PRESIDENZE ONORARIE
Presidente Giunta Regionale Presidente Consiglio Regionale Presidente Amministrazione Provinciale Sindaco di Reggio Calabria Presidente Camera di Commercio
On. Giuseppe Scopelliti On. Francesco Talarico Dr. Giuseppe Raffa Dr. Demetrio Arena Dr. Lucio Dattola
ORGANO DIRETTIVO
Consiglio di Amministrazione Presidente Vice Presidente Consiglieri di Amministrazione
Lillo Chilà Filippo Barbaro Porzia Garganese Rosemary Penna Luciano Pensabene Maria Grazia Verduci Sonia Verduci
STAFF
Direzione Artistica Direzione Organizzativa
Walter Manfrè Lillo Chilà
Direzione di Segreteria Ufficio di Segreteria Ufficio Stampa
Maria Grazia Verduci Antonio Cereto · Sonia Verduci Paola Chilà
Responsabile Servizio Accoglienza
Raffaella Rizzo Benintende
Visual Soggetto grafico Fotografia Comunicazione Video Web Impianto Tipografico
Paolo Genoese • Galadesign.it Stellario Baccellieri Antonio Sollazzo Antonio Melasi Domenico Gangemi Arti grafiche Iiriti
STAFF TECNICO
Responsabile di palcoscenico Tecnico impianti elettrici Tecnico impianti idraulici e antincendio Consulenza tecnica agibilità teatro Supervisione tecnico progettuale
Pasquale Calabrò Pietro Tropiano Antonio Polimeni Francesca Cuzzocrea Giancarlo Cutrupi
SERVIZIO AMBULANZA
Antonino Spanti
CONSULENZA LEGALE
Aldo Raffaello Abenavoli Francesco Scopelliti
CONSULENZA AMMINISTRATIVA
CONSULENZA INFORMATICA
Rosario De Luca Data Contab di Matalone P.&C.
C
ari Amici, benvenuti ad una nuova edizione del festival Catonateatro! Siamo giunti al 26° anno di attività, dediti ad un progetto che ci ha portato, nel corso del tempo, a mettere insieme tutti gli ingredienti con cui un bravo chef elabora una portata raffinata: crescita nel territorio, cui prestiamo sempre maggiore attenzione, eleganza e comodità della struttura, degna ora di un vero polo di attrazione turistico-culturale, competenza nell’organizzazione, cura dell’immagine e della proposta artistica. E, come sempre, a completamento della nostra ricetta, come vero tocco d’artista, anche quest’anno non poteva mancare un pizzico di follia, nella dose di “quanto basta”. Il risultato è sotto gli occhi di tutti e il giudizio lo lasciamo a Voi. Sappiamo che, per la buona riuscita di ogni evento, oltre alla “bravura artistica” è necessaria la “capacità organizzativa”. Questi due aspetti sono come gli sposi che, ad ogni appuntamento, desiderano l’armonia e, per incoronare il loro sogno, cercano continuamente il luogo più elegante e prezioso. Ecco perché la Polis ha impiegato ogni energia per creare a Catona un vero tempio per il Teatro, secondo quel detto popolare che recita: “a cresia undi si rici a missa”. Il cartellone di quest’anno è stato per noi un parto travagliato. Mantenere il livello qualitativo delle passate edizioni non è, di questi tempi, missione semplice: la crisi nazionale nel settore teatrale ha inciso profondamente sui programmi delle compagnie. Poche e rare le produzioni dei circuiti estivi, come si può notare confrontando il nostro cartellone con quello dei pochi festival ancora in vita, ma la rassegna di Catonateatro non vuole essere seconda a nessuno! Ciò che ci entusiasma maggiormente, tra le tante proposte con attori di rilievo, è sicuramente la nostra produzione, “Cenerentola”, che ha solo un’etichetta: “made in Reggio Calabria”. E’ reggino il compositore delle musiche, è reggino lo staff che ha ideato, elaborato e decorato le scene, è reggino il cast artistico. Reggino è anche il pittore di fama nazionale Stellario Baccellieri, che desidero ringraziare particolarmente per il progetto grafico. Da parte nostra, quindi, tanto impegno ed entusiasmo, una messa in scena in cui crediamo e del cui risultato siamo sicuri, anche se, come sempre, attendiamo da Voi il riscontro finale. Quest’anno, inoltre, per legare idealmente gli eventi l’uno all’altro, abbiamo scelto di dare spazio al territorio, organizzando l’esibizione di otto bande, e per arricchire ancora di più la trama artistica dell’estate, abbiamo riproposto, con la volontà di farlo crescere ancora di più, il festival del Cinema. Insomma, vogliamo trascorrere con Voi tutta l’estate, convinti che il Teatro e l’Arte possano farci incontrare sempre di più. Buon divertimento a tutti.
Lillo Chilà
• Presidente Polis Cultura
D
a ventisei stagioni la Polis Cultura realizza un progetto artistico di alto livello,
grazie all’impegno di un gruppo di persone di buona volontà e di grande passione guidati da Lillo Chilà. Catonateatro ormai non è solo una tradizione consolidata nel tessuto culturale della Città e dell’intera Calabria ma è soprattutto un evento istituzionale che viaggia con l’estate reggina: è un punto di luce che anima le serate di un pubblico che non tradisce e che riempie la platea dell’Arena “Alberto Neri”, autentica bomboniera di un teatro all’aperto che nella Regione ha pochi eguali. A leggere il cartellone di questa edizione si può valutare la competenza del direttore artistico Walter Manfrè‚ che ha voluto creare un programma nel quale prosa, musica leggera, musical si proiettano in un’ideale competizione con un solo obiettivo: quello di divertire e di convincere la critica. Basta il biglietto da visita dell’apertura affidata ad un concerto della signora della canzone italiana, l’inossidabile Ornella Vanoni. La Calabria ha bisogno di iniziative che si affermano nel tempo come Catonateatro. Negli otto anni in cui sono stato sindaco di Reggio non ho esitato a inserire questo progetto artistico nel programma estivo caratterizzato da eventi di alto spessore sul Lungomare, valorizzati e diffusi in campo nazionale anche dalla presenza di Rtl. Lo spettacolo, quando è di valore, riesce a trasformarsi in un veicolo di promozione turistica. Ecco perché‚ nel periodo invernale, abbiamo riaperto e rilanciato il “Cilea”, considerando Catonateatro la continuità di un percorso che assicura momenti artistici di spessore anche durante l’estate. La mia, più che un auspicio, è una convinzione: anche l’edizione numero 26 di Catonateatro sprigionerà simpatia e successo, dando ragione a chi oltre al coraggio di rischiare ci mette cuore e passione.
Giuseppe Scopelliti • GOVERNATORE DELLA REGIONE CALABRIA
C
atonateatro è uno degli esempi virtuosi di come, in Calabria, possa germogliare
e crescere la passione artistica. Grazie all’ormai celebre rassegna artistica che richiama in riva allo Stretto appassionati d’arte e di spettacolo, la nostra regione è diventata ambasciatrice di cultura in Italia e nel mondo. Non c’è nessun segreto dietro il successo di Catonateatro, se non l’impegno e la caparbietà di un gruppo di persone, con in testa il presidente della Polis Cultura Lillo Chilà, legate da un unico comune denominatore. E questo deve invitare a riflettere su come passione e slancio possano plasmare e dare corpo a grandi progetti. Evento ormai fisso dell’estate calabrese e reggina in particolare, la rassegna di Catonateatro deve diventare modello di programmazione e pianificazione di iniziative culturali e artistiche da promuovere nella nostra regione. Grazie all’intuito di Lillo Chilà e alla competenza del direttore artistico Walter Manfrè‚ anche il cartellone di quest’anno è ricco di belle novità. Un programma articolato che spazia dalla prosa, alla musica leggera fino al musical, accontentando così tutti i gusti. Anche quest’anno, dunque, Catonateatro sarà una delle migliori attrazioni della stagione estiva; lì, dove il venticello dello Stretto soffia ma non disturba e dove paesaggio e cultura rappresentano un binomio vincente, ma anche un concentrato di tutti quegli aspetti che contribuiscono al rilancio della nostra terra. Spero, anzi sono certo che anche quest’edizione di Catonateatro, giunta al suo 26esimo compleanno, sarà uno dei migliori biglietti da visita della Calabria e delle sue energie umane e culturali, testimonianza del calore che anima da sempre questa terra ed il suo popolo generoso ed accogliente.
Francesco Talarico • PRESIDENTE CONSIGLIO REGIONALE
A
teatro! A teatro! E’ questo l’invito che proviene dalla manifestazione di Catona
che ha appena attraversato il traguardo delle nozze d’argento e che ha giustamente l’ambizione di festeggiare anche quelle dorate. Non bisogna infatti mettere limiti, sopratutto di questi tempi. Le premesse ci sono tutte, leggendo il cartellone di questa ventiseiesima edizione, dove l’alta cultura e l’alto spettacolo sono di casa perchè parlano a tutti. Dai testi di Molière e Martoglio, geni diversi ed esponenti di civiltà sontuose, quella francese e quella siciliana, si approda alla voce sempre struggente di Ornella Vanoni, che appartiene non tanto alla musica o al costume ma alle vite di tanti di noi, che abbiamo attraversato mezzo secolo di storia italiana. E qua mi fermo, per non fare torto a nessuno. Walter Manfré e Lillo Chilà, insieme ai loro collaboratori, antichi e nuovi, riandando col pensiero anche a quelli che non ci sono più, possono essere considerati degli autentici benemeriti dell’arte, perchè accendono ogni anno i riflettori su Reggio Calabria e quindi da qui il fascio di luce si espande magicamente in tutta la regione. Un appuntamento sempre nuovo e speciale quello di Catonateatro che rinnova e innova una tradizione sempre sapiente che dimostra come la cultura sia il nutrimento della mente e dell’anima.
Mario Caligiuri • ASSESSORE ALLA CULTURA REGIONE CALABRIA
M
oltissimo si è detto e scritto sul Catonateatro. Lo spazio però non è saturo: tan-
to si può ancora dire e scrivere di questa realtà che, nonostante gli anni, conserva la sua originaria magia e resta il polo di attrazione culturale di Reggio, dell’area metropolitana dello Stretto e di altre comunità dell’immediata provincia reggina. Il teatro all’aperto ha un fascino tutto particolare. Qui, nei mesi più caldi dell’estate, la parola e il suono si alzano nel cielo stellato per poi farsi assorbire da un mare in cui dormono chissà quali e quanti misteri della Magna Grecia. Al pari di altri anni, anche quest’estate, grazie a un cartellone di grande valore artistico, le serate - ne sono certo - non saranno la parte finale e stanca di una giornata trascorsa sotto il Solleone. Il teatro trasmette disparate emozioni e la scena, anche se non crea l’effetto catartico come nella tragedia greca, coinvolge gli spettatori che, spesso, diventano preda dell’attore che li “conduce” oltre il luogo della rappresentazione. L’Arena “Alberto Neri”, con i suoi momenti di aggregazione, continua a rimanere un punto di riferimento dell’arte e della cultura in una città che, a volte, si caratterizza con altre e poco edificanti rappresentazioni. Grazie all’associazione “Polis Cultura” a Catona, quest’estate, il tempo sarà scandito dall’alternanza di concerti, rappresentazioni e musical con la partecipazione di artisti affermati, ma anche di qualche giovane promessa. Se i protagonisti difficilmente deluderanno il pubblico, l’organizzazione e l’incanto di questa location, mai, nessuno, oserà metterli in discussione.
Giuseppe Raffa • PRESIDENTE DELL’AMMINISTRAZIONE PROVINCIALE
U
na rassegna, quella di Catonateatro, che va ben al di là del semplice desiderio di
far trascorrere una serata estiva a contatto con l’Arte. Quello dell’ Arena Alberto Neri, intitolata (nulla di più appropriato) al grande Medico reggino, sublime interprete della generosità aspromontana fino all’estremo sacrificio, è il grido della Gente perbene della nostra Terra. E’ il grido di un Popolo che ha fatto sempre della Cultura il suo emblema, diffondendola nel Mondo. E’ il grido che vuole che la Calabria si riappropri della identità che Le compete. E’ il gusto del bello che affiora e pervade non solo il pubblico presente, ma anche quello che segue le conseguenti rassegne televisive e gli articoli della stampa che, a ben ragione, segue le idee, talvolta rivoluzionarie, di Chilà e Manfrè. Due messaggeri di positività che dimostrano che alle nostre latitudini non si deve inventare nulla, basta riscoprire quell’immenso patrimonio culturale di cui disponiamo. Catonateatro è un ammaliante invito al sorriso, che costa poco e vale molto, all’aggregazione, alla cooperazione e sopratutto alla valorizzazione dei nostri talenti, senza snobbare i sacri mostri del teatro e della musica, magari con un provincialismo di maniera. Prova ne sia l’intelligente apertura al Cinema ed alla Musica bandistica. Una scommessa che dovrà trovare nel gradimento, anche numerico, del pubblico, una rispondenza tra ciò che si proclama e ciò che si desidera davvero. Se è vero, come è vero, che vogliamo dimostrare al mondo la nostra capacità di trattenere i nostri figli (anche richiamandoli se sono emigrati) ricreando le condizioni migliori per un habitat consono al loro valore, dobbiamo approfittare anche dell’occasione che ci offre Catonateatro: incoraggiamo con una massiccia e convinta presenza i giovani musicisti delle orchestre di fiati di tutta la Provincia, per far sentire il calore e l’affetto di un Popolo che conferisce loro il ruolo di ambasciatori del talento e della pulizia morale dei calabresi doc. Il prestigioso incarico che il Presidente della Provincia ha voluto conferirmi, unendo nell’assessorato Cultura e Legalità, emblemi, nei fatti, di una vita spesa qui e non altrove, mi trova accanto a tutti coloro i quali, e sono tanti, hanno nel cuore il desiderio di rendere questo nostro tempo e questa nostra Terra migliore di come l’abbiamo ricevuta. Catonateatro ed i suoi uomini sono la rappresentazione reale di questo assunto. Ecco perché sono al loro fianco!
Eduardo Lamberti-Castronuovo • ASSESSORE ALLA CULTURA E DIFESA DELLA LEGALITÀ
A
nche per l’estate 2011 il Festival “Catonateatro” arricchirà l’offerta culturale della
Città di Reggio Calabria. La rassegna, sotto la direzione artistica di Walter Manfrè, rappresenta ormai una realtà consolidata nell’agenda degli appuntamenti culturali della Calabria: ventisei anni scanditi da scelte di alto rilievo culturale; ventisei stagioni durante le quali sono giunti in riva allo Stretto i più grandi protagonisti del panorama artistico italiano ed internazionale. Come da tradizione, quindi, il palcoscenico dell’Arena “Alberto Neri” torna ad illuminarsi divenendo la location ottimale per tutti gli appassionati dell’arte teatrale grazie ad un carnet variegato, allestito assecondando varie forme espressive e capace di incontrare il gusto di una platea esigente e raffinata. L’impegno e la professionalità della Cooperativa Polis Cultura, sposandosi all’importante esperienza di Manfrè, divengono così un sigillo di garanzia per lo spettatore e un veicolo promozionale significativo per la città, il cui nome e le positive peculiarità viaggiano insieme agli artisti, anch’essi consapevoli di aderire ad una delle kermesse estive più conosciute ed apprezzate del contesto nazionale ed in particolare del Meridione. L’ampio consenso riscontrato dal Festival, in oltre vent’anni di attività, è dunque la giusta risposta alle competenze che caratterizzano, da sempre, l’organizzazione dell’evento: un lavoro articolato, sostenuto da innegabili capacità e da una grande passione per l’arte ed il teatro le cui antichissime origini richiamano alla memoria una gloriosa civiltà, quella Magno Greca, di cui Reggio fu tra le protagoniste. Auspico che, ancora una volta, questa manifestazione possa contraddistinguersi per successo di pubblico e di critica, regalando nuovi, indelebili momenti di cultura, resi tali anche dalla splendida cornice del Lungomare di Catona.
Demetrio Arena • SINDACO DI REGGIO CALABRIA
S
i alza ancora una volta il sipario sulla suggestiva Arena “Alberto Neri” per un’al-
tra entusiasmante stagione del festival “Catonateatro”. La direzione artistica di Walter Manfrè, anche per la stagione 2011, assicurerà all’attenta platea della kermesse, spettacoli di alta valenza, capaci di incontrare il gusto di un pubblico variegato, quale quello che, ormai da ventisei anni, è abituato alle più diverse forme d’arte che prendono vita sul palcoscenico di Catonateatro. Un appuntamento divenuto tradizione nell’agenda culturale degli eventi calabresi e nazionali. Grazie alla Polis Cultura che, con seria competenza, opera per l’allestimento di un cartellone di prestigio, la rassegna è divenuta un veicolo promozionale notevole e significativo per la nostra città, il cui nome si lega ad un ‘rendez vous’ di livello, che ha portato in riva allo Stretto professionisti dall’indiscutibile fama e bravura. Sono certo che questo nuovo programma di Catonateatro, nel quale spiccano nomi importanti del panorama artistico italiano ed internazionale, contribuirà a valorizzare ulteriormente l’offerta culturale del territorio ed avrà ampio riscontro garantendo agli amanti delle arti espressive un’estate all’insegna del grande spettacolo.
Walter Curatola • ASSESSORE COMUNALE ALLO SPETTACOLO
R
itorna la magia di Catonateatro, appuntamento ormai “strutturale” dell’Estate
Reggina. Appuntamento che si rinnova, con entusiasmo, presentando un cartellone che ogni volta stupisce per qualità e varietà di proposte. Dopo qualche anno di difficoltà, sembra che ormai, finalmente, Catonateatro, grazie all’aiuto economico degli Enti Reggini, abbia trovato la tranquillità e le stabilità necessarie per un progetto di lunga durata al servizio della cultura. Di quella cultura di cui Reggio è stata sempre intrisa ma che molte volte è stata sacrificata sull’altare di altre esigenze più pressanti. Ed è questo il vero merito di Catonateatro e del suo mentore Lillo Chilà, aver resistito alla furia dei venti avversi ed aver sempre proposto, anche nei giorni più bui, un messaggio autentico di crescita culturale di cui oramai Reggio Calabria non ne può fare a meno.
Lucio Dattola • PRESIDENTE CAMERA DI COMMERCIO DI REGGIO CALABRIA
E’
stato un po’ più arduo allestire il cartellone di quest’anno per due motivi. Primo perché le compagnie con grossi nomi sono latitanti e secondo perché avevamo ancora negli occhi il cartellone dello scorso anno. Quando, allestendo il nostro venticinquennale, ci sembrava di aver esaurito la nostra energia e forse un po’ di risorse. Ma poi, mettendoci al lavoro, si dipanava pian piano un elenco di opere di prosa di ottimi autori, bravi attori e soprattutto molto divertenti. A partire da Giorgio Panariello, comico ma non vuoto artista del nostro panorama teatrale fino a Maurizio Micheli, Gaspare e Zuzzurro, Tuccio Musumeci, Carlo Buccirosso (che sarà una sorpresa) ed Enrico Guarneri (che non lo sarà). Poi due puntate nella grandissima musica come Ornella Vanoni ed Alessandra Amoroso. Il grande musical “Cats” e la nostra “Cenerentola” un altro musical dove troverete l’energia del nostro essere sempre ragazzi dentro l’arte nascente di veri ragazzi di oggi. Una nostra produzione calabrese, reggina, ma con la professionalità che appartiene solo a chi ce l’ha nel sangue. Siamo sicuri che questa stagione, non nata certo sotto una buona stella per la mancanza sul mercato di grandi compagnie, sarà alla fine molto gradita al grande pubblico che ha contribuito a fare di questo teatro un punto di riferimento ambito e preciso per gli artisti che sempre più numerosi ci chiedono di essere inseriti nel nostro programma. Ogni anno quando abbiamo in mano i colorati depliants del nostro programma è sempre per noi una forte emozione che riguarda soprattutto il sapere come il pubblico giudicherà le nostre scelte. Dopo venticinque anni non dovremmo avere più dubbi, ma noi sappiamo anche che i gusti cambiano e che magari alcuni vorrebbero incontrare a Catona artisti diversi. Sostanzialmente però la qualità resta, il pregio più grande, e noi cerchiamo sempre ed in ogni caso di non farla mancare.
Walter Manfrè • DIRETTORE ARTISTICO CATONATEATRO
20 luglio ore 21.15
CONTATTO
con
ORNELLA VANONI in concerto
«Sono nata per cantare, potrei anche fare l’attrice (e, quando l’ho fatto, ho vinto anche dei premi) ma adoro cantare e il concerto mi emoziona sempre, è una grande fusione per farsi amare, si fa in due come l’amore appunto: io e il pubblico». «Contatto», il nuovo tour di Ornella Vanoni, parte dal successo dell’album “Ornella Vanoni Live Al Blue Note” ripercorrendo poi tutta la sua carriera: la più recente produzione nella prima parte dello spettacolo per poi andare indietro, ai “classici” del suo repertorio, romantico e indimenticabile, tra i più belli della musica italiana. Una carriera unica che l’ha consacrata tra le più grandi interpreti della musica italiana con frequenti “digressioni” stilistiche, con una discografia ricca ma di originale coerenza artistica, e con la continua ricerca musicale che l’ha portata a collaborare - in Italia e all’estero - con altrettanti illustri colleghi: il rapporto artistico e umano con Gino Paoli; i produttori Sergio Bardotti e Mario Lavezzi; poi il Brasile di Vinicius de Moraes e Toquinho; l’America jazz di George Benson, Gil Evans e Herbie Hancock, tanto per citarne alcuni. Alcune delle canzoni in scaletta: Aria, Vita, La mia storia tra le dita, Dune mosse, Quanto tempo e ancora, Alta marea, Rossetto e Ciccolata, Io che amo solo te, Tristezza, La voglia la pazzia, Per l’eternità, Senza Fine. Ad accompagnare Ornella Vanoni, la stessa formazione del progetto “Blue Note”: Roberto Testa (batteria), Edu Hebling (basso elettrico e contrabbasso), Salvo Correri (chitarre, tastiere e percussioni); Nicola Oliva (chitarre), Fabio Valdemarin (piano e tastiere).
23 luglio ore 21.15 Teatroper 路 Enfi Teatro 路 Eventi Arte presentano
IL MARITO SCORNATO (George Dandin) di
Moli猫re
con
MAURIZIO MICHELI BENEDICTA BOCCOLI BARBARA BOVOLI MARCO PROSPERINI SIMONETTA POTOLICCHIO MATTEO MICHELI
e la partecipazione straordinaria di
ALDO RALLI
Regia
Alberto Gagnarli
La commedia venne rappresentata la prima volta a Versailles il 18 Luglio 1668 nell’ambito del “Grand divertissement Royal”, anche se per l’occasione l’opera era infarcita da componimenti arcadici e balletti. Nel novembre dello stesso anno Molière, tra l’altro nel ruolo del protagonista, assieme alla moglie Armand Béjart nel ruolo di Angelica, (le malelingue, conoscendo l’infedeltà della moglie, dissero che Molière volle autopunirsi) la propose a Parigi al teatro del Palais-Royal, scevra di tutte le eccessive pesanti “architetture” poetiche, ed in quella versione è stata sempre portata in scena sopra i palcoscenici di tutto il mondo. Negli anni seguenti (era il destino di Molière) ed anche nel secolo successivo la commedia venne tacciata di immoralità per il suo apparente elogio dell’adulterio. La trama è semplice e godibile. Dandin, contadino arricchito, volendo crescere nella scala sociale, decide di sposare la giovane Angelica, nobile provinciale, salvando dal fallimento economico la famiglia della ragazza. Il risultato che ne ottiene sono le inevitabili corna, ma soprattutto l’impossibilità di dimostrare ai genitori di lei e quindi a tutto il mondo, il tradimento perpetrato a suo danno. Il contadino si trova quindi a vagare in un labirinto dal quale è impossibile uscire nonostante cerchi, più volte, con forza, di convincere i suoceri del comportamento scorretto della moglie. Dandin avrà sempre torto, comunque, anche di fronte all’evidenza, perché il suo appartenere ad un ceto inferiore si scontrerà con la classe dominante che avrà sempre ragione per “diritto divino”. Molière scrive una farsa per quanto riguarda la struttura, straordinaria l’intuizione di ripetere più volte il tentativo di avvalorare la colpa di Angelica, con conseguenti sconfitte di Dandin, ma al contrario, i personaggi creati hanno una loro “verità” (e qui risiede a nostro avviso il grande interesse per questa commedia): è vero l’ingenuo Dandin, è vera Angelica, costretta a sposarsi e quindi dimensionata ad oggetto, sono veri i presuntuosi, cadaverici, suoceri che usano la loro nobiltà per farsi forti ed umiliare il confuso contadino. Le scene che si susseguono a ritmo incalzante, farsesco appunto, fanno emergere una comicità di situazione che rende agro-dolce la vicenda tutta. Nella nostra “lettura” sempre più emerge il contrasto tra farsa e verità e nel momento culminante della storia, la famosa scena notturna, durante la quale i personaggi, inconsapevolmente, sbagliano interlocutore, i toni recitativi si fanno più duri, in qualche caso violenti, così la vicenda viene graffiata ribaltando la scena realistica, non più il buio ma una luce abbagliante, con la quale Dandin mostra tutta la sua inadeguatezza, e sempre in piena luce i nobili provinciali si fanno beffe di lui. Soltanto la luce può mostrare in tutta la sua durezza l’inconciliabilità dei due mondi. Alberto Gagnarli
2 agosto ore 21.15 The Sparkling Diamonds & Polis Cultura presentano
CENERENTOLA Il musical dalla fiaba di Charles Perrault
Walter Manfrè musiche originali composte e dirette da Alessandro Bagnato adattamento testi e regia
coreografie Katia Crucitti • Eugenia Chindemi
Direzione vocale
MARINA CUZZOLA
Assistente musicale
CLAUDIO BAGNATO
Maestro collaboratore
MARIA BRUNA ROSSETTI
Ideazione progettuale e movimenti scenici
ANTONIO CERETO PAOLA CHILÀ
Elementi meccanici di scena
3 DS CUBE sas
Supervisione scenografica
ALDO ZUCCO
Decorazioni scenografiche
GRAZIA BONO, CATERINA MORANO (TEATRO DELLE RANE)
Realizzazione scenotecnica
OSCAR MORABITO, FRANCESCO MARCIANÒ, PASQUALE CALABRÒ, FRANCESCO CERRO, OSVALDO LA MAESTRA, MARCELLO GARRETTO
Sagomatura carrozza
GIUSEPPE PIZZIMENTI ( TRE OSSA)
Costumi
SARTORIA PIPI
Acconciature
ECIPA CALABRIA
Disegnatore luci
RENZO DI CHIO
Aiuto regia
FRANCESCO SGRO’ LUCIANO PENSABENE MELINA ZAMPAGLIONE
Assistente alla regia Impianto audio-luci
MAURIZIO ARENA SERVICE
Studio di registrazione
ANTONIO TACCONE
Direzione organizzativa
LILLO CHILÀ
• SI RINGRAZIA MARIELLA SPOSE DI MARIELLA D’ARRIGO PER LA REALIZZAZIONE DEL COSTUME DI CENERENTOLA
PERSONAGGI Cenerentola Principe Re Regina Matrigna Anastasia Genoveffa Fatina Topini
Cuoco Cameriere Ciambellano con la partecipazione della cagnetta
INTERPRETI ALESSIA GENUA DAVIDE MORAGAS SAVERIO SCOPELLITI RAMONA SANTORO CINZIA MESSINA DANIELA FONTI ANALISA COTRONEO TINA ERRIGO STEFANIA OCCHIUTO NICOLE NASSERA ALESSANDRO TURANO GIUSEPPE LEONI ALESSANDRO MANDALARI DANIELE MORABITO FRANCA
ENSEMBLE CRISTINA ARFUSO, ELIO ASCIUTTO, DEMETRIO DE STEFANO, SILVIA FORNELLO, DANILO FRANGIPANE, ANNA GIORDANO, EZIA LABATE, MONIKA MANUARDI, ALBERTO MUSARRA, MARTINA OLIVA, LUCA PALERMO, SIMONA PISPISA, MARIKA PIZZI, NINO PRATTICO’, DENISE SARICA, FRANCESCO SGRO’ VOCALIST ILENIA ALVIANO, ANDREA BORZACCHIELLO, SOFIA CHIRICOLO, MARTINA DECARIA, GIOVANNA DELFINO, FRANCESCA LO FARO, ROSSELLA LO FARO, MARIA MALARA,ROBERTO MALARA, ALESSIA MILELLA, MARIA CONCETTA RIACA’, DAVIDE ROSACI.
Cenerentola è, fra le favole per bambini, quella più dolce e meno violenta, dove non muore nessuno, dove non c’è sangue, né ci sono streghe, mostri, orchi. Ci sono certo i buoni e i cattivi. Anzi una sognatrice ed alcune invidiose. Cenerentola sogna, sogna ostinatamente la propria felicità ed alla fine, aiutata da una fatina riuscirà ad ottenerla. Sposerà il Principe e con lui vivrà, si spera, felice e contenta. Noi abbiamo raccontato la favola senza cambiare nulla anche perché è una storia ricca di messaggi. Primo fra tutti quello che per vincere c’è bisogno di essere attivi. Non si può stare fermi ed aspettare che la fortuna ci piova addosso. Così adulti e bambini troveranno nella nostra favola tutto ciò che si aspettano. Qualche personaggio forse un po’ diverso ma per renderlo più comico. E’ stato un’impresa affascinante comunque già progettare questo spettacolo. L’incontro con l’energia dei giovani attori, la loro emozione, la loro attesa di potersi lanciare in una impresa ricca di imprevisti ma anche di soddisfazioni. Come è la favola. Con questa Cenerentola la Polis fa un salto di qualità. Non vogliamo dire solo per quanto riguarda la parte artistica, ma soprattutto per quello che riguarda la sua politica del teatro territoriale. Si apre alla collaborazione con nuove forze e con artisti qualificati dell’area reggina: il musicista Alessandro Bagnato, lo scenografo Aldo Zucco con il Teatro delle Rane e naturalmente il nucleo The Sparkling Diamonds. Sperimenta la propria capacità tecnica nell’allestimento scenografico così fortemente voluto da Lillo Chilà, su bozzetti ideati da Antonio Cereto e Paola Chilà, e chiede l’aiuto esterno di Renzo Di Chio per il disegno luci e della prestigiosa Sartoria Pipi di Palermo. Una produzione professionale di alta qualità che cerca un battesimo dal proprio pubblico per proseguire con successo nel panorama teatrale italiano. Tutto questo in un momento in cui la crisi continua ad attanagliare il settore produttivo dello spettacolo, le compagnie stentano ad avviare la propria attività e si mettono in scena prodotti sempre più miseri. Questa Cenerentola, del cui successo siamo sicuri, rappresenta un esempio di coraggiosa imprenditorialità meridionale e deve essere seguita con amore ed orgoglio. Walter Manfrè
5 agosto ore 21.15
PANARIELLO NON ESISTE
con
GIORGIO PANARIELLO
Poche tappe estive per chiudere la fortunata tournèe che ha toccato 45 città, registrato 70 sold out e oltre 150.000 spettatori. Giorgio in “Panariello non esiste” ripropone alcuni dei suoi personaggi più celebri: dalla signora Italia, tutta chiacchiere e pettegolezzi, al Pierre con il suo “marsupio”, passando per Naomo, il miliardario più miliardario che ci sia, per Luingi, maestro di balli caraibici e per Vaiavaia, cliente di un bar e commentatore degli eventi della vita. Due ore di risate, ma anche di riflessione su temi importanti: la vecchiaia, il maltrattamento degli animali, la (mala)politica, lo stra-potere della televisione e l’imperversare delle ragazze-immagine, i paradossi della società, tra cui il trattamento dei criminali alla stregua dei vip. Ma perché “Panariello non esiste”? Il comico toscano ha spiegato il motivo della scelta di un simile titolo: «Ho incrociato per strada una signora che non appena mi ha visto ha detto al suo bambino: “Lo vedi chi c´è?”. Il piccolo mi guardava con l´aria stranita. E lei: “Come, non lo riconosci, è Panariello, quello che ti fa ridere in televisione”. La risposta del bambino è stata: “Ma Panariello non esiste”. Evidentemente dentro il cubo televisivo io, i Gormiti e Bruno Vespa per lui sono la stessa cosa».
9 agosto ore 21.15
IL MIRACOLO DI DON CICCILLO
con
CARLO BUCCIROSSO VALENTINA STELLA GIANNI PARISI GINO MONTELEONE TILDE DE SPIRITO DAVIDE MAROTTA CLAUDIA FEDERICA PETRELLA SERGIO D’AURIA GIORDANO BASETTI GRAZIELLA MARINA
Testo e Regia
Carlo Buccirosso
Scene
Gilda Cerullo Antonio Annona Zaira De Vincentiis Francesco Adinolfi
Musiche Costumi Luci
Commedia divertente e riflessiva che prende di mira due “mostri” della nostra società: Facebook ed Equitalia! L’estrema attualità degli argomenti trattati rende partecipe il pubblico e lo spettacolo scorre piacevolmente tra situazioni familiari ingarbugliate, tentati omicidi, tradimenti, follia e isterismo. Carlo Buccirosso apparirà irresistibile nei panni di un uomo disperato ma caparbio che, sommerso fra cartelle esattoriali di tutti i tipi, si trova braccato dai nemici peggiori che un individuo possa avere, quei parentiserpenti che non esistono soltanto nei proverbi. Alberto Pisapìa, ristoratore sull’orlo del fallimento è sposato con Valeria Vitiello, celebre cantante decaduta degli anni ’80, e padre di due figli maschi, Vincenzo e Matteo, l’uno disoccupato e superficiale, l’altro laureato e secchione. Alberto vive ormai una situazione di grande disagio psichico, un vero e proprio esaurimento nervoso! A causa della crisi economica del paese, della propria attività, e anche a seguito ... di una serie di investimenti sbagliati consigliatigli dal fratello Ernesto, suo avvocato e socio in affari, si è ritrovato a dover combattere una personale disperata battaglia contro gli attacchi spietati dell’Equitalia che lo colpisce quasi quotidianamente, con cartelle esattoriali di tutti i tipi. Il medico che lo ha in cura, il dottor Pasquale Cinquegrana, e la giovane infermiera Angela che lo assiste giorno e notte, coadiuvata da Titina, la fedele governante di famiglia, seguono una terapia di disintossicazione, tesa a recuperare la lucidità del paziente. Ma un altro grosso problema contribuirà a complicare definitivamente la sua guarigione, la minaccia di sua suocera Clementina, causa principale dei suoi mali, messaggero infernale di Equitalia!
13 agosto ore 21.15
LA CENA DEI CRETINI di
Francis Veber
traduzione
FILIPPO OTTONI
con e
ZUZZURRO&GASPARE
Scene e Costumi
Pamela Aicardi
Regia
Andrea Brambilla
Produzione
a路ArtistiAssociati
DARIO BIANCONE GIANFRANCO CANDIA ALESSANDRA SCHIAVONI
Scritta dal francese Francis Veber negli anni Novanta, La cena dei cretini è una delle commedie più famose al mondo, diventata un cult dopo esser approdata al grande schermo nel 1998 per la regia dello stesso Veber (e recentemente ripresa nella versione americana con il titolo A cena con un cretino, regia di Jay Roach). La trama è semplice ma di grande impatto comico, come si addice alle migliori commedie. Ogni mercoledì sera un gruppo di amici, ricchi e annoiati, organizza per tradizione la cosiddetta “cena dei cretini”, alla quale i partecipanti devono portare un personaggio creduto stupido e riderne
sadicamente per tutta la serata. Ma non sempre le cose vanno come ci si aspetta. Una sera il “cretino” di turno riesce, infatti, a ribaltare la situazione passando, per così dire, da vittima a carnefice; creando una serie di problemi al suo potenziale anfitrione arrivando quasi a mettergli in crisi il matrimonio, in un crescendo di errori, gag e malintesi veramente divertenti. La cena dei cretini è un’esilarante commedia che coinvolge il pubblico in un turbinio di risate, di fronte alle paradossali situazioni che i protagonisti sono costretti a vivere, loro malgrado. La forza di questa commedia sta proprio nella semplicità e genuinità della risata che provoca, nella mancanza assoluta di volgarità e in quella punta di moralismo che non guasta. Si ride e si riflette senza accorgersene.
16 agosto ore 21.15 Aldo Morgante presenta
L’ARIA DEL CONTINENTE di
NINO MARTOGLIO
con
ENRICO GUARNERI PATRIZIA PELLEGRINO
e
VINCENZO VOLO COSIMO COLTRARO CARMELO DI SALVO ROSARIO MARCO AMATO MIRELLA PETRALIA NADIA DE LUCA MARIO SAPIENZA AMALIA CONTARINI PIETRO BARBARO GIANNI FONTANAROSA CICCIO ABELA
Regia
Antonello Capodici
Scene
Salvo Manciagli Carmen Ragonese Riccardo Cappello
Costumi
Audio & luci
Moonlight di Riccado Nicoloso
Macchinisti
Tomas e Salvo Patania
Realizzazione scene
Cinzia Puglisi Franco Sardo
Responsabile sartoria
Elisa Mercorillo
Rappresentata per la prima volta nel 1910, al Teatro Argentina di Roma, “L’Aria del Continente” è la fonte di un vastissimo universo non solo teatrale, ma anche letterario, ideologico e persino iconografico. Da essa discendono le considerazioni di Brancati, di Patti; le pagine di Sciascia e di Camilleri: il sempiterno complesso di inferiorità dei siciliani nei confronti dei “continentali”, i mille luoghi comuni del vissuto popolare, la placida, indolente accettazione di una civiltà “altra” in perpetua contrapposizione alla “nostra”. Ma – contemporaneamente (e
paradossalmente) – pure uno smisurato orgoglio, un frainteso senso di appartenenza ad un buonsenso, robusto quanto salvifico. Ecco, dunque, il “Continente”, ritratto – più che come un luogo geografico – come una condizione dello spirito. E – va da sé – come luogo di un umorismo, di una ironia, di una comicità assurda e paradossale che va dagli eroi tratteggiati da Musco per Pirandello e Martoglio, fino al Montalbano televisivo. Figure, figurine, personaggi schizzati, abbozzati; oppure completi, complessi, variegati che danno un senso ed un orientamento, non solo ai difetti degli isolani, ma anche alle pulsioni più profonde degli italiani in genere. Inutile dire che gli italiani (tutti) guardiamo sempre ad un Continente vagheggiato e sognato, quale meta ultima di uno “spleen”, di una nostalgia, di uno struggersi ed illanguidirsi. E' il nostro tratto costante. Anche oggi. Anche nel nostro presente. La mania degli “anglismi”; le vacanze esotiche in posti remoti (ma poi rigorosamente trascorse nei “resorts” italiani). Un rapporto con il “luogo altro”, che – invece di arricchire – per converso, impoverisce. Martoglio scriveva per un pubblico medio e alto-borghese, naturalmente perbenista e conservatore: per ingraziarselo ricorre all'arma sicura del populismo e del moralismo. Sono le ragioni della “cassa”. Ma tuttavia si intuisce sotto come un fondo di rimpianto. Un non detto che ci costringe a tifare per Cola Duscio persino quando il baratro del ridicolo s'è spalancato sotto i suoi piedi. La Sicilia alla quale torna a fine vicenda ci appare così com'è: claustrofobica, miserabile, sessista. Arretrata, appunto. E forse era meglio starsene a Roma. Non una tragedia, dunque, ma il piccolo dramma di un uomo ridicolo. Con la differenza che il nostro Eroe – sospettiamo – ha sempre saputo di esserlo. O, quanto meno, intuito. Da queste considerazioni inizia il nostro viaggio di riscrittura. Non più la semplice storia di Cola e degli altri (“tutti” gli altri) che lo circondano. Non solo la dinamica teatrale del protagonista in conflitto con la sua schizzofrenica doppiezza: continentale da un lato, siciliano dall'altro. Permissivo ed autoritario, comprensivo ma geloso. Ora è anche la storia di Cola e Milla: la storia, in fondo, di due solitudini. Di due maschere. Di due espressioni del ridicolo in quanto tale. Non per ragioni geografiche, o sociali, o censitarie. Ma perché il ridicolo è – in fondo – nel vivere stesso. Nelle sue convenzioni. Nelle sue assurde pretese. E' Pirandello (complice dell’originale stesura martogliana, ricordiamolo) che riaffiora nel suo complessivo sguardo d'insieme. La nostra Milla è la magnetica Patrizia Pellegrino, che della vita della “soubrette” conosce storia e retroterra; perciò dà vita ad un personaggio nuovissimo: brillante, arguto, malizioso, sexy, ma sempre “vero”. Un’attrice brava, delicata e bella: una “cialtrona” simpatica della quale è facilissimo innamorarsi. Cola Duscio è affidato alla straordinaria bravura di Enrico Guarneri; bravura che ci spinge a questo tentativo di progetto drammaturgico: comico ma delicato. Ecco: la storia di “loro due”. Una vicenda completa e modernissima, che ci aiuti a ridisegnare le promesse non mantenute della vita: la giovinezza perduta sempre troppo presto, l'amore che si è sognato da bambini. La felicità che non risiede né nelle cose, neppure nei luoghi, ma solo in altri esseri umani. Antonello Capodici
20 agosto ore 21.15 Teatro della Città presenta
L’ALTALENA di con e
NINO MARTOGLIO
TUCCIO MUSUMECI GUIA JELO MIKO MAGISTRO FILIPPO BRAZZAVENTRE CARMELA BUFFA CALLEO NELLINA LAGANÀ MASSIMO LEGGIO SANTO PENNISI FRANCO SARDO EMANUELE PUGLIA NICOLETTA SEMINARA LUANA TOSCANO
Scene & Costumi
Giuseppe Andolfo
Musiche
Carmen Failla
Regia
Giuseppe Romani
Uno spettacolo che ha la stessa leggerezza del suo titolo, più di due ore di puro e sano divertimento alla riscoperta delle origini, degli usi e del dialetto della città di Catania attraverso lo strampalato mondo creato da uno dei più grandi maestri del teatro popolare catanese. Questo lavoro di Martoglio fu rappresentato per la prima volta al Teatro Paganini di Genova nel 1909. Realtà e immaginazione si compenetrano magistralmente dando vita ad un ambiente fatto di saporite macchiette ed intriso di un linguaggio schietto arricchito da continue incursioni del dialetto nella lingua e da divertentissime distorsioni lessicali in cui è possibile riconoscere l’ambiente della Civita dell’epoca sfumato da quel tanto di fantasia che basta per renderlo eterno ed a tratti attualissimo.
Una vera e propria storia d’altri tempi, quasi una sceneggiata in termini drammaturgici: la giovane orfana Ajtina, abbandonata dal fidanzato Mariddu, trova conforto ed aiuto nella famiglia di lui, nello specifico nel “fratellastro” Neli. Mariddu, ingelositosi, ferisce Ajtina e viene arrestato; uscito dal carcere torna dalla donna, che però a questo punto, colpo di scena, sceglie Neli. Ma ecco che nel dramma Martoglio inserisce due personaggi Ninu e Pitirru, i cosiddetti “giovani”di barbiere al servizio del principale Neli, i quali insieme alla Zà Sara danno vita ad una serie infinita di gag e situazioni di incontenibile divertimento. Non sono, infatti, i toni patetici ad avere decretato il successo della commedia ma l’irresistibile comicità che emerge dalle varie scene.
FOTO GIUSEPPE MESSINA © 2011
24 Agosto ore 21.15
su licenza di Anfiteatro Musica per conto di The Really Useful Group Ltd. presentano
Musica di ANDREW LLOYD WEBBER tratto dal libro di T.S. ELIOT “Old Possum’s Book Of Practical Cats” prima versione originale inglese prodotta da CAMERON MACKINTOSH e THE REALLY USEFUL COMPANY traduzione MICHELE RENZULLO – adattamento SAVERIO MARCONI – liriche italiane FRANCO TRAVAGLIO ORCHESTRA DAL VIVO Scene GABRIELE MORESCHI
Costumi ENRICO COVERI
Direzione musicale VINCENZO LATORRE
Make-up design ZAIRA DE VINCENTIIS Assistente coreografo MICHAEL PEÑA
Disegno luci VALERIO TIBERI Coreografie e regia associata DANIEL EZRALOW Regia SAVERIO MARCONI Produttore esecutivo MICHELE RENZULLO
Disegno fonico ENRICO PORCELLI
Cats è uno dei grandi successi teatrali di tutti i tempi per spettatori, numero di recite e incassi. Lo spettacolo è prodotto dalla Compagnia della Rancia per la regia di Saverio Marconi. Per la prima volta non si assisterà ad una pura traduzione bensì a un allestimento completamente nuovo. Il musical Cats, basato sul libro di Thomas Stearns Eliot “Old Possum’s Book of Practical Cats” (con aggiunte di Trevor Nunn e Richard Stiloge), prende vita da una raccolta di poesie, inizialmente Concepite come lettere che Eliot scriveva ai suoi nipotini e pubblicate solo in un secondo momento. Lloyd Webber ha musicato tutte le poesie della raccolta per costruire la storia del musical, oltre a materiale inedito fornitogli dalla vedova di Eliot. “L’elemento decisivo fu la storia di una gatta chiamata Grizabella, che Eliot non aveva incluso nel suo libro per bambini perché riteneva fosse troppo triste. Con quella scoperta, Cats, come sarebbe diventato, aveva quel potenziale di luce e ombra di cui avevo bisogno per scrivere l’intera partitura.” (Andrew Lloyd Webber) “Memory”, la canzone più famosa del musical, è stata scritta da Trevor Nunn ispirandosi alla poesia di Eliot “Rapsodia su una notte di vento”, ed è stata incisa da 150 artisti diversi, tra cui Barbra Streisand, Céline Dion e i Tre Tenori (Placido Domingo, José Carreras e Luciano Pavarotti).
Lo spettacolo, rappresentato in circa 26 paesi e 250 città in tutto il mondo, è già stato tradotto in 10 lingue: giapponese, tedesco (con tre versioni per Germania, Austria e Svizzera), ungherese, norvegese, finlandese, olandese, svedese, francese, spagnolo (con due versioni per Messico e Argentina). Ha vinto due Oliver Awards (i premi per il teatro a Londra): miglior musical e migliori coreografie (Gillian Lynne). Nell’edizione 1983 dei Tony Award, Cats ha ricevuto undici candidature, vincendo un totale di otto premi, tra cui miglior musical, miglior musica e miglior interprete femminile non protagonista. I protagonisti sono loro: i gatti della tribù Jellicle. E’ notte. Come ogni anno si sono dati appuntamento al chiaro di luna per la festa durante la quale il vecchio Deuteronomio, loro leader, sceglierà chi di loro passerà nel “Dolce Aldilà” per rinascere a nuova vita. Questa è una notte davvero speciale: gli umani assistono alla festa dei gatti. I Jellicle si presentano e raccontano le loro storie; tra di loro c’è anche Grisabella, un tempo gatta affascinante, ora malconcia ed evitata da tutti. All’improvviso compare il malvagio Macavity, che rapisce Deuteronomio e si ripresenta più tardi fingendosi proprio il grande leader. Il gatto criminale viene però smascherato e scacciato via. I Jellicle si mettono così alla ricerca del buon Deuteronomio e chiedono aiuto al mago Mr. Mistofeles che, alla fine di un numero spettacolare, lo fa riapparire. Mentre l’alba si avvicina, Grisabella ricompare sulla scena e, cantando la celebre “Memory”, rievoca i bei tempi: i gatti Jellicle sono pronti a riaccoglierla tra loro. Deuteronomio decide che sarà proprio lei ad aver diritto a rinascere e la accompagna alle porte del “Dolce Aldilà”.
FOTO ALESSANDRO PINNA
31 agosto ore 21.15
IL MONDO IN UN SECONDO
con
ALESSANDRA AMOROSO in concerto
La passione per il canto, che è da sempre dentro di lei, la porta a partecipare a numerose competizioni di carattere locale e poi al provino per “Amici”. Viene scelta a partecipare all’ottava edizione della nota trasmissione televisiva che la vede anche vincitrice. Segue la pubblicazione dell’ep “Stupida” con risultati clamorosi. Il disco infatti colleziona una serie di primi posti da far invidia a una grande star: il cd è primo nella classifica ufficiale di vendita, primo su iTunes; il singolo raggiunge il primo posto nella classifica del download ufficiale e su Dada. Il videoclip batte tutti i record di streaming su msn.it con 250.000 visualizzazioni in tre giorni. L’ep “Stupida” vende oltre 200.000 copie e conquista il doppio platino e per questi risultati Alessandra viene premiata ai Wind Music Awards 2009. A settembre 2009 viene pubblicato il nuovo album di inediti di Alessandra, dal titolo “Senza Nuvole”. Il tema universale dell’amore, nelle sue tinte più svariate, è al centro delle dieci canzoni del cd, che Alessandra interpreta con straordinaria efficacia, con ‘chiaro-scuri’ di voce da grande cantante e un’intensità davvero emozionante. “Senza nuvole” arriva subito al primo posto della classifica, davanti a grandi star internazionali e vende oltre 230.000 copie, rimanendo per più di 50 settimane nella top 30. Anche per questo cd Alessandra riceve il Wind Music Award per la categoria “multiplatino”. A novembre, Gianni Morandi la chiama accanto a sé per partecipare alle quattro puntate del suo show dal titolo “Grazie a tutti”. La trasmissione è un grande successo e Alessandra riceve lusinghieri apprezzamenti personali, dimostrando qualità artistiche che vanno oltre il canto. La sua spontaneità e freschezza conquistano definitivamente il pubblico più vasto. “Canzoni da non perdere”, il cd che Morandi pubblica subito dopo il programma, contiene un duetto con Alessandra sul brano “Credo nell’amore”. Il 28 settembre 2010 esce l’album di inediti “Il mondo in un secondo” con tredici brani che presentano Alessandra in un momento di straordinaria crescita artistica. Alessandra Amoroso presenta questo nuovo cd con una iniziativa che ottiene uno straordinario successo mediatico e di pubblico: domenica 26 settembre un treno Frecciarossa percorre l’intera Penisola, partendo da Milano per arrivare a Napoli, facendo tappa a Roma. Un intero vagone viene riservato ad Alessandra e ai suoi fan che hanno l’occasione di ascoltare in anteprima il cd e di poter scambiare emozioni ed opinioni con la loro beniamina. Inoltre nelle tre stazioni è allestito un palco su cui Alessandra si esibisce per il pubblico più vasto che accorre ad ascoltarla. L’evento raduna migliaia di persone nelle tre stazioni. “Il Mondo in un secondo” rimane per tre settimane consecutive al primo posto della classifica ufficiale di vendita e conquista poi il doppio disco di platino, stazionando per ventidue settimane nella top 10.
Quando mi è stato proposto di realizzare il soggetto grafico per il Festival Catonateatro 2011, ho chiesto di rivedere il teatro, non perché non lo conoscessi, ma per far emergere in me delle emozioni … forse quelle stesse emozioni che lo spettatore può vivere nelle magiche sere d’estate. Avevo già elaborato alcune idee, ma quando mi sono ritrovato a Catona ho capito che il messaggio che avrei voluto dare era semplice e lineare: Catona teatro. Ed ecco le maschere per rappresentare il messaggio del teatro e due simboli ben visibili allo spettatore per identificare il luogo: la “palma” emblema del territorio mediterraneo e la “statua” che rievoca il miracolo del Patrono della Calabria Francesco di Paola che proprio da Catona attraversa col suo mantello lo Stretto di Messina per andare in Sicilia.”
Stellario Baccellieri detto il Pittore del Caffè Greco o il Pittore dei Caffè, lascia Reggio Calabria nel 1976 trasferendosi a Roma dove dipinge i paesaggi e le figure della propria terra d'origine. Baccellieri infatti amando profondamente la Calabria racconta paesaggi pieni di luce solare, di cieli limpidi e di mari profondi; dipinge personaggi che lottano con orgoglio e umiltà ma mai con rassegnazione. Da ciò risulta chiaro che le motivazioni che spingono il pittore a partire da Reggio Calabria sono ben diversi da quelli dei suoi compagni emigranti, egli ha infatti necessità di studiare e comprendere altre realtà, situazioni che alimentano il desiderio di cogliere il modo di adattarsi ai diversi momenti della vita dell'uomo. Un giorno Baccellieri decide di recarsi al Caffè Greco di via Condotti, dove al tavolo accanto al suo siede Giorgio De Chirico, il pittore calabrese disegna un ritratto dell'artista il quale ne è entusiasta, da quel momento i due diventeranno cari amici. Il Baccellieri diventa un assiduo frequentatore del Caffè Greco ed in breve tempo si guadagna la stima e l'ammirazione dei molti turisti e personaggi illustri dell'élite romana e non solo, immortalando sulle sue tele proprio la società che Federico Fellini aveva fissato su pellicola cinematografica girando “La dolce vita.” L'artista reggino però non si ferma a Roma, l'esperienza del Caffè Greco infatti gli insegna che in tali luoghi è possibile collezionare un'infinità di emozioni e di stati d'animo da cogliere negli occhi dei frequentatori di questi caffè storici. Ciò gli fa prendere la decisione di partire per altre città pronto a dipingere le emozioni e gli stati d'animo di Venezia al Caffè Florian, Padova al Caffè Pedrocchi, Cortina al Bar del Posta, infine giunge a Capri e rimane affascinato dal brulicare di visitatori e dalla luminosità del cielo.
VISUAL GALADESIGN.IT • FOTO ANTONIO SOLLAZZO
CON NOI NEL FUTURO