• 25% di una passione infinita • Amaranto Life • mensile ufficiale della Reggina Calcio •regginacalcio.com • aprile 2011 • numero I
REGGINA
MALTA
CAMP
cos’è? 25% il presidente il percorso gallery simboli progetto5 orgoglio tifosi partner .com
nasce amaranto life •
25 anni straordinari •
“Il mio 25%, una vita in amaranto” •
la storia? Parola ai capitani •
cocktail d’emozioni •
Una maglia, una storia •
protagonista insieme alla Reggina •
un mosaico di voci illustri per un 25% amaranto •
la storia siete voi •
espressioni dell’ eccellenza del territorio •
L’universo amaranto sul web •
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Nasce Amaranto Life, il mensile ufficiale della Reggina Calcio: un punto di vista esclusivo, una rivista moderna, una grafica accattivante, una finestra sull’universo amaranto. Approfondimenti e curiosità, immagini uniche, ospiti illustri, i personaggi, il “dietro le quinte” del club, la voce dei tifosi, la Reggina dentro e fuori il rettangolo verde tra storia, attualità e futuro: Diventa protagonista del mondo amaranto! Direttamente dalle pagine del sito ufficiale, Amaranto Life sarà scaricabile in un PDF a colori gratuito in un semplice “click”.
Scopri la Reggina con Amaranto Life!
25anni un percorso straordinario 5
Parte il conto alla rovescia: a meno di tre anni dal primo secolo di vita, la Reggina
celebra il suo 25%, prima di una lunga serie di iniziative che accompagneranno lo scandirsi del tempo verso il centenario.
11 gennaio 1914, alba di una realtà, rinnovata il 17 aprile 1986, nella quale Reggio Calabria continua ad identificarsi, tramandando questo atto di fede di generazione in generazione, di padre in figlio, fino ai giorni nostri.
97 anni di amaranto. Polvere e gloria, gioia e delusione, obiettivi “irrealizzabili” di-
venuti meravigliosa realtà, riscatto sociale di un popolo che ha trovato nella Reggina il proprio veicolo per affermarsi . Anni vissuti, dal primo all’ultimo, con l’orgoglio e la passione che solo chi ama la Reggina è in grado di esprimere.
25 anni, un quarto di secolo della Reggina Calcio. La C, la B, la Serie A. E’ il Co-
munale, poi il Granillo. La rinascita con la Virescit, le lacrime con la Cremonese, l’incredulità di Torino, la rabbia con il Verona, l’apoteosi di Bergamo. Nove stagioni nell’Olimpo del calcio. Il – 11 e la salvezza.
L’identificazione di una città, una regione, un popolo in una maglia.
25% è il fiero ricordo di un secolo, il momento di chi vive l’entusiasmo del presente, il coraggio di chi vuol modellare il futuro intorno ai propri sogni.
25% è di chi sente la Reggina come una parte importante della propria vita.
Il presidente
il mio 25% una vita in amaranto
“Reggina”. Cosa vuol dire questa parola per il Presidente Foti? Reggina vuol dire Reggio Calabria. Grandissime passioni, l’emozione di ogni giorno, il brivido dei 90’ e l’orgoglio di tanti momenti. Un’esperienza da vivere e rivivere: con le gioie e le piccole amarezze, perché tutto questo fa parte dello sport. Un sismografo impazzito con il pennino a toccare picchi altissimi ed a segnare sofferte cadute dalle quali ripartire Partiamo dal principio, come nasce il suo amore per la maglia amaranto? Grazie ad una passione silenziosa: quella di mio padre, tifoso vero ed essenziale. Nasce dalla sua disponibilità a portare un figlio allo stadio e farlo approcciare alla squadra del cuore, all’espressione della sua città. La sua prima Reggina: quali immagini conserva nella sua mente? Una vittoria in campo neutro con un gol dell’attaccante De Vito, un Juventus-Reggina 3-2 con squilli di Sivori e Charles e doppietta, per noi, di La Valle. Le “battaglie” al Militare di Catanzaro e, un po’ più grande la Reggina dei Bumbaca, dei Morselli, del mitico capitano Gatto e quella di Maestrelli. Che Reggina era quella della sua infanzia? Era la Reggina di un grande Presidente, Oreste Granillo, del ds Dolfin, di un massaggiatore che correva come un fulmine, Catalano: una poesia rappresentata da elementi di eleganza, Buccione e Ferrari, estro, Toschi, Pianca, Florio, e tanti altri a garantire temperamento trasmettendo innato entusiasmo.
Ci fu un giocatore, in particolare, che accese la fantasia del Foti tifoso? Nell’infanzia scelgo Buccione, con la sua sobria eleganza e capitan Gatto, con la sua fascia. Si chiude simbolicamente l’esperienza da tifoso, si apre quella da Presidente: due mondi davvero contrastanti o capaci di riassumersi in una professione? Ci vuole un po’ dell’uno ed un po’ dell’altro. Qualsiasi dirigente, se non ha dentro un’anima, fatica a poter trasmettere qualcosa di significativo all’esterno. Non è il ruolo ad attrarmi, il mio stimolo è il calore umano che solo Reggio e la Reggina possono trasmettere a tutti coloro che indossano la maglia amaranto.
La C, la B, la A. Una cavalcata eccezionale che ha portato Reggio, ed il suo simbolo sportivo, alla ribalta nazionale. Lei, celebre per la sua concretezza, ma anche per l’ottimismo che ha spesso mosso le sue scelte: si sarebbe aspettato tutto questo? In qualunque attività, è possibile riuscire solo se si è in grado di coltivare dei sogni, incanalando tutte le energie per rincorrere un obiettivo. La “A” è nata dall’esortazione quotidiana del ‘tifoso della strada’ “Almeno un anno…”. Era lo slogan che accompagnava il tifoso comune. Averlo realizzato è stata un’impresa storica che ha riunito lo sportivo al cittadino nelle straordinarie manifestazioni d’affetto dell’aeroporto, di Piazza del Popolo, del Lungomare: è storia. Reggio e la Reggina: come riassume, il Presidente, il rapporto tra la città e la sua squadra? Dal dopoguerra ad oggi, per generazioni la Reggina è stata aggregazione, punto di riferimento della società civile. Un simbolo, l’espressione d’un territorio, d’un modo di essere, l’amaranto come modo di vivere.
7 Spesso lei cita il Granillo come elemento determinante per i successi del club. E’ lo stadio l’unico posto dove la passione, un amore, la magia può davvero diventare realtà: il Granillo ha espresso immagini eccezionali, cartoline di una città e del suo entusiasmo spedite in Italia e nel mondo. Come nasce l’intuizione del Sant’Agata? Dal suggerimento del sig. Biason che “impose”, quasi costrinse Benedetto e Foti a costruire una struttura che potesse permettere a dei ragazzi di inseguire un sogno, potersi esprimere, fare sport ed affermarsi. Il momento più bello vissuto con la Reggina? Tantissime gioie. Tutte vissute con la massima intensità. Scelgo il 13 giugno del 1999: a Torino l’impossibile è divenuto realtà. Ed il più difficile? Agosto 2006. Un salone della Federazione, io e la Reggina indicati come responsabili di un momento di crisi del calcio Italiano. Quell’evento ci ha dato più forza: quando non ti senti responsabile di una cosa senti il bisogno, anzi la necessità, di dimostrare che esiste un’altra verità. Il podio del Presidente: le tre partite della sua vita amaranto In ordine sparso indico un Ischia-Reggina: la svolta, il rischio della C2 scongiurato. Torino-Reggina 1-2: il sogno che si avvera. Roma-Reggina 0-2: esaltazione dell’immagine di Reggio Il calciatore più forte mai avuto a Reggio? Tanti, oserei dire tantissimi, troppi per sceglierne solo uno. Abbiamo raggiunto risultati prestigiosi solo grazie ad i sacrifici, alla volontà, all’impegno quotidiano di uomini e giocatori. Qualche nome? Non sono gli unici, ma da Massimo Orlando a Pirlo, Baronio, Nakamura, Cozza, Mozart e Amoruso credo ci sia solo l’imbarazzo della scelta. E quello cui è più affezionato? Sono tutti parte di una storia che non sarebbe stata così memorabile senza ognuno di loro. Anche qui ne scelgo qualcuno per sintetizzarli tutti: Attrice e Mariotto, Belardi, Cirillo e Mesto, Aronica, Amoruso e Lucarelli. E naturalmente Simone Giacchetta. L’acquisto sfumato? Dico solo Roberto Baggio, e quel pomeriggio a Caldogno, a casa sua. Il suo “rimpianto”: un calciatore che, secondo lei, avrebbe potuto ottenere di più dalla sua carriera. Chi mi ha fatto arrabbiare, insomma… (ride, nrd). Bombardini e Montiel. La sua scommessa per il futuro? Ridare la massima serie alla mia città Un flash per… “Virescit”: Bagnato, Attrice, Guerra” “Cremonese”: I 300 da Cremona…e la bolgia amaranto, la porta dell’Adriatico, due rigori che hanno rimandato un miracolo “Torino”: 60.000 bandiere, uno stadio, un cuore amaranto “Hellas Verona”: Il silenzio del Granillo “Terni”: La gioia di uno spogliatoio impazzito “Bergamo”: La grandine, poi il sole… “-11”: Il 3-3 di Empoli, la forza dei giganti, il primo scudetto della nostra storia Dopo 25 anni, Presidente sa ancora sognare? Sono rimasto un bambino, vivo di sogni, lavoro per realizzarli. Ce ne dica uno: il suo obiettivo per la Reggina del centenario, nel 2014? Riunire al Granillo tutti i protagonisti della Reggina, dal 1914 ad oggi, con un pubblico in grado di tributare loro tutto l’affetto possibile. Un’altra cartolina che spediremo al mondo intero. La firma? Con affetto, Reggio Calabria.
la storia
25%, un percorso straordinario:
la parola ai capitani
Le testimonianze dei capitani amaranto: uomini che hanno fatto la storia, legando indissolubilmente il loro nome a quello della Reggina e di Reggio Calabria. Uomini capaci di far rivivere, attraverso i loro ricordi, le loro emozioni, l’epopea calcistica amaranto. Questi i passaggi più significativi delle loro interviste che potrete trovare integralmente sul sito ufficiale, Regginacalcio.com. Gli aneddoti, i racconti, i brividi di queste colonne della storia del nostro club. • Rosario Sasso: “Nell’arco di una carriera, ci sono molte tappe. Senza nulla togliere a tutte le altre esperienze fatte, quella con la Reggina, per l’intensità con la quale è stata vissuta, è come se fosse stata l’unica. Non è stato un lavoro, non era giocare per un risultato, noi scendevamo in campo per qualcosa di molto più importante…Un aneddoto? Torres-Reggina. Avevo percorso il tunnel accanto all’arbitro, appena sbucati in campo lo vidi fermarsi di scatto. Si voltò verso di me e mi disse: “Ma… quelli sono i vostri tifosi?”. Alzai lo sguardo e vidi un muro amaranto, non potevo crederci: era una trasferta lontanissima, un viaggio estenuante. Dissi soltanto di sì con il capo. Ricordo ancora il suo sguardo sconcertato quando, sgranando gli occhi, riuscì solo a dire: “Sono pazzi!”. Sì, lo erano. E noi eravamo pazzi di loro. Rientrati in aereo aspettammo il loro rientro in nave al porto di Reggio per ringraziarli” • Vincenzo Attrice: “Non ci sono parole per poter raccontare ciò che ho provato a Reggio Calabria. Sotto ogni punto di vista. Vorrei trasmettere fino in fondo questo vulcano di emozioni racchiudendo l’intensità di ogni istante vissuto. Ognuno di noi, ogni calciatore che ha vestito l’amaranto in quegli anni, porta Reggio dentro” • Massimo Mariotto: “Vivo a Reggio, mi sento calabrese, sullo Stretto ho trovato il mio angolo di Paradiso. Ho capito la gente, mi sono innamorato dei luoghi e dei profumi, sento mia questa città che ho avuto la fortuna di scoprire e scolpire dentro di me: ho visto esplodere la passione di una città dalle potenzialità uniche, ho fatto mio l’amaranto” • Roberto Alberti: “Il ricordo è straordinario, nonostante i risultati sportivi non fossero eccezionali. Sono stati anni difficili, certo, ma anche ricchi di soddisfazioni. Sono convinto che nel corso di quelle stagioni siano state gettate le basi per ricreare una Reggina nuovamente vincente, ancor più ambiziosa, forte e solida di quella precedente. • Carmelo Parpiglia: “Che Reggina sarà quella del centenario? Il pronostico è scontato. Sarà una Reggina da Serie A. Me lo auguro con tutto me stesso perchè la Calabria merita di esser rappresentata ai massimi livelli. Il calcio riesce ad essere un traino eccezionale sotto ogni punto di vista. La Reggina può e deve tornare ad essere il veicolo di questa terra per sottolineare la propria eccellenza in ambito nazionale” • Maurizio Poli: “Se avessi voluto scrivere la mia storia in riva allo Stretto, probabil-
9 mente non sarei riuscito a comporre una simile poesia. Quella con la Reggina è una storia d’amore che non poteva conoscere il proprio epilogo con la fine del rapporto professionale. Continua ancora oggi: nei miei ricordi, nelle emozioni di chi ha vissuto con me quel periodo intramontabile. La Calabria è il mio rifugio, la terra in cui posso sempre ricordare chi sono” • Simone Giacchetta: “Sono arrivato a Reggio giovane, dopo l’esperienza nel Napoli di Maradona. La squadra non vinceva mai, ma in città non si parlava d’altro che della Reggina. Era un periodo durissimo, risuonava l’eco degli anni gloriosi, quelli di Scala, e non riuscivamo a replicare quei risultati. Reggina vuol dire arrivare in Paradiso partendo dall’Inferno, attraverso il Purgatorio. E’ stata sempre la nostra gente a mettere sempre l’accento sulle nostre imprese, consegnandole alla storia. Con le trasfete oceaniche, i rientri in aeroporto con 5-7-10.000 persone ad attenderci. Avventimenti unici, che non posso raccontare per timore di non esser creduto” • Massimo Taibi: “E’ stato un amore a prima vista. La più bella esperienza, un entusiasmo travolgente, una città pronta ad esplodere. Mi sono sentito portabandiera di un popolo, credo di aver fatto più il tifoso che il calciatore”. • Francesco Cozza: “ Sono nato qui. Sono andato via, sono tornato ed ho viaggiato a lungo. La maglia che ho dipinta sulla pelle resta quella della Reggina, con quella fascia che, ripercorrendo il film della mia vita, sento ancora stringere al braccio. Qui ho scritto le pagine più importanti della mia carriera, qui mi sono sposato, qui ho scelto di vivere. Qui, mi sento realizzato. “Mes que un club”, dicono i tifosi del Barcellona. “Più di una squadra”, è esattamente il mio modo di vivere l’amaranto. • Mozart: “Con la Reggina ho conosciuto l’Italia ed il calcio europeo. Con la Reggina ho scoperto Reggio Calabria, una città che ho fatto mia, sposandone usi, costumi e perfino il dialetto. Mi sono immedesimato in una realtà ed in campo sentivo di rappresentare qualcosa di mio. Ho vinto, ho perso, ho sognato ed ho esultato. Anche a distanza di migliaia di km sento che il cordone ombelicale che mi tiene legato allo Stretto non si è spezzato” • Alessandro Lucarelli: “Quell’annata, quella squadra, quella maglia, le più importanti della mia carriera. Abbiamo costruito un miracolo che vivrà in eterno nei ricordi dei tifosi amaranto, di tutti gli sportivi. Esser stato capitano della Reggina che si ribellò, sul campo, a quella ingiusta penalizzazione è un orgoglio che porto dentro: ci siamo regalati ed abbiamo regalato un’impresa che vale più di una Champions League”. • Maurizio Lanzaro: “Cinque anni non si dimenticano. La Reggina è stata un capitolo fondamentale della mia vita. Ancora oggi, in Spagna, quando i miei impegni professionali me lo permettono, ho un appuntamento fisso: la partita della Reggina da seguire in tv. Ricordo tutto, nel bene e nel male, lo scudetto del -11, la retrocessione, i trionfi con il Messina e la sfortunata stagione in B: tutto parte di un puzzle unico per intensità” Simone Missiroli: “Un Reggino nella Reggina. Prima in A, poi in B, da capitano. La Reggina come una famiglia, il Sant’Agata la mia casa. Sono un privilegiato: ho avuto l’onore di poter vestire la maglia che sognavo fin dal giorno in cui ho dato il primo calcio ad un pallone” • Emiliano Bonazzoli: “Non c’è stimolo maggiore dello sposare una causa in cui credi: la Reggina è parte della mia vita, Reggio Calabria è casa mia. I mie gol, le mie presenze, non riflettono l’importanza che questo club ha nel mio vissuto. La Reggina va oltre lo sport, oltre il gioco: mi identifico in questi colori, mi sento rappresentato dal club, lavoro ogni giorno per regalarmi e regalare le soddisfazioni che questa città merita”
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Progetto5, partner 25%
“Progetto5” è un’azienda moderna, dinamica e flessibile formata da “artigiani multimediali” che hanno fatto della sinergia tra creatività e tecnologia più avanzata il loro credo lavorativo. Santo Frascati, titolare dell’azienda, che dal 1993 si è sempre dedicato ad una seria e costante ricerca e sperimentazione nel mondo comunicazione e dell’immagine, celebra così il suo 25% amaranto. • Perché ha scelto di sposare il progetto “25%”? Questo è un momento storico per la Reggina e per la città di Reggio Calabria, 25% è un traguardo che non tutti possono vantare, un quarto di secolo memorabile nel quale la Reggina ha unito un’intera città, una regione, un popolo in una maglia. La Reggina è una parte importante della mia vita professionale e il “25%” è un’occasione che l’azienda “Progetto5” non poteva lasciarsi scappare. • Cos’è la Reggina per Santo Frascati? Semplicemente passione, è amore sconfinato in generale per lo sport e nello specifico per una realtà calcistica che ha regalato e che regalerà sempre grandi emozioni. Reggina è anche orgoglio di essere reggino. • La sua prima Reggina? Avevo 5 anni e mio cognato, ex calciatore, mi portava allo stadio in gradinata, è grazie a lui che ho visto per la prima volta la Reggina. A quell’età ho vissuto tante partite con l’emozione tipica di un bimbo di cinque anni, ricordo il bagno di folla, la festa e la gioia della gente al momento del gol. • Il momento più bello? I ricordi che metterei nel gradino più alto sono due, entrambi legati al raggiungimento della serie A. Il 13 giugno del 1999 quando il Comune diede l’incarico a Progetto 5 di allestire un maxi schermo a piazza del popolo per far vivere alla cittadinanza intera la storica partita Torino – Reggina. Al termine di quella gara per le strade fu il caos con lacrime di felicità. Il secondo ricordo riguarda la festa sul lungomare con più di 100.000 persone. Ricordo il trio dei “blues brothers” composto da Colomba, Martino e il Presidente Foti, momenti indimenticabili. Due eventi che hanno dato a “Progetto5” una grande soddisfazione come professionisti della comunicazione e soprattutto come cittadini di Reggio Calabria. • Come nasce il rapporto con la Reggina? E’ stata una piccola scommessa col Presidente Foti quando nel 1996 un martedì sono stato, per motivi di lavoro, in sala stampa. C’era una situazione di disagio e di invivibilità, chiesi al Presidente se potevo “aggiustare” quell’ambiente. La sua risposta fu “se per domenica è pronta…”. Lavorammo duro per cinque giorni e da quel giorno ad oggi il Presidente credo e spero sia sempre rimasto soddisfatto dei nostri servizi. 15 anni di attività insieme hanno dato la possibilità a “Progetto5” di lavorare per la nazionale di calcio, la Juventus, l’Inter e tantissime altre grandi realtà. • Un aneddoto tra tutti… Ricordo quando ho viaggiato insieme alla prima squadra in pullman, dopo una sconfitta e dopo una vittoria. Ho potuto comprendere come gli animi siano completamente differenti e come in entrambi i casi gli amaranto vivono le emozioni al mille per mille. Il Presidente Foti è l’uomo che sa trasmettere a tutti i calciatori l’orgoglio reggino che, per me, può essere ben rappresentato dalle parole della “Haka” danza Maori degli “All backs”. • La partita di Santo Frascati… Sicuramente per pathos ed intensità di emozioni il derby con il Messina, di un agonismo straordinaria che ha visto contemporaneamente il gol dell’ex Amoruso ed il ritorno al gol di Bianchi che rientrava da un lungo infortunio. Per spettacolarità e prestigio gli incontri con il Milan a S. Siro, vedere la maglia amaranto sfidare quella rossonera era per me una gioia immensa. • Se fosse un capitano… Il capitano del mio cuore è Simone Giacchetta, una persona straordinaria per quello che ha dato fuori e dentro il campo. Si è sempre speso per la causa amaranto. Origine di nascita a parte Simone è reggino al 100% senza dimenticare un altro grande capitano e grande fuoriclasse come Ciccio Cozza. Il giocatore che più mi ha emozionato si chiama Andrea Pirlo, oggi le sue punizioni che un tempo guardavo al “Granillo” fanno il giro del mondo. • La Reggina del futuro… La Reggina sta lavorando per costruire una società stabile con giovani fortemente motivati sia all’interno dello staff tecnico che organizzativo e gestionale. Mi immagino una Reggina semplicemente affidabile. Non dimentichiamo le grandi doti manageriali del nostro Presidente che ha saputo gestire il momento di grande difficoltà, attraversato da tutte le società sportive, con impegno, professionalità e amore senza lasciarsi travolgere da eventi che in altre realtà hanno “distrutto” società che sembravano molto più forti della nostra. • In conclusione … la partita che vorrebbe vivere nel 2014, anno del centenario? Se fossi un sognatore direi uno spareggio per lo scudetto contro il Milan … Resto con i piedi per terra? Uno spareggio contro il Torino per rimanere in serie A ovviamente vincendolo al “Granillo”… con gli spalti stracolmi.
un mosaico di
voci illustri per un 25% di
orgoglio amaranto
Storie di vita che affondano le loro radici in un’ideale comune: la Reggina. I protagonisti di questi 25 anni, uomini celebri per il contributo garantito alla città, alla maglia amaranto, pur avendo vissuto periodi diversi della storia di questo club. Su Amaranto Life, i passaggi più significativi dei loro interventi. Le loro testimonianze e i loro ricordi nelle interviste integrali su Regginacalcio.com “…Reggina è una parola magica. Ricordo che da bimbo andavo al vecchio Comunale insieme a mio padre: la prima volta che vidi la Reggina? Era il campionato di serie B 1972/73, la squadra era allenata da Guido Mazzetti, presidente il mitico Oreste Granillo. Quello era un calcio romantico fatto di umanità e sentimenti… …alle parole “Stadio Granillo” e “Curva Sud” mi vengono in mente due immagini. La prima, sabato 10 aprile 2010, Reggina-Empoli: quella sì che fu una giornata particolare. La Reggina reduce da tre sconfitte consecutive riuscì ad interrompere il digiuno pareggiando una partita importante. Era la prima volta allo stadio da Governatore, feci un giro di campo con la sciarpa amaranto al collo, tutto il “Granillo” mi applaudì e quello fu uno dei giorni più emozionanti della mia vita. Per la seconda bisogna risalire addirittura al 2000 quando Reggio ospitò la Nazionale: ho ancora in mente la coreografia dei tifosi reggini che fece il giro del mondo, forse la più bella che io abbia mai visto…”. Giuseppe Scopelliti Governatore della Calabria “…17 Aprile 1986. Su proposta del Sindaco di allora, Pino Mallamo, pochi imprenditori si riunirono attorno ad un tavolo per salvare la Reggina. Quel giorno, accanto al sottoscritto, c’erano Pino Benedetto, Lillo Foti, Mimmo Praticò, Diego Cuzzocrea, Nicola Montesano e Gianni Remo. I primi mesi andammo incontro ad enormi difficoltà, tutti noi eravamo impreparati al mondo del calcio ma mossi da infinita passione per la maglia amaranto. La Reggina, per me, è ed è sempre stata un grande amore…”. Lucio Dattola Presidente della Camera di commercio Tra i fondatore Reggina Calcio “…la Reggina è l’amore e la professione. E’ l’amore per la professione. La Reggina è una traccia, un solco dentro di me: ha attraversato la mia infanzia da tifoso, la mia adolescenza da giovane calciatore, la mia maturità con il lavoro quotidiano al Sant’Agata, al Granillo, negli stadi di tutta Italia, viaggiando insieme all’immagine della mia città sul panorama nazionale…” Pasquale Favasuli Responsabile Sanitario Reggina Calcio “…la Reggina è una delle componenti essenziali, il punto di riferimento della città di Reggio. Ho iniziato ad occuparmi, professionalmente, del club con Oreste Granillo, Maestrelli e Segato. Ricordo quando andai ad intervistare quest’ultimo, a Firenze, e mi parlò con il cuore in mano del suo addio alla Reggina. Abbiamo vissuto, negli ultimi 25 anni, il periodo più esaltante della nostra storia. Parlare, scrivere, vivere la Reggina mi commuove ogni giorno di più” Tonio Licordari Giornalista sportivo Firma storica “Gazzetta del Sud”
15 “…Reggina vuol dire emozioni! Mio padre mi portò per la prima volta allo stadio, la prima partita mi appassionò immediatamente, sentì subito il colore amaranto “attaccato” sulla pelle. Grazie alla mia professione ho avuto la fortuna di avere un microfono e raccontare l’emozione Reggina, il calcio è parte integrante della mia vita…” 12/6/88 “Riversatevi per le strade e festeggiate questa serie B che manca da 14 anni. 25/6/89 ”Se Lombardo segna la Cremonese è in A, se sbaglia si va ai rigori a oltranza” 13/6/99 “E’ Serie A, il sogno di una vita concretizzato a Torino” Rocco Musolino Giornalista sportivo Voce storica Radio Touring 104 “... La Reggina nasce come un’emozione, divenuta un servizio, un mezzo per trasmettere messaggi positivi al contesto in cui operiamo. Vuol dire costruire, dare esempi, imparare, essere di supporto: è fonte di orgoglio e gratificazione nella misura in cui riusciamo ad offrire al nostro territorio un mezzo per affermarsi...” Giuseppe Panuccio Legale Reggina Calcio “…la Reggina è un dolce ricordo ed un’attuale passione, che dura nel tempo e con la sua intensità cova e brucia dentro di me, seppure con qualche amarezza. Resta la gratificazione di una simbiosi esemplare con il territorio, con la gente, con tutte le componenti che agiscono nel calcio: dai giocatori, ai dirigenti, agli arbitri. Io, la Reggina l’ho amata veramente. Amarla ha significato gioia, entusiasmo, orgoglio, ma anche dolore, ansia e sofferenza. Sì, non cancellerei nulla, la Reggina è parte di me…” Demetrio Praticò Presidente CONI Tra i fondatori della Reggina Calcio “…Gli ultimi 25 anni della Reggina corrono paralleli alla mia carriera. Sono partito dal “Granillo” per poi vivere 1000 radiocronache per “Tutto il calcio minuto per minuto”, sei campionati del mondo, tre olimpiadi, tre campionati europei di calcio. Ho viaggiato tanto e posso garantire che i reggini sono ovunque, la Reggina è il simbolo della sua terra. In qualsiasi parte del mondo io mi trovi, c’è sempre qualcuno pronto a chiedermi, “mi racconti cosa fa la mia Reggina…”. Tonino Raffa Giornalista sportivo Voce storica di “Tutto il calcio minuto per minuto” “…la metà della mia vita nei numeri, molto di più negli affetti. La Reggina è una crescita graduale di esperienze e conoscenze, il coraggio di inseguire un’utopia e tramutarla in realtà. Dalla prima partita, a Foggia in C, a Pescara quando abbiamo visto sfuggire un sogno, fino alla serie A: è stata la ragione per la quale ho sacrificato famiglia e lavoro. Sacrifici validi per un ideale, una fede, un orgoglio amaranto...” Giovanni Remo Vice Presidente Reggina Calcio “…la Reggina è un valore: affettivo, sociale, storico. E’ la mia città. Mi ha fatto conoscere emozioni uniche, nella gioia e nel dolore, sensazioni contrastanti che si fondono nella magia dello sport. La Reggina è il mio orgoglio, è il mezzo che ha fatto conoscere la mia città in Italia, è ambasciatrice della “regginità” più pura...la Reggina è la rivincita di Reggio! ” Vincenzo Romeo Consigliere Reggina Calcio
tifosi
la storia siete voi: 25% di una passione infinita Miglior 25% di…
il tuo nome: Antonino Catanese anno di nascita 1978 residenza reggio calabria la reggina per me è… la fidanzata che fa invidia a tutti la prima partita della reggina che ho visto: reggina – frosinone 1987/1988 il momento più bello vissuto con la reggina: 13/06/1999 la prima promozione la partita cui sono più affezionato: 30/04/2006 reggina – messina peloro una curiosità, un rito scaramantico, un aneddoto legato alla mia storia amaranto: Parcheggio di fronte alla caserma dei pompieri e faccio un tratto di strada a piedi fino allo stadio in compagnia di mio padre. Correva l’anno 1988 e la Reggina di Scala dava spettacolo nel campionato di serie C1 girone B. Fu mio zio Giuseppe Iaria, grande tifoso amaranto, a portarmi per la prima volta al vecchio Comunale ad assistere a Reggina – Frosinone. All’ingresso dello stadio mi comprò una sciarpa con su scritto “Alé Reggina” e fu lui stesso a legarmela al collo. La Reggina perdeva 1 a 0 quando l’arbitro concesse un calcio di rigore a nostro favore. Il capitano Pietro Armenise si presentò di fronte alla porta sotto la Curva Sud e con freddezza pareggiò la partita: tramortito dall’urlo del Comunale ed estasiato dalla visione di gente che si abbracciava con gioia vera senza neanche conoscersi, non riuscii neanche ad esultare! Da quel giorno io e quella sciarpetta non abbiamo più abbandonato la Reggina; ed oggi che, mio zio non è più fisicamente presente, ogni qualvolta la Reggina segna un gol mi unisco a lui in un abbraccio ideale che non riuscii a dargli in quel lontano Reggina – Frosinone del 1988. Grazie zio Pepé se fossi un capitano storico amaranto sarei: Simone Giacchetta il calciatore che mi ha regalato maggiori emozioni: Francesco Cozza la partita che vorrei vivere nel 2014, anno del centenario: Barcellona - Reggina
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25% di un amore amaranto. Una ricorrenza della Reggina, una festa di tutti i tifosi. La storia, celebrata nell’affetto di una
tifoseria gelosamente attaccata al proprio glorioso passato, fiduciosa in un futuro ricco di soddisfazioni. “Il 25% di...” è il gioco proposto dalla Reggina ai suoi tifosi più affezionati. Un percorso a tappe attraverso la storia amaranto vissuta da
ognuno di noi. Oltre alla testimonianza di Antonino Catanese, moltissimi altre sono giunte in redazione, suggellando l’entusiasmo con il quale la tifoseria ha accolto l’iniziativa da noi proposta. Di seguito, alcuni frammenti tratti dai vostri certificati d’amore. La top 100 de “il 25% di…” sarà consultabile su www.regginacalcio.com:
17 Francesco Modafferi: “La Reggina per me è… il pensiero di un’intera settimana, l’ansia della notte prima di ogni partita, la gioia che si scatena dopo ogni gol, la rabbia per una partita andata male, l’orgoglio di dire al mondo intero: IO TIFO REGGINA!”
Antonio Autolitano: “La Reggina per me è tutto quello che il cuore prova mentre la mente ricorda il film della propria vita”
Claudio Criaco: “La Reggina per me è qualcosa che mi sento addosso da sempre, una seconda pelle. Tutto ciò che ho fatto per lei è stato ripagato dalle immense emozioni che mi ha dato e che mi da”
Daniele Lauro: “Il momento più bello? Il maxischermo a Piazza del Popolo insieme a migliaia e migliaia di tifosi a creare un vero e proprio mare umano”
Maurizio Palmisani: “La Reggina per me è… la mia amante. La mia attuale compagna è nata il 17 aprile (giorno dell’anniversario della Reggina Calcio, ndr) sarà un caso…?
“Eccolo, l’ho fatto con il cuore: spero vada bene…”. Con queste parole, Francesco Praticò, inviava il suo 25%: Clemente Elia Rennis, :” Grazie REGGINA per queste belle iniziative! FINALMENTE!”.
Massimo Mancini, “grazie di cuore mi avete fatto rivivere dei ricordi fantastici, ho dato tutta la mia vita alla Reggina”, “che
bello che emozioni, ho la pelle d’oca”, “
Daniel Cinquegrana: “SEMPRE FORZA REGGINAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA”, urlo d’amore cui si aggregano Mat-
teo Valenti, Roberta Aprigliano, Gaetano Alù e tutti i tifosi che hanno inondato la casella mail dedicata all’iniziativa con l’entusiasmo e la passione che solo chi vive l’amaranto è capace di offrire.
Adam Kovacsik indossa la nuova maglia 25%
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La Reggina Calcio, in questa occasione, ringrazia tutti coloro che hanno reso possibile questo sogno lungo 25 anni. Tutti i calciatori amaranto, i tecnici, i dirigenti, i tifosi, i partner, la comunità, gli avversari. Ringraziamo, inoltre, coloro i quali ci hanno permesso di raccontare questi anni, che sono di tutti voi, attraverso le immagini, mezzo unico per evocare le emozioni intorno alle quali prende forma la nostra storia.
Realizzato da:
Ufficio Marketing e Comunicazione Reggina Calcio Visual Designer • Paolo Genoese
Stampa IIriti Editore Foto:
Maurizio Laganà • Fotografo Ufficiale Reggina Calcio
Loredana Guinicelli Ferdinando Ielasi