Per contatti: Alessio Rotisciani, Segretario ADI Lecce – E-mail: alessio.rotisciani@dottorato.it Cell: 3392976447
Carta dei diritti dei dottorandi Oggi la figura del dottorando vive una condizione di anomia e di vuoto di diritti. Per questa ragione è fondamentale che l’Università del Salento approvi una carta dei diritti dei dottorandi. Nell’elaborazione di un corpus dei diritti dei dottorandi i veri passaggi critici sono la definizione della figura del dottorando e la questione del dottorato senza borsa. A livello europeo, i documenti del Processo di Bologna definiscono il dottorato come il terzo ciclo della formazione superiore – il dottorando è quindi uno studente, definizione adotattata anche dall’Università del Salento in base all’articolo 8 del nuovo Statuto – ma secondo la Carta Europea dei Ricercatori i dottorandi sono «ricercatori nella fase iniziale di carriera». Si tratta di una contraddizione solo apparente. Poiché la formazione del dottorando passa sia da momenti di formazione tradizionale (corsi, seminari ecc.) sia da un’effettiva attività di ricerca, il dottorando è al tempo stesso uno studente (che studia per ottenere un titolo) e un ricercatore che lavora per l’Università cui appartiene. Il dottorando è un ricercatore in formazione, come tale gli vanno garantiti sia i diritti legati alla condizione di studente sia i diritti legati alla condizione di ricercatore, facendo riferimento in particolare a quanto stabilito dalla Carta Europea dei Ricercatori. A tutti i dottorandi andrebbe garantita una borsa di studio quale riconoscimento sociale del valore del percorso formativo intrapreso e del lavoro di ricerca svolto. La rivendicazione dell’ADI di borse di studio garantite pertutti i dottorandi e di importo sufficiente a garantire una vita decorosa e culturalmente attiva è in linea con quanto stabilito dalla Carta Europea dei Ricercatori , in cui si legge: «I datori di lavoro e/o i finanziatori dovrebbero assicurare ai ricercatori condizioni giuste e attrattive in termini di finanziamento e/o salario, comprese misure di previdenza sociale adeguate e giuste […]». La borsa è anche una garanzia della qualità e del valore del percorso intrapreso sia agli occhi della società sia dal punto di vista dell’impegno che si può richiedere al dottorando. Infatti il dottorato non può che essere una condizione di studio e di ricerca totalizzante (pena subire una pesante svalutazione e risultare poco distinguibile dalla galassia degli altri titoli post laurea) e la borsa di studio è l’unica garanzia di un impegno pieno da parte del dottorando. Lecce 19 marzo 2012, ADI Lecce
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