Patrimonio Intangibile / Artigianato grecanico

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Spazi e culture del Mediterraneo

RICERCA PRIN 2009-2011

Spazi e culture del Mediterraneo

PATRIMONIOCULTURALEMEDITERRANEOARCHEOLOGIAARCHITETTURAMICROCITTA’PAESAGGIO

RICERCA PRIN

Università di Chieti-Pescara

Università di Napoli

Seconda Università di Napoli

Università di Reggio Calabria 2009-2011

La scuola di Pitagora editrice


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Spazi e culture del Mediterraneo PATRIMONIO CULTURALEMEDITERRANEOARCHEOLOGIAARCHITETTURAMICROCITTA’PAESAGGIO

Fabbrica della Conoscenza numero cinquantadue


FABBRICA DELLA CONOSCENZA

Collana fondata e diretta da Carmine Gambardella COMITATO SCIENTIFICO DI COLLANA

Federico Casalegno

Professor, Massachusetts Institute of Technology, Boston

Massimo Giovannini

Professor, Mediterranea University, Reggio Calabria

Diana M. Greenlee

Professor, University of Monroe, Louisiana

Bernard Haumont

Professor, Ecole Nationale Supérieure d’Architecture, Paris-Val de Seine

James Kushner

Fullbright Visiting Professor, Southwestern Law School, Los Angeles

Maria Grazia Quieti

Ph.D. Extecutive Director, The U.S.-Italy Fullbright Commission

Elena Shilienskova

Professor and Director of the Design Department, Togliatti State University

Il volume è stato inserito nella collana Fabbrica della Conoscenza in seguito a double peer review anonimo da parte di due membri del Comitato Scientifico. Il volume raccoglie gli esiti della ricerca “Costruzione di un Atlante del Patrimonio Culturale Mediterraneo: conoscenza, comunicazione, governance”, coordinata da Massimo Giovannini e realizzata con i finanziamenti del MIUR nell’ambito dei Programmi di Ricerca PRIN 2009-2011. Alla ricerca hanno partecipato l’Università Federico II di Napoli (responsabile: Antonella Di Luggo), la Seconda Università di Napoli (responsabile: Carmine Gambardella), l’Università degli Studi “G. D’Annunzio” di Chieti-Pescara (responsabile: Livio Sacchi), l’Università Mediterranea di Reggio Calabria (responsabile: Massimo Giovannini). Unità di Ricerca dell’Università degli Studi Federico II di Napoli Antonella Di Luggo (responsabile), Riccardo Florio, Massimiliano Campi, Mara Capone, Raffaele Catuogno, Alessandra Pagliano, Teresa Della Corte, Emanuela Lanzara, Daniela Palomba, Rosaria Palomba, Angelo Triggianese, Carmen Frajese D’Amato, Roberta Montella, Angela Bonafiglia, Daniela De Crescenzo, Cristina Regis, Paolo Caputo, Elisa Mariarosaria Farella, Filomena Mauriello.

Unità di Ricerca della Seconda Università degli Studi di Napoli Carmine Gambardella (responsabile), Giuseppina Amirante, Paolo Giordano, Danila Jacazzi, Ornella Zerlenga, Alessandra Cirafici, Rossella Franchino, Nicola Pisacane, Riccardo Serraglio, Pasquale Argenziano, Alessandra Avella, Marina D’Aprile, Caterina Frettoloso, Mariateresa Galizia, Manuela Piscitelli, Cettina Santagati, Gabriella Abate, Lina Abategiovanni, Margaret Bicco, Antonio Calderone, Maria Carolina Campone, Alessandro Ciambrone, Luigi Corniello, Raffaela De Martino, Lamia Hadda, Patrizia Moschese, Concetta Giuliano, Camilla Di Falco, Luca Ferri, Gaspare Serroni, Dario Martimucci, Edoardo Fiorillo, Vincenzo Cirillo, Giancarlo Napoli, Maria Vergara. Unità di Ricerca dell’Università degli Studi “G. D’Annunzio” di Chieti-Pescara Livio Sacchi (responsabile), Maurizio Unali, Caterina Palestini, Pasquale Tunzi, Antonella Salucci, Alessandro Basso, Carlo Cafaggi, Giovanni Caffio, Pasquale Carusi, Carmela Casulli, Niccolò Cozzi, Paolo Demartis, Riccardo Di Carlo, Savio Doronzo, Antonio Giovannucci, Luigi Valentino Losciale, Alessia Maiolatesi, Francesco Martelli, Massimiliano Mazzetta, Angelo Natale, Carla Ramunno.

Unità di Ricerca dell’Università degli Studi Mediterranea di Reggio Calabria Massimo Giovannini (responsabile), Francesca Fatta, Marinella Arena, Rosario Giovanni Brandolino, Daniele Colistra, Gaetano Ginex, Gabriella Curti, Domenico Mediati, Sebastiano Nucifora, Paola Raffa, Agostino Urso, Manuela Bassetta, Gabriella Falcomatà, Andrea Manti, Giuseppe Mazzacuva, Pietro Mina, Chiara Pietropaolo, Chiara Scali, Viviana Tirella, Panagiota Koutsoukou, Elena Trunfio. Revisione editoriale dei contributi ed impaginazione: Marinella Arena, Paola Raffa, Stefania Bella, Andrea Manti. Il materiale iconografico, ove non diversamente indicato, è da intendersi a cura degli autori. La traduzione dei testi in lingua inglese, ove non diversamente indicato, è da intendersi a cura degli autori.

Tutti i diritti riservati © copyright 2015 La scuola di Pitagora S.r.l. Via Monte di Dio, 54 - 80132 Napoli Telefono e Fax +39 081 76 46 814 www.scuoladipitagora.it info@scuoladipitagora.it

ISBN 978-88-6542-408-7 ISSN 2464-9668 ISBN DVD 978-88-6542-463-6


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Spazi e culture del Mediterraneo PATRIMONIOCULTURALEMEDITERRANEOARCHEOLOGIAARCHITETTURAMICROCITTA’PAESAGGIO

PRIN 2009

Cos truzi one d i un Atl a nte d el Pa tri moni o Cul tura l e Medi terra neo Conoscenza, Comunicazione, Governance

Progetto di un sistema interattivo per la conoscenza e la gestione del patrimonio culturale mediterraneo

Invarianti e permanenze architettoniche e archeologiche SEDI

Università di Napoli Federico II - Antonella Di Luggo

Seconda Università di Napoli - Carmine Gambardella

Università “G. D’Annunzio” di Chieti-Pescara - Livio Sacchi

Università Mediterranea di Reggio Calabria - Massimo Giovannini

A CURA DI

Massimo Giovannini

Marinella Arena

Paola Raffa

La scuola di Pitagora editrice


UniversitĂ di Napoli Federico II

Seconda UniversitĂ di Napoli


Università “G. D’Annunzio” di Chieti-Pescara

Università Mediterranea di Reggio Calabria


ARCHEOLOGIA ARCHAEOLOGY

23 JERASH

69 TEMPIO DI VENERE

Giordania

Francesca Fatta

29 UMM ER RASAS 35 EL KHASNEH

73 TERME ROMANE

Giordania

Gaetano Ginex

Baia, Italia

Angela Bonafiglia

Daniela De Crescenzo

Baia, Italia

Petra, Giordania

107 SELINUNTE

Giuseppe Mazzacuva

500 Giuseppe Mazzacuva

41 LOCRI EPIZEFIRI Andrea Manti

Italia

La digitalizzazione del patrimonio archeologico

Francesca Fatta

616 Francesca Fatta

La misura invariante del linguaggio classico: l’esempio dei templi di Selinunte tra armonia e colore

512 Andrea Manti

47 LEPTIS MAGNA

77 TEMPIO DI APOLLO Mara Capone

Libia

Cuma, Italia

556 Mara Capone

Teorie e metodi per la rappresentazione del patrimonio archeologico su piattaforma digitale

83 CRYPTA ROMANA

Cuma, Italia

Paolo Caputo, Elisa Mariarosaria Farella, Filomena Mauriello

53 TEATRO ROMANO Roberta Montella

89 TEMPIO DI DIANA Daniela Palomba

Miseno, Italia

532 Angelo Triggianese

588 Emanuela Lanzara

A teatro con i romani

63 FARO ROMANO Massimiliano Campi

Miseno, Italia

544 Massimiliano Campi

Rilievi in condizioni difficili

Cuma, Italia

Antonella Di Luggo, Cristina Regis

Innovazione della conoscenza e valorizzazione dei beni culturali

Il teatro perduto

Rosaria Palomba

95 VILLA ROMANA

Cuma, Italia

568 Antonella Di Luggo, Raffaele Catuogno

520 Alessandra Pagliano

59 SACELLO DEGLI AUGUSTALI

Italia

Francesca Fatta

Architetture di pietra e di terra

L’antico Porto di Cuma

Miseno, Italia

101 ARCO FELICE VECCHIO Raffaele Catuogno

Cuma, Italia

598 Raffaele Catuogno, Daniela Palomba, Rosaria Palomba Le strade romane come elementi ordinatori del territorio flegreo

113 FONTI E POZZI SACRI Gabriella Curti

Italia

632 Gabriella Curti

117 TIMGAD

Ipogei sacri dedicati al culto delle acque

Algeria

Gabriella Falcomatà

123 VOLUBILIS Marocco Chiara Scali

646 Manuela Bassetta

La costruzione geometrica del mosaico romano

127 NECROPOLI DI CHELLAH Rabat, Marocco Gaetano Ginex

133 ZAWIYA SHĀLA

Rabat, Marocco

Marinella Arena, Paola Raffa

139 PAN E LA CAPRA

Napoli, Italia

Carmine Gambardella, Danila Jacazzi, Giancarlo Napoli, Pasquale Argenziano, Alessandra Avella, Dario Martimucci

660 Raffaela De Martino, Rossella Franchino,

Caterina Frettoloso La sostenibilità negli interventi di trasformazione del territorio: il patrimonio archeologico in area mediterranea

670 Cettina Santagati

Segni identitari nell’architettura sepolcrale ipogea del Mediterraneo


ARCHITETTURA ARCHITECTURE

145 QUSAYR AMRA

Giordania

Marinella Arena, Paola Raffa

151 HAMMAM YALBUGHA AL-NASIRI Aleppo, Siria Gabriella Curti

155 QASR KHARANA

Giordania

Marinella Arena, Paola Raffa

161 FORTE MATINITI

Reggio Calabria, Italia

Sebastiano Nucifora, Agostino Urso

165 MASSERIA SAN MAURO Cantinella di Corigliano, Italia Daniele Colistra, Domenico Mediati

169 KSAR TAMZAYET

191 HÛŠ

237 MERCATO DI PIAZZA MAZZINI

Matmata, Tunisia

Paola Raffa

195 HOUCH

Sebastiano Nucifora, Agostino Urso

243 MERCATO DI ISPICA

Nefta, Tunisia

Paola Raffa

199 MONASTERO DI VARLAAM Caterina Palestini

Meteora, Grecia

Majella, Italia

734 Caterina Palestini

Traiettorie culturali: rappresentazione e comunicazione della Tebaide abruzzese nel contesto Mediterraneo

Tataouine, Tunisia

Chiara Pietropaolo

754 Agostino Urso

Dal mercato all’oggetto di mercato: l’ergonomia di coltelli e sassole

766 Sebastiano Nucifora

Due piatti in equilibrio tra storia e mito

247 PARCO COLONNA Paola Raffa

253 VILLA COMUNALE Paolo Giordano

Marinella Arena, Paola Raffa

175 KSAR AMRIDIL

Ragusa, Italia

Sebastiano Nucifora, Agostino Urso

Gaetano Ginex, Panagiota Koutsoukou

203 EREMO DI SANTO SPIRITO

Catania, Italia

Taormina, Italia

Napoli, Italia

780 Paolo Giordano

Il disegno del suolo

Skoura, Marocco

680 Gaetano Ginex

Il modello della Kasbah archetipi, tipi e variazioni

698 Chiara Pietropaolo

La torre del sistema difensivo dell’architettura berbera in Marocco rilievo e rappresentazione grafica dell’elemento

710 Gabriella Falcomatà

Dalla kasbah agli ksour

181 TIGHREMT Valle ASLIM

del Draa, Marocco

Agdz, Marocco

Marinella Arena

TALIWIN

Agdz, Marocco

Marinella Arena

716 Marinella Arena

Tighremt della Valle del Draa. Architetture spontanee nella terra dei Tamazight

209 PIO MONTE DELLA MISERICORDIA Napoli, Italia Carmine Gambardella, Giuseppina Amirante, Alessandra Avella, Pasquale Argenziano, Luca Ferri, Gaspare Serroni, Lina Abategiovanni Dario Martimucci, Eduardo Fiorillo

213 SAN GIOVANNI AL PALCO Mercato San Severino, Italia Marina D’Aprile, Margaret Bicco

742 Marina D’Aprile, Margaret Bicco

Il restauro dell’ex-monastero di S. Giovanni al Palco a Mercato S. Severino e la cultura architettonica del secondo Settecento

219 CAPPELLE ECLETTICHE DEL CIMITERO MONUMENTALE Napoli,

Italia

Carmine Gambardella, Pasquale Argenziano, Alessandra Avella

225 SCALE SANFELICIANE Ornella Zerlenga

Napoli, Italia

233 LANTERNA SAN RAINERI

Messina, Italia

Sebastiano Nucifora, Agostino Urso

794 Luigi Corniello

La conoscenza dell’architettura fortificata con moschea in Albania

802 Riccardo Serraglio

Il Real Sito di Carditello dall’istituzione all’attualità

814 Patrizia Moschese

Architetture salesiane nel Maghreb

822 Alessandro Ciambrone

Architetture, disegni e geometrie delle Città Imperiali del Marocco


MICRO-CITTA’ MICRO-CITIES

271 MICRO-CITTA’ D’ABRUZZO POPOLI

Pescara

Italia

Carmela Casulli

BUSSI

Pescara

Alessia Maiolatesi

CUGNOLI

Pescara

Massimiliano Mazzetta

PESCARA

Pescara

Pasquale Tunzi

OFENA

L’Aquila

Giovanni Caffio

CASTELLI

Teramo

Alessandro Basso, Carla Ramunno

LANCIANO

Chieti

Antonella Salucci

P A E S ALANDSCAPE GGIO

327 MICRO-CITTA’ DI CALABRIA ROGHUDI

Reggio Calabria

Italia

Rosario Giovanni Brandolino, Domenico Mediati, Pietro Mina, Elena Trunfio

GALLICIANO’

Reggio Calabria

Rosario Giovanni Brandolino, Domenico Mediati, Pietro Mina, Elena Trunfio

846 Rosario Giovanni Brandolino Architetture e idiomi

337 MICRO-CITTA’ DI SICILIA ALI’

Messina

Marinella Arena

MANDANICI Marinella Arena

Italia

377 CAPO PELORO Daniele Colistra

381 CAPO MILAZZO Daniele Colistra

Messina, Italia Milazzo, Italia

387 ISOLA DI STROMBOLI Gaetano Ginex

Isole Eolie, Italia

391 ACQUEDOTTO CAROLINO Nicola Pisacane

Campania, Italia

898 Nicola Pisacane

Permananze e innovazioni nella rappresentazione multidimensionale del territorio

Messina

397 TRACCIATI E TERRITORIO

864 Marinella Arena

Tre piccole città

Alessandra Avella

Napoli, Italia

910 Alessandra Avella

“Catturare” il paesaggio mediterraneo attraverso tecniche di navigazione e rilevamento cinematico tridimensionale

403 MEDIO MEDITERRANEO 305 RIONE TERRA

Pozzuoli, Italia

INSULAE 6a-6c VESCOVADO E DUOMO Riccardo Florio

INSULA 6b PALAZZO RUSSO Teresa Della Corte

INSULA 7b PALAZZO DE FRAJA Carmen Frajese D’Amato

832 Teresa Della Corte

Piano di sezione “cursorio” e sperimentazioni metodologiche per l’indagine conoscitiva e la valorizzazione dei contesti complessi

347 CITTA’-OASI TAMERZA

Italia-Albania

Carmine Gambardella, Pasquale Argenziano Alessandra Avella, Nicola Pisacane

Tunisia

Tunisia

Gaetano Ginex

CHEBIKA

Tunisia

Gaetano Ginex

MIDES

Tunisia

Gaetano Ginex

924 Alessandra Cirafici

361 IGHERM

936 Gabriella Abate

Valle del Draa, Marocco

TAGUERSIFT O FELLA Paola Raffa

TAGUERSIFT IZDAR Paola Raffa

Marocco

AYT ISSA OU BRAHIM Paola Raffa

876 Paola Raffa

Marocco

Marocco

Igherm della Valle del Draa: disegni di città di terra

Mapping: tra cartografia, mappe di comunità e open data. Esplorazione urbana e rappresentazione del territorio La piattaforma webgis del Cilento. La prima rete di connettività geografica multimediale finalizzata al marketing & comunicazione dei prodotti/servizi offerti dall’Oasi Fiume Alento

946 Manuela Piscitelli

La costruzione di un immaginario del paesaggio mediterraneo attraverso vedute e testimonianze dei viaggiatori del Grand Tour

956 Mariateresa Galizia

La cultura del costruire nel paesaggio rurale mediterraneo


PATRIMONIO INTANGIBILE INTANGIBLE HERITAGE

MED fuori MED MEDdal out of MED

409 STUMENTI MUSICALI ETNICI Mediterraneo

467 GONDAR

Rosario Giovanni Brandolino, Domenico Mediati, Elena Trunfio

Livio Sacchi, Carlo Cafaggi, Riccardo Di Carlo, Paolo Demartis, Savio Doronzo, Luigi Valentino Losciale, Francesco Martelli

Rosario Giovanni Brandolino, Domenico Mediati

415 ARTIGIANATO GRECANICO Calabria, Italia 970 Domenico Mediati

Il design della memoria e il “vocabolario simbolico”. Arti, simboli e codici nella tradizione agropastorale greco-calabra

421 SAN GENNARO Ornella Zerlenga

988 Ornella Zerlenga

I Volti di San Gennaro. Primo Premio ‘Ianuarius’ per un progetto di comunicazione multimediale

427 I LUOGHI DEL GATTOPARDO Pietro Mina

473 PALAZZO DI YOHANNES IV Mekele, Ethiopia 447 I DIARI DEI VIAGGIATORI MARE NOSTRUM

Danila Jacazzi

Napoli, Italia

Sicilia

1000 Pietro Mina

La Sicilia del Gattopardo. Architetture intorno ad un valzer

433 PATTERN ISLAMICI Europa Meridionale-Maghreb Daniele Colistra

1012 Daniele Colistra

Mediterranean geometric patterns

DE LOCI SANCTIS

Maria Carolina Campone

KITAB RUGAR II Maria Vergara

DA COSTANZA A GERUSALEMME Danila Jacazzi, Ornella Zerlenga

DEVOTISSIMO VIAGGIO DI GIERUSALEMME Camilla Di Falco

VIAGGIO DA VENETIA A COSTANTINOPOLI Concetta Giuliano

KSAR AJDABIYA Lamia Hadda

1044 Maria Carolina Campone

La “città attesa”. La costruzione dei luoghi santi e della forma urbis nel Medioevo

1054 Danila Jacazzi

Haec est via ad Terram. Rotte, città e architetture dei viaggiatori nel Mediterraneo

437 APPARATI EFFIMERI Maurizio Unali

1026 Maurizio Unali

Mediterraneo

Rappresentare l’immateriale. Cultural heritage e poetiche dell’effimero

Ethiopia

Livio Sacchi, Antonio Giovannucci

1066 Lamia Hadda

I giardini hafsidi d’Abu Fihr a Tunisi nelle testimonianze dei viaggiatori

1074 Pasquale Argenziano

Il paesaggismo inglese in Italia. W. Coldstream e J.M.W. Turner disegnano Capua

1084 Antonino Calderone Disegni vesuviani

1098 Viviana Tirella

Lo spazio celato. Restituzione geometrica dell’architettura illusoria in Sicilia

479 AL BALAD

Jeddah, Arabia Saudita

Livio Sacchi, Pasquale Carusi, Niccolò Cozzi, Riccardo Di Carlo, Paolo Demartis, Savio Doronzo, Luigi Valentino Losciale, Angelo Natale

485 NASSEEF HOUSE

Al Balad, Arabia Saudita

Livio Sacchi, Pasquale Carusi, Niccolò Cozzi, Paolo Demartis, Riccardo Di Carlo, Savio Doronzo, Luigi Valentino Losciale, Angelo Natale



PATRIMONIO INTANGIBLE INTANGIBILE HERITAGE STRUMENTI MUSICALI ETNICI ARTIGIANATO GRECANICO SAN GENNARO I LUOGHI DEL GATTOPARDO PATTERN ISLAMICI APPARATI EFFIMERI I DIARI DEI VIAGGIATORI

MARE NOSTRUM DE LOCI SANCTIS KITAB AL RUGAR II DA COSTANZA A GERUSALEMME DEVOTISSIMO VIAGGIO DI GIERUSALEMME VIAGGIO DA VENETIA A COSTANTINOPOLI KSAR AJDABIYA



Rosario Giovanni Brandolino Domenico Mediati Elena Trunfio

1. Attrezzi e prodotti della tradizione artigianale grecanica / Tools and products of traditional “Greekanic” craftsmanship.

ARTIGIANATO GRECANICO CALABRIA, ITALIA

La conservazione delle antiche tradizioni della Calabria si deve essenzialmente alla marginalità geografica e allo stretto rapporto con la civiltà pastorale e contadina che caratterizza la regione. La mancanza di adeguate vie di comunicazione, le grandi distanze, la pratica della pastorizia con mezzi ancora primordiali in zone estremamente isolate, hanno reso possibile il mantenimento della grande eredità materiale e immateriale che ancora oggi vive nella regione. Tutto il territorio vanta tradizioni e un artigianato tipico che sono il frutto delle diverse contaminazioni culturali derivate dalle dominazioni che si sono susseguite nelle province meridionali. Il territorio grecanico, in particolare, è oggi il custode più geloso di queste tradizioni che, ancora oggi seppur in forma ridotta, sono parte della cultura degli abitanti dei piccoli centri aspromontani. L’artigianato grecanico si caratterizza per la sua dimensione utilitaristica. Esso è infatti legato prevalentemente ad oggetti della vita quotidiana, ricavati attraverso la trasformazione delle risorse naturali in strumenti funzionali. L’attività prevalente, ancora oggi patrimonio di pochissimi artigiani, è la lavorazione del legno per la produzione di arnesi da cucina e oggetti legati all’attività pastorale e agricola nei quali, alla dimensione utilitaristica, si abbinano motivi simbolici di grande impatto visivo. La produzione lignea si sviluppa quindi su due settori: realizzazione di oggetti legati alle attività domestiche e strumenti agropastorali. La tecnica di realizzazione è quella dell’intaglio, dove i motivi geometrici di derivazione greco-bizantina si legano al gusto personale dell’intagliatore che, nella maggior parte dei casi, è un pastore. L’attività di intaglio avviene per lo più nei momenti di riposo, alla sera oppure durante la conduzione delle pecore al pascolo. Lo strumento utilizzato è un coltello auto costruito con materiali e gesti semplici. La lama viene inserita nel corno di una capra e, messa in sicurezza con piccoli cunei di legno, è affilata con una pietra porosa detta mola. Lo stesso coltello, per la realizzazione di parti cave, viene forgiato e reso curvo, dando vita al cosiddetto cavaturi utilizzato proprio per scavare il legno grezzo. Le essenze preferite sono quelle più morbide e facilmente reperibili come la ginestra, il faggio, il pero. Tra gli oggetti domestici più comuni si possono menzionare gli stampi per dolci detti plumì ricavati dallo snodo di un unico pezzo di legno, lo stampo per la musulùpa, tipo di formaggio senza siero la cui impronta antropomorfa di donna, di chiara austerità bizantina, viene impressa dal calco ligneo detto musulupàra. Si trovano, inoltre, i tipici cucchiai con intaglio a croce utilizzati sia per la lavorazione del latte che come stampi per il pane delle feste, detti mìstra (cucchiaio) o mistruddha (cucchiaino). Accanto a questi utensili, si possono trovare gli oggetti legati all'attività pastorale (collari per campane) e all’attività tessile come le navette per il telaio1. La tessitura rappresenta un'altra importante branca dell'artigianato grecanico e calabrese in genere2. L’attività tessile prevalente nell’Aspromonte meridionale è legata alla lavorazione della ginestra, una

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DENOMINAZIONE Artigianato grecanico

TIPOLOGIA Utensili e produzioni tessili NOTE

La produzione artigianale dell’area grecanica di Reggio Calabria conserva tecniche e tipologie che si sono tramandate nei secoli. Nei manufatti d’uso quotidiano - tessiture e utensili lignei intagliati - si leggono evidenti richiami a tradizioni secolari di origine bizantina e ad un universo linguistico e culturale dai tratti fortemente identitari / The craftsmanship of the “Greecanic” region of Reggio Calabria preserves types and techniques that have been handed down through the centuries. In the artifacts of everyday use - textures and carved wooden tools - you read clear references to secular traditions of Byzantine origin and to a universe linguistic and cultural traits strongly identity.

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1 Cfr. Squillaci T., Per una traduzione della tradizione. Sull’artigianato greco-calabro, in Castagna E. (a cura di), Pucambù, Reggio Calabria 2002. 2 Cfr. Minuto D., In margine ad una mostra, in “Calabria turismo”, rivista trimestrale, anno X, n. 31-32. *La ricerca è stata condotta da: Rosario Giovanni Brandolino e Domenico Mediati con Pietro Mina ed Elena Trunfio.

delle risorse più abbondanti di questi territori. Essa viene ridotta in fili e tessuta in coperte, lenzuola e strofinacci, variopinti e con motivi geometrici. Può anche essere utilizzata per la produzione di tappeti o arazzi. La realizzazione del filato in ginestra è un’operazione molto lunga e faticosa che impegna le donne del paese anche per mesi. La prima fase consiste nella scelta delle piante ed avviene in agosto. Si preferiscono gli arbusti collinari più esposti al sole, perché più teneri e quindi di più facile lavorazione. Tagliati i rami, i fasci vengono portati nel torrente più vicino, di solito l’Amendolea o i suoi affluenti. Qui, la ginestra, viene prima bollita per favorire il distacco delle cortecce e, successivamente, macerata nel torrente per circa dieci giorni. A questo punto, i rami vengono strofinati energicamente con sabbia in modo che la corteccia arbustiva si stacchi definitivamente. La sostanza così ricavata, ridotta in filamenti, prende il nome di stuppa. Questa, a seguito di un ulteriore lavaggio, viene raccolta in mucchi e lasciata asciugare per molti giorni. Finita la procedura di essiccazione, i filamenti, a seconda dello spessore, vengono destinati alla realizzazione di corde, stoppini o filati. Le fibre più sottili vengono infine cardate e danno vita all’ordito. Grazie ad un telaio in legno, di cui rimangono ancora oggi pochissimi esemplari, il filato viene tessuto in splendide coperte, lenzuola, strofinacci e tovaglie, decorate con motivi geometrici e tinte accese, rese dalla colorazione naturale dei tessuti. Oggi, purtroppo, la consistenza dell’artigianato ligneo e tessile calabrese è ridotta a pochi esemplari gelosamente custoditi dal popolo grecanico che ha il compito e la missione di non cedere all'oblio questi antichi saperi.

2. Plumìa. Palmi, Casa della Cultura “Leonida Repaci” / Plumìa. Palmi, Casa della Cultura “Leonida Repaci”. 3. Frangia di coperta. Roghudi, Casa dei Saperi e dei Sapori / Bedcover lace. Roghudi, Casa dei Saperi e dei Sapori. 4. Cunocchia. Roghudi, Casa dei Saperi e dei Sapori / Cunocchia. Roghudi, Casa dei Saperi e dei Sapori. 5. Coperte grecaniche / “Greecanic” bedcover. 6, 7. Argalío, telaio tradizionale. Palmi, Casa della Cultura “Leonida Repaci” / Argalío, traditional loom. Palmi, Casa della Cultura “Leonida Repaci”.

ARTIGIANATO GRECANICO

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PATRIMONIO INTANGIBILE

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ITALIA

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8. Cuddhári. Palmi, Casa della Cultura “Leonida Repaci”. / Cuddhári. Palmi, Casa della Cultura “Leonida Repaci”. 9. Caspía. Roghudi, Casa dei Saperi e dei Sapori / Caspía. Roghudi, Casa dei Saperi e dei Sapori. 10. Místra ce Pirùni. Roghudi, Casa dei Saperi e dei Sapori / Místra ce Pirùnia. Roghudi, Casa dei Saperi e dei Sapori. 11. Coperta grecanica tipo “a strisce”. Palmi, Casa della Cultura “Leonida Repaci” / “Geecanic” bedcover type “a strisce” (“striped”). Palmi, Casa della Cultura “Leonida Repaci”. 12. Coperta grecanica tipo “greco”. Palmi, Casa della Cultura “Leonida Repaci” / “Geecanic” bedcover type “greco” (greek). Palmi, Casa della Cultura “Leonida Repaci”.

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ITALIA

ARTIGIANATO GRECANICO

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PATRIMONIO INTANGIBILE

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The preservation of the ancient traditions of Calabria is mainly due to geographical marginality and to the close relationship with the pastoral and peasant civilization that characterizes the region. The lack of adequate roads, the long distances, the practice of farming with primordial tools in areas extremely isolated, have made it possible to maintain the great heritage both tangible and intangible, which is still living in Calabria. The whole area has the traditions and crafts that are the result of different cultural influences derived from cultures that have followed in the southern provinces. The grecanic territory, in particular, is currently the most jealous guardian of these traditions. Even today, albeit in reduced form, they are part of the culture of the people of small towns of Aspromonte. The grecanic craft is characterized by its utilitarian dimension. It is mainly linked to everyday objects obtained through the transformation of natural resources into functional tools. The main activity, still now practiced by very few craftsmen, is the processing of wood for the production of kitchen utensils and objects related to pastoral and agricultural activity. In them are combined the utilitarian function with the reproduction of symbolic motifs of great visual impact. The wooden production then develops on two sectors: construction of objects related to domestic activities and agro-pastoral instruments. The technique used is that of the notch, where the geometric patterns, derive from greek-byzantine tradition, and bind to personal taste of the engraver who, in most cases is a pastor. The activity of carving takes place mostly in moments of rest, in the evening or during the conduction of grazing sheep. The instrument used is a knife built with materials and simple gestures. The blade is

inserted into the horn of a goat and, secured with small wooden wedges, is sharp with a porous stone called mola. The knife for the creation of hollow parts is forged and made curved. It is the so-called cavaturi, used to dig the raw wood. The species most used ones are the softer and more readily available as the gorse, beech, pear tree. Among the most common household tools can be mentioned cake pans called plumì, derived from the junction of a single piece of wood, the mold for musulùpa, type of cheese without whey, whose anthropomorphic impression of a woman, clearly of Byzantine austerity, is impressed by the wooden mold, called musulupàra. And also there are typical spoons with cross notch, used for the processing of milk and as molds for bread of the holidays. They are called mìstra (spoon) or mistruddha (teaspoon). In addition to these tools, you can find items related to sheep-farming (collars bells) and textile activities, such as shuttles to the frame1. The textile work is another important branch of Grecanic and Calabrian craft in general2. The textile activity prevalent in the southern Aspromonte is linked to the processing of the gorse, one of the most abundant resources of these territories. It is reduced in wires and used for the production of blankets, sheets and tea towels, that are colorful and with geometric pattern. It can also be used for the production of carpets or tapestries. The realization of the gorse's yarn is a very long and tiring process that engages the women in the country for months. The first step is the choice of plants and takes place in August. Are preferred hilly shrubs, most exposed to the sun, because they are softer and therefore easier to work with. Once you cut the bran-

13. Stecca da busto, Palmi, Casa della Cultura “Leonida Repaci” / Sick bust. Palmi, Casa della Cultura “Leonida Repaci”.

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ches, the bundles are brought into the nearest stream, usually the Amendolea, or its tributaries. Here, the gorse is first boiled to facilitate the detachment of the bark and, subsequently, macerated in the torrent for about ten days. At this point, the branches are rubbed vigorously with sand so that the bark comes off definitively. The substance thus obtained, transformed into filaments, is called the stuppa. This, after a further wash, is collected in piles and left to dry for several days. After the drying procedure, the filaments, depending on the thickness, are destined to the construction of ropes, rovings or yarns. The smallest fibers are then carded and give life to the warp. The yarn is woven with a wooden frame, of which there are still only very few examples. So you get beautiful blankets, sheets, tea towels and tablecloths, decorated with geometric patterns and bright colors, derived from the natural color of the fabrics. Today, unfortunately, the Calabrian wooden and textile handicrafts preserve a few specimens, jealously guarded by the Grecanic people which has the task and the mission of not losing this heritage. (Translation by Carlo Lombardo).

1 Cfr. Squillaci T., Per una traduzione della tradizione. Sull’artigianato greco-calabro, in Castagna E. (a cura di), Pucambù, Reggio Calabria 2002. 2 Cfr. Minuto D., In margine ad una mostra, in “Calabria Turismo”, rivista trimestrale, anno X, n. 31-32. *The research has been conducted by: Rosario Giovanni Brandolino and Domenico Mediati con Pietro Mina ed Elena Trunfio.


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