASTICI QUATTRO #80, I tunnel dell’Uomo talpa, 72 pp., col., 17 x 26 cm, S, M, 2700 Lire. In appendice Devil.
FANTASTICI QUATTRO #81, Il ritorno di Hulk!, 72 pp., col., 17 x 26 cm, S, M, 2700 Lire In appendice Hulk.
IL PUNITORE #40, Zona di guerra, 96 pp., col., 17 x 26 cm, B, M, 4000 Lire. In appendice Moon Knight e Nomad.
GLI INCREDIBILI X-MEN #28, Cuori infranti, 72 pp., col., 17 x 26 cm, S, M, 2700 Lire. In appendice Alpha Flight.
113
THOR #41, 64 pp., col., 17 x 26 cm, B, M, 3500 Lire. In appendice Dr. Strange
CAPITAN AMERICA & I VENDICATORI #56, Argomenti convincenti, 72 pp., col., 17 x 26 cm, S, M, 2700 Lire.
STAR MAGAZINE #26, 112 pp., col., 17 X 26 cm, B, A, 4800 Lire. Con L’Uomo Ragno e The Pitt.
STAR MAGAZINE #26 VARIANT LUCCA ‘92, 112 pp., col., 17 X 26 cm, B, A, 4800 Lire. Con L’Uomo Ragno e The Pitt.
SPECIALE L’UOMO RAGNO #3, Complotto per un omicidio, 144 pp., col., 17 X 25 cm, B, M, 10000 Lire.
SUPER COMICS #26/27, 112 pp., col., 21 x 29,5 cm, B, A, 10000 Lire. Con Silver Surfer, Vendicatori e She-Hulk.
CORRIERE DEI PICCOLI #45, 54 pp., col., 21 x 27,5 cm, S, A, 2200 Lire. Con Conte Dackula.
CORRIERE DEI PICCOLI #47, 54 pp., col., 21 x 27,5 cm, S, A, 2200 Lire. Con Conte Dackula.
ALL AMERICAN COMICS #39, 96 pp., col., 17 X 25 cm, B, A, 4000 Lire. Con Ghost Rider, Rom, Difensori e Quasar.
CONAN LA SPADA SELVAGGIA #73, La legione perduta, 192 pp., b/n, 16 X 21 cm, B, M, 7000 Lire.
CONAN IL BARBARO #46 , Caos a Khoraja, 48 pp., col., 16 X 21 cm, B, M, 2500 Lire.
114
SPECIALE L’UOMO RAGNO #3 VARIANT LUCCA ‘92, Complotto per un omicidio, 144 pp., col., 17 X 25 cm, B, M, 10000 Lire.
CAPOLAVORI DEI COMICS #6, Grandi Eroi Marvel Vol.6: Silver Surfer 1, 256 pp., col., 17 X 26 cm, B, M, 12000 Lire.
IRON MAN #46, 64 pp., col., 17 X 26 cm, B, M, 3500 Lire. In appendice Nick Fury Agent of S.h.i.e.l.d.
SILVER SURFER #39, 64 pp., col., 17 x 26 cm, B, M, 3500 Lire.
THOR #42, 64 pp., col., 17 x 26 cm, B, M, 3500 Lire. In appendice Dr. Strange
X-MARVEL #33, 96 pp., col., 17 x 26 cm, B, A, 4500 Lire. Con X-Factor e Nuovi Mutanti.
WOLVERINE #37, 64 pp., col., 17 x 26 cm, B, M, 3500 Lire. In appendice Excalibur, Marvel Comics Presents e Wolverine Saga.
PLAY EXTRA #31, Thanos Quest 2: Giochi e ricatti, 48 pp., col., 17 x 26 cm, B, M, 4500 Lire.
PLAY BOOK #26, Guardians of the Galaxy, 144 pp., col., 17 x 26 cm, B, M, 12000 Lire.
PLAY SPECIAL #16, Spider-Man: Gli spiriti della Terra, 80 pp., col., 21 x 27,5 cm, B, M, 10000 Lire.
CAPITAN AMERICA & I VENDICATORI #58, Lancio mortale, 72 pp., col., 17 x 26 cm, S, M, 2700 Lire.
CAPITAN AMERICA & I VENDICATORI #59, Strage, 72 pp., col., 17 x 26 cm, S, M, 2700 Lire.
L’UOMO RAGNO #109, Scontro finale, 72 pp., col., 17 x 26 cm, S, M, 2700 Lire.
L’UOMO RAGNO #110, Carne e sangue, 72 pp., col., 17 x 26 cm, S, M, 2700 Lire.
L’UOMO RAGNO CLASSIC #23, La notte di Prowler, 80 pp., col., 17 x 26 cm, B, M, 3500 Lire.
FANTASTICI QUATTRO #82, L’ultimo bacio, 72 pp., col., 17 x 26 cm, S, M, 2700 Lire. In appendice Hulk.
FANTASTICI QUATTRO #83, Oltre il velo della vita, 72 pp., col., 17 x 26 cm, S, M, 2700 Lire In appendice Hulk e Devil.
LA TOMBA DI DRACULA #5, Ali di morte sulla Transilvania, 96 pp., col., 17 x 26 cm, B, M, 4000 Lire.
115
IL PUNITORE #41, Più vicino alla fiamma, 96 pp., col., 17 x 26 cm, B, M, 4000 Lire. In appendice Darkhawk.
GLI INCREDIBILI X-MEN #29, L’oscurità prima dell’alba, 72 pp., col., 17 x 26 cm, S, M, 2700 Lire. In appendice Alpha Flight.
STAR MAGAZINE #27, 128 pp., col., 17 X 26 cm, B, A, 5000 Lire. Con Il Punitore, Devil e Hulk.
116
STAR MAGAZINE ORO #4, 192 pp., col., 17 X 26 cm, B, A, 10000 Lire. Con What If?, X-Men, Vendicatori e Star Brand.
Il 1993 è caratterizzato da una sostan-
Per lo scopo, viene contattato il massi-
prosegue la sua ristampa cronologica
ziale contrazione del mercato supere-
mo esperto di fumetti Marvel in Italia,
delle strip dell'Uomo Ragno firmate
roistico italiano, provocata principal-
l'editor
Marco
Lee-Romita Sr; la Comic Art, infine,
mente dalla crisi economica ma anche
Marcello Lupoi, che alla fine dell'estate
lancia a ottobre MORBIUS e SPIRITI
dalla
del
si reca a Londra per ricevere dai vertici
DELLA VENDETTA, albetti monografici
genere: i lettori mostrano evidenti
dell'azienda l'onere e l'onore di guidare
di 32 pagine spillate in perfetto formato
segni di stanchezza e a pagarne le
questa storica impresa. Nel novembre
comic book.
stessa
sovraesposizione
conseguenze sono soprattutto le case editrici più "deboli" del segmento, mentre le due grandi - Star Comics e Play Press - sono costrette a una serie di rimaneggiamenti nel parco testate. Tra le chiusure eccellenti segnaliamo quella di SUPER COMICS della Max Bunker Press già all'inizio dell'anno col numero doppio 28/29, de LA TOMBA DI DRACULA e de IL PUNITORE della Star rispettivamente
col
numero
6
di
febbraio e col numero 50 di settembre, nonché
quella
della
gloriosa
ALL
AMERICAN COMICS della Comic Art
della
Star
Comics
1993, a tutte le case editrici è ufficialmente notificato che i contratti, la
Ma l'evento fumettistico più rilevante
maggior parte dei quali scadranno a
di quest'anno di passaggio tra un'era e
marzo del '94, non saranno rinnovati. E'
l'altra è sicuramente il ritorno, dopo
l'epifania di un evento che - come
ben diciannove anni, di Stan Lee in
vedremo - cambierà per sempre lo
Italia. Invitato dalla Star Comics, il papà
scenario dei comics in Italia, sancendo
dell'Universo Marvel presenzia all'edi-
la fine della SA.
zione primaverile del Salone Internazionale dei Comics di Lucca, dopo editoriale
avervi partecipato nel 1974 in qualità di
dell'anno, non mancano comunque le
ospite dell'Editoriale Corno. La coper-
novità: a febbraio la Star lancia DEVIL
tura mediatica della visita e la calorosa
CLASSIC, mensile che propone la
accoglienza riservatagli da un pubblico
ristampa
Venendo
al
panorama
testata
del tutto diverso - soprattutto in termi-
Daredevil con nuove traduzioni, note e
ni anagrafici - rispetto a quello della
VENDICATORI torna mensile dopo ben
commenti puntigliosi nel pieno stile
prima volta, lo colpiscono profonda-
due anni di quindicinalità e le testate
della casa editrice; per i motivi succita-
mente e in generale costituiscono la
SILVER SURFER e IRON MAN si
ti, la testata non sopravviverà al primo
prova definitiva di una rinnovata popo-
fondono in un'unica pubblicazione.
anno di vita, chiudendo i battenti col
larità dei supereroi nello Stivale. La sua
col
numero
51
di
dicembre.
Nel
frattempo, CAPITAN AMERICA & I
cronologica
della
numero 12 datato gennaio 1994. Ben
presenza dopo tanti anni assume a
Alcune di queste scelte, oltre che da
più fortuna ha invece la linea "2099"
tutti gli effetti la valenza di un ponte
un'oggettiva
delle
della Marvel lanciata in Italia sempre
simbolico tra la Golden e la Silver Age
vendite, a posteriori possono essere
stagnazione
dalla Star col mensile L'UOMO RAGNO
italiana.
giustificate dal circolare nell'ambiente
2099 a giugno, anticipato da uno
stagione si appresta a volgere al termi-
già nell'autunno di quell'anno di una
speciale numero 0 ad aprile. Da segna-
ne in maniera del tutto inedita: la
notizia-bomba del tutto inaspettata,
lare per la casa umbra anche l'uscita a
Marvel
settembre, con una copertina inedita
nemmeno Lee lo sa ancora.
che in maniera diversa demotiverà tutte
le
Nonostante
licenziatarie i
segnali
Marvel.
non
certo
incoraggianti, infatti, il segmento in Italia ha ormai raggiunto uno standard qualitativo, dimensione
ma
soprattutto
economica,
una
invidiabili
dagli altri licenziatari europei; la Marvel, resasi conto dell'enorme potenziale dei suoi characters nel nostro Paese, evidentemente imputa alla mancanza di un editore unico il ristagno del genere e medita di scendere in campo direttamente
aprendo
una
filiale
italiana - sul modello della Marvel UK in Inghilterra - che le consenta di gestire da sola il proprio patrimonio artistico e commerciale.
firmata da John Byrne, del centesimo numero di FANTASTICI QUATTRO: la testata diventa così la seconda (dopo L'UOMO RAGNO) e ultima della SA a raggiungere
questo
lusinghiero
traguardo. Ad aprile nasce la News Market, una divisione editoriale della Play Press nata per pubblicare materiale eterogeneo e con la quale la casa editrice laziale
lancia
MARVEL
COMICS
PRESENTA: ZONA M, collana antologica dedicata alla Trilogia dell'Infinito di Jim Starlin e in generale ai serial cosmici della Marvel; la Max Bunker Press 117
Ma
Italia
questa
è
dietro
straordinaria
l'angolo
e
ALL AMERICAN COMICS #40, 96 pp., col., 17 X 25 cm, B, A, 4000 Lire. Con Ghost Rider, Rom, Difensori e Quasar.
CONAN LA SPADA SELVAGGIA #74, La tana del dio lucertola, 128 pp., b/n, 16 X 21 cm, B, M, 5000 Lire.
CONAN IL BARBARO #47, La spada che conquista tutto!, 96 pp., col., 16 X 21 cm, B, M, 5000 Lire.
MARVEL COLLECTION #5, Ghost Rider 45-51, 160 pp., col., 17 X 25 cm, B, M, 10000 Lire.
L’ETERNAUTA #117, 144 pp., col. e b/n, 21 x 27,5 cm, B, A, 6000 Lire. Con Marvel Preview.
SILVER SURFER / IRON MAN #40, 96 pp., col., 17 x 26 cm, B, M, 4500 Lire. In appendice New Warriors. NOTA: in allegato libricino Comics Interview: Jack Kirby e George Perez.
THOR #43, 64 pp., col., 17 x 26 cm, B, M, 3500 Lire. In appendice Dr. Strange.
THOR #44, 64 pp., col., 17 x 26 cm, B, M, 3500 Lire. In appendice Dr. Strange
X-MARVEL #34, 96 pp., col., 17 x 26 cm, B, A, 4500 Lire. Con X-Factor e Nuovi Mutanti.
WOLVERINE #38, 64 pp., col., 17 x 26 cm, B, M, 3500 Lire. In appendice Excalibur, Marvel Comics Presents e Wolverine Saga.
PLAY EXTRA #32, Il Punitore & Wolverine: African saga, 48 pp., col., 17 x 26 cm, B, M, 4000 Lire.
PLAY BOOK #27, Guardians of the Galaxy, 112 pp., col., 17 x 26 cm, B, M, 8000 Lire.
CAPITAN AMERICA & I VENDICATORI #60, Assalto ad Atlantide, 72 pp., col., 17 x 26 cm, S, M, 2700 Lire.
L’UOMO RAGNO #111, Tempesta di gravità, 72 pp., col., 17 x 26 cm, S, M, 2700 Lire.
L’UOMO RAGNO #112, Morte in picchiata, 72 pp., col., 17 x 26 cm, S, M, 2700 Lire.
L’UOMO RAGNO CLASSIC #24, E poi arrivò Electro!, 80 pp., col., 17 x 26 cm, B, M, 3500 Lire.
118
FANTASTICI QUATTRO #84, Guerre Segrete III, 72 pp., col., 17 x 26 cm, S, M, 2700 Lire. In appendice Hulk e Devil.
FANTASTICI QUATTRO #85, E’ più forte Hulk... o la Cosa?, 72 pp., col., 17 x 26 cm, S, M, 2700 Lire. In appendice Hulk e Devil.
IL PUNITORE #42, Brama famelica, 96 pp., col., 17 x 26 cm, B, M, 4000 Lire. In appendice Moon Knight.
STAR MAGAZINE #28, 128 pp., col., 17 X 26 cm, B, A, 5000 Lire. Con Marvel Holiday Special e Star Brand.
SUPER COMICS #28/29, 112 pp., col., 21 x 29,5 cm, B, A, 10000 Lire. Con Il Punitore e Dreadstar.
MARVEL GRAPHIC NOVEL STRIP: L’UOMO RAGNO #4, 96 pp., b/n, 21 x 29,5 cm, B, M, 9000 Lire. NOTA: cover esclusiva di John Romita, Sr. per l’ed. italiana.
CAPOLAVORI DEI COMICS #7, Grandi Eroi Marvel Vol.7: Silver Surfer 2, 256 pp., col., 17 X 26 cm, B, M, 12000 Lire.
ALL AMERICAN COMICS #41, 96 pp., col., 17 X 25 cm, B, A, 4000 Lire. Con Ghost Rider, Rom, Difensori e Quasar.
CONAN LA SPADA SELVAGGIA #75, La donna della foresta incantata, 128 pp., b/n, 16 X 21 cm, B, M, 5000 Lire.
119
GLI INCREDIBILI X-MEN #30, Ditelo a Sparta, 72 pp., col., 17 x 26 cm, S, M, 2700 Lire. In appendice Alpha Flight.
CONAN IL BARBARO #48, Il pericolo e la profezia, 96 pp., col., 16 X 21 cm, B, M, 5000 Lire.
L’ETERNAUTA #118, 144 pp., col. e b/n, 21 x 27,5 cm, B, A, 6000 Lire. Con Bizarre Adventures.
SPECIALE THOR, 72 pp., col., 17 x 26 cm, B, M, 3500 Lire.
THOR #45, 64 pp., col., 17 x 26 cm, B, M, 3500 Lire. In appendice Dr. Strange.
THOR #46, 64 pp., col., 17 x 26 cm, B, M, 3500 Lire. In appendice Dr. Strange
X-MARVEL #35, 96 pp., col., 17 x 26 cm, B, A, 4500 Lire. Con X-Factor e Nuovi Mutanti.
WOLVERINE #39, 64 pp., col., 17 x 26 cm, B, M, 3500 Lire. In appendice Excalibur, Marvel Comics Presents e Wolverine Saga.
PLAY EXTRA #33, X-Factor: Prigioniero d’amore, 48 pp., col., 17 x 26 cm, B, M, 4000 Lire.
PLAY SPECIAL #17, La sensazionale She-Hulk, 72 pp., col., 21 x 27,5 cm, B, M, 10000 Lire.
CAPITAN AMERICA & I VENDICATORI #61, Ultimatum!, 72 pp., col., 17 x 26 cm, S, M, 2700 Lire.
L’UOMO RAGNO #113, Attrazione letale, 72 pp., col., 17 x 26 cm, S, M, 2700 Lire.
L’UOMO RAGNO #114 Il terrore e la furia, 72 pp., col., 17 x 26 cm, S, M, 2700 Lire.
L’UOMO RAGNO CLASSIC #25, Il segreto di Schemer, 80 pp., col., 17 x 26 cm, B, M, 3500 Lire.
FANTASTICI QUATTRO #86, Cuorenero, 72 pp., col., 17 x 26 cm, S, M, 2700 Lire. In appendice Devil.
FANTASTICI QUATTRO #87, Orfana della tempesta, 72 pp., col., 17 x 26 cm, S, M, 2700 Lire. In appendice Hulk.
IL PUNITORE #43, Fuoco e fiamme, 96 pp., col., 17 x 26 cm, B, M, 4000 Lire. In appendice Moon Knight e Nomad.
GLI INCREDIBILI X-MEN #31, In memoriam, 72 pp., col., 17 x 26 cm, S, M, 2700 Lire. In appendice Alpha Flight.
120
STAR MAGAZINE #29, 128 pp., col., 17 X 26 cm, B, A, 5000 Lire. Con L’Uomo Ragno, Vendicatori, Marvel Fanfare, What the? e What If?.
SPECIALE VENDICATORI #2, Riti di conquista, 112 pp., col., 17 X 25 cm, B, M, 8000 Lire.
CORRIERE DEI PICCOLI #6, 54 pp., col., 21 x 27,5 cm, S, A, 2200 Lire. Con Conte Dackula.
CORRIERE DEI PICCOLI #8, 54 pp., col., 21 x 27,5 cm, S, A, 2200 Lire. Con Conte Dackula.
ALL AMERICAN COMICS #42, 128 pp., col., 17 X 26 cm, B, A, 5000 Lire. Con Ghost Rider, X-Men, Rom, Difensori e Quasar.
BEST COMICS #13, Conan: I predatori venuti dal tempo, 64 pp., col. e b/n, 21 x 27,5 cm, B, M, 5000 Lire.
121
LA TOMBA DI DRACULA #6, I signori dell’aldilà, 96 pp., col., 17 x 26 cm, B, M, 4000 Lire.
DEVIL CLASSIC #1, L’origine di Devil, 80 pp., col., 17 x 26 cm, B, M, 3500 Lire.
CONAN LA SPADA SELVAGGIA #76, Cieca vendetta, 128 pp., b/n, 16 X 21 cm, B, M, 5000 Lire.
CONAN IL BARBARO #49, Vento rosso, 96 pp., col., 16 X 21 cm, B, M, 5000 Lire.
SILVER SURFER / IRON MAN #41, 96 pp., col., 17 x 26 cm, B, M, 4500 Lire. In appendice New Warriors.
THOR #47, 64 pp., col., 17 x 26 cm, B, M, 3500 Lire. In appendice Dr. Strange.
THOR #48, 64 pp., col., 17 x 26 cm, B, M, 3500 Lire. In appendice Dr. Strange
THOR #49, 64 pp., col., 17 x 26 cm, B, M, 3500 Lire. In appendice Dr. Strange
X-MARVEL #36, 128 pp., col., 17 x 26 cm, B, A, 6000 Lire. Con X-Factor, Nuovi Mutanti e Namor.
X-MARVEL #36 VARIANT LUCCA ‘93, 128 pp., col., 17 x 26 cm, B, A, 6000 Lire. Con X-Factor, Nuovi Mutanti e Namor.
WOLVERINE #40, 64 pp., col., 17 x 26 cm, B, M, 3500 Lire. In appendice Excalibur, Marvel Comics Presents e Wolverine Saga.
PLAY EXTRA #34, Wolverine: Rhane delle due terre, 64 pp., col., 17 x 26 cm, B, M, 5000 Lire.
SPECIALE DEATHLOK, Lo spirito del popolo cibernetico, 96 pp., col., 17 x 26 cm, B, M, 5000 Lire.
CAPITAN AMERICA & I VENDICATORI #62, La trappola, 72 pp., col., 17 x 26 cm, S, M, 2700 Lire.
L’UOMO RAGNO CLASSIC #26, Smascherato!, 80 pp., col., 17 x 26 cm, B, M, 3500 Lire.
DEVIL CLASSIC #2, In lotta contro Sub-Mariner, 80 pp., col., 17 x 26 cm, B, M, 3500 Lire.
L’UOMO RAGNO #115, Cocaina!, 72 pp., col., 17 x 26 cm, S, M, 2700 Lire.
FANTASTICI QUATTRO #88, Entra in scena Silver Surfer!, 72 pp., col., 17 x 26 cm, S, M, 2700 Lire. In appendice Devil.
122
L’UOMO RAGNO #116, ...Quel che luccica, 72 pp., col., 17 x 26 cm, S, M, 2700 Lire.
FANTASTICI QUATTRO #89, Liberazione, 72 pp., col., 17 x 26 cm, S, M, 2700 Lire. In appendice Hulk.
IL PUNITORE #44, Picnic mortale, 96 pp., col., 17 x 26 cm, B, M, 4000 Lire. In appendice Moon Knight e Darkhawk.
GLI INCREDIBILI X-MEN #32, Australia, 72 pp., col., 17 x 26 cm, S, M, 2700 Lire.
STAR MAGAZINE #30, 128 pp., col., 17 X 26 cm, B, A, 5000 Lire. Con Alpha Flight, Vendicatori della Costa Ovest, Star Brand e Classic X-men.
ALL AMERICAN COMICS #43, 128 pp., col., 17 X 26 cm, B, A, 5000 Lire. Con Ghost Rider, Rom, Difensori e Quasar.
MARVEL COLLECTION #6, Quasar 11-16, 160 pp., col., 17 X 25 cm, B, M, 10000 Lire.
CONAN LA SPADA SELVAGGIA #77, Destino incombente, 128 pp., b/n, 16 X 21 cm, B, M, 5000 Lire.
CONAN IL BARBARO #50, Caos sotto Kuthchemes, 96 pp., col., 16 X 21 cm, B, M, 5000 Lire.
SILVER SURFER / IRON MAN #42, 96 pp., col., 17 x 26 cm, B, M, 4500 Lire.
THOR #50, 128 pp., col., 17 x 26 cm, B, M, 6000 Lire. In appendice Dr. Strange.
THOR #50 VARIANT LUCCA ‘93, 128 pp., col., 17 x 26 cm, B, M, 6000 Lire. In appendice Dr. Strange
X-MARVEL #37, 128 pp., col., 17 x 26 cm, B, A, 6000 Lire. Con X-Factor, Nuovi Mutanti e Namor.
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WOLVERINE #41, 64 pp., col., 17 x 26 cm, B, M, 3500 Lire. In appendice Excalibur, Marvel Comics Presents e Wolverine Saga.
PLAY EXTRA #35, Excalibur: Realtà dall’aria, 48 pp., col., 17 x 26 cm, B, M, 4000 Lire.
PLAY SPECIAL #18, Excalibur: Terza Guerra Soprannaturale, 64 pp., col., 21 x 27,5 cm, B, M, 12000 Lire.
MARVEL COMICS PRESENTA: ZONA M #1, 72 pp., col., 17 x 26 cm, S, A, 3000 Lire. Con Infinity Gauntlet e Marvel Comics Presents.
CAPITAN AMERICA & I VENDICATORI #63, Presa di comando, 72 pp., col., 17 x 26 cm, S, M, 2700 Lire.
L’UOMO RAGNO #117, Il demonio e il morto, 72 pp., col., 17 x 26 cm, S, M, 2700 Lire.
L’UOMO RAGNO #118, A spasso con Venom, 72 pp., col., 17 x 26 cm, S, M, 2700 Lire.
L’UOMO RAGNO CLASSIC #27, Quando l’Uomo Ghiaccio colpisce!, 80 pp., col., 17 x 26 cm, B, M, 3500 Lire.
FANTASTICI QUATTRO #90, Colpo gobbo, 72 pp., col., 17 x 26 cm, S, M, 2700 Lire. In appendice Devil e Hulk.
FANTASTICI QUATTRO #91, Un brutto sogno, 72 pp., col., 17 x 26 cm, S, M, 2700 Lire. In appendice Devil e Hulk.
IL PUNITORE #45, Ore contate, 96 pp., col., 17 x 26 cm, B, M, 4000 Lire. In appendice Moon Knight e Darkhawk.
GLI INCREDIBILI X-MEN #33, Alba di sangue, 72 pp., col., 17 x 26 cm, S, M, 2700 Lire.
DEVIL CLASSIC #3, L’ora della verità, 80 pp., col., 17 x 26 cm, B, M, 3500 Lire.
STAR MAGAZINE #31, 128 pp., col., 17 X 26 cm, B, A, 5000 Lire. Con L’Uomo Ragno, Marvel Fanfare, Marvel Tales, Star Brand e What The?.
STAR MAGAZINE ORO #5, 192 pp., col., 17 X 26 cm, B, A, 10000 Lire. Con Capitan America, X-Men, Vendicatori della Costa Ovest, She-Hulk e L’Uomo Ragno.
STAR MAGAZINE ORO #5 VARIANT LUCCA ‘93, 192 pp., col., 17 X 26 cm, B, A, 10000 Lire. Con Capitan America, X-Men, Vendicatori della Costa Ovest, She-Hulk e L’Uomo Ragno.
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MARVEL 2099 #0, 96 pp., col., 17 X 26 cm, B, A, 4000 Lire. Con L’Uomo Ragno 2099, Il Punitore 2099, Destino 2099, e Ravage 2099.
MARVEL 2099 #0 VARIANT LUCCA ‘93, 96 pp., col., 17 X 26 cm, B, A, 4000 Lire. Con L’Uomo Ragno 2099, Il Punitore 2099, Destino 2099, e Ravage 2099.
MARVEL GRAPHIC NOVEL STRIP: L’UOMO RAGNO #5, 96 pp., b/n, 21 x 29,5 cm, B, M, 9000 Lire. NOTA: cover esclusiva di John Romita, Sr. per l’ed. italiana.
ALL AMERICAN COMICS #44, 128 pp., col., 17 X 26 cm, B, A, 5000 Lire. Con Difensori, X-Men, Power Man & Iron Fist, Rom e Quasar.
L’ETERNAUTA #121, 144 pp., col. e b/n, 21 x 27,5 cm, B, A, 6000 Lire. Con Marvel Preview.
CONAN LA SPADA SELVAGGIA #78, Circo di sangue, 128 pp., b/n, 16 X 21 cm, B, M, 5000 Lire.
CONAN IL BARBARO #51, Sulle ali dei demoni, 96 pp., col., 16 X 21 cm, B, M, 5000 Lire.
SILVER SURFER / IRON MAN #43, 96 pp., col., 17 x 26 cm, B, M, 4500 Lire. In appendice New Warriors.
THOR #51, 128 pp., col., 17 x 26 cm, B, M, 6000 Lire. In appendice Dr. Strange.
X-MARVEL #38 128 pp., col., 17 x 26 cm, B, A, 6000 Lire. Con X-Factor, Nuovi Mutanti e Namor.
WOLVERINE #42, 64 pp., col., 17 x 26 cm, B, M, 3500 Lire. In appendice Excalibur e Marvel Comics Presents.
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PLAY EXTRA #36, La legione della notte 1, 48 pp., col., 17 x 26 cm, B, M, 4000 Lire.
PLAY BOOK #31, Warlock Classic 1, 144 pp., col., 17 x 26 cm, B, M, 12000 Lire.
L’UOMO RAGNO #119, I Sinistri Sei, 72 pp., col., 17 x 26 cm, S, M, 2700 Lire.
L’UOMO RAGNO #120, Torto e ragione, 72 pp., col., 17 x 26 cm, S, M, 2700 Lire.
FANTASTICI QUATTRO #92, Uomini finti, 72 pp., col., 17 x 26 cm, S, M, 2700 Lire. In appendice Devil.
GLI INCREDIBILI X-MEN #34, Benvenuti a Genosha, 72 pp., col., 17 x 26 cm, S, M, 2700 Lire. In appendice Alpha Flight.
MARVEL COMICS PRESENTA: ZONA M #2, 72 pp., col., 17 x 26 cm, S, A, 3000 Lire. Coon Infinity Gauntlet e Marvel Comics Presents. NOTA: in alleato libricino Comics Interview: John Byrne.
FANTASTICI QUATTRO #93, Le cento teste di Ultron, 72 pp., col., 17 x 26 cm, S, M, 2700 Lire. In appendice Devil e Hulk.
STAR MAGAZINE #32, 128 pp., col., 17 X 26 cm, B, A, 5000 Lire. Con X-Men, Star Brand e Death’s Head II.
L’UOMO RAGNO CLASSIC #28, E ora... Goblin!, 80 pp., col., 17 x 26 cm, B, M, 3500 Lire.
DEVIL CLASSIC #4, L’origine di Ka-Zar, 80 pp., col., 17 x 26 cm, B, M, 3500 Lire.
FANTASTICI QUATTRO #93 VARIANT UMBRIA FUMETTO ‘93, Le cento teste di Ultron, 72 pp., col., 17 x 26 cm, S, M, 2700 Lire. In appendice Devil e Hulk.
IL PUNITORE #46, Cieli del pericolo, 96 pp., col., 17 x 26 cm, B, M, 4000 Lire. In appendice Moon Knight e Darkhawk.
STAR BOOK #1, Classic X-Men: Il trionfo di Magneto, 112 pp., col., 17 X 26 cm, B, A, 8000 Lire.
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CAPITAN AMERICA & I VENDICATORI #64, Traditi dagli dei, 72 pp., col., 17 x 26 cm, S, M, 2700 Lire.
ALL AMERICAN COMICS #45, 128 pp., col., 17 X 26 cm, B, A, 5000 Lire. Con Ghost Rider, Difensori, Rom e Quasar.
L’ETERNAUTA #122, 144 pp., col. e b/n, 21 x 27,5 cm, B, A, 6000 Lire. Con Marvel Preview.
CONAN LA SPADA SELVAGGIA #79, Gli assedianti, 128 pp., b/n, 16 X 21 cm, B, M, 5000 Lire.
CONAN IL BARBARO #52, La notte dei morti viventi, 96 pp., col., 16 X 21 cm, B, M, 5000 Lire.
SILVER SURFER / IRON MAN #44, 96 pp., col., 17 x 26 cm, B, M, 4500 Lire. In appendice New Warriors.
THOR #52, 128 pp., col., 17 x 26 cm, B, M, 6000 Lire. In appendice Dr. Strange.
X-MARVEL #39 128 pp., col., 17 x 26 cm, B, A, 6000 Lire. Con X-Terminators, Nuovi Mutanti, Namor e Marvel Comics Presents.
WOLVERINE #43, 64 pp., col., 17 x 26 cm, B, M, 3500 Lire. In appendice Excalibur e Marvel Comics Presents.
PLAY EXTRA #37, La legione della notte 2, 48 pp., col., 17 x 26 cm, B, M, 4000 Lire.
PLAY SPECIAL #19, La vendetta del Monolito Vivente, 80 pp., col., 21 x 27,5 cm, B, M, 12000 Lire.
PLAY BOOK #32, Warlock Classic 2, 144 pp., col., 17 x 26 cm, B, M, 12000 Lire.
MARVEL COMICS PRESENTA: ZONA M #3, 72 pp., col., 17 x 26 cm, S, A, 3000 Lire. Con Infinity Gauntlet e Marvel Comics Presents.
CAPITAN AMERICA & I VENDICATORI #65, Le prede degli dei, 72 pp., col., 17 x 26 cm, S, M, 2700 Lire.
L’UOMO RAGNO #121, Lo Scarabeo, 72 pp., col., 17 x 26 cm, S, M, 2700 Lire.
L’UOMO RAGNO #122, Amici e nemici, 72 pp., col., 17 x 26 cm, S, M, 2700 Lire.
L’UOMO RAGNO CLASSIC #29, Un mostro di nome Morbius!, 80 pp., col., 17 x 26 cm, B, M, 3500 Lire.
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L’UOMO RAGNO 2099 #1, Il ragno del futuro, 72 pp., col., 17 x 26 cm, S, M, 2700 Lire. In appendice Destino 2099 e Ravage 2099.
L’UOMO RAGNO 2099 #1 VARIANT UMBRIA FUMETTO ‘93, Il ragno del futuro, 72 pp., col., 17 x 26 cm, S, M, 2700 Lire. In appendice Destino 2099 e Ravage 2099.
FANTASTICI QUATTRO #94, Il sogno è morto, 72 pp., col., 17 x 26 cm, S, M, 2700 Lire. In appendice Hulk.
FANTASTICI QUATTRO #95, Ombre di pericolo, 72 pp., col., 17 x 26 cm, S, M, 2700 Lire. In appendice Devil e Hulk.
GLI INCREDIBILI X-MEN #35, Ci sarà la rivoluzione, 72 pp., col., 17 x 26 cm, S, M, 2700 Lire. In appendice Alpha Flight.
SPECIALE CAPITAN AMERICA #2, Il nuovo Cap!, 112 pp., col., 17 x 26 cm, B, M, 8000 Lire.
IL PUNITORE #47, Cieli del pericolo, 96 pp., col., 17 x 26 cm, B, M, 4000 Lire. In appendice Nomad e Darkhawk.
DEVIL CLASSIC #5, Arriva l’Uomo Ragno, 80 pp., col., 17 x 26 cm, B, M, 3500 Lire.
STAR MAGAZINE #33, 128 pp., col., 17 X 26 cm, B, A, 5000 Lire. Con L’Uomo Ragno, Star Brand e Death’s Head II.
STAR MAGAZINE #33 VARIANT UMBRIA FUMETTO ‘93, 128 pp., col., 17 X 26 cm, B, A, 5000 Lire. Con L’Uomo Ragno, Star Brand e Death’s Head II.
SPECIALE CAPITAN AMERICA #2 VARIANT TERAMO ‘93, Il nuovo Cap!, 112 pp., col., 17 x 26 cm, B, M, 8000 Lire.
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ALL AMERICAN COMICS #46, 128 pp., col., 17 X 26 cm, B, A, 5000 Lire. Con Ghost Rider, Difensori, Rom e Quasar.
L’ETERNAUTA #123, 144 pp., col. e b/n, 21 x 27,5 cm, B, A, 6000 Lire. Con Marvel Preview.
CONAN LA SPADA SELVAGGIA #80, Il teschio dei Mari, 192 pp., b/n, 16 X 21 cm, B, M, 7000 Lire.
CONAN IL BARBARO #53, L’isola dei ragni, 136 pp., col., 16 X 21 cm, B, M, 7000 Lire.
CONAN SAGA #1, 128 pp., col., 16 X 21 cm, B, M, 7000 Lire.
MARVEL COLLECTION #7, Ghost Rider 52-58, 160 pp., col., 17 X 25 cm, B, M, 10000 Lire.
SILVER SURFER / IRON MAN #45, 96 pp., col., 17 x 26 cm, B, M, 4500 Lire. In appendice New Warriors.
THOR #53, 128 pp., col., 17 x 26 cm, B, M, 6000 Lire. In appendice Dr. Strange.
X-MARVEL #40 128 pp., col., 17 x 26 cm, B, A, 6000 Lire. Con X-Terminators e Nuovi Mutanti.
WOLVERINE ##44/45, numero doppio, 128 pp., col., 17 x 26 cm, B, M, 7000 Lire. In appendice Excalibur e Marvel Comics Presents.
PLAY SPECIAL #20, Wolverine: Scelte di sangue, 64 pp., col., 21 x 27,5 cm, B, M, 10000 Lire.
MARVEL COMICS PRESENTA: ZONA M #4/5, numero doppio, 144 pp., col., 17 x 26 cm, S, A, 6000 Lire. . Con Wonder Man, Infinity Gauntlet e Marvel Comics Presents.
CAPITAN AMERICA & I VENDICATORI #66, Simboli in conflitto, 72 pp., col., 17 x 26 cm, S, M, 2700 Lire.
L’UOMO RAGNO #123, Pericolo verde, 72 pp., col., 17 x 26 cm, S, M, 2700 Lire.
L’UOMO RAGNO #124, Calcolo finale, 72 pp., col., 17 x 26 cm, S, M, 2700 Lire.
L’UOMO RAGNO CLASSIC #30, Nella Terra Selvaggia, 80 pp., col., 17 x 26 cm, B, M, 3500 Lire.
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L’UOMO RAGNO 2099 #2, Battesimo del fuoco, 72 pp., col., 17 x 26 cm, S, M, 2700 Lire. In appendice Il Punitore 2099 e Ravage 2099.
FANTASTICI QUATTRO #96, Parlamento mortale, 72 pp., col., 17 x 26 cm, S, M, 2700 Lire. In appendice Devil.
FANTASTICI QUATTRO #97, Nel flusso del tempo, 72 pp., col., 17 x 26 cm, S, M, 2700 Lire. In appendice Devil e Hulk.
IL PUNITORE #48, Eterna vigilanza, 96 pp., col., 17 x 26 cm, B, M, 4000 Lire. In appendice Nomad e Darkhawk.
DEVIL CLASSIC #6, Il verdetto è: morte!, 80 pp., col., 17 x 26 cm, B, M, 3500 Lire.
GLI INCREDIBILI X-MEN #36, Si accende l’inferno, 72 pp., col., 17 x 26 cm, S, M, 2700 Lire. In appendice Alpha Flight.
STAR MAGAZINE #34, 128 pp., col., 17 X 26 cm, B, A, 5000 Lire. Con L’Uomo Ragno e Warheads.
MARVEL GRAPHIC NOVEL STRIP: L’UOMO RAGNO #6, 96 pp., b/n, 21 x 29,5 cm, B, M, 10000 Lire. NOTA: cover esclusiva di John Romita, Sr. per l’ed. italiana.
ALL AMERICAN COMICS #47, 128 pp., col., 17 X 26 cm, B, A, 5000 Lire. Con Ghost Rider, Ghost Rider & Blaze: Spirits Of Vengeance, Rom e Quasar.
GRANDI EROI #110, Grandi Eroi Marvel Vol.19: Iron Man 1, 256 pp., col., 17 X 26 cm, B, M, 25000 Lire.
CONAN LA SPADA SELVAGGIA #81, L’uccello di gemma, 192 pp., b/n, 16 X 21 cm, B, M, 7000 Lire.
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CONAN IL BARBARO #54, Il pozzo della morte, 136 pp., col., 16 X 21 cm, B, M, 7000 Lire.
THOR #54, 128 pp., col., 17 x 26 cm, B, M, 6000 Lire. In appendice Dr. Strange.
CAPITAN AMERICA & I VENDICATORI #67, Night shift!, 72 pp., col., 17 x 26 cm, S, M, 2900 Lire.
CONAN SAGA #2, 128 pp., col., 16 X 21 cm, B, M, 7000 Lire.
SILVER SURFER / IRON MAN #46/47, numero doppio, 192 pp., col., 17 x 26 cm, B, M, 9000 Lire. In appendice New Warriors.
L’UOMO RAGNO #125, Scontro selvaggio, 72 pp., col., 17 x 26 cm, S, M, 2900 Lire.
L’UOMO RAGNO #126, Senza poteri, 72 pp., col., 17 x 26 cm, S, M, 2900 Lire.
L’UOMO RAGNO CLASSIC #31, Vendetta dal Vietnam, 80 pp., col., 17 x 26 cm, B, M, 3700 Lire.
L’UOMO RAGNO 2099 #3, Lo specialista, 72 pp., col., 17 x 26 cm, S, M, 2900 Lire. In appendice Destino 2099 e Ravage 2099.
FANTASTICI QUATTRO #98, All’improvviso... Kang!, 72 pp., col., 17 x 26 cm, S, M, 2900 Lire. In appendice Devil e Hulk.
FANTASTICI QUATTRO #99, L’impero senza fine, 72 pp., col., 17 x 26 cm, S, M, 2900 Lire. In appendice Devil e Hulk.
IL PUNITORE #49, L’antidoto alla civiltà, 96 pp., col., 17 x 26 cm, B, M, 4500 Lire. In appendice Nomad e Darkhawk.
DEVIL CLASSIC #7, Mike Murdock deve morire!, 80 pp., col., 17 x 26 cm, B, M, 3700 Lire.
GLI INCREDIBILI X-MEN #37, Attizza il fuoco, 72 pp., col., 17 x 26 cm, S, M, 2900 Lire. In appendice Alpha Flight.
STAR MAGAZINE #35, 128 pp., col., 17 X 26 cm, B, A, 5000 Lire. Con Hulk, Knights of Pendragon e Classic X-Men.
STAR MAGAZINE ORO #6, 192 pp., col., 17 X 26 cm, B, A, 10000 Lire. Con Marvel Two-In-One, Vendicatori della Costa Ovest, e Spider-Man & Dr. Strange: The Way To Dusty Death.
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ALL AMERICAN COMICS #48, 128 pp., col., 17 X 26 cm, B, A, 5000 Lire. Con Morbius, Rom e Quasar.
BEST COMICS #19, Kull: La valle delle ombre, 64 pp., col. e b/n, 21 x 27,5 cm, B, M, 8000 Lire.
CONAN LA SPADA SELVAGGIA #82, La furia dei quasi uomini, 128 pp., b/n, 16 X 21 cm, B, M, 5000 Lire.
CONAN IL BARBARO #55, Distruzione in Hyperboria, 96 pp., col., 16 X 21 cm, B, M, 5000 Lire.
THOR #55, 128 pp., col., 17 x 26 cm, B, M, 6000 Lire. In appendice Dr. Strange.
X-MARVEL #41 128 pp., col., 17 x 26 cm, B, A, 6000 Lire. Con X-Factor e Nuovi Mutanti.
WOLVERINE #46, 64 pp., col., 17 x 26 cm, B, M, 3500 Lire. In appendice Excalibur e Marvel Comics Presents.
MARVEL COMICS PRESENTA: ZONA M #6, 72 pp., col., 17 x 26 cm, S, A, 3000 Lire. Con Wonder Man, Infinity Gauntlet e Marvel Comics Presents.
CAPITAN AMERICA & I VENDICATORI #68, La strada del ritorno, 72 pp., col., 17 x 26 cm, S, M, 2900 Lire.
L’UOMO RAGNO #127, Per la vita di Jonah, 72 pp., col., 17 x 26 cm, S, M, 2900 Lire.
L’UOMO RAGNO #128, Minacce nella notte, 72 pp., col., 17 x 26 cm, S, M, 2900 Lire.
L’UOMO RAGNO CLASSIC #32, Spidey dice no!, 80 pp., col., 17 x 26 cm, B, M, 3700 Lire.
FANTASTICI QUATTRO #101, Acchiappatomiche!, 72 pp., col., 17 x 26 cm, S, M, 2900 Lire. In appendice Devil e Hulk.
IL PUNITORE #50, La cospirazione della Camciatca, 112 pp., col., 17 x 26 cm, B, M, 4500 Lire. In appendice Moon Knight e Nomad.
L’UOMO RAGNO 2099 #4, Giuramento di sangue, 72 pp., col., 17 x 26 cm, S, M, 2900 Lire. In appendice Destino 2099 e Ravage 2099.
FANTASTICI QUATTRO #100, F.Q. 100!, 96 pp., col., 17 x 26 cm, S, M, 2900 Lire. In appendice Devil e Hulk. NOTA: cover esclusiva di John Byrne per l’ed. italiana.
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GLI INCREDIBILI X-MEN #38, Brucia!, 72 pp., col., 17 x 26 cm, S, M, 2900 Lire. In appendice Alpha Flight.
STAR MAGAZINE #36, 128 pp., col., 17 X 26 cm, B, A, 5000 Lire. Con Hulk, Knights of Pendragon e What If?.
DEVIL CLASSIC #8, Il Dio del Tuono!, 80 pp., col., 17 x 26 cm, B, M, 3700 Lire.
ALL AMERICAN COMICS #49, 128 pp., col., 17 X 26 cm, B, A, 5000 Lire. Con Ghost Rider, Darkhold, Rom e Quasar.
BEST COMICS #20, Conan - La Regina Strega di Acheron, 64 pp., col. e b/n, 21 x 27,5 cm, B, M, 8000 Lire.
CONAN LA SPADA SELVAGGIA #83, La valle oltre le stelle, 128 pp., b/n, 16 X 21 cm, B, M, 5000 Lire.
MORBIUS #1, 32 pp., col., 17 X 26 cm, S, M, 1200 Lire.
SPIRITI DELLA VENDETTA #1, 32 pp., col., 17 X 26 cm, S, M, 1200 Lire.
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SILVER SURFER / IRON MAN #48, 128 pp., col., 17 x 26 cm, B, M, 6000 Lire. In appendice New Warriors e Deathlok.
CONAN IL BARBARO #56, I preti della peste purpurea, 96 pp., col., 16 X 21 cm, B, M, 5000 Lire.
THOR #56, 128 pp., col., 17 x 26 cm, B, M, 6000 Lire. In appendice Dr. Strange.
X-MARVEL #42 128 pp., col., 17 x 26 cm, B, A, 6000 Lire. Con X-Terminators e Nuovi Mutanti. NOTA: in allegato pieghevole Daily Planet Extra: arriva Superman!.
WOLVERINE ##47, 64 pp., col., 17 x 26 cm, B, M, 3500 Lire. In appendice Excalibur e Marvel Comics Presents.
PLAY SPECIAL #21 Raven Banner - Una saga asgardiana, 64 pp., col., 21 x 27,5 cm, B, M, 10000 Lire.
MARVEL COMICS PRESENTA: ZONA M #7, 72 pp., col., 17 x 26 cm, S, A, 3000 Lire. Con Wonder Man e Marvel Comics Presents.
CAPITAN AMERICA & I VENDICATORI #69, Il giorno dell’Adattoide, 72 pp., col., 17 x 26 cm, S, M, 2900 Lire.
L’UOMO RAGNO #129, La trappola del cuore, 72 pp., col., 17 x 26 cm, S, M, 2900 Lire.
L’UOMO RAGNO #130, Venom vive!, 72 pp., col., 17 x 26 cm, S, M, 2900 Lire.
L’UOMO RAGNO CLASSIC #33, L’ultima battaglia, 80 pp., col., 17 x 26 cm, B, M, 3700 Lire.
L’UOMO RAGNO 2099 #5, Downtown, 72 pp., col., 17 x 26 cm, S, M, 2900 Lire. In appendice Il Punitore 2099 e Ravage 2099.
FANTASTICI QUATTRO #102, Countdown: Hulk contro i F.Q.!, 72 pp., col., 17 x 26 cm, S, M, 2900 Lire. In appendice Hulk.
FANTASTICI QUATTRO #103, Il mambo del mesozoico, 72 pp., col., 17 x 26 cm, S, M, 2900 Lire. In appendice Hulk.
DEVIL CLASSIC #9, Electro e gli Emissari del Male, 80 pp., col., 17 x 26 cm, B, M, 3700 Lire.
GLI INCREDIBILI X-MEN #39, Ceneri, 72 pp., col., 17 x 26 cm, S, M, 2900 Lire.
GLI INCREDIBILI X-MEN #39 BIS, Una luce si spegne, 112 pp., col., 17 x 26 cm, B, M, 5000 Lire. NOTA: indicato anche come Speciale X-Men #5.
STAR MAGAZINE #37, 128 pp., col., 17 X 26 cm, B, A, 5000 Lire. Con L’Uomo Ragno, X-Men, Classic X-Men e Knights of Pendragon.
MARVEL GRAPHIC NOVEL STRIP: L’UOMO RAGNO #7, 96 pp., b/n, 21 x 29,5 cm, B, M, 9000 Lire. NOTA: cover esclusiva di John Romita, Sr. per l’ed. italiana.
134
ALL AMERICAN COMICS #50, 128 pp., col., 17 X 26 cm, B, A, 5000 Lire. Con Nightstalkers, Rom, Quasar, Capitan America e Luke Cage.
MORBIUS #2, 32 pp., col., 17 X 26 cm, S, M, 1200 Lire.
BEST COMICS #21, Conan - L’adattamento ufficiale del film, 64 pp., col. e b/n, 21 x 27,5 cm, B, M, 8000 Lire.
SPIRITI DELLA VENDETTA #2, 32 pp., col., 17 X 26 cm, S, M, 1200 Lire.
CONAN LA SPADA SELVAGGIA #84, Gli uomini fango di Keshan, 128 pp., b/n, 16 X 21 cm, B, M, 5000 Lire.
CONAN IL BARBARO #57, Sangue e ossa, 96 pp., col., 16 X 21 cm, B, M, 5000 Lire.
SILVER SURFER / IRON MAN #49, 128 pp., col., 17 x 26 cm, B, M, 6000 Lire. In appendice New Warriors e Deathlok.
THOR #57, 128 pp., col., 17 x 26 cm, B, M, 6000 Lire. In appendice Dr. Strange.
X-MARVEL #43 128 pp., col., 17 x 26 cm, B, A, 6000 Lire. Con X-Terminators e Nuovi Mutanti.
WOLVERINE ##48, 64 pp., col., 17 x 26 cm, B, M, 3500 Lire. In appendice Excalibur.
MARVEL COMICS PRESENTA: ZONA M #8, 72 pp., col., 17 x 26 cm, S, A, 3000 Lire. Con Warlock, Wonder Man e Marvel Comics Presents.
SPECIALE ATLANTIDE ATTACCA, 64 pp., col., 17 x 26 cm, B, M, 3500 Lire.
SPECIALE I NUOVI MUTANTI, Su Asgard, 216 pp., col., 17 x 26 cm, B, M, 12000 Lire.
SPECIALE X-FACTOR, Guerra del giudizio, 216 pp., col., 17 x 26 cm, B, M, 12000 Lire.
CAPITAN AMERICA & I VENDICATORI #70, Evasione, 72 pp., col., 17 x 26 cm, S, M, 2900 Lire.
L’UOMO RAGNO #131, Il cimitero della salvezza, 72 pp., col., 17 x 26 cm, S, M, 2900 Lire.
135
L’UOMO RAGNO #132, La rivincita dell’Uomo Sabbia, 72 pp., col., 17 x 26 cm, S, M, 2900 Lire.
L’UOMO RAGNO CLASSIC #34, Il nome di questo signore è Hulk!, 80 pp., col., 17 x 26 cm, B, M, 3700 Lire.
L’UOMO RAGNO 2099 #6, Le ali della speranza, 72 pp., col., 17 x 26 cm, S, M, 2900 Lire. In appendice Il Punitore 2099 e Ravage 2099.
FANTASTICI QUATTRO #104, 70 milioni di anni fa..., 72 pp., col., 17 x 26 cm, S, M, 2900 Lire. In appendice Devil e Hulk.
FANTASTICI QUATTRO #105, Grossi guai... Sul pianeta, 72 pp., col., 17 x 26 cm, S, M, 2900 Lire. In appendice Devil e Hulk.
DEVIL CLASSIC #10, Attenti, c’è il Dottor Destino!, 80 pp., col., 17 x 26 cm, B, M, 3700 Lire.
GLI INCREDIBILI X-MEN #40, Caduta, 72 pp., col., 17 x 26 cm, S, M, 2900 Lire.
STAR MAGAZINE #38, 128 pp., col., 17 X 26 cm, B, A, 5000 Lire. Con L’Uomo Ragno, Devil, Vendicatori, Wolverine e Motormouth.
STAR MAGAZINE #38 VARIANT LUCCA ‘93, 128 pp., col., 17 X 26 cm, B, A, 5000 Lire. Con L’Uomo Ragno, Devil, Vendicatori, Wolverine e Motormouth.
SPECIALE L’UOMO RAGNO #4, Il bambino dentro, 144 pp., col., 17 X 26 cm, B, M, 10000 Lire.
SPECIALE L’UOMO RAGNO #4 VARIANT LUCCA ‘93, Il bambino dentro, 144 pp., col., 17 X 26 cm, B, M, 10000 Lire.
136
ALL AMERICAN COMICS #51, 128 pp., col., 17 X 26 cm, B, A, 5000 Lire. Con Vendicatori della Costa Ovest, Vendicatori, Rom, Quasar e Ghost Rider.
CONAN LA SPADA SELVAGGIA #85, Sangue sulla sabbia, 128 pp., b/n, 16 X 21 cm, B, M, 5000 Lire.
SPIRITI DELLA VENDETTA #3, 32 pp., col., 17 X 26 cm, S, M, 1200 Lire.
SILVER SURFER / IRON MAN #50, 96 pp., col., 17 x 26 cm, B, M, 4500 Lire. In appendice New Warriors e Deathlok.
THOR #58, 128 pp., col., 17 x 26 cm, B, M, 6000 Lire. In appendice Dr. Strange.
X-MARVEL #44 128 pp., col., 17 x 26 cm, B, A, 6000 Lire. Con X-Factor e Namor.
WOLVERINE #49, 64 pp., col., 17 x 26 cm, B, M, 3500 Lire. In appendice Excalibur.
PLAY EXTRA #42, Legione Aliena: Sul limite 1, 48 pp., col., 17 x 26 cm, B, M, 4000 Lire.
PLAY SPECIAL #22, Dracula - Sinfonia di Incubi e chiaro di luna, 80 pp., col., 21 x 27,5 cm, B, M, 10000 Lire.
PLAY BOOK #35, Guardiani della Galassia: Ritorno a casa!, 112 pp., col., 17 x 26 cm, B, M, 10000 Lire.
MARVEL COMICS PRESENTA: ZONA M #9, 72 pp., col., 17 x 26 cm, S, A, 3000 Lire. Con Warlock, Wonder Man e Marvel Comics Presents.
LA SAGA DELLA PRIMA TORCIA UMANA, 96 pp., col., 17 x 26 cm, B, M, 15000 Lire. NOTA: edizione per sole librerie; tiratura numerata di 5000 copie.
CAPITAN AMERICA & I VENDICATORI #71, Cap contro Iron Man!, 72 pp., col., 17 x 26 cm, S, M, 2900 Lire.
137
CONAN IL BARBARO #58, Ali di tenebra su Nemedia, 96 pp., col., 16 X 21 cm, B, M, 5000 Lire.
MORBIUS #3, 32 pp., col., 17 X 26 cm, S, M, 1200 Lire.
L’UOMO RAGNO #133, Ladri e acciaio, 72 pp., col., 17 x 26 cm, S, M, 2900 Lire.
L’UOMO RAGNO #134, Al servizio di Destino, 72 pp., col., 17 x 26 cm, S, M, 2900 Lire.
L’UOMO RAGNO CLASSIC #35, L’ultimo round di Goblin, 80 pp., col., 17 x 26 cm, B, M, 3700 Lire.
L’UOMO RAGNO 2099 #7, Castelli in aria, 72 pp., col., 17 x 26 cm, S, M, 2900 Lire. In appendice Destino 2099 e Ravage 2099.
FANTASTICI QUATTRO #106, Dove dimorano i mostri, 72 pp., col., 17 x 26 cm, S, M, 2900 Lire. In appendice Devil e Hulk.
FANTASTICI QUATTRO #107, Le uova camminano, 72 pp., col., 17 x 26 cm, S, M, 2900 Lire. In appendice Devil e Hulk.
DEVIL CLASSIC #11, La prigione vivente, 80 pp., col., 17 x 26 cm, B, M, 3700 Lire.
GLI INCREDIBILI X-MEN #41, Delirio, 72 pp., col., 17 x 26 cm, S, M, 2900 Lire.
STAR MAGAZINE #39, 128 pp., col., 17 X 26 cm, B, A, 5000 Lire. Con L’Uomo Ragno, Vendicatori della Costa Ovest e Motormouth.
STAR MAGAZINE ORO #7, 192 pp., col., 17 X 26 cm, B, A, 10000 Lire. Con Marvel Team-Up, What If?, Marvel Holiday Special, Vendicatori della Costa Ovest.
STAR MAGAZINE ORO #7 VARIANT NAPOLI ‘93, 192 pp., col., 17 X 26 cm, B, A, 10000 Lire. Con Marvel Team-Up, What If?, Marvel Holiday Special, Vendicatori della Costa Ovest.
138
L'annuncio viene dato ufficialmente
tutte le case editrici, ciascuna con le
In conclusione, una nota funebre. Nel
all'inizio dell'anno: con una mossa
sue
febbraio 1994 ci lasciava, all'età di 77
clamorosa la Marvel decide di rilevare i
costante autocelebrazione in pieno
anni,
"Marvel-style"
maggioranza dei lettori italiani appren-
diritti delle sue serie a Star Comics, Play Press, Comic Art e Max Bunker Press e di riunire tutta la sua produzione sotto un unico marchio. A guidare il lancio della nuova realtà editoriale c'è Marco
peculiarità,
sostituito
ma
da
soprattutto
una da
un'omologazione nei formati e nella cura editoriale alla quale il pubblico nostrano
non
era
più
abituato.
Lupoi, reduce dalla fortunata esperien-
D'altronde non poteva essere altrimen-
za con la Star, coadiuviato da Simone
ti e, complice la progressiva diffusione
Airoldi, proveniente da Disney talia, nel
di internet, i risultati non tardarono ad
ruolo di Direttore Marketing.
arrivare, dalla pubblicità invasiva alla
La MARVEL ITALIA esordisce ufficialmente a marzo con la promessa di mettere ordine al "caos" nella continuity creato dagli ex licenziatari nel corso
costante decadenza dei redazionali,
Jack
Kirby.
La
stragrande
dono la notizia solo grazie ad un piccolo editoriale di Luca Scatasta apparso nella rubrica della posta del numero 45, datato marzo 1994, de GLI INCREDIBILI X-MEN, l'ultimo targato Star. Kirby era stato fino a quel momento uno dei più grandi cartoonist viventi, nonché uno dei "papà" dell'Universo Marvel. Rileggendo
queste
righe
oggi,
si
fino alla triste, forse inevitabile scom-
rimane perplessi a pensare che la sua
parsa della rubrica della posta.
scomparsa in Italia sia passata così, con un piccolo trafiletto a chiusura di un
Accompagnata da un "ricambio gene-
albo, per pura iniziativa di un redattore.
cosa sorprende immediatamente i
razionale", la nascita della Mita segna
Probabilmente, il passaggio di conse-
lettori è proprio la straordinaria campa-
dunque l'inizio di una nuova fase per il
gne tra i vecchi licenziatari e la Marvel
gna di marketing montata a sostegno
mercato supereroistico in Italia e la fine
Italia non consentì un ricordo adegua-
dell'evento: a quell'epoca, le edicole
della nostra Silver Age, quasi un
costituiscono
decennio nel corso del quale gli eroi
della SA. Ma quello che più di ogni altra
ancora
il
principale
canale distributivo ed è lì che la Mita cerca di attirare l'attenzione del pubblico con locandine variopinte e albi dai vistosi effetti cromatici, seguiti nei mesi successivi da una pioggia di allegati e
della Casa delle Idee riconquistarono le edicole italiane con una diffusione e un indice di gradimento senza precedenti.
to del Maestro, che d'altronde era intrinsecamente legato alla precedente "epoca dorata" della Corno: le opere inedite di Kirby pubblicate in Italia durante la SA non raggiungono le dita di una mano, ma fu in quel periodo che si cominciò a ristampare integralmen-
gadgets - carte da gioco, poster, adesi-
Da segnalare il fatto che nonostante il
vi e persino occhiali da sole – che, se da
mese ufficiale di nascita della nuova
America, Fantastici Quattro, X-Men,
un lato centrano l'obiettivo di raggiun-
casa editrice sia il marzo 1994 e i suoi
Vendicatori, e a dibattere anche nel
gere nuovi lettori, dall'altro disorienta-
primi albi cominciarono a comparire
nostro Paese sul suo ruolo nella
no i vecchi, provocandone un progres-
nelle edicole proprio in quel mese, ad
creazione del Marvel Universe.
sivo allontanamento.
aprile si registra l'uscita degli ultimi albi
La tanto agognata parità di continuity, ovviamente, non fu immediata; e forse sarebbe stata raggiunta comunque
pre-Marvel
Italia,
tutti
della
Star
Comics, fatta eccezione per il numero 9 di MARVEL GRAPHIC-NOVEL STRIP
(grandi sforzi in questo senso si stava-
della Max Bunker Press: la collana
no già facendo da mesi, soprattutto
proseguirà in edicola fino al numero 11
per le collane mutanti). Al di là dei
dell'ottobre 1994, e poi tramite spedi-
rimaneggiamenti e delle scelte discuti-
zione in abbonamento postale (con
bili operate nei primi mesi, è innegabi-
tiratura limitatissima di 250 copie) fino
le che l'editore unico garantì maggiore
al numero 14 del gennaio 1995. Di fatto,
interazione e uniformità tra le collane nonché, a livello di mercato, una "potenza di fuoco" impensabile per qualunque degli ex licenziatari. Di contro, a venir meno furono quella
te le sue prime grandi storie di Capitan
La figura del "Re", insomma, troppo ingombrante
per
essere
ignorata,
attraversò comunque la SA. Peccato non aver avuto il tempo di salutarlo come si deve. La sua scomparsa per molti di noi ha fatalmente coinciso con quella che a tutti gli effetti fu la fine di un'era, cosa che col senno di poi fa una certa impressione. Ma si trattò pur sempre di un lutto accompagnato da
si tratta della pubblicazione "post-SA"
una Rinascita, come fortunatamente
più longeva, vale a dire l'ultima testata
sempre avviene, non solo nei fumetti.
targata Marvel a continuare a uscire per un altro editore anche molto
sana concorrenza e quel dibattito
tempo dopo la nascita della Marvel
trasversale che avevano consentito un
Italia,
progressivo miglioramento da parte di
contrattuali o di copyright.
probabilmente
139
per
motivi
ALL AMERICAN COMICS (SECONDA SERIE) #1, Spiriti di Venom Pt.1, 32 pp., col., 17 X 26 cm, S, A, 1200 Lire. Con L’Uomo Ragno.
MORBIUS #4, 32 pp., col., 17 X 26 cm, S, M, 1200 Lire.
X-MARVEL #45, 128 pp., col., 17 x 26 cm, B, A, 6000 Lire. Con X-Factor e Nuovi Mutanti.
CAPITAN AMERICA & I VENDICATORI #72, Prede sfuggevoli, 72 pp., col., 17 x 26 cm, S, M, 2900 Lire.
GRANDI EROI #112, Grandi Eroi Marvel Vol.20: L’Uomo Ragno 4, 256 pp., col., 17 X 26 cm, B, M, 25000 Lire.
CONAN LA SPADA SELVAGGIA #86, Barbari del confine, 192 pp., b/n, 16 X 21 cm, B, M, 7000 Lire.
SPIRITI DELLA VENDETTA #4, Spiriti di Venom Pt.2, 32 pp., col., 17 X 26 cm, S, M, 1200 Lire.
WOLVERINE #50, 128 pp., col., 17 x 26 cm, B, M, 6000 Lire. In appendice Excalibur e Marvel Comics Presents.
L’UOMO RAGNO #135, Vendetta al vibranio, 72 pp., col., 17 x 26 cm, S, M, 2900 Lire.
SILVER SURFER / IRON MAN #51, 96 pp., col., 17 x 26 cm, B, M, 4500 Lire. In appendice New Warriors e Deathlok.
THOR #59, 128 pp., col., 17 x 26 cm, B, M, 6000 Lire. In appendice Dr. Strange.
MARVEL COMICS PRESENTA: ZONA M #10, 72 pp., col., 17 x 26 cm, S, A, 3000 Lire. Con Warlock, Wonder Man e Marvel Comics Presents.
PLAY EXTRA #43, Legione Aliena: Sul limite 2, 48 pp., col., 17 x 26 cm, B, M, 4000 Lire.
L’UOMO RAGNO #136, I tre volti del male, 72 pp., col., 17 x 26 cm, S, M, 2900 Lire.
140
CONAN IL BARBARO #59, Selvaggio ritorno a casa, 128 pp., col., 16 X 21 cm, B, M, 7000 Lire.
L’UOMO RAGNO CLASSIC #36, Caccia al lupo, 80 pp., col., 17 x 26 cm, B, M, 3700 Lire.
L’UOMO RAGNO 2099 #8, Casa dolce casa, 72 pp., col., 17 x 26 cm, S, M, 2900 Lire. In appendice Il Punitore 2099 e Ravage 2099.
FANTASTICI QUATTRO #108, La corona e la conquista, 72 pp., col., 17 x 26 cm, S, M, 2900 Lire. In appendice Devil e Hulk.
FANTASTICI QUATTRO #109, Conflagrazione, 72 pp., col., 17 x 26 cm, S, M, 2900 Lire. In appendice Devil e Hulk.
DEVIL CLASSIC #12, Jester!, 80 pp., col., 17 x 26 cm, B, M, 3700 Lire.
GLI INCREDIBILI X-MEN #42, Rinascita di una leggenda, 72 pp., col., 17 x 26 cm, S, M, 2900 Lire.
GLI INCREDIBILI X-MEN #42 BIS, Catene spezzate, 112 pp., col., 17 x 26 cm, B, M, 5000 Lire. NOTA: indicato anche come Speciale X-Men #6.
STAR MAGAZINE #40, 128 pp., col., 17 X 26 cm, B, A, 5000 Lire. Con L’Uomo Ragno, Battletide e Motormouth.
MARVEL GRAPHIC NOVEL STRIP: L’UOMO RAGNO #8, 96 pp., b/n, 21 x 29,5 cm, B, M, 10000 Lire. NOTA: cover esclusiva di John Romita, Sr. per l’ed. italiana.
ALL AMERICAN COMICS (SECONDA SERIE) #2, Spiriti di Venom Pt.3, 32 pp., col., 17 X 26 cm, S, A, 1200 Lire. Con L’Uomo Ragno.
GRANDI EROI #113, Grandi Eroi Marvel Vol.21: Dr. Strange 1, 256 pp., col., 17 X 26 cm, B, M, 25000 Lire.
141
CONAN LA SPADA SELVAGGIA #87, Dietro le mura della notte, 128 pp., b/n, 16 X 21 cm, B, M, 5000 Lire.
CONAN IL BARBARO #60, La montagna dove dimora Crom, 96 pp., col., 16 X 21 cm, B, M, 5000 Lire.
CONAN SAGA #3, 128 pp., col., 16 X 21 cm, B, M, 7000 Lire.
MORBIUS #5, 32 pp., col., 17 X 26 cm, S, M, 1200 Lire.
SPIRITI DELLA VENDETTA #5, Spiriti di Venom Pt.4, 32 pp., col., 17 X 26 cm, S, M, 1200 Lire.
SILVER SURFER / IRON MAN #52, 96 pp., col., 17 x 26 cm, B, M, 4500 Lire. In appendice New Warriors e Deathlok.
THOR #60, 128 pp., col., 17 x 26 cm, B, M, 6000 Lire. In appendice Dr. Strange.
X-MARVEL #46, 128 pp., col., 17 x 26 cm, B, A, 6000 Lire. Con X-Factor, Nuovi Mutanti e Namor.
WOLVERINE #51, 64 pp., col., 17 x 26 cm, B, M, 3500 Lire. In appendice Excalibur e Marvel Comics Presents.
PLAY EXTRA #44, Legione Aliena: Sul limite 3, 48 pp., col., 17 x 26 cm, B, M, 4000 Lire.
PLAY SPECIAL #23, Silver Surfer: Ritorno a casa, 64 pp., col., 21 x 27,5 cm, B, M, 10000 Lire.
PLAY BOOK #36, Guardiani della Galassia, 112 pp., col., 17 x 26 cm, B, M, 10000 Lire.
MARVEL COMICS PRESENTA: ZONA M #11, 72 pp., col., 17 x 26 cm, S, A, 3000 Lire. Con Warlock, Wonder Man e Marvel Comics Presents.
CAPITAN AMERICA & I VENDICATORI #73, Imboscata, 72 pp., col., 17 x 26 cm, S, M, 2900 Lire.
L’UOMO RAGNO #137, Allo scoccare di... mezzanotte, 72 pp., col., 17 x 26 cm, S, M, 2900 Lire.
L’UOMO RAGNO #138, Dopo mezzanotte, 72 pp., col., 17 x 26 cm, S, M, 2900 Lire.
L’UOMO RAGNO CLASSIC #37, Il Punitore colpisce!, 80 pp., col., 17 x 26 cm, B, M, 3700 Lire.
L’UOMO RAGNO 2099 #9, Dietro la maschera, 72 pp., col., 17 x 26 cm, S, M, 2900 Lire. In appendice Il Punitore 2099 e Ravage 2099.
142
FANTASTICI QUATTRO #110, Le cose cambiano (ancora!), 72 pp., col., 17 x 26 cm, S, M, 2900 Lire. In appendice Devil e Hulk.
FANTASTICI QUATTRO #111, Niente autografi, 72 pp., col., 17 x 26 cm, S, M, 2900 Lire. In appendice Devil e Hulk.
GLI INCREDIBILI X-MEN #43, Scary monsters, 72 pp., col., 17 x 26 cm, S, M, 2900 Lire.
STAR MAGAZINE #41, 128 pp., col., 17 X 26 cm, B, A, 5000 Lire. Con Fantastici Quattro, Nuovi Mutanti, Battletide, Warheads e What If?.
ALL AMERICAN COMICS (SECONDA SERIE) #3, Capitan America & Ghost Rider: Paura, 48 pp., col., 17 X 26 cm, S, A, 1900 Lire.
CONAN SAGA #4, 128 pp., col., 16 X 21 cm, B, M, 7000 Lire.
CONAN LA SPADA SELVAGGIA #88, Conan e il dio ragno, 192 pp., b/n, 16 X 21 cm, B, M, 7000 Lire.
CONAN IL BARBARO #61, Conan il ribelle, 128 pp., col., 16 X 21 cm, B, M, 7000 Lire.
MORBIUS #6, 32 pp., col., 17 X 26 cm, S, M, 1200 Lire.
SPIRITI DELLA VENDETTA #6, 32 pp., col., 17 X 26 cm, S, M, 1200 Lire.
SILVER SURFER / IRON MAN #53, 96 pp., col., 17 x 26 cm, B, M, 4500 Lire. In appendice New Warriors e Deathlok.
X-MARVEL #47, 128 pp., col., 17 x 26 cm, B, A, 6000 Lire. Con X-Factor, Nuovi Mutanti e Namor.
143
MARVEL COMICS PRESENTA: ZONA M #12, 72 pp., col., 17 x 26 cm, S, A, 3000 Lire. Con Warlock, Wonder Man e Marvel Comics Presents.
CAPITAN AMERICA & I VENDICATORI #74, Futuri imperfetti, 72 pp., col., 17 x 26 cm, S, M, 2900 Lire.
L’UOMO RAGNO #139, Conseguenze, 72 pp., col., 17 x 26 cm, S, M, 2900 Lire.
L’UOMO RAGNO #140, Giocattoli mortali, 72 pp., col., 17 x 26 cm, S, M, 2900 Lire.
L’UOMO RAGNO CLASSIC #38, Mezzanotte con l’Uomo Lupo, 80 pp., col., 17 x 26 cm, B, M, 3700 Lire.
L’UOMO RAGNO 2099 #10, Sotto assedio, 72 pp., col., 17 x 26 cm, S, M, 2900 Lire. In appendice Il Punitore 2099 e Ravage 2099.
FANTASTICI QUATTRO #112, Notte calda nell’Omniverso, 72 pp., col., 17 x 26 cm, S, M, 2900 Lire. In appendice Devil e Hulk.
FANTASTICI QUATTRO #113, Il rapido trans-temporale, 72 pp., col., 17 x 26 cm, S, M, 2900 Lire. In appendice Devil.
GLI INCREDIBILI X-MEN #44, Tempesta, 72 pp., col., 17 x 26 cm, S, M, 2900 Lire.
STAR MAGAZINE #42, 128 pp., col., 17 X 26 cm, B, A, 5000 Lire. Con X-Factor, X-Men e Warheads.
144
CAPITAN AMERICA & I VENDICATORI #75, Fuori gioco, 72 pp., col., 17 x 26 cm, S, M, 2900 Lire.
FANTASTICI QUATTRO #114, Strano interludio, 72 pp., col., 17 x 26 cm, S, M, 2900 Lire. In appendice Devil e Hulk.
GLI INCREDIBILI X-MEN #45, Cavalieri di Madripoor, 72 pp., col., 17 x 26 cm, S, M, 2700 Lire. In appendice Alpha Flight.
MARVEL GRAPHIC NOVEL STRIP: L’UOMO RAGNO #9, 96 pp., b/n, 21 x 29,5 cm, B, M, 9500 Lire. NOTA: cover esclusiva di John Romita, Sr. per l’ed. italiana.
145
L’UOMO RAGNO 2099 #11, Thanatos, 72 pp., col., 17 x 26 cm, S, M, 2900 Lire. In appendice Punitore 2099 e Destino 2099.
L’UOMO RAGNO CLASSIC #39, Sparatoria a Central Park, 80 pp., col., 17 x 26 cm, B, M, 3700 Lire.
RACCOLTA L’UOMO RAGNO #1. Contiene i nn. 1 e 2. B, 2500 Lire.
RACCOLTA L’UOMO RAGNO#1 BIS. Contiene i nn. 3, 4 e 5. B, 2500 Lire.
RACCOLTA L’UOMO RAGNO #2. Contiene i nn. 6, 7 e 8. B, 2500 Lire.
RACCOLTA L’UOMO RAGNO #3. Contiene i nn. 9, 10 e 11. B, 2500 Lire.
RACCOLTA L’UOMO RAGNO #4. Contiene i nn. 12, 13 e 14. B, 2500 Lire.
RACCOLTA L’UOMO RAGNO #5. Contiene i nn. 15, 16 e 17. B, 3000 Lire.
RACCOLTA L’UOMO RAGNO #6. Contiene i nn. 18, 19, 20, B, 3000 Lire.
RACCOLTA L’UOMO RAGNO #7. Contiene i nn. 21, 22 e 23. B, 3000 Lire.
RACCOLTA L’UOMO RAGNO #8. Contiene i nn. 24, 25 e 26, col., 17 X 26 cm, S, M, 1800 Lire.
RACCOLTA L’UOMO RAGNO #9. Contiene i nn. 27, 28 e 29. B, 3000 Lire.
146
RACCOLTA L’UOMO RAGNO #10. Contiene i nn. 30, 31 e 32. B, 3000 Lire.
RACCOLTA L’UOMO RAGNO#11. Contiene i nn. 33, 34 e 35. B, 4000 Lire.
RACCOLTA L’UOMO RAGNO #12. Contiene i nn. 36, 37 e 38. B, 4000 Lire.
RACCOLTA L’UOMO RAGNO #13. Contiene i nn.39, 40 e 41. B, 4000 Lire.
RACCOLTA L’UOMO RAGNO #14. Contiene i nn. 42, 43 e 44. B, 4000 Lire.
RACCOLTA L’UOMO RAGNO #15. Contiene i nn. 45, 46 e 47. B, 4000 Lire.
RACCOLTA L’UOMO RAGNO #16. Contiene i nn. 48, 49 e 50. B, 4000 Lire.
RACCOLTA L’UOMO RAGNO #17. Contiene i nn. 51, 52 e 53. B, 4000 Lire.
RACCOLTA L’UOMO RAGNO #18. Contiene i nn. 54, 55 e 56. B, 4000 Lire.
RACCOLTA L’UOMO RAGNO #19. Contiene i nn. 57, 58 e 59. B, 4000 Lire.
RACCOLTA L’UOMO RAGNO #20. Contiene i nn. 60, 61 e 62. B, 4000 Lire.
RACCOLTA L’UOMO RAGNO #21. Contiene i nn. 63, 64 e 65. B, 4000 Lire.
RACCOLTA L’UOMO RAGNO #22. Contiene i nn. 66, 67 e 68. B, 4000 Lire.
RACCOLTA L’UOMO RAGNO #23. Contiene i nn. 69, 70 e 71. B, 4500 Lire.
RACCOLTA L’UOMO RAGNO #24. Contiene i nn. 72, 73 e 74. B, 4500 Lire.
RACCOLTA L’UOMO RAGNO #25. Contiene i nn. 75, 76 e 77. B, 4500 Lire.
RACCOLTA L’UOMO RAGNO #26. Contiene i nn. 78, 79 e 80. B, 4500 Lire.
RACCOLTA L’UOMO RAGNO #27. Contiene i nn. 81, 82 e 83. B, 4500 Lire.
RACCOLTA L’UOMO RAGNO #28. Contiene i nn. 84, 85 e 86. B, 4500 Lire.
RACCOLTA L’UOMO RAGNO #29. Contiene i nn. 87, 88 e 89. B, 4500 Lire.
147
RACCOLTA L’UOMO RAGNO #30. Contiene i nn. 90,91 e 92. B, 4500 Lire.
RACCOLTA L’UOMO RAGNO #31. Contiene i nn.93, 94 e 95. B, 4500 Lire.
RACCOLTA CAEIV #1. Contiene i nn. 1 e 2. B, 2500 Lire.
RACCOLTA CAEIV #2. Contiene i nn. 3, 4 e 5. B, 3000 Lire.
RACCOLTA CAEIV #3. Contiene i nn. 6, 7 e 8. B, 4000 Lire.
RACCOLTA CAEIV #4. Contiene i nn. 9, 10 e 11. B, 4000 Lire.
RACCOLTA CAEIV #5. Contiene i nn. 12, 13 e 14. B, 4000 Lire.
RACCOLTA CAEIV #6. Contiene i nn. 15, 16 e 17. B, 4500 Lire.
RACCOLTA CAEIV #7. Contiene i nn. 18, 19 e 20. B, 4500 Lire.
RACCOLTA CAEIV #8. Contiene i nn. 21, 22 e 23. B, 4500 Lire.
RACCOLTA CAEIV #9. Contiene i nn. 24, 25 e 26. B, 4500 Lire.
RACCOLTA CAEIV #10. Contiene i nn. 27, 28 e 29. B, 4500 Lire.
RACCOLTA CAEIV #11. Contiene i nn. 30, 31 e 32. B, 4500 Lire.
RACCOLTA CAEIV #12. Contiene i nn. 33, 34 e 35. B, 4500 Lire.
RACCOLTA CAEIV #13. Contiene i nn. 36, 37 e 38. B, 4500 Lire.
RACCOLTA CAEIV #14. Contiene i nn. 39, 40 e 41. B, 4500 Lire.
RACCOLTA CAEIV #15. Contiene i nn. 42, 43 e 44. B, 4500 Lire.
148
RACCOLTA FQ #1. Contiene i nn. 1, 2 e 3. B, 2500 Lire.
RACCOLTA FQ #2. Contiene i nn. 4, 5 e 6. B, 3000 Lire.
RACCOLTA FQ #3. Contiene i nn. 7, 8 e 9. B, 3000 Lire.
RACCOLTA FQ #4. Contiene i nn. 10, 11 e 12. B, 3000 Lire.
RACCOLTA FQ #5. Contiene i nn. 13, 14 e 15. B, 3000 Lire.
RACCOLTA FQ #6. Contiene i nn. 16, 17 e 18. B, 3000 Lire.
RACCOLTA FQ #7. Contiene i nn. 19, 20 e 21. B, 3000 Lire.
RACCOLTA FQ #8. Contiene i nn. 22, 23 e 24. B, 4000 Lire.
RACCOLTA FQ #9. Contiene i nn. 25, 26 e 27. B, 4000 Lire.
RACCOLTA FQ #10. Contiene i nn. 28, 29 e 30. B, 4000 Lire.
RACCOLTA FQ #11. Contiene i nn. 31, 32 e 33. B, 4000 Lire.
RACCOLTA FQ #12. Contiene i nn. 34, 35 e 36. B, 4000 Lire.
RACCOLTA FQ #13. Contiene i nn. 37, 38 e 39. B, 4000 Lire.
RACCOLTA FQ #14. Contiene i nn. 40, 41 e 42. B, 4500 Lire.
RACCOLTA FQ #15. Contiene i nn. 43, 44 e 45. B, 4500 Lire.
RACCOLTA FQ #16. Contiene i nn. 46, 47 e 48. B, 4500 Lire.
RACCOLTA FQ #17. Contiene i nn. 49, 50 e 51. B, 4500 Lire.
RACCOLTA FQ #18. Contiene i nn. 52, 53 e 54. B, 4500 Lire.
RACCOLTA FQ #19. Contiene i nn. 55, 56 e 57. B, 4500 Lire.
RACCOLTA FQ #20. Contiene i nn. 58, 59 e 60. B, 4500 Lire.
149
RACCOLTA FQ #21. Contiene i nn. 61, 62 e 63. B, 4500 Lire.
RACCOLTA FQ #22. Contiene i nn. 64, 65 e 66. B, 4500 Lire.
RACCOLTA FQ #23. Contiene i nn. 67, 68 e 69. B, 4500 Lire.
RACCOLTA GLI INCREDIBILI X-MEN #1. Contiene i nn. 1, 2 e 3. B, 4000 Lire.
RACCOLTA GLI INCREDIBILI X-MEN #2. Contiene i nn. 4, 5 e 6. B, 4000 Lire.
RACCOLTA GLI INCREDIBILI X-MEN #3. Contiene i nn. 7, 8 e 9. B, 4500 Lire.
RACCOLTA GLI INCREDIBILI X-MEN #6. Contiene i nn. 16, 17 e 18. B, 4500 Lire.
RACCOLTA GLI INCREDIBILI X-MEN #7. Contiene i nn. 19, 20 e 21. B, 4500 Lire.
RACCOLTA GLI INCREDIBILI X-MEN #8. Contiene i nn. 22, 23 e 24. B, 4500 Lire.
150
RACCOLTA GLI INCREDIBILI X-MEN #4. Contiene i nn. 10, 11 e 12. B, 4500 Lire.
RACCOLTA GLI INCREDIBILI X-MEN #5. Contiene i nn. 13, 14 e 15. B, 4500 Lire.
RACCOLTA IL PUNITORE #1. Contiene i nn. 1, 2 e 3. B, 3000 Lire.
RACCOLTA IL PUNITORE #2. Contiene i nn. 4, 5 e 6. B, 3000 Lire.
RACCOLTA IL PUNITORE #3. Contiene i nn. 7, 8 e 9. B, 3000 Lire.
RACCOLTA IL PUNITORE #4. Contiene i nn. 10, 11 e 12. B, 3000 Lire.
RACCOLTA IL PUNITORE #6. Contiene i nn. 16, 17 e 18. B, 4000 Lire.
RACCOLTA IL PUNITORE #7. Contiene i nn. 19, 20 e 21. B, 4000 Lire.
RACCOLTA IL PUNITORE #8. Contiene i nn. 22, 23 e 24. B, 4500 Lire.
RACCOLTA IL PUNITORE #9. Contiene i nn. 15, 26 e 27. B, 4500 Lire.
TRANSFORMERS COLLECTION #1. Contiene i nn. 1, 2, 3 e 4. B, 3000 Lire.
TRANSFORMERS COLLECTION #2. Contiene i nn. 5, 6, 7 e 8. B, 3000 Lire.
TRANSFORMERS COLLECTION #3. Contiene i nn. 9, 10, 11 e 12. B, 3000 Lire.
TRANSFORMERS COLLECTION #4. Contiene i nn. 13, 14 e 15. B, 3000 Lire.
TRANSFORMERS COLLECTION #5. Contiene i nn. 16, 17 e 18. B, 3000 Lire.
TRANSFORMERS COLLECTION #6. Contiene i nn. 19, 20 e 21. B, 3000 Lire.
TRANSFORMERS COLLECTION #7. Contiene i nn. 22, 23 e 24. B, 3000 Lire.
TRANSFORMERS COLLECTION #8. Contiene i nn. 25, 26 e 27. B, 3000 Lire.
TRANSFORMERS COLLECTION #9. Contiene i nn. 28, 29 e 30. B, 4000 Lire.
TRANSFORMERS COLLECTION #10. Contiene i nn. 31, 32 e 33. B, 4000 Lire.
151
RACCOLTA IL PUNITORE #5. Contiene i nn. 13, 14 e 15. B, 4000 Lire.
TRANSFORMERS COLLECTION #11. Contiene i nn. 34, 35 e 36. B, 4000 Lire.
RACCOLTA IRON MAN #1. Contiene i nn. 1, 2, 3 e 4. B, 4000 Lire.
RACCOLTA IRON MAN #2. Contiene i nn. 5, 6, 7 e 8. B, 4000 Lire.
RACCOLTA IRON MAN #3. Contiene i nn. 9, 10 e 11. B, 4000 Lire.
RACCOLTA IRON MAN #4. Contiene i nn. 12, 13 e 14. B, 5000 Lire.
RACCOLTA IRON MAN #6. Contiene i nn. 18, 19 e 20. B, 5000 Lire.
RACCOLTA IRON MAN #7. Contiene i nn. 21, 22 e 23. B, 5000 Lire.
RACCOLTA IRON MAN #8. Contiene i nn. 24, 25 e 26. B, 5000 Lire.
RACCOLTA IRON MAN #9. Contiene i nn. 27, 28 e 29/30. B, 5000 Lire.
152
RACCOLTA IRON MAN #5. Contiene i nn. 15, 16 e 17. B, 5000 Lire.
RACCOLTA THOR #1. Contiene i nn. 1, 2 e 3. B, 5000 Lire.
RACCOLTA THOR #2. Contiene i nn. 4, 5 e 6. B, 5000 Lire.
RACCOLTA THOR #3. Contiene i nn. 7, 8 e 9. B, 5000 Lire.
RACCOLTA THOR #4. Contiene i nn. 10, 11 e 12. B, 5000 Lire.
RACCOLTA THOR #5. Contiene i nn. 13, 14 e 15. B, 5000 Lire.
RACCOLTA SILVER SURFER #1. Contiene i nn. 1, 2 e 3. B, 5000 Lire.
RACCOLTA SILVER SURFER #2. Contiene i nn. 4, 5 e 6. B, 5000 Lire.
RACCOLTA SILVER SURFER #3. Contiene i nn. 7, 8 e 9. B, 5000 Lire.
RACCOLTA SILVER SURFER #4. Contiene i nn. 10, 11 e 12. B, 5000 Lire.
RACCOLTA SILVER SURFER #5. Contiene i nn. 13, 14 e 15. B, 5000 Lire.
RACCOLTA SILVER SURFER #6. Contiene i nn. 16, 17 e 18. B, 5000 Lire.
RACCOLTA SILVER SURFER #7. Contiene i nn. 19, 20 e 21. B, 5000 Lire.
RACCOLTA SILVER SURFER #8. Contiene i nn. 22, 23 e 24. B, 5000 Lire.
RACCOLTA X-MARVEL #1. Contiene i nn. 1, 2 e 3. B, 5000 Lire.
RACCOLTA X-MARVEL #2. Contiene i nn. 4, 5 e 6. B, 5000 Lire.
RACCOLTA X-MARVEL #3. Contiene i nn. 7, 8 e 9. B, 5000 Lire.
153
RACCOLTA X-MARVEL #4. Contiene i nn. 10, 11 e 12. B, 5000 Lire.
RACCOLTA I NUOVI MUTANTI #1. Contiene i nn. 1, 2, 3 e 4. B, 4000 Lire.
RACCOLTA I NUOVI MUTANTI #2. Contiene i nn. 5, 6, 7 e 8. B, 4000 Lire.
RACCOLTA I NUOVI MUTANTI #3. Contiene i nn. 9, 10, 11 e 12. B, 4000 Lire.
RACCOLTA I NUOVI MUTANTI #4. Contiene i nn. 13, 14 e 15. B, 5000 Lire.
RACCOLTA I NUOVI MUTANTI #5. Contiene i nn. 16, 17 e 18. B, 5000 Lire.
RACCOLTA I NUOVI MUTANTI #6. Contiene i nn. 19, 20 e 21. B, 5000 Lire.
RACCOLTA I NUOVI MUTANTI #7. Contiene i nn. 22 e 23. B, 4000 Lire.
RACCOLTA WOLVERINE #1. Contiene i nn. 1, 2 e 3. B, 5000 Lire.
RACCOLTA WOLVERINE #2. Contiene i nn. 4, 5 e 6. B, 5000 Lire.
RACCOLTA WOLVERINE #3. Contiene i nn. 7, 8 e 9. B, 5000 Lire.
RACCOLTA WOLVERINE #4. Contiene i nn. 10, 11 e 12. B, 5000 Lire.
RACCOLTA WOLVERINE #5. Contiene i nn. 13, 14 e 15. B, 5000 Lire.
RACCOLTA WOLVERINE #6. Contiene i nn. 16, 17 e 18. B, 5000 Lire.
RACCOLTA WOLVERINE #7. Contiene i nn. 19, 20 e 21. B, 5000 Lire.
RACCOLTA WOLVERINE #8. Contiene i nn. 22, 23 e 24. B, 5000 Lire.
154
RACCOLTA D.P.7 #1. Contiene i nn. 1, 2 e 3. B, 4000 Lire.
RACCOLTA D.P.7 #2. Contiene i nn. 4, 5 e 6. B, 4000 Lire.
RACCOLTA D.P.7 #3. Contiene i nn. 7, 8, 9 e 10. B, 4000 Lire.
RACCOLTA D.P.7 #4. Contiene i nn. 11, 12 e 13. B, 4000 Lire.
G.I.JOE COLLECTION #1. Contiene i nn. 1, 2 e 3. B, 4000 Lire.
G.I.JOE COLLECTION #2. Contiene i nn. 4, 5 e 6. B, 4000 Lire.
G.I.JOE COLLECTION #3. Contiene i nn. 7, 8 e 9. B, 4000 Lire.
G.I.JOE COLLECTION #4. Contiene i nn. 10, 11 e 12. B, 4000 Lire.
THE ‘NAM COLLECTION #1. Contiene i nn. 1, 2 e 3. B, 5000 Lire.
THE ‘NAM COLLECTION #2. Contiene i nn. 4, 5 e 6. B, 5000 Lire.
THE ‘NAM COLLECTION #3. Contiene i nn. 7, 8 e 9. B, 5000 Lire.
THE ‘NAM COLLECTION #4. Contiene i nn. 10, 11 e 12. B, 5000 Lire.
RACCOLTA NAMOR #1. Contiene i nn. 1, 2 e 3. B, 5000 Lire.
RACCOLTA NAMOR #2. Contiene i nn. 3, 4 e 5. B, 5000 Lire.
RACCOLTA NAMOR #3. Contiene i nn. 6, 7 e 8. B, 5000 Lire.
RACCOLTA NAMOR #4. Contiene i nn. 9, 10 e 11. B, 5000 Lire.
155
RACCOLTA ALF #1. Contiene i nn. 1, 2 e 3. B, 3000 Lire.
RACCOLTA ALF #2. Contiene i nn. 4, 5 e 6. B, 3000 Lire.
RACCOLTA DACKULA #1. Contiene i nn. 1, 2 e 3. B, 4000 Lire.
RACCOLTA DACKULA #2. Contiene i nn. 4, 5 e 6. B, 4000 Lire.
RACCOLTA MARVEL COMICS PRESENTA: ZONA M #1. Contiene i nn. 1, 2 e 3. B, 5000 Lire.
RACCOLTA ALL AMERICAN COMICS #1. Contiene i nn. 1, 2 e 3. B, 8000 Lire.
RACCOLTA ALL AMERICAN COMICS #2. Contiene i nn. 4, 5 e 6. B, 8000 Lire.
RACCOLTA ALL AMERICAN COMICS #3. Contiene i nn. 7, 8 e 9. B, 8000 Lire.
RACCOLTA ALL AMERICAN COMICS #4. Contiene i nn. 10, 11 e 12. B, 8000 Lire.
RACCOLTA ALL AMERICAN COMICS #5. Contiene i nn. 13, 14 e 15. B, 8000 Lire.
RACCOLTA ALL AMERICAN COMICS #6. Contiene i nn. 16, 17 e 18. B, 8000 Lire.
RACCOLTA ALL AMERICAN COMICS #7. Contiene i nn. 19, 20 e 21. B, 8000 Lire.
RACCOLTA ALL AMERICAN COMICS #8. Contiene i nn. 22, 23 e 24. B, 4000 Lire.
RACCOLTA CONAN IL BARBARO #1. Contiene i nn. 1, 2 e 3. B, 5000 Lire.
RACCOLTA CONAN IL BARBARO#2. Contiene i nn. 4, 5 e 6. B, 5000 Lire.
RACCOLTA CONAN IL BARBARO #3. Contiene i nn. 7, 8 e 9. B, 5000 Lire.
RACCOLTA CONAN IL BARBARO #4. Contiene i nn. 10, 11 e 12. B, 5000 Lire.
RACCOLTA CONAN IL BARBARO #5. Contiene i nn. 13, 14 e 15. B, 5000 Lire.
156
RACCOLTA CONAN IL BARBARO #6. Contiene i nn. 16, 17 e 18. B, 5000 Lire.
RACCOLTA CONAN IL BARBARO #7. Contiene i nn. 19, 20 e 21. B, 5000 Lire.
RACCOLTA CONAN IL BARBARO #8. Contiene i nn. 22, 23 e 24. B, 5000 Lire.
COVER NON REPERITA
RACCOLTA CONAN LA SPADA SELVAGGIA #1. Contiene i nn. 1, 2 e 3. B, 2000 Lire. NOTA: in allegato 1 adesivo.
RACCOLTA CONAN LA SPADA SELVAGGIA #2. Contiene i nn. 4, 5 e 6. B, 2000 Lire. NOTA: in allegato 1 adesivo.
RACCOLTA CONAN LA SPADA SELVAGGIA #3. Contiene i nn. 7, 8 e 9. B, 2000 Lire.
COVER NON REPERITA
RACCOLTA CONAN LA SPADA SELVAGGIA #6. Contiene i nn. 16, 17 e 18. B, 2000 Lire.
RACCOLTA CONAN LA SPADA SELVAGGIA #7. Contiene i nn. 19, 20 e 21. B, 2000 Lire.
157
COVER NON REPERITA
RACCOLTA CONAN LA SPADA SELVAGGIA #4. Contiene i nn. 10, 11 e 12. B, 2000 Lire.
COVER NON REPERITA
RACCOLTA CONAN LA SPADA SELVAGGIA #5. Contiene i nn. 13, 14 e 15. B, 2000 Lire.
COVER NON REPERITA
COLLEZIONE SUPER COMICS #1. Contiene i nn. 1, 2 e 3. B, 12000 Lire.
COLLEZIONE SUPER COMICS #2. Contiene i nn. 4, 5 e 6. B, 12000 Lire.
COLLEZIONE MARVEL GRAPHIC NOVEL STRIP #1. Contiene i nn. 1, 2 e 3. B, 12000 Lire.
COLLEZIONE MARVEL GRAPHIC NOVEL STRIP #2. Contiene i nn. 4, 5 e 6. B, 12000 Lire.
RACCOLTA INDIANA JONES #1. Contiene i nn. 1, 2 e 3. B, 3000 Lire.
RACCOLTA INDIANA JONES #2. Contiene i nn. 4, 5 e 6. B, 3000 Lire.
COLLEZIONE SUPER COMICS #3. Contiene i nn. 7, 8 e 9. B, 12000 Lire.
RACCOLTA INDIANA JONES #3. Contiene i nn. 7, 8 e 9. B, 3000 Lire.
158
RACCOLTA INDIANA JONES #4. Contiene i nn. 10, 11 e 12. B, 3000 Lire.
RACCOLTA INDIANA JONES #5. Contiene i nn. 13, 14 e 15. B, 3000 Lire.
ADAM CENTERBA INTERVISTA ESCLUSIVA A LUCA - ADAM CENTERBA - INTOPPA, ex traduttore e curatore degli albi Play Press. A cura di Marco Sabatino. Settembre 2017 MS: Ciao Luca, e grazie per aver accettato di rispondere alle nostre domande. Cominciamo da lontano: quando è nata la tua passione per i comics? LI: Grazie a voi per l'invito. Da piccolo leggevo prevalentemente TOPOLINO, il CORRIERE DEI PICCOLI, BRACCIO DI FERRO... Ricordo anche dei vecchi EUREKA di mio padre, grazie ai quali mi sono fatto una vera e propria cultura sul fumetto inglese leggendo le strisce di ANDY CAPP, TOMMY WACK, BC di Johnny Hart (questo era americano). Ecco, quelle sono le prime letture fumettistiche che ricordo con piacere e che hanno un po' formato anche il mio modo di scrivere, il mio umorismo che è sempre stato molto "caustico", molto inglese se vogliamo, non sempre capito e ancor meno apprezzato dalla gente... Finché un giorno, mi ricordo, avrò avuto 8 o 9 anni, ero malato e stavo a letto; mio padre rientra una sera a casa con due fumetti completamente diversi, in tutti i sensi: erano ASTERIX IN AMERICA e L'UOMO RAGNO Corno #93, "L'attacco di Iceman"... Il primo contatto che ho avuto col personaggio. Le storie mi erano piaciute e mio padre senza saperlo aveva creato un mostro, perché da lì in poi continuai a seguire sia l'UR ogni quattordici giorni che Asterix. Subito dopo, cominciarono i primi contatti con gli albi DC della Cenisio, SUPERMAN e BATMAN.
Mi ero comunque fatto un certo background sia sulla Marvel che sulla DC, e frequentavo regolarmente librerie specializzate (all'epoca non esisteva ancora il concetto di "fumetteria", erano più che altro librerie che trattavano saggi, libri brossurati e cartonati importanti con magari un angolo dedicato ai comics sia italiani che d'importazione), tra le quali una meravigliosa a Porta Pia che si chiamava La bancarella di Andy Capp dove mio padre mi portava quando avevo già dieci anni, e nella quale trovavo in vendita i fumetti americani originali molto prima che arrivassero in Italia (ricordo il Capitan Marvel della DC, Shazam, che adoravo!). A dieci anni non ero ancora chiaramente così bravo in Inglese da poterli leggere per intero, ma - con vocabolario accanto, per la voglia di capirli - piano piano li traducevo tutti, parola per parola, ogni singolo balloon. Non avevo mai scritto niente di critica fumettistica prima di arrivare alla Play, né collaborato ad alcuna fanzine, che era un tipo di produzione che non seguivo; non mi sembravano prodotti professionali e in quanto tali non gli davo importanza. Ora, so che c'è gente che mi decapiterebbe per quello che sto dicendo, ma anche se poi le cose sono cambiate, all'epoca il mio pensiero era quello: avevo pochi soldi e poco tempo, e quei
MS: Quanti anni avevi quando sei entrato alla Play Press? Prima di allora avevi avuto altre esperienze nel mondo della critica fumettistica, magari scrivendo per delle fanzine? LI: Sono entrato alla Play a ventiquattro anni, era il 1990 se non sbaglio. Nel frattempo dall'età di nove anni ero diventato un assiduo lettore Marvel e DC, passando da L'UOMO RAGNO, L'INCREDIBILE DEVIL, FANTASTICI QUATTRO, HULK & I DIFENSORI agli albi Cenisio, cercando di schivare sempre - con la massima agilità possibile - tutti i fumetti degli X-Men e dei mutanti: non li ho mai sopportati, sinceramente.
MARVEL SUPER HEROES, advanced set, TSR 1986. Oltre ai comics, Intoppa era un grande appassionato di Giochi di Ruolo. 159
Luca Intoppa è oggi un attore, doppiatore e dialoghista, figura che all'interno del doppiaggio cura l'adattamento nella propria lingua di opere audiovisive e cinematografiche.
pochi soldi e quel poco tempo li dedicavo o spendevo in cose a cui davo più importanza. MS: E quindi come avvenne il tuo ingresso nel mondo dell'editoria? LI: Successe così: nel 1990 ero cliente abituale di una libreria specializzata in fumetti in Viale Giulio Cesare a Roma che si chiamava Metropolis, dove passavo gran parte del mio tempo libero; il proprietario era Armando Giuffrida e insieme a lui c'era un signore molto simpatico, Luciano Bassi. Grazie a lui nel fine-settimana organizzavamo all'interno della rivendita anche delle partite di Giochi di Ruolo e io facevo da Master per MARVEL SUPER HEROES. Un bel giorno Luciano mi prende da una parte e mi dice che Mario Ferri delle Edizioni Play Press - che tra l'altro mi stavano un po' sulle scatole per via del prezzo più alto della media e degli albi con la brossura - stava cercando collaboratori, in vista del trasferimento della redazione da Bologna a Roma... Gli servivano delle persone fidate che conoscessero bene la materia e sapessero scrivere. Luciano, vedendo che ero un grande appassionato, fidandosi di me e sapendo che tipo di persona ero, me ne parlò... E ne parlò anche ad Alessandro Bottero, che come me frequentava la libreria. Ferri conosceva bene Luciano Bassi, e conosceva Metropolis (c'erano dei rapporti oltre che di amicizia anche professionali, probabilmente); poi magari avrà chiesto anche altrove, si sarà informato in giro cercando personale in qualche modo qualificato, ma insomma... Così andò. Noi - io e Bottero - venimmo contattati separatamente, ma con Alessandro già ci conoscevamo (avevamo giocato insieme a vari GdR) e ci presentammo insieme lo stesso giorno. Alla Play non immaginavano che noi ci conoscessimo, ma questo fatto fu poi un "valore aggiunto" per loro.
MS: Ti vennero richieste delle competenze particolari, oltre naturalmente alla conoscenza della lingua inglese? La conoscenza del settore comics era adeguatamente valutata? LI: Assolutamente. Il punto fondamentale non era il conoscere l'inglese. O meglio, era molto importante sì, ma era ben più importante che noi fossimo addentro al mondo dei fumetti perché questo cercava la Play all'epoca: persone competenti. Poi volendo le traduzioni poteva anche farle un'altra persona, ma servivano professionisti che fossero in qualche modo comparabili a quelli che stavano a Bologna al service Granata Press. Lì facevano tutto, un "pacchetto completo", e lo consegnavano già pronto. Ferri voleva ricreare uno staff analogo a Roma. Quindi prima di tutto ci fu richiesta la competenza in ambito comics. Poi per fortuna sia io che Alessandro eravamo anche in grado di tradurre, quindi abbiamo cominciato entrambi come traduttori: il mio primo lavoro fu il PLAY BOOK di Capitan Bretagna, che mi venne commissionato credo intorno al settembre o ottobre del '90 e uscì due o tre mesi dopo. I tempi più o meno erano quelli, traducevamo le cose con un paio di mesi di anticipo rispetto alla loro pubblicazione, così poi c'era tutto il tempo di fare la revisione, il lettering, scrivere i redazionali, comporre l'albo nella sua totalità e mandarlo in stampa. Quando arrivammo alla Play, Ferri e la figlia Simona divisero il parco testate tra me e Alessandro; io ebbi l'incarico di seguire SILVER SURFER, WOLVERINE e NAMOR della Marvel e JUSTICE LEAGUE e GREEN ARROW della DC, cosa che mi fece felice perché come detto ero un grande estimatore della DC, esattamente come Alessandro che era un grande fan dei mutanti fu strafelice quando tra le altre cose gli fu assegnata X-MARVEL. MS: Rimanesti entusiasta di tutte le testate o per alcune nutrivi dei timori, delle incertezze? E quale fu quella che ti divertisti di più a curare? LI: Inizialmente mi dette un po' fastidio curare JL perché arrivai nel momento in cui il programma editoriale prevedeva il crossover Millennium; all'inizio ovviamente non potevamo seguire il nostro programma ma proseguire quello già stilato precedentemente da Granata. Scatasta con l'arguzia e la sapienza di cui ha sempre dato prova, aveva giustamente inserito Millennium in ordine di continuity all'interno della JL, ma per me fu una enorme palla al piede! Me lo ritrovai tra capo e collo con immediatamente dodicimila riferimenti da andare a pescare in
altrettante testate. E così valle a recuperare tutte, e vai a riportare il riferimento, per farle capire... Anche perché non potevamo pubblicare tutto (per una questione di diritti ma anche per mancanza oggettiva di spazio), ma soltanto una selezione di episodi, altrimenti la JL sarebbe stata monopolizzata per più di un anno dal crossover. Scatasta aveva già fatto una selezione di albi da pubblicare, io me li andai a spulciare, e a leggermi anche tutti quelli collegati dei quali non ero proprio entusiasta (leggi: non me ne poteva fregar di meno), ma che erano funzionali al proseguimento della storia, scrissi un "redazionalone" dove cercai di spiegare tutto quanto e far capire cosa stesse succedendo a chi, come me, si fosse ritrovato Millennium tra capo e collo...
La storica sede della Play Press in Via dell'Industria 10 a Nepi (VT). La casa editrice oggi è tornata all'antica "vocazione" e si occupa esclusivamente di enigmistica e pubblicazioni ludiche per bambini.
Ecco, quella fu una cosa che non mi piacque fare, il dover immediatamente - appena arrivato - "camminare tra i rovi", diciamo, e ritrovarmi subito impantanato in questo crossover che non mi piaceva. Finito questo lavoro, beh, fu una pacchia. La JL era uno spasso. Al contrario, sempre in ambito DC Comics, fui da subito molto contento di dover curare GREEN ARROW, che a me piaceva tantissimo; tra l'altro c'era in appendice Question, che era spettacolare. E quindi la rabbia (si fa per dire) per JL fu compensata dalla gioia per GA e Question. Sul fronte Marvel, Wolverine era l'unico mutante che mi piaceva - a chi non piace? - quindi mi andava bene curarne la testata, mentre Silver Surfer era il mio personaggio preferito di quando ero bambino. Resta Namor che invece ho sempre considerato un personaggio abbastanza inutile (gli preferivo Aquaman), ma per carità... Io ebbi la fortuna di curarne la testata nel momento migliore, quando c'era John Byrne con storie molto belle, quindi ricordo con piacere anche questa. 160
MS: Frequentavi fisicamente la redazione della Play? LI: Sia io che Alessandro frequentavamo la redazione, pur essendo dei collaboratori esterni: parti dal presupposto che non c'era internet all'epoca e se c'era non era così diffuso e comodo come oggi, quindi noi fisicamente partivamo e andavamo fino a Nepi, vicino Roma, dove c'era la redazione, discutevamo regolarmente con Mario e Simona Ferri il panorama delle testate, la strategia da utilizzare con quella o con quell'altra, e soprattutto prendevamo il materiale sul quale lavorare, ce lo portavamo a casa e poi restituivamo il lavoro svolto, che solitamente era la traduzione degli episodi, la seconda di copertina (le "note"), i redazionali e la posta contenuti all'interno dell'albo. Quindi cominciammo a portarci a casa anche le lettere che arrivavano in redazione per rispondere ai lettori. Se non ricordo male, ma potrei sbagliare, per la posta solitamente non c'erano i due mesi d'anticipo come per le traduzioni. Cercavamo di aspettare fino all'ultimo, in modo da pubblicare lettere abbastanza recenti. MS: Quindi foste ben accolti; mi pare di capire che il lavoro dell'editor alla Play fosse tenuto in giusta considerazione, e non visto semplicemente come un "peso necessario", in un'ottica meramente concorrenziale... LI: Fummo ben accolti sì. Anzi all'inizio per certi versi eravamo un po' i "salvatori della patria", perché in redazione avevano capito che da parte mia e di Alessandro, oltre alla massima disponibilità, c'era anche quella giusta competenza... E questo, ripeto, volevano alla Play: delle persone competenti e serie abbastanza da poter sostituire Granata e portare avanti in maniera continuativa e professionale il lavoro. Erano convinti di averle trovate, quindi non eravamo un "peso necessario", e noi non avevamo assolutamente questa impressione. Il nostro lavoro venne tenuto sempre in buona considerazione tant'è vero che, tempo dopo, prima Alessandro e poi io entrammo ufficialmente nell'organico dell'azienda come redattori e caporedattori. MS: Riguardo alle serie da acquistare, ai programmi delle varie testate, fino al formato e al contenuto degli albi, avevate carta bianca? Ferri aveva senz'altro un ottimo fiuto imprenditoriale, ma non era certo un esperto di comics...
LI: Io e Alessandro in questo avevamo carta bianca, Ferri si fidava totalmente del nostro giudizio, l'unica cosa che poteva costituire un freno erano forse i costi, d'altronde come hai detto era un imprenditore.
Splash-page da SILVER SURFER n.24, settembre 1991.
Chiaramente, come ho detto, si parlava tutti insieme, periodicamente, delle nostre scelte; ci riunivamo e noi dicevamo «vorremmo fare così», e Ferri rispondeva con "cosa si poteva" e "non si poteva" fare. Se noi proponevamo una serie lui poteva dire ad esempio «i diritti costano troppo», oppure «stamparlo così non è conveniente»; insomma il suo compito era chiaramente quello di far quadrare i conti, però si è sempre fidato molto di noi. La Play è sempre stata molto disponibile e attenta a quello che dicevamo e ai suggerimenti che davamo. Poi magari delle cose non era possibile farle per motivi di carattere imprenditoriale che io e Alessandro non potevamo capire non essendo dentro a certi meccanismi. Insomma avevamo molta voce in capitolo ma a volte c'erano dei "paletti che loro mettevano e dovevamo rispettare. MS: Chiarissimo. LI: Una cosa che impose Ferri, ad esempio, per un motivo che francamente non ricordo, fu questa: all'improvviso sembrava che fosse divenuto importante anche per la Play pubblicare fumetti giapponesi o comunque di stampo orientale... Tant'è che un giorno mi ritrovai sulla scrivania da tradurre una miniserie, THE GATES OF THE NIGHT, che sarebbe uscita
su una nuova collana chiamata JAPAN COMICS e a quel punto da redattore tornai traduttore, perché non era assolutamente il mio campo. Non ricordo se l'idea di pubblicarla venne da un consulente esterno, comunque io la tradussi semplicemente. Mentre lo facevo, mi accorsi che c'era qualcosa di strano: la storia aveva un taglio particolare, si affrontavano tematiche insolite per la cultura giapponese, ma pensai «meglio non lambiccarsi troppo, non è pane per i miei denti, potrei sbagliare». Fatto sta che questa collana intitolata JAPAN COMICS (Japan, non "oriental" o qualcosa del genere), alla fine arrivò in edicola con dei fumetti che invece erano cinesi, non giapponesi. Io e Alessandro ci guardavamo perplessi, tipo che ridevamo per non piangere... Ma non nel senso cattivo, per carità, non volevamo minimamente sminuire la competenza di chi aveva proposto a Ferri quel progetto, però... Una cosa così! Quindi "ridevamo" presagendo tutto quello che avrebbero detto i lettori e scritto le fanzine. Accolti Gil, con lo stile sobrio e discreto che l'ha sempre contraddistinto, poteva camparci per anni su una cosa del genere! [ride] MS: Immagino la strizza! [ride]. Insomma, insindacabili scelte del boss a parte, tanta fiducia e nessuna linea guida né direttive particolarmente stringenti... LI: Ribadisco, nessuna linea guida. Solo tanta attenzione. A tal proposito posso raccontarti un altro episodio. Ricordo che una volta Ferri mi diede delle videocassette da recensire, che contenevano dei vecchi cartoni animati dei supereroi, di quelli coi disegni fissi che muovono solo le labbra... Qualcuno li aveva presi, aveva realizzato le VHS e aveva chiesto alla Play che pubblicava i fumetti di questi personaggi di recensirle. All'epoca avevo già cominciato da un po' a lavorare nel teatro e nel doppiaggio, così dovendo dare un guidizio che riguardava sia il cartone che la post-produzione, feci una recensione molto oggettiva: i cartoni dei grandi classici erano adorabili, ma il doppiaggio e il sonoro francamente erano osceni. Ferri mi fece notare che non sarebbe stato molto simpatico stroncare in questa maniera il prodotto, e che anzi avremmo dovuto in qualche modo invogliare il pubblico ad acquistare le videocassette, se non altro per il loro valore storico e collezionistico. Quindi dovetti un po' modificare la mia recensione, senza neanche parlarne troppo bene, ma "limando" le parti più critiche sulla post-produzione (che, vi giuro, era davvero orribile!). 161
Questo per dire che molte volte l'unico intervento di Ferri era fatto in questo senso, nell'invitarci ad essere diplomatici il più possibile, anche perché quando scrivevamo parlavamo sempre a nome della casa editrice, mai a titolo "personale", ragion per cui veniva data la giusta attenzione alle esternazioni più soggettive. MS: Immagina ora per un istante di essere stato al posto di Ferri ed aver avuto totale libertà anche nella gestione del parco testate: quali sono, se ci sono, i cambiamenti che avresti apportato, gli albi che avresti varato o cancellato, insomma quale sarebbe stata la tua personale "linea editoriale" in un mercato affollato e competitivo come quello dei primi anni '90? LI: A livello dei fumetti Marvel, che sono quelli che interessano il vostro gruppo, c'era poco da fare, perché tutte le testate e le serie forti (dove per "forti" intendo "quelle che avevano già un pubblico perché ben conosciute in Italia grazie alla Corno") ce le aveva la Star Comics; noi avevamo tutto quello che la Star non aveva o non era riuscita ad accaparrarsi ma insomma, da quel punto di vista c'era ben poco da fare. Io avrei rimpolpato un pò il parco testate DC: avrei portato Flash, Lanterna Verde, Shazam, e tutti quei personaggi che conoscevo sin da bambino creando magari una testata ad hoc per loro. Poi venne varata AMERICAN HEROES ma non era esattamente
Il PLAY BOOK #8 dedicato a Capitan Bretagna, uscito nel gennaio 1991, è il primo lavoro di Luca Intoppa alla Play Press come traduttore.
quello che avevo in mente, avrei preferito un piccolo "scrigno" dedicato ai personaggi classici che amavo da bambino, ricordo Superman Batman e Flash della Cenisio dove in appendice c'erano appunto le storie di Lanterna Verde e altri personaggi... Ma all'epoca Superman e Batman erano nelle mani della Rizzoli, quindi impossibili da pubblicare per noi. Ci fu poi una testata che fece una volata, che si chiamava VIDEO CARTOON & COMICS e che in un certo senso risorgeva dalle ceneri di FANGORIA, una rivista Play che trattava di cinema Horror/Splatter, un genere che all'epoca andava molto ma che stranamente non ebbe tanta fortuna da un punto di vista editoriale. Con VC&C la Play fece questo nuovo tentativo, secondo me in maniera molto grezza, per parlare di cinema e cartoni animati. Tra l'altro erano coinvolti nomi molto importanti, l'ideatore se non sbaglio era Luca Raffaelli, e la rivista veniva realizzata da una redazione esterna quindi non la curavamo noi nonostante uscisse col marchio Play. Avendo voce in capitolo io l'avrei rasa al suolo. Dovendo buttarmi in un progetto del genere avrei fatto una cosa tipo STARLOG, che era una rivista USA che seguivo a quei tempi e dove veramente si parlava di cinema fantastico cartoni animati e fumetti in una maniera completa e molto professionale; ecco, avrei fatto una Starlog all'italiana, anche semplicemente traducendola pari pari dall'inglese.
L'editore Mario Ferri (a dx nella foto) con Franco Fossati a Lucca nell'autunno 1993.
MS: Sin dall'inizio avevi pensato ad un tuo stile nella cura degli albi e della posta, avevi dei modelli ai quali ti ispiravi o ti lasciasti andare ad un approccio più spontaneo, del tutto personale? LI: Non avevo pensato a nessuno stile in particolare, né mi sono ispirato a nessuno, ho sempre scritto quello che mi passava per la testa, molto spontaneamente. L'unica caratteristica che ho voluto aggiungere, dal momento che Stan Lee concludeva sempre i suoi scritti
col termine Excelsior, è stata quella di trovare una "chiusura standard" per i miei interventi. In sostanza, volevo anch'io un Excelsior, ma non volendo chiaramente copiare Lee ho pensato a Over. Tutte le cose che ho scritto per la Play, quando sono veramente scritte da me (perché verso la fine si è creata un pò di confusione) si concludono con "Over", una parola che ho scelto perché ha un doppio significato... Nel circuito dei radioamatori statunitensi quando chiudi una conversazione lo fai dicendo Over, come per dire «abbiamo finito», ma allo stesso tempo, in altro contesto, la parola può voler dire anche «al di sopra», «più in alto». Mi piaceva quindi l'idea di potere, con una sola parola, chiudere il mio articolo con un messaggio positivo, come per dire «puntiamo sempre più in alto». MS: Non posso non chiederti a questo punto il motivo dell'uso di uno pseudonimo per firmare i tuoi pezzi. Beninteso che all'epoca non era una cosa così inusuale (molti lo facevano), quali furono le tue ragioni? E perchè proprio Adam Centerba?
LI: Si, il carico di responsabilità c'era perché, come dicevo prima, Ferri ci chiedeva di parlare sempre al "plurale", essendo noi la voce della casa editrice, ma quando rispondevamo ai lettori lo facevamo comunque nella maniera più schietta e onesta possibile. Eravamo tranquilli, insomma; il confronto con le altre case editrici non avrebbe potuto in nessun modo condizionare le nostre attività quotidiane. Del resto loro lavoravano a casa loro e noi a casa nostra. Dal punto di vista della concorrenza, il mercato era chiaro: c'era la Star e c'eravamo noi, punto. Le altre erano "sottobosco". La presenza in edicola parlava da sola, ogni giornalaio aveva l'angolo Star Comics e l'angolo Play Press, che altra concorrenza ci poteva essere?
LI: Fu un caso. All'epoca come ho detto già lavoravo nel teatro e nel doppiaggio e utilizzavo questo nome nell'ambito dello spettacolo. Adam mi piaceva perché volevo un nome che in qualche modo avesse a che fare con la storia, mentre Centerba fu un'invenzione che mi venne in un bar davanti una bottiglia di Centerbe. Quando arrivai alla Play, però, si creò una situazione "strana". Vedi, per creare maggiore empatia coi lettori, Ferri richiedeva ai redattori di Granata di firmare la posta e i redazionali soltanto con il proprio nome di battesimo, tant'è vero che Luca Scatasta firmava le note e la posta semplicemente con "Luca". A noi fu chiesto di fare la stessa cosa ma se anch'io mi fossi firmato Luca i lettori avrebbero potuto pensare che fossi ancora Scatasta. Insomma, questa omonimia avrebbe potuto creare un po' di confusione. A quel punto dissi che avrei potuto usare il nome che utilizzavo già per il teatro, cioé firmarmi Adam, e problema risolto! MS: Entriamo in un ambito più "spinoso", se per te va bene: i rapporti con gli altri editori e curatori. Prima di tutto, sentivi l'aria di concorrenza in casa Play e, se si, come la vivevi? Il confronto/scontro con le altre case editrici era qualcosa di tangibile, che condizionava molto le varie attività e le scelte della redazione o ritieni fosse un aspetto secondario del "quotidiano" della Play Press? Quando scrivevi o ripondevi alle lettere dei lettori, avvertivi un certo carico di responsabilità? 162
Splash-page da WOLVERINE #20/21, luglio/agosto 1991. Quella dedicata al mutante artigliato è una delle testate regolari Play Press tradotte e curate da Intoppa.
MS: E con gli altri "editor", da Marco Lupoi a Paolo Accolti Gil passando per Luca Scatasta, com'erano i rapporti? Sappiamo che PAG prima, Scatasta e i ragazzi della Granata poi, avevano praticamente plasmato tutto il primo periodo Marvel della Play, lasciando un certo "vuoto" quando se ne andarono. Tu e Alessandro Bottero eravate quindi la "nuova generazione" di collaboratori. Foste aiutati in questo passaggio di consegne? Mantenevate dei legami con gli ex curatori o, come lasciavano intendere certi editoriali, vi guardavate in cagnesco da lontano? [ride]
LI: No, non fummo aiutati nel passaggio di consegne. Io addirittura nemmeno sapevo di PAG alla Play; lo venni a sapere solo in un secondo momento, anche perché non leggevo le testate Play prima di cominciare a collaborarare con la casa editrice, per il semplice motivo che seguivo gli albi originali USA. Al contrario della Star, che pubblicava roba più datata, la Play pubblicava storie molto recenti e quelle le trovavo e le leggevo tranquillamente in originale. Quindi non leggendo le testate Play non sapevo del passaggio di Paolo che fu, poi mi dissero, una "meteora". Scatasta e i ragazzi della Granata fecero invece il lavoro grosso. Un contatto diretto con loro da un punto di vista collaborativo non c'è mai stato, se non in un secondo momento quando si cercò di organizzare le testate mutanti per creare una sorta di continuity tra le uscite Star e quelle Play, ma quello avvenne, appunto, più tardi. Inizialmente no. Comunque eravamo in qualche modo sempre in contatto. Ogni tanto per lavoro ci capitava di andare a Bologna, oppure ci si incontrava in occasione delle fiere del fumetto. La sera a cena, dopo la fiera, capitava che ci si trovasse nello stesso locale con il "gruppo Granata". Io mi sono trovato più di una volta seduto accanto a Scatasta... Si rideva e si scherzava insomma, si cazzeggiava. Non c'erano contatti dal punto di vista editoriale, ma si condivideva la stessa passione, eravamo tanti "cazzari" che si facevano una birretta, ecco, quello sì. Non ci guardavamo in cagnesco da lontano, assolutamente. Ogni tanto a me rodeva un po' perché, è chiaro, Lupoi pubblicava L'UOMO RAGNO e noi pubblicavamo Dazzler... E capisci che per un appassionato... Diciamo, che a volte sentivi un po' il peso di questa cosa! [ride]. Ma ripeto, quando c'erano occasioni di incontro era sempre molto divertente. MS: Riguardo Accolti Gil, ricorderai senz'altro la polemica che portava avanti su AAC contro le traduzioni inesatte o, secondo lui, troppo arbitrarie. In particolare era molto duro con la Play, d'altra parte senza risparmiarsi in esempi e argomentazioni. Da collaboratore, come affrontasti questo periodo di critica, per certi versi "martellante"? LI: Quando fai un lavoro che, si presume, ti piace e hai una testata dove puoi pubblicare solo gli scarti degli scarti degli scarti, l'unico modo per farti sentire è quello di alzare la voce, perché altrimenti quello che hai da dire si perde nel vortice di chi pubblica più di te.
Credo che PAG alzasse la voce perché all'epoca per lui era l'unico modo per farsi sentire, dicendo a volte cose molto giuste, altre magari no. Era molto duro con la Play e anche con la Star, c'erano delle volte che ci coglieva in fallo, ma gli errori li facevamo tutti (penso ai cartonati Comic Art dove l'Osservatore veniva chiamato "Guardiano"). Se aveva modo di sparare a zero sul lavoro nostro e della Star più di quanto noi potessimo fare sul suo ammesso di averne la voglia - era semplicemente perché noi pubblicavamo venti testate e lui ne pubblicava una... Quindi era molto più facile trovare il proverbiale pelo nell'uovo per lui che non per noi. Ferri ci disse sin dall'inizio di non filarcelo, e noi non ce lo siamo filato. Soltanto in un secondo momento - lavoravamo lì da almeno un anno - Ferri venne a parlare con me e Alessandro portando un numero di ALL AMERICAN COMICS, non ricordo esattamente quale, che fu la goccia che fece traboccare il vaso. Ferri ci disse in pratica, «questo ha rotto il....», ma attenzione! Non disse queste parole ma, in termini molto forbiti e professionali, disse una cosa del tipo «Sarebbe ora di valutare la possibilità di rispondergli per le rime perché altrimenti sembriamo alimentare "l'omertà" e questo alla lunga potrebbe essere nocivo». Quindi provammo a rispondergli. Ma il nostro approccio per quanto ricordo è sempre stato professionale (la Play non avrebbe permesso altrimenti). Quando potevamo, rispondevamo... E quando non rispondevamo era proprio perché non c'era niente da dire. MS: Partecipasti a qualche fiera del fumetto in qualità di editor della Play? Quali sono i tuoi ricordi a proposito e come fu l'esperienza del contatto con i lettori? LI: Sin dai primi mesi alla Play partecipai alle principali fiere e agli incontri nelle librerie specializzate. Ogni volta che c'era qualcosa, Ferri ci invitava volentieri ad andare o veniva anche lui e ci permetteva di accompagnarlo perché fossimo la voce della casa editrice. C'è sempre stato un rapporto molto cordiale coi lettori, in tutte le occasioni. C'era chi veniva da noi per ridere e scherzare o semplicemente per conoscerci... Qualcuno per bacchettarci, addirittura c'era chi ci chiedeva gli autografi. Questo mi faceva un po' sorridere perché all'epoca avevo firmato molti più autografi per la Play che non lavorando nel
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mondo dello spettacolo. Insomma, fiere ne abbiamo fatte tante, accolti sempre con simpatia; anche chi veniva a bacchettarci, lo faceva col sorriso sulle labbra, sperando che noi potessimo rispondergli e dissipare le sue "paure"... Noi rispondevamo ai perché dei lettori in maniera ragionevole e loro capivano le nostre ragioni, forse non le condividevano in toto ma le capivano.
Intoppa viene incaricato di tradurre e curare anche due testate DC della Play: JUSTICE LEAGUE e GREEN ARROW. Copertina di GREEN ARROW # 16-17, luglio/agosto 1991.
MS: Quanto guadagnava un "editor" all'epoca? Te lo chiediamo perchè ai tempi molti di noi, oltre a pensare che questo fosse il lavoro più bello del mondo, credevamo fosse anche ben pagato, quando invece più recentemente si è scoperto che la paga di un freelancer era spesso inadeguata, se non appena sufficiente. Confermi? LI: Guarda, noi eravamo forse una via di mezzo. Sicuramente Comic Art pagava meno di noi, sicuramente la Star pagava di più. Noi eravamo la giusta media, probabilmente. Non erano cifre astronomiche, ma quello che aiutava me e Alessandro era che essendo noi gli unici due curatori che si occupavano praticamente di tutto cinque testate mensili a testa più Play Book, Play Special, Play Tizio, Play Caio e Play Sempronio - accumulando il compenso per ogni singolo albo, alla fine con il totale veniva fuori un bello stipendio.
Il che significava non avere un giorno libero: a pieno regime la Play pubblicava circa venti mensili più i vari speciali, il che significava chiudere almeno un albo al giorno, cinque giorni a settimana tolti i weekend, ma spesso mi toccava andare in redazione anche il sabato, senza contare le traduzioni che ci portavamo a casa da fare la domenica. L'impegno era tanto ma era anche uno stipendio, alla fine, commisurato a quello di un qualsiasi altro bravo professionista dell'epoca. Per dire, sulla base di quello stipendio Alessandro decise di sposarsi. Ma ripeto, dipendeva soprattutto dal numero delle testate che potevamo gestire. Chi gestiva meno testate, inevitabilmente guadagnava molto di meno. Se, per esempio, noi avessimo guadagnato per tutto il lavoro due milioni al mese delle vecchie lire, una persona che gestiva una sola testata guadagnava forse tre, quattrocento mila lire al mese, che non ci campi adesso e non ci campavi nemmeno allora.
editrici che pubblicavano comics in Italia vennero interpellate dalla Marvel per verificare se una di loro avesse l'intenzione e la capacità di prendere in mano l'intero parco testate, compresa ovviamente la Play Press. LI: Non ne so molto di questa faccenda. Si sapeva che sarebbe arrivata la Marvel perché Lupoi aveva "messo i manifesti", ne parlava, in qualche modo era una sua iniziativa, qualcosa che lui stava appoggiando, o auspicando... Marco ne parlava, e quindi la voce correva... Però notizie dirette, a parte chiacchere di corridoio, non ne ho. Ma si sapeva... "Fulmine a ciel sereno" non fu di certo, fu più uno tsunami, una notizia importante che arriva tutta insieme ma si sa che sta arrivando, quello assolutamente. Posso dire sicuramente che, se io fossi stato la Marvel, prima di affidare l'intero parco testate a una singola casa editrice, avrei tastato il terreno tra tutte quante le papabilli... Chiaramente le più importanti erano la Star Comics e la Play Press, riesce difficile pensare che la Marvel non abbia fatto un sondaggio contattando anche la Play, però non lo so. Per me fa testo sia quello che ha detto Ferri che quello che ha detto Bottero, che forse ne sa più di me. MS: Ad ogni modo, in quel momento ci sembra di ricordare che già non lavorassi per la Play. Qual è stato il vero motivo del tuo allontanamento, vuoi raccontarcelo?
Supereroi in pellicola, articolo di recensioni di vhs da SILVER SURFER #19, aprile 1991.
MS: Prima della Marvel Italia: le voci sulla nascita della filiale italiana della Casa delle Idee sono tuttora diverse e contrastanti tra loro; se ne sei al corrente, potresti raccontarci cosa successe realmente? Si sapeva da tempo o fu un fulmine a ciel sereno per la Play Press? Te lo chiediamo perchè Ferri all'epoca ha sempre sostenuto con evidente rammarico di essere stato privato da un giorno all'altro dei diritti in una maniera del tutto improvvisa, mentre altre parti - tra cui lo stesso Bottero, che pur lavorava per lui hanno poi rivelato che tutte le case
LI: Beh, qui andiamo ai confini della realtà.... Se ti dovessi dire, a tutt'oggi, un motivo certo e concreto del mio allontanamento non lo so, non l'ho mai saputo direttamente dalla Play; anzi, ci tengo a precisare che quello che sto per dire non mi è stato raccontato direttamente da Mario Ferri, da sua figlia Simona o comunque dalla direzione della Play, ovvero non sono notizie ufficiali ma cose che ho saputo dai colleghi, da altre persone che vi lavoravano. Come è noto, dopo il grosso boom dei comics di quegli anni c'è stata una frenata improvvisa, pare inoltre che la Play Press fu tratta in inganno da un problema di distribuzione: in pratica chi distribuiva le testate aveva comunicato dei dati errati alla casa editrice facendole credere che le vendite fossero di molto superiori a quelle effettive. Questo "scombinò" tutta la situazione finanziaria della Play che improvvisamente ebbe un grosso colpo di freno, ci fu un periodo molto difficile in cui misero in cassa integrazione alcuni dipendenti e quello fu anche più o meno il momento in cui io e Alessandro Bottero venimmo messi alla porta. Tra l'altro 164
fino a poco tempo prima avevo lavorato come redattore interno, quindi stavo lì tutto il tempo, poi se non ricordo male intorno a febbraio-marzo di quell'anno chiesi a Ferri di poter uscire e tornare a lavorare dall'esterno come ai primi tempi, quindi da quel momento in avanti avevo ancora meno notizie "fresche". Quello che avevo capito è che c'era stato questo problema in virtù del quale l'azienda aveva vissuto un momento di difficoltà economica che la spinse a tagliare il personale. Solo in un secondo momento, quando io e Alessandro già non lavoravamo più lì venni a sapere, sempre tramite delle voci, che qualcuno aveva raccontato a Ferri che io e Alessandro avevamo parlato con altre case editrici concorrenti dei programmi futuri della Play, che questa cosa lo aveva fatto infuriare e per questo ci aveva buttato fuori ad entrambi. Questa notizia, vera o meno che sia, è una falsità perché né io né Alessandro abbiamo mai fatto una cosa del genere; secondo poi, non c'era nulla di segreto da rivelare... Le testate che pubblicavamo erano sotto gli occhi di tutti, alla luce del sole, non c'era niente di così "segreto" o chissà quale colpaccio da rivelare, è una cosa che non stava né in cielo né in terra, ma tant’é... In definitiva, c'è chi dice che il motivo è stato questo, io autonomamente ho sempre pensato sia stata una conseguenza del momento di crisi dell'azienda, in realtà a tutt'oggi non so veramente cosa sia successo. So che Alessandro, che sulla base di quello stipendio si era sposato, è partito per il viaggio di nozze con un lavoro, è tornato e stava in mezzo a una strada. Pensa che bel regalo di nozze gli hanno fatto! Detto questo, per qualche tempo, lo sapete tutti, le testate sono uscite senza redazionali perché io e Alessandro non ce ne occupavamo più. Poi ci sono stati i brevi passaggi di Sandro Rossi e Marco Rufoloni, fino a quando Ferri approdò al bravo Andrea Materia. Poco dopo deve aver capito che qualunque fosse l'idea che si era fatto su di noi era errata e - con mia grande gioia - scelse di richiamare se non entrambi almeno Bottero, primo perché era sposato a aveva una famiglia da mantenere, e secondo perché era un'enciclopedia vivente del fumetto. Alessandro era in grado di pubblicare da solo un Thor di Simonson prima ancora che Simonson avesse iniziato a scriverlo... Non so se rendo l'idea! Quindi volendo mantenere alto il livello delle testate lui era sicuramente la persona giusta da reintegrare per prima. MS: Come valuti allora il lavoro della Play successivo alla tua uscita?
LI: E chi l'ha più letta la Play? [ride]. Come ho detto, non la leggevo prima di lavorarci, figurati se l'ho letta dopo. Semplicemente tornai a seguire i comics originali. Però, ripeto, avendo conosciuto Materia e avendo una grande stima di lui, immagino sarà stato un buon periodo, e che con la sua guida la casa editrice abbia avuto modo di riprendersi. MS: Perchè non provasti a rimanere comunque nel settore, se ci furono - è chiaro - altri motivi a parte gli impegni con le tue altre attività di attore e doppiatore? LI: Avendo terminato l'esperienza con la Play, il mio primo istinto fu quello di ritornare a tempo pieno al teatro e al doppiaggio, però non me ne andai immediatamente dal mondo del fumetto. Iniziai a collaborare sporadicamente con la Star Comics, perché quando Lupoi seppe che ero stato "allontanato", non potendomi dare una testata mi fece scrivere qualche redazionale, tradussi qualcosa e addirittura sostituì brevemente il Mutante X su STAR MAGAZINE. Dopo la sua rottura con la Star la rubrica venne affidata a un personaggio che si chiamava Wanda, che inizialmente fece il suo stesso lavoro, cioè quello di pubblicare e commentare i disegni dei lettori, poi Marco in un attimo di follia volle lanciare una nuova rubrica, Cuore di China, dedicata ai "cuori solitari", che doveva essere curata da questa Wanda. Ecco, l'affascinante e suadente Wanda ero io, alla fine [ride]. Dopodiché venni contattato anche da Fulvia Serra che era la responsabile Rizzoli/Glenat. Dal momento che BATMAN aveva iniziato ad essere pubblicata in maniera regolare, la Serra mi fece scrivere dei redazionali per quella testata. Redazionali che non furono mai pubblicati perché poi la pubblicazione fu sospesa e i diritti finirono proprio alla Play, come quelli di Superman del resto. MS: Come sai, il nostro gruppo è dedicato esclusivamente alla "Silver-Age" del fumetto Marvel in Italia, ovvero quel periodo di boom compreso tra il 1986 e il 1994 in cui le serie della Casa delle Idee erano pubblicate in Italia da editori diversi. In generale e, ovvio, fumettisticamente parlando, che ricordo hai di quegli anni? Li ricordi, come noi, con nostalgia? Quali erano le tue testate preferite e i tuoi eroi del cuore? LI: Ho risposto a gran parte di questa domanda. Frequentavo le librerie specializzate in fumetti, ero un giocatore di GdR ed un lettore assiduo di gran parte dei prodotti Marvel e DC, e ogni tanto Dark Horse. Non mi piacevano Spawn e questo genere di personaggi, un fumetto che era una stupidata terrificante ma a molti piaceva semplicemente perché lo disegnava
McFarlane, che non ho mai apprezzato. A me piacevano i "classici" sostanzialmente, dall'Uomo Ragno a Superman, da Batman a Devil, e via discorrendo. Non mi piacevano le strumentalizzazioni del fumetto, operazioni becere fatte per guadagnare sulle spalle dei lettori. Fumetti a parte, ho vissuto quegli anni in maniera relativamente spensierata, come può farlo un ragazzo di venticinque anni che fa un lavoro che gli piace, diciamo. Erano bei tempi, sicuramente migliori di quelli di oggi, dal punto di vista dell'atmosfera, dell'aria che si respirava, c'era più serenità in generale, adesso è tutto un po' più cupo, viviamo un periodo che non è paragonabile a quello di fine anni '80, inizio anni '90. MS: Ed oggi? Continui a leggere la Marvel? Se si, cosa ne pensi sinceramente dell'attuale corso della casa delle Idee?
Già da sé la cosa non stava in piedi e si capiva che era un escamotage squisitamente commerciale, con l'ennesima rivisitazione del tema dei cloni... Ma la Marvel non doveva essere la "Casa delle Idee"? Addirittura ad un certo punto hanno ricominciato da capo, fatto tabula rasa e ricominciato con le origini di quello e di quell'altro... Ma che vuol dire? Avete finito le idee allora ricominciate da capo attualizzando ai giorni nostri, per cui Tizio non era più Tizio, Caio non era più Caio, il Dottor Octopus era una donna... Ma di che stiamo parlando? Si era perso lo spirito originale, e pur di andare avanti a spillare soldi alla gente pubblicavano 'ste robe... Da quel momento in poi ho cominciato a disaffezionarmi fino a quando ho smesso completamente di comprare fumetti, sia della Marvel che della DC. Oggi d'altronde non siamo da meno, con i millemila uomini ragno dalle dimensioni alternative... La Marvel è diventata com'era la DC una volta, tante storielline che non hanno niente a che spartire l'una con l'altra, tanti personaggi uguali; quello che non funziona con un personaggio significa che è successo in una dimensione alternativa, su Terra 1 e Terra 2... Insomma, si sono incartati troppo e non mi piace più. Quando le cose diventano troppo commerciali e perdono lo spirito originale, pionieristico, non mi piacciono più. MS: Qual è la cosa che vorresti dire ai tuoi ex lettori (qui siamo in molti!) e che non hai avuto la possibilità di dire ai tempi in cui rispondevi alle loro missive? Sfogati pure!
Splash-page da NAMOR #19, febbraio 1992
LI: Penso che la Marvel abbia completamente svaccato. Ricordo di aver smesso di seguire L'UOMO RAGNO quando è arrivato Ben Reilly, con la storia dei cloni.... Già non mi piaceva il concetto di Marvel 2099: la Marvel era famosa per la sua continuity quindi, dicevo, «segui quella continuity, hai mille personaggi che possono interagire tra loro in migliaia di modi diversi, che bisogno c'è di creare un cosmo 2099?». Il bello dei fumetti Marvel erano i "Supereroi con superproblemi" ambientati nel mondo attuale nei quali tu ti potevi in qualche modo riconoscere e identificare; come mi identifico io nell'UR 2099? E' un fumetto di fantascienza, ma se voglio la fantascienza allora mi leggo Star Trek. Lo stesso con la saga del clone, era evidente che era una sòla... Tu hai seguito per trent'anni le vicende di un supereroe, alla fine arrivano questi e ti dicono «no guarda quello non è l'Uomo Ragno ma uno qualsiasi, il vero Uomo Ragno è quest'altro». 165
LI: Non ho qualcosa di particolare da dire adesso. All'epoca forse avrei avuto tante cose da dire, vivendo la cosa in prima persona. Forse oggi potrei ripetere, come facevo già all'epoca, che i fumetti sono sempre e soltanto fumetti, e tante volte la gente li prendeva e ancora oggi li prende troppo sul serio; a me contestavano sempre i toni a volte troppo leggeri con cui affrontavo determinati redazionali o il tono scanzonato con il quale rispondevo ad alcune lettere, perché "i fumetti sono una cosa seria". Siamo d'accordo, il fumetto è una forma d'arte, ma si può e si deve poterci scherzare sopra. Prendete il fumetto per quello che è, uno svago che vi deve aiutare a star meglio; quando lo prendete con puntiglio, con astio e negatività vi perdete tutta la magia e finite per viverlo per quello che non è! MS: Bene Luca, abbiamo finito. Ti ringraziamo davvero per la tua disponibilità e speriamo di averti con noi a lungo in questo gruppo di ricordi argentati. Excelsior! LI: E mica sei Stan Lee che chiudi firmando Excelsior.... Io d'altro canto sono Adam e posso chiudere dicendo... Over!
INTERVISTA ESCLUSIVA A Luca Loletti, Art Director delle Edizioni STAR COMICS. A cura di Marco Sabatino. Agosto 2018 MS: Ciao Luca, benvenuto e grazie per aver accettato di rispondere alle nostre domande! Cominciamo dall'inizio: come e quando è nata la tua passione per i comics e i fumetti in generale? Hai un ricordo particolare legato alle tue prime letture? LL: Ciao Marco e un saluto a tutti gli appassionati del vostro bel gruppo. La passione per i fumetti è arrivata prestissimo, e il personaggio che l’ha innescata è il bonelliano Zagor: all’età di cinque anni un albo dello “Spirito con la scure” mi ha letteralmente fulminato dall’espositore di un’edicola: è stato quello di fatto il mio primo libro di testo. Poi con gli anni sono arrivati Mister No, altra grandissima passione, gli eroi Marvel con in prima linea L’Uomo Ragno e Conan il Barbaro, quello degli ALBI DEI SUPER-EROI con i disegni incredibili di Barry Smith, poi la scoperta delle riviste che all’epoca si definivano “d’autore” e via via un fiume in piena di fumetti di ogni tipo. MS: E la passione per la grafica? Se non sbaglio, ricordo di aver letto nella rubrica della posta di un albo Star che sei autodidatta; è vero? Viceversa, che studi hai fatto? E quand'è che è cominciata a diventare una professione? LL: Esatto, sono autodidatta. Ho studiato ragioneria (devo dire con pochissimo entusiasmo), come molti miei coetanei dell’epoca. La passione per la grafica, quella ha un nome e un cognome: Luigi Corteggi!
Il grandissimo Art Director dell’Editoriale Corno prima e della Bonelli poi (scomparso recentissimamente) aveva uno stile estremamente incisivo e che ai miei occhi non passava mai inosservato: quando non c’era la sua mano, negli albi che leggevo da ragazzino, lo notavo immediatamente e ci rimanevo male. E così come mi divertivo a copiare i disegni di Romita, Buscema o Colan, mi piaceva usare le sue “font” per disegnare i titoli dei fumettini che inventavo e disegnavo. E comunque, non so dire perché, ma la grafica in generale, in libri, riviste e quant’altro ha sempre catturato la mia attenzione. MS: Come è avvenuto il tuo ingresso alla Star? Se non vado errato fu intorno alla primavera dell'89, fino ad allora chi si occupava dell'artwork era Sergio Selvi. Prima di allora avevi avuto altre esperienze nell'ambito dell'editoria, magari collaborando a delle fanzine? LL: La storia è lunga e va fatto un passo indietro di diversi anni, perché il primissimo contatto con i comics “made in Perugia” lo ebbi all’epoca della Labor Comics: andavo ancora a scuola quando uscirono ALIEN, MATCH e ovviamente MARVEL e fu allora che presi contatto con Sergio Cavallerin. Poi anni dopo, quando iniziò l’avventura Star tornai alla carica, Sergio mi presentò a Giovanni Bovini e dopo il servizio militare, nella primavera dell’89, iniziai un periodo di prova. Dopo qualche mese ebbi il mio bel contratto a tempo indeterminato; quella fu la mia primissima esperienza nell’editoria… Tra qualche mese saranno passati trent’anni e sono ancora qui. MS: Vuoi illustrarci brevemente in cosa consisteva esattamente il tuo lavoro? E quanto tempo ti "rubava" alla settimana?
Logo per la rubrica della posta de GLI INCREDIBILI X-MEN, 1990. Il lavoro di Loletti consisteva anche nel creare ex novo loghi che si coordinassero con la testata dei personaggi.
LL: Si trattava di adattare gli impianti di stampa, le pellicole americane di copertine e pagine con i titoli, modificando prima quella del nero e poi quella degli altri tre colori della quadricromia, Cyan, Magenta e Yellow. 166
Da sx a dx: Ade Capone, Luca Loletti, Giovanni Bovini e Sergio Cavallerin. Dalla rubrica della posta di FANTASTICI QUATTRO n.100, settembre 1992.
In genere i titoli li disegnavo su cartoncino, poi li fotografavo con uno strumento antidiluviano chiamato reprocamera che trasferiva l’immagine su pellicola, e questa veniva letteralmente incollata sulla pellicola originale, alla quale era stato eliminato il titolo o il logo americano. Era una cosa molto artigianale, quasi un lavoro da restauratore. Tanto più perché a volte era necessario ricostruire parti di disegno. Poi c’era ovviamente il lavoro di impostazione delle pubblicità, delle pagine redazionali, dei “prossimamente”, delle quarte di copertina e quant’altro. L’orario di lavoro erano le canoniche otto ore per cinque giorni settimanali, ma lo straordinario era praticamente la norma, specie quando il parco testate iniziò ad arricchirsi di nuovi titoli. E poi c’erano raccolte, locandine, segnalibri ecc. MS: Selvi ti aiutò o ti indirizzò in qualche maniera nei primi tempi? Voglio dire, avevi già lavorato con le famose "pellicole" o fu la tua prima esperienza? Te lo chiedo perché dal momento del tuo arrivo gli interventi grafici registrarono un innegabile miglioramento; fu il risultato di un lavoro congiunto tra te e Selvi o eri una sorta di enfant prodige? LL: Sergio Selvi è stato il mio maestro sul lato tecnico. Prima di vedere lui al lavoro non avevo idea di cosa fosse una pellicola e senza i suoi consigli non avrei saputo da dove iniziare per modificarne una. Devo però dire che quando sono arrivato in Star avevo già le idee piuttosto chiare dell’aspetto che avrei voluto (da appassionato innanzitutto) che quegli albi avessero: in continuità con i Marvel/Corno ma anche con delle caratteristiche nuove. Grazie ai consigli e agli insegnamenti di Sergio, nel giro di qualche settimana ero in grado di poter mettere in pratica quelle idee che mi frullavano per la testa già da un po'.
MS: Nel dettaglio: l'idea di utilizzare finalmente i "Corner-Box" originali (che amo moltissimo) fu tua?
LL: No, non è mio. E' stato creato da Sergio Cavallerin; mia è stata appena l'idea di inserirlo nel boxino.
LL: Sì. In un caso, quello di Capitan America, me ne inventai per un periodo uno con la bandiera americana sullo sfondo (che mi stancò abbastanza presto) ma in genere ci tenevo che i corner-box fossero quelli originali.
MS: Quali erano, se li avevi, i riferimenti nel tuo lavoro? Hai già citato il grande Corteggi, ma avevi altri esempi ai quali guardavi? LL: Come già detto Corteggi per me era un esempio, un nume tutelare, un’ispirazione costante. Poi ho sempre guardato con interesse a tutto quello che usciva in Italia. E ovviamente anche gli albi originali USA, non solo Marvel. MS: Quindi il fatto di essere un lettore di comics ti aiutò non poco nel tuo lavoro... LL: Perbacco! Se non lo fossi stato, semplicemente farei un altro lavoro.
Luigi Corteggi (1933-2018), illustratore, grafico e fumettista italiano, celebre Art Director per l'Editoriale Corno e per la Sergio Bonelli Editore, è stato il modello al quale si è ispirato Luca Loletti all'inizio della sua attività.
MS: Va detto, anche la veste grafica interna degli albi migliorò molto, a partire dalla griglia in seconda di copertina con i credits e le note. Fu opera tua? LL: Il layout sì, lo feci io. Poi la realizzazione materiale era di Conny Rietdijk ed Emanuela Bovini (che è ancora con noi, colonna della tipografia), le due addette alla fotocomposizione. MS: E il mitico logo della Star, è tuo?
MS: Lavoravi da casa o presso gli uffici della Casa Editrice? Se la frequentavi "fisicamente", qual è stata la tua impressione della redazione appena arrivato? Vuoi raccontarci qual era l'atmosfera che si respirava in quei primi anni alla Star? LL: Il lavoro di grafica l’ho sempre fatto internamente alla casa editrice o per essere più esatto nel reparto prestampa delle Grafiche Bovini, la tipografia della Star, di cui sono sempre stato un dipendente, dal primo giorno. Nel corso degli anni mi è capitato anche di curare lettering e traduzioni di una gran mole di albi (in era post-Marvel) e quel lavoro invece l’ho sempre fatto a casa, di sera o nel week-end. L’atmosfera? All’inizio per me era semplicemente entusiasmante: poter conoscere e lavorare a stretto contatto con persone che già ammiravo da appassionato. Era come un sogno che diventava realtà. C’era poi un fermento enorme: dai primi timidi segnali di un rinnovato interesse per i super eroi in breve si arrivò a una vera febbre, ed era impossibile non sentirsi parte di qualcosa di potente. MS: L'editore Bovini o Marco Lupoi ti avevano dato delle linee guida da seguire? Avevi cioè delle direttive ben precise o eri totalmente libero? C'erano dei lati del tuo lavoro - a parte le famose "maledette scadenze" - con le quali non amavi particolarmente confrontarti?
Splash-page da L'UOMO RAGNO n.23, aprile 1989. In quel mese Loletti viene accredito per la prima volta come grafico negli albi Star. I cambiamenti si notano subito, a partire dal lettering utilizzato nei titoli delle storie, interamente disegnati a mano.
LL: No, devo dire che una volta “ingranato”, la libertà che Bovini, Lupoi e Cavallerin mi lasciavano era quasi totale. Ovvio che per alcune cose bisognava fare diversi tentativi prima di trovare la quadratura del cerchio (ricordo almeno quattro diverse versioni del logo di STAR MAGAZINE) 167
Splash-page da L'UOMO RAGNO n.49, maggio 1990. Titolo disegnato da Luca Loletti.
e delle cose più importanti si discuteva insieme per aggiustare il tiro, ma non ricordo “paletti” particolarmente fastidiosi. MS: Sei stato per quasi tutta la SA il grafico della Star quindi il responsabile per il 95% degli adattamenti delle copertine e dei titoli delle storie (tra le altre cose); ci sono come è ovvio soluzioni più riuscite di altre, alcune però sono secondo me veramente magistrali, una di queste è la cover di FANTASTICI QUATTRO 34 (dall'originale n.262 della serie USA del Quartetto): la piccola ma sostanziale differenza di caratteri della testata (inevitabile nel passaggio tra l'inglese e l'italiano) ha creato una speciale "variant" della stessa in cui alcuni dei particolari dei personaggi disegnati da Byrne e ritratti sullo sfondo della scritta si vedono nella versione italiana mentre rimangono coperti in quella USA, e viceversa. Volevo chiederti, hai ridisegnato tali particolari "imitando" lo stile di Byrne, o dalla Marvel inviarono una base pulita della cover? LL: Le copertine arrivavano su pellicola con tutti gli inserimenti visibili nell'albo originale stampato (loghi, titoli, corner box del prezzo e box del barcode ecc.), quindi una volta cancellati e, dove necessario, sostituiti con i corrispettivi in italiano si doveva ricostruire alcune porzioni di disegno, esattamente come in questo caso. Ridisegnavo gli elementi mancanti direttamente sulla pellicola con una serie di penne tecniche di diversi spessori, le mitiche Rapidograph della Rotring, le stesse che si usavano per il lettering, sempre realizzato direttamente su pellicola.
Particolare della cover di FANTASTICI QUATTRO n.13, ottobre 1989. Loletti rivoluzionò i loghi delle testate Star e introdusse per la prima volta negli albi della casa editrice i caratteristici corner-box.
MS: La Play Press non aveva questo genere di problemi in quanto quasi tutte le sue testate - Silver Surfer, Iron Man, Wolverine, Transformers ecc presentavano in copertina i loghi originali, che non necessitavano di traduzione; mentre nelle storie interne avevano deciso (scelta legittima e rispettabilissima) di mantenere il titolo in inglese riportandone la traduzione in alto nella pagina. Fatte queste considerazioni, quali erano - se li avevi - le tue sensazioni sull'impatto grafico delle testate della vostra principale concorrente? Ti va di darcene un parere professionale? LL: Prima di tutto devo dire che da appassionato compravo TUTTO quello che pubblicava la concorrenza, quindi se ero critico potevo permettermelo in quanto lettore pagante. A parte gli scherzi, la loro scelta era certamente legittima, ma ho sempre preferito i titoli adattati. Comunque sia, tolti i primissimi numeri Play, che erano davvero bruttini, con l’arrivo della Granata la loro grafica migliorò nettamente e mi piaceva, tecnicamente era molto ben fatta, ma la sentivo un po', come dire, “freddina”.
Logo e corner-box per CAPITAN AMERICA & I VENDICATORI. Particolare della cover del n.1, gennaio 1990.
MS: Sempre con "occhi da grafico", qual era invece la testata della concorrenza - Play Press, Comic Art, MBP - che ti faceva particolarmente piacere sfogliare? Visto che eri un lettore attento a queste cose [ride]...
LL: Della Play ho già detto. La grafica della Comic Art mi piaceva tantissimo, in un certo modo la sentivo affine: facevano gran parte del lavoro a mano, ricorrendo poco ai caratteri tipografici, ed erano molto precisi. E infatti ricordo che in occasione del cross-over Capitan America / Difensori incontrai due dei grafici della casa editrice romana e ci fu un sincero, reciproco scambio di complimenti. Le riviste della MBP invece non mi piacevano proprio, graficamente parlando. Come non ho mai amato il “look” degli albi Corno del dopo Corteggi, piatto e senza inventiva. MS: All'epoca partecipasti a qualche fiera del fumetto? Quali sono i tuoi ricordi a proposito e come fu l'esperienza del contatto con i lettori? Ricevevi apprezzamenti per il tuo lavoro o pensavi che passasse in secondo piano nella percezione che il "lettore medio" aveva degli albi?
FANTASTIC FOUR n.262 (gennaio 1984) e FANTASTICI QUATTRO n.34 (novembre 1990). In fase di adattamento per l'edizione italiana, Loletti doveva spesso disegnare ex-novo molti particolari delle cover originali.
Ad esempio non posso fare a meno di pensare al periodo dal gennaio '91 in poi, quando gli albi Star acquistarono il famoso centimetro in più e le copertine e i redazionali furono un po’ tutti rivoluzionati, s'aveva la sensazione di essere di fronte ad albi veramente al top, ben curati ma anche ben "disegnati". LL: Ricordo un Bovini particolarmente soddisfatto per lo SPECIALE L'UOMO RAGNO 1, "L’ultima caccia di Kraven", che rispetto agli albi standard dell’epoca era un notevole salto di qualità per carta, rilegatura, cura tipografica. Fu anche molto contento della colorazione delle copertine dei numeri centenari di Uomo Ragno e Fantastici Quattro, che John Romita sr. E John Byrne realizzarono in esclusiva per la Star e che io colorai con la solita tecnica dei quattro retini sovrapposti in uso all’epoca. MS: Molto belle. E tu? Qual è il progetto o la soluzione grafica che ti ha dato particolare soddisfazione, o l'albo in particolare che ancora ti riempie d'orgoglio? LL: Guarda, io sono ipercritico con i miei lavori. È davvero difficile che riguardandoli sia completamente soddisfatto. Se osservo gli albi Marvel/Star con distacco, però, un po' di cose che mi piacciono ci sono. Per esempio la grafica di copertina di Star Magazine, e anche Hyperion, la rivista con il materiale Dark Horse, trovo che mi era venuta benino. E alcuni titoli interni di Lazarus Ledd sono piuttosto ben fatti.
LL: Sì, ho partecipato a diverse fiere e di quasi tutte ho un ricordo piacevolissimo: avevo la possibilità di incontrare i miei idoli dal vivo, spesso rimediavo copie gratuite di materiale vario… E in più venivo pagato [ride]! C’era anche da sudare, va detto. E devo dire con piacere di aver ricevuto molte dimostrazioni di apprezzamento per il mio lavoro. Sicuramente complice anche un periodo di grandissimo, ritrovato entusiasmo per il fumetto di supereroi. Altrimenti non si spiega che qualcuno voglia farsi firmare l’albo dal tipo che ne ha curato la grafica, via! [ride]. MS: A proposito di gratificazioni, ci vuoi raccontare qualche aneddoto riguardante l'editore Bovini? C'è stato un albo particolare (magari uno Speciale), o il progetto grafico di un albo che il "boss" aveva dimostrato di gradire molto? 168
L'eleganza grafica raggiunta dalla 2a di copertina degli albi Star Comics nel '92. Da GLI INCREDIBILI X-MEN n.22, maggio 1992.
E poi, è una piccola cosa, ma alla quarta di copertina delle raccolte Star, quella con "LE NOSTRE PUBBLICAZIONI" (che è un omaggio e una rielaborazione di una pagina affine degli albi Corno e nasce da una mia idea) sono particolarmente affezionato. MS: Concordo. Credimi: amiamo quella pubblicità! Veniamo ai loghi di copertina: se quello dei FQ fu inevitabilmente "ripreso" da quello Corno, e quello degli X-Men non necessitava di grandi modifiche, è anche vero che ne ideasti vari di "originali" (penso a quello di CA&IV o della succitata Star Magazine): qual è il tuo preferito? LL: Direi Star Magazine: sia la prima versione, che era una combinazione disegno/fotocomposizione, che la seconda, che era invece una rielaborazione digitale dal titolo disegnato. E anche quello dell’Uomo Ragno ultima versione, quella curva con le ragnatele: è stato con un certo orgoglio che ho scoperto che Marvel Italia avrebbe continuato a usarlo nei suoi albi. E anche per diversi anni, se non ricordo male. MS: E se potessi tornare indietro c'è qualcosa che avresti fatto diversamente? Visto che soffri di insoddisfazione cronica.... LL: Ahia… Mi verrebbe da dire quasi tutto… Sicuramente LA TOMBA DI DRACULA. Non mi perdonerò mai quel logo nel pipistrello stilizzato realizzato nei colori più improbabili.
Logo e corner-box per LA TOMBA DI DRACULA. Particolare della cover del n.1, aprile 1992.
Quale che fosse il colore nelle copertine originali, potessi rifarle oggi i colori ammessi sarebbero solo tre: nero, rosso e bianco. E poi anche il titolo, all’inizio con caratteri tipografici in box: pessima idea. MS: Hai citato poco fa la Marvel Italia: le voci sulla nascita della filiale italiana della Casa delle Idee sono tuttora diverse e contrastanti tra loro; se ne sei al corrente, potresti raccontarci cosa successe realmente? Ferri della Play ad esempio ha sempre sostenuto di essere stato privato in una maniera del tutto improvvisa dei diritti, mentre altre parti hanno poi rivelato che tutte le case editrici che pubblicavano i fumetti della Casa delle Idee in Italia vennero interpellate preventivamente dalla Marvel per verificare se una di loro avesse l'intenzione e la capacità di prendere in mano l'intero parco testate, compresa ovviamente la Star. LL: Qui ci sono dei “segreti editoriali” che nemmeno io conosco, e dei quali Bovini, il vero diretto interessato nella vicenda, non mi ha mai messo a parte (né io ho chiesto). Le voci di corridoio dell’offerta di cui parli sono arrivate anche a me però, e ho motivo di credere che sia davvero andata così. Almeno per quanto riguarda il patròn della Star; di Ferri o Secchi non saprei proprio dire. MS: Se vuoi raccontarcelo, come mai decidesti di rimanere alla Star in un momento in cui praticamente tutto il "settore comics" della casa editrice migrava insieme a Lupoi per la Marvel Italia?
Pagina pubblicitaria, 1992. Dalla 4a di copertina della RACCOLTA L'UOMO RAGNO #22
LL: Credo che i motivi siano stati essenzialmente due: da un lato mi sentivo davvero in debito con Bovini che aveva creduto in me e mi aveva dato fiducia quando, ragazzino senza esperienza, con solo una grande passione e tante idee, avevo bussato alla porta della Star, e voltargli le spalle mi sembrava una sorta di tradimento. 169
Dall’altro, l’avventura della Marvel Italia mi sembrava una cosa così tanto più grande di me che ebbi davvero paura di uscire dalla mia “comfort zone” e di confrontarmi con qualcosa di totalmente nuovo, per quanto la loro offerta, economicamente e professionalmente parlando, fosse molto, MOLTO allettante. Ogni tanto penso “what if…?”, ma è un esercizio abbastanza sterile. MS: Siamo felici che tu sia rimasto, anche se si sentì la tua mancanza nel "nuovo corso"! Ora, come sai il nostro gruppo è dedicato esclusivamente alla "Silver-Age del fumetto Marvel in Italia", ovvero quel periodo di boom idealmente compreso tra il 1986 e il 1994 in cui le testate della Marvel erano edite in Italia da editori diversi. In generale e, ovvio, fumettisticamente parlando, che ricordo hai di quegli anni? Li ricordi, come noi, con nostalgia? Quali erano le tue testate preferite, i tuoi eroi del cuore? Cosa leggevi, cosa non ti piaceva? Seguivi gli albi in originale, frequentavi le fumetterie? Insomma che tipo di fan eri? LL: Ero un fan onnivoro. Nei miei anni di giovinezza “spensierata”, quando non c’erano ancora vincoli, bollette o mutui da pagare, buona parte di quello che guadagnavo se ne andava in fumetti. A parte i Disney, di cui sono stato occasionalmente lettore ma mai fan, compravo e leggevo praticamente TUTTO, e mai come in quegli anni l’offerta era stata così ricca. Le mie preferenze sono sempre andate ai personaggi Bonelli e ai Marvel (molto meno i DC, di cui pure ho letto quintali di roba). Adoravo il Punitore, Dylan Dog, Conan, Ken Parker, Lo Sconosciuto, Torpedo, Tex. I comics vivevano un periodo di splendore: mi piacevano molte cose nostre (direi la gran parte), l’Iron Man di Michelinie e Layton, il Thor di Simonson, le Graphic Novel… Ecco, se dovessi stringere la cerchia dei miei “eroi del cuore”, direi L’uomo Ragno, Zagor, Conan, Mister No, Devil e Ken Parker. E sì, ho sempre seguito i comics in originale. Prima ogni volta che potevo, trovando copie qua e là. Poi con abbonamenti diretti: di qualunque testata Marvel o DC si occupasse John Byrne io facevo l’abbonamento. E poi le varie serie del Punisher e di Conan. Nostalgia? Sì! E lo dico pur non essendo in generale un nostalgico: mi interessa molto più il futuro che il passato.
MS: Quindi continui a leggere la Marvel? Se si, cosa ne pensi sinceramente dell'attuale corso della Casa delle Idee? Sei un fan dei Super-Eroi al cinema o continui a preferire la loro parte cartacea?
“tecnici”. Poi, da quando la Star si è decisa a dedicarsi nuovamente al settore americano in modo organico pubblicando quasi tutti i titoli della Valiant Entertainment, curo la supervisione di traduzioni e lettering di questi volumi, che sono davvero molto belli ed appassionanti: è un universo che riporta in auge alcuni eroi nati negli anni ’90 e che meriterebbe una diffusione ben maggiore per la qualità di storie e disegni e lo spessore dei personaggi. Mi sento di consigliarli spassionatamente: chi li prova, rimane inevitabilmente
Particolare della cover de L'UOMO RAGNO n.126, agosto 1993. Il numero segna l'ultima modifica al logo della testata Star, con una
affascinato
dalle
nuove incarnazioni di X-O MANOWAR e soci.
soluzione grafica poi a lungo mantenuta
MS: Concordo: sono un fan di vecchia
dalla Marvel Italia.
data dell'Universo Valiant. Ancora una volta, grazie di cuore Luca per averci concesso questa intervista.
LL: Dei cinecomics assolutamente sì! Sono un appuntamento imperdibile al cinema, e mi riguardo regolarmente e ripetutamente i Blue Ray. Anche i miei figli sono super-fan dei film Marvel Studios, e non ce ne perderemmo uno per niente al mondo. Ogni volta è come tornare bambino, mi emoziono come se avessi dodici anni (INFINITY WAR per esempio l’ho rivisto tre volte al cinema, e non vedo l’ora che esca in Blu Ray). I comics invece, ahimè, non li seguo più da anni ormai. Le ultime cose che ho letto e amato sono state i Punisher “Max” di Ennis, i Captain America e i Daredevil di Brubaker… Roba di diversi annetti fa, quindi. In generale ormai leggo pochi fumetti per diletto. Ancora oggi impegnano gran parte del mio tempo e molte delle mie energie, quindi nel tempo libero sento il bisogno di leggere (o guardare) altro.
LL: Grazie a te voi, è stato un piacere! Una stretta di mano virtuale a tutti!
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Logo per STAR MAGAZINE, autunno 1990.
MS: Posso immaginare. L'ultima domanda: di cosa ti stai occupando attualmente? Parlaci dei tuoi progetti al momento. LL: Da anni ormai mi occupo a tempo pieno del settore prestampa di tutti gli albi Star, quindi manga, francesi, gli americani Valiant e, quando ce ne sono, italiani. Mi occupo del controllo degli impaginati, delle prove di stampa e della preparazione delle lastre di stampa. Col tempo il mio lavoro si è spostato su ruoli molto più
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posta
di
Autoritratto di Luca Loletti, da L'UOMO RAGNO #99, luglio 1992.
PIER PAOLO RONCHETTI EX TRADUTTORE DELLE EDIZIONI STAR COMICS
INTERVISTA ESCLUSIVA
A Cura Di Pierpaolo Valenti Gigliotti. Settembre 2020
PVG: Ciao Pier Paolo! Anzitutto grazie al prezioso Carlo Tagliazucca per aver fatto da tramite e a te per la cortese disponibilità a rilasciare questa intervista. PPR: È un piacere per me parlare con voi e ricordare quel periodo. PVG: In questo gruppo rievochiamo, tra nostalgia e approccio analitico, l'interregno editoriale "cerniera" tra l'epoca Corno e l'attuale licenziatario Marvel nel nostro paese. Come e da chi fosti coinvolto in questa avventura professionale? PPR - Fui coinvolto da Marco Lupoi, cercava un traduttore per le prime due testate Marvel edite da Star Comics dopo avere tradotto lui stesso le prime uscite. Io ero agli ultimi esami della facoltà di lingue, non ero ancora stato in America ma ero spesso in Inghilterra, dove andavo sempre a teatro e vedevo molti film in lingua originale. Marco vagliò alcuni traduttori e scelse me. Ovviamente non immaginavo che sarebbe stato il lavoro della mia vita. PVG: Qual è il tuo primo ricordo in assoluto di quegli anni e quali sono state, almeno agli inizi, le principali insidie e difficoltà in quel tipo di traduzioni? Ti pongo questa domanda perché so che non "nasci" appassionato di comics, quindi posso immaginare - almeno in prima battuta - un certo disagio per, ad esempio, nomi di battaglia in originale ed espressioni gergali tipiche (il famoso senso di ragno che doveva pizzicare anziché "tintinnare"). PPR: La prima cosa che mi viene in mente è la macchina da scrivere che usavo per la tesi e che usai per tradurre i primi albi. Qualche mese dopo, acquistai un computer. Benché non fossi un appassionato di fumetti, non fu difficile inserirsi in quel mondo: Marco supervisionava le mie traduzioni e mi segnalava di volta in volta qual era la traduzione dei nomi dei personaggi e le espressioni che erano state adottate all’epoca della Corno o nei primi albi Star. Era la mia prima esperienza come traduttore e capii subito che il lavoro mi piaceva. In seguito ho tradotto testi di altro tipo, anche
molto specifici, e ogni ambito presenta difficoltà diverse. Nel caso dei comics, era forte la presenza dello slang americano, che non viene insegnato all’università: tra l’altro, allora non era possibile trovare riscontri nemmeno in rete. PVG: Ci descrivi il processo-tipo di traduzione di un albo a quei tempi? PPR: Innanzitutto, tecnicamente parlando, si scriveva il testo su un foglio con la macchina da scrivere, o lo si scriveva al computer e lo si stampava, poi veniva consegnato al letterista che faceva il lettering a mano. Non c’era Internet, quindi per le ricerche sullo slang ci si serviva di dizionari specialistici, ne ricordo due ottimi: "American Slang" e "American Idioms" di Zanichelli.
PPR: Amavo molto Devil (allora si chiamava così) e ricordo che fu un piacere tradurre Born Again. Ma amavo anche le storie del ciclo scritto da Ann Nocenti. Nello stesso periodo ricordo L'UOMO RAGNO 2099, a cui come traduttore sono legato perché ebbi l’idea di tradurre "shock", che veniva usato come eufemismo di "fuck", con razzo, e inventai anche l’espressione "manzo palestrato" (non ricordo l'espressione in originale). PVG: Domanda insolente, lo so: lo scrittore più ostico da tradurre e quello più noioso? PPR: Ricordo negli ultimi numeri Star parecchie difficoltà nel tradurre i testi di Chichester. Non ricordo con particolare entusiasmo i testi di David Michelinie. PVG: Ti sei mai pentito di aver reso in italiano in un determinato modo un certo termine? Potessi tornare indietro nel tempo, acquisto dell'almanacco di Ritorno al Futuro a parte (ci arriviamo, al cinema), c'è qualcosa che tradurresti diversamente? PPR: Stiamo parlando di molto tempo fa e la memoria non mi aiuta molto in questo caso. Ricordo symbiote tradotto come simbiota (ora usiamo simbionte), ma non so se fu una mia idea tradurlo così. Stessa cosa per il "puny" di Hulk tradotto "imbelle" (ora uso "debole"), anche se nei film ho sentito tradurlo con "gracile". Ricordo solo un mio macroscopico errore, per fortuna intercettato da Marco che era allora l’editor di Spider-Man. "The poker is at three o’clock", che tradussi letteralmente, ignorando che poker significa attizzatoio e che "a ore tre" era la posizione.
Era sorprendente quante cose ci si trovavano. E ricordo anche ricerche nelle biblioteche nel caso di citazioni di testi classici, inglesi e americani, da Shakespeare a Poe, per le quali preferivo ricorrere a una traduzione ufficiale. Oggi il lavoro è diventato più sedentario: niente più visite in biblioteca, si trova tutto in rete. È anche più semplice: proprio per l’assenza della rete, all’epoca era necessaria una profonda conoscenza della lingua, non si poteva improvvisare. PVG: La domanda che molti di noi si saranno posti: tra le tante storie tradotte, ce n'è una che ricordi particolarmente per qualche motivo? E il tuo personaggio Marvel preferito?
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PVG: Minor verbosità a parte, cos'è cambiato nello storytelling per immagini? Noti anche tu un tentativo di semplificare e alleggerire le storie da riferimenti a una continuity non più parte essenziale dell'attuale Casa delle Idee? PPR: È sicuramente così, almeno per quanto riguarda la continuity Marvel. Sono sempre meno anche le didascalie che rimandano a storie passate. La situazione mi sembra diversa per la DC Comics. PVG: Ti è mai capitato di partecipare a qualche convention di fumetti, a suo tempo?
PPR: Certo. I primi anni partecipavo spesso, ricordo soprattutto i giorni passati a Lucca Comics. Ma ricordo anche incontri con i fans alla fiera del fumetto di Milano. E a Perugia, non ricordo in quale convention, ricevetti il premio "Fumo di China". Mi diedero lo stesso premio qualche anno dopo ma, per questioni personali, non andai a Lucca per ritirarlo. Mi fu poi recapitato da qualche collega che aveva partecipato. PVG: Il collega con cui hai legato di più e/o che più stimi, sempre con riferimento agli anni in Star Comics. PPR: Ho sempre avuto ottimi rapporti con i colleghi. In generale, credo di non avere un ottimo carattere, ma per quanto riguarda l’ambito lavorativo tendo, senza sforzarmi, a non essere conflittuale. Ho lavorato praticamente con tutti gli editor dell'epoca come supervisori. In particolare ho sempre avuto un'ottima collaborazione, fatta di scambi reciproci, con Max Brighel, con cui lavoro parecchio tuttora. PVG: Ora veniamo al tuo lavoro di redattore, da me molto apprezzato. Piccola nota personale: grazie a Colori del Buio, la rubrica che curavi su IL PUNITORE, ho scoperto Gus Van Sant e visto diversi film interessanti, tra i quali mi piace sempre ricordare e suggerire a qualche amico cinefilo quel Triplo gioco di cui si parlava nella nostra prima conversazione virtuale, un vero e proprio "congegno a orologeria" servito da una grandissima sceneggiatura, da un Gary Oldman ancora poco conosciuto e da una Lena Olin forse mai così perfida ed efficace. Mi piaceva da morire il tentativo di parlare (anche) di film indipendenti all'epoca non facili da vedere, soprattutto per chi come me era lontano dai luoghi dei festival. PPR: Sono molto felice di aver fatto scoprire a te e altri Gus Van Sant, di cui avevo già visto a un piccolissimo festival Mala Noche e di cui mi impressionò oltremodo Drugstore Cowboy, visto molto prima della sua uscita italiana. Purtroppo, come molti altri autori interessanti, negli ultimi anni ha firmato film assai meno personali, interpretati da attori famosi troppo in linea con gli standard della majors. Adorai ovviamente Romeo is Bleeding (trovo insulso il titolo italiano, quel TRIPLO GIOCO da te menzionato), che non ebbe certo l’attenzione che meritava.
È un tipo di cinema che non si fa più, soprattutto negli Stati Uniti. Per indole, ho sempre avuto la tendenza a interessarmi ai prodotti fuori dal mainstream: non per snobismo, ma perché ero consapevole che mi avrebbero dato emozioni estetiche più forti. PVG: Il titolo della tua rubrica era forse una citazione del (quasi) omonimo thriller di Sergio Martino Tutti i colori del buio, o una semplice quanto casuale e felice scelta tua e solo tua? PPR: Quando cercavo il titolo da dare alla rubrica, avevo sicuramente in mente il titolo del film di Martino, non è affatto casuale. Mi pare di ricordare che il titolo facesse riferimento a una frase di Edgar Allan Poe, e mi sembrava giusto visto il genere di cui mi occupavo nella rubrica. PVG: Ti focalizzavi sul "mistery" in tutte le sue sfumature, quindi ti chiedo un parere proprio sul giallo/thriller ma anche sul noir italiano dei vari Bava, Fulci, Di Leo: tutti registi oggi rivalutati grazie a Tarantino ma anche a una nuova generazione di critici. Perché in Italia abbiamo smesso di fare film di genere, alcuni dei quali assai riusciti e copiati/citati, mentre in Francia, in Corea e ad Hong Kong queste produzioni sono ancora presenti e riscuotono i favori del pubblico? PPR: È un problema che non riguarda solo l’Italia. Giustamente hai citato la Corea e Hong Kong, dove esiste ancora un cinema medio, di genere. Altrove, Stati Uniti in testa, questo filone è stato in parte sostituito dalle serie TV (dove però è quasi sempre assente il tocco personale che anche registi di film di genere come quelli da te citati davano ai loro prodotti: è piuttosto semplice distinguere un film di Fulci da uno di Di Leo, per esempio, e non solo per le tematiche differenti, ma anche per lo stile, molto preciso). In Francia la situazione mi sembra diversa: la maggior parte dei film di genere francesi, soprattutto quelli che arrivano in Italia, sono commedie, con attori come Luchini o Auteil che negli scorsi decenni brillavano anche in altri tipi di film. La tradizione del noir francese, per esempio, mi sembra ormai perduta. Forse è la Spagna che negli ultimi anni ha prodotto in assoluto più film di genere di una certa qualità. 172
PVG: Rileggendo le tue recensioni, mi ha rinfrancato sapere che anche tu hai apprezzato La notte e la città; una piccola gemma tra le commedie di quegli anni al pari di Mio cugino Vincenzo e Il padrone di casa. Cosa pensi delle attuali produzioni cinematografiche, soprattutto se paragonate ai film da te recensiti ai tempi de IL PUNITORE? C'è qualche pellicola, magari poco conosciuta, che valga la pena recuperare? PPR: Sicuramente lo spazio per le sorprese si è molto ridotto negli ultimi anni. Il cinema non mi sembra godere dell’ottima salute che godeva ai tempi a cui ti riferisci, quando anche fra i prodotti hollywoodiani si potevano trovare gemme insperate. Ovviamente, nell’ambito della produzione mondiale c’è sempre qualcosa di interessante. Io continuo a seguire il cinema quasi come allora. Ti parlavo appunto della Spagna dove mi sembra che il cinema locale, anche quello commerciale, goda di una salute migliore di quello italiano. Conoscerete forse La isla minima (secondo me però molto in debito col secondo film di Bong Joon Ho, Memories of murder, uscito da poco anche in Italia), ma i meno noti film di Sorogoyen (Que Dios nos perdone o Madre) mi sembrano buoni esempi di film di genere. Io amo in particolare, anche se andiamo forse più sul puro cinema d’autore, Magical girl di Carlos Vermut, che vidi senza sapere cosa fosse e che fu una sorpresa paragonabile a quelle di un tempo. Di Vermut si può vedere l’ultimo film su Netflix, ma è molto inferiore al precedente. C'è poi un recente horror brasiliano incentrato sulla licantropia, inedito in Italia, che mescola miracolosamente il cinema d’autore, il fantasy e il musical (un pò come La forma dell'acqua, secondo me indigeribile): As boas maneiras. PVG: Torniamo per un attimo ai supereroi: che idea ti sei fatto sui cinecomics? Tutta roba fracassona o salvi qualcosa? PPR: Naturalmente, li vedo. È un genere cresciuto molto negli anni e non più liquidabile come fracassone. Soprattutto dopo la trilogia su Batman di Nolan. Dei recenti Marvel movies, quello che ricordo con più piacere è Avengers: Infinity War. Fra le serie, la mia preferita è Daredevil. PVG: Mi è stato riferito della tua esperienza di consulente per la Universal per il primo film di Hulk, ti va di parlarne?
PR: Fu purtroppo una singola esperienza, revisionai semplicemente i dialoghi italiani di film (devo dire che trovai parecchi errori di traduzione, capita spesso in questo ambito). Rimasi sorpreso di vedere che il lavoro del traduttore di film è estremamente semplificato rispetto a quello di noi traduttori di fumetti, perché nel testo che viene fornito c’è una colonna separata con la spiegazione dei termini inusuali, dello slang e di tutti gli idioms della lingua originale. PVG: Un tuo parere su Unbreakable di Shyamalan, per me il film definitivo sul "sense of wonder" che pervade e caratterizza il collezionismo di fumetti e la passione per i supereroi. PPR: È sicuramente il film che preferisco di Shyamalan, che dopo mi sembra avere preso parecchi granchi, almeno fino a Split. PVG: E Zebraman di Miike? A suo tempo non mi lasciò indifferente, rivisto oggi... bah! PPR: Trovo piuttosto rozzo il cinema di Miike e non ho visto Zebraman. Il primo che vidi fu Audition, consigliatomi da un amico. Non lo apprezzai affatto. PVG: Il tuo regista preferito in assoluto (domanda banale ma legittima curiosità) e un libro di cinema da divorare o magari da tenere sul comodino per consultarlo di tanto in tanto. PPR: Sono tanti, da Ophuls a Bunuel, Fellini, Altman. Ma se proprio devo indicarne uno solo, è Fassbinder, morto a 37 anni dopo aver fatto 40 film (anche un western e un film di fantascienza). Oltre alla qualità della sua produzione, all’intelligenza del suo sguardo su molti argomenti, è anche quest’aura maledetta che contribuisce al suo fascino, l’idea che sia morto per sostenere ritmi lavorativi insostenibili, la capacità di usare budget bassissimi per produrre film elaborati e formalmente sorprendenti. Quanto ai libri, in passato ne leggevo molti… ora non più. Fondamentale CHE COS'È IL CINEMA di André Bazin.
PVG: Concludiamo con un giochino. Io dico l'anno di produzione, attenendomi al "range temporale" del nostro gruppo, tu il film da (ri)vedere. Ci stai?
Hulk (2003). Film della Universal per il quale Pier Paolo Ronchetti fu revisore dei dialoghi per il doppiaggio italiano.
Su una nota più leggera, c’è un libro spassosissimo di Oreste del Buono (il direttore di LINUS) che raccoglie le sue recensioni degli anni ‘70: IL COMUNE SPETTATORE. Nulla di tecnico o di teorico, ma se si conosce il cinema di quegli anni, ci si diverte parecchio. PVG: Tre noir da vedere assolutamente prima di morire, senza limiti temporali o geografici. PPR: Domanda forse più difficile della precedente, essendo il noir uno dei miei generi preferiti. Direi di tralasciare i grandi classici degli anni '40 e '50 (da La fiamma del peccato a Kiss me deadly, a Sgomento dello stesso Ophuls) e di concentrarci sui neo-noir. The Grifters (Rischiose abitudini in Italia) di Stephen Frears, Old Boy di Park Chan Wook e due film francesi inediti in Italia, Les voleurs di Techiné e Regard les hommes tomber, il primo film di Jacques Audiard. Negli ultimi anni ho scoperto un regista indiano, che sicuramente incontra anche il gusto occidentale, Anurag Kashyap. Psycho Raman è una botta adrenalica non indifferente. PVG: Una tua riflessione sulla categoria dei critici cinematografici. PPR: Sono stati sicuramente fondamentali per la mia conoscenza del cinema. È un ruolo che non richiede una preparazione specifica e questo purtroppo produce parecchi guai. Il cinema in generale ha perso rilevanza nella nostra società e i critici dei media ufficiali tendono spesso a diventare pubblicisti dei prodotti di cui parlano. La rete invece è stata un amplificatore dell’incompetenza. Ci sono centinaia di siti specializzati, dove si può leggere tutto e il contrario di tutto. La maggior parte dei contribuiti è impressionistica, ci si affida agli umori, al gusto personale, è assente una reale visione del cinema. 173
PPR: Ok. Qui sicuramente tralascerò film che ho amato molto... PVG: 1986. PPR: Vivere e morire a Los Angeles. E’ dell'85, ma è uscito nell'86. PVG: 1987. PPR: Full Metal Jacket. PVG: 1988. PPR: Paesaggio nella nebbia. PVG: 1989. PPR: Drugstore Cowboy. PVG: 1990. PPR: Crocevia della morte. PVG: 1991. PPR: Amantes. PVG: 1992. PPR: La moglie del soldato. PV: 1993. PPR: Quel che resta del giorno. PVG: 1994. PPR: L’età acerba.
PVG: Grazie! PPR - A voi!
VOICE TO VOICE
PAOLO ACCOLTI GIL INTERVISTA ESCLUSIVA A PAOLO ACCOLTI GIL, ex editor e traduttore della Casa Editrice Comic Art. A cura di Marco Sabatino. Agosto 2020 MS: Ciao Paolo, benvenuto e grazie per aver accettato di rispondere alla nostre domande. PAG: Grazie a voi! MS: Prima di entrare nel merito della "SA" e del tuo lavoro in quel periodo, vorrei che ci parlassi di come è nata la tua passione, ovvero del tuo background di lettore e appassionato... PAG: Ho iniziato a leggere prestissimo tanto che nel 1970, a quattro anni e mezzo, già leggevo L'UOMO MASCHERATO e MANDRAKE, complici le edicole di Torvaianica, che in estate erano piene di Albi Spada degli ultimi anni. E’ da lì che ho iniziato, dai classici delle strisce. Poco più di un anno dopo, complice la mancata uscita di PHANTOM, adocchiai in edicola a Roma un altro costume rosso e conobbi DEVIL dal numero 36 Corno. Altri sei mesi e sarei stato lettore regolare di tutti i Corno...
PAG: Durante quella che chiamate la "Silver Age", io ero quello cattivo, scorretto e bla bla bla… Ma non mi pare di essere stato io quello che alla fine ha sterminato tutti… MS: Ci arriveremo [ride]. Prima di entrare nell'ambiente editoriale, avevi già collaborato a qualche fanzine? La tua passione era limitata alla lettura dei fumetti, o amavi anche scrivere di essi? Lo chiedo perché una delle caratteristiche del tuo "stile", come editor, era la grande aderenza filologica. Questo approccio derivava da tuoi "studi" personali, antecedenti al lavoro che avresti svolto, o scaturisce da una mera attitudine personale? PAG: No, nessuna collaborazione precedente (successiva sì). Però mi hai fatto venire in mente che a circa sette-otto anni scrissi quella che potremmo definire una fanzine e costrinsi alcuni compagni di classe, a casa di uno di loro, a sentire una lezione sui personaggi Marvel. In realtà, prima di ogni altra cosa, sono sempre stato un vorace lettore e collezionista di tutto ciò che usciva: Spada, Corno, Williams e poi Cenisio, CORRIERE DEI PICCOLI e dei Ragazzi, dove il mio preferito era LUC ORIENT; dal 1975 in poi anche tutti i Bonelli... E dimenticavo che da piccolo piccolo amavo TIRAMOLLA.
MS: Eri consapevole del fatto che fosse un approccio, se non "inedito", quantomeno non comune per l'epoca? PAG: Se parliamo del fumetto USA, e Marvel in particolare, la questione è semplice: alla Corno non servivano "note", mentre dopo uno stacco di anni un “riassunto delle puntate precedenti” era ovviamente necessario, soprattutto per far innamorare una nuova generazione di lettori. MS: Esattamente. Le "note" avevano più che mai senso in quel periodo iniziale in cui i supereroi tornavano nelle edicole dopo il periodo di "oblio", causato dallo stop delle pubblicazioni della Corno, dove tra
MS: E hai sempre visto la tua collezione un pò con occhi d'"archivista"?
L'INCREDIBILE DEVIL n.36, "Lo sterminatore", del settembre 1971, è stata la prima indimenticabile lettura Marvel di PAG.
MS: Devil 36, "Lo sterminatore"! Un titolo che deve aver ispirato la tua futura attività! [ride]
PAG: Sicuramente. Sono sempre stato una specie di enciclopedia ambulante del fumetto [ride]. In particolare impazzivo per quelli più datati; grazie a mia madre ebbi un’intera annata del TOPOLINO giornale, una collezione quasi completa di PECOS BILL e tantissimi ALBI DELL'INTREPIDO anni ’50, uno più bello dell’altro. Vivendo a Roma poi ebbi la fortuna di mettere le mani su qualche originale USA che arrivava nelle edicole in centro. Era inevitabile che mentre li leggessi, mi facessi - anche inconsapevolmente una "cultura" sull'argomento. Da lì, parlarne fu praticamente automatico... Col passare degli anni, con sempre maggiore consapevolezza. 174
Lettera di PAG pubblicata nella rubrica della posta de L'UOMO RAGNO Star n.8, dicembre 1987.
l'altro le varie serie venivano pubblicate disordinatamente e senza alcun accompagnamento critico. Prima dell'esordio delle note, sul mitico L'UOMO RAGNO Star 1, in Italia non si era mai visto niente del genere. Riconosci in questo senso l'innovazione introdotta dalla Star?
PAG: Certamente. Era una innovazione necessaria e per fortuna la Star era dotata di chi poteva adempiere a quel compito. Come sappiamo, altri iniziarono a pubblicare senza neanche sapere su cosa avevano messo le mani... MS: E arriviamo al punto. Una cosa è il “riassunto delle puntate precedenti”, un'altra la filologia propriamente detta e l'approccio, diciamo "completista", che poteva, ma non sempre la seguiva. D'altro canto, nella rubrica della posta dell'UR Star 8, datato dicembre 1987, venne pubblicata una tua lettera in cui,
avevi già Byrne e Miller non dovevi temere nulla e potevi far contenti quelli che volevano leggere tutto, oppure potevano fare quello che più avanti feci io con i DIFENSORI. MS: Certo la Play Press osò di più, a monte, ignorando deliberatamente interi blocchi di storie inedite per lanciare le sue testate da punti "favorevoli" dal punto di vista commerciale, se non del tutto arbitrari... PAG: Esattamente. Lasciamo perdere la Play. Le sue scelte iniziali furono praticamente non dico a casaccio ma dettate da impressioni del momento. Poi si affidarono a consulenti che cercavano di ricalcare le scelte del curatore Star senza averne però né il carisma né le conoscenze. MS: Chi erano questi misteriosi consulenti, se si può dire? Secondo il suo stesso racconto, Sauro Pennacchioli (autore, tra le altre cose, del "bonellide" BALBOA) all'inizio del 1989 accompagnò Ferri ad una riunione con Franco Mari [ex responsabile della DIC2, l'agenzia lombarda che fino ai primi anni '90 rappresentava in Italia i personaggi della Marvel, NdM] per scegliere tra le serie ancora "disponibili".
Editoriale del n.3 di IRON MAN dell'aprile 1989 (ed. Play Press), il primo curato da PAG.
ben due anni prima del tuo esordio come redattore alla Play, chiarivi subito come la pensavi su questo specifico argomento... PAG: Me la ricordo. Potrei riscrivere oggi quella lettera esattamente come venne scritta trentatre anni fa... MS: In due parole: zero tagli. Questa la tua politica, perché un editor non si dovrebbe porre come selezionatore del lavoro altrui, del quale "giudice" dovrebbero essere i soli lettori. Sappiamo che la Star agì - sotto consiglio di Marco Lupoi, che rispose a quella tua lettera - rispettando in linea di massima la continuity ma concedendosi qua e là corposi "salti": cito l'HULK di Mantlo, per non parlare dei famigerati fill-in di UR e DEVIL... PAG: Ecco: «salto quello che A ME non è piaciuto della serie USA e lo risparmio ai lettori italiani decidendo io per loro». Una scelta che non solo non condivisi da lettore ma che mi pareva assurda nella sua giustificazione, ovvero rafforzare la qualità della testata. Dal mio punto di vista proprio perché nella testata [Fantastici Quattro, NdM]
In mezzo alle lettere alle quali rispondere trovai anche quelle di altri che si proponevano per curare le testate, chi sotto pseudonimo perché lavorava altrove, chi invece col proprio nome vantando però di collaborare già con quell’altro con lo pseudonimo. Non chiedermi nomi naturalmente, tanto decisi di non sputtanare quello che lavorava altrove allora, e la storia poi è andata come andata. Neanche lui ha mai saputo che sapevo, e che se avessi voluto avrei potuto fargli male davvero. MS: Perfetto [ride], lasciamo tutto come sta. So che i primi albi dei quali ti occupasti come supervisore, per la Play, furono IRON MAN 3 e 4. Gli editoriali, benché tuoi, erano ancora firmati "La redazione". Qual era all'epoca la politica interna dell'editore laziale? L'impressione, come dici, è proprio quella che non si siano resi immediatamente conto del cambiamento d'aria, e che i supereroi venissero almeno all'inizio trattati da Ferri come un'altro filone "per bambini" da sfruttare.
PAG: Mi hai frainteso, con “poi” mi riferivo alla scelta dei tagli fatta dai vari collaboratori che si susseguirono dopo di me. Quel viaggio a Milano invece precede il mio arrivo. Peccato, magari se avessi scritto loro subito dopo l’arrivo dei TRANSFORMERS tante cose sarebbero andate diversamente. MS: Quindi entrasti nello "staff" della Play Press in seguito ad un'altra lettera, immagino dello stesso tenore di quella inviata a MML. PAG: Be’, in realtà di tenore opposto. Il fattore scatenante fu la pubblicazione della storia di WOLVERINE tratta da Marvel Comics Presents in appendice a THE 'NAM [la mitica saga di Madripoor, NdM]. Quello che leggemmo all’epoca in quella traduzione fece inorridire qualunque lettore Marvel. Non so se vi ricordate “l’adamantina”. E poi uscì il famoso «Ciao, sono Tony Stark e vi parlo dal mio laboratorio». Insomma, gli scrissi cercando di far capire loro che non avevano messo le mani su TOPOLINO, che ha la stessa età da sempre, ma su alcuni tasselli di quella che consideravo una più grande opera letteraria. A seguito di quella lettera mi telefonarono e mi invitarono in sede per parlarne con chi si stava occupando degli albi. Alla conclusione dell’incontro la Play praticamente ordinò a questo studio di avvalersi della mia collaborazione e mi diede anche la posta. 175
Tavola da COLLANA GRANDI EROI n.54, GRANDI EROI MARVEL 2: L'UOMO RAGNO, marzo 1990. Uno dei primi lavori di PAG come traduttore per la Comic Art.
PAG: Precisamente, d’altra parte si erano affidati per traduzione e impaginazione a uno studio che faceva fumetti e giochi per bambini e che si limitava a fare il lavoro che gli era stato chiesto. Iniziando a collaborare con loro scoprii che gli albi venivano realizzati due alla volta, quindi non era più possibile “salvare” il numero 2 di IRON MAN, mentre per altri potei metterci le mani dal numero 1. Vedere successivamente che il mio nome era diventato “la redazione” mi diede effettivamente fastidio. Quando mi lamentai mi dissero che avrebbero messo il nome nel secondo blocco e invece misero "P.A.G.". Ma tanto la collaborazione finì lì perché nel frattempo avevano deciso di affidarsi ad un altro studio.
MS: il "mitico" Service Granata, suppongo, che migliorò non poco la qualità delle loro testate. E' anche vero che, se la Star nasceva con la "vocazione" per i supereroi, la Play aveva già un target ben definito. In origine pubblicava prevalentemente albi chiaramente rivolti ad un pubblico infantile (TRANSFORMERS, G.I.JOE). Poi si tuffò sui super-eroi, anche se fu sempre una casa molto attenta alle "mode" del piccolo e grande schermo (Alf, Darkman, Terminator, Nightmare, Aliens). Possiamo dire che fosti un testimone del passaggio della Play da casa "generalista" a quella di editore di supereroi. Quale fu la tua impressione a tal proposito? PAG: Hai già detto tutto tu: era un editore privo di una vera vocazione: vanno i cruciverba, facciamo i cruciverba; questo va in televisione, facciamolo; quell’editore sta vendendo bene i supereroi, facciamo i supereroi. MS: Quindi, arriviamo a metà '89, quando subentrò Granata a curare gli albi della Play. Come esattamente si concluse l'esperienza con Ferri e come arrivasti alla gloriosa Comic Art? PAG: A concludersi fu nello specifico l’esperienza di quello studio che mi avevano chiesto di aiutare, quindi a me un bel «ciao, grazie di tutto e buona fortuna». Se non fosse stato che
essendo l’unico romano mi avevano chiesto di andare a intervistare Traini. Approfittando di questo contatto mi presentai per l’intervista e mi ritrovai nel bel mezzo della loro lavorazione di ALL AMERICAN COMICS, del quale se ricordo bene era appena uscito il numero 1. Iniziò tutto da quell’incontro con Rinaldo. MS: In quel momento, i comic-books erano definitivamemte tornati in auge. La volontà della Comic Art, dopo CONAN, di ritagliarsi uno spazio nel mercato dei super-eroi "tout-court" era già palesata? Il primo volume dei GRANDI EROI MARVEL uscirà solo l'anno successivo, nel 1990 - ma immagino fosse già in programma quando arrivasti. PAG: Mi pare avessero già acquistato i diritti per i Masterworks, ricordo infatti che quando si parlò di pubblicarli dissi a Rinaldo: «mi usi per tradurre altra roba e non mi dai questi che sono perfetti per me?», e fu così che potei tradurre i primi 10 numeri di UOMO RAGNO, DEVIL e FANTASTICI QUATTRO. Purtroppo successive “logiche redazionali” fecero sì che dopo me li togliessero, persino il SILVER SURFER 1 che avevo già tradotto. L’ho già raccontato altre volte ma per completezza ripetiamolo, nel ritradurli mi confrontai con le traduzioni della Corno e notai che mentre quelle de L’uomo Ragno e Devil erano ottime, quelle dei Fantastici Quattro, a parte il numero 1 (che però era stato già anticipato nel numero 4 di Devil) erano disastrose. Tornando alla tua domanda, l’intenzione iniziale di Rinaldo era puntare comunque al fumetto d’autore americano, più consono al blasone della casa editrice. Poi cambiò idea. MS: E i diritti di DIFENSORI, GHOST e ROM, le tre serie che di lì a poco sarebbero diventate l'ossatura della nuova ALL AMERICAN COMICS, erano già stati acquistati? PAG: Credo di no, sperando che la memoria non mi inganni quelli furono merito/demerito mio. MS: Quindi partecipasti come consulente al loro acquisto.
ROM. Splash-page da ALL AMERICAN COMICS n.27, novembre 1991, ed. Comic Art.
il destino aveva altre idee… Capita infatti che per qualche motivo la Comic Art chiede proprio a quello studio di fargli traduzione e lettering di una Graphic Novel di CONAN e il capo di quello studio mi chiama per dargli una mano con la traduzione. Nel frattempo avevo iniziato a collaborare con una fanzine milanese (Graffiti) ed
PAG: E in quello di SPIDER-WOMAN, POWER MAN & IRON FIST, INVADERS e DEVIL DINOSAUR, nell’ottica di fare di MARVEL COLLECTION un "Grandi Eroi" dedicato agli anni ’70 e ’80. MS: Splendida testata, per quel che mi riguarda. Mi viene in mente Adam Centerba, che nell'intervista che ci ha rilasciato ha definito queste serie in maniera quantomeno ingrata «gli scarti degli scarti». 176
Secondo lui, la poca "vendibilità" del materiale che curavi era un po' all'origine delle tue famose polemiche su AAC, perché, cito, «altrimenti quello che hai da dire si perde nel vortice di chi pubblica più di te». PAG: Quest'idiozia era la tiritera che usavano all’epoca certi collaboratori “traditori” degli editori per cui lavoravano. Non sapendo come giustificarsi per gli errori e le vere e proprie invenzioni dei quali erano autori, cercavano di ribaltare la frittata.
I DIFENSORI. Illustrazione dalla 4^ di copertina di MARVEL COLLECTION n.1, luglio 1991, editrice Comic Art.
Il bello è che anche negli ultimi anni ho visto ex collaboratori Star e Play continuare ad affermare che le mie segnalazioni nascevano dall’invidia per le serie in mano loro o dal cercare di “depistare” i lettori dal fatto che le serie su AAC erano di minor valore. Non so se ci facevano/fanno o se ci erano/sono, ma se io segnalo un errore non sto attaccando l’editore che lo ha pubblicato (che ne è casomai vittima) ma l’autore dell’errore. Non ci giriamo intorno: le traduzioni si pagavano a pagina, se non capivi una cosa ti ci potevi soffermare - come facevo io fino a che non capivi, oppure potevi inventare e passare alla pagina successiva, come facevano certi soggetti. Ne ricordo uno che lavorava sotto pseudonimo dirmi come se niente fosse «io lì non ci ho capito niente e me lo sono inventato, tanto sono solo fumetti». Se a me veniva segnalato un mio errore, pubblicavo un’errata corrige nel primo numero utile, loro rispondevano tirando in causa l'"invidia". Quanto agli "scarti degli scarti", parliamo di serie che in Marvel durarono anni se non decenni. Lo stesso ROM era tanto "scarso" da essere durato 75 numeri più 4 annual. Ne avesse la Marvel di oggi di questi "scarti"...
MS: ROM. Una serie, tra l'altro, a dispetto delle "premesse commerciali", integratissima nel Marvel Universe. Ancora oggi non mi capacito del perché fosse tanto bistrattata. Io, poi, sono sempre stato un fan di Sal Buscema. Mi dispiacque, anzi, mi arrabbiai moltissimo quando ne venne sospesa la pubblicazione nel numero 43 di AAC. Poi tornò nel numero 49, ma col numero 51 del dicembre 1993, la rivista chiuse e la Marvel Italia non ci pensò nemmeno a proseguirlo... PAG: E probabilmente non la rivedremo mai più. Neanche la Marvel può ristamparla, non avendo più i diritti del personaggio. Avrebbe voluto farlo la IDW, dopo aver rilanciato la serie due anni fa, ma credo non trovassero i materiali. Perché fosse bistrattata? Per una sorta di “razzismo”, in quanto la serie nasceva avendo come base un personaggio nato come giocattolo, quando invece come hai detto venne integrato subito nell’Universo Marvel. MS: Permettimi di proseguire coi tuoi primi tempi alla Comic Art. Ho sempre pensato che fosse la casa editrice che più si adattava al tuo "stile" e alla tua politica editoriale. I GRANDI EROI MARVEL costituirono la prima grande opera di ristampa filologica dei classici Marvel in Italia, ed erano perfettamente in linea con la tradizione "storica" della CA. Oltre alle copertine (prima volta in assoluto in Italia)
Rinaldo Traini, editore e fondatore del Salone dei Comics di Lucca, al centro nella foto insieme a Hugo Pratt e Oreste Del Buono. Ottobre 1980.
presentavano anche pin-up e altri contenuti "originali" mai più rivisti. Dalla confezione di MARVEL COLLECTION, deduco che ti riconoscevi perfettamente in questo tipo di "approccio"... PAG: Avrei tanto voluto continuare a lavorare ai GEM, ma come ho detto me li tolsero dopo i 3 volumi citati e non me li fecero neanche supervisionare dopo.
MS: Da lì gli "svarioni" nelle traduzioni; impossibile non citare il "Guardiano", che altri non era se non il povero Osservatore... PAG: Scoprii grazie a una lettera arrivata ad AAC che l’Osservatore era stato chiamato Guardiano in un volume dei FQ e Sentinella in un altro ancora. Ovviamente mi caddero le braccia, però io a differenza di quello che avrebbero fatto altri quella lettera la pubblicai.
PAG: Tutto può essere, magari se gli dissero i loro "numeri" Rinaldo può aver pensato di fare di meglio facendo leva sulla pubblicità interna, ma è solo un’ipotesi. MS: Già che siamo sul pezzo, vorresti darci il tuo ricordo di Traini?
MS: Un peccato. Quali furono se non sono indiscreto le “logiche redazionali” che citavi prima, e che decretarono la tua sostituzione a traduttore e supervisore della collana? A chi fu passato il ruolo? PAG: Nell’immediato non so a chi, poi a uno che traduceva ed era anche letterista e nel complesso immagino costasse meno. Un altro motivo credo sia stato che ero diventato l’incubo dei letteristi non tagliando le traduzioni (la Corno aveva risolto il problema allargando i balloon) e costringendoli ad un lavoraccio per farci entrare tutto. MS: Grazie all'intervista a Cavallerin siamo venuti a conoscenza di un retroscena gustoso, avvenuto alla fine del 1987. Come sai, intorno al numero 8 L'UOMO RAGNO era sull'orlo di chiudere; un giorno Cavallerin e l'editore Bovini andarono a Roma a visitare il "veterano" Rinaldo Traini per chiedergli consigli. Lui, per tutta risposta, propose ai due di rilevare i diritti del personaggio, e degli altri in mano alla Star, e gli fece un'offerta economica, rifiutata da Bovini. So che all'epoca non eri ancora arrivato alla CA, ma eri comunque a conoscenza di questo episodio? Cosa ne pensi? PAG: Sono passati tanti anni ma credo sia la prima volta che sento questa cosa. Certo Cavallerin non avrebbe nessuna ragione di dire una cosa non vera, allo stesso tempo mi sembra strana quest'offerta, visto che a Rinaldo i super eroi "tout-court" (come li hai definiti tu poco fa) in quel momento non interessavano. E se gli interessavano, Mari [il succitato agente della Marvel in Italia in quel periodo, NdM], che Rinaldo conosceva bene, avrebbe potuto proporgli di tutto. MS: Beh, "di tutto", tranne UOMO RAGNO, X-MEN, FANTASTICI QUATTRO, DEVIL, CAPITAN AMERICA e HULK, "semplicemente" i più celebri personaggi della casa editrice. I diritti di queste serie, dopo il fallimento della Labor, erano rimasti in mano a Cavallerin che si sbatté non poco per trovare un editore che li pubblicasse. Magari "l'occasione fa l'uomo ladro" e, vistosi davanti l'opportunità di rilevarne i diritti, Traini ci provò... 177
Prima pagina della famigerata intevista a Kirby apparsa su ALL AMERICAN COMICS n.12, settembre 1990, ed. Comic Art.
PAG: Il pregio di Rinaldo rispetto ad altri “editori di fumetti” era che mentre loro erano solo imprenditori, lui era anche uno storico e conoscitore del fumetto, e questo è stato anche il suo difetto. Mentre gli altri si affidavano, chi con fortuna (come Bovini), sia con alterne fortune e cambiandoli spesso per un motivo o per l’altro (come Ferri) a consulenti e collaboratori che colmassero la loro ignoranza, non era facile per me alle volte convincere Rinaldo (che per l'appunto ignorante non era) di determinate cose. Poi ti dirò, quando finì tutto non è che mi sentii trattato benissimo, anche perché io ero uno che aveva a suo tempo ricevuto un’offerta dalla Star e l’aveva rifiutata perché legata alla rinuncia a lavorare per Comic Art (e di conseguenza sarei stato in Star quando finì tutto). Tuttavia era una di quelle persone a cui non puoi non volere bene. MS: Torneremo senz'altro anche su questo (il tuo ultimo periodo alla CA, e il possibile ingresso alla Star). La carne sul fuoco è davvero tanta, e per evitare confusione vorrei che procedessimo con un racconto cronologico degli eventi. Veniamo dunque al tuo esordio su ALL AMERICAN COMICS. La rivista, nella sua prima incarnazione, fu senza dubbio "avanguardista", come tutte quelle della compianta Comic Art. Ricordiamo che nacque nell'estate dell'89, come "sorella" nordamericana delle già affermate COMIC ART e L'ETERNAUTA.
Inizialmente eri un collaboratore, e ti occupavi "solo" delle traduzioni e della stesura di alcuni articoli di approfondimento, mentre la direzione artistica era di Vianovi. Perché secondo te la rivista non riuscì a decollare in quel formato? Ricordi su quante copie si aggirasse il venduto? PAG: La rivista era nata per contenere graphic novel e miniserie già acquistate dalla Comic Art in casa Marvel, Dc e non solo. Per esempio DEADMAN era stata acquistata perché Rinaldo era un ammiratore del tratto di Garçia-Lopez.
PAG: Boschi si difese e venne difeso. Era comprensibile la "difesa d’ufficio" di uno scrittore nei confronti di un altro, ma della questione in USA si parlava già da anni e, tra Kirby che forse per la vecchiaia esagerava, e Lee che già non era più un ragazzino e si dichiarava completamente smemorato, era di conseguenza la voce di denuncia di Kirby che si udiva maggiormente. Io ho sempre pensato che fosse vero che Kirby scriveva tutto ma che fosse anche vero che Lee gli riscriveva tutto. MS: Quindi il passaggio col numero 13 al formato comic-book, l'esordio del nuovo GHOST e della formula "100% supereroi" e la tua "promozione" a editor della rivista. Raccontaci di questo periodo. Sentivi la responsabilità di un tale ruolo, considerando il bisogno di risollevare la testata? L'editore ti lasciò carta bianca nella programmazione o impose qualcosa? PAG: Per quanto riguarda la parte DC c’era poco da fare: andavano completate le serie in corso. Per Marvel si potè finalmente mettere mano al pacchetto di titoli a disposizione; oltre al già iniziato ROM non potevo che procedere con i DIFENSORI e col nuovissimo GHOST. Direi che in questo caso ebbi totale carta bianca.
GHOST RIDER. Splash-page da ALL AMERICAN COMICS n.33, maggio 1992.
Io iniziai a collaborare col numero 2 e se ricordo bene la svolta Vianovi (uno storico del comics USA con una collezione personale smisurata) arrivò col numero 5. Le vendite non le conosco ma la spinta si esaurì quando fu chiaro che il pubblico voleva un formato e un contenuto più popolari. Per le cose più "mature" dopotutto c’erano a disposizione le altre due riviste che hai citato. MS: Il numero 12 è l'ultimo nel formato "gigante" ed è segnato dalla pubblicazione della famigerata intervista a Kirby. Senz'altro ricorderai le polemiche che provocò nell'ambiente, secondo me ingiustamente - dato che Boschi non fece altro che riportare senza alcun commento le parole del King così come erano apparse nel COMICS JOURNAL, prestando secondo me un servizio di informazione ai lettori. In particolare Luciano Secchi, storico amico di Lee, si arrabbiò tantissimo. Rimane nella storia il suo "editto bulgaro" [Super Comics 3, dicembre 1990, NdM] in cui auspicava l'allontanamento di Boschi e la risposta "dall'esilio" su AAC 16 di quest'ultimo...
MS: La "parte DC" durò pochi mesi. Col numero 20 AAC diventò una rivista esclusivamente dedicata alla Marvel...
a zig-zag nelle tre testate USA del Ragno bensì proprio quella "ricolorata" del TPB, che secondo lui non avrebbero potuto pubblicare.... Tu facesti giustamente notare questa cosa in AAC 20 e 23... PAG: E quindi cosa vuoi che ti dica? [ride]. Io ricordo che la Comic Art aveva i diritti per i Masterworks e alcune Graphic Novel mentre in seguito alla Max Bunker Press andarono le graphic novel in forma antologica. I TPB come raccolte di storie recenti non potevano che essere in mano di chi quelle serie le pubblicava. Ognuno ha il suo modo di comunicare…Io l’avrei anticipata di un anno? No. E se l’editore me l’avesse imposto avrei detto: «Ragazzi, per Lucca abbiamo bisogno di uno speciale col botto che ci aiuti a dare ancora maggiore visibilità quindi fate il tifo per noi, compratelo e se non volete anticipazioni leggetevelo tra un anno». E ti assicuro che messa così i lettori avrebbero capito e sostenuto l’iniziativa. Ma è una questione di personalità, una cosa del genere la può fare un appassionato che si rivolge ad altri appassionati, ma se pur essendo un ex appassionato dentro sei fondamentalmente un megalomane con la puzza sotto il naso che come diremmo a Roma “si sente sto…” semplicemente non penserai mai a spiegare tranquillamente come stanno le cose. Detto questo però la storia insegna - e la mia lo conferma - che si farà più strada non seguendo il mio esempio [ride].
PAG: Ci fu un fraintendimento. All’inizio io avevo capito che AAC MARVEL e AAC DC sarebbero stati due mensili, invece mi ritrovai con questa alternanza che, di fatto, rendeva la collana due bimestrali diversi. I numeri DC tra l’altro vendevano di meno. Feci notare che era assurdo rallentare la Marvel, tanto più che andava meglio, e fu così che si passò alla sola edizione Marvel. MS: sulla rubrica della posta di UR Star 65 Lupoi, in risposta ad un lettore che criticava la pubblicazione de L'ULTIMA CACCIA sostanzialmente con un anno d'anticipo con i tremendi SPOILER che ne derivavano (il matrimonio, la morte di Leeds, ecc), disse: «(...) lasciando inedita per un anno ancora un'opera del genere avremmo corso il rischio di vederla pubblicata da qualche altro editore. Purtroppo noi deteniamo i diritti delle varie collane di comic-books di Spidey, mentre i vari volumi (Masterworks, Graphic-Novel, Trade Paperback) in Italia sono stati acquistati da diverse case editrici». Peccato che la risposta si smentisca da sola, visto che l'edizione de L'Ultima Caccia riprodotta nello Speciale UR 1 non è quella uscita originariamente 178
Dicembre 1993. La 4ª di copertina di ALL AMERICAN COMICS n.51 riporta la cover del numero successivo, il 52, che non ha mai raggiunto le edicole.
MS: A questo punto permettimi di ricollegarmi a quanto dicevi poco fa, riguardo alla possibilità di diventare un redattore della Star. Anche perché si tratta (per me, all'epoca semplice lettore e fan di entrambe le case editrici) di uno dei fatti più controversi della SA. Poco più sopra infatti parlavi di una "proposta" da parte loro. Ora, su UR 69, uscito nel marzo 1991, Cavallerin in un trafiletto pubblicato nella rubrica della posta presenta ai lettori i nuovi collaboratori della casa editrice. E al termine
parla di «proposte insistenti» da parte tua, rimaste inevase sostanzialmente per la tua, come dire, "indipendenza", anche se i termini usati furono altri, a onor del vero piuttosto pesanti. Tu poi hai dato la tua versione dei fatti su AAC 21 del maggio '91, pubblicando quasi integralmente la lettera che inviasti all'editore. Premesso che riaprire questa polemica oggi lascia il tempo che trova, e sarebbe quantomeno stupido (non è infatti mia intenzione), vorrei solo sapere le tue considerazioni "a posteriori", col senno di poi. Si trattò, possiamo dire, di un grande e triste equivoco? PAG: Parliamo di due cose diverse: il "proposto insistentemente" di Cavallerin era quella che descrissi in quel lungo editoriale su AAC, ovvero una colossale balla e non ci torno su perché scrissi già tutto all’epoca. Io facevo riferimento a un altro episodio, avvenuto in non ricordo quale edizione di Lucca (ma non sarà difficile ricostruirlo per quanto dirò) nel corso della quale era avvenuto esattamente il contrario: mentre ero al mio stand di venditore all’omonima fumetteria All American Comics vengo invitato da non ricordo chi della Star a seguirlo fino allo stand della Star dove trovo Bovini e collaboratori che mi dicono che vorrebbero affidarmi l’unica cosa che effettivamente mi avrebbe potuto tentare, ovvero la futura pubblicazione DEVIL CLASSIC. Naturalmente l’idea mi alletta non poco trattandosi del mio “primo amore” ma andando avanti nel discorso emerge il fatto che loro danno per scontato che se accetto di curare quella pubblicazione (quindi probabilmente neanche avrei potuto tradurla) devo lasciare la Comic Art. Come spesso capita, chi non tradisce verrà poi tradito, io non avrei mai lasciato AAC e l’editore che mi aveva dato fiducia all’improvviso pensando solo alla mia convenienza e quindi declinai l’offerta che avrebbe fatto sì che mi trovassi nella squadra Star quando poi arrivò Marvel Italia. Invece, restando in Comic Art persi prima gli editoriali e poi tutto il resto e non so perché la Marvel Italia mi disse che erano “al completo"... Gli avessi mai fatto qualcosa! [ride]. Battute a parte, quello che mi dispiacque fu che da un giorno all’altro in Comic Art venne considerato chiuso il rapporto con me, senza offrirmi più traduzioni e ricordo che fu con un certo imbarazzo che mi richiamarono per dirmi che Rinaldo aveva ritirato per me la targa premio Fumo di China “miglior traduttore” del 1994. MS: Tra l'altro, questi "precedenti" con la Star non ti proibirono nel settembre '94 di approdare effettivamente alla
casa editrice, come curatore di SPAWN & SAVAGE DRAGON... Ma solo fino a metà '95, quando venisti ancora una volta sostituito con Paolo Livorati. Che successe in questo caso? PAG: Venni cacciato dopo un editoriale che non piacque (e poi si è visto cosa fu anche dei diritti di Spawn), e senza capire perché mai non potessi occuparmi solo di traduzioni che erano il mio vero interesse ed eventualmente di programmazione, mica glielo aveva ordinato il dottore di farmi scrivere editoriali se poi non gli piacevano le mie idee e ogni volta bisognava discutere. MS: Va bene, torniamo alla Comic Art, per capire se quanto raccontato sopra contribuì o meno al tuo "allontanamento" dalla gestione di AAC. Che
Targa del Premio Fumo di China come miglior traduttore a Paolo Accolti Gil - Lucca '94.
cosa successe esattamente nel momento della sostituzione con Luca Boschi, intorno al numero 43 di AAC? Ti furono ritirati l'editoriale e la rubrica della posta, ma restavi come traduttore e, di fatto, supervisore della testata, anche se paradossalmente non potevi più intrattenere un dialogo coi lettori della stessa. Boschi era senza dubbio un grande professionista, ma secondo me la sua "diplomazia" eliminò gran parte del carisma della rivista, che si presentava anche come promotrice di discussione e dibattiti tra gli appassionati. A fronte delle polemiche, Traini decise di darci un taglio? E tu, come reagisti a questa scelta? PAG: Era arrivata una lettera da parte di un editor che minacciava di adire le vie legali nei confronti del direttore responsabile (i periodici hanno per legge un giornalista professionista che ne assume la direzione). A suo dire gli avevo dato dell'assassino (davvero!) e praticamente dello stragista in un editoriale usando la metafora del puro Warlock che si trasforma nel folle Magus rinnegando la sua persona di un tempo. Una tesi che sarebbe interessante vedere sostenuta in un tribunale per quanto mi riguarda, ma il 179
direttore responsabile non ero io e non era certo giusto che eventualmente si trovasse in tribunale qualcun altro al posto mio. Se ricordo bene fu quello il momento in cui si decise di mettermi il bavaglio. MS: La "gestione Boschi" durò circa un anno. Col numero 51, datato dicembre 1993, ALL AMERICAN COMICS chiuse, all'improvviso, mentre nella quarta di copertina già si vedeva la cover del numero successivo, mai uscito. Perché questa scelta? Sicuramente il ritiro dei diritti (che all'epoca doveva essere già notizia certa) e la sopraggiunta consapevolezza della nascita della Marvel Italia avranno portato a questa decisione, ciò nonostante non comprendo il perché della chiusura della testata in maniera tanto repentina, ben tre mesi prima dello stop "coatto". Non lo comprendo anche in funzione del fatto che le pubblicazioni Marvel della CA non cessarono, ma proseguirono con i famosi spillati di 32 pagine... PAG: Posso raccontarti un aneddoto sugli albi spillati che forse non in molti sanno: io non ne ero minimamente a conoscenza! Lo scoprii per una coincidenza quando un cliente della fumetteria della quale ero socio all’epoca mi si presenta e mi dice entusiasta che nella tipografia in cui lavora ha visto le prove di stampa dei nuovi spillati Marvel della Comic Art. Io casco dalle nuvole e quando lo riferisco a Rinaldo qualche giorno dopo scopro che è tutto vero e lo avevano tenuto segreto anche a me. Il bello è che quelle storie erano già state tradotte e programmate per AAC e non so cosa sarebbe successo su AAC se non l’avessi saputo (avendolo saputo potei invece colmare i buchi che si erano creati con altre storie). E poi come è noto ci fu per me il primo calo di sipario in quanto Marvel Italia nasceva “al completo”, prima di quello definitivo dell’anno dopo in Star… Definitivo almeno fino a che dieci anni dopo non tornai a fare sia il traduttore che l’editor ma per me stesso (e vediamo adesso chi mi caccia!). MS: Tra un po' arriviamo ad ItalyComics! Restiamo un attimo alla Marvel Italia: le voci sulla nascita della filiale italiana della Casa delle Idee sono tuttora diverse e contrastanti tra loro. Ferri ha sempre sostenuto di essere stato privato dei diritti in una maniera del tutto improvvisa; anche Cavallerin ci ha detto che non c'è stato alcun "interpellamento previo" e che, semplicemente, vennero messi di fronte al fatto compiuto da Marco Lupoi, mentre Alessandro Bottero ha
rivelato che tutte le case editrici erano state interpellate preventivamente dalla Marvel per verificare se una di loro avesse l'intenzione e la capacità di prendere in mano l'intero parco testate. PAG: Dai miei ricordi ha detto la verità Bottero, io ricordo che la condizione per la NON nascita di Marvel Italia era che un solo editore si accollasse tutti i diritti di tutte le serie. Pare che anzi ci fu un incontro a Roma tra i tre editori per valutare il da farsi e la sintesi di questo incontro fu «lasciamoli fare, sai il botto che faranno?». Insomma, sottovalutarono con chi avevano a che fare e poi abbiamo visto chi il “botto” lo ha fatto veramente. D’altra parte per Bovini, tra Spawn e Manga che vendevano meglio dei Marvel la perdita non era tale evidentemente da voler rilanciare e appropriarsi dell’intero parco testate con un obbligo di pubblicare tutto, cosa che oggi è la normalità ma all’epoca appariva una follia. Ferri aveva già la DC se non sbaglio e alla Comic Art alla fin fine credo dispiacque più che altro per Conan.
PAG: Quella nacque molto tempo dopo. Dopo l'esperienza alla Star, per dieci anni ho fatto solo il lettore, rigorosamente in lingua originale, fino a che nel 2004 si sono create le condizioni per avviare una casa editrice specializzata proprio in comics che, tra alti e bassi perdura da allora e che dal 2012 è completamente mia. Complice la tecnologia attuale posso permettermi di fare da solo quello che un tempo faceva una squadra: scovo diritti interessanti e li acquisisco, traduco personalmente, lettero, pubblico e distribuisco. Di sicuro mi diverto di più che se fossi finito nella squadra dei lacchè a scrivere editoriali ripetitivi o a tradurre storie che ormai sono l’ombra di quelle di un tempo. D’altra parte il mio sogno Marvel si realizzò come dicevo all’inizio ritraducendo i primi UR, Devil e FQ, tutto il resto è stato contorno al confronto. Oggi lo spirito della Marvel del tempo che fu l’ho ritrovato in Russia e sono più contento di tradurre storie originali come l’EXLIBRIUM e il MAJOR GROM della Bubble Comics rispetto a dei Marvel scritti da quelli che per quelli della nostra generazione sono dei ragazzini. Excelsior e ‘nuff said!
MS: Wow. E quindi a quel punto avrebbe "vinto" la proposta di Lupoi, che verosimilmente aveva già suggerito alla Marvel l'idea di aprire una filiale italiana guidata da lui... Se le cose sono andate come dici, sussiste in pratica il "sospetto" che si volle fare una proposta che si sapeva in partenza nessuno avrebbe accettato, lasciando il via libera al ritiro dei diritti, insomma che tutto fosse stato preventivato. PAG: Beh, Cavallerin sicuramente non sbaglia nell’individuare chi ideò, promosse e realizzò l’operazione, unitamente a un tizio della Marvel UK del quale non ricordo il nome, che ne fu la facciata e, diciamo doverosamente, diede prima una possibilità a chi c’era già. Come abbiamo detto, tutti ritenevano folle un’operazione del genere ed erano certi che sarebbe fallita in breve tempo. Io invece, che se avessi avuto voce in capitolo avrei accettato subito, sapevo bene che non sarebbe fallita affatto e che chi l’attuava non era uno sprovveduto e ne aveva tutte le capacità manageriali oltre che una “forma mentis” naturalmente predisposta a... Come dire, senza essere scurrile… Soverchiare… Sopraffare… Sormontare… Ecco, diciamo sormontare il prossimo. MS: Veniamo dunque all'ItalyComics...
ALL AMERICAN COMICS #48, settembre 1993: arriva Morbius! Disegno di Ron Wagner.
MS: Ecco! Senza volerlo mi hai preceduto. Volevo infatti chiederti cosa pensi sinceramente dell'attuale corso della Casa delle Idee. Da persona che legge fumetti Marvel da, beh, quarant'anni... Cosa credi che non stia funzionando oggi nelle storie di Spidey e compagnia? 180
PAG: Magari quarant'anni! [ride]. Avendo iniziato a cinque, quest’anno sono cinquanta… Ti dirò, da una parte la Marvel odierna ha fatto una svolta con l’arrivo di Cebulski, uomo secondo me innamorato quanto noi della Marvel della seconda metà degli anni ’80, dall’altra è comunque guidata da logiche commerciali che vogliono uno-due eventi all’anno dei quali le serie non hanno alcun bisogno. Il grande successo di Secret Wars fu dovuto all’eccezionalità della cosa, oggi ti annunciano un crossover a più titoli prima che sia finito il precedente. Sono comunque contento di avere un Cebulski nella posizione in cui è.
MS: In chiusura, una domanda che è un pò un mio cruccio personale. ROM. Non c'è proprio nessuna speranza di rivederlo in Italia, magari pubblicato da IC? [ride]. E, parlando di cose serie, quali sono i progetti ai quali stai lavorando al momento?
PAG: Ho avuto una piccola speranza quando la IDW ha rilanciato brevemente il personaggio. Chi dirigeva all’epoca la IDW era un fan sfegatato di Rom e voleva proprio ristampare la serie Marvel. Purtroppo non ci è riuscito anche per la mancanza dei materiali. Per quanto riguarda i progetti attuali, a parte alcune collaborazioni proprio con la IDW che ci porteranno a concludere l’ultima opera del maestro Bernie Wrightson (Frankenstein Vive, vive!), a proseguire la serie FALLEN ANGEL di Peter David, il RITORNO AL FUTURO di Bob Gale (per restare agli anni ’80) e infine SWORD OF AGES, una splendida miniserie scritta e disegnata da Gabriel Rodriguez (la amerà chi ama il tratto di Art Adams), intendo dedicarmi a un nuovo universo narrativo a fumetti, quello della Bubble Comics, che ho scovato in Russia e che mi ha fatto tornare all’entusiasmo che si aveva in quegli anni ’80 quando doveva uscire il nuovo numero della tua pubblicazione preferita.
MS: Benissimo Paolo, ti ringrazio ancora una volta per questa lunga chiacchierata e ti faccio i miei migliori auguri per il tuo lavoro!
PAG: Grazie agli appassionati di ieri e di oggi e a te per aver ideato questa bella pagina della nostalgia.
SERGIO CAVALLERIN INTERVISTA ESCLUSIVA A SERGIO CAVALLERIN, ex direttore responsabile delle Edizioni Star Comics. A cura di Pierpaolo Valenti Gigliotti. Collaborazione alle domande: Marco Sabatino. Novembre 2018.
PVG: Buongiorno Direttore, benvenuto e grazie per aver accettato di rispondere alle nostre domande. SC: Grazie a voi! Siete tutti tanto carini. So che tra i membri del gruppo c'è tantissima gente che mi ha sostenuto negli anni più difficili del mio esordio, in cui ero molto giovane e veramente squattrinato: aver avuto voi che mi sostenevate tutti i mesi è stato per me qualcosa di molto, molto importante. Anzitutto, ci terrei a ricordare questo. Prima di procedere, però, vi chiedo di spendere due parole per ricordare Stan Lee, anche perché ho avuto il piacere e l'onore di conoscerlo quando fu ospite della STAR in occasione della fiera di Lucca nel 1993. PVG: Certo, dica pure. SC: Stan è stata per me una figura esemplare, non solo per quanto ha realizzato nella sua lunga e luminosa carriera, ma anche come uomo. In particolare, vorrei che lo si ricordasse come persona assolutamente incapace di provare rancore nei confronti di chicchessia.
In alto, ritratto di Stan Lee con dedica dello stesso a Cavallerin, 1993; disegno originale di John Romita, Sr. In basso, foto di Stan Lee e un cosplayer dell'Uomo Ragno con dedica a Star Shop, 1993.
Mi diceva che farlo non ha alcun senso, e delle sue parole ho fatto sempre tesoro, anche quando mi sono sentito "tradito". Durante quella indimenticabile settimana lucchese mi ha trasmesso la voglia di sorridere sempre, anche nei momenti difficili della mia attività di distributore: non dimenticherò mai la sua "benedizione" in quel di Perugia, nella prima sede dello Star Shop. Stan amava tutte le sue creature, ma l'Uomo Ragno era di gran lunga il suo preferito. Perché? Era stato un parto editoriale assai sofferto, dato che in tanti non avrebbero scommesso nemmeno un soldo bucato sul successo di un "uomo insetto". Ma poi il successo fu travolgente. Per lui il vero Ragno era quello di Ditko: fu proprio il "Sorridente" a volerlo fortemente come primo disegnatore della serie. PVG: Visto che poc'anzi ha citato i suoi esordi, vuole presentarsi o fornire qualche sua nota autobiografica ai membri del nostro gruppo? Beh, in realtà io nasco come artista... Durante tutta la mia carriera, ho sempre continuato a dipingere, portando avanti un'attività artistica indipendente da quello che negli anni è stato il mio lavoro di editor, curatore e distributore di fumetti. Professionalmente, nel campo dei fumetti ho iniziato quando avevo 18 anni disegnando il LANDO della Edifumetto, dove all'epoca lavoravano alcuni dei più grandi nomi italiani: Frollo, Tacconi, Mario Cubbino... Quando ho iniziato eravamo appena in tre a lavorare su Lando, un fumetto che vendeva 150mila copie ogni quindici giorni. Ok, come disegni e testi era una porcheria, però era un’epoca in cui ci si prendeva tutti un pò meno sul serio rispetto a oggi: eravamo alla fine degli anni '70, pensa... Poi ho collaborato a CORRIER BOY e ad altre pubblicazioni, lavorando tra l'altro con Pino Rinaldi, anche lui purtroppo scomparso da poco. Ho disegnato per importanti agenzie pubblicitarie: facevo layout, illustrazioni... 181
Cavallerin è oggi un affermato artista di pop-art: ha preso parte a oltre trecento mostre in tutto il mondo, personali e collettive, ottenendo premi e riconoscimenti. Parallelamente, prosegue la sua attività di imprenditore con la STAR SHOP, dal 1992 azienda leader in Italia nella distribuzione di fumetti e gadget.
Ho fatto delle prove anche per Bonelli e stavo quasi per entrare in Disney... Insomma, il mio cammino era per molti versi già tracciato. Ma poi in me è scattato qualcosa: vedevo che nessuno conosceva Romita, Ditko, Buscema, Kirby, e mi chiedevo come fosse possibile. Come fumetteria, ai tempi c'erano solo Alessandro Distribuzioni e forse altre tre o quattro in tutta Italia. Non era accettabile. Mi sono reso conto che il fumetto era un media troppo bistrattato e ho pensato che dovevo fare qualcosa per la sua diffusione e comprensione, anche se ancora non sapevo bene cosa. Sentivo di dovermi impegnare in questo senso. Tant'è che la mia mamma era preoccupata: parliamo degli anni ‘70, capisci. Ma io avevo preso questa via come una missione, e devo dire adesso di essere molto soddisfatto di come sono andate
I soggetti delle opere di Cavallerin sono spesso icone del fumetto viste in chiave ironica e impertinente. Nell'immagine: Liberty in death, 2019, part. Acrilico/olio su tela, cm 70x100.
le cose, felice nel vedere la passione in tanti giovani che hanno iniziato a conoscere dai supereroi ai Manga alle Graphic Novel grazie alla Star e al mio lavoro. Ho avuto questo piacere. Oggi finalmente il fumetto è diventata una cosa importante, ne parlano un pò tutti, credo quindi che la mia "mission" sia in gran parte conclusa, e che posso serenamente - con quella spinta interiore placata - dedicare più tempo alla pittura e alle mie cose personali. Riguardo al Cavallerin "conosciuto" ho ben poco da dirvi, credo mi conosciate molto meglio di me!
Sergio Cavallerin e Giovanni Bovini nel 2003. Insieme hanno fondato la Star Comics nel 1987. Foto: amazingcomics.it
PVG: Anche lei si definirebbe un "True Believer" (termine con cui, negli States, è definito il lettore Marvel di lungo corso)? Quali i suoi personaggi e autori preferiti, in relazione ai tempi in cui la Star pubblicava L’UOMO RAGNO? SC: Ma guarda, io sono stato un lettore Corno. Darò una risposta abbastanza banale e scontata, forse, ma i miei idoli erano proprio i creatori dell'Universo Marvel, quelli che tutti conosciamo e adoriamo. Per me il Re rimane Kirby, folgorante. Tutti gli altri a seguire, da Buscema a Romita, che ho avuto il piacere di avere come ospiti, o Byrne, anche lui ospite della Star. Non ho un disegnatore o un autore preferito ma, ecco, gli "storici"... Per me, quella fu una squadra meravigliosa. Ho dei disegni e delle tavole originali che mi sono stati regalati da alcuni di questi autori, ci ripenso con commozione.. PVG: Al di fuori del Marvel Universe, quali sono i fumetti che ha letto o rileggerebbe volentieri e i suoi autori del cuore? SC: Anche qui restiamo tra i "Classici". Sicuramente TOPOLINO e la Disney. Leggevo con tanto piacere anche Alex Raymond: il suo RIP KIRBY per me era un fumetto eccezionale. Un altro che mi piaceva tantissimo era Salinas, quindi CISCO KID e gli ALBI DEL FALCO, nei quali apparivano i grandi nomi della DC. Tutta la scuola argentina
e spagnola: Muñoz, Breccia, Zanotto, Giménez, Bernet e Segrelles li ho sempre amati, senza nulla togliere ai francesi (METAL HURLANT ha influenzato tutti), ma loro erano una spanna sopra, secondo me. Direi poi Miller, del quale ho avuto il vanto di pubblicare per la prima volta in Italia Sin City in uno STARBOOK. Costava 13.000 lire, ne stampammo diecimila copie e finirono tutte in una Lucca. Ecco, Miller trattava il b/n come nessun altro. Nel panorama italiano potrei citarne tantissimi altri, anche perché li ho conosciuti tutti, da Magnus in avanti, ma io sono onnivoro del buon disegno, potremmo proseguire a lungo su tutte le linee... MS: Nel 1987, quando uscì il primo numero de L'UOMO RAGNO targato Star, i supereroi Marvel erano del tutto assenti dalle edicole italiane. Le uniche testate a presentare materiale della Casa delle Idee erano TRANSFORMERS della Play Press e CONAN della Comic Art, due titoli tutt'altro che supereroistici. Come faceste Lei e Marco Lupoi a convincere Giovanni Bovini - che immagino non avesse alcuna esperienza nel settore - a lanciarsi nella pubblicazione dell'Uomo Ragno? Quale fu la genesi della Star Comics, e perché sceglieste proprio questo nome? SC: Conobbi Marco Lupoi ai tempi alla LABOR, mentre era ancora uno studente di matematica. Quando quell'avventura terminò nella triste maniera che tutti sappiamo, ci salutammo con la promessa che, se avessi avuto la fortuna di trovare un nuovo finanziatore o editore che mi desse la possibilità di riportare i supereroi (Marvel, DC o entrambi) in Italia, lo avrei richiamato. Poco dopo iniziai la "caccia", perché avevo ancora i contratti freschi in mano: la DC rimase scottata dalla vicenda Labor, compresero l’accaduto e che non era colpa mia ma se la legarono al dito e, quando tornai a chiedergli i diritti con Bovini, risposero picche; mentre la Marvel, oltre ad aver compreso la situazione, aveva molto apprezzato le pubblicazioni della LABOR e credeva in me. Mi dissero: «Aspettiamo un anno, trova un altro editore e ti riprendi i personaggi». Immagina lo stress, la responsabilità. Capisci, dovevo tentare il tutto per tutto. Accennai questa cosa a Marco, ma lui era impegnatissimo con gli studi. Prima di incontrare Bovini, contattai altre tre importanti tipografie umbre e altri imprenditori, ma tutti rispondevano: «Fumetti???». 182
Infine, ne parlai con Bovini: Giovanni, straordinariamente capace come imprenditore e tecnico stampatore, all'epoca era completamente a digiuno di comics e, quando gli dissi che c'era la possibilità di pubblicare l'Uomo Ragno, mi chiese se per caso non era "quello col mantello". Aveva una tipografia minuscola, una sola macchina nel garage di casa sua e tre dipendenti, ma fu l'unico che mi disse: «Parliamone.» Iniziarono le trattative, discussioni sui costi, lettere in America, consultazioni con Franco Mari [l'agente ex responsabile della DIC2 che, fino ai primi anni '90, rappresentava in Italia la Casa delle Idee] e via dicendo... In tutto questo, Marco ancora non c'era: lo richiamai solo dopo essere finalmente riuscito a convincere Giovanni a integrare la nostra piccola squadra, che comprendeva Sergio Selvi (il suo grafico) e Giuliana Baiocco per il lettering. C'è poco da fare, Marco sapeva tutto dell’universo Marvel e io, dovendomi occupare a 360 gradi di tutto il resto, non potevo dedicarmi anche al lavoro di editor. Marco fu assolutamente la persona giusta. E Giovanni fu l'unico a intuire l'affare. Il nome Star Comics, invece, l'ho scelto io e ho disegnato anche il logo. MS: Infatti. Nell'intervista che ci ha rilasciato prima di lei, Luca Loletti ci ha rivelato che il celebre logo "stellato" della Casa Editrice è opera sua... SC: Sì, sì. Scelsi Star perché semplice e immediato, ma di buon auspicio. Da lettore di supereroi credevo alla "buona stella" che avrebbe dovuto guidarci in questa nuova avventura.
La famosa raccolta bollini nei primi albi de L'UOMO RAGNO Star. 4ª di copertina del numero 1, maggio 1987.
Così feci quello che d'altronde era il mio lavoro e disegnai questo logo. Se guardate bene, nel marchio c'è un rettangolo che rappresenta un comic book sul quale piroetta una stella, rimanendovi simbolicamente sospesa: come a guidarci, a proteggerci. Questa è sempre stata la mia idea riguardo al nome e al logo della casa editrice. PVG: A quali condizioni riusciste ad acquistare i diritti per la pubblicazione dei personaggi Marvel in Italia? Com’erano strutturati i contratti: un fisso e royalties variabili in base alle vendite? SC: Esatto, un fisso - cioè un minimo garantito che dovevamo sempre riconoscere alla Marvel - e royalties del 7% oltre un certo numero di copie vendute. Più una piccola quota che dovemmo riconoscere per un certo periodo alla DIC2. MS: Quali erano esattamente le sue mansioni alla Star? Ovvero, di cosa si occupa un direttore responsabile e come è cambiato nel tempo il suo lavoro, man mano che le pubblicazioni e i collaboratori della casa editrice aumentavano di numero? SC: Guarda, inizialmente, poco ci mancava che dessi anche lo straccio ai pavimenti e pulissi i bagni [ride]. C'è da dire che all'inizio i miei compensi erano praticamente nulli, essendo entrato come "collaboratore": vivevo ancora del mio lavoro, che era quello di disegnatore e grafico pubblicitario. La mattina ero direttore responsabile della Star e al pomeriggio con Giuliana, una mia collaboratrice, facevo la pubblicità. Alla sera, dipingevo le mie cose. Capite, era una sorta di volontariato: un credo, una fede, una passione. Per il mio ruolo alla casa editrice, comunque, ho dovuto studiare e "regolarizzarmi" di fronte alla legge italiana; ho dovuto superare degli esami e diventare giornalista pubblicista perché, se non sei giornalista, non puoi assumere la direzione di alcun giornale. Anche quella fu una bella battaglia con l'Ordine dei Giornalisti, che non capiva la mia situazione... Però devo dire che in questo sono sempre stato aiutato dalla mia buona fede, presentandomi con un candore quasi sconcertante. Dicevo: «Guardate... Io devo uscire con queste cose», spiegavo che avevo i diritti, che dovevo occuparmi della casa editrice e, per fortuna, alla fine il direttore dell'Ordine capì. Comunque, per rispondere alla vostra domanda, mi occupavo di supervisionare la carta, la grafica, le traduzioni, il lettering e, soprattutto, la consegna delle pellicole originali del materiale ordinato, oltre alla scelta e programmazione di questo materiale e alla strategia di lancio.
Come per FANTASTICI QUATTRO, che purtroppo slittò di diversi mesi a causa di un cliente di Bovini che non pagava: quei soldi avremmo dovuto investirli nella nuova testata. Ecco, queste sono cose che io vivevo con grande apprensione. Programmavo tutto con Marco e, quando vendevamo quel tot di copie in più, allora avevamo una chance, una possibilità di proporre nuovi investimenti all'editore. Più avanti, quando in squadra cominciarono a entrare nuovi collaboratori, facevo da coordinatore, sentivo i ragazzi al telefono più volte al giorno o andavo personalmente a Bologna insieme a Bovini: facevamo riunioni piuttosto frequenti. I ragazzi Scatasta, Plazzi e gli altri - erano tutti bravissimi e noi cercavamo di infondere in loro tutto l'entusiasmo del quale eravamo capaci. Nel '90/'91 le cose cominciarono ad andare meglio per tutti. Lo stesso Bovini ha cominciato a guadagnare solo dopo questa data, prima erano stati solo investimenti. Devo dire che eravamo una bella squadra: nessuna invidia, nessuna gelosia. Solo tanta voglia di "arrivare": anni di impulso reciproco ed entusiasmo irripetibili.
E di questo la MARVEL se ne accorse. «Siete diventati talmente forti che adesso le cose le facciamo noi», e crearono la Marvel Italia. Fu un colpo che non ti dico. Davvero, un dolore profondo equiparabile a quello di un uomo che si accorge che la propria donna va a letto con un altro: non un lutto, ma una perdita enorme sì. Per tutti, soprattutto per Bovini. Lui, persona corretta, di parola, sempre puntuale con i pagamenti, quando gli dissero che gli toglievano tutto, accusò il colpo. Marco, poi, che se ne andava: per noi due era come un figlio, potete ben immaginare la nostra delusione. PVG: A tal proposito, che ricordi ha di MML come collega? Come si intersecavano i vostri ruoli, considerate anche le distanze al tempo in cui internet era ancora di là da venire? SC: Eh, mamma mia. Io e Marco lavoravamo spesso al telefono. Ci sentivamo praticamente tutti i giorni, anche tramite fax. E’ stato indispensabile per la diffusione del marchio Star, lo ricordo come un personaggio vulcanico e molto preparato: con Giovanni avevamo delle difficoltà a tenerlo a
Editoriale apparso su L'UOMO RAGNO #6, in cui Cavallerin esortava i lettori a sostenere l'albo e la casa editrice. Ottobre 1987. 183
freno, perché lui voleva pubblicare cose impensabili per i tempi. Insomma, credo che la sua giusta dimensione fu proprio quella che poi ha trovato in Marvel/Panini: una multinazionale che poteva rispondere al suo "fuoco interiore". Ecco, anche lui aveva questo lato impetuoso: un inarrestabile fiume in piena di idee.
al portafoglio per dare un'altra chance alla testata e lanciare FANTASTICI QUATTRO. Ci rimboccammo le maniche e proseguimmo. PVG: Come e perché, secondo lei, sarebbe seguita da lì a poco un’inversione di tendenza fino al boom del ‘90/’91?
PVG: Dato che siamo sul pezzo, ricorda indicativamente le tirature dell'epoca? Quante copie a numero de l’UR arrivaste a vendere, nel momento di maggior popolarità del personaggio? SC: Dunque, L'UOMO RAGNO vendeva normalmente sulle 25.000 copie, fino a un massimo di 30.000, nel periodo - come hai detto - di maggiore popolarità. Nel '91/'92 viaggiavamo su questi numeri: 26, 28, comunque mai oltre le 30.000 copie, su una tiratura stimata di 50.000. Però parliamo dell'Uomo Ragno. Gli altri titoli (X-Men, Fantastici Quattro) vendevano sulle 12/15.000 copie. Oggi sarebbero numeri per i quali varrebbe la pena stappare dieci bottiglie tutte insieme, ma allora non erano motivo di particolari festeggiamenti. PVG: Verso la fine degli anni '80, MML paventò la possibilità che la Star potesse acquisire i diritti per l’edizione italiana di Superman e, forse, di altri personaggi DC: come andarono le cose e perché poi non se ne fece nulla?
The Official Handbook of the Marvel Universe è una guida enciclopedica che descrive in dettaglio l'universo Marvel. La serie originale in 15 volumi è stata pubblicata nel 1982, seguita da sporadici aggiornamenti.
Sicuramente il personaggio "centrale" dell'intera avventura Star, lo dico senza problemi: io sono stato un pò il "creatore" della baracca, ma senza di lui forse non ce l'avrei fatta. In definitiva, lo ricordo con molto affetto, nonostante sia successo quello che è successo. PVG: Si vocifera che i primi mesi de L’UOMO RAGNO furono assai difficili e che fu addirittura presa in considerazione l’idea di sospenderne la pubblicazione. Ricorda quali fossero, anche indicativamente, le tirature e i dati di vendita di allora? SC: L'Uomo Ragno, non è un segreto, all'inizio vendeva pochissimo. Fino al numero 4 andò benino, poi ci fu un crollo, dovuto anche a problemi di distribuzione. Intorno al famoso numero 8 fummo quasi sull'orlo di chiudere. Le cose andavano così male che un giorno prendemmo appuntamento e andammo dal veterano Rinaldo Traini per raccontargli la nostra difficoltà e chiedergli consigli. Lui, pensa, per tutta risposta ci propose di rilevare i diritti del personaggio, e degli altri che possedevamo, e ci fece un'offerta ridicola. Bovini, ricordo, si alzò e rifiutò con mia grande gioia. Anzi, al ritorno da quella esperienza, decise di mettere nuovamente mano
SC: Per migliori condizioni distributive ma soprattutto per la qualità del materiale presentato: Sienkiewicz, Byrne, Miller… Pubblicare il meglio della gloriosa Marvel degli anni ’80 ci aiutò sicuramente. PVG: Una domanda che speriamo possa porre fine a un enigma degno di Martin Mystere. Parlo dei premi un orologio e una t-shirt - promessi in cambio della cartolina coi bollini ritagliati dai primi dodici numeri de L’UOMO RAGNO. Esistono? Glielo chiedo perché nessuno degli iscritti al nostro gruppo li ha mai ricevuti o anche solo visti dal vivo e, se languono in qualche magazzino, saremmo ben lieti di aiutarvi a smaltirli [ride]. SC: Mamma mia!!! [ride]. Guarda, circa gli orologi... facemmo arrivare dei campioni dalla Corea, se non ricordo male... Erano veramente brutti! [ride]. Mi rifiutai. Lasciammo i campioni lì e cercammo qualcos'altro; in effetti trovammo delle cose migliori ma Bovini disse che non ci rientrava. Le magliette invece le facemmo e le spedimmo. Dovrei chiedere a Giovanni se ne ha conservata qualcuna. Comunque, sono davvero pochissimi quelli che riuscirono a completare la raccolta dei bollini... 184
SC: Perché la DC aveva ricevuto offerte da altri editori, passami l’espressione, più "ricchi". A ciò dobbiamo aggiungere che Superman e l'Uomo Ragno "non vanno d'accordo". Come dire: se fate una cosa non ne potete fare un'altra. Almeno, all'epoca era così. Probabilmente in quel momento la DC ritenne che, avendo in mano i principali personaggi della Casa delle Idee, la Star non fosse in grado volente e nolente - di rilanciare con efficacia il loro parco testate in Italia.
Cavallerin con Steranko, 1993.
John
Buscema
e
Jim
PVG: Il 1990 è l'anno di STAR MAGAZINE, rivista rimasta nei cuori di tanti appassionati, e dell’inizio della collaborazione col valido Daniele Brolli. Grazie a questa rivista, la Star si consolida sempre più come l’editore Marvel italiano più amato dai lettori. Cosa ricorda di Brolli e di quell’anno?
SC: Confermo l'intenzione. Guarda, fu
SC: Una grande soddisfazione, sicuramente. Grande coesione di gruppo, e squadra alle stelle, con un Daniele Brolli molto preparato, serio, equilibrato. Un grande appassionato e conoscitore del settore. Contribuì in maniera decisiva al "boom" di cui parli. Il 1990 è stato un anno molto importante e positivo per noi. STAR MAGAZINE
quale le vendite previste erano sicura-
una decisione dell'editore presa in seguito a una ricerca di mercato che risultò molto negativa, considerando il lavoro necessario e la proiezione del potenziale riscontro commerciale. Si trattava senza dubbio di un'opera molto impegnativa e costosa, per la mente insoddisfacenti. Naturalmente restammo tutti delusi, soprattutto Lupoi, ma l'editore, che doveva badare ai numeri, annullò il progetto. PVG: Sempre in merito all’editoriale di cui sopra, perché fu la Comic Art e non
SC: Se me le citi magari sì, ma non sono un collezionista di questo materiale. Posso dire che all'epoca spedivamo gratuitamente parecchi albi da recensire ad alcune di queste redazioni amatoriali: i ragazzi venivano a trovarci alle fiere o visitavano la redazione, ci intervistavano e noi eravamo sempre molto disponibili con loro. Ma erano anni molto "artigianali" anche per noi, personalmente ero talmente impegnato nella costruzione del prodotto da non avere il tempo per seguire chi lo recensiva. PVG: Arriviamo a parlare del 1992, autentico “annus horribilis” per l’Italia (mia personale opinione, beninteso). La recessione contribuì sicuramente a una significativa contrazione delle vendite: secondo lei, a quali altri fattori è da imputare la perdita progressiva di lettori, in quel periodo? SC: Bella domanda. Credo che la paura sia la chiave di tutto: come succede adesso, in tempi di crisi la gente non spende se non in beni di prima necessità e tende a risparmiare. Non fu, ritengo, una stanchezza legata al prodotto, quanto più ad un ciclo economico e politico che arrivò all'improvviso instaurando un clima di paura tra i consumatori. E la paura, si sa, è una brutta bestia.
La storica sede della Star Comics a Bosco (PG). La casa editrice, oggi guidata dai figli di Giovanni Bovini, Claudia e Simone, prosegue l'attività nel mondo dei fumetti da quasi 35 anni ed è nota soprattutto per le sue collane manga. Foto: animeclick.it
vendeva sulle 18.000 copie a numero, un successo indiscutibile per quella formula. Eravamo tutti molto soddisfatti. E Brolli, ripeto, era colto e preciso. Non posso fargli nessun appunto perché è un grande professionista. Come del resto traspare immediatamente dalle pagine di quei numeri della rivista in cui fu editor insieme a Lupoi [venne sostituito da Luca Scatasta nel n. 14, NdA]. PVG: Ne L’UOMO RAGNO 55 (agosto '90) venne pubblicato un corposo editoriale firmato da MML in cui furono annunciate molte delle novità per l'anno successivo. Eppure, alcune di quelle iniziative non videro mai la luce; tra queste, la tanto sospirata edizione Star di The Official Handbook of the Marvel Universe, l’enciclopedia coi profili di tutti i personaggi della Casa delle Idee. Cosa vi fece desistere?
voi a tradurre Captain America: the Classic Years di Simon e Kirby? SC: Ho già raccontato della proposta che, all'inizio del 1988, ci fece Traini. La Comic Art si era infatti offerta di acquisire i diritti della Marvel in nostro possesso, in un momento in cui le cose non andavano affatto bene per la Star. Come anzidetto, Bovini rifiutò, e credo che Traini non la prese benissimo. In quegli anni continuò, di fatto, ad essere un nostro "concorrente". Del resto, la Star non poteva pubblicare tutto. Per quanto riguarda The Classic Years, Traini promise alla Marvel una pubblicazione “deluxe” e l'ebbe vinta, in un momento in cui l'esclusiva sul materiale era ancora di là da venire. PVG: Sul nostro gruppo si discute spesso anche delle fanzine del tempo. Ne ricorda qualcuna in particolare?
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PVG: Infatti, proprio a metà del ’92, MML annunciò in un trafiletto forse prematuramente - il lancio di un FOR FANS ONLY “ante litteram”, una collana dal titolo STAR PIU' che avrebbe dovuto essere distribuita solo nel circuito delle fumetterie e proporre, testualmente, "fill-in e retrospettive varie per lettori accaniti". Il progetto, immaginiamo, si arenò per questi motivi... SC: Esattamente. Quello tra l'altro era un progetto che era stato già approvato, addirittura avevamo una serie di numeri già pronti, a livello di sommario. Purtroppo bisogna tener conto degli imprevisti. La recessione del '92 e il collasso delle vendite, durato circa un anno, ci obbligarono ad accantonare lo STAR PIU'. PVG: Nel mese di novembre del 1993 uscì l'ultimo numero de IL PUNITORE, periodico dal formato camaleontico che ricordo con particolare affetto perché, per me, tutto cominciò proprio con un numero di quella collana. La chiusura fu proprio necessaria o, come si vocifera, i costi erano più o meno pari ai ricavi e si poteva proseguire, nonostante la collana non generasse utili all’editore?
SC: La flessione nelle vendite di fine '92 aveva intaccato particolarmente IL PUNITORE, ma le vendite erano comunque tali da coprire i costi. Bovini però, che all'epoca stava intelligentemente testando altre strade [nell'estate del '92 era uscito il primo numero di Kappa Magazine, NdA], non era soddisfatto. Anche CYBORG, tornando a parlare di Brolli, pareggiava. Ma l’editore, molto pragmaticamente, non lo ritenne un motivo sufficiente per mantenerle in vita. Certo ci restammo male, ma sono punti di vista comprensibilissimi. La Star non era una multinazionale come la Panini. Gli investimenti nei nuovi progetti, negli immobili, nelle materie prime, nella manutenzione e acquisizione di nuovi macchinari (vale la pena ricordare che la Star si stampava da sé) imponevano questo tipo di decisioni, impopolari ma necessarie. PVG: Altro rimpianto personale, la chiusura anticipata di DEVIL CLASSIC, comunque a ridosso del passaggio di consegne alla Marvel Italia (gennaio '94). La cosa mi stupì non poco, essendo Devil uno dei personaggi più amati di sempre dai lettori italiani. SC: Per DEVIL CLASSIC, l'ormai certo passaggio di consegne influì non poco sulla scelta della chiusura. Eravamo delusissimi e demotivati. Dopo quasi un decennio di lavoro, passione e fiere, sapevamo che di lì a poco sarebbe finito tutto. In quel momento la priorità era progettare il futuro della casa editrice nel post-Marvel, e questo si fece: andare avanti col materiale che avevamo in mano. Bovini in questo caso reagì d’istinto, ma bisogna immaginare cosa abbia significato per lui perdere la "baracca", anche in virtù del rapporto che si era creato con Lupoi, Brighel, Ronchetti e tutti gli altri. Perdere da un giorno all'altro un team così fu innegabilmente una bella botta.. MS: Beh, pare tocchi a me fare la domanda delle domande! [ride]. Mi riferisco ovviamente alla Marvel Italia. Le voci sulla nascita della filiale italiana della Casa delle Idee sono tuttora diverse e contrastanti tra loro. Potrebbe raccontarci cosa successe realmente? Ferri della Play, ad esempio, ha sempre sostenuto di essere stato privato dei diritti in una maniera del tutto improvvisa, mentre altri tra cui Alessandro Bottero, che pure lavorava per lui - hanno poi rivelato che tutte le case editrici che pubblicavano i fumetti della Marvel in Italia erano state interpellate preventivamente dalla Marvel per verificare se una di loro avesse l'intenzione
e la capacità di prendere in mano l'intero parco testate, compresi loro e, ovviamente, la Star. Conferma questa versione dei fatti? Se sì, perché la vostra casa editrice rifiutò questa opportunità? SC: A onor del vero, non fummo interpellati. La grande delusione di Giovanni e mia, alla quale alludevo prima, fu proprio questa. Marco Lupoi e la Marvel si misero d'accordo: le cose in qualche maniera erano già state pianificate. Come ho detto, Marco era un personaggio vulcanico con un sacco di progetti, avrebbe lanciato continuamente nuovi speciali e testate, ma noi non avevamo tutti questi soldi. Siccome era lui che poi andava negli Stati Uniti a parlare con la Marvel, fece questa proposta alla casa editrice che, da parte sua, aveva il desiderio di espandere il suo mercato in Italia. Vero come ho detto che Marco fu fondamentale per il successo della Star, ma è altrettanto vero che entrò in questo mondo per mio tramite e che fu grazie alla Star che poi ebbe modo di farsi conoscere e apprezzare. E queste cose, è chiaro, dispiacciono... Ma non serbo rancore a nessuno. In questo ambiente devi essere guardingo, ti devi saper difendere, ma devi anche saper gestire gli imprevisti con professionalità. D’altronde, la Marvel voleva l'editore unico, per un progetto del genere ci volevano decine e decine di milioni di lire: era qualcosa che nessuno, né la Star né Ferri né gli altri avevano, secondo me, la forza di mettere in piedi. Serviva una multinazionale. A tutti, comunque, è stato anticipato che sarebbero stati ritirati i diritti. Ci è stato comunicato un anno prima con, va detto, l'aggiunta di un indennizzo, quale riconoscimento per l'ottimo lavoro svolto in quegli anni. Lo apprezzammo. Bovini, intelligentemente, reinvestì subito questa somma in altri progetti.
PVG: ... che abbiamo continuato a seguire con interesse. Ma questo esula dal periodo oggetto del nostro gruppo. In chiusura, ci permetta solo di chiederle un aggettivo o qualche riga - a lei la scelta - per ciascuno dei principali protagonisti della "Silver Age Marvel italiana". Cominciamo, ovviamente, col grande capo: Giovanni Bovini. SC: Intuitivo e ponderato nelle scelte. L’uomo che sente quando sta per piovere e mette tutto e tutti al riparo. PVG: Marco Marcello Lupoi. SC: Vulcanico ed enciclopedico. Un matematico. PVG: Luca Scatasta. SC: Mansueto e puro. PVG: Max Brighel. SC: Un vero signore, come il conte Oliver di Alan Ford. Bravo ragazzo, professionale. PVG: Mario Ferri. SC: Gentleman/imprenditore d’altri tempi, sempre impeccabile anche nel look, grande nostalgia per lui. Ci scambiavamo opinioni e consigli. Un uomo di carattere. PVG: Rinaldo Traini. SC: Pionieristico. PVG: Paolo Accolti Gil. SC: Preparato, e con una spiccata personalità… PVG-MS: Bene, Direttore, siamo arrivati al termine di questa lunga intervista. La ringraziamo di cuore per la sua disponibilità, a nome di tuti i membri del gruppo. E' stato per noi un onore e un piacere poterci confrontare con lei! Vogliamo bene alla Star... SC: [ride] Di nulla. Grazie a voi, e un caloroso e sincero saluto a tutti i membri di questo fantastico gruppo. E' stato un piacere anche per me. La Star prosegue la sua "avventura" ormai trentennale nel mondo dei fumetti con immutata passione. Gli imprevisti accadono ogni giorno, ma lavoriamo sempre guardando al futuro, nell'ottica di portare nuove fantastiche sorprese ai nostri lettori.
Il logo della casa editrice Star Comics, disegnato da Sergio Cavallerin.
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INTERVISTA ESCLUSIVA A ALESSANDRO BOTTERO, ex traduttore e curatore degli albi Play Press. A cura di Marco Sabatino. Aprile 2021 MS: Ciao Alessandro, grazie per essere con noi. Cominciamo con la domanda di rito: quando è nata la tua passione per i supereroi e più in generale per il fumetto? AB: Mi spingi a ricordare la mia infanzia. Mia madre ricordava sempre che avevo imparato a leggere molto piccolo, verso i quattro anni. Sono nato nel 1962, un’epoca preistorica in cui i bambini di solito restavano a casa fino alla prima elementare. L’asilo era solo per chi aveva entrambi i genitori che lavoravano, ma nei primi anni '60 era rarissimo. Quindi andai a scuola nel '68, e mia madre ricordava che sapevo già leggere. Una volta in villeggiatura, credo fosse il '66 o il '67, fu sfidata da un’altra madre presente che non credeva che sapessi leggere. Lei prese un TOPOLINO e io lessi qualche “pipa” dei personaggi. Quindi possiamo dire che il mio rapporto col fumetto parte da quando avevo quattro/cinque anni. Qualche anno dopo arriviamo ai supereroi. Ricordo perfettamente di aver passato estati intere a leggere gli ALBI DEL FALCO in versione pocket, con Superman, Flash, Lanterna Verde, Batman e la Lega della Giustizia, e numeri di BATMAN della Mondadori. Sicuramente siamo alla fine degli anni '60, quindi avevo sette/otto anni. Poi a nove anni, nel '71, mia sorella mi regalò il numero 5 dei FANTASTICI QUATTRO Corno. Fu il primissimo fumetto Marvel che lessi, e mi conquistò. Divenni un Corno Boy, e per tutti gli anni '70 lessi tutto quello che veniva pubblicato della Marvel, dimenticando la DC, che mi sembrava vecchia. MS: La Corno ci fece innamorare a tutti della Marvel... AB: Non solo. A Roma c’è una scuola americana, l’Overseas, che ogni anno (parliamo degli anni ’70) organizzava una vendita di beneficenza per autofinanziamento. Ricordo che da bambino ci andavo, e rimanevo affascinato dai fumetti Marvel originali che gli studenti rivendevano a 50 lire. Col senno di poi mi rendo conto che se avessi conservato tutti gli albi che ho comprato lì e poi buttato oggi forse avrei da parte una piccola fortuna, perché parliamo di albi Marvel originali fine anni ’60 / inizi anni ’70. Ma chi poteva pensarci?
MS: Anche questo mi ricorda qualcosa [ride]. A proposito di scuole, quali sono stati i tuoi studi? AB: Una cosa abbastanza normale. Elementari, medie, liceo classico, laurea 110 e lode in Filosofia. MS: Filosofia! Ci avrei giurato [ride]. Direi che i fumetti non fossero la tua unica passione. AB: Esatto. Accanto al fumetto c’erano la fantascienza e il fantasy. Adoravo (no adoravo è poco, di più ancora) la FANTACOLLANA NORD. Ho passato giornate meravigliose immerso nella Storia della Fantascienza di Jacques Sadoul, e a sperare di poter leggere tutte le storie che lui citava. MS: Infatti. Oggi sei conosciuto principalmente come saggista e critico del fumetto, ma hai anche scritto sceneggiature e racconti di fantascienza. Oltre a diventare editore con le mitiche Bottero Edizioni... AB: La Bottero Edizioni non è svanita. È solo in letargo. Volendo essere spietatamente sinceri è una casa editrice dove i soldi li metto solo io, per cui prima di iniziare qualcosa devo essere sicuro di averli e di non creare debiti nel bilancio familiare. È sicuramente più facile fare l’editore quando i soldi li mette qualcun altro, tipo una multinazionale o finanziatori che riesci a imbonire con la parlantina. Ma io sono un tipo autarchico e preferisco fare da solo, anche se la cosa provoca ovviamente ritardi. Detto questo sì, ultimamente ho scritto molto come critico e saggista. Facevo una riflessione tempo fa, e ridendo e scherzando dal 2000 a oggi ho pubblicato sei libri a mio nome, spaziando tra Tolkien, Harry Potter, il Cosplay, Batman, Superman e il razzismo nei fumetti USA. Se vuoi un’anticipazione in questo campo sto lavorando a un libro sulla Storia della Censura nei fumetti, che uscirà per la NPE. Come sceneggiatore mi sono difeso: Walt Disney Italia, Eura, AVE, Star Comics. Poteva andare peggio. E anche come racconti di horror e fantascienza non c’è male. 187
Più che altro sono divertimenti che mi concedo quando qualche amico mi chiede di contribuire a un progetto, ma ormai siamo a quota sei racconti e magari prima o poi potrebbe uscire una piccola antologia personale... MS: Qual è stato dunque il percorso professionale, ma anche umano, che ti ha portato a diventare da traduttore di comics a autore di fantascienza? AB: Secondo me il richiamo della narrativa è in tutti noi che scriviamo per mestiere. Se però ripenso a come sono arrivato a scrivere narrativa in modo professionale, credo che il percorso sia il seguente. Nel 2000, nel pieno della Tolkien-Mania, vista la trilogia di Peter Jackson al cinema, proposi a Francesco Coniglio un libro su Tolkien. Coniglio chiese a Gianfranco De Turris, uno dei massimi esperti su Tolkien, di fare l'editing del mio libro. Da qui nacque una conoscenza prima, e un'amicizia poi tra me e De Turris. Quando De Turris si trovò a programmare un'antologia di racconti di storia alternativa ambientati in Italia (Se in Italia, Vallardi 2002), mi chiese se volevo partecipare, e io risposi da sì. Da lì partì la mia carriera di scrittore di racconti di fantascienza. MS: Mitico De Turris! Ricordo nitidamente i suoi pregiatissimi articoli su L'ETERNAUTA della Comic Art. Prima di arrivare alla Play Press avevi già avuto esperienze editoriali o "letterarie", magari anche solo scrivendo per delle fanzine? AB: Assolutamente no. A questo proposito ricordo un aneddoto divertente. Quando nel marzo 1991 partecipai alla mia prima Lucca come addetto ai lavori e conobbi da "pari a pari" gli altri editor della Star Comics, Marco Lupoi mi confessò che i collaboratori Star Comics erano convinti che Alessandro Bottero fosse un nome inventato, perché non era mai apparso su nessuna fanzine dell’epoca.
MS: D'altra parte la tua passione per la scrittura si notava immediatamente nelle "note" che scrivevi per THOR e X-MARVEL e la tua maniera di introdurne le storie; una sorta di riassunti romanzati delle puntate precedenti che all'inizio - mi perdonerai, avevo undici anni - effettivamente percepivo come mattoni [ride].
Quattro opere saggisiche di Bottero: L'anello e la spada. Guida al mondo di J. R. R. Tolkien (Mare Nero); Il razzismo nei fumetti (NPE); I segreti del Cavaliere Oscuro e Da Nembo Kid a Superman: l'Uomo d'Acciaio (Iacobelli).
AB: Qui è doveroso rendere omaggio a Lupoi per l’invenzione delle “note”. Quando la Labor partì, ebbe l’intuizione che i lettori italiani volessero sapere COSA legava quella storia particolare pubblicata in quel momento su quel numero di una rivista italiana al resto dell'universo Marvel che gli era sconosciuto, e quindi pensò di scrivere delle note introduttive. Non so se sia possibile brevettare questo tipo di cose, ma se fosse stato possibile avrebbe dovuto farlo. Bisogna riconoscere che l'intuizione di Lupoi ha caratterizzato, e continua a caratterizzare, il mercato del fumetto italiano. Per me le note introduttive alle storie sono l’elemento "in più" che rende l’edizione italiana dei fumetti, di supereroi ma non solo, specificatamente italiana. Detto questo, è perfettamente sensato che per un bambino di undici anni le note possano sembrare dei mattoni. Infatti le note non sostituiscono la lettura del fumetto. Il fumetto ben fatto si legge e si capisce a prescindere dalle note. Ma visto che stiamo presentando al pubblico di un paese (l'Italia) fumetti nati e realizzati all’interno di un contesto culturale e sociale diverso, le note aggiungono sapore e informazioni che permettono di gustare più a fondo la storia.
MS: Sono d'accordissimo con te; erano le TUE che mi apparivano come mattoni [ride]. Ma col tempo ho cominciato ad apprezzarle, parimenti con l'introspezione psicologica dei personaggi. Che dire: sembravi entrare proprio dentro la testa dei protagonisti. AB: È vero che qui si parla di narrativa disegnata di intrattenimento, ma si parla sempre di narrativa, quindi storie con personaggi che quando sono scritti bene hanno una profondità e una complessità che devono affascinare il lettore. Io ho sempre pensato che il mio compito era non lasciare che questa profondità e questa complessità sfuggissero al lettore, perché secondo me è bello rendersi conto di stare leggendo qualcosa di potente. Magari è ridondante perché il lettore potrebbe dire «Botté, stai calmino. L'ho capito anche da solo. Grazie», ma a volte era la gioia dell'aver letto qualcosa di bello che mi spingeva a dire «Guarda che stai per leggere qualcosa di bello per QUESTO e QUESTO motivo. E non vorrei che non te ne accorgessi o pensassi che questa storia è così così solo perché magari ti sfugge questo elemento che illumina tutto in una luce diversa». MS: Chiarissimo. Mi viene da pensare... Era l'esatto opposto dello stile di Centerba, diciamo più "leggero" e scanzonato. Anche se non fossero state firmate, il lettore Play più attento poteva immediatamente capire CHI stava scrivendo le note di un determinato albo, se Alex o Adam.
AB: Non saprei se il mio stile fosse “solenne”. Di sicuro ho sempre pensato che il compito di chi presentava ai lettori delle storie era individuare gli elementi interessanti, anche uno solo, per giustificare il fatto che le si proponeva al lettore chiedendo i loro soldi. C’è però da dire una cosa. Anni fa mi capitò di ascoltare a Lucca Giorgio Lavagna mentre parlava ai lettori durante uno dei vari incontri che la Marvel Italia (all’epoca) teneva. Giorgio disse una cosa che mi trova molto d’accordo: «I supereroi sono la mitologia del nostro tempo» . È vero. Sono assolutamente convinto che i fumetti di supereroi assolvano (o abbiano assolto per noi più anziani, forse per i ragazzi di oggi non è più così) alla funzione narrativa che le leggende, i miti, hanno svolto per secoli prima di noi. Raccontano storie più immense del reale quotidiano, ed è questa la loro forza. Con questo non voglio dire che i fumetti che parlino della vita di tutti i giorni non siano validi. Sono un genere letterario che ha valore e il diritto ad essere realizzato, letto e goduto, ma qui stiamo parlando di fumetti di supereroi, e non sono "storie stupide di adulti stupidi che indossano le mutande sui calzoni", come dice qualche addetto ai lavori o finto esperto, solo per fare il fico e sembrare più maturo dei lettori. No. I supereroi sono personaggi degni di rispetto e amore. Ecco perché ad esempio spesso Garth Ennis o Warren Ellis (e più in generale gli autori inglesi) quando scrivono fumetti di supereroi mi paiono velleitari. Perché si sente il loro disprezzo. E allora perché li scrivi?
AB: Adam era un ottimo supervisore, e secondo me andrebbe rivalutato per il suo lavoro sugli albi Play. Una cosa che pochi ricordano è che fu lui a riscrivere il giuramento di Lanterna Verde, visto che si ritrovò ad averci a che fare su Lega della Giustizia, e per anni e anni tutti quelli che lo hanno usato hanno usato la versione di Adam Centerba. Ma senza mai ammetterlo. Riguardo a "Alex"… Non me lo ricordare. Un giorno in redazione mi dissero: «Alex è più giovanile. Dovresti firmarti così». Evabbé. Che vuoi dire quando l’editore "suggerisce"? MS: Dopo il vostro arrivo, in breve nel parco testate Marvel e DC della casa editrice si era formata questa sorta di dicotomia, una divisione in due parti contrarie ma complementari: da un lato la "solennità" di Bottero, dall'altro la "colloquialità" di Centerba [ride]. Questa differenza di approccio alla materia che trattavate si rifletteva anche fuori dal lavoro? Che tipo di duo eravate? 188
Splash-page da Da IRON MAN #27 del maggio 1991, il primo numero della testata interamente curato e tradotto da Bottero. La rubrica della posta, su richiesta dell'editore, è firmata col nome di "Alex".
Perché sai benissimo che un fumetto di supereroi generalmente vende più di un pippone su quanto sia triste e sordida la vita nella periferia di Belfast, e quindi li scrivi per i soldi? Ma sto divagando. Per tornare alla tua domanda, con Adam si lavorava serenamente e tranquillamente. Probabilmente da quello che scrivevamo uscivano le due diverse personalità, ma è normale. Sicuramente ci aiutavamo a vicenda, perché non ti scordare che eravamo “quelli nuovi”, e avevamo tutti gli occhi puntati addosso. MS: Sappiamo che il vostro ingresso alla Play è avvenuto intorno all'autunno del 1990. Secondo il racconto di Adam, all'epoca frequentavate entrambi la libreria romana Metropolis dove facevate dei tornei di GdR, e lì foste "convocati" da Ferri tramite il proprietario Luciano Bassi. Confermi questa circostanza? AB: Ti ringrazio, perché queste domande mi riportano a trent’anni fa. Ricordo tutto perfettamente. Alla fine degli anni '80 frequentavo la fumetteria Metropolis all’angolo tra Via Vigliena e Viale Giulio Cesare a Roma (Oggi al suo posto ormai da anni c’è un bar). Era un periodo in cui a Roma c’erano circa una decina di fumetterie dove si potevano acquistare albi originali che arrivavano una volta alla settimana, tramite distributori specializzati come Alessandro Pastore a Bologna, o la Borsa del Fumetto di Nessim Vaturi a Milano. Ogni mese si ordinavano gli albi secondo le indicazioni del Preview americano, e poi ogni settimana arrivavano i fumetti. Era anche il periodo in cui i giochi di ruolo avevano un seguito. MAGIC e i giochi di carte non erano ancora nati. Internet non esisteva (parliamo del 1989-1990). I videogiochi erano una cosa individuale. Per cui il gioco in gruppo era solo dal vivo. Metropolis, come molte fumetterie dell’epoca, aveva anche una sezione di giochi, manuali e supplementi di GdR. Si organizzò un torneo di SHADOWRUN e io mi iscrissi. Conobbi Adam nel corso di quel torneo. Luciano Bassi era il gestore del negozio, ed era una figura storica tra i collezionisti a fumetti romani. Frequentando il negozio lo conoscevo, e lui sapeva che ero appassionato di fumetti di supereroi originali. A quel punto il destino si mise in moto. Mario Ferri, editore della Play Press, aveva iniziato a pubblicare fumetti Marvel e DC, e dopo un avvio del tutto autarchico si era rivolto al service di Luigi Bernardi, la Granata Press. All'interno della Granata come consulente c'era Luca Scatasta che aveva aiutato Ferri a capire meglio come pubblicare i fumetti Marvel e DC Comics.
Non prodotti per bambini, come in buona fede la Play pensava all’inizio, ma per un pubblico diverso. Il pubblico di chi anni prima si era ritrovato orfano della Corno, e ora era disposto a seguire un nuovo editore che gli desse le storie che già aveva amato. Questo era lo zoccolo da cui partire per acquistare nuovi lettori, ma rispettando la storia passata dei personaggi. A un certo punto le strade tra Bernardi e Ferri si interruppero bruscamente, ma magari ci torneremo dopo. Scatasta rimase qualche tempo ma poi decise di andarsene anche lui alla Star. La Play si ritrovò con serie da pubblicare, ma senza persone col know how necessario a pubblicarle nel modo corretto. E quindi iniziò a cercare sulla piazza di Roma. Prima di me e Adam ci furono altri che vennero “testati”: Giuseppe Guidi, Riccardo Vinci e Paolo Accolti Gil. Per un motivo o per l’altro non si incontrarono, e Ferri a quel punto chiese a Luciano Bassi, che conosceva, se sapesse indicargli qualche nome. Era il dicembre 1990, e Bassi fece quello di Adam e il mio.
Uscii dal colloquio con due lavori da tradurre, la Graphic Novel di Thor ("Io, che gli dei vogliono distruggere") che sarebbe uscita nella collana PLAY SPECIAL, e il secondo PLAY BOOK della serie Silver Surfer Classic, con le storie di Lee-Buscema. Nella divisione di testate tra me e Adam io mi ritrovai ad essere curatore/traduttore di THOR, X-MARVEL, IRON MAN, ALIEN e PLAY SAGA, oltre che a lavorare su numeri di PLAY BOOK, PLAY SPECIAL e altro...
MS: Come racconteresti quel periodo e il primo appuntamento con l'editore? AB: Potrei dire che fu l'evento che cambiò la mia vita. A quel tempo ero un ventottenne laureato in filosofia, che rimuginava se iniziare a fare concorsi per insegnare nei licei o se tentare la carriera accademica con la trafila dei dottorati di ricerca. Il primo appuntamento ovviamente andò bene. Credo che il fatto di essere laureato abbia inciso. Nel 1990 ancora c'era l'idea che un laureato sapesse scrivere bene. Oggi probabilmente conta più la facilità di uso dei social. Ricordo in particolare un fatto che col senno di poi mi aprì la strada... MS: Racconta! AB: Se ricordi ad inizio del '91 la Play Press aveva varato due nuove collane per sfruttare la fame di "cose supereroistiche", PLAY POSTER e MARVEL COVER COLLECTION. Mentre ero nella redazione Play per il primo colloquio, saltò fuori che bisognava scrivere la quarta di copertina di MCC #2, dedicato alle copertine del Thor di Walter Simonson. Io dissi che potevo farla. Ferri, credo per mettere alla prova questo sconosciuto che aveva davanti, disse di farmi spazio a una scrivania. Io mi sedetti e a un computer dell’epoca (un Macintosh) e scrissi il testo che poi sarebbe andato sulla quarta di copertina. Credo fu quello che convinse definitivamente Ferri a darmi fiducia. 189
Pubblicità di MARVEL COVER COLLECTION. La cura dei testi della collana fu il primo lavoro di Bottero alla Play Press.
MS: Un bel malloppone di lavoro! Facciamo un piccolo passo indietro, se permetti: mi interessa molto il punto di vista del Bottero pre-Play [ride]. Prima di entrarvi, eri già un lettore dei loro albi, e di quelli Star Comics e Comic Art? AB: Sì. Forse meno Comic Art, ma Play e Star assolutamente sì MS: Ti lasciavano soddisfatto? AB: Devi pensare che non avevo la minima idea di poter passare dall’altra parte della barricata. Ero un lettore, e il pensiero di lavorare sui fumetti che leggevo non mi sfiorava minimamente. Soprattutto perché non avevo mai fatto parte del mondo delle fanzine. Io LEGGEVO i fumetti, non avrei mai sognato nemmeno nei momenti di follia più sfrenata di poterli tradurre, scrivere, fare da curatore, dire a un editore «secondo me dovremmo pubblicare questo e questo». Quindi ero soddisfatto di poter leggere fumetti. E tanto mi bastava. MS: Da vecchio fan della Corno, cosa pensavi veramente di questa "frammentazione" tra più editori, e in generale del nuovo boom che stava vivendo il fumetto Marvel in Italia?
AB: La frammentazione in effetti non mi colpiva come "ferita alla sensibilità". C’erano tot editori che pubblicavano fumetti Marvel o DC Comics, e la cosa era normale. Il boom del fumetto Marvel era un dato di fatto e mi piaceva. Devi però pensare che avevo quasi trent’anni, laureato, alla ricerca di un lavoro, fidanzato e con il matrimonio in vista. Non ero un ragazzino. Ero un adulto a cui piacevano i fumetti, non solo ed unicamente in quanto svago, passatempo o sogni a occhi aperti. Avevo ben chiaro fin da allora il senso e il valore del fumetto in quanto forma d’arte a tutti gli effetti. Se devo essere sincero il mio essere stato sempre più grande di età degli altri addetti ai lavori di quegli anni, con una situazione affettiva stabile (fidanzamento e poi matrimonio), ossia l’essere un “adulto”, se vogliamo usare questi cliché, credo mi abbia dato una prospettiva diversa dagli altri editor/curatori/traduttori che erano tutti più piccoli, dai cinque ai dieci anni di meno. È vero che per me il fumetto era una passione, ma era anche un lavoro, inaspettato ma pur sempre un lavoro che offriva la possibilità di realizzarsi come persona, uomo e marito. E la cosa aveva un peso. Ma probabilmente sto divagando. MS: E riguardo alla famigerata continuity? Soffrivi, come pare accadesse a molti lettori, delle varie anticipazioni (oggi diremmo spoiler) che la situazione naturalmente creava o, come me, semplicemente ti godevi le storie e basta [ride]? AB: Sinceramente gli spoiler non mi disturbavano. Ricordati che seguivo il mercato originale. Nel 1990 ero abbonato a circa 60 serie mensili tra Marvel e DC, quindi tutto quello che veniva pubblicato in Italia io lo sapevo già, perché l’avevo letto in originale. MS: Ok, quindi prima di dovertene occupare per lavoro e che diventasse, per così dire, la tua croce [ride], per te quello dello sfasamento cronologico tra le serie non era un problema fondamentale... AB: Direi di no. Al limite c'era uno sfasamento tra quello che leggevo in originale e la traduzione italiana, che nel 1990 per i Fantastici Quattro era di circa dieci anni dall’uscita (su FQ della Star uscivano storie del 1980), sei anni per l’Uomo Ragno (nel quindicinale Star uscivano storie del 1984), otto anni per gli X-Men (nel mensile Star uscivano storie del 1984). Effettivamente tra le storie dei mutanti pubblicate dalla Star Comics e quelle di Wolverine pubblicate dalla Play Press c'erano circa cinque anni di differenza, visto che su Wolverine della Play nel 1990 si trovavano storie pubblicate in originale nel 1989.
MS: Per alcuni questa era una tragedia. Ricordo varie lettere di lettori fortemente arrabbiati e indignati per ogni anticipazione…. AB: I "lettori indignati" sono una categoria che andrebbe studiata a fondo nei corsi di sociologia urbana di fine XX secolo. E questo anche prima dell’epoca social. Volendo un po' scherzare possiamo dire che c’erano alcune correnti di pensiero precise: «La mia vita è rovinata perché avete rivelato che X farà Y, prima che le storie su XX dei vostri concorrenti ci arrivino»; «Lo fate apposta per rovinare le vendite di X o Y»; «Lo fate apposta per farmi un dispetto, perché non siete veri appassionati»; «Non vi rendete conto di cosa avete fatto, perché in realtà non amate i fumetti Marvel e per voi la continuity non conta nulla». E alla base c'era quello che era il dogma di fede dei Veri Credenti, "La continuity è sacra". Questo portava a discorsi vagamente surreali. A volte in una serie americana (oggi molto meno, ma negli anni ’80 e ’90 succedeva con una certa frequenza) quando un disegnatore non rispettava le scadenze la casa editrice, in questo caso la Marvel, inseriva delle storie riempitivo, i cosiddetti fill-in. Oggi succede molto di rado, anzi quasi mai, ma all'epoca era comunissimo. I fill-in erano storie autoconclusive o al massimo in due puntate, slegate dalla continuity, che la Marvel commissionava, e teneva nel cassetto magari anni e anni, per "tappare i buchi". Se Bottero non rispettava le scadenze, la casa editrice, oltre a cazziarlo, per non perdere l'uscita mensile prendeva una delle storie di scorta, controllava se c'era da aggiornare qualcosa, e poi la pubblicava. Ora, il punto era che nel 99% dei casi i fill-in erano storie scarse, spesso i primi lavori di autori poi diventati famosi ed assegnati a serie regolari con incarichi continuativi. Se per mantenere alto il livello qualitativo della collana italiana li saltavi, perché ti ponevi il problema «Stiamo pubblicando su X una sequenza spaventosamente bella, vendiamo uno strabotto, e ora ci dobbiamo infilare per un mese una storia ciofeca?», i Completisti Assoluti - una setta minoritaria ma molto agguerrita del fedeli della continuity - ti inondavano di lettere. Accanto agli spolier infatti c'erano altri punti che scatenavano i lettori. La mancanza all’interno degli albi italiani delle copertine delle storie presenti. Se ne saltavi una per motivi di foliazione ad esempio era la fine. O i salti di blocchi di storie, che era una variante in peggio del salto dei fill-in. Il caso più eclatante di salto di blocco di storie fu quello che vide protagonista MML e i famosi 47 numeri di Hulk, dal 267 al 313. MS: Oh! Come dimenticare [ride]? 190
AB: Cosa successe? MML si trovò a dover gestire la programmazione della collana FANTASTICI QUATTRO della Star Comics, con due delle serie probabilmente migliori a livello narrativo della Marvel anni ’80, i FQ di John Byrne e Daredevil di Frank Miller. Come terza serie a completare l’albo c'era Hulk, che presentava storie attorno al numero 250 della prima serie Marvel. Arrivato a FQ 20, del 20 aprile 1990, MML decise di saltare in blocco 47 numeri di Hulk, che al ritmo del quindicinale sarebbero durate altri due anni minimo, per arrivare subito al 314 della serie originale, che in un certo senso ripartiva da zero, senza tenere in considerazione cosa era successo nei numeri precedenti. Inoltre quelle storie erano scritte da Peter David e disegnate da Todd McFarlane, e la cosa avrebbe reso Hulk, serie che i lettori snobbavano abbastanza, di pari livello col Devil di Miller e i FQ di Byrne. MML scrisse un lungo editoriale in seconda di copertina cercando spiegare onestamente la decisione, ma la saga dei 47 numeri saltati di Hulk lo avrebbe perseguitato per anni, tanto che alla fine la Panini Comics nel 2014 diede il via a una serie di sei volumi con queste storie saltate, intitolata HULK: GLI ANNI PERDUTI. Ma torniamo al discorso spoiler… MS: Uno dei casi più eclatanti in casa Play fu la rivelazione del matrimonio di Johnny Storm con Alicia Masters, eterna fidanzata della Cosa, attraverso una storia di Marvel Comics Presents. Anche la Star fu criticata per aver pubblicato L'ultima caccia di Kraven, dove Peter e MJ erano già sposati, un anno prima che il fatto accadesse nella testata regolare del Ragno. Ma, voglio dire, in realtà erano tutti un po' dei segreti di Pulcinella.... Per l'appunto, bastava entrare in una qualunque fumetteria dell'epoca per sapere tutto di tutti [ride]... AB: Si e no. È vero che chi frequentava FISICAMENTE le fumetterie aveva la possibilità di "inciampare" nelle informazioni grazie a due fattori precisi che oggi sono quasi del tutto spariti: gli albi in originale, che quasi ogni fumetteria degna di quel nome faceva arrivare per gli appassionati, e le fanzine che erano molto diffuse. La fanzine più importante, appena un gradino sotto il rango di rivista era FUMO DI CHINA, dove lo spazio dato al fumetto USA era molto ampio. Ma FdC, come era soprannominata, non era l'unica. Ogni fumetteria degna di questo nome aveva in vendita tutta una serie di fanzine, il cui aspetto andava dai fogli ciclostilati e spillati a quello di simil-riviste con copertina in cartoncino a colori.
Oggi i fumetti in lingua originale non si vendono quasi più nelle fumetterie, ma le persone li comprano su Amazon o comunque online, e le fanzine si sono estinte o al limite si sono trasformate nei siti di informazione gestiti dagli appassionati. Il punto però è che per conoscere le cose dovevi andare di persona nelle fumetterie. Internet non esisteva. I siti, i forum, Facebook che leggi da casa o sul telefonino, non esistevano. Le notizie o le sentivi e le leggevi da te nei luoghi dove c'erano i fumetti o non le venivi a sapere. Quindi un lettore che abitava in un paese o una cittadina dove non c'erano fumetterie in teoria riceveva le notizie sulle storie che leggeva solo dalle storie stesse e dalle note presenti negli albi. Per cui è vero che le notizie ci fossero, ma per amore di verità bisogna dire che non erano diffuse come possono essere adesso. Un lettore di una città dove non esistevano fumetterie, diciamo Dobbiaco, che nel 1990 comprava in edicola sia gli X-Men che Wolverine, in effetti si trovava davanti a due fumetti che sullo stesso personaggio davano notizie diverse, e poteva avere difficoltà ad armonizzarle. È una cosa che comprendo. Ma come dico spesso: «Ormai sei grande. È tempo che tu lo sappia: La vita è ingiusta».
Terrore-spoiler. Su SILVER SURFER #5 del febbraio 1990, ancora curato dal Service Granata, si arrivò ad "oscurare" volutamente tre vignette di Thor #341, per poi recuperarle nella pagina della posta del numero successivo. Il tutto per non rivelare come i Vendicatori finivano nel pianeta dell'Arcano prima della pubblicazione dello SPECIALE GUERRE SEGRETE della Star uscito proprio a marzo '90.
MS: E' vero anche questo. Ma al di là dei sacrosanti punti di vista, su questo argomento mi pare doveroso fare un paio di precisazioni. Vediamo se sei d'accordo. La prima è che chi ha cominciato a leggere la Marvel con
la Mita o con la Panini è generalmente portato a credere che all'epoca vivessimo in una babelica confusione, quando in realtà, tranne che per le serie mutanti, le varie collane potevano leggersi tranquillamente anche "sfasate"... AB: Ci vuole sempre il giusto mezzo. Come dicevano i filosofi medioevali, In Medio Stat Virtus. È innegabile che l'elemento caratteristico della Marvel di Shooter (1978-1987) che è poi quella che nel 90% dei casi pubblicava in Italia nel periodo di cui si parliamo (è vero che la Play pubblicava Wolverine o Excalibur del 1989, ma anche Thor del 1983 e il Dottor Strange del 1981) fosse la continuity tra tutte le varie testate. L’esempio classico è che se nel numero 348 della collana The Mighty Thor uscito nell’ottobre 1984 (in Italia su SILVER SURFER #12, settembre 1990, quindi sei anni dopo) durante la lotta contro Malekith si apriva lo Scrigno degli Antichi Inverni e il gelo copriva New York, nelle altre collane Marvel ambientate a New York ed uscite tra l'ottobre e il novembre 1984 negli USA l'evento - anche solo per una vignetta o una battuta - si notava. MS: Altrochè! Ricordo perfettamente che sul mitico UR #49, "Il segreto del costume nero", al termine della storia all'improvviso si metteva a nevicare in piena estate, con grande sorpresa di Peter. L'originale era Amazing #258 del novembre '84, quindi perfettamente allineato con la suddetta storia di Thor, ma UR #49 è uscito a maggio del '90, tre mesi prima di SILVER SURFER #12... AB: Esattamente. Era la continuity, che non impediva la lettura della singola serie da sola, ma arricchiva il contesto generale. Dava - e da - al lettore Marvel la sensazione di un mondo intero, e non di una singola storia. Poi è ovvio, che proprio perché ogni collana ha dei lettori che seguono solo quella lo stesso Shooter non vedeva la continuity come un modo per costringere i lettori Marvel a comprare tutti gli albi se no non capivano niente. La continuity era, generalmente, un arricchimento alla comprensione della storia, non l’essenza della storia. Quindi è vero che gran parte delle storie si potevano leggere, capire, e gustare, anche in presenza di questo sfasamento cronologico. E sinceramente nel 90% dei casi era così anche per i mutanti, almeno fino alla seconda metà degli anni '80, quando per spingere sempre di più le vendite iniziarono i primi crossover tra Uncanny X-Men e altre testate mutanti. 191
MS: Ecco. Le collane mutanti, come è noto, avevano una continuity particolarmente intricata, e tu ne sai qualcosa [ride]. Ma piano piano, negli anni, la distanza che si riteneva incolmabile tra queste serie fu alla fine colmata grazie all'impegno congiunto di Star e Play. Attraverso vari speciali, numeri doppi e vere e proprie corse contro il tempo (leggendaria quella dei Nuovi Mutanti su X-MARVEL) riusciste a mettere in sincronia Uncanny, X-Factor e New Mutants, proprio in concomitanza col crossover Inferno, che abbiamo potuto leggere linearmente. AB: L’affaire Inferno mi permette di chiarire questo elemento. Nel marzo 1993 a Lucca io e gli editor della Star (credo MML e Luca Scatasta, in quanto si parlava di mutanti) discutemmo di Inferno. Lo spunto era venire incontro ai lettori, coordinando il lavoro delle case editrici nei casi di crossover Marvel che vedessero coinvolte serie sparse tra vari editori. L'esempio da cui partire era Inferno, che vedeva la risoluzione della trama principale (l'invasione di New York da parte dei demoni del limbo) in quattro capitoli pubblicati tra Uncanny X-Men (in mano alla Star) e X-Factor (in mano alla Play). La proposta era che la Play concedesse alla Star di pubblicare X-Factor #38, così da non lasciare un buco in mezzo alla storia per i lettori Star. L'accordo era che in seguito la Star avrebbe usato la stessa cortesia verso la Play. Inizialmente Mario Ferri non era propenso, ma io lo convinsi a fidarsi. Quindi Ferri, sia pure con qualche perplessità concesse l’uso di X-Factor #38 alla Star. Se si vanno a controllare gli albi pubblicati si vede che su X-MARVEL #41 del settembre 1993 appaiono X-Factor #36 e #37. Il mese successivo, ottobre 1993, su GLI INCREDIBILI X-MEN che usciva in edicola prima di X-MARVEL, apparve X-Factor #38 con un ringraziamento di Scatasta nelle note di copertina. Poi a fine ottobre 1993, su X-MARVEL #42 uscì X-Factor #39, epilogo a Inferno. MS: Ricordo perfettamente. Sono convinto del fatto che presto anche Wolverine e Excalibur - le serie mutanti più "avanti" - sarebbero state raggiunte dalle altre. Una continuity allineata avrebbe giovato a tutti; dopo queste, sarebbero pian piano arrivate tutte le altre fino a includere l'intero Marvel Universe, esattamente come è avvenuto (non certo immediatamente) sotto un unico editore. Sbaglio a crederlo?
AB: No, certo. È una questione puramente matematica. Prima o poi il "deposito" di albi inediti sarebbe stato utilizzato da tutti gli editori, e sarebbe stato giocoforza per tutti posizionarsi alla distanza di 6/8 mesi dalle pubblicazioni originali. Certo, il problema di coordinare eventuali crossover sparsi su più serie originali sarebbe rimasto, visto anche che col tempo abbiamo visto come la Marvel sia stata preda di una bulimia da crossover, che spesso tra miniserie, trama principale, tie-in nelle collane regolari, e miniserie pubblicate apposta arrivano ben oltre i cento numeri. Pensa a crossover come Civil War, Secret Wars o Empyre. Una pubblicazione coordinata, che non facesse girare la testa ai lettori, con tre o più case editrici a dover gestire secondo programmazioni e modalità diverse questa mole di materiale sarebbe stato un incubo... MS: Probabilmente sì [ride]! La seconda considerazione che volevo fare è che agli inizi degli anni '90 la stessa situazione di polipòlio del piccolo mercato italiano richiedeva una certa pragmaticità; fino a quel momento la Play era stata, possiamo dire, una casa editrice generalista... Non aveva certo la "vocazione" di editore di supereroi, come la Star. AB: Questo è vero. La riflessione però mi permette di dire cosa era la Play Press, e di "svelare" qualche cosa poco nota del mondo "dietro le quinte" del fumetto di supereroi in Italia a fine anni '80. Quando il 9 febbraio 1984 la Corno pubblica Uomo Ragno II serie #58, e poi sospende le pubblicazioni non facendo mai uscire il #59, si chiude un'epoca. È vero che in effetti l’astinenza da supereroi Marvel dura poco. Già nel 1985 nasce la Labor. Poi la Labor chiude e nel 1987 nasce la Star. In quegli anni i diritti della Marvel e anche della DC erano gestiti dall'agenzia Dic2. La Play Press era nata come azienda che produceva prodotti da edicola per bambini: albi gioca & colora, buste, e così via. Ecco perché all’inizio pubblicò le collane TRANSFORMERS e G.I.JOE della Marvel. Perché erano derivate da giochi e cartoni animati per bambini. Tra tutte le serie Marvel aveva scelto quelle. Ed è chiaro. A parte ultra appassionati come Lupoi e Cavallerin, per il mondo editoriale italiano i supereroi Marvel erano morti. La fine della Corno era la prova che Uomo Ragno e amici non interessavano più. Il fallimento Labor aveva confermato la cosa, e anche i primi anni della Star non inducevano a pensare che fosse diverso. Chi conosce la storia di quegli anni sa che arrivato al numero 8 della collana L'UOMO RAGNO Bovini, editore della
Star, fu tentato di chiudere tutto, perché i numeri non erano incoraggianti. Poi lentamente le cose cambiarono, e nel 1988 la Play iniziò a pensare che forse era il caso di accettare le offerte della Dic2. Ma il primo personaggio che scelsero fu Iron Man, perché assomigliava a un robot e si pensava «Ai bambini i robot piacciono». Ecco perché se si vanno a leggere i redazionali dei primi numeri di IRON MAN e si osserva la grafica di quegli albi si vede la differenza tra Star e Play. La Play trattava i fumetti Marvel come prodotti per bambini, cosa che oggi sarebbe impensabile. Ma era il modo in cui tutti, tranne la Star, considerava quel tipo di fumetti. Non erano Tex e Dylan Dog, non erano LINUS e le strisce classiche. Erano quegli stessi personaggi che apparivano sugli albi Corno, dove c'erano le pubblicità della Girella e di altri prodotti per bambini. In un certo senso la Play continuava a seguire la mentalità Corno «facciamo fumetti per un pubblico dai 6 ai 12 anni», con quel taglio. È giusto che tu ponga una differenza con la Star. Se si osservano i primi albi Star e gli albi Play, almeno prima dell’arrivo della Granata Press come service esterno, la differenza, a livello di grafica e di impostazione, è palese: La Star si rivolgeva a chi aveva 13/14 anni nel 1984 con la Corno ma ora era cresciuto, e quindi erano prodotti fatti per ragazzi grandi, con un linguaggio e una grafica precisa. La Play era modellata sulla Corno, ossia un pubblico infantile. A quel punto però successe che Luigi Bernardi, patron del service Granata Press di Bologna, si propose a Ferri come consulente. E nella Granata Press c'era Luca Scatasta, che non lavorava per la Star Comics (ancora) ed era probabilmente l'unico in Italia a quel tempo in grado di stare alla pari con Lupoi in quanto a conoscenza del settore.
Splash-page da dicembre 1989.
SILVER 192
SURFER
#3,
MS: Potendo attingere da un catalogo dove quasi tutti i personaggi più famosi in Italia erano già stati acquistati dalla diretta concorrente, Scatasta ovviamente consigliò a Ferri le serie che per un motivo o per l'altro si ritenevano più forti commercialmente; e altrettanto pragmaticamente scelse di favorire la produzione recente o "contemporanea" di queste serie, senza preoccuparsi di un problema che a tutti gli effetti ancora non esisteva. Ecco, consapevolmente o meno, lo stava creando in quel momento [ride]. Molti tuttora parlano di questa cosa come del "peccato originale", ma insomma... Francamente non mi sento di fargliene una colpa. AB: Come dicevo la Play si rese conto, grazie alle lettere dei lettori che avevano comprato i fumetti Marvel ed erano rimasti male dal taglio infantile, che il pubblico per quei prodotti era diverso dal suo pubblico solito. E quindi saggiamente decise di cercare chi potesse seguire questo nuovo settore. Il primo fu Luca Scatasta che era, ed è, molto competente e conosceva benissimo il mercato USA perché per anni aveva lavorato come consulente per Alessandro Distribuzioni a Bologna, che negli anni '80 era uno dei due punti cardine del mercato di originali USA (l’altro era la Borsa del Fumetto di Nessim Vaturi a Milano). Scatasta si ritrovò a dover consigliare a Ferri cosa prendere tra tutte le serie Marvel che la Dic2 offriva. E qui nasce il "peccato originale" di cui parli. Lo stesso Scatasta mi disse anni dopo che un po' si pentiva di cosa fece... MS: Ora, col tempo mi sono fatto l'idea che a un certo punto Ferri si sia stancato della Granata anche perché, diciamolo, tra nomi noti e pseudonimi vari ed eventuali si ritrovava nella situazione non proprio ideale di dipendere dallo stesso team "bolognese" che alla fine gravitava attorno alla Star. Da lì la volontà di dotarsi di una redazione tutta "sua". Confermi? AB: Ti dico quello che so, sulla base di molte conversazioni che ebbi con Ferri in quegli anni. All'inizio, come dicevo, i fumetti di supereroi alla Play erano curati - come segnalazioni delle serie da chiedere, programmazione delle collane, cura redazionale e traduzioni dal service Granata Press, prima che questo diventasse una casa editrice nel 1991. Poi tra Ferri e Bernardi, il proprietario della Granata, successe qualcosa. Io so la versione che mi raccontò Mario Ferri, ovviamente però non ho mai sentito l’altra campana. Comunque ecco cosa so: Mario Ferri andava ogni anno alla fiera del libro di Francoforte e a quella di Bologna, dove vide i fumetti giapponesi.
Convinto che potessero essere economicamente interessanti, chiese a Bernardi, visto che la Granata era a Bologna, di trattare con alcuni editori di Manga. A sentire Ferri, Bernardi usò questo contatto per stringere lui accordi con questi editori, soffiando le serie alla Play. La cosa portò alla rottura repentina dei rapporti tra Ferri e Granata. E la Play Press si ritrovò senza chi gli curasse i fumetti. Tutto questo credo accadde nella primavera del 1990, subito dopo la Fiera del libro per ragazzi di Bologna. Se ci pensi i tempi coincidono. Infatti il periodo tra la tarda primavera del 1990 e il dicembre del 1990, quando io e Adam entrammo in Play, è quello in cui la casa editrice cercò sostituti alla Granata, cercando sulla piazza di Roma persone in grado di gestire le sue collane. MS: Wow. Beh, questa sì che è una rivelazione BOMBA. Se fosse vero, Ferri ci aveva senza dubbio visto giusto, perchè come sappiamo il 1991 fu l'anno del grande boom commerciale dei manga in Italia. Restiamo a disposizione per eventuali rettifiche e torniamo alla nostra Marvel. A livello di programmi, qual è la situazione che ereditasti dal service Granata? Sappiamo ad esempio che Adam si ritrovò, cito, «tra capo e collo», il complicatissimo crossover Millennium della Justice League da gestire, e tu? AB: Come detto prima il primissimo lavoro fu la quarta di copertina per MARVEL COVER COLLECTION dedicato al Thor di Simonson. Poi le traduzioni dei due volumi che citavo. Per risponderti Ferri mise me e Adam davanti al parco testate della casa editrice e ci chiese quali volessimo gestire. Una cosa ricordo molto bene, e cioè AMERICAN HEROES, che poi uscì a novembre 1991. La Play Press pubblicava già due collane dedicate alla DC, GREEN ARROW e JUSTICE LEAGUE, e questa terza serie a 96 pagine doveva essere il corrispettivo di X-MARVEL: un contenitore col meglio. Il progetto era di Luca Scatasta, che aveva posto come cardine della rivista i New Teen Titans di Marv Wolfman e George Pérez. Quando arrivai il progetto non era ancora partito e Ferri mi chiese di ripensarci. Io mantenni il titolo, mantenni la scaletta del numero 1, ma dal 2 in poi rifeci tutto il programma. Spostai il debutto dei New Teen Titans sul 3, perché sul 2 volli mettere il primo numero di Lobo, l’ultimo Czarniano, miniserie allora appena uscita negli USA, e la meravigliosa Last Days of JSA, lunghissima storia che vedeva la Justice Society combattere Surtur. Ad ogni modo, per quel che riguardò i numeri già in lavorazione e quelli per cui era già arrivato il materiale di stampa la richiesta fu di rispettare la programmazione già esistente.
Questo copriva uno o due mesi circa. Diciamo che da tre mesi dopo l'inizio del lavoro la programmazione ormai era tutta opera nostra. MS: Un'altra grana che dovesti affrontare fu l'allineamento tra le serie X-Factor e New Mutants. A tal proposito, la chiusura de I NUOVI MUTANTI e la "migrazione" del serial dei giovani allievi di Xavier sulla rinnovata X-MARVEL a 96 pagine fu una scelta tua o era già stata preventivata da Scatasta con l'editore? AB: Era già stata preventivata. Ovviamente a quel punto la necessità di allineare due serie che almeno come atmosfera condividevano lo stesso mondo e che venivano pubblicate nella stessa rivista era un imperativo. MS: THOR invece avesti modo di curarla sin dal primo numero, se non sbaglio. AB: Non è del tutto preciso. Le traduzioni dei primi due numeri erano già state fatte da Pier Paolo Ronchetti. Se andate a rivedere i primi due numeri del THOR Play Press infatti trovate il suo nome e anche quello di Wainer Fini, che era lo pseudonimo che lo stesso Ronchetti usava quando traduceva per la Play Press. Stranamente nel numero uno si legge "traduzione Pier Paolo Ronchetti". Su Thor #1 e #2 io feci solo i redazionali (note e posta). Poi dal numero 3 iniziai anche a tradurlo. AB: Immagino non fosse la cosa più facile del mondo. Cosa significa esattamente tradurre comics? Quali sono secondo te le difficoltà e le insidie principali? AB: Con questa domanda apri un universo. Dovremmo stare qui mesi e mesi a chiarire e spiegare cosa voglia dire tradurre, e quello che ti dico oggi nasce da trent'anni di lavoro continuo come traduttore. Attualmente ogni mese traduco circa 40 pagine tratte dalla rivista originale per CLASSIC ROCK ITALIA, quindi diciamo che dal dicembre 1990 a oggi non ho mai spesso di tradurre. E ovviamente non ho mai smesso di trovare editori che mi ritenessero in grado di tradurre a un livello professionalmente accettabile. Lo dico giusto per ricordarlo a qualcuno. Ma cosa significa tradurre comics? Per prima cosa significa conoscere i fumetti, sia quello che si traduce sia gli altri. Se traduci gli X-Men è buona cosa che tu li legga in originale da prima di tradurli, o quantomeno tu conosca il loro mondo. Idem per tutti gli altri personaggi. 193
Altra cosa molto importante è conoscere l'italiano. Quando traduci devi rendere dei concetti, delle storie, delle cose da una lingua a un'altra. Quindi se non ti sai esprimere in italiano, la lingua nella quale devi comunicare al lettore i contenuti della storia, qualcosa non va. E terzo è il caso che tu conosca la lingua di origine. Quindi conoscenza del contenuto, conoscenza del codice che condividi con il lettore, conoscenza del codice originale. Per quel che riguarda il primo punto, conoscenza del contenuto, è importante anche conoscere la società e i riferimenti culturali e sociali che l'autore X usa nel suo lavoro. Soprattutto nei fumetti USA dove la società raffigurata è quella americana, è utile che il traduttore conosca quella società. Canzoni, programmi TV, modi di dire, giochi di parole, riferimenti storici della cultura USA, la geografia, il folklore. Sono tutte cose che aiutano a capire meglio il contenuto e ti aiutano anche a trovare dei modi in cui trasporre il contenuto dal contesto originale a quello italiano. Una traduzione non è una traslitterazione o una sostituzione pedissequa della parola X inglese con la parola Y italiana che si riferisce alla stessa cosa. No. Ogni traduzione è una creazione, perché crea un nuovo testo che prima non c'era. Infatti la traduzione, qualsiasi traduzione anche quella dei fumetti, nell'ordinamento italiano è compresa nel diritto d’autore, ossia si ritiene che la traduzione sia una creazione artistica, e non la semplice trasposizione meccanica del testo da una lingua all’altra. In questo io sono molto più estremista di molti miei colleghi. E al tempo stesso molto più pragmatico. Una traduzione è corretta se è efficace, ed è efficace se riesce a trasmettere al lettore italiano, che vive in un contesto sociale e culturale diverso, il SENSO della storia, non la GRAMMATICA usata dall'autore. Ma è ovvio che questa posizione è rischiosa, e richiede, appunto, la capacità da parte del traduttore di saper scrivere in italiano. E a volte non tutti lo sanno fare. MS: Ecco, parlando di traduzioni e di "creazioni artistiche", proviamo a toglierci subito il famoso, doloroso sassolino dalla scarpa. Il succitato primo numero di X-MARVEL a 96 pagine, il 13, con l'arrivo di New Mutants è anche il primo da te ufficialmente curato. Vuoi spiegarci come diavolo ti venne in mente di tradurre Marvel Mutant Massacre MAP con «RAP Marvel del Massacro Mutante»??? [ride]. Paolo Accolti Gil nel numero 22 di ALL AMERICAN COMICS non esitò a definirla «La creazione artistica dell'anno». Francamente quando te lo ritrovi spiegato con «chiari riferimenti alla musica
rap, per il suo velocissimo ritmo narrativo, un autentico "rapping" newyorkese », viene da sorridere. Ma fu davvero una "creazione" deliberata? Dopo 30 anni abbiamo il diritto di sapere [ride]: da dove nasce questo clamoroso episodio? AB: Alcune cose scenderanno con me nella tomba, compreso chi fu l’autore di quel che dici [ride].
Il famigerato Marvel Mutant Massacre RAP, da X-Marvel #13, aprile 1991.
MS: Nooooo!!! [ride]. Beninteso, non che le "creazioni artistiche" fossero cosa rara all'epoca. Era un fenomeno, diciamo, trasversale nei primi tempi. Tra le traduzioni errate o "arbitrarie" ricordo benissimo, sempre alla Play, Guinea pig che è passato da cavia a porcellino d'India in Wolverine (opera, questa, del traduttore Granata); o l'Osservatore ribattezzato Guardiano (e ci può anche stare, volendo) dal traduttore Comic Art; persino Lupoi, nei primissimi numeri de L'UOMO RAGNO da lui tradotti diceva che il senso di ragno di Spidey "tintinnava", in barba a quanto fatto dalla Corno per 10 anni. Quando un lettore glielo fece notare, lui rispose qualcosa tipo «Non ricordavo questo particolare» (!!!) e poco dopo, per la gioia di tutti, il senso di ragno tornò a PIZZICARE come faceva un tempo... AB: Ecco, ad esempio tingle per il senso di ragno si potrebbe rendere anche, forse meglio come senso, con "formicola". Ma a questo punto entrano in gioco alcuni elementi. Il primo è La Persistenza del Pregresso. Se una cosa è sempre stata tradotta in un modo X alla fine nell'immaginario collettivo quella traduzione si è sedimentata ed è diventata LA traduzione. Pensa alla Corno. La collana The Mighty Thor era tradotta IL MITICO
THOR, invece del più corretto possente Thor. La prima è grammaticalmente sbagliata, e la seconda grammaticalmente corretta. Ma la prima versione è nella mente di tutti. La seconda sarebbe vista come un'affettazione. Traduzione o tradimento? Traduzione come ri-creazione? Il secondo punto è la lunghezza delle parole. I balloon hanno uno spazio limitato. E se vuoi conservare un grado X di leggibilità ci possono entrare solo un tot di lettere. Siccome la traduzione italiana di una frase inglese in media sviluppa una quantità maggiore di lettere, questo è un problema serio. A volte le traduzioni vanno adattate agli spazi a disposizione, piaccia o non piaccia. MS: Verissimo. Ricordo i problemi dei traduttori Comic Art col verboso Conan di Thomas che una volta tradotto spesso non entrava nei balloon. Al di là delle polemiche, va riconosciuto che tutti gli editori correggevano sempre il tiro, ove e quando possibile. Una delle cose straordinarie del periodo che trattiamo fu proprio l'inedito colloquio coi lettori, che come abbiamo detto erano molto più "esigenti" rispetto a quelli di un tempo. Il dar loro voce e peso, molto più di quanto non si facesse in passato. Tanto che, ricordo, sotto l'impulso di alcune agguerritissime fanzine, si organizzavano persino riunioni e "tavole rotonde" tra i vari editor delle case editrici per cercare di individuare una "strategia comune" che potesse risolvere quella che per molti era una vera e propria situazione di caos... AB: Credo che l'innegabile maggiore coinvolgimento dei lettori dipenda da una serie di fattori. Prima cosa, come dicevo il fatto che il pubblico non fosse più infantile, ma tardo adolescente/adulto. I bambini non hanno interesse a dialogare con le case editrici. Ai bambini interessa che se mandano disegni questi vengano pubblicati. Il prodotto editoriale è visto da un lato come elemento di piacere personale, e poi come vetrina per esibire quello che faccio. Il pubblico tardo adolescente/adulto ha dinamiche diverse. Non manda i disegni dei supereroi, ma scrive cosa pensa, cosa le storie che legge abbiano provocato nel suo animo. Vuole mostrare a chi realizza la serie che segue che condivide lo stesso amore, anzi PRETENDE che chi realizza la serie che lui compra nutra la stessa passione. Semplificando molto «io pago, e quello che voglio DEVE essere preso in considerazione». È in un certo senso l’applicazione di una delle frasi più sbagliate della storia: "il cliente ha sempre ragione" tradotta ne "il lettore ha sempre ragione". 194
E ha sempre ragione perché paga. Questo è sbagliato. Comprare un albo, leggere le pubblicazioni, non dà automaticamente il diritto ad avere sempre ragione. La frase corretta è «il cliente ha sempre ragione, quando ha ragione». Quando dice cazzate, dice cazzate anche se è un cliente. I lettori hanno ragione quando hanno ragione, ma non è vero che ipso facto gli editori, i curatori, i traduttori debbano accettare graziosamente e supinamente tutto quello che dicono. Ciò detto non vorrei che sembri che io disprezzi i lettori. Tutt'altro. Il coinvolgimento, la fidelizzazione, la passione dei lettori sono cose molto belle e necessarie. Guai se non ci fossero. Ma non esiste un modo unico di avere un rapporto con i lettori. Secondo elemento che ha favorito la nascita del dialogo e del rapporto tra chi realizza i fumetti e chi li legge è lo sviluppo della tecnologia. Negli anni '70 potevi scrivere le lettere di carta. Le spedivi, arrivavano in redazione, le leggevano e decidevano quali pubblicare. Quando ho iniziato a lavorare nel 1991 questo meccanismo era ancora in vigore. Ogni giorno in redazione arrivavano lettere destinate a questa o quella collana, e ogni albo aveva una o due pagine dedicate alle lettere dei lettori. Te lettore oltretutto accettavi i tempi della tecnologia. Se scrivevo una lettera a maggio, la risposta mi sarebbe arrivata, nella migliore delle ipotesi, tre mesi dopo. E io non smaniavo. Accettavo i tempi. Oggi se faccio una domanda tramite sito ufficiale dell’editore, o sulla sua pagina Facebook, e non mi rispondono entro dieci minuti già mi lamento perché non mi prendono in considerazione. Lo sviluppo della tecnologia e la velocizzazione del meccanismo domanda/risposta ha progressivamente aumentato l’estensione del rapporto tra chi legge e chi pubblica. E oggi spesso si arriva alla perversione mentale per cui siccome «sono amico su Facebook dell’autore X o del curatore Y», ci si autoinganna vivendo in un’ameba social dove le distinzioni tra editore, autore, appassionato, lettore, critico, curatore svaniscono in un cumulativo "ci piace a tutti il fumetto". MS: Cara, vecchia rubrica della posta, oggi purtroppo sparita dai radar. Vi comparivano spesso critiche feroci, ma anche analisi, riflessioni e suggerimenti importanti. Per non parlare degli "scrittori seriali" - come dimenticare l'onnipresente e trasversale Marco Rufoloni? che numero si numero no arrivavano a chiedere conto e ragione di ogni cosa. Come vivevi questa parte del tuo lavoro? Ti piaceva rispondere alle lettere? C'è un aneddoto particolare legato alla posta che vuoi raccontarci?
AB: Marco Rufoloni era, e suppongo sia tuttora, un grandissimo appassionato della Marvel. Uno di quelli che passò da lettore a curatore, e devo dire che avendolo conosciuto, la sua passione si sentiva. Marco amava davvero la continuity Marvel, e viveva come un tradimento alcune scelte fatte dalla Star, tipo il famoso salto di Hulk di cui si parlava prima. Rispondere alle lettere era sempre piacevole. L’idea che qualcuno avesse usato il suo tempo per scrivere proprio a me (curatore della posta della testata X o Y), perché in un certo senso si fidava di me, e voleva condividere con me i suoi pensieri, a prescindere se poi sarebbero stati pubblicati, è una cosa che se ci ripensi bene è quasi commovente. Oggi non è assolutamente la stessa cosa. Una email o un messaggio Facebook, una storia Instagram, un commento su un forum o su Whatsapp non saranno mai la stessa cosa di una lettera di carta che arriva in redazione indirizzata a te. Una persona aveva usato del tempo per scriverla, a mano, spedirla, e poi aspettare con la speranza di vedersi pubblicato e preso in considerazione. Chi fa oggi il curatore di collane di supereroi e non ha vissuto quest'esperienza si è perso qualcosa di molto prezioso. Oggi saremo più tecnologici e digitali, ma di sicuro senza le lettere dei lettori siamo più poveri. Io quella ricchezza l'ho vissuta, e per questo ringrazio ogni singola lettera dei lettori che ho ricevuto e letto. MS: Sono d'accordo con te su tutto; nonostante l'immediatezza ottenuta grazie ai social, si è un po' persa la dialettica. Voglio dire, quando si scriveva ad un interlocutore distante si era naturalmente portati ad argomentare il proprio pensiero, ad usare immagini articolate. Mentre oggi pare si privilegi la monosillabicità, fino ad arrivare all'estremo delle "emoticon", assurte a indice di gradimento. Personalmente, mi manca molto quella palestra di opinioni che era la posta. AB: Oggi non c'è più dialettica. Oggi c'è il tifo. Ma non solo nei fumetti, in ogni campo. Oggi le persone più appetibili agli occhi di editori o organizzatori di mostre non sono quelle che hanno cose da dire, con ragionamenti articolati, ma gli influencer, quelli che hanno tanti followers, i cui post sui social alzano i like. Le manifestazioni di fumetti non organizzano più convegni o incontri dedicati alla storia del fumetto, alla riflessione critica, al ragionamento, perché "non riempi le sale", perché "non attira pubblico".
Emoticon e fuochi d'artificio. Immediati, brillanti, ma che poi pooof, svaniscono. E - non vorrei sembrare cattivo ma spesso alle mostre del fumetto si invitano a tenere incontri sul fumetto non chi è competente, ma chi ha un seguito sui social perché così fa girare l’evento. Sugli albi Panini la posta dei lettori non c'è più da secoli. E lo stesso era sugli albi Planeta e poi RW-Lion. Sui social a livello di case editrici è impossibile articolare ragionamenti con i lettori. Il numero di persone potenzialmente coinvolto è troppo elevato. Arriverà sempre lo scemo che manderà in malora qualsiasi discorso si provi a fare. Ormai sui social approfondimenti, riflessioni, si riescono a fare solo all'interno di gruppi come il vostro, limitati, dedicati, di appassionati che si ritrovano uniti all’interno di nicchie dove il comune amore per l'oggetto della discussione permette un rispetto reciproco e un dialogo. Ma il dialogo tra casa editrice e lettore, se per dialogo intendiamo comprensione delle ragioni l’uno dell’altro e discussione sulle medesime, oggi è impossibile. Oggi è sviluppata a livello macroscopico la COMUNICAZIONE quasi in tempo reale tra editore e lettore, per cui il lettore sa sempre tutto di tutto. Ma questo non è dialogo. Non succede però solo nel fumetto. Accade ovunque. Quello che i social hanno aumentato non è la capacità di DIALOGO tra istituzione X e fruitori Y, ma la capacità dell’istituzione X (editore, organizzatore di mostre mercato, o altro ancora) di comunicare cosa fa o farà e generare aspettative, o se vogliamo far sbavare i lettori per quello che sarà pubblicato tra un po'. Non esiste nessun dialogo tra istituzioni e persone nei canali generalisti. Esiste una sopraffina tecnologia della COMUNICAZIONE delle iniziative prese dall’istituzione X, che informa il fruitore Y di cosa succederà, e il fruitore Y è così ingenuo da credere che questo significhi che tra lui e l’istituzione c’è un dialogo. Ma non è vero. MS: Molti sostengono che l'aspetto del dialogo diretto coi lettori si sia perso anche alle fiere. Certo quelle di quegli anni erano veramente mitiche. Era un periodo ricco di stimoli e novità, con numerosissime iniziative e veri e propri bagni di folla. Quali sono i tuoi ricordi a proposito? AB: Le fiere del fumetto di quegli anni erano un meraviglioso paradiso in cui succedeva di tutto e poteva succedere di tutto. Oggi sono efficientissime, organizzatissime, e non succede mai nulla che non sia già previsto e risaputo da mesi. I ricordi di quel periodo sono legati al Palazzetto dello Sport di Lucca, dove si teneva la manifestazione. È leggermente fuori dalla mura, non in città, e tutto si svolgeva lì. 195
Gli stand erano disposti su quello che era il campo da gioco, e sulle gradinate e nel prato attorno alla struttura c'erano privati che vendevano fumetti, giocattoli o CD masterizzati con sigle dei cartoni animati, tutto rigorosamente fuori da ogni controllo e scontrino. Ricordo la Lucca del marzo '91; era la prima volta che partecipavo da professionista e non più come semplice lettore. Io e Adam dividevamo la stanza d’albergo. Ero così nervoso che la sera prima della giornata in cui era in programma l'incontro con i lettori, in cui la Play ci avrebbe presentato, rilessi il saggio che aveva pubblicato Alessandro Distribuzioni sulla Marvel. Ero sicuro che qualcuno mi avrebbe fatto una domanda a cui non avrei saputo rispondere e avrei fatto una figura terribile. Sarei stato svergognato davanti ai fanzinari e sarebbe stata la mia fine. Devi ricordare che io e Adam non venivamo dal mondo delle fanzine. Non avevamo mai scritto su nessuna pubblicazione amatoriale. Il mondo degli appassionati di fumetti USA era piccolo, e tutti si conoscevano tra loro. Quelli di Roma avevano contatti con quelli di Bologna, e tutti e due con quelli di Milano. Ma nessuno aveva mai sentito parlare di Alessandro Bottero o Adam Centerba. Eravamo due sconosciuti che nella mente di qualcuno avevano rubato il lavoro a chi era molto ma molto più esperto e che soprattutto aveva passato anni e anni a scrivere di albi americani sulle fanzine che giravano alle manifestazioni. Come ci permettevamo di arrivare dal nulla e diventare gli editor del secondo editore che pubblicava fumetti di supereroi, quando c'era gente che avrebbe venduto la madre per farlo? MS: Chiarissimo. AB: Nei primi tempi un certo accanimento verso la Play e verso me e Adam in particolare dipese anche da questo. In qualcuno avvertivo un livore e un astio che non dipendeva solo da questo o quell'errore di traduzione o citazione sbagliata. No. Eravamo due signor nessuno che non si erano fatti la gavetta nelle fanzine, e quindi non era giusto che avessimo quel posto. Bisogna riconoscere che questo atteggiamento non l'ho mai riscontrato negli editor della Star Comics. C'è sempre stato rispetto reciproco. Un altro ricordo, che svela come il politicamente corretto abbia rovinato anche il mondo delle fiere del fumetto, è una sessione di Body Painting allo stand Glamour, mi pare nel 1992 o nel 1993, in cui Marco Turini dipinse il corpo di due modelle dal vivo, con il pubblico che guardava e esprimeva apprezzamenti. Oggi se lo si facesse le accuse di sessismo di degradazione del corpo femminile si sprecherebbero.
In quelle fiere uno dei momenti top era quello delle firme, una cosa che mi ha sempre lasciato stupefatto. Tale era il rapporto di fidelizzazione tra lettori e casa editrice, e soprattutto tra lettori e curatori, che allo stand Star Comics si formavano file per farsi firmare gli albi da MML. Ora io capisco farsi firmare albi dagli autori, ma dal curatore dell’edizione italiana? Comunque è capitato anche a me di dover firmare albi dietro richiesta di lettori. L'ho sempre fatto volentieri, ma la cosa mi ha sempre lasciato stupito. Cosa aggiunge la mia firma a una storia scritta e disegnata da altri? Comunque tornando al ricordo: una volta per evitare resse e affollamenti MML decise di spostarsi a firmare gli albi (probabilmente era in occasione del lancio di una nuova collana per Lucca) sulle gradinate, o all'esterno non ricordo precisamente, con gli altoparlanti che annunciavano la cosa quasi a sottolinearne l'importanza. Le folle che premevano sugli stand c'erano anche per la Play Press. Ricordo che in occasione dell'uscita di AMERICAN HEROES alla Lucca di fine ottobre 1991, pensammo di portare un albo speciale, il numero Zero, da dare in omaggio a chi fosse venuto a Lucca. Tale fu la ressa per procurarselo che l'angolo dello stand Play cedette parzialmente e lo dovettero rimontare. Tra i grandi momenti delle fiere sarebbe da citare anche la presenza di Valentine Demy con un costume di Vampirella per promuovere l'uscita di Vampirella 1 della Play, ma parliamo del 1995. Comunque lo cito perché una signora che aveva portato il figlio a Lucca decise che la vista di questa donna in costume da Vampirella stava turbando il figlio oltre misura e così chiamò la polizia, che venne e invitò la Demy a coprirsi. Aneddoti ne avrei ancora a decine, ma meglio fermarsi.
Doppia splash-page da THOR #32, giugno 1992.
MS: La Lucca di Traini era e resta un appuntamento simbolo di quegli anni, anche se poi continuò sotto un'altra veste. Il "divorzio" del patron della Comic Art col comune di Lucca avvenne dopo ben 23 anni nel 1994, anno in cui tutto cambiò, forse più di
quanto siamo portati a credere. AB: Rinaldo Traini l'ho conosciuto bene. Ho lavorato per lui come sceneggiatore per TIRAMOLLA, e ho curato la mostra 150 volte Comic Art per un'edizione di Expocartoon. Per anni è stato l’Uomo Cattivo del fumetto italiano, ma anche una delle figure di riferimento del fumetto mondiale. Era sicuramente un esperto. Conosceva e amava soprattutto il fumetto USA classico, quello di Flash Gordon, Dick Tracy, Braccio di Ferro. La Comic Art è stata un'ottima casa editrice, oggi piuttosto dimenticata, ma per anni ha pubblicato su riviste come COMIC ART e L'ETERNAUTA il meglio del fumetto italiano e internazionale. La Comic Art era LA casa editrice del fumetto d'autore, perché anche se Milano Libri e Mondadori potevano avere personaggi e autori validissimi, COMIC ART e L'ETERNAUTA avevano un taglio critico di approfondimento e analisi del fumetto che LINUS, CORTO MALTESE o altre riviste del genere non avevano. MS: Assolutamente. Quanto le ho amate! E le conservo ancora gelosamente. AB: Traini poi era l'organizzatore e il capo supremo di Lucca. Solo che come tutti i capi supremi a un certo punto fu defenestrato. E Lucca andò avanti da sola. O meglio, sola con la partecipazione e il controllo del Comune. L’edizione di marzo 1994, la prima senza Traini alla guida, fu tesissima. Non solo per il debutto della Marvel Italia e per le strategie che gli altri editori avevano subito messo in atto per combattere il nuovo nemico, ma perché la mattina dell'apertura, quando il pubblico era fuori dei cancelli del palazzetto, i vigili del fuoco arrivarono e dissero che il Palazzetto non aveva l'agibilità e quindi la manifestazione non si poteva aprire. E infatti l'edizione primaverile di Lucca 1994 aprì con un giorno di ritardo. Per anni si disse che era stato Traini ad allertare i vigili del fuoco, con il pretesto di un temporale la sera precedente all'apertura prevista che aveva allagato il tetto del palazzetto. Quando glielo chiesi anni dopo lui negò ridendoci sopra. Il mistero rimane. MS: Perchè ad un certo punto, nel 1993, la Play aprì l'etichetta News Market per pubblicare ZONA M? Pareva a tutti gli effetti una casa editrice diversa, con logo e parco testate tutto suo, ma aprendo l'albo scoprivi che condivideva amministrazione e redazione con la Play... AB: Fondamentalmente, credo per motivi ammnistrativi. La News Market nacque come sezione che pubblicava alcuni manga un po' più spinti, e Ferri decise di vedere se era possibile usarla come casa editrice "affiancata" per altri progetti. 196
MS: A questo punto permettimi di farti la domanda delle domande! Marvel Italia: cosa successe realmente? Ferri all'epoca sostenne di essere stato privato da un giorno all'altro dei diritti in una maniera del tutto improvvisa, e a tal proposito utilizza parole inequivocabili nell'intervista che rilasciò alla fanzine COMICS MAGAZINE nella primavera del '94; anche secondo Cavallerin non ci fu nessuna previa interpellazione; per loro, in sostanza, tutto era già stato ordito in precedenza, su iniziativa di certe persone. Tu invece hai sempre sostenuto che prima del ritiro dei diritti tutte le licenziatarie vennero interpellate dalla Marvel per verificare se una di loro avesse l'intenzione e la capacità di prendere in mano l'intero parco testate, compresa ovviamente la Play Press. AB: La risposta è molto semplice: almeno alla fine del 1993 la Play Press sapeva benissimo che era in corso un'asta per l'assegnazione dell'intero pacchetto di licenze Marvel. E se lo sapeva la Play non vedo come non potessero saperlo anche Star e Comic Art. Questo lo dico per conoscenza diretta personale. Ma andiamo per ordine. Come ho detto prima i diritti editoriali per il mercato italiano delle serie a fumetti Marvel, e anche DC Comics, erano gestiti in quegli anni dall'agenzia Dic2 di Milano. E questo è un dato. Per acquisire i diritti della serie New Warriors, facciamo un esempio, la Play non chiamava la Marvel in America, chiamava la Dic2 fornendo una motivazione del perché quella serie in particolare dovesse essere assegnata alla Play e non alla Star o alla Comic Art. L'elemento delle motivazioni è importante, perché parte del mio lavoro come curatore e programmatore era quello di fornire gli elementi a favore della Play Press per l’assegnazione di una serie. Prendiamo il caso dei Secret Defenders, serie di medio livello annunciata dalla Marvel che vedeva il Dottor Strange come unico personaggio fisso, che di volta in volta chiamava degli eroi diversi per risolvere dei casi. Dissi alla Play di chiederla perché pensavo di usarla come serie comprimaria su THOR, accanto a Thor e al Dottor Strange. La motivazione con cui speravo di poterla ottenere era che la Play aveva già i diritti del Dottor Strange, e che questo non era un gruppo direttamente derivato dai Defensori, ma un qualcosa di nuovo, senza legami con quel gruppo. Anche Paolo Accolti Gil richiese la serie per la Comic Art, adducendo come motivazione il ragionamento esattamente opposto al mio: La Comic Art deteneva già i diritti dei Defenders, e una collana che si chiamava Secret Defenders non poteva non essere legata alla prima.
La Marvel disse alla Dic2 di concedere i diritti alla Comic Art. Poi però nacque la Marvel Italia e Accolti Gil non poté godersi la sua vittoria. Ma questo esempio serve a capire la situazione. Per capirci: se usciva un one-shot dedicato a Wolverine e solo a Wolverine (e ne uscivano circa uno al mese) quello era quasi automaticamente della Play, perché la Play aveva i diritti della serie Wolverine. MS: Chiarissimo. AB: Poi nel dicembre 1993 mentre ero a casa ricevetti una telefonata nel tardo pomeriggio. Era Mario Ferri che mi chiedeva di andare subito da lui in ufficio in Viale delle Milizie a Roma. Arrivai lì e l'ufficio ormai era chiuso. C'erano solo Mario e Simona Ferri, la figlia che era la sua vice. Ferri mi disse cosa ne avrei pensato se avessi potuto pubblicare gli X-Men. Rimasi interdetto e chiesi perché quella domanda. Ferri rispose che in quel preciso momento era in corso un'asta per decidere a chi assegnare tutti i diritti Marvel, e mi chiese di preparare una programmazione in grado di mettere in armonia tutte le varie testate mutanti tra X-Men e X-Factor che avrebbe dimostrato che come Play Press eravamo in grado di farcela. Prima di tornare a casa e lavorare su questo ipotetico programma di riallineamento delle due collane chiesi se ci fossero reali possibilità che la Play ottenesse le serie, e Ferri mi disse che in quel momento non c'era ancora nulla di deciso. Era tutto in bilico. Tornai a casa, elaborai un possibile programma di X-MARVEL e GLI INCREDIBILI X-MEN fino a ottenere un allineamento delle varie serie originali. Lo consegnai e poi non ne seppi più nulla. Due mesi dopo a Lucca Comics primavera 1994 fu annunciata la nascita della Marvel Italia, e capii che il mio bellissimo programma era andato in fumo. A questo punto, fermo restando che sono convinto che Play, Star e Comic Art sapessero che stava per succedere qualcosa, ci sono due ipotesi: A) La Marvel chiese direttamente lei ai licenziatari se, pagando una cifra cospicua, erano disposti ad accollarsi tutto il parco testate Marvel, evitandole la fatica di far nascere una filiale italiana; B) fu la Dic2, per tentare di non perdere i licenziatari, che provò a dire alla Marvel, decisa a togliergli la gestione delle serie e a far nascere la Marvel Italia, «Guarda che ho trovato un modo per farti avere un sacco di soldi. È inutile che mi togli la gestione delle serie». MS: Spiegati meglio...
AB: Riflettendo a mente fredda si potrebbe dire questo: la Dic2 fiuta che qualcosa non va e che potrebbe perdere la gestione delle serie Marvel per l'Italia. Deve combattere, e dal suo punto di vista l'unico modo per salvarsi è convincere la Marvel USA che è più conveniente economicamente vendere i diritti a un unico editore italiano, che non entrare in Italia e fare da sola. Per la Dic2 se la Marvel viene in Italia e pubblica direttamente lei i fumetti è la fine, perderebbe tutte le commissioni sulla vendita dei diritti. Deve assolutamente convincere la Marvel, dimostrandole che lasciando i diritti in gestione a lei incasserebbe di più. A quel punto mi pare logico che la Dic2 abbia chiesto ai suoi licenziatari «Vi interesserebbe rilevare tutte le serie Marvel e non dover più litigare con gli altri due? Se sì la cifra è TOT». MS: Capisco. E quindi in questo senso ci sarebbe stata la famosa "interpellazione previa". AB: Ora, secondo me sia Comic Art che Star non erano interessate a TUTTO il pacchetto di serie Marvel, che oltretutto in quegli anni si era allargato a dismisura (Nel 1993 la Marvel arrivava quasi a ottanta uscite mensili, tra serie regolari, miniserie e one-shot). La Star Comics aveva un settore Manga che a fine 1993 iniziava a crescere molto bene, e la Comic Art non era una casa editrice con una vocazione di supereroi. Rimaneva la Play Press che probabilmente ci pensò (la prova è il programma che mi fu commissionato), ma che poi probabilmente rinunciò, perché immagino che la cifra da investire fosse molto alta. Quindi è anche possibile che nessuno sapesse dell'interesse reale della Marvel per il mercato italiano e del fatto che qualcuno stesse lavorando per la nascita della Marvel Italia, ma che lo status quo del rapporto dei tre editori Star Comics/Play Press/Comic Art con la Marvel stesse per cambiare, o che potesse cambiare, lo si sapeva. MS: All'epoca effettivamente dopo i fasti del triennio 90-92, il "mercato Marvel" in Italia era in piena recessione. I lettori, attratti da altri titoli (leggi: Manga e Image), avevano cominciato a dare evidenti segnali di stanca, cosa che come sai portò a varie chiusure e rimaneggiamenti nel parco testate di TUTTE le case editrici. Questo spiegherebbe in parte la rinuncia della Play e della Star. Oltre al fatto che, se parliamo della Play, questa ha continuato a pubblicare la DC fino al 2006, ben DODICI ANNI oltre la nascita della Mita. Insomma, da chiunque sia arrivata, non credi che fosse in effetti un "proposta impossibile", che si sapeva sin dall'inizio non sarebbe stata accettata da nessuno? 197
In questo senso, avrebbero ragione Ferri e Cavallerin: si sapeva già che l'obiettivo era quello di creare una filiale sullo stile della MARVEL UK. Voglio dire, che l'intenzione era quella sin dall'inizio. AB: In entrambi i casi da me ipotizzati era una proposta se non impossibile perlomeno azzardatissima. Personalmente, da varie cose che ho ascoltato in colloqui che ho avuto con "persone interessate ai fatti" negli anni successivi, mi sono fatto l'idea che il progetto Marvel Italia andasse avanti almeno da un anno prima del marzo 1994. Ma è una mia idea e posso anche sbagliarmi. Sicuramente a dicembre 1993 ormai i giochi erano fatti. Col senno di poi l'idea di Ferri che fosse tutto in bilico ora mi pare ingenua. Non fai nascere una casa editrice, anzi la filiale italiana di una delle più grandi case editrici al mondo in due mesi scarsi, tra ordine materiali, lavoro di traduzione, lavoro redazionale, stampa, e consegna del materiali stampati. E soprattutto non era possibile farcela quasi trent'anni fa, con le tecnologie dell'epoca. Ma anche questa è una mia idea e potrei sbagliare per sottovalutazione delle capacità altrui. Certo però se uno pensa che a marzo 1994 la Marvel Italia pubblicò cinque numeri zero, ognuno con una copertina disegnata da un autore italiano, e che per fare una copertina dovevi accordarti con il disegnatore, farla fare, inviarla alla Marvel per l’approvazione, colorarla, e poi mandarla in stampa, pensare che tutto questo si riesca a fare in due mesi è un po' come chiedermi di credere a Babbo Natale. Comunque io a dicembre 1993 feci quel programma, e Ferri me lo chiese perché era convinto di potersi giocare la possibilità di ottenere i diritti Marvel. E credo che se la Play avesse avuto la concreta possibilità di ottenerli l'avrebbe colta. MS: Sia quel che sia, alla fine vinse il concetto di "brand"; fu quello che trainò e giustificò la nuova realtà editoriale, piuttosto che serie e personaggi che - alla fin fine venivano già pubblicate in Italia ininterrottamente da circa sette anni. AB: Dal punto di vista di chi mise in piedi la Marvel Italia fu un successo impressionante. Tanto di cappello. Invidia? No. Non sono mai stato invidioso dei risultati altrui. MS: Facciamo della fantaeditoria. Immagina per un istante di aver "vinto" all'epoca tutto quel ben di Dio: quali sono, se ci sono, i cambiamenti che avresti apportato, gli albi che avresti varato o cancellato, insomma quale sarebbe stata la tua personale "linea editoriale" in una Play Press unica licenziataria Marvel?
AB: Sarebbe troppo facile rispondere avendo in mente il mercato di adesso. Bisognerebbe riassumere la mentalità del 1994, che era una visione del mercato edicolocentrica. Il circuito delle fumetterie doveva ancora crescere. Eravamo ai primi passi. E nessuno concepiva l’idea che i fumetti si potessero vendere come volumi settimanali nelle edicole allegati a quotidiani o riviste. Sarebbe successo solo nel 2002. Quindi è probabile che avrei molto semplicemente sommato le collane Star a quelle Play Press. L'UOMO RAGNO, FANTASTICI QUATTRO, GLI INCREDIBILI X-MEN, CAPITAN AMERICA & I VENDICATORI ecc. Bisogna anche ricordare che in quel momento la Marvel originale aveva suddiviso il suo parco testate in famiglie più o meno separate tra loro, con crossover e intrecci narrativi che avvenivano all'interno di queste famiglie, senza tracimare dall’una all’altra. I crossover mutanti interessavano solo le testate mutanti, quelli dei Vendicatori solo le testate dei Vendicatori, e così via. Probabilmente avrei fatto nascere una testata a 72 pagine dedicata a Ghost e i figli della mezzanotte. Poi avrei pensato a un programma di recupero degli inediti (un po' come fecero Accolti Gil con MARVEL COLLECTION e in seguito Brighel con FOR FANS ONLY e MARVEL SYNCHRO). Devo essere sincero: non credo che almeno per i primi tempi ci sarebbe stata una particolare attenzione a ristampare materiale anni ’60 o ’70. Questo almeno fino a quando il mondo delle fumetterie non fosse cresciuto al punto da stuzzicare la curiosità di provare questo nuovo segmento.
(parliamo di trent'anni fa) essere una donna con un ruolo dirigenziale, all'interno del mondo del fumetto italiano, che è un po' maschilista, lo sappiamo tutti. L'idea che ci possano essere donne con ruoli importanti in una casa editrice di fumetti per molti è vagamente assurda. Ancora oggi nel 2021 chi abbiamo? Laura Scarpa con Comicout, Claudia Bovini con la Star, Barbara de Rossi con la Kappa Edizioni, e poi? Le firme nelle collane da edicola Panini Comics sono tutte maschili. Idem per la Bonelli. Ci sono forse curatori di collane Bonelli donne? E se è difficile oggi, immaginate trent'anni fa. MS: E in generale, che ricordo hai di quegli anni? Li ricordi, come noi, con nostalgia? AB: Nostalgia mai. Il meglio deve ancora venire. Li ricordo con affetto, per tutto quello che è successo e le persone che ho conosciuto e che in alcuni casi (penso ad Ade Capone o Lorenzo Bartoli) non sono più tra noi, e mi mancano. Però se per nostalgia intendiamo il ricordo di qualcosa di bello che c'è stato, che rimane nei nostri cuori e che nessuno potrà mai toglierci allora in questo senso chiamala pure nostalgia. MS: Era proprio quello che intendevo. Oggi continui a leggere la Marvel? Se si, cosa ne pensi dell'attuale corso della Casa delle Idee?
AB: TI svelo un segreto. Ogni mese leggo tutto quello che esce per Marvel, DC, Image, Dynamite, Boom!, IDW, Dark Horse e altro. Come? Ho i miei metodi. Ma ti assicuro che lo leggo. Che ne penso? La Marvel oggi, è boombastica. Molto effetti speciali, storie che sembrano epiche e fighissime, ma poi se le leggi bene è… Meeehhhhh? Com'è la Marvel per me oggi? Semplice. Prendi un panino, un panino buono, davvero ben fatto. Saporito. Poi lo avvolgi nella carta stagnola. Lo avvolgi tutto, finché si vede solo la carta stagnola. Ma te ricordi che dentro c'è il panino. Lo posi sul tavolo e ti allontani un attimo. Quando torni hai fame, e ti pregusti il panino. Vedi il panino, sempre avvolto nella stagnola. La sagoma è identica a quella di prima. Sembra esattamente lo stesso panino. Lo prendi, scarti l’involucro preparandoti a morderlo e…. POOOF! Dentro non c'è niente. Era solo la forma di stagnola. Credo che ci siamo capiti. Però ovviamente se fossi un editor o il direttore di chi pubblica i fumetti Marvel oggi ovviamente direi sempre e ovunque che il panino è buonissimo. Anzi, il panino migliore di tutti i tempi. MS: Bene Alessandro, abbiamo finito. Ti ringraziamo davvero per la tua disponibilità. AB: Grazie a voi. E come sempre… EXCELSIOR!
MS: Ci daresti un tuo ricordo personale di Mario Ferri, ma anche di sua figlia Simona? Quando si parla della Play di quegli anni, non si parla quasi mai di lei, eppure svolgeva un ruolo importantissimo, in quanto coordinatrice editoriale. AB: Di Mario Ferri non posso che avere un buon ricordo. Abbiamo avuto i nostri scontri e i nostri dissapori, ma gli sarò sempre debitore per avermi dato la possibilità di iniziare a lavorare in questo settore. Simona Ferri era, e presumo che sia tuttora, una brava professionista. Sicuramente la mia impressione era che sentisse con forza l'impegno di dover far crescere la casa editrice fondata dal padre. Credo poi che per lei non fosse facile all'epoca
Doppia splash-page da IRON MAN #41/42, luglio 1992. Disegno di John Romita Jr. 198
INTERVISTA ESCLUSIVA A MARCO MARCELLO LUPOI, ex editor delle Edizioni Star Comics. A cura di Marco Sabatino. Maggio 2021. MS: Buongiorno Marco, e benvenuto. È un piacere averti qui con noi. Cominciamo con la domanda di rito: quando è nata la tua passione per la Marvel e più in generale per il fumetto? MML: Sin da bambino sono sempre stato un grandissimo lettore. Leggevo tutto: favole, racconti, romanzi, manuali e ovviamente fumetti. Disney, il CORRIERE DEI PICCOLI, il CORRIERE DEI RAGAZZI. La Marvel l'ho scoperta per caso grazie a un compagno di classe che mi fece leggere il numero #67 de L'UOMO RAGNO Corno, "Schiacciare il ragno", che mi sembrò la cosa più conturbante ed eccitante che avessi mai visto in vita mia: la famosa storia disegnata da Romita Sr. in cui Spider-Man sembra essere rimpicciolito e intrappolato nel modellino di un luna park da Mysterio, ma in realtà è un gioco di illusioni. Dopodiché ho iniziato a comprare i fumetti Marvel grazie a mio padre; i miei erano separati, eravamo figli di una delle poche coppie separate dell'epoca, e mentre mia madre vedeva i fumetti Marvel come una cosa poco educativa, a mio padre non importava molto. Ricordo che mi feci comprare a otto anni il numero #75 de I FANTASTICI QUATTRO, "Non più Cosa", che in appendice aveva la storia di Sub-Mariner Nessuno può fermare Raggio Pungente. Ancora adesso me la ricordo a memoria perché c'era dentro tutto quello che io cercavo in un fumetto. I fumetti Marvel per me erano, non so, come assaggiare del whisky dopo aver bevuto per anni solo acqua minerale [ride]. Era una roba inebriante, perché dentro c'era dramma, emozione, pathos, e un modo abbastanza "adulto" di vedere il mondo, con storie complesse, dai vari livelli di lettura. Non ti trattavano mai come un ragazzino, i fumetti Marvel, nemmeno quelli di Kirby o Romita. Per cui da ragazzino di otto anni particolarmente sveglio e attento qual ero, era qualcosa di veramente forte. Ho iniziato a collezionarli e a recuperare gli arretrati fino ad avere tutte le collezioni Corno, ma non solo: li schedavo, facevo cronologie, l'elenco delle storie, scrivevo le lettere. Mi sono persino iscritto al Club dei Super Eroi.
Questa passione è stata fondamentale nel mio "romanzo di formazione" personale, durante le elementari e le medie. MS: La Corno ci ha fatto tutti innamorare dei supereroi. Eppure fu per certi versi essa stessa una della cause del loro declino, all'inizio degli anni '80. Ricordiamo le tue prime lettere alla casa editrice, ormai prossima alla chiusura, da dove traspariva un dissenso (propositivo) per delle scelte palesemente non più adeguate al pubblico di lettori, ormai cresciuto. Risfogliando oggi quegli albi, si ha nettamente la sensazione di un'era che volgeva al termine. Ma allo stesso tempo, rileggendo le tue parole, si intravede il sorgere di un nuovo approccio al genere, che potremmo definire "filologico". Tuttavia penso che la Corno non si sia mai resa conto di questo imminente cambiamento, ammesso che fosse veramente nell'aria. In questo senso, eri già consapevole del fatto che quello "filologico" fosse un metodo del tutto inedito per l'epoca ma assolutamente necessario per il genere? MML: La domanda che mi fai è abbastanza complessa. Invero, la Corno aveva un approccio filologico. Se uno guarda i quattordici anni di produzione della casa milanese, la sequenza degli albi è stata assolutamente rispettata. I casi di inversione si riducono praticamente a uno solo; il fatto che sia stata presentata prima la seconda serie di Dr Strange e poi la prima, non so se per motivi di contenuto o di disponibilità dei materiali. Bisogna anche pensare che all'epoca tutto il lavoro di comunicazione che si faceva tra Italia e Stati Uniti avveniva per posta: non esistevano nemmeno i fax! I materiali che venivano inviati non erano nemmeno le pellicole, ma degli stampati in bianco e nero che poi la Corno ricolorava con delle tecniche da fotolito europee, e non so nemmeno se spesso aveva gli albi originali da usare come guida. Presumo di sì, ma qualche famoso errore intuitivamente potrebbe essere stato causato da questa mancanza di materiali. Quindi la Corno era una casa editrice assolutamente cronologica. 199
MML sfoglia L'UOMO RAGNO Star Comics #100 "insidiato" da un arrampicamuri in carne e ossa. Estate 1992.
Quello che non faceva era pubblicare le serie in sincrono, mescolava storie dei primi anni '60 con storie dei primi anni '70. Il semplice fatto che si era partiti con l'Uomo Ragno e Devil, due serie che avevano tre o quattro anni di distanza tra l'una e l'altra, era una cosa che oggi forse ci scandalizza ma all'epoca non era un problema, perché il concetto di continuity era ancora embrionale, e non se ne capivano fino in fondo le implicazioni. È anche vero che all'epoca la continuity non era stretta come fu in seguito: c'erano dei riferimenti tra una collana e l'altra, però teoricamente le collane potevano andare avanti indipendentemente. È stato dopo, con l'arrivo dei primi crossover effettivi, che si è cominciato a notare questa cosa, per esempio la collana di Devil che si intersecava con una storia dei FQ che era molto più avanti rispetto a quelle pubblicate nel quattordicinale del Quartetto. Le storie saltate furono pochissime - a me ne vengono in mente solo due, una del Dr Strange ed una di Capitan America - e quindi in realtà l'approccio cronologico c'era. Anzi, penso che l'Italia sia l'unico paese AL MONDO ad aver goduto appieno di questa modalità di edizione. Il motivo che sancì per così dire la crisi della Corno fu secondo me più un problema gestionale e anche di mercato, quando le storie Marvel ebbero non dico un abbassamento di qualità ma persero (prima del "rinascimento" con Byrne e Miller) un pochino di smalto, si rivelarono un pochino più "opache"; rilette oggi non si nota quasi, però all'epoca ci fu un periodo sicuramente meno brillante. C'era poi un problema gestionale: non so bene cosa successe all'interno della redazione Corno, perché non c'era la "trasparenza" di adesso; al di là di Luciano Secchi e di Maria Grazia Perini, c'era tutto un mondo editoriale che andava e veniva e che non sapeva bene come gestire le cose...
Per darti un'idea gli X-Men, che erano indubbiamente la serie di maggior qualità e lustro dell'epoca, la Corno non sapeva come pubblicarli, con una storia di qua e una di là... Ci furono tutta una serie di problemi di programmazione più che di mancanza di cronologia. E questa cosa alla fine, unita con il primo grande calo di lettori che ci fu nel mondo dell'editoria italiana con l'arrivo di una serie di altri strumenti di intrattenimento, chiaramente uccise la casa editrice.
Spidey cojntro Mysterio: "Schiacciare il ragno" è la prima storia Marvel letta da Lupoi all'età di 7 anni. Tavola da L'UOMO RAGNO CLASSIC #21 dell'ottobre 1992.
Insomma, non so bene i retroscena, ma indipendentemente da quello che pubblicava la Corno aveva già dei problemi interni di gestione, e stava andando male; l'inanellamento di una serie di scelte editoriali sbagliate - vedi il SETTIMANALE DELL'UOMO RAGNO che era illeggibile - e l'abbandono di Secchi ad un certo punto, sancì nel 1984 la fine della Corno. Quindi la mia percezione alla fine di quegli anni era appunto che il problema non fosse quello cronologico, ma che non sapessero bene come pubblicare le storie o valorizzare quelle importanti a scapito di quelle più marginali. E poi chiaramente la scarsa cura delle traduzioni, la mancanza di un apparato redazionale. Io sentivo l'esigenza, perché mi appassionava molto tutto quello che c'era dietro ai fumetti, di un apparato redazionale adeguato in questi giornalini che spiegasse un po' questo mondo, che parlasse degli autori, dei personaggi, delle connessioni tra le serie. Questo mancava completamente. Ecco, da lettore io percepivo questo, anche se ero molto giovane: nell'84 facevo la maturità. Ero un lettore
molto attento e molto critico, ma appunto facevo il liceo... Il massimo che potevo fare era esprimere il mio disappunto in qualche lettera. MS: Come avvenne quindi il tuo ingresso nel mondo professionale fumettistico? Sappiamo che la tua prima attività di questo tipo fu quella di "consulente per i comics" di Alessandro Distribuzioni a Bologna, per il quale curavi anche una rubrica nella gloriosa FUMO DI CHINA. Siamo nel periodo in cui i comics della Casa delle Idee erano spariti dalle edicole italiane e l'unico modo per leggerli era ordinarli dagli USA in originale. MML: L'inizio della mia attività nel mondo del fumetto è un pochino più sfumato, nel senso che io avevo cominciato a collaborare a FUMO DI CHINA già nell'82 quando ancora frequentavo il secondo anno di liceo, seguendola nelle sue varie incarnazioni, da fanzine fino a quando è diventata il bollettino di Alessandro Distribuzioni, mi pare nell'86. Ricordo che su FUMO DI CHINA all'inizio non potevo parlare di supereroi Marvel perché venivano visti come una roba non interessante. Da qui nacque questa rubrica che si chiamava Cuore di china che era l'unica cosa che mi permettevano di fare e in cui facevo delle spigolature sugli amori dei supereroi, sui pettegolezzi: chi era morto, chi si era fidanzato, chi si era sposato, perché queste note "di colore" erano l'unica cosa che si reputava potesse interessare; non era importante che negli States si stesse riscrivendo la storia del fumetto con autori e storie incredibili... No: bisognava fare un po' di "gossip", e io a quello mi adattai, con Cuore di China, che divenne un po' il mio cavallo di battaglia. Questo per la parte "amatoriale". La parte professionale cominciò nell'83 quando iniziai a fare da consulente per l'importazione di comics americani per il negozio di Alessandro Distribuzioni. Iniziai casualmente, perché ero un loro cliente e vedevo che le ordinazioni erano fatte non valorizzando in pieno i titoli USA. Così mi proposi dicendo «io me ne intendo, se volete posso aiutarvi a gestire gli ordini» [ride]. Ero all'ultimo anno di liceo. Facemmo una specie di accordo "in natura" in cui io sistemavo gli ordini e in cambio avevo degli sconti importanti e parecchio materiale in regalo per potermi documentare. Da qui nacque una conoscenza molto profonda del settore perché ogni mese mi studiavo tutti gli elenchi delle uscite, leggevo tutte le riviste USA specializzate di critica e interviste, e decidevo con Alessandro di che cosa 200
andassero prese 20 copie e di che cosa 200, per dire. Ricordo che andavano fortissimo i Teen Titans e gli X-Men, a seguire veniva tutto il resto. Quindi iniziai questa collaborazione con AD che andò avanti per molto tempo, compreso quando AD acquisì FUMO DI CHINA e io continuai a scriverci. Quello fu un po' il "punto zero" della mia attività. Finché arrivò la Labor... MS: Siamo a ottobre del 1985 e la Labor dei Fratelli Pierucci acquisisce sotto la guida del manager Carlo Racanicchi i diritti di alcune collane DC e Marvel. Ma le principali attenzioni dell'editore sono riservate ad un tipo di materiale considerato più "adulto" (la linea Epic), rivolto al pubblico delle cosiddette riviste d'autore, molto diffuse all'epoca. Come avvenne il tuo ingresso alla casa editrice e come li convincesti a puntare sui supereroi tout-court? MML: Avvenne che Carlo Racanicchi andò da Alessandro per chiedergli se potesse distribuirlo e in quell'occasione gli chiese «Ma tu conosci qualcuno appassionato di fumetti americani che mi possa dare una mano?» e Alessandro ovviamente mi presentò. Ci fu quindi questa cena nell'ottobre '85 alla quale partecipammo io, Alessandro e Racanicchi in cui spiegai a quest'ultimo quella che era un po' la mia visione dei fumetti Marvel, che non era assolutamente la sua, nel senso che Racanicchi pensava che il fumetto di supereroi fosse morto e quindi dall'America si potesse prendere solo il tipo di materiale che citi: le serie Epic, le serie western e fantastiche della DC, le graphic novel (ma
Maggio 1982. Sul numero 14 della fanzine FUMO DI CHINA esordisce un giovanissimo Marco Lupoi con un pezzo su Will Eisner.
scegliendo accuratamente quelle SENZA supereroi). Io spiegai che accanto a questo approccio, sicuramente interessante, andava valutato anche il mondo dei supereroi tradizionali che era tutt'altro che morto. Fu da quella conversazione che iniziai a lavorare professionalmente e per la prima volta venni pagato con vile pecunia [ride]. Così andai a Todi, vidi l'ufficio tecnico dove facevano tipografia e fotolito e conobbi gli altri collaboratori della casa editrice, tra cui Fabio Ciacci e Sergio Cavallerin, quest'ultimo un incontro molto importante. Da lì Nacque MARVEL... MS: ...La prima testata dedicata esclusivamente ai supereroi dopo quelle della Corno. Fu una vera e propria bomba: una rivista che io definisco "avanguardista", perchè non si era mai visto niente del genere in Italia (nè altrove, probabilmente); brossurata, con un'ottima resa dei colori su carta patinata, e arricchita per la prima volta in assoluto dalle tue note. Un'innovazione che cambiò per sempre la maniera di presentare e pubblicare i comics in Italia. A tal proposito, Bottero ci ha detto «Non so se sia possibile brevettare questo tipo di cose, ma se fosse stato possibile avrebbe dovuto farlo»! [ride]. MML: Questa come abbiamo visto è una cosa che è venuta fuori dalle mie "ossessioni infantili": l'idea di approfondimenti testuali all'interno dei fumetti di supereroi. Forse non era brevettabile come concetto ma devo dire che poi è stato adottato ovunque, in tutto il mondo è diventando un po' il "format" e cioè che all'interno di un albo di comics tradotti ci siano approfondimenti che permettano di inquadrare meglio la storia. Chiaramente oggi le note hanno perso gran parte della loro funzione perché c'è internet e molte informazioni si trovano in rete, e anche perché semplicemente le storie non necessitano di tante spiegazioni dato che tendono ad essere self explanatory, autoesplicative. Comunque si, MARVEL fu veramente una grande conquista. MS: Purtroppo, non fa in tempo ad uscire il secondo numero di MARVEL, che l'avventura della Labor si conclude; sappiamo che Carlo Racanicchi è scomparso letteralmente nel nulla lasciando la casa editrice con gravi problemi finanziari. Si dice addirittura sia fuggito in Africa...
MML: L'avventura della Labor fu molto breve. La casa editrice aveva anche lei dei gravi problemi di gestione: era stata creata per fare dell'investimento ma era legata ad altre aziende che nulla avevano a che fare con l'editoria. Così ci fu un tracollo e nell'estate dell'86 era già praticamente morta. E, si, Racanicchi scomparve. Lui mi raccontava che era molto amico di Bokassa e che aveva delle grandi amicizie nell'Africa nera, ma chissà... Si sa solo che scomparve.
Giugno 1986. Su MARVEL della Labor compaiono per la prima volta in un albo italiano le note alle storie dei supereroi firmate da MML.
MS: Immagino vi sia crollato il mondo addosso. Che ricordi hai di questo particolare evento? C'erano dei progetti già in fase di realizzazione che non poteste portare avanti? MML: Ero molto scorato. Quando la Labor cessò le pubblicazioni, nell'estate '86, stavamo per pubblicare anche un antologico DC, che gli avevo programmato io, e che tra le altre cose avrebbe dovuto contenere Teen Titans e Man of Steel. Era già arrivato tutto il materiale dagli USA. Una volta andai a fare un incontro a Todi e mentre stavano montando le pellicole della rivista già dicevano «qui è finita, non rimarrà più niente». In realtà qualcosa rimase... MS: Fortunatamente. Perché grazie alla perseveranza di Cavallerin i diritti non andarono perduti e si poté tornare, un anno dopo, a vedere i supereroi Marvel nelle edicole italiane... MML: Si, a un anno dal fallimento della Labor Cavallerin trovò un altro investitore molto più deciso: Giovanni Bovini di Perugia. Nel maggio '87 uscì così il numero 1 de L'UOMO RAGNO Star Comics. Albo che nasceva dalle siner201
gie di Bovini, Cavallerin e il sottoscritto: io ci mettevo lo spunto fumettistico e loro la parte la parte organizzativa e imprenditoriale. Quei primi mesi furono indimenticabili. MS: Agli inizi, quelli della Star erano albi confezionati in maniera molto povera, quasi artigianale. Quella di Bovini era «una tipografia minuscola, con una sola macchina nel garage di casa sua e tre dipendenti» (sempre Cavallerin). In un certo senso, nonostante l'esperienza Labor, fu come ricominciare da zero... MML: Si, la Star era una casa editrice molto piccola, con una piccola tipografia e una capacità di fotolito molto ridotta. Quindi obiettivamente quei primi albi oggi possono apparire "brutti". A mancare erano proprio i mezzi tecnici e le risorse umane. Col tempo cominciarono ad arrivare i professionisti che hanno fatto diventare la Star uno degli editori più avanzati e sofisticati che esistono tuttora in Italia. Di strada all'epoca ne facemmo davvero tanta. Anch'io crebbi molto. Il periodo alla Labor mi aveva "svezzato", avevo imparato tutta una serie di cose - ma alla Star "sgobbavo" davvero un numero di ore improponibile. Supervisionavo, scrivevo i redazionali e traducevo tutte le storie, facendomi occasionalmente aiutare da alcuni amici, perché non ce la facevo a tradurre tutto da solo. Poi dal numero 14 de L'UOMO RAGNO lasciai le redini delle traduzioni a Pier Paolo Ronchetti, un mio amico laureato in lingue al quale proposi questo lavoro che ormai porta avanti da decenni. MS: I primi mesi de L'UOMO RAGNO furono assai difficili... MML: L'inizio fu mooolto difficile. L'editore aveva una scarsa distribuzione e una promozione praticamente inesistente affidata del tutto al passaparola. Tanto che, come è noto, intorno al numero 8 de L'UOMO RAGNO si pensò di chiudere. Bovini venne anche avvicinato da alcuni editori che gli offrirono una miseria per rilevare i diritti, ma lui molto orgoglioso decise di proseguire e da lì a un paio d'anni le cose iniziarono ad andare veramente bene, tanto che si arrivò a oltre dieci uscite mensili. MS: Assolutamente. Nonostante tutto, dentro quei primi albi striminziti c'èra il seme di quello che sarà il boom degli anni successivi, anche e soprattutto in termini di pubblico. La rubrica della posta, sempre curata da te, si delineava per la prima volta come un luogo di dibattito e confronto tra lettori e casa editrice.
I fan, provenienti dall'epopea Corno, erano ora piú "maturi" e smaliziati e pretendevano una cura diversa per gli albi: traduzioni piú fedeli, rispetto "filologico" della continuity, stampa migliore. Diciamo che sotto questo punto di vista scopristi di essere in buona compagnia... MML: La posta fu sicuramente una cosa molto importante. Leggendo la rubrica della posta degli albi Corno io impazzivo alla superficialità delle domande ma anche delle risposte. C'era sempre questo trattamento del lettore dall'alto verso il basso. Io, che all'epoca ero molto giovane - sono del '65, quindi avevo 22 anni quando è uscito il primo numero de L'UOMO RAGNO Star - avevo il desiderio di creare una comunicazione molto diversa. Da appassionato, ero e mi misi allo stesso livello del lettore. Devo dire che il mio modello erano gli albi americani dove la posta era l'angolo in cui i lettori facevano la recensione degli albi, commentavano il lavoro degli autori e della casa editrice. Quindi quando ricevevo analisi o domande di carattere "tecnico" ero ben contento di pubblicarle. In seguito su FANTASTICI QUATTRO scelsi di allargare il confronto anche ad altri argomenti di attualità e politica internazionale. E funzionò. La pagina della posta fu veramente qualcosa di incredibile di cui ancora adesso la gente si ricorda. Ne sono felice perché lo facevo con piacere, era veramente un momento di grande divertimento per me, oltre che un lavoro.
Avrebbe avuto molto più senso ricominciare da qualcosa di più moderno e commerciale assieme, e poi magari fare degli speciali che colmassero i buchi. Ma io, pensando un po' più da nerd che non da editore, ci tenevo a partire da dove si era interrotta la Corno, tanto che il primo numero de L'UOMO RAGNO Star presentava la copertina che avrebbe dovuto avere il famoso numero mai uscito, il 59, della seconda serie Corno. Oggi credo che avremmo dovuto partire con la saga di Hobgoblin, se non più avanti con Secret Wars. Per lo stesso motivo, FANTASTICI QUATTRO cominciò con delle storie obbiettivamente scarse di Sienkiewicz; vero che dal numero 4 arrivò Byrne, ma proprio per questo si poteva benissimo saltare quelle storie, che non avevano alcun tipo di rilevanza. In generale, la frustrazione era quella di pubblicare materiale dei primi anni '80 mentre eravamo ormai alla fine del decennio e negli USA vedevamo uscire cose molto interessanti. Non sapevamo come fare. Per fortuna gli X-Men e Devil partivano da un punto leggendario e aiutarono le due testate. Ad ogni modo, più avanti questo ragionamento dovemmo farlo. Hulk era molto indietro e decidemmo di saltare quelle famose storie, che col senno di poi erano molto importanti, per arrivare a quelle più esplosive (e alla fine più "light") di Byrne. Riguardo ai fill-in, non mi pento più di tanto di averli saltati perché spesso e volentieri erano storie di bassissimo livello, e spezzavano la narrazione: quando avevi un ritardo di sei, sette, otto anni rispetto agli USA
MS: Allo stesso tempo si aprì il terreno a feroci polemiche e critiche, qualcosa - anche questo - mai visto prima in un albo Marvel in Italia. Oggi potremmo operare una distinzione. Da una parte l'approccio filologico in senso lato, dall'altro quello "completista", che poteva, ma non sempre lo seguiva. E' chiaro che per un fan rimettersi alla pragmaticità di un curatore è sempre difficile (figuriamoci all'epoca, in cui questa figura non era ancora bene interpretata); fatto sta che a un certo punto dovesti cominciare ad operare delle scelte e i famigerati "salti", con conseguenti lettere di protesta, cominciarono a diventare una sorta di croce, per te [ride]: cito l'HULK di Mantlo, per non parlare dei famigerati fill-in di UR e Devil. MML: La verità è che, col senno di poi, l'idea di far partire gli albi Star ricollegandosi pedissequamente a dove si era fermata la Corno fu effettivamente un'idea da completista, un po' infantile.
Devil salva la vita a Bullseye. Tavola da FANTASTICI QUATTRO #2, novembre 1988. La cinematica Daredevil di Frank Miller traina i primi mesi di vita della testata Star fino all'arrivo di Byrne sulle storie del Quartetto. 202
dovevi correre. Se c'era una saga interrotta per un numero da una storia "riempitivo" senza alcuna importanza, magari disegnata dal primo che passava per la redazione, tu quella la saltavi. MS: Mi viene in mente la lettera di un certo Paolo Accolti Gil, pubblicata in tempi non sospetti ne L'UOMO RAGNO #8 (dicembre 1987), e nella quale il futuro editor di ALL AMERICAN COMICS chiariva subito come la pensava su questo specifico argomento... In due parole: zero tagli. MML: Accolti Gil era un po' un pasdaran del "non fare tagli". Ma quello che fece la Star fu pubblicare praticamente tutto con alcuni tagli chirurgici, che era diciamo una politica "ibrida", rispetto a quella della Play Press. La Play non ebbe nessuna di queste remore e quando pubblicò Thor lo fece iniziando dalle storie di Simonson, quando pubblicò Iron Man lo fece cominciando dalle storie di Bob Layton, e così via. MS: Era chiaramente una campagna "d'assalto", assolutamente comprensibile dal punto di vista commerciale (esattamente come i tuoi "tagli"), ma che avrebbe fatto diventare il famoso pericolo-spoiler un'inevitabile effetto collaterale del leggere la Marvel in Italia. MML: Il completismo e la continuity sono preoccupazioni che possiamo avere noi appassionati di fumetti ma un editore vuole pubblicare storie belle e che vendano. Ricordiamoci che l'editoria è un business. I diritti Marvel erano gestiti da un agente e il suo scopo in qualche modo era vendere il più possibile. Non essendoci in Italia un unico editore che si prendesse carico di tutto (come accadeva in altri Paesi) si davano talune cose all'uno, talune all'altro. Il primo che gli chiedeva una serie, se la prendeva. La Star faceva gli X-Men ma non provammo mai a chiedere le serie mutanti più recenti appunto perché troppo avanti e poi all'improvviso ci ritrovammo Wolverine, Excalibur, X-Factor e Nuovi Mutanti pubblicati da un altro editore. Qualcosa che per un po' mi fece perdere il sonno, ma contro la quale non potevamo fare nulla. MS: Va pur detto che grazie a questa politica espansionista la Play Press creò dal nulla uno scaffale dedicato ai supereroi nelle edicole italiane, cosa della quale senza dubbio beneficiò anche la Star. Spoiler o no, l'arrivo della Play proprio in quel momento fu provvidenziale.
MML: I vari editori permisero una visibilità e una proliferazione di titoli che un solo editore non avrebbe potuto editare. Quindi sì, fecero bene al mercato. MS: Eppure nell'ottobre 1989 in una colonna sul numero 2 di ALL AMERICAN COMICS rivelavi, sostanzialmente, di temere un'inflazione del genere, constatando che «entro la fine dell'anno» i comics in Italia avrebbero raggiunto «una media mensile di tredici albi». e che «una situazione del genere prima o poi sfuggirà di mano agli editori... E allora saranno dolori». Questo mi fa pensare che ancora nell'ambiente non si avesse una chiara idea delle dimensioni di questo nuovo boom; non solo tredici albi non bastarono a drogare il mercato, ma la richiesta crebbe sempre di più: nel giro di un altro anno gli albi mensili sarebbero diventati quasi il doppio, per non parlare della vera e propria esplosione del biennio '91-'92 che avrebbe, quella si, provocato in parte (insieme a sopraggiunte "tendenze") l'allontanamento dei lettori. Questa insaziabile "fame di comics" ti sorprese, ai tempi? MML: Chiaramente non si aveva bene la percezione di dove andasse il mercato e di cosa potesse succedere. Ricordati che venivamo dall'epoca Corno in cui c'erano appena una decina di uscite mensili dedicate ai supereroi Marvel, qualcosina della DC e niente di più. Già tredici albi al mese sembravano tantissimi. In realtà poi siamo andati molto più su ed oggi siamo a centinaia di titoli. C'è da dire che il modello è cambiato. In quel momento i fumetti erano sostanzialmente un prodotto da edicola. In edicola per arrivare un po' dappertutto dovevi fare delle tirature importanti - 30, 40, 50, 60.000 copie al mese - e se andava bene ne vendevi 20 o 25. Adesso nessun albo vende così tanto in edicola e la vendita si è spostata soprattutto online e nelle fumetterie, cose che all'epoca non esistevano. Pertanto all'epoca in cui si era concentrati sul canale delle edicole, pensando che quello reggesse tutto, già tredici titoli sembravano tanti. Poi appunto abbiamo visto che potevano essercene molti di più ma con delle vendite più basse, con un meccanismo compensatorio. MS: Tornando al discorso che facevamo prima. Per dire QUANTO ai tempi si "temesse" il giudizio dei lettori. Riguardo agli spoiler, me ne viene in mente uno clamoroso operato dalla Star, e quindi da te [ride]:
lo SPECIALE L'ULTIMA CACCIA DI KRAVEN, uscito a novembre del '90. Nella rubrica della posta di UR #65, in risposta ad un lettore che criticava la pubblicazione della saga con un anno d'anticipo rispetto alla collana regolare, con le anticipazioni che ne derivavano (il matrimonio, la morte di Leeds, ecc), dicesti: «(...) lasciando inedita per un anno ancora un'opera del genere avremmo corso il rischio di vederla pubblicata da qualche altro editore. Purtroppo noi deteniamo i diritti delle varie collane di comic-books di Spidey, mentre i vari volumi (Masterworks, Graphic-Novel, Trade Paperback) in Italia sono stati acquistati da diverse case editrici». Eppure l'edizione de L'Ultima Caccia riprodotta nello Speciale non è quella uscita originariamente a zig-zag nelle tre testate USA del Ragno bensì PROPRIO quella "ricolorata" del TPB. Paolo Accolti Gil fece notare questa cosa su ALL AMERICAN COMICS #20 e #23. In quest'ultimo numero in particolare scrive: «(...) alla Star quel capolavoro non poteva sfuggire, era già loro. A differenza delle GN, i paperback relativi ad un certo personaggio vengono dati a chi ha già i diritti di quel personaggio (...). Anche se la Star avesse preso subito i diritti del paperback per paura che finissero ad un altro editore, questo nulla ha a che vedere con l'averlo pubblicato quando l'hanno pubblicato». Oggi possiamo finalmente dire che voleste pubblicare il volume e basta, in vista di un'occasione ghiotta come quella della fiera di Lucca?
MML con John Buscema a Napoli, da FANTASTICI QUATTRO #3 del dicembre 1988. E' la prima volta che MML appare in foto in un albo Star, ma il "misterioso" editor sceglie di non rivelare le sue fattezze ai lettori.
MML: Non sono del tutto d'accordo con quello che scriveva PAG. All'epoca l'agente Marvel seguiva sostanzialmente le collane americane quindi un volume unico di Spider-Man, anche se ristampava un contenuto della collana regolare, poteva benissimo essere venduto ad altri editori, come è successo altre volte. 203
Noi eravamo gli editori di Spider-Man ma la collana Masterworks con le storie classiche del personaggio la pubblicò proprio la Comic Art, così come alcune graphic novel che finirono a Max Bunker Press. Quindi il rischio che L'ultima caccia di Kraven, che venne ripubblicata dalla Marvel in formato TPB, potesse essere presa da un nostro concorrente (come ad esempio la Rizzoli che avrebbe potuto pubblicarla su CORTO MALTESE, o dalla stessa MBP) non era assolutamente peregrina. Per questo lo prendemmo e decidemmo di pubblicarlo subito fuori continuità. Ovviamente, fu anche una grande occasione commerciale: non dimentichiamoci che fu il primo albo italiano pubblicato con una edizione variant. Un grandissimo evento, sebbene spoilerasse il matrimonio.... MS: Personalmente, non mi infastidivano le varie anticipazioni (entrando in fumetteria ne trovavo a milioni, semplicemente sfogliando gli albi originali), né lo sfasamento cronologico tra le varie collane. Almeno, non quanto i salti. D'altro canto, sono convinto del fatto che la famosa parità cronologica prima o poi sarebbe stata raggiunta a prescindere dall'editore unico: avrebbe giovato a tutti e non c'é motivo di credere il contrario. Basti pensare allo sforzo congiunto di Star e Play per "sincronizzare" le collane mutanti in occasione del crossover Inferno. Pian piano sarebbero arrivate tutte le altre fino a includere l'intero Marvel Universe. Tu, prima che l'occasione Mita si presentasse, avevi una sensazione diversa? Diciamo, non eri ottimista in questo senso? MML: Non sono assolutamente d'accordo. Conoscevo molto bene come ci si muoveva all'epoca e soprattutto ricordo quanto fossero sfasati i vari albi. Per dire, X-Men era anni indietro rispetto alle altre collane mutanti pubblicate dalle Play e per metterci in pari dovemmo fare i salti mortali con vari numeri fuori serie. Con l'arrivo di crossover sempre più intricati sarebbe stato sempre più difficile. Con la Marvel Italia nel giro di pochi mesi mettemmo tutto in sincrono proprio perché eravamo un unico editore che poteva mettere in stand-by qualcosa, accelerare qualcos'altro e giocare in questo modo in totale autonomia, senza dar conto e ragione ad altri soggetti. Insomma, per realizzare quello che dici tu ci sarebbe voluto troppo tempo. Al di là di questo, il vero problema della divisione tra vari editori è che avevano politiche diverse, e priorità diverse.
Nessuno di loro avrebbe mai potuto o voluto spingere sul marchio MARVEL in se e per sé, per evitare di aiutare i concorrenti, per esempio.
titoli». Va detto, nonostante tutto, che la Star fu anche una casa editrice molto "avventurosa" perché tentò cose come LA TOMBA DI DRACULA che era assolutamente un fumetto autoriale, riviste sperimentali come CYBORG, HYPERION e la stessa STAR MAGAZINE, il figlio mio e di Daniele Brolli... MS: Ecco, parliamo di STAR MAGAZINE. Una rivista, come giustamente lasci intendere, assolutamente innovativa che univa la formula della testata antologica a fumetti a un variegato apparato redazionale dedicato all'informazione e alla critica fumettistica. Pare che la rivista vendesse circa 18.000 copie a numero, un successo incredibile per un prodotto così "inusuale"...
Tavola dallo SPECIALE L'UOMO RAGNO #1, novembre 1990. La pubblicazione da parte della Star della saga-capolavoro L'ultima caccia di Kraven con un anno d'anticipo rispetto alle storie della collana regolare di Spidey fu al centro di una polemica tra i fan italiani.
MS: Torniamo ai primi anni della Star Comics. Sergio Cavallerin ti ricorda come «(...) un personaggio vulcanico (...), un inarrestabile fiume in piena di idee », che se avesse potuto avrebbe pubblicato «cose impensabili per i tempi ». Questo entusiasmo, o "fuoco interiore" - sempre per utilizzare le parole di Cavallerin - era necessariamente tenuto a freno dalle valutazioni dell'editore che doveva giocoforza attenersi alle condizioni del mercato dell'epoca. Possiamo dire che in qualche maniera ti sentivi "frustrato" dai limiti imposti dalla casa editrice? Voglio dire, beninteso che non potevi certo sapere cosa sarebbe accaduto più avanti, avvertivi già dentro di te la voglia, o l'ambizione di fare da solo? [ride]. MML: Sergio è molto gentile nel dire queste cose. Sicuramente ero pieno di idee. Per ogni cosa che riusciva ad uscire alla Star io ne avevo proposte altre dieci. Avevo ovviamente la voglia di fare molto di più, ma ho dovuto tenerla a freno a causa dell'esiguità del mercato ma anche dalla ponderatezza dell'editore, che preferiva fare poche cose ma fatte bene e di successo che farne mille di cui la metà poi risultassero dei flop. Anche perché si stampava da solo. Non era certo possibile dire «domani raddoppiano i
MML: Non mi sorprende che vendesse 18.000 copie, che all'epoca era un numero basso ma comunque importante per una rivista di quel prezzo. Sicuramente fu una grande scommessa, e fu bellissimo lavorare con Brolli, ho imparato tantissimo dal lavoro con lui. Era un professionista e un perfezionista. Ogni cartella che scrivevo mi faceva cinquemila correzioni. Ogni pagina, ogni riga, ogni vignetta era guardata e riguardata, valutata e rivalutata. Il piano editoriale necessitava di settimane per la lavorazione. Non ero abituato ad avere un editing così serrato ma ho imparato tantissime cose che non sapevo e che mi hanno sicuramente aiutato a fare il direttore editoriale dopo. Peccato che poi le nostre strade si siano divise. Ma quei primi numeri della rivista realizzati in tandem con Brolli rimangono sicuramente nella rosa delle pubblicazioni più importanti sulle quali ho mai lavorato. MS: Nel biennio '91-'92 la Star visse il suo momento più felice, sia in termini di vendite che qualitativi. La suddetta STAR MAGAZINE, il famoso "centimetro in più", l'eleganza grafica raggiunta dagli albi, il fortissimo team di collaboratori, gli ospiti prestigiosi alle fiere. Oltre ovviamente al numero 100 de L'UOMO RAGNO, la prima testata dell'era post-Corno a raggiungere questo traguardo. Che ricordo hai di quel periodo straordinario? MML: Quello fu veramente un biennio fortunato. Avevo finito l'università e avevo fatto anche il militare e lavoravo praticamente quasi full-time nei fumetti. Facevo anche il dottorato ma proprio nel '92 lo lasciai per dedicarmi esclusivamente ai comics. Ebbi anche il mio primo ufficio autonomo e smisi di lavorare in casa. Furono veramente due anni in cui approfondì tantissimo 204
la mia professione. Si, il team alla Star era fantastico: Cavallerin, Luca Loletti, i letteristi, i nuovi traduttori ed editor che arrivarono ad affiancarmi perché non riuscivo più a fare l'editing di tutto quello che usciva. E alcuni progetti incredibili come L'UOMO RAGNO #100 che ebbe la prima copertina inedita che io ricordi per un albo italiano, realizzata apposta per l'occasione nientemeno che da John Romita Sr. Facemmo addirittura una campagna pubblicitaria radiofonica, credo su Radio Deejay, che ci costò un occhio della testa ma fu una grande soddisfazione. Insomma, un grande momento che ricordo con molto piacere.
Pubblicità dalla 4^ di copertina de L'UOMO RAGNO #99, luglio 1992.
MS: Nel corso degli anni hai potuto curare l'edizione italiana di alcuni dei più grandi capolavori della gloriosa Casa delle Idee degli anni '80: i FQ di Byrne, il Devil di Frank Miller e della Nocenti, l'Hulk di David, il Cap di DeMatteis. Per non parlare del Ragno: la saga di Hobgoblin e del costume nero, il matrimonio, la morte di Jean DeWolff, l'Ultima caccia, Alta marea, Cani impazziti, Il bambino dentro. Qual è stato il lavoro che più ti è piaciuto fare alla Star, quello che ti rende orgoglioso ancora a distanza di tanti anni? MML: In generale tutto quello che ho fatto alla Star mi rende orgoglioso perché, come dicevo, abbiamo fatto cose incredibili, con delle collane che ancora adesso sono nel cuore delle persone: L'UOMO RAGNO, FANTASTICI QUATTRO, CAPITAN AMERICA & I
VENDICATORI, GLI INCREDIBILI X-MEN, IL PUNITORE e STAR MAGAZINE, più i vari Speciali... Ma anche il lancio in extremis de L'UOMO RAGNO 2099, che fu un successo strepitoso. Farei fatica a dire cosa mi renda più orgoglioso. Ma credo che quegli anni lì, gli anni finali, dove avevamo preso la marcia della grafica, del contenuto, della revisione, dando vita a una realtà veramente ben strutturata, furono veramente anni meravigliosi. MS: Beh, arriviamo alla domanda delle domande! [ride]. Parliamo ovviamente della Marvel Italia. Le voci sulla nascita della filiale italiana della Casa delle Idee costituiscono tuttora motivo di discussione. C'è chi dice che gli editori siano stati privati dei diritti in maniera del tutto improvvisa, in quanto le cose in qualche maniera erano già state decise. Altri invece sostengono che tutte le case editrici furono consultate dalla Marvel per verificare se una di loro avesse la capacità di prendere in mano l'intero parco testate, compresa ovviamente la Star. Possibilità che, a onor del vero, appare un po' azzardata: per una cosa del genere ci voleva giustamente un grossissimo capitale, che nessuno avrebbe potuto implementare. Ci voleva una multinazionale. La proposta sarebbe quindi risultata impossibile da prendere seriamente in considerazione. Vogliamo far luce una volta per tutte su cosa successe realmente? MML: In realtà l'ho spiegato tante volte come sono andate le cose. In seguito al nuovo boom che stava avendo in Europa, la Marvel decise di aprire una seconda sede nel continente, dopo quella in Inghilterra. Valutò di aprirla in uno dei tre principali Paesi: in Francia, Spagna o Italia. L'Italia sembrava più abbordabile perché era uno dei Paesi più grandi al mondo a livello di fatturato. E tra le altre cose mi conoscevano personalmente, sapevano che ero una persona che aveva un certo tipo di mentalità e un certo tipo di formazione che mi avrebbe permesso di essere il responsabile di questo lancio. Per cui iniziarono a parlarmene e mi fecero la proposta di unirmi a questa operazione. Io andai a trovarli a Londra, e mi presentai al colloquio con l'allora direttore della Marvel Jim Galton con una cravatta dell'Uomo Ragno. Al termine Galton mi disse scherzando «mi raccomando, quando verrai a lavorare in Marvel non devi presentarti sempre brandizzato» [ride]. Quando uscii ero talmente su di giri. Nel progetto di unificare tutto, chiaramente la Marvel notificò i licenziatari del fatto che non avrebbe rinnovato i contratti.
C'erano tre persone della Marvel che seguivano questo progetto, due americani e un inglese, e li accompagnai di persona a dare la notizia. Non ci furono raccomandate, ma visite individuali. MS: Quindi nessuna "interpellazione previa", si mise tutti davanti al fatto compiuto. MML: Sì. Solo nel caso della Star Comics ci fu il tentativo di capire se la casa editrice avrebbe potuto rientrare in questa operazione, come packager, distributore o stampatore... MS: Stai dicendo che la Marvel avrebbe voluto comprarsi la Star Comics???? MML: No, l'idea era una collaborazione, non un acquisto. Alla fine comunque si scelse la strada autonoma, perché fu la stessa Star a dire che non se la sentiva. Avrebbe voluto dire legarsi mani e piedi a una realtà terza invece di proseguire con una strada che era già avviata come quella degli altri fumetti USA e dei Manga, che poi hanno fatto la fortuna della casa editrice. Quindi in qualche modo fu una scelta giusta. Mantenere l'indipendenza e poter sviluppare i propri progetti è una cosa molto importante. La Marvel Italia nacque ad aprile del '94 non a caso perché tutti i contratti che c'erano in giro scadevano proprio a fine marzo, tranne due per i quali fu fatto un accordo, con una rescissione anticipata chiaramente retribuita, così come furono pagate le pellicole perché ereditammo tutti gli archivi delle pellicole che erano in mano ai vecchi editori, per poter fare ristampe. E questo è quanto. Non penso ci siano segreti perché sono cose che ho ripetuto migliaia di volte. MS: Manca ancora un "attore". Penso a Franco Mari, il potentissimo manager della Dic2, agenzia all'epoca detentrice dei diritti Marvel in Italia. Dal loro punto di vista, se la Marvel viene in Italia e pubblica direttamente i suoi fumetti, è una enorme perdita economica e di prestigio; l'unico modo per non perdere le commissioni è convincere la Marvel che è più conveniente cedere i diritti a un editore unico, che non entrare in Italia e fare da sola. A quel punto Mari potrebbe aver potuto fare la famosa proposta ai suoi licenziatari, chiedendogli un progetto editoriale. Ti pare realistico un tentativo o una proposta alternativa del genere? MML: A me risulta che Marvel fosse decisa a fare self-publishing, in diretta. Affidare tutti i diritti a un solo editore non era un’eventualità sul tappeto. 205
MML e Stan Lee a Lucca '93. Da L'UOMO RAGNO 2099 #1, giugno 1993.
MS: A ogni modo, quell'evento fu proprio l'inizio di una nuova era, uno zeitgeist, per così dire. Ci fu un cambio generazionale. Nel '94, quando nacque la Marvel Italia, i vecchi fan come te stavano sulla soglia degli 'enta, se non degli 'anta. E dopo, mettiamo, 15-20 anni di Marvel-letture, con l'ENORME mole di scelta che esisteva in edicola, anche e soprattutto sul fronte di letture più "mature", parecchi hanno abbandonato. Una buona parte di questi non è mai "tornata". Non a caso la Mita appena nata spese parecchie energie e tanti quattrini nell'approviggionamento - concedimi il termine terribile - di nuovi lettori, puntando dichiaratamente su un target "giovane". Era chiaro a tutti che la vecchia guardia si stava esaurendo, per questioni legate sì all'età ma anche alla nuova wave dei comics USA che già all'epoca, per storie e soprattutto disegni, aveva poco a che spartire con lo stile col quale la stragrande maggioranza di quei lettori era cresciuta. MML: Quando iniziammo avevamo un direttore marketing, che era Simone Airoldi, il cui scopo era ovviamente quello di aumentare il nostro pubblico. Marvel Italia nei primi mesi di vita fece una quantità di operazioni di comunicazione pazzesche con gadget di ogni tipo sia in fumetteria che nelle fiere, ma anche nelle edicole, con le locandine. Veramente un grande impulso aiutato dal fatto che essendo parte della Marvel avevamo un budget promozionale anche importante col quale potevamo fare tante cose. Avemmo successo, perché arrivarono tanti nuovi lettori in quegli anni. Ma guardavamo sia ai vecchi appassionati sia alle nuove leve, cosa che si fa ancora adesso. Riguardo all'allontanamento dei vecchi fan, va detto che il '94 era anche un momento creativamente difficile per la Marvel, che solo due anni dopo si ritrovò in uno stato di amministrazione controllata per svariati anni con una difficoltà di fare progetti a lungo termine.
Quando poi nel 2000 è uscita dall'amministrazione controllata ed è iniziato il rinascimento dovuto a Joe Quesada con l'arrivo anche dei primi film, le cose sono cambiate; però tutto il periodo che va dal '94 al 2000-2001 è stata non dico una traversata nel deserto, perché le cose belle ci sono state, ma niente di paragonabile a quello che avevamo visto prima e soprattutto abbiamo visto dopo.
Aprile 1994: L'UOMO RAGNO #0, nasce la Marvel Italia. Cover di Claudio Castellini.
MS: Oggi, lo sappiamo, i tempi sono ulteriormente cambiati. E purtroppo sempre meno bambini si avvicinano alla lettura dei supereroi, pur conoscendoli e amandoli attraverso il cinema. Ma anche alla lettura in generale, una cosa che le nostre due generazioni hanno sicuramente amato molto. Pensi che ci sia ancora spazio per un nuovo boom dei fumetti e più in generale dell'editoria in Italia, nonostante tutta la tecnologia che ci circonda?
Siamo alla moltiplicazione dei canali e in ogni canale troviamo lettori nuovi quindi direi che in questo momento il fumetto gode di ottima salute. MS: In chiusura, vorrei che tornassimo alla nostra SA. Devi ammettere che per la Star perdere te e un team come quello che avevi messo su a Bologna sia stato un bruttissimo colpo. Questo al di là del materiale in sè, poichè come ci ha detto lo stesso Cavallerin, per lui e Bovini eri «come un figlio». Quali sono i tuoi ricordi personali di Sergio Cavallerin e di Giovanni Bovini? MML: Penso che siano due dei più grandi gentlemen che ho mai conosciuto. Nonostante la mia dipartita, siamo sempre rimasti in buoni rapporti, e ci siamo sempre chiamati per gli auguri o anche solo per confrontarci. La prova che si possono avere dei rapporti professionali e cordiali, rispettandosi, nonostante poi la vita e le scelte professionali ti portino su strade diverse. Per cui posso solo avere parole gentili e di grande gratitudine nei loro confronti. Eravamo una famiglia, anche se io ero il cugino scapestrato di Bologna. Una famiglia che funzionava benissimo. Ho alcuni ricordi bellissimi dei viaggi, delle riunioni, dei pranzi che facevamo con delle grandi sessioni di idee (tipo quello a Napoli in cui decidemmo come avremmo pubblicato L'ultima caccia). MS: Bene Marco, siamo arrivati al termine di questa lunga intervista. Ti ringraziamo ancora una volta per la tua disponibilità. MML: Grazie a voi!
MML: Il fumetto è molto sano. Lo stiamo vedendo da molte cose, dalle vendite di TOPOLINO che sono cresciute moltissimo a tutto il comparto dei manga che ha avuto una enorme crescita. E non vanno male neanche le cose americane. È ovvio che bisogna parlare a un pubblico sempre diverso e guardare a canali sempre nuovi, cercando di reinventarsi continuamente. Ma il nuovo pubblico c'è. Un pubblico che compra su Amazon, in fumetteria, alle fiere. 206
Joe Satriani è considerato uno dei maggiori chitarristi viventi. Il suo primo album da solista, Not Of This Earth, viene pubblicato nel 1986, ma il grande successo arriva l’anno successivo col secondo disco intitolato Surfing With The Alien, forse uno dei più celebri album chitarristici di sempre. Il disco guadagna subito le simpatie degli appassionati di comics di tutto il mondo: il titolo e l’immagine di copertina omaggiano infatti Silver Surfer, personaggio Marvel che proprio in quell’anno esce negli USA con la sua seconda serie regolare, scritta da Steve Englehart e disegnata da Marshall Rogers, serie che da noi arriverà nell’ottobre ‘89 grazie alla Play Press. L’illustrazione della cover, opera di John Byrne, è tratta dal one-shot Silver Surfer: Escape to terror del 1982 (anche questo edito da noi dalla Play Press su PLAY EXTRA #1), e mostra Norrin Radd uscire trasformato dalle mani del suo ex signore Galactus. Pare che John Byrne si sia lamentato del fatto che l’immagine sia stata utilizzata senza il suo permesso e di non aver mai ricevuto un compenso economico per il suo utilizzo. Tuttavia, il retro della cover riporta una dichiarazione sul copyright di Marvel Characters, Inc. Magra consolazione, immaginiamo, per Byrne....
Copertina del demo If You Are Pression X (1987) dei milanesi Silver Surfers.
Musica
Copertina dell’LP Surfing With The Alien (1987) di Joe Satriani. Illustrazione di John Byrne.
Il nostro Norrid ritorna nel nome di una misconosciuta garage-band italiana, i milanesi Silver Surfers che nel 1987 pubblicano una cassetta autoprodotta intitolata If You Are Pression X. Nel 1988 esce Umbilicus, primo ed unico LP della band acid-rock torinese Double Deck Five. Allegato al disco c’è un 7’’ con, nel lato A, una cover della celebre Yeah di Mal e i Primitives, e nel lato B un brano originale intitolato
semplicemente L’Uomo Ragno. Il pezzo inaugura, per così dire, la serie di brani non-sense (o quasi) con protagonista il nostro Tessiragnaetele e usciti durante la SA. Memorabili nel testo, diciamo senza pretese, le frasi: «con la sua tela ne fa delle belle / non prende mai strane caramelle» , oppure «i suoi nemici si cagano addosso».
lettera e Patrizia Ferrante. Osservandone fronte e retro è possibile notare molteplici rimandi ai comics USA, e in particolare al mondo dell’Uomo Ragno: i protagonisti delle vignette, “ricalcate” su quelle di alcune celebri storie di Spidey, altri non sono che Mary Jane, Harry Osborn e lo stesso Peter Parker. Fronte e retro del CD Hanno ucciso l’Uomo Ragno (1992) degli 883.
A sinistra la copertina e a destra un particolare del 7” Yeah/L’Uomo Ragno (1988) dei Double Deck Five.
Tre anni dopo è la volta del celebre Hanno ucciso L’Uomo Ragno, album d’esordio degli 883 pubblicato nel febbraio 1992 con il quale gli allora sconosciuti Max Pezzali e Mauro Repetto conquistano le vette delle classifiche italiane vendendo circa 650.000 copie. Il brano estremamente orecchiabile e ballabile che dà il titolo all’album esplode nelle radio proprio nell’estate del ‘92, in seguito alla partecipazione del duo al Festivalbar. E anche se ne parla più nella forma che nella sostanza («L’Uomo Ragno rappresentava la purezza adolescenziale ammazzata dal mondo degli adulti», ha dichiarato Pezzali), riporta in auge il personaggio di Spidey in Italia: l’Arrampicamuri è sulla bocca di tutti e la prima a beneficiarne è proprio la Star Comics con una montagna di pubblicità gratis che si riflesse su un innalzamento delle vendite del quindicinale. Resta tuttora iconica la copertina dell’album, realizzata dallo studio milanese Prodesign di Sergio Pappa-
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Il tormentone degli 883 spopola per tutto il ‘92 e oltre, generando numerose parodie e epigoni. Nel 1993, il trio comico toscano dei Tretriti lancia una vera e propria contro-canzone di risposta agli 883, dove in buona sostanza si sostiene che Pezzali e Repetto si sbagliano sulle sorti del Ragnetto. Imitando lo stile leggero e parodiando il testo quasi non-sense del pezzo originale, È Vivo L’Uomo Ragno dipinge un supereroe modesto che prende «la corriera» e fa «il bagno in uno stagno», ma tutto sommato in piena salute: «più bello nei fumetti, là sopra i parapetti! (...) con la sua tutina rossa nella ragnatela grossa». Ragnatela “grossa” che poi è quella, celeberrima, disegnata da Todd McFarlane: il riferimento alla versione McFarlaniana dell’eroe - che proprio in quel momento furoreggia negli albi italiani - è evidente già dalla copertina del 12’’, dove campeggia una sagoma del personaggio palesemente “ricalca-
ta” su un disegno dell’autore canadese. Il pezzo gode di un certo successo, grazie soprattutto al passaggio nelle radio, per poi cadere nel dimenticatoio una volta raffreddatasi la “moda” del Tessiragnatele. Copertina del 12” È Vivo l’Uomo Ragno (1992) dei Tetriti.
Sempre sull’onda del successo degli 883, nel 1993 esce un secondo 12’’ dedicato all’Uomo Ragno, lo Spiderap dello sconosciuto rapper M.C. Zip. Il brano, musicalmente già “vecchio” per lo standard Hip Hop italiano dell’epoca, campiona la celebre sigla della serie animata di fine anni ‘60 di Spider-Man. Il testo, strutturato come se fosse lo stesso personaggio a parlare in prima persona, ha ancora una volta la forma di una smentita («mi hanno dato per morto per tirar su dei soldi / ma non dar retta a loro, sono dei manigoldi»), rivelando che la momentanea assenza dell’eroe è semplicemente dovuta... a una vacanza (da qui - sic! - la valigia della copertina). Quantomeno, nel corso del brano si rivela una conoscenza dell’universo di Spidey che può venire solo da un vero lettore Marvel, con la citazione dello Zio Ben e addirittura del... Maggia! Copertina del 12” Spiderap (1993) del rapper M.C. Zip.
Il 19 dicembre 1992 alle 22:30 Italia 1 trasmette, come prologo alla maratona dei film dell’Uomo Ragno interpretati da Nicholas Hammond, un documentario di 20 minuti intitolato Non Hanno Ucciso l’Uomo Ragno a cura del giornalista Antonio Monticelli. La trasmissione viene annunciata dalla Star Comics con un trafiletto su L’UOMO RAGNO #110 nel quale si invitano i lettori a preparare i videoregistratori. Consiglio fortunatamente seguito da molti.
Televisione
Trafiletto su L’UOMO RAGNO #110, dicembre 1992.
Smentendo ancora una volta il recente tormentone degli 883, il doc affronta il tema del nuovo boom del personaggio in Italia insieme ad ospiti come Marco Marcello Lupoi, Luciano Secchi, Nessim Vaturi della Borsa del Fumetto e Franco Mari della DIC2, agenzia lombarda di licensing che all’epoca rappresentava in Italia i personaggi della Casa delle Idee. Nel filmato, ricchissimo di immagini tratte dai comic book originali, vengono mostrati anche tantissimi albi italiani dell’epoca. Si tratta di una straordinaria testimonianza video della SA che è possibile vedere integralmente sul nostro gruppo fb e della quale pubblichiamo alcuni fotogrammi (vd. box). Il Mio Amico Ultraman (My Secret Identity) è una serie televisiva canadese trasmessa da Italia1 tra il 1988 e il 1991. Il giovane protagonista Andrew (l’attore
Jerry O’Connell, celebre per la sua parte in Stand By Me - Ricordo Di Un’Estate) è un quattrodicenne appassionato di fumetti Marvel: le pareti della sua cameretta sono infatti tappezzate di comic book e poster di supereroi. Suo vicino di casa è il dottor Benjamin Jeffcoat, uno scienziato che gli ha procurato un lavoretto come tagliaerbe per il suo giardino. Un giorno il Dr. Jeffcoat realizza un esperimento con un raggio fotonico e Andrew, entrando nel laboratorio proprio in quel momento per farsi pagare, viene accidentalmente colpito dal raggio che gli dona dei superpoteri (capacità di fluttuare, invulnerabilità e supervelocità). Sentendosi diventato un supereroe, Andrew decide di combattere il male presente nel mondo. Inizialmente si attribuisce il nome “Powerman”; poi, ricordandosi che un supereroe con tale Alcuni fotogrammi della serie TV Il mio Amico Ultraman (1988-1991).
In conclusione di questa sezione, torniamo al 1992. Pochi mesi dopo l’uscita dell’album degli 883 esce anche - contenuto nell’album Canzoni D’amore - il brano La Ballata Dell’Uomo Ragno del cantautore Francesco De Gregori, una dura critica al mondo politico e imprenditoriale italiano in un momento in cui la corruzione e il malaffare sembrano dilagare nel Bel Paese, scosso dallo scandalo di Tangentopoli e dalle stragi di mafia; il personaggio di Lee e Ditko compare qui come metafora dell’arrampicatore sociale senza scrupoli.
Alcuni frame del documentario NON HANNO UCCISO L’UOMO RAGNO (Italia1, 1992). Da sx verso dx: Titoli di apertura; Luciano Secchi nel suo ufficio alla MBP con alcuni albi della casa editrice; Nessim Vaturi della Borsa del Fumetto di Milano; Marco Marcello Lupoi con lo SPECIALE L’UOMO RAGNO 2 - IL MATRIMONIO; Franco Mari della Dic2; Stan Lee con una copia della rivi-
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nome è già esistito (il nero Luke Cage della Marvel), lo cambia con “Ultraman”. Ma il mondo reale non è come i fumetti...! Un telefilm rimasto nel cuore di molti giovani lettori dell’epoca, che sicuramente potevano identificarsi nel fortunato Andrew. Lou Ferrigno e Bill Bixby nei panni di Hulk e del Dr. Banner.
Per molti fan, il “vero” HULK rimarrà per sempre quello di Lou Ferrigno e Bill Bixby. La mitica serie L’incredibile Hulk è tuttora considerata un’icona della televisione commerciale italiana degli anni ‘80 e fu sicuramente il primo grande successo con protagonista un personaggio Marvel nel nostro Paese. Ebbene, ITALIA1 ha avuto il merito di trasmettere all’alba degli anni ‘90 anche due dei tre film per la televisione dedicati al Golia Verde: La Rivincita Dell’Incredibile Hulk (The Incredible Hulk Returns, 1988) e Processo All’Incredibile Hulk (Trial of the Incredible Hulk, 1989), entrambi memorabili in quanto rappresentano il primissimo tentativo di ricreare un universo coerente di personaggi Marvel sullo schermo, circa venti anni prima della nascita del Marvel Cinematic Universe. Ne La Rivincita, diretto da Nicholas Corea, compare l’ormai celebre Thor-pastore, com’è scherzosamente definito dai fans oggi. Checché se ne dica, e nonostante fosse decisamente lontano da quello dei comic book, il costume del Thor televisivo (interpretato da Eric Kramer) non
è poi così terribile; semplicemente, è più simile agli indumenti scandinavi: indossa infatti un’armatura metallica con pantaloni marroni. Anche perchè qui il Dio del Tuono... non è un dio, ma un semplice guerriero vichingo condannato da Odino a vivere in uno stato di «morte vivente» finché non si riscatterà della sua arroganza e belligeranza. Pare che fosse in cantiere una serie televisiva dedicata al personaggio, ma il progetto (per fortuna o purtroppo, fate un po’ voi) non ebbe seguito.
Kramer e Ferrigno con Stan Lee sul set de La rivincita dell’Incredibile Hulk.
Nel Processo, diretto dallo stesso Bixby, al Gigante di Giada viene affiancato nientemeno che Devil, interpretato da Rex Smith, il falco della strada della serie Street Hawk. Il Devil televisivo appare con una sorta di tuta completamente nera, ed una maschera a mezzo viso senza fori per gli occhi, uniforme che all’epoca fece storcere il naso di tutti i Ferrigno e Smith nei panni di Hulk e Devil.
fans ma che in seguito fu rivalutata e “omaggiata” sia nella celebre miniserie Man Without Fear di Frank Miller e John Romita Jr. che nella recente serie televisiva Daredevil della Netflix come prima, improvvisata mise del vigilante. Dove c’è il nostro avvocato cieco non può mancare il perverso Kingpin, qui interpretato da John Rhys-Davies, noto per il ruolo di Sallah nei film di Indiana Jones. Nel film si registra anche il primo cammeo in assoluto in un film di supereroi di Stan Lee. Qui il Sorridente è un membro della giuria che deve giudicare Banner/Hulk.
Cammeo di Stan Lee in Processo all’Incredibile Hulk (1989).
Tra il 1986 e il 1993 ogni episodio di serie animate prodotte o co-prodotte dalla Marvel Productions Ltd. era chiuso da un avveniristico stacchetto in CGI con protagonista Spider-Man; stacchetto arrivato anche da noi grazie a RaiDue, che in quegli anni trasmetteva alcuni cartoni in fascia pomeridiana. Il “jingle”, visibile in rete all’indirizzo youtube. com/embed/ML5RExK1Mac?null, è stato realizzato alla Digital Productions FX, compagnia di Los Angeles che produceva pubblicità ed effetti speciali per film negli anni ‘80. Si tratta senza dubbio di una delle animazioni al computer più impressionanti per un logo televisivo di quegli anni. È apparso anche nelle versioni homevideo dei primi anni ‘90 di materiale Marvel.
Il logo in CGI della Marvel Productions Ltd. (1986-1993). In alto, un raro fotogramma tratto da una trasmissione dell’epoca su RaiDue.
sta FUMETTI D’ITALIA; L’UOMO RAGNO 100; lo SPECIALE IL MATRIMONIO; una copia di MARVEL GRAPHIC-NOVEL STRIP della MBP; vignetta tratta da L’UOMO RAGNO CLASSIC 1; vignetta tratta dallo SPECIALE L’UOMO RAGNO 2 - IL MATRIMONO; una scena del telefilm con Nicolas Hammond.
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Cthulhu - Il Richiamo Del Fantastico era invece un programma con recensioni e anteprima di libri, film e fumetti (compresa una rubrica interamente dedicata alle novità edite dalla Star Comics) a cura di Ciro Sapone e Giuseppe Cozzolino, trasmesso da Rete Capri a partire dal maggio 1993, ogni giorno dal lunedì al venerdì alle 22.15. Il format ebbe un tale successo che Giovanni Minoli propose agli ideatori di realizzare un programma analogo in RAI: il progetto, nonostante
mesi di duro lavoro, naufragò a causa di un valzer di poltrone a seguito delle elezioni politiche del ‘94.
Pubblicità da L’UOMO RAGNO #120, maggio 1993.
In chiusura di questa sezione, due “chicche” che forse saranno sfuggite ai più, nonostante in quegli anni saranno apparse in innumerevoli repliche nelle reti private di tutta Italia. La prima è tratta dal film Pierino Torna A Scuola (1990), il quarto film della serie diretto da Mariano Laurenti, dove l’incorreggibile monello interpretato da Alvaro Vitali legge DESTROYER #1 della Play Press. La seconda ci viene dalla commedia Da Grande (1987), diretta da Franco Amurri; in una scena del film il protagonista Marco, interpretato da Renato Pozzetto, legge un numero de I TRANSFORMERS, sempre della Play Press, seduto su una panchina al parco.
Due fotogrammi dai film Pierino Torna A Scuola (1990) e Da Grande (1987).
Cinema
In un periodo povero, anzi p overi s simo di “cinecomics” (il Batman di Tim Burton, che per certi versi spianerà la strada al genere, uscirà solo tre anni dopo), veder comparire anche solo un riferimento ai personaggi dell’Universo Marvel nei film era un vero e proprio evento. Nel 1986 arriva nelle sale cinematografiche il bistrattato Howard E Il Destino Del Mondo (Howard the Duck), film basato sul celebre papero antopomorfo della Marvel creato dal compianto Steve Gerber in una storia dell’Uomo Cosa nel dicembre 1973. Scritto e diretto da Willard Huyck (sceneggiatore di pellicole culto come American Graffiti e Indiana Jones e il tempio maledetto) il film fu prodotto dalla Lucas Film con un budget pari a 36 milioni di dollari, incassandone appena 16 in patria, e circa 38 nel resto del mondo. Manifesto italiano del film Howard e Il Destino Del Mondo (1986).
Demolito dal pubblico e dalla critica, che all’epoca gli appioppò ben quattro Razzie Awards (gli “oscar del peggio”) tra cui Peggior Film, la pellicola fu a tutti gli effetti un flop, sebbene si inquadri perfettamente nel filone della “commedia fantasy” americana degli anni ‘80, all’epoca molto popolare soprattutto tra il pubblico adolescenziale. Certamente la cattiva caratterizzazione del personaggio - per certi versi edulcorata rispetto alla sua controparte fumettistica, per altri esaltata (i riferimenti sessuali) - ha confuso il pubblico, incerto se ritenere il prodotto destinato a un pubblico infantile o adulto; allo stesso tempo, gli effetti speciali della celebre Industrial Light & Magic (che all’epoca aveva già dato vita a capolavori come la trilogia di Star Wars, La Storia Infinita e Labyrinth) risultarono poco convincenti e a tratti ridicoli. Negli anni comunque il film è stato ampiamente rivalutato ed oggi è ricordato con un certo affetto dai fans. Com’è noto, i Marvel Studios hanno già integrato Howard nel MCU: il personaggio appare nella scena dopo i titoli di coda di Guardiani della Galassia e Guardiani della Galassia Vol.2.
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Lea Thompson (la Lorraine di Ritorno al Futuro), nel ruolo di Beverly e Howard in un fotogramma del film.
Prima esperienza alla regia di Chris Columbus (noto principalmente per aver diretto Mamma ho perso l’aereo e Harry Potter), Tutto Quella Notte è uscito nel 1987 trasformandosi subito in uno dei tanti instant classic della commedia USA anni ‘80. Copertina della VHS di Tutto Quella Notte (1987).
Il film racconta della babysitter Chris Parker (Elisabeth Shue, la Jennifer di Ritorno al Futuro II e III) che è chiamata ad assistere Sara, una bambina di 9 anni fan sfegatata del Thor della Marvel (tanto da indossarne per tutto il film l’elmetto alato), suo fratello Brad di 15 anni e l’amico di lui Daryl. Tutto sembra filare liscio fino a quando la migliore amica di Chris la chiama per dirle che è scappata di casa e che ha bisogno di aiuto. Inizia così per la giovane babysitter e i tre ragazzi una notte piena di peripezie, avventure e corse contro il tempo per poter tornare a casa prima del rientro dei genitori. Memorabile per il tema di questo libro è la cameretta di Sara, completamente invasa da cimeli del Dio del Tuono... Nonchè la sua apparizione “in carne ed ossa”. Un muscoloso Vincent D’Onofrio nei panni di “Thor” in Tutto Quella Notte.
In una mitica scena rimasta nel cuore di tutti, la ragazzina incontra quello che a tutti gli effetti le sembra Thor incarnato! Il meccanico Dawson, una sorta di sosia del supereroe, è interpretato
da un Vincent D’Onofrio muscoloso e imponente. Dopo aver girato questa scena (l’unica in cui compare in tutto il film) l’attore iniziò a preparare il ruolo che lo avrebbe consegnato alla storia del cinema: il soldato Palla di Lardo in Full Metal Jacket. La scena è breve quanto indimenticabile per la sua tenerezza - non diciamo Alcuni fotogrammi da Tutto niente per Quella Notte. La cameretta non spoidella piccola Sara è un vero e proprio “santuario” dedicato al lerare il personaggio Marvel Thor. film a chi non lo ha visto - e filologicamente parlando costituisce probabilmente la primissima apparizione di “un” Thor in celluloide, visto che anche il succitato film per la TV La rivincita dell’incredibile Hulk in cui appare Thor è successivo, del 1988. Per tutti, Dolph Lundgren è e rimarrà sempre Ivan Drago, il granitico pugile russo che sfida Stallone in Rocky IV (1985); per molti altri, è anche colui che ha prestato viso e muscoli al personaggio di He-Man ne I dominatori dell’universo (1987), sfortunato film live-action della mitica linea di giocattoli Masters. Ma per noi vegliardi della SA Marvel italiana, Lundgren è anche... Il Punitore. Uscito nel 1989, The Punisher ha in comune col personaggio della Marvel appena il titolo: la totale infedeltà rispetto ai fumetti deluse i fan e suscitò numerose critiche negative, tanto che il film venne immediatamente ritirato dalle sale e distribuito in home video. Fu in questa forma che nel 1991 arrivò in Italia per gentile concessione della Eagle, che riuscì a demolire quel poco che c’era di buono traducendo il titolo ne Il Vendicatore - forse perchè “Punitore” venne ritenuto troppo reazionario - e presentandolo nella sinossi come «tratto da una delle più seguite e fortunate serie di CARTOONS Marvel». Ciò nonostante, in quei tempi poveri di cinecomics la sua uscita suscitò un certo clamore tra i fan italiani, che speravano in un adattamento dignitoso delle
storie del Puni. Il film, come è ovvio, deluse anche qui. Solo un magnanimo Pier Paolo Ronchetti, che proprio sul Punitore della Star scriveva una rubrica sul cinema, lo ritenne «non proprio spregevole». Una curiosità: la voce italiana di Castle è di Fabrizio Pucci, oggi noto per essere il doppiatore di Hugh Jackman / Wolverine in tutti i film del franchise X-Men. Locandina italiana de Il Vendicatore (1989).
Altro cinecomic Marvel della SA fu il Capitan America di Albert Pyun, regista noto nell’ambiente come “il nuovo Ed Wood” a causa di capolavori di serie B come Cyborg (1989). Uscito nel 1990, il film fu prodotto dalla 21st Century Film Corporation che stanziò per il progetto 10 milioni di dollari, i quali evidentemente non bastarono a Pyun per ricavare qualcosa di decente dalla debole, e a tratti ridicola, sceneggiatura di Stephen Tolkin. Per la parte di Cap/Steve Rogers vennero “considerati” A r n o l d S chw arze n e g g e r e Dolph Lundgren, il primo scartato per il suo accento, il secondo perché impegnato nelle riprese del suddetto Il Vendicatore. Alla fine fu scelto il Alcuni fotogrammi dal film m o d e s t o Capitan America (1990). 212
ragazzone Matt Salinger, già visto ne La Rivincita Dei Nerds. Leggermente migliore la scelta fatta per il Teschio Rosso, interpretato da Scott Paulin, anche se le sue origini sono state completamente stravolte e la sua malvagità decisamente “stemperata” da una serie di infelici soluzioni narrative che a tratti lo riducono a macchietta di varietà, esattamente come accade con Cap, del resto. A causa dello scarso successo di pubblico e critica, in Italia il film arrivò direttamente in versione Home-Video (FOX/PRISMA 1992), con Capitan America doppiato dal grande Romano Malaspina, indimenticabile “voce” di Actarus e Hiroshi. Arrivò e fu velocemente divorato (leggi: piratato) dai fan italiani, a “digiuno” di versioni cinematografiche dei loro eroi, in un momento in cui la “Bat-mania” ma anche la “Marvel-mania” - spopolava nel nostro Paese; lasciò tutti delusi, delusissimi, ma il solo fatto di vedere un Cap in carne ed ossa muoversi col suo scudo, era un motivo sufficiente per una serata in compagnia a base di pizza, pop-corn e scimmie che ballano. Produzione esecutiva di Stan Lee. Nel 1990, dodici anni prima che lo Spider-Man di Sam Raimi arrivasse nei cinema di tutto il mondo, si cominciò a vociferare su una possibile pellicola in live-action dell’Uomo Ragno. Carolco Pictures aveva infatti acquistato i diritti del personaggio per cinque milioni di dollari ed era pronta a investire un budget da cinquanta milioni per il film (per la cronaca, quello di Raimi ne costò 139). Lo stesso Stan Lee ne parlava spesso nelle sue interviste, non esitando a definirlo “kolossal”. Il termine non era del tutto campato per aria: per scrivere e dirigere il tutto Carolco aveva infatti ingaggiato nientemeno che James Cameron, già notissimo per i blockbuster Terminator (1984), Aliens (1986) e The Abyss (1989), tre instant-classic del cinema fantastico che all’epoca rendevano il curriculum del regista canadese come il più qualificato per dar vita all’universo dell’Arrampicamuri. Fan-Art per il film SpiderMan di James Cameron.
Una notizia-bomba per tutti i ragnofan, che potevano ragionevolmente sperare di assistere per la prima
volta a qualcosa di dignitoso, dopo l’involontaria parodia de L’Uomo Ragno sfida il drago (1981). Durante tutta la prima metà degli anni ‘90, le voci su questa pellicola viaggiarono incontrollate su tutti gli organi specialistici e ovviamente raggiunsero anche l’Italia, grazie alle fanzine e a riviste ufficiali come STAR MAGAZINE; le prime indiscrezioni ad esempio dicevano che per la parte di Peter Parker era già stato contattato l’allora esordiente Leonardo Di Caprio - che di lì a poco sarebbe diventato l’idolo delle ragazzine di ogni latitudine grazie a pellicole come Romeo + Juliet (1996) e soprattutto Titanic (1997) mentre Arnold Schwarzenegger era il nome preferito per impersonare il Dr Octopus, anche se come villain alla fine furono scelti Electro e l’Uomo Sabbia. Il sogno si infranse definitivamente nel 1994, esattamente come la nostra “Silver-Age”. Verso la fine delle riprese di True Lies, Cameron aveva finalmente consegnato alla Carolco la sua sceneggiatura, poi illustrata da uno storyboard del disegnatore Daniele Tomasi (visionabile per intero e gratuitamente qui: issuu. com/dteditore/docs/spidercameronscreen-eng, ma certi problemi legali e finanziari della compagnia cinematografica l’avevano già obbligata ad una retro-marcia, soprattutto quando la 20th Century Fox contestò la partecipazione al progetto
mostrato, con la serie di film su Superman degli anni 70/80 e il Batman del 1989, che i film di supereroi potevano rivelarsi dei grandi successi al botteghino, dall’altra nessun personaggio della Marvel era fino a quel momento riuscito a emulare simili risultati, ed anche i progetti per altri personaggi di cui la Casa delle Idee aveva ceduto i diritti in quel periodo (come l’Uomo Ragno) si trovavano in una sorta di limbo. Così, con l’avvicinarsi della scadenza dei diritti Eichinger decise di realizzare comunque il film (il contratto con la Marvel prevedeva il rinnovo solo se avesse iniziato le riprese prima della scadenza); non un blockbuster come aveva sognato in un primo tempo, ma un prodotto realizzato in economia. Contattò quindi Roger Corman, noto regista e produttore statunitense specializzato in pro-
Qui a sinistra e nella colonna centrale la copertina e alcuni schizzi storyboard di Spider-Man, realizzato dal disegnatore Daniele Tomasi.
duzioni a basso costo, a cui propose la realizzazione del film con un budget di 1.400.000 dollari. La regia venne affidata al regista di videoclip (ma con alcune esperienze in campo cinematografico) Oley Sassone e gli effetti speciali appaltati alla società californiana Mr. Film, al tempo pioniera dell’animazione al computer. Le riprese, che videro la presenza di Stan Lee sul set, durarono ventuno giorni a cavallo tra il dicembre 1992 ed il gennaio 1993, con turni lavorativi anche di dodici ore consecutive. Dopo la lavorazione, iniziò un lento lavoro di post-produzione che si p ro t r a s se per diversi mesi. Il trailer del film venne distribuito nella primavera del 1993: da quel momento, il cast i n i z i ò Alcuni fotogrammi dal film The un tour Fantastic Four (1993-94).
di Cameron, rivendicando l’esclusività dei suoi servizi come regista sotto un altro contratto. “L’ultimo dei problemi”, diciamo così, perchè nel 1996 sia la Carolco, che la Marvel e la 21st Century dichiararono bancarotta. I diritti di Spider-Man finirono quindi per essere oggetto di una contesa poi risolta, come sappiamo, con la cessione esclusiva nel 1999 alla Columbia, una sussidiaria della Sony. Lo Spider-Man di Raimi non deluse, e come tutti sappiamo spianò la strada a un genere. Tuttavia, rimane vivo ancora oggi il rimpianto per questo film-fantasma che per molti critici resta “the greatest superhero movie never made”. Arrivò ad essere girato invece il famigerato The Fantastic Four di Oley Sasso-
Copertina della rivista Film Threat #12, ottobre 1993.
ne. L’uscita del film venne inizialmente annunciata per il settembre 1993, poi posticipata al gennaio 1994 (e questo è l’anno che compare nei titoli di coda), ma non venne mai distribuito ufficialmente. Nel 1986, essendo la Marvel rientrata in possesso dei diritti cinematografici su tutti i suoi personaggi, la casa di produzione Neue Constantin di Eichinger (una delle principali case di produzione tedesche), acquisì i diritti per realizzare un film sui F4 per una cifra modesta che voci di corridoio sostengono essere di circa 250.000 dollari. Acquisiti i diritti, Eichinger cercò finanziatori fino a quasi alla loro scadenza, prevista per il 31 dicembre 1992. L’impresa si rivelò ardua per via del costo eccessivo degli effetti speciali che un film di supereroi avrebbe comportato, nell’ordine di decine di milioni di dollari. Se da una parte la DC Comics aveva di-
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promozionale con la presentazione di spezzoni di film e sessioni di autografi, partecipando anche alla San Diego Comic-Con e ottenendo la copertina della rivista Film Threat. Ma poco prima del Natale del ‘93, inaspettatamente per il cast, venne annunciato che il film non sarebbe stato distribuito. All’annuncio della cancellazione della distribuzione si sparse la voce secondo cui il film era solo un ashcan copy, un artefatto realizzato esclusivamente per mantenere i diritti per lo sfruttamento cinematografico dei personaggi. Dopo alcuni anni, riproduzioni non autorizzate iniziarono a circolare nell’ambito della pirateria home-video prima, e del file sharing poi, rendendo quindi pubblico il film anche in Italia. Infine, ricordiamo la manifestazione Supereroi In Celluloide, che ebbe luogo a Bologna dal 4 al 7 aprile 1991 presso il Cinema Lumière. L’evento, organizzato dalla Star Comics in collaborazione con la Cineteca del Comune, prevedeva un fitto calendario di proiezioni di film e telefilm sui supereroi, molti dei quali inediti in Italia, e dibattiti coi principali curatori italiani, da Marco Lupoi a Paolo Accolti Gil, passando per Alessandro Bottero, Adam Centerba, Enrico Fornaroli e Daniele Brolli, e con la partecipazione di un autore del calibro di John Bolton, disegnatore di Classic X-Men.
Società
Il 30 maggio 1992, in virtù dei 50 anni di vita editoriale di Capitan America (1941-1991) un’immagine raffigurante la testa del personaggio è diventata per un giorno un timbro ufficiale delle Poste Italiane, di quelli utilizzati per “annullare” i francobolli. Secondo quanto apparso in un trafiletto su CAPITAN AMERICA E I VENDICATORI #50 dell’agosto 1992, una manifestazione apposita si è svolta quel giorno a Roma in seno alla VIII Mostra Filatelica. In qualità di licenziataria italiana del personaggio, venne coinvolta la Star Comics, che per l’occasione inviò come “madrina” la segretaria di redazione Cinzia Broccatelli. Abbiamo provato a recuperare una scansione del timbro originale ma ovviamente si tratta di un’impresa difficile, se non impossibile. Dell’esemplare resta appena la riproduzione apparsa come sfondo nel suddetto trafiletto.
Spidey per le vie di Milano in alcune immagini tratte dal documentario Non Hanno Ucciso L’Uomo Ragno trasmesso su Italia1.
Parecchi lettori di questo libro certamente ricorderanno la foto, scattata alla Borsa, della redazione Star con questo “attore”, apparsa sul numero #102 (agosto ‘92) de L’UOMO RAGNO.
Trafiletto su CAPITAN AMERICA E I VENDICATORI #50
Nel giugno 1992 in occasione di un evento promosso dalla libreria milanese Borsa del Fumetto di Nessim Vaturi per festeggiare i 30 anni di vita editoriale di Spider-Man, la Marvel inviò in Italia «uno dei suoi uomini-ragno veri» (cit.) che ha allietato lettori, giornalisti, professionisti dei comics e semplici passanti in una memorabile tre giorni.
Pubblicità apparse negli albi Star Comics per la manifestazione Supereroi In Celluloide a Bologna.
I kappa Boys, Giovanni Bovini, Marco Lupoi e Cinzia Broccatelli.
Meno nota questa, proveniente da SUPER COMICS #24 del settembre 1992, scattata invece col team di SUPER COMICS della Max Bunker Press.
Da sinistra Giampaolo Vincenzi, Val Petterle (pseudonimo di Valentina Secchi, figlia del “boss” Luciano), suo fratello Riccardo Secchi e Alex Briganti.
Pubblicità dell’evento alla Borsa Del Fumetto tratta dagli albi Star Comics.
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I principali collaboratori della Star apparvero per la prima volta tutti insieme un paio di mesi prima, nel luglio 1992, su L’UOMO RAGNO #100, uno speciale numero celebrativo di 96 pagine per festeggiare questo straordinario traguardo. La foto, scattata a Bologna, è rimasta nel cuore di molti fan.
A partire dall’autunno del 1990 La Star Comics patrocinò un’auto di Formula Ford, pilotata dal perugino Graziano Savignani. Sponsor del bolide fu nientemeno che la testata de L’UOMO RAGNO, che capeggiava sul cupolino della monoposto. Eccola fotografata in un trafiletto apparso sul numero 65 della serie, datato gennaio 1991. Savignani si è poi dato con successo all’atletica.
Da dx verso sx, in prima fila: Andrea Pietroni, Barbara Rossi, Luca Scatasta, Federico Amico; in seconda fila Pier Paolo Ronchetti, Marco Lupoi, Andrea Plazzi e in terza Andrea Baricordi, Max Brighel e Massimiliano De Giovanni. da L’UOMO RAGNO #100, luglio 1992
La monoposto pilotata da Graziano Savignani e sponsorizzata dalla testata L’UOMO RAGNO.
Hanno ucciso l’Uomo Ragno, cantavano gli 883. Proprio per colpa (o merito) di quella canzone, in quegli anni l’Uomo Ragno divenne il soprannome di Walter Zenga. Soprannome più che giustificato, vista la capacità dell’estremo difensore milanese di raggiungere gli angoli più lontani della porta e di compiere balzi prodigiosi per strozzare in gola l’urlo del gol agli attaccanti. Dopo il mondiale del 1990, Walter Zenga, per il terzo anno consecutivo, fu nominato miglior portiere del mondo dalla International Federation of Football History & Statistics. Al termine della stagione 1990-1991, alzò la Coppa Uefa vinta con l’Inter. Dopo l’addio alla nazionale, Zenga vinse un’altra Coppa Uefa (1993-94) e si congedò dai nerazzurri trasferendosi alla Sampdoria, scambiando letteralmente la porta con Pagliuca. Nel 1996, il settimanale GUERIN SPORTIVO ci mostrò finalmente il portiere in mise “ragnesca”.
Nella primavera del 1992, la Play Press lanciò il corcorso Vola In America Con I Supereroi, che metteva in palio per quattro fortunati lettori un viaggio di ben sette giorni negli USA per visitare le sedi di Marvel e DC. Per partecipare, bisognava ritagliare e spedire dei bollini (per un totale di 29!) che si trovavano nelle testate Marvel e DC della casa editrice laziale in uscita tra aprile e maggio di quell’anno.
Bando del corcorso della Play Press Vola In America Con I Supereroi.
I lettori selezionati furono Stefano Doati, Gaetano Fezza, Daniele Mura e Giorgio Cettolin. Su X-MARVEL #35 del febbraio 1993 venne pubblicato un lungo reportage del viaggio dove in una foto compaiono, comprensibilmente contenti, i quattro fortunelli ritratti insieme all’ormai familiare Spider-Man in carne e ossa.
Il patron della Star Comics Giovanni Bovini riceve il Premio Fumo di China a Lucca ‘92 come Miglior Editore. Da FUMETTI D’ITALIA #2, maggio 1992.
Stan Lee sfoglia soddisfatto una copia di BHANG della Max Bunker Press nel suo studio a Los Angeles. Da BHANG #6, settembre 1990.
Stan Lee ospite a LUCCA 1993. Al termine della conferenza; in piedi accanto a lui Sergio Cavallerin, Marco Lupoi e l’allora sindaco del capoluogo toscano Arturo Pacini. Nella foto sotto, durante l’incontro con il pubblico insieme a un cosplayer dell’Uomo Ragno.
L’editore Mario Ferri, dalla fanzine MARVEL SERIES. Ca. 1993.
I quattro fortunati vincitori del corcorso insieme a uno Spidey-attore.
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In questa sezione, suddivisa per aree tematiche, cercheremo di fare un quadro sulle curiosità, sul materiale promozionale e, più in generale, sul merchandise a 360 gradi, senza alcuna velleità di completismo. La catalogazione degli articoli è un lavoro iterativo, è iniziata e proseguirà sul gruppo Facebook della Silver Age Marvel in Italia, con l’auspicio di arricchire sempre di più “l’elenco della spesa” per i collezionisti più incalliti.
GADGETS E MATERIALE PROMOZIONALE Quella degli allegati è una tradizione inaugurata dalla Corno e proseguita, prevalentemente, con la Star Comics, che negli anni ha accluso spesso adesivi e spille ai propri albi. Di seguito, una gallery esaustiva dei gadget allegati e del materiale promozionale che gli editori hanno realizzato e distribuito presso fiere, edicole e fumetterie.
STAR COMICS La Star Comics ha prodotto una considerevole quantità di gadget durante la SA. Una buona parte di questi sono usciti sotto forma di allegati ai loro albi (adesivi, spille, inserti), altri sono invece stati distribuiti in via promozionale in occasione di eventi e fiere o attraverso le fumetterie e le librerie specializzate come omaggio agli acquirenti (cartoline, depliant, segnalibro). E' stata prodotta anche una piccola serie di locandine da edicola, della quale purtroppo non rimangono molte testimonianze. Secondo le nostre ricerche, i gadget Star con protagonisti eroi Marvel comprendono 41 adesivi (di cui 20 dedicati all'Uomo Ragno e 21 agli altri personaggi da loro pubblicati), circa 20 cartoline in tre diversi formati (6x10, 9x13 e 10x15), 15 segnalibro, 23 spillette (8 dedicate all'Uomo Ragno, 4 ai Fantastici Quattro, 4 agli X-Men, 4 ai Vendicatori e 3 al Punitore). Per lungo tempo ha circolato nel mercato anche una spilla "amatoriale", o per meglio dire un falso con soggetto Hulk che, per ovvi motivi, abbiamo ritenuto di non inserire in elenco e che qui citiamo esclusivamente per mettere in guardia i collezionisti. Riguardo alle locandine, oltre a quelle rappresentate ne esistono sicuramente altre, tra cui quella realizzata per il lancio del primo numero de L'UOMO RAGNO e un'altra, di formato più piccolo, uscita per promuovere l'arrivo di Todd McFarlane sulla testata.
ADESIVI
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CARTOLINE
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SEGNALIBRI
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SPILLETTE
VOLANTINI E DEPLIANT
Depliant pubblicitari per la rassegna EROI IN CELLULOIDE (fronte e retro), per l'uscita de L'UOMO RAGNO (fronte, retro e interno), e per lo SPECIALE IL MATRIMONIO (fronte e interno), quest'ultimo distribuito in coccasione di Lucca '91. 219
LOCANDINE PROMOZIONALI
ALTRO
Bollettino promozionale distribuito gratuitamente in occazione della fiera di Lucca '92
Busta distribuita agli acquirenti alle fiere.
Inserto a colori apparso nel n.59 de L'Uomo Ragno (ottobre 1990). Otto interpretazioni del tessiragnatele ad opera di altrettanti fumettisti italiani, che all'epoca dell'uscita dell'albo rappresentavano la "nuova scuola" del Bel Paese: in ordine alfabetico, Baldazzini, Brolli, Catacchio, Fabbri, Fara, Igort, Palumbo e Semerano.
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PLAY PRESS La Play ha realizzato una serie di sette t-shirt in tre taglie, ognuna delle quali dedicate a un personaggio della loro scuderia.
Busta distribuita agli acquirenti alle fiere.
Allegati "Comics Intrerview" alle pubblicazioni Play Press.
COMIC ART
Locandina da edicola per ALL AMERICAN COMICS, adesivo allegato alla raccolta di CONAN IL BARBARO e locandina da edicola per CONAN. 221
FANZINE E PUBBLICAZIONI AMATORIALI “Stan Lee, in un’intervista apparsa sull’Herald Tribune, ha dichiarato che il tanto successo dei suoi comics è dovuto alle critiche e ai consigli dei lettori. Così il mondo dei fans americani, ordinato in Club, associazioni e persino sindacati, è riuscito a divenire una vera e propria potenza economica nel mercato dei comic-books, riuscendo anche a migliorare la qualità dei fumetti.” Con queste parole, l’ottimo Dario Gulli introduce i lettori al numero zero di COMIC-BOOK, una delle prime fanzine di epoca Silver (siamo nel gennaio del 1989): una miscela di anteprima, recensioni, articoli e fumetti in cui autori e assoluti protagonisti sono proprio gli appassionati e collezionisti di fumetti. Assisteremo, negli anni a venire, a una vera e propria valanga di pubblicazioni amatoriali, molto eterogenee tra loro (generaliste, monografiche, fitte di cronologie, quotazioni, annunci e/o sbilanciate sulla critica pura e chi più ne ha, più ne metta) e caratterizzate da una qualità sicuramente altalenante, ma accomunate da una grande e sincera passione, pertanto degne del massimo rispetto e, mi sia permesso, di un pizzico di sana invidia e sincera ammirazione per l’impegno e la capacità di mettere in piedi piccoli quanto agguerriti progetti editoriali in un’epoca in cui non c’erano né internet né tantomeno il crowdfunding e la collaborazione si realizzava attraverso l’uso compulsivo di carta, penna, francobolli e, nella migliore delle ipotesi, lunghissime chiacchierate in teleselezione.
La via italiana alla produzione e distribuzione di fanzine - prevalentemente per corrispondenza, tramite una o più fumetterie di riferimento e/o in occasione delle mostre-mercato – è sin da subito chiara: condividere con il pubblico le proprie opinioni sul mercato, non solo su quello nazionale, ma anche e soprattutto su quello d’oltreoceano; non bisogna dimenticare infatti che al tempo gli albi Marvel tradotti e presentati dagli editori risalivano spesso a diversi anni prima, e i lettori italiani erano decisamente affamati di anticipazioni sulle vicende dei propri beniamini. Dubito fortemente che in Italia siano mai stati fondati, come in America, “sindacati” di lettori: di certo, fioccano come funghi associazioni e fan club di ogni tipo. Sono forme di aggregazione che, sovente, si risolvono nella realizzazione di una pubblicazione amatoriale, non per questo necessariamente di bassa qualità: si va da uno dei casi più eclatanti, il Centro del Fumetto Andrea Pazienza – nato grazie a una collaborazione tra il Comune di Cremona e l’Arcicomics - e la storica collana SCHIZZO fondata proprio nel 1986, a esperimenti più “caserecci” ma comunque degni di nota, come i fan club dedicati al nostro Frank Castle, coi rispettivi “organi di informazione” (PUNISHER BULLET-IN e PUNISHER’S FRIENDS CLUB, letteralmente introvabili) e il Club del Fumetto di Milano con la sua GRAFFITI diretta da Andrea Portella (da segnalare il n.14, con un articolo su John Byrne e la prima parte di un dossier sul Punitore).
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Delle “fanze” si accorge la Star Comics, che dedica loro un’intera rubrica su Star Magazine dal titolo MONDO COMIX, curata prima da Boris Vani (forse uno dei tanti pseudonimi del “camaleontico” Daniele Brolli) e poi da Massimiliano Brighel. I responsabili di questo spazio sono spesso assai critici ma mai sprezzanti nei confronti degli estensori degli articoli e, per parecchi numeri, aggiornano i lettori della rivista in merito alle uscite di collane “for & by fans only”. Alcune pubblicazioni avranno vita breve, brevissima: talvolta, un solo numero. Altre, resisteranno per anni: è il caso, ad esempio, della gloriosa FUMETTOMANIA di Mario Benenati, che ancora oggi prosegue on-line la sua preziosa opera di informazione e divulgazione (fumettomaniafactory.net). Meno longeve, ma degne di menzione e meritate lodi sono le splendide ELEKTRA MAGAZINE (mai banali gli interventi critici del valido Enrico Fontana), LINEA CHIARA (di cui segnalo il numero sei per via di un lungo dossier sugli amori di Peter Parker) e MADE IN USA: in tal caso, l’appellativo “prozine” è ampiamente meritato e il genere conosce probabilmente la sua massima espressione quanto a confezione editoriale complessiva. Anche i collezionisti poco o per nulla interessati alle pubblicazioni amatoriali, negli anni successivi impazziranno per procurarsi gli ultimi quattro numeri, in cui sono stati pubblicati brevi racconti dei Fantastici Quattro prodotti in Italia e realizzati da un autore che, negli anni successivi, farà tanto parlare di sé: Leo Ortolani. Ma alla pubblicazione pisana dedicheremo più spazio in un articolo a parte.
I “fanatic magazine” sono un fenomeno editoriale che vede protagonista l’intera penisola, da nord a sud: basti pensare alla milanese FANTACO DI Aaron Ghirardelli (il numero due ospita un dossier su Frank Miller e un articolo sui ninja), alla scaligera DELTA di Alberto Corradi, alla modenese MARVEL SERIES di Claudio Piccinini e Andrea Giberti (da non perdere il fascicolo con l’intervista a Mark Gruenwald, invitato in Italia dalla Fiera del libro di Bologna), alla bolognese GLAMAZONIA di Marcello Vaccari, alla romana FLAG di Carmine Amoroso (impreziosita da una lunga intervista a Stan Lee, con tanto di riproduzione di un fax di auguri del Sorridente inviato dalla Marvel Films di Los Angeles), alla calabrese AMAZING COMICS di Matteo Losso, alle sicule COCA-COMICS di Vincenzo Tripodo e Mario Vitale e ATTILAN di Maurizio Clausi, alle campane FLEX e LO SCARABOCCHIO. Quest’ultima, diretta dal vulcanico Pasquale Landolfo, sopravviverà alla Silver Age Marvel in Italia con volumetti monografici di sempre più pregevole fattura, proseguendo idealmente l’impegno “carbonaro” di cronologisti della prima ora quali Lorenzo Altariva (fondatore della gloriosa MARVEL STORY) e Gianfranco Calvitti (rarissimi gli index targati X-Fans Club: appena cinquanta copie a numero).
Encomiabile, infine, il lavoro della Tornado Press di Pino di Genua e Giuliano Piccininno. Tra le pubblicazioni della compagine partenopea, è un “must” lo special commemorativo del trentennale degli Uomini-X firmato da Domenico Cammarota e Mario Uccella: sotto una copertina inedita del compianto Pino Rinaldi, gli autori ricostruiscono le vicende editoriali e narrative degli X-Men, oltre a presentare un congruo numero di profili dei personaggi secondo il collaudato format della collana “The Official Handbook of the Marvel Universe”, la cui edizione italiana sarà destinata a rimanere il sogno proibito dei Silverados nazionali.
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INTERVISTA A FRANCESCO VALVO Francesco Valvo è uno dei fondatori di MADE IN USA, probabilmente la fanzine più ricordata e celebrata: ci ha rilasciato un’intervista che pubblichiamo volentieri. FV: Siamo partiti in quattro, fra i quali io e Matteo (Bernardini, NdR): siamo subito diventati amici, anche perché vivevamo entrambi a Pisa: lavoravamo sull’impaginazione, sulla revisione dei testi… anche se la maggior parte delle idee erano di Matteo. Gli altri due li abbiamo persi per strada. Poi si sono aggregati, tra gli altri, Mattia Di Bernardo e Tommaso Milella, con cui siamo sempre in contatto e che rivediamo spesso, in occasione di Lucca Comics. Pierpaolo Valenti Gigliotti: Tu di cosa ti occupavi, in particolare? FV: Di mettere un freno a Matteo (risate)! Ero deputato a rendere le cose “presentabili”, perché il mio socio era un passionale ed io fungevo da filtro finalizzato a evitare di beccarci qualche querela, edulcorando i toni. In realtà era lui l’anima di MADE IN USA, infatti non ho capito perché stai intervistando me… (risate) PVG: L’impressione è che foste molto coesi e, soprattutto, più maturi rispetto a molti altri ragazzi che, come voi, sfornavano fanzine. FV: Beh, io sono del ’66. Ai tempi di MADE IN USA frequentavo l’università. Considera che eravamo tutti coetanei o quasi. PVG: Chi erano i quattro “soggetti” raffigurati nel corner box della fanzine? E’ una domanda che mi pongo da una vita, presumo foste proprio voi. FV: Esatto! A parte me e Matteo, ci trovi Giuseppe Cecere, colui al quale si deve l’idea della rivista. Il quarto è Maurizio, il cognome non è stato riportato per sua espressa richiesta. E’ ancora a Pisa, se lo incontro gli chiederò di svelare finalmente la sua identità… mi riservo lo scoop per il vostro gruppo (risate).
PVG: Com’è nata, MADE IN USA? FV: A Pisa c’era un negozio di miniature per war games attraverso il quale acquistavo ogni mese gli albi Marvel in edizione originale. Qui vidi un annuncio in bacheca, un tizio che cercava aiuto per fare una fanzine. Giuseppe, a distanza di pochissimi anni e qualche numero di MIU, avrebbe lasciato Pisa e avremmo perso con lui ogni contatto. PVG: E per la distribuzione? FV: Beh, inizialmente la rivista usciva due volte l’anno, in occasione delle rispettive edizioni della fiera di Lucca e la distribuzione era affidata… a noi, che ci piazzavamo sulle gradinate del palazzetto per venderla. La periodicità in concomitanza con la mostra-mercato non era casuale, perché ci consentiva di metterla subito in vendita per rientrare nel più breve tempo possibile delle spese sostenute. Considera che eravamo tutti studenti universitari, non avevamo sponsor. PVG: Nel ’94, il canto del cigno della Silver Age e anche di MADE IN USA. FV: Sì, forse solo una coincidenza, ora che mi ci fai pensare: è anche vero che le fanzine, non solo la nostra, erano “alimentate” dalle polemiche tra redattori e dal caleidoscopio di formati e politiche editoriali che ha caratterizzato gli anni della Silver Age. Noi eravamo un po' stanchi, avevamo completato gli studi e non c’era più l’entusiasmo dei primi anni. Portare avanti la fanzine avrebbe richiesto un impegno che non potevamo (e non volevamo) più permetterci. PVG: Hai mai pensato, anche solo per un momento, di diventare un professionista del settore? 224
FV: Ti confesso che ci furono degli approcci da parte di alcuni editori, interessati a instaurare una collaborazione con il nostro gruppo. Però erano realtà geograficamente distanti, avremmo dovuto trasferirci… ci fu un abboccamento, ma il tutto rimase in una fase embrionale. Per noi era un passatempo, non lo abbiamo mai davvero considerato come un lavoro. E poi lavorare per una casa editrice non ci avrebbe permesso di esprimerci con la libertà di cui, in quanto fanzine, godevamo. PVG: MADE IN USA è forse la più ricordata e celebrata delle fanzine per la presenza di una manciata di racconti dei Fantastici Quattro firmati da un certo Leo Ortolani…
FV: Leo è da sempre un autentico signore, spesso e volentieri ci ringrazia, ma sono certo che avrebbe sfondato comunque. Di certo, la pubblicazione di quelle storie contribuì a farlo conoscere, perché MADE IN USA era quasi un “must” per gli addetti ai lavori e gli appassionati di fumetti dei supereroi: gli ultimi numeri, quelli che contenevano i racconti di Leo, oggi vengono venduti a peso d’oro su eBay… fai conto che la nostra tiratura aveva superato le mille copie, che mi dicono essere una tiratura monstre per questo genere di pubblicazioni, ma chissà quante ne sono rimaste in circolazione. A proposito, specie dei numeri con gli FQ di Leo, a quanto pare girano anche dei “falsi”, qualcuno ha fotocopiato le varie pagine per assemblare un albo farlocco e venderlo con ricavi esorbitanti. PVG: Come avete conosciuto Leo? FV: Uno dei miei coinquilini leggeva L’ETERNAUTA, la rivista della Comic Art. Per un paio di numeri, al periodico fu allegato il supplemento SPOT, dedicato a giovani autori esordienti. Tra tanti, notai Leo e il suo Rat-Man, ancora un po' acerbo ma assai divertente e legato al mondo dei supereroi: per MIU sarebbe stato perfetto. Grazie alla SIP e a un corposo elenco del telefono riuscii a trovare il suo indirizzo per contattarlo direttamente e proporgli una collaborazione: Leo si disse disponibile, il resto è storia. Però tieni conto che Leo esordì sulla nostra fanzine non con le storie degli FQ, bensì nel n. 3 con una parodia di Superman. PVG: Che ricordi hai della Silver Age Marvel in Italia? FV: Tante belle conoscenze e tanta “solidarietà”, perché ci ritrovavamo in tanti a vendere le nostre riviste sulle gradinate del palazzetto lucchese e, a turno, qualcuno sorvegliava gli “stand” improvvisati per consentire agli altri di andare a rifocillarsi. La stragrande maggioranza delle pubblicazioni era focalizzata sugli eroi in calzamaglia, protagonisti assoluti di quella stagione, tranne che per il già celeberrimo Dylan Dog. Ricordo con piacere alcuni ragazzi di Roma, la fanzine si chiamava UNDERGROUND, se non sbaglio… PVG: Raccontaci un aneddoto sulla tua esperienza da fanzinaro, se ti va. FV: Ce ne sarebbero tanti, ma te ne racconto uno sul confezionamento della rivista. Uno di quei numeri – non chiedermi quale perché non lo ricordo – lo spillammo di notte a mano perché la tipografia era in ritardo mostruoso sulla consegna e l’indomani avremmo dovuto portarla in fiera. Come puoi immaginare, fu una notte allucinante. Altro aneddoto ma anche fiore all’occhiello, se vogliamo, è l’aver invitato a Lucca a nostre spese Grant Morrison e Peter Milligan, ancora poco conosciuti, grazie agli utili derivanti dalla vendita della fanzine e al supporto della libreria LIVING COLOURS di Viareggio. PVG: Veniamo ai giorni nostri. Sei ancora un appassionato di fumetti? FV: Certo! Non con l’entusiasmo e la continuità di prima, ma il mio cuore batte ancora per la Casa delle Idee e non mi perdo nemmeno un film. Per dirne una, dopo aver visto WANDAVISION ho divorato la saga del sintezoide firmata da Tom King: una piacevolissima lettura, credimi. PVG: Grazie per la tua disponibilità. FV: Grazie a te! Temevo di non potervi essere utile, ma durante la chiacchierata qualche ricordo è affiorato, ed è stato bello ripercorrere quel periodo. Devo aggiungere che sono sempre stupito del fatto che MADE IN USA sia ancora ricordata: di certo all’epoca non avevamo consapevolezza di aver messo in piedi qualcosa di cui, a distanza di tanti anni, ancora si parla. Alla prossima! 225
SAGGI E CATALOGHI Da sinistra verso destra: 30 ANNI DI MARVEL e DEVIL di Giuseppe Guidi e Riccardo Vinci (Alessandro Distribuzioni, 1990 e 1991), I MILLE VOLTI DEL SUPEREROE di Daniele Brolli (Star Comics, 1992), LA STORIA DELL'UOMO RAGNO di Piero Silverstri e LA STORIA DEGLI X-MEN di Dario Gulli (L'Arca Perduta, 1992 e 1993 ), L'UOMO RAGNO TRA FINZIONE E REALTA' di Francesco Meo (Phoenix, 1993), catalogo di PRATO '92 (Star Comics, 1992) e L'UOMO RAGNO (Lo Vecchio, 1993).
KIDS ALBI GIOCHI PLAY PRESS
Se nella tarda "Golden Age" italiana la casa editrice di riferimento per le pubblicazioni dedicate ai più piccoli è stata la storica EDIGAMMA, nel periodo oggetto della nostra analisi il predetto segmento di mercato è stato sicuramente presidiato dalla Play Press.
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ACTION FIGURES
GLI I NSUPERABI LI
1991 - GLI INSUPERABILI X-MEN GIG La serie di personaggi snodabili "Bend-ems" della JusToys è stata importata dalla GIG, che ha provveduto a realizzare apposite confezioni in lingua italiana, "gift set" compreso. Risulta ancora oggi controverso se siano state distribuite effettivamente nel '91 o se l'uscita italiana sia successiva, coeva alla messa in onda dell'omonimo cartone animato sulle reti Mediaset.
Gift Set
1991 - TOY BIZ-FASSI - MARVEL SUPERHEROES La serie MARVEL SUPERHEROES è stata distribuita in Italia dalla Fassi, che si è limitata ad apporre un adesivo su ambo i lati della confezione originale: pertanto, è questa l'unica differenza rispetto al packaging USA.
GIOCATTOLI
Gonfiabile Uomo Ragno
MACCHININE CORGI 1992 227
COSTUMI DI CARNEVALE Linea di costumi e maschere di Carnevale dedicata agli X-Men e uscita nel 1994.
STATUINE IN GOMMA RIGIDA - PVC YOLANDA Una selezione della serie di statuine Marvel in gomma rigida di 10 cm circa distribuita nelle cartolerie da Yolanda.
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ARTICOLI DA CARTOLERIA Esce in cartoleria il materiale Virca dedicato alle serie "rosa" Marvel anni '60: cartelle con elastico, quaderni, copertine ad anelli e diari. Gli articoli presentano illustrazioni dei grandi disegnatori dell'epoca, Gil Kane e John Romita su tutti. Da notare che non vennero effettuate traduzioni e si trovano, specie in quarta di copertina, pubblicità d'epoca.
VIRCA
Molto bella la serie di articoli PIGNA (quaderni, copertine ad anelli di formato piccolo e grande, cartellette con elastico) che ritrae alcuni tra gli eroi più iconici della Casa delle Idee.
PIGNA
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VIDEOGIOCHI
QUESTPROBE FEATURING HUMAN TORCH AND THE THING
(Adventure International, 1985/1986). Gioco per Amstrad CPC, Apple II, Atari 8-bit, Commodore 64, DOS, Acorn Electron, ZX Spectrum. Genere: Avventura di testo con schermate grafiche. Recensito su: Zzap! n. 3 (Luglio ’86). E’ il terzo e ultimo gioco della serie Questprobe (che avrebbe dovuto essere composta da dodici titoli): si tratta di avventure testuali con schermate statiche in bassa risoluzione, scritte da Scott Adams. La rivita Zzap! Italiana, che traduce la recensione inglese, riporta i prezzi in lire della versione per Commodore 64, nei formati cassetta e disco (quest’ultima conteneva un maggior numero di schermate). L’interesse per questo genere di giochi era purtroppo limitato nel nostro Paese, sia per la difficoltà rappresentata dalla lingua inglese (all’epoca non molto diffusa), sia per il costo elevato di questo tipo di programmi, spesso caratterizzati da poche locazioni e da enigmi che si riducevano quasi sempre a indovinare la frase giusta.
HOWARD THE DUCK: ADVENTURE ON VOLCANO ISLAND (Activision Inc., 1986). Gioco per Amstrad CPC, Apple II, Commodore 64, MSX, ZX Spectrum. Genere: Arcade adventure. Recensito su: Zzap! n. 9 (Febbraio ’87). Howard The Duck è il protagonista di un arcade adventure a scorrimento multidirezionale in quattro livelli (la versione Commodore 64 è multiload, il quarto livello viene caricato a parte), in cui dovrà liberare i suoi amici Beverly e Phil dalle grinfie di Dark Overlord, che li ha nascosti nell’Isola Vulcano. Il gioco, basato sull’omonimo film, pur avendo poca attinenza con lo stesso, viene accolto meglio in Italia che nei paesi anglosassoni, meritandosi un buon 70% su Zzap!. Per la rivista, l’animazione del protagonista è addirittura “superba” e il videogame si presenta bene, ma è lento, “noioso e frustrante da giocare”.
CAPTAIN AMERICA IN: THE DOOM TUBE OF DR. MEGALOMANN (GO! Media Holdings Ltd., 1987). Gioco per Atari ST, Amiga, Amstrad CPC, Commodore 64, ZX Spectrum. Genere: Arcade adventure. Recensito su: Zzap! n. 18 (Dicembre ’87). Un arcade adventure che si svolge in varie fasi, in cui Capitan America deve neutralizzare i robot avversari a colpi di scudo fino ad arrivare al bunker dov’è custodito il missile con cui il Dr. Megalomann vuole distruggere gli USA. La parte più divertente del gioco sono senz’altro le battute di spirito del computer centrale che appare nella schermata di selezione dei livelli.
SPIDER-MAN AND CAPTAIN AMERICA IN DOCTOR DOOM'S REVENGE
(Paragon Software, 1989). Gioco per Amiga, Amstrad CPC, Atari ST, Commodore 64, DOS, ZX Spectrum. Genere: Picchiaduro. Recensito su: The Games Machine n. 17, Zaap! n. 42 (entrambi del febbraio ’90). Il gioco vede due dei più popolari eroi della Casa delle Idee alleati contro il signore di Latveria, che tiene gli Stati Uniti sotto minaccia di un attacco nucleare: Cap e Spidey dovranno espugnare la fortezza di Von Doom e disinnescare l’ordigno, ma prima dovranno vedersela con cattivoni del calibro di Electro e Hobgoblin. Si tratta, in buona sostanza, di un “picchiaduro” a visuale laterale, purtroppo rovinato da lunghi e frequenti caricamenti: alla confezione è allegato un fumetto - antefatto del gioco - che per Zaap! è “probabilmente la cosa più valida dentro la confezione.”
THE AMAZING SPIDER-MAN Empire, 1990). Gioco per Amiga, DOS, Commodore 64, Atari ST. Genere: Puzzle Game. Recensito su: The Games Machine 27 (Gennaio 1991), Zzap! 52 (Gennaio 1991). Nella confezione sono presenti anche un fumetto e un poster. In questo gioco, l’Arrampicamuri ingaggia una lotta contro il tempo per salvare l’amata Mary Jane rapita da Mysterio: per compiere la missione, bisogna schiacciare (o colpire con la tela) interruttori per aprire o chiudere passaggi o attivare/disattivare congegni. La ragnatela può essere utilizzata anche per oscillare in aria e raggiungere parti del livello apparentemente inaccessibili. Il gioco risente di una certa lentezza e di una scarsa precisione nella risposta ai comandi da parte del personaggio (molto penalizzanti soprattutto nella versione per Commodore 64), ma il design è interessante.
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THE AMAZING SPIDER-MAN Gioco per Game Boy Genere: Picchiaduro Recensito su: Game Power n. 3 (Febbraio 1992). Picchiaduro a scorrimento orizzontale, con fasi di “arrampicata” a scorrimento verticale. Si tratta di un gioco completamente diverso rispetto alle altre versioni: per la rivista Game Power è abbastanza riuscito sotto il profilo grafico, anche se le animazioni avrebbero richiesto maggiore cura.
THE PUNISHER: CIRCLE OF BLOOD (The Edge, 1990). Gioco per Amiga, Atari ST, DOS. Genere: Sparatutto. Recensito su: K n. 22 (Novembre 1990), The Games Machine n. 26 (Dicembre 1990). Shoot’em up in soggettiva, con mirino, alla Operation Wolf, non particolarmente riuscito; il gioco si dipana su una serie di schermate statiche in cui il giocatore deve far fuori i criminali che fioccano da ogni dove, prestando attenzione a non colpire gli innocenti tenuti in ostaggio, pena la fine della partita.
CAPTAIN AMERICA AND THE AVENGERS (Data East, 1991).
Gioco per Arcade, NES, SNES, Genesis, Game Gear, Game Boy. Genere: Picchiaduro. Recensito su: Consolemania n. 16 (Febbraio 1993), Consolemania n. 23 (Ottobre 1993). La versione Arcade - la più godibile per distacco - fu presumibilmente distribuita un po’ dappertutto, mentre la cartuccia per Mega Drive fu pubblicata in Europa e quasi certamente uscì anche in Italia. E’ un beat’em up a scorrimento orizzontale: il gioco consente di impersonare uno degli eroi più potenti della terra per combattere contro il Teschio Rosso, entrato in possesso di un artefatto per controllare la mente dei propri avversari. La conversione per Mega Drive è deludente: il movimento dei personaggi è tutt’altro che fluido, pregiudicandone la giocabilità.
SPIDER-MAN: THE VIDEO GAME (Sega, 1991).
Gioco per Arcade. Genere: Picchiaduro. Gioco da bar, quindi non esiste immagine di una confezione. E’ un Beat’em up a scorrimento orizzontale. Sono presenti anche dei livelli in stile platform, in cui bisogna farsi strada utilizzando le ragnatele. E’ possibile impersonare non solo l’Uomo Ragno, ma anche Namor, Occhio di Falco o la Gatta Nera: ogni personaggio dispone di un’arma o di un superpotere differente, da usare durante la partita. Spidey usa la sua tela, la Gatta il suo artiglio, Occhio di Falco è armato di arco e frecce mentre Sub-Mariner attacca con scariche idroelettriche. L’obiettivo è battersi e sconfiggere i principali nemici di Peter Parker (Goblin, Venom, Kingpin e altri ancora).
THE AMAZING SPIDER-MAN 2 (Ljn Ltd., 1992). Gioco per Game Boy. Genere: Arcade adventure. Il sito web NintendoLife.com certifica l’uscita europea di questo gioco, che si sviluppa in ambienti a scorrimento multidirezionale, con visuale laterale: Spider Man deve cercare degli oggetti e comprendere come e dove utilizzarli, per poter avere la meglio sui suoi avversari storici.
SPIDER-MAN: RETURN OF THE SINISTER SIX (Flying Edge, 1992). Gioco per NES, Master System, Game Gear. Genere: Azione. Recensito su: Consolemania n. 16 (Febbraio 1993), Game Power n. 15 (Marzo 1993). Platform esplorativo-beat’em up con visuale laterale. L’Uomo Ragno deve affrontare i Sinistri Sei in vari livelli a scorrimento multidirezionale: può difendersi a suon di pugni, ma disseminati per il gioco ci sono dei bonus che gli forniscono un numero limitato di “proiettili” di tela di ragno. Il nostro può arrampicarsi sui muri e, nei livelli al chiuso, usare la sua tela per oscillare e raggiungere piattaforme lontane.
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X-MEN (Konami, 1992). Gioco per Arcade. Genere: Picchiaduro. Gioco da bar, quindi non c'è l'immagine di una confezione. Beat’em up a scorrimento orizzontale, X-Men riunisce sei dei più famosi mutanti in una battaglia per impedire a Magneto di conquistare il mondo una volta per tutte. Il gioco è un picchiaduro a scorrimento laterale che consente di vestire i panni di Wolverine, Tempesta, Colosso, Ciclope, Nightcrawler o Dazzler. Nel corso di vari livelli, letali sentinelle robotiche e personaggi come Juggernaut, Blob e Mystica cercheranno di fermare i nostri eroi. Dopo i suoi scagnozzi, gli X-Men affronteranno il signore del magnetismo in persona.
SPIDER-MAN AND THE X-MEN IN ARCADE'S REVENGE (Ljn Ltd., 1992). Gioco per Genesis, SNES, Game Boy, Game Gear. Genere: Arcade adventure. Recensito su: Consolemania n. 16 (Febbraio 1993), Consolemania n. 24 (Novembre 1993), Game Power n. 26 (edizione per Game Boy, Marzo 1994). Wikipedia riporta versioni PAL (quindi compatibili con le console europee) per tutte le versioni tranne per Game Gear, mentre il sito MobyGames.Com segnala l’uscita italiana per piattaforma Genesis. In questo platform a scorrimento laterale l’onnipresente Spidey si unisce agli Uomini-X per combattere contro Arcade, che ha costruito un gigantesco parco dei divertimenti con l'unico scopo di intrappolare e sconfiggere i supereroi. Per Consolemania, il gioco non è niente male.
THE AMAZING SPIDER-MAN 3: INVASION OF THE SPIDER-SLAYERS (Ljn Ltd., 1993).
Gioco per Game Boy. Genere: Picchiaduro. Recensito su: Game Power 21 (Ottobre 1993). Nelle riviste italiane di settore, il gioco viene segnalato come "Import", nonostante sia stato pubblicato di sicuro anche in Europa. Nella sua terza avventura per Game Boy, l’Uomo Ragno è attaccato dai robot! L’Arrampicamuri dovrà scoprire chi si cela dietro l'attacco e fermarlo. Il gameplay è molto simile a quello del capitolo precedente: le mosse di Spidey, come il lancio di ragnatele e i calci, gli permetteranno di combattere i nemici e avanzare attraverso i livelli a scorrimento laterale, che prevedono un limite di tempo: alcuni di essi sono a scorrimento automatico o consistono nel combattimento contro un boss. Il gioco è caratterizzato da un’ottima grafica, ma da un livello di difficoltà forse troppo elevato.
THE AMAZING SPIDER-MAN VS. KINGPIN (Sega, 1993). Gioco per Master System e Sega CD. Genere: Azione. L’Uomo Ragno ha solo ventiquattro ore per trovare le chiavi per disinnescare una bomba con cui Kingpin vuole radere al suolo New York. A disposizione di Spidey, una serie di mosse di combattimento corpo a corpo, oltre alla propria ragnatela. Sicuramente uscito in edizione italiana per Sega Master System.
THE PUNISHER (Capcom, 1993). Gioco Arcade (la versione per Genesis risale al ’95). Genere: Picchiaduro. Gioco da bar, quindi non c'è l'immagine di una confezione. Il giocatore può vestire i panni dell’antieroe eponimo o del suo alleato Nick Fury: obiettivo della missione è porre fine all'impero criminale di Kingpin, che sarà affrontato al termine degli schemi, e riportare la pace a New York.
X-MEN (Sega, 1993). Gioco pe Genesis. Genere: Platform - picchiaduro esplorativo. Recensito su: Consolemania n. 20 (Giugno 1993). Come è noto agli appassionati, la Stanza del Pericolo è una struttura di addestramento in grado di ricreare ambienti in cui gli X-Men possono esercitarsi. All’improvviso, però, la DANGER ROOM va in tilt e carica in modo casuale simulazioni pericolose: il responsabile è Magneto, storica nemesi degli Uomini X, che ha caricato un virus nel computer. Gioco d'azione a scorrimento laterale; il giocatore può controllare uno dei quattro personaggi: Gambit, Nightcrawler, Wolverine o Ciclope. Valutazione elevata da parte di Consolemania: per la rivista, l’unica pecca è rappresentata dagli effetti sonori. 232
SPIDER-MAN AND VENOM: MAXIMUM CARNAGE (Acclaim, 1994).
Gioco per Genesis e SNES. Genere: Picchiaduro. Recensione: Super NES preview su Super Console n. 2 (Marzo 1994). Liberamente basata sulla serie di fumetti, la storia si apre con Carnage che evade dal manicomio e semina il caos, con Spidey che non può restare con le mani in mano e si propone di fermarlo. Il giocatore, almeno inizialmente, impersona l’Uomo Ragno ma in alcune fasi può scegliere Venom. E’ un picchiaduro standard - con pugni, calci e scudo di ragnatela – di cui esistono versioni europee per tutte le piattaforme.
THE INCREDIBLE HULK (US Gold, 1994). Gioco per SNES, Genesis, Master System, Game Gear. Genere: Picchiaduro a scorrimento orizzontale. Recensito su: Mega Console n. 1 (Febbraio 1994), n. 6 (Lug/Ago 1994), Super Console n. 8 (Ottobre 1994). La rivista Mega Console ne annuncia l’uscita per Mega Drive per il mese di febbraio del ’94, pertanto lo riteniamo rientrante, seppur “di misura”, nella SA. Nel gioco si impersona Hulk, ma se si dispone di pillole speciali (che si possono raccogliere insieme ad altri extra in vari punti del gioco) ci si può anche trasformare in Bruce Banner: in questa veste si è molto vulnerabili e praticamente inoffensivi, ma solo così si ha la possibilità di accedere ad aree nascoste del gioco.
X-MEN (1994). Gioco per Game Gear Genere: picchiaduro/piattaforma a scorrimento laterale. Molto simile all’omonima “controparte” per Mega Drive/Genesis. Da principio, è possibile scegliere tra due personaggi, Ciclope e Wolverine, e sono accessibili tre livelli. Nel corso del gioco, il player può sbloccare altri cinque X-Men, ovvero Tempesta, Uomo Ghiaccio, Rogue, Nightcrawler e Psylocke. La storia è che la maggior parte degli X-Men sono stati rapiti da Magneto, motivo per cui solo Ciclope e Wolverine sono disponibili dall’inizio. Lungo la strada, ci sono diversi nemici da sconfiggere e, alla fine, Magneto ha ancora bisogno di un rimprovero. Le meccaniche di base del gioco sono i pugni, il (doppio) salto e il salto con i calci. Inoltre, premendo Start si attiva/disattiva l’abilità mutante del personaggio, ad esempio gli artigli di Wolverine o i raggi laser di Ciclope. Usarli, tuttavia, drena una certa quantità di energia, che può essere ricaricata trovando i simboli “X”.
RIVISTE SPECIALIZZATE E LIBROGAMES Copertine di:
THE GAMES MACHINE 27 (gennaio 1991, ed. Hobby), CONSOLE MANIA 16 (febbraio 1993) e 20 (giugno 1993, ed. Xenia), MEGA CONSOLE 1 (febbraio 1994, ed. Futura)
1988 - Garden Editoriale - Librogame
SUPER EROI MARVEL 1 - UOMO RAGNO Tenebre sulla città 233
GIG TIGER 1992 Nella seconda metà degli anni ottanta, la Tiger Electronics lanciò una campagna pubblicitaria molto aggressiva per promuovere i suoi scacciapensieri, da contrapporre ai già affermati “Game & Watch della giapponese Nintendo: in Italia, i Tiger furono importati e brandizzati dalla GIG. Si trattava di videogiochi portatili eufemisticamente elementari, caratterizzati da suoni e grafiche spartani su tecnologia LCD.
SPIDER-MAN
X-MEN - PROJECT X
Pagina del catalogo GIG Eʼ BELL del 1992 che pubblicizza i giochi di Spidey e degli X-Men.
X-MEN
Il caso Simulmondo: videogiochi seriali "low-cost" per le edicole ('93/'94). Collana con gioco per PC MS-DOS e per AMIGA. Consta di tre uscite da edicola, tra il dicembre del '93 e il marzo del '94: era il tentativo tutto italiano della Simulmondo di vendere videogiochi “seriali”, a episodi. I primi ad essere pubblicati furono Dylan Dog e Diabolik, cui fecero seguito Tex e, appunto, l'Uomo Ragno. Si tratta di giochi di avventura, di breve durata, in cui le sequenze “d’azione” (con visuale laterale) sono incentrate soprattutto sull’esplorazione e sulla ricerca di oggetti, con qualche sporadico combattimento. Di tanto in tanto compaiono delle scene statiche in soggettiva, in cui bisogna esaminare la schermata alla ricerca di oggetti da valutare e – eventualmente – raccogliere, o con cui interagire. La versione MS-DOS presenta numerose schermate di intermezzo, in cui vengono narrati gli sviluppi della storia (nella versione AMIGA vengono mostrate invece delle schermate di solo testo). Di contro, la versione AMIGA ha un sonoro migliore.
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VHS E LASERDISC
(Serie di VHS Fonit-Cetra, 1991) Collana di dieci videocassette con cartoni animati dei principali eroi Marvel. La particolarità per la quale viene ricercata ancora oggi è che ogni videocassetta aveva allegato un albetto illustrato con una breve storia a fumetti del personaggio. Da sottolineare che quasi tutti i loghi erano "mutuati" da quelli degli albi italiani in edicola a quei tempi. La collana venne successivamente ristampata, senza albetti in allegato, da Legocart e dalla stessa Fonit, per essere distribuita nel canale dei supermercati e nelle videoteche.
COVER DEI 10 ALBETTI ALLEGATI ALLE VHS
ALCUNI INTERNI DEGLI ALBETTI
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VHS - SERIE ANIMATE VARIE 1989 HULK MULTIVISION DUNGEONS & DRAGONS
1988 - STARDUST - FANTASTIMONDO VHS - ROBOCOP
Le vhs, pubblicate in Italia nel 1989, contengono episodi tratti dalla serie animata “The Incredible Hulk” del 1982. Esistono due diverse collane: una composta da otto VHS con custodia in cartoncino e un episodio ciascuna e una composta da quattro videocassette in custodia rigida, contenenti due episodi ciascuna.
1990 - I SUPER EROI MARVEL - EAGLE HOME VIDEO Le edizioni EAGLE sono concentrate nel ’90 e si dividono in due collane: vhs contenenti molti episodi (collana MARVEL UNIVERSE), con sei uscite, e quelle contenenti pochi episodi (solitamente contraddistinte anche da un titolo in copertina, oltre che dal nome del protagonista). Si presume, in base alle informazioni acquisite da collezionisti di lungo corso, che le uscite siano state undici o dodici. Di seguito, un elenco delle uscite, purtroppo incompleto.
COLLANA MARVEL UNIVERSE
L'INCREDIBILE UOMO RAGNO (MARVEL UNIVERSE VOL. 1) I SUPER EROI MARVEL (MARVEL UNIVERSE VOL. 2) (come è noto, titolo e fascetta possono trarre in inganno in realtà questa vhs contiene solo cartoni animati dell'UR)
CAPITAN AMERICA (MARVEL UNIVERSE VOL. 3) IRON MAN (MARVEL UNIVERSE VOL. 4) IL MITICO THOR (MARVEL UNIVERSE VOL. 5) SUBMARINER (MARVEL UNIVERSE VOL. 6)
COLLANA SUCCESSIVA
SPIDER-MAN o L'UOMO RAGNO (VOL. 1) CAPITAN AMERICA - LE ORIGINI DI CAPITAN AMERICA (VOL. 2) IRON MAN - LA RIVOLTA DEL MANDARINO (VOL. 3) IL MITICO THOR - L'UOMO PENSIEROSO (VOL. 4) SUBMARINER - ATLANTIDE SOTTO ATTACCO (VOL. 5) SPIDER-MAN - LUCERTOLE DAPPERTUTTO (VOL. 6) CAPITAN AMERICA - IL DORMIENTE SI SVEGLIERA' (VOL. 7) SPIDER-MAN o L'UOMO RAGNO (VOL. 9) SPIDER-MAN o L'UOMO RAGNO (VOL. 11
1993 - X-MEN POLYGRAM
L'UOMO RAGNO MULTIVISION L'UOMO RAGNO E I SUOI FANTASTICI AMICI (Multivision, 1991?) (6 VHS -2 cartoon ciascuna numerate quasi sempre progressivamente)
Collana di vhs dedicata alla serie animata degli Uomini-X ideata nel '92.
La collana propone i primi dodici episodi della serie "Spider-Man and his amazing friends".
FILM 1990 VHS - PANARECORD
1990 - CAPITAN AMERICA
1990 VHS - PANARECORD L'INCREDIBILE HULK
LA RIVINCITA DELL'INCREDIBILE HULK 236
1991 VHS IL VENDICATORE EAGLE HOME VIDEO
LASERDISC
LASER DISC MARVEL - PHILIPS/VIVIVIDEO, DAL 1991 19.56.003 - Capitan America: vol. 01 19.56.004 - Iron Man: vol. 01 19.56.005 - Mitico Thor, Il: vol. 01 19.56.006 - Submariner: vol. 01 19.56.007 - Dungeons & Dragons: vol. 01 19.56.008 - Incredibile Hulk, L': vol. 01 19.56.009 - Spider-Man e i suoi straordinari amici: vol. 01 19.56.010 - Robocop: vol. 01 19.56.011 - Dino-Riders: vol. 01 19.56.012 - Little Wizards: vol. 01 19.56.014 - Fantastic Four, The: vol. 01 19.56.016 - Capitan America: vol. 02 19.56.018 - Mitico Thor, Il: vol. 02
CURIOSITÀ’
Tra il 1990 e il 1991 la DeAgostini pubblicò in edicola "La grande avventura dei fumetti", una illustratissima enciclopedia a fascicoli. Composta da 50 uscite, l'opera è curata da Franco Fossati, Sergio Giuffrida, Sergio Pomati con interventi di Ferruccio Alessandri, Luca Boschi, Gianni Brunoro, Antonio Serra, Umberto Volpini. Ogni uscita si compone del fascicolo base che contiene 12 pagine di "Enciclopedia" che presentano la storia del fumetto (rilegabili in tre volumi per un totale di 600 pagine); 8 pagine di "Dizionario" con le schede alfabetiche delle serie, delle riviste e degli autori (rilegabili in un volume di 400 pagine); 2 pagine di "Disegnare è facile", un manuale illustrato sulle tecniche del disegno (rilegabili in un volumi di 100 pagine). Allegato a ogni numero LA RACCOLTA DE LA GRANDE AVVENTURA DEI FUMETTI, un fascicolo antologico di 34 pagine con storie a fumetti (rilegabili in quattro volumi per un totale di 1600 pagine) cui si rimanda per consultazione. Particolarmente interessante per il tema del nostro libro sono le pagine dedicate alla storia e ai personaggi della Marvel.
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Card Lo Scarabocchio Nel 1992 il gruppo campano de Lo Scarabocchio si lancia in un'operazione promozionale tanto originale quanto controversa, allegando al numero 0 della sua fanzine LO SCARABOCCHIO SOUTH COAST una card autoprodotta dell'Uomo Ragno, realizzata in ben otto versioni diverse. Dal racconto del fondatore e Art Director Pasquale Landolfo: « In quel periodo provenivo dall'esperienza fanzinara di LINEA CHIARA (...) estasiato sempre più dalle varie riviste amatoriali che erano pubblicate fui attratto di crearne una mia personale (...). Per rendere subito l'idea che la nostra fanzine potesse essere considerata una prozine (...) decisi di omaggiare anche una card. Prendendo spunto dalla grafica delle card della FLEER (almeno per la parte frontale) creai la Spider-Man "Extra serie". Non soddisfatto, ne feci diverse versioni come era usanza in quei primi anni '90. Ricordo, con una certa piacevolezza, che eravamo a Roma Comics per lanciare la nostra rivista ed ovviamente iniziai a distribuirla gratuitamente agli addetti ai lavori. Quando mi avvicinai a Lupoi, allora editor della Star, osservando attraverso il blister la card (senza autorizzazione) che avevo creato, mi disse con molta disinvoltura e con un certa arrabbiatura che si leggeva in volto: "Questi della Marvel ti massacrano". Al momento ci rimasi molto male, oggi con molta onestà ci sorrido ». Le otto card, uguali nella parte frontale (un'immagine del Tessiragnatele opera di John Romita Sr.e tratta dalla copertina del volume MARVEL di Les Daniels), presentano tutte un "retro" diverso; una con il logo della fanzine, sei con altrettante illustrazioni del personaggio accompagnate da notizie tecniche, ed una stampata in tiratura limitata di 450 copie - con una "raccolta" delle suddette immagini. Ne esistono anche due versioni - non distribuite con la rivista - che riportano il timbro "promo".
Astucci Lo Vecchio "ASTUCCIO"
contenente 12 cartoline riproducenti altrettante celebri copertine dei comic-book Marvel, 1994
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fumetti d’italia
Nel n.4 dell'ottobre 1992 la rivista FUMETTI D'ITALIA dedica un servizio ai 30 anni di vita editoriale di Spider-Man.
Mostri
Nella primavera del 1991 la rivista MOSTRI della Acme cominciò a presentare interviste ad alcuni grandi artisti e autori dei comics tratte dalla rivista americana Comics Interview: fecero in tempo ad apparirvi quelle a Todd McFarlane, John Byrne e Frank Miller (rispettivamente nei nn. 13, 14 e 15) prima della chiusura della testata. Gli articoli, tradotti da qualcuno che non doveva interdersene molto di Comics (per dire, "comic-book" diventa LIBRO, mentre "editor" viene reso con... Editore!), hanno comunque il merito di essere riccamente illustrati. Nelle immagini: cover dei nn. 13 e 14 (marzo e aprile 1991) e alcune pagine delle interviste.
Una litografia del Devil di Mazzucchelli è stata regalata nel 1992 a chi si iscriveva al Centro Fumetto Andrea Pazienza. Tiratura di 500 esemplari numerati.
L'UOMO RAGNO 2099 - Speciale Teramo comix (1993) 239
Libro Howard il papero - Rizzoli 1986
BASTA CON LA NOSTALGIA, VIVA LA NOSTALGIA! Cari lettori, siamo giunti al termine di un lungo viaggio a ritroso nel tempo, un "sentiero" della memoria che potrete ripercorrere più e più volte grazie al libro che avete in mano e, soprattutto, grazie ai vostri ricordi. Perché scommetto che, proprio adesso, starete pensando al primo bacio, al primo esame universitario o al primo contratto di lavoro associandoli, inevitabilmente, a uno dei tanti albi comprati in edicola. Per ragioni meno nobili delle vostre - quel giorno avevo deciso di marinare la scuola - io ricordo L'UOMO RAGNO 61 ("Che fine ha fatto Crusher Hogan?"). Il titolo della storia più rappresentativa era anche il titolo dell'albo ed era destinato a imprimersi indelebilmente nella nostra mente. Forse era anche quello a rendere così speciali e unici quei fumetti, una tradizione mutuata dall'editoriale Corno e - almeno dalla Star Comics - mantenuta fino al fatidico passaggio di consegne del '94. Alzi la mano chi non restava ipnotizzato di fronte al box dell'ELENCO EPISODI, magari dannandosi per i numeri esauriti (chi viveva in un piccolo centro del Sud Italia, quando internet era ancora di là da venire, sa bene di cosa parlo). Ma torniamo a noi: è stata proprio la nostalgia a condurci qui? Indubbiamente, ha giocato un ruolo determinante, è stata la molla che ha innescato il tutto. Ma c'è di più. Il gruppo Facebook - d'ora innanzi, SAMI - fondato da Marco Sabatino, grazie al quale è stato possibile conoscerci e dar vita a questo progetto, si è proposto sin da principio di adottare un approccio analitico, scevro da vacui sentimentalismi e rievocazioni agiografiche. Il cuore batteva e batte forte, fortissimo, per quei fumetti, ma ci siamo sempre sforzati di scriverne con estrema lucidità. Perché le precedenti esperienze all'interno di altri gruppi di collezionisti/appassionati, ai quali dobbiamo amicizie, scoperte e qualche ora di spensieratezza, ci avevano sovente deluso: erano, il più delle volte, spazi generalisti e/o luoghi di culto in cui il dubbio amletico su Hulk e la Cosa era stato rimpiazzato, nel migliore dei casi, dall'annosa quanto improduttiva diatriba sulla paternità dei supereroi (tradotto: "E' più forte Stan Lee o Jack Kirby?"). Accusati da taluni di un fare troppo ortodosso, quasi settario, abbiamo cercato sempre di restare in tema, perimetrando chirurgicamente l'area di indagine come si fa con una scena del crimine. Alla lunga, la direzione impressa ha pagato, perché ha polarizzato attenzione da parte di chi come noi ha vissuto intensamente quel tempo e contribuito con foto di oscure fanzine, recensioni e testimonianze dirette, innescando - tendenzialmente - una "sana competizione" che ha indotto molti di noi a svuotare i cassetti e scoprire, ad esempio, che la STAR aveva prodotto per Lucca una serie di cartoline promozionali delle quali molti di noi ignoravano l'esistenza. I mesi passavano e Marco, con pazienza certosina, alimentava di immagini gli album di SAMI: un archivio prezioso dal quale abbiamo attinto a piene mani per questo volume. Per me, i fumetti sono sempre stati un ponte verso gli altri: grazie ai comics ho conosciuto un mucchio di gente, la semplice condivisione di idee intorno a un autore o una saga è spesso mutata (vi ricorda qualcosa?) in simpatia, mutuo soccorso collezionistico e, qualche volta, in amicizia. Con alcuni di voi ci si è sostenuti a vicenda in momenti difficili, abbiamo scoperto di avere in comune tanto altro. Impossibile ripercorrere cinque anni di interazioni in poche righe, ma mi piace rimarcare - tra le altre cose - i tanti regali fatti e ricevuti da membri del gruppo: quanti doppioni messi a disposizione di una comunità che nel tempo è cresciuta, soprattutto per le qualità umane della gente con cui abbiamo interagito, spesso solo virtualmente (verrà il giorno di un mega-raduno, statene certi). Accingendomi a concludere, un pensiero speciale voglio dedicarlo a Stefano Mandolese. Questo libro, dedicato alla sua memoria, gli sarebbe piaciuto, ma è inevitabilmente incompleto: proprio com'è oggi la vita di chi ha avuto la fortuna di conoscerlo.
Alla prossima, amici!
Pierpaolo Valenti Gigliotti
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Per averci aiutato nella ricerca iconografica e nella promozione del progetto, grazie a: Sergio Algozzino, Lello Amato, Alessandro Apreda, Andrea Artusi, Nicola Balocca, Gabriele Basso, Luca Ben, Mario Benenati (fumettomaniafactory.net) , Matteo Bernardini, Marcello Bonetto, Luigi Calì, Simone Casarosa, Gaetano Chiummo, Maurizio Clausi, Alessandro Coizzi, Roberto Colombo, Loris Costa, Andrea Cotta Ramusino, Alessandro Curaci, Daniele Curaci, Massimo Davoli, Nicola De Luca, Andrea De Vita, Luca Dolcini, Benedetto Fecarotta, Aldo Fossi, Tindaro Alessandro Guadagnini, Dario Gulli, Pasquale Landolfo, Luca Lenci, Moira Liberati (poochieandotherfriends.it), Stefano Luppichini, Pietro Magoga, Antonio Marra, Lorenzo Menarini, Tommaso Menchini Fabris, Filippo Messina, Claudio Mondini, Mario Moschera, Raffaele Palmieri Claudio Piccinini, Federico Piccinini, Angelo Quirino, Luca Ricci, Marco Salerno, Guido Silvano, Spider-Max, Francesco Valvo, Roberto Vassallo Vanti, Mario Vitale, Alessandro Zontini. Un ringraziamento speciale ai "backers" che ci hanno sostenuto durante la campagna di crowdfunding su Kickstarter. Questo libro non avrebbe potuto vedere la luce senza il vostro prezioso contributo: Christian Alasia, Marco Amerio, Giovanni Andria, Giordano Anzellotti, Alessandro Apreda, Nicol Fabio Assi, Nicola "Wolverine" Balocca, Martino Barbieri, Gabriele Basso, Giovanni Bellani, Luca Benedetti, Marco "Garghy" Bertona, Giacomo "Keison" Bevilacqua, Andrea Bianca, Leonardo Biasio, Matteo "Biso" Bisanti, Marcello Bonetto, Giacomo Borgatti, Yuri David Borsato, Ale Boss, Fabrizio Buonanno, Fabio Butera, Giovanni Cadoni, Luigi Calì, Andrea Canavese, Antonio Catino, Maurizio Clausi, Simone Cameli, Cristiano Canali, Carlo Capogreco, Andrea Carazza, Tommaso Caretti, Matteo Caroli, Gianfranco Casamassima, Vanni Casari, Luca Castiglia, Federico Castiglione, Jody Cavallaro, Alessio Cavazza, Alessandro Cegalin, Paolo Cella, Marco Cevoli, Valerio Chiocca, Simone Civati, Federico Corleo, Lorenzo Corti, Enrico Curini, Alessandro Dalla Cort, Marco De Bellis, Salvatore Di Candia, Davide Di Giulio, Nicola Di Miscio, Alberto Dinucci, Luca "Dolce" Dolcini, Effebi57, Ugo Esposito, Marco "Uomo" Esposto, Fabiano, Tommaso Menchini Fabris, Massimiliano Failla, Salvo Ferrara, Simone Ferrari, Marco Floris, Luca "thiefoflilla" Fondi, Nicolò Fornasini, Lorenzo Mario Galli, Claudio Giampaolo, Aaron Ghirardelli, Giuseppe Gioè, Luigi Gioggi, Giovanni, Luca Giovanelli, Luca Giubertoni, Stefano Grimaldi, Massimo Gusmeroli, Inmatu66, Giovanni Lamacchia, Luca Lenci, Stefano Liggeri, Andrea Liscio, Massimiliano Lio, Gianluca Lo Cascio, Beppe Lo Verso, Stefano Luppichini, Pietro Magoga, Alessandro Maio, Stefano Marazzi, Matteo Marino, Uomo Molecola, MatMAGIC, Max Malaga, Luca Mazzoleni, Gianluca Miglietti, Paolo Mignone, Paolo Molinari, Michele Morini, Luca Moscatiello, Mario "the Flywas Show" Moschera, Nax, Lucio Nicolosi, Giuseppe Nieddu, Luca Nobili, Davide Occhicone, Luca Keeno "CapMarvelJr." Olivari, OroroMunroe86, David Padovani, Macs Padrini, Raffaele Palmieri, Emanuele Manco, Bruno Mussi, Paolino1957, Massimo Paravizzini, Francesco Paris, Carlo "Supergiovane" Patacca, Giovanni Pecchia, Giorgio Pellecchia, Giorgio Pellegrini, Massimo Pellerano, Roberto Perego, Massimiliano Pernatsch, Riccardo Pesci, Umberto il Piceno, Alberto Poncina, Federico Piccinini, Carlo Pinna, Pinopao, Michele Pinto, Antonio Del Bono Pracucci, Leonardo Racano, Gianrico Ranalli, Simone Ratelli, Fabio Ricci, Roberto Romano, Martino Rossi, Andrea Rovelli, Federico "Novadeaf" Russo, Sagij, Fabio Sandonà, Paolo Sangriso, Carlo Savio, El Sapo, Nino Scarbaci, Tommaso Selva, Salvatore Siracusa, Antonio Sepe, Skalda, Ruben "Zio Ben" Spinelli, Marcello Stendardo, Daniele Stiatti, Marco Teti, Luca Tomassini, Cris Tridello, Leonardo Valenti, Emanuele Valle, Fabrizio Velati, Paolo Vincenzi, Stefano Visinoni, Michele Vizzani, Massimiliano Zerbin, Oscar Zoppi e tutti coloro che hanno scelto di non comparire in questa lista.
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