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Carta dei diritti dei dottorandi Oggi la figura del dottorando vive una condizione di anomia e di vuoto di diritti. Per questa ragione è fondamentale che l’Università del Salento approvi una carta dei diritti dei dottorandi. Nell’elaborazione di un corpus dei diritti dei dottorandi i veri passaggi critici sono la definizione della figura del dottorando e la questione del dottorato senza borsa. A livello europeo, i documenti del Processo di Bologna definiscono il dottorato come il terzo ciclo della formazione superiore – il dottorando è quindi uno studente, definizione adotattata anche dall’Università del Salento in base all’articolo 8 del nuovo Statuto – ma secondo la Carta Europea dei Ricercatori i dottorandi sono «ricercatori nella fase iniziale di carriera». Si tratta di una contraddizione solo apparente. Poiché la formazione del dottorando passa sia da momenti di formazione tradizionale (corsi, seminari ecc.) sia da un’effettiva attività di ricerca, il dottorando è al tempo stesso uno studente (che studia per ottenere un titolo) e un ricercatore che lavora per l’Università cui appartiene. Il dottorando è un ricercatore in formazione, come tale gli vanno garantiti sia i diritti legati alla condizione di studente sia i diritti legati alla condizione di ricercatore, facendo riferimento in particolare a quanto stabilito dalla Carta Europea dei Ricercatori. A tutti i dottorandi andrebbe garantita una borsa di studio quale riconoscimento sociale del valore del percorso formativo intrapreso e del lavoro di ricerca svolto. La rivendicazione dell’ADI di borse di studio garantite pertutti i dottorandi e di importo sufficiente a garantire una vita decorosa e culturalmente attiva è in linea con quanto stabilito dalla Carta Europea dei Ricercatori , in cui si legge: «I datori di lavoro e/o i finanziatori dovrebbero assicurare ai ricercatori condizioni giuste e attrattive in termini di finanziamento e/o salario, comprese misure di previdenza sociale adeguate e giuste […]». La borsa è anche una garanzia della qualità e del valore del percorso intrapreso sia agli occhi della società sia dal punto di vista dell’impegno che si può richiedere al dottorando. Infatti il dottorato non può che essere una condizione di studio e di ricerca totalizzante (pena subire una pesante svalutazione e risultare poco distinguibile dalla galassia degli altri titoli post laurea) e la borsa di studio è l’unica garanzia di un impegno pieno da parte del dottorando. Lecce 19 marzo 2012, ADI Lecce
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1. Status del dottorando Il dottorando è un ricercatore in formazione. Dal momento che la formazione alla ricerca passa dalla ricerca attiva, il dottorando è al tempo stesso uno studente del terzo ciclo di formazione superiore e un «ricercatore nella fase iniziale di carriera». Alla figura del dottorando sono quindi riconosciuti sia i diritti legati alla condizione di studente che a quella di ricercatore. Il dottorato è un momento di formazione totalizzante in quanto tale a chi lo intraprende deve essere garantita una borsa di studio che gli garantisca l’indipendenza economica e condizioni di vita e di studio dignitose. La borsa di studio è anche un riconoscimento sociale del percorso di studio e di ricerca intrapreso. Ai dottorandi vengono riconosciuti i diritti pensionistici, le indennità di malattia e di maternità riconosciuti ai lavoratori dell’università e degli enti di ricerca nel rispetto delle politiche di pari opportunità anche nel campo della Ricerca. 2. Diritto allo studio I dottorandi hanno diritto all’accesso a tutti i servizi per gli studenti predisposti dagli enti di diritto allo studio. I dottorandi hanno diritto all’accesso gratuito a tutti i servizi e i corsi che l’università mette a disposizione per i suoi studenti. Tale diritto è garantito a tutti i dottorandi attraverso forme di intervento volte a rimuovere ogni ostacolo di ordine economico e sociale che limiti l’effettiva possibilità di seguire e concludere con profitto il percorso formativo. I dottorandi hanno diritto a un’adeguata sistemazione abitativa nel comune sede dell’effettivo svolgimento del dottorato. Tale diritto è garantito dalle istituzioni di afferenza prioritariamente attraverso l’assegnazione di posti in strutture residenziali pubbliche o private, e in secondo luogo tramite l’erogazione di adeguati sussidi economici per il rimborso delle spese di affitto. I dottorandi hanno diritto alla stipulazione di contratti di locazione con canone agevolato.
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3. Durata percorso, scadenze e tesi I dottorandi hanno diritto a un progetto di ricerca che sia chiaro negli obiettivi. Il progetto di ricerca deve essere quanto più innovativo possibile e finalizzato all’ottenimento di risultati originali. I dottorandi hanno diritto a stabilire rapporti regolari e strutturati con i loro supervisori in modo da trarre il massimo beneficio da tale relazione. I dottorandi hanno diritto a tempi e scadenze certi del percorso formativo. I dottorandi hanno diritto a eventuali estensioni del percorso formativo che consentano di ultimare il lavoro di ricerca. I dottorandi hanno diritto a una proroga dell’esame finale di Dottorato, qualora fosse necessario un approfondimento della tematica di ricerca. I dottorandi hanno diritto alla ripetizione dell'esame finale e a un “appealing process” in caso di bocciatura. 4. Formazione Ai dottorandi devono essere assicurate condizioni di lavoro in ambienti adeguati e salubri. I dottorandi hanno diritto all’autonomia di ricerca intesa come libertà di stabilire i metodi per risolvere problemi, all’interno di un progetto di ricerca stabilito in accordo con il proprio supervisore. I dottorandi hanno diritto a momenti di formazione utili a perfezionarsi, aggiornando e ampliando le loro conoscenze e competenze. A tal fine possono ricorrere a vari mezzi, tra cui la formazione tradizionale, i seminari, i convegni e l’e-learning. I dottorandi hanno diritto a un rapporto trasparente e costante con il supervisore del lavoro di ricerca.
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5. Mobilità I dottorandi hanno diritto a corsi gratuiti delle lingue straniere necessarie al completamento del proprio progetto di ricerca. I dottorandi hanno diritto a periodi di studio e di ricerca all’estero. Tale diritto deve essere garantito attraverso politiche attive volte all’abbattimento degli ostacoli economici, sociali, amministrativi e didattici alla mobilità. In questi periodi ha diritto a un sostegno finanziario adeguato attraverso un sistema di borse di studio integrativo rispetto a quello previsto dalla borsa di studio che tenga conto delle condizioni economiche del dottorando e delle differenze del costo della vita nei vari paesi ospitanti. Hanno altresì diritto a ricevere l’intero importo delle borse integrative prima della partenza. I dottorandi hanno diritto ad un’adeguata informazione sulle opportunità di intraprendere periodi di studio all’estero e su tutte le misure di sostegno ad essi rivolte. Hanno altresì diritto a procedure di selezione trasparenti per l’accesso alle borse di mobilità, i cui criteri di valutazione siano chiaramente definiti dal bando. 6. Rappresentanza I dottorandi hanno diritto a partecipare alla vita e al governo democratico delle istituzioni per cui lavorano, attraverso lo strumento della rappresentanza. I dottorandi hanno diritto a essere rappresentati in tutti gli organi consultivi, decisionali e d’informazione delle istituzioni di appartenenza, in modo da proteggere e promuovere i loro interessi individuali e collettivi e per contribuire attivamente al funzionamento dell’istituzione. La rappresentanza dei dottorandi è svincolata da quella della componente studentesca. Tutti i dottorandi godono dell’elettorato attivo e passivo. L’esercizio dell’elettorato passivo è regolato da norme che garantiscano il ricambio nella rappresenta dei dottorandi.
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7. Liberta e autonomia I dottorandi hanno diritto a un ambiente di studio e di ricerca il più stimolante possibile e in grado di offrire attrezzature, apparecchi e opportunità adeguati, ivi compresa la collaborazione a distanza nell'ambito di reti di ricerca. I dottorandi, partecipando ai gruppi e ai progetti di ricerca del proprio ateneo o dipartimento, hanno diritto ad accedere ai relativi finanziamenti. I dottorandi hanno diritto, conformemente alle prescrizioni contrattuali, che i risultati delle loro ricerche siano diffusi e valorizzati. I dottorandi hanno diritto a essere informati sulle possibilità e sui finanziamenti alla ricerca sia pubblica che privata cui il dottorando può accedere durante il corso di dottorato e dopo il conseguimento del titolo. I turor e/o i finanziatori dei dottorandi devono garantire che i dottorandi godano dei benefici (se previsti) derivanti della valorizzazione dei loro risultati di R&S, tramite tutela giuridica e, in particolare, tramite un’adeguata tutela dei diritti di proprietà intellettuale, ivi compresi i copyright. Le politiche e le consuetudini dovrebbero specificare quali sono i diritti dei dottorandi e/o, se del caso, dei loro finanziatori o di terzi, ivi compresi gli organismi commerciali o industriali esterni, comestabilito, se possibile, da accordi specifici di collaborazione o ad altri tipi di accordo. 8. Partecipazione I dottorandi hanno diritto a partecipare attivamente e pienamente alla vita della comunità universitaria. I dottorandi hanno diritto a partecipare, negli organi competenti, alla valutazione del sistema formativo e alle decisioni riguardanti l’organizzazione della didattica. I dottorandi hanno diritto ad usufruire di spazi appositamente destinati all’interno delle facoltà, per svolgere attività di rappresentanza o di semplice associazione. I dottorandi hanno altresì il diritto ad avere spazi propri di socialità, di studio, di confronto collettivo. I dottorandi hanno diritto a riunirsi in assemblea nei luoghi dell’Università, ad associarsi e organizzarsi collettivamente, a manifestare pubblicamente. ADI Lecce + 39 3392976447 + 39 3206456363
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9. Valutazione e autovalutazione La valutazione dei percorsi formativi del Dottorato di Ricerca deve avvenire per ogni anno, secondo modalità che garantiscano ai dottorandi il completo anonimato. L’Università deve garantire la pubblicità e l’adeguata visibilità dei risultati. I risultati sono valutati dal Nucleo di Valutazione d’Ateneo, per quanto concerne il funzionamento generale dell’Ateneo, e dalla Agenzia Nazionale di Valutazione del Sistema Universitario. Le procedure di valutazione devono tenere in debito conto la creatività complessiva nella ricerca e i risultati ottenuti: le pubblicazioni, i brevetti, la gestione della ricerca, le attività di insegnamento e le conferenze, le attività di supervisione, le collaborazioni nazionali o internazionali, i compiti amministrativi, le attività di sensibilizzazione del pubblico e la mobilità. 10. Rispetto dei diritti Il Magnifico Rettore risponde in prima persona della tutela effettiva dei diritti dei dottorandi e stabilisce procedure adeguate, conformemente alle regole e alle disposizioni nazionali, per il trattamento dei reclami e dei ricorsi dei dottorandi, nonché dei conflitti tra supervisori e dottorandi. La Commissione di Garanzia dirime i possibili conflitti tra le parti ed interviene in caso di mancato rispetto dei diritti dei dottorandi. Ogni dottorando ha diritto a rivolgersi con istanza scritta alla Commissione e a ricevere una risposta scritta motivata entro trenta giorni.
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