Integrazione osservazioni rifondazione comunista

PARTITO DELLA RIFONDAZIONE COMUNISTA GALATINA

Gent.ma Vicepresidente della Regione Egr. Dirigente Attività Economiche Gent.ma Dirigente Assetto del Territorio

Integrazione, sulla base di nuovi accertamenti, alle osservazioni per la conferenza di servizio relativa al progetto presentato da Pantacom s.r.l. per la realizzazione di un'area commerciale integrata in localita' Cascioni a Galatina (Le).

1) Adozione Piano Paesaggistico Territoriale Regionale adottato dalla Regione Puglia il 2.8.2013 e pubblicato il 6.8.2013.

Il progetto presentato da Pantacom insiste su una strada, la Provinciale 18 Galatina – Copertino, su cui la proponente intende realizzare una rotatoria che veicoli l'elevato traffico automobilistico proveniente dalla SS 101, strada ad elevata velocità che collega il sito con il resto del Salento, e dalla medesima provinciale verso l'insediamento commerciale.

Su detta strada il nuovo PPTR ha posto il vincolo di strada a valenza paesaggistica, per tutelarne il valore naturale, la vocazione agricola ed il contesto paesaggistico in cui è inserita.

L'art. 85 delle NTA del PPTR fornisce la definizione di tale ulteriore contesto: “Strade a valenza paesaggistica Consistono nei tracciati carrabili, rotabili, ciclopedonali e natabili dai quali è possibile cogliere la diversità, peculiarità e complessità dei paesaggi che attraversano paesaggi naturali o antropici di alta rilevanza paesaggistica, che costeggiano o attraversano elementi morfologici caratteristici (serre, costoni, lame, canali, coste di falesie o dune ecc…) e dai quali è possibile percepire panorami e scorci ravvicinati di elevato valore paesaggistico, come individuati nella tavola 6.3.2.” .

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Il successivo art. 86 detta gli indirizzi per le componenti dei valori percettivi dei suddetti contesti: “Gli interventi che interessano le componenti dei valori percettivi devono tendere: a. salvaguardare la struttura estetico-percettiva dei paesaggi della Puglia, attraverso il mantenimento degli orizzonti visuali percepibili da quegli elementi lineari, puntuali e areali, quali strade a valenza paesaggistica,strade panoramiche, luoghi panoramici e coni visuali, impedendo l’occlusione di tutti quegli elementi che possono fungere da riferimento visuale di riconosciuto valore identitario; b. salvaguardare e valorizzare strade, ferrovie e percorsi panoramici, e fondare una nuova geografia percettiva legata ad una fruizione lenta (carrabile, rotabile, ciclo-pedonale e natabile) dei paesaggi; c. riqualificare e valorizzare i viali di accesso alle città.”.

Infine l'art. 87 impone le direttive per le componenti dei valori percettivi: “3.

Tutti gli interventi riguardanti le strade panoramiche e di interesse paesaggisticoambientale, i luoghi panoramici e i coni visuali, non devono compromettere i valori percettivi, né ridurre o alterare la loro relazione con i contesti antropici, naturali e territoriali cui si riferiscono.”.

E' ben evidente, dunque,che le norme adottate con il nuovo PPTR impediscono la realizzazione di un grande insediamento di oltre due ettari che stravolga non solo il panorama ed il paesaggio, ma la stessa vocazione naturale agricola dei luoghi prospicienti la strada a valenza paesaggistica.

Inoltre, con l'insediamento Pantacom, verrebbe stravolto lo stesso concetto di mobilità lenta tutelato dal Piano, poiché i flussi di traffico veicolare a cui sarebbe sottoposta la strada sarebbe enormemente maggiorati in considerazione dell'elevato grado di attratività che l'intero intervento svilupperebbe sull'utenza salentina.

Pertanto, il progetto Pantacom non può essere autorizzato sull'area indicata per evidente contrasto con le previsioni del PPTR, che per espressa previsione dell'art. 4 delle NTA integra realizza l’integrazione del paesaggio nelle politiche

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urbanistiche, di pianificazione del territorio ed in quelle a carattere culturale, ambientale, agricolo, sociale ed economico, nonché nelle altre politiche che possono avere un'incidenza diretta o indiretta sul paesaggio.

Inoltre sempre il medesimo art. 4) sancisce che: “Ai sensi dell'art. 145, comma 3, del Codice le previsioni del PPTR sono cogenti per gli strumenti urbanistici dei comuni, della città metropolitana e delle province e non sono derogabili da parte di piani, programmi e progetti nazionali e regionali di sviluppo economico; inoltre esse sono immediatamente prevalenti sulle disposizioni difformi eventualmente contenute negli strumenti urbanistici e negli atti di pianificazione ad incidenza territoriale previsti dalle normative di settore, ivi compresi quelli degli enti gestori delle aree naturali protette, secondo quanto previsto dalle disposizioni normative di cui all'art. 6, comma 4, delle presenti norme. L’art. 105 disciplina le norme di salvaguardia applicabili in attesa dell’adeguamento degli strumenti urbanistici.

Le disposizioni normative del PPTR individuano i livelli minimi di tutela dei paesaggi della regione. Eventuali disposizioni più restrittive contenute in piani, programmi e progetti di cui al comma 2 sono da ritenersi attuative del PPTR, previa acquisizione del parere di compatibilità paesaggistica di cui all'art. 96 volto alla verifica di coerenza rispetto alla disciplina del PPTR.”.

2) Presenza nell'area interessata dall'insediamento di un Ambito Territoriale Esteso di valore distinguibile (“C”) previsto dal vigente PUTT. L'area interessata dall'intervento, proprio per la sua valenza paesaggistica, ricade prevalentemente in un ATE C previsto dal vigente PUTT, che evidenzia la presenza di un bene costitutivo con o senza prescrizioni vincolistiche preesistenti.

Ai sensi del secondo comma dell'art. 2.01) delle NTA del PUTT: “i terreni e gli immobili compresi negli ambiti territoriali estesi di valore eccezionale, rilevante, distinguibile e relativo, sono sottoposti a tutela diretta del Piano e: - non possono essere oggetto di lavori comportanti modificazioni del loro stato

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fisico o del loro aspetto esteriore senza che per tali lavori sia stata rilasciata l'autorizzazione paesaggistica di cui all'art. 5.01, - non possono essere oggetto degli effetti di pianificazione di livello territoriale e di livello comunale senza che per detti piani sia stato rilasciato il parere paesaggistico di cui all'art.5.03”.

Inoltre l'art. 2.02) delle medesime norme prevede che: “In riferimento agli ambiti di cui all'articolo precedente, con il rilascio delle autorizzazioni e con gli strumenti di pianificazione sottordinati devono essere perseguiti obiettivi di salvaguardia e valorizzazione paesaggistica-ambientale nel rispetto dei seguenti indirizzi di tutela: …(omissis) ... negli ambiti di valore distinguibile “C”: salvaguardia e valorizzazione dell'assetto attuale se qualificato; trasformazione dell'assetto attuale,

se

compromesso,

per

il

ripristino

e

l'ulteriore

qualificazione;

trasformazione dell'assetto attuale che sia compatibile con la qualificazione paesaggistica; ….(omissis)”.

Pertanto, poiché allo stato tale parere non è mai stato richiesto né rilasciato, non può essere concessa alcuna autorizzazione che preveda la trasformazione dello stato dei luoghi, attesa l'elevata tutela paesaggistica che anche il PUTT, già prima del PPTR, attribuiscono all'area.

Ma vi è di più l'assenza dell'autorizzazione paesaggistica prevista dalle norme suddette rende illegittima e nulla la delibera di consiglio comunale n. 33 del 25/9/2013 con la quale si è adottato il Piano Attuativo relativo all'intervento in area D7, poiché si ribadisce ai sensi del secondo comma dell'art. 2.01 delle NTA del PUTT già citato i terreni compresi negli ambiti territoriali estesi “non possono essere oggetto degli effetti di pianificazione di livello territoriale e di livello comunale senza che per detti piani sia stato rilasciato il parere paesaggistico di cui all'art.5.03”.

Coerentemente la Legge regionale 20/2001, nel disciplinare la formazione dei PUE all'art. 16) comma quinto, prevede “che qualora il PUE riguardi aree sulle quali

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insistono vincoli specifici, contestualmente al deposito di cui al comma 4, il Sindaco, o l'Assessore da lui delegato, indice una Conferenza dei Servizi alla quale partecipano rappresentanti delle Amministrazioni competenti per l'emanazione dei necessari atti di consenso, comunque denominati”.

Pertanto la mancanza del parere di valutazione paesaggistica invalida l'intero procedimento.

3) L'impatto ambientale e la definizione di ambiente Il Decreto Legislativo 16 gennaio 2008 nr. 4 (di modifica al D.legs. 152/2006) non ha una definizione esplicita di ambiente, ma lo circoscrive nella definizione di impatto ambientale. All'art. 5, comma 1, lettera c, il decreto definisce l'impatto ambientale come "l’alterazione qualitativa e/o quantitativa, diretta ed indiretta, a breve e a lungo termine, permanente e temporanea, singola e cumulativa, positiva e negativa dell’ambiente, inteso come sistema di relazioni fra i fattori antropici, naturalistici, chimico-fisici, climatici, paesaggistici, architettonici, culturali, agricoli ed economici, in conseguenza dell’attuazione sul territorio di piani o programmi o di progetti nelle diverse fasi della loro realizzazione, gestione e dismissione, nonché di eventuali malfunzionamenti".

La legge Regionale n. 11/2001, che fissa le norme di Valutazione di Impatto Ambientale (VIA), aveva già recepito e condiviso la direttiva europea di tutela del territorio, assicurando attraverso la VIA che nei processi decisionali relativi a piani, programmi di intervento e progetti di opere o di interventi, di iniziativa pubblica o privata, siano perseguiti la protezione e il miglioramento della qualità della vita umana, il mantenimento della capacità riproduttiva degli ecosistemi e delle risorse, la salvaguardia della molteplicità delle specie, l'impiego di risorse rinnovabili, l'uso razionale delle risorse.

Le procedure di VIA individuano, descrivono e valutano l'impatto ambientale, (inteso come l'insieme degli effetti, diretti e indiretti, a breve e a lungo termine, permanenti e temporanei, singoli e cumulativi, positivi e negativi che piani e

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programmi di intervento e progetti di opere o interventi, pubblici e privati, hanno sull'ambiente inteso come insieme complesso di sistemi umani e naturali) sui seguenti fattori: a) l'uomo; b) la fauna e la flora; c) il suolo, l'acqua, l'aria, il clima e il paesaggio; d) il patrimonio ambientale, storico e cultura; e) le interazioni tra i fattori precedenti.

E' evidentemente frettoloso e superficiale ritenere che un'area paesaggistica vincolata, sebbene in maniera differente, dal legislatore regionale attraverso il PPTR ed il PUTT, non subisca un forte impatto, che ne stravolge la vocazione agricola, modificando il paesaggio in cui è inserita, il sistema idrico e pluviale, attraverso l'insediamento di oltre due ettari di una gigantesca struttura di vendita con annessi parcheggi, campi da gioco, rotatorie e traforo del ponte della SS 101, in una zona adiacente ad un area ritenuta dal vigente PAI a media pericolosità.

La determina di non assogettabilità a VIA n. 1272/2013 assume che un intervento di siffatte dimensioni abbia un trascurabile impatto ambientale ed autogiustifica il proprio convincimento sull'errato presupposto che nel 2009, a seguito di procedura di variante urbanistica con cui la zona veniva riqualificata, la Regione Puglia aveva escluso l'assoggettabilità a VAS della variante, ignorando la diversa funzione e i diversi presupposti che determinano le differenti decisioni di VAS e di VIA. E' chiaro che una valutazione fatta ex ante sulla configurabilità di una determinata tipologia urbanistica dell'area, non può esimere il Dirigente da valutare se l'insediamento concreto progettato configuri un impatto ambientale tale da essere sottoposto a VIA, considerate le dimensioni dell'intervento e l'assetto attuale del paesaggio.

Si chiede, pertanto, che la Regione Puglia, settore urbanistica imponga al Comune di Galatina di assoggettare a VIA l'intero progetto presentato da Pantacom, prima del rilascio di qualsiasi autorizzazione.

4) Il Piano Attuativo presentato da Pantacom e adottato con delibera CC n. 33 del 2013 interessa solo una parte del comparto D7 e non l'intero.

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La LR 20/2001 dispone che il PUE possa essere promosso dai proprietari che rappresentino, in base alla superficie catastale, almeno il 51 % degli immobili compresi entro il perimetro dell'area interessata. Dovendo il PUE dimostrare l'equa ripartizione di oneri e utili tra tutti i proprietari, è ovvio che il suo progetto debba essere esteso all'intera area interessata e che, quindi, non possa essere accettato nella forma in cui è stato presentato ed in cui è stato erroneamente adottato con delibera di Consiglio Comunale.

5) Pista Ciclabile.

Al di là di una mera previsione progettuale, nessuna certezza è stata fornita nella richiesta di Pantacom sulla realizzabilità della prospettata pista ciclabile, di cui non è stata data nessuna prova di disponibilità o di opzione da parte di Pantacom dei terreni necessari alla sua realizzazione, dimostrazione, per altro, espressamente richiesta nella precedente convocazione della conferenza dei servizi.

Ma ancor peggio, la realizzazione di tale pista prevede la realizzazione ex novo di un sottopassaggio che attraversi il ponte su cui poggia la SS 101.

A tal fine non è stato depositato alcuno studio di fattibilità, nessun parere dell'ANAS e dei Vigili del Fuoco relativamente al suddetto traforo.

Eppure si tratta di una previsione fondamentale ai fini del rilascio della chiesta autorizzazione, poiché tale previsione determina l'acquisizione del punteggio minimo necessario al suo rilascio.

6) Mancanza di parere dell'Autorità di Bacino, per le opere di pubblica utilità per le quali è stata adottata la variante puntuale al PUG. Buona parte dell'area su cui dovrebbe essere realizzata la zona parco da cedere al Comune di Galatina, quale opera di pubblica utilità, coincide con una zona individuata dall'attuale PAI come zona a media pericolosità.

E' chiaro quindi che non si possa deliberare la variante puntuale di tale area, trasformata con la delibera di CC n. 33/2013 da agricola E2 in zona che possa

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ospitare le opere di pubblica utilità previste nella convenzione firmata tra Pantacom ed il Comune, senza aver acquisito il necessario parere dell'Autorità di Bacino, supportato da un apposito studio idraulico, che la proponente avrebbe dovuto produrre.

Anche sotto questo aspetto la procedura appare illegittima ed incompleta.

A fronte delle argomentazioni esposte nel presente elaborato si chiede agli Enti competenti di esprimere parere contrario al progetto di insediamento di un'area commerciale integrata in Località Cascioni.

Galatina, lì 18.10.2013 Apollonio Tundo Segretario Cittadino

Partito della Rifondazione Comunista Galatina – Corso Re D'Italia n. 25 - 3298821061