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Altri titoli di Matthew Fox pubblicati da questa Casa editrice: Preghiera. Una risposta radicale all’esistenza La spiritualità del creato. Manuale di mistica ribelle
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Matthew Fox GLI 89 SPLENDIDI NOMI DI DIO
Traduzione e cura di Gianluigi Gugliermetto
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Titolo originale: Naming the Unnameable. 89 Wonderful and Useful Names for God... Including the Unnameable God. Copyright © 2018 by Matthew Fox. Pubblicato in accordo con Homebound Publications, Connecticut, USA. Traduzione dall’inglese di Gianluigi Gugliermetto. Prima edizione italiana © 2021 Il Segno dei Gabrielli editori Via Cengia 67 37029 San Pietro in Cariano (VR) Tel. 045 7725543 fax 045 6858595 info@gabriellieditori.it www.gabriellieditori.it
Tutti i diritti riservati. Nessuna parte di questo libro può essere riprodotta con sistemi elettronici, meccanici o altro senza l’autorizzazione scritta dell’Editore. ISBN 978-88-6099-462-2 Progetto grafico Gabrielli editori Stampa Mediagraf Spa (Padova) giugno 2021
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indice
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Introduzione PRIMA PARTE La deità catafatica
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1. Dio è Amore
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2. Dio è Bontà
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3. Dio è Oggetto di Ringraziamento
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4. Dio è Esistenza e Essere
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5. Dio è Fondamento dell’Essere
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6. Dio è Causa della Meraviglia
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7. Dio è Mente dell’Universo
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8. Dio è Evoluzione e Potenzialità Pura
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9. Dio è il Campo Psichico Planetario
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10. Dio è Intelligenza Giocosa
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11. Dio è Intelligenza Creativa (che opera per mezzo dell’evoluzione)
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12. Dio è la Realtà in Cui Viviamo, ci Muoviamo ed Esistiamo
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13. Dio è il Tutto
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14. Dio è l’Unità di Tutte le Cose
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15. Dio è la Realtà
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16. Dio è il Ripiegarsi e il Dispiegarsi di tutto l’Esistente
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17. Dio è l’Universo
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18. Dio è il Sé dell’Universo
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19. Dio è la Realtà più Nuova e Giovane dell’Universo
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20. Dio è l’Antico dei giorni, Colui che è Oltre il Tempo
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21. Dio è Energia
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22. Dio è Spirito
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23. Dio è Respiro/Soffio
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24. Dio è Interiorità
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25. Dio è Coscienza
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26. Dio è Gioia
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27. Dio è Risata
49
28. Dio è Co-Creatore, è il Potere del Creato
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29. Dio è Forza Verdeggiante (viriditas) 51 30. Dio è l’Artista degli Artisti
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31. Dio, Spirito Santo, è un Fiume Impetuoso
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32. Dio è Flusso
53
33. Dio è Luce
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34. Dio, Spirito Santo, è Fuoco
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35. Dio è Compassione
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36. Dio è Giustizia
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37. Dio è il Fondamento della Coscienza
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38. Dio è Vita
59
39. Dio è l’Amato
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40. Dio è Bellezza
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41. Dio è Verità
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42. Dio è Musica
65
43. Dio è Voce Infinita
66
44. Dio è Logos, ovvero Parola
67
45. Dio è Sapienza
68
46. Dio è il Tao
70
47. Dio è un Cerchio
70
6
48. Dio è una Fonte senza Fonte
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49. Dio è Madre
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50. Dio è Padre, Abba
74
51. Dio è Deità
74
52. Dio è la Causa Finale di tutto il creato
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53. Dio è Aspirazione
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54. Dio è l’Oltre
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55. Dio è l’Emmanuele, il Dio-con-noi
79
56. Dio è la Trama della vita
79
57. Dio è il Volto che si esprime in tutti i volti
80
58. Dio è le Ferite dell’universo e dell’umanità
80
59. Dio è la Dea
81
60. Dio è Tara
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61. Dio è Kuan Yin
82
62. Dio è Oshun
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63. Dio è Iside
83
64. Dio è la Madonna Nera
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65. Dio è Kalì
85
66. Dio è Maria
85
67. Dio è Nostra Signora di Guadalupe (la Madonna bruna)
87
68. Dio è Shekinah
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69. Dio è Gaia (Madre Terra)
88
70. Dio è Caos
89
71. Dio è Trinità
91
72. Dio è Santo
94
73. Dio è il Cristo Cosmico (o la Buddhità, o l’Immagine di Dio)
94
74. Dio è l’Io-sono massimo e l’Io-sono di ogni cosa
95
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75. Dio è un Leone che distrugge l’oscurità e il male
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76. Dio è Vero Riposo
98
77. Dio è un Grande Uccello
99
78. Dio è Natura Selvaggia ed è il Distruttore
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79. Dio è Cura Trascendente per tutte le creature, specialmente quelle in pericolo di estinzione
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80. Dio è il Regno di Dio-con-noi
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ALCUNE PRATICHE SUI NOMI DIVINI CATAFATICI
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SECONDA PARTE La Deità apofatica (ovvero i nomi per il Dio senza nome)
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81. Dio è Increato
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82. Dio è Oscurità Sovraessenziale
113
83. Dio è il Grande Mistero
114
84. Dio è l’Ineffabile, il Senza Nome al quale non si potrà mai dare un nome
115
85. Dio è lo Sconosciuto
116
86. Dio è il Nulla
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87. Dio è l’Annichilimento del Pensiero
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88. Dio è la Forma senza Forma
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89. Dio è Silenzio
120
ALCUNE PRATICHE SUI NOMI DIVINI APOFATICI
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APPENDICE
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BIBLIOGRAFIA
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Introduzione
Gli antichi Veda dell’India ci parlano dell’«Uno che i saggi chiamano con molti nomi». Quanti nomi esistono per la divinità? I nomi di Dio cambiano? Non dovrebbero forse cambiare insieme all’evoluzione degli esseri umani e delle circostanze della vita umana? E noi facciamo parte dei saggi di cui parlano i Veda, di coloro che sono ansiosi di chiamare l’Uno con molti nomi? Abbiamo il permesso – o magari la responsabilità – di cambiare la nostra comprensione e il nostro nominare Dio quando maturiamo come individui e ci evolviamo come specie, in un momento nel quale ci troviamo di fronte a un momento critico, un momento di svolta della storia umana e planetaria? Il grande mistico medievale Meister Eckhart dichiarava: «Prego Dio perché mi liberi di Dio». Sembra che fosse talmente convinto della necessità di permettere a Dio e ai nostri nomi di Dio di evolvere che pregava Dio di andare oltre se stesso, di non essere più semplicemente “Dio”. Eckhart ci propone una sfida ulteriore quando dichiara: «La cosa più alta e nobile che una persona può fare è lasciare andare Dio a favore di Dio». Quanti sono i nomi di Dio che gli esseri umani hanno inventato? Quali di essi possono esserci più utili e quali nuovi nomi possono portarci avan9
ti? Una prima possibile risposta a questa domanda è semplice: ci sono tanti nomi per Dio quanti sono i linguaggi umani, perché ogni lingua chiama Dio con una parola diversa. Esempi: God (inglese), Gott (tedesco), Dieu (francese), Dio (italiano), Dios (spagnolo), Allah (arabo), Gut (norvegese), Theos (greco), Deus (portoghese), Bog (russo), Dia (irlandese), Elohim (ebraico), Marta (polacco), Kalou (figiano), ecc. Ma la storia non finisce qui. Una lingua può avere nomi multipli per la divinità. In inglese, ad esempio, parliamo di Divinity, Spirit, Creator, Deity, Godhead, Goddess e altro ancora. Se questo è vero per l’inglese, senza dubbio è vero anche per le altre lingue. Ogni religione propone il proprio nome per il divino: Brahma, Khrisna, Tao, Buddha, Tara, Allah, Yahweh, Adonai, Tagashala, Wankan Tanka, Oshun, Iside, Cristo... per nominarne alcuni. E quali sono gli altri “luoghi” nei quali vengono fuori altri nomi di Dio o immagini per dire Dio? Le sacre scritture di tutto il mondo sono un luogo dove questo accade; i mistici di tutto il mondo sono un altro luogo e la scienza è ancora un altro luogo. La tradizione islamica si fregia di una pratica religiosa molto potente, la recitazione dei “99 splendidi nomi di Dio”. Questo mi ha ispirato in diverse maniere nella scrittura di questo libro nel quale presento 89 nomi oggi usati per dire Dio e che ritengo siano i più belli e i più utili per il nostro tempo. Sono grato per l’esistenza di questa pratica islamica che spesso ho adoperato io stesso. 10
Le antiche scritture dell’India conosciute con il nome di Bhagavad Gita ci dicono che «Dio ha un milione di volti». Tommaso d’Aquino, il teologo e mistico medievale, va addirittura oltre e dice che ogni essere è un nome per Dio: «Anche i più esperti di cose divine, come gli apostoli e i profeti, lodano Dio come Causa Suprema, cioè a partire dalle cose causate da Essa». In questa pagina stupefacente, Tommaso prosegue con l’elenco dei 49 nomi di Dio che il monaco siriano del VI secolo Dionigi l’Areopagita deriva dalla Bibbia e che commenta nella sua opera di fondamentale importanza I Nomi Divini. Ne segue che esistono letteralmente miliardi di miliardi di nomi per Dio. Un numero senza fine di creature e quindi un numero senza fine di volti e di nomi. Ma alla fine del suo trattato (in una pagina che troverete riprodotta in Appendice a questo volume) egli dice che nessun essere è un nome per Dio, perché «Dio oltrepassa ogni cosa». Se esistono miliardi di miliardi di nomi di Dio, chi sono io, e chi sei tu, o lettore, per osarne scegliere soltanto 89? Prima di tutto, questo è un libro non finito. È un libro senza fine, e per questo le ultime pagine di ogni sezione sono lasciate in bianco, in modo che ognuno possa aggiungere i suoi nomi più opportuni e stupefacenti per nominare Dio. In secondo luogo, se anche esistono miliardi di miliardi di nomi per Dio, è chiaro che noi umani siamo limitati. Possiamo soltanto accogliere una certa quantità di stimoli e riflettere soltanto su un numero finito di pensieri, concetti e nomi. Per questo, il libro 11
che avete tra le mani presenta un numero definito di possibili nomi di Dio, un numero in fieri, con la speranza che siano di aiuto, specialmente nel difficile tempo di passaggio che stiamo vivendo, e possano ispirare nel lettore altri nomi ugualmente utili. Accludo per ciascun nome una mia modesta meditazione con lo scopo di spiegarlo, ma invito le lettrici e i lettori a approfondire la loro propria esperienza di meditazione e di ricerca. Alcuni hanno definito il nostro tempo “apocalittico”, ma come fa notare il filosofo Theodore Richards, il termine “apocalisse” significa anche “rivelazione”. Forse, in tempi duri come questi, i misteri più grandi vengono rivelati, o si svelano a noi, ma dobbiamo ascoltare in profondità. Dobbiamo sviluppare i nostri muscoli contemplativi. Dobbiamo smettere di fare proiezioni psicologiche e reimparare a lasciarci andare, in modo da poter ascoltare, nella verità, la “parola nascosta” del silenzio. Da questo luogo nascosto di silenzio, da questa «caverna del cuore» (come la definì p. Bede Griffith), potrebbe emergere un linguaggio nuovo e fresco per un risveglio spirituale, per trovare altri nomi per il divino, per un rinascimento globale. Spero che questo libro possa essere d’aiuto per un compito tanto importante. Proprio come gli esseri umani attraversano cambiamenti profondi, così è anche per la nostra comprensione di Dio o del Divino. Sia Meister Eckhart, il mistico e attivista medievale, sia Alfred North Whitehead, il filosofo-scienziato del XX secolo, hanno affermato che la Deità si evolve. «Dio di12
viene, in quanto tutte le creature esprimono Dio», notava Eckhart. Così, i nostri nomi accrescono in capacità e si evolvono nella misura in cui l’evoluzione continua tutt’attorno a noi. Deepak Chopra vede così l’evoluzione: «Ciò che si evolve in realtà è la comprensione umana [...]. Pensiamo che Dio muti perché la nostra percezione va e viene a onde. Il messaggio continua ad arrivare, però, e Dio continua a mostrare volti differenti [...]. La consapevolezza si evolve, e così anche Dio. Questo percorso non finisce mai». Quale, tra i miliardi di nomi di Dio, può esserci più utile oggi? Può essere più utile al pianeta? E quindi essere più utile a Dio stesso? Queste sono le domande poste dal libro, perché, come insisteva Tommaso, «poca conoscenza di cose molto importanti è molto più importante di tanta conoscenza di cose di poco conto». Una comprensione e un linguaggio rinnovati riguardo alla Deità potrebbe aiutarci a giungere a una nuova comprensione di noi stessi, e quindi delle istituzioni e della società che ci sentiamo chiamati a far nascere, mentre cerchiamo con fatica di aiutare le altre specie a sopravvivere e con loro anche la nostra stessa specie, cercando di essere sostenibili, anzi addirittura riuscendo a fiorire e a diventare belli e degni della nostra santa esistenza. Meister Eckhart ci avverte che quando parliamo di Dio balbettiamo e inciampiamo. Questa è un’informazione importante: nessuna parola rende giustizia a Dio, nessuna persona e nessuna ideologia 13
possiedono il marchio “Dio”. Anche semplicemente per partecipare in questa conversazione sono necessarie reverenza e umiltà. Per iniziare una conversazione autentica su Dio è richiesta una certa recettività. Spero che questo libro sia imbevuto dello spirito di umiltà, reverenza e recettività, e così sia anche dei suoi lettori. Il mio metodo sarà quello di presentare, pagina per pagina, uno dei nomi per il Divino, facendolo seguire da una mia modesta meditazione su di esso. Il nome stesso può derivare dalla scienza, dalla mistica o dalle Scritture, o semplicemente dalla mia esperienza e dalla mia immaginazione. La prova non viene tanto dalla sua origine quanto dall’uso che ne facciamo, ovvero da ciò che esso suscita nella nostra coscienza e nella nostra anima. Ci sono nuovi nomi di Dio così potenti da aprire la porta a nuove strade di vita, salutare e piena? Speriamo di sì. Ho scelto, per la prima parte del volume, 80 nomi di Dio tra i miliardi di nomi possibili. Questa è detta tradizione catafatica, la tradizione del Divino come luce. Uno dei modi di leggere questa sezione del libro è di fermarsi dopo aver letto ciascun nome e farsi una domanda: «In che senso Dio è... Amore? Luce? Mente dell’universo? Ecc.» Ma anche: «In che senso l’amore è Dio? La luce è Dio? La mente dell’universo è Dio? Ecc.». Per la seconda parte del volume ho scelto 9 nomi della Divinità apofatica, la Divinità che non può essere nominata. La parola “apofatico” significa “attratto verso l’oscurità”. Oggi, con l’epoca illumini14
sta appena dietro alle nostre spalle, molte persone non hanno più familiarità con questo metodo che nega qualsiasi nome per Dio, ma che rimane dentro l’esperienza di Dio che oltrepassa ogni nome. Lo straordinario passaggio in cui Tommaso d’Aquino parla di come ogni creatura è un nome per Dio si conclude così: «E Colui che è Divino non è nessuno di questi esseri, in quanto Dio li oltrepassa tutti». È chiaro quindi che Tommaso ci invita a dare nomi a Dio con larghezza, ma anche a trattenerci dal nominarLo. Eckhart si esprime così: «Tutte le creature desiderano esprimere Dio nelle loro opere; lasciatele esprimere, che giungano il più vicino possibile, e tuttavia non possono esprimerLo. Che lo vogliano o no [...] tutte vogliono esprimere Dio ed Egli rimane inespresso». Quindi noi diciamo Dio e non possiamo dire Dio. Dio è detto e non detto. Questo è un paradosso, un invito a vedere e non vedere, ad afferrare e a lasciare la presa. Quando ci avviciniamo alle realtà dello spirito, il paradosso è sempre una buona cosa, colpisce al cuore il desiderio compulsivo di controllo. Fa anche entrare l’umorismo e scaccia la tentazione del letteralismo eccessivo, dello zelo religioso estremo e dell’idolatria, che danno origine al più rigido fondamentalismo. Continua...
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