GAETANO D’AURIA DAGLI ANNI SETTANTA OLTRE IL DUEMILA
“Una storia limpida� Di certo l' arte e' una fede. Se cosi' non fosse non guarderemmo con tanta meravigliata attenzione a certe incisioni rupestri, trovandole stupefacenti per le emozioni ed i sentimenti che riescono ancora a trasmettere nella loro primitiva semplicita'. E' forse non avremmo mai riscoperto, noi europei, votati sino ad allora al sillogismo "arte uguale bellezza", l'assoluta ed incisiva espressivita' dell'arte africana. La verita' e' che oggi in arte si affrontano e si scontrano due visioni profondamente diverse, che non hanno alcun punto in comune. Da una parte quella americana, votata al pragmatismo, al risultato ed all' acquisizione dei mezzi tecnici per conseguirlo (con le dovute eccezioni: si pensi ad un' artista di profonda percezione rinascimentale come Richard Diebenkorn); dall' altra la linea europea, piu' attenta alle idee e ai valori, ai processi speculativi che portano all' invenzione o all' intuizione, ben ancorata - anche nelle espressioni estreme - a principi che continuano a mantenere l' uomo e la sua esperienza al centro della propria ricerca espressiva. Queste due visioni sono come due aquiloni che vagano liberamente per il cielo avendo a disposizione tutto lo spazio possibile ed immaginabile. Uno pero' ha un filo sottile che lo lega ad una mano lontana, saldamente ancorata alla terra. L' altro, senza alcun ancoraggio, e' in apparenza piu' libero, tuttavia rischia di perdere ogni controllo e di essere spazzato via al primo vento di tramontana. Quel sottile filo, quando non diventa un limite ma rimane una radice vitale, per un vero artista non e' mai un ostacolo poiche' rappresenta il necessario senso di autocritica e di confronto con tutta la storia della pittura che viene percepito come necessario. In un simile contesto, in cui le spaccature sembrano incomponibili, a trovarsi a disagio sono soprattutto gli artisti di maggior ascendenza umanistica, usi a guardare al passato e alla tradizione, da intendersi quest' ultima come "una bellezza da conservare e rinnovare e non un mazzo di catene che legano" (Ezdra Pound). Tra questi riteniamo che possa essere collocato Gaetano D' Auria. E' la sua storia limpida e cristallina a pretenderlo, il suo lungo e concatenato percorso, il lento e costante maturare della sua esperienza artistica verso formulazioni sempre piu' personali e compiute. D' Auria, di origini siciliane, abita nell' entroterra milanese e dai primi anni Settanta si dedica alla pittura, soprattutto a quella di impegno sociale, vicino al Realismo Esistenziale e poi a certe espressioni della Nuova Figurazione. E' la problematica realta' che lo circonda a condurlo verso questa scelta che tuttavia l' artista interpreta in modo vibrante ed intensamente poetico, quasi a voler sottrarre i suoi racconti dall' incombenza del momento. Gia' in questo periodo, supportato da un disegno pulito ed efficace, il colore assume declinazioni cromatiche di grande sensibilita' e lascia trasparire vivacissimi affioramenti di tonalita' pure, quasi ad imporre un disegno semantico che va oltre l' iconografia della rappresentazione. Con l' andar del tempo, segno e linea tendono a scomparire, assieme alla prospettiva, lasciando emergere un' impostazione bidimensionale della tela condotta a stesure larghe, portate a volte ad invadere la cornice, considerata non piu' come una chiusura, ma un mezzo di approccio e collegamento allo spazio esterno. C' e' un dissolvimento dell' ordine grafico, cui se ne sostituisce un' altro di pura matrice interiore che asseconda nelle cadenze gli afflati emozionali.
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A loro volta i riferimenti naturali tendono a scomparire entro una essenzialita' emblematica, indicativa piu' che descrittiva, mentre i contorni delle forme vengono delineati dai limiti che ogni stesura impone all' altra. I colori particolarmente letterari sono enfatizzati, cosi' come le luci, secondo uno spartito di impressioni legate alla memoria. Ma gia' in questa pittura appaiono i prodromi delle sucessive definizioni stilistiche che D' Auria andra' a perfezionare proprio come risposta personale alla rottura verificatesi negli ultimi decenni. Una risposta che trova un suo primo momento di verifica attraverso un' attenta riflessione sulle proprie radici, una riscoperta di quello spazio immenso di fantasia, di immaginazione, di percezioni che l' uomo ha in se' stesso, una ulteriore sollecitazione alla forza evocativa ed espressiva del colore. Se e' vero che la pittura e' un linguaggio di spazio - reale, rappresentativo, virtuale (basti pensare ai valori contenuti nella tavoletta de La Rotonda di Palmieri od ai sottili significati e sublimazioni di una qualsiasi piccola opera di Klee, oppure a quell' angoscioso senso dell' infinito che emerge dai Tagli di Fontana), allora non si puo' dimenticare come le coordinate di tale orchestrazione spaziale portano proprio all' uomo (il caro punto dell' uomo di Rimbaud) che va oltre l' ingombro fisico e che possiede al proprio interno tutta la forza e l' immaginazione necessaria ad esprimere tale spazio, in un' avventura che non ha bisogno del mondo cibernetico per realizzarsi. La recente pittura di D' Auria, in cui il gusto per la libera improvvisazione si sposa con il piacere logico ed ordinato della composizione, parte proprio da questo presupposto e si realizza attraverso una maggiore liberta' creativa; sostanziata da una gestualita' liberatoria anche se trattenuta dall' esperienza in fase di orchestrazione dello spazio; esposta con una tavolozza gioiosa e solare, impregnata da autentiche pennellate di luce che esaltano la straordinaria individuazione dei valori timbrici; costruita con una solida pasta a cemento in grado di raccogliere vibrazioni luministiche ed ogni minima increspatura delle superfici. Una materia che sembra contrapposta all' aleatorieta' visionaria dell' immagine, ma che in effetti corrisponde al desiderio di trattenere e perpetuare nel tempo l' apparizione di un attimo. Cosi' concretizzati in una plasticita' compunta che raccoglie interventi di prima intenzione ed altri di natura riflessiva, i piani tendono ai volumi in una conclusa armonia di curve, di angoli, di calibrati accordi cromatici, dando luogo alla materializzazione di una nuova spazialita'. Non siamo alla piena astrazione, poiche' le immagini e qualche dettaglio continuano a mantenersi fra l' avvertito ed il rappresentato, dando luogo a forme talvolta appena annunciate, ancora in divenire, altre volte frantumate. Sul fondo aleggia un' ironia sottile che offre agli esiti pittorici, apparentemente ingenui, il contrappunto di un vissuto tra illusione e malinconia che si esterna nei titoli: "Piccola macchina per misurare l' infinito", "L' Oracolo muto", "Sentimento cibernetico", "Macchina ludica", "Paesaggio licenzioso", "Insolenza poetica". A questi pero' fanno subito seguito un utopistico "Gli aquiloni ci salveranno" ed una misteriosa e composita "Notte d' estate e di dolore" in cui una delicatissima sensibilita' poetica si fonde ad una emozione intensa, esternata con interventi rapidi ed essenziali. "Viviamo solo per scoprire nuova bellezza, tutto il resto e' una forma d' attesa" scriveva Kalil Gibran. Ancora una volta sara' dunque la bellezza a salvare l' umanita'?
Ettore Ceriani
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Da sinistra Franco Bignotti e Gaetano D’Auria - 1972
OPERE ANNI 7O 3
Come scatole cinesi? Chiese il Collezionista di stelle. Una dentro l' altra..... dall' universo all' atomo! Sì risposi come le emozioni come i nostri sogni uno dentro l' altro come i nostri giorni, realtà frullata con manciate di rimpianti. Dalla mente svanisce un ricordo, nasce nel cuore un sentimento; odio o amore che sia non può essere infinito! L' universo è infinito? Chiese il Collezionista di stelle. L' universo? L' ho stipato dentro un piccolo contenitore, conservato in un cassetto dentro la madia, nella cucina dell' appartamento in una casa di un quartiere della città..... Una dentro l' altra, come le emozioni come i nostri sogni come i nostri giorni. G. D'AURIA
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La torre - cm 130 x 150 - Acrilico su tavola
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Non è più Venere - cm 80 x 100 - Acrilico su tavola
Gaetano D’Auria, un giovane di origine siciliana dall’estro inconfondibile. Le sue immagini sono improntate ad un’ansia bisognosa di liberazione, l’ansia di un mondo in cui molti valori sono contestati ed altri non ne sono ancora scaturiti. Da qui l’arte essenziale, disperata di Gaetano D’Auria che coglie il nocciolo di una verità che ha bisogno di verifica. Il pittore scompiglia e ricostruisce, si avvale dello stesso colore come di un elemento costruttivo, limitato e indispensabile per il suo messaggio. Originalissimo quindi il linguaggio e sincero il tormento ispirativo dell’artista. Sono opere che possono essere interpretate e meditate da chi sente, come D’Auria, la sterilità del nostro momento storico e l’urgente necessità di un rinnovamento Catalogo mostra “Studio d’Arte Moderna” - 1973
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G.P.Conti
Motociclista - cm 70 x 50 - Acrilico su tela
Goal - cm 70 x 50 - Acrilico su tela
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Carnevale con l’eroe - cm 100 x 100 - Acrilico su tavola
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Riso per gli sposi - cm 70 x 80 - Acrilico su tavola
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Battaglia - cm 40 x 54 - Acrilico su tavola In tutto il ciclo delle sue opere colpisce la tensione drammatica, la spietata inventiva fantastica. Ma soprattutto è la prepotente spinta contenutistica che caratterizza la sua personalità pittorica, che nulla o poco concede al compiacimento estetico dell’osservatore. Ogni forma veramente artistica non nasce avulsa dal proprio contenuto. E’ essa stessa contenuto, altrimenti non ha vita, è fata morgana che finge realtà inesistenti. D’Auria è nato ad Agrigento, ancora bambino si è trasferito in Lombardia. Da una terra cosparsa dalle splendide rovine della Magna Grecia (ma anche angustiata dalla povertà di generazioni) ad una Lombardia che sembra senza storia, tanto è protesa a cogliere il frutto della propria efficienza. Da una parte quindi l’esigenza di razionalità; dall’altra la foresta che ci portiamo dentro ancora alle soglie del 2000. è il dualismo che pervade l’opera di molti dei maggiori artisti della nostra epoca, che hanno vissuto la stessa parabola umana. Catalogo mostra “Italiana Arte” - 1974
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Renato Besana
Fata Turchina - cm 100 x 80 - Acrilico su tavola
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Un’altra dimensione - cm 80 x 100 - Acrilico su tavola
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Uffa! - cm 90 x 80 - Acrilico su tavola
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“Non sarebbe necessario dare un titolo alle mie opere” dice il giovane artista, ed è vero, tanto è potente l’atmosfera che riesce a creare. Le figure si concretizzano nei volti contratti e nel movimento, sempre marcato e sottolineato dall’allungarsi della pennellata che scivola in infinite sfumature. é una dinamica corsa nella vita, un’esperienza costruita sulla realtà e sull’ habitat di un essere sempre a contatto con la violenza e le amarezze dell’esistenza. Il ritmo vorticoso della composizione consente improvvisi schiarimenti di colore azzurro, rosso, bianco, vortici e trame di un arazzo fatto su misura per l’uomo, oscillazioni cromatiche per cadute brusche e sorprendenti risalite. Ogni tela vive con la storia che fa, racconta senza mai svuotare tanto è densa di sottointesi e di significati sempre rinnovabili.
Da “La Valigia Diplomatica” - 1974
Sandro Rovati
Vecchio astronauta - cm 105 x 55 - Acrilico su tavola
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Crocifissione astrale - cm 83 x 128 - Acrilico su tavola
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Il santo e la peccatrice - cm 100 x 70 - Acrilico su tavola
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Il salto - cm 100 x 90 - Acrilico su tavola
Astronauta - cm 100 x 80 - Acrilico su tavola
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Betty - cm 80 x 90 - Acrilico su tavola
Il problema fondamentale che Gaetano D’Auria si propone è quello della condizione dell’uomo della nostra epoca, racchiuso entro un sistema che tende ad integrarlo, che annulla quanto più è possibile la vita spirituale, che ne sacrifica l’autonomia del pensiero, che ne cancella la libertà del sentimento. In una sintesi di elementi astratti e figurativi il pittore suggestivamente ripropone un’ansia di svincolo che si manifesta per metafore. L’atteggiamento dell’artista non si può certo definire ottimista, poichè in questa lotta sovente soccombe, svuotandosi al punto da restare solo involucro. Catalogo mostra “Galleria d’Arte Internazionale” - 1975
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Mario Monteverdi
Cinzia e Mangiafuoco - cm 100 x 80 - Acrilico su tavola
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Periferia - cm 80 x 85 - Acrilico su tavola Ci sono un rigore ed una tensione esemplari in tutte queste immagini, volta a volta languide di edonistica e compiaciuta raffinatezza di esecuzione o sobriamente acute a cogliere la complessa essenzialità di un sentimento, di un giudizio, di un ricordo appena vibrato e già trascorso. D’Auria dipinge infatti con accenti lirici una realtà intensamente drammatica. In questa bipolarità in questa energica frizione dialettica si è potuta accendere la forza di espressione di queste diverse immagini, la loro capacità di coinvolgere emotivamente lo spettatore.
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La sposa - cm 70 x 60 - Acrilico su tavola
Ragazzo con maschera - cm 70 x 60 - Acrilico su tavola
Ed è ancora qui che si accentrano la tensione e il rigore, appunto, che le riuniscono come un mastice sotterraneo all’interno di una fluida, crepitante e sempre rinnovata coerenza d’invenzione e di emozione. ma la sua non è mai una pittura che si abbandona tutta al sentimento, non è mai, insomma, pittura “sentimentale”, essa, anzi tende costantemente a registrare commozioni concrete, rapimenti dell’immaginazione che stringono da vicino la terrestrità e, diremmo quasi, la “laicità” delle loro ragioni e delle loro matrici. E’ questa un’altra qualità, non secondaria e non certo banale, dell’atteggiamento pittorico di D’Auria che con il lavoro di questi ultimi anni, viene senz’altro approdando ad una risolta maturità espressiva e poetica. Catalogo mostra “Italiana Arte” - 1977 Giorgio Seveso
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Ballerina zoppa - cm 80 x 80 - Acrilico su tavola
Nel “58� - cm 100 x 80 - Acrilico su tavola
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L’ubriaco - cm 100 x 100 - Acrilico su tavola
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Lilli e la cavalletta - cm 87 x 60 - Acrilico su tavola
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Oliver D’Auria 1982
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Il vecchio e la mosca - cm 80 x 60 - Acrilico su tavola
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Ritratto con fiori e sterpi - cm 100 x 100 - Acrilico su tavola
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Cane in giardino - cm 60 x 60 - Acrilico su tavola In primo luogo, quindi, vi e' il ritorno alla magia dei ritrovati affetti naturali. Gli scenari si caricano del senso di memorie antiche. E le acque, i cespugli, le fronde, il cielo, e le manifestazioni delle stagioni, della donna, della giovinezza e della maturita'....e della "presenza" degli insetti.... provocano gentili e poetiche emozioni liberatrici, che l' artista trasforma in messaggio (di malinconia e di gioia insieme) puntigliosamente descritto. In particolare gli insetti, rispetto alla tematica di un tempo, costituiscono innovazione esistenziale: sono presenza comparativa di cui D' Auria che si serve per rivestire di arcano uno dei principali filoni del suo simbolismo estrosamente ecologico. Gli aggiustamenti allo stile hanno tra l' altro portato l' artista nell' ambito formale di un realismo di carattere psicologico e cosi', di consueto, taluni elementi della realta' empirica denotano fantasiosa adesione ad un lirismo idiliaco, a volte quasi romantico. Nella particolare angolazione di questa nuova forma di figurativita (segno e colore accentuati e sfaldati, incisivi e ad un tempo languidi), che "ripropone" il reale fuori dalle convinzioni visive tradizionali, Gaetano D' Auria occupa dunque un legittimo posto di rilievo fra i nostri pittori della nuova generazione e denota (nei contenuti come nella tecnica) di essere senz' altro oramai pervenuto ad una compiuta personalita' artistica. Catalogo mostra Galleria d’Arte “Settanta� - 1981 Andrea Nania
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Il non gioco - cm 100 x 80 - Acrilico su tavola
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La nuvola - cm 100 x 70 - Acrilico su tavola
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Casa D’Auria - cm 132 x 110 - Acrilico su tavola
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Il terrazzo - cm 60 x 50 - Acrilico su tavola
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Notte serena - cm 72 x 73 - Acrilico su tavola
Ora nell' ultimo ciclo (paesaggi notturni, finestre e figure femminili), il pittore annuncia una piu' forte attrazione per certe bellezze della natura, profili di cascinali al crepuscolo, contro un cielo che conserva un chiarore verde-acque. Anche le figure-ricordo di bambine o di giovinette riemergono da una sorta di lontananza, da spazi chiari, sfocati, macchiate di colore come dalle pagine scolorite di una vecchia "illustrazione". Gli effetti talora ricordano l' esempio dell' ultimo Vespignani, ma D' Auria evita la "messa in scena" virtuosistica, cerca piuttosto una risonanza ambigua e simbolica della materia e della grafia. I dipinti si costruiscono come una trama di "interno esterno" e come riflessi di un mondo infestato da presenze inquiete: volti trasognati, figure immerse in un' aria lievemente mefitica, visitata da piccoli e grandi insetti. Alla seduzione di alcuni spazi naturalistici, nei quali si esprime un pungente dosaggio dei lembi suggestivi, della campagna, dei suoi misteriosi colori notturni, D' Auria fa barriera, e par sempre risentire una consapevolezza quasi dolorosa della condizione esistenziale. Da “La Provincia� Cremona - 1983
Elda Fezzi
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Il cancello - cm 90 x 60 - Acrilico su tavola
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Grande locusta - cm 60 x 80 - Acrilico su tavola
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Il gioco e l’ombra - cm 100 x 60 - Acrilico su tavola
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Notte di luna - cm 100 x 130 - Acrilico su tavola
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Finestra e profumi - cm 150 x 100 - Acrilico su tela
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La porta aperta - cm 70 x 80 - Acrilico su tela Si avverte una dolcezza compositiva velata da intima poesia cromatica, si sente il profumo dei prati morbidi e vellutati il dolce ed armonioso cinguettio degli uccelli sopra le fronde ombrose degli alberi, si coglie la luce cangiante ricca di riflessi o appena velata dai tremuli lumicini del cielo e della luna falciforme o frizzante nella praia mattutina, quando il silenzio viene interrotto dal suono delle increspate conchiglie di vento che appena fa muovere, con tintinnio metallico, le aguzze foglie dell' agave o del verde intenso del geranio sulle coste di granito, sdrucciolate dalla salsedine. Colgo colori delicati: le terre d' ombra, le ocra, i rossi mattone, i cenerini e poi anche gli azzurrini misti agli ossidati frammenti, color avorio o di piombo, che nutrono di linfa poetica tutta la composizione di questo artista siciliano, ma residente nel milanese. Questa mostra e' fra le piu' genuine e piu' liriche viste in questi ultimi anni nella Galleria Fumagalli che si e' sempre distinta per serieta' di proposte artistiche nonche' per l' impegno e la competenza che l' amico Gallerista ha mostrato nelle sue scelte. Da “La Nostra Domenica� - 1986
Pietro mosca
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La casa di Serel - cm 90 x 90 - Acrilico su tavola
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Scende la sera - cm 132 x 127 - Acrilico su tavola
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Dove il mare si quieta - cm 133 x 136 - Acrilico su tavola
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Betty sul bagnasciuga - cm 55 x 105 - Acrilico su tavola
Da codeste metamorfosi fluviali dovute alla stanchezza della terra e, comunque, alla violenza che essa subisce dalle diverse geologiche catastrofi, l' artista indovina (e le inventa) una serie di traumi della instabilita', di cio' che slitta in uno degli infiniti momenti della cronaca comune, della graduale memoria che si riporta a codesti accadimenti silenziosi, precipitosi, colti nella piena angoscia. Gli strapiombi coniugati in effetti spettacolari, potrebbero apparire reale/irrealta' di scene erranti o storia di un luogo della mente, movimento della discontinuita' del/nel suo percorso e, invece, tutto diviene pausa riposante, sommaria, della propria terrestrita' in un atteggiamento illusorio (e corroso) del narrare qualcosa di tensivo, anziche' Ă mbito del terrore con opaca malinconia. Ecco come D' Auria sceglie di sostare nella propria eventicita' metafisica, senza mentire a se stesso con un qualche ossessivo e risaputo realismo, evocativo e desiderante, redigendo innumerevoli atti linguistici: la rilevanza informale mista a certi moduli di surrealta', l' ironia del tempo e gli abbagli di luce nell' area di qualcosa che riproduce un disorientamento di piani, di strade; una specie di irreparabilita' fusa al confronto del ricordo da cui sempre riparte la sua radice di contatto con l' opera, e quindi lo sfinimento (senza brusio) di qualcosa che si fa scissione della sua (e nostra) biografia esistenziale, come per riportarci in una stremata contingenza che abbia senso, e di cui potrebbe essere necessario uno sguardo terrifico, comunque sottoposto (e rappresentato) dall' artista come un ulteriore mondo possibile, da leggersi come un epigramma e - indubbiamente - colmo di questioni pittoriche e grafiche oltre che di buona memoria. Catalogo mostra Galleria d’Arte “Ciovassoâ€? - 1987
Domenico Cara
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Piccoli fatti notturni - cm 90 x 90 - Acrilico su tavola
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Domenica pomeriggio - cm 116 x 106 - Acrilico su tavola
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Sebastiano innamorato - cm 106 x 106 - Acrilico su tavola
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Oliver, una giornata storta - cm 116 x 101 - Acrilico su tavola
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La porta e l’ombra - cm 45 x 60 - Acrilico su tavola
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Elisabetta e Gaetano D’Auria - 1997
OPERE ANNI 9O 49
Notturno sull’acqua - cm 57 x 60 - Acrilico su tavola
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Paesaggio d’azzurro e di vento - cm 52 x 96 - Acrilico su tavola
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Primo novembre sera - cm 70 x 60 - Acrilico su tavola
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Bar della spiaggia - cm 60 x 70 - Acrilico su tavola
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Strada e vetrine - cm 65 x 88 - Acrilico su tela
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Notte di luci - cm 100 x 70 - Acrilico su tavola
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Spiaggia - cm 38 x 56 - Acrilico su tavola Una trentina di acrilici su masonite, di dimensioni diverse ma tutti di grande impatto emozionale, spesso impreziositi da cornici destinate a perdere la loro funzione originale per diventare naturali "alonges" pittoriche che sembrano dilatare all' infinito la suadente magia di colori che cantano una stagione felice, ricca di sentimenti, di speranze, di sogni. E' il mondo trasognato, estatico, ma lucido, di Gaetano D' Auria, che ha recentemente aperto, alla Galleria Palazieta, una bella mostra dei suoi ultimi lavori, raccolta sotto il titolo, ironico e stimolante, di "Giorni d' azzurro e notti d' estate". Le opere esposte, scrupolosamente selezionate, sono solo una parte di un numeroso gruppo di quadri ai quali l' artista ha messo mano da circa due anni. Ma per la loro ariosa liberta' gestuale, per l' intensita' coloristica, ricca di vibrazioni e di tensioni emotive, per le intuizioni pittoriche, nel contempo sorprendenti e raffinate, questo gruppo di opere rappresenta anche un passaggio molto significativo, sia sotto il profilo culturale che per l' aspetto espressivo, di una vicenda pittorica che sin dall' inizio si e' svolta con sicura e costante originalita'. Ora le sue tele non raccontano piu' fatti e vicende, ma solo espressioni emotive, appunti mentali assaporati fino all' incanto e poi liberati in una dimensione psicologica, fatta in egual modo di suggestione ed ironia, dove ogni linea, ogni invenzione, ogni traccia di colore sono sempre aperte a letture diverse. Da “La Prealpina� - 1990
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Ettore Ceriani
L’oro e i profumi - cm 108 x 88 - Acrilico su tela
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Visite pomeridiane - cm 70 x 74 - Acrilico su tavola
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Luna Park - cm 120 x 120 - Acrilico su tela
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Finestra paesaggio notte - cm 80 x 90 - Acrilico su tela
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Sul fiume - cm 60 x 70 - Acrilico su tavola
"Passaggio sul paesaggio" e' il suggestivo titolo della mostra nella quale possiamo ammirare opere di recente produzione che ci invitano ad un viaggio aereo sopra la quotidianita', volando leggeri in compagnia del pittore, che apre squarci di luce sul paesaggio sottostante, consentendoci di intravedere qualche scampolo di realta'. La ricerca di una dimensione diversa, di un punto di vista meno convenzionale, e' interesse vivissimo dell' artista che la persegue da molto tempo, muovendosi con grande liberta' e leggerezza sulla tela. I colori sono notturni, anche se animati da lampi, frammenti luminosi, quasi si trattasse di una realta' futuribile - non cosi' lontana dal vero, ormai - nella quale siano possibili "incontri ravvicinati" con realta' o creature di un' altro pianeta, o forse si tratta di un modo diverso di rapportarsi con le cose e le realta' quotidiane reinventando rapporti e modi di vivere? Da “La Prealpina� - 1993
Eugenia De Giovanni
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Era d’estate - cm 64 x 87 - Multimaterico su tavola
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Sotto il cerchio della luna - cm 88 x 79 - Multimaterico su tavola
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Notturno - cm 114 x 84 - Acrilico + sabbia su tavola
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Notte di festa - cm 119 x 128 - Acrilico + sabbia su tavola
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Volo radente - cm 94 x 124 - Acrilico + sabbia su tavola
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Titty - 2005
OPERE ANNI 200O 67
Orizzonte ribaltato - cm 70 x 70 - Multimaterico su tavola
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Arzigogolo - cm 108 x 98 - Multimaterico su tavola
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La memoria del lago - cm 70 x 70 Multimaterico su tavola
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Oltre - cm 70 x 70 Multimaterico su tavola
Costruire la notte - cm 92 x 112 - Multimaterico su tavola
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Seminastelle - cm 110 x 130 - Multimaterico su tela
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Navigante - cm 87 x 137 - Multimaterico su tavola
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Due soli - cm 120 x 120 - Multimaterico su tela
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Ritagli d’infinito - cm 100 x 100 - Multimaterico su tavola
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Coscienza e conoscenza - cm 70 x 70 - Multimaterico su tavola D' Auria trova l' opera, gioca nel costruirla e continua a giocare nel nominarla, ravvisando in quello che ha fatto quello che voleva dire, con un' inversione magica tra causa ed effetto. Se cerco un altro contesto artistico a cui paragonare l' opera di D' Auria, allora penso all' esecuzione di un pezzo jazz. Lo immagino come un musicista che improvvisa partendo da un motivo, da una suggestione, da una armonia di poche note e da li', scala dopo scala, da un accostamento ardito tra note, che avresti giurato impossibile, da logiche armoniche, che sa solo Dio da dove scaturiscono, costruisce una vasta musica che irretisce, diverte, appassiona, fa sognare. E poi ancora, proseguendo nel paragone, egli, costruita l' architettura musicale del quadro, pone le accentazioni con il colore, dando chiaro risalto alle profondita' e affondando con toni intensi le superfici. In questa fase artistica D' Auria usa il colore per accentuare lo scavo ed il rilievo della materia, esaltando l' aspetto scultoreo delle sue opere. La tela diventa cosi' una specie di ologramma tridimensionale dove egli tenta di sconfiggere l' invincibile e ottusa bidimensionalita' della pittura. Diventa un luogo, una porta di passaggio, un piano che introduce in universi siderali percorsi da navi spaziali e da macchine aliene che misurano o archiviano il tempo e lo spazio in forma di emozioni e di sentimenti. Nell' immaginario pittorico e titolatorio di D' Auria si mescolano scienza fantastica, magia, suggestioni del linguaggio della cibernetica, umanesimo psicologico, intuizioni esoteriche, ingenui giochi di bambini, afflati poetici e desiderio di gioia e di pace. Questo guazzabuglio ci caratterizza un po' tutti, in questi giorni confusi e nel contempo densi di nuove impressioni che la tecnologia suscita. Ci picchiamo di raccontare, con una lingua rinnovata, l' umano che ribolle da sempre nelle nostre anime. Catalogo mostra “Galleria Magenta� - 2001 Graziano Ferrari
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Incoerenza - cm 106 x 106 - Multimaterico su tavola
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Porto notturno - cm 120 x 150 - Multimaterico su tela
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Ci son pi첫 cose - cm 120 x 120 - Multimaterico su tela
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L’energia dell’anima - cm 100 x 150 - Multimaterico su tela
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Tramonto meccanico - cm 100 x 120 - Multimaterico su tela
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Luna da semina - cm 70 x 70 Multimaterico su tavola
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Paesaggio sul mare - cm 60 x 60 Multimaterico su tavola
Notte in scatola - cm 50 x 70 - Multimaterico su tela
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Alito di luna - cm 60 x 80 - Multimaterico su tavola
D' Auria non teme di affrontare le asprezze materiche. Quasi spavaldo delle proprie conoscenze, maturate con l' insegnamento dell' esperienza, manipola con maestria materiali umili, comuni, ma pronti a "essere" vite fluide e differenti, tanto da rendere unica ogni creatura d' arte. Come uno scienziato, osserva con stupore ogni miracolo della natura, fino a esplorarlo nelle piu' ardite sofisticazioni, per poi astrarre un concetto leggero, alare, ma intriso di significati reconditi. Non si priva di un contesto in cui incorniciare le sue meraviglie, e quasi a voler raccontare una favola, dinnanzi a un bimbo in trepidante attesa e stupefatto per l' incedere degli eventi, narra di mondi diversi, eccezionalmente perfetti in cui vige soltanto la legge del fantastico. Mostra “Galleria Magenta� - 2001
Nicoletta Cattaneo
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La notte delle lumache - cm 65 x 130 - Multimaterico su tavola
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Astronave - cm 60 x 60 - Multimaterico su tavola
La vita altrove - cm 70 x 60 Multimaterico su tavola
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Angelo azzurro - cm 100 x 120 - Multimaterico su tela
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Notte alla clorofilla - cm 120 x 150 - Multimaterico su tela
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In un altro luogo, ora - cm 110 x 130 - Multimaterico su tela
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Trabiccolo cosmico - cm 71 x 80 - Multimaterico su tavola
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Ciò che resta del sole - cm 100 x 120 - Multimaterico su tela
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Circuito energetico - cm 108 x 110 - Multimaterico su tela
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Abitare un fiore - cm 120 x 120 - Multimaterico su tela
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I giorni che verranno - cm 110 x 130 - Multimaterico su tela
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Nostra madre stella - cm 120 x 120 - Multimaterico su tela
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La notte racconta - cm 50 x 100 - Multimaterico su tela
A mille anni luce, una misura spazio temporale, una provocazione per i limiti della nostra mente, che non solo deve immaginare e quantificare la velocita' spaziale con cui si muove un raggio di luce, ma deve anche moltiplicarla per mille anni..... è una vertigine! Una dura prova anche per la piu' fervida immaginazione, siamo decisamente fuori da cio' che puo' essere definita dimensione umana. Cio' nonostante la scienza, la matematica e quindi la razionalita', ci dicono che quel raggio di luce inviato con la giusta potenza in una precisa direzione, dopo mille anni raggiungerebbe un preciso punto dell' universo. Potremmo laggiu' in quel luogo nell' infinito darci delle risposte?..Da dove veniamo?...Chi siamo?... In quale scatola dimensionale viviamo? Le scienze umane portano in se' il limite dell' umano esistere; la poesia, la pittura, l' arte non ci danno risposte esatte ma possono colmare la distanza tra noi e quel luogo immaginifico, riempire lo spazio che spesso c' e' tra la nostra mente e il nostro cuore. Autopresentazione Mostra “Spazio Zero” - 2005
G. D’Auria
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Dispensatore energetico - cm 100 x 150 - Multimaterico su tela
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Domani è già ricordo - cm 100 x 100 - Multimaterico su tela
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Galassie innamorate - cm 80 x 150 - Multimaterico su tela
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L’alba dei tempi - cm 79 x 109 - Multimaterico su tela
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Riconsiderare il futuro - cm 120 x 150 - Multimaterico su tela
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Ventiquattresima dimensione - cm 110 x 150 - Multimaterico su tela
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Sconfinare - cm 100 x 110 - Multimaterico su tela
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Barocco cosmico - cm 100 x 100 - Multimaterico su tela
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Presupporre l’inizio - cm 70 x 70 - Multimaterico su tavola
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Contatti - cm 100 x 120 - Multimaterico su tela
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Spazio logoro - cm 67 x 97 - Multimaterico su tela
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Graffiare l’eterno - cm 110 x 150 - Multimaterico su tela
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CittĂ viaggiante - cm 100 x 100 - Multimaterico su tela
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Conservare il sole - cm 100 x 100 - Multimaterico su tavola
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Scatola del tramonto - cm 60 x 160 - Multimaterico su tela
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Gaetano D’Auria - 2007
BIOGRAFIA 113
“Cenni Biografici” 1948 • Gaetano D'Auria nasce il 29 dicembre 1948 a Campobello di Licata un paese a pochi chilometri da Agrigento. I genitori, Salvatore D’Auria, poeta contadino e la sua compagna Rosaria D'Asaro, pochi mesi dopo la nascita del figlio, decidono di trasfe rirsi al nord, come tanti altri, alla ricerca di un futuro migliore. 1950 • E' in Lombardia, nella provincia milanese che il piccolo Gaetano cresce e costruisce lentamente una personalità dallo spiccato interesse artistico. 1960 • Nei primi anni 60 per gioco e per passione inizia a disegnare e a dipingere, frequen ta con timidezza qualche galleria d'arte, partecipa ai primi concorsi di pittura e alle prime esposizioni collettive. Nel 1963, giovanissimo, inizia a lavorare per una azienda di cartelloni pubblicita ri, quando ancora i cartelli stradali venivano dipinti a mano, ed è proprio attraver so questa esperienza lavorativa che D'Auria comincia a mettere le basi tecniche a quella che sarà la sua scelta di vita. E' questo il tempo della formazione, a cui contribuiscono le prime conoscenze e relazioni. Importante è l'incontro con Franco Bignotti, in arte Bignot, noto illustratore e fumettista, che sarà per D'Auria uno dei fondamentali maestri nell'arte e nella vita.
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1970
Nel 1971, tornato dal servizio militare, D'Auria riceve da Bignot la proposta di una collaborazione a tempo pieno per la realizzazione in società di storie disegnate, per importanti case editrici, dei più noti personaggi a fumetti del momento. Gli anni 70 sono per D'Auria anni di lavoro intenso, sia nella professione di fumettista/illustratore che nella produzione pittorica. In questo decennio promuove una decina di mostre personali, tra cui vanno ricorda te quelle allestite nelle prestigiose sale della galleria "Italiana Arte" di Busto Arsizio, nel 1974 e nel 1977 su segnalazione del dott. Guido Ceriotti, allora direttore artistico della galleria. Nel 1976 si sposa con Elisabetta Cusato. Nel 1979 nasce il figlio Oliver.
1980
Gli anni 80 sono scanditi dalle mostre personali organizzate in varie località italiane. Gallerie d'arte di Cremona, Bologna, Verona, Bergamo,Venezia, Milano ecc. ospitano una produzione dalla vena creativa originale e poeticamente felice che suscita vero interesse nella critica. Nel 1982, in occasione della personale tenuta nella galleria d'arte "Settanta" l'opera "Grande locusta" entra nel Museo Galleria d'Arte Moderna di Gallarate. Nell'estate dello stesso anno frequenta a Venezia un corso per apprendere le tecniche incisorie all'acquaforte. Nei due seguenti anni di lavoro produce un buon numero di lastre incise. Nel 1984, organizza, con l'amico e collega Vanni Saltarelli, una doppia personale di acqueforti alla galleria "Il Segno Grafico" di Venezia. E' del 1986 un'altra personale di grafica ( disegni e chine ) presso l'Università di Rotterdam, organizzata dalla galleria d'arte "Fumagalli" di Bergamo.
1990 • La pittura di D'Auria, partita da un robusto figurativo, va lentamente evolvendo verso una sintesi sempre più severa che coinciderà, nei primi anni 90, con un intenso travaglio creativo e di ricerca. 1991 • Con la scomparsa dell'amico e maestro Bignot si interrompe traumaticamente un sereno sodalizio e una proficua collaborazione ventennale. 1992 • riceve un importante premio per la grafica, quando si piazza tra i dieci finalisti del premio "Arte Mondadori". 1993 • Conclude definitivamente l'esperienza di fumettista / illustratore. In questo periodo D'Auria approda, dopo nuove esperienze, ad una pittura dal nuovo linguaggio; si lascia alle spalle la "figurazione" ed entra decisamente in una nuova ottica; inizia una ricerca che lo condurrà infine alla creazione di opere "astratto/materiche". Questi sono gli anni in cui apre lo studio "Spazio due A" e si interessa di consulen za per l'arte e l'architettura, con l'importante contributo della moglie Elisabetta, nel frattempo laureata in architettura. Attraverso lo studio "Spazio due A", in questo periodo, D'Auria riceve commissioni "alternative", è così che lo vediamo impegnato in due importanti lavori di tema religioso: dipinge scenograficamente una cappella della chiesa di S.Vincenzo di Cremnago di Inverigo nella quale saranno poi inserite delle statue lignee del 1600 raffiguranti le "Pie Donne con il Cristo morente". Dipingerà di seguito una cappella votiva risalente al 1500 in località Bulgorello di Cadorago, dedicata ai Santi Giacomo e Filippo. 1997 • E’ l'anno della prima mostra con le opere "astratto/materiche", tenuta a Cernobbio nella galleria "Estense Arte"; seguiranno nel 98 una mostra a Milano, galleria il "Torchio" e nel 99 a Magenta, "Galleria d'Arte Magenta". 2000 • Il contatto con la realtà della "Galleria d'Arte Magenta" si evolve in una intensa collaborazione a più livelli, sfociando infine nel 2001 con la mostra personale intitolata "La pietra, la farfalla e l' utopia"; mostra che conferma la buona nuova vena creativa di D'Auria, che ottiene un notevole successo di critica e di pubblico. Altre mostre si susseguono, citiamo soltanto la bella mostra nelle magnifiche sale di "Villa Pomini "di Castellanza nel 2004 e la mostra "A mille anni luce" allo "Spazio Zero" di Gallarate nel 2005, a cui segue nel 2007 un'altra importante esposizione in "Galleria d'Arte Magenta" Le opere di D'Auria in questi anni trovano collocazione in prestigiose collezioni, comprese quelle di grandi aziende come OREAL, ABB, YAMAHA, ROYAL , INSURANCE, DRAGER, IMS ecc. Da alcuni anni D'Auria si dedica anche all'insegnamento, in varie scuole private ha tenuto e tiene corsi di disegno, pittura e creatività.
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“Mostre Collettive” DAL 1973 AL 1981 COMO Villa Olmo "Premio Lario" 1974 GABICCE MARE Palazzo Az. Aut. di soggiorno 1975 VARESE Palazzo Az. Aut. di soggiorno 1977 PESARO Palazzo Ducale 1978 MILANO Palazzo del Turismo 1980 MILANO Famiglia Artistica Milanese "Il paesaggio urbano" S. VITTORE OLONA Biblioteca Civica "Figurazione" 1981 Mostra itinerante di Poesia e Grafica "Un percorso creativo" 1982 VENEZIA Galleria "Venezia Viva" 1983 BUSTO ARSIZIO Sala Mostre Enel "Esperienze visive" SAMARATE Biblioteca Civica "Imago" 1984 SESTO CALENDE Biblioteca Civica "Arte e Realtà Sociale" BUSTO ARSIZIO Galleria d' arte Palmieri "Arte e Realtà Sociale" LAVENO M. "Lo Sport nell' Arte" 1990 S. AGATA MILITELLO Premio Biennale Arte Contemporanea CADORAGO LARIO Premio "Murarte" S. STEFANO BELBO Premio "Cesare Pavese" 1992 MILANO Finarte Premio "Arte" 1994 MARINA di RAVENNA Premio di Pittura 1996 CASTELLANZA Villa Pomini "Arte e Industria" 1997 ANCONA Expo Arte FORLI' Expo Arte VICENZA Expo Arte 1998 REGGIO EMILIA Expo Arte UDINE Expo Arte MONTICHIARI Expo Arte PADOVA Expo Arte FORLI' Expo Arte VICENZA Expo Arte 1999 REGGIO EMILIA Expo Arte CARRARA Expo Arte UDINE Expo Arte MONTICHIARI Expo Arte 2000 MAGENTA Galleria d'arte Magenta PARMA Expo Arte MONTICHIARI Expo Arte REGGIO EMILIA Expo Arte 2001 CASALE MONFERRATO Galleria S. Croce 2002 PIOMBINO Galleria d'Arte Moderna Contemporane a MILANO Premio "Apeco" 2004 ORTA S. GIULIO Galleria "Ortarte" 2005 BASSANO DEL GRAPPA Galleria "Pontevecchio" 2006 BUSTO ARSIZIO Galleria "La Fenice" MILANO Galleria "Rosenberg" 2007 ORTA S. GIULIO Galleria "Ortarte"
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“Mostre Personali” 1972 1973 1974 1977 1978 1979 1982 1983
1984 1985 1986 1987 1989 1990 1991 1993 1995 1997 1998 1999 2000 2001 2003 2004 2005 2007
LEGNANO Associazione Amici di Legnano VARESE Galleria "Casa Varesina d'Arte" MOZZATE Studio d'Arte Moderna BUSTO ARSIZIO Galleria Italiana Arte BUSTO ARSIZIO Galleria Italiana Arte TRADATE Galleria d'Arte "Orvi" LEGNANO Centro d'Arte e Cultura "Proposta" MILANO Galleria "Shop Art" GALLARATE Galleria d'Arte "Settanta" CREMONA Galleria d'Arte "Poliedro" BOLOGNA Galleria d'Arte "S. Paolo" VERONA Galleria d'Arte "Ghelfi" VENEZIA Galleria "Segno Grafico" OLGIATE COMASCO Biblioteca Civica BUSTO ARSIZIO Galleria d'Arte "Palmieri" BERGAMO Galleria d'Arte "Fumagalli" ROTTERDAM Volksuniversiteit CASTELLANZA Biblioteca Civica MILANO Galleria d'Arte "Ciovasso" BOLOGNA Galleria d'Arte "S. Paolo" BUSTO ARSIZIO Galleria d'Arte "Palazieta" SEREGNO Banca Popolare di Milano LEGNANO Famiglia Legnanese MONZA Galleria d'Arte "Zeusi" MONZA Galleria d'Arte "Zeusi" CARONNO P. Scuola Civica di Pittura CERNOBBIO Galleria "Estense Arte" MAGENTA Galleria d'Arte "Magenta" MILANO Galleria d'Arte "Il Torchio" MAGENTA Galleria d'Arte "Magenta" MILANO Galleria d'Arte "Il Torchio" MILANO Royal Insurance BORGO TICINO Spazio Arte CASTELLANZA Villa Pomini MAGENTA Galleria d'Arte "Magenta" VIESTE Studio d'Arte "Aura Rupestre" PADOVA Arte Fiera CASTELLANZA Villa Pomini GALLARATE Spazio Zero MAGENTA Galleria d'Arte "Magenta"
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“Media che hanno documentato l’arte di Gaetano D’Auria” "IL CORRIERE DELLA SERA" "IL GIORNO" "L'UNITA'" "RAI RADIOTELEVISIONE ITALIANA" "RADIO PRIVATE" "LA PROVINCIA" CREMONA "LA PREALPINA" VARESE "IL GAZZETTINO" VENEZIA "IL GIORNALE" VARESE "BERGAMO OGGI" "LA STAMPA" TORINO "VARESE MESE" "LOMBARDIA OGGI" "IL TORCHIO" CASALE MONFERRATO "LUCE" LEGNANO "ARENA SETTE" VERONA "L'ARENA" VERONA "BUSTO OGGI" BUSTO ARSIZIO "L'ECO DI BERGAMO" "VARESE FOCUS" "SETTEGIORNI" "IL MONFERRATO"
“Critici e Giornalisti” GIORGIO SEVESO ELDA FEZZI LUCIANO BERTACCHINI ROSSANA BOSSAGLIA ETTORE CERIANI GRAZIANO FERRARI RENZO MEZZACAPO EUGENIA DE GIOVANNINI ANDREA NANIA ANTONIO DE SANTIS PIETRO MOSCA MARCO LAZZARONI GUIDO CERIOTTI
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MARIO MONTEVERDI DOMENICO CARA MARIA VERZELLETTI RENATO BESANA G. P. CONTI LUIGI CAVALLO FABRIZIO ROVESTI GIUSEPPE BRUNO DANIELA BIELLA LINO LAZZARI NICOLETTA CATTANEO ASSUNTA CURRA GIUSEPPE MAGINI
“Ringraziamenti”